I'm in love with you and all your little things.

di harrysscent
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 2: *** Sei bellissima! ***
Capitolo 3: *** Ciao principessa! ***
Capitolo 4: *** Per te questo ed altro! ***
Capitolo 5: *** Posso entrare, bellezza? ***
Capitolo 6: *** Io ti amo ancora. ***
Capitolo 7: *** Beh, io non ci sto mia cara. ***



Capitolo 1
*** Nuovi arrivi ***







Lunedì 26 novembre 2012, ore 08.00

  "I got to be afraid
I'm going to wake up feeling beautiful..today
And know that I'm okay
Cause everyone's perfect in unusual way
So you see, now, now I believe in me
Now I believe in me" 

 

Scesi dalla corriera con le cuffie mentre “Believe in me” risuonava nelle mie orecchie.  Amavo quella canzone, mentre l’ascoltavo mi sentivo amata e accettata; l’unico momento della giornata in cui mi sentivo così.
Spensi l’MP3 ed entrai in classe a testa bassa, come mia abitudine. Presi posto al mio banco e sospirai cercando di non incrociare gli sguardi dei miei compagni, ogni giorno era una battaglia; non sentirsi mai abbastanza bella, abbastanza brava, abbastanza all’altezza della situazione. Non abbastanza.
Ad un tratto, mentre fissavo il vuoto davanti a me, la porta della classe si aprì e vidi una chioma riccia castana e un paio di occhi verdi entrare.  Lo seguii con lo sguardo mentre si avviava verso la cattedra per parlare con il professore. Cazzo se era bello! Era davvero difficile non guardarlo.
Il professore si alzò di scatto dalla sedia e ci comunicò che quello sarebbe stato un nostro nuovo compagno di classe. “OH MIO DIO!” pensai tra me e me.

-          Il posto vicino alla Hamilton è libero, si sieda pure signorino Styles! -  concluse il professore risiedendosi.
Vidi la sedia in parte a me, solitamente vuota, spostarsi e quel Styles (così mi sembrava si chiamasse) sedersi.
Una mano mi toccò la spalla e stupita mi voltai per vedere che cosa potesse volere da me.

-          Hey ciao, piacere di conoscerti. Io sono Harry. – disse guardandomi dritto negli occhi e sfoggiando un sorriso.
Cavolo quanto era bello il suo sorriso!
Mi resi conto che stava parlando con me e ne rimasi a dir poco sconvolta. Qualcuno mi stava rivolgendo la parola e mi stava addirittura sorridendo?!

-          Ehm …piacere mio, io mi chiamo Nicole. – risposi aggiungendo un debole sorriso e distogliendo subito lo sguardo dal suo viso.  I suoi occhi mi mettevano soggezione, sentivo le guance andare a fuoco e il cuore battere all’impazzata. Come faceva a farmi questo effetto dopo nemmeno un minuto che lo conoscevo?!  Sentivo la sua presenza vicina, come se ci fosse un’elettricità tra di noi.
Cercai di seguire la lezione mentre quello sconosciuto stava letteralmente mandando in fumo la mia solita pacatezza e tranquillità, quelle non erano farfalle nello stomaco ma elefanti!

Le prime tre ore di lezione furono lunghissime, ma finalmente suonò la campanella che segnava l'inizio della ricreazione. Durante la ricreazione tutti i miei compagni andavano nei corridoi a parlare oppure in cortile a fumare, tranne io che rimanevo in classe nel mio banco a mangiare qualcosa e fissare il vuoto. Mi alzai in piedi e andai ad osservare dei cartelloni che avevamo appesi in classe, tanto per fare qualcosa, quando mi accorsi che non ero sola in quella classe..sentivo una presenza alle spalle. Mi girai lentamente e..non potevo crederci! Era Styles che mi stava fissando!

- Che ci fai qui tutta sola? Non esci? - mi chiese usando di nuovo quel sorriso che mi mandava al paradiso.

- Ehm no, preferisco restare in classe grazie. - risposi piano osservando la sua espressione.

- Beh allora vorrà dire che io rimango qui con te, di certo non ti lascio da sola. - e dopo che ebbe pronunciato quella frase passammo tutta la ricreazione insieme, mi chiese molte cose su quella scuola, sui nostri compagni di classe e su come mi trovavo in quella città. Quando suonò la campanella che decretò la fine della ricreazione mi stupii di quanto a lungo avessi parlato con lui; era la prima volta nella mia vita che una persona mi ascoltava in quel modo. Sembrava davvero interessato a me.
La lezione proseguii e mentre mi stavo letteralmente per addormentare sul banco, la campanella dell'ultima ora suonò e l'intera classe, me compresa, si avvio a lunghi passi verso l'uscita per andare finalmente a casa.
Camminai verso il cancello  del cortile quando sentii qualcuno tirarmi per la giacca..

- Hey, sei a piedi Nicole? - mi chiese Harry sorridendo.

- Ehm sì, perchè? - domandai confusa e stupita.

- Io sono in macchina, ti va se ti do un passaggio? -
Non sapevo davvero cosa rispondere, non ero abituata a tutte queste attenzioni.

- Sì dai, grazie mille Harry!- salii sulla sua auto e lo guardai infilare le chiavi e girare il volante per uscire dal parcheggio.
In pochi minuti ci trovammo di fronte a casa mia.

- Ecco, siamo arrivati. Beh grazie Harry..grazie davvero. - dissi arrossendo debolmente. -

- Figurati piccola, è stato un piacere. - mi rispose schioccandomi un bacio sulla guancia. Il mio cuore fece letteralmente le capriole e scesi dalla macchina spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e salutando con la mano.

Quel pomeriggio lo passai tra lo studio e la musica e..Harry Styles. Sì, lo conoscevo solo da un giorno eppure non feci altro che pensare a lui, tutto il tempo
.

"You can take everything I have
You can break everything I am
Like I'm made of glass
Like I'm made of paper
Ohh
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper, like a skyscraper
Like a skyscraper, like a skyscraper
Like a skyscraper."
 

 Mi addormentai ascoltando "Skyscraper" e quella fu la prima notte in cui lo sognai.

Grazie a tutti quelli che leggeranno e vi chiedo di lasciare qualche piccola recensione, anche solo due parole per me sono importanti! GRACIAAAS U.U

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Capitolo 2
*** Sei bellissima! ***






martedì 27 novembre 2012, ore 07.00


La sveglia suonò assordante e fastidiosa come ogni mattina e le diedi un colpo secco per farla tacere mentre mi stropicciai gli occhi sbadigliando. Mi alzai lentamente dal letto e incominciai a vestirmi, scesi poi le scale e raggiunsi la cucina per fare colazione. Inzuppai dei biscotti nel latte ed incominciai a mangiarli guardando assorta fuori dalla finestra i raggi di sole che entravano nella stanza e la illuminavano. Mia madre era al lavoro quindi sarei dovuta andare a scuola con la corriera o a piedi se avevo voglia di camminare ma non era affatto il mio caso.
Uscii di casa con lo zaino sulle spalle e mi diressi verso la fermata dell’autobus con il mio solito e immancabile MP3 nelle orecchie, questa volta era “Fix a heart” a pervadere i miei timpani.

"Baby, I just ran out of band-aids
I don't even know where to start
'Cause you can't bandage the damage
You never really can fix a heart."

Arrivai a scuola e varcai l’entrata a passo lento, osservando la folla di studenti accalcata davanti all’entrata che rideva e faceva baccano.  Ad una tratto notai che in quella folla c’era anche lui, Harry. Feci finta di non vederlo, non me la sentivo proprio di andare in mezzo a tutta quella gente; mi metteva disagio. Cambiai direzione andando verso l’altra parte del cortile quando sentii nominare il mio nome ad alta voce
-          Hey Nicole! – gridò il riccio venendo verso di me a passo spedito.
-          Ciao Harry..- risposi con il mio solito scarso entusiasmo.
-          Come stai splendore?- mi chiese lui mettendomi una mano sulla spalla e attirandomi a se.
Rimasi sbalordita dai suoi gesti  e dalle sue parole, mi avevano annebbiata; confusa. Mi aveva forse chiamata splendore? E mi aveva messo una mano sulla spalla facendomi avvicinare a lui talmente tanto che riuscivo a sentire il suo profumo. Quel profumo mi mandava in estasi, era dolce e seducente allo stesso tempo…i suoi occhi erano così vicini che riuscii a scorgere varie sfumature di diversi verdi e sentivo il suo respiro fresco che mi punzecchiava il viso.
-          Tutto okay? Ci sei?- mi chiese con un espressione enigmatica.
-          Ehm si, scusami..tutto okay. E tu?- chiesi scuotendo la testa e cercando di ricompormi.
-          Ora che ti ho vista si, sto molto bene. – il mio cuore perse un battito sentendo quelle parole.
Ci incamminammo verso la nostra classe, sotto gli sguardi curiosi degli altri ragazzi e ragazze.
Ore 12.00
L’ultima ora il nostro professore di italiano decise di portarci a vedere un film nell’aula in cui c’era il proiettore. Prendemmo posto mentre il professore preparava il necessario e notai con estremo piacere che Harry si era seduto nel posto accanto al mio.
Il film iniziò e la stanza fu accolta dal lieve bagliore emesso dal proiettore e dalle frasi profonde degli attori che interpretavano Romeo e Giulietta.

“Chi non è mai stato ferito ride delle cicatrici altrui. Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d'un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.”

Mentre l’attore pronunciava queste parole sentii qualcosa accarezzarmi la gamba; abbassai lo sguardo e vidi la mano di Harry. Mi stava accarezzando. Spostai lo sguardo sul suo viso e mi accorsi che lui mi stava già osservando, feci un ampio sorriso arrossendo debolmente e lui ricambiò il sorriso passandomi la punta del dito sulla guancia. Quel contatto mi provocò un fuoco fuori e dentro, mentre il mio cuore batteva fortissimo e sentivo la gola secca.
La campanella dell’ultima ora suonò e io mi diressi verso la porta d’uscita, ancora scombussolata per Harry e i suoi strani modi di relazionarsi con me. Girai l’angolo per dirigermi verso il parcheggio quando qualcuno mi prese per i fianchi e mi bloccò al muro talmente veloce da non accorgermi chi fosse. Sbattei le palpebre confusa e alzai lo sguardo incrociando quegli occhi, i suoi occhi.
-          Scusa non volevo spaventarti, volevo solo dirti che tu sei davvero bella sia dentro che fuori. Che dico bella? Sei bellissima! E smettila di pensare il contrario.- fui travolta da quelle parole come da un torrente in piena, completamente stordita e a bocca aperta lo guardai senza sapere cosa rispondere. Mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla guancia per poi andarsene e lasciarmi lì, con i piedi incollati alla strada, la mente ancora confusa . Chiusi e riaprii gli occhi per poi dirigermi verso casa sorridendo. Sì sorridendo, e questa volta avevo un vero motivo per sorridere.

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO E VI CHIEDO COME SEMPRE DI LASCIARE QUALCHE RECENSIONE, MI BASTANO ANCHE DUE PAROLE ALTRIMENTI NON HA SENSO CONTINUARE PER ME. HOLAA ALLA PROSSIMA;)

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Capitolo 3
*** Ciao principessa! ***







Qualche settimana dopo…

Erano passate un po’ di settimane da quel giorno in cui Harry mi aveva completamente sorpresa dicendo quelle parole; e in quelle settimane ci stavamo conoscendo meglio. Avevamo passato molti pomeriggi insieme, oltre che le ore a scuola, tra risate e strani sguardi. Se mi avessero chiesto di descrivere il tipo di relazione che avevo con Harry con una, o anche più di una, parola non avrei saputo rispondere. A volte sembravamo dei semplici amici mentre altre volte sembravamo qualcosa di più.
Stavo mangiucchiando l’ultima penna al sugo rimasta nel mio piatto di quel noioso pranzo, dato che ero sempre sola, quando all’improvviso qualcuno suonò al campanello. Mi alzai pigramente dalla sedia per andare a vedere chi fosse…mi affacciai alla porta e scorsi un Harry Styles sorridente appoggiato al mio cancelletto d’entrata sotto la pioggia battente.
-          Che ci fai qui Styles? – dissi ironicamente e facendolo entrare sotto il tettuccio della veranda.
-          Sai cara Hamilton, tra pochi giorni abbiamo quella verifica di matematica e come tu saprai bene la matematica non è il mio forte a differenza tua. Quindi sono venuto a chiederti se mi davi qualche ripetizione oggi pomeriggio..- rispose per poi finire la frase con uno dei suoi ampi e stupendi sorrisi.
-          Ok, vieni pure..- risposi facendogli cenno di seguirmi dentro casa.
Appena entrammo in soggiorno lo guardai meglio e notai che era completamente fradicio, dalla testa ai piedi.
-          Sarai mica venuto fino qui a piedi sotto la pioggia?- chiesi inarcando un sopracciglio.
-          Ehm, in effetti sì!- rispose guardandosi e notando anche lui quanto fosse bagnato.
-          Aspettami qui, vado a prenderti dei vestiti per cambiarti, non puoi rimanere così che ti ammali..- conclusi dirigendomi verso le scale che conducevano al piano superiore.
-          Certo mammina- rispose lui ironicamente facendomi la linguaccia.
Tornai di sotto da lui con in mano una maglia bianca a maniche lunghe e dei pinocchietti in jeans, gli unici vestiti che avevo trovato che potessero andargli bene. Quando scesi rimasi bloccata a fissarlo nell’ultimo scalino notando che era solo in boxer. OH MIO DIO, NICOLE CALMATI..CALMATI! Pensai tra me e me, eppure non ci riuscivo; sentivo la faccia bollente ed ero sicura di essere appena diventata paonazza. Spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio fingendo indifferenza ma il mio tentativo fu inutile, si era accorto eccome del mio imbarazzo.  Mi si avvicinò cautamente e mi passò la punta del dito dalla guancia fino al collo, nello stesso istante in cui fece questo gesto un brivido mi pervase da capo a piedi.
-          Mi hai detto tu che dovevo cambiarmi, mi dispiace di averti messa in imbarazzo- mi disse aggiungendo un sorrisetto malizioso che non mi sfuggì.
-          Tranquillo, è tutto okay. Vestiti e intanto io vado di sopra a preparare i libri, poi raggiungimi- risposi io sviando il discorso e tornando di sopra.
Preparai il necessario sulla scrivania della mia camera, poco dopo arrivò Harry e iniziammo a studiare matematica.

 

Un'ora dopo...


-          Quindi questo va infine sommato a questo, capito?- chiesi a Harry voltandomi verso di lui e notando che mi stava fissando quasi imbambolato.
-          Harry? Hai capito o no?!- chiesi nuovamente dato che non avevo ottenuto nessuna risposta.
-          Ehm sì sì certo, perdonami.- rispose velocemente spostando lo sguardo sul quaderno degli appunti.
-          C’è qualcosa che non va? – chiesi seriamente turbata guardandolo negli occhi. Lui si girò e mi fissò..cavolo che effetto mi faceva il suo sguardo. Non sapevo resistere a quegli occhi, erano ipnotizzanti.
-          A dire il vero, ci sarebbe una cosa che vorrei fare da un po’ di tempo ma ho paura della tua reazione.
-          E tu provaci lo stesso, almeno non avrai il rimorso di non averci provato. – risposi senza neanche pensarci troppo.
Vidi il suo sguardo illuminarsi e in una frazione di secondo le sue labbra furono sulle mie, lasciandomi un dolce e candido bacio. Si staccò e mi guardò negli occhi come per cercare il mio consenso a continuare, e io lo precedetti fiondandomi sulle sue labbra e rendendo quel bacio più approfondito. Anche io da troppo tempo desideravo quelle labbra sulle mie, ogni giorno sempre di più. Le nostre lingue si intrecciavano, si accarezzavano e si cercavano mentre le mia mani finirono tra i suoi ricci e le sue accarezzavano dolcemente la mia schiena provocandomi brividi in tutto il corpo. Ci staccammo da quel bacio entrambi senza fiato ed entrambi con un sorriso a trentadue denti.
-          Wow!- commentò lui accarezzandomi le labbra e guardandomi negli occhi.
-          Già..- risposi arrossendo leggermente e ricambiando quello sguardo intenso che valeva più di mille parole.
Il giorno dopo…
L’indomani arrivai a scuola in anticipo e mi sedetti negli scalini dell’ingresso con le cuffie al massimo che riproducevano  Senza Riseva.

"Mi sorprende ritrovarti
sulle scale quando torno a casa
sorpreso di vedermi
come se fosse la prima volta
e racconto senza freni
le mie gioie e i miei dolori
e tu mi sorridi
e condividi tutto con me
io ti regalerò ogni singolo
risveglio la mattina
e poi lascerò i capelli
scivolarmi fra le dita
ti regalerò ogni singola carezza
quando è sera
ho imparato già
ad amarti senza più riserva alcuna."
 

Sembrava proprio la canzone adatta a quel momento, una parte di me aveva già imparato ad amarlo e sentivo la sua presenza dentro al mio cuore. In quel momento avevo così tanta voglia di vederlo. Proprio in quel momento in cui stavo pensando a lui, sentii qualcuno abbracciarmi da dietro. Mi voltai e trovai il suo viso a pochi centimetri dal mio che mandò il mio stomaco in subbuglio.
-          Ciao principessa. – mi sussurrò all’orecchio dandomi un piccolo bacio sul collo.
-          Salve mio principe. – risposi ironicamente e sorridendogli. Il mio sorriso fu subito interrotto da un suo bacio a fior di labbra.
La campanella suonò, e mai come quel giorno la maledissi dal profondo. Ci incamminammo verso la nostra classe e lui mi prese per mano stupendomi e facendomi sorridere ancora. Notai con piacere che quelle ragazze che per molti anni mi avevano presa in giro ora mi guardavano con invidia. E facevano bene ad essere invidiose di me perché io, anche se ancora non riuscivo a crederci, avevo lui.


Salve a tutti/e! Ok, fa un po' schifo questo capitolo ma voglio sentire comunque le vostre opinioni..lasciate recensioni please bastano anche due parole;) Spero che vi piaccia e GRAZIE a chiunque sprechi cinque minuti del suo tempo per leggere le mie righe, gracias;)

A PRESTO!

 

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Capitolo 4
*** Per te questo ed altro! ***







AVVERTO CHIUNQUE LEGGE CHE E' PRESENTE UNA PARTE INSERITA TRA DUE ASTERISCHI (**) CHE NON E' ADATTA AI PIU' SENSIBILI.



PER TE QUESTO ED ALTRO!


Entrammo in classe mano nella mano e andammo a sederci nei nostri posti, uno accanto all’altro. La professoressa iniziò la lezione e la noia e stanchezza che ero solita provare durante le ore di storia oggi non c’era. Non c’era perché avevo accanto lui che mi faceva girare la testa con un solo sguardo, mi faceva rabbrividire soltanto posando la sua mano sulla mia gamba, mi faceva battere il cuore all’impazzata solo il modo in cui pronunciava il mio nome.
La campanella della prima ora suonò e la professoressa lasciò la classe che si ritrovò senza alcun professore, mentre aspettava quello dell’ora successiva. Mai come quel giorno fui felice che il nostro professore di religione fosse in ritardo. Di solito odiavo quei momenti perché tutti i miei compagni di classe si alzavano girando liberamente per la classe ed io mi sentivo osservata, criticata e a disagio. Ma non quel giorno. Quel giorno mentre aspettavamo il professore avevo Harry che mi faceva sedere sulle sue gambe e mi guardava negli occhi sorridendo. Mi faceva ridere, mi faceva stare bene, mi faceva amare la vita.
Mi accorsi che il professore era arrivato quando sentii il suo sguardo addosso
-          Hamilton, ci sediamo al nostro posto e non sulle gambe dei compagni per favore?-
-          Ehm certo professore, mi scusi.- risposi imbarazzatissima e di sicuro paonazza.
Mi sedetti subito al mio posto notando che Harry stava trattenendo una risata. Lo fulminai con lo sguardo per poi abbozzare un sorriso anche io.
-          Hamilton, già che sei qui in primo banco ti vorrei chiedere un favore. Vai dalla bidella e fai fare 22 fotocopie di questa scheda, per favore. – disse il professore fissandomi con uno stupido sorriso che a volte odiavo davvero.
Mi alzai, presi le fotocopie che il professore mi porse e uscii dall’aula, con il costante sguardo di Harry addosso, per avviarmi dalle bidelle e poi nell’aula della fotocopiatrice.
-          Mi servono 22 fotocopie di questo, per cortesia.- chiesi sorridendo gentilmente alla bidella.
La donna minuta e con dei capelli neri corvino raccolti in una coda alta che le toccava le spalle, mi sorrise di rimando annuendo e mi fece cenno di seguirla. Feci come mi aveva detto e la seguii nella stanza delle fotocopie. Prese le fotocopie e le posizionò sulla fotocopiatrice premendo un bottone, per poi portarsi una mano sulla fronte.
-          Oh cara, è finito il colore devo andare a chiamare il tecnico. Aspettami qui.- concluse sorridendo e andandosene dalla stanza.
Passarono circa dieci minuti e la bidella non era ancora tornata. “Ma è andata a prendere l’inchiostro in Antartide?!” pensai tra me e me. Guardai l’orologio impaziente e leggermente preoccupata: il professore si sarebbe sicuramente arrabbiato per il troppo tempo che stavo fuori.
Stavo fissando i cartelloni appesi all’aula quando mi accorsi di avere qualcuno alle spalle. Mi girai tranquillamente pensando fosse la bidella ma rimasi a bocca aperta quando vidi davanti a me Patrick Mc Kiben. “NO NO NO! MC KIBEN NO! BIDELLA SBRIGATI AD ARRIVARE, TI PREGO!” pensai tra me e me mentre lui mi fissava con un sorrisetto malizioso sulle labbra. Patrick era un ragazzo insulso, pieno di se ed era un bullo.  I primi tre anni di scuola per me erano stati un incubo per colpa sua. Abbassai lo sguardo senza riuscire a guardarlo, mi metteva in soggezione e avevo davvero paura di lui.
*-          Hamilton da quanto tempo non ci parliamo eh!- disse avvicinandosi di più a me e facendomi l’occhiolino.
-          N-non avvicinarti Patrick..- balbettai arretrando.
-          Oh su, non fare così Nicole. Potremmo diventare più che amici io e te.
-          Cosa? Mai!- risposi notando che si avvicinava sempre di più. Indietreggiai ancora di più fin che la mia schiena sbattè al muro. Ero ad un vicolo cieco, senza via d’uscita. Ero in trappola, lui era vicinissimo…sentivo il suo respiro sul viso.
-          Non fare così dolcezza, vedrai che sarà piacevole anche per te. – disse ghignando e insinuando le mani sotto la mia maglietta. Deglutii spaventata e in panico. Non riuscivo a parlare, a reagire o a staccarlo da me. Sentii un suo morso sul collo e urlai in preda alla paura.
-          Lasciami, lasciami!- urlai ancora sperando che qualcuno mi sentisse. Quello probabilmente era il mio giorno fortunato perché in quel momento arrivò la bidella spaventata dalle urla e si avventò sul ragazzo.*
 
Rimasi seduta fuori un’ora dopo l’accaduto, la bidella aveva provveduto a portare le fotocopie in classe ed a informare il professore che mi sarei assentata dalla sua ora.
La campanella suonò e la porta della mia classe si spalancò facendo uscire un Harry Styles preoccupato che veniva verso di me. Cercai di scacciare le lacrime con la punta delle dita, ma si accorse che stavo male.
-          Nicole che è successo? Non hai idea di quanto ero preoccupato, sei rimasta fuori tantissimo tempo.- mi chiese fissandomi con occhi sbarrati.
-          N-niente…m-mi girava solo un po’ la t-testa.- risposi balbettando ancora. Non riuscivo a controllare il mio tremore, era più forte di me.
-          Per favore Nicki, dimmi cos’hai. Vedo che c’è qualcosa che non va, dimmelo..- mi domandò prendendomi la testa tra le mani e guardandomi negli occhi mentre mi accarezzava le guance.
-          P-patrick Mc Kiben, un ragazzo che mi ha infastidita per parecchi anni, quando ero nella sala fotocopie mi ha..mi ha..-
-          Ti ha?!-
-          Mi ha toccata.-
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a piangere mentre lui mi accolse tra le sue braccia stringendomi forte ed accarezzandomi i capelli.
-          Ci penso io.- ad un tratto pronunciò quelle parole, mi diede un bacio a fior di labbra e si incamminò a passo veloce verso il cortile dove gli altri alunni facevano ricreazione. Lo seguii senza farmi vedere e vidi che si stava dirigendo verso Patrick. “OH NO, DIO TI PREGO!”
Fu un attimo. Due secondi, anche meno. Patrick steso per terra, Harry che veniva portato in presidenza da un professore. Sì, Harry aveva dato un pugno a Mc Kiben per difendermi, ora era finito in presidenza per difendermi, ora era nei guai solo per difendere me. Le lacrime mi punzecchiavano gli occhi. Mi diressi verso la presidenza a passo spedito e arrivai proprio mentre Harry stava entrando nella stanza. Mormorai un “mi dispiace” guardandolo entrare e ottenni un “per te questo ed altro” di risposta.

“Per te questo ed altro.”

“Per te questo ed altro.”

“Per te questo ed altro.”

Ero dispiaciuta che Harry fosse finito nei casini per colpa mia ma il suo gesto e quella frase fecero fare al mio cuore le capriole.
Allora ci teneva davvero a me! Mi stavo innamorando, ogni giorno sempre di più.

MI SCUSO PER IL RITARDO MA IN QUESTI GIORNI ERO PIENA DI COMPITI D: ANYWAY GRAZIE A CHIUNQUE LEGGA E SOPRATTUTTO A CHI LASCIA RECENSIONI CHE A ME FANNO SEMPRE MOOOLTO PIACERE! SPERO IL CAPITOLO VI PIACCIA...A PRESTOOO!:3

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Capitolo 5
*** Posso entrare, bellezza? ***






"When I see your face
There's not a thing that I would change
Cause you're amazing
Just the way you are

And when you smile
The whole world stops and stares for a while
'Cause girl you're amazing
Just the way you are."

 

Rimasi seduta nella panchina fuori ad aspettarlo per circa mezz’ora, quell’insulso preside l’aveva tenuto nella sua stanza anche dopo l’orario scolastico. L’aria fredda mi pizzicava le guance e mi metteva i brividi, mi strinsi nel mio cappotto. Guardavo il parcheggio della scuola deserto davanti a me e mi mordicchiavo le labbra nervosa aspettando che arrivasse. Mi faceva male lo stomaco dall’ansia, avevo davvero paura che per colpa mia finisse in guai seri. E se lo avessero sospeso? O peggio ancora espulso definitivamente dalla scuola? Calmati Nicole!, pensai tra me e me. Mi girai di scatto verso l’edificio quando sentii rumore di passi che venivano verso di me.
-          Ehi Nicole, non serviva che mi aspettavi qui fuori al freddo, potevi tranquillamente tornare a casa!- disse Harry raggiungendomi e regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi.
-          Scherzi?! E’ il minimo dopo quello che hai fatto per me!- risposi alzandomi e andandogli in contro.
-          Allora? Che ti hanno detto? Spero nulla di grave, mi sento così in colpa Harry..io..m-mi dispiace..-
-          Ehi ehi tranquilla, mi hanno fatto spiegare il motivo della mia reazione e nonostante abbiano criticato il mio gesto mi hanno capito. Conoscono quel Patrick da troppo tempo e sanno che non è affatto un bravo ragazzo. Per quanto riguarda te, non osar sentirti in colpa signorina, la colpa è di quello stronzo!- mi accarezzò le guance e mi diede un bacio sulla fronte prendendomi la mano.
Ci incamminammo verso la sua macchina, entrai come fosse un gesto abituale, e lui l’accese in  modo che si riscaldasse. Dopo pochi minuti l’abitacolo non era più gelido come prima ma tiepido e confortevole…girò la chiave facendo accendere il motore e partì verso casa mia.
Arrivammo nella mia via ed Harry accostò la macchina spegnendo il motore. Ci fu un silenzio, un silenzio davvero imbarazzante per i miei gusti; mi torturai le mani presa dal nervoso e guardai dritto di fronte a me, oltre al parabrezza. Mi sentivo così in imbarazzo quando stavo sola con lui, come se Harry potesse leggermi nel pensiero, come se di fronte a lui fossi libera di qualunque corazza e lui mi potesse guardare dentro. Un piacevole solletichio sul collo mi distrasse da quei pensieri facendomi girare leggermente verso di lui e notando che mi aveva appena dato un leggero bacio sul collo. Una scarica di brividi mi pervase tutto il corpo e deglutii imbarazzata  guardandolo negli occhi.
-          Non so cos’è, ma c’è qualcosa in te Hamilton che mi fa impazzire. Con te mi sento me stesso, sento che stai diventando davvero importante per me e non mi era mai capitato prima d’ora. –
-          Beh grazie Harry…anche per me è esattamente così.- quelle parole gli furono sufficienti per capire quanto anche io tenessi a lui e fu un attimo che le sue labbra furono sulle mie. Erano morbide, calde, dolci, invitanti. Le nostre lingue si completavano e si attiravano come due calamite. Le sue mani finirono sui miei fianchi attirandomi di più a se mentre le mie toccavano i suoi capelli. Ci staccammo da quel bacio e ci guardammo negli occhi, lui mi sorrise. Io sorrisi.
Passai il pomeriggio immersa tra lo studio, e quando finalmente finii i miei numerosi compiti e decisi di stendermi nel letto per ascoltare un po’ di musica, qualcuno bussò alla mia porta.
-          Nicole, posso entrare un secondo per favore?- chiese mia madre da dietro la porta.
-          Certo mamma, entra.- risposi mettendomi seduta sul bordo del letto e guardandola entrare.
-          Tesoro, stasera io ho un importante assemblea di lavoro e dato che durerà fino a mezzanotte e sarà lontana da qui, la mia azienda ha deciso di farci pernottare in un hotel li vicino e di farci ripartire domani mattina. Per te è un problema rimanere a casa sola per stasera? So che sei grande ma se non ti va dimmelo…comunque io ti ho preparato la carne e le verdure per la cena, basta che scaldi nel microonde; è tutto in cucina…poi per dormire…-
-          Ehi ehi mamma, frena. Me la caverò, non è la prima volta che sto a casa da sola e non è poi così impegnativo. Perciò vai tranquilla e ci vedremo domani!- le risposi sorridendole e abbracciandola.
Dopo quasi un’ora mia madre partii mentre io ero sul divano a fare zapping con il telecomando. Ero ancora un po’ scossa per quello che era accaduto a scuola con Patrick anche se sapevo che con Harry accanto ero al sicuro. A mia madre non ne avevo parlato altrimenti avrebbe rischiato l’infarto. Presi il cellulare e senza neanche pensarci troppo scrissi un messaggio a Harry: “Questa sera mia madre è fuori a dormire per lavoro e io sono a casa da sola tutto il tempo. Tu avevi già qualche programma per la serata?” premetti il tasto verde e lo inviai. Avevo fatto bene? Forse stavo diventando troppo appiccicosa? E se mi avesse detto di no, se gli avessi dato fastidio?
Erano già passati più di 20 minuti ed Harry non mi aveva ancora risposto. Di sicuro avrà di meglio da fare che passare la serata con te, stupida illusa!
Mi alzai e andai alla cucina per scaldarmi la cena quando qualcuno suonò al campanello. Ma chi è a quest’ora?! Corsi ad aprire e mi trovai Harry sorridente nel suo giubbotto marrone. Si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra, riuscii a sentire il suo profumo. Quanto era buono il suo profumo! Mi faceva girare la testa.
-          Posso entrare, bellezza?- mi chiese notando che ero rimasta impalata davanti a lui.
-          Certo, scusami. Entra pure.-
-          Così sei sola soletta eh stasera?- mi chiese facendomi l’occhiolino e sorridendomi. Forse la mia vista era appannata ma notai una nota di malizia in quel suo sorriso.
-          Già..- risposi senza sapere cosa aggiungere. Che risposta stupida la mia.
-          E hai pensato di chiamare Harry Styles per passare la serata in dolce compagnia, non è vero?- mi chiese avvicinandosi sempre di più, tanto che riuscivo a sentire il suo respiro sul viso.
-          Ehm sì, ho pensato di chiamare te…- risposi in evidente imbarazzo.
Si avvicinò ancora di più intrappolandomi tra il suo corpo e il mobile della cucina. Ero bloccata, come se mi volesse far capire che non avevo via di scampo da lui. Quell’idea mi piaceva.
-          Direi che hai fatto più che bene, piccola.- mi rispose iniziando a darmi piccoli baci sul collo per poi scendere fino alla spalla e poi risalire, più e più volte. Si staccò e premette le sue labbra sulle mie dandomi un bacio a stampo e allontanandosi poi per andare a sedersi a tavola.
-          Allora che mangiamo stasera?- mi chiese sorridendomi e togliendosi il giaccone che copriva il suo fisico perfetto.
Impiegai alcuni secondi per riprendere fiato e soprattutto la concentrazione dopo quei suoi baci.
-          Carne e verdure.- risposi iniziando a scaldare il cibo nel microonde.
Mi girai verso di lui e lo trovai a fissarmi per poi regalarmi di nuovo uno dei suoi splendidi sorrisi.


Salve a tutti nuovamente! Beh, questo capitolo non mi piace molto ma l'importante è che piaccia a voi! Prego chiunque legga di lasciare una piccola recensione, per me è davvero importante capire quello che pensate della mia storia perciò recensite, recensite, recensite! :3
Detto questo, buona serata a tutti e ci si "vede" al prossimo capitolo! ;)

 

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Capitolo 6
*** Io ti amo ancora. ***







-          Seriamente Harry, come fanno a piacerti queste verdure? A me fanno schifo, mia mamma deve sempre obbligarmi a mangiarle..- dissi ridendo mentre Harry faceva fuori la sua quarta porzione di verdure. Quel ragazzo mi faceva seriamente preoccupare a volte.
-          Ma se sono buonissime! Dì a tua madre che amo la sua verdura-
-          Oh certo, glielo dirò.- risposi abozzando un sorriso e osservando Harry di fronte a me.
I suoi occhi si alzarono e appena incontrarono i miei un sorriso comparve sulle sue labbra.
-          Sei davvero carina stasera.- mi disse guardandomi dritto negli occhi e ampliando il sorriso
-          E io penso che le verdure ti appannino la vista, Styles.-
-          Hai ragione, dire che sei carina è praticamente un insulto. Tu sei più che bellissima.-
Okay Nicole, ricorda come si respira è semplice: inspira ed espira, inspira ed espira. Concentrati.
-          Penso che oltre ad annebbiarti la vista queste verdure ti stiano facendo diventare pazzo Harry.-
Harry sembrò ignorare le mie parole e dopo aver finito anche quel piatto mi fece alzare dalla mia sedia prendendomi per mano e ci accomodammo insieme sul divano.
-          Ti va se vediamo un film? Tanto domani non abbiamo scuola..- proposi guardandolo in viso. Cavolo quanto era bello, era difficile mantenere la concentrazione. Soprattutto quando era così vicino.
-          Certo. Un horror?- sorrise giocando con una mia ciocca di miei capelli.
-          Vada per l’horror!- mi alzai dal divano e cercai il dvd che avevo in mente. Appena trovato lo caricai, andai a spegnere la luce e tornai nel divano con lui. “Che lo spettacolo abbia inizio” pensai tra me e me.
 
-          Oddio no no no, non voglio guardare!- mi coprii gli occhi con le mani per non vedere la scena del film in cui stavano per decapitare la ragazza e farla a pezzi.
 
-          Shh, tranquilla. Sono qui…- rispose la voce rassicurante, e ammettiamolo anche sexy, di Harry.
 
Mi strinsi a lui sotto la coperta rossa del divano. Sentii la sua mano accarezzarmi ripetutamente la schiena e questo suo solo tocco mi bastò per farmi andare in escandescenza. Aprii gli occhi ma non per guardare il film, bensì per guardare lui.
-          Harry..devo chiederti una cosa..-
Vidi il suo sguardo spostarsi dalla televisione al mio viso. I suoi occhi erano illuminati dalla luce fioca che proveniva dalla tv ed erano bellissimi come sempre.
-          Dimmi Nicole..-
-          Io ti piaccio veramente? Sii sincero, ti giuro che non me la prendo è solo che io..i-io non capisco..cioè..
-          Shh, no non dirlo.- mi interruppe avvicinandosi a me di scatto e prendendomi la testa tra le mani.
-          Tu mi piaci moltissimo Nicole, moltissimo. Non so più come fartelo capire ma fidati che tu non sei affatto inferiore ne a me ne a nessun altro! Sei splendida. Sei perfetta per me.-
Dopo quelle parole si avvicinò di più e mi baciò. Penso che quello fu il bacio più bello di sempre, era così dolce e spinto. Confortevole e da brividi allo stesso tempo.
Il resto del tempo lo passammo a vedere il film, abbracciati l’uno all’altro tanto che riuscivo a sentire il battito del suo cuore.
 

Un’ora dopo…

-          Finalmente quel film orrendo è finito.- mugugnai alzandomi dal divano tutta intorpidita.
-          Non era poi così male in fondo..- rispose Harry sorridendo.
-          Stai scherzando spero?!-
-          No, non scherzo. Grazie a quel film mi hai abbracciato quindi..- sorrise. Ancora.
Fortunatamente la stanza era ancora semi buia altrimenti avrebbe di sicuro visto il mio viso avvampare dopo quelle sue parole.
Spiegai velocemente a Harry dov’era il bagno e dove poteva cambiarsi mentre io salii nella mia camera per mettermi il pigiama. Mi diressi poi in bagno a lavarmi i denti e finito anche quello tornai nella mia camera. Ora che facevo? Scendevo e gli davo la buonanotte? O aspettavo che fosse lui a farlo? Non sapendo cosa fare aprii la porta della mia stanza intenzionata a dirgli buonanotte urlando, dato che lui si trovava al piano inferiore, ma a mia grande sorpresa lo ritrovai di fronte a me con una spalla appoggiata all’anta della mia porta e un sorrisetto delizioso sulle labbra.
-          Volevi darmi la buonanotte? Ti ho preceduto Hamilton. Un punto per me..- disse ed entrò nella mia stanza chiudendo la porta. Iniziò a baciarmi spingendo il mio corpo contro il muro. Il mix tra i suoi baci e il contatto della mia schiena con il muro freddo mi fece rabbrividire.
Continuammo con quei baci, sembrava che non riuscissimo a fermarci. Ero diventata ormai dipendente da quei baci, ne avevo bisogno.
 

La mattina dopo…

Sbattei le palpebre più e più volte fissando una crepa nel mio soffitto. Mi girai verso il mio comodino per vedere che ore fossero ma qualcosa me lo impedii. Ero come imprigionata in qualcosa. Il mio cuore iniziò ad aumentare ritmicamente il suo battito. Mi girai per vedere cosa fosse e tirai un sospiro di sollievo quando realizzai di essere intrappolata tra le dolci e accoglienti braccia di Harry Styles, seguito da un ampio sorriso. Mi alzai piano dal letto cercando di non svegliarlo e mi tolsi il pigiama per poi mettere i miei vestiti.
-          Hai davvero un bel culo Hamilton, non c’è che dire.- quelle parole seguite dalla sua risatina mi fecero capire che Harry era sveglio. Molto sveglio.
-          Sei un coglione Styles!- dissi ridendo e dandogli una pacca sulla schiena.
Si alzò anche lui e iniziò a cambiarsi sotto il mio sguardo curioso e divertito.
-          A ognuno la sua parte Harry!- dissi facendogli l’occhiolino e trattenendo una risata.
-          Giustissimo bellezza..ora scusami ma devo andare, i miei si chiederanno che fine abbia fatto. Dopo ti chiamo- disse dandomi un dolce bacio sulle labbra e scendendo le scale a velocità razzo.
Scesi in cucina e iniziai a farmi la colazione, mia madre non era ancora tornata. Fantastico! Tirai fuori la tazza di latte dal microonde quando sentii suonare al campanello. “Probabilmente è Harry che ha dimenticato qualcosa” pensai.
Corsi alla porta e la aprii.
-          Harry si può sapere che diavolo…- mi bloccai appena vidi che non era Harry ad aver suonato alla mia porta. Era Jake, il mio primo e unico ragazzo che avessi mai avuto. I suoi occhi azzurri mi osservavano agitati e i suoi capelli biondi, solitamente portati in una cresta perfetta, erano scompigliati.
-          Jake? Che ci fai tu qui?!-
-          Nicole, devo parlarti. E’ urgente.- disse avvicinandosi a me e appoggiandomi una mano sulla guancia. Tolsi via la sua mano infastidita ma lo feci entrare. Volevo sapere cosa aveva da dirmi.
Si sedette sul divano, nello stesso punto in cui la scorsa notte c’era Harry. Mi venne un nodo alla gola a pensarci.
-          Nicole, io ti amo ancora.- disse Jake guardandomi dritto negli occhi.
“Nicole, io ti amo ancora… Nicole, io ti amo ancora… Nicole, io ti amo ancora.”
Quelle parole risuonarono nella mia mente a rallentatore. Non riuscivo a credere  a quello che Jake aveva appena detto. Caddi sulle ginocchia sbalordita e lo fissai.
-          Tu cosa?-




Okay ragazzuole, so che volete ammazzarmi perchè i miei capitoli oltre che essere orrendi li posto pure in ritardo, ma con i compiti degli ultimi giorni di scuola, le festività e tutto il resto non ho proprio fatto in tempo. PERDONATEMI CWC Anyway, spero che il capitolo vi piaccia almeno un po' e mi raccomando RECENSITE ANCHE POCHE PAROLE, MA PER ME E' IMPORTANT u.u
A PRESTOO! :3






 

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Capitolo 7
*** Beh, io non ci sto mia cara. ***







Fissavo Jake sbalordita cercando di capire se mi stesse prendendo in giro o se era serio. Sembrava che dicesse la verità.
-          Nicole io so di aver sbagliato. Quella sera non avrei mai e poi mai dovuto tradirti, è stato l’errore più grande della mia vita. Credimi! Ma da quel giorno in cui tu te ne sei andata via piangendo da quella festa io non ho mai smesso di amarti. Mai.-
-          Tu con quale coraggio piombi così nella mia vita dicendo che mi ami dopo quello che mi hai fatto? Ti rendi conto almeno di quello che dici Jake?
-          So che può sembrare da coglione, ma io sto dicendo la verità. Non ti ho dimenticata.
La testa iniziò a girarmi e i miei occhi iniziarono ad appannarsi per le lacrime. Jake mi aveva fatto soffrire così tanto e ora con quelle parole mi spiazzava. Ma io ormai l’avevo dimenticato. Giusto? O forse provavo ancora qualcosa per lui? La mia mente andò verso Harry. No, io avevo dimenticato Jake. Ora provavo qualcosa di davvero forte per Harry Styles e Jake sembrava arrivare nella mia vita solo per creare guai e disordini. Non gli avrei permesso anche questa volta di farmi del male.
-          Vattene Jake!- urlai dopo alcuni secondi di silenzio.
-          Ti prego Nicole, ascoltami! Non sto mentendo!-
-          Ho detto che devi andartene! Vattene!-
Jake mi passò in parte con uno sguardo avvilito e a testa bassa raggiunse la porta d’entrata per poi uscire. Tirai un sospiro di sollievo sedendomi sul divano e mi passai una mano tra i capelli mordendomi le labbra. Presi il cellulare per controllare che ora fosse e trovai due chiamate senza risposta da Harry. È vero aveva detto che mi avrebbe chiamata! Che faccio lo richiamo io? Mi domandai. Premetti il tasto verde della chiamata ma quando essa stava per partire premetti velocemente quello rosso. No, l’avrei visto domani…ero troppo scossa per chiamarlo e lui si sarebbe preoccupato inutilmente.

 

Il giorno dopo…


Mi alzai con uno strano nodo allo stomaco; solitamente mi succedeva così quando ero molto ansiosa. Ma perché dovevo preoccuparmi? Di cosa poi? Avevo cacciato Jake ed era chiaro e tondo che non volevo più che facesse parte della mia vita, ma con lui non si poteva mai stare tranquilli; era imprevedibile.
Dopo aver fatto colazione ed essermi preparata aspettai che Harry passasse a prendermi con la sua macchina: ormai era diventata un’abitudine. Pochi minuti dopo suonò il campanello e quando andai ad aprire mi ritrovai davanti il suo splendido sorriso,un profumo di vaniglia che sembrava entrare in tutta la casa, i suoi ricci nascosti da un berretto di lana e i suoi occhi verdi puntati sui miei.
-          Buongiorno mia cara.- disse schioccandomi un prolungato bacio a stampo.
-          Buongiorno..- risposi staccandomi dalle sue labbra e guardandolo meglio.
-          Come mai ieri non hai risposto alle mie chiamate? Mi hai fatto preoccupare sai?!- sorrise.
-          Ehm scusami è che quando mi hai chiamato io ero…a fare la doccia.- buttai lì la prima cosa che mi venne in mente, non era necessario che sapesse della mia conversazione con Jake. Per me non aveva avuto nessun valore.
Andai verso la sua macchina con il suo sguardo addosso , mise in moto e partimmo. Mentre guidava mi appoggiò una mano sulla gamba e io appoggiai la mia mano sulla sua. Quel contatto mi piaceva così tanto, sarei stata così anche per tutto il giorno. Ad un tratto mi tornò in mente quando il giorno precedente Jake aveva appoggiato la sua mano sulla mia guancia…feci una smorfia e scacciai quel pensiero infastidita.
-          C’è qualcosa che non va?- mi chiese Harry voltandosi un attimo verso di me e facendomi riemergere dai miei pensieri.
-          Ehm no, perché?-
-          Ne sei sicura? Ti vedo un po’ strana..-
-          No no, è tutto okay. Davvero.- forzai un sorriso per rassicurarlo e lui ricambiò stringendo la mia mano.

 

5 ore dopo…


La giornata di scuola era passata abbastanza velocemente, forse era dovuto al fatto che quel giorno avevo così tanti pensieri da non riuscire a seguire le lezioni e quindi non cogliere la loro noiosità; meglio così. Camminavo verso la macchina di Harry mentre lui mi teneva per mano quando sentii una vibrazione nella tasca dei miei jeans, segno che mi era arrivato un messaggio. Tirai fuori il cellulare e schiacciai il tasto per aprire il messaggio: “Ho bisogno di parlarti di un’ultima cosa importantissima poi giuro che ti lascerò in pace. Vieni oggi alle tre al parco vicino a casa tua, ti aspetto lì. Jake.” Rimisi il cellulare in tasca dopo aver letto quel messaggio e sospirai.
-          Chi era?- chiese Harry accennando al cellulare.
-          Era..mia madre. Voleva sapere se andava tutto bene.-
Harry si limitò ad annuire sorridendo e dopo avermi dato un bacio a fior di labbra mi riportò a casa.
Entrai in casa e mi preparai velocemente qualcosa da mangiare; tra un’ora sarei dovuta andare al parco. Volevo dare a Jake l’opportunità di parlarmi per l’ultima volta almeno poi mi avrebbe finalmente lasciata in pace.
Un’ora dopo…
Stavo seduta nella panchina del parco sfregandomi le mani per il freddo. Possibile che avesse deciso lui l’ora in cui incontrarci e fosse in ritardo? Tipico di Jake. Mi voltai sentendo dei passi e vidi la sua chioma bionda avvicinarsi a me a passo spedito: finalmente era arrivato.
-          Scusa Nicole per il ritardo, ho avuto un contrattempo. Allora finalmente posso parlarti..- si sedette sulla panchina in parte a me e mi fissò.
-          Sì sono qui per questo così dopo finalmente mi lascerai in pace. Dimmi cosa devi dirmi e finiamola qui.
-          Non dire così..un anno fa non la pensavi così!
-          Esatto, un anno fa! Ora le cose sono cambiate! Per cui dimmi subito ciò che devi dirmi altrimenti me ne vado Jake e ti giuro che…..-
Non riuscii neanche a terminare la frase che lui si avventò sulle mie labbra baciandomi e prendendomi la testa in modo che non potessi tirarmi indietro. Cercai di divincolarmi e di spingerlo via ma la sua forza era molto superiore alla mia. Quando finalmente si staccò gli tirai uno schiaffo.
-          Ma sei pazzo?- urlai mentre lui si massaggiava la guancia per il colpo appena ricevuto.
Mi voltai dall’altro lato quando sentii dietro di me un rumore di passi molto marcato; come qualcuno che stava correndo molto velocemente. Non potevo credere ai miei occhi: vidi un Harry Styles furioso correre via da lì. Aveva di sicuro visto quel bacio e ovviamente aveva frainteso. Il mio cervello non ebbe neanche il tempo di elaborare il tutto che le mie gambe iniziarono a correre verso di lui automaticamente.
-          Harry! Harry fermati!- l’avevo quasi raggiunto ma lui non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Quando finalmente riuscii a raggiungerlo lo fermai per un polso.
-          Harry, non è come credi! Ascoltami!-
Si girò lentamente verso di me e quei suoi occhi dolci e sorridenti che conoscevo non c’erano più; al suo posto c’erano due occhi pieni di rabbia.
-          Sono stato uno stupido a pensare che tu fossi diversa dalle altre ragazze, che tu fossi speciale! In realtà sei come tutte loro! Anzi sei molto peggio!
-          Harry fammi spiegare, io non…-
-          Tu cosa? Sei solo una ragazzina che si diverte a stare con due ragazzi contemporaneamente e ora capisco perché eri così strana oggi! A lui va bene che tu frequenti entrambi? Beh io non ci sto mia cara. Ti saluto, e non disturbarti a parlare con me nei prossimi giorni perché non voglio sentirti.- dopo quelle parole se ne andò lasciandomi in lacrime in mezzo alla strada.
Perché ogni volta che mi accadeva qualcosa di bello poi doveva subito succedere qualcosa di brutto? Perché non potevo essere felice per una volta? Cosa c’era di sbagliato in me?
Ripensai al modo in cui poco prima Harry si era rivolto a me: era così diverso dal mio Harry. Il nuovo Harry mi faceva paura.


Okay, questo capitolo è venuto uno schifo ma dato che voi siete sempre troppo buone spero che vi piaccia ugualmente c: Questo Jake proprio ora doveva arrivare vero? Amo complicare le cose :3 Se non sapete come immaginarvelo sappiate che Jake è Brett Davern, colui che interpreta Jake Rosati su "Il diario di una nerd superstar" :)
COMUNQUE RICORDATEVI DI LASCIARE ANCHE UNA PICCOLISSIMA RECENSIONE, PER ME E' IMPORTANTISSIMO!
ALLA PROSSIMA BELLEZZE! ;)

 

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