Angelo dannato di Hermione92 (/viewuser.php?uid=20225)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dovresti sorridere più spesso ***
Capitolo 2: *** Accidenti! ***
Capitolo 3: *** Istanti in paradiso ***
Capitolo 1 *** Dovresti sorridere più spesso ***
DOVRESTI
SORRIDERE PIÙ SPESSO
Cammino
avanti e indietro da ore ormai, senza riuscire a sbrogliare i miei
pensieri per trovare una soluzione. Ormai sono pronto a cedere, a
rinunciare alla mia libertà per fare quello per cui sono
destinato: seguire le orme di mio padre, un Mangiamorte, Lucius
Malfoy. Esatto io, suo figlio, Purosangue per eccellenza, erede delle
grandi famiglie Black e Malfoy, non voglio seguire le sue orme, orme
imposte senza indugi, in modo brutale, senza nemmeno tener conto di
ciò che voglio. Ma valgo molto meno del Signore Oscuro... cosa
posso pretendere se non un trattamento che il Boss richiede? Niente.
Le scelte? Solo 2: seguire quelle orme, facendomi marchiare; oppure
morire. Non ho molta scelta, vero? Sono in balia delle correnti, in
balia di persone che mi credono solo un mezzo per raggiungere i loro
più loschi scopi, quelli che loro non riescono a raggiungere.
No, hanno bisogno di me. Ma sono certo che se io non ci fossi
troverebbero un degno sostituto in meno di un'ora. Perchè?
Perchè per loro una persona è un oggetto, un mezzo. Che
quando non funziona più, o funziona male, può essere
buttato via. E non esitano a farlo. Perciò cosa dovrei
scegliere secondo voi? La morte? La vita da "mezzo", da
"oggetto"? Non ne ho idea.
Ed
è per questo che cammino avanti ed indietro, ormai da chissà
quanto tempo. Metto un piede davanti all'altro, senza andare da
nessuna parte, giro in tondo, perchè tanto non posso andare da
nessuna parte.
-Figlio-
mia madre apre la porta della mia stanza, senza nemmeno bussare, come
fa sempre -Se vuoi andare a fare un giro a Diagon Alley prima che...-
la sua voce si rompe, mentre tenta in tutti i modi di trattenere le
lacrime, per non dimostrarsi debole, perchè non le è
permesso di esserlo. La perfezione è stata imposta a tutta la
mia famiglia, così come il non mostrare nessun sentimento, non
facendo trapelare alcuna emozione. -Be'... parlo io con tuo
padre...-.
-Io...-
so benissimo che pagherà molto questo gesto, questo ultimo
disperato tentativo per farmi da madre, veramente da madre. E non
posso permettere che mio padre le faccia del male, non a causa mia
-No, grazie- sibilo, smettendo di camminare.
-Dovresti
andare. Non te lo direi se non fosse una cosa di cui hai bisogno, di
cui so che hai bisogno- mi guarda, scrutandomi attentamente e mi
stupisco di come abbia capito ciò che mi passa per la testa:
non mi conosce, non sa niente di me, ma in questo istante sembra in
grado di leggermi dentro. Penso che sia una prorogativa di ogni
madre, non saprei dirlo. So solo che il suo sguardo, quello sguardo
ferito e triste, mi fa capire, per la prima volta, che lei tiene a
me, o almeno che le importa qualcosa di me. Ma non posso permettere
che lui le faccia male. -Non provare a ribattere- dice, acquistando
un tono autoritario che sembra stonare con ciò che lei è
veramente -Sono tua madre e ne ho il diritto. Vai a fare un giro.- mi
dice, questa volta con un tono di voce più dolce. E se ne va.
Mi lascia da solo nella mia stanza, a pensare e ripensare alle sue
parole. Ne ha il diritto. Diritto di cosa? Di comandarmi? Di decidere
per me? Di fare quello che fa sempre mio padre? O ha il diritto di
aiutarmi? Ma aiutarmi come? So che ha già provato a dissuadere
mio padre dal farmi marchiare e forse... forse questo è il suo
modo per farsi perdonare. Così, anche se non ho nessuna voglia
di uscire da questa camera, mi dirigo a Diagon Alley. Non voglio che
venga punita per niente.
Ora,
invece di camminare avanti e indietro, cammino per le strade
affollate, tra la gente, tra persone che ridono felici. Felicità
non l'ho mai provata veramente, almeno credo. Non so nemmeno cos'è,
se non per definizione, per sentito dire o perchè ho visto il
sorriso sul viso di qualcuno e ho pensato si trattasse di felicità,
come in questo momento.
Risate,
sorrisi e chiacchierate. Ed io, io mi sento fuori posto e non posso
far niente per cambiare le cose. Sembra quasi che io non appartenga a
questo mondo, e in fondo so benissimo che è la verità.
La colpa? Non è mia, questo è certo. Se avessi potuto
avrei scelto un'altra identità, un'altra vita, un'altra
famiglia. Non sarei io, e forse sarebbe meglio... forse. O sarei
comunque lo stesso? Uno stronzo, che pensa di essere il migliore e
continua a farlo pesare agli altri, per cosa, poi? Per un pò
di attenzione. E se ci fate caso non è nemmeno sbagliato ciò
che voglio. Attenzione. Un'amico che si confida con me ed ascolta
quello che ho da dire, una famiglia vera. Affetto. Non so nemmeno
cos'è. Siamo al punto di partenza. Ci sono tante cose che io
non so definire, che non ho mai provato o che non mi sono mai reso
conto di provare. Tante, forse perfino troppe. E so che le cose sono
destinate a non cambiare. Chi potrebbe mai arrivare a provare affetto
nei miei confronti? Chi? Ok, mia madre ha tentato di dimostrarlo, ma
solo una volta, e non sono nemmeno sicuro che sia vero quello che
prova. Mio padre, preferirei non pensarci... lui è... lui,
ancora più ghiacciato di me, nonché la cosa mi
stupiusca, sia chiaro, solo che trovo difficile che tanta crudeltà
possa essere in un solo uomo. Ma cosa ci posso fare? Lui è
lui. Che mi obbliga a seguire le sue orme, a compiere scempi. Ma per
oggi, per oggi voglio smettere di pensare a questo, almeno voglio
provarci. Oggi sarò come un ragazzo normale. Oggi niente
Malfoy, oggi niente Purosangue. Oggi Draco, semplicemente Draco.
Vado
avanti a camminare, tra vie larghe e stradine secondarie. Non so dove
sto andando, ma almeno ho smesso di girare in tondo. Una vetrina
attira la mia attenzione e mi fermo per guardare al suo interno. Poi
sento un peso improvviso sulle gambe, qualcosa, o meglio qualcuno, mi
è venuto addosso. E, anche se stento a crederci, sono finito
per terra, sporcando il mio bellissimo, non chè costosissimo,
abito di seta.
-Accidenti!-
esclama una voce femminile, di una bambina. Abbasso lo sguardo, e,
adagiata, non proprio delicatamente sulle mie gambe, c'è una
bambina, dai capelli mossi e castani -Accidenti!- ripete, sbuffando.
-Accidenti?-
domando, alzando un sopracciglio. Accidenti... devo avere già
sentito questa parola... ma non riesco proprio a ricordarmi il suo
significato.
-Sì,
accidenti- dice, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Alza la testa, lentamente, come se si fosse appena resa conto della
mia presenza, poi mi guarda. I suoi occhi fissano ogni singolo
particolare del mio viso, e devo dire che comincio seriamente a
spaventarmi. Poi i suoi occhi incontrano i miei, ha gli occhi color
cioccolato... che mi ricordano qualcuno, ma chi? Non riesco proprio a
ricordare dove gli ho visti. -Accidenti...- ripete di nuovo, alzando
piano la manina, ed arrivando a sfiorarmi la guancia -Sei un angelo?-
mi domanda, ingenuamente, piegando leggermente la testa di lato.
-Io?
Un angelo?- chiedo, parecchio incredulo. Insomma... io angelo. Quando
sembro più a un diavolo, quando mi comporto, e mi dovrò
comportare per tutta la vita da diavolo? -No- rispondo, ora senza
esitazione e mi accorgo che si intristisce, come se la mia risposta
l'avesse ferita profondamente.
-Oh...-
abbassa lo sguardo, ferita. Poi rialza la testa, e torna a fissarmi.
-No.- dice -Tu sei decisamente un angelo.- lo afferma come se fosse
la cosa di cui è più sicura al mondo, ma non sa quanto
si sbaglia. -Sai... mia cugina dice sempre che a volte gli angeli
vogliono restare in incognito... io so tenere un segreto...- sorride
con furbizia, con un lampo che le attraversa gli occhi.
-Ascolta
io non so chi sia tua cugina, ma...- comincio, per spiegarle la
verità, ma soprattutto per alzarmi. (vi ricordo che siamo
ancora per terra)
-Mia
cugina è una strega...- spiega, prima di sorridere -Ma io non
posso dirlo a nessuno... però visto che tu sei un angelo...-
si alza, e si allontana da un passo da me, permettendomi di alzarmi
-E' la strega buona più brava del mondo... peccato che non è
una fata. Sai anch'io voglio diventare una strega e fare incantesimi
con la bacchetta, però mia cugina dice che non è sicuro
che sono una strega e non me lo sa dire nessuno, tu cosa ne pensi?-
domanda, alla fine di un discorso detto quasi senza prendere fiato.
-Non
lo so- rispondo -Sai dove sono i tuoi genitori?- le chiedo, con
l'intenzione di riaccompagnarla da loro e togliermela dai piedi.
-Sì,-
mi dice, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime -Fanno compagnia
agli angeli, in cielo- sorride, ricacciando indietro le lacrime -Li
conosci?-.
-Ecco...
io...- non so cosa risponderle, vedo la sua espressione speranzosa.
-Sono
sicura che li conosci!- mi anticipa lei, le brillano gli occhi e ora
capisco: ecco la felicità. Ora questa bambina è felice.
-Come ti chiami, angelo?- domanda.
-Te
lo dico solo se smetti di chiamarmi angelo- dico, sperando che quella
bambina mi ascolti. Non so perchè, ma essere chamato così
mi infastidisce. Forse perchè so che non lo sarò mai,
che non lo sono, che sono destinato a diventare l'opposto, un'anima
dannata, la mia. O forse non mi piace semplicemente il suono della
parola, chi lo sa.
-Va
bene- sbuffa, visibilmente irritata, prima di mettere le mani sui
fianchi e guardarmi di sbieco -Allora questo nome?- domanda
impaziente. Mi chiedo se conosce la McGranitt: ha il suo stesso
cipiglio.
-Draco-
biascico, a voce bassa.
-Non
è un nome da angelo- scuote la testa -Non mi piace.-.
-Sai
che è il nome di una stella?- le domando, abbassandomi per
essere alla sua altezza.
-Veramente?-
si illumina improvvisamente, come poco fa e mi ritrovo a sorridere,
come non ho mai fatto -Accidenti!- esclama, ripetendo quella strana
parola.
-Ho
qualcosa tra i denti?- chiedo, portando una mano davanti alla bocca.
-Come?-
scoppia a ridere, mentre io mi chiedo cos'ho detto di sbagliato
-Intendevo: accidenti! Dovresti sorridere più spesso...-
annuisce come per darsi ragione e io non so veramente cosa dire.
-Lucy!-
sento la voce di una donna, forse di una ragazza, non saprei e vedo
che la bambina si allontana da me cominciando a correre, mi volto, e
la vedo in braccio ad una ragazza, ma non una ragazza qualsiasi...
quella e la Granger! Quindi... non so... oddio. La Mezzosangue
Zannuta! Non ho proprio voglia di litigare, ma qualche insulto mi
sembra d'obbligo: ho una reputazione da difendere, io! So bene che
avevo detto niente Purosangue e cose così, però...
-Indovina!-
sento quella bambina, Lucy, ridere -Ho incontrato un angelo!-.
-Veramente?-
le chiede la Granger, sembra interessata, chissà se poi lo è
veramente.
-Sì,-
risponde lei, starà sicuramente sorridendo, ma non riesco a
vederla, mi sono già girato, spero di riuscire ad allontanarmi
in tempo. -Se vuoi te lo presento!- ha detto proprio questo? Ditemi
di no, vi prego. Ditemi che mi sono immaginato tutto. La Granger no,
non oggi che mi devono marchiare. La odio io la detesto! Ok, non è
vero, ma non è questo il punto. Volete proprio sapere cosa
provo per lei? Il fatto è che non lo so nemmeno. Invidia,
penso. Ok, ok... ma c'è anche l'invidia. Cosa fareste se vi
dicessi che da un pò di tempo mi sono accorto che è una
ragazza? Mi direste che sono matto, allora meglio lasciar perdere
ogni tentativo di farvi capire cosa mi passa per la testa in questo
momento, fidatevi, è meglio.
-Va
bene, Lucy, però una cosa veloce... poi dobbiamo andare a
pranzo, lo sai bene- le risponde lei. Ha detto quello che ho sentito,
vero?
-Draco-
sento una piccola manina che mi tira la giacca e mi volto lentamente.
-Dimmi-
la guardo, e non riesco a trattenere un sorriso.
-Vuoi
conoscere mia cugina?- mi domanda, con un sorriso troppo furbo per i
miei gusti. -E' lei- mi dice, indicandola. Un attimo... non ha
nemmeno aspettato la mia risposta!
-Granger-
sibilo, guardandola per un instante.
-Malfoy-
è parecchio incredula, ma sbaglio o le sue guance sono un pò
più rosse?
-Vi
conoscete?- domanda Lucy -Tu conosci un angelo e non me l'hai mai
detto?- guarda la cugina, puntandole un dito contro. Ora capisco da
dove a preso il suo cipiglio... sempre i geni della Granger.
-Ok,
lo conosco...- ammette la ragazza -Quel che è certo è
che non è un angelo- mi regala la sua migliore occhiataccia.
Ora capite perchè è meglio che voi non sappiate cosa
penso nei suoi confronti? Mi odia, e non c'è modo per farle
cambiare idea.
-Sì
che è un angelo!- ribatte la bambina facendole la linguaccia
-Sei solo gelosa perchè con me lui parla, mentre ti insulta e
basta!- ho sentito bene? Gelosa? La Granger.
-Cosa?-
esclamiamo io e la ragazza in coro, io per un motivo, lei per un
altro, ovviamente.
-Se
vuoi posso concederti un bacio.- dice la bambina. Comincia ad essermi
sempre più simpatica -Ovvero: tu, Herm, lo baci, un solo
bacio, nient'altro.-.
-Che?-
domanda incredula la Granger, passando tutte le tonalità di
rosso possibili ed esistenti.
-Baciatevi-
questa bambina... non saprei nemmeno definirla in questo momento...
insomma... oddio... sto andando in tilt!
-Non
ho nessuna intenzione di farlo!- esclama Hermione. Un attimo... da
quando la chiamo Hermione? Mi sto aggravando... e oggi non dovrei
pensare a cose che mi danno problemi... se fosse facile! Comunque non
mi vuole baciare... sapevo che era troppo bello per essere vero. Un
diavolo dannato per l'eternità, ecco cosa sono.
-Come
no?- domanda la piccola -Non eri tu quella che scriveva nel diario:
Malfy di qua, di la... diabetico! Tu sei Malfoy, no?- domanda,
girandosi verso di me.
-Sì.-
riesco a dirlo, nonostante stia ancora pensando alle sue parole.
-Non...
non è... non è vero...- balbetta la Granger con gli
occhi sgranati e lo sguardo omicida, sono certo che è pronta
ad uccidere la cugina, o meglio lo sarei se non la conoscessi e non
sapessi che è una Grifondoro.
-Eddai...-
ci supplica Lucy -Fatelo per me...- il labbro inferiore comincia a
tremarle leggermente. -Dai... poi potrai dirmi se è un angelo-
guarda la cugina, con furbizia. È una bimba veramente sveglia.
-Se
è un angelo?- le domanda lei, deglutendo.
-Sì,
o vuoi che dica alla zia che ti sei comportata male?- è una
bambina diabolica. Sbaglio o la sta ricattando.
-Malfoy-
Hermione si gira a guardarmi -La tua influenza le ha veramente fatto
male-.
-Capita.-
dico. So benissimo che sono ancora qua perchè la cosa mi
interessa e non poco... però non capisco perchè lei non
se n'è ancora andata trascinandosi dietro la bambina.
-Ok,
ok... allora facciamo una cosa- quello sguardo non mi piace. Non è
che quella bambina ha qualche spiritello che le consiglia le
malvagità da fare? Comincio ad avere dei dubbi a riguardo, e
molte ipoetesi, ovviamente -Passiamo il pomeriggio insieme ed alla
fine vi bacerete.- cosa? Quella bambina ha per caso incontrato Pix? È
veramente così... non lo so... proprio impossibile da
definire. -E non potete dire di no!- esclama, con un sorriso
diabolico -Voi venite con me. Devo assolutamente sapere se tu- mi
indica -Sei un angelo. E se lo è...- guarda Hermione.
-Se
lo è?- le domanda la cugina, ormai rassegnata dal dover fare
quello che la piccola le ordina. Penso che in fondo la cosa piaccia
anche a lei, spero...
-Se
lo è... non lo so, ci devo pensare.- le fa una linguaccia -Sei
così certa di avere di fronte un diavolo?- le domanda.
-Sì-
dice, risoluta. Ok, ok, sono pronto a vedere il mio castello di carta
cadere miseramente. Sarà una lunga giornata, molto lunga.
Note
dell'autrice: Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. So
bene di avere delle altre fic iniziate, ma in mancanza di ispirazione
in quelle ho cominciato questa, che però non sarà
lunghissima (diciamo 2/3 capitoli). Spero vogliate lasciarmi un
commento con il vostro parere, dei consigli o delle critiche. Grazie
comunque. Spero di riuscire ad aggiornare presto, baci, Hermione92.
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Capitolo 2 *** Accidenti! ***
ACCIDENTI!
-Dai
Draco... dimmelo!- Lucy mi guarda con gli occhi dolci, da cucciolo
ferito, sperando di farmi cedere. -Dai dove stiamo andando?- chiede
per l'ennesima volta, dopo che ho invitato lei ed Hermione a pranzo.
Già, so cosa state pensando e cosa vorreste dirmi: "alla
fine la chiami per nome, eh? Sapevamo che c'era sotto qualcosa...".
Ma vi sbagliate, tutti quanti. Io non provo assolutamente niente per
lei, è una cosa categoricamente impossibile. -Dai, Draco, ti
prego ti prego ti prego- ed ecco che quella bambina dolce e gentile
che è sua cugina mi si attacca alla gamba, per tentare di
fermarmi. Oltretutto la cara Hermione non fa niente per staccarmela
di dosso! È una cosa oltraggiosa! Il mio povero vestito
firmato di seta è ufficialmente da buttare! Insomma le sto
portando a pranzo e fanno di tutto per boicottarmi?
-È
una sorpresa.- le dico, per la milionesima volta, se ho contato
bene... be'... centinaio più, centinaio meno... è lo
stesso.
-Io
ed Hermione odiamo le sorprese!- sbuffa e... non ci credo: si è
finalmente staccata dai miei poveri pantaloni, che però devono
essere buttati comunque.
-Lucy
non essere scortese.- la rimprovera Hermione, si vede che non ha più
voglia di ridere alle mie spalle. La guardo e non posso fare a meno
di notare il sorriso che le va da un orecchio all'altro, un sorriso
magnifico. Oh, il mio stomaco sembra stia facendo le capriole... devo
avere fame, sì, è per forza così. E non dovete
nemmeno pensare che la causa sia quel sorriso, chiaro? Perchè
non è assolutamente vero!
-Ma...
Hermione...- la bambina si morde il labbro inferiore -Io...- no, vi
prego no... non deve mettersi a piangere! Tutto tranne questo! I
pianti dei bambini mi fanno venire mal di testa, poi... non voglio
che pianga... non so perchè. Non deve piangere, punto.
-Lucy...-
la chiamo piano, per evitare di farla piangere, inginocchiandomi di
fronte a lei -Non c'è niente di male ad aspettare un pò...
l'attesa a volte può farti apprezzare di più una cosa
ottenuta...- le sorrido quando vedo il suo sguardo curioso posarsi
sul mio viso.
-Vedi,
lui non è cattivo!- si gira verso Hermione e le fa una
linguaccia, facendole aprire la bocca per poi richiuderla, senza
emettere nessun suono. Cosa le prende? Si sta per trasfigurare in
pesce?
-Vogliamo
andare?- domando a Lucy prima di alzarmi. Lei annuisce e io gettò
un'ultima occhiata ad Hermione, ancora immobile, con lo sguardo
perso... chissà a chi sta pensando. Cioè a cosa... sì,
insomma a me non interessa se c'è un ragazzo nei suoi
pensieri... non è affar mio, però... no, non mi
interessa! Può pensare a chi vuole, non è una cosa di
mia competenza. Anche se ammetto che mi dà fastidio, molto
fastidio. E non cominciate subito a pensare male! Non mi dà
fastidio in quel senso, ovvero non sono geloso, assolutamente no! È
questione di... di... di principio! Ecco sì, unicamente
questione di principio: è con me e non deve pensare ad
altri... principio, tutto qua.
-Andiamo...-
sussurra Hermione, quasi impercettibilmente, ricominciando a
camminare. Un attimo? Ma dove sta andando?
-Granger,-
la chiamo, lei si gira verso di me, con un'espressione interrogativa
-Stai andando dalla parte sbagliata- dico.
-Oh...-
esclama, -Ah... io...- mi guarda, sembra quasi smarrita. Ma a chi sta
pensando? No perchè parla in monosillabi, la cosa è
parecchio grave: tutti voi sapete chi è Hermione Granger,
vero? Be'... i monosillabi non sono da lei. Ora voglio sapere chi
diavolo la rende così! Cioè è una cosa
inaccettabile! Ma avete idea di quanta influenza quel qualcuno abbia
su di lei? E smettete di pensarlo! Non mi piace, per niente! Questo
deve essere chiaro. È... è solo questione di... di
principio! Esatto sempre di principio! A pranzo vorrei sostenere una
conversazione complessa, se permettete! Quindi deve smettere di
pensare a lui! Sì, sono certo che sia questo il problema:
pensa ad un ragazzo... oppure... be'... si sta veramente
trasfigurando in pesce. Sinceramente? Non so qual'è l'ipotesi
più grave.
-Hermione-
Lucy scuote la testa, esasperata. Mi chiedo se questa tenera bambina
è a conoscenza di qualcosa che non so... magari proprio
riguardo a quel famoso pensiero assillante. Ancora una volta: non
dovete fraintendere le mie parole. Mi interessa perchè... mi
interessa... cioè... è per... conoscerla meglio... in
modo da... sì, insomma... per... per... per... sono fatti miei
per cosa! Io non sono tenuto a darvi spiegazioni! Ecco! Comunque non
provo niente, assolutamente niente! -Sicura di sentirti bene?- le
domanda, avvicinandosi lentamente a lei.
-Certo,
ero solo sovrappensiero...- ah! Beccata! Pensavi a chissà
quale ragazzo! Sono veramente indignato! Insomma che comportamento
orribile! Così poco da Hermione! Mi piacerebbe sapere chi è
questo idiota inutile che popola i suoi pensieri! E voi smettete di
pensare a cose che non conoscete! Anzi, smettete di pensare e basta!
Non mi piace, la odio! È ovvio, no? Sapete chi sono io? Bene,
allora sapete anche che io non provo niente, per nessuno! Comunque se
scopro chi è quel... quello lì... e mi capita tra le
mani... be' sarà meglio per lui starmi alla larga. E voi non
provate a dirmi che è sbagliato e potrei risolvere tutto
parlando! Non mi interessa il vostro parere, è inutile,
dopotutto non sapete nemmeno riconoscere le questioni che sono
solamente di principio! Punto e basta!
-A
chi pensavi?- le domanda la piccola... devo dire che è
veramente molto intelligente, dovete ricordarmi di ringraziarla. Un
attimo... ha chiesto: a chi pensavi? Come mai non: a cosa pensavi?
Questo implica che avevo ragione! Hermione stava pensando a qualcuno!
Allora... vediamo di valutare le ipotesi. E voi vedete di non pensare
male, non è perchè sono geloso, assolutamente no,
chiaro? Certo che lo è, è ovviamente ovvio! C'è
Weasley... Babbanofilo straccione! Perchè dovrebbe pensare a
lui? Insomma cos'ha Weasley che io non ho? A parte i capelli
orrendamente rossi, però... molto meglio i miei! No, non può
essere Weasley, vero? Voi, voi che pensate sempre male... potreste
aiutarmi? No, niente condizione: ti aiutiamo se ammetti che provi
qualcosa per lei. Non è vero! Non lo sarà mai! Valuto
solo le ipotesi dei ragazzi che non permettono a me e ad Hermione di
parlare di cose intelligenti. Solo per questo.
-Non
pensavo a nessuno, Lucy.- le dice, sbuffando. Il Prefetto Granger che
mente? Mi devo segnare questa data sul calendario. È ovvio che
pensa a qualcuno! Allora... ipotesi numero due: Potter. Perchè
dovrebbe pensare al Bambino Sopravvissuto, purtroppo aggiungerei.
Insomma... ha un cespuglio, o nido che dir si voglia, al posto dei
capelli... neri... orrendi, meglio i miei, ovviamente. Dite che è
per la cicatrice? Dai è banale, una saetta... orrendo. No, mi
sento in dovere di scartare anche questa ipotesi. A chi diavolo sta
pensando? Ci sono talmente tanti ragazzi, tutti di livello inferiore
al mio... non può... cioè... non deve rinunciare a me!
Sono il meglio che lei possa mai avere! Cioè... avete capito
tutti male, intendevo, il migliore con il quale lei può
conversare, solo questo. Non ci posso fare niente se capite male!
Niente! Ed è chiaro che voi vedete cose che non ci sono, non è
colpa mia, ma vostra.
-Se
lo dici tu... facendo così menti solo a te stessa. Devi
accettare la realtà, Hermione- le dice Lucy, facendola
arrossire. Quella bambina mi sta sempre più simpatica! Ma che
realtà deve accettare? Devo ricominciare a fare delle
ipotesi... dopotutto ho bisogno di qualcuno con cui parlare, non
l'avete ancora capito?
-Possiamo
andare- Hermione si rivolge a me, a me... che belle parole, non
trovate? Insomma... c'è possiamo che ha questo
significato profondo, molto profondo, poi c'è andare,
parola altrettanto profonda, dolce. Sono le più belle parole
del mondo, non trovate? E non cominciate a fare allusioni strane!
Sono solo obbiettivo, io! A differenza di voi.
Ed
ecco che ricominciamo a camminare. Avete mai notato il passo leggero
di Hermione? Io sì, veramente bello, potrebbe fare la modella,
se solo volesse. Sono solo obbiettivo, vedete di ricordarvelo!
Arriviamo finalmente al ristorante, senza parlare. Già, strano
ma vero: Lucy non ha detto nemmeno una parola! Per la gioia delle mie
orecchie, anche se... l'ho trovato strano... molto strano. Anche
Hermione è rimasta zitta, molto probabilmente a pensare ancora
a quel ragazzo, visto che stava per sbagliare strada altre quattro
volte... dico io, ma non può evitare di pensare a persone
totalmente inutili? È con me... pensa a me, no? A quanto pare
la mia meravigliosa filosofia di vita non le interessa e trovo che
non sia giusto. Le sto per offrire un pranzo che vale galeoni e
galeoni! Che bella gratitudine! Pensare a chissà chi! Non lo
tollero! Principio o non principio! Cioè... insomma... avete
capito, no? Parlare e tutte quelle cose lì... ovviamente solo
per quello.
-Accidenti!-
esclama Lucy, una volta entrati nel ristorante e seduti al nostro
tavolo. Ancora con questa parola: insomma cosa diavolo ho tra i
denti? No perchè... è la terza, o quarta, volta che me
lo dice in una mattina... non è piacevole sentirsi dire che si
ha qualcosa tra i denti, non trovate?
-Ho
qualcosa tra i denti?- domando, a voce bassa, rivolgendomi solo a
Lucy, insomma magari è per questo che Hermione pensa a chissà
quale ragazzo, tutto è possibile, no? Ma purtroppo, dallo
sguardo che fa intuisco che anche Hermione ha sentito quello che ho
detto... posso sperare di aver preso un abbaglio? Ditemi di sì,
ditemi che non è vero!
-Non
hai niente tra i denti Malfoy e vedi di dare il buon esempio a Lucy,
per favore.- mi risponde Hermione, fredda.
-Se
è stata lei a cominciare?- ok, forse non dovevo dirlo: mi
stanno guardando in un modo che non mi piace per niente... avevo
ragione a dire che sarebbe stata una giornata lunga, per questo non
ho bisogno di nessuna conferma.
-Smetti
di dire sciocchezze Malfoy! E smettila anche di comportarti da
bambino!- Hermione mi fulmina con lo sguardo, mentre Lucy ci guarda
curiosa.
-Non
mi sto comportando da bambino! Sono semplicemente...- sono? Cosa le
dicio? -Obbiettivo!- sì, perfetto! È proprio
l'aggettivo giusto.
-In
che modo saresti obbiettivo?- mi domanda, portando le mani sui
fianchi... vi ricordate il cipiglio alla McGranitt? Be' ora la sua
espressione è a dir poco identica.
-Ha
detto... acc... denti... accidenti, ecco!- esclamo. Effettivamente...
non mi sto comportando molto da adulto, vero?
-Accidenti
è un'esclamazione di sorpresa! Non dirmi che non lo sapevi!-
mi guarda con rabbia, mentre mi rendo conto che io non ne avevo
proprio idea, per me è un espressione senza significato,
almeno lo era prima di adesso... non l'avevo mai sentita prima.
-Veramente
io...- comincio, non so nemmeno perchè mi trovo ad abbassare
lo sguardo, come se fossi colpevole di qualcosa che in realtà
non dipende assolutamente da me... e fa schifo, fa male.
-Oh...-
sussurra, tornando improvvisamente ai monosillabi -N... non ne avevo
idea. Non volevo, scusa...-.
-Non
ha importanza- rialzo lo sguardo, incontrando per un breve istante i
suoi occhi, cioccolato... dite che qualcuno le ha mai detto che sono
meravigliosi? Sorrido, pensando che forse... non si tratta di
principio, forse... poi può essere qualche altra cosa che non
implichi il sentimento, no? Ok, ok... vedrò di approfittare di
questo momento come si deve... dopotutto quegli occhi sembrano
parlare più di quanto già non faccia lei... ma come
posso capire quello che dicono?
-Baciatevi-
ed ecco che Lucy torna alla carica. Dico io: ma non poteva stare
zitta adesso, invece di interrompere questo momento? Posso essere
sollevato però: lo sguardo di Hermione esprime quello che
voglio fare: omicidio.
-Lucy
non puoi comandare le persone a tuo piacimento! Non puoi ordinarci
cosa fare!- Hermione la guarda con rassegnazione, quasi delusa, e
scuote leggermente la testa.
-Ma...-
ed ecco che la minaccia pianto sembra rispuntare. -Siete così
carini- la guarda con talmente tanta dolcezza che mi fa sorridere
-Vedi, anche Draco è d'accordo!-.
-Malfoy!-
si gira verso di me, per rimproverarmi scommetto, ma si blocca...
dite che la minaccia trasfigurazione in pesce sta ritornando?
-Sì-
la esorto a proseguire, almeno posso finalmente mangiare quello che
finalmente è arrivato.
-Stavi
sorridendo?- mi domanda, sgranando gli occhi, quasi fosse sorpresa.
-Vero
che quando sorride sembra ancora di più un angelo?- le domanda
Lucy, mettendo in bocca la forchetta.
-Sai,
Malfoy... dovresti sorridere più spesso- dice solo e... il mio
stomaco torna alla carica, devo avere proprio fame!
-Posso
provarci- alzo le spalle, come se la cosa non mi importasse veramente
e vi confesso, che rimanga tra noi, che non so perchè ho la
sensazione che invece quella frase sia veramente importante per me,
più di quello che do a vedere di sicuro.
-Sai,
Hermione?- Lucy sorride, guardando prima me, poi la cugina -È
la stessa cosa che gli ho detto io!-.
-Ah...-
Hermione mi guarda e... e... è un sorriso quello? -Abbiamo
ragione, come sempre- commenta. Sì, quello è proprio un
sorriso. Ora scusate ma devo proprio mangiare: il mio stomaco è
tornato alla carica. E, forse, questa giornata non mi sembrerà
più tanto lunga.
Note
dell'autrice: ecco qua il secondo capitolo. Spero vi piaccia e che
vogliate lasciarmi un commento con il vostro parere. Sono veramente
contenta che il primo vi sia piaciuto e devo confessarvi che non
pensavo sarebbe successo. Perciò grazie 1000 a chi ha solo
letto e ad AmOrEAlWaYs, a marygenoana, ad Amazzone91, a mars, a
JosephineAntoniette, a pai80, a Fede, ad *Eirene*, a laretta ed a
tarabe. Poi un ringraziamento speciale a Plvere_di_stelle, visto che
è grazie ad una foto che mi ha mandato che sono riuscita a
scrivere il capitolo! Grazie ancora! Le vostre recensioni mi mettono
sempre di buon umore!
Spero
di riuscire ad aggiornare presto, alla prossima, bacioni, Hermione92.
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Capitolo 3 *** Istanti in paradiso ***
ISTANTI
IN PARADISO
-è
una bambina dolcissima...- mormoro, guardando Lucy. Se non avessi
pronunciato io queste parole stenterei a credere che una cosa del
genere sia possibile. Insomma... questa frase... non dico che l'ho
presa dall'incarto dei cioccolatini, ma credo di esserci andato
vicino. Cosa mi sta succedendo? Sono caduto veramente così in
basso?
-Già...-
concorda Hermione, riesco a sentire il suo calore talmente siamo
seduti vicini su questa panchina. E, sì, ancora una volta
avete capito bene: l'ho chiamata per nome. Ma... cosa c'è
di male a farlo? è il suo nome, è una cosa normale. Poi
anche se sono un Malfoy, anche se ho una reputazione da difendere con
le unghie e con i denti, anche se mi è severamente proibito
parlare con persone che hanno un sangue diverso dal mio e per questo
meno puro... bè... non c'è niente di male ad essere
umano, per una volta nella vita. Sì,
forse quello che dice mio padre è vero, forse lui ha
ragione... ma sapete una cosa? A me, a Draco, a quello che sono
veramente, non
importa minimamente quello che pensa mio padre. E credo che non
cambierò mai idea. pensateci: se voi foste nella mia stessa
situazione vi curereste delle origini di Hermione o del suo sangue?
Non credo. E la stessa cosa vale per me. Ho usato questa scusa varie
volte per non ricevere un rifiuto ad un mio tentativo di
conquistarla. Pensavo che sarebbe stato meglio così, non
provarci per niente... almeno... non avrei dovuto affrontare un no
come risposta.
Ma
cos'ho da perdere? Tra qualche ora sarò un Mangiamorte, la mia
identità di Draco, il mio vero io, sparirà per sempre.
Allora perchè non vivere le mie ultime ore, dove ho la
possibilità di scegliere per me, come voglio? Perchè
non provare a lottare per una prima ed un ultima volta per quello che
voglio, per quello in cui credo veramente? Perchè non posso
provare ad essere solo Draco?
Perchè
non possiamo essere solo Draco e solo Hermione?
Solo
per oggi, solo per un paio d'ore. E forse posso provare a sentire
qualcosa, dentro, a conoscere tutti quei sentimenti che mi sono stati
brutalmente negati. Almeno sarei un pò più umano.
Credo...
credo che ne valga la pena. Ed è quello che io voglio
veramente.
-è
impossibile non voler bene ad una bambina così speciale...-
sussurra Hermione.
-Sì...
una piccola creatura adorabile che vede del buono ovunque... credo
che in questo assomiglia a sua cugina...- l'ho detto veramente? Ho
appena definito Hermione Granger una piccola creatura adorabile? Io
non sono un Grifondoro... dove ho preso tutto questo coraggio?
-Ma
tu chi sei?- mi chiede, guardandomi negli occhi, come se cercasse di
scrutarmi fino al profondo della mia anima. Ho paura che possa capire
quello che sento, che sia in grado di leggere i miei pensieri.
-Chi?-
domando -Chi è Draco Lucius Malfoy o...- ricambio lo sguardo,
perdendomi per un attimo nei suoi occhi -O chi è il vero
Draco?-.
-Co...-
inizia, distogliere lo sguardo -Cosa c'è dietro tutto quel
ghiaccio?- mi chiede, a voce bassa -Oltre i pregiudizi, oltre il
sangue, oltre il tuo cognome. Chi sei veramente?-. Come ha fatto a
capirlo? Come sa che io mi nascondo dietro ad una maschera di
ghiaccio? Come può leggermi dentro con così tanta
facilità? Come può capirmi meglio di quanto faccio io
stesso? E, io, perchè mi sento così fragile, così
piccolo e... e inutile di fronte ad un suo sguardo? Non sono io che
valgo più di lei... le origini non contano, non sono mai
contate veramente. E ora... ora credo... credo di non sapere più
niente. La mia mente è vuota, il mio cervello anche... cosa mi
sta succedendo? Chi sono io? Dovrei mettermi a fare del sarcasmo?
Dovrei provare a farle credere che quello che ha chiesto non mi
disturba minimamente? Sì, dovrei. Allora perchè non lo
faccio? Perchè non voglio farlo e preferisco lasciare le cose
come stanno?
-Scusa
io...- abbassa lo sguardo -Non avrei dovuto...- da una parte sono
sollevato per non dover rispondere alla sua domanda, ma... perchè
dall'altra mi sento terribilmente in colpa?
-Ehi...-
le sussurro, con chissà quale forza; ma lei non reagisce,
rimane immobile guardandosi le mani -Ehi...- ripeto, senza sapere
come continuare, senza sapere cosa dire e come fare per... per farla
sorridere di nuovo -No... non...- le metto una mano sotto il mento e
sollevo leggermente il suo viso -Non ha importanza...- sussurro,
perso nei suoi occhi -A... avevi tutto il diritto di chiedermelo. Non
devi scusarti.- Ora... ora cosa dico? Ho esaurito le parole, le
frasi. Il mio cervello sembra aver deciso di prendersi una vacanza...
ma doveva farlo proprio adesso? Io... avete mai notato che negli
occhi di Hermione ci sono diverse pagliuzze dorate che si
sovrappongono... sono due occhi semplicemente stupendi. Mi avvicino a
lei, per avere il suo viso poco distante dal mio, per sentire il suo
respiro pesante che si disperde nell'aria tra i nostri volti e si
mescola con il mio. Per vedere la dolcezza del suo volto e perdermi,
andare lontano con la mente, immaginare situazioni che non
succederanno mai... sentire il mio cuore battere all'impazzata,
battere veramente, come non ha mai fatto prima. Questa volta è
lei che si avvicina a me e io metto l'altra mano tra i suoi capelli,
tra i boccoli castani che le circondano il viso. Da quando... da
quando sono diventato così romantico? Da quando non voglio
altro se non scoprire che sapore hanno le sue labbra?
Cosa
mi sta succedendo?
Socchiude
le labbra, respirando sempre più affannosamente. Mi viene
spontaneo avvicinarmi ancora, per sfiorare la sua bocca. Perchè
sento queste cose solo con lei? Perchè lei è così
speciale per il mio cuore? Perchè lei è lei e io sono
io? Sarebbe impossibile una storia tra noi due... io sarò un
Mangiamorte, lei molto probabilmente un Auror. Allora come mai sono
arrivato a desiderare questo con tutto me stesso? Hermione chiude
piano gli occhi e io... sono paralizzato. Questo è un invito,
vuole essere baciata, vuole essere baciata da me. Allora perchè
il mio cervello mi dice di tirarmi indietro, di scappare? Ancora una
volta ho paura... di soffrire.
Basta
pensare!
Per
una volta vorrei tanto seguire il mio cuore, vorrei tanto fare quello
che sento, quello che credo giusto. Così mi decido e avanzo
ancora, pronto a catturare le sue labbra con le mie... e a non
lasciarle andare, possibilmente.
-Che
bello!- ditemi che non è vero, ditemi che Lucy non ha appena
detto questa frase. -Lo dicevo io che dovevate baciarvi! Siete troppo
belli insieme!- no, Lucy ha parlato e io... io devo trattenermi
dall'ucciderla! Lascio il mento di Hermione e tolgo la mano dai suoi
capelli. E guardo Lucy (alias
la_peste_che_ha_appena_rovinato_un_momento_perfetto).
-Lucy...-
dice Hermione, con la voce strozzata.
-Herm...-
comincia, guardando la cugina -Perchè sei diventata rossa?-.
-Ehm...
io... sono diventata rossa perchè... perchè...-
sorrido, di fronte all'imbarazzo della riccia.
-Perchè
fa caldo?- propongo, cercando di darle una mano e di tirarla fuori da
quel casino.
-Esatto!-
esclama, agitando una mano -Fa caldo... e quindi...- si interrompe,
cercando le parole adatte -Fa caldo.- conclude, mentre Lucy la guarda
con gli occhi sgranati.
-Brillante
deduzione.- non mi sono trattenuto, vero? Quella frase non l'ho solo
pensata e... merda! Devo sempre rovinare tutto! Ok, mi preparo
psicologicamente ad una carrellata di insulti o, peggio, ad una
fattura. Faranno male entrambi, vero?
-Sai,
Malfoy?- mi chiede la riccia. Ok, cosa mi devo aspettare? Una lenta e
dolorosa tortura? - La prossima volta puoi rispondere tu...- ok, sono
pronto per il patibolo! Un momento... ha detto che la prossima volta
posso rispondere io? Non ha intenzione di uccidermi?
-Scusa?-
chiedo, sapete... non mi farebbero male un pò di spiegazioni.
-Sì,
insomma sono curiosa di sentire le tue risposte brillanti- continuo a
non capire quello che sta dicendo e quello che intende dire. Perchè
le donne sono così complicate? Non esiste un libretto di
istruzioni per l'universo femminile? No... altrimenti saprei
esattamente cosa dire invece di rimanere imbambolato con un sorriso
da ebete. Ora quello che si trasfigura in pesce temo di essere io.
-Eddai! Scherzavo!- scoppia a ridere, senza staccarmi gli occhi di
dosso. Come mai ho questa sensazione strana a livello dello stomaco?
Ho... ho appena mangiato! -Non ti sei offeso, vero?- domanda,
smettendo improvvisamente di ridere.
-No...
no... certo che no...- sono parecchio confuso, si nota tanto, vero?
Perchè devo fare queste figure proprio con lei? Con Hermione
Granger?
Le
sto riaccompagnando a casa, a quanto pare il padre di Hermione ha
stabilito un orario entro il quale devono rimettere piede in casa (
“...e possibilmente non uscirne più” ha aggiunto
lei con un sorriso). Così eccomi qua, a camminare per le
strade di Londra babbana, visto che non posso materializzarmi e le
due 'fanciullè credono che io non debba prendere un tacszi, o
qualcosa del genere, non lo so. Insomma... come pretendere che io
sappa termini di strane usanze babbane? Non si pò,
semplicemente. C'è di buono che Lucy non è una bambina
tanto irritante (sapete cosa voglio dire vero?), anzi è
piuttosto adorabile e credo che sia anche parecchio stanca, visto che
non parla molto e le poche parole che dice sono sempre sullo stesso
argomento: Io ed Hermione, indovinato, vero? Sì, secondo lei
dobbiamo baciarci e stare insieme... siamo una bellissima coppia,
secondo lei. Forse in questo è un pò invadente, ma non
posso mica pretendere tutto, no?
-è...
una città...- comincio, per interrompere questo silenzio che
sta diventando fin troppo pesante, ma... come diavolo continuo? Devo
smettere di parlare prima ancora di sapere come finisce la frase!
-Interessante...- sibilo alla fine. Sì, interessante è
la parola giusta, cos'altro si può dire sulla Londra babbana?
-Sempre
spirito da Purosangue convinto...- Hermione sorride, scuotendo la
testa -Impossibile sentire altre parole provenire dalla tua bocca,
vero?-.
-Cosa
vorresti sentirmi dire?- ok, ditemi che non le ho chiesto quello che
le ho appena chiesto. Ok, l'ho chiesto.
-Vediamo...-
si porta l'indice sulle labbra, credo stia pensando o... o facendo
finta. Ve l'ho detto, no? Non le capisco le donne. -Devi fare un
apprezzamento sui Babbani, o Mezzosangue, scegli tu...- ok, ora che
faccio? Insomma... io un apprezzamento sui Babbani? Sui Mezzosangue?
Io che sono Draco Lucius Malfoy?
Smetto
di camminare, forse per riflettere meglio, non so. Sia Lucy che
Hermione si fermano, girandosi verso di me con la stessa espressione
interrogativa sul viso. Cosa dovrei dire? Insomma io di Babbani non
ne conosco, e non credo nemmeno di volerne conoscere, se è per
questo. E tutti i Mezzosangue che conosco sono quelli che insulto a
scuola. Che dovrei fare? Parlare di Tassorosso inutili (non posso
fingere che siano il contrario, capite?)? Io cosa diavolo dovrei
dire? Ecco anche in questo caso sarebbe utile un libretto di
istruzioni, ma questa volta per sapere le “1000 apprezzamenti
su Babbani&Co”, ma non esiste, vero? Se qualcuno di voi
dovesse conoscerlo è pregato di farmelo sapere (a maggior
ragione se ne ha uno sulla psicologia femminile e l'eventuale
interpretazione del loro universo). Bene, sono in alto mare. Non
posso certo non dirle niente: dimostrerei di essere insensibile e...
ok, ok... so benissimo che lo sono veramente, ma... vorrei sembrare
diverso, per lei, per farle un piacere. So che non conosco niente di
lei, so solo che è sempre allegra, sempre solare e sempre con
lo sguardo sulla pagina di un libro. Lei è lei. Lei è...
è figlia di due Babbani. Come ho fatto a non pensarci prima?
Come ho fatto a non prendere minimamente in considerazione la cosa?
Mi
avvicino a lei, non so con quale forza, ma lo sto facendo veramente.
Sono poco distante da lei e l'abbraccio. Ok, non so perchè, ma
l'ho fatto. Avvicino il viso al suo orecchio e lo sfioro con le
labbra. Tremo, e credo che la stessa cosa stia succedendo a lei, ma
non me ne curo, non voglio curarmente. Mi sento bene, con lei stretta
tra le mie braccia, come se fosse bisognosa di attenzioni, di cure,
anche se so benissimo che se la può cavare da sola, forse
anche molto meglio di come me la cavo io e di come potrei
proteggerla. Vorrei rimanere in questa posizione per sempre, sentire
il profumo che emanano i suoi capelli, il calore del suo corpo contro
al mio.
Voglio
sentire lei, con tutto me stesso.
-Hermione...-
le sussurro all'orecchio, chiamandola per nome (sì, l'ho fatto
veramente!) -Sei la ragazza più stupenda che io abbia mai
visto.-. Questa frase... forse l'ho letta nell'incarto di un
cioccolatino, sì è proprio smielata. Perchè l'ho
detto? E, badate bene, non ho detto strega o Grifondoro... no, io ho
detto ragazza. Sto male, credo di avere la febbre, una polmonite o
broncopolmonite acuta deve avermi colpito, sì, deve essere
questo. Ho sentito Hermione sussultare dopo quello che ho detto e...
non so se prenderla bene o male. Cosa diavolo significa quel gesto? è
positivo? è negativo? Ora cosa diavolo devo fare? Come devo
comportarmi? Sono pronto a pagare il libretto d'istruzioni sul mondo
femminile fior fior di galeoni. Mi serve aiuto. E parlo seriamente.
-Baciatevi.-
Grazie! Grazie! Sapevo che voi mi volete bene! Ringrazio anche Lucy,
ovviamente, che con la sua dolce voce ha interrotto l'imbarazzo mio e
di Hermione. Mi stacco da lei, e devo dire che questo lo faccio a
malincuore, parlo sinceramente.
-Ecco...
Lucy...- comincio, ed ecco che faccio quello che faccio sempre:
comincio una frase senza sapere come andrà a finire.
-Non...
non...- guardo Hermione che comincia a balbettare e... sto
sorridendo, mi credete? -Non ti intromettere.- dice alla fine,
riuscendo a trovare il filo logico dei suoi pensieri (ovviamente il
fatto che fosse confusa è unicamente merito mio,
obbiettivamente parlando, certo).
-Perchè?
è un angelo. Non era il tuo desiderio?- questa bambina mi
incuriosisce sempre di pi. Ma di che diavolo sta parlando?
-Cosa?-
Hermione impallidisce.
-Lo
sai benissimo- Lucy si mette le mani sui fianchi e guarda la cugina
con aria di sfida.
-Andiamo.
Dobbiamo tornare a casa.- le dice lei. Sono curioso... di che cosa
stavano parlando? E come faccio a scoprirlo. La piccola sbuffa e...
anche voi state pensando quello che penso io? Bè... non
m'importa, posso mettere in atto il mio piano quando voglio.
Cominciamo a camminare, io e Lucy seguiamo Hermione.
-Stavi
dicendo?- chiedo alla piccola e dolce Lucy che mi spiegherà
quel segreto. Diabolico, vero? Lo so, lo so... sono un genio.
-Hermione
mi ha confessato che da piccola aveva un desiderio...- sorride
diabolicamente, non sapete quanto la adoro in questo momento.
-Sarebbe?-
chiedo, sorridendo.
-Lei...
ha sempre desiderato il bacio di un angelo, per essere trasportata in
paradiso, per un istante.-.
Non
so cosa dire. Hermione è... è strana, è diversa
da tutte. Lei è lei, questo l'ho capito d tempo. Ma non
pensavo fosse così speciale, tanto speciale da desiderare una
cosa come... una cosa come questa! Io... non potreò mai
offrirle il paradiso, nemmeno per un secondo. Posso solo trascinarla
all'inferno, dove sono destinato a finire i miei giorni. E lei non se
lo merita, al contrario di me.
-Eccoci,
siamo arrivati.- dice Hermione, con un sorriso malinconico sul viso.
Ecco... perchè sorride in quel modo? L'offerta per il libretto
di istruzioni è ancora valida! Sono aperti gli sportelli per i
consigli! -Lucy entra in casa e dì che arrivo subito.- la
bambina sbuffa, ma alla fine ascolta la cugina. E rimaniamo soli.
-Eccoci...-
mormoro, guardandola.
-Eccoci...-
ripete, sorridendo, parecchio titubante. -è stato bello.-
dice, dondolandosi sulle gambe -Sei.. diverso da come appari a
scuola. La... la tua compagnia è piacevole.-.
-Anche
la tua, decisamente- rispondo, con tutta la sincerità di cui
dispongo.
-Sei
strano, sai?- mi chiede, allargando il sorriso.
-Mai
quanto te. Vorrei avere il tuo libretto di istruzioni, ma non credo
sia possibile, vero?- dico. Ok. Promemoria: la prossima volta contare
fino a 10, come minimo.
-Vorrei
averlo anch'io, ma non di te.- continuo a non capire quello che vuole
dire. Sono un caso senza speranza, vero?
-Cosa...?-
l'ho rifatto: non so come continuare la domanda. Come posso
formularla?
-Vorrei
capire cosa voglio, cosa provo.- sospira, guardandomi negli occhi
-Vorrei interpretare quello che provo... quello che provo... per te.-
cosa devo dire? Cosa devo fare? Anche lei cerca il libretto delle
istruzioni, ma per cosa?
Un
secondo.
Lei
ha appena detto quello che ho sentito? Lei, Hermione Granger, prova
qualcosa per me? E io sono qua fermo, in silenzio e non riesco a dire
niente? Devo fare qualcosa! Dire qualcosa! Ma cosa? Ragioniamo. Lei
cerca il suo libretto delle istruzioni e... io non so dove diavolo lo
pi trovare. Ma deve capire i suoi sentimenti, giusto? Quello che una
volta mi ha insegnato mia madre è che per capire quello che
provo devo tentare di guardare dentro.
-Sai...
io non potrò tenere in mano il tuo libretto delle istruzioni,
credo di poterti dire dove trovarlo.- ora è lei che mi guarda
senza capire. -Metti la mano destra sulla parte sinistra del tuo
petto. Cosa senti?-.
-Il
cuore- risponde, tranquilla -Ma...-.
-Niente
ma. è lì.- dico, con tranquillita. E, sì,
ringrazio i consigli di Narcissa Malfoy, la mia cara madre, che mi ha
convinto ad uscire di casa e mi ha dato questi preziosi consigli. Mi
vuole bene, ora ne sono sicuro. -Devi solo trovare la chiave per
tirarlo fuori-.
-Come
se fosse facile.- sbuffa, tuttavia credo di averla colpita con le mie
parole, lo spero, almeno.
-Troverai
il modo. Sei speciale. Ce la farai, ne sono sicuro.- mi avvicino a
lei, con non so quale forza e quale coraggio (ne avrò rubato
un pò a qualche Grifondoro) e le accarezzo lentamente una
guancia, con l'intenzione di imprimere nella mia memoria ogni
particolare del suo viso, che non potrò pi guardare da così
vicino. -Non devi abbatterti per una cosa che oggi non esi sicura di
poter avere. Devi lottare per quello in cui credi. Hermione
promettimi che non mollerai mai, mai.-.
-N...
non lo farò...- sussurrà, mentre le sue guance si
imporporiscono. -Non lo farò Draco. Esattamente come non ti
dimenticherò mai.- ha capito, ha capito che questo è
destinato a finire, anzi... non è nemmeno destinato ad
iniziare.
Avvicino
il mio volto al suo e chiudo gli occhi. Non voglio vedere niente, non
voglio pensare a niente. Non voglio sentire la voce di Lucy che ci
chiama, nè la paura che risuona nella mia e nella sua anima.
Voglio
solo andare in paradiso.
Per
l'unico secondo che mi è concesso. E grazie a lei.
Così
la bacio.
E
mi sento veramente in paradiso.
Le
nostre labbra a stretto contatto, che combaciano perfettamente. Io e
lei. La mia lingua che chiede l'accesso nella sua bocca e che quando
l'ottiene inizia una dolce lotta con la sua. Io e lei.
Noi.
In paradiso.
-L'avevo
detto io!- ditemi che questa non è la voce di Lucy! Ditemi che
Hermione non si sta staccando da me! Ditemi... lasciamo stare. Era
Lucy e Hermione ha smesso di baciarmi. La piccola peste (che suppongo
sia parente di Pix) ci ha spiati dalla finestra. Per fortuna il padre
di Hermione la fa staccare dal vetro e la riconduce in casa. Posso
proporre un castigo? Se la chiudesse nella dispensa? Almeno fino a
quando questa giornata finisce. Ma ormai l'atomosfera è
rovinata.
-Suppongo
che dovremmo dirci addio.- dico, abbassando lo sguardo. Perchè
mi sento così male? Cos'è questa sensazione di vuoto?
-Sì-
dice, la sua voce sembra bassa, anzi lo è... molto più
del solito -Dobbiamo dire addio io a Draco e tu ad Hermione. Non a
Granger e Malfoy.-
-Ma...-.
-Lo
so: sarebbe meglio il contrario, ma non possiamo cambiare le cose, il
destino è destino.- è intelligente, vero? Ha capito
tutto, senza inutili spiegazioni, senza parole superflue. è
speciale, me ne rendo conto, anche se in ritardo.
-Vorrei
poterlo cambiare, sai?- dico, alludendo al destino.
-Tutti
vorrebbero, ma non è possibile.-.
Rimaniamo
fermi, in silenzio, senza sapere cosa dire e cosa fare. Con la paura
di pronunciare quella parola che significa la fine della giornata, la
fine di noi, ma sappiamo entrambi che dobbiamo farlo, anche se non ne
abbiamo nessuna intenzione.
-Addio,
Hermione- mi decido a sussurrarlo e sento che il mio cuore manca di
un battito. Io sento il mio cuore, ed è solo grazie a lei.
-Addio,
Draco- mi giro, per non guardarla, anche se non posso fingere di non
avere scorto le lacrime sulle sue guance, non posso. Perchè mi
feriscono. Comincio a camminare.
-Malfoy.-
mi chiama, non so perchè, ma mi decido a girarmi -Lucy ha
ragione. Sei un angelo, il mio angelo dannato- mi sorride, mentre le
lacrime non cessano di scorrere -Mi hai condotta in paradiso,
grazie.-.
Sapete
una cosa? Non le ho risposto. Mi sono girato e ho ripreso a
camminare. Se le avessi detto qualcosa temo che sarei restato lì,
con lei. Non so perchè non ho voluto combattere contro il
destino, ma ora credo di star facilitando il corso degli eventi. Sto
per essere marchiato, sto per diventare un Mangiamorte. E la mia vita
cambierà per sempre. Mentre cominciano i preparativi della mia
iniziazione non faccio altro che pensare a lei, ma so che sarà
l'unica cosa che mi resterà da fare per averla: sognare, solo
quello. Ho avuto un bacio, ho avuto il paradiso. E vorrei chiederle
scusa, per quelle lacrime. Le sue, quelle che ha versato oggi, e le
mie, quelle che non verserò mai.
Non
mi dimenticherà mai e io non lo farò con lei.
Mi
resta solo questo. Non so se supererò tutto questo, non so
come andrà a finire. Non so niente, quando lei avrebbe saputo
dirmi tutto.
Ma
vado incontro al mio destino, a testa alta. Con una sola cosa in
testa: il suo viso.
Sei
un angelo, il mio angelo dannato
Guardo
mio padre, fiero di me. Mi sento uno schifo, ma ho ancora la forza,
il coraggio, di sorridere debolmente.
Mi
hai condotta in paradiso, grazie
Mi
viene ancora in mente il suo viso, so che non uscirà dai miei
pensieri. E sono pronto ad ammetterlo: la amo. L'amavo, la amo e la
amerò ancora. E questa volta non ho nessuna carta di un
cioccolatino. è vero ed è questo che rende la cosa
speciale.Io la amo, ma non potrò mai averla. Immagino
il suo corpo stretto al mio, i nostri respiri che si mescolano.
La
voglio sulla mia pelle così come è arrivata nella mia
anima.
Non
succederà mai, questo è il mio destino.
Lei
mi ha portata in paradiso, io l'ho fatto con lei.
Grazie
di tutto.
Non
l'ho ringraziata, ma lei l'ha fatto. L'ultima cosa che posso fare per
sentirmi vicino a lei?
Vivere
la mia vita e seguire il mio destino.
Prego,
Hermione.
Note
dell'autrice: Con questo capitolo ho finito questa fic che e' la
prima che finisco di tante che ho inizato. Spero vi sia piaciuto e
vogliate lasciarmi un commento. In queste parole ho messo il cuore,
spero che siano riuscite a raggiungere voi, voi e il vostro cuore. E'
stata dura immedesimarmi in Draco, ma spero di aver interpretato bene
l'universo maschile (qui sono io che ho bisogno delle istruzioni).
Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita fino a qui, chi ha
aggionto la mia fic ai preferiti e tutti quelli che hanno commentato.
Grazie di cuore a tutti. E' anche grazie a voi che sono riuscita a
finire questa piccola fic. Vi ho fatto vedere una parte di quello che
ho dentro, fatene quello che volete, ma ricordatevi di non mollare,
in niente e per niente al mondo. Grazie ancora.
Alla
prossima, bacioni, Hermione92.
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