I love that asshole.

di myskinnylove
(/viewuser.php?uid=184338)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** oh, shit. ***
Capitolo 2: *** I love the blonde and I hate the Morrish ***
Capitolo 3: *** take drugs? ***
Capitolo 4: *** Don't touch me. ***
Capitolo 5: *** Dance. ***
Capitolo 6: *** I hate myself. ***
Capitolo 7: *** What? ***
Capitolo 8: *** War was! ***
Capitolo 9: *** Dreams, Malik, dreams. ***
Capitolo 10: *** Thanks Payne. ***
Capitolo 11: *** I'm yours. ***
Capitolo 12: *** Who is the thief? ***
Capitolo 13: *** My Oliver Queen. ***
Capitolo 14: *** the stars. ***
Capitolo 15: *** Mario Kart. ***
Capitolo 16: *** im in love with you. ***
Capitolo 17: *** Heart attack ***



Capitolo 1
*** oh, shit. ***


                                                                                                      I love that asshole
                                                                                                                           Capitolo 1 

Mi stavo facendo spazio tra quella gente, alcune troie che ballavano, altri ubriachi fradici, altri sobri ma imbambolati come rincoglioniti.
Finalmente vidi il piano bar, mi affacciai e chiesi un cocktail, uno di quelli forti, mi sedetti su quei sgabelli, aspettando che quel fottuto cocktail arrivasse.
Iniziai a sorseggiarlo, all'inizio fu come succhiare uno spicchio di limone, poi, continuando, divenne come acqua. Dal piano di sopra, vedevo Roby che ballava con un ricciolo, non tutto questo splendore, ma cosa mi importava, doveva piacere a lei no?
Sentii una voce accanto a me, era un ragazzo, moro, alto, vestito con jeans neri, una t-shirt bianca con scritte nere, e una giacca in pelle, ordinava lo stesso cocktail che avevo preso io.
-"Non è troppo forte per una ragazzina?"
-"Come mi hai chiamato, scusa?" mi voltai, assottigliando gli occhi. Mi ritrovai accanto un ragazzo, moro, con un po' di barbetta, e dei capelli, che non so come descrivere.
-" Vuoi lo spelling? ti ho chiamata: r-a-g-a-z-z-i-n-a , o forse preferisci, bambina? " Disse il moro, ridendo come un ebete.
-" Ma chi cazzo sei? Bambina a me non mi chiami, hai capito?" Mi alzai e me ne tornai di sotto, accomodandomi sui divanetti.

Aspettai all'uscita Roby, stavo appoggiata al muro, e a qualche metro, c'era un tizio, ubriaco ovviamente, si avvicinava a me barcollando. Mi voltai, quando mi venne addoso.
-" A bella! Dove vai, di notte, da sola? "
Mi scostai di scatto. Indietreggiai, ma mi scontrai con qualcuno, in quel momento pensavo, anzi pregavo, che non fosse un altri ubriaco senza controllo.
" Hey, amico hai qualche problema?
Mi voltai, per vedere chi era,  era quel coglione di prima, quello che mi aveva dato della 'ragazzina' o per meglio dire ' bambina' .
Il tizio iniziò ad indietreggiare, e si diresse verso il parcheggio parcollando.
" Tu, che vuoi da me? " gli domandai, con un tono freddo.
" Hey ragazzina, ti ho salvata da quel tizio e mi parli così?
" Tesoro, finchè tu continuerai a chiamarmi 'ragazzaina' io continuerò a parlarti così, e anche peggio se vuoi."
" Allora, ragazzina, dimmi il tuo nome."
" Mi chiamo: fatti i cazzi tuoi." gli dissi irritata, dandogli di spalle, dirigendomi verso l'entrata, ad aspettare Roby.




__________________________________________________________________
Incominciamo col dire che questo è un capitolo mooolto corto, lo so.
Ma ho appena iniziato, e devo aggiustare alcune idee.
Spero che questa sotria vi attiri. 

Grazie a chi ha letto.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I love the blonde and I hate the Morrish ***


                                                                                                                             I love that asshole
                                                                                                                                                        Capitolo 2


Venti minuti, ero stata lì, venti minuti ad aspettarla, si presenta con un sorriso stampato in faccia, e teneva per mano, il ricciolino di prima, che subito, mi presentò.
-Lui è Harry - disse Roby, guardandomi.
-Piacere, mio - disse, il ragazzo allungando la mano verso di me, con un sorrisino sghembo. 
allungai la mano, e la strinsi forte, mi presentai -io sono April - sorridendo un pochino.
Il ricciolo disse guardando Roby  - Vado a chiamare due amici, e poi andiamo a casa, ok baby?-
-Ok, ti aspetto qui.- rispose Roby, sorridendogli. Povera stupida, quello se la voleva scopare, e basta, illusa.
Mentre quel Hanry, Harry, o come diavolo si chiamaza, presi per il braccio Roby, trascinandola verso di me e gli dissi, con voce di rimprovero: 
-Stai attenta a quel casanova, non mi piace, sappilo. -
-Tranquilla, so come comportarmi.- mi rispose, con sicurezza.
Dopo poco, si presentò il riccio, con due ragazzi alle spalle. Non ci posso credere, uno dei due, è lo stronzo di prima. Lo fulminai con lo sguardo anche da qualche metro di distanza, poi mi accorsi dell'altro amico, oh, quello era tanto ben di Dio. Era alto, muscoloso e biondo.
Si presentò passandosi una mano sui capelli:
-Io sono Aaron, piacere - disse allungando la mano verso di me.
-Oh, piacere tutto mio- risposi, stringendo la sua mano con decisione.
-Hey, ragazzina, a me non mi saluti?- disse il moro, sorridendo maliziosamente.
-Hey testa di cazzo, nessuno ha voglia di salutarti e tantomeno di conoscerti - gli risposi, irritata.
Aaron scoppiò a ridere, dicendo :- ti ha proprio smerdato, la ragazza-
Il moro, si allontanò dal gruppetto, senza dire niente, accendendo una sigaretta. Meglio così. Persona più menefreghista non poteva esistere. Mpf..
-Allora, ci moviamo? - disse Roby, fissando il ricciolo.
-Si, andiamo, baby- rispose lui ridendo-
-April, tu cosa vuoi fare, vieni con noi? - mi domandò Roby. 
-No, preferisco andare a casa- ribattei.
- Suvvia, non fare la preziosa, vieni, stai un po' con me- disse Aaron, sorridendomi a trentadue denti.
Oh, quel ragazzo, era così figo, se si può dire. 
-Mmmmmh, okay - risposi.
Il biondino mise il braccio sulle mie spalle, e ci avviammo alla macchina di Harry, e che macchina, porca miseraccia, un morto di fame, proprio.
Lo stronzo era dietro di noi, ma chi se ne frega.

Mi accomodai in salotto, misi la giacca sull'appendi abiti, accanto alla porta d'ingresso. Mi sedetti sulla poltrona.
Roby e Harry erano salito al piando di sopra, prevedibile.
Aaron, si affacciò dalla porta della cucina:- vuoi da bere?- mi chiese sorridendo.
-Hai della birra?- chi domandai .
-No, però esco a comprarla, c'è un negozio aperto, anche fino a tardi, ci metto dieci minuti
-Okay, ti aspetto qui-
Aaron riprese la giacca, le chiavi ed uscì.
Ero lì, seduta, il piede non faceva altro che fare su e giù, solito tic.
-Ragazzina...- sentii dire, alle mie spalle.
Poi staltò giù e si buttò sul divano.
-Entrata abbastanza 'matura' non credi?- colpito ed affondato, ora vediamo chi è il bambino.
-Dov'è quel cazzone? - Disse infastidito.
-E' andato a prendere della birra.- gli risposi guardando l'ora sul telefono.
- HA HA HA che coglione che è, ti sbava dietro, fà pure il leccaculo! - disse ridendo.
-Farà pure il leccaculo, ma meglio di te è.-
Quel sorriso scoparì al contrario del mio, ancora una volta, avevo vinto io. Mi alzai, abbassai il vestito, chiesi al moretto, mentre mi scansavo dalla poltrona:
-Potresti dirmi dove si trova il bagno? -
-Si, certo, difronte a te, la seconda porta a destra-
-Okay, grazie- strano, era stato gentile, è riuscito a dire una frase senza quel ragazzina.
Aprii la porta, e mi ritrovai in cucina, ecco, mi aveva fottuta.
-Sei uno stronzo!- gli urlai.
-Grazie babe.- rispose lui.
-Dimmi dov'è il bagno, spicciati - gli dissi, uscendo dalla cucina.
-Te la fai sotto?-
-Vuoi che piscio sul tuo salotto?-
-ll bagno è di sopra, seconda porta a sinistra.-
salii velocemente le scale, entrai finalment ein bagno, fatto quel che dovevo fare, mi lavai le mani e mi guardai allo spechio, ero proprio ridotta male, mi sciolsi i capelli, che avevano ancora i boccoli del giorno prima, figo.
Appoggiai le mani al lavandino, per riprendere fiato, era stata una giornata faticosa.
La porta dietro di me si spalancò di colpo, mi voltai di scatto e dissi: - Che cazzo! Non puoi bussare?-
-Questa è casa mia-
-E quindi? La buona educazione non la conosci?-

>>Continua...




_______________________________________________________________myspace
Rieccomi qui, con questo secondo capitolo, ancora ho un po' le idee confuse,
accetto anche qualche suggerimento, qualcosa di nuovo, qualcosa di appassionante,
lol. Comuuunque detto questo, che ne pensate dello scontro tra April e il moretto?
e di April e Aaron? 
Se mi lasciate una recensione ne sare felicissima.
A presto bellissime lettrici.


PS: SCUSATE PER EVENTUALI ERRORI!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** take drugs? ***


                                       I love that asshole
                                                                                                                                    capitolo 3 part1

La porta dietro di me si spalancò di colpo, mi voltai di scatto e dissi: - Che cazzo! Non puoi bussare?-
-Questa è casa mia-
-E quindi? La buona educazione non la conosci?- gli urlai.
Era lì, di fronte a me, e stava accennando di avvicinarsi. Sussurrò -Non mi hai ancora detto il tuo nome, ragazzina- cambiando tono alla parola 'ragazzina', stronzo vero?
-Ti ho detto, Fatti i cazzi tuoi. Questo è il mio nome- gli abbozzai uno di quei sorrisi finti.
-Apriiiiiiiiiiiiiiiiiiiil! dove sei???- si sentì urlare dal piano di sotto.
Cazz..era ritornato Aaron. 
-E così ti chiami April?- ribatté il moro, facendo un sorrisino ebete.
-Si.- risposta secca, ma era l'unica.
-Nome buffo- disse il moro, dandosi una veloce occhiata allo specchio, alle mie spalle.
-Certo, se non metti del tuo in ogni frase non sei contento?- detto questo, me ne andai, lasciandolo lì come una merda.
Brava April, sono felice, tira fuori gli artigli.
-Ah, eccoti, ho preso la birra- disse Aaron, tirandole fuori dalla busta.
-Non mi vanno, scusa. Credo che andrò a casa- non avevo più voglia di restare.
Rimase in silenzio, dopo tirò fuori uno di quei sorrisi del tipo ti-perdono. (?)
-Vuoi che ti accompagno?- disse dolcemente, ammirevole no?
-No grazie, vado da sola- ribattei, abbozzando un sorriso.
Lo abbracciai, dandogli un bacio sulla guancia a me ne andai.

Scesi le scale, trovai Aaron stravaccato sul divano con una birra in mano.
-Oh Zayn , eccoti qui- disse mentre si voltava di qua e di là per cercare il telecomando.
-Cazzo vuoi?- ribattei –Dov’ è April?- gli domandai.
-Se n'è andata, non vedo l'ora di farmela- disse con disinvoltura. 
-E' un osso d'uro, non ci riuscirai brutto cazzone-
-Lo so, ma domani sera, grazie a queste- tirò fuori dalla tasca delle pasticche, in una bustina -riuscirò a farmela-
-Che depravato. Io ci riesco anche senza quelle
-HAHAHAAHHAHAHAH non credo-

-Muovi il culo!- mi urlò Roby, che stava saltellando nel cortile della scuola.
-mm..che palle, non ho dormito stanotte, ho sonno, voglio andare a casa! 
-eddai April, oggi pranzerò con Harry, sono superfelice!-
-wow. . . contenta per te- dissi con voce, bassa e annoiata.
-Ci sarà anche Aaron e Zayn-
-E mo Zayn chi è?- gli domandai sgranando gli occhi.
-E' quello moro, alto- disse guardandomi con espressione stupita - non sai come si chiama?-
-No, e non mi interessa-
-Come mai ce l'hai tanto con quel povero ragazzo?-
-Povero? ahahaha ma quello è uno stronzo di qualità-
-No, poverino- disse con una faccina triste.
-mpf...- sbuffai e me ne andai dentro.
Dopo aver attraversato il corridoio con passo felpato, aprii il mio armadietto e appoggiai i libri e presi solo quello di economia. Che liberazione, le mie braccia imploravano pietà.
-Buon giorno, April- disse una voce calda sottolineando quel 'APRIL'.
Chiusi l'anta e mi ritrovai il moro. Zayn.
-Buon giorno anche a te- gli dissi con durezza.
-Wow già incazzata di prima mattina?-
-Tu non mi conosci, sono incazzata 24 ore su 24- dissi alzando il sopracciglio.
-Volevo chiederti, se stasera puoi darmi ripetizioni di...- guardò il libro che stringevo tra le braccia - di economia!-
-mmmmmmm... fammi pensare..- esitai - NO!-
Mi incamminai in classe, avevo sempre lui al mio fianco, che continuava a  parlarmi -Suvvia April, mi serve aiuto, non passerò l'esame, ti prego- continuava a dire, mentre faceva occhi dolci. - Okay, ma la prima parola sbagliata che fai, giuro che le ripetizioni te le sogni la notte, chiaro?-
-Si signore-  rispose, facendo cenno con la mano, come i soldati.
Mi scappò una risata, era davvero buffo quel ragazzo, mi incuriosiva parecchio, era strano, era STRONZO, ma nonostante tutto, mi piaceva. Okay, sto sbagliando, perchè April, perchè ti vai a scegliere questi coglioncelli, perchè? o sei stupida o sei stupida.
-Adesso vado, per l'orario ci mettiamo d'accordo dopo, okay?-
-Ci vediamo per pranzo?- domandò abbozzando un sorrisino.
-Okay, a dopo-


-Oddio, quella di chimica è una puttana, ti giuro- dissi sbuffando mentre appoggiavo il vassoio sul tavolo.
-Ciao April- disse Harry sorridendo.
-Ciao...- ribattei.
Seduta, mi guardai attorno, odiavo quella scuola, biondine-troiette da tutte le parti,  odiavo stare lì. Girai la testa per guardare dietro di me, e vidi Aaron, illuminazione divina, c'era quel raggio di luce del sole, che lo illuminava, tuta con maglietta grigia, ecco si stava avvicinando al mio tavolo, sorridendo. Morta.
-Ciao ragazzi, ciao April- cu salutò cordialmente.
-Ciao Aaron- risposi spostandomi più in là.
Sentii una piccola spinta, in quel momento, anzi di trovare Aaron seduto accanto a me, trovai Zayn.
-Eccomi, babe- disse, facendomi l'occhiolino.
-Quello era il mio posto- si intromise Aaron.
-Bè ora è il mio- rispose, guardandolo male.
OKAY, BELLA SITUAZIONE.


_______________________________________________MYSPACE
Macciao carissime lettrici, vi ringrazio tanto tanto, nel capitolo
precedente ho ricevuto 3 recensioni, è un record. lol
Vi ringrazio tantissime, okay, il capitolo non è WOW, ma vabè.
Il prossimo sarà WOW, promesso.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Don't touch me. ***


                                                                                                            I love that asshole
                                                                              Capitolo 4



Infilai le chiavi nella serratura, spinsi la porta ed entrai.
-Fai come se fossi a casa tua- dissi appoggiando il cappotto, non doveva fare come se fosse a casa sua, lo dissi solo per buona educazione.
-Permesso..- disse flebilmente, appoggiando anche lui il cappotto.
-Bella casa, ragazzina- disse guardandosi attorno.
Ah ecco, mancava qualcosa, i suoi commentini. 
-Grazie michione...- risposi - ci mettiamo qui? per studiare?- gli indicai il salotto, con un tavolino al centro.
-Si va benissimo- disse mentre si accomodò sul sofaa.
No ma, fai pure...
Presi lo zaino, tirai fuori i libri e mi accomodai sul tappetone, spostando il tavolino.
-Allora, quale argomento devi ripassare?- gli chiesi, guardando l'indice del libro.
-mmmmh.....quello dell'ultima volta...- rispose.
DEEEEEEEEN!!!
il citofo, chi cavolo poteva essere?
mi alzai di corsa e risposi -Chi è?-
-Chi era quello?
ommerda...
-Peter, che cosa vuoi?-
-Scendi devo parlarti- disse lui.
-Non ho nulla da dirti- gli dissi, con tono duro.
-Se non scendi tu, salgo io!- quasi urlò.
-Arrivo- risposi, sembravo un cagnolino, ma non volevo fare avere problemi al moro e poi a casa mia.
presi il cappotto...
-Tutto apposto?- chiese il moretto, voltandosi verso di me.
-Torno subito- risposi senza nemmeno guardarlo.

Scesi le sale di corsa, quasi mi scapicollavo, lui era lì, appoggiato al cofano della macchina.
-Cosa voui ancora?- gli domandai mantenendo la distanza.
-Chi diavolo era quello?- ringhiò.
-Cosa ti importa a te? Non sto più insieme, non ti deve interessare più un cazzo- risposi.
-Tu dimmi chi è quel fottuto cazzone!- urlò, venendo verso di me.
Okay, April, preparati...
-E' un amico! devo aiutarlo con i compiti!- gli risposi indietreggiando un poco. Ma lui era già vicino a me.
Aveva già messo le sue mani addosso a me, mi teneva il braccio, con una forte presa, quella che fino a qualche mese fà, sentivo ogni sera.
-LASCIAMI!- gli dissi con apparente calma.
dentro di me c'era il caos.
-Non voglio più vederti con quello e con nessun altro- disse avvicinandosi al mio viso.
-Mi hai rotto il cazzo Peter, non sono più la tua ragazza, non mi rompere- gli dissi scostandomi di scatto.
-Non finisce qui April Black- ringhiò avviandosi verso l'auto, quella che lui tanto amava.

-Eccomi, scusa ora riprendiamo- gli sorrisi, ma lui non ricambiò, era stranamente serio...
-Chi era quello?- chiese.
-Oh ti prego, anche tu con tutte queste domande- risposi mettendomi a sedere accanto a lui sbuffando - lui è il mio ex è un coglione, vuole fare tante scene...non capisce che è f-i-n-i-t-a!-
-Ti ha messo le mani addosso?- chiese con tono alquanto serio.
-si.. lo ha fatto più di una volta, però sono cresciuta, e non mi faccio più usare, le vedi queste?- abbassai la maglietta per fargli vedere la spalla - questi sono i lividi, che nonostante i mesi, sono ancora qui, nella mia pelle come i ricordi, ma non ne voglio parlare più- dissi abbassando lo sguardo e tirando su la maglietta - sia chiaro, fanne parola con qualcuno e per te, signor Malik è finita, capito? finita! non scherzo.-
-Mi dispiace- mi prese e mi abbracciò.
Ero rimasta sorpresa da quell'abbraccio, infondo, quel ragazzo nemmeno lo conoscevo così bene, ma era l'unico con cui ne ho mai parlato, perchè il mio cuore mi diceva che potevo, e l'anima lo voleva altrettanto.
Il cuore pompava a mille, avevo paure che andasse in tilt.
Perchè quella sensazione per quello stronzo di prima categoria? Perchè mi sentivo sicura tra le sue braccia? Perchè non avevo più paura di quello che c'era là fuori? Perchè avrei voluto rimanere tra le sue forti braccia per l'eternità?
Cosa ti sta succedendo April?
Ripigliati.





MYSPACE_________________________

Okay, eccomi qui, di nuovo io. LOL.
Scusate, ma questo capitolo non mi soddisfa, a voi?
Cosa ve ne pare? Vi prego siate sincere.
Che ne pensate del comportamento di Zayn? Secondo fine?
Prova pena per April? Oppure, si sentiva di farlo?
A voi le ipotesi...
Grazie per aver letto e recensito.

vostra
 F r e e   S p i r i t
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Dance. ***


                                                                                                                                         

                                                                                                                        I love that asshole
                                                                                                                                                 Capitolo 5



-Abbiamo finito!- chiusi i libri con forza provocando un tonfo. Far capire a Zayn alcune delle cose basilari era una cosa impossibile, sembrava davvero una di quelle ochette bionde, solo che in versione mora e con quello tra le gambe.
-Di già?- chiese guardando l'ora.
-Ah bello, sono le otto meno un quarto, devo prepararmi- gli risposi alzandomi da terra e mettendo i cuscini a posto.
-E dove devi andare?- mi domandò chiudendo i libri e mettendoli nello zaino.
-Ma i cazzi tuoi no?- gli dissi facendo uno di quei sorrisini finti.. -Comunque, vado in discoteca con Harry Roby e Aaron- puntualizzai.
-Uscita a quattro?- rise in modo malizioso - Siete ridicoli, sembrate dei ragazzi di terza media-.
-E tu un potto di prima elementare- ribattei.
Il moro si alzò e si stiracchiò, poi incominciò a passeggiare per il salotto, okay dovevo ammettere che era devvo bello, prima non ci avevo fatto caso, ma quella camicia a quadri rossa gli stava bene.
April? torna in te.
-Hmm.. La porta è quella? vuoi che ti accompagni?- ero stata un po' acida, ma dovevo prepararmi.
-Volevo solo chiederti se vuoi un passaggio, vado anche io a casa di Aaron e Harry, solo se ti spicci però- puntualizzò, mentre guardave le foto sul comò.
-Tu? chiedi a me di spicciarmi? sono una donna, insomma!- ribattei facendo una faccia alquanto sorpresa gesticolando con le mani -Okay, accetto.. aspettami qui, vado a prepararmi, ricchione- la parola ricchione la disis a bassissima voce, tanto per non farlo sentire a lui, salii di corsa e andai in camera.


POV ZAYN
In quelle foto, appariva una ragazza con capelli ricci e occhi piccoli e marroni scuro, rideva in qulunque foto. Mi soffermai sulla foto di lei con sua madre, che facevano i compiti sul terrazzo, April è davvero diversa da queste foto, ha i capelli lunghi e lisci, marrone scuro, come i suoi occhi, profondi. Nelle foto sembrava dolce e una grande sognatrice, invece da quando la conosco è sempre stata acida e stronza, se si può dire.
Stavo per dirigermi a vedere le foto nel corridoio quando sentii dei passi sulle scale, non erano tacchi, guardai prima i piedi, erano dei stivali con delle borchie, poi alzai lo sguardo e la vidi, bella come sempre, con un paio di pantacollant neri e una larga maglietta bianca con una croce al centro, capelli legati in una coda alta con qualche ciuffo di capelli piastrati, senza trucco, quello mi stupiva, di solito le ragazze si truccano per andare in discoteca, lei no.
Prese la borsa e la giacca e mi disse - Brutto rincoglionito, andiamo?- fine la ragazza, eh.
-Si, prendo le chiavi della moto- risposi.
-Le chiavi di cosa?- domandò lei, fermandosi allargando le braccia.
-Di una m-o-t-o? si cos'è vero?- gli domandai ridendo, amavo stuzzicarla era una di quelle ragazze che rispondeva a tono senza farsi troppi problemi.
-Si lo so cos'è, non sono stupida come te- rispose -Ma non ci salgo  con te, su una moto- aggiunse puntualizzando 'con te' e 'moto'.
-Be, fà come vuoi, io vado- gli dissi voltandomi verso la porta.
-Okay, ma guida piano- ringhiò - non ho voglia di camminare- aggiunse poi.
Si chiuse la porta alle sue spalle, dopo due giri di chiavi.
Tirai fuori il mio e il casco che avevo in più, e glielo porsi, lei esitò un attimo e poi lo prese con decisione.
-Tieniti forte- gli dissi.
-Oh Zayn Malik, non osare ad andare forte, e guiro, se lo farai, questa moto te la ritroverai nel culo, e giuro che lo faccio!- ringhiò mentre saliva sul sellino.
Mi faceva morire dal ridere con queste affermazioni, o meglio, minaccie, e non riuscii a trattenere una risata.
Aumentai un po' la velocità, un po' per mettergli paura, e sentivo le sue braccia che stringevano ancora più forte.
Dopo un piccolo tragitto, spensi il motore, e sentii un sospiro di lei.
-Grazie a dio è finito- disse levandosi il casco.
-Non ti è piaciuto?- gli domandai - Forse per le bambine un giro in moto e troppo, perlopiù con un figo come me- risi.
-Oddio, e qui la bambina sarei io? sei un montato! mpf...- sbuffò lei dirigendosi alla porta.
Diiin doon. Suonò il campanello.
Diiiiiin dooon. Lo suonò di nuovo, si stava innervosendo. Quella ragazza era davvero strana, davvero.
Aprì la porta Harry e la salutò con un - Ciaaaaaaaaaaaaaao April- aggiungendo un sorriso sghembo.
-Ciao.- risposta secca da parte sua.
Harry mi guardò come per dire: 'che gli hai fatto' e io non feci altro che guardarlo spalancando gli occhi e alzando le mani.
Entammo e lei salutò Aaron, quando lui la baciò su una guancia e le mise la mano sulla schiena,  strinsi i pugni.
Zayn, perchè questo comportamento?
Mentre Aaron l'abbracciava mi lanciò un'occhiata, aggiungendo un sorrisino, sapevo cosa volevo fare quella sera, e io glielo avrei impedito.
Poi quel minchione aprì la fogna -Sei bellissima stasera-.
-suvvia, le cazzate...- rispose April mentre si sedeva sul divano con Roby.
Aaron non faceva altro che fissarmi e poi posare lo sguardo su April, ridendo. Quel coglione mi stava facendo incazzare.


Aaron guardava il culo ad April, e poi riguardava me, era un proco lo avevo sempre detto.
Nemmeno il tempo di farla sedere che la prese per i fianchi e la portò in pista a ballare, non so perchè ma mi bruciava una rabbia dentro, questo mi rendeva ancora più incazzato, odiavo quella ragazza scontrosa, ma non capivo perchè, vedere lui che appoggia le mani su di lei, mi faceva imbestialire.
Dovevo salvarla da quel cretino.


POV APRIL
Ballavo con Aaron a qualche centimetro da me, scatenato più che mai, era davvero buffo, anche il suo modo di ballare lo era.
-Vado a prendere qualcosa da bere- gli dissi avvicinandomi al suo orecchio, di già non ce la facevo più, stavamo lì da cinque minuti, ma mi ero già rotta, tipico di me.
-Okay- urlò, anche se con la musica altissima era come se avesse bisbigliato.
Andai al bar e ordinai l'angelo azzurro. Faceva schifo, sembrava di bere un detersivo, ma cosa mi importava.
Presi il bicchiere e ritornai al tavolo dove c'era Roby e il riccio che si scambiavano effusioni... Che schifo, mi sedetti poco più in là.
Guardandimi attorno vidi Aaron ballare con delle biondine, aveva un bicchiere in mano, si stava proprio divertendo. 
Eppure non mi faceva nessun effetto, avrebbe dovuto. Infondo era uscito con me, e si stava baciando con due oche giulive, e io ero impassibile, anzi mi divertiva.
Sentii una voce che mi fece rabbrividire, per quanto fosse vicina a me, sentivo il suo respiro.
-Ti annoi April?-
Mi voltai e mi trovai Zayn, a qualche centimetro da me, colsi quell'occasione per guardarlo meglio, osservarlo. I suoi occhi mi attiravano, erano di un marrone chiaro, non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, sembravo una rincoglionita.
Svegliati ebete! 
Sentii una piccola voce provenire dal mio cervello, solita vocina.
Sobbalzai un poco. 
-No, in realtà mi diverto- risposi, ritornando a guardare la pista. Lui se sedette sul divanetto, accanto a me, guardando nella mia dirazione.
-E ti diverti a fare cosa?- chiese lui, cercando di capire cosa mi divertiva tanto in pista.
-Nel vedere Aaron baciarsi contemporaneamente con quelle sue- non riuscii a trattenere una risata.
Zayn mi guardò perlesso - non dovresti essere incazzata?- mi domandò poi.
-Perchè dovrei? non è il mio ragazzo- risosi poi.
Passammo circa mezz'ora a ridere per i  comportamenti di Aaron in versione ubriaca, finirono quando lui venne verso di noi.
-April! cosa ci fai con lui?- urlò buttandosi sul divano in mezzo a me e a Zayn. Non si fece scappare un rotto, uno di quelli potenti e sonori.
-niente stavamo parlando, tu avevi da fare.- gli risposi scansandomi.
-Oh, non è colpa mia se tu sei una stronza e fai la preziosa- disse lui avvicinandosi a me.
-Grazie Aaron, i tuoi complimenti mi lusingano- ribattei sorridendo.
-Ora vattene Aaron, stai esagerando- intervenne Zayn.

Mi ritrovai in uno di quei sudici bagni, quelli della discoteca, con le lacrime che rigavano il mio viso...
Quello che mi aveva detto Aaron mi aveva ferita, anche se non lo avevo dato a vedere a Zayn... Che ora si trova ad aspettarmi fuori..




MACCIAO BELLEEE!
Questo capitolo non è molto WOW, okay, scusate,
avrei voluto scrivere quello che Aaron ha detto ad April, 
ma dopo sarebbe stato troppo lungo, e avevo paura di annoiarvi.
Comunque sono state parole forti e meschine.
Ma vogliamo parlare di Zayn che gli è corso dietro capendo che lei ci stava male,
nonostante avesse fatto finta di niente? :3
In questa parte lui sarà fondamentale, e April aprirà gli occhi.
ps: del POV ZAYN che ne pensate? a voi i commenti!
BASTA! ho detto abbastanza, Grazie per aver letto.

SE VOLETE LASCIARMI UNA RECENSIONE, VI AMEREI. LOL
VI AMO LO STESSO.
CI VEDIAMO CON IL PROSSIMO CAPITOLO.

vostra
 f r e e  s p i r i t

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** I hate myself. ***


                                                                                                                 
                                          I love that asshole
                                                                                                                                                       Capitolo 6




Le sue parole risuonavano nella mia mente, non erano parole nuove, erano quelle parole che sentivo da anni, quelle parole che ripetevo ogni sera a me setssa...

«Brutta, grassa e inutile» erano queste le parole che avevano fanno sì che io diventassi la persona che ero ora, stronza e chiusa.
Continuavo a guardarmi, lo specchio rifletteva la mia immagine, le lacrime continuavano a scendere come un fiume in piena, e io non ero abbastanza forte da trattenerle, quella sera, non ci ero riuscita... eppure, trattenere quelle lascrime, era sempre stato facile, non piangevo, lo facevo da sola in camera prima di addormentarmi.
Questa era la verità e Aaron pur essendo ubriaco, aveva fatto centro, centro nel mio punto debole, avrei dovuto fregarmene, ma c'è sempre un fondo di verità, e poi gli ubriachi sono i più sinceri del mondo. 
«Le perole possono essere come coltelli» e quella frase aveva fottutamente ragione, quelle parole, erano peggio di un'ascia conficcata nel mio cuore.

Sobbalzai nel sentire una forte botta alla porta e nell'intravedere Zayn entrare. Con sveltezza mi asciughai le lascrime e abbozzai un sorriso facendo finta di niente.
Si fermò un attimo a guardarmi, ero lì a un metro da lui, con gli occhi gonfi, rossi e con un finto sorriso. Prese a camminare verso di me, e si fermò a qualche centimetro.
-Cos'hai?- mi chiese dolcemente.
-Nulla, dovevo rinferscarmi un attimo- risposi sorridendo. Non ci avrebbe creduto nemmeno un pokèmon, mi dovevo rinfrescare per cosa? e poi nel bel mezzo di ottobre?
April, hai una grande fantasia nel pararti il culo.
-No, davvero, dimmi cos'hai?- insistette - E' per quello che ti ha detto Aaron?- domandò.
Abbassai lo sguardo, per poi guardarlo sorridente e affermare -No, maddai, ti pare che me la prendo per cose simili? hahahahah, non mi conosci-.
Non mi conosceva, ma aveva capito tutto, e io ero semplicemente una gran falsa.
-Sicura?- mi chiese cercando di incrociare il mio sguardo.
-Oddio che palle che sei, ti dico di no! quindi è no, basta!- gli dissi sbuffando, ero stata per l'ennesima volta acida con lui, ma non avevo altra possibilità.
-Bè statti calma ragazzina- rispose lui, ecco il Zayn stronzo, IS BACK.
D'altronde lo ero stata anche io. 
Uscimmo dal bagno, presi le mie cose, borsa e giacca e dissi a Roby - Io me ne vado, non ho più voglia di stare qui-
-No! su rimani!- urlò lei, per frasi sentire, gli feci cenno con la mano per salutarla e poi andarmente.
L'aria fredda mi colse impreparata, mi infilai la giacca e mi strinsi a me, morivo di freddo, e avrei dovuto camminare fino a casa.

Quella mattina ero uno zombie, non avevo dormito quella sera, quelle fottutissime parole, avevano preso il sopravvento nella mia mente, ebbene sì, io credevo in quelle parole, mi descrivevano precisamente, tre fottutissime e vere parole, quelle tre parole racchiudevano April Black.
Mi trascinai in aula di musica e mi buttai letteralmente sul banco. Ero entrata in coma, coma post non so cosa, quel giorno non avevo senso, non avevo voglia di niente, sopratutto voglia di 'parlare con Zayn' che si era appena seduto nel banco accanto a me.
-Non si saluta ragazzina?- mi domandò.
Nemmeno alzai lo sguardo, continuavo a tenere la testa appoggiata alle braccia che formavano un 'cuscino' sopra il banco.
-Hey, ci sei?- insistette.
-Che minchia vuoi?- borbottai, continuando a 'dormire' -non ho voglia di salutarti, okay? sono incazzata- aggiunsi.
-Da quando ti conosco, sei sempre incazzata- disse sorridendo.
-Sei stato fortunato, ancora non mi hai visto infuriata, e se continui a parlarmi lo sarò presto, e non è uno spettacolo- lo avvisai.
-Mammamia che personaggio che sei- aggiunse poi, voltandosi verso la cattedra.
Non risposi, non ne avevo proprio voglia. 
Dopo un'ora di Mozart, e della sua deprimente vita, un po' come la mia, uscii trascinando i piedi e mi diressi verso il mio armadietto. Appoggiai la testa e rimasi così, mentre tutto alle mie spalle andava avanti, il mondo continuava a girare, il sole splendeva, le troie continuavano a regalarla, e io,  e io non so più cosa mi stava accadendo, tutto questo per quelle tre parole.
Che merda di ragazza, quello era uno di quei momenti in cui mi domandavo:' chi era April Black, cosa era nata  a fare?'
Una voce mi fece sobbalzare.
-Hey babe-
Era Aaron, come mi sarei dovuta comportare? cazzo, cosa dovevo fare?
-Ciao- gli risposi fredda.
-Come stai, piccola?- domandò sorridente come prima.
Come stavo? non lo sapevo nemmeno io, male, depressa, nosense, non lo so, ma di sicuro triste.
-Bene- dissi -ora vado a dopo- aggiunsi poi , coltandomi e dirigendomi verso l'aula di matematica.


POV ZAYN
Vidi Aaron venire verso di me.
-Sai cos'ha April? mi è sembrata strana, prima in corridoio- disse ridendo.
-Aaron, non hai capito che ormai ti odia? per quello che gli hai detto ieri sera?- aggiunsi, quasi urlando.
-Cazzo è vero, dovevo chiedergli scusa, mi sono dimenticato- disse mettendosi una mano in fronte.
-Senti, ascolta, stagli lontano, hai capito? e prova a ridire quello che hai detto, e ti ritroverai spiaccicato per terra, hai capito?- lo presi per il colletto della sua camicia.
-Hey amico, io quella me la faccio, non mi scassare- disse ridendo.
Solo il pesiero di lei con lui, mi faceva morire di rabbia, ma perchè? il mio crevello andò in tilt a quelle parole, e non riuscii a contenermi.
Gli mollai un pugno dritto dritto in faccia, lo volevo fare da tempo.
-Prova ad avvicinarti ancora ad April e ti farà ancora di peggio!- gli sibilai avvicinandomi al suo orecchio.

Mi voltai e lasciai alle spalle quel cazzone, piegato in due, con una mano sul naso, ero soddisfatto, ero contento, ma non capivo, perchè, il mio interesse cresceva per quella ragazza, perchè? cos'aveva di diverso?








________________________________________________________________________________________________________________

HEEYLà BELLI!
CHE NE DITE DI QUESTO CAPITOLO?
VI DELUDE? A ME UN PO' SI.
AVETE LETTO UNO DEI MOTIVI PER CUI APRIL è COSì SCONTROSA,
è UNA RAGAZZA INSICURA, E ZAYN LO HA CAPITO.
POI, PER PARLARE DEL POV DI ZAYN? GELOSO IL NOSTRO MAILK!
DITEMI CHE NE PENSATE, LASCIATE UNA RECENSIONE SE VI PIACE.
GRAZIE A TUTTI.

vostra
 f r e e  s p i r i t


 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** What? ***


Incomincio col dire, grazie a tutti quelli che hanno recensito, ho postato questo capitolo così presto, perchè lo avevo già scritto. LOL.
Spero che questo vi piaccia più di quello  precedente!
Ditemi cosa ne pensate!
Vi avviso, questo è bello lungo!
Ciao belli!


                                                            I love that asshole
                                                                                                                                                             Capitolo 7
 



Posò i libri sulla cattedra con un tonfo, era felice, sorrideva, stronza, chissà cosa tramava.
-Buon giorno ragazzi- disse la Feel.
Alcune lecchine gli risposero in coro.
-Tra tre settimane si terrà il teatro, oggi vi assegneremo le parti- aggiunse poi.
Mi lasciai cadere sullo schienale, che palle, odiavo recitare, non ero brava, e mi imbarazzavo da morire.
-Vedo, signorina Black, che è molto entusiasta- si rivolse a me.
non feci altro che roteare gli occhi, per poi aggiungere – non sa quanto- in modo sarcastico.
-Bene, allora vieni qui e sorteggia- sorrise.
Cazzo ridi? Dovevo estrarre io? Le parti? Col cazzo.
-no, non ho voglia- risposi voltandomi verso la finestra.
-Vuoi un due?-
puttana, mi odiava e l’odio era reciproco.
Mi alzai trascinando i piedi.
-Questa recita, riguarda una storia d’amore e di tradimenti, quindi siate seri- aggiunse.
I bigliettini erano dentro il suo cappello, che schifo…
Infilai la mano, dopo aver toccato tanti bigliettini ne estrassi uno, nome: Tiffany Stund. Ecco, la troia.
-Stund, farai la parte della ragazza dell’amico che tradisce.-
-Fico!- aggiunse lei, con la sua voce stridula.
L’altro bigliettino, nome: Aaron Lee. Parte: Il protagonista.
Bigliettino, nome: Judy McCort. Parte: Madre del ragazzo.
Bigliettino, nome: Zayn Malik. Parte: Amico che tradisce.
Okay, questa recita avrebbe fatto schifo, già la storia fa schifo, uno tradisce l’altro, e così via…merda! I miei pensieri svanirono quando aprii il bigliettino e lessi il mio nome.
Parte: Protagonista.
Cazzo, quando la Feel lo disse, l’avrei voluta uccidere.
-Ora posso andare?- gli chiesi seccata, appena aveva pronunciato quella parola; protagonista.
-vai- rispose, grazie a dio.
Ero sovrappensiero, la campanella mi riportò alla realtà, quella maledetta ora era finita, nemmeno avevo ascoltato che parti avevano dato agli altri.
Prima che tutti si dileguassero, la Feel urlò – Oggi pomeriggio alle 15.00 si incomincia! Se non ci sarete il due sarà assicurato!-
Troia, troia, troia.

Appoggiai i libri per prendere quelli di letteratura, era solo la seconda ora, e io morivo di fame, avevo deciso la sera prima, dopo essermi pesata di non mangiare. Ad un tratto sentii qualcuno alle mia spalle e mi voltai di scatto. Zayn.
-Mi hai fatto prendere un colpo!- dissi con i denti serrati.
-Ti spaventi facilmente!- rispose ridendo.
-Cazzo ridi?- gli domandai. Il suo sorriso svanì di colpo.
Poi, aggiunse – Ci divertiremo con questa recita!-.
-Tu, io no. Devo fare la protagonista, con Aaron, e poco mi va- sbuffai.
-Mi divertirà vederti fare figure di merda davanti alla classe e tutta la scuola- sorrise malizioso.
-Oh, brutto stronzo- gli urlai –Non vedo l’ora di vederti con Tiffany, quell’ochetta giuliva, le risate che mi farò!-
-Gelosa?- chiese avvicinandosi.
-No, caro Malik, nell’essere la coppia più stupida del mondo, non c’è tanto da invidiare- sorrisi calma.
-Non parlarmi così, io stupido non lo sono, hai capito?- disse avvicinandosi ancora a me. Io indietreggiavo il più possibile, ma ero con le spalle sull’anta dell’armadietto.
-Oh- dissi mortificata –scusa, ho dimenticato che tu non sei stupido, ma che sei un imbecille, un coglione e che in questa testolina– aggiunsi facendo un ‘toc toc’ sulla sua testa –c’è un criceto che gira su una ruota- sorrisi.
-Ti avviso April Black- sibilò avvicinandosi, ci trovavamo qualche millimetro di distanza, i nostri nasi quasi si toccavano.
Il cuore si era andato a farsi fottere, sentii il suo respiro sulla mia pelle, un brivido mi attraversò tutto il corpo.
-Modera i termini, la stronza non ti riesce bene- sorrise.
-Ah no? Insegnami tu,ti prego- sibilai sorridendo –ora devo andare- aggiunsi.
Lui si scansò –Ci vediamo oggi pomeriggio- si voltò e se ne andò.
Tirai un sospiro di sollievo, ero incazzata, che novità!
Perché quella reazione? Perché? April, prova ad innamorarti e ti trincio.
Fottuta vocina.
Ero una schizzata, avevo una vocina che mi diceva queste cose, fico no?
Entrai in bagno, mi stinsi la coda.
-Hey scrofa- sentii una vocina stridula dietro di me. Alzai lo sguardo e vidi il riflesso di Tiffany sullo specchio.
-Oh ciao barbie- la salutai.
-Farai la protagonista e rovinerai tutto-
-Almeno io faccio qualcosa di importante, tu, troiettina sei passa di secondo piano-
Rise, una risata isterica, poi disse – Io non faccio la morta di cazzo con Zayn, a proposito, stagli lontano, ci sono già io-
-Tranquilla, nessuno te lo tocca il tuo Zaaaaaayn- risposi.
-Non dovrei nemmeno preoccuparmi di te, sono più belli l cesso di questo bagno che la tua faccia-
-E’ più bella la merda che c’è in quei cessi che la tua faccia- sorrisi.
Se ne andò senza dire niente, finalmente, anche solo la sua presenza mi irritava, e uscii da quel bagno ancora più incazzata e perfino depressa.
Depressa per cosa?
Depressa per odiarmi, odiare me stessa, il mio viso, solita storia, solito dolore.

Mi feci i capelli boccolosi e li potrai tutti d’un lato, mi vestii con i jeans blu, una felpa con le renne di lana.
Volevo farmi carina, almeno, presentabile, per una volta. Le parole che aveva detto Tiffany erano soprattutto il motivo di rendermi più presentabile. Mi lasciavo influenzare, che stupida.
Guardai l’orologio, erano le 14.52 merda! L’auto era passato, merda alla seconda.
Mi precipitai di sotto, chiusi la porta con tanta fretta e andai di corsa alla fermata.
Facevo avanti e indietro, il freddo pungente di ottobre mi faceva morire, riscaldavo le mani sfrecandole l’una con l’altra.
Vidi una moto nera che si fermò davanti a me. Il ragazzo sembrava familiare e anche la moto, si levò il casco e sfoggiò un sorriso che illuminava quel nuvoloso pomeriggio. Cosa diavolo stavo farneticando?
Era quello stronzo di Zayn, nessun principe azzurro, pronto a portarmi lontano da qui.
-Hey, vuoi un passaggio?-mi chiese.
-Che ore sono?- ribattei.
Guardò il display del cellulare e disse –sono le tre meno cinque minuti-
Accettai, non potevo morire di freddo aspettando il prossimo autobus.
Presi il casco e salii, strinsi forte i suoi fianchi, mentre lui dava gas alla moto.
Il viaggio sembrò interminabile, avrei voluto urlare, come faccio quando vado alle giostre, ma non potevo, gli avrei rotto un timpano.
Scesi, traballai un secondo, poi, dopo essermi ripresa, diedi il casco a Zayn.
-Come sto?- gli chiesi guardandomi i piedi.
-Come mai me lo chiedi?- domandò.
-Così, volevo sapere- risposi.
-Da quando ti interessa?- chiese.
-Lascia stare- mi voltai arresa, se esitava così tanto nel dire “STAI BENE” voleva dire, che proprio mi schifava. Ma cosa mi importava? Era ovvio che mi schifava, che cogliona che sono.
Mi sentii tirare indietro per il polso e sentirmi dire -No aspetta, volevo dire, che sei bellissima- mi sorrise, come non aveva mai fatto prima. Ne morivo dentro, ero felicissima, come se la mia anima avesse iniziato a prendere colore, in questi anni che era rimasta grigia.
Mi gasavo per una cosa simile? Ero davvero caduta in basso.
Ricambiai il sorriso senza dirgli niente, cosa avrei dovuto dirgli, grazie? Mi aveva fatto un complimento, anche se di sicuro, lo aveva detto per non farmi dispiacere, l’unica cosa ragionevole che poteva fare.
Mentre andavamo in Teatro sentii i suoi occhi puntati, sempre addosso a me, e questo anche durante le prove.
Il copione era lunghissimo, e io avrei dovuto baciarmi con Aaron e con Zayn, fico no?
Il mal di testa aveva incominciato a farsi sentire… toccava pure a me.
-Ti amo, ti amerò per sempre- lessi la mia battuta.
-Anche io piccola, anche io- rispose Aaron cercando di dare espressione.
-Signorina Black, voglio più espressione, e ora dovete baciarvi!- urlò la Feel.
Di sottofondo sentii qualche risatina, guardai  dietro e vicino alla tenda c’era Zayn, con lo sguardo fisso su di me.
Avevamo appena incominciato, e quella fottuta storia si apriva con questa sdolcinata scenetta.
Che schifo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** War was! ***


           I love that asshole
                                                                   Capitolo 7

-Vi baciate sempre voi ragazzi! Ora cosa vi prende?- urlò la Feel.
-Io non lo bacio- puntualizzai seccata.
-Okay, allora ti scrivo un bel due e ti mando dal preside, chiamando pure i tuoi- aggiunse mettendosi a sedere.
-Faccio tutto io, non ti preoccupare…- mi bisbigliò Aaron su un orecchio.
-No, lo facciamo!- disse poi.
In che diavolo di casino mi ero messa? Dovevo baciare Aaron?
Mi prese di scatto per un fianco attraendomi verso di se e baciandomi, intensamente.
Non potevo nemmeno staccarmi, per quando mi stringeva. Mi aveva pure sbavato, bleah..
Ci interruppe l’applauso della Feel –Bravi! Si fa così!- urlò con entusiasmo.
-Dopo ripassiamo questa parte, fate entrare gli ‘amici’, su!- borbottò.
Andai vicino alla tenda, dove c’era Zayn, seduto.
-Tocca a voi- gli sorrisi.
-Lo so- rispose secco.
Sembrava incazzato. In quel momento ci raggiunse Aaron, che aveva stampato in faccia un sorriso a 32 denti, Zayn lo fulminò con lo sguardo, io me ne stavo lì, in mezzo a loro due, che si guardavano male, la cosa non prometteva bene.
- April, andiamo a riprovare la nostra parte?- mi chiese Aaron, avvicinandosi al mio viso.
-Col cazzo!- risposi.
Zayn si alzò di scatto e prese Aaron per un braccio, allontanandolo da me.

POV ZAYN
- Non ne approfittare!- gli sibilai vicino all’orecchio.
- Oh, puoi contarci, ne approfitterò eccome!- disse divertito.
- Avvicinati più del dovuto e ti aspetterò fuori- lo minacciai, la cosa mi dava tremendamente fastidio, già da come l’aveva presa, durante le prove, mi aveva fatto incazzare, e mi faceva incazzare il non sapere il motivo di quella rabbia, di quella gelosia. Stavo diventando pazzo, April mi faceva impazzire.
Iniziavo ad odiarla.

Mi ritrovai di fronte a Tiffany a recitare delle battute assurde, scene sdolcinate e quel bacio, senza sentimento da parte mia, ma che lo avevo reso da oscar, davvero, mi ci misi di impegno.
Ero incazzato, e quel piccolo sfogo mi avrebbe fatto bene.
Gli applausi della Feel non mancarono, e stranamente, applaudì pure April e Aaron, cazzo, mi stavo innervosendo, quel coglione era ancora lì, vicino a lei.

POV APRIL
Bravo, era stato davvero bravo a baciare quella troietta, per non parlare di come la stringeva a se!
Cosa c’è April, sei gelosa?
Fottuta vocina, perché avevo quella parte di me, che aveva sempre ragione? Ovvero la mia fottuta vocina.
Ero gelosa, okay? L’ho ammesso, certo, ma solo a me stessa. Likeaboss .
Ritornarono dietro le quinte, Tiffany con un sorrisetto contentissimo, quasi saltellando. Mi accorsi che Aaron si dileguò all’improvviso. Pazzo.
-Il chihuahua ha partorito, che sei così felice?- Le domandai ridendo.
-no, mi è successo di meglio, Zayn mi ha baciata- rispose
-Oddio, dovresti proprio essere morta di cazzo, se ti gasi così tanto con un bacio- risi, davvero, quella specie di ragazza-silicone mi faceva schiattare dal ridere.
Zayn rimase sempre zitto. Stano, mancava la sua battutina.
Tiffany corse dalle sue amiche-fotocopie-barbie ridendo e racconta dogli tutto.
-Gelosa?- sobbalzai nel sentire quella voce.
-Ah, allora Tiffany non ti ha mangiato la lingua- affermai ridendo.
-No- rispose, con tono scocciato.
-Suvvia Malik, non essere così scontroso, tutte noi abbiamo quei cinque giorni, parlane con me, ti ascolto- dissi divertita andando dall’altra parte del back.
Quando mi voltai, si era avvicinato pericolosamente, i nostri nasi quasi si sfioravano.
-April, ti ho già avvisata, scherzi con il fuoco e stai attenta che ti bruci- mi ringhiò.
-Ho fatto l’abbonamento dal mio medico per le bruciature, una in più non mi fa differenza- cercai di sorridere – e poi, tu non mi fai paura, posso distruggerti senza problemi, se è guerra che vuoi- aggiunsi. Guerra di cosa?
-Guerra sia- rispose lui avvicinandosi ancora appoggiando le mani sui miei fianchi.
Le mie labbra cercavano le sue, il mio corpo si sarebbe catapultato addosso il suo, ma la mia mente, benedetta mente, con i suoi super-control, è riuscita a tenere tutto a bada, cuore e anima.
Lui voleva davvero un mio bacio? Mi desiderava?
COSA CAPPERO STAVO FARNETICANDO?
Lui mi disprezza, e non mi amerà mai, quindi April, continua così, fai la stronza e non ti succederà niente.


 SCIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAUUUUUU BEEEEEEEEELIIIIIIIIIIII
 GRAZIE MIELLE PER AVER LETTO E RECENSITO, DITEMI COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO.
 ZAYN MOLTO GELOSO, AAAAAARG (?)
 MA DI APRIL? CHE NON è DA MENO? A  VOI I COMMENTI!
 Meri

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dreams, Malik, dreams. ***


INNANZITUTTO VORREI RINGRAZIERE TUTTI QUELLE CHE LASCIANO SEMPRE UNA RECENSIONE E QUELLE 50 PERSONE CHE SEGUONO LA STORIA, QUELLI CHE L'HANNO AGGIUNTA AI PREFERITI E QUELLI CHE LA LEGGONO IN SILENZIO.
VORREI CHIEDERVI SCUSA, PERCHè CI SONO SPESSO ERRORI DI BATTITURA, CERCHERò DI STARE PIù ATTENTA, E SCUSATE SE A VOLTE L'IMMAGINE DEL CAPITOLO NON è PERFETTA, CERCO DI FARE IL POSSIBILE, MA L'IMPORTANTE è IL CONTENUTO NO?
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
GODETEVI QUESTO CAPITOLO E SPARATE QUELLO CHE PENSATE (?)




I love that asshole
 capitolo 9

 

Sentivo il suo respiro, un brivido, il cuore a mille, sembrava aver incominciato una gara di moto gp.
Si avvicinava sempre di più, potevo quasi sentire il sapore delle sue labbra, menta mi sembrava.
Ecco, ormai il bacio era vicino.
-Songa Malik, sogna.- bisbigliai a qualche centimetro dalle sue labbra, liberandomi dalla sua presa.
Non avrei dato una bacio a lui, lui che domani, magari, nemmeno mi parlerà, perchè gli girano, non potevo, anche se volevo. Cosa diavolo vuoi, April?
Fate finta che non ho detto niente, odiavo quel ragazzo, non potevo volere un suo bacio.
-Complichi la situazione, April- disse lui voltandosi verso di me, con un sorrisino.
-no, non la complico, la salvo- risposi abbasando lo sguardo, in realtà salvavo me, il mio cuore.
-Tu vuoi un mio bacio e vuoi me- affermò mettendosi le mani in tasca -tutti mi vogliono- aggiunse poi. Questo mi fece imbestialire, chi cavolo si credeva di essere? ti faccio scendere io dal piedistallo, Zayn fotuttissimo Malik.
-Io non sono 'tutti' e non tutti vogliono uno stronzo come te- partii all'attacco - tu non sei il migliore, non tutti ti sbavano dietro, ma dico, ti senti quando parli?- gli domandai - voglio dire, tu, credi davvero di essere desiderato da tutti?- domandai di nuovo.
-Si- rispose, che faccia tosta che aveva.
-Allora ti sbagli di grosso, tutte quelle ragazze ti sbavano dietro solo per quei quattro addominali, per quel bel faccino da ragazzo ribelle, nessuno ti desidera per Zayn, nessuno desidera stare con te, ma non te il figo, te il vero, capisci?- dissi io, era vero, era tutto quello che pensavo.
Me ne andai in bagno, lasciandolo lì, solo. Era meglio così, gli avrei sbroccato ancora di più.
Mi rinfrescai il viso bagnandomelo leggermente, poi spostai lo sguardo sullo specchio, vedevo una ragazza orribile, sia dentro che fuori, una ragazza grassa, con i brufoli, una ragazza sola, senza amici, completamente sola.
Le lascrime stavano facendo meta sui miei occhi, ma come sempre, feci un sospiro e tirai tutto dentro, tutto, emozioni e lacrime comprese. Mi accadeva spesso, questa voglia di piangere e di dire al mondo che sono stanca, sono sola e voglio essere felice.
Ritornai in teatro, tutti si stavano preparando, mi avvicinai ad Aaron e gli chiesi -Abbiamo finito?-
lui rispose con un sorriso -si!-
-Non dovevamo riprovare la parte?- chiesi, era quello che aveva detto la Feel, prima.
-Lo so che ti piaccio, ma non dobbiamo esagerare- disse ridendo.
-eddai, sto parlando seriamente- dissi con tono serio e seccato.
-Ha detto che riproviamo un altro giorno- rispose, quella risposta fu bellissima. 
-okay, a domani allora- mi dileguai, uscii da scuola con un passo veloce e deciso, non vedevo l'ora di tornare a casa e starmene sola, ascoltando un po' di musica magari.
Prima di varcare la porta della scuola, incominciò un forte dolore allo stomaco, tipo quando sta per arrivare il ciclo, avete presente? ecco, ma mi era già passato questo mese. Camminare si fece più difficile, con la mano destra premevo sulla pancia, davvero, stavo morendo. Mi sedetti su una panchina e mi piegai sulle ginocchia, sembravo che stavo morendo, lenta agonia...
Tanto dolore, troppo, aveva la vista annebbiata e non avevo più la forza di premere con la mano sullo stomaco, che diamine.
-Tutto a posto, signorina?- mi domandò una voce calda e gentile.
Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo paffuto con occhi color nocciola e i capelli scompigliati e un poco ricci, aveva un viso bello, sembrava buono.
-Si, ho solo un po' di mal di pancia- dissi quasi bisbigliando.
-Hai mangiato?- domandò premuroso sedendosi accando a me.
-no, se devo essere sincera no, ma non avevo fame- era uno di quei giorni in cui non toccavo cibo, e facevo sempre una corsa al parco vicino casa, lo facevo sempre da quando sentii quelle parole, mi avevano dato la spinta di farlo, avevo un obbiettivo, diventare p-e-r-f-e-t-t-a.
-mi piacciono le persone sincere- sorrise poi - Io sono Liam, e tu?- mi chiese. -Sono April- risposi abbozzando un sorriso.
-Vieni, andiamo a prendere un pezzo di pizza, offro io!- disse alzandosi e porgendo una mano verso di me.
-Non mi va, ma grazie- risposi educatamente, era stato gentile ad offrirmi di prendere una pizza, che dolce.
-Almeno mi accompagni?- fece la faccia da cucciolo, nemmeno lo conoscevo, ma già mi piaceva.
-va bene- sorrisi, era il minimo che potevo fare. Ci avviammo l'uno affianco a l'altro verso la pizzeria che dista dieci minuti da scuola, entrammo, prese due pezzi di pizza margherita, anche se avevo insistito nel non prenderla, ci accomodammo su uno dei tavolini.
-Dimmi, da quando vieni a scuola qui?- domandò mentre addentava un pezzo di pizza.
Sorrisi del vedere la sua faccia -da sempre, sono invisibile lo so- risposi.
-non ti ho mai vista, strano- aggiunse.
-Appunto, sono invisibile, comunque frequentiamo le stesse lezioni di spagnolo.-
-Verdad? perdoname si no te he hablado.- domandò lui creando un accento tutto suo.
-Si, no hace nada, tranqilo- risposi io sfoderando il mio accento.
-Mi piace il tuo spagnolo- disse ridendo.
-Anche a me il tuo- aggiunsi io.
Mi aveva fatto distrarre da tutta la depressione che avevo dentro, e da mr.Malik , che ora abitava nella mia mente. Quel ragazzo sapeva farmi sorridere.
Dopo circa un'oretta di risate e di spagnolo ce ne andammo. Ci avviammo verso casa mia.
-E' stato divertente, Liam- dissi un po' intimidita davanti al viale di casa mia.
-Anche per me, spero di rifarlo- Aggiunse sorridendo dolcemente.
-Ci vediamo domani!- lo salutai con la mano e corsi dentro. Mi precipitai di sopra cambiandomi, tuta e felpona, avevo freddo, e novembre era quasi alle porte, scesi di sotto e mi buttai sul divano, accesi la tv e guardai quei programmi stupidi, dopo poco, vibrò il cellulare, era Roby, un suo messaggio e diceva: ' Io e i ragazzi ti stiamo raggiungendo, scusa se ti avviso ora, dopo di spiego, ti amo. x ' bene. Fico no?
Mi alzai per andarmi a cambiare ma interuppe il mio movimento il suono del citofo, quella stronza mi aveva avvisato due minuti prima? ambè. Spinsi il pulsante che apriva il cancello del vialetto, mi precipitai alla porta e aprii, senza nemmeno aspettare che suonassero.
Vidi alle spalle di Roby, Harry , un tizio strano e Zayn. Zayn. Il mio cuore prese a saltellare, le mie gambe a tremare come gelatina, ma come mai? Che merda mi stava succedendo?
-Ciao bellissima!- si precipitò ad abbracciarmi Roby. Ricambiai l'abbraccio, salutai tutti allo stesso modo, anche il nuovo, Louis mi pare che si chiamava, tutti tranne Zayn, ovvio. Ci accomodammo sui divanetti ridendo e scherzando.
-Se volete preparo una ciambella!- dissi entusiasta, avevo voglia di cucinare quel dolce, è da tempo che non lo facevo, io non potevo mangiarlo, spero che almeno a qualcuno piaccia.
-Si! io la voglio!- urlò Harry insieme a Louis, poi si aggiunse anche Roby, Zayn non parlò ma si limitò a fare un cenno con la testa.
Corsi in cucina e tirai fuori tutti gli ingredienti. Presi le scodelle necessarie e accesi il forno per farlo riscaldare, la porta scorrevole, d'untratto s'aprì, era Zayn, appoggiato allo stipide di essa, era bellissimo, sarei rimasta lì per ore a vederlo. Riprenditi April!!
-Dove posso fumare?- chiese senza degnarmi di uno sguardo.
-Qui, a casa mia non si fuma, ne dentro ne fuori, capito?- non volevo essere acida, ma questa era la verità.




_________________________________________________________________________
ECCOMIIIIIIIII ANCORA A SCRIVERVI.
IN QUESTO CAPITOLO HO AGGIUNTO LIAM E UN POCO LOUIS *^*
I PROSSIMI RIGUARDANO UNA COSA MOOOOOOLTO INTERESSANTE! 
SONO BUONA E VI DO' UN PICCOLO ANTICIPO; BALLO DAI HALLOWEEN !
BASTA, HO DETTO TROPPO. ALLA PROSSIMA BELLISSIMI!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Thanks Payne. ***


      I love that asshole.

capitolo 10


 
All'improvviso, si accese la lampadina, mi amavo quando avevo quelle idee geniali.
Zayn continuava a guardarmi male -non rompere facendo la stronza, dove posso fumare?- domandò di nuovo, che bastardo, si permetteva di parlarmi così in casa mia? Almeno la mia idea geniale, poteva essere messa in atto.
-Vieni- dissi andando verso la porta-finestra che portava sulla veranda, c'era un piccolo giardino, lo amavo, la passione per la natura l'ho sempre avuta, -se proprio devi, fuma qui- gli indicai il tavolino, con sopra un vasetto vuoto, si sedette senza ringraziare e si accese velocemente una sigaretta.
Anche io mi sedetti, sospirai e chiesi -posso?- indicando il pacchetto da venti appena aperto, lui mi guardò e rispose -non sapevo che fumavi, comunque sì, prendi- .
Perfetto, presi il pacchetto, feci finta di prendere una sigaretta, ma poi, di colpo lo accartocciai tutto, con un po' di fatica, ma ce la feci, 19 sigarette spezzate, in frantumi.
-Ma che cazzo fai?- urlò alzandosi dalla sedia.
-Ti risparmio qualche ora della tua vita, e poi ti ho detto, a casa mia non si fuma- .
Mi sentivo sollevata, il mio piano era andato alla grande, avevo sempre odiato il fumo, e lo odio tutt'ora, considero fumare, una delle cose più stupide al mondo.
-Ti sei comportata da stronza- disse lui, lo ignorai lavandomi le mani, per poi riprendere il lavoro lasciato in precedenza. 
-No, invece, spiegami per quale motivo dovresti fumare,  è da stupidi!- iniziai il discorso, mentre sbattevo le uova con forza.
-Mi calma- rispose semplicemente. -Ti calma?- gli chiesi voltandomi con una faccia stupita -se devi calmarti bevi una tazza di tè, come fa quella meraviglia di Simon Backer- aggiunsi con una voce piena di amore -oppure sfogati con la box, hai molte scelte, ma fumare, che senso ha?- gli domandai acida tornando a gesticolare -non ti rende figo, quindi scendi dall'olimpo, bello!-
-La smetti di dire che mi sento figo? Chi cazzo sei per parlare di me? Non mi conosci- quasi urlò, ero un po' stupita dalla sua reazione.
Presi una tazza e la riempii di tè, quello che avevo preparato prima, porgendogliela con un sorriso -tieni, rilassati- lo provocai.
-quanto sei stronza- disse spostando lo sguardo da un'altra parte, non feci altro che ridere, quanto poteva essere stupido quel ragazzo.
-Non chiamarmi April, da ora in poi 'Stronza' sarà il mio nome- dissi sarcasticamente.
-E' quello che sei- ribatté, oddio, stavo per perdere la pazienza, gli avrai tirato l'impasto in faccia.
-Ah ma davvero?- gli domandai incazzata, voltandomi e appoggiandomi al piano da cucina -Vaffanculo Zayn- gli dissi alzando il medio.
Mi ero liberata di questo peso, finalmente! Avevo mandato a quel bel paesino la persona più stronza del mondo, la persona più egoista e piena di sé che io abbia mai incontrato.
Misi in forno la ciambella, e me ne andai sbattendo la porta, appena mi ritrovai in salotto vidi tutti che mi guardavano, nessuno parlava.
-che c'è?- domandai seccata allargando le braccia.
-ti stimo- disse Louis ridendo, rimasi perplessa, e chiesi il perchè, lui gentilmente rispose -Ti stimo e basta, senza un motivo- .
A me piaceva quel tizio, era uno di quelli strani, come me.

La mattina seguente mi trascinai giù dal letto, come una mummia in coma, era uno di quei giorni NO, d'altronde come tutti i giorni, non esistevano quelli SI.
Mi vestii velocemente, prendendo le prime cose che capitavano, presi la borsa e me ne andai, chiudendo a chiave la porta alle mie spalle. Non avrei mai pensato che quella sarebbe stata una delle mie mattine peggiori.
-Buon giorno, April- sentii salutare qualcuno al mio fianco, era Liam, che dolce risveglio.
Quel ragazzo era così tenero, non potei far altre che salutarlo altrettanto.
ci avviammo insieme per il corridoio, avevamo spagnolo le prime due ore, mi accorsi che il corridoio era stranamente più movimentato del solito, certo, non dico che qui regna la calma, ma quella mattina era diverso. Tutti si spostarono per far spazio a Tiffany che passava, lanciando volantini alla cazzo di balena, un po’ qua e un po’ là, appena mi vide, si fermò e con un finto sorriso disse –Tu, non hai bisogno di una maschera, spaventi tanto anche così!- attirando l’attenzione di tutti, e facendo ridere molti, pensavo a quale mossa del wrestling scegliere, per ucciderla, avevo una vasta gamma, scelgo quella di CM PUNK, nella mia menta. –Tu vieni struccata, poi vediamo chi fa più paura- risposi facendoli l’occhiolino, per poi andarmene a passo veloce. Liam allungò il passo per raggiungermi –sei stata grande- disse sorridendo e guardando il volantino arancione fosforescente, -cosa dice?- gli domandai.
-Sabato 31 ottobre, si terrà, nella palestra della scuola il ballo in maschera di Halloween, invito tutti gli studenti a presentarsi in costumi adeguati al tema. Tiffany Stund.-
-Oh, la sua firma non doveva mancare- puntualizzai scocciata, i balli era una delle cose che odiavo, non ci ero mai andata in tre anni, li odiavo anche per questo, mi facevano capire quanto ero fottutamente forever alone.
-umh…tu cosa hai intensione di fare?- domandò Liam, grattandosi la nuca.
-non ci vado, per due motivi-
-e quali sarebbero?-
-anzi, per molti motivi, uno: odio i balli, due: non so ballare, tre: dove lo trovo un bel costume in 3 giorni? Quattro: non ho un accompagnatore…. La lista è lunga, ora dobbiamo entrale, spicciati- presi Liam per un braccio e lo trascinai in classe, appena in tempo.

le due ore, sembravano non passare mai, ma dopo, il suono che amavo di più, l’oggetto che veneravo aveva suonato la sua dolce melodia, la campanella, finalmente.
mi incamminai vero l’armadietto, presi i libri di biologia, nel chiudere l’anta, vidi Liam appoggiato ad uno di essi.
-ti volevo chiedere, se ti andava di venire al ballo con me?- domandò, tenendo lo sguardo basso e mordendosi il labbro.
come era carino, nessuno mi aveva mai invitato ad un ballo, volevo accettare, ma qualcosa dentro di me, diceva di aspettare, aspettare cosa? Liam è un ragazzo così dolce, gentile e responsabile, era un nuovo amico, mi piaceva.
-Oh! Ma è fantastico, i tre motivi si riducono a tre! Comunque si, per me va bene, ma dovrai anche riaccompagnarmi a casa, voglio il servizio completo- dissi sorridendo, avevo gli occhi lucidi per la gioia, speravo che non si notasse.
-Ma stava per venire in infarto, comunque tranquilla, tutto quello che vuoi- disse lui, si avvicinò, quasi per abbracciarmi, ma lo feci per prima io, in così poco tempo, era riuscito a farmi sorridere e a non farmi sentire sola.
lui ricambiò l’abbraccio, stringendomi forte..Aww Liam, cosa vuoi farmi? Mi sto innamorando di te.
Scherzavo, ovviamente.



Guardai alle sue spalle, e vidi Malik yo-yo vestito con una canotta bianca e tuta verde, lo gnomo è uscito dal bosco stamattina, scordandosi di levarsi la divisa?
Sciolto l’abbraccio con mr.dolcezza in persona, salutandolo mi avviai verso il laboratorio di biologia, passando davanti a Malik, circondato da biondine in divisa da cheerleader, lo guardai con faccia disgustata, lui non fece altro che ricambiare.
fanculo Malik, davvero.

Entrata in classe, mi misi agli ultimi posti, e vedevo che tutti occupavano un posto vicino ai rispettivi amici, era rimasto solo il posto vicino a me, la mia disperazione ebbe inizio quando sulla soglia della porta vidi entrare lo gnomo, che era un gigante in realtà, Mr.Malik. io sono Mss.Sfigata.
 -Siamo messi bene- bisbigliai strofinando la mano sulla fronte.
-guarda chi si rivede, la stronza- rispose lui, sedendosi.
-ti prego, non stamattina-
-al ballo di fine anno ci andrai?- domandò –che lo chiedo a fare, una stronza come te, non avrà mai un accompagnatore- aggiunse poi.
sentivo qualcosa dentro, non so spiegare cosa.
-Oh, ma guarda un po’ ho un accompagnatore- dissi facendo una facciaccia (?)
-chi è questo sfigato?- chiese ridendo.
-non è uno sfigato, si chiama Liam, ed è cento volte meglio di te- ribattei difendendo Payne.
mi voltai dall’altra parte, e non parlai con quello stronzo per tutta l’ora.





_____________________________________________________________________________________________
Sciau!
se state leggendo questo, vuol dire che siete arrivati alla fine di questo capitolo, capitan ovvio,
scusate, ma non è un granchè, anzi fà schifissimo, ma non ho potuto fare di meglio, sono impegnatissima con gli esami!
spero di non deludervi, e spero di avere tante recensioni, grazie grazie grazie!

Meri.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** I'm yours. ***


I love that asshole.

Capitolo 10
 



Era sabato, la mattina stessa, dopo scuola, mi recai in qualche negozio di costumi, e la manna dal cielo, trovai quello giusto. Non era quello di catwoman, anche se mi sarebbe piaciuto, amo i gatti, non era uno da principessa, con Halloween che centra? Quelli da strega nemmeno l’ho guardati, era un vestito da eroina dei fumetti, non era Carnevale, ma mi piaceva, era tipo un miscuglio tra un cavaliere oscuro medievale e Green Arrow, Oliver Queen insomma,  l’uomo dei miei sogni, quel figaccione biondo di Smallville. Okay basta, insomma, il mio vestito era come quello di Green Arrow, solo che in versione femminile, ho aggiunto un mantello verde scuro, uno di quelli tenebrosi, tanto per aggiungere un particolare più da Halloween.
Mi truccai, ma non esageratamente, fondotinta per coprire brufoli e punti neri, in po’ di colorito per le guance e eyeliner nero sugli occhi, facendo arrivare la punta all’insù, per darmi un po’ quell’aria da cinesina che tanto amavo. L’aria da cinesina, non me. Spruzzai un po’ di profumo, un arciere senza profumo che arciere è?
non sapevo come farmi i capelli, quindi passai la piastra e presi due ciocche e le allacciai dietro con un mini elastico trasparente. Era molto alla signore degli anelli (?)
alle dieci meno un quarto, suonarono alla porta, era Liam, era vestito da zombie, originale, insomma.
Lo salutai e lo invitai ad entrare.
-cosa ne pensi del mio costume?- gli domandai facendo una giravolta.
-lo trovo davvero ‘wow’, del mio invece?- ribattè sedendosi sul divano.
-Anche il tuo non è da meno, andiamo?- chiesi prendendo il cappotto.
-ma mi sono appena seduto…- borbottò
ci conoscevamo da pochissimo, ma era come se fosse mio fratello, con lui potevo parlare liberamente, io riconosco le brave persone.
-muovi il culo- gli urlai.

C’era poca gente, ma si vedeva visibilmente che le persone stavano incominciando a venire, occupammo un tavolino, e Liam si precipitò subito a prendere da bere, aveva paura che dopo non ci sarebbe riuscito. Povero, era così premuroso.
Me ne stavo lì seduta, con le mani che reggevano il mio viso, annoiato e stanco, ero sempre stanca, vedevo decine e decine di ragazze vestite da catwoman o spose cadaveri, lo sapevo, erano tutte così prevedibili, poi arrivò Tiffany vestita da qualcosa di non identificato, un misto tra una coniglia squarciata e un’oca spennacchiata, cose dell’altro mondo, davvero. Non riuscii a trattenere una sonora risata.
-Devo preoccuparmi?- domandò Liam appoggiando le bibite sul tavolino.
-no no, stavo solo guardando i vestiti di alcune ragazze..- risposi con le lacrime agli occhi, ero talmente divertita che non riuscivo a smettere.
-il tuo è il migliore- affermò poi, sorseggiando dal suo bicchiere.
-Oh Liam, io ti voglio taaanto bene, sappilo-  dissi sorridendo.
-anche io- rispose. Rimasi stupita da quelle parole, mi lasciavano perplessa, io dico ‘ti voglio bene’ ai primi incontri, perché mi affeziono facilmente, ma nessuno rispondeva.
-davvero?- domandai incuriosita.
-si, mi stai tanto simpatica- affermò regalandomi un sorrisone.
mi alzai e lo abbracciai, era così orso coccoloso, non riuscivo a resistere, di ragazzi così ce ne erano pochi.
Passammo tutta la sera a ridacchiare seduti su quel tavolino, ma quasi a metà serata, vidi Zayn varcare la porta, lo avevo riconosciuto dalla camminata, così ‘bad boy’ era vestito da Jocker, era pure truccato, era affascinante, era bellissimo. Era un cazzone.
Abbassai lo sguardo, appena vidi che si stava girando verso di me.
-chi guardi?- domandò Liam avvicinandosi.
-Oh.. nessuno, un cretino- risposi alzando il viso cercando di fare un sorriso, ma mi riuscì male e quella magnifica persona se ne accorse.
- E come si chiama questo tipo?- domandò Liam incuriosito.
-Non te lo dico- risposi alzandomi –dai, andiamo a ballare- lo presi per un braccio e lo trascinai in pista da ballo, okay, non volevo parlare dell’argomento ‘Malik’ però avevo fatto una cazzata, e adesso? Chi cazzo sa ballare, io no. Merda.
La canzone era ‘Part of me’ di Katy Perry, si, mi piaceva, il destino era dalla mia parte.
Guardandomi intorno per un attimo mi accorsi che tutti ballavano alla cazzo di porcospino, e nessuno cagava l’altro, quindi, mi lasciai andare. Stessa cosa fece Liam, un ridere, avevo smesso di ballare per ridere, era una forza della natura quel ragazzo, era così buffo mentre inventava passi di danza.
-Torniamo al tavolo?- chiesi, ormai la canzone era finita, e ne stava incominciando un’altra lenta.
-Ho ballato la canzone che ti piaceva, ora balla tu quella che piace a me-
-E quale sarebbe?- domandai stupita.
-Questa- disse indicando il dj alle sue spalle con l’indice.
-Ma è lenta- mi giustificai, non sapevo nessun passo..
-Mi concede questo ballo, signorina?- mi domandò facendo un leggero inchino e porgendomi la mano, non riuscii a dirgli di no, quel ragazzo era di une dolcezza infinita.
Appoggiai la mia mano sulle sua, e mi avvicinai,  lui posò la sua mano sulla mia schiena con estrema delicatezza, portai le braccia intorno al suo collo. Era lui che guidava, questo mi aiutava.
Mi alzai in punta di piedi e gli chiesi –Come si chiama questa canzone?- dovetti parlargli all’orecchio per fargli capire qualcosa.
-I’m Yours- disse chinandosi un po’.
-Carina- accennai prima di ritornare a concentrarmi sul ballo e su Liam.

-Dai, è stato divertente, pensavo peggio- sorrisi sorseggiando un po’della mia bibita.
-E’ tutto divertente quando ci sono io- disse lui, lasciandosi completamente andare allo schienale della sedia.
-HAHAHA bella questa, diciamo che anche io ho la mia parte- risposi dandomi qualche aria.
Quel momento fu interrotto dalla suoneria del suo cellulare, precisamente era un messaggio, vidi la sua faccia cambiare.
-C’è qualche problema?- gli domandai preoccupata.
-Mia sorella mi ha scritto un messaggio, sta’ male.-
-Beh, che aspetti, và da lei!- quasi lo sgridai
-Ma non posso lasciarti qui… ti avevo promesso che ti avrei riaccompagnata a casa-
-Spero che stai scherzando, ma chi se ne frega, troverò un passaggio, sei troppo buono- sorrisi –adesso alza le chiappe e vai da tua sorella, se non vuoi che ti ci mando con un calcio in culo- altro sorriso.
Si alzò, raccolse il suo cappotto e disse –no April, tu sei troppo buona- poi mi stappò un bacio sulla guancia.



POV. ZAYN
Spensi la sigaretta acciaccandola con un piede, alzando lo sguardo vidi Liam venire verso di me, tutto di fretta, strano.
-Hey- lo salutai
-Zayn, devi farmi un favore-
-Dipende, scherzo bro’, chi devo picchiare?- domandai.
-no no, non devi picchiare nessuno, devi riaccompagnare a casa la ragazza che stava con me, io non posso farlo, devo precipitarmi a casa, per favore- mi pregò, la ragazza che stava con lui, era… April .
-va bene….- esitai, però era il mio migliore amico, non lo avrei lasciato nella merda.
-Grazie mille, ti devo un favore- urlò avviandosi alla macchina.
-non è l’unico- gli gridai, prima di rientrare.
Mi diressi verso il tavolino occupato prima da Liam, lei era lì, e stava raccogliendo le sue cose, se ne stava andando. Con passo veloce mi avvicinai al tavolo.
-Oh, guarda chi si rivede- disse lei ignorandomi  completamente.
-Liam mi ha chiesto di riportarti a casa- dissi secco.
-Non ti preoccupare, faccio anche da sola- ribatté mettendosi il cappotto.
-Senti, Liam mi ha implorato, è un favore che gli devo fare, quindi fai poche storie, ti accompagno a casa poi ciao, okay?-
-‘fai poche storie’ non sono mica un bambina, comunque, okay- rispose arrabbiata.

Il tragitto in auto fu silenziosissimo.
La accompagnai fino alla porta, sotto la luce riuscii a vedere il suo viso, era fottutamente bella nella sua semplicità, non riuscii a vedere il suo vestito, era coperta dal mantello e dal cappotto, mi sarebbe piaciuto.
-Grazie per il passaggio, tu però mi devi dire una cosa-
-Cosa?- gli domandai.
-Perché non mi hai detto che conoscevi Liam?-
Il mio udito si concertò nell’ascoltare i rumori intorno a noi, pochi secondi prima avevo sentito un rumore dal retro.
-Allo..-
-Shhh- la interruppi – c’è qualcuno-
-Che?- domandò stupita –le finestre le ho chiuse tutte- affermò.
-Non dentro, ma fuori! Vado a vedere- gli dissi scendendo gli scalini.
Non potevo lasciarla con qualcuno nei paraggi, insomma, che umano sarei?
-No, cazzo, mi lasci qui, così?-
-Non ci metto tanto, vai in casa- gli ordinai
Si sentì un rumore, un vetro rotto.
-Oh merda, io in casa non ci entro- disse lei avvicinandosi a me.
Cazzo, la situazione non era tranquilla, nessun scherzo.
-Aspetta..- disse lei, salendo velocemente le scale, estrasse due ombrelli dal portaombrelli –Tieni..- mi porse un ombrello.
-Ma che mi serve?- gli domandai.
-Magari per menare quello che sta tentando di entrare in casa mia?- disse con fare ovvio.
-Ma io so fare a botte!- mi difesi
-Ma vaffanculo- borbottò. è possibile che questa ragazza anche in momenti così, non si smentisca mai?
-Dimmi, dal retro ci sono porte-finestre?-
-Si cazzo, quella che porta alla cucina, ti ricordi, no?-
-si che mi ricordo…-


________________________________________________________________
Sciauuuuuuuuuuuuuuuuu bela gente, mery mary è qui presente (?)
Sono tornata! Scusate per lattesa.
Okay, allooooooooooooour, parlando del capitolo, un po’ lungo no?
oppure vi va bene così?  Vi ha annoiato? Se questo sì, il prossimo non lo farà di sicuro. Che carini che sono April e Liam mi piacciono molto, e a voi?
il ‘ladro’ non scherza e penso che ci sarà da divertirsi, no, non è vero, magari muore qualcuno, chi lo sa. Devo ancora vedere cosa riesco a buttare giù, magari cambio completamente idea.
alla prossima care/i lettrici/ori
bye.

 

 meary. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Who is the thief? ***


  I love that asshole.
 Capitolo 12


 
 
Trovammo la porta-finestra che portava dalla veranda alla cucina rotta da un sasso, uno di quelli trovati nel giardino.
Vedevo il viso di April colmo di paura, e anche il mio, ma riuscivo a nasconderlo bene.
-Chiamo la polizia- disse con voce tremolante.
-April, pensi che il 31 di ottobre alle una e mezza di notte, la polizia ti creda? Lo prenderà per uno scherzo-
-In realtà è il primo novembre, comunque hai ragione- rispose.
Entrai, guardai attentamente la cucina e poi scrutai il soggiorno, la porta era aperta, April posò un ombrello e occupò la mano destra con un coltello, uno grande.
-Che ci fai con quello?- bisbigliai
-Cazzo, mi difendo!- sibilò
Di nuovo un altro rumore, non riuscii a capire da dove provenisse, ma probabilmente dal piano di sopra, e se erano più di uno? E se uno ci stava spiando? Cosa dovevo fare?
-Andiamo a casa mia, racconterò l’accaduto a mia madre, capirà, e ti ospiterà volentieri- proposi questa idea avvicinandomi alla porta-finestra.
Vidi il volto di April cambiare, non era spaventata come prima.
-Questa è casa mia, nessuno mi può inculare i gioielli o cose varie sotto il mio naso, non sono fessa- bisbigliò –se vuoi andare sei libero, io non me ne vado, ora vedrai..- si incamminò verso il soggiorno, che diavolo voleva fare?
-Hey brutto stronzo, chiunque tu sia, che cazzo vuoi da me?- urlò avvicinandosi alle scale. La presi per un polso per fermarla –April, che cazzo fai?-
-Mi hanno insegnato a non aver paura- rispose salendo un altro scalino.
-Esci fuori, se non vuoi che chiami la polizia!-urlò di nuovo.
non potevo fermarla, salii le scale e mi posizionai davanti a lei cercando di fargli un po’ da scudo.
-Apriil…- si sentì rispondere dalla sua camera
Ci scambiammo uno sguardo.. era pronta a salire ancora.
-Brutto figlio di una puttana, esci fuori che ti spacco il muso- urlò superandomi e correndo verso camera sua.  
Dalla camera uscì un volto familiare, lo avevo già visto da qualche parte, ma non mi ricordavo dove.
April si avvicinò ancora di più a lui –Peter, per che cazzo sei entrato in casa mia?- gli domandò.
-Avevo voglia di vederti, ma non immaginavo che eri occupata con qualche bebè…- rispose diminuendo le distanze da April, allora lì mi avvicinai anche io.
-…sarà per la prossima volta..- aggiunse, che cavolo voleva da lei?
-Non ci sarà più una prossima volta, ora vattene se no chiamo la polizia!- chiarì lei spingendolo indietro.
-Levati dal cazzo! – la spinse facendola cadere, allora lì non ci avevo più visto, gli diedi un pugno e continuavo a riempirlo di calci. 

POV.APRIL
La schiena, l’osso sacro e la testa mi facevano un male cane, sopratutto la testa, le tempie premevano, ma in quel momento non potevo pensare a me, quei due si stavano ammazzando di botte, stavano continuando anche giù per le scale, era una scena orribile, si strattonavo per la maglietta, si davano pugni in piena faccia e sullo stomaco, calci lungo le gambe, non sapevo più che fare.
Corsi in soggiorno, dove la lotta aveva preso una brutta piega per Peter, lui era a terra e Zayn lo riempiva di calci.
-Ti prego fermati- lo strattonai per un braccio supplicando, morsi il labbro per trattenere le lacrime che stavano per arrivare, come potevo non piangere? Cose così le avevo viste solo nei film.
Zayn si voltò e mi guardò profondamente negli occhi, come non aveva mai fatto, era riuscito a trapassare la barriera delle lacrime che copriva i miei occhi, aveva raggiunto la mia anima, mi aveva sollevato per un attimo da quella situazione.
Poi tornò come prima quando Peter si alzò e corse via zoppicante e premendo con la mano sullo stomaco, se ne era andato da dove era passato, dalla porta-finestra della cucina, che bastardo, aveva pure detto –Non finisce qui!- .
A quel punto non riuscii più a trattenere le lacrime, mi coprii gli occhi con le mani, avrei voluto morire, scomparire dalla faccia della terra, poi due braccia mi abbracciarono, sentivo il suo respiro ancora affannato, sentivo il suo cuore battere forte, lo sentivo tanto vicino.
-scusa…- riuscii a dire singhiozzando.
Si staccò, prese il mio viso tra le sue mani, ancora un po’ tremolanti e mi disse con voce rassicurante –Non devi chiedermi scusa, non è colpa tua- levai le sue mani, non riuscivo più a controllare le lacrime e il respiro, non so perché, ero incavolata, non con Peter, ma con me! Avevo messo a rischio Zayn, solo perché ero sbagliata io, ero stupida e mi ero trovato un ragazzo psicopatico come Peter, gli ho dato la libertà che voleva, avrei dovuto denunciarlo prima, se lo avessi fatto tutto questo non sarebbe successo, tutta colpa mia.
-Si invece! Cazzo, è colpa mia, sono sbagliata io, scusami!- gesticolavo facendo avanti e dietro –non avrei dovuto lasciarlo così, dovevo arrivare hai fatti prima, quando ne avevo la possibilità, non volevo arrivare a questo punto- mi sedetti sul divano tenendo la testa tra le mani. Due mani si posarono sulle mie ginocchia, alzai il viso, mi ritrovai il viso di Zayn accovacciato  con un labbro gonfio e un occhio nero, per non parlare delle nocche –April, ti prego, non è colpa tua, non è colpa tua se hai un ex psicopatico, non è colpa tua se lui non si sa controllare, non è colpa tua se è così ossessivo nei tuoi confronti! Lo vuoi capire?- .
-non diciamo cavolate, tu la sai più o meno la nostra storia, avevo avuto la possibilità di farla finita prima, però? IO NON L’HO FATTO, quindi io ho sbagliato, quindi è colpa mia, e adesso ti prego, fatti disinfettare- mi alzai e corsi in bagno prendendo asciugamano, disinfettante, cerotti e l’ovatta, Zayn si era accomodato sul divano.
Con sveltezza misi il disinfettante nell’ovatta e iniziai a picchiettare sulle ferite del viso, sui graffi e sulle nocche, era davvero ridotto male –vuoi andare all’ospedale?- gli domandai.
-No, mi sono ridotto peggio- rispose sorridendo –a proposito, tu come stai?- chiese poi.
-Ho un forte dolore alla testa, ma penso che passerà-
bagnai l’asciugamano e glielo posai sulle nocche, poi presi un fazzoletto lo bagnai con acqua e un po’ di disinfettante, premetti un poco sulle labbra, quello superiore era davvero ridotto male.
Le sue labbra erano sempre state perfette, e speravo che quel taglio non gliele avrebbe compromesse, avevo spesso voglia di toccargliele, ma non avrei mai pensato di farlo in quella situazione.
-scusa, non è una cura delle migliori, scusa.- affermai chiudendo il disinfettante, avevo finito.
-E’ la migliore che io abbia mai ricevuto e smettila con questi scusa, April Black non lo fa mai- scherzò
-io chiedo scusa solo se sto nel torto, anche se a te non avrei mai pensato di chiederti scusa-
-perché?-
-perché ti odiavo..-
-E ora?-
-Non credo..-
Si sentì suonare il suo cellulare, era nella tasca del cappotto che aveva appoggiato sullo schienale del divano, lo cercai e glielo passai velocemente.
Era sua mamma.
-Pronto- -Si lo so, scusa, ma oggi non torno a casa, resto da un amico, domani ti spiego-
-Grazie, ti voglio bene, notte-
attaccò.
-Torna a casa, posso farcela anche da sola, non sono mica una vecchietta- dissi
-Non posso lasciarti da sola-
-non ho paura-
-Ho visto, ma non starei in pace con me stesso, quindi-
-quindi se ti caccio via non te ne vai?-
-no.-
-Okay, allora ti preparo un letto- Salii in camera mia per prendere lenzuola, cuscini e piumone, ma l’orribile spettacolo che vidi mi bloccò sulla soglia della porta, Zayn mi venne quasi addosso, visto che mi aveva seguita.
-Cosa c’è?- domando avvicinandosi a me, poi guardò la camera e rimase pietrificato anche lui, il letto era disfatto come si ci avesse dormito qualcuno, i cassetti erano tutti sotto sopra, la mia biancheria ovunque, i vestiti per terra come stracci, il cofanetto dei gioielli era quasi vuoto, i libri per terra con pagine strappate, le scarpe in ogni angolo, i lenzuoli e le coperte che tenevo nell’armadio erano tutte sul pavimento.
-perché a me?- bisbigliai rassegnata.
Non ce la facevo più.


                                                                                                       _____________________________________________________________________

Ciao belli!
Allora come state? Spero bene, April e Zayn per niente, April distrutta dentro, Zayn fuori, avevate capito chi era il ‘ladro’?
Nonostante questo brutto episodio, un grande muro si è abbattuto, la guerra tra i due è finita? Oppure ricomincerà?
In ogni caso, nei prossimi capitoli sarà tutto più calmo e vedremo fiorire la coppia Zapril! Felici? Aspetto i vostri commenti! Vi adoro.




meary.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** My Oliver Queen. ***


I love that asshole.
Capitolo 13

Avevo posizionato le coperte e le lenzuola nella stanza di mia sorella, ormai era vuota da anni, non ci entravo da un po’, mi fece uno strano effetto.
-io dormo qui vicino al letto, tu sul letto- chiarii
-no, assolutamente, tu dormi sul letto e io accanto, per terra- rispose guardandomi con serietà, a quello sguardo mi arresi subito, non sarei riuscita a convincerlo.
-non dovresti struccarti?- gli domandai indicando il viso
-Si, metà lavoro lo hai fatto con il disinfettante, dov’è il bagno?- rispose
-Infondo al corridoio-

Mi levai il cappotto e il mantello, cercai nei cassetti di mia sorella un pigiama, ma non lo trovai, corsi in camera mia e presi il mio che stava sotto al cuscino, l’unico problema era che non avevo un pigiama per … Zayn…
Rientrò in camera, rimase un attimo fermo appena mi vide, continuavo a non capire il motivo.
-Che bel costume- ah, ecco.
-Grazie, anche il tuo- risposi al complimento.
-A cosa è ispirato?- domandò sedendosi sull’ammasso di coperte.
- All’uomo dei miei sogni, Oliver Queen.- sorrisi –hai mai visto Smallville?-
-Si, ma non tutte le stagioni-
-Io ci sono cresciuta, ben dieci anni, e in questi dieci anni un eroe mascherato mi ha rubato il cuore- scherzai buttandomi sul letto portando le mani al cuore.
Anche Zayn era il mio eroe, ma non lo sapeva.
Lui sorrise –sei proprio strana- lo fulminai con lo sguardo assottigliando gli occhi.
-vuoi qualcosa da mangiare o da bere?- gli domandai, dovevo per forza offrirgli qualcosa.
-non mi và nulla- rispose
-sicuro?-
-Sicurissimo-
-Okay, c’è un problema- affermai.
-Quale?-
-non ho un pigiama per te-
-no problem! Io dormo sempre in boxer- rise
Arrossii e speravo che non se ne sarebbe accorto.
-E’ un problema per te?- mi aveva scoperta.
-No, basta che ti copri e che non ti trovo con il culo all’aria, peggio di alcune modelle-
Rise così tanto che non riuscii a fare a meno di ridere anche io.
-Vado a cambiarmi, ti avviso, se ridi quando rientrerò ti meno.- lo minacciai andando in camera mia.
Levai il costume, presi i pantaloni del pigiama e la maglia, era tutto extra large, il motivo? Nascondere il grasso, poi erano molto più comodi.
Appena rientrai vidi Zayn accennare un sorrisino, assottigliai gli occhi –non ridere!-
-Il motivo di quella mucca?- domando indicando la maglietta che aveva una stampa di una mucca che rideva.
-Non lo so, la mucca sembra fatta, è ‘cool’- risposi sorridendo –ora andiamo a dormire-
 
Mi alzai prima di Zayn, corsi in bagno e mi guardai allo specchio, non avevo chiuso occhio, avevo delle occhiaie che arrivavano fino ai piedi, mi lavai i denti e il viso, corsi in cucina e preparai un caffè.
Dopo poco, scese Zayn, con gli occhi ancora socchiusi e la voce impastata dal sonno –Buongiorno -
-Ti prego vestiti- lo scongiurai coprendomi gli occhi, non perché era brutto, anzi lo avrei guardato per ore, aveva un fisico scolpito da dio, ma avevo anche una dignità.
-Devo rivestirmi da joker?-
-Vuoi che ti presto una mia tuta?-
-No, però adesso rimango così, non ne ho voglia-
Non potevo obbligarlo e ne ero fottutamente contenta.

Era ormai mezzo giorno e la mamma di Zayn non si era sprecata nel chiamarlo.
-Dovrei andare, se vuoi passo più tardi- disse
-No, non ti preoccupare, vai- risposi –e chiedi scusa a tua madre da parte mia!-
Lo accompagnai fino alla porta.
-Grazie, Zayn- lo abbracciai forte, aveva fatto tanto per me.
Lui ricambiò, poi se ne andò salutandomi con un bellissimo sorriso.
Chiusi la porta alle mie spalle, già mi mancava.
Okay, April Black è cotta.
Non potevo più negarlo a me stessa.
Mi piace taaaaaaaanto Zayn Jawaad Malik.
Troppo, per i miei gusti.


Mi trascinai giù dal letto stanchissima, avevo passato la domenica a riordinare camera e avevo fatto aggiustare il vetro e rinforzato le serrature da un vecchio amico, che se ne intendeva. Non avevo fatto nemmeno un compito. Bene.
Mi vestii con la grande felpa e dei jeans, alla cazzo, come i capelli, non c’era verso di renderli decenti.
Mi preparai un caffè, che nemmeno mi andava, erano le sette, alle otto meno dieci avrei avuto il bus. Era la prima volta che mi svegliavo così presto, non avendo chiuso occhio. Non ci riuscivo.

Mi ritrovai a scuola alle tre meno tre minuti per le prove di teatro,  in tutta la mattinata avevo evitato Zayn e gli altri, non sapevo nemmeno spiegarmelo, non avevo voglia di vedere quei visi, volevo stare sola, avevo sempre voluto essere circondata da amici sorridenti, ma quel giorno no.
E’ colpa mia se sono strana?
Mentre la mia mente si montava di complessi sul mio comportamento, alle mie spalle c’era Zayn.
-Hei!- mi salutò, quando mi voltai me lo ritrovai molto vicino, potei mirare tutta la bellezza dei suoi occhi, che nonostante non ci fosse un raggio di sole ad aiutarli, risplendevano più esso.
-Scusa, non ti avevo sentito arrivare- risposi –ero sovrappensiero- conclusi portando l’indici alle tempie, massaggiandole delicatamente avviandomi al cancello –Oggi non ti ho vista molto presente –con la mente-  intendo- disse affiancandosi a me
-C’ero in tutto e per tutto.- mi difesi allungando un po’ il passo
-Mi stai evitando per caso?- si fermò, si fermò anche il mio cuore, mi aveva spiazzata con quella domanda, come avrei potuto? Cioè, mi ha salvato la vita la sera precedente! Però anche io me lo sarei chiesto se in un’intera mattinata uno non mi avrebbe nemmeno salutato. Il problema è che non lo sapevo nemmeno io, che cazzo mi prendeva? Oddio, April Black, cos’hai?
-n..no- mugolai rincominciando a camminare.
 -No, adesso mi dici cos’hai.- disse imponendosi come una montagna lungo la mia strada
sospirai prima di dire queste parole –il bello è che non lo so nemmeno io!- mi indicai –mi sembro morta dentro, e mi fa incazzare!- gesticolai
-Voglio sapere che cavolo mi prende, merda!- abbassai lo sguardo
-Dovresti riposarti, hai l’aria distrutta- disse con voce rassicurante.
Quel ragazzo era davvero il mio rifugio, con lui potevo parlare liberamente, mi sentivo sicura in sua presenza.
Penso che lo amo…
-Dopo le prove, hai da fare?- mi domandò mentre ci avviammo all’entrata
-uhm…no, perché?-
-Voglio portarti in un posto-





Di sicuro nessuno sta leggendo questo capitolo, perchè a nessuno
interessa più questa storia, visto che è da circa due mesi che non aggiorno,
ma non per mia volontà, ero in vacanza!
Allora, ora ne posterò uno ogni giorno!
Spero di farmi perdonare.
comunque, tornando al capitolo; la corda tra i due si allenta, e incominciano a parlarsi
più dolcemente...April ogni giorno che passa, si rende conto di amare Zayn sempre di più
e la stessa cosa vale per lui.

<3
Ora lascio spazio a voi, spero di non avervi deluso.
Peace and love.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** the stars. ***


I love that asshole.
Capitolo 14

 
Le prove sembravano non finire più, erano le cinque e mezza, e saremmo dovuti uscire alle cinque e un quarto.
Tornai veramente in me quando la Feel disse –Per oggi abbiamo finito! Tornate domani allo stesso orario-
Ero davvero curiosa, dove mi avrebbe portato Zayn?
-Vieni da me, bocconcino?- domandò Aaron appoggiando un braccio al muro
-Bocconcino? Si, giustamente sono ricoperta di croccante con ripieno alle patate!- risposi sarcasticamente
-si… patate.- sorrise con fare malizioso
-Ma sei un morto di figa assurdo!-
-Andiamo April, non ti chiedo mica la luna-
-La luna te la ritrovi nel cu…-
-Ora lei vieni con me- disse Zayn prendendomi per il polso trascinandomi via dalla presa di Aaron, mio salvatore per la 43543esima volta.
-Ma dovevamo finire un discorsetto!- alzò le braccia
Zayn nemmeno si voltò, si limitò a distendere il medio verso Aaron.
Mentre il nostro passo prendeva velocità, la mano di Zayn scivolò sulla mia, intrecciando le dita con le sue, divenne una cosa sola, il cuore partì a mille, pensavo che le gambe non avrebbero retto, lo stomaco aveva incominciato a girare come una giostra,  velocissimo.
Ci dirigemmo alla sua macchina, e in meno di dieci minuti, quando scesi, mi ritrovai in una collinetta, fuori dalla città, tutto deserto, nemmeno un lampione.
-Dove siamo?- domandai
-In un posto speciale- rispose scendendo dall’auto –nei momenti difficili, quando ho bisogno di ritrovare me stesso, vengo qui- mi prese di nuovo per mano, e di nuovo quella sensazione, non pensavo che Zayn  lo-porto-solo-io Malik fosse così profondo, mi stupiva.
‘Ritrovare me stessa’ era quello che dovevo fare, dovevo ritornare come ero prima.
 Seduti su uno di quei tavoli da pic-nic, che si trovavano in cima alla collinetta Zayn disse –Guarda!- indicando il panorama che si apriva davanti ai nostri occhi, tutta Bradford accesa in luci di diversi colori, si vedevano i confini, le macchine in lontananza, si vedeva perfino la scuola, casa mia e il parco!
-E’ bellissimo- riuscii a bisbigliare con il fiato mozzato da quella splendida visione, non solo da Bradford, ma anche da Zayn, mi voltai verso di lui, era fottutamente perfetto, era un ragazzo meraviglioso, e avevo sbagliato a giudicarlo egoista e pieno di sé.
-C’è già  la prima stella- urlò indicando il cielo
-Dove?- non riuscii a vederla –Ah, eccola- dissi prima di farlo parlare, l’avevo trovata –Guarda! Eccone un’altra!- indicai poco più in là una piccola stella.
Alzai lo sguardo, per vedere tutto il cielo, e vidi che le stelle stavano incominciando a farsi vedere.
Mi sdrai completamente sul tavolino –da questa prospettiva sono ancora più belle- aggiunsi, Zayn mi seguì a ruota, sdraiandosi e cercando la mia mano con la sua, la riunii, dopo che l’avevo stacca per sdraiarmi.
-Hai ragione- disse flebilmente, dopo le sue parole, ci fu il silenzio, non un silenzio imbarazzante, stavamo lì, semplicemente a goderci le stelle.
-Scegline una!- attaccai a parlare dopo qualche minuto
-io?-
-No! Il tavolino. Scusa caro tavolino, dimmi, quale stella scegli?- domandai affacciandomi al lato
-Stupida- rise dandomi una pacchetta sulla spalla
-Vuoi morire?- assottigliai gl’occhi 
-Sono immortale- si vantò
-Veramente?- finsi di essere stupita –io so volare e lanciare frecce- feci una faccia buffa
-sei una specie di superwoman?-
-no, sono la moglie di Oliver Queen- risposi con fierezza
-Non credo proprio…- rispose serio
-Hei!- lo sgridai –lasciami sognare- dissi appoggiandomi sui gomiti
-Com’è bello il cielo- affermò dolcemente cambiando discorso..
-La luna fa la sua parte – cambiò discorso eh, sapeva che io avevo ragione, sono la signorina Queen, e lo sarò per sempre.
-E’ bellissima- si alzò anche lui, appoggiandosi ai gomiti –come te- mi sussurrò vicino all’orecchio facendomi provare un brivido , sgranai per un attimo gli occhi, cosa aveva detto?
Aspetta, vado a levarmi il cerume dalle orecchie. Davvero? Davvero aveva detto questo per la seconda volta?
Mi voltai verso di lui e me lo ritrovai a qualche centimetro, non sapevo più che fare, ormai il mio cervello aveva perso il controllo, e non sapendo il perché, mi avvicinai anche io Zayn, il cuore lo desiderava così tanto.
Sentivo il suo respiro, le mie labbra cercavano le sue, lui lentamente si avvicinò ancora di più.  Chiusi debolmente gli occhi, finalmente riuscii a toccarle, le nostre labbra si erano dolcemente attaccate, per poi staccarsi un secondo e riunirsi subito dopo, con più sicurezza questa volta.
Ormai i miei poveri gomiti non reggevano più, mi lasciai scivolare, sdraiandomi, portai le mani sulla nuca di Zayn, che continuava a baciarmi divinamente, non sapevo cosa mi stava succedendo, non ero riuscita a controllarmi, e ora il mio stomaco e il mio cuore si sono fusi completamente. Merda.


-Ciao bielo!- salutai Liam con un abbraccio
-Hei, come stai?-
-Bene, devo raccontarti quella cosa- dissi
-Certo, accomodati- fece spostandosi dalla porta –Andiamo in camera mia- aggiunse salendo le scale, io lo segui senza fiatare.
Aprii la porta e si sedette sulla sedia girevole, io mi accomodai sul letto a gambe incrociate.
-Raccontami- iniziò entusiasta
-Ci siamo baciati.- dissi
-Con chi ti sei baciata?- domandò
-Con Zayn.- risposi iniziando a mordermi le unghie
-Cosa?!- esclamò sorpreso –ti piace Zayn?- ritornò in sé, dopo il piccolo infarto
-Si- risposi flebilmente –era il cretino del ballo, ricordi?-
-Certo, ma quando sarebbe successo il bacio?- chiese
-Prima…- spiegai un po’ vaga… -non è colpa mia, era l’atmosfera, le stelle, insomma! Poi il suo essere tremendamente bello non gioca a mio favore!- mi giustificai iniziando a gesticolare.
Dopo la sua espressione non descrivibile disse semplicemente –Dov’è il problema?-
- ‘dov’è il problema’?- esclamai alzandomi dal letto –il problema è che lui è Zayn Malik, insomma, l’anno scorso se la spassava con cheerleader biondine super fiche, con corpi da invidiare, occhi color cielo, perfette in tutto e per tutto, per non parlare delle more con una quarta di seno! Anche quelle perfette!-
-Ma che centra?!- replicò
-E’ troppo per me- esitai prima di dirlo –Andiamo Liam, siamo realisti! Io non sono esperta per certe ‘cosine’- incorniciai la parola cosine con le virgolette –poi, non si parla solo di quello, ma in generale!-
-April, stai bene?- domandò sgranando gli occhi
-si! Suvvia Liam, sappiamo che ho ragione, io non sono fatta per stare con lui. Zayn è un ragazzo che può avere qualcosa di meglio che una ragazza come me.-
-Vaffanculo April! Dimmi, cos’hai che non va?- sembrava arrabbiato
-Tutto.- risposi semplicemente –Mi hai vista?- indietreggiai e allargai le braccia –Non arrivo nemmeno a una seconda piena di seno, ho certi fianchi da far invidia ad una balena, per non parlare dei rotoli di ciccia sull’addome, ah, e del mio orrendo viso ne vogliamo parlare?-
-April, tu sei una ragazza bellissima sei tu che ti fai questi cazzo di complessi, Zayn non potrebbe trovare di meglio! Lo vedo come ti guarda, e vedo i tuoi occhi quando senti il suo nome o semplicemente lo vedi, sai tenergli testa, poi, preferisco vedere il mio migliore amico insieme a te che ha qualche stupida troietta.-  per la prima volta avevo sentito dire a Liam più di una parolaccia –Sei un figo quando fai il cattivo pimpo- scherzai, il suo cellulare vibrò all’improvviso sobbalzò un secondo prima di tirarlo fuori dalla tasca, vidi che guardava il display attentamente e non sapeva se attaccare o rispondere, lì capii, era il momento di levare le tende, andai alla porta –Hei, io vado, ci vediamo domani- lui si avvicinò –Okay, ci vediamo domani!- lo abbracciai velocemente, stavo per chiudere la porta alle mie spalle ma sentii la voce di Liam -Ah! April, annaffia e concima la tua autostima ogni tanto, così magari cresce!- ritornai dentro e lo abbracciai di nuovo,mettendomi in punta di piedi, per arrivare –almeno- vicino all’orecchio –Grazie, Liam- gli sussurrai –Ti voglio bene-
-Anche io-
 
POV.ZAYN
Liam non mi aveva risposto, poi per fortuna richiamò –Oi brò- salutò
-perché ci hai messo tanto? Comunque devo dirti una cosa!- risposi felice e ansioso di dirlo.
-Cosa?-
-Ho baciato April e questo bacio ha confermato tutto!-
-Ah, già lo sapevo, del bacio-
-E come facevi a saperlo?- era strano
-Me lo ha detto April- rispose
-Ah…-
-Tranquillo Zayn, penso che anche lei ricambi-
-Davvero?-
-Yeah, dai, racconta…-
-Sai da quand’è che non provo queste emozioni?-
-no...-
-Da quando stavo con Perrie- risposi –Però con April è ancora meglio, è la stronza giusta- aggiunsi pensando a tutte le volte che April mi aveva mandato a fanculo, mi aveva dato dello stronzo, del coglione, del minchione e non riuscii a trattenere un sorriso.
-Zayn, cazzo! April sembra molto interessata, porca merda, non tirare fuori Perrie adesso che inizia ad andare  bene! Saresti un coglione se la perdessi per quella!-
Aveva fottutamente ragione, come ho potuto tirare fuori Perrie se stavamo parlando di April, magari Perrie ancora occupava un posto nel mio cuore, e forse non riuscirò a dimenticarla.
Avevo come bestemmiato, Perrie non deve essere più nominata, ora c’è April, e mi piace.
-Hai ragione..- risposi
-Adesso attacco, sembriamo due tredicenni-
-Merda, è vero!-
-Colpa dell’amore brò, a domani- attaccò
-Fanculo- attaccai pure io.



Ciao meraviglie, nel capitolo precedente avevo promesso che avrei aggiornato ogni giorno
e ho mantenuto la mia promessa, per ora. HAHAH
okay, ero ansiosa di mettere questo capito perchè finalmente si baciano!
Aaaaaaaaaaw dopo capitoli e capitoli ce l'hanno fatta.
però, spunta un nome 'nuovo' nella ff, Perrie.
Allora, non voglio fare la lagna, quindi dico subito che non mi piace, sono gusti miei e che in questa ff
avrà un ruolo importante, ma questo ruolo non è da cattiva, cioè un po' si. lol.
spero che vi piaccia, e comunque;
forza Zapril!
un bacio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Mario Kart. ***


I love that asshole.

Capitolo 15

 
 
POV.APRIL
-Oh! Ma guarda la signorina Black ci degna della sua presenza!- esclamò quel topo da teatro, avevo fatto tardi perché mi ero messa a giocare a mario kart sul nintendo e mi sono lasciata prendere un po’ la mano, quei cinque minuti si trasformarono in quarantacinque.
-Mi scusi- dissi con il fiatone dopo la corsa nei corridoi
-Il motivo di questo ritardo?- ommerda, che mi sarei inventata? Certo, la verità non potevo dirgliela, su April! Abbi fantasia!
-Mi si è rotta la bici- buttai là una risposta
-Da quand’è che usa la bici come trasporto?- domandò, andiamo, mi vuole mettere in ridicolo davanti a tutti?
-Da quando le auto stanno mandando a quel paese il mondo- sorrisi –sa, essere rispettosi non è da tutti- dissi appoggiando il cappotto su una poltrona per poi dirigermi sul palcoscenico
-Che sia l’ultima volta, chiaro?- precisò, io mi limitai a fare di sì con la testa.
-Ora tutti alle vostre postazioni- aggiunse
-che dittatura del cazzo- bisbigliai
-Ha qualcosa da dire signorina Black?- ma che voleva da me?
-no- risposi
-Stava bisbigliando qualcosa, mi dica- insistette
‘stavo dicendo che… lei è una troia’    -Stavo dicendo che questa recita non insegna molto- mi morsi il labbro aspettando un suo urlaccio
-In che senso?- chiese incazzata, ecco, mi ero messa nei casini
-Nel senso che non c’è una morale, dovremmo aggiungere qualche uso di alcool o di droghe per far capire che non è una cosa giusta…-
-Giusta osservazione, provvederò-
non credevo alle mie orecchie, aveva ascoltato una cazzata sparata lì, sul momento, che idiota!
 
Anche per quel pomeriggio finì il tutto, grazie a Dio.
Mi stavo dirigendo all’uscita, dovevo alzare i tacchi prima che la Feel mi fermasse per fare due chiacchiere o cose varie…
-Hey!- mi bloccò Zayn per il braccio, lo avevo riconosciuto dalla voce –Hey, ciao.- ricambiai sorridendo  mentre ci avviavamo fianco a fianco nei corridoi
-Ti va di fare qualcosa?- domandò al’improvviso
-Adesso?- anche io, con queste stupide domande, ovvio, adesso.
-Si, magari facciamo qualcosa di divertente-
-perché no!- sorrisi solo al pensiero di passare un altro pomeriggio con lui.

-E’ carino questo cafèè bar- dissi guardandomi attorno, quel luogo era davvero grazioso, aveva molti decori in legno, come la struttura, aveva delle lucine che incorniciavano il tutto.
-Si, ci vengo spesso- sorrise sorseggiando il suo caffè –Ma è vero che ti si è rotta la bici?-
No, era una cavolata per pararmi il culo- sorrisi
-Allora perché hai fatto tardi?- oh, Malik curioso!
-Stavo giocando a mario kart- risposi fiera di me, e dei nuovi record che avevo raggiunto sul gioco
Rise e per poco non mi sputò il caffè che stava bevendo
-Che c’è?- mi difesi –tu non ci giochi mai?-
-No.- rispose secco
-Andiamo, dimmi la verità-
-No, ti giuro non ci ho giocato-
-Zayn Malik, tu mi stai dicendo che non hai mai giocato a mario kart?- domandai sconcertata
-E quindi? C’è qualche problema?- domandò quasi offeso
-Si, c’è, perché devi assolutamente provarlo! Hai una wii?-
-Si, ma non ci gioco mai, uso più l’xbox o la psp - rispose
Lasciai cadere la testa sulle braccia conserte, per poi tirarla su di nuovo –Tipico di voi maschi! Andiamo a casa mia!- proposi
-A fare cosa?- sembrava rincoglionito, ma che cosa gli avevano messo nel caffè, la marijuana?
-A distruggere formicai nel mio giardino- risposi –ma a giocare a mario kart, no?-
-E’ da bambini…- si lamentò lasciando cadere le braccia, mi alzai, presi la borsa e andai verso lui e gli presi i polsi con tutte e due le mani –Su!, muovi il culo!- lo motivai ad alzarsi dalla sedia!
-maddai..- borbotto mentre io lo strattonavo battendo allo stesso tempo i piedi, sembravo una bambina viziata, finalmente dopo averlo insultato si decise ad alzarsi –Ora ci divertiremo- dissi sorridendo

POV.ZAYN
-Fermati qui!- disse
-Perché?- domandai, quella non era casa sua
-Devo prendere a Roby il secondo volante- sorrise per poi scendere di tutta fretta e dirigersi sul retro.
April era un po’ strana, era diversa, aveva un modo di fare tutto suo, spesso faceva morire dalle risate, era un po’ goffa, ma era una ragazza semplicemente stupenda.
Uscì dopo cinque minuti con un volante bianco, facendo uno strano balletto e allo stesso tempo stava imitando di guidare –Come mai ci hai messo così tanto?- gli domandai
-Gli ho sorpresi mentre stavano pomiciando- rispose
-Chi?-
-babbo natale e la befana- roteò gli occhi –Ma Roby e Harry!- ah giusto.
 
-Accomodati- disse flebilmente appoggiando la giacca sull’appenda panni per poi voltarsi e appiccare anche il mio –grazie- dissi
-accendi la wii- mi ordinò mentre si dirigeva in cucina, eseguii l’ordine, poi mi sedetti sul divano osservando quei stupidi volanti
-vuoi che prepari qualcosa da mangiare?-disse affacciandosi da dietro il divano, era meravigliosa, l’avrei guardata per ore –no grazie, prima ho mangiato un bel panino-
-Ah, perfetto, non ti preoccupare- saltò sul divano accanto a me
-Pronto?- chiese con aria di sfida
-Certo- avevo un po’ paura di April, se avrebbe perso mi avrebbe ucciso
Durante la gara lei rideva ogni volta che qualcuno mi superava o quando uscivo fuori strada, spesso mi spingeva e perdevo sempre, mi ero divertito un sacco con lei, sapeva rendere un gioco così divertente, nonostante io l’odiassi.
-Yeeeeeah- urlò alzandosi in piedi –Ho vinto! Ho vinto! Pepepepepepepeppepe!- esultò muovendosi in modo strano, quasi saltellando –Ti ho fatto vincere- dissi frenando tutto il suo entusiasmo
-Per favore!- rise sonoramente –sei una frana- aggiunse buttandosi a peso morto sul divano, sempre con il sorriso –La prossima volta scommettiamo- propose
-Cosa vuoi scommettere?- domandai curioso –la prossima volta perderai, quindi pensaci bene- aggiunsi
-Contaci Malik- si alzò in piedi ma la presi per il polso e la trascinai sopra di me sul divano, sentivo il suo respiro farsi più veloce, e i suoi occhi diventarono nervosi, e anche il mio respiro si fece più veloce, avevo tanto voglia di baciarla
-Se vinco io, tu esci a cena fuori con me- proposi – e se…-
-E se vinco io, tu dovrai andare a scuola con una bici rosa e con le rotelle, per una settimana- mi bloccò dicendo questa frase, era ridicolo!
Rimase lì a fissarmi, e notai che era rossa, e le sue labbra tutte viola –April, stai bene?- gli domandai portando le mie mani sul suo viso e notai che era bollente, si scansò subito e tornò a sedere –Si! Ora giochiamo, ricordati della scommessa!- fece l’occhiolino
Iniziò la gara e lei era così concentrata, si stava torturando il labro inferiore, non distoglieva lo sguardo dallo schermo, quella volta mi sarei dovuto impegnare, volevo un appuntamento vero e proprio con lei, il destino era dalla mia parte, lei era al secondo posto e il al primo, e riuscii a vincere
-Che cazzo!- si lamentò lasciando cadere il volante al suo fianco
-Mi dispiace ma dovrai uscire con me- risi
-Facciamone un’altra! Questa era di riscaldamento!-
-No, la scommessa l’ho vinta io- affermai
-E se non esco con te?- domandò –Cosa mi succede? Muoio?-
-tu, uscirai con me. Punto e basta. -








Eccomi! non ho postato il giorno seguente perchè avevo troppi compiti! 
già incominciano questi bastardi! Perdon!
Spero che questo capitolo mi faccia perdonare!
Voglio vedere tante recensioni!
scrivete tutto quello che pensate! TUTTO.
al prossimo capitolo, meraviglie.
grazie.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** im in love with you. ***


 

I love that asshole.

Capitolo 16


POV.APRIL
la sera stessa, mi accorsi che avevo la febbre, ma per mia sfortuna non era alta.
-Sveglia!- urlò tirando via il piumone
-Cazzo! Mamma che ci fai qui?!- risposi voltandomi dall’altra parte, però continuando a rimanere sdraiata.
-Ho letto il messaggio che mi avevi mandato ieri sera- ah, quel messaggio –sono venuta a vedere come stavi- aggiunse
-Sto bene-
-Devi andare a scuola, muoviti- affermò poi.
no, cazzo, non ci voglio andare. E’ incominciata da meno di tre mesi e già non ce la faccio. Voglio morire, anzi dormire.
-mh nho- borbottai affondando il viso sul mio morbidissimo cuscino che tanto amavo.
-April, io devo andare ora, se vengo a sapere che oggi non sei andata a scuola torni a vivere con me-
okay, ora vi spiego tutto. Mia mamma abita a qualche isolato più in giù di casa mia, cioè non è casa mia, è casa di mia sorella che però me l’ha ceduta.
-okaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaay- risposi incazzata, feci per alzarmi, quando sentii la porta chiudersi, se n’era andata.
Mi ributtai nel letto…

Oh porca merda! È tardi, anzi, tardissimo!
corsi giù per le scale trascinando lo zaino, anzi buttandolo giù per le scale.
Corsi di nuovo su, presi la felpa e mi infilai i jeans con tutta fretta e stessa cosa feci con le air max.
Chiusi la porta alle mie spalle, mi incamminai verso la fermata a passo veloce mentre mi legavo i capelli in una cipolla, visto che non ho avuto tempo di mettermi in ghingheri, nemmeno un po’ di fondotinta per coprire le imperfezioni dovute alla nutella, tanto non le avrebbe coperte tutte comunque.


Mi appoggiai alla spalla di Liam, mentre stava controllando l’orario, dovevo riprendere fiato.
-Hey April!- si girò appena posai la mano sulla sua spalla –stai bene?- mi reggevo sulle ginocchia, appoggiando le mani e continuando a respirare affannosamente –ho perso l’autobus, ho dovuto prendere uno diverso che nemmeno passava vicino la scuola, ho dovuto correre per arrivare in tempo- precisai alzandomi.
Gli scappò un sorriso, era l’unica cosa bella che mi era successa fino ad adesso, il sorriso di un amico sincero.
-Abbiamo filosofia, vieni?- domandò avviandosi verso l’aula
-Eccomi- lo raggiunsi e ci incamminammo uno di fianco all’altro.
Ti voglio bene, Liam.

Dopo l’appello qualcuno bussò alla porta. Si affacciò ed entrò. Era quel dio greco di Malik, oh scusate, volevo dire, Zayn Malik!
Si sedette dopo una ramanzina della prof si sedette qualche banco dietro di me, dopo avermi fatto l’occhiolino quando mi passò vicino. Okay. Ora mi dovevo solo nascondere, ero in uno stato pietoso, e ripeto p-i-e-t-o-s-o poi dovevo assolutamente e ripeto a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e evitare Zayn e il suo fottuto invito a cena, smettiamola di ripetere, me lo ricordo.
Mentre la prof spiegava una poesia di Ugo Foscolo, io nella mia mente cadevo in un abisso nero, in preda alla disperazione, dovevo sopportare ancora quattro ore, non ce l’avrei fatta. Volevo dormire, dormire sul mio letto caldo, mentre mi leggo un libro o ascolto musica, ecco cosa volevo fare, non mi interessava nient’altro, anzi, qualcos’altro, o meglio… qualcun’altro.  Parli del diavolo e spuntano le corna, altro che corna, si erano trasformate in pezzetti di carta accartocciata con un po’ di saliva… mi aveva colpito sul braccio, aprii il bigliettino e c’era su scritto “ Questo sabato sera, vestiti elegante. <3” che cazzo voleva dire quel cuoricino? Era pure disegnato male! Mi girai e vidi Malik che posava la bic vuota, e faceva finta di stare attento alla lezione, era perfetto. Nono! Adesso ho ben altri problemi, lui fa sul serio, io no. Lui non ha problemi, io si. Non sono pronta.
Però ripensandoci, a me piace, tanto, anzi, non mi piace, di più, è un sentimento troppo profondo, quando lo vedo il mio stomaco è investito da un treno, il cuore inizia a prendere fuoco, la mente perde il controllo, penso che sia amore, è amore.
E’ l’unica persona che mi fa sentire protetta, vivrei tra le sue braccia se potessi. Dovevo accettare ora, perchè lui se ne andrà, si stuferà, io rimarrò sola.
Va bene, a che ora?” chiusi il bigliettino e con attenzione mi voltai e glielo lanciai, colpendolo su una guancia, almeno non lo avevo insalivato some aveva fatto quel coglione.  Lui rispose con un sorriso soddisfatto. Io ero nel panico.
-Liam, che giorno è oggi?- domandai cercando di fare mente locale e pensare che giorno era.
-Giovedì April, è giovedì-  rispose sconfortato
-Che c’è?- chiesi sbuffando e incrociando le braccia.
rise. –Mi fai disperare- rise di nuovo, e poi, sentii un altro suono melodico oltre la sua meravigliosa risata, la campanella.
Si alzò e mi lasciò un bacio sulla guancia – a dopo!- disse scomparendo tra la folla, mi alzai anche io e cercai di andare lenta, per aspettare che Zayn mi raggiungesse, anche se non sapevo bene, cosa dire.
-Come stai?- domandai, domanda stupida! Io ero stupida
-Benissimo, te?- sorrideva
-Bene.. allora a che ora? Per sabato sera…- intanto avevamo attraversato il corridoio
-Alle otto, passo a prenderti io- sorrise mettendosi di fronte e me, appoggiato all’armadietto vicino al mio, mentre io mi sbrigavo a posare i libri.
-Hei scusa! Spostati, è il mio armadietto- protestò un ragazzo di prima
Zayn si voltò e lo guardo, male, anzi malissimo, il ragazzo si congedò immediatamente.
-Zayn! – lo rimproverai –sei crudele..-  suonò la campanella, di nuovo altra rottura di palle, impegnata dal pensiero di altre quattro ore di scuola, Malik si avvicinò a me e bisbigliò –non vedo l’ora- un brivido passò su tutto il mio corpo che mi lasciò pietrificata, subito dopo mi lasciò un leggero bacio sulla guancia, sentii le sue morbide labbra posarsi sulla mia guancia, si girò e se ne andò, scomparve tra la folla di ragazzi che si sbrigavano ad andare a lezione, e con lui, sparirono tutti i dubbi, tutte le incertezze, io amavo quel ragazzo, io dovevo provarci, lui era la mia salvezza.

Cari lettori di questa ff, chiedo umilmente perdono per l'immenso ritardo.
vi parlo da amica, non so cosa mi sia successo, era tutto piatto, ero bloccata
non sapevo più come andare avanti, vuota, la mia mente era completamente vuota.
chiedo ancora scusa, scusa e ancora scusa.


spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ditemi cosa ne pensate, cosa vi aspettavate,
quello che volete, ma ditemi tutto.
Finalmente Zapril is coming!
lol
aspetto ansiosa le vostre recensioni e i vistri perdoni (?)


ciao belle!



Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Heart attack ***


I love that asshole.
Capitolo 17

POV.APRIL
Drriin –pronto Liam?- risposi fiondandomi sul letto, -Hey babe!-
-Grazie per avermi chiamata subito, ho bisogno di un parere maschile, ho bisogno di te.- mi voltai a pancia in su, e guardai il soffitto aspettando una risposta…
-Come posso aiutarti?- chiese
-Sei libero oggi pomeriggio?-
-fammi pensare…- dai Liam, ti prego, è venerdì! Oggi o mai più, ti prego, ti prego, ti prego –certo, per te sono libero-
-ti voglio bene- .

-Al centro commerciale!?- domandò stupefatto Liam, andiamo non era così improbabile, dove vuoi che io trovi un bel vestito, dal panettiere? Così faccio concorrenza a Lady Gaga, mi vesto di fruste –Dai, entriamo- lo trascinai prendendolo per il braccio.
-Cosa cerchi, precisamente, e poi per quale occasione?- chiese incuriosito mentre scrutava qua e là qualche vestito…
-Zayn mi ha invitato a cena- dissi secca, senza guardarlo.
-e quindi?- si fermò.
- e quindi?! E’ una cosa seria, uscita ufficiale, smerdate simili, io sono nella merda Liam, porca troia!- incominciai ad agitarmi, avevo un’ansia inspiegabile
-Tranquilla, troveremo un vestito che ti renderà uno schianto, anche se già lo sei, poi ti aiuterò io per altre cose, okay?- affermò appoggiandomi un braccio su una spalla mentre ci avviavamo alle scale mobili.
-Sarà un’impresa difficile, niente mi renderà bella…-
-Smettila April!-

-Che colore?- domandò facendo scorrere le stampelle, cercando un vestito che a vista d’occhio mi andrebbe bene… -Nero! Il nero snellisce, no?-
-Nero?! Vuoi andare a un funerale o a una cena romantica?- domandò voltandosi, io mi stavo guardando le mie bellissime air max consumate dagli anni.
-Liam, caro Liam, nero o niente- affermai
-Questo? Provalo!- mi lanciò il vestito e io con sveltezza lo acchiappai, corsi in camerino e mi sbrigai… era di colore blu, non nero, Liam, hai degli occhi stupendi ma non funzionano molte bene…
-Che ne dici?- spostai la tenda
-April sei bellissima- rimase a sedere sulla poltroncina, mi voltai e mi guardai, era troppo stretto.
-Oddio, che schifo, ma vedi che cosce? Ma poi, cioè, guarda i fianchi, e la pancia! Mi prendi per culo, no, assolutamente no!- corsi e mi ricambiai velocemente, il più in fretta possibile.
Quando uscii Liam era a bocca aperta, sconvolto. –Ti stava benissimo…- si alzò.
-Cerchiamone un altro…- mi sbrigai a riposizionarlo, guardandomi attorno, vidi un vestitino rosso, davvero sexy e elegante, niente di volgare, stupendo, mi sbrigai e andai a vederlo da vicino, ce ne erano due, solo due, prego che ci sia della mia taglia…
Uno era piccolissimo, solo un lumpa lumpa avrebbe potuto indossarlo, o magari qualcuno più magro di me, l’altro sembrava della taglia giusta. Lo provai, non mi stava. Ecco, non mi stava per niente, era stretto sul mio corpo, mi rendeva ancora più balena, no, vaffanculo, assolutamente no!
uscii senza dire nulla, corsi a metterlo apposto, assolutamente no…
-Hey, ma non ho visto come ti stava!- si lamentò Liam imponendosi davanti a me –mi stava da schifo, cerchiamone un altro..- mi affrettai a rispondere e a cercarne un altro con lo sguardo, che subito si posò su alcuni verdi acqua e color corallo, sembravano carini… -Vieni Liam- mi avvicinai e gli abbracciai  un fianco con un braccio e lui posò il praccio sulla mia spalla –Scusami Liam, ti ho risposto male- alzai lo sguardo…
-Non ti preoccupare- sorrise
-che ne pensi di questi?- domandai appena ci ritrovammo di fronte ai vestiti.
-Provali, ti staranno benissimo- sorrise, quel sorriso mi trasmesse sicurezza, presi due verdi e uno color corallo, corsi nel camerino e Liam mi raggiunse più lentamente, mi sbrigai…
-Allora?- spostai la tenda ed uscii, mi guardai allo specchio più grande che si trovava di fronte a me, quel vestito era… era davvero… davvero… schifoso su di me! NO!
OUT! Assolutamente no!
-O per carità!- dissi e poi mi dileguai e mi cambiai velocemente provando, non avevo nemmeno dato il tempo a Liam di parlare, poverino.
con tanta fretta indossai il secondo verde, mi guardai bene prima di uscire e … faceva ancora più schifo del primo, me lo levai senza farlo vedere a Liam.
Provai in fine quello quello corallo, mi stava anche quello da schifo, niente da fare, i vestiti di quel colore non mi donavano. Uscii dal camerino e vidi Liam con un vestito in mano, era nero e non si capiva molto che forma e che taglio avesse, me lo porse e sorrise senza dire niente, lo presi e andai in camerino.
Era di pizzo nero, aveva un corpetto nero che aveva una forma di cuore sul petto, sulla schiena finiva a V e dove la pelle era scoperta c’era il pizzo, aveva le mezze maniche di pizzo, arrivava fin sopra le ginocchia, mi piaceva.
-Hey Liam, aiutami con la zip, ho paura di romperla…- uscii dal camerino
-Certo- con dolcezza tirò su la zip che era sul fianco, mi voltai verso di lui e chiesi –Allora? Come mi sta?- notai un sorriso meraviglioso sul suo viso, gli occhi gli brillavano –sono senza parole, April. Sei bellissima-
mi guardai allo specchio, mi stava davvero bene, finalmente avevo trovato il vestito giusto, aveva pure il 50% di sconto, meglio di così!


Sabato.
Ohmerda, era sabato, SABATO. È davvero arrivato il giorno del giudizio. La mia morte era vicina.
Erano le sei, ero appena uscita dalla doccia, passai sul mio corpo ancora bagnato la crema della pupa al cioccolato bianco, mi misi le culotte nere e il reggiseno, anche quello in pizzo nero, rimasi in intimo perché sapevo che mi sarei sporcata quindi mi truccai, passai del fondotinta, un po’ di eye-liner per dare una forma più accattivante agli occhi, colorai leggermente le guancie di rosa salmone, poi misi un rossetto rosso. Rosso e nero andavano a meraviglia insieme. Asciugai velocemente i capelli e li raccolsi in una specie di ‘chignon’ basso, e alzando un po’ i capelli, creando una specie i ciuffo, tanto per non sembrare piatta.
Okay, era ora del vestito e delle scarpe, infilai il vestito facendo attenzione ai capelli, misi le calze color carne e scarpe nere con il tacco più spesso, con quello a spillo non ci sapevo camminare, mi guardai allo specchio, ricapitolai tutti i consigli di Liam, e cercai di tranquillizzarmi…
il profumo, dovevo mettermi del profumo, al gusto di vaniglia e miele, lo avevo comprato a posta.
tadaaaaan, ero pronta. Oh cazzo, e adesso? Merda merda merda merda merda merda, merda for evaaaaah.
suonò il campanello, ecco, davvero, ora dovevo preoccuparmi.

-Heeey!- sorrisi aprendo la porta. Quando lo vidi mi prese un colpo al cuore, dio se era bello, aveva una camicia bianca con una giacca nera sopra e pantaloni neri, cazzo.  E aveva un mazzo di rose rosse, la sua dolcezza infinita e nascosta. Cazzo, non diceva niente, oddio, avevo qualcosa di male? Magari qualcosa tra i denti? Oh cazzo…
-April…- cominciò  e si chiuse la porta alle spalle, io indietreggiai –sei…-
sei una gran cessa –bellissima!- esclamò abbracciandomi dolcemente, e io mi sentivo morire –grazie, anche tu non scherzi!- poi mi porse le rose, e disse –queste sono niente a tuo confronto- Malik, così mi uccidi.
-seeh le cavolate- risposi prendendole e andando in cucina –sono bellissime, grazieeee- urlai.

-Allora? Andiamo?- domandò un po’ nervoso.
-Prendo il cappotto- corsi con i tacchi e lo presi dal divano, dove era appoggiato, e da gentil uomo mi fece passare avanti, chiudendosi la porta alle spalle, e insieme, avevamo chiuso tutti i litigi e i dubbi, tutte le cattive impressioni che l’uno aveva dell’altro, tutto quello che non era andato bene in passato, perché ora stava andando tutto bene, ed era la cosa più giusta per tutte e due.




Mi avvicinai a lui e gli stinsi la mano, mentre ci avviavamo, verso la macchina, mi appoggiai al suo braccio, e gli sorrisi, la stessa cosa fece lui, sorrise e mi lasciò un bacio in fronte, dolcemente. Io e lui, finalmente insieme, felici.








Eccomi bad pipol!
ZAPRIL IS COMING OUT 
ho scritto bene, vero?
mlmlmlmlmlml eccoli finalmente insieme,
tutti e due sono tesi e non riescono a lasciarsi andare
ma alla fine tutto esce fuori.

si amano gente, SI AMANO!


stiamo per giungere al termine di questa ff, ma ne sto gi preparando un'altra!
come andrà a finire?
lieto fine commovente o...
o fine e basta?


Aspetto vostre opinioni, commenti, ipotesi.
vi amo a tutti.


kiss kiss
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1051268