Tears in Heaven.

di leedskiss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lost cause. ***
Capitolo 2: *** A clumsy guy. ***



Capitolo 1
*** Lost cause. ***


1. Lost cause.


Allie abbassò lentamente la testa, chiuse e riaprì gli occhi più volte, ma le lacrime non scendevano, lei sapeva di aver sbagliato, ma non era quello il problema. Il problema era che lei sbagliava sempre, da quello stramaledettissimo giorno di un anno e mezzo fa.
Arrivò un poliziotto e la guardò con aria severa e poi le porse una tazza di caffè.
‘’E’ già la seconda volta Allie Spink, ti dobbiamo arrestare direttamente?’’ disse il poliziotto ma non con tono minaccioso, più che altro con quello di un padre preoccupato.
Allie aveva un mal di testa terribile, forse per i troppi drink bevuti poco prima, uscì dalla stazione di polizia e prese il pacchetto di sigarette, una novità per lei.
Una novità sempre da un anno e mezzo.
Iniziò a formare piccoli cerchietti con il fumo, le macchine passavano veloci, nessuno in strada, era troppo tardi, anche per lei.
Arrivò il poliziotto e le disse ‘’Ho chiamato il tuo amico, sta arrivando.’’ E ritornò all’interno della stazione di polizia.
Allie prese un fazzolettino si tolse il rossetto rosso, premeva il fazzoletto con sempre più forza, come a volersi cancellare dalla faccia della terra.
Passarono parecchi minuti, forse passò una mezz’oretta e lei aveva già fumato circa 8 sigarette, iniziò a tossire e a piangere, di nuovo.
Si asciugò le lacrime che finalmente erano arrivate, si sedette sul ciglio della strada, come ad aspettare un salvatore, qualcuno.
E in quel momento davanti a lei si fermò una ferrari rossa, sapeva di chi fosse.
Alzò lentamente la testa, non aveva voglia di notare l’ennesima volta la sua espressione dura e indecifrabile.
‘’Alzati, su. Vado a parlare dentro e poi andiamo.’’ Disse l’amico che indossava un berretto e le lanciò le chiavi della macchina.
Non le disse nulla, e forse questo la faceva sentire ancora più in colpa e inutile.
‘’Grazie.’’ Balbettò la ragazza dai capelli corti – ma il ragazzo aveva già sbattuto la porta della stazione di polizia.
Allie prese la sua borsa da terra, infilò il giubbotto di pelle nera e si sedette dietro, e iniziò a fissare al di fuori del finestrino, le macchine che passavano erano sempre più poche e cercava di intravedere le stelle, ma quella notte le nuvole le avevano negato la visione.
Alla fine si scocciò di aspettare il ragazzo e si stese, aveva bisogno di dormire,e  perché no, anche di pensare. Aveva sempre evitato di pensare durante quel periodo, si era limitata ad agire come un’idiota e a far preoccupare l’amico che prima o poi l’avrebbe abbandonata, come tutti gli altri.
Cadde in un sonno profondo.
 
Intanto il ragazzo aveva finito di parlare e di chiarire l’accaduto con il poliziotto che aveva evitato il peggio, così entrò in macchina e iniziò a parlare.
‘’Allie, ma…’’ e subito dopo si accorse che la ragazza dormiva, come un angelo.
Sbuffò e accese il motore, in una mezz’oretta arrivarono a casa.
Non aveva voglia di svegliarla, anzi sì, ne aveva voglia, per poi scuoterla e chiederle cosa le era preso, un’altra volta, ma era assolutamente inutile: lei si sarebbe cacciata nei guai e lui, come un idiota, sarebbe sempre andato da lei per rimediare ai suoi sbagli.
Uscì dalla macchina e prese la ragazza in braccio. Aprì lentamente la porta e la portò in camera da letto, la camera che da un anno e mezzo era diventata della ragazza.
Vivevano insieme, ma era un inferno, lei entrava e usciva liberamente, lo adorava e lo mandava al diavolo quando voleva.
Arrivò al letto, la distese lì e la coprì con la sua coperta, poi prima di uscire, le diede un bacio sulla fronte.
Tutto andrà bene – pensò Dan.
 
Allie aveva fatto lo stesso incubo, e la mattina, quando si svegliò si stropicciò gli occhi e malvolentieri si alzò dal letto.
Si guardò allo specchio, cercando di trovare qualcosa che non fosse cambiato in lei, ma non trovò nulla, anzi sì, forse solo gli occhi verdissimi, di quel verde chiaro, come un cerbiatto, ma lei ricordava più una volpe, una volpe stanca di correre di qua e di là, di fare la furba, voleva riposarsi, ma sapeva benissimo che per lei il riposo avrebbe voluto significare, e ricordi sofferenza.
Si struccò lentamente, cercando di far passare l’intera mattinata, e perché no, anche l’intera vita, voleva solo rivederli.
Voleva rivedere sua madre, sempre così dolce e sorridente, suo padre, sempre duro, ma alla fine dal cuore tenero, e poi. Oh. E poi il suo fratellino Nat, cioè Nathan.
Avrebbe voluto stringerli a sé per un secondo.
Quella maledetta sera di tardo settembre, quella nebbia, e quella macchina.
Indossò una felpa e scese giù, avrebbe assistito alla solita predica o l’amico l’avrebbe semplicemente uccisa, ferita e punita con il suo sguardo duro e il suo silenzio?
Scese lentamente le scale della casa, e intravide il ragazzo con una maglietta rossa, con una vecchia stampa, dei pantaloncini, alle prese con delle frittelle.
‘’Lascia, faccio io.’’ Sussurrò Allie prendendo le uova.
‘’Oh, Allie.’’
A cosa avrebbe assistito? A entrambe le cose, no, non poteva fare così.
Annuì come ad ammettere i suoi sbagli, ma per l’amico non era abbastanza, le doveva fare la ramanzina.
Perché la voleva salvare? Era un caso perso.

ALLIE'S POV.



“Non possiamo andare avanti così Allie..” Iniziò Dan sedendosi su una delle sedie bianche della cucina “..il fatto è che tu sai che io ci sono per te ma se per caso un giorno non dovessi esserci più neanche io non puoi andare in giro per la città e fare avanti indietro dalla caserma della polizia. Se non ti dai una regolata finirai davvero in carcere.” Fissai praticamente allibita il ragazzo, sapevo cosa avevo passato ma, nonostante tutto, riusciva sempre a farmi stare peggio. Quella volta però aveva esagerato, quelle parole appena uscite dalla sua bocca mi arrivarono addosso tutte d’un colpo quasi trafiggendomi moralmente. 
“E allora lasciami anche tu, ora, cos’hai da perdere? Lo so che per te sono solo un peso e nient’altro..”
Dan si alzò e mi afferrò un braccio. 
“Tu non hai capito proprio niente Allie!” riuscii a divincolarmi dalla sua presa, strinsi i pugni e lo fissai “penso invece di aver capito più di quello che c’era da capire..” quelle parole mi uscirono come del veleno. Non poteva parlarmi in quel modo, non ne aveva il diritto.. chi era lui per poterlo fare?
“Se ti dico queste cose è solo per il tuo bene, voglio solo riuscire a farti tornare la vecchia Allie. Quella ragazza piena di vita, quella ragazza che aveva sempre un sorriso per tutti qualunque cosa stesse succedendo..” scossi la testa.
“Non l’hai ancora capito che quella ragazza non c’è più” sottolineai le ultime parole con più enfasi, doveva capirlo. Calò il silenzio in tutta la casa. Poi mi decisi. 
“Me ne vado..” uscii dalla cucina sotto gli occhi vigili di Dan. “dove stai andando?” chiese lui cercando di venirmi dietro. “lontano da te” sussurrai, non era una risposta vera e propria per il ragazzo infatti penso che non l’avesse nemmeno sentita. Uscii di casa e feci sbattere la porta. Tirai fuori una sigaretta e iniziai a consumare l’unica cosa che poteva farmi stare almeno un po’ meglio in quel momento. Non sapevo esattamente dove stavo andando ma l’importante era andare via.

Camminavo. Si, camminavo ormai da qualche ora e le gambe iniziavano a farmi male. Cercavo di non pensare a niente, tutto quello che poteva girarmi per la mente poteva farmi soffrire per questo non volevo ma alla fine tentar di tener la mente vuota era impossibile. Mi sedetti su una panchina in un piccolo parchetto. Lì intravidi le mamme e i papà che accompagnavano i loro bambini, che giocavano con loro.
“Nat!” gridai spalancando gli occhi.. Per un attimo mi era parso di vedere proprio li in mezzo a tutti quei marmocchi il mio piccolo fratellino. Scossi il capo e quando capii che quello non era lui e non sarebbe mai potuto essere lui. Mi ritornarono in mente i suoi capelli biondissimi, i suoi occhi colore del ghiaccio.. aveva preso tutto dal nonno non che padre di mio padre. E poi mi ritornò in mente il suo sorriso e quello di mamma e papà. Sentii qualcosa di umido scendermi lentamente sulla guancia sinistra, una lacrima.. una lacrima seguita poi da un’altra e un’altra ancora.
“La vecchia Allie non c’è più..” sussurrai quella frase, se era vera o meno in quel momento non mi interessava. In quel momento scattò qualcosa nella mia testa. Stavo già abbastanza male per conto mio non potevo allontanare anche le cose belle che erano rimaste nella mia vita.

Bussai più volte a quella porta di legno scuro, dopo qualche minuto si aprì lasciando spazio a un Dan con sguardo stupito ma allo stesso tempo felice. Era vestito come la mattina, probabilmente non era uscito.. forse era rimasto a casa proprio per aspettare me, che forse non sarei nemmeno tornata. Mi avvicinai a lui con gli occhi gonfi. Lo abbracciai “perdonami Dan..” riuscii a sussurrare solo quelle due parole le lacrime che ero riuscita a trattenere per tutto il tragitto scoppiarono e mi riempirono il volto. Il ragazzo mi strinse forte a sé “va tutto bene Allie, tranquilla. Ci sarò sempre per te e questo lo sai. Va tutto bene”.

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xtheymakemestronger:

Ecco il risultato della prima collaborazione fra me e quella meraviglia di Happenin.
Ma parliamo di qualcosa di più importante lol.
Vi piace? Sì l'inizio è un pò malinconico, ma tutto si aggiusterà.
Sono così entusiasta di lavorare con quella meraviglia, scrive benissimo vfxdjhgd *si gasa*
al prossimo capitolo, xtheymakemestronger.

 

happenin:
sciao bellissimi e bellissime  comunque grazie di essere arrivati a leggere fino a qui. 

Allora che ne dite? Com’è venuto questo primo capitolo di questa collaborazione tra me e la mia socia (lol) 
Ve lo dico io e xtheymakemestronger siamo gasatissime per questa fan fiction e speriamo piaccia a voi tanto quanto piace a noi.
Non voglio annoiarvi con commenti troppo lunghi quindi, niente. Al prossimo capitolo!

Un bacione tanto tanto grande a voi, mari.


 

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xniallersguitar and tommoshorts.

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Capitolo 2
*** A clumsy guy. ***


2. A clumsy guy.


Era stesa sul suo letto, si coprì con le coperte, iniziò a fissare il nulla, il nero che la sovrastava.
Immaginava e ricordava tutto in meno di un secondo e allo stesso tempo ascoltava il ritmo della pioggia e pian piano sorrise, alla fine cadde in un sonno profondo.
Per la prima volta non fece il suo normale incubo, certo nei suoi sogni c’era sempre la sua famiglia, ma quella notte sognò che erano felici.
Si svegliò lentamente, come ad assaporare ancora quei pochi attimi di quella momentanea felicità.
Scese di corsa di sotto e preparò la colazione anche per Dan.
Il ragazzo si stupì del fatto e le sorrise.
‘’Oh Allie.’’
‘’Ehi! Ho preparato la colazione ma non abituarti!’’
Il ragazzo corse ad abbracciarla, lei arrossì.
‘’Okay dai proviamo questi pancakes.’’
Mangiarono lì sul divano guardando la loro serie preferita: Friends.
E Dan all’improvviso chiese alla ragazza ‘’Ehi, vuoi uscire oggi?’’
‘’Mr. Lane mi sta chiedendo di uscire o cosa?’’
Dan si fece tutto rosso e poi iniziò a balbettare ‘’Emm, no. Cioè come amici! Dai Allie, non fare la stupida.’’
‘’Comunque ho intenzione di fare una passeggiata e poi ti raggiungo, dimmi tu dove.’’
Fissarono l’appuntamento, Allie salì di sopra, si mise le scarpe e una sciarpa e iniziò a camminare, destinazione sconosciuta.
Il sole splendeva, e lei pensò che forse tutto poteva realmente cambiare, lei poteva cambiare.
Decise di attraversare per andare a dare uno sguardo ad un negozio di antiquariato, una sua vecchia passione.
Entrò e vide che non c’era nessuno, così tossì per farsi notare.
Il negozio era carino, pieno di cose polverose, di libri interessanti, di giradischi, di cose strane di cui lei probabilmente non ne conosceva nemmeno il nome.
Iniziò a girare per le varie stanze visto che non c’era nessuno.
‘’Ti posso aiutare?’’ sentii quella voce proprio dietro di lei e si spaventò a morte.
Si girò di scatto e guardo allibita il ragazzo.
Era alto, capelli e occhi castani, un bel tipo insomma.
Ma che ci faceva un bel ragazzo in mezzo a quel cumulo di polvere?
Il ragazzo, vedendo che Allie non rispondeva, le prese la mano e le disse ‘’Ehi, tutto bene? Ti ho spaventato?’’
Allie iniziò a fissare il ragazzo e poi quasi urlando disse ‘’Eh direi, mi sei venuto dietro e all’improvviso mi urli nell’orecchio. Ma ti diverti o cosa?’’
Adesso era un po’ infastidita.
Il ragazzo iniziò a ridere come un idiota e lei gli disse ‘’Cos’hai da ridere? Piuttosto dov’è il responsabile?’’
Il ragazzo fece una faccia strana, arricciò il naso e puntò l’indice verso il suo petto.
‘’Il sottoscritto: Micky Parsons.’’
Allie lo guardò dall’alto al basso, indossava delle converse, dei jeans stretti e una maglietta nera di una band sconosciuta.
Allie s’incantò per un attimo e poi ritornò sulla Terra e rispose al cellulare che stava squillando da almeno un minuto.
‘’Ehi, dove sei? Mi stai facendo preoccupare.’’
‘’Oh, scusa Dan. Giusto il nostro appuntam... incontro, giusto. Arrivo subito!’’ disse fissando gli articoli nel negozio.
Il ragazzo era scomparso, poi lo intravide all’ingresso dietro il bancone.
Vide una collana, con un simbolo d’oro strano, ma le ricordò subito Dan, nemmeno lei sapeva il perché.
La prese subito e corse verso il bancone.
‘’Prendo questa! E’ perfetta per il regalo che devo fare e poi…’’
‘’Frena, frena babe. Scusami ma quella è mia.’’ Disse Micky afferrando la collana.
‘’Ma era lì!’’
‘’Sì, scusa ma è mia.’’ E il ragazzo strinse sempre più la collana.
‘’Tutto.’’ Sussurrò Allie che in quel momento voleva solo comprare quella collana e scappare via.
‘’Cosa? Non ti capisco.’’ Chiese confuso il moro.
‘’Dimmi tu cosa vuoi, in cambio dammi la collana.’’
‘’Tutto?’’ chiese il ragazzo sorridendo.
Allie annuì e il ragazzo disse ‘’Un appuntamento o come lo chiami tu incontro.’’
Allie lo fissò e gli urlò ‘’ Cosa fai spii le persone? Ma che razza…? Okay va bene, basta che mi dai la collana.’’
Lui le ricordò che le doveva dare il suo numero di cellulare, così prese una penna e glielo scrisse sul braccio.
‘’Ecco a te.’’ Disse il ragazzo porgendole il sacchettino con la collana.
Allie sorrise e poi uscì, ma prima di andarsene si affacciò verso il negozio e chiese allo sconosciuto ‘’Ma fai così con tutte?’’
Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere, Allie iniziò a camminare velocemente fumando una sigaretta.
All’improvviso si fermò e fissò il suo riflesso in una vetrina.
Era realmente lei quella ragazza? Perché si era ridotta così?
Dopo pochi secondi scosse la testa, come ad eliminare quel chiodo fisso dalla mente e continuò a camminare.
Quel ragazzo, com’era buffo.

Allie's pov.


“Quel ragazzo, com’era buffo.”
Non so perché ma l’incontro di poco prima mi aveva messo addosso una sensazione davvero strana non capivo cos’era ma.. mi faceva sentire un po’ meglio.
Lasciai cadere a terra la sigaretta e iniziai a correre per la via centrale che portava al parco dove avevamo deciso di incontrarci io e Dan.
Ovviamente eccolo li intento con il cellulare, probabilmente per guardare l’ora.
“scusa il ritardo” il ragazzo sorrise. 
“dovrai trovare un modo per farti perdonare” incrociai le braccia con fare divertito 
“dove ti va di andare?” chiesi.
“non avevo pensato a un posto in particolare..” lo presi per un polso “vieni”.
Attraversammo il parchetto passando tra tutti i bambini intenti a giocare in quella tranquilla giornata.
Arrivammo fino a un piccolo locale, entrammo e subito ci investiti un tepore che mi riscaldò in pochi secondi.
“ti va una cioccolata?” chiesi al ragazzo che annuii subito.
Ci sedemmo a uno dei pochi tavoli liberi in fondo al bar abbastanza isolato dagli altri. 
Una cameriera ci raggiunse subito per le ordinazioni.
“sai Dan avevo proprio bisogno di un’uscita tranquilla..”
Il moro sorrise sistemandosi la berretta che ovviamente non aveva intenzione di togliersi nemmeno all’interno di un locale così caldo.
“Fa sempre bene una buona cioccolata fra amici, sai Allie ti trovo strana oggi va tutto bene?”
Sentii comparire sul mio volto un grosso sorriso, un sorriso che da molto tempo ormai non ero abituata a fare..
“Oggi sono felice, tutto qui.. oh giusto dimenticavo..” iniziai a frugare all’interno della mia borsa, appena trovai quello che stavo cercando alzai lo sguardo e fissai Dan che mi guardava con sguardo stranito.
“Che c’è Allie?” allungai il braccio tenendo stretto un pugno verso il moro.
“Sai ho visto una cosa molto carina oggi che mi ha fatto venire in mente subito te.. ho pensato di prendertela..” aprii la mano, dentro c’era il piccolo ciondolo che avevo preso nel negozio d’antiquariato. 
“Ma.. stai scherzando Allie? E’ stupenda ma non posso accettarla..”
“Figurati, puoi sempre prenderla come regalo di scuse per il ritardo” afferrai la sua mano e lasciai cadere al suo interno la collanina.
“grazie.”
In quel momento arrivò la cameriera con le nostre due cioccolate calde. La assaggiai subito.
“Mmh è buonissima, era da tantissimo tempo che non ne bevevo una”
“Vorrà dire che te ne preparerò una io a casa” mi scappò una piccola risata.
“Si, vuoi fare esplodere la casa preparando una cioccolata?” Dan fece un finto broncio.
“Io sono il mago delle cioccolate, te lo dimostrerò” detto questo iniziò a ingurgitare dalla sua tazza senza fare molto caso al calore del contenuto, era una cioccolata bollente come faceva a berla come se fosse un semplice bicchiere d’acqua?
Dopo avere bevuto le nostre cioccolate ci fermammo all’interno del bar a chiacchierare un po’ approfittando anche della gente che se ne stava pian piano andando lasciandoci un po’ più di tranquillità.
Fu davvero un ‘incontro’ piacevole dopo tutto, mi fece davvero pensare, avrei dovuto ringraziare Dan ogni giorno.. lui c’era sempre per me.

Uscimmo dal locale diretti verso casa.
“Dan aspetta..”
“Che c’è?” chiese.
“Hai in mente che prima ti ho detto che oggi mi sentivo felice..” il moro mi guardò incuriosito da quell’affermazione.
“Certo, perché?”
“Sai, mi sento così perché ho pensato che forse potrei davvero riuscire a cambiare e in qual modo a ricominciare”
Il ragazzo sorrise, non disse niente, si limitò ad un abbraccio.. un abbraccio che significava più di mille parole.

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yuuuuuuuuupie ccente(?)

Scusate l'enorme ritardo ma la scuola ci impegna tantissimo, perché we are fucking geniuses and we know it.
Nulla finalmente è successo qualcosa di ESTREMAMEEEEENTE INTERESSANTE, lol.
E' entrato in scena Micky (mlml) 
Ci siamo impegnate moltissimo per scriverlo lool e quindi buona lettura,
le vostre
xtheymakemestronger e happenin
ON TWITTAH: xniallersguitar and tommoshorts 
kisses.

 

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