Legame improbabile, ma vero

di mistressjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo incontro ***
Capitolo 2: *** Caccia ***
Capitolo 3: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 4: *** Scoperte ***
Capitolo 5: *** Separazione ***
Capitolo 6: *** Ritorno a Forks ***



Capitolo 1
*** Il primo incontro ***


Prima di iniziare vorrei ricordare che i personaggi sono tutti di proprietà di Stephenie Meyer.

Legame improbabile

 

Capitolo 1:

 
Il primo incontro
 
Alice scese le scale diretta verso il soggiorno di casa Cullen. Aveva visto la decisione di Carlisle, voleva indire un’assemblea di famiglia. Ovviamente ne conosceva il motivo, e sapeva già cosa fare.

“Ah! Alice, hai visto tutto vero?” annuì alla domanda del capofamiglia “Bene, stavo per chiamare i tuoi fratelli”

Carlisle pronunciò con un tono di voce normale i nomi di tutti i componenti della famiglia e in meno di tre secondi tutti i vampiri entrarono nella stanza.

Jasper la raggiunse cingendole la vita con un braccio e dandole un delicato bacio sulla guancia.

“Vi ho chiamato per un semplice motivo” iniziò mentre tutti ascoltavano in silenzio “ sapete che ogni tanto vado in Italia per trascorrere un po’ di tempo insieme ai Volturi, Aro è un mio caro amico, e volevo chiedervi se questa volta qualcuno di voi desidera accompagnarmi”

Il vampiro terminò guardando fiducioso i presenti.

“Io vengo!” Alice aveva preso la sua decisione appena dopo aver visto la domanda di Carlisle, che le rispose con un sorriso.

“Anch’io” dichiarò Edward “Hai sempre parlato con grande stima e rispetto dei Volturi…”

“Molto bene”

“Verrò anche io” intervenne Jasper dal fianco di Alice.

“Ehm… Jasper, non so se sia il caso. La dieta dei Volturi è diversa dalla nostra, potresti cedere” Edward guardò serio il fratello.

“Edward! Jazz ce la può fare” esclamò Alice in difesa del marito.

“Esatto! E poi basta che io stia lontano mentre mangiano. Giusto Carlisle?”

Tutti aspettavano la decisione del capofamiglia, che ci pensò su per quasi un minuto.

“Si, va bene. Jasper può venire” Alice sorrise raggiante “Nessun’altro?”

Non ci fu nessuna risposta.

“Ok. Alice, Jasper, Edward, preparate le vostre cose, partiamo domani mattina”

Dopo l’ultima frase congedò la famiglia.

All’alba del giorno dopo i quattro vampiri avevano caricato la Mercedes di Carlisle con pochi bagagli ed erano arrivati all’aeroporto.
Atterrarono in Italia, dove era quasi notte, salirono sulla BMW che Carlisle aveva ordinato e si diressero verso Volterra.

***

 

Al Palazzo dei Priori Aro stava avvisando tutti dell’imminente arrivo dei Cullen.

“I Cullen?”

“Si Afton. Ogni tanto Carlisle viene a trovarci, e questa volta ha deciso di portare con se anche dei componenti della sua famiglia! Non è meraviglioso?”

Aro era entusiasta di conoscere i figli di Carlisle, il vecchio amico gliene aveva parlato tanto, e soprattutto quella che prevedeva il futuro.

“Voglio che siate tutti gentili. Marcus, fratello, sii meno plumbeo, e tu Caius meno scortese, non vorrei che…”

“Fra quanto arrivano?” Caius interruppe il fratello in modo tutt’altro che gentile.

“Ormai è questione di minuti!”

Si guardò in giro per la sala, stava cercando qualcuno.

“Oh accidenti! La mia cara Jane non è ancora tornata dalla caccia?” chiese notando che la sua preferita mancava.

“No” rispose Alec “Però sarà qui a momenti”

Aro annuì.

Pochi secondi dopo la porta della sala si aprì ed entrò Heidi seguita da Carlisle e Edward e subito dopo da Alice e Jasper, che si tenevano per mano.

“Carlisle! Mio vecchio amico! È magnifico averti qui!” Aro gli andò in contro battendo le mani.

“Anch’io sono felice di rivederti! E come puoi ben vedere, non sono solo questa volta” Carlisle indicò i tre vampiri dietro di lui “Loro sono Edward, Alice e Jasper”

“Benvenuti! Spero che vi piacerà il vostro soggiorno a Volterra!” sorrise ai nuovi arrivati “Abbiamo già preparato delle stanze per voi”

“Grazie mille Aro. Se non è di disturbo, stanotte vorremo andare a caccia, ricordi la nostra dieta speciale…” spiegò Carlisle.

“Certo, certo. Alcune guardie vi accompagneranno per mostrarvi i posti più ricchi di animali”

“Perfetto…”

La grande porta della sala si aprì di nuovo, interrompendo Carlisle.

“Jane, bentornata mia cara”

Sotto gli sguardi dei nuovi arrivati, Jane attraversò la stanza con passo sicuro, sorridendo ad Aro e fermandosi di fianco a suo fratello, che la prese per mano, come era loro solito.

Alice seguì con lo sguardo incantato la vampira che era appena entrata. Non sapeva perché, ma non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. La vista di Jane le aveva risvegliato qualcosa dentro, qualcosa che non sentiva da moltissimo tempo ormai, e che era stato nascosto in un angolo della sua mente.

Lo sguardo impassibile, le iridi rosse, i finissimi capelli biondi raccolti dietro la nuca. La stava ancora scrutando mentre Aro spiegava che lei non sarebbe stata in stanza con Jasper.

La notizia non le diede alcun fastidio, ma quando vide che Jane stava tenendo per mano un altro vampiro sentì un leggero dolore crescere dentro di lei, così decise di prestare attenzione a cosa stava dicendo Aro.

“Bene. Felix, Demetri, accompagnate Edward e Jasper alle loro stanze mentre io e Carlisle parliamo…” Jasper ed Edward uscirono, accompagnati da due guardie “…E tu Jane…” continuò quando la porta si richiuse “Mostra ad Alice la sua stanza”

Jane guardò Alice per la prima volta, e quando i loro occhi si incontrarono, Alice ebbe un sussulto, mentre Jane la guardò confusa, la sua espressione era indecifrabile.
Alice aveva qualcosa di strano, le aveva fatto un effetto unico, Jane non sapeva come spiegarlo.

Quando le due ragazze si erano guardate, anche Marcus era uscito dal suo stato perennemente apatico per sgranare gli occhi. Non poteva crederci, la situazione aveva dell’incredibile. Quando le vampire uscirono dalla stanza pensò che doveva essersi per forza sbagliato.

Alice seguiva Jane in silenzio, finchè questa non si fermò di fronte ad una porta in fondo a un corridoio.

“Questa è la tua stanza”

La sua voce era tranquilla ma severa e, stranamente, si adattava perfettamente al suo viso angelico da eterna ragazza. Non doveva avere più di sedici anni quando era stata trasformata.

“Grazie” le disse mentre l’altra apriva la porta.

“Aro mi ha incaricata di badare ai tuoi bisogni, quindi, se ti serve qualcosa, chiedi a me”

Alice prestava più attenzione al suo volto e alla sua voce, che a quello che diceva.

“Stasera, quando dovrai andare a caccia, chiamami. Ti accompagnerò io. La mia stanza è quella” indicò una porta in cima al corridoio.

“Grazie, io…”

“Immagino che dovrai sistemare le tue cose” fece un cenno del capo verso la valigia che Alice aveva scordato di avere in mano.

“A più tardi” salutò, sempre con voce severa.

Non lasciò ad Alice il tempo di rispondere che già se n’era andata.

La vampira avrebbe voluto che Jane rimanesse. Per secoli quella parte di lei, la sua natura, era stata prontamente nascosta, ma l’incontro con Jane l’aveva risvegliata.

Alice credeva che Jasper le avesse fatto dimenticare quel suo segreto, quello che solo Edward sapeva perché le aveva letto la mente.

Adesso non riusciva a non pensare a Jane, quando bussarono alla porta sperò con tutta se stessa che fosse la piccola vampira bionda.

Biondo si, ma era Jasper, che le diede un bacio sulle labbra.

Rimase delusa, ma doveva cercare di far sembrare che andasse tutto bene, altrimenti suo marito avrebbe sentito il suo disagio mentre la accarezzava e la posava sul letto.

 

*** 


Aro aveva appena mostrato a Carlisle la sua camera ed ora era tornato nella sala principale.

Notò subito qualcosa di strano: “Marcus, fratello, c’è qualcosa che ti turba? Ti vedo piuttosto agitato…”

Si avvicinò al vampiro, che al contrario del solito non sedeva immobile ma continuava a muoversi. Marcus rifletté su cosa rispondere.

“Aro… prima ho visto…”

Si fermò esitando e guardò la stanza. C’erano solo loro due e Caius.

“Parla fratello! Siamo lontani da orecchie indiscrete” esortò Aro, la sua curiosità era stata catturata.

Marcus sospirò e riprese: “Riguarda la figlia di Carlisle, mi pare si chiami Alice. Lei prima teneva per mano il ragazzo biondo…”

“Si è suo marito” interruppe Aro.

“Lasciami finire” Aro annuì.

“Bene, però tra loro due non c’era nessun legame”

Aro sorrise: “E cosa c’è di strano? Guarda me e Sulpicia per esempio, nessun legame ci uni…”

“Fratello ha detto di lasciarlo finire! Ovvio che non è tutto qui!” sbottò Caius.

Marcus riprese: “ La ragazza aveva però un legame d’amore con uno di noi, della guardia”

“Davvero? Ma è magnifico! E chi è? Demetri? Felix? Oppure… si, si Alec!!”

Marcus negò con il capo: “Aro, io non ne sono sicuro. È altamente improbabile quello che mi è parso di vedere… non ho mai visto un legame del genere…”

“Marcus dì chi era! Oppure ti leggo nel pensiero e facciamo prima”

Aro iniziava a preoccuparsi, Marcus non faceva mai giri di parole.

Il fratello sospirò: “Lei è collegata a…” chiuse gli occhi mentre diceva il nome “A Jane”

Aro sussultò. Tutto si sarebbe aspettato meno che di sentire il nome di Jane.

“Ma fratello… Jane? La mia cara Jane?”

Marcus annuì.

“Fammi vedere”

Si avvicinò a Marcus in un attimo e gli toccò la spalla. Strabuzzò gli occhi mentre leggeva i suoi pensieri.

“Allora?” chiese Caius, non che la questione lo toccasse più di tanto, ma ne era rimasto sorpreso.

“Si” rispose Aro “Sembra un legame improbabile, ma è vero”

 
Spazio autore:
Ok, ecco qui il primo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Fatemelo sapere con delle recensioni, ogni commento serve per migliorare! Al prossimo capitolo!!

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Capitolo 2
*** Caccia ***


Eccomi qui con il secondo capitolo!! In primis mi scuso per il ritardo! Per i prossimi capitoli cercherò di essere più veloce!

 
Capitolo 2:


Caccia

“Non devi andare a caccia?” chiese Alice.

Era circa mezzanotte e lei e Jasper erano sdraiati sul letto nella stanza di lei.

“Si… io ed Edward andiamo fra poco” Jasper si alzò “Vieni?”

Alice doveva ancora sistemare le sue cose, ma il vero motivo per cui non voleva andare con suo marito era perché voleva andarci con Jane.

“No. Devo ancora sistemarmi, ci andrò più tardi”

Il ragazzo annuì e le diede un leggero bacio sulle labbra: “Ci vediamo dopo”

Uscì dalla stanza lasciando Alice a guardarsi in giro. La camera non era grandissima, ma era ricca di mobili. Al centro c’era il letto matrimoniale, sulla destra un grande televisore con di fronte un divano di pelle nera. La finestra dava su un immenso giardino illuminato dalla luce bianca della luna.

Alice finì di sistemare i suoi effetti personali dentro un’enorme cassettiera, poi decise che era ora di chiamare Jane.

Appena uscita dalla sua camera incontrò un altro vampiro, alto e grosso.

“Ciao” lo salutò.

“Ciao. Sei la figlia di Carlisle, giusto?”

“Si, Alice”

“Io sono Santiago. Hai bisogno di aiuto?” la sua voce era dura, ma il suo volto si apriva in un sorriso.

“No… Stavo solo cercando Jane”

“Ah si. L’ho vista adesso nella sala principale”

“Ok, andrò là. Grazie mille”

Si diresse verso la sala dei troni, svoltò l’angolo e si scontrò in pieno con la vampira che cercava.

“Uhm, scusami. Ero sovrappensiero”

La bionda la guardò: di certo se non sentisse qualcosa di strano, se non le venissero i brividi ogni volta che si trovava in sua presenza, e se non avesse il compito di badare a lei, Alice si sarebbe trovata sul pavimento, pregandola di far smettere il dolore.

“Jane…”

La bruna si morse nervosamente il labbro inferiore. Si era accorta solo in quel momento di essere andata addosso proprio a Jane.

“Devi andare a caccia? I tuoi occhi sono scuri”

“Si, ti stavo giusto cercando…”

“Bene, andiamo allora”

Entrarono nella sala principale, dove Jane avvertì Aro che stavano partendo:

“Torneremo entro domani. Non preoccuparti Aro, se incontriamo dei vampiri, nessuno di loro ci farà del male”

Il capo dei Volturi si aprì in un sorriso.

“Lo so Jane. Sono perfettamente tranquillo” poi si rivolse ad Alice “Non vi toccherà nessuno, ammesso che qualche vampiro osi attaccarvi. Mi fido ciecamente di Jane, nessuno può resisterle”


Aro guardò le due vampire sorridendo beatamente: “Divertitevi!”

Uscirono dalla sala e Jane indossò il mantello che fino a quel momento aveva tenuto sottobraccio, lasciando in vista la collana con il simbolo dei Volturi.

Erano appena uscite nella piazza di Volterra, illuminata solo dalla luna, quando sentirono il portone del palazzo aprirsi dietro di loro:

“Jane!”

Sulla soglia c’era il ragazzo dai capelli corvini che teneva la mano a Jane quando erano arrivati.

La bionda gli corse incontro e lo abbracciò.

“Oh Alec! Scusa se non ti ho detto che partivo, stiamo andando a caccia”

Alice abbassò lo sguardo. Le faceva male vedere Jane con quello che probabilmente era il suo ragazzo. Non conosceva niente di Jane, ma sapeva di amarla. Tuttavia lei doveva essere un pezzo grosso dei Volturi, da quanto diceva Aro, aveva un potere invincibile, che Alice neppure immaginava.

Non si preoccupava neanche di suo marito, aveva capito che quando c’era Jane, Jasper passava in secondo piano.

Alice, comunque, sapeva che era un amore impossibile, Jane aveva già un compagno, e appena sarebbe tornata a Forks avrebbe provato a dimenticarla.

Jane salutò Alec e tornò da Alice. La bionda notò che l’altra vampira aveva inspiegabilmente  cambiato espressione, era diventata cupa e teneva gli occhi puntati verso il suolo.

A Jane dispiacque vederla così, anche se non conosceva il motivo di quell’improvvisa tristezza.

“Andremo a Nord. Le Alpi sono piene di selvaggina”

Alice annuì in silenzio e le due vampire iniziarono a correre verso Nord.

 ***                                                                              
“Oh bene, Alec” esclamò Aro appena il vampiro entrò nella stanza.

“Mi hai chiamato Aro?” con loro c’era anche Demetri.

“Si, ho una missione per voi due” indicò i ragazzi “Un clan di cinque neonati sta devastando alcune città del nord Italia. Sembra che vogliano proprio attirare la nostra ira” sospirò “Partirete subito, per voi non sarà un problema sconfiggerli” spiegò il capo dei Volturi.

“E il vampiro che li ha creati…?”

“Non uccidetelo. Portatelo qui. Li ha creati apposta per fare disordini, prima di morire deve essere punito”

Alec e Demetri annuirono solerti e uscirono dal palazzo.

“Sai Alec, da quando sono arrivati i Cullen, tua sorella sembra…” iniziò Demetri mentre camminavano.

“Strana?” Alec guardò l’amico.

“Esatto!”

“L’ho notato anch’io. È sempre sovrappensiero…” spiegò.

“Si, non è da Jane” concluse Demetri.

Nessuno dei due riprese il discorso e continuarono a correre.

Arrivarono nei boschi delle Alpi e Demetri, il miglior segugio al mondo, iniziò ad annusare l’aria in cerca di vampiri. Dopo pochi minuti spalancò gli occhi:

“Li ho trovati!” esclamò.

“Dove?”

“A qualche kilometro da qui. La scia è debole, ma sono loro”

Corsero per il bosco e ad un tratto li videro. Come aveva detto Aro erano in cinque, ma Demetri notò subito altri due vampiri che se ne stavano in disparte.

“Quelli devono essere i creatori” li indicò a Alec.

L’altro annuì e fece un passo avanti, entrando nella visuale dei neonati. Demetri lo seguì e tutti volsero lo sguardo verso i nuovi arrivati.

“Bene, bene…” iniziò Alec “Guarda un po’ chi abbiamo trovato… Nessuno vi ha insegnato come comportarvi?” chiese sarcastico.

I due creatori si avvicinarono, il più grosso ringhiò.

“Che cosa volete?!” sbottò “Chi siete?!!”

“Calma Mark!” esclamò il più basso che sembrava avere più esperienza.

“Loro sono i Volturi” sorrise ironico “immagino che siano venuti per farci fuori, ma non è il caso di preoccuparsi… oh! Davvero superbi… siamo in netta superiorità numerica”

Il vampiro aveva un vago accento tedesco. L’altro, quello di nome Mark, scoppiò a ridere:

“Ahaha! Siete molto sopravvalutati!" esclamò.

“Io non credo”

Demetri annuì ad Alec, e dalle mani di quest’ultimo iniziò a scaturire una fitta nebbia nera, che avvolse i cinque neonati, togliendogli tutti i sensi.

I due creatori si guardarono spaventati e scomparvero nel bosco. Demetri fece per inseguirli, ma Alec lo fermò:

“No! Li prenderemo dopo. Ora uccidiamo questi”

In pochi minuti bruciarono tutti i vampiri e subito dopo si misero alla ricerca dei due tedeschi scappati in precedenza.

***
Alice e Jane si erano appostate ai bordi di una radura, aspettando, alla luce della luna, che qualche animale vi entrasse.

Jane aveva chiesto a Alice della sua strana dieta e da lì si erano perse in vari discorsi. La bionda aveva notato che era estremamente facile conversare con Alice, era bello parlare con qualcuno che non temeva lei e il suo dono, probabilmente perché Alice non sapeva che potere aveva.

“Poi c’è Jasper, lui è…” Alice indugiò un attimo “Mio marito”

Non se la sentiva più di usare la parola “compagno”, quindi preferì spostare l’attenzione su Jane, che non aveva ancora detto niente su di lei.

“Ho visto che hai un compagno…”

Iniziò un discorso su Alec anche se sentiva un grande vuoto dentro di lei.

“Io?”

Jane restò sorpresa dalla domanda. Non aveva un compagno, lei era più piccola di una donna adulta e, malgrado le sue forme sviluppate, con il passare dei secoli si era auto convinta  che nessun uomo l’avrebbe mai guardata.

“Si…” riprese Alice “ Quel ragazzo che hai salutato prima di partire, Alec”

Il vuoto era sempre più grande.

La bionda si rabbuiò per un istante, poi sorrise. Un sorriso angelico e bellissimo.

“Ah! No no… Alec non è il mio compagno. Lui è mio fratello gemello”

“T-tuo fratello gemello?” Alice non se lo sarebbe mai aspettata.

“Si, Aro ci ha trasformati insieme quando avevamo sedici anni”

Jane evitò di darle altri particolari della sua storia. Per Alice sentiva un’attrazione particolare, tuttavia non le andava di raccontarle cose che neanche i membri dei Volturi più vicini a lei sapevano per intero.

La bruna rimase in silenzio, evitando di fare domande. Il suo volto era illeggibile, ma dentro provava una grande gioia, supportata da un senso di sollievo.

All’improvviso Alice s’irrigidì, gli occhi erano fissi in quelli rossi di Jane, ma sembravano non vederla.

Ebbe una visione. Lei e Jane erano nella sua stanza a Volterra, abbracciate. Poi Jane posò le labbra su quelle di Alice…

“Alice che succede?”

La bionda la riportò alla realtà accarezzandole piano un braccio. Alice fu scossa da un fremito.

“Niente, va tutto benissimo”

In un lampo si avvicinò a Jane, prendendole la mano e unendo le sue labbra a quelle carnose di Jane.

Jane fu presa alla sprovvista, ma si riscosse presto, ricambiando il bacio.

Baciare Alice era un gesto che le riusciva naturale, ma tuttavia schiacciante, e le ricordò ciò che aveva desiderato ardentemente nei suoi primi anni da vampiro: amare.

Nonostante l’intensità di quel momento sentì un rumore alle proprie spalle e, a malincuore, si separò da Alice.

“Jane io…”

La bionda zittì Alice con un altro veloce bacio.

“Shh! Guarda…”

Nella radura era entrato un capriolo. La gola della bruna iniziò ad ardere.

“Vai” la esortò Jane.

Alice scattò e nel giro di un secondo l’animale era a terra, con la vampira che si nutriva dal suo collo. Gli occhi le tornarono d’orati e Jane la trovò bellissima.

Un altro movimento, stavolta più leggero, catturò l’attenzione della bionda, e anche Alice alzò la testa dal suo pasto per controllare.

“Bene, bene… guarda chi abbiamo qui…”


 
Spazio autore:
Ok, questo è il secondo capitolo! Finalmente c’è stato il primo bacio delle due protagoniste… ma… lo diranno agli altri?? Va beh, non vi anticipo nulla! Lasciate delle recensioni, anche negative, ogni commento è importante!
 Mi scuso ancora per il ritardo e cercherò di essere più costante con gli aggiornamenti!
Eccomi qui con il secondo capitolo!! In primis mi scuso per il ritardo! Per i prossimi capitoli cercherò di essere più veloce!
 

 

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Capitolo 3
*** Dichiarazioni ***


Capitolo 3:

 
Dichiarazioni

 
Due vampiri uscirono dal bosco. Uno era alto e corpulento, i capelli castani tagliati corti, l’altro, quello che aveva parlato, era più basso e minuto rispetto al suo compagno, ma i suoi occhi erano scaltri ed emanavano una luce sinistra.

Alice si alzò dal cadavere dell’animale, i nuovi arrivati erano più vicini a lei che a Jane.

La bruna era impaurita, il vampiro alto era più grosso perfino di Emmett, ed Emmett era il vampiro più forte che conosceva.

I due entrarono nella radura, avvicinandosi.

“Chi siete?”

Jane parlò con voce rigida e intransigente, da persona abituata ad avere il controllo di qualunque situazione.

“Ehi, calma. Siamo solo due nomadi attirati qui dal vostro odore…”

Il più basso voleva essere seducente, si avvicinò ad Alice  e le accarezzò una guancia. La vampira era pietrificata dalla paura.

“Non la toccare!” urlò Jane avvicinandosi velocemente alla bruna e spingendo il vampiro.

Questo guardò Jane con aria di sfida: “Che c’è piccola? Ci vuoi sfidare? Perché, sinceramente, non credo che possiate sconfiggerci…”

Corse intorno a Jane e la abbracciò dal dietro.

“Lasciami andare, porco!”

A quel punto Alice si svegliò e diede un calcio al vampiro, che atterrò con un tonfo lontano dalla bionda.

“Iwan, tutto bene?” chiese quello grosso con voce roca.

In risposta Iwan ringhiò: “Ora basta! Voi due avete bisogno di una bella lezione, così ci penserete due volte prima di disobbedirmi! Mark!”

Quello grosso di avvicinò alle vampire con un sorriso di scherno sul volto.

Alice indietreggiò, consapevole che Mark era più forte di loro, Jane invece, restò ferma al suo posto, con il sorriso angelico stampato in faccia.

“Jane!”

Alice la chiamò, aveva paura che le facessero del male. Iwan osservava la scena divertito.

Mark stava per attaccare, quando Jane sussurrò: “Dolore”

Il vampiro si piegò sulle ginocchia, urlando in agonia. Cadde a terra contorcendosi e pregando Jane di smettere.

Solo in quel momento Alice si ricordò di ciò che Aro aveva detto riguardo a Jane e al suo dono formidabile e si rese conto del perché nessuno poteva resisterle: Jane poteva far provare dolore con lo sguardo.

Iwan guardava scandalizzato l’amico a terra.

All’improvviso si sentì una risata cristallina.

Alice guardò verso Iwan e vide che un vampiro lo stava tenendo fermo e Alec si stava avvicinando alla sorella.

“Ahhh Jane” sospirò.

La bionda fermò il dolore e Mark restò a terra singhiozzando.

“Alec?”

“Si, Aro ci ha mandato in missione, e pare che tu abbia trovato i vampiri che cercavamo… Beh, si sentivano le sue urla da kilometri”

Il ragazzo si avvicinò a Mark, gli mise un piede sullo stomaco, le mani intorno al collo e imperterrito gli staccò la testa.

Jane si avvicinò ad Alice mentre suo fratello bruciava il vampiro.

“Stai bene?”

La bruna annuì anche se era un po’ scossa.

“Demetri, porta qui anche l’altro…”

“No”

Alec interruppe Jane, che lo guardò interrogativa.

“Aro ha detto di portarlo a Volterra, Caius vuole che sia punito”

Ammiccò alla bionda, che rispose con un sorriso.

Iwan si agitò cercando di liberarsi dalla stretta di Demetri: “Stai fermo!”

Il vampiro continuava a muoversi disperatamente.

“Alec, fa qualcosa!”

Alec si avvicinò a Demetri e alzò una mano, della nebbia nera iniziò a uscire dal palmo e ad avvolgere Iwan. Alice guardava confusa la scena.

“È il potere di mio fratello” le spiegò Jane parlandole all’orecchio, senza farsi notare “La sua nebbia può toglierti tutti i sensi”

“Ora capisco cosa intendevano con poteri formidabili

Jane sorrise, poi si rivolse agli altri due: “Forza andiamo. Aro ci starà aspettando”

Iniziarono a correre verso Volterra, Alec e Demetri erano davanti e controllavano Iwan,, mentre Alice e Jane erano qualche metro dietro di loro.

Alice avrebbe voluto parlare con Jane, dirle quanto la amava e tutto quello che sentiva, ma sapeva che in quel momento non poteva. Appena sarebbero arrivati al palazzo dei Priori le avrebbe detto tutto, e non le importava ciò che gli altri avrebbero pensato.

D’altro canto Jane era preoccupata per il loro arrivo a Volterra. Non era pronta a dire a tutti, o anche solo ad Aro, ciò che provava per Alice. Di sicuro appena sarebbero entrate nella sala principale, Aro le avrebbe chiesto la mano per leggerle i pensieri, e se si fosse rifiutata avrebbe pensato male.

Arrivati a Volterra Alec e Demetri portarono subito Iwan nella sala dei troni, mentre Alice fermò Jane in un corridoio deserto.

“Jane ascolta, io… credo di doverti delle spiegazioni” la bionda si limitò ad annuire “Vedi, è dal momento in cui ti ho vista che questa cosa…si è, come dire, risvegliata dentro di me e beh… io ti amo”

Alice non sapeva più come andare avanti, quindi aveva sputato la verità in faccia a Jane. Adesso aspettava con timore la risposta.

“Alice…” sussurrò “Anch’io. È da più di trecento anni che aspetto!”

Alice sorrise e abbracciò Jane per poi baciarla sulle labbra, sentendosi percorrere da dei brividi. Prese le mani della bionda e le strinse forte, non voleva più lasciarla andare.

Si separarono solo quando sentirono dei passi in fondo al corridoio.

Alice abbassò la testa e cercò di calmare le proprie emozioni, ma non poté controllare i propri pensieri:

“Ciao Edward… Jasper”

Jasper si avvicinò ad Alice, la abbracciò e le posò un leggero bacio sulle labbra.

Un ringhio quasi inudibile sorse dal petto di Jane, e dovette controllarsi per non torturare Jasper, in fondo era suo marito e non sapeva niente di quella che era successo.

Edward sgranò gli occhi color topazio appena lesse i pensieri della sorella: Alice e Jane…

La bruna incrociò gli occhi di Edward e si scambiarono uno sguardo d’intesa.

Non dire niente a nessuno, per favore Edward

Gli sussurrò nel pensiero la sorella. Annuì leggermente, in modo che solo Alice potesse intendere.

Edward era felice che finalmente la sorella avesse trovato la sua vera natura, ma era anche triste e preoccupato: come l’avrebbe presa Jasper? Per lui Alice era la cosa più importante che aveva…

Edward si riscosse e poi si rivolse alla bionda: “Jane, Aro ti sta cercando”


 
Spazio autore:

Ecco qui il terzo capitolo!! Finalmente le due vampire si sono dichiarate!! :)

Spero vi sia piaciuto e se volete lasciate una recensione! Mi interessa sapere cosa pensate di questa storia!!

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Capitolo 4
*** Scoperte ***


Capitolo 4:


Scoperte


Jane aprì le porte della sala principale. Al suo interno i tre capi stavano discutendo: di fronte a loro Felix teneva Iwan immobile in ginocchio sul pavimento.

“Ah Jane!”

Aro le venne incontro. La vampira sapeva che il suo maestro era sempre più vicino a scoprire la verità.

“Mi hai chiamato, maestro?”

Jane faceva attenzione a evitare ogni contatto con Aro. Sapeva che probabilmente non le avrebbe letto i pensieri senza il suo permesso, ma non voleva correre rischi.

“Tuo fratello ci ha già raccontato come tu e Alice avete preso il vampiro che cercavano… Lui” indicò Iwan “Ha creato un clan di neonati senza altro scopo se non quello di creare disordini. Sappiamo tutti qui, che la pena per questo crimine è la morte. Tuttavia, prima deve pagare per ciò che ha fatto, e adesso è il tuo turno. Mia cara, sai cosa devi fare”

Finì di parlare e si spostò di lato, lasciando Jane di fronte a Iwan.

La bionda sorrise sadicamente, non sapeva spiegare il gusto malsano che provava mentre torturava gli altri, amava sentirli implorare la morte ed avere il potere di sconfiggere qualunque vampiro.

Iwan tremava, sapeva già cosa stava per accadergli e ne era terrorizzato. Quella vampira, che sembrava poco più che una ragazzina, aveva sconfitto Mark senza neanche toccarlo.

Nel giro di un secondo cadde a terra urlando, gli sembrava di rivivere la sua trasformazione in un vampiro, ma era molto peggio. Il fuoco non solo bruciava l’interno del suo corpo, ma anche la pelle. Voleva morire. Morire e nient’altro. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, rinunciato a tutto pur che quella ragazzina smettesse.

Dopo quella che gli parve un’eternità il dolore cessò.

“Va bene cosi Jane. Il suo destino è già abbastanza triste”

Mentre Aro parlava, Caius sbuffò. Avrebbe preferito che la tortura durasse di più .

Con un semplice gesto della mano il capo dei Volturi fece avvicinare due vampiri a Iwan: “Finitelo”


***


Alice tornò nella sua stanza e ripensò a lei e Jane. Finalmente si sentiva completa, finalmente poteva essere se stessa…

Toc-toc-toc.

“Entra” sperò che fosse Jane.

“Ciao Alice”

Suo fratello si fermò sulla soglia della porta, sembrava pietrificato.

“Edward, che c’è?”

Il vampiro si riscosse e si chiuse la porta alle spalle.

“Alice, tu… Puoi, per favore, smetterla di pensare a Jane e prestare attenzione a me?” chiese prima di iniziare a parlare, notando dai pensieri della ragazza che la sua attenzione tendeva ad una sola persona.

Accidenti a lui e alla sua capacità di leggere nel pensiero.

Alice annuì e gli fece posto accanto a lei sul divano.

“Alice, da quando siamo arrivati ho notato che i tuoi pensieri erano strani, diversi. Ora ne ho avuto la conferma ma… Jane! Insomma, lei è il capo della Guardia dei Volturi… beh, diciamo che non me lo aspettavo” Edward sospirò e riprese il suo discorso “Tuttavia ho avuto modo di leggere i suoi pensieri, e posso dirti con estrema certezza che i suoi sentimenti per te sono sinceri” le spiegò senza smettere di fissarla con una certa inquietudine.

“Grazie Edward. Sapevo che tu mi avresti capito” lo abbracciò.

“Alice, sei una persona meravigliosa, io voglio solo che tu sia felice… Ma Jasper…”

La vampira sgranò gli occhi. Si era dimenticata completamente di lui.

“Jasper! Tu non gliel’hai detto, vero?” sibilò terrorizzata dall’idea della reazione del marito.

“No” Alice si rilassò all’istante “Ma lui ti ama, non ha mai smesso di farlo. Che cosa gli dirai?”

La ragazza abbassò lo sguardo con aria colpevole.

“Io non lo so” sussurrò infine.

“Sai che prima o poi dovrai parlargli”

“Si lo so!” sbottò Alice quasi urlando “Non c’è bisogno che tu mi faccia la predica!”

Non le serviva qualcuno che le ricordasse le conseguenze della sua scelta, le serviva qualcuno che le desse consigli. Edward c’era sempre stato per lei, perché adesso avrebbe dovuto cambiare?

“Non ti sto rimproverando!” anche lui alzò la voce “Ti sto solo facendo notare che dovresti dirglielo subito, dannazione Alice, era tuo marito!”

Alice sbuffò e si alzò in piedi.

“Certo Edward, vado subito!” esclamò con fare sarcastico “E senti cosa gli dirò: Scusami Jasper ma sono lesbica, lo sono sempre stata e mi sono innamorata di Jane e ho da poco scoperto che lei ricambia i miei sentimenti, davvero scusami tan…”

Alice si fermò all’improvviso e guardò scandalizzata la porta. Sembrava una statua con un’espressione stravolta sul volto mozzafiato.

Anche Edward si girò, e con sua grande sorpresa vide Jasper sulla porta, con la bocca aperta e un’espressione tra la rabbia e il dolore.

Edward si alzò e istintivamente si mise davanti alla sorella, anche se sapeva che il biondo non le avrebbe mai fatto del male.

Dopo parecchi secondi di silenzio, dove la tensione era palpabile, Alice parlò:

“Jasper… tu ha-hai sentito tutto, v-vero?”

“Si” sibilò il biondo “Non me lo sarei mai aspettato. Pensavo che tu mi amassi! Noi dovevamo essere compagni!”

Jasper faceva fatica a controllare il tono della voce.

“Jazz! Non è come semb…”

“Ah no, Alice?!” urlò “E come è allora?! Sei stata abbastanza chiara con Edward! Non prendermi per uno stupido! Come hai potuto? Non ricordi? Noi due… aarrggh maledizione! Doveva essere per sempre!!”

“Jasper calmati!” si intromise Edward vedendo che Alice stava indietreggiando intimorita.

“Questi non sono affari tuoi, non più! Sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma tu mi hai detto che non c’era niente di cui preoccuparsi, grazie tante Edward!”

Ormai Jasper urlava a squarciagola. Presto qualcuno sarebbe venuto a controllare cosa stava succedendo, magari Jane, e allora si che si sarebbe scatenato il finimondo…

“Non prendertela con lui. Se devi arrabbiarti con qualcuno quella persona sono io, e nessun altro!” urlò Alice di rimando.

Jasper lanciò uno sguardo d’odio prima a Edward e poi alla sua ex-moglie:

“Io non credo” sibilò per poi uscire sbattendosi la porta alle spalle.

Non ci vedeva più dalla rabbia, come era possibile?! Perché la sua Alice?!

Jasper correva per i corridoi di quel maledetto palazzo. Doveva trovarla, doveva trovare la persona che gli aveva portato via l’amore della sua esistenza, quella che era diventata la sua stessa esistenza.

Ad un tratto la vide. Jane. Jane da sola in un corridoio buio, isolato e deserto, il posto perfetto. Doveva fargliela pagare.

Si mosse di soppiatto, si stava avvicinando. La vampira gli dava le spalle.

Poteva quasi sentire l’odore di Alice sulla sua pelle… era vicinissimo, si accorse di lui solo all’ultimo istante.

Jane si girò e capì subito le sue intenzioni.

Mancavano solo un paio di metri, dannazione!

Il biondo si fermò un istante, era un ottimo combattente e si preparò ad attaccare. Solo che non conosceva Jane:

“Dolore”



Spazio autore:
Ok ecco il quarto capitolo! Spero vivamente che vi sia piaciuto. Questa storia è quasi giunta al termine e vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate! A presto!!

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Capitolo 5
*** Separazione ***


 Prima di iniziare questo capitolo ci tengo a farvi le mie scuse per non aver aggiornato per… quattro mesi? Mi dispiace tantissimo, comunque qui è il nuovo capitolo! Spero vi piaccia, questa storia è quasi giunta a destinazione! Buona lettura!! J
 

Capitolo 5: Separazione

Jane si girò e capì subito le intenzioni di Jasper.

Mancavano solo un paio di metri, dannazione!

Il biondo si fermò un istante, era un ottimo combattente e si preparò ad attaccare. Solo che non conosceva Jane:

“Dolore”

In un batter d’occhio il fuoco invase il suo corpo. Il suo cuore, congelato da decenni, ora era in fiamme.

Cadde a terra senza nemmeno accorgersene e si ritrovò ad urlare in preda al dolore. In tutti gli anni in cui era stato in compagnia di Maria e dei neonati non aveva mai visto un potere simile. Sicuramente, se Jane non lo stesse usando contro di lui, ne sarebbe rimasto affascinato.

Il fuoco non lo abbandonò durante le sue riflessioni.

Non bastava che avesse perso Alice, l’amore della sua esistenza, e che l’angoscia e il senso di solitudine gli stessero divorando l’anima, sempre se i vampiri ne avevano una, ora Jane e le sue fiamme gli stavano divorando il corpo.

Ma forse era meglio così… come poteva vivere in un mondo dove il suo piccolo folletto non esisteva? Come avrebbe potuto tirare avanti senza i suoi teneri baci? E se anche quelli erano falsi? Se tutti i loro momenti insieme erano falsi? Di certo non era una possibilità da escludere…

Come poteva non essersene accorto? Come poteva lui, lui che era un empatico e sentiva le emozioni, non essersi accorto che Alice non lo amava e che non era il suo compagno?
Era cieco, ecco cos’era. Incapace di vedere la realtà offuscato dall’amore profondo ed incondizionato che tuttora prova per Alice.
Incapace di staccarsi da lei, avrebbe preferito la morte. Prima però voleva la sua personale vendetta su Jane.

                              **

“Lasciami andare Edward!”

Alice voleva seguire Jasper, parlargli, spiegargli come stavano le cose e i motivi della sua scelta.

Edward però non era d’accordo: “No! Devi aspettare che si calmi. Non ha la mente lucida in questo momento e non voglio che ti faccia del male” esclamò stringendo la presa intorno al braccio della sorella.

“Edward io so dove sta andando, l’ho visto! Lui sta andando da Jane. Jasper è convinto che sia stata lei ad allontanarmi da lui, vuole fargliela pagare… non sa che si farà solo del male, certo è un buon combattente, ma sappiamo entrambi che non ha possibilità contro il potere di Jane”

Appena Alice finì di spiegare, Edward le lasciò il braccio.

Stava per parlare di nuovo, quando sentirono le urla di Jasper. Dopo essersi guardati negli occhi, i due corsero fuori dalla stanza e raggiunsero, il più velocemente possibile, l’origine delle urla.

La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu sconcertante:

Jasper urlava e si contorceva sul pavimento, mentre Jane dava loro le spalle e guardava il ragazzo a terra con aria di sfida.
Dopo aver superato lo shock iniziale, Alice corse verso Jane e le prese una mano.

“Jane! Jane ti prego, fermati. È sufficiente”

Dopo qualche secondo il dolore cessò e Jasper prese dei profondi respiri per calmare gli ultimi tremori del suo corpo.
“Jasper…” Continuò Alice cercando di ottenere l’attenzione del vampiro a terra.

Quest’ultimo alzò gli occhi e li incatenò con quelli di Alice, che teneva ancora la mano di Jane.

Gli occhi neri di Jasper sfrecciarono sulle loro mani unite. Alice, vedendo il movimento, si separò da Jane e prese un passo avanti verso il suo ormai ex-marito.

“Jasper ti prego ascoltami…”

Sussurrò Alice notando che il biondo aveva incominciato a ringhiare a Jane, che a sua volta minacciava di colpirlo nuovamente con il suo potere.

“NO! Non sono uno stupido Alice! Non c’è niente da spiegare. Ti sei forse dimenticata che IO posso sentire le emozioni?! Io SO tutto ciò che ognuno di noi sta provando in questo momento, quindi non venirmi a dire che ti dispiace, perché in fondo non è vero! Non torneresti mai indietro!”

Mentre Jasper urlava gli altri tre vampiri stavano in silenzio, ognuno all’interno di un diverso vortice di emozioni.

Edward si sentiva fuori posto, come se non avesse il diritto di sapere quello che stava succedendo. In parte non voleva neanche saperlo, l’unico motivo per cui stava li era per proteggere la sorella se Jasper avesse dovuto perdere il poco di calma che gli era rimasto.

Jane stava lottando contro il suo stesso istinto che gli diceva di ridurre Jasper in mille pezzi e farla finita. Come poteva parlare in quel modo ad Alice?! Lei voleva solo scusarsi e spiegargli i fatti e lui si era messo ad urlarle contro… Poi magari pretendeva anche che Alice, la sua Alice, tornasse da lui. Ma stiamo scherzando?

Alice, invece, era semplicemente incredula. Non riusciva a credere che Jasper, quello che un tempo era stato un dolce compagno, ora le stesse parlando in quel modo. Mai una volta Jasper aveva perso la calma e, ora che stava accadendo, Alice non poteva crederci. Forse però questo era solo uno sfogo di Jasper, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Era da parecchio tempo, infatti, che Alice rifiutava sempre più spesso certe sue richieste.

La vampira indietreggiò di un passo e tornò al fianco di Jane.

“Jasper!”

Lo ammonì Edward, capendo che i pensieri del fratello non erano benevoli.

“Cosa c’entri tu? Tu sei uguale a lei, Edward!” indicò Alice con un cenno della testa “Sei un bugiardo, anche tu hai riso alle mie spalle!”

“Jasper smettila!” intervenne Alice urlando “Edward non sapeva niente, l’ha scoperto poco prima di te! È mia la colpa, solo mia”

La vampira si spostò fino a fronteggiare Jasper.

“Io non sono più innamorata di te, ma questo è già da un po’ che lo so… Ancora prima di lasciare Forks. Non sapevo cosa voleva dire avere un compagno, ma ora lo so. Verso Jane provo dei sentimenti che non ho mai sentito verso di te, tu più di tutti dovresti saperlo” prese la mano di Jasper fra le sue “Jasper perdonami, avrei preferito che tu venissi a saperlo in un altro modo, veramente. Purtroppo questo non cambia ciò che sento, spero che un giorno tu possa perdonarmi. Sono sicura che prima o poi incontrerai qualcuno che ti meriti, ma quella persona non sono io”

Con questo si allontanò da Jasper e ritornò da Jane.

“Cosa sta succedendo qui?”


 
Angolo autore:

Ecco qui il tanto, tantissimo atteso capitolo 5! Mi scuso ancora per il ritardo di quasi quattro mesi… Comunque eccomi qui! Spero che vi sia piaciuto e aspetto di sentire i vostri commenti!

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Capitolo 6
*** Ritorno a Forks ***


Di nuovo ciao a tutti, questa storia è giunta al termine. Qui c’è l’ultimo capitolo!
 
Capitolo 6: Ritorno a Forks

“Cosa sta succedendo qui?”

I quattro vampiri si girarono verso il punto da dove proveniva la voce. Carlisle e Aro erano in piedi all’inizio del corridoio e li guardavano stupiti.

“Carlisle…” iniziò Edward.

“Penso di aver capito cosa sia successo, Carlisle” Aro si avvicinò ai vampiri più giovani “Vero Alice?”

“Aro cosa stai dicendo? Non credo di capire…”

“Potrei spiegartelo io, ma forse è meglio che tu senta la storia da qualcuno più al centro della vicenda… Jane?”

La vampira bionda tossì scomodamente, il suo maestro le stava chiedendo di raccontare i fatti suoi a qualcuno che era poco più di un estraneo?

Fortunatamente Alice venne in suo aiuto:

“Penso di essere io a doverti delle  spiegazioni. È una lungo, ma per farla breve io e Jasper non siamo più una coppia” Carlisle non diede segni di sorpresa “Pensavo che fosse lui il mio compagno, ma poi siamo venuti qui e… ho incontrato Jane”

Questa volta Carlisle si stupì ma fu Aro a rompere il silenzio.

“Proprio come pensavo. Marcus ha visto il legame che vi univa appena siete entrate nella sala dei troni. Ha detto che poche volte ne ha incontrato uno così forte”

“Jasper!” esclamò Edward.

Il vampiro era corso via dal corridoio e ormai non era più in vista.

“Carlisle…” sussurrò Alice “è colpa mia. Ho ferito Jasper ma non potevo andare avanti con lui”

Jane le si avvicinò e le mise un braccio attorno alle spalle.

“No Alice, non è colpa tua. Hai trovato la tua compagna, è ora che inizi a vivere felicemente con lei”

A quel punto Aro prese la parola:

“Lo stesso vale per te Jane. Hai vissuto a lungo da sola e ti meriti di vivere con la persona che ami”

“Grazie maestro”

“Ti chiedo solo una cosa. Se dovessero capitare delle missioni difficili, sarò costretto a chiederti di tornare. Ma solo per la durata del tuo compito. Così potrai rivedere tuo fratello”

Jane annuì.

Il giorno seguente lei e i Cullen erano pronti a ripartire per la vecchia e piovosa Forks.

“Quindi stai partendo sorellina…” disse Alec abbracciandola.

“Si ma ci rivedremo presto”

Alec sorrise:

“Certo ma ora vai. C’è qualcuno che ti sta aspettando”

Alice li stava osservando da lontano, vicino all’ingresso dell’aeroporto, insieme a Edward e Carlisle.

Jasper aveva parlato con quest’ultimo il giorno prima, dicendogli che voleva passare un po’ di tempo da solo.

“Ciao Alec” gli diede un bacio sulla guancia e poi si allontanò.

“Pronta a partire?” le chiese Alice prendendole una mano.

“Andiamo”

Qualche ora più tardi i quattro vampiri erano a Forks, proprio davanti alla casa dei Cullen. Jane avanzava con passo incerto.

L’avrebbe accettata anche il resto della famiglia?

Non ne era molto sicura, lei faceva parte dei Volturi e loro non erano proprio i buoni per antonomasia… in più a causa sua avevano perso un figlio, almeno per il momento.

“Jane? Jane sei con noi?”

Alice stava già da un po’ cercando di riportarla sulla terra.

“Si… hai detto qualcosa?”

Alice la prese per mano:

“Cosa c’è che non va?”

“Niente, io… pensi che la tua famiglia mi accetterà?”

Alice sorrise ancora di più.

“Certo che lo penso! Vedrai!”

Sulla soglia di casa altri tre vampiri li stavano aspettando.

“Bentornati a casa!” esclamò Esme “Come è andato il viaggio…?”

“E lei che ci fa qui?” sbottò Rosalie notando Jane “E dov’è Jasper?”

Alice prese un profondo respiro e iniziò a raccontare tutto ciò che era successo negli ultimi giorni. Quando ebbe finito Esme fu la prima a parlare.

“Mi dispiace che Jasper l’abbia presa così male, però sono anche molto felice che tu abbia trovato la tua compagna Alice. Benvenuta nella famiglia Jane”

Si avvicinò alla vampira e la abbracciò.

“Quindi tu sei Jane dei Volturi? Wow ho sentito molto parlare di te… non vedo l’ora di provare il tuo potere!” tuonò Emmett.

Puntualmente Rosalie gli diede una sberla sulla nuca.

“Non te lo consiglio Emmett” disse Alice sorridendo.

Poco dopo Jane e Alice erano insieme nella loro nuova camera da letto.

“Adoro la tua famiglia” disse Jane.

“La nostra famiglia” la corresse Alice “E loro ti vogliono già bene”

Jane alzò un sopracciglio.

“Si anche Rosalie. Vedrai che fra un po’ di tempo le passerà”

Le due vampire si baciarono di nuovo, questa volta mettendo tutte le loro emozioni nel bacio.

“Ti amo Jane”

“Ti amo anch’io. Sai, non pensavo che lo avrei mai detto… dopo trecento anni da sola avevo perso le speranze”

“Non sarai più da sola Jane. Io sarò con te per ogni attimo dell’eternità”

 
Angolo Autrice:

Ecco qui l’ultimo capitolo. Mi dispiace che ci sia voluto così tanto tempo… adesso mi sto dedicando ad una storia su Harry Potter, è una Bellatrix/Hermione pairing, si chiama “Hermione Granger 28 anni prima” se vi interessa provate a leggerla.

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