Another School Story's

di Meboom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eunhyuk-parte 1 ***
Capitolo 2: *** Eunhyuk-parte 2 ***
Capitolo 3: *** Eunhyuk-parte 3 ***
Capitolo 4: *** Heechul-parte 1 ***
Capitolo 5: *** Leeteuk-parte 1 ***
Capitolo 6: *** Leeteuk-parte 2 ***
Capitolo 7: *** Heechul-parte 2 ***
Capitolo 8: *** Heechul-parte 3 ***
Capitolo 9: *** Eunhyuk-parte 4 ***
Capitolo 10: *** Leeteuk-parte 3 ***
Capitolo 11: *** Leeteuk-parte 4 ***
Capitolo 12: *** Kangin-parte 1 ***
Capitolo 13: *** Heechul-parte 4 ***



Capitolo 1
*** Eunhyuk-parte 1 ***


 

Quanto odio andare scuola. Odio il fatto che debba di nuovo percorrere questa strada per andare in quell'edificio. Detesto doverci tornare perché so che passerò giorni d'inferno. Vi chiederete perché stia maledicendo così la scuola o forse sarete d'accordo con me. Ma vi dirò che fino a ieri mattina le cose non stavano così e andavo a scuola tranquillamente, come ogni altro studente o quasi. Il mio odio si è sviluppato solo dopo aver perso una scommessa e dopo un fatto che è capitato con una persona, più precisamente Lee Donghae. È uno sbruffone, non passa giorno che non faccia a botte con qualcuno o che prenda in giro degli innocenti. Alcuni  studenti si sono addirittura trasferiti dopo aver avuto a che fare con lui. Le ragazze ne sono affascinate, lo trattano quasi come un re e ogni volta che lo vedono iniziano a urlare quasi fosse una star. È sempre accerchiato da ragazze ed è molto conosciuto come playboy, ma esce solo con ragazze al di fuori della scuola e spesso più grandi di lui. Solo poche sono le 'fortunate', ovvero le più carine della scuola che riescono, anche per pochi giorni, a stare con lui. I ragazzi hanno timore di lui, cercano di stargli alla larga ma se vengono scelti per essere presi a calci non possono farci niente. Solo alcuni sono abbastanza coraggiosi da farsi avanti e sfidarlo, con il risultato di una bella visita in infermeria.
E qui sorge un'altra domanda, com'è possibile che lui da solo faccia tutto questo, e i professori? Non fanno nulla per fermarlo? Beh, il fatto che sia il figlio del preside e non solo della scuola ma anche membro e capo di una grande società gli va molto a favore. E sicuramente non agisce da solo ma con altri tre teppistelli.
Hangeng originario della Cina, si è trasferito qui un anno fa e Donghae lo ha subito arruolato nel gruppo. È diventato dopo pochi incontri campione di kung fu della scuola, ma è molto bravo in diversi altri tipi di arti marziali e sport. Poi c'è Kangin, un energumeno pieno di forza. Se litighi con lui, puoi dire addio alla tua faccia. Nessuno lo ha mai sentito parlare con gentilezza e nessuno lo ha mai visto usare le buone maniere. Ed infine c'è Yesung, come ci sia finito nel gruppo di Donghae nessuno lo sa. È un tipo silenzioso, quando ci sono delle risse se ne sta sempre in disparte. Ha un aura misteriosa e in molti sono curiosi di sapere il motivo per cui è nel gruppo. Passa molto del suo tempo in biblioteca, ma legge raramente i libri che stanno sopra agli scaffali, di solito si porta sempre dietro una piccola borsa con dentro alcuni fascicoli pieni di fogli. Alcune voci dicono che si tratta di qualche informazione riservata solo al gruppo di Donghae e che Yesung controlli queste informazioni per poi darle al loro capo. Ma queste sono solo delle stupide voci.
E così, tutti e quattro insieme, vengono definiti i 're' o 'principi' della scuola. Non sono popolari solo in questa scuola, ma in molte altre della zona. 
Oh! Quasi dimenticavo, non mi sono ancora presentato, che maleducato. Il mio nome è Lee Hyukjae, ma nessuno mi chiama così oltre a mia madre. Per gli amici sono Eunhyuk. Ho diciassette anni e sono uno studente normale del terzo anno alla Sapphire High School. Con voti normali e una popolarità normale, anche perché non credo che un ragazzo come me con il viso abbastanza nascosto dai capelli e da un paio di occhiali potrebbe mai saltare all'occhio, per fortuna. Ora vi starete domandando cosa c'entro io con Donghae da odiare così tanto la routine di tutti i giorni dell'andare a scuola, questo è quello che è successo ieri;

 
La mattina prima...
 
"Eunhyuk! Eunhyuk! Aspettami!" una voce urlò dietro di me, mi voltai e vidi il mio amico Leeteuk che cercava di raggiungermi a corsa. Frenai la mia bicicletta e scesi aspettando che mi raggiungesse. Quando arrivò lo salutai.
"Ehi Leeteuk, la sveglia non è suonata anche oggi? Di solito sei tu uno dei primi che arriva a scuola." risi vedendolo riprendere fiato
"Non è colpa mia se mia sorella inizia una discussione e non mi lascia uscire fino a quando non si sente soddisfatta della mia risposta." si scusò con il suo tono drammatico.
"Sempre la solita storia, eh? Vabbè forza, salta su altrimenti farai arrivare in ritardo anche me." mi rimisi sulla bicicletta aspettando che salisse anche Leeteuk
"Cosa farei senza di te!", saltò sulla mia bicicletta e tenendosi alle mia spalle "Si parte!" rise mettendosi in posa.
Iniziai a pedalare superando uno a uno gli altri studenti che camminavano o correvano verso l'entrata della scuola. Aissh questo è il mio amico Leeteuk, va al quarto anno. L'ho conosciuto per caso durante un progetto in cui la mia classe ha dovuto collaborare con la sua, siamo diventati subito amici. È una persona davvero buona, se hai bisogno di qualcosa sta pur certo che lui ti darà una mano. Non credo di averlo mai visto abbattuto, è sempre stato una persona serena.
Sorpassai il cancello della scuola e andai a parcheggiare la bicicletta al suo posto. Leeteuk saltò giù ringraziandomi e corse verso la sua aula. Misi il lucchetto alla bicicletta e mi avviai anch'io verso la mia classe. Sbadigliai e mi stiracchiai le braccia, quella notte non avevo dormito molto bene, come quasi ogni notte d'altronde. Non riesco a passare una notte tranquilla da quando mio padre è morto e la nostra famiglia è caduta in povertà, nonostante sia passato un sacco di tempo, sono rare le notti in cui riesco a dormire tranquillamente. Ce la caviamo, mia madre fa del suo meglio ma ormai non ha più le forze di una volta e si affatica molto più facilmente, così la aiuto lavorando part-time. Siamo solo io e mia madre, non abbiamo altri parenti. Mia madre è figlia unica e i suoi genitori non sono più in questo mondo. I genitori di mio padre invece si rifiutano di riconoscere la nostra esistenza, hanno voluto che mio padre tornasse con loro in america, ma mio padre si rifiutò e rimase con mia madre. Non voleva abbandonare il bambino che stava crescendo nella pancia della sua futura moglie. Aveva anche una sorella, mio padre. Ma di lei non so molto. Mio padre ha sempre detto che i loro rapporti non sono mai stati molto stretti anche se le voleva un mondo di bene. La situazione degenerò quando mio padre morì tre anni fa in un incidente stradale, i suoi genitori tagliarono completamente i contatti con noi dando la colpa a me e mia madre. Sospirai al pensiero. 
Mi accorsi di essere davanti al mio armadietto e lo aprii prendendo i quaderni e tutto quello che mi serviva per le lezioni. Rovistato per bene e preso tutto chiusi l'armadietto e girandomi mi trovai di fronte a Heechul e dietro di lui Ryeowook, altri due miei amici 
"Dannazione Heechul, prima o poi mi farai prendere un colpo. Buongiorno Ryeowook." salutai con un cenno della mano il ragazzo che stava timido alle spalle di Heechul
"B-Buongiorno anche a te Eunhyuk." sorrise timido.
"Ehi dovresti mostrarmi un po' di rispetto e salutarmi per prima! Sono più grande di te." mi sgridò Heechul 
"Quando la smetterai di comportarti come se avessi il mondo ai tuoi piedi e di comparire da un momento all'altro lo farò." sorrisi beffardo vedendolo sbuffare. 
Heechul, era molto conosciuto a scuola per la sua clamorosa bellezza, con i suoi tratti femminili faceva invidia alle ragazze e affascinava i ragazzi. Sotto questo viso femminile, però, si nascondeva un grande animo e una grande forza. Non importa se hai ragione o meno, quando discuti con lui l'avrà sempre vinta lui. La sua lingua taglia come la lama delle spade. Ha quell'apparenza fragile e questo ogni tanto gli causa dei problemini, ma può diventare peggio di un ajhumma incavolata e questo causa qualche problemino agli altri, tenendo conto che è cintura nera a karate.
Ryeowook invece è una delle più tenere creature che abbia mai incontrato. Seriamente, non so come faccia ad avere sempre quell'aria così 'voglio tante tante tante coccole'. Ha la mia età ma può, anzi, ne dimostra molti di meno. Forse è strano sentire dire certe cose da un ragazzo a un ragazzo, ma molti concordano con me ed essendo suo amico mi esce più facile dire il mio parere su di lui. La sua timidezza lo rende ancora più dolce. E penso che sia un'ottima arma contro i soliti bulletti. Una volta, quando ero ancora al primo anno, ero seduto in mensa a mangiarmi il mio pranzo. Qualche tavolo più in là due teppistelli se la stavano prendendo con uno studente, nessuno sembrava intenzionato ad aiutarlo così mi sono avvicinato cercando un piano su come dargli una mano. Avevo pensato che magari parlandone ce l'avrei fatta, come no, ma a quel tempo non conoscevo ancora bene come funzionava in questa scuola. Stavo per iniziare il mio 'discorso da presunto eroe' quando vidi due dei bulletti dare al ragazzo il loro dessert e il terzo mormorare cose tipo: 'non preoccuparti, se vuoi altro chiedici pure' e così via, poi se ne andarono. Io sono rimasto lì con la mano a mezz'aria e la bocca spalancata cercando di capire la situazione.
Una voce poi mi fece tornare alla realtà "Uhm... scusa, p-posso passare?" quando abbassai lo sguardo rimasi scioccato, credevo di essere davanti ad un ragazzino, forse dieci anni massimo, carinissimo e mi tirai subito uno schiaffo mentalmente per quello che stavo pensando. Poi col tempo mi ci sono abituato.
"A-ah, si..scusami." mi spostai di lato facendolo passare. Lo seguii per un po' con lo sguardo fino a quando finalmente mi accorsi di essere l'unico babbeo in piedi a fissare il vuoto con la bocca spalancata. Mi schiarii la gola e tornai al mio posto. Qualche giorno dopo riuscii a sapere di più su di lui e notai che il suo effetto da 'occhi dolci' catturava tutti.
Tornando alla realtà, Ryeowook è diventato mio amico solo dal secondo anno. Heechul invece lo conosco dall'infanzia. Una volta eravamo vicini di casa, poi mi sono trasferito e non ci siamo più sentiti, l'ho ritrovato solo quando mi sono iscritto a questa scuola e la nostra amicizia è rimasta intatta. Non so se ci si può considerare migliori amici, nonostante gli anni passati insieme ci siamo mantenuti abbastanza distaccati, ognuno andava per la sua strada. All'inizio ci vedevamo solo ogni tanto al parco che stava vicino alle nostre case e basta. Devo dire che ora siamo più vicini di prima, ma non troppo.
Salutai Heechul che si diresse verso le aule del quarto anno e continuai la strada con Ryeowook verso le nostre aule in silenzio. Non credo di averlo mai sentito parlare per un tempo che andasse oltre i quindici secondi. Di solito è sempre silenzioso e timido, e se i professori lo vogliono far parlare troppo si intoppa iniziando a balbettare, e loro si sciolgono davanti alla sua dolcezza passando la bomba ad un'altro studente. Chissà se fa sempre così, ho solo una materia scolastica con lui, ma credo che si comporti sempre in questo modo.
Salutai anche Ryeowook ed entrai finalmente nella mia classe. Era ancora tranquilla. Finchè non sarebbe arrivato uno dei quattro lo sarebbe stato.
"Ehi Eunhyuk. Come stai?" mi salutò Shindong, un altro mio amico e compagno di classe, era un tipo molto divertente. Andai a sedermi accanto a lui.
"Sempre il solito. E tu? Ho sentito che l'altro ieri sei uscito con la tua ragazza, a quanto pare le cose vanno bene dalle tue parti." sorrisi e lui arrossì un po'.
"Beh si... Lei mi piace un sacco e le cose vanno bene." sorrise anche lui. Stavo per dire ancora qualcosa ma fui interrotto dalle urla fuori dalla classe delle nostre compagne. Appoggiai la testa sul palmo della mano annoiato
"Yesung è arrivato." dissi e Shindong annuì. Pochi secondi dopo entrò il ragazzo con la sua chioma nera in testa e il suo passo leggero. Andò a sedersi al suo posto qualche banco più in là del nostro. Le ragazze continuavano a urlare e a spintonarsi cercando di andare da Yesung, lui si voltò nella loro direzione facendone svenire una buona metà e zittendo le altre con uno sguardo. Sospirai, almeno lui non si dava troppe arie, ringrazio Shisus per non essere finito con chissà quale degli altri tre. Non mi accorsi che lo stavo ancora fissando e lui mi fulminò con lo sguardo, mi girai in fretta e mi misi a fissare la lavagna. Aissh, seriamente! Ho davvero bisogno di farmi una bella dormita, o continuerò a fare certe figure. 
La campanella finalmente suonò ed entrò il prof facendo tornare nella tranquillità la classe. 

 
Le prime ore passarono lentamente, troppo lentamente. Non potevo reggere la lezione ancora a lungo, mi sarei addormentato sul banco da un momento all'altro. Shindong ogni tanto mi punzecchiò il braccio tenendomi sveglio fino a quando la campanella finalmente suonò di nuovo. La pausa pranzo è arrivata! Mi alzai in piedi, mi stiracchiai e sbadigliai come se non lo facessi da anni. Io e Shindong ci incamminammo verso la mensa, ma prima aspettammo gli altri alle scale. Ryeowook arrivò per primo essendo dello stesso piano, poi anche Heechul e Leeteuk arrivarono.
"La mensa apre tra una quindicina di minuti, che ne dite di una scommessa?" disse Heechul con il suo sorriso da volpe. Lo guardai storto, doveva essere proprio di buonumore per proporre una scommessa in questo momento.
"Sentiamo, di che si tratta?" chiese Shindong. Heechul ridacchiò e questo non mi piacque affatto.
"Ci sono un sacco di donzelle qua attorno, mh vediamo un po'...Ah! Ci sono. Il primo che otterrà il numero di una ragazza potrà mangiarsi il dessert e tutti gli altri no. L'ultimo che lo ottiene, invece, dovrà salire al piano dei quattro nella mensa, solo dopo aver preso il cibo per se e appena sarà arrivato sul piano potrà tornare giù." concluse con un'aria soddisfatta. Lo guardai esterrefatto. Era completamente impazzito o cosa? Questa era una scommessa suicida. Se uno dei quattro o anche uno studente normale avesse visto qualcuno al piano dei quattro e avrebbe spifferato tutto la sua vita sarebbe finita.
"D'accordo, q-quando iniziamo?" chiese Ryeowook. Come?! Pure l'innocente Ryeowook è d'accordo?!
"Appena la lancetta farà passare un'altro minuto." questa volta parlò Leeteuk. Lo fissai, oggi erano tutti impazziti a rischiare così grosso. Mi voltai verso Shindong. Si, lui sarebbe stato d'accordo con me di sic-
"VIA!" Shindong mi interruppe gridando il via e tutti iniziarono ad avvicinarsi ad alcune ragazze. Leeteuk parlava gentilmente, aveva una buona reputazione ed era popolare a scuola. Non ci avrebbe messo molto a vincere la scommessa. Ryeowook non era da meno, con la sua dolcezza stava facendo letteralmente sciogliere alcune ragazze. Avrebbe di sicuro ottenuto più di un numero. Heechul se la cavava benissimo tra le ragazze, sapeva come parlare con loro. Shindong era un po' più riluttante, starà pensando alla sua ragazza. Mi svegliai da quella trance, invece di osservare gli altri dovrei mettermi anch'io al lavoro! 
Mi avvicinai ad un gruppetto di ragazze per essere completamente ignorato. Guardai a che punto erano gli altri, Leeteuk e Heechul stavano prendendo un bigliettino dalle ragazze, Shindong stava ancora parlando e Ryeowook era accerchiato da ancora più ragazze. Risi all'ultima scena e cercai un modo per attirare qualche ragazza. Tentai di nuovo con un'altro gruppetto di ragazze, questa volta mi ascoltarono per un po' ma poi se ne andarono mandandomi occhiatacce. Dannazione ero così negato con le ragazze? Heechul e Leeteuk stavano aspettando che anche noi finissimo, Shindong si stava avviando da loro, Ryeowook a quanto pare non riusciva a togliersi di torno quelle ragazze. Mi guardai attorno, vidi la mia ultima speranza.
"Krystal!" la chiamai e lei si girò verso di me
"Eunhyuk?" 
"Ti prego Krystal devi darmi il tuo numero o perderò una scommessa, si tratta di vita o di morte!" mi voltai guardando la situazione di Ryeowook. Era ancora bloccato. Krystal chiese una penna o qualcosa per scrivere alla gente attorno, prese la mia mano e scribacchiò sopra il suo numero
"Ecco, contento?" mi disse
"Non sai quanto! Grazie, mi hai sal-"
"Hai perso bello mio." Heechul mi mise una mano sulla spalla, mi voltai a guardarlo e sospirai
"Dannazione..." ringraziai comunque di nuovo Krystal e vidi Ryeowook con in mano un paio di bigliettini.
Ci incamminammo verso la mensa, o meglio, mi trascinarono verso la mensa. Heechul e Shindong mi stavano ridendo alle spalle non vedendo l'ora della mia punizione.
"Questa me la ricorderò ragazzi." dissi in tono minaccioso o almeno così speravo, Leeteuk mi si avvicinò ridendo un po' sotto i baffi
"Io mi darei una mossa se fossi in te, non credo che tu voglia incontrare i quattro mentre sei al loro piano."
"Ah dannazione, è vero." mi misi a correre verso la mensa ed entrai, presi il vassoio e aspettai pazientemente che la fila si muovesse così da lasciar prendere il cibo anche a me. Guardai l'orologio, ancora un minuto e la campanella sarebbe suonata, da lì i quattro potevano apparire in qualunque momento.
Feci un respiro profondo e mi avviai su per le scale sotto lo sguardo divertito dei miei amici.
La campanella suonò e io finalmente arrivai sopra. Si poteva vedere tutta la mensa da lassù, si sentiranno come dei re a starsene là sopra ad osservare tutti gli studenti della scuola mentre pranzano. Scesi in fretta e in furia le scale e, ovviamente, quella giornata non poteva finire normalmente. Un po' del cibo dal vassoio era sul punto di cadere così cercai di raddrizzare il vassoio verso di me, ma concentrandomi su quello persi per un attimo l'equilibrio e inciampai, per fortuna ero già in fondo alle scale e non mi sarei fatto chissà che male.
Chiusi gli occhi preparandomi allo schianto con il freddo pavimento. 
THUD
Si sentirono delle urla e Heechul distante sussurrare a non so chi un 'Ora sei morto bello mio'. Riaprii gli occhi pian pianino, non ero atterrato su qualcosa di freddo, anzi, era qualcosa di caldo e sentivo il battito di un cuore... Aspetta, un cuore?! Ebbi quasi paura di sapere su chi ero caduto, anche se il mio cervello aveva in mente quattro opzioni e sapeva anche che non l'avrei passata liscia. Alzai piano lo sguardo per ritrovarmi il volto di Donghae ad una vicinanza pericolosa. Mi fissava con quei occhi scuri che non promettevano nulla di buono. Era coperto dal cibo che avevo sul vassoio. Mi rotolai a destra togliendomi da lui e mi alzai. La mensa si era zittita come se non ci fosse più nessuno.
Feci un respiro profondo e mi avvicinai a Donghae che ancora non si era mosso da terra, tesi la mano per aiutarlo ad alzarsi
"M-mi dispiace..." cercai di scusarmi. Lui non disse nulla e si mise seduto, io ancora con la mano a mezz'aria. Mi tornò in mente un episodio di un anno fa in cui uno studente per sbaglio aveva rovesciato la sua bevanda a terra, in quel momento stava passando Donghae e un po' del liquido era finito sulle sue scarpe. Passò una settimana, poi non rividi mai più quello studente. Credo si sia trasferito in un'altra scuola.
Si alzò ignorando completamente la mia mano e iniziò a togliersi un po' dell'insalata che aveva sulle gambe. Poi, finalmente, parlò.
"Kangin. Hangeng. Sapete cosa fare." disse. Guardai lui e poi guardai dietro di me, i due suoi compagni stavano sorridendo, e non erano sorrisi che promettevano qualcosa di buono. Si avvicinarono e si misero accanto a me, uno per lato. Mi presero per le braccia e mi alzarono quasi pesassi come una piuma.
"C-Che state facendo...Ehi! Lasciatemi andare!" cercai di dimenarmi, inutilmente. Yesung restò accanto a Donghae e uscirono dalla mensa facendosi seguire dai due che mi stavano trascinando.
"Ah", Donghae si voltò verso la folla che ancora guardava in silenzio la scena "Se qualcuno ci segue, farete la stessa fine...o peggio." detto ciò, sorrise, ovviamente si stava riferendo ai miei amici. Girai la testa quel tanto per riuscire a guardare i miei amici, Heechul e Shindong che mi stavano guardando mentre mi portavano via. Ryeowook se ne stava nascosto dietro a Leeteuk che credo, lo stesse rassicurando. 
"Ho detto di lasciarmi andare!!" cercai ancora di liberarmi dalla stretta dei due. 
"Zitto. O vuoi farti zittire prima del necessario?" disse Donghae in tono minaccioso. Rimasi zitto, ma non perché me l'avesse detto lui ma perché non potevo far nulla in ogni caso.
Finalmente ci fermammo, eravamo negli spogliatoi della palestra. Io ero sempre bloccato dai due, Donghae era davanti a me ma voltato, ci separava solo la panchina in mezzo. Yesung invece stava uscendo dagli spogliatoi. 
"Bene, bene, bene", Donghae si voltò fulminandomi letteralmente con lo sguardo "Vediamo un po', credo che tu abbia infranto parecchie regole oggi..." si avvicinò camminando sopra la panchina
"Primo: sei andato nella nostra zona senza il nostro consenso." mi prese i capelli tirandoli indietro così da alzare anche il mio sguardo su di lui. Questa Heechul me l'avrebbe pagata, lui e le sue stupide scommesse.
"Secondo: mi hai rovesciato addosso il tuo vassoio." disse mollandomi i capelli con violenza e iniziando a camminando avanti e indietro come una sentinella sulla panchina.
"Terzo: mi sei caduto addosso." questa volta mi arrivò un pugno sullo stomaco, non lo vidi nemmeno arrivare.
"Aah! Basta..." sapevo come sarebbe finita, ho visto fin troppi studenti dopo aver avuto a che fare con questa persona. Spero che almeno non ci vada troppo pesante, non posso farmi troppo del male, devo andare a lavorare dopo la scuola e mia madre si preoccuperebbe troppo. Non posso saltare nessun giorno di lavoro. 
"Come, come? Non ho sentito bene." canticchiò Donghae e scese dalla panchina. 
"Credo che la quarta regola sia normale che tu l'abbia infranta, lascio il trattamento a voi ragazzi. Io vado a darmi una ripulita", andò verso la porta "Quarto: la tua esistenza rompe la quarta regola." uscì sbattendo dietro di se la porta lasciando lo spogliatoio in silenzio.
Quello che accadde successivamente, o meglio, quello che ricordo che accadde poi è che i due mi lasciarono cadere a terra e poi tutto buio. 

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Capitolo 2
*** Eunhyuk-parte 2 ***


 

Che mal di testa... che diavolo mi è successo?
Mi svegliai lentamente, ero in infermeria, inziai a ricordare della scommessa e di quello che era successo appena vidi i miei amici fissarmi accanto al lettino in cui ero sdraiato.

Più tardi scoprii che Heechul e gli altri mi avevano cercato per tutta la scuola non vedendomi arrivare per le lezioni pomeridiane. Ora eravamo tutti lì, in infermeria. Heechul doveva sentirsi almeno un po' in colpa visto che non aveva ancora aperto bocca e solitamente era lui che parlava non stop tutto il tempo. Sospirai.
"Come sono ridotto?" chiesi, nonostante sapessi la risposta. Avevo visto gli studenti che 'tornavano' dalle risse con i quattro, e non erano affatto messi bene.
"Beh, il blu ti dona." disse Shindong incrociando le braccia e cercando di alleggerire l'atmosfera pesante. Alcuni sorrisi spuntarono dalle loro facce, sorrisi un po' anch'io.
"Da quanto tempo sono qui?" chiesi, dovevo andare a lavorare.
"Le lezioni sono finite, le attività extra scolastiche sono iniziate da poco." disse Leeteuk controllando l'orologio. Forse riuscivo ancora ad arrivare in tempo il Café in cui lavoravo, era a metà strada tra la scuola e casa mia. Mi alzai e scesi dal lettino.
"Cosa fai? Aspetta che qualcuno ti venga a prendere, è meglio se non ti sforzi in queste condizioni." Leeteuk si avvicinò tenendomi per il braccio visto che non riuscivo a stare in equilibrio e per poco cadevo. Cercai di pensare in fretta ad una soluzione, nessuno dei miei amici sapeva che avevo un lavoro e meno che meno della mia situazione famigliare. Almeno non nei dettagli. L'avevo sempre tenuto nascosto perché sapevo che si sarebbero preoccupati. Non è bello da dire, o meglio non è giusto, ma tutte le persone che conosco che siano amici o conoscenti sono al corrente solo di metà o forse anche di meno della mia vita. Oltre alla mia famiglia ovviamente. Se non sarei andato al lavoro avrei rischiato il licenziamento, anche se ci andavo però, le mie condizioni non erano delle migliori. Forza Hyukjae, pensa. Pensa! Mi strizzai il cervello fino a che non mi venne un idea.
"Il fatto è che oggi è il compleanno... di un persona speciale per me e questa ragazza lavora al Café a metà strada da qui a casa... Le ho comprato un regalo e volevo darglielo, ma tra poco il suo turno finirà e non potrò rivederla fino a domani... vorrei riuscire a darglielo oggi." dissi pronunciando ogni parola con calma e accuratamente cercando di sembrare il più credibile possibile. Gli altri mi guardarono senza proferire parola, dovevo essere più credibile dannazione!
"Uuh ooh e questo quando avresti avuto intenzione di dircelo?" Heechul incrociò le braccia guardandomi con un sorriso.
"Devi farcela conoscere!" commentò Shindong.
"Allora se le cose stanno così ti darò un passaggio con la tua bicicletta!" propose Leeteuk.
"Grazie... Allora andiamo! E grazie anche a voi ragazzi per essere restati fino a quest'ora." li ringraziai e finalmente uscii da quella stanza aiutato da Leeteuk.
Il viaggio fino al Café durò meno di quanto mi aspettassi, probabilmente Leeteuk voleva conoscere la 'ragazza misteriosa'. Pregai il cielo che Dara, la ragazza che lavora con me, collaborasse al mio piano senza farmi scoprire. In un modo o nell'altro però dovevo farglielo sapere senza farmi beccare.
"Siamo arrivati." disse Leeteuk fermando la bicicletta. Scesi ringraziandolo, lui annuì ma non si mosse. Esitai un'attimo guardando lui, l'entrata e poi di nuovo lui. Era un tipo persistente, non se ne sarebbe andato senza quello che voleva.
"Uhm ... vuoi entrare?" chiesi sperando che cambiasse idea. Lui annuì. No, ovviamente non era possibile.
Mi voltai incamminandomi Café, attraverso le vetrate si poteva intravedere qualche persona, ma oggi non è così pieno come al solito. Entrai attraversando la porta e la campanella sopra alla porta tintinnò come per darci un caldo benvenuto.
"Buonase-", sentii una voce femminile salutarci "Eunhyuk!" la ragazza a cui apparteneva la voce si avvicinò e mi osservò per un lungo momento. Incrociò le braccia.
"Che diavolo ti sei fatto?" disse con voce preoccupata e poco contenta.
"Uhm ... Ti racconterò tutto più tardi con calma. È meglio se mi cambio prima che rientri il capo." dissi calmo e quasi sussurrando per non farmi sentire dal mio amico che stava entrando in quel momento facendo tinitinnare di nuovo la campanella.
Sentii Leeteuk che si schiarì la voce cercando di attirare la mia attenzione. Sospirai.
"Lui è Leeteuk, un amico di scuola. Questa è Dara." feci le presentazioni e Leeteuk sorrise soddisfatto.
"Piacere di conoscerti Dara. Allora credo che me ne andrò, devo andare a studiare!" disse Leeteuk dirigendosi verso l'uscita e sventolando la mano salutando e andandosene. Sospirai di nuovo, era andata meglio di quanto sperassi, non si era nemmeno fermato a bere qualcosa. Mi avviai verso la porta dove si trovavano gli armadietti per cambiarsi.
"Mhm..", sentii Dara schiarirsi la gola ottenendo la mia attenzione "Allora, che succede? Sei in ritardo, ma sei fortunato che il capo non è ancora tornato dal suo impegno." mi disse, fissando quello che era probabilmente il mio occhio blu.
"E che diavolo ti sei fatto alla faccia? Non mi sembri il tipo che va a fare a botte con qualcuno, a meno che..." mi studiò un'attimo. Sospirai entrando nella stanza per cambiarmi, non sapevo se raccontarle tutto, di lei ci si poteva fidare ma avevo comunque i miei dubbi.
"Ora mi cambio, poi ti racconto con calma, va bene?" mi voltai a guardarla per sapere la risposta, lei annuì e così chiusi la porta andando ad aprire il mio armadietto con i vestiti. Mi cambiai velocemente, non l'avevo ancora scampata del tutto dal mio capo. Dopo un po' sentii bussare la porta e sperai che non fosse lui e per fortuna almeno qualcosa mi andò bene oggi, era Dara. La lasciai entrare, ormai ero pronto ad uscire.
"Credo che tu non voglia farti vedere dal capo in questo stato." mi disse e capii cosa intendesse solo dopo aver visto cosa teneva in mano.
"Vieni, cercherò di fare quello che posso, non sono una truccatrice esperta." rise e si avvicinò iniziando a mettere il trucco sui punti più evidenti che avevo. Non ci mise molto e appena finì mi passò uno specchietto per vedere il risultato. Sicuramente se qualcuno non sa che oggi mi hanno preso a botte non si accorgerà di niente.
"Fantastico! Ti ringrazio Dara." la ringrazia e lei sorrise semplicemente uscendo da lì. Mi diedi un'ultima sistemata, avevo appena notato che i miei occhiali avevano una leggera spaccatura su un lato. A casa li avrei sistemati.
Feci appena in tempo ad uscire dalla stanza e a chiudere la porta che anche il capo rientrò. Quando mi vide lo salutai con un inchino e lui ricambiò soffermandosi un attimo ad osservami, ebbi paura che il trucco non bastasse per coprire i segni dai suoi occhi indagatori. Per fortuna, un'altra volta, non fu così e se ne andò dietro al bancone pronto a preparare le prossime ordinazioni dei clienti. Era un tipo strano, il mio capo. Non era uno di tante parole, ma non sembrava una cattiva persona.
Ha aperto questo Café da pochi anni, è piccolo ma i clienti ci sono sempre. A lavorarci siamo solo in tre, ma il capo dice che presto arriverà un'altra persona. Ora che ci penso non so praticamente niente del capo, nemmeno Dara sa molto di lui. Ha detto di averlo incontrato qualche volta nella zona, quindi deduco che viva qui attorno.
Quella sera, a dispetto della mattinata a scuola, passò molto più velocemente. I clienti erano meno del solito ed erano quelli abituali ad arrivare.
Il tempo passò, oggi non sembrava mai scorrere e la lancetta dell'orologio dava l'impressione di andare sempre più lentamente.
Guardai l'ora, ormai era tempo di chiudere. Riordinai le ultime cose e spensi le luci principali appena tutti i clienti se ne furono andati, andai a cambiarmi mentre Dara finiva i suoi ultimi lavoretti e appena cambiato andai dal capo per salutarlo. Sbadigliai. Mi si poteva classificare benissimo come persona stanca tutto il giorno, pensai ridendo. Uscii dal negozio prendendo la bici, di pedalare non se ne parlava, meglio andare a piedi tranquillamente. Non feci neanche in tempo a fare tre passi che una mano si poggiò sulla mia spalla.
"E tu dove pensi di scappare? Non mi hai ancora raccontato cosa ti è successo oggi." disse la voce di Dara.
"Basta che non ne fai parola con mia madre, sai cosa ne penserebbe..." continuai a camminare e Dara si mise al mio fianco. Abitiamo abbastanza vicini e lei e mia madre si conoscono, posso dire che sono amiche.
"Per chi mi prendi, non urlo ai quattro venti ogni cosa che mi dici." le mandai un'occhiataccia, forse non proprio tutto ma molte cose le urlava ai quattro venti eccome. Pensandoci è molto simile alla versione femminile dei miei amici. La sua personalità è simile a quella di Heechul, ma non identica. No, non ho mai conosciuto e non credo che conoscerò mai un'altra persona come Heechul. Lei è anche un tipo solare come Leeteuk e a volte è divertente come Shindong, ma ha l'aspetto da bambina quasi più di Ryeowook.
"D'accordo. Allora, da cosa posso iniziare...", iniziai a ricollegare i fatti di oggi e le raccontai della scommessa fino all'incidente e di quei teppistelli. Le raccontai anche della scusa che avevo inventato per arrivare al lavoro e per quello la comparsa improvvisa di Leeteuk.
"Ecco, questo è quello che è capitato oggi." finii e notai che eravamo quasi sotto casa mia.
"Quei quattro... Qualcuno deve fargliela pagare prima o poi. Non possono continuare così." disse pensando a qualcosa.
"Già, ci vorrebbe...", sospirai per l'ennesima volta quel giorno. Le avevo già raccontato di loro e ne aveva già sentito parlare.
"Ora ti lascio, ci vediamo domani al lavoro." la salutai appoggiando la bicicletta sotto alle scale del palazzo in cui abito.
"Aspetta, prendi questi." mi porse i trucchi che aveva usato per nascondere i segni prima che iniziassi a salire le scale.
"Credo che ti serviranno, e che riuscirai ad arrangiarti ad usarli. Ora vado, ho promesso a mio padre di rientrare presto oggi. A domani!" e così disse scomparendo dietro la strada all'angolo sventolando la mano. Riuscii appena ad urlare un grazie prima che scomparisse del tutto. Guardai gli oggetti nella mia mano, aveva ragione, mi sarebbero serviti. Meglio non allarmare mia madre.
Salii le scale e raggiunsi la porta, la aprii e trovai un bigliettino attaccato alla parete sulla destra. Lo presi e lessi il messaggio da parte di mia madre:

Bentornato tesoro, ho scritto questo messaggio perchè sono davvero stanca e quando lo leggerai sarò probabilmente a letto a dormire. Ho lasciato un po' di pizza nel micronde così puoi riscaldarla e ho messo del dolce nel frigorifero. Volevo cucinarti qualcosa di buono ma sono davvero stanca, domani farò qualcosa di squisito. Vedrai!
Mi raccomando non andare a dormire troppo tardi, devi essere in forze per la scuola. Buonanotte tesoro <3

Sorrisi amaramente al messaggio, si sta stancando troppo ultimamente. Misi il bigliettino in tasca e andai in cucina a riscaldare la pizza.
La mangiai tutta e anche il dolce. Pulii tutto rimettendo a posto le cose e mi diressi alla mia stanza, prima mi fermai a controllare mia madre nella sua stanza ch dormiva come una bambina.
Entrai nella mia camera chiudendo piano la porta dietro di me e mi buttai sul letto.
Chiusi gli occhi, ma non avevo sonno.
Chissà domani, non ho proprio voglia di rivedere le facce di quei bulletti. Dara ha ragione, ci vorrebbe proprio qualcuno che facesse assaggiare a loro lo stesso trattamento che loro fanno assaggiare alla maggior parte di noi studenti di quella scuola. Però chi oserebbe mai, hanno troppo potere e il potere incute timore, sopratutto il loro cosiddetto leader dei miei stivali. Se domani mi sveglierò con dolori per tutto il corpo sarà solo colpa sua e dei suoi amichetti. Già ora non sono nelle condizioni migliori, ma il vero dolore arriva solo dopo una bella dormita. Controllai l'ora sulla mia sveglia, le dieci. Meglio cercare di dormire, almeno sarò abbastanza riposato per affrontare la giornata che mi spetta. Mi alzai per cambiarmi, non potevo di certo dormire con l'uniforme scolastica. E poi, finalmente, mi infilai anch'io sotto alle coperte e non ci misi troppo a prendere sonno nonostante non ne avevo affatto.

 

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Capitolo 3
*** Eunhyuk-parte 3 ***


E con questo capitolo per ora, salutiamo Eunhyuk. Vediamo se qualcuno indovina con chi passeremo il nostro tempo nel prossimo capitolo uwu
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Spesso mi chiedo come si sentano i lottatori dopo i combattimenti. Ora credo di saperlo.
Non ho mai odiato il suono della sveglia quanto oggi, il mal di testa che accompagna il suo suono e strani scricchiolii per il mio corpo mentre cerco di alzarmi. Alzarmi in piedi è stata
l'impresa più difficile degli ultimi anni che abbia affrontato. Riposato si, lo ero eccome, ma la stanchezza era niente contro il dolore fisico di questo momento. A fatica mi diressi 
verso il bagno per farmi una doccia calda, non avevo tolto il trucco che Dara mi aveva messo e ora c'erano delle tracce sul cuscino. Con la doccia tolsi tutto e guardandomi allo specchio 
notai per bene quello che mi avevano fatto il giorno prima. Accanto all'occhio sinistro una macchia sul blu sembra che voglia ingrandirsi, qualche macchia rossa dall'altra parte del viso 
e un ferita dal quale mi sarà uscito probabilmente sangue sulla guancia destra. Non troppo grave.
Indossai l'uniforme scolastica e tornai in bagno con i trucchi in mano, cercai di fare del mio meglio. Come diavolo abbiano tutta quella pazienza le donne per mettersi chili di quel trucco
che spesso vedo in giro non ne ho idea. Alla fine della mia opera (si, un'opera) mi diedi un'ultima occhiata. Qualcosa si intravedeva, ma ero sicuramente meglio e a parte i miei amici 
nessuno direbbe che qualcuno mi ha usato come sacco da box per aver infranto regole inesistenti.
Mi sistemai anche i capelli e presi gli occhiali cercando di sistemargli il meglio che potevo. Finalmente ero pronto, controllai l'ora, meglio se mi sbrigavo o sarei arrivato in ritardo.
Uscii dalla mia stanza andando in cucina, mia madre era già uscita per lavoro, presi un toast velocemente e uscii di casa chiudendo la porta. Scesi le scale mangiando il toast e mi fermai
davanti alla mia bicicletta ancora parcheggiata sotto alle scale. Potevo andare a piedi passando probabilmente per zombie o andare con la bici e passare comunque per uno zombie in 
bicicletta. La differenza non era grande, però la strada verso scuola era abbastanza in discesa ed essendo a rischio di ritardo la bicicletta è l'opzione migliore.
Presi la bicicletta e ci salii a fatica, iniziai la discesa verso la scuola e a pensare di farmi un bel bagno caldo appena tornato da scuola.
Non incontrai ne Leeteuk ne nessun altro dei miei amici lungo il mio tragitto. Arrivai finalmente al cancello della scuola, uno dei miei professori lo stava chiudendo, mi salutò e io ricambiai.
"Buongiorno professore." entrai andando ad appostare la bicicletta al suo posto. Strano, non c'era quasi nessuno in giro.
"Lee! Vieni qui un attimo." il professore di prima mi chiamò, era il mio prof di storia e forse uno dei rari professori che non si faceva intimorire dai quattro.
"Si, professore?" mi avvicinai a lui.
"Come avrai notato non c'è quasi nessuno in giro, ed essendo quasi in ritardo non avrai sentito. Tutti gli studenti del terzo e quarto anno sono stati convocati in palestra, sbrigati ad 
andare." mi spiegò, ecco perchè era quasi deserta l'entrata della scuola.
"Grazie mille professore, vado subito." lo ringraziai e mi avviai anch'io verso la palestra.
Aprii piano la porta, tutti gli studenti erano allineati e alcuni professori stavano parlando. Cercai la mia classe e avvistai Shindong qualche fila più in là, mi avvicinai a lui cercando
di non farmi notare, come se oggi riuscissi a passare una giornata tranquilla... Uno studente della fila prima di quella della mia spostò la sua gamba in avanti facendomi inciampare e cadere.
Ahi. Atterrai sulle mani e sentii la maggior parte degli occhi puntati su di me.
"Ottimo, anche il signorino... Lee? Si, anche il signorino Lee si è deciso di unirsi a noi finalmente." quella voce, poteva essere solo il mio prof di matematica. Quell'uomo era insopportabile.
Alcune risate si udirono, le ignorai cercando di alzarmi e Shindong mi aiutò dopo che ormai mi aveva visto.
"Tutto a posto?" mi chiese aiutandomi ad alzarmi.
"Potrebbe andare meglio." risposi e ci rimettemmo in fila. Il professore riprese a parlare
"Allora, prima che il signorino Lee interrompesse la discussione di noi professori", con questo mi rivolse uno sguardo che ignorai facendo finta di niente "Come già sapete ogni anno viene 
organizzata un'uscita al mare con gli studenti del terzo e quarto anno e questa uscita si avvicina sempre di più." a queste parole iniziò il mormorio generale, tutti che non vedono l'ora 
che arrivi quel giorno.
"Silenzio, grazie. E ora passo la parola al vice preside." disse spostandosi per lasciare posto al vice preside. Non so chi fosse meglio, lui o il professore di matematica. Probabilmente 
era impossibile anche solo comparare quei due. Il preside non si è mai visto, nemmeno quelli del quarto anno lo hanno mai visto. Donghae è probabilmente l'unico a conoscere il suo volto,
il padre sarà troppo impegnato con la sua seconda attività. E quindi, non potendo essere presente qui a scuola è il vice preside a prendere il suo posto.
"Come ha già detto il professore, presto ci sarà l'uscita. Più precisamente tra tre settimane. Per altre informazioni verrete aggiornati tra qualche giorno. Come sicuramente qualcuno di 
voi chiederà ai vostri professori, alloggerete in stanze di un albergo gestito da una signora che da una decina di anni ospita gli studenti della nostra scuola per le uscite in quel luogo.
Sarete messi tre per stanza, ma sopratutto, non sarete voi a decidere con chi. Ogni classe avrà un professore come accompagnatore che verrà deciso in seguito." basta che non finisca 
con uno dei quattro e con il mio amato professore, pensai. Questa uscita è forse una delle rare cose di scuola che amo davvero.
"Con questo è tutto, potete tornare nelle vostre classi." e così il vice preside concluse e congedò tutti. La maggior parte degli studenti non era contenta che non avrebbero potuto 
scegliere con chi stare in stanza, e sinceramente lo ero anch'io. Avrei preferito poter scegliere così da essere sicuro di non finire con chissà chi, ma quello ormai era una decisione 
dei professori.
Io e Shindong ci dirigemmo verso la nostra aula, avevamo storia. Almeno qualcosa di buono per oggi. Entrammo nella nostra aula andando a sederci ai nostri posti, erano tornati già tutti, 
mancava solo il professore Shin. E come molto spesso o quasi sempre succede, quando il professore manca tutti iniziano a farsi i propri affari e a non preoccuparsi del volume della loro 
voce.
"Non mi sembra che possiate usare la mia assenza come scusa per fare quello che volete." entrò il professore facendo zittire la classe.
"Prendete i vostri libri. Sappiate che probabilmente sarò io ad accompagnarvi alla gita, quindi vedete di fare i bravi o non sarà una bella uscita per voi." si sentirono sbuffi e alcuni 
mormorii, io invece tirai un sospiro si sollievo. Bene, il professore di matematica è eliminato. Se lui ci accompagnerà forse è anche possibile che consigli chi mettere nelle stanze con 
chi, spero sia così.

Le lezioni passarono tranquillamente e anche oggi arrivò l'ora della pausa pranzo.
Io e Shindong andammo al solito posto ad aspettare gli altri e ci dirigemmo tutti verso la mensa. Notai che però mancava qualcuno.
"E Ryeowook dov'è?" chiesi vedendo che era lui che mancava.
"In palestra non l'ho visto, voi ragazzi?" disse Shindong
"Nemmeno io l'ho visto in giro." rispose Leeteuk.
"Starà male e non sarà venuto a scuola. Ora sbrighiamoci o non troveremo nemmeno un tavolo libero." disse Heechul aumentando il passo, aveva uno strano sorriso, sicuramente sapeva 
qualcosa che noi non sapevamo. Lo ignorai, anche se gli avessi chiesto qualcosa non avrebbe detto niente.
Entrammo in mensa e dopo aver preso il cibo trovammo un posto ad un tavolo vicino alla parete.
"Allora, stai meglio?" mi chiese Leeteuk quando iniziammo a mangiare.
"Tranne che mi sono svegliato come se avessi passato la notte sotto ad un macigno, si, va meglio", dissi sorridendo un po', avrei preferito stare meglio "A proposito, voi sapete da quale 
professore verrete accompagnati all'uscita?" chiesi agli altri, ma mi risposero tutti di no.
"Il professor Shin ha detto che probabilmente ci accompagnerà lui." disse Shindong
"Almeno abbiamo evitato quello di matematica." aggiunsi io. Volevo dire qualcos'altro, ma la giornata si stava sviluppando troppo con la fortuna dalla mia parte, e qualcosa doveva per
forza succedere.
Sentii qualcosa di bagnato sulla mia schiena, mi voltai per vedere chi ce l'aveva con me questa volta. Quanto mai l'ho fatto. Mi ritrovai di fronte alla principessina della scuola, o anche
definita come la preferita numero uno di Donghae, chi altri se non Sooyoung. Aveva in mano una bottiglietta d'acqua, ormai vuota. Le sue due amichette subito dietro ad osservare ogni 
mossa della loro leader.
"La prossima volta non sarà solo acqua, caruccio." ridacchiò voltandosi e lanciando dietro di se la bottiglietta per poi allontanarsi.
"Quella è la definizione di strega, un giorno ci farò quattro chiacchiere." commentò Heechul con uno dei suoi sorrisi maligni.
"È davvero una bellezza sprecata, con quel carattere nessuno la vorrebbe. Mi chiedo come faccia ad essere la preferita di Donghae." aggiunse Leeteuk osservando la ragazza allontanarsi e
per poi tornare sull'amico fradicio. Al nominare quel nome non feci a meno di spostare il mio sguardo verso il piano in cui pranzavano i quattro. Erano solo in tre, Yesung mancava, 
come alsolito d'altronde. Non lo vedevo spesso pranzare a quel tavolo. Credo che Kangin mi vide perché sussurrò qualcosa a Donghae e si voltò verso di me. 
Rimanemmo così per un po', non avevo intenzione di abbassare lo sguardo. Fu lui a togliere il contatto mostrando quello che sembrava un ghigno. Mi voltai osservando il mio vassoio, 
era meglio se andavo a cambiarmi condei vestiti di ricambio, non potevo di certo aspettare che si asciugasse da solo.
"Vado a cambiarmi, mi è pure passata la fame. Ci vediamo dopo." dissi ai miei amici che annuirono. Portai via il mio vassoio e mi diressi verso l'uscita. Non c'era nessuno nei corridoi, 
magari fosse sempre così. Salii le scale per andare al piano in cui si trovava il mio armadietto e dentro i vestiti di ricambio. Guardai fuori dalle finestre mentre camminavo, alcuni 
studenti stavano giocando a calcio nel cortile, altri semplicemente se ne stavano all'aria aperta. C'era anche il solito gruppo di ragazze che facevano il tifo ai più belli delle squadre. 
Era proprio una bella giornata per stare fuori.
Arrivai davanti al mio armadietto, lo aprii e mi caddero addosso alcuni biglietti. Ne presi uno. Muori, diceva. Non aprii neanche gli altri, probabilmente dicevano la stessa cosa, ma non 
mi avrebbero di sicuro spaventato con certe cose.
Presi i vestiti di ricambio chiudendo l'armadietto e andai a buttare i biglietti in uno dei cestini per il corridoio. Mi incamminai verso il bagno dove mi sarei cambiato, avevo una strana 
sensazione e mi sembrava di sentire dei passi dietro di me, ma quando guardai dietro non c'era nessuno. Dev'essere la brutta giornata che mi fa questo effetto. Entrai in bagno cercando di vestirmi velocemente, 
mi tolsi gli occhiali appoggiandoli sul bordo di uno dei lavandini e lasciai anche l'uniforme bagnata lì vicino. Andai in uno dei gabinetti e dovrò ringraziare la mia
vescica che mi ha fatto entrare lì. Quando ebbi finito e stavo per uscire la porta del bagno si spalancò.
"Qui non c'è nessuno." disse una voce.
"Stupido. Guarda là, c'è la sua uniforme e i suoi occhiali. Deve essere nascosto dentro in uno dei gabinetti." ribattè un'altra voce e sembrava essere il capo.
Non mi mossi, dal rumore dei loro passi dovevano essere almeno in quattro, e sicuramente non volevano semplicemente andare al bagno e poi andarsene. Sentii che si stavano
avvicinando a dove mi trovavo io, mi misi sopra al gabinetto silenziosamente così che se guardassero sotto non avrebbero visto i miei piedi. Uno di loro aprì di colpo una delle porte e mi
fece venire un colpo. Era alla mia destra e io ero più vicino all'uscita, o fuggivo ora o mi avrebbero preso. Mi lanciai fuori da lì senza più pensarci, corsi fuori senza nemmeno guardarmi 
dietro.
"Eccolo dannazione. Forza, prendetelo!" urlò la voce di quello che sembrava il capo.
Corsi come non avevo mai corso in vita mia, sembravo uno dal fisico debole, ma non lo ero per niente. Ero piuttosto in forma e probabilmente avrei battuto la maggior parte dei ragazzi del
mio anno ad una gara di corsa. Il dolore che fino a stamattina mi faceva un male cane era sparito, ora non sentivo quasi più niente.
Scesi velocemente le scale e corsi fuori nel cortile, dovevo trovare un posto in cui non mi avrebbero di sicuro trovato. Superai il campo in cui alcuni degli studenti stavano giocando a 
calcio e mi guardai dietro. Mi stavano ancora seguendo. Ora che li vedevo meglio, probabilmente erano del quarto anno, anzi ne sono sicuro. Mi guardai attorno senza smettere di correre. 
Potevo andare in palestra, ma mi avrebbero scoperto quasi subito senza contare che in palestra magari c'era qualcuno dei loro compagni, avrei solo peggiorato la situazione. L'unica 
opzione che mi restava era la biblioteca o continuare a correre fino a quando un miracolo sarebbe accaduto. Corsi verso la biblioteca, i dolori per il corpo erano solo un lontano ricordo. 
Raggiunsi l'entrata ed entrai velocemente. Controllai dove si trovavano i miei inseguitori, stavano ancora correndo verso la mia direzione. Dannazione.
Mi infilai tra i vari scaffali cercando un posto in cui avrei potuto aspettare che se ne andassero. Sentii la porta riaprisi e loro farsi avanti con pesanti passi.
Dovevo trovare un posto ora o mai più. Svoltai uno dei grandi scaffali e mi sorpresi a ritrovarmi davanti ad una persona, o meglio quella persona. Anche se poi così sorprendente non era
visto che si sapeva che passasse metà del suo tempo a scuola in biblioteca. Mi sorprese ancora di più quello che successe dopo, mi fece segno di seguirlo mettendo via il libro che stava 
probabilmente leggendo e iniziò a camminare avanti voltandomi le spalle. Io lo seguii, era sicuramente meglio lui di quei bulli. Arrivò davanti ad una porta, tra altri due grandi scaffali pieni di libri.
La aprì e mi fece segno di entrare e di fare silenzio, io ubbidì ed entrai. Lui chiuse la porta e dal rumore che venne dopo sembrava che si fosse appoggiato alla porta. Mi guardai 
attorno cercando di abituarmi al buio, sembrava uno sgabuzzino. Era abbastanza piccolo quindi cercai di non muovermi troppo per non fare rumore.
Ad un certo punto sentii i bulli avvicinarsi da questa parte e la loro voce.
"Oh! Buongiorno Yesung." disse la voce di quello che doveva essere il capo e gli altri lo imitarono. Si sentì solo un 'mh' da parte di Yesung. Per un attimo mi diedi dello stupido, perchè 
avevo ubbidito così? Era pur sempre uno dei quattro e potrebbe benissimo avermi fatto venir qui così che io non abbia via di scampo da quei bulli. Mi schiaffeggiai mentalmente, non avevo 
più vie di scampo ora .
"Non è che per caso hai visto quel mocciosetto che si è incasinato con Donghae?" chiese uno dei bulli. Non fiatai, chiusi persino gli occhi aspettando la risposta di Yesung
"L'ho visto correre verso l'uscita solo un momento fa." disse la sua voce. Ricominciai a respirare con il cuore sollevato.
"Dannazione ci è sfuggito. Sbrighiamoci, possiamo ancora prenderlo!" e con questo sentii i loro passi sempre più lontani ed infine la porta dell'entrata aprirsi e chiudersi.
La porta si aprì davanti a me e io sospirai di sollievo.
"Se ne sono andanti." mi disse semplicemente Yesung. Uscii da lì guardando l'uscita ancora incredulo, davvero uno dei quattro mi aveva appena salvato?
Mi voltai intenzionato a ringraziare il ragazzo ma non lo trovai dove lo avevo visto fino a un'attimo fa. Per un momento pensai che fosse solo un fantasma o qualche spirito buono, ma 
camminando più avanti lo ritrovai seduto ad un tavolo intento a mettere via dei fogli in quella che doveva essere la sua borsa. Mi avvicinai lentamente.
"Uhm... Ecco, grazie infinitamente!" mi inchinai. Rialzai la testa senza ottenere risposta e vidi che stava chiudendo la sua borsa. Non mi guardò neanche e iniziò a camminare verso 
l'uscita della biblioteca, si fermò qualche passo dopo.
"Solo una cosa; perché indossi gli occhiali? Stai molto meglio senza." disse per poi riprendere a camminare.
Rimasi lì, cercando di capire se quello che avevo appena sentito era solo frutto della mia immaginazione o no, e fortunatamente non c'era nessuno nei dintorni o avrei fatto l'ennesima 
figuraccia. Mi portai le mani agli occhi e mi accorsi di non avere gli occhiali.
"Il bagno!" esclamai ricordandomi di aver lasciato lì gli occhiali e l'uniforme. Potevo sempre recuperarli più tardi, sperando che siano ancora dove gli ho lasciati.
Uscii anch'io dalla biblioteca, si udì la campanella che dava il termine alla pausa pranzo e l'imminente inizio delle lezioni pomeridiane. Mi guardai attorno con attenzione mentre 
camminavo verso la mia aula sempre pronto a correre in caso i bulli sbucassero da un qualche angolo. Non vedendoli decisi di rischiare e andare a recuperare le mie cose in bagno. Non 
credodi essermi mai mosso con questa cautela all'interno della scuola, raggiunto il bagno vidi che l'uniforme era al suo posto, mentre gli occhiali erano per terra. Presi entrambe le cose e 
controllai gli occhiali, erano più rotti di prima, sulla lente destra c'era anche un lunga crepa. Passerà un bel po' prima che possa indossarli di nuovo, dovrò mettere le lenti a contatto.
Uscii dal bagno e mi fermai al mio armadietto per mettere dentro l'uniforme e gli occhiali. Controllai l'ora, meglio sbrigarsi, una sgridata dal professore era l'ultima cosa che ci voleva da 
aggiungere alla 'collezione'.
Arrivai in fretta davanti alla mia classe, entrai e fui sollevato di vedere che il professore non era ancora arrivato. Camminai verso il mio posto, non senza prima dare un'occhiata al 
verso Yesung. Stava guardando fuori dalla finestra. Era davvero strano. Mi sedetti al mio posto.
"Dove diavolo sei finito? Ti abbiamo aspettato tutta la pausa pranzo ma non ti sei fatto vivo. E che fine hanno fatto i tuoi occhiali?" mi chiese Shindong appena mi vide. Me ne ero quasi 
scordato, dopo Sooyoung che mi bagna, i bigliettini nell'armadietto, l'inseguimento dei bulli e lo strano comportamento di Yesung mi hanno fatto scordare che i miei amici erano ancora in 
mensa ad aspettarmi. Troppe cose, troppe cose stavano succedendo in soli due giorni.
"Scusami, mi è successo un po' di tutto e mi sono dimenticato di voi." dissi prendendo i quaderni per la lezione a venire.
"Non voglio sapere, ma scommetto che è simile a quello che è successo con la reginetta a pranzo." io annuii e per quel pomeriggio non ne parlammo più. Più tardi mi scusai anche con gli 
altri, non mi chiesero i dettagli, meglio così. Ora volevo solo andare al lavoro e tornarmene a casa per farmi un bel bagno caldo e poi andare a dormire. Sperando che domani avrò una 
giornata migliore di oggi.

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Capitolo 4
*** Heechul-parte 1 ***


Piccolo avviso: questa sera partirò e starò via una settimana circa, non potrò aggiornare finché non torno çwç Quindi dovrete aspettare un po' dopo questo
capitolo, ma appena torno, si ripartirà! A presto :D <3
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Giovedì. Uno dei miei quasi giorni preferiti, perché giovedì significa che il giorno dopo è venerdì e poi ci sarà il weekend. Il venerdì, il sabato e la domenica sono in assoluto i miei preferiti.
Non che i giorni scolastici non mi piacciano, anche quelli sono divertenti ma quei tre giorni sono decisamente i migliori e forse qualcuno di voi avrà già intuito il perché.
Ora mi trovo sul bus diretto a scuola, abito abbastanza lontano e da casa devo farmi una quindicina di minuti a piedi più una mezz'oretta con il bus, ed è buona cosa per me. Non credo 
che sopporterei di uscire di casa e ritrovarmi metà scuola fuori. No, sarebbe insopportabile.
Aggiustai la cuffietta del mio iPod all'orecchio che mi stava cadendo e guardai fuori dalla finestra. Ultimamente il sole splendeva spesso, non ricordo nemmeno quando era caduta un po' di 
pioggia l'ultima volta. Non che mi dispiacesse, ma questo clima non si addiceva a quello che stava succedendo. Per niente. Povero Eunhyuk che pochi giorni fa si è messo nei guai con 
Donghae. Non gli ci voleva proprio, ma forse così tirerà fuori le sue qualità che tiene nascosto. Si, qualità, ad esempio quella di ballare. L'ho sorpreso un giorno a ballare su una canzone 
nello spogliatoio quando ormai tutti se ne erano andati e io lo stavo cercando. Non mi ha visto e probabilmente crede che nessuno lo sa. Ma io so molte cose, come so perché Ryeowook
era assente martedì, forse anche un po' troppe cose.
Ieri Eunhyuk ci ha raccontato di quello che gli era successo a pausa pranzo martedì, o almeno, ha raccontato solo di essere fuggito da alcuni bulli e di averla scampata. A me non l'aveva fa
tta bere, sapevo che c'era qualcos'altro, anche perché ieri ho visto alcune ragazze della mia classe con dei biglietti e senza farmi scoprire ho visto quello che c'era scritto sopra. Erano 
messaggi di morte. Scovai più tardi Eunhyuk aprire il suo armadietto e prendere fuori gli stessi biglietti. Lui però fece finta di niente e li buttò, così usai la mia 'tecnica' e lo persuasi finché
non mi disse esattamente tutto quello che gli era successo. E lo fece. Non mi sorpresi quando raccontò di Yesung, lui è buono come un cucciolo. Come faccio a saperlo? Un'altra delle 
tante cose di cui sono a conoscenza. Probabilmente Donghae, Hangeng e Kangin nemmeno sanno dei bulli, dei biglietti e di chissà quale altra cosa. Qui agisce la mente malata di chi è 
sotto l'effetto del potere di Donghae. E sicuramente c'è sotto anche lo zampino di Sooyoung, quella ragazza potrebbe fare di tutto pur di allontanare le persone dai quattro. Se ci si 
ragiona su per bene si può capire benissimo che alla fine è lei il vero pericolo e non i quattro. Loro portano solo timore con piccole azioni, mentre Sooyoung fa tutto il resto eliminando
le 'minacce' silenziosamente e a modo suo. Il mondo è davvero strano.

Ah finalmente, il bus è quasi arrivato alla mia fermata. Spensi l'iPod ma senza togliermi le cuffiette, non si sa mai cosa si può sentire di interessante. Quando il bus si fermò mi alzai e uscii 
con calma camminando verso l'entrata della scuola. Vidi Ryeowook appoggiato al muretto subito dopo il cancello
"Buongiorno Wookie." 
"Buongiorno a te." ricambiò il mio saluto sorridendo. 
Camminammo silenziosamente verso l'interno dell'edificio che si stagliava in quel cielo blu nella sua immensità. Varcata l'entrata mi tolsi finalmente anche le cuffiette e le infilai nella mia 
borsa. Salimmo le scale arrivando al piano del secondo e terzo anno, ora ci dovevamo dividere.
"Allora ti saluto, ci si vede a pausa pranzo." lo salutai dirigendomi verso le scale che conducevano al piano del quarto anno. Non possiamo vederci nell'intervallo perché da due anni quel 
pelato del vice preside ha introdotto il divieto degli studenti di andare in un'altro piano che non sia quello in cui hanno lezione. E quindi a meno che non abbiamo lezioni nello stesso piano,
cosa rara, non possiamo vederci nell'intervallo. 
Arrivai davanti alla porta della mia classe, era intasata di persone. O meglio, di ragazze. Erano tutte agitate e ogni tanto strillavano a quello che avevano davanti, e non mi ci voleva molto 
a indovinare di cosa si trattasse. Mi ricordava tanto un pollaio con tante galline che facevano coccodè per il gallo di turno. Patetico.
"A meno che non si stia tenendo un concerto nella nostra classe,mi fareste il piacere di spostarvi e smettere di urlare come galline. A differenza di voi, non ho le ali per volare e saltarvi via."dissi a
voce abbastanza alta per farmi sentire da quel mucchio di ragazze. Si voltarono verso di me con sguardi scioccati e di disprezzo. Che facce divertenti, ancora non sono abituate 
alle mie maniere? Poco a poco finalmente si spostarono, era ora! Camminai avanti incontrando di fronte a me il gallo di turno che ovviamente non si era spostato. Pazienza, è qui solo da
un anno, non conosce ancora bene come funzionano le cose. 
"Sappi che mi riferivo anche a te quando ho detto di spostarsi, solo perché sei un gallo non significa che hai dei privilegi in più. E poi sei tu la causa di questo casino, prenditi almeno le tue
responsabilità." e con questo anche il gallo è sistemato. Camminai avanti superandolo e andando a sedermi al mio posto. 
"Come mi hai chiamato?" ah, ecco. Mi sembrava strano che non avesse ancora reagito. Finalmente si è risvegliato il galletto. 
"Gallo, e non è un nomignolo così male, c'è molto di peggio in questa scuola." dissi senza nemmeno alzare lo sguardo, non riuscii a trattenere un sorriso. Era divertente giocare con lui, 
non so se dipendesse dal fatto che sia uno dei quattro, o che è ancora nuovo a questa scuola, o forse anche per il suo stupido ma divertente accento cinese. Non lo so, forse tutti e tre i motivi.
E ora eccolo lì, che si avvicina a me credendo di farmi paura con quello sguardo. Una cosa è certa, Kim Heechul ha paura di pochissime cose e quello sguardo non è sicuramente una di 
quelle. Non riuscii a fare a meno di commentare.
"Il signor gallo che affila il becco. Quanta paura, sto tremando!" lasciai fuggire dalla mia bocca una piccola risata apposta. E si, ora era arrabbiato per bene. 
"Ne avrai, molto presto. E vedrai quanto male ti farà questo becco." disse sbattendo la mano sul mio banco per poi andarsene a sedersi al suo di posto. Non vedo l'ora. Vedremo chi farà
male a chi, pensai sogghignando e tirando fuori i libri per la lezione.
Il tempo passò e più tardi la campanella finalmente suonò interrompendo questa noiosissima lezione. Ora era il momento di educazione fisica.
La nostra classe si avviò verso la palestra lentamente e a gruppetti, il prof non era amato quasi da nessuno e la maggior parte di noi preferiva di gran lunga passare una giornata a fare
matematica piuttosto che andare ad una delle sue lezioni. Restai indietro, non avevo voglia di rimanere schiacciato tentando di entrare in palestra. Quando arrivai anch'io in palestra e
entrai negli spogliatoi la maggior parte era già uscita e vestita per uscire. Mi vestii anch'io e uscii con gli ultimi come me, oggi il prof aveva deciso di farci correre un po' fuori sotto il sole. 
Deve essere di buonumore per volerci così morti oggi. 
Con il suono del fischio dalla sua bocca, iniziammo a correre lungo il campo nel cortile. Quanta fatica, per cosa poi? Non voglio mica avere un fisico da supereroe. Guardai il cielo, il sole era 
così luminoso e sembrava di correre per il deserto. Mi fermai e camminai verso il professore, quando mi vide fece una smorfia. Brutto segno, forse oggi non l'avrei scampata.
"Kim, spero tu non voglia chiedermi di saltare di nuovo la corsa. Hai fatto appena due giri, e già l'altra volta hai saltato." ecco, ma potevo ancora scamparla.
"Ma professore, lo sa che il mio fisico non è dei migliori e sotto questo sole potrei anche rischiare di svenire!" dissi in tono drammatico e il più convincente possibile. Sembrava che ci stesse pensando su.
"D'accordo, ma questa è l'ultima volta. Dopo la corsa però sarai uno dei due capitani per la partita a pallacanestro." disse lui fischiando poi per riprendere alcuni che si erano messi a 
camminare. Festeggiai mentalmente e andai a sedermi in un posto ombreggiato vicino al campo. Osservai sorridente gli altri sudare mentre continuavano a fare i loro giri e io me ne stavo 
qui all'ombra a riposare. Quando mi passarono davanti un'altra volta cercai con lo sguardo il signor gallo, si accorse che qualcuno lo stava osservando e si voltò verso di me. Perfetto.
Sorrisi e sbadigliai sdraiandomi all'indietro mettendomi comodo. Sentii il professore richiamarlo dicendogli di concentrarsi e guardare avanti mentre correva. Risi. Corri, corri galletto. 
Finalmente dopo ancora qualche minuto il prof fischiò di nuovo per fermarli. 
"Forza, pausa di cinque minuti. Poi farete una bella partitella a pallacanestro. Uno dei capitani è Heechul, l'altro... Hangeng, fate due squadre equilibrate." e con questo andò a prendere i 
palloni. Prevedo guai a essere contro il gallo. Vediamo un po', devo scegliere giocatori forti... le ragazze saranno tutte inutili, tranne una o due. I ragazzi... vediamo di prendere quelli più 
grossi e alti. I cinque minuti passarono e Hangeng mi si avvicinò.
"Prima le ragazze." disse facendomi segno di iniziare a scegliere chi prendere in squadra. Non credere di riuscire a battermi in questo modo, credi davvero che mi faccia effetto? 
"D'accordo signor gallo." dissi e così iniziammo a fare le squadre. Sicuramente tutti avrebbero preferito fare due partite maschi e femmine separati, ma il prof preferisce vedere i suoi 
studenti mezzi morti che vivi e senza un graffio. È probabile che sia anche l'unico prof di educazione fisica che la pensi così. 
"Avete fatto? Bene, mettetevi in campo che iniziamo. Due al centro per iniziare." quasi gridò il prof. Due delle due squadre andarono al centro e il prof tenne pronta la palla per lanciarla in 
aria e accompagnato da un fischio, lanciò la palla e la partita iniziò. Non ho mai amato la pallacanestro, forse quanto la corsa, quindi mi limitai a non mettermi troppo tra gli altri e a cercare
di non prendere troppo spesso la palla. Quel giorno però, signor gallo mi prese alla sprovvista, aveva la palla in mano e stava palleggiando verso di me. Io ovviamente mi stavo spostando
per farlo passare in tranquillità, ma invece, quell'idiota, mi lanciò la palla e mi prese in pieno volto. Vidi nero per un po', poi pian pianino ripresi sensi e focalizzai il cielo blu e sopra di me 
alcuni dei miei compagni e il mio prof che mi guardavano. Doveva uscirmi sangue dal naso, perchè sentivo qualcosa di liquido. 
"Signorino, vieni subito qui e porta Kim in infermeria!" sentii il prof urlare. Ahi le mie orecchie, lo sa che non si trova così lontano da me e che mi potrebbe rompere i timpani?
Sentii uno sbuffo e subito dopo qualcosa o meglio qualcuno tirarmi su mettendomi sulla sua schiena e allontanarsi da lì. In questo momento vorrei pesare quanto una balena per rendergli 
la vita più difficile, purtroppo è molto probabile che non stia facendo molta fatica. Ora ero preoccupato solo di una cosa, la mia faccia. Lo strangolo con le mie mani se mi ha lasciato qualche segno.
"Tappa quel naso prima che sporchi anche me." sentii la sua voce dire. Arrogante.
"E di chi è la colpa di tutto questo?" lo incolpai, non mi pare di avergli chiesto di lanciarmi il pallone in faccia. Lui mi ignorò e arrivammo in infermeria.
"Buongiorno ragazzi. E qui cos'è successo?" la signorina seduta alla scrivania dell'infermeria ci salutò.
"Questo simpaticone mi ha tirato il pallone in faccia. Ora puoi anche mettermi giù." non se lo fece ripetere due volte che mi lasciò andare e io andai a sedermi su uno dei lettini. La signorina
Ahn si lasciò scappare una risata. Ah, quella donna!
"Allora oggi è una cosa seria", disse iniziando a frugare in uno dei cassetti "È la prima volta che vieni per una cosa seria, altrimenti sei sempre qui per saltare le lezioni o schiacciare un 
pisolino." prese un paio di fazzoletti, alcuni li inumidì iniziando a ripulirmi il sangue e mi porse gli altri fazzoletti. Tirai indietro la testa tappandomi il naso con uno dei fazzoletti. 
"E tu invece sei?" chiese la signorina Ahn al gallo.
"Hangeng." rispose dopo un attimo di esitazione.
"Risparmi le parole con lui, piuttosto mi può passare uno specchio o qualcosa su cui mi possa riflettere?" chiesi, dovevo assicurarmi del mio stato. 
"Non preoccuparti, non dovrai uccidere il tuo amichetto." rise la signorina Ahn passandomi uno specchio. Lei sapeva di alcuni miei complessi. Tutte le ore che passavo qui dovevo pur 
spenderle in un qualche modo, e lo facevo parlando, parlando ancora e dormendo. Presi lo specchio e controllai il mio riflesso, avevo solo un po' di rossore per il segno dove mi aveva 
colpito la palla e il naso sanguinante. Per oggi l'aveva ancora scampata. Appoggiai lo specchio accanto a me e mi sdraiai sul lettino chiudendo gli occhi, di tornare a lezione non se ne
parlava, potevo dormire fino alla pausa pranzo. La signorina Ahn lo intuì senza troppa fatica e si rivolse di nuovo a signor gallo.
"Ora puoi andare, grazie per averlo portato in infermeria. Riferisci al vostro professore che starà qui a riposare e che non tornerà a lezione." disse e Hangeng rispose solo con un 'mh' e 
un 'arrivederci' seguito poi dalla porta che si chiuse. Cambiai fazzoletto, ormai questo era sporco di sangue. 
"Allora, è carino il tuo amichetto." sentii dire la signorina Ahn. Oh no, eccola che arriva. In tutte le ore passate in infermeria ho imparato anche molte cose su di lei, e ora stava uscendo il 
suo lato da ragazzina. 
"Non è poi un granché." risposi semplicemente mettendomi comodo sul lettino. 
"Sembravate una bella coppietta poco fa." disse lei. Ovvio, ecco dove voleva arrivare, ma non ho proprio voglia di ribattere.
"La pensi come vuole." e con ciò mi girai cercando di prendere sonno.
"Quanto sei noioso oggi." colsi le sue ultime parole prima di cadere nel mondo dei sogni.

Un gallo, sognai un gallo. Mi si avvicinò e improvvisamente erano due poi tre, quattro. Sempre di più. Si avvicinavano a me con passi lenti e silenziosi, quando d'un tratto mi saltarono 
tutti addosso iniziando a beccarmi. Giuro che sentivo davvero il dolore. 
Aprii gli occhi e mi alzai di scatto. Mi guardai attorno, ero ancora in infermeria, nessun gallo. 

"Finalmente! È da un po' che cerco di svegliarti. La pausa pranzo è iniziata da cinque minuti." la voce della signorina Ahn mi riportò completamente alla realtà. Poi mi porse la mia borsa e 
la mia uniforme.
"Il ragazzo di prima ti ha riportato questi." presi gli oggetti quasi meravigliato. Si era addirittura preso la briga di portarmi le mie cose.
"Grazie... Allora me ne andrò. Arrivederci." 
"Vedi di ringraziare anche lui, buona giornata." ridacchiò lei. Sospirai e uscii dall'infermeria gettando il fazzoletto pieno di sangue ormai secco. Non me ne usciva più dal naso, andai a 
risciaquarmelo e a cambiarmi per poi incamminarmi verso la mensa. Quando entrai c'era già un forte baccano, cercai il tavolo con i miei amici e lo trovai quasi subito, andai verso di loro e 
mi sedetti accanto a Eunhyuk.
"Bentornato. Abbiamo saputo del tuo piccolo incidente." mi salutò Leeteuk seduto di fronte a me
"Wow, le voci corrono così velocemente?"
"Molto velocemente, abbiamo sentito un gruppetto di ragazze parlarne poco fa e poi Ryeowook ti ha visto." questa volta rispose Shindong. Guardai Ryeowook che mi spiegò
"E-Ero seduto vicino alla finestra in classe e ho seguito tutto." abbassò gli occhi. Quanto mi dava fastidio quando si comportava così con me. Un giorno la smetterà, gli manca solo il motivo.
"Bene, allora siete già informati." dissi rubando un po' di cibo dal vassoio di Euhnyuk.
"Vai a prendere il tuo di cibo! Abbiamo anche saputo di come hai chiamato galline alcune ragazze e gallo Hangeng." rise Eunhyuk. Ora che non indossava più gli occhiali stava molto meglio, 
ma quella capigliatura non andava proprio e rovinava il suo fascino nascosto. 
"Ho solo detto la verità, si scalda tanto per così poco." sogghignai dando un'occhiata al piano dei quattro dove il gallo stava mangiando. 
"E ti sei beccato una palla in faccia per la tua onestà." ribatté Leeteuk. Alzai le spalle e lui sospirò. Non l'avrebbe avuta vinta così facilmente, un pallone in faccia non mi fermava di certo.
La pausa pranzo finì anche oggi e così le lezioni pomeridiane. Eunhyuk trovò ancora alcuni biglietti di morte nel suo armadietto, ma sono diminuiti. Col tempo si sarebbero dimenticati della 
faccenda come se non fosse mai successo. Ogni tanto qualche studente si divertiva a tirargli ancora qualche brutto scherzo, e noi lo aiutavamo come meglio potevamo. Ora però voglio 
solo uscire da qui e tornare a casa.

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Capitolo 5
*** Leeteuk-parte 1 ***


E sono tornata! Più stanca che mai ahaha ma combatto la mia stanchezza e pubblico questo capitolo per voi ~ 
Questa volta siamo nei panni di Leeteuk, buona lettura! ^^
P.s. Questa sarà una brutta cosa per voi lettori ma da questo capitolo non aggiornerò più tutti i giorni çwç Scusate, ma sarò presto carica di impegni e mi serviranno più 
giorni per scrivere questa storia o altrimenti andrò presto nel tanto amato blocco dello scrittore e potrei fermarmi per un po' con la storia, cosa che nessuno vuole. Solo per avvisare ~
_________________________



"-uk! Leeteuk!" qualcuno urlò. Mi mossi leggermente da sotto il lenzuolo.
"Leeteuk! Alzati o ti lascio qui! Arrangiati se arrivi in ritardo a scuola, ma è l'ultima volta che ti do un passaggio in macchina." la voce disse ancora e scomparve sbattendo la porta. Scuola?
Oh cielo devo andare a scuola! Mi alzai ora completamente sveglio, e corsi in bagno per fare la solita routine mattutina. Presi l'uniforme scolastica appoggiata sulla sedia accanto al letto e 
me la infilai in fretta. Diedi un'ultima occhiata al mio riflesso nello specchio del bagno aggiustandomi per bene l'uniforme.
"Perfetto." mormorai soddisfatto e mi precipitai giù dalle scale. Mia sorella era ancora in cucina per fortuna.
"Eccomi, perdonami. Ora sono pronto per andare." la avvertii andando a infilarmi le scarpe e aspettandola davanti alla porta.
"È l'ultima volta che ti sveglio, sappilo." disse lei raggiungendomi e uscendo di casa con le chiavi della macchina in mano.
"D'accordo sorellona." canticchiai chiudendo la porta di casa e andando verso la macchina. Appena la aprì mi infilai dentro allacciandomi la cintura e chiudendo la porta. Lei entrò e fece lo 
stesso, infilò le chiavi e premette sul gas dirigendosi verso scuola.
"Allora, cosa mi racconti? A scuola tutto a posto?" mi chiese lei. Era un'abitudine che abbiamo da molto tempo, ogni volta che mi accompagnava a scuola con la sua macchina parlavamo 
un po' di quello che succedeva a scuola o a lavoro.
"Tutto a posto e poi tra due settimane ci sarà l'uscita al mare. Piuttosto sono i miei amici che si cacciano nei guai", ripensai a Eunhyuk e a Heechul. Quei due sono davvero qualcosa per 
finire nei guai con due dei quattro "Oggi alcuni dei miei compagni di classe hanno organizzato una festicciola a quel club in centro e mi hanno invitato. Non ci sono mai stato, ma dicono 
che sia uno dei migliori." non mi ricordavo il nome del club, ma da come ne parlava uno dei miei compagni, sembrava davvero uno ben messo. 
"Penso tu intenda il Blue Night, è abbastanza conosciuto e se ne parla bene. Ci sono andata se non sbaglio due volte con alcune amiche, ma ne è passato un po' dall'ultima volta che 
sono stata in quella zona." disse facendomi ricordare il nome. Si, era proprio quello, però a immaginarla in un club mi faceva un effetto strano. Non riesco nemmeno a immaginarla ballare 
sotto le luci multicolore tipiche e con la musica a tutto volume, non credo di volerlo vedere ad ogni modo.
"Si, è quello. Allora ti dirò cosa ne penso anch'io dopo stasera. A te invece come va al lavoro?" aveva ottenuto una promozione da poco e sembrava che tutto andasse bene, ma glielo 
chiesi comunque.
"Tutto bene anche al lavoro, ora che ho cambiato ufficio e mi ritrovo in uno più spazioso sto decisamente meglio." sorrise soddisfatta a pensare al suo nuovo e spazioso ufficio. 
Arrivammo davanti a scuola, di solito mi lasciava più indietro così che potessi fare un pezzo di strada con Eunhyuk, ma ero già abbastanza in ritardo e lei sembrava essere di buonumore. Uscii dalla
macchina salutando mia sorella Inyoung e oltrepassai il cancello della scuola. Mi avviai verso il piano del quarto anno e mi fermai al mio armadietto a prendere i quaderni per la lezione. Aprii 
l'armadietto e caddero fuori due buste, le ignorai e presi prima i quaderni che mi servivano. Chiusi l'armadietto e mi chinai a raccogliere le due buste, altre due lettere d'amore. Già d'amore.
 Forse non sembra, ma in questa scuola sono anch'io popolare e ricevo almeno due lettere al giorno. Non mi dispiace, anzi mi fa piacere questa popolarità, ma è davvero noioso stare in 
classe da solo senza amici come Eunhyuk, Shindong e gli altri. Le ragazze ci provano con me in continuazione e i ragazzi cercano di diventare miei amici invitandomi alle loro feste, ogni 
tanto accetto e ogni tanto no. Oggi ho accettato, anche perché ultimamente se ne parla spesso di quel club e mi sono davvero incuriosito, l'invito a quella festa è un'occasione perfetta 
per andare a vedere. Buttai le lettere e andai verso la mia aula. All'inizio le tenevo le lettere, ma con il tempo sono aumentate sempre di più e non potevo di certo tenerle tutte.
Varcata la soglia della mia classe i ragazzi mi salutarono e alcune delle ragazze mi accerchiarono chiedendomi come avessi passato la notte e fesserie varie. Come se sapere se ho passato
bene o male la notte o addirittura con quale colore il cuscino con cui ho dormito fosse cambiasse qualcosa nelle loro vite. Non capirò mai certe cose. Andai a sedermi al mio posto a fatica 
mentre le ragazze continuavano a parlare di chissà che cosa e io annuivo ogni tanto per farle capire che ero ancora connesso ai loro discorsi. Finalmente entrò il professore e le ragazze 
se ne andarono. La lezione iniziò, ma io pensai ad altro mentre fissavo la mia matita che facevo battere sul banco. 
Quindi tra due settimane ci sarà l'uscita al mare... Settimana prossima il vice preside dovrebbe informarci con i dettagli e darci il programma, uno dei nostri professori ha detto che per la 
composizione delle camere terzo e quarto anno non potranno mischiarsi, peccato. Potevo avere la possibilità di stare con uno dei miei amici del terzo anno, ora ho solo la possibilità di finire
con Heechul. Speriamo bene. 
Ora che ci penso potrei invitarli alla festa di stasera, almeno non mi sentirei troppo solo. Vediamo un po'... Heechul dice sempre di non disturbarlo il fine settimana, lo escludo già. 
Ryeowook... non credo proprio che sia tipo da club. Shindong sarà già impegnato con la sua ragazza, le cose vanno bene per lui al contrario di noi altri. Mi rimane solo Eunhyuk, dopo 
glielo chiederò, anche se con il periodo che sta passando forse non ne ha molta voglia. Potrei mandargli un messaggio sul cellulare, ma quell'idiota lo lascia sempre a casa o se lo ha con 
se lo ha sempre spento. Mi domando se l'abbia mai usato veramente quel cellulare.
Mi volò un bigliettino davanti al naso interrompendo i miei pensieri e andando a posarsi vicino alla mia mano, lo presi e lo aprii leggendo il contenuto; 
Ci sarai anche tu alla festa di stasera, vero? Che ne dici di sfruttare questa serata per conoscerci un po' meglio?
Mi guardai attorno cercando la fonte di quel bigliettino, vidi una ragazza farmi cenno con la mano e sorridermi un banco indietro e a destra del mio. Se non mi sbaglio, quella è una delle 
amiche di Sooyoung, la reginetta della scuola. Le sorrisi indietro facendole capire che era un'okay. È una buona occasione, magari scopro qualcosa di interessante. Ah cosa penso, 
sembra di sentire Heechul. Nella sua vita precedente deve essere stato per forza una spia o un qualche detective. Poi con quel caratterino, anche peggio delle ragazze. Per fortuna è un 
amico, non vorrei mai averlo contro, basta vedere la relazione tra lui e Hangeng e sono solo agli inizi. Heechul deve ancora fargliela pagare per la pallonata ricevuta in faccia, è l'ultima 
persona che dimentica di vendicarsi. 
Ma ora torniamo alla ragazza con cui a quanto pare passerò il mio tempo stasera, il suo nome se non sbaglio è... aspettate posso arrivarci. Mi pare che fosse Tae- qualcosa del genere, 
Tae-... Taeyeon! Ecco, era questo il suo nome. Poi c'era l'altra amica, ma non va nella mia classe per fortuna e ricordo ancora meno il suo nome. Guardai la lavagna, piena di scritte della 
quale non avevo preso nemmeno un appunto, avrei chiesto a una delle ragazze di passarmi i suoi appunti e avrei recuperato a casa. Non oggi però o mi sarei rovinato l'atmosfera da festa.
Il resto delle lezioni passarono e finalmente arrivò la pausa pranzo, avevo fame, non avevo fatto colazione stamattina. Eunhyuk e Shindong stavano già aspettando all'inizio delle scale. 
"Ehi ragazzi." li salutai e aspettai con loro gli altri due che ancora mancavano, quando ci raggiunsero tutti andammo in mensa, io per primo. Volevo mettere qualcosa sotto i denti il prima 
possibile. Riempii il mio vassoio andando a prendere un tavolo libero prima che qualcun'altro lo occupasse. Gli altri mi raggiunsero poco dopo.
"Fame?" mi chiese Eunhyuk sedendosi vicino a me. 
"Troppa", risi iniziando a mangiare "A proposito, stasera hai da fare? Andrò ad una festa e puoi venirci anche tu se vuoi." ci stava pensando su, non sembrava avere tempo 
dall'espressione.
"Non ci vai già con Taeyeon?" commentò Heechul sedendosi anche lui al tavolo seguito dagli altri. Mi strozzai con il riso che stavo mandando giù, bevvi velocemente dell'acqua tossendo 
un po' 
"Non dirmi che se ne parla già in giro. E comunque come fai a saperlo?" chiesi incredulo, quel ragazzo era incredibile. Potrei arrivare a credere che abbia messo microfoni e telecamere ad 
ogni angolo della scuola.
"Ho le mie fonti", disse mostrando uno dei suoi sorrisi maligni "E comunque credi che non si sarebbe saputo che una delle amiche della reginetta andrà ad un appuntamento con uno dei 
più popolari ragazzi del quarto anno?" 
"Non è un appuntamento... probabilmente non riuscirò a reggerla a lungo."
"Lo so." ribatté lui, doveva sempre avere l'ultima parola.
"Ad ogni modo, non mi hai ancora dato una risposta." mi rivolsi a Eunhyuk
"Mi dispiace, ma non credo di potercela fare." mi rispose. Lo sapevo, avrei dovuto affrontare la serata da solo. O meglio, in compagnia della ragazza.
"D'accordo, però un giorno dobbiamo uscire. Tutti insieme possibilmente." dissi guardando anche gli altri. Era passato tanto tempo dall'ultima volta in cui eravamo usciti tutti insieme per 
divertirci. 
Finii di mangiare quello che avevo nel vassoio per poi salutare gli altri quando la campanella suonò per dare l'inizio delle lezioni. Tornai alla mia aula con Heechul, la sua era quella subito 
dopo.
"Posso chiederti un favore?" chiesi improvvisamente al ragazzo, credo che nemmeno lui se lo aspettasse perchè mi mandò un'occhiataccia.
"Dimmi."
"Puoi aiutarmi a scegliere qualcosa da mettere per stasera?" dissi e l'altro scoppiò a ridere. Lo sapevo, era meglio non chiederglielo.
"Hai una sorella che lavora per una delle riviste di moda più famose della città e chiedi a me di aiutarti a scegliere qualcosa per stasera?"
"Lo so... ma lei è ancora più impegnata ora che ha ottenuto la promozione. E poi sai come finirebbe, farei prima a scegliere dei vestiti a caso dal mio armadio che chiedere a lei." lui annuì 
alle mie parole.
"Hai ragione. Facciamo così, dopo scuola vieni con me che ci facciamo un giro in centro a cercarti qualcosa. Sappi però che non ho molto tempo e dovrai seguire tutto quello che ti dirò 
così non perderemo un secondo." concluse. Aveva davvero accettato di aiutarmi? E di venerdì addirittura! 
"Grazie mille! Allora ti aspetterò al cancello dopo le lezioni. A dopo!" lo ringraziai sorridente entrando nella mia aula. Lui mi salutò sospirando alla mia risposta e si allontanò verso la sua 
classe. 
Ancora non ero al corrente che fare shopping con Kim Heechul poteva benissimo essere definito come un giro all'inferno. Per il momento però non ne avevo ancora la minima idea e passai 
le lezioni pomeridiane tranquillamente.
L'ultima campanella suonò anche oggi e per i due giorni seguenti non avrei risentito quel suono odioso ma risollevante allo stesso tempo. Misi a posto i quaderni nel mio armadietto e andai
al cancello come avevo detto ad Heechul. Aspettai e aspettai, ma non si fece vedere. Non aveva detto di aver poco tempo? Allora perché ci mette così tanto. Gli studenti che uscivano dal
cancello della scuola diminuivano sempre di più, poi finalmente eccolo uscire con un paio di cuffiette nelle orecchie. Camminava dritto guardando lo schermo di quello che doveva essere il 
suo iPod. Non mi notò nemmeno perché andò dritto sorpassando il cancello e me. Non ci credo, se ne è dimenticato, potrei scommetterci quello che volete.
"Heechul!" gli urlai dietro, lui si voltò e mi osservò un attimo. Si, se ne era dimenticato.
"Oh... Sei già qui." disse lui come se niente fosse successo. Sono già qui? Certo, ovvio. 
"Si e ti sto aspettando da un bel po'. A quanto pare qualcuno si è dimenticato di quello che doveva fare dopo scuola." 
"Forza andiamo o perderemo il bus." tagliò corto. Era irritato. Sorrisi divertito senza farmi vedere, una delle cose che non sopportava era dimenticarsi delle cose. E se si dimenticava di 
qualcosa ci doveva essere un buon motivo, che ovviamente non avrebbe mai detto. Mi limitai a seguirlo e non potei fare a meno di notare la sua magra figura. Sentivo spesso dire che 
assomigliasse più ad una ragazza che ad un ragazzo, il primo anno in questa scuola non credevo fosse possibile, ma quando lo vidi per la prima volta capii cosa intendevano. Non i tratti 
femminili ma anche il corpo esile. Credevo che si sarebbe cacciato nei guai per colpa del suo aspetto e che sarebbe stato vittima di chissà quale bullo, quanto mi sbagliavo. Una volta mi 
ero messo ad esplorare la scuola, volevo trovare qualche luogo tranquillo in cui sicuramente nessuno mi avrebbe disturbato. Salii sul tetto della scuola, e lì trovai tre del terzo anno che 
avevano accerchiato uno studente. All'inizio non sapevo chi era, poi avvicinandomi con cautela riconobbi Heechul. Sembrava così indifeso che mi venne automatico fare la parte dell'eroe e 
come uno stupido li affrontai. Tre contro uno, avevo zero possibilità. Ricordo solo di essermi svegliato in infermeria con un occhio blu e Heechul che dormiva in un'altro dei lettini. È lì che 
iniziò la nostra amicizia ed è anche lì che capii quanto fosse forte il ragazzo. Forse non in termini di muscoli, ma sicuramente di carattere. Con il tempo si fece rispettare e temere dagli altri.
Nessuno gli diede più fastidio, forse fino a quando un anno fa non si trasferì quel ragazzo cinese e i tre ragazzi più conosciuti della scuola diventarono 'i quattro'.
Arrivammo alla fermata e il bus era già pronto a ripartire, salimmo in fretta un'attimo prima che il conducente chiuse le porte dietro di noi. Era strapieno, c'era solo un posto libero che feci 
appena in tempo a notare e Heechul l'aveva già occupato. Sospirai tenendomi all'asta di ferro guardando fuori dalla finestra. Anche oggi era una bella giornata. Spero almeno non sia 
irritato anche quando sceglieremo i miei vestiti. 
Sentii il mio cellulare vibrare nella mia borsa, lo tirai fuori e vidi il nome di mia sorella sullo schermo.
"Pronto."
"Come stai Leeteuk? Sei già a casa?"
"Tutto bene e tu? C'è un gran fracasso dalle tue parti. Comunque no, sto andando in centro con un amico. Perché?"
"Ah ecco, allora perfetto. Si lo so, c'è il finimondo qui ed è anche per questo che chiamo ma sto bene. Rientrerò tardi oggi e scommetto che tu non hai le chiavi di casa."
"Aspetta che controllo", iniziai a frugare nella borsa e nelle tasche, non c'era. "No, non ci sono."
"Come non detto. Aspetta, avevi detto che andavi alla festa stasera, vero? Magari posso anche passarti a prendere, basta che non sia troppo tardi."
"Grazie, tu scrivimi o chiamami quando finisci così ti dirò se puoi passare a prendermi."
"D'accordo, ora devo andare. Divertiti."
"A presto." chiusi la chiamata rimettendo il cellulare nella borsa. Per due settimane io e mia sorella siamo gli unici a stare a casa, i nostri genitori sono partiti per un viaggio di lavoro. 
Volevo almeno andare a casa a farmi una doccia e a prepararmi per la festa, forse posso chiedere a Heechul... Credo di avere anche meno di zero possibilità.
"Siamo arrivati, sbrigati a scendere dal bus." sentii la voce di Heechul dietro di me. Guardai fuori e mi accorsi che il bus era arrivato alla nostra fermata. Uscii dal bus senza farmelo ripetere 
due volte, meglio non irritarlo oltre modo.
"Allora, dove si va?" chiesi appena scese anche lui dal bus. Si tolse le cuffiette e infilò l'iPod nella sua borsa.
"Tu seguimi e basta." disse semplicemente e iniziò a camminare verso il centro. Se non sbaglio abita nei dintorni, quasi nessuno sa dove viva o chi sia la sua famiglia. Giravano delle voci 
in cui alcuni studenti sembra che lo avessero visto molto spesso in centro. E anche che lo avevano visto entrare in una delle più moderne infrastrutture di appartamenti della zona. 
Sembravano informazioni da stalker, non potevano farsi i loro affari? Eppure sembrava una cosa troppo strana da ignorare. 
"Facciamo un giro in quei negozi laggiù, di solito ci sono vestiti carini e non costano un granché." Heechul interruppe i mie pensieri. Guardai i negozi che intendeva, a prima vista non si 
direbbe che sono negozi di vestiti. Deve conoscere davvero bene la zona per sapere dove si trovano certi posti.
"Uhm, non per essere troppo invasivo, ma abiti da queste parti?" gli chiesi, non potevo trattenere la mia curiosità oltre e poi ci conosciamo da quattro anni, mi sembra giusto sapere 
qualcosa su di lui.
"Si." rispose semplicemente. Dovetti accontentarmi della semplice risposta perché non disse altro fino a quando non arrivammo in uno dei negozi. Sembrava piccolo da fuori ma dentro 
era enorme.
"Tu da pure un'occhiata in giro magari trovi qualcosa che ti piace, io cerco qualcosa per stasera." mi disse e scomparve dietro ad una pila di vestiti. Mi guardai attorno, non sapevo proprio 
da dove cominciare. Iniziai a camminare tra i vari vestiti, mi colpirono solo alcune camicie e magliette bianche. Altrimenti ero perso là dentro.
Iniziai a cercare il ragazzo non sapendo che altro fare e lo trovai dietro ad uno scaffale pieno di pantaloni di tutti i tipi, aveva in mano penso almeno cinque o sei vestiti tra pantaloni, 
maglie e camicie. Alzò lo sguardo e mi vide mentre tirò fuori un'altro paio di pantaloni da uno scaffale e aggiungerlo alla sua collezione. 
"Tieni, inizia a provarti questi. Non so la tua taglia ma dovrebbero andarti. Le cabine sono dove ci sono i costumi da bagno. Io arrivo subito per vedere come ti stanno." mi passò tutti i 
vestiti che teneva in mano e scomparve di nuovo. Voleva davvero che provassi tutti questi vestiti? Non è che dovevo andare ad una sfilata di moda... Sospirai e mi avviai alle cabine per 
iniziare a cambiarmi. Heechul mi raggiunse poco dopo come aveva detto dandomi altri due paia di vestiti. Stavo per ribattere ma ricordai che essere qui era già una fortuna e avevo 
promesso di fare come diceva lui, quindi mi arresi e provai anche quei vestiti. Uscimmo da lì dopo aver comprato nemmeno la metà di quello che avevo provato e così fu anche per il negozi
o dopo, quello dopo ancora e anche quello dopo. Farmi a corsa la strada da scuola a casa una decina di volte sarebbe meno faticoso. Il lato positivo è che pagò lui, tutti i vestiti. All'inizio 
non accettai ma poi insisté e lo lasciai fare. Ora finalmente, sembrava che il tour per i negozi fosse finito e io mi ritrovai con tre sacchi pieni di vestiti a mano. 
"Bene, i vestiti ci sono." disse lui e sembrava avere un'aria soddisfatta. Mi sembra ovvio che ora i vestiti ci sono, mi basteranno per mesi se non anni questi vestiti! Ora dovevo solo andare
a casa e prepararmi. Aspetta, non posso andare a casa. Quasi me ne ero scordato.
"Ecco, ti ringrazio per i vestiti ma potrei chiederti un'altro favore?" chiesi e chissà perché ma mi aspettavo un qualche 'va a quel paese ora', invece arrivo un semplice
"Cos'altro?"
"Vedi... non ho le chiavi di casa e al momento non c'è nessuno che mi possa far entrare, così sono chiuso fuori. Allora mi chiedevo se potessi venire da te per prepararmi e cambiarmi?" alzai
lo sguardo con tutto il coraggio che avevo e cercai una qualche reazione sul suo volto. Niente, aveva una faccia impassibile.
"D'accordo, ma sbrigati, ho già sprecato troppo del mio tempo." disse e iniziò a camminare e io a seguirlo un'altra volta. Sprecato troppo del tuo tempo? Ma se sei tu che mi hai trascinato 
da un negozio all'altro riempiendomi di vestiti da provare e di sacchi di vestiti! Mi sfogai mentalmente. Almeno non aveva rifiutato e avrei scoperto la tanto misteriosa casa di Kim Heechul. 

__________

Stavo per dimenticare . . . Mi è stato chiesto l'aspetto o lo stile dei SJ in questa fanfic, allora io li vedo tutti stile Mr. Simple. Tranne Eunhyuk, Heechul e Shindong. Loro tre sono come in No Other, anche se dovete immaginare Eunhyuk non
con i capelli biondi ovviamente e un pochettino più lunghi. Ecco, ovviamente voi potete vederli anche un po' più differenti, questo però è la mia maniera di vederli.

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Capitolo 6
*** Leeteuk-parte 2 ***


Camminammo per una decina di minuti e finalmente davanti a noi si ergeva quello che doveva essere il posto in cui viveva Heechul. Posso confermare le voci che ho sentito, quello era di 
sicuro uno dei posti più moderni della zona. Entrammo nell'edificio e poi in un'ascensore. Heechul schiacciò sul tasto numero sei e l'ascensore iniziò a muoversi, una musichetta riempì con 
la sua melodia quelle quattro strette mura silenziose. Credo che questa è la prima volta che entro in un'ascensore simile. 
La lucina che mostrava a quale piano ci trovavamo andò sul sei e si fermò, si spense la musichetta e si aprirono le porte dell'ascensore. Uscimmo, io sempre dietro ad Heechul, e lo seguii  
verso la terza porta a destra dell'ascensore. Ero impegnato a guardarmi attorno che non notai subito il tastierino sotto alla maniglia della porta, me ne accorsi solo quando sentii un 'beep' 
e qualcosa sbloccarsi. Era un appartamento chiuso con un codice! Mi fece entrare dopo che aprì la porta e accese le luci. Era così vuoto e... non lo so, era come se fosse nuovo di zecca e
non ci vivesse nessuno. 
"Immagino che tu ti voglia fare una doccia prima di cambiarti. Il bagno è in fondo al corridoio, l'ultima porta a destra e gli asciugamani li trovi nell'armadietto sotto al lavandino. Io nel 
frattempo tiro fuori i vestiti per la tua festa di stasera, lascia pure i sacchi a terra." annuii e lo ringraziai di nuovo appoggiando i sacchi a terra. Andai nel corridoio e aprii l'ultima porta a 
destra come aveva detto lui, accesi la luce e mi ritrovai in un bagno enorme. C'era sia la doccia che la vasca da bagno, il lavandino ornato da alcuni disegni di fiori e un'enorme specchio 
sulla parete di moquette sul rosa chiaro. Credo fosse grande addirittura quanto la mia stanza. Guardai sotto il lavandino trovando asciugamani bianchi piegati nell'armadietto e ne presi 
uno mettendolo vicino alla doccia, mi spogliai ed entrai nella doccia. Anche l'interno della doccia era enorme in confronto a quella che avevo io a casa! Girai le manovelle e iniziò a sgorgare 
fuori l'acqua rinfrescandomi per bene. Si, ci voleva proprio. 
Uscii da lì controvoglia dopo cinque minuti, avrei voluto stare sotto il getto d'acqua ancora un po', ma quella non era casa mia. Così uscii e presi l'asciugamano asciugandomi per bene e poi
mettendomelo intorno alla vita.
Feci attenzione a non bagnare a terra e uscii anche dal bagno, dovevo prendere i vestiti che avrei indossato per la festa. Cercai Heechul in quello che doveva essere il salotto e lo trovai 
seduto sul divano a guardare la TV. Prima ancora che potessi dire qualcosa mi anticipò 
"I vestiti sono lì sul tavolo", indicò con la mano il tavolo a cui si riferiva "Il resto dei vestiti puoi pure lasciarli qui, un giorno verrai a riprenderli. Quando sei pronto va pure." disse senza 
togliere lo sguardo dalla TV. Andai a prendere i vestiti sul tavolo e tornai in bagno per cambiarmi e darmi un ultimo tocco ai capelli. Alla fine mi aveva scelto un paio di pantaloni neri 
abbastanza attillati e una camicia bianca a mezze maniche. Controllai l'ora sul cellulare, erano quasi le otto e mezza. I miei compagni avevano detto che ci saremmo trovati al club verso le
 dieci, avevo ancora un'ora e mezza di tempo. Sicuramente prima di andare là devo mangiare qualcosa, ma poi... ora che ci penso non so dove si trova il club. Mi sono dimenticato di 
chiedere a uno dei miei compagni! E non ho nemmeno il loro numero di cellulare... Forse Heechul lo saprà, si sicuramente lo saprà. Uscii dal bagno e tornai nel salotto dove il ragazzo 
stava ancora spaparanzato sul divano.
"Ehi Heechul, non è che sai dove si trova il club Blue... mi sono di nuovo dimenticato il nome. Un club con Blue nel suo nome?" chiesi ma mi rispose il silenzio, forse stava dormendo? 
"Intendi il Blue Night?" no, non stava dormendo
"Si, esatto. Proprio quello."
"Ti ricordi dove si trova il terzo negozio in cui siamo andati?" mi chiese e io ci pensai su
"Era quello con tantissimi manichini?"
"Si, quello. Se continui per quella strada troverai il club a sinistra dopo circa cinque minuti." 
"Grazie mille. Oggi mi hai davvero aiutato!" mi inchinai leggermente, era stato davvero d'aiuto. Ora dovevo trovare un posto in cui mangiare qualcosina, ma per quello mi sarei arrangiato, 
penso di aver disturbato fin troppo per oggi. Controllai di avere tutto il necessario nelle tasche e salutai il ragazzo uscendo da lì. La serata era ancora lunga.
Entrai nel solito ascensore con la musichetta e mi allontanai da quell'infrastruttura moderna. Ripercorsi praticamente la stessa strada che avevamo fatto prima e sbucai in centro poco 
dopo, era così animato, quasi come se tutti attendessero la notte per uscire dalle loro tane. Mi guardai attorno alla ricerca di un qualche posto che offrisse qualcosa da mangiare e scovai 
una paninoteca accanto a quello che sembrava essere un cinema. Non era la prima volta che venivo in centro, ma era la prima volta che andavo da quella parte. Di solito gli studenti 
frequentavano la parte ovest del centro, questa zona è piuttosto per persone di alta classe e si poteva capire dai tanti ristoranti di classe che ci sono. 
Entrai nella paninoteca e mi presi un panino semplice, lo mangiai mentre passeggiavo per le strade guardandomi attorno. Non è male come zona ed è grande per quello che ho visto fino 
ad ora, probabilmente mi ci perderei se venissi qui da solo. Passai un'ora così, girando per le strade e finendo il panino. Ormai mancava mezz'ora all'incontro e io stavo percorrendo la 
strada che mi avrebbe portato al club, sarei arrivato in anticipo ma non avevo voglia di girare ancora senza meta. 
Mi ritrovai a sinistra un edificio con sopra la scritta Blue Night a luci neon blu. Ero arrivato. 
Dovrebbe essere già aperto, ma non c'è molta gente. Entrai comunque, l'interno sembrava carino. C'erano tavolini sparsi sul lato destro del locale con dei divanetti attorno, a sinistra 
invece un bar e i bagni in fondo, delle scale portavano ad un'altro piano e probabilmente era la zona vip, al centro la pista con già alcune persone a ballare. 
"Ciao Leeteuk, sei già qui?" oh no, questa voce...
"Ciao Taeyeon, non avevo niente da fare allora sono arrivato prima. Anche tu sei qui presto." dissi voltandomi verso la ragazza.
"Già, i miei zii sono i proprietari così sono venuta con mio cugino che di solito viene quando aprono." mi spiegò. Suo cugino eh? L'idea che questo posto sia proprietà di suoi parenti non 
mi piace.
"Tuo cugino?" chiesi con curiosità
"Si, se vuoi te lo presento. Di solito lui se ne sta in una stanza tutta sua al piano superiore, visto che passa molto tempo qui preferisce passarlo in privato." annuii alla ragazza e mi fece 
strada verso le scale. Perchè no, avevamo ancora tempo almeno lo passavo conoscendo un'altro membro della bella famigliola, sperando che non sia come Taeyeon. In cima alle scale 
attraversammo una porta e ci ritrovammo in un corridoio con porte sul lato destro, il corridoio voltava poi a sinistra e c'era un'altro corridoio praticamente identico a quello di prima. 
Voltammo di nuovo a sinistra e ci ritrovammo in una saletta con divanetti e tavolini simili a quelli del piano inferiore, più avanti c'era addirittura uno di quei acquari giganti pieno di piccoli 
pesciolini e dietro si poteva intravedere una figura muoversi. Doveva trovarsi lì suo cugino. E in effetti la ragazza camminò avanti superando l'acquario, mi accorsi che era una specie di 
balcone e che qualche metro più avanti si poteva vedere il piano inferiore. Superai anch'io l'acquario, Taeyeon si era già seduta sopra il lungo divano davanti all'acquario. 
"Cuginetto, ti presento il mio compagno di classe Leeteuk, ne avrai già sentito parlare immagino." la ragazza disse. Già sentito parlare? Mi chiesi e capii, o almeno in parte, appena guardai 
verso colui che doveva essere il suo 'cuginetto'. Lo sapevo che Taeyeon non era una persona da frequentare, sopratutto se aveva Lui per cugino!
"Si, ho già sentito quel nome." disse suo cugino senza guardarmi.
"Cerca di essere gentile con lui", la ragazza disse dando una leggera gomitata al cugino "Leeteuk! Siediti pure, cosa ci fai ancora in piedi?" mi accorsi di essere rimasto in piedi, mi 
accomodai alla svelta cercando di stare ad una distanza di sicurezza dai due cugini.
"Non ho nemmeno finito le presentazioni. Lui invece è Kangin e come ti ho già detto è mio cugino. Forse l'avrai già sentito nominare a scuola." e con questo Taeyeon finì le presentazioni.
 Mi stava prendendo in giro? Ovvio che sapevo chi era, tutta la scuola lo sapeva! Era almeno a conoscenza della reputazione che aveva suo cugino? 
"Si, l'ho già sentito... Allora piacere di conoscerti." dissi senza ottenere risposta, l'altro era troppo concentrato a finire il suo bicchiere. Taeyeon lo notò e si alzò in piedi. 
"Vado a prendere qualcosa da bere per tutti e tre. Torno subito." e con questo scomparve dietro all'acquario. Per la prima volta in vita mia preferirei che restasse, ovviamente però niente
 va mai come si vuole quando se ne ha bisogno. 
"Sei abbastanza famoso a scuola." Kangin ruppe il silenzio. Dovrei dirlo io!
"Non sono poi così famoso..." che ti prende Leeteuk?! Dov'è il tuo lato carismatico e sociale, Inyoung ti riderebbe in faccia se ti sentirebbe. E poi lui è del terzo anno, sei più grande di lui, 
datti una svegliata!
"Non direi, sentiamo spesso le ragazze parlare di te." disse lui. Sentiamo? Credo intenda loro quattro.
"Si? Beh... Credo che tu lo sia molto di più." lui annuì alle mie parole. Non alza mai lo sguardo, deve essere davvero un gran pallone gonfiato! Calò di nuovo il silenzio, per fortuna Taeyeon 
tornò. 
"I drink arrivano subito, Lady HeeHee li porterà tra poco." disse e si mise di nuovo seduta sul divano. Lady HeeHee? Che nome strano...
"Allora, di cosa avete parlato in mia assenza?" chiese sorridendo posando lo sguardo su di me e poi su suo cugino.
"Niente di che." rispose Kangin facendo sbuffare sua cugina. 
"Che atmosfera tesa! Dovremmo parlare di qualcosa per alleggerire quest'aria, vediamo... Ah! Leeteuk sei amico di Shindong, giusto?", chiese e io annuì "Ho sentito che sua madre ha 
aperto un nuovo ristorante nella zona, ho avuto una sola occasione di assaggiare uno dei suoi piatti ma non ne sono rimasta affatto delusa!" disse e ora sembrava davvero contenta.
"Si, ha detto che hanno fatto l'inaugurazione da poco. I suoi piatti non deludono mai, è davvero fortunato ad avere una madre così." sorrisi, la conversazione era decisamente più 
piacevole.
"Non sembra, ma mio cugino qui adora il buon cibo e va spesso nel ristorante della madre di Shindong a mangiare." 
"Davvero?" guardai sorpreso il ragazzo, sembrava più il tipo che si accontentava di una cosa qualsiasi, ma ero ancora più sorpreso che andasse nel ristorante della madre Shindong. Di 
solito Shindong aiutava la madre nel suo ristorante e non mi sembra abbia mai accennato il fatto che Kangin andasse spesso lì. Per la prima volta quella sera alzò lo sguardo e mi inchiodò 
con i suoi scuri occhi. 
"Si", rispose senza staccare gli occhi e si alzò "Torno subito." scomparve dietro l'acquario e arrivò un'altra persona subito dopo. Era una ragazza dai capelli lunghi, neri e ondulati verso le 
punte, aveva le labbra rosso fuoco di chissà quale costoso rossetto e un leggero trucco le copriva il volto. Indossava un abito in tinta con il rossetto rosso e delle scarpe con forse mezzo
 centimetro di tacco. Perché mi sembrava così familiare...
"Lady HeeHee! Scompare mio cugino e appari tu!" rise Taeyeon, l'altra ragazza si limitò a prendere i drink che teneva sul vassoio e ad appoggiarli sul tavolino davanti al divano. Chinò legge
rmente la testa e se ne andò com'era arrivata
"Sai, credo che sia muta. Io non lo mai sentita parlare e nemmeno mio cugino. È davvero bella, non è vero?" 
"Si, davvero bella..." risposi, eppure mi sembra di averla già vista da qualche parte! Non riesco a capire dove... 
Taeyeon mi passò uno dei tre drink.
"Assaggia, è una delle specialità del posto." lo presi guardando il liquido rosso e mandai giù un sorso. Non riuscivo a sentirne il gusto talmente mi bruciava il palato
"Cosa c'è dentro?" chiesi incuriosito. 
"Un po' di tutto, ma il tocco forte è il pizzico di peperoncino che rende il tutto più fiammante." mi rispose, ecco perché non riuscivo a sentirne il gusto ma solo un bruciore nella bocca.
"E' forte, ma non male." commentai mandando giù un'altro sorso. Lei sorrise soddisfatta e in quel momento tornò Kangin.
"Ti sei perso?" ridacchiò Taeyeon, lui la ignorò e si sedette prendendo il drink rimasto e mandando giù quasi tutto il liquido. Wow, deve avere lo stomaco d'acciaio. Al suo posto starei 
sputando fuoco a quest'ora.
"Che ne dici se dopo questo drink andiamo giù a ballare? Probabilmente anche gli altri saranno qui presto." la ragazza si rivolse a me mandando giù un'altro sorso del suo drink.
"D'accordo, e..." guardai nella direzione di Kangin, lei capì al volo e scoppiò a ridere.
"Lui non ama ballare, o almeno credo. Non ti ho mai visto ballare cuginetto mio." guardò suo cugino che stava prendendo un colorito... rosso?
"Oh oh il drink sta avendo effetto, non dovevi scolartelo così! Leeteuk potresti farmi il piacere di andare giù al bar e chiedere dell'acqua o qui qualcuno prende fuoco." si mise di nuovo a
ridere. Credo proprio che il drink stia avendo effetto anche su di te ragazza, se avessi una risata piacevole non mi importerebbe, ma la tua suono molto da una di quei personaggi 
malvagi dei film.
"Vado subito." mi alzai uscendo da lì, svoltai un angolo e poi un'altro e per poco non mi venne un colpo. Mi ritrovai davanti... com'è che si chiamava? Lady, Lady HeeHee ecco! Mi porse un 
vassoio con sopra una bottiglia d'acqua e un bicchiere. La guardai senza capire, ora spiegatemi come faceva a sapere che avevo bisogno dell'acqua?! Notò la mia faccia così mi mise in 
mano la bottiglia e il bicchiere, mi voltò le spalle e se ne andò come era comparsa. Un'altra volta.
Scossi la testa lasciando perdere, avevo l'acqua, era l'unica cosa importante ora. Tornai nella saletta, Kangin sembrava essere ancora più rosso. Aprii la bottiglia versando l'acqua nel 
bicchiere, Kangin mi strappò di mano la bottiglia facendo cadere un po' d'acqua a terra e bevve direttamente dalla bottiglia, stava andando davvero a fuoco. Posai il bicchiere con l'acqua 
sul tavolino rimettendomi seduto al posto in cui ero prima.
"Grazie Leeteuk, e tu un po' più gentile no eh? Perché sei sempre così rude?!" la ragazza sgridò il cugino che ormai aveva svuotato la bottiglia. Non dissi niente, ma finii il mio drink, per 
oggi sono successe fin troppe cose strane. 
"Allora Leeteuk, andiamo giù a ballare un po'?" mi chiese la ragazza notando il mio bicchiere vuoto.
"Andiamo, i nostri compagni arriveranno da un momento all'altro così potranno unirsi a noi." dissi alzandomi e lei annuì. Lasciammo lì suo cugino, credo che abbia bisogno di riprendersi 
dopo il drink di fuoco. 
Scendemmo le scale accolti dalle luci che giravano da un lato all'altro e la musica che rimbombava impedendo di sentire quello che dicevano le persone a meno che non si urlava. Si è 
riempito parecchio da quando sono arrivato, pensai guardandomi attorno. Passai il tempo successivo a ballare con Taeyeon finché non intravidi tra le persone uno dei nostri compagni, lo 
feci notare anche a lei e ci avvicinammo a lui. 
"Siete qui, perfetto! Gli altri stanno prendendo da bere per tutti a quel tavolo laggiù", ci salutò e indicò uno dei tavolini con i divanetti attorno, riconobbi altri nostri compagni seduti. 
"Andate pure a sedervi, mancano poche persone all'appello e siamo al completo." feci come disse lui, andai ai divanetti prendendo posto tra gli altri e salutandoli uno per uno. Mi sentivo 
un po' meglio, l'atmosfera era più divertente e leggera con tutte quelle facce familiari e le battute che ci scambiavamo ogni tanto facendo ridere tutto il gruppo. 
Ormai metà di noi erano ubriachi, un nostro compagno aveva avuto la splendida idea di fare una gara a chi riuscisse a bere più velocemente due dei drink più forti del locale. Io ho tentato
 ma sono riuscito a berne solo uno e poi ho rinunciato, quel drink al peperoncino era già abbastanza. Mi scusai con gli altri e uscii per prendere un po' di aria fresca fuori da lì. Ne avevo 
bisogno.
Appena fuori l'aria fredda mi colpì come un muro, sembrava quasi di essere rimasto là dentro per giorni. Camminai più avanti verso una panchina lì vicino e mi sedetti. Chiusi gli occhi 
alzando le braccia e facendo un respiro profondo, ci voleva proprio.
"Ehi." quella voce... questa invece non ci voleva proprio.
"Ehi... Kangin." riaprii gli occhi salutandolo.
"Disturbo?" 
"No, affatto." tranne che mi mette a disagio parlare con te, ma questi sono dettagli. Si sedette anche lui sulla panchina, lo sguardo rivolto avanti verso chissà cosa.
"Diventa soffocante dopo un po' là dentro, vero?" mi chiese.
"Si..." Leeteuk dannazione! Almeno cerca di rispondergli con una frase e non una o due parole! 
"Non ti piaccio?" ... aspettate... sto avendo un momentaneo blocco...
Cosa?!? La mia reazione in questo momento si potrebbe spiegare ancora meglio se stessi bevendo qualcosa, perché avrei sputato tutto.
"C-Come? Non ti conosco nemmeno bene, perché non dovresti piacermi?" 
"Di solito non piaccio alle persone." mi rispose, c'era una nota triste nella sua voce. Effettivamente se si parlava di lui a scuola non sentivo mai dei complimenti o belle cose, a differenza 
degli altri tre che erano amati e temuti allo stesso tempo, lui era solo temuto. Credo fosse anche per il suo aspetto, di certo non dava un impressione da brav'uomo. La prima volta che 
lo vidi sembrava che ce l'avesse con il mondo.
"Beh... Allora forse c'è qualcosa che non va." cercai di dire, in verità non sapevo proprio cosa fare e di cosa parlargli.
"Qualcosa che non va?"
"Magari dai l'impressione di non voler essere amato." dissi e mi tirai uno schiaffo mentalmente, ma cosa vai a dirgli. Non sta più rispondendo, ecco... ora sicuramente starà pensando a 
come farmi fuori. Devi rimediare, forse sei ancora in tempo Leeteuk.
"Quello che intendo è ch-"
"Credi davvero che sia così?" mi interruppe. Ora che dico, non posso nemmeno mentire, non sono bravo a farlo.
"Si... Cioè no... Quello che volevo dire è che forse cambiando il modo in cui ti vesti, certe abitudini o forse uscire di più con gli altri darebbe un immagine migliore di te." ma cosa sto
facendo... Dare consigli di vita ad una persona che conosco quasi per niente, ma sopratutto a lui. Però sembra riflettere sulle mie parole, dev'essere un buon segno. 
"Quindi se uscissi con te aiuterebbe la mia immagine a migliorare?"
"Beh si... O anche con altre persone, magari con qualcuno della tua classe."
"Quindi usciresti con me?" tagliò corto lui, questa volta guardandomi. Che era una giornata strana l'avevo capito, ma ora stiamo andando al massimo livello di stranezze. 
"S-si, anch'io potrei uscire con te."
"Quando?" 
"Cosa?"
"Quando usciamo." ovvio, dev'essere l'alcol che mi sta facendo frullare il cervello e con molta probabilità anche il suo.
"Ah, non saprei..."
"Domani?" 
"Domani non credo sia una buona idea, dovrò riprendermi dalla serata di oggi." sorrisi divertito. Lo vidi riflettere.
"Allora... martedì dopo la scuola?"
"Si, martedì dovrebbe andare", dissi e sentii il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni "Scusa, rispondo e torno." mi alzai allontanandomi un po', guardai l'ora e chi era che stava 
chiamando. Quasi l'una ed era mia sorella. 
"Pronto."
"Ehi fratellino, hai risposto presto. Credevo che non mi avresti mai risposto." la sentii ridere dall'altra parte.
"Sono fuori a prendermi una boccata d'aria."
"Ecco il perché, ad ogni modo finalmente ho finito quello che dovevo fare qui. Spero che giornate come questa non diventino troppo abituali." non sai quanto lo spero anch'io. 
"Hai finito ora? Allora puoi passare a prendermi?"
"Certo, se vuoi tornare a casa passo di lì."
"Perfetto, allora vado a salutare gli altri e ti aspetto sulla strada principale fuori dal centro." 
"Va bene, allora a dopo." 
"A dopo." chiusi la chiamata e sospirai, voglio solo il mio cuscino in questo momento. Rimisi il cellulare in tasca e mi girai per tornare da Kangin. 
"Devi andare?" mi chiese appena fui abbastanza vicino.
"Si, mi passano a prendere tra poco. Vado a salutare i miei compagni prima." 
"D'accordo." sbaglio o sembra triste? Sarà l'effetto dell'alcol.
Entrai di nuovo nel locale, la musica che entrava e usciva da un orecchio all'altro, lì era decisamente più caldo. Trovai i miei compagni ma alcuni mancava così chiesi di salutarli più tardi da 
parte mia. Taeyeon mi fermò e mi salutò anche lei, e devo aggiungere, alla sua maniera pure. Si avvicinò alla mia guancia dandomi un bacio e si allontanò tra la gente che ballava. 
Uscii di nuovo da quel luogo, ora preferivo decisamente l'aria fresca al caldo soffocante. Notai che Kangin era ancora seduto sulla panchina, inspirai e mi avvicinai per salutare anche lui.
"Ho fatto. Allora... ciao." sorrisi e mi incamminai dopo essere sicuro che avesse capito. 
"Aspetta", mi fermò e io mi girai, quanto mai l'ho fatto, si avvicinò e anche lui come sua cugina mi diede un bacio sulla guancia "A presto, e buonanotte." e se ne andò verso il club. Questo
 di sicuro conferma che i due sono cugini. Sfiorai con le dita la mia guancia, almeno ha coperto il bacio di Taeyeon. Aspetta... ma cosa sto pensando?! Ripigliati Leeteuk! Meglio sbrigarsi ad 
andare, una ramanzina da mia sorella è l'ultima cosa che ci vuole. 
Andai verso quella che doveva essere la via che mi avrebbe condotto sulla strada principale. Per oggi davvero, ne avevo passate di tutti i colori.


______________________
Quante cose che sono successe in questo capitolo! E molte stranezze sopratutto xD So che probabilmente vi starete facendo molte domande, ma vi rivelerò presto le risposte ;)
A proposito, oggi mi è venuta in mente quest'idea e volevo chiedere il vostro parere... Visto che qui ovviamente non posso aggiornarvi e non posso fare molte cose, stavo pensando di
creare una pagina su Facebook così ho più possibilità di potervi offrire molti più dettagli sulle mie fanfic e appunto, aggiornarvi. Cosa ne pensate? ~

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Capitolo 7
*** Heechul-parte 2 ***


Venerdì. Le ultime ore di lezioni del pomeriggio le trovo sempre insopportabili. Ogni secondo che passa avvicina il momento in cui l'ultima campanella suonerà. Fuori è ancora bello, chissà 
quando arriverà una bella pioggia a spazzare via quel sole così scintillante. Definiscono così anche Leeteuk, sole scintillante, si è decisamente fatto un nome in questa scuola. Quasi quanto
me, pensai sogghignando. Lui aveva una vita normale, una famiglia normale, degli amici normali... a prima vista. La sua personalità luminosa lo ha sempre portato lontano e così continuerà
a fare. A volte invidio certe cose, ma la mia vita mi basta così com'è ora. Di certo non invidio il mio passato, cerco di vivere come posso il presente e il futuro... beh, il futuro verrà da sé. 
Tornando a Leeteuk, mi chiedo perché fargli un favore lo renda così felice. Tutti fanno favori, o quasi, no? 
"...Kim? Kim! Ritorni tra noi per piacere e venga alla lavagna grazie." la voce decrepita della mia prof, o anche meglio definita come 'La prof che non si ricorderà mai di te'. Allora perché il 
mio nome esce sempre da quella vecchia bocca? Mi alzai a malavoglia e andai alla lavagna come mi aveva ordinato di fare. 
"Prego, completi la frase." disse. Osservai le strane scritte sulla lavagna, era inglese... Basta che aggiunga qualche parola qui e là, giusto? Iniziai a inserire negli spazi vuoti le prime parole 
in inglese che mi vennero in mente. Quando conclusi riposi il gesso e guardai soddisfatto la mia prof.
"Signor Kim! Crede che sia il momento per mettersi a scherzare?! Che diavolo significa 'You're sick? You need a "sun" right now! I'll "hello" it for you.' ed è solo una frase! Non voglio 
neanche leggere le altre. Torni subito al suo posto!" mi urlò quasi nell'orecchio. Perché tutti i professori che ho urlano sempre? Aish, io ci ho provato, non è colpa mia se il mio inglese è
troppo difficile per lei professoressa. Me ne tornai al mio posto, qualcuno stava ridendo ma li zittì subito con un'occhiataccia.
Il tempo passò di nuovo, ma qualcuno doveva annoiarsi molto perché quel qualcuno iniziò a lanciarmi palline di carta. All'inizio lo ignorai, ma non diede segno di volersi fermare così mi girai.
Tutti stavano guardando la lavagna e ascoltando la prof. Ti beccherò non preoccuparti. Mi voltai e il rompiscatole riprese, voleva proprio beccarsi un libro in faccia! Mi voltai di scatto e lo
sorpresi nel bel mezzo del suo ennesimo tentativo di colpirmi con una pallina di carta. E chi altri poteva essere se non il caro signor gallo.
"Signor Kim cosa ci fa voltato?! E lei signorino là in fondo, cosa crede di fare con quello che ha in mano?!", quasi tutta la classe si mise ad osservarci, ci mancava solo questa "Voi due 
fermatevi dopo scuola!" strillò e riprese la lezione richiamando l'attenzione della classe. Perfetto, ora devo anche sprecare il mio tempo qui di venerdì pomeriggio dopo la scuola, per colpa 
diquell'idiota. Questa non te la faccio passare liscia. Gli mandai un'occhiataccia che ricambiò facendo altrettanto. È un osso duro il ragazzo, ma non preoccuparti, entro la fine di quest'anno
 ti imprimerò il mio nome nel tuo cervelletto così a fondo, che ti ricorderai di me per anni. E quando dico che farò qualcosa lo farò. 
Iniziai a fissare il vuoto davanti a me, basta che ora il tempo passi. Voglio uscire da questo stupido edificio. Sentii il mio cellulare vibrare leggermente, qualcuno che mi pensa, evviva. 
Peccato che sappia chi sia. Lo tirai fuori senza farmi notare e lessi il messaggio;
Oggi passo, domani ci sarò. R.
Passi, eh... strano. Ti sei cacciato in qualche guaio di nuovo mocciosetto? Sospirai rimettendo il cellulare in tasca. Sentivo qualcuno che mi osservava, e non c'era molto da pensare per 
immaginarsi chi era. Dovrei iniziare a pensare ad un piano, una bella sorpresina che lo sconvolgerà per un po'... Ho in mente qualcosa, sogghignai all'idea di quale potrebbe essere la sua 
espressione per la sorpresa.
Finalmente, la campanella suonò. Tutti uscirono e rimanemmo solo io, il gallo e la professoressa dei miei stivali. La prof ci fece segno di avvicinarci a lei.
"Bene giovanotti, ho già sentito che ultimamente voi due non andate molto d'accordo. Sappiate però che certi comportamenti infantili non li tollero durante le mie lezioni, i vostri bisticci 
risolveteveli fuori scuola. Capito?" Annuimmo entrambi alle sue parole. Quanto odio la sua voce, e non si preoccupi, ho proprio intenzione di risolverli fuori da scuola.
"Ora che avete capito, ripulite l'aula. Finché non brillerà non potrete andare, mentre io, me ne andrò ora." e con questo se ne andò non senza prima mandarci un'ultima occhiataccia. Mi 
voltai verso il signor gallo e lo vidi andare verso la lavagna iniziando a rimuovere le scritte su di essa. Aveva davvero intenzione di pulire? Beh, buon lavoro allora. Andai a prendere le mie 
cose e mi avviavi verso l'uscita, ma la sua voce mi fermò 
"Dove vai?"
"A casa, mi pare ovvio."
"E l'aula? Posso sempre dirle che te ne sei andato lasciando fare tutto a me."
"Dille quello che vuoi", iniziai a tirare fuori il mio iPod snodando le cuffiette "Non m'importa." e uscii camminando per il corridoio che portava alle scale, non girava già più quasi nessuno. 
Poteva dirle quello che voleva alla prof, non mi sarebbe importato. La mia vita in questa scuola sarebbe finita presto, e poi i professori mi conoscevano, sapevano che non potevano farci 
nulla. Uscii da quell'edificio. Finalmente! Camminai dritto mentre cercavo sul mio iPod una canzone adatta per accompagnarmi lungo il tragitto, sorpassai il cancello e sentii qualcuno 
chiamarmi. Possibile che oggi non mi volevano lasciare in pace?! Mi voltai pronto a urlare qualche maledizione e mi ritrovai davanti Leeteuk. Aspetta... Dannazione è vero! Mi aveva chiesto 
di aiutarlo a prendergli dei vestiti per la festa.
"Oh... Sei già qui." dissi facendo finta di niente. Detesto dimenticare le cose.
"Si e ti sto aspettando da un bel po'. A quanto pare qualcuno si è dimenticato di quello che doveva fare dopo scuola." 
"Forza andiamo o perderemo il bus." tagliai corto. Non era di certo colpa mia, quell'idiota del signor gallo...
Ripresi a camminare sicuro che il ragazzo mi stesse seguendo. Speravo di tornare a casa e farmi un bel bagno caldo per rilassarmi, dovrò aspettare, basta che mi sbrigo con questa 
questione dei vestiti. Arrivammo alla fermata, il bus era ancora lì, ma non ci sarebbe stato ancora per molto. Salii sul bus, era pieno di gente di tutte le età. Cercai dei posti liberi, ne trovai 
solo uno e andai a sedermici senza pensarci due volte. Non avevo di certo voglia di passare tutto il tragitto in piedi. Cambiai canzone, avevo bisogno di una melodia dolce, che mi calmasse.
 Ce l'avevo ancora con signor gallo per avermi fatto dimenticare l'impegno di oggi. Era la terza persona che mi faceva dimenticare qualcosa in tutta mia vita. D'accordo, è già successo che 
mi dimenticassi di qualcosa, ma era o perché troppo ubriaco per ricordarmi oppure semplicemente non era una cosa che ritenevo importante. 
Il bus si fermò, mi alzai in piedi per uscire ma Leeteuk bloccava la strada
"Siamo arrivati, sbrigati a scendere dal bus." lo avvertii e si accorse anche lui che il bus si era fermato. Scendemmo dal lì, il puzzo di chiuso che c'era nel bus ora scomparso.
"Allora, dove si va?" mi chiese appena feci un passo. Un po' di pazienza, fammi respirare prima. Mi tolsi le cuffiette e infilai l'iPod nella mia borsa facendo attenzione a non annodarli di
 nuovo.
"Tu seguimi e basta." dissi semplicemente e iniziai a camminare verso il centro. Ora era nelle mie mani, no? Altrimenti perché mi avrebbe chiesto di aiutarlo a scegliere i suoi vestiti. Forse 
potevo mettermi d'accordo con sua sorella e insegnarli qualcosa sui vestiti, gli ci vorrebbe proprio. Un buon viso non basta se non sai sceglierti dei vestiti che fanno per te. Arrivammo in 
centro e io camminai verso alcuni negozi in cui facevo abitualmente le mie compere.
"Facciamo un giro in quei negozi laggiù, di solito ci sono vestiti carini e non costano un granché." dissi indicando i negozi.
"Uhm, non per essere troppo invasivo, ma abiti da queste parti?" mi chiese subito dopo. Risposi con un semplice si. Questa era un'altra cosa che non capivo, quando si parlava di dove 
vivevo le persone diventavano davvero strane. Perché se erano tanto curiose di sapere dove vivessi non me lo chiedevano semplicemente? Una volta alcuni studenti della mia stessa scuola
 mi avevano addirittura seguito fino a casa. Pazzi. Non ci voleva poi così tanto a chiedere, non è che sia un segreto. 
Arrivammo al primo negozio e il divertimento iniziò. Andai da un lato all'altro cercando qualcosa di carino, non sapevo la sua taglia ma avevo occhio per certe cose quindi non mi preoccupai
. Passammo poi ad altri negozi aumentando sempre di più i vestiti, voleva pure pagare lui. Crede davvero che gli faccia pagare tutti i vestiti? Scommetto che nemmeno sa quanti altri vestiti
 comprerò, svuoterebbe semplicemente il suo portamonete. Finalmente mi sentii abbastanza soddisfatto dopo tutto questo shopping. 
"Bene, i vestiti ci sono." commentai contento.
"Ecco, ti ringrazio per i vestiti ma potrei chiederti un'altro favore?" 
"Cos'altro?"
"Vedi... non ho le chiavi di casa e al momento non c'è nessuno che mi possa far entrare, così sono chiuso fuori. Allora mi chiedevo se potessi venire da te per prepararmi e cambiarmi?" mi
 chiese. Ecco, ci risiamo, il tipico comportamento di quando si parla di dove vivo.
"D'accordo, ma sbrigati, ho già sprecato troppo del mio tempo." risposi e iniziai a camminare. Mi secca questo comportamento, quasi quanto quel mocciosetto. Camminammo per un po' e 
finalmente arrivammo davanti all'edificio in cui si trovava il mio appartamento. Feci strada entrando e fermandomi davanti all'ascensore, dovrebbero cambiarlo tra qualche settimana. 
Ultimamente sembra dare problemi, basta che non si blocchi quando ci sono su io, rimanere chiusi in un luogo con poco spazio e per tanto tempo era una delle mie poche paure. Andrei nel
panico fino a svenire. Ho avuto una brutta esperienza da piccolo. 
Schiacciai sul tasto numero sei e l'ascensore iniziò a muoversi, la solito stupida canzoncina partì e ci fece compagnia fino a che non arrivammo al sesto piano. Si aprirono le porte 
dell'ascensore e uscimmo da lì, andai a destra verso la porta del mio appartamento, digitai il codice sul tastierino e aprii facendo entrare Leeteuk. Accesi le luci chiudendo la porta dietro di 
me, non amavo molto stare in quel posto e non ci passavo comunque molto del mio tempo. 
"Immagino che tu ti voglia fare una doccia prima di cambiarti. Il bagno è in fondo al corridoio, l'ultima porta a destra e gli asciugamani li trovi nell'armadietto sotto al lavandino. Io nel 
frattempo tiro fuori i vestiti per la tua festa di stasera, lascia pure i sacchi a terra." dissi guardando il ragazzo, lui annuì e se ne andò lasciando lì i sacchi. Li presi iniziando a cercare tra i 
vari vestiti, ci voleva qualcosa di semplice e di classe allo stesso momento. Quando trovai quello che cercavo li posai sul tavolo, cercai il telecomando della TV e andai a stendermi sul divano
accendendo il grande schermo. Dopo un po' sentii l'acqua della doccia spegnersi. Controllai l'ora, erano quasi le otto e mezza! Se arrivo in ritardo al lavoro te la faccio pagare anche a te, 
solo perché sei un amico non significa che sarò buono. Udii i suoi passi avvicinarsi e sullo schermo della TV vidi il suo riflesso.
"I vestiti sono lì sul tavolo", indicai il tavolo sulla quale avevo poggiato i vestiti anticipandolo "Il resto dei vestiti puoi pure lasciarli qui, un giorno verrai a riprenderli. Quando sei pronto va
pure." basta che ti sbrighi ad andare. Lo sentii tornare in bagno e poi arrivò di nuovo
"Ehi Heechul, non è che sai dove si trova il club Blue... mi sono di nuovo dimenticato il nome. Un club con Blue nel suo nome?" mi chiese. Aspetta... c'è solo un club nella zona con 'Blue' 
nel nome. Ti prego, no. Non dirmi che la festa si terrà in quel club!
"Intendi il Blue Night?" speriamo dica di no...
"Si, esatto. Proprio quello." dannazione, ovvio che deve essere proprio quel luogo. Sospirai.
"Ti ricordi dove si trova il terzo negozio in cui siamo andati?" domandai.
"Era quello con tantissimi manichini?"
"Si, quello. Se continui per quella strada troverai il club a sinistra dopo circa cinque minuti." diedi le indicazioni e lui mi ringraziò per poi salutarmi e uscire finalmente dal mio appartamento. 
Spensi la TV e corsi nella mia stanza. Dove ho messo la borsa? Cercai per la stanza, sotto al letto, ovunque. Nell'armadio! Corsi verso di esso e ci frugai dentro finché non trovai la borsa 
che cercavo. Bene, ora finalmente, posso anche andare.
Controllai l'ora, ancora quindici minuti! Mi affrettai ad uscire da lì, spensi le luci e chiusi la porta. Presi il solito ascensore e corsi verso il centro, mi guardai attorno attento in caso 
incontrassi Leeteuk. Finalmente arrivai davanti all'edificio, la scritta blu neon che splendeva nella notte. Passai dal retro entrando da una porta per così dire 'privata', era usata solitamente 
per buttare fuori gente oppure in casi di emergenza. Un bodyguard se ne stava subito dall'altro lato fermo come una statua, bussai e mi aprii controllandomi da capo a piedi. Era nuovo, 
ma dovrebbe sapere chi sono. Dopo alcuni secondi effettivamente mi fece entrare e io camminai lungo il corridoio scuro, salii una scalinata a chiocciola e arrivai in una stanza. Questa era 
zona privata, nessuno veniva qui, nessuno aveva il permesso e se qualcuno oltre a me veniva beccato sarebbe subito scaraventato fuori dal locale. C'era tutto quello che serviva per 
viverci: un letto, un bagno, una piccola cucina. Andai nel bagno per farmi una doccia veloce e uscii per poi entrare in un'altra stanza che io chiamavo 'camerino'. Dentro quella stanzetta la 
trasformazione avveniva. Mi sedetti sullo sgabello che stava davanti al grande specchio, appoggiai la borsa sul tavolo accanto a me e la aprii. Presi fuori tutto quello che mi serviva posando
ognuno degli oggetti sul tavolo bene in fila. Credo che la sensazione che ho ogni volta che faccio così sia la stessa di quando i medici mettono in fila e ordine gli oggetti che useranno per 
un'operazione. Presi in mano uno degli oggetti più preziosi, era un regalo da parte di una persona importante nel mio passato e posso dire anche presente. Tolsi il coperchio e girai il 
fondo dell'oggetto, poggiai la punta sul centro delle mie labbra inferiori e delicatamente tracciai sia sopra che sotto le labbra. Riposi l'oggetto e feci con calma anche il resto della 
trasformazione. Mancava solo un'ultima cosa oltre alle scarpe. Mi spogliai velocemente infilando il vestito che se ne stava appeso accanto allo specchio dalla settimana prima. Diedi un'ultima
occhiata allo specchio, scoccai le dita sussurrando un 'perfetto'.
Lady HeeHee è tornata ancora.

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Ecco qua il nuovo capitolo ~
Per chi volesse avere aggiornamenti per così dire live xD e molto altro sulla storia la pagina facebook è questa: 
http://www.facebook.com/pages/Writing-my-soul-/218011778326230 
Non siete assolutamente obbligati u.u Però per chi volesse siete i benvenuti ~

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Capitolo 8
*** Heechul-parte 3 ***


Era tutto pronto ed erano le nove esatte. Il padroncino dei miei stivali dovrebbe essere qui a momenti, andiamo ad accoglierlo. Lasciai le mie cose nel camerino e rientrai nell'altra stanza, 
questa volta però uscii da una porta invece di scendere le scale. Sbucai in un'altro corridoio, mi dava la nausea ogni volta che camminavo di lì. Andai dritto per aprire la porta che si trovava
in faccia a quelle della mia stanza e scesi le scale che vennero subito dopo, la musica non era ancora stata messa e le luci erano ancora normali. Presto però questo posto si sarebbe 
risvegliato e con esso le persone che avrebbero occupato la pista da ballo. 
Chinai leggermente la testa salutando il barista che stava iniziando a preparare i drink che avrebbe poi servito ai clienti. Arrivai davanti all'entrata del locale e uscii per attendere l'arrivo del 
padroncino, quanto odiavo chiamarlo così, anche se lo facevo solo mentalmente. C'era un'aria gelida fuori e con quel vestito iniziavo ad avere freddo, sbrigati ad arrivare prima che io 
congeli vivo! Qualcuno deve avermi ascoltato perché vidi il padroncino avvicinarsi con... una ragazza? Ah, è sua cugina. Ora che ci penso Leeteuk passerà il suo tempo con lei stasera. 
Sorrisi divertito, buona fortuna amico. 
"Stai pensando a qualcosa di divertente?" la voce della ragazza mi chiese, la guardai e mi sorrise. Annuii togliendo il mio sorriso dalla faccia. Ogni volta che viene qui prova a diventarmi 
amica, quanto vorrei che la smettesse. Feci passare i due e li guidai alla solita stanza, spero proprio che la ragazza non prenda l'abitudine di venire qui. Servire il padroncino mi basta e 
avanza, non ho proprio voglia di fare avanti e indietro per un'altro membro della loro famiglia. Quando si sedettero sul divano il padroncino mi chiese di portare qualcosa da bere mentre 
la ragazza disse che avrebbe aspettato, mi inchinai leggermente e andai giù dal barista a prendere il solito. Tornai su ma mi fermai un'attimo prima, sembrava che i due stessero 
discutendo di qualcosa. Non si sente niente da qui dannazione. Forse mi ignorano e continuano a parlare anche se mi vedono. Andai avanti superando quell'acquario pieno di stupidi 
pesci (Donghae l'aveva voluto mettere come regalo per quando è stato aperto questo locale) e mi fermai al tavolino a cui erano seduti davanti i due cugini. Presi la bevanda dal mio vassoio
 e lo poggiai sul tavolino, i due avevano smesso di discutere. Avevo potuto cogliere solo un 'Non voglio' dal padroncino, poi la ragazza si è alzata e se ne è andata. Vorrà dire che dovrò 
per forza intervenire io, che barba. Presi il block notes che tenevo sempre sul vassoio e la penna attaccata ad essa, scrissi su un nuovo spazio 'Successo qualcosa?' e lo girai facendolo 
vedere al padroncino. Lui lesse e sospirò.
"Niente di importante." disse prendendo il suo bicchiere e scolandone una buona metà, se bevi così c'è di sicuro un problema, come sempre d'altronde. Sentii che avevano acceso la musica
, mi avvicinai al cosidetto 'balconcino' che alla fine era solo un buco rettangolare nel muro. Guardai giù, le luci danzavano tra di loro mentre la pista si riempiva lentamente di persone 
pronte a unirsi tra quelle luci, la musica tipica rimbombava tra le mura del locale. Chissà se un giorno ballerò anch'io su quella pista, in tutti questi anni non l'ho mai fatto, né come Heechul 
né come Lady HeeHee. Guardai sotto di me e, oh oh Leeteuk è arrivato e la simpaticona di Taeyeon gli sta parlando. Meglio tornarsene nella tana prima che mi veda. Mi incamminai verso il 
corridoio salutando prima ancora il padroncino e percorsi i due corridoi infilandomi poi nella mia stanza. Poco dopo sentii la porta che dava alle scale aprirsi facendo sentire ancora di più la 
musica e poi richiudersi zittendo di nuovo la musica. La ragazza vorrà presentare il suo non-fidanzato al cugino, Leeteuk si prenderà un colpo a vederlo molto probabilmente. Sogghignai 
a pensare l'espressione che avrebbe, quanto vorrei vederla, dovrò accontentarmi di quella quando vedrà me. Meglio andare giù al bar, sicuramente ordineranno qualcosa da bere dopo una 
chiacchierata iniziale. 
Probabilmente vi chiederete del perché io sia conciato così o chiami padroncino Kangin o meglio ancora perché lavoro qui in primo luogo. Sinceramente, non ho voglia di sprecare il mio fiato
 per raccontarvi un pezzo di storia del mio passato. Niente contro di voi, ma... tanto lo scoprirete comunque, quindi perché dovrei sprecare fiato e raccontarvelo ora? Le cose vengono 
svelate con il tempo, che lo si voglia o no.
Arrivai finalmente al bar, il barista non lavora qui da molto, credo siano passati tre mesi da quando ne hanno assunto uno nuovo. E ringrazio per questo, il vecchio barista stava iniziando 
a darmi davvero fastidio. Il nuovo ragazzo sembra uno a posto, anche se aveva tutto il tempo un'aria misteriosa e non parlava molto se non era per lavoro. Non so nemmeno il suo nome,
 un giorno lo scoprirò, per ora non è di così vitale importanza. 
"Buonasera." mi disse appena appoggiai il vassoio accanto ad alcuni bicchieri. Presi il block notes cercando dove avevo già scritto 'Buonasera' e glielo mostrai, tornò al lavoro sorridendo 
dopo aver letto. Che cosa straziante non poter parlare, e in più devo affaticarmi a scrivere, non vedo l'ora di poter andarmene da qui. Mi diverto a lavorare in questo posto sinceramente,
 ma credo che siano passati già abbastanza anni da quando lavoro e passo i miei giorni in questo club. Con il tempo poi aumentano anche i pervertiti, quanto sono noiosi. Devo sempre 
portarli verso la porta del retro così che il bodyguard li butti fuori. 
"Lady HeeHee!" eccola, Taeyeon è arrivata a fare l'ordinazione. Mostrai anche a lei il 'Buonasera' scritto e lei sorrise. Si avvicinò poi al barista chiedendo la specialità della casa per tre, mi 
avvicinai a lei scrivendo sul block notes 'Li porto io quando sono pronti, va pure' lei mi ringraziò e se ne tornò da dov'era arrivata. Guardai il barista che mosse con agilità le sue mani 
posando tre bicchieri sul bancone e versandoci dentro il liquido rosso miscelato. Rosso fuoco, come il rossetto e il vestito che indossavo. Il barista notò che stavo fissando i bicchieri,
"Posso offrirtene uno?" domandò, io scossi la testa mostrandoli un 'No, grazie' scritto. Lui sorrise semplicemente. Presi i tre bicchieri mettendoli sul vassoio e mi avviai verso le scale 
maledicendo certi mezzi ubriachi che quasi mi facevano cadere il liquido fuori dai bicchieri. Arrivai nella solita saletta e sentii che stavano parlando di cibo e di Shindong. Cercai di stare ad 
una distanza di sicurezza. Sentii parlare anche Leeteuk e poi Kangin, oh oh stava venendo da questa parte. Feci finta di niente camminando avanti e quando mi incrociò sorrisi ottenendo 
solo silenzio come risposta, mi passò semplicemente via. Feci la mia apparizione di fronte agli altri due, attento ad osservare la reazione di Leeteuk.
"Lady HeeHee! Scompare mio cugino e appari tu!" disse Taeyeon ridendo, e con questo? Non capisco cosa ci sia di tanto divertente. Presi i drink e li appoggiai sul tavolino davanti a loro.
 Chinai leggermente la testa e mi allontanai non senza prima ascoltare i loro commenti.
"Sai, credo che sia muta. Io non lo mai sentita parlare e nemmeno mio cugino. È davvero bella, non è vero?" sentii la voce della ragazza dire. Sei fortunata che non possa parlare o ti avrei
 zittita già da tempo, e sei anche fortunata che a scuola non mi incontri quasi mai. Sorrisi compiaciuto alla conferma di Leeteuk sulla mia bellezza. Sapessi amico mio, sapessi. Dalla tua 
espressione direi che qualcosa di strano lo hai notato, magari un giorno ci arriverai addirittura da solo, ma lo dubito. Percorsi il primo corridoio e poi il secondo, ci trovai Kangin nel secondo
. Aspetta, cosa ci faceva lì? E non sembra molto contento. Mi avvicinai con cautela e gli mostrai un 'Tutto bene?' scritto. Lo lesse.
"No, per niente." mi rispose. Come mai improvvisamente è così? Prima discute con Taeyeon, poi arriva anche Leeteuk e parlano e all'improvviso se ne va qui. 
"Quando lo capirà quella stupida di non provocarmi portandolo qui." lo sentii mormorare. Può essere che? No... però... Iniziai a scrivere su uno nuovo spazio e glielo mostrai. Lesse il mio 
'Il ragazzo ti piace?' e mi lanciò un'occhiataccia tornado verso la stanza. D'accordo, forse sono stato un po' diretto ma mi hai appena detto di si facendo così, sogghignai. Probabilmente
 ora di scolerai il drink, quando sei ubriaco ragioni di più con il cuore. E ora ti darò una mano, devo sbrigarmi però. Corsi nella mia stanza ed entrai nel camerino frugando nella mia borsa 
e trovai quello che cercavo. Mi affrettai ad andare giù al bar e a prendere un bicchiere e una bottiglia d'acqua. Tornai su e appena chiusi la porta presi l'oggetto che avevo tirato fuori dalla 
mia borsa e lo versai nella bottiglia d'acqua. Appoggiai la bottiglia e il bicchiere sul vassoio, feci qualche passo e mi ritrovai davanti a Leeteuk. Appena in tempo. Mi guardava con una faccia!
 Quanto vorrei potergli fare una foto, sarebbe fantastico. Gli porsi il vassoio con sopra la bottiglia e il bicchiere. Ora la sua espressione era ancora più divertente. Fa finta di niente e prendi
 questa bottiglia! Non c'è bisogno di una laurea per questo, sai? Non sembrava voler capire, così gli misi il bicchiere e la bottiglia in mano e mi allontanai tornando al bar un'altra volta. 
Posso solo augurarti buona fortuna, sia a te che al padroncino. Chi se lo aspettava, non preoccuparti, vedrò di fare del mio meglio per togliere Taeyeon dallo scenario. Non riuscii a 
smettere di sorridere, era una cosa davvero divertente e inaspettata. Quasi quanto la ragazza di Shindong, credevo che non avrebbe avuto tempo per certe cose e che avrebbe passato 
parte della sua vita ad aiutare la madre in cucina. Invece un giorno eccolo a darci la notizia, ricordo quel giorno come se fosse ieri, non la smetteva di sorridere come un ebete. 
"E' successo qualcosa di bello?" mi chiese il barista. Sembra che anche tu sia di buonumore per parlarmi così tanto oggi, solitamente mi ignori e fai il tuo lavoro. Presi di nuovo il mio block
 notes e ci scrissi poi un 'Niente di speciale' facendoglielo vedere. 
"Eppure continui a sorridere, qualcosa dovrà essere successo." insisté, ora scrissi 'Diciamo che sento profumo d'amore nell'aria' e lui rise un po' e finalmente riprese a concentrasi sul suo
 lavoro. Più tardi credo che gli chiederò il suo nome, non posso continuare a chiamarlo solo barista. 
Osservai le persone ballare, qualcuno era della mia stessa scuola, probabilmente i compagni di Leeteuk. 
Vidi la porta in cima alle scale aprirsi e Taeyeon uscirne con Leeteuk. La ragazza è riuscita a portarlo via finalmente, voglio fare quattro chiacchiere (okay non proprio chiacchiere) con il 
padroncino. Ritornai nella saletta, quanta fatica oggi a fare avanti e indietro, trovai il padroncino appoggiato accanto al balcone. Mi avvicinai con il block notes e la penna in mano, stava 
guardando giù e immaginai anche chi stava guardando. Notò la mia presenza ma guardò velocemente solo per sapere chi era. Preparai il messaggio da fargli vedere, gli scrissi 'Dovresti 
parlargli' e glielo feci vedere. 
"E poi? Non cambierebbe niente." disse, sospirai scrivendo qualcos'altro
'Come fai a saperlo?' 
"Mi vede come tutti gli altri, come potrebbe vedermi come qualcosa di più?" 
'Non è detto, non ci hai nemmeno provato' 
"Non è così semplice. E poi, siamo tutti e due..."
'Due ragazzi? Non mi pare che qualcuno abbia messo la regola che si può amare solo il sesso opposto', ora sembrava rifletterci su.
"Cosa credi che debba fare?" sospirai alle sue parole, è proprio una testa dura. Il solo darti consigli è già una cosa che accade raramente, almeno cerca di ragionare su quello che dico
'Parlargli, come ho già detto' scrissi e lui soffermò lo sguardo su quelle parole. Avanti, devi solo parlargli. Mi affacciai anch'io al bordo di quel buco nel muro e guardai giù, cercai con lo 
sguardo Leeteuk e lo trovai seduto ad un tavolino con alcuni dei suoi compagni. Sembrava divertirsi. Scrissi ancora un messaggio, sperando che fosse uno degli ultimi per oggi
'Aspetta che sia da solo, poi parlagli, spiegali. Basta che non vai subito al dunque, sarebbe troppo strano per lui molto probabilmente' glielo feci vedere e lui tornò a guardare giù. Scrissi
 un'ultimo messaggio 'Vedrai che andrà tutto bene' 
"Grazie." disse alla fine, sembrava accennare ad un sorriso. Bleah, questa cosa sta diventando troppo sdolcinata. Sorrisi e chinando leggermente la testa me ne andai. Ora toccava a lui, 
basta fare l'aiutante in amore. Cosa ne poteva sapere uno come me, ero una delle ultime persone che poteva dare consigli su questo argomento. Tornai al bar, questa volta mi sedetti su 
uno dei sgabelli. 
'Dammi qualcosa di buono' scrissi e lo feci vedere al barista, lui sorrise e mi preparò un drink. Me lo porse poco dopo. Aveva un colorito arancione-giallo, mi ricordava tanto il tramonto. È
 da un po' che non lo vedo, ho sempre visto solo il cielo blu con il sole e la notte buia con la luna, il cielo blu chiaro e quello scuro come la pece. Presi il bicchiere mandandone giù un buon 
sorso, era buono. Aveva un retrogusto dolce.
"È buono?" mi chiese il barista, io annuì. Mi ricordai che volevo chiedergli il suo nome, così scrissi 'Come ti chiami?' e glielo mostrai, sembrava sorpreso. Credeva che sapessi il suo nome? 
"Davvero non mi sono mai presentato? Allora molto piacere, sono Cho Kyuhyun." sorrise e io gli scrissi un 'Piacere mio'. Bene, almeno non mi chiese del mio nome, nessuno crederebbe
 che Lady HeeHee sia il mio vero nome. Chi lavora qui mi conosce sin dal primo giorno, gli viene spiegato la struttura e le zone in cui non possono entrare, spiegano del padroncino e poi 
vengo subito io e dopo tutti gli altri che lavorano qui. Il bodyguard nel retro è l'unico a sapere del mio piccolo segreto, ovviamente deve tenere il segreto professionale, ma non sono tipi 
da svelare certe cose in giro. Mi girai verso la pista da ballo osservando le persone mentre bevevo lentamente il mio drink. Cercai Leeteuk, stava uscendo e poco dopo, guarda guarda chi 
esce a seguirlo. Buona fortuna padroncino. Finii il mio drink, voglio andare a rilassarmi un po' nella mia stanza, non credo che ci sarà bisogno di me per un po'. Salii le scale e andai dritto 
nella mia camera, mi buttai sul letto e chiusi gli occhi. Era lì che passavo la maggior parte del mio tempo, era quasi più adatto chiamare quella stanzetta casa che l'appartamento moderno
 e vuoto. Ci passavo forse solo qualche ora in quell'appartamento a settimana, qui invece ci venivo tutte le sere. Mi sentivo decisamente più a casa qui, anche se non so cosa sia 
veramente quella che tutti chiamano 'casa'. Il luogo in cui hai sempre piacere a tornare dopo un lungo periodo via da lì, quel luogo in cui ti senti al sicuro e c'è sempre qualcuno che ti 
accoglie a braccia aperte. No, non credo di aver mai avuto un posto del genere. 
Sospirai e mi alzai andando a prendere una bottiglietta d'acqua dal mini frigorifero, mi affacciai alla piccola finestrella. Potevo vedere solo il cielo e l'edificio di fronte, peccato, avrei preferito 
una vista sul centro o una semplice vista senza un edificio davanti. Sorseggiai lentamente l'acqua fresca, chissà che ore saranno. Andai a prendere il mio cellulare e lo accesi, era l'una. 
Tra un'ora finisco il mio turno, non so se rimanere a dormire qui o tornarmene all'appartamento. Domani è sabato, ho allenamento ma poi non so proprio cosa fare tutto il giorno... magari
 vado a farmi un giro per i negozi e questa volta prendo qualcosa per me. Dovrei anche comprare qualcosa da mangiare, è da qualche giorno che non mangio un pasto decente. E poi 
anche domenica avrò allenamento, la cintura nera a karate non l'ho guadagnata di certo così a caso. Sarà meglio tornare all'appartamento allora. Sentii la porta bussare, prima di andare 
ad aprire mi assicurai che il camerino fosse chiuso, appoggiai la bottiglietta e aprii la porta. Mi ritrovai davanti un Kangin sorridente, credo che questa sia la prima volta che lo vedo 
sorridere così. Dove ho messo il mio block notes? Andai a cercarlo e lo trovai sul letto, lo presi e ci scrissi su 'È andata bene?' glielo mostrai e lui annuì sorridente, sorrisi anch'io. Bene, 
bene, Leeteuk, sembra che mi divertirò con te a scuola. 
"Grazie ancora." mi disse.
'Non ho fatto nulla, sei stato tu ad andare'
"Già, ma solo grazie alle tue parole. Ora vado, buona notte."
'Buona notte' mi inchinai leggermente e lui se ne andò scomparendo dalla porta che portava al piano inferiore. Almeno lui è a posto, sorrisi soddisfatto. Mi girai per rientrare nella stanza, 
ma qualcuno non me lo lasciò fare in tempo.
"Lady HeeHee!" la voce di Taeyeon quasi strillò, si sentiva che era mezza ubriaca. Mi voltai verso di lei sforzando un sorriso.
"Perchè non vieni anche tu giù a ballare?" mi chiese avvicinandosi sempre di più. Iniziai a scrivere anche per lei, non avevo proprio voglia di scrivere ancora e sopratutto non per lei.
'Non mi piace ballare' scrissi tagliando corto.
"Ooh d'accordo. Ho incontrato mio cugino sulle scale appena prima di arrivare qui. Stavi parlando con lui?"
'Si'
"Dimmi una cosa, parlando tra ragazze. Ti piace il mio cuginetto?" quanto vorrei poterti strangolare in questo momento ragazza! Anche solo per pensare ad una cosa simile ci vuole tanta 
stupidità. 
'No! Non mi piace nessuno e non mi piacerà mai nessuno' scrissi e okay... forse è un po' esagerato, ma bisogna dirgliele chiare le cose altrimenti continuerebbe a rompere le scatole.
"Uffa, nemmeno il barista? Lui è carino, no?" insisté facendo una faccia annoiata
'No, nemmeno lui' lei sbuffò dopo aver letto.
"E il mio amico, quello con cui ero prima? Lui è bellissimo, vero?" per un attimo i suoi occhi sembravano luccicare come quei personaggi negli anime. Quanto insisti!
'No, nemmeno lui e poi non è un granché' la mia piccola vendetta su Leeteuk per oggi.
"Che ragazza difficile, devi avere dei gusti davvero di classe. In fondo sei molto bella." beh, ti ringrazio per il complimento. 
"Vabbè, qui non ottengo nulla. Me ne vado e forse torno anch'io a casa. Spero di rivederti presto." disse e sventolò la mano mentre si allontanò. Le mostrai un 'Buona notte' scritto 
sperando che quel presto sarebbe stato tra un sacco di tempo. E anche lei scomparve dietro la porta, finalmente un po' di pace, almeno spero. Rientrai nella mia stanza, potevo anche 
prepararmi ad andare, il padroncino è sicuramente rientrato a casa sua e la cugina lo farà presto o crollerà da qualche parte. Entrai nel camerino, mi tolsi la parrucca e il trucco, poi tolsi le 
scarpe e il vestito. Che liberazione. Andai a farmi una doccia prima di rimettermi l'uniforme. Mi ero scordato di prendere un'altro paio di vestiti, ormai indosserò questo. Ora si che volevo 
andare a letto e dormire. Scesi velocemente per la scala a chicocciola con la borsa in mano, uscii finalmente da quel club diretto all'appartamento. Quando arrivai e attraversai la porta 
d'entrata mi sentii quasi congelare, era così freddo lì dentro. Forse era anche un po' l'efetto dell'arredamento quasi interamente bianco. Mi cambiai di nuovo infilandomi qualcosa di comodo
per la notte e entrai nella mia camera da letto, anche quella come il resto delle stanze, era quasi interamente bianca. Il letto enorme al centro usato l'ultima volta forse una settimana fa. 
Spensi le luci infilandomi sotto le coperte, quasi sicuramente questa notte avrei sognato o meglio, avrei fatto qualche incubo. Forse era meglio dormire al club, ma ormai ero lì e posso solo
dare la buona notte al mondo. Spero che almeno lui faccia dei bei sogni.

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Capitolo 9
*** Eunhyuk-parte 4 ***


'Driiiiin driiiiin' 
Stupida sveglia, smettila di suonare. 
Mi tirai su a fatica, oggi proprio non ho voglia di andare a scuola. Sbadigliai stiracchiandomi per bene, mi avvicinai alla finestra della mia stanza e guardai fuori. Il cielo era coperto da qualche
 nuvola scura, magari sarebbe venuto a piovere tra qualche giorno, ci vorrebbe proprio. Non piove da così tanto, sbadigliai ancora. Andai a farmi una veloce doccia e mi infilai l'uniforme
 scolastica, uscii dalla mia stanza andando verso la cucina. Mia madre stava cucinando e sembrava in forma oggi, meglio così.
"Buongiorno tesoro!" mi salutò appena mi vide, io la salutai e mi sedetti al tavolo iniziando a mangiare quello che c'era già seguito poi da quello che stava cucinando mia madre.
"Oltre alla stanchezza che noto, pronto per una nuova settimana?" mi chiese appena si sedette anche lei a tavola.
"Pronto come sempre. A proposito ricorda che settimana prossima partirò per l'uscita." 
"E' vero! Meglio se me lo annoto, altrimenti arriverò a casa e penserò chissà cosa non vedendoti qua." disse ridendo mentre beveva una tazza di tè. Annuii, meglio che lo faceva davvero,
 per certe cose ha la stessa memoria di Leeteuk. 
"Un'altra cosa, e i tuoi occhiali? Da qualche giorno non li indossi più, hai sempre detto che odiavi mettere le lenti a contatto." mi osservò il viso, i segni erano quasi completamente spariti
 però degli occhiali prima o poi me lo avrebbe chiesto di sicuro.
"Ho cambiato idea." risposi bevendo un po' di succo d'arancia, non sembrava convincere mia madre, ma non disse nient'altro. Una cosa che non riuscivo a fare era mentire a mia madre,
 quando ci provavo mi scopriva senza fare troppa fatica. Finii di fare colazione e salutai mia madre, andai ad infilarmi le scarpe e uscii di casa. Per strada c'erano già molti studenti che si
 avviavano a scuola, presi la bicicletta e iniziai a pedalare. Non incontrai Leeteuk, probabilmente si è svegliato tardi anche oggi. Feci la discesa per entrare dritto nel cancello della scuola, ma
 un'automobile nera mi tagliò la strada e dovetti frenare di colpo. Guardai chi era quel maledetto e notai che era una limousine, solo due persone venivano a scuola in limousine.
 L'automobile si fermò e una delle porte si aprì, ne uscì una persona che conoscevo fin troppo bene. Con i suoi capelli castano scuro, l'uniforme messa nel tipico modo da bulletti come lui;
 sotto al collo l'uniforme sbottonata e parte fuori dai pantaloni. E ovviamente non può mancare quel sorriso che non promette mai nulla di buono. Mi venne incontro appena la limousine
 ripartì. E adesso cosa voleva...
"Bella bicicletta." disse, ovviamente era ironico. Oh no, lascia stare la mia bicicletta, i miei occhiali hanno già fatto una brutta fine. Lo ignorai e pedalai passando il cancello, andai ad
 appostare la bicicletta al suo solito posto. 
"Guarda che dicevo sul serio." disse di nuovo la sua voce. Certo, proprio sul serio, e smettila di seguirmi! Lo ignorai di nuovo e entrai a scuola dirigendomi verso le scale, non ho ancora
 visto nessuno dei miei amici. Salii le scale e questa volta il simpaticone non si limitò a dire qualcosa di ironico. Sentii le sue mani afferrarmi il colletto e sbattermi contro io muro. Ahi, la mia
 schiena. 
"Senti, detesto le persone che mi ignorano quando parlo." disse a voce bassa. Deglutii, faceva decisamente paura, ma non potevo farmi sottomettere di nuovo.
"Con te che blateri certe cose mi pare ovvio che ti ignori." dissi cercando di non far tremare troppo la voce. Questa volta arrivò anche un pugno alla sinistra della mia testa.
"Vedo che la tua bocca ha ritrovato il coraggio che settima scorsa non aveva. La prossima volta sarò io a occuparmi di te e ved-"
"Donghae." qualcuno interruppe la sua minaccia, spostai lo sguardo verso la fonte della voce come fece anche Donghae e riconobbi Yesung. Le mani che tenevano il mio colletto allentarono
 la presa per poi tornarsene nelle tasche dei pantaloni del proprietario.
"Farò i conti con te un'altra volta." Donghae sussurrò quasi e se ne andò passando via Yesung. Ora eravamo solo io e lui, mi aveva di nuovo salvato. 
"Uhm... Grazie mille!" lo ringraziai, lui si voltò andando probabilmente verso la nostra classe. Mi avvicinai seguendolo ma camminando sempre ad una certa distanza, avevo pur sempre un
 po' di timore, questa cosa che ultimamente mi salvava da brutte situazioni non quadrava. 
"Gli interessi molto." Yesung interruppe il silenzio, non si voltò e continuò a camminare avanti. Avevo sentito bene?
"Come?" chiesi per essere sicuro.
"Quando tormenta lui stesso qualcuno dopo avergli già dato una lezione, significa solo che gli interessa." spiegò.
"Questo significa che vuole farmi fuori lui stesso?" domandai e per un attimo pensai di aver sentito il suono di una risata provenire dal ragazzo.
"Non credo, lui è come un cucciolo di animale, anche se non lo sembra. Quando trova un giocattolo che lo affascina ci gioca per un po'."
"Finché non si rompe e ne trova un'altro..." aggiunsi io, mi sembra ovvio che vorrà tormentarmi fino a quando non mi distruggerà completamente. Yesung si voltò e mi studiò per un
 attimo, mi fermai anch'io.
"Sei proprio negativo, ci sono tante altre possibilità." si voltò di nuovo, eravamo quasi davanti alla nostra classe.
"Ad esempio?" chiesi, mi sta tenendo sulle spine. Lui lo conosce, saprà sicuramente quello che vuole fare. Yesung mi rispose alzando semplicemente le spalle ed entrò in classe. Maledetto!
 Entrai anch'io, non me lo avrebbe mai detto. Andai al mio posto e salutai Shindong.
"Sei entrato subito dopo Yesung, ci hai fatto quattro chiacchiere prima?" mi chiese scherzando e si mise a ridere. Smise appena notò che io non stavo ridendo affatto. 
"Cosa... Non dirmi che... Davvero?!" mi guardò spalancando leggermente la bocca, io annuii e lui la spalancò ancora di più. 
"Wow... E com'è stato?" mi chiese e per poco non scoppiai a ridere.
"Cosa credi? E' come parlare con una persona. Solo perché non l'abbiamo mai visto parlare con nessuno non significa che sia chissà quale creatura strana o che magari parli una lingua
 aliena." abbassai il volume della mia voce quando il prof entrò, probabilmente avrei avuto la stessa reazione se fossi stato al suo posto.
"Comunque, è una cosa... incredibile." insisté. 
"Si, in effetti... Però non parla molto, chissà se gli altri tre lo hanno mai sentito parlare per più tempo. Magari un giorno riusc-"
"Signorino Lee! Non mi pare che questo sia un salotto per prendere il tè e chiacchierare liberamente." il mio tanto amato prof di matematica mi richiamò. Metà classe sta ancora
 chiacchierando e ovviamente richiama solo me. Amorevole come sempre, vedo. Mormorai un 'Mi scusi' e lui sorrise soddisfatto iniziando la lezione. Quant'è odioso.
Le ore passarono, oggi non era noioso come al solito, le lezioni erano quasi piacevoli (ovviamente con questo intendo solo dopo la lezione del mio amato prof di matematica). La
 campanella suonò dando inizio alla pausa pranzo.
"Finalmente!" esclamò Shindong accanto a me e io concordai pienamente alzandomi pronto ad uscire dalla nostra classe. Andammo ad aspettare gli altri alle scale come tutti i giorni, questa
 volta arrivò prima Heechul e poi Ryeowook. Di Leeteuk nessuna traccia e quando Shindong lo notò chiese
"E Leeteuk?"
"N-Non l'ho visto oggi." mormorò Ryeowook. Heechul alzò le spalle e anch'io feci lo stesso. Possibile che si sia ammalato ed è rimasto casa? Sarebbe la prima volta da quando lo conosco
 che accade.
"Andiamo a mangiare, quando tornerà ci spiegherà la sua assenza." disse Heechul dirigendosi verso la mensa. Noi lo seguimmo non pensandoci più, aveva ragione, appena sarebbe
 tornato ci avrebbe spiegato il perché.
La mensa non era ancora così piena, sarà perché i quattro non sono ancora arrivati.
Prendemmo posto dopo aver riempito i nostri vassoi del solito pasto e occupammo un tavolo abbastanza al centro della mensa.
"Allora, vi hanno già detto qualcosa per la gita?" chiese Heechul tra un boccone all'altro. 
"Per ora niente." rispose Shindong.
"A-a noi hanno detto che probabilmente saremo informati questo pomeriggio."
"Allora sapremo qualcosa dal prof Shin più tardi." commentai bevendo un po' del succo di frutta che avevo con me. Gli altri annuirono e continuammo a parlare mentre finivamo il nostro
 pranzo. 
Le lezioni ricominciarono poco dopo, tutti gli studenti si avviarono nelle reciproche classi. Come facemmo anche io e Shindong. La prima ora passò in fretta, anche se la maggior parte del
 tempo la passai ad osservare l'esterno fuori dalla finestra che mi divideva dall'aria fresca a quell'aria soffocante che c'era in classe. 
Arrivò l'ora di storia, e come pensai la prima cosa che il professore Shin disse fu 
"Eccomi qui, e con me ho tante belle informazioni per l'uscita." facendo diventare tutti di buonumore. 
"Allora, appena ci sarà silenzio comincio." i mormorii cessarono e il prof sorrise soddisfatto. 
"Così va bene. Innanzitutto il programma con tutto quello che farete durante i dieci giorni alla gita vi sarà dato solo quando saremo arrivati in albergo. Le stanze invece vi saranno rivelate
 domani prima della pausa pranzo, sono già state decise e non potrete più cambiare. C'è stato un piccolo errore di scambio e uno del quarto anno starà con due del terzo e viceversa, ma
 non concerne questa classe." spiegò il professore andando ad appoggiarsi alla sua cattedra.
"Partiremo giovedì mattina e mi raccomando, dovete essere qui alle nove puntuali o perderete il bus. Come già vi ho detto, sarò io il vostro accompagnatore." era perfetto, con il
 professore Shin sarebbe andato tutto bene e in più non era uno di quei professori stile 'alla matematica'. Qualcuno chiese al professore cosa avremmo dovuto portare di vestiti e oggetti
 vari.
“Per l'abbigliamento ovviamente considerate questa uscita come una piccola vacanza, quindi costume da bagno e vestiti leggeri. Ci saranno diverse attività ma i vestiti normali vanno
 benissimo, forse qualcosa per lo sport. Domani vi sarà spiegato comunque ancora tutto.” concluse e terminò anche di parlare dell'uscita iniziando a scrivere date storiche sulla lavagna.

Le lezioni terminarono, era ora di andare al lavoro. Infilai i fogli della lezione nella mia borsa e salutai Shindong uscendo dalla classe. Andai svelto verso il parcheggio in cui avevo messo la
 mia bicicletta questa mattina e mi avviai verso il cancello della scuola per uscire da lì. Mi bloccai poco fuori l'uscita notando il ragazzo che ultimamente si comportava davvero in modo
 strano, Yesung stava camminando verso la fermata ovest del bus. Mi avvicinai a lui, portando con me la mia bicicletta. Mi sentì perché appena fui abbastanza vicino mi salutò con un 
"Ehi." voltandosi quanto bastava per vedermi. Mi fermai sul posto pensando a cosa dire anche se più o meno avevo già le idee chiare. 
"Ti interessa così tanto sapere cosa ha in mente Donghae sul tuo conto?" mi anticipò e intravidi un mezzo sorriso sul suo viso. Annuii e lui si avvicinò di un passo. 
"Non preoccuparti, lo scoprirai da solo con il tempo", disse per poi voltarsi di nuovo e andarsene con il solito passo lento "A domani." mi salutò. 
"Ma..." rimasi un attimo fermo. Il mio cervello stava elaborando tutto quello che avevo appena sentito da Yesung. Non è che fossi così curioso, ma si tratta della persona più conosciuta a
 scuola, chi non vorrebbe sapere? 
"Come mai così tante interazioni con Yesung?" questa voce...
Mi voltai ritrovando Donghae appoggiato al muretto vicino all'entrata. Feci un'inversione di marcia con la bicicletta cercando di stare il più distante possibile da lui e di allontanarmi il più
 velocemente possibile. 
"Continui ad ignorarmi?" sentii dire appena lo sorpassai andando nella direzione del Café. Si, continuerò ad ignorarti anche se potrei chiedere direttamente a te il motivo del tuo interesse
 su di me. E' più probabile che venga preso per pazzo e quindi meglio evitare. Continuai a camminare, non disse nient'altro. Andando avanti così rischio che un giorno mi pesti davvero e
 che non ci sarà più qualcuno a salvarmi la pelle. Sembra che oggi, però, non ne abbia voglia.
Proseguii per la strada senza che niente di strano capitasse di nuovo. Salii sulla bicicletta pedalando e facendo l'ultimo pezzo di strada per il Café. Almeno al lavoro sarebbe stato tutto
 tranquillo, Dara e il capo sono le ultime persone che potrebbero causarmi problemi. 
Arrivai davanti al Café e appoggiai la bicicletta dietro ad una ringhiera mettendoci il lucchetto. Qualche anno fa' un brutto ceffo me la rubò e da lì porto sempre con me il lucchetto. Entrai
 nel locale facendo tintinnare il solito campanello sopra alla porta. Andai verso il bancone dove di solito stava il capo ma non ci trovai nessuno. Mi guardai intorno alla ricerca di Dara che
 magari serviva qualche cliente ma niente. Dove diavolo erano? Eppure i clienti ci sono, allora loro dove sono finiti? 
Andai a cambiarmi mettendo la mia borsa e l'uniforme nell'armadietto per poi uscire andando a prendere gli ordini di un cliente appena arrivato. 
"Eunhyuk!" una voce femminile mi chiamò, portai il biglietto con sopra l'ordinazione verso il bancone e ci trovai Dara dietro di esso.
"Dara, dove eri finita? E il capo?" le chiesi mentre iniziai a preparare il caffè ordinato dal cliente. 
"Sono andata a gettare la spazzatura e a prendere quello che mancava al bancone. Il capo non si è ancora fatto vedere." 
"Come non si è ancora fatto vedere?"
"Proprio così, ho dovuto aprire io e non è nemmeno andato a fare consegne o quant'altro, altrimenti ci sarebbe stato un biglietto sulla bacheca nel retro con sopra scritto l'indirizzo de
l cliente. Ma niente. Sembra che non sia nemmeno passato."
"Questo si che è strano." commentai e Dara annuì. Il capo amava questo posto e non permetteva a nessuno di aprirlo al suo posto, per questo arrivava sempre in anticipo di almeno
 un'oretta. Spero che non sia capitato niente visto che non ha nemmeno avvisato.
"Vabbe', quando arriverà ci spiegherà. Lavoriamo ora." feci come disse Dara e andai a servire il caffè al cliente. 
Passò un'ora e del capo ancora nessuna traccia. Poi, finalmente, dopo un'altra quindicina di minuti...
Io e Dara sentimmo la campanella della porta tintinnare e subito dopo la porta sbattere abbastanza bruscamente. All'inizio pensammo che fosse uno di quei soliti uomini sempre di
 malumore e senza rispetto verso gli altri clienti, invece appena guardammo in quella direzione trovammo il capo e sembrava parecchio furioso. E' la prima volta che lo vedo svelare così
 tanto una delle sue emozioni, anche se sembrava parecchio arrabbiato, ma credo sia una cosa positiva. Qualunque cosa lo abbia fatto arrabbiare così è riuscito a svegliare un lato nuovo
 del capo. 
"Buonasera." lo salutammo in coro io e Dara. Il capo ricambiò abbassando leggermente la testa e sussurrando un 'sera'. Dara mi guardò e ci scambiammo un'occhiata. Tornammo al lavoro
 quasi subito, il capo nel frattempo era andato a cambiarsi e si era messo alla sua solita postazione dietro al bancone. Non aveva ancora parlato dopo essere entrato nel Café, preparava
 le ordinazioni dei clienti standosene zitto zitto. 
Il cielo si stava scurendo sempre di più, molte nuvole lo ricoprivano ed era quasi tempo di chiudere. Probabilmente questa notte pioverà, notai con gli occhi che osservavano le nuvole
 passanti. Ero uscito per buttare un sacco della spazzatura, rientrai salutando un cliente che se ne stava andando. 
"Eunhyuk..." sentii una voce sussurrare il mio nome, guardai nella direzione da cui proveniva e vidi Dara farmi segno di avvicinarmi in silenzio. Andai verso di lei curioso.
"Ho uno scoop!", mi sussurrò "Il capo ha ricevuto una chiamata, e indovina un po'?" mi guardò e si vedeva che stava trattenendo un grande sorriso. Ci pensai su, cosa potrebbe essere?
"Non ho idee. Ma poi, ti sei messo a spiarlo o cosa?" le domandai e lei sbuffò.
"Capita raramente che gli suoni il cellulare durante il tempo di lavoro. Così mi sono incuriosita e l'ho seguito di nascosto per un pezzo fino all'altra stanza. D'accordo, ho origliato lo
 ammetto. Ma lo avresti fatto anche tu!" cercò di convincermi e mi lasciai sfuggire una risata.
"Va bene. Ora però sputa il rospo." 
"Allora... Ho sentito che il capo andrà ad un appuntamento!" 
"Mi sembra normale per un uomo come lui, o mi sbaglio?"
"Sì, però è la prima volta che vengo a sapere di una cosa del genere. Ma non è tutto, sai che di solito quando gli suona il cellulare - quelle rare volte - dopo aver visto chi lo sta chiamando
 lo spegne subito. Questa volta invece... Non so bene come spiegarlo, ma... l'ho visto sorridere e sembrava un bambino. All'inizio stava parlando ancora con un tono arrabbiato a questa
 persona misteriosa ma poi ha iniziato ad addolcirsi ed è partito con il discorso dell'appuntamento." spiegò il tutto molto velocemente, però ancora non riuscivo a capire completamente la
 sua felicità. Sarà una cosa che hanno le ragazze.
"D'accordo, d'accordo. Anche lui ha una vita privata, no?" 
"Si... La persona misteriosa deve essere davvero speciale." la vidi riflettere, probabilmente stava immaginando l'aspetto di quella tanto misteriosa persona.
"E' quasi tempo di chiudere. Ti lascio ai tuoi filmini mentali e vado a pulire i tavoli." le dissi ridendo sentendo un'ultimo 'Yah!' da parte sua. Andai a pulire i tavoli e aspettai fino a quando
 anche l'ultimo cliente se ne andò, spensi le luci all'entrata andando a cambiarmi. 
Dopo esseremi infilato l'uniforme andai a salutare Dara, cercai anche il capo ma non lo trovai da nessuna parte. Probabilmente era già andato. Chissà se un giorno sarò in grado di vedere
 un nuovo lato del capo oltre alla sua solita misteriosa e silenziosa presenza e a questo sua parte furiosa.
Uscii andando a prendere la mia bicicletta e avviandomi verso casa. Appena arrivai a destinazione salutai mia madre che stava in salotto e mi avviai verso la mia stanza. Presi il cellulare
 che avevo lasciato sulla scrivania questa mattina e lo accesi, volevo chiamare Leeteuk per sapere se stava bene o no. Cercai il suo numero nella rubrica e feci partire la chiamata. Non
 risponde nessuno... gli manderò un messaggio. Iniziai a digitare, rilessi per essere sicuro ed infine inviai. Riposi il cellulare al suo posto andando a sdraiarmi sul mio letto, avevo bisogno
 di un pisolino. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare tra le braccia del sonno.

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Capitolo 10
*** Leeteuk-parte 3 ***


Non odiatemi, sto facendo davvero fatica a completare questi capitoli con Leeteuk >.< Causa scuola.
Ho spezzettato il capitolo in due così almeno potete leggere questa parte~ visto che la seconda non è completa xD
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Era quasi ora di andare a scuola, e se non mi sbrigavo probabilmente mia sorel-
"Leeteuk, muoviti! Io sto andando, questa volta non ti aspetto se non ti sbrighi." sentii la voce urlante di mia sorella dall'altra parte della parete che ci divideva. Come non detto. 
"Arrivo!" la avvisai urlando e mi infilai velocemente la parte superiore dell'uniforme prendendo poi la mia borsa uscendo finalmente da lì e raggiunsi mia sorella alla porta avviandoci verso
 scuola. 
Appena entrammo tutti e due nella macchina il nostro dialogo continuò prendendo una forma più normale dopo gli urli precedenti.
"Allora, oggi stai meglio?" mi chiese Inyoung facendo partire la macchina.
"Sì... Sto meglio." le risposi guardando fuori dal finestrino. In realtà non sono mai stato male, ma ho dovuto fingere di esserlo per evitare di andare a scuola almeno per un giorno. Sabato
 mi sono risvegliato con un leggero mal di testa a causa dei bicchieri bevuti al Blue Night, però il resto della giornata l'ho passata tranquillamente, non mi ero ubriacato così tanto. La 
mattina sono rimasto a casa a riposarmi e a studiare un po', poi nel tardo pomeriggio sono andato a farmi una passeggiata tanto per prendere un po' d'aria fresca. Domenica è stato più 
o meno lo stesso, il vero problema è arrivato lunedì mattina appena è iniziata a suonarmi la sveglia. Avevo passato un così tranquillo week-end, senza preoccupazioni e ringrazio la mia
 brutta memoria per questo. Alla fine però mi ricordo sempre, nonostante dimentichi spesso le cose.
Mi sono svegliato al suono della sveglia, stiracchiandomi mi sono alzato come sempre e sono andato a fare colazione sbadigliando lungo la strada. Non ricordo più il perché ma ho iniziato a
 pensare di cosa avevo parlato con i miei amici venerdì al club, e pensando a venerdì mi è tornato in mente la serata passata nei dettagli. E con dettagli intendo proprio tutti i dettagli. A 
quel punto, con molta classe, mi sono strozzato con quello che stavo mangiando ed ero sul punto di soffocare se mia sorella non fosse venuta a soccorrermi. Credo di essere impallidito 
parecchio perché mi chiese se stavo bene, e così colsi l'occasione per scampare da quella giornata di scuola. Poco dopo andò a lavorare, io me ne tornai nella mia stanza, lasciandomi a casa
 da solo, e sopratutto, lasciandomi a casa a ripensare e ripensare alla serata. Verso la fine della giornata ero sul punto di impazzire e se sentivo qualunque cosa che assomigliasse a
 'Kangin' mi venivano i brividi. Non so come sono riuscito ad andare a dormire la sera, un bagno caldo mi aiutò di sicuro . Però non potevo restare a casa per una cosa del genere anche il 
giorno dopo, dovevo pur affrontarlo e poi chissà cosa farebbe se non mi presentassi all'appuntamento. Anche se non sembrava poi così cattivo da quel che ricordo e non sembrava 
nemmeno avere brutte intenzioni, forse l'alcol mi ha fatto vedere tutto più rose e fiori. 
"Davvero non vuoi stare a casa almeno questa mattina? Eri davvero pallido ieri..." la voce di mia sorella interruppe i miei pensieri e notai che la macchina era ferma vicino all'entrata della 
scuola.
"No, no. Sto bene, davvero."
"D'accordo, ma se stai male di nuovo vai subito in infermeria. Buona scuola e buona giornata." la ringraziai e uscii dalla macchina incamminandomi verso l'entrata principale della scuola. 
"Leeteuk!" sentii una voce chiamarmi. Mi voltai e salutai Eunhyuk appena lo vidi che stava pedalando verso di me con la sua bicicletta. 
"Ora non rispondi più nemmeno ai messaggi e alle mie chiamate?" chiese appena mi fu abbastanza vicino. Stavo per domandargli di cosa stesse parlando ma poi ricordai di aver sentito il 
mio cellulare suonare il giorno prima, solo che ero mezzo addormentato e subito dopo ero passato nel mondo dei sogni. Ovviamente questa mattina invece me ne sono completamente di
menticato.
"Perdonami, ho dimenticato di risponderti." mi scusai e Eunhyuk annuì. 
"Fa niente. Piuttosto, stai meglio?"
"Sì, sto meglio. Ora però vado, meglio arrivare un attimo prima alla lezione di matematica." lui capì subito, la prof di matematica che ho è parecchio pignola sugli orari. Mi salutò e mi avviai 
verso la mia classe, feci attenzione quando salii passando dal piano delle terze e delle seconde, meglio evitare di incontrare quella certa persona. Non so nemmeno cosa farò oggi... 
Probabilmente quando ha detto che saremmo usciti era troppo ubriaco e non se ne ricorderà più. Sì, dev'essere così. 
Entrai nella mia classe salutando tutti i miei compagni che però mi guardarono leggermente storto mentre mi ricambiavano il saluto. E' così strano che sono mancato per un giorno? O 
forse c'è qualcosa che non va con il mio aspetto... Andai a controllare il mio riflesso alla finestra, ma sembrava tutto a posto. Chissà cos'hanno da guardarmi così...
Andai a sedermi al mio posto e poco dopo entrò anche la professoressa che diede inizio alla lezione. Ricevetti ancora qualche occhiataccia durante le ore prima che arrivò la pausa pranzo. 
O avevo qualcosa tra i capelli invisibile ai miei occhi o avevano tutti un serio problema. Lasciai perdere e mi avviai al solito posto aspettando gli altri, dovetti spiegare anche a loro il perché 
della mia assenza, poi finalmente andammo in mensa. Scovai più volte Heechul ridere sotto i baffi e Ryeowook guardarmi di sottecchi mentre mangiavano. Cercai di non farci troppo caso,
 probabilmente era la giornata del 'guarda il tuo amico Leeteuk e ridi di nascosto'.
"Allora... Cosa fate in questi giorni?" chiese Shindong guardandoci.
"Io me ne starò a casa e inizierò a preparare le cose per l'uscita." rispose Eunhyuk e Ryeowook annuì dicendo la stessa cosa. "Anch'io credo che farò così." commentai ricevendo come 
risposta altre occhiatacce. Ora ne ho abbastanza. Cos'avevo di così strano oggi?!
"E' tutto il giorno che mi guardano storto!", esclamai smettendo di mangiare "E pure voi lo state facendo. Cosa c'è che non va?!"
"Dovresti saperlo." si fece avanti Heechul senza togliere quel suo sorrisetto dalla faccia.
"Il punto è che non riesco a capire che cosa dovrei sapere!"
"Sei tu che uscirai con Kangin, se non sbaglio." commentò facendo una delle sue risate divertite. Lo guardai un attimo senza capire e lui riprese a mangiare. Non dirmi che... lo sanno tutti!
 Come hanno fatto a saperlo, non credo che Kangin sia andato a spifferarlo in giro o a dirlo ad uno dei suoi amici. Forse però è possibile, in fin dei conti sia lui che io eravamo ubriachi. Ora
 che ci penso, non l'ho ancora visto (anche perché sto cercando di evitarlo), è possibile che se ne sia dimenticato... Però lo sanno tutti, quindi prima o poi gli giungerà anche a lui la voce e 
se ne ricorderà...
"Ora spiegami come diavolo hai fatto. Da quando sei amico di uno di loro?" Shindong interruppe i miei pensieri e io mi voltai a guardarlo cercando le parole per spiegarli la situazione non
 tanto chiara anche per me in cui ero finito.
"E' successo alla festa di venerdì sera. A quanto pare i genitori di Kangin sono i proprietari del club e lui ci va spesso. Taeyeon si è rivelata la cugina e quindi mi ha portato da lui per 
presentarmi. Non abbiamo parlato granché, ma alla fine della serata ha appunto chiesto se volevo uscire con lui oggi." conclusi la mia spiegazione e vidi gli altri ragionare su qualcosa. 
"In poche parole ci sei dentro fino al collo con la sua famiglia. Domani invece, andrai a cenare con i genitori?" scherzò Heechul facendo scoppiare dal ridere tutti gli altri.
"Non è divertente... Non ridereste se foste al mio posto." ribattei facendo ridere anche Heechul. Li ignorai e ripresi a mangiare, loro fecero altrettanto e così passammo ad altro. Il 
pomeriggio proseguì allo stesso modo della mattinata, ricevetti ancora occhiatacce e di Kangin nessuna traccia. Feci attenzione guardandomi attorno anche mentre tornavo in classe per le 
lezioni pomeridiane. Poi finalmente anche l'ultima lezione giunse quasi al termine.
"Ci vediamo domani ragazzi!" salutai gli altri uscendo dalla classe appena la campanella suonò facendo terminare la mia giornata scolastica. Bene, ora dovevo solo tornare a casa sano e
 salvo. Scesi le scale salutando qualche altro conoscente che incontrai per i corridoi e poi finalmente uscii da lì. Sbadigliai per la prima volta da quando ero arrivato a scuola e mi avviai al di 
fuori del cancello. Svoltai giusto l'angolo per andare nella direzione di casa mia che mi ritrovai davanti qualcuno e per poco gli andai addosso. 
"Spero che non avevi intenzione di tornartene a casa." sentii dire la voce dello sconosciuto 'momentaneo'.
"Cos-?" alzai lo sguardo e mi bloccai subito appena vidi chi era. 
"Sali in macchina." disse Kangin indicando una macchina nera (una piccola limousine) ferma dietro di lui. Guardai un attimo lui poi la macchina. A quanto pare non se ne è dimenticato, e 
non credo di avere molta scelta. Potrei prendere un gran respiro e iniziare a correre verso casa mia ma ho come la sensazione che potrebbe anche chiamare qualche uomo in nero per 
acchiapparmi. 
"Forza." mi incitò e iniziò ad avviarsi verso la macchina. Lo seguii, sempre con cauzione, ed entrai anch'io nella macchina. Eravamo io e lui nei posti posteriori dell'automobile, guidava un 
tipo strano con un paio di occhiali da sole. Probabilmente è uno di quei maggiordomi o autisti che hanno sempre le famiglie ricche. Kangin stava guardando fuori dal finestrino, mentre io 
cercavo di starmene il più lontano da lui ma senza rischiare di spiaccicarmi contro il finestrino dalla mia parte. 
"Hai in mente un posto particolare dove andare?" mi chiese e fui colto dalla sorpresa, non avevo ancora pensato a dove mi avrebbe portato o dove saremmo andati. 
"N-no... Veramente no." balbettai, sembrava di sentire Ryeowook. Eppure la sera della della festa non mi era sembrato cattivo, ma comunque, all'inizio è meglio diffidare sempre un po' di 
gente come lui.
"Allora Lee puoi andare come da programma." disse all'autista e quest'ultimo annuì. Come da programma? Quindi ha già in mente dove andare...
"Dove.. andiamo?" chiesi e intravidi un mezzo sorriso sul volto di Kangin.
"Lo vedrai." 
"Okay.." non ero ancora tanto convinto e non sapevo nemmeno dove saremo andati. Forse è meglio avvisare mia sorella che non so bene quando tornerò. Tirai fuori il cellulare dalla tasca
 e iniziai a digitare per poi inviare il messaggio, penserà che sia uscito con uno dei miei amici. Le scrissi di non essere sicuro di quando sarei tornato e di non preoccuparsi, o almeno così 
speravo che non avrebbe fatto. Guardai fuori dal finestrino cercando di capire dove eravamo, la macchina si muoveva veloce lungo il fiume Han. Poco dopo a quanto pare arrivammo perché
 la macchina si fermò e l'autista scese aprendo la porta dalla mia parte e poi quella dalla parte di Kangin. Uscimmo e l'autista ripartì subito dopo lasciandoci soli, eravamo davanti ad un 
grande palazzo e dall'altra parte si poteva ancora scorgere il fiume che luccicava sotto il sole. 
"Pronto ad andare? Cammineremo per un paio di minuti prima di raggiungere il posto. Fa niente?" chiese voltandosi dalla mia parte.
"Va bene.. Ancora non posso sapere dove andremo?" chiesi incuriosito guardandomi attorno e cercando di capire da che parte saremo andati, ma sopratutto dove. 
"No. Lo saprai quando arriveremo." 
"D'accordo."
"Non preoccuparti, ti piacerà." disse sorridendo gentilmente. Lo spero, lo spero davvero.

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Capitolo 11
*** Leeteuk-parte 4 ***



 

"Il posto è ha dieci minuti da qui." mi informò e io annuii. Iniziammo a camminare senza pronunciare parola. L'atmosfera era piuttosto imbarazzante ma non potevo farci niente, 
avrei voluto dire qualcosa per rompere il silenzio.. purtroppo al momento avevo davvero poche idee sopratutto perché non sapevo di cosa parlare con lui. 
"Uhm... Tua cugina va spesso al Blue Night?" dissi la prima cosa che mi passò per la testa. Ci fu un attimo di silenzio seguito dalle urla divertite di un bambino che stava giocando a 
baseball con altri bambini poco più in là. 
"No, viene raramente." mi rispose semplicemente. 
"D'accordo... Invece mi ha detto che tu ci vai spesso." continuai e sembrava che lentamente stavo riuscendo a parlare con lui normalmente.
"Sì, anche se sto praticamente sempre in quella sala che hai visto anche tu. Non mi piacciono i posti troppo affollati, sopratutto come quelli, e quindi cerco di stare in un posto più isolato."
"Anche dove andremo sarà un posto del genere?" chiesi spontaneamente e senza pensarci più di due volte. 
"Per oggi ho fatto un'eccezione." mi guardò e mi sembrò che stesse sorridendo. 
"Mh..." tornai a guardarmi intorno mentre camminavano, è tornato il silenzio ma almeno sono riuscito a parlare un po' e non mi sentivo imbarazzato come all'inizio. 
Passammo per una stradina che portava dall'altro lato di un palazzo e vidi il posto in cui stavamo probabilmente andando. Lo guardai cercando una conferma, poco dopo in effetti 
arrivammo davanti all'entrata di un grande parco dei divertimenti e mi mandò un'occhiata che confermò ogni mio dubbio. Entrammo andando a pagare il biglietto d'entrata e ci avvicinammo
alle prime giostre in vista. 
"Dove ti va di andare per cominciare?" mi chiese dando un'occhiata in giro. 
"Di là." indicai una delle attrazioni più vicine e più interessanti che vidi. Se fosse stata un'uscita con un mio amico probabilmente penserei che sia stata pianificata fin dall'inizio, ma non può 
essere perché Kangin non mi conosce così bene. E ovviamente non conosce della mia passione, se non si può definire amore, verso i parchi dei divertimenti. I miei amici mi ci portavano 
sempre quando volevano convincermi di qualcosa, ma ormai non ci casco più... qualche volta... Ad ogni modo! Lo si può considerare il mio punto debole.
"Dopo dobbiamo assolutamente andare su quello!", indicai una delle giostre probabilmente più alte di questo parco dei divertimenti "E poi anche su quello! E su quella!" iniziai a indicare 
ogni giostra che sembrava divertente, rischiando quasi di saltellare ogni volta che ne indicavo una. 
"Se facciamo tutte queste domani non ci torniamo più a scuola." vidi Kangin con un mezzo sorriso sul volto. Mi accorsi della scenata che avevo appena fatto e probabilmente starà 
pensando di trovarsi davanti ad un bambino, o almeno questo è quello che di solito mi dice Heechul. 
"Sì... Hai ragione..." ritrassi la mano che stava pronta ad indicare una strana giostra che passava attraverso ad una specie di caverna. 
"Non preoccuparti. Allora, su quale hai detto che volevi salire per primo?" mi chiese guardandosi attorno. Sembrava ancora tutto normale e lui non aveva detto ancora niente del mio 
comportamento.
"Su quella!" indicai la giostra e ci incamminammo verso di essa. Ancora non sapevo che Kangin aveva paura delle altezze, e non lo scoprii nemmeno dopo la prima, la seconda e la terza 
giostra. Fù solo alla quarta che lo capii, dopo che indicai una nuova giostra e lui si rifiutò categoricamente di salirci. All'inizio non riuscivo bene a capire la sua reazione improvvisa, fino a 
quel momento non avevo sospettato niente visto che sembrava divertirsi anche lui, e nemmeno aveva detto qualcosa in contrario. Così gli chiesi cosa c'era che non andava.
"Scusa, è che... Di solito evito di andare su giostre del genere. Non che le eviti completamente, è solo che andarci troppe volte sono... troppe. Ecco." e questa fu la risposta che mi diede.
 Non spinsi oltre la conversazione sulle altezze, anche perché mi sembrava sul punto di farsi una corsa verso il primo bagno che c'era e rimettere. Mi guardai attorno alla ricerca di 
qualcosa di più tranquillo da fare, individuai poco più in là una fila di colorate baracche in cui si potevano fare i soliti giochi 'spara e colpisci'. In una vendevano anche delle cose da mangiare,
 dopo farò di sicuro un salto anche lì. 
"Che ne dici di andare laggiù?" gli mostrai il posto e lui annuì iniziando a dirigersi verso il luogo indicato. Mentre camminavamo notai che il cielo si stava scurendo sempre di più, le previsioni
dicevano che ci sarebbe stato qualche rovescio durante i primi giorni di questa settimana, spero solo che non piova troppo.
"Tieni, comincia tu." mi mise in mano una palla con cui avrei dovuto buttar giù alcuni barattoli. Mi misi in posizione e tirai la palla colpendo... niente. La palla andò troppo a destra e non 
colpì niente. 
"Sarà dura per me vincere qualcosa qui." risi imbarazzato e feci un passo indietro per far spazio a Kangin. 
"Secondo me devi solo fare un po' di pratica." mi consolò e prese anche lui una palla, la lanciò e, ovviamente, fece cadere tutti i barattoli. 
"Questa invece è solo fortuna." disse di nuovo cercando di consolarmi. 
"Certo. Scommetto che anche nel prossimo tiro butti giù tutti i barattoli..." mormorai appena, ma abbastanza forte da farmi sentire.
"Scommetti? Che cosa?" 
"Era solo un modo di dire", spiegai, ma sembrava parecchio deluso da questa risposta "Se proprio vuoi possiamo anche scommettere, non so cosa però." 
"Vediamo un po'... Se non butto giù di nuovo tutti i barattoli allora potrai trascinarmi di nuovo su una di quelle giostre da paura, in caso contrario... Mi devi un'altra uscita. Accetti?" chiese 
entusiasto e pure con già la palla in mano pronto a colpire i barattoli. Ci pensai un'attimo, anche se li buttasse giù tutti di nuovo un'altra uscita non mi dispiacerebbe, mentre se non li 
buttasse giù sarei potuto salire di nuovo su una di quelle giostre, e avevo già in mente quale.
"D'accordo, accetto." 
"Perfetto." mi sorrise, e quella fu la prima volta che vidi un sorriso 'completo' sul suo volto. Pochi secondi dopo lo vidi lanciare la palla e seguì il rumore dei barattoli che cadevano a terra. 
Guardai nella direzione dei barattoli ormai rassegnato, ma questa volta la fortuna era dalla mia parte. Un barattolo, era rimasto solo un barattolo. Mi venne quasi da ridere, guardai Kangin
che non sembrava affatto contento del risultato. 
"Sarà per un'altra volta. Preferisci ora o dopo salire su una di quelle giostre?" chiesi sorridendo mentre mi allontanavo da lì.
"Dopo, devo ancora riprendermi dalle prime." rispose e io annuii. Feci giusto in tempo a girarmi che mi scontrai con una persona. Per poco caddi anche a terra, recuperai l'equilibrio e alzai 
lo sguardo.
"Mi dispia-... Professor Shin!" esclamai identificando la persona davanti a me. Mi lanciò uno sguardo come se preferisse non essere lì in quel momento.
"Leeteuk, che coincidenza... Ehm... Io ora devo andare. E' stato un piacere vederti." disse frettoloso e se ne andò, solo in quel momento notai la persona che era accanto a lui. Aveva 
un'aria familiare, ma non riuscivo a capire dove l'avessi già visto. Sicuramente il professore si era comportato in modo strano, solitamente è sempre composto mentre questa volta era 
l'esatto opposto. Forse è perché non siamo più a scuola e quindi si lascia andare di più. 
"Ti scontri sempre con le persone?" la voce di Kangin interruppe i miei pensieri.
"Ah, scusa. Era un mio professore. Andiamo a prendere qualcosa da mangiare?"
"Ottima idea." detto e fatto ci dirigemmo verso la cupola in cui vendevano del cibo, Kangin si prese un hot dog mentre io mi presi un bel Tornado Potato (una patata messa a spirale in 
poche parole) e anche uno zucchero filato. Pagammo appena in tempo che si sentì un tuono. Sospirai sapendo cosa sarebbe venuto dopo, e in effetti qualche secondo dopo, goccie di 
d'acqua iniziarono a cadere dalle grandi e scure nuvole. Almeno la cupola aveva un tettuccio e per il momento non ci bagnavamo ancora. 
"Sembra che per oggi non possiamo più andare su nessuna giostra." commentò Kangin e io annuì. Restammo lì sotto a mangiare ciò che avevamo comprato nella speranza che più tardi 
avrebbe smesso di piovere. Purtroppo il cielo non si era schiarito, ma almeno ora pioveva di meno. 
"Credo che sia meglio andare ora prima che ricominci a piovere forte." Kangin consigliò e io annuii guardandomi in giro.
"Tu ti ricordi da che parte è l'uscita? Perché io non ne ho idea."
"Questa non mi è nuova", il ragazzo rise. E con questo cosa stava insinuando?! "Dovrebbe essere da quella parte, comunque." mi indicò la direzione.
"Allora sbrighiamoci ad andare, non ho proprio voglia di tornare a casa bagnato fradicio." mi misi a camminare verso la direzione dell'uscita seguito da Kangin. Non ci mettemmo molto ad
arrivarci, ma abbastanza per bagnarci buona parte dell'uniforme scolastica. 
"La macchina dovrebbe essere qui a momenti, dobbiamo aspettare solo qualche minuto." mi disse dopo aver fatto una chiamata. 
"Ben-" non feci in tempo a terminare la parola che starnutii. Ci manca solo che ora mi ammali.
"Non hai niente con cui potresti coprirti?" mi chiese Kangin e io scossi la testa. Ovvio che no, altrimenti ci avrei pensato già da un po' a coprirmi, però almeno un ombrello non sarebbe
 male in questo momento.
"Allora se è così..." iniziò a dire e io mi voltai nella sua direzione cercando di capire cosa volesse fare. E un'attimo dopo lo capii, eccome se lo capii. Fui avvolto dal calore del suo corpo e
per un'attimo mi dimenticai di dove e in che condizioni ci trovavamo. Mi abbracciò come se non fosse nulla di strano da fare in quella situazione. 
"Così non dovresti prendere freddo, giusto?" la sua voce mi riportò alla realtà e in quello stesso momento mi passò un brivido su per la schiena. Kangin probabilmente sentì il mio tremore
improvviso perché mi strinse ancora di più.Non gli risposi, non sapevo nemmeno cosa avrei potuto dire. In quel momento potevo solo pensare al calore che stava infondendo al mio corpo,
al suo respiro pesante e al suo profumo che sentivo nonostante il forte odore di bagnato che ci aveva dato la pioggia. 
Non sapevo quanto tempo passò, ma ad un certo punto mi lasciò andare perché la fatidica macchina era finalmente arrivata. Non avevo mai sentito un senso di vuoto così prima d'ora. 
"La macchina è qui, andiamo?" 
"Certo..." risposi. Se Heechul mi vedesse in queste condizione probabilmente o mi tirerebbe uno schiaffo per risvegliarmi da questa trance o inizierebbe a far girare voci su una delle sue 
idee che si farebbe. Mh... probabilmente entrambe. 
Ci dirigemmo verso l'auto nera e appena ci sedemmo nei posti posteriori della macchina Kangin mi chiese di dire all'autista il mio indirizzo così mi avrebbe portato direttamente lì. Riferii 
l'indirizzo di casa all'autista e la macchina partì. Non volò una mosca per tutto il tragitto. Quando arrivammo davanti a casa mia però Kangin mi salutò sorridendo e io ricambiai cercando di 
non dare l'impressione di un completo idiota, di nuovo. Andai verso l'entrata di casa mia e entrai.
Almeno ora la mia giornata era finalmente finita.
"Yah! Stai bagnando il pavimento! Che diavolo hai fatto all'uniforme, ti sei tuffato nel fiume o cosa?!" urlò mia sorella appena mi vide.
Forse anche no.

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Un po' di skinship finalmente, O - L - È!

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Capitolo 12
*** Kangin-parte 1 ***


Eccomi finalmente! Mi perdonate se sono qualche ora in ritardo di quanto promesso? >.< in cambio però il capitolo e più lungo del solito ~
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"Signorino, è ora di alzarsi." La voce di una delle domestiche mi svegliò dal mondo dei sogni. Mi alzai sbadigliando e scesi dal letto stiracchiandomi mentre la domestica tirava le tende facendo entrare la luce del mattino. 
"La colazione è pronta per essere servita a tavola appena vuole. Sua sorella e suo fratello sono già di sotto." mi avvisò e io la ringraziai. Speravo che fossero già andati via, purtroppo oggi a quanto pare non avevo questa fortuna. Andai a fare la solita routine mattutina in bagno e mi cambiai indossando l'uniforme. Appena fui pronto uscii dalla mia stanza e scesi le scale passando dal lungo corridoio ornato da oggetti vecchi, quadri e piante per andare verso la sala da pranzo. 
"Buongiorno signorino." Min, la domestica che praticamente mi aveva cresciuto, mi salutò appena presi posto a tavola. La cosa curiosa di lei è che, nonostante abbia più del doppio della mia età, non li dimostra affatto.
"Passata una buona notte?" mi chiese gentilmente mentre mi servì la colazione. 
"Non parlargli, non ho proprio voglia di sentire la sua noiosa voce a quest'ora del mattino." la voce di mia sorella mi anticipò prima che potessi rispondere a Min. Lei e mio fratello erano seduti dall'altro lato del tavolo, come sempre d'altronde. 
"Ha ragione, non farlo parlare quando ci siamo anche noi. Potrebbe rovinarci la giornata se sentiamo la sua voce già a quest'ora." mio fratello disse, doveva per forza parlare anche lui. Rimasi in silenzio, ero abituato a questa scenata che si ripeteva ogni volta che ci trovavamo nella stessa stanza. Min annuì rimanendo anche lei in silenzio, quando i miei fratelli non sono nei dintorni mi dice sempre quanto le dispiaccia che debba vivere così. Ma che si può fare, ognuno nasce e si ritrova ad affrontare una vita diversa, no? Mangiai in fretta la mia colazione così da poter finalmente andarmene da lì, ringraziai Min per il pasto e uscii dall'enorme mansione appartenente a mio padre. Qualche metro davanti all'entrata mi aspettava la solita limousine che mi avrebbe portato fino a scuola. Salutai l'autista che mi aprì la porta dell'automobile ed entrai attendendo che partisse.
Passai ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino lungo tutto il tragitto, di solito non parlavo mai con l'autista e lui non parlava mai con me. Almeno stasera non sarei rientrato a casa, ho invitato i miei amici al Blue Night ed essendo venerdì è probabile che passi anche la notte lì.  La macchina arrivò davanti al cancello della scuola, uscii appena ci fermammo e mi avviai verso l'entrata. Ero contento di andare a scuola, sicuramente era meglio che stare a casa, ma anche qui non sono molto il benvenuto. In passato non ho mai avuto molti amici, per non dire che non ne ho avuti del tutto. C'è stato solo una persona che mi è stata vicina ed è anche diventata il mio migliore amico, oltre a Min. Purtroppo dopo un fatto avvenuto ho perso anche il mio unico amico, era verso il primo anno delle elementari. I miei fratelli non volevano vedermi felice con un'amico, no, dovevano mettere il loro zampino e rovinare tutto. L'hanno spaventato a morte, fino a quando anche l'ultima briciola di fiducia che aveva per me scomparve, per essere poi rimpiazzata dal terrore e dall'odio. Dopo quell'episodio sono iniziate a girare voci sul mio conto, messe in giro ovviamente dai miei fratelli. Si diceva che nessuno mi fosse amico perché chiunque mi si avvicinava avrebbe fatto una brutta fine. Alle medie queste storie sono solo peggiorate, un giorno alcuni dei soliti teppistelli cerca guai sono venuti da me per provare a tutti che ero solo un debole, e su questo avevano ragione. Il fato però non era d'accordo e fece in modo che con una grandissima fortuna battei quei teppisti, che fosse perché il pavimento era scivoloso o per qualcosa che entrò nei loro occhi, era uguale. Tutti questi piccoli incidenti casuali si misero insieme facendomi vincere il cosiddetto scontro. Nessuno mi si avvicinò più del tutto da quel giorno, finché al primo anno di questa scuola un ragazzo di nome Donghae non venne da me e mi offrì di diventare suo amico e di entrare nel suo gruppo. Non accettai subito, credetti che probabilmente era una qualche pagliacciata per prendersi gioco di me, ma poi dopo un po' ci ripensai e infondo non avevo niente da perdere. Così accettai. Quando pranzai per la prima volta con lui iniziarono a girare voci su un'alleanza imbattibile. Donghae rideva quando sentiva certe cose e mi diceva di ignorare, che la gente diceva sempre cose così stupide. Riuscii ad aprirmi con lui, non tantissimo ma quel che bastava. Non mi sentivo più a disagio a parlare o a pranzare con lui, ero contento di avere finalmente una persona che assomigliasse ad un'amico dopo tutto questo tempo. Verso la fine dell'anno poi, venne arruolato anche Yesung nel gruppo. Non l'avevo mai visto in giro fino a quel momento e nemmeno Donghae. Mi spiegò che aveva sentito dire di uno studente misterioso capace di sconfiggerti solo con lo sguardo, e ovviamente lo voleva assolutamente nel gruppo. Fu difficile trovarlo, molto difficile. Quasi nessuno sapeva dove andasse o che orari avesse, probabilmente nemmeno uno o due dei suoi compagni sapevano che ci andavano in classe assieme. Stavamo per arrenderci all'idea che fosse tutta una storia inventata quando un giorno finalmente lo trovammo per i corridoi. Nemmeno lui accettò subito l'offerta di Donghae, ma tornò il giorno dopo con la conferma. E così il trio si formò. Passammo parecchio tempo insieme, eppure non sapevamo molto delle vite altrui e non lo sappiamo nemmeno ora. Di Donghae si sa che ha una famiglia simile alla mia, i genitori lavorano e sono quasi sempre via. Ha un fratello maggiore e da quello che ho sentito non è molto meglio dei miei fratelli. Di Yesung invece non sappiamo proprio niente. La sua famiglia è un mistero come pure lo è lui. Non parla molto quindi non sappiamo quasi mai cosa gli passi per la testa, anche se tra tutti e tre nessuno era molto socievole. Io e Donghae cercavano di non lasciare che l'atmosfera restasse un mortorio, cercavamo perlomeno. Per fortuna durante il secondo anno arrivò Hangeng e alzò di molto il livello di socialità del nostro gruppo. Lo scovammo per caso essendo uno del terzo anno in quel periodo, si trovava dietro alla palestra con alcuni studenti a terra. A quanto pare da quando era arrivato, pochi giorni prima, alcuni ragazzi lo avevano preso di mira visto che era uno nuovo e aveva pure un buffo accento cinese. Volevano probabilmente farsi conoscere e così farsi notare anche da noi, peccato che abbiano ottenuto il risultato opposto. Hangeng è un campione nelle varie arti marziali e non ci mise molto a stendere i suoi compagni, come loro non ci misero molto a scappare via da lui. Le voci corsero in fretta e Donghae venne a sapere di lui, non ci mise tanto a scovarlo e ad arruolarlo nel gruppo. Essendo nuovo a scuola e nel paese fu il più socievole di tutti volendo fare più conoscenze possibili per imparare di più sulla nostra cultura e sulla lingua. Oltre all'accento strambo se la cavava benissimo a parlare e a scrivere in coreano, ci spiegò infatti che il padre era nativo di qui, ma se ne era andato in Cina qualche anno prima che Hangeng nascesse. Il motivo per cui sono tornati non ce lo disse, come non ci disse altro su di lui è sulla sua famiglia. Ognuno di noi aveva una vita, una vita che non voleva rivelare troppo, e così legammo e convivevamo senza porci troppe domande. E ora, a un anno dall'ultimo arruolamento, continuavamo con la nostra solita e noiosa vita. 
"Ehi Kangin." mi salutò la voce di Hangeng, si parla del diavolo ed ecco che spuntano le corte. 
"Ehi Hangeng. Allora ti sei deciso a venire stasera?" gli chiesi mentre ci avviavano sulle scale. 
"Verrò, o che festa sarebbe senza di me?"
"Ovvio, non ci si divertirebbe sicuramente", commentai in tono sarcastico "Basta che non ti metti a fare come l'altra volta o non ci entri più." 
"Lo so, lo so. Non preoccuparti, ho già promesso che non esagererò mai più con i drink." sospirò annoiato. Una volta ad una delle mie feste aveva bevuto qualche drink di troppo e ne aveva combinate parecchie, diciamo che si era messo ad interpretare Jackie Chan in uno dei suoi film e aveva creato il caos dentro al club. Dopo quell'episodio si è beccato una bella ramanzina da me e a meno che non bevesse al massimo due drink ogni volta non sarebbe più potuto venire. 
"Bravo, non voglio altri disast-" andai a sbattere contro una persona prima che riuscissi a finire la mia frase.
"Ehi, sta più attento!" mi sgridò la voce della persona che mi era venuta addosso. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse la persona che ha osato rivolgersi a me in quel modo, nessuno lo faceva (tralasciando i miei fratelli), meno che meno a scuola. Forse semplicemente non mi aveva riconosciuto. Quando incrociai i suoi occhi notai qualcosa di familiare, eppure non lo avevo mai visto, o almeno credo.
"Guarda, guarda chi si incrocia tra i corridoi", iniziò a dire Hangeng rivolgendosi allo sconosciuto, a quanto pare lui lo conosceva
"Oggi hai intenzione di saltare qualche lezione o verrai mocciosa?" scandì l'ultima parola.
"Con te in classe preferirei restare a casa tutto il giorno mister galletto." l'altra persona se ne andò seguito da un'altro studente che se non sbaglio era uno degli amici di Leeteuk. La persona che mi è familiare potrebbe essere anche un'amico di Leeteuk, Hangeng lo conosce, potrei chiedere a lui.
"Ehi, vedo che c'è qualcuno in grado di bacchettarti come vuole oltre a noi." dissi ridendo dando un'ultima occhiata alla persona ormai lontana dalla nostra vista.
"Cosa? Credi che mi faccia comandare da quel Heechul là? Sembra che tu mi sottovaluti." mi rispose annoiato, l'avevo irritato oramai.
"Stavo scherzando, non preoccuparti. Ma... lui e quell'altra persona con lui sono amici?"
"Sì, li vedo sempre insieme, loro due e altri tre", lo vidi pensarci su poi mi rivolse lo sguardo "Perché ti interessa?"
"Niente, solo curiosità." risposi cercando di fare la faccia più disinteressata che potessi. Hangeng annuì e poco dopo ci salutammo, si diresse verso la sua aula mentre io andai verso la mia.
Appena entrai salutai Donghae che sedeva accanto a me e mi sedetti vicino a lui. 
"Come va?" mi chiese appena presi posto.
"Come sempre, tu?"
"Lo stesso vale per me." rispose e chiacchierammo per un po' fino a quando non entrò il professore. Ho saputo che già quasi tutti erano a conoscenza della mia uscita di martedì con Leeteuk, ma a quanto pare nessuno dei miei amici era interessato, meglio così. La lezione passò come tutte lezioni di quella mattina, troppo noiose per me. Avendo avuto un'istruzione molto rigida e vasta da piccolo le ore insegnate in questa scuola pubblica erano davvero noiose e facili, però avevo deciso io di andare in una scuola pubblica quindi non potevo di certo lamentarmi. I miei fratelli al contrario vanno in una scuola privata, ovviamente. 
Le ore delle lezioni pomeridiane passarono ancora più lentamente, poi finalmente suonò anche l'ultima campanella. Presi le mie cose salutando Donghae e ricordandogli dell'ora in cui doveva presentarsi questa sera. Oggi sarei andato subito al club, di passare a casa non se ne parlava. Probabilmente sarei rimasto anche per la notte al club, non ho proprio voglia di tornarmene nel posto in cui non sarei di sicuro il benvenuto. Uscii dalla scuola e mi diressi verso la fermata del bus, preferivo limitare i miei viaggi con la macchina di famiglia. Aspettai qualche minuto prima che il bus arrivasse, durante la mia attesa però arrivò qualcuno e riconobbi la persona con cui mi ero scontrato questa mattina. Non mi degnò di uno sguardo e si mise lì vicino attendendo anche lui il bus, non che mi importasse, meglio così. Solo che quella familiarità del suo volto stuzzicava la mia curiosità e la mia voglia di chiedere se l'avessi già conosciuto da qualche parte. Il bus finalmente arrivò e entrambi salimmo prendendo posto dal lato opposto dell'altro, mi aveva visto, questo era sicuro. Il veicolo partì con tutti i suoi passeggeri all'interno e si avviò verso la zona nord per poi passare nella zona est del centro della città. Il centro è suddiviso da quattro zone: la zona ovest è il luogo in cui di solito gli studenti o le famiglie vanno, la zona che di solito io evito. La scuola sta tra questa zona e quella nord, dove invece si possono trovare negozi, locali, ristoranti tutti lussuosi. La zona est invece è dove si trova il Blue Night ed è più o meno una zona lussuosa come quella nord. Nell'ultima zona, quella sud, è dove si trova il parco dei divertimenti, il parco, lo stadio, musei e altro. Io vivo nella zona est.  Il bus arrivò finalmente e io scesi, dell'altro ragazzo nessuna traccia, non l'avevo nemmeno notato scendere. Sospirai, non era più un mio problema ormai. Mi incamminai nella direzione del club, ma prima andai a farmi una passeggiata tanto per rilassarmi un po' perché sapevo che uno dei miei amici ne avrebbe combinata una, quindi meglio andare là con calma. Gli altri sarebbero arrivati nell'orario di apertura. Finalmente arrivai davanti al club dopo il mio breve giro nei dintorni, non c'era praticamente nessuno nel locale. Quando entrai aprendo la porta principale con le chiavi che tenevo sempre con me mi ritrovai davanti alla solita grande stanza vuota. C'era solo un bodyguard nel retro che controllava lo staff che entrava e usciva. Salii le scale per andare verso la mia zona privata, passai davanti alle molteplici porte e quando passai davanti ad una in particolare, sentii un rumore provenire dall'interno. Non ho mai saputo cosa si celasse dietro a quelle porte, ho sempre pensato che fossero semplici ripostigli o delle stanza senza alcun scopo importante per il club, anche se forse il fatto che ce ne siano così tante può far pensare. Mi avvicinai alla porta cercando di capire cosa fosse il rumore, sentii lo scricchiolio di una porta chiudersi e poi più niente. Che diavolo? Posai la mano lentamente sulla maniglia e aprii la porta infilandomi dentro in punta di piedi richiudendo poi la porta dietro di me. Rimasi sorpreso dalla stanza in cui mi ritrovai, dandole una veloce occhiata poteva benissimo passare per un mini appartamento. Sembrava esserci tutto quello di cui si ha bisogno per vivere. Feci qualche passo avanti osservando quel luogo con curiosità, notai una porta socchiusa e andai verso di essa. Mi ritrovai in un piccolo stanzino con uno specchio enorme attaccato ad un lato della parete e dei trucchi sotto di esso. Sembrava una specie di camerino... Mi voltai per uscire da lì, ma qualcosa di familiare colse la mia attenzione. Appeso dietro alla porta stava un'uniforme, e non una semplice uniforme, era quella della mia scuola! Appeso con l'uniforme c'era anche una parrucca di lunghi capelli neri, pure quelli mi parevano familiari. Che diavolo era quel posto? E soprattutto perché c'era un'uniforme della mia scuola? Uscii da quel camerino capendoci ben poco e con mille domande nella testa. Mi fermai al centro della stanza sentendo un rumore provenire dalla porta al lato opposto di quella del camerino, mi avvicinai. Andai verso di essa e lentamente aprii anche quella porta, ma non fui l'unico a farlo, anche dall'altro lato stavano aprendo la porta. Sgranai gli occhi e come un colpo alla testa tutto si fece più chiaro nella mia mente. Mi ritrovai davanti ad una persona, una persona che ormai conoscevo. Dalla stanza da cui era appena uscito stava fuoriuscendo del vapore prodotto da una probabile doccia calda, capii così che l'ultima stanzetta era un bagno. La persona davanti a me indossava un abito elegante color viola prugna, uno di quei vestiti che vedevo spesso indosso a Lady HeeHee. Non sapevo bene come sentirmi in quel momento, ero sorpreso, confuso, arrabbiato, curioso e tante altre emozioni a cui non sapevo bene dare un nome.
"Tu..." iniziai a dire, ma la voce era come andata. Sembrava che valesse anche per Heechul perché anche lui non parlò, ma si limitò ad osservarmi sorpreso. Poi, dopo quello che credetti fossero minuti e minuti, mi riscossi dalla mia trance e lo fissai dritto negli occhi.
"Esigo una spiegazione, ora." dissi con tutta la calma che potessi avere. Anche lui si riscosse dalla sua trance e fece un passo indietro. 
"Mi dispiace, ma non posso fornirti alcuna spiegazione." mi rispose altrettanto calmo. Persi la pazienza.
"Ottimo, allora non vedo l'ora di vederti buttato fuori da qui!" dissi ad alta voce voltandomi per uscire di lì, ed intenzionato ad andare a chiamare il bodyguard per farlo buttar fuori.
"Ehi! Aspetta!", mi urlò dietro, ma io non lo ascoltai "Lo sai che posso benissimo rivelare la tua cotta segreta per Leeteuk alla tua cara famiglia, vero?" la mia mano si fermò prima che potesse aprire la volta, mi voltai verso di lui con uno sguardo cupo.
"Non lo faresti, anch'io potrei rivelare tante cose ai tuoi amici, e tutta la scuola è inclusa." lo ricattai a mia volta. Lo vidi pensare a qualcosa.
"Non giungeremo mai ad una conclusione così. Che ne dici se entrambi stiamo zitti e ci comportiamo come sempre?" propose guardandomi e attendendo una risposta. Ci pensai su, aveva ragione sul fatto che non saremmo mai giunti ad una conclusione continuando a ricattarci e basta. La mia testa era comunque piena di domande, ma probabilmente non avrei ricevuto nessuna risposta per oggi e nemmeno un qualche indizio.
"Ti starai chiedendo perché lo faccio. Forse un giorno lo saprai, ma non oggi." mi disse come se mi avesse letto nella mente. Quel ragazzo era strano, di questo ne ero certo. Sbuffai girandomi per uscire, per quella volta accettai.
"D'accordo, cercherò di non badare troppo a te. Stasera ci saranno anche i miei amici, ora vado a riposare di là." lo avvisai e uscii da lì senza aspettarmi una risposta da parte di Heechul. Mi misi una mano sulla fronte mentre mi avviavo per il corridoio cercando di capire cosa fosse appena successo. Credevo che certe cose accadessero in quei stupidi film. Arrivai nella mia di stanza e appena passai l'acquario andai a sdraiarmi sul divano. Avevo bisogno di dormire. Chiusi gli occhi e attesi che il sonno si impossessasse di me fino a farmi addormentare. Furono un paio di mani a svegliarmi, quando mi alzai dal divano vidi Lady HeeHee, voglio dire, vidi Heechul con su quel vestito viola prugna, un paio di scarpe con un po' di tacco, la parrucca ben messa e del trucco. Per un attimo credetti di aver sognato tutto, ma il ragazzo parlò prima che potessi convincermi di questa mia illusione.
"Stiamo per aprire, i tuoi amici saranno qui a momenti. Ho preparato alcuni vestiti per te", disse appoggiando accanto a me i vestiti "Ora vado ad attenderli e poi li porterò qui." mi avvisò e se ne andò. Se non sapessi del suo segreto mai è poi mai direi che in realtà è un maschio. Mi alzai e guardai i vestiti che mi aveva portato, il suo lavoro lo faceva sempre e comunque molto bene, ma mi domando perché lo faccia in primo luogo. Mi cambiai in fretta e andai ad appoggiarmi sul bordo del balconcino guardando la situazione al piano inferiore. Al momento non c'era ancora quasi nessuno, intravidi solo il nuovo barista che iniziava a preparare alcuni drink nella sua postazione. Restai ad osservare per un po' finché non vidi Lad- ... Hecchul che accompagnava i miei amici verso le scale che portavano fino a qui. Lo vidi girarsi e guardare verso la mia direzione mentre saliva le scale, pensai a come infondo mi conoscesse bene, erano anni che lo conoscevo anche se non il suo vero io. Ora che ci penso, nonostante fossi un po' ubriaco ricordo bene quando mi diede quel consiglio che mi diede coraggio per andare a parlare con Leeteuk. Sono in debito nonostante odio doverlo ammettere. Tornai a sedermi sul divano attendendo che i miei amici arrivassero.  Poco dopo sentii i loro passi e l'esclamazione di Donghae mentre si avvicinava tutto felice all'acquario pieno di pesci che mi aveva regalato. 
"Buonasera Kangin." mi salutò Yesung andando a sedersi alla mia destra. Hangeng si unì a Donghae, ma poi rinunciò e venne da noi. Heechul chinò il capo e se ne andò lasciando solo noi quattro nella stanza.
"Ehi Kangin, da quando hai un personale così sexy? Come mai non l'ho mai vista in giro prima d'ora?" chiese Hangeng sedendosi accanto a me e mettendomi il braccio attorno al collo. Vero, prima di oggi Lady HeeHee, ovvero Heechul, aveva sempre trovato una scusa per non lavorare quando c'erano anche i miei amici. Oggi a quanto pare non gli importava, strano, però almeno ora so il motivo per cui preferiva starne alla larga. Finché era solo Yesung si faceva ancora vedere, ma con gli altri due non se ne parlava. 
"E' qui da una vita", iniziai a dire e poi mi venne un'idea, forse potevo vendicarmi su di Heechul indirettamente e senza farmi scoprire
"Però non devi sforzarti nemmeno a provarci, ha dei gusti di classe, non credo riusciresti mai a conquistarla." dissi nel modo più convincente possibile così da far venire in superficie il suo orgoglio di conquistatore. Sbuffò pensando alle mie parole e da un momento all'altro si alzò di scatto.
"Vedrai come la conquisterò!" e con queste parole se ne andò, probabilmente alla ricerca di Heechul. Risi di gusto nella mia mente pensando alla faccia che avrebbero fatto tra tutti e due. Donghae prese il suo posto e si mise a ridere.
"Siamo appena arrivati e già trovi il modo di sbarazzarti di noi?" scherzò e io risposi alzando le spalle e mettendomi comodo.  Passò del tempo, un'ora per la precisione e di Hangeng ancora nessuna traccia, o era stato ucciso da Heechul o stava riuscendo molto lentamente nella sua sfida. Non mi importava al momento, mi stavo godendo la serata con gli altri due. Bevendo un drink, portato direttamente dal barista visto che Heechul è scomparso, e chiacchierando allegramente. Forse non eravamo chissà quanto a conoscenza dell'uno e dell'altro, ma sicuramente avevamo un forte legame che ci univa. Passò un'altra mezz'oretta, decidemmo di andare a ballare ora che la pista era piuttosto affollata. Donghae si buttò subito tra la mischia di persone alla ricerca della preda per la serata, Yesung andò verso il bar dove avrebbe probabilmente passato la serata a bere e a osservare le persone che ballavano come sempre, mentre io... io mi sarei probabilmente unito a lui. E la serata continuò così, era la routine delle nostre 'feste'. Tutto andava normalmente fino a quando finalmente scorsi Hangeng che sembrava essere sparito da anni, arrivò dalla porta principale il che significava che fino ad ora era rimasto fuori. Mi vide e si avvicinò, aveva una guancia di un colorito rosso a forma irregolare. Non ci misi molto a capire cosa fosse e non riuscii a trattenere una risata.
"Andata male?" 
"Dammi qualcosa di forte." mi ignorò facendo l'ordinazione al barista. Rimase un momento in silenzio e poi si voltò verso di me, ma rimase sempre in silenzio.
"...Allora?" 
"Rifammi la domanda di prima."
"Che? Sei l'hai già sentita perché dovrei rifarla?"
"Tu rifalla e basta."
"Come vuoi... Allora, è andata male?" provai a chiedere di nuovo e questa volta sorrise.
"Le piaccio, ne sono sicuro." disse nel tono più sicuro che conoscessi. Sono sicuro di poche cose, ma di certo sono sicuro che a Heechul Hangeng non piace affatto e questo mi faceva ridere ancora di più.
"La tua guancia mi dice il contrario."
"L'ho solo colta di sorpresa."
"Come vuoi... Non voglio sapere i dettagli." tornai a guardare davanti a me. Qualunque cosa fosse successa, una piccola vendetta l'avevo sicuramente avuta. Il drink per Hangeng arrivò e lui lo prese alzandolo in aria. 
"Salute!" disse e io sospirai alzando anche il mio drink per compiacerlo.
"Salute." lo imitai ed entrambi bevemmo dal nostro bicchiere. Ora si che potevo divertirmi in questo posto, così la gente impara a nascondermi le cose alle mie spalle. Sorrisi divertito mandando giù un'altro sorso del mio drink. 


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Ed eccoci qui alla fine di questo capitolo! Nel prossimo la mia intenzione era di passare ad un'altro personaggio ancora, ma poi mi sono detta: Non è meglio se descrivo la serata dal punto di vista di Heechul? ~ Quindi saprete chi aspettarvi la prossima volta u.u

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Capitolo 13
*** Heechul-parte 4 ***


E dopo una lunga e lunga litigata con l'html, eccomi qui con il nuovo capitolo :°D 
Rileggendo il capitolo precedente ho trovato un sacco di errori, perdonatemi per quelli, scrivo la storia dal cellulare quindi spesso mi capita qualche svista. 
E con questo, buona lettura ~
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"Ehi, sta più attento!" dissi ad alta voce e irritato alla persona che mi era venuta addosso.
Mi trovavo a scuola e stavo andando verso la mia classe con Shindong che mi seguiva per andare anche lui nella sua classe. Quel giorno ero piuttosto irritato, dopo una notte insonne a causa degli incubi non ho riposato abbastanza e mi sono svegliato che sembravo un panda! Ho chiesto a Shindong se avesse qualche idea per far scomparire quelle occhiaie, ma mi ha detto che non si vedeva niente e comunque non ne sapeva molto. Come diavolo faceva a non vederle?! Lasciai perdere i miei problemi di bellezza e alzai lo sguardo per sapere chi mi era venuto addosso in modo così brusco. Quanto mai inchiodai gli occhi nei suoi. Riconobbi subito Kangin ed ebbi paura di essere stato riconosciuto sotto il suo sguardo che mi osservava attento.
"Guarda, guarda chi si incrocia tra i corridoi", sentii la voce della persona accanto a lui dire, non mi ero accorto che c'era qualcun'altro con Kangin. "Oggi hai intenzione di saltare qualche lezione o verrai mocciosa?" terminò la frase e io spostai il mio sguardo verso quello che riconobbi essere Hangeng. Evviva, devo dire che oggi è davvero una bella giornata, pensai ironicamente.
"Con te in classe preferirei restare a casa tutto il giorno mister galletto." commentai roteando gli occhi e andandomene da lì. Dovrò già sopportarlo in classe, se poi me lo ritrovo per i corridoi con Kangin significa che qualcuno da qualche parte deve avercela davvero con me. Sbuffai e salutai Shindong quando raggiunsi le scale, dalla sua faccia vedevo che stava ancora cercando di capire come facessi a parlare così con due dei quattro. Un giorno, amico mio, forse lo saprai. Forse.
Raggiunsi la mia classe ed entrai andando subito a sedermi al mio posto, speravo che il tempo passasse in fretta così almeno il giorno dopo avrei potuto riposarmi per bene.
Dopo quello scontro però dovevo sapere che la giornata sarebbe andata storta, dovevo almeno farci un pensierino serio e magari avrei evitato il casino che poi si sarebbe creato. Il futuro purtroppo non posso prevederlo, e quindi me ne sto qui sul mio banco di scuola, appoggiato alla mia mano, a dormire mentre la lezione trascorreva tranquilla. O almeno finché il professore non mi vide e non mi svegliò.
"Kim! Le pare il caso di dormire durante le mie lezioni? Sono così noiose da meritarsi di farci un pisolino sopra?" urlò nella mia direzione puntandomi il gesso bianco, con cui stava scrivendo alla lavagna, addosso. Sbadigliai senza dar segno di voler rispondere.
"Mi risponda Kim! Anzi no, evitiamo altri equivoci e vada subito fuori!" mi urlò dietro ancora una volta e indicò la porta. Andiamo di meglio in meglio devo dire. Mi alzai chinando leggermente il capo per scusarmi con il professore e sentii la risata soffocata di qualcuno mentre mi dirigevo verso la porta. Non ci voleva tanto a sapere chi fosse, fulminai Hangeng con lo sguardo e uscii dalla classe. Riuscii a cogliere però il professore dire a qualcuno:
"E lei signorino, cosa ci trova di tanto divertente? Vuole uscire anche lei?" Avrà visto quell'idiota ridere. Ben ti sta, così impari a ridere di me. Andai a sedermi con la schiena contro il muro e chiusi gli occhi, se il professore fosse uscito a controllare ormai non mi importava che mi beccasse a dormire. Volevo riposare e quella era l'occasione perfetta. Come pensai uscì a controllare una decina di minuti dopo e mi urlò contro svegliandomi, appena rientrò in classe mi appisolai di nuovo, tanto l'ora era quasi finita. La campanella mi svegliò e io mi sbrigai ad alzarmi da terra per evitare altre figure con altri studenti. Rientrai in classe per prendere le mie cose e quando Hangeng mi passò accanto mi venne addosso con la sua spalla, apposta ovviamente.
"Oh, non ti avevo visto." mi disse ironicamente e uscì dalla classe. Se non fosse uscito da lì così velocemente probabilmente ora lo starei strangolando con tutte le mie forze. Sospirai raccogliendo tutte le mie cose personali e uscii anch'io dalla classe. 
Andai a pranzare come al solito con i miei amici più tardi e mi consolai un po' stando con loro. Seriamente, non vedevo l'ora che la giornata passasse. La voglia di andare a casa mia poi era proprio al livello zero, andrò subito al locale almeno stasera non dovrò più preoccuparmi di nulla. I secondi, i minuti e le ore passarono dolorosamente lenti, ma finalmente giunse anche la fine dell'ultima ora. Presi la mia borsa e iniziai ad avviarmi con calma verso l'uscita della scuola, salutai Eunhyuk che vidi per i corridoi e Ryeowook che invece incontrai mentre passava il cancello. Camminai verso la fermata perso nei miei pensieri, così perso che non mi accorsi della persona già presente alla fermata. Oggi non mi accorgevo di tante cose a quanto pare. Mi appoggiai al muro guardando davanti a me mentre aspettavo che arrivasse il bus. Mi sentii osservato così guardai alla mia destra e finalmente notai Kangin mentre anche lui, come me, attendeva il bus o così almeno mi sembrava. Imprecai nella mia mente, c'era solo un motivo per cui era lì e non era affatto un buon motivo. Quell'idiota avrà sicuramente deciso di andare al Blue Night presto anche oggi, sono stanco di dover sempre correre là prima di lui. Dovrò scendere alla fermata prima e passare per la scorciatoia, e io che volevo riposarmi fino all'orario di apertura. 
Pochi minuti dopo arrivò il bus e io ci salii per primo andando a prendere un posto in fondo. Lui si sedette davanti, ma sentii ancora il suo sguardo su di me. Aveva dei sospetti, questo era chiaro. Presi fuori le mie cuffiette e l'iPod, almeno concedetemi di rilassarmi in questi pochi minuti di viaggio. Appena feci partire la musica nelle mie orecchie spostai lo sguardo e osservai il paesaggio fuori come facevo di solito, ormai la presenza delle persone su quel bus non era più importante. Quando il veicolo si avvicinò alla fermata dove sarei dovuto scendere iniziai già ad avviarmi verso la porta centrale del bus. Controllai con attenzione che Kangin non mi vedesse, e quando il bus finalmente si fermò, sgattaiolai fuori camminando velocemente. Tirai un sospiro di sollievo, almeno non tutto mi andava storto. Iniziai a correre verso un grande palazzo, dovevo entrare e uscire dal retro, poi passare alcuni negozi e girare l'angolo così da arrivare proprio davanti al Blue Night. Mi guardai attorno furtivamente e quando fui sicuro di avere la via libera corsi nel retro e oltrepassai la porta dopo che il bodyguard mi ebbe identificato. Una volta dentro mi sentii molto più al sicuro. Attraversai il corridoio e salii le solite scale a chiocciola che portavano alla mia stanza privata. La prima cosa che feci fu lanciarmi sul letto e rilassarmi un'attimo per poi rialzarmi e andare nel mio camerino. Cosa avrei potuto indossare oggi? Pensai mentre guardavo alcuni vestiti appesi su un'asta nell'angolo della stanza. Ci pensai qualche attimo e finalmente mi decisi ad indossare un vestito viola. Lo presi e lo appesi in bagno, mi spogliai dalla mia uniforme appendendolo alla porta del camerino e tornai in bagno chiudendo la porta dietro di me pronto a farmi una bella doccia calda. Lasciai che l'acqua bollente scorresse sul mio corpo mentre prendevo il sapone. Fu una doccia veloce, ma pur sempre soddisfacente. Uscii dalla doccia prendendo un asciugamano da un comodino e mi asciugai per bene, dopodiché indossai il vestito facendo attenzione a non rovinarlo. Ora mi toccava solo truccarmi e scegliere un paio di scarpe adatte al vestito. Appesi l'asciugamano e mi avviai verso la porta abbassando la maniglia. Ebbi una brutta sensazione, perché la maniglia era così leggera da abbassare? Aprii la porta e rimasi quasi a bocca aperta quando mi ritrovai davanti a quella persona. Ripeto, la giornata va di meglio in meglio a quanto pare.
Eravamo entrambi scioccati, nessuno dei due sapeva bene cosa dire. Lui doveva affrontare questa nuova rivelazione, mentre io dovevo trovare una soluzione a questo nuovo problema.
"Tu..." iniziò a dire, ma qualunque cosa volesse dire gli morì in bocca. Io d'altro canto rimasi immobile cercando di raccogliere più idee possibili.
"Esigo una spiegazione, ora." disse riprendendosi e con tono più sicuro. Non è ancora ora di darti una spiegazione, mi dispiace. Un giorno l'avrai, questo è certo, ma non ora.
"Mi dispiace, ma non posso fornirti alcuna spiegazione." gli risposi rimanendo composto e questo non gli piacque. Avevo già immaginato qualche volta come sarebbe stato se avesse scoperto questo segreto, avevo immaginato quasi tutti i tipi di situazione, ma ora che l'immaginazione era divenuta realtà mi sembrava scioccante come se fosse la prima volta che ci penso.
"Ottimo, allora non vedo l'ora di vederti buttato fuori da qui!" commentò a voce alta e si girò verso la porta con l'intenzione di volersene andare da lì. Con tutte le fatiche che ho sempre fatto per lui ora vuole pure lincenziarmi? Ma per piacere, e comunque anche se volesse non potrebbe mai buttarmi fuori da lì. Sono i suoi genitori che mi hanno dato questo posto, questo luogo dove ormai posso considerarmi il supervisore. I bodyguard ubbidiscono solo ai miei ordini e anche il resto dello staff segue quello che dico diligentemente. Questo però era meglio tenerglielo ancora nascosto.
"Ehi! Aspetta!", cercai di fermarlo prima che uscisse da lì, ma non diede segno di volersi fermare. Non mi lasci altra scelta allora "Lo sai che posso benissimo rivelare la tua cotta segreta per Leeteuk alla tua cara famiglia, vero?" si fermò come pianificato e si girò guardandomi scuro in volto. Sicuramente era una delle ultime cosa che avrebbe voluto che accadesse.
"Non lo faresti, anch'io potrei rivelare tante cose ai tuoi amici, e tutta la scuola è inclusa." disse cercando di intimidirmi. In effetti non sarebbe stato per niente una buona cosa se si fossero venute a sapere certe cose, ma soprattutto se poi lo venisse a sapere mister galletto sarebbe la fine.
"Non giungeremo mai ad una conclusione così. Che ne dici se entrambi stiamo zitti e ci comportiamo come sempre?" proposi guardandolo e sperando che accettasse senza fare troppe storie. Lo vidi aggrottare la fronte il che significava che ci stava pensando su. Vorrà saperne di più, ma non lo biasimo, anch'io probabilmente se fossi al suo posto vorrei capirne qualcosa in più. 
"Ti starai chiedendo perché lo faccio. Forse un giorno lo saprai, ma non oggi." gli dissi e lo vidi sbuffare per poi voltarsi e aprire la porta.
"D'accordo, cercherò di non badare troppo a te. Stasera ci saranno anche i miei amici, ora vado a riposare di là." mi disse accettando la mia proposta. Aspettate un momento... Ci saranno anche gli altri tre stasera? Dannazione, quanto mai non ho controllato il programma di oggi, solitamente Kangin comunica allo staff le sue intenzioni per la sera così che tutti possano prepararsi. Oggi però ovviamente me ne sono scordato dopo tutti questi avvenimenti. Sospirai ormai rassegnato all'idea che finalmente aveva scoperto il mio segreto. Andai nel mio camerino e mi tirai bene indietro i capelli con del gel. Presi i trucchi che avrei messo per la serata, mi sedetti sullo sgabello e iniziai ad applicarli sul mio volto. Ci sarebbero stati anche Donghae e Hangeng, quindi dovevo travestirmi per bene. Di Yesung non dovevo preoccuparmi assolutamente, mentre con Donghae era un'altra storia, il ragazzo era più intelligente di quanto sembrasse. Hangeng invece... Lui se ne accorgerebbe solo perché è abituato a vedermi in classe, altrimenti nemmeno tra un milione di anni penserebbe che dietro a questo trucco, questa parrucca e questo vestito si cela il suo compagno di classe. Però pensandoci probabilmente non lo capirebbe nemmeno se mi togliessi la parrucca davanti ai suoi occhi, almeno era un pericolo in meno. Quando fui pronto mi controllai allo specchio e andai a infilarmi le scarpe, ora dovevo solo andare a fare un controllo generale e far preparare il padroncino dei miei stivali. Feci quello che dovevo fare con diligenza e con i movimenti di chi aveva parecchia esperienza in quel lavoro. Arrivò anche il nuovo barista di nome Kyuhyun e per qualche motivo mi sentii meglio, mi dava una sensazione di familiarità quel tipo. Mi chiese se andava tutto bene quando passai davanti al bar e io risposi facendo senno di sì con la testa e sorridendo leggermente non potendo parlare. Il barista ricambiò e tornò al suo lavoro. Controllai l'ora, mancava poco all'orario d'apertura e gli amici di Kangin sarebbero stati qui presto. Quando andai a vedere dove si trovasse il padroncino lo trovai addormentato sul divano della sua stanza, sospirai andando a prendere alcuni vestiti più decenti per la serata e mi avvicinai di nuovo a lui cercando di svegliarlo. Finalmente aprì gli occhi lanciandomi un lungo sguardo, probabilmente stava cercando di ricollegare tutti i suoi ricordi e quando vidi i suoi occhi brillare di sorpresa capii che si era ricordato. Non aspettai oltre.
"Stiamo per aprire, i tuoi amici saranno qui a momenti. Ho preparato alcuni vestiti per te", dissi e mostrai i vestiti che avevo in mano appoggiandoli accanto a lui "Ora vado ad attenderli e poi li porterò qui." terminai andandomene da lì, non avevo assolutamente voglia di vedere già gli altri, ma purtroppo dovevo. Scesi le scale per andare verso l'entrata e attesi paziente l'arrivo degli altri. Non mi fecero attendere molto, mi ricordai solo in quel momento che avevo scordato il mio blocco su cui scrivevo. Dovrò arrangiarmi per ora, appena avrò accompagnato quei tre da Kangin lo avrei recuperato. Intravidi Yesung, Donghae e Hangeng avvicinarsi dopo essere scesi dalle reciproche macchine. Appena furono abbastanza vicini li salutai chinando il capo e cercai di gesticolare al meglio per far capire di entrare e di seguirmi. 
"Ehi bellezza, sei qui per me?" mi domandò Hangeng con il tipico sorriso alla playboy. Sospirai e feci segno ancora una volta di seguirmi voltandomi per andare verso l'entrata. Sentii gli occhi di Donghae addosso, dovevo mantenere la massima distanza da lui. Yesung invece si era incamminato all'interno del locale e Hangeng a differenza di quest'ultimo mi stava osservando, probabilmente stava cercando di capire perché non avessi risposto. Mi avviai anch'io all'interno raggiungendo Yesung e li condussi in cima alle scale, ancora non mi domandarono niente, ma sono sicuro che Donghae abbia un qualche sospetto dal suo sguardo. Diedi un'occhiata al balconcino dove sicuramente avrei trovato Kangin prima di aprire la porta per entrare nel lungo corridoio, e fu così. Lo vidi appoggiato ad osservarci con addosso i vestiti che gli avevo preparato, bravo ragazzo, sorrisi dentro di me. Attraversammo il corridoio e finalmente arrivammo nella stanza dove il padroncino attendeva ora seduto sul divano i suoi amici. Non mi trattenni per molto, meglio andare subito via da lì, così chinai il capo e me ne andai. 
Tornai al pian terreno, ma prima raggiunsi la mia stanza e presi il mio blocco di fogli e una penna. Andai alla mia solita postazione al bar, Kyuhyun mi offrì da bere e io accettai con piacere, avevo proprio bisogno di un bel drink. Il locale era ancora calmo, iniziavano ad arrivare i primi gruppetti di persone, ma con calma si sarebbe riempito e non ci sarebbe più stato nemmeno un angolo per respirare. Le luci e la musica a tutto volume erano già presenti, però con quella poca folla non era la stessa cosa di quand'era pieno. Mandai giù l'ultimo sorso del drink offerto dal barista e pensai a cosa avrei potuto fare, perso nei miei pensieri però fui improvvisamente interrotto da una voce. 
"Ehi bellezza." disse la voce che conoscevo benissimo. Oh no... ma perché non te ne puoi stare buono con gli altri e basta? Presi un gran respiro e voltai la testa tanto quanto bastava per guardare Hangeng prendere posto accanto a me con una familiarità tipica di chi aveva intenzione di provarci. Non era tanto diverso dagli altri, alla fine usano tutti lo stesso ridicolo modo per agganciare con la loro nuova vittima.
"Come mai non parli?" mi domandò e lessi pura curiosità nei suoi occhi. Presi il blocco e su un nuovo spazio scrissi che non potevo, lui fissò la mia scritta per un po' e poi riprese a sorridere come un ebete.
"Che ne dici di un drink?" chiese e io annuì semplicemente. Magari appena sarebbe stato un po' ubriaco avrei potuto sbarazzarmi di lui. Lo vidi ordinare due drink e poco dopo arrivarono, iniziammo a berli piano senza che spiccicasse più parola per un po'. Iniziò a farmi domande casuali a cui io rispondevo annuendo, scrivendo risposte corte o ignorandolo. Non aveva proprio niente di meglio da fare oltre a rompermi le scatole facendomi una miriade di domande banali? A quanto pare si. Ad un certo punto se ne andò scusandosi un'attimo, approfittai del momento per sfuggire da lì prima che tornasse. Andai di fuori, probabilmente era andato al bagno, quindi se stavo fuori per un po' si sarebbe arreso a cercarmi appena avrebbe capito che non ci sono più e poi probabilmente se ne sarebbe tornato da Kangin e gli altri. Avevo lasciato il blocco di fogli in custodia al barista e quando sarei tornato l'avrei ripreso, ora però meglio starsene qui fuori. Presi posto su una panchina e osservai il cielo scuro pieno di stelle. Ora che ci penso... chissà come sarà andato l'appuntamento di Kangin e Leeteuk, mi veniva da ridere se pensavo a quei due. Non in senso cattivo, no, solo che non riuscivo proprio ad immaginarmi un padroncino amorevole con qualcuno. Ho sempre e solo visto Kangin con il suo sguardo freddo e distaccato, a volte rideva, ma era raro essere presenti in quei momenti. Leeteuk se ne sarebbe preso sicuramente cura, doveva ancora abituarsi e accettare la situazione, ma avrebbe fatto un ottimo in futuro. Affinché rimanevo aggiornato su quei due andava tutto bene, no? Risi pensandoci, ma smisi appena sentii dei passi avvicinarsi a me. Sicuramente non era Hangeng, i passi appartenevano a più di due persone, ne ero sicuro. Non mi voltai sperando che se ne andassero, ma oggi non era la mia giornata fortunata e non fu così.
"Ma guarda chi si rivede, se non possiamo entrare noi ti preoccupi tu ad uscire? Quanto sei dolce." sentii una voce familiare dire ironicamente e mettersi davanti a me seguito da altri due uomini. Era... ah, non ho mai saputo il suo nome, ma qualche settimana prima aveva tentato di tutto e di più con me. Il bodyguard di turno lo aveva conciato per le feste dopo che anch'io avevo dato il mio contributo senza far sospettare troppo, con tutto l'allenamento che facevo prima o poi dovevo metterlo in pratica, eh. Aveva forse tra i venti e venticinque anni, lo stesso i suoi due amici. Non era un granché di bellezza, e sicuramente il suo carattere si faceva a desiderare. 
"Muta come sempre, eh? Peccato... Avrei tanto voluto sentire la tua voce mentre urlava." disse e gli altri due si misero a ridere con lui. Quant'è squallido. Davvero la lezione dell'ultima volta non gli era bastata? Sospirai e mi alzai passandoli via per tornarmene al locale, ma la mano di quello squallido mi fermò.
"Dove credi di andare? Perché non vieni con noi e non ci divertiamo un po'? Questa volta ti divertirai anche tu, promesso." cercò di convincermi, ma il suo sorriso diceva tutto il contrario. Solo uno stupido cadrebbe in una simile trappola. Sapevo dove voleva portarmi, e pensandoci bene non era poi una cattiva idea. Almeno avrei dato una lezione a tutti e tre una volta per tutte senza che nessuno mi avrebbe visto. Annuì e lo vidi guardare gli altri due quasi sorpreso. Non te l'aspettavi, vero? Preparati a dire le tue ultime parole.
"Sembra che qualcuno sia di buonumore. Allora seguici e iniziamo il divertimento." iniziò a camminare verso quello che era un vicolo senza via d'uscita, ovviamente una squallida creatura poteva pensare solo ad un posto squallido. Lo seguii con calma, non vedevo l'ora di stenderlo sperando che poi finalmente smettesse di frequentare questa zona. Arrivammo al vincolo e la prima cosa che fecero fu accerchiarmi, come se bastasse. Il capo rimase un'attimo fermo cercando di capire se fosse uno scherzo o meno, probabilmente era la prima volta che qualcuno lo seguiva di propria volontà, ci credo con quella faccia. 
"Ora ci divertiamo." Disse e finalmente iniziò ad avvicinarsi. Io tenni le mani in posizione pronto a buttarlo a terra, ma una quarta voce attirò l'attenzione di tutti.
"EHI!" Hangeng, era lui, ma perché doveva apparire ovunque. 
"E tu chi diavolo sei?!" urlò il capo visibilmente irritato per l'interruzione.
"Chi diavolo sei tu al massimo! Cosa credi di fare con lei?!" ribatté Hangeng avvicinandosi a noi. Qui prevedo comunque uno scontro, ma da quel che ne so anche il ragazzo se la cava nelle arti marziali, non avrà sicuramente problemi.
"Sicuramente qualcosa che non è affar tuo." Rispose uno dei due amici del tipo squallido. 
"E' affar mio eccome. Ora lasciatela andare e tutto andrà bene per voi." Il ragazzo cercò di convincerli senza ottenere nessun risultato ovviamente. I tre si allontanarono completamente da me e si avvicinarono ad Hangeng. Ottimo, allora io me ne torno al locale e lascio il resto a te caro mio.
"Ehi, dove stai andando?" mi urlò Hangeng con uno sguardo perplesso appena lo passai via intenzionato ad andare via. Cosa c'è, credevi che dopo questa scena da eroe avrei iniziato ad urlare il tuo nome incitandoti così che avresti vinto lo scontro? Ma per piacere.
Alzai le spalle mostrandogli indifferenza, ma restai a guardare, volevo vedere se era davvero così bravo come si diceva in giro. Lui sembrò contento della mia decisione e quel suo sorriso da ebete tornò sul suo volto, non durò molto perché gli altri tre lo attaccarono in quel momento. Vidi corpi volare e sbattere a terra con tonfi pesanti, pugni e calci dati a vanvera e altri colpendo il bersaglio, sentii urla di dolore soppresse e alla fine i lamenti di quei tre mentre scappavano da quel luogo. Li aveva sistemati per bene, questo era sicuro, e io ero rimasto impressionato. Se la cavava bene, proprio come si diceva in giro. Riprese fiato con calma e si voltò sorridendo.
"Sistemati", disse pulendosi le mani come se fossero ricoperti di polvere "Però tu non dovresti seguire certi farabutti in luoghi simili, non si sa mai cosa abbiamo in quelle menti perverse. Per fortuna il barista mi ha detto che eri uscita, per un attimo avevo pensato che eri scappata da me." spiegò e si mise a ridere. Ma quanto sei stupido? E quel Kyuhyun maledetto... Ecco come aveva fatto a trovarmi. Sospirai di nuovo, almeno la lezione se l'erano beccati comunque.
"Ora che ho salvato la vita alla damigella, accetterà di ballare un po' con me?" domandò, era proprio insistente il ragazzo. Feci un grande no con la testa e mi voltai intenzionato a tornare nel locale, la sua mano però mi fermò afferrandomi il braccio.
"Ehi, ehi, ehi. Allora è proprio vero che hai dei gusti di classe. Dopo avermi visto mettere al tappeto quei tre credi che non sia una persona seria?" insisté a cercare una spiegazione per il mio rifiuto. E questo chi diavolo glielo ha detto... Riuscirai mai ad accettare un no e andartene tranquillamente? Feci di nuovo segno di no sospirando. 
"Vorrei sentirti parlare." disse all'improvviso. Se mi sentissi parlare ora saresti già scappato. Si azzittì dopo quelle parole, forse finalmente aveva rinunciato. E così sperai che fosse, ma dovette distruggere ogni mia speranza avvicinandosi al mio volto così velocemente da impedirmi di reagire e fermarlo. 
Mi baciò. Sì, lo fece. Rimasi scioccato, era insistente ma non credevo arrivasse a tanto. Eppure di nuovo non me ne andai subito e rimasi lì immobile, sicuramente era meglio evitare di bermi quei drink. Quando però cercò di passare oltre al semplice bacio e io mi ripresi gli arrivò un bel schiaffo che fece apparire subito il segno sulla sua guancia, non si mosse dopo la mia azione, così gli voltai le spalle e mi sbrigai ad andarmene da lì. Ora col diavolo che ci torno al Blue Night, vado solo per cambiarmi, ma passerò dal retro e poi riferirò al bodyguard di avvisare Kangin che me ne sono tornato a casa. Era ovvio che la giornata doveva finire così, complimenti a me.
 

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