Always in my heart

di Ice_Love_Fire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo. ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


 


Lo squillo di un telefono distrusse irrimediabilmente l’atmosfera di quella stanza i cui colori dominanti erano il panna, colore preferito di Harry e il blu, il preferito di Louis. Quest’ultimo dopo l’ennesimo lamento da parte del riccio si decise a rispondere, uscendo da quelle lenzuola che sapevano ancora dei loro profumi mischiati, del loro amore e della loro essenza.
Non si preoccupò nemmeno di vedere il nome di chi l’avesse disturbato, lo odiava a priori: mai infastidire Louis Tomlinson durante i suoi momenti di relax, ergo mai infastidire Louis Tomlinson quando si trovava col il suo Hazza.
-Chi è?- domando prendendo ad accarezzare una spalla di Harry che si era appena svegliato.
-Louis!- quella voce..Eleanor –Sei in ritardo di un’ora! Dove diavolo sei? Anzi no, non dirmelo lo posso immaginare.. Sai che si arrabbieranno se non ci facciamo vedere in giro oggi.-
Eleanor Calder, dolce, generosa, paziente, disponibile, studiosa, bella –bellissima- ragazza ventenne e soprattutto finta. Già, perché ormai da un anno aveva intrapreso una stabile e duratura, almeno agli occhi della gente, finta relazione con lei. Finta come l’amore nei suo confronti, finta come i loro piccoli ed insignificanti baci in pubblico che era stato costretto a darle solo un paio di volte, e finta come la pazienza dimostrata nel sopportare la sua voce in falsetto, troppo acuta per lui che preferiva decisamente una tonalità più bassa, più roca e mascolina magari proveniente da un ragazzo riccio, moro con una parlata fin troppo lenta che amava segretamente da quasi due anni, precisamente 1 anno e 7 mesi.
-Scusa..- disse spazientito -10 minuti e sono da te- non le diede il tempo di rispondere, non la salutò nemmeno perché si era innervosito. Certo, Eleanor era una brava persona tutto sommato, con il tempo erano anche diventati amici e sapeva di essere stato fortunato, gli sarebbe potuta capitare una copertura più fastidiosa ed ingombrante mentre El, come lui la chiamava, era discreta e divertente.. almeno poteva farsi due risate!
-Era lei vero?- la voce di Harry riportò Louis nel presente e subito dopo si girò osservando il verde dei suoi occhi, i più belli che abbia mai visto, spegnersi impercettibilmente.
Louis non rispose, non sarebbe servito a nulla semplicemente si accoccolò sul suo petto ancora nudo in una specie di abbraccio lasciando un veloce bacio sul torace.
-Sono settimane che non passiamo un’intera giornata insieme Boo, sono così tante 24 ore di libertà?- chiese più a se stesso che al ragazzo moro, tutti sapevano quanto Harry soffrisse, quanto fosse sensibile.
-Lo so, speravo che almeno oggi ci avrebbero lasciati in pace ma.. Harry- prese a giocare con i suoi ricci, il personale anti-stress –sono settimane anche che non faccio un’uscita pubblica con lei, sai che si potrebbero creare casini- disse il più dolcemente possibile, Harry era il suo bambino in un certo senso e gli aveva giurato più di un anno fa, quando dichiarano finalmente i loro veri sentimenti, che l’avrebbe sempre protetto da tutto e tutti.
Harry sbuffò, non ne era affatto contento. In due anni di relazione, Louis aveva imparato a capire ed interpretare ogni sua occhiata, ogni sua espressione ogni suo movimento delle mani e odiava vedere il suo Cupcake rattristarsi.
-Dai, amore..- Lou lo baciò così, senza motivo, senza preavviso insinuando la lingua per trasmettergli tutto il suo amore, tutto se stesso, perché faceva parte di lui.
Continuarono a baciarsi ancora per qualche minuto, passando dalla tenerezza a momenti di passione durante i quali la grandi mani di Harry erano avvinghiate ai suoi capelli e Louis si stringeva al suo collo, aggrappandosi.
-Va bene, va bene- se ne uscì il riccio dopo essersi staccato da quelle labbra –ti do il permesso, ma solo perché mi hai chiamato nel modo in cui adoro-
-Quale?- domandò il più grande confuso, succedeva spesso che non capisse o che perdesse il filo del discorso. Lui semplicemente si giustificava dando la colpa ad Harry e ai suoi baci, che lo partavono “in un altro mondo” come lui stesso diceva.
-Amore- diventò rosso. Chi lo avrebbe mai detto che lo strafottente, sicuro e vanitoso Harry Styles potesse mai arrossire? Beh, non di certo l’Harry pubblico, il diciottenne Don Giovanni che avevano creato i Mass-Media incentivati dal loro Management, dal loro maledetto Management.
Louis sorrise –Oh.. amore!- lo sfotté prendendo a tirare le sue fossette cosa che Harry odiava –Sei talmente smielata Herriet- continuò ghignando.
-Ma vaffancu..- iniziò ma fu interrotto dalle labbra del suo ragazzo. Quanto amava quella labbra?
-Non si dicono le parolacce, sai che tua madre vuole che ti tenga d’occhio- lo rimproverò il suo Boo Bear prima che i due scoppiassero a ridere.
-Guarda che il più romantico tra i due sei tu, hai dimenticato la sorpresa per il mio compleanno?- chiese con un sorrisino. Di Harry si poteva dire tutto, tranne che non fosse furbo.. Louis invece lo era un po’ meno.
-Cosa vuoi che siano rose, un ciondolo e un piano di albergo prenotato solo per noi?- chiese fintamente stupito- E non dimenticare la suite- finì lasciandogli una carezza sulla guancia. Era molto espansivo nei suoi confronti, ma lo faceva più che altro per se stesso, ne sentiva il bisogno fisico di toccarlo, persino sfiorarlo per sottolineare che ci fosse un noi, che il suo Haz fosse esclusivamente suo, beard a parte.
-E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita!- guardò il soffitto con aria trasognante, sospirando.
-Davvero Harry, sei diventato una ragazzine di 12 anni che guarda film Disney- lo punzecchiò su un fianco.
-Sei un stronz- ma il maggiore lo fermò di nuovo aumentando la stretta della sua mano su di lui, con un risolino.
-Basta!- disse facendogli la linguaccia –Accidenti è tardi! Tutta colpa tua e dei tuoi boccoli- in un baleno si catapultò fuori dal letto, recuperò i boxer da terra e cominciò a rivestirsi alla bell’e meglio.
-Torni a cena?- non gli piaceva quando Louis era costretto ad andare, ad abbandonarlo per uscire dalla loro casa, dal loro mondo per andare a fingere; infondo lo faceva anche per lui.
-Non lo so, dipende da come si mettono le cose, mogliettina- gli rispose mentre di chiudeva i bottoni della camicia.
Harry soffiò infastidito –Quando fai così ti odio!- si alzò anche lui dirigendosi direttamente verso il bagno. Il solito lunatico Harry.
Louis però lo bloccò per un polso prima di giungere alla porta della stanza.
-Io ti amo amore- gli sussurrò nell’orecchio, come se ci fosse una platea pronta a sentire e a scoprire i loro segreti, come se quella parola fosse talmente importante da rischiare di frantumarsi facilmente.
Harry gli regalò un bacio a fior di labbra –Vai ora- pronunciò staccandosi dal suo corpo e andando il bagno.
Louis dopo essersi infilato sciarpa, cappotto e guanti si avvicinò alla porta –Harry io vado! A sta sera- stava per uscire quando la voce del riccio lo portò a girarsi.
-Sappi che ti aspetterò da solo, sdraiato sul divano ad annoiarmi davanti alla tv- gli arrivò vicino –Ah quasi dimenticavo- disse colpendosi teatralmente la fronte con la mano –Ti amo anch’io-
 


 

 

_______________

 

 

 

 



Ice’s Corner:

 

Hola guys sono Ice! Dopo mesi di assenza sono tornata (per lo meno io, Fire è una pigrona)! Ok, si capisce perfettamente che si tratta di una Larry e si, credo fermamente che Louis ed Harry si amino e che presto molte Directioners dovranno ricredersi. Siamo entrambe delle Shipper, ma io potrei essere definita come una Shipper-ossessionata e tutto il mio amore per questa coppia lo dovevo assolutamente condividere con il mondo intero haha! La mia idea di questo storia è di basarmi il più possibile sulla realtà con, ovviamente, delle cose prodotte interamente dalla mia povera mente Slash malata... spero che ne esca qualcosa di decente anche se dovrei in teoria aggiornare la fanfiction su Zayn e vedere che fine abbia fatto la coppia #Zarah.. ma dettagli. Ringrazio la mia compagna di avventure per aver scelto il titolo dato che il mio faceva pena..
 Spero che ci siano dei pazzi come me che possano apprezzare la mia scrittura e ci terrei se recensiste!
Alla prossima 

 
 

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Capitolo 2
*** Primo Capitolo. ***


I

  Primo Capitolo.

 



-Mangi abbastanza?-
-Per la milionesima volta si..- rispose un Harry visibilmente spazientito.
-Sicuro? sei diventato magro come un chiodo- piagnucolò la voce dall’altra parte del telefono.
-Mamma ti prego, sono un adulto ormai!- sbuffò il riccio –So badare a me stesso.. tranquilla non muoio-
-Oddio- trillò la donna –non dirlo neanche per scherzo orsacchiotto-
-Mamma!- Harry ringraziò mentalmente per il fatto di non aver messo il vivavoce altrimenti la conversazione alquanto imbarazzante sarebbe diventata di dominio pubblico. Era in studio di registrazione da tutta la giornata con il resto della band era stressato,stanco con un paio ben visibile di occhiaie e di certo in quel momento non aveva assolutamente né la voglia né la forza per affrontare Anne-mamma-chioccia.
 -Non vedo l’ora di vederti piccolino mi manchi così tanto- continuò sua madre. Harry era stato sempre il cocco di mamma, uno di quei bambini che adorava ricevere il bacio della buonanotte e la colazione al letto la domenica mattina.
-Io invece non capisco ancora come dopo due anni tu non riesca ad accettare che ormai sono cresciuto.. non sono più un poppante- puntualizzò il riccio. Certo adorava “la sua mammina” ma a volte era troppo anche per lui.
-Attento a come ti rivolgi a me signorino! E sappi che anche quando avrai 45 anni e avrai perso i tuoi adorabili ricci sarai sempre il mio bimbo.-
-Si.. certo- disse il ragazzo ormai arreso –Ora devo andare. Emh ti chiamo-
-Questa volta cerca di non far passare intere settimane sai che poi sto in ansia- finì la donna.
“Lo so bene..” si disse interiormente il riccio.
-Un ultima cosa stellina- intervenne Anne.
-Basta che la smetti con tutti questi nomignoli- la interrupe stizzito Harry.
-Mi ha chiamato Jay e ci ha invitati a cena- riferì entusiasta –Pensavamo di organizzarci durante le vostre 2 settimane di pausa.. che ne dici? Louis è d’accordo?-
Harry sbianco –Non lo so, glielo chiedo. Vediamo eh?- gli si fermò la voce –Devo proprio andare. Ti voglio bene- riattaccò in seguito ad una serie infinita di baci inviati virtualmente da mamma Styles.
Harry amava follemente la mamma e fino a quando aveva avuto 16 anni riusciva tranquillamente a tollerare le sue esuberanze e le sue uscite fin troppo eccessive. Negli ultimi anni però erano cambiate tante cose, lui stesso in primis era cambiato. I suoi 18 anni avevano un gran peso e si sentiva molto più maturo rispetto ai ragazzi della sua età; alle spalle aveva una carriera, un sacco di soldi, la sua prima relazione stabile e una convivenza.
Al passaggio da ragazzino con la pancetta a giovane uomo aveva nettamente contribuito la scoperta di essere gay. Al pensiero di quel periodo gli vennero i brividi, non è stata una passeggiata. Ricorda le tensioni tra il gruppo, la gara di X Factor in cui ci si avvicinava sempre più alla finale, ricorda i suoi sbalzi d’umore ma l’unica cosa che non si potrà mai scordare è Louis. La loro amicizia era cominciata come qualsiasi altra bellissima intensa e complice amicizia. I loro letti erano vicini, scherzavano insieme, mangiavano insieme, si divertivano insieme.. ma tutti notavano che nell’aria qualcosa di diverso, qualcosa di più intenso. All’inizio Harry si era convinto che il suo interesse fosse dovuto semplicemente alla loro grande complicità, si era dato del pazzo e giustificava la sua piccola attrazione come cosa normale, andiamo stiamo parlando di Louis Tomlinson! Ricordava purtroppo ogni minimo dettagli del mese in cui non si parlò con Louis, il mese più brutto della sua vita a suo parere, ricordava come non riusciva nemmeno a sentire la sua voce acuta o a vedere le sue eccentriche maglie a righe perché ogni volta senza volerlo il suo sguardo vogava su di lui fino a giungere davanti a quegli occhi, anzi quei pozzi meravigliosi e allora non poteva mentire, non a se stesso e scappava via anche nel bel mezzo di una prova in studio. Louis a distanza di tutto quel tempo la definiva “tensione sessuale” perché si era reso conto immediatamente di desiderare il riccio e di averlo per se, di farlo suo. Ricordava la litigata furiosa il giorno prima della finale, le cattiverie gratuite e completamente futili e senza senso che si erano gettati a vicenda fino ad arrivare a spintonarsi dandosi la colpa su qualcosa che in realtà non esisteva nemmeno e ricordava il bellissimo, vero, autentico, famelico primo bacio che Louis gli aveva dato per zittirlo. Era partito come un gioco ma nessuno dei due riuscì a staccarsi, lo desideravano troppo e fece sentire il riccio per la prima volta a casa. Da quel momento capì che pure se si trovasse a mille chilometri lontani da Holmes Chapel, se si trovasse in un altro stato lontano anni luce dalla famiglia avrebbe avuto sempre con se il suo punto di riferimento, Louis, la sua casa. Quando arrivarono terzi alla finale del talent show Louis trascinò con sé in camerino un Harry singhiozzante e con gli occhi gonfi, chiuse la porta a chiave e dopo averlo tenuto stretto tra le sue braccia gli chiese di essere il suo ragazzo. Harry in preda all’emozione più totale gli sussurrò un flebile “si..” biascicato e questa volta fu lui a baciarlo, un bacio questa volta consapevole e ricercato.
Il giorno stesso mentre il riccio sedeva sulle sue ginocchia, Louis inviò un sms ad Hannah la sua ragazza storica e la lasciò con davvero poco tatto. “Ora che ti ho trovato chi ti lascia più?” aveva detto il più grande per discolparsi. Beh, Harry doveva ammettere che con tutti i casini che dominavano le loro vite la promessa l’aveva mantenuta eccome.
-Harry dove sei finito? Dobbiamo continuare- la voce di Marco, un ragazzo del loro team lo fece tornare nel presente.
-Ah si scusa arrivo- fece la sua solita mossa per scompigliare il suoi capelli già arruffati e ritornò in sala.
Lì c’era il delirio più totale segno che era stata concessa una più che meritata pausa. Niall era seduto per terra e strimpellava un strana melodia con la chitarra, Zayn sonnecchiava sulla poltrona e Liam invece trafficava con il suo cellulare. E Louis?
Ma la risposta arrivò presto, due forti braccia gli circondarono i fianchi e -Bu!- pronunciò la voce del suo amato.
-Scemo!- riferì il suo Hazza divertito appoggiando le mani su quelle di Boo.
-Dove sei volato via?- gli domandò appoggiando il mento sulla schiena, troppo basso per riuscire a raggiungere la spalla.
-Mi ha chiamato mamma- storse il naso.
-Giusto, quando mamma Anne chiama il piccolo Harold risponde- pronunciò dando un morso al braccio –E sentiamo che ti ha detto amore?- erano giorni che continua a stuzzicarlo chiamandolo in quel modo.
-Le solite pazzie da mamma disperata, niente di nuovo amore- e di certo Harry non si lasciava mancare quest’occasione dimostrandosi più tenero e amorevole del solito.
Il castano sorrise, lo fece girare e depositò il viso nell’incavo del suo collo annusando il suo odore inebriante che richiamava il bagnoschiuma che avevano scelto insieme –Mi sei mancato, non te ne andare più..- il cuore di Harry perse un battito.
-Menomale che lo smielato ero diventato io.. Louise- puntualizzò con un sorrisino fiero che nessuno poteva vedere.
-Idiota!- gli diete un colpo alla testa non tanto leggero –Hai rovinato il nostro momento delle coccole!- disse con un finto muso.
Harry rise si avvicinò il più possibile al suo corpo preferito e lo baciò insinuando la lingua al suo interno. Nel frattempo la mano destra era scesa ad accarezzare il fianco per iniziare poi un lento percorso fino al suo interno coscia prendendo a massaggiarlo leggermente. Louis ansimò nel bacio approfondendolo sempre di più e tirandogli i ricci. La mano arrivò a posarsi sul cavallo dei pantaloni rigorosamente rossi del suo ragazzo ed iniziò a disegnare dei piccoli cerchietti invisibili provocando ad entrambi del brividi.
-Oddio!- i due si staccarono di scatto –Prendetevi una stanza!- gridò Liam che teneva gli occhi coperti al povero Niall che per lo shock aveva fatto sbattere il ginocchio allo spigolo del tavolo vicino.
Louis li fulminò incenerendoli –Se vi da fastidio che io e il mio uomo- disse calcando l’ultima parola –ci scambiamo effusioni potete prendere i vostri bei didietri e smammare-
Niall ridacchiò massaggiandosi il punto dolorante –Ha ragione la Sassy.. sono così carini- andò a tirare le fossette di Harry come fosse un pupazzo beccandosi una seconda occhiataccia da parte di Louis.
-Siete solo invidiosi- li punzecchiò il castano allontanando in maniera definitiva le mani del biondo dal giovane.
Liam scosse la testa arreso –Andiamo vi offro un caffè- disse guardandoli – e qualcosa da mangiare per Niall- finì con il vispo consenso dell’irlandese.
-Continuiamo a casa- bisbigliò maliziosamente Harry prendendo il suo ragazzo per mano e seguendo gli amici.
 
 
 
 
 


 
-Siamo arrivati- annunciò l’uomo col berretto alla guida.
-Grazie- rispose Harry cordiale –Ecco a lei- porse al guidatore 40 sterline, scese dal taxi carico di buste varie e si diresse verso il portone di casa in cui padroneggiava sul campanello la parola “Stylinson” in bella vista, genialata di Louis.
Lasciò il portone sbattere rumorosamente dietro le spalle e portò tutti i bagagli in cucina posandoli sulla tavola. Proprio quel giorno, dopo un’intera giornata di stress aveva avuto la brillante idea di cucinare. Da quanto non lo faceva? Troppo, doveva recuperare.
Quando era uscito dalla Syco era rimasto rapito da una vetrina di una pasticceria londinese e aveva pensato che uno di quei meravigliosi dessert sarebbero stati a pennello con una cenetta romantica. Ok, il più sdolcinato era decisamente lui..
Aveva comprato una squisita torta al cioccolato con fragole e panna da abbinare a una bistecca al sangue e un ottimo bicchiere di vino rosso. Tutto per il suo Cuppy.
Dopo mezz’ora sentì la porta aprirsi e un rumore di chiavi infrangersi sul mobile dell’ingresso; in altre occasione Harry l’avrebbe ucciso per quel gesto su un tavolinetto direttamente dalla Francia ma per questa volta avrebbe fatto un’eccezione. C’est l’amour!
-Harry scusa il ritardo ma dovevano dirmi per dom- entrò in cucina ma non continuò la frase, non ci riuscì perché si ritrovò di fronte ad un Harry Styles con indosso un grembiule macchiato di chissà cosa e le mani sporche di olio, per non parlare del piano cucina completamente sotto sopra; l’immagine più bella che avesse mai visto.
-Che fai?- domandò con un sorriso avvicinandosi al riccio.
Harry avvampò -Preparo la cena no?- chiese retorico con evidente imbarazzo.
-Lo vedo- raggiunse i suoi fianchi e lo abbracciò da dietro –L’ultima volta che hai cucinato per me è stata.. quando è stata Haz?- guardò il profilo di Harry e leccò via il residuo di sale sulla sua guancia.
-Umh, credo..San Valentino? Si, San Valentino- appoggiò la testa sulla spalla di Louis e chiuse gli occhi perché il suo ragazzo aveva iniziato una piacevole tortura di baci che partiva dalla mandibola fino al collo, alternando leccate e piccoli morsi.
-Allora che c’è per cena?- se ne uscì all’improvviso staccandosi definitivamente da Harry il quale rischiò di cadere all’indietro.
Il più piccolo si riprese dal momentaneo stato di trance –Bistecca, insalata e poi ho una sorpresa per il dolce-
Louis lo guardò malizioso provocando una risata al più piccolo –Non quella!- disse Harry tra un risolino e l’altro.
Il più grande mise il bronco e si sedette dopo che il suo ragazzo aveva poggiato i piatti in tavola.
-Oh andiamo! Va bene! – rispose – Ma solo se fai il bravo- sentenziò ghignando alla faccia di Louis che magicamente era tornata felice e vispa.
-Buon appetito Hazza!- preso dall’euforia di quel piatto squisito prese il colletto della camicia di Harry e lo baciò.
-E’ buonissimo!- sentenziò un Louis Tomlinson con la bocca piena di cibo –Una volta proviamo a fare qualcosa insieme!- si diete una botta al petto per mandar giù il pezzo troppo grosso di carne.
-Oh no ti prego Boo! Perché vuoi distruggere la nostra bellissima dimora?!- chiese drammatico assaggiando il vino scelto per quella serata.
Il più grande poggiò un mano al cuore –Mi sento offeso, davvero offeso. Solo perché ho bruciato un paio di volte la carne, il condimento per la pasta, il tè, il caffè.. non vuole dire niente- puntò il dito contro il riccio –Che relazione è se non ti fidi di me?-
Il più piccolo gli accarezzò il viso –Non preoccuparti, non è colpa tua. E’ la cucina, i fornelli e in generale tutto il mondo culinario ad avercela con te- gli si avvicinò come se non volesse farsi sentire da nessuno e Louis lo assecondò avvicinandosi a sua volta –Sono tutti gelosi.. sei troppo bello- disse per poi scoppiare a ridere.
-Beh si spiega tutto, posso capirli!- iniziò anche lui a ridere –Harry?- lo chiamò con una vocina.
-Si LouLou?- rispose divertito l’altro.
-Ma dobbiamo proprio aspettare il dolce?- si alzò e si sedette sulle gambe del ragazzo circondandogli il collo con le braccia.
-Dai Louis, ci tengo.. – disse non troppo convinto.
Louis rispose con un semplice “mmh” perché le sue labbra erano occupate a stuzzicare la  clavicola e i pezzi di pelle scoperti dalla mani di Louis che stavano già sbottonando la sua camicia bianca.
-Al diavolo- Harry fece alzare entrambi, prese per mano Louis e si diresse il più velocemente possibile in camera.
Fino a quando non vi giunsero si sentì solo la voce acuta di Louis prendere in giro Harry su quanto fosse incoerente ed Harry che con un “sta zitto” lo fece tacere inchiodando le sue labbra a quelle del castano. 


 

 

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Ice’s Corner:


Olè! Sono tornata in tempi relativamente brevi perché di solito sono molto più ritardataria (quindi preparatevi). “Ma come, mi lasci sul più bello?” si, perché devo prima prepararmi psicologicamente per scrivere una scena hot completa, però dai nel capitolo ci sono delle scene niente male. Tranquille non vi farò aspettare molto. Allora che ne dite di questo secondo capitolo? A me detto sinceramente non fa impazzire ma se lo dovessi rifare non saprei proprio cosa metterci di diverso, so lasciamo così. Spero che invece a qualcuno sia piaciuto e spero che ci siano un pochino (ino-ino-ino-ino) di recensioni! Ringrazio di cuore coloro che hanno recensito, messo tra le seguite ecc.. I LOVE U!
Vi faccio anche gli auguri di Buon Anno! Spero che sia un anno che vi renda felici. A pensarci bene.. questo è il mio ultimo capodanno da minorenne, oh god!
Ok sto delirando, alla prossima!
 

 

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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo. ***


II

 Secondo Capitolo. 
 




Harry Styles da cinque minuti buoni non riusciva a stare fermo. Era da cinque minuti buoni che si grattava nervosamente il mento, che sbuffava sonoramente sputacchiando di tanto in tanto un po’ di saliva e che continuava a picchiare ripetutamente il piede destro sul tappetino della Range Rover nuova di zecca di Niall il quale si stava decisamente pentendo di avergli proposto un passaggio a casa di Liam; accidenti alla sua boccaccia irlandese!
-Hazza, ti supplico per il bene mio e dell’auto smettil-
-Come mi hai chiamato?- lo interruppe frettolosamente il riccio che era rimasto incantato. “Ma è ritardato?” pensò il povero biondino.
-Hazza, ti ho chiamato Hazza perch- ma non riuscì neanche questa volta a terminare.
-Hazza… così lui mi chiama sempre.. Hazza- finì con un sospiro sconsolato.
Niall lo guardò stranito –Chi?- domandò –Louis?-
Harry gli regalò un’occhiata di sbieco –E chi secondo te, tua nonna?- chiese retorico.
Per risposta l’amico alzò le mani in segno di resa causando un leggero sbandamento della macchina, diciamo che ancora non era così pratico della guida ecco.
-Trattieni le tue sparate isteriche Giulietta, ti faccio presente che hai lasciato il tuo Romeo un paio di ore fa e che tra poco lo vedr- altra interruzione. “Cristo santo, lo fa apposta?”
-Non è questo il punto!- intervenne Harry –Il problema è quella..- abbassò lo sguardo torturandosi le dita.
“Oh..” Niall spostò per un secondo la mano su quella di Harry, non era un tipo dai grandi gesti d’affetto ma comunque cercò si sforzarsi per essere più espansivo.
-Harry hey… lo sai che deve. Tranquillo tra poco lo rivedrai e potrai marcare il territorio!- voleva tirarlo su ma in quel momento il re dei doppi sensi non aveva minimamente criptato il messaggio subliminale della battuta. Cosa preoccupante.
-Deve, deve, deve… cazzo nella mia testa ormai c’è solo questo. E il verbo volere dove lo mettiamo? Ti sembra giusto che lui debba essere accompagnato da Eleanor come un cane quando deve scendere in strada a pisciare per non sporcare la moquette di casa? Lui ce l’ha la patente e come tutti ce la fa a guidare da solo per arrivare da Liam! Sono 2 fottutissimo chilometri – fece un respiro profondo, si stava agitando.
Quel giorno i ragazzi dopo un’intervista radiofonica avevano deciso di trascorrere una semplice serata insieme senza nessun disturbo ed intralcio. Era da troppo che non lo facevano e avevano bisogno di stare insieme da amici normali, non da colleghi di una band di fama mondiale con birra e cibo spazzatura dai nomi più improponibili.  Soltanto che la casa discografica aveva avuto la brillante idea di far accompagnare Louis dalla sua adorabile ragazza così da recitare la scenetta dei fidanzatini innamorati. “Siete stati troppo vicini ultimamente” avevano detto perché ad ogni carezza troppo intima e compromettente da parte di Harry doveva poi comparire qualche paparazzata rigorosamente in alta definizione di loro due. Ecco il perché del pessimo, terribile umore del giovane il quale se prima era entusiasta della serata ora non vedeva l’ora di tornare a casa e cercare di sbollire l’arrabbiatura.
-Che palle…- sussurrò tra sé e sé.
-Emh.. Haz..Harry- Niall era nel panico. Faceva schifo coi discorsi lo sapevano tutti, soprattutto quando si doveva consolare qualcuno sulle questioni amorose. Che aveva fatto di male? Lui voleva solo andare da Liam, diventare un tutt’uno con il suo comodissimo divano e rilassarsi fino a rimanere addormentato, non pretendeva molto! Che situazione di merda.
-Dai non ci pensare- Ecco, la perla di saggezza!
Harry lo guardò e sorrise d’istinto, lo trovava adorabile –Grazie Nialler ora si che mi sento meglio-
Il biondo gli diede un pugno sulla spalla –Ok non sarò uno dai grandi discorsi filosofici- fece ridere entrambi –Però sappi che ci sono amico-
-Lo so, avevo bisogno di sfogarmi. Tutto qui- Concluse. Non c’era cosa più vera.
 
 
 
 
 

 
 




Erano arrivati per primi e Harry aveva dato una mano a sistemare l’x-box, l’unica cosa a cui avrebbe prestato la sua attenzione per le prossime ore. Stava per sistemarsi comodamente sulla poltrona quando il campanello di casa Payne cominciò a suonare.
“Che fosse…?” si domandò interiormente.
-Io non mi muovo- sentenziò Niall abbassandosi la visiera del berretto. Il solito scansafatiche.
Il padrone di casa alzò gli occhi al cielo –Ho capito, non scomodatemi vado io- disse sarcastico.
Ma a presentarsi non fu un ragazzo dagli occhi color smeraldo, capaci di entrare dentro l’anima del riccio e di logorarlo bensì gli si presentarono davanti quelli neri come la pece segno riconoscibile di Zayn.
Harry cercò di reprimere la sua piccola delusione scacciando qualsiasi brutto pensiero dalla testa “Meglio così.. non mi interessa”. Si certo…
-Ragazzi- salutò stancamente il moro reprimendo uno sbadiglio andandosi a sedere sopra il biondo. Tipico, si era appena svegliato.
-Hey!- protestò Nialler facendogli il solletico per spostarlo –Togli il tuo culetto Malik, ora- ordinò facendo una voce autoritaria trattenendo un sorrisino.
Zayn gli pizzicò un fianco –Ingrato, tutti vorrebbero essere al tuo posto!- sentenziò il pakistano con un broncio. Dopo l’ennesima sberla da parte dell’amico decise di spostarsi.
-Ti ringrazio Harold!- pronunciò Liam secco.
Harry lo guardò stradino –Che diamine ho fatto?- domandò confuso.
-Ci hai contagiato e probabilmente l’unico a qui interessano le ragazze rimango io- indicò gli altri due che continuavano a punzecchiarsi a vicenda –Credo che i One Direction abbiano  trovato la loro direzione. -  fece scoppiare tutti in una fragorosa risata.
-Beh ammettiamo che sono teneri- finì il più giovane di ridacchiare –I Ziall sono i Ziall-
-Più teneri dei Larry?- Zayn naturalmente non sapeva niente di quello che Harry provava nei confronti della Larry in quel momento e per un attimo non riuscì a trovare una parola decente per rispondergli.
Fu salvato in calco d’angolo dal trillare del campanello. Quella volta non fu uno Zayn assonnato, il ragazzo delle consegne o qualsiasi persona indesiderata; le orecchie di Harry furono pervase dalla voce più melodiosa che avesse mai sentito, la sua preferita ovviamente anche se a volte fastidiosa del ragazzo che amava. Si, perché lui lo amava profondamente.
-Ce l’ho fatta. C’è stato un dannato incidente che ha bloccato tutto. Maledetti camionisti impazziti!- imprecò Louis dopo essersi liberato del cappotto.
-Se fossi venuto con me e Niall saresti arrivato da un pezzo- Freddo, distaccato, tagliente Styles. Ci aveva provato, si era promesso di essere maturo, comprensivo e cavolate del genere ma non ce l’aveva proprio fatta. Al diavolo aveva pur sempre 19 anni e il ruolo del calmo e riflessivo era di Louis non il suo.
-Che si combina questa sera Liam?- Louis Tomlinson era furbo. Louis Tomlinson conosceva Harry Styles come le sue tasche e la cosa che sapeva meglio di tutte era che il suo fidanzato quando era in piena fase gelosia compulsiva non bisognava istigarlo, considerarlo e in generale si limitava ad evitarlo del tutto. In realtà adorava vedere la sua possessività perché dimostrava di tenerci tremendamente a lui ma non glielo avrebbe mai confessato.
-Sei fossi arrivato prima lo avresti saputo- Per Harry Styles vedersi non calcolato dal suo Louis Tomlinson era il peggio. Pretendeva la sua attenzione e la cosa non faceva altro che mandarlo a livelli di nervosissimo stratosferici.
-Ci scusate?- chiede Louis ai propri amici –Harry andiamo-
-Sono seduto non vedi?-
-Su andiamo!- il più grande lo trascino per il braccio sotto gli occhi indagatori degli altri 3.
-Ma che gli prende?- disse Zayn.
-Non lo so. E’ probabile che poi scopino però- affermò Niall mentre sfogliava distrattamente una rivista d’auto.
Liam impallidì –Oddio no! In casa mia no!- piagnucolò.
-Valli a fermare-
-No Zayn! Mi basta l’averli quasi beccati il mese scorso.. Grazie ma passo- afferrò il joystick –Allora giochiamo?-
 
 
 



 

Il ragazzo dagli occhi azzurri lo condusse direttamente alla prima stanza che gli era capitata di intravedere, probabilmente la camera degli ospiti. Lo fece entrare senza dire niente e chiuse la porta a chiave.
-Louis smettila di fare il bambino andiamo dagli altri- intervenne Harry scacciando le braccia del giovane di fronte.
-Guardami-
-Finiscila- scansò la mano del suo Boo poggiata sulla maglietta.
-Harry ti ho detto di guardarmi- gli disse con più dolcezza. Aveva bisogno di avere quelle gemme verdi puntate su di lui ad illuminarlo.
Ed Harry lo fece. Il più grande sbaglio. Perché quando lo guardò realmente per la prima volta in quella serata si dimenticò di tutto; si dimenticò dell’arrabbiatura, perché fossero li, della copertura, del ragazzi e persino del suo nome.
Louis non poté fare altro che unire le labbra con quelle del riccio. Iniziò lentamente, forse troppo lentamente ad accarezzare la loro morbidezza cominciando ad assaporare il loro meraviglioso sapore capace di mandarti fuori orbita.
Ed Harry d’altra parte non esitò neanche per un secondo. Harry lo voleva. Voleva le sue mani addosso. Voleva sentirsi vivo e completo. Lo baciò con impeto, foga perché aveva bisogno di sentire il suo odore inebriante, meglio della droga più raffinata.
Il riccio intrecciò le braccia intorno al suo collo, come se non ci fosse un domani, come se le sue lunghe e possenti mani fosse fatte apposta per andarsi ad incastrare nei capelli di Louis, setosi e morbidi.
E’ in quei momenti che Harold Edward Styles avrebbe voluto gridare al mondo intero, in diretta nazionale, che quel meraviglioso ragazzo fosse suo e solo suo.
Quando si staccarono per mancanza d’ossigeno, Harry aveva il respiro quasi mozzato ma infondo che gli importava di respirare se aveva le labbra del suo Boo come linfa vitale?
-Non devi preoccuparti di Eleanor.. Mai.- disse il più grande andando a mordergli il labbro inferiore per poi succhiarlo.
-No?- chiese furbo il riccio. Intanto una mano stava vagando sulla schiena del castano, poi si andò a posare sul suo perfetto fondoschiena.
-Sempre lì vai a finire Styles- con un risolino spostò la mano accarezzandone le dita.
-Sai qual è la cosa che mi consola ?- posò nuovamente la mano sul sedere si Louis; quello era il suo posto!
-Cosa?- di certo le mani di Louis non erano rimaste ferme, anzi avevano iniziato un percorso tutto loro lasciando una scia bollente sul collo e sul petto fino a raggiungere i bordi della maglietta del suo ragazzo. Iniziò ad accarezzare lascivamente quella pelle morbida che sapeva sempre di buono,di amore e di dolcezza. Sapeva di loro.
-Che con lei tu non possa fare l’amore- e dopo quest’ultima frase, piena di significati nascosti Louis non ce la fece proprio più. Occorreva dimostrare al proprio uomo tutto ciò che spesso non riusciva a dire. Riprese a baciarlo, con più foga, gli sfilò la t-shirt ormai davvero superflua lasciando scoperto il suo torace, poi gli baciò il collo, morse e leccò ogni angolo, ogni centimetro perché anche se nessuno lo sapeva adorava marchiarlo.
Louis fece scorrere lentamente le mani fino al basso ventre sbottonandogli i pantaloni, gesto a cui ormai era fin troppo abituato.
“Mhh..” Harry si lasciò sfuggire dalle labbra rosse per i baci, quando Louis andò a mordergli il lobo dell’orecchio. Aprì le palpebre e solo in quel momento si accorse di essere disteso sul letto della stanza con Louis sopra a cavalcioni intento ad ammirarlo, come se fosse qualcosa di perfetto.
Harry sorrise –Liam ci ucciderà. Louis non possiamo..- disse non troppo convinto.
-Ti amo- gli sussurrò l’altro nell’orecchio per risposta. Che altro dire?
Allora anche il ragazzo, che fino a quel momento pareva titubante, si convinse che ne sentivano l’esigenza entrambi. Era solo, col ragazzo che amava, mezzo nudo, eccitato e con un letto a disposizione: mai sprecare una situazione del genere.
-Sei troppo vestito!- sentenziò il riccio con gli occhi dilatati dal piacere. In men che non si dica provvide a togliere la maglietta al castano passando le mani a suggellare i suoi pettorali appena accennati che lo rendevano ancora più bello.
Louis iniziò a massaggiare l’erezione del più piccolo da sopra i jeans mentre con la lingua andava a leccare il capezzolo destro, alternando succhi a piccoli morsi.
Il ricco sotto di sé rischiava letteralmente di impazzire.
In un brevissimo attimo di lucidità Harry riuscì a sfilare con poche difficoltà anche i pantaloni del più grande così che le loro erezioni potessero incontrarsi e sfiorarsi provocando dei piccoli singulti ad entrambi.
-Sei bellissimo..- gli disse estasiato Louis, era la visione più celestiale del mondo. Decise che era il momento di velocizzare un po’ più le cose e lasciando una leccata alla guancia del giovane fece volare via anche i boxer, prendendo il suo membro in mano, massaggiandolo.
-Lou- gemette.
-Cosa Harreh?- la mano andava veloce, sempre più veloce.
Harry respirando forte contro la sua bocca pronunciò un flebile “Ti voglio”. “Ti voglio adesso”.
E chissà perché, forse per l’atmosfera tremendamente surreale o l’amore presente in quella stanza gli rivennero in mente tutti i ricordi della loro prima volta, la prima volta in cui fece l’amore con un ragazzo, il suo.. In cui per la prima volta si sentì realizzato davvero, nel posto giusto.
Louis sorrise di riflesso e con “Non puoi resistermi curly” più strafottente che mai gli portò due dita alla bocca che il ragazzo prontamente cominciò a suggellare, leccare ed amare.
Louis stava scoppiando e la sua erezione cominciava a fargli male.
Dopo che il riccio finì soddisfatto l’opera sorrise per trasmettergli tutto l’amore incontenibile per una singola persona che aveva e lo baciò ancora. Non si sarebbe mai saziato di quelle labbra.
Le loro lingue lottarono sin dal primo sfioramento, una voleva predominare l’altra e continuarono a scambiarsi morsi e saliva per un lasso di tempo magico che parve infinito.
Louis gli alzò leggermente il bacino e avvicinò le due dita umidicce al apertura –Pronto Harry Styles?-
Ovviamente non aspettò nessuna risposta di consenso, non ce ne fu bisogno e introdusse immediatamente il primo dito muovendolo avanti e indietro.
-Dai Louis!- protesto il più giovane –Non sono mica una verginella, l’abbiamo fatto ieri pomeriggio!- sbuffò spazientito.
-Fretta piccolo?- Lou tolse definitivamente la mano e aprì le sue gambe che il riccio andò a legare intorno al bacino del più grande. Tolse l’ultimo strato che teneva imprigionato il suo membro.
Prese in mano l’erezione ormai libera, la frizionò e la condusse molto lentamente nell’apertura del riccio.
Harry d’altra parte chiuse gli occhi e gemette ma non di dolore. Perché quello che faceva Louis, in ogni occasione, non poteva mai essere minimamente ricollegato al dolore.
-Solo, cerca di contenerti- entrò dentro, tutto –Non per me, amo sentirti, ma per gli altri. Niall è suscettibile- finì teatralmente.
E dopo quest’ultima frase che provocò al riccio un sogghigno iniziò la penetrazione dentro di lui.
Harry ,invece, riuscì solo a gemere forte perché il piacere e la passione  erano troppi, perché il ragazzo che lo stava facendo suo era troppo eccitante, quasi illegale.
Ora c’era Louis.
Con l’ultima spinta, con l’ultimo ringhio da parte di Louis e l’ultimo urlo interrotto dall’unione delle bocche da parte di Harry vennero entrambi sporcandosi del loro seme e della loro essenza.
Ora si che Harry era felice.

 
 

 

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Ice’s Corner:

 

Emh… ok! *scappa via*
Sono leggermente in ritardo vero? Beh se ve lo siete chieste don’t worry sono viva!
E’ stato un periodo un po’ strano e la mia pigrizia patologica non ha aiutato: c’ho messo na vita a scrive sto capitolo oh!
No davvero, è stata un’impresa… soprattutto perché questa è la prima scena hot che scrivo (e si vede).
Madre che imbarazzo!!! Com’è? Tanto idiota?
Spero che comunque il capitolo sia piaciuto, almeno un pochino e ci terrei tantissimo se mi faceste sapere se come scrittrice erotica ho un futuro! Hahaha
Mhh.. potrei scrivere una specie di “50 sfumature di grigio” in futuro….. >.<
Dai fatemi sapere sono curiosa!! Alla prossima :*
P.s. se vi va passate a dare un’occhiata alla mia altra fanfiction basata su Zayn :)  
P.p.s E’ uscito il nuovo video di Cher Lloyd! Non centra un accidenti ma amo la sua canzone, ascoltatela!
P.p.p.s Ah.. quasi dimenticavo. Buon San Valentino (che festa del cavolo..). Ok sparisco davvero.

 

 
 

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