Can I have this dance?

di AngelBlues
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto cominciò con uno sguardo. ***
Capitolo 2: *** Occhi azzurri come l'oceano. ***
Capitolo 3: *** Ciao io sono Harry. ***
Capitolo 4: *** Funky Buddha ***
Capitolo 5: *** Styles sparisci. ***
Capitolo 6: *** Sei cotto biondino! ***



Capitolo 1
*** Tutto cominciò con uno sguardo. ***


Capitolo 1.
Mi presento. Il mio nome è Julie Evans, sono di Manchester e da pochi giorni mi sono trasferita a Londra a causa del lavoro di mio padre.
Non sono altissima, ho i capelli lunghi e castani e ho gli occhi color nocciola. Non mi considero una bellezza, ma non sono neanche poi così orribile.

L’anno scolati stico sta per cominciare e sono abbastanza tesa all’idea di dover cambiare scuola e di conseguenza trovarmi con gente nuova. Sono abbastanza solitaria, non mi piace stare in gruppo e la maggior parte delle volte mi ritrovo da sola avvolta nei pensieri.
Non è la prima volta che vedo Londra, mio padre mi ci ha portato un paio di volte quando ero piccola, ma devo dire che vederla adesso fa un effetto totalmente diverso. Sembra una città così accogliente, ma allo stesso tempo misteriosa, piena di luoghi di scoprire.

Eravamo lì da una settimana ma ormai mi ero già abituata al clima di Londra e allo stile di vita che c’è lì.
Domani è il primo giorno di scuola e non ho idea di cosa aspettarmi, di certo non penso che farò tante conoscenze visto che con il mio carattere tendo a isolarmi dagli altri. Meglio non pensarci e andare a dormire.
 
La mattina seguente;
Oh no! Di già la sveglia. Cercai di prendere coraggio e alzarmi dal letto. Mi vestii in modo molto semplice: jeans, maglia della Hard Rock e un felpone blu della Hollister.
Con una voce ancora impastata dal sonno salutai i miei che stavamo ancora dormendo. Fortunati loro che potevano dormire, mio padre avrebbe iniziato il suo nuovo lavoro tra una settimana e mia madre, che si era cercata un nuovo lavoro qui, avrebbe fatto lo stesso.
Il pullman si fermò davanti a un edifico con le mattonelle rosse (insomma lo stereotipo di scuola inglese) che portava una targa con scritto “East High School”.
Ero al quarto anno e arrivare dopo tutto quel tempo in una nuova scuola di certo non mi aiutava. Guardai l’orario e secondo questo alla prima ora avrei avuto chimica; fantastico! Qual ‘è il modo di iniziare la giornata se non con chimica? Entrai in classe ma non c’era ancora nessuno, così occupai il posto più fondo in modo da non farmi notare il primo giorno. Suonò la campanella e gli studenti cominciarono ad entrare. Ero assolta dai miei pensieri quando sentii una voce indirizzarsi a me e vidi una ragazza alta con i capelli biondi lisci che mi sorrideva.
-“Hey, scusa, è libero questo posto?” continuò lei sorridendo.
-“Eh? Come? Ah sì, scusa, siediti pure”
-“Piacere, io sono Liz”
-”Ciao io sono Julie”
-“Sei nuova vero? Non mi pare di averti mai vista qui in giro.”
-“Mi sono appena trasferita da Manchester”
-“Ah capisco. Bhe in questo caso: benvenuta!”
Quella ragazza mi dava l’idea di essere così solare e socievole, ovvero il contrario di me. Le lezioni passarono lente, finché finalmente non arrivò l’ora di pranzo. Mi diressi verso la mensa e notai qualcuno seduto in un tavolo intendo a chiamarmi; era Liz.
-Hey, visto che sei nuova e non conosci nessuno pensavo che fosse una bella idea pranzare insieme.
-Diciamo che non sono quel genere di persona a cui piace socializzare, sono abbastanza solitaria.
La sua espressione si rattristò così aggiunsi:
-“…ma grazie per aver pensato a me, mi fa molto piacere”.
Le tornò il sorriso e così potemmo mangiare. Stavo cercando di addentare il mio mega panino tonno e cipolla quando vidii entrare un ragazzo in mensa e notai che calò il silenzio nella stanza. Era alto, con le guance scavate e dei folti capelli ricci che ricadevano dolcemente e si posavano sulla sua fronte. Decisi di non farci caso e tornai al mio pranzo.

Dopo le lezioni pomeridiane finalmente l’ultima campanella suonò e i corridoi si riempirono di studenti contenti di tornare a casa. A me la scuola non pareva così pesante, forse perché passavo le giornate sui libri non avendo amici.
Arrivai a casa e trovai sul frigo un biglietto dei miei genitori che diceva che non sarebbero tornati prima delle undici. Bhe, una ragazza normale ne avrebbe approfittato e avrebbe invitato gente a casa, ma io ovviamente non ero così e andai a letto presto.
Stavo cercando di dormire quando sentii un forte rumore provenire dalla strada. La cosa andò avanti per mezz’ora, fino a quando decisi di andare a vedere cosa stesse succedendo. Nel parcheggio fuori dal mio condominio era parcheggiata una macchina con la musica sparata a tutto volume. Guardai bene e notai che all’interno c’era il ragazzo di oggi in mensa intendo a divertirsi con una biondina del genere tutto tette e niente cervello. Lui mi notò. Arrossii e corsi in casa.
Cercai di non pensarci più e tornai a dormire.
 

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Capitolo 2
*** Occhi azzurri come l'oceano. ***


Capitolo 2.
Passai quella notte sognando quel ragazzo; ma cosa cavolo aveva di così particolare? Mi scrollai quei pensieri di dosso e mi preparai per andare a scuola.
A Londra (stranamente) stava piovendo e così mi infilai la mia felpa della Nike preferita e un impermeabile beige. Quel tempo mi faceva di essere di cattivo umore, peggio del solito.
Entrai nella classe di spagnolo dove Liz mi aveva tenuto il posto vicino  a lei; avevamo il programmo molto simile quindi ci capitava spesso di avere le stesse lezioni.

Anche quella mattinata passò veloce e dopo aver pranzato con la mia amica mi diressi alla palestra per fare educazione fisica; stavo per girare l’angolo quando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno. Alzai lo sguardo e mi ritrovai due occhi azzurri come il mare intendi ad osservarmi.
-“Scusami non ti ho vista, ti sei fatta male?” disse con tono preoccupato il biondino dagli occhi color oceano.
-“No, scusami tu. Non stavo guardando dove stavo.” Gli sorrisi.
-“L’importante è che tu non ti sia fatta male. Comunque piacere, io sono Niall” disse rispondendo al mio sorriso.
-“Ciao, io mi chiamo Julie. E sono in tremendo ritardo! Ci vediamo” dissi facendogli l’occhiolino.
Con la mano lo salutai e corsi negli spogliatoi per andare a cambiarmi. Di certo le divise della scuola non davano spazio all’immaginazione, erano formate da pantaloncini inguinali e maglietta attillata. Ma dico, chi ha scelto queste divise? Una pornostar? Entrai abbastanza imbarazzata, sotto lo sguardo di tutti i maschi della classe. Ok, lo ammetto, ho un bel fisico, ma di certo non mi metto in vista.
Dopo un’ora di frecciatine e sorrisini la lezione finì e io potei finalmente tornare a mettermi i miei vestiti. Era la prima che desideravo così tanto che la scuola finisse.

Tornai a casa e non sapendo cosa fare decisi di andare a fare una corsa nel parco vicino a casa mia. Tempo di farmi una doccia veloce e mettermi qualcosa di comodo e fui subito fuori. Uscendo dalle scale del condominio notai una cascata di ricci familiari; era quel ragazzo. Stava entrando in un appartamento. Momento, momento, momento. Lui abita qui? Ma aspetta. Che mi sta prendendo? Perché sono interessata così tanto a sta cosa? Non gli ho manco mai parlato.
Cercai di non farmi vedere da lui e imboccai subito la strada per il parco.
Il cielo si era schiarito e si potevano scorgere alcuni raggi del sole. Dopo aver corso per un’oretta decisi di fermarmi e sempre con l’ipod alle orecchie, mi stravaccai su una panchina e cercai di riprendere fiato.
All’improvviso senti due mani coprirmi gli occhi. Non sapevo cosa fare; e se era un aggressore? Stavo per girarmi e mollare un ceffone quando udii una risata cristallina. Mi era famigliare. Mi girai e ritrovai davanti a me Niall.
-“Hey scricciolo, che ci fai qui tutta sola?” Mi disse. Che tenero che era.
-“Sono venuta a correre un po’. Sai mi rilassa” Dissi mostrandogli un sorriso a trentadue denti, a cui rispose subito.
-“Capisco. Comunque sei tu quella nuova di Manchester vero? Ho sentito parlare in giro di te.” Arrosii subito.
-“Ehm sì…” risposi imbarazzata da quella sua affermazione.
-“Hey tranquilla, alla gente qui piace parlare” dissi facendomi uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.
Andammo avanti a parlare del più e del meno per un paio d’ore. Il tempo passò in fretta e si fece scuro.
-“Ti andrebbe di cenare insieme stasera?” Mi disse all’improvviso.
-“Va bene tesoro caro. Però prima dovrei andare a fare una doccia!”
-“Allora vengo a prenderti a casa tua alle 19.00. Dammi il tuo numero così ti chiamo più tardi per darmi l’indirizzo”.
Glielo diedi e corsi subito a casa a farmi una doccia e cambiarmi. Era la prima che ero così contenta di avere un amico con cui uscire, Niall mi sembrava così diverso, non so per quale motivo.
Mi feci una doccia e indossai qualcosa di non troppo elegante; jeans, canotta di pizzo bianca e giacca nera.
Mi arrivò il suo messaggio per chiedermi l’indirizzo e 10 minuti dopo fu fuori casa mia a prendermi.
Mi porto da Nando’s e devo ammettere che lì si mangia davvero bene. A fine serata decidemmo di andare a prendere un gelato vicino a London Eye.

Passai una splendida serata e mi riaccompagnò a casa.
Stavo per dargli un bacio sulla guancia per salutarlo quando mi guardò e con un tono leggermente preoccupato mi disse:
-“Ho notato che abiti nello stesso condominio di Styles” e mi guardò storto.
-“Di chi scusa?” chiesi confusa.
-“Harry Styles. Non so se hai presente, l’energumeno tutto ricci e niente cervello”.
Capii che stava parlando del ragazzo della mensa. Lo guardai torva e gli dissi:
“Non avevo idea di chi fosse prima che tu me ne parlassi. Onestamente non mi interessa proprio di chi sia. Spero che tu non ti offenda anche se è un tuo amico”
“Amico?! Ma se ci odiamo fin dalle medie. Ho sempre pensato che fosse un prepotente che si crede chissà chi. E poi non ha una bella reputazione con le ragazze, quindi ti chiedo di fare attenzione, per favore.” mi disse preoccupato.
“Tranquillo, non corro nessun rischio!”
Detto questo gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai nel condominio.
 
HARRY’S POV.
Ancora quella ragazza. Stavo parcheggiando la macchina quando la notai entrare nel condominio. Mi ricordo di lei di quando mi vide in macchina con Niky, mi chiedo ancora cosa volesse. Bhe, tutto sommato è carina, potrei anche farci un pensierino.

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Capitolo 3
*** Ciao io sono Harry. ***


Capitolo 3.
JULIE’S POV.
Un’altra giornata stava per iniziare. Ieri sera avevo fatto tardi con Niall senza pensare che oggi avrei avuto scuola e adesso chi ha voglia di alzarsi alle 6.30.
Continuai a dormire fino a quando non ci pensò mio padre a venire a svegliarmi, ma non come una persona normale. Ovviamente lui ha dovuto lanciarmi un secchio d’acqua gelata.

“Ma spiegami una cosa; cosa c’è che non va in te?”  gli dissi cacciandogli un urlo dietro.
Lui si piegò in due dalle risate e continuò così per svariati minuti, finché non lo guardi con un sorrisetto:
“Bhe ora te la vedi tu con la mamma per avere inzuppato il letto”
Si fermò di colpo e mi guardò preoccupato. E aveva ragione, quando mia mamma si arrabbia poi chi la sente più.
Soddisfatta andai in bagno per lavarmi e vestirmi. Mi fermai davanti allo specchio a fissarmi. Quanto detestavo i miei occhi, erano così banali. Per non parlare dei miei capelli, più ribelli di una cavallo imbizzarrito. Sospirai e scesi in cucina per fare colazione.

Erano già le 7.45 e mi avviai verso la scuola, per fortuna non ci abito lontano.
Suonò la campana che segnava l’inizio delle lezioni e ancora mezza addormentata andai nella classe di filosofia. Ottimo, la lezione adatta per conciliare il sonno. Quando entrai in classe notai che in fondo alla classe c’era Niall seduto in banco con la testa appoggiata al banco; bhe vedo che avevamo avuto la stessa idea. Mi avvicinai piano a lui e gli diedi un bacio sulla guancia, lui aprì cautamente prima un occhio  e poi l’altro e quando mi vide gli scappò un sorriso.
“Direi che questo è proprio un bel modo per svegliarsi” mi disse con la voce ancora impastata dal sonno.
“Non hai idea di in che modo mi sono svegliata io stamattina” dissi ripensando alla scena del secchio d’acqua.
Mi guardò confuso e poi tornò a sonnecchiare.
Stavo per fare lo stesso quando notai un ragazzo alto entrare in classe. Era quel Harry Styles. Si stava avvicinando a noi; il mio cuore cominciò a battere forte. Aveva degli occhi verdi color smeraldo, cosa che non notai prima. Mi sorrise in modo malizioso, facendomi perdere un battito, e poi si sedette davanti a noi.

Anche l’ora di filosofia passò. Svegliai Niall e lo portai velocemente fuori dall’aula cercando di evitare lo sguardo Harry.
-“Hey ma mi spieghi che ti prende? Svegliarmi in quel modo” dissi con la voce alterata.
-“Scusa è che se non ci sbrighiamo rischiamo di arrivare in ritardo a educazione fisica!” mentii.
Detto questo ci dirigemmo in palestra e dopo aver indossato la divisa oscena entrai in palestra sotto lo sguardo di tutti. Non potevo crederci. Anche Harry era in palestra per fare educazione fisica. Oh ma è una persecuzione sto ragazzo.
Presi un respiro e mi avvicinai al gruppo per ascoltare cosa avremmo dovuto fare quel giorno.
-“Oggi ragazzi farete arrampicata. Adesso vi illustrerò quali sono le regole da rispettare e come procedere” spiegò la professoressa.
Fantastico! Per una negata nello sport come l’arrampicata è proprio l’ideale, sarà un miracolo se non cadrò. I primi ad andare furono quelli più sportivi, abituati a questi generi di sport. Tra questi c’era pure Harry. Devo dire che con quell’imbragatura non stava male…. Julie ma che diavolo stai dicendo? Stiamo parlando di Harry Styles. Mi calmai e attesi il mio turno.

La professoressa fece il mio nome e andai a mettermi l’imbragatura. Senza accorgermene la misi al contrario. Che imbarazzo. Per fortuna mi venne in soccorso Niall, adoro quel ragazzo.
Comincia ad arrampicarmi e quando arrivai a metà guardai in basso. Mi venne un tonfo al cuore. Forse avrei dovuto avvertire la professoressa che soffro di vertigini. Guardando in giù notai che Harry mi stava guardando, o meglio, stava guardando il mio sedere. Quella cosa mi deconcentrò e così scivolai e caddi. Chiusi gli occhi. Ero pronta a fare una brutta fine quando sentii qualcuno prendermi al volo e stringermi. Aprii gli occhi e vidi due occhi verdi osservarmi e un sorrisetto comparse su quel viso. Era Harry.
-“Hey, devi fare più attenzione la prossima volta”. Mentre parlava mi guardava il seno.
-“Ehm io comunque sono più su.” Dissi facendolo distogliere dai suoi pensieri poco puri. Mi guardò e sorrise.
-“Comunque grazie…” dissi.
-“Piacere io sono Harry, tu come ti chiami?” disse mantenendo sempre il suo sorrisetto.
-“Julie” dissi fredda.
In quel momento arrivò Niall.
-“Ju. Ma che cavolo hai fatto? Mi allontano un attimo e guarda cosa mi combini” era arrabbiato.
-“Tranquillo Horan. C’ero qui io” Gli disse Harry sempre con il suo sorrisetto da strafottente.
“Bene. Ora puoi anche andare” disse Niall scocciato. E Harry se ne andò.
“Vieni Ju, ti porto  a prendere una boccata d’aria.”
 
Eravamo fuori nel retro della palestra, immersi da un silenzio imbarazzante. Fu lui a romperlo.
-“Mi spieghi che stavi facendo con quello? Ti ho detto che non devi fidarti di lui”
-“Calma, Niall. Mi ha solo presa quando stavo cadendo”
-“Mi dispiace di non essere stato lì io per prenderti” Gli angoli della sua bocca si abbassarono formando un broncio.
-“Hey, tesoro, fa niente. Sto bene, è questo quello che conta” gli si illuminò il sorriso e mi abbracciò.
-“La prossima volta stai più attenta,piccola”

Era ora di pranzo. Andammo in mensa e trovammo Liz, che era stata via da scuola una settimana a causa dell’influenza.
-“Hey Liz, ti senti meglio?”
-“Si, grazie. Ora va meglio.”
-“Comunque piacere io sono Liz” disse sempre lei indirizzandosi a Niall.
-“Ciao io sono Niall” le rispose lui sorridendo. Ci fu un minuto di silezio mentre quei due si sorridevano imbarazzati, finché non tornarono sulla Terra.
Cominciammo a mangiare. Era così strano. Ero riuscita a farmi degli amici qui a Londra, mentre a Manchester ero sempre sola. Questa cosa mi faceva sentire così bene.
A fine pranzo li salutai e corsi verso la classe di spagnolo. Stavo girando l’angolo senza accorgermi che il pavimento era bagnato perché appena lavato dalle bidelle. Stavo per fare un volo quando qualcuno mi afferrò per il braccio. 'Appena in tempo' pensai. Mi voltai e mi ritrovai gli occhi smeraldo di Harry intenti a guardarmi.
-“Dovremmo smetterla di incontrarci in questo modo” disse sorridendomi.
-“Già…” gli risposi imbarazzata.
-“Dove stai andando così di corsa?”
-“Alla lezione di spagnolo”
-“Guarda caso ce l’ho pure io adesso. Dai che ti accompagnò. Così controllo che tu non cada un’altra volta” divenni rossa in viso.

Entrammo in classe e lui si sedette vicino a me. Non capivo perché facesse così; cosa voleva da me? Dopo 10 minuti dall’inizio della lezione mi arrivò un bigliettino da parte sua:
Lo sai che sei proprio carina? Xxx”
Julie stai calma. Ricorda quello che ha detto Niall e quello che hai visto l’altra sera nel parcheggio. Lui è solo un presuntuoso.
Però nessuno mi vietava di giocarci un po’, così decisi di rispondergli.
“E tu lo sai che sei proprio un bugiardo? Xxx”
Non appena vide la mia risposta sorrise. Mi arrivò un altro biglietto.
“Stasera alle 22.00 al Funky Buddha”
Mi aveva appena chiesto di uscire. Brava Julie, sei proprio un’idiota. E adesso che diavolo faccio? Se gli dico di sì passerò per una facile, mentre se gli rispondo di no sembrerò una che passa tutto il tempo a casa (d’altronde questa cosa è vera).
Così gli risposi con un ‘forse’. Non ma sei seria? Forse? Questa da dove ti esce? Tirati insieme ti prego. La campanella che indicava la fine delle lezioni suonò e lui si alzò.
“Allora stasera ti aspetto” disse facendomi l’occhiolino per scomparire tra la folla in corridoio.
Ma in che guaio mi ero cacciata? A sto punto non potevo più dargli buca. E poi come l’avrei detto a Niall? Si sarebbe arrabbiato con me. Ora dovrò pagarne le conseguenze. 





SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti. Non mi sono ancora presentata. Io sono Lisa, piacere. Sono nuova qui e questa è la mia prima fanfiction. Spero che piaccia a tutti!

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Capitolo 4
*** Funky Buddha ***


Capitolo 4.
Erano le 20.00 e tra due ore sarei dovuta essere al Funky Buddha con Harry. Come se non bastasse chiamò Niall per chiedermi di passare insieme la serata.
-“Hey piccola, pensavo che stasera potresti venire a casa mia per guardare un film”
-“Scusa Niall, non sto tanto bene, possiamo rimandare a un’altra volta?” mentii.
-“Oh certo, tranquilla, guarisci presto. Ti chiamo domani. Ciao piccola”.
Come potevo mentire a Niall in quel modo? Mi sentivo malissimo. Ormai ero in ballo con l’appuntamento con Harry e se l’avessi detto a Niall lui non mi avrebbe più rivolto la parola. Andai a farmi una doccia per rilassarmi.

Bhe a sto punto mi conviene prepararmi per sta maledetta uscita. Non sono una persona a cui piace andare in discoteca, perciò non ho vestiti per l’occasione. E adesso che faccio? Improvviso. Presi dei jeans attillati, una maglietta con la manica abbassata da una parte e il mio giubbotto nero di pelle. Mi truccai in modo leggero e mi feci i capelli mossi con l’arricciacapelli. Mi guardai allo specchio per vedere l’effetto finale. Non davo molto l’idea di una che va in discoteca ma a sto punto dovevo accontentarmi.

Erano le 21.40 e stavo per uscire, quando mi passò un pensiero per la testa: con che cavolo sarei andata in discoteca? Io non ho la macchina. E per di più, dove si trovava questa discoteca? Fantastico, sono proprio un genio.
Un momento, Harry abita in questo condominio e credo di ricordarmi dove si trovi il suo appartamento. Erano le 21.45, impossibile che fosse ancora a casa, ma tentar non nuoce. Bussai alla sua porta e mi aprii una signora con i capelli castani come quelli di Harry e i suoi stessi occhi.
-“Ehm salve signora Styles. Io sono Julie. Un’a…..un’amica di Harry. E’ per caso in casa?”
-“Oh ciao cara, si è ancora in bagno intento a farsi bello -risi- Accomodati pure intanto che lo aspetti” entrai un po’ imbarazzata e mi sedetti sul divano.
All’improvviso entrò Harry in stanza a torso nudo, cosa che mi fece perdere un battito.
“Mamma hai per caso visto la mia cam…. E tu che ci fai qui?” mi chiese alquanto sorpreso.
“Ehm. Mi sono resa conto che non ho la minima idea di dove si trovi il Funky Buddha e per di più non ho la macchina, quindi speravo in un passaggio da te” dissi imbarazzata.
“Ammettilo che era un modo per vedermi mezzo nudo” sorrise in modo malizioso.
“Ma per favore, cambiati così andiamo” dissi alzando gli occhi.
Andò in camera a mettersi una camicia e tornò da me.
Uscimmo dal condominio e ci dirigemmo alla sua macchina. Quando ci salii mi ritornò in mente la sera in cui lo vidi con quella ragazza. Mi vennero i brividi. Lui se ne accorse.
“Hai freddo?” disse alzando il condizionamento.
“No. Sto bene” risposi decisa.
“Lo sai che stai davvero bene stasera.”
“Purtroppo io non sono una di quel genere di ragazze che ti porti in giro con vestitini inguinali” risposi ironica. Rise. Non mi ero accorta della risata melodiosa che aveva.
Mi ero incantata a guardare un lato della strada quando vidi delle luci abbaglianti provenire da un locale dove c’era scritto ‘Funky Buddha’.
“Eccoci arrivati” Disse lui.
Scendemmo dalla macchina ed entrammo. Era immenso quel posto. C’era una grande pista da ballo immersa da luci colorate e vicino vi si trovava un bar con dei baristi che facevano acrobazie con i cocktail. A lato del bar c’era un tavolo pieno di ragazzi grandi e ragazze con vestitini che non lasciavano spazio all’immaginazione. All’inizio pensavo fosse un ritrovo di Playboy, ma poi Harry mi portò lì e capii che erano i suoi amici. Gran bella compagnia, Harry. Tra le ragazze c’era pure quella della sera del parcheggio. Si avvicinò a noi e diede un bacio all’angolo della bocca a Harry. La cosa mi diede fastidio.
“Ciao Harry, che bello vederti. – poi continuò – e questa chi sarebbe?” disse squadrandomi dalla testa ai piedi.
“Lei è Julie. Julie questa è Niky”
“Ma dove credi di andare conciata in quel modo. Mica siamo in un convento” disse lei sogghignando.
“Oh certo. Almeno io non sembro una spogliarellista di terzo livello” le risposi aspra.
Mi guardò in modo torvo.
“Ma chi ti credi di essere per venire qui e offendermi. Tu non sai chi sono io.”
“Ah si? E chi saresti? A me sembri solo una presuntuosa che per attirare l’attenzione va in giro mezza nuda”
Stava per saltarmi addosso quando Harry la bloccò in tempo.
“Hey, calma ragazze!-disse rimproverandoci- Julie vuoi qualcosa da bere?”
“No, grazie, sto bene così” mi rispose con un sorriso.
Lui ordinò una birra e ci sedemmo al tavolo a parlare.
“Lascia perdere Niky. Cerca solo attenzione” mi disse sorridendo.
“Bhe quella sera tu gliene hai data” dissi sorridendo aspramente.
“Non è che magari sei gelosa?” disse ridacchiando.
Stavo per rispondergli a modo quando intravidi un ragazzo biondo dagli occhi azzurri avvicinarsi a noi con l’aria infuriata. Era Niall. Oh cavolo, sono fottuta.
Mi prese per il braccio e mi fede alzare.
“Mi spieghi cosa cavolo ci fai tu qui? Non stavi male? E per di più con questo qua?” disse urlando, attirando l’attenzione di tutti.
 

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Capitolo 5
*** Styles sparisci. ***


Capitolo 5.
“Mi spieghi cosa cavolo ci fai tu qui? Non stavi male? E per di più con questo qua?” disse urlando, attirando l’attenzione di tutti.
“Niall. Lasciami spiegare” dissi velocemente.
“Hey, lei ha deciso. Quindi perché non te ne vai a fare un giro?” si intromise Harry.
“Styles ti consiglio di starle alla larga. Non le farai del male”
“Niall lui non mi sta facendo proprio nulla. Io voglio stare qui” dissi prendendo le difese di Harry.
“E’ questa la tua scelta? Va bene. Ma poi non venire a cercarmi se succede qualcosa. Ciao” mi rispose freddo e se ne andò.
Non riuscivo ancora a crederci. Avevo rovinato tutto con Niall. Avevo rovinato tutto con l’unica persona che si preoccupava per me.
“Harry ti prego portami a casa” dissi velocemente.
                                                                                                -                              
 
Erano le quattro del mattino e io ancora non riuscivo a dormire. I sensi di colpa mi distruggevano. Mi avrebbe mai perdonato Niall? La paura di perderlo si faceva sentire.
Finalmente riuscii ad addormentarmi, ma il mio sonno fu interrotto alle sette dal campanello. Suonò un’altra volta. Ma chi diavolo poteva a essere a quest’ora? E poi dove erano i miei genitori quando servivano. Il campanello suonò di nuovo. Mi infilai una felpa e scesi a vedere chi fosse.
Quando aprii la porta mi ritrovai davanti a me una ragazza di ventanni con una cascata di capelli mori lisci che le ricadevano sulle spalle. Dietro di lei c’era un ragazzo alto con i capelli pure lui mori e il ciuffo biondo. La ragazza mi sorrise e corse ad abbracciarmi.
“Frankie!” riuscii a stento a dire.
“Cuginetta quanto mi sei mancata”  disse lei stritolandomi. Mi liberai dalla sua presa e andai ad abbracciare il suo fidanzato.
“Zayn! Da quanto tempo non ti vedo!” dissi saltandogli in braccio.
“Piccola, che bello rivederti” e mi lanciò un sorriso. Mollò la presa e mi esaminò dalla testa ai piedi.
“Sei diventata proprio una bella ragazza sai? Chissà quanti corteggiatori avrai.” Disse facendomi l’occhiolino. Arrossii.
“Prego accomodatevi- dissi facendoli entrare- Ma che ci fate qui a Londra?”
“Bhe-disse mia cugina- i tuoi genitori saranno via per una settimana, sono partiti di fretta ieri sera- ecco perché non li avevo visti- e mi hanno chiesto se potevo venire a darti un’occhiata” disse l’ultima frase con un tono eccitato.
“Bhe avrebbero potuto anche avvertirmi che sarebbero partiti”
“E’ stata una cosa dell’ultimo momento. Non sapevano nemmeno loro di dover partire. Sono dovuti andare da tua nonna” aggiunse Zayn.
“Ma ora non parliamo di questo – riprese Frankie – vatti a preparare così usciamo a fare colazione!”
 
Corsi a vestirmi e in un battibaleno fui pronta per uscire. Decidemmo di andare al bar vicino a casa mia. Quando entrai mi venne un tuffo al cuore. Niall era seduto in uno dei tavoli in fondo insieme a degli amici. Cercai di evitare il suo sguardo e andai a sedermi con Frankie e Zayn. Mentre aspettavamo le nostre ordinazioni mia cugina ruppe il silenzio che si era creato.
“C’è un ragazzo biondo là in fondo che non smette di fissarti lo sai cuginetta?” Arrossii.
“E’ Niall. E’ arrabbiato con me”
“E si può sapere che hai combinato sta volta?” disse mia cugina fulminandomi con lo sguardo.
“Non gli ho dato retta e sono uscita con un ragazzo. Non vuole più saperne di me”
“Io non credo. Si sta avvicinando” disse con un filo di voce Zayn.
“Cos…” non finii in tempo la mia frase che una voce mi interruppe.
“Ciao Ju, possiamo andare un attimo fuori a parlare?” disse Niall con una voce che non travasava emozioni.
“Ok.” Uscimmo fuori dal bar e andammo a sederci su una panchina.
 
All’inizio ci fu silenzio, cercava le parole adatte con cui dire quello che pensava. Si girò e mi guardò con i suoi occhioni color cielo.
“Ieri quando ti ho chiamato mi hai detto che non te la sentivi di uscire. Sono andato in discoteca  con degli amici e ti ho beccata con Harry. Mi spieghi perché mi hai mentito e sei uscita con lui?” dissi con tono serio.
“Niall mi dispiace davvero. Ma Harry mi aveva incastrato con quell’uscita e non potevo più dirgli di no. Quando mi hai chiamata non ti ho detto niente perché sapevo come avresti reagito”
“Ma hai la minima idea di quello che sarebbe potuto succedere? Di quello che avrebbe potuto fare? Quello è un poco di buono.”
“Mi dispiace, Niall, non volevo”
“Promettimi che non lo farai mai più” disse guardandomi negli occhi.
“Promesso” detto questo mi sorrise e mi abbracciò. Quanto mi erano mancati i suoi abbracci.
Tornammo dentro e lo presentai a mia cugina.
“Niall questa è mia cugina Frankie e questo è il suo ragazzo Zayn. Ragazzi questo è Niall, il mio migliore amico” appena dissi ‘migliore amico’ lo sguardo di Niall si illuminò e fu accompagnato da uno splendido sorriso.
“Piacere di conoscerti Niall – disse mia cugina – ora però io e Zayn dovremmo andare a comprare delle cose. Puoi tenere sotto controllo mia cugina mentre sono via?”
“Nessun problema” rispose prontamente Niall.
Andammo a casa sua e dopo aver pranzato, passammo tutto il pomeriggio abbracciati sul divano a guardare film strappalacrime. Mi addormentai con la testa appoggiata sulla sua spalla mentre lui mi stringeva forte e mi riscaldava.
Quando mi sveglia era quasi buio fuori e mi ritrovai con la testa di Niall appoggiata alle mie gambe intento a ronfare vivacemente. Con un bacio sulla guancia lo sveglia e inarcò gli angoli della bocca formando un sorriso.
“Piccola. Ho fame” disse facendo una smorfia.
“E quando mai tu non ce l’hai?” risi alzandomi dal divano.
“Che facciamo?”
“Andiamo a casa mia che mia cugina si starà preoccupando. Così dopo posso prepararti una pizza” dissi facendogli l’occhiolino.
“Mmm pizza. Ci sto!” e corse a prendere il giubbotto.
Le serata a Londra stavano cominciando a diventare fredde e Niall aveva il condizionatore al massimo nella sua auto. Parcheggiammo e salimmo in casa.
Dopo aver mangiato la pizza decidemmo di andare in un pub nel centro di Londra dove avremmo raggiunto il suo gruppo di amici. Invitai anche Liz con noi. Per l’occasione misi un vestito nero non troppo corto e delle ballerine del medesimo colore. Alle 21.30 andammo a prendere Liz. Quando salì in macchina diede un bacio sulla guancia prima a me e poi a Niall e notai che quest’ultimo diventò bordeaux in faccia. Che stavano combinando questi due?
Arrivammo al pub e ci sedemmo al tavolo degli amici di Niall. Ci stavamo divertendo, gli amici di Niall sono simpaticissimi. Tra Niall e Liz c’erano molti scambi di sguardi ma cercai di non farci caso. Ad un certo punto sentii qualcuno toccarmi la spalla, mi girai e vidi due occhi color smeraldo.
“Harry…” dissi in sottovoce.
“Hey bella. Che gioia vederti” disse facendo un sorriso malizioso che Niall notò.
“Styles sparisci, qui non sei desiderato” disse scocciato.
“Horan ma quando la capirai che lei mi desidera?” dissi con un mezzo sorriso da strafottente
“Come scusa?!” mi aggiunsi io. Appena terminai la frase mi ritrovai con le sue labbra che premevano sulle mie. Mi staccai e gli mollai un ceffone.
“Ma come ti permetti?” urlai contro Harry.
“Su piccola, lo so che mi vuoi” era ubriaco.
Niall si fiondò su di lui tirandogli un pugno e facendogli un occhio nero.
“Horan questa me la paghi” disse Harry sputando a terra.
Cominciarono ad azzuffarsi finché non arrivò il buttafuori a dividerli e a cacciarli dal locale. Uscimmo pure io e Liz e preoccupate andammo a vedere come stava Niall. Era per terra dolorante con un occhio nero e un labbro rotto.
“Niall ma come ti hanno ridotto?” dissi in lacrime.
“Tranquilla sto bene. L’importante è che pure lui le abbia prese”
Lo feci rialzare. Chiamai mia cugina dicendole di venirci a prendere e dopo dieci minuti fu lì.
“Ma che cavolo è successo?” disse allarmata appena ci vide.
“Dopo ti spiego. Adesso andiamo”.
Riaccompagnammo Liz e andammo a casa per medicare Niall.
 

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Capitolo 6
*** Sei cotto biondino! ***


Capitolo 6.
Niall rimase a dormire da me, con quelle ferite era meglio che non tornasse a casa magari facendosi scoprire da suoi. Si addormentò nel mio letto accanto a me. Sembrava un angioletto quando dormiva.
Mi svegliai prima di lui così scesi in cucina a preparargli la colazione. Erano le 10 passate e quel pigrone dormiva ancora e andai a svegliarlo portandogli la colazione a letto.
“Hey dormiglione, guarda cosa ho qui per te” dissi entrando in camera. Lui apri prima un occhio e poi l’altro.
“Mmm sento odore di cibo” disse puntando al vassoio che avevo in mano. Glielo diedi e lui cominciò a mangiare.
“Come ti senti? Ti ha ridotto maluccio Harry” dissi osservando le ferite.
“Se lo becco…”
“Se lo becchi un corno. Mi hai fatta preoccupare ieri e non ho voglia che ti riaccada la stessa cosa. Se no dopo come faccio senza di te?” mi rattristai e quando lui lo vide venne lì a darmi un abbraccio.
“Piccola, tranquilla, ci sarò sempre per te. – mi sorrise – ma ora lasciami mangiare!” disse scherzando.
Tornai in bagno per sistemare il disordine che si era causato ieri cercando di guarire Niall mentre urlava e si dimenava a causa del disinfettante. Raccolsi le bende e i cerotti e li sistemai nel cassetto, poi raccolsi i suoi vestiti sporchi di sangue e li misi in lavatrice. Tutto d’un tratto entrò Niall in bagno… in boxer!
“Ehm… Ma i miei vestiti dove sono finiti?” chiese imbarazzato. Non ci avevo mai fatto caso, ma Niall era davvero un bel ragazzo. Con quei suoi occhi azzurri come il cielo, i capelli biondi e poi aveva davvero un bel fisico. Per non parlare del carattere, si preoccupava prima degli altri e poi di se stesso. Mi resi conto che ero imbambolata con la bocca aperta a fissarlo. Arrosii.
“Ehm si scusa. Comunque li ho messi in lavatrice perché era sporchi da ieri sera. Aspetta che vado a chiedere a Zayn se ha qualcosa da prestarti.”  Salii le scale andai verso la stanza di Frankie e Zayn, stavo per bussare quando sentii dei gemiti provenire dalla camera. Diventai rossa come un peperone. Era evidente quello che stava succedendo. In casa mia. Nella camera degli ospiti. Mi allontanai silenziosamente da quella porta. Corsi nella camera dei miei genitori per cercare una tuta di mio padre, sarebbe stata un po’ grande per Niall ma meglio che niente. E poi non sarei di certo entrata nella stanza di Frankie in quel momento.
Scesi e andai da Niall che intanto si era seduto sul divano a guardare la tv. Gli lanciai la tuta.
“Ecco babe. Ti starà un po’ larga ma meglio che niente”
“Grazie piccola” disse dandomi un bacio sulla guancia.
Chiamai la pizzeria e ordinai delle pizze, anche per Frankie e Zayn che intanto erano usciti dalla loro camera. Io e Niall passammo tutto il pomeriggio a guardare cartoni animati. Mi sentivo così felice quando ero con lui. Verso sera decidemmo di uscire a fare un giro al parco. I vestiti di Niall erano asciutti così andò a cambiarsi e feci lo stesso io.
Era un freddo pomeriggio di ottobre e le foglie stavano cominciando a cadere nel parco, creando dei colori a dir poco mozzafiato. Ci fermammo su una panchina e rimanemmo lì per una buona mezz’ora a parlare di tutto quello che ci passava per la testa.
“Lo sai che ti voglio davvero tanto bene piccola mia?” disse mostrandomi uno dei sorrisi più dolci che avessi mai visto.
“Te ne voglio pure io e tanto anche” dissi facendogli l’occhiolino.
“Senti, domani sera ci sarebbe un concerto di un gruppo rock qui a Londra. Ti andrebbe di andarci?”
“Oh certo. Nessun problema” dissi sorridendo.
“Potremmo anche invitare Liz” arrossì.
“Biondino che mi nascondi?” risi.
“Ehm.. Niente perché?” si fece sempre più rosso. Lo guardai storta.
“Ok lo ammetto. Sono un po’ interessato a Liz. E’ così bella e poi mi sembra una bella persona. Vorrei conoscerla meglio.”
“Il mio biondino è cotto!” lo presi in giro.
“Hey, se ti prendo sono guai per te!” scattai e partì alla riscossa pure lui ma dopo qualche secondo mi raggiunse cominciando a farmi il solletico.
“Ok ok mi arrendo! – non smettevo più di ridere – ora però portami a casa che si sta facendo tardi e poi tra mezz’ora Liz sarà a casa mia” si fermò tutto d’un tratto.
“E no, non sei invitato, è una serata di sole ragazze” dissi facendogli la linguaccia che ricambiò.
Ci incamminammo verso casa. Quando fui davanti al condominio lo salutai e corsi a casa. Giusto in tempo! Liz arrivò dopo pochi minuti.
“Hey Li. Entra pure” dissi abbracciandola.
“Ciao Ju”
“Che ti va di fare? Io propongo pizza e poi filmettino strappalacrime!”
“Ci sto!” disse lei ridendo.
Dopo che il film finì insieme alla nostra scorta di fazzoletti andammo in camera mia.
“Ho notato che abiti vicino ad Harry” cominciò lei.
“Si. Non so se sia una bella cosa” le confessai.
“Una volta eravamo amici io e lui” la guardai sorpresa.
“E poi che è successo?”
“E’ cambiato. Non era più lo stesso. Credimi Ju una volta non era così. Era totalmente diverso.” Quelle parole mi fecero riflettere. Cosa aveva potuto cambiare Harry? Perché era diventato così? Ormai mi era difficile immaginarlo in modo diverso. Liz mi fece tornare alla realtà.
“Bhe si è fatto tardi. Meglio se torno a casa.”
L’accompagnai alla porta e se ne andò. Non ero stanca e avevo voglia di andare a prendere una boccata d’aria, così salii sulla terrazza del condominio. Da lì si vedeva un paesaggio meraviglioso, si vedeva Londra notturna illuminata dalle luci dei lampioni e dei locali. Ero appoggiata al muretto immersa tra i miei pensieri quando sentii dei passi. Mi girai di scatto e mi ritrovai davanti una massa di capelli ricci.
“Ciao Harry” dissi fredda.
“Julie mi dispiace per ieri sera. Ero ubriaco” disse cercando di farsi perdonare.
“Lo so” risposi acida.
“Davvero, mi dispiace. Non so che mi è preso” si avvicinò a me.
“Le tue scuse di certo non guariranno le ferite di Niall” lui si avvicinò sempre di più a me. Sentii il suo fiato caldo sul mio collo. Era una bella sensazione. Ma non mi scomposi.
“Scusa ora devo andare” presi e me ne andai lasciandolo da solo sulla terrazza. Non so se avessi fatto bene o meno. Di certo non l’avrei perdonato per come aveva ridotto Niall. Questo pensiero mi torturò tutta la notte.

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