La vita di una ragazza normale

di rora02L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata speciale ... per me. ***
Capitolo 2: *** Rimani per sempre accanto a me. ***
Capitolo 3: *** Sorprese improvvise ***
Capitolo 4: *** Festa in piscina ... ***
Capitolo 5: *** Parlando alla luna, mi sento più vicina a te. ***
Capitolo 6: *** Dicembre: una goccia di sangue nella neve ***
Capitolo 7: *** Mondo in frantumi ***
Capitolo 8: *** Guerra alle porte ***
Capitolo 9: *** Gita improvvisata. ***
Capitolo 10: *** La mia famiglia riunita. ***
Capitolo 11: *** Vivere senza di te ? Impossibile. ***
Capitolo 12: *** Scontro imminente ... ***
Capitolo 13: *** Morte senza sangue. ***
Capitolo 14: *** Resterai sempre nel mio cuore. Sempre. ***
Capitolo 15: *** Una bambina nella neve ... ***
Capitolo 16: *** Sangue e amore. ***
Capitolo 17: *** Ascolta come un lupo ... ***
Capitolo 18: *** Natale a casa Cullen ... ***
Capitolo 19: *** Una svolta nella mia vita ! ***
Capitolo 20: *** Preparativi ! ***
Capitolo 21: *** Dubbi. ***
Capitolo 22: *** Se non mi amasse ? ***
Capitolo 23: *** Mossa sbagliata ? ***
Capitolo 24: *** Wedding Dress. ***
Capitolo 25: *** Il giorno che non scorderò mai ***
Capitolo 26: *** La pace prima della tempesta ... ***
Capitolo 27: *** Mother ... ***



Capitolo 1
*** Una giornata speciale ... per me. ***


Una giornata importante ... per me.

Mi sveglio presto, non sono riuscita a dormire nemmeno mezz'ora.
Sono ancora emozionata. Sta per arrivare. Sono le 7 del mattino.
Mia mamma mi chiama a fare colazione. Scendo le scale, scalza e in pigiama.
Quando arrivo in cucina, la mamma mi sgrida: "Reenesme, non mi sembra il caso ! Tra poco avremo un ospite ..."
Sento la risata di papà, mentre azzanno un panino alla marmellata.
"Infatti hai preparato per un esercito ! Non so se Reenesme e Jake saranno capaci di mangiarsi tutto questo ..."
Papà fa un gesto con la mano ad indicare la tavola, ricoperta di ogni tipo di leccornia umana: pancakes, muffin, succhi di frutta vari, latte caldo, salsicce ed altro.
Rido alla battuta di papà, che va ad abbracciare mamma.
La porta suona. Jacob ...
Corro su per le scale, saltando gli scalini a tre a tre. Devo assolutamente cambiarmi.
Mamma accoglie il suo vecchio amico in casa, che chiede subito di me. Il cuore comincia a battermi più forte. Cosa mi metto ?!
Apro l'armadio, anzi la cabina armadio: dentro ho solo vestiti di zia Alice, ma bastano e avanzano.
Decido di non esagerare, in fondo sono a casa mia. Prendo un paio di blu jeans e una maglietta a maniche corte bianca attillata.
Spero vada bene. Mi guardo nel gigantesco specchio appeso alla parte.
Sistemo qualche ciocca rossa e riccia, mi guardo bene il volto candido punteggiato di lentiggini e mi autoconvinco di essere pronta.
Esco.
Mi blocco fuori dalla porta. Non essere codarda ...
Mio padre mi chiama per farmi scendere. Ora o mai più.
Per una frazione di secondo, penso che l'opzione migliore sia la seconda. Ma poi ubbidisco.
Le scale mi sembrano infinite. Sono in cucina.
Una giacca di pelle nera da motociclista è appasa ad una sedia. Jacob è seduto e chiacchera con la mamma.
Mi paralizzo. "Oh, Reenesme, finalmente !" esclama mamma appena mi vede.
Jacob si volta e mi sorride. Sto per mettermi a piangere.
Gli corro incontro e lo abbraccio. Sto per soffocarlo. Gli dico:"Mi sei mancato da morire ..."
Lui sussurra al mio orecchio: "Anche a me. Pensavo che sarei morto se avessi aspettato anche un solo giorno di più ..."
Il mio cuore si ferma a causa della sua voce. Non pensavo che sarebbe stato così difficile.
Lo aspetto da un mese. Ed ora è qui. E mi abbraccia. Mi abbraccia teneramente, accarezzandomi i capelli.

 

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Capitolo 2
*** Rimani per sempre accanto a me. ***


Rimani sempre accanto a me ...

Mamma iniza a parlare degli ultimi quindici anni in cui abbiamo viaggiato di contea in contea, di città in città.
Odio trasferirmi. Lo trovo irritante. Anche a mamma e a papà non piace, ma non abbiamo scelta.
Jacob la ascolta attenta e non smette di tenermi fra le braccia e accarezzarmi i capelli ramati e ondulati, come faceva quando ero piccola.
Metto il viso sul suo petto caldo,la camicia nera leggermente sbottonata è come una parete tra la mia guancia e la sua pelle rovente.
Sento il battito del suo cuore, chiudo gli occhi ed inspiro il suo buon odore. Mi mancava tanto. Da impazzire.
Papà arriva nella stanza e mi vede. All'inizio non sembra contento, ma poi sorride.

Lo so, è preoccupato per me. Meno della mamma, però.
Lei ha il terrore di perdermi. O che mi succeda qualcosa.
Io non ho alcuna paura, quandi sono con Jacob. Siamo invincibili, insieme. 
                                                                                                             *
Alla fine della colazione, Jake mi prende per mano e corriamo fuori, lasciando la porta aperta.
Mi prende in braccio, facendomi volare in aria. Ride. Lo faccio anche io.
Andiamo nel bosco.
Il sole riscalda e illumina le fronde degli abeti e degli aceri. Mi sento in Paradiso, ora che lui è qui accanto a me.
Mi fa appoggia delicatamente su un verde prato luminoso. Poi si sdraia accanto a me.
Lo guardo negli occhi neri come la notte e lui fa lo stesso con me.
Mi chiedo quanto rimarrà e l'idea di perderlo mi spinge ad accucciarmi accanto a lui.
Sussurro: "Rimani accanto a me."
Lui mi sposta una ciocca dal viso e dice: "Sempre."
Voglio baciarlo. Ma non ho il coraggio di farlo.
Fisso gli occhi sul suo collo. Ho sempre avuto voglia di morderlo, di farlo mio.
Ma non voglio fargli del male, perciò trattengo il mio istinto e abbasso lo sguardo. "Che c'è ?" mi chiede, preoccupato.
"Meriti di meglio, Jake. Io ... non voglio essere la carceriera del tuo cuore. Voglio che tu sia sempre felice." rispondo.
L'imprinting non è una cosa che puoi scegliere, mentre la persona d'amare la conosci poco alla volta, senza fretta nè obblighi.
"Tu non sei la mia carceriera, ma la mia liberatrice. A te, devo la mia felicità. Senza di te, il mio mondo non avrebbe alcun senso."
"Dici così solo perchè hai l'imprinting !"
"Che differenza fa ? Mai sentito del colpo di fulmine ? Il prinicipio è uguale. Nessie, io ... non voglio che tu pensi a me come ad una persona che è costretta ad amarti.
Ma come che ti vuole amare con tutte le sue forze e che ti starà sempre accanto." Amare ...
Non so esattamente cosa sia l'amore. Conosco quello per la mia famiglia e per gli amici, ma ...
Chiedo: "Che intendi per amare ?- alzo la testa - Insomma ... come si ama una figlia, un'amica o ... qualcosa di più."
Lui sorride: "Tutti e tre. Io per te posso essere un padre, un fratello, il tuo migliore amico ... e anche- si avvicina al mio viso - qualcosa di più. Scegli."
La sua mano mi sfiora la guancia. La prendo.
Ho fatto la mia scelta: "Io ... voglio che tu sia qualcosa di più." 
                                                                                                                                                *
Torniamo a casa, i miei si staranno preoccupando, anche se papà ha letto i pensieri di Jacke.
Ma prima, voglio fargli vedere cosa ho imparato in questi ultimi anni e lo porto in sala armi.
"Sala armi ?!" Mi guarda confuso e dice: "Ma a voi succhia sangue a che servono le armi ?"
Rispondo placidamente: "Per non sporcarci le mani."
Jacob fa un sorriso storto e ridacchia.
Apro la porta scorrevole. Sul muro sono appese tantissime armi: spade, pugnali, lancie, archi, pistole e altro.
Prendo un bastone di legno, per evitare di far male a Jacob.
Alzo e abbasso le dita due volte, in segno di sfida.
Jake fa un ghigno che significa: sono pronto.
Tenta di tirarmi un pugno, noto che non sta usando tutta la sua forza e la cosa mi infastidisce.
Lo schivo, roteo il bastone e lo colpisco alla nuca. Jacob urla: "Ahia !"
Rido e dico: "Così impari a sottovalutarmi ! Non sono più una bambina. A quest'ora, saresti già morto. Fammi vedere di cosa sei capace !"
"Ok, my lady." ribatte lui. Comincia a sbottonarsi la camicia. La tira a terra.
Lo vedo a torso nudo e sento il sangu alle guancia. Ho un caldo. Lui è ... stupendo.
Abbassa la zip dei pantaloni e grido istintivamente: "No, fermo ! - metto una mano davanti agli occhi - Ma che diamine ti salta in testa ?"
Lui risponde tranquillo: "Volevo solo trasformarmi, perchè ?"
"Rimettiti subito i vestiti, cretino !"
Lui ride, divertito: "Da piccola non facevi tante scene..."
"Vestitii !!!"
Dopo qualche minuto, Jacob esclama: "Fatto !"
Apro lentamente le dita e lo vedo a torso nudo: "E la camicia ?" chiedo, indicandla.
Lui fa spallucce e ribatte: "Sto meglio senza. Allora, continuiamo o hai paura ?"
"Io non ho paura."
Brandisco il bastone. Jacob mi attacca frontalemente con un pugno, che riesco a schivare.
Ma poi, mi arriva un calcio volante, che mi manca per un soffio. Paro il secondo pugno col bastone.
Jacob sorride, credo che si stia divertendo. 
Continuiamo per circa un'ora, ma nessuno dei due riesce a vincere.
Alla fine, cadiamo a terra, stremati e in un bagno di sudore.
Scoppiamo a ridere.
Jacob mi abbraccia il fianco. Arrossisco e lui mi sorride.
Si avvicina al mio orecchio e sussura: "Mi piace quando arrossisci. Allora, - comincia a baciarmi il collo e continua - cosa vuoi che io sia ?"
Un rumore ci interrompe. Viene dal tetto. Mamma ...
Anche Jacob l'ha capito e urla: "Non si preoccupi, signora Cullen ! Non ho alcuna intenzione di stuprare la sua bella figliola. Son un ragazzo a modo, io."
Che scemo ...
La mamma grida, di rimando: "Certo, come no , cane dei miei stivali ! Se scopro che le hai fatto del male, ti taglio la testa di netto !"
"Che paura !" ribatte lui. 
                                                                                                                                              *
Usciamo di nuovo fuori. Ormai c'è il tramonto e tutto e colorato di un bel arancione rosato.
Jacob ed io camminiamo tenendoci per mano.
Gli chiedo quanto tempo resta. Lui sorride e risponde: "Tutto il tempo che vuoi, piccola. Non sai la sorpresa che ti ho preparato ..."
"Quale sorpresa ?" dico, emozionata. Adoro le sorprese, al contrario di mia madre.
Lui mi fa l'occhiolino ed esclama: "Lo saprai presto." Cominca a correre ed io lo rincorro.
Mi sembra di essere tornata a casa. La mia vera casa. Dove c'è Jacob, è casa mia. In nessun altro posto.
Lo prendo. Ci abbracciamo.
Torniamo dentro casa perchè è quasi ora di cena e mamma avrà certamente preoarato per un reggimento, con la scusa che abbiamo saltato il pranzo.
Infatti, ci ritorviamo davanti ad un banchetto a base di conigli, verdure assirtite, funghi e una torta al cioccolato.
Ci sediamo a tavola tutti, anche se mamma e papà non mangiano. "Buon appetito !" dico felice.
Jacke mi imita e iniziamo a mangiare. Cerco di trattenermi, di solito mangio come un maiale e mamma mi sgrida.
Ma Jacob ingurgita cibo a velocità spaziale e comincio a farlo anche io.
Mamma e papà ci guardano soddisfatti. Poi, annunciano che loro vanno a caccia.
Jacob mi prende per un fianco e mi avvicina a lui: "Allora buona caccia, succhia sangue ! Divertitevi."
Papà risponde: "Anche voi, ma non troppo. Ricordati che posso vedere i tuoi pensieri sconci, cane !"
"Bye bye !" li saluta lui festoso.
Appena escono, chiude la porta e mi chiede: "Allora, principessa ... dov'è la tua cameretta ?"
Lo porto su, questa è la prima volta che porto un ragazzo in camera mia. Mi sento le guancia in fiamme.
Apro la porta ed entriamo. La mia camera è molto spaziosa e luminosa, piena di lucette colorate, come se fosse sempre Natale.
Il mio letto a baldacchino color tramonto sembra proprio quello di una principessa.
Jacob indica una porticina e mi domanda cosa c'è.
Storgo il viso e dico: "La cabina armadio ..." Mi guarda sconvolto ed esclama: "Hai una cabina armadio ?!"
"Zia Alice."
"Ah, capiso. Posso ?" mi chiede dopo aver aperto ed essere entrato. Sempre il solito ...
Comincia a guardare ogni vestito, gioello, cappello, scarpa dal tacco troppo alto per me e gioca con lo specchio a muro.
"Eheh, ma quando te la metti questa roba ?" prende un abito da sera rosso fuoco e fa finta di provarselo come le donne dei film.
Rido. Lui me lo lancia e lo prendo al volo. Mi prende per le braccia, mi avvicina e dice a bassa voce: "Lo metteresti per me ?"
Lo esamino meglio: ha una scollatura dietro che percorre tutta la schiena e davanti arriva fino alla fine del mio seno.
Le mie guance avampano e non so cosa rispondere, quindi: "Forse..."
"Lo prendo come un sì." 
                                                                                                                    *
Siamo sdraiati sul letto. Lui è accanto a me.
Si alza e me lo ritrovo con le braccia accanto ai miei capelli e il viso davanti al mio.
Sorride da sfrontato e mi chiede: "Allora, ricominciamo da dove eravamo rimasti ?"
Inizia a baciarmi il collo, preso da una foga che conosco bene.
Lo stacco di peso e faccio lo stesso con lui. I canini spuntano all'improvviso e faccio appena in tempo a scostarmi.
Affondo il viso tra i cuscini arancione pastello.
Lui mi prende e mi gira. Vede che piango e mi guarda sconvolto.
Mi accarezza i capelli, non so se ha capito cosa stavo per fargli.
Incastra le mani tra i miei capelli, avvicina il mio viso a lui e sussurra: "Vuoi essere mia per sempre, Reneesme ?"
"Sì ..."
La mia voce si ferma, perchè le mie labbra sono ...
Mi sta baciando. La sua lingua entra e si intreccia con la mia, in una danza esotica che sembra un rituale sconosciuto.
Mi sbatte sul letto violentemente, senza staccare le labbra dalle mie.
Quando lo fa è per dirmi: "Ti amo. Alla follia."
Non aspetta la mia risposta e ricomincia. Le sue mani percorrono tutta la mia schiena, facendomi rabbrividire.
Inizio a sbottonargli frettolosamente la camicia, la strappo per sbaglio ma non sembra importargli.
Tocco il suo petto caldo e vado ai pettorali scolpiti.
Jacob si stacca per riprendere fiato. Io me ne ero dimenticata, perchè posso anche fare a meno di respirare.
Infila le dita nella mia maglietta e la abbassa piano piano.
Mi bacia vicino al seno, ma sta attento a non andare oltre. Lascia delle macchiette rosse ovunque.
Poi, risale al mio collo. Gli prendo la testa, accarezzandogli i capelli corti e neri.
"Ti amo anch'io , Jacob. Morirei per te."

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Capitolo 3
*** Sorprese improvvise ***


Sorprese improvvise ...

Mi sveglio a causa della luce del sole che penetra dalle tendine arancioni appese alla finestra.
"Jake ..." farfuglio, ma accanto a me non c'è nessuno. Sono un po' delusa.
E arrabbiata con me stessa per essermi addormentata, ma poi vedo una lettera piegata sul cuscino accanto al mio.
Quanti ragazzi scrivono ancora le lettere a mano ?
La apro, emozionata.
"Ben svegliata, dolcezza !
Mi dispiace essere andato via, ma i tuoi erano tornati e non volevo che Edward vedesse i miei pensieri su ...
Bè, lo sai ... Non sono riuscito a dormire, volevo vederti tutto il tempo. Sei bellissima quando dormi ...
Arrossisco.
Non ti preoccupare, non me ne sono andato via.
Sono solo sul mio letto a ronfare, se ci riesco ... e sto preparandomi per la tua sorpresa: ti piacerà !
Fidati, torno presto.
Ok, Jacke, mi voglio fidare ...
Jacob, il tuo lupacchiotto ! Ridacchio tra me e me.
P.S.: spero che tu sappia cucire, perchè la mia camicia è ridotta uno straccio." Arrossisco di nuovo e trovo la camicia nera tutta strappata.
Oh, cavolo ...
Mi alzo dal letto e vado a prepararmi per la colazione.
Mi sembra di sentire il rumore di un auto che parcheggia, ma non me ne preoccupo troppo.
Una voce femminile che conosco bene, urla: "Reneesme ! Tesoro, dimmi che stai bene !"
Sorrido.
"Sì, zia Alice - infilo una T-shirt rosa con un coniglietto bianco e paffuto sopra- sto bene. Perchè ?"
Mia zia sale le scale come un razzo e irrompe nella mia camera, mi sto ancora infilando i jeans.
Mi abbraccia, piagnucolando: "Oh, cara. Ho avuto una visione terribile !"

Inizio a preoccuparmi e guardo negli occhi zia Alice: "Che cosa hai visto, zia ?"
Lei si stacca da me e si avvicina al mio letto. Prende la camicia di Jacob e strilla: "Dah ! Cosa ci fa questa qui ?!"
La annusa e storce il naso: "Sa di cane bagnato ! Ma .. è di Jacob !"
Si mette le mani tra i capelli, mi si avvicina con fare sospetto e mi chiede: "Cosa avete fatto ieri sera ? "
Sto per rispondere ma lei mi ferma con un gesto della mano e, con fare teatrale, esclama: "Oh, no ! Sono arrivata troppo tardi !"
Si accasca sul mio letto e continua: "La mia dolce nipotina ha dunque perso la sua verginità ? Che disgrazia !"
Mette una mano sulla fronte e cominca a lamentarsi.
"Ma che dici, zia ! Jake non farebbe mai ..."
"Che succede, Alice ?" Mia madre entra nella camera e abbraccia subito la zia, che le mostra la camicia.
E poi scoppia a piangere.
Mia mamma mi guarda con due occhi infuocati e grida: "Aspetta che quel lupo da strapazzo torni qui e lo faccio andare all'Altro mondo !"
"Ma mamma ..." cerco di nuovo di spiegare, ma sta volta vengo interrotta dalle risate di papà, che guarda la scena sullo stipite della porta aperta.
Sembra divertito. La mamma lo guarda confusa.
Lui mi da una pacca sulla schiena e dice: "Tranquille, ragazze ! Non hanno fatto niente, Reneesme è ancora vergine."
La mamma sospira e si tranquillizza, mentre zia Alice strilla sollevata: "Oh, grazie al cielo ! Nella mia visione, tu e Jacob ..."
Si interrompe, tutti abbiamo gli occhi puntati su di lei.
"Bè ... tu rimanevi incinta di lui."
Mia madre ha il viso contorto dalla rabbia e negli occhi una scintilla omicida.
Papà la calma: "Non è detto che sia una cosa imminente ... magari succederà tra qualche anno o secolo, dopo il matrimonio ..."
"Lo spero per lui ..." sibila mia madre" perchè non vorrei uccidere il mio migliore amico ..." 
                                                                                                                     *
Zia Alice è in soggiorno, seduta su un divanetto blu notte a cucire la camicia. Mi guarda sorridente.
Non so cosa dire ...
Ad un certo punto, dice: "Sai, tesoro, pensavo che magari ... Ti ci vuole una guardia del corpo."
"So badare benissimo a me stessa, zia, grazie." Sbuffo, irritata.
"Troppo tardi, mi sono iscritta alla tua scuola !"
"Coomee ?!" grido, scandalizzata.
Lei continua tranquilla: "Ho già comprato i libri. Sarò la tua sorellona !"
Deve essere un incubo ...
Sento papà che ridacchia e si defila appena mi vede.
Almeno qualcuno si diverte ...


 

A Settembre ...
Domani è il primo giorno di scuola. Non vedo Jacke da tre settimane, probabilmente è terrorizzato dai miei e dalla zia.
Anch'io lo sarei, se fossi nei suoi panni.
Zia Alice ha già preparato i vestiti per domani: leggins con sopra pantaloncini corti in jeans e uan maglietta a maniche corte con una scollatura a V color verde acqua.
"I giovani si vestono così !" aveva detto.
Ma io non ne ero proprio sicura. Chissà dov'è Jacob ...
Questo è il mio ultimo pensiero prima di sprofondare nel sonno.
                                                                                                                     *
La sveglia suona alle otto del mattino, trillante, accompagnata dalla voce di zia Alice: "Sveglia, dormigliona !"
Mi rovesicia a terra e inizia a infilarmi a forza i vestiti.
"Zia, lasciami, faccio da sola !" protesto inutilemte.
Ma non mi da ascolto e mi molla solo alla fine. Mi guardo allo specchio. Sono anche troppo sexy, così.
Spero di non essere guardata da tutti ...
Non mi piace che la gente mi fissi. Lo trovo imbarazzante, non sono adatta a questo genere di cose.
Zia Alice esce dal camerino, vestita uguale a me, ma con una maglia blu scuro e la scritta: "I'M SEXY & I KNOW IT !" in bianco
Mi metto una mano davanti alla faccia, disperata.
Ma non c'è nulla da fare con mia zia...
Scendiamo per la colazione e papà scoppia a ridere: "Ma come vi siete vestite ? Dovete andare in discoteca o cosa ?"
La sorella gli risponde: "Ma che dici, Ed ? La prima impressione è la più importante - indica qualcosa in aria col dito, mentre papà trattiene la risata- la più IMPORTANTE !" 
                                                                                                                  *
Scendo dall'auto di zia Alice con il mio zainetto grigio. C'è un gruppetto di ragazzi che ci guarda.
Arrossisco, abbasso il viso e vado avanti.
Sarà un lungo anno ... 
La zia li saluta tutti, sorridente come se andasse in gita. "Sarà divertente !" esclama allegra.
Andiamo in Sala comune, dove sono riuniti tutti gli studenti.
Il preside fa un barboso discorso sulle norme e le regole dell'Istituto.
Guardo annoiata i miei compagni, finchè non vedo un viso familiare.
Un ragazzo altro, scuro e dalla carnagione bruna chiacchera con alcuni amici.
Mi guarda e mi fa l'occhiolino. Vado in fiamme e sono letteralmente sconvolta. 
Ma .. è Jacob ! 
                                                                                                           *
Prima ora: Storia.
Una delle mie materie preferite, conosco un sacco di storie, sul Medioevo in particolare.
I miei parenti erano lì, mi fa sentire più vicina a loro.
Prendo il primo banco libero che trovo, abbastanza lontano dalla cattedra, ma non troppo.
Appoggio i libri e mi siedo tranquilla. "Ciao !" mi saluta il mio vicino di banco, facendomi spaventare a morte.
Mi prende un braccio e sussurra: "Ssh " mettendosi un dito sulle labbra.
"Si può sapere che fai tu qui ?" chiedo a Jacob.
"Ta daaa ! Sorpresa." esclama e mi fa di nuovo l'occhiolino.
Scemo ...
Prende una matita e scrive sul banco: "Che ci fai lei qui ?"
Mi fa segno con la testa in dietro. Guardo. Dietro di noi c'è zia Alice, che sta prendendo appunti sulla Preistoria.
Giusto ...
Scrivo: "Finge di essere mia sorella maggiore. Vuole tenermi d'occhio perchè ha paura che tu mi violenti ... e mi faccia perdere la verginità."
Appena Jake legge, scoppia in una fragorosa risata. Mi rendo conto che avrei dovuto mentire, ma non so farlo.
Insomma, ho un padre che legge nel pensiero !
Il professore richiama Jacob: "Signor ... - guarda nel registro- Wolf. Vuole cortesemente smetterla o rederci partecipi ?"
"No no, la smetto subito, professore ..." esclama lui, trattenendosi.
Perchè tutte a me ?

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Capitolo 4
*** Festa in piscina ... ***


Festa in piscina.

La seconda ora ho letteratura italiana, poi genetica e chimica. Dopo c'è la pausa pranzo, non so ancora se andare a mangiare nella mensa o fuori.
Ma credo che andrò in mensa, così zia Alice sarà costretta a staccarsi da me.
Mi segue sempre, come la mia ombra.
Chiudo l'armadietto e mi ritrovo faccia a faccia con Jake.
"Allora, signor Wolf, a cosa devo l'onore della sua presenza ?" chiedo, sono ancora offesa perchè non si è fatto senitre per giorni.

"Dai, non farmi la predica ... non sei contenta ? Passeremo l'anno insieme." mi dice, con un sorriso obliquo.
Perchè devi essere così figo ? Mi irriti...
Stringo i libri al petto e mi volto, diretta all'aula di letteratura italiana.
Jacob mi sta dietro: "Umh, letteratura italiana ... che materia strana. Ci sono pochi iscritti, infatti." Commenta mentre guarda l'orario.
"Perchè ti interessa ?" mi chiede alla fine.
Mi giro di scatto: "Bè ... penso che sia importante conoscere il proprio nemico ..."
"Nemico ?" mi fa eco lui, confuso.
"Loro , no ?" gli ricordo io.
"Non sono più un problema per noi ..." ribatte Jacob.
"Io non credo ... prima o poi, verranno di nuovo. Vogliono me, mia madre e zia Alice .."
In quel momento, mia zia mi abbraccia da dietro ed esclama: "Sorellina, ti ho cercata ovunque ! Dov'eri finita ?"
"Io ..." cerco di spiegarle, ma lei non mi da il tempo.
Mi tira per un braccio, dicendo:" Non perdiamo tempo ! Ci aspetta una nuova ed entusiasmante lezione !"
Saluto Jake con la mano e vengo tirata a forza verso l'aula. 
                                                                                                                            *
La professoressa è di madrelingua italiana, si chiama Anna Barbera e sembra simpatica.
Entra in classe con una 24 ore nera e un paio di tacchi che la fanno traballare.
Riesce a non cadere appoggiandosi alla cattedra, poi ci saluta in italiano: "Buon giorno, ragazzi !"
Cerco di ricordare come si risponde: "Buon giorno, professoressa !" diciamo in coro tutti, tranne Jacob, che si guarda intorno spaesato. 
L'insegnante apre la borsa e rovescia tutti i libri sulla cattedra, facendo ridere tutti gli studenti.
Jake è due file dietro e accanto a me c'è zia Alice.
La prof si presenta e ci illustra il programma (in inglese) di quest'anno.
"Paleremo della Letteratura italiana del Medioevo: dunque leggeremo la Divina Commedia di Dante Alighieri, caposaldo della letteratura mondiale."
Sembra interessante. Gli studenti applaudono e la professoressa risponde con un inchino.
Altre risate. 
Credo che questa insegnante mi piacerà ... 
                                                                                                                     *
Al termine della lezione, prendo i libir e mi metto in coda per uscire. Jake mi intercetta.
"Senti, io non so una parola di italiano ... Mi potresti dare una mano ?" mi chiede.
"Certo, signori Wolf ... ma solo se si presenterà alle lezioni !" ribatto, ancora arrabbiata.
Sto per andarmene, quando qualcuno mi prende per un braccio. Jacob mi avvicina a lui e sussurra: "Ti prego, non fare così ... mi farò perdonare, vedrai."
Sorrido. Perchè riesci sempre a farti perdonare ?
"Ok, ma non fare cavolate." rispondo.
"Cavolate io ?" dice lui e si mette a ridacchiare. 
                                                                                                                      *
Trovo un tavolo della mensa vuoto. Perfetto. Mi avvicino velocemente, stando attenta a non farmi cadere il polpettone e la pasta all'olio sulla maglia.
Mi siedo e appoggio il vassoio.
Arriva Jacob, con un sorriso da idiota stampato sul viso.
Si mette davanti a me, prende la forchetta e me la mette davanti, dicendo: "Vuoi che ti imbocchi, Nessie ?"
"Dai, scemo !" ribatto io, imbarazzata. Lui sorride tranquillo e inizia a mangiare.
Stare con lui mi fa sentire felice come non mai. Non vorrei stare da nessun'altra parte.
Stranamente, arriva anche la zia, che si siede accanto a me e trilla: "Allora, che abbiamo di buono qui ?"
"Alice, ma tu ..." inizio, ma poi mi accorgo che riesce a mangiare normalmente. Mi chiedo come faccia.
Dopo il pranzo, delle ragazzine petulanti si avvicinano a Jacob. La cosa mi irrita.
Una di loro, bionda e più alta di me, si rivolge a Jacke:" Ciao, Jacob ! Sono Cassie, frequentiamo lo stesso corso di letteratura e sono la tua vicina di banco ..."
"Ah sì ? Non ti avevo notata ..." risponde lui.
Trattengo la risata, Cassie ha il viso paonazzo. Si calma e continua: "Allora sarà il caso di consolidare la nostra amicizia ..."
Amicizia ?!
La ragazza porge a Jacob un biglietto e dice: "Spero che ci sarai ... Puoi portare qualcuno, se vuoi ..."

Lui prende il bigliettino e lo legge, mentre le gallinelle se ne vanno ridacchiando.
Quando finisce, sorride e si volta verso di me.
Sventola l'invito e mi chiede: "Sei mai stata ad una festa in piscina, Nessie ?" 
                                                                        *
Finita la scuola, io e la zia andiamo a casa con la sua auto.
"Ti sei divertita, tesoro ?" mi domanda lei.
"Sì, ma sono un po' preoccupata per la festa ... non so se andare." le rispondo timidamente.
Non sono mai stata ad una festa, tanto meno in piscina.
Lei mi rassicura: "Tranquilla, cara ! Se non vai adesso, quando ? Hai diciasette anni, devi diverirti !"
Sorrido, speranzosa.
Chissà se anche mamma e papà la pensano così ... 

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Capitolo 5
*** Parlando alla luna, mi sento più vicina a te. ***


Parlando alla luna, mi sento più vicina a te.


Giriamo per il negozio, alla ricerca del costume perfetto. Alla fine, non siamo andate a casa.
Devo ammettere a me stessa, che è divertente. Zia Alice sembra un folletto, che saltella da un fungo all'altro.
Finalmente, lo troviamo.
"Sei bellissima, tesoro !" esclama la zia, quando esco dal camerino.
Ho un semplice top a fascia bianco, che si incastra al mio seno, formando il simbolo dell'infinito.
La parte sotto, sempre bianca, si allaccia, in modo che ho dei fiocchetti ai fianchi.
Il mio seno è valorizzato molto, sembra più sexy. Ed anche il mio fondoschiena.
Arrossisco quando mi vedo allo specchio, ma zia Alice non ci fa caso.
Mi guarda, soddisfatta, ed esclama: "Sarai bellissima, magari con un po' di trucco ..."
"Ma zia, è una festa in piscina !" ribatto io, mentre pago alla cassa.
"Giusto, me ne stavo quasi dimenticando." dice lei. Ci mettiamo a ridere e torniamo a casa. 
                                                                                                                 *
Papà ci apre la porta:"Come mai così in ritardo ?"
Mi sento come una ladra. Non c'è bisogno di dire nulla, mi legge nel pensiero.
Si mette una mano sulla fronte e abbassa la testa: "Quando lo scopre tua madre ..."
"Ci parlo io con Bella !" ribatte la zia e si avvia in cucina.
"Ti va bene, papà ?" chiedo timida. Lui fa cenno di sì con la testa e mi lascia andare in camera.
Sono emozionatissima, non vedo l'ora che sia venerdì !
Le urla della mamma mi riportano alla realtà. Ma poi, si calma.
Zia Alice deve essere riuscita a convincerla, perchè mi grida: "Reneesme, va bene ! Ma fino alle due, non un minuto di più."
Evivaaa ! 
                                                                                                                  *
Venerdì ...
I giorni sono passati più velocemente del previsto.
Zia Alice mi sta ancora sistemando i capelli, quando arriva Jake, in sella alla sua moto.
Mamma lo fa entrare e grida: "Non ti azzardare a portarla sopra quel coso, chiaro ?! La porti in auto !"
Rido e prendo la borsetta bianca.  
Ho il costume sotto un vestito da sera lungo e rosso. Il vestito che Jacob mi aveva chiesto di mettere...
Sembro più grande. E più attraente.
I sandali col tacco sono un po' scomodi, ma credo che avrò presto i piedi nudi.
Scendo le scale di corsa.
Jake è davanti alle scale e mi guarda sconvolto.
Sorrido e mi lancio su di lui.
Mi prende al volo. sta per cadere, ma riesce a riprendere l'equilibrio.
Mi bacia, senza pensare a mia madre. Lo stacco appena posso.
Ci avviamo fuori, ho le chiavi della mia auto in borsa.
Entriamo dentro la mia 500 rossa e partiamo.

Jake non riesce a staccarmi gli occhi di dosso, non ci sono abituata...
"Siamo quasi arrivati ..." annuncio e svolto l'angolo.
La casa di Cassie è enorme e sfarzosa: dal giardino vengono luci da discoteca.
"Come si fa coi vestiti ?" gli chiedo.
"Puoi toglierteli anche in auto ... vedi tu." mi risponde, mentre si sfila la T-shirt blu scuro.
Wow ...
Arrossisco, il corpo di Jacob mi fa diventare matta. Giro la testa.
La sua mano va alla zip del vestito, che è sulla mia schiena mezza nuda.
La abbassa, piano. Sento un brivido che mi percorre tutto il corpo.
Avvicina le sue labra al mio orecchio, sfilandomi il vestito dai fianchi, e sussurra: "Pronta ?"
"Sì." dico in un bisbiglio. Vorrei girarmi e ... 
                                                                                                             *
Alla festa c'è un sacco di gente, tutti del corso di letteratura italiana. Ma anche di altri corsi.
Al centro del giardino, c'è un gazebo che viene usato come discoteca, circondato da tre piscine colme di ragazzi.
Mi sento esposta, mi nascondo dietro a Jake e lo faccio andare avanti.
Appena arriviamo davanti al gazebo, mi prende per un braccio e mi fa volteggiare sulla pista.
La canzone non mi prende subito, ma dopo un po' inizio a ballare anche io.  http://www.youtube.com/watch?v=dLhFDYQHDQY ))
Jake è stupendo, ha un paio di pantaloncini corti neri che gli fanno da costume.
Per il resto ... non potrebbe essere più figo di così.
Fingo che la gente non ci guardi e fisso lo sguardo su di lui.
La canzone finisce e inzia una più lenta e romantica. http://www.youtube.com/watch?v=pEXHkRXufwU 
Jacob mi stringe a se, sempre di più. Oscilliamo piano piano.
La musica è bellissima, ma i suoi occhi mi fanno sciogliere.
Appoggia la testa sulla sua spalla e mi rilasso, protetta dalle sue braccia.
Decido di fare qualcosa di assolutamente unico, per fargli capire quanto ci tengo a lui.
Metto la mia mano destra sulla sua guancia.
In un attimo, gli passo i miei ricordi su di lui: il momento della separazione, gli anni in cui guardavo la luna pensando a lui e il nostro primo bacio.
Le mie emozioni lo invadono come un fiume in piena.
Quando stacco la mano, mi bacia come non aveva mai fatto.
Piano, con calma, assaporando ogni singolo istante. Perchè è prezioso.
La sua lingua non saetta, ma si intreccia alla mia con metodo e lentezza sublime.
Le sue mani sui miei fianchi mi stringoo a lui lentamente.
Voglio che questo momento duri per sempre.
Jacke ...
Alla fine, si stacca per respirare.
Poi, mi sussurra: "Anche io parlavo di te alla luna ogni sera. Mi faceva sentire più vicino a te ..."
Scosta un boccolo dal mio viso e dice:"Ti amo. Ti amo, Reneesme."



 

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Capitolo 6
*** Dicembre: una goccia di sangue nella neve ***


Dicembre: una rosa congelata.

Guardo fuori dalla finestra, tutto il panorama è dominato da un manto freddo di soffice neve.
Mi chiedo come sia possibile che siano passati tanti mesi dall'arrivo di Jacob.
La scuola è perfetta con lui. Mi diverto tantissimo e il pomeriggio insegno l'italiano a Jake.
Non è molto bravo, ma impara in fretta.
Un giorno, mi ha scritto una lettera in italiano.
Conteneva una sola frase, perfetta e scritta nero su bianco: "Ti amo."

In italiano suonava come in inglese, perchè l'amore è uguale in qualunque parte del mondo.
Apro la porta della mensa, mi metto in coda e prendo il mio muffin al cioccolato.
Vado al mio tavolo, anzi: il nostro. Jacob è già lì che mi aspetta.
"Nessie, domani è il 21 Dicembre ..." mi dice, con un'aria complice.
"Sì ..." rispondo incurante.
Arriva anche zia Alice, che mi abbraccia ed esclama: "Sorellina, domani è il tuo compleanno !"
Speravo se ne dimenticassero. Ma mi sbagliavo ...
Jake mi fa un sorriso storto, ha capito. Poi mi chiede cosa desidero.
Io arrossisco, non posso dirlo davanti a zia Alice.
Lei dice entusiasta: "Domani verranno tutti a casa nostra e faremo una grande festa !"
Infatti ha già addobbato tutta la casa, neanche fosse Natale.
Ci sono lucine ovunque e quando torniamo a casa, mi accorgo della differenza.
 Festoni in ogni angolo e un grandissimo cartellone con scritto: "Auguri Reneesme !"
Penso all'unico familiare che non potrà venire: nonno Charlie. Lui era così gentile con me ...
Mi piacerebbe rivederlo.
"Se vuoi, puoi andare." mi autorizza mio padre "Tuo nonno ha il diritto di poterti vedere e questo è l'unico anno in cui ..."
Finisco io la frase: "In cui non sembrerò cresciuta come un fungo" Ridiamo.
"Ma ... io e tua mamma non possiamo venire, lo sai. Dovrai andare da sola." 
                                                                                                                                           *
Mi sveglio, sono le 9 del mattino. Ma è sabato e non importa.
Scendo le scale in pigiama e trovo tutta la mia famiglia al completo, che grida: "Buon compleanno, Reneesme."
Sorrido, imbarazzata e vado ad abbracciarli.
Zio Jasper, zia Rosalie, zio Emmet, zia Alice, nonno Carlise e nonna Esme.
Vengo ricoperta di baci e di auguri.
Mi guardo intorno, in cerca di Jake. Mio padre mi prende per una spalla e dice: "Non preoccuparti. Lui viene dopo, quando comincia la festa."
Usciamo tutti fuori, verso il bosco. A caccia.
Non caccio praticamente mai, per via del senso di colpa.
Quando vedo un'animale che sta morendo sotto i miei occhi ... la sua vita che lascia il suo corpo a causa mia.
E mi chiedo se sono un mostro. Penso di sì. Ma siamo tutti dei mostri.
Non esistono le personi "normali". Nè le vite "normali".
Zio Emmet ha trovato un gigantesco alce e lo spartisce con zia Rosaline.
La mamma e il papà mi dicono di andare con i nonni, mentre loro e zio Jasper e zia Alice vanno a snidare gli animali più grossi.
Io e i nonni troviamo una tana di conigli.
Guardo dentro e vedo dei cuccioli bianchi e dolci spaventatissimi, si rannicchiano verso il fondo della tana.
Non me la sento di fargli del male, così dico che non c'è nessun animale.
In un'altra tana, troviamo una coppia di grassi conigli.
I nonni me li lasciano. Il loro sangue mi sazia pienamente, mi sento invincibile.
Mi cola sulla bocca, poi mi sporca tutto il petto. Mi asciugo, ma una goccia di sangue bagna la neve.
Accanto, le carcasse senza vita dei due coniglietti bianchi. Mi dispiace ... 
Ora capisco perchè Jacob non è con me e i miei parenti. Per via della caccia.
Forse gli farei schifo ... No. Lo farei vomitare...
L'idea mi fa rabbrividire. 
                                                                                                                      *
Torniamo tutti a casa, soddisfatti della colazione. I nonni mi guardano, preoccupati.
"Tesoro, stai bene ?"  mi chiede nonna Esme.
Non so cosa dirle, vorrei mentire... Arriva zia Alice, che esclama: "Ma certo ! Oggi è la sua festa ! Solo che non è abituata a bere sangue ..."
La scusa calma mia nonna, che va in auto a prendere il mio regalo.
"Non dovevate ... davvero." dico, ma non mi danno retta.
Sono curiosa. Il nonno ha tra le mani un'enorme pacco, che lascia sul tappeto nero e bianco del soggiorno.
Si guarda in giro e commenta: "Edward, bello questo soggirno. Molto moderno."
"Non ringraziare me ... io l'avrei fatto più sul classico. La colpa è di Bella." dice, prendendo la mamma per un fianco e attirandola a sè.
Si sorridono, come una coppietta innamorata.
Vorrei poter fare anche io così con Jacke ... ma non credo sia possibile.
Il nostro è un amore diverso. Più segreto e assurdo.
Lupi e vampiri dovrebbero essere nemici naturali.
Noi ... ci amiamo. Questo è contro natura. Noi siamo contro natura.
Ma non mi importa. L'unica cosa che conta è che lui sia felice.

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Capitolo 7
*** Mondo in frantumi ***


Mondo in frantumi.

Zio Emmet mi sfida a duello. Lo sa che sono più forte di lui, ma adora le sfida. E anche io.
Accetto senza pensarci due volte.

La mamma sembra un po' preoccupata, ha paura che mi faccia del male.
Andiamo nella mia sala d'armi e zio Jasper esclama: "Dopo, voglio combattere contro il vincitore."
Sorrido e ribatto: "Allora, preparati a combattere contro di me !"
Zio Emmet scrolla le sue possenti spalle, storge il collo e dice: "Io non ne sarei tanto sicuro ..."
Prendo la mia spada a due mani dalla lama rivestita d'argento: "Scopriamolo."
Zio Emmet carica come un toro, lo schivo salendogli sulla schiena con una giravolta in aria e poi atterro dietro di lui.
Si volta e riparte. Questa volta ha un pugno pronto e diretto sul mio stomaco.
Lo blocco con una mano, lo abbasso e punto la spada sul suo collo. "Game over, zio." esulto.
Qualcuno entra, appluadendo. "Jake ..."
Lascio la spada a terra e corro ad abbracciarlo. Quando ci stacchiamo, mi chiede: "Sicura che la tua zia bionda non mi ucciderà ?"
Guardo zia Rosaline: ha lo sguardo di un'assassina e guarda Jacob in cagnesco.
Ha le mani incrociate e il viso quasi disgustato. Non capisco perchè non le piaccia Jake.
"Non ti preoccupare, non oserebbe mai farti del male ... e nemmeno tu dovrai fargliene, chiaro ?" lo ammonisco.
"Ehi, è lei quella che vuole farmi fuori !" scherza lui. Sorrido.
Il solito vecchio Jacob ... non ti cambierei mai !
Zio Jasper si mette al centro della sala e comincia a fare stercching, guardandomi carico.
"Pronta ?" mi chiede alla fine.
Jacob iniza a fare il tifo per me: "Fagli il culo nero, Nessie !" Mamma lo fulmina con lo sguardo e si zittisce.
Lei odia che qualcuno mi chiami Nessie.
Recupreo la spada da terra e faccio anch'io qualche esercizio. Poi, mi posiziono in difesa e faccio un segno di assenso allo zio.
Lui parte all'attacco, girandomi introno. Riesce a penetrare le mie difese due volte, lasciandomi senza fiato per via dei colpi allo stomaco.
Ma non ho voglia di perdere davanti a Jake.
Mentre sta per attaccare di nuovo, lo blocco, lo sollevo e lo scaravento a terra con un tonfo, facendo tremare le finestre illuminate dalla luna piena.
Metto un piede sul petto dello zio e poi la spada sulla gola. Lui sorride e si congratula con me: "Molto brava, nipotina."
Ricambio il sorriso. Jacob applaude e grida come se fossimo ad una partita di baseball e la sua squadra del cuore avesse appena vinto.
Vado da lui, la spada a due mani ancora stretta nell'impugnatura.
Posso battere chiunque, se sei con me. Sei la mia forza più grande, indistruttibile ed eterna, Jake.
                                                                                                                                                 *
Jacob mi fa uscire dalla stanza di soppiatto, mentre i miei guardano lo scontro tra mio padre e zio Jasper. Sembra interessante.
Mi prende per mano e mi porta fuori con sè.
L'aria è fredda, tipica natalizia, e pungente. Sento la neve sotto gli stivali di pelle nera e inspiro l'aria.
Jake mi chiede: "Hai voglia di fare una corsetta al chiaro di luna ?"
Ridacchio, sono davvero imbarazzata. Annuisco e inizio a correre tra i boschi, che lanciano ombre paurse sulla neve candida.
Jacob corre al mio fianco, sta attento che non inciampi. Adoro correre con lui, mi fa sentire completamente libera e selvaggia.
Senza restrizioni, senza il mondo con gli occhi puntati addosso e il respiro affannato di Jacob col mio.
Fantastico.
Mi prende per la mano, per farmi fermare. Altrimenti, continuerei in eterno.
Siamo in un prato innevato, circondati da alberi spogli. La luna qui è bellissima e si vede in tutta la sua bellezza.
Ci sediamo sul manto di neve gelido. Rabbrividisco.
Jacob mi si avvicina e si offre di scaldarmi col cuo corpo. Non estio e mi accuccio sul suo petto. Un gran calore mi invade e le mie guancie prendono fuoco.
Jacob ridacchia e mi chiedo se non le abbia viste, nonostante il buio. Guarda la luna e lo faccio anche io.
Poi, mi dice: "Chiudi gli occhi..."
"Perchè ?" gli chiedo, confusa.
"Fidati." ribatte lui, leggermente scocciato dalla mia curiosità.
"Ok." Ubbidisco e sento qualcosa di metallico attorno al mio collo. Una collana ...
Jacob si stacca e mi lascia aprire gli occhi. Guardo subito il suo regalo: è una collana d'argento, con un ciondolo a forma si lupo che ulula alla luna.
"Jake ... è stupendo. Davvero bellissimo." Non riesco a decidere se guardare il ciondolo o lui. Così, faccio su e giù con la testa.
Lui ride e mi guarda dritto negli occhi. Arrossisco di nuovo, lui riesce a farmi questo effetto.
Mi prende il viso tra le mani. Il mio intero corpo freme di desiderio, per lui.
Finalmente mi bacia e i miei occhi si richiudono, presi da una felicità assoluta che arriva all'estasi. 
                                                                                                                                                                                 *
Torniamo a casa, tenendoci per mano e ridacchiando come degli idioti. Immaginiamo la faccia di mia madre e di zia Rosaline.
Jake ha paura che mettera del veleno nel suo pezzo di torta.
Rido e gli do una pacca sulla spalla.
Entriamo a casa, scrollandoci la neve di dosso. Zia Alice ci attacca, le mani sui fiachi e lo sgurado accigliato: "Dov'eri finita, signorina ?"
Jake mi spinge a sè e dice: "L'aveva rapita il lupo cattivo ... scusa, Alice."
"Scusa un corno, filate subito in cucina ! C'è la torta."
Jacob preferisce aspettare in soggiorno, assieme agli zii, al nonno e a papà.
Io vado con zia Alice ad aiutare mamma con la torta.
Non mi aspettavo che l'avesse fatta davvero, ma eccola lì: una torta per sole due persone.
Mi chiedo come riusciremo a finirla. Aiuto a posizionare le candeline, non so se metterne 15 o 17.
"Quindici, no ?" ribatte mamma, mentre scrive con la sacaposche al cioccolato. La torta è fatta di mazapane, cioccolato fondente e amarene.
La mia preferita.
Zia Alice la prende in mano, esclamando euforica: "Accendete le candeline, dai !"
Prendo l'accendino e accendo la prima candelina. Zia Alice perde conoscenza e sviene.
Cade a terra, mamma riesce per un pelo a salvare il dolce, mntre io cerco di svegliare la zia.
Finalmente, riprende i sensi. Ma i suoi occhi sono colmi di terrore.
Mi stringe la mano ancora più forte e inizia ad agitare la testa. Credo che stia per piangere.
 La mamma mette via la torta e chiede alla zia: "Alice, che cosa hai visto ?"
Lei fa un respiro profondo e balbetta un nome: "I ... i Volturi."
Il mio cuore perde un battito. No ...

Il mio mondo comincia a sgretolarsi, andando in frantumi.

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Capitolo 8
*** Guerra alle porte ***


Guerra alle porte.

Mi sembra assurdo. Eppure, mi sono preparata a questo momento per tutta la vita.
Ma non ho mai pensato ad un vero piano.
Mi sento svuotata, cado a terra. Balzano nella mia mente i rossi occhi affamati di Aro e degli altri Volturi.
I primi nemici della mia brave esistenza, più mortali di qualsiasi altro.
Papà entra, deve aver visto i pensieri di zia Alice. O i miei.
"Alice, tutto bene ? " chiede alla sorella, poi mi da una mano ad alzarmi.
Guarda la mamma, che sta indietreggiando, finchè non viene boccata dalla tavola.
"Alice, di esattamente cosa hai visto ..." dice papà cupo.
La zia lo guarda con gli occhi spalancati e sussurra: "Tutto ?"
Papà fa un cenno di sì con la testa e la zia riprende a parlare: "Verranno tra tre giorni. Vogliono me , Bella e Renesmee.
Non si fermeranno, questa volta. Ho visto che ..."
Mi guarda, con aria sconfitta e desolata. Alle sue parole, la mia paura diventa puro terrore: "Se Jacob combatte, lo ucciderano. Gli staccheranno la testa di netto con le mani."
No ...
Ho voglia di urlare, ma poi cerco di darmi una calmata.
"Lui non lo dovrà mai sapere. Domani lo diremo agli altri, è l'unico modo per salarlo ..."
Papà è scettico e replica: "Credi davvero che non si accorgerà della nostra assenza ?"
Stringo i pugni, pensando a ciò che dovrò dire a Jake per il suo bene: "No ... lo caccerò io. Non si preoccupareà mai più di noi."
Mi dirigo verso la porta, svuotata: "Gli dirò che non può funzionare e che non lo voglio più vedere. Non so se mi crederà, ma ... è l'unica cosa che mi resta da fare."
Esco, trattenendo le lacrime.
Mi dirigo verso di lui e, con un cenno della testa, gli indico l'uscita. Lui mi guarda preoccupato.
Fuori dalla mia casa, dico le parole più dure e false della mia vita: "Jacob... io ..." Devo farcela.
Alzo il viso, ma non ho il coraggio di guardarlo in faccia: "Credo che tra noi due non possa funzionare. Insomma, i miei parenti, il fatto che sono mezza vampira ... la tua storia con mia madre."
In realtà, non stavo mentendo del tutto. Il suo vecchio amore per la mamma aveva sempre reso tutto difficile, insieme alla diffidenza dei miei parenti per lui e al fatto che ero mezza vampira. 
Prendo un gran respiro, guardando le nuvolette che si formano con il mio soffio.
Jake mi guarda sconvolto e stringe i pugni.
Il suo viso si deforma in una smorfia di rabbia e frustrazione: "Ma non ti importa dei miei sentimenti per te ? Non senti nulla per me ?"
Mi prende per un gomito, cerco di divincolarmi ma la sua stretta è più forte del solito. 
Preme la fronte contro la mia e dice in un gemito di paura: "Non lasciarmi ... senza di te ... io ... non posso. Morirei, piuttosto."
Proprio per questo, amore ... 
Lo stacco con uno scatto, facendolo cadere tra la neve e rientro dentro.
Addio, Jake.
Mi asciugo una lacrima, sperando che lui non l'abbia notata. Ma adesso, ho voglia di dare libero sfogo a tutta la mia tristezza.
Vorrei piangere un fiume di lacrime.
I miei parenti mi guardano, incuriositi e confusi. Non sanno niente. Chiamo zia Alice e vado nella mia camera.
Non reisco a dormire e tutta la notte penso a Jacob.
Mentre dormo, sfinita, un rumore mi spinge a svegliarmi: un lupo che ulula alla luna, straziato da un dolore inestinguibile.
Jake ... perdonami. Perdonami ...
Riprendo a piangere, anche se i miei occhi bruciano e sono rossi dal pianto.
Stringo al petto il cuscino dove era stato Jacob, quando ci eravamo rivisti. E lo inzuppo di lacrime. 
                                                                                                                                                                                 *

Tutto questo, è assurdo. Non riesco a farmene una ragione.
Ne ho intenzione di farlo.
L'unica donna che mi abbia amato e che io amo alla follia, per qui darei ogni cosa, non vuole più vedermi.
Forse, avrei dovuto aspettarmelo.
Insomma, quale ragazza starebbe con l'ex spasimante della madre ? 
Calcio la neve e mi trasformo in lupo. Le zampe affondate nella neve, fanno male.
Ma mai quanto il mio cuore. Corro.
Fino al luogo dove avevo portato la mia Nessie, dove la luna si può ammirare in tutto il suo splendore.
Mi accascio a terra, guardandola. Forse lei può capirmi.
Forse, la luna può portare il mio messaggio di dolore a un qualche dio, se esiste.
Ululo, più forte che mai, fino a svuotarmi i polmoni. E poi, lo rifaccio. E ancora. Per tre volte, finchè non decido di correre via da quel posto.
Le mie zampe sono veloci, ma mai quanto vorrei.
Ma il mio cuore è ancora a casa dei Cullen, nel suo letto soffice e profumato. La culla, mentre la mia piccola dorme.
Provo invidia, vorrei essere io al suo posto.
Ma non potrò mai più accarezzarle i capelli, guardare il suo volto grazioso e baciare le sue dolcissime labbra scarlatte.
A me, non importa che sia mezza vampira. Lei è la mia Renesmee, nient'altro.
E se ai suoi parenti non piaccio, chi se ne frega. L'unica famiglia che volgio, è lei. Non ho bisogno d''altro. 
 
                                                                                                                                       *
Apro il mio regalo di compleanno: una macchina fotografica professionale e due biglietti per l'Italia.
Ci sarei senz'altro andata con Jake. Ma ora, non è più possibile.
Prendo il cellulare e chiamo l'unica persona che sarebbe disposta a seguirmi, senza preoccuparsi troppo della mia incolumità.
"Zio Emmet ...Ho bisogno che tu mi faccia un favore."
"Qualsiasi cosa per te, nipotina."
Sorrido, non credo che si aspetti la mia richiesta: "Accompagnami in Italia. Volgio sistemare la faccenda dei Volturi personalmente. Da sola. Così, nessun'altro si farà male."
"Cos'hai in mente ?" mi chiede lo zio, un po' peoccupato.
"Sei disposto a venire: sì o no ?" 
Dopo un attimo di pausa, lo zio risponde: "Ok, piccola. Passo a prenderti tra 20 minuti. Prepara le valgie e spera che i tuoi non tornino prima dalla caccia."
Mi metto subito all'opera.
Mi sembra l'unico modo. Dopo, forse, potrò tornare da Jacob.
Se mi vorrà ancora.


Angolo autrice: mi scuso per il breve capitolo, ma ho pensato che, se avessi continuato, avrei rovinato tutta la sospanse ...
Quindi, ci vediamo al prossimo capitolo !
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 9
*** Gita improvvisata. ***


Gita improvvisata.

Zio Emmet arriva puntuale sul suo fuoristrada nero.
Afferro al volo il borsone e metto in spalla la mia spada a due mani, la Fairy Tail.
L'ho chiamata così perchè volevo che avesse un nome dolce che celasse la sua natura da omicida, da spada assassina.
Come me. Lei è come me.
Spalanco la porta e corro nella neve, tenendo i biglietti stretti tra le mani.
Partiamo a manetta, prima che mamma e papà ci scoprano.
Zio Emmet mi guarda e chiede: "Allora, principessa ... qual'è il piano ?"
Il piano ... ?
"Non ho un vero piano ..." rispondo, imbarazzata. "Voglio solo far cambiare idea ai Volturi ... in un modo o nell'altro."
"E perchè hai chiamato proprio me ?"
Sorrido e dico: "Perchè tu sei il vampiro più forte, dopo mia madre. E so che non mi farai troppe domande nè tenterai di fermarmi."
Lo zio sorride anche lui e mi batte il cinque: "E brava la mia nipotina ribelle !"
Siamo già in autostrada e andiamo dritti all'aeroporto, dove ci aspetta l'aereo privato dei Cullen.
Essere ricchi ha i suoi vantaggi ... 
                                                                                                                                                                        *
Sono appena tornato a casa. Senza alcun motivo preciso.
Sono stufo di dover sempre fare da ruota di scorta, di essere d'intralcio alla gente che amo ... di essere sbagliato per loro.
Io non sono sbagliato ...
Guardo il soffitto della mia camera da letto. Poi, le foto della festa in piscina sul muro.
Un ragazzo è riuscito a scattarci una foto mentre Nessie mi passava i suoi ricordi di lei. Li tengo custoditi nel mio cuore.
Anche se ora, sta sanguinando.
Il telefono comincia a vibrare, silenzioso.
Mi fiondo a rispondere, sperando con ogni fibra del mio essere che sia la mia Nessie.
"Pronto ?" dico con il batticuore.
"Ciao, Jacob ... Come stai ?" Cassie. Avrei dovuto immaginarlo.
"Bene, grazie ... ma potrei stare meglio."
"Ah, capisco ... Senti, hai da fare per Natale ? Noi pensavamo di fare una festa a tema natalizio e ..."
"No." Non ho voglia di festeggiare, anche se svagarmi mi farebbe senz'altro bene.
Ma non riuscirei a vedere coppiette dolci che si baciano o si scambiano sguardi languidi. No. Non ce la farei.
"Va bene, rilassati ! Era solo un invito ..."
Chiudo la chiamata bruscamente. Sono deluso.
Nessie non mi ha chiamato. E non so se dovrei farlo io ...
Gurado il cellulare, incerto. La chiamo o no ? 
                                                                                                                                                                    *
Siamo sull'aereo, che parte immediatamente alla volta di Firenze.
Da lì noleggeremo un'auto per andare a Volterra.
Zio Emmet guarda dal finestrino, tranquillo. Gli chiedo di raccontarmi ancora dei Volturi.
"Ma Nessie ... te ne avrò parlato decine di volte !"
Abbasso lo sguardo e ribatto: "Mi sembra sempre di essere inferiore a loro. Di non poterli battere." 

Lo zio sorride bonario e dice: "Piccola, tu sei l'essere più forte del mondo intero. Forse, addirittura dell'Universo ! Sei una delle poche mezze vampire ..."
Beve un sorso di sangue da un bicchiere di vetro raffinato e continua:"Nessuno al mondo può fermarti. Nessuno. Ricordatelo."
Mi rendo conto che ha ragione e inizio a pensare ad un modo per far tremare di paura quei palloni gonfiati dei Volturi.
Non mi avranno mai ! Non permetterò che facciano del male a Jake e alla mia famiglia !
L'idea arriva e si forma pian piano nella mia mente.
Devo solo trovare ... 
                                                                                                                                                                         *
Arriviamo a Volterra a bordo di una Ferrari rossa fiammante.
"Molto discreta, zio ..." lo sgrido. Lui fa un ghigno divertito, infila un paio di occhiali da sole costosi e parcheggia.
Ci siamo...
Siamo davanti al palazzo di giustizia, covo dei Volturi.
Prendo la mia spada e tiro dal borsone un mantello di broccato rosso cupo.
Lo metto addosso, per nascondere la Fairy Tail.
"Pronta ?" chiede lo zio, mentre si prepara come un corridore alla sua gara più importante.
Sorrido, sento l'adrenalina in tutto il corpo. Guardo la porta che ci divide dai Volturi.
"Pronta."esclamo, un attimo prima di spalancare la porta. 
                                                                                                                                                                       *

"Ah, Renesmee ... -esclama Aro, illuminandosi sul suo trono d'or antico- sono davvero felice di questa tua visita improvvisa ..."
Digrigno i denti istintivamente e zio Emmet si mette più vicino a me.
Prendo coraggio e ribatto: "Lo sai benissimo perchè sono qui !"
Lui mi guarda scettico, cercando di studiarmi.
"Sono qui per impedirti di attaccare la mia famiglia !" grido, decisa.
Aro mi guarda, senza battere ciglio. Mi sta facendo innervosire. Ho voglia di tirargli un pugno su quella faccia pallida.
Si alza e dice: "Umh ... come pensi di fare ?"
Prendo un altro respiro profondo. Ho il cuore che martella.
Metto una mano sopra il petto, cercando di calmarmi.
Ci riesco e prendo la parola: "Voi volete me, giusto ?"
L'attenzione di tutti i Volturi è su di me. Zio Emmet comincia ad innervosirsi.
Continuo, incurante:" Bene. Ho una proposta da farvi ..." 




               




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Capitolo 10
*** La mia famiglia riunita. ***


La mia famiglia riunita.

Sono pronta.
Prendo un lemo del mio mantello e lo tolgo, rivelando la Fairy Tail.
Passo il broccato a zio Emmet ed estraggo la spada dal fodero. Sorrido.
Scommetto che non se l'aspettavano ...
Aro scoppia a ridere:"Cos'è, una dichiarazione di guerra ?"
Faccio un sorriso sgembo, come mio padre fa spesso, e ribatto: "No ... è una minaccia."
"Ummh ..." Aro comincia a girarmi intorno, facendo finta di riflettere.
"Vediamo un po' ... cosa vorresti fare con quella spada ? Ucciderci tutti ? Non credo ... Siamo vampiri. Le lame non ci ..."
Si blocca appena vede dove punto la spada. Alla mia gola.
"Ma cosa ...?!" esclama Alec, muovendo un passo in avanti. Aro lo ferma.
Mi guarda, ha una strana luce negli occhi. Da assassino.
"E così, la nostra piccola Renesmee vuole giocare a fare l'eroina, eh ?"
Avvicino ancora di più la Fairy Tail e sibilo: "Se non vuoi vedere il mio cadavere, rinuncia ad attaccare la mia famiglia."
Aro apre le braccia e ribatte: "Ma così non ti avrò ugualmente ..."

"Scegli: o avermi sotto forma di cenere o non attaccare ..." dico, in tono fermo.
Zio Emmet mi fissa sconvolto, non riesce a capire cosa mi salta in mente.
Ma si fida di me, lo so. Come io mi fido di lui.
Aro si siede sul suo trono e da il suo responso: "Non attaccherò. Ma tu puoi fidarti della parola di un Volturo ?"
"E tu puoi fidarti della parola di una Cullen, Aro ?"
                                                                                                                                                          *

Non so più cosa fare, nè cosa pensare. Il mio mondo si è sgretolato in un minuto, anzi. In un secondo.
Ora non ho più nulla per cui lottare, per cui esistere, vivere e respirare.
Mi sembra di essere un morto che cammina...
Mi alzo dal letto. Devo prendere una decisione.
Voglio davvero lasciarla andare via così, senza lottare ?
Proprio come ho fatto con Bella ... E l'ho persa.
Non posso permettermi di perdere anche Renesmee ... non posso.
Prendo il cellulare e sfoglio la rubrica. Leggo il suo nome.
Scaravento il cellulare a terra, frustrato.
E se si rifiutasse di rispondermi ?
Guardo di nuovo il telefonino, indeciso. Se non provo...
Premo il tasto e aspetto. 
                                                                                                                                               *

"Ahah ! Nessie, sei incredibile !" ridacchia zio Emmet, dandomi una pacca sulla schiena.
Siamo tornati alla Ferrari e sfrecciamo verso l'aereoporto.

"Come ti è venuto in mente ? Quando lo scopre Edward ..." commenta lui.
Solo il pensiero mi fa rabbrividire ...
Mamma e papà si infurieranno, più che giustamente.
Ma non avevo scelta. Non potevo permettere che succedesse di nuovo ...

Zio Emmet ancora non riesce a crederci. E neanche io.
Arriviamo all'aereo e saliamo a bordo.
"Allora, capo ... qual'è la prossima mossa ?" scherza lo zio.
Ridacchio e rispondo: "Non credo che fermeremo l'attacco dei Volturi ... serviva solo a rallentarli. Cominceranno a chiedersi se sia davvero il caso di attaccarci e perdermi ..."
"Quindi ?"
Sorrido, ho la risposta pronta questa volta. "Andiamo a far visita ai nostri parenti. Dopotutto, tra poco è Natale. E si passa in famiglia ..." 
                                                                                                                                                             
                                                                                                                                                 *
Non risponde. Avrei dovuto immaginarlo.

Mi dispiace per il capitolo breve, ma il mio PC non ne vuole sapere di mettere la parte mancante, che sarà nel prossimo capitolo, che uscirà a breve ... Tutto un "che" XD I'm sorry
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 11
*** Vivere senza di te ? Impossibile. ***


Vivere senza di te ? Impossibile.

Io e zio Emmet siamo riusciti a chiamare tutti i parenti.
Benjamin e i "cugini di Dracula" hanno accettato subito, gli altri ci penseranno su.
Ma credo che verranno tutti.
Siamo appena tornati a casa.
Zia Alice mi abbraccia e dopo di lei, zia Rosalie.
I nonni mi chiedono: "Ma come ti è venuto in mente ? Sei forse impazzita, potevano ..."
Nonna Esme fa un sospiro ed esclama: "Per fortuna non vi è successo nulla, eravamo così preoccupati !" 
                                                                                                                      *
Probabilmente, sto facendo una scemenza. Ma non importa. Ci devo provare.
Al massimo, la bionda mi strapperà le budella e Alice giocherà con le mie falangi ... Ma è sempre meglio che stare qui senza di lei.
Salgo sulla moto e parto a manetta verso casa Cullen.
Da lontano, vedo Edward e Bella che stanno salendo in macchina.
Freno di colpo e corro verso di loro.
Edward mi ha visto ed esclama: "Adesso ci vorranno le catene per tenerlo fermo qui ..."
Bella fa un mezzo sorriso e annuisce.
Mi metto tra loro e la Mercedes grigia.
"Dov'è Nessie ? Non è con voi ?" Non la vedo da nessuna parte.
Bella risponde, irritata: "Intanto non si chiama Nessie, ma Renesmee e ... no. Non è con noi."
"Portatemi da lei." chiedo, deciso.
Bella sta per ribattere, ma Edward la ferma: "Non servirebbe a nulla ... ci seguirebbe."
Finalmente dici qualcosa di sensato, succhiasangue. 
                                                                                                                                                        *

Arriviamo alla casa dei genitori di Edward. Non mi è mai piaciuta, con quei vetri strani e tutti quei succhiasangue dentro.
Scendo dalla moto e metto via il casco.
Prima di suonare il campanello, Edward mi ferma: "Entriamo prima noi."
Li lascio fare, ma sto in guardia.
Se pensate di fermarmi con così poco, vi sbagliate ! Io distruggerei qualunque cosa e chiunque pur di rivederla ...
"Arriviamo fra poco ..." promette Edward.
Bella mi lancia uno sguardo sospettoso e segue il marito, chiude la porta dietro di sè.
Dopo una decina di minuti, la porta si apre.
Scanso Alice e salgo le scale più veloce che posso.
Quando arrivo nel soggiorno, la vedo. Renesmee è seduta su un divano e scribacchia qualcosa su di un foglio con una penna nera.
Mette il cappuccio sulle labbra e ricomincia.
Mi accorgo solo ora di essere rimasto fermo sull'ultimo gradino, immobile.
E se mi respingesse di nuovo ? No ... non succederà. Io la amo troppo.
Con uno slancio, mi tuffo su di lei.
La abbraccio forte, il mio cuore è fermo per l'emozione. Quasi non riesco a crederci.
"Mi sei mancata ..." sussurro al suo orecchio, mentre sento gli occhi riempirsi di lacrime.
"Jake ..." dice lei, staccandomi.
Scuote la testa, anche lei è in lacrime.
"Perchè ...?" riesco a balbettare, un attimo prima di lasciar scorrere la prima lacrima. 
"Io ... ti prego. Non riesco a stare senza di te ... non ci riesco. In questi ultimi anni, l'unica cosa che mi ha fatto vivere era la speranza di vederti e di poter stare al tuo fianco ...
Se mi togli anche questo, io ..." 
Ho voglia di tirare un pugno al muro.
Senza di lei, niente ha più senso. 
Edward mi guarda e nel suo viso vedo pietà. Come in quello di Bella.
Capisco che lei sta pensando al periodo in cui è stata lasciata da Edward, ha sofferto tantissimo.
Ma non è nulla in confronto al dolore che provo io. Sento che potrei impazzire.
Edward va dalla figlia e dice: "Tesoro, basta ! Se non gli dici la verità, morirà di sicuro ... quindi, tanto vale ..."
"Che verità ?" esclamo io, in un moto di rabbia.
Renesmee apre la bocca per rispondere, ma il rumore del campanello la blocca.
"Vado ad aprire ..." annuncia tranquillamente Alice, saltellando verso la porta.
Entra Benjamin, lo riconosco. Sale le scale assieme ad Alice.
"Che cosa ci fa lui qui ?" sibilo, indicando il vampiro appena venuto.
Renesmee abbassa il capo e in un sussurro confessa: "I Volturi ... verranno tra due giorni a prenderci ... vogliono me, zia Alice e mamma."
La rabbia e lo sdegno salgono più che mai.
"Per quale motivo non mi hai detto nulla ?!" sto urlando, sono furioso.
"Perchè ... - fa Nessie, con voce tremante- zia Alice ... ha visto che tu morirai. I Volturi ti uccuderanno."
"Meglio morire per mano loro che di dolore ... hai idea di quello che mi hai fatto passare ? Pensi che la morte sia peggio ?!"
"E tu credi che io poteri vivere senza di te ?!" mi grida Nessie, alzandosi furiosa dal divanetto.
Mi fissa con i suoi stupendi occhi dorati e non so cos'altro dire.
Abbasso il capo e ribatto: "Mi unirò a voi ... non ti lascierò da sola. Mai più."
Scendo le scale correndo e sbatto la porta. 
Riempio i polmoni di aria pulita, l'odore dei vampiri è davvero pestilenziale.
Ma ero così concetrato su Renesmee da non essermene quasi accorto.
Salgo in sella alla mia moto e torno a casa: la mia vera casa.
Anche se, senza Nessie, tutto sembra vuoto e triste. 
                                                                                                                                                                      *
Se ne è andato ...
Mi lascio cadere sul divano, esausta.
Zia Alice si occupa del nostro ospite e lo porta nella sua camera.
Delle lacrime silenziose cominciano a rigarmi il volto.
Le scaccio via, irritata. E arrabbiata per quello che è successo.
Perchè Jake non capisce che l'ho fatto per il suo bene ?
Papà si siede accanto a me, mentre tutti se ne vanno.
Mi mette una mano sul viso e asciuga una lacrima.
Sorride intenerito e dice: "Jacob non è uno stupido. Solo che ... per lui, tu sei più importante di qualsiasi cosa. Anche della sua vita."
"Che stupido egoista ! Non sa che neanche io sarei capace di stare senza di lui ?"
Il mio petto comincia a tremare per i singhiozzi e mi lascio cullare da papà.
"Sai, non è detto che ciò che Alice ha visto si realizzi ... a volte, sbaglia. Come quella volta che aveva detto che tua madre era morta ..."
"Questo è diverso. Ha detto che gli staccheranno la testa ! Io ..."
Mi prende il viso e mi fissa negli occhi: "Devi avere fiducia in lui. Jacob è più forte di quanto pensi."
Tiro su col naso, come una bambina, e annuisco.
Finchè avrò Jake al mio fianco, andrà tutto bene ... io sono invincibile , se ho lui con me ...



                                         




Angolo autrice ( me):
Allora ... che dire ? Questo capitolo non vi ha sconvolto, immagino.
Spero vi piaccia e ringrazio tutte le ragazze che mi hanno commentato questa storia, nata per caso nella mia testa ! :)
Un bacio a tutte e ancora grazie,
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 12
*** Scontro imminente ... ***


Scontro imminente ...

Mi sveglio di malumore, non ho chiuso occhio.
Ho pensato tutta la notte a Jacob.
Vado in soggiorno, dove tutti i vampiri sono riuniti: la mia famiglia, il Clan di Denali con il nomade Garret, quello irlandese, Benjamin, Valdimir e Stefan e il clan delle Amazzoni.
Bene ... diamo inizio all'addestramento, allora !
Mi siedo su una sedia e catturo l'attenzione di tutti.
Finchè la porta non si apre.
Jake sale le scale silenzioso, fissandomi arrabbiato.
Dsitolgo lo sguardo.
Jacob si porta una mano sul naso e viene al mio fianco.
I nostri ospiti lo guardano, dubbiosi.
"Ma non avevi detto ..." comincia Garret, ma lo blocco con un cenno della mano.
Improvvisamente, capisco la responsabilità del mio compito.
Guidare un gruppo di vampiri e di licantropi verso una battaglia impossibile.
Sospiro e tendo una mano verso quella di Jacob.
Lui la prende subito, ma non dice nulla.
Mi rivolgo ai vampiri: "Sono felicissima di vedervi tutti qui riuniti. Ma penso che non vi importi nulla di questo ...
Ho un piano d'attacco che potrebbe funzionare ... ci state ?"
Da fuori, viene l'ululato di un branco di lupi.
Jacob sorride e commenta: "Noi sì. Ti seguirei anche all'Inferno, Nessie."
Sorrido e chiedo: "Qualcun altro ?"
Garret alza la mano, oggi ha voglia di parlare molto: "Scusa, principessa ... Ma non dovrebbe essere qualcuno di più esperto a guidarci, tipo Carlisle ?"
Nonno fa un passo avanti e ribatte: "Penso che dovremmo darle più fiducia ... Dopotutto, i giovani hanno sempre idee originali ..."
Tutti ridacchiamo e ci mettiamo all'opera. 
                                                                                                                                                                          *

Lavoriamo tutto il giorno, senza sosta.
Mamma si esercita con gli schermi, Kate con il suo potere elettrificante e Zafrina migliora le sue illusioni.
Avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile ...
Per la prima volta nella mia breve vita, ho paura.
Paura vera e totale.
Non posso permettermi di perdere tutte le persone che amo. Sopratutto quel testone di Jacob ...
Ma questa non è la guerra dei Licantropi, ma una guerra tra vampiri per la libertà.
Non dovrebbero essere qui.
Tutti la pensano così, ma nessuno lo dice perchè siamo in inferiorità numerica.
Voglio fare ciò che non ho mi fatto prima.
Niente rimpianti, solo bei ricordi.
Prendo la mia decisione mentre ritorniamo a casa Cullen, anche se so che mamma e papà non saranno d'accordo.
Ma sono ancora al campo ad allenarsi.
Occhio non vede, cuore non duole ... 
                                                                                                                                                          *
Ci siamo.
Prendo un respiro profondo e entro dalla finestra.
A Jake verrà un colpo ...
La porta della stanza si apre. Eccolo.
Oh Dio ...
Ha i fianchi coperti da un asiugamano azzurro chiaro. Per il resto, non indossa nulla.
Arrossico subito, mentre lui mi guarda scandalizzato e confuso.
"Che cosa ... ?" tenta di dire, ma mi fiondo su di lui subito, chiudendo la porta.
Sento il calore del suo corpo sul mio e comincio a sentirmi male.
Non essere codarda, Renesmee ...
Alzo il viso, incorciando i suoi occhi neri.
Prendo un sospiro e sussurro: "Jacob, io ... non so se domani saremo ancora vivi e ..."
Jacob non capisce, perchè dice: "Aspetta, vado a cambiarmi."
Lo schiaccio alla porta ancora di più, quasi soffocandolo.
"Non ce n'è bisogno ..." sussurro, sfilandogli l'asciugamano di dosso.
Ho la pelle che scotta avunque, ma non mi voglio tirare indietro proprio adesso.
Jacob mi accarezza il viso e chiede: "Sei sicura ? Dopo ... non potrai più tornare indietro."
"Potrebbe non esserci più un dopo, Jake ..."
Mi asciuga una lacrima e inizia a baciarmi.
Prima dolcemente, poi infila pian piano al lingua e intreccia le mie labbra con le sue appassionatamente e con violenza.
Lo imito, mentre mi strappa i vestiti di dosso, riducendoli a brandelli che cadono a terra.
Mi prende per le spalle e mi getta sul suo letto.
Jake entra dentro di me, gemendo.
Il letto cade con un tonfo.
Il materasso è ricoperto di piume. Graffio la schiena di Jacob, che comincia a ricoprirsi di goccioline scarlatte.
L'odore del suo sangue mi inebria, come il vino più prelibato o come la droga più forte.
Lo voglio. E non lo voglio.
Jacob inizia a mordermi il collo, scendendo sempre di più.
Sfioro la sua ferita alla schiena, prendendo del sangue con un dito.
Lo lecco.
Il sangue di Jacob entra dentro di me, come lava. Ma è piacevole.
Anzi, mi manda in estasi completa. 
                                                                                                                                                      *
Nessie si è addormentata, ormai. Guardo il casino che abbiamo combinato nella mia camera.
Sembra che sia appena passato un uragano.
Ma non ha alcuna importanza.
Sono state le ore più stupende e indimenticabili della mia intera esistenza.
Renesmee dorme sul mio petto, tranquilla.
Solo la notte prima, la vedevo agitarsi nel suo letto come se fosse fatto da serpenti velenosi.
Ora, è accanto a me, calma come un angioletto.
Sarà meglio riportarti a casa ...
La copro con le lenzuola, o ciò che era una lenzuola.
Mi alzo e cerco i suoi vestiti. Trovo solo un reggiseno di pizzo nero e un paio di mutandine bianche.
La maglietta e la gonna rossa sono completamente distrutte.
Se sopravvivo, Bella mi uccide ...
Raccatto le scarpe e infilo un paio di jeans.
Nessie si lamenta nel sonno, chiamandomi. Sorrido e le do un bacio sulla fronte per tranquillizzarla.
Sembra essere ritornata piccola...
La prendo in braccio, come quando era una neonata in fasce.
Dormi, amore ...  
                                                                                                                                                    *
Davanti alla porta di casa Cullen, trovo Edward. Ha le braccia incrociate e sembra preoccupato.
Appena vede la figlia, corre verso di me e se la riprende.
"Che diavolo ...?!" comincia, ma si blocca subito.
Deve aver letto i pensieri di Nessie.
Fa un sospiro e dice: "Sarà meglio che Bella non lo scopra mai ... ti scuoierebbe vivo. Anche se sei il suo migliore amico."
Faccio spallucce e sorrido, ribattendo: "Non mi importa ... Dovresti sapere com'è, farlo ..."
"Sì, sì ... smettila di tormentarmi coon le immagini di mia figlia che si agroviglia a te."
Ridacchio e, prima di andarmene, prometto: "Se domani vinciamo, le chiederò di sposarmi ... Ti va bene, futuro suocero ?"
                                               





Angolo autrice (me):
Care lettrici, non so se avete smesso di sbavare o non avete cominciato a farlo, ma vi voglio dire solo una cosa: dopo questo capitolo, posso essere ufficialmente chiamata "malata di mente".
Già, perchè solo una malata di mente poteva immaginare certe scene ...
Quindi, vi prego di non scandalizzarvi troppo e di leggere anche il prossimo capitolo, che uscirà a breve.
A presto ! ;)
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 13
*** Morte senza sangue. ***


Morte senza sangue.

Mi sveglio nel mio letto, i lividi su tutto il corpo mi fanno male.
Ma poi, mi tocco le labbra e il ricordo della sera prima mi innonda, facendomi passare ogni dolore.
Questa ... è stata la notte più bella della mia vita.
Ricordo ancora il sapore della sua bocca, la sensazione travolgente delle sue mani sul mio corpo, i suoi denti che mordevano il mio collo dolcemente, il suo bacino che andava su e giù sopra di me, il suo respiro ....
E il dolce calore del suo sangue che scendeva nella mia gola, riempiendoni tutta di lui.
Non so se altri vampiri hanno mai bevuto anche solo una goccia del sangue di un licantropo e non ho idea di ciò che potrebbe accadermi.
Forse non succederà nulla.
Mi alzo dal letto e guardo la mia immagine nello specchio della stanza armadio.
Ho le braccia ricoperte di macchiette viola, il petto e il collo con roselline rosse e l'interno coscia ha ancora i segni delle dita di Jake.
Niente in confronto ai segni che ho lasciato io su di lui ... Forse avremmo potuto ucciderci, ieri.
Scuoto la testa e vado a farmi una doccia calda prima di vestirmi.
Oggi, potrebbe essere il mio ultimo giorno in questo mondo.
Tra qualche ora, potrei essere ridotta in cenere. O peggio.
Potrei vedere il corpo di Jacob a terra, senza vita. Potrei perdere i miei familiari, i miei unici amici.
Farò qualsiasi cosa per salvarli ...
Prendo la Fairy Tail per dimostrare a me stessa che non sto mentendo. Se dovessi essere costretta a farlo, lo farò senza rimpianti. 
                                                                                                                                                                       *
Scendo in cucina, dove tutti mi stanno aspettando.
La tensione è palpabile, ma appena i miei occhi incontrano quelli di Jacob, mi calmo un po'.
Sorride e io corro ad abbracciarlo, inspirando a pieno il suo odore fantastico.
Ho gli occhi di tutti puntati addosso, ma non ha importanza.
Mi stacco a malincuore e ripeto il piano d'attacco a tutti, in modo che non saltino neanche un passaggio.
Un singolo errore, ci porterà ad una sconfitta certa.
"Non uccidete Aro, chiaro ? Senza di lui, il mondo dei vampiri andrebbe nel caos e non ci sarebbe più pace per gli umani." dico risoluta e tutti annuiscono.
Sanno cosa devono fare.
Mi chiedo se sono l'unica ad avere paura. Forse sì.
                                                                                                                                                               *
Manca un ora sola. Presto saranno qui ...
Guardo fuori, tra i boschi innevati. Una mano si posa sulla mia spalla e non ho bisogno di girarmi per sapere di chi è.
Sorrido e mi volto per godere del suo viso assolutamente favoloso: lo amo più di tutto.
Anche lui sorride e giochicchia con una ciocca dei miei capelli.
Si avvicina al mio orecchio e sussurra: "Ti è piaciuto, ieri sera ?"
Arrossisco e annuisco appena.
Jacob ridacchia. Si interrompe bruscamente. Guarda una macchiolina rossa che ho sul collo.
Abbassa piano la maglietta.
"Nessie, io ... mi dispiace, mi sono fatto prendere la mano e ..." Gli metto un dito sulla bocca.
"Non devi essere tu a scusarti ..." dico e gli sfilo la maglietta.
Percorro con la punta delle dita i segni che ha sulla schiena.
"Questo, dici ? Ah, non è nulla ... Ieri, io ... mi sono sentito ..." si ferma, non trova le parole.
Poi esclama: " Ieri sera è stata la notte più fantastica della mia esistenza ! Vorrei poter passare ogni sera così ..."
Voglio che lui veda e senta che per me è lo stesso.
Metto la mia mano sulla sua guancia e gli passo ogni singolo ricordo.
Quando la stacco, sorride, mi tira su e mi appoggia sul bordo del terrazzo.
Iniziamo a baciarci, come avevamo fatto la notte scorsa. Con forza e dolcezza, passione e violenza, in un turbine di emozioni senza mezze misure. Sono certa che non ne avrò mai abbastanza. Non riuscirò mai a sfamare il mio amore per Jacob. 
                                                                                                                                                              *
I Volturi sono davanti a noi.
Come mi aspettavo, hanno radunato un esercito immenso. Aro è in prima fila e fa un passo in avanti. 
Io, Jacob e papà facciamo lo stesso.
"Allora, piccola Cullen ... se non sbaglio, avevi fatto una promessa. La manterrai ?" dice Aro in tono di sfida.
Tutti mi guardano dubbiosi, non hanno idea di  cosa farò. 
Stacco il mio mantello e lo getto a terra. Il colore rosso del broccato è ancora più vivido sulla neve.
Estraggo la Fairy Tail. I Volturi sembrano allarmati. Persino Aro.
La porto alla gola e grido: " Io sono una ragazza di parola ..."
Affondo la lama quel tanto che basta nella mia gola, facendo uscire un rivolo di sangue. Fa male, ma resisto.
Jacob mi guarda, sonvolto.
Papà sa che cosa ho in mente e non interviene.
Goccie di sangue cadono ai miei piedi e sulla neve.
Alzo la Fairy Tail, grondante di sangue e urlo: "All'attacco !"
Tutti i vampiri corrono dietro di me, posso sentire i loro piedi veloci e la loro forza. Una scarica di adrenalina percorre tutto il mio corpo.
Dobbiamo vincere !

                                                                                                                                      


Al mio segnale, la voragine creata da Benjamin esce allo scoperto, protetta prima dall'illusione di Zafrina.
Alcuni Volturi cadono nel fuoco, mentre Aro li guarda impotenti.
Sorrido.

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Capitolo 14
*** Resterai sempre nel mio cuore. Sempre. ***


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Resterai sempre nel mio cuore. Sempre.

Sembra che il mio piano funzioni, i Volturi sono nel panico e non sanno cosa aspettarsi.
Alec e Jane, che sono dietro ad Aro, mi guardano rabbiosi. Si sentono presi in giro.
Non ve lo aspettavate, eh ?
Faccio segno a Ben di chiudere la voragine.
Lui porta le mani al petto, quasi stesse pregando, e il buco si chiude, mangiando i vampiri che ci sono caduti.
Controllo che nessuno dei nostri si sia perso nella voragine con un rapido sguardo.
Nessuno. Ci siamo tutti.
Tiro un sospiro, sono tutta un nervo.
Stringo il pelo di Jacob, che è accanto a me. Ulula. Il segnale.
Ci avventiamo da ogni parte contro i Volturi.
Stacco la testa ai primi tre che mi sbarrano la strada, mentre guardo Aro in cagnesco.
Lui si allontana e si rifugia nel centro della battaglia, dov'è più protetto. Ti scoverò, stanne certo.
Jake attacca altri tre nemici. Davanti a me, c'è Jane, occupata a torturare ... Garret.
"Garret !" grida Kate, avventandosi sulla nemica.
Faccio un segno a Jacob e ci dirigiamo verso Garret, che giace a terra, semisvenuto.
Lo chiamo e lo scrollo. Brontola, dicendo: "Dov'è Kate ?"
La vediamo, mentre tira i capelli di Jane. Lui sorride e dice;"Quella è la mia donna !"
Si alza a fatica, ma proprio in quel momento Jane attera Kate con una specie di mossa di karate.
Lei cerca di allontanarsi il più possibile, arrancando nella neve. Ma Jane riesce a prenderla.
Ha la mano tesa e tortura Kate, che grida in modo disumano per il dolore.
Attachiamo Jane tutti e tre insieme. Ho appena il tempo di accorgermi che Jane sta per prendere Jacob per il collo.
No !
Garret si mette in mezzo all'ultimo secondo e le dita di Jane stringono il suo collo. Gli stacca la testa di netto.
Rotola nella neve, imbrattandosi di sangue e di neve.
Kate la guarda, frstornata ed incredula.
Si avvicina alla testa di Garret e se la mette in grembo. La culla tra le sue braccia, piangendo.
Sussurra: "Garret ... Garret, amore mio. No ... non può essere. Non puoi lasciarmi ..."
Inizia ad urlare di rabbia, sembra che possa squartare i cieli.
Il suo corpo inizia ad illuminarsi di energia elettrica e scariche di elettricità partono ovunque, incontrollate.
Una sta per colpirmi. Jacob mi sposta, prendendomi per i jeans.
Colpisce un Volturo che stava dietro di me, scaraventandolo a terra. Jake gli stacca la testa con un morso alla gola.
Jane si guarda attorno, impotente. Una scarica la colpisce in pieno, facendola cadere e stordire.
Papà arriva correndo, mi mette una mano sulla spalla. Capisce subito cosa è successo.
Va lui a staccare la testa a Jane.La getta a terra, grondante di sangue, con aria schifata. Quasi fosse spazzatura.
Kate emette l'ultimo grido e si accasca a terra, di lato. La testa di Garret rotola lentamente accanto ai suoi occhi vitrei e spalancati.
Ha la bocca ancora aperta e le lacrime scnedono silenziose.
Tanya la prende in braccio e la porta a casa Cullen.
Papà si getta di nuovo nella mischia. Io e Jacob lo imitiamo, andando nella direzione opposta.
Uccidiamo altri tre nemici, Jacob si occupa di tagliargli la testa, io li tramortisco e basta.
Ma le mia mani cominciano già a tingersi di rosso.
Ho uno strano presentimento, mi sento vulnerabile, anche perchè Jake non è al mio fianco ora.
Vengo circondata da una nube nera come la pece. Alec ...
Lo vedo alla mia destra, ghigna puntandomi una mano addosso: "Piccola Cullen, vencìdicherò la morte di Jane con il tuo sangue !" 
Il panico si impossessa di me, non so che fare. Vedo Jake oltre la nube.
Mugugna, disperato. Non ti lascerò ...
Faccio la cosa più pericolosa e impensabile di tutte: corro nella nebbia, il più veloce possibile, verso Alec.
Lui mi guarda confuso, chiedendosi che cos'ho in mente di fare.
La nebbia cerca di rallentarmi, prendendomi i piedi con le sue mani nere. Ma le scrollo via da me e arrivo a meno di un metro da Alec.
Con un balzo, gli salto addosso e iniziamo a combattere corpo a corpo.
"Scommetto che non sei più tanto forte, senza la tua nube a proteggerti !" esclamo, tirnadogli un pugno in faccia.
Lui cerca di reagire, ma i suoi movimenti sono più lenti dei miei. 
Non so come, ma riesce a liberarsi dalla mia morsa. "Ammazzarti sarebbe come farti un favore ! Ucciderò il tuo compagno, invece ... così proverai ciò che provo io !"
Punta la sua mano pallida contro Jacob e la nube inizia a strangilarlo.
"Non te lo permetterò mai !" grido, prendendolo da dietro.
La nube lascia subito Jacob, che cade a terra e inizia a riprendere fiato. Mi distraggo.
Un pugno violento mi spacca il naso, facendomi cadere sulla neve gelida.
Alec si alza e viene minaccioso verso di me. Ho paura ... 
Jacob gli salta addosso e inizia a mordergli il collo. Alec grida e tenta di liberarsi.
Ma Jake ha infilato gli artigli nella sua carne e sta per staccargli totlamente la testa. Tocco il mio naso.
Ma ... è di nuovo a posto ... com'è possibile, non sono mai stata veloce a guarire !
Un fiume di sangue rappresso mi bagna tutta. Il sangue di Alec che fuoriesce dal suo collo mozzato.
La sua testa rotola, mentre Jacob la azzanna ancora, arrrabiato.
Scruto Aro tra la folla. Mi pulisco il viso con la manica della camicia bianca, che si sporca tutta di sangue.
Jacob ritorna al mio fianco e ci dirigiamo a grandi passi verso Aro.
Stringo ancora una volta il pelo di Jake e respiro il suo odore con tutta me stessa. Potrebbe essere l'ultima volta.
Qualunque cosa accada, resterai sempre nel mio cuore. Sempre.
Mamma mi vede, mentre strappa la testa di un Volturo.
Il suo sguardo è preoccupato e mi suplica di non prendere iniziative mie, di non andare troppo oltre.
La guardo con sguardo deciso e vado avanti.
Sono morte troppe persone perchè io mi possa fermare. Ora, è il momento di chiudere i giochi. Per sempre.
Jacob inizia a ringhiare, minaccioso. Aro lo sente e si gira lentamente verso di noi.
Mi guarda attentamente, ma non sembra nè spaventato nè sorpreso. Anzi. Mi semra contento di vedermi.
Sorride ed esclama: "Ah, piccola Cullen, ti stavo aspettando."
Ha la bocca piena di sangue, mi viene da vomitare. Ma non ho fame, non ne voglio anche io. Strano ...
In mano, ha la testa di Garret, mutilata da un gigantesco morso.
La avvicina a me e ghigna: "Vuoi favorire, piccola mezzosangue ? Credimi ..." Lecca la ferita di Garret, con gusto.
Stringo forte il pelo di Jake, che si sta innervosendo quanto me.
"Ottimo, davvero." esulta, schioccando la lingua. Morirai per questo, razza di bastardo !


Angolo autrice(me):
Chi si aspettava tutto questo alzi la mano ! *nessuno*
Bene :)
Allora, forse sono stata un po' sadica ... ma mi sembra giusto. Avvertitemi se il capitolo è troppo breve, perchè con l'immagine non capisco.
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 15
*** Una bambina nella neve ... ***


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Una bambina nella neve.

"Lascia subito andare Garret, finiamola con questa sceneggiata. Questa faccenda riguarda solo me e te ..."
Guardo Aro dritto negli occhi, affrontando la mia paura più oscura.
Lui sorride e lascia rotolare a terra la testa di Garret, ormai irriconoscibile.
Sento il calore delle fiamme create da Ben, sta bruciando le teste dei nostri nemici. Bene ...
Tocca a me. Devo impedire che ci siano altri morti ...
Aro indica Jacob contrariato, mantenendo il suo abbominevole sorriso tranquillo.

Jacob ...
Lui ringhia verso Aro, mostrando i denti immacolati in segno di sfida.
Mi chino su di lui e sussurro al suo orecchio a punta da lupo: "Devi andare via ... Io ... sconfiggerò Aro da sola. Tornerò."
Jacob scuote la testa e punta le zampe nella neve, non si vuole muovere.
Gli do un bacio sulla testa e gli accarezzo il pelo.
Poi, grido: "Vai subito via !"
Jacob indietreggia un po', indeciso.
Grigna ad Aro un ultima volta e va verso Ben e la mia famiglia, senza staccare gli occhi da me.
Ti amo ... tornerò presto.
Chiudo gli occhi per un istante e focalizzo la mia attenzione su Aro, che si sta pulendo la bocca con la manica del mantello nero.
Un ricordo di tanto tempo fa viene nella mia mente:
"Jacob, Jacob !" chiamo insistente.
"Che c'è Nessie ?" mi chiede lui inginochiandosi e sorridendo.
"Vieni a giocare con me, per favore ? Fuori c'è la neve !" esclamo io, tirandolo per un braccio con le manine inguantate.
Jake sghignazza e mi segue fuori. Giocammo tutto il giorno, lo ricordo bene.
Ad un certo punto, caddi a terra nella neve e disegnai un angelo col mio corpo. Jacob si avvicino a guardarlo.
"Allora ?" chiedo io speranzosa.
Lui sorride e dice: "Tu per me sei sempre un angielo ... Un angelo che mi ha cambiato la vita."
Mi da un bacio sulla fornte, io arrossisco e cominciamo a rincorrerci.

Sorrido, ritornando al presente. Guardo Aro, sprezzane del pericolo, mentre lui si riscalda i muscoli.
Mi preparo al primo scatto, la prima mossa è sempre la più importante.
Ti amo Jacob ... tu sei il mio angelo.
Urlo e mi fiondo verso Aro, tirandogli un pugno sulla guancia.
Aro cade a terra, sorpreso. Esclama: "Da quando sei così potente da riuscire a mettermi a terra, nonostante il mio scudo difensivo ?"
"Forse mi hai solo sottovalutata !" grido io, guardando le mie nocche gocciolanti di sangue.
Aro si rimette in piedi e comincia a girarmi intondo, innervosendomi apposta.
"Allora, cosa credi di fare, quando mi avrai eliminato ? Chi regnerà tra i vampiri ?"mi chiede.
Come fa a conoscere ogni mio dubbio ?
Infatti, continua così:"Credi davvero che dopo questa battaglia, troverai la pace e la serenità con il tuo compagno lupo ? No. Lo sai meglio di me." +
Ghigna, fermandosi davanti a me.
"Ora basta dire cazzate !" urlo, attaccandolo di nuovo. Questa volta, schiva il mio colpo.
Perdo l'equilibrio per qualche secondo, ma lo riprendo subito.
"Qui dietro !" esclama Aro alle mie spalle, prendendosi gioco di me.
"Piantala di farmi incazzare !" Un altro colpo nel vuoto.
"Sai, avresti dovuto anche pensare ad un modo per fermarmi, perchè ora ..."
Sul suo volto spunta un sorriso sadico raggelante e sibila: "Ti ucciderò."
Un brivido di paura scuote tutto il mio corpo. Una parte di me, sa che è vero.
"Morirai per mano mia, piccola mezzo sangue. Non puoi vincere da sola ... Sei troppo debole." sussurra lui.
Le mie forze mi abbandonano lentamente, fino a farmi cadere a terra in ginocchio.
"Ho paura del buio, Jake !" esclamo io.
"Non devi piccola, vedi ? Ci sono io qui con te ..." Mi tranquillizza Jacob, prendendomi per mano.
Il guanto è l'unica cosa che ci divide.
Jaocob continua, dicendo: "Tu non devi avere paura, Nessie. Tu sei l'essere più forte dell'universo e sai perchè ?"
Scuoto la testa, facendo ballare la mia chioma ondulata e ramata.
Jacob sorride e sussurra: "Perchè tu non sei mai sola. Io sarò semper qui ...-mette la sua mano calda sul mio cuoricino da bambina- nel tuo cuore. Non ti lascerò mai."
Mi abbraccia teneramente, mentre la neve continua a cadere sopra di noi.

Aro arriva da me e mi tira su prendenomi per i capelli.
Porta il mio viso davanti al suo e sussurra: "Sei pronta a morire ?"
Digrigno i denti e con uno strattone stacco il braccio di Aro, liberandomi dalla dua stretta.
Il dolore lo fa cadere a terra. Fissa il suo sguardo sul braccio moncherino, a pochi centimetri da lui.
Metto un piede sulla sua testa e spingo, dicendo: "Ti sbagli. Io non sono sola come te ... Io sono Renesmee Cullen, l'essere più forte di tutti !"
Prendo la testa di Aro per i capelli e la stacco dal collo con forza.
L'espressione di Aro è sempre la stessa, un sorriso beffardo che non significa nulla.
Le ultime parole che pronuncia prima di essere bruciato sono: "Si dia inizio al caos, Renensmee Cullen. E dobbiamo ringraziare solo te ..."
Papà lo getta nelle fiamme, che lo consumano velocemente.
Cado a terra, sfinita. Ora è finita ... non possos crederci.
Qualcosa muove il mio braccio insistentemente: è il muso di Jake, che mi guarda preoccupato.
Sorrido e mi metto in ginocchio ad accarezzarlo.
I miei occhi si riempiono di lacrime e lo abbraccio, affondando le dita nel suo pelo morbido e caldo.
"Grazie ... di essere sempre stato al mio fianco e di avermi resa forte. Grazie ... ti amo, Jacob."
Jacob mugugna qualcosa e so che vuol dire: "Anche io ti amo ... " 
                                                                                                                                                                                                               *
Torniamo a casa, in lutto nonostante la vittoria. Porto in mano la testa di Garret, penzolante e grondante di sangue.
Troviamo Kate piangente nel divano.
Si ferma appena varchiamo la soglia e mi guarda supplicante.
Poi, borbotta: "Avete vinto ? Aro è morto ?"
Annuisco e dico, solenne: "Sì. Lo ucciso con queste mani."
Le mie dita sono ancora incrostate di angue. Jane mi ringrazia e inizia a cullare la testa di Garret, accarezzandola e baciandola.
Mi allontano per lascairli un po' da soli, lo facciamo tutti silenziosamente.
Scorgo Jacob con la coda dell'occhio mentre va in camera mia.
Lo raggiungo, appana in tempo per vederlo ritrasformato e completamente nudo sul mio letto.
Gli lancio i vestiti, gridando: "Vestiti, scemo !"
Sento le guance tutte rosse e calde, eppure l'ho già visto così, anche se era notte.
Jacob ridacchia divertito e ubbidisce, infilandosi i boxer.
"Che cosa hai intenzione di fare, ora ?" mi chiede, mandandomi nel panico.
"Non ne ho idea ..." sospiro io, guardando fuori dalla finestra.
"Non so neanche come ho fatto a passare la barriera di Aro ... nessuno c'era mai riuscito."confesso, incrociando le braccia al petto.
"Forse è perhè sei mezzosangue ..." ipotizza Jake.
O forse perchè ...
Porto le dita alle labbra e mi alzo di scatto.
Mi volto e dico velocemente: "Dì a mamma e papà che sto bene, devo andare un attimo a controllare una cosa !"
Esco precipitosamente giù dalle scale e fuori dalla porta.
Corro all'impazzata verso il campo di battaglia, il cuore che batte all'impazzata.
Spero solo di riuscire a trovarlo ...
Il corpo di Garret è ancora intatto, anche se macchiato di sangue e lo ritrovo sotto ad un mucchio di corpi.
Sento qualcosa strisciare dietro di me. Eccolo.
Mi volto, appena in tempo per catturarlo. Lo esamino attentamente, sembra una sanguisuga.
Ma di colore rosso e con venature nere. Sorrido soddisfatta, caricandomi il corpo di Garret in spalla.
Esclamo: "Ciao, Renata. Non sapevo potessi trasformarti in una sanguisuga ... - la agito, giocandoci- ma d'altronde, voi Volturi non siete altro che schifose sanguisughe striscianti !"
Lei cerca di mordermi, ma schivo tutti i suoi tentativi.
Chissà come ha fatto a cambiare forma ... e se può tornare vampiro. Ma non credo, altrimenti l'avrebbe già fatto. Probabilmente, non è in suo potere ...
Dev'essere stato qualcun altro.

Ritorno a casa Cullen, soddisfatta del mio bottino di guerra. 
                                                                                                                                                                                                          *
Mi fa un certo effetto vedere Renata, una dei Volturi, prigioniera in un vasetto della marmellata.
Appoggio il corpo di Garret delicatamente sul tavolo.
Il nonno inizia subito ad esaminarlo, sotto lo sguardo speranzoso di Kate, che tiene ancora la testa del suo amato tra le braccia.
"Ho paura che, anche se provassimo a riattaccargli la testa, non riuscirebbe a tornare in vita ..." dice mio nonno, suotendo la testa dispiaciuto.
Eppure ci dev'essere un modo ...
Mi butto sulla mia poltroncina preferita e inizio a meditare, sotto lo sguardo attento e sospettoso di Jacob.
Ma certo !
Balzo a terra, in un impeto di felicità.
"Kate, posso parlarti ?" chiedo alla vampira, che mi guarda come se fossi pazza.
"Ho un piano che, se funziona, potrebbe salvare Garret e riportarlo da noi !" esclamo, in preda all'euforia.
"Ma non so se accetterai le condizioni ..." dico dopo, ridimensionandomi.
"Farei qualunque cosa per riaverlo indietro ..." sussurra Kate tra i singhiozzi.
"Sicura ?" chiedo io, alzando un sopracciglio. "So già che la mia proposta non ti piacerà ..."





Angolo autrice (me):
Chi non ha capito chi è Renata ... vada a vedere su internet ! :) *malvagia ...*
A parte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto ...
Per qualunque domanda e chiarimento, recensite o scrivetemi, pleasee ! :3
Al prossimo capitolo e grazie mille !
Siete tutte fantastiche, vi adoro !
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 16
*** Sangue e amore. ***


Sangue e amore.

"Non importa ... voglio solo che Garret torni da me." dice Kate, cullando la testa mozzata.
"Ok. La mia idea è questa, ma non so se funzionerà ..." comincio.
Prendo il mio braccio, tolgo la manica e mi graffio.
Jake fa uno scatto verso di me per soccorrermi, quando si accorge della velocità con cui la ferita si cicatrizza, per poi scomparire.

Tutti mi guardano sbalorditi e confusi.
"Ho ... bevuto una goccia del sangue di Jacob, recentemente. E ... ora, mi rigenero in pochissimo tempo e guarisco dalle ferite in pochi secondi.
Non so come sia successo ... ma potrebbe funzionare."
Guardo Jacob per capire se è d'accordo. Lui annuisce, senza dire nulla.
Po, cerco di capire le intenzioni di Kate. Lei è titubante, non sa che fare.
Guarda gli occhi senza vita di Garret e lascia la testa del suo amato sul tavolo, sopra il corpo martoriato.
"Bene." esclamo io, concentrata.
Chiedo a Jacob di darmi la sua mano e taglio con i denti il palmo del suo pollice, facendogli una piccola ferita.
Ovviamente, io non ho il veleno dei vampiri e non faccio niente a Jacob.
L'odore del suo sangue è invitante solo per me, per gli altri è abominevole e nauseante.
Ma non ho sete, stranamente.
Prendo una goccia con l'indice e la faccio scivolare delicatamente sulla bocca di Garret, rimasta aperta.
Il sangue scivola piano.
Aspettiamo, guardando con il fiato sospeso.
Passano minuti, ore ... niente.
Abbasso la testa. No ... ma io ... credevo che ...
Inizio a piangere silenziosamente, finchè non sento la voce del nonno.
"Forse non era perchè Jacob è un mutaforma ... ma perchè tu sei innamorata di lui." dice, in tono serie e pensieroso.
Ha in mano un libro grande, dalla copertina nera e polverosa.
Lo apre.
Legge: " I vampiri, durante la prima guerra mondiale, aumentavano il loro potere bevendo anhe solo una goccia del sangue della persona che amavano.
Dopo, non avevano più sete di sangue.
E i poteri del loro partner diventavano,  in minima parte, anche loro.
Questa pratica venne abolita, perchè si rischiava di perdere il controllo e uccidere il partner, dissanguandolo." 
Chiude il libro.
"Ma allora ... anche io dovrei avere dei poteri di Bella." dice papà perplesso.
"Può darsi ... hai mai porvato a creare una barriera o cose simili ?" chiede il nonno, rimettendo a posto il libro.
"No ..." ammette papà e guarda la mamma.
Lei sorride dolcemente ed esclama: "Vieni. Proviamoci ..."             
                                                                                                                                                                                   *
Siamo nel giardino.
"Concentrati, visualizza la barriera ..." Mamma cerca di insegnare tutto quello che sa a papà.
Il primo tentativo è un fallimento.
Il secondo funziona a metà, la barriera vacilla appena viene attaccata da Kate.
Ma poi, al terzo ...
Papà guarda la sua mano, che doveva essere presa da spasmi doloranti per via delle scosse di Kate.
Non gli fa male.
Kate sorride ed esclama, balbettando: "Fun .. funziona."
Rimaniamo tutti lì a fissare papà, inebetiti dalla notizia.
Scuoto la testa, facendo ballare i miei capelli ramati e mi alzo: "Dobbiamo sbrigarci. Non c'è molto tempo."
Torniamo tutti di corsa dal corpo di Garret, che giace senza vita.
Kate lo guarda, è sul punto di ricominciare a piangere.
Le prendo la mano. La guardo negli occhi, lei annuisce.
Affondo i denti dentro la sua carne, finchè non esce una gocciolina scarlatta. La prendo subito, delicatamente.
Ripeto l'operazione, facendo molta attenzione.
La gocciolina scivola sulla lingua di Garret. 
Corre giù per la sua gola, che lentamente si riforma, come per magia. 
Rimaniamo qualche ora a fissare il corpo di Garret, che riprende lentamente la sua forma originaria.
Infine, i suoi occhi ritornano a battere.
"Che sono quei musi lunghi ?" chiede Garret, appena vede Kate.
Lei ha le labra che tremano per l'emozione. Garret sorride.
Cerca di alzarsi, ma Kate gli corre incontro e lo abbraccia, facendolo atterrare di nuovo sul tavolo.
"Garret ... stupido ..." dice Kate, affondando il viso nel petto di lui.
Garret le accarezza dolcemente i capelli.
Ci guarda confuso, forse non ricorda cosa è successo. 
Il suo viso si illumina in un sorriso ed esclama: "Sono tornato, gente !" 
Tutti andaimo ad abbracciarlo, dicendo ognuno la sua e riempiendolo di baci.
Jacob rimane al suo posto, a guardare la scena.
Mi stacco dall'abbraccio colletivo e vado da lui. Gli prendo la mano e sussurro: "Speriamo che mamma non chieda quando è successo ..."
Jake fa un sorriso storto e insieme torniamo da Garret, per dargli il bentornato. 
                                                                                                                                                                                           *
Fisso la boccetta contenente Renata da più di mezz'ora, eppue non riesco a capire come sia possibile.
Papà mi si avvicina e chiede: "Come mai non sei con gli altri ? Stanno tutti festeggiando la vittoria ..."
"Non so se ci sia davvero qualcosa per cui festeggiare, a parte il ritorno di Garret ... ora, per colpa mia, ci sarà il caos nel mondo." rispondo, tristemente.
Papà guarda Renata e fa un gesto di stizza.
"Cosa c'è ?" mi affretto a domandare, curiosa.
"Renata pensa che sarà divertente vederci morire. Perchè ogni famiglia dovrà scegliere un nuovo leader dei Volturi e combattere per lui ..."
Non lo sapevo. Mi sento ancora più colpevole.
"Riesci a sapere come è diventata ... così ?"
"No. Non riesco ...questo ricordo lo tiene ben stretto e non vuole farmelo vedere. Ma è ansiosa di tornare normale, quindi ... non deve mancare molto."
Cosa devo fare adesso ?
Papà mi da un bacio sulla fronte, come faceva quando ero piccola.
Poi, sussurra: "Abbiamo tre anni per prepararci ..."
Apre la porta della stanza e mi fa cenno di uscire, dicendo: "Vai a godertelo ..."
Mi fa un occhiolino. Seguo il suo consiglio e vado a cercare Jacob. 
                                                                                                                                                                                             *
Mi sento in debito con Garret, ma non lo voglio ammettere. Lui è un succhiasangue.
Ma mi ha salvato la vita.
Siamo tutti accanto ad un fuoco nel bosco, come avevamo fatto prima dell'incontro con i Volturi, quando Nessie era piccola.
Garret sta raccontando un'altra delle sue storie di guerra, Kate gli stringe il braccio e lo guarda ammirata. 

Gli irlandesi cercando di controbattere, come sempre.
Mancano soltanto Edward e Renesmee. Anche Bella se n'è accorta e si guarda ingiro, alla ricerca del marito.
Sorrido e le dico, a bassa voce: "Vado a salutare il mio branco. Si meritano anche loro degli elogi, non credi ?"
Bella sorride ed annuisce. 
Saluto tutti e corro verso il mio branco, che mi sta chiamando.




Angolo autrice (me):
Ok ... anche qui, ho dato davvero libero sfogo alla mia fantasia, creando una "leggenda" dal nulla.
Spero he questo capitolo vi piaccia, come o più degli altri.
Cosa succederà ? ... Boh ! :)
Si vedrà ... mi auguro che continuerete a leggere, finchè io scriverò ... quindi, ne avrete per un bel po'. XD
Al prossimo capitolo !
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 17
*** Ascolta come un lupo ... ***


Ascolta come un lupo.

Guardo la benda che il nonno mi ha messo sul collo, per coprire la ferita.
Sanguina ancora, sembra una sciarpa malandata e consumata.
Ho ancora del sangue incrostato sotto le unghie che non riesco a togliere.
Prendo tra le mani la maniglia della porta.
Ma sento delle voci che parlano, lontane. Mi volto di scatto.
Non c'è nessuno, ma sento ancora le voci. E mi sono famigliari.
Le ho già sentite, ne sono certa.
"Dai, Jacob, datti una mossa !"
"Sì e smettila di pensare a certe cose ... è imbarazzante."
"Come se non bastassero già i nostri due amici dell'imprinting. Ehehe ..."

Cado a terra, preda di tutte quelle voci.
Ma alla fine ne riconosco una, forte e imperiosa, da capo.
"Sbrigati, Jacob ... questo odore di sangue, morte e vampiri ci sta dando la nausea."
Sam ...

Corro fuori all'impazzata, alla ricerca di Jacob tra i boschi ancora innevati.
Le mie scarpe affondando nella neve, ma non mi fermano di certo.
Annuso l'aria, finchè non scovo il suo odore e parto a mille. 
                                                                                                                                                                 *
"Jake !" esclamo appena lo vedo, venendogli addosso.
"Nessie, che succede ? Sembri sconvolta ..." risponde lui, accarezzandomi una ciocca di capelli.
Tremo, le voci mi assalgono, non riesco quasi a distinguerle.
Mi accasio a terra, portando istintivamente le mani fra i capelli.
"Falli smettere, per favore ..." supplico, tra la neve.
Jacob mi guarda spaventato, non sa cosa fare.
"Ma che ha ?"
"Dovresti dircelo tu, le ragazze sono tutte strane ..."
"Questo non è vero !"

"Ma sta zitto, Quil !" grido alla fine, tappandomi le orecchie per l'esasperazione.
 Jake sobbalza per lo spavento e tutte le voci si fermano.
Riprendo fiato.
"Nessie ..." sussurra lui, avvicinandosi con una mano tesa verso di me.
Il suo viso spaventato mi guarda, sempre più vicino.
Dei passi si avvicinano e tutto il branco di Jacob al completo arriva.
No, mancano Jared e Paul ...
Leah si tiene stretta a sè i vestiti, guardandomi con sospetto.
Mi rialzo goffamente da terra e incontro lo sguardo truce di Sam.
"Lo sapevo che questa mezzo sangue ci avrebbe portato solo guai !" dice minaccioso.
Jacob si mette tra me e lui, e ribatte: "A me, ha portato soltanto cose belle ..."
Poi grigna ed esclama: "Toccala e mi scorderò chi sei ..."
Sam indietreggia, indispettito.
"Com'è successo ?" chiede alla fine Seth, dando sfogo alla domanda che tutti ci stiamo facendo.
"Forse è a causa del sangue di Jacob che è dentro di lei ..." ipotizza Leah, facendo un passo avanti.
"Deve essere per forza così ..." dico, ripensando a quel momento di estasi e adrenalina.
"Jacob, non dovevi farlo !" girda Sam, arrabbiato. "Adesso, il branco è in pericolo !"
"In pericolo ?!" gli fa eco Jake. "Nessie non è un pericolo. Non so cos'altro sarà in grado di fare ... ma lei è il mio amore e non vi permetterò di trattarla come un nemico !"
Jake ...
"Ma ora legge i nostri pensieri ..." obbietta Jared.
"Allora, diverrò anche io un membro del branco !" esclamo, decisa.
Tutti hanno una faccia stranita, Leah e Sam sono quasi disgustati dall'idea.
Ma sanno anche loro che non c'è altra scelta.
"Bene, così sia ..." sentenzia Sam, amareggiato. Jacob è ancora tra di noi, teso.
Leah fa una smorfia di stizza e segue gli altri nel bosco.
Non piaccio a nessuno ...
Jacob mi accompagna dagli altri, scusandosi per il comportamento dei membri del suo branco.
Mi chiedo come mai non ho sentito i pensieri di Jake sul campo ... 
                                                                                                                                                                                                        *
La notte non riesco a dormire. E non sono l'unica.
Vedo la sagoma di Jacob sulla finestra, crede che io stia dormendo.
Mi alzo dal letto e apro la finestra, salutandolo: "Ciao, che fai a quest'ora ?"
"Mi assicuravo che dormissi, piccola ... come quando eri bambina." risponde lui, con un ghigno.
Lo faccio entrare e ci accoccoliamo nel mio letto, tra le coperte.
L'odore di Jacob mi tranquillizza subito, prima ero ancora agitata per tutto quello che era successo.
Il mio respiro comincia a diventare regolare, insieme ai battiti del cuore.
Jake sorride e mormora: "Se ci scopre tua madre, mi farà diventare mangime per mici ..."
Ridacchiamo insieme, illuminati dal chiaro di luna.
Poi, cado lentamente nel sonno, cullata dalle braccia, dal calore e dalla voce di Jacob .
Ma ancora non so cosa mi aspetta quella sera ...





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Capitolo 18
*** Natale a casa Cullen ... ***


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Natale a casa Cullen...

Il calore, l'odore e il respiro di Jacob mi cullano come la più dolce delle ninnananne. Non potrei chiedere di meglio.
Sento il suo cuore battere e il suo petto respirare, su e giù.
I miei sensi si sono potenziati, ne sono certa.
Potrei perfino sentire i passi di una formica che viaggia per la stanza, eppure sto dormendo.
Ma quelli che sento, non sono certo i passi di una formica.
Sono troppo veloci, potenti e si avvicinano alla porte della mia camera, decisi.
Un'odore pungente e sottile arriva alle mie narici.
E capisco. Renata.

La vampira scaraventa la porta della mia stanza a terra con un potente calcio, svegliando Jake.
Ringhia, guardandomi con i suoi occhi inniettati di sangue.
Finalmente, la vedo con le sue vere sembianze.
Ha dei lunghi capelli neri liscissimi, la carnagione chiara e pallida e un corpo robusto e flessuoso.
Ma molto femminile, dalle curve abbondanti.
Le sue mani hanno delle lunghe unghie che sembrano pugnali.
Si scaraventa contro di me. Jacob si trasforma in lupo e cerca di bloccarla.
Ma la barriera di Renata lo fa rimbalzare a terra. Ora è sopra di me e mi graffia con l'unghia dell'indice, ghignando.
Ha degli spaventosi canini, pronti ad azzannarmi.
Le tiro un pugno in faccia, non se lo aspettava. Cade a terra, ma si riprende subito.
Sento i passi dei miei parenti, riconosco quelli di mamma e papà.
Entrano dalla porta e cercano di fermare la Voltura, ma vengono anche loro scaraventati a terra dal campo di forza.
Dietro di loro, arrivano anche i nonni e gli zii, allarmati dal chiasso.
Renata urla: "Non mi fermerete ! La piccola mezzo sangue deve pagare !"
"Ah sì ?" dico io, sfidandola. "Vieni a prendermi, allora !"
Non se lo fa ripetere due volte, ma io sono pronta. Si scaglia contro di me.
La schivo, facendola cadere sul pavimento. Le vado sopra e le stacco con tutta la forza che ho il braccio destro.
Lei grida, in preda al dolore. Il sangue rappresso delle sue vene cade copioso.
Stacco anche l'altro e lei grida ancora più forte.
Poi passo alla gamba destra e alla sinistra. Getto gli arti strappati in un angolo.
Le sibilo all'orecchio: "E adesso come credi di uccidermi, stronza ? E non andrai da nessuna parte ... hai giocato male la tua chance di scappare !"
Le do una testata talmente forte da farle perdere i sensi.
"Vai così, nipotina !" esulta zio Emmet, come se avessi appena vinto una partita di baseball.
Jacob e papà mi guardano sconvolti, mentre mamma cerca ancora di rielaborare.
Il nonno si fa strada tra la folla e recupera il corpo martoriato di Renata.
"Me ne occupo io ..." dice, andandosene.
Ho ancora il fiatone e l'adrenalina a mille. Mi stendo sul letto, esausta.
Deve essere per la stanchezza ...
Zia Rosalie mi guarda intenerita e fa uscire tutti dalla stanza, fulminando con lo sguardo Jacob.
Mi addormento senza accorgermene... 
                                                                                                                                                                                    *
"BUON NATALE, TESOROOO !" urla zia Alice, agitando le mani. Indossa un buffo capello da Babbo Natale.
"Ma che ..." mugugno, stropicciandomi gli occhi.
"Vestiti, cara, abbiamo una giornata impegnativa !" esclama allegra lei, sbattendo la porta e saltellando giù per le scale.
Mugugno tra le coperte, ancora stanca. Ma so che con zia Alice si può solo ubbidire agli ordini.
Sposto le coperte e punto i piedi scalzi sul pavimento freddo. Li infilo nelle pantofoline a forma di bianconiglio.
Mi sento distrutta ...
Guardo la mia immagine riflessa nello specchietto sopra il comò: ho delle occhiaie da paura e i capelli tutti spettinati, in uno stato disastroso.
Prendo un elastico nero e li lego, formando una coda.
Da piccola non mi facevo mai questi problemi ... ma le cose sono cambiate.
L'ultima volta che sono stata qui, nevicava anche allora. Ed era la prima battaglia contro i Volturi.
Mi chiedo quante ce ne saranno ancora ...

Apro l'armadio e, con mia grande delusione, trovo solo abiti "tipici" natalizi.
Prendo quelli più comodi: un paio di pantaloni color zabaione con le renne dal naso rosso e un maglione scarlatto con dei fiocchi di neve bianchi stilizzati.
Questa me la paga la zia ...
Esco dalla camera e vado in salotto, dove trovo i miei accoccolati sul divano a baciarsi.
Appena mamma mi vede, si stacca da papà, imbarazzata. Lui sorride e mi saluta.
Il salotto è decorato con tante lucette colorate e lampeggianti, fiocchi di neve di carta e nastri colorati.
"Tua zia Alice è fatta così ..." dice papà, facendo spallucce.
Mamma si alza e mi prende per mano: "Ora devi fare colazione !"
Mi porta in cucina, dove Jacob è seduto su una sedia in ciliegio.Mi sorride e io faccio lo stesso.
Ha tra le mani una tazza di caffèlatte e un biscotto natalizio allo zenzero.
Deve essere ancora opera della zia ...
Mi siedo accanto a lui e ci salutiamo. La mamma mi porta un piatto di pancakes e una tazza di zabaione.
Mi sembra di essere ritornata bambina ...
Appena finisco di mangiare, zia Alice irrompe nella stanza esclamando: "Ventie, dobbiamo aprire i regali sotto l'albero !"
Mi prende per il braccio e mi trascina nel soggiorno al piano terra.
Regali ? Albero ? Ma quando ...
Tutti i mie parenti sono lì ad aspettarmi. I più felici di tutti sono Kate e Garret, che stanno abbracciati e si sorridevano.
Al centro della stanza, c'è un gigantesco albero di Natale pieno di luci, ciondolini vari e nastrini argentati e d'oro.
La punta dell'albero tocca quasi il sofffitto.
Sotto i rami del possente abete, ci sono tantissimi pacchettini e grandi pacchi regali incanrtati con colori vivaci e fiocchi vari.
Zia Rosalie mi si avvicina, con in mano il puntale di vetro: "Ti va di metterlo tu ?"
Da piccola, lo facevo sempre io. Saltavo ed era fatta.
Zia Rosalie ha stampato sulla faccia un sorriso placido che però mi sembrava profondamente sbagliato.
Ieri abbiamo ucciso delle persone, anche se erano vampiri ... e oggi, festeggiamo il Natale ?!
Ma la mia famiglia ha bisogno di un momento di felicità, se lo merita. E io non posso negarglielo.
Annuisco e, con un leggero salto, arrivo alla cima dell'albero e metto il puntale delicatamente.
"Ora è perfetto !" esclama soddisfatta zia Alice, battendo le mani come una bambina.
Le luci colorate dell'abete si accendono, opera di zio Jasper.
Zia Alice prende il pacco più grande di tutti e me lo porge, dicendo: "Questo è per te, tesoro !"
Lo prendo titubante: "Grazie, zia ... mi chiedo come abbiate fatto a fare tutto così in fretta."
"Siamo vampiri, no ?" ribatte zio Emmet, baccandosi una gomitata da zia Rosalie. Sorrido.
Scarto il regalo, ho gli occhi di tutti puntati addosso: una custodia blu notte rettangolare e lunga.
La apro delicatamente: un braccialetto in argento con delle incisioni.
Lo avvicino per leggere meglio: Alla nostra piccola, adorata e per sempre fantastica nipotina Reneesme. I tuoi zii e i nonni.
"Grazie ..." ripeto, commossa. Lo infilo subito, allaccaindolo al polso con l'aiuto di Jacob.
"Ti sta davvero bene ..." dice la zia Alice, sorridendomi. Abbozzo un sorriso anche io, arrossendo.
"Io non vi ho fatto alcun regalo ..." sussurro, imbarazzata.
"Scherzi ?! La testa di Aro è più che sufficente ..." esclama Garret, indignato e tutti annuiscono.
Jake mi si avvicina e sussurra al mio orecchio: "Anche io ho un regalo speciale per te ... ma ... te lo darò solamente quando saremo soli." 
Ha un tono malizioso che mi preoccupa ...



Angolo autrice (me):
Mi scuso per il ritardo con qui ho finito il capitolo e spero di non avervi deluso ...
Prometto di fare tutto di un colpo il prossimo ! v.v
Grazie mille per il vostro sostegno, vi adoro !
Al prossimo capitolo !
La vostra Rora-chan <3

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Capitolo 19
*** Una svolta nella mia vita ! ***


Una svolta alla mia vita !

Jake mi prende per mano e mi trascina silenziosamente fuori dalla casa.
Ha ancora quel sorrisetto stampato sulla faccia che mi preoccupae e mi intriga allo stesso tempo.
La sua mano che tiene la mia dolcemente mi piace da morire.

Apre la porta velocemente con la mano libera e usciamo sotto la neve, sghignazando come se qualche ora prima non fosse successo nulla.
Sento il mio  cuore battere come un tamburo e l'eccitazione per questo momento così intimo che mi percorre tutto il corpo.
Lo voglio ancora ...
Il sole ci acceca per un istante e ci corpiamo gli occhi con le mani, senza mollare quella dell'altro.
"Pronta per la sorpresa ?" mi chiede Jacob emozionato e sorridente. Sorrido anche io e annuisco.
Cominciamo a correre tra i boschi, illuminati dai raggi del sole e ricoperti dalla neve che cade lentamente e fievole sui rami.
Jacob si ferma solo quando arriviamo in cima ad una scogliera che offre una splendida vista sul mare.
Il sole sembra quasi tuffarsi nell'acqua ed è strano vedere il mare d'inverno ancora così forte e quasi caldo. O forse, sono io che ho caldo ...
Jacob prende entrambe le mie mani e mi guarda dritto negli occhi. Sorride ancora.
Buon segno ...
"Allora, qual'è la sorpresa ?" chiedo curiosa. Jake ridacchia e distoglie lo sguardo per un attimo.
"Non indovinerai mai ..." sussurra dolcemente al mio orecchio.
Sorrido e ribatto: " Cos'è una sfida ?" Ridiamo entrambi.
"Una sfida che non potrai certo vincere ..." risponde lui.
"Ti ricordo che ho appena sconfitto i Volturi, non c'è nulla che possa sconfiggermi !" esclamo io, mettendola sul ridere.
Anche se una parte di me non ci trova proprio nulla da ridere.
Lui mi asseconda e sorride tra sè e sè. Poi appoggia una mano sulla mia guancia, intrappolando i miei capelli tra le sue dita.
"Sei talmente ... bella ..." sussurra, avvicinando le sue labbra alle mie.
Ci baciamo teneramente, ma per poco. Lui si stacca presto, lasciandomi perplessa.
Jacob non fa così solitamente ...
"Qualcosa non va ?" gli chiedo io preoccupata, stringendogli la mano che è ancora a contatto con la mia pelle.
"No no ..." risponde frettolosamente lui. "Anzi. Sto per fare il passo più importante della mia vita ..."
Ora sì che inizio a preoccuparmi davvero . Che cosa ha intenzione di fare ?
Jake toglia la mano dal mio viso e inizia a scavare con entrambe le mani dentro alla tasca dei jeans.
Il mio cuore perde un battito, fermandosi bruscamente, quando vedo la scatolina nera e quadrata che ha in mano.
Lui sembra più imbarazzato di me e quasi preossupato.
"Che ... che cos'è ?" domando, quasi preossupata dalla risposta. Jacob fa una risatina nervosa e apre la scatoletta.
Rimango senza parole e mi manca il respiro per l'emozione.
Jake lo nota e cerca di farmi riprendere fiato con una battuta: "Sai, visto che Alice non faceva altro che dire che ti averi messa incinta ...
Almeno, così Bella e tuo padre non mi uccideranno !"
Sorrido e ci guardiamo negli occhi. Non posso crederci ...
Mi sto quasi per mettere a piangere, ma trattengo orgogliosamente le lacrime. Jacob allunga una mano verso di me.
Capisco subito quali saranno le parole che pronuncerà, ma sentire al sua voce che lo dice ...
"Reneesme, vuoi sposarmi ?" dice tutto d'un fiato Jacob, inginocchiandosi sulla neve davanti a me.
Non riesco a rispondere a parole e piomba un grande silenzio imbarazzante.
Colgo nello sguardo di Jacob la sua delusione. No ...
Appoggio la mia mano sulla sua aperta e sussurro con tutta la forza che mi rimane: "Sì ..." 
                                                                                                                                                                                                     *
Torniamo a casa prima che i miei chiamino tutta la famiglia a cercarci.
Zia Alice , zia Rosalie e mia madre ci guardano severe appena apriamo la porta.
Mi sento un adolescente appena scappata di casa. Ma lo sono, adesso che ci penso.
Stringo la mano di Jacob più forte e faccio un sorrisetto tirato di scuse. E non mi importa se lo stupendo anello d'argento al mio dito fa male.
Zia Alice se ne accorge subito e sento papà sospirare nel salotto.
Zia Alice mi prende la mano con forza ed esamina incantata l'anello che mi ha dato Jacob.
Un anello molto semplice, ma delicato. Come piace a me, insomma.
Ha un bellissimo diamante brillante che sembra una stella cadente, raccolta apposta per me dal mio Jake ...
Zia Alice alza lentamente la testa e ci guarda allibita, mentre anche mamma e zia Rosalie vengono a guardare il gioiello.
"Ma allora ...?" farfuglia zia Rosalie, guardandomi accigliata.
Alzo le spalle e rispondo:"Sì ... me lo ha chiesto." Le zie mi guardano con due occhi spalancati, come se avessi appena annunciato la fine del mondo.
La mamma urla: "LUI COSAAA ?!"
Ha uno sguardo omicida negli occhi che mi spaventa e fa indietreggiare istintivamente Jake.
Lo tengo fermo stringendo più forte la mano.
"Tu ..." dice la mamma in tono da assassina, avvicinandosi minacciosa a Jacob.
Lui la guarda preoccupato e cerca di scusarsi: "Bella, io credevo che ..."
Arrivano anche papà e gli zii, che guardano la scena interdetti.
Zio Emmet commenta: "Jasper, vai a preparare i pop corn ! Ci sarà un film spettacolare: Bella picchia Jacob perchè ha chiesto alla figlia di sposarla !"
Mamma li fulmina con lo sguardo e i due si zittiscono.
"Ma che sta succedendo ?" chiede mio padre, confuso dalla marea di pensieri opposti che lo assalgono.
"Jacob mi ha chiesto di sposarlo, ecco cosa !" rispondo io furibonda.
Papà sembra sorpreso, ma non troppo e l'unica cosa che dice è: "Ah ... pensavo ci avresti messo più tempo, Jacob ..."
"PIù TEMPOO ?!" grida mia madre scandalizzata.
Anche mio padre si spaventa e fa un passo indietro, balbettando:" Bè, lo sai ... l'imprinting non si ferma e ... prima o poi sarebbe successo."
"Mia figlia non si sposa dopo aver passato con la sua famiglia solo 15 anni !" ribatte la mamma, riprendendo la sua marcia verso Jacob.
"Bella, non voglio farti del male ..." Jacob dice solo questo.
Perchè la mamma l'ha già spinto con tutta la sua forza contro il muro dall'altra parte della stanza.
Jake si lamenta e la guarda confuso. Mia madre si avvicina velocemente a lui.
Adesso basta !
Mi metto tra lei e Jake, bloccandole il passaggio. Solo così la mamma si ferma.
Cerco di calmarla e di spiegarle: "Mamma ... io amo Jake con tutta me stessa. Non c'è nulla che non farei per lui ...
E abbiamo appena rischiato di morire ! Io non voglio perderlo ancora ... non voglio più dover stare lontana da lui !"
La mamma mi guarda dritto negli occhi, pensierosa.
Abbassa i pugni e si rivolge a mio padre:"Tu lo sapevi già, Edward ?"
Lui alza le spalle, mentre zio Emmet e zio Jasper sghignazzano dietro di lui, felici di non essere al suo posto.
"Sì ... ho dato io il permesso a Jake di farlo." dice papà con voce calma, cercando di sembrare sicuro di sè il più possibile.
"Perchè ?" chiede mia madre in tono duro.
Papà apre la bocca ma non sa come spiegarlo a mamma. Sa che si arrabbierà e ucciderà Jake, se glielo dice.
Decido di intervenire per salvare la situazione: "Perchè capisce quanto ci amiamo, lo legge nei nostri pensieri ... e sta diventando anche un po' imbarazzante !"
La mamma sembra intuire di cosa sto parlando e mi guarda allibita.
Fa un cenno a zia Rosalie, ancora sotto shock. Insieme, si siedono sulla poltrona in soggiorno.
Zia Alice le segue, ma non sembra per niente scontenta. Anzi, gongola, felice all'idea di un nuovo matrimonio in casa Cullen.
E non le importa se il mio futuro marito sarà un puzzolente cane.
Guardo Jake che si alza lentamente da terra. Mi guarda imbarazzato e si sistema i vestiti.
"Credo che Bella impiegherà un po' ad assimilare la notizia ..." dice,  tentando di sdrammatizzare. E ci riesce, come sempre.
Sorrido.
Non vedo l'ora di passare ogni momento della mia vita con te ... Jake ...




Angolo autrice (me):
Penso che questo momento, insieme a quello in cui Nessie partorirà, sia il più atteso dalle mie lettrici, ossia voi.
Sì, voi che state leggendo questo nuovo capitolo.
Spero vi sia piaciuto e mi scuso per il contrattempo, c'è una guerra in atto per il possesso del PC ... oggi ho vinto io ! XD
A presto !
La vostra Rora-chan <3



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Capitolo 20
*** Preparativi ! ***


Preparativi !

Mi sdraio sul letto, più stanca e stranita che mai. Ma il riposo è per poco.
Papà irrompe nella mia camera, ha il volto sconvolto e non riesce a parlare subito.
Non credevo che fosse sconvolto anche lui per il mio matrimonio ... lo sapeva.
Ma poi, papà riprende un minimo di calma e dice a gran voce: "Renata è sparita !"
"COSAA ?! E come diamine ha fatto ?" esclamo io, saltando già dal letto con gli occhi sgranati.
Io e papà ci dirigiamo correndo verso la camera in cui avevo lasciato la vampira.
Non c'è. Nemmeno i soui arti, staccati da me personalmente. La finestra è aperta e il vento sventola le tende candide, macchiate di sangue rappresso.
Merda, è scappata ! Stringo i denti con forza per la rabbia e la mia mano si chiude in un pugno.
Per la frustazione, lo scaravneto contro il vetro della finestra, rompendolo in mille frammenti, che cadono al suolo.
Non ci voleva ... 
                                                                                                                                                                                                            *
Non riesco ancora a credrci. Ma è successo, ho trovato finalmente il coraggio di chiederglilo.
E lei ha detto "Sì" ! Vorrei saltare di gioia e urlarlo al mondo intero, non mi importa cosa pensa la gente.
Io la amo sopra ogni cosa. Chi se ne frega se è a causa dell'imprinting.
Nessuno al mondo avrà mai un rapporto così forte ed eterno come il nostro, nemmeno Bella ed Edward.
Il nostro amore è più sconfinato del loro, forgiato da anni e anni di lontananza e di voglia l'uno dell'altro.
Il nostro amore ci consuma sempre, come una fiamma eterna che brucia, alimentata da ogni singolo secondo passato insieme.
Il nostro amore distruggerà e brucierà tutto ciò che si frappone tra me e lei. Tutto.
Nulla si salverà. Non voglio mai più starle lontano.
Il dolore mi ucciderebbe, non so nemmeno come ho fatto quando lei mi ha mentito ed è andata dai Volturi.
Vorrei correre per i boschi accanto a lei, ululare alla luna e baciarla fino al mattino. Ma dovrò aspettare ...
Sento lo zampettare di Sam e gli altri e la loro voce si introduce nei miei pensieri, sono abbastanza vicini.
"Jacob, non avresti dovuto farlo senza il nostro consenso ..."
"Ma per favore, Sam ! Lui è adulto e vaccinato, sa cosa fa ... e poi, sapevamo che sarebbe successo. Era inevitabile, come per gli altri."
"Mia sorella ha ragione, Sam, e tu lo sai !"

Decido di intervenire per calmarli, prima che si prendano a botte per me. "Ragazzi, ormai è fatta. E poi, io non potrei mai immaginare la mia vita senza di lei ..."
"Ma lei è una vampira, una di loro !"
protesta Sam, sbattendo la zampa destra a terra, irritato per la situazione.
Mi alzo dal letto, snervato, e li raggiungo. Con un cenno del muso, indico al branco il bosco e andiamo a discutere tra gli alberi ancora innevati.
La luna ci guarda, benigna, e risplende nel buoio della notte.
"Smettetela di trattare la mia Nessie come un mostro ! Lei è diversa, lo sapete anche voi !"
"Ciò non toglie che ha cercato di morderti, Jake ! Forse, tuttosommato, ha ragione Sam ... non può funzionare, è contro natura !"
ringhia Leah, mostrando i denti sdegnata.
Sam fa un passo avanti. "Ma se Jake ha avuto l'imprinting, vuol dire che possona e che devono stare insieme, no ?"
Gli altri lo guardano e sanno, dentro di loro, che ha ragione. E che io potrei morire dissanguato alla mia prima notte di nozze.
"Non succederà, ve lo assicuro ! Nessie riuscirà a trattenersi, impareremo a farcela ... morirei comunque, anche senza averla per me !"
La discussione finisce, ho vinto io. Grazie a Seth. Lui mi spalleggia sempre, per fortuna.
Sam e Leah sono dei veri cocciuti. "Seth, ti andrebbe di farmi da testimone di nozze ?"
Lui scodinzola, emozionato come un cagnolino. "Certo, Jacob. Questo ed altro per te, fratello !"
Mi verrebbe da sorridere, ma non posso farlo. Ululo alla luna, in preda alla gioia più grande.
Gli altri mi seguono, partecipando alla mia felicità come solo un vero branco sa fare. "Siamo una famiglia, dopottutto ..."
"Sì, lo siamo e lo saremo per sempre !" 

                                                                                                                                                                              *
In casa Cullen, regna il caos. Tutti sono sconvolti per la fuga di Renata.
Ma ormai è troppo tardi, lo sappiamo bene. Non c'è nulla da fare.
Pensiamo tutti alla prossima mossa dei Volturi, preoccupati e ansiosi. Salutiamo i cuginie e gli altri parenti, che tornano a casa.
"Se sapete qualcosa dei Volturi, chiamateci !" esclama Ben, prima di entrare nell'auto verso l'aereoporto con gli altri e zio Emmet alla guida.
Ho un grande senso di colpa, anche se so che non sarei riuscita a fermarla.
Come avrà fatto a uscire ?
Appena l'auto parte, zia Alice mi prende in disparte ed esclama allegra, come se non fosse accaduto nulla: "Tesoro, dobbiamo cominciare a farte i preparativi !"
"Preparativi ?" ripeto io, confusa.
"Sì, cara, per il tuo matrimonio da favola ! Questa volta mi voglio superare, sarà anche più bello di quello di tua madre.
Ho già in mente tutto ..." risponde lei, agitatissima ed euforica.
"Zia, non mi pare il caso di pensarci adesso, non abbiamo nemmeno scelto la data !" ribatto io, cercando mio padre con lo sguardo.
Lo vedo mentre si gode la scena, seduto sul divano accanto a mia madre imbronciata, sorseggia un bicchiere di vino italiano e mi sorride.
Sempre utile lui ...
"Ma ho già scelto IO la data, tesoro ! Sarà il 24 Luglio, mi piace come suona !" trilla lei, prendendomi le braccia e sorridendo allegra.



Angolo autrice (me):
Care lettrici ( non credo ci siano lettori maschi, nel caso, mi scuso ...)
Si avvicina (più o meno) il matrimonio tanto atteso: quello tra Jacob e Reneesme ! :3
Pensavo ai vestiti ... e mi sono detta: "Perchè non fare una votazione ?
I vestiti più votati saranno i prescelti !" Li propongo io e voi votate il vostro preferito !
Che ne pensate ? Fatemi sapere, se avrò sufficenti adesioni al progetto, metterò i link nel prossimo capitolo ! :)
A presto e grazie mille, siete mitici ! :)
La vostra Rora-chan <3



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Capitolo 21
*** Dubbi. ***


Dubbi.

Da qualche mese, vado nel bosco con i lupi a fare delle "ispezioni di routine", anche se non c'è alcun pericolo imminente.
Almeno, non per ora.
Sam, infatti, dice sempre che i Volturi torneranno all'attacco e che dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza.
Dato che leggo i pensieri degli altri lupi tramite Jacob e ne ho preso parte dei poteri, tanto vale che io sappia usarli pienamente.
Così, sono stata affidata a Lea, che non era molto entusiasta della notizia. Ma un ordine è un ordine.
Per di più, da entrambi i capi del branco. Inderogabile. Non poteva rifiutarsi.
Oggi faremo la prima "lezione privata".
Verrà a casa mia e ci alleneremo nella sala d'armi.
Jake è più nervoso di me. "Se Lea ti crea problemi, non devi fare altro che chiamarmi, ok ? Io sarò in zona ..." mi rassicura lui, spuntando dalla finestra della mia camera.
"Guarda che mio padre e mamma non sono ancora andati a caccia ... e la mamma non aspetta altro che una scusa per farti fuori !" ribatto io, prendendo dei vestiti sportivi dall'armadio.
"Ah sì ? Avrò una suocera con i fiocchi, allora ..." risponde Jake ironico, facendo un sorriso sgembo.
Entra nella stanza e mi abbraccia, mentre io sono ancora girata.
"Lo sai che nulla mi potrà mai separare da te, vero ?" sussurra piano al mio orecchio.
Annuisco appena, perchè sono completamente inebriata dai piccoli baci che Jacob mi da sul collo, per poi passare alla schiena, scoprendola delicatamente con la mano.
"Scusate il disturbo, la maestra è arrivata !" Lea ...
Jacob si stacca subito da me, imbarazzato.
A volte vorrei sapere a cosa pensa. E altre volte no.
"Allora io vado ... " dico per salutarlo e mi avvio nella sala. 
                                                                                                                                                                                                    *
Lea indossa una T-shirt bianca che fa risaltare ancora di più il suo corpo perfetto e palestrato, curato in ogni punto.
Mi sento un po' in soggezzione, non mi sento alla sua altezza.
Ma è tutto un fatto psicologico, lo so. Lea vuole che io mi senta inferiore a lei, così la rispetterò.
Ma non intendo essere sottoposta a nessuno. E lei lo sa.
Incrocia le braccia al centro della sala d'armi.
"Renesmee, io non piaccio a te e tu non piaci a me, ma ..." inizia lei, prima di essere interrotta da me.
"Io credo che, se ci conoscessimo meglio, forse ..." dico io educata.
"No." ribatte lei, con tono fermo e deciso. Cominciamo bene ...
Lea fa un sospiro e guarda il parque. Poi, alza la testa lentamente, facendo scivolare i suoi lunghi capelli neri.
"Quando ... quando riesci a metterti in comunicazione con Jacob ? Insomma, ad usare i suoi poteri e cose del genere...." riprende lei, agitando le mani e distogliendo lo sguardo da me.
"Penso che sia quando lui è vicino a me ... ma anche quando penso intensamente a lui." rispondo io insicura, cercando di cogliere il suo sguardo sfuggente.
"Quindi è una questione di testa ... vediamo come te la cavi senza di lui."
Lea si volta e si toglie i vestiti, per poi trasformarsi in un lupo.
L'avevo già vista svariate volte.
Ma guardarla mentre mi ringhia in faccia, mi carica l'adrenalina a mille.
"Vuoi giocare, eh, Lea ?!" le chiedo io, scherzando e mettendomi in posizione.
Lei digrigna ancora di più i denti. "Immagino sia un no." commento io, facendo spallucce.
Lea prende la carica e cerca di addentarmi con i denti aguzzi. Schivo il colpo con una giravolta.
Lei cade a terra, ma si rialza subito, scoutendo le spalle minacciosa. Grigna frustrata e riparte.
Questa volta mira alle gambe, atterrandomi. Mi salta addosso, veloce come un lampo.
Le do uno spintone per spostarla, facendola cadere di nuovo, e mi rialzo con un balzo.
Ansimiamo già entrambe. Lea smette di mostrarmi i denti d'avorio e alza il capo.
Indica col muso i suoi vestiti e non serve la telepatia per capire cosa mi sta chiedendo.
Li prendo e li porto nel bagnetto dove lascio che Lea si cambi.
"Brava ... ma no abbastanza. Devi ancora imparare, combatti sempre come un ... vampiro." commenta lei, uscendo veloce dopo poco tempo.
"Se vuoi avere una marcia in più con i tuoi nemici, devi imparare a combattere come un lupo." dice lei, guardandomi fisso negli occhi.
Finalmente.
Credo di aver ottenuto almeno un minimo del suo rispetto.
Improvvisamente, guarda fuori dalla finestra, presa da qualcosa che io non riesco a vedere. Sorride maliziosa.
"Per oggi basta, ci vediamo domani ... Abbiamo tutte e due bisogno di mangiare, è ora di pranzo." sentenzia lei, raccattando il suo borsone di pelle marrone.
Si volta e mi fa un saluto militare. Ricambio con un cenno della mano e torno a casa Cullen. 
                                                                                                                                                                                                        *
Sono soddisfatta di come sia andata la prima lezione con Lea. Mi aspettavo di peggio.
Non vedo Jacob in giro. Forse mi sta aspettando a casa ... deve aver capito che avevo la situazione sotto controllo.
Torno a casa passando per il bosco, correndo come una freccia tra gli alberi, illuminati dai primi raggi di primavera.
Arrivo a casa stremata, senza sentire alcun rumore. Devono essere a caccia ... e non mi hanno invitata.
Il mio stomaco brontola, ricordandomi che ho fame ed è ora di cena.
Mi dirigo tranquillamente in cucina, con l'intenzione di prepararmi un panino o qualcosa di simile con ciò che c'è in frigo.
Apro la porta.
I miei occhi si spalancano e un misto di orrore e rabbia ceca mi travolge. La mia mascella si serra, non riesco a dire nulla.
Ma avrei tante cose da dire, tutte alla rinfusa.
Jacob mi si avvicina lentamente, con una mano davanti, captando il pericolo dal mio sguardo assassino.
"Nessie, non è come credi ..."dice lentamente, prima di essere colpito dal mio schiaffo in piena faccia.
Guardo mia madre che, ancora frastornata, mi guarda supplicandomi di capirla.
Ma io non voglio capire nulla.
Fulmino Jacob con uno sguardo duro e me ne vado.
Corro tra i boschi, l'unico posto che posso definire davvero casa. E piango, ma orgolgiosamente.
Il mio cervello inizia a rielaborare ciò che ho visto, anche se la mia mente è ancora offuscata dalla rabbia.
Mia madre e Jacob che si guardano negli occhi teneramente, abbracciandosi. Erano sul punto di ... di ...
Quell'ultimo pensiero mi strazia il cuore, ma l'evidenza dei fatti è schiacciante e mi svuota i polmoni, come se avessi ricevuto un pugno da zio Emmet in pieno petto.
Di baciarsi.
Tiro un pugno ad un albero, spezzandolo a metà e facendo scappare gli uccellini che si erano rifugiati lì.
Alzo lo sguardo al cielo e mi lascio cadere in ginocchio, versando tutte le lacrime che il mio corpo è capace di versare. 
                                                                                                                                                                                                                              *
Rientro la sera passando per la finestra della mia camera.
Non voglio vedere nessuno. Non voglio sentire nessuno. Mia madre e Jake ...
Inizio a contorcermi in preda al dolore tra le lenzuola del letto.
Sul comodino, noto solo ora un panino al prosciutto e formaggio. Deve averlo fatto mamma ...
Lo guardo con disprezzo e lo lascio lì.
Mi volto verso la porta e chiudo gli occhi, cercando di trovare la tranquillità di dormire.
Qualcuno bussa alla mia finestra. Mi volto a guardare, pulendomi il volto rigato di lacrime.
Ma i miei occhi gonfi e rossi parlano da soli.
Jacob mi guarda con pietà e stringe una mano al petto, graffiandosi.
Lo fisso severa e mi rimetto come prima.
Ma lui entra ugualmente, devo aver lasciato la finestra aperta.
Non lo guardo nemmeno, come facevo da piccola quando i miei mi facevano arrabbiare.
"Nessie ..." sussurra lui dolcemente e tenta di appoggiare una mano sulla mia spalla.
La scaccio con forza. Ma lui è più veloce di me e afferra la mia mano.
Mi costringe a guardarlo negli occhi, rossi quasi quanto i miei.
"Amore ..." bisbiglia pianissimo, sull'orlo del pianto.
"Non dovresti essere tu a piangere." dico con tono duro e con voce fredda. La delusione e la rabbia sono troppo forti per poterlo perdonare così.
Mi ha quasi tradita con mia madre. Con mia madre !
Il pensiero mi fa ribollire il sangue nelle vene.
"Non chiamarmi «amore». Dovresti chiamarmi solo «imprinting». Perchè è per questo che mi ami."
Mi alzo dal letto con i pugni pronti a spaccargli la faccia.
"Se tu fossi libero di amare, staresti con la mamma. Non con me. Hai sempre amato lei ... anche dopo tutto questo tempo ..."
La mia voce decisa comincia a vacillare, indebolita dalle lacrime che scendono sul mio viso.
Jacob mi guarda dritto negli occhi e leggo la vergogna sul suo volto.
"Io non ... hai capito male, Nessie." dice, cercando di giustificarsi. 
"Io NON HO CAPITO MALE, JACOB BLACKE !" grido furiosa e sto quasi per scaglairli il mio pugno sull'occhio destro.
Ma lui mi prende la mano di nuovo.
"Credimi. Se non ti amassi ... " si avvicina a me e non riesco a resistere, la voglia è troppo grande, anche se sono ferita nell'orgoglio.
Mi bacia piano, facendo schiudere le mie labbra come i petali di una rosa.
Non resisto e mi lascio cullare dai suoi abbracci dolci e protettivi, dai suoi baci appassionati ed eccitanti.

                                                                                                                                                                                            



Angolo autrice (me):
CONCORSO VESTITI - Renesmee :
- http://sophiatolli.com/wedding-dresses/y21255/?fc
- http://sophiatolli.com/wedding-dresses/y11301/?fc
- http://sophiatolli.com/wedding-dresses/y11303/?fc
- http://sophiatolli.com/wedding-dresses/y11306/?fc
- http://sophiatolli.com/wedding-dresses/y11311/?fc
Scrivete il vostro pereferito numerandolo ( es. Numero 1, primo vestito) in una recensione o semplicemente in una lettera ...
A presto e grazie ! :3
La vostra Rora-chan <3



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Capitolo 22
*** Se non mi amasse ? ***


Se non mi amasse ?

Ho bisogno di certezze. Ho troppa paura di perderlo.
La luna mi illumina con la sua luce vacua e triste. Voglio il mio sole a riscaldarmi ...
Non so più a cosa credere nè a chi.
Mi sembra di essere finita in una di quelle commedie di terzo grado per le casalinghe sentimentali, dove il fidanzato della protagonista ci prova con la madre di lei.
Orribile.
Non so se lo potrò mai perdonare. Ma voglio sapere perchè e come è successo. Ne ho il diritto.
Mi alzo dal letto dolorante e vado in soggiorno.
Trovo mio padre che guarda il caminetto scoppiettare, seduto con uno sguardo severo sulla sua poltrona gialla preferita.
"So cosa vuoi chiedermi ... e sappi che anche io mi sono arrabbiato quando ho visto i pensieri di Jacob." dice lui sospirando, senza distogliere lo sguardo dal fuoco.
"Hai parlato con mamma, no ? Dimmi cosa è successo esattamente." gli chiedo decisa, appoggiandomi al retro della poltroncina.
Papà fa il suo solito sorriso storto : "Sai, è davvero una storia strana ... non credo che mi crederai subito."
Ridacchia tra sè e mi invita a sedermi sulle sue ginocchia con un colpetto della mano sulla sua gamba, come quando da piccola gli chiedevo di raccontarmi una fiaba.
Papà raccontava favole davvero magnifiche, perchè erano tutte vere e vissute.
La maggior parte erano sulla mamma.
Mi siedo sulle sue ginocchia, cercando di non pesare troppo su di lui, che ridacchia vedendomi così premurosa nei suoi confronti.
Poi si schiarisce la gola ed inizia:" Jacob era venuto a casa nostra per parlare con tua madre del vostro matrimonio.
Sapeva che lei era contraria. E non voleva sposarsi senza avere anche la sua benedizione, visto che sono sempre stati amici.
La trova in cucina e iniziano a discutere.

Tua mamma non ne vuole sapere e dice che sei troppo giovane e che avete ancora tutto il tempo.
Jacob allora ribatte ricordandole l'età in cui lei ha sposato me." Si ferma un attimo a sorridere.
"Bella dice che era un'altra storia e che il tempo passava solo per lei ma non per me. Che presto sarebbe stata vecchia per me o qualcosa del genere.
Jacob riponde che lei aveva solo paura di perdermi.
Allora tua madre rimase in silenzio, perchè è la verità. Aveva paura che io trovassi una donna più giovane, più bella e soprattutto come me.
Non umana.
Jacob allora cerca di consolarla, abbracciandola e dicendole: « Tu mi hai dato il dono più grande della mia vita: tua figlia.
Io la amo e l'amerò sempre, lo sai. Non è solo per l'imprinting. Lei mi completa, ma fa sentire vivo e con uno scopo.
Farei qualunque cosa per vederla felice. Non è lo stesso anche per te ?»
Le alza il viso per vedere la sua reazione. E poi sei arrivata tu."
Rielaboro velocemente l'immagine di Jake e mia madre avvinghiati.
Sono stata una vera cretina !
Jacob, invece, voleva solo fare pace con la mamma per fare in modo che il nostro matrimonio non avesse intoppi nè rovinasse il mio rapporto con mia madre.

Sono stata troppo impulsiva e gelosa ...
"Credo che tu abbia ragione. Dovresti andare a chidere scusa a tua madre. La trovi in cucina, ti sta preparando la colazione come ogni mattina."dice papà, costringendomi ad alzarmi.
Annuso l'aria come un segugio ed esclamo: "Sì, bacon e uova. Con succo di arance."
Sorrido e scendo giù dalle scale come un lampo.
Apro la porta della cucina e vedo mamma che prepara la tavola solo pre me.
Mi blocco.
Non so bene cosa dire e inizio a mordermi il labbro per l'agitazione e la frustrazione.
"Mamma ..." sussurro piano. Corro da lei e la abbraccio forte: "Scusa !"
Lei sorride, asciugandomi l'unica lacrima sfuggita al mio controllo, che stava rotolando verso il mio collo.
"Non preoccuparti ... sono io che dovrei chiedere scusa a te. La tua felicità va prima di ogni cosa..." dice lei, facendomi sedere a tavola.
Poi prende il piatto con la mia colazione e me lo mette davanti, esclamando come uno chef: "Buon appetito !" 
                                                                                                                                                                                                            *
Continuo a pensare che avrei dovuto stare più attento e spiegarle come stavano le cose.
Un matrimonio dovrebbe basarsi sulla fiducia, forse avrei dovuto dirle cosa avevo in mente di fare.
Mi domando se mi perdonerà.
La spio dalla finestra di casa, guardandola da dietro mentre mangia. Sorrido. La mia dolce Nessie ...
Indugio davanti alla porta di casa Cullen. E se poi mi scaccia, dicendomi che mi odia e che non vuole vedermi mai più ?
Stare davvero senza di lei. Non potrei mai.
Morirei.
Io sono tutto quello che le serve, perchè lei è l'unica cosa di cui ho bisogno in ogni istante.
La mia aria, il mio sole, la mia luce ed il mio respiro. Lei ha il mio cuore e la mia anima.
La porta si spalanca e la schivo per poco.
Edward mi guarda, con il suo odioso sorriso sghembo e l'aria furbetta.
"Ho parlato io con Nessie ... non so se vorrà riaccoglierti, ma penso che ti perdonerà ... Ha già fatto pace con Bella." mi comunica uscendo dalla casa.
"Davvero ?! Secondo te, doveri ... andare a parlarle adesso ?" Non avrei mai pensato che avrei chiesto suggerimenti ad Edward.
Ma è appena successo.
Il vampiro mi guarda leggermente sorpreso dalla mia domanda, ma poi sorride compiaciuto e risponde: "Fai qualcosa di romantico per farti perdonare del tutto, cane."
"Grazie della dritta, suocerino caro ..." ribatto io, lasciandolo tornare dentro.
Ritorno alla finestra: il posto in cui stava seduta Nessie ora è vuoto.
Mi manchi già ... 
                                                                                                                                                                                                   *
Questo sì che è stupido !
Mi ritrovo davanti alla finestra della stanza di Nessie. E vorrei entrarci come faccio sempre.
La riempireri di baci e di abbracci ... ma forse mi lascerei andre troppo. E chi lo sente dopo il succhiasaungue !
Stringo il mazzo di rose rosse che ho in mano e mi preparo a fare la cosa più scema e sdolcinata che mi sia venuta in mente.
"Jake, non pensavo ti abassassi così tanto per lei ..." commenta Lea sarcastica, deve essere nelle vicinanze insieme agli altri.
Vogliono godersi questo momento epico ed irripetibile.
"State zitti ! Mi deconcentrate ... sono già abbastanza nervoso di mio, ok ? Non so come ho fatto a chiederle di sposarmi con le vostre voci che mi ronzavano in testa !"
Smettono di darmi fastidio, anche se sento le loro risatine in lontananza.
Devono essersene andati.
Sistemo la cravatta blu che mi ha prestato Edward e lancio un sasso alla sua finestra.
Ho le mani tutte sudate.
Finalmente vedo i suoi capelli ramati ed il suo viso meraviglioso spunatare dalla finestra.
Mi guarda accigliata da lì.
"Jake, perchè sei vestito così ? E cosa sono quelle ... ?" esclama lei sbalordita.
"Oh, sì ... sembro un pignuino, con questo smoking. E queste ... sono per te." rispondo io, alzando le rose per mostrargliele meglio.
Lei sorride e ribatte: "Jacob, questo è un modo per chiedermi scusa davvero stupido e patetico !"
"Ma funziona, vero ?! Dimmi di sì, altrimenti mi sentirò un idiota per il resto della mia vita. Questo abito è scomodo e pomposo ..." scherzo io, rigirandomi sul posto per liberarmi dal vestito.
Nessie ridacchia e mi chiede: "Come pensi di darmi quei fiori se stai lì ?"
Mi domando se è un invito a salire in camera sua.
Sorrido malizioso e ribatto: "Vieni a prenderteli, allora."



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Capitolo 23
*** Mossa sbagliata ? ***


Mossa sbagliata ?

"Non se ne parla nemmeno, Renesmee !" protesta sua madre, preoccupata della reazione che potrebbe avere Charlie.
La capisco. Ma non la appoggio, non questa volta.

"Nessie è abbastanza grande per capire cosa fa ... e se ritiene importante questo per lei, io la appoggerò." mi limito a dire dallo stipite della porta del soggiorno di casa Cullen.
Bella mi fulmina con lo sguardo, ma sa che anche Edward è d'accordo.
"Tanto vale fare in modo che non vada da sola, almeno. Potrebbe dire qualcosa di sconsiderato e far saltare la copertura ..." commenta Edward.
"E far uccidere Charlie, te ne rendi conto ? Siamo in piena guerra !" ribatte Bella, furente.
"Mamma, non sono una bambina e nonno Charlie ha il diritto di sapere che mi sposo, sono sua nipote !" dice Nessie, con tono fermo e deciso.
Non capisco perchè lo voglia fare assolutamente.
Non vede Charlie da 15 anni. Forse è proprio per questo ...
Mi appoggio alla porta e alzo la mano: "La accompagno io, sono affidabile, no ?"
Edward fa una faccia non molto convinta. E anche senza telepatia so che pensa.
Affidabile ... per il succhiasangue no di certo. Gli ho sverginato la figlia prima del matrimonio ...
Bella sospira e guarda la bionda in cerca di un qualche appoggio. Lei scuote la testa e dice: " Mi sentirei più tranquilla se vi accompagnasse anche Jasper."
"No." rispondo io. "In moto non ci stiamo in tre ..." Guardo Nessie per falre capire cosa intendo.
Non voglio nessun altro ... solo io e te. Ho bisogno di un po' di tempo con lei da solo.
Negli ultimi tempi c'è sempre stato il branco con noi o i Cullen e non abbiamo avuto momenti di "intimità".
Spero che ne avremo di più da marito e moglie. 
                                                                                                                                                                                                  *
Non è una fase di ribellione. Semplicemente voglio che mio nonno sappia che mi sposo.
Anche se gli sembrerà strano ...

Ma penso dovrebbe saperlo. Se i Volturi vogliono attaccare i nostri affetti, sanno che Charlie è debole e facilmente rintracciabile.
Non ci metterebbero nulla. Ma non vogliono lui.
Vogliono me, mia zia e mia madre. E vogliono uccidere tutte le persone che amo.
Questo potrebbe essere l'ultima volta che lo vedo. E non voglio rimpiangere nulla.
Ho rischiato di perdere tutto già una volta. Ma non succederà ancora.
Jake mi fa cenno di salire e mettere un casco nero sulla testa. Annuisco.
Sistemo un po' i capelli lunghi e ramati ed infilo in fretta il casco, prima che mamma e papà comincino ad inseguirmi.
So che manderanno qualcuno a seguirci, forse Jasper.
Ma non importa. Salgo in sella e stringo Jacob da dietro.
Il suo odore, il suo calore e la sua sola presenza mi fanno tornare sicura di me e mi calmano.
Mi giro e saluto con la mano. Mamma mi guarda con aria preoccupata, simile a quella di papà.
Alice sorride e fa un cenno con la mano come la zia Rosalie. Emmet saluta agitando le grandi braccia.
E zio Jasper mi fa capire che mi terrà d'occhio. Prevedibili ...
"Pronta ?" chiede Jake, mettendo in moto. Il rombo del motore copre i rumori della foresta. Chiudo gli occhi un istante.
"Pronta !"
Jacob accellera di botto e partiamo a tutta velocità, lasciando nuvolette di polvere marrone dietro di noi.
Sento l'odore di zio Jasper e sorrido. Almeno so che abbiamo compagnia.
Credo che anche Jacob se ne sia accorto, lo intuisco dall'aria seccata che ha dopo aver annusato l'aria. Ma non mi dice nulla. 
                                                                                                                                                                                                                                   *
Freniamo di un colpo davanti a casa di nonno Charlie.
Scendo in fretta e sgrido Jacob, dopo essermi tolta il casco: "Jake, sei il solito spericolato !" Ridacchio per l'emozione.
Lo fa anche lui e sorride appena toglie il casco, liberando i suoi corti capelli neri.
Sorrido e ho voglia di abbracciarlo forte e baciarlo.
Ma non è il momento. Guardo la casa dove mia madre viveva, da umana.
Avrei voluto anche io essere umana ... niente guerre nè morte. Io e Jacob potevamo invecchiare e morire insieme.
Invece l'ho costretto ad una vita eterna.
Ma forse, se non fossi metà vampira, non si sarebbe nemmeno innamorato di me.

La mano calda di Jacob sulla mia mi fa sobbalzare.
"Tutto bene ?" mi chiede premuroso lui. Annuisco.
"Sicura di volrelo fare ?"
"Ovvio. Dovresti conoscermi ..." rispondo io, avviandomi alla porta. Jacob fa un sorriso storto fantastico e mi segue.
Non so bene cosa fare. Guardo il legno scrostato.
E alla fine premo il campanello di getto. Vorrei tanto scappare ...
"Arrivo." dice una voce maschile da dietro, seguita da passi lenti e pesanti. Sono passati 15 anni ... non mi riconoscerà.
Stringo più forte la mano di Jacob, presa dall'ansia. Lui sorride, cercando di tranquillizzarmi.
La porta si apre. Charlie è come me lo ricordavo.
Ma invecchiato. Guarda prima me, spalancando gli occhi stanchi. Poi Jacob, che lo saluta come se non fossero passati tutti quegli anni.
"Ciao, Charlie !" dice sorridente, ma lui non risponde.
Continua a fissarmi. "Sei ... sei tu ?" sussurra con un filo di voce, allungando le mani verso di me.
Annuisco e sento che sto per piangere. Forse non avrei dovuto.
"Oh, Renesmee !" esclama lui, abbracciandomi felice e sorpreso.
"Ciao, nonno Charlie." bisbiglio io al suo orecchio, mentre iniziamo a singhiozzare tutti e due. 
                                                                                                                                                                                           *
"Come sei cresciuta piccola ! Incredibile, assomigli un sacco sia a Bella che ad Edward ..." commenta il nonno, guardandomi seduto sulla poltrona.
Poi si rivolge a Jacob: "E tu non sei cambiato per nulla, invece. E non intendo chiederti perchè.
Ma avrei gradito una tua visita, ogni tanto."
Jacob si siede sul divano, abituato a quella casa che sente quasi come sua.
"Ho avuto molto da fare negli ultimi anni ... " tenta di scusarsi maldastramente. Mi fa cenno di sedermi accanto a lui, mettendo una mano sul divano libero.
Ubbidisco, cercando di non dare fastidio al nonno.
"A che devo l'onore di questa visita ?" ci chiede, finita la sua tazza di caffè.
La tensione dentro di me cresce, ma deve sapere: "Mi sposo ..." inizio, imbarazzata. Jake sorride.
Il nonno ha un aria acciggliata: "Scusa ma ... non hai solo 18 anni ? Non è un po' ... presto ?"
Tento di smettere di giochicchiare nervosamente con le dita e rispondo: "Ho ... paura di perderlo. Dopo, andremo in guerra e ..."
Jacob prende in mano la situazione: "Nessie ci teneva a fartelo sapere, anche se non si terrà nessuna cerimonia."
Come se zia Alice lo permettesse sul serio ...
"Ah ..." fa il nonno, confuso "E chi è il fortunato ?" La parte più difficile.
Jaocb mi prende in braccio e dice serio, ma con doclezza: "Io."
Nonno Charlie sgrana gli occhi: "Ma ... non avete ... sei più grande di lei di ... ma ..."
No sa bene come spiegarselo e non lo biasimo certo per questo. Jacob mi stringe la mano per rafforzare ciò che ha detto.
"Ci amiamo. Il resto non conta, è così da sempre.
Io ... morirei per lei."continua Jake, guardando prima Charlie e poi me, dritto negli occhi. E vorrei tanto baciarlo, fino alla fine dei tempi.




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Capitolo 24
*** Wedding Dress. ***


Wedding Dress.

"Zia Alice, sei sicura che vada bene ?" le chiedo titubante, guardando il vestito protetto dal celofan appena arrivato dall'Inghilterra.
"Ovvio, tesoro ... L'ho scelto io !" esclama lei orgogliosa, mentre scarta il pacco per vedere dal vivo l'abito, comprato con Internet.

Infatti mi preoccupo per questo ...
Zia Alice fa uscire il vestito con maestria: un vestito a sirena bianco con lo scollo a cuore e il bustino è impreziosito con brillantini.
Semplice ma davvero fantastico.
Mi avvicino lentamente, dev'essere costato parecchio... Anche se mio padre viene da una famiglia ricca, non ho mai usato i loro soldi sperperandoli.
Mamma dice sempre che non vuole che io diventi una donna viziata.
Quindi, ho sempre imparato a fare economia. Ma non Zia Alice ...
Lo tocco delicatamente e la gonna in tulle mi sembra soffice quanto la neve. Sorrido raggiante.
Zia Alice fa una faccia tutta compiaciuta, scommetto che pensa: Vedi che avevo ragione ?
Lo fisso ancora un po', ipnotizzata dal suo candore. "Posso ... provarlo ?" chiedo timidamente."Certo, Nessie !" risponde lei, portando l'abito nella mia stanza.
Faccio fatica ad indossarlo, di solito non metto abiti così elaborati e pomposi. Ma è il mio matrimonio ...
Ancora non riesco a crederci ... mi sembra tutto una favola o un sogno ... Jake ...
Pensare a lui mi calma sempre, mi fa sentire nel posto giusto, dove devo stare davvero. Tra le sue braccia, mi sento accolta pienamente per quello che sono e protetta da ogni male.
Non importa cosa mi attacchi: Volturi, licantropi, vampiri ... Niente può fermarci. Io eliminerò chiunque tenti di fare del male a Jacob.
E lui farà altrettanto per me. Siamo fatti così, pre proteggerci l'uno con l'altro.
"Fatto !" esulta la zia, sistemandomi un'ultima volta la gonna. Mi giro lentamente verso lo specchio, ma vengo fermata dalla zia.
"No no ... devono vederti anche tua madre e Rosalie, vado immediatamente a chiamarle !"
Esce a razzo dalla mia stanza e inizia a griadre per tutta la casa. Sorrido. Che famiglia strana ... ma felice ...
Devo proteggere questa felicità ... ad ogni costo.

Mi volto e guardo la mia immagine riflessa nello specchio. I miei occhi d'orati sono avvolti dalle fiamme, sono decisa più che mai.
La mia forza sembra trapelare da ogni parte di me ...
Faccio una giravolta aggrazziata: il vestito mi sta d'incanto, sembra fatto appositamente per me. In un certo senso è così ...
Assomiglio ad una principessa, di quelle che si vedono nei libri per bambini o nei film.
Sì ... una principessa guerriera.
Guardo la mia cara spada che riposa sopra il mio letto. Forse dovrei portarti al mio matrimonio ... ma non credo che zia Alice me lo lascerebbe fare.
Ridacchio tra me e me, pensando già alle proteste che farebbe zia Alice.
Ma quella spada ormai è un simbolo: il simbolo del sacrificio che sarei pronta a fare per le persone che amo.
Ed il simbolo della vittoria, anche se disperata. Contro nemici più forti di noi.
Non vi permetterò di fare del male a nessuno di loro ... Mai.
Prendo la spada di getto e la sfoderò in un solo gesto rapido, puntandola davanti a me e guardando la mia immagine riflessa.
Questa è una promessa. 
                                                                                                                                                                                                                  *
"Renesmee ... tesoro mio ... sei stupenda !"
Mamma mi sembra sul punto di piangere, non l'ho mai vista commossa. Alla fine cede e si asciuga le lacrime con un fazzoletto che le porge zia Alice.
Zia Rosalie, invece, mi fissa scioccata. Non dice nulla.
Ma poi vedo che le sue labbra cominciano a tremare e mi abbraccia di getto, sussurrandomi: "Oh Nessie ... ora ... sei cresciuta così tanto.
Odio quel bastardo di un cane, ti porterà via da noi !" Ringhia tra le lacrime, ma so che è vero solo in parte.
La abbraccio senza dire nulla.
Io non andrò da nessuna parte, zia Rose ... sarò sempre al vostro fianco.




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Capitolo 25
*** Il giorno che non scorderò mai ***


Il giorno che non scorderò mai

Sto tremando come una foglia e non so se riuscirò a muovere i piedi fino all’altare, per di più ho dei tacchi alti a cui non sono abituata, colpa della solita zia Alice.
Mio padre non è ancora arrivato e doveva essere lui a portarmi davanti all’altare. Sono anche molto curiosa.
Chissà com’è Jacob in giacca e cravatta … Sarà anche lui emozionato e nervoso come me ?
Probabile. Sento gli altri membri del branco che sghignazzano divertiti dalla faccia che ha Jake e dal suo nervosismo per il ritardo di lei. Tutti tranne Sam, che rimane serio e contrario al matrimonio.
Ma non importa: se una guerra non ci ha fermati, non ci riuscirà nemmeno Sam.
Sono nervosa a dir poco e il vestito troppo elaborato mi da fastidio, avrei voluto indossare un paio di jeans e una T-shirt …
Il giorno prima della battaglia ero agitata, ma non pensavo di poter paragonare quelle emozioni con ciò che provo ora. Due ambiti troppo diversi . Eppure eccomi qui a tremare e fare su e giù come una pazza.
Finalmente arriva papà, inseguito da zia Alice, intenta a sistemargli la giacca nera e la cravatta grigia. “Sta fermo, Edward !” esclama lei, cercando di immobilizzarlo per concludere il lavoro.
“Siamo in ritardo, Alice, smettila ! Devo portare Nessie all’altare …”protesta papà, mentre lei le sistema i capelli ramati e morbidi.
“Pazienta ancora un attimo … ecco, sei a posto !” esulta la zia, finendo di metterlo a posto. “Finalmente …” commento io, stizzita e sollevata.
“Scusa, tesoro … sai com’è tua zia.” si scusa papà, avvicinandosi a me. Sta davvero bene vestito in giacca e cravatta, con la camicia candida e le scarpe di nere lucide. Sorrido.
“La mamma sta per diventare pazza … non trova il pettine di sua nonna che aveva al suo matrimonio.” Continuo io, che adesso devo aspettare la mamma.
“Eccomi !” grida lei, arrivando di corsa, seguita a ruota da zia Rose. In mano ha una scatoletta blu scuro di velluto. Sospiro sollevata.
Zia Rose estrae dalla custodia il prezioso gioiello e me lo mette tra i capelli. Poi si allontana e sento gli occhi di tutti fissarmi e studiarmi.
Sorridono compiaciuti e annuiscono.
Mi sento così in imbarazzo ...
*
Sento la marcia nuziale ed il mio cuore si ferma di botto.
Sono davanti all’altare nel giardino dei Cullen, come Edward al suo matrimonio. A quel tempo, avrei voluto esserci io al suo posto.
Sposare Bella, vivere con lei, avere dei figli e morire al suo fianco invecchiando.
Ma non è stato così, il destino ha voluto diversamente.
Nonostante questo, sono felice. Non sono mai stato tanto felice, amo Nessie con tutto me stesso e desidero solo passare il resto della mia vita con lei.
La amo, ora e per sempre.
Sorrido, vedendola stupenda nel suo abito da sposa.
Ha fatto tante di quelle storie per farlo rimanere segreto …
Edward la porta a braccetto verso di me e mi ritrovo ad essere geloso perché vorrei tenerla adesso tra le mie braccia. Pazienta, Jake, pazienta …
Seth sorride tra i banchi e alza il pollice, facendomi capire che la trova bellissima.
Sorrido anche io di rimando. Ricordati che è mia, piccoletto !
Leah è accanto a lui e fa un sorriso tirato, so che in realtà non è più contraria al matrimonio perché sa quanto amo Nessie.
E rispetta il nostro amore, anche se sa che lei non potrà mai avere l’imprinting. Guardo la mia Nessie che si avvicina a me nel suo stupendo abito bianco luminoso, ma mai quanto i suoi occhi d’orati che scintillano di felicità nel vedermi lì per lei.
I suoi capelli scarlatti ondeggiano nel vento e non riesco ad immaginare una donna più bella di lei. Cresciuta così in fretta che tutto questo mi sembra un sogno … forse adesso mi sveglierò nel cuore della notte.
Finalmente Edward la lascia al mio fianco e la cerimonia ha inizio. La guardo incantato e lei arrossisce. Sei bellissima …
*
Il cuore mi batte all’impazzata e non vedo l’ora che la cerimonia finisca per gettarmi tra le braccia di Jake.
Tutti i miei parenti ci guardano, felici per noi.
Avrei voluto che ci fosse anche Sam, so che Jacob ne sarebbe stato felice.
Ma costruiremo il nostro angolo di paradiso e pace da soli, con le nostre mani e le nostre sole forze.
Insieme, come una vera famiglia.
Perché da adesso in poi, io e Jacob saremo questo: una famiglia.
Voglio amarlo con tutta me stessa, proteggerlo e morire al suo fianco, quando entrambi saremo pronti.
Mi dispiace per i miei genitori, ma non costringerò mai Jacob a vivere per l’eternità. I nostri momenti saranno preziosi e unici, irripetibili e speciali. Questo è il futuro che voglio insieme a Jacob, il mio unico e solo amore. Ed è per realizzare questo sogno che distruggerò chiunque disturbi la pace e la serenità della mia famiglia e del mio mondo. Non mi fermerò davanti a nulla. Lo giuro.
Mi riprendo dai miei pensieri e dico solennemente: “Sì, lo voglio.”
Solo dopo mi rendo conto che quel “sì” non è solo per oggi, ma per sempre. L’eternità sembra lunga, lunghissima.
Anzi, lo è.
Ma mi domando se riuscirò a vivere davvero fino alla fine dei tempi. Anche perché non riesco ad immaginare la mia esistenza senza Jacob.
Lui mi avvicina a sé prendendomi per i polsi e mi bacia dolcemente. Non so perché ma questo è il bacio più bello che mi abbia mai dato.
Mi allaccio al suo collo, tenendolo stretto a me, e inizio a ricambiare il bacio con crescente passione, facendo penzolare il mio mazzo di rose rosse e iris bianchi.
Jake mi stacca di peso con non poca difficoltà e riprende fiato. Sorrido imbarazzata. Poi mi sussurra all’orecchio: “Ricordati che io devo respirare … altrimenti mi ucciderai molto presto … perché io voglio rifarlo presto.”
Lo guardo scandalizzata da quella affermazione piuttosto audace e lo vedo mentre si morde il labbro in modo seducente, facendomi venire i brividi.
Jake se ne accorge e sorride compiaciuto. Mi prende a braccetto e finalmente scendiamo dall’altare, superando la pioggia di riso, coriandoli e petali che ci cade addosso.
Guardo Jacob, ridendo felice. Ride anche lui, come un bambino. Come quando eravamo piccoli ed io non capivo come una persona del genere potesse voler bene a me. Ma non c’era nulla da capire.
Era così, punto e basta. E so che lo è e lo sarà ancora.
Un chicco di riso si appiccica al mio rossetto rosso cupo e Jake se ne accorge. Si ferma a guardarlo e ridacchia come non mai. Io non capisco perché, sono così buffa ?
Faccio una faccia indignata e lui smette subito. Mi guarda serio negli occhi, avvicinando la mano alla mia guancia destra.
La sfiora e mi avvicina a sé. Sento le guancia andare a fuoco e gli occhi di tutti puntati su di noi. Ma a Jacob non importa e continua a fissarmi intensamente.
Con l’altra mano toglie il chicco di riso e mi sorride. Ricominciamo a ridere insieme, mentre gli invitati sospirano e si asciugano le lacrime. Tra le piagnucolone più incallite, ci sono mia madre, che piange come una fontana, e zia Alice, che sembra un lago in piena.
Anche i nonni ci guardano inteneriti, probabilmente ricordano il matrimonio dei loro figli, soprattutto di papà.
Vedo zia Rosalie che si trattiene a stento, singhiozzando tra le braccia di zio Emmet. Sorrido intenerita e Jacob commenta rivolto alla zia: ”Ehi, biondina ! Non te la porto mica via, tranquilla …”
La zia alza lo sguardo e gli ringhia contro. Ridacchiamo entrambi, per nulla sorpresi.
Mio padre è quello più ambiguo: sembra sia felice per me che arrabbiato. Forse avrebbe preferito una vita “normale” per me, visto che sono mezza umana. Ma con i miei poteri, ho delle grandi responsabilità.
E probabilmente avrebbe voluto un compagno umano per me o almeno un vampiro, non certo un cane puzzone, come direbbe zio Emmet. Ma è successo e sa che sono felice solo con lui e che nessuno potrà mai sostituirlo nel mio cuore. C’è solo Jacob, nessun’altro.
Magari per Jake non è sempre stato così. Ma il passato è passato e bisogna guardare al futuro, che sarà certamente duro e faticoso.
Tra tre anni la guerra dei vampiri per l’elezione del nuovo capo dei Volturi comincerà. E non potremo non partecipare, saremo costretti a prendere una decisione e combattere per il nostro leader migliore. Se mai ce ne sarà uno. Dovremo scegliere ugualmente, non c’è alternativa. Parteciperò ad un'altra guerra e spero ardentemente di non doverla condurre nuovamente. Di non dover vedere le persone a me care e sotto la mia custodia cadere e morire. E mi auguro che finirà presto, con un nuovo capo per i Volturi, più tollerante e meno assetato di potere.
Guardo Jacob che chiacchera con Seth davanti al buffet. Nessun pensiero oscuro sembra turbarlo. Vorrei essere come lui …
Sento che Leah si sta avvicinando e vuole parlarmi di una questione importante che non colgo a pieno. Mi giro per salutarla, con un bel sorriso sulle labbra.
Jacob si volta anche lui, allarmato dal modo cupo con cui Lea sta venendo da me. Gli faccio cenno di non preoccuparsi e le vado incontro.
“Ciao Leah, tutto bene ?” dico per prima, cercando di essere il più cordiale possibile. Lei scuote la testa e sembra quasi sconvolta.
“Che cosa … ?” comincio a chiederle, quando il mio sguardo cade sul bouquet che ha tra le mani tremanti la mia amica. Il mio bouquet, quello che ho lanciato mentre baciavo Jake.
Leah sembra quasi sul punto di piangere, si sente davvero a pezzi e capisco immediatamente il perché. Ma non il motivo che l’ha spinta a venire da me. “Oh …” mormoro, veramente triste per lei, e la abbraccio di slancio, cercando di calmarla.
“Tu sei fortunata.” sussurra lei al mio orecchio, secca e con un tono duro, di invidia e quasi di disprezzo. “Tu … hai trovato il tuo imprinting. Io …non potrò mai …”
Leah non riesce a terminare la frase e si stacca subito da me con forza. Ho paura che mi odi. Seth e Jake arrivano subito, allarmati e preoccupati per me e Leah.
“Che succede qui ?” interviene subito Jacob, avvicinandosi a me protettivo. Seth guarda sua sorella e capisce subito cosa sta pensando.
Le mette un braccio sulle spalle e la porta lontano da noi, cercando di distrarla facendole notare le squisite leccornie che sono ben in mostra sul tavolo del buffet, pronte per essere divorate.
Li seguo con lo sguardo, sono un po’ in ansia per lei, finché Jacob non mi prende per le spalle.
“Stai bene, tesoro ?” mi domanda preoccupato, cercando di capire che cosa mi passa per la testa. “Sì …” bisbiglio poco convinta.
Lui sorride, cercando di tirarmi su di morale: “Dai, oggi è la nostra festa … ti voglio vedere raggiante, Nessie !”
Detto questo mi tira su di peso e mi porta al nostro tavolo, mentre io mi dimeno per scendere e rido fino alle lacrime. Mi sembra quasi di essere tornata bambina … con Jake.
Dopo la cena, mio padre prende il microfono posizionato su un palchetto rialzato e da un colpo di tosse per attirare l’attenzione.
Poi picchietta il microfono per assicurarsi che funzioni. Trattengo una risatina, scommetto che non ha ancora capito come funziona.
Finalmente inizia il suo discorso: “Buona sera a tutti, amici e parenti ! Sono contento di vedervi tutti qui … oggi per me è un giorno importante. Mia figlia, da adesso, andrà a vivere con un altro uomo- dalla folla si alza una risata divertita- e non sarà più la mia bambina … -mi guarda teneramente e poi fissa Jacob con sguardo severo- Ma voglio avvertirti, Jacob. Come disse il padre di Bella a me, se tratterai male mia figlia, potrai anche nasconderti in capo al mondo. Io ti troverò e rimpiangerai il giorno in cui mi hai conosciuto!” Ridacchia insieme agli altri, ma Jacob sembra preoccupato sul serio.
Sorrido e lo rassicuro.
Parte la nostra canzone, quella che abbiamo ballato al nostro primo appuntamento da “fidanzati” alla festa in piscina, e Jacob si alza, invitandomi a ballare con lui.
Mi alzo e lui mi porta al centro della pista, dove veniamo illuminati dalle luci, comandate da zio Jasper.
Cominciamo un lento valzer, anche se probabilmente non è il ballo adatto a questa canzone, non me ne intendo molto.
Ma non ha alcuna importanza.
Mi sembra di essere in un posto lontano da tutti, dove esistiamo solo io e Jacob. Niente Volturi, guerre, tradimenti e amori non corrisposti.
Ma i pensieri cupi e pieni di rammarico di Leah mi ricordano che questo posto non c’è e che devo pensare alla realtà. Anche lo sguardo di Jake si rattrista per un attimo, ma appena incontra i miei occhi, ritorna a sorridere e ad essere allegro.
Lo fa sicuramente per me, perché oggi deve essere un giorno magico per entrambi.
E per una volta, devo essere egoista e godermi quest’attimo.


Angolo autrice (me):
Care lettrici ( non credo ci siano lettori maschi, nel caso, mi scuso ...)
Ecco qui il matrimonio, spero vi sia piaciuto e mi scuso per eventuali errori grammatici o di forma, ho qualche problema tecnico ultimamente ! :3
Sarò quindi molto più lenta nel pubblicare le storie, ma vi prego di non abbandonarmi ... *occhioni supplichevoli*
Dunque abbiate pazienza e godetevi l'estate !
Che ne pensate ? br /> A presto e grazie mille ! :)
La vostra Rora-chan <3



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Capitolo 26
*** La pace prima della tempesta ... ***


La pace prima della tempesta.

La serata ormai è giunta al termine e alcuni dei nostri compagni di classe sono mezzi ubriachi.                                                                                                                 
Zia Alice prende me e Jacob per mano, trascinandoci  verso l’auto mentre urla: “Forza forza, altrimenti non arriverete mai a destinazione !”                             
Mio padre si gira e mi guarda andare via, spinta dalla zia. Ha una faccia preoccupata, i suoi occhi esprimono la tristezza che prova nel vedermi andare via. E vorrei andare a salutarlo come si deve, abbracciandolo.                                      
Ma poi la mamma si avvicina a lui e gli stringe la mano, sorridendogli. E papà si calma. Ci salutano con un gesto della mano e papà si rivolge minaccioso a Jacob: “Falle del male sta notte e ti ammazzo !”                                                                     
Rido divertita e prendo anche io per mano Jake, che guarda mio padre confuso, non capisce se scherza o dice sul serio.                                                              
Sulla strada ci aspetta il regalo di nozze da parte della mia famiglia: una Ferrari rossa fiammante, il sogno di Jake. “Wow !” esclama infatti lui appena la vede ed accelera il passo per ammirarla meglio.                                                     
Finalmente saliamo e Jake non smette di esaminare ogni particolare di quel “gioiello”, come lo chiama lui. Sorrido bonaria, infilo le chiavi nell’auto e premo sull’acceleratore per costringerlo a guidare.                                                        
“Ehi !”protesta lui, prendendo il volante in uno scatto fulmineo prima di sbandare sulla prima curva.                                                                                                      
Mi volto verso i miei amici e parenti. “Ciao, divertitevi !” esclama zia Alice, agitando felice la mano.                                                                                                          “Ciao !” salutiamo io e Jake, prima di allontanarci troppo per vederli.
                                                                    *
“Bene … ora dove andiamo ?” mi chiede Jacob. Rido divertita, perché non sa ancora dove siamo diretti.                                                                                               
“Dai, adesso dovresti anche dirmelo … Sto guidando io !” protesta lui mettendo il muso.                                                                                                                    
“A questo possiamo sempre porre rimedio …”ribatto, alzandomi dal sedile dopo aver slacciato le cinture di sicurezza.                                                                         
“Ah no, non se ne parla nemmeno !” grida Jacob, imponendomi di tornare a sedermi. “Mi farai da navigatore …” aggiunge convinto.                                                  
Si ferma davanti ad un bivio e mi domanda: “Destra o sinistra, signora Blake ?” Sorrido, mi sembra strano avere quel nuovo cognome addosso.
Ma allo stesso tempo è come se fossi nata per averlo. E voglio essere parte integrante della vita di Jake, mio marito.                                                                    
“Destra !” urlo, indicando la via con l’indice.
                                                                           *
“Mmh … montagna, eh ? Mi aspettavo che i tuoi genitori ci dessero la loro casa sull’isola misteriosa di cui ho sentito tanto parlare dai tuoi cugini … Perché questo cambiamento delle tradizioni ?”fa Jacob, mentre risaliamo verso la cima di una montagna immersa nel bosco.                                                         
“Bè, credo che sia perché noi siamo una coppia speciale … e poi io sono stata concepita lì, mi farebbe un po’ strano starci anche per la luna di miele …” confesso imbarazzata e abbasso lo sguardo sui tappetini neri nuovi di zecca dell’auto.                                                                                                                               
So che anche lui è in imbarazzo, perché risponde: “Ah … ok. Non … non lo sapevo, scusa.”                                                                                                                 Comincio a preoccuparmi. Forse Jacob è ancora legato a mia madre sentimentalmente … o ha paura di quello che io gli chiederò di fare appena ci sistemeremo nella baita.                                                                                                             
In entrambi i casi, comincia ad innervosirmi e giochicchio con le mani. Jacob se ne accorge subito e mi fa un sorriso storto: “Tutto ok, Nessie ? Mi sembri agitata …”                                                                                                                                  
“No …- mi affretto a rispondere- è solo che … non so bene come comportarmi, appena saremo arrivati a casa.”                                                                                                
Lui scuote la testa, facendo un ghigno divertito: “Ti preoccupi sempre troppo … soprattutto per gli altri.- si gira un attimo verso di me e mi lascia un bacio sulla fronte, come faceva quando ero piccola- Per questo ed altro ancora … ti amo.”                                                                                                                          
Arrossisco. Sorrido ed annuisco, anche se Jake non ha ancora risposto alla mia domanda.                                                                                                                      
Ma non ci voglio pensare. Ci riusciremo. Insieme.                                                       
Voglio godermi questi momenti felici insieme … perché forse non ce ne saranno altri.
                                                                  *
La baita è esattamente come me la ricordavo, ci andavo spesso da piccola con i miei per le vacanze di Natale. Festeggiavamo il mio compleanno e passavamo la vigilia attorno al caminetto, dopo aver addobbato l’albero, pieno di luci e nastrini rossi e oro.                                                                                                     
Mi divertivo molto. Ma sentivo sempre la mancanza di qualcosa. O meglio di qualcuno.                                                                                                                              Jake.                                                                                                                                        
Non lo vedevo da secoli. E mi mancava in quei momenti, come l’aria.           
Cercavo di non pensarci, ma era inutile, ed i miei genitori notavano che c’era qualcosa che non andava.                                                                                        
Mio padre sorrideva, mi prendeva per mano e mi portava in cucina, dicendo: “Ti va di fare gli auguri di buon Natale a Jacob ?”                                                                
Il mio volto si illuminava ed annuivo tutta contenta, pronta ad afferrare il telefono e a raccontare ogni minima cosa a Jake, che mi ascoltava sempre pazientemente, nonostante la differenza di età.                                                     
Arriviamo davanti alla baita e faccio fermare l’auto. Scendiamo e Jacob riconosce subito il posto dalle mie descrizioni accurate.                                                                     
Si avvia verso l’entrata, precedendomi di poco.                                                      
“Avrei tanto voluto passare quei natali con te … ma era pericoloso vedersi, anche solo chiamarsi. Mi … mi dispiaceva molto averti abbandonata.” commenta con una nota di tristezza.                                                                               
“Non devi, scemo !” grido io, afferrandolo per dietro. “Ora devi pensare solo al nostro presente … ed al nostro futuro, insieme.”                                                          
Jake si gira, sorridente, sistemandomi i ciuffi di capelli andati in giro.                      
“Brr … fa freddo, sai ?” dico alla fine, mettendo le mani conserte.                         
La notte sta scendendo e la temperatura diminuisce. Lui sorride e mi chiede le chiavi.                                                                                                                                           
Le tiro fuori dalla borsetta marrone in pelle che ha sistemato zia Alice, come il resto della valigia. E questo mi preoccupa.                                                                       “Grazie !” esulta Jake, infilando la chiave nella serratura ed aprendo.              
Il salone ha un lungo divano bordò, un tavolino in cristallo con sotto uno stupendo tappeto persiano e un magnifico caminetto ornato da vari mattoni che lo incorniciano. Sorrido.                                                                                        
Prendo Jacob per il braccio e lo trascino oltre.                                                                 
Alla fine, lo porto nella camera matrimoniale.                                                                          
“Uh, vuoi andare dritto al sodo, piccola ?” mi domanda ironicamente, alzando un sopracciglio.                                                                                                               Sorrido maliziosamente e ribatto: “Veramente sei tu che non vedi l’ora di disfare il letto …” Accarezzo con la mano libera il piumone rosso cupo del letto a baldacchino dove solitamente “dormivano” i miei.                                                   
“Sarà meglio che prendi i bagagli, Nessie … potrei saltarti addosso da un momento all’altro … - si avvicina e mi sussurra all’orecchio- E non ci sarà certo Edward a proteggerti …”                                                                                                  
Lo scanso abilmente ed esco lentamente dalla porta, seguita dallo sguardo divertito ed impaziente di mio marito.
                                                                     *
Ma qual è il pigiama ?! Voglio un maledetto pigiama normale !                         
Scavo furiosamente nella mia valigia, alla ricerca di qualcosa di decente da mettermi per dormire, ma trovo solo intimi in pizzo color, nero, bianco, perla, rosa pastello e rosso.                                                                                                            
Nulla di anche solo lontanamente avvicinabile alla mia idea di pigiama. 
Potrei sempre mettere una maglietta a maniche lunghe a caso e un pantalone semplice …                                                                                                              
Cerco anche questo: la maglia la trovo, ma tutti i pantaloni sono scomodi e per nulla adatti.                                                                                                                                
E adesso ?                                                                                                                             
Sbircio dentro alla camera da letto, dove Jacob aspetta sdraiato sul materasso, con addosso solo un paio di pantaloni lunghi neri. Arrossisco.                                        
In quel momento lui sbuffa, impaziente: “Insomma, quanto ancora intendi farmi aspettare, Nessie ?”                                                                                             
Inizio ad agitarmi, non voglio che la nostra prima notte in luna di miele faccia schifo. “Mi faccio la doccia e arrivo …” esclamo, prendendo a caso uno degli “indumenti” dalla mia valigia e corro verso il bagno.                                                           
“Ok …”risponde lui dopo un po’.                                                                                          
Apro le mani per controllare che cosa la sorte ha scelto per me: un reggiseno nero in pizzo e un tanga rosso.                                                                                       Esamino entrambi gli indumenti, esasperata e nervosa.                                                 
Ma … è un filo questo o cosa ?                                                                                                                     
Li appoggio in bagno e mi infilo sotto il getto d’acqua calda, che mi rilassa temporaneamente.                                                                                                             
Mentre sto togliendo lo shampoo dai miei capelli, sento dei passi felpati avvicinarsi. Mi volto, ma ormai le porte in vetro opaco della doccia si aprono. Jacob mi guarda affamato, ma io gli ho già tirato la saponetta in faccia.                  
Lui la prende al volo, sconvolto dalla mia reazione, mentre io mi copro il corpo con le mani istintivamente.                                                                              
Sorride, guardandomi così timida e spaventata.                                                              
“Posso ?”mi domanda ironico, perché entra ugualmente nella doccia bagnandosi i pantaloni neri.                                                                                              
“Non sono pronta, Jake …” bisbiglio io appena sento il suo respiro sulle mie labbra.                                                                                                                                           “E perché ?” mi chiede, sghignazzando. “Non sono in condizioni decenti … lasciami finire.” Protesto, nascondendo il rossore delle mie guancia abbassando il capo.                                                                                                           
“Dici ? – mi prende la mano destra e la sposta, scoprendomi-  A me sembri bellissima … anche se mi sarebbe piaciuto vederti con un intimo così … audace, Nessie.”                                                                                                                        
Alzo la testa di scatto, pronta a ribattere. E Jake mi travolge in un bacio appassionato.
                                                                      *
Mi risveglio nel nostro letto, ormai semi fradicio per via della doccia non programmata insieme.                                                                                                    
Jake dorme ancora, tenendo il braccio sotto la mia testa, mentre io appoggio la guancia sul suo petto caldo.                                                                                                Alzo le coperte ed esco dalla stanza in punta di piedi. Prendo l’intimo di ieri sera e mi copro con una felpa nera a collo alto e un paio di jeans elasticizzati comodi.                                                                                                                                       
Mi dirigo in cucina lentamente. Ho voglia di fare una bella sorpresa a Jake …  Apro il frigo e prendo tutto ciò che è necessario per una bella colazione all’americana: uova, bacon, succo d’arancia e sciroppo d’acero per i pancake che voglio preparare.                                                                                              
Jacob arriva dopo una decina di minuti, mentre le uova ormai sono cotte insieme alla pancetta e sto ultimando gli ultimi pancake.
“Ehi …” mi saluta, avvicinandosi con un sorriso.                                                                                    
Mi lascia un bacio a stampo, per poi sussurrarmi: “Come mai così presto oggi, Nessie ? Avrei voluto tenerti a letto ancora un po’ …”                                                     
Mi accarezza i fianchi dolcemente, facendomi arrossire. Con la spatola in mano, indico la colazione che ho cucinato, sperando che gli piaccia.                  
“Wow, Nessie … sei diventata brava, tesoro !” esclama, avvicinandosi al cibo golosamente. “Aspetta che finisco gli altri e mangiamo insieme …”lo avviso, preoccupata.                                                                                                                       
“Ok, capo.” Risponde lui, mettendosi a sedere davanti al lungo tavolo in mogano con una tovaglia rossa e verde, tipica natalizia.                                           
“Ma cosa ci dovevate fare con questo tavolo enorme ?” mi domanda. Tolgo l’ultimo pancake dalla padella: “Cene di Capodanno.”                                                     
“Ah … alla fine non lo abbiamo festeggiato, mi dispiace. Ma tua zia Alice era troppo presa da Natale … e dal nostro matrimonio.”                                                  
“Non importa …” rispondo, impiantando le porzioni e portandole a tavola.  Jake mangia tutto con appetito, riempiendomi di complimenti, nonostante qualche pancake sia bruciacchiata.
“Aspetta …”mi dice ad un certo punto, allungando la mano verso la mia bocca. Mi fermo di botto. Pulisce gli angoli delle mie labbra, sporchi di sciroppo d’acero. Sento il corpo infiammarsi e gli occhi neri di Jake non fanno altro che alimentare quelle fiamme.                                                                                                 
Mi guarda come se fossi la cosa più importante della sua vita, che vuole avere per sé in ogni parte ed in ogni momento.                                                                         
“Lo sai … sei davvero bella, Nessie. Sempre.” Mi sussurra piano, prendendomi il mento tra le dita.                                                                                                             “Anche tu …”rispondo, imbarazzata. E poi continuo senza volerlo: “Ti è piaciuto ?”                                                                                                                           
Jake sgrana gli occhi, scandalizzato e sorpreso, e solo ora mi accorgo di ciò che ho detto e inizio a balbettare: “Scusa, non volevo … ecco … mi è uscito e … non è importante, insomma …”                                                                                          
Ma il viso di Jacob mi fa capire che è compiaciuto dalla mia domanda inaspettata, quasi lusingato e mi fa cenno di starmene zitta.                                     
“Sì.”



Angolo autrice (me):
Care lettrici, mi scuso immensamente per il ritardo mega-galattico di questo capitolo ...
Ma ho avuto parecchi problemi, con la scuola e tutto (voglio già che finisca).
Mi auguro che il capitolo sia di vostro gradimento ! :3
Vi avviso anche che, molto probabilmente, il prossimo sarà l'ultimo capitolo e in seguito inizierò il secondo libro, in cui comincerà (era ora) la guerra ... *sguardo malvagio da assassina assetata di sangue* XD
Alla prossima, dunque, mie carissime ! ;)
La vostra Rora-chan ! <3

 

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Capitolo 27
*** Mother ... ***


Mother ...      

Io e Jacob siamo in luna di miele da due settimane.                                          
Abbiamo giocato a tirarci palle di neve, abbiamo sciato insieme e fatto l’amore altre volte.                                                                                                                  
Jake è fantastico, lo adoro. Ogni giorno passato al suo fianco è bellissimo.          
Mi fa dimenticare pian piano la guerra, ma dentro di me so di aver scatenato forze più potenti di me. 
E sono preoccupata. Perché, per quanto forte possa essere, non so se sarò capace di proteggere ancora mio marito.                                                                      
Marito ...                                                                                                                             
Ancora mi sembra strana questa parola, devo farci l’abitudine.                                    
Ma lui è sempre stato una parte insostituibile di me.                                                    
C’è sempre stato e per sempre ci sarà. Ma devo assolutamente proteggerlo.         
La guerra sarà tra tre anni, è inevitabile. Mi domando cosa faremo, ogni volta che mi sveglio nel cuore della notte dopo un incubo.                                    
Solitamente sogno Aro che torna in vita e uccide Jake davanti ai miei occhi. Vedo i suoi canini immacolati macchiarsi del sangue di mio marito, mentre lui gli morde il collo voglioso. Urlo, cerco di arrivare da lui per fermarlo e salvare Jake.                                                                                                                                             
Ma qualcosa mi tiene ferma, immersa nella neve del campo di battaglia pieno di macchioline scarlatte.                                                                                             
Con gli occhi sgranati, vedo il Volturo che uccide l’uomo che amo, facendolo soffrire e urlare. Grido anche io, disperata, mentre piango.                                 
Quando mi sveglio, sono scossa da brividi di terrore. E la mia fronte è imperlata di sudore.                                                                                                      
Guardo le mie dita, tenendo ancora gli occhi sbarrati dal terrore. Tremano, mentre tengono saldamente le lenzuola con le unghie.                                           
Jacob si sveglia e mi guarda preoccupato.                                                                   
Mi abbraccia teneramente con le sue braccia forti e sussurra delicatamente al mio orecchio: “Amore mio … non preoccuparti. Sono qui, stai tranquilla ..”  Mi stringe più forte, notando che sto tremando. Io rimango immobile, incapace di reagire.                                                                                                 
L’abbraccio di Jake mi toglie dalla paralisi, facendomi sentire protetta e al sicuro. Sento il suo odore e lo respiro a pieni polmoni.                                              
Sento il calore del suo corpo e gli accarezzo la schiena, contenta di sentirlo rabbrividire.                                                                                                                       
Sento il suo respiro sul mio collo e abbasso la testa ancora un po’, per ascoltare il suono del suo cuore e sentirmi ancora più avvolta dalle sue braccia.                                                                                                                                     
Lui mi bacia sui capelli e mi riaddormento rannicchiata a lui.
                                                                               *
Guardo con stupore misto a paura ciò che ho appena fatto.                                       
Non è da me, non mi è mai successo, nemmeno da piccola.                                 
Eppure, non c’è alcun dubbio. L’ho appena fatto, ci sono ancora i segni.               
Mi pulisco velocemente la bocca con l’acqua del lavandino e mi guardo allo specchio.                                                                                                                              
Sto bene. Sono un tantino sconvolta, ma sto bene.                                                        
Non sembro ammalata ... allora cosa ?                                                                     
Un dubbio si insinua lentamente nella mia testa, sussurrandomi quella che è la verità. Ma non riesco ancora a crederci.                                                            
“Nessie ?- mi chiama Jake, dall’altra parte della porta del bagno, bussando forte- Tutto ok ? Sei in bagno da un sacco di tempo … mi stai facendo preoccupare !”                                                                                                                         
Mi sposto di scatto e tiro lo sciacquone in un lampo.                                                   
Non so cosa fare. Apro la porta.                                                                                           
Lui è davanti a me, a torso nudo, appoggiato allo stipite della porta.                
Inclina la testa e studia il mio viso attentamente, con una espressione accigliata sul volto.                                                                                                        
Avvicina ancora di più il viso al mio e dice: “Tesoro, ti sei ammalata ? Sembri sconvolta …”
Non so che dire. Inizio a balbettare: “Ecco io … credo … insomma … Sai come nascono i bambini ?” 
 Lui sgrana gli occhi e si allontana subito, sorpreso dalla mia domanda: “Sì … - balbetta arrossendo- ma non capisco cosa …”
Mi accarezzo teneramente la pancia. Lui sgrana gli occhi e sussurra: “Ne sei certa ? Insomma …”
“Credo proprio di sì, Jake.” rispondo sorridendo.                                                       
Lui apre la bocca per dire qualcosa, ma non esce alcun suono.                                   
Si avvicina a me lentamente, come fa un bambino con un animale della foresta, e mi accarezza anche lui la pancia.                                                                    
Sorrido piangendo per la felicità e Jake alza il viso su di me, bisbigliando: “Oh amore …” 
Mi bacia teneramente, tenendomi stretta a sé.
                                                                         *
Nonno Carlisle è molto preoccupato, dalle ecografie risulta che il piccolo crescerà normalmente nella mia pancia.                                                                           
“Non so come comportarmi … sarà un mezzosangue come Renesmee o un licantropo oppure … non so bene cosa aspettarmi.                                                   
Ho provato a cercare nei libri di storia, su internet, tra gli amazzoni … non è mai avvenuta una cosa simile. 
Le due razze non si sono mai potute accoppiare. Questa è la prima volta nella storia.”                                                                                                                                
Il nonno si butta sulla poltrona sospirando. Io me ne sto sul divano accanto a Jake e accarezzo il mio pancione, ormai siamo agli sgoccioli.                                 
Papà prende la parola, turbato: “Non sarà … pericoloso ?”                                           
Sento Jacob che sussulta allarmato accanto a me. Gli prendo una mano per tranquillizzarlo e dico convinta: “Andrò tutto bene … piuttosto, non mi hai ancora detto se è maschio o femmina. Dobbiamo pensare ad un nome …”               
Il nonno fa una faccia sorpresa e mio papà protesta: “Potresti rischiare la vita e pensi al nome da dargli ! Ma … sei una incosciente, come tua madre !”              
Ma io sorrido e ribatto: “Allora è un maschietto ?”                                                 
Guardo il nonno. Lui annuisce, rassegnato.                                                              
“Che bello !” esclamo raggiante.
Chino il viso verso il mio pancione: “Sarai sicuramente bellissimo e coraggioso come il tuo papà, piccolo mio …”                                                              
Jacob si alza di scatto, ha il viso contratto dalla preoccupazione. Gli chiedo cosa c’è che non va.
“Non voglio perderti ! Quindi … non ti azzardare a morire !” grida lui, dandomi le spalle.
                                                                        *
POV Jacob
Nessie è lì dentro da ore. Sto perdendo la pazienza, l’ansia mi sta per uccidere.            
Vago su e giù per il corridoio, senza sosta. 
Edward e Bella se ne stanno davanti alla porta della stanza in cui la mia Nessie sta partorendo nostro figlio. Nostro figlio.
Spero solo che vada tutto bene, soprattutto per lei. Non me lo perdonerei mai se le capitasse qualcosa di male.
Ed Edward mi ucciderebbe insieme a Bella, per poi darmi in pasto al resto della loro famiglia di succhia sangue. 
Sento le sue urla e cerco di entrare, ma i suoi genitori me lo impediscono. Pensano che potrei fare qualcosa di sconsiderato e mettere in pericolo la vita di Nessie e del bambino. 
 Io voglio solo tenerle la mano e starle vicino. Digrigno i denti.                                             
Mi chiedo che cosa nascerà. Spero non un completo succhia sangue, ma penso sia improbabile. 
E poi non potrei vivere con quella puzza in casa, già è tanto che la debba sopportare ora. 
La voce di mia moglie si alza, in un grido di dolore puro.                                      
Non l’avevo mai sentita gridare così. Istintivamente mi alzo, ma vengo trattenuto da Edward, mentre Bella entra in soccorso di sua figlia.                       
Mi divincolo, supplicandolo di lasciarmi andare da lei: “Edward, ti prego, lasciami andare ! Potrebbe essere l’ultima volta che la vedo ! Io…”                          
Ma lui mi tira un pugno dritto in faccia, facendomi atterrare sul pavimento.  Mi porto una mano al naso, sanguina.
“Ma che diamine ti è preso !” ringhio, caricando verso di lui come fa un toro inferocito.
 Nessuno si deve permettere di mettersi tra me e Nessie. Nemmeno suo padre. Sto per tirargli un pugno in faccia anche io, ma le grida di mia moglie mi distraggono.
La porta si apre appena per far uscire Bella ed io ne approfitto per sgusciare dentro.  
“Nessie, tesoro !” grido, avvicinandomi al suo giaciglio.                                        
Carlisle è accanto a lei e la sta aiutando a dare le ultime spinte. Una paura disumana di perderla mi attanaglia le viscere. 
La prendo per mano, pregando che vada tutto bene. Nella stanza c’è un forte odore di sangue che mi pizzica il naso, ma non ci bado, perché le urla di Renesmee mi invadono i sensi.
Sembra quasi che siano capaci di spaccarmi i timpani ed il cuore.                    
Le do un delicato bacio sulla mano e lei si volta a guardarmi.                                     
Ha il viso madido di sudore e accaldato per lo sforzo, ma ha anche paura. Non per lei. Ma per il piccolo. Lo capisco dai suoi occhi.                                             
Con qualche ultima spinta, mentre mi stringe la mano sempre più forte per sopportare il dolore e grida con quanto fiato ha in gola, il piccolo viene alla luce grazie alle abili mani di Carlisle. 
Carlisle lo porta a lavare, lasciandoci un attimo soli. Nessie ha il fiatone, ma il suo viso si è rasserenato.
 Mi tiene ancora per mano e mi avvicino per sentire i suoi bisbigli: “Amore … com’è lui ? Assomiglia a te ?” 
Sorrido, intenerito, e le accarezzo i capelli scompigliati e sudaticci: “Non lo so, tesoro … ma lo portano presto da noi, tranquilla.”  
“Ok …” sussurra annuendo. 
Fa un gran sospiro e aspetta il suo bambino sdraiata sul lettino.                               
Io prendo una sedia e mi metto al suo fianco, tenendole sempre la mano. Finalmente Carlisle arriva col piccolo, avvolto in un panno azzurro. Guardo i suoi occhi. E non potrei essere più contento.
Sono neri come la pece, esattamente come i miei.                                                         
Ma la sua pelle è candida come quella della sua mamma, simile alla neve.   Così piccolo e debole, piange spaventato davanti al mondo esterno.                  
Carlisle lo coccola un po’ per calmarlo e lo mette affianco alla sua mamma, tra me e lei.  
 Nessie lo guarda felice da impazzire, sorride come non l’ho mai vista fare.            
Lo avvicina delicatamente a sé, bisbigliando parole dolci per calmarlo.                 
Lo porta al suo seno e lui smette subito di frignare. Ma lei piange, felice.
                                                                         *
Il piccolo non sembra dare segni di particolari poteri o anomalie, potrebbe essere benissimo un semplice umano od un mutaforma come me.                      
Spero la seconda, che anche secondo Carlisle è la più probabile ed attendibile. Siamo nella camera del piccolo, che ora dorme beato nella sua culletta blu, avvolto in delicate copertine azzurre.                                                                                  
Mi giro verso Nessie, che è seduta accanto a me su un divanetto blu messo lì: “Come pensavi di chiamarlo ?” 
Lei mi sorride compiaciuta ed esclama: “Erick !”
La guardo sorpreso, credevo gli avrebbe dato un nome strampalato come il suo o uno classico, come il nome di suo padre o del mio.                                            
Ripeto sbalordito: “Erick ?! Da dove salta fuori questo nome ?”                            
Lei risponde orgogliosa: “Ha la stessa iniziale del nome di mio padre e finisce in modo simile al tuo … mi piace !”                                                                                                                            
Ci penso su, non so se come nome mi piace realmente. Mi alzo a guardare il bambino nella sua culla.                                                                                                
Dorme sereno, tenendo le manine a pugnetto. Si vedono già alcuni sporadici e fragili ciuffetti di capelli neri, come i miei.                                                                    
“Erick …” ripeto ancora tra me e me. Nessie mi si avvicina a mi domanda se mi piace come nome.                                                                                                         
Le sorrido e rispondo: “Gli sta bene. Mi piace, tesoro. – guardo il pupo dormire e sussurro-  Ciao, piccolo Erick !”



Angolo autrice (me):
Mi scuso immensamente per il terrificante ritardo ... ma finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo ! YEAH !
Ora spero non vorrete linciarmi ... *si guarda in giro*
Auguro a tutti voi un buon Capodanno, magari meno snervante del mio ...
E ci vediamo nel prossimo libro, quando inizierà la guerra !
A presto !
La vostra Rora-chan ! <3

   

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