All'interno della storia 2 - La memoria nel cuore

di Luce87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 pov. Edward ***
Capitolo 11: *** 10 ***
Capitolo 12: *** 11 ***
Capitolo 13: *** 12 ***
Capitolo 14: *** 13 ***
Capitolo 15: *** 14 ***
Capitolo 16: *** 15 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao a tutti! Eccomi nuovamente qui con una nuova ff! Il continuo de "All'interno della storia". Per chi ha già seguito la prima ff, gli sarà facile seguire e capire questa, per gli altri sarebbe meglio leggerla, per chi vuole, potrei io stessa spiegare in grandi linee che è accaduto, sono a vostra disposizione, basta chiedermi, per qualsiasi dubbio, contattatemi. Nel frattempo sto inserendo altre due mie storie Dolce vendetta e La Redenzione dove manca solo l'epilogo, sarei felice se vi piacessero anche loro! Ora vi lascio al prologo, spero di sentirvi, fatemi sapere la vostra prima impressione! Un abbraccio forte







PROLOGO




 

"Mi manca qualcosa" ... è un pensiero molto più diffuso di quello che può sembrare.

"Mi manca qualcosa e non so cos'è"... qualche volta è un pensiero netto, altre volte è una cosa sfumata, un pensiero dietro altri pensieri, un sussurro nella mente, come un disagio senza nome... Ma che cosa c'è che non va?

E' vero, non mi manca nulla. Ho più di quello che ho sempre immaginato; una famiglia che mi vuole bene, degli amici, un amore eterno.... Eppure mi manca qualcosa, qualcosa che non si trova in vendita. "Mi manca qualcosa"... in questa ricerca senza nome ti può scattare nella testa un pensiero fetente: quello che mi manca è nel mio corpo, nella mia testa...o semplicemente nella mia vita. Pensandoci è davvero triste, dovrei essere felice, e non dovrei nemmeno lamentarmi, come posso farlo?

 

Non la guardiamo mai in faccia la felicità, io l'ho sfiorata spesso, anzi, credevo che finalmente ero riuscita ad afferrarla, lentamente e ad occhi chiusi, ma nel momento in cui ho voluto aprirli, forse per eccesso d'audacia, che essa è spartita. Sono stata felice, ogni tanto, e anche spesso, lo devo ammettere...

Ma perché si desidera di più, se si ha tutto? Ma cos'è in realtà tutto? Una casa, un lavoro, la salute, la famiglia, l'amore... è questo? Ma chi lo ha stabilito? Forse solo ora, però, capisco che mi sarebbe sempre bastato...

Ora...che sono a terra, con i miei occhi spalancati, mentre il respiro fa fatica ad arrivare, mentre il mio cuore sta battendo così lentamente, e sta battendo forse per l'ultima volta, mentre sento l'odore del mio sangue scorrere via da me...Una lacrima mi cade, ma non è per il dolore fisico...peccato che ci accorgiamo di quello che abbiamo, e della nostra felicità, solo nell'ultimo istante che possediamo.

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Capitolo 2
*** 1 ***


Rieccomi qui, buongiorno a tutti! Ho postato solamente ieri il prologo, ma mi sembra giusto inserire anche il primo capitolo, in questo modo incomincerete un po' a farvi un'idea di quello che è accaduto dopo che li abbiamo lasciati nella storia precedente. E' un cap abbastanza corto, senza dialoghi, ma mi serviva per far capire un po' cos'è accaduto, spero che aiuti anche a voi...dal prossimo cap entriamo nel vivo della storia! Finalmente! Volevo ringraziare chi ha seguito la precedente storia, ed ora si ritrova a leggere il continuo! Grazie a nanerottola e Bella e Edward Cullen che hanno recensito il prologo, rendendomi super felice! Ma grazie anche a marvullisara che l'ha inserita fra le preferite e FCq fra quelle da ricordare! Senza dimenticarmi di danyborEdward96Rain Princess e vale97 che hanno deciso di seguirmi...alcune di voi le conosco già, e sono super felice di ritrovarvi qui nuovamente, grazie per la fiducia! Spero di sentire ognuno di voi! Per chi ha qualche dubbio, qualche dimenicanza, può chidermi spiegazioni, sono super disponibile a rispondere ad ogni vostro quesito! Grazie anche a chi sta semplicemente leggendo in anonimato! Ora vi lascio alla lettura, fatemi sapere un po' che vi sembra! Un abbraccio forte a tutti





1




Ormai c'eravamo trasferiti da circa un anno, in una cittadina di nome Neah Bay. Era situata alla punta nord-ovest della penisola Olimpica, non era troppo distante da Forks, ma abbastanza lontana per non essere conosciuti, ed abbastanza vicina quando volevo andare a trovare mio padre, oppure i nostri amici del branco.

Erano passati ormai undici anni dal giorno del mio matrimonio con Edward, tante cose erano cambiate ed altre erano rimaste esattamente le stesse, ad esempio il mio aspetto da diciassettenne. Quando la nostra vita iniziò a ritornare normale decidemmo di finire la scuola, si era sparsa velocemente la notizia del mio matrimonio con Edward, e molti avevano pensato che ci fossimo sposati a causa di una gravidanza inaspettata...ma i pensieri cambiarono quando videro che non c'era nessun piccolo Cullen in arrivo. Naturalmente videro il mio cambiamento, non gli sembravo più la stessa, ora ero una strana Cullen. Fra i miei vecchi conoscenti solo Angela ed ogni tanto Eric mi si avvicinavano, soprattutto a lezione, per parlare del più e del meno...rispetto invece a Jessica e Mike, che mi rivolgevano a stento il saluto.

Fu emozionante prendere il diploma, in fin dei conti per me era la prima volta, rispetto invece alla mia famiglia che era abituata, ed era per loro di routine.

Era davvero bizzarro quell'aspetto della nostra esistenza!

Dopo il diploma decidemmo d'andare all'università, fu una strana esperienza, ma anche bella! Ognuno di noi scelse un campo diverso, naturalmente frequentando tutti la stessa università. Il primo con le idee chiare fu Edward, non c'era dubbio sulla sua scelta, Medicina e Chirurgia. Voleva tenersi informato sugli sviluppi medici e scientifici. Alice fu la seconda a fare la scelta ed optò per Design e Arti, certo era un campo adatto a lei, non c'era dubbio, come Rosalie che scelse scienze del benessere! Mi stupì Emmett, non so cosa mi potevo aspettare, ma mi stupì davvero quando disse che aveva scelto tecnologie informatiche....non riuscivo ad immaginarmi un Emmett hacker del PC. Jasper invece scelse scienze politiche e sicuramente era una scelta azzeccatissima per lui. Io mi ridussi a scegliere all'ultimo, non sapevo davvero che decidere, alla fine optai per Filosofia lasciando tutti alquanto sorpresi. Era una materia che mi appassionava, lo studio che indaga sul senso del mondo, sull'esistenza umana, e maggiormente il tentativo di studiare e definire le possibilità e i limiti della conoscenza. Emmett mi prese in giro, dicendo che non sapendo neppure io cosa studiare avevo optato per uno studio come quello della filosofia...ma che centrava?

Fu comunque molto divertente ed istruttivo, mi piacque frequentare l'università, ma un giorno decidemmo che era ora di lasciare Forks, ormai eravamo lì da troppo tempo, e la gente incominciava a notare che Carlisle non dimostrava gli anni che doveva avere, come gli studenti e nostri compagni, alcuni ci conoscevano, per modo di dire, prima dell'università, ed anche loro avevano notato che sembravamo non cambiare...e in effetti, era così.

Decidemmo così di partire, Esme e Carlisle andarono a Neah Bay per acquistare una casa ed apportarci le modifiche desiderate, mentre Alice ed io incominciammo ad impacchettare tutta la roba. Rosalie si preoccupò delle macchine e di tutti gli attrezzi del garage, mentre gli uomini si preoccuparono di smontare i mobili che ci saremmo portati via. Servirono vari viaggi per portare via tutto, naturalmente affittammo un paio di camioncini per le cose più grandi...ad esempio l'amato pianoforte di Edward, certo quello non si poteva smontare!

Per ogni stanza che veniva svuotata Alice prendeva un lenzuolo per coprire quello che sarebbe rimasto...fu strano anche vedere per la prima volta quella casa con le tende, in maniera che non si vedesse all'interno...fu molto triste quello spettacolo...avevo così tanti ricordi di quel posto. Era il posto in cui suonai la melodia mia e di Edward, dove mi ero teletrasportata per sbaglio in bagno, dove Esme mi aveva preparato le frittelle una mattina che ero rimasta a dormire la notte, dove avevo fatto esplodere il televisore perché ero arrabbiata con Rosalie...il posto in cui la mia vita si trasformò in questa esistenza, dove incontrai per la prima volta Eleazar....e dove avevo incoronato il mio sogno...dove avevo sposato il mio unico amore. Sentivo una certa angoscia nell'andare via, mi sentivo davvero triste, naturalmente Jasper lo capì e mi appoggiò una mano sulla spalla facendomi rilassare e dicendomi che non era di certo un addio, ci saremmo potuti sempre tornare, appena la gente si fosse dimenticata dei Cullen. Fu altrettanto complicato salutare Charlie, si aspettava che prima o dopo sarei andata via, ma sperava che accadesse il più tardi possibile. Lui di certo aveva notato più di chiunque altro il fatto che i nostri lineamenti non erano modificati col passare del tempo, però, non fece comunque nessuna domanda. Ci abbracciammo per non so quanto tempo, e non seppi neppure per quanto dovetti convincerlo sul fatto che lo sarei andato a trovare spesso, e ci saremmo sentiti quando voleva!

Naturalmente passai anche alla riserva, il branco fu felice di vedermi, era da un po' che non andavamo a trovarli...non presero bene la notizia della nostra partenza, ma certo comprendevano che era necessario per noi andare. Mi dissero di continuare a farmi sentire, ma sarebbe avvenuto comunque, anche senza che loro me lo chiedessero! Sarebbe avvenuto comunque...sì, perché stranamente la mia migliore amica e Jacob si sentivano, da quando si erano conosciuti meglio, al mio matrimonio, ogni volta che la riportavo qui a Forks era contenta di poter vedere Jacob...se non fosse stata fidanzata avrei pensato che ci fosse qualcosa di tenero fra quei due. Durante il viaggio verso la nostra nuova casa mi cadde spesso l'occhio sullo specchietto, mi guardavo, erano ormai dieci anni che ero un vampiro, avrei dovuto avere ventisette anni, eppure non ero cambiata di una virgola, ero rimasta congelata nei miei diciassette anni...in fin dei conti era anche stato giusto lasciare l'università, a cosa sarebbe servita se non sarei mai potuta andare a lavorare?

Quando arrivammo non potei non stupirmi dalla bellezza della nostra nuova casa, era fenomenale...forse più bella della precedente! Certo c'era d'aspettarselo! Avevano deciso di prenderla anche più grande, in modo che ognuno avesse i propri spazi privati...Era circondata da un grande prato, sulla nostra destra c'era un gazebo in legno, sotto ad esso c'era un piccolo tavolino adornato con dei girasoli, di fianco ad esso a pochi passi c'era persino una piscina...se la nostra casa precedente era esageratamente piena di vetrata questa era un eufemismo, era tutta un vetro, c'erano solo poche pietre rosse a vista, decisamente una casa elegante, già al di fuori si poteva vedere il lusso, ma fui sorpresa ancor di più dall'interno. Nella sua magia compositiva spiccava la proiezione verso l’esterno e la percezione della sua grandezza, esaltata dagli alti soffitti, ma anche dall’impianto grafico e cromatico, si poteva cogliere un continuo gioco tridimensionale, che regalava una sensazione di benessere ottico e psicologico. Ogni angolo scopriva un’interpretazione diversa, perfettamente inserita nel gioco dialettico generale. Esme da buona padrona di casa, ci fece fare il giro turistico, fra i tanti ambienti c'erano anche una wine room con almeno mille bottiglie, e mi chiesi vivamente a cosa potesse servire....una home theater digitale e un garage di classe per le fuoriserie di famiglia. Non mancava neppure la SPA, la sala massaggi e piscina coperta con acqua di mare riscaldata, per rendere i brividi dell’estate, anche in termini di odori e sensazioni. Naturalmente non mancarono le discussioni per aggiudicarsi la camera più confortevole, ampia e bella. Vincemmo io ed Edward e c'era d'aspettarsi pure quello, era impossibile resistere ai miei metodi di persuasione. Naturalmente gli altri non mancarono nel dire che avevo imbrogliato, entrando nelle loro menti convincendoli nel rinunciare. Ma ormai la stanza era nostra! La camera in questione era quella all'ultimo piano, dove si poteva ammirare la vista del mare, anche se ci trovavamo abbastanza distanti. Era anche logico aver scelto quella collocazione strategica, lontano dalle altre case...anche se non era in fin dei conti troppo complicato, in quella sperduta cittadina non c'erano più di tremila anime! Però era da me volere a tutti i costi la vista sul mare. Di fronte alla grande vetrata c'era il nostro letto, e dietro erano collocati numerosi scaffali che facevano da ponte, componendo una libreria, dove oltre numerosi libri e cd, perciò anche lo stereo ultra moderno di Edward, c'erano anche innumerevoli foto ricordo. Foto in cui c'eravamo io ed Edward, nei numerosi viaggi fatti in questi anni. Grazie al mio modo di spostarmi potevamo andare a Parigi per un solo giorno ed essere a casa in tempo per il ritorno di Carlisle dall'ospedale. Oltre a quelle, naturalmente c'erano quelle del matrimonio, quella divertente in cui Emmett mangiava la torta nuziale! Poi altre, di giorni felici, con Lofo, con Jake, con l'intero branco, quelle con mio padre e quelle con la mia famiglia. C'erano anche foto con amici di famiglia, che sporadicamente venivano a trovarci...tra cui Peter e Charlotte, Eleazar, Benjamin e Tia...ed altre dove c'erano sempre i nostri amici per il matrimonio fra Garrett e Kate!

Sulle pareti laterali alla porta, frontalmente a destra, avevamo appeso la TV a schermo ultra piatto. Invece sulla sinistra c'era una piccola scrivania, dov'era collocato al di sopra il mio adorato portatile. Edward più di una volta aveva cercato di regalarmene uno nuovo, affermava che ormai era tecnologia obsoleta, ma ne ero troppo affezionata! Mi sembrò strano riaprirlo e rimettermi a scrivere....era passato così tanto tempo...

Carlisle naturalmente trovò immediatamente lavoro nell'ospedale di quella piccola contea, furono felici di poter accogliere un chirurgo del suo calibro.

Per quanto riguarda noi invece, aspettammo un annetto prima d'iniziare nuovamente la scuola superiore. Quello sì che sarebbe stato un incubo a cui non avevo dato alcun peso! Andare per sempre al liceo...

Mentre scrivevo sul mio PC le mie riflessioni mi cadde l'occhio su delle foto, in cui eravamo io e la Vale...era così cambiata, divenuta così grande...certo anche la mentalità era cambiata, era più adulta, ma non aveva cambiato il suo modo di fare e la sua pazzia. Però mi sorprese vedere una foto abbastanza recente...lei ormai divenuta una donna, in un corpo da donna, un corpo da ventisettenne ed io di fianco, ancora come undici anni prima...il tempo per me si era fermato. Ogni tanto Lofo scherzava sul fatto d'aver trovato dei capelli bianchi, ed io la presi in giro, mentre affermava che ero fortunata a non avere quel tipo di problema...si consolava dicendo che per fortuna esistevano le tinte per capelli, ma era in fondo una sciocchezza, non ne aveva certo bisogno! Però forse ci scherzava su perché aveva notato ultimamente il mio cambiamento d'umore...eh...era tutta colpa del trasferimento, come quando porti via un animale selvatico dal suo ambiente per metterlo in uno zoo, noti che c'è qualcosa che non va in loro, che gli manca qualcosa, sono frenetici, e continuano a percorrere il perimetro della gabbia in cui si trovano, continuamente! Ecco, per me era lo stesso! Certo non ero in uno zoo...ne in una gabbia....ok, forse non era l'esempio più azzeccato!

Comunque a parte ciò accadde di tutto dopo il nostro rientro dal viaggio di nozze...me lo ricordavo come fosse stato ieri...Alice aveva visto che cosa ero riuscita a fare, e non aveva resistito a comunicarlo all'intera famiglia. Ci aspettavano al varco, vollero sapere tutti i più minimi dettagli, Rose per prima mi chiese se ero in grado di poterla ritrasformale...gli dovetti dire che non era una cosa simile, si trattava sempre non più di qualche ora...non potevo di certo cambiare il corso degli eventi! Noi eravamo vampiri, ed io avevo di certo un grosso dono, ma non ero Dio! Ci rimase parecchio male, molto delusa, ma furono tutti comunque scioccati quando gli feci provare quello che avevo regalato ad Edward...ma non erano scioccati in senso negativo di certo! Comunque da allora non ero di certo lì tutti i giorni a farli tornare umani per un paio di ore, oltretutto ritornare ad essere dei vampiri era piuttosto doloroso! Anzi, preferì dirgli che era molto stancante per me, ed era comunque vero, ma non era solo per quello in realtà...in fin dei conti era giusto che accettassimo la nostra esistenza, non si poteva di certo tornare indietro, e illuderci, non sarebbe servito praticamente a nulla.

Guardai fuori e notai che era ormai l'alba, per fortuna non c'era quasi mai il sole, e la temperatura era sempre piuttosto fredda...non ci sarebbero state troppe complicazione nell'uscire in pieno giorno! Ed oggi oltretutto era il nostro primo giorno di scuola....cavolo!






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Eccomi nuovamente qui! Come vi sembra che abbiano passato il tempo? Vi siete immaginati la loro nuova casetta? 

Volevo ricordarvi anche, per chi vuole, che ho altre due storie che sto portando avanti:

La Redenzione 

Dolce vendetta 

Spero che chi apprezza la mia fantasia ed il mio modo di scrivere gli piacciano pure queste!

Vi mando un abbraccio forte mondo d'immortali!

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Capitolo 3
*** 2 ***


Ciao a tutti e buon lunedì, come state?! Finalmente eccomi qui con il secondo capitolo, spero di non avervi fatto aspettare molto! In questo capitolo vedremo un nuovo personaggio e in fondo a questo cap vi ho inserito una foto da chi ho preso spunto! Spero vi piaccia come piace a me! ^_^

Tornando alla storia, spero vivamente che vi piaccia, vi ripeto che se non ricordate qualcosa, basta chiedere! Fatemi sapere! Un abbraccio forte!





2

 

 

- Bellina vuoi per caso arrivare in ritardo il primo giorno di scuola?-

 

- Io non arrivo mai in ritardo Emmett!-

 

Gli dissi proprio comparendo dietro alle sue spalle, facendolo girare verso di me, ormai si era abituato, come tutti, a vedermi comparire improvvisamente

 

- Nessuno oggi arriverà in ritardo!-

 

- Se lo afferma Alice allora è sicuro!-

 

Commentò Rose...Finalmente eravamo tutti pronti per andare...Rosalie prese la sua macchina e con lei andò Emmett, mentre Edward prese la sua nuova Volvo, dove salì io, Alice e Jasper. Aveva deciso di cambiare la sua Volvo con un modello più nuovo...io non ci trovavo comunque molta differenza, non ero di certo un'appassionata! Anche se ci rimasi comunque molto male, quella macchina aveva un significato molto importante per me.

Con la guida di Edward saremmo arrivati a scuola in quindici minuti anziché in venti...guardai fuori, il tempo lasciava al quanto a desiderare...sembrava che le nuvole minacciassero un temporale coi fiocchi! Improvvisamente Alice spezzò il silenzio...

 

- Bella ti hanno avvertita che dovremmo far credere d'avere 16 anni? Io, te ed Edward perlomeno!-

 

- Cosa? Sedici anni? Vuoi scherzare?-

 

Era pur vero che sembravo una diciassettenne, e non era un gran problema fingere d'avere un anno in meno, ma cavolo, io ne avevo in realtà ventotto!

 

- Bella più giovani ci facciamo credere, più possiamo restare, lo capisci? In fin dei conti per questo motivo siamo restati così a lungo a Forks, perché ci siamo immedesimati bene! Per te sarà la prima volta, perché all'università in fin dei conti eri giusta con la tua età, ma adesso no...ti capisco, ma cerca di comprendere....-

 

- Lo comprendo Alice...-

 

Edward mi guardava con la cosa dell'occhio, forse gli dispiaceva vedermi così...così...mah, non lo sapevo neppure io

 

- Però non c'è solo questo...-

 

- Ah...bene...-

 

- E' una cosa che riguarda entrambi voi due!-

 

A quel punto Edward guardò sua sorella tramite lo specchietto retrovisore, e percepì che fece un respiro rassegnato

 

- Volete condividere anche con me?-

 

- Bella, naturalmente avete sedici anni...-

 

- Sì...ho capito abbiamo sedici anni....e allora?-

 

- Siete minorenni-

 

- Certo....e?-

 

- Ed insomma siete stati adottati da Carlise ed Esme...-

 

- Alice dove vuoi arrivare con questo discorso?-

 

- Insomma non dovrete dire che state insieme e tanto meno che siete sposati!-

 

- COSA?!?-

 

Questo era il colmo! Sarei dovuta stare zitta mentre delle oche guardavano Edward e si faceva chissà quali strane idee perché lo reputavano single??? Ah no...non ceravamo proprio

 

- Puoi scordartelo!-

 

- Bella, Alice ha ragione...-

 

- Jasper, anche tu farai finta che non stai con lei?-

 

- Sì anch'io, ed almeno per quest'anno!-

 

- Non ci posso credere....Edward?-

 

Lo interpellai sperando in un suo intervento, per aggiustare perlomeno la situazione! Guardava la strada senza dire una parola...a quel punto ringhiai nervosa, facendolo girare verso di me

 

- Sei d'accordo con loro?-

 

- Bella non è questione d'essere d'accordo o meno, vorrei pavoneggiarmi davanti a tutti per avere te al mio fianco, per mostrare a tutti che sei solo mia...Ma la gente penserebbe male di Carlisle, pensaci un momento...adotta dei ragazzi, e non fa nulla per evitare che si facciano certe cose sotto il suo tetto? Insomma un incesto fra fratelli anche se non dello stesso sangue, e persino minorenni?-

 

Ok...a pensarci lucidamente forse aveva ragione...avrebbero comunque parlato di noi, ci mancava che pensassero ad un incesto fra minorenni per giunta. Sbuffai e mi rimisi a guardare dal finestrino...avevano ragione, ma di certo la situazione non mi piaceva! Ne a Forks ne all'università avevamo fatto finta di non stare insieme...eh, sarebbe stato davvero complicato. Alice proseguì con le sue spiegazioni dicendo che avremmo fatto credere che io ero la sorella minore di Rosalie e Jasper..questo avrebbe giustificato il fatto che l'anno dopo ci avrebbero visti insieme, senza pensare a qualche tipo d'incesto! Certo mi sembrava alquanto assurdo, io, Jas e Rose non ci assomigliavamo per niente, in effetti loro due sì, ma io? In fin dei conti erano entrambi biondi, e mossi di capelli...io ero riccia e rossa...eh certo non avrebbero pensato ad un incesto, ma che mio padre fosse cornuto sì!

Poco dopo arrivammo a scuola, puntuali come aveva affermato Alice...Vidi molti studenti girarsi per guardarci, oddio, mi sembrava d'essere tornata indietro nel tempo...sorrisi all'idea, ricordando anche se non molto bene il primo giorno in cui mi ero presentata a scuola con i Cullen, era sembrato di certo strano a tutti quell'evento...ma ora era diverso, ero una di loro! Andammo verso la segreteria, passando per un lungo corridoio, a terra c'era del linoleum lucido bianco, contornato da una linea nera....l'odore mi entrò nelle narici dandomi fastidio. Gli armadietti erano numerosi e di un colore verde acqua acceso, i muri erano ricoperti da piastrelle rettangolari anche loro tendenti al celeste...sembrava quasi uno spogliatoio di una piscina, oppure un ospedale...ma cos'era tutto quell'azzurro? In un posto già alquanto freddo non potevano optare per dei colori più caldi?

Arrivammo in segreteria dove dietro al bancone c'era una donna piuttosto giovane, sicuramente non aveva più di trentacinque anni, che appena ci vide rimase a bocca aperta. Emmett sghignazzò, mentre io m'innervosì ulteriormente...Avevo di fronte un anno così? Ci diede il programma delle ore, ed Edward gli sorrise per ringraziarla...no, non ci sarei mai riuscita a far finta di nulla. Quando si girò per distribuire i fogli, gli tolsi dalle mani il mio guardandolo male e con il broncio, prima di girare i tacchi e andarmene. Che aveva da sorridere a quella?

Guardai il foglio delle ore, avrei avuto trigonometria...certo non era una materia che mi allettava particolarmente, ma ormai ero andata persino all'università, e di certo avevo studiato abbastanza, me la sarei cavata egregiamente. Cercai la sezione 2H...mi guardai in giro...era un labirinto quella scuola, e certe cose in me non erano proprio cambiate...il mio senso dell'orientamento rimaneva uno schifo! Optai per chiedere ad un ragazzo, mi guardai attorno, c'era un ragazzo basso un po' piazzato e con gli occhiali, insomma lo stereotipo del secchione...mi avvicinai

 

- Scusa, posso chiederti un'informazione?-

 

Si girò lentamente, sembrava quasi svogliato...ma appena  

alzò il suo sguardo su me...incominciò a sudare cavolo...ma stava bene?

 

- Ehm...sì...cosa?-

 

Lo guardai accigliata chiedendomi se non mi fossi sbagliata a chiedere proprio a lui

 

- Volevo sapere dov'è l'aula 2H-

 

- Oh, sì...-

 

Oh sì? E basta? Allora? Dov'era sta cavolo di aula?

 

- Prosegui per questo corridoio e...gira a sinistra...è la seconda aula a sinistra...-

 

Non mi sembrava molto sicuro sulle sue parole...vabbé

 

- Grazie mille-

 

E gli sorrisi...vedendolo poi prendere lo zaino e andare via di corsa....che ragazzo strano...perché non facevo lo stesso effetto che faceva Edward? L'idea m'innervosì...cavolo, perché mi doveva tornare i mente?

Continuai a camminare seguendo le indicazioni di quello strano ragazzo, quando girai a sinistra ed alzai lo sguardo vidi Alice sorridente davanti alla seconda aula a sinistra.

 

- Che ci fai qui?-

 

- Ho anche io trigonometria! Poi non potevo lasciarti sola il primo giorno di scuola! Avevo visto che ti saresti persa, ma non mi hai dato il tempo di seguirti! Certe cose non cambieranno mai...-

 

Alzai gli occhi al cielo ed entrai in aula, c'erano già alcuni studenti, che si girarono a fissarci con sguardo sbalordito appena entrammo. Cercai di non farci troppo caso e mi sedetti nell'angolo in fondo vicino alla finestra, riflettendo che mi sembrava tutto un dejavu. Alice si sedette accanto a me ed il professore con altri studenti entrarono in aula, naturalmente percepì i loro occhi che ci scrutavano, ma anche in quel caso feci finta di nulla. L'ora per fortuna passò velocemente, l'insegnante spiegò per tutto il tempo le funzioni trigonometriche dirette, una cosa alquanto semplice perché in fin dei conti me la ricordavo abbastanza bene. Quando suonò la campanella mi alzai in contemporanea con Alice

 

- Ora io ho economia, sarà noiosa...tu hai storia e letteratura! L'aula è la terza dopo questa, è sempre la stessa aula con lo stesso professore per entrambe-

 

Mi disse sorridendo...

 

- Grazie-

 

- Ci vediamo dopo a pranzo, se hai bisogno....-


- Cercherò di cavarmela-

 

Gli dissi mentre la superavo per uscire e dirigermi alla mia prossima lezione. Mi sorprese trovarmi i banchi a forma di zoccolo di cavallo, ma cos'era eravamo tornati alle elementari? No, neppure allora mi era capitato...forse...non ricordavo in effetti. Guardai fuori per vedere se Alice non avesse sbagliato, e così sentii una voce....

 

- Se cerchi l'aula di storia sei nel posto giusto-

 

Mi girai ritrovandomi davanti un ragazzo piuttosto alto, con i capelli corvino scompigliati e due occhi di un azzurro intenso, certo risaltavano parecchio. Lo guardai chiedendomi se in quella scuola fosse tutto abbinato...Concentrati Bella

 

- Pensavo d'aver sbagliato a dire il vero-

 

- Al professor Anderson gli piace farci partecipi nella spiegazione, tenendo i bachi in questo modo ci si può guardare in faccia, mentre commentiamo la sua spiegazione, forse non ti hanno avvertito che son due materie insieme, storia e letteratura. Parliamo della storia vista dal punto di vista degli scrittori e di molti altri noti...-

 

- Pare interessante-

 

- Decisamente, per questo direi che è la mia materia preferita...comunque io sono Alan è un piacere...-

 

E mi allungò la mano in segno di conoscenza, lo guardai perplessa non sapendo cosa fare, e rimanendo stupita. Era la prima volta che un umano si comportava in quella maniera con me, di solito avevano la tendenza di non guardarmi neppure. Guardai la sua mano, stava attendendo che ricambiassi il suo gesto, di certo però se avesse toccato la mia pelle....Per fortuna l'insegnate arrivò, così non ci fu il tempo di ricambiare la cortesia, ma almeno gli dissi il mio nome

 

- Io sono Bella! Il piacere è mio-

 

Detto ciò entrammo in aula, scelsi un posto a caso, vidi imbarazzati gli studenti che si sedettero accanto a me, eh...ci sarebbe stato bisogno di Jasper per tranquillizzarli. Il ragazzo di nome Alan si sedette di fronte a me, lo vidi sorridermi e la cosa m'imbarazzò leggermente, così abbassai lo sguardo velando un sorriso compiaciuto. Il professore incominciò a spiegare, voleva parlare della bomba atomica su Hiroshima...un discorso interessante, mi piaceva la storia, e sapendo di poter intervenire sarebbe stato ancora più piacevole. Mi sembrò strano che nessuno avesse nulla da dire su quell'argomento...era un vero peccato...

 

- Nessuno mi dice nulla al riguardo?-

 

Disse il professore...e a quel punto vidi il ragazzo di nome Alan parlare

 

- L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi...citazione di Einstein-

 

- Interessante...-

 

A quel punto non resistetti...

 

- C'è una sottilissima linea che divide la genialità dalla follia...-

 

Si girarono tutti a guardarmi compreso il professore ed Alan

 

- Il suo nome?-

- Bella Hale-

 

- Signorina Hale ci vuole spiegare la sua opinione? Dalle sue parole mi sembra che non sia d'accordo con quello che ha detto il suo collega-

 

- No, sono d'accordo...ma non fu proprio Einstein a scrivere una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti chiedendo l'interessamento del governo americano alle ricerche nucleari?-

 

- Era per anticipare i nazisti che, pare, ci stessero arrivando per primi...-

 

- Non è una giustificazione per un uomo che disse, "Il mio pacifismo è un sentimento istintivo, un sentimento che mi domina perché l’assassinio dell’uomo mi ispira disgusto. Il mio atteggiamento non deriva da qualche teoria intellettuale, ma si fonda sulla mia profonda avversione per ogni specie di crudeltà e di odio."-

 

- Ma lui era convinto di quello che pensava...-

 

- Come sapeva esattamente cosa si sarebbe causato nell'utilizzare il nucleare...ma questo non gli ha impedito di lanciare quel suggerimento. Se ogni stato al mondo, per paura che qualcuno facesse per primo un attacco nucleare, incominciasse a bombardare con delle bombe atomiche...ci sarebbe sicuramente una guerra nucleare basata solamente sulla paura, e senza nessun fondamento-

 

Ormai era divenuto un dibattito fra me e quel ragazzo, fin quando il professore ci fermò

 

- Conosce bene la storia a quanto pare, lavorerete bene insieme. Comunque entrambi avete ragione...Einstein...-

 

Il professore continuò con la sua lezione e pian piano tutti dissero la loro a riguardo di quell'avvenimento così significativo nella storia, naturalmente molti erano dell'opinione che tutto ciò fu causato dall'attacco giapponese a Pearl Harbor. Naturalmente altri non giustificavano ciò che aveva causato la bomba atomica, e che non dovevano comunque optare per quella scelta. Fu davvero interessante, le due ore volarono, potei affermare che mi ero persino divertita...ogni volta che Alan diceva la sua, io ricambiavo con un'altra citazione altrettanto famosa...era divenuta una battaglia tutta nostra...sapevo che stavo in fin dei conti barando, ma mi veniva naturale. La campanella avvertì la fine delle due ore, così con calma raccolsi la mia roba per uscire

 

- Ehy Bella-

 

Mi girai sapendo esattamente chi mi aveva chiamata...Alan stava accelerando il passo per raggiungermi

 

- Mi hai sorpreso a lezione!-

 

Mi disse quando mi raggiunse, e così incominciammo ad incamminarci per i corridoi, mentre molti sguardi erano puntati su di noi..

 

- Anche tu mi hai sorpreso, si nota la tua passione per la storia-

 

- Sì, però non avevo trovato ancora nessuno con la mia stessa passione o più che altro conoscenza...Sarai una vera lettrice incallita-

 

Lo guardai perplessa, e lo notò

 

- Insomma, sembra che sai molte cose, questo significa che hai studiato e letto molto-

- Sì certo-

 

- Per fortuna è ora di pranzo, ho un po' di fame...-

 

Non ci avevo pensato, dovevo vedermi con il resto della mia famiglia in mensa, iniziava la recita...ma dov'era la mensa?

 

- Io non ho fame, ho fatto colazione...però devo raggiungere i miei fratelli in mensa-

 

- Tra poco ci arriviamo tranquilla...allora non potrò offrirti un posto al mio tavolo, sei già occupata...-

 

Mi voleva invitare ad unirmi a lui per pranzo? Non sarebbe stata un'ottima idea per svariati motivi...primo, di certo pranzare insieme ad un umano non era una brillante idea, secondo, Edward avrebbe frainteso, e non dandomi il tempo di spiegare avrebbe prima staccato la testa ad Alan e poi a me...però io potevo sempre guarire...ma Alan....non sapevo cosa rispondere, certo non potevo neppure dire che era per la prossima volta...poi mi venne un'idea

 

- I miei fratelli sono molto rigidi su questo, il pranzo va fatto insieme! Guai!-

 

- Allora un giorno dovrò rapirti, oppure mi unirò a voi....-

 

Sobbalzai a quell'immagine, non tanto del rapimento come poteva magari aver pensato Alan alla mia espressione, mi rabbrividì l'immagine di lui fra noi, unito a noi, uguale a noi....

 

- Tranquilla, stavo scherzando, oggi farò parte del gregge...e...per essere l'immacolato componente di un gregge, bisogna essere prima di tutto una pecora....mi metterò laggiù a leggere un libro sui fisici teorici-

Lo guardai sorridendo mentre entravamo in mensa, probabilmente gli piaceva Eintein, perché aveva appena citato una sua frase..ma lo volli stupire...e prima di lasciarlo gli risposi

 

- Se vuoi scoprire qualcosa riguardo al metodo che adottano i fisici teorici, ti suggerisco di attenerti a un principio: non ascoltare quello che dicono e concentrati su quello che fanno....-

 

Gli risposi con un'altra grande citazione del suo Einstein, e lo vidi sorpreso, e sentivo i suoi occhi puntati sulla mia schiena mentre mi allontanavo sorridente...fin quando alzai il mio sguardo e vidi Edward osservarmi in cagnesco....cavolo








___________________


Ecco a chi mi sono ispirata per Alan, che ne dite? Un abbraccio forte e al prossimo capitolooo


Vi volevo ricordare altre due mie storie, per chi può piacere il mio modo di scrivere e la mia fantasia


La Redenzione che ho concluso proprio oggi


Dolce vendetta che è in corso

Un abbraccio

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Capitolo 4
*** 3 ***


Ciao a tutti! Rieccomi qui, non vi ho fatto aspettare molto vero? Questo capitolo è leggermente più lungo di quello precedente, spero che non vi dispiaccia! Volevo ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, la mia splendida danybordeba che mi ha sempre seguita, nanerottola e katherine delena di cui abbiamo la stessa passione, grazie mille ragazze, sono rimasta davvero contenta! Spero di non deludervi con questo capitolo! Ma un grazie va anche a chi ha inserito questa storia fra le preferite, da ricordare o fra le seguite! Ora vi lascio alla lettura, se avete qualche dubbio, come al solito sono a vostra disposizione! Un abbraccio grande 




3

 

 

 

Lo vidi spostare lo sguardo quando incrociò i miei occhi, ci mancava anche un suo attacco inutile di gelosia adesso. Vidi Alice sorridermi..

 

- Ehy Bellina, allora, come sono andate le prime ore?-

 

- Direi piuttosto bene, interessanti! Mi è piaciuto il metodo del professor Anderson-

 

- Avevo visto che ti sarebbe piaciuta come lezione!-

 

- Sì, perché ti fa partecipe durante la spiegazione, ma a voi com'è andata?-

 

- Per me è stata una tortura, Edward in classe era assente!-

 

Disse Rosalie, così mi girai ad osservare Edward

 

- A che cosa stavi pensando?-

 

- Ti stavo guardando a dire il vero...-

 

- Come prego?-

 

- Volevo vedere come te la stavi cavando, perciò ho cercato la tua immagine riflessa nei pensieri di quelli vicino a te...ed ho notato con sorpresa che non sembravi così dispiaciuta...-

 

Avevo percepito pienamente la sua vena ironica, e la cosa non mi piacque

 

Cosa dovevo fare, buttarmi a terra e strapparmi i capelli dalla disperazione?

 

Gli dissi tramite la mente

 

- Sarebbe stata una reazione più apprezzabile-

 

Cosa? Ma cosa stava dicendo? Era un'immagine apprezzabile, me, per terra, che mi strappavo i capelli? Vedevo gli altri che si guardavano in giro, sapevano che ogni tanto avevamo quelle conversazioni tutte nostre, ma forse li stupì che Edward diede voce ai suoi pensieri, anziché rispondermi sempre tramite la sua voce interiore

 

Sei assurdo e la tua affermazione altrettanto Edward...si può sapere cos'è che ti ha dato così fastidio?

 

- Forse il fatto che solo poche ore fa eri contrariata dal fatto di nascondere che stessimo insieme, ed ora invece, sei con il sorriso sulle labbra perché Alan...ha fatto il cascamorto con te...-

 

Percepì che Emmett tossì per l'imbarazzante discussione a cui stava assistendo...ma certo non era colpa mia...era Edward che voleva far sapere a tutti loro quello che stava avvenendo...se era davvero ciò che desiderava

 

- E' un mio compagno Edward, e l'ho conosciuto, conosco il suo nome e mi ci sono messa a parlare e a sorridere per quello...non come hai fatto tu con la segretaria!-

 

A quel punto lo vidi finalmente guardarmi con aria stupita, mentre Emmett ora mascherava una piccola risata, ma cosa ci vedeva di buffo? Jasper si passava una mano sul viso, Alice passava il suo sguardo fra me ed Edward con aria corrucciata, mentre Rosalie tirava delle leggere gomitate ad Emmett.

Di risposta lo guardai con aria di sfida, adesso che aveva da dire?

 

Ora sei tu l'assurda! L'ho fatto solo per gentilezza


Ora voleva che gli altri non sentissero? Troppo comodo così...

 

- E lo stesso vale per me, non credo che io lo abbia fatto con l'intenzione di portarmelo a letto Edward!-

 

Mi guardò ancora più stupito mentre Emmett si mise a ridere senza ritegno, facendo girare qualcuno anche della mensa

 

- Bellina ahahah così si risponde!-

 

- Emmett!-

 

Lo sgridò Rosalie

 

Magari TU non lo hai fatto per quello!

 

E'?? Ora cosa stava cercando d'insinuare? Aveva quasi centoventi anni ed ancora aveva certi atteggiamenti?

 

- Perché, tu hai pensato a quello la prima volta che mi hai parlato durante la lezione a scuola?-

 

Lo vidi assottigliare lo sguardo, lo conoscevo abbastanza per sapere che non era così, però doveva pur rendersene conto che era assurdo ciò che stava dicendo

 

- Comunque, non mi sembra il caso di litigare per una sciocchezza del genere...mi ricordi il tuo comportamento nei confronti di Mike!-

 

- Ok, ora non rivanghiamo il passato...Nessuno di voi due ha fatto nulla di male oggi, va bene? Cerchiamo di non dare spettacolo...-                                                                    

 

- Stai tranquilla Alice, pensano che ci sia stata una banale discussione fra fratelli...poi hanno visto Emmett ridere e hanno pensato che si è sistemato tutto...-

 

Improvvisamente vedemmo Alice guardare il vuoto assente, sapevamo cosa significava, aveva una delle sue visioni, guardai velocemente in giro per vedere se qualcuno ci stesse osservando, ma per fortuna come a Forks, nessuno aveva il coraggio d'osservare troppo a lungo quella strana famiglia. Improvvisamente tornò in se e gli nacque un sorriso sul viso...erano notizie belle

 

- Eleazar ha deciso di venirci a trovare!-

 

- Wow, che bella notizia! E' da molto che non lo vediamo! Son contenta!-

 

- In effetti hai ragione Bella, è dal matrimonio di Kate e Garrett...ed ormai son passati due anni!-

 

- Ma viene da solo?-

 

- Sì Rose, verrà da solo!-

 

- Quando sarà qui?-

 

- Penso nel tardo pomeriggio, vuole vedere la nostra nuova casa!-

 

- Fantastico!-

 

Commentò Emmett, poi sentimmo suonare la campanella. Aspettammo che gli umani uscissero per poi alzarci e buttare il cibo ancora sopra i vassoi, Edward si era preoccupato di prendere qualcosa anche per me...eh...come potevo non amarlo, guardai velocemente in giro prima di dargli un veloce bacio ed allontanarmi lasciandolo stupito e con un sorriso, non potevamo restare arrabbiati l'un con l'altra troppo a lungo.

Le ore successive furono uno strazio, due ore di spagnolo interminabili, mi concessi di farmi gli affari miei...pensai ad Eleazar...come mai aveva deciso proprio adesso di venirci a fare una visita? Eravamo da un anno in quella  città, perché solo ora? E come mai tutta quella fretta per giunta!? Aveva deciso che sarebbe venuto addirittura oggi stesso....certo ne ero davvero contenta, era come un terzo padre per me...un terzo padre...sorrisi a quell'idea un po' assurda, ma comunque gli volevo un gran bene. Poi mi venne un'idea un po' bizzarra, potevo sempre chiederglielo subito...potevo rintracciarlo facilmente. Mentre l'insegnante leggeva un testo in spagnolo, il mio potere corse in varie direzioni, ormai era facile utilizzarlo...era parte di me...ed ecco che lo trovai immediatamente.

 

Eleazar...

 

Ma..cosa? Bella?

 

Sì, son io

 

Da quanto tempo...è successo qualcosa?

 

La sua domanda m'insospettì alquanto...perché doveva succedere qualcosa? Non eravamo minacciati dai Volturi, non lo saremmo più stati...perché quell'ansia?

 

Certo che no...dovrebbe succedere per forza qualcosa se ho deciso di sentirti?

 

Anche questo è vero

 

Alice ha avuto una visione...e ci ha detto che ci saresti venuto a trovare

 

E' impossibile nascondere qualcosa a voi è?!

In effetti no...ma sai, mi ha sorpresa questa improvvisata a dire il vero...insomma, siamo a Neah Bay da più di un anno ormai...se volevi vedere la casa potevi venire prima....cosa ti sta spingendo a venire con tutta questa fretta improvvisa?

 

Forse sarebbe più adeguato parlarne di persona, non trovi?

 

Non so risponderti perché non so di cosa si tratta, e adesso mi stai facendo preoccupare

 

No Bella, stai tranquilla, è solo che è lunga come cosa, e vorrei parlarne con tutti voi

 

Mmm perciò nulla di grave

 

No nulla d'allarmante stai tranquilla...comunque mi sorprende la tua velocità nel comprendere i comportamenti, forse dovresti intraprendere sociologia la prossima volta piuttosto che filosofia...

 

Naaa, molto meglio filosofia

 

Ma ora sei a casa?

 

No, a scuola

 

Non ci credo, sei a scuola e stai parlando telepaticamente con me

 

Vedi? E' molto meglio filosofia...perché questa è una filosofia di vita amico mio

 

Eh...non cambierai mai!

 

Oggi me lo hanno già detto!

 

Chissà perché...a dopo Bella

 

Ciao, e buona corsa

 

E sgattaiolai fuori dalla sua testa per tornare ad ascoltare, per modo di dire, l'insegnate...era davvero uno strazio! Mi stavo decisamente annoiando...così decisi di cercare gli altri e curiosare quello che stavano combinando. Naturalmente cercai per primo Edward, che era a lezione con Emmett...mmm...a quel punto mi venne un'idea...un'idea alquanto cattiva, ma era un modo per far passare il tempo...Entrai nella mente di Emmett....ed incominciai a manovrarlo...per incominciare rendendolo irrequieto.

Edward si girò a quel punto ad osservarlo per poi parlargli a bassa voce e velocemente

 

- Emmett che ti prende?-

 

- Chi, a me? Nulla!-

 

A quel punto lo feci alzare in piedi, catturando l'attenzione di tutti i suoi compagni su di lui, mentre Edward lo guardava stupito chiedendosi che gli prendeva

 

- Signor Cullen ha qualche problema?-

 

- Sì...cioè no...devo andare in bagno!-

 

- Prego, vada pure...-

 

Edward lo guardava con gli occhi spalancati non capendo che gli stava prendendo...Poi Emmett uscì dall'aula e a quel punto lo sentì

 

Bella!! Esci subito dalla mia testa! Questa me la paghi! Te lo giuro!

Dovetti mascherare una risata tossendo...lasciando libero Emmett di rientrare in aula...però lo continuai ad osservare...lo vidi sedersi accanto ad Edward

 

- Che ti prende?-

 

- Da stasera ti ritroverai vedovo!-

 

Vidi Edward sospirare ed alzare gli occhi al soffitto, prima di sentirlo

 

Bella! Ma che stai combinando?

 

E' stato più forte di me, scusa! E' che mi stavo così annoiando!

 

E allora perché ti annoi fai questi scherzi? Emmett è infuriato...

 

Eddai amore, non puoi dire che non è stato divertente...

 

Eh....in effetti

 

Sentii la campanella suonare la fine della giornata di scuola, mi alzai per andare fuori e mettermi in macchina...poi vidi uscire Alice e Jasper seguiti da Rose...ed ecco che poco dietro di loro c'era Edward ed Emmett...che mi stava puntando e si stava avvicinando alla macchina. Ero proprio nei guai! Mi abbassai e nel momento in cui Emmett aprì la portiera gli feci una linguaccia per poi scomparire davanti ai suoi occhi, ritrovandomi già a casa!

 

- Ciao Bella! Com'è andata a scuola?-

 

- Piuttosto bene Esme-

 

- Gli altri?-

- Oh, stanno arrivando! Carlisle?-

 

- E' nel suo studio! Perché, hai bisogno di lui?-

 

- No, è che volevo avvisarlo dell'arrivo fra non molto di Eleazar!-

 

- Ci viene a trovare Eleazar?-

 

Comparve improvvisamente Carlisle sulle scale

 

- Sì Carlisle! Hai sentito allora!-

 

- Certo!-

 

A quel punto ci girammo all'arrivo degli altri, appena vidi Edward gli andai incontro finalmente felice di poterlo abbracciare senza che qualcuno pensasse male...fin quando almeno non vidi Emmett!

 

- BELLA!-

 

Mi misi dietro alle spalle di Edward che girò leggermente la testa per sorridermi e poi guardare suo fratello

 

- Dai Emmett, non è successo nulla di grave!-

 

- Tu dici? Bellina sappi che sarai sola prima o poi e a quel punto avrò la mia vendetta muahahahahah!-

 

Gli sorrisi per poi distrarmi da un rumore fuori, ci girammo tutti a guardare...ed ecco che comparve Eleazar. Quando ci vide entrò subito con un gran sorriso

 

- Salve a tutti!-

 

Con impeto andai da lui per abbracciarlo

 

- Son contenta di rivederti!-

 

- Anch'io Bella! Mi ha sorpreso sentire la tuo voce oggi!-

 

- Cosa? Vi siete sentiti oggi?-

 

- Sì Edward, prima di fare lo scherzo ad Emmett avevo parlato un po' con Eleazar...volevo sapere quando sarebbe arrivato-

 

- Ah quanto pare Bellina fa sempre di testa sua!-

 

Mi girai a guardare male Emmett...

 

- Ma come fareste se io non esistessi?!-

 

- Anche questo è vero!-

 

Rispose Eleazar...

- Comunque Bella non mi ha voluto parlare solo per sapere a che ora sarei arrivato, a dire il vero....riesce a percepire sempre qualcosa di più nei comportamenti degli altri....-

 

- Forse ci è sfuggito qualche passaggio amico mio...-

 

Carlisle guardava preoccupato Eleazar

 

- Insomma, Bella mi ha detto che si era insospettita della mia visita...e in effetti non aveva e non ha tutti i torti, ma state tranquilli non è nulla di grave-

 

- Suvvia Eleazar, ci vuoi spiegare?-

 

Jasper come tutti noi era curioso di sapere, ma era l'unico ad aver avuto il coraggio di dirlo

 

- Ok, allora dovete sapere che negli ultimi anni ho fatto delle ricerche, sono andato in giro per il mondo...Anche per questa ragione non sono passato prima! Ma partiamo dall'inizio, un giorno ero a caccia, e mentre ero sulla scia nella mia preda sentii una presenza, insomma il talento di qualcun altro...Lo seguii finché non mi ritrovai di fronte un uomo...era un vampiro, almeno fu quella la prima impressione, ma mi sbagliavo, ma non del tutto...-

 

- Incomincio a non seguirti....-

 

Comunicai...e lo vidi sorridere

 

- Quando quell'uomo si girò vidi i suoi occhi, i suoi occhi castani, la sua pelle non era chiara come la nostra, perché aveva sangue che gli scorreva all'interno delle vene. E percepì chiaramente anche il suo cuore pulsare, sembrava di sentire un cuore di un colibrì...Ci guardammo per qualche istante incuriositi...senza dire nulla....Fin quando un raggio di sole cadde sulla sua pelle, irradiando i colori dell'arcobaleno, proprio lo stesso effetto che fa il sole su di noi...ma era diverso, non era altrettanto intenso...-

Lo stavano guardando tutti senza capire davvero cosa stesse dicendo..ed io incominciavo a preoccuparmi per la sua salute mentale a dire il vero

 

- Non era umano e non era vampiro, o si può dire che era entrambe le cose...-

 

- Entrambe le cose?-

 

- Sì Carlisle...a quel punto vide anche lui l'effetto che fece il sole sulla mia pelle...e spalancò gli occhi....conosceva bene la nostra razza. Dovetti convincerlo che non gli avrei fatto del male, non si fidava troppo, ma poi cedette. Parlammo per un bel po', e scoprì che cos'era.....-

 

Improvvisamente, come un fulmine, mi ricordai...

- Il frutto di un vampiro e di un'umana...un mezzo vampiro-

 

Si girarono sbalorditi tutti nella mia direzione con Eleazar che mi guardava a bocca aperta. La sua descrizione non mi era nuova in effetti, e quando disse l'effetto che faceva il sole sulla sua pelle mi ricordai di quel dettaglio...

 

- Ma...tu come fai a saperlo...anzi no...non me lo dire, non ci credo, sapevi della possibilità che un vampiro potesse procreare?-

 

- Forse è passato troppo tempo, ma vorrei ricordavi che io non vengo da questo mondo, e so molte più cose di quanto crediate...avevo letto di quest'evenienza!-

 

- Bella, tu sapevi di questa cosa e non mi hai detto nulla? Tu puoi farci tornare umani per un po'...-

 

- Rose, se vuoi morire basta chiederlo...-

 

Mi guardò senza capire, come tutti, a parte Eleazar

            

- A quanto vedo sei ben informata...Comunque, Bella voleva dire che, durante il parto, l'umana che ha in grembo quella creatura perde la vita...Il bambino ha una crescita nell'utero molto più veloce rispetto al normale, perciò rompe le ossa della madre. E per il parto bisogna usare i denti, i denti di un vampiro per togliere il bambino dalla sacca...naturalmente è normale che questo provoca la morte...-

 

Rimasero tutti scioccati dalla spiegazione di Eleazar, e a quel punto potei vedere l'ansia nel viso di Rosalie solo per aver pensato di poter avere un bambino.

 

- Si nutrono sia di sangue che di cibo umano, ad un certo punto della loro esistenza si blocca la crescita, e rimangono immortali proprio come noi, sono belli come noi....Ho saputo tramite quell'uomo che ne esistono molti in giro, e da molto tempo, ma nessuno di loro ama molto i vampiri puri, perché è colpa loro se le madri sono morte, e mai nessun vampiro è restato accanto ai propri figli...Perciò ho incominciato a cercare in giro, ne ho trovati molti, ma ho rischiato parecchio ad avvicinarmi...Son venuto ad avvisarvi perché so della loro presenza nei dintorni, e non vorrei che vi trovassero da soli, non credo siano troppo amichevoli...-

 

- Insomma, ci stai dicendo che ci sono dei mezzi vampiri che odiano noi vampiri, perché altri vampiri ancora, hanno abusato delle loro madri, facendoli nascere e uccidendo le loro stesse madri.....-

 

- Direi di sì Emmett...-

 

- Non mi sembra molto complicato....-

 

Osservai Emmett chiedendomi se avesse davvero capito le sue stesse parole...mah

 

- Lo può divenire se vi attaccassero e per caso voi ne uccideste uno...sono molto uniti fra loro, e non penserebbero due volte a formare un esercito per vendicarsi, non togliendo il fatto che hanno anche loro delle straordinarie capacità-

 

- Hanno anche loro dei talenti?-

 

- Sì Edward...e molto particolari, che derivano per metà dal padre...-

 

- E metà dalla madre aggiungerei-

 

- Giusto Bella-

 

- Ma una madre umana...-

 

- Hai ragione Jasper, ma prova ad immaginare quando io ero umana, ed Edward un vampiro, se avessi avuto un figlio da lui...Che cosa sarebbe venuto fuori? Eppure ero umana...-

 

Li vidi tutti pensierosi

 

- Per fortuna il tuo talento è unico...-

 

Concluse Eleazar....ed aveva ragione, ma si era scordato che era anche ereditario....mah

 

- Ok, allora dovremmo tenere gli occhi ben aperti da oggi-

 

Sì, giusto Carlisle, come se non vedessimo abbastanza....

 

- Alice potrà sempre prevedere un loro attacco....-

 

- No Jasper....-

 

A quel punto si girarono nuovamente verso di me

 

- Cosa vuoi dire Bella?-

 

- Alice non può vederli in nessuna delle sue visioni...E' come per i licantropi....-

 

- Questo non lo sapevo neppure io...So però che certi talenti su di loro non hanno effetto...-

 

- Questo è di certo un problema-

 

Aggiunse Carlisle

 

- Ma noi abbiamo sempre Bellina!-

- Hai ragione Emmett, ma essere prudenti non è mai abbastanza!-

 

Eleazar restò fino a notte inoltrata, parlandoci delle sue scoperte, mi sgridò dicendomi che avrei dovuto dirgli certe cose, ma di certo undici anni prima avevo altro a cui pensare, e non mi era di certo passato per l'anticamera del cervello un discorso di quel tipo. Che dovevo dire poi? Ah sai che ora che sono umana io ed Edward possiamo avere un piccolo mezzo vampiro che mi squarcerebbe per nascere? No, di certo non potevo parlargliene...di certo non in quel modo! E poi dopo era passato troppo tempo, ormai non ci pensavo neppure più! Ormai mi ero messa l'anima in pace, accantonando totalmente l'idea di un figlio.

Ad un certo punto io ed Edward ci scusammo e andammo via, naturalmente salutai affettuosamente Eleazar, raccomandandogli di salutarmi il resto della famiglia e dicendogli che sarebbero potuti venirci a trovare quando volevano! Avevo troppa voglia di restare sola con il mio amore! Andammo dritti in camera nostra chiudemmo la porta, guardai lo splendido orizzonte, e poi Edward spezzò il silenzio sedendosi sul letto

 

- Perché non me ne hai mai parlato?-

 

Mi girai ad osservarlo perplessa

 

- Del fatto che c'era il rischio che potessi rimanere incinta....-

 

- Edward non sono umana, non c'è questo rischio-

 

E poi il rischio qual era? Che avessimo un figlio o la perdita della vita, per lui?

 

- Certo, ma è capitato Bella! Addirittura la prima volta ti ricordo!-

 

- Certo che me lo ricordo!-

 

E in un secondo ero già a cavalcioni sopra di lui, facendolo sdraiare sul letto

 

- Ed è un magnifico ricordo....-

 

Gli dissi mentre mi abbassai per baciarlo

 

- Non è questo il punto...-

 

Disse appena finì il bacio, così sbuffai...

 

- Edward, non resto umana abbastanza tempo, lo capisci? Eppure hai molte lauree in medicina, non dovrei spiegartelo io! Non posso rimanere incinta! Stai tranquillo!-

 

Ed era vero....purtroppo...sì...perché mi sarebbe piaciuto da impazzire avere un figlio da lui, ma totalmente impossibile.

 

- Hai ragione...è che mi ha spaventato l'immagine di te.....-

 

- Stai tranquillo...-

 

- Oggi mi hai fatto disperare!-

 

- Cosa?-

- Sì, dalla gelosia! Sappi che è difficile per me quanto lo è per te far finta di nulla a scuola! Tu non hai sentito i pensieri di quelli che ti hanno vista! Fra poco hai fatto venire un infarto ad un ragazzo semplicemente perché gli hai chiesto indicazioni!-

 

- Oh, sì mi ricordo...era alquanto strano a dire il vero....-

 

- E' che non capisci l'effetto che fai sul genere maschile Bella! Non capisco come fai a non rendertene conto!-

 

- Però avrai sentito anche i pensieri che hanno rivolto su di te-

 

- E' da più di cent'anni che ci sono abituato, ormai non ci faccio neppure caso...ed oggi ero troppo concentrato a sentire quello che pensavano su di te! Quell'Alan non mi piace!-

 

- Oddio Ed!-

 

- Lo so...non ho percepito pensieri sconvenienti, stranamente! Era affascinato dalla tua cultura soprattutto, e dalla tua bellezza naturalmente, ma non aveva pensieri.....insomma....-

 

- Ho capito, non c'è bisogno che tu me lo dica...Anzi, sai che ti dico? Che non m'interessa assolutamente!-

 

- A sì?-

 

- Sì, a me basti tu, e mi basta sapere che tu pensi che sono il tuo unico e grande amore...-

 

- Per l'eternità....-

 

- Per l'eternità!-

 

E a quel punto ci baciammo, senza più pensare a quelle cose assurde, senza pensare ad Eleazar, ai mezzi vampiri, ai pensieri degli studenti e ad Alan.

 

 

 

 

 

 

 

 

______________________________________________

 

Allora ragazze come vi sembra il capitolo? Fatemi sapere!

Volevo ricordarvi anche, per chi vuole, che ho un'altra storia che sto portando avanti:

Dolce vendetta

Magari vi piace anche quella! 

A presto, un grande abbraccio a tutti!




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Capitolo 5
*** 4 ***


Buongiorno e buon lunedì a tutti! Eccomi qui ad inserire il cap quattro, ad alcuni forse è mancato Alan, ma tranquille, è tornato! Come sempre volevo ringraziare chi sta inserendo questa storia in una delle liste, ed un grazie particolare va alle 3 meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo: debadanybor e katherine delena. E' meraviglioso ogni volta leggere le vostre recensioni e rispondervi, grazie mille! Il capitolo di quest'oggi non è molto lungo, ma mi rifarò, promesso! Ora vi lascio alla lettura, spero che il capitolo vi piaccia! Un abbraccio forte







4

 


Restammo a letto fino allo spuntare dell'alba, osservavo fuori mentre ero appoggiata al petto del mio amore, che nel frattempo mi teneva stretta a lui.

 

- Non ho molta voglia d'andare a scuola....-

 

- Potremmo sempre restarcene qui se vuoi...-

 

- Sai, penso che ti stia contagiando con la mia immaturità! Sei tu l'uomo centenario e adulto, non puoi farmi queste proposte! Sai che non posso resistere!-

 

- E allora non resistere!-

 

A quel punto afferrò il lenzuolo per coprirci totalmente e mettersi sopra di me, incominciò a baciarmi le labbra per poi mettermi una mano dietro la schiena inarcandomi, ora le sue labbra erano sul mio collo, era incredibile l'effetto che mi provocava...fin quando non sentimmo un rumore ed Edward abbassò leggermente il lenzuolo per vedere ciò che già sapeva...

 

- Ehy! Avete finito voi due? ahahahah-

 

- Emmett esci subito di qui!-

 

- Tranquillo Eddy non state facendo nulla che io non abbia mai visto! ahahah-

 

Edward si stava innervosendo, così intervenni io

 

- Emmett esci subito!-

 

E senza aggiungere altro uscì dalla stanza chiudendo dietro di lui la porta

- Ci sono certe volte che desidererei proprio avere il tuo dono!-

 

- Sì, torna molto utile in certe occasioni!-

 

Lo vidi alzare gli occhi al cielo...

 

- Che c'è?-

 

- Alice ci dice di sbrigarci se non vogliamo arrivare in ritardo, loro stanno già andando con la macchina di Rose-

 

Detto ciò tirò giù le coperte per alzarsi, cavolo, sarei rimasta volentieri a letto insieme a lui! Ci alzammo e ci preparammo in fretta, eravamo leggermente in ritardo. Appena fummo pronti scendemmo velocemente, salutammo Esme e andammo a prendere la macchina, arrivammo a scuola poco dopo, grazie alla guida sportiva di Edward. Parcheggiammo accanto all'auto di Rosalie, e come il giorno prima molti studenti avevano gli occhi puntati su di noi...

 

- Sai che già sanno che non siamo veri fratelli?-

 

Mi girai verso Edward sbalordita

 

- In un giorno sono già riusciti a saperlo?-

 

- E' una contea molto piccola, molto più di Forks, non ci vuole molto...-

 

- Meglio così, l'anno prossimo sarà per lo meno più semplice giustificarci!-

 

Gli venne un sorriso contento, e non poté non contagiarmi

 

- Che lezioni hai?-

- Spagnolo, tu dovresti avere musica alla prima, biologia la seconda e alla terza e dopo mensa, lettere-

 

- Sei informato!-

 

- Perché tu non lo sei! Immagino che tu non sapevi neppure che lezioni avevi!-

 

- Come hai fatto ad indovinare?-

 

Mi accompagnò fino davanti all'aula per poi lasciarmi da sola, l'osservavo andare via, dispiaciuta per non avergli potuto dare un bacio per salutarlo...eh, chissà se per lui era lo stesso. Entrai in classe pronta a seguire la lezione. Il professore quando mi vide volle chiedermi se suonavo qualcosa, ed io risposi che ero in grado di suonare il pianoforte naturalmente. Quando mi chiese di suonare qualcosa mi venne da sorridere e un'idea...mi sedetti sul seggiolino, ripensando a molto tempo prima, il mio primo giorno..che emozione! Era così tanto che non suonavo, soprattutto quella melodia....Incominciai a sfiorare i tasti delicatamente, ed ecco quelle note meravigliose....era ogni volta emozionante. Percepivo tutti incantati da quella musica, il professore stesso si era seduto e teneva gli occhi chiusi. Mi concentrai e potei scorgere la mia famiglia, sapevo che potevano sentirmi....

 

Ma questa è la melodia di Bella ed Edward...

 

Jasper fu il primo che sentì

 

Bella sta suonando....

 

Potei sentire Rosalie subito dopo, seguita da Alice ed Emmett

 

E' meravigliosa, è stupendo sentire a scuola questa melodia...quanti ricordi

Edward si sentirà emozionato, avrei scommesso che col tempo si sarebbe affievolito il loro sentimento, invece ogni anno che passa sono più uniti...son davvero contento per loro, sono una cosa sola...

 

Grazie per questo regalo amore mio...

 

Aprì i miei occhi sorpresa, Edward si aspettava che ero entrata nella sua mente, mi conosceva davvero bene, e così mi volle ringraziare. Sorrisi incominciando ad arrivare alla fine della mia melodia, ma in quel momento spostai lo sguardo, e vidi niente meno che Alan fuori dalla porta che mi stava osservando ed ascoltando...quando incrociò il mio sguardo sorrise e andò via, lasciandomi arrivare alle ultime note.

Quando finì mi alzai per tornare al mio posto, con gli sguardi puntati su di me...

 

- Complimenti signorina Hale! Chi è il compositore?-

 

- Io, l'ho inventata io...suono da quand'ero piccola...-

 

- Ah capisco...-

 

L'ora finì in fretta come anche quelle di biologia, ed arrivò il pranzo! Mi diressi velocemente verso la mensa ed incontrai nel corridoio Jasper

 

- Buongiorno Bella!-

 

- Ciao Jas!-

 

- Stamani ti ho sentita suonare, è sempre piacevole sentirti, ho percepito nell'aria una grande beatitudine!-

 

- Ogni volta che suono quella melodia, non immagini come io mi senta bene, affiorano tanti bei ricordi...-

 

- Era da un po' che non ti sentivo suonare, Edward ne sarà rimasto felice!-

Entrammo a mensa, mentre gli altri erano già seduti che ci stavano aspettando, con il mio amore che aveva un gran bel sorriso. Sarei voluta correre da lui e saltargli addosso...ma non sarebbe stato di certo un comportamento normale...ma in fondo io non ero tanto normale, certo dipendeva dai punti di vista, forse dovevo dire che non sarebbe stato un comportamento troppo umano correre alla mia velocità, ed io in fin dei conti non ero umana! Ok, queste erano solo sottigliezze!

 

- Ehy ciao a tutti! Ci stavate aspettando?-

 

- Da un'intera vita...-

 

Rispose Edward guardandomi ed io gli sorrisi

 

- Siete davvero due teneri piccioncini non c'è che dire, ma direi che a scuola sarebbe meglio evitare!-

 

Ci girammo a guardare Emmett in cagnesco, forse si stava vendicando per il mio scherzo del giorno prima, poi mi sedetti

 

- E' stato piacevole sentirti suonare Bella-

 

- Grazie Rose, il professore ha voluto che gli dimostrassi che strumento riuscivo a suonare!-

 

- E' stata una sorpresa, anche se lo avevo già visto!-

 

- Come fa ad essere una sorpresa se già lo sapevi?-

 

Mi sorrise senza rispondermi, così alzai gli occhi al soffitto!

Purtroppo l'ora di pranzo passò in fretta e con rammarico, mi sembrava d'essere tipo una galeotta che ha la sua ora di aria, e la mia aria era Edward! Come il giorno prima ci alzammo con calma, aspettando prima che andassero via un po' di studenti, e svuotare i vassoi nella spazzatura...a volte reputavo che era davvero uno spreco! Ma di certo non potevo uscirmene con la fame nel mondo! Camminammo per il corridoio tutti insieme, finché piano piano ognuno prese la sua strada per andare alla prossima lezione. Alice avrebbe avuto spagnolo, Rosalie trigonometria, Emmett il più sfortunato due ore di ginnastica, mentre Jasper ed Edward geometria analitica...perché io non avevo ancora avuto lezioni con Edward? Non era giusto! Ci salutammo mentre Edward mi lanciò uno sguardo prima di sparire con Jasper girando l'angolo....cavolo! Andai verso la mia aula, sapendo già cosa aspettarmi, lettere, sì, abbinata a storia, questo significava Anderson, più banchi a zoccolo, più il figlio segreto di Einstein, Alan. Entrai in aula sorridendo alla mia stessa battuta, eh, non ero normale. Mi sedetti prendendo i libri che potevano servire, poco dopo arrivarono tutti gli altri. Alan quando mi vide mi sorrise facendo un piccolo spostamento con la testa, gli risposi con un sorriso...per poi farlo svanire pensando ad Edward che poteva vedermi e chissà cosa pensare...sospirai ritornando ad osservare il libro, pensando che in effetti non avevo molta privacy, Emmett aveva ragione a lamentarsi! Però in fin dei conti non stavo facendo nulla di male!

Ed ecco che arrivò il professore, chissà di cosa ci avrebbe fatti discutere oggi...

 

- Bene ragazzi, vedo che ci siamo tutti...oggi volevo parlare di un grande scrittore e della sua famosissima opera. Bram Stoker!-

 

Appena lo sentii sarei voluta sparire...avremmo dovuto parlare di Dracula? Cavolo! Che ironia a volta il destino! Incominciò a discutere del libro e della fantasia dell'autore, molti avevano da dire la loro sull'argomento, mentre io facevo finta di nulla...Mi sentii quasi male quando qualcuno continuava a dire che era convinto dell'esistenza dei vampiri...oddio, qualcuno mi poteva salvare? Ed ecco poi che venne fuori Alan con una delle sue frasi

 

- Per me, la parola Dio non è niente di più che un'espressione e un prodotto dell'umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli, ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione è un'incarnazione delle superstizioni più infantili-

 

Insomma stava dando degli stupidi a tutti perché credevano a certe supposizioni, ma quant'era lontano dalla realtà...aveva usato una frase di suo padre ahahah Einstein...dai Bella fai la seria....improvvisamente l'insegnate m'interpellò

 

- Signorina Hale lei non ha nulla da dire? Non risponde all'affermazione del suo collega? Ci vuole stupire?-

 

Il mio sguardo passò da lui ad Alan, stupirli? Di certo non avrei fatto male a nessuno, e di certo sapevo anche che non avrei dovuto espormi troppo!

 

- Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta sé stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza-

 

Vidi lo sguardo di Alan stupito mentre il professore sorrideva compiaciuto, forse era contento d'aver in aula due come noi

 

- Perciò ci sta dicendo che per lei i vampiri esistono e che il suo collega è bigotto!-

 

Cosa? Io non avevo mai affermato quelle cose! Ora Alan mi stava guardando con aria perplessa...cavolo...ok, cerchiamo di sistemare le cose

 

- No, è solo che non mi sento di togliere completamente la possibilità della loro esistenza. Certo questo non significa che io creda che esistano, ma non ho prove ne che esistano ne che no...e la mia frase era per dire che comunque sarebbero degli umani, anche se cambiati lo sono comunque...non è detto che non abbiano più un'anima, e che Dio li abbia condannati! -

 

Oddio non sapevo neppure io cosa dire, forse quello che avevo appena detto non aveva alcun senso...

 

- Lei vuole rispondere alla sua collega?-

 

Disse il professore ad Alan

 

- Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura....ma, reputo che i vampiri, se esistono, hanno fatto una scelta, che può essere un errore oppure no, certo questo dipende dai punti di vista, ma dovranno conviverci per l'eternità, perché il loro stadio è immutabile in fin dei conti...-

 

Le parole di Alan mi innervosirono leggermente....feci un piccolo sorriso di scherno alle sue parole, che non passò sicuramente inosservato, e mentre avevo preso la penna per disegnare cerchi concentrici sul quaderno gli risposi, senza alzare lo sguardo

 

- Sai qual è un errore che si fa sempre?Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo…lo si debba percorrere fino in fondo. Il destino invece ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all'altro ti trovi a vivere una nuova vita-

 

Mi fermai con la penna per alzare lo sguardo ed inclinare un po' la testa per osservarlo, lo vedevo che mi fissava, ormai era una botta e risposta fra noi, ma sembrava che non avesse parole per rispondere. Il professore spezzò poi il silenzio che si era creato, continuando con la sua spiegazione, io ed Alan non avevamo tolto il contatto visivo, non so se mi stava guardando con ammirazione, perplessità o ira. A quel punto preferì tornare a guardare il quaderno, non era una cosa adatta fissare così a lungo un umano, avrebbe potuto scorgere qualcosa che sarebbe dovuto essere nascosto...e se vogliamo dirla tutta, i suoi occhi di ghiaccio mi mettevano una certa agitazione...non so se era il termine giusto, forse era imbarazzo...Per fortuna anche quelle ore di lezioni passarono, appena sentii la campanella suonare, con calma raccolsi la mia roba, per uscire dall'aula, quando sentii una presenza dietro di me.

 

- Oggi ti ho sentita e vista suonare!-

 

Mi girai sorpresa dalle sue parole, mi sarei aspettata che mi parlasse del dibattito appena avuto, invece se ne era uscito con il fatto che mi aveva sentita...

 

- Sì, ti ho visto-

 

- Incomincio a chiedermi cosa tu non sia in grado di fare!?-

 

- Non vorrei deluderti, ma credo che siano ancora parecchie le cose che non sono in grado di fare e di gestire...-

Non sapevo bene il motivo, ma ero davvero nervosa con Alan, dopo ciò che aveva affermato a lezione...

 

- No, io credo solamente che tu abbia un'immagine distorta di te-

 

Quelle parole mi fecero per un momento bloccare...già una volta le avevo sentite, sì, Edward mi aveva detto le stesse cose....

 

- Ho detto qualcosa che non va?-

 

- Ah, no figurati...è solo che non sei il primo che me lo ha detto, e sto incominciando sul serio a credere che sia così a questo punto!-

 

- Sappi che è un complimento...credo che tu non sappia totalmente l'effetto che fai alle persone, ma sai che sei davvero bella. Mi stupisce il fatto che tu non ti renda conto che ascoltarti è ancor più affascinante che guardarti-

 

Lo guardai davvero stupita, gli piaceva il mio modo di parlare?

 

- Ma per ora direi che hai ascoltato solo la mia voce e non le mie parole, ho solo citato pensieri altrui, proprio come hai fatto tu..-

- Questo non è pienamente falso, ma non si può affermare che sia vero. Penso e mi auguro che tu abbia fatto quelle citazioni perché credevi in esse, perciò in qualche maniera le hai fatte tue. Poi sei stata anche in grado di spiegare le tue convinzioni, e questo è d'ammirare! Non togliendo il fatto che io potevo riferirmi alla tua melodia e non alla tua voce...-

 

Oddio...lui si stava riferendo al mio modo di suonare ed io ho pensato invece che si riferiva a ciò che dicevo...ma come potevo essere così imbranata?

 

- Ho fatto una gaffe?!-

 

- Ma va, stai tranquilla, ma potremmo sempre approfondire l'argomento...-

 

- In che senso?-

 

- Un giorno di questi, potremmo trovarci dopo le lezioni per studiare un po' insieme, reputo che sarebbe a dir poco interessante-

 

- E dovrei stare a scuola altre ore? No, grazie!-

 

- Stai tranquilla! Potremmo andare a casa mia, oppure da te! Se i tuoi fratelli sono in gamba come te, non potranno non essermi simpatici! Poi in un certo senso son curioso di sapere da chi hai preso!-

 

- Ti sconvolgerà scoprire che sono la più stramba della mia famiglia! E che non ho preso da nessuno di loro! Anzi, sto cercando di convertirli alla mia follia!-

 

- Allora questo è un sì?-

 

Ormai eravamo arrivati fuori da scuola, gli altri mi stavano aspettando in macchina, e probabilmente non gli era sfuggito il nostro scambio di idee. Certo però ora si parlava di farlo venire a casa nostra, non solo reputavo che Edward non ne sarebbe stato per nulla felice, ma anche Rosalie, e Jasper! Forse per Emmett sarebbe stato divertente e per Alice normale, pensava sempre che ci dovessimo mescolare con gli umani...ma questo era ben diverso. Lanciai un'occhiata alla macchina, sperando in un loro intervento o un loro suggerimento, mentre Alan mi continuava ad osservare con i suoi due occhi azzurri e con un sorriso...a quel punto sentii le loro voci, non c'era bisogno di stargli vicino per udirli

 

- Bella lascialo venire, non accadrà nulla di male, e poi gli sembrerebbe che nascondiamo qualcosa se tu gli dicessi di no...perciò non c'è problema se uno dei prossimi giorni ci fa visita-

 

Alice forse aveva ragione, ma volli rispondergli ugualmente

 

E gli altri sono d'accordo?

 

- Certo, Jasper e Rose non staranno troppo nei paraggi, non gli piacciono gli estranei...Edward avrà di certo un suo attacco di gelosia, ma nulla di che...-

 

- Io non ho nessun attacco di gelosia!-

 

A quel punto sorrisi...

 

- Ok, ci sto! Uno dei prossimi giorni ci potremmo vedere dopo la scuola e andare a studiare da me-

 

- Poi comunque potresti sempre venire tu da me, conosceresti i componenti della mia famiglia! Guarda che ci conto!-

 

- Promesso! E prometto che valuterò l'evenienza di venire io da te-

 

- Allora adesso con grosso rammarico devo lasciarti proprio andare via...eh, non ho ancora scacciato l'idea di prendere in considerazione di rapirti!-

 

- Non faresti un gran bell'affare...ahahah-

 

- Io non ci giurerei...ciao Bella...-

 

E detto ciò si allontanò lasciandomi del tutto stupita...Andai verso la macchina di Edward ripensando alle sue parole...e ai suoi occhi...quando salì in macchina ed annegai in due occhi color miele, scossi i miei pensieri...Ma a cosa stavo pensando poco prima? Ero per caso impazzita? Edward accese l'auto per tornare a casa, con un piccolo sorriso sereno. Forse aveva compreso che non c'era alcun motivo per cui essere gelosi. In fin dei conti solo lui poteva essere il mio unico ed eterno amore. Riflettei su i miei pensieri su Alan, e forse ora ero riuscita a concretizzarli e capirli pienamente. Al primo impatto pensai d'essere affascinata da quel ragazzo, ma non era quello. Dopo tanti anni, era stato l'unico umano con cui stavo facendo amicizia. Certo c'era sempre Lofo, ma anche lei ormai, era entrata a far parte di questa mia vita surreale. Era piacevole perciò il pensiero che qualcuno si stesse comportando con me come se fossi una semplice ragazza, o più che altro semplicemente umana. Forse era proprio quello di cui avevo bisogno nell'ultimo periodo, mi sentivo come se non fossi totalmente soddisfatta, anzi, sentivo la mancanza di qualcosa...

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 5 ***


Buongiorno a tutti! Rieccomi come ogni giovedì e lunedì ad inserire un nuovo capitolo! Come sempre voglio ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente, danybordeba e katherine delena, mi fate sempre molto felice. Ma un grazie va a tutti quelli che la stanno seguendo! Spero che vi piaccia e continui a piacervi! In questo capitolo abbiamo ancora la presenza di Alan, e per chi si è affezionato a lui, sappia che resterà per tutta la storia! ^_^ Ora vi lascio alla lettura, nel prossimo capitolo incontreremo un po' di personaggi nuovi! Cioè, la famiglia di Alan! Un abbraccio forte a tutti!








5

 

 

 

Passarono tre giorni dal famoso invito di Alan. In quei tre giorni non ci riuscimmo ad incontrare a scuola, stranamente non avevamo più avuto lezioni insieme, ma non era solo quello effettivamente il motivo. Già il giorno successivo non venne a scuola, pensai che fosse ammalato, in fin dei conti quella città poteva risultare alquanto fredda per gli umani, la temperatura era piuttosto bassa. Perciò non mi sarei stupita se avesse preso la febbre. Non potei non notare quanto ad Edward facesse piacere la sua assenza da scuola, non avrebbe mai affermato che la sua spensieratezza fosse basata anche sul quel dettaglio, ma non era difficile comunque intuirlo. Ma restò assente solo un paio di giorni, perché il terzo lo vidi a scuola, ma a quel punto non avevamo avuto tempo di parlarci. Certo oggi se ci fosse stato, e se avesse avuto l'occasione, sicuramente mi avrebbe ribadito il suo invito, e forse questa volta avrei accettato, in fin dei conti aspettare qualche giorno in più non avrebbe fatto alcuna differenza. Il giorno stesso dell'invito, con tutta la famiglia ne parlammo, e alla fine risultò che fosse meglio che sarei andata io a casa di Alan e non viceversa. Non tanto per Jasper che si sentiva sempre inquieto alla presenza di esseri umani, e tanto meno per Rose, che si preoccupava di non essere scoperta. Si era arrivati a tale conclusione valutando attentamente la situazione, insomma, risultava più prudente se gli umani non sapessero troppo di noi, perciò condurre uno di loro nella nostra casa, era un passo troppo eccessivo. Vabbè, il problema a quel punto si era risolto, Alan non sarebbe venuto a casa nostra!

Alzai il mio sguardo vedendo spuntare una leggera luce, ormai stava per iniziare un altro giorno...eh. Io ed Edward eravamo abbracciati nel nostro letto a goderci il momento.

 

- Stavo pensando che un giorno di questi potremmo farci una piccola vacanza-

- E hai qualche idea sulla destinazione?-

 

- Mah...pensavo di fare un salto sull'isola Esme, è da parecchio tempo che non ci andiamo-

 

- E' vero, è da parecchio tempo. Una vacanza ci farebbe davvero bene. Potremmo andare per il fine settimana, che dici? Torneremo in tempo per la scuola-

 

A quel punto sospirai appena..la scuola. Era assurdo che fossimo così legati a quella bugia. Eravamo sposati da undici anni e non eravamo certo dei ragazzini, ma non eravamo liberi di viverci la vita. Certo, avevamo l'intera esistenza, ormai lo avevo capito! Però cosa me ne facevo di un'intera esistenza se non ero libera neppure di fare certe piccole cose? Edward percepì probabilmente il mio malumore

 

- Cosa c'è amore?-

 

- Nulla...è che avevo pensato a qualcosa che poteva essere più lungo di due giorni...-

 

Lo sentì sospirare senza rispondermi immediatamente, così gli lanciai i miei pensieri senza usare la voce

 

E' che a volte desidererei staccare un po' la spina, fare qualcosa di nuovo...insomma, viverci certi momenti. Sembra che siamo incatenati!

 

- Sai che non è quella la questione, ma di certo non possiamo sparire da un momento all'altro, lo capisci? Ma se tu mi dicessi che vuoi andare via per un po', lo potremmo sempre fare! Non siamo di certo incatenati Bella, siamo liberi di viverci la vita come più desideriamo. Potremmo anche andare via per qualche anno...-

 

- Cosa??-

- Non ci saranno discussioni, cosa credi? Basterà dire a questa scuola che Carlisle ha deciso di mandarci a studiare all'estero ed il gioco è fatto. E sai che gli anni volano, e quando vorremo tornare lo potremmo sempre fare. Non voglio che tu ti senta oppressa...-

 

Andare via per qualche anno...l'idea mi allettava più di quanto pensassi. Certo mi sarebbe mancata la famiglia, ma nell'ultimo periodo mi sentivo così oppressa...avevo davvero bisogno di staccare la spina, da tutto e da tutti, naturalmente eccetto Edward. Ma poi si parlava di qualche anno, il tempo ormai era divenuto così relativo...Ma era vero, mi serviva sul serio, forse avrebbe aiutato la mia momentanea instabilità mentale! Sentì Edward sbuffare, e capì che Alice ci stava intimando di alzarci, ormai era una routine.

 

- Reputo che sia davvero scocciante a volte tua sorella sai?-

 

- Anche la tua!-

 

Sorrisi e quel punto ci alzammo senza voglia dal letto. Ci vestimmo tranquillamente, Edward si mise un jeans blu ed una maglietta a maniche corte grigia, si delineavano perfettamente i suoi muscoli...cavolo quant'era figo! Io stavo ancora decidendo, così Edward mi diede un bacio per poi lasciarmi sola e scendere dagli altri. Alla fine optai per un jeans attillato blu scuro, ed una maglietta grigia che mi lasciava scoperte le spalle, e dove c'erano le spalline e attorno al polso c'era un piccolo fiocchetto blu scuro anch'esso...era una maglietta davvero graziosa, mi misi delle scarpe con un piccolo tacco ed ora ero pronta anch'io. Sorrisi del mio abbigliamento, scelsi apposta gli stessi colori che aveva indossato anche Edward. Improvvisamente mi sentii chiamare, così andai direttamente in soggiorno, dove c'erano tutti.

 

- Buongiorno Bella, sei davvero carina stamattina!-

 

- Grazie Alice!-

 

- Sì Bellina, sembra che tu ti sia messa d'accordo con Edward per vestirvi alla stessa maniera!-

 

Di risposta gli feci una linguaccia ed andai da mio marito, che mi guardava con sguardo ammirato, così sorrisi.

 

- Allora andiamo?-

 

Interruppe Rose, così tutti andammo in garage per prendere le macchine. Come il resto dei giorni Jasper ed Alice vennero con noi, lasciando soli Emmett e Rosalie. Arrivammo a scuola in breve tempo, naturalmente grazie alla guida sportiva di Edward! Spesso mi chiedevo come sarebbe stato vederlo guidare in formula uno! Parcheggiammo al solito posto, e come sempre quando scendemmo dall'auto tutti gli studenti abbassarono lo sguardo...era davvero bizzarra come cosa, si notava quanto facessero finta di non guardare, ed invece erano lì a spiare ogni nostro più piccolo movimento. Naturalmente si poteva anche percepire chiaramente come alcuni incominciavano ad avere il cuore che accelerava. Sorrisi fra me ricordando vagamente di quando anch'io avevo lo stesso effetto quando guardavo Edward all'inizio...Improvvisamente Edward mi risvegliò dai miei ricordi

 

- Oggi sembra che tu stia facendo una strage, la cosa mi sta alquanto irritando...-

 

Lo guardai perplessa senza capire, e di risposta lui alzò gli occhi al soffitto

 

- Lasciamo stare, è sicuramente meglio! Oggi finalmente abbiamo lezione insieme!-

 

- Sul serio? Cosa di bello?-

 

- Biologia! Alle prime due, poi però io ho sociologia e tu matematica analitica-

- Bé, almeno le prime due ore le passiamo insieme! Dopo pranzo invece?-

- Io avrò due ore di spagnolo, mentre tu hai due ore di letteratura...-

 

Sentì perfettamente il suo cambio di voce nel dire letteratura, e sapevo bene la ragione qual era. Arrivammo davanti all'aula, e lui con un sorriso si scostò per farmi entrare per prima, come un cavaliere. Sorrisi ed entrai tranquilla, mentre lui mi seguì sereno, e non potei non notare gli sguardi degli altri studenti della classe, alcuni potei vedere che divennero persino rossi per l'imbarazzo, quando per sbaglio si fecero scoprire mentre fissavano. Eh...quell'affluire di sangue non era di certo un bello spettacolo! Oltretutto era da un po' che non andavo a caccia. Naturalmente io ed Edward ci sedemmo uno accanto all'altra, e poco dopo arrivò anche l'insegnante. Per fortuna ci diede un piccolo compito da fare a coppie, era davvero una giornata fortunata! In quella maniera non ci sarebbe stato problema se io mi avvicinavo un po' di più ad Edward, e poi non ci sarebbe stato nessun problema se ci fossimo messi un po' a parlare. Iniziammo insieme il piccolo test al microscopio, con il sorriso sulle labbra per ogni volta che ci sfioravamo.

 

- Che dici se stasera andiamo a caccia?-

 

Lo vidi alzare i suoi meravigliosi occhi su di me

 

- Certo! Te lo avrei chiesto io!-

 

- Perfetto, allora è deciso!-

 

- Sì, appena tornerai dalla casa di Alan...-

Ecco che stava tornando a galla la sua gelosia, ma non volevo che ci rovinassimo la giornata

 

- Sai, stavo valutando seriamente la tua proposta di stamani...-

 

Lo vidi guardarmi stupito, forse non pensava che dicessi sul serio, oppure non si aspettava che avrei pensato seriamente alle sue parole. Aspettai ancora qualche istante, poi presi il microscopio dalle sue mani

 

- Vorrei che andassimo via per vivere da soli per un po'. Non fraintendere comunque le mie parole, mi trovo bene con la nostra famiglia, ma da quando stiamo insieme non lo abbiamo mai fatto, da quando siamo sposati non abbiamo mai vissuto per molto tempo in intimità....insomma...-

 

- Non c'è bisogno che giustifichi la tua scelta con me amore, se non avessi voluto farlo, non te lo avrei neppure proposto. Non immagini come io mi senta entusiasta all'idea che finalmente avremmo un po' di tempo ed un po' di spazio tutto per noi. Pensavo che tu non volessi, per questo non te l'ho mai proposto in questi anni. Comunque ne parlerò con gli altri, e stai tranquilla che comprenderanno la nostra decisione. Anche gli altri lo hanno fatto...-

 

- Dici sul serio?-

 

- Sì, anche Rose ed Emmett ad esempio hanno trascorso un po' di tempo staccati da resto della famiglia, e lo stesso vale per Alice e Jasper-

 

- Forse dovevo proportelo prima, e non a questo punto...-

 

Lo vidi guardarmi senza capire a cosa mi riferissi, ed era pronto per chiedermi sicuramente spiegazioni, ma il professore disse che il tempo a nostra disposizione per l'esercizio era concluso. Così dovemmo smettere di parlare per riconsegnare il foglio con le risposte, e poco dopo puntuale suonò la campanella. Erano passate due ore senza nemmeno che me ne rendessi conto. Ci alzammo raccogliendo le nostre cose ed uscire dall'aula. Vidi perfettamente Edward pensieroso, ma non volli approfondire. Ci dovemmo dividere per seguire la prossima lezione, e stranamente mi sentii un po' più tranquilla, certo non perché non mi piacesse stare con Edward, avevo desiderato tanto passare qualche lezione con lui, ma non volevo di certo spiegargli, ora, tutte le mie paranoie, insomma, tutte quelle paranoie nate nell'ultimo periodo!

La lezione passò più velocemente del previsto, così mi avviai verso la mensa, per incontrare tutti gli altri. Naturalmente Edward aveva già pensato al mio vassoio per copertura, così non dovetti farlo io.

 

- Ciao a tutti!-

 

- Ciao Bellina, ti stavamo aspettando, ci stavamo chiedendo se ti fossi persa!-

 

- Spiritoso Emmett!-

 

- Allora oggi andrai da Alan a studiare?-

 

- Non lo so con certezza Jasper, dopo lo vedo a lezione e magari ne parliamo-

 

- Stranamente non ti vedo con lui, ma non ti vedo neppure a casa, perciò reputo che comunque sia, tu oggi non resterai a casa-

 

- A volte sei leggermente inquietante Alice...-

 

- L'importante è che non vieni a casa con lui! A volte mi chiedo cosa tu ci trovi di così interessante a stare a contatto con certi elementi...-

- Rose, guarda che Alan non è Jacob, che inquina con il suo odore ogni volta che ci viene a fare visita!-

 

- Questo è certo, e per fortuna direi anche!-

 

Sorridemmo alle parole di Rose

 

- Di certo a me fa più piacere l'odore di un umano rispetto a quello dei lupi-

- Su questo non avevamo dubbi Jasper! Anzi, a proposito dei lupacchiotti...è da qualche giorno che non sento la Lofo, domani è sabato potrei andarla a trovare!-

 

- Bellina, parlando dei cani ti viene in mente la tua migliore amica? Di certo non è normale!-

 

- Spiritoso, mi viene in mente Lofo, perché li sente spesso e volentieri-

 

- Comunque mi sembra un'ottima idea la decisione che tu vada a trovarla, avrai molte cose da raccontargli...-

 

L'affermazione di Alice mi sorprese, ma neppure più di tanto, la vidi sorridermi e ricambiai. Probabilmente aveva visto la decisione che avevamo preso io ed Edward ancora prima che avvenisse, non mi avrebbe di certo sorpresa. Però ero contenta di constatare che non sembrava delusa o triste, era una cara amica, una cara sorella, e forse aveva compreso il mio bisogno, in fin dei conti poi anche lei amava, e poteva di certo capire. L'ora di pranzo passò tranquilla, ogni tanto scambiavo qualche sguardo con Edward che parlava con Emmett nel frattempo, ed ogni volta sorrideva per il mio gesto. Come sempre al suono della campanella, aspettammo che abbastanza umani se ne andassero, per poi buttare nella spazzatura, sempre con mio rammarico, il pranzo. Ci scambiammo poi tutti un veloce saluto prima di dirigerci alle nostre lezioni. L'aula di letteratura era ancora mezza vuota, ed io mi sedetti al mio posto per aspettare e pensare. Avevo una miriade di pensieri che mi vorticavano nella testa, il pensiero che io ed Edward ci stessimo per trasferire tutti soli da qualche parte mi allettava non poco, e senza rendermi conto sorrisi fra me felice. Però c'era da valutare anche il luogo, all'inizio avevamo parlato dell'isola Esme, ma si trattava di una idea per una vacanza, e questa non lo sarebbe stata. Anche se non era male l'idea di stare per qualche anno da soli su un'isola deserta, certo però quello non avrebbe migliorato le cose al nostro rientro nel mondo civile! Avremmo preso l'abitudine di comportarci come vampiri accantonando totalmente la nostra parte d'umanità, almeno per me sarebbe stato complicato poi riabituarmi. Per Edward sicuramente sarebbe stato diverso, lui era da molto più tempo di me che si esercitava. Alzai improvvisamente lo sguardo e notai che la lezione era già iniziata, incrociai il mio sguardo stupito con quello azzurro di Alan che mi sorrise...ero contenta di rivederlo, così gli sorrisi di rimando. Stranamente oggi il professore aveva deciso di spiegare senza interpellarci, ma era anche meglio così in effetti, oggi non avevo nessuna voglia di citazioni di alcun tipo. La prima ora passò in quel modo, mentre la seconda ci fece fare un esercizio, che reputai abbastanza banale in effetti, o per lo meno lo era dal mio punto di vista. Era incredibile, avevo ventotto anni, e avevo vissuto quasi l'intera mia vita rinchiusa dentro una scuola, certo l'asilo non poteva definirsi proprio scuola...però il punto era quello! Sentii la campanella suonare la fine delle lezioni, così il professore passò da ognuno di noi per ritirare l'esercizio e lasciarci liberi d'andare via. Raccolsi la mia roba con calma, ed alzai lo sguardo sentendo la presenza di qualcuno dietro di me

 

- Ciao Bella!-

 

- Ehy, ciao Alan! Non ti ho visto in questi giorni...-

 

- Sì, non mi sono sentito tanto bene in effetti-

Uscimmo dall'aula per incamminarci verso l'uscita

 

- Mi stavo chiedendo se ti andasse ancora di studiare insieme, perché oggi sarei libero-

 

- Certo che mi va, non ho cambiato idea, poi ti ho dato la mia parola!-

 

- Giusto! Allora dove preferisci andare? A casa mia o a casa tua?-

 

- Non volevi farmi conoscere i componenti della tua famiglia?-

 

- Speravo che me lo dicessi, infatti ho proprio avvisato che oggi avrei avuto compagnia, che una mia compagna amante della storia sarebbe venuta a farci visita-

 

- Allora sono preparati-

 

- La tua famiglia sa che vieni da me?-

 

- Sì, certo che lo sanno-

 

Arrivammo fuori ed io percepì che la mia famiglia stava attendendo di sapere il da farsi...sì, perché Alice stranamente non lo aveva visto, e certo era strano, ed era anche assurdo che ogni volta che serviva lei diceva di non vedere nulla! Ma sapevo anche che potevano sentire il mio dialogo con Alan, non gli sarebbe stato a quel punto difficile capire che potevano andare tranquilli a casa senza aspettarmi, che ci saremmo visti più tardi.

 

- Allora dove hai l'auto?-

 

- Oh, mi spiace oggi niente auto, volevo farmi una camminata stamattina, così l'ho lasciata a casa. Spero che non ti dispiaccia fare due passi-

Fare due passi? Certo che non mi dispiaceva, ma non era tanto per quello che la mia espressione era alquanto perplessa, ma perché non ricordavo quand'era stata l'ultima volta che avevo fatto una passeggiata, camminando normalmente insomma. Vedevo che mi osservava in attesa

 

- Basta che la tua casa non sia collocata dall'altra parte del continente, per il resto non credo ci sia problema-

 

Vidi che mi sorrise prima di rispondermi

 

- Tranquilla, si trova a dieci minuti da qua-

- Ok, allora direi che possiamo metterci in viaggio!-

 

A quel punto cercai velocemente la mente di Edward, ed ecco che la localizzai facilmente

 

Amore ci vediamo dopo a casa

 

Lanciai il mio pensiero direttamente a lui, e a quel punto riuscì a sentire la sua auto accendersi, e poco dopo arrivare la sua risposta

 

Va bene, ricordati che poi dobbiamo andare a caccia insieme! Io incomincerò a dire agli altri la nostra idea sul trasferirci per un po'...

 

D'accordo, incomincia a parlargliene, poi domani, dopo che ho parlato anche con la Lofo ne riparleremo meglio tutti insieme...e non mi ero dimenticata del nostro appuntamento

 

Per caso preferisci che ne parlo quando ci sei anche tu? 

 

Ci pensai per un momento, forse sarebbe stato meglio

 

Sì forse lo preferisco

 

Ok, allora ci vediamo stasera, e mi raccomando

 

Eh, tranquillo, la cosa peggiore che potrebbe capitarmi è che io muoia...aspè un momento, lo sono già!

 

Sei sempre la solita...

 

Stai tranquillo, va bene? Ci vediamo dopo

 

Ti amo

 

Anch'io

 

A quel punto sentì che la sua macchina si stava allontanando così ripresi ad osservare Alan, che mi fissava perplesso, cavolo...

 

- Ehm...andiamo?-

 

- Certo, ti vedevo pensierosa, ed ho voluto lasciarti un momento vagare tranquilla fra i tuoi pensieri-

 

- Ti stai convincendo che sono pazza?-

 

Non mi rispose per mettersi a ridere allegramente, mentre io sorrisi pensando all'idea assurda che si stava probabilmente facendo su di me.

Incominciammo ad incamminarci tranquillamente, ed io dovetti calibrare parecchio ogni mio movimento, non mi ero resa per niente conto di quanto non fossi più abituata a farmi una passeggiata. Era vero che a scuola dovevo sempre stare molto attenta, ma di certo anche in quel caso non camminavo per un lungo periodo, solo da un'aula all'altra. Mi guardai un po' in giro, era anche la prima volta che visitavo quella cittadina, ero da un anno in quel posto eppure non ero mai andata in giro, ero vergognosa! Comunque, guardandomi bene in giro, non era così male come avevo pensato...

- Non hai fatto tanti giri in questa zona vero?-

 

Mi girai ad osservare Alan, che mi osservava sorridendo

 

- No, in effetti da quando ci siamo trasferiti, non ho mai visitato il posto-

 

- E' un vero peccato, ma potrai sempre rifarti no? Oggi si può dire che è un punto di partenza!-

 

Spostai lo sguardo per osservare davanti a me, lo vedevo davvero esaltato per avermi fatto vedere qualcosa di nuovo..certo non potevo rovinargli la giornata dicendogli che non ci sarebbe stata un'altra opportunità perchè da li a breve tempo mi sarei trasferita...no, non era proprio il caso di dirglielo.

 

- Qualcosa non va?-

 

lo guardai sorpresa per la sua domanda

 

- No, figurati!-

 

- Comunque siamo quasi arrivati-

 

Improvvisamente attraversammo la strada per raggiungere l'inizio del piccolo bosco che circondava la cittadina. Camminammo per qualche altro minuto, finché non arrivammo ad una strada non asfaltata che entrava proprio dentro il bosco, ma dove abitava? In effetti però anch'io e la mia famiglia avevamo scelto d'abitare non troppo in centro, ma per noi era in fin dei conti indispensabile. Non trovai nessuna difficoltà a camminare sulla ghiaia, non avevo neppure bisogno di guardare il suolo per stare attenta a non inciampare, non sarebbe mai potuto accadere. Finalmente gli alberi incominciarono a diminuire, così capì che ormai eravamo arrivati. Ed ecco che improvvisamente davanti a me iniziò un magnifico prato tagliato all'inglese, dove in mezzo c'era una piccola piscina, era davvero molto graziosa, proprio come la villetta alle sue spalle. Era una villa fatta all'esterno tutta in pietra chiara, fatta di due piani. L'ingresso era collocato sotto un lungo porticato dove si trovavano un paio di tavoli abbastanza lunghi, uno in legno e l'altro in ferro battuto, era davvero una bellissima villetta.

 

- Eccoci arrivati a casa! Ti va d'entrare?-

 

- Certamente!-

 

Mi superò di qualche passo per farmi strada, aprì la porta e notai che era aperta, ciò significava che non eravamo soli in casa...bè mi aveva avvertita in effetti. Entrò in casa e mi sorrise invitandomi ad entrare.

 

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Capitolo 7
*** 6 ***


Rieccomi qui come ogni lunedì, buongiorno a tutti e buon inizio settimana! Oggi con questo capitolo finalmente conosceremo la famiglia di Alan!  Era molto atteso questo incontro, vedremo cosa ne verrà fuori ^_^ Sappiate che nei prossimi due capitoli, ci sarà un bel colpo di scena...ihih Volevo ringraziere le due meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo, deba e danybor. E' meraviglioso leggere le vostre recensioni, mi donano una marea d'entusiasmo! Ma un grazie va anche a chi ha inserito questa storia fra quelle da seguire, da ricordare e fra le preferite! Grazie mille e tutti! Ora vi lascio alla lettura, spero che il capitolo vi piaccia! Fatemi sapere che ne pensate su questa nuova famigliola! Un abbraccio







6

 

 

 

 

 

Appena entrai nella casa di Alan, vidi perfettamente come fosse elegante ed accogliente anche l'interno, probabilmente la sua famiglia stava bene economicamente per potersi permettere una casa simile. Davanti all'ingresso c'era una scala che conduceva al piano superiore, era fatta tutta in pietra, mentre il pavimento era fatto tutto di marmo travertino, era decisamente tutto coordinato all'ambiente circostante. Tutte le pareti erano fatte con la finta pietra, nel lato sinistro dell'entrata c'era un varco che conduceva al soggiorno, mentre a destra c'era un altro varco da dove si entrava in cucina. Era davvero molto bella!

 

- Allora come ti sembra la mia tana?-

 

- Davvero molto graziosa! Molto calorosa!-

 

Ed era vero, ed era anche la prima volta che vedevo in quella contea qualcosa che non assomigliasse ad un'ospedale. Improvvisamente percepì dei rumori provenire dal piano superiore, così alzai lo sguardo. Alan vide che fui distratta da qualcosa così guardò anche lui verso il secondo piano, ed ecco che mi giunse una voce

 

- Alan! Sei tu?-

 

- Sì papà, sono io...-

 

Ed ecco comparire sulle scale un uomo, quello che doveva essere probabilmente il padre di Alan. Era un uomo abbastanza alto, ed appariva anche piuttosto giovane, aveva i capelli di un colore biondo cenere, mentre i suoi occhi erano di un azzurro scuro, probabilmente il figlio aveva preso da lui quell'aspetto, anche se Alan aveva gli occhi più chiari. Potevo notare anche quanto fosse affascinante, davvero un bel l'uomo non c'era che dire. 

Lo vidi osservarmi attentamente, per poi parlare

 

- Oh, abbiamo ospiti-

 

- Sì, lei è Bella una mia compagna-

 

A quel punto lo vidi scendere piano le scale senza togliermi gli occhi di dosso, mi stava leggermente agitando. Appena arrivò da noi vidi che mi sorrise pacato, così mi rilassai anch'io

 

- E' un piacere conoscerti Bella...io sono Johannes-

 

- Il piacere è mio!-

 

Lo vidi spalancare leggermente gli occhi, e a quel punto capì forse il motivo per la sua espressione. La mia voce probabilmente a tutti gli umani risultava alquanto melodiosa, ogni tanto non mi rendevo davvero conto l'effetto che potevo fare...Edward aveva proprio ragione. Forse dovevo spezzare il silenzio che si era creato

 

- Devo farle i complimenti, ha una casa magnifica!-

 

- Grazie, ma dammi pure del tu, mi fai sentire vecchio!-

 

- D'accordo!-

 

- Comunque è tutto merito di mia moglie. Anzi, fra poco dovrebbe tornare, è andata a fare la spesa-

 

Mentre parlava mi fece accomodare in soggiorno, dove vidi che c'era anche un gran bel camino. Ci accomodammo sul divano

 

- Mio figlio mi ha detto che sei un'appassionata di storia!-

 

- Mi piace abbastanza, certo non ai livelli di Alan comunque!-

 

- Adesso fa la modesta, ma è la prima volta che qualcuno riesce a stupirmi-

Incominciai a sentirmi leggermente imbarazzata

 

- I tuoi saranno orgogliosi di te-

 

- Abbastanza-

 

A quel punto sorrisi all'immagine della realtà, insomma, i miei genitori reali sicuramente non erano per niente orgogliosi delle mie scelte e di ciò che ero diventata, ma naturalmente in contrapposizione di ciò, c'era sicuramente la famiglia che amavo, loro sicuramente erano felici di ciò che ero in grado di fare, naturalmente intendevo i miei talenti! Padre e figlio stavano ancora dialogando quando sentii dei rumori provenire da fuori. Spostai leggermente il mio sguardo verso la porta d'ingresso, e notai Johannes osservarmi per poi guardare anche lui la porta

 

- E' tornata mia moglie-

 

Ed ecco che la porta si aprì, ed entrò una donna alquanto bella con lineamenti latini. I capelli erano neri corvino, ed ecco che capì da dove Alan avesse preso quell'aspetto, le scendevano a caschetto, la sua carnagione olivastra e i suoi occhi nocciola. Dietro di lei entrò subito dopo con dei sacchetti un ragazzo. Probabilmente era un fratello di Alan, almeno così supposi. Era biondo platino e i suoi occhi erano nocciola, anche la sua carnagione era piuttosto chiara, mi sarebbe potuto sembrare un albino se non fosse stato per i suoi occhi. Li vidi guardarmi con aria alquanto stupita, e a quel punto intervenne Alan

 

- Bella, ti presento Cassandre, mia madre, e mio fratello Dennis-

- E' un piacere conoscervi-

 

Mi guardavano senza dire nulla...ma che gli prendeva? Assottigliai leggermente lo sguardo, e sembrarono risvegliarsi

 

- Oh, è un piacere Bella, mi spiace non essere stata qui al tuo arrivo-

 

- Non si preoccupi...-

 

- Allora tu sei la famigerata storica di cui continuava a parlare mio fratello-

 

Sorrisi alle parole di quel ragazzo, mentre vidi l'imbarazzo di Alan

 

- Dennis non esagerare! A proposito...gli altri?-

 

Li vidi scambiarsi un'occhiata veloce fra loro...ma di chi si stava riferendo Alan?

 

- Margot e Axel saranno qui a momenti, Karin è in biblioteca non mi ha detto a che ora sarebbe tornata-

 

A quel punto Alan si girò verso di me per farmi partecipe alle parole di sua madre. Mentre quest'ultima e Dennis andarono a mettere in cucina i sacchetti della spesa. E potei sentire perfettamente che stavano preparando un thè...cavolo!

 

- Stavo parlando dell'altro mio fratello, e delle mie due sorelle-

 

- Siete una famiglia numerosa!-

 

- La tua famiglia invece?-

 

Mi girai ad osservare il padre di Alan che mi aveva posto quella domanda

 

- In effetti anche noi siamo numerosi. Ho due sorelle e tre fratelli, ma non abbiamo lo stesso sangue, siamo stati adottati. Forse avrà sentito parlare di mio padre...-

 

Lo guardai sorridente

 

- E' il chirurgo dell'ospedale, si chiama Carlisle Cullen-

 

- Tuo padre fa il medico?-

 

- Ehm...sì...-

 

Cosa c'era di così strano? Mi distrassi nel sentire la porta aprirsi, così mi girai ad osservare di chi si trattasse, ed ecco spuntare una ragazza ed un ragazzo. Entrambi come il resto della famiglia erano d'aspetto bello e longilineo, la ragazza era con lunghi capelli lisci e castani, ed aveva gli occhi nocciola, probabilmente era quella che si chiamava Margot, e il ragazzo invece era Axel...potevano essere solo loro perché la madre di Alan aveva annunciato il loro arrivo. Il ragazzo era con gli occhi azzurri, erano identici a quelli di Alan, ma i capelli erano con dei riflessi un po' più castani. Vedevo che mi osservavano senza dire una parola, finchè Cassandre arrivò con un vassoio, con thè e biscotti.

 

- Eccovi qui, avete visto che abbiamo un ospite?-

 

Il ragazzo si avvicinò seguendo la madre, e lanciando un'occhiata alla sorella che ancora non si era mossa, anzi sì, ora aveva le braccia conserte.

 

- Alan ci aveva avvisato che ci sarebbe venuta a trovare una sua amica...è un piacere conoscerti, io sono Axel..-

 

- Io sono Bella, il piacere è mio-

 

Sorrise per sedersi su uno dei divani ancora liberi, mentre sua madre mise il vassoio sul tavolino in mezzo al salotto. L'odore mi entrò nelle narici, era davvero nauseante...

 

- Ehy, arrivo anch'io! Margot che fai lì ferma?-

 

Dennis uscì dalla cucina per venire in soggiorno e prendersi una tazza di thè e sedersi anche lui. A quel punto vidi Alan girarsi a guardare sua sorella che sembrava infastidita...A quel punto con passi sensuali sì avvicinò anche lei per sedersi sulla poltrona. Decise di presentarsi

 

- Io sono Margot-

 

- E' un piacere conoscerti...-

 

Risposi io senza tanto convincimento, insomma, non sembrava per nulla entusiasta della mia presenza...forse avevo davanti la classica ragazza super gelosa del fratello, ma se si era fatta quell'idea si sbagliava enormemente. Con calma tutti incominciarono a servirsi della merenda preparata da Cassandre. Per fortuna a nessuno gli era saltato in mente d'offrirmi qualcosa, rifiutare era sicuramente da maleducati dopo che aveva già ormai fatto anche per me.

 

- Allora ci stavi dicendo che tuo padre è un medico...-

 

Mi girai verso il capo famiglia

 

- Oh, sì, è un chirurgo eccezionale Carlisle-

 

Vidi Axel osservarmi con aria stupita, ma feci finta di nulla, e mentre spostai lo sguardo vidi che Margot mi osservava nervosa, ed improvvisamente mi stupì parlando

 

- Bella giusto?-

 

Non mi piacque per nulla il suo tono, e a quel punto divenni seria

 

- Sì?-

 

- Vuoi che qualcuno ti serva il thè o vuoi prenderlo da sola?-

 

Cavolo....

Abbassai il mio sguardo sul thè, oddio, cosa dovevo fare? Vidi tutti osservare Margot con aria di rimprovero...Certo se adesso avessi rifiutato sarei passata per una vera maleducata, ma mi scocciava ancor di più l'idea d'utilizzare i miei stessi poteri su di me, farmi credere che quella schifezza fosse buona...certo al momento non me ne sarei neppure accorta, ma poi mi sarebbe sicuramente tornato in mente...eh...Isa, le apparenze prima di tutto! Alzai il mio sguardo decisa

 

- Stavo attendendo che si raffreddasse...-

 

- Non credo sia più così caldo-

 

Ma perché insisteva in quel modo?

 

- Margot!-

 

Alan subentrò nel dialogo per sgridare la sorella, ma di certo non volevo che nascesse qualche litigio a causa mia. Mi concentrai sulla mia stessa mente e senza dire una parola afferrai il tea ed un biscotto, sotto lo sguardo perplesso di tutti i presenti. Diedi un morso al biscotto e sorseggiai tranquillamente la bevanda, sperando vivamente che Alice in quel momento non avesse avuto una visione del mio sconsiderato gesto, se lo fosse venuto a sapere Emmett mi avrebbe presa in giro non so per quanti anni!

 

- E' delizioso Cassandre!-

 

- ...son contenta che ti piaccia...-

 

Mi continuavano a fissare con aria sbalordita...era davvero una famiglia alquanto stravagante. Improvvisamente mi squillò il cellulare, fu davvero una salvezza! Appoggiai la tazza sul tavolino e mi alzai...

 

- Scusatemi...-

 

Mi allontanai leggermente per rispondere

 

- Pronto?-

 

- Come va?-

 

- Edward! Tutto bene, sono ancora viva...certo più o meno!-

 

- Eh, spiritosa! Cosa stai facendo?-

 

- Alan mi ha presentato la sua famiglia-

 

- Wow, che onore, e come sono?-

 

- Normali, più o meno-

 

- Più o meno?-

 

- Sì, ma dipende sempre su che stereotipo li guardi no?-

 

- Quello è certo...ora che ti ho sentita...-

 

- Ora che sai che sto bene vorrai dire-

- Sì, ora che so che stai bene sono più tranquillo! Ci vediamo dopo-

 

- Ok...un bacio-

 

- Un bacio-

 

Misi giù sorridendo, Edward si stava davvero preoccupando per me? Insomma, si sarebbe dovuto preoccupare più di Alan e della sua famiglia, insomma, a merenda col vampiro? Oddio, che battutacce...

Ritornai in soggiorno...

 

- Scusate, era mio fratello-

 

- Ci mancherebbe!-

 

Improvvisamente guardai perplessa i presenti, i fratelli di Alan dovevano avere più o meno la stessa sua età, ma a scuola non li avevo mai visti

 

- Non vi ho mai visti a scuola...-

 

Si guardarono in faccia, stavano valutando cosa dire? Mi rispose Alan

 

- Loro tre vanno in una scuola privata in un'altra contea...-

 

- Credo sia stata una scelta geniale, ogni volta che entro nella nostra scuola mi sembra d'entrare in un'ospedale, mi viene l'ansia...il primo giorno ho pensato pure di scappare!-

 

Mi guardarono allibiti, bé, stavo scherzando...era per alleggerire un po' la tensione

 

- Io scapperei da scuola sempre, anche se non assomiglia ad un'ospedale!-

- Allora io e te Dennis la pensiamo esattamente alla stessa maniera!-

 

- Pensavo che la scuola ti piacesse se sai, come afferma mio fratello Alan, tanto sulla storia-

 

Guardai Margot sorridendogli appena

 

- Reputo che la vita t'insegni molte più cose che la scuola. Se prendessi tutte le opere di uno scrittore, potrei affermare che so molto su di lui, anche se magari a scuola non hanno nessuna intenzione di citarlo, non trovi?-

 

- Perciò reputi che la scuola sia una perdita di tempo, e che basti leggere un libro per saperne di più?-

 

Sospirai appena e chiusi per un momento gli occhi per poi riosservarla

 

- Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a donare la vita, affinché tu possa dirlo. Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non conosciamo nulla se non attraverso l'esperienza-

 

Mi guardò decisamente in cagnesco, ma non ero riuscita a trattenermi, forse aveva anche ragione, le avevo dato della folle ahahah

 

- Conosci bene ciò che pensava Voltaire, ti faccio i miei complimenti Bella!-

 

- Grazie Johannes, ma a dire il vero sono solo sue citazioni, non posso sapere cosa pensava sul serio!-

 

- Non lo hai conosciuto? Perché quasi mi sembrava-

 

Tornai a fissare Margot, ora mi stava decisamente innervosendo, anzi, stava a dir poco esagerando! Si stava accanendo su di me senza che io gli avessi fatto alcun torto..

 

- No, non sono così vecchia!-

 

Cercai ugualmente di rispondergli in una maniera gentile, ed infatti vidi tutti i presenti sorridere, bé, tutti eccetto lei...

 

- Forse te li porti piuttosto bene, ma in effetti la cosa non è che m'importi poi molto. Non ci trovo nulla d'interessante nel conoscere citazioni di scrittori, tanto meno avvenimenti storici, non comprendo perciò tutto questo entusiasmo di Alan nel farci conoscere un'appassionata, come te!-

 

Cosa? Ora il mio sguardo cambiò totalmente, questo era il culmine, ma tutti stavano fissando Margot con sguardo truce, ma di certo quell'atteggiamento poteva averlo con chiunque, ma di certo non con me! Strinsi i pugni cercando in tutte le maniere di non ringhiargli contro...cercai di liberare il mio corpo dal nervosismo lasciandolo scorrere all'esterno, ma forse fu troppo o forse non mi concentrai abbastanza...una abat-jour poco distante da noi che era accesa, improvvisamente la lampadina esplose! Cavolo! Che avevo combinato! Tutti si girarono allarmati eccetto me, che in quel momento stavo valutando il modo migliore per dileguarmi!

 

- Che diamine è successo?-

 

Chiese Dennis più a se stesso che ai presenti

 

- Improvvisamente è esplosa la lampadina!-

 

Axel era corso insieme ad Alan vicino alla lampada per valutare il danno

- Forse un sovraccarico...-

 

Cercò di dare una spiegazione Johannes

A quel punto improvvisamente sentii Axel lamentarsi

 

- Maledizione!-

 

- Che c'è Axel?-

 

La madre andò a controllare cosa gli fosse accaduto, quando lo vidi girarsi...CAVOLOOO! Si era tagliato con la lampadina....e....e...gli usciva del sangue! Oddio, mi sentivo male...

 

- Stai sanguinando!-

 

Esclamò Cassandre, mentre Alan per un momento si scambiò un'occhiata con il padre, che ora aveva lanciato un'occhiata a me...a quel punto non resistetti oltre

 

- Per piacere, qualcuno vuole mettergli un cerotto o bendarlo...o qualsiasi altra cosa? Insomma...sta sanguinando...e oddio...-

 

A quel punto mi girai dall'altra parte, forse mi stavano prendendo per pazza...ma stavano subentrando troppi fattori...prima di tutto il veleno si era incominciato a formare nella mia bocca....ma peggio di tutto la mia fobia mi stava agitando...

 

- Scusate...ma io ho una fobia incredibile alla vista del sangue, mi viene da svenire...so che mio padre è un chirurgo, tutta la mia famiglia mi prende in giro, ma vi giuro che mi sento male!-

 

Mi girai per controllare se qualcuno avesse fatto qualcosa, ma li trovai tutti fermi a guardarmi, ok, sembravo essere impazzita, ma santo cielo Axel continuava a sanguinare!

 

- Axel, ciucciati il dito per piacere! Per caso vuoi morire dissanguato? Se è il tuo obbiettivo dimmelo subito che così me ne vado prima!-

 

Sembrarono risvegliarsi, e a quel punto Axel si mise a ciucciare la ferita...Dio sia lodato! A quel punto però, vidi perfettamente la sua gola deglutire...così nella mia si formò ancora più' veleno....cavolo!

 

- Bella, va tutto bene?-

 

Alan mi si avvicinò per vedere se stessi bene..stavo bene? Speravo vivamente che i miei occhi non fossero divenuti neri, dovevo rilassarmi

 

- Sì...è tutto ok, non puoi immaginare come mi faccia sentire la vista del sangue...mi ricordo vagamente che l'ultima volta che un mio amico di nome Mike si è tagliato, era stato nella mia precedente scuola...sono persino svenuta!-

- Parli sul serio?-

 

- Te lo giuro, mi sento male!-

 

Mi girai ad osservare Axel, per fortuna Cassandre lo aveva medicato mettendogli un cerotto. Improvvisamente sentii qualcosa di strano...mi guardai attorno perplessa...i miei sensi erano tutti all'erta. C'era qualcosa che mi stava a dir poco infastidendo...era forse assurdo, ma era come se qualcuno stesse cercando di leggermi il pensiero...ma non sapevo spiegarlo, e non capivo da chi stesse provenendo, forse qualcuno fuori dalla casa? Su quello non c'era dubbio, ma aveva fatto un grosso errore a provarci con me...non sapeva con chi aveva a che fare. Probabilmente all'esterno la mia espressione era glaciale...ma la cosa non m'importava particolarmente. Chiunque era a fare ciò, si sarebbe pentito enormemente! Mi concentrai, ed entrai nella mia stessa mente...era come trovarmi in uno spazio infinito e vuoto, senza neppure luce. A quel punto alzai il mio sguardo e vidi una figura davanti a me, non riuscivo a definirla bene, ma ora sapevo con certezza che non mi sbagliavo, c'era qualcuno che stava tentando di leggermi nel pensiero, ma era una maniera del tutto diversa da quella che usava Edward...inclinai leggermente la testa, e vidi la presenza, alzò la testa...vidi la sorpresa dipinta sul suo volto. A quel punto decisi di dirgli due parole d'avvertimento, oltre che fargli assaggiare solo minimamente quello che potevo fargli...

 

Non dovresti essere qui...hai fatto un grosso errore...

 

Gli lancia contro un minimo dolore, e quel punto fui distratta e tornai in me...Axel sembrava che non si sentisse bene improvvisamente.

 

- Axel ma che ti succede?-

 

Alan era andato subito dal fratello per vedere cosa gli prendesse, come anche tutta la sua famiglia. Inclinai leggermente la testa, per mettermi a guardare Axel che stava ansimando...c'era qualcosa di strano...possibile che chiunque avesse provato a leggere nel mio pensiero, avesse fatto lo stesso con loro? E forse Axel si fosse sentito male? Certo era a dir poco strano...

La cosa che mi preoccupava di più era il fatto che probabilmente non troppo distante da lì c'era un vampiro. Fecero sedere Axel sulla poltrona, e Cassandre gli aveva messo sulla testa un fazzoletto bagnato, forse potevo fare qualcosa anch'io. Così decisi d'intervenire, inventandomi qualcosa

- Qualche tempo fa ho fatto qualche corso di massaggi...se me lo permetti Axel, potrei provare a farti un massaggio alla nuca e vedere se ti passa il dolore...-

Si girarono tutti verso di me...avevano decisamente una strana espressione

 

- Se ci riesci te ne sarei grato...-

 

Sorrisi e mi avvicinai a lui

 

- Cosa vuoi che faccia un massaggio alle tempie?-

 

Margot era sempre pronta ad intervenire in una maniera alquanto acida

 

- È cosa iniqua non stendere la mano verso chi è caduto-

 

La vidi guardarmi adirata mentre mi avvicinavo a suo fratello, la mia citazione non le era affatto piaciuta rispetto ad Alan che sorrise. Andai dietro alla poltrona di Axel, e allungai le mani vicino alle sue tempie, ma prima di toccarlo gli volli chiedere il permesso...

 

- Posso...?-

 

- Ci mancherebbe...-

 

Sorrisi ed appoggiai le mie dita sulle sue tempie, lo feci il più delicatamente possibile, ma lo sentì sussultare, probabilmente a causa della temperatura della mia pelle. Per fargli passare il dolore non avevo bisogno di toccarlo, ma di certo era una buona scusa alla fine, quando si sarebbe ripreso. Gli massaggiai delicatamente la testa, cercando di non premere troppo, sarebbe stato facile ucciderlo. A quel punto mi concentrai sulla sua mente, e sul dolore che aveva, ed ecco che piano lo stavo facendo evaporare. Notai che Axel chiuse gli occhi, forse avevo esagerato col benessere, così sorrisi fra me, mentre tutti ci stavano osservando in silenzio. Quando percepì che il dolore era totalmente scomparso smisi il contatto

 

- Allora, come ti senti?-

 

- E'...incredibile...non ho più alcun dolore...-

 

Mi allontanai per guardarlo in viso e sorridergli

 

- Son contenta di ciò-

 

- E' incredibile...dovresti insegnarmelo!-

 

- Non so se avresti abbastanza tempo a disposizione per impararlo!-

 

Forse avevo detto troppo...ma vidi che non si scompose

 

- Non gli far venire queste idee in mente Bella...Axel quando ci si mette diviene a dir poco cocciuto!-

 

Mi girai verso Alan che si era seduto sul divano...quei due erano davvero simili...forse non mi sbagliavo, ma sembravano pure avere la stessa età

 

- Siete gemelli non è vero? Te e Axel!-

 

Lo vidi guardarmi stupito

 

- Sì, però non della stessa sacca...-

 

- Bé, quello lo avevo notato, però vi assomigliate molto-

 

Mi andai a sedere accanto a lui, mentre gli altri sembrarono rilassarsi...a parte Margot.

 

- Bella...-

 

Mi girai a guardare Johannes

 

- Ti andrebbe di restare per cena?-

Cosa? Per cena? Oddio, ma anche no! Di certo non mi sarei subita un'altra tortura come quella dei biscotti e del tea! Se non è che volessero loro essere la cena! Eh, non ero per niente normale! Poi avevo già un appuntamento per cena, con il mio amore.

 

- Mi spiace, ma stasera mio fratello mi offre la cena!-

 

Sorrisi fra me a quell'idea

 

- Quale dei tuoi fratelli?-

 

Mi girai verso Alan

 

- Edward...non so se hai presente...-

 

- Quello con i capelli color bronzo?-

 

- Esattamente!-

 

Quello più bello! Ok, forse quel commento non dovevo aggiungerlo...

 

- Sembrate una famiglia davvero unita!-

 

- Lo siamo! Ci vogliamo un gran bene...penso che non potrei vivere sapendo che uno di loro non ci fosse-

A quel punto intervenne Johannes

 

- Si sente dalle tue parole l'affetto che provi per loro-

 

Abbassai lo sguardo sulle mie mani sorridendo debolmente

 

- E' grazie ad ognuno di loro che io sono qui...siamo un tutt'uno! Posso dire che ne abbiamo viste tante, ma sapevo che prima o poi tutto si sarebbe sistemato....-

 

A quel punto sperai vivamente che Alice mi stesse guardando...ma c'era un modo per farli partecipi alle mie parole...

 

- Ogni volta che penso a qualche anno fa, mi viene da sorridere. Il tempo è scivolato su di noi come la sabbia scivola sulle mani, ha portato con se i brutti ricordi e lasciato in noi milioni di cose belle. E' come sfogliare un libro, leggere la nostra vita, imparare dagli errori. Io mi ci sono buttata a capofitto ed ho letto fino ad addormentarmi...Ho letto di Esme e Carlisle, che son divenuti i miei genitori, sempre presenti e pronti a sostenermi, grazie a loro ho saputo cosa significava davvero avere un padre ed una madre. Ho letto di progetti in continua evoluzione e di sentimenti forti...Ho visto una famiglia, che nonostante le difficoltà ha saputo trasformare in fortuna tutto quello che ha avuto...e forse è per questo che dopo tanto tempo siamo così uniti. Oggi, ogni volta che li osservo, vedo abbracci che un tempo sognavo, vedo sorrisi felici..vedo la mia famiglia più forte di prima, più unita, più...famiglia. Penso che sarebbero felici d'ascoltare le mie parole nei loro confronti, perché sono in fin dei conti davvero per loro, per me, per noi...che ogni giorno impariamo cose nuove, che ci arrabbiamo, e che poi...rifacciamo sempre la pace...Ma in fin dei conti non glie l'ho mai detto perché fra noi non c'è bisogno di parole, occorre solo soffiare sulla vita, spazzare via i ricordi che fanno male e lasciare che volino lontani, abbracciare la vita che ci è stata donata ed aiutarci. Avere sempre voglia di volare, di tentare e di riuscirci..ad un solo patto però...di rimanere uniti. Non ringrazierò mai abbastanza di far parte della mia splendida famiglia, se loro non ci fossero stati io sarei stata persa...sei miliardi di persone, ma nessuna può essere paragonata a loro...-

 

Sorrisi ancor di più a quella frase, ricordandomi perfettamente quando dissi ad Edward che lo avevo cercato fra così tante persone...

- Ognuno di loro è unico nel suo genere...ma oltre ad essere la mia famiglia sono anche i miei migliori amici, sono tutto per me...il regalo più grande che poteva questa vita donarmi, amo ognuno di loro...-

 

Chiusi un momento gli occhi per poi riaprirli, avevo collegato la mia mente con ognuno dei miei famigliari per fargli sentire le mie parole per loro, per poi chiudere quel legame. Sorrisi pensando a quando sarei arrivata casa...

Alzai il mio sguardo, e vidi tutti osservarmi con un sorriso...mi ero a dir poco lasciata andare

 

- E' bellissimo quello che provi per la tua famiglia...-

 

- Si Cassandre, loro sono tutto per me. Sarei disposta a sacrificare la mia stessa esistenza per loro-

 

- E' bello sentire che ci sono dei figli che pensano questo della loro famiglia...al giorno d'oggi non è facile. Sei molto matura per la tua età-

 

Sorrisi al complimento di Johannes...in effetti ero matura per avere appena ventotto anni, già....

 

- Può essere anche questo, ma reputo che il voler bene alla propria famiglia ed apprezzare ciò che si ha non debba derivare solo dalla maturità delle persone...credo piuttosto dall'IO interiore di ognuno! E comunque mi sembrate anche voi una famiglia unità!-

 

- Io piuttosto credo che dipenda di più dall'infanzia che si ha avuto...ma forse tu non hai avuto di questi problemi, sembra piuttosto che tu e la tua incantevole famigliola felice siete usciti da qualche pubblicità....-

 

La mia espressione mutò immediatamente, guardai Margot con sguardo sottile....probabilmente lo avevano notato tutti perché anche i presenti guardavano accigliati e forse un po' preoccupati in direzione di Margot. Mi aveva davvero stancata...sospirai prima di rispondergli, e sicuramente si accorsero come la mia voce fosse cambiata di tono, continuando però a restare probabilmente melodiosa alle loro orecchie umane.

 

- Forse non sai che i miei genitori mi hanno adottata, forse non sai che la mia madre biologica è morta quando avevo dieci anni e mio padre mi ha abbandonata. Anche se ho avuto questa infanzia, non sono comunque divenuta cinica. Però se vuoi sapere tutto, direi che fra tutti i miei famigliari io sono la più cattiva...già...la più irascibile. Perdo la testa come niente in effetti, ma questo comunque non toglie che so come comportarmi, e se c'è da chiedere scusa lo faccio. Ma...se qualcuno insiste a farmi un torto non conoscendomi e non sapendo se mi merito o meno una cosa simile, divengo davvero la peggior nemica che si possa avere Margot...forse questo comportamento l'ho acquisito dalla mia madre morta. Nah direi che non vado proprio bene per la pubblicità della famiglia senza problemi-

 

Dopo la mia frase calò il silenzio....

 

- Margot a volte dovrebbe solo starsene zitta...-

 

Osservai Alan, per la prima volta vedevo la sua espressione che traspariva ira..

Improvvisamente fui distratta da un rumore che proveniva da fuori e senza muovere il mio corpo spostai il mio sguardo verso la porta...che improvvisamente si aprì per poi richiudersi frettolosamente...ma...non entrò nessuno....così non mi trattenni

 

- Ma che diavolo...-

 

Tutti si scambiarono un'occhiata veloce

 

- Abbiamo mi sa una finestra aperta da qualche parte che fa corrente!-

 

Intervenne Axel

Ma c'era qualcuno...

 

- C'è qualcuno al piano di sopra sento dei passi...-

 

- E come fai a sentirlo?-

 

Mi chiese acidamente Margot

 

- Ho un udito molto sottile-

 

Dennis intervenne

 

- Eh, questa è Karin!-

 

- Vostra sorella?-

 

- Sì, spesso si comporta davvero come una sconsiderata e si arrampica per salire in camera!-

 

Mi spiegò Alan....certo era strano

 

A quel punto il mio sguardo notò qualcosa di diverso, i colori. Mi girai ad osservare fuori e vidi che ormai si era fatto tardi, così mi alzai in piedi

 

- Edward mi stacca la testa...-

 

Mi girai ad osservare i presenti che mi guardavano con aria sconvolta...stavo scherzando, cosa pensavano?

 

-Se faccio tardi all'appuntamento si offenderà parecchio!-

 

No...si sarebbe a dir poco infuriato se avessi fatto tardi per restare con loro, naturalmente avrebbe affermato che ero rimasta per la piacevole compagnia di Alan...a volte si faceva davvero delle idee bizzarre.

 

- Oh, sì, certo, per la cena!-

 

- Esattamente Dennis!-

 

- Allora prendo l'auto e ti accompagno-

 

- No, non ce n'è bisogno Alan, prima ho avvertito dove mi trovavo, sarà già in fondo al vialetto sterrato che mi aspetta-

 

Non era vero assolutamente, ma di certo avrei fatto prima nel mio modo di spostarmi. Poi non volevo che uscisse a quest'ora, si era fatto buio, e se non avevo sbagliato non troppo lontano c'era un vampiro e in più, forse, avevano molto su cui parlare...

 

- Va bene, ma stai comunque attenta, è buio!-

 

- Me la saprò cavare! Piuttosto...dovreste chiudere bene tutte le porte e le finestre...-

 

Ora mi guardavano perplessi

 

- Bé...si aprono da sole le porte...-

 

Mi guardarono un po' divertiti e poi aggiunsi

 

-Ho sentito anche che nel bosco ci sono animali feroci...-

 

- Sapremo cavarcela-

 

Mi rispose Alan sorridendo ed usando le mie stesse parole

- Allora è giunto il momento che io vi saluti, grazie mille per l'ospitalità, per la merenda e la compagnia!-

 

- Figurati Bella, è stato un piacere conoscerti, vienici a trovare quando vuoi-

 

- Grazie Johannes!-

 

- E grazie per avermi fatto passare il dolore!-

 

- Per così poco Axel! Alan, noi ci vediamo lunedì a scuola, va bene? La prossima volta ci metteremo a studiare, e magari verrai tu da me, i miei sarebbero felici di conoscerti...TUTTI-

 

E gettai un'occhiata a Margot...Ero stata davvero falsa, non tanto perché agli altri non sarebbe tanto importato, ma perché da lì a poco me ne sarei andata con Edward, e un'occasione del genere non si sarebbe di certo avverata.

 

- Va bene, ci conto!-

 

Detto ciò salutai tutti ed uscì di casa. Osservai un po' in giro, ma non percepivo nulla...Forse il vampiro che era nei paraggi aveva scelto di scappare dopo il mio doloroso avvertimento. Decisi d'allontanarmi un po' prima di far ritorno direttamente a casa, non potevo correre il rischio di essere vista dalla famiglia di Alan. E quando fui abbastanza lontana decisi che era giunto il momento di tornare, ed eccomi direttamente nel mio splendido soggiorno

 

- Bella!-

 

Alice mi corse in contro abbracciandomi

 

- Ciao Alice! Non sono stata via poi molto!-

 

- Lo so! Ma sai il vero motivo del mio abbraccio!-

 

Eccome se lo sapevo.

Carlisle era accanto ad Esme e osservavano la scena con un sorriso, Emmett e Rose erano sul divano che si stavano scambiando effusioni, mentre Jasper era appoggiato al muro mentre si beava probabilmente dello stato d'animo di ognuno di noi. Mi girai e vidi Edward guardarmi con un sorriso ed Alice a quel punto sciolse l'abbraccio, lasciandomi libera d'andare da lui.

 

-Visto che son tornata tutta intera?-

 

- Com'è andata?-

 

- Mah, è andata...ma che dici se ora andassimo a caccia?-

 

- Certamente! Ti stavo appunto aspettando!-

 

- Ehy avete deciso d'andare a caccia e non ci invitate neppure?-

 

- Mi spiace Emmett, ma io e Bella è da un po' che non andiamo a caccia da soli!-

 

- Ma stai tranquillo, la prossima volta andiamo tutti insieme!-

 

- Va bene Bellina, per questa volta vi perdono ahahah-

 

A quel punto io ed Edward non aspettammo oltre e uscimmo insieme per andare a caccia insieme. Era sempre emozionante andare a caccia con lui, correre al suo fianco...semplicemente stare con lui.

Restammo tutta notte fuori senza neppure rendercene conto, dopo la caccia correndo, arrivammo fino a Forks per poi tornare indietro quando ci rendemmo conto che ormai stava per iniziare un altro giorno. Oggi si prospettava una giornata piuttosto piena, sarei dovuta andare dalla Lofo come prima cosa, ormai era da un po' che non la sentivo. Dopo la visita alla mia migliore amica io ed  Edward dovevamo esporre la nostra decisione al resto della famiglia...

 

 

 

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Capitolo 8
*** 7 ***


Ciao a tutti, eccomi qui come ogni giovedì...stamani non ho prprio avuto tempo di pubblicare, ma eccomi qui adesso! Siccome pubblico ogni lunedì ed ogni giovedì, credo proprio che la vigilia non avrò molto tempo a disposizione, perciò salterò il prossimo lunedì per tornare giovedì 27. Perciò voglio augurare a tutti un felice Natale, che vi porti ciò che desiderate! AUGURI A TUTTI! Volevo ringraziare tutti quelli che stanno seguendo questa mia storia, che l'hanno inserita in una delle liste, e un grazie particolare va a chi ha recensito il mio precedente capitolo, debakatherine delena e danybor! Grazie infinite! Sappiate che questo capitolo è molto importante per capire ciò che accadrà, è qualcosa che è rimasto in sospeso diciamo, dalla prima storia....Fatemi sapere che ne pensate, sarò un po' cattiva a lasciarvi come vi lascerò per una settimana XD Ora vado, buona lettura e BUON NATALE!

 









7

 

- Allora hai programmato d'andare dalla Lofo oggi?-

 

- Sì, è da un po' che non la vedo, e ho notato che non ha risposto ai miei messaggi, voglio vedere cosa sta combinando! Comunque non starò via molto!-

 

- Lo so amore!-

 

Arrivammo a casa tranquillamente, io andai subito in camera per cambiarmi, per poi ricomparire in soggiorno in braccio ad Edward.

 

- Allora adesso vai dalla Lofo?-

 

- Sì Alice, ma sarò di ritorno presto, vado giusto a vedere perché non mi risponde! E' da una settimana che non la sento, e non voglio restare preoccupata!-

 

- Fai bene, comunque salutala, e digli che quando vuole può venirci a trovare!-

 

- Certo!-

 

A quel punto mi alzai in piedi e diedi un bacio ad Edward che mi sorrise

 

- Torna presto amore, ogni volta che vai via ti porti con te la mia vita...-

 

- Non farai in tempo a provare la mia mancanza che sarò già qui da te...-

 

Mi regalò un altro bacio ed io sorrisi, per poi girarmi verso il resto della mia famiglia

 

- Allora a dopo!-

 

Vidi Alice sorridermi abbracciata a Jasper, Emmett che si era seduto sul divano a guardare una partita mi salutò con il telecomando in mano e un sorrisone, Rosalie fece un cenno con la mano sorridendomi, mentre Esme mi stava per raccomandare di stare attenta, quando io sparì, per ritrovarmi nella nuova casetta della mia migliore amica.

Mi ero sempre chiesta come gli potesse piacere quell'arredamento classico in noce antico, anche i suoi genitori avevano lo stesso arredamento, forse l'avevano contagiata. La casa poteva sembrare deserta, se non è che il mio udito percepiva dei battiti, così provai a chiamarla...

 

- Lofo!?-

 

A quel punto sentii dei rumori ed ecco sbucare la mia migliore amica.

 

- Isa...-

 

Appena mi vide mi venne ad abbracciare forte, facendomi estremamente preoccupare quando la sentii singhiozzare.

 

- Vale, che è successo?!-

 

- Non sono riuscita a chiamarti perché mi si è rotto il cellulare e ho perso i numeri, aspettavo che tu venissi....-

 

- Stai calma, mi vuoi dire che è successo?-

 

- Io e Brad....-

 

- Tu e Brad cosa?-

 

- Ho scoperto che mi ha tradita....-

Quella rivelazione mi sorprese terribilmente, avevo la mia migliore amica, che stava piangendo per un uomo che non la meritava....quanto male avrei potuto fargli...incominciai a riflettere sulle torture che potevo infliggergli

 

- E' successo una settimana fa...ormai era da un po' che non andavamo molto d'accordo, te lo ricordi? E' stato capace di dirmi che è stata colpa mia, che mi sentiva distante...-

 

- Se mi dai il suo indirizzo ci penso io!-

 

- Isa! Non dire neppure per scherzo queste cose...certo adesso lo odio, ma non voglio di certo la sua morte!-

 

- Non voglio vederti piangere!-

 

- Piango perché volevo dirtelo prima, perché è stato un grosso peso da tenersi dentro...certo sono dispiaciuta, e triste per come si è comportato, ma forse è anche una liberazione...ormai mi sentivo oppressa da questo...-

 

Eh...stava piangendo perché aveva bisogno di sfogarsi e non per quello che lui aveva fatto? Poi ero io la strana!

 

- Ora però calmati! Sono qui! Per tutta la settimana ho cercato di contattarti...-

 

- Sì, mi spiace, è che il cellulare è morto ed anche la scheda con lui!-

 

- Come hai fatto scusa?-

 

- Bé...l'ho lasciato nei pantaloni, che avevo messo in lavatrice...-

 

- Che? Oddio....non ci credo, a quei livelli non sono arrivata neppure io!-

Finalmente la vidi sorridere e mi rilassai

 

- Non ho portato il mio cellulare, però magari dopo, quando devo tornare lo vado a prendere e te lo porto, così ti copi almeno tutti i numeri!-

 

- Va bene, grazie, prima o poi dovrò scriverli da qualche parte...ma tu invece? Che mi racconti?-

 

Sospirai appena, ma percepì che avevo qualcosa da raccontare. Incominciai a parlargli della visita di Eleazar, e delle notizie che ci aveva portato, si sorprese nello scoprire che non gli avessi io stessa parlato di quell'avvenimento, ma poté capire che non era avvenuto per questioni più urgenti. Gli parlai anche dei miei primi giorni di scuola, gli descrissi la scuola in una maniera tale che pensava che mi stessi riferendo ad un ospedale! Naturalmente gli parlai di Alan, della visita a casa sua per studiare e percepì qualcosa di strano, ma non disse nulla...

 

- E questo è tutto...-

 

- Una settimana alquanto piena!-

 

- Decisamente...-

 

- A parte tutto questo...volevo parlarti di un'altra cosa....-

 

La guardai perplessa

 

- Quattro giorni fa ho incrociato tuo padre...-

 

Quella frase mi lasciò senza parole...mio padre...il mio vero padre. Da quanto non lo vedevo, e da quanto non avevo più sentito la sua voce e ricevuto sue notizie...dal mio matrimonio. La lettera che mi aveva letto Lofo, era anche da parte sua...sospirai nuovamente, pensando che quella era una questione che non avevo mai chiuso.

- Penso che prima o dopo sarebbe opportuno che tu gli riparlassi sai?-

 

- Hai ragione, dovrei, ma è complicato...-

 

- Complicato? Per te? Non scherziamo, dai alzati!-

 

- Come prego?-

 

- Alzati, andiamo!-

 

- Ma andiamo dove?-

 

- Da tuo padre!-

 

- Ma stai scherzando vero? Non puoi parlare sul serio! Non sono pronta per una cosa simile!-

 

- Sono passati undici anni Bella! Penso che di tempo ne hai avuto!-

 

- Certo, ma non avevo pensato a questa eventualità!-

 

- Ascolta, facciamo così...andiamo vicino a casa tua, non ci facciamo vedere, ma tu potrai vedere lui...poi se te la senti gli parlerai se no lasceremo perdere!-

 

- Non mi alletta come idea...non c'è un'altra possibilità, vero?-

 

- Direi di no!-

 

- Sei una dittatrice!-

 

Mi alzai controvoglia e pensai al giardino di casa mia...era così strano ripensare a quel luogo, a quel luogo che non chiamavo casa mia da così lungo tempo, quel luogo forse che non avevo mai sentito pienamente casa mia in fin dei conti. Arrivammo in un battito come normale fosse, più o meno. Senza farci vedere uscimmo e andammo sul marciapiede, alzai il mio sguardo su una veneziana chiusa, quella della mia vecchia camera. Mi chiesi se fosse tutto come prima, se mio padre non avesse toccato nulla, oppure l'avesse totalmente sgomberata....notai che anche le altre veneziane erano chiuse, questo poteva significare che non era in casa. Mi girai ad osservare Lofo, che non stava guardando nella mia stessa direzione, ma esattamente nel lato opposto. Mi girai incuriosita, per osservare cosa stesse guardando con quell'espressione...e rimasi scioccata. Dall'altra parte del marciapiede, c'era un uomo, un uomo con la faccia stanca e con un po' di rughe, lo vedevo respirare a fatica, mentre i suoi occhi erano lucidi. Smisi di respirare a quella vista, mio padre, era proprio lì, davanti a me che mi stava osservando. Probabilmente percepì il cambiamento in me, ma forse si stupì maggiormente che in così tanti anni ero rimasta ancora la ragazzina che ero un tempo, la sua bambina di diciassette anni.

 

- Bambina mia...-

 

Le sue parole erano semplicemente bisbigliate, ma potei sentirle come un urlo. Gli vidi una lacrima scendere sul viso, e capì quanto male gli avevo causato, quanto non si meritasse quello che gli era accaduto, e che in ogni caso, mi reputava sempre la sua bambina...Lo vidi fare un passo verso di me, voleva venirmi incontro...forse voleva abbracciarmi, mi sentivo paralizzata, non riuscivo a muovermi, il mio sguardo era semplicemente incatenato al suo. Scese dal marciapiede deciso a venire da me, nei suoi occhi lucidi e stracolmi di lacrime potei scorgere solo felicità, felicità perché sua figlia aveva fatto ritorno a casa, da lui. Poi fu tutto troppo veloce, non feci in tempo a reagire, a rendermi conto di quello che stava avvenendo....una macchina...solo quello, un clacson...una frenata...gli occhi di mio padre ora nel terrore...e poi un colpo. Senza rendermene conto ero già a terra accanto a lui, c'era sangue, sangue ovunque, i miei vestiti ne erano ricoperti, erano zuppi del SUO sangue. Mi sentivo male...presi ugualmente quel corpo fra le mie braccia...no...io non lo sentivo, il suo cuore non pulsava! Poi non so cosa accadde...urlai, urlai con tutte le mie forze, sentii il mio dono tremare dentro di me ed espandersi come mai fino a quel momento era successo...poi nulla, non c'ero più.

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Capitolo 9
*** 8 ***


Ciao a tutti e BUON ANNO! Eccomi nuovamente qui con voi, non è giovedì e non è lunedì, ma è per farmi perdonare per l'assenza! Avevo detto che ci sarei stata il 27, mi spiace enormemente, ma non ho avuto proprio tempo e testa per esserci...non so voi, ma le feste mi hanno prosciugata! XD A voi come sono andate le feste? Ricevuto ciò che desideravate a Natale? Ok, torniamo a noi! Mi spiace davvero del ritardo, non accadrà più, promesso! Come sempre volevo fare un ringraziamento speciale alle tre meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo, danybordeba e katherine delena. Le vostre recensioni mi fanno sempre molto piacere! Un grazie speciale va anche a chi ha inserito questa storia fra le preferite, tra quelle da ricordare e quelle da seguire! Ogni volta che c'è qualcuno in più vado a vedere di chi si tratta e lo ringrazio! Siete stupendi tutti quanti! Vi ho lasciato con il fiato sospeso il capitolo scorso, in questo verrà spiegato tutto...come sapete mi piacciono i colpi di scena, perciò preparatevi ad averne uno bello grande! Fatemi sapere che ne pensate! Ora vi lascio alla lettura, un abbraccio fortissimo!





8

 

 

 

Mi sentivo così stanca, c'era semplicemente un piccolo bip regolare che mi disturbava, ma cercavo di non farci tanto caso...mi sentivo davvero distrutta. Aprì piano gli occhi, vidi leggermente sfuocato, fin quando non vidi che ero su un lettino ospedaliero! Cavolo, ma che diavolo era successo? Mi misi seduta leggermente rintontita, ed incominciò a girarmi la testa quando vidi degli aghi conficcati nel mio braccio, chi aveva osato tanto senza chiedermi il permesso?

 

- Bella! Finalmente ti sei svegliata!-

 

Alzai il mio sguardo...

 

- ....O mio Dio....-

 

- Stai tranquilla, va tutto bene....-

 

Adesso gli aghi erano divenuti i miei migliori amici al confronto di ciò che stavano vedendo i miei occhi...

 

- Lofo?-

 

- Sì...oddio Bella, mi dispiace...-

 

Ma cosa stava dicendo?

 

- Ma sei veramente tu?-

 

A quel punto la vidi alzare il viso su di me, vidi il suo sguardo alquanto perplesso dalle mie parole, ma quella perplessa o più che altro scioccata ero io!

 

- Ma cosa ti è successo? Anzi che è successo? Ho avuto un incidente? Sono restata in coma?-

 

- Calmati, sì, ma non per molto....-

 

- Non per molto? Tu...sei...oddio, ma quanti anni hai? Per quanti anni sono restata in coma? Oddio....-

 

- Bella, ma cosa stai dicendo? Sei rimasta in coma per una settimana! Forse sei scioccata, posso immaginarlo...è davvero un disastro, non sono riuscita a contattare neppure nessuno, ti ricordi che il mio cellulare si è rotto? Non ho potuto chiamare Edward!-

 

Edward? La vidi alzarsi dalla sedie accanto a me, con aria sconvolta, ma di cosa stava parlando, e poi...

 

- Si può sapere di cosa parli? E poi chi è questo Edward?-

 

Si girò sgranando gli occhi con aria più sconvolta di prima...

 

- Scusa? Come chi è Edward?-

 

- Oddio Vale, dimmi che è successo...ho un vuoto...mi fa male la testa in una maniera agghiacciante, ho i muscoli indolenziti...-

 

Incominciai a piangere...

 

- Mi sveglio in un letto dell'ospedale e ti vedo...così cambiata...oddio...quanti anni hai? Quanti ne ho io? Per quanti anni sono rimasta in coma? E la scuola? Non mi sarò neppure diplomata! Chissà mio padre...-

 

- Isa, ma cosa diavolo stai dicendo?-

 

- Mi ricordo solamente che nel fine settimana il pelato mi doveva interrogare...oddio...-

 

Alzai nuovamente i miei occhi su di lei, che ora aveva una mano sulla bocca, e sembrava a dir poco scioccata

 

- MI VUOI SPIEGARE CHE SUCCEDE?!-

 

Si avvicinò a me per abbracciarmi forte, incominciai a piangere a dirotto, non ci stavo capendo nulla! Ma cosa mi era successo? Mentre l'abbracciavo mi resi conto della differenza fra me e lei...il mio corpo era differente dal suo...anzi, era solamente lei quella cambiata, io ero uguale! Ma com'era possibile? Vidi entrare un medico, e a quel punto Lofo mi parlò a bassa voce nell'orecchio

 

- Per favore Isa, stai al gioco, ti spiegherò tutto, ma fidati di me...-

 

A quel punto sciolse l'abbraccio...la mia migliore amica mi aveva chiesto di fidarmi di lei...alzai i miei occhi nei suoi...non mi sarei fidata di nessun altro eccetto lei al mondo.

 

- A quanto vedo si è svegliata...-

 

- Sì dottore...-

 

- Bene, sua cugina mi ha detto che viene dagli Stati Uniti...-

 

Cosa? Mia cugina? Dagli Stati Uniti? Ma scherzava? Guardai Valentina titubante, e compresi che dovevo stare al gioco. Il medico mi continuava a fissare

 

- Forse se parlo in inglese è meglio? Mi comprende di più?-

 

Rimasi scioccata in quel momento, non tanto per la sua frase, ma perché aveva parlato inglese e lo avevo compreso perfettamente? Ma com'era possibile? Io? Io che non sapevo nulla d'inglese?

 

- Forse sì...-

 

Gli risposi, rimanendo ancora più sconvolta per avergli risposto anch'io in inglese...oddio era un incubo, oppure un sogno? In entrambe le occasioni speravo vivamente di svegliarmi il più presto possibile! La sveglia del mio cellulare era puntata vero?

 

- Dottore, mia cugina...mi ha detto che ha forti mal di testa, e parlandoci...insomma, sembra non ricordarsi molte cose...insomma, il suo ultimo ricordo risale a undici anni fa....-

 

Spostai il mio sguardo sulla mia migliore amica...a undici anni fa? Ma cosa stava dicendo? Possibile fosse vero? Ero stata in coma undici anni? Questo spiegherebbe che davanti a me, la mia migliore amica non era come mi ricordavo, certo era lei, ma era adulta ormai...ma undici anni...e poi perché io avevo ancora le sembianze di una diciassettenne? Il coma non impedisce certo la crescita! Oddio...questo era impossibile....

 

- Capisco...-

 

Lui capiva? Per fortuna qualcuno in quel gran casino stava capendo qualcosa, ma voleva spiegare anche a me?

 

- Probabilmente il suo cervello è rimasto così traumatizzato, che ha rimosso molti eventi, forse gli eventi che per lei hanno causato questo trauma...-

 

Che? Il mio cervello era traumatizzato? Magari lo era il suo! E poi di che trauma stava parlando? Cavolo...mi faceva male la testa...

 

- Ma quando pensa che riacquisterà la memoria?-

 

- Questo non si può dire, di certo non bisogna forzarla, peggiorerebbe sole le cose, facendo in modo che la sua mente sepolga sempre più in profondità i ricordi...ci vorrà del tempo, del riposo certamente. Sarebbe comunque utile che lei chiami la sua famiglia, devono starle accanto, forse stando con loro pian piano i ricordi le potranno tornare...Il fisico è sano e robusto, in fin dei conti è giovane. Penso che potrò firmare i fogli per farla uscire, ma mi raccomando...niente eccessi, la memoria deve tornare nel momento opportuno, quando si sentirà lei stessa pronta per affrontarlo. E mi raccomando signorina, lei cerca di riposarsi, non c'è fretta...Vado ad avvertire che potete andare-

 

- Grazie dottore..-

 

Grazie dottore? Ma grazie di cosa? Non avere fretta? Dovevo stare a contatto della mia famiglia? Chi gli spiegava che mio padre non c'era mai e mia madre chissà dov'era fuggita? Osservai Vale che sembrava davvero pensierosa, andò al piccolo armadietto bianco della stanza e tirò fuori dei vestiti...ma erano miei? Indossai quel vestitino, che per me era davvero corto...rosso e nero..

 

- Un giorno lo avevi lasciato da me...-

 

Mi fece sapere Lofo vedendo che mi guardavo perplessa...ma da quando indossavo dei vestiti simili? Poi rosso...non era di certo da me...mi guardai per un momento allo specchio...no, di certo mi stava meglio il verde, lo diceva sempre anche lei, risaltava il colore dei miei occhi. Ma adesso c'era ben altro a cui pensare...Uscimmo dall'ospedale in silenzio, arrivammo ad una macchina, davvero carina, anch'essa rossa, sembrava fatto apposta. A quel punto ci salimmo e Lofo partì...a quel punto ci pensai, la mia migliore amica stava guidando, aveva preso la patente...mi misi le mani sul viso, come potevo non ricordarmi...come poteva essere trascorso così tanto tempo e io essere con queste sembianze?

 

- Bella, stai tranquilla, adesso ti porto a casa mia, e poi vedremo il da farsi...-

 

- Il da farsi? Ho appena saputo che sono stata in coma e non ne capisco il motivo, vengo a sapere che sono passati undici anni, lo capisci? Mi sono persa undici anni della mia vita! Ma questo è niente al confronto, perché ciò significa che dovrei avere ventotto anni! Proprio come te diamine! Invece guardami! Perché non è così?! Cosa mi è successo? Perché è surreale, io non posso crederci...forse sono caduta in un buco nero? Perché ti giuro, ma non riesco a capacitarmi di tutto questo!-

 

- Bella, devi stare calma, lo hai sentito, ogni cosa ti verrà spiegata e svelata a tempo debito-

 

- A tempo debito? E come vuoi spiegarmelo in italiano o in inglese? Perché sai, mi son persa anche quel passaggio...-

 

La vidi sorridere anche se debolmente, e a quel punto non parlai più, finché non arrivammo a quella che doveva essere casa sua. Mi fece entrare, e a quel punto mi guardai in giro, erano passati undici anni, ma il suo gusto antico nell'arredamento non lo aveva perso! Mi fece cenno di seguirla, e andammo in quella che doveva essere camera sua, era abbastanza ampia, un letto matrimoniale a baldacchino in ferro battuto, sulla destra del letto un armadio a sei ante e di fronte una libreria con una scrivania. Mi sedetti sul letto ad osservarla...

 

- Che fai nella vita?-

 

La vidi girarsi con sguardo triste..

- Faccio la psicologa, mi sono laureata e ho aperto uno studio...-

 

- Psicologia? Non avrei detto che avresti scelto questo campo...E Brad?-

 

- Io e Brad ci siamo lasciati poco più di una settimana fa...-

 

- Stai scherzando vero? Perché?-

 

- E' stato meglio così, non andavamo più molto d'accordo, e lui ha conosciuto un'altra...-

- Un'altra? Non potrà trovare nessuna meglio di te! Spero per lui di non trovarmelo davanti se no sarei capace di staccargli la testa!-

 

A quel punto la vidi ridere

 

- Che c'è?-

 

- Sentire una tale minaccia da te mi sembra che sia tornato tutto come prima...-

 

- Vuoi dire che sono diventata un'assassina in questi undici anni? Tipo serial killer? Oppure uno 007?-

 

- No, nulla di tutto ciò...lascia stare...-

 

Sospirai alzandomi e andando alla sua libreria, qualcosa aveva catturato la mia attenzione, qualche foto...In una c'eravamo io e lei...probabilmente di qualche anno prima, lei era più giovane. In un'altra c'era lei con un gran bel ragazzo...così la presi in mano e glie la mostrai

 

- E questo chi è?-

 

- Un nostro amico-

- Un nostro amico? Mah, non mi ricordo, comunque un gran bel ragazzo...ma cos'è, ha origini indiane?-

 

- Noti sempre tutto!-

 

- Come ho notato che tu stai cercando di prendere tempo per non dirmi la verità?-

 

- Eh...sediamoci un momento...-

 

Ci sedemmo sul suo letto, l'osservavo intensamente aspettando che mi dicesse quello che mi sfuggiva

 

- Bella, è complicato quello che sto per dirti e alquanto surreale....sappi anche che non potrò raccontarti tutto, perché ci son delle cose che dovrai scoprire e ricordarti da sola...-

 

- Non penso che sarà più sconvolgente di questa verità palese, tu sei adulta ed io no Vale...-

 

- Undici anni fa, per caso, hai scoperto d'avere delle grandi capacità mentali, riuscivi a fare cose fuori dal comune....ed una di queste era attraversare degli spazi dimensionali...-

 

La guardai alzando un sopracciglio, ma cosa stava dicendo?

 

- Non mi guardare così e ascolta....da un giorno all'altro, ti sei trovata in una nuova dimensione, dove ti sei ambientata bene, dove ti sei fatta degli amici importanti...ogni giorno in più che passavi lì, più ti convincevi che quello sarebbe stato il tuo mondo, la vita che volevi condurre. Così hai fatto una scelta, la scelta di restare e vivere in quella dimensione...ma lì le cose sono un po' diverse, tu eri diversa, ed è questo che ti ha bloccata ai tuoi diciassette anni, mentre io invece sono andata avanti. In realtà tu hai ventotto anni come me Isa, però sei rimasta nel tuo corpo di undici anni fa. Sai parlare inglese perfettamente, perché in quel mondo tu vivi in America, e la famiglia con cui stai è americana. Ho cercato di rintracciarli per avvertirli, ma tu sei venuta a visitarmi e non ti sei portata il cellulare, ed il mio è morto...-

 

- Stai scherzando o dici sul serio?-

 

Mi guardò offesa, non era che non gli volevo credere, ma dai, stava parlando di altre dimensioni, di me che mi spostavo in esse, la mia scelta di restare lì...era troppo assurdo, anche se certo non c'era proprio nulla di normale in me in quel momento...

 

- Dico sul serio Isa, ed è questa la realtà...comunque forse è troppo presto per far sì che tu mi creda, ci vorrà del tempo...-

 

Del tempo....mah

 

I giorni si susseguirono tranquilli più o meno, Lofo aveva chiuso lo studio per restarmi accanto, cercava di non lasciarmi da sola per neppure un minuto. La vedevo contenta di potersi occupare di me, ogni giorno mi faceva un piatto differente, ed io mangiavo tutto senza mai lamentarmi, anzi, mi sembrava di non aver mangiato niente di così buono da tanto tempo. Quando non avevo nulla da fare mi mettevo a leggere, mi resi conto che spesso reputavo dei libri troppo banali, come se mi fossi fatta una cultura più elevata, di certo la cosa era alquanto strana, non togliendo il fatto che molte volte capivo d'aver già letto il libro che avevo in mano. Ma non era solo quello, anche il mio modo di parlare e di pensare era differente, mi resi conto che non mi comportavo in una maniera troppo infantile, come mi ricordavo, certo a volte me ne uscivo con delle frasi assurde...come quel giorno che mentre stavo mangiando mi bloccai, alzando lo sguardo su Lofo che mi guardò quasi spaventata quando gli dissi...mi ricordo....e poi aggiungere...sono stata rapita dagli alieni! Di risposta lei faceva finta di volermi picchiare e alla fine mi tirava i capelli! Ogni tanto ci capitava di fare una partita a carte, altre di guardare la TV, era davvero bello, non avere alcun tipo di pensiero, niente scuola, niente lavoro...era a dir poco meraviglioso! Certe volte la sera la vedevo disperatamente alla ricerca fra i suoi fogli di chissà cosa...forse i numeri di quelli che diceva i miei amici, di quelli che mi avevano preso in casa quand'ero andata a vivere in quella dimensione parallela...al primo impatto mi sembrava diventata pazza, ma col l'andar del tempo, non se poi era stato per cercare in qualsiasi caso almeno una motivazione, gli credetti. Oramai erano passate poco più di tre settimane da quand'ero da lei, negli ultimi giorni cercai di convincerla a tornare a lavoro, ma non ne voleva sapere di lasciarmi sola. Ma cosa mi poteva mai succedere da sola a casa?

 

Ero tranquillamente sdraiata sul divano con la televisione accesa e un libro in mano, mentre Lofo era davanti ai fornelli per preparare una torta al cioccolato, quando la sentii urlare improvvisamente e un gran rumore susseguirsi dopo il suo urlo! Mi alzai di scatto per andare a vedere cosa fosse successo, quando vidi che improvvisamente non era da sola. Davanti a lei c'era una donna, una donna che io conoscevo bene...mia madre!

 

- Mamma? Ma...che diavolo ci fai qui...-

 

Aveva due grossi occhiali da sole, ed era ben coperta, non ne capivo il motivo, fuori splendeva il sole, la temperatura era ottima, stranamente...ma non erano quelle le cose a cui pensare in quel momento! Mia madre era sbucata dal nulla nel bel mezzo della cucina della mia migliore amica, mia madre, che non vedevo da non so quanti anni, e che sommati a quelli che non ricordavo erano davvero parecchi. Ma la cosa più sconvolgente era che era bellissima, e giovane, proprio come la ricordavo, ma aveva comunque qualcosa di più, come spiegare, perfetto? La sua pelle candida, sembrava fatta di porcellana, i suoi capelli lucenti....ma com'era possibile? Mi sentivo alquanto irrequieta, feci un passo indietro timorosa

 

- Che è successo?-

 

Sentire la sua voce fu quasi più sconvolgente, era melodiosa in una maniera surreale, ma era diversa da come mi ricordavo...Improvvisamente la vidi togliersi gli occhiali e guardarmi...i suoi occhi, i suoi occhi erano...orribili! Erano cremisi! Color sangue! Ma dove diavolo erano finiti i suoi occhi verdi?

 

- Isa va tutto bene...non avrei mai immaginato di rivederla Camilla...-

 

- Neppure io, se per questo Valentina-

 

Si conoscevano? Mia madre mi aveva abbandonata quando io avevo dieci anni, e Lofo ancora non l'avevo conosciuta, era possibile che in quel vuoto, in quegli undici anni, mia madre era ricomparsa?

 

- Voi vi conoscete?-

 

Chiesi a quel punto, vedendo mia madre guardarmi in una maniera alquanto strana

 

- Quando vi siete conosciute? Vale perché non me lo hai detto? E...i tuoi occhi...ma che diavolo ti è successo? Poi non puoi comparire qua dopo così tanti anni! Ormai ero quasi convinta fossi morta! Poi come sei entrata? E...non sei invecchiata di un giorno....-

 

Non riuscivo a trattenermi, non ci capivo nulla, avevo in me un miscuglio di sentimenti, paura, odio, felicità...la mia testa era del tutto disconnessa. Lei anziché rispondermi mi osservava sempre più perplessa, ma non riuscivo a identificare bene la sua espressione. A quel punto si girò verso Valentina

 

- Ha avuto un incidente, e ha perso la memoria, si è dimenticata tutti gli avvenimenti di questi ultimi undici anni-

 

Lo aveva detto come se fosse sotto ipnosi, ma stava bene? E poi perché glie lo aveva detto? Per me era una sconosciuta!

 

- Questo complica abbastanza le cose...-

 

Lofo sembrò ritornare in se...

 

- Non mi deve costringere a dire certe cose, basta chiedere! Poi, come mai si trova qui?-

 

- Sono venuta a cercare mia figlia...-

 

- Sei venuta a cercarmi?-

 

- Mi ha chiamata urgentemente Edward, dicendomi che eri scomparsa da un bel po'...che eri venuta a trovare Valentina, e che non eri più tornata. Mi son sorpresa nel sentirmi contattare da loro, ma quando son arrivata, li ho trovati distrutti...Mi hanno chiesto di venirti a cercare, dicendomi che ero l'unica che potevo trovarti, e questo è vero. Di certo non pensavo di trovarti in questo stato, credevo piuttosto che tu avessi cambiato idea...la cosa è piuttosto difficile-

 

- Edward l'ha contattata per chiederle di venire a cercare Bella?-

 

- Sì...-

- Edward? E' la seconda volta che lo nomini, ma chi è?-

 

Mia madre si girò a guardarmi ancora più stupita, questa volta potei leggere la preoccupazione nel suo volto

 

- E' più complicato di quanto immaginassi....Sarà traumatico...-

 

- Non può essere sforzata a ricordare...lo devono sapere prima che lei ritorni da loro-

 

- Lo penso anch'io, credo che sarà meglio che gli spieghi cos'è successo, prima di riportarla indietro...ho potuto vedere tramite te che è successo...-

 

Vidi Lofo rabbuiarsi, ma perché? E poi che significava che lo aveva visto tramite...lei?

 

- Torno da loro per avvisarli che l'ho trovata e per dirgli il resto, aspettatemi qui...-

 

Senza aggiungere altro la vidi scomparire davanti ai miei occhi!! Ma...ma...era, impossibile! Fissavo il vuoto davanti a me senza pensieri coerenti...

 

- Isa, tua madre ha i tuoi stessi poteri, ed anche lei si trova in quel mondo, per questo l'ho conosciuta, ed è per questo che non la trovi molto cambiata, a parte certi dettagli, che variano restando molto tempo lì, siccome non si invecchia...Per questo è scomparsa così, perché si muove in varie dimensioni proprio come te, tu hai preso da lei i tuoi poteri...-

 

Mica dovevo non sforzarmi nel ricordare? Cos'era tutta sta storia? Insomma, io e mia madre avevamo fatto pace? Però non viveva con me, questo lo avevo capito, perché aveva affermato che la sorprese che la mia NUOVA famiglia l'avesse contattata, perciò forse non avevamo fatto pace...Poi i suoi occhi, erano questi i cambiamenti di cui parlava? Improvvisamente mi venne in mente il vestito rosso dell'ospedale, forse avevo anch'io i suoi occhi e per questo mi vestivo di quel colore? Ed anche la mia voce come quella di mia madre era cambiata? Certo non avevo pensato che la mia migliore amica mi mentisse, non lo avrei mai e poi mai pensato, ma quella verità così palese, era troppa...

 

- Bella, dimmi qualcosa!-

 

- Qualcosa...-

 

- Non ti lascerò andare da sola! Verrò con te, stai tranquilla...-

 

- Ho paura Vale...è....è impossibile-

 

- Ci sarò io con te!-

 

A quel punto mi abbraccio, mentre io non riuscivo neppure a muovermi, le mie braccia erano distese lungo il corpo, erano troppo pesanti per ricambiare il suo abbraccio. Mi sembrava persino faticoso respirare...Ed ecco che improvvisamente ricomparì mia madre, provocandomi un piccolo urlo...

 

- Eh...direi che possiamo andare-

 

- Vengo anch'io...-

 

Vidi mia madre osservarla un momento con espressione seria...

 

- Mi sembra la cosa più sensata-

 

Detto questo, davanti ai miei occhi passarono luoghi mai visti, ma in una maniera così veloce che fu impossibile percepirli appieno. Improvvisamente non eravamo più nella cucina della mia migliore amica, mi venne un po' di nausea, non mi pareva nemmeno d'essermi spostata, ma avevo un così grande mal di testa, che mi piegai su me stessa appoggiando le mani sulle gambe, come dopo una lunga corsa.

Respiravo ancora a fatica...

 

- Isa, stai bene!?-

 

Lofo si preoccupava sempre troppo...ma com'è che lei non stava male?

 

- Sì, dammi solo un momento, mi gira la testa e ho la nausea...direi che sarà un'esperienza che non rifarò mai più...-

 

- Riesci a rimetterti in piedi?-

 

- No?-

 

- E' una domanda?-

 

- Oddio...dammi solo un minuto...-

 

- Ti ci devi riabituare-

 

Disse improvvisamente la sconosciuta madre, perché di certo non conoscevo quella donna che una volta era mia madre. A quel punto mi raddrizzai nervosa guardandola dritta nei suoi occhi rossi e terrificanti

 

- Non mi ci devo abituare per niente invece! Se ci avessi perlomeno avvertite mi sarei preparata! Non sono un pacco postale! Non hai rispetto per nessuno vero? Sono passati anni, sei cambiata d'aspetto...certo, più o meno...ma il tuo modo di fare proprio no?!-

 

Stavo per continuare a scaricare la mia collera su di lei, quando vidi che non eravamo sole, a quel punto mi sentii terribilmente imbarazzata..che figuraccia...

 

- Scusate....non vi avevo visto...-

 

Ma erano veri? Erano uno più bello dell'altro! Un uomo accanto ad una donna, entrambi con lineamenti giovani, lui con dei bei capelli color biondo chiaro, lei castana e bellissima quanto lui. Poi c'era una ragazza bionda...una modella? Mi sarei voluta davvero nascondere in quel momento, non farmi più vedere alla luce del giorno, al suo confronto ero un mostro! Accanto a lei c'era un ragazzo dai capelli scuri e ricci, molto più massiccio di lei, era con una felpa, ma si potevano veder bene i suoi muscoli...poi un'altra ragazza, leggermente più minuta, dai capelli corti e leggermente scompigliati, era graziosa, e bellissima, sembrava una piccola fatina. Accanto a lei c'era un ragazzo piuttosto alto, dai capelli biondi, era dritto, maestoso e bello come tutti! Poi un altro ragazzo, dai capelli color bronzo, era il più bello, i suoi lineamenti perfetti, il suo sguardo triste che mi fissava...mi dispiaceva vederlo che stava così male...sarei voluta avvicinarmi per dirgli che andava tutto bene, ma di certo mi avrebbe presa per pazza...tutti i loro occhi erano dorati come il miele...io in tutta la mia vita non avevo visto nessuno di così perfetto.

 

- Isa, tutto ok?-

 

A quel punto mi concentrai sulla mia migliore amica, anche se era quasi impossibile non osservare quelle persone...

 

- Sì, ora va meglio, mi sento meglio...Mi spiace sul serio essermi presentata qui in questa maniera, oltretutto mettendomi a sbraitare, vi sarete già fatti una cattiva idea su di me senza conoscermi-

 

- Bella....loro sono la famiglia di cui ti parlavo, quelli con cui vivevi...-

 

Cosa? Io vivevo con loro? Ma stava scherzando? Ora capivo perché avevo scelto di restare...anzi no, era alquanto frustrante stare in presenza di persone così perfette

 

- Ah...-

 

Riuscì infine a dire, e mi sembrai una vera cretina, ma non sapevo davvero cosa dire.

 

- Forse dovremmo presentarci...-

 

A quel punto mi girai ad osservare l'uomo dai capelli biondi platino, forse era il capo famiglia

 

- Io sono Carlisle...-

 

- Io sono Esme sua moglie...-

 

- Io mi chiamò Rosalie...e lui...-

 

- Io sono Emmett! Il più simpatico della famiglia-

 

Sorrisi...

 

- Io invece sono Alice, mentre...-

 

- Io sono invece Jasper...-

 

- Mi chiamo Edward...-

 

- Allora sei tu Edward!-

 

A quel punto mi guardarono tutti

 

- La prima persona di cui mi ha parlato Lofo sei stato tu! Mi diceva che non era riuscita a rintracciati, e poi anche...-

 

Mi girai ad osservare mia madre

 

- Mia madre...ti ha nominato! Comunque son davvero contenta d'aver avuto l'onore di conoscervi, mi spiace che io non ricordo nulla, ma si può sempre ricominciare giusto? Penso che la mia mente abbia cancellato tutto quello che non mi piaceva della mia vita...perciò direi che questa è una seconda possibilità!-

 

- Bella!-

 

Mi riprese Lofo, ma che avevo detto? La famiglia perfetta mi guardava con aria triste, ops...forse avevano capito qualcosa di sbagliato, o forse avevo io detto qualcosa di davvero maleducato...

 

- Non volevo dire che voi non mi piacevate! Ma che forse ho fatto delle scelte che reputavo sbagliate...tutto qui...eh...è un po' complicato direi...-

 

- Stai tranquilla Bella, la memoria tornerà col tempo, ci vorrà solo pazienza, riaffiorerà, certo non bisogna forzarla...-

 

- Ma è un medico?-

 

Lo vidi sorridere mentre gli altri mi guardavano sconvolti

 

- Sì-

 

- Ah ecco! Perché il dottore all'ospedale ha detto esattamente le stesse cose..."di certo non bisogna forzarla, peggiorerebbe sole le cose, facendo in modo che la sua mente sepolga sempre più in profondità i ricordi...ci vorrà del tempo, del riposo certamente"...un tipo piuttosto bizzarro, come tutti i medici, non si offenda, ma non riesco a capire come i medici possano stare a contatto tutto il giorno con aghi, siringhe e sangue...mi viene la pelle d'oca solo al pensiero...-

 

Vidi il ragazzo di nome Emmett abbassare leggermente la testa per non farsi vedere che rideva...mi stava prendendo in giro?

 

- Bella, ci conosciamo da tanti anni, non darmi del lei...-

 

- Oh, scusa...dovrò cercare di sforzarmi...-

 

- Io ora vado, Aro mi sta chiamando-

 

Mi girai verso mia madre

 

- Ed Aro chi sarebbe?-

 

- Mio marito naturalmente, non ricordi?-

 

- Non ricordo? Io non ricordo? Tuo marito? COSA?!?!-

 

Non mi diede il tempo d'insultarla che sparì ed io mi girai verso la mia migliore amica

 

- Si è risposata? Lei si è rifatta una famiglia? Lei, mi ha lasciata per sposarsi con uno che si chiama Aro, e poi che diamine di nome è Aro? Un cane? Sì, un cane...dai Aro vieni qui bello! Ma io non ci posso credere! Poi ci si sconvolge perché la gente non vuole ricordare! Ma io dico, ma che razza di persona è! Possono davvero esistere persone come lei? O sono io che sono una calamita per quella razza di persone? Sai che ti dico? Per me potrebbe anche morire, lei e tutti quelli come lei! E' un mostro!-

 

Mi venne una fitta terribile alla testa, un dolore atroce che mi fece smettere d'imprecare, Lofo corse subito accanto a me

 

- Bella, stai calma, per piacere, non ti devi arrabbiare, non ti fa bene!-

 

- Come vorrei....-

 

- NO!-

 

La guardai stupita, che c'era da urlare adesso?

 

- Volevo dire, non bisogna dire certe cose...bisogna pensare bene a ciò che si desidera...-

 

- Lofo ha ragione, non vorremmo metterci a correre per scappare dalla tua ira...ahahah-

 

- Perché.....Emmett giusto? Ti potrei davvero far paura? Ad uno come te!? Insomma...ti sei visto?-

 

- Bellina quando ti ci metti non immagini neppure quanta paura fai! ahahah-

 

A quel punto mi si avvicinò, ed io percepì appieno quanto fosse grosso al mio confronto...senza avvertirmi mi abbracciò quasi alzandomi

 

- Son contento che tu sia tornata!-

 

- Anch'io...-

 

La sua pelle era a dir poco gelata, mi venne un brivido che cercai di trattenere dal farglielo notare, certo non sarebbe stato opportuno allontanarlo in malo modo...però forse potevo farglielo notare in maniera adeguata

- Ehm...Emmett....vuoi farmi per caso divenire un ghiacciolo? Sei gelato!-

 

A quel punto si staccò da me guardandomi con una strana espressione

 

- Oh, scusa...-

 

- Fa nulla...tranquillo...-

 

- Bella, ti facciamo vedere la tua camera, che ne dici?-

 

- Certo son curiosa!-

 

Vidi tutti avvicinarsi ed incominciare a salire le scale, Lofo aveva preferito restare in soggiorno, forse voleva darmi qualche minuto. Arrivammo all'ultimo piano e la ragazza di nome Alice mi aprì una porta, facendomi vedere una magnifica e perfetta stanza. Un letto matrimoniale, dove dietro c'era una grossa libreria, con innumerevoli cd, libri, ed uno stereo. Su una parete c'era attaccato un grosso televisore e in un'altra una piccola scrivania, ma la cosa più sorprendente era la vetrata, una gigantesca vetrata da dove si poteva godere un panorama mozzafiato. Mi avvicinai al vetro appoggiandoci una mano, era meraviglioso

 

- Ti piace?-

 

- Capisco perché ho scelto questa stanza...c'è uno spettacolo stupendo, la vista è magnifica...e oltretutto si può vedere il mare...direi che è perfetta-

 

- A dire il vero te ne sei impossessata, in poche parole ci hai costretti tutti a scegliere un'altra stanza!-

 

- E aggiungerei che ho fatto decisamente bene! Anche se c'è qualcosa di strano...-

 

- In che senso? Qualcosa non va?-

 

- Insomma, non è da me avere innumerevoli scaffali e non ricoprirli di oggetti e foto! C'è solo quello stereo ultra moderno, che aggiungerei che non è da me neppure quello....chissà quanto sono cambiata in questi anni...-

 

- Sei sempre la stessa...-

 

Mi girai ad osservare il ragazzo di nome Edward sorridendogli...

 

- Tu dici?...-

 

Mi misi seduta sul letto continuando a guardarmi in giro, quella stanza era la mia, eppure non mi sentivo per nulla a mio agio, come se mancasse qualcosa che non potevo davvero definire...

 

- E ditemi, cosa combino nella vita oltre a godermi il panorama?-

 

- Vai a scuola!-

 

Guardai il ragazzo dai capelli biondi che mi fissava con una strana espressione

 

- A scuola? Vorreste dirmi che io in realtà ho ventotto anni, ho mollato la mia vita, e sono ancora a scuola?-

 

- Quello che pensi sulla scuola non potrà mai cambiare Bellina!-

 

- No, direi di no-

 

Vidi che Lofo era salita e si trovava sul ciglio della porta dietro a quella famiglia

 

- Vale, che ne pensi della mia camera?-

 

Gli altri si spostarono per farla passare

 

- Direi che è magnifica, non trovi?-

 

- Sì...-

 

Senza volerlo sbadigliai...

 

- Sei stanca? Forse dovresti riposarti un po'...hai avuto un bel po' di notizie, magari fra un paio di ore ti potrei venire a svegliare...-

 

- Insomma vuoi parlare con loro quando io non ci sono...-

 

Mi guardò accigliata, come poteva sorprendersi? Mi conosceva, e sapeva che capivo al volo certe cose...

 

- Comunque sì, sono un po' stanca, se non vi dispiace mi riposerei un pochettino...-

 

- Ci mancherebbe Bella, in fin dei conti è anche casa tua, e sei libera di fare ciò che vuoi...-

 

- Grazie Carlisle...-

 

Detto ciò li vidi piano uscire dalla camera, Edward mi lanciò un'occhiata per poi uscire, facendomi rimanere sola con la mia amica

 

- Mi vuoi dire cosa ne pensi sul serio?-

 

- Della stanza o di tutto il resto?-

 

- Se vuoi entrambe le cose-

 

- La camera è davvero bella...anche se la reputo leggermente fredda, certo è da me scegliere la stanza più bella e con il panorama migliore, ma l'arredamento decisamente no. Non ci sono foto, non ci sono oggetti, niente che mi faccia pensare che sia davvero mia...ma non so se in qualsiasi caso mi sarebbe servito. Pensavo che vedere la stanza mi avrebbe fatto ricordare qualcosa, ma non sento nulla, anzi, sento solamente che manca qualcosa d'importante...Questa famiglia si vede che mi vuole bene, e forse io ne voglio a loro, ma per ora direi che è presto per affermarlo...per ora sono semplicemente degli sconosciuti. Però se in passato ho deciso di restare ci dovrà pur essere qualcosa che mi ha spinta a prendere quella decisione, se no perché mollare tutto? Di certo non mi esaltava l'idea, come ora, di frequentare la scuola...Poi sono tutti davvero belli, mi chiedo come sia possibile, e mia madre...oddio...si è risposata? Credo che abbia avuto troppe informazioni per oggi...-

 

- Posso solo immaginare come sia difficile per te da comprendere e d'accettare, ma datti un po' di tempo...-

 

- E se la memoria non mi tornasse? E se in quel caso mi rendessi conto che questo non è il posto giusto per me? In quel caso mi lasceranno tutti quanti tornare alla mia vita?-

 

- Credi sul serio che questa non possa essere casa tua?-

 

- Non lo so...forse dovrai richiedermelo fra un po', e magari a quel punto la mia risposta potrebbe essere diversa, ma per il momento non mi sento a casa...-

 

La vidi rimanerci male, ma in fin dei conti questa era la verità....

 

- Ok, ne riparleremo, per ora riposati un po', vedrai che poi andrà meglio...-

- Fra un paio di ore vienimi a svegliare-

 

- Certo! Buon riposo...-

 

- Grazie...-

 

Detto ciò uscì anche lei dalla stanza chiudendosi la porta dietro di se, lasciandomi sola. Mi sdraiai sul letto, reputando il materasso nemmeno di una grande comodità, ma come potevo dormire su un materasso del genere? Mi sentivo scombussolata e con un forte mal di testa, così mi coprì il volto con un braccio...sperando che Morfeo mi rapisse presto.

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Capitolo 10
*** 9 pov. Edward ***


Ciao a tutti e buon inizio settimana. Ormai le feste son finite e si ritorna alla vecchia routine, niente fine del mondo, babbo natale e la befana sono passati, perciò eccomi nuovamente qui come ogni lunedì e poi giovedì! Lo scorso capitolo abbiamo scoperto cos'è accaduto alla nostra Bella, questo avvenimento ha aiutato anche nel ricordare qualche avvenimento precedente. Oggi vi propongo un capitolo tutto pov. Edward, non è molto lungo, ma credo che possa piacere sapere come sta vivendo tutto ciò lui. Non solo, vediamo anche come ha reagito alla scomparsa di Bella. Nel prossimo capitolo si torna a raccontare dal pov. di Bella. Volevo ringraziare come sempre le tre meraviglie che hanno recensito il capitolo precedente katherine delenadanybor e deba. Grazie mille! Un grazie comunque va a tutti quelli che hanno inserito questa storia fra le preferite, da ricordare e da seguire, mi fa davvero un'enorme piacere! Ora vi lascio alla lettura, un abbraccio fortissimo! 



9



 

POV EDWARD

 

Mi sedetti sul divano con le mani sul viso, mente la mia famiglia mi guardava senza sapere cosa dire e fare, anche i loro pensieri erano incoerenti. Mai avrei potuto immaginare niente del genere, certo ora sapevo che era viva, ma di certo non potevo affermare che stava bene. Chiamare sua madre mi era sembrata l'unica speranza, solo lei poteva andare in quella dimensione e trovarla, avevo usato tutto me stesso per chiamarla, e di certo come me tutta la mia famiglia si sorprese quando ce la ritrovammo in soggiorno. Ci fissava in una maniera atroce, potevo vedere l'odio nei nostri confronti, in fin dei conti era sempre sua madre, e per lei era a causa nostra che la sua bambina, la sua unica figlia, era intrappolata in questa non vita. Quando arrivò guardò in giro capendo al volo che c'era qualcosa che non andava, o forse stava semplicemente cercando Bella...infatti la prima cosa che chiese fu proprio dove si trovasse sua figlia. Restò impassibile quando le raccontammo che se ne era andata, e non era più tornata, non traspariva nulla dal suo viso...ma quando finimmo di dirgli tutto, non aspettò un secondo per andarla a cercare...e ci sorprese ancor di più quando si ripresentò dopo poco dicendoci che l'aveva trovata. Ero felice, ed anche arrabbiato, non conoscevo il motivo per cui Bella avesse deciso di non tornare e senza neppure avvisare, ero già pronto per una litigata...ma poi vidi lo sguardo serio di sua madre, il suo sguardo un po' sconvolto, per la prima volta avevo visto un'espressione sul quel viso di ghiaccio, che non preannunciava nulla di buono. Ci disse che l'aveva trovata a casa della sua migliore amica...ci comunicò che non era tornata perché aveva avuto un incidente, nel quale suo padre, il suo vero padre, aveva perso la vita, e Bella, scioccata per l'avvenimento ha liberato una scarica di potere enorme, causando la sua momentanea umanità, e causando la perdita della sua stessa memoria...aveva cancellato tutti gli avvenimenti degli ultimi undici anni, come per senso di colpa, come se a causa di questi undici anni suo padre fosse morto, come se fosse stata colpa sua. Ci disse di far sparire le cose che riguardavano lei, doveva ricordarsi da sola, che non avremmo dovuta sforzarla. Ma non credevo sul serio fosse così brutale quella verità...non si ricordava nulla, nemmeno di me, mi aveva cancellato...Ed ora, ero seduto sul divano, mentre lei era in camera nostra a parlare con Valentina, mentre le diceva che non provava nulla nei nostri confronti, che non si sentiva a casa sua...per me quelle parole furono forse il colpo più duro. Sentii Lofo scendere per le scale, così alzai il viso, incontrando i suoi occhi rammaricati

 

- Si sta cercando di riposare...Ho provato a contattarvi, ma non avevo nessuno dei vostri numeri, il mio cellulare si è rotto una settimana prima che Bella mi venisse a trovare...-

 

- Dovrà essere stata dura anche per te-

 

- Sì Carlisle, ma non quanto per Bella...quando si è svegliata non avevo capito subito cosa le fosse accaduto, mi era sembrato semplicemente strano che non fosse tornata, bé insomma, vampira. Ma poi ha incominciato a farmi strane domande, a chiedermi per quanto tempo fosse restata in coma...ed anche lì al primo impatto credevo che fosse semplicemente un po' scombussolata...fin quando le ho detto che non sapevo come contattare Edward, e a quel punto...bé, mi ha chiesto chi fosse....-

 

Sentirlo da lei che era presente era ancora più dura, com'era possibile una cosa simile, perché doveva proprio capitare a Bella? Proprio lei che aveva sofferto già così tanto? Perché a noi?

 

- Ma com'è successo, insomma, sua madre ci ha detto dell'incidente...-

 

- Sì...è stata la cosa più brutale che io abbia mai visto in vita mia. Bella non ha fatto in tempo a far nulla...è corsa subito da lui dopo che lo avevano investito, c'era sangue ovunque, non sapevo cosa fare, avevo paura di come si sarebbe comportata...Andò da lui e cadde in ginocchio, prendendolo fra le sue braccia, s'inzuppò tutti i vestiti del suo sangue, singhiozzava....è stato terribile...lo ha abbracciato e a quel punto ho visto il cambiamento, la sua pelle stava divenendo rosea, e sulle sue guance incominciarono a cadere delle lacrime, a quel punto alzò il viso e ho rivisto i suoi occhi verdi, pieni di lacrime...poi li ha chiusi e ha lanciato un agghiacciante e disperato grido...Poco dopo si è accasciata...-

 

Potei vedere attraverso i suoi pensieri quelle scene davvero agghiaccianti, la disperazione di Bella, il sangue sui suoi vestiti, i suoi occhi stracolmi di lacrime, proprio come la sua amica in quel momento...la corsa in ambulanza con le sirene accese, e il suo risveglio. Solo io potevo aver visto sul serio ciò che accadde, ma c'erano una miriade di pensieri di sgomento per quelle scene. Avevo pensato che le fosse accaduto qualcosa, era impossibile che avesse deciso di non tornare, mi aveva salutato con un sorriso, con un bacio, rassicurandomi che non mi sarei neppure accorto della sua assenza, ma sapevo che era impossibile, per me lei era come l'ossigeno per un essere umano. Quando arrivò sera incominciai a sentirmi agitato, la mia famiglia mi cercava di tranquillizzare, diceva che forse era rimasta un po' di più con la sua amica, che in fin dei conti non c'era nulla di strano. Ma quando incominciò a sorgere il sole anche loro incominciarono a pensare che c'era qualcosa di strano, non era da Bella non avvertire per lo meno, e non era da lei non tornare sapendo che saremmo dovuti andare a scuola, certo non perché le piacesse, ma sapeva quanto fosse importante sembrare normali. Carlisle quasi mi dovette obbligare ad andare a scuola, cercava di non farlo vedere ma era preoccupato, anche quando affermava che nel momento che saremmo tornati ci sarebbe stata...cercai di convincermi per tutta la durata delle ore di scuola...quando suonò la campanella mi fiondai a casa, quando aprì la porta la chiamai con la speranza che mi rispondesse, ma nulla...dalle scale scesero Carlisle ed Esme, con aria preoccupata, e a quel punto capii che non era tornata, la mia Bella non c'era. I giorni si susseguirono ed io contavo i secondi, il tempo non era mai stato così lento, più osservavo l'orologio, più le lancette mi sembravano delle falci...Mi accanì anche contro Alice, dicendole che in qualche modo doveva pur vederla, mi sentii terribilmente in colpa vedendola singhiozzare, e Jasper che le cingeva le spalle, non ero l'unico a stare male, lo sapevo, ma per me era una tortura, era peggio della morte, peggio del dolore della trasformazione, lo avrei accettato quel dolore un milione di volte pur di sapere dove si trovasse Bella, di poterla semplicemente vedere, abbracciare. Carlisle contattò tutti i nostri amici, forse Bella era stata da loro, non so come poteva pensare che avesse deciso di lasciarci, e che fosse andata a salutarli prima di scomparire...ma rimasero scioccati quando Carlisle gli spiegò la situazione. Non si capacitarono della sua scomparsa, era assurdo, e lo era davvero! Quando chiamammo Eleazar, non aspettò un minuto di più per venire da noi, si preoccupo' del fatto che magari avesse incontrato uno di quei mezzi vampiri, ma Alice gli spiegò che sapeva che non era più tornata, lo avrebbe visto. Restò con noi per un po' di giorni, sentivo anche in lui una immensa tristezza, e di certo sapevo che non ero un gran bello spettacolo, mi dovettero persino obbligare a nutrirmi...ma perché farlo, perchè andare avanti quando non hai più nessun motivo, nessuna ragione per farlo? Poi ad Eleazar gli venne un'idea...l'idea che l'unica persona che poteva rintracciare Bella era sua madre, solo lei poteva come sua figlia, viaggiare nelle dimensioni...restammo alquanto scioccati dalla sua idea, ed anche lui non era convinto che sua madre ci avrebbe dato una mano...ma forse era l'unico modo, non mi sarebbe interessato nulla, ne del pericolo ne di altro...Eleazar poco dopo decise d'avvertire la sua famiglia, e che sarebbe tornato presto. Ed appena uscì di casa non aspettai oltre, non sapevo come fare, ma dovevo tentare, in qualsiasi modo, sarei andato persino in Italia io stesso per chiedere l'aiuto di quella donna, se fosse stato utile. Mi alzai e gridai il suo nome in una maniera così forte nella mia mente che rimasi leggermente rintontito....

 

- Edward!-

 

Mi scossi dai miei pensieri osservando le figure davanti a me, non avevo ancora parlato, ma non trovavo le parole, forse perché non c'erano parole adeguate a quello che stava avvenendo.

 

- Pensiamo che sia necessario che Lofo rimanga qui per un po', Bella si sentirebbe troppo sotto pressione in un posto dove crede di non conoscere nessuno...-

 

- Sì...-

 

A quel punto Lofo si avvicinò a me...

 

- Edward, devi reagire! Deve sentire che credete in lei, che le volete bene, che l'amate...-

 

- Non si ricorda di me...-

 

Finalmente riuscì a dirlo ad alta voce, e tutti rimasero sconvolti da ciò, sapevano quanto ci stessi male, sapevano che lo pensavo, ma sentirlo forse era peggio, rendersi conto che per me era peggio che per tutti loro. Bella era il mio unico amore, la donna che amavo, la donna che avevo sposato...e lei non si ricordava di me.

 

- Lo so Edward...ma tu ti ricordi di lei!-

 

Come avrei potuto dimenticarmi di lei? Ma cosa cambiava? La guardai inespressivo, così continuò a parlare...

 

- Se si è innamorata una volta di te, fai in modo che riaccada! Ricomincia da capo, forse riuscirai a smuovere la sua memoria, forse quando sentirà in se che per te prova più che un'amicizia, forse in quel momento i suoi ricordi riaffioreranno! Lo capisci?! Quello che lei prova per te è infinito, incancellabile! Soltanto è che per il momento, la sua mente lo ha racchiuso in qualche angolo, forse lo sta facendo per proteggersi, perché ricordando ha paura di soffrire...dovrai cercare di distruggere quella barriera che si è creata!-

 

- Si vede che sei una psicologa Valentina...-

 

A quel punto la vidi sorridere...

 

- Sai cosa direbbe Bella in questo momento?-

 

La guardai perplesso...

 

- Che dovresti pagarmi per il servizio!-

 

Sorrisi senza umorismo, mentre sentivo i pensieri della mia famiglia tranquillizzarsi, ed incominciare a sperare...

 

- Ma come ci comporteremo con la scuola? Abbiamo fatto credere che ha avuto un piccolo incidente, ma non potrà assentarsi ancora a lungo...-

 

- Hai ragione Jasper...forse dovremmo farla ritornare a scuola...-

 

- Credi che gli umani non si accorgano della differenza?-

 

- Avvertiremo che ha una momentanea amnesia...non credo abbiano fatto in tempo a conoscerla così bene per notare la differenza, ma comunque lo spiegheranno con qualcosa del tipo che è normale, dopo ciò che gli è accaduto, ha perso la memoria a causa di un'incidente...-

 

- Carlisle ha ragione, è un'ottima idea, ed io ho visto il futuro delinearsi, e vedere che non ci saranno problemi, crederanno a questa versione-

 

- Perfetto, allora faremo così-

 

- Sì, ma Bellina non dovrà stare troppo a lungo da sola credo!-

 

- Forse dovresti stare con lei il più possibile Edward!-

 

- Cercherò Rosalie...-

 

- Sappiamo tutti quanto per te sia difficile Edward, ma anche noi ci siamo affezionati, le vogliamo bene, e tu dovrai farlo non solo cercare di farlo!-

 

- Rose...-

 

- Lascia stare Emmett...Rosalie ha ragione...-

 

- Perdonatevi se v'interrompo, ma dov'è tutta la sua roba? L'ultima volta che sono stata in camera sua era diversa, non mi stupisce che non si sia trovata pienamente a suo agio, non è di certo da lei non avere foto, ne oggetti in giro...-

 

- Abbiamo nascosto tutto, credevamo che fosse meglio...-

 

- Certo non credo sia normale che vedesse le foto del suo matrimonio ad esempio, ma gli oggetti dei suoi viaggi, non credo che le farebbe male, forse vedendoli potrebbe riaffiorare qualcosa...-

 

- Forse hai ragione Lofo, appena uscirà dalla stanza metterò i suoi oggetti ricordo dov'erano prima che tornasse...-

 

- Bene Alice, ma dovremmo comunque avvertirla, se no crederà di divenire pazza! Un momento la camera è spoglia e subito dopo no! Insomma anch'io incomincerei a farmi strane domande sulla mia sanità mentale!-

 

- Di certo sarebbe da Bellina farsi quelle domande!-

 

- Emmett, a proposito, cerca di controllarti, ora è umana! E cerca di non farti sfuggire nulla! Se non vuoi andare alla ricerca di un tuo arto per tutta la penisola!-

 

- Calmo fratellino, non ho intenzione di fare nulla di sconveniente! Hai visto anche tu che quando mi ha detto che stava congelando mi sono immediatamente allontanato! E non l'ho stretta forte! Stai tranquillo! Bellina è la mia sorellina preferita!-

 

- Oh grazie Emmett!-

 

- Senza togliere nulla a te Alice, ma Bellina è uno spasso!-

 

- Ok, fra un'oretta l'andrò a svegliare, non ci aspetta che attendere...-

 

Attendere...certo non mi avrebbe fatto più male come prima, ora per lo meno la sapevo al sicuro, in camera nostra, sul nostro letto, potevo anche aspettare, forse....

 

Emmett accese la televisione per guardarsi una partita, Rose però poco dopo gli rubò il telecomando incominciando a cambiare come il suo solito i canali. Esme era andata al piano di sopra, non aveva detto nulla, ma sapevo che stava male, era preoccupata per me come per Bella, ormai ci era affezionata come una figlia. Alice era abbracciata a Jasper, mentre cercava nel futuro di vedere come si potessero evolvere le cose, ma ogni volta si trovava in un vicolo cieco, e la cosa innervosiva anche a me. Lofo chiese a Carlisle se avesse un libro da poter leggere, e si sedette sul divano per incominciare tranquilla, ma allo stesso tempo pensierosa, la sua lettura. Carlisle invece stava cercando di ricordarsi se avesse mai avuto un caso di amnesia nei suoi anni da medico...ed io aspettavo che il tempo trascorresse.

Mi tornò varie volte in mente quello che mi disse Valentina, dovevo ricominciare, dovevo farla rinnamorare di me, ma ci sarei riuscito? Bella mi aveva sempre detto che si era innamorata di me ancor prima di conoscermi, forse questo l'aveva portata ad accettarmi anche nei miei innumerevoli difetti, ma ora? Ora lei credeva...anzi, non mi amava proprio, come potevo farle cambiare idea? L'amore non si poteva certo decidere a chi donarlo, nasceva così, per caso, quando meno te lo aspettavi, e forse per la persona che meno immaginavi. Non potevo di certo forzare le cose, non sarebbe servito, e di certo non le avrebbe fatto bene. Improvvisamente poi rimasi stupito di un particolare non poco importante, ma era normale che non ci avessi fatto caso prima, ormai per me era divenuto normale...ma da quand'era tornata non avevo percepito i suoi pensieri! La prima volta che era venuta qui non voleva a tutti i costi farmeli sentire, sapeva che potevo leggere nel pensiero, e mi aveva bloccato! Non era uno scudo! Riusciva a bloccare i talenti degli altri! Perciò anche in quel momento lo stava facendo, senza saperlo, senza ricordarlo, la sua mente sapeva, era comunque in allerta, il suo talento era intatto! Non c'era altra spiegazione, nel profondo, anche se inconsciamente, non voleva che qualcuno potesse comprenderla così a fondo, così il suo potere mi bloccava, involontariamente ci stava ancora riuscendo! Questo perciò significava anche che non sarebbe restata umana, ma questo forse lo potevo già sapere, più di una volta me lo aveva detto, affermava che solo Dio poteva fare una cosa simile, non poteva cambiare totalmente questa cosa, lo poteva solo modificare per un po' di tempo, con un'enorme sforzo, e con una grande quantità di potere. Forse era questa la causa, il trauma che aveva subito, era stato così forte, così violento, da farle sprigionare tutto il suo potere. Ma per quanto tempo sarebbe rimasta umana? Certo non era un aspetto da sottovalutare, di certo se non avesse riacquistato la memoria prima, sarebbe rimasta scioccata da quella verità...Non solo aveva scoperto che era rimasta bloccata ai suoi diciassette anni, che erano passati undici anni, che il resto del mondo era andato avanti senza attenderla, aveva scoperto un minimo dei suoi poteri, aveva saputo di sua madre, della sua vita qui, anche se non del tutto...come avrebbe preso quella verità? Avrebbe pensato che fosse stato tutto un'enorme sbaglio? Si sarebbe data della folle per aver rinunciato alla sua vita per questa condanna? Avrebbe capito anche dopo le nostre spiegazioni, che non c'era altra possibilità? O avrebbe pensato che fosse stato meglio morire, o non venire mai in questo mondo? Ora aveva la possibilità di cambiare il suo futuro...o forse no, forse lo avrebbe accettato...spesso non faceva mai quello che era più sensato, ne pensava quello che era più giusto, e di certo avere un'esistenza del genere non era un bene. Mai nessuno come lei aveva accettato così tranquillamente la sua esistenza, aveva capito anche che non doveva spesso usare il suo potere per ritrasformarci, perché credeva che non fosse giusto...che dovessimo accettare quello che eravamo. La mia dolce Bella, era così giovane, aveva solamente ventotto anni, eppure a volte pensava e si comportava da più matura di me, che ne avevo ben quasi cento in più di lei d'anni. A volte mi sembrava di vedere Carlisle, anche lui riusciva ad essere così padrone di se stesso, per questo era un buon capo famiglia, era il più saggio fra tutti, sapeva sempre cos'era meglio fare. Di certo a lui non piaceva la sua eternità, ma di certo non lo dava a vedere, forse proprio come Bella...era giocherellona, le piaceva scherzare, a volte si comportava ancora come la diciassettenne di un tempo, ma riusciva ad essere saggia quando doveva esserlo, ed essere scherzosa quando ce n'era bisogno. Ed ora, come potevo solo immaginarmi che lei potesse smettere di amarmi? No, forse lo avrei accettato...non lo so, o forse ero semplicemente egoista perché credevo che non mi sarebbe importato, perché mi sarebbe bastato saperla felice e al sicuro...sì, ero davvero un'egoista, con lei lo ero sempre stato...come potevo solo pensare di non avere ancora il suo amore? E se decidesse di ritornare nel suo mondo? Che avrei fatto in quel caso? Mi venivano solo i brividi a pensare un'ipotesi del genere...l'avrei seguita, in qualche modo ci sarei riuscito...e poi? Le sarei rimasto accanto nell'oscurità, l'avrei spiata, osservata e seguita senza farmi vedere...non sarei mai riuscito a lasciarla, ormai era troppo tardi...

Improvvisamente fui distratto dai miei pensieri, mi girai di scatto verso le scale....ed ecco che comparve il mio unico ed eterno amore...






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Capitolo 11
*** 10 ***


Buongiorno a tutti! Rieccomi qui con un nuovo capitolo, si ritorna al pov. Bella che rende tutto un po' più leggero e divertente. Ci voleva dopo il capitolo pov. Edward! Abbiamo visto quanto è tormentato dalla situazione, mi sembrava necessario vedere come lui ed il resto della famiglia Cullen aveva vissuto la sparizione di Bella. Come sempre voglio ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente, danybor e deba grazie per esserci sempre. Un grazie va anche a chi ha inserito questa storia fra le preferite, da ricordare e da seguire. Mi rendente davvero felice! Ora vi lascio alla lettura! Un abbraccio forte!




10

 

Non so come, ma ero riuscita ad addormentarmi sul quello scomodissimo materasso, forse il mal di testa aveva contribuito, avevo bisogno sul serio di riposarmi. Erano quasi tutti in soggiorno, ma solo Edward sembrava che si fosse accorto del mio arrivo, mi guardava davvero in un modo strano quel bellissimo ragazzo, chissà a cosa stava pensando...

 

- Che avete combinato in mia assenza?-

 

A quel punto si girarono tutti verso di me, con aria perplessa, forse li avevo spaventati

 

- Spero di non aver interrotto nulla...-

 

- Ehy, già in piedi Bella?-

 

- Sì, ho riposato abbastanza, ma ditemi, son stata io a scegliere quel materasso? No, perché è duro come un mattone!-

 

- No, lo ha comprato Esme insieme al letto a dire il vero-

 

Alice per ora era l'unica che mi avesse risposto...Decisi d'entrare in soggiorno e andarmi a sedere accanto alla mia migliore amica, mi sentivo ancora leggermente fuori luogo in mezzo a quelle persone. Improvvisamente vidi Carlisle alzarsi...non so se fosse solo un'impressione mia, ma vidi Edward assentire con un leggero movimento del capo...

 

- Vado a fare una telefonata, torno subito-

 

Detto ciò uscì dal soggiorno...forse stavo diventando pazza. Osservai Lofo che aveva in mano un libro

 

- Che leggi?-

 

- Oh, nulla di particolare, i pensieri di Sigmund Freud sulla natura e gli uomini...-

 

- Mmm...Gli uomini adesso hanno esteso talmente il loro potere sulle forze naturali che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all'ultimo uomo...è questo ciò che dice?-

 

- Mi sorprendi Bella, hai letto Freud?-

 

- Non ricordo, ma reputo che sia così se mi ricordo ciò che scrisse...-

 

- Bellina, ti ricordi delle parole di Freud e non ricordi noi? Questo è davvero il colmo! Ma è anche da te!-

 

Mi vergognai terribilmente per l'affermazione di Emmett, in fin dei conti aveva ragione, non ricordavo loro, ma ricordavo delle citazioni di intellettuali morti ormai da tempo...

 

- Che ho detto?-

 

Chiese lui, quando tutti lo guardarono male, aveva un'espressione davvero buffa ed innocente, probabilmente non si rendeva davvero conto...

 

- Non hai detto nulla di male, in fin dei conti è la verità-

 

Ora avevo atterrito tutti, certo non era il mio intento...Lofo stava sorseggiando un po' d'acqua, forse per riprendersi un po', certo forse non dovevo fargli quella domanda, forse non in quel momento perlomeno...ma non resistetti

 

- Ma in questi anni non ho avuto qualche figlio illegittimo?-

 

Lofo riuscì a sputare l'acqua dalla bocca, mentre incominciò a tossire, perché gli era andata di traverso, ora tutti mi stavano osservando con gli occhi spalancati! Di risposta mi sedetti più comoda ed appoggiai i piedi sul tavolino di fronte al divano...

 

- Boh insomma, ho ventotto anni, non ho avuto figli? Amanti, ex mariti troppo gelosi o violenti, insomma sono rimasta una vera noia come un tempo? Per i bambini può essere che io non ne abbia avuti, in fin dei conti anche se in realtà non ho questa età, son rimasta una diciassettenne, e forse non ho mai pensato o desiderato troppo avere dei figli...insomma, delle piccole me che corrono in giro per casa, penso che io basti e avanzi per far impazzire le persone...ma cavolo, proprio nulla?-

 

- Bella, ma che diavolo di domande fai? Ti sembra normale?-

 

- Cosa con esattezza? Non dirmi che ci ho azzeccato, mi sono sposata e mio marito mi ha rubato tutti i soldi ed è scappato con una spogliarellista, già me lo vedo....-

 

- Io direi per niente!!-

 

- Bellina io direi che saresti capace del contrario, piuttosto sei tu che ti sposi qualcuno e poi scappi con i suoi soldi!-

 

- Ha ragione Emmett, non mi ci vedo un tuo fantomatico marito che scappa con una spogliarellista!-

 

- Certo Alice, perché sarei capace di cercarlo fino in capo al mondo per strappargli tutti gli arti e dargli fuoco!-

 

- Direi che non è una piacevole scena....-

 

- Tranquillo Jasper, a quanto pare mio marito non è scappato con una spogliarellista...anzi, immaginerei piuttosto che dopo essere stato con me per un certo periodo abbia deciso di cambiare genere, insomma che gli piacciano gli uomini....-

 

- Oddio...questo non dovevi dirlo, adesso quest'immagine non me la toglierò per tutta la mia esistenza!-

 

- Tranquillo Emmett, un giorno te ne dimenticherai, anzi no, per quel poco che ti conosco, affermerei che è la prima cosa che racconteresti ad un mio ipotetico fidanzato!-

 

Vedevo tutti ridere a crepapelle a quelle mie affermazioni, ogni tanto li vedevo pensare fra se, e scoppiare a ridere, solo Edward sembrava più che altro sconvolto dalle mie parole mentre guardava gli altri che non smettevano di ridere. Mentre c'era quel momento d'ilarità mi avvicinai a Lofo ed incominciai a sussurrare

 

- Ehy Vale, ho un po' di fame, dici che in questo posto esiste anche un frigorifero?-

 

- A dire il vero non lo so...-

 

- Scusa?-

 

- Volevo dire..che..non so dov'è collocata la cucina-

 

- Insomma Vale, ma non vivo qui? Non sei mai rimasta a cena?-

 

- Ci vedevamo spesso, ma non abbiamo mai cenato insieme...o per lo meno a casa...-

 

- Qualcosa non va?-

 

Mi piegai leggermente per guardare Edward e sorridergli

 

- Mi stavo chiedendo se posso fare uno spuntino...ho una leggera fame...-

 

- Certo, ti accompagno in cucina...-

 

Mi alzai contemporaneamente a lui, e lo seguì

 

- Esme deve fare ancora la spesa, perciò non c'è molto, forse qualche biscotto...-

 

- Cercherò di farmelo bastare!-

 

Arrivati in cucina vidi che aprì vari sportelli prima di trovare una scatola di biscotti e porgermela, mi sedetti su uno sgabello della penisola ed aprì la confezione

 

- Non ti piacciono molto i biscotti non è vero?-

 

- Come?-

 

- Sì insomma, non sapevi neppure dov'erano!-

 

- Già, in effetti non ne vado pazzo...-

 

Morsi un pezzo del biscotto restando ad osservare l'altra metà

 

- Probabilmente eravamo grandi amici noi due...-

 

- Da cosa lo hai dedotto?-

 

- Dal fatto che sia Valentina che mia madre hanno parlato subito di te, insomma, Lofo mi ha detto che stava cercando di contattarti, e mia madre ha detto che eri stato tu a chiamarla...perciò se due più due fa quattro...-

- Molto perspicace-

 

Diedi un altro morso al biscotto, senza riuscire però a guardare Edward in viso, o negli occhi, di certo non era un comportamento educato, ma se fossi caduta in quella tentazione non sarei riuscita più a liberarmi, era impossibile smettere di guardare un essere così dall'aspetto...perfetto....

 

- Mi spiace tanto....-

 

- Per cosa?-

 

- Sarai stato in pensiero...mi spiace...-

 

- Ora però va meglio....-

 

A quel punto non riuscì a resistere oltre, e cedetti, l'osservai attentamente, mi sentivo annegare in quello sguardo color oro...dai Isa, svegliati

 

- Mi spiace...-

 

A quel punto sorrise, anche se potei vedere che non era un sorriso felice

 

- Me lo hai già detto-

 

- No, non per la preoccupazione che ti ho causato, ma per non ricordarmi di te...-

 

Vidi il suo sorriso spegnersi, ed il suo sguardo farsi cupo, ci stava sul serio male, come poteva volermi così bene, come avevo fatto a conoscere quell'angelo? Che avevo fatto per meritarmi tale dono?

 

- Come ci siamo conosciuti?-

 

Lo vidi sorridere, più fra se che direttamente a me probabilmente

 

- Me lo ricordo come se fosse accaduto ieri...La prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati eravamo a mensa, nella mensa della scuola di Forks, la cittadina più piovosa d'America, ed è lì che è iniziato tutto. Solo dopo, durante la lezione, ci siamo scambiati le prime parole...Tu credevi ancora che fosse tutto un sogno...-

 

- Penso che questo sia stato normale, ancora adesso reputo che questo sia tutto così surreale...-

 

- Immagino che per te sia difficile, ma vedrai che le cose si sistemeranno...-

 

- Lo spero vivamente, perchè non so se arrivati a questo punto si possa tornare indietro...non trovi?-

 

- Perché, lo vorresti sul serio?-

 

Presi un altro biscotto senza rispondergli, non sapevo esattamente cosa dire...

 

- Lofo mi ha detto che restando qua si cambia...per caso anch'io come mia madre ho gli occhi rossi?-

 

- Assolutamente no!-

 

- Per fortuna, non sai quanto questo mi consola! E dimmi, tu e gli altri siete parenti?-

 

- Sì, Carlisle ed Esme sono i nostri genitori, ci hanno accolto come se fossimo davvero figli loro, e noi siamo da così tanto con loro che ormai li consideriamo sul serio i nostri genitori. Alice e Jasper sono gli ultimi ad essersi uniti alla famiglia, stanno insieme, sono una coppia, e li considero come una sorella ed un fratello, e lo stesso vale per Emmett e Rosalie-

 

- Insomma stanno insieme anche loro, è una bella cosa! Vi assomigliate a dire il vero, ma avevo compreso in qualche maniera che non eravate davvero parenti-

 

Improvvisamente c'era qualcosa di strano, mi girai appena verso la porta della cucina, non so, ma lo sentivo....Sentivo che Edward mi stava osservando, ma senza dire nulla scesi dallo sgabello ed uscì dalla cucina, con lui che mi stava seguendo. Andai verso il soggiorno, e vidi che era arrivato qualcuno di nuovo, aveva una bellezza alquanto accentuata anche lui, ma c'era qualcuno di normale in quel mondo? A quel punto lo vidi girarsi e guardarmi intensamente, aveva il colore degli occhi uguali a quella famiglia, un parente forse? No, in fin dei conti nemmeno loro erano veri parenti, ma allora perché i loro lineamenti erano così simili?

 

- Ciao Bella, son contento di vedere che tu stia bene...-

 

Inclinai leggermente la testa, non so se era un modo per guardarlo da un punto di vista differente

 

- Esattamente non so se io stia bene....comunque tu dovresti essere?-

 

- Mi chiamo Eleazar-

 

Eleazar...mmm...non mi diceva nulla quel nome

 

- Scusa, ma non ricordo-

 

- Non ti preoccupare, ricorderai-

 

- Ci conosciamo da molto?-

 

- Da un po' di anni ormai...Allora, mi hanno detto che ti ha ritrovata tua madre, è stata provvidenziale-

 

- Più o meno direi di sì...si è presentata a casa della Lofo, a dire il vero in cucina, con sciarpa e occhiali da sole, una cosa abbastanza strana...ma non credo che in tutto questo ci sia qualcosa di normale...-

 

- E non hai visto ancora nulla Bellina! ahahah-

 

Tutti si girarono a guardare male Emmett, ed io mi chiesi se stava scherzando o stava dicendo sul serio! Cosa ci poteva essere peggio di questo? O più che altro di più anormale!?

Senza dire nulla mi andai a sedere sul divano, mentre gli altri incominciarono a parlare, sul da farsi...Tornai ad ascoltarli quando, Jasper disse che domani sarei dovuta tornare a scuola...

 

- State scherzando vero?-

 

- Su cosa?-

 

- Come su cosa Jasper? Domani dovrei andare a scuola? Sono ancora in convalescenza, poi non mi ricordo nulla! Sai come potrei sentirmi?-

 

- Sì lo so...-

 

- No che non lo sai, non puoi sapere cosa io stia provando e cosa proverò domani stando in mezzo a gente che neppure mi ricordo! Per me è già abbastanza stare qui in mezzo a voi, che dovrei conoscere da anni! Figurati in mezzo a tutte quelle persone!-

 

- Bella, cerca per un momento di pensare, è la cosa più giusta da fare, potrebbe servirti per ricordare, e abbiamo un'apparenza da salvare!-

- Ma quale apparenza?!-

 

- Bella, forse tu non lo sai, ma non sono tutti come noi, non tutti restano alla stessa età. Questo mondo non è un mondo dei balocchi, è esattamente come il tuo, ma ci sono cose un po' più speciali, persone più speciali, come noi! Di certo non abbiamo potuto dire che eri scomparsa da un giorno all'altro, non potevamo dire che una ragazza di diciassette anni, mentre era andata a trovare la sua migliore amica in un'altra dimensione non era più tornata, e che quando questo è accaduto, quando lei è tornata non si ricordava più nulla!-

 

Le parole di Jasper mi fecero innervosire non poco, e poi cosa significava che non erano tutti come noi? Perché? E perché nessuno mi voleva davvero spiegare come stavano davvero le cose? Maledizione, perché non ricordavo? Perché?! Mi misi una mano sulla testa stringendola, mi stava scoppiando...

 

- Bella stai calma....-

 

Ma Jasper non poteva starsene per un momento zitto? Che ne sapeva se dovevo stare calma oppure no?

 

- Non dirmi cosa devo e non devo fare! Non l'ho mai permesso a nessuno, nemmeno a mio padre, figuriamoci se lo permetto ad un estraneo!-

 

Tutti mi guardarono sconvolti a causa delle mie parole, anche Jasper, che ora mi stava guardando forse triste, ma in fin dei conti avevo ragione!

 

- Mi dici che devo stare calma, mi dite d'avere pazienza, che prima o poi capirò, che riaffiorerà tutto. Ma che ne volete sapere voi? Per caso sai leggermi nel pensiero Jasper? Io non credo! Per caso pensi di provare quello che sento io? Mi sembra improbabile! Dovrei capire per te? Capire cosa, se nessuno mi dice la verità? Pensavo che chiunque fosse in questo posto era particolare, ed ora mi stai dicendo che non è così...e allora io cosa sarei? E voi? E perché siamo così speciali? Capisco che questo è per voi difficile, ma non immaginate per me quanto è massacrante! Perdere la memoria è brutto, specialmente quando ti scordi di persone che magari per te erano importanti, e forse essere dimenticati è ancora peggio...dovreste starmi accanto, aiutarmi a ricordare, e a ricordarmi di voi! Ma credete sul serio che la scuola, una cosa così banale mi faccia tornare in me? Vi giuro vorrei possedere una macchina del tempo per vedere tutti i momenti che abbiamo passato insieme, sia quelli belli che quelli brutti, vedere il bene che voi mi volete, ed il bene che io provavo per voi! Vorrei possederla per tornare al momento in cui ci siamo conosciuti, e magari vedere la gioia che avevo negli occhi in quell'istante! Tornare al momento più importante e fondamentale della nostra amicizia! Vorrei possedere una macchina del tempo per tornare indietro e fare in modo di non perdervi mai! Ma non posso! Non si torna indietro! Ed ora io non capisco sul serio che differenza faccia il fatto che io ritorni a scuola, quando non riesco nemmeno a capire perché io mi trovi QUI!-

 

Mi presi la testa fra le mani, ed improvvisamente tutti si alzarono in piedi, mi stavano fissando...nervosi? Forse avevo esagerato...eh, cavolo! Ma c'era qualcosa...e non stavano fissando me. Mi girai e mi trovai davanti mia madre! Ma da dov'era sbucata? Che domande idiote mi passavano per la testa? Ero arrabbiata con lei, terribilmente, ma ora a parte la Lofo era l'unica che io riconoscevo...non so se forse era perché mi era mancata in fin dei conti...Ma mi avvicinai a lei e l'abbracciai forte...Al primo impatto la vidi non reagire per poi ricambiare il mio abbraccio, accarezzandomi il capelli e dandomi un bacio sulla testa...

 

- Va tutto bene Isabella-

In quel momento percepì chiaramente la sua pelle gelida, e mi tornò in mente Emmett, era ghiacciata quanto lui, ma perché? Ma in fin dei conti che importava? Mi era mancata davvero...

 

- Ci sorprende la tua presenza...-

 

Mi girai ad osservare Eleazar, che stava fissando mia madre con aria severa dopo aver detto quella frase. Lei di risposta non disse nulla, continuava ad osservarlo impenetrabile...

 

- Son venuta a vedere come stava mia figlia...ho percepito la sua agitazione...-

 

- Che? Hai sentito la mia agitazione?-

 

- Sono pur sempre tua madre...-

 

- Forse te lo ricordi non così frequentemente...-

 

Mi stupì che Lofo aveva detto quelle cose, cosa significava? Certo non era da lei dire certe cose...però mi conosceva più di chiunque altro, e se aveva fatto quell'affermazione aveva di certo un motivo legittimo e sensato. E forse lo compresi, in fin dei conti, mia madre si era rifatta una vita e mi aveva pur sempre abbandonata...ma allora perché l'avevo abbracciata? Io ero arrabbiata con lei...lo sapevo, ma allora perché? Cosa mi era preso? Mi allontanai guardandola in viso, non capendo davvero cosa mi prendesse...però c'era sicuramente qualcosa che mi sfuggiva! Dovevo cercare di riprendere il controllo su me stessa. A quel punto mi allontanai maggiormente, osservandola seria

 

- Credo che la mia testa mi stia procurando veri e propri attimi di follia, se non ho pensato a quanto male mi hai fatto!-

 

- La tua mente però è ancora abbastanza forte per fartelo comprendere-

 

A quel punto vidi Edward fare dei passi avanti e mettersi davanti a tutti e perciò anche davanti a me...

 

- Non sei la benvenuta qui...-

 

- Si ringrazia così chi ti ha riportato...Bella?-

 

- Di questo ti ringrazio, ma questo non ti da lo stesso il diritto di fare certe cose...Bella può aver dimenticato, ma io no, ed io non perdono, e non do seconde possibilità...-

 

Non capivo di cosa stesse parlando, ne cosa gli prendesse improvvisamente, ora non mi sembrava il ragazzo dolce e premuroso che avevo conosciuto, ma riusciva persino a spaventarmi il suo tono.

 

- Non credi che in questo momento tu non sia nella posizione di dire certe cose? Almeno finché Bella non riacquisterà la memoria e tutto il resto?-

 

Lo vidi stringere i pugni ancora più agitato, ma non mi sfuggi il piccolo sussulto di tutti i presenti...la cosa non era per nulla buona, forse dovevo intervenire.

 

- Credo che Edward abbia ragione, ti ringrazio per avermi riportata qui...ma non credo che per il momento la tua presenza sia indispensabile...-

 

- Tranquilla Bella, ero venuta solo a valutare come procedevano le cose, ora vado via. Se dovessi cambiare idea, nel profondo sai come contattarmi ed io ed Aro saremmo ben lieti di darti ospitalità...Famiglia Cullen, Eleazar...è stato un piacere rivedervi-

 

Detto ciò spari davanti ai nostri occhi, potevo percepire nell'aria la tensione per la sua visita improvvisa, ma come sistemare la situazione?

 

- Allora domani si ritorna a scuola....speriamo che non m'interrogano, se no incomincio ad urlare!-

 

La mia frase riuscì a tranquillizzarli almeno un po', solo Edward era ancora rigido ed immobile, il suo sguardo era davvero ancora feroce, anche se la sua bellezza continuava ad essere invariata.

 

- Tranquilla Bella, penso che ci daremo il turno e faremo in modo di non lasciarti mai troppo a lungo da sola-

 

- Grazie Alice...ma come la mettiamo con la memoria? Insomma, cosa sanno loro?-

 

- Carlisle ha chiamato la scuola, avvisandoli che hai avuto un piccolo incidente ed ora soffri d'amnesia, non penso che nessuno comunque ti faccia troppe domande-

 

- Meno male, non mi piacciono gli interrogatori...-

 

Per fortuna la serata passò tranquilla, non parlammo della visita di mia madre, ne delle parole che avevo detto a Jasper. Certo lo avevo ferito come forse un po' a tutti...ma a volte mi lasciavo troppo andare. Arrivò il momento in cui incominciai a sbadigliare, questo naturalmente non sfuggì a nessuno, ma fu Lofo a dirmi che saremmo potute andare a letto. Salutai tutti, Eleazar mi avvisò che l'indomani non lo avrei trovato, ma che sarebbe tornato presto a vedere come stavo. Cercai di farmi vedere dispiaciuta per la sua partenza, ma non mi faceva una gran differenza la sua presenza o meno...Anche Lofo mi seguì, non avrebbe dormito insieme a me, Esme le aveva preparato una stanza tutta per lei, però probabilmente aveva voglia di parlare un po'. Appena entrai in camera mi sedetti sul letto, e Lofo chiuse la porta

 

- Allora come va?-

 

- Mah...va-

 

- Hai conosciuto anche Eleazar, sai che hai trascorso molto tempo con lui parecchi anni fa?-

 

- Eh? Dici sul serio?-

 

- Sì, davvero! E' stato lui a capire che potevi teletrasportati nelle varie dimensioni, è lui che ha spiegato che non era un teletrasporto, ma una sorta di modifica dello spazio...-

 

- Sembra una cosa alquanto affascinante...-

 

- Ma che non ti ha fatto tornare in mente nulla, giusto?-

 

- Perspicace amica mia...-

 

La vidi sospirare quasi con rassegnazione....

 

- Non sentirti demoralizzata per me Vale, le cose penso si aggiusteranno...-

 

- E' assurdo che sei tu che cerchi di tranquillizzare me, quando dovrebbe essere il contrario-

 

- Anche questo è vero...Comunque ora mi metto a letto, si è fatto tardi e non voglio che domani arrivo in ritardo al mio primo giorno di scuola-

 

- Hai ragione, ti lascio dormire, buonanotte Isa...-

 

- Notte a te-

 

Mi sdrai su quello scomodissimo letto, le informazioni e gli avvenimenti erano stati fin troppi per una giornata sola. Forse per questo mi sentivo così distrutta, ero troppo stanca, ed ora riflettendoci non mi sembrava del tutto scomodo quel letto...Ma non era solo quello, la mia testa era appoggiata sul cuscino...sentivo uno strano e piacevole profumo impregnato in esso...come una cretina immersi la faccia inalandolo...era a dir poco delizioso, il profumo più buono che io avessi mai sentito. Sorrisi all'idea di poter fare dei dolci sogni grazie ad esso...e senza rendermene conto i miei occhi si chiusero...

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Capitolo 12
*** 11 ***


Eccomi nuovamente qui! Mi spiace per questo ritardo di due giorni, ieri sono tornata a casa davvero molto stanca e non mi sono messa al pc e lunedì sono stata a festeggiare il mio compleanno, eh già, mi sto facendo proprio vecchia ihih ben 26 anni! ok, ok, non mi dilungo troppo....questo capitolo sotto certi aspetti può essere molto interessante, entriamo nel subconscio di Bella. Spero vi piaccia, ringrazio come sempre le due meraviglie che recensiscono ogni mio capitolo; danybor e deba, grazie mille ragazze, senza di voi sarei persa ahah! Un grazie anche a chi ha inserito questa storia nelle preferite, ricordate e seguite! Mi fa davvero molto piacere! Vi mando un grande abbraccio! Buona lettura!




11



 

Ero davvero rilassata, non mi ricordavo com'ero arrivata in quella spiaggia, ma forse era irrilevante. Ormai era notte, si sentivano solo le onde del mare, era davvero piacevole, quella melodia riusciva a farmi tornare il sorriso, a farmi rilassare completamente. Improvvisamente vidi che accanto a me c'era una ragazza, era buio, non riuscivo bene a vederla, era seduta proprio come me sulla sabbia, aveva le gambe piegate verso il petto, e se le teneva con le braccia, mentre aveva il mento appoggiato alle ginocchia. Osservava l'orizzonte proprio come me...

 

- E' rilassante vero?-

 

Non spostai lo sguardo dal mare per guardare la ragazza che mi aveva posto quella domanda, la sua voce era melodiosa e piacevole proprio come la sensazione delle onde.

 

- Sì, è davvero piacevole-

 

- Vengo sempre qui quando sento d'aver bisogno di starmene sola e tranquilla, quando reputo che ho bisogno di riflettere...-

 

- Anch'io se potessi, verrei qui, ogni volta che ne sento il bisogno...-

 

- Infatti ora ti trovi qui...-

 

- Ed anche tu...ed il tuo motivo qual' è-

 

- Ce ne sono molti a dire il vero-

 

- Prova a spiegarmeli...-

 

- Ultimamente, reputo che non sono molto felice...per colpa mia una persona a me cara ora non c'è più...-

 

- Mi spiace...-

 

- Anche a me...da quel giorno mi sono rifugiata qui, è l'unico posto che mi aiuta a tenere distante ogni minima sofferenza, senso di colpa e tristezza...-

 

- Io non credo che dovresti comunque fuggire, non penso neppure che sia stata davvero colpa tua-

 

- Oh, invece sì...è successo tutto a causa delle mie scelte. Ho sempre creduto che fossero giuste, fino a quel momento...o forse non solo...da quando sono qui mi son resa conto che molte cose nella mia esistenza non andavano, nell'ultimo periodo non mi sentivo particolarmente felice della mia vita...-

 

- Perché?-

 

- Non pensare male, la mia vita è praticamente perfetta...ho degli amici che mi reputano importante, una famiglia che mi vuole bene e che si dividerebbe in quattro per me, ho l'amore....un eterno e bellissimo amore. Ma sai quando ad un certo punto capisci che manca qualcosa? Non sai ben definire cosa, ma qualcosa non ti soddisfa pienamente...ma cerchi di non farlo vedere a chi ti circonda, non vuoi ferirli...ma piano, dentro, senti che peggiora, che ogni giorno quel peso che ti porti è troppo grande, è troppo pesante da poter sopportare. Allora piano cedi...provi a cercare una via di fuga, che possono essere due occhi azzurri, che ti vedono in una maniera nuova, che riescono a farti sentire più tranquilla, che capisci che ci sono nuovi amici...oppure cerchi di trovare qualcosa che valga la pena seguire. Non avrei mai pensato di poter dire certe cose, non avrei mai pensato di ridurmi a questo punto, mi sento intrappolata...come se fossi una farfalla in una ragnatela. Più cerco di divincolarmi e più la ragnatela m'imprigiona in se...Penso che le persone che mi amano stiano soffrendo terribilmente, e questo di certo non migliora le cose. Vorrei così tanto consolarli, o semplicemente dirgli che ritornerà tutto come prima, ma ogni volta che cerco di dire qualcosa, non trovo la mia voce. Mi sento un'osservatrice muta, immobile...osservo le persone, le spio dal mio piccolo mondo. E più osservo e più capisco diverse cose...è davvero curiosa la nostra razza...la tua...comprende la natura del perdono quando non c'è nulla da perdonare, si abbandona alle fatiche del tempo, anche quando non c'è tempo di farlo. E mentre sorride ad un nuovo giorno, ricomincia a vivere, a sperare, a gioire e a soffrire. E' davvero una cosa curiosa, sono sempre in lotta per la loro individualità...ed io che ora la sto guardando con occhi da straniera, la trovo magnifica, perfetta, e una scala di maestosità geometriche che si estendono alle più alte armoniche...ma è anche incubo, solitudine, paura e tristezza. Com'è possibile che non si vede lo splendore della vita, quando noi stessi siamo la vita? Com'è possibile che non ricordiamo chi siamo, quando siamo il miglior ricordo che abbiamo mai avuto...E perché non cerchiamo là, dove c'è qualcosa da cercare, anche quando sentiamo intensamente di doverla trovare? Eppure si hanno gli occhi per gioire, orecchie per capire, mani per toccare e cuore per amare. Non è personalmente a te che vorrei parlare, ma è all'energia che è dentro di te, perché so che lei mi può ascoltare. Il tuo gran desiderio di ricordare ti ha condotto fino a me, e alle mie parole...perché hai bisogno di rivedere tutto ciò che c'è bisogno di rivedere, e di conoscere di nuovo tutto ciò che c'è da conoscere, un vero automa ribelle, cerca dentro di se le sue risposte, non altrove. Segue la sua bussola interna come l'intera biblioteca galattica...e a quel punto vivere felice è l'unico dono più grande che puoi farti, e sarà l'unico più grande dono che potrai fare agli altri-

 

Ascoltavo quella ragazza come se fossi io stessa che parlavo, non so se era lei a comprendere me e a leggermi nel profondo o era il contrario, non capivo se stesse parlando dei suoi problemi oppure dei miei, che sembravano gli stessi.

 

- La penso esattamente come te...e dalle tue parole forse riesco ad intuire che ami qualcuno, e adesso è li ad aspettarti...Non so come mi comporterei io al tuo posto, forse sono l'ultima a dover dare consigli, penso che la mia vita sia un vero disastro, non so neppure se ho realizzato i miei sogni...-

 

Riuscì a scorgere un lieve sorriso sulle sue labbra..

 

- I sogni esistono per essere realizzati, le promesse per essere mantenute, e le delusioni...per rifarci incominciare a sognare. Sono le scelte che facciamo...che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità. Ogni persona è un abisso, vengono le vertigini a guardarci dentro. La paura ti rende prigioniero, mentre la speranza può renderti libera. Ci provi e fallisci, ci riprovi e fallisci un'altra volta, ma il vero fallimento è quando smetti di provare. La libertà è il diritto dell'anima a respirare. Che stupide che siamo, quanti inviti respinti, quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati...tante volte la vita ci passa di fianco e noi non ce ne accorgiamo nemmeno. Dovremmo capire, che prima di voler cambiare il mondo, dovremmo renderci conto che ne facciamo parte anche noi, anche se in questo istante io sto ai margini solamente ad osservare. Ogni sera guardo il sole al tramonto e cerco di rapirne l'ultimo calore dopo il suo lungo viaggio, per mandarlo dal mio cuore al suo...Se le persone che amiamo ci vengono portate via, l'unico modo per non farle smettere di vivere è continuare a ricordarsi di loro e di amarle. Ora mi manca sia lui, sia la persona che amo...Non dovremmo essere troppo esigenti nella vita, non dovremmo volere l'impossibile, dovremmo essere contenti delle persone che siamo...-

 

- Certo, ma non vale la pena avere la libertà se questo non implica la libertà di sbagliare, di cambiare idea!-

 

Mi alzai in piedi, e vidi improvvisamente all'orizzonte il sole sorgere, un'ebbrezza arrivò a me scompigliandomi i capelli, un profumo così buono...lo avevo già sentito...

 

- Questo è il profumo del mio paradiso personale....-

 

Abbassai il mio sguardo su di lei dopo la sua affermazione...

 

- Forse è ora che io vada...Tu non vieni?-

 

- No, io resterò qui per un altro po'....mi è impossibile muovermi adesso...ma tu vai...quando vuoi puoi venirmi a trovare...-

 

- Certo, lo farò...-

 

Mi allontanai da quella ragazza misteriosa, che sembrava che conoscessi, e che lei conoscesse me, mi girai ad osservarla, e grazie alla luce del sole potei vedere la sua splendida chioma di ricci rossi...era di spalle, non potevo vederla in viso...i raggi del sole si stavano avvicinando a lei inesorabilmente...ed ecco che la raggiunsero. Rimasi incantata quando vidi che i raggi del sole sulla sua pelle si riflettevano come su un prisma....uno spettacolo mozzafiato...sembrava avere la pelle ricoperta di piccoli ed invisibili diamanti. Poi la luce divenne troppo accecante...mi misi una mano davanti agli occhi per il fastidio...non sapevo neppure il nome di quella ragazza...provai a correre per riavvicinarmi, ma più correvo più vedevo la sua figura allontanarsi....provai a chiamarla...ma non si girava...la luce la stava inghiottendo

- ALLONTANATI DAI RAGGI DEL SOLE!!-

 

Mi svegliai di soprassalto urlando...oddio...era solo un sogno. Mi misi una mano sulla faccia, mi sentivo accaldata, quasi sudata, stavo perdendo la testa. Improvvisamente la porta di camera mia si aprì e vidi Lofo con i capelli sconvolti e gli occhi d'allucinata...

 

- Che è successo?! Stai bene?-

 

- Tu stai bene? Ma ti sei vista? Hai dormito stanotte?-

 

- Ti ho sentita urlare Bella! Ma con chi ce l'avevi?! Ti ho sentita tipo dire a qualcuno che si doveva allontanare da...i raggi del sole?-

 

- Oh, sì...ho fatto uno strano sogno...-

 

- Mi hai fatto prendere un'accidente! Ma che diavolo hai sognato?-

 

- Ma nulla, una ragazza, una spiaggia...-

 

- Una ragazza ed una spiaggia? Ed il sole?-

 

- Sì, il sole aveva uno strano effetto sulla sua pelle....-

 

La vidi spalancare gli occhi, forse si stava incuriosendo del mio sogno...

 

- Di che effetto parli?-

 

- Non so bene specificarlo....era, non so...come se avesse sulla pelle tanti piccoli diamantini, che irradiavano i colori dell'arcobaleno...-

 

- Ed era una ragazza? Dimmi com'era, riusciresti a descriverla?-

Mi sembrava assurdo che fosse così importante...fui sorpresa di vedere che l'intera famiglia Cullen fosse già in piedi, erano tutti ad osservare la scena...ma cosa c'era, una riunione? E la Lofo aveva deciso di fare la psicologa proprio adesso?

 

- Che ne so, era buio e non l'ho guardata in viso!-

 

- Ma hai detto che c'era il sole!-

 

- Sì, ma solo alla fine!-

 

- E in quel momento non l'hai vista?-

 

- Valentina, non ti sembra d'esagerare?-

 

- Bella è importante....-

 

- Eh vediamo...aveva lunghi capelli rossi e ricci, sembrava avesse la pelle molto chiara....nemmeno alla fine quando io mi sono alzata si è mossa dalla sua posizione, alla fine del sogno ho detto che dovevo andare, e gli ho chiesto mi pare, se lei venisse con me...ma prima era arrivata un strana brezza dal mare, un profumo...e lei ha affermato che era il profumo del suo paradiso personale. Poi mi ha risposto che lei sarebbe rimasti lì ancora per un po', perché non si poteva muovere, ma che era giusto che io tornassi, e che potevo andarla a trovare quando volevo. Per il resto non ricordo bene cosa mi ha detto, mi ha fatto un lungo discorso, mi diceva che era triste, e che era andata su quella spiaggia per riflettere, perché si sentiva in colpa e...non ricordo, forse ha detto insoddisfatta della sua esistenza. Mi ha detto che aveva perso qualcuno d'importante mi pare...ma ha anche affermato che la sua vita era praticamente perfetta...forse era tutto un po' contraddittorio, perchè diceva che aveva una splendida famiglia, tanti amici e un amore eterno...ma che gli mancava qualcosa. Poi mi sembra che abbia affermato che sapeva che la sua famiglia era in pensiero e che la voleva consolare, dirgli che sarebbe tornato tutto come prima, ma ogni volta che ci tentava capiva d'essere muta. Non lo so Vale è stato un sogno alquanto assurdo anche se tranquillo, mi sentivo pienamente in pace con me stessa in quel momento. E non capisco cosa ci sia di così importante in questo sogno...o di strano. A parte che alla fine è divenuto surreale quando ha fatto capolino il sole!-

 

- Eh....Bella, magari poteva essere un ricordo-

 

- Ceeerto, io su una spiaggia ai confini del mondo, che parlo con me stessa, e che sbrilluccico al sole...Direi che è proprio un ricordo, sì...io ci sono stata su quella spiaggia!-

 

- Ti ricordi!-

 

- Certo! Stanotte mentre sognavo!-

 

Vidi Lofo guardarmi severa mentre Emmett vicino alla porta se la rideva beatamente, e gli altri negavano con la testa.

 

- Ora posso fare colazione prima che vada a scuola o vuoi ancora fare la psicologa Vale?-

 

La vidi alzarsi portandosi con se un cuscino e poi lanciarmelo e prendermi in pieno viso!

 

- Non cambierai mai Isa!-

 

- Sappi che mi vendicherò quando meno te lo aspetti!-

 

Detto ciò mi alzai per andargli dietro, mentre vidi tutti andare via velocemente, era una cosa fuori dal comune!

 

Finì la colazione in fretta, era abbastanza presto, ed ero contenta di potermi ritagliare un po' di tempo prima d'iniziare la tortura scolastica, ma non fu così...Alice mi obbligò a vestirmi come aveva scelto lei, ma non solo, si mise in testa di dovermi sistemare anche i capelli, mentre io mi chiedevo cosa avessero di così sbagliato da doverli sistemare. Certo dopo il suo lavoro mi sembravano davvero molto più lucenti e setosi, utilizzò anche la piastra per arricciarli maggiormente! La cosa più assurda è che mi truccò, ma non tanto per il trucco, ma perché mi aveva messo un fondotinta così chiaro...non era per niente naturale! Infatti quando scesi in soggiorno e tutti mi guardarono non mi risparmiai a dire la mia...

 

- Ora potete anche ridere...Alice mi ha conciata in una maniera assurda! Non so se crede che io sia una bambola! Comunque mi ha anche messo un mare di fondotinta, così chiaro che assomiglio più a un cadavere che ad una persona!-

 

- AHAHAHA Bellina sei troppo forte!-

 

- Non era una battuta Emmett, dico sul serio! Anzi, son convinta che i cadaveri abbiano un colorito migliore!-

 

- Ne hai visti molti Bella?-

 

- Certo Jasper, ogni giorno in quale film horror, hai presente? Mi sembro tipo uno zombie, o una specie di qualche mostro, tipo un licantropo che si strappa i vestiti e si riempie di peli, oppure un vampiro, che appena gli volti le spalle ti azzanna al collo! Ecco cosa sembro! Un mostro! Diciamo grazie ad Alice per questo!-

 

- Bella, è un colore che ti dona, ed è naturale, tu hai sempre avuto la pelle chiara, e non è piacevole che ti paragoni ad un mostro! E spero vivamente che non ti riempirai di peli sul corpo dopo la fatica che ho fatto per sistemarti!-

Gli voltai le spalle alzando gli occhi al soffitto...

 

- Ok, allora non diverrò un licantropo peloso, magari uno zombie?-

 

- No Bellina, sarebbe meglio un vampiro! ahahahah Non vorrai deluderci vero? ahahah-

 

- Certo che no Emmett! Ma sappi che se fossi un vampiro sarei vegetariana, perché svengo all'idea del sangue! Perciò alla fine opterei per un vampiro, insomma sembro una morta che cammina! Certo che se mi vedono così pallida pensano che il mio incidente mi ha ridotto proprio male!-

 

- E' ora di andare...-

 

Edward aveva interrotto quel momento di caos per fortuna, ma non mia!

Scendemmo in garage, era incredibile che sotto quella già splendida e maestosa villa ci fosse un garage, ma era sorprendente maggiormente la quantità di vettura che c'erano! Vidi Emmett e Rosalie seguiti da Alice e Jasper salire su una macchina rossa fiammante, era una macchina stupenda! Invece Edward si avvicinò ad un'auto più sobria di un grigio chiaro metallizzato, non ne sapevo nulla di auto, e dovetti guardare la scritta posteriore per sapere che modello era...ed ora sapevo che Edward possedeva una magnifica Volvo grigia metallizzata. Lo vidi avvicinarsi ed aprire la portiera del passeggero...

 

- Allora? Che aspetti, andiamo?-

 

- Certo...-

 

M'infilai in macchina e lui chiuse la portiera, non ero rimasta bloccata perché volevo farmela a piedi, ma perché mi sorprese la sua cavalleria...bé insomma, nessuno mi aveva mai aperto la portiera.

Arrivammo a scuola in una ventina di minuti, io guardavo fuori per memorizzare la strada, o forse per cercare di ricordarmi qualcosa, forse mi poteva tornare in mente qualche particolare, ma non accadde. Constatai anche che Edward era un vero e proprio pazzo alla guida, mi chiesi come fosse possibile che era ancora vivo vedendo come correva in auto! Quando scesi dall'auto, mi guardai in giro, ma non sembrava che nessuno facesse troppo caso a me, anzi, nessuno a dire il vero ci stava guardando...che cosa alquanto strana. Vidi Edward fare il giro dell'auto e avvicinarsi a me

 

- Stamani abbiamo due ore di lingua italiana e una di musica...-

 

- Lingua italiana? Wow, potrei stupire il professore...-

 

- Ricordati che non dobbiamo dare troppo nell'occhio, va bene?-

 

- Certo, una vera missione in stile 007 insomma!-

 

- Diciamo di sì, puoi vederla anche in questa maniera-

 

- Poi abbiamo musica?-

 

- Sì-

 

- Mmm...-

 

- Che c'è?-

 

- Insomma, musica, non so se è il mio forte-

 

- Ma se sei una pianista eccezionale!-

 

-Cosa? Ma scherzi? Ho imparato a suonare il pianoforte?-

 

- A dirla tutta lo sapevi già suonare quando ci siamo conosciuti...-

 

- Sapevo già suonare? Questo sì che è strano!-

 

Senza rendermi nemmeno conto arrivammo in aula, entrammo tranquilli, e potei vedere perfettamente tutti gli altri studenti abbassare lo sguardo mentre passavamo fra i banchi, forse li metteva in soggezione la bellezza di Edward...anche a me faceva uno strano effetto stargli accanto a dire il vero, era davvero fuori dal comune.

 

- Il posto vicino alla finestra è il tuo!-

 

- Grazie, a quanto pare mi conosci davvero bene!-

 

Detto ciò ci sedemmo uno accanto all'altro, e riflettendoci era davvero così, sapeva perfettamente che amavo stare vicino alle finestre. Cercai di guardarmi in giro per osservare gli altri studenti, nessun viso mi diceva nulla, e nessuno aveva cercato di salutarmi, eppure mancavo da molto...forse non avevo fatto molte amicizie? Poco dopo entrò il professore con una televisione, insomma aveva scelto di farci vedere un film Italiano. Certo in quel modo, con le luci spente, nessuno avrebbe certo notato la mia presenza, era perfetto, le apparenze erano in salvo. Poco dopo il film iniziò, era uno di quel film così vecchi, che forse i miei genitori manco si erano conosciuti all'epoca. Lanciai un'occhiata verso Edward, era davvero incantevole...ma in lui non c'era solo bellezza, ma anche una profonda gentilezza, cavalleria e dolcezza. Lo conoscevo da poco, più o meno, ma stavo bene in sua presenza. Incominciavo a chiedermi se in quei undici anni che mi ero scordata, per caso fosse accaduto qualcosa fra me e lui...forse era un pensiero a dir poco assurdo, ma non era campato in aria a caso, insomma, come potevo essere rimasta indifferente per un così lungo periodo, quando in un giorno e mezzo non lo era già? Poi forse questo spiegherebbe perché Lofo lo aveva nominato prima di tutti, e lo stesso valeva per mia madre...Ma forse era solo una mia paranoia, forse era divenuto il mio migliore amico, e come proprio la Lofo anche lui mi voleva un gran bene e si preoccupava per me. O magari era accaduto qualcosa, o per lo meno da parte mia, in fin dei conti c'era una gran bella differenza fra me e lui, insomma lui era a dir poco perfetto...magari avevo provato una certa attrazione ma poi lui in una maniera gentile mi aveva fatto comprendere che non sarebbe potuto mai nascere nulla...che gran peccato. Lo vedevo guardare dritto e immobile, come una statua davanti a se, poteva sembrare normale, sarei dovuta stare attenta anch'io al video che ci stava mostrando l'insegnante, però per quel poco che vedevo, la sua espressione mi sembrava pensierosa, perso in chissà quali pensieri. Decisi che era meglio non fissarlo ulteriormente, se si fosse accorto che lo stavo scrutando, certo non avrei fatto una bella figura! Mi girai a guardare la Tv, capendo però che non avevo alcun interesse, avevo troppe cose per la testa, ed una di queste era una strana sensazione, un certo brivido che mi percorreva la schiena....ad un certo punto capì a malincuore che era la vicinanza di Edward che mi provocava tutto ciò....sì, a malincuore...perché il nostro era semplicemente un rapporto d'amicizia! Isa...vuoi ritornare in te? Finito di fantasticare? Scossi leggermente la testa facendo un sorriso triste.

 

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Capitolo 13
*** 12 ***


Buongiorno a tutti, ed eccomi con un nuovo capitolo! Il cap. scorso era molto introspettivo, il sogno di Bella era molto particolare...in questo invece, ritorna il nostro Alan. Vedremo un po' come si mette la situazione...ihih Volevo ringraziare danybor per aver recensito lo scorso capitolo, grazie per il tuo continuo sostegno! Grazie anche a chi ha inserito questa storia in una delle liste...ok, ora mi dileguo, buona lettura!






12

 

Per fortuna le ore d'italiano giunsero in breve tempo alla fine, quel film stava incominciando a provocarmi un serio colpo di sonno! Io ed Edward ci alzammo tranquillamente, e lui si girò verso di me...

 

- Interessante?-

 

- Cosa?-

 

- Il film?-

 

- Oh, sì, il film, certo!-

 

- Ti ha annoiata insomma!-

 

- Come hai fatto a capirlo?-

 

- Sai che molti anni fa, all'inizio, quando eri venuta da noi da poco tempo...eravamo a scuola e l'insegnante proprio d'italiano decise di farci vedere un documentario...anche quella volta l'hai trovato noioso, così tanto che ti sei persino addormentata...-

 

- Oddio, ma scherzi? Certo avrò fatto una gran bella figuraccia, ma è fantastico! Insomma, in fin dei conti mi stai dicendo che ci ritroviamo dopo undici anni a rivivere le stesse cose!-

 

- Effettivamente questo è alquanto strano, ma comunque non è mai la stessa cosa...-

 

- Anche questo è vero, oggi non mi sono addormentata!-

 

- Giusto, anche se non intendevo proprio quello...-

 

Tranquilli percorremmo i corridoi, nessuno alzava lo sguardo su di noi, o per lo meno appena mi giravo ad osservarli spostavano lo sguardo...

 

- Non credo che mi sia fatta troppi amici a scuola...-

 

- Cosa te lo fa credere?-

 

- Insomma, nessuno ancora mi è venuto a chiedere come sto...anzi, sembra che mi evitino-

 

- Non badarci, è un paese piccolo, e qui tutti si conoscono da generazioni, quando arriva qualcuno di nuovo per loro è un forestiero, che ha invaso il loro territorio. Oltre al fatto che penso ci reputino strani, o diversi se vogliamo essere corretti-

 

- Diversi? E poi perché nuovi? Abitiamo da poco qui?-

 

- Da un anno, ma abbiamo iniziato a venire a scuola solo quest'anno...-

 

Arrivammo nell'aula di musica, ed io affrettai il passo per scegliere i posti che volevo, cioè abbastanza lontani da orecchie estranee...volevo sapere qualcosa di più, e sembrava che Edward fosse l'unico disposto a rispondere alle mie domande. Certo avevo notato che rimaneva sempre vago, ma era comunque meglio che nulla in fin dei conti. Lo vidi lasciarmi scegliere il posto e seguirmi per sedersi accanto a me, sembrava la guardia del corpo di una bambina! Avevo tutta l'intenzione di passare l'intera ora a tempestarlo di domande...Per fortuna la professoressa aveva intenzione di far suonare ad un ragazzo il basso, nessuno avrebbe udito quello che dicevo, e poi di certo non mi sarei messa ad urlare!

 

- E dimmi, prima di qui, dove stavamo?-

 

- A Forks...non è molto distante da qui, la prima volta che sei comparsa abitavamo lì -

 

- Forks? E per quanto tempo siamo restati in quella città?-

 

- Dieci anni, per lo meno tu, noi già ci abitavamo -

 

- Ok, ed ora correggimi se sbaglio...io ho ventotto anni in realtà, anche se ne dimostro diciassette...come te del resto...ma tu quanti anni hai?-

 

Lo vidi osservare davanti a se...capì al volo che stava valutando se rispondere alla mia domanda o meno

 

- Pensi che ne rimanga sconvolta?-

 

- Pensi che ne resterai sconvolta?-

 

- Saprò cavarmela...-

 

- Centodiciannove-

 

Deglutì mentre spostai il mio sguardo al povero ragazzo impedito con il basso. Avevo detto che potevo cavarmela, ma forse non era vero, insomma il ragazzo bellissimo, che assomigliava più ad un angelo che ad un umano...aveva centodiciannove anni? Ma...com'era possibile? Forse era una domanda insensata, in fin dei conti io ne avevo ventotto, eppure agli occhi di tutti, anche a quelli miei sembravo una diciassettenne a tutti gli effetti. Insomma, però se facevo due calcoli...in poche parole era nato nel...1901? Insomma, quando non esisteva ancora il telefono, la televisione...insomma aveva visto le guerre mondiali! Sapevo che era in attesa di ciò che pensavo, ma forse in quel momento la mia mente era alquanto incoerente...

 

- Te li porti bene...-

Oddio...lo avevo davvero detto? Ma che mi era saltato in mente? Lo vidi sorridere mentre guardava davanti a se, chissà cosa stava pensando di me....

 

- Anche tu-

 

E'? Bé, sì in effetti aveva ragione...

 

- Ma tu sei più vecchio!-

 

Si girò con un suo perfetto sopracciglio alzato, per guardarmi...forse lo avevo offeso...

 

- La mia età è saggezza...e poi a questo punto che dovrebbe dire Carlisle?-

 

Quell'affermazione mi spiazzò, cosa voleva dire? Cioè, la domanda più corretta da porsi era, quanti anni aveva Carlisle? Lo guardai perplessa e mi rispose con un sorriso...forse non era la domanda più giusta, oppure era la risposta che non sarebbe stata giusta! O più che altro normale!

 

- Ehm...e dimmi, come mai ci siamo trasferiti qui?-

 

- Non ti sembra ovvio? Dopo dieci anni che stavamo a Forks, insomma....-

 

- Giusto...la gente vedendoci si sarà fatta qualche domanda-

 

Effettivamente era la cosa più sensata, chissà perché non ci ero arrivata subito, in fin dei conti era più che normale. Potevo immaginare come la gente poteva vederci strani, gli anni passare e noi restare sempre gli stessi, sicuramente potevano pensare che eravamo una sorta di qualche extra terrestre, o dei mostri...insomma, di certo non normali!

- Perciò spesso tu e gli altri avete dovuto cambiare città-

 

- Molto spesso, sì-

 

- Perché ho deciso di restare con voi?-

 

Lo vidi cambiare espressione improvvisamente, a quel punto capì che forse avevo fatto la domanda sbagliata, o più esattamente avevo fatto la domanda giusta, la cui risposta però non potevo ricevere. Forse dovevo cambiare discordo...

 

- Dopo pranzo che lezioni ho?-

 

- Un'ora di spagnolo, ed anche in quella non sarai sola, perché ci sarà Jasper con te...poi l'ora successiva hai nuovamente musica. Purtroppo sarà l'unica ora in cui nessuno sarà con te. Non capisco neppure perché tu abbia nuovamente musica a dire il vero. Comunque se avessi bisogno non esitare a chiamarmi-

 

- Un'altra ora di musica, sicuramente sarà una lezione pericolosa...magari l'insegnate mi dice di suonare la chitarra, e mentre cerco d'accordare le corde, una di esse si spezza e cerca di strangolarmi...-

 

- Non è affatto divertente!-

 

- Realistica però, sì, vero?!-

 

Lo vidi alzare gli occhi al soffitto e sospirare, mentre io sorrisi. La lezione si concluse velocemente, il povero malcapitato ragazzo sembrava pezzare, manco avesse fatto una corsa di chilometri. Suonare il basso richiedeva di certo una certa bravura, o per lo meno immaginavo, ma perché sforzarsi tanto per qualcosa di cui non si è proprio in grado di fare?

Io ed Edward andammo poi dritti in mensa, prima d'andare dagli altri, che avevano già scelto un tavolo tutto per loro, ci fermammo a prendere qualcosa da mangiare. Io scelsi un po' di purè, e qualche verdura grigliata, mentre Edward prese un trancio di pizza. Poi andammo dagli altri, che si erano già serviti

 

- Ciao Bellina, come sono andate le prime ore di lezione?-

 

- Sono andate Emmett...pensavo fosse peggio....-

 

- Visto che non era una così brutta idea?-

 

- Hai ragione Jasper!-

 

- Jasper è molto intuitivo, ma lo sapevo anch'io che sarebbe andata bene!-

 

- Figurati se non lo sapevi Alice!-

 

- Guarda che è vero Rose!-

 

- A parte ciò...Bellina hai deciso di rimanere in forma con una dieta vegetariana?-

 

- Per me la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Sarei restia ad ammazzare un agnello per sostenere il corpo umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall’uomo dalla crudeltà degli altri uomini....e la provvida terra fornisce ricchezze e molti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue, mio caro Emmett-

 

- Mi lasci senza parole Bellina...reputi che la vita umana sia meno importante di quella animale?-

 

-Verrà un tempo in cui considereremo l’uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo-

 

- ...ma è pur sempre...insomma...-

 

- Cosa Emmett? Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto? Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi! Come ti sembrerebbe se un giorno venissi da te e ti dicessi...chi mangiamo oggi?-

 

- Io ti risponderei un bell'orso bruno!-

 

- Cosa!?-

 

Naturalmente oltre a me, tutti i componenti del tavolo guardarono Emmett con aria irritata, come poteva dire certe cose?

 

- Direi che mi è passato l'appetito Emmett-

 

Alice non aveva tutti i torti anche a me era passato l'appetito, ma vedevo che anche gli altri non stavano toccando cibo...Dopo pochi minuti di silenzio gli altri incominciarono a parlare, ma io non ne avevo una gran voglia, ogni tanto mi guardavo in giro cercando di vedere se riconoscevo qualcuno, ma nessuno sembra rivolgere la sua attenzione verso di me. Ad un certo punto presi la forchetta e incominciai a giocare con il cibo davanti a me...perlomeno fin quando notai che tutti mi stavano fissando.

 

- Che c'è?-

 

- Tutto bene Bella?-

 

- Certo Jasper! Dopo abbiamo un'ora di lezione insieme ho saputo-

- Sì, spagnolo!-

 

- Speriamo che queste due ore volino in fretta....non vedo l'ora d'andare a casa!-

 

Fui sorpresa quando suonò la campanella, l'ora di pranzo era passata a dir poco velocemente, ero così concentrata sul nulla, che non mi ero accorta del passare del tempo. Ci alzammo dal tavolo tutti insieme, nessuno alla fine aveva mangiato nulla...dovemmo buttare tutto!

 

- Ci vediamo alla fine delle lezioni Bella!-

 

- Ok, ma dove, alla tua macchina?-

 

- Sì-

 

Detto ciò Edward e gli altri se ne andarono, mentre io e Jasper incominciammo ad incamminarci in aula. Come le ore precedenti nessuno alzò lo sguardo su di me e neppure questa volta su Jasper, che sembrava non farci neppure caso, forse era abituato. Ci sedemmo negli ultimi posti, per aspettare l'arrivo dell'insegnante. Jasper sembrava leggermente più sulle sue rispetto a tutti gli altri, era molto schivo...forse era in imbarazzo per il fatto che io non ricordassi nulla, e non voleva sbilanciarsi troppo, ma era davvero convinto che ciò avrebbe aiutato la mia memoria? La professoressa entrò in aula, ma non avevo alcuna voglia d'ascoltarla, presi a disegnare strane forme su un foglio. Dapprima incominciai a disegnare cerchi, triangoli, per poi allargarmi a disegnare una luna...una spiaggia, ricoperta di palme, poi aggiunsi quasi sulla riva una villa. Sospirai per cambiare soggetto, e a quel punto disegnai una torta, con una rosa appoggiata sopra...forse era la fame. Ad un tratto girai leggermente lo sguardo e notai che Jasper stava osservando i miei disegni, chissà se per lui avevano qualche significato....Ma cosa pensavo, che significato poteva mai avere una torta e una villa su una spiaggia di notte? Improvvisamente mi sentii nervosa con me stessa, com'era possibile che non ricordassi nulla? Non potevo giustificare dicendomi che era passato poco tempo, in fin dei conti non era così, forse ero qui da poco, ma ormai la mia memoria mancava da troppo....Alzai lo sguardo sull'orologio attaccato sopra alla lavagna, non mancava molto alla fine di quella tortura, non era una tortura la lezione di spagnolo, alla fine non gli davo neppure così tanta importanza...ma stava finendo quella giornata di scuola! Certo potevo impegnarmi di più, forse tener la mente occupata mi avrebbe aiutata a non pensare troppo, ma era impossibile. Ripresi a disegnare dei cerchi calcando, andai a pasticciare anche sopra alla villa e alla torta, in fin dei conti quei disegni non significavano proprio nulla! Capì di calcare troppo quando la punta della matita si spezzò, catturando anche l'attenzione di Jasper che si girò verso di me, percepì che stava per dire qualcosa, ma fu interrotto dal suono della campanella.

 

- Finalmente!-

 

- Mi sei sembrata un po'...frustrata-

 

- No figurati...è solo che non vedo l'ora di tornarmene a casa, mi sento un po' stanca...-

 

- Stai tranquilla, ancora un'ora e la tortura per oggi è finita-

 

- Meno male...bé ora vado, non voglio arrivare in ritardo a lezione-

 

- Ok, ti ricordi come arrivarci?-

 

- Certo-

 

- Va bene, allora ci vediamo dopo, buona lezione!-

 

- Anche a te!-

 

Lo guardai allontanarsi con una strana rilassatezza, finalmente stavo sola. Certo non volevo dire che non mi piaceva la loro compagnia, ma avevo davvero bisogno di starmene un po' per i fatti miei, non volevo e non avevo bisogno di baby sitter. Mi girai a guardare il corridoio per un momento perplessa, avevo decisamente mentito, da che parte era l'aula di musica? Cavolo, sarei arrivata di certo in ritardo! Camminai per i corridoi che si stavano svuotando, non volli chiedere a nessuno, già la gente non aveva il coraggio di guardare nella mia direzione, figurati che reazione avessero se mi fossi avvicinata. Passarono altri minuti ed il corridoio fu deserto, cavolo...un gruppo di ragazzi sorridenti sbucarono da in fondo al corridoio con il sorriso, riconobbi il povero ragazzo che aveva cercato di suonare il basso. Ma ne lui, ne nessuno di loro, fece una piega passandomi accanto. Di certo non erano molto educati, ne socievoli. Mi bloccai improvvisamente quando arrivai davanti all'aula in cui si sarebbe svolta la lezione, finalmente l'avevo trovata! Stranamente però era deserta...c'era solo un ragazzo di spalle

 

- Ma dove sono tutti?-

 

Non si girò neppure per rispondermi

 

- Se ne sono andati, la professoressa ha avuto un contrattempo e non viene...-

 

- Ah...bene, ottimo-

 

A quel punto si girò a guardarmi, e lo vidi aprire la bocca e spalancare gli occhi, due occhi di un azzurro intenso e meraviglioso. Oggi era il primo che mi rivolgeva la parola, ed era il primo con cui avevo scambiato delle parole che non fosse un componente della famiglia. Ma...aveva intenzione di restare così a lungo fissandomi? Di certo non era un comportamento normale...

 

- Non mi resta che aspettare allora...-

 

Mi avvicinai ad una sedia per accomodarmi, quando il ragazzo spezzò il silenzio stupendomi

 

- Bella...-

 

Mi girai di scatto a guardarlo, ci conoscevamo? Cavolo, avrei dovuto ricordarmi di lui? Cercai di sforzarmi, ma non trovai nulla...

 

- Sì?-

 

- Sono Alan...-

 

- Ehm...-

 

- E' vero...ho saputo del tuo incidente, e della tua memoria...-

 

- Già...non mi ricordo molto...-

 

- Non sapevo se venire a casa tua sarebbe stata una cosa giusta, però ero preoccupato per te...-

 

- Non ti preoccupare, credo che in effetti comunque tu abbia fatto la cosa migliore, mi sembra già tutto alquanto strano e complicato, aggiungere altre perplessità non mi sarebbe stato d'aiuto...-

 

- Ma ora come ti senti?-

 

- A parte che non ricordo un fico secco? Mah...per il resto direi bene...-

 

- Scusa in effetti è una domanda sciocca...-

 

- No, non ti preoccupare, cerco di mettere sul ridere una situazione alquanto assurda e seria-

 

- Certo sempre meglio che piangersi addosso-

 

Lo guardai sorridendo, in realtà mi stavo piangendo addosso eccome, ma forse mi risultava facile mascherarlo bene. In fin dei conti che avevo fatto nell'ultima ora oltre che piangermi addosso? Lo vidi andare verso il pianoforte e sedersi sul seggiolino nero e rettangolare, inclinai leggermente la testa incuriosita, e a quel punto si girò verso di me

 

- Forse tu non te lo ricordi, ma sei un'ottima pianista sai?-

 

- Mi è stato detto...-

 

Mi alzai per andare accanto al piano, guardavo quei tasti avorio e con un dito schiacciai uno di essi...

 

- Dai, siediti accanto a me-

 

Lo guardai e senza pensarci mi sedetti accanto a lui, era bello stare seduti di fianco ad una persona davanti ad un pianoforte, non so perché, ma mi dava una strana sensazione...

 

- Un giorno ti ho sentita suonare un pezzo magnifico sai? Stavo andando a lezione, ma non son riuscito a non fermarmi per ammirarti ed ascoltare...-

 

- Dici sul serio? Sono così brava?-

 

- A parte la tua bravura...anche la melodia era celestiale...si percepiva nell'aria quello che volevi trasmettere suonando...-

Mi guardava serio per poi imbarazzarmi sorridendomi

 

- Che dici se intono le prime note? Forse ti ritorna in mente....o forse la componi senza renderti conto, sarebbe magnifico non trovi?-

 

- Credi sia così facile?-

 

Schiacciai un'altra nota...

 

- Non immagini come io mi senta...è come se fossi caduta in un buco nero, profondo e buio...mi sembra che ora io stia lì, ferma...mi sembra d'essere morta, e la cosa peggiore è che reputo che io stessa sia l'assassina. Perché dev'esserci un motivo per cui io non ricordo nulla...-

 

Sentivo i suoi occhi su di me...presi un riperso prima di continuare a parlare

 

- Veniamo al mondo perché qualcuno ci ha voluto, o almeno si spera che sia così...moriamo perché è il nostro cuore a deciderlo, amiamo perché ne sentiamo l'esigenza, soffriamo perché è inevitabile, siamo felici perché ci fa star bene, siamo tristi perché qualcuno o qualcosa ci ha fatto del male, ma quando moriamo dentro, forse, non vogliamo sapere il perché, vogliamo solo che il dolore che sentiamo finisca. E la cosa davvero peggiore è sapere che la mia aguzzina non sono altro che io, e mi chiedo perché per colpa mia una parte della mia stessa anima se ne sta andando via. All'inizio non sapevo darmi un perché, ma dopo un po' di tempo passato nell'annebbiamento e nel buio più totale, mi son riuscita a dare una riposta...sono io stessa che sto uccidendo la mia anima, la mia stessa vita...e mi chiedo perché...io, che ho sempre cercato di dare il massimo nella vita, certo, mi son donata cose belle ed anche cose brutte. Ma non accetto che di punto in bianco sia accaduto tutto ciò, mi ha lasciata sola e indifesa contro l'intero mondo. Forse per questo ho realizzato che niente è per sempre, che tutto nasce per finire, e poi, quando finisce, tu sei a pezzi, tutte le certezze che avevi prima, ora vacillano, improvvisamente non sai neppure più di chi puoi fidarti. Mi sembra d'essermi addormentata per così tanto tempo...so bene che la mia migliore amica ci sarà sempre, che se solo glie lo chiedessi mi donerebbe la sua anima...certo, e come lei ci sono anche tutte le altre persone, che mi dicono continuamente " vedrai che passerà, capiamo il tuo dolore"...ma se capissero davvero il mio dolore, saprebbero che al mondo non c'è dolore più grande che perdere se stessi. Allora non ti direbbero niente, perché le parole sono inutili, tutto quello che hai intorno è inutile se sei morta dentro! Forse ad un certo punto, quando il dolore diviene troppo grande pensi anche che sia meglio farla finita, ma poi pensi alle persone che in fin dei conti ti amano, e che le lasceresti in questo mondo...a quel punto cerco di prendere un respiro profondo e autoconvincermi che ce la farò, anche se in fondo pensi che sia tutto inutile...ma è l'unico modo per riacquistare un po' di fiducia, ma è anche vero che alla prima occasione può venire distrutta facilmente, e a quel punto ti domandi che valore ha la tua esistenza a questo mondo, se il tuo unico scopo nella vita è soffrire, e c'è solo una persona che ti può dare la risposta, e quella persona, ironia della sorte sono proprio io, me stessa, che posso decidere lo scopo della mia vita...-

 

Non so perché mi fossi sfogata proprio con lui, forse non volevo dire certe cose agli altri, forse ne avevo troppo bisogno...non ero stata così sincera neppure con la Lofo, ma in fin dei conti era davvero ciò ce pensavo e provavo, di certo non era piacevole, ma cosa potevo mai farci?Alzai i miei occhi su di lui, e vidi il suo sguardo basso verso le mie dita sul pianoforte, e mi sorprese incominciando a parlare senza distogliere lo sguardo da esse

 

- Ci sono momenti in cui non credi più a nulla, pensi che la vita sia finita, e che il mondo ti sia caduto addosso. E a quel punto non riesci a non piangere, a chiuderti maggiormente in te stessa, ma a tutto c'è un però...C'è sempre quel poco di luce in mezzo a tutto quel buio che ti circonda, quella luce si può espandere, devi saper sopportare, devi saper essere più forte di te stessa, devi rialzare in cielo quel mondo che ti è caduto addosso, devi crederci! Devi pensare che la vita non è finita qui, e che hai ancora tutto intorno a te, gli amici, la tua passione, i tuoi sogni, queste cose saranno la tua forza. E questa tua forza, come quella luce, diventerà sempre più grande...e ti farà rialzare, sopportare, rialzare il mondo...e soprattutto, ti farà credere in te, e placare tutto quel buio fino all'ultimo. E infine, ti farà sorridere, e magari anche piangere dall'emozione, perché alla fine ce l'hai fatta. All'inizio non è semplice, ma pian piano diventa tutto più facile, bisogna credere, credere e credere! E dopo tutto questo, comincerà una nuova vita, dove sarai più forte, più felice, sarai di nuovo tu! Perché non è forte chi non cade, ma chi cadendo si rialza! Ricordati sempre queste cose, devi sempre rialzarti e combattere, ancora ed ancora, perché la vita va avanti!-

 

Senza dare il tempo di metabolizzare pienamente le sue parole incominciò ad intonare delle note sul pianoforte...le sue parole mi vorticavano ancora nella mente, ma c'era qualcosa che non andava in quella melodia...e a quel punto inclinai leggermente la testa per posare le dita sul piano e suonare, all'inizio con lui, poi da sola, mentre lui si lasciava trasportare...

Era straordinaria quella musica, come me stessa, sapevo davvero suonare il pianoforte, ero davvero io a suonare quella melodia! Ed era stupenda, la più dolce e magnifica che io stessa avessi mai sentito, c'era qualcosa in essa, molto di più di sole note. Sorrisi lasciandomi trasportare dall'impeto...possibile che fosse questa quella di cui Alan aveva parlato poco prima? Ma di chi era? Chi era il compositore? Più ci pensavo, più mi sembrava che fosse mia, come se fosse stata sempre dentro di me, ed aveva cercato a tutti i costi d'uscire. Ecco cosa poteva essere il mio piccolo spiraglio di luce...questa dolce melodia, che sembrava portare con se un carico di sentimenti, forse i miei? E mentre suonavo mi perdevo nella mia mente...nei miei pensieri...Avevo sentito dire tante cose, ma solo poche le ricordavo, avevo sentito che il tempo guarisce le ferite, che se piangi per qualcuno è perché ancora hai dei rimpianti. Che quando ti perdi nei ricordi, è perché sei insoddisfatto del presente, che le ferite prima o poi cicatrizzano...che il cuore può sanguinare, ma guarisce sempre, quello che non ti uccide non può far altro che fortificarti, che le strade in salita hanno sempre una discesa dopo di loro. Che sulla mia strada non ero sola, che i veri amici si vedono nel momento del bisogno, che il vero amore è unico....che niente è impossibile, che tutto si risolve. Ma forse sulla mia pelle ho constatato che il tempo non cura le ferite, che se piangi per qualcuno non sempre sono rimpianti, che se pensi al passato, lo fai per non sbagliare il presente...che certe ferite faranno male per sempre, che il cuore quasi mai guarisce, che quello che non ti uccide si limita a farti male. Che tantissime strade in salita sono vicoli ciechi, che sulla nostra strada a volte siamo soli, che i veri amici si riconoscono con uno sguardo, che l'amore vero è immortale, ma non unico...che troppe cose sono impossibili, che non tutto si risolve. Ho imparato anche forse, aspettare che una cosa accada, non è che una perdita di tempo. Ma pensandoci attentamente, piangere per qualcosa è inutile, ma ricordare sicuramente mi avrebbe aiutata a crescere, che le ferite che fanno male, possono essere accantonate, che un cuore malato non impedisce di amare, che ciò che fa male non dura per sempre! Che i vicoli ciechi hanno un muro che si può scavalcare, che guardandomi attorno qualcuno potevo sempre trovare, che gli amici sono importanti e bisogna dare per ricevere...che l'amore è vero ogni volta che ami...che le cose impossibili sono quelle che ti fanno arrivare in alto. Certo, avevo ventotto anni, dovevo aver pure imparato qualcosa, e non so come, ma quella melodia mi stava facendo pensare a tutte quelle cose, che dicevo senza ricordarmi veramente di cosa stessi parlando...dentro di me sapevo d'aver vissuto tante cose, e mi stavano uscendo...Dovevo pure pensare razionalmente, come potevo solo aver pensato che la morte fosse l'unica via d'uscita? Avrei dovuto per un momento rifletterci, era davvero una stronzata, dovevo pensare alle persone che in fin dei conti stavano sul serio morendo ed avevamo il desiderio di vivere, come potevo essere egoista fino a quel punto? In fondo, oggi era solo il domani di cui mi ero preoccupata ieri...

Nel momento in cui conclusi la melodia, continuai ad osservare il pianoforte, com'era possibile che quella musica mi avesse fatta riflettere così profondamente? Possibile invece che fosse stato proprio il ragazzo che credevo fino a poco fa uno sconosciuto invece? Mi girai ad osservarlo e vidi che mi sorrise pacato, ed io risposi al suo sorriso, e lui a quel punto parlò, non togliendo il suo sguardo dal mio, permettendomi di riflettermi in quell'azzurro....

 

- Lo sai che il sentimento è una meravigliosa scintilla iniziale? Ma non la tonalità dell'amore? Bisognerebbe sempre agire secondo il nostro cuore, e nessuna forza soprannaturale potrà mai fermarci...finché saremo noi stessi resteremo immortali...-

 

Appoggiò una delle sue mani su una delle mie ancora sul pianoforte, quel gesto però non mi fece distogliere lo sguardo dai suoi occhi...

 

- Quando non sapremo più chi siamo, saremo polvere. Ogni minuto che passa è un'occasione per rivoluzionare la propria vita! E il destino ha sempre più fantasia di noi...non bisogna discriminare qualcuno perché lo reputiamo diverso...La vita è come la sabbia, più la stringi fra le mani più la senti scivolare via...-

 

Lo vidi inclinare la testa mentre la sua mano si alzò piano e leggera come una piuma, mi accarezzo una guancia, per poi fermarsi su essa....avevo il cuore che mi stava scoppiando nel petto...quella sua mano tiepida e delicata sul mio viso...ero agitata, avevo una stretta allo stomaco...non so se fosse giusto tutto ciò, ma non potevo fare altro che rimanere immobile ed osservarlo...

 

- La natura ci ha messo un gran impegno...reputo che non abbia creato un miracolo più grande di te....Non ci sono parole per descrivere i tuoi meravigliosi occhi, e semplicemente la tua esistenza....-

 

Si stava piano avvicinando a me, se poco prima cercavo di controllare il respiro troppo veloce, ora lo stavo controllando per farlo riprendere! Oddio...ero lì, immobile, con la testa nel pallone, mentre mi stava per baciare...Socchiusi leggermente le labbra, mentre lui sempre delicatamente mi stava leggermente inclinando la testa...le mie palpebre si stavano per chiudere...

Quando improvvisamente sentii una specie di ronzio provenire non troppo lontano da noi, e percepì chiaramente che Alan si bloccò. Tolse la sua mano dal mio viso e l'altra dalla mia mano, a quel punto lo guardai perplessa, per scoprire che non stava guardando me! Ah, grazie, cosa c'era di così interessante? Mi girai ad osservare dietro di me, e vidi niente meno che Edward osservare davanti a se con sguardo truce...oddio, ma che gli prendeva? Ci mancava che adesso facesse l'amico barra fratello maggiore geloso, no? Di certo era sempre bellissimo, anche in quel momento, con il suo sguardo...nero? Ma si sentiva bene?

 

- Bella...andiamo-

 

- E'? Ah...sì, certo...-

 

Mi alzai afferrando la mia roba, mi girai ad osservare Alan che ancora non aveva smesso di guardare male Edward...eh, che situazione imbarazzante...

 

- Grazie....e...bé, a domani...-

 

- A domani Bella....-

 

Alzai un sopracciglio notando che anche in quel momento non mi prestò attenzione...eh. Andai verso Edward che non si mosse mentre gli passai di fianco per uscire dall'aula, stupendomi ritrovando tutti i componenti della famiglia fuori, non so se fosse una mia impressione, ma forse erano agitati. Mi girai a guardare dietro...

 

- Edward?-

 

A quel puntò sembrò svegliarsi, perché si girò nella mia direzione, ma senza guardarmi...Mi passo accanto con passo deciso e senza dire una parola...era davvero furente! Non guardò in faccia nemmeno i suoi famigliari, e per giunta non ci aspettò neanche. Guardai gli altri che non dissero una parola, e a quel punto c'incamminammo verso l'uscita, mentre io lanciai un'occhiata fugace dietro di me.

Edward era nella sua macchina già accesa, pronto ad andare...Io, Alice e Jasper, salimmo e quasi senza darmi il tempo d'allacciare la cintura partì...ad una velocità alquanto sostenuta! Se quello era il modo per far notare il suo nervoso ci era riuscito, ma di certo era anche una maniera alquanto insensata, oltre al fatto che fosse insensata la sua incazzatura.

 

- Edward vai piano!-

 

Non mi stava prestando attenzione...

 

- Per caso vuoi che ci schiantiamo contro qualcosa? Non vorrei rimetterci la vita, per la tua guida insensata!-

 

- Ora è la la mia guida insensata?-

 

- Cos'altro lo dovrebbe essere?-

 

- Lasciamo perdere!-

 

- Ah no! Ora me lo dici!-

 

Naturalmente non mi rispose, aumentando maggiormente il mio già abbastanza instabile nervosismo, ma la cosa peggiore fu che accelerò ancor di più poco prima d'arrivare, per poi inchiodare a pochi centimetri dal muro di casa! Vidi persino Carlisle ed Esme uscire per controllare cosa prendesse al loro figlio divenuto pazzo! Vidi con sorpresa che c'era anche quello strano tizio di nome Eleazar...bene, mancava solo lui, così tutti potevano ammirare quello spettacolo indecente! Edward scese dalla macchina ed io lottai contro la cintura per corrergli dietro, un'istante dopo arrivarono anche Rosalie ed Emmett

 

- Ti sembra normale il tuo atteggiamento schizzofrenico? Per caso volevi farci morire?-

 

Stavo urlando contro a...nessuno, perché Edward non si girò minimamente, anzi Esme, Eleazar e Carlisle dovettero spostarsi per farlo persino passare! Ed entrò in casa! Aveva avuto il coraggio di comportarsi in quella maniera, guidare come un pazzo, ed ora che volevo delle spiegazioni, lui che faceva? Mi voltava le spalle e se ne andava? Strinsi i pugni visibilmente irritata...non mi ricordavo in vita mia di essere stata più inferocita...persino i palmi mi facevano male da quanto stringevo i pugni! Non poteva trattarmi in quella maniera!

 

- Esci immediatamente...-

Mi sembrava d'averlo detto più a me, perché lo bisbigliai, ma stranamente tutti si girarono, come se quel sussurro fosse stato un grido...Vidi Eleazar scendere un gradino

 

- Bella....calmati...-

 

Calmarmi? Io? Non resistetti a chiamarlo urlando con tutte le mie forze

 

- EDWARDDDD!!!-

 

Nel momento stesso che urlai, i vetri di casa esplosero, e tutti si acquattarono spaventati....improvvisamente Edward era ricomparso sulla soglia della porta....

 

- Ma che diavolo....-

 

Capì che fu davvero un bisbiglio...non avevo forze...ma che mi prendeva? E i vetri? Ma che diavolo era successo? Mi sentivo improvvisamente vuota...misi una mano sulla fronte, coprendomi anche gli occhi...e poi le poche forze che avevo mi abbandonarono, e come un peso morto mi lasciai andare....

 

 

 

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Capitolo 14
*** 13 ***


Eccomi qui, buongiorno a tutti! Sono in ritardo di qualche giorno, mia culpa, ho preso la febbre e stare davanti al pc diveniva una tortura per la mia testa! Oggi va un ppo' meglio, ma non so se mi muovo da casa! Comunque, eccomi qui con il capitolo 13, non è molto lungo, ma spero vi piaccia ugualmente! Volevo ringraziare, come sempre le meraviglie che hanno recensito il capitolo scorso; danybor e deba . Mi riempite di felicità! Un grazie va anche a tutti quelli che hanno inserito questa storia in una delle liste, mi fa davvero piacere, spero di non deludervi! Ora vi lascio alla lettura e mi dileguo! A prestissimo! Un bacione




13


 

Avevo la testa che mi girava, mi mossi leggermente per toccarmi la fronte ed aprire gli occhi...che cos'era successo?

 

- Finalmente ti sei svegliata Isa!-

 

Mi guardai un po' in giro e vidi seduta sul mio letto, proprio accanto a me, la mia migliore amica

 

- Lofo...ma per quanto ho dormito?-

 

- Qualche ora...-

 

- Non immagini che sogni strani che ho fatto...ho sognato che avevo urlato talmente forte d'aver causato l'esplosione dei vetri di casa...è stato pazzesco...-

 

- Isa....non è stato un sogno....-

 

- Come prego?-

 

- Voglio dire...è successo sul serio....-

 

- Stai scherzando vero? Non è divertente Vale!-

 

Mi alzai dal letto toccandomi nuovamente la testa che mi sembrava pulsare, pronta a scoppiarmi...Mi sorprese vedere la mia amica alzarsi di colpo e guardarmi severa

 

- Non stavo per niente scherzando Isa! E vorrei sapere cosa diavolo ti prende! Io forse non capisco e non posso davvero sapere cosa tu stia provando, ma tu non stai facendo nulla per ricordare! Tutti stanno cercando di non opprimerti troppo, e tu che combini? Voglio dire, vuoi mandare a rotoli la tua vita perfetta per caso?...-

 

- Ma si può sapere di cosa tu stia parlando? Non sto mandando a rotoli proprio nulla! Poi solo perché c'è stato quasi un bacio con un ragazzo che potrebbe piacermi? Da quando tu non approvi una cosa simile? Non sei sempre stata tu quella che diceva che mi sarei dovuta innamorare? Ed ora perché tu e tutti quanti reagite in questa maniera? Non sono libera di scegliere per la mia vita? Non sono più la ragazzina di diciassette anni, Valentina! Potrebbe sembrare, ma non è così! E sai cosa ti dico di più? Che hai ragione, gli atri ed anche tu, non sapete cosa io stia provando! Come posso mandare a rotoli la mia vita perfetta, quando non ricordo neppure d'averla? Non credi possibile che mi sia stata data una seconda possibilità? Non credi che se non ricordo il mio passato forse significa che non c'è nulla di così importante da ricordare? O che forse io stessa non voglio ricordare? Chissà come, mi sono proprio scordata gli ultimi anni, proprio da quando io son venuta qui! Cosa c'è di così sbagliato se ho provato qualcosa? Magari Alan non è la persona giusta per me? Pensi questo? Può essere, ma mi auguro che prima o poi arrivi quella persona, e spero vivamente che Edward e i Cullen non si comportino come dei pazzi, e che tu mi appoggi, come ho sempre fatto io con te, e come tu molto tempo fa facevi con me!-

 

Forse mi ero sfogata abbastanza, perché vidi Lofo guardarmi senza parole, ed allora concretizzai d'averla ferita, avevo detto troppo, e di certo non se lo meritava. Mi era sempre stata vicina...ed io ora? Che avevo fatto per ringraziarla? Gli avevo detto cose tremende, causandole gli occhi lucidi...Allungai leggermente un braccio, ma la vidi voltarmi le spalle e senza dire una parola uscire dalla stanza e chiudere dietro di se la porta lasciandomi sola. Mi avvicinai alla porta, ed appoggiai le mani sulla scrivania, a quel punto non so che mi prese, ma con uno scatto d'ira scaraventai a terra tutto ciò c'era sopra. Avevo bisogno di un po' d'aria...d'andare via...

Senza pensarci aprì la porta della mia stanza e scesi le scale, arrivai in soggiorno e vidi tutti girarsi per guardarmi, ma non avevo proprio nessuna voglia di parlare con nessuno. I miei occhi si posarono sulle vetrate, erano intatte...possibile che le avessero già cambiate? Ma la domanda giusta che dovevo pormi era, le avevo davvero rotte? Mi girai di scatto ed uscì fuori, senza dire una parola...Forse credevano che volessi fare due passi, perché nessuno mi seguì. Ma anziché fare due passi mi diressi al box sotterraneo, fu incredibile quello che vidi, c'erano numerose e costosissime auto. Fui colpita da un'auto verde smeraldo, guardai attentamente e vidi che c'era scritto nella parte posteriore Spyder, e nell'angolo c'era una R ed un 8...I miei occhi si posarono sull'interno, c'erano le chiavi inserite, ma chi era il folle? Ok, era in garage, al sicuro, ma insomma addirittura con le chiavi attaccate! Andai verso la portiera del guidatore e l'aprì, per sedermi...che spettacolo di macchina...inclinai leggermente la testa, e rimasi scioccata ulteriormente! C'era un portachiavi nel mazzo, sembrava una piastra in argento, la girai e vidi che al di sopra c'era una mini dedica incisa

 

Auguri Bella...

so che non hai bisogno della macchina per spostarti

ma la sensazione del vento è magnifica

 

Quella macchina era mia? Mi era stata regalata? Era a dir poco incredibile! Mi guardai in giro per vedere se ci fosse qualcosa di mio, ma sembrava proprio di no. Quando abbassai il parasole vidi un mini telecomando piatto, e a quel punto la mia curiosità fu troppo forte, perché non resistetti a premerlo! Sussultai quando davanti a me il box si stava aprendo...A quel punto mi venne un'idea sicuramente poco saggia e sana, e sorrisi...che male mi avrebbe fatto? Senza pensarci accesi l'auto, il motore ruggì immediatamente, come se fosse felice che qualcuno l'avesse risvegliato dopo lungo tempo.

 

- Non mi ricordo di saper guidare...ma con una macchina del genere potrei fare di tutto reputo!-

 

Ormai avevo deciso...e senza pensarci uscì dal garage...peccato che tutti avessero probabilmente sentito il rombo del motore, perché passando davanti all'ingresso vidi tutti precipitarsi fuori. Senza dargli il tempo di raggiungermi accelerai e li guardai sparire dal mio specchietto retrovisore. Era buio, non mi ero accorta che fosse già sera, o forse non mi ero troppo preoccupata dell'orario, ma in fondo che problema c'era?

La macchina filava che era una bellezza, ed io guidavo divinamente! In breve tempo fui in una specie di autostrada, direzione...indefinita. Non c'era nessuno in giro, era ben diverso da Milano! Accelerai maggiormente, e vidi il tachimetro arrivare ai 170 km/h in un batter d'occhio, certo era elettrizzante, ma forse anche pericoloso! Decisi di rallentare, ed incominciai a guardarmi in giro, c'erano indicazioni stradali per città a me totalmente sconosciute, e con nomi davvero assurdi...Belfair, Doscovery Bay, Eldon...mi stavo incocciando a chiedere chi fosse stato a decidere il nome di quei poveri paesi. Dopo un po' vidi altri cartelli, Port Angeles, bé, questo era carino come nome. In breve tempo vidi l'uscita La Push, ma la cosa che mi colpì era il cartello che indicava l'uscita successiva...Forks. Improvvisamente mi venne in mente Edward e quello che mi aveva svelato, mi aveva detto che io ero comparsa la prima volta proprio a Forks! Decisi che non sarebbe stato male farci un salto, chissà che la memoria decidesse di tornare. Percorsi un tratto di strada dove sembrava ci fossero solamente alberi nei paraggi, ma dove avevo vissuto? In lontananza incominciai a vedere delle case, allora viveva qualcuno lì. Decisi di proseguire, e cercare più o meno il centro di quella cittadina. Nelle strade non c'era anima viva! Improvvisamente la mia attenzione fu catturata da un cartello dove c'era scritto High School Forks. Decisi di fermarmi un momento nel parcheggio di quella scuola, in fin dei conti avevo frequentato quell'istituto, certo non lo ricordavo, ma lo avevo fatto, così mi era stato detto per lo meno. Spensi il motore dell'auto e scesi, sembrava davvero un posto accogliente, così mi allontanai dalla macchina per avvicinarmi a curiosare. Mi fermai davanti all'entrata per poi fare i pochi scalini che conducevano alle porte d'ingresso, provai a guardare attraverso il vetro, ma era piuttosto buio...così avvicinai le mani appoggiandole sul vetro per osservare meglio, ma sobbalzai quando vidi che la porta era aperta! Ma che diavolo ci faceva aperta quella porta? Mi guardai dietro le spalle, poi a destra e sinistra, per vedere se ci fosse stato qualcuno...ma era un deserto. Che male avrei causato entrando? Con un po' di timore iniziale aprì la porta e sgattaiolai all'interno. Era buio, ma dalle finestre filtrava abbastanza luce notturna per permettermi di camminare senza sbattere contro qualcosa. Arrivai davanti una bacheca, c'era una scritta che al primo impatto non riuscì a leggere, ma forse poi i miei occhi si abituarono

 

Gli studenti di ieri, oggi!

 

Certo era una strana frase...Guardai dentro la bacheca, c'erano varie foto con al di sotto una didascalia. La mia attenzione si posò sulle foto più recenti. Abigale Griffin era divenuta un poliziotto, Janel Russell un'insegnante...bé che dire, complimenti! Andai avanti e vidi un'altra foto che ritraeva una ragazza ed un ragazzo, Angela Weber ed Eric Yorkie divenuti entrambi giornalisti. Mi stavo chiedendo se qualcuno di loro li avessi conosciuti, sorrisi triste e lasciai la bacheca. Camminai per un po' nei corridoi, arrivai persino in palestra, una palestra a dir poco enorme con il pavimento in parquet, decisi di tornare indietro. Poco dopo arrivai invece in quella che doveva essere la mensa, decisi d'entrare, i tavoli erano occupati da numerose sedie vuote, certo vista così era a di poco tetra. Decisi di sedermi, mi guardai un po' in giro, ma non c'era nulla in quel posto che mi ricordasse qualcosa...la cosa m'irritò parecchio. Mi alzai dirigendomi dove c'erano i vassoi, e senza motivo guardai indietro, verso un tavolo precisamente, abbastanza lontano e isolato, ed improvvisamente come un fulmine a ciel sereno mi passò davanti un'immagine, di due occhi dorati e profondi in cui mi sembrava di perdermi...Com'era arrivata, quell'immagine svanì, lasciandomi rintontita, scossi il capo..possibile che fosse un ricordo? Girai totalmente il mio corpo e camminai in direzione di quel tavolo, e mi sedetti su una di quelle sedie, era davvero una strana sensazione, ma non c'era dubbio, non poteva che essere un ricordo! Sorrisi a quell'idea. Mi alzai per uscire dalla mensa, lanciando un'ultima occhiata verso quel tavolo...decisi che era giunto il momento d'uscire dall'istituto. Scesi le scale e mi guardai ancora una volta indietro con rammarico, la mia macchina mi attendeva proprio davanti a me, ma non so per quale motivo andai verso la mia sinistra, dove c'erano altri parcheggi. Improvvisamente mi bloccai...c'era qualcosa che non andava...una strana sensazione...un piccolo brivido freddo mi percorse la schiena. Cercai di scacciare quella sensazione sgradevole chiudendo gli occhi, ma fu alquanto strana come cosa, perché mi sembrò di sentire in lontananza lo stridio di pneumatici...Varie immagini mi passarono nuovamente davanti...c'ero io, proprio davanti alla scuola, di fianco ad una macchina argentata...poi una frase

 

*****

 

- Visto? Ci stanno guardando tutti...ma non sono così male i loro pensieri. Incomincio ad entrare, ci vediamo a lezione...-

 

***

 

Ma cosa significava? E perché io mi sentivo felice per quelle parole senza significato? Ma poi altre immagini attraversarono la mia mente...una macchina...una macchina che aveva preso male una curva...e si stava dirigendo proprio verso di me...poi il nulla. Quella macchina mi era venuta addosso! Improvvisamente mi ritrovai in una casa....davanti a me c'erano delle figure...io in piedi...

 

*****

 

- Perché lo avete fatto?-

 

Chiesi...ma a chi?

 

- Stavi morendo...-

 

Cosa? Stavo morendo? Perché? A causa dell'incidente?

 

- Ma io sono morta-

 

***

 

Improvvisamente riaprì gli occhi cercando di sfuggire da quelle immagini terrificanti, da quella frase terrificante..ma cosa volevo dire? Perché avevo detto ciò? Perché affermare che io ero morta? Com'era possibile? No, era impossibile una cosa simile...eppure...com'era possibile salvarsi da un'incidente simile? Nulla era sensato...cedetti sulle ginocchia prendendomi la testa fra le mani...oddio, ma era vero? Ma se fosse stato vero perché io esistevo ancora? Era uno strano e spaventoso scherzo del destino? Era inverosimile...ma cosa c'era semplicemente in me di normale? Io che vivevo in un'altra dimensione? Io che realmente avrei dovuto avere ventotto anni ed invece ne dimostrano diciassette? Improvvisamente mi venne in mente una strana idea...e se fosse che io ero davvero morta? Esattamente quel giorno, il giorno dell'incidente...e per qualche ragione però mi fossi ritrovata nuovamente...viva? No....non lo ero...eppure ero tornata ad esistere! Ma se così fosse, era possibile che fosse quella la causa della mia eterna giovinezza? Non c'era nulla di speciale in me, ero solamente rimasta bloccata in quell'attimo...non centravano le mie capacità...

Com'era possibile che fossi davvero morta? Mi alzai per correre e chiudermi in macchina, come se volessi scappare da quella verità assurda...Dai miei occhi incominciarono a scendere numerose lacrime, che sembravano ghiacciate...Ma perché piangere? In fin dei conti non è mica vero che tutto ha un inizio ed una fine? Certo lo sapevo che valeva anche per la mia vita, ma di certo non mi sarei mai aspettata una rivelazione simile...Ora il silenzio in macchina era rotto solo dai miei singhiozzi, mentre tutte le mie speranze stavano venendo risucchiate...ma forse io non avevo mai sperato a nulla, avevo preferito sempre vivere alla giornata...Ma ormai perché rimuginarci sopra? Che speranze avrei potuto mai avere adesso, che amori avrei mai potuto vivere? Che famiglia mai mi sarei potuta costruire? Tutto si stava dissolvendo proprio davanti ai miei occhi...le lacrime mi annebbiavano la vista...Se avessi avuto ora i miei ricordi nelle mani li avrei strappati in tanti pezzi per farli divenire cenere, non avrei mai voluto viverli! Ed ora? Già, ora ero nel caos più totale, mi era crollato tutto addosso...

Improvvisamente mi tornò in mente nuovamente quel piccolo dialogo...cosa significava " perché lo avete fatto?"...fatto cosa? Cos'è che mi avevano fatto? Più cercavo di capirlo e più non riuscivo ad arrivare ad una conclusione...cosa poteva mai significare? Forse che non sarei dovuta ritornare dalla morte? Possibile che io vivessi con i Cullen perché noi tutti avevamo un segreto da mantenere? In fin dei conti Edward stesso mi aveva detto d'avere più di cent'anni....forse anche lui era morto proprio come me? Forse tutti loro lo erano? Mi dovevano dare una spiegazione...come avevano potuto tenermi nascosta una cosa simile? Accesi con foga la mia auto ed uscì dal parcheggio facendo una sgommata, in pochi minuti ero già in autostrada per tornare a casa. Ora non importava se il tachimetro segnava 170, 180 km/h..che importava, se in fin dei conti ero già morta? Ora potevo anche capire il motivo per cui Edward proprio quel pomeriggio sembrava indifferente ad un ipotetico incidente, e come lui anche Alice e Jasper, non avevano detto una parola...solo io mi ero lamentata, solo io, perché ero l'unica a non sapere la verità! Mi avevano mentito! Omesso certi dettagli così fondamentali...ed anche la mia migliore amica! Accelerai maggiormente, ed i cartelli che poche ore prima avevo letto tranquillamente sfrecciavano dietro di me senza possedere una vera sagoma...arrivai all'uscita di Neah Bay e sterzai per imboccarla...il motore della mia auto, infuriato quanto me, poteva a dir poco svegliare l'intero vicinato, ma la cosa non mi importava particolarmente, il mio obbiettivo era far arrivare alle loro orecchie quel ruggito. Ormai mancava poco, vidi in lontananza quella villa fatta di vetro con le luci ancora accese, non potevano non aver notato il mio rientro...non so cosa mi prese ma accelerai maggiormente, per poi inchiodare di colpo e sterzare a pochi centimetri dall'entrata. Strinsi con violenza il volante prima d'uscire dalla macchina, non dovetti lottare nemmeno contro la cintura perché non l'avevo neppure inserita. Sbattei violentemente la portiera, che la sentii scricchiolare...ma in fin dei conti era solo un giocattolo. Corsi sugli scalini spalancando la porta, e richiuderla con ancora più violenza della portiera dell'auto..per quanto m'importasse poteva anche demolirsi la casa! Naturalmente tutti si girarono nella mia direzione...ero immobile ad osservarli, quando Alice si alzò in piedi per venire da me...

 

- Bella, eravamo così in pensiero!-

 

Stava venendo dritta da me a braccia aperte...ma di certo quella era l'ultima cosa che volevo....

 

- Non provare a toccarmi...-

 

Lo dissi piano, ma lo sentì, perché si fermò immediatamente...Mi guardava senza capire...ma come poteva capire? Vidi tutti alzarsi...

- Bellina, che è successo?-

 

Il sorriso di Emmett mi fece trasalire maggiormente...e senza pensarci, avendo ancora le chiavi dell'auto in mano, glie le scagliai con violenza addosso, sotto lo sguardo impietrito di tutti. Mi sorprese il fatto che le afferrò senza alcun sforzo...ma perché stupirmi? Cosa poteva stupirmi ancor di più della mia morte?

 

- Diamine Bella, ma che ti prende?-

 

Guardai Eleazar con disprezzo, lui cosa centrava? Cosa voleva da me? Era anche lui come tutti gli altri, un mostro? Non c'era dubbio, sembravano tutti così perfetti...

 

- Allora?-

 

- Perché non te ne torni da dove sei venuto Eleazar?-

 

- Isa...ma cosa...-

 

- E tu Valentina...proprio da te non me lo aspettavo di certo....-

 

- Di cosa stai parlando?-

 

Com'era possibile che facessero finta di nulla ancora adesso?

 

- Sto parlando degli avvenimenti di undici anni fa! Come avete potuto mentirmi!-

 

- Bella...-

 

- Stai zitto Edward! Non voglio più sentire le vostre stronzate! Le vostre bugie! PERCHE' NON MI AVETE DETTO CHE IO UNDICI ANNI FA SONO MORTA! COME AVETE POTUTO OMETTERMI QUESTO PARTICOLARE?-

 

Vidi Edward indietreggiare alle mie parole...quella poteva essere solo la conferma. Vidi tutti guardarsi leggermente...

 

- CHI E' STATO? VOGLIO SAPERE CHI MI HA CONDANNATA E NON INTENDO DIRE CHE VOGLIO SAPERE CHI ERA ALLA GUIDA DI QUALLA MALEDETTA MACCHINA CHE MI HA UCCISA! MA CHI HA SCELTO AL POSTO MIO DI FARMI VIVERE QUESTA NON VITA! COME VI SIETE PERMESSI DI GIOCARE CON ME IN QUESTA MANIERA!? PERCHE'!!!!-

 

Non avevo più fiato, e i miei occhi si riempirono nuovamente di lacrime...

 

- Come avete potuto? Perché continuare ad esistere se in realtà la tua anima ti ha abbandonato? Se non posso divenire adulta, fare il lavoro che desideravo, amare, avere una famiglia, dei figli....MAGARI VOI LO AVETE ACCETTATO, MA IO NON POSSO ACCETTARLO! COSA SAREMMO, COSA SIETE!? DEI MOSTRI!-

 

Senza preavviso Eleazar a quel punto si avvicinò a me e mi diede uno schiaffo...lasciando me e tutti senza parole


 

 

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Capitolo 15
*** 14 ***


Buongiorno a tutti! Come state?! Io per fortuna mi son ripresa...è stata una settimana pesante a causa della febbre! Comunque, torniamo a noi, nello scorso capitolo vi ho lasciato alla sberla che Carlisle ha tirato a Bella... XD Sono stata perfida lasciandovi a metà, ma eccomi qui a recuperare! Volevo ringraziere le tre meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo; danybordeba e carminatiaudrey! Grazie mille ragazze! Come un grazie va a tutti quelli che hanno inserito questa storia fra le preferite, le ricordate e seguite! Ok, ora vi lascio alla lettura! Un abbraccio forte!




14

 


Con una mano mi toccai la guancia che mi sembrava pulsare, ma come si era permesso? Tutti ci stavano fissando senza dire una parola

 

- Come ti sei permesso di fare una cosa simile? Nemmeno mio padre si sarebbe mai permesso!-

 

- Tu credi? Io non ne sarei sicuro! L'ho fatto per la nostra vecchia amicizia, perché se qui di fronte a te al posto mio ci fosse quella Bella, avrebbe fatto la stessa cosa! Non avrebbe mai permesso a nessuno di rivolgersi in tale maniera alle persone che amava, e non solo, lei non pensava nulla di ciò che hai appena detto! Sai cosa mi dicesti un giorno? Che eri felice, che non importava ciò che eri divenuta, perché se non fosse accaduto in quel momento tu non ci saresti neppure stata! Io non posso credere che tu sia la stessa persona, hai perso la memoria, sì, ma dovresti essere sempre tu! Tu eri quella che cercava sempre di spronare tutti, che si sarebbe divisa in dieci per le persone che amava, quella che ci ha fatto capire di possedere ancora un'anima! Quella che ci ha salvati, quando ormai sembrava arrivato tutto alla conclusione, perché per te, c'era qualcosa d'importante in ognuno di noi da salvare! Capisco che ti sei dimenticata, ma non capisco come tu possa essere così diversa! Perciò non puoi chiedermi come mi son permesso! Perché tu ami ogni componente di questa famiglia, più di te stessa! E avresti preferito rinunciare a tutto piuttosto che a loro, anche a te stessa! Non dico che sia giusto, ma non si può cancellare da un giorno all'altro tutto questo! Sai come li hai salutati prima che ti dimenticassi di loro? Prima che scomparissi? Che saresti tornata così velocemente che non si sarebbero accorti neppure della tua assenza! E sai cosa dicesti un giorno? Un giorno che rimarrà impresso in ognuno di noi? Usasti esattamente queste parole " La mia famiglia è qui, c'è l'ho attorno, sono i Cullen, e tutti i miei amici. La famiglia non è solamente un fattore di DNA, è ben altro...è bene che la famiglia rimanga unita, per questo sono qui e intendo rimanerci"! Hai pienamente fatto intendere ciò che desideravi! E non permetto che ora tu infanghi te stessa! Perché quella Bella non se lo merita!-

 

Lo guardavo senza parole, non sapevo davvero cosa dire, tanto meno cosa pensare...sembrava conoscermi bene, sembrava che avessimo avuto una profonda amicizia, forse era di sicuro così, perché se no, non si sarebbe di certo permesso di dirmi certe cose, ne tanto meno tirarmi un ceffone! Avevamo avuto il tempo di parlare e proprio io gli dissi che ero felice di quell'esistenza? Anzi, ero davvero felice di stare qui con tutti loro! Io gli avevo fatto capire che possedevano ancora un'anima...ed ora avevo affermato di non possederla io stessa. E per quello li avevo salvati? Poi pensai ancora a cosa affermò, cosa dissi io prima della mia scomparsa, alla mia famiglia, ero davvero convinta di tornare! Ma la cosa che mi colpì fu quando disse che avevo affermato che tutti loro erano la mia famiglia, e che quello era il posto dove volevo essere e dove sarei rimasta...perché non me lo ricordavo? Questo scombussolava totalmente l'idea che mi ero fatta, nessuno mi aveva costretta a stare con loro, ero sempre stata libera d'andare via...ma non era ciò che desideravo, no, perché io volevo più di ogni altra cosa restare con loro, perché li amavo. Ora la rabbia si era trasformata in vergogna...sapevo esattamente cosa era giusto dire, ma era difficile, non perché fosse una grande cosa, ma perché l'orgoglio in me era troppo grande per dire semplicemente quella parola...scusa. Il mio sguardo era rivolto a terra per l'imbarazzo e la tristezza. Ma di scatto alzai la testa vedendo tutti guardare verso le vetrate, poi sentii un rumore...A quel punto non potevo credere a quello che stavo vedendo! Spalancai gli occhi....

 

- MA CHE DIAVOLO E' QUELLO!!?!-

- Maledizione!-

 

Disse Edward...e senza dare il tempo a nessuno di fare nulla, vidi perfettamente quella sagoma, quel lupo a dir poco gigantesco, trasformarsi davanti ai nostri occhi in un ragazzo! Per giunta era nudo! Non mi ero accorta neppure che Esme era andata via per portare dei vestiti...che Edward afferrò lanciandoli fuori dalla porta! Ma cosa stavano facendo? Oddio! Era un lupo mannaro! No...era impossibile! Feci un passo indietro quando lo vidi avvicinarsi alla porta...tutti i miei incubi si stavano avverando, uomini lupo, morti viventi...ma dove diavolo ero finita? In un film dell'orrore? Quando entrò lo riconobbi! Era il ragazzo della foto! La foto che Lofo aveva sulla sua scrivania! Come aveva detto che si chiamava? Jacob?

 

- Jacob?-

 

- Ehy Bella! Ciao!-

 

Tutti si girarono ad osservarmi, ma ero impietrita! Avrei dovuto conoscerlo? E Lofo sapeva cos'era!? Lo vidi avvicinarsi, e a quel punto non resistetti oltre! Mi girai ad osservare chi poteva di certo fare più brutto di lui, e senza pensarci corsi dietro ad Emmett. Con gli sguardi di tutti puntati sul mio gesto

 

- Ma che diavolo è! Lofo allontanati! E' un lupo mannaro! Oddio! Qualcuno prenda un fucile!-

 

- Bella, ogni volta fai di queste battute! Eh...non sono per nulla divertenti sai? Edward, perché non glie lo dici tu?-

 

- Jacob...-

 

Lofo si stava avvicinando al quello strano ragazzo...Cavolo!

 

- Emmett fai qualcosa!-

 

- Bellina rilassati un momento!-

 

Nessuno aveva intenzione di fare nulla? Senza aspettare un minuto corsi dalla mia amica per piazzarmi davanti a quello strano e finto abbronzato ragazzo lupo...avrei difeso la mia amica! E senza pensarci gli sferrai un pugno in pieno viso...e a quel punto sentii un sonoro crach provenire dalla mia mano! Gli altri sembrarono sul punto di fermarsi, ma fui più veloce...purtroppo

 

- ODDIO! MA DI CHE COSA SEI FATTO! MI SONO ROTTA LA MANO! CHE MALE!-

 

- Tu non puoi romperti una mano! E poi che ti è saltato in mente di tirarmi un pugno da umana?-

 

A quel punto mi girai a guardarlo sconvolta! E con quell'affermazione che voleva dire?

 

- Jacob! Vieni un momento ti devo parlare in privato! Isa...tutto bene?-

 

- No?-

 

- E' una domanda?-

 

- No! No che non sto bene! Quell'essere mi ha rotto una mano! E....e...era un grosso ed enorme lupo! Peloso!-

 

- I lupi hanno la pelliccia Bella!-

 

- Jacob!!!-

 

Ma ci stava scherzando sopra!? Vidi Lofo spingerlo in un'altra stanza, mentre io li guardavo sconvolta, e tutti avevano una mano sul viso...

- Qualcuno mi vuole spiegare?!-

 

Carlisle fu il primo ad avvicinarsi a me, mentre io avevo ancora una mano che stringeva l'altra per il dolore, e gli occhi spalancati...

 

- Prima è meglio che controlliamo la tua mano!-

 

Lo guardai mentre mi prese la mano dolorante per toccarla ed accertarsi del danno

 

- Niente di grave, solo una slogatura!-

 

- Solo una slogatura! Ma io non sono mica morta? Non posso slogarmi! E poi chi se ne frega! La mia migliore amica si è appartata con un lupo mannaro! Oddio, forse si sta cibando di lei! Qualcuno può andare a controllare per piacere?!-

 

- Bella, stai tranquilla, Lofo non è in pericolo!-

 

- Carlisle! Come puoi dire una cosa simile....-

 

- Bella...Jacob è nostro amico, e prima di tutto tuo amico e di Lofo! Non le farebbe del male!-

 

- Sì ok, può anche essere...ma l'ho visto solo io? Poco prima era un gigantesco lupo e un momento dopo un umano! Cavolo...mi sta venendo mal di testa! E a pensare che avevo affermato che fossimo noi i mostri....certo meglio morti viventi che...lupi mannari!-

 

- Questo è certo!-

 

- Già, ha ragione Jas....mi vengono i brividi al pensiero d'essere come lui ahahah molto meglio così direi!-

 

- Emmett!-

- Eddai Alice, che ho detto di male! Lo pensiamo tutti! Anche Bellina!-

 

Carlisle mi fece sedere sul divano, mentre Eleazar era scomparso per tornare con una cassetta tipo da pronto soccorso...Carlisle l'aprì e i miei occhi caddero sul contenuto...una miriade di siringhe! Scattai in piedi, mentre Carlisle si girò ad osservarmi

 

- Improvvisamente non ho più dolore...mi è passato! Giuro!-

 

- Ma Bella...-

 

- Dico sul serio!-

 

Mi girai per tentare di scappare, ma trovai davanti a me Edward...non avevo vie di fuga...cavolo!

 

- Bella...nessuno ti farà punture!-

 

Mi sorprese la sua affermazione, sapeva anche della mia fobia?

 

- Hai pensato che ti facessi una iniezione? ahahah stai tranquilla Bella, ti faccio solo una fasciatura-

 

- Lo avevo capito...-

 

Vidi Edward alzare gli occhi al soffitto, ed io mi risedetti davanti a Carlisle

 

- Sai che la prima volta che ti ho incontrato eri all'ospedale e stavi cercando di scappare perché pensavi ti potessi fare una puntura?-

 

- Cosa? Sul serio? Che figuraccia!-

 

- Ma anche in quel momento Edward ti ha tranquillizzata...-

 

Sorrisi fra me, Edward aveva in se qualcosa di unico! Poi il mio sorriso svanì ripensando a quello che gli avevo detto poco prima...sicuramente era rimasto ferito dalle mie parole. Non meritavo tanta attenzione, erano tutti così gentili, mentre io mi ero fatta altamente gli affari miei, da quand'ero arrivata lì, mi ero preoccupata solo di me stessa, del fatto che avessi perso la memoria, ma non avevo provato a vederla dal loro punto di vista. Mi volevano un gran bene, si vedeva, per loro sicuramente il periodo della mia assenza era stata una tortura...e forse anche adesso lo era...una persona che amavano non si ricordava minimamente di loro. Alzai il mio sguardo, incrociando i suoi occhi meravigliosi, i suoi occhi color oro, in cui mi sentivo annegare....annegare...era la stessa sensazione! La stessa che avevo provato a mensa...gli stessi occhi! Era lui! Sì, non c'era dubbio...

A quel punto abbassai lo sguardo, ed il cuore incominciò a galoppare, e parlai piano e a bassa voce....

 

- Sono andata a Forks...alla scuola...e lì mi son tornate un paio d'immagini...un paio di ricordi...-

 

Vidi tutti girarsi verso di me, anche Carlisle che si stava occupando della fasciatura mi guardò

 

-E lì, nel parcheggio che mi son ricordata dell'incidente...-

 

Presi un respiro profondo...

 

- Ma prima mi era tornato un altro ricordo...Ero in mensa...avevo un vassoio in mano, e ad un tratto mi ero girata ad osservare in una direzione precisa, come se sapessi già cosa cercare...-

 

Non alzai lo sguardo, ma percepii che Edward si mosse leggermente sul posto...forse sapeva di cosa stavo parlando....

 

- E ho incrociato uno sguardo color oro...mi sentii annegare in essi....è stata una sensazione strana...piacevole...-

 

A quel punto presi coraggio e guardai Edward, ammirandolo in tutta la sua celestiale bellezza, feci un sorriso tirato

 

- Il primo ricordo che è riaffiorato è stato questo...cioè la prima volta che i miei occhi e i tuoi si sono incrociati...-

 

Lo vidi mettersi una mano sulla bocca per stringerla leggermente e chiudere gli occhi, forse stava rivivendo quel momento nei suoi ricordi.

 

- E' a dir poco splendido Bella! Questo significa che la tua memoria tornerà!-

 

Vidi Alice saltellare sul posto ed abbracciare Jasper che sorrideva insieme a lei, ed insieme a tutti quanti i presenti, mi sentii anch'io contenta....ma improvvisamente mi tornò in mente un'affermazione del ragazzo lupo...

 

- Cosa voleva dire quel ragazzo quando ha detto che non avrei dovuto colpirlo da umana?-

 

A quel punto tutti smisero di sorridere per guardarsi, e forse pensare a come spiegarmi quell'affermazione. L'unico che ebbe il coraggio di spezzare il silenzio fu Eleazar

 

- Perché per il momento Bella, finché non ricorderai...tu puoi farti male, ferirti e morire....-

 

- No, aspettate un momento, ma mica sono morta di già? Come faccio a morire nuovamente? Mi son persa qualche passaggio...-

 

- E' complicato da spiegare e da capire in effetti...Dovrei spiegarti incominciandoti a dire che tu Bella, oltre che diciamo, teletrasportarti...puoi usufruire di altri poteri, se così possiamo definirli, anche perché forse dovrei con esattezza dire che tu hai altri talenti, come ognuno di noi...-

 

Spalancai gli occhi perplessa...ognuno dei presenti sapeva fare qualcosa di sorprendente? Ed io sapevo fare altro oltre che teletrasportarmi?

 

- Fra quello che sei in grado di fare, tu, riesci a far tornare in vita quelli come noi....-

 

- Riesco a far tornare in vita?....-

 

- Sì, di solito riesci per sole poche ore...ma probabilmente hai usato tutta l'energia che avevi dentro te stessa, causando la tua umanità per molto più tempo. Perché effettivamente sennò, come ha detto Jacob, non puoi romperti le ossa e ferirti, e come hai detto tu, non puoi morire, ma finché resti in questo stadio,quello di umana, potrebbe essere un'eventualità da non sottovalutare il rischio della morte...-

 

- E' un po' strano....insomma....io sono morta, ma ora sono viva....è alquanto complicato. Però mi stai anche dicendo che quando mi tornerà la memoria tornerò al mio stadio precedente di morte? Come tutti voi? Per questo siete così pallidi, freddi e avete gli occhi di quel colore?-

 

- Diciamo di sì...anche se è un po' più complicato da spiegare...-

 

- E tutti voi avete dei poteri?-

 

- Sì più o meno quasi tutti noi abbiamo dei talenti...-

 

- E tu che sei in grado di fare?-

 

- Io riesco a percepire i talenti degli altri...-

 

- Insomma è come se fossi un radar?-

 

Vidi Emmett e Jasper sorridere...

 

- Sì, più o meno è proprio così-

 

Mi girai ad osservare gli altri...

 

- E voi invece?-

 

Speravo che mi rispondessero loro, ma continuò a parlare Eleazar

 

- Emmett è molto forte...-

 

- Forte? Mh...e cosa c'è di particolare?-

 

- Ma come cosa c'è di particolare Bellina! Guarda un po'!-

 

Detto ciò mi si avvicinò con un sorrisone, e senza preavviso prese il divano dov'ero seduta e lo alzò con tranquillità...

 

- ODDIO! METTIMI SUBITO GIU'!-

 

- Ahahah tranquilla non ti faccio cadere!-

 

E con calma mi riposò a terra

 

- Ok...sei fortissimo!-

 

- Sbruffone!-

 

Commentò Jasper, mentre io mi sentivo ancora scombussolata...Poi Eleazar riprese a parlare

 

- Jasper è in grado di sentire i sentimenti altrui, e può enfatizzarli. Può farti anche provare improvvisamente felicità, tranquillità, rabbia...è molto sottile il suo dono...-

 

- Insomma può farti provare quello che vuole, e può anche percepire cosa proviamo?-

 

- Esattamente!-

 

Guardai con la coda dell'occhio Jasper, che stava sorridendo ad Alice. Ed improvvisamente potei capire varie cose, spesso quando aveva parlato con me sembrava che fosse quello che capiva di più cosa stavo provando...anche proprio quel giorno a scuola aveva percepito la mia agitazione...certo era incredibile.

 

- Alice invece può vedere il futuro...-

 

A quel punto mi girai di scatto verso Alice

 

- Prevedi il futuro?-

 

- Sì, però solo quando le persone decidono cosa fare, a quel punto posso vedere in anticipo gli avvenimenti che causano quelle scelte...-

 

- E'....bé....sorprendente! Ma come funziona?-

 

- Ho delle visioni-

 

- Insomma è come se vieni posseduta!-

A quel punto tutti si misero a ridere

 

- NO! Non è proprio così!-

 

Gli sorrisi anch'io vedendola imbronciata, certo Jasper e Alice erano una coppia formidabile! Insomma, lei vedeva il futuro e lui sentiva e poteva far provare emozioni! Tornai ad osservare Eleazar, ero troppo curiosa di sapere cos'erano in grado di fare gli altri...

 

- Poi c'è Edward...-

 

Guardai in direzione di quest'ultimo davvero curiosa

 

- Lui sente i pensieri delle persone, legge nel pensiero!-

 

Improvvisamente mi agitai un po' mentre mi misi a guardarlo stupita...oddio! Questo significava che poteva anche in quel momento leggermi nel pensiero? Finora mi aveva letto nel pensiero? Da quando ero arrivata? Oddio, che vergogna! Poteva aver sentito quando fantasticavo su di lui!!!

 

- Ma con qualche eccezione...-

 

Disse improvvisamente

 

- Ad esempio non posso leggere i tuoi a causa del tuo talento-

 

Ripresi a respirare regolarmente, non poteva leggere nel mio pensiero? Meno male, non ne capivo la causa, ma di certo la cosa mi sollevò parecchio. Mi girai di scatto sentendo un rumore provenire dall'altra stanza, e a quel punto mi ricordai della mia migliore amica e della sua compagnia! Mi alzai in piedi per andare a vedere, quando improvvisamente comparvero

 

- Rieccoci, Vale mi ha spiegato la situazione...-

 

Lo continuavo a guardare sbalordita, insomma stavo parlando con un ragazzo che poco prima era un lupo!

 

- Certo ed ora che tu sai la situazione...puoi spiegarla a me? Insomma, ho scoperto svariate cose oggi...di certo molte sono difficili da credere, ma il fatto che tu ti sei trasformato da lupo a uomo...questo sicuramente è la cosa più assurda!-

 

- Bellina, non è poi così strano, Jacob è un licantropo!-

 

Mi girai a guardare Emmett che sorrideva

 

- Ma va? Dici sul serio? Non mi ero accorta di questo piccolo dettaglio Emmett! Io volevo sapere com'è possibile!-

 

- E' un gene della mia tribù Bella...dei Quileute...ma possiamo trasformarci quando vogliamo e non solo con la luna piena...ma di certo non siamo gli esseri più strani che esistono!-

 

- Tu dici?-

 

- Lo dico e lo affermo....sai...è strano rivederti così...-

 

- Umana intendi?-

 

Vidi Lofo e lui spalancare gli occhi...era vero in fin dei conti non c'erano alla spiegazione di Eleazar

 

- Cosa c'è di così diverso? Ho anch'io gli occhi color ambra?-

 

- Ma che le avete detto?-

 

Chiese Lofo guardando gli altri

- Gli abbiamo parlato più o meno dei suoi talenti e dei nostri...-

 

Guardai Eleazar che osservava serio la mia migliore amica, c'era qualcosa che non andava, ne ero sicura, possibile che non mi avessero detto tutto? Posai nuovamente lo sguardo sulla Lofo

 

- E' per questo che avevi paura per me? Perché credevi che non posso avere un futuro normale con un uomo che è in vita? Per questo vi siete agitati tutti oggi quando stavo con Alan?-

 

Vidi tutti guardarsi, non sapevano cosa dire? Mi avvicinai alla Lofo per posargli una mano sul braccio e guardarla

 

- Non ti devi preoccupare per me, anche se m'innamorassi di Alan saprei capire fin dove mi posso spingere, so che non potrei avere un futuro con lui...e quando sarà arrivato il momento lo lascerei...forse non sarà facile, ma penso che non posso andare avanti come se questa esistenza sia una condanna. Vivrò ogni giorno intensamente, sapendo che un giorno dovrò sbatterci contro a questa realtà...In fin dei conti mi conosci da tanti anni, e certo qua, sembra che mi conoscano tutti eccetto me...ma reputo che tu più di chiunque altro sai come sono fatta. Penso d'aver sempre lottato per ciò che desideravo, non mi sono mai fermata nel guardare solo esternamente una persona....per questo Alan mi ha colpito, perché ho visto qualcosa di più in lui. Sembra assurdo che io possa dire una cosa simile, in fin dei conti l'ho conosciuto oggi, che sembrava un giorno qualunque, ma era lì, su quegli scalini dell'aula di musica e si è girato, in quel momento mi son sentita persa in quell'azzurro, è stato come guardare il cielo dal basso. Quando ci siamo messi seduti al pianoforte, mi ha parlato, e mi ha detto cose davvero vere, che mi hanno toccata nel profondo...poi ha intonato una melodia, ha detto che un giorno me l'ha sentita suonare...son bastate poche note suonate da lui per farla tornare in me...anzi per farla riaffiorare. Sembrava che fosse sempre stata in me! E reputo che non ci sia nulla di più grande da provare che l'amore Vale! Perché può essere immenso come il cielo e caldo come il vento dell'est, lucente come Venere di notte! Lo so, ti sembrerà forse sciocco, ma sento d'aver bisogno d'amare, e mi sembra assurdo che in undici anni che son stata qui ci ho rinunciato! Sento che ho un grande amore da donare che tu non puoi neppure immaginare, è dentro di me, nelle mie parole, in ogni mio respiro...e forse, l'unico modo per farmi capire che la mia vita, se così è giusto definirla, valga la pensa d'essere vissuta, è che io permetta a tutto questo d'uscire...Che sia per Alan o per chiunque altro! Non voglio perciò che tu abbia paura che io mi ferisca se m'innamoro, se sento qualcosa, se dono un bacio. Lo capisci? E' l'unico modo che io conosco per vivere!-

 

- Isa...io non so cosa dirti...-

 

La vidi alzare lo sguardo per guardare qualcuno dei presenti dietro di me, ma non volli verificare di chi si trattava. La vidi sospirare e chiudere un momento gli occhi...

 

- Reputo che tu sia libera di amare chi meglio credi....spero solo che non te ne pentirai....Ti conosco bene, per questo posso dirtelo sinceramente...Per me dovresti aspettare che la memoria ti ritorni per poi decidere...ma se davvero senti d'averne bisogno, non posso fare altro che appoggiarti....-

 

L'abbracciai contenta, non mi approvava ma mi appoggiava ugualmente!

Abbracciandola mi cadde l'occhio sull'orologio...cavolo...erano già le due di notte!

 

- Forse sarebbe meglio che io me ne vada a letto, se no domani mattina non mi alzo! Speriamo che faccia almeno dei bei sogni!-

 

- A proposito di questo...-

 

Mi girai a guardare Eleazar, e vidi che Edward si era seduto sul divano ed Alice gli teneva le mani...certo era strano...

 

- Dimmi...-

 

- Mi hanno raccontato il tuo sogno della scorsa notte, l'ho reputato davvero particolare...per questo vorrei che Edward restasse in camera tua per osservare i tuoi sogni, se non ti dispiace....-

 

Dispiacermi? Avere in camera Edward tutta notte? Aspè un momento...

 

- Mica mi avete detto che non poteva leggermi nel pensiero?-

 

- Sì, ma quando dormi sei vulnerabile, e se si concentra si può intrufolare nella tua mente...è importante che scopriamo qualcosa...-

 

E se avessi sognato lui? Oddio...No! Non avrei dovuto sognarlo! Era un mio amico, vivevo con lui come una sorella! Dovevo finirla di pensare certe cose!

 

- Bella? Ci sei?-

 

- E'? Oh...sì certo...se è così importante...-

 

E se proprio non ne possiamo fare a meno...

Mi girai ad osservare Edward

 

- Per te non sarà un problema restare sveglio tutta notte?-

 

- No, non preoccuparti di questo...-

 

- Allora che dire....va bene...-

 

No che non andava bene, avevo appena dato il consenso d'intrufolarsi nei miei sogni! Oddio, basta Isa!

 

- Ok, allora mi vado a cambiare e a sdraiarmi, a dopo, e bé se mi addormento...fa nulla giusto? E' quello l'obbiettivo...-

 

- Stai tranquilla Bella!-

 

- Se lo dici tu Eleazar! Allora vi auguro a tutti buonanotte...a domani mattina....-

 

Salì le scale di corsa, ed appena arrivai in camera mi cambiai al volo per sdraiarmi...mi sentivo in qualche modo agitata. Ma non servì a tenermi con gli occhi aperti...non so se fossero state le troppe scoperte di oggi, l'aver conosciuto Alan, aver suonato quella melodia, oppure aver corso così veloce in macchina...ma ero davvero esausta. Mi sembrava come se avessi una miriade di notti insonne alle spalle da recuperare, nemmeno il pensiero che Edward nel momento in cui mi sarei addormentata sarebbe stato come uno spettatore al cinema, mentre guarda un film, che raffigurava però i miei sogni. I miei occhi si chiusero lentamente...lanciando l'ultimo mio pensiero a Edward...

 

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Capitolo 16
*** 15 ***


Ciao a tutti e buongiorno, lo ammetto sono un po' in ritardo, chiedo perdono! Comunque, eccomi qui con il capitolo 15, non è molto lungo in effetti...spero comunque che vi piaccia. Volevo ringraziare danybor per aver recensito il capitolo precedente! Grazie mille davvero! Ma un grazie va comunque a tutti quelli che hanno inserito in una delle liste questa storia, chi sta leggendo in anonimato, grazie a tutti! Buona lettura!






15

 

Stavo osservando l'orizzonte davanti a me, era notte, le stelle davano uno spettacolo meraviglioso al panorama, le onde procuravano un dolce suono. Ero seduta su quella spiaggia che mi sembrava così conosciuta...Sentii una presenza accanto a me e piano spostai il mio sguardo...ed eccola, quella ragazza rannicchiata su se stessa mentre anche lei osservava l'orizzonte.

 

- Mi sei venuta a ritrovare...-

 

- Sì...-

 

Quella sua voce era davvero melodiosa...

 

- Come stai?-

 

Gli chiesi...ma non rispose per pormi lei a me la stessa domanda

 

- Tu invece?-

 

- Non lo so...sto cercando disperatamente di dare un senso a certe cose...ma è difficile...è tutto così complicato da capire...poi sento un certo dolore...-

 

- Ti capisco....il Dolore...ti colpisce in tutte le sue forme. Una fitta leggera...un po' di amarezza e un dolore che va e viene. La normale sofferenza con la quale conviviamo tutti i giorni. Ma poi c'è un tipo di sofferenza che non riesci ad ignorare, una sofferenza così grande che cancella tutti gli altri pensieri, fa scomparire tutto il resto del mondo e ad un certo punto non si riesce a pensare a nulla oltre ad esso. Ognuno affronta il dolore in maniere diverse...Il dolore ci anestetizza. Il dolore...devi aspettare che se ne vada, sperando che lo faccia da solo, sperando anche che la ferita che l'ha causato guarisca. Reputo che non ci siano soluzioni o risposte facili, bisogna fare un respiro profondo ed attendere! Ci sono però quelle volte che il dolore ti afferra quando meno te lo aspetti...-

 

- Esattamente...sto soffrendo in una maniera indescrivibile...e non so se le scelte che sto prendendo siano corrette...non so se sia giusto che io provi a vivere certi sentimenti, ma ne ho un estremo bisogno...-

 

- Pensi d'aver trovato la persona adatta?-

 

- Intendi dire la mia anima gemella? Non lo so....-

 

- Io l'ho trovata sai?...-

 

Inclinai leggermente la testa per cercare s'osservarla meglio

 

- Chi non ha mai avvertito un senso di vuoto o un intimo bisogno di trovare "qualcosa"? E' una nostalgia che prova la nostra anima che ci segnala che abbiamo bisogno di unirci a quest'altra metà per poter utilizzare tutta la forza che abbiamo sempre avuto al nostro interno sin dalla nostra creazione. E' importante comunque, avere la consapevolezza che in qualche parte del pianeta, o dell'universo, esista quest'essere che ci farà vibrare, che ci sta aspettando, e che ci ama per quello che siamo e, come noi, ha bisogno della nostra presenza. Dobbiamo custodire questa certezza all'interno del nostro cuore: siamo due esseri che prima erano uno solo e dovremo far avverare questa riunione per poter raggiungere la felicità. Sapere che ci troviamo di fronte alla persona che abbiamo tanto aspettato è qualcosa che solo il nostro cuore ci potrà dire, quindi dovremo ascoltare soltanto lui...Ed ora dimmi...tu lo stai ascoltando?-

 

- Sto cercando di farlo, sto cercando di non fuggire per lo meno...ma tu invece...perché sei ancora qua? Io mi sento persa perché non ho dei ricordi, non so cosa fare perché sento di non avere un passato...-

 

- Ed io perché a causa mia una persona è morta...-

 

La sua voce restava melodiosa, ma sentivo un'estrema tristezza....

 

- A distanza di tempo sono ancora qui a ricordare ogni scelta che ho fatto, ogni mio gesto compiuto, che mi ha fatta arrivare fin qui...che ha causato tutto questo. Mi sono comportata come un'egoista, non ho pensato alle conseguenze delle mie decisioni...e questo ha portato alla morte di mio padre. Non posso ricordarmi il giorno della mia nascita, nessuno può farlo...ma so che aveva la gioia negli occhi nel vedere la sua bambina...proprio lo stesso sguardo dell'ultimo giorno, di quel maledetto giorno...avevo tante cose da dire. Volevo raccontargli di quant'ero maturata, dei miei studi, dei miei viaggi e del mio amore. E poi provo anche rabbia, forse non sarei mai dovuta tornare da lui, in fin dei conti che ne sapeva lui delle persone che mi avevano resa felice e delle persone che mi avevano reso triste? Lui, non c'era mai stato...anche quando aveva l'opportunità di farlo. Non c'era quando ho creduto di morire...ma...era pur sempre mio padre...e ho visto nei suoi occhi la gioia nel vedermi, le lacrime di felicità per aver rivisto la sua bambina. E quando ho creduto che potevo riavvicinarmi a lui...è sparito tutto...sono caduta in un abisso troppo profondo...-

 

- Ma ci sono delle persone che ti amano, e son sicura che vogliono che tu ritorni da loro...-

 

- Sì...lo so...non è solo una questione però di sensi di colpa, ho l'eternità per quello....-

 

- Allora cos'è?-

 

- E' qualcosa che mi manca nella mia esistenza, e che non potrò mai avere...In fin dei conti non ho avuto molto tempo per realizzare a cosa stavo rinunciando....e forse ero troppo giovane e sciocca. Ma ora, son passati parecchi anni, e ho avuto il tempo necessario per capirlo....ed ora sto cercando di riflettere sul da farsi, su come proseguire e tornare a galla, sapendo che non sentirò mai completa la mia vita...ora...comprendo il desiderio di mia sorella...-

 

Improvvisamente smise di parlare, ed inclinò leggermente la testa di lato, lasciando cadere i suoi ricci delicati verso di me...non si era mai mossa, mi sembrò strano che lo facesse improvvisamente...Sembrava che si stesse guardando in giro. A quel punto feci lo stesso, cercando un qualcosa che non sapevo neppure io...cos'è che aveva visto? Non vedevo nulla...

 

- Non siamo sole...-

 

- Come?-

 

Cosa voleva dire? Non capivo...non c'era nessuno...

 

- Anche la mente più forte in certe occasioni è vulnerabile....-

 

La guardai accigliata...non capivo davvero cosa volesse dire...Improvvisamente si rimise a parlare...ma la cosa che mi stupì era che non stava per nulla parlando con me...su quello non c'era dubbio...

 

- La mia speranza di vivere ha un senso se ci sei tu, per questo ti amo. Ho un gran bisogno che tu mi prenda per mano per farmi rialzare...perché ora mi sento davvero persa. Mi hai cambiato la vita, non sono mai stata meglio dopo che ci siamo innamorati l'un dell'altra, sei riuscito a farmi crescere, a farmi capire cosa vuol dire "amore". Saremo sempre io e te nella nostra storia infinita, e non esistono parole in nessun mondo per descrivere l'amore che io provo per te. Da quando ti ho incontrato il primo giorno, per me è cambiato tutto sai? Certo...mi hai anche fatto soffrire, ma anche gioire, piangere, urlare...ma sono sicura di una cosa, che tu senza anche solo una di queste cose, non saresti stato così importante per me. Perché mi hai fatto lottare, perché mi hai fatto capire che per ottenere qualcosa, bisogna conquistarsela. Ed io sono stata pronta ad affrontare tutto...perché ti amavo veramente, perché ti amo. Perché per me sei la cosa più importante che possa esistere, perché non c'è nulla che può superarti...Io ti avrò...e sarò sempre pronta ad affrontare tutto ciò che mi viene incontro...Io non mi arrendo di fronte a nulla, ho un grande obbiettivo in questa vita, e io voglio arrivarci, perché ciò che voglio veramente lo devo ottenere....proprio com'è successo con te. Ed ora sto lottando disperatamente per tornare, sto cercando di non farmi spaventare da niente, sto cercando di farmi ogni giorno più forte per raggiungerti. Ti amo da morire...e voglio continuare il mio cammino con te al mio fianco, perché senza di te so che non sarei nessuno...Un giorno mi sveglierò e spero di trovarti lì, e poterti correre incontro a braccia aperte...poter annegare nuovamente nei tuoi occhi, accarezzare il tuo viso perfetto e riassaporare le tue labbra. Sappi che se ci sarà una notevole distanza la supererò, perché l'ho già fatto...ricordi? Ho oltrepassato un mondo...e se ci sarà una lacrima l'asciugherò, se ci saranno dei nemici li abbatterò, come se invece ci saranno degli ostacoli li supererò, ma ricorda che tutto ciò lo farò per te! Mi hai dato la possibilità di continuare a vivere, e ci hai aggiunto un senso...Sei la prima cosa che ricorderei, lo sai...Sei l'unica persona che sa brillare più di tutte le stelle...più del sole. E restare per l'eternità io e te solamente sarebbe magnifico...ma....vorrei da noi qualcosa che non potrò mai avere...-

 

Non so per quale ragione mi cadde una lacrima, sentivo stranamente una certa disperazione nelle sue parole, certo un estremo amore, ma anche tanta tristezza. Stava cercando di lottare contro se stessa per raggiungere l'uomo che amava...improvvisamente vidi la luce, e capì che il sole stava per sorgere...

 

- E' il momento che voi andiate...-

 

Guardai la ragazza accanto a me che si rimise dritta ad osservare davanti a se, con la luce solare potei vedere quanto fossero belli e perfetti i suoi lineamenti aggraziati. I suoi capelli rossi riflettevano la luce in un modo alquanto particolare...

 

- Ci sono solo io qui....-

 

La sentii sorridere e a quel punto mi alzai senza capire davvero cosa le prendesse....Per caso mi era sfuggito qualcosa? Sì...sicuramente era così...Mi girai per allontanarmi...quando riparlò

 

- Due occhi azzurri come il cielo, possono essere bellissimi ed affascinanti...ma non potranno mai sovrastare uno sguardo che ti fa tremare l'anima, che nemmeno la mente del più grande artista avrebbe potuto realizzare lucidamente...che solo nel guardarli ti senti annegare da quanto sono profondi e da quanto ti possono entrare nella parte più profonda del cuore...-

 

Mi girai ad osservarla, quando qualche raggio di sole le accarezzò la pelle, facendola brillare si luce propria...due occhi azzurri come il cielo? Ma...come faceva a saperlo? Mi conosceva? La vedevo ormai lontana, ma non potevo permetterle d'andare via, così mi misi a correre...

 

- CHI SEIIII????-

 

La luce che irradiava la sua pelle fatta di diamante mi accecò....e chiusi gli occhi

Improvvisamente riaprì gli occhi e vidi che ero sul mio letto...cavolo...era solo un sogno...Senti un piccolo venticello, così mi misi a sedere sul letto per guardarmi in giro, ma le finestre erano tutte chiuse. Stavo divenendo pazza....se magari non lo fossi già! Mi misi una mano sulla fronte per poi alzarmi...possibile che non ci fosse un orologio in camera? Non sapevo neppure che ore fossero! Decisi di provare a scendere, aprendo piano la porta e camminando piano sulle scale, di certo se era troppo presto non volevo svegliare tutti! Fui sorpresa di vedere che erano già tutti svegli in soggiorno...più o meno...il ragazzo lupo, ok, aveva un nome Jacob...e Lofo non si vedevano.

 

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