memorie perdute

di Giugiola18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Sono nuova in questo sito e questa è la prima Fanfiction in assoluto che scrivo, quindi vi prego siate clementi,spero tantissimo che vi piaccia come sta piacendo a me scriverla; ringrazio Linda rosa che, come secoda mente, mi sta aiutando in quest'avventura!!


Parte dal capitolo 15 del volume 46


Quello tra -...- sono parole,
quello tra <<...>> sono pensieri,
quello in corsivo hdf sono citazioni Dea Scarlatta,
quello tra " ... "sono  ricordi.



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Avrebbe voluto fermarli.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per farli smettere … ogni colpo era una ferita sul suo cuore.
Il sangue, i lividi e il corpo di lui a proteggerla.
Perché lo stava facendo? Perché ?
 
 
I tre erano spuntati all’improvviso minacciandoli, Masumi aveva cercato di convincerli che lei non aveva niente a che vedere con  lui, ma non era servito a nulla, li avevano aggrediti entrambi. Senza che se ne fosse resa conto era stata presa per un braccio e bloccata, coltello alla gola
- Tu non andrai da nessuna parte, potresti chiamare qualcuno!! – queste erano state le parole rivoltale dopo averla immobilizzata; e ora stava guardando, con aria sconvolta e allucinata, quell’uomo che la teneva ferma - Sei una faccia conosciuta, una “merce” della Daito se non sbaglio?! - forse era stata riconosciuta o forse no, ma le parole successive le ghiacciarono il sangue nelle vene
- Vuoi vedere cosa si prova a perdere qualcosa d’importate, giovane presidente Hayami? -
una minaccia neanche troppo velata.
 
Era convinta che sarebbe morta lì!
 
Eppure senza capire neanche come fosse successo, vide Masumi  lanciarsi contro uno degli altri due uomini e  sferragli un pugno in faccia, schivare un colpo di mazza e raggiunge il tizio che la teneva prigioniera dandogli un pugno e tirandola a sé
- Non azzardatevi a toccare questa ragazza!! Sta per partecipare ad una rappresentazione importante, non vi permetterò di ferirla! - Maya non riusciva a credere a quelle parole urlate con rabbia,  si trovava pure stretta fra le sue braccia; si aggrappò forte alla sua giacca, ora era al sicuro.
- Che gesto, difendere così la tua merce! Un presidente davvero ammirevole! -
- Bene, vediamo che farai adesso … -
 
E adesso era lì fra colpi, pugni, calci, una violenza abbattuta su di loro senza freni!
 
- NON MUOVERTI!!! Potresti essere ferita e la rappresentazione della Dea Scarlatta è vicina!! -  le aveva impedito di liberasi dalla sua stretta, la stava proteggendo a costo della sua stessa vita, non capiva, non riusciva a capire ... lacrime,solo lacrime … il suo corpo  non le rispondeva …
<< Hayami–San perché? lei … no, non può essere stato lei … lei … per me … fino a questo punto! >>
Voleva gridare, voleva urlare con tutto il fiato che aveva in gola, voleva chiedere aiuto! Sentiva solo dolore, un forte lancinante dolore alle tempie e tutti i suoi muscoli tesi e contratti, finché finalmente un unico grande respiro arrivò ai suoi polmoni e un grido – Smettetela … smettetela … SMETTETELAAAAAAAAAA!!!! – tremava, tremava da capo a piedi, piangendo stringeva con i pugni la sua giacca . La guardia di sicurezza finalmente era arrivata, richiamata dalle urla, facendo immediatamente  fuggire i tre.
- Stai bene ? Maya? -
- Si … -
- Non sei … ferita? -
- No … -
- Meno male … -
L’aveva guardata negli occhi intensamente, il volto coperto di sangue, a stento le aveva fatto quelle domande … le ultime prima di svenire fra le sue braccia!
 
 
 
Shiori non riusciva a credere a quello che stava vedendo, lui ,che sarebbe dovuto diventare presto suo marito, stava proteggendo quella ragazza!
La teneva stretta a sé come non aveva mai fatto con lei e stava rischiando così la sua vita, com’era possibile? Non riusciva a muoversi era bloccata, come pietrificata davanti all’ingresso della Daito e ora capiva tutto; tutto le era finalmente chiaro, ogni sguardo e ogni parola che Masumi aveva rivolto a quella insignificante ragazzina!!
 
IL MONDO LE ERA CROLLATO ADDOSSO!
 
Le gambe non la reggevano più, ormai era scivolata per terra senza forze, tenendosi a stento alla porta di vetro con la testa completamente vuota … poi un urlo la ridestò, no non poteva stare a guardare, doveva chiamare aiuto – Qualcuno … qualcuno venga … QUALCUNOOOO!! - poi si sentì completamente mancare, pallida come un cadavere cadde a terra svenuta.
 
 
 
<< Hayami-San  … Ammiratore delle rose scarlatte >> continuava a ripetersi queste parole come un mantra cercando di mantenersi calma!
 
Avevano chiamato un’ambulanza e avevano portato Masumi all’ospedale – Ho appena parlato con il medico, la signorina Takamya è svenuta per lo shock ed è stata portata in infermeria; se dovesse succedere qualcosa prema quel pulsante! - queste le parole dell’infermiere prima di allontanarsi e lasciarla sola, sola davanti a quell’uomo che amava così tanto e che solo adesso si era resa conto di conoscere così poco. Perché era dovuta arrivare a questo per comprendere la persona che c’era dietro la maschera di  Masumi Hayami? Perché tutti quegli anni di liti, ripicche e bugie?
Era stata così cieca e ottusa, così chiusa nel suo piccolo mondo da non rendersi conto di nulla!
Avrebbe mai potuto perdonarla? Avrebbe mai potuto fare qualcosa per compensare tutto ciò che aveva fatto per lei?
 
- Finora non mi ero accorta di nulla … Hayami-San   perdonatemi, vi prego perdonatemi … - lentamente si era avvicinata al suo volto, lacrime silenziose continuavano a bagnarle il viso; un bacio dolce, leggero, come se potesse in qualche modo ferirlo tanto era fragile per lei in quel momento.
 
 - Quel giorno, quando ti vidi per la prima volta nella valle compresi subito che eri tu, come dice la nonna, la mia anima gemella … non esistono età, aspetto, rango … quando si incontrano, queste due anime si attraggono vicendevolmente … -
 << Questa voce, questa voce non può essere di  Maya, non è possibile che lei … >>
- …  Solo se ti penso mi sento inebriata, solo se sento la tua voce , mi emoziono! Poi, sai quanto sono felice quando ti tocco … -
<< Maya? … Akoya?! >>
  - … Abbandona te ne prego sia il tuo nome, che il passato … diventa solo mio della tua Akoya …! Ora che ci siamo incontrati com’è possibile vivere separati? Tu sei l’altra parte di me, io sono l’altra parte di te … amore mio non ti lascerò mai più! -
<< Akoya, ti prego aspetta! Dove vai? DOVE VAI?? >>
 
 
 
Chi le aveva permesso di restare in quella stanza?!
- Tu, cosa ci fai qui? -
- Signorina Takamya  … -
- E’ colpa tua se è successo tutto questo!! VATTENE VIA!! Non avvicinarti mai più ad Hayami-San!!! - era sua la colpa, era stata lei a ridurlo in quello stato! Non doveva più permetterle di avvicinarsi, doveva allontanarla definitivamente dalle loro vite!!!LUI ERA SUO!!
 


- Dove … Dove sono? - Sentiva la testa pesante e non solo quella, all’improvviso un forte dolore in tutto il corpo lo fece svegliare completamente; era in una stanza bianca, luminosa tanto da dargli fastidio agli occhi - Hayami-San vi siete svegliato finalmente!!! - davanti a lui due donne lo guardavano  – Hayami … Hayami?!? -
 
Dove si trovava? Cos’era successo? Chi erano loro? CHI ERA LUI?!?





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Spero tantissimo che la storia piaccia, avevo letto in molte fanfiction di Maya senza memoria ma mai il contrario e poi la parte dell'aggressione l'adoro anche se secondo me doveva essere più drammatica, ho quindi deciso di partire da lì e di dare una ripercussione diversa alla vicenda!
Aspetto con ansia ogni vostra recensione, commento o critica!
I capitoli sono per ora quattro ma sto lavorando al quinto :)

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Quello tra -...- sono parole,
quello tra <<...>> sono pensieri,
quello in corsivo hdf sono citazioni Dea Scarlatta,
quello tra " ... "sono ricordi.



Una settimana. Non poteva credere che fosse già passata una settimana da quel giorno, aveva ancora nella mente ogni scena e dentro di sé quel senso di colpa …
Aveva ragione la signorina Takamya lei era la causa di tutto, se quella sera non fosse andata alla Daito, se fosse rimasta a casa, Masumi non si sarebbe ritrovato a proteggerla … se, se … BASTA! Non avrebbe risolto nulla torturandosi in quel modo, doveva smetterla!
E poi c’era quella strana sensazione quando lui si era svegliato, non riconosceva quegli occhi, niente in quello sguardo le era familiare! Come era possibile? Aveva solamente perso momentaneamente la memoria, ma era sempre lui, eppure qualcosa l’aveva turbata profondamente; non era solo il fatto che non ricordasse nulla di lei … c’era qualcosa di più!
Un paio di volte era andata all’ospedale per avere sue notizie, ma non aveva avuto il coraggio di fare nulla, nel momento esatto in cui li aveva visti insieme ogni residua forza che  l’aveva spinta fin lì era sparita.
<< Hayami-San era così diverso dal solito, e poi … e poi … >>
 
Ci aveva riflettuto a lungo vedendo quelle scene, se lui non avesse più riacquistato la memoria sarebbe stata capace di amarlo ancora?
Era una cosa ridicola se ne rendeva conto: quel volto, quel corpo, quella voce … eppure più ci pensava, e più la cosa la faceva star male … una persona non è fatta solo di corpo, lei era quello che era grazie alle cose che aveva passato, alle esperienze che aveva vissuto!
Ricordava ancora le parole della Dea che gli aveva rivolto in quella stanza, “- Abbandona te ne prego sia il tuo nome, che il passato … -”, in quel momento non avrebbe mai pensato che sarebbe successo davvero.
La Dea … strano aveva sempre pensato ad Hayami-San come al suo Isshin, ma la situazione che si era creata non era la stessa, Akoya lo aveva conosciuto già senza memoria quando se n’era innamorata, lei no.
 
C’era un’altra cosa che la tormentava, l’ammiratore delle rose scarlatte! L’amore di Masumi non l’aveva mai avuto ma quello dell’ammiratore si, se tutto fosse rimasto com’era avrebbe perso anche quello!
Non le sarebbe rimasto più nulla … sarebbe rimasta sola!
 
 
 
Stava guardando con soddisfazione il giornale,  una sola settimana e già  tutto andava secondo i suoi piani.
Non credeva che la cosa sarebbe stata così semplice, né tantomeno che la sua futura nuora si sarebbe rivelata una pedina così utile e così facilmente manovrabile.
 
Nel momento in cui aveva saputo dell’incidente si era sentito come se il castello, così faticosamente costruito, si stesse per sgretolare davanti ai suoi occhi … invece gli si era presentata una grossa opportunità!
Ricordava ancora le parole di Shiori Takamya durante il loro incontro, i medici lo avevano da poco informato sull’accaduto e della presenza di un’altra ragazza al capezzale del figlio, che i suoi dubbi si stessero trasformando in realtà? … Non gli ci volle molto per conoscere la verità!
 
“- Quell’ignobile, insulsa ragazzina è tutta colpa sua, di quella Maya Kitajima … non le deve più permettere di recitare!! - era irriconoscibile mentre gli parlava, niente del candore che l’aveva contraddistinta era presente in quello sguardo carico d’odio, doveva calmarla!
– Non posso permettermi niente del genere, almeno non ora, Kitajima è l’allieva preferita di Chigusa Tsukikage e possibile interprete della Dea Scarlatta, devo  … -
- La Dea Scarlatta, la Dea Scarlatta e suo figlio?!? – lo aveva interrotto senza mezzi termini rossa in volto!
- La Dea Scarlatta è la cosa più importante! –
- Ma …  -
- Ha ancora intenzione di diventare la signora Hayami? – le aveva chiesto marcando volutamente sul proprio cognome. Fin dall’inizio di quella discussione aveva capito come comportarsi con lei e quali molle spingere – Bene … allora se ci muoviamo cautamente andrà tutto a posto! – “
 
Tutto infatti stava andando nel migliore dei modi, il patriarca dei Takamya era stato convinto della grande cavalleria del figlio nei confronti dell’amata nipote, la giovane donna, giorno per giorno, “ricreava“ un rapporto che c’era mai stato … il tocco da maestro era stato con i giornalisti nell’insabbiare tutta la vicenda. Nel convincerli che la coppia avrebbe ritardato le nozze a causa delle delicate condizioni di lei e del momentaneo allontanamento di Masumi Hayami per stare al suo capezzale.
 
La presenza nell’intera vicenda di Maya Kitajima era stata totalmente cancellata, come se questa non fosse mai stata presente in nessuna delle loro vite!
 
 
 
Non poteva continuare a piangersi addosso, Kuronuma la stava aspettando e se avesse ritardato non avrebbe avuto come giustificarsi, alzandosi lentamente dal futon si diresse al piccolo bagno per lavarsi e preparasi ad uscire. Ultimamente il regista non faceva che rimproverarla e la situazione attuale non la aiutava minimamente, era continuamente sovrappensiero e questo influiva negativamente nella sua interpretazione.
Doveva riuscire a trovare una soluzione!
Una soluzione, si, ma da dove iniziare? Intanto era arrivata agli studi.
Stranamente non trovò, come si aspettava che fosse, i suoi colleghi intenti  a provare, c’era invece un gran vociare a piccoli gruppi.
- Maya-Chan  sei arrivata finalmente! –
- Sakurakoji-Kun cosa è successo? –
- Le rappresentazioni di prova sono state posticipate –
- Posticipate?? – non riusciva a capire, che fosse successo qualcosa alla sensei? Doveva scoprirlo!  - C’è chi dice che sia a causa dei problemi della futura signora Hayami, ma io non ci credo! – le ultime parole di Yu riuscirono solo ad aumentare la sua ansia.
 
- Basta chiacchiere!! Si torna a provare, Kitajima, Sakurakoji ! –
 
Le prove furono più dure del solito, forse perché erano giorni che non dormiva bene, forse perché la sua testa era sempre altrove. Fu per l’ultima scena che le cose si complicarono ulteriormente, la scena in cui la Dea e lo Scultore si affrontavano per decidere le sorti dell’una e dell’altro … Il regista li aveva indirizzati a recitare seguendo il loro intuito e i loro sentimenti.
Era lì davanti ad Ishinn ed era la Dea, sentiva che il suo corpo diventava sempre più pesante, che i suoi movimenti erano sempre più lenti, quasi inesistenti. Lo vedeva e non lo vedeva, con l’ascia in mano pronto a colpirla! L’avrebbe ucciso per difendersi?
A un tratto si rese conto di non riconoscerlo … Davvero quello era Ishinn? L’uomo che Akoya amava? … Ma lei non era più Akoya era la Dea, forse anche lui aveva sentito quel senso di estraneità nell’attimo in cui si erano guardati negli occhi!
 
Non riuscì a continuare oltre, le girava la testa e aveva anche iniziato a piangere.
- Kitajima stai bene? –
- No … non lo so –
- Per oggi è meglio che finiamo qui, sei pallida! – era da un po’ che la vedeva strana e non riusciva  capirne il motivo, aveva deciso che stavolta avrebbe avuto delle risposte – Gli altri possono andare, Kitajima vieni con me dobbiamo parlare! –
 
Perché voleva parlarle? L’avrebbe rimproverata per l’ennesima volta?
 
- Cosa ti succede? –
- Ni … niente – come poteva rispondergli sinceramente?
- Niente dici? Eppure sei strana in questo ultimo periodo, e quella di poco fa non era la reazione di una persona che non ha niente! –
- Io … prima … - non era capace di mentire, ma non poteva neanche dirgli la verità – Solo Akoya e Ishinn sono anime gemelle, o anche la Dea e lo Scultore?  Non riesco a capirlo! – disse quelle parole tutte d’un fiato rossa in volto!
 
Il regista prese a guardarla sempre più stranito e incuriosito, cos’era ora quell’uscita?
 
- Non so come spiegarmi … Akoya si è innamorata di Ishinn quando era privo di memoria e Ishinn dell’incarnazione umana della Dea  … Quando alla fine si affrontano non sono più gli stessi!  Possono ancora amarsi nonostante questo? Possono ancora essere anime gemelle? – sapeva che in quel momento stava mettendo a nudo anche se stessa e le sue paure, ma non era riuscita a trattenersi, doveva sapere!
- Capisco! Ma non posso darti io le risposte, devi trovarle da sola … Devi affrontare queste domande da sola! –
 
Alla fine le aveva detto di andare a casa a riposarsi, di cercare di rilassarsi un pò ! Ma dopo tutti quei discorsi si era convinta a cercare le sue risposte e stavolta non si sarebbe arresa, sarebbe andata avanti!
 
Si ritrovò così all’ospedale per l’ennesima volta, ma con un’animo diverso e una diversa determinazione, era quasi arrivata alla reception del piano quando senti un nome conosciuto!
– Signorina Himekawa, sono contento che finalmente si sia decisa, ma come le avevo già detto l’operazione sarebbe dovuta avvenire molto prima. Ora come ora ci sono scarse probabilità di riuscita, potrebbe non riacquistare completamente la vista! – cosa stava succedendo? Possibile che Ayumi-San ?
 
 
Ormai era fatta non poteva più tornare indietro, il medico le aveva detto chiaramente come stavano le cose!
Aveva deciso di tornare subito a casa per parlare con la madre, stava scendendo cautamente le scale esterne del grande ospedale, quando d’improvviso si senti chiamare alle spalle - Ayumi- San perchè non me lo hai detto?? –
 
Non riusciva a crederci era Maya!

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Quello tra -...- sono parole,
quello tra <<...>> sono pensieri,
quello in corsivo hdf sono citazioni Dea Scarlatta,
quello tra " ... "sono ricordi.



Si doveva ritenere davvero fortunato: era presidente di una grande azienda, viveva in una casa fantastica, era uno degli uomini più ricchi del paese e stava per sposare una donna bellissima e meravigliosa … era MASUMI HAYAMI!
 
Sicuramente doveva esserlo, con la sua faccia ben in vista e il “suo” nome a caratteri cubitali su tutti i giornali e le riviste del paese!
 
Si sentiva stordito!
 
Da quando si era svegliato in quel letto giorni addietro aveva cercato in tutti i modi di ricordare anche solo vagamente chi fosse, gli avevano raccontato dell’incidente e i motivi del perché questo fosse stato tenuto segreto, una situazione talmente assurda da risultare quasi paradossale. Eppure quasi tutta la sua vita sembrava esserlo.
 
La cosa che lo dispiaceva di più in quel momento era deludere le speranze della fidanzata! Shiori, così si chiamava, gli era stata costantemente vicina e aveva cercato di aiutarlo in qualsiasi modo, sembrava quasi un peccato non essere in grado di ricambiarla con lo stesso amore.
Si era chiesto continuamente che tipo di sentimenti li legassero, ma la cosa era pian piano diventata poco importante, era evidente che stava bene quando erano insieme e ogni giorno sperava che fosse in grado di venirlo a trovare. Per quello che aveva capito era di salute cagionevole, ma questo non le aveva impedito finora di andare da lui molto spesso. Aveva ricevuto persino la visita dei futuri suoceri e del nonno di lei venuti a ringraziarlo, aveva difeso la ragazza a costo della vita … non lo avrebbero mai dimenticato!
 
Di quello che era successo una settimana addietro, come di tutto il resto, lui però non conservava  memoria alcuna, i medici comunque erano stati concordi nell’affermare che le cose sarebbe tornate presto alla normalità e che non doveva fare eccessivi sforzi in merito.
 
L’unico cosa negativa, a parte naturalmente ritrovarsi senza né passato né identità, era stato il fatto di non aver ricevuto neanche una vista dal padre, Shiori gli aveva detto che era venuto il giorno in cui era stato portato all’ospedale e che poi la sua malattia e l’età glielo avevano impedito, ma la cosa lo rattristava ugualmente … lui era la sua famiglia e la sua assenza lo avevano reso ancora più solo di quanto già non fosse.
 
L’isolamento imposto dalla sua attuale condizione, la consapevolezza giorno per giorno di non avere amici, tutto ciò che leggeva su di sé lo avevano portato a riflettere, che tipo di persona era stato finora Masumi Hayami? Possibile che la sua assenza preoccupasse solo la fidanzata e le persone con cui aveva contatti di lavoro? Era davvero lo spietato affarista senza scrupoli, come spesso lo definivano i numerosi giornalisti?
 
Si era ritrovato a fare questi ragionamenti con la schiena poggiata al cuscino il viso rivolto alla finestra a lato del letto, lo sguardo perso quasi assente, quando una voce lo riscosse improvvisamente dai suoi pensieri!
 
- Hayami-San buongiorno! … Oddio stavate dormendo forse? Posso passare più tardi … -  
- No! … No, rimanete! – si vedeva che era imbarazzata dal leggero rossore sulla candida pelle del volto, cercò di metterla a suo agio – Sono contento che siete venuta! –
 
Era arrivata con riviste, giornali, degli album di foto di famiglia che lui le avevo chiesto e, come suo solito, una meravigliosa pianta tra quelle che lei coltivava.
 
La sua presenza aveva qualcosa di particolare, era così fragile a vederla e così dolce, lo metteva in difficoltà quel suo modo così formale di porsi ma aveva capito che derivava dall’educazione che le era stata impartita … a parte questo non c’era niente che non andasse in lei, mentre sfogliavano insieme le pagine dell’album si era fermato a guardare le sue mani, erano lunghe e affusolate e si muovevano con una tale leggerezza  su quelle foto che ne rimase quasi ipnotizzato. Poi d’improvviso come preso da un impulso irrefrenabile senza neanche distogliere lo sguardo le chiese
- Chi sono io? –
- Chi … siete? -
- Si! Chi sono? Chi è Masumi Hayami? Abbiamo guardato foto, riviste, parlato del mio lavoro … ma a parte questo cosa rimane di me? … se davvero ne rimane … - le ultime parole gli uscirono di bocca in un sussurro quasi la voce gli mancasse, poi aveva alzato lo sguardo verso i suoi occhi scuri, vi aveva trovato qualcosa … qualcosa simile alla paura!
- Hayami – San cosa dite? Non fate così, vedrete che sistemerà tutto! –
 
Perché non capiva?
 
Aveva bisogno di sapere chi era l’uomo dietro quel nome, dare una risposta alle sue ansie e preoccupazioni, eppure nonostante tutto quello che lei gli aveva finora raccontato c’era qualcosa che non andava … qualcosa che mancava.
 
-  Non preoccupatevi, sarà che sono stanco di rimanere chiuso in quest’ospedale, si finisce per pensare troppo – non voleva allarmarla con le sue paranoie, alla fine le sorrise e cercò di cambiare discorso. Passarono il resto del tempo parlando del più e del meno e della nuova pianta che lei aveva aggiunto alla sua serra, di piccole cose quotidiane, cose senza importanza che lo aiutarono a smorzare la tensione che si era creata fra loro.
 
Quando fu l’ora di andare, mentre recuperava le sue cose, lei lo informò con aria affranta che non si sarebbero potuti vedere l’indomani, negli ultimi giorni aveva rischiato troppo per venire a trovarlo, doveva stare attenta.
 
Lui si trovava alla finestra, una brezza leggera aveva iniziato ad alzarsi rendendo il cielo terso, limpido e  senza nuvole, il sole era da poco tramontato e nel tenue chiarore qualche piccola stella aveva già fatto capolino, si era messo guardarle rapito come fossero piccoli gioielli nascosti … sarebbe rimasto così per sempre!
 
- Che fate Hayami- San? –
- Venite … le stelle! – voleva che vedesse anche lei , era così bello …
- Non è un buon motivo per rischiare di prendervi un malanno! – in un attimo si era avvicinata, senza neanche guardare,  per chiudere le imposte … era rimasto stupito, pensava che anche lei ne sarebbe rimasta affascinata e invece non era stato così, non gli aveva neanche dato ascolto.
A un certo punto la vide fermarsi e sbiancare, incuriosito si avvicinò … non poteva crederci, sul piazzale dell’ospedale, davanti all’ingresso, c’era l’altra ragazza che aveva visto al suo risveglio. Finora aveva creduto di averla sognata, nessuno l’aveva mai nominata, e lui non aveva mai pensato di chiedere in proposito.
 
Shiori si girò di colpo cerea in volto, prendendolo per il braccio e raccogliendo la borsa e i sacchetti si diresse verso la porta della stanza
- Hayami- San ora dovrei andare …  – la sua voce tremava leggermente come la sua mano, ora era davvero preoccupato!
- State bene? … Vi dovreste riposare di più invece di affaticarvi per causa mia! –
- No, io sto bene! –
- Non è vero e lo sapete, se doveste sentirvi male non me lo perdonerei! Promettetemi che lo farete! – le disse questo stringendole le mani per calmarla
- Io … d’accordo ve lo prometto … -
 
La vide dirigersi verso le scale ed andarsene, poi pensieroso ritornò a guardare fuori, non riusciva più a capirci nulla. Era mai possibile che la reazione della fidanzata fosse dovuta a quella ragazza? E poi perché nessuno ne aveva mai parlato?
 
E se anche lei avesse qualcosa a che vedere con l’aggressione!?
 
Doveva riuscire a scoprire come stavano realmente le cose e doveva farlo in fretta!
 
 

Sperava con tutta se stessa che non si fosse accorto del vero motivo della sua agitazione, che non ricordasse più nulla di quella ragazzina.
Perché era venuta qui?
L’aveva vista insieme a quell’altra attrice della Daito … probabilmente erano amiche … ma no, non era possibile, si fronteggiavano per lo stesso ruolo, ERANO RIVALI!
 
Intanto doveva fare in modo che nessuno al di fuori di lei potesse avvicinarsi ad Hayami – San, per questo non ci sarebbe voluto poi molto, avrebbe dovuto solo parlare con il suocero e tutto si sarebbe risolto senza problemi!
 
Doveva farlo quella sera stessa, non poteva aspettare oltre, non riusciva a sentirsi tranquilla in quella situazione!

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Quello tra -...- sono parole,
quello tra <<...>> sono pensieri,
quello in corsivo hdf sono citazioni Dea Scarlatta,
quello tra " ... "sono ricordi.



Seduta alla sua scrivania rifletteva sull’incontro che aveva avuto quella sera, aveva parlato con il vecchio Hayami in persona e la cosa non succedeva ormai da anni, in più la richiesta che le era stata fatta l’aveva messa in allarme. Le disposizioni erano state precise, il figlio non avrebbe dovuto poter riceve nessuna visita tranne quella della futura nuora, e le sue dimissioni per il ritorno a casa sarebbero dovute essere anticipate il prima possibile.
Quello che l’aveva allertata non erano comunque le richieste in sé ma l’urgenza e il tono con cui le era state poste, sembravano nascondere qualcosa.
Le era stato spiegato nel dettaglio dell’incidente che aveva coinvolto il suo capo e la situazione in cui ora si trovava, aveva avuto modo di incontrarlo soltanto una volta. Ricordava ancora quando un paio di giorni prima era stata in ospedale, quello che aveva visto l’aveva colta impreparata, la persona che si era trovata davanti non era quella per cui aveva lavorato fin’ora, si era aspettata qualcosa del genere ma non fino a quel punto, ne era rimasta sconvolta.
Era pronta a sostenere qualsiasi tipo di avvenimento critico ed aveva  tranquillamente preso in mano le redini della Daito in modo che non si creasse il caos in azienda, ciò che invece non era riuscita a reggere era stato il rendersi conto dell’assurdo legame di dipendenza che si stava iniziando a instaurare con la signorina Takamya, specialmente se pensava ai veri sentimenti che Hayami - San  aveva portato avanti in quei sette lunghi anni.
Vederlo così preso quando sapeva quanto aveva sofferto per la sua “ragazzina”, per quell’amore negato … avrebbe voluto fare qualcosa ma il suo ruolo glielo impediva, eppure non poteva stare con le mani in mano.
 
Una specie di sesto senso la spingeva a non credere a  tutto ciò che le era stato raccontato … oramai aveva i suoi canali, in poco tempo avrebbe sciolto ogni dubbio!
 
 
 
Sapeva che la prudenza non era mai troppa e ne aveva avuta l’ennesima conferma la sera prima, doveva prendere subito provvedimenti!
Di tutti gli ospedali che c’erano in città quello si stava dimostrando il più affollato di occhi indiscreti, per fortuna l’ansia e l’ossessione della giovane rampolla dei Takamya era diventati per lui un ottimo strumento di controllo. Dopo avere ricevuto la telefonata della donna era arrivato alla conclusione che la cosa migliore fosse far tornare anticipatamente a  casa il figlio, ogni errore o distrazione avrebbe potuto compromettere l’intera faccenda, quella era l’unica soluzione anche a costo di rischiare sulla salute del giovane piuttosto che far saltare in aria il suo piano.
Doveva stare attento però a non destare sospetti,  sapeva di essersi già esposto troppo con la signorina Mizuchi, ne era certo, conosceva bene l’arguzia e l’intelligenza della donna visto che era stato lui stesso ad assumerla, ma non poteva chiedere ad altri di occuparsi di quelle cose … nessuno l’avrebbe fatto nello stesso modo e avrebbe mantenuto lo stesso riserbo!
 
 
 
Si sentiva più tranquilla quella telefonata le aveva fatto bene, ora doveva solo aspettare che Hayami - San uscisse dall’ospedale e tornasse a casa, lì sarebbe stato per lei tutto più facile … niente e nessuno avrebbe potuto intromettersi fra loro.
Era talmente assorta nei suoi pensieri da non accorgersi della presenza di un’altra persona nella stanza
- Cosa sta succedendo, con chi eri al telefono? -
- Oniisama! … io …  io … ho saputo adesso che Hayami – San tornerà presto a casa! – stava cercando di apparire tranquilla, e sperava tanto che suo nonno non avesse sentito nulla della conversazione che aveva avuto
- Finalmente una buona notizia! – si era avvicinato di più a lei - Qualcosa non va? –
- No perché dovrebbe? –
- Allora perché mi sembri strana tesoro? – le aveva messo una mano sul pallido viso
- Non c’è niente di cui dovete preoccuparvi! – un sorriso forzato sul volto, tentava di nascondere il palese nervosismo che l’aveva colta
- Lo sai che non puoi nascondermi nulla! Su parla, cosa ti preoccupa? –
doveva inventarsi subito qualcosa, ma non riusciva a pensare a nulla di buono quando a un certo punto …
- Veramente … Avrei una richiesta da farvi … comprendo che è fuori da ogni etichetta, ma vista la situazione particolare …  Vorrei poter stare per tutto il periodo della convalescenza a casa Hayami!! –
 
 
 
Era stato tutto il giorno alla finestra sperando di vederla tra il via vai di gente che affollava l’ingresso dell’ospedale, mamme con bambini, persone anziane in carrozzina e ambulanze che trasportavano feriti verso il pronto soccorso, ma non lei il cui viso era chiaramente rimasto impresso nella sua mente.
 
Ormai era tardi, a breve sarebbero venuti a prenderlo per portarlo a casa, doveva rassegnarsi!
 
Tutte le sue cose erano pronte dentro una piccola valigia preparata sopra il letto, si era già vestito: pantalone scuro, una morbida giacca grigia, una camicia bianca di ottima fattura e a completare il tutto una cravatta color porpora con dei piccolissimi disegni geometrici tono su tono. Guardandosi allo specchio stentava a riconoscersi, avrebbe voluto mettersi qualcosa di più comodo ma a quanto pareva questo era lo stile con cui Masumi Hayami si era sempre presentato.
 
Le cose già iniziavano male, se era così a disagio adesso figurarsi quando avrebbe dovuto riprendere a lavorare!
 
- Vedo che è già pronto Hayami – San! –
voltandosi di scatto vide quella che si era presentata come la sua segretaria personale, perfetta e impeccabile sotto i suoi occhiali scuri come l’aveva vista la prima volta
 - Ah! Salve …  si  è tutto nella valigia –
gli metteva soggezione non poter vedere i suoi occhi e poi era così sicura e “ autoritaria” , anche se non era quella la parola giusta per descriverla
- Allora credo che possiamo andare se non c’è altro da prendere –
mentre parlavano era rimasto accanto alla finestra, guardando furtivamente fuori di tanto in tanto, Mizuchi lo aveva osservato per  tutto il tempo e si era chiesta il perché di quel gesto, cosa cercasse con tanta apprensione
- Tutto a posto? C’è qualcosa che non va? –
- … -
- Guardava fuori e ho pensato ci fosse qualche problema –
- No io … non è niente, davvero, possiamo andare se vuole –
 
Ormai c’erano solo le ultime carte da firmare e sarebbe uscito di lì, gli era stato detto di tornare di lì a tre giorni per dei controlli, quindi poteva ancora sperare d’incontrarla, ma sentiva a dosso una strana tristezza che non riusciva a comprendere, aspettava stancamente che la segretaria terminasse quelle pratiche quando fu attratto da alcune immagini del piccolo televisore a muro posta in fondo alla saletta. Non poteva crederci era lei, l’avrebbe riconosciuta fra tante, ma cosa ci faceva in un servizio alla televisione? Chi era in realtà?
 
 
 
Aveva firmato le ultime cose e si era voltata per chiamarlo, lo trovò intento a guardare un servizio sulla Dea Scarlatta, talmente concentrato da non sentire neanche la sua voce
- Hayami – San! Hayami – San! –
- Cosa … -
- L’ho chiamata più volte, ma non mi ha sentita. Abbiamo finito, ci aspetta la macchina! –
- Ah, si … si – un velo di delusione traspariva dalla sua voce.
 
Doveva scoprirne il motivo, ma non lì non in mezzo a tutta quella gente!
 
Erano quasi vicini alla macchina, aveva deciso che gli avrebbe parlato una volta dentro, quando si sentì fare una domanda
- La ragazza di quel servizio chi era?  - l’aveva anticipata ora doveva solo cogliere l’occasione
- Maya intende? Lei è …. –
- Solo un’attrice, un’attrice che odia la Daito! Non è vero signorina Mizuchi!? –
 
Erano stati interrotti, ormai era andata, non poteva fare altro che ascoltare attonita le falsità che quella donna stava buttando fuori una dopo l’altra per tutto il tragitto fino a villa e una volta arrivati quello che scoprì non fu da meno.
 
La signorina Takamya sarebbe rimasta ospite della famiglia Hayami per tutto il tempo della convalescenza del suo capo!
 
 
 
Adesso era sicura che avrebbe affrontato con più serenità l’operazione, finalmente si sentiva a posto con la propria coscienza nei confronti della rivale, avevano parlato a lungo sedute al tavolo di uno dei caffè di fronte l’ospedale.
Non avrebbe mai pensato di incontrala lì e quando si era sentita chiamare il cuore le era saltato in petto, ma lei l’aveva capita aveva capito il motivo che l’aveva spinta fino a quel punto. Si erano sempre comprese! Nonostante la rivalità, nonostante le differenze, nonostante tutto quello che potevano dire le persone accanto a loro. In fondo erano uguali, la stessa passione le animava, lo stesso desiderio e questo non sarebbe mai cambiato!
Alla fine era anche contenta che le cose fossero andate così, era la cosa più giusta, le aveva anche chiesto di rimanerle accanto il giorno dell’operazione e lei non se lo era fatto ripetere un’altra volta … l’avrebbe fatto comunque anche senza la sua richiesta, probabilmente era questa l’amicizia … lei e Maya amiche … forse aveva sempre avuto ragione suo padre!
 
Ora non doveva fare altro che aspettare, tre giorni e tutto si sarebbe risolto per il meglio, ne era sicura!





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Sto lavorando al quinto capitolo ma non è facile,quella cozza malefica di Shiori non riesco a trogliermela di torno, è riuscita ad insinuarsi anche troppo!
In questi giorni non ho fatto che pensare a come procedere ma mi blocco sempre nello stesso punto uff, ma riuscirò a farcela, devo far reincontrare i nostri bradipucci!

Grazie a HYLENIA per il commento :) e chiedo a tutti voi lettori silenziosi di dire la vostra mi farebbe molto piacere sapere come vi sembra fin'ora la storia !

Edit: per ora la storia è in pausa, sto scrivendo una oneshot in più ho un lavoro da finire entro breve, ma riprenderò a scrivere il più presto possibile!

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