Re d'Inverno di AliDOro (/viewuser.php?uid=48004)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosa di Natale-Pace/Tranquillità (White Christmas) ***
Capitolo 2: *** Agrifoglio – Forza/Resistenza (Frostbite) ***
Capitolo 3: *** Bucaneve – Consolazione (MIM & jack) ***
Capitolo 4: *** Stella alpina - Coraggio (Winter Wonderland) ***
Capitolo 5: *** Vischio- Vittoria/Felicità (Jack X Dente da Latte) ***
Capitolo 1 *** Rosa di Natale-Pace/Tranquillità (White Christmas) ***
re d'inverno- ch 1- rosa di natale
Rosa
Di Natale – Pace/Tranquillità
Il polo nord era
sempre stato un posto
tranquillo, per quanto possa essere tranquilla una fabbrica di
giocattoli gestita da Yeti ed elfi pasticcioni che hanno come capo
Nord.
La confusione
era all'ordine del
giorno, ma era una confusione routinaria, abitudinaria, una serie di
urla e schiamazzi in varie lingue, gente che corre attraverso
corridoi carichi di giochi o di materiali e rumori di giocattoli in
creazione, una serie di cose che ti fa avere la certezza, quasi
universale che natale avrebbe avuto luogo anche quell'anno e
tutto sarebbe andato benissimo.
Tutto
ciò, però, non era più tale da quando
Jack Frost era diventato un guardiano.
Quando Nord gli
aveva detto che poteva
andarlo a trovare quando voleva gli Yeti si erano messi
letteralmente le zampe nella pelliccia, dopo un invito da Nord non
potevano certo tenerlo fuori dal Polo, il che voleva decisamente dire
un sacco di guai.
La natura di
Jack era caotica, non
avevano speranze: i loro giocattoli non sarebbero mai stati finiti in
tempo per natale con Jack che faceva dentro e fuori dalla fabbrica. Li
avrebbe fatti diventare pazzi a furia di scherzi.
A differenza di
quel che pensavano non
andò proprio così.
Certo Jack
irrompeva in fabbrica senza
preavviso e si divertiva a congelare un paio di elfi e a farne
scivolare un altro paio, ma non aveva mai ostacolato il loro lavoro,
qualche folata di vento ogni tanto, certo, un paio di scivoloni se
non stavano attenti a dove passavano mentre stavano facendo un
scherzo agli elfi, ma spesso e volentieri provava anche ad
aiutarli.
Chi in
verità faceva danni, rumore e
disastri era Nord.
Era talmente
felice di vedere Jack li
al polo che cercava di esagerare ogni cosa. Una volta aveva
addirittura provato a cucinare mandando a fuoco tutta la cucina
rallentando di un intero pomeriggio la produzione di giocattoli, un
altra volta aveva deciso che era assolutamente necessario avere una
pista per slittini al posto dell'ascensore, un altra ancora, dopo il
commento di Jack sul fatto che nella fabbrica faceva troppo caldo,
aveva inondato di neve l'intero palazzo.
Ogni volta che
c'era o sapeva
dell'arrivo di Jack stravolgeva completamente il Polo Nord cercando
di sorprendere il neo guardiano ogni volta o convincerlo a restare,
un po' più di tempo o per sempre.
Jack sorrideva,
scuoteva la testa e
rifiutava gentilmente l'offerta di trasferirsi li.
“Ho
una casa, Nord.” diceva
sorridendo.
“Ma tu
non ha nemmeno un tetto
sopra testa!” Argomentava nord sconcertato.
Jack rideva
sempre e lo guardava con
occhi sinceri “Lo so, ma non mi serve, io mi muovo in
continuazione, a che mi servirebbe un palazzo? E poi, lo sai, a me
piace stare con i bambini, e qui è troppo lontano da centri
abitati”.
Nord annuiva
grave guardava altrove per
qualche attimo poi tornava fissare Jack.
“
Però tu sa che puoi tornare quando
vuoi”.
Jack annuiva e
poi congelava un altro
paio di elfi. “Beh, che ne dici, ti serve qualche blocco di
ghiaccio?”
“ Da!
Da!”*
Nord
ricominciava a ridere e prendeva
Jack per le spalle accompagnandolo nella stanza dei prototipi.
Certo non era
più tranquillo e
routinario come un tempo, ma sicuramente era bello sentire le risate di
Nord e cercare di sventare i suoi tentativi di
autosabotarsi le festività.
Eccomi... dovrei
finire fic su KH,
Merlin e scriverne una che avevo promesso di ONE PIECE eppure eccomi a
scrivere raccolte su Rise of the Guardians.... scommetto che parecchi
vorrebbero uccidermi.
Chiariamo un po'
di cose.
La raccolta
sarà
multipairing,(praticamente chiunque con Jack) non penso si
andrà
mai a rating più alti del giallo, ma non posso promettere
nulla.
La raccolta
è basata su piante che fioriscono d'inverno la rosa di
natale da cui è tratto il primo
capitolo è questa
http://giardino-piante-fiori.lacasagiusta.it/wp-content/img/La-rosa-di-Natale-Fra-la-neve.jpg
.
La Rosa
d'inverno o ELLEBORO ha due
differenti significati: se è bianco o colorato il
significato è
pace e tranquillità, se è nero è
pazzia. Ho deciso quindi di
scindere i due significati in due differenti storie, quindi
elleboro- pazzia la posterò più avanti.
* non ho idea di come si scriva "si " in russo, ma
se non ricordo male si pronuncia "da" se qualcuno ne sa di
più per favore me lo dica e io sostituirò
immediatamente!
Sto postando
dall'università e on sono
certa sia il file giusto, in caso trovaste errori avvisatemi
così
saprò che ho portato la versione non corretta e
modificherò
immediatamente =)
Ci vediamo al
prossimo capitolo magari
lasciatemi un commentino =)
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Capitolo 2 *** Agrifoglio – Forza/Resistenza (Frostbite) ***
Eccomi di nuovo=)
con il secondo
capitolo, lo posto a
poca distanza dal primo perchè il sabato e la domenica
lavoro e non
ho speranze di trovare un buco per postare, già ora lo sto
facendo,
di nuovo, dall'università.
Ahi me =)
Spero che anche
questa piccola shot vi
piaccia.
Uh! a onor di
cronaca la parte di
titolo tra parentesi e la denominazione della coppia quindi White
Christmas è Nord & Jack, Frotbite è
Dentolina & Jack =).
alle solite non
sono certa del file che ho caricato e io non vedo mai i miei errori,
quindi se ci errori
avvisatemi e li correggerò... (il capitolo 1 lo sistemo sta
sera =)
).
Agrifoglio
– Forza/Resistenza (Frostbite)
Solo a distanza
di tempo dalla battaglia con Pitch, Dentolina aveva avuto il coraggio
di chiedere a
Jack cosa avesse fatto durante l'attacco dell'uomo nero nelle gallerie
del Calmoniglio.
Aveva sempre
avuto paura della possibile risposta.
Si era preparata
un po' a tutto, al
tradimento di Jack, a un suo tentativo di non rispondere, ad una
bugia e , senza rendersi conto, non si era assolutamente preparata
alla verità.
Quando Jack le
aveva raccontato della voce di sua sorella, di averla seguita fino al
nascondiglio di
Pitch e della discussione con la loro nemesi si era accorta subito
che Jack le stava raccontando la verità: la guardava con
occhi
carichi di sincerità e assoluta fiducia in lei;
perché Jack era un
sacco di cose, ma di certo non un bugiardo.
Dente da latte,
accoccolata nel
cappuccio di Jack (posizione che difendeva con valore dagli assalti
di tutte le altre aiutanti di Dentolina che invidiose ogni tanto
provavano a “rubarle il posto”) annuiva in conferma
e ogni tanto
gli appoggiava una piccola manina sulla guancia guadagnandosi un
sorriso e una carezza sulle piccole piume variopinte.
Jack non si era
soffermato molto sul
discorso fattogli da Pitch sulle sue paure e solo dopo parecchie
insistenze s'era convinto a confessare che la sua più grande
paura
era stata quella di deluderli.
Dentolina s'era
sentita un mostro.
Lui aveva dovuto
affrontare le sue paure, s'era trovato da solo di fronte a Pitch e non
aveva ceduto, e
loro, appena l'avevano visto arrivare senza Dente da latte e con la
scatola dei denti l'avevano accusato senza dargli modo di difendersi.
S'era visto abbandonato dalle persone che avevano chiesto il suo
aiuto e che lui stava cercando di rendere fieri.
Poteva solo
immaginare quanto si era
sentito tradito e solo in quel momento.
Ciò
che era successo in antartico,
poi, glielo aveva raccontato la sua piccola assistente.
Aveva resistito
alle lusinghe di
Pitch con coraggio e forza, nonostante il modo in cui l'avevano
trattato. Da vero guardiano aveva difeso i bambini con tutto se
stesso.
“Sei
stato così forte Jack. Così
coraggioso.” gli aveva sussurrato dolcemente accarezzandogli
una guancia e guardandolo dritto negli occhi. Lui la guardò
con occhi
carichi di dubbi, inclinando leggermente la testa verso la sua mano,
aumentando il contatto tra loro.
“Dente
da latte mi ha detto cosa è
successo in antartico.” disse con calma, sorridendo del
pallido
rossore che stava colorando la pelle chiara di Jack.
“Hai
respinto Pitch, hai salvato la
mia piccola fatina, hai difeso i bambini con tutto te stesso e come
se non bastasse sei tornato per salvare tutti noi, per non far
smettere Jamie di credere.” sorrise dolcemente.
“Grazie”
sussurrò di nuovo prima di baciargli la fronte, prima di
subire la vendetta della piccola fatina che si premurò di
beccarle una mano obbligandola a separarsi da Jack.
Jack
ridacchiò imbarazzato mente Dente
la latte si alzava in volo pigolava qualcosa offesa a Dentolina,
che arrossiva aggraziatamente, e si fiondava nel colletto della sua
felpa.
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Capitolo 3 *** Bucaneve – Consolazione (MIM & jack) ***
re d'inverno ch 3 bucaneve
Eccomi con un
nuovo capitolo come promesso.
Tanto per
cominciare un grazie a:
-dolcemary,
Fred
Cullen,Kahle,
Lyu
chan,
Red
Raven,Shuura
e aminaStoleMyCookie
per aver messo “Re d'inverno” tra le seguite =);
-dark_light,
e Shindou_Takuto
per averla messa tra i preferiti =);
-dark_light,
Carol_97
, Mad
dy ness Zalk909192 e Yoruloid
per aver commentato gli scorsi capitoli =)
Ora vi lascio a
questo capitolo
sull'uomo nella luna e jack... è malinconico, un po'
deprezzivo
forse e parecchio legato al libro di William Joyce “l'uomo
nella
luna” è un libro illustrato ed è il
prequel de “le 5 leggende”
assieme ad altri libri quindi chi non l'ha letto non si preoccupi se
parlo di palloncini, telescopi ed il fatto che i bambini terrestri
sono gli amici dell'uomo sulla luna (man in moon ovvero MIM)
lasciatemi un
commentino =) spero di
postare il prossimo capitolo entro giovedì ma dipende dalle
mie
lezioni =).
P.S.
ho scritto questo capitolo durante le lezioni di
economia sanitaria e nessuno ha avuto la
possibilità di correggerlo in caso io abbia
lasciato errori avvisatemi.
Bucaneve – Consolazione (MIM &
jack)
L'uomo nella
luna adorava i bambini.
Li aveva osservati per millenni con i suoi telescopi. Conservava
ancora tutti i loro palloncini persi che, una volta scappati dalle
loro piccole mani, volavano fino alla luna.
Erano stati i
suoi primi amici, i suoi
preziosi tesori, le sue speranze. Erano tutto ciò che voleva
proteggere, erano il motivo per cui aveva creato i Guardiani.
Si ricordava
ancora la prima volta che aveva visto Jack: era in mezzo ad altri
bambini ed era il più
grande tra di loro. Si divertiva a fare scherzi e cercava di far
ridere tutti i bambini attorno a lui ignorando gli adulti che gli
dicevano che era “troppo grande”, che era ora che
crescesse e che
si comportasse da adulto.
Mandava i suoi
raggi di luna ad
ascoltare le sue storie la sera, quando per lui era difficile
vedere attraverso alle finestre, si faceva raccontare le sue storie e
rideva con i bambini dei suoi scherzi e delle sue bravate.
Si era
affezionato a Jack e con il
tempo aveva cominciato a sperare che non crescesse mai, che conservasse
per sempre quel carattere, forte e spavaldo, in grado di
affascinare e far divertire.
Quando quel
giorno l'aveva visto uscire
di casa con la sorella era felice, fremeva dalla voglia di
vedere cos'altro avrebbe combinato per far divertire sua sorella.
La vista del
ghiaccio che si crepava
sotto i loro piedi l'aveva mandato immediatamente nel panico, doveva
fare qualcosa per salvarli, ma nessuno dei guardiani era nei paraggi
e i suoi raggi di luna non poteva certo aiutare con tutta quella luce
solare.
Aveva seguito
attentamente i movimenti
di Jack sentendosi pieno d'orgoglio e ammirazione per il modo in cui
Jack era
riuscito a tranquillizzare e divertire la sorella persino in un
momento come quello.
Aveva
ricominciato a respirare solo
quando aveva visto la bambina in salvo, ma il cuore sembrò
fermarsi vedendo Jack cadere in acqua.
Far diventare
Jack un una creatura
immortale era stato un suo capriccio per non essere stato capace di
salvarlo, un capriccio in onore della sua capacità di far
divertire
i bambini, ma non c'erano leggende da creare su di lui, non c'era
nessuno disposto a credere a ciò che i suoi raggi di luna
sussurravano nelle orecchie delle persone mentre dormivano. Jack
era rimasto solo, vuoto e dimenticato per così tanto tempo
che ad un
certo punto aveva temuto che sarebbe diventato come Pitch: carico di
rancore e odio.
Renderlo un
Guardiano fu una misera
consolazione concessa a Jack, un modo per obbligarlo ad interagire
con qualcuno come lui, per fargli perdere un po' di quella malinconia
data dal non sapere chi fosse.
Alla fine era
diventato uno splendido
Guardiano ed aveva addirittura ricordato agli altri come relazionarsi
con
i bambini.
Jack era
diventato la sua consolazione, la dimostrazione vivente che no, non
aveva sbagliato
nel salvarlo dal lago ghiacciato, che non aveva sbagliato anche se
l'aveva fato soffrire così tanto, evitando di rispondere
alle sue domande, evitando di dirgli cosa fare per sapere chi e cosa
fosse,
evitando di parlargli in qualunque modo per non ricordare gli errori
commessi.
Sì Jack era il
suo orgoglio e la sua
consolazione.
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Capitolo 4 *** Stella alpina - Coraggio (Winter Wonderland) ***
Ciao a tutte/i
sono dannatamente in
ritardo, lo so, ma la vita reale si è intromessa =(
maledette
lezioni.
Sigh.
Grazie a :
Yoruloid,
Mad
dy ness Zalk909192 e CyanideLovers
per aver commentato;
Miss
Federica , ChibiSong,
Maiko,
Bonnies,
CyanideLovers
e Kahle
per aver messo “re d'inverno” nelle seguite;
Ele
Vera per averla messa tra le
preferite.
Un
ringraziamento speciale a Mad
dy ness Zalk909192 per avermi indicato gli errosi del
capitolo
precedente.... è seriamente ora che mi rintracci un
beta-reader...
Sandy
è stato un personaggio complicato da valutare, non ho ancora
avuto
modo di leggere o vedere il libro a lui dedicato e questo mi ha
bloccata un po' perchè nel film non è un
personaggio che viene
studiato molto, spero di non essere finita OOC e che vi piaccia quanto
gli altri capitoli.
Stella
Alpina – Coraggio (Winter
Wonderland)
Sandman
alzò gli occhi al cielo
osservando la sua sabbia dorata spargersi su tutta la città,
mescolandosi ai fiocchi di neve che scendevano lenti verso terra.
Jack era seduto
accanto a lui e
guardava affascinato la neve tingersi di pallido oro a contatto con
la sua luminosa sabbia.
Aveva trovato
Jack accovacciato su quel
tetto innevato qualche ora prima; il giovane guardiano gli aveva
lanciato solo un breve sguardo, carico di speranza e solitudine, e
lui aveva deciso di rimanere. Gli si era avvicinato e s'era seduto
accanto a lui.
Erano rimasti in
silenzio per tutto il
tempo guardando la neve cadere e ascoltandone il sospiro sussurrato
quando toccava terra.
“ Mi
dispiace” aveva cominciato
all'improvviso Jack, senza staccare gli occhi dalla neve.
Sandman aveva
voltato lo sguardo su di
lui senza capire, e dopo pochi secondi di silenzio aveva fatto
comparire un punto interrogativo sopra la testa.
Jack lo
guadò un solo istante prima di abbassare gli occhi sul
tetto, mordendosi un labbro. Sandman
riuscì a leggere nel suo sguardo senso di colpa e dolore e
cominciò
a preoccuparsi. Cosa poteva affliggere così tanto il ragazzo
davanti
a lui?
“
Quella notte, contro Pitch,”
spiegò “ Non sono riuscito a fare nulla per
salvarti”. Jack
sospirò dolorosamente.
Sandman si
accigliò e gli posò una
piccola mano sotto il mento, spostandogli dolcemente il viso per
far incontrare i loro occhi e sorrise piano.
Erano occhi
carichi di tristezza,
rimorso e dispiacere, quelli di Jack. Occhi che non si addicevano
al guardiano del divertimento.
Pose le mani ai
lati della bocca di
Jack tirandoli nel tentativo di riprodurre un sorriso.
Caro, caro
ragazzo. Così dolce,
forte e fragile allo stesso tempo.
Nemmeno si
rendeva conto di quanto era
stato coraggioso quel giorno. Di quanto aveva fatto.
Gli
passò una mano nei capelli e
scosse piano la testa in segno di diniego, senza mai smettere di
sorridere o staccare gli occhi dai suoi.
Jack
arrossì appena e abbassò di poco
lo guardo.
Dolce, dolce
bambino. Così pieno di
insicurezze da incolparsi di cose su cui anche uno di loro,
guardiani oramai da secoli, non sarebbero riusciti nè ad
avere
controllo né, tantomeno, fare qualcosa.
Un ragazzo che
aveva passato gli ultimi
trecento anni in solitudine senza essere visto o ascoltato, senza
nemmeno sapere chi era stato. Così coraggioso.
Sì,
coraggioso. Lo era stato contro
Pitch, lo era stato fidandosi di loro, lo era stato anche quando era
tornato nonostante gli altri guardiani l'avessero accusato di
tradimento. Lo era stato, soprattutto, quando non aveva ceduto a
Pitch ed aveva fatto in modo che Jamie continuasse a credere.
Sandman sorrise
più apertamente ed
abbracciò Jack con trasporto.
Il neo guardiano
si mosse
nell'abbraccio con un minimo di disagio, poi ricambiò
l'abbraccio
affondando il viso nel suo collo. Rimasero così per molto
tempo.
A separarli
furono i piccoli rumori
della città che si svegliava. L'alba era lontana, ma i
mortali
cominciavano la loro routine giornaliera.
Sandy
s'alzò lentamente, arrufò i capelli di Jack, che
gli sorrise, e con un
inchino e un'alzata di cappello, creato appositamente, si
congedò.
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Capitolo 5 *** Vischio- Vittoria/Felicità (Jack X Dente da Latte) ***
Eccomi di
nuovo a voi. Con
il ritorno in università ritornano anche le lei
FF… diciamoci la verità…
è che n on ho voglia di studiare per
gli esami di febbraio.
Veniamo
alla storia. Io sono
dell’idea che Dente
da Latte sia un
personaggio fantastico, per quanto di poco
rilievo nel film. Sono sicura che la
sua cotta
per Jack la porterà
a difenderlo a spada tratta
da tutto e tutti =).
Grazie a : __GokuHaru__,
F13, Libiky
per aver messo la fic nelle seguite
=);
LovelyAndy,
Miss Federica,
Pitch Black,
Romantic_Dreamer
per averla messa tra
i preferiti,
Giuliuli,
Pitch Black,
CyanideLovers,
Miss Federica,
Birbabirba
per aver commentato
=)
Sono felice di aver reso nel
migliore dei modi Sandman .
Un ringraziamento
speciale a tutti quelli
che hanno letto,
commentato, messo
tra
preferiti la
mia fanfiction
BunnyXJack “di pellicce ed inverni”.
Grazie!
Vischio-
Vittoria/Felicità
(Jack X Dente da Latte)
Che Dente
da Latte era
agitata l'aveva capito chiunque, persino Dentolina. Era cominciato
tutto quando
una settimana prima aveva annunciato alle fate dell'imminente visita di
Jack.
A solo
sentirne il nome
almeno una dozzina di fatine erano svenute ed il resto di loro aveva
mandato
sospiri adoranti ed un basso e vibrante battito d'ali. Tutte le sue
fatine, già
con una terribile cotta per Jack, avevano visto crescere la loro
infatuazione
per il guardiano dopo la battaglia contro Pitch.
Solo Dente
da Latte parve
terribilmente offesa.
Dal momento
dell'annuncio
s'era messa a trattare male le compagne fino a ricevere addirittura a
ricevere
un richiamo formale da Dentolina in persona.
“Stai
disonorando la divisa,
signorinella!” le aveva detto “che diamine ti
prende?”
la piccola
aiutante aveva
messo su un musino tanto triste che la Fata del Dentino aveva sospeso
la sua
ramanzina passandole un dito tra le piume.
La fatina
aveva pianto
qualche lacrima e poi s'era addormentata. Nessuno più
tornò sull'argomento.
L'arrivo di
Jack fu
annunciato da una gelida folata di vento carica di piccoli fiocchi di
neve.
Come lo
spirito aveva
appoggiato i piedi alla balaustra di marmo rosa del palazzo Dente da
Latte gli
si era, letteralmente, scagliata contro, spalmandoglisi addosso e
strusciando
la testolina contro il collo di lui.
Jack aveva
riso e le aveva
accarezzato le penne tra le scapole commentando con uno scherzoso
“Quanto
entusiasmo!”. Oh, quanto le piaceva sentire quel brivido
freddo che le scuoteva
le ali!
All'arrivo
di Dentolina lei
s'era rifugiata nel cappuccio di Jack beandosi dell'odore di freddo e
neve che
impregnava la stoffa blu della felpa.
Aveva visto
le compagne
guardarla con invidia ed un paio avevano provato ad imitarla, anche se
con un
po' meno slancio, ma le aveva allontanate con foga. Si scagliava a
grande
velocità contro di loro pronte a pungerle fermandosi ad un
soffio da loro ad
ali spiegate, quelle scappavano in fretta e lei tornava nel cappuccio
di Jack
tutta impettita a chiedere altre coccole, regolarmente fornite, non
prima di
aver lanciato loro un occhiataccia.
Dentolina
aveva portato Jack
in una delle alee per gli ospiti ed avevano discusso a lungo di Pitch e
di cosa
era successo quando si erano separati prima e dopo la distruzione della
Pasqua.
Dente da
Latte aveva
ascoltato, annuito ed ogni tanto incoraggiato il suo
Jack poggiando una
piccola mano sulla sua guancia.
Poi anche
Dentolina aveva
cercato di allungare le mani su Jack e lei l'aveva prontamente rimessa
a debita
distanza con una beccata ed un cinguettio offeso e geloso.
Jack aveva
riso apertamente
piegandosi su se tesso e tenendosi una mano sullo stomaco ed una a
sostenersi
per non cadere, e lei si era sentita sciogliere dalla
felicità.
Il bacio
che lui le diede
sulla fornte le fece capire di avere decisamente vinto : era
ufficialmente la
favorita di Jack.
A
richiamarla al mondo
reale, strappandola dal suo crogiolo di felicità fu la voce
del neo guardiano.
“Ehi,
Dente da latte!”
l'aveva chiamata “che ne dici venire a fare un giro con me
?”.
Ah! aveva
decisamente vinto.
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