Back for you

di MadappleStyles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. O meglio, come rischiai di commettere un genocidio! ***
Capitolo 2: *** Che botta sul deretano! ***
Capitolo 3: *** Colazione... ***
Capitolo 4: *** Sometimes I get this feelings ***
Capitolo 5: *** 5°: To go or not to go, that is the question! ***
Capitolo 6: *** Time after time ***
Capitolo 7: *** Balla come sei bella, lasciati andare, non ti fermare! ***
Capitolo 8: *** Stay light! ***
Capitolo 9: *** Revelations ***
Capitolo 10: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 11: *** Stalker problem ***
Capitolo 12: *** I try to talk with you, because I want you ***
Capitolo 13: *** Complotti ***
Capitolo 14: *** Let's talk! ***
Capitolo 15: *** Sometimes Love makes you fall ***
Capitolo 16: *** Louis chance! ***
Capitolo 17: *** Gossip! ***
Capitolo 18: *** Insieme ***
Capitolo 19: *** Intervista! ***
Capitolo 20: *** Consigli e decisioni... ***
Capitolo 21: *** Back home ***



Capitolo 1
*** Prologo. O meglio, come rischiai di commettere un genocidio! ***


 1: Prologo. O meglio, come rischiai di commettere un genocidio!

Ottobre

 


-Juls, ormai mi sono fissata con loro, non vedo l’ora che mettano in vendita i biglietti del concerto di Verona, voglio andarci a tutti i costi.

-I tuoi che dicono? Immagino che ti abbiano detto di no per la ventordicesima volta, perché non vogliono lasciarti andare da sola.- mise fine al mio blaterare la mora.

-IO IL 19 MAGGIO SARO’ ALL’ARENA DI VERONA PER ASSISTERE A QUEL CONCERTO, COSTI QUEL CHE COSTI! Ovvero convincerti a venire con me!- dissi aprendomi in un mega sorriso scostando i miei capelli castani sulla spalla destra.

-Evelyn te l’ho già detto mille volte. Io non sopporto i One Direction, quindi non verrò al loro concerto solo per assecondarti.

Iniziai a supplicarla e a fare la faccia da cucciola, che con gli occhioni azzurri che mi ritrovavo mi usciva anche parecchio bene, finchè la mia dolce amica non pronunciò quelle fatidiche parole.

-OOOH! E va bene, ti accompagno, ma sappi che per questo dovrai offrirmi un sacco di bevute!

Io le saltai al collo iniziando a ridere e promettendole che d’ora in poi le avrei offerto qualsiasi cosa.

Novembre

Ma porca vacca! Perché la sfiga mi perseguita? Ho controllato Ticketone ogni mezzo secondo per tutta la giornata ero già in linea da mezz’ora quando hanno aperto la vendita dei biglietti e sto deficiente me li da già tutti esauriti e si impalla? Non è possibile, sono mesi che aspetto per acquistare quei biglietti e ora non ce ne sono più. Ma perché capitano tutte a me?

Dicembre

-Evy, dai, togliti quella faccia da cane bastonato! Ho capito che ci sei rimasta male per la storia dei biglietti, ma siamo giovani, loro sono giovani, il più piccolo ha solo un anno in più di te, faranno di sicuro altri concerti in Italia! E poi quest’estate te ne vai pure 2 mesi a Londra da tua nonna per le vacanze, potresti incontrarli per strada e anche se non ci riuscissi sai che i tuoi parenti ti aspettano ogni volta che vuoi! Prima o poi li vedrai!

-No Juls, non capisci! Questa era un’occasione d’oro, potevo vedere i miei idoli dal vivo, forse sarei pure riuscita a scambiarci qualche parola. E in più quest’estate saranno in America per il tour, è impossibile che io li trovi a Londra, anche perché è gigantesca e da quanto sono riuscita a scoprire stanno dal lato opposto a dove si trova la casa dei miei parenti.

-Ok, tesoro, ma tua nonna sta in centro Londra, non sarà poi così lontano. E poi a ottobre ci torni sempre per un paio di giorni, Londra è la tua seconda casa, quindi hai di sicuro più probabilità di chiunque altro di incontrarli! E poi visto che ci tieni così tanto a maggio ci faremo tre giorni da turiste a Verona. Chissà che una botta di culo non ci aiuti e tu possa incrociarli per qualche fortuito caso. So che sto per sottopormi a una tortura, ma per te questo ed altro.

-Sei l’amica migliore che si possa desiderare. Ti voglio bene.

18 Maggio 2012

Finalmente il grande giorno è arrivato. Non sono riuscita a trovare i biglietti, ma almeno, grazie al fatto che da 25 giorni ero ufficialmente maggiorenne ero riuscita a convincere i miei a lasciarmi andare a Verona per tre giorni insieme alla mia migliore amica Julia. Dio, quanto ero felice. Anche se le possibilità di incontrare anche solo uno dei ragazzi erano meno di zero io ero felice, perché almeno avremmo ascoltato le loro voci dal vivo, fuori dall’arena la sera del concerto. Era una piccola conquista.

Scusate, non mi sono presentata! Sono Evelyn, come avrete capito sono una Directioner e ho 18 anni. Sono una ragazza nella norma, ho lunghi capelli castani che scendono mossi fino a metà schiena e gli occhi azzurri, o meglio, come dice mia madre, color del mare in tempesta, perché variano dall’azzurro scuro al grigio in base al mio umore. Non sono altissima, a malapena arrivo al metro e sessanta, al contrario della mia migliore amica, Julia, che è alta un metro e settanta abbondante, è molto magra, con dei bellissimi occhi color nocciola e Lunghi capelli neri come l’ebano che le scendono lisci poco più lunghi dei miei. Inoltre io ho origini inglesi, mia madre è nata e cresciuta a Londra, mentre Julia è di origini polacche.

Tornando a quel giorno…

Ero in preda agli spasmi dalla gioia, la mia amica continuava a dirmi di darmi una calmata, visto che tutti ci stavano guardando strano. Io ero in fibrillazione, cercavo di darmi una calmata, ma era impossibile. Passammo la giornata a vagare tra le vie del centro. Da scema quale sono, non mi ero nemmeno preoccupata di informarmi sul nome dell’Hotel in cui alloggiavano i miei idoli, e avevo costretto Julia a una maratona senza sosta fino all’arena e poi in giro per tutta la città. Ci eravamo fermate solo per portare le valige in albergo, poi eravamo ripartite alla disperata ricerca dei miei adorati. Man mano che scendeva la sera anche le mie speranze andavano scemando e così, dopo l’ennesima supplica da parte della mora tornammo in albergo, rintanandoci in camera appena dopo la cena.

-Non li vedrò mai. Abbiamo rivoltato la città come un calzino e ancora non li abbiamo visti. Non è giusto.- mi lamentai da sotto le coperte.

-Abbiamo ancora due giorni Evy. Vedrai che riusciremo almeno a incrociarli. Ma poi tu hai notato il via vai continuo di gente che c’è qui nell’hotel?

-No, ho notato solo che non ho ancora visto il mio gruppo preferito.

-Oh, vedi di piantarla. Non mi sono fatta trascinare a Verona per tre giorni solo per sentire te che ti lagni. Riuscirò a farti vedere quei cinque ragazzi, fosse l’ultima cosa che faccio. Ora però dormiamo, altrimenti domani non ce la fai a girare tutta la città a ad avere anche le forze per ascoltare il concerto fuori dall’arena. Buonanotte inglesina.

-Notte polacchina.

Cademmo tra le braccia di Morfeo, troppo stanche per resistere al suo dolce canto.

SPAZIO ME
HI GUYS!
ecco la mia nuova pazzia, l'avevo annunciata a PiccolaDiavoletta e kevinowner_1D e sono riuscita a postare il primo capitolo. Non so come proseguirà, ma spero vi piaccia e che mi lasciate un segno del vostro passaggio :D

xxILA

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Capitolo 2
*** Che botta sul deretano! ***


2°: Che botta sul deretano!
 

OOOh… Che bello! Zayn, certo che voglio baciarti, ma no, non mi importa di Perrie, tanto la molli!

-Evy svegliati cazzo! È un’ora che ti chiamo! Sono le 9, vuoi alzarti e continuare a setacciare la città o devo proprio prenderti a calci in culo per farti uscire dal letto? Poi non lamentarti se non vedi i tuoi One Direction!

Perché la mia amora mi deve sempre svegliare sul più bello, proprio quando Zayn mi stava per baciare??

Controvoglia mi alzo dal letto e mi avvio verso il bagno, mentre Julia scende a ordinare la colazione, giusto per accelerare i tempi. Mi feci una doccia super veloce, infilai i miei adorati shorts in jeans, indossai la mia canotta verde fluo e ci misi sopra una felpa grigia da uomo con la cerniera aperta. Misi le mie superga bordeaux e presa la borsa scesi uscii dalla mia stanza per dirigermi nella sala ristorante dell’hotel.

Stavo rovistando nella mia borsa (enorme e piena di cose essenzialmente inutili) alla disperata ricerca del telefono.

-Ma dai, non è possibile! Dove diamine sarà finito? Sono sicura di averlo messo…

BUM!

Non riuscii a finire la frase che qualcuno mi venne addosso, facendomi finire a terra.

-Che botta sul deretano! Cacchio, guarda dove vai!- sbottai innervosita.

-Scusami, non ti avevo vista, ero distratto, mi dispiace! Ti sei fatta male? Aspetta, ti aiuto ad alzarti!

Una mano grande, di un ragazzo, mi venne tesa e io la afferrai per rialzarmi. Mi diedi una spolverata ai jeans e finalmente alzai gli occhi, incrociando lo sguardo di quel ragazzo che si era scusato in inglese. Rimasi pietrificata. Non era possibile. Quegli occhi che mi fissavano in attesa di una risposta alla sua domanda li avevo già visti. Per la precisione ogni mattina, nel poster che troneggiava sulla mia porta.

POV NIALL

Che cavolo! Ma come faccio a dimenticarmi ogni mattina il telefono in camera!?! Liam ha ragione a dirmi che devo stare più attento. Cacchio, ora devo farmi di nuovo venti piani in ascensore da solo per andare a recuperare quell’aggeggio!

Complimenti Horan!

BUM!

Cacchio che botta! O diavolo, ci mancava solo questa, ho praticamente investito una ragazza.

-Che botta sul deretano! Cacchio, guarda dove vai!- sbotta questa ragazza dai lunghi boccoli castani. Ha un bel fisico da quanto riesco a vedere, ma sembra alquanto incavolata.

Le sei appena andato addosso stile caterpillar! Direi che l’essere incavolata è il minimo!

Giusto. Meglio che mi muova a scusarmi, altrimenti mi prenderà pure per un maleducato.

-Scusami, non ti avevo vista, ero distratto, mi dispiace! Ti sei fatta male? Aspetta, ti aiuto ad alzarti!

Le allungai una mano, che lei prontamente afferrò, alzandosi. La vidi che si spazzolava con le mani i pantaloncini in jeans e poi finalmente alzò gli occhi incrociando il mio sguardo.

Penso che quando finalmente i nostri occhi si incrociarono la mia mascella sia finita sul pavimento. Erano gli occhi più belli che avessi mai visto. Erano di un azzurro scuro, quasi grigi. Non ne avevo mai visti di così belli. Li vidi sgranarsi quando incrociarono i miei. Quelle ciglia ricoperte di mascara li facevano sembrare ancora più grandi. Era stupenda. Quella ragazza era veramente stupenda.

Ci mise un po’ a rispondermi e quando finalmente lo fece, in un inglese perfetto, vidi le sue guancie imporporarsi e abbassò il viso, sorridendo timidamente

-Tranquillo, non è successo niente. Ero distratta pure io, quindi non c’è problema.

-Bè, dato che ci siamo mi presento, sono Niall, tu?

-Evelyn, piacere. Anche se già ti conoscevo. Sono una Directioner.

Ecco, come non detto. Ora mi dirà che è pazza di Zayn o di Harry. Sono sempre loro che cuccano cacchio!

-Oh, bè, è un piacere conoscere le nostre fan. Immagino che stasera sarai al concerto! Se riesci a metterti nelle prime file ti manderò un saluto dal palco!- magari riuscivo a fare colpo. Anche perché se era in un hotel di Verona è a dir poco improbabile che non venga al nostro concerto se è una Directioner.

-A dire il vero no. Non vengo al concerto, sono qui con una mia amica per il week-end.

Oh, ma cacchio, che sfiga! Cioè io incontro una fan e pure carina, che non sclera davanti a me e lei non partecipa nemmeno al concerto.

-Che peccato. Ma tu alloggi qui?- tanto vale tentare anche questa. Questa ragazza mi ha colpito, vorrei proprio conoscerla. È strano, è la prima volta che mi succede, ma solo con uno sguardo mi ha smosso qualcosa dentro.

-Sì, fino a domani. Poi domani mattina prendo il treno e me ne ritorno a casa.

-Ma non sei inglese? Parli un inglese perfetto, pensavo fossi in vacanza qui.

-Sono italo-inglese. Mia mamma è nata e cresciuta a Londra, mentre mio papà è veneto. In più ho vissuto a Londra dai miei nonni per un paio d’anni quando ero piccola e adesso ci torno ogni volta che mi è possibile.- la vidi sorridere e arrossire. Che sorriso stupendo.

-Oh, bè, ora si spiega il fatto per cui non hai un aspetto molto inglese. Io sono molto più pallido di te!

-Infatti! Mia nonna mi dice sempre che ho preso tutto da mio padre, che sono troppo italiana. Solo gli occhi e i capelli mi salvano!- rise.

-Ora scusami, ma devo raggiungere la mia amica, mi sta aspettando per fare colazione e ormai mi avrà data per dispersa. È stato un piacere conoscerti e parlarti Niall.- disse allungandomi una mano.

Io la strinsi.-Spero di rivederti prima di domani. Ehi, ma aspetta. Non vuoi nemmeno un autografo? Mi hai appena detto di essere una Directioner e te ne vai così?- era la mia ancora per rivederla. Le avrei lasciato il mio numero.

-Ti ho incontrato. È già un bel regalo.- disse voltandosi.

Merda! Ok, pensa Niall. Ha detto che doveva ancora fare colazione. Bene. La sala ristorante. C’era ancora una piccola speranza. Non potevo farmela scappare così.  

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Capitolo 3
*** Colazione... ***


Secondo capitolo della giornata, quindi se non avete letto il precedente tornate indietro di uno. Grazie

3°: Colazione…
 

POV EVY

Mio Dio. Avevo incontrato Niall Horan. Dal vivo era ancora più bello. E poi quegli occhi. Mi avevano stregata. Ero dovuta scappare, mi stavano leggendo dentro, mi sentivo strana. In più la cosa assurda era che li avevo cercati per tutta la giornata precedente e loro erano lì, nel mio stesso albergo. Solo ora capisco il discorso di Julia di ieri sera. Il via vai era causato da loro.

Mi ripresi dal mio stato di trans/coma, in cui ero caduta solo quando arrivai al mio tavolo e Julia mi sventolò una mano davanti agli occhi per riuscire a farmi tornare tra i comuni mortali.

-Ehi Evy! Che succede, sembra che ti sia appena apparso un angelo, sei in stato catatonico estasiato!

-Molto meglio Juls, molto meglio. Ho appena incontrato Niall Horan. O meglio lui mi è venuto addosso e ci ho parlato. Cioè, non so se ti rendi conto, ma noi li abbiamo cercati ovunque in città e loro erano qui, nel nostro stesso Hotel.

-Questa si chiama immensa botta di culo! Ti sei fatta fare un autografo?

-No.

-CHE?? Cioè mi hai fatto girare tutta la città per niente? Solo per guardarlo e senza nemmeno farti fare un autografo? Ma tu sei completamente fusa!

In quel momento, mentre Julia continuava a riempirmi di insolenze, un cameriere ci si avvicinò.

-Signorina Evelyn?- annuii- Questa è per lei. È da parte dei ragazzi seduti lì.- disse indicando un tavolino poco lontano dal nostro, dove erano seduti i miei idoli e un Niall sorridente mi faceva ciao ciao con la mano. Julia rise di fronte alla mia faccia imbarazzata e al mio piccolo gesto con la mano in risposta a quello di Niall. Mi sentivo osservata da quei cinque, così presi la busta e congedai il cameriere ringraziandolo. L’aprii e ne estrassi due pass per il back stage e un foglio di carta.

Lo presi tra le mani e lo lessi mentalmente.

“Non so il motivo per cui non verrai al concerto, ma se sei una Directioner come mi hai detto immagino che stasera non avrai altri impegni e potrai partecipare sicuramente. Mi farebbe veramente piacere conoscerti meglio e anche i ragazzi sono d’accordo. Quindi spero che tu venga stasera. –Niall”

Non ci potevo credere. Era assurdo. Anche Julia lesse e mi guardò stranita.

-Amor, hai fatto colpo su una star! Direi che quest’occasione non te la devi proprio far scappare.

-Invece è proprio quello che farò. Non sono migliore di nessuno e non mi piacciono queste cose, lo sai. Quindi ora vado li e gli riconsegno i pass. Non sono né una puttana ne una groupie.

-Ma sei scema? Ma chi ti dice che lo abbia fatto solo per portarti a letto? Ma per una volta puoi non essere così pessimista e accettare quello che la tua buona stella ti manda?

-Juls, li hai visti anche tu i loro sguardi. Non dico quello del biondo, forse è veramente “incuriosito”, ma gli altri no. Quindi ora scusami per due secondi, ma vado a restituirgli i pass. Anzi, glieli riconsegno e poi salgo in camera, mi è passata la fame, vado a recuperare il telefono.

Mi alzai  avviandomi verso il tavolo dei cinque, che quando mi videro dissero alle loro guardie del corpo di lasciarmi passare e iniziarono a scambiarsi sguardi complici, che mi infastidirono e non poco.

-Ciao Evelyn! È un piacere rivederti! Spero che non ti sia arrabbiata per i pass, ma mi farebbe veramente piacere saperti tra il pubblico stasera.

-Niall non ci presenti la tua nuova amica?- disse Harry, squadrandomi dall’alto al basso. Mi stava praticamente spogliando con gli occhi, e per mia sfortuna non era l’unico.

-Certo, Ragazzi lei è Evelyn, Evelyn loro sono Harry, Zayn, Liam e Louis. Ma immagino che tu li conosca già.

-Sì, piacere di conoscervi.

-Piacere nostro Evelyn.- disse Zayn con un tono molto strano. Non lo degnai nemmeno di uno sguardo e mi voltai verso Niall.

-Comunque tornando ai pass. Non mi sono arrabbiata, ma non posso accettare, non sarebbe giusto nei confronti di tutte le altre Directioners che non possono partecipare al concerto, quindi riprenditeli, per favore.- dissi risoluta allungandoli al biondo.

-No, sono tuoi. Ho deciso di regalarteli ed è giusto che tu li utilizzi.- vidi un guizzo di tristezza negli occhi di Niall.

-Ti prego, non rendermelo ancora più difficile Niall. Riprenditi questi pass. Non ha senso che tu me li regali solo perché sai che non potrò partecipare al concerto. E poi mi hai conosciuta stamattina, quello che stai facendo non ha senso!

-Senti Evelyn, scusa se mi intrometto, ma Niall è grande e vaccinato e sa quello che fa, quindi se vuole regalare dei pass a una ragazza che ha conosciuto solo un paio di ore fa può tranquillamente farlo, senza causare la terza guerra mondiale tra le directioners.- si intromise Louis nella conversazione.

-Questo è vero. Ma siccome pure io sono grande e vaccinata sono anche libera di non accettare questo regalo.- risposi stizzita.

-Ma così deluderesti uno dei tuoi idoli. Lui lo fa per farti felice, potrebbe farlo per qualsiasi fan. Quindi ora credo che tu debba accettare questo regalo. Altrimenti ci costringerai a venirti a prendere di forza dalla tua stanza e portarti nel backstage. Potremmo farlo, fidati.- aggiunse Zayn. Risi esasperata.

-Deduco che tu non voglia proprio riprenderteli. A questo punto credo che li terrò, ma non ti assicuro che li utilizzerò. Stasera sarò sicuramente fuori dall’arena, ma fino alla fine del concerto non deciderò se utilizzarli o meno.- era l’unica cosa che potevo fare a questo punto.  Mi sentivo uno schifo, stavo tradendo quasi tutti i miei ideali. Harry continuava a mangiarmi con gli occhi e Niall non la smetteva di fulminarlo.

-E’ già qualcosa! Spero proprio che deciderai di utilizzarli.- mi disse Niall, piantando per l’ennesima volta i suoi zaffiri nei miei occhi, pietrificandomi.

-Ci penserò. Ora me ne ritorno in camera mia. Ci si vede, forse.- girai i tacchi e me ne andai salutandoli con un cenno della mano. Ero quasi arrivata di fronte all’ascensore quando una mano mi afferrò il braccio. 

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Capitolo 4
*** Sometimes I get this feelings ***


4°:Sometimes I get this feeling
 

Mi voltai trovandomi di fronte gli occhi color cioccolato di Liam. Ma che stava succedendo?

-Scusa, non volevo spaventarti! Posso parlarti? Sai, con i ragazzi lì non potevo.

Annuii e piantai i miei occhi nei suoi.

-Non è che possiamo andare in camera mia? Sai non vorrei che Niall ci vedesse e si facesse strane idee.

Ma che cavolo di discorso era? Che idee strane doveva farsi Niall? Questo ragazzo era alquanto strano.

-Ok, ma andiamo in camera mia, devo recuperare il telefono.

-Ok.

Prendemmo l’ascensore e ci fermammo al quarto piano, dove si trovava la mia stanza. Aprii la porta e feci segno a Liam di accomodarsi.

-E’ più piccola della mia, ma è carina.

-Immagino. Cosa dovevi dirmi di tanto segreto da costringerci a nasconderci in camera?

Rise prima di rispondermi-Sai, Niall ha avuto il suo primo colpo di fulmine!

Abbassai gli occhi un pochino delusa da quell’affermazione. Non che io mi fossi illusa di aver fatto colpo su di lui, non era lui il mio preferito della band, io stravedevo per Harry, anche se dopo le occhiate che mi aveva lanciato quando mi ero avvicinata aveva perso parecchi punti. Però Niall mi aveva colpita quella mattina. I suoi occhi mi avevano scavato dentro. Però lui era innamorato.

-Oh, bene, buon per lui.- risposi atona.

-Ma non hai capito?- disse Liam sorridendomi. Ma che cacchio ti sorridi?

-Cosa dovrei capire. Si è innamorato di una ragazza, almeno credo, non ha mai fatto outing, quindi deduco che sia una lei, se poi è un lui sono affari suoi, sono felice per il biondo.

-Ma che cavolo stai dicendo! Io parlo di te! Niall si è innamorato di te. Perché credi che ti abbia dato i pass e abbia insistito così tanto per farti venire. E poi non dirmi che non hai notato le occhiate di fuoco che lanciava ad Harry ogni volta che posava gli occhi su di te.

Perfetto, la mia mascella stava raggiungendo in nucleo della terra. Non poteva essere. Qualcosa non quadrava.

-Mi prendi per il deretano? Non può essersi innamorato di me! Cavolo, ci saremmo detti si e no 3 parole! Praticamente ho parlato più con te che con lui!

-Niall è un romanticone e crede nei colpi di fulmine. E in questo caso ci credo anche io. Fidati, gli è bastato incrociare il tuo sguardo per mandare in tilt i suoi neuroni. Lo conosco abbastanza per poter affermare con sicurezza che gli hai rubato il cuore. Quindi ti chiedo per favore. Vieni stasera, è importante la tua presenza. Magari stai pensando che ti abbiamo scambiato per qualcosa come una groupie o altro, ma fidati, Niall non è il tipo. Vieni, che ti costa? Assisti al concerto, rimani anche solo mezz’ora e poi torni in albergo con la tua amica.

-Come ho detto prima non vi assicuro nulla. Sinceramente dopo quello che mi hai detto sono ancora più fermamente convinta che non dovrei venire.

-Perché?

-Perché se lui fosse veramente innamorato di me sarebbe una cosa stupida venire. Pensaci. Io domani me ne ritorno nel mio paesino di provincia, dove proseguirò la mia monotona e odiatissima vita, mentre voi continuerete a viaggiare fino ad ottobre, quando finalmente tornerete a Londra. Come potrebbe mai conoscermi e capire se veramente è innamorato di me in meno di 24 ore? Non ti sembra un po’ sciocca la cosa?

-Anche a te lui piace. Si vede da come vi guardate negli occhi. Eppure anche tu lo conosci da meno di 24 ore. Dagli una possibilità. In più lui mi ha detto che hai parenti a Londra, che tua madre è nata e cresciuta lì, quindi non ti sarebbe così difficile raggiungerci di tanto in tanto e lo stesso lui, grazie al nostro lavoro le nostre entrate sono aumentate e di parecchio, quindi non avreste problemi a vedervi. Quindi è una sciocchezza. Vieni stasera, che ti costa. Vi conoscete un pochino meglio e vedrai se ne vale veramente la pena continuare a sentirvi. Immagino che tu abbia Facebook e Twitter.

-Sì, ovviamente. Va bene. Verrò. Ma non farti strane idee. Appena vedrò che la situazione prende una piega che non mi piace me ne andrò.- acconsentii. Mi stavo cacciando nei guai, ne ero sicura, ma ormai avevo accettato.

-Grazie, prometto che non te ne pentirai, anzi, vedrai che ti divertirai, e chissà, magari ammetterai che anche tu credi nei colpi di fulmine. Spero veramente che darai una possibilità al biondo.- disse Liam abbracciandomi. Si vedeva che teneva davvero tanto al suo amico. Lo salutai e lui uscì dalla mia camera.

Poco tempo dopo mi arrivò un messaggio di Julia che mi intimava di muovermi e raggiungerla, perché necessitava di un po’ di sano shopping e di scoprire come era andata con Niall e i ragazzi.

La raggiunsi nella Hall e mentre ci avviavamo verso i negozi del centro le raccontai tutto, dagli sguardi di Harry al discorso con Liam. 

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Capitolo 5
*** 5°: To go or not to go, that is the question! ***


5°: To go or not to go, that is the question!

POV Evy

Sono distrutta. Abbiamo fatto shopping selvaggio per tutto il pomeriggio, perché Julia, dopo aver scoperto che avevo accettato di andare nel backstage dopo aver parlato con Liam, voleva trovare a tutti i costi qualcosa di “adatto” per me. Ovviamente il suo adatto non combaciava con il mio e quindi avevamo passato il pomeriggio a litigare su cosa potevo prendermi.

Eravamo tornate in hotel per le 8 e il concerto sarebbe iniziato di lì a un’ora e noi dovevamo ancora lavarci e cambiarci.

-Arriveremo un po’ in ritardo, capita.- dissi, sperando che la mia amica cogliesse il mio disagio nella mia voce e si convincesse a rimanere in hotel. Avevo paura, non ero sicura di me e dopo il discorso di Liam ero ancora più spaventata di rivedere il biondo.

-Vai in doccia e muoviti che poi tocca a me. Non provarci nemmeno a fregarmi, ti cronometro, in mezz’ora dobbiamo essere lì, pronte e pimpanti.- disse la mia amica spingendomi all’interno del bagno.

Ero condannata insomma. Tanto valeva impegnarsi per uscirne dignitosamente.

POV Niall

Il concerto sta per cominciare e lei ancora non si è vista. Spero che decida di venire. Durante le prove ho fatto parecchio schifo, continuavo a distrarmi, troppo preso a pensare a quegli occhi. Come era possibile. Mi aveva fregato con uno sguardo. Ho sempre creduto ai colpi di fulmine, ma non avrei mai pensato che sarebbe successo a me. Evelyn era diventata il mio unico pensiero. E in quel momento ero super agitato, ogni volta che la porta si apriva speravo di vedere Paul entrare con accanto quella ragazza dai boccoli castani.

-Niall piantala! Vedrai che arriverà. Ora calmati, mangia qualche caramella e preparati per salire sul palco. Fra mezz’ora saremo sul palco.- disse Harry riportandomi alla realtà e porgendomi il pacchetto di haribo che teneva tra le mani. La faceva facile lui. L’aveva notata solo per il suo fisico. Se solo si fosse avvicinato l’avrei riempito di botte. Ora però aveva ragione, dovevo calmarmi  e prepararmi per il concerto. Lei sarebbe arrivata. Sicuramente.

Dopo mezz’ora:

Ancora non era arrivata.

-Ragazzi 2 minuti e siete in scena!

Cacchio! Non ero pronto, lei non era arrivata. Guardai Liam. Mi aveva confessato di esserle andato a parlare e di averla convinta a venire. Peccato che lei ancora non fosse lì.

-Niall non guardarmi così, io ho fatto quello che ho potuto, ma se lei non vuole venire non posso farci nulla. E poi magari è solo in ritardo, d'altronde è pur sempre una ragazza!

Non aveva tutti i torti, ma visto che quello era un concerto era quasi impossibile che fosse in ritardo. Ok. Ora basta, Niall ritorna in te, vai sul palco e fai ciò che ami di più, canta. Lei arriverà. E se non lo farà mi piazzerò davanti a camera sua pur di vederla almeno un’ultima volta, dopo il concerto.

-Ragazzi! In scena!

Ok. È ora. E lei non c’è. Non posso salire. La voglio vedere.

Muovi quel tuo culo sodo e Sali su quel palco! Lei arriverà!

Ok. Saliamo. E speriamo. 

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Capitolo 6
*** Time after time ***



 

Secondo capitolo della giornata, visto che il primo era molto corto.

6°: Time after Time
 

POV Niall

Stavamo salendo sul palco quando sentii la porta dietro di noi aprirsi e vidi una ragazza mora entrare per poi voltarsi di nuovo verso la porta e sbuffare, prendendo qualcuno per il braccio tentando di farlo entrare. Quel viso mi era familiare, ma non riuscivo a ricordare chi fosse. Feci per voltarmi di nuovo verso il palco e la sentii.

-Scema smettila di tirarmi, ora entro!- stava imprecando con la mora nella sua lingua, da quanto avevo capito. Mi rivoltai di scatto e capii chi era la mora che era entrata. La sua migliore amica! Lei era lì.

Non ebbi il tempo di avvicinarla, perché ci spinsero sul palco e le obbligarono a mettersi in un angolo per assistere al meglio al concerto. Le feci un cenno veloce e poi seguii gli altri. Ora ero felice e lei era una visione. Salii sul palco con un sorriso immenso.

Era bellissima. Aveva una maglia rosa che le cadeva su una spalla, abbastanza larga, che lasciava vedere la canotta nera che indossava sotto. Aveva un paio di shorts in jeans e delle decolté nere, molto alte, difatti raggiungeva la sua amica, che al contrario indossava un paio di ballerine, dei jeans a sigaretta chiari e una canotta sotto una giacca sportiva. Era una bella ragazza, ma Evelyn era tutta un’altra cosa. Lei era stupenda ai miei occhi, con solo quella linea di matita scura e mascara a sottolineare i suoi occhi stupendi e il filo di gloss che aveva sulle labbra. I capelli che le scendevano in boccoli ribelli sulle spalle e le circondavano il viso dolce, che ogni volta che si voltava verso di me si apriva in un sorriso imbarazzato. Magnifica.

Alla prima pausa tornammo nei camerini e le feci cenno con la mano di seguirci.

-Sei venuta! Non immagini nemmeno quanto sia felice di vederti!- esclamai quando mi si avvicinò e la strinsi in un abbraccio, che lei ricambiò un po’ imbarazzata.

-E’ già, sono qui. Diciamo che forze maggiori mi hanno convinto. Una la conosci e l’altra te la presento ora. Lei è Julia, la mia migliore amica. Julia, lui è Niall.

La mora si fece avanti e mi strinse la mano.

-Piacere di conoscerti Niall.

-Piacere mio, grazie per averla convinta a venire.

-Figurati, l’avrei portata di peso se fosse stato necessario!- sorrise.

-Ragazzi, venite qui, abbiamo ospiti!- mi decisi a chiamare i ragazzi, che a quanto pare non si erano accorti di loro.

-Ehi Evelyn! Sei venuta alla fine!- esordì Harry avvicinandosi e abbracciandola, scoccandole poi un bacio sulla guancia. Ok. Si era condannato a morte.

-Sapevo che non mi avresti deluso! Ciao Evy!- disse Liam, facendole un gesto con la mano per salutarla.

-Wow piccola,che piacere rivederti!- disse Zayn e pure lui finì sulla mia lista nera.

-Ciao ragazza che ha tentato di smontarmi e c’è quasi riuscita! Come stai?- disse Louis.

-Bene dai, siete stati fantastici finora, complimenti.- sorrise lei. O meglio mi sorrise, perché mentre parlava si era voltata verso di me, arrossendo quando i nostri occhi si erano incrociati. Quella ragazza era un enigma. Continuava ad ammiccare a Harry, però non la smetteva di lanciarmi occhiate imbarazzate.

-Ragazzi lei è Julia, la mia migliore amica.- si decise a dire presentando la sua amica dopo che questa le aveva dato una leggera gomitata sulla schiena.

-Piacere di conoscerti. Ragazzi, dobbiamo ammetterlo, le italiane sono veramente bellissime.

-Harry ti conviene tacere. Io sono polacca e lei è italo-inglese!

Vidi Harry fare una faccia imbarazzatissima. Julia 1- Harry 0. Quella ragazza mi stava simpatica.

-Harry tranquillo, lo prendiamo comunque come un complimento, tanto lei vive qui da più di 10 anni e io sono nata e cresciuta qui, tranne per un paio di anni, ma ero talmente piccola che nemmeno me lo ricordo!- vidi Evelyn sorridere al riccio e il sangue mi ribollì nelle vene.

Sfortunatamente in quel momento rientrò Paul che ci ributtò sul palco.

-Niall, aspetta.- Mi chiamo e mi riavvicinai, infischiandomene di Paul che continuava a urlare.

-Dimmi- le sorrisi.

-Grazie. Scusami per oggi a colazione, ma di solito non accetto regali dagli sconosciuti. Però questa volta sono davvero felice di averlo fatto.- mi si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla guancia. Bella e dolce. Ok, posso affermare con sicurezza che mi sono innamorato.

-Grazie a te per essere venuta, e mi ritengo veramente fortunato che tu abbia accettato il regalo di questo sconosciuto irlandese.- le lasciai a mia volta un bacio sulla guancia e raggiunsi i ragazzi sul palco.

Quello scambio di battute mi aveva dato una carica incredibile e ora avrei decisamente spaccato i culi.  Era il momento giusto per la mia sorpresa. 

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Capitolo 7
*** Balla come sei bella, lasciati andare, non ti fermare! ***


7°: Balla come sei bella, lasciati andare, non ti fermare!
 

Ma che mi era passato per la testa? Avevo dato un bacio a Niall.

Un innocente bacio su una guancia, che ti ha mandato lo stomaco in subbuglio, il cervello in tilt e palpitare il cuore. Ora ci credi o no ai colpi di fulmine?

Colpo di fulmine? Non poteva essere. Certo ero una sognatrice, ma non fino a questo punto. Non poteva essere. Era solo emozione, niente di più.

-La smetti di toccarti la guancia e sbavare? Fra un po’ allaghi il palco, chiuditi quella bocca e ammetti che sei tombèe amoreuse!

-Lascia stare il francese ti prego. E poi non posso essermi innamorata. Lo conosco da stamattina.

-Almeno abbiamo fatto un passo avanti e non dici più che è una star internazionale e non può innamorarsi di una ragazza mediocre come te, cosa che non sei, solo che non te lo vuoi far entrare in quel cervellino bacato che ti ritrovi.

- Juls smettila dai. Sai che ho ragione.

-No, questa volta non hai per niente ragione. Anche perché te l’ha detto pure uno dei suoi migliori amici.

In quel momento sentii Niall schiarirsi la voce e annunciare la prossima canzone, nonché l’ultima del concerto.

-Questa è per una Directioner speciale, che ho incontrato stamattina e mi ha stupito per la sua calma. Questa è “Back for You”.

Mentre parlava si era voltato verso di noi e aveva puntato i suoi zaffiri nei miei. Non era possibile. O forse sì?

Ammettilo. Ora ci credi eccome ai colpi di fulmine.

Già. Ora ci credevo. Ma la paura è sempre più forte della comprensione.

Sorrisi a Niall e una lacrima mi rigò il viso. Quella canzone era stupenda. Ed era una promessa a quanto sembrava.

-Juls. Hai ragione. Mi sono innamorata. Peccato che io non possa farlo. Non con lui. Sarebbe sbagliato.

-Smettila di cagarti in mano. Sei forte e lui è un ragazzo come un altro, come tanti altri e come tale si comporterà con te.

-Vive a Londra. E gira il mondo. Il suo lavoro lo tiene sotto i riflettori di tutta la terra. Non sono sicura che potrebbe funzionare.

-Invece funzionerà, se lo vuoi, se lo volete. Prenditi tempo. Conoscilo e poi decidete insieme.

Insieme. Quella parola suonava come una melodia nelle mie orecchie, ma al tempo stesso mi spaventava. Era come il canto di una sirena per un marinaio. Mi chiamava, ma al tempo stesso poteva portarmi al naufragio. E io non volevo naufragare. La paura si impossessò di me e non seppi che fare. Solo le braccia della mia mora amica riuscirono a calmarmi e farmi riprendere, almeno in parte. Il concerto era finito, i ragazzi si stavano inchinando davanti al pubblico delle Directioners urlanti.

Quando i ragazzi rientrarono si fiondarono nei loro camerini per cambiarsi e farsi una doccia veloce, visto che erano tutti sudati.

-Aspettami, 10 minuti e sono di nuovo da te. Fate come se foste a casa vostra.- ci aveva detto Niall prima di darmi un bacio sulla guancia e fiondarsi nel suo camerino.

Ci sedemmo su uno dei divanetti della saletta comune e aspettammo che i ragazzi fossero pronti. Mi ero alzata per prendermi qualcosa da bere, quando sentii una mano appoggiarsi sul mio sedere.

-E’ da stamattina che aspettavo per farlo. Hai un fondoschiena da urlo, ragazza.- la voce di Harry mi giunse alle orecchie congelandomi per un paio di secondi, nei quali la mano del riccio rimase lì. Poi il sangue cominciò a ribollirmi nelle vene e voltandomi di scatto, lasciai il segno delle mie cinque dita sul viso del ragazzo dagli occhi smeraldo.

-Non permetterti mai più! Ma chi diavolo ti credi di essere? Solo perché ti chiami Harry Styles non hai il diritto di andare in giro a palpare i sederi delle ragazze che manco conosci!- urlai , incazzata come non mai.

-Harry porca di quella puttana! Io giuro che ti taglio le mani se ti avvicini di nuovo! Ma che cazzo hai nel cervello, segatura?-

Niall aveva assistito alla scena ed era scattato subito, avvicinandosi a me.

-Ma che cacchio vuoi Horan? Capisco lei che si incazza, ma tu che centri? Nemmeno fosse una tua proprietà!

-Sai, fino a prova contraria le persone non sono proprietà, per prima cosa. E poi sinceramente non sopporto chi manca di rispetto agli altri, dovresti saperlo.- Niall era arrossito mentre parlava, ma non per imbarazzo o altro. No, no, era altamente incazzato!

-Ok, ok. Senti Evelyn scusa, sono stato un maleducato, mi dispiace. Posso offrirti qualcosa da bere per farmi perdonare?- mi disse il riccio. Io ero ancora incavolata nera, ma avevo visto il dispiacere nei suoi occhi e acconsentii.

-Ma Niall viene con noi. Sai, non mi fido di chi allunga le mani in quel modo, neanche se mi chiede scusa.

Niall mi sorrise e mi prese per mano. Julia era sparita dopo l’arrivo di Zayn e Louis, mentre Liam era tornato subito in hotel perché aveva mal di testa. Così io, il biondo e il riccio uscimmo dall’arena e ci dirigemmo verso l’hotel, fermandoci nel bar all’entrata.
Quella sarebbe stata una lunga nottata, me lo sentivo.  

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Capitolo 8
*** Stay light! ***


8°: Stay light!
 

Pov Niall

-Allora Evy, che posso offrirti?- disse Harry dopo che ci fummo seduti al bancone del bar.

-Qualcosa di leggero. Lasciami pensare due minuti. Tu Niall? Che prendi?

Harry fece uno sguardo scocciato, mentre io le sorrisi. Era stupenda, mentre continuava a squadrare le bottiglie di alcolici disposte in fila su una mensola dietro al bancone.

-Io prendo un birra, non mi và di ubriacarmi.- dissi e la vidi sorridermi.

Smettila di sbavare idiota.

Mica è colpa mia se ha il sorriso più bello del mondo.

-Allora due birre e per te?- parlò di nuovo Harry, distraendomi dalla mia dolce visione.

-Uhm…  Io opto per un Jack, non voglio esagerare.- rispose con calma la castana.

-E tu il jack daniel’s lo chiami leggero?- fece Harry sconvolto. Pure io la guardavo stranito.

- Sì, perché?

-Ma è whiskey!- dissi leggermente sconvolto.

-E allora? Stasera ho bevuto solo una birra, quindi il jack non è così pesante.

-MA TU SEI PAZZA! Niall questa beve più di noi 5 messi insieme!

Il riccio non aveva tutti i torti, però lei sembrava veramente sicura. Quindi alzai le spalle e feci segno al barista di portarci le ordinazioni.

Parlammo con lei del più e del meno e così scoprii altre cose su di lei. I suoi erano abbastanza benestanti e suo padre era il capo di una cantina e aveva parecchi rapporti con l’estero, e proprio grazie al suo lavoro aveva conosciuto la madre di Evelyn. Inoltre aveva una sorella più grande.

-Quindi siete le classiche figlie di papà?- chiese Harry guadagnandosi l’ennesima occhiataccia della serata. Certo che era proprio fuso. Lei continuava a bere birra e whiskey parlando e anche noi, eppure eravamo tutti e tre ancora abbastanza sobri.

-No. Difatti odiamo che i nostri genitori ci paghino molte cose. Non gli chiediamo mai soldi e tutte e due abbiamo iniziato a lavorare all’età di 16 anni, nei week-end, giusto per non pesare più di tanto sulle spalle dei nostri genitori. – disse Evy, lasciando alquanto sconcertato Harry e piacevolmente sorpreso me.

-Davvero? È una cosa fantastica. Che lavoro fai?

-Durante l’anno scolastico faccio la cameriera in un ristorante nei week-end e in estate faccio anche la babysitter.

-Immagino ti piacciano i bambini.

-Sì. Anche perché mi vedo ancora bambina anche io e spesso i bambini mi capiscono meglio dei grandi. Nella loro semplicità colgono ogni minimo cambiamento e con i loro gesti riescono a farti tornare il sorriso.

-Sono d’accordo. Noi facciamo da babysitters a Lux!- disse Harry facendola sorridere.

-Oh, lo so. Infatti credo che quella bimba sia veramente fortunata, sembrate veramente dolci con lei nelle foto.

-Lo siamo. L’adoriamo.- dissi pensando a quella piccola che per noi era diventata come una sorellina di cui occuparci in ogni momento libero. Evelyn sorrise alle mie parole e si mise a fissarmi negli occhi. I suoi occhi stupendi erano solo miei. Quel gioco di sguardi stava durando da tutta la sera, e la cosa mi piaceva. Forse lei era interessata, come lo ero io.

-Si è fatto tardi, è meglio che vada. Domani ho il treno presto e non posso perderlo. Grazie per la bevuta Harry. Addio ragazzi.- riprese la sua borsa e fece per alzarsi.

ADDIO? No, no e poi no.

-Come Addio. Ehi bionda, che ti credi. La prima volta che te ne torni a Londra tu esci con noi! E poi domani se non ti dispiace vi accompagniamo noi in stazione. Due belle fanciulle non possono mica andarsene in giro da sole.- la bloccò Harry.

-Non credo sia il caso, e poi sappiamo cavarcela, non ti preoccupare.- disse lei imbarazzata.

-Per una volta il riccio ha ragione. E poi possiamo sempre sentirci per face book o twitter.- dissi per cercare di convincerla.

-Ma non è necessario. E poi vi ho già tormentanti abbastanza e domani dovrete partire presto anche voi per la prossima tappa del tour.

-Tu non preoccuparti. Tieni, questo è il mio numero. Puoi chiamarmi quando vuoi.- Harry le passo un biglietto con scritto il suo numero. Cazzo! No! Dovevo farlo io!

-Ok, ok. Sei veramente cocciuto riccio. Dammi il telefono dai, così ti do il mio di numero.- cosa? No, qui sta andando tutto per il verso sbagliato.

-Cacchio, l’ho dimenticato nella giacca. Senti lascialo a Niall, così ti da anche il suo e poi me lo passa lui.- riccio, hai riguadagnato tutto il mio affetto.

- Tieni, Dammi il tuo, così ti salvo il mio numero.- le sorrisi, passandole il mio iPhone e lei mi passo il suo Nokia.

- Bello, io sto coso non lo so usare.- la vidi guardare scettica il mio telefono e dopo averle scritto il mio numero l’aiutai, visto che Harry si era allontanato con una scusa.

Le ridiedi il telefono e senza nemmeno pensarci le chiesi.
- Ti posso accompagnare fino alla tua camera?- quando mi resi conto di quello che avevo detto il mio viso passò velocemente dal bianco al rosso peperone. Anche lei era imbarazzata.

-Cioè, sempre se ti va…- mi affrettai ad aggiungere, e lei mi disse…  

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Capitolo 9
*** Revelations ***


9°: Revelations
 

Pov Evy

-Ok, vieni dai.- risposi al biondo che era diventato bordeaux. Non che il mio viso fosse meno rosso del suo, ma cercavo di mantenere un certo autocontrollo. I giochi erano fatti, avevo il suo numero.

-Perfetto! Cioè molto bene, andiamo.- si passò una mano tra i capelli imbarazzato e mi sorrise.

Ma poteva veramente esistere un sorriso più bello di quello? Evelyn ripigliati prima di fare una delle tue figure di cacca.

-Allora. Tu e Julia siete amiche da molto?- voleva rompere il ghiaccio, dolce.

-Sì bè, ci siamo conosciute in terza elementare, eravamo in classe insieme, nonostante lei abbia un anno in più di me.

-E’ stata bocciata?

-No, no. Ma alle elementari tendono a mettere nella classe inferiore i bambini che arrivano da altri stati e non sanno parlare italiano. La cosa divertente è stata che nel giro di sei mesi lei lo parlava meglio di me.

Rise -Sì, davvero buffo. Quindi è da un bel po’ che siete amiche!

-In realtà siamo veramente amiche da quattro anni. Alle elementari tendevamo ad evitarci, alle medie eravamo in classi differenti e alle superiori ci siamo unite veramente, perché siamo finite di nuovo in classe insieme e siamo riuscite a conoscerci meglio. Siamo completamente differenti, e forse è per questo che ci capiamo al volo e ci sosteniamo a vicenda.

-Le vuoi veramente bene.

-Già. È sempre stata la mia partner in crime in questi ultimi anni.- sorrisi ricordando tutte le cavolate e i momenti che avevamo condiviso io e la mora.

-Un po’ come me e i ragazzi. Da quando ci siamo conosciuti e uniti a x-factor. Ci siamo sempre sostenuti, ci siamo conosciuti e legati. Ne abbiamo passate di tutti i colori insieme. Se qualcuno mi avesse detto prima che sarebbe successo tutto questo non gli avrei mai creduto.

-Immagino. È sempre così quando la nostra vita cambia in meglio. Io odio i cambiamenti repentini e in meglio. Perché il disastro è sempre dietro l’angolo.

-Sei un pochino pessimista.

-Un pochino? Sono molto pessimista. Anche se in questo momento sto comportando esattamente all’opposto di come farei di solito. Diciamo che il positivismo sta iniziando a fare una piccola breccia in me.

-In che senso?- mi guardò leggermente stranito.

-Che se avessi seguito la mia parte razionale, quella pessimista, non sarei mai venuta al concerto e non avrei mai accettato di uscire con te e Harry. E in più non ti avrei dato quel bacio a stampo. Insomma, non mi sarei scoperta, anzi mi sarei nascosta il più velocemente possibile. Sinceramente però sono felice di averlo fatto, anche se ora ho paura.

-Paura di cosa? Non siamo mica dei mostri?- rise- e poi sinceramente anche io mi sono comportato in maniera completamente diversa dal solito, ma veramente, mi hai smosso qualcosa dentro. E spero vivamente di riuscire a rimanere in contatto con te. Mi piacerebbe conoscerti meglio. Anche perché mi sono reso conto che sei una ragazza speciale. Ti sei aperta tantissimo con me, soprattutto in questo momento, e mi conosci da poche ore.

-Già, questa è un’altra cosa strana. Eccoci, siamo arrivati, questa è la mia stanza.

-Posso seguirti su Twitter e richiederti l’amicizia in face book? O è chiedere troppo.

-Passami quel micro pc che tu chiami telefono. Su twitter ti seguo già e per face book domani ti accetto l’amicizia, appena riuscirò ad accendere il portatile.

Con il suo aiuto feci quello che avevo detto e poi lo salutai. Lui si voltò per andarsene, mentre io aprivo la porta della mia stanza. Stavo per entrare, quando le sue mani mi fecero voltare e le sue labbra si poggiarono delicatamente sulle mie, in un leggero bacio a stampo. In quel momento non so cosa mi permise di rimanere in piedi, in me si scatenò la terza guerra mondiale, cuore e cervello erano andati in tilt.

-Scusa, non so che mi è preso, ho seguito l’istinto.

-Taci. Hai fatto più che bene. Ora però devo andare. Ci vediamo domattina.- gli lasciai a mia volta un bacio a fior di labbra e poi, veloce come la luce, mi infilai in camera, buttandomi sul letto affianco alla mia amia che già dormiva beata.

Continuavo a toccarmi le labbra sorridendo come una deficiente e solo dopo un paio di minuti mi accorsi del pezzo di carta che era sotto la mia testa, era un messaggio della mia amica che mi diceva che la mattina dopo i ragazzi ci avrebbero accompagnate alla stazione e che lei aveva molte cose da raccontarmi e voleva sapere tutto sulla mia serata con il riccio e il biondo.

Sì, ne avevamo decisamente molte da raccontare.  

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Capitolo 10
*** Ritorno a casa ***


10°:Ritorno a casa.
 

-Ben svegliata inglesina!

-Buon salve Juls. Dovevi proprio svegliarmi?

-Sì, se non vuoi perdere il treno! E poi devi raccontarmi qualcosa o sbaglio?

-Sì, lo so, ma anche tu devi raccontarmi qualcosa!

Ridemmo e finalmente ci alzammo. Mentre ero in bagno ne approfittai per raccontare tutto alla mia amica e poi attesi che anche lei parlasse.

-Oh, smettila! Ok, ok, ora ti racconto, basta che la smetti di guardarmi con quegli occhioni da cucciola!

-Parla!

Pov Julia

Flashback

Dopo il concerto Louis e Zayn mi avevano chiesto se mi andava di andare in un pub a bere una cosa. Evelyn era insieme a Niall e quindi accettai.

-Bene ragazza. Che ci racconti?

-Che dovrei raccontarvi, Louis?

-Oh, non lo so, da dove arrivi, come mai sei in Italia, come hai conosciuto Evelyn o quello che vuoi tu?

-Conosco Evelyn da quando sono arrivata qui, ma siamo amiche da quattro anni, ovvero da quando abbiamo iniziato le
superiori. Siamo agli antipodi, se devo dire la sincera verità mi chiedo ancora come facciamo ad essere amiche, visto che abbiamo un modo di vedere le cose completamente differente.

-In che senso? Cioè, non è così strano, anche noi abbiamo caratteri molto differenti, però siamo comunque molto uniti.

-Lei è una sognatrice e al tempo stesso una grandissima pessimista. Io invece sono quella razionale, con i piedi per terra. Però riusciamo ad andare d’accordo, litigando ogni due minuti per ogni minima cavolata.

I ragazzi mi avevano guardati un po’ straniti.

-Non guardatemi così, per noi è normale, litighiamo e poi ci mettiamo a ridere come matte rendendoci conto che è una cavolata. A voi non succede?

-Sì, in effetti tra di noi è successo un paio di volte.- mi rispose Louis.

-Ma toglimi una curiosità. Quante lingue parlate correttamente tu e Evelyn?- chiese Zayn.

-Io parlo polacco, italiano e inglese correttamente e abbastanza bene il francese e il tedesco. Evelyn invece parla perfettamente l’inglese, l’italiano e conosce il tedesco e il francese come me. Inoltre ha una piccola base di spagnolo, sua sorella glielo ha insegnato dopo che si è laureata.

-Figata! Potreste fare le interpreti.

-Ehm.. No. Non è la strada che abbiamo scelto. Evelyn potrebbe anche, visto che non è ancora decisa su cosa studiare dopo la maturità. Ma io no.

-Sei decisa insomma. Cosa vorresti studiare?

-Giurisprudenza. Ma non in Italia.

-E Evelyn?

-Per ora parla di iscriversi alla facoltà di lettere inglese. Ama la letteratura e vorrebbe farla diventare il suo lavoro.

-Forte.

La serata continuò tra le chiacchere e tra una birra e l’altra eravamo tutti e tre abbastanza alticci, e Grazie a quello stato di allegria Louis aveva iniziato a farsi più audace. Povero, non sapeva cosa lo aspettava.

-Ma lo sai che sei proprio bella?- mi sussurrò in un orecchio ad un certo punto.

-Sì, non serve che tu me lo dica.- la sua faccia era pazzesca e Zayn che non aveva sentito nulla si rese comunque conto di quello che era successo e iniziò a ridere come un matto.

-Louis, non c’è trippa per gatti!

Il ragazzo non demorse e ritornò all’attacco.

-Sei un osso duro insomma. Ma pure io sono tosto se voglio qualcosa.

-Sai, io non sono un oggetto. E se anche lo fossi, mi dispiace, ma sono già impegnata.- sorrisi malevole e vidi Zayn che per poco si strozzava con la birra che stava bevendo.

-Ovvero?- Louis non ci capiva nulla.

-Ma sei tardo allora. Ho già un ragazzo, sono felicemente impegnata da quasi un anno!

Louis si allontano, deluso.

-Eddai, non fare quella faccia! Possiamo comunque essere amici o meglio, conoscenti!

-Manco amici?

-Per diventare amici ci vuole tempo, prima bisogna conoscersi. Io e Evelyn ci abbiamo messo quasi due anni!

-Perfetto. Allora saremmo conoscenti!

Risi a quell’affermazione e dopo poco decidemmo di tornare all’albergo. Lasciai i ragazzi nella hall e mi diressi nella mia stanza che era ancora vuota.

Fine Flashback

Pov Evy

-Wow, Juls, non ti smentisci mai! Comunque ora andiamo. I ragazzi ci aspettano.

-Come ci aspettano?

-Harry e Niall hanno insistito per accompagnarci alla stazione. Non sono riuscita a dirgli di no.- feci una faccia da cucciola.

La mia amica sbuffo e poi mi rispose.

-Ok, Ok. Ora però andiamo. Rischiamo di perdere il treno.

Uscimmo dalla stanza e raggiungemmo la hall. 

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Capitolo 11
*** Stalker problem ***


11°: Stalker problem
 

Pov Evy

Era passato un mese da quel fantastico 19 maggio. La scuola era finita, le vacanze estive erano iniziate e io e Juls continuavamo a sentirci con i ragazzi. Niall mi scriveva giornalmente e la cosa non  poteva che farmi piacere.
Anche quella mattina mi ero alzata tardi, alle 2 del pomeriggio, ma non per mia volontà, ma a causa del mio Nokia che squillava insistentemente.

-Chiunque tu sia sappi che stai per morire di morte lenta e dolorosa per avermi svegliata a quest’ora!- risposi senza nemmeno guardare chi era.

-Quella che rischia di morire lentamente e dolorosamente sei tu! Tieni giù le mani dal mio ragazzo stupida oca italiana. Lui è solo mio.- quella voce femminile, che parlava in inglese, mi fece trasalire, svegliandomi completamente.

-Cosa? Ma chi sei e di chi stai parlando? Guarda, mi dispiace, ma credo che tu abbia sbagliato numero.- cercai di farla ragionare. MA sta pazza che voleva da me?

-Non fare la finta tonta. Niall è solo mio, MIO, hai capito. Quindi se non la smetti di girargli attorno giuro che te la faccio pagare. Sei solo una sciacquetta qualunque che non vale nemmeno un’unghia della sottoscritta. Nel giro di qualche giorno anche Niall se ne accorgerà e troncherà, anche perché  mio.

Wait. Che cavolo stava dicendo sta cosa venuta fuori dall’Uzbekistan?

-No, scusa, ma che stai dicendo? Niall è solo un mio amico, e io lo sento quando mi pare e piace.

-Invece no carina. Lui non ha niente a che vedere con te, ora sparisci dalla vita del mio ragazzo. Altrimenti ricordati che te la farò pagare.- chiuse la chiamata senza darmi la possibilità di replicare.

Perché stava succedendo tutto questo? Lo sapevo, dovevo fidarmi del mio istinto e non legarmi a quel biondino. Ma ora che so come stanno le cose non voglio più avere nulla a che fare con lui.

Presi il portatile e scrissi subito una mail a Niall:

“So che sei una star a livello internazionale, ma questo non ti da il diritto di fare quello che ti pare. Ti costava tanto dirmi che avevi una ragazza? Ti costava tanto essere sincero con me? Non ho intenzione di essere insultata e minacciata nuovamente a causa tua. Tu, Niall James Horan, per me non esisti più. Sparisci dalla mia vita.”

Premetti il tasto invio. Ora potevo solo rifugiarmi in camera mia e nascondermi sotto le lenzuola fino al mattino seguente. Non volevo più uscire da quella stanza.

Pov Niall –Quella stessa mattina.

Ci mancava solo questa. Una tipa si è fissata con me, mi sta perseguitando da settimane. Il bello è che non so nulla di lei. So che minaccia tutte le mie amiche e che scrive sulla sua pagina face book che stiamo insieme. Il tutto perché l’ho abbracciata dopo un concerto. Non mi ricordo nemmeno di averlo fatto, tra l’altro. Ora però ci penserà Paul a sistemare tutto.

-Paul, voglio che scopri tutto il possibile su questa ragazza. Non può continuare così. Ha minacciato pure mia cugina. La situazione deve essere risolta al più presto.

-Lo so biondo, farò tutto il possibile per bloccarla. Per ora so che sta a Londra. In un paio di giorni saprò altro.

-Grazie Paul, sei un grande. Ora vado, devo sentire Evelyn.- sorrisi, congedandomi e andando nella mia stanza. Avevo scatenato le battutine di tutti i ragazzi, ma non me ne importava, volevo solo sentirla. Non la vedevo da quel 20 maggio, nonostante ci sentissimo tutti i giorni.

La mia casella mail era piena, ma appena la aprii vidi che c’era un suo messaggio.

“So che sei una star a livello internazionale, ma questo non ti da il diritto di fare quello che ti pare. Ti costava tanto dirmi che avevi una ragazza? Ti costava tanto essere sincero con me? Non ho intenzione di essere insultata e minacciata nuovamente a causa tua. Tu, Niall James Horan, per me non esisti più. Sparisci dalla mia vita.”

Cosa?  No, non poteva essere. Io non sono fidanzato e poi con lei sono sempre stato sincero!

Insultata? Minacciata? Oh, no. Quella pazza aveva contattato anche lei. No, no e no!

Che faccio ora? Io non voglio perderla!

Ok. Calmiamoci e ragioniamo…

Sì, so che fare.

Pov Evy

Il mattino seguente mi alzai controvoglia. Avevo dormito malissimo e solo una boccata d’aria sarebbe riuscita a rimettermi in sesto. Mi vestii velocemente, mettendo i pantaloncini della tuta e una canotta, raccolsi i capelli in una coda spettinata e misi le scarpe da ginnastica e gli occhiali da sole. Misi il telefono in tasca e presi l’iPod.

-Io esco! Vado a camminare, non so quando torno!- urlai uscendo di casa.

Peccato che qualcuno aveva deciso di fare un’improvvisata, in questo momento non molto gradita.

-Tu! Che ci fai qui?

Il biondo alzò la testa puntando i suoi zaffiri nei miei pezzi di oceano. 

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Capitolo 12
*** I try to talk with you, because I want you ***


12°: I try to talk with you, because I want you.
 

Pov Niall

Ok. Facciamo un po’ di mente locale. Sono seduto sul sedile di un aereo per l’Italia. Il tutto solo per lei. Lei. Mi ha cambiato. Dal codardo che ero ora mi sto trasformando. Evelyn. Il mio unico pensiero da un mese a questa parte. L’unico motivo che mi ha spinto a mollare tutto e volare in un altro stato. Perché? Perché mi sono innamorato. È l’unica spiegazione. Non l’avrei mai fatto per nessun’altro. Sono convinto che lei sia la mia musa.

E rischio di perderla a causa di una persona ignobile. Non voglio nemmeno pensarci. Non so cosa potrei fare senza di lei.
Perché le persone sono così crudeli? Questo è ciò che odio del mio lavoro.

-Avvertiamo i gentili passeggeri che stiamo per atterrare. Vi preghiamo di allacciare le cinture e rimanere ai vostri posti.

La voce metallica mi risveglia dai miei pensieri. Ci sono. Ora devo combattere.

Pov Evy

-Tu! Che ci fai qui?

Il biondo alzò la testa puntando i suoi zaffiri nei miei pezzi di oceano.

No, questa volta non mi avrebbe fregata. Questa volta i suoi occhi non mi avrebbero soggiogata. Anche se sembrano così tristi.

Evy, smettila. Ricordati quello che ti ha fatto.

Giusto.

Riprendo a camminare, superandolo tenendo la testa bassa.

È un attimo. La sua mano stringe la mia, costringendomi a fermarmi e voltarmi.

-Lasciami spiegare.- il suo tono non ammette repliche, ma non sa con chi ha a che fare.

-Cosa? Cosa mi devi spiegare? Che sei un bugiardo, che mi hai mentito per tutto questo tempo? No, grazie, faccio volentieri a meno delle tue parole.

-E’ così allora, salti subito alle conclusioni, non mi lasci nemmeno la possibilità di difendermi. Non credevo fossi così. Credevo che ci tenessi alla nostra amicizia.

-Come,scusa? Io che non ci tengo alla nostra amicizia? Ma stai scherzando? Tra i due non sono io quella che non ha detto di avere una ragazza. Io non so come la pensi tu, ma per me la fiducia viene prima di tutto e tu hai tradito la mia. E poi puoi avere altre 100, 1000 ragazze come me, tranquillo, prima o poi qualcuna ci cascherà, non ti preoccupare. Ora sparisci, per favore! Mi fai schifo, non voglio più vederti!- urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo. Mi aveva delusa.

-Se è questo quello che credi e che vuoi. Ma sappi che ti stai sbagliando.

-VATTENE! SMETTILA E VATTENE!

Lo vidi voltarsi e salire su una macchina nera, sgommando via, sparendo dietro ad una curva.

E in quel momento crollai.  

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Capitolo 13
*** Complotti ***


13°: Complotti!
 

Pov Juls

Come non detto. Sono appena tornata casa di Evy. È passata una settimana da quando Niall è venuto a parlarle e lei non la smette di piangere, è a terra. Eppure non vuole ancora ammettere che lo ama. Cioè, lo ha mandato a quel paese e si sente in colpa, ma a causa del suo stupido orgoglio non vuole prendere quel cavolo di telefono per sentirlo.

Ero comodamente seduta sul divano quando il campanello del mio appartamento iniziò a suonare insistentemente.

-Arrivo, arrivo, datevi una calmata! LOUIS?-  che ci faceva Tomlinson di fronte a casa mia, non doveva essere a Londra?

-Tu devi fare qualcosa! Lei deve parlargli! Noi siamo nella merda! Il concerto è fra due giorni e lui non vuole uscire da quella cazzo di camera!

-Rallenta! Smettila di parlare per telegrammi ed entra.

Lo feci accomodare in cucina e, mentre preparavo il tè, lui riprese a parlare.

-Devi parlare con Evy. Dille di chiamare Niall. Si è chiuso in camera da quando è tornato dall’Italia e non ne vuole sapere di uscire. Inoltre fra due fottutissimi giorni abbiamo un concerto e lui non ha la minima intenzione di parteciparvi. È innamorato di lei, ormai lo abbiamo capito tutti. Perché nessuno può continuare a stare male così dopo che una ragazza lo ha mandato a fanculo in quel modo!

-Ok. Fermati un attimo. Che sia chiaro, io non DEVO fare nulla. Poi sono affari loro, io non ho intenzione di mettermi in mezzo.- odio quando la gente cerca di obbligarmi a fare qualcosa.

-Julia, per favore. È importante. Io e i ragazzi non ne possiamo più di vederlo così giù.

-Sì, bè, non che Evy stia tanto meglio.- dissi tra me e me, forse con un tono di voce troppo alto.

-Come scusa?

-E’ una settimana che non esce di casa. Si è rintanata in camera sua e permette solo a me e a sua sorella di entrare. Si sente in colpa, ma al tempo stesso è talmente orgogliosa che non vuole prendere quel dannato telefono per chiamarlo.

-Come il biondo insomma. Ma solo noi ci siamo resi conto che questi due si amano e non possono stare l’uno senza l’altra?

-Ne sono consapevoli, fidati, solo che sono cocciuti.

-Hanno solo bisogno di una spinta.- il castano mi guardo con uno sguardo furbo.

-Ok, ti aiuto. Però sappi che lo faccio solo per la mia amica. Sono stanca di vederla così giù. Che idee hai?

-Che ne dici di un viaggietto a Londra?

-Certo, perché io riesco a convincerla a venire a Londra in meno di 48 ore?

-Esistono i voli low cost e le offerte last minute! E poi potreste sempre stare da sua nonna. Da come mi hai raccontato lo avete già fatto un paio di volte.

-Vero. Ma una volta lì? Non posso mica portarla di peso a casa vostra e chiuderla a chiave nella stanza del biondo. Per carità, ne sarei pure capace, ma non mi sembra una cosa fattibile.

-Li facciamo incontrare. Che ne so, io frego il telefono a Niall e le mando un messaggio e tu fai lo stesso con il suo.

-No, no, riconoscono il modo in cui scrivono i messaggi. Tu usi troppe abbreviazioni rispetto a Niall. Dobbiamo fare qualcosa  più d’effetto. Qualcosa che nessuno ha mai fatto per loro.

Mi fermai a pensare… Evy mi parla sempre di ciò che desidera… un ragazzo che non si limiti a scriverle messaggi o mail… qualcosa di più personale dice sempre…

-TROVATO! Una lettera!- urlammo all’unisono io e Louis, ridendo poi insieme.

Pov Louis

Che bella risata. Lei è bellissima. Nonostante tutto questa depressione di Niall mi avrà sì messo nei guai con i manager, ma mi è pure tornata utile per stare con lei. Forse sono finalmente riuscito a stupirla. Cioè, mi sono precipitato da lei, invece di andare da Evy direttamente. Spero che serva a qualcosa, sia per il biondo sia per me. Spero vivamente che Julia si accorga di me.  

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Capitolo 14
*** Let's talk! ***


 14°:Let’s talk
 


Pov Evy

-Juls, muoviti! Perdiamo l’aereo!

-Arrivo arrivo!

Come al solito sia io che la mia amica non avevamo senso della misura. Stavamo partendo per Londra, visto che mia nonna mi aveva lasciato casa sua dopo aver parlato con i miei, visto che doveva andare in Galles per 2 mesi per lavoro. Ovviamente, come al solito, me lo disse il giorno prima della partenza, perché è molto saggia, e così avevo costretto Julia a venire con me, non volevo proprio andare in quella città, che amavo, da sola.

Riuscimmo a prendere l’aereo per un soffio e passai le due ore di volo sonnecchiando, visto che in quei giorni non avevo dormito più di un’ora per notte.

-Evy, siamo arrivate. Siamo a Londra!

L’euforia della mia amica venne smorzata dalla mia faccia alquanto stanca.

-Stupendo. Non vedo l’ora di essere nell’appartamento di nonna, voglio la mia stanza e il mio bagno.

-Ma come? Io volevo uscire!

-Tu se vuoi esci, io me ne rimango a casa sotto le coperte.

Entrate nell’enorme appartamento mi fiondai nella mia camera, dove abbandonai le valige, per poi gettarmi sotto la doccia.

-Evy, sei sicura di non voler uscire? Dai, un caffè da starbucks e un po’ di shopping ti faranno bene.

-No, vai tu, tranquilla. Ci vediamo più tardi.

Sentii la mia amica sbuffare e poi la porta sbattere, segno che era uscita.

Quando uscii dalla doccia erano appena le 9 del mattino, così decisi di mettermi a fare un po’ di zapping. Ero talmente stanca che dopo un paio di minuti mi addormentai con la tv accesa.

Mi risvegliò lo sbattere della porta.

-Potresti anche darmi una mano sai!

Vidi Juls armata di borse e borsette entrare e corsi in suo soccorso, ridendo come una matta.

-Ma quanta roba hai comprato?

-Lo stretto necessario. Comunque guarda nella mia borsa, c’è una cosa per te.

La guardai un pochino scettica, e poi iniziai a rovistare nella sua borsa, dove trovai una busta con scritto il mio nome.

-E questa cos’è?

-Se leggi lo saprai.

“Ciao Evy.
So che non vuoi ne parlarmi ne tanto meno vedermi, ma ho bisogno di spiegarti, di farti capire che in questi pochi mesi sei diventata importante per me e che non voglio perderti per colpa di una sciocchezza, di un fraintendimento. So che sei qui a Londra, per questo ti sto scrivendo e sto affidando a questo pezzo di carta le mie sensazioni e emozioni, sperando che ti arrivi il prima possibile. Vorrei vederti e spiegarti. Vorrei dimostrarti che mi manchi. Oggi alle 15 sarò allo Starbucks di Trafalgar Square, ti aspetterò.
Tuo Niall”

-Te l’ha data lui?

Julia annui e io rilessi quelle poche righe, scritte a mano con una calligrafia un po’ incerta. Non sapevo che fare. Alzai lo sguardo sulla mia amica, che subito lesse la mia supplica silenziosa.

-Ti manca, sei stata male tutti questi gironi per lui, perché credi che ti abbia tradita. Dagli una possibilità. Vai, prendi un caffè insieme a lui. È l’unico modo che hai per capire se vale la pena continuare a stare male per lui o se invece la tua strada non combacia con la sua. Rischia, almeno non resterai col dubbio.

-E se invece scoprissi che è solo una presa in giro? Se lui non fosse li ad aspettarmi e rimanessi lì, sola?

-Non credo che lo farà. E in ogni caso ti toglieresti il dubbio.

Mi misi a riflettere. Juls aveva ragione, ma io avevo paura. Paura di continuare a stare male per quel biondino che era entrato come una meteora nella mia vita.

-Allora? Che hai intenzione di fare? Sono già le due e mezza e per arrivare a Trafalgar ti ci vuole mezz’ora abbondante, visto il traffico.

-Vado a cambiarmi.

Corsi in camera e mi vestii velocemente, presi la borsa e corsi alla prima fermata della metro. Dovevo vederlo, dovevo capire e quella era l’unica occasione che avevo.

Arrivai davanti a Starbucks con 5 minuti di ritardo. Speravo vivamente che non se ne fosse andato.

Entrai e iniziai a cercare quegli occhi in mezzo a tutti i tavoli, finchè non lo vidi nell’angolo più nascosto della stanza, con la testa voltata verso la vetrata, mentre si torturava le mani.

-Ciao.- mi sedetti di fronte a lui, tenendo il capo basso.

-Sei arrivata. Pensavo che mi avessi dato buca.

-Non avrei potuto.

Calò un silenzio imbarazzato, nessuno dei due aveva il coraggio di affrontare il discorso.

-Devo chiederti scusa. Non dovevo essere così dura quel giorno, dovevo lasciarti spiegare. Mi sono lasciata guidare dalla rabbia e dalla tristezza.

-La colpa è anche mia. Sarei dovuto rimanere, invece sono stato un codardo, piuttosto che affrontare la tua rabbia ho preferito
andarmene. Sono stato uno stupido.

-Non ti ho lasciato parlare, quindi la colpa è stata anche mia. Tu sei volato da Londra all’Italia solo per parlarmi, per chiarirti con me, e io ti ho preso a pesci in faccia. Scusa.

-Quella ragazza mi ha creato un sacco di problemi. Ha fatto a tutte le mie amiche, pure a mia cugina, la stessa cosa che ha fatto a te. E io non la conosco nemmeno. Mi sono sentito una merda per come ti ha trattata. Odio questo lato del mio lavoro. Rischio sempre di far allontanare da me le persone a cui voglio più bene.

-L’importate è sapersi chiarire Niall. E tu lo sai fare. Io non so come fai. Se fossi stata al posto tuo mi sarei rifiutata di fare quello che hai fatto tu.

Strinsi la sua mano e finalmente mi decisi ad alzare il mio sguardo sul suo, sorridendogli. Lui ricambiò il mio gesto e strinse la mia mano.

-Allora mi perdoni?- chiesi inclinando il capo e spalancando gli occhi nello sguardo più dolce che potessi fare.

Lui rise e poi mi rispose –Solo se tu perdoni me!

Annuii e scoppiai a ridere.

-Che ne dici di andare a farci una passeggiata? Ho ancora un’oretta libera prima del concerto, e mi piacerebbe passarla con te.

Accettai e, dopo che ebbe pagato, uscimmo dal bar. Mentre camminavamo mi prese per mano.

-Stasera verrai al concerto? Metto in lista te e Julia.- puntò i suoi zaffiri nei miei.

-Non so.- iniziai a prenderlo in giro.

-Non iniziare come quando eravamo in Italia!- subito scattò come una molla e io iniziai a ridere.

-Ok, ok, verremo!

-Bene, alle 8 Paul sarà sotto casa vostra ad aspettarvi.- mi strinse in un abbraccio, mentre io continuavo a ridere.

Erano ormai le 8 meno un quarto e io e Julia eravamo ancora in intimo. Forse dovevamo darci una mossa.

-Juls! Paul sarà qui a minuti! Muoviti!

Indossai i leggins e una maglia lunga fino a metà coscia, per poi fiondarmi in bagno a pettinarmi e mettermi una riga di matita e mascara.

Stavo finendo di legarmi i capelli quando suonarono alla porta.

Paul era sempre fin troppo puntuale! Infilai le ballerine e richiamai Julia per l’ultima volta, per poi raggiungere l’uomo che ci porto in fretta e furia allo stadio dove si sarebbe tenuto il concerto.

-Finalmente! Pensavamo vi foste perse!

-Ciao anche a te Harry, è sempre un piacere rivederti!- gli feci la linguaccia per poi salutare tutti gli altri. Mi ero accorta che mancava l’irlandese, così mi diressi verso i camerini singoli, fino a trovare il suo. Bussai e appena mi rispose entrai.

-Sì, Lou lo so sono in ritardo, ma cavolo…. Evelyn!- lo vidi farsi rosso come un peperone e gli sorrisi dolcemente.

-Guarda, gli altri sono di là che chiacchierano con Paul e Julia, quindi non sei poi così in ritardo. E poi non è niente confronto alla mia mezz’ora.

-Mi ero accorto che non arrivavi più, pensavo che avessi cambiato idea, Ma fortunatamente sei qui.

Finalmente mi decisi ad avvicinarmi, sedendomi su un divanetto  e incitandolo a fare lo stesso.

-Allora, pronto per spaccare i culi?

-Uhmm,,, Siii.- lo guardai di sottecchi, alzando poi un sopracciglio.

-NOOO!- dicemmo insieme, iniziando a ridere.

-Ogni volta è come la prima, me la faccio sotto. Ho sempre paura di deludere tutte quelle persone li fuori.

-Non lo farai. fidati, avete un’energia e una forza che sembra non esaurirsi mai. E poi ci sono i ragazzi a farti da sostegno!

-E ci sei tu.- lo guardai arrossendo.

-Non sai quanto sia importante per me averti qui. Mi hai stravolto. Mi dai un’energia nuova.

-Non esagerare. Sono solo un’amica.- anche se vorrei essere qualcosa di più, terminai la frase nella mia testa.

-Non sei solo un’amica. Tu sei molto di più. Tu sei l’unica che voglio. Sei il motivo per cui questa sera sono qui. Sei il motivo per cui sorrido.- prese un respiro profondo, prendendo le mie mani tra le sue.- Io mi sono innamorato di te!- disse tutto d’un fiato.

Come? Avevo capito bene? Lui era innamorato di me?

Continuava a guardarmi con quei suoi due zaffiri, impedendomi di ragionare. Non sapevo che dire.

-NIALL; FRA 2 MINUTI IN SCENA!- Louis entrò nel camerino urlando, risvegliandomi dallo stato catatonico in cui ero caduta. Li vidi uscire e mettersi in posizione per salire sul palco.

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Capitolo 15
*** Sometimes Love makes you fall ***


 15°: Sometimes Love makes you fall.
 


Ok. Lui mi ama. Cioè, mi ama, l’ha detto. E io?

Lo amo anche io. Amo vederlo ridere, amo quando si imbarazza e cerca di non farmelo vedere. Amo quando mi tiene per mano.
E ora che è su quel palco, che sprizza energia da tutti i pori lo amo ancora di più. È bellissimo vederlo dare il massimo per le sue fan, è perfetto.

-Evy? Tutto ok? Ti vedo pensierosa.

Volto lo sguardo sulla mia amica, diventando rossa come un peperone.

-Eh? Ah, sì, sì, tutto apposto.

-Se lo dici tu…- il suo sguardo scettico mi fa capire che non si fida, ma il fatto che lascia cadere il discorso mi tranquillizza.

Niall introduce “They don’t know about us”, e punta i suoi occhi nei miei. È una supplica, vuole capire cosa mi passa per la testa, se io provo le stesse cose che prova lui. E io lo so che ricambio i suoi sentimenti.  

Al termine del concerto i ragazzi tornano del backstage felici come non mai, è stato un successo.

-Juls, Evy! Cosa vi è sembrato del concerto?

-Perfetto come sempre Lou. Complimenti ragazzi!

-Evy, tu non dici nulla?

-Sono d’accordo, siete stati fantastici!

Cerco di evitare lo sguardo di Niall, che come me fa finta di niente di fronte ai ragazzi. Meglio così.

-Evy, domani che fate?

-Credo nulla. Dobbiamo ancora disfare le valige, quindi credo che passeremo la giornata a casa, perché, Zayn?

-Vi va di uscire? Andiamo a bere una cosa tutti insieme.- Louis si era subito voltato verso Julia, quei due non me la raccontavano giusta,
ma avrei indagato dopo.

Guardai Niall, cercando un qualche segno di assenso o meno, ma lo vidi abbassare gli occhi.

-Ci mettiamo d’accordo domani, ok?

-VaaaaaBeneee! Ora festeggiamoooo!

-Prima vai a farti una doccia Louis! Siete tutti sudati, non è che la cosa sia molto bella!- risi alla faccia di Louis, che però subito si mosse verso il suo camerino, seguito poi dagli altri.

Aspettai un paio di minuti e poi lasciai Julia a parlare con Paul e altri membri dello staff, raggiungendo il camerino di Niall. Entrai senza bussare, consapevole che tanto non mi avrebbe aperto.

-Sei arrivata.- saltai sul posto, appena sentii la sua voce.

-Horan! Vuoi farmi morire di infarto?- la sua risata riempi la stanza e in quel momento rischiai veramente di morire.

-No, ma ti stavo aspettando. Allora, devi dirmi qualcosa.

Lo raggiunsi sul divanetto e iniziai a torturarmi le mani.

-Ok. Non sono mai stata brava in queste cose, ma se ci sei riuscito tu posso farcela anche io. Allora, partendo dal fatto che non mi aspettavo quello che mi hai detto prima.- cercò di parlare, ma lo zittii subito.- Zitto, altrimenti non riesco più a dirtelo. Io credo che tu sia un pazzo, come diavolo hai fatto a innamorarti di me, dopo come ti ho trattato? Però sei il pazzo più dolce che conosca. Credo di essere completamente impazzita nel momento stesso in cui ci siamo scontrati in quella hall a Verona.

-E con questo vorresti dire?

-Con questo vorrei dire che anche io mi sono innamorata di te.

A quelle parole mi abbracciò e io alzai il viso, unendo le mie labbra alle sue.

-Andiamoci con calma però! Non voglio che succeda un disastro.- risi stretta tra le sue braccia, mentre pronunciavo quelle parole.

-Certo. Sappi però che in questi due mesi che passerai a Londra sarai mia.

Sorrisi a quelle parole. Quello era solo l’inizio, non sapevo ancora quanta felicità mi avrebbe dato quell’irlandese.

Pov Louis

Ok, Julia rimane qui a Londra solo per due settimane perché i suoi non la vogliono lasciare sola con Evelyn, quindi devo fare del mio
meglio per riuscire a conquistarla. L’ho invitata a uscire, le ho fatto visitare tutti i posti più suggestivi di Londra, non so più che altro inventarmi.

A mali estremi, estremi rimedi. Ricorrerò all’allegra coppietta.

-Louis! Che ci fai qui? Julia non c’è, è andata a fare shopping con Harry e Zayn.

-Ehi amico! Evy fallo entrare no!

-Sì, giusto, entra Lou.

-Grazie. Io non sono qui per Julia, anzi, il fatto che non ci sia è positivo.

-C’è qualcosa che non va?

-Sì, cioè, no. Ho bisogno di un consiglio da parte tua Evy.

-Mia?

-Non si tratterà mica di Julia?

-Sì, bè, lei mi piace molto, ma non so come fare per conquistarla. L’ho portata ovunque, siamo usciti insieme quasi tutti i giorni, ma non riesco a fare passi avanti, rimango solo un amico ai suoi occhi.

-E quindi vorresti il mio aiuto. Uhm… Meglio se ci mettiamo comodi sul divano. Lasciami il tempo di preparare una tazza di tè e poi penseremo con calma a cosa fare.

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Capitolo 16
*** Louis chance! ***


 16°: Louis chance!
 


POV LOUIS

-Eccomi. Tieni, una tazza di tè aiuta sempre a ragionare. Allora, a te piace molto Juls, a quanto ho capito e visto. Il problema tecnico,
chiamiamolo così, è lei.

-Esatto.- abbassai lo sguardo sulla tazza, mentre Evy continuava a pensare.

-Ma tu sei sicuro di averle provate proprio tutte tutte Tommo?

-SI Niall! Le ho fatto girare tutta Londra, l’ho portata a fare shopping, al cinema! Non so più che inventarmi.

-Questo è vero, però eravate quasi sempre in compagnia, non da soli soletti.

-Già.

-Perché non le hai chiesto di uscire voi due senza di noi?- bella domanda Niall.

-Perché mi avrebbe detto di no, sicuramente. E dopodomani lei riparte. È la mia ultima occasione.

Vidi Evy alzarsi e iniziare ad andare su e giù per la stanza. Mi voltai verso Niall, non capendo il motivo di quel movimento, ma lui mi fece segno di lasciar perdere.

-E se invece lei ti dicesse di sì e tu ti sei preoccupato per nulla? Secondo me accetterebbe eccome di uscire con te.

-Sicura?- ero un po’ scettico a riguardo.

-Sicurissima.

-Sì, ma ormai non so più dove portarla e cosa fare!

Vidi i due guardarsi negli occhi per poi esclamare, ridendo.

-Portala a cena!

-Portala da Nando’s!- Vidi la mano di Evy schiantarsi sulla nuca di Niall, mentre io ridevo sommessamente.

-Che ho detto di male!?! È un bel posto e si mangia bene!

- Ma sei scemo? Mi rispondo da sola, sì. Cioè, deve dichiararsi, fare una cosa romantica e tu gli proponi Nando’s? Guarda, fortuna che eravamo in un camerino quando mi hai detto che ti piacevo, altrimenti credo che non ti avrei detto di sì, e non fare il labbruccio, se te ne esci con certe stupidate te le vuoi le cose!- i due iniziarono a bisticciare tra loro, da buona coppietta quale erano.

-Scusate! Io sono ancora qui! Niall, evita di riprodurti davanti a me per favore! – l’irlandese rise, dopo aver scoccato un ultimo bacio sulla guancia di quella che ormai era ufficialmente la sua ragazza, che era diventata tutta rossa dall’imbarazzo.

-Giusto, scusa Lou. Comunque, tornando al discorso di prima. Nando’s no di sicuro. Portala in un posto di classe. Stupiscila, non il classico ristorantino, visto che puoi permettertelo esagera.

-Dici che devo portarla in uno dei locali più chic di Londra? Ma in quale?

-Esattamente. Ho sentito parlare molto bene del Cecconi’s. E’ un ristorante italiano, lo so, ma è molto rinomato.

-Credo che farò come mi hai suggerito, grazie mille ragazzi!

-E’ stato un piacere. Adesso però ci dai una mano tu!

Guardai Niall un po’ scettico.

-Irlandese, vedi di non sbolognare i tuoi doveri ai tuoi amici. Ho capito che fra poco verranno anche gli altri per cenare qui, ma abbiamo fatto un patto e devi rispettarlo. E poi Lou è un ospite!

È vero, ci avevano invitati a cena a casa loro, me ne ero completamente dimenticato!

-Nialler, tranquillo, ti aiuto. Evy, secondo te dovrei chiederlo stasera a Julia?

-Direi proprio di sì, visto che dovreste uscire domani, perché riparte dopodomani mattina! E ti conviene anche già chiamare il ristorante
per prenotare.

-Hai ragione, grazie Evy!- diedi un bacio sulla guancia alla mia amica e poi presi il telefono, chiamando il ristorante.

Mentre aspettavamo gli altri aiutai i ragazzi a preparare e parlai con loro del più e del meno.

-Siamo arrivati! Scusate il ritardo, ma Julia si è data alla pazza gioia in fatto di acquisti!- urlò Zayn entrando, seguito da Harry e Liam, tutti e tre sommersi da sacchetti, e alla fine entrò lei, bellissima e radiosa come sempre.

-Ma se mi sono pure trattenuta rispetto al solito! Ora però ho fame! Evy, dimmi che da brava donna di casa quale sei hai già tutto pronto.

-Hai giusto il tempo di andare a mettere tutto in camera, poi si mangia! Louis, dalle una mano, direi che i tre uomini qui ne hanno già avuto abbastanza per oggi!- Evy mi fece l’occhiolino per incoraggiarmi e velocemente presi le borse dalle mani dei ragazzi e accompagnai Julia in camera.

-Allora, ti sei divertita oggi?

-Sì, abbastanza, però speravo ci fossi anche tu, mancavano le tue battute sceme!

Sorrisi. –Bè, se ti va domani possiamo recuperare!- forza Tomlinson, ce la puoi fare.

-Perché no! Dove andiamo?

-Ti va di andare a cena? Solo io e te…

-Uhm… Fammi ci pensare su un attimo… Sì dai, perché no? Mi piacerebbe proprio passare una serata da soli!

-Perfetto, allora passo a prenderti qui per le 8. Ho prenotato in un posto bellissimo.

-Wow. Dove mi porti?

-Al Cecconi’s, non so se lo conosci.

-Direi di sì, è un posto molto chic… dovrò vestirmi elegante, deduco.

-Esattamente! Ora torniamo dagli altri, non vorrei si facessero strane idee!

Ridendo tornammo dagli altri. Arrivati in cucina Evy e Niall puntarono i loro occhi su di me e io feci un sorriso per fargli capire che era andato tutto per il verso giusto. La serata prosegui tranquilla, come al solito, tra risate e scherzi.

Il giorno dopo mi svegliai super agitato e al tempo stesso euforico, e questo stato perdurò per tutta la giornata. Alle 8 precise ero sotto casa di Evy e vidi Julia uscire, avvolta nel suo tubino blu notte, le spalle coperte da una stola dello stesso colore e i capelli raccolti in uno chignon. Era bellissima mentre camminava sicura verso di me.

-In orario perfetto!

-Te l’avevo detto che mi sarei fatta trovare pronta! E poi se avessi ritardato Evy mi avrebbe uccisa!

Risi della sua faccia mezza spaventata e le aprii lo sportello della macchina, aiutandola a salire.

Arrivati al ristorante una delle receptionist ci accolse e ci guidò verso un tavolino leggermente appartato. Evelyn aveva ragione, quel posto era veramente stupendo.

-E’ fantastico qui! Ne ho sempre sentito parlare, ma non credevo fosse veramente così bello.

-Già, anche io ne ho sentito parlare spesso, ma non mi era mai passato per la mente di venirci, visto che se usciamo con i ragazzi andiamo sempre da Nando’s per far contento Niall.

-Ho presente, quel ragazzo sa essere molto persuasivo! In due settimane che sono qui e che lui e Evy escono l’avrà portata 15 o 16 volte in quel locale, ormai lei non ne può più!

Ridemmo insieme e continuammo a parlare del più e del meno. Lei sembrava rilassata, mentre io al contrario ero teso come una corda di violino. Cercavo di non darlo a vedere, facendo le mie solite battute e, fortunatamente, lei non si accorse di nulla.

La serata proseguiva tranquilla. Anche se non come avrei sperato. Ci stavamo comportando da amici. Non riuscivo a schiodarmi da quella situazione.

-Louis, c’è qualcosa che non va? Ti vedo pensieroso.

-No, no, tutto ok, stavo pensando a che dolce prendere! Sembrano tutti buonissimi!- cercai di salvarmi.

-Mah, se lo dici tu. Comunque sono d’accordo, non so proprio quale scegliere.

Dovevo decidermi. Ma sul serio volevo modificare quella situazione? Davvero volevo che lei fosse qualcosa di più di una grande amica? Quel dubbio mi stava attanagliando. Lei è bellissima, è vero. Ma forse non prova le stesse cose che provo io. E se io mi scoprissi forse rovinerei anche quello che si è creato finora.

La serata era ormai terminata ed eravamo arrivati sotto casa sua. La stavo guardando mentre mi parlava.

-Louis! Ma mi stai ascoltando?

-Sì, stavi dicendo che sono stato un ottimo cavaliere e che la cena ti è piaciuta!

-Quella del cavaliere l’hai aggiunta tu, io ho detto che mi sono divertita!

-Bè, se ti sei divertita è perché c’ero io, quindi era sottinteso che sono stato un ottimo cavaliere!- feci uno dei miei soliti sorrisi e lei rise.

-Quindi domani riparti. Ci mancherai. Mi mancherai…

-Mica vado in Vietnam! Torno a casa, ma ci terremo in contatto, d'altronde sei il mio partner in crime!

-I complotti come li organizziamo noi non li organizza nessuno! Devono ancora scoprire che le lettere le abbiamo scritte noi!- risi e lei con me.

-Esatto! Quindi tu mi terrai aggiornata su come vanno le cose qui. Mi devi scrivere almeno 2 volte a settimana, voglio dei rapporti
dettagliati sui due piccioncini, visto che Evy censurerà i suoi di rapporti!

L’aiutai a scendere dall’auto e l’accompagnai alla porta.

-Bene. È arrivato il momento dei saluti ufficiali.

-Già. Vedi di farti sentire anche tu mentre sei a casa e se riesci torna a trovarci. Magari riusciamo a venire anche noi, ma non ne sono così sicuro.

-Voi siete fin troppo impegnati e se riesco è ovvio che vengo a trovarvi. Come farei senza la mia migliore amica e quello che è diventato il mio migliore amico!?!

La guardai un pochino sorpreso.

-Sto parlando di te sciocco.- mi strinse in un abbraccio.

Ecco, ora vorrei spiegare una cosa. A quelle parole mi sarei dovuto rattristire o qualcosa del genere. Invece fui felice. Felice di essere il suo migliore amico e niente di più. Credo di aver fatto bene a tacere durante la cena. Avrei rischiato di perdere la mia migliore amica.

Il giorno dopo io, Evy e i ragazzi accompagnammo Julia all’aeroporto. Fu un momento un po’ strano. Evy piangeva e Julia cercava di consolarla mentre guardava me in cerca di sostegno, visto che Niall era già lì che l’abbracciava.

-Dai Evy, fra un mese e mezzo la rivedi! E poi ci siamo noi qui con te a farti compagnia, non sarai sola!

-APPUNTO! Come faccio io a gestirvi tutta sola? Almeno se c’era lei vi prendevo a piccole dosi, così vi dovrò sopportare tutti insieme!- a quelle parole Julia era scoppiata a ridere, Niall l’aveva allontanata leggermente da sé guardandola strano e io e i ragazzi eravamo rimasti a bocca aperta.

-Quindi non stai piangendo perché ti mancherà, ma solo perché rimani sola con noi? Che infame!

-Ehi, prova a metterti nei miei panni! Già di mio sono mentalmente labile, aggiungici due mesi con voi, torno in Italia e mi rinchiudono!

Ci fermammo tutti un attimo a riflettere sulle sue parole, finchè Harry non parlò:

-Bè si, in effetti, non ha tutti i torti. Ci dispiace Evy, cercheremo di trattenerci!

Lei ci sorrise e diede un bacio a Niall che ancora la stava guardando scettico.

Il volo di Juls venne chiamato mentre noi stavamo ancora ridendo e i ragazzi la salutarono. Rimanevamo solo io e Evy, che strinse Julia in un abbraccio togli fiato prima di allontanarsi insieme ai ragazzi con la scusa che Niall aveva fame.

-Bè, fai buon viaggio! E scrivimi appena arrivi.

-Certo, mi mancherai Louis, tu e le tue battute pessime! Vieni qui, abbracciami!

La strinsi tra le mie braccia e respirai il suo profumo per l’ultima volta. Il profumo della mia migliore amica.

-Ora devo andare o perdo il volo. A presto Tommo!

-A presto Juls.

La vidi sparire dietro le porte del gate e tornai dai ragazzi. Quello era solo l’inizio di una splendida amicizia, ed io ero contento che questa fosse capitata proprio a me.

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Capitolo 17
*** Gossip! ***


17°:Gossip!
 

Erano ormai passati un paio di giorni dalla partenza di Julia e i ragazzi erano sempre impegnati tra interviste e attività promozionali. Io? Io passavo le mattinate in panciolle e quando finalmente mi decidevo ad alzarmi andavo a correre nel parco vicino casa.

Anche quella mattina avevo appena terminato la mia corsa e mi stavo avvicinando al chioschetto del parco per prendere qualcosa da bere. Avevo la strana sensazione di essere seguita e la cosa non mi piaceva. Mi stavo guardando intorno, mentre camminando tornavo a casa, quando il mio telefono iniziò a squillare.

-Salve mia bella straniera! Hai dormito bene?

-Benissimo, irlandese. E tu?

-Se ci fossi stata tu meglio, ma non mi posso lamentare.

-Ti credo che non ti puoi lamentare! Hai dormito con me!- sentii le urla di Liam in sottofondo e scoppiai a ridere.

-Quindi mi tradisci con lui! Bravo Bravo! Questa me la pagherai!

-Non potrei mai farlo, e poi Liam russa, tu no!

-OK, ok, basta. Dovevi dirmi qualcosa? Non mi chiami mai prima delle tre!

-Ah già, ti va di venire a pranzo con me e i ragazzi? Sono tre giorni che per un motivo o per l’altro non ci vediamo.

-Per me va bene, almeno non dovrò cucinare. Basta che non andiamo da Nandos!

-Ma Evyyyyy!

-Ma Nialllll!!! Ormai ho fatto indigestione di quel posto.

-Ok,ok. Vedremo che possiamo fare. Per mezzogiorno meno un quarto siamo sotto casa tua, fatti trovare pronta.

-Agli ordini, per mezzogiorno sarò pronta.

-NO! Meno un quarto a mezzogiorno!

-Sai che ho sempre almeno un quarto d’ora di ritardo, quindi non ci sperare!

-Va bene. A dopo tesoro.

-A dopo.

Chiusi la chiamata e ancora sentii degli occhi che mi puntavano. Non ne potevo più.

Mi fermai in una piccola edicola e comprai un quotidiano. I giornali di gossip mi annoiano, anche perché ci sono troppe foto dei ragazzi ultimamente.

Arrivata a casa erano le undici, così mi feci una doccia e poi mi distesi sul divano a leggere il giornale.

-E questo che diavolo è?

Nella pagina dedicata al gossip (che poi odio che un giornale serio metta una sezione gossip all’interno!) c’era una mega foto di me e Niall per mano insieme agli altri ragazzi e a Juls che ridavamo mentre camminavamo per Oxford Street. Lessi velocemente l’articolo e per poco non strappai il giornale.

-Nuova fiamma di Niall Horan. Ragazza sconosciuta… La classica arrampicatrice sociale? Ma che cacchio passa per la testa di sti deficienti. Ora faccio il putiferio!

In quel momento il campanello suonò e io ero ancora in accappatoio.

-Evy, sei pronta? Il tuo ragazzo ha fame!

-Salite.

Ero stata gelida e mentre loro salivano all’attico andai a vestirmi.

-Che succede Evy?

Piazzai il giornale davanti alla faccia di Zayn e iniziai a sclerare.

-Arrampicatrice sociale? Ma stiamo scherzando? Nemmeno mi conoscono e si permettono di giudicare! E la cosa peggiore! “Che questa storia sia
solo una copertura per nascondere Nemi?”! Cioè, fantastico!- stavo facendo avanti e indietro per la stanza, gesticolando e urlando.

-Non ci posso credere. Io non me lo sarei mai aspettato. Ma ora risolviamo tutto, fidati, non la passeranno liscia, questa marea di stronzate
scatenerà l’inferno!- Harry si stava alterando quanto me e Niall mi si avvicinò, stringendomi a sé, calmandomi.

-Farò di tutto per mettere fine a queste cavolate. Però tu devi stare calma, peggiori solo la situazione se ti innervosisci così. Per ora non sanno
nemmeno come ti chiami, quindi non ti devi preoccupare.

-La cosa mi infastidisce però. Come si permettono di giudicare il nostro rapporto? Da cosa possono dire che sono solo un arrampicatrice sociale? Non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato, anzi.

-Lo so. Non hanno dati certi e quindi sparano a caso. Loro devono solo vendere, quindi non ti devi preoccupare, continueranno a sparare cavolate finchè potranno. Tu devi solo essere abbastanza forte da fregartene. Ora facciamo così, andiamo a mangiare e non ci pensiamo più, ok? Oggi pomeriggio vieni agli studios con noi e parliamo con i nostri manager per chiarire tutto e risolvere la situazione.

-Mi è passata la fame sinceramente.

-Eh no! Evy tu ora vieni con noi e mangi! One direction all’attacco!- dopo le parole di Louis vidi i ragazzi fiondar misi addosso e il mio deretano finì per terra, sotterrata da quei cinque pazzi.

-L’ho detto io che Juls doveva rimanere! Mi avete fatto maleeeeeee!

-Ti stavamo dimostrando il nostro affetto! Certo che ti lamenti sempre!

-Liam, io sono contenta che mi dimostriate il vostro affetto, ma il mio deretano lo è un po’ meno! Da quando vi ho conosciuti sono più le volte che volo per terra che quelle che sono in piedi!

Ridemmo tutti insieme e Niall mi aiutò a rialzarmi, stringendomi poi in un abbraccio.

-Comunque la prossima volta che vai a correre portati dietro anche il tuo ragazzo!

-Perché?

-Perché è pigroooo! E poi si sfama solo da Nandos! Con me non viene mai a correre, forse con te si convince!

-Bè, se ti va puoi venie quando vuoi. Io al contrario di Payne non ho mai fatto atletica, quindi corro come un bradipo.

-Fidati, io sono anche peggio!

Tutti ridemmo della faccia di Niall, e dopo ci dirigemmo verso Nandos, sì, alla fine mi avevano convinta.

Nel pomeriggio li accompagnai alla casa discografica, come avevano deciso quella mattina.

-Ragazzi! Che ci fate qui? Avevate il pomeriggio libero!

-Lo sappiamo Paul, ma dobbiamo parlare con i capi. Li abbiamo chiamati prima.

-E’ per la storia della tua ragazza Horan.

Paul non si era accorto di me, visto che ero nascosta dietro a Niall.

-Già, è proprio a causa mia se siamo qui.

-Ciao Evy! Scusami, non mi ero accorto di te! Come stai piccola?

-Potrebbe andare meglio.

-Stai tranquilla, questi cinque sono delle teste calde, ma sono sicuro che faranno di tutto per risolvere questo problema, altrimenti sarò io a fargli saltar fuori qualche altro problema!

Risi delle facce spaventate dei ragazzi e dopo aver salutato l’uomo raggiungemmo l’ufficio dei manager dei cinque.

-Ragazzi, è un piacere vedervi. E questa bella ragazza chi è?

-Salve, sono Evelyn.

-E’ la mia ragazza.- disse categorico Niall.

-Che bella notizia! Era ora che anche tu ti trovassi una fidanzata Niall! E’ un piacere conoscerti cara. Ora, spiegateci il motivo di questa riunione.

-Il motivo è questo.- Louis mise sul tavolo il giornale aperto sull’articolo che mi riguardava.

Dopo aver letto attentamente uno di quegli uomini alzò la testa e unendo le mani sotto il mento iniziò a parlare.

-Ora capisco. Prima di tutto qui ci sono tutti gli estremi per una denuncia per diffamazione, ma credo che non sia il caso di imbarcarci in un’ azione legale. Piuttosto sarebbe da affrontarli sul loro stesso campo.

-Che intendete dire?                               

-Ultimamente i ragazzi hanno parecchie conferenze stampa e potremmo usarle a nostro favore. Le domande sulle loro vite private sono quelle che più interessano i giornalisti e Niall è sempre stato parecchio restio a parlare della sua, anche perché al contrario degli altri non aveva una ragazza o qualche flirt. Quindi direi che questa è l’occasione buona per dare alle fan e ai giornalisti quello che vogliono e al tempo stesso liberarci di tutte le cattiverie che le hanno lanciato contro.

-La cosa si può fare. Evy tu cosa ne pensi?

-Siete voi quelli che avete esperienza in questo campo. Quindi mi affido completamente a voi. L’importante è che tutto questo finisca. Mi stanno dipingendo come un mostro.

-L’hanno fatto anche con Eleanor e Danielle, per non parlare di Perrie!

-Zayn ha ragione! Quindi Niall ora tocca a te! Magari puoi fare prima una specie di annuncio su Twitter. Giusto per preparare le fans, visto che ci passi le ore in quel cavolo di social network!

-E’ una buona idea Lou. Magari vi farà anche un po’ di pubblicità positiva.

-Potrebbe. Oppure causerà solo più confusione come con Taylor.

-Con Taylor è di sicuro un discorso diverso, Harry.

-Già. Comunque dobbiamo provare per darvi un po’ di calma.

-Lo gradirei molto in realtà. Stamattina mi sembrava pure di essere seguita mentre correvo.

-Forse perché lo eri? Guarda qui!

Liam mi fece vedere lo schermo del suo iPhone e per poco lo feci volare fuori dalla finestra.

-Ma dovevano proprio farmi foto mentre correvo!?! Si vede tutta la ciccetta ballonzolante! E sembro un pomodoro!

-Tu hai qualche problema serio! Comunque ora è meglio che ci organizziamo per la prossima conferenza stampa. – il mio ragazzo strinse la mia mano e dopo avermi lasciato un bacio a fior di labbra prese a parlare con i ragazzi e i manager, cercando di farmi partecipare al discorso.
 

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Capitolo 18
*** Insieme ***


18°: Insieme
 

POV Niall

Erano passati alcuni giorni da quella riunione agli studios e ne mancavano altrettanti alla conferenza stampa. Continuavo a fare avanti e indietro da casa di Evy a lavoro, ormai stavo direttamente da lei, visto che dopo che aveva scoperto delle foto non era più uscita di casa. Era arrivata al punto che mandava me a fare la spesa!

-Niall!!! Fare la spesa non significa comprare tutte le schifezze possibili e inimmaginabili!

-Te l’avevo detto io che non era una buona idea quella di mandar mici! I ragazzi non me lo lasciano mai fare per questo!

-Lo so, ma speravo che vedendo cosa girava come cibo per casa mia avessi capito cosa prendere! E poi ti avevo fatto una lista! Di tutto quello che c’è scritto hai preso solo la cioccolata! E in quantità industriali!

-Davvero mi avevi fatto una lista?

Evy sollevò gli occhi al cielo, mentre io ridevo.

-Cosa ridi? Tutto questo è tragico! Hai quasi 20 anni e non sai fare la spesa!

Misi il broncio e lei continuò a fare la sostenuta, fino a quando non l’abbracciai.

-Eh, no, così non vale!!-Inizio a dire appena le diedi il primo bacio sul collo.

-Mi insegni a fare la spesa? Così non rischi più di ritrovarti la casa inondata di dolci.

-Ci posso pensare, ma solo dopo la conferenza stampa!

Sbuffai, ma continuai a coccolarla.

-Ti stai preoccupando troppo. Vedrai che andrà tutto bene. Io ti amo, le directioners ti ameranno. Gli haters ci sono sempre stati, ma non dobbiamo preoccuparci. Siamo insieme, non dovrai affrontare nulla da sola!

Si girò. Stampandomi un bacio sulle labbra.

-Dillo di nuovo!

-Cosa?

-Quello che hai appena detto, ripetilo.

-Che siamo insieme e non dovrai affrontare nulla da sola?-Ripetei un po’ scettico.

-Non, quello. Quello che hai detto prima.

Pensai un po’ su alle parole che avevo precedentemente detto e alla fine mi ricordai.

-AHN…. Ora mi ricordo. Io ti amo.

-Awww… Andiamo a fare la spesa!

La guardai scettico e un pochino deluso, mentre si allontanava da me.

-Ah, dimenticavo!- si voltò tornando da me e gettandomi le braccia al collo.

-Ti amo anche io.

E in quel momento nel mio stomaco gli elefanti iniziarono a ballare la conga.

Passammo quella giornata tra scaffali di cibo e litigi, perché io volevo i dolci e lei me lo impediva.

-Hai viso che alla fine sei uscita?- le chiesi una volta rientrati in casa.

-Solo perché se no mi toccava cibarmi di dolciumi fino a sabato, visto che qualcuno non sa fare la spesa!

Ridemmo insieme. Adoravo quella ragazza. Con lei potevo essere me stesso senza rischiare di perderla.

I giorni passavano e sabato arrivò. Quella mattina mi svegliai solo nel letto e la cosa mi agitò un po’.

-Evy? Dove sei?

La trovai in cucina alle prese con il forno.

-Che stai facendo?

-Ma noooo! Torna a letto!

-E io che mi aspettavo un “Buongiorno straniero!”

-Buongiorno straniero, ora torna a letto.- iniziò a spingermi verso camera sua, mentre io non ci capivo nulla.

-Ma che diavolo stai facendo?

-Tu torna a letto che poi capisci!

Alzai le mani in segno di resa e dopo averle dato un piccolo bacio sulla fronte tornai a letto, mentre lei tornò in cucina. Dopo cinque minuti ero ancora lì ad aspettare e la cosa mi insospettì un po’.

-EVY!

-CHE C’E’?- la vidi spuntare da dietro la porta con un vassoio enorme tra le mani.

-Che stai facendo?- chiesi con un sorriso.

-Secondo te? Una piccola sorpresa per un certo irlandese rompipalle.- mi fece la linguaccia, poggiando il vassoio sulle mie gambe.

- Hai fatto tutto tu?

Annui e i miei occhi si trasformarono in due stelline.

-Anche il dolce?

-Secondo te perché stavo litigando con il forno prima?

-Giusto. Grazie amore.- la baciai e lei sorrise sulle mie labbra.

-Oggi è il gran giorno.

-Non ti preoccupare, andrà tutto alla grande.

-Lo spero.

-Non ti fidi?

-Ovvio, di te mi fido eccome. È dei giornalisti che non mi fido.

-Già, sono degli infami. Ma so come gestirli ormai. E poi ci saranno anche i ragazzi.

-Per fortuna. Tu ti impaperi con niente!

-Ehi! Quanta fiducia!

-Sto scherzando!- mi diede l’ennesimo bacio e poi mi fiondai su tutto quel ben di dio che mi aveva preparato.

In un’ora ero pronto per andare in ufficio, mi mancavano solo le scarpe, che non trovavo da nessuna parte.

-Evy! Hai visto le mie blazer verdi?

-Prova a guardare nel mio armadio, magari le ho messe via con le mie per sbaglio.

Entrai in quello che lei chiamava armadio, per me era un labirinto. Non capirò mai la necessità delle donne di avere delle quantità industriali di vestiti.

-Hai trovato?

-No! In realtà mi sono perso!

La vidi entrare e andare a colpo sicuro verso un lato della stanza.

-Eccole. Le avevo messe con le mie, scusa.

-Tranquilla, non c’è problema. Ma tu non ti cambi?

-Perché?

-Non vieni con me?

-No, non mi sembra il caso.

La guardai un po’ scettico.

-Ma non devi partecipare all’intervista. Puoi rimanere “dietro le quinte”.

-No, no, non me la sento proprio. E poi se vengo va a finire che mi tirano in mezzo e io non ci tengo.

La abbracciai, vedevo la sua agitazione.

-Allora va bene. Però tieni acceso il pc, chiedo a Paul di farti assistere tramite web-cam, d’accordo?

Annui.

-Allora vado. Appena finiamo in studio vengo qui con i ragazzi, ok?

-Certo, è da un sacco di tempo che non li vedo.

La salutai con un bacio e poi uscii. Era giunto il momento di dimostrarle che per me lei è tutto.

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Capitolo 19
*** Intervista! ***


 19°: Intervista!
 


Pov Evy

Niall era uscito da almeno mezz’ora e dopo un paio di minuti di esitazione mi ero decisa ad accendere il pc, la televisione e la radio, il tutto insieme, per sentire se parlavano dell’intervista. Ero molto agitata, ma nonostante tutto mi accorsi che non stavano parlando di noi. Fu il suono insistente del computer a riportarmi alla realtà. Corsi a rispondere e una faccia conosciuto scomparve sullo schermo.

Pov Liam

-CIAOOOO EVYYYYY!- la ragazza si aprì in un enorme sorriso di fronte a me.

-Ciao Liam.

-Ehi? Cos’è questo tono agitato? E il casino di sottofondo? Stai facendo un festino senza di noi?

-Assolutamente no, sono la tv e la radio. E poi direi che è il minimo che io sia preoccupata.

-Oh, Evy, non devi! Fidati dell’irlandese per una volta! Farà del suo meglio per uscire da questa spiacevole situazione! E poi se serve gli darò una mano, te lo prometto. – quella ragazzina era perfetta per Niall, anche se un pochino troppo ansiosa. La vidi annuire e farmi un piccolo sorriso incerto.

-Ora inizia la conferenza, mi raccomando, ascolta tutto e non distrarre Nialler!  Ah, dopo questa intervista veniamo a trovarti.

-Va bene Liam. Mi raccomando, non fate casini.

-Tranquilla.

Lasciai il portatile dietro il piccolo palco dove eravamo seduti io e i ragazzi e li raggiunsi. Niall si stava agitando, iniziava ad avere le mani sudate e a guardarsi intorno.

-Ehi Niall. Calmati, andrà tutto bene. E poi l’importante è che vi amiate, non che gli altri vi diano l’approvazione o cose del genere!

-Liam, e se sparasi qualche cavolata? Se rovinassi tutto? Se rischiassi di allontanarla da me? Sono terrorizzato.

Ok, ci vuole una terapia d’urto. Aprii le braccia e lo strinsi in un abbraccio spezza ossa.

-OK, Daddy, hai ragione.

-Liam, Niall, è ora. Andiamo, ci aspettano!

Raggiungemmo il palco e mentre salutavamo la solita scarica di flash ci ricoprì. Vidi Niall continuare a sorridere agitato. Mi sedetti al suo fianco e iniziammo a rispondere alle domande sull’album e sul tour. E poi arrivò il momento del biondo.

-Niall, in questi giorni sono uscite parecchie foto di voi in compagnia di una ragazza. Cosa ci puoi dire a riguardo?

Lo vidi sbiancare e iniziare a guardarci nervoso.

-Io.. bè…ecco…

-Allora? È la sua nuova fiamma?

-Ehm..- ancora. Diedi un piccolo pugno sulla gamba del mio amico che mi guardò con gli occhi blu sgranati.

-Forza biondo, puoi farcela. Pensa a Evy, poi potrete stare tranquilli.

Lo vidi riprendersi leggermente e fare un sospiro. Harry gli diede una pacca sulla spalla e anche Louis e Zayn gli sorrisero per incoraggiarlo.

-Ecco. Lei si chiama Evy, ci siamo conosciuti ad una delle tappe del tour. Ci stiamo conoscendo, usciamo insieme da un paio di mesi, visto che è qui a Londra dai suoi parenti. E sì, è la mia ragazza.

-Quindi lei è inglese?

-In parte sì. È italo-inglese.

-Vivete insieme?

-No.

-E’ vero che la seguirà in Italia?

-No, o almeno non credo. Per ora ci godiamo questi mesi in cui lei è qui a Londra, quando verrà il momento ne riparleremo. Siamo tutti e due ancora molto giovani e lei sta ancora studiando, non voglio che rinunci ai suoi sogni per me, quindi se sarà necessario porteremo avanti una relazione a distanza. Ma decideremo a tempo debito.

-Quindi sarebbe pronto a fare un grande passo come viverci insieme nonostante stiate insieme da pochi mesi?

-Questa è una bella domanda.- rise il mio amico.

-Credo che Niall non debba rispondere. Conoscendo la tua donna si arrabbierebbe per qualsiasi risposta!- disse Harry cercando di allontanare l’attenzione dal nostro Nialler, peccato che il tentativo non andò a buon fine.

-Come si chiama e quanti anni ha?

-Credo che per il momento sia giusto mantenere la sua privacy. Che tra l’altro è già stata violata in questi giorni.

-Sta parlando delle foto che le sono state fatte mentre era a correre o con voi?

-Esattamente.

-Quindi era lei. I nostri informatori ci hanno dato un nome, Evelyn Cardin. È lei?

-Cavolo, siete informati.

Feci segno a Paul di mettere fine all’intervista, potevamo ritenerci soddisfatti, Niall si era impaperato solo per i primi 10 minuti e poi fortunatamente si era ripreso e aveva gestito l’agitazione alla grande. Potevamo definirci veramente fieri di lui, non eravamo nemmeno dovuti intervenuti per aiutarlo, si era comportato alla grande.

-Signori, ci dispiace, ma altri impegni ci chiamano. Il nostro tempo è finito, ma faremo di sicuro altre conferenze stampa a breve per parlare dell’album e del tour che sta per riprendere. A presto.- Louis ci congedò in modo tranquillo, per una volta, e piano iniziammo a sfilare fuori dalla sala salutando i giornalisti lì presenti. Una volta fuori saltammo tutti al collo di Niall, complimentandoci.

-Ehi, voi cinque! Guardate che vi vedo. Evitate di uccidere il mio uomo, vorrei poterlo abbracciare anche io prima o poi.- la voce di Evy arrivò alle nostre spalle e subito Niall si fiondò da lei, baciandola con foga. Risi della scena insieme agli altri.

-Biondo, guarda che mica ti scappa! Falla respirare!

Si staccarono diventando rossi come due peperoni.

-Evy, non ti avevo detto di seguire dalla web cam? Ti sarai persa mezza intervista per venire qui.

La vidi ridere e stringersi a Niall. –Diciamo che ho un po’ imbrogliato. Ho corrotto Paul che mi ha tenuta al telefono per mezz’ora per farmi sentire tutto e mi ha fatta entrare di nascosto. E tu, scemo che non sei altro, potevi evitare di balbettare, ho sentito pure io la botta che ti ha tirato o Liam o Harry!

-Colpa mia!- alzai la mano, ridendo vedendo la faccia leggermente imbarazzata di Niall.

-Hai fatto bene, almeno dopo si è ripreso!- dopo avermi risposto puntò i suoi occhi oceano in quelli di Niall.- A proposito, mi sa che io e te dobbiamo parlare di un paio di cose. Ma non ora. Ora propongo che veniate tutti a casa mia! Vi ho preparato una cosa.

-Cosa?- chiese Louis battendo tutti sul tempo.

-Lo vedrai dopo. Andiamo?

Annuimmo e tutti uscimmo dal retro, nascosti da Paul, come sempre, ridendo e scherzando. Mentre eravamo sul van che ci avrebbe portato a casa di Evy mi avvicinai alla ragazza, approfittando del fatto che Niall stava facendo il cretino con Harry e Louis.

-Evy.

-Liam! Mi hai fatto paura.

-Scusa, ti ho vista pensierosa. Qualche problema?

-Oh, no, niente di grave. Dovevi dirmi qualcosa?

-Come ti è sembrata l’intervista?

-Mi ha stupito. Non credevo che avrebbe parlato in quel modo. Però mi ha anche fatto pensare. Ci sono un paio di cose su cui non avevo mai ragionato.

-Tipo?

-Tipo il fatto che fra meno di due settimane io torno in Italia e voi ripartirete per il tour, andando in America. Un oceano di distanza. Non so se posso sopportarlo.

-La distanza non deve essere un ostacolo. Sarebbe sciocco che troncaste perché siete lontani fisicamente. E poi sarebbe solo per un paio di settimane.

-E poi? Voi tornereste a Londra, io invece sarò in Italia. La cosa non cambia di molto.

-Può sempre venire a trovarti. Così avremmo anche la scusa per imparare l’italiano, visto che tante fan ce l’hanno chiesto.

-Liam, lo sai anche tu che è quasi impossibile.

-Non fasciarti la testa prima del tempo. Quando sarà il momento ci penserete, ma credo che riuscirete a superarla. Dai Evy, stai tranquilla e goditi queste settimane. Poi ti prometto che io e i ragazzi faremo tutto il possibile per aiutarvi.- dissi cercando di tranquillizzarla.
D'altronde è la ragazza del mio migliore amico. Spero che non abbiano altri problemi, non se lo meritano. Farò il possibile per assicurarmi che stiano bene.

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Capitolo 20
*** Consigli e decisioni... ***


 20°:Consigli e decisioni..
 


Pov Evy

Arrivati a casa mia feci sedere i ragazzi in salotto e poi andai in cucina. Con grande fatica portai in salotto una mega teglia di pizza che avevo preparato per i cinque.

-Questa è la sorpresa! Pizza italiana!!- urlai dopo aver appoggiato la teglia sul tavolino.

-Il primo che mi macchia il divano lo picchio, che sia chiaro!- minacciai, lasciando poi che si abbuffassero, mentre mi sedevo accanto a Niall.

-Evy, l’hai fatta tu?

-Ovvio!

-E’ buonissima! Amore, questo conferma che sei la donna della mia vita!

-Grazie biondo, però lascia qualcosa anche agli altri!

-Appunto, Nialler, tu la puoi mangiare quando vuoi! Noi no!- sbuffò Zayn riuscendo ad impossessarsi di una fetta prima del mio ragazzo.
Iniziarono una sfida a chi ne mangiava di più e io non riuscivo a smettere di ridere, erano pazzeschi! Louis era arrivato a strappare una fetta dalle labbra di Liam, Niall a mordere una mano di Harry e Zayn per poco mi macchiava il divano, ma una mia occhiata di fuoco l’aveva fermato in tempo. Quando si furono sfamati decidemmo di guardare un film tranquillo e io ne approfittai per “rapire” Niall e portarlo nella mia camera. Dovevo parlargli.

-Evy, che succede, non ti senti bene?

-Tranquillo Niall, sto bene, ma ho bisogno di parlarti. Stanotte rimani qui con me?

-Certo, ma mi devo preoccupare?

-No, o almeno non credo. Voglio solo che decidiamo insieme cosa fare per quando ricomincerà il tour e io tornerò in Italia.

-E mi dici pure che non devo preoccuparmi? Ok, ora è meglio che torniamo di là, poi parliamo, ma credo che riusciremo a trovare una soluzione. Non permetterò a niente e a nessuno di portarti via da me.

Sorrisi al mio ragazzo, che mentre stavamo parlando mi aveva stretto in un mega abbraccio e poggiato un bacio tra i capelli.

Per mano tornammo dai ragazzi, che stavano ancora litigando per scegliere il dvd. Louis mi guardava con aria interrogativa e io gli feci un cenno per dirgli che dopo gli avrei spiegato tutto.

-Vai ad aggiornare il pettegolo, che poi rompe le scatole durante il film.- mi sussurrò Niall, che ormai aveva capito che io e Louis eravamo diventati amici. Sorrisi al mio ragazzo e andai a sedermi al fianco di Louis che subito mi chiese:

-Che diamine vi siete detti voi due? Avete due facce da funerale!

-Ma tu farti una matassa di cavoli tuoi è troppo difficile?

-Sì! Ora parla!

Risi e gli lasciai un buffetto sulla spalla.

-Stanotte rimane qui a dormire, così decidiamo che fare quando voi sarete in tour e io in Italia.

-E serve mettere queste facce? Non mi sembra una cosa così preoccupante! Siete già stati lontani per tanto tempo.

-E hai visto anche tu che mega casino è saltato fuori, o ti devo ricordare di come tu e la Juls siate intervenuti per farci fare pace?

-Quello è un piccolo particolare, e la parentesi pazza sclerata non va nemmeno valutata! E poi proprio per questo credo che non dobbiate
farvi tanti problemi! Siete stati peggio quando non vi sentivate nemmeno per colpa di quella lì che non nei mesi che vi sentivate solo per skype o telefono!

-Ma non stavamo insieme.

-E cosa cambia!?! Tu hai solo paura, sciocca! Una paura del tutto inutile tra l’altro.

Abbassai il volto e Louis mi abbracciò. Aveva ragione, ma come fare ad ammetterlo?

-Stai tranquilla, supererete tutto. E poi credo che il biondo, dopo oggi, non ha la benché minima idea di farti scappare di nuovo, anche perché se lo fa vengo io a riprendervi e poi vi piglio a calci nel deretano finchè non tornate insieme!

Risi nell’immaginarmi la scena e poi sciolsi l’abbraccio.

-Credo che per una volta tu abbia ragione.- a quelle parole lo vidi scattare in piedi stile molla e iniziare a urlare, esultando come un matto saltando per il salotto.

-Evy, perché gli hai detto che aveva ragione? Ora non si fermerà più.- si lagnò Harry.

-LOUIS, SIEDITI! ORA!- ordinai e subito il ragazzo obbedì, sedendos al fianco del riccio che mi guardava incredulo.

-Allora, questo film?
 

Finito il film i ragazzi se ne andarono e io e Niall ci fiondammo nel mio letto. All’inizio nessuno dei due parlò, ma poi Niall si decise a prendere la parola.

-Io credo che riusciremo benissimo a farcela. Alla fine è una questione di fiducia, io mi fido di te e credo che anche tu ti fidi di me.

-Io mi fido di te. E' di quelli che ti stanno intorno che non mi fido, e sai che non mi riferisco ai ragazzi o ai manager.

-Lo so, ma ti ho dimostrato che so affrontarli. E poi i ragazzi mi saranno vicini, quindi stiamo in una botte di ferro.

-Oddio, se penso a Louis non è che mi sento molto in una botte di ferro!

Ridemmo insieme, alleggerendo l’atmosfera pesante che si era formata.

-Allora siamo d’accordo? Distanza o meno, rimarremo insieme. E per quando tornerò dal tour prometto che verrò da te almeno una volta ogni due settimane o ogni volta che avrò più di un giorno di pausa.

-E io cercherò di venire a trovare la nonna ogni volta che posso. Così i ragazzi non si lamenteranno che ti monopolizzo!

-Giustamente, così loro non cercheranno di nascondersi nella mia valigia quando vengo da te!

Risi, ricordando una scena di Liam nel videodiary segreto.

-Direi che Liam ha già esperienza!

-Hai visto il videodiary segreto?

-Lo so a memoria praticamente!

Rise e mi strinse di più a sé.

-Sarà difficile starti lontano per così tanto tempo, ma credo in noi e so che ne usciremo più forti che mai.

Annui, poggiando la testa sul suo petto e beandomi del suo profumo.

Nessuno dei due parlò più e in poco tempo cademmo tra le braccia di Morfeo, stretti l’una tra le braccia dell’altro.







SPAZIO ME
HY GUYS! chiedo umilmente perdono per averci messo cos' tanto tempo ad aggiornare, ma ho riscritto il capitolo almeno 20 volte, e questa è la versione che mi piaceva un pò di più, anche se non mi piace particolarmente. Se non si è capito ho un blocco dello "Scrittore".... Ringrazio in anticipo tutti quelli che comunque la leggeranno, siete liberi di insultarmi nelle recensioni per il ritardo, e vi chiedo di nuovo immensamente scusa, ma è un periodaccio. VI mando un mega bacio,
la vostra sempre più incasinata,
Ila

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Capitolo 21
*** Back home ***


21°: Back home...

Guardo il libro di francese aperto sulla pagina degli esercizi per la quarta volta, per poi voltarmi di nuovo verso la pila di libri alla mia sinistra, quella dei compiti già fatti, e verso quella di destra, che la supera in altezza, delle cose ancora da studiare e vengo assalita dallo sconforto. Non è possibile, l’estate è finita, la scuola è ricominciata da nemmeno quattro mesi, eppure, con le vacanze di Natale alle porte, mi ritrovo sommersa da compiti e interrogazioni. E non posso nemmeno contare sull’aiuto di Niall, per staccare un po’ come fanno le mie compagne, visto che è dall’altro capo del mondo per lavoro. Sapevo non sarebbe stato facile, ma per il momento resisto, sfogando tutta l’ansia sulla scuola e aspettando il Natale per vederlo. 

Sto per rinunciare e abbandonare tutti i miei buoni propositi per lo studio per andare a rimpinzarmi di schifezze, quando il computer inizia a emettere una musichetta famigliare. Salto come una molla per mettere fine a quel rumore e vedere il volto angelico che mi attende dalla webcam.

-Ehi straniero! 

-Buongiorno principessa!

-Come procede in quel di New York?

-Bene, oggi abbiamo un paio di interviste e stasera suoniamo. Tu con la scuola? 

-Non chiedermelo nemmeno, piuttosto chiedimi del lavoro, ma della scuola NO!

-Ehi, ehi, calmina amore! Cosa vuoi che sia, tutti ci sono passati.

-Tranne te e i ragazzi, perché vi siete fatti l’anima in quattro in un altro campo! Quindi zitto. Non è possibile che
a inizio scuola già siamo sommersi di compiti.

-Bè, la scuola è iniziata anche da più di tre mesi in realtà e in più questo è il tuo ultimo anno di liceo, credo sia normale che vi stressino un po’. Comunque ti ho chiamato per un altro motivo!

Guardo il suo sorriso sullo schermo e aspetto che continui, ma rimane fermo con quel suo sorriso da bimbo a fissarmi.

-Allora? Per cosa mi hai chiamato?

Lo vedo strabuzzare gli occhi e poi pensarci un po’ su.

-Ma a te non è arrivato niente? Cioè mi avevano detto che te le avrebbero portate oggi! E che diamine! Sapevo che dovevo mandare Paul a controllare.

-Ma vuoi dirmi di cosa stai parlando?

-NO, è una sorpresa, appena arriverà la scoprirai.

La sua faccia semioffesa mi fece scoppiare dalle risate, tanto da non accorgermi dei rumori al piano inferiore di casa mia.

-EVELYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYN!- la voce di mia madre irruppe nella mia
camera, riportandomi alla realtà.

-Che succede?

-Scendi, è arrivato qualcosa per te.

Mi voltai verso lo schermo, vedendo un faccino tutto sorridente che mi guardava con fare innocente.

-Mi devo preoccupare? 

-Naaaah. Ma vai a vedere, veloce!

Lasciai il portatile in camera e leggermente scossa scesi al piano terra. Davanti alla porta stava un fattorino, con un mazzo di rose rosse enorme, tanto che gli copriva la faccia.

-Queste sono per la signorina Cardin. Mi basta una firma.

Presi le rose dalle mani dell’uomo e firmai il modulo che mi stava allungando. Appena se ne fu andato controllai il mazzo, ma non c’erano biglietti ne altro. Sapevo chi era il colpevole, ma almeno il biglietto poteva sprecarsi e scriverlo!

Corsi di nuovo di sopra, ma lo schermo davanti a me era nero, o meglio, si vedeva solo il muro della stanza da cui mi aveva chiamata il mio ragazzo.

-Niall?- dissi rivolta al computer più volte, senza ottenere risposta. 

La porta alle mie spalle si aprì e io non mi voltai nemmeno.

-Mamma, lo so, devo mettere le rose in un vaso, appena riesco a capire dove sia finito Niall lo faccio, promesso, non ci vorrà molto.

-Ci credo che non ci vorrà, basta che ti volti scema!

La sua risata alle mie spalle mi fece voltare di scatto. Rimasi senza parole, l’unica cosa che riuscii a fare fu saltargli in braccio, stringendo le mie braccia attorno al suo collo.

-STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO! IMBECILLE! Perché devi sempre farmi venire un’infarto!?!?!?

Mi strinsi al suo petto, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo, mentre alcune lacrime silenziose sfuggivano al mio controllo. Erano due mesi che non l’abbracciavo, mi era mancato così tanto. 

-Anche tu mi sei mancata, tesoro, sì, ti amo anche io!- la sua risata mi fece rinascere, come una fenice dalle sue ceneri, e sollevato il capo gli lasciai un bacio che parlava più di mille parole. 

Solo l’arrivo di mia madre ci riportò alla realtà.

-Allora, piaciuta la sorpresa? Ti avevo detto che non si sarebbe accorta di nulla, ma tu non fidarti è!

-Quindi avete complottato insieme! Che infami!- risi insieme a mia madre, mentre Niall si passava una mano tra i capelli. Mia madre lo aveva accolto come un figlio, eppure lui continuava a sentirsi in imbarazzo.

-Grazie per l’aiuto signora!- disse Niall sorridendo a mia madre, prima che lei uscisse per lasciarci soli.

-Ma non avevate un concerto stasera?

-No, ti abbiamo detto una piccola bugia, volevo farti questa sorpresa.

-Ci sei riuscito. Non hai idea di quanto tu mi sia mancato. Ero arrivata ad invidiare quelle quattro oche in classe con me perché potevano avere i loro ragazzi sempre con loro. Poi ci ho pensato meglio e mi sono ricreduta, visto che io e te siamo lontani fisicamente, ma con il cuore siamo sempre vicini, mentre loro mettono corna e destra e a manca.

-Anche tu mi sei mancata, come l’aria, piccola mia. Ma ora sono qui e per un paio di giorni sei tutta mia.

-Più o meno. È periodo di verifiche e non posso perdere nemmeno un giorno di scuola, purtroppo.

Mi fece il labbruccio, ma voltandosi verso la scrivania e notando i libri e il diario pieno di note colorate a segnare le varie verifiche sospirò.

-Ti terrò compagnia mentre studi allora, e ti interrogherò!- sorrise, mentre prendeva tra le mani il libro d’inglese.

-Per oggi io i libri li abbandono. Mi dedico solo a te.- lo strinsi tra le mie braccia, iniziando a baciare quelle labbra che mi erano mancate, come non mai.

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