Cronaca di un viaggio

di SenzaPH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cronaca di un viaggio- Come tutto iniziò ***
Capitolo 2: *** Gli Alcolisti Anonimi ***
Capitolo 3: *** La partenza ***
Capitolo 4: *** Alla Conquista di Lipari ***
Capitolo 5: *** Le Giovani Marmotte... invadono la Discoteca! ***
Capitolo 6: *** Il Trauma del Ritorno ***



Capitolo 1
*** Cronaca di un viaggio- Come tutto iniziò ***


CRONACA DI UN VIAGGIO

Come tutto iniziò

Eccoci qui in classe ad aspettare che il prof di biologia si degnasse ad arrivare, il panorama a cui si assisteva poteva essere paragonato a "Gerusalemme Distrutta" [cit.mia madre]: 26 liceali tra i 16 ed i 17 anni in piedi a girovagare per la classe, chi rincorrendo il compagno idiota che aveva pensato bene di annacquarlo con dell'acqua in pieno ottobre, ma poco male se vivi in Sicilia ad ottobre stai ancora soffocando dal caldo; altri ad elemosinare cibo perchè signori miei la mia classe è composta da pozzi senza un fondo che sarebbero capaci di mangiare la mucca Carolina e dire "ho ancora fame" ma stendendo un piumone (si esatto un piumone perchè il velo con copre abbastanza) pietoso io e le mie fedeli scagnozze stavamo ciarlando di tutto e di niente quando eccolo lì, dalla porta aperta che da sul corridoio un uomo baffuto avanza a passo spedito verso la nostra classe: Allarme rosso allarme rosso, professore in arrivo presto presto la squadra d'assalto si immobilizzi!
Ed eccoci che come elettroni impazzi ci disperdiamo per la classe rimettendoci ai nostri posti, pancia in dentro petto in fuori e poi lui entrò << buon giorno >> dicemmo all'unisono come soldatini (mentre qualcuno tentava di tamponare l'acqua in eccesso dai propri vestiti) << buon giorno a voi ragazzi prego state comodi, state comodi >> ecco qui il professore Rinaudi, uno di quei prof che sono diventati prof per puro caso, insomma siamo seri la figura che gli studenti hanno dei professori è qualcosa tipo un dio terreno che può rovinarti 5 anni della tua vita solo per il gusto di farlo ma se poi arriva un professore che ti racconta di essersi drogato, aver fumato per anni di tutto e di più, essersi ubriacato praticamente ogni sera della sua gioventù diventa automaticamente il tuo idolo! Bene questo tizio chiamato prof, era Rinaudi Gaetano: insegnate di biologia fissato per le malattia insomma un medico mancato. Sistemò le sue cose sulla cattedra << allora ragazzi una breve informazione prima di iniziare la lezione: ragazzi il vostro professore ce l'ha fatta! Ha ottenuto l'approvazione della gita di 3 giorni per le classi del triennio >> breve pausa seguita dal nostro urlo di esultanza << ssssh ssssh siamo in una scuola, contegno! comunque sia soggiorneremo a Lipari e di giorno in giorno visiteremo le altre isole, viaggio (ovviamente in autobus) e spostamenti vari da isola in isola più pensione completa e qualche divertimento serale (if you know what I mean) tutto compreso in 200 euro totali, 10 euro in più dieci in meno >> ci guardò uno ad uno in volto per calcolare il nostro entusiasmo poi sospirò << ora potete esultare >> scattò un coro di ovazioni con tanto di standing ovation << sssh sssh siamo in una scuola! >>


PARTE 1: La valigia

<< Mamma dove sei devo preparare la valigia >> *le me che supplica l'aiuto dell'eroina dei due mondi: il mondo della donna e della valigia * << hai 16 anni non pensi di essere abbastanza grande per fartela da sola?! >> sbraitò dalla cucina << ma tu devi solo smistare i vestiti, ti pregooo >> piagnucolai << e va bene do un'occhiata... ma che caz... che cavolo ci fanno tutti i tuoi vestiti estivi accatastati ad cazzum sui miei divani?! >> l'ira del drago era esplosa chi mai l'avrebbe potuta placare? << fai pena a 16 anni non hai il benché minimo senso della misura! fai pena! >> per la verità l'unica cosa che faceva pena era il suo latinismo improvvisato ma comunque << mammina cara aiuta questa povera anima a scegliere i giusti vestiti >> le feci gli occhi come il gatto con gli stivali in Shrek << e va bene Daniela ma solo per questa volta... >> sembrò acquietarsi e la valigia per 3 giorni era pronta ma chissà come se la stava cavando Dafne, la mia migliore amica. Presi l'SR di mio padre sfrecciando per le strade del buco dimenticato da Dio in cui vivevo << largo largo lumache!>> giù peccato che alle 15.00 del pomeriggio le strade fossero deserte, cosi rallentai andando con calma mentre il sole luminoso e già caldo di metà Aprile mi accecava. Arrivai a casa di Dafne suonai ed il padre mi aprì, andavo cosi spesso a trovarla che ormai ero di famiglia, salutai i suoi genitori e poi chiesi di lei << è nella sua stanza alle prese con un match di wrestling con la valigia >> risi e mi diressi in camera della mia amica trovandola sulla valigia in una strana posizione kamasutrale nell'intento di chiuderla, ma lembi di vestiti uscivano da ogni dove e la camera disordinata come di consueto si era trasformata in qualcosa di più simile ad un essere con una propria coscienza << ma che hai combinato c'è un disordine assurdo qui dentro! >> le dissi sconvolta << nel mio disordine trovo tutto >> si giustificò lei con seccenza << si questo lo sapevo ma il tuo disordine si è trasformato in un ecosistema a parte! >> lei si guardò attorno e poi esplose in una richiesta disperata di aiuto << e va bene ti aiuto a mettere a posto e a chiudere quella valigia >> dissi io sospirando.

                                                              



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Capitolo 2
*** Gli Alcolisti Anonimi ***


GLI ALCOLISTI ANONIMI


Bene bene bene eccoci qua ad un nuovo capitolo, dove eravamo rimasti? che ne dite di un riassunto per chi ha iniziato a seguirci (plurale ambiguo) da adesso: allora descrizione della classe, gita alle Isole Eolie e lotta con le valigie ed ecosistemi a parte.
E adesso iniziamo:
Mancavano qualcosa tipo tre giorni alla partenza e tutto sembrava pronto, la valigia, la mente, la psiche, il corpo, ma non avevamo fatto ancora i conti con il lato oscuro delle nostre anime studentesche: gli alcolisti anonimi.
Si forse è un parolone ma quel pomeriggio mi arrivò un messaggio del tipo "Riunione Alcolisti Anonimi oggi alle 16 a casa di Erika" non ci fu neanche il bisogno di leggere il mittente, si trattava sicuramente di Dario. Che dire di Dario? Lui è proprio un personaggio con la classica faccia da schiaffi e con un'ironia fuori dal comune, capace di rispondere "al contrario" se il prof gli chiedeva "scusa ma... in che senso?". Puntuale mi presentai a casa di Erika e in breve arrivarono anche gli altri, più che una discussione tra compagni sembrava la riunione di qualche gang mafiosa che discuteva su come accoppare Tizio, Caio e Sembronio.
Fu Dario a parlare << Popolo, compagni, schiavi! oggi siamo qui riuniti per parlare di un problema che affligge la società: l'Alchool >> si era alzato con fare teatrale e poi si era inginocchiato a supplicare << vi prego fratelli miei, sapete bene che non funziono senza l'alchol, sono qui per proporvi di fare una colletta per comprare alchol e viveri vari, siete con me o contro di me>> ci guardammo e all'unisono << libera Barabba libera Barabba! >> *commento nosense* po si alzò Clara << io sono d'accordo con Dario! >> affermò con entusiasmo. L'indomani avemmo un'altra riunione, nel pomeriggio comprammo tutto il necessario e ci cimentammo nel miscelare alchol e fanta o coca cola o altro <> ed ecco il solito Dario che, con una cravatta attaccata alla fronte, i capelli scompigliati e gli occhi eccitati sembrava un pazzo maniaco che distillava cocaina << muhuhuahuha sono un genio sono un genio >> andava ripetendo con tanto di risata malefica annessa, quando finì Erika si mise le mani tra i capelli, liquidi strani bagnavano ogni angolo del tavolo e del pavimento, imbuti sporchi e bottiglie vuote ovunque, Dario respirò a pieni polmoni soddisfatto poi divise le varie bottiglie ad alcuni dei presenti <> ecco questo è il preciso momento in cui Erika esplose in un urlo sovrumano, gli saltò addosso bloccandolo e afferrandogli il braccio lo fece piagnucolare dal dolore <>
<< cosa hai fatto?!? mi hai combinato un casino per casa e chiedi pure che hai fatto?! tu mi aiuterai a pulire! >> Erika non gli diede modo di replicare ed in quel momento io tornai a casa con la mia bottiglia (di 2 litri) di rum e cola.

La valigia- a volte ritornano 

Eccomi di nuovo a casa, adesso dovevo solo mettere la bottiglia in valigia, mi avvicinai con cautela all'essere infimo che se ne stava appollaiato sulle scale come un perfetto Alano da guardia <> mi lanciai contro la valigia sedendomici di sopra e aprendola << muhuhauhuahuha sei in mio potere >> ma in realtà l'essere infimo era stato più furbo! la valigia vibrò e poi esplose spargendo per le scale i miei vestiti scattati fuori come molle << noooo maledetta! >> mi disperai, pensai seriamente di ucciderla, ma poi con buona volontà rifeci la valigia mettendo dentro anche il prezioso nettare degli dei (si esatto parlo proprio della bottiglia). Ecco adesso era tutto pronto, quella stessa notte sarei partita, ormai non si poteva tornare indietro.

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Capitolo 3
*** La partenza ***


LA PARTENZA

Perfetto, finalmente ci siamo ecco a voi "la partenza". La sera prima una rete messaggistica superiore a quella della C.I.A permise uno scambio, su scala pressocchè mondiale, di informazioni di essenziale importanza. 
I testi dei messaggi variavano da "Santo Dio Santo Dio: panico pa-panico pa-panico paura" a "ma tico qualcuno che cosi come per caso sa tipo quando tipo è la partenza?" oppure qualcosa di più fantasioso come "un uccellino mi ha detto che si parte stanotte O_O... mi aiuti a FARE (si quell'idiota di Dario non aveva ancora capito che si partiva quella notte!) la valigia?" insomma si può appurare che in fase di partenza tutti i membri della mia classe (che partecipavano alla gita, perchè alcuni non sono venuti e direi per fortuna! se fossimo stati tutti e 26 il mondo intero avrebbe sentito il nostro passaggio!) si sentivano un pò confusi. 

Il provvidenziale messaggio inviato da una Anonimo (e non scherzo il messaggio che mi arrivava lo mandava un anonimo) ci avvertiva che la partenza sarebbe avvenuta dal nostro liceo alle ore 04.00 della notte, inoltrai ai miei compagni l'informazione e subito dopo mi arrivò lo stesso messaggio da parte di 12 persone, ripeto 12 persone avevano pensato la stessa cosa e il chè mi fa paura, il messaggio consisteva di due parole "Notte Bianca". Perfetto dissi io e notte bianca sia tanto dovrei alzarmi alle 03.30 non dormo proprio cosi evito di addormentarmi... Ese vi dicessi che la festa iniziò alle 20.00 ed io ricordo solo di aver varcato la soglia di casa di Erika?

Ma andiamo con ordine, la festa iniziò alle 20.00 alcuni miei compagni avevano lasciato i loro bagagli a casa mia o di Erika (essendo noi le uniche due che abitavano vicinissime alla scuola): musica, patatine e fiumi di alchol (si perchè il senso di misura di Dario fa presso a poco cagare nel vero senso della parola: aveva comprato troppo alchol solo per tre giorni cosi quello che era rimasto lo avevamo utilizzato per la Notte Bianca) probabilmente ballammo, mangiammo, ridemmo e molto altro (non ricordo, ho tipo un buco di parecchie ore lol) ma di certo non facemmo la notte in bianco e ci addormentammo come peri sui polverosi materassi che Erika teneva nel garage in caso di feste improvvisate.

Per fortuna il genio di Daniela, il mio genio, le mie precauzioni e il mio buon senso mi dissero di puntare una sveglia che suonò... suonò...suonò...suonò ancora...e ancora... e ancora ma nessuno di noi fu in grado di svegliarsi finche Dario si alzò di scatto come un pazzo, fiutando come un mastino assetato di sangue l'aria, alla ricerca della sorgente del fastidioso rumore (si perchè le mie sveglie fanno sempre un casino bestiale della serie: Il buon giorno si vede dal mattino... sarà per questo che di mattina sono sempre nervosa... ragazzi ricordatemi di cambiare suoneria alla sveglia del cellulare u.u). Avanzò barcollando, cadde rovinando addosso a qualche poveretto che si trovava ai suoi piedi (si perchè ci eravamo addormentati aggrovigliati tra di noi come le stringhe delle scarpette da ginnastica) <> tuonò rabbioso svegliando il (moscio) plotone d'assalto <> mi alzai di scatto come una molla cercando il maledetto cellulare che suonava come un pazzo quando lo trovai il mondo mi crollò addosso, urlai a squarcia gola svegliando definitivamente gli altri << le quattro meno un quarto! sono le quattro meno un quarto! sveglia sveglia ammasso di spugne tra un quarto d'ora si parte!>> finalmente anche gli altri capirono scattarono sull'attenti e come soldatini si misero in fila.

<> ordinai a tre dei miei compagni, chiunque dei ragazzi che non ha la riga del cuscino si fiondi in bagno a svuotare i serbatoi e torni immediatamente... un'ultima cosa: alzate la cazzo di tavoletta!>> tuonai sbraitando ordini a destra e a manca << si signora! signora si! >> risposero loro marciando verso il bagno, noi ragazze mettemmo in assesto la stanza sistemando alla meno peggio e quando i ragazzi uscirono li spedii a scuola facendogli trasportare tutti i bagagli che potevano, fu il turno di noi ragazze: ci sistemammo e prendemmo gli ultimi bagagli passando anche da casa mia per il resto.

Iniziò cosi la sfrenata corsa verso il liceo (punto di ritrovo): ce la faranno i nostri eroi a salire sull'autobus e partire per le Isole Eolie? Lo scoprirete nel prossimo episodio.

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Capitolo 4
*** Alla Conquista di Lipari ***


Alla Conquista di Lipari

*Riavvolgiamo il nasto* Li avevamo lasciati cosi: prese le valigie iniziò la corsa sfrenata verso il liceo... E corremmo più veloci del vento, corremmo facendoci arrivare le gambe alla testa, corremmo fin quando non arrivammo: deserto, nessun bisbiglio, nessun grillo canterino, nessuno spiffero di vento, in una sola parola :NESSUNO.

<> urlò disperato Dario cadendo in ginocchio mentre gli altri stavano per collassare per mancanza di ossigeno nei polmoni, << calma Dà... su non ti abbattere, ormai è andata>> cercai di tranquillizzarlo << andata?! neanche per sogno io salirò su quell'autobus a costo di rincorrerlo per tutto lo scorrimento veloce!>> (e credetemi ragazzi lui sarebbe stato capace di farlo XD) gli diedi delle pacche consolatorie sulle spalle poi l'urlo di Dafne attirò la mia attenzione <> gridò tutta elettrizzata indicando la via che faceva ad angolo con la scuola, gli occhi di Dario si illuminarono e corse, no forse è meglio dire gattonò, no forse è ancora meglio dire che corse a quattro zampe come uno scimpanzé trascinandosi dietro la valigia e ridendo animalesca-mente (si proprio come uno scimpanzé).

Ragazzi sembra impossibile ma è vero i mitici membri della mia classe, me compresa, salirono sull'autobus e partirono verso la loro prima grande avventura. Il viaggio fu molto piacevole, i ragazzi di quinto presenti si erano muniti di chitarre e tamburi e avevamo cantato, cantato e ancora cantato per tutto il viaggio, riso e scherzato, arrivati a Messina ci dirigemmo a Milazzo per prendere il traghetto. <> dissero i tre prof di biologia che ci accompagnarono (eravamo tipo una cinquantina in tutto): Rinaudi, Bernocco e De Luca.

Aspettammo per ore sotto il sole cocente di Milazzo e finalmente il traghetto arrivò, ci imbarcammo lentamente causa i numerosi turisti cinesi/coreani/altre specie umane non ben identificate, il viaggio in traghetto fu stratosferico, alcuni di noi ebbero la fortuna di vedere delfini e tartarughe marine. Dopo un viaggio relativamente lungo sbarcammo su Lipari e la prima cazzata detta fu ad opera di Martina << uuuh guardate piccioni! piccioni di mare :'D>> disse con gli occhi lucenti (per i comuni mortali: piccioni di mare=gabbiani), bhè che dire di Martina lei è... è semplicemente lei! Vive in un paesino vicino al mio (altro buco dimenticato da Dio), abbastanza carina e intelligente ma di certo aveva certo uscite che la caratterizzavano della serie: "siccome che" "è come guidare già dormiti" "mica eramo scemi", spero di essermi spiegata.

Arrivammo in Hotel, e ci vennero assegnate le camere, alcuni ebbero la fortuna di avere una suit con tanto di cucina e mansarda figherrima, altri una semplice camera per due persone ma entrambe le tipologie erano stupende, con mobili in legno o vimini, muri bianchi e freschi, lenzuola pulite, il mare a meno di 20 metri e un solarium fantastico che dava una bellissima visuale su tutto il porto. Naturalmente io ebbi la "fortuna" di essere in camera con Petunia la petulante della classe, certo è una cara amica ma per dio è veramente affobiante! Che dire di lei? Avete presenti Patty del Mondo di Patti? ecco uguale, piange per un non nulla, si lamenta sempre, l'unica cosa positiva è che non porta le treccine, è mora e ha degli occhiali normali oltre che un fidanzato stra-figo e stupendo. 

Dopo esserci rinfrescati un pò partimmo alla scoperta di Lipari, in breve ricognizioni trovammo tante scorciatoie per arrivare prima al ristorante dove pranzavamo e cenavamo (non che l'impresa fosse stata difficile dato che Lipari ha solo una strada principale e delle stradine che l'attraversano orizzontalmente), oltre che fantastici bar dove offrivano un abbondante e ricco aperitivo a poco prezzo con tante prelibatezze tipiche siciliane e del luogo. Una volta pranzato girovagammo per un pò per l'isola fin quando non fu ora di cena, ci dirigemmo di nuovo al solito ristorante e una volta finito tornammo in Hotel.

<< Allora ragazzi che si fa stasera?>> chiese Andrea, un altro tizio che viveva in un paesino vicino al nostro ancora più deserto di quello mio e di quello di Martina <> dissi io << momento momento momento, perchè nella mia stanza?>> <> rispose con ammirevole semplicità Dafne non avemmo neanche il tempo di organizzarci che il baffo folto di Rinaudi entrò nel nostro campo visivo <> <> gridanno noi << vado a comunicarlo agli altri>> disse lui allontanandosi. Stima finale, ragazzi che uscivano con i prof: 16 su 50 (si gli altri stavano facendo festini privati nelle loro stanze) << bene ragazzi siamo tutti si va al bar>> disse Rinaudi con un pò troppo entusiasmo come se sapesse qualcosa che noi non sapevamo.

Una volta arrivati al bar prendemmo i nostri drink/birre ma subito le nostre orecchie furono attirate da una strana canzone:Welcome to Burlesque di Cher (esatto avete capito bene la stessa canzone del film Burlesque con Cristina Aguilera) e una ragazza con un fisico da urlo si apprestava a fare un sensuale spogliarello, ci guardammo tutti sconvolti poi guardammo Rinaudi che sghignazzava ammiccante (con tipico sguardo da If you know what I mean, e vi ho detto tutto) al suo collega De Luca << e pensare che Rinaudi è sposato e con figli>> <> rise divertito Dario ma le sorprese non erano ancora finite.

Finito lo spogliarello si aprirono le danze con balli di gruppo e da discoteca e fu in quel momento che capimmo che Rinaudi era completamente andato: lo vedemmo ballare (forse è meglio dire che lo vedemmo saltare come un pinguino eccitato) Nossa Nossa insomma la prima sera ci facemmo conoscere da tutta Lipari. Tornammo in Hotel ancora piegati in due dalle risate e andammo a letto, ma qualcosa ci diceva che era solo l'inizio, l'indomani sera avevamo la discoteca...

 

 

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Capitolo 5
*** Le Giovani Marmotte... invadono la Discoteca! ***


Le Giovani Marmotte... invadono la Discoteca!

Bhè che dire, il titolo è abbastanza eloquente! Ma andiamo con ordine avevamo lasciato i nostri eroi alle prese con un professore salterino, una volta tornati andammo a letto... no no ragazzi sono tutte cazzate non andammo a fatto a letto al contrario facemmo un festino privato! Arrivati nelle nostre stanze ci facemmo una bella doccia e mettemmo il pigiama, poi furtivamente cercammo di arrivare nella suit di Dario dove ci aspettavano gli altri << forza Martina sbrigati e fa silenzio >> (era Martina quella petulante? scusate ma con i nomi finti inventati sul momento, ricordare la rispettiva corrispondenza diventa un'impresa lol) << si ma dopo torniamo a dormire in camera vero? >> chiese con quell'assurda voce da gatto castrato misto allo stridio di un pipistrello stonato: i tre giorni più stressanti della mia vita... mi faranno santa! << si tranquilla... >> la rassicurai mentre con passo furtivo scendevamo la scala a chioccia (per fortuna eravamo solo noi su un intero piano!) << ssssh fa silen... >> non finii la frase che ruzzolai giù per le scale ma aggrappandomi alla ringhiera riuscii a non fare casino. << Che cazzo ridi tu! >> obbiettai a denti stretti continuando a scendere fino ad arrivare al muretto, mi appiccicai ad esso e sporsi la testa come fossi uno 007 in missione << qualche problema? >> mi chiese la titolare dell'Hotel puntandomi la sua torcia a 30.000 led! Ecco era un faro un maledettissimo faro puntato sugli occhi alle 03.00 di notte << vabbè e che caz...niente stavamo andando dai nostri compagni >> decisi di dire la verità << ok ma non fate baccano, tranquilli non diciamo niente ai professori >> e ci mancherebbe altro! Arrivammo nella camera di Dario e tutti bevevano (gli alcolici che avevamo comprato <3) e ridevano come matti, toast e nutella << miii io pure voglio un toast! >> piagnucolai << fattelo! li sul tavolino c'è tutto! >> rispose con estrema finezza il vecchio Dario, mi diressi al tavolino e affondai il coltello nel barattolo della nutella... dura come la pietra << ok chi è stato il genio e mettere la nutella nel frigorifero >> feci stizzita, tutti mi guardarono e scoppiarono a ridere << quindi voi speravate che stando semplicemente all'aria aperta diventasse di nuovo cremosa?! capre ignoranti! >> andai nel loro bagno (con vestiti, calzini e mutante disperse ovunque) e presi l'asciuga capelli << ecco si fa cosi! >> puntai l'asciuga capelli con aria calda dentro il barattolo di nutella facendola sciogliere a poco a poco. E quella notte passò.

La mattina invademmo Lipari esplorando come delle giovani marmotte ogni anfratto, scendemmo al pare, al porto e prendemmo il sole poi andammo a pranzare << perfetto ragazzi ora torneremo in hotel, preparate gli zaini che usciremo alle 17.00 ma torneremo alle 23.00 >> tornati in albergo ci sistemammo ma erano solo le 15.30 e cosa poteva fare la vostra Daniela nell'arco di un'ora e mezza? Decisi di andare nel solarium, mi distesi sui lettini prendendo il sole, ci fu solo un problema: mi addormentai sotto al sole e quando mi sveglia (grazie alla sveglia puntata 10 minuti prima delle 17.00) mi trovai la testa incandescente, il viso mi bruciava, tornai in camera barcollante e guardandomi allo specchio urlai come una matta, la mia faccia era tutta rossa e mi ritrovavo la sagoma degli occhiali (modello reyban quindi avevo due rettangoli sugli occhi!) in faccia... Si cari miei mi ero abbronzata anzi mi ero bruciata dato che ho la pelle chiarissima. Ma come si dice in certi casi: lo spettacolo deve andare avanti. La nostra gita in barca andò bene non senza la giusta dose di sfottimento da parte di Rinaudi e dei miei compagni ma comunque, verso sera ci posizionammo in mare per vedere gli schizzi del vulcano: grandissima cagata non c'era niente di affascinante infatti lo spettacolo arrivò dopo al ritorno ormai a sera inoltrata, era tutto buio attorno a noi, l'acqua nera (per fortuna non c'era vento e mare mosso!)  poi i nostri occhi furono rapiti da uno spettacolo magnifico: la barca lasciava una scia schiumosa (capirai direte voi) la cosa fantastica era che quella scia fosse illuminata, tutto il mare dietro la barca era illuminato! piccole sfere fluorescenti che brillavano sotto all'acqua come stelle nel cielo, in una parola: meduse. Si le meduse illuminavano il mare come led ne fummo affascinati.

Tornati eravamo ovviamente sfiniti << vogliamo andare a dormire... >> ci lamentavamo << ma come ragazzi e la discoteca?! >> protestò Rinaudi, le nostre orecchie si drizzarono << discoteca? professore una doccia e siamo pronti! >> filammo nelle nostre camera come ratti impazziti e ci lavammo alla velocità della luce, a mezza notte taxi privati ci vennero a prendere e a noi toccò il tassista più figo: Tommaso.

Tommaso era un matto da legare, ci aveva acceso la radio con la musica a tutto volume, faceva le curve a tutta velocità e se la musica gli piaceva STACCAVA le mani dal volante e le agitava in alto mentre noi gli gridavamo << il volante cazzo! il volante! >> arrivammo sani e salvi e poi ecco la la sorpresa, fino alle ore 01.00 c'era l'open bar: ci addossammo al bancone come api sul miele e poi c'era Rinaudi che ghignava soddisfatto << eeeh Daniela cosa stai prendendo? >> arrivati a questo punto uno studente ha due possibilità:
1- cerchi di convincerlo che sia analcolico
2- dici la verità
io non seppi scegliere << eeeeehm >> lui mi guardò << no no Daniela non ci siamo non ci siamo! devi assolutamente provare il pescalemon! >> (dove si è sentito mai che un professore ti consiglia su gli alcolici da prendere? ecco questo è Rinaudi) << oh professore >> al bancone ordinammo 10 pescalemon per tutti e santo cielo se non era buono: vodka alla pesca e qualcosa al limone, semplicemente divino. La serata degenerò, gente ubriaca ovunque e finito l'open bar Rinaudi diede dei biglietti per 4 consumazioni gratis << perfetto ora che siamo decisamente andati andiamo a ballare! >> urlò Dario e poi vedemmo Serena, la dolce e tenera del gruppo che si strusciava con un tizio non bene identificato << Denise! ma l'hai vista? >> << oddio si si l'ho vista vi prego aiutatemi a tenerla o a quella cretina le succede qualcosa! >> << ma ha bevuto molto? >> un minuto di silenzio << no solo un bicchierino di vodka secca >> perfetto la nuova missione era proteggere Serena.

Iniziammo a ballare attorno a lei impedendo a chiunque di avvicinarsi, giuro che in un primo momento ho seriamente temuto che mi picchiasse ma riuscimmo a trattenerla << perfetto ce l'abbiamo fatta, gli ubriachi molestatori sono andati via... ragazzi datemi un 5 alto! >> esultai felice << ma... dov'è Serena? >> attimi di panico e poi la vedemmo sul palco a ballare attorno al palo per la pole-dance << oddiiiiio! >> e la situazione peggiorò quando ragazzi sconosciuti salirono sul palco << Dario, Ivan, Marco, Luca... salite su quel palco e portatela giù a costo di schiaffeggiarla! >> ordinai ai miei fedeli soldati e loro eseguirono. Tutto finì era ora di tornare, Serena era stata contenuta adesso dovevamo occuparci di Silvia... << perfetto mi serve un nome con la T... >> disse davanti a Tommaso che cercava di farla entrare in auto << no non mi toccare! >> disse isterica lei poi lo guardò << mi serve un nome con la T... Bruno! >> scoppiammo a ridere eravamo proprio andati. Tornati in Hotel avemmo il tempo di metterci il pigiama, poi crollammo nei letti.

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Capitolo 6
*** Il Trauma del Ritorno ***


IL TRAUMA DEL RITORNO

Ebbene si questo è l'ultimo capitolo che chiude le vicende del "Cronoca di un viaggio" ma non disperate, presto arriverà "Cronaca di un viaggio 2- Conquistando Londra" ma senza tergiversare andiamo al dunque.

Che dire vorrei tanto non dover mai scrivere questo capitolo perchè mi provoca dolore ripensare al trauma che mi è costato abbandonare Lipari: si è vero non c'è un bel niente su quelle isole ma quando ci vai con i tuoi amici, passi tre giorni al mare senza musei e seccature varie, con un professore che ti porta in discoteva e a night club, qualunque posto ti sembrerà il paradiso terrestre.
Non vorrei mai scrivere questo capitolo perchè vorrei ancora intrattenervi con le mie (dis)avventure ma purtroppo come ogni cosa bella anche questa deve finire, ringrazio tutti per aver seguito questa storia e bla bla bla bla vi sto annoiando.

Avevamo lasciato i nostri amici ubriaconi cosi: zzZZzzZZzzZZzzZZzz... bhè ho mentito si spudoratamente perchè a causa di quella petulante di Martina solo io e lei abbiamo dormito mentre gli altri si sono divertiti tutta la notte: ma dico io vi sembra giusto? eh? eh? eh?

E già i miei compagni non dormirono ma proprio per niente e cosa fecero? L'unica cosa per potevano fare di notte: scherzi telefonici ad cazzum, bussare... anzi mi correggo: sfondare le porte degli altri gitanti (si può dire gitanti? non so la mia grammatica è sempre stata scadente, diciamo che questo è un neologismo :'D) e poi la cosa più bella... Scesero in spiaggia (lontana giusto 20 metri dall'hotel, si praticamente nuotavamo nel mare!) aspettando l'alba e godendosi lo spettacolare risveglio del sole che primeggia sulle calme acque marittime con medusine ondeggianti e il ritorno in porto dei primi pescherecci (ed io mi sono persa questo spettacolo! vi sembra giusto? maledetta Matilde e le tue stupide fobie da bambina di 3 anni: si, lei ha paura a dormire da sola in una stanza buia... vero che mi devono santificare?).

Come al solito facemmo una ricca colazione con cereali, latte, succhi di frutta, nutella e brioche varie << buon giorno! >> dissi sbadigliando ai pochi compagni presenti a colazione (si parlo di quelli che non erano andati a dormire), poi li osservai bene notando le occhiaie nerissime, la fiacchezza (purtroppo il potere dell'alchol era finito risucchiando le loro ultime gocce di energia) << ooooh ma che teneri i miei panta coccolosi... >> li presi in giro preparando loro la colazione e accertandomi che non si addormentassero sul tavolo magari con la faccia dentro la tazza del latte.

Portai la colazione in camera ai bradipi che avevano preferito dormire << permesso! >> gridai sperando che nessun ragazzo nudo si presentasse alla porta ma l'unica risposta che ottenni fu un brontolio e poi Luca che a torso nudo (avete presente il più bel ragazzo che conoscete? palestrato ma non troppo, spalle larghe, capelli neri e occhi cioccolato... siate libere di sbavare ragazze mie... e voi non rosicate troppo, ragazzi miei, che vi fa male al fegato) mi accolse << c'è qualcosa in programma? >> mi chiese prendendo il vassoio << si, l'impresa più ardua: la valigia... >> affermai con fare teatrale, lui si girò lentamente verso di me con il terrore negli occhi come se un serial killer volesse ucciderlo e mangiare il suo cadavere << no... oddio no perchè questo! perchè questa terribile punizione cosa ho fatto di male! >> lo guardai con una tipica faccia "poker face" e lui ricambiò con la stessa <> affermai << d'avvero? grazie >> i suoi occhi sbrilluccicarono << quanto mi paghi? >> "troll face", lui mi guardò << ora che ci penso, posso benissimo farla da solo >> scoppiai a ridere << guarda che scherzo! Ho quasi finito la mia tra un pò torno e ti aiuto >> lo salutai uscendo e dirigendomi nella mia camera.

La valigia- peggior nemesi della donna

Aprii la stanza con fare sospetto come se qualcuno mi dovesse aggredire da un momento all'altro e la vidi li, mestamente adagiata sotto un tavolino con le fauci aperte << piccola bastarda... >> l'afferrai minacciosa << patti chiari e amicizia lunga: tu ti chiuderai perchè tu mi appartieni e la tua padrona te lo ordina! >> la svuotai completamente adagiandola sul letto << iniziamo a piegare i vestiti >> fin qui nessun problema, prima i jeans, poi le magliette, poi l'intimo sporco (infilato in un comodo sacchetto di plastica: siate igienici nei vostri viaggi-Pubblicità Progresso: per un mondo più pulito), poi la truss, poi... poi... << oddio non si chiude! >> mi disperai << ok, ricominciamo! >> risistemai tutto << oh ma guarda ho finito shampoo e bagno schiuma... bene i contenitori non servono >> con un lancio alla Michael Jordan li cestinai << tiro da 3 punti! >> feci lo stesso con il tubetto del dentifricio e con il deodorante: la truss risultava vuota << oooh adesso si che ci siamo >> sistemai di nuovo tutto utilizzando ogni buco disponibile << ci siamo! prova chiusura 1 >> non si chiudeva! << ma fottiti stupida maledetta bastarda! >> fui accecata dall'ira e lanciai tutto per aria spargendo vestiti ovunque, mi calmai e ricomincia << prova chiusura 2 >>

zzzzzziiiiiip

<<  We are the champions - my friends- And we'll keep on fighting Till the end, We are the champions, We are the champions, No time for losers, 'Cause we are the champions of the World >> alzai le mani al cielo cantandola a squarcia gola: si era chiusa!

Come promesso aiutai Luca, le valgie dei ragazzi sono sempre più semplici da gestire.
<< Ragazzi, è veramente finita >> dicemmo sconsolati aspettando in veranda, chi fumando sigarette, chi assaporando fino all'ultimo l'odore di salsedine << appena torneremo ci aspetta "studente a maggio fatti coraggio" >> Dario si mise le mani tra i capelli << per non parlare del "studente a giugno tirati un pugno" >> Ivan urlò disperato imitando il dipinto di Munch << ragazzi ragazzi cosa sono quei musi lunghi, questo è un arrivederci non un addio. Torneremo, prima o poi torneremo magari tra 10 anni ci ritroveremo di nuovo qui raccontando ai nostri partner cosa abbiamo combinato qui 10 anni prima, non temete compagni miei: quest'isola è ancora nostra >> nel pomeriggio salutammo i nostri amati piccioni di mare (<3) e ci imbarcammo per il ritorno (dopo aver brindato assieme al vecchio Rinaudi con della buona vodka alla fragola)

FINE



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