two sisters, two brothers, one destiny II

di Marty_Winchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Niente è bianco o nero ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Anche le anime più pure possono essere piegate, le persone migliori sono più facilmente corruttibili e niente nella vita è eterno.

Non c’è spazio dove il male non si insinui, silenzioso e lento, come un felino che sta per attaccare la propria preda.

Quando tutto diventa scuro, quando la vita perde la sua già debole lucentezza, non c’è animo che non venga mutato.

Quando non riconosci più la tua immagine allo specchio, quando hai sopportato cose terribili, il pensiero di averlo fatto per chi ami non basta a farti dormire la notte.

Quando vedi che i tuoi cari muoiono per salvarti la vita, inevitabilmente ti chiedi "Perchè la mia esistenza è più importante della loro?".

Ho dato la mia libertà per Dean, Sam, Gabriele, Castiel, Balthazar e Bobby come loro hanno dato la loro vita per me.





**angolo dell'autrice**

Eccomi tornata! Questo è solo un piccolissimo prologo, più che altro delle riflessioni.
Scoprirete già nel prossimo capitolo qualcosa in più, il capitolo vero e proprio sarà pubblicato a breve.
Vi aspetto, alla prossima!


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Capitolo 2
*** Niente è bianco o nero ***


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**PUNTO DI VISTA: ANGELICA**



Silenzio, c'è solo silenzio, assoluto e opprimente. Io e mia sorella abbiamo fatto una scelta, forse sbagliata, ma eravamo in debito con i nostri cari:

Balthazar era morto per salvarci da Aamon, quella primavera, poco dopo il nostro ricongiungimento con i Winchester. Il 30 giugno Castiel e Gabriele sono morti, mentre combattevano contro Lilith e un angelo traditore, un certo Lauviah.
Eravamo rimasti solo io, mia sorella, Dean, Sam e Bobby. Abbiamo combattuto fino alla fine, abbiamo tenuto duro, ma non è servito: erano tutti morti per proteggerci e non potevamo convivere con quel rimorso.
Allora ci arrendemmo. Siamo passate dalla parte di Lucifero per riportare in vita e garantire la salvezza ai nostri cari. Il Diavolo ci ha fatto fare un patto con il sangue: se una di noi due fosse scappata, l’altra avrebbe perso tutti i poteri e quindi sarebbe stato facile eliminarla per sempre; insieme, invece, siamo così potenti che brilliamo come un faro nella notte: impossibile sfuggirgli.
 

Mi alzo dal letto, sento un enorme macigno sullo stomaco: potrei scoppiare a piangere e non voglio correre il rischio di svegliare Amber.
Infilo una felpa - qui fa molto freddo - ed esco nel corridoio: regna una pace quasi assoluta.

«Che cosa fai sveglia a quest’ora, principina?»
Una voce fredda, tagliente e piena di odio rimbomba tra queste mura. Lo spavento è tanto che sussulto, il silenzio è coperto dal battito frenetico del mio cuore che pulsa nelle orecchie. Sono avvolta da un calore molto intenso, mi sento quasi soffocare e la testa mi pulsa.
L’adrenalina ha fatto attivare il mio potere di colpo: è come pretendere che una macchina parta in quinta, una cosa impossibile; perdo i sensi, ma non dura molto.
Dopo qualche attimo scatto in piedi, sotto lo sguardo divertito di Lilith. Questa stronza l’ha fatto di proposito, deve pagare una volta per tutte.

«Puttana, perché non torni a scaldare il letto di qualche demone di secondo livello?»
La mia risposta è detta con affilatezza, voglio spingerla a torcermi un capello: Lucifero la torturerebbe per anni se osasse farmi- farci- del male.

«Come ti permetti!» la sua voce è sgraziata e cacofonica «Sei solo una… cosa? Un profeta non proprio profeta, una stronza che ha condannato a morte la propria specie. Io almeno sto dalla parte di quelli della mia stessa razza»

Queste parole sono come un pugno in pieno petto, sento il cuore contorcersi, come un pesce che cerca di sfuggire dalla rete dentro cui è destinato a morire.

«Ma smettila, non fai altro che nasconderti dietro le spalle di tuo Padre!»

«Tu e quella rammollita di tua sorella avete scelto di schierarti con noi demoni per salvare qualche larva, qualche essere inferiore. Mi fate pena»

«L’abbiamo fatto per qualcosa che non capirai mai, sei solo un aborto che cammina! Per te la parola “amore”, “famiglia” non hanno alcun significato»

Lilith mi guarda con disprezzo, i suoi occhi bianchi risplendono nella semioscurità. Finalmente sono riuscita a toccare il tasto giusto, non lascerà correre questa volta.

«Come mi hai chiamato?»
La sua voce è sempre più alta e acuta, mi fulmina con lo sguardo e mi fa scaraventare contro il muro: sbatto con forza e mi si ferma il respiro.
Mi alzo, a fatica, ma lei mi è subito davanti e mi sfera una serie di pugni in pieno viso. Sangue denso e caldo inizia a colarmi dal naso, ho il labbro spaccato e un occhio messo male. Cerco di usare il mio potere, ma lei non mi lascia respiro: continua a colpirmi ed io non riesco a concentrarmi.

«Voglio avere la soddisfazione di farti male con le mie stesse mani!»

L’ennesimo pugno e inizio a sputare sangue e un dente. Sento i pensieri di mia sorella, sta per intervenire, ma qualcuno arriva prima.

«Lilith!»

Una voce tuona nel corridoio, in una casa nei meandri dell’inferno, ed entrambe alziamo lo sguardo, incontrando gli occhi chiari di Lucifero. Il demone dagli occhi bianchi fa qualche passo indietro, la paura che traspare da quegli occhi vitrei mi fa stare già meglio.

«L-lucifero»

«Dopo mi occuperò di te»

Lilith non fa in tempo a emettere una parola che ormai è sparita, chissà in quale angolo degli inferi. Il Diavolo si avvicina e fissa le mie ferite.

«Che cosa facevi in giro a quest’ora?»
La sua voce non ha forma, è imperscrutabile, come il suo volto. Mi concentro e faccio sparire il dolore, per guarire le ferite ho bisogno di mia sorella.

«Dovevo andare in bagno»
Rispondo con voce controllata. Lucy rivolge la sua attenzione alla porta, da cui esce presto Amber. Satana sparisce nel nulla, spero sia andato da quella puttana dagli occhi bianchi.

«Perché cavolo ti sei fatta picchiare da Lilith?»
Mi rimprovera Amby, mentre appoggia la sua mano sul mio volto: un calore per niente fastidioso mi circonda e in pochi secondi il mio viso è tornato perfetto.

«Dimentichi che ha ucciso Gabb e Cass?»

«Certo che non posso dimenticarlo, ero lì, con te…»
Una lacrima sfugge al suo controllo, rigandole una guancia. La stringo forte a me, sempre più stretta.




**angolo dell'autrice**
Ecco il vero capitolo! Che ne pensate?
lasciatemi una rencesione, alla prossima!

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