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di nobodyishopeless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mostro. ***
Capitolo 2: *** Restare fuori dalla mia vita. ***
Capitolo 3: *** Cos'è questa sensazione? ***
Capitolo 4: *** La puttana. ***
Capitolo 5: *** Sopravvivere a me stessa. ***
Capitolo 6: *** No Happy Ending. ***
Capitolo 7: *** Una canzone. ***
Capitolo 8: *** Lacerata. ***
Capitolo 9: *** Il segreto. ***
Capitolo 10: *** Ferite da curare. ***
Capitolo 11: *** Tears stream down my face. ***
Capitolo 12: *** Un peso. ***
Capitolo 13: *** Loro non sanno niente. ***
Capitolo 14: *** Justice. ***
Capitolo 15: *** Together. ***
Capitolo 16: *** Finally happy ending.. ***



Capitolo 1
*** Il mostro. ***


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Il mostro

Era semplice. Stare zitta e sopportare, non far uscire niente, neanche un fiato neanche un respiro di troppo, non volevo farlo arrabbiare, era da anni che subivo in silenzio, era da anni che pregavo non so più neanche quale santo per evitare l’inevitabile. Ho sedici anni ora, non capisco perché a lui interessi ancora, erano passati almeno 7 anni dall’inizio della tortura, all’inizio della paura e all’inizio del riempimento di demoni, nessuno capisce un cazzo. Io sono la ragazza strana a scuola, quella sfigata presa in giro per la mia asocialità,per il fatto di stare sempre sola ed evitare gli sguardi delle persone, ma nessuno sapeva come ci si sentiva a crescere in fretta a forza di scossoni violenti che lasciano cicatrici, non sanno cosa significa dover lottare contro la vita stessa. I ragazzi della mia scuola hanno sogni, speranze, anche io le ho ma non sono niente di spettacolare solo che finisca tutto in fretta. Ho appena finito la giornata scolastica di gennaio, esco dall’aula con le mie cose sottobraccio, scrocchiai il collo, sapevo che tra poco i minuti il mio carnefice sarebbe arrivato a prendermi e io non potevo fare niente per evitare la mia tortura giornaliera. –Thooren guarda dove vai..- disse scorbutico Malik, lo ignorai come gli altri 4 –Andiamo non perdere tempo con questa sfigata e andiamo!- si lamentò Styles. Non erano cattivi ragazzi,erano solo i più ammirati della scuola e si comportavano come tali pensando che a me importasse qualcosa, ma non potevano sapere che avrei voluto davvero essere una normale ragazza timida e insicura alla quale il massimo problema cui andava incontro era una bocciatura o il fatto di essere una sfigata che non contava nulla per quei cinque ragazzi.. ma non era così. Suona il clacson, vado di corsa non vorrei mai farlo arrabbiare. –ciao piccola Rose..- mi dice sorridendo una volta salita in macchina. Mi fa paura quel sorriso, mi fa paura lui. –ciao Heron.-lo salutai con un bacio sulla guancia evitando il contatto visivo. Fummo a casa sua in dieci minuti. Speravo che qualcuno venisse a saperlo e venisse a salvarmi ma non c’era mai nessun supereroe. Questa non è la favola, questa è la vita reale dove se urli non ti sente nessuno. Entriamo in casa e già sento le lacrime salire lui lo nota :-Non cominciare..- mi ammonì lui , cerco di calmarmi e contenermi –Non puoi lasciarmi stare per oggi? Solo per oggi ti prego!- cominciai invece a piagnucolare lui diventò improvvisamente serio e mi si avvicinò pericolosamente deglutii mi prese il mento con forza, mi faceva male ma sapevo che il dolore che ora provavo non era paragonabile minimamente a quello che avrei provato da lì a poco :-Quante volte devo ripetertelo che tu non puoi decidere nulla …- mi ringhiò contro arrabbiato, non dovevo farlo arrabbiare.. –Emetti un solo fiato e sarà l’ultimo!- mi disse prima di sbattermi sul divano, cominciai a piangere in silenzio mentre mi spogliava, non avevo potere, quel sessantenne amico dei miei sì invece, dovevo estraniarmi come in 7 anni di abusi avevo imparato bene a fare, pensai a quando ero piccola, le violenze erano cominciate già.


“Rose devi smetterla di annerire le bambole..!” tuonò mia madre, pensando che lo facessi per un capriccio, lo faccio perché mi vedo così.. sono sporca e mi faccio schifo, sono uno schifo. “oggi arriverà a cena lo zio Heron” disse mio padre, a quelle parole scoppiai a piangere.


Aveva finito e il bruciore si stava attenuando mi diede il permesso di rivestirmi e mi riportò a casa dove stavano ignari della mia giornata i miei genitori. Il giorno dopo andai a scuola, solita routine ma oggi zio Heron sarebbe stato via per lavoro quindi avrei scampato le torture, ma questo non fece che ricordarmi che nei prossimi giorni si sarebbe sfogato e questo non faceva altro che farmi paura. A lezione di fisica il professore annunciò un lavoro di gruppo, mi irrigidii non mi piacevano le altre persone e io non piacevo a loro, non volevo che la gente si avvicinasse a me che ero una pattumiera ambulante che si faceva schifo da sola da quanto era sporca.- Thooren sarai in coppia con Tomlinson..- annunciò il professore. Tomlinson? Alzai gli occhi al cielo, forse qualunque ragazza avrebbe voluto stare in coppia con uno dei 5 ragazzi più fighi della scuola, ma io no di certo, sentii gli occhi di Louis su di me, non lo guardai neanche, mi limitai a guardarmi le scarpe e mordermi il labbro inferiore. Quando suonò la campanella vidi Louis avvicinarsi sbuffando a me :-Senti dobbiamo scrivere la relazione insieme puoi restare a scuola un’ ora in più oggi?- mi domanda, annuisco senza guardarlo –Ok ci troviamo in biblioteca alla fine delle lezioni?- chiese ancora, io annuii per l’ennesima volta. Alla fine delle lezioni ci trovammo come stabilito in biblioteca:-Ma tu non parli mai?- mi chiese Louis con gli occhi azzurri che brillavano e costituivano l’espressione seccata nel suo volto –Se non ho niente da dire..- dissi alzando le spalle evitando che capisse che in realtà sono strana e piuttosto inutile. Louis sbuffò scocciato, facemmo la relazione io feci i calcoli e applicai le formule e lui si occupò della parte letterale e teorica –Perché non ti importa di essere popolare?- mi chiese una volta finito –Perché non sono quelli i problemi della vita..- gli risposi alzando le spalle –Beh sì ma a te non te ne importa dei ragazzi né di quello che pensano di te..- continuò Louis –Te l’ ho già detto.. ho altri problemi…- risposi alzando gli occhi al cielo –Del tipo?- domandò, lo fulminai con lo sguardo –Che ti importa? Credi che solo perché sei uno dei più fighi della scuola e io una sfigata sono pronta a raccontarti tutti i miei demon.. cioè problemi?- gli dissi sempre senza guardarlo negli occhi –Scusa è solo che non capisco sei una bella ragazza.. ma col tuo atteggiamento ti tagli le gambe.- mi rispose prontamente, poi mi scrutò , gli occhi blu si soffermarono sul mio collo dove c’erano i numerosi morsi dello zio, feci finta di grattarmi per nascondere i lividi con la mano –Cos’hai lì?- mi chiede indagatore –Niente- rispondo semplicemente sempre con lo sguardo basso –Chi te l’ha fatto?- chiese ancora afferrandomi la spalla, a quella mossa mi divincolo spaventata, lo zio mi prendeva spesso così prima di cominciare, lui nota il mio allarme e assottiglia lo sguardo togliendo subito la mano :-Louis seriamente, la mia vita è un casino. Stanne fuori chiaro?- dissi decisa andandomene, lo zio mi chiamò :-Pronto?- risposi
-Ciao Rose..- mi disse potevo quasi vedere il suo ghigno
-ciao..- dissi sforzandomi di non piangere
-Ho finito il lavoro sei ancora a scuola da quello che ha detto tua madre.. passo a prenderti tra cinque minuti non farmi aspettare!- mi ordinò prima di riattaccare, Louis aveva notato il mio cambio di espressioni, sentii un nodo in gola.. non dovevo piangere, non potevo piangere davanti a Louis, ma non me ne importava in fondo. Speravo di scamparla oggi, speravo di essere libera dalle torture oggi. A quegli ultimi pensieri scoppiai in lacrime di terrore e disgusto, Louis mi guardò preoccupato, io mi asciugai le lacrime in fretta.. cinque minuti.. non farmi aspettare.. aveva detto, farlo arrabbiare sarebbe stata la mia fine, quindi salutai Louis che insistette per accompagnarmi nel parcheggio, mi offrì anche un passaggio che a malincuore rifiutai –E’ tuo padre? Vedo che viene a prenderti ogni giorno…- mi chiese, scossi la testa e mi avviai verso il mio carnefice senza neanche salutarlo.

 

Ciao gente.. ho cominciato una nuova storia piuttosto seria.. vi ho incuriosito un po’? spero di si e spero di sentire qualche vostra opinione.. baci mar <3

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Capitolo 2
*** Restare fuori dalla mia vita. ***


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Attenzione è presente una scena rossa molto violenta. Non adatto a persone facilmente impressionabili. Buona lettura.

Restare fuori dalla mia vita.



 

Non gridare. Cazzo, oggi non è di buon umore. Mi picchia pure, di solito non lo fa perché sa che poi dovrei trovare una scusa di come sono “caduta accidentalmente” da intortare a mia madre. Ha finito, grazie a Dio.. un Dio che non c’è se ci fosse allora non sarebbe misericordioso ma un sadico se ne sta a vedere questo porco che mi violenta tutti i sacrosanti giorni, mi autorizza a vestirmi e mi fa andare a lavare la faccia. Mi guardo allo specchio, mi pulisco il naso la bocca e lo zigomo dal sangue, poi mi riporta a casa. Durante il tragitto non so da dove ma trovo il coraggio e gli chiedo:- Perché lo fai?- lui mi guarda, spero che non mi picchi ancora –Per il tuo bene Rose!- mormora semplicemente, mi fa smontare davanti a casa mia prima di andarsene abbassa il finestrino e mi urla:-Rose! Mi dispiace che tu sia caduta per le scale!- io annuisco salendo in casa. Trovo i miei che stanno cenando –Era ora, menomale che Heron ha chiamato sennò ci saremmo preoccupati!- mi rimprovera papà, io mi lavo le mani e mi siedo a tavola:-Scusa!- dico a testa bassa –Ti sei fatta male?- mi domanda mia madre notando il mio livido sullo zigomo – Sono caduta dalle scale in ufficio è per questo che ho fatto tardi..- mi giustifico, congratulandomi per la storia credibile –E’ davvero gentile zio Heron a farti fare lo stage nella sua azienda, spero che non gli darai fastidio..- dice mio padre –Non credo di farlo!- rispondo io mangiando la pasta, ma i miei genitori sono scemi? Io mi stupivo di come fossi brava a mentire ma avrei davvero voluto spogliarmi e mostrare i lividi all’interno delle mie cosce e sul mio collo e sul mio seno ormai devastato dai morsi e dalle sigarette che il mio caro zio spegneva su di me e i lividi nei ricordi, le ferite della mia mente.
Il giorno dopo mi sveglio col mio solito malumore, prendo dei vestiti a casa , mi spazzolo i capelli e scendo a bere un succo, afferro lo zaino ed esco, metto le cuffiette e ascolto i Simple Plan la mia band preferita, mentre pensai a Louis che ieri aveva visto i segni sul mio collo, a lui che importava? Spero solo che mi lasci in pace oggi, ma forse in fondo non gli importerà nulla di me, entro in classe e mi siedo nel banco più isolato che c’è, gli ultimi dieci minuti di lezione il professore dice la cosa più interessante –Allora la settimana prossima partiamo per Parigi, chi non ha portato i soldi si affretti il termine è dopodomani!- annunciò. Avevo completamente dimenticato la gita! I soldi li avevo dati un mese fa, all’idea di stare quattro giorni lontana dalle torture di Heron mi comparve un sorriso sul volto, suonò la campanella dell’intervallo, uscii fuori a fumare con la musica nelle orecchie, aspiravo ed espiravo il fumo, sentivo quasi i polmoni annerirsi , un po’ di sporco in più non avrebbe cambiato molto. Le ore poi passarono in fretta, ma mi parve di sentire lo sguardo di Louis posarsi su di me una volta o due.. forse era solo soggezione, non avrei mai voluto che un ragazzo si avvicinasse a me, Heron sarebbe stato troppo geloso e violento. All’ora di pranzo mi sedetti al mio solito posto in angolo ignorando gli altri studenti, vidi il tavolo centrale ghermirsi dei ragazzi più fighi della scuola tra cui c’era Louis che limonava con una delle troiette della scuola. Quelle ragazze non avrei mai potuto capirle, erano sempre lì a vantarsi di aver perso la verginità a 12 anni.. cosa c’era da vantarsi? Io la mia l’avevo persa.. anzi no me l’avevano strappata via a 8 anni e non c’era nulla da vantarsi nell’ essere puttana, come in fondo mi sento anche io.. tornai alla realtà e vedendo Louis guardarmi mi resi conto di essere rimasta a guardarlo mentre limonava con la tipa.. abbassai lo sguardo di colpo e arrossii imbarazzata per essere stata sgamata, alzai lo sguardo per andarmene, vidi Louis venire nella mia direzione : “Non viene qui sta andando dai secchioni vicino al mio tavolo!” pensai
Certo come no neanche tu ci credi..mi disse una vocina.
-Ciao senti ti ho fotocopiato la relazione così la puoi imparare con calma, tanto l’esposizione è fissata per il mese prossimo!- mi disse Louis gentilmente porgendomi il foglio, lo presi , mormorai un freddo “grazie” e me ne andai.

LOUIS.
I ragazzi mi prendevano in giro perché ero capitato con la Thooren per il progetto di fisica, la prendavamo spesso in giro, era troppo sfigata! Non che fosse una brutta ragazza, anzi se si fosse curata sarebbe stata figa, si vestiva troppo di nero, troppo casual e con un trucco pesantissimo per oscurare gli occhi, ma ciò che la rendeva sfigata era il suo atteggiamento :sempre sulle sue, non dava corda a nessuno, fumava da sola sembrava una ritardata. A mensa parlammo della gita :-Dai cominciamo con le scommesse a che ruberete la grande V in gita?- disse Harry, naturalmente quel ragazzo ragionava con l’uccello ma era comunque il mio migliore amico. – Beh io la Sanders!- annunciò Zayn , noi annuiamo, Megan Sanders era la tipica ragazza casa e chiesa, sebbene fosse piuttosto popolare e altrettanto figa. Io e i ragazzi eravamo famosi per sverginare le pure ragazze, ci piaceva.. non so perché, forse perché una volta che hai rubato la verginità ad una ragazza lei sarà in qualche modo tua per sempre, non feci in tempo a reffarmi a quel pensiero che due labbra o meglio ventose si fiondarono sulle mie e una lingua a polipo cominciò a ruotare sulla mia. Dopo aver fatto un po’ di scena mi tolsi da quel bacio. Era Clair naturalmente , una delle più troie della scuola ed era innamorata di me – Scusami Clair miscopotuttiHolmes.. ma questa è una chiacchierata tra ragazzi quindi SPARISCI!!!- tuonò Niall che non la sopportava affatto, lei mi sorrise, fulminò Niall e poi se ne andò via mentre ridevamo :-Louis, ti sfido a farti la Thooren , è da quando ti stavi facendo con Clair che non ti toglie gli occhi di dosso!- mi infornò Harry, mi voltai e vidi la Thooren.. si il suo sguardo era su di me ma capivo che era assorta nei suoi pensieri e stava pensando ad altro, incrociò i miei occhi e abbassò la testa arrossendo –Facciamo così:vince chi la svergina!- esclamò Harry, ricordai i morsi sul collo-Chi te lo dice che è vergine?- esclamai –Andiamo Louis una sfigata così chi se la potrebbe trombare?- rispose Harry -Ci stai?- mi chiese poi -No. Non mi va!- risposi prima di alzarmi e andare a darle il foglio con la relazione di fisica, vidi il suo volto pieno di lividi uno sullo zigomo destro, una crosta sul labbro inferiore, per non parlare del collo di com’era torturato, se ne andò spiccicando un grazie e io rimasi a chiedermi cosa accadesse a quella ragazza. Cercai di convincermi che non erano affari miei, che certe cose succedono solo nei film, che le storie di violenza non ci sono da queste parti. Ma non riuscivo a ignorare l’alone di mistero che avvolgeva quella ragazza. Suonò la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni pomeridiane, entrai in ritardo al laboratorio di chimica, l’unico posto rimasto era appunto accanto alla Thooren, mi sedetti accanto a lei e mi ignorò.. Una ragazza che mi ignora? Impossibile! A metà della lezione non mi aveva ancora guardato: -Cosa hai fatto alla faccia?- le chiesi in un sussurro, lei rispose altrettanto piano senza guardarmi –Sono caduta dalle scale..- mentì lei scossi la testa con un sorriso amaro:-Mi prendi per uno stupido?- le chiesi seccato
-Vuoi davvero una risposta?- mi chiese a sua volta sarcasticamente
-Non mi prendere per il culo!- ringhiai seccato
-Tu e i tuoi amici con me lo fate sempre!- esclamò lei sempre restando fredda. Mi aveva spiazzato, aveva ragione. Suonò l’ultima campanella la vidi rabbrividire e alzarsi in piedi pronta per andarsene, la afferrai per il polso molto forte, forse troppo perché cominciò a tremare e a pregarmi a denti stretti in un sibilo:-Ti prego! Lasciami non posso fare tardi!- mi disse
-No!- dissi secco
-Louis.. tu non sai in che guai mi stai cacciando..- mormorò
-Cosa hai fatto alla faccia?- chiesi con tono duro
-Ho fatto rissa con una contento? Ora lasciami!- urlò infine. Non l’avevo creduto naturalmente ma la lasciai andare . Decisi di seguirla, la vidi salire nell’auto con quell’uomo e poi seguii la macchina fino ad una casa. Strano.

ROSE.
Entrammo in casa, gli avevo detto della gita ed era incazzato a morte con me.
La paura, la stessa di sempre cominciò a farsi largo nel mio corpo, si spogliò e mi sbattè faccia a terra violentemente facendomi sanguinare il labbro e il naso, mentre mi sfilava le mutande cominciai a piangere, entrò violentemente in me e cacciai un urlo, poi mi afferrò i fianchi cominciando a spingere per soddisfare sé stesso. Gemeva. Anch’io gemevo. Gemevo di disperazione e di dolore, del fatto che mi sentivo sempre più sporca e orrenda, ripugnante. Quando finì uscì da me e si tolse il preservativo, da quando avevo avuto le mestruazioni tre anni fa doveva stare attento. Mi tirai su con le gambe tremanti aspettando che il bruciore passasse, feci per raccogliere le mutande e mi arrivò un ceffone, mi massaggiai la guancia :-Tua madre mi ha chiamato , ha detto che è strano che tu ti vesta sempre.. così .. che non ti importi della tua immagine.. mi ha chiesto se sapevo qualcosa. Ti rendi conto? Potrebbe sospettare. Perché non fai la ragazza normale cazzo!- sbraitò incazzato , lì non ressi più la rabbia era troppa :-Per colpa tua!- urlai a mia volta. Merda.. che cazzo avevo fatto?! Mi prese e mi sbattè nella stessa posizione di prima con più forza e urlò:- Vuoi fare la cagna? Va bene.. Stronza, puttana, ingrata!- lo sentii togliersi le braghe e abbassarsi le mutande –Scusa, scusami.. ti prego..- lo supplicai piangendo –Me ne fotto delle tue scuse!- rispose entrando con un colpo secco nel mio culo. Urlai.. forse… sì urlai! Con tutto il fiato che avevo, urlai ad ogni spinta, perché il dolore era insopportabile, la nausea era insopportabile.. tanto che vomitai, non mi importava se poi mi avesse picchiata per il vomito, volevo che mi uccidesse non ne potevo più- TI PREGO SMETTILA!- urlai con tutto il fiato che avevo piangendo , ma se ne fregò delle mie urla, degli urli laceranti che avrebbero spaccato i vetri tra un po’, appena finì urlò di piacere e uscì da me. Mi fece pulire il vomito e il sangue. Avevo ancora dolore, dolore che una ragazza della mia età non dovrebbe provare, ma io con tutto ciò che avevo vissuto ero lontana anni luce dalle ragazze della mia età. Uscimmo di casa per fare shopping.. si sentiva in colpa, lo vedevo.. ci era andato troppo pesante, uscii dal cancello e vidii.. Louis?? Mi avrebbe messo nei guai ne ero certa! –Ciao!- mi salutò allegramente, lo ignorai e gli rivolsi solo un’ occhiata della serie: “Sparisci!!” –Conosci questo ragazzo?- domandò Heron -Nono.. siamo solo compagni di scuola e mi sta antipatico.. anche se tutti lo considerano figo!- dissi
-Grazie simpatia portami via!- disse Louis alzando gli occhi al cielo. Lo zio mi diede delle banconote, molte banconote –Vai a fare shopping con lui io devo fare una cosa!- mi disse lasciandomi con Louis. –Andiamo a fare shopping allora..- disse indicando la sua auto, alzai gli occhi al cielo e accettai. Durante il tragitto Louis mise la musica: “ You and I both!” di Jason Marz, ad ogni dosso o buca che prendeva la macchina avevo una fitta lancinante che mi prendeva l’ano e l’osso sacro. Parcheggiò in centro :-Non serve che tu venga con me grazie del passaggio!- dissi tutto d’un fiato aprendo la portiera, Louis la richiuse con forza impendendomi di scendere –No! Tu ora mi dici chi era quello e cosa avete fatto per due ore in casa! Ti ho sentito gridare..- esclamò Louis, una ventata di rabbia mi travolse:- Stammi a sentire! Tu non sei nessuno.. sarai il più figo per la scuola ma per me non sei nessuno. Io non ti conosco e non voglio conoscerti, non ti racconterò mai la mia vita!torna nel tuo mondo perfetto, con gente perfetta che avete tutto dalla vita e sfottete persone di cui non sapete un cazzo!- tuonai –Vengo a fare shopping con te!- annunciò ignorando le mie parole –Louis te lo dico per l’ultima volta: “ Resta fuori dalla mia vita!” – tuonai forse con più aggressività del dovuto –Va bene! Vai a fare la troietta sfigata che sa scoparsi solo i sessantenni!- tuonò Louis a sua volta, lo guardai con un espressione addolorata.. pensava davvero questo di me? Il dolore provato nel pomeriggio era nulla in confronto, gli piansi davanti e poi corsi verso l’ H&M per rendere la mia immagine normale e non far arrabbiare Heron.
-Scusate il ritardo!- dissi entrando a casa
-Tranquilla lo zio Heron è passato a informarci del tuo pomeriggio..- disse mio padre, stavo per ridergli in faccia.
-Ha detto che sei uscita con un ragazzo!- disse mia madre versando la zuppa nei piatti
-Sì infatti..- abbassai lo sguardo
-Come si chiama?- domandò curiosa mia madre
-L- Louis..- dissi con un sospiro, pensava che scopassi con i sessantenni.
-Lo rivedrai?
-No.. non credo..
-Ah, peccato!
Prima di andare a dormire pensai alla mia vita, avrei davvero voluto uccidermi per poter smettere di soffrire, non ero così coraggiosa però.


ECCO UN NUOVO CAPITOLO, SONO CONTENTA DELL'ENTUSIASMO PER QUESTA STORIA.. VI HA INCURIOSITO QUESTO CAPITOLO? CHE NE PENSATE DEI RAGAZZI? DEL RAPPORTO TRA LOUIS E ROSE? ASPETTO LE RISPOSTE NELLE VOSTRE RECENSIONI :) QUANDO ARRIVO A TRE CONTINUO. BACI MAR.

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Capitolo 3
*** Cos'è questa sensazione? ***


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Cos'è questa sensazione?

LOUIS.

Il giorno dopo ero fuori dalla scuola con i ragazzi.
-Comunque Louis ha rinunciato ma io non demordo, la verginità della Thooren sarà mia!- disse Harry con un sorriso beffardo , i ragazzi scoppiano a ridere
-Secondo me con quella ti serve il viagra! Quella non è in grado di arrapare nemmeno un cavallo!- scherzò Niall, tutti risero.. dovevo togliermela dalla testa. Arrivò Clair, la salutai e mi venne in mente un modo geniale per non pensare più alla Thooran –Clair, da quanto non lavori un po’ di bocca?- le chiesi, le rise e capì al voloe mi trascinò al bagno e mi fece una pompa. Sì mi tranquillizzò molto. Ma non mi fece dimenticare gli urli del pomeriggio prima, non sapevo se erano urla di piacere o di dolore, ma non mi sembrava terrorizzata da quel vecchio, mi veniva il vomito all’idea che fosse consenziente, era malata! Uscii dal bagno pronto per l’ora di chimica, mi sedetti accanto a Harry che mi sussurrò qualcosa di sorprendente:- La Thooren è diventata quasi figa guarda l’ultimo banco in angolo!- disse, mi voltai e mi stupii era vestita normalmente (
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=64951113&.locale=it) , i capelli non erano più davanti agli occhi e il nero sugli occhi era sparito lasciando posto ad un po’ di mascara e rossetto rosso sulle labbra –Ora ci stai?- chiese Harry sempre riferendosi a quella stupida scommessa, anche se era diventata scopabile non era quello il punto.. il punto era che avevo passato troppo tempo a pensare a lei ultimamente:-Sai cosa è tutta tua! Io mi farò Heather.-esclamai trovando la preda perfetta: Heather Brooks terzo anno, era vergine, ma comunque troia sbocchinava chiunque da mattina a sera, sarebbe stato facile e non avrei pensato a Rose.. cacchio! Ci ho pensato di nuovo!
Il giorno dopo mi svegliai alle 6 e preparai la valigia sarebbe stata una gita davvero divertente.
ROSE.
La notte non avevo dormito per niente, avevo passato la notte da Heron perché mi dovevo far perdonare per i prossimi quattro giorni di assenza. Risparmio alla mia mente i ricordi di ciò che mi costrinse a fare quella sera, rammentai solo una fune e un costume da infermiera che mi aveva messo a forza, la mattina mi costrinse a fargli un pompino :-E’ la tua colazione!- mi sfottè costringendomi ad ingoiare tutto, arrivai al parcheggio già ghermito da una ventina di studenti partecipanti alla gita. Salimmo sull’autobus diretti in aeroporto, mi sedetti da sola, non vidi Louis ma in fondo neanche lo cercai, sentii qualcuno sedersi accanto a me, mi voltai aspettandomi Louis accanto a me quando i miei occhi incrociarono quelli verdi di Styles mi sorprese.. ma poi ricordai la sua fama da puttaniere, una volta aveva scopato con una filmandola di nascosto e aveva inviato il porno a tutta la scuola perfino a me! La poveretta era stata costretta a cambiare istituto, che gran bastardo! –Ciao Rose..- mi salutò con voce suadente, ma con me non attacca, non gli diedi corda mi misi a guardare fuori dal finestrino, non ero abituata all’attenzione dei ragazzi ma al sesso e alle violenze sì, per questo stavo loro lontano, non volevo che qualcuno mi facesse di nuovo del male.. Heron faceva già abbastanza –Vedo che sei molto loquace..- esordì sarcastico Harry. Grazie a Dio arrivammo , ci diedero i biglietti e salimmo a bordo, non c’era nessuno accanto a me.. “sia ringraziato il cielo!” pensai tra me e me.. ma avevo parlato troppo presto, Tomlinson sbuffando si sedette accanto a me “dai che in fondo ti fa piacere averlo accanto” stupida vocina!
-E’ inutile che alzi gli occhi al cielo! Anche io preferirei essere vicino a qualcun altro, tipo Heather, piuttosto che una sfigata come te!- mi riprese acido Louis, guardai a terra ferita, mi mordicchio il labbro facendo sparire il rossetto involontariamente, Louis guardò il taglio sul mio labbro inferiore, lo coprii istintivamente con la mano, vidi Louis con un espressione preoccupata sul viso, poi posò le dita delicatamente sul mio zigomo ancora livido, mi emozionai, gli tirai una sberla –Ahia! Ma che ti ho fatto?- domandò massaggiandosi la guancia
-Esisti! Già questa è una grave colpa!-esclamai, lui mi fulminò
-Non toccarmi mai più!- gli ringhiai prima di alzarmi e andare in bagno , entrai e trovai una ragazza che si guardava allo specchio (
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=64953075&.locale=it) –Ciao! Rosy giusto?- mi domandò –Rose..- la corressi io lei sorrise –Io sono Heather.. sai già con chi stare in stanza?- mi chise, negai con la testa, sapevo che era Heather era molto popolare c’era gente che diceva che era puttana, ma non era vero, ero in grado di capirlo avendo a che fare col sesso da un po’ di tempo –Se vuoi puoi stare con me e Norah.. abbiamo un posto libero!
-Mi piacerebbe grazie!
-Bene!
-Oh Heather volevo solo metterti in guardia, credo che Louis voglia portarti a letto.
-Davvero?- chiese schifata
-sì e se vuoi un mio consiglio stagli alla larga è un coglione.. anche se è maledettamente figo e simpatico e dolce.- dissi senza rendermi conto delle parole che stavo dicendo
-Non è che ti piace?- domandò Heather
-Noo io sono impegnata!- esclamai prontamente, non era proprio una bugia, se Heron avesse visto un ragazzo ronzarmi incontro lo avrebbe ucciso.
Poco dopo ero di nuovo accanto a Louis che non la smetteva di rompere, mi toccava i capelli e fece anche scorrere le sue dita sul mio labbro dove c’era il morso, lo incenerii con lo sguardo e lui finalmente mi lasciò stare. Due ore dopo eravamo finalmente in albergo, il professore ci diede le stanze e appuntamento alle 20 per la cena, io ero quindi con Heather e Norah (
http://www.polyvore.com/norah/set?id=64952926) mentre salivamo le scale e notai di come erano vestite simili, minigonna canottiera e giacca, poi guardai me e notai che anche io ero vestita così (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=64953934&.locale=it
) in camera mi misi sul letto vicino alla porta, sistemammo le cose nell’armadio e chiacchierammo un po’.
-Allora hai un fidanzato Rose?- mi chiese Heather
-Beh più o meno..- rimasi sul vago
-Quindi uscite insieme ma nulla di ufficial?- chiese Norah
-Sì..
-Forte! È della nostra scuola?- chiese ancora Heather
-No lavora!
-Che lavoro fa..
-In un azienda..
-Ma quanti anni ha?
-Ventuno!- mentii tranquillamente, mi ero preparata per quel discorso! Poi scendemmo per la cena, appena chiudemmo la porta a chiave, quella di fronte alla nostra si aprì e ne uscirono Styles, Malik e Tomlinson –Ma guarda chi sono le nostre compagne di pianerottolo!- esclamò Harry! Quel ragazzo era davvero irritante! –Dovete scendere?- ci chiede Malik davanti all’ascensore. Un altro molto intelligente. –No! Saliamo per buttarci dal tetto!- disse Norah sarcastica, io e Heather ridemmo –Beh se buttate giù la Thooren ci fate un favore!- disse Louis acido, diventai improvvisamente seria, Heather lo fulminò con lo sguardo, Norah mi posò una mano sulla spalla, Zayn se la rideva di gusto –Lascialo perdere!- mi disse Harry sembrando sincero –Sapete cosa io scendo per le scale!- dissi tutto d’un fiato –Attenta a non inciampare di nuovo!- mi sfottè Louis mentre mi allontanavo comprimendo le lacrime.
Stupide lacrime. Stupido Tomlinson. Stupida vita. Stupido essere inutile di nome Rose Thooren!La cena la passai con le mie compagne di stanza, vidi Tomlinson guardare il nostro tavolo un paio di volte, guardando Heather accanto a me, poi Norah ci propose una cosa:- Styles mi ha chiesto se vogliamo andare da loro al coprifuoco per un pigiama party!- disse –Secondo me hanno solo il sesso in mente!- borbottai –Beh in effetti anche io sono inattiva da un po’..- ammise Norah, io risi divertita –Norah!- la rimproverò Heather –Ve bene io ci sto, al limite se rompono posso sempre tornare in stanza.- accettai, anche Heather accettò alla fine.
Alle 23 ci presentammo dai ragazzi, Harry era a petto nudo, Zayn tirò fuori il narghilè.. ma non ci mise tabacco dentro! Fumai, mi rilassava non era la prima volta che fumavo erba.. era ottimo per evadere e tranquillizzarsi, ti venivano anche pensieri strani. Mi tenni lontana dall’alcool, se avessi bevuto troppo avrei finito per confessare di Heron, poi l’atmosfera si scaldò improvvisamente. Norah e Zayn sparirono in bagno, Louis ci provava con Heather e lei ci stava, si baciarono, lei aveva gli occhi chiusi, lui li aprì e mi guardò con aria di sfida. Cos’è questa sensazione? Perché mi manca l’aria? Voglio andarmene da qui! Mi alzai e uscii da quella stanza, non chiusi a chiave in caso le ragazze tornassero in camera, mi buttai sul letto e mi coprii con la coperta fino agli occhi dai quali cadevano lacrime senza motivo, ero girata su un fianco, sentii la porta aprirsi, non mi voltai, poi sentii due braccia cingermi la vita, mi girai e trovai le labbra di Styles a due centimetri dalle mie, guardai i suoi occhi verdi nella penombra.

Ecco un nuovo capitolo di questa storia.. grazie per le recensioni e per chi la segue ora vi lascio:) recensite ragazze :) baci mar <3







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Capitolo 4
*** La puttana. ***


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La puttana.
Mi baciò… non avevo mai ricevuto un bacio, non ero più vergine ma non avevo ancora baciato nessuno, sentii la lingua di Harry fondersi con la mia, era una bella sensazione, mi baciò il collo, quando lo mordicchiò ricordai le numerose scene con Heron che mi azzannava, lo scostai spaventata. –Qualcosa non và?- mi domandò con occhi innocenti, mi calmai –No no.. ma non mordermi il collo!- risposi, le sue labbra si fiondarono nuovamente sulle mie , le sue mani mi accarezzavano tutto il corpo, sento una sensazione strana, Harry mi lecca dietro l’orecchio, le mie mutandine si bagnano. Ma che succede? Mi toglie la maglia e la lancia via, faccio lo stesso con la sua scoprendo quel corpo sentito elogiare così tante volte da così tante ragazze, mi toglie il reggiseno mi lecca i seni, succhia i capezzoli, gemo..ma non di disperazione stavolta, mi piace quello che sento, voglio che entri in me.. Non l’ho mai voluto con Heron, ribalto la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui, gli tolgo i boxer e lo tocco, poi comincio a fargli un pompino –Come.. Cazzo..è possibile..- comincia a gemere –Ooohoh… che tu sia così brava.. oh cazzo!- geme più forte prima di venire però mi tiro su e lui si mette sopra di me, mi bacia ancora il collo l’orecchio, le labbra –Cosa aspetti?- sussurro, entra pianissimo è strano non fa male stavolta, lui rimane stupito una volta dentro di me:-Non sei vergine?- mi domanda –No..- rispondo ovvia, lui alza le spalle e comincia a spingere , mi piace è bello, piacevole! Ad un tratto comincio a gemere sempre più forte, provo a controllarmi.. ma una sensazione perfetta, indescrivibile si impossessa di me, Harry lo nota –Sussurra il mio nome Rose!- mormora Harry continuando a pompare, al culmine di questo piacere mormoro il suo nome:-Louis!- dico, mentre Harry urla:- Oh Rose!- poi si accascia ansimando su di me, mi da un altro bacio.


Il giorno dopo mi svegliò la sveglia che avevo messo sul cellulare, la spensi e mi girai trovando Harry abbracciato a me.. non avevo scordato ieri notte, ma non significava niente, tirai una gomitata ad Harry per svegliarlo –Ahia cazzo! Quanta dolcezza!- esclamò lui svegliandosi di soprassalto –Dobbiamo alzarci!- mormorai fredda uscendo dal letto –Non ho dimenticato ieri notte!- mi sussurrò Harry abbracciandomi da dietro –Bèh non è significato nulla!- tagliai corto io –Ok! Ma non ho neanche dimenticato il nome che hai mormorato ieri sera…- disse staccandosi da me e andando a vestirsi, arrossii –Non vuol dire nulla!- esclamai –Tranquilla, può succedere, piuttosto mi ha stupito il fatto che non sei vergine!- disse lui già vestito, mi vestii con le prime cose che trovai (
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=65019730&.locale=it) , aprii la porta invitandolo ad uscire, lui mi lasciò un bacio a fior di labbra proprio mentre Louis stava uscendo dalla camera davanti alla mia, sbattè la porta facendoci sobbalzare. –Beh scusate il disturbo!- disse infastidito, ma che voleva? –Non ci disturbi affatto!- disse Harry strizzandomi l’occhio. Scendemmo con l’ascensore tutti e tre, mi sedetti a tavola accanto ad Heather per la colazione –Come è andata con Styles?- mi chiese Norah di fronte a me –Bene!- risposi semplicemente -Io sono stata con Zayn mentre Heather ha baciato Louis..- mi informò allora Norah, una pugnalata al cuore. Ma che dico io non ho un cuore. Stavo ragionando su cosa avessi fatto stanotte.. non credo fosse fare l’amore, ma neanche il sesso come con Heron, non amavo Harry, ma era stato piacevole, divertente e delicato, non amo Harry, io non amo nessuno, non amo neanche me stessa.. come potrei amare qualcun’ altro? Quello che accadeva con Heron.. non era sesso perché io non volevo mai farlo con lui, erano anni di abusi e violenze subite, che avrei subito ancora a lungo.. forse per sempre. Avevo fatto sesso consenziente e mi era piaciuto, avevo fatto ciò che ci si aspetta da una sedicenne.. forse era davvero il momento di lasciare questo mondo. Il suicidio è un peccato.. andrò all’inferno. Non mi importa, la mia vita è già un inferno,il mio corpo era avvolto dalle fiamme da ormai otto anni.
-Rose ci sei?- mi disse Heather sventolandomi una mano davanti alla faccia –Scusa.. dicevi?- domandai –ho notato che ti interessa Louis, quindi se vuoi ci sto lontano!-mi disse Heather, sgranai gli occhi –Io Louis lo odio. Scherzi? È la persona più ficcanaso che conosca, e poi sono impegnata.. anche se ho fatto sesso con Harry!- risposi con foga. Louis? È davvero insopportabile, infantile e ficcanaso. In questi giorni avevo perso obbiettività e mi ero ritrovata catapultata nel mondo dei drammi adolescenziali, questi problemi sono niente, era facile mentire, dire una cosa per un’altra. Durante quella giornata ci dedicammo al Louvre.
-Guarda, neanche uno ben dotato!- scherzò Harry indicando le statue ellenistiche esposte al museo. Ma che ragazzo serio! Ma decisi di giocare anche io :-Niente a che fare con te!- dissi maliziosa,Louis mi fulminò, non ho mai giocato a questo gioco ma dal sorriso di Harry avevo talento –Beh modestia a parte!- ridacchiò Harry. Poi ci fecero pranzare –Ehi Rose perché non pranzi con noi?- mi propose Harry, accettai anche se in realtà volevo stare per i fatti miei. A pranzo Harry mi fece sedere accanto a lui. WTF? La situazione era davvero strana, non era male essere una ragazza normale sentirsi viva per una volta. –Ti sei divertita Rose?- chiese Harry –Sì molto!- sorrisi sincera, sentii Louis irrigidirsi, Harry mi fece sedere sulle sue ginocchia, ebbi un flashback.

Mamma e papà faranno venire lo zio Heron, l’amico di papà, è molto simpatico e mi fa sempre ridere. Loro dovevano andare in città a fare un lavoro importante. Guardai i cartoni con lo zio. Almeno all’inizio.. poi spense la TV, non capivo cosa volesse fare, mi prese in braccio, mi tolse la gonnellina e le mutandine di Hello Kitty. Non capisco cosa succede, mi sento in imbarazzo. “Cisa fai zio?” gli chiedo innocente, come solo una bambina di otto anni sa essere “Zitta!” mi ordina luicon cattiveria in malo modo, non volevo offenderlo, mi sarebbe dispiaciuto in fondo non avevo fatto nulla di male. Poi si slaccia le braghe, mi fa salire sulle sue ginocchia, poi buio. Non ricordo. Principio di rimozione, le cose più dolorose, più spiacevoli la mente le dimentica. Forse è davvero così.

Mi scattò qualcosa, mi alzai di scatto terrorizzata –Stai bene?- mi chiede Harry notando il mio atteggiamento dettato dall’inquietudine –Sì io devo andare in bagno!- mentii correndo verso la toilette.


LOUIS.
Era corsa in bagno, sembrava avesse appena visto un fantasma.. Era davvero strana, si era vestita normale, si era truccata normale ma il suo atteggiamento non sarebbe mai stato normale. Harry mi aveva raccontato della notte passata con Rose, non aveva rubato la sua verginità, come avevo previsto io non era affatto una verginella innocente, Heather ci informò che aveva un ragazzo di 21 anni, rimasi deluso, forse era strana solo perché le stavamo antipatici, magari erano solo seghe mentali ed era davvero caduta per le scale, o aveva fatto rissa con qualcuno.. non era impossibile. –Vado a vedere cosa è preso a quella psicopatica!- esclamai alzandomi, arrivai davanti alla porta e la udii piangere:-Scusa, ti giuro che non succederà più!- disse –Sisi te lo prometto!- accettò ancora, poi sospirò e disse un malinconico “Va bene!”, non uscì da lì subito, la sentii piangere e singhiozzare, singhiozzava come se le fosse morto qualcuno, d’istinto aprii la porta, la trovai a terra con la schiena al muro e le ginocchia al petto con le guance rosse e il mascara colato, mi sedetti accanto a lei e la abbracciai, forse aveva solo bisogno di un abbraccio.. non ricambiò rimase ferma immobile cercando di fermare le lacrime –Louis vattene!- disse fredda, io assottigliai lo sguardo –Perché mi mandi via?- le chiesi – Perché tu..- puntò un dito contro di me- Devi smetterla! Non è necessario che le persone con cui vado a scuola sappiano tutto della mia vita!- replicò –Cosa hai paura che scopra?- le chiesi –Non c’è niente da scoprire è solo una questione di privacy!- esclamò esterrefatta –Non credo che il nonnetto sarebbe felice!- dissi riferendomi al vecchio con cui l’avevo vista pochi giorni fa, sgranò gli occhi e perse le staffe –Per la miseria! Te lo dico per l’ultima volta: Falla finita!- tuonò scattando in piedi, mi alzai anch’io non l’avrei fatta andare via, la fermai per un polso, lei si voltò tirandomi un ceffone, poi prese a tirarmi pugni sulle spalle e sberle in faccia riprendendo a piangere disperata sfogando la sua rabbia e frustrazione su di me, un po’ la lasciai fare, ma alla lunga avrebbe finito per farmi male, quindi la fermai per i polsi mentre si divincolava, la guardai dritta negli occhi, ricambiò, mi si mozzò il fiato.. che mi stava succedendo, avevo una voglia matta di toccarle il viso, così feci sfiorandole la guancia, passando a toccare lo zigomo ancora ferito, il suo respiro si fece corto, il mio stomaco si riempì di farfalle che mi davano i brividi, per non parlare del mio cuore/martello pneumatico che martellava nel petto e faceva quasi male, mi avvicinai al suo viso, sentivo il suo respiro, i nostri nasi si sfiorarono, sentii quasi le sue labbra sfiorare le mie, ma volevo appoggiarle non sfiorarle –Ehi ragazzi che fine avete.. Ops non volevo interrompervi!- disse Liam entrando nel bagno –Non hai interrotto nulla, stavo per andarmene!- gli disse Rose –Stammi lontano!- sibilò rivolta a me a denti stretti per poi uscire dal cesso. – Amico che succede?- domanda Liam –Niente , è una sfigata!- dissi cercando di convincere più me stesso che lui –Ma che dici Louis!? Qualcosa succede.. succede eccome. Tu non l’hai mai presa in giro o altro, quelli sono Zayn e Harry e anche Niall magari! Tu mai.. e poi vi stavate per baciare!- disse Liam –Non ci stavamo per baciare!- negai io –Louis non mentire a me e a te stesso..- mi rimproverò il mio amico –Non so che mi succede Liam..- dissi guardando a terra. Cos’era quella sensazione di pienezza che sentivo quando ero con lei quando la guardavo? Non avrei sostenuto a lungo questa situazione.

La sera ero a fare la doccia con Harry.
-Rose è strana..- cominciò il mio amico
-Sai che novità..- dissi sarcastico
-Voglio dire, fa pompe da Dio mai sentita una cosa così.. –mi dava fastidio l’immagine della Thooren piegata sul mio migliore amico
-Poi non è vergine.. però sembrava che il mio fosse il suo primo bacio..- continuò Harry, è vero, era strano. Cercai di mettere in ordine gli indizi su di lei.


  1. BRAVA A LETTO;

  2. PIENA DI LIVIDI;
  3. SI VERGOGNA DI SE’ STESSA;
  4. NON AVEVA BACIATO NESSUNO FINO AD HARRY.

E se fosse.. –Allora hai sentito?- mi chiese Harry che io avevo ormai smesso di ascoltare –Sì certo!- risposi uscendo. A passo deciso arrivai davanti alla camera di Rose –Ciao Heather dovrei parlare con Rose..- le dissi una volta in camera –Ok ora arriva io vado in piscina che Norah mi aspetta!- mi disse lei uscendo, poco dopo dalla porta del bagno uscì Rose con addosso solo un bikini verde, aveva un corpo fantastico , non le davo più di una terza di seno, la pelle ambrata con vari lividi, le gambe magre e slanciata, lo sguardo si posò sulle sue cosce magre e piene di lividi rossi, nere, bianchi.. graffi, ematomi e botte, se le coprì subito con l’asciugamano.
-Che vuoi? Esci di qua!- urlò incazzata
- No! Ora ho capito tutto!- la informai, lei impallidì
-Che cosa?- chiese
-Che fai la puttana!- esclamai.. ammetto che lo dissi in modo equivoco, sbagliato, mi arrivò un forte man rovescio
-Non ti permetto di insultarmi!- urlò
-Non era un insulto, fai davvero la prostituta..- dissi tranquillamente.
ROSE.
Rimasi a guardarlo un po’, poi scoppiai a ridere nel tentativo di fargli capire che aveva tratto le conclusioni sbagliate. Che cretino! Lui mi guardò sorpreso, era troppo bella questa.
-Tu pensi che faccia la baldracca?- chiesi tra le risate, mentre Louis fumava di rabbia –Che c’è da ridere? Era fattibile: sei iena di lividi, brava a letto, ti vergogni di te stessa e il tuo primo bacio lo hai dato ad Harry..-esclamò indignato, a quelle parole ragionai :
-Punto primo come fai sapere che con Harry è stato il mio primo bacio e secondo cosa ti fa pensare che io sia brava a letto?- domandai –Beh ho parlato con Harry..- sbiancai. E se gli avesse anche detto che avevo sussurrato il nome di Louis?no forse no..- Quindi hai parlato con Harry?- balbettai, lui annuì vedendo il mio disagio, feci per uscire ma mi fermò per un polso di nuovo :
-Cosa accade in quella casa?- mi chiede Louis, sospiro lo guardo
-Louis non impicciarti. È una cosa mia. Sono cose.. cose che non sono fatte per te.. non fare l’eroe o finirà male per tutti e due!- profetizzai uscendo poi per raggiungere le ragazze nella piscina dell’hotel.
-Com’è Harry a letto?- mi chiese Norah a cena
-Ehm bravo credo.. non ho molti termini di paragone
-Non eri vergine vero?
-No!
-Fa tanto male la prima volta?- domandò poi Heather. Sì sì che mi ha fatto male, mi ha fatto terribilmente male, mi ha fatto urlare, graffiare , stringere forte i pugni, mi ha fatto capire quanto male può esserci nel mondo, quanta sofferenza è in grado di provare il corpo umano, e quanto in seguito si può riuscire a distaccarsi dal mondo e dalle cose che accadono intorno a te.
-I ragazzi ci hanno proposto la visione di un film ci state?- chiese Norah, io annuii e anche Heather accettò. Così quella sera ci presentammo in camera dei ragazzi che misero su “l’ultima casa a sinistra”

Ecco il quarto capitolo, avete richiesto con tanta insistenza che mi dispiaceva non pubblicare! Avete sentito cosa hanno detto le fan di Taylor sulle Directiners? Davvero non ho parole, col cancro non si scherza, mi sono venuti conati di vomito a leggere certi tweet.
Se volete seguitemi su twitter
https://twitter.com/GublerILoveyou baci mar <3

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Capitolo 5
*** Sopravvivere a me stessa. ***


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Sopravvivere a me stessa.

Ci gettammo sul divano, Zayn mise il Dvd nel lettore :-E’ un horror?- domandai io –Sì ma se hai paura sono felice di stringerti tra le mie braccia..- disse Harry facendomi l’occhiolino. Era dolce. Vidi Louis irrigidirsi e stringere a sé Heather. Che sensazione insopportabile. Il film cominciò, alla prima scena spaventosa, cioè due che picchiavano due ragazze, vidi Heather chiudere gli occhi, Norah stringersi a Zayn, a me vennero in mente le ultime botte ricevute da Heron, ma non avevo paura, sapevo che sarebbe potuta andare anche peggio ad una ragazza. Poi le portarono nel bosco e pugnalarono una delle due, fu una scena atroce ma non mi toccò affatto :- Che merda!- commentò schifata Norah –Non voglio guardare!- esclamò Heather abbracciando Louis. Harry mi guardò storto:- Non hai paura?- negai con la testa senza emettere un suono. Poi ci fu una scena che mi smosse, mi fece piangere, mi fece prendere coraggio. Era una scena di stupro, il tipo davanti agli altri delinquenti, la mise a pancia in giù, le strappò i vestiti e la violentò, avevo la nausea troppi ricordi troppi e tutti insieme affollavano la mia mente, immagini di torture, immagine orrende, immagini spaventose. Mi riportò i ricordi che il principio di rimozione aveva cancellato, i ricordi più tremendi. Una lacrima mi bagnò la guancia, una mano me l’asciugò: Louis. Mi scostai e mi strinsi ad Harry che mi accolse a braccia aperte. Quando la scena terminò, non ressi e scappai via prendendo la bottiglia di vodka lime sul tavolo. Corsi sul tetto dell’hotel e bevendo feci un bilancio della mia vita. Perché a me? Cosa avevo fatto di male per meritare una vita del genere? Perché le mie preghiere non erano ascoltate? Ogni domanda un sorso. Cosa avevo da perdere? Niente. Bevvi finchè la testa non cominciò a girare. Se è questo che si prova ad ubriacarsi non ne capisco l’utilità. Ah no.. un attimo, mi sento invincibile, ho coraggio, chissà la faccia di Heron al mio funerale! Scoppiai a ridere salendo sul cornicione.. non mi salva nessuno!-Sono una puttana!- urlai in punta di piedi, guardai giù, vedevo doppio.. era una figata! –Adesso addio mondo… vita di merda!- mormorai, poi mi sentii sollevare da dietro, mi dimenai tremando dalla rabbia, trovai Louis. Rabbia. Mai provato questa rabbia, questo odio! Solo al pensiero che stavano per finire le mie sofferenze, non avrei più sofferto, ma Louis aveva rovinato tutto. Mi lasciai cadere a terra singhiozzando di disperazione. Per una volta che avevo trovato il coraggio, stavo per farlo,non è giusto! –Ma sei fuori? Non provarci di nuovo! Tu sei matta!- sbraitava Louis –Ti odio!- urlai arrabbiata, mi guardò in faccia e capì che lo odiavo sul serio. Eccome che lo odiavo, non aveva idea del coraggio che avevo avuto e che non so se avrei ritrovato. –Per una volta avevo trovato il coraggio tu hai rovinato tutto! Quanto devi odiarmi per farmi questo? Per farmi continuare a sopravvivere a me stessa e al mostro!- gli gridai, lui mi guardò incredulo – Louis se tu conoscessi un po’ la mia vita, i miei demoni, capiresti le ragioni del mio atteggiamento! Ma tu non sai niente ma credi di capirmi!- continuai a parlare, era come se la lingua non volesse fermarsi –E allora parla! Dimmi com’è la tua vita!- esplose lui rosso in viso, non ero così ubriaca –Non posso dirtelo!- dissi voltandogli le spalle
-Vedi! Non è che non puoi! Tu non vuoi! È semplice!- disse lui –No, io non posso! Se lui lo scopre mi uccide!- dissi piano, lasciandomi sfuggire troppo –Ho provato a confidarlo a qualcuno, ma lui è tornato a sorpresa e lo ha capito! Mi farà ancora male.- dissi sempre con voce bassa, un sussurro appena accennato –Chi è?- mi chiese Louis con tono deciso –Non posso!- mormorai tra le labbra impastate di pianto, Louis mi alzò il viso e cercò di baciarmi. Mi scostai e gli voltai le spalle, con grande sforzo con una lotta contro il mio cuore che non aveva ancora ammesso la verità
-Louis sul serio stavolta! Siamo appartenenti a due mondi diversi, che non entreranno mai in contatto. Sebbene devo rinnegare certe emozioni che mi fai provare è impossibile che tra me e te ci sia qualche contatto!- dissi a malincuore –Ma noi abbiamo già qualche contatto!- replicò lui, lo sentii sospirare –Mi capitano cose che non dovrebbero capitare con te. Sento cose che non dovrei sentire quando sono con te.- mi confessò, avvampai –Cosa vuol dire?- chiesi –Non lo so Rose! So solo quello che sento e che non ho mai sentito per nessuno!- disse con voce tremante –Rose io ti..- cominciò –NO! Io e te siamo diversi Louis, il tuo mondo è così perfetto, l’ho capito in questi giorni! È fantastico starci. Ma quando torneremo a Londra sarà tutto come prima, so che lo sai! Dimentichiamo tutto. È meglio!- dissi smettendo di piangere, lui mi abbracciò da dietro, tremai e mi morsi il labbro inferiore nervosa, mise la testa sulla mia spalla , sentivo il suo respiro sul mio orecchio, poi cominciò ad accarezzarmi il collo con le labbra, rovesciai la testa all’indietro con un gemito incontrollato. Le mie forze vengono a mancare, se mi avesse baciato di nuovo ci sarei stata. Ma a quest’ultimo pensiero mi reffai. Mi sciolsi dall’abbraccio :-Forse dovresti tornare da Heather sarà preoccupata!- dissi con lo sguardo basso, Louis mi tirò su il mento con le dita costringendomi a guardare gli occhi blu che mi facevano fremere –A me non mi importa di lei a me importa di te!- esclamò. La mia testa cominciò a girare vorticosamente, sentii un fiotto di succhi gastrici risalirmi l’esofago e corsi a sboccare lontano da Louis, ma lui mi raggiunse mi tenne la fronte e i capelli. Che stronzata che avevo fatto ad ubriacarmi. –Va meglio?- chiese porgendomi un fazzoletto, mi pulii la bocca e annuii, mi alzai ma fui colta da un capogiro, le mie gambe non ressero ma Louis prontamente e con mia grande sorpresa mi prese in braccio e mi portò nella mia camera, mi distese sul letto, ma volevo lavarmi i denti per far sparire quel saporaccio di vodka, quindi barcollai fino al bagno sotto l’occhio vigile di Louis , mi lavai i denti in fretta e prima di tornare a letto osservai la mia immagine riflessa sullo specchio, misi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poi guardai i lividi che erano quasi spariti del tutto avevo solo lo zigomo un po’ livido. Uscii da bagno e mi buttai a peso morto sul letto accanto a Louis che mi strinse e così ci addormentammo beatamente.

Il giorno dopo mi svegliò qualcuno accanto a me, lo sentii muoversi , aprii gli occhi e un raggio di sole che filtrava attraverso uno spiraglio della tenda mi trafisse gli occhi come una pugnalata –Aaah!!- gemetti coprendomi gli occhi, poi girai la testa sempre con gli occhi serrati e sentii un dolore lancinante al cranio e al collo, aprii gli occhi e trovai due lapislazzuli a scrutarmi.. che belli! Sorrisi istintivamente, poi realizzai l’immagine di Louis e il mio sorriso si spense :-Rose.. come và la testa?- urlò, mi coprii le orecchie –Ah! Male se urli in questo modo!- risposi –MA io non sto urlando!- gridò ancora –Oh forse è per la sbronza di ieri..- constatò a voce più bassa –Già..- mi morsi le labbra, Louis mi abbracciò, mi divincolai:-Louis cosa è successo stanotte?- domandai colta da un dubbio improvviso –Oh no.. non abbiamo fatto sesso.. tranquilla!- disse, lasciai sfuggire un respiro di sollievo. Louis mi riportò alla mente alcune immagini della sera precedente: “Mi capitano cose che non dovrebbero capitare con te.” Ricordai quelle esatte parole pronunciate dalla voce calda di Louis, presi un’aspirina dalla mia borsa e buttai giù con un bicchiere d’acqua.
-Senti dimentica le parole di ieri!- disse Louis
-Solo se tu fai lo stesso con le mie!- replicai io, lui annuì e insieme scendemmo a fare colazione.
Passammo la giornata a visitare la Tour Eiffel e l’ Arque de Trionfè. Al pomeriggio shopping, inizialmente eravamo solo io, Heather e Norah ma poi si accodarono anche Louis, Harry, Zayn seguiti a loro volta da Niall e Liam accompagnati dalle ochette Clair, Megan e Jill. Clair cominciò a provarci con Louis, cercai di non guardare ma era più forte di me.

LOUIS.

Stavamo accompagnando le ragazze all’Abercrombie Parigina, ma poi arrivarono anche Clair e le altre oche. Cercai di ignorarla il più possibile, ma Clair ci provava spudoratamente con me e io volevo diventare amico della Thooren con cui però stavo perdendo parecchi punti di stima acausa di Clair. Parlai con i ragazzi della band. Già avevamo una band i “One Direction” eravamo piuttosto bravetti, facevamo numerosi concerti a scuola e ad alcune feste, facevamo parecchie cover e avevamo composto anche qualche canzone. Io suonavo il piano e Niall la chitarra, anche Liam sapeva suonare un po’ la chitarra ma in genere cantava e basta insieme a Harry e a Zayn. –Dunque alla fine del mese c’è il concerto per racimolare soldi per la scuola!- dissi entusiasta –sarete fantastici!- squittì Clair,Rose alzò gli occhi al cielo –Ci verrai Rose?- le chiese Harry con un sorriso smagliante –Non lo so.. forse ma non credo..- disse lei guardando a terra –Perché no?- chiese Harry con voce dispiaciuta –Perché forse sarò via..- disse lei –Con chi?- chiesi curioso –Nessuno che conosciate!- esclamò lei misteriosa –Ci credo noi conosciamo solo fighi!- esclamò fuori luogo Clair.
Dentro il negozio vidi le ragazze andare in estasi per gonne di pizzo, magliette firmate e.. i commessi. Uno dei quali faceva gli occhi dolci a Rose, che nervoso! Mentre stava impacchettando la maglia le chiese Twitter, Facebook, Skype.. non so voleva anche il codice fiscale?? –Lei è impegnata..- dissi io posandole un braccio sulle spalle, lei mi fucilò con lo sguardo –Oh non sapevo avesse un ragazzo..- disse il commesso deluso –Non ce l’ho. C’è solo uno che si diverte a rompere i coglioni.-disse lei perdendo la pazienza e uscendo a passo deciso. La seguii, si era seduta su una panchina di fronte ad una fontana, mi sedetti accanto a lei che mi ignorò completamente :-Scusa è che i ragazzi francesi sono dei gatti morti!- mi giustificai, lei stette seria, ignorandomi ma poi scoppiò in una fragorosa risata. Risi anch’io com’era bella la sua risata! -Gatti morti?- mi chiese, io annuii .-Davvero scusa non so perché l’ho fatto..- le mentii tranquillamente, lei sospirò e si alzò, sempre guardando la fontana –Andiamo non vorrai passare troppo tempo con una sfigata!- disse –Non sei più una sfigata da quando sei andata a letto con Harry!- la informai rabbrividendo, raggiungemmo gli altri in una pasticceria –I prof ci hanno dato l’autorizzazione per la discoteca ma il coprifuoco è all’ 1 perché domani mattina si riparte!- ci avvisò Norah –Sarà divertente!- dissi guardando Rose che alzò le spalle indifferente. Quella sera con la band ci trovammo in camera nostra, Liam aveva fatto la scaletta con i pezzi principali per il concerto, noi approvammo tutti i pezzi e poi ci preparammo per la serata in discoteca.

Rieccomi vi chiedo scusa per avervi fatto attendere ma ora eccomi con un capitolo un po’ più leggero di quelli precedenti. Volevo ringraziarvi per le vostre recensioni e per seguire,ricordare e preferire la mia storia per me significa molto davvero!Cosa accadrà in discoteca oh nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle ora però mi interessano le vostre opinioni che ne pensate?
Qui sta nevicando.. che palle mi andrà a puttane il weekend… Lal più presto aggiornerò <3 bacioni mar.

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Capitolo 6
*** No Happy Ending. ***


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No Happy Ending.

Feci una doccia calda, era l’ultima sera, rabbrividivo al pensiero che domani a quest’ora sarei stata tra le grinfie di Heron, erano stati tre giorni stupendi. Non mi consideravano più una sfigata , ma non importava , le torture sarebbero continuate ugualmente. Pensai ai numerosi baci mancati di Louis, non voglio baciarlo, ho paura delle emozioni che potrei provare. Uscii dalla doccia, mi asciugai i capelli mossi. Tornai in camera, Heather era già pronta (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=65350346&.locale=it) con un bellissimo vestito, Norah stava finendo di truccarsi (http://www.polyvore.com/norah_disco/set?id=65350174#stream_box) –Ma stai ancora così?- chiese Norah mettendo via il mascara –Io non vengo.- annunciai sedendomi sul letto –Perché?- mi chiese Heather con voce dispiaciuta –Prima di tutto non ho niente da mettermi.. e poi non so ballare!- non feci in tempo a finire di rispondere che un mucchio di vestiti mi piombò in testa –Mettiti questa roba e nessuno in discoteca sa ballare! Se non ti va puoi restare al bar ma lontano dall’alcool stavolta. Non fare la guastafeste e vieni!- mi ordinò Norah. Avevo imparato a conoscerla, non era possibile discutere con lei, Heather mi porse un paio di tacchi non troppo alti, mi vestii e mi truccai poco (http://www.polyvore.com/rose_disco/set?id=65162346#stream_box), stavamo per uscire quando Heather mi mise una collana al collo –Ecco così sei perfetta. Louis cadrà ai tuoi piedi-mi disse ----Ma tra me e Louis non c’è..- cominciai a dire
-Sì che c’è invece! Fallo tuo.- mi disse uscendo.
Trovammo i ragazzi nella Hall che ci aspettavano –Wow!- commentò Harry –Cazzo ci credo che te la sei scopata!- sussurrò Zayn ad Harry –Zayn noi ti sentiamo!- disse Norah facendogli notare la figuraccia che aveva fatto, scoppiammo a ridere. Andammo nella discoteca dove con mia grande sorpresa dovetti ammettere che Norah aveva ragione tutti quelli che ballavano erano parecchio scoordinati ma non se ne curavano. Ballai un po’ con Harry, poi con le ragazze e quando la musica si calmò mi trovai Louis davanti, la canzone lenta di Jeff Buckley non mi lasciò scampo, ci fece avvicinare, mise le sue mani sulla mia vita , avvampai, intrecciai le mie mani dietro il suo collo toccando i suoi capelli morbidi, si strinse a me misi la testa sulla sua spalla sentendomi protetta e amata. La canzone finì feci per sciogliermi dall’abbraccio ma Louis mi fermò sussurrando:-Aspetta! Rimani ancora un po’ con me!- non ce la feci a tìrifiutare. Non ce la feci a respingerlo perché in realtà non volevo farlo, avrei voluto abbracciarlo per sempre, poi mi chiese di andare in terrazza con lui, accettai volentieri.
-Mi dispiace se ho fatto il coglione in questi giorni.. è solo che.. Quando sto con te, sento qualcosa che mi fa paura.. tu mi prendi Rose e non hai idea di quanto questo mi faccia male..
-Perché?
-Perché tu mi prendi ed io non so più chi sono!
-Anche io non so più chi sono Louis. Hai buttato all’aria tutte le mie idee, la mia realtà, i miei pensieri!- esclamai sorprendendomi di come le sue emozioni combaciassero con le mie. Mi guardò intensamente e si avvicinò a me, lo lasciai fare, mi resi conto che forse eravamo fatti per stare assieme, mi accarezzò il viso e un attimo prima che le nostre labbra si toccassero… BOOM!
-Oh cazzo!- imprecai sobbalzando e stringendomi a Louis, anche lui sobbalzò –Sono..- cominciò a dire –Fuochi d’artificio!- conclusi io stupita, lui annuì, un altro bacio mancato. Mi strinse a sé e insieme guardammo i fuochi, Louis mi guardò con il viso illuminato –Rose, voglio fare una cosa ma ogni volta che ci provo non ci riesco per una cosa o per un'altra e vorrei provarci…- mi confessò, dedussi di cosa si trattava, avvampai per l’ennesima volta, mi prese il viso tra le mani, guardai i suoi occhi e capii che nulla lo avrebbe fermato stavolta. Sentii le sue labbra sottili posarsi sulle mie, chiusi gli occhi istintivamente assaporando lui. Leccò le mie labbra come a chiedere il permesso per entrare, aprii le mie labbra, la sua lingua si fece una con la mia in un unico e costante movimento sinuoso che mi pompava di gioia, mi lasciai andare a quel dolce bacio, posando una mano sulla nuca di Louis. Ci staccammo dopo qualche minuto, sorrisi imbarazzata leggermente –Vuoi tornare con me in hotel?-mi chiese –Sì!- accettai. Non mi importava se me ne sarei pentita, volevo vivere qualcosa con Louis. Non avevo mai avuto voglia di vivere ma ora sì. Salimmo in camera per mano, era una sensazione inebriante che non mi faceva smettere di sorridere. Mi sembrava il mondo delle favole, e per stanotte andava bene.
Entrammo in camera, Louis mise un calzino sulla maniglia esterna della porta (?). Poi si voltò verso di me e mi sorrise, anch’io sorrisi, mi attirò a sé, mi baciò di nuovo e fu come la prima volta. Mi baciò il collo, risi :-Perché?- gli chiesi poi, mi guardò con aria interrogativa, mi sedetti a peso morto sul letto –Tu potresti avere tutte le ragazze che vuoi, perché hai scelto una sfigata come me?- specificai –Punto primo io non ho scelto nessuno e secondo io da quando ti conosco non riesco più a pensare..- rispose sedendosi accanto a me , mi fa stendere e mi bacia, si stende accanto a me e senza smettere di baciarmi mi mette delicatamente una mano tra le gambe. È più forte di me. Mi spostai:-Non mi va di fare l’amore con te!- gli dissi senza guardarlo, avevo detto davvero fare l’amore? Lui mi guardò comprensivo ma poi cambiò espressione:-E perché con Harry sì?- chiese allora- Con Harry non ho fatto l’amore. Louis io per Harry non provo niente.. invece per te provo qualcosa e ho paura delle emozioni che potresti farmi provare..- confessai sempre con lo sguardo basso, Louis stette zitto e continuò a fissarmi –Smettila di guardarmi così e dì qualcosa piuttosto.. Se io per te non conto nulla e vuoi solo una scopata..- cominciai irritata, non finii di parlare che Louis mi baciò con foga –Ti va bene come risposta!-mi sussurrò staccandosi appena,poi allargò le braccia –Vieni voglio coccolarti un po’..- mi disse aprendo le braccia –Siamo troppo diversi.- gli mormorai tra le sue braccia –Non è detto che non si possa stare bene insieme se si è diversi.- esclamò lui. Sì invece, Heron non lo avrebbe mai permesso che avessi una relazione con un ragazzo, già non oso sapere come avrebbe reagito se avesse saputo di me ed Harry. Mi addormentai tra le braccia forti e protettive di Louis.
Mi svegliai a causa della sveglia che suonava sul comodino, la spensi e mi voltai verso Louis che dormiva tranquillo, era un angelo mentre dormiva, aprì i suoi occhi color del cielo e mi sorrise, gli lasciai un piccolo bacio all’angolo della bocca. Sorrisi: -Dobbiamo scendere!- mormorai –Ok però prima voglio un altro bacio..- mi disse attirandomi a sé, lo baciai mi leccò le labbra e aprii la bocca e feci entrare la sua lingua e trasformarlo in un bacio non certo innocente, sorrisi tra le sue labbra , ci alzammo e poi andai in camera mia con Louis, Norah e Heather non c’erano, mi cambiai (
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=65357321&.locale=it) poi insieme scendemmo a fare colazione, i ragazzi e le ragazze erano già in sala da pranzo, era rimasto solo un posto a tavola, perché naturalmente Clair si era imbucata nel nostro tavolo. Alzai gli occhi al cielo. Speravo che questa favola sarebbe finita una volta atterrati a Londra non già questa mattina, feci sedere Louis e cercai con lo sguardo un tavolo dove potessi stare sola, ma due mani mi presero i fianchi e mi tirarono verso il basso facendomi atterrare sulle ginocchia di Louis, sorrise divertito dal mio stupore e mi sussurrò:-Dove credevi di andare?-poi mi baciò. Davanti a tutti! Sentii dei fischi da parte di Zayn –Uuuh!-urlò Liam tirando una gomitata tra le costole a Niall –Ahio!- si lamentò il povero irlandese massaggiandosi lo sterno- Io lo sapevo!- esultò Heather a Norah. Poi ci staccammo –Ci siamo persi qualcosa?- chiese Harry sorridendo –Zitto e mangia Harreee!- gli urlò Louis, poi mi mise in bocca un biscotto, si avvicinò e addentò la metà del biscotto che fuoriusciva dalle mie labbra posando infine le sue sulle mie. Dopo la colazione preparammo le valigie e partimmo con l’autobus diretti in aeroporto dove vicino a Louis ci scambiammo effusioni per tutto il tragitto, in aereo capitammo di nuovo vicini, tutto merito dell’elenco in ordine alfabetico Thooren e Tomlinson. Ci addormentammo ancora abbracciati. “Tra dieci minuti è previsto l’atterraggio a Londra grazie per aver scelto Timeline.” Ci informò la voce metallica, sobbalzai. Avrei dovuto parlare con Louis –Ora sai cosa succederà..- cominciai
–Cosa?- mi chiese con voce ingenua
-Louis tra me e te a Londra non potrà mai esserci nulla!- dissi con un nodo in gola
-Che cosa stai dicendo?- chiede ferito,non volevo fargli del male
-E’ la verità, io non potrò mai avere un ragazzo!- gli spiegai con le lacrime agli occhi
-Cosa? Perché? È per il mostro? – mi chiese con gli occhi lucidi, sgranai gli occhi, che ne sapeva del mostro.. oh no.. sul tetto!
-Louis stanne fuori!- risposi piangendo
-Non posso..- cominciò, sospirò –Non posso perché ti amo!- urlò cominciando a piangere, facendoci puntare tutti gli occhi addosso, in un altro momento mi sarei vergognata ma ero concentrata sulle sue ultime parole “TI AMO” . Ma comunque notò il mio disagio e urlò a quelli che ci fissavano:-Beh che c’è da guardare? È una conversazione privata!- rosso in viso. Tutti tornarono a fare ciò che stavano facendo. –Tu mi..-cominciai - TI AMO!- ripeté, mi asciugai una lacrima. Lo amavo anche io? Sicuramente. Glielo avrei detto? MAI. Io non ero degna dell’amore di nessuno, ero ripugnante, sporca, orrenda. Provavo solo vergogna nei miei confronti. Atterrammo, Louis mi baciò assaporai quell’ultimo bacio, mi staccai e lo abbracciai, lui mi strinse forte e mormorò:-Tu non amerai mai te stessa neanche la metà di quanto ti amo io, se tu sapessi che io sono qui per te, forse tu ti ameresti quanto ti amo io.- mi si mozzò il fiato, cacciai indietro le lacrime e mi sciolsi da quell’abbraccio per andarmene. Trovai Heron ad attendermi mi prese la valigia e mi salutò con un abbraccio che non avrei mai voluto,andammo in macchina. “No happy ending” pensai. In auto Heron mi disse:-Devi recuperare un bel po’ di tempo perduto!- paura, la stessa di sempre mi si insinuò nella pelle. In venti minuti fummo a casa sua, chiuse la porta e si accese una sigaretta, poi dopo un paio di tiri la posò sul posacenere, mi spogliò in fretta cercai di non reagire, di lasciarlo fare –Facciamo un gioco se emetti un solo fiato non sarà piacevole..- mi sibilò mostrandomi la sigaretta accesa. Terrore. Entrò in me con una spinta secca e decisa e dolorosa. Strinsi i denti ma non riuscii a trattenere un fagito di dolore, lui se ne accorse e lentamente avvicinò la sigaretta a me e la spense sul mio seno destro. Settecento gradi. Bruciore infinito ed una cicatrice che mi sarebbe rimasta per tutta la vita. Non mi salva mai nessuno. Gridò. Aveva finito finalmente, mi diede il permesso di rivestirmi e mi riaccompagnò a casa. Abbracciai i miei genitori –Ci sei mancata tesoro!- disse mia madre, non ci credevo molto ma non importava. Cenammo e ricominciò la solita routine: riempirli di balle. –Come mai siete tornati così tardi?- chiese mio padre –Perché il volo ha ritardato due ore, scioperi.- mentii tranquillamente. Pensai a Louis a quanto lo avevo fatto star male. Il cellulare vibrò appunto.. Un messaggio da Louis. Apri.

Eccomi raggi di sole, è tutto il giorno che lavoro a questo capitolo vi piace? Che ne pensate? Aspetto le vostre recensioni bacioni Mar <3

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Capitolo 7
*** Una canzone. ***


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Una canzone.

Solo un amore impossibile può essere eterno.
Lauren Kate.


"Comunque è stato bello e se vuoi tornare io sarò sempre qui ad aspettarti.. ma quello che devi sapere è che io ti amo. Baci xxLouisxx. P.S. ci terrei davvero a vederti al concerto di sabato, fammi sapere.” Leggendo quel messaggio mi comparve un sorriso cretino sulla faccia ma gli risposi
“ Ci sarò <3 xxRosexx” risposi semplicemente col mio I-Phone. Regalo di zio Heron. Mi faceva spesso dei regali per lavarsi la coscienza.
-Perché sorridi..?- mi chiese maliziosa mia madre
–Posso uscire sabato sera? Al dragon suona il gruppo di un mio amico per raccogliere fondi per la scuola.- spiegai
-Certo.. chi è questo tuo amico?- chiese mia madre felice, non uscivo mai la sera –Si chiama Louis..- risposi arrossendo , lei sorrise –Lo stesso Louis che ti ha portato a fare shopping la scorsa settimana?- chiese ancora io annuii semplicemente e poi andai a dormire esausta.

Il giorno dopo mi alzai, mi vestii bene(http://www.polyvore.com/cgi/set?id=65716051&.locale=it) e andai a scuola a piedi. Ero davvero emozionata forse perché avrei rivisto Louis, ma avrei dovuto far finta di niente per non illudere né lui né me stessa. Finchè Heron sarebbe stato nella mia vita non sarei mai potuta stare con un ragazzo, non importava quanto lo amassi. Questa era la verità, e faceva male. Faceva male essere innamorata, ricambiata e non poter vivere l’amore per colpa di uno stronzo. L’i-pod in modalità shuffle riprodusse “Love Story” di Taylor Swift. Perché le canzoni raccontano sempre la tua storia? Arrivai a scuola, vidi Harry seduto con gli altri tre al solito posto vicino ai motorini impegnati ad far anelare la loro popolarità agli altri “poveri perdenti” mi salutò con la mano, ricambiai con un sorriso insicuro, comunque mi tenni a distanza debita. Poi arrivò lui. In tutta la sua bellezza . tutte le ragazze lo guardavano ma lui non le degnava di uno sguardo, andò dai suoi amici, non mi vide… finché Harry non fece un cenno col capo verso di me , gli occhi ghiaccio di Louis mi videro e mi rivolse un sorriso amaro , fece per venire verso di me, ma la campanella mi salvò da una probabile situazione scomoda annunciando l’inizio delle lezioni, quindi a passo svelto con lo sguardo basso che non celava un filo di tristezza, mi diressi in classe di inglese dove avrei trascorso le prime due ore, Harry era nella mia classe, si sedette davanti a me, lo ignorai fingendomi interessata agli artisti del 1800. Alla fine della prima ora mi lanciò un biglietto: “Perché lo eviti? In gita eravate due piccioncini!” vi trovai scritto. Mi morsi il labbro e risposi “ Siamo troppo diversi!” , guardai per terra. In fondo avevo detto la verità, omisi le motivazioni principali. “Dopo ti devo parlare!” scrisse su un altro foglio, io annuii. Quando la campanella suonò, raccolsi lentamente le mie cose, io ed Harry aspettammo che tutti uscissero dall’aula:-Che c’è?- chiesi sbrigativa -Rose, lui ci tiene davvero a te!- confessò Harry, sentii gli occhi pizzicare –Harry non puoi capire!- dichiarai
-No sei tu che non ti fai capire!- disse lui, come dargli torto? Stetti zitta –Dagli una possibilità!- mi disse con tono dolce –Non è che non voglio, io non posso!- confidai con un filo di voce –Con me non ti sei fatta scrupoli!- mi rinfacciò –Io e te abbiamo solo fatto sesso non c’era niente fra noi due. È fuori luogo la tua affermazione!- esclamai, feci per andarmene e lui mi bloccò il polso, come odiavo quel contatto! –Dagli un’occasione..ci sta male!- mormorò prima di lasciarmi il braccio. A passo svelto mi diressi nell’aula di fisica dove ci sarebbe stato anche Louis, ero in ritardo, era rimasto libero solo un posto in fondo all’aula nell’angolo, da lì si aveva una chiara visione di tutta la classe, cercai Louis con gli occhi, era vicino a Clair. Stava male? Non si faceva scrupoli a provarci però né a rispondere alle provocazioni di quella troietta. Le sussurrò qualcosa all’orecchio e uscì per andare in bagno, pochi minuti dopo Clair disse che non si sentiva bene e uscì per andare in “infermeria”. Una lacrima cadde sul banco.
“Non sei certa che faccino qualcosa..”
“Dove pensi che vadano a giocare a golf? Non essere stupida!”
“Guarda che siamo la stessa persona genio! Asciugati quelle lacrime che la lezione è finita!”.
Stupida coscienza malata che mi ritrovavo! Mi asciugai le lacrime nel corridoio e andai addosso a qualcuno.. Niall.
-Ehi ciao Rose!- mi salutò allegramente
-Ciao..- risposi non riuscendo a trattenere una nota di sofferenza nella mia voce –Ma hai pianto?- mi chiese preoccupato, scossi la testa ma non mi credeva, poi vidi Louis e Clair uscire dal bagno alle mie spalle –Oh beh..è un cretino!- disse facendomi un timido sorriso a cui non fui in grado di rispondere –Vieni con me a mensa!- mi propose con un cenno del capo. Lo seguii a mensa col cuore incrinato. Ci sedemmo ad uno dei tavoli centrali –Non so come spiegartelo..- cominciò a dire Niall posando il suo vassoio con quattro panini –Non c’è molto da dire, mi ha preso in giro..- dissi addolorata mangiando la pasta al ragù –Non è così, vedi l’uomo ha degli istinti, ed è difficile che l’amore riesca a sovrastarli seppure Louis sia davvero innamorato di te..- cominciò a blaterare Niall. Ho sempre convissuto con gli istinti dell’uomo. Le violenze, gli abusi a opera di Heron che mi hanno resa così, che mi hanno impedito di vivere l’amore. Che mi impediva di stare con chi volevo e con chi mi voleva. Louis venne a sedersi accanto a me. Lo guardai uccidendolo col mio sguardo, lui aveva un sorriso innocente in faccia, Niall fece un espressione imbarazzata :-Devo andare in bagno.- annunciò Niall mentendo e lasciandoci soli. –Che succede?- chiede Louis a voce bassa –Ti sei divertito con Clair?- domandai fredda, lui sospirò –Hai visto..- cominciò –Non importa quello che ho visto, importa quello che hai fatto. Io pensavo che tu fossi così, mi hai preso in giro. Ti ho detto siamo troppo diversi, dimenticati di me.- dissi cominciando a piangere. Cercavo di evitare che capisse il mio dolore, il male che mi stava facendo. Le torture di Heron non erano niente a confronto al dolore che provavo allo stomaco in quel momento –Rose pretendi che ti aspetti per sempre?- replicò lui -Pensavo che fossero vere le tue parole, se mi amassi davvero non ci avresti messo così tanto ad andare con un'altra.- ribattei io esterrefatta me ne andai –Hai ragione ho sbagliato!- lo sentii gridare ma non mi importava. Le due ore pomeridiane erano leggere, arte e sociologia. Entrai in aula di arte dove Norah mi aveva tenuto il posto, dietro di noi si sedettero Zayn e Niall e non facevano altro che chiacchierare e fare casino:- Malik e Horan ora basta! È da l’inizio della lezione che non fate altro che disturbare, Malik al posto di Thooren, Thooren mi dispiace ma slitti dietro!- esclamò il prof scocciato. Norah alzò gli occhi al cielo e io sbuffai infastidita, mi sedetti accanto al biondo:-Com’ è andata?- mi chiese riferendosi allo scontro con Louis, la mia espressione mutò in una smorfia di dolore
-Mi dispiace!- disse a testa bassa
-Non è colpa tua!- risposi alzando le spalle
-Già è colpa di Clair! Io ti giuro non la sopporto!- disse cambiando umore improvvisamente, stringendo la mascella e i pugni, io sospirai –A me fa pena, non ha il minimo rispetto per sé stessa.- risposi io
-Verrai il concerto sabato?- chiese Niall speranzoso
-Credevo di sì ma non credo sia il caso..- constatai io
-Andiamo devi venirci, ti prego se non vuoi farlo di lui fallo per me!
-Non ti conosco neanche..
-Anche questo è vero, ma mi sei simpatica ti prego..- mi supplicò sgranando gli occhioni così limpidi da far guerra a quelli di Louis, sbuffai rassegnata:-Va bene!-accettai alla fine. In realtà volevo andarci, volevo vedere Louis, ma la mia testa mi metteva in guardi, avrei sofferto forse ma ormai avevo accettato.
Il pomeriggio lo passai da Heron ovviamente, appena terminò di soddisfare sé stesso si rimise le braghe, aspettai che il dolore si attenuasse, ci era andato giù pesante, sentii il sapore di sangue sulle mie labbra mi ero morsa probabilmente per sopportare il dolore. Mi autorizzò a vestirmi, non appena mi infilai i leggins suonarono alla porta, Heron andò ad aprire scocciato –Salve, c’è Rose? La vedo venire qui tutti i pomeriggi!- sentii la voce di Louis mi misi in fretta la maglia, se lo fa entrare lo ammazza, l’unico modo era fermarlo e mandarlo via, andai all’ingresso –Che ci fai qui?- gli domandai –Volevo vederti, Rose ti prego parliamone!- disse lui sofferente –C’è bisogno che te lo ripeta? FUORI DALLA MIA VITA!- esclamai indignata mentre con la mente cercavo di comunicare “Salvami” -Rose io.. non posso- comiciò entrando in casa, mi prese il viso tra le mani -Perché io ti amo!- mi ripetè quasi commosso per l’ennesima volta, prima di posare le sue labbra sulle mie. Quel contatto mi era mancato terribilmente. I pensieri scomparvero e ricambiai quel bacio, poi ci staccammo. Posò la sua fronte sulla mia e sorrise, contento di quel bacio, sorrisi anch’io dimenticandomi di Heron :-Louis, anche io ti amo!- confessai finalmente togliendomi quel peso, mi ricordai di Heron, spinsi via Louis confuso dai miei frequenti cambi di umore –Ma non possiamo stare insieme! Dimenticami Louis, scopa con Clair non mi incazzo davvero!- mentii senza guardarlo –Hai sentito ragazzo? Ora te ne puoi andare!- esclamò Heron friggendo dall’alto, Louis lo guardò e poi si rivolse a me:- è a causa sua vero? Rose cosa ti fa, Rose guardami e dimmi cosa ti fa!- esclamò Louis, Heron perse la pazienza, brutto segno per me –Non sai di che parli!- gli disse sbattendolo fuori –Lo scoprirò, hai capito bastardo? Lo scoprirò e poi verrò a prenderti!- gli gridò Louis, Heron gli chiuse la porta in faccia. Heron mi guardò :-Lo sai cosa ti aspetta ora vero?- domandò incazzato.
Non credevo di avere ancora tanto fiato per urlare.
LOUIS.
Il tizio mi aveva sbattuto fuori. Avrei scoperto tutto, Rose aveva detto che mi amava ed ero strafelice. Ma non potevamo stare assieme e temevo che quel tipo avesse qualcosa a che fare con la sua decisione. Cosa accadeva in quella casa? Dovevo saperlo. Potrei metterci una telecamera o qualcosa del genere… non potevo andare io però, maledetto istinto! Se non avessi bussato alla porta potrei tornarci domani entrare con un diversivo e installare una telecamera, ma se non sei entrato non avrei sentito Rose dire : “Ti amo!” .
Mentre mi facevo queste pare mentali ero già arrivato davanti a casa di Liam, bussai e sua madre mi fece entrare. Trovai i ragazzi in garage, il nostro garage . Dove Niall stava strimpellando la chitarra Harry e Liam discutevano sul testo di una canzone e Zayn stava in pausa cicca. Dovevo concentrarmi sulla band ora. Niall mi venne davanti sventolandomi un foglio in faccia: -Questa è la soluzione ai tuoi problemi!- esclamò con un sorriso a trentadue denti –Cioè?- domandai scettico –Cioè ho scritto una canzone che tu canterai per Rose..- rispose orgoglioso di sé stesso
-Da solo?- chiesi spaventato
-Assolutamente no! La canteremo insieme ma tu la dedicherai alla tua amata!
-Come si chiama la canzone?- chiesi curioso
-Beh ora te la canto, credo che il titolo sia chiaro nel testo.- disse sedendosi su uno sgabello davanti al leggio, impugnò la chitarra. Liam ed Harry smisero di litigare, Zayn spense la cicca e ci facemmo tutti intorno a Niall, lui sorrise e cominciò.
La canzone era fantastica aveva un ritmo meraviglioso che faceva sorridere, il testo era perfetto per Rose, le parole la descrivevano parlando anche di alcuni momenti passati insieme. Niall era un mago con i testi, era davvero bravo perché stava attento ai particolari. Quando finì gli facemmo un applauso collettivo –E ora puoi amarmi!- scherzò posando la chitarra –io amo Rose!- dissi scoppiando a ridere –e mi ha detto che anche lei mi ama!- continuai ,Harry mi diede una pacca sulla spalla, Liam e Niall si complimentarono –Sei fregato amico!- mi disse Zayn –Tu e Norah Zayn?- gli chiese Harri malizioso
-Me la sono scopata in gita!- disse Zayn tradendosi con una lieve insicurezza
-Se ci sei uscito anche ieri!- lo smascherò Harry
-Nnon è proprio.. così- balbettò Zayn arrossendo, insomma non ero l’unico innamorato – ti piace insomma.. perché non lo ammetti?- gli chiesi , lui abbassò lo sguardo –Andiamo siamo i tuoi amici…- intervenne Niall –Ok mi piace da impazzire!- esclamò Zayn
Zayn Malik. Il più figo della scuola. Quello che si è portato a letto tutta la squadra di pallavolo. Quello che ha partecipato alle orge. Lui. Che arrossiva? È proprio vero che le cose cambiano.
-Quindi?- domandò Liam
-Quindi non so che fare, insomma io non sono fatto per avere una relazione stabile. Ma lei è fantastica! Cioè le altre fanno quello che voglio e pendono dalle mie labbra. Norah invece mi dice ciò che pensa, non ciò che crede che io voglia sentire, se c’è qualcosa che non va lo dice!- disse tutto d’un fiato. Sorrisi comprensivo. Poi ci concentrammo sulle prove, mancava poco ormai al concerto.

Ecco un altro capitolo che ne pensate? Secondo voi qual è la canzone che ha scritto Niall? E Louis lascerà stare la storia di Heron o è davvero deciso a scoprire il terribile segreto che afflige Rose? Ditemi cosa ne pensate… Ringrazio tutti coloro che hanno recensito. Nove recensioni nello scorso capitolo, vi siete superate stavolta ragazze. Vi adoro <3 baci mar ;)

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Capitolo 8
*** Lacerata. ***


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"Tutti i segreti sono profondi, tutti i segreti diventano oscuri, e' questa la natura dei segreti. "
Cory Doctorow

 


Lacerata.

La settimana passò stranamente in fretta e io ero felice di vedere Louis, non stavamo assieme, ci incontravamo e ci salutavamo ma per il resto mi accontentavo di guardarlo da lontano, non era più venuto da Heron e quella settimana lo zio mi lasciò anche stare perché sapeva che Louis avrebbe potuto essere un pericolo per lui. Sabato c’era il concerto, mi alzai verso le 9 del mattino, mi telefonò Norah chiedendomi di andare a fare shopping con lei e Heather, io accettai felice anche perché quella sera ci sarebbe stato il concerto e non avevo idea di cosa mettermi, quindi mi vestii con una felpa grigia e dei jeans,misi il giaccone, e scarpe presi la borsa e uscii diretta al centro commerciale dove incontrai le mie amiche se così potevo chiamarle, con loro stavo davvero bene ridevo un sacco e sentivo le loro storie, Heather si era presa una gran cotta per Harry e secondo me sarebbero stati bene assieme, io non mi sbottonavo mai però. Andammo in giro per negozi e comprai un vestito per quella sera, avevo deciso di puntare sullo stile punk rock data l’occasione, pranzammo al Mac e lì scoprii che Norah aveva cominciato a uscire con Zayn in modo serio :-Ma dai.. Zayn sonountroioneMalik? Non l’ho mai visto con la stessa ragazza per più di un giorno..- commentai io –Beh diciamo che io ho il mio carattere, cerca in tutti i modi di compiacermi ed è una bella cosa perché non lo ha mai fatto con nessuna, le altre si riducevano a non avere alcuna dignità e mi sembra davvero una cosa patetica. Comunque non stiamo assieme stiamo solo uscendo, non credo che sia in grado di avere una relazione stabile con qualcuno..- ci spiegò, era una cosa dolcissima quella che stava accadendo fra quei due, mi sarebbe piaciuto tanto stare con Louis –Tu e Louis non state assieme ma tra voi cosa c’è?- mi domandò Heather , mandai giù un pezzo di panino e poi alzando le spalle risposi :- Non ne ho idea.. io non posso avere un ragazzo!- lei mi guardò interrogativa :-Come mai?- chiese Norah –Beh ho dei parenti molto apprensivi e gelosi!- risposi non del tutto sincera. Tornai a casa verso le 16 ero davvero emozionata per la serata, passai tutto il pomeriggio a sistemare i vestiti, a scegliere trucco e pettinatura (tanto alla fine mi sarei lasciata i capelli sciolti come sempre) verso le 18 ero appena uscita dalla doccia e mi chiamò zio Heron dicendomi di passare da lui l’indomani, io a malincuore assentii, non avevo scelta, quella telefonata mi aveva spento l’entusiasmo, cenai con i miei e poi mi vestii http://www.polyvore.com/rose_concert/set?id=65869035e mi truccai, poi Norah mi passò a prendere con Heather arrivammo al locale e notammo i ragazzi che stavano per cominciare, Harry buttò giù un bicchierino di Vodka, ci salutò con la mano, gli altri lo imitarono, vidi Louis sorridere nervoso e Niall avvicinarsi e sussurrargli qualcosa all’orecchio, noi ricambiammo il saluto e ci sedemmo al tavolo davanti al palco ero davvero curiosa di sentirli, Norah ordinò per tutte e tre Heather mise i soldi sul tavolo –Il primo giro offro io!- disse, arrivarono i bicchieri proprio mentre Louis cominciò a presentare la band : -Salve noi siamo i One direction siamo di nuovo qui.. vi auguriamo un buon divertimento!- disse al microfono provocando applausi e urletti eccitati, Niall cominciò a suonare gli accordi di “ Viva la vida” cominciavano spesso con delle cover, erano bravissimi tutti e cinque avevano una voce speciale che si fondeva completamente con quella degli altri rendendo una voce sola e perfetta poi continuarono con “ I’m Yours”, “Look after you” e “Wonderwall” canzoni stupende che fatte da loro ti facevano venir voglia di esultare, la voce di Louis era stupenda, un po’ acuta e leggermente nasale, poi Harry annunciò :-Ok ragazzi ora cominciamo con i nostri originali!- mi misi in ascolto senza staccare gli occhi di dosso a Louis :-What makes you beautiful!- disse Niall e cominciò a suonare degli accordi, dopo quella canzone ero davvero in estasi, le parole erano perfette, durante l’assolo di Harry non avrei mai pensato che fosse davvero un po’ troione, poi continuarono tra le urla e gli applausi :- Live while we’re young!- annunciò Liam subito tutti si misero ad esultare, probabilmente ero l’unica in tutto il locale che non aveva ancora sentito un loro concerto , e poi capii il perché di tutto quello sfogo di emozioni era davvero una canzone energica e frizzante perfetta per i teenagers – L’ultima che abbiamo composto tutti insieme ve la presentiamo oggi si chiama “Little things” e ha fatto anche discutere Harry e Liam quindi credo sia venuta fuori piuttosto bene!- annunciò Zayn facendo l’occhiolino a Norah e provocando una risata generale, poi partirono con la canzone lenta e tranquilla rispetto a quelle precedenti,mi piaceva era l’elogio alle imperfezioni delle ragazze, che però suonava un po’ ipocrita detta da loro che uscivano con ragazze magrissime e perfette, ma non importava mi feci cullare dalle parole dolci, finita la canzone applaudimmo tutti composti, Louis si avvicinò al microfono :- La prossima si chiama “She’s not afraid”..- poi mi guardò e disse –Rose, questa è per te..- mi emozionai, sentii come un fuoco nel petto.. una canzone davanti a tutti per me?
Louis: EAH! ONE, TWO THREE FOUR!
Harry: She sneaks out in the middle of the night, yea
Tight dress with the top cut low
She’s addicted to feeling of letting go
Let it go
Louis:She walks in and the room just lights up
But she don’t want anyone to know
That I’m the only one who that gets to take her home
Take her home
Liam:But everytime I tell her that I want more
She closes the door
Chorus:(Main Vocals: Zayn)She’s not afraid of all the attention
She’s not afraid of running wild
How come she’s so afraid of falling in love
She’s not afraid of scary movies
She likes the way we kiss in the dark
But she’s so afraid of f-f-falling in love
Niall:Maybe she’s just trying to test me
Wanna see how hard I’m gonna work
Wanna see if I can really tell how much she’s worth
Watch a worth
Louis: aybe all her friends have told her
Don’t get closer he’ll just break your heart
Niall: ut either way she sees in me and it’s just so hard
Liam: so hard, cuz’ every time I tell her how I feel
She says it’s not real
Chorus:She’s not afraid of all the attention
She’s not afraid of running wild
How come she’s so afraid of falling in love
She’s not afraid of scary movies
She likes the way we kiss in the dark
But she’s so afraid of f-f-falling in love
Harry:What about all the things we said
Talking on the phone so late
I can’t let her get away from me
Zayn:When I say that I can’t do it no more
She’s back at my door
Niall:Hahahaha
Chorus:She’s not afraid of all the attention
She’s not afraid of running wild
How come she’s so afraid of falling in love
She’s not afraid of scary movies
She likes the way we kiss in the dark
But she’s so afraid of f-f-falling in love
She's not afraid
She's not afraid
La canzone mi rifletteva, la ragazza di cui parlavano ero proprio io e la situazione descritta era quella mia e di Louis “ma Quando io dico che voglio di più lei chiude la porta” me ne andavo quando Louis mi parlava di relazioni e anche il ritornello “ Lei non ha paura di stare al centro dell’attenzione, lei non ha paura di scatenarsi, ma come mai lei ha paura di innamorarsi? Lei non ha paura dei film spaventosi, a lei piace il modo in cui ci baciamo nel buio ma come mai lei ha paura di innamorarsi?” il testo era la mia fotocopia il ritornello portava alla mente quando ero stata con Harry (scatenarsi) quando avevamo visto l’ultima casa a sinistra quando ci siamo baciati la prima volta io e Louis. Quanti ricordi in cosi poco tempo, lo amavo sempre di più. Sorrisi, lui mi guardò per scorgere una mia reazione, mimai un “grazie” con le labbra. Lui sorrise soddisfatto, poi Harry annunciò la loro ultima canzone, una cover di Natalie Imbruglia che non avevo mai sentito “Torn” spiegarono che era la loro canzone iniziale, che aveva dato l’inizio a tutto. Ascoltai le parole.
Oh, ho visto una ragazza
mi ha riportato in vita
lei era calda, lei è arrivata
ed aveva quel certo contegno
mi ha mostrato cosa voleva dire piangere

beh tu non puoi essere quella ragazza che adoravo
non sembri sapere o preoccuparti
di ciò che il tuo cuore vuole

ma non la riconosco più
non c'è più niente di quello
per cui ero solito piangere
il dialogo si è spento
è questo che succede

niente va bene, sono lacerato
è così che mi sento
ho freddo e mi vergogno
distesa nuda sul pavimento
l'illusione non è mai diventata realtà

sono ben sveglia e riesco a vedere
che anche il cielo più perfetto è lacerato
arrivi un po' tardi
sono già lacerato

non c'è più niente di quello
per cui ero solito piangere
la mia ispirazione si è esaurita
sono già lacerato...

Ascoltando quelle parole mi passarono davanti tutte le violenze scena per scena, mi sentii un nodo in gola, mi rividi a 15 anni, lacerata… ho freddo e mi vergogno distesa nuda sul pavimento tra il sangue le lacrime e lo sperma di Heron che imbrattava il mio corpo e le mattonelle bianche del bagno, scoppiai a piangere, la canzone finì e io corsi fuori dal bar per respirai, Louis mi vide e mi corse dietro –Che succede?- mi urlò, in un primo momento lo ignorai, poi però mi abbracciò da dietro e io mi girai :-Ti prego stringimi!- gli dissi tra i singhiozzi, lui non se lo fece ripetere due volte emi abbracciò forte, piangevo contro il suo petto, poi mi staccai cercando di contenermi ma non ci riuscivo, sentii le labbra di Louis posarsi sulle mie violentemente per poi dare luogo ad un dolce e casto bacio, mi tranquillizzai improvvisamente.


 

Salve a tutti =) finalmente sono riuscita a finire il capitolo l’ho riscritto 397275757 volte perché non ero mai convinta spero di aver fatto un buon lavoro ;) potete dirmelo solo voi recensendo grazie mille per le 10 recensioni mai avute così tante giuro quindi grazie mille!! Ora vado che devo uscire ;) eheh domani e dopodomani la scuola è chiusa ahah serata gaia stasera ;) baci mar.

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Capitolo 9
*** Il segreto. ***


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"Il fondamento della vergogna non e' il nostro sbaglio personale , ma che tale umiliazione sia visibile da tutti."
Milan Kundera


Il segreto.

LOUIS.
Mi alzo ripensando al concerto di ieri, mi è piaciuto cantare per lei. Ripenso alla sua uscita dal locale, mi ha spiazzato non immaginavo che l’avrei scossa tanto cantando “torn”. L’avevo baciata e poi lei se n’era andata senza dire una parola.
Ora non posso più sostenere questa situazione, devo capire è un bisogno che richiede la mia testa. Devo scoprire cosa accade in quella casa. Mi lavo la faccia e mi vesto, poi prendo il bus e mi avvio a scuola, pensando a chi potrebbe aiutarmi a scoprire il segreto di Rose. Pensai che Harry era la persona migliore, in fondo era il mio migliore amico.
Arrivai a scuola e gli chiesi di trattenersi prima di entrare che gli dovevo parlare.
-Che succede Boo..?- mi domandò allegro
-Devi aiutarmi..riguarda Rose..- risposi
-Quella ragazza ti ha proprio fatto perdere la testa.. ma dimmi!
-Ti ho già parlato di quella casa.. voglio agire!- esclamai
-Louis non è che sei un po’ paranoico?
-No Harry non capisci in quella casa succede qualcosa, qualcosa che non mi piace.
-Ok che vuoi che faccia?
-Dovresti entrare con una scusa e attivare un paio di webcam.- gli dissi tirando fuori due webcam coi cavi- Saltiamo le lezioni del pomeriggio e tu entrerai nella casa scassinando la porta, ho seguito il tipo per tutta la settimana scorsa so cosa fa al pomeriggio, verso le 16 porta Rose a casa e per le 16 noi dovremmo essere a casa mia a vedere cosa accade direttamente sul mio PC!- esclamai soddisfatto del mio piano.
Arrivò Rose mentre Harry acconsentiva al piano, la salutai con la mano, lei ricambiò timidamente. Cercava di evitarmi perché non potevamo stare insieme. Ero davvero felice perché comunque ricambiava i miei sentimenti ma l’idea di non poter averla con me, di non poterla abbracciare per cause esterne, sconosciute e che lei non voleva rivelarmi, faceva male. Tanto male! Entrai in aula di fisica e la vidi seduta sola in un angolo, un ragazzo stava per occupare il posto accanto al suo, lo fulminai chiarendogli le idee, ero parecchio aggressivo e minaccioso quando mi toccavano ciò che amavo, lui impallidì e si sedette sulla fila davanti, lasciandomi libero di sedermi accanto alla ragazza, anzi alla donna che amo. Lei si accorse di me e spostò il peso sul collo facendolo schioccare nervosamente, il respiro lo percepii più affannato, le mie mani sudavano, sfiorai la sua mano appoggiata al banco, quel contatto con la sua pelle fredda mi provocò piacevoli brividi sulla colonna vertebrale , lei tremò e mi guardò mordendosi il labbro inferiore, lo faceva sempre quando era nervosa :-Ciao..-mormorai con voce bassa – Ciao..- rispose in un sussurro, entrò il professore e ci alzammo in piedi. Ogni giorno ero sempre più consapevole dei sentimenti che si scatenavano nel mio cuore, di come quella semplice ragazza mi avesse preso. Pensai a prima che subisse la trasformazione estetica, quando facemmo insieme la relazione di fisica, lei non aveva il trucco in faccia, non si faceva le sopracciglia, si vestiva con felpe abbondanti e non scopriva mai quelle gambe magre slanciate che facevano sbavare qualunque maschio della scuola. Durante la lezione mi persi ad osservarla, ogni suo gesto era come una carezza sul mio collo, che mi faceva sorridere :-Signor Tomlinson sono convinto che Thooren sia una ragazza incantevole e il sogno di ogni uomo ma che ne dice di prestare ascolto alla lezione?- mi disse sarcastico il professore, un moto di gelosia mi avvolse lo stomaco –Sogno di ogni uomo? Lei è mia chiaro!- esclamai forse con voce troppo alta scattando in piedi, Rose mi fulminò –Louis!- disse Rose a denti stretti, mi risedetti e l’insegnante alzò gli occhi al cielo riprendendo la lezione. Tuttavia avevo ormai confessato all’intera classe di fisica i fatti miei e di Rose, a quel pensiero arrossii notevolmente, cosa che non accadeva mai. Il professore ignorò il mio schizzo e riprese la lezione, ma la sua voce flebile non sovrastava i bisbigli dei compagni di classe, Rose mi fulminò :-Che cazzo ti è saltato in testa?- domandò in un sussurro appena suonò la campanella –E’ stato istintivo!- risposi senza sapere cosa dire –Certo.. tu sei davvero un cretino! Ti ho detto mille volte che non potremmo mai stare assieme devi fartene una ragione non puoi..- non la lasciai terminare il suo discorso e posai le mie labbra sulle sue, ricambiò il mio bacio chiudendo gli occhi, leccai le sue labbra e lei le schiuse permettendo alle nostre lingue di toccarsi ancora una volta, era tutto così magico quando la baciavo, sembrava tutto così semplice, ad un tratto aprì gli occhi di colpo e mi spintonò fulminandomi con lo sguardo per poi girare i tacchi ed andarsene, le altre lezioni mattutine le trascorsi un pensando alle labbra di Rose sulle mie, la sensazione perfetta che mi davano, la sicurezza che nessuno le avrebbe potuto fare del male. Quando suonò la pausa pranzo, acchiappai Harry per la camicia e lo feci venire con me a mettere le webcam, mangiammo un panino mentre andavamo in case di quel tipo, Heron Mallow vi era scritto sul campanello, poi andammo a casa mia a due isolati da lì e accedetti alle webcam in casa di Mallow , una inquadrava la camera da letto Harry l’aveva impostata sul computer sulla scrivani in camera da letto, poi una in salotto dove c’era la tv.
Aspettammo le 16.10 e poi vedemmo entrare Rose in casa, aveva uno sguardo atterrito e triste.

ROSE.
Entrammo in casa era arrabbiato perché avevo pregato di lasciarmi stare oggi, avevo le mestruazioni e in quei giorni faceva davvero male quando mi violentava, molto di più che gli altri giorni, cominciai a piangere mentre mi spogliava –Solo per oggi per favore!- singhiozzai con le lacrime che mi sbavavano il mascara ,lui grugnì e non rispose mi buttò a terra, cercai di concentrarmi su qualcosa, di pensare a qualcosa di diverso, pensai alla voce di Louis che cantava Torn, le mattonelle sotto di me erano così fredde, Heron si slacciò i pantaloni e cominciai a singhiozzare ancora più forte :- Louis ti prego salvami..-riuscii a mormorare prima che mi penetrasse con violenza, sentii il mio buco, chiuso e serrato che veniva sforzato, mi sentivo violata più di ogni altro giorno, tutta colpa delle mestruazioni.. urlai, non forte ma neanche piano urlai di dolore e di delusione. Piansi un sacco di lacrime. Verso la fine del rapporto sentimmo bussare, i gemiti di Heron cessarono di colpo, mi ordinò di andare in bagno a sistemarmi e andò ad aprire dopo essersi allacciato le braghe, sentii un che ci fai qui? E poi udii un rumore secco come quello di un pugno, un lamento di Heron, poi avvertii dei passi venire verso il bagno, mi spaventai, e la porta si aprì di colpo e mi trovai davanti Louis seguito da Harry, allontanai le lacrime dal mio viso, mi morsi il labbro inferiore fino a farmelo sanguinare, poi mi resi conto di essere in intimo con le gambe stravolte da sangue e il busto livido. –Andatevene non dovete vedermi così!- esclamai cercando di coprirmi con una maglietta, ormai avevano capito la mia condanna, la mia maledizione. –Rose tranquilla non voglio farti del male!- disse Louis accucciandosi vicino a me, mi toccò il polso, lo shock della violenza di Heron era troppo recente, istintivamente mi staccai da lui di colpo, cominciai a piangere, Louis mi prese in braccio sussurrandomi parole rassicuranti, prima di uscire guardò Heron a terra col naso rotto –Ti denuncio grandissimo figlio di puttana!- ringhiò, poi mi portarono in macchina.
Andammo a casa di Louis credo, mi portò nella sua stanza facendomi stendere sul letto, mi diede una coperta, mi sedetti sul letto :-Louis io devo lavarmi non posso stare così ti prego..- dissi tra i singhiozzi, lui mi abbracciò io mi lasciai andare tra le sue braccia ad un pianto liberatorio –Rose è finita ora è finita..- mormorò lui –Non è vero! Lui tornerà.. tornerà a prendermi io non sarò mai libera Louis.. mi dispiace per non averti detto i miei demoni ma la verità è che mi vergogno, sono sporca, sono orrenda, mi hanno fatto delle cose che non so spiegare e che non voglio ricordare… ho pregato così tante volte che qualcuno venisse a salvarmi ma nessuno può salvarmi..- dissi tra le lacrime guardando per terra pulendomi gli occhi, lui mi solleva il viso e mette quei suoi occhi chiari così puri come lui, io lui non lo merito. –Tu sei la persona migliore che conosca!- mi dice, poi mi solleva, non gli chiedo dove andiamo, mi fido di lui. Mi porta in bagno e mi mette nella vasca :-Ce la fai a lavarti da sola? Intanto ti procuro dei vestiti..- mi disse lasciandomi sola. Mi tolsi l’intimo e poi aprii l’acqua, che subito si colorò di rosso, mi facevo schifo da sola, come avevo potuto permettere a quel mostro di conciarmi così? Louis tornò, mi portai le ginocchia al petto, non volevo che mi guardasse mi vergognavo. Lo notò e si coprì gli occhi di scatto –Scusa..scusa ti ho portato un asciugamano te lo appoggio qua! Poi ho anche dei vestiti, un paio di braghe da mia sorella ha un paio di anni in meno di te e sei molto magra quindi dovrebbero andarti bene le sue cose ho preso anche dell’intimo..-mi disse, poi fece per uscire –Aspetta, potresti restare per favore?- chiesi con voce insicura, non volevo restare sola, mi sembrava troppo bello che fosse quasi finita con Heron, tuttavia mi sentivo stanca e spossata, la mia coscienza mi diceva di resistere che la tempesta era quasi finita. Non volevo stare sola avevo paura che Heron tornasse. Louis annuì, si sedette per terra dando le spalle alla vasca, cominciai a lavarmi –Come mi hai trovato?- chiesi mentre mi sfregavo il sangue secco dalle cosce, sospirò –Io ed Harry abbiamo messo delle webcam a casa di quello stronzo e poi tramite internet le abbiamo attivate!- mi spiegò, avvampai di vergogna –Avete visto tutto?- chiesi a disagio –Sì.. cioè no, appena abbiamo capito la situazione siamo venuti a prenderti!- mi disse , un po’ mi tranquillizzai ma mi sentivo comunque inquieta e avevo voglia di urlare –Da quanto lo fa?- mi chiese –Otto anni!- risposi come se fosse una cosa normale! – Quanti anni avevi la prima volta?- domandò con tono incerto come se non volesse saperlo veramente –Non ricordo.. è tutto così confuso, mi pare sette o otto anni, ero molto piccola e non mi ricordo bene.. non voglio ricordare!- conclusi rabbrividendo , poi finii di lavarmi :- Louis non è che avresti un assorbente?- gli domandai imbarazzata , lui arrossì –Oh.. ehm.. credo di sì!- disse un po’ a disagio, aprendo un cassetto del mobiletto accanto al lavandino e me ne porse uno, Louis mi diede le spalle:-Dimmi quando hai finito!- mi disse , mi vestii in fretta –Ho fatto!- dissi infilandomi una felpa della Puma sopra una t-shirt blu, le braghe erano giuste di larghezza ma erano troppo corte mi lasciavano scoperto metà polpaccio –Ho fatto!- sussurrai, mi asciugai un po’ i capelli con l’asciugamano per poi buttarli indietro con un colpo secco della testa, lo trovai a fissarmi con sguardo meravigliato, francamente non sapevo come comportarmi:-Dobbiamo andare!- esclamò, lo guardai interrogativa –Alla polizia!- aggiunse allora con tono ovvio, abbassai lo sguardo ritrosa, mi vergognavo di me stessa, avevo paura che la polizia non mi avrebbe creduto o che mi avesse detto che non potevano fare nulla, non volevo che mi facesse ancora del male, notò il mio timore, mi abbracciò. Sembra incredibile come un abbraccio possa farci forza se dato dalla persona giusta. –Rose devi denunciarlo! Non può scamparla.. deve pagare per ciò che ha fatto..- mi sussurrò su un orecchio, io annuii mi staccai:- Tu resterai con me?- chiesi timorata –Certo.. per sempre te lo giuro!- esclamò prendendomi la mano. Ci avviammo in automobile, Louis guidò sempre senza togliere la sua mano dalla mia, mi sentivo protetta.
Entrammo in centrale, rabbrividii.. Arrivammo alla segreteria :-Posso aiutarvi?- ci chiese l’agente, deglutii e guardai Louis :-Deve denunciare anni di abusi sessuali, l’ultimo risale a poche ore fa!- annunciò Louis al mio posto. E ora non sapevo cosa sarebbe accaduto.

Ecco un nuovo capitolo! Siamo ad un punto della storia importante (circa a metà) voglio sapere cosa ne pensate, scusatemi se vi ho fatto attendere ma la mia scuola ha affrontato un' occupazione e io sono piuttosto rivoluzionaria, vado ad ogni manifestazione, ho tenuto dei gruppi di dibattito in questi giorni e ho dormito a scuola, abbiamo evitato lo scontro con i carabinieri e siamo andati in giro per il paese in 500 a manifestare per i nostri diritti! Forse non ve ne fregherà nulla ma è la mia giustificazione;) Vorrei sapere i vostri pareri, consigli, critichi e quant'altro. Baci mar :)

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Capitolo 10
*** Ferite da curare. ***


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Ferite da curare.

ROSE.
Ci fecero aspettare una mezzora, mi sentivo a disagio volevano farmi vedere da un medico e fare delle foto ai miei lividi, era davvero una cosa atroce, in ogni livido vedevo le torture, il dolore, le lacrime e il sangue versato nei numerosi anni di violenze. Temevo per cosa avrebbero pensato di me, magari pensavano che fossi una puttana. Un agente venne a chiamarmi, mi resi conto che non avevo ancora lasciato la mano di Louis, sobbalzai, entrai nella stanza, sembrava una specie di infermeria, c’era un dottore, Louis entrò con me –Lei è?- chiese il dottore, bella domanda, Lou non sapeva cosa rispondere –Il mio salvatore!- esclamai io sorprendendo me stessa, il dottore sorride, anche Louis lo fa e arrossisce lievemente, dopo quando sarà finito forse per me e lui sarà finalmente possibile vivere questi sentimenti così confusi, ma mi faceva paura il tempo che sarebbe trascorso nel frattempo. I nostri sentimenti sarebbero sopravvissuti agli avvenimenti stressanti che si sarebbero d’ora in avanti susseguiti? –Signorina la dovremo spogliare e fotografate i suoi lividi, so che è difficile ma sono delle prove importanti!- mi spiegò il medico, io annuii –Però vorrei Louis con me se posso!- gli dissi mentre una lacrima di vergogna solcava il mio volto, il medico annuì e mi fece stendere sul lettino, cominciarono dal collo a fotografare i segni recenti e antichi che mi aveva provocato il mostro, poi passarono alle orecchie che avevano dei lividi rossi e recenti, da poco aveva acquisito la fissa di massacrarmi le orecchie mentre mi scopava. Ogni volta che il dottore si avvicinava avevo una stretta di terrore alla bocca dello stomaco e stringevo forte la mano di Louis, non riuscivo ancora a crederci che lui mi amasse, prima pensavo di non meritare amore, anzi lo penso anche adesso, ma mi sto ricredendo perché la presenza di Louis è reale e non è scappato dopo che ha scoperto il mio terribile segreto, lui se ne stava lì a guardare i miei occhi, tenendo la mia mano e distraendomi dal fatto che degli estranei mi stessero facendo un tampone vaginale, e mi stessero fotografando le lesioni che avevo riportato all’inizio del mio sesso, Louis non guardava le cicatrici, mi guardava negli occhi, tremavo e lui mi sorrideva incoraggiante –Andrà tutto bene!- mi ripeteva rassicurandomi, le sue parole avevano un potente impatto su di me, ci volle più di un’ora perché finissero di toccarmi e di fotografarmi, ogni scatto era come rivivere il dolore di ogni singola cicatrice, quando finirono, mi rimisi i jeans rabbrividendo dal freddo e dalla paura di ciò che sarebbe successo ora. Louis mi strinse a sé, mi aggrappai alle sue spalle –Mi dispiace per questo..- mi confidò –Non è colpa tua!- dissi io senza smettere di abbracciarlo –Lo so ma ci soffro a vederti stare male!- mi disse staccandosi un attimo e puntando gli occhi blu sui miei, feci un timido sorriso :-Grazie di avermi salvato!- gli dissi. Louis sorrise e mi prese il viso tra le mani e sperai in un bacio, in modo da chiarire i nostri sentimenti, ma Louis spostò lo sguardo sull’ ingresso e cambiò espressione di colpo, seguii il suo sguardo, e vidi Heron con le manette scortato da due agenti, rabbrividii e di istinto mi strinsi a Louis e cercai di non mostrare i miei occhi lucidi, Louis mi tenne tra le sue braccia e poi fece un passo in avanti come se volesse farmi scudo col suo corpo, mi nascosi dietro le sue spalle, non volevo guardare Heron, avevo preso una decisione per me stessa, volevo essere normale, avere un ragazzo e vivere i drammi adolescenziali, ma non sapevo che ci sarebbe voluto tempo e tanta fatica.







LOUIS.
Era stata una tortura, ero felice di stare accanto a Rose e di aiutarla, ma avevo l’istinto di prendere la cosa nelle mie mani e andare a massacrare tutto ciò che quel bastardo le aveva fatto, la sua mente era rovinata per colpa sua, lei se non fosse per lui sarebbe la mia ragazza, sarebbe felice, io cercherò di renderla felice, so che non sarà facile. Mentre le facevano le foto sulle cicatrici avevo dovuto soffocare un moto di rabbia, come può un uomo fare questo ad una ragazzina? Come può essere considerato un uomo? Per me è solo un vigliacco. La cosa peggiore è che riusciva a nascondere benissimo la sua vera natura, io lo avevo scoperto solo perché mi ero interessato alla vita di Rose, perché la amo. Quando uscimmo dall’infermeria, vidi entrare Heron con due agenti, aveva le manette, inizialmente provai un senso trionfante di soddisfazione, ma poi si fece largo la rabbia in me, mi misi davanti a Rose, non volevo che lo vedesse, ma non era possibile impedirlo, dato che ci passarono davanti, poi Rose vide i suoi genitori che parlavano con i poliziotti, mi guardò sconvolta, avvertii il suo respiro accorciarsi e vidi gli occhi riempirsi di angoscia, poi loro la videro e le corsero incontro abbracciandola, mi allontanai guardando la scena esternamente e mi sembrava strano che i genitori non si fossero accorti di come quell’animale stesse rovinando la loro unica figlia, almeno credevo che fosse figlia unica, non mi aveva mai parlato di fratelli o sorelle. Vidi Rose perdonare i genitori, vidi i genitori chiederle perdono e piangere, il padre si avvicinò a me e mi abbracciò (?) mi ringraziò per aver salvato sua figlia:-La amo signore, non avrei potuto farne a meno..- gli confessai, lui mi sorrise e mi tirò una pacca sulla spalla. Poi un agente chiamò in ufficio Rose, lei mi guardò –Vieni con me?- mi chiede timorosa, sembra una bambina che dal medico chiede rassicurazione, non riesco a dirle di no, le cingo le spalle con un braccio, le bacio la testa e la accompagno dentro. L’agente ci scorta dal commissario O’hara un uomo sulla sessantina che dopo aver acceso il registratore comincia a fare domande.
-Signorina Thooren, sappiamo quanto sia difficile per lei, sono poche le ragazze che denunciano questo tipo di reato, vorremo fare qualche domanda e registrare le sue risposte in caso non se la sentisse di venire a testimoniare in tribunale…- spiegò il commissario, Rose annuì facendo cominciare le domande.
-A quanti anni ha subito il primo abuso sessuale?
-Avevo 8 anni..- rispose con voce tremante ma comunque alta, la vedevo sollevata, la vedevo felice che finalmente Heron l’avrebbe lasciata stare.
-Sa chi è l’uomo che le ha fatto del male?
-Sì l’uomo che mi ha fatto del male è Heron Mallow, amico di mio padre , lo conosco da quando ero bambina..
-Fino a quando ha abusato di lei?
-Fino a poche ore fa
-Sa dirmi all’incirca a che ora ha subito la violenza?
Rose pianse, le strinsi la mano e poi le cinsi le spalle col mio braccio –Va tutto bene tesoro, è finita..- le sussurrai cercando di calmarla, con mia grande sorpresa ci riuscii.
-Alle quattro di oggi pomeriggio!- rispose con la voce spezzata dai singulti
-Signorina è tutto, la chiameremo a testimoniare. Inoltre le abbiamo fissato una visita dalla psicoterapeuta Johanna Sims che collabora spesso con noi di Scotland Yard, le consiglio caldamente di andarci, in questo modo le sue ferite potranno essere curate e non parlo di quelle visibili.- ci congedò il commissario con fare paterno, lo ringraziai, gli strinsi la mano e uscimmo. La vidi respirare a fatica, faceva lunghi e profondi respiri. La abbracciai, si strinse a me, sentivo che dovevo aiutarla, dovevo proteggerla, poi il suo cellulare vibrò, lesse il messaggio e sbiancò di colpo, sembrava aver visto un fantasma, fece cadere a terra il cellulare e lo seguì con le ginocchia sul pavimento cominciando a singhiozzare, mi accuccia accanto a lei:- Rose, ehi.. cosa succede?- le chiesi, lei non mi rispose ma indicò semplicemente il cellulare, lo raccolsi e lessi il messaggio. Sentii la rabbia crescermi dentro come un’ onda di calore intenso, che andò ad ammucchiarsi a quella di prima e mi fece esplodere, a lunghe falcate andai all’ufficio del commissario e spalancai la porta senza bussare, lo trovai con lo sguardo indignato ma sorpreso, non me ne curai e sbattei il cellulare di Rose sulla sua scrivania :-Dovete fare qualcosa!- tuonai arrabbiato
- “Questa me la paghi ragazzina!”- lesse ad alta voce il messaggio. Io non avrei mai permesso che le accadesse qualcosa, lo giuro su Dio che se avesse anche solo provato ad avvicinarsi l’avrei fermato, il dovevo proteggerla. È il dovere di un uomo proteggere la donna che ama, anche a costo della mia vita l’avrei protetta sempre.
Uscii dalla stanza del commissario, ma appena mi affacciai in corridoio vidi Rose che cercava di nascondersi dietro una colonna dell’atrio del commissariato, mi avvicinai :-Rose che succede?- domandai –Ci sono giornalisti che vogliono parlarmi! Lo sapranno tutti!- mi disse con voce disperata e atterrita. Quanti scogli ci sarebbero stati ancora per poter far diventare questo rapporto febbrile d’amore ad una storia vera e felice?







Eccomi qua vi ho fatto attendere ma spero che ne sia valsa la pena:)
Aspetto le vostre recensioni con ansia :) Qualcuno mi aveva chiesto se la storia sta giungendo al termine
ma tranquille iamo circa a metà ora c'è la parte di recupero psicologico, non sarà facile per niente per i due
innamorati. A presto baci mar <3

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Capitolo 11
*** Tears stream down my face. ***


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"Il male non e’ mai straordinario, ed e’ sempre umano, divide il letto con noi e siede alla nostra tavola."
Auden

The tears stream down my face.


I poliziotti scacciarono i giornalisti ma riuscirono comunque a scattare qualche foto, inoltre i poliziotti tennero una conferenza stampa, quando chiesi di evitare di far trapelare la notizia mi risposero che era un reato quello che Heron aveva commesso era loro dovere informare il popolo, e il popolo aveva il diritto di sapere. Presi Rose sotto braccio e la accompagnai fuori, la lasciai con i suoi genitori e mi diressi al garage di Liam dove i ragazzi erano stati riuniti da Harry per spiegare la situazione. Arrivai a casa Payne e Liam venne ad aprirmi aveva una smorfia sofferente sul volto :-Ehi.. entra dai!- mi disse, lo ringraziai e entrai, raggiunsi gli altri in garage, e vidi Harry che mi disse :-Non gli ho ancora detto niente!- io annuii e mi schiarii la voce, guardai i ragazzi che aspettavano che dicessi qualcosa:-Che succede? Harry non ci ha voluto dire niente..- mi disse Niall, rimasi in silenzio alcuni istanti facendo una smorfia addolorata, i ragazzi si preoccuparono:-Che cazzo hai?- chiese Liam, presi un respiro :-Non sarai incinto..- scherzò Zayn scatenando la risata di tutti tranne che mia e di Harry che lo rimbeccò :-Zayn!- io feci un sorriso amaro invidiando l’allegria dei ragazzi, presi fiato di nuovo e poi dissi:- E’ capitata una cosa a Rose!- cominciai, li guardai, Liam mi incitava a continuare con lo sguardo –Sapete che vi ho detto che l’avevo vista con un vecchio, ecco.. lui ha abusato sessualmente di lei per anni, fino ad oggi che ho accompagnato Rose a denunciare, non è stato facile, l’ho trovata a casa di quell’uomo tutta ricoperta di sangue e ora ci sarà un processo credo e ho paura per lei..- confessai poi tutto, sentii gli occhi pizzicare, ma cacciai via le lacrime, dovevo essere forte per lei. I ragazzi subito mi dissero che mi erano vicini, erano tutti sconvolti da quella notizia, ma quello più amareggiato fu Zayn :-Cristo e io che non facevo altro che prenderla per il culo sono una merda!- esclamò ad un tratto –Zayn tutti la prendavamo per il culo non solo tu..!- disse Harry per consolarlo, anche lui ci stava male si vedeva. Anche io ci stavo male, non capivo perché mi fossi così interessato a lei. Ripensai alla prima volta che mi ero preoccupato per lei, i segni sul suo collo quei morsi così profondi che se solo ci ripensavano mi prudevano le mani, avevo voglia di prendere a pugni quel figlio di puttana che aveva ridotto quella ragazza così fragile, che l’aveva fatta sentire orrenda e inadeguata a tutto. Scossi la testa mandando via quel pensiero, con la violenza non avrei risolto niente, volevo solo stare accanto a Rose e aiutarla a combattere i suoi demoni, un poliziotto mi si era avvicinato alla centrale e mi aveva detto :- Non credere che sia finita qua!- non capivo cosa intendesse. I ragazzi proposero di fare le prove per distrarci, per distrarmi, così cominciammo a suonare “little things” ma non eravamo in forma per niente, passammo a “Torn”. Ripensai a quando l’avevamo cantata al “dragon”, Rose era scappata fuori dal locale tra le lacrime, non avevo capito, mi sentivo stupido .
“Nothing's fine I'm torn.
I'm all out of faith
This is how I feel
I'm cold and I am shamed
lying naked on the floor.
Illusion never changed
into something real
I'm wide awake and I can see”
Cantandocompresi perchè era scappata così piangendo
“niente va bene, sono lacerato
è così che mi sento
ho freddo e mi vergogno
distesa nuda sul pavimento
l'illusione non è mai diventata realtà
sono ben sveglia e riesco a vedere
che anche il cielo più perfetto è lacerato.” Riuscivo quasi a vederla. Non avrei mai più cancellato l’immagine di quel corpicino esile e fragile, nudo, ricoperta di sangue, tremante dal freddo, distesa sul pavimento. Mi scappò una lacrima, i ragazzi lo notarono ma non dissero nulla, finimmo la canzone e poi me ne tornai a casa a piangere e ad incolpare me stesso per non averla salvata prima, per non aver impedito l’ultima violenza, per essere stato costretto a vedere sullo schermo del computer come quell’uomo vecchio, che sembrava tanto innocuo, stesse torturando il corpo della mora, di quella ragazza che mi aveva fatto provare per la prima volta le farfalle nello stomaco.


ROSE.
Erano passate un paio d’ore e i miei genitori non avevano neanche la forza di guardarmi in faccia, mi avevano chiesto perdono per non essersi accorti di ciò che il loro “amico” mi faceva. Io non ce l’avevo con loro, in fondo ero io che non volevo farmi scoprire, mi vergognavo terribilmente di me stessa. Io adoravo i miei genitori, loro erano il mio mondo, ma ora era come se mi vergognassi di guardarli in faccia, evitavo i loro occhi come se mi potessero uccidere, il mio mondo era Louis. Sorrisi a quel pensiero. Tuttavia anche i miei genitori non è che facessero i salti mortali per guardarmi in faccia, infatti decisero di uscire a cena, ma io volli restare a casa :-Non mi va di lasciarti da sola!- mi disse mia madre –Ma no mamma vai! Io ho bisogno di restare un po’ da sola!- le confessai, lei mi diede un bacio, e sulla guancia e la nausea mi assalì, avevo ancora paura quando si avvicinavano le persone, quando mi afferravano, uscirono e mi lasciarono libera a casa. Mi sedetti sul divano e sbuffai cercando di togliermi quella sensazione di pesantezza che avevo addosso, rabbrividii, mi tornarono in mente le immagini dell’ultima violenza, mi cadde una lacrima, me l’asciugai, non volevo piangere. Ma poi ci ripensai, ero da sola non poteva vedermi nessuno, così mi lasciai andare, lasciai che le lacrime mi crescessero sugli occhi, non sbattei le ciglia, rimasi ferma come un automa, impassibile, poi le lacrime mi scesero sul mio viso e diedi inizio ad un pianto liberatorio con dei forti singhiozzi. Piangevo per come mi sentivo, per il fatto che tutti l’avrebbero saputo, piangevo per la mia sporcizia, per il fatto che a scuola le persone mi prendessero in giro non sapendo nulla di me, e che ora tutti mi avrebbero guardato in maniera diversa, piangevo per Louis, perché a causa di Heron non avevo potuto vivere una storia con lui e col casino del processo e non ce l’avrei fatta, le immagini dell’ultima violenza ricorrevano nella mia testa, il ricordo del dolore, era più forte delle altre volte, nemmeno quelle volte che mi aveva violentato analmente era stata così tremenda. Non avrei mai più voluto fare sesso né l’amore né quant’altro. Continuavo a piangere quando suonarono alla porta. Andai allo spioncino e guardai. Non poteva essere lui qui. Aprii lentamente la porta non curandomi del mio viso sfigurato dalle lacrime e dal mascara colato :- Z.Zayn? Che ci fai qui?- gli domandai con voce tremante, il suo sguardo vedendo il mio volto divenne preoccupato, Zayn Malik preoccupato per me, mi sfotteva da mattina a sera –Passavo.. posso entrare?- mi chiese timidamente, annuii non capendo cosa volesse lo feci entrare cercai di asciugarmi le lacrime, ma ormai mi aveva visto. Stava a guardarmi in silenzio :-Che vuoi?- gli chiesi stanca lui mi guardò sospirò e poi mi rispose:- Ho saputo che cosa…- cominciò ma poi fece cadere così la frase, non sapeva come definire le mie violenze, ma non capivo ancora il motivo della sua visita –Volevo dirti che mi dispiace.. cazzo.. io ti ho sempre preso in giro, e in alcuni casi magari ti ho pure ferito!- disse guardando per terra
Due mesi prima nei corridoi i due ragazzi più puttanieri della scuola erano andati addosso alla povera sfigata Rose Thooren. “Thooren sei proprio un imbranata!”disse Zayn facendole cadere i libri
“Fatti una scopata magari migliori!” infierì Harry
“Ma chi se la scoperebbe mai quella, se la violentassero le farebbero un favore!”la prese ancora in giro Zayn. E questa fece davvero male.

Gettai via quel ricordo dalla mia mente, appariva nitido, aveva fatto troppo male, avevo fatto un enorme sforzo per non far cadere lacrime, e ci ero riuscita trasformando il dolore in odio, odio bruciante per quel ragazzo dal sorriso perfetto. Alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi, lui sembrava aver avuto lo stesso ricordo perché il volto era sfigurato da una smorfia schifata, pensai per un attimo che fosse rivolto a me, quello sguardo di ribrezzo: -Perché mi guardi così?- chiesi infastidita, lui sgranò gli occhi –Scusa, è solo che mi sento una merda per averti trattato male in questi anni!- mi disse, feci un sospiro –Sono orrenda Zayn, non merito la tua compassione io non merito compassione da nessuno!- cominciai a piagnucolare, lui scosse la testa :-Non è vero! Non sei orrenda, ti hanno fatto cose orrende ma tu non sei orrenda!- esclamò Zayn –Che cosa vuoi Zayn?- domandai tornando fredda, per tagliare corto –Esserti amico!- rispose lui altrettanto diretto, riflettei sulle parole che aveva appena pronunciato –Perché?- chiesi curiosa, non ne capivo la ragione lui mi aveva sempre mancato di rispetto :-Perché mi sento in colpa ok!- gridò lui, la sua reazione mi fece fare un balzo di paura, avevo addosso il trauma, i movimenti bruschi da parte di qualcuno molto più forte di me mi spaventavano, lui lo notò:-Scusa!- mormorò con una smorfia, si sentiva in colpa, era una bella cosa, voleva dire che non era di pietra come pensavo io –D’accordo, un amico fa sempre comodo, è un brutto mondo!- risposi sospirando, gli occhi del moro si illuminarono e gli comparve sul volto un mezzo sorriso –Domani passo a prenderti per andare a scuola allora, tanto abiti a pochi isolati da Louis e devo passare a prendere anche lui!- mi disse gentile –Uhm.. ok.. a che ora?- chiesi curiosa –Alle 7.40 sono qui!- mi rispose, lo guardai sembrava sincero e probabilmente lo era, fece per abbracciarmi ma appena mi posò una mano addosso mi venne la nausea e un’ondata di paura, lui lo notò e si fermò tornando indietro, poi si congedò dandomi appuntamento per l’indomani. Richiusi la porta e mi ci posai con la fronte, perché solo con Louis non avevo paura di essere toccata? Com’era possibile?

Ciao bella gente;) intanto ringrazio tutti per le vostre recensioni:) sarei felice se me ne lasciaste qualcuna anche qua;) non vi nascondo che la scrittura della storia sta cominciando a prendermi sempre di più ho un sacco di idee che sto cercando di riordinare in testa. Spero che vi sia piaciuto il capitolo di aver soddisfatto le curiosità sennò fatemelo sapere con una recensione!Ho una domanda prima di lasciarvi ma voi cosa ne pensate della Larry? Su twitter stanno tutte impazzendo! Se avete voglia di leggere qualche bella storia io vi lascio un link della mia ultima ff http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1484193 Ora mi dileguo baci mar <3

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Capitolo 12
*** Un peso. ***


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A Laura, grazie di esistere.

"Non c'e' niente di permanente in questo mondo malvagio neppure i nostri dispiaceri"
Charles Chaplin.

 

Un peso.

Il giorno dopo mi sveglia alle sette, ero stranamente di buon umore. Mi vestii comoda con dei jeans e un maglioncino blu con la bandiera del Regno Unito, le convers pandan con la maglia e un bracciale con scritto BELIVE, oggi comincia la mia nuova vita, il mio nuovo modo di esistere, credere nelle persone fidarsi, lo so sarebbe stata dura ma oggi mi passa a prendere Zayn, mi sto fidando, è un buon inizio. Scendo a fare colazione, ci sono già i miei che si guardano dispiaciuti, non riescono più a guardarmi in faccia si sentono in colpa. Passerà, almeno spero.



 
Rose new life

 

-Oggi pomeriggio cominci a vedere lo psicologo… l’appuntamento è alle 17 così hai tempo di riposarti dopo la scuola!- mi informò mia madre dandomi una carezza, mi veniva la nausea, il contatto mi faceva ancora paura, mangiai un paio di biscotti e bevvi il tè. Dopo essermi lavata i denti, suonò Zayn, in perfetto orario, presi lo zaino e uscii di corsa per non farlo attendere. Esco e lo vedo in macchina che mi saluta con un sorriso –Ciao Rose!- salgo nel posto accanto a lui –Ciao!- lo saluto con un sorriso cercando di essere convincente.
–Che corsi ha oggi?- mi chiese tanto per fare un po’ di conversazione
–Ho due ore di biologia, due di inglese, una di Italiano e due di Storia!Tu?
-Io ho due ore di chimica, due di inglese una di Italiano e due di calcolo! Quindi saremo insieme a Inglese e a Italiano.
-Forte!- dissi io . Arrivammo a scuola, tutti mi fissavano, sembrava che sapessero tutto, guardavano me e Zayn e bisbigliavano. Vedevo gli occhi pieni di pietà. Raggiunsi glia altri con un moto di nausea, mi salutarono con un mezzo sorriso, e cercarono di comportarsi normalmente, e lo apprezzai molto. Poi arrivò Louis, era sempre l’ultimo ad arrivare e faceva sempre l’entrata da divo, mi vide e la sua espressione scazzata mutò in un sorriso sereno, mi venne incontro e mi abbracciò, poi mi baciò la fronte. Mi sentivo protetta amata e non mi importava se avevamo gli occhi di tutti puntati addosso.
-E’ uscito l’articolo sul giornale!- disse Liam porgendoci una copia del quotidiano locale, era nelle pagine finali, ma c’era e faceva male. L’articolo parlava di un pedofilo fermato nella nostra zona, di me diceva solo che andavo in questa scuola e che avevo 17 anni.
-Non sapranno che sono io in fondo siamo tanti a scuola..- dissi io cercando di convincere più me stessa che gli altri
-Ehm veramente potrei aver fatto un guaio!- confessò Niall arrossendo
-Cos’hai fatto?- chiese Louis severo
-Ehm avete presente James il giocatore di rugby.. ecco l’ho trovato ieri e mi ha chiesto se sapevo qualcosa di questa storia e io non ho fatto il suo nome no, però ho detto che stava con te!- confessò Niall a Louis che stava ribollendo di rabbia, Louis aprì la bocca per sgridare il biondo ma Zayn lo anticipò gridando
-Ma sei scemo?? Lo sanno tutti che tra Louis e Rose c’è qualcosa, non c’entra se hai fatto il suo nome..- urlò attirando l’attenzione di tutto il cortile gli afferrai il braccio
-Shh.. andiamo Zayn non l’ha fatto apposta!- dissi comprensiva, Niall sembrava davvero dispiaciuto per l’accaduto, mi piangeva il cuore a vedere le sue gote rosse, poi mormorò
-Mi dispiace di aver parlato troppo Rose!- con una voce da bambino, lo abbracciai per fargli capire che non era colpa sua
-Francamente è l’ultimo dei miei problemi sai..- dissi
-Ah già quando cominci a vedere uno psicologo?- mi domandò Louis
-Oggi pomeriggio dopo la scuola alle 17!- lo informai
-Vuoi che ti accompagni? Prima se vuoi andiamo da sturbacks e ci beviamo e una bella cioccolata calda!- mi propose Louis
-Sì mi va… anche perché non voglio tornare a casa e respirare il clima pesante che c’è!- confessai
-Perché?- chiese Harry
-Penso che si sentano in colpa!- dissi alzando le spalle.
In quel momento suonò la campanella, Louis chiese ai ragazzi di tenermi d’occhio, mi sembrava di avere la scorta. Mi accompagnarono in aula di biologia, Harry seguiva quel corso con me, si sedette accanto a me e fulminava tutti con lo sguardo
-Ehi tu che hai da guardare?- disse scorbutico ad una ragazza bionda –Harry smettila!- gli sussurro prendendogli un polso per fargli capire che doveva stare zitto. Seguimmo la lezione e due ore dopo uscimmo per l’intervallo. Nel cortile ci ritrovammo tutti insieme, arrivarono anche Norah e Heather che mi chiesero come stavano, neanche una parola sulle violenze e gliene ero davvero grata. Io, Zayn e Norah fumammo.
-La vuoi smettere di fumare? Fa male!- disse Louis gettandomi a terra la cicca che grazie a dio era quasi finita.
-Louis!- gli gridai
-Lo faccio solo per il tuo bene!- dice abbracciandomi da dietro.
Sento le farfalle nello stomaco, quando siamo così vicini mi ricordo di quanto lo amo. Ne abbiamo passate tante, i litigi, le prese per il culo, le urla.. il mio salvataggio. Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine verso di lui.
A inglese ero con Zayn e Niall, che mi stavano attaccati come due cozze e guardavano gli altri come dei pitbull. Alzai gli occhi al cielo e cercai di ignorarli. Anche quelle due ore passarono in fretta.
Poi andammo a mensa tutti insieme, Louis fu davvero carino. Non eravamo insieme ma mi teneva per mano e mi portò un vassoio evitandomi di fare la fila, ogni due secondi mi chiedeva se andava tutto bene. È anche per questo che credo di essermene innamorata, perché è sempre molto attento agli altri, si interessa degli altri. Pranzammo insieme e mezz’ora dopo andai nell’aula di lingue per la lezione di Italiano accompagnata da Zayn e Liam che frequentavano il corso con me, avevamo un test di ascolto, che passai tranquillamente a differenza di Liam che non ci capiva niente, gli feci copiare e lui non fece altro che ringraziarmi alla fine della lezione. Poi andammo in aula di Storia, una materia che personalmente trovavo davvero noiosa, ma c’era Louis accanto a me e tutto fu più divertente e vivace.
Suonò la campanella che decretava la fine delle lezioni così mano nella mano con Louis uscimmo, vidi Zayn tenere per mano Norah, ci salutarono con la mano e noi ricambiammo, poi mandai un messaggio a mia madre chiedendole l’indirizzo dello psicologo e avvertendola che non sarei tornata a casa ma sarei andata direttamente alla mia prima seduta. Mia madre mi chiamò tutta preoccupata, chiedendomi con chi ero, se stavo bene eccetera. Quando seppe che ero con Louis si tranquillizzò, mi diede l’indicazioni per trovare lo studio dello psicologo. Dopo la telefonata andammo da sturbucks come mi aveva promesso. Prendemmo la cioccolata aromatizzata al cocco con la panna e dei biscotti con le gocce di cioccolato. Fu così dolce che pagò lui sebbene insistetti un po’ prima di cedere a fargli pagare tutto a lui.
Poi mi accompagnò fino al palazzo dove c’era lo studio dello psicologo.
-Quanto devi starci?- mi chiese
- Un’ ora credo!- risposi entrando
-Ok ci vediamo!- mi disse Louis. Mi stampò un bacio sulle labbra facendomi fremere. Poi sorride, ricambio e salgo sull’ascensore. Il pi8ano dovrebbe essere il terzo. Arrivo e trovo la porta, c’è una targhetta con scritto “Psicologo Frederik Growzky” probabilmente era polacco, entrai e mi sedetti in sala d’aspetto dove c’erano delle poltrone di pelle rossa. Dopo una manciata di secondi uscì un uomo mingherlino accompagnato da un uomo con i capelli e la barba bianca, in giacca e cravatta, l’uomo mingherlino balbetta qualcosa:- G-grazie e b-buona giornata!- disse l’ometto prima di uscire –Dunque Rose Thooren giusto?- domandò poi lo psicologo rivolto a me, io annuii.
Mi fece entrare in una stanzetta e mi fece stendere su una chaiselonge.
-Dunque, il tuo caso è molto chiaro.. Come ti senti Rose?-mi chiede
-Bene, oggi è stata una bella giornata!- risposi
-Ne sono felice… che ne dici di parlarmene un po’?
-Beh i miei amici mi sono stati accanto, ho riso un sacco, e anche le mie amiche mi sono state vicino.. è da poco che ho degli amici.
-Da quando?
- Un mese sì e no!
- E come si chiamano i tuoi amici?
- Beh Zayn, Niall, Liam, Harry e Louis e poi ci sono Norah che è anche la fidanzata di Zayn e Heather che invece è innamorata di Harry! Ma questo cosa c’entra col mio problema?
-Sto cercando di capire come sei fatta, per poteri aiutare in fretta e al meglio. Intanto comincio col dirti che quello che ti è capitato non è un tuo problema, non sei tu il problema, il problema è quell’uomo, Heron.- mi spiegò, quando nominò il nome del mio carnefice rabbrividii
-Raccontami ciò che ti ricordi della violenza..
-Beh io ho avuto un flash back poco tempo fa della prima volta che mi ha violentato..- cominciai a dire per poi far uscire tutta la storia che ricordavo, piansi, singhiozzai, ma non mi fermai mai, continuai a raccontare e fui fiera di questo.
- Bene, come ti senti a riguardo?- mi chiese allora
-Mi sento vuota, mi vergogno di me stessa e ho la nausea!- risposi
- Ti spiego la terapia come sarà strutturata, farò rievocare i tuoi ricordi delle violenze di tutto ciò che hai passato non sarà facile, sarà doloroso ma ti aiuterà a superare lo shock..- mi spiegò lo psicologo, annuii condiscendente –Ora parlami di Louis..- mi disse
Arrossii violentemente –Louis è un mio amico..- balbettai
-Sicura che non sia qualcosa di più?
-Boh forse sì, ma lei come fa a saperlo?
-Prima quando hai parlato dei tuoi amici hai nominato Louis per ultimo significa che non lo vedi come un semplice amico ma a livello inconscio vorresti che fosse di più..
-Già e forse ci stiamo riuscendo, io ne sono innamorata e lui è innamorato di me, ci siamo baciati alla gita quando Heron lo ha scoperto è andato su tutte le furie, ma ero pronta a rischiare per un semplice bacio…
-Hai mai fatto l’amore?- mi chiese, mi imbarazzai un poco
-No, mai.. ho fatto sesso consensuale una volta, con Harry il migliore amico di Louis, mi è piaciuto, non ho provato dolore!- gli dico come se fosse una cosa straordinaria
-Quando si fa sesso consensuale non si prova dolore in genere!- mi spiegò lo psicologo
-Forte, comunque con Louis sento di poter essere davvero felice!- gli confesso a quest’uomo che mi ispira molta fiducia
-Rose, dovresti smettere di uscire con Louis..
-COSA?- urlai improvvisamente turbata. Come poteva chiedermi questo?
-Lascia che ti spieghi tu hai bisogno di intraprendere un cammino e non puoi avere un legame profondo da portarti dietro sarebbe un peso per te e lo sarebbe anche per lui, non ti dico di smettere di vederlo ma evita di metterti insieme, solo questo!- mi spiegò.
Solo questo? Non mi pare affatto poco, mi morsi il labbro per non scoppiare in lacrime. Che situazione di merda. Poi mi fa uscire dicendo che ci saremmo visti il giorno dopo, strinsi la mano allo psicologo all’ingrasso, mi voltai per uscire ma nella sala di ingresso scorsi Louis che mi guardava sorridendo solare.
-Louis!- sussurrai, lo psicologo lo guardò e poi mi lanciò uno sguardo che interpretai con un “Sai ciò che devi fare” –Ciao sono passato a prendere, ho ancora paura che ti accada qualcosa senza me o i ragazzi!- mi disse allegro stampandomi un bacio che non riuscii ad evitare, o meglio non volli evitare.
-Louis devo dirti una cosa..- cominciai.


Eccomi in un ritardo mostruoso ma eccomi ;) che ne pensate del nuovo capitolo? Vi piace? Ci sono errori? Ringrazio le persone che recensiscono, seguono e ricordano e chi l’ha messa nei preferiti, le vostre recensioni sono fonti di ispirazioni ;) ora vi lascio al prossimo capitolo ;) baci Mar <3

 


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Capitolo 13
*** Loro non sanno niente. ***


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"Più si riesce a guardare in dietro, più avanti si riuscirà a vedere."
Winston Churc
hill


Loro non sanno niente.

LOUIS.

Non sapevo cosa dire. Quello che mi aveva confidato Rose mi aveva spiazzato. Un dolore nuovo mai conosciuto prima, prendeva parte del mio petto. Sentivo il cuore eclissarsi come se un fitta nebbia se ne impossessasse e lo lasciasse fluttuare. Il fuoco che sentivo quando ero accanto a lei nei pochi momenti di tenerezza che avevamo passato insieme, era sparito lasciando fastidiosa cenere. C’entrava lo psicologo, era lampante! Come poteva essere altrimenti? Prima che la lasciassi dallo psicologo stavamo così bene, eravamo usciti l’avevo anche baciata per salutarla.
-Devo parlarle!- dissi allo psicologo – Aspettami qui ti accompagno a casa…!- aggiunsi a Rose che non riusciva a guardarmi in faccia.
Poi entrai nello studio dello psicologo e mi sedetti.
-Cosa le ha detto?
-La verità Louis, so che non lo capite ma il percorso di Rose sarà molto delicato.. non sarà facile per lei, dovrà rivivere le emozioni più dolorose e tu potresti danneggiarla!- mi disse.
Sgranai gli occhi scioccato. E gli gridai anche dietro:
-Io potrei danneggiarla? L’ho trovata a casa di quel mostro in una pozza di sangue e io sarei stato quello che l’ha danneggiata? Non dovrebbe farla allontanare dai suoi genitori piuttosto che non si sono accorti di tutto quanto? Dopo otto anni non si sono accorti di niente mentre io dopo meno di due mesi ho portato via la ragazza che amo dalle torture che era costretta a subire tutti i sacrosanti giorni! Lei ha bisogno di qualcuno che le dia affetto!- tuonai
-Hai ragione ma non è una priorità! La priorità è farle raggiungere un equilibrio psicologico adeguato per la sua età e non so quanto ci riuscirà con accanto un ragazzo di diciassette anni le cui passioni sono cantare, bere e fare sesso!- mi rispose lui secco.
La rabbia crebbe in me ed esplose in un mare di parole.
-Mi stia bene a sentire lei non sa un cazzo di me! Non mi conosce e non sa come sono fatto! Soprattutto non sa quali sono le mie passioni e priorità altrimenti non parlerebbe così. La mia unica priorità è proteggerla! Io sto cercando di proteggerla sto cercando di aiutarla ma lei non me lo permette! Sto cercando di farle capire che l’amore esiste che ciò che le faceva quel mostro non era amore.- replicai rosso in viso. Non lo lasciai rispondere che uscii sbattendo la porta sotto lo sguardo perplesso di Rose, le feci un cenno col capo, lei si alzò e andammo nel parcheggio. Una volta in macchina prima di partire tirai un pugno sul cofano facendo sobbalzare Rose.
-Cos’è successo?- mi chiese guardando a terra
-Non mi guardi neanche?- la rimproverai facendola voltare verso di me.
-Secondo il tuo psicologo non sarò solo in grado di farti star male Rose…- le spiegai poi
-E secondo te?- mi chiese lei
-Secondo me no ovviamente, ma che cazzo non so cosa fare.. io ti amo lo vuoi capire!- gridai facendola sobbalzare nuovamente. Solo ora mi resi conto che la stavo spaventando. La rabbia si ritirò lasciando posto alla preoccupazione, mi sporsi velocemente per accarezzarle la guancia, si scostò spaventata. Ero stato troppo aggressivo. Forse lo psicologo aveva ragione.
-Scusa amore mio..- le dissi, lei mi guardò meravigliata.
Deglutì .
-Louis non so che fare!- mi confessò scoppiando a piagere
La strinsi forte a me, sussurrandole parole dolci, poi la guardai negli occhi tenendo il suo viso in mano. E poi cantai una canzone che avevamo appena cominciato a scrivere, non l’avevamo ancora finita ma la prima strofa sembrava perfetta per l’occasione:
People say we shouldn’t be together
Were too young to know about forever
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about
Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that your mine girlll
Ohh
They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know a thing of my life?
Baby they don’t know about
They don’t know about us


Le gente dice che non dovremmo stare assieme
Siamo troppo giovani per conoscere il sognificato di: per sempre
Ma io dico che non sanno di cosa stanno parlando

Perché questo amore diventerà sempre più forte
Quindi non voglio aspettare ancora
Voglio solo dire al mondo che sei mia
Ohh

Loro non sanno le cose che facciamo
Non sanno niente del nostro amore
Ma scommetto che se solo lo sapessero
Sarebbero gelosi di noi
Loro non sanno delle notti insonni
Non sanno niente della mia vita?

Baby non sanno niente
Non sanno niente di noi.


Le lacrime sparirono e lei si fiondò tra le mie braccia.
La strinsi. Avevo capito cosa sarebbe successo. La portai a casa e prima di farla scendere le dissi:
-Senti lo psicologo è un gran presuntuoso non sa nulla di noi. Ma se dice che non avere una relazione con me potrebbe aiutare la tua guarigione forse dovremmo ascoltarlo.
Lei annuì, mordendosi il labbro con gli occhi pieni di tristezza, tuttavia mi sporsi verso di lei e appoggiai le mie labbra sulle sue, un basto casto e semplice. Restammo con le labbra unite per un paio di minuti, quando ci staccammo per riprendere fiato.
-è stato il nostro ultimo bacio?- mi chiese triste
-Guardami..no! non lo è io ti amo e farò di tutto per riaverti con me!- le dissi guardandola dritto negli occhi, lei sorrise.
Entrò in casa, io andai a casa di Liam. Avevamo le prove e mi era venuto in mente il finale perfetto per la nostra canzone.

ROSE.

Entrai in casa le parole di Louis erano stupende, la canzone che mi aveva cantato dava una speranza alla nostra storia. Sarebbe sopravvissuta e in un futuro avremmo potuto essere felici.
Il giorno dopo venne a prendermi Harry, mi piaceva come andava il rapporto tra me e i ragazzi, erano sempre pronti ad ascoltarmi e si preoccupavano di come stessi.
I giorni passavano e sentivo gli sguardi degli altri ragazzi su di me, cercavano sempre di provarci e io stavo loro alla larga, lo psicologo mi diceva che probabilmente conoscevano la mia storia e credevano che avessi dimestichezza col sesso. Quando me lo disse ebbi un attacco di panico, mi sentivo di nuovo un oggetto, usato per dare piacere agli altri.
Louis era comunque presente nella mia vita ci eravamo baciati una volta, ma poi si era pentito, diceva che dovevo ancora guarire e il suo atteggiamento non mi avrebbe aiutato. Mi rattristai un po’, ma poi mi disse che ero bellissima e mi amava e avrebbe fatto tutto per aiutarmi.
Mantenne la sua promessa.
In un giorno di metà aprile la mattinata si svolse nella norma. Mi svegliai e Niall mi portò a scuola dove gli altri ci stavano aspettando, Louis mi abbracciò dolce come sempre. Norah e Zayn stavano ancora insieme e Harry aveva chiesto di uscire a Heather, il mio sogno di essere una ragazza normale si stava avverando poco a poco.
Lo psicologo era fiero di me, rispondevo bene alla terapia delle associazioni libere, ero riuscita a far rievocare numerosi ricordi come la prima violenza e le violenze più dolorose, non era stato facile ma lo stavo superando, prendevo delle gocce per dormire, mi evitavano gli incubi e l’insonnia .
Quel pomeriggio durante storia chiesi al professore di andare al bagno, ero in classe con Zayn, durante il tragitto dal bagno al corridoi trovai Hal un ragazzo che ci provava con me, uno dei tanti per cui ero una sfida, un oggetto. Mi prese per il polso
-Bellezza dobbiamo parlare!- mi disse semplicemente, non opposi resistenza, pensavo che volesse propormi di uscire o qualcosa del genere, ma appena misi piede nel bagno dei ragazzi si fiondò sulla mia bocca per poi torturarmi il collo, mi vennero i brividi e poi la nausea –Cazzo Hal smettila!- ringhiai, ricacciai via la nausea e cercai di scansarmi, ma mi teneva stretta mi spinse verso il muro e cominciò a slacciarsi la cintura –No piccola.. ora vedrai cosa vuol dire farlo davvero.. implorerai dopo che avrò finito di farlo di nuovo te lo assicuro!- sghignazzò lui
-Ti prego lasciami, io non voglio!- esclamai piangendo
-Ora smettila di lamentarti! Andrà tutto bene, ti piacerà piccola!- esclamò quello famelico.
-Dai cazzo! Lasciami andare lasciami!- cominciai ad urlare .
Ma lui pareva non sentirmi, mi sentivo terrorizzata e usata, che cosa volevano da me tutti? Cercavano sempre di farmi del male.
Sentii qualcuno entrare nel bagno.
-Che cazzo stai facendo? Lasciala andare subito!- tuonò la voce di Louis. Era qui a salvarmi un’altra volta e mi vedeva ridotta in questo stato una seconda volta.
-Solo perché non sei riuscito a scopartela tu non significa che devi fare il guastafeste!- disse Hal
-Hal sparisci se non vuoi diventare impotente!- ringhiò Louis prendendomi per mano, poi mi avvolse le spalle con un braccio.
Detto ciò uscimmo dal bagno, ma la mia crisi di pianto non si decideva a terminare.
-Rose, Rose.. ti prego non piangere! Mi dispiace per quello che stava accadendo, avrei dovuto proteggerti scusa!- mi disse, gli scivolò una lacrima e vedendolo così vulnerabile la mia crisi di pianto cessò, mi asciugai il trucco sbavato sotto gli occhi.
-Louis non puoi proteggermi nessuno è stato in grado di farlo fin’ora e nessuno poteva prevedere che la mia vita sarebbe stato un inferno!- esclamai asciugando le sue lacrime.
- E’ vero quello che ha detto Hal?- gli domandai poi
-Cosa?
-Che il tuo obbiettivo è quello di portarmi a letto?
-No assolutamente no non ho mai pensato una cosa simile io ti amo e se fosse come ha detto Hal io ti avrei spinta a venire a letto con me l’ultima sera della gita ma non l’ho fatto.. non l’ho fatto perché ti amo!- rispose lui con foga. Nell’udire quelle parole mi fiondai tra le sue braccia che mi accolsero calorose e mi spuntò un sorriso.
Louis andò dal preside a rivelare l’accaduto, Hal venne sospeso per una settimana e poi mi accompagnò dallo psicologo.
-Rose la settimana prossima il tribunale ti ha convocata per testimoniare contro Heron.. credi di farcela?- mi chiese
-Non dovrebbe saperlo lei?- chiesi a mia volta
-Secondo me sei pronta, ma sei tu che devi dirmelo..- mi rispose
-Sono pronta!-. dissi conscia di ciò che quelle parole avrebbero causato. Rivedere il mio carnefice, il mostro, colui che mi aveva impedito una vita normale, ma anche colui che mi aveva fatto incontrare Louis. Questo glielo dovevo, grazie ai suoi morsi Louis si era interessato a me, era brutto ma era così. Dopo la seduta Louis venne a prendermi, in macchina gli dissi della convocazione, si irrigidì.
-Verrò con te! Non voglio che ti si avvicini e che il suo avvocato ti metta in difficoltà, se succederà se la vedranno con me!- disse stringendo il volante
-Giurami che non farai nulla di stupido!- pretesi allora, lui mi lasciò un bacio all’angolo della bocca
-Te lo giuro!- mi disse infine a un centimetro da essa.

Buonasera :) finalmente sono riuscita a pubblicare :) che ne pensate? Mi dispiace di aver ricevuto solo 5 recensioni :) cioè ragazze avete sfiorato le 10 :) ma non fa niente ringrazio di cuore Horan_is_panda ; RONNIeBgoode ; GEMELLINI23 ; stylesalex ; Stylesis_mine . grazie per le vostre parole :’) Fatemi sapere cosa ne pensate bacioni mar <3




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Capitolo 14
*** Justice. ***


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"Sono quelli con cui viviamo, quelli che amiamo e conosciamo che piu' ci sfuggono"
Norman Maclean

Justice.

Ero nervosa. Molto nervosa. Avevo fatto una simulazione di un processo con il pubblico ministero Victor Liuris, era stato molto delicato, avevo accanto a me lo psicologo che era pronto ad aiutarmi in caso di un attacco di panico o di una crisi isterica. La paura c’era nel mio cuore, ma sapevo che non era nulla a confronto a quello che avrei provato in aula, rivedendo il mostro e rivivendo tutto d’accapo. Il PM mi aveva spiegato che avrei dovuto far trasparire le mie emozioni, sarebbe stato duro rievocare le mie sensazioni, le mie sofferenze ma sapevo che dopo il processo avrei potuto dimenticare ma solo se il mostro sarebbe stato condannato, altrimenti non oso immaginare ciò che sarebbe accaduto. Scacciai quel pensiero cercando di far scomparire l’ansia. In fondo volevo finire al più presto il processo, anche perché forse dopo avrei potuto anche stare con Louis come una coppia quasi normale.
Il giorno del processo andai con i miei genitori in macchina. Ero vestita con dei semplici jeans scuri e una t-shirt verde con delle stampe, c’erano un paio di occhiali e sotto la scritta: “I am a nerd” entrambi neri e un paio di vans nere. Non mi ero messa in tiro, non mi sembrava il caso, volevo sentirmi a mio agio per quanto mi fosse possibile.
Arrivai all’ingresso del tribunale e sentii il fiato mancare, l’angoscia si manifestò come una morsa alla bocca dello stomaco e la mia spina dorsale era percorsa da mille brividi che si rincorrevano. Sudavo. Dissi ai miei che avevo bisogno di un minuto, di andare avanti che li avrei raggiunti da lì a pochi minuti. Loro entrarono e io mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta per calmarmi. Finii di fumare e feci qualche esercizio di respirazione per controllare l’ansia, pensavo che mi avesse insegnato delle stronzate lo psicologo ma a quanto pare non è proprio così. “Ciao Rose!” mi salutò l’allegra voce di Harry alle mie spalle. Sobbalzai.
“Ciao Harry che ci fai qui?” domandai sorpresa notando il suo abbigliamento sobrio.
“Mi hanno convocato!” rispose semplicemente porgendomi una lettera del tribunale.
Ricordai che era stato lui a trovarmi con Louis “Mi dispiace di averti coinvolto in questa storia!” esclamai abbassando lo sguardo, mi alzò il mento con un dito “Non devi dirlo neanche per scherzo!Chiaro? Io sapevo a cosa avrei potuto andare incontro in questa storia e tu sei l’ultima che si deve scusare!” mi disse, non sapevo che dire, sentivo un nodo in gola ma non volevo piangere, mi trattenni.
“Entriamo?” mi chiese
“Certo!” dissi seguendolo poco convinta.
Entrammo nel tribunale, il Pm e i miei genitori e Louis stavano aspettando in corridoio, raggiungemmo Louis che mi salutò con una carezza sulla guancia. Poi mi abbracciò e mi sussurrò ad un orecchio “Andrà tutto bene! Te lo prometto ok?” sorrisi e annuii. Ma questo momento di serenità fu interrotto dall’arrivo di Heron con il suo legale, la paura mi cresceva dentro, mi trattenni dallo scoppiare a piangere, Louis notando la situazione mi si parò davanti fulminando il mostro con lo sguardo, io guardai per terra stringendo però il polso di Louis, anche Harry si parò davanti a me. Mi morsi il labbro, la situazione era pesante, vidi mia madre stringere la mano di mio padre infondendogli un po’ di autocontrollo. Poi Heron arrivò davanti a noi, avevo la nausea, aveva un sorriso beffardo in faccia come se non avesse fatto nulla di male.
“Ciao Rose!” mi salutò con la stessa voce maliziosa con cui mi veniva a prendere a scuola, Louis sbottò “Come cazzo ti permetti di rivolgerle la parola figlio di puttana!” sputò fuori urlando attraendo l’attenzione dei numerosi impiegati intenti al lavoro nel grande edificio.
Heron non risponde e si allontana col suo avvocato senza però perdere il suo sorriso. Ho la pelle d’oca.
“Caso numero cinque del giorno potete entrare!” disse una signora lasciando entrare tutti nell’aula. Non ero mai stata in un aula di tribunale, l’ambiente è molto solenne, il giudice deve ancora fare il suo ingresso così come la giuria, ho sempre più paura, vedo il mio psicologo che prende posto in terza fila, mi fa l’occhiolino cercando di farmi percepire che non sarà nulla di terribile. Con i miei genitori, Harry e Louis mi sedetti in prima fila.
Heron sta sul banco degli imputati, mentre il Pm e un altro uomo stanno sul banco dell’accusa, sono vestiti in modo strano esattamente come si vede nei film, appena sopra la poltrona del giudice c’è scritta una frase con lettere dorate “La legge è eguale per tutti”, spero che sia vero come principio.
“Alzarsi. Entra il giudice Marion Masbeth!” dice la donna che ci è venuta a chiamare.
Ci alziamo in piedi tutti e vedo entrare un uomo di colore di mezza età con una folta barba grigia. Comincia a presentare la giuria e il caso, dice il nome dell’imputato e dei magistrati che si occupano dell’accusa cioè della mia difesa.
Heron è il primo a rilasciare la sua testimonianza, le sue parole mi sconcertano soprattutto dopo il suo giuramento di verità verso la corona. Dice che io e lui avevamo una storia, che ero consenziente. Vedo Louis che sta per urlargli dietro qualcosa, ma lo fermo posandogli una mano sulla coscia, lo sento respirare profondamente per controllarsi, ma non mi accorgo di Harry che urla “È una bugia!” facendo sbattere il martelletto al giudice “Silenzio in aula!” richiama l’ordine il giudice. Noto che Harry non è l’unico ad essersi agitato.
È il turno dell’accusa “Perché mai Rose Thooren avrebbe dovuto denunciarla se è vero che era una storia consensuale?” domandò il pm
“Semplicemente perché avevo decidere di chiudere i rapporti con lei rendendomi conto del fatto che era troppo giovane!” rispose mentendo ovviamente.
Stavolta era rabbia ciò che mi montava dentro, era una bugia orrenda che mi dipingeva come una persona meschina e soprattutto il fatto che sostenesse che io fossi stata consenziente mi faceva la nausea. Poi il pm chiese a che età aveva avuto il primo rapporto con me. “All’inizio di febbraio!” disse lui mentendo. Poi il cancelliere disse “L’accusa chiama a deporre la vittima Rose Thooren!”. Presi un grande sospiro, Louis mi lasciò un bacio sulla guancia. Mi alzai e raggiunsi lentamente il banco, mi sedetti, mi fecero giurare di dire solo la verità e nient’altro che la verità, sulla corona di sua altezza reale. Così feci, non ero io che stavo mentendo.
Mi chiesero quando avevo avuto il primo rapporto con l’accusato e se ero consenziente.
“Il primo rapporto l’ho avuto nove anni fa.. non ero consenziente, mi ha violentata!” dissi cercando di sembrare più distaccata possibile, non volevo fare pena alla giuria. Mi uscì però con una punta di disgusto.
“Quante altre volte è successo?”
“Succede regolarmente da quattro anni ogni giorno dopo la scuola fino a due mesi fa quando mi hanno aiutato a denunciarlo.”
“Grazie vostro onore!” disse il pm andandosi a sedere, si alzò l’avvocato del colpevole.
“Sono stati Louis Tomlinson e Harry Styles a trovarti a casa del mio cliente?” mi chiese
“Sì!” risposi
“Come facevano a sapere che eri lì?” mi chiese ancora
“Louis mi aveva seguito una volta,e un’altra volta mi aveva trovata per caso mentre uscivo da casa del suo.. cliente.”
“Perché l’ha seguita signorina Thooren?”
“Perché avevamo litigato e voleva chiarire questo litigio!”
“Che litigio avevate avuto?” chiese ancora
“Obbiezione vostro onore è irrilevante!” disse il pm
“Serve a dimostrare la credibilità della vittima!”si difese l’avvocato
“Obbiezione accolta! Cambi domanda avvocato!” esclamò il giudice
“Ho finito!” disse l’avvocato.
Il giudice mi autorizzò a tornare a sedermi.
Seguirono le testimonianze del medico che aveva curato le mie ferite fisiche, e quella dello psicologo che aveva curato le mie ferite mentali. Mostrarono il mio perito psichiatrico e la mia cartella clinica con le prove degli stupri più recenti. Entrambe le testimonianze risentirono sulla difesa di Heron. Poi fu il turno di Louis che venne messo in crisi dall’avvocato della difesa quando chiese il genere di rapporto che c’era tra noi due. Ma il pm prontamente rifece la sua obbiezione che venne accolta nuovamente. Poi fu il turno di Harry,furono costretti a mentire sul modo del mio salvataggio, non potevano certo dire al giudice che avevano hakerato il sistema informatico del computer di Heron, dissero che stavano passeggiando verso il centro commerciale e sentendo le mie urla e dei rumori sospetti avevano bussato e vedendomi in uno stato a dir poco pietoso avevano attaccato Heron e mi avevano aiutato a tirarmi su dalla pozza di sangue. Poi la corte si ritirò per giungere ad un verdetto. Nel frattempo io Harry e Louis andammo al bar del tribunale per pranzo, non avevo per niente fame così presi solo una cocacola.
Louis mi accarezzava i capelli, poi verso le 14 come determinato dal giudice ci ritrovammo tutti in aula, stringevo la mano di Louis “Alzarsi! Entra il giudice Marion Masbeth !” ripeté il cancelliere, ci alzammo e vidi la giuria entrare guardando a terra. Mi spaventai non sapendo se fosse un buon o un cattivo segno. Ci sedemmo. Strinsi ancora di più la mano di Louis il quale mi lanciò un’occhiata rassicurante.
“La giuria ha raggiunto un verdetto signor Gerder?” chiese il giudice al presidente di giuria, il quale si alzò
“Sì vostro onore!” disse.
“L’imputato si alzi.Proceda pure con il verdetto!” esclamò il giudice.
Il presidente di giuria si schiarì la voce e poi decretò:
“La giuria dichiara l’imputato colpevole per il reato di violenza sessuale e pedofilia.”
Gioia. Provai un senso di pienezza, Heron abbassò lo sguardo a terra. “La corte si riunisce la settimana prossima per decretare la pena! La corte si aggiorna!” disse poi il giudice prima di alzarsi e rintanarsi nel suo studio.
Mi alzai con uno scatto e abbracciai Louis lasciandomi andare ad un pianto liberatorio.
“Tesoro è tutto finito, ora andrà tutto bene te lo prometto!” mi sussurrò Louis. Mi staccai da lui annuendo e cercando di soffocare i singhiozzi. Respirai a fondo.
“Ti giuro che ora dovranno passare sul mio cadavere per poterti solo toccare! Perché ti amo più della mia stessa vita!” mi disse ancora accarezzandomi la guancia e facendomi sorridere.
“Propongo un po’ di spumante a casa mia!” disse Harry con un sorriso enorme mettendo via il cellulare, probabilmente aveva chiamato gli altri per avvisarli del successo del processo. Accettai e sorrisi, avvisai i miei genitori, mia madre era commossa. Mio padre invece era soddisfatto.
Mentre andavamo a casa di Harry non facevo che pensare a me e Louis, lo psicologo ci avrebbe dato l’autorizzazione a stare assieme ora che era tutto finito?

Salve.. beh la risposta alla domanda si Rose la avremo al prossimo capitolo ;) spero che l’indigestione di puntate di Law & Order sia stata utile, dovrebbe essere abbastanza coerente con la realtà ;) poi che dire ringrazio i 4 angeli che hanno recensito nel capitolo precedente anche se sono un po’ dispiaciuta.. cioè avevate sfiorato le 10 recensioni nel capitolo 7. E nell’ultimo si sono più che dimezzate.. vabbè spero che aumenteranno in questo capitolo, in modo da poter prolungare la storia:) ora vi lascio, buon inizio settimana bellezze ;) baci mar <3

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Capitolo 15
*** Together. ***


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Eravamo insieme.. tutto il resto del tempo l’ho scordato.
Walt Whitman

 

Together.

Il giorno dopo nel pomeriggio andai dal dottore. Entrai  nello studio dello psicologo con Louis. Entrambi volevamo sapere se ora la nostra storia, che non era mai iniziata poteva finalmente partire per renderci felici. Presi un grande respiro e ci sedemmo davanti a lui.
“Vogliamo sapere se ora abbiamo il via libera a stare insieme?” chiese Louis diretto facendomi sobbalzare quasi per la sorpresa.    “Ho analizzato la tua situazione e direi che ora la vita è tua .. il trauma è scomparso quasi del tutto. Se la tratterai al meglio andrà tutto bene!” decretò lo psicologo, mi aprii in un sorriso e così fece anche Louis. Ringraziai lo psicologo e ce ne andammo.
Fuori c’era il sole che illuminava i nostri visi, era una bella sensazione e in gran parte era dovuta al fatto che Louis stesse tenendo la mia mano, ci fermammo davanti alla macchina di Louis era emozionato si vedeva.. e lo capivo benissimo  perché io lo ero come lui. Mi rivolse un sorriso carico di rassicurazione “Allora… vuoi ancora essere la mia ragazza?” mi chiese.
“Se mi vuoi ancora sì p..” non riuscii a finire di parlare perché mi si fiondò sulle mie labbra stupendomi piacevolmente. Mi era mancato da morire quel contatto, restammo a baciarci a lungo facendo giocare le nostre lingue e sorprendendoci di come quei sentimenti che sembravano vecchi da secoli non erano ancora andati via e non si erano ancora scalfiti. Non pensavo che la lontananza potesse renderci più forti. Ma ora era il nostro momento e volevo godermelo a pieno. Non appena si staccò mi sorrise e mormorò: “Ti amo Rose Thooren!” sorrisi anche io “Ti amo Louis Tomlinson!” confessai a mia volta. Mi stampò un altro bacio. Poi salimmo in macchina e andammo a mangiarci un gelato al parco.
“Beh domani ti passo a prendere per andare a scuola.. ora è ufficiale!” mi dice entusiasta
“Ahah! Va bene ma calmati..!” gli dico io sorridendo
“A proposito domani facciamo un altro concerto al Dragon.. verrai?” mi chiese
“Non mancherei per nulla al mondo al concerto del mio ragazzo!” dissi fiera di chiamarlo . Lui sorrise e mi accompagnò a scuola.
Il giorno dopo mi alzai verso le 7. Louis sarebbe passato mezz’ora dopo, mi vestii con le cose scelte la sera prima. Mi sentivo come se avessi dovuto debuttare in società, sapevo bene che tutti gli occhi sarebbero stati puntati su me e Louis quindi mi ero preparata ad indossare dei vestiti carini. Prima mi vergognavo di mostrare il mio corpo, avevo paura che la gente pensasse che fossi una sgualdrina se avessi mostrato un po’ le gambe e anche solo le braccia, ma in due mesi di terapia avevo buttato all’aria le mie convinzioni malate e avevo deciso che se volevo potevo essere una normale adolescente. Avevo già provato in gita cosa significasse e mi piaceva l’idea di non avere più segreti. Misi una leggera gonna bianca che mi arrivava a metà coscia e ci abbinai un top leopardato, con sopra una giacca besh. Ai piedi sneakers leopardate e poi misi un bracciale dorato con le borchie e una collana con un pendente a forma di gufo, un po’ di matita, mascara, rossetto rosso e scesi a fare colazione.

 

Rose+Lou


Alle 7.30 arrivò Louis in macchina salutai i miei genitori e uscii. Entrai nella macchina sportiva di Louis che mi salutò con un bacio a fior di labbra.
“Sei stupenda!” mi disse mentre parcheggiava a scuola circa dieci minuti dopo. “Grazie!” lo ringraziai. Mi sorrise facendomi rabbrividire, ricambia il sorriso con uno più insicuro. Scese e mi aprì la portiera porgendomi la mano. Scesi dalla macchina,lui la chiuse e poi mano nella mano cominciammo a camminare verso le scalinate dove ci incontravamo solitamente con i ragazzi. Come avevo programmato, tutti gli occhi erano su di noi. Le ragazze mi fulminavano e i ragazzi mi osservavano. Mi sentivo piuttosto in imbarazzo, arrivammo dai ragazzi e Louis disse: “Vi presento la mia ragazza!”, loro scoppiarono a ridere e poi si alzarono facendoci i complimenti e abbracciandoci. Era una situazione strana.
Poi suonò la campanella e entrammo tutti insieme, ero davvero fiera di avere loro come amici, erano così rispettati  sinceramente era l’unica cosa che non mi sarei mai aspettata. Era metà maggio, la scuola era quasi finita ed eravamo davvero stanchi. Zayn e Norah stavano ancora assieme e anche Harry e Heather si erano fidanzati ufficialmente.
“Io adoro l’estate!” disse Niall, l’unico single del gruppo. Perfino Liam si era trovato una ragazza, una del secondo anno, stavano bene insieme lei era una moretta con gli occhi verdi, molto carina. “E perché mai Nialler?” gli  chiese Liam “Guarda!” disse indicando due ragazze davanti a noi con la minigonna. “Dove avevano lasciato tutto quel ben di Dio quest’inverno??” domandò retorico facendoci scoppiare a ridere. Effettivamente non lo avevo mai notato ma tutti i ragazzi sembravano apprezzare la generosità dell’estate. Ma Louis guardava solo me e mi faceva sentire speciale. Non avrei mai pensato di poter innamorarmi di lui. Entrammo in classe di inglese e io e Louis ci sedemmo vicini. Passò la lezione a giocare con i miei capelli e io avevo un sorriso ebete in faccia. Dopo le lezioni andammo a mensa e mentre io e Louis ci scambiavamo effusioni i ragazzi scherzavano fra loro. Poi Norah disse: “Ragazze non ho niente da mettere per stasera, usciamo a fare shopping dopo la scuola?” chiese, io e Heather accettammo entusiasti “Voglio venire con te e ti porto le borse!” disse Louis prima di lasciarmi un bacio “Beh vengo anche io!” disse Harry “E anche io naturalmente!” disse Zayn “Voi venite?” chiese allora Louis a Niall e Liam i quali scossero la testa
“Io sono piuttosto incerto sulla scaletta la rivedrò nel pomeriggio!” disse Liam
“Io non vengo a fare il terzo incomodo.. anzi settimo.. e poi ho un appuntamento!” ci informò Niall
“Davvero? E con chi?” chiesi sorpresa
“Si chiama Lindsay è del quarto anno come noi!” ci informò
“Lindsay Petterson?” chiese Zayn
“La conosci?” chiede Niall a sua volta
“Cazzo ho cercato di portarmela a letto così tante volte ma non ci sono mai riuscito!” ci informò Zayn facendo bollire Norah dalla rabbia. Era spesso gelosa dell’atteggiamento che il suo ragazzo aveva riservato alle altre prima di lei. E come darle torto? Non era esattamente raccomandabile Zayn.
“Forse le piacciono le persone serie!” ipotizza Harry
“A tutte piacciono le persone serie!” replicammo in coro noi tre
“E voi allora?” chiese Liam prendendo in giro i suoi amici. Scoppiammo tutti a ridere, sembrava così facile ridere per qualunque cosa.
Dopo le lezioni andammo tutti in centro per cercare dei vestiti. Fui abbastanza fortunata trovai subito un vestito che mi piaceva. Era nero con tante piccole paillettes che luccicavano, mi arrivava un po’ più su del ginocchio ed era a maniche corte di seta leggera. Me lo provai e dopo aver avuto l’approvazione del mio ragazzo andai a pagarlo alla cassa. Poi girammo un altro paio di negozi finché finalmente Norah non trovò qualcosa che le piacesse.
“Ma è quello che ti ho fatto vedere nel negozio di prima!” esclamò Zayn esasperato, mi faceva ridere il fatto che in realtà era Norah a portare i pantaloni nel loro rapporto, lui faceva tutto per renderla felice. Era lei a tirare i fili. E questo visto da fuori era molto divertente.
“Non è vero questo ha una sfumatura diversa!” si giustificò lei. A me e a Heather scappò una risatina.
“E’ ridicolo!” borbottò Zayn
“Cos’hai detto?” chiese Norah minacciosa
“Niente tesoro ti amo tanto!” rispose lui facendosi piccolo.
“Meglio per te!” rispose Norah.
Noi ridavamo all’impazzata era incredibile come Zayn Malik lo stronzo della scuola si lasciasse comandare dalla sua ragazza.
La sera ci trovammo tutte fuori dal locale, mi ero legata i capelli in uno chignon, fu Louis a portarmi al  locale, con le ragazze avevamo riservato il tavolo sotto il palco. Eravamo vestite davvero bene. Mi sembrava il paradiso. La serata cominciò verso le 22 e finì intorno alla mezzanotte. A metà concerto suonarono e la presentò Louis dicendo: “Questa canzone è dedicata alla mia ragazza Rose! Ti amo!” ero davvero commossa. Evitarono di suonare e lo apprezzai davvero molto. Dopo il concerto Louis mi offrì da bere “Meglio evitare la vodka!” mi disse facendomi l’occhiolino scoppiai a ridere ricordando quando mi ero confidata la prima volta con lui sul tetto di quell’hotel. Ricordo le sue testuali parole “A me non mi importa di lei a me importa di te!” . Mi porse un bacardi breezer al lime, decisamente più leggero della vodka. Brindammo a noi due e dopo aver bevuto si chinò su di me per baciarmi appassionatamente. Poi mi riaccompagnò a casa.
 “I miei sono a teatro torneranno tra un paio d’ore vuoi salire?” gli chiesi, non sapevo perché ma volevo che salisse.
“Se ti va va bene!” esclamò lui.
Così salimmo nel mio appartamento. Posai le chiavi sul mobile e chiesi a Louis se voleva qualcosa, rifiutò educatamente. Poi dopo un attimo di silenzio cominciò a baciarmi intensamente facendomi finire contro il muro, ricambio il bacio con altrettanta intensità ,mentre sento il nostro desiderio affiorare, lui si stacca un attimo “Sei sicura?” mi chiede affannato.
“Sì!” annuisco “Voglio sprofondare dentro di te!” mormorai
“Anche io!” concordò regalandomi un sorriso malizioso.
 

 

Eccomi qua.. quanti mi odiano? Scusate ma la scena pervy sarà per la prossima volta.. giuro che non resterete deluse! ;) mi lasciate una recensione? Ringrazio infinitamente chi ha recensito il capitolo precedente e  chi segue, preferisce e ricorda.. vi prometto che aggiornerò al più presto ;) baci mar <3  
Vi lascio con i vestiti di Norah; Heather e Rose:


 

norah+ cert

heather

Rosecert

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Capitolo 16
*** Finally happy ending.. ***


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" Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che per un certo periodo sono sembrati invicibili...ma alla fine, cadono sempre... sempre".
Mahatma Gandhi 
  GahG

 

Finally happy ending.
 
Il mio vestito fu lanciato chissà dove dalle mani di Louis, mentre mi sorrideva maliziosamente, mi sollevò e continuò a baciarmi le labbra come a volerle consumare. Portai le mie mani sul suo volto per stringerlo a me, una volta in camera da letto mi stese sul mio letto e si stese su di me cominciando a strusciarsi su di me mormorò un “Ti amo” che mi fece rabbrividire. Non ero un’esperta di sesso, anzi mi faceva ancora un po’ paura. Ma lo amavo con tutta me  stessa ed ero certa che mi avrebbe fatto stare bene. In fondo si era sempre preso cura di me. Non era perfetta, i suoi difetti li aveva e avevamo anche litigato qualche volta. Ma la mia fiducia era concentrata solo su di lui. Mi aveva salvata mi aveva protetta.
Gli tolsi la maglietta scoprendo quel fisico perfetto su cui mi ero trovata a fantasticare numerose volte. Sorrisi e passai le mie mani sul suo petto per poi baciarglielo, stupita della mia stessa intraprendenza, lo sentii sospirare. Istintivamente portai una mano al suo cavallo dei pantaloni facendolo sobbalzare e sentendo la sua erezione ormai troppo ingombrante per i jeans.  Gli slacciai la cintura per poi calargli le braghe che si tolse sorridendomi. Gli abbassai i boxer in fretta lasciando libero il suo desiderio che vedevo pure troppo teso. Un affiorare di flash back si fece largo nella mia mente ma un bacio di Louis me lo cancellò all’istante. Sorrisi e cominciai a baciare la sua erezione facendolo respirare sommessamente, mi tirò un attimo verso di lui “Non sei costretta a fare niente se non vuoi!” mi assicurò, gli risposi guardandolo provocando e mettendo in bocca tutto il suo membro senza smettere di guardarlo, lo vidi alzare gli occhi al cielo beandosi del piacere che gli stavo dando era una visione stupenda vedere il suo volto contratto in un’espressione tra il meravigliato e il soddisfatto. Mi posò una mano sulla nuca per incitarmi ad aumentare la velocità. Lo accontentai, aggrappandomi ai suoi fianchi, stringendogli poi le natiche che erano sode come avevo immaginato nelle mie fantasie più perverse “Sto.. per…” cominciò a dire Louis, ma aumentai ancora la velocità facendolo venire nella mia bocca e mandando giù l’essenza del mio ragazzo. Venne con un urlo strozzato. Mi tolsi da lui sorridendo, lui respirava forte poi mi portò verso il suo viso e mi leccò l’angolo della bocca dove ero ancora sporca di lui, poi mi gettò nuovamente sul letto con delicatezza e cominciò a succhiare il capezzolo sinistro facendomi aumentare il respiro, ci passava la lingua e lo faceva inturgidire gemetti. Mi fece un succhiotto sul seno e poi mi tolse anche le mutande. Cominciò a tracciare una scia umida dal mio sterno fino all’ombelico dove si concentrò con la lingua facendomi gemere. Poi scese ancora appena sopra i miei peli pubici, alzò la testa, mi guardò sorridendo accarezzò la peluria. Di punto in bianco affondò il viso nella mia intimità strappandomi un  urlo incontrollato, cominciò a torturarmi il clitoride con la bocca, la lingua, coi denti, sempre in modo delicato facendomi provare sensazioni allora a me sconosciute. Le scosse di piacere si fecero più intense inarcai la schiena e venni anche io urlando il nome di Louis.

 

Ero pronta per fare l’amore con lui. Si distese su di me e mi baciò. Mise un preservativo lungo la sua erezione mi sorrise per poi chiedermi “Sei sicura?” io annuii “Sì Louis è il momento!” lo rassicurai, aprii le gambe al massimo, scivolò dentro di me intrecciando le sue dita alle mie. “Voglio che mi guardi mentre facciamo l’amore.. perché ti posso assicurare che è diverso dal fare sesso.. e per quello che vale.. sarà la prima volta anche per me!” mi confidò con un mezzo sorriso prima di incominciare a spingere dapprima lentamente. Le sue spinte mi cullavano delicatamente facendomi sentire completa. Louis aveva ragione. Con Harry avevo fatto sesso e non avevo provato nulla del genere. Sentivo una tempesta di emozioni nel petto. Non era solo il piacere fisico ciò che ci donavamo a vicenda ma era di più, era anche una promessa di amore reciproca. Lui mi aveva sempre protetta, cercava sempre di proteggermi. Venimmo insieme gridando i nostri rispettivi nomi. Louis uscì da me stanco e affannato e si distese accanto a me. Posai la testa sul suo petto e gli dissi “Grazie.. Louis grazie per amarmi!” gli dissi mentre mi accarezzava i capelli. “Non devi ringraziarmi io ci sarò sempre.. amarti è una cosa così naturale!” mi rispose lui in un sussurrò.

 
 
Quella fu la nostra prima volta. Fu una di quelle esperienze che non dimentichi mai. Che non vuoi dimenticare, che ti copre i ricordi peggiori e ti lascia sempre un sorriso.
 
Anche ora..
Ora che viviamo assieme dopo dodici anni.
La nostra vita al liceo poi non fu segnata da alcun evento particolare se non l’amicizia. Amicizia che legò me ai ragazzi e anche a Heather e a Norah.
Era una colla indistruttibile. Io e Louis stiamo assieme e viviamo nel centro di Londra in un appartamento piuttosto grande. Abbiamo entrambi dei lavori che ci piacciono con cui siamo a contatto con i bambini. Io sono una psicoterapeuta infantile e lavoro con i minori a rischio in una struttura che  si occupa dei bambini abusati. Il mio passato mi ha fatto capire ciò che voglio fare, non è stato facile per me! Con il mio lavoro mi sto riscattando del mio passato che tengo comunque nascosto. Louis invece ha messo a frutto le sue doti di musicista diventando un insegnante di musica. Ogni tanto aiuta anche Harry nella sua casa discografica. Già Harry è diventato un vero e proprio produttore associato a Liam lavorano insieme. Niall invece grazie agli amici e alla sua voce è diventato un cantautore piuttosto famoso a livello europeo.
Zayn è sposato e con sua moglie hanno un figlio adottato dalla Nigeria, Janir,la moglie si chiama Norah e sì  è proprio la ragazza con cui stava al liceo, si erano lasciati all’estate finito l’ultimo anno ma non avevano mai smesso di pensarsi quindi cinque anni dopo la scintilla si riaccese. Lui lavora alle scuole elementari e fa l’insegnante di inglese, lei ha un negozio di parrucchiera.
Per quel che riguarda la vita sentimentale di Harry si è sposato con una ragazza che aveva conosciuto al liceo, si chiama Tara non erano mai stati grandi amici ma un giorno si conobbero ad una conferenza e scoccò l’amore. Lei era diventata una mia cara amica. Avevano un figlio di nome Luke che era la fotocopia di Harry. Stavano bene insieme, vivevano a un paio di isolati lontani dal nostro in una casa  a schiera piuttosto grande  e sfarzosa.
Niall aveva una figlia di tre anni ma non era sposato. Quattro anni prima era un cantautore all’esordio della popolarità e si innamorò di una ballerina di X-factor, la quale però rimase incinta e dopo aver partorito la bambina scappò con un famoso conduttore per andare a vivere ad Holliwood, per Niall fu un brutto colpo, non fu più in grado di avere una relazione da allora. Ma si dedicò completamente alla cura di sua figlia l’aveva chiamata Isabel ed era una bellissima bambina con i capelli biondi presi dalla madre e gli occhi azzurri identici al padre.
Liam non era sposato, ma aveva una fidanzata di nome Sandra, una bella donna bionda che lavorava con me al centro come coordinatrice rapporti con la stampa, era laureata in scienze della comunicazione. Avevano un figlio di un anno che avevano chiamato Josh.
Io e Louis non siamo sposati, non so perché, in realtà non ci ho mai pensato, non ne abbiamo avuto occasione. Tre anni fa sono  nate Lorely e Holly due gemelle entrambe ricce con i capelli castani, sono identiche tranne che per gli occhi. Lorely ce li ha azzurri come quelli di Louis mentre Holly li ha castani come i miei. L’anno scorso invece è nato Daniel ha i capelli lisci e castani come quelli di Louis e gli occhi scuri come i miei, è stato diciamo un incidente di percorso, dovuta alla mia distrazione. Mi dimenticai di prendere la pillola perché avevo un sacco di cose da fare e ormai i preservativi non li usavo da un pezzo. Heather si è trasferita a New York per andare a studiare moda, ora lavora in un’agenzia davvero prestigiosa.
Di Heron non ne avevo più saputo niente, solo un paio di mesi dopo la condanna seppi che gli avevano dato dieci anni. Oramai doveva essere già uscito ma non tornò mai da me. Se fosse accaduto avrei lottato per proteggere i miei figli perché i mostri come lui non cambiano mai.
Mi sveglio verso le  8 con Louis al mio fianco, ci baciamo per augurarci il buongiorno e per ricordarci quanto ci amiamo porto le bambine all’asilo e poi il piccolo Mike lo lascio con la governante, la signora Mcburn che lava la casa e fa il bucato, insomma tutto ciò che con la mia carriera non sono in grado di fare. Vado al lavoro e torno verso le cinque del pomeriggio, Louis invece torna alle tre in genere, ma dipende dalle ore che ha a volte non fa il pomeriggio a scuola. La sera preparo la cena mentre Louis gioca con i bambini, ceniamo tutti insieme e i bambini verso le 20 vanno a letto dopo aver  visto i cartoni animati. Così fino alle 23 abbiamo un po’ di tempo per noi. Io e Louis facciamo ancora spesso l’amore in modo meno sfrenato, meno passionale ma non con meno amore anzi, l’amore non ha fatto che crescere in questi anni.
Ogni tanto ripenso alla mia storia, alla mia vita. A quando Louis mi prendeva in giro, da quando i ragazzi mi chiamavano sfigata. A tutte quelle volte che aveva fatto troppo male. Quando mi immergevo troppo nei ricordi mettevo il broncio a Louis, che capiva che i flashback mi facevano arrabbiare. Io so bene che era solo un ragazzino sciocco, che sono cose che si dicono, che era cambiato.. e  in parte me ne prendevo il merito. Era stato il suo amore per me a cambiarlo, era stata la missione che aveva dato a sé stesso, erano state quelle parole che mi aveva detto quando aveva scoperto il mio segreto “I try to protect you!”. Cerco di proteggerti. Erano le parole che avevano coronato la nostra storia, mi sentivo sempre protetta con lui e sapevo che nonostante tutto ciò che avevo passato, nonostante i miei demoni. Lui c’era e così sarebbe stato per sempre.
In fondo glielo devo.
 

 
Ecco l’epilogo, il capitolo finale. La storia è finita. Mi ha fatto emozionare in modo davvero variegato. Ho riso e ho pianto mentre la componevo e non nego di essermi messa nei panni della protagonista per poter rendere al meglio la scrittura.
L’unica cosa che mi dispiace è che l’entusiasmo è andato in calo a vedere le recensioni. E questo mi ha anche spinto a terminare la storia, nell’ultimo capitolo solo tre recensioni. Ma va bene così sono comunque soddisfatta un ringraziamento speciale ad ognuno di voi. Baci mar <3

 
 
E ora un po’ di immagini:
 
Harry
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Tara
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Luke

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Zayn
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Norah
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Janir

 
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Liam
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Sandra

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Josh

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Niall
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Isabel

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Louis e Lorely
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Rose

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Holly
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Mike
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