Maybe we'll meet again some day

di SmashTheSilence
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** \\ ***
Capitolo 2: *** \\ ***
Capitolo 3: *** \\ ***



Capitolo 1
*** \\ ***


Pairing: Frank/Gerard
POV: Gerard
Rating: Verde
Note: Slash, What If?, Otherverse (Killjoys).

 

Maybe we'll meet again some day

 

 

Ogni volta che il suo sguardo incrociava il mio, qualcosa mutava. La sua espressione si faceva improvvisamente più seria e dura e forse anche un po' impaurita. Non ne ho la certezza, ma credo che, almeno all'inizio, mi odiasse. D'altronde non posso biasimarlo troppo: sapevo essere abbastanza acido e insolente se volevo. A dire la verità, ero acido e insolente un po' con tutti. Ma non giudicatemi per questo, per favore. Non era solo colpa mia. La verità è che non riuscivo ad essere felice e avevo imparato a mie spese che non potevo fidarmi di persone che non fossero Mikey o Ray, soprattutto dopo ciò che era successo a Bob. Non potevo permettermi di mettere in pericolo i miei compagni. Tenevo a loro più di ogni altra cosa. Se pure avessimo mai sconfitto Korse, la vittoria sarebbe stata troppo amara se loro due fossero morti. Non l'avrei mai sopportato. Per questo lui mi odiava. Mi vedeva come un ragazzino presuntuoso che pensava di essere l'unico capace di pianificare qualcosa di decente in quel gruppo di smidollati. Ma si sbagliava. E mi infastidiva la sua espressione da ragazzino indifeso, come se fosse un cucciolo abbandonato. Quando era arrivato sembrava così disorientato...era irritante. Davvero, non lo capivo. La verità è che non riuscivo ad accettare una terza presenza intorno a me. Mi faceva sentire disorientato, come lui, e questo mi infastidiva. Io ho bisogno di avere il controllo di tutto ciò che accade. Poi, una notte, arriva qualcuno dal nulla e con un'espressione supplicante sul volto ti chiede di potersi unire a voi. Ti dice di chiamarsi Frank, di essere sfuggito ai Draculoids che hanno rapito – e forse ucciso – la sua famiglia e di desiderare vendetta. La prima cosa che pensi è che ti dispiace molto per ciò che gli è successo, ma che comunque non puoi accettarlo. E tutto sembra tornare alla normalità. L'ostacolo ti sembra sormontato. Pensi che lui accetterà il tuo rifiuto. Siete di nuovo in tre e nulla potrà cambiare questa realtà. Hai di nuovo il controllo. Poi arriva tuo fratello. Quello piccolo, quello che proteggeresti con la tua stessa vita se fosse necessario e ti prega di non cacciare via il fuggitivo. Questo fatto ti spiazza. E' incredibile come sia potente l'influenza delle persone che amiamo. Quando Mikey mi ha chiesto di tenere Frank con noi non ho saputo cosa dire. Non potevo deluderlo. Mikey è molto più piccolo di me e Ray. E' un eterno bambino, anche se dopo la scomparsa di Bob sembra essere cresciuto un po'. Mi ha detto che ricordava Frank giocare nel suo stesso quartiere di Battery City quando era un bambino. Erano amici, insomma. Poi mi ha sorriso e – Oh-oh. Come potevo non cedere di fronte a un suo sorriso? Mikey non sorride molto. E' allegro, ma non sorride. Vi ho già detto che era un eterno bambino, giusto? Eppure non sorrideva molto. Era allegro, ma non sorrideva. E' difficile da spiegare. Dovreste conoscerlo per sapere davvero come è fatto. Comunque, è stato solo per lui che ho deciso di tenere Frank con noi. Solo per lui e per nessun altro. Una quarta persona significa più cibo e più preoccupazioni, ma se questo poteva rendere felice Mikey, beh, perché non farlo? Come previsto Frank fu felice di poter viaggiare con noi. E, sempre come previsto, tentò di rendersi utile in tutti i modi. Sembrava che fosse quasi in debito con noi. Non voleva sembrare un peso, assolutamente. Ogni sera raccoglieva la legna e sterpaglie per il fuoco e quando ce n'era la possibilità andava sempre a riempire le borracce. Non volevo che si sentisse in colpa e ogni tanto tentavo di andare io al posto suo, ma lui rifiutava. Era strano, ma non ci feci molto caso. Avevo altro a cui pensare. Decisi però che mi sarei segnato mentalmente l'espressione dipinta sul suo volto ogni volta che tornava dal pozzo. Sì, perché era sempre decisamente diversa da quella che aveva alla partenza. Era strano, sembrava più pensieroso e cauto. Se lo chiamavo faceva scattare la testa come se fosse in allerta e a volte lo vedevo fermo con la borraccia a mezz'aria e gli occhi fissi al suolo con le palpebre che si muovevano lentamente, come se stesse tentando di mettere fuoco qualcosa. Si fermava spesso in quel modo, con le braccia rigide nella posizione in cui si trovava e le gambe un po' tese. Come se il tempo si fosse fermato. E stava lì immobile pensando a chissà che. Non gliel'ho mai chiesto. D'altronde, ormai non ne ho bisogno. So cosa pensasse in quei momenti. Altre volte invece lo ritrovavo a fissarmi intensamente, con gli occhi semichiusi. Poi, appena si accorgeva che lo stavo fissando a mia volta, distoglieva lo sguardo e sospirava, come se avesse trattenuto il fiato per tutto il tempo. Anche dopo, quando il nostro rapporto migliorò, non fummo mai molto aperti. Passavamo il tempo a studiarci, credo. Sì, penso che abbiamo passato la maggior parte del tempo a tentare di capire qualcosa in più dell'altro, qualcosa che andasse al di là del semplice carattere. Era come se avessimo capito entrambi che l'altro avesse qualcosa di nascosto ed eravamo decisi a risolvere quell'enigma. Nessuno si sarebbe arreso. Mai.

Non capii mai a fondo il carattere di Frank Iero. Era un giovane piuttosto complicato.

A volte passi tutto il tempo a tentare di capire qualcosa di indecifrabile e ti senti come una specie di esploratore in missione, poi, appena hai dimenticato tutto ciò che stavi facendo, quella ricerca torna a galla come un ramo secco e la soluzione ti sembra più ovvia del previsto. O almeno ti viene rivelata in parte. Allo stesso modo, spesso, passi il tuo tempo ad aspettare qualcosa, qualcosa che pensi non potrebbe mai accadere, poi, per una stupida casualità, quella cosa accade; arriva e passe senza che tu te ne accorga e realizzi ciò che ti è accaduto solo dopo giorni. E' strano. Ma d'altronde, tutto era diventato strano dopo il suo arrivo. Il modo in cui mi muovevo era strano. Il modo in cui lo cercavo era strano. E la facilità con cui perdevo la concentrazione non appena il suo volto entrava nel mio campo visivo era addirittura assurda! Io non perdevo mai la concentrazione. Avevo sempre tutto sotto controllo, io. E' per questo che la sua presenza rendeva tutto...strano. Io avevo bisogno di avere il mio corpo e la mia anima sotto controllo. Ero un Killjoy, dopotutto, non potevo lasciarmi guidare dagli impulsi. Dovevo ponderare ogni decisione. Io dovevo avere la capacità di gestire il mio corpo come se fosse una marionetta. Ma non ci riuscivo. Questo mi irritava, oh se mi irritava... Stavo aspettando che tutto ciò svanisse e che io potessi finalmente capire cosa ci fosse in fondo allo sguardo malinconico di Frank e perché cambiasse espressione ogni volta che andava riempire le borracce. Non dormivo di notte per aspettare e non mi accorgevo che la missione stava passando troppo in secondo piano. La mattina poi ero sempre stanco. Troppo stanco per essere una specie di supereroe. Alla fine persi le speranze e mi abbandonai alla certezza che sarei uscito fuori da quella situazione – vivo o morto – senza avere la soluzione al mio enigma. Mi ero arreso. Ma ancora non riuscivo a tornare alla mia routine ideale. Ancora avevo bisogno di tempo per prendere sonno.

Una notte, mentre mi rigiravo tra le coperte nervosamente, scorsi Frank appoggiato ad una masso di fronte a me. Era il suo turno di guardia. Stava di spalle all'accampamento fissando le luci di Battery City che tremolavano all'orizzonte come una massa informe di lucciole. Sorrisi un poco. Sapevo cosa voleva dire guardare quelle luci, la sera, quando il sole era calato e tutti i pensieri più assurdi e tetri si affacciano alla soglia della tua mente. Sapevo la sensazione di voltastomaco che dava guardare quei puntini luminosi farsi più piccoli ogni notte...sempre più lontani...sempre più indistinti. Sapevo che prima o poi sarebbero diventati solo una massa informe e luminosa lontana da noi e che un giorno sarebbero addirittura scomparsi. Ma quel giorno era lontano e se mai sarebbe sopraggiunto allora sarebbe finito tutto. Perché saremmo stati abbastanza lontani da Battery City per poter portare in salvo Grace. Allora il nostro compito sarebbe finito.

Sentii Frank muoversi e lo vidi mentre si voltava verso l'accampamento volgendo le spalle a Battery City e alle sue malinconiche luci. Poi appoggiò la schiena alla roccia e si tirò il bavero del giubbotto fin sopra il naso. Faceva fottutamente freddo, come la notte in cui era arrivato.

Mi scoprii lentamente e scivolai al suo fianco facendolo trasalire. Sollevai l'angolo destro della bocca in uno dei miei sorrisi storti, poi mi accovacciai accanto a lui, contro il masso di pietra.

Freddo?”

Che domanda stupida.

Lui si limitò ad annuire impercettibilmente, poi si strinse ancora di più nelle braccia, affondando il mento nel petto. Lo guardai raggomitolarsi come un gatto e quasi mi venne da ridere. Mi strinsi di più a lui soffiando nuvolette bianche. Poi gli cinsi le spalle con il mio braccio sinistro e lo sentii trasalire. Quasi ebbi l'impulso di allontanarmi. Ma era solo colpa del freddo che mi aveva congelato il cervello se stavo facendo una cosa del genere...credo.

Frank sollevò la testa lentamente. I capelli continuavano a ricadergli continuamente sugli occhi e sulla fronte.

Scusa...”

Sussurrai un po' imbarazzato. Lui sembrò riscuotersi.

No, no.”

Gli feci segno di poggiare la testa sulla mia spalla. Fortuna che Mikey e Ray stavano dormendo. Davvero, non so cosa avrebbero pensato di me in quel momento. Ma io non sapevo proprio cosa stesse accadendo.

Comunque, pochi istanti dopo sentii la leggera pressione di Frank sulla mia spalla sinistra. Respirava a fatica, ma non so se fosse per il freddo o per me. Opterei per la prima idea, ma non si può mai sapere...

Cosa succede, Frank?” Chiesi tutto d'un fiato. Ancora una volta lui sembrò riscuotersi. Lo faceva sempre più spesso negli ultimi tempi. Sembrava sempre immerso in un suo mondo immaginario o nel mare dei suoi pensieri. Ogni volta che qualcuno lo chiamava sobbalzava. E quella notte lo aveva già fatto due o tre volte.

Eh? Niente...” disse scuotendo la testa. Come se potesse prendermi in giro. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Anche io avevo un cuore sotto quella massa di insolente freddezza.

Hai paura?”

No!” Esclamò lui. Ma era poco sicuro, sentii la sua voce tremolare un poco. Sapete, nel silenzio del deserto potete sentire tante cose e tanti piccoli particolari che vi sfuggirebbero nel caos della città. E in quel momento Frank era insicuro e stupito.

E' solo che...”

Che..?”

Prese un respiro profondo. Sembrava che stesse tentando di riordinare le idee. Era terribilmente serio.

Voi mi avete accolto così bene...io vi ringrazio e...” Ah! Mi stava davvero dicendo quello? Beh, stava mentendo. Io non l'avevo accolto bene. Era un insulto alla mia insolenza.

Frank, so che è difficile per te...voglio dire, anche io ci sono passato. Allontanarsi da casa, lasciare il tuo mondo...ma si tratta di scelte. Sei un bravo ragazzo, non devi avere paura e...uh...noi ti proteggeremo.” Davvero, non ho idea di cosa mi passasse per la mente in quel momento. Ero strano, ma, come vi ho detto, tutto da quando era arrivato lui era diventato strano. Ora mi ero anche messo a raccontare storie sull'amicizia, sulle scelte...sembravo uno stupido adulto che tentava di spiegare la vita ad un adolescente. Ma io volevo solo rassicurarlo.

Ma io...” Frank cominciò a tremare. Ancora una volta non capii se per colpa del freddo o per ciò che gli stavo dicendo. Sentii un singhiozzo e non ebbi più dubbi sulla risposta. “Ma io non ho paura è che...” di nuovo la voce gli morì in gola. Ero certo che stesse tentando di inventare una scusa per nascondere il proprio timore, ma non riuscivo ad essere infastidito. Ero certo che stesse provando a celare la sua paura, ma giorni dopo fu evidente che mi sbagliavo. Lui aveva paura di altro, non del viaggio, non della lontananza dai familiari ma...altro. Eppure in quel momento mi sembrava di aver risolto tutto l'enigma di quel ragazzo. Lo strinsi più forte a me.

Non piangere...Frank...” sussurrai al suo orecchio, tra i suoi capelli. Gli appoggiai la mano sulla guancia e gli asciugai le lacrime con il pollice. Presi a cullarlo come fa una mamma con il suo bambino. Ma non mi sentivo stupido. Io, Gerard Way, l'uomo più presuntuoso nel raggio di 50km stava cullando una persona che aveva sempre creduto di odiare come una mamma fa con un suo bambino e non mi sentivo stupido. Strano.

Non devi piangere, per favore.” Non mi piaceva sentire il suono dei suoi singhiozzi. Ed ero sincero. Non era per il freddo che stavo facendo tutto quello, non ero stordito o drogato, forse ero un po' fuori controllo, ma c'era qualcosa – molto – di vero in quello che stavo facendo. Quell'abbraccio non era falso. Sentii la mia mano sulla mio giubbotto. Lo stava stringendo, stritolando, come se fosse l'unico appiglio sicuro per salvarsi la vita. Ma non mi spostai. Continuai a tenerlo stretto a me. E cantavo.

 

Late dawns and early sunsets, just like my favorite scenes
Then holding hands and life was perfect, just like up on the screen

 

La mia voce si perse tra i suoi capelli. Scoprii di saper ancora cantare. Scoprii che, in fondo, non avevo perso tutto ciò che avevo.

 

And the whole time while always giving
Counting your face among the living

 

L'arte è l'arma più indistruttibile che esista. E' l'unica cosa che non possono rubarti. Possono distruggere la tua casa, rubare i tuoi averi, ma la tua arte non la potranno portare via mai. Mai!

 

Up and down escalators, pennies and colder fountains
Elevators and half price sales, trapped in by all these mountains
Running away and hiding with you
I never thought they'd get me here
Not knowing you'd change from just one bite
I fought them all off just to hold you close and tight

 

Sentii Frank rilassarsi un poco tra le mie braccia. Comincia a piangere anche io, tra i suoi capelli, i suoi bei capelli neri. Si strinse di più a me e non abbandonò il mio giubbotto. Sembrava più forte. Chissà cosa stesse pensando. Ma mi piaceva quella sensazione. Mi faceva sentire come un'ancora di salvataggio. Mi faceva credere di contare qualcosa. E per lui contavo qualcosa. Almeno credo.

 

Before I pull this trigger,
Your eyes vacant and stained...
And in saying you loved me,
Made things harder at best,
And these words changing nothing
As your body remains,
And there's no room in this hell,
There's no room in the next,
But does anyone notice there's a corpse in this bed?

 

Quella canzone l'avevo scritta tanto tempo fa, quando tutto era normale. Mi attanagliava l'anima ogni volta che l'ascoltavo. E io non l'ascoltavo spesso. Non ne avevo più tempo. Frank mi aveva ricordato della sua esistenza. La cantavo ogni volta che dovevo liberarmi. E ora ne avevo bisogno. E ne aveva bisogno lui. Sono contento di avergliela regalata.

Biascicai le ultime parole come mio solito, Frank si abbandonò completamente sulla mia spalla. Non singhiozzava più. Era tranquillo, ora. E anche io avevo smesso di piangere.

Strinsi la sua testa al mio collo. Poi lui fece pressione sulla mia mano e si liberò dalla stretta. Mi ritrovai a fissare i suoi occhi senza un perché. Gli scostai i capelli dalla fronte, poi ritornai a tenergli la mano sulla guancia mentre gli accarezzavo dolcemente il volto. Lui sorrise un poco. Era bello quando sorrideva. Decisi che avrei tenuto ogni suo sorriso come un ricordo indelebile nella mia mente. Notai che aveva ancora la mano stretta sul mio giubbotto. Non l'aveva lasciato mai. Era strano. Sì, forse contavo davvero qualcosa per lui. Sentii una strana morsa allo stomaco quando pensai alla situazione in cui mi trovavo. Non ero a disagio, davvero. In realtà scoprii che mi piaceva. Forse era quello che avevo sempre voluto.

Poi non resistetti. Mi avvicinai delicatamente al suo volto e continuai ad accarezzarlo sulla guancia. Mi aspettavo di vederlo irrigidirsi o ritrarsi ma lui stette lì fermo. Non oppose resistenza. Un'altra ciocca di capelli cadde sulla sua fronte. Succedeva sempre. La scostai di nuovo e lasciai che le nostre labbra si incontrassero. Chiusi gli occhi. Non avevo mai pensato che una cosa del genere fosse possibile. Lasciai che le sue labbra scorressero sulle mie e si incastrassero perfettamente. Lo sentii stringersi ancora di più a me. Non sentivo più freddo, ormai. Smisi di pensare. Non avevo più il controllo, ma andava bene lo stesso. Lo sentii aggrapparsi alle mie spalle mentre dischiudeva delicatamente le mie labbra. In quel momento mi persi. Era come se nulla esistesse. La sabbia, il cielo, le luci. Tutto era passato in secondo piano. Lo strinsi più forte mentre continuavo a baciarlo. Non l'avrei più lasciato andare. Era come se quel momento fosse l'ultimo istante della nostra vita. Temevo di deluderlo, ma io ero sincero. Volevo che capisse che non avevo mai provato un sentimento così forte. Sentii una sua meno tra i capelli e automaticamente feci lo stesso anche io. I nostri profili sembravano fatti per combaciare insieme. Intrecciai la mia mano libera con la sua e lo vidi finalmente scivolare via da me, poco più lontano. Allora tutto riapparve. La sabbia, il cielo, le luci. Tutto prese improvvisamente forma intorno a noi. I suoi occhi ancora brillavano. Si strinse di nuovo a me e io gli cinsi di nuovo le spalle con il mio braccio.

Gerard?”

La sua voce sognante suonò strana alle mie orecchie. Ero ancora un po' stordito.

Mh?”

Canterai ancora per me?” Cosa?

Restai per un secondo bloccato, poi mi ripresi.

Io...certo, certo.” sussurrai accarezzandogli i capelli. “Ma ora dormi...” Lo vidi sorridere sotto le ciocche nere. Poi mi abbandonai accanto a lui e quella notte, dopo tanto tempo, dormii davvero felice.

 

 

***

 

Saaaalve a tutti!

Pensate che la fic sua finita? Eh no! Non mi stacco così facilmente (?) Ebbene sì, questa cosa doveva essere una one-shot, ma non mi andava di pubblicarla tutta intera data la lunghezza. Non mi piacciono le one-shot troppo lunghe D: E poi, davvero, pensavate che avessi scritto una Frerard senza complicazioni? E Frank ha ancora tanti segreti da svelare. Eh eh. Non è quello che sembra. No no. Ah! E Early Sunset Over Monroeville l'ho messa perché mi ha ispirato la scena, ma il testo non credo c'entri molto D: Ma, ok, mi ha ispirata e quindi merita di essere lì.
Spero di non essere stata noiosa e di aver creato qualcosa di decente. Spero poi che qualcuno di voi sia arrivato fin qui. E che magari abbia l'idea di scrivere una recensione tanto per farmi sapere. Davvero, io ho bisogno di sapere se questa cosa è uno schifo!
Nel frattempo lavoro al secondo e ultimo capitolo :3

XO

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Capitolo 2
*** \\ ***


Quando mi svegliai, il mattino seguente, la prima cosa che notai fu che mancava la leggera pressione del corpo di Frank sul mio braccio. Da lontano venivano suoni ovattati e voci mescolate. C'era un luce fortissima, come se mi avessero puntato una pila dritta negli occhi. Ero confuso. Sentii qualcosa strattonarmi il braccio e istintivamente mi accasciai sul fianco destro. Le voci si fecero più forti. Cercavo a tentoni la pistola ma tutto ciò che riuscivo ad afferrare era sabbia e aria. C'era qualcosa che non andava in tutto ciò.
Gerard!”
La voce di Mikey arrivò come un fulmine a ciel sereno. Lo sentii mentre mi afferrava le spalle e le scuoteva violentemente, costringendomi ad aprire definitivamente gli occhi. Con la vista ancora offuscata vidi l'espressione sul suo volto preoccupato. Finalmente trovai la pistola e la strinsi con vigore nella mano destra.
Che succede?”
Mi guardai intorno. C'era un rumore assordante, urla e imprecazioni si rincorrevano per tutto l'accampamento. Vidi un raggio luminoso fendere l'aria dietro a Mikey e subito dopo mio fratello sparì dal mio campo visivo lasciando spazio a un paio di draculoids e alle loro orribili maschere. Uno di loro puntò la pistola alla mia testa, ma io scartai di lato e il colpo si infranse sulla roccia alla quale ero appoggiato, poi mi alzai di scatto e mi unii alla battaglia. Vidi Ray che difendeva da solo la macchina dentro la quale aveva rinchiuso Grace, mentre Frank e Mik combattevano più lontano. Poi i due draculoids che avevano tentato di colpirmi prima mi vennero incontro con le pistole cariche e io fui costretto a distogliere l'attenzione dal resto del mondo. Sarei voluto andare ad aiutare Ray, ma prima avrei dovuto liberarmi di quei due. Sparai due colpi dalla mia pistola e li vidi accasciarsi a terra, ma non persi la concentrazione e mi voltai per guardarmi le spalle. Non capivo come tutto ciò fosse accaduto. Korse non attaccava da giorni – forse settimane. Abbandonai ogni pensiero e mi concentrai solo sulla battaglia. Rivolsi lo sguardo alla macchina e vidi che Mikey era corso ad aiutare Ray e che i due se la stavano cavando piuttosto bene. Intorno a loro giacevano alcuni corpi inermi. Ma quanti erano quei cazzo di draculoids? Non ebbi il tempo di contarli, mi girai e vidi che un buon numero di quei mostri stavano addosso a Frank. Erano più quelli che avevano attaccato il mio amico che quelli che stavano tentando di conquistare Grace, ma la cosa non mi parve strana in quel momento. I mostri con le loro tute bianche avevano sopraffatto Frank e lo coprivano quasi del tutto, poi, quando si accorsero che mi stavo avvicinando, due di loro si voltarono mi affrontarono. Li eliminai senza troppa fatica e mi gettai sul gruppo di draculoids infrangendo il loro piccolo cerchio, che però si ricompose subito dopo intorno a me. Di Frank nemmeno l'ombra. I mostri tenevano le loro sudice pistole puntate al mio cranio e minacciavano di sparare ad ogni mio movimento sospetto. Se solo ne avessi ucciso uno, un suo compagno alle mie spalle mi avrebbe freddato con un colpo alla schiena. Non c'erano speranze di uscire da quella trappola. Sperai almeno che Frank e gli altri stessero bene. Continuavo a girare in tondo cercando un appiglio, una scorciatoia, un punto di debolezza, ma la barriera sembrava più solida che mai. Lanciai un'occhiata all'auto e la vidi indifesa poco lontano da me. Poi ci fu un fruscio alle mie spalle seguito da un tonfo sordo. Mi spostai in avanti per non venire travolto dal draculoid che si accasciava a terra e urlai dentro di me urlai di gioia: Ray era arrivato! Non persi un secondo per non rendere vana quell'azione di salvataggio e presi a sparare ad ogni singolo draculoid che mi ritrovavo davanti, mentre intorno a me il cerchiò lentamente si scioglieva. Finii schiena a schiena con Ray e insieme uccidemmo gli ultimi draculoids rimasti. Poi, con un'espressione soddisfatta, mi passai una mano sulla fronte per asciugare il sudore.
Grazie.” sussurrai. Ray annuì sorridendo un poco e poi fece un cenno indicando un punto davanti a se, dove Mikey si dava da fare con bende e medicine.
E' stato ferito!” lo sentii gridare.
Guardai accanto a lui e vidi Frank disteso a terra con una grossa macchia rossa sulla spalla mentre stringeva gli occhi dolorante. Mi affrettai ad aiutarlo.
Mikey, anche tu sei ferito.” dissi indicando la macchia sul suo braccio.
Lui scosse la testa. “E' solo un taglio di striscio.” e ricominciò a trafficare con le bende.
Aiutai Frank a togliersi la giacca leggera e la lanciai a Ray. Aveva addosso solo una maglia sottile e aderente e non potei fare a meno di notare che aveva un bel fisico. Dovetti combattere con me stesso per concentrarmi sulla sua ferita. Cazzo, mi ero innamorato.
Presi i disinfettanti che Mikey mi passava e guardai ancora una volta la sua ferita con disappunto. Non mi interessava se era solo un leggero taglio, lui era mio fratello e io volevo che stesse bene.
Quello che non capisco, però, è come abbiano fatto a rintracciarci!” disse Ray mentre aiutava Grace a scendere dall'auto.
Mi strinsi nelle spalle e continuai a disinfettare la ferita di Frank. A dire la verità nemmeno io capivo come avessero fatto, ma poco importava in quel momento. Afferrai delle bende bianche e le avvolsi attorno alla spalla di Frank. Era un brutto taglio. Lui continuava a tenere gli occhi serrati e i muscoli tesi. Doveva fare davvero male. Sentivo tutti gli sguardi posati su di me e mi sentii quasi in imbarazzo, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Pochi minuti dopo la ferita fu ben curata e Frank fu di nuovo in grado di muoversi, anche se con difficoltà.
Stavo per andare ad aiutare Mikey con il suo braccio quando sentii che Ray mi stava chiamando.
Gerard...” quasi lo sussurrò, come se non volesse farsi sentire, e per questo motivo tutti si girarono verso di lui, preoccupati.
Gerard...” ripeté. Era di spalle e non potevo vedere cosa tenesse in mano, ma quando finalmente mi avvicinai mi portai una mano alla bocca, stupefatto.
Che significa?” mi chiese continuando a fissare il foglio che aveva nelle mani. Aveva lasciato cadere a terra la giacca di Frank che era rimasta ad impolverarsi nella sabbia. La indicò. “L'ho trovato lì.”
Presi il piccolo foglio tra le mani e lo rilessi un altro paio di volte, tanto per essere sicuro che non mi fossi sbagliato, poi controllai che il timbro fosse autentico. Lo era. Ne ero certo. E poi che senso avrebbe avuto tenere un messaggio falso come quello nella tasca della giacca? No, doveva essere vero. Ed era per Frank. Era sicuramente per Frank. D'altronde quella era la sua giacca. Lo guardai sperando che potesse dirmi che mi stavo sbagliando.
Cosa c'è, Gerard?”
Lo fissai più intensamente.
Cosa significa questo?” gli sputai in faccia quando fui abbastanza vicino. Lui prese il foglio tra le mani e lo lesse. Un'espressione di spavento si dipinse sul suo volto quando realizzò cosa gli stavo porgendo.
Io...io...” balbettò dopo qualche secondo. Era disorientato. Spostava lo sguardo da me al foglio e viceversa.
Tu...cosa? Non mi dire che non hai idea di cosa sia, perché non puoi andare in giro con un messaggio di Korse senza saperlo.” lo accusai indicando il timbro in fondo al messaggio. Mikey dietro di me sussultò spaventato.
Non volevo dire questo.” sibilò lui abbassando gli occhi.
Mi hai...emmh...ci hai mentito?”
Non del tutto...” quelle risposte a metà mi infastidivano.Cosa significava non del tutto? Non c'era una via di mezzo. Era una cosa ben definita. O dici una bugia o la verità.
Tu ci hai presi in giro per tutto questo tempo!” Urlai puntando il dito contro di lui. Lo vidi rannicchiarsi in se stesso mentre stringeva forte il messaggio di Korse come se volesse stritolarlo.
Non è stata colpa mia!”
Ma non mi interessava di chi fosse la colpa! Lui mi aveva mentito, lui si era preso gioco di me. Lavorava per il tiranno, era con il nemico. La sera prima gli avevo dimostrato la mia più completa fiducia – l'avevo baciato. Mi aspettavo da lui sincerità. Non capivo. Non capivo perché per lui fosse così difficile essere limpido. Lo odiavo. Odiavo lui e me stesso per essermene innamorato. Non meritava il mio amore. Non meritava quel bacio.
Lasciate che vi spieghi...” disse facendo un passo verso di me ma rivolgendo lo sguardo a Ray che da lontano lo fissava sconcertato.
Ma anche questo non mi interessava. Non me ne facevo nulla delle sue spiegazioni o delle sue scuse. Era tutto inutile di fronte all'evidenza della sua posizione. Mi sentivo tradito...oh, mi sentivo così terribilmente tradito!
Cosa c'è da spiegare?” sputai “Lavori per Korse, lui ti ha mandato qui per ucciderci e noi siamo caduti nella trappola. Però non sei stato abbastanza astuto da nascondere i suoi messaggi e noi ti abbiamo scoperto. Cosa c'è da capire?
Non è così semplice!”
Guardai Ray e Mikey. Sperai che loro non si fossero affezionati a Frank perché non avrei sopportato di vederli soffrire. Davvero, non avrei potuto. Poi lanciai un'occhiata alla spalla di Frank.
Non ho intenzione di sentire un'altra parola.” dissi “Domani mattina andrai via.” nessuna
reazione. Io ero consumato dall'odio, dal dolore e dal rimorso. Avrei voluto scagliarmi contro Mikey per avermi convinto a prendere Frank con noi, ma non ce la facevo ad essere arrabbiato con lui. Sapevo che stava già abbastanza male per ciò che stava succedendo, anche se non lo dava a vedere. Anche Ray era abbastanza bravo a nascondere le sue emozione, ma in più era anche capace di modificarle. So che lui era triste come gli altri, ma quando mi girai si limitò ad annuire in segno di approvazione. Aveva il completo controllo di se stesso, lo ammiravo molto per questo.
Il mattino seguente arrivò presto. Frank pianse per tutta la notte e quando si svegliò aveva due profondi segni sotto gli occhi. Lo avevo sentito rigirarsi nelle coperte ansiosamente senza riuscire a prendere sonno. Nemmeno io dormii; ero troppo stupefatto dall'accaduto. Promisi a me stesso che non mi sarei fidato mai più di nessuno e che avrei protetto gli unici due amici che mi restavano con la mia stessa vita. Era strano come in poco tempo i miei sentimenti fossero completamente cambiati. Fino a pochi giorni prima Frank mi era completamente indifferente – anzi, quasi mi infastidiva – poi avevo scoperto di amarlo e la notte precedente lo avevo baciato, poi da quella terribile mattina sentivo dentro di me solo desolazione e tradimento. Ma, come vi ho già detto, tutto da quando era arrivato lui era strano.
Comunque, stavo dicendo che il mattino seguente arrivò presto, forse anche troppo, e lui andò via. Fu più difficile del previsto. Gli consegnai una sacca con del cibo e dell'acqua – non l'avrei abbandonato senza nulla. Lo amavo ancora, dopotutto –, poi dissi a Mikey di indicargli la via per la città più vicina e lo guardai andare via nella luce tenue dell'alba. Seguii la sua figura con lo sguardo fino a che i suoi lineamenti diventarono sempre più indistinti e scomparvero in lontananza. Sentii una morsa al cuore. Faceva male lasciarlo andare via. Subito dopo però mi ricordai chi ero. Avevo una missione. Non potevo distrarmi. Mi costrinsi a ricacciare indietro le lacrime e raccolsi tutto ciò che era disseminato nell'accampamento. Poi risalimmo in macchina, pronti per ripartire. Ora che eravamo di nuovo tre Killjoys e una piccola fuggitiva nulla sembrava essere tornato alla normalità.

 

***

Scusate. Ho bisogno di un altro capitolo che pubblicherò esattamente tra due giorni. Scusate ancora. E scusate anche per il capitolo schifoso, ma l'ho riscritto due volte e alla fine mi sono arresa. Il prossimo sarà migliore, credo.

 

XO

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Capitolo 3
*** \\ ***


Gerard, smettila di tormentarti.”
La voce di Mikey mi fece trasalire.
Cosa intendeva?
Ah, sì. Stavo picchettando sulla carrozzeria dell'auto da più di dieci minuti e non me ne ero nemmeno accorto. Feci una smorfia e portai la mano destra sulla pancia.
Scusa”
Eravamo tutti assorti nei nostri pensieri e fissavamo fuori dalla finestra. Nessuna parola da quando eravamo ripartiti. Semplicemente, Ray continuava a guidare, Grace dormiva beatamente sulla spalla di mio fratello e Mikey teneva gli occhi fissi sulla strada. Sembrava che ognuno fosse in un suo mondo ultraterreno, come se tutti si fossero costruiti una realtà parallela in cui rifugiarsi in questi momenti. Tutti, tranne Ray. Vi ho già parlato della sua capacità di nascondere e modificare le proprie emozioni? Ecco, qualsiasi cosa provasse in quel momento, nessuno l'avrebbe mai saputo. Era per questo che era alla guida. Sapevamo che nulla avrebbe potuto distrarlo.
Dentro di me, invece, c'era una guerra in corso e, a quanto pare, era abbastanza evidente agli occhi dei miei compagni. Ecco, avevo ripreso a picchettare sulla carrozzeria. Non era colpa mia se continuavo a farlo. Era una specie di movimento involontario. Comunque, quando Mikey mi lanciò una stupida occhiata di dissenso, smisi subito. Non avevo voglia di cominciare un litigio. Ero già abbastanza arrabbiato con me stesso. Ed ero confuso. Non capivo cosa stavo provando. Frank...lui mi aveva stravolto la vita. Pensavo che una volta sparito le cose sarebbero tornate normali, ma, no, mi sbagliavo. La sua assenza si faceva sentire ed io ero più distratto di prima. Quella specie di scatti involontari delle mie dita contro la carrozzeria ne erano la prova. Non avevo più il controllo di me stesso e questo mi faceva impazzire. Sentivo odio e amore che si scontravano. E la violenza della battaglia sembrava aver aperto una falla nel mio cuore, come se una parte di esso fosse marcita o bruciata. Avete presente quando cadete e vi ferite? Sentite che la parte dove si è aperto il taglio è più fredda. Anche per il mio cuore era così. Sentivo freddo in quella parte rovinata. Mi portai una mano al petto e lo strinsi come se volessi chiuderlo in un barattolo e gettarlo via. Quando provi per troppo tempo la stessa brutta sensazione vorresti solo afferrarla con le mani, strapparla dal petto e gettarla via, lontano, fino a sentire il cuore leggero e pronto per essere riempito con energia positiva. Ma niente di ciò è possibile, purtroppo.
Poi la macchia frenò all'improvviso. Sentii uno sportello aprirsi e aria fresca inondare lo spazio circostante. Avevamo tenuto i finestrini aperti, ovvio, ma io stavo soffocando comunque. La macchina si svuotò in poco tempo. Ray mi sorrise malinconicamente e mise una mano sulla spalla.
Gerard, si ricomincia.”
Sorrisi di rimando, forzando i due fottuti angoli della bocca a sollevarsi. Inutile che provassi a sfoderare un sorriso decente. Era sempre così storto e sbagliato.

Dopo due giorni avevamo ricominciato a parlare normalmente e a fare piani. La mia attenzione si era spostata nuovamente sulla missione. Osservando le mappe mi accorsi che eravamo più vicini al nostro obiettivo di quanto potessimo immaginare.
Comunque.” mi disse Ray dopo aver pranzato, il secondo giorno dalla nostra partenza “ancora non riesco a capire come abbiano fatto i Draculoids a trovarci.”
Oh. Me ne ero dimenticato. Mi era apparso ovvio fin dall'inizio che Frank avesse rivelato loro la nostra posizione, quindi avevo accantonato l'argomento da qualche parte nel mio cervello. Non temevo più alcun attacco da parte dei mostri.
Mi battei una mano sulla fronte. Altra cosa di cui incolpare Frank: avevo scordato completamente i pericoli della nostra missione. Mi era apparso tutto facile quando avevo osservato le mappe. Eravamo nel mezzo della zona 5, raggiungere la 6 mi era sembrata una passeggiata. Rettifico: la mia attenzione si era spostata sulla missione solo in parte.
Gerard?”
Eh?”
Sei incantato?”
Scossi la testa, come se mi fossi appena svegliato.
No...no...”
Anche Ray scosse la testa, ma il suo era solo un modo per mostrare tutto il disappunto che provava. Ma per lui era semplice. Voglio dire, lui non aveva problemi con le emozioni perché sapeva come contenerle. Io no. Il mio cervello era soggetto a continui flussi di coscienza da quando era arrivato Frank.
Pensi che dovremmo accelerare il passo?” chiesi per sembrare interessato alla faccenda.
Ray annuì. “Sì, non abbiamo tempo da perdere. La cosa migliore sarebbe ripartire domani e non fermarci fino al confine della zona 6, poi potremo accamparci di nuovo. Gerard? Gerard mi ascolti?”
Oh cazzo.
Sì, sì Ray.” Mi ero incantato di nuovo. “Dopo la zona 6...ok, va bene, hai ragione.” dissi annuendo con fermezza. Non ci ragionai molto, se lo diceva Ray voleva dire che era giusto. L'unica cosa che avevo da fare era affidarmi completamente a lui. Credo abbiate capito che il mio cervello fosse leggermente assente in quei giorni.
Ray scosse la testa un'altra volta e andò via.

Scordai la storia dei Draculoids in poche ore. Il sole stava scendendo e le ombre si facevamo più lunghe. Ray stava ancora pianificando mentre io stavo disteso sulla sabbia ed osservare il cielo. Non ero mai stato così...malinconico. Mikey e Grace preparavano una sorta di cena e accanto al fuoco. Ad un tratto sentii un fracasso improvviso seguito da un'imprecazione. Mi alzai di scatto, afferrai la pistola e mi calai la maschera sul volto per poi scoprire che era solo Mikey che aveva fatto cadere a terra due barattoli di fagioli aperti. Beh, in un certo senso quello era peggio di qualsiasi attacco: avevamo perso la cena, ragazzi. Imprecai anche io e mi distesi di nuovo sulla sabbia. Mi immersi nuovamente nei miei pensieri e sentii un confortevole calore avvolgermi. Mi rilassai completamente, come se fossi ancora a casa a Battery City, come se tutto quello che mi circondava non fosse reale come se...
Sentii un fruscio alle mie spalle. Spalancai gli occhi. Mikey imprecò di nuovo ma, cazzo, questa volta i fagioli non c'entravano niente.
Gerard!”
Afferrai la pistola e mi alzai voltandomi dalla parte in cui avevo udito il rumore sommesso. Grace era già sparita. Da tutte le parti, da ogni angolo di quel fottuto deserto stavano spuntando fuori tute bianche in maschera e pistole cariche nelle mani di draculoids urlanti. Dietro di me poi qualcuno ripeté il mio nome.
Gerard!”
Non era Ray né Mikey.
Mi voltai.
Strinsi gli occhi per mettere a fuoco meglio l'orizzonte e in lontananza intravidi un volto. Il volto di Frank.

Non appena realizzai cosa stava succedendo fui invaso da una strana furia omicida. Era tornato a prendermi in giro?
Ignorai completamente Frank e mi voltai sparando senza pensare più di tanto all'obiettivo da colpire. Se ci fossero stati Mikey e Ray da qualche parte sapevo che si sarebbero spostati. O almeno lo sperai. Non so quanti draculoids uccisi quella volta. Di solito mi piaceva sapere quante vittime stavamo facendo tra i nemici, ma quella volta l'unica cosa che mi interessava era restare occupato.
Gerard...” Il volto di Frank entrò nel mio campo visivo. Indossava ancora gli abiti che aveva quando era con noi. Perché non portava una stupida divisa bianca?
Non so come feci a non sparargli. So solo che mi fermai, mi voltai e ripresi il controllo di me stesso. Da quel momento fui più attento e scelsi bene i miei bersagli.
Che cazzo ci fai qui!” urlai sopra il fragore della battaglia. Non potei farne a meno.
Vi aiuto!”
Strabuzzai gli occhi. In quel momento mi voltai a vidi che anche Frank stava sparando e che i suoi obiettivi erano tutti Draculoids. Ma, come vi ho detto, avevo ripreso il controllo di me stesso, per quanto fosse possibile, quindi la prima cosa che il mio cervello riuscì a formulare fu che Frank stava sicuramente facendo il doppio gioco.
Tu menti!”
Dissi senza distogliere lo sguardo dalla battaglia.
Non è vero!” mi ritrovai schiena a schiena con Frank, così che lui poté urlarmi nelle orecchie: “Sto con voi!”
Non ci volevo credere. Mi staccai da lui e corsi via zigzagando per evitare i colpi dei nemici, come avevo visto fare nei miei fumetti preferiti. Continuavo a sparare quando la voce di Frank mi raggiunse di nuovo.
Gerard, attento. Lui è qui!” trasalii nuovamente.
Lui...chi?
Seguii lo sguardo di Frank e notai un uomo pallido e alto stagliarsi nella luce tenue del pomeriggio. Korse.
Perché?” mi voltai, ma Frank era sparito. Non persi un attimo e ripresi a combattere. Raggiunsi Ray e Mikey che stavano proteggendo Grace e mi unii a loro due. Uccisi molti Draculoids quel giorno, anche perché erano molti di più di ogni altra volta che li avevamo affrontati. Vidi Frank farsi strada tra i Draculids a colpi di laser verde e piano piano mi convinsi che forse non stava mentendo. Forse era tornato davvero.
Poi fu un secondo. Dovevo essermi distratto perché non notai un draculoid che si era avvicinato pericolosamente. Ray venne colpito a un braccio e lasciò cadere la pistola accasciandosi a terra. Mikey era già steso più lontano, bloccato da tre draculoids che gli impedivano di muoversi. Mi guardava con occhi supplicanti. Mio fratello...come avevo potuto non vedere che lo stavano portando via? Mi precipitai ad aiutarlo, ma un muro di mostri mi si parò davanti. Cercai altre vie d'uscita, ma tutto sembrava bloccato. Ancora una volta il fottuto cerchio. Ma questa volta non c'era speranza che Ray mi salvasse. Poi, in un punto indefinito si aprì una falla e un Draculoid spinse dentro Frank. Lui barcollò per un istante e poi si accasciò ai miei piedi. Non era ferito, ma era decisamente stanco e sudato. Mi abbassai per soccorrerlo. Mentre il sole mi inondava gli occhi, una figura nera deviò i raggi luminosi.
Ma che cosa commovente!” disse. Poi notai che la figura nera stringeva qualcosa tra le braccia, qualcosa che si dimenava violentemente come se stesse tentando di scappare...
Grace!”
Sì, Grace.” disse Korse stringendo la bambina più forte. Provai ad alzarmi per assalirlo, ma lui puntò semplicemente la sua pistola contro di me, ghignando. “Party Poison, è così che ti chiamano, giusto? Bene, ragazzo, fai un passo e sei morto.”
Sapevo che non scherzava. Dopotutto ero circondato dai suoi draculoids, ero in minoranza. Non i restava che sentire cosa avesse da dire.
E tu...Iero!”
Sentii Frank muoversi al mio fianco. Lo guardai e lui sputò saliva sulla sabbia lanciando scintille dagli occhi. Scintille che, ovviamente, erano tutte per Korse e per il suo dannato ghigno. Odiavo quella specie di sorriso. Era irritante ed esasperante. Non potevi fare nulla per spegnerlo.
Che c'è?”
Spero che tu bruci all'inferno con questi Killjoys, dal momento che non gradisci la mia ospitalità.”
Frank abbassò lo sguardo indignato.
Così sia, Korse. L'inferno sembra un bel posto, dal momento che sono con loro.”
Korse fece una smorfia di disgusto. Io ero stupefatto. Frank aveva davvero detto quelle cose. Frank in fondo non ci odiava. Era tutta colpa di Korse. Boccheggiavo tentando di formulare una frase compiuta. Avrei voluto baciarlo, avrei voluto stringerlo a me in quel preciso istante ma ero completamente impotente. Io non potevo credere a ciò che avevo sentito.
Ora...” Korse mi riportò alla realtà “...ora noi prendiamo la bambina e torniamo a casa.”
Carino da parte tua avvisarci, grazie. “Provate a inseguirci e io non avrò pietà di voi. Dopotutto, voi siete in quattro, noi siamo a decine.”
Questo voleva dire che stavano risparmiando? Cazzo.
Poi i raggi del sole tornarono ad accecarmi e il cerchio di Draculoids si sciolse. Korse si allontanò a passo svelto, trascinando dietro di se Grace. Grace, cazzo Grace! Mi sollevai a fatica trascinandomi sulle gambe e inciampando nei miei stessi passi. Tesi il braccio destro in avanti, poi sentii una pressione sul polso opposto che mi costrinse a girarmi.
Grace!” mi trovai a faccia a faccia con Mikey. Anche lui era visibilmente stanco e sudato. Mi afferrò per le spalle e mi tenne fermo. Io ansimavo e respiravo a fatica.
E' tardi Gerard! Ti farai uccidere!”
Ma io...Mike io...”
Zitto cazzo! E' troppo tardi!” disse fissandomi negli occhi “Se vai lì ti ammazzano e Grace sarà persa!”
Mikey mi abbandonò e io caddi a terra stremato, rotolandomi tra la sabbia e il mio stesso sudore.
Intravidi la figura di Frank ancora aggomitolata al suolo e strisciai verso di lui sputacchiando granelli salati e strizzando continuamente gli occhi.
Frank...”mugolai aggrappandomi a lui. “Perché sei tornato?”
Non riuscivo più a tenere gli occhi aperti, la luce del sole era troppo accecante. Mi strinsi forte al ragazzo e lui ricambiò l'abbraccio soffocandomi.
Gerard...scusa...io non volevo...”
Singhiozzò. Ero in uno stato assurdo. Mi sentivo sospeso tra la realtà e il sogno, come se avessi assunto qualche droga o se mi stessi risvegliando da una nottata di sonno profondo. L'unica cosa che riuscivo a sentire erano le lacrime di Frank contro il mio collo e la sua mano aggrappata alla mia. Cazzo, non volevo sentirlo piangere.
Non volevo...Korse mi ha costretto...non potevo...rifiutare..io...” un altro singhiozzo.
Ora sei al sicuro, Korse è andato via.”
Quando sono andato via Korse mi ha rintracciato...voleva attaccarvi...ma io sono riuscito a scappare per avvisarvi...”
Lo strinsi più forte a me. Davvero aveva fatto tutto questo per noi?
Grazie...”
Sì, ma io non merito tutto questo.”
Tu meriteresti di più...”
Non prendermi in giro!”
Disse staccandosi. Ci ritrovammo faccia a faccia. Ci guardammo per qualche secondo, come se ci studiassimo. Come facevamo un tempo, quando ancora eravamo indifferenti. Poi Frank cadde a terra e si addormentò e io mi coricai affianco a lui, stringendolo forte a me.
 

Quando mi svegliai il sole stava tramontando. Avevo dormito solo per qualche ora ma mi sentivo già meglio. Ancora una volta, la prima cosa che notai fu che mancava la pressione di Frank sul mio fianco. Notai di non poter fare a meno della sua presenza.
Gerard...”
Mmmh?” mugolai stropicciando gli occhi.
Era Frank, anche se non potevo vederlo potevo sentire che era lui. La sua voce era inconfondibile. Cercai le sue mani di fronte a me senza sollevare le palpebre.
Io devo andare...” disse.
Spalancai gli occhi. Frank stava sorridendo. Sentii che mi toccava una guancia e io mi aggrappai deciso alla sua mando tirandomi su.
Sto bene, sto andando...” ripeté lui.
No, no, no, no.
Era tutto una sogno, uno scherzo, qualcosa del genere.
Mi sarei svegliato accanto a Frank e l'avrei baciato di nuovo, l'avrei stretto a me e non l'avrei più lasciato.
Perché?”
Ho passato troppo tempo nel terrore del regime di Korse, tanto che ho perso me stesso e la mia personalità. Non sono stato in grado di ribellarmi e di rifiutare il compito di uccidervi. Vi ho mentito. Non merito di essere qui.”
Nel suo volto potevo intravedere una punta di malinconia. Per un momento temetti che ricominciasse a piangere. Le uniche due volte in cui ero riuscito a stringere Frank fra le mie braccia lui era finito in lacrime.
Non era colpa tua.”
Frank scosse la testa.
Tu non sai come sono stato male. Vi odiavo. Mi avevate reso la vita un inferno con la vostra mania di salvare il mondo. Non vedevo l'ora di uccidervi, ma quando ho scoperto cosa eravate veramente...beh, mi sono confuso. E non sono stato in grado di essere sincero con me stesso. Gerard, io ho bisogno di dimostrare a me stesso che posso davvero stare con voi e per farlo devo andare. Ma tornerò, Gerard. E insieme sconfiggeremo Korse e salveremo Battery City. Tornerò.” disse annuendo in tono rassicurante. Poi mi abbracciò e mi posò un fugace bacio sulle labbra. Avrei voluto dirgli che lo amavo, ma ero certo che già lo sapesse.
Poi si alzò e la sua figura venne immersa negli ultimi raggi del sole. Mi sorrise un'ultima volta, si girò e partì. Ancora una volta seguii i suoi lineamenti fino a che non scomparvero all'orizzonte, ma questa volta era diverso. Non ero triste, non avevo il cuore marcio. Frank aveva messo un cerotto su quella ferita e ora sentivo di nuovo caldo in quella parte.
Poi Ray si avvicinò e mi tese una mano. La afferrai con sicurezza e mi tirai su.
Che ti ha detto?”
Sorrisi e mi strinsi forte al mio amico.
Ha detto...” gli sussurrai nell'orecchio “Ha detto che tornerà.”

 

 

Tadaaaaaan! Che ne pensate? Troppo fluff? Troppo dolce? Avrei voluto inserire più complicazioni, ma, ok, questa volta va bene così. Avevo voglia di scrivere qualcosa di mieloso almeno una volta nella vita (?) AnyGerard, il mio obiettivo principale era evitare il finale “E vissero felici e contenti” senza ricorrere alla morte di uno dei personaggi, quindi spero di avercela fatta. Ditemi cosa ne pensate!

 

XOXO

Smash 

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