You're my whole word

di AngelWithoutWings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How did You just Call me!?! ***
Capitolo 2: *** First stop:The Big Apple I ***
Capitolo 3: *** The Big Apple II ***
Capitolo 4: *** Roses & Masks ***



Capitolo 1
*** How did You just Call me!?! ***


Rewind: The Way She Used To Love Me...

Harry ha quasi diciannove anni. E’ passato un anno da quando Rose, la ragazza di cui era innamorato se ne è andata, lasciandolo senza un motivo preciso.
E ora è comparsa Belle, la nuova ragazza nella sua scuola, a Los Angeles.
La novellina è ignara della strabiliante somiglianza tra lei e Rose che, ovviamente, non passa inosservata agli occhi del bel riccetto. Inizialmente, infatti, cerca di evitarla, ma finiscono per innamorarsi.
Ad un anno dalla partenza della sua ex, il giorno del diciannovesimo compleanno di Harry, il suo passato torna a fargli visita sottoforma di una bella rossa in abito da sera: Rose.
Quando Belle la vede, pensa di essere stata presa in giro, si sente insicura e crede che l’amore di Harry sia solo superficiale. Pensa di essere la bambola che assomiglia alla ragazza che lui non può più avere.
Decide di partire, ma prima, vuole parlare con la sua ‘sosia’.
Si risolve così il mistero della somiglianza: Rose e Belle, dopo un colloquio, capiscono di essere sorelle.
 
Harry e Belle dovranno aspettare un altro anno per rivedersi: a Parigi (città natale di Belle, meta della gita scolastica della classe di Harry, i suoi amici e le loro ragazze). Una di loro, la ragazza di Liam, essendo più grande e la migliore amica di Belle, non alloggia con loro in albergo ma viene ospitata dalla sua amica.
Una mattina, mentre i ragazzi l’aspettano sotto casa, Harry incontra Belle... con un altro ragazzo!
Ma è inevitabile, l’attrazione è troppo forte e i due si amano ancora, quindi si incontrano di nuovo e, ‘passando la notte da Belle’ si chiariscono, innamorandosi di nuovo.
La notte di capodanno, partecipano entrambi alla festa di fine anno organizzata all’albergo in cui alloggiano i ragazzi. Si nascondono, passando la sera da soli.
Ma la magia termina a mezzanotte, come nelle migliori favole, e i due protagonisti capiscono di trovarsi in una situazione troppo complicata.
Harry deve partire il giorno dopo, per tornare negli Stati Uniti e Belle lo raggiunge all’aeroporto.
Decidono di aspettare, fino alla fine della scuola.
D’estate, lei vola in Inghilterra, a casa dei suoi ‘suoceri’ insieme agli altri ragazzi e lì, Harry le chiederà di sposarlo.
Ovviamente, lei accetta!
 
...Complicato?
Scusate se non sono riuscita a farmi capire bene, ma 30 capitoli riassunti in dieci righe è un’impresa piuttosto ardua! @.@
Comunque dovreste riuscire a leggere la storia tranquillamente. Ovviamente, se vi venisse qualche dubbio, potrete sempre chiedere nel corso della FF!
 

***

 

 

1 – How did you just call me!?!

La cabina era immersa nel più completo silenzio per un tempo che, ad Harry, sembrava interminabile. L’unica fonte di rumore proveniva dal basso, sotto i loro piedi. Ormai aveva imperato i tempi delle rotaie, perciò sapeva che ogni sette secondi, facevano un rumore strano e batteva il tempo con le nocche, sulla parete rivestita dalla carta da parati beige alle sue spalle.
“Sapevi che questa ferrovia è stata costruita durante la seconda guerra mondiale?” chiese Belle, sfogliando l’opuscolo trovato sotto il finestrone della cabina “Lo usavano per portare il bestiame.”
Harry voltò la testa, guardandola leggere al suo fianco, sulla brandina, con un sopracciglio alzato. Sapevano entrambi che non era interessante, ma si stavano annoiando entrambi “Ecco perché puzza così!”
Rise, tappandogli il naso “E io che credevo fossi tu, Styles!” gli baciò la guancia, lasciandogli il naso.
Harry sorrise, prima di poggiare la testa sulla sua pancia e sbuffò “Quanto ci vuole per arrivare a New York?”
“Più o meno 8 ore.” Ripeté per la terza volta da quella mattina, posando il depliant dove l’aveva trovato.
“E quanto manca?” insistette.
“Siamo partiti da 20 minuti, quindi direi... mhm... più o meno 7 ore e 40 minuti!” rise, prendendogli il viso tra le mani. Schiacciò le guance tra le sue dita, facendogli assumere un’espressione buffa e lo baciò sulle labbra increspate.
“Odio i treni...” Sbuffò di nuovo, alzandosi. Puntò i pugni sul materasso, trovandosi con il viso di fronte a quello di Belle “Ti prego, ricordami ancora perché siamo su un treno dell’800 che attraversa il continente piuttosto che su un comodo, moderno e soprattutto veloce aereo.”
Belle alzò gli occhi al cielo “Perché ci sposiamo tra qualche mese e dovevamo risparmiare.”
Per la terza volta, sbuffò, abbandonando il viso sulla spalla della sua ragazza, sedendosi sulle sue gambe “Ma io mi annoio!” sospirò sull’incavo del collo di Belle, che gli accarezzò i capelli come se fosse la mamma di un bambino impaziente.
“Trovati qualcosa da fare, che vuoi che ti dica...” sistemò un braccio dietro la nuca, per stare più comoda, poggiata con la schiena alla parete, mentre Harry cominciava a baciarla sul collo e lungo la spalla scoperta “Vuoi leggere l’opuscolo?” finse di ignorare i suoi scopi, facendogli il solletico sotto il collo della t-shirt con gli angoli del depliant “E’ interessante, sai?”
Harry rise, continuando a muoversi verso il mento di Belle. Le prese la mano “La fini...?” alzò la testa, sbattendo la testa contro le reti della brandina sopra. “Ah!” si massaggiò tra i ricci, mentre lei scoppiava a ridere “Lo vedi? Questo non sarebbe successo se non avessi preso quel coso!” le fece la linguaccia.
Belle alzò le spalle, mettendosi seduta. Continuando a ridere, gli prese il viso tra le mani, baciandolo sul punto in cui aveva sbattuto. Gli accarezzò i capelli “Amore?” si trattenne dal ridere “Credo...” si morse le labbra “Credo che...” cominciò a ridere.
“Fai con calma, in fondo abbiamo altre 7 ore e mezzo per aspettare che componi una frase.” La prese in giro, incrociando le braccia.
Belle scoppiò a ridere, bussando con il pugno sulla sua testa “Hai un bernoccolo enorme!” si sdraiò, continuando a ridere. Aumentò anzi, la risata, quando vide l’espressione che il suo ragazzo le stava rivolgendo.
“Te l’ho ripeto. Se non avessi preso quel pezzo di carta per farmi il...” si interruppe, guardandola.
Belle alzò un sopracciglio, smettendo di ridere a fatica “Cosa?” lo guardò bene “No, non ci...!”
Troppo tardi, le mani di Harry l’avevano già presa per la vita, prendendo a farle il solletico, per vendetta “Non ho intenzione di smettere finché non sentirò le tue scuse!”
“Mai!” gli fece la linguaccia.
La tortura fu interrotta da qualcuno che bussava alla loro porta.
Si voltarono entrambi, guardando entrare prima Marty e Zayn, poi tutto il resto della banda.
Harry la baciò sotto l’orecchio “Per stavolta ti sei salvata...” si sedettero entrambi sul letto, mentre gli altri si disponevano in semicerchio per terra e Louis saliva con la sua ragazza sulla brandina alta “Come possiamo aiutarvi?”
“Veramente siamo qui noi, per aiutarvi!” rispose Sarah “Visto che ci stavamo annoiando tutti, abbiamo pensato di riunirci.”
Dalla branda sopra cadde una bottiglia “Dovreste buttarla, piuttosto che nasconderla. Maleducati!” li prese in giro Louis.
Belle guardò la bottiglia sul pavimento, storcendo la bocca “Non è nostra...”
Julia, che l’aveva presa in mano, la lasciò cadere, schifata “Ok, allora che facciamo?”
Niall la riprese, mettendola in mezzo a loro, sul pavimento “Gioco della bottiglia?” la fece girare, puntando Harry, che alzò le mano “Scusa, sono un uomo quasi sposato...”
Risero, mentre Juls si affacciava di sotto “E se giocassimo a ‘Obbligo o Verità’?”
Nonostante le critiche di alcuni, che vennero definiti ‘Cagasotto’, cominciarono a giocare.
“Ok, Styles... è il tuo turno!” disse Julia “Obbligo o Verità?”
“Confidando nella tua bontà e simpatia nei miei confronti... obbligo.” Scelse lui.
“Vediamo...” ci pensò su “Trovato!” rise sotto i baffi, guardandolo “Devi entrare in,.. tre cabine.” Annuì, confermando che la stava ascoltando “Dicendo di non usare il bagno per le prossime due ore, perché l’hai appena usato e non è sicuro entrarvi!”
Scoppiarono tutti a ridere, compresa la sua ragazza, mentre Harry le lanciò il cuscino “Sei una... Non ho intenzione di farlo!”
“Oh andiamo...” alzò le spalle Zayn “Queste persone non ti conoscono e non le rivedrai comunque mai più, che ti importa!?!”
“Non. Lo. Faccio.” Scandì bene.
“Il matrimonio ti sta rammollendo.” Commentò Liam, beccandosi un’occhiataccia dalla ‘futura moglie’ di Harry.
Sarah alzò gli occhi al cielo “Sei sicuro? Ti aspetta una penitenza, allora...”
“Non può essere peggio di questo.” Alzò le spalle, guardando Julia.
“Ok. L’hai voluto tu.” alzò le mani, prima di guardare la sua migliore amica “Belle? Hai presente il cameriere che sta passando per portare il pranzo?” Belle annuì, confusa, mentre Harry le cingeva automaticamente le spalle, protettivo “Devi farti dare il suo numero di telefono.”
“Mi fai paura...” commentò Juls, ridendo.
“Che c’entra lei?” si scaldò il riccio “Devo farla io la penitenza!”
“Tu non hai voluto fare quello che ti avevo obbligato. Ora starai seduto e guarderai la tua ragazza che ci prova con un altro.”
“Questa non è una penitenza. Questo si chiama torturare!” protestò Harry, prima di voltarsi verso Belle, accarezzandole le braccia “Non sei tenuta a farlo!”
“Beh, teoricamente sì.” Commentò Marty, zittendosi con un’occhiata del riccio.
Belle sbuffò, alzando le spalle “D’accordo, vado!”
“Aspetta che tocchi a te, la tua penitenza sarà di sdraiarti sulle rotaie!” Harry fece la linguaccia a Julia, seguendo Belle.
La bionda rise, alzandosi con le altre per affacciarsi anche loro e gustarsi la scena.
Belle stava passando per lo stretto corridoio rivestito dal tappeto rosso, quando una delle porte scorrevoli delle cabine si aprì ed uscì un ragazzo di spalle, con il carrello.
La ragazza accelerò, mentre questo indietreggiava e si scontrarono ‘casualmente’.
“Ti ho già detto che ti odio?” Harry alzò la testa, seduto a gambe incrociate per terra, sull’uscio e guardò Julia.
“Sì, ma non ti preoccupare...” alzò le spalle “Non mi offendo.”
“Hai le tue cose, per caso?” insistette “Perché di solito è divertente litigare con te, ma oggi sei più acida del solito!”
Julia non rispose, semplicemente lo fulminò con gli occhi e lo spinse, per passare ed andarsene.
Harry guardò confuso le ragazze, vicino a lui, mentre Juls seguiva l’altra bionda. Si voltò verso Liam “La tua ragazza ha qualche rotella fuori posto, amico!”
Liam sbuffò, alzandosi “Che cosa le hai detto?”
“Ma niente!” si giustificò, mentre anche Liam se ne andava.
Tornò quindi a guardare la scena davanti a lui.
Il cameriere si era appoggiato al carrello con un braccio, mentre parlava e Belle rideva, annuendo, mentre si passava ritmicamente una mano tra i capelli.
“Se il boia è andato via...” tentò Harry.
“Non ci provare, la penitenza è ancora valida!” rispose Niall, alle sue spalle. Posò il mento sulla sua testa riccioluta, baciò la guancia di Sarah alla sua destra e guardò anche lui, seguito dagli altri due.
“Ce l’ha fatta!” disse Marty, guardando il cameriere scrivere su un pezzo di carta.
“Certo che ce l’ha fatta: è bellissima. Quello stupido ha incominciato a sbavare da quando l’ha vista!” commentò Harry, verde.
Belle si voltò verso di loro, facendo l’occhiolino al suo ragazzo, che però seppellì la faccia tra le ginocchia.
“Eccola, rientriamo!” lo richiamò Louis.
Harry alzò il viso, guardando il tizio prenderle il polso e fermarla, dicendole qualcosa. Lei annuì e si voltò di nuovo, tornando a camminare verso la cabina “Guarda, guarda!” brontolò “Le sta guardando il sedere!”
Arrivò Juls, che rise, aiutandolo ad alzarsi e gli indicò di sbrigarsi a rientrare “Su, quanto la fai lunga...”
“Certo, allora perché non mandi Louis a provarci con la bigliettaia la prossima volta!?!” Harry incrociò le braccia, prima che Belle rientrasse, chiudendo la porta alle sue spalle. Non ebbe il tempo di muovere un passo, che si ritrovò schiacciata tra la porta ed il corpo di Harry, mentre la baciava.
Sorrise, sulle sue labbra, accarezzandogli i capelli dietro la nuca e posò la fronte sulla sua “Dovrei farlo più spesso se questa è l’accoglienza al mio ritorno.”
Harry la baciò di nuovo “Era solo per ricordarti che sei mia.”
Un colpo di tosse li riportò alla realtà. Si risedettero per terra, con gli altri.
“Julia e Liam?” chiese Belle, notandone l’assenza.
“A fare i piccioncini.” Inventò Juls, sorridendole.
“Allora, hai avuto il numero?” cambiò discorso Sarah.
Belle mostrò il foglietto, trionfante. Harry lo afferrò “Bene, ora possiamo anche bruciarlo!”
“Un po’ mi dispiace.” Rise “Mi ha anche fermato per dirmi che ci contava...”
“Quindi vorresti chiamarlo!?!” esclamò il suo ragazzo.
“No.” Lo rassicurò, ridendo. Lo baciò a stampo, riprendendo il foglietto “Potrei sempre passarlo a mia sorella...”
Zayn rise “Perché di solito passi gli scarti a tua sorella?”
“A volte succede anche il contrario...” fece il suo ingresso Julia, tornando al suo posto, seguita da Liam.
Zayn, che non ci era ancora arrivato, ricevette una gomitata da Louis, che ammiccò “Sua sorella...”
“Mi stai dando dello scarto, bionda?” chiese Harry, ironico.
“Oh, non mi permetterei mai!” alzò le mani Julia.
“Ok, cambiamo discorso?” si intromise imbarazzata Belle “E cambiamo anche gioco, eh?”
 
Ormai era notte inoltrata e i ragazzi dormivano tutti tranquilli, ognuno nella propria branda.
Tutti tranquilli, ad eccezione di Harry...
Belle si svegliò, quando il suo ragazzo, al suo fianco, cominciò ad agitarsi, lamentandosi nel sonno.
“Harry?” lo chiamò, accarezzandogli la guancia “Harry, tranquillo...” lo scosse leggermente, decidendo di svegliarlo “Era solo un sogno.” Lo baciò.
Come se fosse un bambino impaurito, Harry si accoccolò a lei, stringendola tra le braccia, con il viso vicino a quello di lei tanto da sentirne il respiro sulle labbra. Per tranquillizzarlo, Belle gli baciò l’angolo della bocca, la guancia e il collo, accarezzandogli i ricci sulle gote.
Harry cominciava a riprendere sonno, anche se in realtà non si era mai svegliato del tutto. Alzò il viso, quel che bastava per baciare le labbra di Belle e rimase con il viso vicinissimo al suo “Non lasciarmi, Rose...”
Belle scattò in piedi, spaventando anche lui, che si svegliò del tutto “Come mi hai chiamata!?!”

Guarda un po' chi si rivedeeeee!
Ve l'avevo promesso, no?
Eccomi qui, sono tornata.
Ma perché parlo di me!?!
Dovrei dire...
Sono tornati!
Sono tornati Harry e Belle, dolciosi come sempre...
ma è anche tornata Rose che, in qualche modo, riesce sempre a creare casini!
Chissà cosa avrà sognato Harry, per chiamare Belle con il nome di sua sorella!?!
Sono tornati i ragazzi e le loro fidanzate...
VI do un consiglio, fate attenzione al comportamento di Julia, perché si spiegherà più tardi!
Beh, possono dire di essere tornati tutti in grande stile,
già incasinati dal primo capitolo!
Vi aspetto nei prossimi... ;D


Ah, se non si fosse capito...
Mi Siete mancati tutti!!! <3


 

  Belle <3

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Capitolo 2
*** First stop:The Big Apple I ***




 
“Harry!” risposi al telefono, era Julia “Non dovrei dirtelo ma...”
“Entro oggi, per favore.” Risi, giocherellando con una matita, davanti al libro di fisica.
“Rose sta partendo. E’ alla stazione.” Confessò, sospirando.
Non le chiesi spiegazioni. Semplicemente mi alzai, facendo strusciare la sedia sul parquet. Afferrai la felpa e spalancai la porta. La stazione era a dieci minuti dall’università. Non mi importava se pioveva, non avevo il tempo di chiedere a Louis di accompagnarmi. Mi calai il cappuccio viola sui ricci e lasciai il dormitorio, correndo a perdifiato fino alla stazione. Con un ultimo sforzo salii la scalinata d’entrata e mi poggiai al muro, cercando di respirare normalmente.
Mi guardavo intorno, tra la gente che affollava le banchine, in un via vai continuo e quel chiacchiericcio che mi stava facendo esplodere il cervello, al quale arrivava troppo poco ossigeno.
Ripresi a camminare, guardando ad ogni treno.
Eccola.
Inutile dire, che fosse bellissima come sempre.
“Rose!” la chiamai.
Si voltò, sorridendo.
Non sembrava sorpresa.

 
Harry si sciacquò il viso per la terza volta con l’acqua gelata, guardandosi nel piccolo specchio rovinato dal tempo. Strofinando le mani sulle guancie fino a farle diventare rosse.
Non era niente, anche perché si sarebbe dato volentieri un cazzotto.
Non riusciva a perdonarsi per il suo errore la scorsa notte...
 
“Non puoi partire!” la pregai, stringendola tra le mie braccia.
“Harry, è già deciso.” Sospirò, con la testa sul mio petto.
“Allora io parto con te.” Le baciai i capelli.
 
“Stupidi ricordi.” Pensava, prendendo l’asciugamano sul letto.
“Stupidi incubi.” Continuò, infilandosi i vestiti puliti.
“Stupidi treni!” disse ad alta voce, lamentandosi quando, con i pantaloni ancora all’altezza del ginocchio, inciampò.
“Stupido!” si insultò, perché ancora era spaventato da un treno.
Per tutti era solo un... ‘coso enorme’ d’acciaio che cammina su delle rotaie.
Perché non poteva essere lo stesso per lui!?!
 
Mi svegliai, rimanendo per qualche minuto a guardare il soffitto dello scompartimento del treno, cullato dai rumori sulle rotaie.
Mi voltai, per vedere se lei stava ancora dormendo, al mio fianco.
Lei non c’era.
Mi alzai di scatto a sedere, guardandomi intorno.
Le sue valigie non c’erano.
Non c’era niente di lei, se non un post-it che si era attaccato al mio braccio ‘Au revoir!’
 
Ah... ecco perché!
Perché lui su un treno aveva perso la donna che amava, in un tempo che ormai gli sembrava lontanissimo.
O meglio, la donna che amava l’aveva lasciato, mentre ancora dormiva, per sparire dalla sua vita.
E infondo non era passato poi tutto questo tempo. Su 20, cosa volete che siano 2 miseri anni?
Per lui quel ‘coso enorme’ era un enorme baule di ricordi che non voleva rivivere...
Perché lui aveva Belle e il passato, i litigi e i loro allontanamenti per colpa di Rose, non avrebbero dovuto più toccarli.
 
Afferrò il borsone e corse verso l’uscita non appena il treno si fermò.
Uscì ignorando il significato di ‘scendere due gradini’ e piombò quasi su una coppia di anziani, che lo ammonirono con un forte accento del nord.
Si scusò, trattenendo una risata finché non si voltarono e poi tornò a guardare il treno, aspettando Belle.
La vide avvicinarsi attraverso il finestrino e, quasi la stesse aspettando per il primo appuntamento, si passò una mano tra i capelli, aggiustandoli e prese un respiro profondo.
La prima ad uscire fu Juls, che gli rifilò un’occhiataccia, superandolo. Lo stesso trattamento gli riservarono Marty e Sarah.
Sospirò, reclinando il capo e quando tornò a guardare davanti a sé, si ritrovò davanti la sua ‘bionda preferita’...
“Avanti, insultami.” Alzò le spalle, infilando le mani in tasca.
Julia si avvicinò a lui, mentre scendevano i ragazzi. Gli posò la mano sulla guancia, delicata “Che vuoi che ti dica, Styles...” gli diede un buffetto, ridendo e scosse la testa “Sei un coglione!”
“Ah ah!” imitò una risata ironica, salutandola con la mano mentre raggiungeva il suo ragazzo. Quando si voltò, vide Belle e accorse ad aiutarla, prendendole la valigia “Lascia, faccio io.”
Gli sorrise, imbarazzata ma gentile “Grazie.” e gli afferrò la mano, ridendo “Non sto mica scendendo da una carrozza!”
“Vero...” Harry l’attirò a sé delicatamente, accarezzandole la guancia “Ma sei pur sempre la mia principessa, no?” Quando riconobbe il rossore sulle guance di belle, le sorrise di rimando, avvicinandosi.
Belle rise e si allontanò appena, respingendolo con l’indice sulle sue labbra “Credi davvero di salvarti con una frase sdolcinata?” scosse la testa, alzando le spalle “Dovrai impegnarti molto di più se vuoi essere perdonato, Styles!”
“Lo so.” Le prese la mano “Possiamo parlarne?”
“Belle, Harry!” li chiamò Sarah “Datevi una mossa!”
“Magari non qui.” Alzò le spalle, prendendo il trolley ma, di nuovo, Harry si propose di portarlo per lei.
 
“Allora, dove ci aspetta tuo fratello?” chiese Marty, affiancando Belle mentre raggiungevano l’uscita della stazione.
“Davanti al McDonald’s.” rispose, indicando la strada.
Intanto, Louis affiancò Harry “Pss!”
Il suo migliore amico si voltò, guardandolo divertito e lo assecondò, sussurrando “Dimmi?”
“Ti prego, dimmi che non è vero...” si fermò, guardandolo severo.
Harry alzò le braccia, sospirando “Ma lo sanno tutti!?!”
“Beh, Belle l’ha detto alle ragazze e poi Juls l’ha detto a me...” Louis alzò le spalle, tornando a camminare seguendo gli altri “A proposito, le ragazze potrebbero... averti preso leggermente di mira.”
“Ho sbagliato, lo so.” Sospirò “Fidati, non serve che me lo ricordino.”
“Oh andiamo, Hazza!” si intromise Liam, che li stava ascoltando “Se ti conosco bene hai già in mente un modo per farti perdonare!”
Sorrise, mentre Zayn lo raggiungeva gli cingeva le spalle “Nervoso riccio?” Harry alzò un sopracciglio, non capendo “Di conoscere il fratello maggiore di Belle!”
Harry si bloccò, passandosi una mano tra i capelli “Merda, ero così preoccupato con la storia di Rose che non ci avevo pensato.” Riprese a camminare, spingendo con la spalla Zayn “Grazie per avermelo ricordato...”
Niall scoppiò a ridere, mentre uscivano dall’aeroporto.
 
“Ok, non dirmi qual è!” Sarah precedette Belle, una volta davanti al McDonald’s “Hai detto che vi assomigliate: voglio indovinare!” Belle annuì, mentre la bionda cominciava a guardare i ragazzi che sembrava stessero aspettando qualcuno “Quello seduto a fumare non è di sicuro, ha la faccia da ‘poco raccomandato’ e non c’entra niente con te!” scartò il tipo con la canottiera seduto sul marciapiede “E quel tizio avrebbe bisogno di una dieta drastica, a meno che non voglia partecipare ad una competizione di sumo.” Le ragazze risero, guardando un altro ragazzo. Di profilo si intravedeva un dilatatore all'orecchio sinistro, indossava un paio di jeans chiari ed una t-shirt nera “I capelli rossi e quella sigaretta gli danno l’aria da gran figo...” commentò, guardando le sue amiche, che annuirono d’accordo. Intanto il ragazzo si voltò e allora Sarah non ebbe più dubbi “Occhi azzurri, nasino alla francese, Ramones... è lui!”
Belle annuì, proprio mentre Nicholas le individuava. Sorrisero entrambi, non appena i loro sguardi della stessa tonalità si incontrarono. Le sorrise, illuminando il viso di lentiggini e denti bianchi e camminò verso di lei, aprendo le braccia. Ma lei era già partita, correndogli incontro e fermandosi solo quando fu tra le sue braccia, afferrata al volo.
 
“Perché la tua ragazza è l’unica in famiglia a non avere i capelli rossi?” chiese Niall, quando raggiunsero le ragazze, guardando la scena.
“E’ bellissima proprio perché si distingue dagli altri.” Rispose, forse in tono un po’ scortese. Ma non era sua intenzione, era solo teso...
“Hei, stai calmino!” Sarah difese il suo ragazzo, doppiamente di parte per Niall e per quello che era successo la sera prima con Belle.
“Scusalo, è solo un po’ nervoso di conoscere il futuro cognato.” Intervenne Louis.
“Che fai, lo difendi?” Juls posò le mani sui fianchi, anche lei leggermente di parte.
“Chi io? No!” Louis alzò le mani, scuotendo la testa.
“Ragazzi!” Belle richiamò la loro attenzione. Si voltarono tutti, trovandola stretta al fratello “Lui è Nicholas.” Lo presentò, mentre lui si affrettò a suggerire di chiamarlo Nick. La sorella indicò uno ad uno i suoi amici “Loro sono Marty e il suo ragazzo Zayn.” Nick sorrise a Marty, stringendole la mano e si presentò anche al moro “Sarah e Niall.” Continuò Belle e il fratello si presentò seguendo lo stesso copione “Julia e Liam.”
“Già ti conosco.” Il ragazzo strinse la mano alla bionda, accennando con il capo alla sorella.
Julia sorrise, annuendo “Posso dire lo stesso di te.”
“Loro sono Juls e Louis.” Continuò Belle.
Nick strinse la mano di Louis, prima che quest’ultimo si voltasse, individuando un bambino con un berretto blu e il gelato in mano arancione, chiedendogli se quelle fossero carote. Quando il roscio si ritrovò davanti alla sua ragazza, indugiò qualche secondo. Lei gli allungò la mano, senza averlo notato. Ma lui non gliela strinse... Si chinò leggermente, baciandogliela.
Louis tornò a guardare i suoi amici, ancora entusiasta commentando “Io amo i gelatai newyorkesi...” ritrovandosi tutti gli sguardi addosso “Che mi sono perso?”
Juls alzò le spalle, mentre Belle trascinava Nick, avanti all’unico ragazzo rimasto. Lasciò la vita del fratello, prendendo la mano del suo fidanzato sorridendo raggiante prima a lui, poi al fratello “E lui è Harry!”
Nicholas li guardò insieme, capendo al volo quanto la sorella tenesse a quel ragazzo e quanto quello stesso ragazzo fosse... intimorito da lui? Purtroppo per Harry, Nick aveva la reputazione di essere il burlone della famiglia, quindi gli allungò la mano e gliela strinse un po’ più forte rispetto agli altri, facendo la parte del fratellone protettivo, ma gli sorrise, per non terrorizzarlo “E’ un piacere conoscerti.”
“Anche per me!” non appena gli lasciò la mano Harry si irrigidì sulla schiena.
Nick non riuscì a trattenere un sorriso divertito e posò la mano sulla sua spalla “Riposo. Non serve che ti metti sull’attenti!” Harry rise, imbarazzato mentre tornava a parlare a tutti “In macchina con me possono venire altre quattro persone, per le altre offro io il taxi.” Si rivolse a Belle “Sorellina? Tu e Harry verrete con me, giusto?” Belle guardò il suo ragazzo, prima di annuire “Ok, altri due volontari?”
Il riccio afferrò il suo migliore amico per il braccio, sussurrando “Avrò bisogno di te!” ma fu interrotto.
“Veniamo noi due!” Harry sgranò gli occhi, scuotendo la testa mentre Louis posava la mano sulla sua spalla, per consolarlo. Entrambi si voltarono, trovando Julia ancora con la mano alzata, sorridente.
 
Alla fine del viaggio, circa 30 minuti dopo, si ritrovarono ai piedi di un sontuoso ed enorme palazzo.
Harry scese, aprendo lo sportello a Belle e poi fece il giro della macchina, raggiungendo Julia “Grazie.” le sorrise, sincero, per averlo aiutato durante il viaggio a far bella figura con Nicholas.
Lei gli restituì il sorriso, alzando le spalle “L’ho fatto per Belle, che ti credi?”
Scosse la testa, ridendo mentre lo raggiungeva la sua ragazza e gli altri entravano nel palazzo con le loro valigie. Prese la sua borsa, sistemandola su una spalla e le allungò la mano, sorridendole.
“Che fate, venite?” chiese Nicholas, mentre gli altri scendevano dal taxi con le loro valigie e lo seguivano nell’androne.
Belle afferrò la mano di Harry “Due minuti! Ci vediamo di sopra!” aspettò che il fratello si voltasse, lasciando chiudere il portone alle sue spalle e si alzò sulle punte, cingendo il collo del suo ragazzo e lo baciò. Lui le cinse la vita, lasciando cadere il borsone e l’attirò a sé, approfondendo quel bacio.
Fu lei la prima ad allontanarsi “Credevo fossi ancora arrabbiata.”
“Infatti.” Mise in chiaro “Ma mi mancavi troppo...” lui le sorrise, baciandola di nuovo “E sono troppo felice che tu abbia conosciuto Nick!” l’abbracciò.
“Belle, so che te l’ho già detto tre volte ma, davvero, mi dispiace.” Le accarezzò il viso “Io... l’ho sognata. Insomma, dopo... quella mattina, quando mi sono svegliato su quel treno…”
Belle si alzò di nuovo sulle punte, baciandolo “Lo so e a me dispiace di aver reagito in quel modo.”
La strinse di nuovo a sé, baciandole la fronte “Ti amo. Solo te e per sempre.”
Belle annuì “Anch’io ti amo.”
 
Quattro ore dopo, le ragazze si ritrovarono da sole nell’enorme loft di Nicholas, mentre lui e i ragazzi erano fuori per ‘questioni da uomini’...
“Che cosa staranno facendo?” chiese Juls, sfogliando una rivista di moda annoiata, seduta a gambe incrociate per terra, con la schiena poggiata al divano.
“Non lo so.” Rispose Sarah, dal divano, mentre controllava di nuovo il cellulare, con la testa a ciondoloni dal bracciolo “Di certo non rispondere ai miei messaggi!”
“Perché non riusciamo a divertirci senza di loro?” sbuffò Belle, poggiando la testa sulla spalla di Marty.
“Perché non riusciamo a non pensare a loro, forse.” Le rispose, posando a sua volta la guancia sui suoi capelli.
“Vi prego, qualcuna trovi qualcosa da fare!” Julia si alzò dalla poltrona, spegnendo la tv che non stava guardando nessuno, in realtà “Sono via da più di due ore e noi siamo qui ad annoiarci e pensare a loro da quando è finito Magic Mike!”
Belle rise e Marty alzò la testa, guardandola “Perché ridi?”
L’altra si alzò, sorridendo e prese la sua borsa, poggiandola sul tavolo mentre le altre la guardavano curiose. Prese a frugare all’interno e ne estrasse l’I-pod nero “Quando sono da sola a casa e mi annoio o mentre faccio le pulizie, ho trovato un modo per divertirmi...” sfilò gli auricolari e li poggiò sul tavolo “Ovviamente, Harry non lo sa.” Dicendo questo, si avvicinò verso l’impianto stereo.
“Continua sorella, sembra interessante...” annuì Julia, risedendosi.
“E se mettessi una di quelle canzoni dementi...” attaccò un cavo allo stereo e l’accese “Ballereste, da dementi, con me?”
Premette play e partì ‘Boys in the summer’, di Jessie James.
“La conosco!” rise Juls, alzandosi e raggiungendola.
“Here we go!” cantò Belle, indicando alle altre di alzarsi.
Sarah si alzò di sua spontanea volontà, cominciando a muoversi anche lei a tempo, mentre Juls prendeva per mano Marty e la faceva alzare, ancheggiando e canticchiando.
“Si può sapere dove le trovi queste canzoni?” rise Julia, mentre la sua migliore amica la convinceva ad alzarsi.
“Ho visto un video... di Harry con questa canzone!” alzò le spalle, ridendo e ricominciò a cantare “Yeah, boys look so much hotter in the summer!”
Marty si avvicinò allo stereo, quando ormai si erano lasciate tutte andare ed alzò il volume, afferrando Sarah per ballare e scuotere la testa per far ondeggiare i capelli.
Intanto la porta d’ingresso sbatté, richiusa dai ragazzi, ma loro non se ne accorsero.
Nicholas, che era stato il primo ad entrare, indicò agli altri di fare silenzio e seguirlo in salone.
Si nascosero tutti dietro gli angoli della porta, guardando le ragazze divertiti.
Liam scuoteva la testa, sorridendo divertito mentre la sua bionda ballava spalla a spalla con Marty.
Niall sgranocchiò l’ultima patatina, pensando che fosse passato troppo tempo dall’ultima volta che lui e la sua bella erano andati a ballare. E che avrebbe rimediato al più presto!
Zayn si appoggiò con la spalla al muro, guardando Marty incantato.
Nick diede una gomitata ad Harry, quando lo sguardo del riccio scivolò lungo tutto il corpo della sorella, fermandosi sul suo didietro. Lui, imbarazzato, sorrise alzando le spalle.
Nick se ne andò, ridendo e passò per il corridoio per andare in camera, mentre Louis cingeva le spalle del suo miglior amico, attirando la sua attenzione.
La sua ragazza aveva appena preso Belle per mano, aiutandola a salire con lei sul divano.
Stavano cantando entrambe, ballando vicine, muovendo i fianchi.
“Uh, I must be dreaming!” canto Juls.
“Uh, you got me singing!” rispose Belle ed entrambe scoppiarono a ridere, buttandosi sul divano. Entrambe si alzarono in ginocchio, prendendosi le mani e alzandole cantarono “...Close your eyes and kiss on me, tonight!”
“1, 2, 3… Go!” le richiamò Marty, ammiccando e ricominciarono a ballare sul tappeto, seguendo la mora che sfoderava le sue mosse ‘country’.
La canzone finì e Sarah cinse le spalle di Belle, baciandole la guancia “Tu sei completamente matta, bella mia!”
Le loro risate furono interrotte dagli applausi dei ragazzi.
“Da quanto siete lì?” esclamò Marty, imbarazza.
“Da quando hai rischiato di inciampare sul tavolino da the, più o meno...” la prese in giro il suo ragazzo.
“Ho controllato il frigo con gli alchoolici, è ancora pieno.” Rientrò Nicholas “Temo che siano ubriache di loro...” Lo raggiunse la sorella, dandogli una spinta con la spalla.
“Beh, adesso che siamo qui...” Louis si avvicinò allo stereo e prese l’I-pod, cercando tra la playlist “Credo che tocchi a noi,no?” si voltò verso gli altri, che annuirono e lo raggiunsero.
“Prego ragazze, sedetevi e godetevi lo spettacolo!” ammiccò Niall, mentre Harry confabulava con Louis per scegliere la canzone e Liam rideva, scuotendo la testa.
“Entro oggi?” chiese Belle.
Harry si voltò, lasciando Louis e ammiccò, mettendosi vicino al suo migliore amico, in fila con gli altri ragazzi e Nick, davanti al divano con le ragazze.
Un paio di secondi e partì la canzone. Bastarono le prime tre note e tutti riconobbero la canzone e le ragazze scoppiarono a ridere, mettendosi comode.
I ragazzi camminavano avanti e indietro, imitando il moon walk, cercando allo stesso tempo di apparire sexy.
‘Girl look at that body…’
Louis, il primo della fila, tirò su le maniche, piegando il braccio per far vedere i bicipiti.
Juls gli lanciò un bacio con la mano.
‘Girl look at that body…’
Harry aprì la camicia di scatto, facendo saltare probabilmente un paio di bottoni, ma Belle non se ne preoccupò, guardandolo in quella canottiera attillata.
‘Girl look at that body…’
Niall alzò il braccio sinistrò e piegò all’altezza della testa quello destro, ammiccando.
Sarah batté le mani, ridendo.
‘Girl look at that body...’
Zayn si voltò, saltando e sculettò.
‘Girl look at that body…’
Nick si abbassò, imitando una mossa di break dance e rimase in equilibrio, in verticale con una sola mano.
‘Girl look at that body…’
Liam contò ad alta voce ‘1, 2, 3... flick!’
‘I work out!’
Si voltarono tutti, imitando Zayn e si diedero uno schiaffo sul sedere.
Le ragazze applaudirono, ridendo e tifando ognuna il proprio ragazzo, mentre si avvicinavano al divano.
Nicholas superò Louis, con una spallata e porse la mano a Juls, che l’afferrò confusa.
Harry alzò e abbassò le sopracciglia, allungando la mano a Belle, che la strinse e venne tirata su, sbattendo contro il petto del suo ragazzo, con le lacrime agli occhi per le risate.
Liam afferrò Julia e la strinse, sussurrandole “Non ho scelto io questa canzone, ma non ti vedevo sorridere così da giorni.” Le accarezzò il viso, baciandola delicato “Sei bellissima.”
Niall indicò a Sarah di alzarsi, cercando di muoversi accattivante.
Zayn ammiccò a Marty, posandole le mani sui fianchi quando si alzò.
Louis, alzò le spalle, sbuffando e si buttò sul divano, guardando la sua ragazza...
‘Wiggle, Wiggle, Wiggle, Wiggle, Wiggle, Yeah!’
Belle scoppiò a ridere, posando le mani sulle spalle del suo ragazzo, ballando a tempo… ad una distanza minima l’uno dall’altra.
“I’m sexy and we know it.” Le sussurrò Harry, canticchiando, baciandola sotto l’orecchio. Lei alzò un sopracciglio e lui alzò le spalle, ridendo “We’re sexy and we know it!”
Belle scosse la testa, ridendo.
 
Erano quasi le due.
Liam e Julia dormivano nella stanza degli ospiti, Juls e Louis nella stanza affianco, Marty e Zayn sul divano letto della sala hobby, Belle nel lettone del fratello (che non era ancora rientrato da una cena di lavoro) e Harry sul divano in salone.
Belle si voltò sbuffando per l’ennesima volta, ripensando a come Nick avesse praticamente bandito il suo ragazzo da lei per la notte. Si alzò a sedere, cercando di mettere a fuoco le lancette dell’orologio davanti a sé e poi si alzò, lanciando con stizza il lenzuolo.
Camminò in punta di piedi fino al salone, constatando che dormivano tutti.
Si sporse leggermente, quando arrivò alla porta della stanza, cercando di vedere oltre la spalliera del divano se Harry stesse dormendo.
Quasi che l’avesse chiesto ad alta voce, Harry si mosse, stiracchiandosi e diede un calcio al tavolino da the, imprecando sottovoce.
Belle rise e, anche se cercò di non farsi sentire coprendosi la bocca, Harry si alzò a sedere, sbirciando dalla spalliera. La stanza era più illuminata rispetto a quella di Nick, per le serrande alzate di una delle tre grandi vetrate, quindi Belle riuscì a vedere chiaramente il sorriso che si espanse sul viso del suo ragazzo.
Gli corse incontro, scavalcando la spalliera e ricadendo a peso morto su Harry, che si lamentò “Stai cercando di uccidermi perché sei ancora arrabbiata?” rise, mettendosi di fianco per riuscire a far entrare tutti e due sul divano stretto.
Belle scosse la testa, strofinando la punta del naso con la sua “Tutto il contrario.” Posò una mano sotto il viso, come faceva sempre per addormentarsi e l’altra su quello di Harry, per accarezzargli la guancia e i ricci spettinati “Non ho intenzione dormire da sola e neanche con mio fratello.” La baciò, cingendole un fianco per stringerla a sé “E comunque non riesco ad essere arrabbiata con te più di tanto.”
“Mi sei mancata anche tu.” Harry sorrise, baciandola di nuovo “Di la verità, mi sono fatto perdonare con la mia performance oggi pomeriggio...”
Belle rise “Ma finiscila, Sty... Ah!” rischiò di cadere, ma Harry l’acchiappò al volo, afferrandola per il braccio.
Si trattenne dal ridere, facendola stendere di nuovo. Si appoggiò sugli avambracci, sovrastandola e la baciò “Tu invece eri bellissima.”
Belle sorrise, cingendogli il collo e l’attirò di nuovo a sé, baciandolo prima sulle labbra, poi sul mento e lungo il collo, mentre lui le accarezzava i capelli, baciandole la fronte. “Harry?” si allontanò appena, baciandolo sotto l’orecchio “Fai l’amore con me?”
Harry si alzò di scattò, alzando un sopracciglio “Ma sei seria?” lei alzò le spalle, annuendo “Sei sempre tu quella che mi rimprovera di essere inappropriato e poi tu vorresti...” si guardò intorno, abbassando la voce “Vorresti farlo a casa di tuo fratello?”
Belle sbuffò, scostandosi una ciocca di capelli che le era ricaduta sulla guancia “Ma se Nick non c’è!”
“Ah giusto...” rise “E come la mettiamo con le altre otto persone nelle altre stanze?”
“Li avvisiamo.” Lo prese in giro lei, divertendosi a guardarlo discutere.
“Sei un genio, amore!” si mise a sedere, gesticolando “Già che ci sei falli mettere seduti qui davanti nel durante,no?”
“Ok!” Belle alzò le spalle, alzandosi.
“Ok? Cosa ok?” gesticolò ancora più nervoso, ricordandosi sempre di sussurrare “Dove... Fermati!” la fermò, prendendole il polso “Dove stai andando?”
“A chiamarli!” sorrise Belle, baciandogli la punta del naso, trattenendosi dal ridere quando vide la sua espressione. Ma non ci riuscì.
Gli prese il viso tra le mani, baciandolo e continuò a ridere anche sulle sue labbra, mentre si sedeva in braccio a lui, cingendogli la vita con le gambe “Sei buffo, amore. Lo sai?”
“E tu sei pazza!” si difese, sorridendole. E le lasciò il segno di un morso sotto il mento.
“Ma tu mi ami anche se sono pazza, vero?” rise, sfiorandolo.
Lui annuì, tracciandole il profilo della mascella con dei baci “Amo qualsiasi cosa di te.”
“Fai l’amore con me.” Sussurrò di nuovo al suo orecchio. Lui posò le mani sui suoi fianchi ma rimase immobile, senza respingerla o attirarla a sé. Stava cedendo e Belle lo sapeva, conoscendolo troppo bene, quindi non riuscì a trattenere quel sorrisetto trionfante “Ti ricordo che sono arrabbiata con te e devi farti perdonare...”
Harry sorrise, si voltò e la baciò dolce sulle labbra... prima di allontanarla. Posò la fronte sulla sua “E se questo è il modo, non vedo l’ora di far pace, fidati. Ma non stanotte e non qui...” la baciò di nuovo.
“Sei cattivo...” brontolò lei, puntando il dito sulla sua fossetta.
“Ma tu mi ami anche se sono cattivo, vero?” le fece il verso, baciandola.
“Purtroppo amo qualsiasi cosa di te.” Gli fece la linguaccia, prima che lui l’attirasse a sé e la baciasse con passione.
La luce si accese in quel momento “Oh Dio, non sul mio divano!”

Scusate l'attesa...
Ecco il nuovo capitolo!
...Grazie per le recensioni a quello precedente, a proposito...

Allora, che dire?
Spero vi sia piaciuto anche quest'altro e che vi siate divertite almeno quanto me, scrivendo e immaginando
la scena dei ragazzi che ballano I'm sexy and I know it.
Sentire le canzoni mentre scrivevo è stato 'ispirante' (esiste questa parola!?! .-. )
...E, se dovvesse interessarvi, il video di Harry di cui parla Belle con la canzone che ballano le ragazze esiste davvero,
è grazie a quello che ho scoperto la canzone! ;]
Se avete una cotta per il bel riccio vi consiglio di cercarlo su YouTube!
#Consigliotradonne!

By the way...
Spero vi farà piacere sapere che sto già scrivendo il prossimo.
Eh già, la scuola è ricominciata oggi e io ho bisogno più di voi di questa storia, per... evadere dalla realtà! (Addirittura!?!)

Bene, e con me che oggi parlo da sola vi saluto.
A presto,
Un bacio. <3

Lasciate delle recensioni, mi raccomando.
Potrei fare la bastarda e non pubblicare, altrimenti...
Ahaha no, probabilmente non è vero, ma mi farebbe piacere leggere che cosa ne pensate!

Ari-ciaoooooo! <3 <3


 

Per chi si stesse chiedendo che tipo è Nicholas Jeremy Lauren, conosciuto anche come Nick, eccovi due sue foto:
...Per chi non se lo stesse chiedendo, io ve le faccio vedere comunque!

     

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Capitolo 3
*** The Big Apple II ***



Harry spalancò gli occhi, nascondendo il viso tra i capelli di Belle e quando vide il segno rosso sul collo, lo coprì con la mano, mentre lei si voltava e salutava il fratello, imbarazzata quanto il suo ragazzo.
“Dormi qui?” le chiese Nick, sorridendo divertito.
Belle annuì e Nicholas se ne andò in camera sua. Cinque secondi dopo si ritrovò stesa sul divano, con Harry sopra di lei e le sue mani che le facevano il solletico sui fianchi “Avanti, dillo!”
“Mai!” disse tra le risate lei, cercando di spingere via il suo ragazzo, senza successo “Basta!”
“Shh!” l’ammonì, guardando il corridoio dove era sparito Nick “Chi aveva ragione?” sussurrò.
“Guarda che mi metto a fare versi e faccio venire mio fratello!” lo minacciò.
Prima che Harry potesse rispondere, Julia si affacciò alla porta, riprendendoli “Oh! Ma la fate finita? Andatevene in albergo se volete stare svegli tutta la notte, la prossima volta!”
Harry alzò gli occhi al cielo, facendo ridere la sua ragazza, che però tornò seria subito dopo aver guardato bene la sua migliore amica “Tutto bene, Ju?”
“Fantastico...” Si portò una mano al viso, nascondendolo “Non appena vi sarete azzittiti e mi lascerete dormire!” non le diede il tempo di aggiungere altro, tornando nella sua stanza.
“Devo andare a vedere che cos’ha.” Disse Belle, preoccupata.
“Sapevo che l’avresti detto, ma non puoi, perché sei mia prigioniera adesso!” la strinse a sé con il braccio lungo la vita.
“Harry...” lo guardò seria.
Lui sbuffò, spostandosi per farla alzare e le pizzicò la coscia, sorridendole “Poi torna da me.” Lei annuì, abbassandosi per baciarlo un’ultima volta, sorridendogli.
 
Si affacciò dalla porta della stanza di Julia, cercando di guardare all’interno. Man a mano che i suoi occhi si abituavano al buio si avvicinò al letto, cercando a tastoni e sussurrò “Ju?” quando toccò il piede di Liam e lui si lamentò in una lingua incomprensibile, ancora addormentato.
Sentì una risata alle sue spalle “Che fai, provi a fregarmi il ragazzo?”
Belle rise, andandole incontro “Hai pianto?” esclamò sottovoce e Julia si arrese, stringendo la sua migliore amica e posò la testa sulla sua spalla, mentre Belle le accarezzava la schiena per rincuorarla “Ti va se andiamo di là a parlarne?” Aprì la serranda cercando di fare meno rumore possibile e poi richiusero la finestra alle loro spalle, accertandosi che anche le altre fossero chiuse, prima di sedersi sul divanetto di vimini in balcone.
Belle era in ansia, preoccupata per la sua amica, ma non aveva intenzione di metterle fretta. Sarebbe stata disposta ad ascoltarla non appena Julia fosse stata pronta. La sottoscritta si sistemò a gambe incrociate, prendendo i calzini a righine arancioni tra le mani, mentre muoveva le gambe su e giù a mo’ di stretching, guardandosi intorno per godere della visuale notturna di Manhattan dal ventisettesimo piano. Tornò a guardare Belle, che le sorrise impaziente. Aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Si morse le labbra, rivolgendo gli occhi al cielo e prese un respiro profondo. Guardandola, Belle diventò ancora più preoccupata e impaziente. Riprovò a parlare, ma quello che arrivò alle orecchie di Belle fu solo un sussurro, confuso “Ho paura di... ...re... ...sta... ...inta...”
Alzò un sopracciglio, avvicinandosi “Scusa, non ho capito niente.”
Julia chiuse gli occhi e reclinò la testa fino a toccare la spalliera di vimini del divano, respirando di nuovo lentamente. “Ho paura di essere rimasta in cinta.” Riaprì un occhio solo, per constatare la reazione della sua amica, mentre quelli di Belle si spalancavano. Lasciò scendere lungo la guancia un’ultima lacrima, ma si sentì eternamente sollevata di essersi finalmente confidata con qualcuno.
Fu il turno di Belle a balbettare “E scu... ma... nel senso... e tu...” Alla fine rinunciò a parlare e si limitò a stringerla in un lungo abbraccio silenzioso ma pieno di significato “Ne sei sicura?” le soffiò sulla spalla lasciata scoperta dalla maglia bianca enorme, evidentemente di Liam.
“No.” Singhiozzò “Non lo so neanche io.”
“Che cosa intendi fare adesso?” Belle non la lasciò, continuando a stringerla, più forte ad ogni singhiozzo. Era preoccupata anche lei, ma continuò a parlare fingendosi calma per incoraggiarla “Hai intenzione di dirlo...”
Julia si allontanò di scattò, abbastanza da guardarla negli occhi “Liam non lo sa. Nessuno lo sa. Solo tu.” Posò le mani sulle sue spalle “Promettimi che non lo dirai a nessuno.”
“Non condivido la tua scelta...” sospirò “Ma potrai fidarti di me, te lo prometto.”
Julia annuì, sorridendole e l’abbracciò di nuovo “Una settimana...” Sussurrò, più di una volta, quasi a rassicurare se stessa, più che per informare la sua amica.
Rimasero a lungo lì fuori, in silenzio, senza cercare di riempire quei momenti con dei dialoghi, entrambe troppo assorte nei loro pensieri per rendersi conto di quanto potessero sembrare imbarazzanti.
“Lo terresti?” si decise a domandarle Belle.
Julia alzò la testa dalla pellicina vicino all’unghia smaltata blu e la guardò sorpresa, nonostante avrebbe dovuto aspettarsi questa domanda. Boccheggiò, alzando le spalle e scosse la testa “Non lo so.”
“Non ci hai mai pensato?” insistette.
“Certo che... solo non ci riesco!” portò una mano dietro la testa, liberando i capelli mossi biondi dall’elastico rosso. Precedette Belle, quando la vide sul punto di parlare “Liam mi abbraccerebbe, mi farebbe sentire al sicuro dicendomi che mi ama e che mi starà vicino qualsiasi cosa succederà, lo so!” passò una mano tra i capelli, sospirando “Farebbe sembrare tutto questo normale, rovinerebbe solo il nostro rapporto diventando protettivo all’ennesima potenza e io non voglio essere trattata come una bambola di porcellana, perché non ne ho bisogno.” Accennò ad un sorriso, alzando le spalle “Non serve che capisci le mie ragione, solo... mantieni il segreto per una settimana e poi tutto tornerà...”
“E se non andasse...” provò a farla ragionare, ma Julia si alzò in piedi, tappandosi le orecchie.
“Non dirlo!” sospirò, frustrata “Io non sono incinta. Non posso. Non voglio!”
Liam bussò al vetro della finestra, facendo saltare entrambe e poi uscì, rabbrividendo a contatto con l’aria fresca all’esterno “Ragazze, che succede?”
“Scusa, ti abbiamo svegliato?” Julia abbozzò un sorriso.
“No, tranquilla.” Mentì, stropicciandosi gli occhi come i bambini. Julia lo raggiunse e lo baciò a stampo sulle labbra per poi superarlo ed entrare.
Liam rivolse un’espressione confusa a Belle “Scusala, ultimamente... non riesce a dormire bene.” Si alzò, imitando al meglio un sorriso e provò a squagliarsela anche lei.
Liam però le afferrò il polso, guardandola serio “Va tutto bene?”
“Sì, certo.” Alzò le spalle, fingendosi indifferente “Te l’ho detto, è solo nervosa per...”
Posò le mani sulle sue braccia, tenendola davanti a sé ed abbassò il viso, per poter puntare lo sguardo sui suoi occhi. “Se ci fosse qualcosa che non va che riguarda Julia, me lo diresti, vero?”
Belle annuì, schiarendosi la voce “Certo, stai tranquillo.” Prima di andarsene.
 
“Perché non me l’hai detto?” Liam si risedette sul letto, mentre lo raggiungeva Julia, posando un bicchiere d’acqua sul comodino.
“Detto cosa?” si irrigidì.
“Che avevi problemi a dormire.” le cinse la vita da dietro, facendola sdraiare sul suo petto.
“Io ho co... ah, certo!” Intuì Julia, ridendo sotto i baffi per la poca fantasia nell’inventare balle di Belle “Che cosa avrei dovuto dirti, scusa?” si infilò sotto le coperte.
“Non lo so... cominciavo a preoccuparmi.” Le accarezzò le spalle, facendo scivolare lungo la schiena i capelli “Ultimamente sei sempre nervosa...”
“Mi stai dando dell’acida per caso?” rise, poggiandosi con gli avambracci sul suo petto.
“Devi ammettere però che non hai un caratterino facile.” La stuzzicò, poggiando la fronte sulla sua.
“Povero te, allora...” rise “Dovresti imparare ad amare i miei difetti, in teoria, no?”
Se ti amo...” Scoppiò a ridere, quando Julia rimase congelata.
“Ah sì? Bene, basta saperlo!”  lo spinse, voltandosi e attirando a sé il lenzuolo.
Liam rise, cingendole la vita, nonostante lei cercasse di liberarsi e le lasciò una scia di baci lungo la spalla “E’ ovvio che ti amo...”
“Dimostramelo.” Si voltò appena, sorridendo in sfida.
Lui ricambiò il sorriso, prendendole il viso tra le mani e si avvicinò con il suo fino a sfiorarle le labbra e a baciarla dolce. Quando la sentì sorridere sulla sua pelle, posò le mani sui suoi fianchi e la fece voltare del tutto, stringendola a sé mentre le accarezzava la schiena dove si era alzata la maglietta. Lei posò le mani sulla sua nuca, passando le dita tra i suoi capelli.
Liam si allontanò appena, sfiorandole il naso con la punta del suo “Ti amo.”
Annuì, attirandolo di nuovo a sé, per baciarlo ancora “L’avevo intuito, sì...” lui rise, soffiandole sulla clavicola, dove le lasciò un bacio e un altro, un terzo “Anch’io ti amo.”
Si alzò, reggendosi con le mani sul materasso e sovrastò il suo viso, accarezzandole la guancia con una mano “Tutto.” Julia alzò un sopracciglio, non capendo “Amo ogni singola parte di te.”
 
 
 “Tutto questo bianco mi acceca!” commentò sarcastica Marty, guardandosi attorno.
Belle fu l’ultima ad entrare, facendo tintinnare di nuovo il campanello sopra la porta del negozio, ma non appena mise piede nell’enorme salone e si ritrovò circondata da una miriade di candidi e bellissimi abiti da sposa, rimase a bocca aperta. Subito dopo di lei, entrò Nick, che le cinse le spalle e le sussurrò “Hai tutto il tempo del mondo, sorellina. Finché non troverai il più bello.” Le baciò la guancia “Harry ci ha messo delle ore ieri...”
Belle si voltò di scatto, afferrandogli la mano prima che se ne andasse “Eh!?!” ma Nicholas si stava già allontanando, per chiamare la commessa, che rivolse loro un sorriso raggiante e gli fece cenno di seguirla.
 
“Tranquilla, il diciassettesimo è sempre quello giusto.” Commentò ironica Julia nel camerino, mentre tirava i lacci del corsetto dell’ennesimo vestito “Stai dritta!” le prese le spalle, tirandole su.
“Non ce la faccio più!” sbuffò Belle, poggiando la fronte sulla parete di fronte.
“Se può farti stare meglio, eri bellissima in ogni abito.” Intervenne Juls, da fuori.
“Harry e i ragazzi sono andati ieri...” Disse Belle, trasognata “Chissà che abito avrà scelto Harry...”
Marty alzò gli occhi al cielo, sbracata su un divanetto lì davanti “Perché non pensi al tuo e vieni fuori?”
“Dio, ti immagini quanto sarà bello!” si mordicchiò il labbro, sorridendo.
Sarah alzò un sopracciglio e Nick sbatté la testa contro la parete alle sue spalle, facendo ridere le ragazze.
Julia alzò gli occhi al cielo e annuì, poco convinta “Sicuro...” prima di tornare a guardare il vestito, ravvivando la gonna, sorridendole “Sai, questo sembra davvero bello.”
Belle rise, sbuffando ed uscì, tirando la tenda rossa del camerino “Ok, ho capito... sto zitta!”
“Ma io dicevo sul serio!” la rincorse Julia, aggiustandole lo strascico corto ad ogni passo.
Si fermò al centro del salottino davanti ai camerini, dove le sue amiche l’aspettavano, facendo boccacce allo specchio. Si voltarono istantaneamente, non appena la videro e la fissarono. Un sorriso sincero si espanse sul viso di tutti i presenti, studiandola da capo a piedi.
Belle si rese conto di non essersi ancora guardata allo specchio e si voltò.
Spalancò gli occhi anche lei, e per poco non riuscì a riconoscersi nella donna riflessa davanti a lei.
Sembrava così bella e sicura di sé...
Toccò timidamente il bustino con i polpastrelli, quasi che avesse paura di vedere quel vestito sparire come quello di Cenerentola.
Ma non successe, ovviamente, ed accarezzò i ricami e le perline argentati lungo i fianchi del bustino, che le risaltavano la vita magra e il seno, fasciandoli.
Lasciò scivolare le dita fin sui fianchi, dove il vestito si gonfiava. Morbido e candido si arricciava fin a toccare terra e più lo guardava, lo toccava, più si sentiva davvero una principessa.
Si voltò, sorridendo al sentir frusciare il tessuto delicato, notando i lacci argentati del corsetto comparire tra i boccoli castani lungo la schiena, che raccolse su una spalla, per studiarlo.
Tornò di fronte, tenendo ancora lo sguardo sul suo riflesso “Questo.” Riuscì semplicemente a dire.
Marty annuì, alzandosi e le si avvicinò, insieme alle altre.
“Ti sta d’incanto.” Juls alzò il pollice e Sara cinse le spalle della bionda, ammiccando.
Nicholas si mise dietro di lei, cingendole la vita e posò il mento sulla spalla libera dai capelli. Le sorrise, guardando il loro riflesso “Harry è l’uomo più...”
Belle rise, girandosi con il viso per guardarlo “Non comincerai a fare il fratello sentimentale, spero!” e anche lui sorrise, baciandole la guancia.
“Una cosa è sicura: se ti vedesse ora... sverrebbe!” Commentò Julia, mentre lei e le altre entravano nei camerini per provare i vestiti da damigelle che avevano scelto precedentemente.
Nicholas prese il cellulare dalla tasca, scusandosi prima di uscire per parlare con il suo capo e Belle rimase sola. Concentrata ancora sul suo riflesso, saltò quando la commessa nell’altra stanza accese la radio. Tornò a guardarsi e sorrise, mordicchiandosi il labbro. Sospirò trasognata e prese la gonna per i lati, muovendo il vestito a destra e sinistra, gustandosi l’effetto. Poi chiuse gli occhi, immaginando la stessa musica e lo stesso fruscio del vestito mentre ballavano, lo stesso tessuto contro quello dello smoking dello sposo e le sue mani grandi e affusolate sui suoi fianchi...
“Belle?” si affacciò Juls, uscendo vestita da uno dei camerini “Che stai facendo?”
Belle si voltò di scattò, arrossendo leggermente e sorrise, alzando le spalle “Ehm...” poi guardò la sua amica e il suo vestito “Sapevo che era perfetto!”
La bionda sorrise, raggiungendola davanti allo specchio.
Il vestito azzurrino accarezzava perfettamente la figura snella della damigella, racchiudendole il seno con una fascia di seta blu, mentre il resto del vestito rimaneva liscio cadendole lungo i fianchi fino alla punta delle scarpette dello stesso colore prestate dal negozio. Si voltò, guardando il triangolo di stoffa ricamata e abbellita da perline che partiva all’altezza della vita e si apriva fino all’orlo.
“Scusa, quel rompipalle del mio ca... Oh!” Ricomparve Nicholas, che lasciò la frase in sospeso non appena vide Juls, affianco alla sorella. E notò anche l’occhiata di rimprovero che quest’ultima gli rifilò.
Intanto, uscirono dai loro camerini anche le altre ragazze. Il modello era per tutte lo stesso, ma ognuna indossava il suo colore preferito.
Belle ripensò a qualche settimana fa, quando i suoi erano venuti a trovarla a Los Angeles e lei e sua madre erano passate davanti ad un negozio di abiti da sposa; le aveva detto che con troppi colori sarebbe sembrata più una sfilata di carnevale.
Ma lei non la stava neanche ascoltando. No, in realtà stava pensando a quella mattina con Harry, quando l’aveva chiamata per la prima volta ‘Piccola Belle’, dopo la storia degli ombrelli colorati che guardava dalla sua finestra, a Parigi...
E poi, anche sua madre in quel momento avrebbe dovuto ammettere che Marty in rosso, Sarah in rosa, Juls in blu e la testimone in beige, come si richiedeva, erano bellissime. E non era l’unica a pensarlo, visti gli sguardi insistenti di Nicholas verso una delle damigelle...
 
Tre quarti d’ora dopo, stavano aspettando i ragazzi sedute sul prato a Central Park, scattando foto.
“Chi vuole un hot dog?” Julia si voltò, notando il carretto bianco e rosso lungo il viale acciottolato. Alzarono tutti la mano “Ok, chi mi accompagna?” rimase alzata solo quella diafana di Belle, che le sorrise.
Si alzarono, camminando verso il chiosco sottobraccio, guardandosi intorno.
“Io e te a New York...” rise Belle, alzando le spalle “Non so, è strano!”
Julia rise “In che senso?”
“Boh... la mora e la bionda: fa tanto Blair e Serena!” sorrise Belle, sistemandosi i Ray-Ban sul naso.
Julia annuì, ridendo “Ci mancano solo un bel Chuck Bass e quel figone di Nate Arcibald, allora...”
Belle si fermò, indicando due ragazzi in fila per gli hot dog. Julia annuì, ammiccando e si avvicinarono.
“Ecco a te!” sorrise il tizio con il berretto, porgendo l’hot dog al ragazzo riccio davanti a lui.
“Grazie!” intervenne Belle, che glielo sfilò letteralmente di mano e lo addentò, guardando divertita il suo ragazzo.
“Devo fartene un altro?” chiese il venditore.
Harry scosse la testa, senza neanche più guardarlo “No, grazie.” e seguì Belle che se ne stava andando. Si fermò, voltandosi per avvisare Liam “Hei, io vado da...” ma quando lo vide, lo trovò tra le braccia della sua ragazza, ‘impegnati’ “Come non detto!” rise, scuotendo la testa e si girò, cercando Belle.
La individuò che camminava lungo il viale, qualche metro più avanti. Lei si voltò appena, girando la testa e sfoggiò un di quei sorrisi divertiti, da bambina, che lui adorava. Mosse un passo e lei tornò a guardare davanti, scostandosi indietro i capelli con la mano libera e lui le andò dietro, guardandola. Forse perché non l’aveva vista per tutta la mattina, ma la trovò talmente bella, che prese il cellulare e le scattò una foto. Poi cominciò a correre e quando la raggiunse, la prese per la vita e la strinse a sé, guardandola negli occhi, sorridendole “Ti amo.”
Belle sorrise, alzando appena un sopracciglio sorpresa, ma felice di sentirglielo dire così, senza motivo. Alzò le braccia e gli cinse il collo con entrambe le mani “Anch’io ti amo.” Le accarezzò la guancia, alzandole il mento e la baciò.
 
           Shopping sfrenato…
                 Madison Square Garden...
       Empire State Building…
          La Statua della Libertà…
 
I ragazzi trascorsero il resto del pomeriggio da turisti, per le strade di New York, guidati da Nicholas che, da bravo newyorkese, si vantava della sua città con Juls, che camminava al suo fianco. Lei rise ad una sua battuta, mentre il braccio del suo ragazzo, intorno alle sue spalle, l’attirava di più verso di sé. Verde...
Seguivano Marty e Zayn camminando a braccetto, chiacchierando con Liam e Julia.
“Belle, siamo sempre gli ultimi!” si lamentò Harry, riacchiappandola per il braccio, mentre scattava un’altra foto. Lei rise, raggiungendo gli altri e gli baciò la guancia, dandogli la mano, mentre con la sinistra continuò ad immortalare palazzi, estranei... e Harry.
 
La sera, invece, Nick propose di andare a ballare in un locale che frequentava di solito, e passare lì la loro ultima notte a Manhattan. Dopo essersi cambiati,i ragazzi uscirono, mentre Harry e Belle preferirono rimanere a casa. Ordinarono una pizza e si misero nella camera del fratello, guardando sul PC le foto scattate.
“No, non ti azzardare!” rise Belle, bloccando la mano di Harry prima che potesse cancellare una sua foto.
“E’ orribile!” sbuffò, indicandola “E poi ne hai scattate una miriade solo a me...”
Belle alzò le spalle, baciandogli il naso “Eh che ci vuoi fare... sei bello!”
Harry rise, baciandola sulla guancia “Tu di più.” Belle scosse la testa, baciandogli la fronte “Ho detto di sì!” le baciò l’altra guancia.
“No!” protestò Belle, lanciandogli il cuscino. Si alzò, correndo verso il corridoio, ridendo. La seguì, salendo le scale verso la terrazza. Harry sorrise, non potendo evitare di associarla a quella in cima al palazzo di Belle, a Los Angeles. Belle si sedette, mentre lui si avvicinò alla balaustra, affacciandosi per guardare il panorama. Si voltò, sorridendole e le si sedette affianco, cingendole le spalle e Belle posò le gambe sulle sue, la testa sulla sua spalla “Davvero pensi che io sia bella?”
“Che razza di domande?” rise Harry, accarezzandole i capelli “Certo che sei bella. Anzi, per me sei La più bella!” rispose, baciandole la fronte “E il fatto che non sai di essere bella... beh, è questo che ti rende bella.
Belle arrossì, baciandolo e poi alzò il naso, guardando il cielo, cambiando discorso “Le stelle sono belle.”
“Sì, ma tu di più.” La baciò sotto il mento.
Belle rise, abbassando lo sguardo nuovamente su di lui “Ok, ora basta. Stai esagerando, Styles.”
Lui scosse la testa e continuò, perché la trovava adorabile quando arrossiva “Tu brilli come loro.” Belle alzò un sopracciglio, scuotendo la testa, ridendo “Anzi, tu illumini il mio mondo, come nessun altra.” Lei scoppiò a ridere, scostandosi i capelli con la mano prima di spingerlo e lui sorrise, soddisfatto, continuando “E adoro la tua risata, quando sorridi...
“Harry!” rise, stendendosi, coprendosi gli occhi con il braccio.
Si accorse comunque di Harry, che spostò le sue gambe e puntò le braccia affianco al suo viso, sovrastandola, sorridendo divertito “Non mi credi?”
“Neanche la donna più bella del mondo crederebbe a tutte queste lusinghe.” Sbirciò appena, prima di coprirsi di nuovo gli occhi.
Beh, se tu potessi vedere quello che io vedo, capiresti che sei tu la più bella del mondo.” Si abbassò, sfiorandole le labbra dolcemente “Forse capiresti anche perché ti volevo così disperatamente dal primo momento che ti ho vista.” Le baciò gli angoli della bocca e sotto al mento “Ti amo.”
Belle sorrise, giocando, accarezzandogli i capelli “Perché sono bella come dici?” Harry si allontanò appena, studiandola e si rassicurò quando capì che stava solo scherzando e scosse la testa “Per cosa allora?” sorrise di nuovo, mordicchiandosi il labbro.
“Dipende...” rise, spostandosi, per sdraiarsi affianco a lei, poggiando la testa sulla suo petto.
“Da cosa?” Belle storse il naso, intrecciando le dita a quelle del suo ragazzo, sulla sua pancia.
“Da quanto tempo e pazienza hai...” Alzò il viso, baciandola sotto il mento. Belle rise, mentre lui continuava a baciarla lungo il collo, fino all’orecchio.
“Che fai, provi a cambiare argomento, Styles?” sorrise, mordicchiandosi il labbro, quando si ritrovarono alla stessa altezza.
Lui scosse la testa, accarezzandole la guancia per scostarle i capelli dietro l’orecchio “Torno su un vecchio argomento, piuttosto.” Posò l’altra mano sul fianco, accarezzandolo e posò la mano sulla sua pelle, sotto la maglietta “Vuoi ancora fare l’amore con me?” Belle trattenne un sorriso e gli prese la mano, che stava cercando di salire e l’allontanò delicata dal suo corpo. Si alzò a sedere, aspettando che lui la imitasse “Che succede?”
“Ecco, veramente vorrei parlarti di questo.” Si fece seria, giocando con il bordo della sua maglietta “Stavo pensando...” lui annuì, seguendola “Insomma, tra qualche mese ci sposeremo...” annuì di nuovo “Ecco, beh... a questo punto... non ci conviene, insomma...” si scostò i capelli “Beh, hai capito!” lui scosse la testa, confuso e lei sbuffò, accarezzandogli la guancia “Per te andrebbe bene rinunciare fino al matrimonio?”
“Rinunciare a cosa?” domandò lui, sperando di aver frainteso.
“Ma come a che cosa!?!” esclamò lei “A fare l’amore, Styles!”
Spalancò gli occhi per un istante, rimanendo immobile, poi deglutì a fatica e riuscì a parlare “Se... insomma, se ci tieni.”
Belle non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere “Dovresti vedere la tua faccia!” si sedette a cavalcioni sulle sue gambe, cingendogli il collo “Ti sto prendendo in giro; certo che voglio fare l’amore con te!”
Harry rise, pizzicandole i fianchi “Ti odio!”
“Davvero?” alzò un sopracciglio, sfiorandogli appena le labbra.
Lui sorrise, scuotendo la testa “No, non proprio.” E la baciò, alzandosi, prendendola in braccio con sé. Cominciò a camminare, fermandosi davanti alle scale, mentre Belle gli baciava il profilo della mascella “Ehm, amore...” lei si allontanò “Dovresti scendere...”
“Che romantico, Styles.” Commentò lei, scese le scale.
“Ah sì?” Harry si sfilò la maglietta, seguendola per mano fino alla camera da letto, l’attirò a sé “Non eri della stessa opinione mentre arrossivi, poco fa...”
“Touché.” Ammiccò Belle, lasciando scivolare il vestito che indossava a terra.
Harry la raggiunse, allontanati i pantaloni con un calcio, attirandola a sé con le mani sui suoi fianchi “A proposito, sei bellissima.” La baciò, camminando a ritroso verso il letto, sedendosi davanti a lei, che gli accarezzò le sue spalle per baciarlo ancora, quando la porta d’ingresso sbatté.
Nella casa riecheggiò la voce arrabbiata di Juls “A quindi sarebbe colpa mia!?!”
Belle allontanò Harry, indicandogli di star zitto e questo sbuffò, poggiando la fronte sul ventre di lei.
“Oh andiamo, adesso non fare la bambina!” replicò Louis, con lo stesso tono alto di voce.
“Devo andare...” Belle provò ad allontanarsi, ma Harry la riportò a sé.
“Stanno litigando, e allora?” sbuffò, provando a baciarla di nuovo.
“E allora due dei nostri migliori amici stanno litigando...” gli baciò la fronte, sorridendogli “Vorresti continuare e far finta di niente?”
“Sono loro che ci hanno interrotto!” protestò.
Belle alzò gli occhi al cielo, recuperando il vestito da terra “Teoricamente non stiamo facendo niente.”
Harry sbuffò per la terza volta, alzandosi borbottando “Certo, perché abbiamo perso tempo...”
“Passare del tempo insieme senza finire a letto per te è una perdita di tempo!?!” alzò un sopracciglio.
“Non ho detto questo!” si affrettò a difendersi.
“Beh allora spiegati, perché a volte sembra che i tuoi ormoni controllino il cervello e non il contrario.”  Sbuffò, scostandosi i capelli.
“Sto solo dicendo che tu sei bellissima, quindi quando ti dico che sei bella, dovresti credermi. Perché a quest’ora, loro non ci avrebbero interrotto!” spiegò, lamentandosi come un bambino.
“Ah, quindi è colpa mia?” Belle posò le mani sui fianchi, ripetendo, inconsciamente, le parole di Juls “Vuoi litigare anche tu, Styles?”
Harry si affrettò a raggiungerla, cingendole la vita e la baciò “No che non voglio litigare con te. E’ ovvio che amo ogni momento con te. Solo... non sono un maniaco.” sospirò, nascondendo il viso tra i suoi capelli, baciandole la spalla.
Belle rise, accarezzandogli i ricci “Scusa.”
“Tu aspetta qui: ti mando Juls e vado a fare un cazziatone a Louis!” Belle scoppiò a ridere, mentre il suo ragazzo lasciava la stanza, spalancando la porta ancora in mutande, nero “Louis, sei un emerita testa di carota!!!”


No, non sono morta.
Scusate per il ritardo clamoroso!
E vi ringrazio di aver recensito...
Sarò breve oggi, perché devo scappare. <3
Un bacio!


 


Zayn & Marty ~ Belle ~ Liam & Julia ~ Belle & Julia ~ Sarah & Niall ~ Nicholas & Belle ~ Louis & Juls ~ Belle & Harry 

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Capitolo 4
*** Roses & Masks ***




H: * Accende la telecamera * Ciak, azione! Signori e signore, siamo qui con la bellissima, fantastica, super-…
B: Harry!
H: *ride* Ecco a voi: Belle! Prego, aggiornaci sul tuo diario di viaggio.
B: Allora, oggi è il 20 maggio 2012 e siamo, da due giorni, a Venezia! Più precisamente, siamo seduti nel giardino di casa di Luca e stiamo aspettando che Zayn lasci il bagno per uscire.




H: Che cosa abbiamo fatto oggi pomeriggio?
B: Abbiamo preso il traghetto e scattato un sacco di foto: ai palazzi, Ponte di Rialto, il casinò, le gondole… a me! * sguardo assassino *
H: Tu eri più bella!
B: * scuote la testa, ridendo * Siamo stati in Piazza San Marco, abbiamo visitato la Basilica, siamo saliti sul campanile e abbiamo passeggiato lì intorno. Stiamo per tornarci... * si sporge verso la porta semi aperta dietro e alza la voce * Se qualcuno si da una mossa!!!
H: E domani?
B: Domani è il nostro ultimo giorno. Perciò la mattina, torneremo a fare i turisti visitando Palazzo Ducale e la sera, siamo stati invitati ad un ballo a teatro!




H: Considerazioni personali?
B: Amo Venezia e il cibo italiano!
H: Sono d’accordo. E la nostra Belle ha anche imparato una nuova parola…
B: *ride * Ti odio!
H: Guardate com’è bella quando parla italiano… * si avvicina con la telecamera al viso di Belle*
B: * lo spinge indietro, ridendo * Go- ehm… Gondola!?! *smorfia* E’ troppo difficile!




H: * posa la macchinetta sul muretto e si siede affianco a lei, salutando con la mano * Ciao! * si volta verso Belle, le sussurra qualcosa e la bacia, prendendole il viso tra le mani *
B: Harry? * si allontana, indicando * La telecamera!
H: Giusto! * si alza e spegne *







 “Le sei ore più lunghe di tutta la mia vita!” sbuffò Marty, stiracchiandosi “E io ancora non ho capito perché quei due litigano!”
“Perché lui era geloso di Nick che ci provava con Juls e l’altra sera, in discoteca, ha ballato con una e lei ha dato in escandescenza!” le spiegò il suo ragazzo.
“E pensa noi che vi sopportiamo ogni volta che tu e Zayn litigate…” commentò Sarah, passando per il corridoio mano per mano con Niall.
“Amore, dico, potevi portare un’altra valigia no?” si lamentò quest’ultimo, sistemando il borsone sulla spalla per tenere con l’altra mano il trolley - rigorosamente rosa- della ragazza.
Marty si limitò ad alzare le spalle, sorridendo mortificata e cinse le spalle del suo ragazzo, baciandogli la guancia mentre lo seguiva verso l’uscita.
      “Harry?” Belle lo richiamò, per la terza volta, e finalmente il riccio addormentato sulla sua spalla diede segni  di vita “Siamo arrivati.”
“Mhm?” alzò la testa, stropicciandosi gli occhi assonnato.
Rise, baciandogli la guancia “Siamo a Venezia.”
Harry annuì, con l’espressione di uno che ha appena dormito più di tre ore su un aereo e non ha la più pallida idea di dove sia. Si stiracchiò, mentre Belle slacciava la cintura di sicurezza e si alzava “Louis e Juls?”
“In fase di trattative.” Si limitò a rispondere, allungandogli la mano.
Harry l’afferrò, provando ad alzarsi, ma la cintura ancora allacciata gli premette sotto la vita, facendolo ricadere sul sedile, tra le risate della sua ragazza “Ouch!”
Si chinò su di lui, baciandolo sulle labbra. Gli slacciò la cintura, ammiccando “Meglio?” lui si avvicinò di nuovo al suo viso per un altro bacio, prima di prenderle la mano per alzarsi e recuperare il bagaglio a mano sopra le loro teste.
       “Ti aiu-” si propose Louis.
Juls, con le braccia alzate per tirare fuori il suo mini-trolley, lo scansò con un fiancò, afferrando la valigia “Faccio da me!” e per poco non colpì con il gomito la spalla di una signora, quando si accorse che il peso del bagaglio non era alla sua portata “Ops... Scusi!” Louis sorrise appena, divertito, prima di essere incenerito dagli occhi verdi della sua ragazza “Se ti diverte così tanto portalo tu!” prima di lasciargli il trolley e dirigersi verso l’uscita.
     “Ahi! Merda! Oh!” si lamentò Julia, zompettando fuori dal suo sedile.
Liam la raggiunse, il borsone su una spalla e le cinse la vita con l’altra mano “Piede addormentato?” la bionda si limitò ad annuire, mordicchiandosi le labbra quando provò a posare di nuovo il piede a terra. Le sorrise, trovandola buffa e adorabile, baciandole i capelli, stringendola a sé.
 
Recuperati i bagagli, la comitiva raggiunse l’uscita dei terminal e si misero tutti intorno a Sarah.
“Di preciso, chi stiamo aspettando?” chiese Niall, lasciando cadere tutti i bagagli a terra.
“Luca.” Rispose la bionda, cercando tra la gente lì fuori.
“E chi sarebbe?” insistette Zayn, prendendo la mano di Marty.
Sarah si scambiò uno sguardo d’intesa con le sue amiche “Il mio…” sussurrò “ex.”
“Come scusa?” chiese Niall, avvicinandole l’orecchio.
Sarah si schiarì la gola “Il mio ex.”
Si voltarono tutti verso Niall, che era rimasto con gli occhi spalancati e la bocca altrettanto aperta “Oh.”
“Sei un po’ rosso. Ti senti bene?” lo prese in giro Juls, beccandogli la guancia un paio di volte con l’indice.
“Ma tanto tempo fa, quando ho passato un’estate qui.” Si affrettò ad aggiungere la ragazza, cingendogli il collo “Avevo tipo… 16 anni! Adesso ci sentiamo raramente su Facebook.” Gli sorrise, baciandolo.
“Eccolo!” Marty fu la prima ad avvistarlo, indicando il ragazzo biondo che si avvicinava.
“E tu come lo conosci?” Liam alzò un sopracciglio.
La mora alzò le spalle “Ho visto le foto.”
“Anche se non gli rendono giustizia…” commentò Julia, ad alta voce. Belle rise, guardandola ed annuì “Telepatia, sister?” questa annuì di nuovo e si batterono il cinque.
Liam ed Harry, allo stesso tempo, si scambiarono uno sguardo confuso, stringendo la presa sulla vita delle loro ragazze.
Luca, intanto, aveva attraversato la strada. Allargò le braccia, sorridendo “Sarah!” i due si abbracciarono “Sei sempre bellissima…”
“Che strano, in ogni aeroporto quello che ci presta casa ci prova sempre con una di voi.” Commentò ironico Louis. Juls lo sentì e non riuscì a trattenere una risata, scuotendo la testa. Lui si chinò su di lei, baciandole la guancia “Tanto lo so che mi perdonerai presto!”
“Ragazzi!” Sarah richiamò l’attenzione di tutti “Questo è Luca.” Lo indicò “Luca, loro sono Julia e Liam, Belle ed Harry, Louis e Juls, Marty e Zayn e lui è il mio ragazzo, Niall.”
Luca sorrise a tutti “E’ un piacere conoscervi ragazzi. Seguitemi!”
 
Dopo pranzo, e dopo essersi sistemati a casa di Luca, i ragazzi erano andati in giro per la città, guidati dall’italiano.
Era ormai il tramonto, Louis stava scattando una foto alla sua ragazza in Piazza San Marco.
Juls stava sorridendo verso l’obbiettivo, mentre un paio di ragazze si erano fermate a guardare – i monumenti? No- il suo ragazzo!
Lui si voltò, nella loro direzione e chiamò Harry, oltre le italiane “Ci scatti una foto?” raggiunse Juls, cingendole le spalle e sorrise verso l’obbiettivo.
Harry alzò il pollice, indicandogli di aver scattato la foto e Louis si mosse verso il suo migliore amico per recuperare la Canon, ma Juls gli prese la mano, fermandolo “Quelle tre ti stanno fissando da mezz’ora!”
Lui alzò un sopracciglio, voltandosi e parve accorgersi solo allora della loro presenza. Si chinò su Juls e le accarezzò il viso, sorridendole “Come faccio a farti capire che non c’è nessun’altra per me se non te?” le alzò il mento, baciandola dolce sulle labbra.
“Ho esagerato?” si scusò, cingendogli il collo.
Lou alzò le spalle “Infondo, sei bellissima anche quando mi urli contro…” Juls rise, dandogli una spinta sulla spalla “Ti amo.” Posò la fronte sulla sua, guardandola negli occhi, mentre le accarezzava le guancie rosse.
Sorrise, mordicchiandosi le labbra “Ti amo anch’io.” Prima di baciarlo di nuovo e sentirsi stringere a lui.
“Piccioncini!” li richiamò Harry. Una mano sul fianco e l’altra ancora tesa, con la macchinetta fotografica “Sono 10$ a foto.” Si avvicinò, restituendogliela “Fanno 50, grazie!”
Juls rise, afferrando la Canon, guardando le foto del loro bacio “Queste le metto su Facebook!” mentre raggiungeva le altre per tornare alla fermata del Vaporetto.
“A proposito, hai fatto colpo.” Sussurrò Harry al suo migliore amico “Non capisco un granché l’italiano, ma credo che sexy sia internazionale!” ammiccò, ridendo, indicando con la testa il gruppo di ragazze che aveva adocchiato Louis.
“Di che parlate voi due?” arrivò Belle, prendendo la mano del suo ragazzo.
“Di quanto tu sia bella.” Le sorrise lui, cingendole le spalle per avvicinarla a sé e baciarle la fronte.
“Farò finta di crederti…” commentò lei, posando la testa sulla sua spalla.
 
“Allora, tu che sei andata più in giro…” Julia si sporse dal suo sedile verde, mentre il Vaporetto attraccava per un’altra fermata “Italiani, Americani, Inglesi o Francesi?”
“In che senso?” chiese Niall.
“Ragazzi.” Tradusse Sarah, posando la testa sulla sua spalla, seduta affianco a lui.
“Inglesi.” Rispose Harry.
“L’ho chiesto a te?” commentò Julia.
“Non starebbe con me, altrimenti!” alzò le spalle.
“Forse non sta con te per la tua bellezza.” Rispose Juls.
“Io non starei mai con te per la tua ‘bellezza’.” Commentò Julia “Anzi, non starei mai con te e basta!” Juls scoppiò a ridere.
“Tu perché non torni a sbaciucchiarti il tuo ritrovato fidanzato?” la canzonò Belle. Harry le baciò la guancia, stringendola a sé. Le prese il viso tra le mani e portò le labbra alle sue, ignorando il fatto che gli altri li stessero guardando.
“Credo che ci siamo appena giocati anche loro due.” Commentò Marty, tornando a guardare Julia, che storceva il naso, guardandoli.
Luca rise “Tranquilli, mancano solo due fermate!”
 
Il ristorante in cui cenarono, si trovava proprio sul canale, vicino al Ponte di Rialto.
Chiesero uno dei tavoli all’esterno e il cameriere li sistemò su due tavoli da cinque, aggiungendo una sedia ed accesero delle candele.
Gli concesse del tempo per guardare il menù e poi, preso l’ordine, sparì all’interno del locale.
Belle stava seguendo con lo sguardo una gondola lungo il canale, che spariva sotto al ponte. Più si guardava in giro, più trovava l’atmosfera di quella città così suggestiva e romantica. Il cielo che scuriva, le luci delle candele sui tavoli dei locali lungo la strada, la musica che due artisti di strada, qualche metro più in là, stavano suonando. Le ricordava anche Parigi, in un certo senso…
La sua contemplazione fu interrotta da un flash. Si voltò, sbuffando “Te la butto nel canale!” Harry rise, riportandola vicino al viso per inquadrare e scattò un’altra foto “Harry!” rise Belle, tentando di afferrarla.
Harry le fece la linguaccia e continuò imperterrito a scattare foto “Ora sai come ci si sente…”
“La finite voi due?” si voltò Marty, con la sedia dietro a Belle “Guardate quei due bambini.” Indicò un tavolo dall’altra parte della strada “Sono più disciplinati di voi!”
“Scusa mamma.” Intonarono, trattenendo un risata.
 
“Ragazze, voi andate pure avanti.” Disse Niall “Noi paghiamo e vi raggiungiamo.” Le ragazze annuirono, assecondandolo, mentre i ragazzi andarono con l’irlandese dentro il ristorante per pagare. Usciti, li fermò prima che le raggiungessero, facendogli segno di seguirlo fino ad un ragazzo, seduto su una panchina, con in mano un mazzo di rose “Le vendi?” le indicò.
Il ragazzo annuì “Tre euro.”
Niall alzò un sopracciglio, trovandolo un prezzo eccessivo “L’una!?!”
Il venditore annuì.  Zayn si sporse, imponendo il suo prezzo, ma quello non mollò.
Luca gli posò una mano sulla spalla “Mentre voi siete in fase di trattative, e vi garantisco che ci vorrà molto, io accompagno le ragazze a Piazza San Marco. Ci vediamo lì?”
“Ehm, sì.” Rispose, senza neanche guardarlo, prima di tornare a trattare “1 e 50!”
Quando tutti ebbero una rosa in mano, pagata 2 euro e un’espressione soddisfatta sul viso di chi ha appena concluso un affare importante, si guardarono intorno.
“Le ragazze?” chiese Zayn.
“Con Luca.” Rispose Niall “Ci aspettano in Piazza San Marco.”
“Perché non ci hanno aspettato?” protestò Liam, seguendo gli altri “Potevamo andare tutti insieme!”
Harry rise “Che c’è Payne, ripensi a quello che ha detto la tua ragazza stamattina?”
“Guarda che Belle ha detto che anche lei lo trovava più carino che nelle foto!” puntualizzò l’offeso.
“Telepatica sister!” Harry alterò la voce, per imitare quella di Julia e i due si diedero il cinque, come avevano fatto le loro ragazze quella mattina, scoppiando a ridere.
“Mi stai prendendo per il culo, Styles?” lo riprese Julia, alle loro spalle.
I due saltarono, voltandosi e si affrettarono a nascondere le rose dietro la schiena. Entrambi scossero la testa, ancora sull’attenti.
“Perché non siete con le altre?” le chiese il suo ragazzo, allungandole una mano.
“Julia mia ha accompagnato in un negozio.” Rispose Belle, indicandolo con la busta rossa che aveva in mano.
Julia afferrò la mano del suo ragazzo, seguendo gli altri. La imitarono Harry e Belle, che scoppiò a ridere.
“Era così male la mia imitazione?” rise anche lui, scostandosi i capelli, muovendo la testa, avendo in una mano la rosa nascosta e l’altro braccio cingeva le spalle della ragazza.
“Oh, non rido per quello!” continuò Belle “Era per la tua faccia davanti a Julia.” Si allontanò, camminando all’indietro di fronte a lui “No, non mi picchiare ti prego!”
“Credi che io abbia paura della tua migliore amica?” rise Harry, alzando un sopracciglio.
“L’ho sempre sospettato, sì.” Lo stuzzicò lei, voltandosi e continuando a camminare davanti a lui.
Harry rise, raggiungendola e le prese la mano, strattonandola finché non furono di nuovo uno di fronte all’altra “Quindi tu pensi davvero che se facessi a pugni con la bionda, perderei?”
Belle rise, scuotendo la testa “No, questo no.” Si alzò sulle punte, cingendogli il collo e si avvicinò al suo orecchio “Julia non ha i tuoi addominali…” Lui rise, abbassando il viso per catturare le labbra della sua ragazza in un bacio, mentre lei gli accarezzava i ricci dietro la nuca. Preso dal momento, lasciò la sua mano e la posò sulla sua vita e poi fece lo stesso con quella che teneva dietro la schiena. Belle si allontanò subito “Amore.” Harry la guardò, sorridendole, aspettandosi magari un ‘ti amo’ o qualcosa del genere “Mi stai… pungendo?”
“Merda!” esclamò lui, allontanandosi “Io, ehm… mi sono…” sospirò, porgendole la rosa “Questa è per te.” Belle sorrise, ma prima che potesse ringraziarlo lui la interruppe “Doveva essere una sorpresa e volevo che fosse una cosa romantica e invece ho…”
Lei lo zittì, baciandolo “E’ perfetto, grazie.”
“Beh, non puoi dire che non ti ho sorpresa, però!” sdrammatizzò “Sono un uomo da sposare, ammettilo!”
Lei rise, annuendo e gli accarezzò la guancia “Ti sposerei seduta stante, Styles.”
Prima che potessero baciarsi, Zayn li interruppe “Sì, e io vi dichiaro marito e moglie…” gesticolò “Vi date una mossa!?!”
 
Quando il gruppo arrivò in piazza, trovò subito gli altri davanti alla basilica, arrampicati sopra a quella che Luca aveva spiegato essere la pedana che veniva montata durante l’inverno in caso di acqua alta. Adesso ce ne era solo un pezzo ed era usata come enorme panchina.
Luca stava sdraiato, con le ginocchia piegate. Sarah e Juls avevano la testa poggiata sulla sua pancia e Marty era appoggiata con la schiena alle sue ginocchia.
Ciao Bela.” Li raggiunse Louis, salendo sulla pedana. Juls gli sorrise, tirandosi a sedere e prese la rosa che gli porgeva e lo baciò sulle labbra, ancora sorridente.
Niall fece lo stesso, sedendosi affianco a Sarah e la strinse a sé, squadrando il suo ex ragazzo dalla testa ai piedi.
“Ti amo.” Sussurrò Zayn all’orecchio di Marty, baciandole il collo mentre l’abbracciava.
“Ti amo anch’io.” Gli sorrise la sua ragazza, posando la testa sul suo petto.
 “Comunque…” esordì Luca, distogliendo lo sguardo da Harry e Belle che si sbaciucchiavano “Una mia zia anziana fa parte di un club veneziano molto antico, che ora non sto a spiegarvi perché sarebbe terribilmente noioso…” tagliò corto “Ci ha invitati a partecipare ad un ballo che si terrà domani sera al teatro ‘La Fenice’.”
“Un ballo!?!” esclamarono tutti in coro, con la differenza che le ragazze avevano già gli occhi che brillavano, mentre i ragazzi non erano altrettanto entusiasti.
Luca annuì “In maschera, stile ‘800.” Alzò le spalle “Personalmente li trovo piuttosto noiosi: vestiti pomposi, walzer…”
“E siamo stati invitati tutti noi?” lo interruppe Sarah, eccitata.
“Se vi va, ovviamente.” Precisò.
“Assolutamente sì!” esclamò Marty.
“Ok, allora domani mattina dobbiamo presentarci tutti al teatro alle 9 in punto, per le prove degli abiti e dei balli.”
“Yeah…” commentò ironico Louis. Juls si voltò, ridendo e gli baciò le labbra “Lo faccio solo per te.” Le sussurrò, avvicinandosi per un altro bacio. Le accarezzò la guancia, riportando il suo viso vicino al suo “Mi merito un premio?” lei annuì, mordendosi le labbra, prima di unirle a quelle del suo ragazzo.
“Ragazzi, è ufficiale: hanno fatto pace!” urlò Liam, prendendo le mani della sua ragazza tra le sue per far partire un applauso.
 
“Zayn!” lo richiamò per la terza volta Marty, fuori dalla porta del bagno “Ogni mattina è la stessa storia. Vuoi uscire da lì dentro!?!” La porta si aprì, giusto il tempo perché uscisse la mano di Zayn, per afferrarla e trascinarla dentro “Che cavolo…”
“Non posso venire.” La interruppe, sedendosi sul bordo della vasca.
Marty alzò gli occhi al cielo “I capelli stanno apposto, andia-”
“Non è per i capelli!” protestò lui, prendendole le mani.
Lei gli si avvicinò, mettendosi davanti a lui, in piedi tra le sue gambe. Gli accarezzò il viso, prendendolo tra le mani e gli alzò il mento “Che succede?”
“Marty, io sono una frana a ballare.” Confessò imbarazzato.
“Ma se il sabato sera balliamo per ore in discoteca!” gli sorrise la sua ragazza, per incoraggiarlo.
“Ma è diverso. Un conto è ballare in mezzo a tanta gente, un conto è il walzer con tanta gente che ti guarda!” Posò la fronte sulla sua pancia, lasciandosi accarezzare i capelli “Dovresti andarci con qualcun altro.”
“E con chi dovrei andarci?” rise “Io voglio ballare con te!” gli si sedette in braccio “Pensi che io sia una ballerina provetta? No. Ma mi importa? No.” Gli baciò la guancia, avvicinandosi agli angoli della bocca “Fallo per me…”
Zayn sospirò, voltandosi e la baciò “Devo smetterla di farmi convincere ogni volta.”
 
I ragazzi riuscirono a presentarsi in orario, correndo tra le occhiatacce dei passanti. Nel foyer trovarono ad aspettarli altri ragazzi e alcuni adulti. Luca presentò a tutti sua zia, che indossava, come le altre signore del club, una camicia rosa e sbrilluccicavano di vari gioielli.
Li condussero tutti in una sala, dietro il teatro, dove li aspettava una ragazza, con la stessa camicia rosa.
“Ok, se tutti avete un compagno, mettetevi uno di fronte all’altro. Formate due file parallele.”  Spiegò.
Luca tradusse in inglese e si posizionarono come gli era stato detto.
“Ok, adesso mi serve un volontario.” Disse la stessa ragazza, guardandoli “Nessuno? Ok, scelgo io. Tu!” indicò Louis, che stava chiacchierando con Juls davanti a lui.
“E’ come a scuola… Beccano sempre a me.” Sospirò, avvicinandosi alla ragazza mentre i suoi amici ridacchiavano.
Julia si voltò verso Juls e Belle posò il braccio sulla sua spalla, appoggiandosi. La bionda alzò le spalle “Non mi da fastidio.” Entrambe la guardarono alzando un sopracciglio “Davvero!”
“Ok, adesso…” disse l’insegnante quando Louis le fu di fronte, davanti al resto della stanza. Gli prese una mano e l’appoggiò alla vita, mentre posò la sua sulla sua spalla. Gli prese l’altra e si avvicinò, fino a sfiorargli il petto con il suo “Perfetto.”
“Perfetto di che?” si lasciò sfuggire la sua ragazza, facendo ridere le sue amiche, affianco a lei.
“Tutto apposto, vero?” la riprese Belle.
Juls annuì, tornando a guardare Louis e la ragazza che cominciavano a ballare, troppo vicini per i suoi gusti “Ma sì… spalmiamoci sul bel turista con gli occhi azzurri!” sussurrò. Belle e Julia trattennero a stento una risata.
“Tutto chiaro?” domandò la piovra.
Tutti annuirono e Louis ammiccò, sorridendo in direzione della sua ragazza. Stava già per andarsene, quando si alzò una mano e una ragazza fece una domanda.
“Ok, vieni qui.” La invitò e Louis provò a svincolare, ma fu trattenuto “Puoi provare gli stessi passi con lei?”
“Non ci credo…” commentò Juls, stringendo i pugni “C’è qualcun altro che vuole stringersi un po’ il mio ragazzo!?!”
Finalmente, Louis tornò al suo posto, di fronte a Juls per ballare con lei.
L’insegnante batté le mani per dare il tempo e i ragazzi fecero un passo avanti.
Julia rise, mordicchiandosi il labbro per trattenersi “Sei buffo.” Mimò con il labiale al suo ragazzo. Lui alzò le spalle, mandandole un bacio con le labbra a distanza.
Un'altra battuta. Posarono una mano sui fianchi della loro compagna, per avvicinarle ulteriormente.
“I fianchi, Styles…” sussurrò Belle, alzando un sopracciglio.
Harry rise, alzando la mano “Ops…”
Batté di nuovo. Le ragazze posarono la mano sulla spalla del loro compagno.
“Non mi dispiace più così tanto questo ballo.” Ammiccò Niall, stringendo la sua ragazza.
Quarta battuta. Strinsero l’altra mano all’altezza delle spalle.
“Sembri una statua.” Sussurrò Marty “Sta tranquillo…”
La ragazza dalla camicia rosa passò per studiare e correggere la posizione di ognuno di loro.
Quando arrivò a Juls e Louis, la bionda si alzò sulle punte, baciando il suo ragazzo.
L’insegnante tossicchiò, per ottenere la loro attenzione, riprendendoli.
“Sei sempre la solita.” Le sussurrò Louis, ridendo.
“Nessuno tocca il mio ragazzo!” lo baciò di nuovo, sorridendogli.

Si, eccomi.
Sono viva, tranquilli!
E' stata dura, ma ce l'ho fatta.
Vorrei poter dare la colpa solo agli impegni di scuola,
ma sarebbe una bugia.
Non so perché, ma questo capitolo non ne voleva proprio sapere di uscire... .-.
Quindi mi farà molto piacere sapere che cosa ne pensate.
Vi prego, non lasciatemi con una sola recensione,
già mi faccio mille problemi per scriverli,
poi se penso che non vi piacciono neanche non riesco più a scrivere capitoli!!!
A proposito, ho trovato un volto per Belle, 
come avrete notato,
la bella Kaya Scodelario 
alias Effy Stonem in Skins!
Era giusto per informarvi... ;D
Un bacio,
A presto!
Fatevi sentire... <3



 

Juls e Louis hanno fatto pace! <3
 

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