Johto's Chronicles - Adelia's Nuzlocke

di Lolling_In_The_Deep
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Bark Town, new adventure ***
Capitolo 2: *** Intoxicate me now ***
Capitolo 3: *** Rush, crush, dash ***



Capitolo 1
*** New Bark Town, new adventure ***


 

La tensione era alle stelle.
L'adrenalina correva impetuosa e prepotente nelle sue vene, aumentandole la frequenza dei battiti cardiaci e della respirazione.
Respiri brevi e affannosi, come dopo una lunga e stancante corsa.
-Avanti... Muoviti...- sibilò la ragazza rivolta a qualcuno o qualcosa oltre la finestra del salone.
Una donna le si avvicinò e, dopo un sospiro esasperato – prontamente ignorato dall'adolescente – le posò una mano sulla spalla.
-Ne hai ancora per molto, Adelia?- domandò, seguendo lo sguardo della figlia e visualizzando... Beh, praticamente nulla -Sono tre ore che sei qui seduta!-
La ragazza non si mosse di un millimetro dalla sua posizione.
-No, in realtà sono solo tre ore, trentadue minuti e svariati secondi. Lunghi, lunghissimi secondi...-
Il tono lugubre di Adelia fece quasi rabbrividire la donna che, dimostrando un notevole autocontrollo, non si allontanò da lei.
D'un tratto, dopo altri svariati istanti di silenzio, la giovane parve animarsi: sollevò appena la testa, spalancò la bocca e – sua madre ne era certa – gli occhi le si illuminarono.
Era arrivato.
Lui era arrivato in quel preciso istante!
Adelia si alzò di scatto dal divano e, rischiando di travolgere la madre, si lanciò verso la porta d'ingresso: spalancatala con violenza ritrovò davanti a sé il postino che, con una mano sollevata nell'atto di bussare ed un'espressione di vago terrore, stava ritto in piedi con una busta nella mano destra.
-Buongior...- tentò, solo per venire interrotto da Adelia.
-Salve, sì, Adelia Brown sono io, può darmi la lettera!- disse tutto d'un fiato, tendendo poi una mano con una luce maniacale negli occhi -Avanti, me la dia. Subito. Ora. Si sbrighi! Cosa accidenti aspetta?-
L'intervento di sua madre salvò Adelia da una condanna certa per omicidio e il postino da un inopportuno ricovero ospedaliero.
Come Arceus volle, la lettera fu consegnata: Adelia se la rigirò tra le mani, improvvisamente titubante.
La porta d'ingresso venne richiusa e sua madre le si affiancò.
-Cosa c'è? Sei preoccupata, ora?- domandò con tono affettuoso, osservando la sua bambina – che poi più bambina non era – cresciuta e pronta a compiere un passo importante.
Adelia non rispose, limitandosi ad un secco cenno del capo: poi, in maniera del tutto inaspettata, scoppiò a ridere.
-Volevo solo rendere la scena più drammaticamente pregna di pathos!- trillò tra le risate, stracciando con foga la busta ed estraendone il contenuto.
La donna si passò una mano sulla fronte: non si sarebbe mai abituata del tutto a quella figlia così terribilmente teatrale!
Non poté però trattenere un sorriso quando Adelia le mostrò con orgoglio una tessera recante i suoi dati e una piccola fotografia: le parole “Scheda Allenatore” erano stampigliate con precisione sulla sommità della tessera, ed erano quelle che Adelia fissava quasi con adorazione.
-Adesso manca solo una cosa, tesoro!-
Adelia annuì con foga, sorridendo poi radiosa alla madre.
-Il mio primo, straordinario, inimitabile Pokémon!-
Pronunciò l'ultima parola quasi con reverenza, reprimendo a stento un brivido di eccitazione pura: di lì a poco avrebbe stretto tra le mani la Pokéball contenente il suo primo compagno di avventure, un Pokémon che sicuramente sarebbe stato in grado di battere qualunque avversario, ma senza mai perdere in eleganza e bellezza.
-Hai preparato il tuo zainetto?-
La domanda di sua madre riportò Adelia alla realtà: sì, lo aveva preparato una settimana prima, anche se riempire-svuotare-riempire-svuotare in continuazione forse era stato eccessivo...
-Ho tutto ciò che mi serve, tranquilla mamma!-
La donna sorrise e le scompigliò con affetto i capelli.
Adelia sospirò e si avvicinò alla porta d'ingresso.
-Ci vediamo tra poco, conserva le parole commoventi e le lacrime per dopo! Lo farò anch'io...- aggiunse in un udibilissimo sussurro uscendo di casa.
Non appena la porta si fu richiusa, il sorriso di Mariah Brown si allargò.
-Ogni Pidgey prima o poi deve spiegare le sue ali e abbandonare il nido...- declamò, avvicinandosi al tavolo del salone -Hmmm, forse è troppo melensa...-

New Bark Town era ventosa come sempre, ma quel giorno un sole allegro la illuminava gloriosamente.
Ciò non toglieva che si trattava pur sempre di un minuscolo, monotono paesino.
Adelia oltrepassò una casa praticamente identica alla sua e fece per svoltare un angolo, quando qualcosa di piccolo e dalla forma tondeggiante le si infilò tra i piedi.
La conseguenza fu una sola e facilmente intuibile: con un tonfo sonoro la ragazza cadde a terra e si preparò ad aggredire verbalmente il responsabile del suo capitombolo.
Incontrò però due occhi scuri e umidi e un musetto tenero che le tolsero ogni voglia di mostrarsi arrabbiata.
-Ops...- borbottò l'esserino, passandosi una corta zampetta sul capo, imbarazzato.
Adelia sorrise e accarezzò il Pokémon.
-Non preoccuparti, sto bene!-
-Marill!-
Una voce sollevata fece voltare Adelia e il Marill: un ragazzo alto, con disordinati capelli corvini che fuoriuscivano dal berretto e occhi marroni stava correndo verso di loro.
Si arrestò sorridente e, tesa una mano alla ragazza, la aiutò a rialzarsi.
-Grazie, Ethan...-
-Di nulla! Emozionata, eh? Ti capisco, anch'io inizio oggi il mio viaggio, e con Marill sono sicuro che vivremo chissà quali incredibili avventure, e...-
Ethan parlò a briglia sciolta per diverso tempo, mentre un vago rossore cominciava a tingergli le gote: era più forte di lui, ogni volta che vedeva la sua amica non riusciva a comportarsi come una persona normale!
Adelia approfittò di una pausa del ragazzo per interromperlo.
-Sì, sono emozionata, ma tu stai calmo!- esclamò con un sorriso incerto -Meglio che vada, il Professor Elm mi sta aspettando!-
Ethan annuì, ancora un po' rosso in volto.
-Ok, magari... Magari ci vediamo più tardi!-
Adelia, già qualche metro più in là, gli fece un cenno affermativo e continuò la sua avanzata verso il laboratorio.
Era ormai quasi giunta all'edificio quando notò qualcosa di bizzarro: fuori da una finestra su un lato del laboratorio si trovava un ragazzo, intento a sbirciare all'interno.
Sembrava avere pressapoco diciott'anni – l'età sua e di Ethan – e aveva dei bizzarri capelli color magenta: nulla a che vedere con il nero corvino di Ethan o la sua chioma rosso fuoco!
Dovette accorgersi di essere osservato perché si voltò verso Adelia e la fissò dritto negli occhi.
Per qualche istante nessuno dei due abbassò lo sguardo, il grigio piombo delle iridi di lui pareva voler costringere le iridi verdi di lei a guardare da un'altra parte: infine, con aria infastidita, parlò.
-Cos'hai da guardare?-
Stizzita dal tono insofferente dell'altro, Adelia sbuffò e, rivoltogli un gesto noncurante, finalmente fece il suo ingresso nel laboratorio.
Ovunque libri, computer e strani macchinari ronzanti: la ragazza si guardò attorno con aria eccitata prima che una voce cordiale la chiamasse.
-Adelia! Ben arrivata!-
Con un sorriso timido si avvicinò al Professor Elm, in attesa accanto a un tavolo con su tre Pokéball.
L'uomo continuò a parlare, ma lei era totalmente presa dalla contemplazione di quei tre piccoli oggetti bianchi e rossi, anelando di conoscerne il contenuto e poter finalmente stringere a sé il suo primo Pokémon.
-... Così puoi sceglierne uno!-
Adelia sobbalzò e seguì con attenzione le mosse di Elm che, afferrate le Pokéball, si apprestò a liberare il loro contenuto: ci furono tre lampi di luce vermiglia e tre Pokémon apparvero sul tavolo, fissando con aria curiosa la ragazza di fronte a loro.
Adelia deglutì e ricambiò i loro sguardi: il primo Pokémon somigliava ad un piccolo dinosauro di colore beige, con grandi occhi affettuosi ed una lucida foglia sulla sommità del capo; il secondo aveva l'aspetto di un buffo, tenero coccodrillo azzurro, con scaglie rosse sulla schiena e sulla lunga coda; infine il terzo aveva un muso lungo e sottile e una pelliccia beige e nera apparentemente soffice.
-Chikorita, Todotile e Cyndaquil.- elencò Elm -Scegline uno, avanti!-
Adelia aveva sottovalutato la difficoltà della scelta: erano tutti e tre così carini...
Accarezzò esitante la foglia del Chikorita, che pigolò soddisfatto in risposta: sarebbe stato un Pokémon estremamente fedele, non aveva dubbi, però...
Poco più in là il Totodile la salutava energicamente sventolando una delle sue corte zampette, ma ad attirare la sua attenzione fu il Cyndaquil: si era sdraiato sulla schiena e, con un ampio sorriso, stava agitando tutte e quattro le zampe emettendo versi acuti.
La ragazza lo fissò per qualche istante, poi cominciò a sua volta ad emettere squittii ridicoli e vagamente inquietanti.
-Oh, voglio lui, ho deciso!-
Non attese neanche che Elm dicesse alcunché: si lanciò in avanti e strinse a sé il Cyndaquil.
Era morbido e tiepido e, al contatto con lei, le strofinò affettuosamente il muso sul petto: Adelia sarebbe potuta svenire in quel preciso istante.
Recuperata la calma, Elm porse alla neo-allenatrice la Pokéball di Cyndaquil e passò a darle alcune istruzioni.
-Poco fa mi ha telefonato un mio vecchio amico, Mr. Pokémon: è un vero genio, e pare che abbia una nuova scoperta da mostrarmi! Potresti occupartene tu? Al momento sono tremendamente occupato...-
Adelia guardò dietro di sé: l'unico assistente del professore stava comodamente stravaccato su una sedia, intento a leggere un fumetto.
Fece per esporre le sue perplessità a Elm, ma questi le piazzò una Pozione e un foglio con delle istruzioni tra le mani, sospingendola poi fuori dal laboratorio.
-Grazie Adelia, sapevo di poter contare su di te!- quasi urlò, chiudendole poi la porta in faccia.
Interdetta la ragazza si passò una mano sulla nuca.
-Beh, non credo di avere altra scelta...- borbottò, abbassando poi lo sguardo sul suo Pokémon.
Questi ricambiò lo sguardo e sorrise, intenerendo Adelia.
-Hai bisogno di un nome! Vediamo...- rifletté a voce alta, schioccando poi le dita una volta ricevuta l'illuminazione -Trovato! Ti chiamerò Sethlans!-
Il Pokémon annuì lentamente e Adelia fece per prenderlo in braccio, ma l'esserino la bloccò alzando una zampetta.
-Piano, dolcezza!- la redarguì -Non sei il mio tipo, e certe sdolcinatezze mi sembrano inopportune!-
Adelia rimase con un palmo di naso: ma non era un piccolo concentrato di fuoco e dolcezza il suo Sethlans?
Il Cyndaquil cominciò a camminare verso il sentiero che li avrebbe condotti fuori dalla città e, di lì, a Cherrygrove City: fermatosi e notata la completa immobilità di Adelia, sbuffò.
-Beh? Non abbiamo tutto il giorno, tesoro!-
Adelia si riscosse e si incamminò dietro Sethlans.
-In che gran pasticcio mi sono cacciata?- mormorò sconsolata.
Davanti a loro il Percorso 29 e un'avventura nuova di zecca li attendevano a braccia aperte.




















Questa, come ho già ripetuto, è una Nuzlocke: in sintesi è una maniera alternativa di giocare ad un videogioco Pokémon (nel mio caso Soul Silver), ma QUI potete trovare delle spiegazioni più accurate.
Le regole che utilizzerò io sono le seguenti!
1) Ogni Pokémon esausto è da considerarsi morto e, come tale, verrà depositato in un box e mai più utilizzato.
2) Il giocatore può catturare solo un Pokémon in ogni area (percorso, grotta...).
    2A) Tale Pokémon sarà il primo incontrato dal giocatore.
    2B) Se il primo Pokémon fugge o viene mandato KO, il giocatore non potrà catturarne altri in quell'area.
    2C) I Leggendari non possono essere catturati, ma un incontro con essi non vale come primo incontro.
    2D) Queste regole non vengono applicate ad eventuali Pokémon Shiny.
3) Ogni Pokémon catturato deve essere rinominato.

Sethlans = Dio etrusco del fuoco

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Capitolo 2
*** Intoxicate me now ***


Adelia e Sethlans camminavano a passo spedito tra i prati del Percorso 29.
La ragazza continuava a lanciare occhiate in tralice al suo Pokémon, domandandosi come avrebbe potuto gestire quel suo caratterino decisamente pepato: forse, in futuro, il loro legame...
-Ehi cocca, meno pensieri e più movimento, hop hop!-
Adelia sbuffò infastidita.
-Preferirei che mi chiamassi Adelia, sai?- replicò, allungando comunque il passo e affiancandosi al Cyndaquil.
Questi ridacchiò e scosse il capo, evidentemente divertito dall'affermazione della sua allenatrice.
-Come siamo permalose... Eppure non mi pare che io abbia avuto alcuna voce in capitolo quando si è trattato di scegliere il mio nome!-
Stavolta fu, incredibilmente, il turno di Adelia di ghignare.
-Sethlans è un'antica divinità del fuoco, credevo fosse un nome azzeccato! Se però non ti piace...- finse di riflettere per qualche istante -... Potrei chiamarti Glitter!-
La replica piccata del Pokémon si perse in un frullar d'ali: letteralmente.
Un Pidgey era infatti apparso davanti a loro e stava squadrandoli con aria ostile: Adelia arretrò d'istinto, abbassando lo sguardo sul suo compagno.
-Seth, che ne dici di...?-
-Niente paura, cocca!- la interruppe, sottolineando appositamente l'ultima parola -Ci penso io a quel gallinaccio!-
Senza alcun preavviso il Cyndaquil partì alla carica, colpendo con un attacco Azione l'avversario e spedendolo rapidamente al tappeto.
Adelia spalancò gli occhi, ammirata e soddisfatta in egual misura.
-Bravissimo, Seth! Sei...-
Venne improvvisamente avvolta da una nube di fumo acre e puzzolente, venendo colta da un violento attacco di tosse: Sethlans ridacchiò.
-Oh, credo di aver appena imparato Muro di Fumo!-
Ripulitasi sommariamente e redarguito il suo Pokémon – che, com'era prevedibile, fece orecchie da mercante alle proteste della ragazza –, Adelia proseguì il cammino verso Cherrygrove City.
Prima di entrare in città Sethlans sconfisse facilmente altri due Pidgey, salendo di livello ad una velocità impressionante: Adelia aveva appena intravisto il Centro Pokémon, tappa obbligata per far sì che il suo Cyndaquil si riposasse un po', quando una voce gioviale la costrinse a fermarsi.
Un uomo piuttosto anziano le aveva sbarrato il passo, sorridendo in maniera piuttosto inquietante e fissando insistentemente le sue Pokéball.
No, non quelle disegnate sulla borsa che portava a tracolla.
Sì, quelle intravedibili dalla scollatura della sua maglietta.
Adelia tossicchiò e fece un passo indietro.
-Ehm, salve...-
L'uomo rise ancora e, grazie ad Arceus, tornò a guardarla negli occhi.
-Salve a te, affascinante allenatrice! Sono Hector, guida turistica in pensione, e sono qui per mostrarti le meraviglie di questa città!-
La città in questione constava di uno sparuto gruppetto di case, un Centro Pokémon e un Market: dove accidenti erano le meraviglie decantate da quell'inquietante ometto?
Sethlans squadrò con aria irritata l'anziano che, percependo su di sé lo sguardo del Pokémon, si chinò per accarezzarlo.
-E che bel Pokémon abbiamo qui! Certo, non bello quanto la sua allenatrice, ma... Argh!-
Sethlans aveva soffiato sul volto dell'uomo un'abbondante quantità di fumo e Adelia ne approfittò per scappare.
Fu solo dopo aver messo una buona distanza tra sé e quel pervertito dai capelli bianchi che si fermò, raggiunta poco dopo dal suo Cyndaquil.
-Vecchio... Grumpig... Irrispettoso...- ansimò, accorgendosi un istante dopo di una scatola sulla schiena di Sethlans.
-Seth, cos'è quella roba?-
Il Pokémon si strinse nelle spalle.
-Ce l'aveva il vecchio, mi è sembrato giusto prendere un risarcimento per il tempo perso!-
L'allenatrice spalancò la bocca, inorridita.
-Sethlans, questo è rubare! È un'azione meschina, scorretta e... E...-
Alla vista del contenuto della scatola, Adelia aveva perso le parole: un paio di scarpe da ginnastica nuove di zecca, nere con un grazioso motivo a fiamme sui lati e un minuscolo schermo a cristalli liquidi sulla linguetta.
Sethlans, interpretando correttamente lo sguardo incantato della sua allenatrice, si finse contrito.
-Oh, scusami, stavi dicendo?-
Adelia sorrise sognante e, rapida come una saetta, afferrò le scarpe.
-E sarebbe un crimine non accettare questo spontaneo dono da parte di un gentile vecchietto! Oh, Mew, sono anche in edizione limitata!- squittì deliziata, sostituendo rapidamente i suoi stivaletti con le nuove calzature.
Terminata l'opera di vestizione lanciò un'occhiataccia al suo ghignante Pokémon.
-Una sola parola su quanto è successo...- lo minacciò agitando un pugno verso di lui.
Sethlans, per nulla impressionato, finì di sghignazzare e la precedette attraverso il primo spiazzo erboso del Percorso 30.
Un fruscio alla sua sinistra fu l'unico segnale di preavviso, poi un Weedle balzò fuori dall'erba e graffiò il fianco del Cyndaquil con il suo pungiglione.
-Seth!-
Il Cyndaquil intanto, ripresosi dalla sorpresa, aveva spedito a diversi metri di distanza l'iracondo coleottero: tentò poi di raddrizzarsi, ma fu costretto a piegarsi e a trattenere un mugolio di dolore.
Adelia gli fu subito accanto e lo prese tra le braccia.
-Seth, cosa succede? Cos'hai?-
Sethlans avrebbe voluto replicare con una battuta pungente, ma il dolore sempre più forte lo costrinse a capitolare.
-Credo... Di essere... Avvelenato...-
Adelia sbiancò.
No, non poteva essere.
Non il suo Pokémon, non in quell'istante, no!
Presa dal panico frugò nella sua borsa, ma non vi trovò altro che una Pozione e altri oggetti privi di utilità: intanto il respiro di Sethlans si stava facendo sempre più flebile.
-Resisti, piccoletto...- sussurrò Adelia con le lacrime agli occhi, cominciando a correre verso Cherrygrove City.
Ci fu un “Bip” sommesso, poi lo schermo sulle scarpe della ragazza lampeggiò e lei si ritrovò a correre a velocità proibitiva verso la città.
Nel giro di pochi secondi aveva frenato bruscamente davanti al Centro Pokémon, stupefatta e terrorizzata allo stesso tempo.
Abbassò lo sguardo sulle sue miracolose calzature, ma decise di rimandare a più tardi l'analisi approfondita delle scarpe: entrò come una furia nel centro Pokémon e, quasi urlando ad una stupita infermiera, le consegnò Sethlans.
-È stato avvelenato! La prego, mi aiuti...-
La donna reagì con grande solerzia, portando il Cyndaquil oltre una porta alle sue spalle e dando ordini concitati a un paio di Chansey in attesa.
Adelia si accasciò tremante sulla prima poltroncina libera e si prese il volto tra le mani.
Sethlans doveva farcela, non avrebbe sopportato di perdere quell'irritante, arrogante piccolo Cyndaquil...
-Adelia?-
Sussultò e, alzato lo sguardo, incontrò gli occhi castani di Ethan: il ragazzo la osservava con evidente preoccupazione e lei, di scatto, balzò in piedi e lo abbracciò.
Ethan arrossì ma le accarezzò la schiena, non sapendo cosa dire più di un mormorato “Va tutto bene”.
Ci volle qualche minuto, ma finalmente Adelia si calmò: spiegò a Ethan quanto era accaduto e riuscì a sorridere quando il ragazzo la rassicurò.
-Il veleno di Weedle non è tra i più potenti, e le infermiere dei Centri Pokémon sono molto qualificate: il tuo Cyndaquil ce la farà, vedrai!-
Le parole di Ethan furono profetiche.
Qualche istante dopo l'infermiera si era avvicinata ai due, tenendo tra le braccia un Cyndaquil completamente ristabilito, almeno in apparenza.
-Donne, tutte ai miei piedi!-
Ok, era sicuramente ristabilito.
Fuori di sé, Adelia abbracciò stretto Sethlans, biascicando confusi ringraziamenti alla donna che, sorridendo, la tranquillizzò e si congedò poco dopo.
-Seth... Oh, Seth...-
-Sto bene cocca, evita di soffocarmi! Piuttosto cosa vuole questo allocco qui dietro?-
Sethlans stava guardando male Ethan che, con sguardo intenerito, li osservava: Adelia diede un buffetto sul capo del Pokémon e si voltò a sua volta verso Ethan.
-Perdonalo, deve ancora risentire degli effetti del veleno... O forse è una carogna di suo!-
Il Cyndaquil accolse quelle parole con uno sbuffo, strappando un sorriso a Ethan.
-Tranquilla, l'importante è che stia bene! Comunque se devi attraversare il Percorso 30 ti consiglio di comprare qualche Antidoto: i Weedle sono molto diffusi lì!-
Adelia annuì e, senza smettere di abbracciare Sethlans, seguì Ethan fuori dal Centro Pokémon: non appena le porte scorrevoli si furono richiuse dietro di loro, il ragazzo le diede un colpetto sulla spalla.
-Devo andare adesso, devo incontrare un amico a Violapoli e farei meglio a muovermi! Ci vediamo in giro, ok?-
Fece per abbracciare Adelia ma, un po' rosso in volto, ci ripensò e si allontanò in tutta fretta.
Adelia arrossì appena a sua volta, salutandolo con la mano e con un vago “Grazie...”.
Sethlans sbuffò sonoramente.
-Beh? Vogliamo andare a comprare questi Antidoti e arrostire un po' di Weedle? O preferisci stare qui a fare la ragazzina infatuata per tutto il giorno?-
L'allenatrice sussultò e affibbiò l'ennesimo scappellotto al suo irriverente Pokémon.
Sethlans si massaggiò la testa e, mentre Adelia protestava a gran voce che Ethan era soltanto un suo amico, sussurrò una sola, inudibile parola.
-Grazie.-

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Capitolo 3
*** Rush, crush, dash ***


I Pokémon Coleottero del Percorso 30 avrebbero ricordato con terrore quel giorno.
Un Cyndaquil idrofobico – anche se c'era qualcuno che affermava che il Pokémon di Fuoco fosse posseduto da uno spirito maligno – aveva fatto piazza pulita di Weedle, Kakuna e consimili con una ferocia inaudita, sordo alle proteste via via più deboli della sua allenatrice.
A proposito della ragazza, in quel momento stava battendo con forza il piede su un mucchio di foglie ormai ridotte in cenere: urlava, anche, e il suo Cyndaquil la osservava con aria annoiata.
-Sei un irresponsabile, Seth! Avresti potuto dar fuoco all'intero percorso!-
-Rilassati, cocca!- replicò Sethlans, grattandosi pigramente la schiena -Stavo solo provando il mio attacco Braciere... E vendicandomi di quei bruchi mangia-foglie...- aggiunse in sussurro.
Adelia guardò con aria schifata le sue scarpe sporche di cenere e sbuffò sonoramente.
-Spero che non deciderai di allenarti anche in casa di Mr. Pokémon, sai?-
-Spero per lui che non ci siano Weedle nei paraggi, altrimenti...-
Il Cyndaquil non poté terminare la frase che l'allenatrice, sommamente stufa, lo richiamò nella Pokéball.
Dopo qualche altro minuto di marcia finalmente tranquilla, era giunta in vista di una graziosa casetta circondata da alti alberi: esitò solo un istante, poi bussò alla porta.
Quando questa venne aperta, Adelia ebbe l'istinto di balzare all'indietro: sulla soglia stava un uomo anziano, con folti baffi candidi e un abbigliamento... Bizzarro.
Indossava un copricapo a forma di mezzo uovo a strisce gialle e nere, una lunga vestaglia azzurra a motivi di uova e – ancora! – stringeva tra le braccia un grosso uovo cremisi di peluche.
Alla vista di Adelia sorrise con aria folle e, afferratala per un braccio, la tirò dentro.
L'allenatrice cercò di non farsi prendere dal panico e di capire cosa stesse farneticando Mr. Pokémon, visto che l'uomo parlava a velocità proibitiva e con aria esaltata: seppe solo che di lì a poco aveva un uovo tra le mani e un'altra persona le si era avvicinata.
Mr. Pokémon saltellava poco più in là, canticchiando sommessamente “Wiggle jiggle, yellow middle, that's the best of what you are! I love you egg!”, ma l'attenzione di Adelia era tutta per il suo nuovo interlocutore: lo aveva riconosciuto, e sentiva una sorta di timore reverenziale invaderla completamente.
L'uomo sorrise con fare affabile e le tese una mano.
-Tu devi essere Adelia! Sono il Professor Oak, lieto di conoscerti!-
La giovane strinse tremante la mano che le era stata offerta, ancora stordita dal fatto di trovarsi al cospetto di un'autorità del mondo Pokémon.
Stava ancora pensando a qualcosa da dire – qualcosa di intelligente da dire! – quando la sua unica Pokéball si aprì, facendo uscire un irritato Sethlans.
-Ho bisogno di aria! Tu, ragazzina, non osare più rinchiudermi lì dentro senza avvisarmi!-
Samuel Oak osservò con curiosità il Cyndaquil che inveiva all'indirizzo di Adelia, lasciandosi infine andare ad una sonora risata: Adelia osservò mortificata l'uomo e abbassò il capo, vergognosa.
-Mi dispiace professore, Sethlans è...-
-Focoso...- la interruppe lui, posandole una mano sulla spalla -... Ma è nella sua natura! C'è qualcosa in lui però che lascia intravedere un barlume di affetto e fiducia per te, sai?-
-Davvero?- domandarono contemporaneamente Pokémon e allenatrice, mentre Mr. Pokémon commentò con un allegro “Fresh and white eggs are here!”.
Oak ignorò il collega e annuì.
-Certamente! I legami tra Pokémon e allenatori non si creano in poco tempo, ma sono tra i più forti che esistano al mondo: già il solo fatto che il tuo Cyndaquil sia al tuo fianco è indicativo.-
Adelia non era del tutto convinta delle parole dell'uomo ma le sembrava poco carino contraddirlo, visto e considerato che si trattava pur sempre di Samuel Oak: annuì a sua volta e lanciò una rapida occhiata a Sethlans, ammutolitosi di colpo.
-Sì... Ha ragione...-
Con un altro sorriso il Professor Oak si frugò nelle tasche del camice e le porse un oggetto dall'aspetto tecnologico: Adelia lo afferrò, incredula, ma ancora una volta i suoi dubbi inespressi furono colmati dallo stesso Oak.
-Questo è un Pokédex: serve a registrare i dati dei Pokémon visti o catturati, a fornire utili informazioni sugli stessi e, assieme alla Scheda Allenatore, ad identificare una persona come possessore di almeno un Pokémon.-
Adelia già sapeva tutto, ma bevve ogni singola parola dell'uomo di fronte a lui: questi si voltò poi verso Mr. Pokémon, ancora intento a canticchiare, e lo salutò.
-Ci vediamo, Hegbert, e non dimenticarti le tue medicine!-
-Medicine? Tutto ciò di cui ho bisogno sono le uova!- cantilenò, stringendo affettuosamente un cuscino a motivi uoveschi.
Oak alzò gli occhi al cielo e, prima di uscire, salutò Adelia.
-Mi piacerebbe che tu tenessi quel Pokédex e lo utilizzassi al meglio! Beh, ci vediamo a Goldenrod City se pensi di passare di lì!-
Ciò detto, uscì dalla casa: la ragazza si concesse giusto un paio di secondi di stupore prima di seguirlo rapidamente, abbandonando l'inquietante Mr. Pokémon alle sue follie.
Il viaggio di ritorno fino a Cherrygrove fu inusitatamente silenzioso: Adelia ancora rimirava il suo Pokédex come se si trattasse di chissà quale tesoro, mentre Sethlans sembrava immerso in profondi pensieri.
Fu solo quando la coppia imboccò il Percorso 29 che Adelia ruppe il silenzio.
-Seth... C'è qualcosa che non va?-
Il Cyndaquil sospirò, emettendo una buffa nuvoletta di fumo dalla bocca, e scosse appena il capo.
-Niente, cocca, niente. È che non mi piace che gli altri parlino di me come...- si bloccò, alla ricerca delle parole giuste -... Come se non ci fossi, ecco. Cos'è, quel professorone pensava forse che dei due fossi tu a comandare?- aggiunse in fretta, ritrovando un briciolo del suo carattere pepato.
Adelia alzò gli occhi al cielo e allungò il passo, ma così facendo urtò qualcuno.
-Scus...-
-Guarda dove vai!- urlò lo sconosciuto, voltandosi poi a squadrarla sorpreso -Ehi, non sei per caso l'impicciona di prima?-
L'allenatrice socchiuse gli occhi e in colui che la stava insultando riconobbe...
-Lo stalker! Sei lo stalker del Professor Elm!- gridò, puntandogli un dito contro.
Il ragazzo sollevò con aria sprezzante le sopracciglia e, una volta notata la presenza di Sethlans al fianco di Adelia, si lasciò andare a una risata incredula.
-Hai un Pokémon? Dunque Elm è davvero stupido come sembra?-
Adelia si sentì prudere le mani e digrignò i denti, gesto che non sfuggì al ragazzo dai capelli rossi: questi estrasse una Pokéball dalla tasca e gliela mostrò.
-Anch'io ho un Pokémon, ma la differenza tra noi due è che io ne sono degno! Una battaglia lo dimostrerà!-
Senza esitare fece scendere in campo il suo alleato, un Totodile dall'aria spaventata e – possibile? – un po' colpevole.
Prima ancora che Adelia lo incitasse, Sethlans si era schierato davanti a lei, un ghignetto stampato sul muso.
-Ci si rivede, dunque...- sibilò.
I due allenatori urlarono nello stesso istante.
-Azione!-
-Graffio!-
I Pokémon si attaccarono a vicenda colpendosi duramente con gli attacchi che gli erano stati ordinati: ad avere la peggio però fu il Totodile del ragazzo che, colpito in pieno stomaco, barcollò dolorante.
Adelia si lasciò sfuggire un sorrisetto compiaciuto.
-Seth... Braciere!-
Vagamente stupito ma soddisfatto, il Cyndaquil emise una piccola fiammata che colpì l'avversario: nonostante la resistenza a determinati attacchi la pelle del Totodile si arrossò dove era stato colpito e, dopo qualche istante, il piccolo coccodrillo cadde esanime al suolo.
L'allenatore lo richiamò nella Pokéball commentando con un laconico “Buono a nulla”.
Infilò poi le mani nelle tasche e oltrepassò Adelia, sfiorandola appena mentre passava.
-Non cantare vittoria, ragazzina: ci rivedremo presto.-
La ragazza fece per allontanarsi, sbuffando esasperata, ma Sethlans la bloccò.
-Guarda qui, cocca!-
Adelia prese l'oggetto che il Pokémon le stava porgendo: una Scheda Allenatore più datata della sua, con stampata la foto di un ragazzo dai capelli rossi e, accanto, un nome ed un cognome.
Silver...
La scheda le venne strappata di mano, facendola sobbalzare: alzato lo sguardo si accorse del volto contorto dall'ira del misterioso ragazzo.
Anzi, di Silver.
Senza una parola, accontentandosi di lanciarle un'altra occhiataccia, questi si allontanò rapidamente: Sethlans lo osservò con aria scettica, voltandosi poi verso la sua allenatrice.
-Vuole fare il duro, ma è una pappamolla!-
Adelia non sapeva cosa pensare: l'aveva colpita – e in parte spaventata – l'attitudine irascibile del ragazzo; inoltre avvertiva una pesante indignazione farsi spazio dentro di lei al solo ripensare a come Silver avesse chiamato il suo Totodile.
Buono a nulla.
Il Pokémon aveva combattuto e aveva perso, ma cosa c'era di male?
Entrambi erano alle prime armi, e una sconfitta sarebbe stata da preventivare!
Il trillo del PokéGear la strappò alle sue riflessioni: premette un pulsante e avvicinò il polso dove trovava alloggiamento lo strumento alla bocca ma, prima ancora che potesse parlare, una voce intrisa di panico urlò.
-Adelia, è una catastrofe! È successo un disastro, un abominio, un'eresia...-
La ragazza lasciò che il Professor Elm – perché era indubbiamente sua la voce che fuoriusciva dal PokèGear – si sfogasse con altri sinonimi preoccupanti, finché l'uomo non parve ritrovare un barlume di ragione e le chiese di affrettarsi verso il laboratorio.
Una volta che la comunicazione fu bruscamente interrotta, l'interdetta allenatrice si voltò verso Sethlans, le sopracciglia inarcate: il Cyndaquil sbuffò, ma d'improvviso un lampo di comprensione gli illuminò il volto.
-Cocca, muovi le chiappe e torniamo a New Bark Town!- urlò, cominciando a correre: Adelia non ebbe altra scelta se non quella di seguirlo rapidamente.
I due corsero come se avessero un Houndoom alle calcagna, saltando sassi e insidiose radici, evitando gli spiazzi erbosi e giungendo in breve tempo, ansimanti e accaldati, sulla soglia del laboratorio del Professor Elm.
Parcheggiata lì fuori c'era una moto con le insegne della Polizia di Violet City, cosa che preoccupò Adelia e strappò un sospiro rassegnato a Sethlans: il Pokémon la precedette nel laboratorio, all'interno del quale Elm stava piangendo davanti ad un poliziotto.
All'ingresso di Adelia si voltarono entrambi, il primo continuando a piangere come un bambino, il secondo squadrandola con sospetto.
-Ehm, salve...- salutò esitante Adelia avvicinandosi ai due -Cosa è successo?-
L'agente si avvicinò e socchiuse gli occhi con aria minacciosa.
-Colta sul fatto! Cioè, quasi, ma come si dice? Il postino suona sempre due volte! No, diamine, com'era?-
Adelia osservò con aria fortemente interdetta il poliziotto, finché questi non ostentò un'aria soddisfatta.
-Il colpevole torna sempre sul luogo del misfatto! Dovrai spiegarmi un bel po' di cose in centrale, signorinella!-
-Ma...? Cosa? Professore, gli dica che non ho fatto nulla!-
Elm era però intento a dondolarsi in un cantuccio, ripetendo ossessivamente “Il mio Pokémon... Il mio Pokémon...”.
Fortuna volle che dalla porta del laboratorio facesse il suo ingresso in quel momento Ethan: davanti agli occhi del ragazzo c'erano un Elm in condizioni pietose, un poliziotto con delle manette tra le mani e un'Adelia pronta a prendere a schiaffi il frettoloso agente.
Osservò per qualche istante la scena, per poi avanzare rapidamente e frapporsi tra il tutore dell'ordine e la sua amica.
-Sta prendendo un Krabby, lei è innocente! Il ladro è un ragazzo dai capelli rossi, giusto professore?-
Elm parve materializzarsi accanto a loro, miracolosamente calmo e composto: annuì con aria mesta e si sistemò gli occhiali sul naso.
-È così, agente... Quel teppista ha rubato uno dei miei Pokémon, un piccolo Totodile...-
Adelia, passato il momento di sconforto, mise insieme i pezzi: ragazzo sospetto con capelli rossi, Pokémon rubato, Totodile...
-Ho combattuto contro quel ragazzo!- esclamò, attirando l'attenzione di tutti su di sé -Si chiama Silver, l'ho letto sulla sua Scheda Allenatore.-
Il poliziotto, solerte quanto e più di prima, la interrogò per recuperare altri indizi: infine, nonostante la palese mancanza di elementi utili, si congedò con un ampio sorriso e con un ottimistico “Lo prenderemo!”.
Adelia non poté essere meno rassicurata da tale affermazione.
Si avvicinò poi a Ethan, abbracciandolo brevemente.
-Ti devo la vita, o almeno...- ridacchiò -... La fedina penale!-
Il ragazzo rise a sua volta, schermandosi dai ringraziamenti.
-Oh, figurati, mi sembra il minimo...-
-Ethan!- si intromise il professor Elm con sguardo sognante -Sei stato un vero eroe, l'uomo nel posto giusto al momento giusto! Che bravo ragazzo...- sospirò, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Ethan e Adelia rabbrividirono istantaneamente e, per uscire da quella spiacevole situazione, la ragazza consegnò al professore l'uovo misterioso.
Elm recuperò in un istante la sua aria professionale e, preso l'oggetto tra le mani, lo soppesò brevemente.
-Non sembra aver nulla di speciale, a parte questo motivo insolito sul guscio...-
Adelia rimirò incuriosita i piccoli motivi geometrici rossi e azzurri che ornavano l'uovo candido: chissà che Pokémon conteneva, e cosa aveva di così misterioso!
Mentre Elm aveva ancora una volta abbandonato la serietà da studioso e stava annusando l'uovo, Adelia uscì silenziosamente dal laboratorio assieme a Ethan: all'esterno entrambi tirarono un sospiro di sollievo e si sorrisero.
-Non credevo che Elm potesse avere, ecco... Certe inclinazioni...- sussurrò divertita la ragazza, strappando un risolino poco convinto all'amico -Comunque grazie di nuovo per il tuo intervento!-
Ethan si strinse nelle spalle.
-Figurati, è stato un piacere, professor Elm a parte...- borbottò -Ora devo andare davvero... Sai, ho rimandato l'appuntamento con il mio amico dopo la telefonata del professore, ma è ora che vada!-
Si salutarono velocemente e, mentre Ethan si dirigeva verso il Percorso 29, Adelia prese la via di casa sua: il suo viaggio stava per iniziare sul serio, e avrebbe dovuto salutare la madre.
Varcata la soglia della sua abitazione venne immediatamente accolta dalla madre, sorridente e agitata.
-Tesoro, cosa ti ha fatto tardare tanto?-
-Una commissione per conto di Elm...- si limitò a replicare Adelia, visto che una cronaca delle ore appena trascorse avrebbe richiesto troppo tempo -... Ma ora sono pronta a partire!-
Mariah Brown annuì, chinandosi poi ad accarezzare Sethlans.
-Oh, il Pokémon che hai scelto è adorabile!-
Adelia si accorse solo in quel momento che il suo Cyndaquil non aveva aperto bocca da quando avevano lasciato Silver e Cherrygrove: molto strano per un tipo come lui...
Decise che più tardi avrebbero potuto parlare in tranquillità, ma prima doveva prepararsi a sorbire le raccomandazioni e le lacrime della madre.
-Allora...- mormorò, facendo per abbracciare la donna, ma ricevendo solo una rapida stretta da parte di lei.
-Sii prudente tesoro, telefona ogni tanto alla tua mamma e spediscimi qualche soldo, così li metterò da parte per te!-
Qualche saluto affatto lacrimoso dopo, Adelia era fuori casa: era stupita dai comportamenti bizzarri di Sethlans e di sua madre, ma preferì concentrarsi sull'inizio del viaggio e sulla sua prima meta, alias Violet City.
Quando la neo-allenatrice fu sparita tra la vegetazione del Percorso 29, Mariah Brown uscì di casa armata di megafono.
Inspirò profondamente, un sorriso inquietante sul volto, e cominciò a gridare a gran voce.
-Donne di New Bark Town, stasera casa Brown vi offrirà un party senza precedenti! Cibo, musica, alcool e...- ridacchiò -... I Goldenrod Dream Men solo per noi!-
Dalle poche case del paesino si levarono alte grida femminili di giubilo, cui si unì un eccitato urlo maschile.
-Gli uomini non sono ammessi!- puntualizzò Mariah, e stavolta dal laboratorio provenne un singolo urlo di disappunto.
 

Dopo aver camminato per una buona mezz'ora, Adelia si decise a rompere il silenzio dilatatosi tra lei e Sethlans.
-Dunque... Seth... Come mai così silenzioso?- domandò all'improvviso, osservando con la coda dell'occhio il Cyndaquil.
Questi non smise né di camminare né di guardare dritto davanti a sé: tuttavia rispose, anche se molto laconicamente.
-Non ho voglia di parlarne.-
La ragazza sospirò, delusa, ma decise di lasciar perdere: magari sarebbe potuta tornare alla carica più tardi, o magari avrebbe potuto catturare quel bel... Oh, Arceus!
Davanti a lei c'era un piccolo, tenero e soffice Sentret, e lei non aveva Pokéball!
Ignorò le osservazioni pungenti di Sethlans e frugò nella borsa, tirandone fuori con aria soddisfatta una sfera rossa e bianca, cui era attaccato un bigliettino.

Vai, e catturali tutti! :)
Ethan


-Oh, Ethan...- sospirò, per poi scagliare la Pokéball dritta sul suo obiettivo.
Il Sentret venne risucchiato all'interno, la sfera si agitò per qualche istante, poi...
La luce si spense.
Adelia aveva catturato il suo primo Pokémon.
Con mani tremanti raccolse la Pokéball da terra, trattenendo un grido di gioia che premeva per uscirle dalle labbra: infine non resistette più e, fatto uscire il piccolo Sentret dalla sua sfera, lo abbracciò e prese a saltellare.
-Oh, sei così carino, e sei la mia prima cattura! Già sento di amarti, lo sai? E...-
-Mi stai soffocando...- esalò quello con voce sottile, al che Adelia si affrettò ad allentare la presa.
Il Sentret la osservò con curiosità, poi si sciolse in un ampio sorriso.
-Ciao!-
La ragazza lanciò una nuova serie di urla acutissime, tanto da costringere Sethlans a tapparsi le orecchie, indignato.
-Che vergogna...- sibilò, non riuscendo però a far smettere la ragazza.
-Ti chiamerò... Hiro, che ne dici?-
Il piccolo Pokémon agitò la lunga coda e drizzò le orecchie.
-Mi piace! Oh, mi piace!-
Per la terza volta Adelia prese ad urlare come una fangirl impazzita, ma stavolta a lei si unì anche Hiro.
Sethlans sospirò affranto.
-Sarà un lungo viaggio...-




















Squadra: 2
Catture: 2
Morti: 0

Hiro = Dio dei ladri ed eroe polinesiano

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