Devils.

di Fujiko_Matsui97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Episodio 01/2 ***
Capitolo 3: *** Episodio 01\3 ***
Capitolo 4: *** Episodio 01\4 ***
Capitolo 5: *** Episodio 02\1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Devils.

 

 

Candida,soave,pura.

Fujiko era il suo nome.

Morbidi capelli biondi,mossi dalla brezza primaverile.

Occhi azzurri spalancati sul mondo,che cambiavano colore a seconda del tempo,imprevedibile,disastroso e luminoso allo stesso tempo.

Proprio come lei.

Sorriso innocente,contagioso,che ti fa cantare di gioia il cuore.

Fujiko era il suo nome.

 

Ma allora era ancora una bambina.

 

 

___________________________________________

 

 

I miei occhi vennero calamitati dai suoi,come una forza superiore,divina,alla quale non potevo far altro che obbedire.

-Questa è una guerra,Fujiko.Migliaia di antenati della nostra razza sono morti nella lotta contro gli Angels.-

Il respiro mi si mozza davanti a tanta bellezza.

Osservo rapito il suo portare con leggerezza le dita affusolate su una tempia,appoggiandosi ad essa,il sorriso malizioso che esprime curiosità,ma anche inquietudine.

A volte mi chiedo se non sia lei stessa un'apparizione,un angelo...

Ma poi mi ricordo delle azioni che ha compiuto più e più volte,e i dubbi si dissolvono nella mia mente come neve al sole.

Come può una creatura così spregevole non portare alcun segno fisico della propria decadenza morale?

Un lampo di soddisfazione attraversa le sue pupille,facendomi perdere nel nero più devastante,intricato di esse.

-Lo so.Ma è davvero troppo,troppo divertente.-

 

Ed è con la sua voce incredibilmente suadente,che mi accorgo che non mi resta altro che piegarmi al suo volere,ai suoi capricci.

Ormai non posso più tirarmi indietro.

 

 

 

 

 

 

________________________________________________

 

Allora...questa serie l'ho ideata,dal primo all'ultimo personaggio (sono parecchi),qualche anno fa...e per articolare tutta la storia ci ho messo davvero un bel po'!Ma la amo tantissimo,tanto che ho deciso di chiamarmi come una dei protagonisti su efp :) In ogni caso il primo testo è una sorta di prologo,mentre il secondo è una piccola anticipazione,giusto per farvi capire qualcosina...la storia riguarda l'eterna lotta tra gli Angels e i Devils,so che vi sembra una cretinata a primo impatto,ma fidatevi,in molti me l'hanno detto leggendo la trama,non è così.Cercherò di scrivere i sentimenti e le emozioni dei personaggi in modo più dettagliato e intricato possibile,se volete una lista dei personaggi (principali solo,perchè sennò non finisco più xD) con le loro personalità,descrizione fisica ecc. fatemelo sapere,altrimenti scoprirete le notizie nel corso della storia!

Con affetto,FM. :)

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Capitolo 2
*** Episodio 01/2 ***


Parte I Episodio I

 

 

 

 

Respiro mozzato.

Gambe pesanti.

Corsa incessante.

Cado,i jeans ormai strappati,dalla mia pelle lacerata escono fiumi di sangue.

Non riesco a muovermi,il dolore mi paralizza.

Mentre le lacrime scendono come impazzite dai miei occhi,faccio appena in tempo a voltarmi che sento qualcosa di duro e freddo premere sulla mia fronte:

-Dove credi di andare?-

 

-Signorina Matsui..?-

 

Sento lo sguardo dell'uomo che mi blocca,gli occhi ancora più neri a causa della notte che mi studiano psicopatici.

Ho visto troppo.

Troppa sofferenza,troppo sangue,che si dilatava sul pavimento della baita.

È così scuro,il sangue...scuro e denso.

La cattiva sorte mi ha colpito,non mi lascia scampo.

Io,non ho scampo.

 

-Signorina Matsui!-

Mi risveglio come da un sogno,sbatto le palpebre,mentre davanti ai miei occhi appare,prepotente,la realtà.

Sono in un tribunale,con tutti gli sguardi puntati su di me.

Il mio avvocato mi incita silenziosamente,la sua impazienza mi gronda addosso come acqua sulla mia pelle.

-I-io...-

-Signorina Matsui...- il giudice,una donna giovane ma in gamba,mi scruta da dietro gli occhiali piccoli e rotondi: -...Potrebbe descriverci la scena,nei minimi dettagli?-

Annuisco,gli occhi involontariamente sgranati,le labbra secche.

Troppo secche...con la lingua le inumidisco,con la speranza di riprendermi abbastanza dallo shoc per risponderle.I pensieri si agglomerano nella mia mente come mille e mille atomi,che col loro movimento caotico mi confondono.

Mi sento come Democrito * in questo momento.

-Ero a casa...serviva della legna per il camino,e nel bosco a pochi passi da me se ne poteva trovare a volontà...mamma...lei...lei mi ha chiesto di andare a prendere dei tronchi,la cena era quasi pronta...così sono uscita...ma era così buio,e per errore ho intrapreso la strada sbagliata...lì,in lontananza,c'era una baita che non avevo mai visto...dentro si intravedeva una luce fioca...ho pensato di andare a chiedere indicazioni per tornare a casa,così mi sono avvicinata.-

Deglutisco,quasi incapace di continuare.Ma gli sguardi preoccupati dei miei genitori seduti sugli spalti mi danno la forza:

-La finestra era chiusa,ma le imposte erano spalancate.Ho avvicinato il viso al vetro: c'erano due figure all'interno,due uomini.Uno di loro reggeva una candela,che illuminava anche il volto di quello di fronte a lui.Quest'ultimo sembrava molto agitato,nervoso...agitava le mani,urlava,anche se non sentivo niente,ma l'ho capito dall'espressione del suo viso.All'improvviso prende la pistola e gli spara proprio lì,in mezzo agli occhi...-

Un singhiozzo mi si blocca in gola,le labbra iniziano a tremare.

Odio lo sguardo umano.

È troppo inquisitore.Troppo pretenzioso.

È esageratamente troppo,per me.

-C'era...c'era così tanto sangue...-

Il giudice si massaggia le tempie,stanca: è finita.

-Signorina Matsui...è questo l'uomo che ha visto la scorsa notte?-

Fa appena in tempo a completare la frase che dei carabinieri spalancano le porte,trascinando un uomo furibondo,gli occhi scurissimi iniettati di sangue:

-LASCIATEMI,MALEDETTI!IO NON HO FATTO NIENTE!MORIRETE TUTTI,FIGLI DI PUTTANA!-

-Allora?È lui l'assassino?-

Ho paura di incontrare di nuovo i suoi occhi.

Ma devo.

Li muovo piano sul suo volto,studiandolo incerta.

Odio.E furia.

Profonda furia.

Non appena raggiungo i suoi due occhi,infiniti come pozzi,mi sento sprofondare nell'oblio del terrore.

Perchè a me?

Perchè tutto questo...proprio a me?

Nella palude dei miei pensieri risalgono a galla le parole di mia madre:

niente è mai per caso,a tutto c'è una spiegazione...si,ma in questo caso qual è?

Ancora oggi,mi domando qual è stata la forza interiore che mi ha costretto,quasi,ad alzare lo sguardo.

-È lui.-

 

 

-Ti sei pentita di quello che hai fatto?-

 

-SONO INNOCENTE,VI DICO!LASCIATEMI!TI UCCIDERÒ,MALEDETTA!TI TROVERÒ...E TE LA FARÒ PAGARE!MI HAI SENTITO?!-

 

-Fujiko,mi hai sentito?-

Sbatto le palpebre,tentando di riprendere la concezione della realtà.

I ricordi del tribunale e dell'uomo svaniscono,rapidi e fumosi come un fantasma.

Decido di non rispondere a mia madre.

Non saprei che dirle.Sono talmente confusa e il cuore mi batte così tanto all'impazzata che non so per quanto potrò resistere.

Nella speranza che non riesca a scorgere il mio turbamento,mi allungo sulla sedia e la stringo forte a me,il mio viso affonda nella morbida pelliccia,inspirando a fondo il suo intenso profumo di Mirra.

I miei occhi si imperlano di lacrime al pensiero di cosa dovrò affrontare.

Ma l'unica cosa a cui mi posso aggrappare sono i miei genitori: sono l'unica certezza che ho in questo momento.

-Oh...amore mio...- sento le carezze che tanto ho amato da bambina,e mi stupisco di quanto riesca a odiarle ora.Mi sembrano così futili...così vuote.

Mi stacco di botto quando un'agente piuttosto maleducato spalanca la porta senza il minimo preavviso.Mi stringe una mano coperta di crema: deve essere una di quelle classiche donne che tengono esageratamente all'aspetto fisico.

-Fujiko Matsui,eh?- mi sorride,accavallando le gambe: -Ti ringraziamo per il contributo che hai dato alla legge.-

Ringraziarmi..?

Ho appena ricevuto minacce di morte da un assassino e tutto quello che riescono a fare è ringraziarmi?!

Le rivolgo uno sguardo truce,approfittando del fatto che è distratta dallo sfogliare dei fascicoli,molto probabilmente riguardanti me.

Sospiro,annoiata: quelle pagine sono così numerose...come se ci fosse così tanto da dire sulla mia vita..!

Richiude un fascicolo con un colpo secco,sporgendosi in avanti,più vicina alla mia figura:

-Vi ho riuniti qui,signori Matsui,perchè ritengo assolutamente necessario un trasferimento.Immediato.C'è poco da scherzare su Tetsuya Abe,lo ricerchiamo da diversi anni...temo che dovremo subito inserirvi nel Programma Protezione Testimoni dell'FBI,qui non è più sicuro.-

Mio padre sfoggia un sorriso amaro,evidentemente si aspettava quella richiesta.

Si sporge verso l'agente,stringe una mano di mia madre: -Dove dovremo trasferirci?-

-Non voi.- l'agente indica il mio volto con una penna: -Solo lei.-

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Capitolo 3
*** Episodio 01\3 ***


Parte II Episodio I

 

 

Se c'era una cosa che Haruko Sakuishi aveva sempre odiato,quella erano i suoi capelli.

Le davano quasi ribrezzo,erano troppo ribelli,e troppo scuri.Era ancora una bambina quando aveva deciso che li avrebbe sempre portati raccolti in due trecce,ormai lunghe fino a sfiorarle il sedere.

Invece,Izumo Obana non poteva fare a meno di amarli.

-Qual'è il problema?-

Scelse di non voltarsi: non era pronta per incontrare gli occhi color pece del ragazzo,la mettevano in soggezione,specialmente in momenti come quello.

-Tutto questo, è un problema.- un sospiro le sfuggì dalle labbra,tanto veloce quanto silenzioso,incuriosendo ancora di più Izumo.

-È successo troppo in fretta,capisci..?Io non so...- prima che potesse impedirselo,gli occhi le si riempirono di lacrime,e un singhiozzo le si bloccò in gola:

-...Cosa siamo,Izumo?Siamo mostri?-

Il ragazzo,incapace per natura di vederla soffrire,la avvolse con le sue braccia,le mani che sfioravano quei capelli che tanto amava,a differenza di Haruko.

-Tu non potresti mai essere un mostro,Haruko.Non tu.-

La ragazza si lasciò cullare da quelle parole sussurrate,e dolci,mentre ascoltava il rumore impercettibile delle sue lacrime che s'infrangevano come cristalli sul marciapiede.

Oltre al controllo degli elementi,avevano assunto anche un incredibile sviluppo dei sensi.

-Ciaoooo!Uff,sono sopravvissuto all'esame,se tutto va bene dovrei uscirmene almeno con C,così ne ho approfittato per...- il ragazzo s'interruppe,nel notare la scena.

-Che è successo?-

Izumo si staccò da Haruko,lanciando all'amico un'occhiataccia eloquente: Chojiro Takaya era famoso per la sua inopportunità.

-Niente,non preoccuparti.Che stavi dicendo?- Haruko si asciugò le lacrime,sfoggiando un ampio sorriso che,invece di far rilassare Chojiro,lo preoccupò ancora di più.Iniziò a scuotere la testa,passando un braccio attorno alle sue spalle:

-Non me la conti giusta,signorina,ma se non ne vuole parlare lascerò perdere.Dicevo,ho pensato che avevate un evidente bisogno di me e vi ho comprato delle brioche,che...-

Haruko non lo ascoltava più: era troppo impegnata a sorridere,per la gioia che quel ragazzo le trasmetteva; ciò nonostante,non potè impedirsi di lanciare un'occhiata a Izumo,dietro di loro,notando che li fissava con la sua,inconfondibile e solita espressione imperturbabile.

Rinunciò: dopotutto,Izumo era fatto così.

 

 

Fujiko si stiracchiò,sbadigliando appena.

Era appena uscita da quella scomodissima ma spaziosa auto,e non si sentiva più la schiena.

Era in viaggio da non sapeva quanto,ma le sembrava un'eternità.

La conversazione dell'agente Mitsuki l'aveva lasciata sorprendentemente quasi indifferente.Non sapeva che le stava succedendo,ma non le piaceva.

Stava diventando troppo...troppo...impassibile,di fronte a qualunque cosa.

Fino a qualche mese prima,se l'avessero informata che sarebbe dovuta andare ad abitare senza i suoi genitori,ma in sola compagnia di un agente,si sarebbe come minimo messa a piangere.

In quel momento,invece,niente.

Si era limitata a fissare in silenzio il ragazzo con cui avrebbe dovuto vivere,doveva avere circa trent'anni,con i ricci ramati in parte schiacciati dal gel,e le guance scavate.

Assunse una smorfia: era fin troppo magro,e avrebbe dovuto radersi quella barba incolta.

Di nuovo si stupì di se stessa: da quando stava iniziando ad avere pensieri così snob,riguardo alle persone che la circondavano..?

Di nuovo decise di accantonare il pensiero.

Non era il luogo,nè il momento,di avere questi tipi di osservazioni.

Si avvicinò a passo spedito verso l'agente,tendendogli una mano con determinazione:

-Ciao!-

L'agente si limitò a studiarla impercettibilmente dall'alto,alzando un sopracciglio.Nessuno lo notò: gli occhiali da sole che il suo lavoro gli imponeva di indossare nascondevano ogni sua espressione.

Fujiko aggrottò la fronte,perplessa: -Sei sordo,per caso?-

-No.- tagliò corto l'agente,seccato e anche piuttosto imbarazzato da quella ragazzina che già gli stava antipatica.Le strinse la mano,riluttante: doveva cercare di capirla,non doveva essere per niente facile passare quello che lei aveva passato.

-Sono l'agente Kinoshita,e da questo momento in poi sei sotto la mia tutela.-

-Oh...- con sua enorme sorpresa,la ragazzina ridacchiò: -Questo significa che non potrò più sedermi sui muretti fradici a bere birra con gli amici..?Bene!-

-No,che non potrai...- le rispose con durezza,il suo sarcasmo le dava sui nervi: come poteva ridere su qualcosa di così tragico?!

-...E poi scusa,ma quanti anni hai?!-

-Andiamo agente..!- Fujiko roteò gli occhi,annoiata: -Scherzavo,ho ancora tredici anni!Anche se una birretta me la farei volentieri...-

-Forza,andiamo!L'autista ci sta aspettando.- Kinoshita aveva deciso di tagliare corto con lei,aveva capito che non era un agnellino docile,e sapeva che gli avrebbe procurato dei grattacapi.

Ora,dopo aver affrontato più di cinque ore di viaggio,la osservava prendere la valigia senza il minimo cedimento.Rimase visibilmente colpito.

-Allora,ti è tutto chiaro?Da domani inizierai la scuola,e ti chiamerai Yuko Kinoshita,come il mio cognome.Se ti chiedono qualcosa,io sono tuo zio,fratello di tuo padre,intesi?-

-Si,si!Che palle...- mormorò,accertandosi di non essere sentita.

Non le preoccupava mentire,lo faceva continuamente.Non era mai stata la figlia perfetta,e il suo cervello si adeguava ai mutamenti tanto veloce quanto la velocità con la quale le numerose bugie uscivano dalla sua bocca,sempre però innocenti e mai nocive.

Però...il primo giorno di scuola..?

Era appena arrivata a Tokyo,e che diamine!Avrebbero anche potuto farla riposare per un po',invece di starle di già col fiato sul collo...

Mmh...doveva ricordarsi di inserire l'FBI nella sua lista nera.

Dopo una veloce occhiata alla casa,ordinaria e con i mobili color nocciola,salì le scale a chiocciola,gettandosi sul letto.

Imprigionò una ciocca bionda fra le dita: una nuova vita...sarebbe stata capace di tollerarlo?

Tutto daccapo...come se nulla fosse mai successo.

Un secondo fa era già il passato.

-Matsui?- riconobbe la voce di Kinoshita: -Ordino cinese...vuoi qualcosa?-

Nessuna riposta.

Al vedere il respiro regolare che le accarezzava i fianchi,l'agente scese nuovamente le scale.

Fujiko si permise di lasciare la ciocca,che si unì alle altre,appiccicate al viso dalle lacrime.

Ignorò il pizzicore al naso,e i sussulti del suo petto.

Non voleva,non doveva fare rumore.

Nessuno avrebbe dovuto vederla piangere.

Mai.

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Capitolo 4
*** Episodio 01\4 ***


Parte III Episodio I

 

 

Fujiko non si aspettava che facesse tutto quel freddo.

Ma in fondo doveva aspettarselo: era presto quel mattino,e l'umidità della notte appena passata s'insediava nella pelle,attorcigliandosi alle ossa come erbaccia rampicante.

Rise senza riuscire a trattenersi,studiando il cielo.

In fondo quel Kinoshita era divertente...non le dispiaceva affatto averlo intorno.

 

-Matsui,datti una mossa!Guarda che non ho intenzione di accompagnarti in macchina!-

-Ma perchè?!- Fujiko,la faccia spiaccicata al cuscino,gli rivolse un'occhiata omicida: mai svegliarla nel pieno dei suoi sogni.Studiò di sottecchi Kinoshita,sperando che la lasciasse in pace.

Altrimenti l'avrebbe di sicuro ammazzato.Già.

-Ti avevo detto o sbaglio che oggi sarebbe stato il primo giorno di scuola?!Quindi in piedi,signorina!-

La ragazzina roteò gli occhi,ficcando il capo sotto al cuscino: -Per me...- sbadigliò -Possono anche andare al diavolo tutti quanti...-

Di fronte al silenzio (per cui le sue orecchie la ringraziarono) al quale si trovò davanti inspiegabilmente,Fujiko sprofondò nell'illusione che l'agente si fosse arreso,decidendo finalmente di lasciarla riposare in pace.

Ma,quando avvertì una stretta improvvisa sulla sua caviglia,capì che si era sbagliata.

E anche di grosso.

-EHI!Ti ha forse dato di volta il cervello?!Mollami!-

L'agente non si voltò nemmeno per un istante per notare la ragazza che,dopo aver tentato invano di afferrarsi con le unghie al materasso,era ruzzolata sul parquè,mentre lui la continuava a trascinare per la caviglia come se niente fosse.

-Niente affatto,ti avevo avvertito.Uhm,chissà se ti farà male mentre ti trascino per la scala a chiocciola...-

Fujiko,la cui pelle già era infiammata dal raschiare sul legno,capì che,almeno per il momento,non avrebbe potuto fare niente.Si sarebbe dovuta vendicare in un altro momento.

-Urgh!E d'accordo,d'accordo!Mi vesto,ma adesso lasciami!-

Nell'istante stesso in cui la lasciò andare,rise alla sua espressione torva,studiando il suo pigiama per metà sollevato per via della caduta,che lasciava vedere la pancia piatta scoperta.Scosse il capo: di sicuro sarebbe diventata una ragazza ancora più bella,col tempo.

-Che dici,esci?!- beh,era 'alquanto' offesa per il torto ricevuto,e l'occhiata omicida non accennava a scomparire,ma nonostante tutto l'agente non riusciva a prenderla sul serio.

-Come mi vesto se non esci dalla mia stanza,zietto?-

Alzò un sopracciglio,divertito: -Zi...oh,andiamo!Non sono così anziano!-

-Senti,se vuoi continuare a vivere nell'illusione fai pure,ma io ti ho avvertito,ok?-

Lo spinse fuori dalla stanza,per impedirgli di notare il sorriso che si era dipinto anche sul suo,di volto.

Gli sbattè la porta in faccia,facendo uscire fuori il suono gioviale della sua risata,finalmente: in fondo,magari si sarebbe divertita.

 

Chiuse gli occhi,abbandonandosi ad un altro sorriso: dopotutto lei amava la vita,l'aveva sempre amata.

Era stata una sciocchezza fingersi quella che non era mai stata,seria e giù di morale.

Quella situazione poteva ancora rivelarle delle sorprese.

E infatti...

-Ahi!- rimbalzò contro qualcosa di inaspettatamente duro,che le fece pulsare la fronte.

-Oddio,scusami..!- la ragazza di fronte a lei,bruna e con dei capelli sorprendentemente lunghi,le si avvicinò preoccupata: -Ti sei fatta molto male?!Cavoli,che testata..!-

-Non...non preoccuparti!- ignorò il dolore,ridendo per la situazione comica: -Sono io che non ho visto dove vado,ti chiedo scusa!-

-Ma no...- la ragazza ricambiò il sorriso,scostandole delicatamente la mano dalla fronte: -Ma questo livido è enorme!Aspetta un attimo,forse dovrei averlo...-

Iniziò a frugare frenetica nella borsa,sotto lo sguardo perplesso e divertito di Fujiko,prima di esultare con moderazione:

-Sapevo di averlo,non dimentico mai niente,io!-

Fujiko non potè trattenersi dallo scoppiare a ridere,questa volta.Quasi si piegò in due dalle risate,mentre la ragazza la scrutava stupita: ma cosa..?

-T-tu...oddio scusami se rido...ma tu...- altra risata -Porti del ghiaccio a scuola?!-

Sperava non si fosse offesa,davvero non era riuscita a trattenersi,ma per fortuna lei rise a sua volta,ed era una risata semplice,sollevata.

-Bhe,sono una persona piuttosto organizzata,e odio quando il succo di frutta s'impregna del calore dell'estate.-

Le tese la mano: -Mi chiamo Haruko Sakuishi.Sei nuova in questa scuola?-

Per fortuna Fujiko si ricordò giusto in tempo del suo nuovo nome,prima di stringerle decisa la mano: -Yuko Kinoshita e si,sono nuova.-

-Sei a Tokyo da molto?Non sembri giapponese...-

Era vero.Infatti,Haruko era rimasta sbalordita: era la ragazza più bella che avesse mai visto,con quella pelle di porcellana e gli occhi che spiccavano luminosi,accendendo tutto il volto.

-Non lo sono.- ribadì pronta: ed ecco che si mentiva di nuovo... -Vengo da Manhattan,ma il mio nome è giapponese per via di mio padre.Ha conosciuto mia madre lì quando si è trasferito.-

Haruko sgranò gli occhi: perchè da Manhattan...ci si dovrebbe trasferire a Tokyo?!

Assurdo!Ci fosse vissuta lei,a Manhattan,non se ne sarebbe andata per nulla al mondo,nemmeno se l'avessero pagata!

-Ehmm...come mai Tokyo?Voglio dire,perdona la mia indiscrezione ma...andiamo,Manhattan è favolosa!-

-Bhe,ma anche Tokyo è molto bella,anche se meno alla moda,devo dirlo...- sorrise Fujiko,e Haruko si stupì di nuovo di quella ragazza così...particolare.

I suoi gesti erano così spontanei,e gentili...che rendevano felici gli altri.

-In ogni caso...- continuò lei,sistemandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio: -...sono qui per eredità.Mia nonna è morta,lasciandomi una villa qui.I miei sono restati a Manhattan per lavoro,e ora sono qui con mio zio.-

-Capisco...- Haruko avrebbe voluto saperne di più,ma per il momento accantonò quel desiderio: non voleva spaventarla al suo primo giorno,nonostante quella ragazza occupasse il centro della sua curiosità.

Non sapeva perchè,ma era incredibilmente...interessante.

Più di qualsiasi altra persona,donna o uomo,che avesse incontrato in quattordici anni.

Quello che Haruko non sapeva,però,è che Fujiko sarebbe rimasta il centro degli interessi suoi,ma anche di molte altre persone,ancora a lungo.

-Allora?- le tese la mano,sorridente: -Andiamo,altrimenti facciamo tardi a lezione.-

 

 

Eiji imprecò.

Durante la sua corsa al telefono,aveva rovesciato tre tavolini,distrutto un lettore dvd,e fulminato una lampada.

Afferrò la cornetta: temeva con tutto il cuore che fosse la scuola,per accertarsi che lui fosse davvero malato,ed era pronto ad enunciare il monologo che aveva studiato (nonostante non ce ne fosse stato bisogno,dato che aveva davvero la febbre...),respirò profondamente e,con un sorriso a trentadue denti assolutamente spontaneo,alzò fin troppo la voce: -Pronto,signora Yokota?!-

Fu 'piacevolmente' sorpreso,nell'udire una voce maschile squillante e un po' nasale:

-Ma che,sei scemo?!Sono Chojiro!-

-Takaya...- Eiji si accasciò sul divano,passandosi esasperato una mano fra i ciuffi biondi e mossi: -Che diamine vuoi?!Non sei a scuola?!-

-Ovvio che lo sono!Ti sto chiamando dal bagno!-

Perchè?!

Perchè proprio a lui?!

-Ascolta,ti ho chiamato per farti sapere che ti sei perso l'arrivo in classe nostra di una ragazza bellis...-

-Oh,ma taci!Che ne vuoi sapere tu,di ragazze?!- lo interruppe seccato il ragazzo,ancora assonnato dall'improvviso risveglio a causa di quel deficente: -E poi...- assunse un sorriso malizioso,che celava divertimento: -Ti sei già dimenticato della tua ex ragazza?Misa Seinen?-

Al silenzio imbarazzato dell'amico,continuò: -Era orribile e azzeccosa...e ci sei stato assieme per tutto l'anno scorso!-

Scoppiò in una risata fragorosa,quasi comprendo le proteste di Chojiro: -Sei davvero cinico a ricordarmelo!E poi ero ancora giovane ai tempi,andiamo,non è colpa mia!-

-Ai tempi?!Ma se era solo l'anno scorso!E poi che vuoi dire,che ora sei vecchio?!- altra risata,questa volta ancor più fragorosa.

-E va bene,non mi credere!Te lo farò dire da Haruko questo pomeriggio!- con questo tono imbronciato chiuse la conversazione,furibondo.

Eiji scosse la testa,ancora divertito.

Al rumore della serratura che si apriva voltò il capo: -Oh,ciao Otaru.Hai trovato il medicinale che cercavo?-

-No ma mi hanno dato questo...ehi ma con chi parlavi?-

-Con quello scemo.-

-Ah,Chojiro.- rise l'amico,ed Eiji percepì il rumore della molla del divano sotto pressione: Otaru Sugita non era mai stato leggero,di peso.

-Ha detto che c'è una nuova in classe nostra...boh,chi lo capisce.-

-Ti ha chiamato solo per questo?!- Otaru sollevò un sopracciglio,mordendo un onigiri * comprato per strada: -Bhe,ma allora la cosa è seria...-

-Ma figuriamoci...- borbottò il biondino,facendo notare all'amico i suoi occhi castano chiaro intrisi di sarcasmo: -Sai com'è fatto Chojiro,una minima cosa...e va in fibrillazione.-

Si alzò dal divano,dirigendosi in bagno per prendere la sua tanto attesa medicina.

-E quindi,cosa hai intenzione di fare?-

-Niente,che dovrei fare?Aspettiamo domani,e vedremo questa ragazza.-

Otaru sorrise,sghembo: -Se è bella me la prenderò io,sai?-

-Vedremo...- ridacchiò Eiji,bevendo l'acqua con la pillola tutto d'un fiato: -Vedremo.-

 

 

 

 

-È bella davvero,vi dico!-

Otaru roteò gli occhi davanti all'ennesima provocazione di Chojiro,sembrava un disco rotto.Dategli una novità di cui discutere,e lui ve ne parlerà ininterrottamente per tutto il giorno.

-La pianti?!Tanto fra pochi minuti la vedremo e giudicheremo,quindi non scocciare!-

Chojiro non si offese: anche se non sembrava sapeva che i due gli volevano in realtà molto bene,era solo che il loro mondo ruotava attorno ad una sostanza immensa e immutabile che prediligeva senza dubbio il sarcasmo e la follia.

Ridacchiò senza volerlo al pensiero della loro probabile (anzi certa) reazione.

Come previsto Eiji gli sorrise ironico: -Bhe,che hai da ridere?Ti si è forse inceppata la mascella?-

Smise subito,per non destare sospetti: -No,no...-

Senza farsi vedere fece sì che un nuovo e malizioso sorriso comparisse sul suo volto vivace.Decise di non rispondere alla provocazione: in fondo,avrebbe avuto la sua vendetta dopo pochi minuti,decorosamente servita su un piatto d'argento e ancora fumante,a dispetto della tradizione.

Avrebbe vinto lui,per una volta.

-Ragazzi!Finalmente siete tornati a scuola!-

-Oh,Haruko.- Otaru le sorrise,stampandole un bacio sulla guancia: erano migliori amici da sempre,ed era ovvio che lei avesse sentito la sua mancanza,anche se non l'avrebbe mai ammesso.

Conoscendola alla perfezione,Otaru aveva imparato ad odiare,ma anche ad amare in un certo senso,il suo potente ed inspiegabile senso di orgoglio.

-Già,sai com'è fatto Otaru,senza di me è perso..!- di fronte alla posa da modello che assunse il suo 'fiero' amico,Otaru non si potè trattenere dal mollargli uno scappellotto dietro alla nuca,facendo scoppiare tutti a ridere fragorosamente.

Vecchi,bei tempi...quanto sarebbero durati..?

Forse per più tempo di quanto Haruko si sarebbe aspettata,forse per meno...

Chissà.Dopotutto la vita era un eterno e fugace gioco di ombre da far rabbrividire e di luci da accecare.

Ma mancava qualcuno all'appello,e Haruko sentiva la sua mancanza,pur conoscendola da soli due giorni.

-Ragazzi,vado a vedere dove si è cacciata Yuko,Chojiro ve ne avrà sicuramente parlato,no?- E qui i due fulminarono l'amico,che in risposta accennò una risatina nervosa... -Non vorrei che si fosse persa per i corridoi,questa scuola è immensa...-

Si congedò,senza aspettare risposta.

Questa era Haruko Sakuishi: decisa,gonfia d'onore,tradizionale.

Odiava le novità.

Ma quella sicuramente avrebbe portato a qualcosa di maestoso,che nemmeno un cuore umano può percepire,non subito almeno.

 

 

-Kinoshita?!-

Fujiko si ricordò improvvisamente di aver adottato quel nome.

A volte mantenere quell'identità era così difficile che rischiava di sbagliare e rovinare tutto,ma per fortuna il suo sangue freddo l'aveva sempre aiutata in queste situazioni.

Prima che la porta del bagno venisse spalancata,con movimenti fluidi e sorprendentemente veloci si asciugò le lacrime.

Con un po' di cipria non si sarebbe visto niente.

-Ah,sei qui.-

Si concesse di espirare,finalmente: era solo Haruko.

-Tutto ok?Guarda che la lezione è iniziata!- Fujiko le sorrise,annuendo: -Si,scusami,è solo che avevo un po' di mal di testa,ma adesso mi sento meglio.-

-Sicura?- l'amica le scostò i capelli dal viso,troppo distratta per accorgersi che fossero umidi di amare lacrime. -Vuoi andare a casa?Guarda che posso far telefonare ai tuoi in segreteria...-

-No,no!Sto bene,davvero...grazie.Mi infilo i bloomers * e arrivo subito.-

Alla parola 'tuoi' Fujiko rischiava che le lacrime uscissero di nuovo dai suoi occhi.

Ma non per il dolore,no.

Per la rabbia.Furia per quell'assassino,che le aveva tolto la sua famiglia,la cosa più preziosa che potesse mai avere.

-D'accordo.- Haruko le sorrise,e Fujiko tirò un altro semi-sospiro di sollievo: per fortuna,sapeva nascondere al meglio le sue emozioni,sempre.

-Ti aspetto in cortile!Ah,e cerca di ignorare Euiko,lei è fatta così,non cambierà mai.-

Appena uscì,Fujiko sbuffò: Euiko Sano,ci mancava solo lei!

La più intrattabile e snob dell'intero istituto,pronta a prendere in giro persino i suoi stessi amici.Trovava un difetto praticamente in qualsiasi essere vivente e non che tentava,tremante,anche solo di avvicinarsi ad un 'essere superiore' come lei.

Quello che le aveva accusato?

Non mi piaci,non vesti di marca.”

Ma che andasse al diavolo!

Aveva ben altro a cui pensare che Dolce e Gabbana e co.!

Poi il 'non mi piaci' era assolutamente epico...

-Oddio,ma adesso mi lancio dal balcone..!Non è che se non ti piaccio mi taglio le vene..!- borbottò,prima di ridacchiare inaspettatamente: certe persone erano così ridicole,a volte..!

-Ebbene...- si infilò i bloomers con un sorriso,osservando compiaciuta la sua immagine riflessa: era stata capace di superare ogni difficoltà che la vita le aveva presentato con un sorriso,e non si sarebbe fermata ora!

La vita era sempre bella,pur se brutta.

-...Andiamo!-

 

 

 

-Signorina Seki,Yuko Kinoshita sta per arrivare,si sta cambiando.-

-Perfetto,grazie Sakuishi.E voi ragazzi...- fischiò,determinata: -In ordine,pronti per l'esercizio!-

-Ehi!Ridammelo!- Otaru rincorse Eiji,che gli aveva appena rubato il cappello dal quale mai si separava,mentre l'amico rideva a crepapelle,ben conscio di superare Otaru in velocità,e anche di molto.

-Ma che devi fareee...sbatterti davanti alla nuova arrivata?!Ma per favore!-

All'ennesima risata l'amico protestò ancora di più: -Non è vero,non è vero!E poi cosa vuoi,ce l'hai anche tu,imbecille!-

Izumo trattenne una risata alla visione dei due che si rincorrevano per tutto il cortile,fino a quando la voce gli morì in gola quando il suo sguardo venne calamitato,come una forza sovrannaturale,da una figura bionda che scendeva per le scale,stando bene attenta a non inciampare.

I suoi movimenti non erano di certo da dama dell'800...ma nonostante questo,in pochi istanti aveva catturato tutta l'attenzione su di sé,inconsciamente.

Haruko,voltatosi anche lei a guardarla dato che era impossibile non farlo,sorrise: il fiocco che le legava i capelli scomposti e luminosi in una coda era storto e mal allacciato,ma non era mai stata più splendida.

-Ciao Yuko!- Chojiro le sorrise,felice di vederla,e la sua felicità aumentò quando lei rispose al sorriso con altrettanta energia.

-Ti ricordi i nostri nomi,vero?Noi siamo...-

-Si,si.- Fujiko scorse con lo sguardo tutto il pubblico dinanzi a sé: -Izumo,Haruko e Chojiro...e quei due?- Indicò un punto alle loro spalle,ove Otaru e Eiji,i quali avevano smesso di scannarsi a vicenda ed erano ormai a terra e sporchi di terreno,la fissavano a bocca aperta.

-Pssst!- sussurrò Otaru senza spostare di un millimetro le sue pupille dalla figura della ragazza.

-Che c'è?-

-Ridammi il cappello!-

-Che ne devi fare?-

-Hai ragione tu,devo sbattermi davanti alla nuova arrivata!-

Eiji fece appena in tempo a roteare gli occhi che si trovò la mano di Fujiko a due millimetri dal suo viso: -Ehmm...volete una mano?-

Seguirono pause di silenzio imbarazzate,fino a quando Otaru non mollò una gomitata nelle costole dell'amico.

-Ehe...no!- Eiji balzò in piedi all'improvviso,spaventando Fujiko e tentando di assumere tutto lo charme di cui si era privato fino a quel momento: -Sono Eiji Suzuki,piacere di conoscerti,bella!-

Fujiko si trattenne dallo scoppiare a ridergli in faccia: bella?!Ma da dove erano usciti quelli?!

-E io sono Otaru Sugita!- l'amico lo spinse via,stringendo con poca delicatezza la mano di Fujiko,che cercò di non badarci: quei due erano davvero uno spasso!

-Già noi siamo...- si posizionarono schiena contro schiena,dando appena il tempo a Fujiko di alzare un sopracciglio che...

-Il Kyappu ** -duo!- di fronte a quell'espressione così convincente ed entusiasta,Fujiko rimase basita per un paio di secondi,prima di non riuscire più a trattenersi e scoppiare a ridere.

Di fronte all'espressione perplessa di tutti,continuò a ridere,e ridere,e ridere.

La sua risata squillante e cristallina non cessava,tanto da farla piegare in due dallo spasso,con le lacrime agli occhi.

Di fronte a quel suono così contagioso anche gli altri finirono per ridere insieme a lei,e quando finalmente riuscì a smettere,rivolse un sorriso luminoso ad ogni membro di quel gruppo così stravagante: -Sono davvero,davvero felice di conoscervi!Siete un vero spasso,sento che mi divertirò tantissimo in vostra compagnia!-

Davanti a quesll'affermazione,persino Izumo non potè non arrossire,e Haruko lo notò,scuotendo il capo.

-Adesso basta,se non volete che vi metta un rapporto!Signorina Kinoshita,dato che le piace così tanto mettersi in mostra si metta in fila per il cavallo!La prossima è lei!-

-Tutto ok?- Haruko le si avvicinò,non appena la vide sbuffare,ma il sorriso rassicurante che le rivolse fece sparire tutta la sua preoccupazione: -Tranquilla,me la cavo abbastanza nello sport!-

Appena Chojiro finì il suo turno,Fujiko poggiò le mani sulle ginocchia,focalizzando l'obiettivo.Il suono imperioso del fischietto le ferì le orecchie,risvegliando i suoi sensi assopiti e concentrati.

-Credo che abbia bisogno di aiuto in ogni caso.- sussurrò Izumo ad Haruko,che annuì:

-Nessuno in questa scuola è mai stato bravo a saltare il cavallo,cerca di sollevarla ma stai attento.Se qualcuno ci vede è finita.-

Izumo allungo la mano impercettibilmente,pronto a sferrare il suo attacco.

Il respiro gli si mozzò: Fujiko era già scattata in avanti,sollevandosi senza problemi; la signorina Seki non potè impedirsi di sgranare gli occhi,alla vista dell' evidente altezza che il suo salto aveva assunto.

Atterrò perfettamente in piedi,senza segni di cedimento delle ginocchia: Haruko si chiese se effettivamente non fosse un qualche essere sovrannaturale.

Si voltò con un sorriso soddisfatto,tornando al suo posto facendo di tutto per non attirare gli sguardi altrui ma che,come le succedeva sempre,ottenne in ogni caso.

-Wow...complimenti,Izumo.-

-I-io non ho fatto niente...- balbettò il ragazzo,palesemente spaventato.

-Ma come?!Non sei stato tu a sollevarla con il tuo soffio d'aria?-

-No,non ho fatto in tempo!-

-Cavoli...- sussurrò Haruko,dopo secondi interminabili di silenzio,sussultando senza alcun motivo quando gli occhi di ghiaccio di Fujiko incrociarono con decisione i suoi,ancora inesperti: -Chi è davvero quella ragazza..?-

 

 

 

-Fuyuki?-

Il ragazzo,assorto nei suoi pensieri,quasi non udì la voce del maestro:

-Fuyuki!-

Sbattè le palpebre un paio di volte,prima di voltarsi: -Oh,mi perdoni,signore.-

Al suo ichino profondo,l'uomo con l'aureola sorrise: -Aahh...sempre con la testa fra le nuvole,eh,Fuyuki?Ma adesso non è il momento di giocare con esse.-

Rise quando il ragazzo dai capelli neri,imbarazzato,scese dalla colonia di candide nubi,raggiungendolo interessato: -Che accade,maestro?-

-Per il momento ancora nulla.Ma tu,Otani e Ichiro dovrete scendere sulla Terra...voglio che vi assicuriate che procede tutto bene.Ho un brutto presentimento.-

Fuyuki deglutì,aggiustandosi gli occhiali: -Chi è,signore?-

Ad uno schiocco di dita del maestro,apparvero delle proiezioni di figure man mano sempre più nitide: -Ma...sono cinque ragazzi!-

-Bhe,che ti aspettavi?Nell'animo umano sono racchiusi i più agghiaccianti sentimenti.-

Fuyuki arrossì davanti alla sua impulsività,assolutamente involontaria: -Ma certo,signore.Mi scusi per la mia impertinenza.-

-Voglio che tu ti iscriva nella loro scuola e ti accerti che non sono una minaccia,che non siano dotati di poteri oscuri.Avverto un'aura nera attorno alla loro anima.-

Fuyuki studiò un'ultima volta i loro volti sorridenti: non sembravano una minaccia,era sicuro che,anche se si fossero rivelati un ostacolo,li avrebbe sconfitti senza alcuna difficoltà,riportando così nuovamente la pace sulla Terra.

Sorrise,sghembo: -Sarà fatto,signore.-

 

 

 

 

_______________________________________

 

Note dell'Autrice

 

* sono dei pantaloncini (in realtà sembrano mutande,ma vabbè xD) che usano le ragazze giapponesi per fare educazione fisica a scuola!^^

** 'Kyappu' significa berretto in giapponese,quindi il duo del berretto,chiamatosi così perchè non si separano mai dai loro cappelli,assolutamente uguali!Si,lo so che cretinata.. :')

 

Ciao a tutti!:D

Allora,innanzitutto mi scuso per il pessimo capitolo,il fatto è che sono molto stanca ultimamente a causa delle numerose verifiche e interrogazioni che si stanno svolgendo nella mia scuola,e sto dormendo anche poco perciò...mi dispiace!>.<

Prometto che il prossimo capitolo sarà migliore,a costo di lavorarci sopra come un mulo!°__°''

Chiedo in particolare scusa a blackrose che ha detto che ama i capitoli brevi e questo è particolarmente lungo e forse troppo spinto verso il comico che sull'avventura...ma ho pensato che se non allungavo rischio di non finire più questa storia,e voi non mi volete avere per sempre tra i piedi,no?u.u xD

In ogni caso,spero non vi abbia fatto particolarmente schifo e spero continuerete a seguirmi.. :3 Un bacione forte <3<3

 

- Fulvia. (per la prima volta col mio vero nome^^)

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Capitolo 5
*** Episodio 02\1 ***


 

Parte I Episodio II

 

 

 

Raramente a Fuyuki Kurumi capitava di scorgere sulla Terra edifici così grandi.

Inoltre,provendendo dal Paradiso,si ritrovava ad essere molto critico riguardo alla maestosità dei paesaggi e delle costruzioni,ben sapendo,con orgoglio,che nulla avrebbe potuto superare i canoni celestiali.

E anche questa volta era così,solo che quell'eleganza lo aveva stupito profondamente.

Si decise ad entrare,finalmente,dopo che le sue dite si erano completamente intrizzite per il gelo; attraversò i corridoi,riflettendo sull'incontro con la direttrice il giorno prima: il suo gli era sembrato quasi un interrogatorio,e non aveva potuto non abbandonarsi ad un sospiro di sollievo quando aveva completato tutte le procedure per l'accesso in quella scuola.

Ma ora era lì,pronto per la sua missione.

Era straordinariamente calmo,avrebbe dato filo da torcere a quei ragazzi e se ne sarebbe tornato a casa,come aveva previsto.

Bussò prima di entrare,trovandosi al centro dell'attenzione di circa trenta alunni:

-Oh,benvenuto Fuyuki!Entra!- lo accolse con gentilezza l'insegnante,una bella donna con capelli ricci e corvini e occhiali fuori moda.

Il ragazzo abbozzò un sorriso,raggiungendola e incrociando gli sguardi degli altri.

-Ragazzi,questo è il vostro nuovo compagno di cui vi ho parlato,Fuyuki Kurumi!Mi raccomando fatelo sentire a suo agio in questa scuola!Vai a sederti accanto a quel banco vuoto,Fuyuki!-

Quest'ultimo fece appena in tempo a sedersi che si udì un rimbombare veloce di passi,e la porta spalancata con violenza: -Mi scusi!Mi scusi per il ritardo!È suonata solo da pochi minuti,la prego,mi lasci entrare!-

-Kinoshita,giuro che questa è l'ultima volta che ti faccio entrare dopo che la campanella è suonata!Forza,vai al tuo posto!-

Tutti ridacchiarono alla vista del roteare degli occhi della ragazza,accompagnato da una serie di smorfie che doveva essere l'imitazione dell'insegnante.

Fuyuki non potè evitare di unirsi alle risatine,anche se aguzzando più la vista,la voce gli morì in gola: man mano che si avvicinava al suo banco,non potè non notare la sua bellezza sovrannaturale.

-Prima che mi sieda,ciao,sono Yuko Kinoshita!- si ritrovò il suo viso a pochi centimetri dal suo e arrossì d'istinto,osservando le sue labbra sussurranti: -Mmh...molto piacere,Fuyuki.-

La osservò di sottecchi accomodarsi senza eleganza,ma ciò nonostante non perse un minimo di charme ai suoi occhi.Non potè fare a meno di chiedersi il perchè.

 

 

Era passato quasi un mese dall'arrivo di Fujiko in quella scuola,e le cose andavano meglio ogni giorno,si ritrovò a pensare quest'ultima con un mezzo sorriso.

Tentò,pur se con la mente da tutt'altra parte,di scribacchiare qualche appunto di chimica,impaziente che suonasse la campanella.

La professoressa di teatro aveva convocato tutta la sua classe,spiegando che voleva coinvolgere tutti loro in un progetto,e lei non vedeva l'ora!

Sapeva che riguardava sicuramente uno spettacolo di fine anno,aveva avuto modo di ascoltare varie testimonianze di parecchi studenti,sfruttando la sua popolarità,e aveva scoperto che l'Istituto Shimura era famosissimo per il suo club di recitazione.

Al trillo della campana balzò in piedi,fiondandosi fuori dall'aula,non accorgendosi della figura di Otaru,e facendolo quasi cadere: -Wow...dove corri,razzo umano?!-

-Scusa Otaru,ti spiego dopo!Ci vediamo in teatro!-

Uscì ridendo squillante,e il ragazzo si girò perplesso verso gli amici,che nel frattempo avevano radunato i libri nelle cartelle in tutta calma.

-Voi ci avete capito qualcosa?!Che dobbiamo fare in teatro?-

-Ma come,non ricordi?!Oggi la professoressa doveva parlarci di quel progetto...-

-Aaahh...si,ora ricordo,ma non capisco il perchè di tanto entusiasmo,dopotutto sarà solo un'altra delle tante fatiche da aggiungere allo studio!-

Otaru si era improvvisamente ricordato di quella faccenda,e non aveva potuto evitare di sbuffare.

Un'altra seccatura!

Per giunta,era scontato che se ne fosse dimenticato: la professoressa Martinez era argentina e arrivata da poco in quella scuola,per cui Otaru l'aveva praticamente rimossa dai suoi pensieri.Yuko,invece,il suo solito entusiasmo si che era sempre nei suoi pensieri,anche se alla risposta di Haruko lasciò cadere l'argomento.

-Sai com'è fatta,Otaru...vive con gioia qualunque progetto!- gli sorrise la migliore amica,stringendogli la mano: -Forza,andiamo.-

 

 

Sfrecciava per i corridoi,ignorando gli studenti che la salutavano e le bidelle che protestavano perchè: 'Non si corre nei corridoi,potresti farti male!' come le imitava lei.

Tzè...come se loro ci rimettessero qualcosa.

-Professoressa,sono qui!-

-Oh,buongiorno Kinoshita...ma sei sola?-

-Ehmm...si,sono venuta prima perchè non posso restare per il pomeriggio.-

-D'accordo.- la donna sfilò dalla borsa un copione: -Leggilo stasera e fammi sapere se sei interessata...è ispirato al dramma di Romeo e Giulietta.-

Gli occhi di ghiaccio di Fujiko scorsero dall'alto verso il basso,tentando di catturare quante più parole era possibile.Era interessata...interessata sul serio!

Ma voleva essere la protagonista...a tutti i costi.

Recitare in un ruolo secondario non avrebbe avuto senso.

-I provini quando ci sono?-

-Domani sera.-

-Di già?!- sussultò lei: le sue aspirazioni si stavano allotanando con estrema lentezza,come un animaletto impaurito che fugge nella tana.

-Si,purtroppo è un progetto che dobbiamo terminare il prima possibile,dato che il festival è alle porte.Se sei interessata firma sulla bacheca accanto al ruolo che vorresti avere nella recita.-

-Lo farò.Grazie,arrivederci!-

Raccolse la borsa e se ne andò,il copione stretto fra le mani: non avrebbe rinunciato.

Le piaceva recitare,inoltre lo faceva di continuo,e quotidianamente.

Quello non sarebbe stato un ostacolo.

Firmò con eleganza,non scoraggiandosi di fronte a tutte quelle firme (che dovevano essere circa una ventina) che formavano quasi un girotondo accanto alla sua.

Mentre usciva s'imbattè in Euiko e le sue amiche,che le si pararono davanti.

Alzò un sopracciglio: -Permesso..?-

-Che ruolo intendi fare,sottospecie di Barbie?-

Fujiko roteò gli occhi,annoiata: non si era ancora stancata di quel soprannome.

Quella ragazza era davvero impossibile.

-Hai problemi di udito,Euiko?Eppure mi sembra di averti detto svariate volte che il mio nome è Yuko,no?-

-Già,ma il mio soprannome ti si addice molto di più.Allora,vuoi rispondermi o no?-

Fujiko decise di ignorare il suo tono acido: -Ho intenzione di fare Giulietta.-

-Bhe,stammi a sentire un po',angelo ipocrita...- si avvicinò al suo viso,sibilando velenosa: -Non-puoi.Non puoi.Giulietta è un ruolo che spetta a me,tu non sei in grado di donare eleganza al personaggio.-

-Può darsi...- sorrise lei,con un'aria mite che spiazzò Euiko: -Ma questo lo deciderà la professoressa!Ci vediamo!-

Mentre si allontanava,riuscì ad udire i grugniti odiosi di Euiko,e rise sotto i baffi.

 

 

Laila Kora,vedova Sakuishi,sedeva in veranda.

Aveva quell'aria caratteristica delle signore anziane quando sanno che il tempo non si sarebbe mai sognato di dare una seconda chance,in quella vita monotona.

Non aveva mai avuto problemi,nè passatempi coi quali riempire la mente,da quando suo marito era passato all'altro Mondo.

Almeno fino a quando Haruko non le aveva raccontato,tremante e impaurita,del suo pericoloso dono,più di un mese prima.

Era stato allora,Laila aveva chiuso gli occhi,inspirando profondamente da una sigaretta,che lei aveva rivelato a lei e ai suoi amici della ex combattente che era stata nella guerra eterna degli Angels e dei Devils,e della vittoria incontrastata dei primi.

A pensarci,ancora provava un moto di rabbia.

Col tempo aveva imparato quale fosse stato l'errore dei Devils: orgoglio,e sicurezza della propria vittoria.Troppa sicurezza,a ripensarci.

-Nonna.-

Nel vedere la nipote,le regalò un sorriso inaspettato: -Tesoro,come mai non sei a scuola?-

La vide scrollare le spalle,le trecce si muovevano al ritmo del vento: -Oggi non c'erano corsi pomeridiani,e Yuko non poteva uscire con noi,quindi abbiamo rimandato.-

La nonna si voltò abbastanza in fretta perchè la ragazza notasse una curiosità malsana nei suoi occhi neri: -Yuko?-

-Si,è una ragazza nuova,molto,molto bella.-

-E...vi sembra il caso di rinunciare ad uscire perchè lei non è presente?-

Haruko provò una fitta di imbarazzo,mascherata con maestria di umiltà: -Bhe,si...ecco vedi,nonna il fatto è che...ci siamo accorti che senza di lei non ci divertiamo abbastanza.-

Laila sbattè le palpebre un paio di volte,prima di voltarsi nuovamente verso l'orizzonte: -Capisco.-

No,non era vero.Non capiva.

In più,provava una sensazione strana.

-Nonna,si sta alzando il vento!Quante volte ti ho detto di non uscire sul terrazzo con questo freddo?!-

Al sorriso strafottente dell'anziana e all'ennesima folata potente di vento,Haruko allungò una mano davanti a sé,dipingendo con grazia immaginaria uno scudo di fronte a loro che,invisibile,fece cessare il vento in loro direzione.

La nonna non si congratulò: sapeva che quelle erano semplicemente le basi di un potere che,se allenato,poteva portare a sconvolgere la natura e le leggi tessute su di essa.

-Quando arrivano gli altri per allenarsi?-

Haruko guardò lo schermo del cellulare,prima che le apparisse il nome di Yuko sul display: -Dovrebbero essere qui a momenti.-

 

 

Fuyuki si strinse forte nella giacca a vento,correndo: proprio in quel momento doveva venire a piovere?!E non poteva nemmeno usare i suoi poteri da Angel per farla smettere!

Effettivamente,in strada non vi era nessuno,ma Fuyuki non poteva rischiare: se un passante fosse apparso all'improvviso durante un incantesimo,sarebbero stati guai seri,e il bandimento dal Paradiso non sarebbe stata un'idea tanto infondata.

Strizzò gli occhi cercando di mettere a fuoco attraverso le lenti da vista piene di gocce,e notò davanti a sé una figura familiare,delicata...sorrise: ma certo!

Era quella ragazza che aveva conosciuto a scuola,Yuko!

Aprì le labbra per salutarla,ma le richiuse subito: c'era qualcosa che non andava.

Un istinto che gli pulsava dentro gli suggeriva,e anche piuttosto deciso,che era meglio nascondersi; prima di mettere a fuoco,lo ascoltò,nascondendosi fluido dietro un muretto.

Udiva le sue parole urlate,probabilmente per farsi sentire dall'interlocutore nonostante tutta quella pioggia:

-No,no Haruko,ascoltami!!!Casa mia è troppo lontana,non è che posso passare da te finchè non spiove?!Nooo,ho detto finchè non spiove!!!Riesci a sentirmi?!-

Fuyuki era troppo concentrato per non notare una figura incappucciata e scura che si accostava velocemente alla ragazza,e quando venne il momento non riuscì ad avvertirla in tempo.

-Merda!!!-

Fujiko imprecò e,chinatasi per raccogliere il cellulare ormai fradicio per la caduta,riuscì solo a sentire lo strappo della borsa dal braccio prima di avvertire il sangue ribollirle nelle vene,e posare i suoi occhi glaciali sul ladro.

In un istante l'uomo venne avvolto da una fiamma così alta che solo a vederla faceva deglutire.

Fujiko urlò,scivolando a terra e arretrando a quella vista mostruosa,mentre l'uomo consumava in quelle grida agghiaccianti gli ultimi istanti della sua vita,sentendo la pelle viva lacerarsi e dissolversi ad ogni frustata di lingue di fuoco.

Cadde a terra,consapevole che nemmeno le pozzanghere potevano allentare quel rosso,il viso semisciolto fissava con orrore Fujiko,contratto in un dolore senza pari,che si consumava negli occhi color ghiaccio della ragazza,ora con sfumature rossastre lungo le pupille.

La ragazza non potè fare nulla quando lui le artigliò una caviglia,nella speranza di una salvezza,ma la ritirò quasi digustata,mentre in stato di estremo terrore osservò quell'uomo strapparle un brandello dei jeans,prima di dissolversi completamente,assieme al fuoco.

In tutto questo,il dispaly del cellulare,sull'asfalto bagnato,continuava a lampeggiare la scritta 'Haruko Sakuishi',ma ormai nemmeno quell'espediente poteva servire a far tornare le cose innocenti come prima,mai più.

 

Fuyuki si dovette quasi reggere perchè le ginocchia non gli cedessero: in più di duecento anni di guerre fra esseri divini,non aveva mai sentito,nè tantomeno visto,niente del genere.

Il cuore pompava sangue in maniera indescrivibile,rubandogli quei pochi tratti di ossigeno che gli servivano per avere un respiro regolare.

 

Fujiko non sentiva più niente.

Il cuore le aveva smesso di battere nel petto da qualche istante ormai,ma lei riusciva solo a osservare quel corpo carbonizzato dinanzi a lei,con occhi vitrei.

Come un morto.

Nonostante l'agghiacciante scena,non riusciva in alcun modo a distogliere lo sguardo,i suoi arti non rispondevano,nessuna fibra del suo corpo le rispondeva.

Ormai c'era qualcosa di superiore dentro di lei a cui,a partire da quell'istante,avrebbe dovuto obbedire,costantemente.

Con il graffio profondo sulla pelle giovane che pulsava prepotente,si sollevò con fatica in piedi,barcollando una volta che i suoi piedi toccarono terra.

Con labbra livide,osservò come una folata di vento portava via le ceneri umane,disperdendole fra le nuvole di Tokyo.

Alzò lo sguardo,fino ad incontrare una telecamera di videosorveglianza che giaceva sul tetto di un edificio,proprio davanti a lei.

Senza una parola né un gesto,la macchina esplose in mille pezzi infuocati,depositandosi ai suoi piedi.

Le forze le mancavano,la coscienza le mancava,si sentiva svuotata di qualcosa che mai più sarebbe ritornato.

Solo una soluzione persisteva nella sua mente: doveva andare da Haruko.

 

 

Con occhi ancora asciutti e pelle gelata,Fuyuki osservò quel demone distruggere la videocamera,poi,senza preavviso,si guardò intorno.

L'Angel,ancora non del tutto padrone dei suoi sensi e delle sue azioni,si ricordò di teletrasportarsi via solo dopo un istante,quando ormai gli occhi di Yuko avevano incrociato gelidi i suoi,ancora inesperti.

Nulla da fare,ormai l'aveva scoperto.

Appena in casa,non badò nemmeno a sollevare le imposte,scaraventando barcollante lo zaino sul letto ancora sfatto,si premette due dita sulle tempie,massaggiandosele: l'odore di chiuso gli provocava conati di vomito,lo stomaco gli si era contratto in un dolore pulsante di disgusto.

Si avvicinò all'enorme specchio consumato,sfiorando il riflesso con le dita.

Un vortice di luce gli fece socchiudere gli occhi già provati:

-Fuyuki...che è successo?Problemi con la missione?-

Il ragazzo incrociò con un mugolio lo sguardo del suo superiore,l'anziano Maeestro Supremo.

In quel momento non gli importava nulla di deludere le sue aspettative,l'unico suo pensiero era evitare la morte,specie se violenta e sofferta:

-I-io...ho bisogno di aiuto.-

 

 

 

 

 

________________________________________________________

 

Note dell'Autrice

 

Bonjour,chers lecteurs :3 (cari lettori)

Scusate per l'attesa,ma ora che il mio compleanno è passato (e ora che ho la febbre e costretta a casa -.- xD) posso ricominciare a scrivere!

Da quanto avrete capito,bhe,è da qui che inizia la grande avventura,e le novità non sono finite proprio per niente! Per cui per favore,continuate a seguire la storia,e fatemi sapere cosa ne pensate,così mi sento motivata a continuare questo progetto!

Oddio sembro uno slogan pubblicitario O.o

Bhe lasciamo stare!xD Buona giornata a tutti,e recensite!<3

 

-FM.

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