From A to Z

di LoveChild
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A - Il primo amore ***
Capitolo 2: *** B - Te l'hanno mai detto che sei un idiota? ***
Capitolo 3: *** C - Ti prego fa qualcosa! ***
Capitolo 4: *** D - Gambe ***
Capitolo 5: *** E - Caviglie ***
Capitolo 6: *** F - Labbra ***
Capitolo 7: *** G - Marte in opposizione ***
Capitolo 8: *** H- A rose is still a rose ***
Capitolo 9: *** I - Il tronchetto della felicità ***
Capitolo 10: *** J - Second Chance ***
Capitolo 11: *** K - Mourning ***



Capitolo 1
*** A - Il primo amore ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono (esclusi gli eventuali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u), ma sono proprietà di Madam J.K. Rowling (beata lei...).

Questa Raccolta Partecipa alla Alphabet Challenge http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9584552&p=1 ]di Only Me.


A ~ Il primo amore

 

 

 


Avevi sempre pensato che a te non sarebbe mai successo nulla di simile.
Tu eri forte, Daphne, sei sempre stata forte, una torre, un pilastro. Fra tutte le mille cose che avrebbero potuto spezzarti e distruggerti non c’era di certo l’amore.
Lo ricordi come se fosse ieri: le altre ragazze ti osservavano sorridere attraverso gli occhi velati di lacrime e ti dicevano che sarebbe accaduto anche a te, prima o poi. Tu sorridevi, dolcemente e docilmente, comprensiva, superiore, perché, no, a te non sarebbe mai accaduto nulla di simile.
E’ per questo che ora ti sei rinchiusa in un’aula in disuso a piangere, perché ammettere di esserti sbagliata sarebbe solo un’altra sconfitta.
Ognuno perde la propria innocenza in maniera differente, tu l’hai persa così: innamorandoti. Cadendo nella trappola più vecchia del mondo.
Hai messo il piede in fallo, piccola Ninfa, e sei scivolata.
Innamorata.
Dall’alto dei tuoi quattordici anni odi quella stupida parola, per te dovrebbe essere sradicata, distrutta, dimenticata.
Ciò che più ti ferisce è che è Theodore, l’amico che ti è più caro fra queste vecchie mura, che ti fa battere forte il cuore. Lui che per te è, era, come un fratello e che ora non puoi guardare senza arrossire.
Stai cambiando, Daphne, e questo ti fa più male dell’esserti innamorata.







Note: Oddio non è che ci sia molto da dire, anzi non c'è proprio nulla da dire. Mettiamola così: mi andava di descrivere una serpeverde fragile e l'ho fatto. Credo davvero che per alcuni il primo amore sia un trauma... XD
Bon, spero sempre nelle recensioni... XD
Bisous,
      Yaya/Wooshina/LC

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Capitolo 2
*** B - Te l'hanno mai detto che sei un idiota? ***


B ~ Te l'hanno mai detto che sei un idiota?


 


Basterebbe allungare una mano per sfiorarlo.
Basterebbe.
La verità è che non ti va, troppi sottintesi andrebbero svelati se tu compissi quel gesto.
Eppure lo vorresti così tanto… ma non sei una Grifondoro, Daphne, il coraggio non è una qualità che debba riguardarti in alcun modo.
Ti limiti allora a rimanere seduta ritta come un fuso di fronte a lui, passandogli educatamente la marmellata di albicocche quando te la chiede.
-Hai da fare oggi, Daphne?- ti domanda Theodore d’un tratto, con la sua voce leggermente roca.
Alzi la testa di scatto e vorresti guardarlo negli occhi, ma ha la testa china sul piatto e puoi soltanto osservare il pigro sole di novembre abbattersi su quei capelli biondi.
-Vado ad Hogsmade, niente di più.- rispondi stringendoti nelle spalle, mentre il tuo cuore capitombola chiedendosi se quella domanda nasconde un invito.
-Ti va di accompagnarmi a comprare un regalo per Cassie?
Vorresti metterti a piangere, vorresti urlargli “Te l’hanno mai detto che sei un idiota, Theodore?” , vorresti andarti ad affogare nel lago nero…
-Certo!- gli rispondi invece con un sorriso stiracchiato –E chi è Cassie?- aggiungi tentando di mantenere un tono di voce naturale.
-Te l’hanno mai detto che sei stupida, Daphne?- ti chiede ironico –E’ mia cugina! L’hai conosciuta quest’estate!
-Oh, già! Non ci avevo pensato!
E non ti importa di nulla ora come ora, ti padroneggi a stento per non sorridere stupidamente e il tuo cuore fa un’altra capriola quando lui ti fa l’occhiolino.






Note: Il fato ha deciso che io prosegua sulla strada Daph/Theo. u.u Ribadisco che non è detto che sia sempre così ma per ora facciamo finta che vi dovrete sorbire 26 lettere su questi due. X°D
Se avete Qore recensite! XP (è l'ora tarda che mi fa sragionare... ò.o)
Bisous,
      Yaya/Wooshina/LC

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Capitolo 3
*** C - Ti prego fa qualcosa! ***


 C ~ Ti prego fa qualcosa!


 


-Così ti piaccio, eh?- le chiese Theodore a bruciapelo rigirandosi la piuma fra le mani per poi intingerla nel calamaio.
-Eh?- Daphne si voltò di scatto verso Theodore e mise su un sorrisino che voleva sembrare scettico ma che, in realtà, era totalmente isterico –Cosa intendi dire?
Theodore inclinò la testa quel tanto che gli bastava per guardarla negli occhi. I capelli biondo dorati le pendevano da un lato e gli occhi castani erano spalancati e leggermente umidi.
-Mi piaci anche tu.- disse lui per tutta risposta.
Restarono così qualche minuto, Daphne lo guardava stralunata finché, presa dallo sconforto, non sussurrò:-Ti prego fa qualcosa.
Theodore si chinò a baciarla e si fermò soltanto quando sentì le sue guance bagnarsi. Si staccò da Daphne e la guardò con un sorriso divertito:-Non credevo di farti quell’effetto…
-Mi hai fatto prendere un colpo, stupido!- pigolò lei con voce tremula.
-Ne è valsa assolutamente la pena.
L’occhiataccia di Madama Pince non tardò ad arrivare e così abbandonarono la biblioteca.
-Da quanto lo sapevi?- chiese Daphne con ritrovato vigore.
-Da quando hai versato il porridge sulla testa di Bridget perché aveva detto che ero carino.
-E’ stato un errore.- asserì lei mentre arrossiva vistosamente.
-Ma certo, Daphne…- ghignò lui –Vorresti essere la mia ragazza?
-Sì.- sussurrò lei, ormai color peperone, nascondendo il viso contro il braccio di lui.






Note:
Bene miei adepti, (aKa Fabi e Gigettina <3)
questa secondo l'idea che si è riproposta la mia mente bacata è l'ultima Daphne/Theodore della raccolta. u.u (ricordatevi che non è detto perché con la mia zucca non si sa mai...)
Bridget è un personaggio che si trova nel videogame della "Camera dei segreti" e che partecipa al Club dei duellanti (quello originale, non quello di Lils, Fabi e Vogue che secondo me poi è pure più bello... u.u) quindi può essere considerato opera rowlinghiana.... o.o
Se tutto va come ho progettato dovrebbero esserci altre otto coppie in questa raccolta, ma, stiamo sempre lì, tutto dipende da come mi funzionerà la caveza! XD
Spero che questa flash sia degna delle precedenti, vi lascio alla lettura e mi eclisso perchè ho molti contest da terminare! u.u
Bisous,
      Yaya <3

PS: le recensioni sono bene accette e vi fanno guadagnare il paradiso! X°D

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Capitolo 4
*** D - Gambe ***


D ~ Gambe

 

Donne!
Non le capirai mai…
Sono troppo complicate con i loro ragionamenti tortuosi, i sogni ingarbugliati e le loro cose ogni mese che le rendono così irritabili!
Eppure le loro gambe…
Sarai anche un pervertito, come non manca di ripeterti Sarah, ma tu adori le gambe delle donne e trovi assolutamente delizioso lo stacco dal ginocchio fino all’orlo della gonna…
E’ proprio mentre sei preso da queste poco caste elucubrazioni che Sarah invade il tuo campo visivo con le braccia incrociate, il cipiglio caparbio e la gonna della divisa ondeggiante.
Sarah Fawcett ha delle gambe meravigliose, ma non credi glielo dirai mai.
A dire il vero trovi che Sarah sia, nella sua totalità, un essere meraviglioso… ma credi che non sia il caso di dirle neppure questo.
-Roger!- ti richiama spazientita per la terza volta come minimo –Non mi stavi mica guardando le gambe?- aggiunge poi guardandoti lievemente irritata.
-Ovvio che no, Farah…- le dici con il tuo tono più convincente.
-E’ stupefacente- sibila mentre si siede sulla poltrona di fronte alla tua –che tu sia finito a Corvonero, Roger! Quel nomignolo è davvero insulso!
-A me sembra così carino, invece!- ribatti pacato –Le prime lettere del tuo cognome e le ultime del tuo nome: semplice e ad effetto.
-Roger, sembra il nome di qualche animale strano ed esotico!- esclama storcendo il naso.
-E tu cosa sei?- la punzecchi divertito.
-Ignorerò la tua vile provocazione, come ignorerò il fatto che come Prefetto lasci molto a desiderare…- dice lei per tutta risposta rimirandosi con aria da diva le lunghe e curate unghie laccate di nero.
-E perché mai sarei un cattivo Prefetto?- chiedi in tono ilare.
É
 un’accusa sciocca quella e per nulla da Sarah perché tutti sanno che sei un Prefetto ligio al dovere.

-Perché hai una riunione fra esattamente un minuto e sei ancora qui a crogiolarti.- risponde lei guardandoti finalmente negli occhi con aria furbesca.
Osservi inorridito il tuo orologio da taschino e salti dalla poltrona come se fosse infuocata.
-Dov’è Penelope?- chiedi in preda al panico.
-Si è avviata almeno un quarto d’ora fa.- afferma Sarah serafica.
Ti scaraventi fuori dalla sala comune e ti affretti lungo il corridoio, mentre Sarah ti grida sghignazzando:-Così impari a guardarmi le gambe, pervertito!
Quella ragazza ti condurrà alla follia.






Note:
Oh cielo! XD
Suppongo che urga una spiegazione... 
Come avevo detto precedentemente ho deciso di cambiare pairing ogni tre flash, eccoci dunque a questa nuova appassionante (? O.o) coppia.
Roger Davies e S. Fawcett.
Chi sia Davies non credo ci sia bisogno di spiegarlo quindi salto direttamente alla misteriosa S. Fawcett. u.ù
S. Fawcett è la famosa infrascata del Ballo del Ceppo, uno dei temerari personaggi che smentisce l'idea Wilwooshana (XD) del "A Hogwarts non si puffa"! [
http://harrypotter.wikia.com/wiki/S._Fawcett]
Dovevo sceglierle un nome, povera mammola, così mi son data da fare. 
Il suo nome mi ha sempre ricordato l'attrice di Charlie's Angel, tanto che mi sono talmente flashata da convincermi che si chiamasse Sarah Fawcett, mentre il nome dell'attrice è in realtà Farrah Fawcett. Il risultato è stato che l'unico nome che sono riuscita ad imporle è Sarah perché ormai mi ero auto convinta (XD) in onore però dell'attrice ho fatto sì che Roger le desse quel nomignolo ridicolo 'Farah'. XD
Poiché sono buona e misericordiosa (?) spendo due parole anche su Gerry (:S): non viene affermato da nessuna parte che Roger sia Prefetto, ma d'altronde Penelope avrà pur avuto un compagno è la regola (sebbene lei sia di due anni più grande di lui quindi non è molto probabile la cosa...) ed io, lo dico senza remore, avevo bisogno di un escamotage! Insomma abbiate pazienza: è la mia idea di Roger, è tremendo, probabilmente inguardabile ma mi ispira così e poiché non si sa molto del baldo giovane penso che mi siano concessi questi scleri fantasiosi. u.ù XD
Ebbene mie fedeli seguaci, dopo queste pallosissime note che probabilmente nessuno leggerà, mi congedo non prima, però di aver ringraziato:
-Fabi e Gigettina per il costante supporto, i pazienti e bellissimi commenti e per aver inserito la storia fra le seguite;
-shadowangel987, Simphony e Spritchwort per aver aggiunto la raccolta fra le seguite;
-misselisabeth per aver aggiunto la medesima fra le ricordate;
-Nocticula_Nott per aver inserito la storia fra le preferite;
-grazie anche a Benzina e Gra Gra 96 per le recensioni.
Ringrazio inoltre chiunque abbia letto e chiunque leggerà e commenterà in futuro: prometto che entro i prossimi dieci anni risponderò alle recensioni, abbiate un po' di pazienza... X°D
Bisous,
       Yaya/Wooshina/LoveChild


 

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Capitolo 5
*** E - Caviglie ***


A Fabi e Gigettina, instancabili recensitrici di questa follia.




E ~ Caviglie
 




Era un sabato pomeriggio piovoso e Sarah Fawcett, semi distesa sul divano in sala comune, si lamentava con la sua amica Sally.
-Mi fanno male le caviglie… Oggi ho corso tutto il giorno su e giù per il castello perché ho dimenticato duecentomila cose in dormitorio ed erano troppo lontane per appellarle!- poi aggiunse mesta- Dovrò farmi regalare una Ricordella… o forse basterebbe una lista!
-Se vuoi posso farti un massaggio…- Roger Davies si materializzò alle spalle delle due ragazze facendole sobbalzare.
-Stai lontano da me, stalker delle gambe!*- disse Sarah con un sopracciglio alzato e un’aria sospettosa stampata in faccia.
-Come mi hai chiamato, Farah?- chiese Roger tra il perplesso e l’incredulo.
-Non chiamarmi Farah!- gli disse con aria di rimprovero lei, poi aggiunse –Ho detto stalker delle gambe.
-Non sono uno stalker delle gambe!- ribatté lui, offeso.
Sally si dileguò prima che la situazione precipitasse: era ormai all’ordine del giorno che quei due litigassero a giorni alterni e lei non voleva saperne nulla!
-E’ ovvio che lo sei!- stava continuando Sarah –Quando non studi e non giochi a Quidditch passi il tuo tempo a guardare le gambe di tutte le ragazze di Hogwarts!
-Non è vero! Solo perché una volta ho detto che la Bell aveva delle belle gambe…
-La Bell. E poi Felicity Eastchurch, le gemelle Patil e molte altre!- lo interruppe lei facendo una smorfia –L’unica su cui ancora non ti sei pronunciato è Cho!
-Cho non ha delle belle gambe…- si fece sfuggire Roger.
-Hai guardato anche le sue!- disse con la voce più alta di un’ottava Sarah.
-E comunque io volevo solo essere gentile!- affermò Roger sedendosi accanto a lei e mettendo il muso.
Sarah lo osservò per un po’ di sottecchi, poi si tolse scarpe e calzettoni e allungò le gambe sulle ginocchia di Roger.
Mentre lui cominciava a massaggiarle le caviglie, lei non poté che sprofondare nel divano mormorando:-Grazie.
-Dici che hanno finito?- bisbigliò una ragazza al suo amico dal fondo della sala.
-Sì, credo di sì.
-Quando credi si decideranno a mettersi insieme?- continuò lei.
-Non lo so, ma penso che dovrebbero muoversi, questo è l’ultimo anno di Roger.- affermò convinto il ragazzo.
-Per essere due Corvonero sono davvero tardi.- constatò lei.
-Eh, già.
 





*Stalker delle gambe: citazione testuale della definizione di Roger data da Gigettina. XD <3

Note:
Non smetterò mai di ripetere quanto vi adoro e vi ringrazio per i vostri commenti! **
Grazie, grazie, grazie! <3
Voglio anche ringraziare chi legge senza recensire perché sapere di non essere dimenticata fa sempre piacere! ^.^
Spero che questa flash non vi abbia deluse!
Kisses,
    Yaya/LC/Wooshina

P.S.: questa storia si colloca temporalmente un anno dopo la precedente, difatti Penelope ha preso il volo ed è l'ultimo anno di Roger! <3

 


 

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Capitolo 6
*** F - Labbra ***


F ~ Labbra




-Farah!- Roger, appena rientrato nella Sala Comune, la richiamò.
-Non chiamarmi così!- rispose lei meccanicamente, ma con un’intonazione totalmente diversa dal solito.
Sembrava… beh, Roger avrebbe giurato che era triste.
-Che ci fai chiusa qui dentro? Sono pure finiti i M.A.G.O., dovresti essere fuori a goderti la bella giornata!- le disse con il suo solito sorriso stampato sulle labbra.
-Potrei farti la stessa domanda.- affermò Sarah voltandosi a guardarlo con le braccia incrociate e un lieve broncio.
-Cercavo te. Volevo salutarti per bene prima della partenza…
-Mi mancherai.- disse Sarah tutto d’un fiato interrompendolo –Mi mancherà, lo stalker delle gambe…
-Non sono uno stalker…- sottolineò lui, tentando di dissimulare la sorpresa per quelle affermazioni, con un finto broncio.
-E le mie gambe ti mancheranno?- gli chiese irrazionalmente Sarah, assorta.
A quella richiesta un sorriso criptico, a cui lei non fece caso, si dipinse sulle labbra di Roger:-No.
-No?- chiese Sarah, delusa.
-Le tue gambe non mi mancheranno neanche un po’.- ribatté lui, sempre sorridendo –Però mi mancherai tu, Sarah.
-Davvero?- gli chiese lei, stupita, guardandolo con un’espressione infantile.
-Sì. Mi mancherai tanto.- affermò Roger con naturalezza.
Stettero un po’ in silenzio, poi a un tratto lei lo guardò meravigliata:-Mi hai chiamata Sarah!
-Già.- si limitò ad assentire Roger.
-Non mi piace quando mi chiami Sarah…- ponderò lei.
-A no?- lui alzò un sopracciglio dubbioso –Ma se mi rimproveri sempre!
-Quando mi chiami Sarah è come se fossi uguale a tutte le altre.
-Tu non sei uguale a tutte le altre.
-No?- chiese lei arrossendo.
-Proprio no.- ammiccò Roger avvicinandosi a lei fino a poter sfiorare con il naso la sua fronte.
-Oh.- un lampo di comprensione attraversò le iridi castane di Sarah.
-Eh, già.- assentì nuovamente Roger e, senza aggiungere altro, si chinò a baciarla.
Stettero incollati l’uno all’altra per un po’, poi lentamente e contro voglia si separarono.
-Siamo un po’ tardi per essere due Corvonero…- constatò lei schiudendo la bocca in un sorriso felice.
-Meglio tardi che mai, no?- ridacchiò lui.
-Le tue battute sono sempre penose, Roger…- disse Sarah arricciando il naso.
-I miei baci no, però.- sussurrò lui.
-No.- rispose lei guardandolo con aria furba e alzandosi sulle punte dei piedi per tentare di raggiungere la sua altezza. –Proprio no.- aggiunse scimmiottandolo, per poi baciarlo nuovamente.









Note:
Ok. Sto scadendo nel fluff che più fluff non si può. O.O
Premetto che io non dovrei avallare il sentimento cuoricioso che in questo giorno si diffonde nell'etere...
Non perché non mi piaccia S. Valentino, assolutamente!
Il motivo è che sono un'acida semi-zitella che vorrebbe tanto che il suo semi-ragazzo le regalasse un bacio perugina, o meglio un lindor! Ma poichè non si può mi scaglio con tutta me stessa contro questa festa.
Chiamasi: trauma da S. Valentino di m***a, sperimentato negli ultimi due anni. u.u
Dopo questo inutile sproloquio passiamo alla flash. u.u
E' ora di pensionare anche questa coppia. *sospirone drammatico*
Mi mancherà lo stalker delle gambe... ç.ç
Non li trovavate teneramente assurdi tutti e due? **
*si rintana in un angolino a sospirare*
Ringrazio come sempre chiunque mi abbia recensito o comunque abbia letto questa storia e spero di avervi strappato un sorriso. ^^
Visto che il mio cervello è ormai fuso mi eclisso, vado a cercare le prossime vittim... ehm la prossima coppia! ^^'
Non dovrei ma, poichè vi voglio molto bene, vi lascio con un

 Buon San Valentino 

Kisses,
     Yaya/LC/Wooshina

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Capitolo 7
*** G - Marte in opposizione ***


G ~ Marte in opposizione

 

Grifondoro è, nell’immaginario collettivo, la culla dei coraggiosi.
Nell’immaginario collettivo.
Eppure Seamus Finnigan non era mai stato quello che si definirebbe ‘un degno rappresentante delle nobili qualità dei grifoni’.
Probabilmente gli sarebbe stato di conforto sapere che lo stesso James Potter, a suo tempo, era stato un completo disastro come Don Giovanni ma purtroppo per lui nessuno di quelli che avevano assistito alle rocambolesche imprese di Messer Ramoso era minimamente interessato alle sue turbe sentimentali.

Girovagando con aria allucinata per Diagon Alley, il giovane ex Grifone si chiedeva perché mai, a furia di averci a che fare, un po’ dello charme caratteristico di Dean non gli si fosse appiccicato addosso permettendogli così di potersi quantomeno avvicinare alla sua bella senza farsi venire un’ulcera.
In quel mentre fortuna volle che la sua bella si materializzasse nei pressi del Ghirigoro con l’inseparabile Calì.
Lavanda.
Anche soltanto quel nome era in grado di farlo arrossire fino alla punta dei capelli in una pessima imitazione di WonWon.
‘Che pensiero orribile’ si disse il ragazzo tentando di riscuotersi, ma era inevitabile, lo sapeva, ogni volta che Lavanda era nei paraggi il suo cervello cominciava a perdersi in equazioni interiori che spesse volte si rivelavano raccapriccianti...
Era ancora indeciso se farsi notare o meno quando Calì lo adocchiò e lo salutò agitando la mano, prontamente seguita da Lavanda.
Ormai braccato si avviò verso il Ghirigoro e una volta salutate le ragazze tentò di intavolare nervosamente una conversazione.
Lavanda, che certo non era una grande occlumante ma di pianeti in asse ne sapeva qualcosa, lo osservò con attenzione e gli disse con aria preoccupata:-Seam, credo tu abbia Marte avverso questa settimana, sei davvero stravolto! Andiamo da Il magico tè di Louise Honeydrop così posso controllare il tuo quadro astrale e leggerti i fondi di tè.- aggiunse con aria professionale. –Calì, ti dispiace?
-Ma figurati!- rispose l’amica –La divinazione prima di tutto! Ci vediamo più tardi a casa e tu, Seam, riguardati! Non si dovrebbero mai sottovalutare le congiunzioni avverse…
Seamus salutò meccanicamente Calì mentre Lavanda lo trascinava verso la sala da tè cianciando di strani asteroidi gravitanti intorno all’orbita di Giove con influssi negativi.
Ah, Lavanda! Come adorava quella ragazza…






Note:
Vi informo che avete tutto il diritto di lapidarmi per questa cosa. XD
La coppia Seamus/Lavanda l'ho scelta da un elenco usando il random pairing e devo dire che l'idea di quei due insieme mi piace.
La flash, d'altro canto, è totalmente delirante. X°D
Non so che dire, e forse è meglio... lol >.<
Voglio intanto ringraziare Fabi per avermi aiutata a scegliere il nome della sala da té. Non lo trovate meraviglioso? Io lo adoro! ** 
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono/seguono/recensiscono questa folle raccolta e come dice Paolo Poli (LOVE **) in una sua canzone "Non mi dilungo, cesso". X°D
Come avrete capito stasera sono un po'- molto- fuori... O.o
Bisous,
     Yaya/Wooshina/LoveChild

 

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Capitolo 8
*** H- A rose is still a rose ***


H ~ A rose is still a rose




-Hai scoperto qualcosa?- chiese ansioso Seamus stringendo spasmodicamente la tazza di tè e allungando il collo verso l’altro lato del tavolino.
-Niente ancora…- rispose Lavanda senza neppure sollevare gli occhi dalla carta astrale e scarabocchiando alcune cifre su un pezzo di pergamena spiegazzato.
Ci fu qualche minuto di silenzio poi lei alzò il capo e gli disse:-Bevi!
-Uh? Oh, sì!- Seamus si riscosse dalla trance e ingollò un altro sorso di tè.
Passò qualche altro minuto, poi Seamus porse la tazza a Lavanda con aria puerilmente fiera:-Finito!
-Ok! Da’ qui!- rispose lei e senza aspettare gli strappò la tazza dalle mani. Fece roteare i fondi di tè per tre volte con la mano sinistra e rivoltò la tazza sul piattino. –Oh, no!
-Che succede?- chiese Seamus agitato.
-Succede che non ci voleva ma questa- e dicendolo sporse il piattino in modo che anche Seamus potesse osservare il grumo che le foglie di tè avevano formato – è una rosa.
Lui la guardò perplesso e lei spiegò pazientemente:-La rosa ha molti significati, Seam, alcuni diametralmente opposti… Ad esempio può significare morte, gratitudine, addio, amore a prima vista…
-È questo!- la interruppe Seamus nervosamente. Allo sguardo dubbioso della ragazza fece un respiro profondo e, preso il poco coraggio Grifondoro che possedeva a quattro mani, disse facendo di tutto per non incespicare –Vorrei sapere se ti va di uscire con me.
-Ma noi siamo effettivamente usciti insieme.-rispose Lavanda non afferrando la proposta implicita.
-Intendevo in quel senso, Lav…- disse lui paonazzo.
-Oh. Oh!-un lampo di comprensione attraversò le iridi blu della ragazza –Beh… direi che… Ok, sì, va bene.

Sarebbe stato stupefacente per ognuno dei loro ex compagni di scuola vedere Lavanda così impacciata e quasi senza parole e lo sarebbe stato anche per Seamus, se non fosse stato così inebetito dalla felicità.













Note:
Cielo! Questa coppia comincia persino a sembrarmi convincente! O.O
Forse dopo aver affrontato Grayback LavLav è diventata più umana...
...
...
...
...
...
Forse.
Non c'è molto da dire- come al solito =.=' -l'unica cosa che potrebbe essere interessante è la questione della 'rosa'.
Non sapevo cosa utilizzare come simbolo, visto che in 'il Prigioniero di Azkaban' ci sono solo la ghianda, la bombetta, il gramo e qualche altro simbolo sparuto.
Colta da uno dei miei soliti (?) colpi di genio (wtf?) ho pensato di utilizzare la florigrafia e ho scoperto che la rosa faceva proprio al caso mio, poiché, a causa delle diverse colorazioni, questo fiore può assumere significati di vario genere.
Beh, che dire se non sperare di essermi scampata anche sta volta i crucio e augurarvi una dolce e santa notte! <3
Bisous bisous,
          Yaya/Wooshina/LC 

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Capitolo 9
*** I - Il tronchetto della felicità ***


I ~ Il tronchetto della felicità 




-Il gel! Il gel!- Seamus, in preda ad un attacco isterico, stava mettendo a soqquadro la stanza –Dean, dov’è il gel? Non posso uscire senza gel!
-E’ sul lavandino del bagno.- sospirò l’altro rassegnato.
-No che non c’è! Io sono sicuro che non… Oh! Hai ragione.
-Già.- Dean s’immerse nuovamente nella lettura di un tomo particolarmente interessante.
Dopo qualche minuto di pace, Seamus gli piombò davanti agli occhi chiedendogli impaziente:-Come sto?
-Stai bene, Seam, hai un’aria… uhm… Charmant!- affermò pacato l’altro.
-Farò finta di crederti.- rispose mesto il ragazzo dai capelli color sabbia –Bene, uh, io vado. Devo anche comprarle i fiori…
-Le rose rosa sono le migliori, secondo me.- disse Dean convinto, sfoggiando tutte le sue conoscenze da seduttore incallito.
-Ok, grazie amico!- disse Seamus calorosamente.
Stava quasi per imboccare la porta quando Dean lo richiamò:-Seam… faresti meglio a togliere il cartellino dalla giacca…- con un colpo di bacchetta recise il cordoncino che teneva legato il cartellino e sorrise –Andrà tutto bene, però respira.
Con un espressione di puro terrore Seamus lasciò l’appartamento.
 

-Secondo me, andrà tutto bene.- disse Dean a Padma, giocherellando con la treccia della ragazza.
-Senz’altro!- annuì lei convinta, poi aggiunse con un risolino –Lavanda e Calì hanno letto i fondi di te questo pomeriggio e non so quanti altri metodi divinatori hanno sfruttato…
-E qual è stato il responso?- chiese Dean beffardo.
-Che si sposeranno. Anche se c’era qualcosa di strano…- Padma aggrottò la fronte –c’era uno strano simbolo, a forma di ghianda, che sbarrava ‘la strada’.
-Ghianda?- Dean alzò un sopracciglio, poi un lampo di comprensione gli attraversò la mente –Non era mica una nocciola, vero Padma?
-Oh, ora che mi ci fai pensare è molto probabile che lo fosse.- rispose lei dopo averci pensato su – Sai non è che ci ho perso più di tanto tempo…
-Padma… Seamus è allergico alle nocciole. Mortalmente allergico.
-Peccato! E pensare che Lavanda ha preparato il tronchetto della felicità alle nocciole…
I due rimasero per qualche momento a osservare svagati il vuoto.
-Forse… intendo considerati i due… forse, sarebbe meglio inviare un gufo.- mormorò Dean.
-Giusto per sicurezza, no?- disse Padma.
-Certo.
 

Cari Padma e Dean,
  peccato che la vostra lettera non sia arrivata un po’ prima…
Avevamo giustappunto addentato il tronchetto quando il gufo ha picchiato alla finestra, io sono andata ad aprire, ho letto e quando sono tornata in sala da pranzo Seamus era, beh, era così.
Non c’è di che preoccuparsi perché sono già venuti a prenderlo, sono stata tempestiva.
Mi dispiace solo che non potrà mai gustarsi il mio tronchetto…
Oh, comunque, non è morto.
Siamo al S. Mungo se volete passare. Camera 17.
Se non ci sono e non lo riconoscete niente panico!
E’ quello che sembra un incrocio fra un corno di Erumpent esploso e un Ricciocorno Schiattoso calpestato.
I Medimagi assicurano che sta bene.
Baci baci.
Vostra,
      LavLav
 
P.S. Padma, vecchia svergognata, cosa ci fai a casa di Dean?
Ah l’amour!
Devi raccontarmi tutto al più presto! 












Note:
Beh... Io davvero non saprei... XD
Mi preparo a ritorsioni. u.u
Se mi volete offendere - e avreste tutte le ragioni - usate gli asterischi per censurarvi o spedite tutto via mail. X°D
Sono speachless! °.°
Però - posso essere sincera? - a me 'sta cosa fa ridere! XD
E' molto... uhm ... Brown style, ecco!
E a me Lavanda, tutto sommato, sta simpatica, è una macchietta! lol >.<
Prometto che, dopo uno stalker delle gambe e due pazzi, tornerò ad occuparmi di coppie pseudo normali. u.u
Forse.
Chiedo venia per le folli note dopo la folle storia! 
Bisous bisous
Vostra 
     Yaya/LC/Wooshina/LoveChild

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Capitolo 10
*** J - Second Chance ***


 ~ Second Chance




 
 
Justin era maledettamente in ritardo.
Rose Zeller sedeva appollaiata su uno degli innumerevoli sgabelli dei Tre Manici di Scopa. La mano poggiata sotto al mento e la fronte aggrottata, osservava alternativamente il suo bicchiere semivuoto di Burrobirra e la porta d’ingresso sbuffando circa ogni cinque minuti.
Era stato un errore, senza ombra di dubbio.
Presentarsi a quel ridicolo appuntamento era stato un errore.
Era la Vigilia, sarebbe dovuta rimanere a casa, non si sarebbe dovuta trovare ad Hogsmade ad aspettare una persona che, chiaramente, non si sarebbe presentata.
Sospirò. Non che avesse chissà cosa da fare a casa. Era tipico dei suoi genitori darsela a gambe nei momenti più inaspettati lasciandola sola.
Perù. Avevano deciso di andare a festeggiare il Natale in Perù.
Certo era stata invitata dalle sorelle Greengrass alla grande festa che avevano organizzato per festeggiare, oltre al Natale, il recente fidanzamento di Astoria con Draco ma non era ancora sicura di volerci andare…
Non che non le piacessero i ricevimenti ma quel Natale non si sentiva ispirata.
Per nulla.
Sua madre le diceva che si trattava del tipico sbandamento di chi ha appena finito la scuola e non sa cosa fare del proprio futuro.
Indubbiamente era un’ottima motivazione, peccato che dai M.A.G.O. fossero passati circa un anno e sei mesi.
All’inizio aveva tentato con il corso di Aritmanzia ma aveva rinunciato; l’anno successivo si era iscritta al corso per diventare Medimaga però, nonostante fosse una carriera che l’attirava molto, si era ritrovata più di una volta con la testa fra le nuvole a fantasticare su cose che nulla avevano a che vedere con la Medimagia.

E poi scriveva. Oh Merlino, quanto scriveva!
Passava tutto il suo tempo libero a scrivere invece di studiare, e le lezioni di Medimagia le servivano più come spunti per i suoi racconti che altro.
Non l’avrebbe mai ammesso ma una volta era perfino andata a seguire una lezione alla facoltà di legge per poter scrivere con precisione lo svolgimento di un processo. Ogni sera nel suo letto giurava a sé stessa che avrebbe smesso con quella pseudo droga, ma il giorno dopo qualche nuova idea geniale la colpiva e i racconti sulla sua scrivania si moltiplicavano. Era davvero frustrante.
In uno degli innumerevoli pomeriggi in cui aveva vagato come un’anima in pena per le strade di Diagon Alley, tanto per cambiare alla ricerca di un bel posto dove ambientare un nuovo omicidio, era andata a sbattere contro qualcuno.
Questo qualcuno si era rivelato essere Justin Finch-Fletchley. Era stato un trauma.
L’ultima volta che si era trovata da sola con Justin era stato al loro appuntamento di San Valentino quando, dopo la guerra, lui era tornato per frequentare il settimo anno.
Un appuntamento che avrebbe ricordato fino alla fine dei suoi giorni.
Come dimenticare quella sottospecie di triangolo dove Jimmy Peaks osservava Orla Quirke che adocchiava con aria disperata Justin che, nonostante si stesse comportando da vero gentlemen, la guardava a sua volta di sottecchi? Indimenticabile, appunto.

Da quel memorabile giorno aveva giurato a sé stessa di non mettere mai più piede da Madama Piediburro.
Dopo aver assunto un colorito terreo per l’orrendo flashback ed essersi aggiustata gli occhiali sul naso, si era scusata con Justin e aveva tentato di sparire ma lui l’aveva fermata e le aveva proposto di rivedersi la Vigilia di Natale ad Hogsmade. Tanta era la voglia di dileguarsi che gli aveva risposto di sì.
In quel momento aveva anche deciso di ambientare il suo omicidio nel mostruoso locale di Madama Piediburro.

 

La mattina del ventiquattro dicembre un allocco le aveva recapitato un biglietto e la scrittura elegante e leggermente tondeggiante di Justin l’aveva informata che si sarebbero incontrati alle cinque ai Tre Manici di Scopa. Le era sfuggito un sospiro sconfortato: aveva sperato che lui avesse dimenticato.
Si era preparata pigramente, avrebbe con piacere indossato un semplice paio di jeans ma per sua sfortuna sua madre le aveva regalato quel maledetto specchio stylist.
Come lo odiava.
Sembrava sapesse esattamente dove stessi andando e si mostrava particolarmente feroce se non seguivi i suoi ordini. L’ultima volta che aveva provato a fare di testa sua lo specchio era letteralmente saltato davanti alla porta impedendole di uscire.
Quel pomeriggio, doveva ammetterlo, le era andata bene. Era riuscita a patteggiare con lo specchio: lui le aveva lasciato indossare un caldo maglione norvegese e un vecchio paio di jeans, lei aveva dovuto accettare di indossare gli stivali color eco-pelle scamosciati che sua madre le aveva regalato di ritorno dal Messico.
Quando pensava al fatto che era costretta a venire a patti con uno specchio si sentiva enormemente stupida, ma era ormai rassegnata all’idea che non ne sarebbe mai potuta uscire.
D'altronde Rose viveva di rassegnazioni: non ci si poteva aspettare chissachè da una casa che aveva come padroni due pseudo-hippies che quell'anno l'avevano piantata per passare il Natale in Perù.
Per lei, comunque, quel pomeriggio non presagiva nulla di buono: aveva rischiato di accecarsi ben due volte, prima nel tentativo di mettersi le lenti a contatto, poi quando aveva messo il mascara.
Una volta Materializzatasi davanti ai Tre Manici di Scopa, imbacuccata nel suo mantello blu, aveva immediatamente sperato di trovarsi al caldo, nel suo meraviglioso letto.
Prima di entrare nel locale aveva dato uno sguardo in giro e per un attimo lo spirito del Natale si era insinuato in lei: Hogsmade era bellissima quell’anno. La neve ricopriva ogni cosa e migliaia di luci scintillavano creando giochi di colore stupefacenti tutt’intorno, il grande abete che si trovava al centro del villaggio svettava sui tetti delle case illuminandole.
Quando entrò nel pub un’ondata di calore l’avvolse, si diresse verso il bancone, sedette su uno degli sgabelli e si accinse pazientemente ad aspettare. Madama Rosmerta le chiese se voleva ordinare ma Rose declinò, le sembrava scortese non aspettare Justin…
Alle cinque e un quarto si era arresa e aveva ordinato una Burrobirra. Di Justin ancora nessuna traccia.


Il suo “cavaliere” era giunto soltanto alle cinque e mezzo, affannato e con un mazzo di fiori.
Nonostante avesse tentato di padroneggiarsi, Rose era arrossita fino alla punta dei piedi.
Avevano bevuto qualcosa insieme, poi erano usciti nuovamente al gelo della strada illuminata a festa.
Avevano gironzolato fra i negozi chiacchierando come vecchi amici e quando Rose pensava che sarebbe perfino riuscita a non arrossire più quando lui la guardava, Justin aveva deciso di affrontare un argomento imbarazzante.
– Ricordi il nostro appuntamento di San Valentino, Zellino?
Il viso di Rose combattè fra il rossore imbarazzato, quando lui riesumò il vecchio nomignolo, e il bianco cadavere al ricordo dell'appuntamento disastroso:– Beh, sì, è ovvio che me lo ricordi...–  disse abbozzando un sorriso stiracchiato.
– Io volevo chiederti scusa… non mi comportai bene in quell’occasione, mi dispiace.– rincarò lui osservandola attentamente.
– Oh, non importa, davvero.– rispose lei agitata, guardando qualsiasi cosa fuorché lui.
– A me sì, invece!– esclamò lui con foga, tanto che lei si voltò a guardarlo stupita –Mi sei sempre piaciuta molto, Rose, ti trovo davvero una bella persona e poi mi piace passare del tempo con te. Mi dispiace aver sprecato il nostro primo appuntamento.
Rose aveva assunto una colorazione purpurea e avrebbe voluto dire qualcosa ma Justin proseguì:– Quando ci siamo scontrati l’altro giorno ho pensato che fosse un segno, che mi si stesse offrendo una nuova possibilità. Ho pensato di chiedertelo oggi, come regalo di Natale. Sei disposta a darmi un’altra occasione, Zellino?– chiese speranzoso, facendole uno di quei sorrisi che ai tempi di Hogwarts le facevano venire il latte alle ginocchia.
– Una seconda possibilità?– mormorò Rose fissandolo con i grandi occhi castani spalancati.
– Sì.– disse lui, ora leggermente in imbarazzo.
Lei si riscosse e rispose ridacchiando:– Ok, Justin.– lui sospirò sollevato – A una condizione, però.– aggiunse assumendo un’espressione seria.
– Quale?– chiese il ragazzo curioso.
– Mi rifiuto di rimettere piede da Madama Piediburro!
Entrambi scoppiarono a ridere e Justin le scompigliò i capelli come faceva a scuola quando lei era solo una matricola.
La neve aveva ricominciato a cadere e i due ragazzi si erano avviati verso il centro del villaggio per ammirare da vicino il grande albero di Natale.
– Giuro che non sprecherò quest'occasione.– mormorò Justin.
– In effetti sarebbe davvero stupido da parte tua. – gli rispose Rose, impertinente.




















Note:
Hej!!!!!!! 
Lo so non ho scusanti, sono passati nove mesi dall'ultima pubblicazione, praticamente un bambino! o.o
Avete tutto il diritto di tirarmi rape e quant'altro. ç_ç
Posso giustificarmi? Ero talmente traumatizzata da quello che mi era successo - niente di grave, ovviamente dopo tanti mesi XD - che ero in uno stato pseudo vegetativo. I problemi di cuore fanno un brutto effetto. o.o
Passiamo alla storia! :D 
Questa volta non sarà una tripletta. Facendo i conti ho visto che, dando ad ogni coppia lo spazio di tre flash ed essendo ventisei le lettere, mi sarebbero avanzate due lettere così ho deciso che la decima storia e la ventesima sarebbero state due long, così da non trascurare il pairing folle che avrei scelto. XD
'sta volta sono i Tassi. <3 
Fra l'altro ho notato che fino ad ora ho accoppiato i personaggi per Casa. Non essendo una cosa voluta non so cosa succederà nei prossimi capitoli.
Non voglio mentirvi e non so quando arriverà la K, però sperò davvero che non passeranno altri nove mesi. >.<
Ringrazio chiunque abbia letto, recensito ma, sopratutto, chi ha avuto l'infinita pazienza di aspettare.

Kyssar,
   Yaya/Lilim/Wooshina/LoveChild (questa firma si allunga sempre più! o.o XD)

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Capitolo 11
*** K - Mourning ***


 

 
 

K ~ Mourning

 

 

K-A-P-U-T-T.
Le lettere rosse disegnate con la vernice da una mano ignota sulla finestra appannata del bagno sembravano ricordare alla ragazza il succo della sua esistenza.
Sedeva sul davanzale della finestra, ma un osservatore esterno non avrebbe mai potuto capire se osservasse la scritta o il parco sottostante. Forse in realtà non osservava nulla.
Kaputt. A che valeva la sua esistenza, ormai?
La porta del bagno si aprì cigolando e lei si girò e fissò l'intruso con occhi opachi.
Oh, sei tu! – riconosciuto il ragazzo le sue labbra si incurvarono in una smorfia simile a un sorriso.
Ciao. – con un sospiro sconsolato lui si sedette di fronte a lei sul davanzale.
Draco, notò la ragazza, appariva sempre più pallido e stanco, sempre più simile a lei.
Dovrebbero fare qualcosa per il cigolio delle porte... dà fastidio. – mormorò Draco.
A me non fa differenza, lo sai... – gli rispose distratta, poi aggiunse con voce più sicura – Cos'hai Draco? Sei sempre più pallido, sembra che tu non dorma da un sacco di tempo, almeno mangi?
Sì...
Dovresti mangiare di più.
Ho paura. – le rispose a bruciapelo; le lacrime cominciarono a formarglisi agli angoli degli occhi – I miei genitori... non vorrei mai che accadesse loro qualcosa, ma tu lo sai! Tu lo sai com'è se non va tutto come vuole lui, lo sai cosa vuol dire mettersi in mezzo o peggio fallire.
Non hai ancora trovato nulla? – gli chiese lei preoccupata.
Niente. – rispose Draco angosciato ed esausto.
Stettero un po' in silenzio, poi lui le si rivolse di nuovo, lei era l'unica che poteva aiutarlo, era l'unica che lo facesse stare meglio: – Cosa devo fare Mirtilla?
Mirtilla lo guardò e in quel momento avrebbe venduto l'anima che non aveva per poter riavere il suo corpo, per poterlo abbracciare e baciare, per potergli dire che l'avrebbe aiutato ad ogni costo.
Non lo so. – rispose invece mestamente con gli occhi colmi di lacrime argentee.
Dammi la mano.
È come una doccia gelida.
Non importa. 

 






Note: Buona sera!
Sì, sono ancora viva. Fra circa una settimana avrebbe fatto un anno che non aggiornavo e poiché lentamente la capacità di scrivere sta tornando mi sembrava giusto aggiornare questa storia.
Mi rendo conto che è totalmente diversa dalle precedenti, è proprio cupa e non porterà a nulla di buono, molto probabilmente, ma spero sia ugualmente apprezzata.
Il titolo si riferisce al nomignolo inglese di Mirtilla che è Mourning, piagnona, lamentosa.
Il periodo in cui è ambientata è il sesto anno, quando Draco cerca un modo per fare entrare i Mangiamorte ad Hogwarts e passa molto del suo tempo nel bagno di Mirtilla.
Mi è sempre piaciuta l'idea che questi due avessero una relazione anche se, per forza di cose, platonica.
A chiunque mi segua ancora, grazie, lo apprezzo tantissimo. :)
Baci,
 Yaya

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