Mahō Shōjo Miyuki Magica: Killing me Softly

di Bathin Raksha Dolorosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qual'è il vostro destino? ***
Capitolo 2: *** Sei... sei... sei il mio mondo. ***
Capitolo 3: *** Sono... un lontano ricordo, eliminato dai vostri cuori... oscuro alle vostre menti ***
Capitolo 4: *** Mi dispiace. ***
Capitolo 5: *** Perchè alla fine è questa... la morte più dolce di tutte. ***



Capitolo 1
*** Qual'è il vostro destino? ***


“A Giorgia e Gaja, che mi hanno sempre sostenuto nonostante il mio stress ♥

Alla mia vita... da cui ho preso ispirazione.

A MSM«M, che mi ha fatta e sempre farà commuovere e riflettere...

A voi, questo breve Spin-off.”

 

 

 

Let’s make a wish...

Easy one

that you are not the only one

And someone's there next to you holding your hand.

 

Mahō Shōjo Miyuki«Magica

 

Killing me softly

 

Un desiderio... uno solo?...

Che cosa potrei mai desiderare.. di così importante da mettere a repentaglio la mia vita?

Forse ci sono.

 

-Yuuukiiiikoooo!!!- urlò una ragazza correndo verso l’oggetto della sua attenzione.

Una ragazza dai capelli color del mirto in un corto taglio mosso, con un tagliente ciuffetto sulla guancia destra, si girò verso di lei.

-Ciao Yumi- rispose questa quasi apatica, ma nonostante tutto, le voleva un gran bene.

 

E fu così che una giornata come tante iniziò.

Ed è così che questa storia inizia, una storia di amicizia, magia e morte... una storia di ricordi spezzati, lacrime insanguinate e desideri traditori.

Killing me softly...

 

-Guarda Yumi, il banco accanto al tuo è ancora vuoto...- disse Yukiko guardando verso l’amica.

Era vero.. dei 19 posti a sedere di quella classe, solo 18 erano occupati, uno... era vuoto.

Yumi Annuì.

-Chissà chi ci sedeva, non mi ricordo di aver mai avuto altri compagni di banco a parte te...-

-Già, hai ragione... Magari...- disse seria la ragazza -Lì vi siede il fantasma della D-1!!-

Le due ragazze risero insieme, prima di essere chiamate al silenzio dalla professoressa.

Non era una donna malvagia, ma quella era pur sempre una scuola superiore, e quella una classe del primo anno.

Volgendo un ultimo sguardo al banco perennemente vuoto, Yumi sorrise e ritornò alla lezione, dove Yukiko vi era già immersa fino al collo.

Yumi Shirokami era così fragile... che pareva infrangersi ogni volta che il suo volto mutava in un’espressione di paura o rabbia.

I suoi occhi rossastri dicevano di chi nella vita aveva avuto tutto, ma non aveva avuto nulla... una, come dire...bambina abbandonata a se stessa, vittima dei genitori troppo indaffarati ed una sorella maggiore troppo grande per giocare con lei alle bambole.

Gli occhi di Yumi brillavano in presenza di Yukiko, la sua grande amica.. ed allo stesso tempo... il suo cuore piangeva, in mancanza di qualcosa.

Allo stesso tempo, Yukiko Midorima aveva lo sguardo fermo e freddo come intriso di calma e pazienza... una bellissima statua di ghiaccio, troppo bella per toccarla, troppo fredda per volerla.

Nei suoi occhi verdi vi era la perdizione.

Un fitto bosco impossibile da attraversare... impossibile da studiare, occhi che non dicono nulla, ma al contempo... occhi che urlano qualcosa.. qualcosa di silenzioso.

Un grido... che presto sarebbe stato liberato.

 

-Mi dispiace che sia finita così Natsumi, ma conosci le regole... sai cosa succede a rimanere “sporche”- disse Lei.

Di fronte alla ragazza dai capelli ricci di rame, non vi era una ragazza... non vi era un essere umano.

Ma bensì un mostro. Un essere che loro chiamano “Strega”.

In quella dimensione parallela... distorta e quasi incomprensibile, una giovane dall’abito color arancio, si trovava a fronteggiare un enorme creatura dalle sembianze di ragno, strani ragni che non appartenevano al suo mondo né a nessun altro... molto probabilmente.

-MIYUKI-SAMA!! CHE COSA FACCIAMO?!- urlò una giovane vestita di un grazioso abito marrone, stringeva a sé un giavellotto.

-Cosa facciamo?... la uccidiamo- rispose Lei, Miyuki.

-Ma.. Natsumi...-

-Quella non è più Natsumi, è morta dopo che il suo fidanzato se n’è andato... l’Arachne che è ora... è solo un fantoccio con le sue sembianze.-

A quelle parole, attorno a Miyuki comparvero delle enormi zambato che la chiusero in un cerchio.

La ragazza ne prese due per ciascuna mano e guardò verso la grande Strega-ragno.

-Sei rimasta intrappolata nella ragnatela della tua disperazione- disse sorridendo malinconica -Io e Kai ti libereremo... ti uccideremo proprio come vuoi tu... Dolcemente-
-Miyuki -sama...- disse Kai guardandola -Siete davvero... davvero-
Ma lei non la fece finire, saltò più in alto che poté solo per poi scomparire nel nulla.

-Oooh.. Miyuki-Sama!!.. i vostri salti.. quella cosa che fa quando sparisce e ricompare solo per poter confondere il nemico... siete.. siete musica, siete arte!! Io.. io mi inebrio della vostra vista! Per me è come morire di una morte dolce... oooh Miyuki-sama!!!- urlò di felicità Kai, guardando quella che considerava il suo capo supremo, la sua padrona, la sua dea, la sua mentore... quell’amore platonico, scoccato nel suo cuore come l’infuocato dardo di Cupido.

-ATTENTA!- le urlò Miyuki, ma troppo tardi, la ragazza venne colpita ed atterrata... non era grave, ma nemmeno un graffietto.

Mentre Kai rimaneva a terra quasi sconcertata, l’altra Maga saltò all’attacco.

Prese tutte le sue spade con tanta velocità da tagliare l’aria, per poi lanciarle verso l’Arachne con ALTRETTANTA velocità, centrandole in pieno le quattro zampe anteriori.

-Voi... Miyuki-sama.. ma sì!! È ovvio!! Ho Capito il suo punto debole!!- esultò Kai.

-Dici davvero?.. è fantastico!- esultò Miyuki.
-Certo!- rise lei, poi corse incurante verso la Strega -Se mi faccio uccidere... Natsumi sarà distratta! E voi potrete ucciderla in quattro e quattr’otto!-

Il sorriso di Miyuki scomparve, quella stupida aveva dato nuovamente prova che il suo troppo affetto, era più forte del suo cervello e per quanto pensasse che poteva davvero sfruttare quella cosa a suo vantaggio, lei... decise di fermarla, dando il colpo di grazia ad Arachne, la vecchia Natsumi.

-Mi...Miyuki-sama!-
-Smettila per favore...- camminò verso il Grief Seed raccogliendolo, poi lo porse a Kai -Tienilo tu per favore, lei era più amica tua che mia..-

-Perché non mi avete lasciata fare?... vi avrei protetta.-
-Saresti morta-
-Ma per farvi vincere-
-Ho vinto lo stesso-
-Ma senza il mio aiuto-
-Tu hai preferito perderti in stupidi soliloqui...-
-Ma.. ma io voglio bene a Miyuki-sama!! Voi siete tutto per me!! Elogiavo la vostra grandezza!-
-NON È CON GLI ELOGI CHE VINCI UNA BATTAGLIA!-

Kai si spaventò di fronte all’uscita di testa di Miyuki, le faceva paura quel viso angelico che d’un tratto si contorceva in qualcosa di demoniaco, ma al contempo... sentiva di amarla di più.

 

Yumi fermò di colpo il suo passo.

-Che ti prende?- le disse Yukiko girandosi verso l’amica, stranita da quel comportamento.

-Io... io... non lo so, cioè... sento una voce, ma non ne sono sicura-

Una voce, probabilmente la stessa che sentiva anche lei, ma che ignorava senza troppi affanni.

-Che cosa faccio?- chiese Yumi spaventata.

Yukiko andò da lei e le strinse forte le mani, proprio mentre stava per risponderle, notò una ragazza dall’altra parte della strada, aveva i capelli corti e ricci di un intenso color rame ed una camminata debole, quasi quella di una persona rassegnata al suo destino.

Il suo aspetto... quello che riusciva a vedere del suo viso, le fece venire in mente qualcosa... insignificante, dal momento che non la conosceva nemmeno.

Distolse la sua mente dalla ragazza, non valeva la pena darsi pensa per una persona sconosciuta seppure questa portava sulla testa un animale grande e somigliante ad un gatto bianco.

Cosa c’era di strano in un gatto bianco? Nulla... a parte le escrescenze simili ad altre orecchie, lunghe e con tre dita con in torno due grossi anelli d’oro, che gli scendevano da sotto le orecchie a punta.

-L’HAI VISTO?!- disse sconvolta.

-Che cosa?- si girò Yumi, ma la ragazza con il gatto se n’era già andata.

-C’era... non... non importa-

L’albina la guardò incuriosita.

Yukiko Midorima, Yumi Shirokami... qual è il vostro desiderio?”

Le due ragazze si guardarono negli occhi, sapendo entrambe che cosa avevano udito, ma non sapendo come reagire o che cosa fare.

 

 

MAHŌ SHŌJO DOMIKO«MAGICA:

Ed eccoci qua.. al primo capito di questa fan-fiction, anche se io preferisco chiamarla “Spin-off” perché di fatto... al momento sembra essere tutt’altra storia.

A differenza di un’altra storia in corso, che non continuo da molto tempo, Myuki Magica è già finita, quindi... a voi futuri lettori... non temete! Tempo poco e pubblicherò tutti i capitoli! ♥

Buona lettura! Spero davvero che vi piaccia!

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Capitolo 2
*** Sei... sei... sei il mio mondo. ***


Quello di Kai Suzuki era iniziato con un semplice ritardo mentale.

Non era andicappata e non aveva sindromi, semplicemente il suo cervello recepiva le cose più lentamente del normale, che poi i genitori, disgustati ed umiliati dalla cosa, l’abbiano chiusa in casa come fosse Quasimodo a Notre Dame, è un’altra faccenda.

Non aveva potuto socializzare con le altre persone, non aveva potuto studiare come avrebbe dovuto fare una comune ragazzina, no... per i suoi genitori non era nulla, era un insulto, un nonnulla... a loro bastava sapere che aveva un problema, sebbene molto piccolo.

Kai la prima ragazza a diventare una Maga, esprimendo il desiderio di sbarazzarsi della sua famiglia, di vivere una vita normale, come le altre ragazzine della sua età.

Una vita normale... non essere lei stessa normale.

Non c’è nulla di male in fondo, se non fosse che in tutti quegli anni di solitudine... lei abbia maturato il frutto della pazzia in sé, diventando aggressiva, volubile... forse anche un pericolo per certe situazioni.

Finché un giorno... non vide Lei, Miyuki Saiga, l’unica a tenderle la mano e non a scacciarla.

Lei non sapeva nulla di lei, ecco perché era così gentile con Kai... La rossa Miyuki non sapeva nulla del piccolo “rifiuto della società”.

-Non ce la faccio più a stare così Kai...- disse Miyuki.

-Così come scusa?.. abbiamo sconfitto la Strega!- esultò Kai felice.

-No. IO l’ho sconfitta, tu hai perso tempo...- la guardò severa -Senti, mi sta bene se non vuoi lottare, per me è ok, ma almeno... smettila di scrivere sonetti mentre assisti alle lotte!-

-Ma...ma io...-

Come poteva ubbidire a quelle parole? Come poteva Kai smettere di adulare Miyuki, la ragazza che aveva accettato di starle accanto come partner in combattimenti.

Peccato però che lei non sapesse nulla della sua grande “Adulazione”, nulla... proprio nulla.

-Non è necessario nulla di quello che fai!... mi stava bene prima stare con te, ma ora mi stai davvero causando problemi!... è meglio separarci...-

con quelle parole che Kai guarì “Miracolosamente” dal suo ritardo mentale, che capì tutto quanto al volo.

-Tu... tu non mi sopporti più da tanto, non è vero?... da quanto tempo te lo tieni dentro?... io... io sono solo un peso per te, vero?-

Miyuki la guardò sconcertata.

-Non sei un peso, solo... mi sembri una di quei seguaci delle sette religiose, ecco tutto-

-QUESTO PERCHÉ IO VIVO DI TE!! SEI...SEI... IL MIO MONDO!!! La mia.. famiglia-

-Kai... non posso essere la famiglia che vuoi, mi dispiace-

-Allora... allora... io.. io.. NON LO ACCETTO!!!- la castana iniziò a piangere forte, umiliata ed amareggiata come non mai sebbene non le stesse dicendo addio, ma semplicemente di non lottare insieme.

-Ricordi l’accordo che avevamo... io, te e Natsumi?- disse d’un tratto.

Miyuki annuì.

-Se dovesse accadere l’inevitabile... uccidimi dolcemente-

-Esatto... ora sarò io a dirlo a te... Micchan- le lacrime iniziarono a carezzarle le guance un poco paffute -Uccidimi dolcemente-

 

Sono passati sei giorni da allora e di lei... nessuna traccia.

-Potete ripetermi i vostri nomi?- disse la riccia.

-Yukiko Midorima-

-Yumi Shikami-

-Sìsì... li sapevo già. Io vi conosco-

Le due ragazze rimasero allibite, tra la rabbia e lo stucco.

-Ci prendi in giro?!- si arrabbiò Yukiko.

-No, ma che dici?- ridacchiò Miyuki sotto i baffi.

-Non siamo venute qui per farci prendere in giro, ma perché ci hai chiesto tu di venire tramite... la.. ehm.. telepatia?- disse docile Yumi.

-Indubbiamente.. sembrerebbe così, ma...-

-MA cosa?!- la interruppe Yukiko.

-Sono stato io a farvi venire- disse il gatto dalle lunghe escrescenze simile a quarte orecchie.

Strano come parlasse senza muovere alcun muscolo della bocca.

-Quel coso parla?!- le due ragazze si guardarono tra loro.

-E non solo...- rispose l’animale -Il mio nome è Kyubey e sono qui per farvi diventare delle Maghe!-

Nessuna delle due ragazze fiatò.

Beh, avevano di fronte a loro un gatto con quattro orecchie che parlava senza muovere un muscolo, significa che almeno diceva la verità.

-Maghe?- ripeté Yumi.

-Non siete obbligate a rispondermi ora, vi dò un paio di giorni per pensare- disse Kyubey.

-Tu cos’hai desiderato?- disse Yukiko rivolgendosi a Miyuki, non si erano nemmeno presentate ufficialmente benché... lei sapesse già l’identità delle due ragazze.

-Si è fatto tardi.- disse freddamente Miyuki dopo di che, saltò via, scomparendo.

-Quella è meglio starle alla larga, dammi retta...-

Yumi annuì.

-Non biasimatela- disse d’un tratto Kyubey, rimasto sopra una panchina vicino alle ragazze.

-Uhm?... sei ancora qui?- rispose irritata Yukiko.

-Sono convinto che più collaborerete... più potreste ricordare- continuò l’animale.

-Ricordare che cosa?- disse Yukiko.

-Lasciamo perdere Yukki, torniamo a casa... si sta facendo tardi- li interruppe Yumi.

La verde annuì e con Kyubey sulla spalla dell’albina, si diressero prima verso casa di Yumi, poi di Yukiko.

 

-Perché non stai con Yukki, ma con me?...- chiese Yumi curva sulla scrivania con accanto l’animale.

-Perché lei sa già che cosa fare, verrà da me non appena sarà pronta, tu invece... sei quella più indecisa e che ha capito di meno-

-Hey!!- arrossì lei -Non... non è vero che non ho capito...-

Kyubey inizio a strusciarsi sul suo letto, proprio come se fosse un comune gatto... era quasi adorabile.

-Qualunque desiderio?-

Struscia, struscia e struscia...

-Esattamente... vuoi salvare il tuo paese? Salvare una persona cara? Commettere un atto egoistico?.. tutto quello che vuoi, purché tu sappia cosa rischi-

-Cosa rischio?-

-Beh... le Streghe sono degli ossi abbastanza duri... loro si insinuano in ogni animo debole e fanno fare agli umani cose orribili, suicidi, omicidi... tutte le cose irrisolte nel mondo umano sono opera loro- rispose Kyubey mettendosi comodo sul cuscino di Yumi.

-E Miyuki...-

-Potresti chiederglielo tu, no?-

-Sì... sì, hai ragione, non l’ho mai vista a scuola.. magari inizierà a frequentarla!-

-Ne dubito...-

 

“-Quello che stai chiedendo è impensabile per un umano...-

-Io sarò sempre qui... come un fantasma-“

 

-Volevi vedermi?-

Kai annuì, dritta di fronte a Miyuki.

-È da un po’.. che ti osservo.. sai?-

La riccia chiuse gli occhi indifferente.

-Lo hai sempre fatto...-

La castana sorrise.

Era stanca... provata ed aveva un aspetto terribile, come una malata terminale a cui è stato dato non più di due settimane di vita.

Lei sapeva.. cosa succedeva a curarsi poco di sé e sapeva anche... cos’erano realmente le Streghe.

-Ho fatto come Natsumi...- aprì le sue mani, mostrando un Grief Seed, un uovo di Strega... quello che prima era una splendente Soul Gem, un gioiello, il suo potere... la sua anima.

-Come temevo...- con uno scatto, Miyuki prese il polso della ragazza ed allungò la mano verso l’uovo di Strega.

Notandolo, Kai lo strinse nella mano libera alzando poi il braccio.

-NONONO... AHAHAH... NON TE LO PERMETTERÒ-

-MALEDIZIONE KAI...-

Un esplosione di luce ed ombra le avvolse, trascinando entrambe nel regno delle Streghe dove tutto aveva le catene, dove tutto era legato e dove Andromeda, la Strega, era anch’essa incatenata.

-Sei davvero una cretina.-

 

 

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Capitolo 3
*** Sono... un lontano ricordo, eliminato dai vostri cuori... oscuro alle vostre menti ***


Dire che non le importava nulla era una bugia, come anche dire che non vedeva l’ora che Kai morisse, in qualunque modo non importa, basta morire.

Miyuki non si considerava amica di Kai, ma non avrebbe mai voluto ferirla più del dovuto, non era nella sua natura o almeno..  solo in teoria.

Tirò fuori la sua Soul Gem, di un brillante arancione, e si trasformò.

Scarpette bianche con tacco ed allacciatura sopra il tallone, vestito arancione con quattro balze una dopo l’altra, con decorazioni viola e bianche ed un ampissimo spacco sulla gamba sinistra, adornata con un autoreggente viola e relativo reggicalze.

Per finire, lunghi guanti bianchi e girocollo con la Soul Gem, che ora, aveva assunto un aspetto diverso... simile ad una cellula intenta a dividersi in due.

Era pronta. Era sola.

Non sapeva quanto effettivamente Andromeda sarebbe stata forte, ed ora che non aveva più alcun compagno, sarebbe stato comunque difficile.

-Mpf.- si sistemò un ciuffo dietro le orecchie e pestò forte un piede, scaricando una forza tale da smuoverle il vestito ed i capelli -E va bene... ti ucciderò-

Andromeda iniziò a muoversi, era come incatenata al muro, ma stava ovviamente nascondendo altre armi, se non addirittura una trappola.

Miyuki fece apparire quattro coltellini piccoli, ma affilati tra i suoi pugni.

-PRENDI QUESTO!!!- e si gettò all’attaccò.

La Strega quasi non sentì le sottili lame toccarla, ma la cosa la fece comunque infuriare. Ai suoi lati comparvero delle catene che agganciarono Miyuki in uno dei loro anelli e stringendosi come un gancio tra i suoi fianchi.

La ragazza urlò più per l’impatto che per il dolore, ma proprio in quel momento alche catene arrivarono, assediandola come degli avvoltoi.

Miracolosamente, riuscì a liberarsi un braccio e a far apparire una zanbato... era ora di liberarsi da tutte quelle catene.

L’assedio finì.. e lei cadde a terra non troppo rovinosamente, ma... non era stata opera sua.

-Spero vivamente che questa... COSA sia più forte di quanto sembra...- disse una voce -Perché se la tua forza è tutta qui... io ci rimango davvero male!-

Era una giovane, capelli verdi mossi con un ciuffo liscio a falce, occhi penetranti ed oscuri come una foresta. Vestito color acqua marina con delle maniche a sbuffo basse ed una mantellina al collo, bustino color verde intenso... come stivali e cerchietto tra i capelli.

Teneva tra le mani una pesante e lunga catena con una grossa punta alla fine.

-Yu... Yukiko...- disse Miyuki quasi senza voce.

All’improvviso, uno spesso filo d’oro interruppe un attacco di Andromeda stritolandole le catene non spezzate dall’attacco precedente.

-Abbiamo solo pensato... che forse ti sentivi sola- Sorrise Yumi.

Vestiva un’adorabile mantellina rossa con del pelo nero alla fine, tenuta chiusa da delle spille. Una camicetta rosa sembrava uscire da sotto di essa, sopra una gonna a palloncino rossa con le righe gialle.

Completava il tutto, delle lunghe calze marroni  ed un paio di stivali rossi.

Yumi strattonò il filo d’oro e le catene della Strega furono fuori uso, tagliate come se fossero burro.

-Abbiamo fatto tutto noi.. ti decidi a fare qualcosa?!- intervenne Yukiko.

-Se me lo chiedi gentilmente, sì- sorrise Miyuki -E’ ora di liberarmi di lei... definitivamente-

La ragazza si alzò in piedi e compì un enorme balzo all’indietro, atterrando su una sua lama.

Alzò un braccio e mille altre lame, tra spade e coltelli si unirono a lei, come fosse una coreografia, una bellissima coreografia che solo una Strega prossima alla morte può vedere.

Tenne ancora il braccio alzato, sospirò nervosa.

-ORA.- ed abbassò di colpo l’arto.

Quello che rimase di Kai Suzuki... la Strega Andromeda, non era molto.

Solo il suo Grief Seed.

-Quello cos’è?- chiese Yukiko.

-È un Grief Seed, un uovo di Strega.. vedetela come la ricompensa non sempre presente quando sconfiggete un nemico in un videogioco...-

-E a che serve?-

Sia il mondo circostante che la loro magia svanì. Miyuki prese la sua Soul Gem e la avvicinò all’uovo, questo assorbì tutte le impurità della gemma, facendola risplendere.

-Assorbe le impurità...- disse Yukiko.

Miyuki annuì.

-Senza diventereste come lei...-

 

Come lei.

Senza quell’affare denominato “uovo di Strega”... utile solo a depurare un gioiello... si diventava una Strega.

Questo Kyubey non gliel’aveva detto.

Questo... loro non l’avevano immaginati.

Ed ora quel piccolo quanto scaltro animaletto era sparito, alla ricerca di altre ragazze da condannare.

-E... e perché...? cioè.. è solo un gioiello!- disse Yukiko in preda al nervosismo, ma si conteneva.

-Non è un gioiello.. ci somiglia sì e racchiude tutto il nostro potere, ma si chiama Soul Gem, no? Che cosa volete che signichi?... SOUL... GEM- scandì Miyuki, senza nemmeno capire la paura delle due ragazze.

-Gemma dell’anima...-sibilò Yumi tra le labbra.

-Esatto! Questa piccolina ora è la nostra anima! Come vedete ha preso forma, quindi è accessibile a demoni o altri spiriti-mangia anime... il pro però è che è sempre con noi! Ed inoltre... senza la Soul Gem noi moriremmo al primo attacco di una Strega!-

-Primo colpo... dici?- disse a bassa voce la verde.

La riccia annuì.

-Quindi... così non moriresti?!- dalla rabbia, Yukiko afferrò Miyuki per il braccio e la lanciò in strada, proprio mentre stava passando un grosso camion.

-MA CHE COSA FAI!!- urlò Yumi.

Miyuki sgranò gli occhi, alzò le braccia e spaventata tentò di pararsi, come se fosse servito qualcosa.

Poi...

Yumi spalancò gli occhi come avesse visto un fantasma, poi si coprì il volto, iniziando a piangere... come non volesse vedere quella scena.

Yukiko era spaventata, ma non sembrava pentirsi di quel gesto.

Poi... l’impatto con il nulla.

Il camion continuò per la sua strada... Miyuki non l’aveva vista, non l’aveva presa... Miyuki gli era passato attraverso.

-Che cosa... sei tu?- sussurrò Yukiko, incredula ai suoi occhi.

-Sono... un lontano ricordo, eliminato dai vostri cuori... oscuro alle vostre menti-

 

“Ho pensato al desiderio che mi hai chiesto...

Io... io... vorrei non essere mai nata.”

 

Yukiko passò da sola quella settimana a scuola.

Preferiva stare per conto suo... senza andare mai a trovare Yumi, con la febbre alta da quel maledetto giorno.

Non era nulla di grave avevano detto.. le serve solo riposo.

Non aveva perdonato Miyuki... e non l’aveva più vista da quella volta, la riteneva complice di Kyubey, una traditrice... e nemmeno lontanamente voleva capire il suo punto di vista.

Era colpa sua se Yumi aveva avuto un trauma dopo che il camion le era passato attraverso...

Tuttavia, era piena di domande e lei era l’unica a poter rispondere.

Miyuki prese la teiera fischiante dallo scalda vivande e versò l’acqua bollente in due tazze a tema anime, in una vi era una giovane con orecchie e coda da lupo e nell’altra tanti piccoli bambini con dei grossi ciucci colorati al collo.

Porse quell’ultima tazza all’amica che iniziò a mescolare aspettando la fine dell’infusione della bustina.

-Se sei venuta qui non è di certo per vedere la mia bella casa... o le mie tazze otaku- rise Miyuki.

Già.. perché lei non aveva una bella casa... abitava in un rudere poco fuori la città, verso i boschi.

Era una casetta in stile vecchio Giappone, abbandonata e malandata, le persone del luogo dicevano fosse tormentata dai fantasmi e forse era per quello che Yukiko si sentiva a disagio.

-Le tue tazze sono molto belle... e se sistemassi questo tugurio....- iniziò Yukiko.

-Vieni al punto... lo so che non ti piaccio...- la riccia guardò altrove -Da tanto tempo... non ti piaccio più-

-Dimmi questa cosa dei Grief Seed e le Soul Gem...-

-Quando si compie il patto con Kyubey, lui separa l’anima dal corpo trasformandola in una gemma, in questo modo rimaniamo vive solo perché la portiamo sempre con noi in un modo o nell’altro... qual’ora questa venisse allontanata..-
-La persona torna morta... com’è giusto che sia...-
-Esatto, noi siamo già tutte morte, quella gemma è l’unica cosa che ci tiene in vita, fai attenzione anche quando combatti-

-Le Streghe che combattiamo... loro sono..-

-È possibile, quella che avete sconfitto con me non era altro che la mia vecchia partner/spina nel fianco e la settimana scorsa ancora, era un’altra ragazza... e prima ancora una ragazza era talmente... cattiva ed impazzita che ne ha uccise altre, distruggendo le loro Soul Gem- continuò Miyuki.

-Magari eri tu.- disse seria Yukiko -Sei l’unica sopravvissuta-

-Mi rattrista che tu pensi questo di me...-

Yukiko guardò altrove.

-Spero di aver risposto alle tue domande... in sostanza.. più combattiamo più la nostra anima si sporca, i Grief Seed assorbono questo lerciume..- finì Miyuki.

-Sisi.. ormai l’ho capito, ho un ultima cosa da chiederti...-

Miyuki chiuse gli occhi e bevve il suo the.

Yukiko allora parlò.

-Noi ci conosciamo?-

La riccia sgranò gli occhi e fissò la verde, era convinta che le avrebbe chiesto del camion, del perché vivesse così isolata e non voleva dire il desiderio che le era stato esaudito.. eppure...

-Se ci conosciamo o meno.. sarà il tempo a dirtelo, Kyubey ha detto che... più tempo passerete con me, più ricorderete-

Yukiko si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo.
-MA CHI TI CREDI DI ESSERE?! PARLA E  BASTA!! CHE TI COSTA?! Sei sempre lì che ti lamenti che nessuno ti capisce e fa niente per te! MA SE NON PARLI NESSUNO POTRÁ MAI AIUTARTI!!- urlò la ragazza, mettendosi in bocca cose che non sapeva nemmeno.

Per poi sgranare gli occhi e riflettere su che cosa aveva appena detto.

-A quanto pare avevo ragione, ma tu non sei mai stato il tipo da scusarti se avevi torto.. come io quello di far valere le mie idee... mica tutti sanno fare tutto!- intervenne Miyuki facendosi beffe di lei.

-Devo andare...- Yukiko uscì dalla casa senza nemmeno salutare.

Sul tavolo rimaneva la tazza piena di the ormai freddo, non aveva nemmeno fatto un sorso.

 

 

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Capitolo 4
*** Mi dispiace. ***


“-Da quanto tempo va avanti così?-

-Molto...- disse in lacrime Yumi.
Yukiko si innervosì.
-Perché non fai qualcosa?... quella lì ti tratta sempre malissimo!-

-Non... non posso... lei non ce l’ha con me.. è solo frustrata...-

-FRUSTRATA UN CORNO! Non ha il diritto di aggredirti se lei è di cattivo umore!!- urlò Yukiko, non per sgridarla... solo per farla crescere -Appena entra in classe regolerete i conti!-

Yumi annuì.

-Miyuki deve smetterla di prendersela con il mondo...-

 

-Un altro?... ma non erano quelli e poi basta!! VUOI SOFFOCARE IN CAMERA TUA CON TUTT QUEI FUMETTI?!- urlò una donna alquanto arrabbiata.

-Smettila per favore... sei ridicola...-

-NON PARLARMI IN QUESTO MODO!!!-
-Mamma per favore... mi stai facendo vergognare...-

-QUANDO LA SMETTERAI MIYUKI?!... stai sprecando i tuoi soldi!!-

-VUOI CHIUDERE IL BECCO UNA BUONA VOLTA?!... LA SMETTI DI DIRE SOLO UN MUCCHIO DI FRASI SCONNESSE?!- Miyuki, adirata prese il suo salvadanaio e lo gettò addosso alla madre -Prendili. Visto che mi rompi così tanto. PRENDI QUEI MALEDETTI SOLDI E METTILI IN UN MUSEO!!! CHE COSA LI STAMPANO A FARE SE TANTO NON SI POSSONO SPENDERE?!-

-Miyuki.... non... non sto dicendo questo, come al solito CAPISCI TUTTO SBAGLIATO!-

-AH SONO IO CHE CAPISCO SBAGLIATO?!... NON TU CHE NON TI SFORZI DI INTERESSARTI A ME... NO! Sono... sono io che non capisco...-

-Voglio che prepari uno scatolone... e che vendi tutti quei manga.- disse freddamente la donna, per poi uscire dalla stanza della figlia.

Miyuki guardò con odio la porta, poi, con uno scatto d’ira, lanciò la sedia fuori dalla finestra... scappando via da essa.

Quella sera pioveva forte, e qualche volta... si sentiva qualche tuono.

Miyuki corse più forte che potè il più lontano possibile.

Una suoneria proveniente da un anime interruppe la sua fuga, era il suo cellulare.

Arrivvata poco fuori la cittadina, in mezzo ai boschi, Miyuki rispose alla chiamata urlando contro chiunque l’avesse contattata.

-Micchan eccoti... non ti ho vista oggi e-...- era la voce di Yumi, che però venne interrotta dalla riccia.

-VAI AL DIAVOLO LASCIAMI IN PACE!!! VAI A MORIRE IN UN VICOLO!! TU E QUELL’ALTRA!! E TUTTO IL MONDO!- gridò la ragazza lanciando il cellulare per terra, per poi prendere una roccia e schiacciarlo più e più volte.

Dopo di che... cadde in ginocchio sotto la pioggia battente ed alzò lo sguardo al cielo.

Quello sguardo rosso di rabbia e fradicio di lacrime... o di pioggia.. o forse entrambe.

Gonfiò i polmoni, e diede sfogo alle sue lacrime.

Le lacrime di una persona che non veniva capita e che a sua volta non riusciva a farsi capire. In quel momento... avrebbe realmente voluto morire.

 

-Quella... sciagurata...- pianse la madre di Miyuki stringendo un fazzoletto di carta -Perché mi fa questo?... che cos’ho fatto di così orribile da partorire una cosa simile?...-
-Signora Saiga...- dissero insieme a bassa voce Yukiko e Yumi -Lei dove...-
-Ma che ne so!.. ha rotto la finestra ed è scappata!... non è da lei... non è mai stata così! Maledetto il giorno in cui l’ho concepita- pianse ancora la donna -Dal giorno che è nata... non... non ha fatto altro che causarmi problemi!... i miei altri figli erano calmi e questa.. mi ha fatto dannare...-
-Signora Saiga...- Yukiko prese la mano della donna, ma questa la schiaffeggiò via di colpo, portandosela poi sulla bocca e riprendere a piangere.

Miyuki, che aveva ascoltato tutto nascosta da dietro la porta sulla cucina, chiuse gli occhi ed iniziò a piangere piano piano.

-Sono solo un mostro...-

-Sostanzialmente.- disse una voce dal nulla.

La ragazza si guardò in giro, temendo di essere stata scoperta, ma non vide nessuno.

-Qui giù- disse la voce.

Miyuki guardò giù e vide uno strano gatto bianco con lunghe escrescenze carnose sotto le orecchie a punta.

Aveva un faccino molto carino, ma gli occhi rossi da demone.

-E tu chi...-

-Io sono Kyubey, e posso aiutare le tue ansie e le tue angosce... posso mettere fine alla depressione ed alle tue paure, posso fare in modo di sentirti capita ed amata...- disse l’animale.

-E come cavolo...

-Diventando una Maga! Uccidi le Streghe... ed io avvererò un tuo desiderio-

-Qualunque?... io veramente non...- disse la giovane, non sembrava importarle molto l’argomento “Maghe, Uccidere, Streghe”.

-Non c’è nessun problema... pensaci su, io tornerò poi...- l’animale si mise sulle sue zampe ed iniziò a camminare lontano da lei.

-ASPETTA!!!-

Quello si girò.

-Ho pensato al desiderio che mi hai chiesto!...- disse Miyuki.

-Così in fretta?...-

-Io... io vorrei non essere mai nata!-

Infine... guardò dietro dì sé, verso la sua famiglia e le sue amiche.

Cenere alla cenere, polvere alla polvere.“

 

-A che cosa stai pensando?- sorrise Yumi insieme a Miyuki nel suo tugurio di casa abbandonata.

-A cose brutte.. ricordi tristi- rispose la ragazza tenendo in mano un ghiacciolo azzurro.

Yumi annuì, poi guardò la ragazza e sorrise, dopo di che le addentò il ghiacciolo.

-Hey, ma!...-

-Gnam!- sorrise Yumi assaporando il ghiacciolo.

-Hey... era mio!!- obbiettò Miyuki.

Yumi si mise a ridere e si distese sulla ragazza, con la testa sulle sue gambe, poi rise sonora e la guardò come incantata.

Yukiko era in piedi vicino a loro, sullo stipite della porta scorrevole, le guardava e sorrideva felice, come una madre che guarda i suoi figli giocare tranquilli al parco.

Si sentivano entrambe a casa per qualche ragione.

Miyuki nono sapeva come comportarsi, non riusciva ad esprimere appieno i suoi sentimenti, le sue emozioni, rideva poco... sorrideva poco... si divertiva poco.
Per lei.. anche solo vedere Yumi divertirsi come un gattino, strusciandosi e prendendola a zampate, era un totale mistero... come anche la sua smania di sorridere ed essere felice, anche senza averne alcuna ragione...

Miyuki non ha mai capito... la passione di Yumi nell’essere felice.

Yukiko invece si limitava solo a lasciarsi trasportare, la guardava e sorrideva come una madre orgogliosa, un’espressione... nettamente differente rispetto allo sguardo allibito di Miyuki.

-Noi siamo amiche... vero?- si azzardò a dire Yumi di colpo.

-Suppongo di...- iniziò a dire Miyuki prima di venir ancora interrotta dall’albina.

-Noi siamo amiche! Lo so! Noi ci conosciamo già.. ne sono certa- insistette lei.

-Dopo tutto sei invisibile... chissà, magari ci hai voluto cancellare dalla tua vita- disse con tono quasi intimidatorio Yukiko.

-No.. ma va.. che... che cosa ti viene in mente...- rispose mortificata la riccia.

-Ci sono!- esclamò Yumi di colpo -Forse sei invisibile perché non vuoi ferire le persone che ami! Cioè... essere Maghe è un mestiere che può ucciderti in qualunque momento, forse hai voluto essere invisibile per evitare che le persone a te care soffrano per una tua eventuale... “scomparsa”!-

-No.- disse con tono secco e spento Miyuki -Acqua... acqua in ogni dove...-

L’albina si alzò e si allontanò un po’ dai lei, per vederla meglio.

-L’ho fatto... l’ho fatto perché...- iniziò a dire con un paio di lacrime che iniziavano a caderle sulle guance.

La sua frase non ebbe comunque fine, Kyubey arrivò dal nulla zampettando e dirigendosi verso di loro.

-Guarda chi c’è... il topo.- disse Yukiko acidamente.

-Sta arrivando- disse l’essere bianco.

-Che cosa di grazia?!- continuò la verde.

-Walpurgisnacht...- rispose Miyuki al suo posto.

-La notte di Valpurga, la notte delle Streghe...- disse incredula l’albina.

Aveva sentito parlare della celebrazione primaverile che portava quel nome, solo... in modo molto diverso.

-Walpurgisnacht è una Strega molto potente... la PIÙ pericolosa in assoluto- continuò a dire la riccia.

Kyubey annuì.

-Tra tre giorni esatti- disse infine.

-Ma se è così forte come Micchan dice... ci serviranno tre giorni per allenarci ad eliminarla? Ed in quel caso.. siamo abbastanza pronte?... non è che...- disse Yumi presa da un piccolo attacco di panico.

-Io non sono la Maga più forte di tutte, ma credo.. di avere abbastanza esperienza da aiutarvi!- Miyuki si alzò in piedi, stringendo i pugni.

-Uniremo semplicemente le nostre forze- disse freddamente Yukiko.

Le ragazze guardarono altrove, pensando al da farsi.

Miyuki aveva alle spalle chissà quanto tempo di combattimenti all’ultimo sangue, ma... di Yukiko e Yumi che ne sarebbe stato?... loro non erano Maghe da tanto tempo da poter far affidamento alle proprie capacità.

La riccia era fortemente preoccupata... si era appena riunita al suo passato, a piccoli passi... con poco coraggio, ed ora... Walpurgisnacht minacciava di distruggere tutto.

Non si parlava di una comune Strega come Arachne o Andromeda, quella... quella era l’essenza di ogni male.

Nessuna ragazza magica sapeva da quale Maga caduta potesse essere nata o forse che potesse semplicemente trattarsi di un agglomerato di Streghe.

Tutte insieme, riunite in un’unica e grande minaccia.

 

-Ti confesso... che io non me la sento più molto...- disse Yumi durante una ronda notturna, a caccia di Streghe.

-Di che cosa?- le disse Miyuki.

-Uccidere le Streghe-

La riccia la guardò interrogativa.

-Sì, cioè... loro sono come noi, no cioè.. erano come noi...- disse l’albina affacciandosi poi sul ponte che dava sul fiume -Uccidi una Strega... uccidi una Maga, e se un giorno...- le vennero le lacrime agli occhi -Se un giorno... quella Strega diventassi tu.. se un giorno sarai tu la creatura che devo eliminare... se fossi tu! Se fosse Yukiko..-

Miyuki non sapeva bene che fare, se confortarla o stare zitta o stare zitta ed abbracciarla.

Così... le prese il viso e l’alzò.

-Miyuki...- disse la riccia guardando Yumi.

-Co... come?-

-Miyuki Miyuki Miyuki Miyuki...- continuò a dire, poi l’abbracciò forte.

Presa da un po’ di disperazione e da un po’ di ricordi che iniziavano a farsi troppi nel suo cervello, Yumi iniziò a strillare, a piangere... ad urlare e dimenarsi, come in preda ad un’orribile visione.

-Va tutto bene...- le disse freddamente Miyuki -Capisco che sei arrabbiata, ma ora ci sono qui io...-

-No, non è vero...- Yukiko apparse alle sue spalle, Yumi continuava a dimenarsi... per poi liberarsi e correre tra le sue braccia -Lo sai Miyuki, inizialmente anche io la pensavo come lei... che il tuo desiderio di sparire fosse basato dal proteggere noi, la tua famiglia... come fosse un atto di coraggio, ma invece... volevi solo proteggere te stessa, eri così... stufa di non riuscir a far nulla, che hai preferito non esistere piuttosto che esistere, ma soffrire... il tuo gesto è stato molto...-

-NON.... BIASIMARMI.- la interruppe Miyuki, dal volto gonfio di rabbia e mortificazione -NON... non farlo.. te ne prego-

Yukiko rimase allibita.

-È vero! è tutto vero!... ero stufa, ero stanca! Mia madre era una bestia con me! Non si sforzava a capire i miei sentimenti, cosa provavo.. e tu, beh.. forse eri più bestia di lei... Yumi invece no, lei era così dolce e carina con me, così adorabile, da... da farmi impazzire... io... io...- si strinse i capelli tra le mani -Ero stanca di quella vita, ero stanca di... di...-

-Avanti... dillo! Eri stanca di noi!- urlò Yumi tra le lacrime.

Miyuki sorrise, una lacrima le scivolò sul viso, camminò verso le ragazze e le strinse fra le sua lunghe ed ossute braccia.

-Ero stanca di me stessa... non volevo rovinare le vostre vite... non più-

Yukiko, tra le lacrime e la rabbia tirò un gancio alla guancia della riccia.

-TI SEMBRANO COSE DA FARE?!... TI ABBIAMO SEMPRE VOLUTO BENE!!! SEI... SEI...- poi le tornò il sorriso ed iniziò a ridere in modo dolce -La nostra più grande amica-

Miyuki sorrise accarezzandosi quella guancia arrossata da cui non trapelava dolore, ma solo amore.

-In tutto questo tempo... siamo sempre state dalla tua parte! Certo ci avrà facilitato la vita non averti in mezzo! Ma la memoria umana è come un computer: quando elimini dei file, i buchi rimangono dentro il sistema e lo rallentano... la differenza è che un computer lo deframmenti per colmare tutte quelle lacune, una persona no...-Yukiko le baciò la guancia colpita -Domani sarà il grande giorno... affronteremo quella maledetta tutte insieme! E se altre Maghe dovessero arrivare, che ben venga! Ma la nostra squadra almeno... è al completo!-

-C’è solo una cosa che devo fare...- disse Miyuki -In questo momento-

Yukiko annuì e la lasciò correre via.

-Yukki...- disse Yumi, che nel frattempo si era seduta a terra.

-Dimmi...- rispose lei.

-Micchan è davvero cambiata...-

-Lo so Yumi, lo so...-

 

Miyuki corse per parecchi isolati fino ad arrivare ai quartieri residenziali.

Fino alla residenza Saiga.

La muraglia di poco più bassa di lei, il cancelletto di ferro, mai arrugginito... il giardino sempre curato e la possente porta di legno blindata.

Da dentro si sentivano risate e chiacchierate di gente felice.

Le capitava spesso di spiare dentro quella casa... e tutto era cambiato, i suoi genitori erano più felici e rilassati ed il suo posto era stato preso da un ragazzo, la sua controparte maschile... il bimbo che era stato sacrificato per far nascere lei.

Titubante... Miyuki bussò alla porta.

Dei passi si sentirono percorrere dalla cucina fino all’ingresso.

-Sì?- una donna di mezza età, dai corti capelli ricci e biondi, aprì la porta con un dolce sorriso.

-C...ciao mamma... s.. sono io, Mi-Miyuki... e..ecco... sono.. sono venuta qui per dirti.. per dirti che, mi dispiace! Sono stata una... una pessima figlia! E la cosa mi fa soffrire! Mi dispiace averti fatto tan... tanto male!  Mamma... MAMMA!!!- iniziò sonoramente a piangere -Mi dispiace mamma!!! MI DISPIACE... TI PREGO PERDONAMI...-

-Uhm?... ma... non c’è nessuno- disse la donna sporgendosi oltre la porta.

-Mamma chi è?- disse uno dei figli dalla cucina.

-Non è nessuno, ora arrivo!- rispose lei.

Miyuki cacciò un urlo disperato, poi stringe la madre in un abbraccio.

-Oh...- la donna si strinse l’addome, sentiva uno strano calore su di lei.

Nostalgia, gioia, rancore, amore, incomprensione... tutta una una serie di emozioni che le fecero venire le lacrime agli occhi.

-Mi... Miyuki...- disse lei.

-Mamma.. ma che succede qui?- la raggiunse il figlio più giovane -Chi è Miyuki?-

-Non lo so, ma è un nome davvero bello... se avessi avuto una bambina... l’avrei chiamata Miyuki...- disse la donna con un’altra piccola lacrima, poi chiuse la porta.

-Mamma...- pianse la riccia, poi sorrise piano e decise di tornare a casa.

Dopo aver oltrepassato il cancelletto voltò le spalle ed osservò attentamente quell’abitazione per l’ultima volta.

In quella casa era stata concepita e vissuta, nel bene e nel male, in un calore e in un amore che lei non riusciva a ricordare.

In cuor suo sapeva che era meglio così... ora che ci pensava, forse nel profondo della sua anima sapeva che smettendo di esistere, la sua famiglia e le sue amiche non avrebbero sofferto per una sua eventuale scomparsa... l’avrebbero cercata senza sosta, proprio come quella Mami Tomoe di cui aveva sentita parlare qualche tempo fa.

-Ciao... mamma, papà, Daisuke, Kaito e Takumi...-

Sorrise un’ultima volta e se ne andò definitivamente.

 

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Capitolo 5
*** Perchè alla fine è questa... la morte più dolce di tutte. ***


-Qualunque cosa accada.-

-Rimarremo unite.-

Era arrivato il giorno. Era arrivato il luogo.

Walpurgisnacht sarebbe comparsa da un momento all’altro... è probabile che data la sua potenza, non si sarebbero nemmeno accorte del cambiamento di dimensione.

E infatti... così accadde.

-La città è così grigia e vuota, non l’avevo mai vista così grigia e vuota...- disse Yumi ingenuamente mentre guardava il cielo, scrutava la solitudine.

-Ci siamo!- Miyuki prese la Soul Gem e si trasformò, venne poi imitata da Yukiko e Yumi.

-Tu dici?... come fai ad esserne sicura?- disse Yukiko.

-Annusa l’aria, guardati in giro, è una città fantasma...e poi... non vedi tutti questi detriti fluttuanti?-

-Sì ok ma-...-

La chiacchierata venne interrotta da una stridula e dolce risata fanciullesca.

Walpurgisnacht, la Strega del mistero, la Strega più potente... si era finalmente manifestata.

A prima vista sembrava una gigantesca Marie Antoinette in blu a testa in giù con un enorme ingranaggio sotto la gonna.

Una gigantesca luna dal sorriso malvagio.

-Ci siamo...- disse Yumi imbracciando il filo dorato -Una per tutte...
Miyuki la guardò stranita, poi sorrise prendendo per mano lei e Yukiko.

-Tutte per una!-

Correndo sui detriti della città, ognuna di loro prese strade differenti per attaccare la creatura su tre fronti diversi.

Yumi saltò alla destra della Strega, immobilizzandola più che poteva con il suo tagliente taccio dorato.

Yukiko saltò invece alla sinistra ed attaccò con furia la creatura usando le sue laceranti catene a mo’ di coda di scoprione.

Miyuki invece imbracciò delle grosse lame per le mani e saltò di fronte alla Strega, puntando verso il suo volto.

Ci fu una grossa esplosione...

Dopo quel il primo attacco di gruppo, Walpurgisnacht iniziò a lanciare dei potenti dardi di energia e muovere lentamente anche i detriti fluttuanti, facili da schivare per la lentezza, difficili per la dimensione.

 

La prima ad andarsene fu Yumi Shirokami.

Colpita in pieno da una di quei dardi con conseguente distruzione della Soul Gem.

Il suo cadavere cadde rovinosamente a terra, in volto... l’espressione di chi sapeva di aver fallito... aveva fatto il possibile... ma aveva fallito.

Ma nel momento il cui la sua Soul Gem venne distrutta, una strana luce sembrò uscire da essa come una freccia, per poi ascendere al cielo come un arco... un luminoso arco.

-DANNATA!!!- urlò Yukiko di rabbia, per poi scagliarsi contro la Strega con tutta la sua ira... con tutta la sua furia.

-ATTENTA!- Miyuki lanciò una zambato contro un dardo di Walpurgisnacht, che stava per colpire l’amica.

-Che aspetti?!.. FACCIAMOLA A PEZZI!!!-

La riccia sorrise e saltò con lei all’attacco.

Yukiko la stritolava più che poteva con le catene, ferendola ed usandola come un puntaspilli.

Per fortuna... si era parecchio indebolita, grazie anche alla dote della verde... dove qualunque cosa le faccia del male, subisce un contraccolpo triplicato.

Merito del desiderio di vendetta espresso da Yukiko.

Tutti gli attacchi subiti dalla ragazza, erano tornati indietro alla Strega, indebolendola.

Miyuki invece lanciava più spade che poteva contro l’ingranaggio e anche contro i piccoli famigli che ogni tanto comparivano per distrarle ed infastidirle.

-Ci siamo quasi... sta per crollare.-

 

La seconda ad andarsene fu Yukiko Midorima.

Schiacciata all’ultimo da una trave che le fluttuava troppo vicino con conseguente distruzione della Soul Gem.

Anche nel suo caso... da essa uscì una freccia di luce che ascese il cielo a forma di arco.

Miyuki ora... era sola.

-Ok Walpurgisnacht. Ti sei presa le mie migliori amiche! Prometto che ti farò prendere anche me! Ma non prima di averti distrutta!! Dovessi crollare e morire a terra... GIURO CHE TI UCCIDERÒ IL PIÙ DOLCEMENTE POSSIBILE! E questo vale anche per te. Uccidimi il più dolcemente possibile.- urlò tra le lacrime la riccia, per poi saltare all’attacco.

Era ora.

Era tempo ormai di rilasciare tutta la sua forza, diventare un tutt’uno con la magia.

La sua figura iniziò a tremare come una lampadina, scomparendo sì e scomparendo no, le sue mani diventarono vere e proprie spade e dalla sua schiena spuntarono cose simili ad ali sempre fatte di spade affilatissime.

Un urlo si levò nell’aria; lampeggiante, Miyuki volò all’attacco, tentando di distruggere il gigantesco ingranaggio di Walpurgisnacht ed usando le ali come scudo contro i dardi ed altri attacchi.

La Strega continuò a ridere, aumentando gli attacchi e la relativa forza, tant’è che Miyuki dovette planare a terra a lanciare tutte le sue lame da una distanza di sicurezza.

Ci un’esplosione e la Strega calò di quota sempre più di frequente.

-SEI MIA!!!-

Con un finale urlo di battaglia, la riccia ritornò all’attacco.

 

L’ultima ad andarsene fui io, Miyuki Saiga.

Morta di stenti dopo la caduta di Walpurgisnacht.

Ce l’avevo fatta. Ero riuscita a sconfiggere la temibile Strega, ma a quale prezzo? Le mie amiche erano cadute in battaglia ed io ero ridotta così male che la mia Soul Gem era prossima a diventare un Grief Seed.

-Strimpella il mio dolore... con le tue dita...- cantai piano -Canta la mia... vita... con le tue parole...- sorridendo, chiusi gi occhi, lasciando che le lacrime mi rigassero il volto e stringendo forte la Soul Gem -Mi uccidi dolcemente con il tuo canto... mi uccidi dolcemente... con il... tuo canto-

Nei miei ultimi secondi di vita, apparve un ragazza tutta rosa fluttuare sopra di me.

Feci dei versi mentre sorridevo e piangevo sonoramente guardando quell’allegra fanciulla sorridermi, dicendomi “Va tutto bene... hai smesso di soffrire”

-Ma...Madoka...- le dissi in lacrime.

Il che fu strano, non avevo mai visto quella ragazza in vita mia ed imploravo il suo nome.

Poco dopo... chiusi gli occhi, lasciando che anche la mia Soul Gem sparasse verso il cielo.

 

“Quando mi ritornò la coscienza ed i miei occhi si aprirono nuovamente.. ero in un posto luminoso e celeste.

Come un enorme giardino di soffici e solide nuvole.

Di fronte a me... solo la deliziosa e desolata landa e poi... due figure.

Eddai Miyuki muoviti!!! Sono ore che ti aspettiamo!” mi disse una voce famigliare.

“Questa voce... Yukiko?” dissi correndo verso le figure.

Come sospettavo... Yumi e yukiko erano lì che mi aspettavano

Dovevo morire... per trovare finalmente la pace eterna?

Mi presero per mano e tutte insieme andammo verso il nostro luogo di eterno riposo, perché alla fine...

È questa la morte più dolce di tutte”

 

Fin

 

Make a whish...

You’ll be fine!

Nothing’s gonna let you down

And someone there...

Next to you is holding you along the path... you walk.

 

 

 MAHŌ SHŌJO DOMIKO«MAGICA:

Eccoci qui... l’ultimo capitolo, a scriverlo mi ha fatto piangere meno del quarto, ma comunque... penso che anche questo sia abbastanza commovente.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito, grazie!! E spero di riavervi con me per il prossimo progetto in cantiere sul campo di MSM«M, dopo tante riflessioni... ho finalmente trovato qualcosa su cui scrivere...

Dunque... alla prossima e... Grazie <3

 

 

 

 

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