Wytches' brew

di Geilie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Album di famiglia (Lucius/Narcissa) ***
Capitolo 2: *** Solo un guerriero stanco (Godric/Helga) ***
Capitolo 3: *** Miraggio (Albus/Gellert) ***
Capitolo 4: *** No need to hide (Salazar Serpeverde) ***
Capitolo 5: *** Cheers! (Fred) ***
Capitolo 6: *** Macchie (Severus) ***
Capitolo 7: *** Corsa lenta (Nicolas Flamel) ***
Capitolo 8: *** Blue eyes (Albus/Gellert) ***
Capitolo 9: *** Mea culpa (Severus) ***
Capitolo 10: *** You can have this heart to break (Albus/Gellert) ***
Capitolo 11: *** L'ultima volta (Albus/Gellert) ***



Capitolo 1
*** Album di famiglia (Lucius/Narcissa) ***


Scritta in occasione della Drabble Night del 29/11/12.

PACCHETTO OTTO (by Trick)
HP - Lucius/Narcissa, Ron/Lavanda, Fred/Lee, Neville/Remus.
GoT - Rhagear/Elia, Drogo/Dany, Jorah/Dary, Grenn/Pyp.
OUAT - Grumpy/Nova, Snow/Rumpel, Jiminy/Regina, Jefferson/Rumpel.
Prompt: immagine sbiadita o A dream is a wish your heart makes


Album di famiglia
215 parole - non betata, malinconica e con un baby Draco

«Vedi? Questo è il tuo bisnonno» dice Narcissa voltando pagina e mostrando al piccolo Draco un’altra foto sbiadita del vecchio album di famiglia. L’ennesimo Malfoy li guarda agitando pigramente la bacchetta - il movimento è poco fluido, probabilmente l’incantesimo che teneva in vita l’immagine si sta ormai esaurendo.

Narcissa parla, racconta a suo figlio storie di maghi e streghe vissuti secoli prima, ma gli occhi freddi dell’uomo immortalato nel ritratto catturano la sua attenzione. Baffi sottili e basette imponenti gli incorniciano il volto, ma per il resto somiglia così tanto a Lucius. Gli stessi capelli biondissimi, lo stesso naso affilato, gli stessi lineamenti eleganti.

Non vuole pensare a dove si trovi ora suo marito, non vuole pensare che potrebbe non tornare affatto. Non vuole pensarci, perché lo spazio sotto il nome “Lucius Malfoy”, nell’album, è ancora vuoto e Narcissa vuole che i figli di Draco, i figli dei suoi figli e tutte le generazioni a venire possano sfogliare quelle pagine, osservare fotografie sbiadite dal tempo e stupirsi di quanto i capelli di nonno Lucius fossero lunghi o di quanto i suoi occhi fossero chiari.

Quando Lucius torna a casa, qualche ora più tardi, Narcissa gli sorride, lo bacia e gli mette Draco in braccio.

«Domani verrà il fotografo» gli dice, e lui non fa domande.

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Capitolo 2
*** Solo un guerriero stanco (Godric/Helga) ***


Scritta in occasione della Drabble Night del 30/11/12.

PACCHETTO P (by Francesca)
HP - Godric/Helga.
GoT - Robb/Talisa.
OUAT - Red/Snow.
Prompt: Parsifal dei Pooh


Solo un guerriero stanco
180 parole - non betata, tendenzialmente angst e ispirata in particolare a questi versi della canzone: "la tua nuova vita solitario ti sospingerà/e un dubbio ti conquisterà"

A volte dubiti.

Hogwarts è un sogno che hai inseguito con rigore e devozione. Forse troppa devozione, forse non troppo rigore. L’estremismo di Salazar, per quanto non ingiustificabile, rischia di mettere a repentaglio quel per cui hai combattuto tanto a lungo. Temi che possa farlo, se non altro. E quando ti guardi alle spalle e vedi un te stesso splendente, avvolto d’oro e scintille scarlatte, un te stesso armato di ragione e buon senso tanto quanto di potere e coraggio, ti domandi cosa abbia il mago che sei diventato in comune con quella specie di eroe arturiano. Ti chiedi quante occasioni quel paladino del bene universale abbia buttato al vento per inseguire un ideale che pare ogni giorno più vicino e al contempo più lontano.

Guardi Helga senza farti notare, mentre con quella sua gentile tenacia da Madre Terra tenta per l’ennesima volta di metter pace tra Salazar e Rowena, e ti chiedi se ne sia valsa la pena. Lo speri. Ci credi, anche. Ma non riesci a fare a meno di dubitare, e di rimpiangere una possibilità ormai sbiadita.

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Capitolo 3
*** Miraggio (Albus/Gellert) ***


Scritta in occasione della Drabble Night del 25/01/13, organizzata per festeggiare il compleanno di Nadia.
Ancora una volta i pacchetti sono stati creati da me e di nuovo, poiché erano parecchio sostanziosi, mi limito a riportare le caratteristiche della singola storia.

PACCHETTO SPARTA
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Albus/Gellert
Prompt: “Per chi vuole vederli ci sono dei fiori dappertutto.” Henri Matisse




Miraggio
113 parole - romantica, angst, non betata e dedicata con tutto il mio cuore a emme, la Dama delle Grindeldore.
 
Sono i suoi boccoli biondi.
Lo fanno sembrare un cherubino, un cupido alato pronto a scoccare la sua freccia. E come, si chiede Albus, come potrebbero dei boccoli simili nascondere una mente tanto angolosa?
Magari sono i suoi occhi che paiono coriandoli tagliati direttamente da un cielo estivo.
Occhi così, si dice Albus, non sarebbero capaci di essere offuscati dall’odio, di guardare con odio.
Albus vede solo fiori quando spia le risate sottili di Gellert, quando ammira quegli improvvisi lampi di genio che gli arricciano i lineamenti in modo così repentino e inconfondibile...

Ma ora Albus lo sa.
Come aveva scritto un pittore Babbano, per chi vuole vederli ci sono dei fiori dappertutto.

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Capitolo 4
*** No need to hide (Salazar Serpeverde) ***


Scritta per il secondo round della doppia Drabble Night dell'11-12/02/13, con pacchetti di MedusaNoir.

PACCHETTO GNOLL MONACO
Fandom: Harry Potter
Personaggio: Salazar Serpeverde
Prompt: Pearl Jam - I am mine




No need to hide
169 parole - non betata, introspettiva e mi sarebbe piaciuto riuscire a fare un uso migliore del prompt.

Il grande Grifondoro è esasperato: si agita, ha il viso arrossato dalla rabbia (o forse dall’indignazione, ma fa poca differenza). Salazar arriccia le labbra in un’impercettibile smorfia di disappunto.
«Perché nascondersi?» domanda senza scomporsi ulteriormente. «Perché negare la propria natura, Godric?» chiede; e vorrebbe davvero una risposta, dopo così tante discussioni sterili.
Siede con eleganza, una tazza di tè1 in mano e le lunghe maniche della veste che si raccolgono in pieghe ordinate sul bordo della scrivania scura.
«Tu da’ pure ai coraggiosi la tua approvazione, riempili di elogi e fa’ che diano più valore al cuore che al cervello, ma quel che tu non apprezzi sarà apprezzato da me. D’altro canto, quel che non apprezzo io ha già più di un difensore, dico bene?» sibila, e Godric sembra voler ribattere, ma poi si limita a un sospiro stanco.
«Non c’è alcun bisogno di nascondersi dietro a una bugia, vecchio mio, e lo sappiamo entrambi» conclude Salazar.
Lo sguardo di Godric, colmo di speranze spezzate, non lo sfiora nemmeno.



Nota
1) In effetti il tè in Inghilterra al tempo dei Fondatori è un anacronismo bello e buono. Ci ho riflettuto mentre scrivevo, ma l'immagine che mi si era formata in mente era proprio quella di una tazza di tè e quindi sul momento non sono riuscita a pensare a un sostituto e ho lasciato così. Discutendone poi con Charme e Ferao, la decisione finale è stata quella di non cambiare bevanda, perché in fondo parliamo di Maghi e nessuno ci dice che i Maghi non potessero aver assaggiato il tè anche in Europa ben prima che lo facessero i Babbani. E altrimenti concedetemela come licenza poetica...

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Capitolo 5
*** Cheers! (Fred) ***


Scritta durante la Drabble Night del 17/02/13, organizzata al volo per terminare i pacchetti creati da Trick per il suo EFP-anniversario.

PACCHETTO “DANCING QUEEN” + BLU
Fandom: Harry Potter
Personaggio: Fred Weasley (+ George, perché mi piace vincere facile)
Prompt: bicchiere vuoto




Cheers!
114 parole - angst; e, visti i personaggi, ho detto tutto.
 
«Alla tua, Georgie!» urli alzando il bicchiere. Siete già mezzo ubriachi, tutt’e due, e non potrebbe esserci modo migliore per festeggiare il vostro primo compleanno dopo l’apertura del negozio. Tuo fratello risponde al tuo augurio e si scola l’ennesimo Firewhiskey con tale foga che rotola giù dallo sgabello. Rimane intontito per un attimo, e tu con lui, poi scoppiate a ridere insieme e ridete fino a farvi venire i crampi allo stomaco.
Il bicchiere vuoto rotola sul pavimento, dimenticato.
 
George sta alzando un bicchiere colmo di Firewhiskey al cielo, ora.
«Alla tua, Freddie» sussurra, anche se ormai il compleanno è solo suo.
Non ride, stavolta; il bicchiere, più vuoto che mai, rimane sul bancone.

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Capitolo 6
*** Macchie (Severus) ***


Scritta per la doppia Drabble Night di Pasqua del 29-30/03/13. Pacchetto di Eterea.

PACCHETTO MAMMOLO + BARATHEON
Fandom: Harry Potter
Personaggio: Severus
Prompt: immagine




Macchie
158 parole - non betata; un tantino angst, ambientata durante il settimo libro.
 
Ha nevicato tutta la mattina e ora il parco di Hogwarts è completamente imbiancato.
Severus si muove rapido attraverso i sentieri immacolati: nero, rabbuiato, è lui l’unica macchia che disturba tutta quella purezza. Il Platano Picchiatore si scrolla di dosso la neve, scuotendo seccamente i rami. La Foresta Proibita è un manto candido chiazzato di verde e nell’aria c’è una quiete che Severus non sentiva da tempo.
La tomba di Albus, in qualche oscuro modo, salta all’occhio anche in mezzo a tutto quel bianco. O forse sono gli occhi di Severus a giocargli uno scherzo crudele, troppo abituati a cercare e fissare il marmo come se potessero oltrepassarlo e posarsi ancora una volta sul volto del vecchio preside.
Forse è davvero uno scherzo crudele della sua mente, che pretende l’espiazione continua di peccati vecchi e nuovi e lo costringe a struggersi sempre.
La pace è nell’aria, non nella sua anima; non è più nella sua anima da anni.

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Capitolo 7
*** Corsa lenta (Nicolas Flamel) ***


Scritta per la Drabble Night organizzata al volo per LauriElphaba il 15/05/13. Pacchetti di Ferao.

PACCHETTO ZENZERO
Fandom: Harry Potter
Personaggio: Nicolas Flamel
Prompt: Slow - Depeche Mode




Corsa lenta
239 parole - non betata; introspettiva, in un certo senso slice of life e pensata come frammento di una lettera ad Albus.
 
Il punto è che si smette di dar valore al tempo stesso, quando il tempo smette di avere significato.
Quando una vita diventa molto lunga, e poi molte vite, e poi molte lunghe vite… che bisogno c’è di aver fretta? Perché correre?
All’inizio è una sensazione piacevole: l’idea di non avere più scadenze sembra coincidere con la libertà più assoluta, con l’assenza totale di vincoli. Sembra che nessun carpe diem possa più incatenare il proprio spirito e la lentezza diventa compagna di ogni giornata.
Man mano che il tempo passa, però, anche se sembra passare solo per gli altri, ci si rende conto che a volte le occasioni non tornano neanche se le si può aspettare per secoli e secoli. Le giornate stesse non hanno poi questo grande valore, quando si smette di contarle; non lo hanno i mesi, non lo hanno gli anni. Ci si rende conto di cosa l’immortalità comporti. Ci si rende conto di quale sia il prezzo da pagare.
Così, per evitare la morte dell’anima, ho ricominciato a contare. Gli anni, prima, i mesi e i giorni, poi. Conto le ore e i minuti e mi ricordo di stupirmi ad ogni prima rondine di primavera e ad ogni ultimo raggio di sole dell’estate.
Perché quando a correre è il cuore, quando a correre è lo spirito, il corpo può permettersi di vivere nella lentezza. Questo, mio caro Albus, è il segreto dell’elisir di lunga vita.

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Capitolo 8
*** Blue eyes (Albus/Gellert) ***


Scritta durante la Drabble Night del 13/06/13, secondo round dei festeggiamenti in onore di Shnusschen. Il pacchetto è suo.

PRIMO PACCHETTO
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Gellert Grindelwald, Albus Dumbledore
Prompt: nostalgia




Blue eyes
133 parole - non betata; malinconica, romantica, Grindeldore.
 
A volte hai nostalgia della tua terra. Non spesso, non sempre della terra invece che della tua vecchia vita (e quella è una nostalgia che sai scacciare in fretta), ma a volte sì.
A volte corri su per le colline così dolci e verdi e tondeggianti che l’Inghilterra ha da offrire e ti manca l’asprezza scura dei tuoi boschi e delle tue montagne; a volte senti una Babbana rimproverare il figlio disubbidiente e ti manca l’autorevole ritmo spezzato della tua lingua madre; a volte avresti così tanto da dire e così tanta impazienza di esprimerti e sei costretto a frenarla perché devi perder tempo a tradurre i tuoi pensieri.
Ma poi guardi Albus e ritrovi il cielo estivo della Germania nell’azzurro limpido dei suoi occhi, e la nostalgia non fa più tanto male.

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Capitolo 9
*** Mea culpa (Severus) ***


Autore: Geilie
Fandom: Harry Potter
Personaggio: Severus Snape
Rating: verde; Pg
Avvertimenti: angst, introspettiva, ambientazione vaga.
Word count: 178 (Word)
Note: partecipa ai Prompt Days indetti da Pseudopolis Yard per inaugurare la sezione contest.
Prompt: Dovere


Mea culpa

Proteggere il ragazzo era sempre stato il suo compito. Era stato Albus ad affidarglielo, tanti anni prima, ma il vecchio preside non aveva fatto altro che dar voce e seguito a quel che Severus stesso si era già imposto. Potter rappresentava ogni suo fallimento, rappresentava tutto ciò che aveva amato e perso, e al contempo era un memento del suo bisogno di redenzione e del suo lento, faticoso processo di espiazione. Odiava Potter, per tutti i ricordi dolorosi che la sua sola vista gli procurava, perciò se n’era fatto carico nel modo più difficile possibile: l’aveva scelto come ancora, così come lo era stata Lily prima di lui.
Il ragazzo per Severus era come la prova ambulante dei suoi peccati, era un groviglio di sensi di colpa, ed era per questo che doveva tenerlo al sicuro. Per non dimenticare, per non perdere di vista la giusta strada, per non lasciar entrare la speranza nel proprio cuore.
La colpa era il suo dovere, autoimposto e perseguito con caparbietà, e Potter ne era la personificazione: non gli era rimasto altro.

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Capitolo 10
*** You can have this heart to break (Albus/Gellert) ***


PACCHETTO PANCAKE + DOPPIO BEMOLLE (by Moon Lady)
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Albus/Gellert
Prompt: And so it goes - The King’s Singers
Parole: 204 (Word)
Note: non betata; introspettiva, romantica, angst e dedicata alla mia emme, perché tutte le mie Grindeldore le appartengono di diritto. Il titolo è tratto dalla canzone sopraccitata.



You can have this heart to break
 
Il primo ricordo che Albus ha di Gellert sono gli occhi, perché gli occhi sono la prima cosa che Albus guarda in una persona, sempre. All’inizio c’era ambizione, nello sguardo di Gellert, e promesse di un futuro di eterna estate. Avrebbe dovuto capire in quel momento che quel ragazzino tedesco con l’aspetto di un angelo e il sorriso di un demonio gli avrebbe rubato qualcosa di prezioso; avrebbe dovuto ricordare che l’estate infinita non esiste, che tutto finisce. Che tutti se ne vanno.
Gellert ha scelto di rubargli il cuore, alla fine, ma Albus lo sapeva e gliel’ha lasciato prendere e fare a pezzi e rimettere insieme senza fiatare.
L’ultimo ricordo che Albus ha di Gellert sono di nuovo i suoi occhi, più vecchi e più stanchi, se possibile ancora più azzurri. E così, alla fine, c’è orgoglio e una punta di rimpianto, nello sguardo di Gellert. O forse rimpianto e una punta di orgoglio: Albus non lo sa, non ha la lucidità per tentare di capirlo e nemmeno gli interessa.
Alla fine, Albus è felice di aver potuto vedere l’estate in quegli occhi, di non aver sentito solo le spine, di quella rosa, ma di aver avuto il privilegio di sentirne il profumo.

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Capitolo 11
*** L'ultima volta (Albus/Gellert) ***


LA SFIDONZOLA DI Agne
Una Grindeldore col prompt "l'ultima volta".

Autore: Geilie
Titolo: L'ultima volta
Fandom: Harry Potter
Pairing: Albus Dumbledore/Gellert Grindelwald
Rating: giallognolo; Pg15
Avvertimenti: (fluff)angst, drammatico, canon character death
Parole: 365 (Word)
Note: pioveva angst, quella sera. Ma con un prompt così non poteva essere altrimenti…



 
L'ultima volta


Albus era maledetto dal dono di una brillante memoria, un vantaggio che aveva saputo sfruttare a proprio favore in innumerevoli circostanze, ma quando poi ripensava a Gellert ‒ e lo faceva spesso, ben più di quanto giovasse al suo buonumore ‒ si meravigliava sempre di come la sua mente godesse nel farlo soffrire.
Non erano ricordi qualsiasi, quelli che il suo occhio interiore sceglieva di tornare a contemplare. Non erano momenti qualsiasi. Di solito, salvo eccezionali mattine piene di sole e pensieri felici, si trattava di ultime volte.
L’ultima volta che aveva spiato il profilo dormiente di Gellert, che aveva ceduto alla sua indole segretamente sorniona e si era appisolato sul prato, sotto l’ombra di una quercia, senza una singola preoccupazione ad increspargli il volto.
L’ultima volta che aveva sentito la risata cristallina di un Gellert ancora giovane, ancora innocente, ancora capace di sfogare la propria ilarità davanti al rigurgito inaspettato di un camino e a un volto amico ricoperto di fuliggine. E poi, anni dopo, anche l’ultima volta che aveva sentito la sua risata adulta; quella amara e quella folle, e poi quella stanca, quella nostalgica, quella saggia.
L’ultima volta che l’aveva stretto tra le braccia e l’aveva baciato, piano, come se le sue labbra fossero state ali di farfalla e lui avesse avuto paura di mandarle in briciole. E Gellert l’aveva baciato forte, invece, mordendo, fugando ogni dubbio.
L’ultima volta che avevano fatto l’amore.
L’ultima lettera.
L’ultimo duello.
E Albus sapeva, sapeva benissimo che a tante ultime volte dovevano corrisponderne di prime; che dovevano esserci dei ricordi più lieti da poter riesumare; che c’erano stati dei momenti densi di possibilità e privi di ansie, carichi di un futuro ancora lontano, ancora imprevisto, ancora da definire.
Lo sapeva, e si sforzava e si sforzava di tirarli fuori, ma invano.

L’ultima volta ci provò in punto di morte, con la bacchetta di Severus puntata addosso e gli occhi di Severus conficcati nell’anima. Provò a far affiorare un ricordo felice, il ricordo di un inizio invece che di una fine, ma fece in tempo a rievocare soltanto l’immagine del viso di Gellert prima che l’Avada lo colpisse.
Nell’ultimo istante di lucidità, pensò solo che fosse appropriato.

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