Angelo dannato

di Hermione92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dovresti sorridere più spesso ***
Capitolo 2: *** Accidenti! ***
Capitolo 3: *** Istanti in paradiso ***



Capitolo 1
*** Dovresti sorridere più spesso ***


DOVRESTI SORRIDERE PIÙ SPESSO


Cammino avanti e indietro da ore ormai, senza riuscire a sbrogliare i miei pensieri per trovare una soluzione. Ormai sono pronto a cedere, a rinunciare alla mia libertà per fare quello per cui sono destinato: seguire le orme di mio padre, un Mangiamorte, Lucius Malfoy. Esatto io, suo figlio, Purosangue per eccellenza, erede delle grandi famiglie Black e Malfoy, non voglio seguire le sue orme, orme imposte senza indugi, in modo brutale, senza nemmeno tener conto di ciò che voglio. Ma valgo molto meno del Signore Oscuro... cosa posso pretendere se non un trattamento che il Boss richiede? Niente. Le scelte? Solo 2: seguire quelle orme, facendomi marchiare; oppure morire. Non ho molta scelta, vero? Sono in balia delle correnti, in balia di persone che mi credono solo un mezzo per raggiungere i loro più loschi scopi, quelli che loro non riescono a raggiungere. No, hanno bisogno di me. Ma sono certo che se io non ci fossi troverebbero un degno sostituto in meno di un'ora. Perchè? Perchè per loro una persona è un oggetto, un mezzo. Che quando non funziona più, o funziona male, può essere buttato via. E non esitano a farlo. Perciò cosa dovrei scegliere secondo voi? La morte? La vita da "mezzo", da "oggetto"? Non ne ho idea.

Ed è per questo che cammino avanti ed indietro, ormai da chissà quanto tempo. Metto un piede davanti all'altro, senza andare da nessuna parte, giro in tondo, perchè tanto non posso andare da nessuna parte.

-Figlio- mia madre apre la porta della mia stanza, senza nemmeno bussare, come fa sempre -Se vuoi andare a fare un giro a Diagon Alley prima che...- la sua voce si rompe, mentre tenta in tutti i modi di trattenere le lacrime, per non dimostrarsi debole, perchè non le è permesso di esserlo. La perfezione è stata imposta a tutta la mia famiglia, così come il non mostrare nessun sentimento, non facendo trapelare alcuna emozione. -Be'... parlo io con tuo padre...-.

-Io...- so benissimo che pagherà molto questo gesto, questo ultimo disperato tentativo per farmi da madre, veramente da madre. E non posso permettere che mio padre le faccia del male, non a causa mia -No, grazie- sibilo, smettendo di camminare.

-Dovresti andare. Non te lo direi se non fosse una cosa di cui hai bisogno, di cui so che hai bisogno- mi guarda, scrutandomi attentamente e mi stupisco di come abbia capito ciò che mi passa per la testa: non mi conosce, non sa niente di me, ma in questo istante sembra in grado di leggermi dentro. Penso che sia una prorogativa di ogni madre, non saprei dirlo. So solo che il suo sguardo, quello sguardo ferito e triste, mi fa capire, per la prima volta, che lei tiene a me, o almeno che le importa qualcosa di me. Ma non posso permettere che lui le faccia male. -Non provare a ribattere- dice, acquistando un tono autoritario che sembra stonare con ciò che lei è veramente -Sono tua madre e ne ho il diritto. Vai a fare un giro.- mi dice, questa volta con un tono di voce più dolce. E se ne va. Mi lascia da solo nella mia stanza, a pensare e ripensare alle sue parole. Ne ha il diritto. Diritto di cosa? Di comandarmi? Di decidere per me? Di fare quello che fa sempre mio padre? O ha il diritto di aiutarmi? Ma aiutarmi come? So che ha già provato a dissuadere mio padre dal farmi marchiare e forse... forse questo è il suo modo per farsi perdonare. Così, anche se non ho nessuna voglia di uscire da questa camera, mi dirigo a Diagon Alley. Non voglio che venga punita per niente.

Ora, invece di camminare avanti e indietro, cammino per le strade affollate, tra la gente, tra persone che ridono felici. Felicità non l'ho mai provata veramente, almeno credo. Non so nemmeno cos'è, se non per definizione, per sentito dire o perchè ho visto il sorriso sul viso di qualcuno e ho pensato si trattasse di felicità, come in questo momento.

Risate, sorrisi e chiacchierate. Ed io, io mi sento fuori posto e non posso far niente per cambiare le cose. Sembra quasi che io non appartenga a questo mondo, e in fondo so benissimo che è la verità. La colpa? Non è mia, questo è certo. Se avessi potuto avrei scelto un'altra identità, un'altra vita, un'altra famiglia. Non sarei io, e forse sarebbe meglio... forse. O sarei comunque lo stesso? Uno stronzo, che pensa di essere il migliore e continua a farlo pesare agli altri, per cosa, poi? Per un pò di attenzione. E se ci fate caso non è nemmeno sbagliato ciò che voglio. Attenzione. Un'amico che si confida con me ed ascolta quello che ho da dire, una famiglia vera. Affetto. Non so nemmeno cos'è. Siamo al punto di partenza. Ci sono tante cose che io non so definire, che non ho mai provato o che non mi sono mai reso conto di provare. Tante, forse perfino troppe. E so che le cose sono destinate a non cambiare. Chi potrebbe mai arrivare a provare affetto nei miei confronti? Chi? Ok, mia madre ha tentato di dimostrarlo, ma solo una volta, e non sono nemmeno sicuro che sia vero quello che prova. Mio padre, preferirei non pensarci... lui è... lui, ancora più ghiacciato di me, nonché la cosa mi stupiusca, sia chiaro, solo che trovo difficile che tanta crudeltà possa essere in un solo uomo. Ma cosa ci posso fare? Lui è lui. Che mi obbliga a seguire le sue orme, a compiere scempi. Ma per oggi, per oggi voglio smettere di pensare a questo, almeno voglio provarci. Oggi sarò come un ragazzo normale. Oggi niente Malfoy, oggi niente Purosangue. Oggi Draco, semplicemente Draco.

Vado avanti a camminare, tra vie larghe e stradine secondarie. Non so dove sto andando, ma almeno ho smesso di girare in tondo. Una vetrina attira la mia attenzione e mi fermo per guardare al suo interno. Poi sento un peso improvviso sulle gambe, qualcosa, o meglio qualcuno, mi è venuto addosso. E, anche se stento a crederci, sono finito per terra, sporcando il mio bellissimo, non chè costosissimo, abito di seta.

-Accidenti!- esclama una voce femminile, di una bambina. Abbasso lo sguardo, e, adagiata, non proprio delicatamente sulle mie gambe, c'è una bambina, dai capelli mossi e castani -Accidenti!- ripete, sbuffando.

-Accidenti?- domando, alzando un sopracciglio. Accidenti... devo avere già sentito questa parola... ma non riesco proprio a ricordarmi il suo significato.

-Sì, accidenti- dice, come se fosse la cosa più normale del mondo. Alza la testa, lentamente, come se si fosse appena resa conto della mia presenza, poi mi guarda. I suoi occhi fissano ogni singolo particolare del mio viso, e devo dire che comincio seriamente a spaventarmi. Poi i suoi occhi incontrano i miei, ha gli occhi color cioccolato... che mi ricordano qualcuno, ma chi? Non riesco proprio a ricordare dove gli ho visti. -Accidenti...- ripete di nuovo, alzando piano la manina, ed arrivando a sfiorarmi la guancia -Sei un angelo?- mi domanda, ingenuamente, piegando leggermente la testa di lato.

-Io? Un angelo?- chiedo, parecchio incredulo. Insomma... io angelo. Quando sembro più a un diavolo, quando mi comporto, e mi dovrò comportare per tutta la vita da diavolo? -No- rispondo, ora senza esitazione e mi accorgo che si intristisce, come se la mia risposta l'avesse ferita profondamente.

-Oh...- abbassa lo sguardo, ferita. Poi rialza la testa, e torna a fissarmi. -No.- dice -Tu sei decisamente un angelo.- lo afferma come se fosse la cosa di cui è più sicura al mondo, ma non sa quanto si sbaglia. -Sai... mia cugina dice sempre che a volte gli angeli vogliono restare in incognito... io so tenere un segreto...- sorride con furbizia, con un lampo che le attraversa gli occhi.

-Ascolta io non so chi sia tua cugina, ma...- comincio, per spiegarle la verità, ma soprattutto per alzarmi. (vi ricordo che siamo ancora per terra)

-Mia cugina è una strega...- spiega, prima di sorridere -Ma io non posso dirlo a nessuno... però visto che tu sei un angelo...- si alza, e si allontana da un passo da me, permettendomi di alzarmi -E' la strega buona più brava del mondo... peccato che non è una fata. Sai anch'io voglio diventare una strega e fare incantesimi con la bacchetta, però mia cugina dice che non è sicuro che sono una strega e non me lo sa dire nessuno, tu cosa ne pensi?- domanda, alla fine di un discorso detto quasi senza prendere fiato.

-Non lo so- rispondo -Sai dove sono i tuoi genitori?- le chiedo, con l'intenzione di riaccompagnarla da loro e togliermela dai piedi.

-Sì,- mi dice, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime -Fanno compagnia agli angeli, in cielo- sorride, ricacciando indietro le lacrime -Li conosci?-.

-Ecco... io...- non so cosa risponderle, vedo la sua espressione speranzosa.

-Sono sicura che li conosci!- mi anticipa lei, le brillano gli occhi e ora capisco: ecco la felicità. Ora questa bambina è felice. -Come ti chiami, angelo?- domanda.

-Te lo dico solo se smetti di chiamarmi angelo- dico, sperando che quella bambina mi ascolti. Non so perchè, ma essere chamato così mi infastidisce. Forse perchè so che non lo sarò mai, che non lo sono, che sono destinato a diventare l'opposto, un'anima dannata, la mia. O forse non mi piace semplicemente il suono della parola, chi lo sa.

-Va bene- sbuffa, visibilmente irritata, prima di mettere le mani sui fianchi e guardarmi di sbieco -Allora questo nome?- domanda impaziente. Mi chiedo se conosce la McGranitt: ha il suo stesso cipiglio.

-Draco- biascico, a voce bassa.

-Non è un nome da angelo- scuote la testa -Non mi piace.-.

-Sai che è il nome di una stella?- le domando, abbassandomi per essere alla sua altezza.

-Veramente?- si illumina improvvisamente, come poco fa e mi ritrovo a sorridere, come non ho mai fatto -Accidenti!- esclama, ripetendo quella strana parola.

-Ho qualcosa tra i denti?- chiedo, portando una mano davanti alla bocca.

-Come?- scoppia a ridere, mentre io mi chiedo cos'ho detto di sbagliato -Intendevo: accidenti! Dovresti sorridere più spesso...- annuisce come per darsi ragione e io non so veramente cosa dire.

-Lucy!- sento la voce di una donna, forse di una ragazza, non saprei e vedo che la bambina si allontana da me cominciando a correre, mi volto, e la vedo in braccio ad una ragazza, ma non una ragazza qualsiasi... quella e la Granger! Quindi... non so... oddio. La Mezzosangue Zannuta! Non ho proprio voglia di litigare, ma qualche insulto mi sembra d'obbligo: ho una reputazione da difendere, io! So bene che avevo detto niente Purosangue e cose così, però...

-Indovina!- sento quella bambina, Lucy, ridere -Ho incontrato un angelo!-.

-Veramente?- le chiede la Granger, sembra interessata, chissà se poi lo è veramente.

-Sì,- risponde lei, starà sicuramente sorridendo, ma non riesco a vederla, mi sono già girato, spero di riuscire ad allontanarmi in tempo. -Se vuoi te lo presento!- ha detto proprio questo? Ditemi di no, vi prego. Ditemi che mi sono immaginato tutto. La Granger no, non oggi che mi devono marchiare. La odio io la detesto! Ok, non è vero, ma non è questo il punto. Volete proprio sapere cosa provo per lei? Il fatto è che non lo so nemmeno. Invidia, penso. Ok, ok... ma c'è anche l'invidia. Cosa fareste se vi dicessi che da un pò di tempo mi sono accorto che è una ragazza? Mi direste che sono matto, allora meglio lasciar perdere ogni tentativo di farvi capire cosa mi passa per la testa in questo momento, fidatevi, è meglio.

-Va bene, Lucy, però una cosa veloce... poi dobbiamo andare a pranzo, lo sai bene- le risponde lei. Ha detto quello che ho sentito, vero?

-Draco- sento una piccola manina che mi tira la giacca e mi volto lentamente.

-Dimmi- la guardo, e non riesco a trattenere un sorriso.

-Vuoi conoscere mia cugina?- mi domanda, con un sorriso troppo furbo per i miei gusti. -E' lei- mi dice, indicandola. Un attimo... non ha nemmeno aspettato la mia risposta!

-Granger- sibilo, guardandola per un instante.

-Malfoy- è parecchio incredula, ma sbaglio o le sue guance sono un pò più rosse?

-Vi conoscete?- domanda Lucy -Tu conosci un angelo e non me l'hai mai detto?- guarda la cugina, puntandole un dito contro. Ora capisco da dove a preso il suo cipiglio... sempre i geni della Granger.

-Ok, lo conosco...- ammette la ragazza -Quel che è certo è che non è un angelo- mi regala la sua migliore occhiataccia. Ora capite perchè è meglio che voi non sappiate cosa penso nei suoi confronti? Mi odia, e non c'è modo per farle cambiare idea.

-Sì che è un angelo!- ribatte la bambina facendole la linguaccia -Sei solo gelosa perchè con me lui parla, mentre ti insulta e basta!- ho sentito bene? Gelosa? La Granger.

-Cosa?- esclamiamo io e la ragazza in coro, io per un motivo, lei per un altro, ovviamente.

-Se vuoi posso concederti un bacio.- dice la bambina. Comincia ad essermi sempre più simpatica -Ovvero: tu, Herm, lo baci, un solo bacio, nient'altro.-.

-Che?- domanda incredula la Granger, passando tutte le tonalità di rosso possibili ed esistenti.

-Baciatevi- questa bambina... non saprei nemmeno definirla in questo momento... insomma... oddio... sto andando in tilt!

-Non ho nessuna intenzione di farlo!- esclama Hermione. Un attimo... da quando la chiamo Hermione? Mi sto aggravando... e oggi non dovrei pensare a cose che mi danno problemi... se fosse facile! Comunque non mi vuole baciare... sapevo che era troppo bello per essere vero. Un diavolo dannato per l'eternità, ecco cosa sono.

-Come no?- domanda la piccola -Non eri tu quella che scriveva nel diario: Malfy di qua, di la... diabetico! Tu sei Malfoy, no?- domanda, girandosi verso di me.

-Sì.- riesco a dirlo, nonostante stia ancora pensando alle sue parole.

-Non... non è... non è vero...- balbetta la Granger con gli occhi sgranati e lo sguardo omicida, sono certo che è pronta ad uccidere la cugina, o meglio lo sarei se non la conoscessi e non sapessi che è una Grifondoro.

-Eddai...- ci supplica Lucy -Fatelo per me...- il labbro inferiore comincia a tremarle leggermente. -Dai... poi potrai dirmi se è un angelo- guarda la cugina, con furbizia. È una bimba veramente sveglia.

-Se è un angelo?- le domanda lei, deglutendo.

-Sì, o vuoi che dica alla zia che ti sei comportata male?- è una bambina diabolica. Sbaglio o la sta ricattando.

-Malfoy- Hermione si gira a guardarmi -La tua influenza le ha veramente fatto male-.

-Capita.- dico. So benissimo che sono ancora qua perchè la cosa mi interessa e non poco... però non capisco perchè lei non se n'è ancora andata trascinandosi dietro la bambina.

-Ok, ok... allora facciamo una cosa- quello sguardo non mi piace. Non è che quella bambina ha qualche spiritello che le consiglia le malvagità da fare? Comincio ad avere dei dubbi a riguardo, e molte ipoetesi, ovviamente -Passiamo il pomeriggio insieme ed alla fine vi bacerete.- cosa? Quella bambina ha per caso incontrato Pix? È veramente così... non lo so... proprio impossibile da definire. -E non potete dire di no!- esclama, con un sorriso diabolico -Voi venite con me. Devo assolutamente sapere se tu- mi indica -Sei un angelo. E se lo è...- guarda Hermione.

-Se lo è?- le domanda la cugina, ormai rassegnata dal dover fare quello che la piccola le ordina. Penso che in fondo la cosa piaccia anche a lei, spero...

-Se lo è... non lo so, ci devo pensare.- le fa una linguaccia -Sei così certa di avere di fronte un diavolo?- le domanda.

-Sì- dice, risoluta. Ok, ok, sono pronto a vedere il mio castello di carta cadere miseramente. Sarà una lunga giornata, molto lunga.







Note dell'autrice: Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. So bene di avere delle altre fic iniziate, ma in mancanza di ispirazione in quelle ho cominciato questa, che però non sarà lunghissima (diciamo 2/3 capitoli). Spero vogliate lasciarmi un commento con il vostro parere, dei consigli o delle critiche. Grazie comunque. Spero di riuscire ad aggiornare presto, baci, Hermione92.

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Capitolo 2
*** Accidenti! ***


ACCIDENTI!


-Dai Draco... dimmelo!- Lucy mi guarda con gli occhi dolci, da cucciolo ferito, sperando di farmi cedere. -Dai dove stiamo andando?- chiede per l'ennesima volta, dopo che ho invitato lei ed Hermione a pranzo. Già, so cosa state pensando e cosa vorreste dirmi: "alla fine la chiami per nome, eh? Sapevamo che c'era sotto qualcosa...". Ma vi sbagliate, tutti quanti. Io non provo assolutamente niente per lei, è una cosa categoricamente impossibile. -Dai, Draco, ti prego ti prego ti prego- ed ecco che quella bambina dolce e gentile che è sua cugina mi si attacca alla gamba, per tentare di fermarmi. Oltretutto la cara Hermione non fa niente per staccarmela di dosso! È una cosa oltraggiosa! Il mio povero vestito firmato di seta è ufficialmente da buttare! Insomma le sto portando a pranzo e fanno di tutto per boicottarmi?

-È una sorpresa.- le dico, per la milionesima volta, se ho contato bene... be'... centinaio più, centinaio meno... è lo stesso.

-Io ed Hermione odiamo le sorprese!- sbuffa e... non ci credo: si è finalmente staccata dai miei poveri pantaloni, che però devono essere buttati comunque.

-Lucy non essere scortese.- la rimprovera Hermione, si vede che non ha più voglia di ridere alle mie spalle. La guardo e non posso fare a meno di notare il sorriso che le va da un orecchio all'altro, un sorriso magnifico. Oh, il mio stomaco sembra stia facendo le capriole... devo avere fame, sì, è per forza così. E non dovete nemmeno pensare che la causa sia quel sorriso, chiaro? Perchè non è assolutamente vero!

-Ma... Hermione...- la bambina si morde il labbro inferiore -Io...- no, vi prego no... non deve mettersi a piangere! Tutto tranne questo! I pianti dei bambini mi fanno venire mal di testa, poi... non voglio che pianga... non so perchè. Non deve piangere, punto.

-Lucy...- la chiamo piano, per evitare di farla piangere, inginocchiandomi di fronte a lei -Non c'è niente di male ad aspettare un pò... l'attesa a volte può farti apprezzare di più una cosa ottenuta...- le sorrido quando vedo il suo sguardo curioso posarsi sul mio viso.

-Vedi, lui non è cattivo!- si gira verso Hermione e le fa una linguaccia, facendole aprire la bocca per poi richiuderla, senza emettere nessun suono. Cosa le prende? Si sta per trasfigurare in pesce?

-Vogliamo andare?- domando a Lucy prima di alzarmi. Lei annuisce e io gettò un'ultima occhiata ad Hermione, ancora immobile, con lo sguardo perso... chissà a chi sta pensando. Cioè a cosa... sì, insomma a me non interessa se c'è un ragazzo nei suoi pensieri... non è affar mio, però... no, non mi interessa! Può pensare a chi vuole, non è una cosa di mia competenza. Anche se ammetto che mi dà fastidio, molto fastidio. E non cominciate subito a pensare male! Non mi dà fastidio in quel senso, ovvero non sono geloso, assolutamente no! È questione di... di... di principio! Ecco sì, unicamente questione di principio: è con me e non deve pensare ad altri... principio, tutto qua.

-Andiamo...- sussurra Hermione, quasi impercettibilmente, ricominciando a camminare. Un attimo? Ma dove sta andando?

-Granger,- la chiamo, lei si gira verso di me, con un'espressione interrogativa -Stai andando dalla parte sbagliata- dico.

-Oh...- esclama, -Ah... io...- mi guarda, sembra quasi smarrita. Ma a chi sta pensando? No perchè parla in monosillabi, la cosa è parecchio grave: tutti voi sapete chi è Hermione Granger, vero? Be'... i monosillabi non sono da lei. Ora voglio sapere chi diavolo la rende così! Cioè è una cosa inaccettabile! Ma avete idea di quanta influenza quel qualcuno abbia su di lei? E smettete di pensarlo! Non mi piace, per niente! Questo deve essere chiaro. È... è solo questione di... di principio! Esatto sempre di principio! A pranzo vorrei sostenere una conversazione complessa, se permettete! Quindi deve smettere di pensare a lui! Sì, sono certo che sia questo il problema: pensa ad un ragazzo... oppure... be'... si sta veramente trasfigurando in pesce. Sinceramente? Non so qual'è l'ipotesi più grave.

-Hermione- Lucy scuote la testa, esasperata. Mi chiedo se questa tenera bambina è a conoscenza di qualcosa che non so... magari proprio riguardo a quel famoso pensiero assillante. Ancora una volta: non dovete fraintendere le mie parole. Mi interessa perchè... mi interessa... cioè... è per... conoscerla meglio... in modo da... sì, insomma... per... per... per... sono fatti miei per cosa! Io non sono tenuto a darvi spiegazioni! Ecco! Comunque non provo niente, assolutamente niente! -Sicura di sentirti bene?- le domanda, avvicinandosi lentamente a lei.

-Certo, ero solo sovrappensiero...- ah! Beccata! Pensavi a chissà quale ragazzo! Sono veramente indignato! Insomma che comportamento orribile! Così poco da Hermione! Mi piacerebbe sapere chi è questo idiota inutile che popola i suoi pensieri! E voi smettete di pensare a cose che non conoscete! Anzi, smettete di pensare e basta! Non mi piace, la odio! È ovvio, no? Sapete chi sono io? Bene, allora sapete anche che io non provo niente, per nessuno! Comunque se scopro chi è quel... quello lì... e mi capita tra le mani... be' sarà meglio per lui starmi alla larga. E voi non provate a dirmi che è sbagliato e potrei risolvere tutto parlando! Non mi interessa il vostro parere, è inutile, dopotutto non sapete nemmeno riconoscere le questioni che sono solamente di principio! Punto e basta!

-A chi pensavi?- le domanda la piccola... devo dire che è veramente molto intelligente, dovete ricordarmi di ringraziarla. Un attimo... ha chiesto: a chi pensavi? Come mai non: a cosa pensavi? Questo implica che avevo ragione! Hermione stava pensando a qualcuno! Allora... vediamo di valutare le ipotesi. E voi vedete di non pensare male, non è perchè sono geloso, assolutamente no, chiaro? Certo che lo è, è ovviamente ovvio! C'è Weasley... Babbanofilo straccione! Perchè dovrebbe pensare a lui? Insomma cos'ha Weasley che io non ho? A parte i capelli orrendamente rossi, però... molto meglio i miei! No, non può essere Weasley, vero? Voi, voi che pensate sempre male... potreste aiutarmi? No, niente condizione: ti aiutiamo se ammetti che provi qualcosa per lei. Non è vero! Non lo sarà mai! Valuto solo le ipotesi dei ragazzi che non permettono a me e ad Hermione di parlare di cose intelligenti. Solo per questo.

-Non pensavo a nessuno, Lucy.- le dice, sbuffando. Il Prefetto Granger che mente? Mi devo segnare questa data sul calendario. È ovvio che pensa a qualcuno! Allora... ipotesi numero due: Potter. Perchè dovrebbe pensare al Bambino Sopravvissuto, purtroppo aggiungerei. Insomma... ha un cespuglio, o nido che dir si voglia, al posto dei capelli... neri... orrendi, meglio i miei, ovviamente. Dite che è per la cicatrice? Dai è banale, una saetta... orrendo. No, mi sento in dovere di scartare anche questa ipotesi. A chi diavolo sta pensando? Ci sono talmente tanti ragazzi, tutti di livello inferiore al mio... non può... cioè... non deve rinunciare a me! Sono il meglio che lei possa mai avere! Cioè... avete capito tutti male, intendevo, il migliore con il quale lei può conversare, solo questo. Non ci posso fare niente se capite male! Niente! Ed è chiaro che voi vedete cose che non ci sono, non è colpa mia, ma vostra.

-Se lo dici tu... facendo così menti solo a te stessa. Devi accettare la realtà, Hermione- le dice Lucy, facendola arrossire. Quella bambina mi sta sempre più simpatica! Ma che realtà deve accettare? Devo ricominciare a fare delle ipotesi... dopotutto ho bisogno di qualcuno con cui parlare, non l'avete ancora capito?

-Possiamo andare- Hermione si rivolge a me, a me... che belle parole, non trovate? Insomma... c'è possiamo che ha questo significato profondo, molto profondo, poi c'è andare, parola altrettanto profonda, dolce. Sono le più belle parole del mondo, non trovate? E non cominciate a fare allusioni strane! Sono solo obbiettivo, io! A differenza di voi.

Ed ecco che ricominciamo a camminare. Avete mai notato il passo leggero di Hermione? Io sì, veramente bello, potrebbe fare la modella, se solo volesse. Sono solo obbiettivo, vedete di ricordarvelo! Arriviamo finalmente al ristorante, senza parlare. Già, strano ma vero: Lucy non ha detto nemmeno una parola! Per la gioia delle mie orecchie, anche se... l'ho trovato strano... molto strano. Anche Hermione è rimasta zitta, molto probabilmente a pensare ancora a quel ragazzo, visto che stava per sbagliare strada altre quattro volte... dico io, ma non può evitare di pensare a persone totalmente inutili? È con me... pensa a me, no? A quanto pare la mia meravigliosa filosofia di vita non le interessa e trovo che non sia giusto. Le sto per offrire un pranzo che vale galeoni e galeoni! Che bella gratitudine! Pensare a chissà chi! Non lo tollero! Principio o non principio! Cioè... insomma... avete capito, no? Parlare e tutte quelle cose lì... ovviamente solo per quello.

-Accidenti!- esclama Lucy, una volta entrati nel ristorante e seduti al nostro tavolo. Ancora con questa parola: insomma cosa diavolo ho tra i denti? No perchè... è la terza, o quarta, volta che me lo dice in una mattina... non è piacevole sentirsi dire che si ha qualcosa tra i denti, non trovate?

-Ho qualcosa tra i denti?- domando, a voce bassa, rivolgendomi solo a Lucy, insomma magari è per questo che Hermione pensa a chissà quale ragazzo, tutto è possibile, no? Ma purtroppo, dallo sguardo che fa intuisco che anche Hermione ha sentito quello che ho detto... posso sperare di aver preso un abbaglio? Ditemi di sì, ditemi che non è vero!

-Non hai niente tra i denti Malfoy e vedi di dare il buon esempio a Lucy, per favore.- mi risponde Hermione, fredda.

-Se è stata lei a cominciare?- ok, forse non dovevo dirlo: mi stanno guardando in un modo che non mi piace per niente... avevo ragione a dire che sarebbe stata una giornata lunga, per questo non ho bisogno di nessuna conferma.

-Smetti di dire sciocchezze Malfoy! E smettila anche di comportarti da bambino!- Hermione mi fulmina con lo sguardo, mentre Lucy ci guarda curiosa.

-Non mi sto comportando da bambino! Sono semplicemente...- sono? Cosa le dicio? -Obbiettivo!- sì, perfetto! È proprio l'aggettivo giusto.

-In che modo saresti obbiettivo?- mi domanda, portando le mani sui fianchi... vi ricordate il cipiglio alla McGranitt? Be' ora la sua espressione è a dir poco identica.

-Ha detto... acc... denti... accidenti, ecco!- esclamo. Effettivamente... non mi sto comportando molto da adulto, vero?

-Accidenti è un'esclamazione di sorpresa! Non dirmi che non lo sapevi!- mi guarda con rabbia, mentre mi rendo conto che io non ne avevo proprio idea, per me è un espressione senza significato, almeno lo era prima di adesso... non l'avevo mai sentita prima.

-Veramente io...- comincio, non so nemmeno perchè mi trovo ad abbassare lo sguardo, come se fossi colpevole di qualcosa che in realtà non dipende assolutamente da me... e fa schifo, fa male.

-Oh...- sussurra, tornando improvvisamente ai monosillabi -N... non ne avevo idea. Non volevo, scusa...-.

-Non ha importanza- rialzo lo sguardo, incontrando per un breve istante i suoi occhi, cioccolato... dite che qualcuno le ha mai detto che sono meravigliosi? Sorrido, pensando che forse... non si tratta di principio, forse... poi può essere qualche altra cosa che non implichi il sentimento, no? Ok, ok... vedrò di approfittare di questo momento come si deve... dopotutto quegli occhi sembrano parlare più di quanto già non faccia lei... ma come posso capire quello che dicono?

-Baciatevi- ed ecco che Lucy torna alla carica. Dico io: ma non poteva stare zitta adesso, invece di interrompere questo momento? Posso essere sollevato però: lo sguardo di Hermione esprime quello che voglio fare: omicidio.

-Lucy non puoi comandare le persone a tuo piacimento! Non puoi ordinarci cosa fare!- Hermione la guarda con rassegnazione, quasi delusa, e scuote leggermente la testa.

-Ma...- ed ecco che la minaccia pianto sembra rispuntare. -Siete così carini- la guarda con talmente tanta dolcezza che mi fa sorridere -Vedi, anche Draco è d'accordo!-.

-Malfoy!- si gira verso di me, per rimproverarmi scommetto, ma si blocca... dite che la minaccia trasfigurazione in pesce sta ritornando?

-Sì- la esorto a proseguire, almeno posso finalmente mangiare quello che finalmente è arrivato.

-Stavi sorridendo?- mi domanda, sgranando gli occhi, quasi fosse sorpresa.

-Vero che quando sorride sembra ancora di più un angelo?- le domanda Lucy, mettendo in bocca la forchetta.

-Sai, Malfoy... dovresti sorridere più spesso- dice solo e... il mio stomaco torna alla carica, devo avere proprio fame!

-Posso provarci- alzo le spalle, come se la cosa non mi importasse veramente e vi confesso, che rimanga tra noi, che non so perchè ho la sensazione che invece quella frase sia veramente importante per me, più di quello che do a vedere di sicuro.

-Sai, Hermione?- Lucy sorride, guardando prima me, poi la cugina -È la stessa cosa che gli ho detto io!-.

-Ah...- Hermione mi guarda e... e... è un sorriso quello? -Abbiamo ragione, come sempre- commenta. Sì, quello è proprio un sorriso. Ora scusate ma devo proprio mangiare: il mio stomaco è tornato alla carica. E, forse, questa giornata non mi sembrerà più tanto lunga.






Note dell'autrice: ecco qua il secondo capitolo. Spero vi piaccia e che vogliate lasciarmi un commento con il vostro parere. Sono veramente contenta che il primo vi sia piaciuto e devo confessarvi che non pensavo sarebbe successo. Perciò grazie 1000 a chi ha solo letto e ad AmOrEAlWaYs, a marygenoana, ad Amazzone91, a mars, a JosephineAntoniette, a pai80, a Fede, ad *Eirene*, a laretta ed a tarabe. Poi un ringraziamento speciale a Plvere_di_stelle, visto che è grazie ad una foto che mi ha mandato che sono riuscita a scrivere il capitolo! Grazie ancora! Le vostre recensioni mi mettono sempre di buon umore!

Spero di riuscire ad aggiornare presto, alla prossima, bacioni, Hermione92.

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Capitolo 3
*** Istanti in paradiso ***


ISTANTI IN PARADISO


-è una bambina dolcissima...- mormoro, guardando Lucy. Se non avessi pronunciato io queste parole stenterei a credere che una cosa del genere sia possibile. Insomma... questa frase... non dico che l'ho presa dall'incarto dei cioccolatini, ma credo di esserci andato vicino. Cosa mi sta succedendo? Sono caduto veramente così in basso?

-Già...- concorda Hermione, riesco a sentire il suo calore talmente siamo seduti vicini su questa panchina. E, sì, ancora una volta avete capito bene: l'ho chiamata per nome. Ma... cosa c'è di male a farlo? è il suo nome, è una cosa normale. Poi anche se sono un Malfoy, anche se ho una reputazione da difendere con le unghie e con i denti, anche se mi è severamente proibito parlare con persone che hanno un sangue diverso dal mio e per questo meno puro... bè... non c'è niente di male ad essere umano, per una volta nella vita. Sì, forse quello che dice mio padre è vero, forse lui ha ragione... ma sapete una cosa? A me, a Draco, a quello che sono veramente, non importa minimamente quello che pensa mio padre. E credo che non cambierò mai idea. pensateci: se voi foste nella mia stessa situazione vi curereste delle origini di Hermione o del suo sangue? Non credo. E la stessa cosa vale per me. Ho usato questa scusa varie volte per non ricevere un rifiuto ad un mio tentativo di conquistarla. Pensavo che sarebbe stato meglio così, non provarci per niente... almeno... non avrei dovuto affrontare un no come risposta.

Ma cos'ho da perdere? Tra qualche ora sarò un Mangiamorte, la mia identità di Draco, il mio vero io, sparirà per sempre. Allora perchè non vivere le mie ultime ore, dove ho la possibilità di scegliere per me, come voglio? Perchè non provare a lottare per una prima ed un ultima volta per quello che voglio, per quello in cui credo veramente? Perchè non posso provare ad essere solo Draco?

Perchè non possiamo essere solo Draco e solo Hermione?

Solo per oggi, solo per un paio d'ore. E forse posso provare a sentire qualcosa, dentro, a conoscere tutti quei sentimenti che mi sono stati brutalmente negati. Almeno sarei un pò più umano.

Credo... credo che ne valga la pena. Ed è quello che io voglio veramente.

-è impossibile non voler bene ad una bambina così speciale...- sussurra Hermione.

-Sì... una piccola creatura adorabile che vede del buono ovunque... credo che in questo assomiglia a sua cugina...- l'ho detto veramente? Ho appena definito Hermione Granger una piccola creatura adorabile? Io non sono un Grifondoro... dove ho preso tutto questo coraggio?

-Ma tu chi sei?- mi chiede, guardandomi negli occhi, come se cercasse di scrutarmi fino al profondo della mia anima. Ho paura che possa capire quello che sento, che sia in grado di leggere i miei pensieri.

-Chi?- domando -Chi è Draco Lucius Malfoy o...- ricambio lo sguardo, perdendomi per un attimo nei suoi occhi -O chi è il vero Draco?-.

-Co...- inizia, distogliere lo sguardo -Cosa c'è dietro tutto quel ghiaccio?- mi chiede, a voce bassa -Oltre i pregiudizi, oltre il sangue, oltre il tuo cognome. Chi sei veramente?-. Come ha fatto a capirlo? Come sa che io mi nascondo dietro ad una maschera di ghiaccio? Come può leggermi dentro con così tanta facilità? Come può capirmi meglio di quanto faccio io stesso? E, io, perchè mi sento così fragile, così piccolo e... e inutile di fronte ad un suo sguardo? Non sono io che valgo più di lei... le origini non contano, non sono mai contate veramente. E ora... ora credo... credo di non sapere più niente. La mia mente è vuota, il mio cervello anche... cosa mi sta succedendo? Chi sono io? Dovrei mettermi a fare del sarcasmo? Dovrei provare a farle credere che quello che ha chiesto non mi disturba minimamente? Sì, dovrei. Allora perchè non lo faccio? Perchè non voglio farlo e preferisco lasciare le cose come stanno?

-Scusa io...- abbassa lo sguardo -Non avrei dovuto...- da una parte sono sollevato per non dover rispondere alla sua domanda, ma... perchè dall'altra mi sento terribilmente in colpa?

-Ehi...- le sussurro, con chissà quale forza; ma lei non reagisce, rimane immobile guardandosi le mani -Ehi...- ripeto, senza sapere come continuare, senza sapere cosa dire e come fare per... per farla sorridere di nuovo -No... non...- le metto una mano sotto il mento e sollevo leggermente il suo viso -Non ha importanza...- sussurro, perso nei suoi occhi -A... avevi tutto il diritto di chiedermelo. Non devi scusarti.- Ora... ora cosa dico? Ho esaurito le parole, le frasi. Il mio cervello sembra aver deciso di prendersi una vacanza... ma doveva farlo proprio adesso? Io... avete mai notato che negli occhi di Hermione ci sono diverse pagliuzze dorate che si sovrappongono... sono due occhi semplicemente stupendi. Mi avvicino a lei, per avere il suo viso poco distante dal mio, per sentire il suo respiro pesante che si disperde nell'aria tra i nostri volti e si mescola con il mio. Per vedere la dolcezza del suo volto e perdermi, andare lontano con la mente, immaginare situazioni che non succederanno mai... sentire il mio cuore battere all'impazzata, battere veramente, come non ha mai fatto prima. Questa volta è lei che si avvicina a me e io metto l'altra mano tra i suoi capelli, tra i boccoli castani che le circondano il viso. Da quando... da quando sono diventato così romantico? Da quando non voglio altro se non scoprire che sapore hanno le sue labbra?

Cosa mi sta succedendo?

Socchiude le labbra, respirando sempre più affannosamente. Mi viene spontaneo avvicinarmi ancora, per sfiorare la sua bocca. Perchè sento queste cose solo con lei? Perchè lei è così speciale per il mio cuore? Perchè lei è lei e io sono io? Sarebbe impossibile una storia tra noi due... io sarò un Mangiamorte, lei molto probabilmente un Auror. Allora come mai sono arrivato a desiderare questo con tutto me stesso? Hermione chiude piano gli occhi e io... sono paralizzato. Questo è un invito, vuole essere baciata, vuole essere baciata da me. Allora perchè il mio cervello mi dice di tirarmi indietro, di scappare? Ancora una volta ho paura... di soffrire.

Basta pensare!

Per una volta vorrei tanto seguire il mio cuore, vorrei tanto fare quello che sento, quello che credo giusto. Così mi decido e avanzo ancora, pronto a catturare le sue labbra con le mie... e a non lasciarle andare, possibilmente.

-Che bello!- ditemi che non è vero, ditemi che Lucy non ha appena detto questa frase. -Lo dicevo io che dovevate baciarvi! Siete troppo belli insieme!- no, Lucy ha parlato e io... io devo trattenermi dall'ucciderla! Lascio il mento di Hermione e tolgo la mano dai suoi capelli. E guardo Lucy (alias la_peste_che_ha_appena_rovinato_un_momento_perfetto).

-Lucy...- dice Hermione, con la voce strozzata.

-Herm...- comincia, guardando la cugina -Perchè sei diventata rossa?-.

-Ehm... io... sono diventata rossa perchè... perchè...- sorrido, di fronte all'imbarazzo della riccia.

-Perchè fa caldo?- propongo, cercando di darle una mano e di tirarla fuori da quel casino.

-Esatto!- esclama, agitando una mano -Fa caldo... e quindi...- si interrompe, cercando le parole adatte -Fa caldo.- conclude, mentre Lucy la guarda con gli occhi sgranati.

-Brillante deduzione.- non mi sono trattenuto, vero? Quella frase non l'ho solo pensata e... merda! Devo sempre rovinare tutto! Ok, mi preparo psicologicamente ad una carrellata di insulti o, peggio, ad una fattura. Faranno male entrambi, vero?

-Sai, Malfoy?- mi chiede la riccia. Ok, cosa mi devo aspettare? Una lenta e dolorosa tortura? - La prossima volta puoi rispondere tu...- ok, sono pronto per il patibolo! Un momento... ha detto che la prossima volta posso rispondere io? Non ha intenzione di uccidermi?

-Scusa?- chiedo, sapete... non mi farebbero male un pò di spiegazioni.

-Sì, insomma sono curiosa di sentire le tue risposte brillanti- continuo a non capire quello che sta dicendo e quello che intende dire. Perchè le donne sono così complicate? Non esiste un libretto di istruzioni per l'universo femminile? No... altrimenti saprei esattamente cosa dire invece di rimanere imbambolato con un sorriso da ebete. Ora quello che si trasfigura in pesce temo di essere io. -Eddai! Scherzavo!- scoppia a ridere, senza staccarmi gli occhi di dosso. Come mai ho questa sensazione strana a livello dello stomaco? Ho... ho appena mangiato! -Non ti sei offeso, vero?- domanda, smettendo improvvisamente di ridere.

-No... no... certo che no...- sono parecchio confuso, si nota tanto, vero? Perchè devo fare queste figure proprio con lei? Con Hermione Granger?

Le sto riaccompagnando a casa, a quanto pare il padre di Hermione ha stabilito un orario entro il quale devono rimettere piede in casa ( “...e possibilmente non uscirne più” ha aggiunto lei con un sorriso). Così eccomi qua, a camminare per le strade di Londra babbana, visto che non posso materializzarmi e le due 'fanciullè credono che io non debba prendere un tacszi, o qualcosa del genere, non lo so. Insomma... come pretendere che io sappa termini di strane usanze babbane? Non si pò, semplicemente. C'è di buono che Lucy non è una bambina tanto irritante (sapete cosa voglio dire vero?), anzi è piuttosto adorabile e credo che sia anche parecchio stanca, visto che non parla molto e le poche parole che dice sono sempre sullo stesso argomento: Io ed Hermione, indovinato, vero? Sì, secondo lei dobbiamo baciarci e stare insieme... siamo una bellissima coppia, secondo lei. Forse in questo è un pò invadente, ma non posso mica pretendere tutto, no?

-è... una città...- comincio, per interrompere questo silenzio che sta diventando fin troppo pesante, ma... come diavolo continuo? Devo smettere di parlare prima ancora di sapere come finisce la frase! -Interessante...- sibilo alla fine. Sì, interessante è la parola giusta, cos'altro si può dire sulla Londra babbana?

-Sempre spirito da Purosangue convinto...- Hermione sorride, scuotendo la testa -Impossibile sentire altre parole provenire dalla tua bocca, vero?-.

-Cosa vorresti sentirmi dire?- ok, ditemi che non le ho chiesto quello che le ho appena chiesto. Ok, l'ho chiesto.

-Vediamo...- si porta l'indice sulle labbra, credo stia pensando o... o facendo finta. Ve l'ho detto, no? Non le capisco le donne. -Devi fare un apprezzamento sui Babbani, o Mezzosangue, scegli tu...- ok, ora che faccio? Insomma... io un apprezzamento sui Babbani? Sui Mezzosangue? Io che sono Draco Lucius Malfoy?

Smetto di camminare, forse per riflettere meglio, non so. Sia Lucy che Hermione si fermano, girandosi verso di me con la stessa espressione interrogativa sul viso. Cosa dovrei dire? Insomma io di Babbani non ne conosco, e non credo nemmeno di volerne conoscere, se è per questo. E tutti i Mezzosangue che conosco sono quelli che insulto a scuola. Che dovrei fare? Parlare di Tassorosso inutili (non posso fingere che siano il contrario, capite?)? Io cosa diavolo dovrei dire? Ecco anche in questo caso sarebbe utile un libretto di istruzioni, ma questa volta per sapere le “1000 apprezzamenti su Babbani&Co”, ma non esiste, vero? Se qualcuno di voi dovesse conoscerlo è pregato di farmelo sapere (a maggior ragione se ne ha uno sulla psicologia femminile e l'eventuale interpretazione del loro universo). Bene, sono in alto mare. Non posso certo non dirle niente: dimostrerei di essere insensibile e... ok, ok... so benissimo che lo sono veramente, ma... vorrei sembrare diverso, per lei, per farle un piacere. So che non conosco niente di lei, so solo che è sempre allegra, sempre solare e sempre con lo sguardo sulla pagina di un libro. Lei è lei. Lei è... è figlia di due Babbani. Come ho fatto a non pensarci prima? Come ho fatto a non prendere minimamente in considerazione la cosa?

Mi avvicino a lei, non so con quale forza, ma lo sto facendo veramente. Sono poco distante da lei e l'abbraccio. Ok, non so perchè, ma l'ho fatto. Avvicino il viso al suo orecchio e lo sfioro con le labbra. Tremo, e credo che la stessa cosa stia succedendo a lei, ma non me ne curo, non voglio curarmente. Mi sento bene, con lei stretta tra le mie braccia, come se fosse bisognosa di attenzioni, di cure, anche se so benissimo che se la può cavare da sola, forse anche molto meglio di come me la cavo io e di come potrei proteggerla. Vorrei rimanere in questa posizione per sempre, sentire il profumo che emanano i suoi capelli, il calore del suo corpo contro al mio.

Voglio sentire lei, con tutto me stesso.

-Hermione...- le sussurro all'orecchio, chiamandola per nome (sì, l'ho fatto veramente!) -Sei la ragazza più stupenda che io abbia mai visto.-. Questa frase... forse l'ho letta nell'incarto di un cioccolatino, sì è proprio smielata. Perchè l'ho detto? E, badate bene, non ho detto strega o Grifondoro... no, io ho detto ragazza. Sto male, credo di avere la febbre, una polmonite o broncopolmonite acuta deve avermi colpito, sì, deve essere questo. Ho sentito Hermione sussultare dopo quello che ho detto e... non so se prenderla bene o male. Cosa diavolo significa quel gesto? è positivo? è negativo? Ora cosa diavolo devo fare? Come devo comportarmi? Sono pronto a pagare il libretto d'istruzioni sul mondo femminile fior fior di galeoni. Mi serve aiuto. E parlo seriamente.

-Baciatevi.- Grazie! Grazie! Sapevo che voi mi volete bene! Ringrazio anche Lucy, ovviamente, che con la sua dolce voce ha interrotto l'imbarazzo mio e di Hermione. Mi stacco da lei, e devo dire che questo lo faccio a malincuore, parlo sinceramente.

-Ecco... Lucy...- comincio, ed ecco che faccio quello che faccio sempre: comincio una frase senza sapere come andrà a finire.

-Non... non...- guardo Hermione che comincia a balbettare e... sto sorridendo, mi credete? -Non ti intromettere.- dice alla fine, riuscendo a trovare il filo logico dei suoi pensieri (ovviamente il fatto che fosse confusa è unicamente merito mio, obbiettivamente parlando, certo).

-Perchè? è un angelo. Non era il tuo desiderio?- questa bambina mi incuriosisce sempre di pi. Ma di che diavolo sta parlando?

-Cosa?- Hermione impallidisce.

-Lo sai benissimo- Lucy si mette le mani sui fianchi e guarda la cugina con aria di sfida.

-Andiamo. Dobbiamo tornare a casa.- le dice lei. Sono curioso... di che cosa stavano parlando? E come faccio a scoprirlo. La piccola sbuffa e... anche voi state pensando quello che penso io? Bè... non m'importa, posso mettere in atto il mio piano quando voglio. Cominciamo a camminare, io e Lucy seguiamo Hermione.

-Stavi dicendo?- chiedo alla piccola e dolce Lucy che mi spiegherà quel segreto. Diabolico, vero? Lo so, lo so... sono un genio.

-Hermione mi ha confessato che da piccola aveva un desiderio...- sorride diabolicamente, non sapete quanto la adoro in questo momento.

-Sarebbe?- chiedo, sorridendo.

-Lei... ha sempre desiderato il bacio di un angelo, per essere trasportata in paradiso, per un istante.-.

Non so cosa dire. Hermione è... è strana, è diversa da tutte. Lei è lei, questo l'ho capito d tempo. Ma non pensavo fosse così speciale, tanto speciale da desiderare una cosa come... una cosa come questa! Io... non potreò mai offrirle il paradiso, nemmeno per un secondo. Posso solo trascinarla all'inferno, dove sono destinato a finire i miei giorni. E lei non se lo merita, al contrario di me.

-Eccoci, siamo arrivati.- dice Hermione, con un sorriso malinconico sul viso. Ecco... perchè sorride in quel modo? L'offerta per il libretto di istruzioni è ancora valida! Sono aperti gli sportelli per i consigli! -Lucy entra in casa e dì che arrivo subito.- la bambina sbuffa, ma alla fine ascolta la cugina. E rimaniamo soli.

-Eccoci...- mormoro, guardandola.

-Eccoci...- ripete, sorridendo, parecchio titubante. -è stato bello.- dice, dondolandosi sulle gambe -Sei.. diverso da come appari a scuola. La... la tua compagnia è piacevole.-.

-Anche la tua, decisamente- rispondo, con tutta la sincerità di cui dispongo.

-Sei strano, sai?- mi chiede, allargando il sorriso.

-Mai quanto te. Vorrei avere il tuo libretto di istruzioni, ma non credo sia possibile, vero?- dico. Ok. Promemoria: la prossima volta contare fino a 10, come minimo.

-Vorrei averlo anch'io, ma non di te.- continuo a non capire quello che vuole dire. Sono un caso senza speranza, vero?

-Cosa...?- l'ho rifatto: non so come continuare la domanda. Come posso formularla?

-Vorrei capire cosa voglio, cosa provo.- sospira, guardandomi negli occhi -Vorrei interpretare quello che provo... quello che provo... per te.- cosa devo dire? Cosa devo fare? Anche lei cerca il libretto delle istruzioni, ma per cosa?

Un secondo.

Lei ha appena detto quello che ho sentito? Lei, Hermione Granger, prova qualcosa per me? E io sono qua fermo, in silenzio e non riesco a dire niente? Devo fare qualcosa! Dire qualcosa! Ma cosa? Ragioniamo. Lei cerca il suo libretto delle istruzioni e... io non so dove diavolo lo pi trovare. Ma deve capire i suoi sentimenti, giusto? Quello che una volta mi ha insegnato mia madre è che per capire quello che provo devo tentare di guardare dentro.

-Sai... io non potrò tenere in mano il tuo libretto delle istruzioni, credo di poterti dire dove trovarlo.- ora è lei che mi guarda senza capire. -Metti la mano destra sulla parte sinistra del tuo petto. Cosa senti?-.

-Il cuore- risponde, tranquilla -Ma...-.

-Niente ma. è lì.- dico, con tranquillita. E, sì, ringrazio i consigli di Narcissa Malfoy, la mia cara madre, che mi ha convinto ad uscire di casa e mi ha dato questi preziosi consigli. Mi vuole bene, ora ne sono sicuro. -Devi solo trovare la chiave per tirarlo fuori-.

-Come se fosse facile.- sbuffa, tuttavia credo di averla colpita con le mie parole, lo spero, almeno.

-Troverai il modo. Sei speciale. Ce la farai, ne sono sicuro.- mi avvicino a lei, con non so quale forza e quale coraggio (ne avrò rubato un pò a qualche Grifondoro) e le accarezzo lentamente una guancia, con l'intenzione di imprimere nella mia memoria ogni particolare del suo viso, che non potrò pi guardare da così vicino. -Non devi abbatterti per una cosa che oggi non esi sicura di poter avere. Devi lottare per quello in cui credi. Hermione promettimi che non mollerai mai, mai.-.

-N... non lo farò...- sussurrà, mentre le sue guance si imporporiscono. -Non lo farò Draco. Esattamente come non ti dimenticherò mai.- ha capito, ha capito che questo è destinato a finire, anzi... non è nemmeno destinato ad iniziare.

Avvicino il mio volto al suo e chiudo gli occhi. Non voglio vedere niente, non voglio pensare a niente. Non voglio sentire la voce di Lucy che ci chiama, nè la paura che risuona nella mia e nella sua anima.

Voglio solo andare in paradiso.

Per l'unico secondo che mi è concesso. E grazie a lei.

Così la bacio.

E mi sento veramente in paradiso.

Le nostre labbra a stretto contatto, che combaciano perfettamente. Io e lei. La mia lingua che chiede l'accesso nella sua bocca e che quando l'ottiene inizia una dolce lotta con la sua. Io e lei.

Noi. In paradiso.

-L'avevo detto io!- ditemi che questa non è la voce di Lucy! Ditemi che Hermione non si sta staccando da me! Ditemi... lasciamo stare. Era Lucy e Hermione ha smesso di baciarmi. La piccola peste (che suppongo sia parente di Pix) ci ha spiati dalla finestra. Per fortuna il padre di Hermione la fa staccare dal vetro e la riconduce in casa. Posso proporre un castigo? Se la chiudesse nella dispensa? Almeno fino a quando questa giornata finisce. Ma ormai l'atomosfera è rovinata.

-Suppongo che dovremmo dirci addio.- dico, abbassando lo sguardo. Perchè mi sento così male? Cos'è questa sensazione di vuoto?

-Sì- dice, la sua voce sembra bassa, anzi lo è... molto più del solito -Dobbiamo dire addio io a Draco e tu ad Hermione. Non a Granger e Malfoy.-

-Ma...-.

-Lo so: sarebbe meglio il contrario, ma non possiamo cambiare le cose, il destino è destino.- è intelligente, vero? Ha capito tutto, senza inutili spiegazioni, senza parole superflue. è speciale, me ne rendo conto, anche se in ritardo.

-Vorrei poterlo cambiare, sai?- dico, alludendo al destino.

-Tutti vorrebbero, ma non è possibile.-.

Rimaniamo fermi, in silenzio, senza sapere cosa dire e cosa fare. Con la paura di pronunciare quella parola che significa la fine della giornata, la fine di noi, ma sappiamo entrambi che dobbiamo farlo, anche se non ne abbiamo nessuna intenzione.

-Addio, Hermione- mi decido a sussurrarlo e sento che il mio cuore manca di un battito. Io sento il mio cuore, ed è solo grazie a lei.

-Addio, Draco- mi giro, per non guardarla, anche se non posso fingere di non avere scorto le lacrime sulle sue guance, non posso. Perchè mi feriscono. Comincio a camminare.

-Malfoy.- mi chiama, non so perchè, ma mi decido a girarmi -Lucy ha ragione. Sei un angelo, il mio angelo dannato- mi sorride, mentre le lacrime non cessano di scorrere -Mi hai condotta in paradiso, grazie.-.

Sapete una cosa? Non le ho risposto. Mi sono girato e ho ripreso a camminare. Se le avessi detto qualcosa temo che sarei restato lì, con lei. Non so perchè non ho voluto combattere contro il destino, ma ora credo di star facilitando il corso degli eventi. Sto per essere marchiato, sto per diventare un Mangiamorte. E la mia vita cambierà per sempre. Mentre cominciano i preparativi della mia iniziazione non faccio altro che pensare a lei, ma so che sarà l'unica cosa che mi resterà da fare per averla: sognare, solo quello. Ho avuto un bacio, ho avuto il paradiso. E vorrei chiederle scusa, per quelle lacrime. Le sue, quelle che ha versato oggi, e le mie, quelle che non verserò mai.

Non mi dimenticherà mai e io non lo farò con lei.

Mi resta solo questo. Non so se supererò tutto questo, non so come andrà a finire. Non so niente, quando lei avrebbe saputo dirmi tutto.

Ma vado incontro al mio destino, a testa alta. Con una sola cosa in testa: il suo viso.

Sei un angelo, il mio angelo dannato

Guardo mio padre, fiero di me. Mi sento uno schifo, ma ho ancora la forza, il coraggio, di sorridere debolmente.

Mi hai condotta in paradiso, grazie

Mi viene ancora in mente il suo viso, so che non uscirà dai miei pensieri. E sono pronto ad ammetterlo: la amo. L'amavo, la amo e la amerò ancora. E questa volta non ho nessuna carta di un cioccolatino. è vero ed è questo che rende la cosa speciale.Io la amo, ma non potrò mai averla. Immagino il suo corpo stretto al mio, i nostri respiri che si mescolano.

La voglio sulla mia pelle così come è arrivata nella mia anima.

Non succederà mai, questo è il mio destino.

Lei mi ha portata in paradiso, io l'ho fatto con lei.

Grazie di tutto.

Non l'ho ringraziata, ma lei l'ha fatto. L'ultima cosa che posso fare per sentirmi vicino a lei?

Vivere la mia vita e seguire il mio destino.

Prego, Hermione.




Note dell'autrice: Con questo capitolo ho finito questa fic che e' la prima che finisco di tante che ho inizato. Spero vi sia piaciuto e vogliate lasciarmi un commento. In queste parole ho messo il cuore, spero che siano riuscite a raggiungere voi, voi e il vostro cuore. E' stata dura immedesimarmi in Draco, ma spero di aver interpretato bene l'universo maschile (qui sono io che ho bisogno delle istruzioni). Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita fino a qui, chi ha aggionto la mia fic ai preferiti e tutti quelli che hanno commentato. Grazie di cuore a tutti. E' anche grazie a voi che sono riuscita a finire questa piccola fic. Vi ho fatto vedere una parte di quello che ho dentro, fatene quello che volete, ma ricordatevi di non mollare, in niente e per niente al mondo. Grazie ancora.

Alla prossima, bacioni, Hermione92.

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