Daily Life.

di Hadi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 15/06/2012 ***
Capitolo 2: *** 13/10/2010 ***
Capitolo 3: *** 7/05/2011 ***
Capitolo 4: *** 23/08/2013 ***
Capitolo 5: *** 01/07/2011 ***
Capitolo 6: *** 09/02/2012 ***
Capitolo 7: *** 16/02/2012 ***
Capitolo 8: *** 17/03/2012 ***
Capitolo 9: *** 13-14/08/2012 ***
Capitolo 10: *** 09/09/2012 ***
Capitolo 11: *** 18/05/2012 ***
Capitolo 12: *** 13/08/2013 ***
Capitolo 13: *** 9/07/2013 ***
Capitolo 14: *** 15/08/2013 ***
Capitolo 15: *** 19/03/2023 ***



Capitolo 1
*** 15/06/2012 ***


Slice Giorno: 15/06/2012
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole:  550

Pov Feliciano



Va bene.
Non sei sul letto, non sei sulla scrivania, non sei nella libreria.
Dove ti sei nascosto?
Possibile che, ogni volta che Ludwig riordina la stanza, c'è sempre qualcosa che sparisce?
Oggi mi sono anche ricordato di mettere un po' di soldi  nel cellulare, non sarà certo uno stupido coso a impedirmi di messaggiare.
Guardo lo schermo del cellulare; che bella la foto di me e Ludwig! Ma, a parte questo, la batteria sta per finire.
Oh, ma ti troverò, stupido caricabatterie.

Ripenso, velocemente, a dove potresti essere. L'ultima volta eri sulla scrivania, ma ora non ci sei.
Forse Ludwig ti ha messo da qualche parte. Sicuramente Ludwig ti ha messo da qualche parte; è sempre così preciso!

Corro, quindi, in salotto. Ludwig sta scrivendo al computer portatile, seduto sul divano.
Non voglio certo disturbarlo; ora che ci ripenso, aveva da finire un lavoro importante.

- Qualcosa non va?-

I suoi occhietti azzurri si alzano dalla tastiera, e mi guardano, con fare interrogatorio.
No, no, non posso disturbarlo.

- Ho sete... prendo una bottiglia d'acqua!-
- Ce n'è ancora? Altrimenti dopo te la vado a ricomprare...-
- Sì, sì!-

Il clicchettio della tastiera riprende, e mentre Ludwig continua la sua relazione, io mi guardo intorno. 
Sul tavolo non ci può essere; forse sul bancone!
Sposto i contenitori delle spezie, del sale e del pepe, la bottiglietta per l'olio e per l'aceto.
Niente.
Controllo tutte le prese della corrente in cucina.
Niente.

- Cosa stai cercando?-
- Eh?-

Ludwig mi guarda; le braccia sono incrociate sul petto, e i suoi occhi sembrano quasi arrabbiati, e la sua voce è dura.
Ma si scioglie in un sorriso, dolcissimo.
Il mio Ludwig non si arrabbia più con me.

- Cosa stai cercando?-
Si è schiarito la voce, e adesso sembra più dolce, più morbida.
Come posso tenerti nascosto qualcosa?

- Il caricabatterie del cellulare...-

Ti ho deluso?
Ti prego, dimmi di no.
Perchè resti in silenzio?
C'è solo il tuo sorriso a confortarmi.

- Il caricatore è così piccolo, Ludwig, non l'ho perso di proposito. Non l'ho portato fuori, è sicuramente in casa, ma non so dove sia!..-
- ...e poi non è neanche colpa mia, Lud! Cioè, io sapevo dov'era fino a quando tu non hai pulito la stanza; ma tu metti tutto in ordine, e io non ricordo dove metti le cose.-

- E dov'era prima che pulissi?-
- Sulla scrivania! Ma ora non c'è! Guarda...-

Lo prendo per mano, e si lascia guidare fino in camera mia.

- Sicuro di volermi aiutare? Insomma, posso cercare io se hai da fare...-
- Meglio perdere tre minuti adesso; basta che poi non continui a distrarmi...-

Non capisco se è un complimento, o un insulto. Con un po' di rammarico, mi avvicino a te, che stai spostando gli oggetti sulla scrivania.
Alzi una felpa, nera, che mi ero dimenticato di mettere nell'armadio.

- Questo?-

Non può essere. No.
Quindi, tu, stupido caricabatterie, sei stato nascosto lì tutto il tempo?
No. No. No.

- Sì, è quello! Oh, grazie Ludwig!-

Mi sorridi, mi porgi il caricabatterie, e torni di là. Vai via così velocemente; non volevo disturbarti.
Amore, sei tanto paziente!

Infilo il caricabatterie nella presa.
Eh, l'ho vinta io.
Finalmente posso ricaricare il... cellulare?!
Cellulare? Eri qui tre minuti fa!
Va bene.

Non sei sul letto, non sei sulla scrivania, non sei nella libreria.
Dove ti sei nascosto?








Angolino;


Ciao a tutti!

Questa è una raccolta di ff one-shot puramente casuale; non so quanto andrà avanti.

Tutto dipende da quante idee mi vengono.  :) Quindi non posso garantire neanche la frequenza degli aggiornamenti.
Ogni capitolo sarà indipendente ( ma non del tutto) dall'altro, ma il pairing sarà quello, e saranno tutte "slice of life".
Il POV cambierà di capitolo in capitolo, ma penso che la maggior parte siano semplicemente raccontate in terza persona. Lo specificherò comunque ad inizio capitolo, o nel titolo.

Spero vi sia piaciuta questa ff, e quelle che seguiranno, se vi andrà di leggerle :)
Le critiche sono accettatissime, anzi v.v

Alla prossima.
Hadi


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Capitolo 2
*** 13/10/2010 ***


Slice 2 Giorno: 13/10/2010
Personaggi: Feliciano Vargas; Antonio Carriedo; Ludwig
Rating: Verde
Pairing: /
Parole: 505








- Chi è?-
Il sussurro lo fa risvegliare dal suo semplice lavoretto.
- Un ragazzo, Antonio...-
Risponde all'amico seduto accanto a lui.

Questo perpetuo distrarsi, pensare sempre ad altro, avere costantemente la testa fra le nuvole continua da qualche giorno. Feliciano non riesce più a concentrarsi del tutto; durante le lezioni è spesso assente,  a fantasticare.

- E' carino, disegni sempre meglio ...-

E Feliciano, ogni volta che i suoi pensieri smettono di seguire la lezione, prende il proprio blocco per gli appunti e inizia a disegnarci su.
Sempre lo stesso volto; i capelli tirati indietro, gli occhi piccoli, gli zigomi e il naso ben delineati.
Saltuariamente, l'uomo nel disegno sta bevendo un bicchiere di caffè, o qualcosa del genere.

Antonio si volta ancora verso l'amico, che ha subito ripreso diligentemente a disegnare.
La penna si muove lenta, a piccoli tratti neri e decisi, delineando un gioco di luci e ombre pressoché perfetto.
Feliciano tiene gli occhi fissi sul suo piccolo capolavoro, e la rosea lingua spunta fuori dalle labbra sottili, segno di un impegno fin troppo interessato.
Ora, mordendosi l'interno della guancia, sta osservando il disegno, forse in cerca di imperfezioni, forse cercando qualche dettaglio da poter aggiungere.
L'italiano è sempre stato bravo nel disegno. Trasformare magicamente un foglio di carta vuoto e bianco in una bellissima creazione è uno dei suoi più famosi talenti.

Lo spagnolo sorride nel vedere la faccia buffa di Feliciano; non sa chi sia quel ragazzo, che, seppur stilizzato, è presente sotto ogni suo appunto, ma sicuramente deve contare molto per Feliciano, o, perlomeno, deve averlo colpito molto. 
Che si sia preso una cotta? Questo pensiero lo fa sorridere di più.

- Come si chiama?-
- Non lo so... E' un tipo che vieni a studiare qui, lo vedo tutti i giorni!-

Dopo questo ultimo, veloce, scambio di sussurri, Antonio torna a seguire gli ultimi minuti della lezione, lasciando Feliciano concludere la sua piccola opera d'arte.

La pausa arriva in fretta; tutti si alzano ed escono dall'aula.
Feliciano va in bagno e Antonio alle macchinette.
Ha proprio voglia di un buon caffè per affrontare le tre ore che seguiranno.
In momenti come questi vorrebbe essere Feliciano; avere qualche pensiero carino nella testa, non avere mai preoccupazioni o tensione, ed invece ha un esame stressante che si avvicina sempre più.
Finalmente tra poco sarà il suo turno; la fila alla macchinetta del caffè di quel piano è sempre lunghissima.
Per sua fortuna, il ragazzo biondo, di fronte a lui, è veloce. Prende il suo bicchierino, prende il resto, e si volta per andarsene.
Un'espressione sbalordita si anima sul suo volto.

Osserva il biondo, convincendosi di averlo già visto da qualche parte prima d'ora.
I capelli tirati indietro, gli occhi piccoli, gli zigomi e il naso ben delineati.
Il biondo lo guarda con aria interrogativa, anche un po' spaventata, e, rapidamente, soffiando sul suo bicchiere di plastica,  si allontana.

- Antonio, Antonio, lo hai visto? E' proprio carino!-

Sente la voce di Feliciano e, subito dopo, la sua mano piccola che gli arpiona il braccio.
Ora ha capito.










Angolino;

Ciao a tutti!
Grazie per aver letto, spero vi sia piaciuto!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, o datemi qualche consiglio per migliorare ;)

Alla prossima <3
Hadi.

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Capitolo 3
*** 7/05/2011 ***


Giorno: 7/05/2011
Personaggi: Ludwig; Feliciano Vargas
Rating: Verde
Pairing: /
Parole: 558


Pov Ludwig




7.05.2011


Oggi è una bella giornata, e ammetto che è un peccato doverla trascorrere a letto.
Le malattie scelgono sempre il momento meno adatto per arrivare.
Ho ancora molto lavoro da finire, ma Feliciano si è offerto di darmi una mano.
Si è messo a riordinare i documenti; ha parlucchiato in italiano per tutto il tempo, e non ho ancora capito con quale criterio ha svolto il lavoro. Spero non abbia fatto casini.
Tuttavia, è stato molto gentile, quello strambo italiano.
Mi ha preparato una zuppa, e, come ha detto lui," per incoraggiarmi" l'ha mangiata insieme a me.
E' stato un bel gesto, considerando che Feliciano odia le zuppe.
Ha lavato i piatti, ha riordinato la  cucina, è andato a comprarmi le medicine ed ha fatto un po' di spesa.
Non l'ho mai visto così "entusiasta" nel fare quelle cose, che sempre invece scansava con pretesti assurdi.
In questo momento è a spasso con i cani, e si è premurato di mandarmi un messaggio.
Cito testualmente:

Feliciano-  15. 43
"I cani tirano forte, ma riesco a reggerli. Non preoccuparti!
Siamo fermi al parco, li ho lasciati un po' liberi, e si stanno godendo l'ombra sotto gli alberi!
Ho fatto loro anche una foto.
Tu pensa a rilassarti, tra poco ci riavviamo verso casa.
Se hai bisogno di qualcosa chiamami! Io sono qui per te!"


Certo.
L'immagine di un ragazzo, così piccolo e affatto minaccioso come Feliciano, per di più al seguito di tre cani, è qualcosa di molto rassicurante. C'è da sentirsi davvero protetti.
Ma fa piacere sentirlo così vicino a me, sapere che prova ad essere presente, sperando di poter oltrepassare il limite delle sue possibilità.

Devo rivedere la lista dei suoi difetti.
" Pigro".  Non lo è, o almeno oggi e ieri non lo è stato. Ieri sera mi ha imposto di andare a letto presto. Il tipetto sa farsi sentire, quando vuole. E, soprattutto, ha preso una sedia, e si è piazzato di fronte al letto, aspettando che mi addormentassi.
Era troppo presto, e i suoi occhi fissi su di me di certo non mi favorivano il sonno. Gli chiesi più volte se lui avesse sonno, ma lui rispose sempre " no, no, prima ti devi addormentare tu! Stai male!". I suoi occhi affaticati e la voce bassa erano garanti, però, della sua stanchezza.
Quindi finsi di addormentarmi, per farlo andare a letto.
" Distratto". Vale più o meno lo stesso discorso per questo "difetto"
. Stamattina lo sentivo parlare dalla cucina, e, dopo pochi minuti, è corso da me con un elenco delle cose che avrebbe fatto quel giorno.
Con mia sorpresa, è riuscito a portare a termine tutto ciò che si era prefissato, senza dimenticarsi niente.
" Irresponsabile". Idem, come sopra.  Se fosse irresponsabile non avrebbe portato fuori i cani, non mi avrebbe trattato con tanta gentilezza e disponibilità.
" Immaturo." No. Questo difetto resta. Pensavo di cancellarlo dopo queste due giornate in cui ha dimostrato una maturità eccellente, ma dopo la canzoncina che ha scritto per farmi guarire, ho dovuto - mio malgrado- attribuirglielo di nuovo.

Devo cominciare una nuova analisi del mio strambo coinquilino.
Se avesse più motivazione non avrebbe difetti.
Deve solo capire che questa motivazione non deve arrivare solo perchè sto male.



Feliciano- 15. 51
" Ci stiamo riavviando a casa.
Penso che i cagnoloni sentano la tua mancanza.
Anche se non fosse così, io la sento. "




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Capitolo 4
*** 23/08/2013 ***


sLICE 5
Giorno: 23/08/2013
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig ; un collega di Feliciano.
Rating: Verde
Pairing: GerIta ( accennato); Germania/Altro Personaggio .
Parole: 812



Pov Feliciano




Fa caldo. Tanto caldo.
Troppo caldo.
Certo, sono sicuro che in Italia faccia molto più caldo rispetto alla fredda Germania, ma oggi è persino impossibile respirare.
Per fortuna qui, all'interno, hanno acceso l'aria condizionata.
E poi c'è troppa gente. Cosa ci fa tutta questa gente il ventitré agosto nei grandi magazzini?
Io ci lavoro, certo, ma scommetto che tutti loro sono qui per la fresca aria condizionata.

Una bottiglietta d'acqua mi appare di fronte al viso, mi volto, e  incontro lo sguardo del mio collega.
Disponibile e gentile, come sempre.

- Oh, grazie, stavo morendo!-
- Dopo puoi andare agli scaffali in fondo? Ci stavano giocando dei bambini e hanno spostato tutto...-
- Non puoi andarci te?-
- Questo è il bello di essere caporeparto, Feli; io ordino, tu obbedisci!-
- Sei un caporeparto cattivo!-

Scoppia a ridere, e fa sorridere anche me.
Ah, che bello! Dell'acqua fresca. E' stato davvero troppo gentile.

- Se fossi un caporeparto cattivo non ti avrei preso l'acqua, e neanche questo cioccolatino, gentilmente offerto dalla cioccolateria al pian terreno!-

Oh, addirittura un cioccolatino? Ok, che gli è preso?
E' vero, lui è sempre tanto gentile con me. Da quando sono arrivato qui mi ha sempre trattato bene; si assume le mie responsabilità, mi ha aiutato i primi giorni di lavoro, e lo fa tuttora!
Ma un cioccolatino è troppo!
Lo scarto in fretta, e cerco di mangiarlo più velocemente possibile.

- Il caporeparto e il nuovo arrivato vanno a cena fuori stasera; ti passo a prendere io verso le sei e mezzo.-

Mi schiocca un bacio sulla guancia, e corre in aiuto di una cliente.
Disponibile, gentile, ma anche frettoloso!

Sarà meglio che mi metta a lavorare. C'è sempre più gente qua dentro.
Mi avvio agli scaffali, iniziando a sistemare i profumi.
Mi chiedo: perchè le mamme lasciano i loro bambini giocare con i profumi?
Possono essere pericolosi; senza contare che se rompono qualcosa tocca a me pulire.



- Mi scusi? Avrei bisogno di una mano...-
-
Sì, mi dica pure!-

In quel momento non ho fatto caso alla voce; ero troppo impegnato a ricercare un tappo scomparso.
Come potevo pensare che fossi te?
Anche se avessi riconosciuto la tua voce, avrei creduto che fosse immaginazione.
Rivedere i tuoi capelli biondi, i tuoi occhi azzurri, che tanto ho cercato tra gli sguardi altrui, mi lascia allibito, paralizzato.
Lud...
- ...wig? -
- Feli.-

Subito abbassi lo sguardo, come se ti sentissi in colpa.
Ludwig.
Che ci fai qui?
Dove sei stato tutto questo tempo? Non ti sei fatto più risentire. 
Eppure avevi detto che ci saremo risentiti, che eravamo amici.
Hai risposto solo ai primi messaggi che ti ho mandato, puntualizzando che ti saresti fatto risentire.
Gli altri li hai ignorati; non hai più risposto.
E io ti ho aspettato. Tutto luglio. E tu?
Tu cosa avevi da fare di tanto importante per non trovare il tempo di mandarmi anche solo un messaggio?
E' vero; ti eri appena fidanzato con lei, ma sei stato anche il mio fidanzato. No?
Cosa ci fai qui?

- Cosa ci- cosa ti serve?-
- Un profumo.-

Mi hai riconosciuto? Per questo sei venuto a chiedere informazioni a me?
O forse non ti va di vedermi ed è stata solo una coincidenza?

- E' per lei?-

Annuisci.
Ok, Feliciano, respira e trattieni le lacrime.

- Sai già quale scegliere?-

Mi passi un fogliettino.
Parli giusto l'indispensabile.
Eppure tu sei timido, non freddo.
Forse vuoi avere un altro dipendente a servirti.
Provo a fare più veloce possibile.

Leggo sul bigliettino; ha buon gusto, questo lo devo ammettere. Considerando anche che ha scelto te.
E tu hai scelto lei.

Dio, quante cose vorrei dirti, ora che ne ho l'occasione.
Mi accorgo di stare cercando nella parte sbagliata.
Ti guardo; fai finta di nulla, stai osservando uno scaffale.

Non capisco. Noi non abbiamo litigato quando ci siamo lasciati. 
Perchè non vuoi parlarmi?
Perchè mi ignori? Sei imbarazzato?
Forse provi ancora qualcosa per me.
Ma non saresti venuto a compare il regalo alla tua fidanzata.
Forse sapevi che io lavoro qui, e sei venuto per vedermi.

Ma forse sono solo coincidenze.

Prendo il profumo che cercavi.
Beata lei.
Mi immagino come sarà contenta; magari lo riceverà seduta sul divano, e poi si coccolerà con Ludwig.
Almeno noi due facevamo così.
Magari le regalerà un mazzo di rose, e dei cioccolatini.
Oddio, no.
Ora scoppio a piangere, lo sento.

Prendo velocemente il profumo e, avvicinandomi piano,  te lo porgo.
Ti accorgi di me, finalmente. Ero qui; dovevi essere proprio distratto per non vedermi.
Chissà a cosa stavi pensando.

- Te lo incartano alla cassa...-

Tu annuisci ancora, e vai via.
Non un saluto, non una parola. Niente.
Perchè?
Le guance mi vanno a fuoco, e la voce trema.
Possibile che non ti sia accorto che sto per scoppiare a piangere?



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Capitolo 5
*** 01/07/2011 ***



Giorno:
01/07/2011
Personaggi:
Ludwig; Feliciano Vargas ( accennato)
Rating:
Verde
Pairing:
/
Parole:
603



Pov Ludwig


Dio, Luzi è fastidiosa quando è sola.
Anzi, Luzi è fastidiosa e basta.
Non so perchè Feliciano abbia deciso di prendere un gatto, considerando che già abbiamo Aster, Blackie e Berlitz.
Certo, io amo gli animali, ma con i gatti non mi sento proprio a mio agio; sono più roba da Feliciano.
Per esempio, adesso la gatta è sopra la mia scrivania.
Uno: come ha fatto a salire là sopra se la sedia è spostata?
Due: perchè?
Tre: spero non mi graffi il computer.

- Luzi, scendi di lì!-

Come non detto, ovviamente. Il gatto mi guarda, miagola, e, ignorando totalmente ciò che gli ho ordinato, si appallottola sulla scrivania.
Oh, questo comportamento mi è già familiare.
Ho letto da qualche parte che gli animali sono lo "specchio" del loro padrone; devo ammettere che, in questo caso, è una teoria possibile.
Feliciano ha lo stesso irritante comportamento. Gli dico di fare qualcosa, l'ottanta per cento delle volte per evitare che si faccia male o che si metta nei guai, e continua a farlo lo stesso.
Irritante.
Sia Feliciano che la sua gatta sono rumorosi; tanto che, quando capita che mi sveglio di notte, sento sia i costanti miagolii del gatto, sia quei versetti assurdi di Feliciano.
E dormono in un'altra stanza!

Senza contare che quella gattina bianca ha sviluppato un morboso attaccamento per Aster.
Certo, all'inizio era una cosa simpatica e carina; io e Feliciano ci ridevamo su.
Aster l'ha aiutata a sentirsi  "a casa", la faceva dormire nella sua cuccia, mangiare nella sua ciotola, e sono quasi sicuro che la controllasse premurosamente in ogni suo spostamento.
Posso affermare di aver fatto praticamente lo stesso con Feliciano, da quando, un paio di mesi fa, è venuto ad abitare qui.
E' un ragazzo distratto, così lontano dai pericoli del mondo. Ha bisogno di una guida, di una persona che gli dedichi attenzioni.
Gli ho ceduto il letto più comodo, spesso ha persino dormito nella mia stanza, e lo portavo a mangiare in ottimi ed economi ristoranti, sempre italiani, per non fargli sentire nostalgia di casa.
E, naturalmente, lo accompagno in tutti i posti dove va; all'università, a trovare i suoi compagni di corso, a fare la spesa.
So bene che non è un normale rapporto tra coinquilini, ma ho seriamente timore che possa ricevere una sua chiamata dove mi dice di essersi perso, di aver perso qualcosa, di essersi scontrato con persone fastidiose.
Come farei a perdonarmelo?

Il gattino si alza di scatto, e mi spaventa un po'.
Altra cosa che hanno in comune: il vizio di muoversi improvvisamente.

Ha avuto un incubo?
Faccio per avvicinarmi, così l'avrei presa e poggiata a terra, ma questa, con un balzo, salta dalla scrivania al pavimento, miagola, e poi corre nella cuccia di Aster.
Non devo restarle molto simpatico.
Il suo muso bianco si sposta, a destra e a sinistra.
Probabilmente cerca il mio cane; devo ammettere che fa tanta tenerezza.
Eh, povera Luzi, Aster è in cucina a dormire!
Ora inizia a miagolare, e con quei suoi lamenti acuti perde tutta la tenerezza che avevo osato attribuirgli.

- Luzi, stai zitta, su!-

Dal corridoio sento dei passettini; è Aster.
I suoi lamenti non erano riferiti a me, ma al suo "amicone".
Questo mi guarda, sconsolato, per poi accucciarsi accanto al gattino, che subito sembra aver ritrovato la solita contentezza e allegria.
I due si accucciano insieme, preparandosi per il loro riposino pomeridiano.


Guardo l'orologio; sono le quattro e diciassette.
E non mi ha ancora fatto uno squillo.
Forse dovrei avviarmi, devo essere a prenderlo alle quattro e mezza.
E quest'attesa mi sta sfinendo.


Mi sento il suo Aster.

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Capitolo 6
*** 09/02/2012 ***


Slice Giorno: 09/02/2012
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig; Antonio ( accennato)
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole:  777





                                                                                                                                                                                            09/02/2012 Mattina
                                                                                                                                                           
Caro Diario.

Ieri ho fallito.
Volevo seguire il consiglio di Antonio, ma non ce l'ho fatta.
Non ho trovato una poesia che ci rappresentasse, e tutti i disegni che facevo mi sembravano inadatti.
Ho paura di non riuscire a trovare niente che possa piacergli.
Ma ci sarà un qualcosa, una cosa piccina piccina con cui possa conquistarlo, no?

Mi inventerò qualcosa io per far capire a Ludwig quello che provo!

Ludwig con me è tanto dolce; si preoccupa sempre, mi aiuta a studiare, si assicura che, specialmente in questi giorni, sia ben coperto per non ammalarmi.
E io cosa faccio per lui?

E se non sentisse l'amore che provo per lui?
Perchè, a questo punto, sono certo che sia amore.

Rileggendo le pagine dei mesi scorsi, noto che molte volte ho scritto che " gli voglio bene"; " è il mio migliore amico", e tante cose così.
E ne sono ancora convinto!
Però, io voglio bene anche ad Antonio, e a tanti altri!
Ma è un "bene" diverso!
Per esempio, a me piace abbracciare Antonio, perchè è mio amico, ma quando Ludwig mi abbraccia ( ahimè, quelle poche volte) provo una sensazione strana; la gola si secca, un tremolio alle gambe avanza, e il battito del cuore impazzisce.

Ludwig è tanto grande; può proteggermi se ho paura.
E' caldo; può tenermi al calduccio quando ho freddo.
Può rassicurarmi, può consolarmi, può incoraggiarmi.

Mi dispiace un po' ammetterlo, ma, se un abbraccio dovesse durare in eterno, sceglierei di abbracciare Ludwig.
Anche se continuo a volere tanto tanto bene ad Antonio!

Da quando i miei amici mi hanno detto che " forse mi ero innamorato di lui", ho iniziato a pensarci su.
Pensavo scherzassero e, soprattutto, pensavo che si sbagliassero.
Poi, forse suggestionato dalle loro teorie, ho immaginato come sarebbe stato vivere con Ludwig, ma non come semplici coinquilini , ma come una "coppia".
Con tante parole dolci; tanti gelati mangiati insieme, e, fondamentali, tantissimi abbracci!
Non mi sembrava un'idea malvagia, ma ora questa semplice fantasia è diventata un obiettivo.

Chissà se a Ludwig questa idea può piacere.
Da quando sono qui, ha più volte espresso la sua eterosessualità.
Ma se si dovesse innamorare di me?

Ora esco; voglio cercare qualcosa che possa piacere a Ludwig.
Dopo aggiornerò.








Ludwig osserva la pagina del piccolo quaderno.
Sapeva che era il suo diario; l'ha riconosciuto dalla copertina blu tutta disegnata.
Feliciano è ancora un bambino per queste cose.

Leggere i diari è sbagliato. E Ludwig? Ha fatto bene?
Ludwig non è un ficcanaso; era semplicemente curioso, e il diario era lì, sotto il cuscino, come se fosse pronto per essere letto.

Chiude quel piccolo quaderno e, turbato, sembra che lo stringa tra le mani.
E' confuso, frastornato, ma il suo cuore si rallegra d'una stordita e insana gioia.

Il rumore metallico del chiavistello lo fa riprendere.
E' Feliciano. Sicuramente è Feliciano.
Non può farsi trovare a leggere il suo diario.
Come farà Feliciano a fidarsi ancora di lui?
Nasconde il diario sotto il cuscino, Feliciano entra in casa, e posa le borse della spesa sul corridoio.

- Uh! Ciao, Ludwig, stavi pulendo camera mia?-
- Sì.-

Il biondo percepisce il suo coraggio sgretolarsi, andare in pezzi intorno a lui.
La voce di Feliciano sembra più grave;  tutta quella tenera curiosità con cui l'italiano chiedeva, è sentita dal biondo come una domanda indagatoria.
Non riesce a voltarsi verso l'italiano.
Il suo cuore palpita velocemente; mai avrebbe pensato di trovarsi in una situazione così paurosa.
Sistema il lenzuolo del letto, sperando in cuor suo che le domande del coinquilino siano finite lì.

- Va bene,grazie! Vado a farmi una doccia, tanto non ho comprato cose da mettere in frigo!-

Il tedesco si abbandona ad un sospiro di sollievo solo quando sente la porta del bagno chiudersi.
Ora che succede? Come può fare finta di niente se sa.
Ha tenuto quella pagina in mano per più di dieci minuti; l'ha letta più volte.
L'ha analizzata. Ne ha sorriso.
Poi si è preoccupato.
Magari si trattava di uno scherzo, o forse si riferiva ad un altro Ludwig. 
Più cercava di convincersi di questo, più si reputava patetico.
Come avrebbe dovuto rivolgersi a Feliciano?
Le parole dell'italiano sono chiare nella mente del tedesco.
Lo amava. Feliciano lo amava.
Un maschio.
Feliciano.

Si stende sul letto di Feliciano, in un altro lungo, sofferto, profondo respiro, soffocando in esso quell'anomalo desiderio di abbracciare nuovamente il suo coinquilino.
A Feliciano piacevano i suoi abbracci, no?




 

Aggiornamento del 9/01/2012, sera.

Ce l'ho fatta! Ho trovato il regalo perfetto per te.
Ma non lo scrivo qui; sarebbe ridicolo e non voglio rovinarti la sorpresa!
Te lo consegno domani, quando facciamo colazione.
A domani, Lud!





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Capitolo 7
*** 16/02/2012 ***


SLICE7
Giorno:
16/02/2012
Personaggi:
Ludwig; Feliciano Vargas
Rating:
Giallo
Pairing:
GerIta
Parole:
565



La prima notte trascorsa insieme è la più bella, quella che più facilmente sarà ricordata.
I profumi sono ancora vivi nell'aria, un po' pesante. I corpi caldi, avvinghiati l'uno all'altro, e imperlati di fitte goccioline di sudore, trovano riparo dal freddo sotto un morbido piumone.
C'è silenzio; solo i sospiri di Feliciano sembrano animare quella stanza.
Quelli di Ludwig non fanno quasi rumore.
Il biondo, i cui capelli, nella foga dell'amplesso, hanno abbandonato il loro ordine naturale per diventare più scompigliati, sta accarezzando quelli rossicci della sua metà.
La piccola e rotonda testa di Feliciano è poggiata sul petto del tedesco, in un'espressione gratificante di tenero conforto; prima questo contatto era dolce, ma ora sta nascendo il primo fastidio dovuto al peso sul suo petto.
A Ludwig non importa; non sarà questo dettaglio a rovinare una notte tanto passionale. Con che coraggio sveglierebbe, poi, quella tenera creatura che riposa su di lui?
Ne sistema invece il piumone, affinché copra le umide spalle nude del suo compagno.
Non vuole che prenda freddo.

Si abbandona ad una moltitudine di pensieri; è stata la sua prima volta con un uomo, con il suo piccolo ometto.
E' stato bellissimo, ed è bellissimo, adesso, poterlo stringere al suo petto.
Sta vivendo la sua prima vera storia d'amore.
E questa situazione, così romantica, così carica di passione, mai l'aveva immaginata.
E se lo aveva fatto, sicuramente l'aveva vista come un qualcosa di distante dal bozzolo freddo e solitario dove spesso si rifugiava.
Ma è tutto reale; esiste una persona da amare, e da cui ricevere amore.
Un tale compito: amare.
Proteggere una persona; renderla felice.  Ne sarà davvero all'altezza?
Ludwig non lo sa, e lo ammette a sè stesso.
Accarezzando quel tenero visino, i cui tratti ora si stanno trasformando in un sorriso, giura  di fare il possibile, di impegnare tutto se stesso, affinché possa sempre proteggere e aiutare Feliciano.

Fantastica, sorprendendosi di quanto dolci possano essere i suoi nuovi pensieri.
Magari domani Feliciano gli porterà la colazione a letto o lo sveglierà con un bacio.
Il pensiero lo imbarazza, sì, ma la pura emozione che prova lo anima di una gioia vera.
E' presente anche una vena di rammarico; perchè non si è mai innamorato prima?
E' possibile che nessuno, prima d'ora, sia riuscito a farlo uscire dal suo guscio?
Il suo cuore ha scelto Feliciano.
Anche questo pensiero lo agita, e una gamba, per disagio e per imbarazzo, fuoriesce dalla coperta, alla ricerca di un po' di frescura.
Certo, è una sensazione limitata, ma l'illusione di quel leggero alito di fresco sembra calmarlo profondamente. 

Feliciano si muove; la sua piccola mano, chiusa appena in un dolce pugno, si apre, poggiandosi sul petto tedesco come in una carezza.
Quante rappresentazioni poetiche si potrebbero accostare a tale immagine?
Magari quella di un bruco che diventa una bellissima farfalla.
Ludwig è convinto che non sia un paragone appropriato; la bellezza di Feliciano non è effimera come quella di una farfalla, e l' accostare il suo italiano ad un bruco è percepito dal biondo come un insulto.
La bocca di Feliciano si schiude, e un piccolo gemito vi esce, veloce, e corre ad insinuarsi nella testa di Ludwig.
Chissà quanti sospiri dolci possono uscire da quelle labbra rosse e sottili.
Magari un " amore", un " ti amo", o un " Ludwig "; tutte espressioni che possano concludere al meglio quella notte di passione.




- Mh..Polpette...-

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Capitolo 8
*** 17/03/2012 ***


Ruffled Shorts
Giorno: 17/03/2012
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig
Rating: Giallo
Pairing: GerIta
Parole:  666 ( D: )



Angelo.
Non c'è altra parola che possa descriverlo al meglio.

Gli occhi grandi e marroni guardano il pavimento, mossi dall'imbarazzante paura di incrociare lo sguardo scrutatore della sua metà.
Le guance, prima d'un naturale rosa pallido, ora si tingono d'un vermiglio fulgore; le labbra, fini e sottili, sono ora inumidite dalla piccola lingua rossa. 

Mettersi in mostra, apparire, essere al centro dell'attenzione, non sono caratteristiche che possono essere attribuite alla placidità dell'animo di Feliciano. E' anche vero che Feliciano non è l'icona dell'imbarazzo, e non prova vergogna nell'essere quasi completamente nudo di fronte a qualcuno.
Ma l'agitazione di questi momenti è diversa.
E' l'agitazione di chi si deve mostrare a una persona affezionata di cui teme il giudizio, e da cui, magari, già è stata criticata.

Ha avvertito Ludwig che aveva una sorpresa; è andato in camera, si è spogliato, ha indossato l'indumento, si è dato il profumo, si è sistemato al meglio i capelli, e ha fatto molte prove di fronte allo specchio.
Voleva sentirsi bello.
Per questo si è trattenuto nella stanza per qualche minuto di troppo, senza badare alla smaniosa - ma sempre discreta- curiosità di Ludwig, che, adesso, seduto sul divano, con sguardo fisso, stupito e compiaciuto, osserva il compagno.

- Allora, Lud, non stare zitto... Che te ne pare?-
- No-non sono affatto male. Dove li hai presi?-
- Sono un regalo di Francis! Ha detto che sarebbero piaciuti anche a te... -

L'accuratezza del francese nel scegliere gli abiti è quasi proverbiale, e, per una volta, anche Ludwig può trovarsi d'accordo con ciò.
Quei cortissimi pantaloncini bianchi, ornati di strati di pizzo sempre bianco.
E poi quel fiocchettino chiaro, abbellito con lustrini luminosi, appena sopra il pube di Feliciano.
Dio.
Risaltano sulla già candida pelle di Feliciano, tutti quei merletti ondulati e raffinati, così finemente lavorati.

- Sì, mi piacciono, davvero...- 

E come potrebbero non piacergli, dopo tutto?
Esaltano la sensualità fine, spontanea, pura e il corpo mai volgare e malizioso dell'italiano che fa impazzire il tedesco.
Feliciano, sorridente di quel complimento, corre da Ludwig, sedendosi sopra le sue gambe. Viene accolto e cinto dalle grosse braccia del tedesco, trovandovi un semplice e modesto rifugio dal fresco di marzo.

- Tocca; la stoffa è morbida!-
- Eh?-

L'ingenua mano di Feliciano cattura quella di Ludwig, più grande  e meno curata, per portarla sulla propria coscia.

- Tocca! Tocca!-

Guidato dalla piccola mano e spinto dalla tenera voce - ma, e soprattutto, dal suo più intimo desiderio- il tedesco avvolge le dita nella stoffa ricamata, tastandone la consistenza.

- Sì, è davvero morbida.-

Piacevole al tatto, certo, ben fatta anche. Ma l'indumento, per quanto bello sia, perde di importanza e d'attenzione se a indossarlo è un tenero angioletto, per di più quasi completamente spogliato delle sue vesti.

Per questo l'interesse di Ludwig si sposta subito verso il morbido corpo di Feliciano, così a stretto contatto con il proprio; ne percorre la schiena con le mani calde, stringendo appena la carne del compagno fra esse.
Feliciano struscia su di lui, eliminando così ogni minima distanza fra i due corpi.
"Ti amo" è il sussurro che Feliciano rivela al suo amato, vicino all'orecchio, accompagnandolo con un bacio su esso.
Questa vibrazione accende il desiderio di Ludwig che posa un bacio sulle sottili labbra dell'italiano
, un bacio che subito viene approfondito, per volere di entrambi.
Le loro lingue, dopo un comune attimo di esitazione, si uniscono in una languida e umida danza.
I loro occhi si chiudono.
Le piccole braccia di Feliciano si posano intorno al collo di Ludwig e, nella foga, le mani tedesche si spostano giù, sui glutei dell'italiano, per stringere  quella stoffa morbida e lavorata.

Il loro bacio, così passionale, si interrompe lasciando le labbra dei due umide e rosse, e il loro comune desiderio ardente non totalmente appagato.
Sono l'uno  complice dell'altro, conoscono le loro mosse, i loro pensieri, e Feliciano sa che deve alzarsi, lasciare che anche il suo compagno si alzi per poi farsi prendere in braccio per essere condotto in camera.

E' una magnifica routine per loro.









Angolino;

Penso sia doveroso ringraziarvi tutti voi che leggete, che recensite, che mettete tra le preferite/ricordate/seguite.
Tah, grazie davvero <3 Voi siete belle :3
Questa "cosa" stata partorita male, ma dovevo aggiornare anche se l'ispirazione mi ha abbandonato dopo le prime cinque righe. :3
Ho anche ingrandito un po' il font perchè prima mi sembrava assurdamente piccolo <3

Hadi


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Capitolo 9
*** 13-14/08/2012 ***


Slice 7 Giorno: 13-14/08/2012
Personaggi: Feliciano Vargas, Ludwig
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole: 535



- Bene, Feli. Tu occupati delle cose strettamente necessarie: sacchi a pelo, kit medico e da cucito. E poi delle cose da bagno: bagnoschiuma, shampoo, deodorante, poi vedi tu.  Solo questo, al resto ci penso io. Metti tutto nella valigetta rossa. Tutto chiaro? -


- Sissignore!-
- Ripeti!-
- Sacco a pelo, kit medico e da cucito, cose da bagno nella valigetta rossa.-

Dopo un secondo di critico silenzio, le labbra di Ludwig si aprono in un sorriso.

- Bravissimo. Ora vai, bisogna finire presto!-


Feliciano fa quello che, vagamente, assomiglia a un saluto militare per congedarsi da Ludwig.
E' indeciso; prima i sacchi a pelo nel ripostiglio, o le cosine nel bagno?  Opta per il bagno, trovandosi più vicino ad esso.
Guarda cosa poter portare; gli spazzolini, il dentifricio, le lamette, la schiuma da barba, gli accappatoi, bagnoschiuma e shampoo... Quante cose!
Il bussare alla porta interrompe i suoi veloci e disconnessi pensieri.
E' Ludwig, con la valigetta rossa e alcuni sacchetti di plastica.


- Oh, stavo venendo a prenderli!-
- Stai attento a non dimenticare niente, vuoi che ti faccia una lista di cosa portare?
- No! Faccio tutto da solo! Ne sono capace! Questa volta non mi dimenticherò niente!-


Si potrà fidare del suo ometto? Sì, infondo non gli ha affidato dei compiti troppo inaccessibili. In effetti, Feliciano ha spronato se stesso a essere diligente; spera solo di ricevere qualche parolina di complimento e di riconoscimento dei suoi banali meriti.
Oh, è sicuro che, una volta raggiunto il campeggio, in Italia, Ludwig vedrà che ha portato tutto quello stabilito, e allora una coccola sarà la giusta ricompensa.

Feliciano si alza ora sulle punte, schioccando velocemente un bacio sulle labbra di Ludwig, la cui mano ne arruffa i capelli rossicci.


***

Il pelo bianco di Luzi viene accarezzato ancora, adesso che Feliciano ha terminato di mangiare il suo panino.
Il viaggio si sta facendo noioso: gli argomenti di cui parlare sono finiti, la musica è la stessa da un paio d'ore, e il sedile sempre più scomodo.

- Posso dormire un po', Ludwig?-
- Sì, sì, abbassa un po' il sedile, così stai più comodo.
  Manca ancora un'oretta buona...-

L'italiano scrolla le spalle, abbassa il sedile, e stringe il suo micio a sè.
Gli occhi stanchi si chiudono.
Il volume della musica diminuisce lentamente, fino ad essere alto quanto basta per sovrastare i rumori dell'autostrada.

- Grazie...-


Una salutare euforia entusiasma adesso il rosso; sono in Italia, e tra un'ora arriveranno a destinazione, nel campeggio dove Feliciano ha trascorso la propria infanzia.
Il consenso di Ludwig gli è stato importantissimo, nonostante le alte spese economiche, e il disagio di un lungo viaggio in macchina.
Già pensa a come organizzare la giornata: potranno andare a fare colazione da Lorenzo, nel bar proprio vicino alla piazza della città, poi la mattinata al mare, e quando il mare li stuferà, allora andranno in piscina! Ci saranno sicuramente dei tedeschi, così Ludwig potrà farsi qualche amico e sentirsi, almeno un po', a casa! In più i cani avranno tanto spazio per giocare!
E quando il giorno finirà, si ripareranno nella loro tenda, stringendosi e coccolandosi nel sacco a pelo.


I suoi occhi si aprono, velocemente; il viso  impallidisce immediatamente.
Cavolo!
Il sacco a pelo!
Come ha fatto a dimenticarlo?







Angolino;

Questa cosa è deludente, lo so. Per questo aspetto critiche :)
Alla prossima, Hadi <3

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Capitolo 10
*** 09/09/2012 ***


Slice 8 Giorno: 09/09/2012
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole: 658


Pov Ludwig

Mi sono svegliato, e tu non eri al mio fianco. Non c'era il tuo viso, la tua espressione beata. Ammetto che mi sei mancato; mi piace guardarti dormire, alzarmi dal letto con delicatezza per non svegliarti.
E' strano. Non ti svegli quasi mai prima di me; cosa è successo oggi? Forse hai avuto un incubo. E' ancora più strano. Mi avresti svegliato pur di ricevere del sostegno da me.
Poso lo spazzolino e mi asciugo il viso.

- Eccoti, amore! Sei qui! Vieni, guarda cosa ho preparato!-

Ecco, adesso si spiega! E' una sorpresa; mi hai preparato una colazione ricca e golosa.
Come l'altra volta; ti sei svegliato presto, sei andato in qualche bar,  hai comprato qualche bignè e qualche pasta e hai organizzato la tavola al meglio.  Per farmi una sorpresa.  In effetti oggi è domenica, e abbiamo il tempo necessario per mangiare insieme tutto ciò che hai comprato.
Sei un angelo, davvero. Adoro la tua dolcezza così composta, i tuoi amorevoli pensieri.
Ti sto sorridendo, forse sono anche arrossito, cavolo.
Tu scappi in cucina, e sento la tua vocina chiamarmi; "vieni a vedere, dai!".
Sorrido ancora, dandomi un' ultima asciugata al viso.
Per fortuna non fa molto freddo; posso anche restare in canottiera e pantaloncini. Mi vestirò dopo, a colazione terminata, per non farti aspettare di più.


C'è un pungente odore di cioccolato e caffè in cucina e tu, tutto indaffarato, stai ancora sistemando i dolci che hai comprato.
Avrei dovuto svegliarmi più tardi, per lasciarti terminare e per non rovinarti la sorpresa.

Ci sono due fragole ricoperte di cioccolato, una a testa, anche se so che le mangerai entrambe te; sono le tue preferite. Io mangerò i bignè al cioccolato, magari sperando che, come la volta scorsa, sia tu ad imboccarmi.
Spruzzi la panna sopra la tazza di caffè, con minuziosa attenzione, e sopra vi spolveri un po' di scaglie di cioccolato.

- Sei bravo!-

Ti dico, ma tu non sembri farci caso. Si vede l'impegno nel tuo volto nel sistemare i bignè uno sopra l'altro, creando una "torre" dolce. La tua linguetta rossa fuoriuscire dalla bocca, in un segno di troppa dedizione; sei così buffo.

- Finito!-
- Si può mangiare?-
- Non ancora! Aspettami qua, non toccare niente!-


E scappi ancora, questa volta non so dove. Chissà cosa ti sei dimenticato.
Mi avvicino al tavolo, per osservare la tua piccola "opera d'arte". Ci sono due tazze di caffè, presumo, italiano, decorate con panna e scaglie di cioccolato. Due piattini sono disposti accanto ad esse, contenenti i bignè, le fragole, e qualche altro biscotto.
E in più, in un piccolo vasetto, ci sono alcuni fiori.
Torni subito, con il tuo iPhone in mano.
 
- Devo fare una foto!-
- Certo!-

Ti guardo impugnare il tuo cellulare, cercando la posizione migliore per fotografare la nostra colazione.
Sarà uno scatto da tenere come dolce ricordo.

- Fatto!-

Esclami, quindi mi siedo a tavola, e tu sopra di me.
Continui a usare il cellulare; io prendo un biscotto, lo divido a metà, e ti passo la parte ricoperta di cioccolato.
Tu scuoti la testa, continuando a digitare qualcosa sul cellulare.
Finalmente lo posi, cominciando a mangiare qualcosina anche te. Ti stringi a me, imboccandomi, dandomi i tuoi soliti piccoli baci sulla guancia, ma mantenendo sempre lo sguardo sull'apparecchio.

Ed ecco che ancora lo prendi in mano; sbuffo. E' vero, io non sono una persona particolarmente romantica, ma cosa hai da fare sul cellulare di così importante?

- Ci facciamo una foto, ok? Dammi un bacio!-

Eh, cosa? Un bacio?
Non mi lasci il tempo di pensare; sento le tue labbra schioccare sulle mie, e il fastidioso rumore del telefono che scatta la foto.
Il nostro bacio dura pochissimo, ahimè.
Dio, le mie guance stanno andando a fuoco, e tu, tutto tranquillo, continui a digitare con il tuo cellulare.



- Ludwig, guarda! Dodici persone hanno già messo "mi piace" su Instagram! Diventeremo famosi!-






Angolino;

Storiella senza senso e senza una fine decente. Ahimè, mi faccio schifo da sola, a volte.
Mi dovrei schiaffeggiare anche perché non pubblico su questa raccolta da molto tempo.
Giuro che da oggi mi metto avanti con i capitoli u.u
Un ringraziamento speciale va a quell'angelo di HopeGiugy
, che è davvero troppo buona a recensire tutte le volte :)

Grazie, comunque, a tutti voi che avete letto :) Spero di non avervi deluso con questo capitolo, che, lo riconosco, non è un granché.
Se avete critiche, io sono qui :)
Alla prossima,
Hadi

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Capitolo 11
*** 18/05/2012 ***


Slice Giorno: 18/05/2012
Personaggi: Ludwig; Feliciano Vargas
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole: 535




Pov Ludwig



-E' bellissima!-

Ti ho mentito, è vero, ma come potevo ferirti?
Tu che sei sempre così dolce, attento.
Potevo squarciare quel tuo fine senso d'orgoglio nel " saper vestire "?
Dopotutto, è un regalo. Un tuo regalo; per questo l'ho accettato, con un sorriso sulle labbra.
Ma in effetti, è una camicia orribile; nera, con solo un taijitu stampato sopra. Un enorme taijitu stampato sopra.
Mi hai fatto vedere che, per te, avevi comprato una collana con la stessa fantasia.
Probabilmente, anche te la consideri una camicia brutta, ma me l'hai voluta regalare per qualche motivo a me ancora sconosciuto.
Io di filosofie orientali ne so pochissimo; dello yin e lo yang ancora meno; e non capisco da dove possa essere nato questo tuo improvviso interesse. 
Non capisco quale significato hai riposto in questi oggetti.
E' snervante.
Fatto sta che, con il tuo sorriso, con la tua espressione beata, con le tue soavi parole, mi hai costretto a indossarla per uscire con te.
Dio, come potrò dimenticare la faccia del cameriere che, a stento, tratteneva una sonora risata?
E' stata forse l'uscita più imbarazzante che abbia mai avuto con te; tu non eri dello stesso parere, però.
Tornati a casa, ti sei disteso sul divano, hai accesso la tv, e hai passato così un'oretta.
Mi hai chiesto di farti compagnia, e il desiderio di togliermi questa camicia fu stroncato dalla tua testolina che, delicatamente, vi si è poggiata sopra.


Solo adesso quella camicia fastidiosa e imbarazzante si sta mostrando per quello che è: un amorevole dono da parte di un amorevole ragazzo.
E' indossata da te; è di qualche taglia più grande rispetto alle maglie che solitamente ti metti addosso.
Si formano alcune pieghe soffici sulle spalle, e le ciocche dei tuoi capelli rossicci la rendono più...bella. Semplicemente.

" Buonanotte, Lud..."

Sussurri in un sospiro; un ultimo cigolio del letto, per trovare la giusta posizione, un altro pugnetto al cuscino, per ammorbidirlo.
Le tue labbra carezzano, umide, il mio braccio, e quel morbido solletico mi dà i brividi. Poi è silenzio; conoscendoti, ti addormenterai fra poco.

Le mani scorrono sul mio petto, afferrano la catena della collana e vi scivolano sopra, ripercorrendo quel tragitto che anche le tue manine hanno segnato quando me la mettesti al collo.
Ne guardo il simbolo, pilastro di questa giornata.
Mi sporgo verso il comodino, prendo il portatile, e me lo metto sopra le gambe.
Googlo il suo significato; la cronologia dà già qualche pagina come visitata.
Ti devi essere impegnato con le tue strambe ricerche.
Ciò che appare scritto in più pagine è questo:

"L'opposizione di due forze complementari."

Siamo opposti, è vero.
Siamo diversi, fin nelle più piccole cose.
Tu ami la pasta, io preferisco la carne; tu il mare, io la montagna; tu i gatti, io i cani; tu italiano, io tedesco.

Siamo complementari, è vero.
Ne può nascere un menù completo, la Terra, i carnivori, l'Europa.

Il tuo impegno mi fa sorridere.
Abbasso il monitor, e ripongo il computer sul comodino.
Mi avvicino lentamente al tuo corpo, poggio la mia testa accanto alla tua. Sento il tuo odore, i tuoi respiri profondi, e, adesso, qualche tuo capello mi solletica il viso.
Non è fastidioso; fa sorridere.
Mi addormento.


















Angolino;
Grazie a tutti voi che avete letto :)
Mi rifiuto di controllare dopo quanto tempo ho pubblicato un nuovo capitolo.
Spero che, chi se ne è dispiaciuto, possa perdonarmi :)
Non assicuro niente, tuttavia, sui prossimi aggiornamenti. Sono, purtroppo, piena di impegni, con lo studio e con il liceo in toto.
Grazie ancora a tutti voi, che avete così tanta pazienza :)
Alla prossima <3
Hadi

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Capitolo 12
*** 13/08/2013 ***


Giorno: 13/08/2013
Personaggi: Feliciano Vargas
Rating: GIALLO.
Pairing: /
Parole:  541
AVVERTIMENTI: Tematiche delicate.



Pov Feliciano




Non lo senti, ora, Feliciano?

Non senti come è stanco il tuo corpo?
Non si alza da quel divano, tanto è stanco. Non vuole neanche alzarsi.
Non pensi a niente, tanto sei esausto.
Non riusciresti a pensare.

Il cibo non ha più sapore; l'acqua è pesante e indigesta.
I profumi si sono dissolti nell'oscurità.
Il tuo letto è un morbido antro spinoso; dormire è un bell'incubo.
Il tuo corpo rifiuta la vita; non mangi, non bevi, non dormi.
Che cosa ti resta di vitale, Feliciano?
Per cosa vivi a fare?

Non provi niente; né dolore, né dispiacere.
Hai lacrimato via la tua anima.
Di te resta solo un guscio vuoto, brutto, spento. Sei un cadavere.

Ludwig ha fatto bene a lasciarti.
Guardati! Guardati!
Quanto sei ridicolo, quanto ti sei reso ridicolo per lui! Guarda che verme sei adesso!
Perché avrebbe dovuto amarti?
Non l'ha mai fatto.
Amare te?
Amare la tua stupidità, la tua ingenuità? Quante volta ha sorriso con te Ludwig? Quante volte ti ha espresso apertamente il suo amore?
Non è neanche gay.
Perché avrebbe dovuto amarti?

Ludwig non ti ha mai amato. Te ne stai accorgendo solo ora?
Che belle fette di prosciutto che hai avuto sugli occhi.
Forse stava con te per compassione, per pietà, per un atto di falso buonismo.
Niente amore.

Fai schifo, Feliciano; faccio schifo.

Ogni parte di me fa schifo; i miei capelli, questo ciuffo strano. I miei occhi sono banali, il mio fisico è scarno.
Cosa avresti mai potuto trovare di bello in me?
Ti stavo troppo appiccicato, ti interrompevo sempre per futili motivi. Avevi sempre tanto da fare, e io continuavo a voler far elevare il "noi", schiacciando così la tua volontà individuale.
Tu non mi parlavi mai di niente; di te non so niente.
Perché non mi hai detto subito che non mi amavi?
Forse sono stata una prova, un'effimera esperienza.

Cos'è questa sofferenza?
Mi strozza, mi pugnala, mi sbatte a destra e a sinistra. Mi annulla, mi schiaccia sotto di sé.
Cosa posso fare?
Niente.
Mi siedo sul divano, chiudo gli occhi, e prego.

Prego Dio che mi perdoni per questo caldo peccato la cui tentazione ancora mi attanaglia.
Prego Dio, affinché guidi questa sua creatura verso di sé.


Chi sono io?

Non sono Feliciano.

Sono quello che è stato tradito, quello che ama e che non è ricambiato.
Chissà quanti ce ne sono come me.
Ma io sono anche il debole.

La piccola scatoletta ruota tra le mie mani.
È quella che celava l'anello che mi regalasti.
Quanta vita, quanta speranza, mi ha mostrato quando si è aperta! Quanto amore incastonato nel suo diamante!
Ora questo è ancora al dito; ma più non brilla.
È la fotografia sfocata d'un pessimo ricordo.

La apro; c'è il regalo che mi sono concesso io.
Come sono belle; divise perfettamente a metà e una parte è allegramente colorata.
Sopra la parte bianca si distingue scritto: " L 30 ".

Mi sistemo la giacca; fa caldo, è agosto, ma voglio essere elegante.
Mi assicuro di aver lasciato il cibo a Luzi.
Le basterà, poi domani dovrebbe arrivare Romano.
Gli ho scritto, nel biglietto sul tavolo, di prendersene cura.
Squilla il telefono.
Prendo una pillola, delicatamente.
Ruota tra le mie dita, e la porto alla bocca.


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Capitolo 13
*** 9/07/2013 ***


Giorno: 9/07/2013
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig
Rating: Verde
Pairing: /
Parole: 592




Feliciano non sapeva perché continuasse quel suo doloroso gioco.

Si infliggeva quotidianamente questa cruda violenza.
Avrebbe potuto chiudere gli occhi, e provare a dimenticare.
Avrebbe potuto uscire di casa, e scoppiare a piangere lontano dagli sguardi di Ludwig.
Eppure, qualcosa di malato, di vagamente masochista, lo spingeva a stringere ancora tra le mani il computer, a sollevare il pesante schermo, e ad accendere la verità.
Così, da qualche sera ormai.
Si siede sul letto, si accuccia sotto le coperte, trovando nel cotone un abbraccio rincuorante.
Lo fa quando Ludwig, tornato e stremato dal lavoro, si concede una lunga doccia ristoratrice.
Nel fruscio dell'acqua della stanza accanto soffoca il pianto di Feliciano.

Accende il computer di Ludwig, va su internet, accede a Facebook con il profilo dell'amato.
Qua riapre quella foto, ormai viscida presenza continua per lui.
Ogni volta, però, ne scopre qualche particolare, come il fiocchetto rosso sulla maglia di lei, o quell'anello che sembra d'argento che porta al dito.
Trova quella donna bellissima, dall'apparenza maestosa ma composta, elegante nel vestire e nell'acconciarsi.
Adesso ne sta osservando i jeans, stretti, ornati di brillantini sulla coscia.
Li conta; sono tredici quelli che riesce a vedere.
Ha anche una cintura brillante.
Ha paura, però, a guardare la parte superiore dell'immagine.
Ma paura di cosa?
In fondo, l'ha vista tante volte.
Sospira; scrolla la pagina in alto.
Ludwig la sta baciando; una sua mano affonda nei biondi capelli di lei.
Sono fini, chiarissimi, devono essere anche morbidi.
Feliciano non ha i capelli lunghi e chiari come i suoi; se ne fa una colpa.
Osserva adesso Ludwig; tiene gli occhi chiusi, la testa appena inclinata. Ha un drink nella mano "libera", e le sue guance sono rossicce.
Solo oggi, però, Feliciano nota che al collo, porta la collana che gli ha regalato lui stesso.
Questo cosa significa?
Che quando ha baciato lei ancora lo amava?
O è stato solo un gesto doppiamente crudele?
Si ricorda di quando gliela regalò; gliela strinse al collo a fatica, si fece male a un dito. Quello è stato un dolore piacevole.
Feliciano ne indossa una identica, regalo del suo amato.
Era un simbolo della loro Unione; Ludwig doveva togliersela, per rispetto, prima di tradirlo.
Tradimento.
Sente una lacrima bruciargli nell'occhio, pronta a marchiare il volto già arrossato.
La strappa via velocemente.

- Che ci fai col mio computer?-
- Uh? No, niente. Il mio non andava.-

Finge una voce normale, ma il suo tremolio insospettisce il tedesco.
Sotto la doccia ha avuto modo di riflettere; questo sarebbe stato il giorno di rottura, finalmente, con l'italiano, ormai diventato troppo insistente. Sentiva di odiarlo; ne odiava l'aspetto, il comportamento stupido e immaturo. Odiava vederlo correre da lui ogni volta che tornava dal lavoro; come faceva Feliciano a non accorgersi di niente?
Come faceva a non accorgersi di non essere più amato?
Feliciano, però, scoperto dal suo amore, abbassa di scatto il monitor del computer. Si alza dal letto, con la testa bassa.

- Se hai fatto in bagno, vado io.-
- Ho fatto... Feliciano, poi dobbiamo parlare, ok?-

Feliciano annuisce; sa cosa Ludwig dovrà dirgli, sa anche con cosa risponderà. Con lacrime e dolore.
Una volta nel corridoio, il moro si ferma, osserva Ludwig, in accappatoio, stendersi sul letto.
Sta prendendo il computer.
Feliciano si chiude in bagno, a chiave, tra i vapori ancora caldi del bagno di Ludwig. Non vuole vedere la reazione del tedesco; magari questo penserà che l'italiano abbia visto quella foto adesso per la prima volta.

Si abbandona a un lungo pianto.
Forse l'ultimo, di cui Ludwig potrà considerarsi un silenzioso partecipante.













***
Ciao a tutti :) Vi ringrazio per aver letto questo capitolo :)
La FF si sta avvicinando alla sua conclusione; sicuramente pubblicherò un altro capitolo per spiegare altre cosette, e forse un altro.
Penso, però, di fermarmi a quindici capitoli, per me già un grandissimo traguardo.
Spero vi sia piaciuto,
Alla prossima
Hadi :)

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Capitolo 14
*** 15/08/2013 ***


Slice 14 Giorno: 15/08/2013
Personaggi: Feliciano Vargas; Antonio F. Carriedo.
Rating: Verde
Pairing: /
Parole:  644




La cannuccia gira nel vortice di cioccolata e panna, ma quel soffice frappé non sembra entusiasmare Feliciano.
Eppure, era il suo preferito.
C'è qualcosa che si è spento nei suoi occhietti; Antonio se n'è accorto da tempo.
La risata semplice, allegra, e teneramente onnipresente dell'italiano è dissimulata sotto un velo di folle tristezza.
Il suo sorriso è svanito, e le poche parole che dice non sono neanche più accompagnate dal suo tipico e simpatico gesticolare.
Sono sussurri, parole fredde, strappate alla sua volontà di isolarsi da tutti, e da tutto.

-  Se non ti piace te ne prendo un altro, Feliciano.-
-  No, grazie.-


Non vuole più uscire, non si getta più addosso all'amico urlandogli di volergli bene, non lo abbraccia, non gli schiocca più i baci sulla guancia.
Non lo chiama più, non lo guarda neanche più negli occhi.
Antonio può immaginare quanto possa essere doloroso per Feliciano, quanto possa sentirsi stanco. Ma anche lui, da amico, ha incominciato a condividerne il dolore.
Un dolore che gli smorza l'orgoglio, che lo lascia affogare in una sofferenza pietrificante. E' impotente; tutto ciò che fa, che può provare a fare, non aiuta Feliciano.  Con il suo affetto, con le sue carezze non riesce a rompere quel guscio terrificante in cui si è chiuso l'italiano.

- Lui non era gay, Antonio... -

Lo spagnolo alza gli occhi sul volto pallido di Feliciano; sta provando a schiudersi. Gli stringe una mano tra le sua, accarezzandole, cercando di dimostrargli tutta la sua vicinanza e la sua compassione.

- Me lo disse, quando gli chiesi di andare a vivere da lui. Mi disse che non avrebbe avuto problemi con un coinquilino gay, dato che lui non lo era. Avrei dovuto ricordarmene, non mi sarei dovuto innamorare di lui.-


Antonio sta zitto; cosa dovrebbe dirgli? Che Ludwig lo amava? Di tutte le volte in cui Ludwig chiamava Antonio per avere consigli su come comportarsi con Feliciano? Questo lo ferirebbe di più.
Si limita a dedicargli sorrisi smorzati.

- Io per lui sono stata una prova, un qualcosa di nuovo con cui divertirsi.-

Lo spagnolo vorrebbe dirgli che non si "cambia" orientamento sessuale per una prova, per un gioco. Ma sa che, forse, è meglio che Feliciano creda questo. E' meglio che creda di essersi illuso, piuttosto che essere stato amato e poi tradito.

- Antonio, devo chiederti un favore.-
- Dimmi, Feli. -
- Ehm, vedi, da quando sono andato via, sai che sto nell'Hotel, giusto? Ecco, io devo pagare l'università, devo ancora pagare l'affitto a Ludwig, e non posso permettermi altre spese.-
- Feliciano, hai bisogno di soldi? Certo, non ho molto da darti, ma-
- No, non voglio caricarti le mie spese. E' che, ti spiacerebbe se vengo a stare da te, almeno fino alla fine del mese? Mio fratello mi ha portato un po' di soldi qualche giorno fa, e mi vuole costringere a tornare in Italia, però io devo finire i miei studi-

Antonio sorride, questa volta con più sincerità. Stringe forte la piccola mano di Feliciano.

- Certo che puoi venire;  staremo bene a casa mia, mi togli un po' di solitudine con la tua compagnia. Però... dovrai pulire la casa anche per me,  e preparare una volta a settimana il tiramisù. Affare fatto?-

Anche Feliciano sorride, per abbandonarsi a una fioca risata quando vede la mano di Antonio allungata verso di lui. Allora Feliciano la stringe, sussurrando un "affare fatto".

- Ti prometto che troverò un lavoro, Antonio, così non peserò su di te. -
- Feliciano, ascoltami, prendilo come un risanamento per quell'anno in cui mi hai invitato al mare con te.-


Adesso che Feliciano si è aperto, Antonio non vuole far apparire il suo bene come semplice beneficenza.
Ora ha l'occasione di renderlo felice, di potersi rendere un minimo utile per il suo amico.
Feliciano gli sorride ancora.

- Sei un vero amico, Antonio, ti ringrazio. -

Sussurra ancora l'Italiano, rinfrescandosi poi la mente con un sorso di frappé.


















Ciao a tutti :3
Vi ringrazio per aver letto :)
Non posso crederci che questa raccolta stia per finire, mi ha tenuta impegnata a lungo.
Comunque, con questo capitolo si archivia la storia del tradimento di Ludwig.
Non mi piace molto come ho fatto finire questo capitolo, forse avrei dovuto lavorarci di più. E' anche probabile che ci siano errori: chiedo venia se non è perfetto :)
Spero che vi sia comunque piaciuto, vi ringrazio ancora.
Alla prossima,
Hadi

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Capitolo 15
*** 19/03/2023 ***


Giorno: 19/03/2023
Personaggi: Feliciano Vargas; Ludwig; Sorpresa
Rating: Verde
Pairing: GerIta
Parole:  644




Pov Feliciano.



Fa freddo, forse troppo, per essere marzo. Per fortuna, però, le tue attenzioni non si sono assopite nel gelo; sei sceso prontamente di macchina, mi hai schioccato un bacio sulla punta del naso, e mi hai tirato su la cerniera del giubbotto.
Ti imbarazzi ancora, quando vuoi manifestarmi il tuo amore. Le tue guancette si tingono d'un rosa pallido, e poi sposti lo sguardo, a terra, in alto, in qualsiasi posto pur di non incontrare i miei occhi.
E' strano, noi stiamo insieme da tanto, ma ancora, con una frase neutrale, dopo un colpo di tosse, camuffi il tuo amore in semplice e amichevole preoccupazione.
 

Ma io lo so che mi ami.

Lo sento nelle tue carezze, in piena notte, quando fingo di dormire tra il calore delle tue braccia.
Lo vedo nel brillare dei tuoi occhietti quando ti strappo un bacio prima che tu vada a lavoro.
Lo ascolto nei tuoi gemiti sotto lo scrosciare dell'acqua della doccia, di prima mattina.

Non voglio che tu mi  dica: " ti amo".
Sono parole che non hai bisogno di pronunciare.


- Se hai freddo vai in macchina; aspetto io qua. -

Scuoto la testa, e ti sorrido.
Perchè dovrei entrare in macchina?
E' vero che fa freddo, ma è una cosa... cattiva? No?
Ti abbraccio, stringendo forte il tuo cappotto, più fine, però, rispetto al mio.
La Germania ti ha temprato bene contro il freddo!

- Tanto manca poco, Lud... E poi, voglio abbracciarti!-
- Feli, agli altri potrebbe dare fastidio, insomma, vederci appiccicati...-

La tua mano, così grande e avvolta nel guanto nero, mi accarezza la guancia. Fa quasi il solletico, ma la sposti subito.
Provi a divincolarti dalla mia presa, ma non sai che questo attira più l'attenzione d'un semplice abbraccio?
Sospiri, e le tue braccia si chiudono intorno a me. Ti sei arreso.
E' solo un abbraccio, Ludwig! E poi gli altri genitori ci vedono tutti i giorni da qualche mese: ci avranno fatto l'abitudine, no?

Si sente l'acuto suono della campanella, e inizia ad alzarsi il gioviale e allegro brusio dei bambini.
Mi stacco da te, ma, per non annullare ogni contatto, ti stringo la mano tra le mie; la accarezzo, sperando che tu possa sentire il mio contatto anche oltre la lana nera del guanto.

Entrambi fissiamo la porta rossa, ora spalancata, da cui subito si stanno riversando, con amorevole chiacchiericcio, i bambini nel piazzale.

- Guarda, Lud!-

Mi volto verso di te, amore, e vedo il tuo sguardo affogare in tanta infantile dolcezza. Un lieve sorriso si anima sul tuo volto diafano; il tuo cuore si apre in un'imbarazzata e contenuta risata.
Sei così bello, così spontaneamente felice!

Torno anche io con lo sguardo sui bambini. Sono stato stupido a non ricordarmi che giorno fosse oggi. Forse neanche Ludwig lo ricordava; anzi, sicuramente! Lui non si è ancora abituato molto alle feste italiane.

I nostri occhi sono luminosi mentre inquadrano il mare di palloncini blu che si innalzano sopra le testoline dei bambini.
Forse, stiamo pensando alla stessa cosa, al nostro piccolo Matthias.
Chissà se si sarà sentito a disagio, diverso, forse.
Questo mi spaventa, mi rattrista, mi fa sentire un mostro.
Ma eccolo, ora, uscire dalla porta della scuola, con un raggiante sorriso dipinto sul piccolo volto, forse eccitato e imbarazzato all'idea di dover fare un regalo.
Corre da noi, velocemente, porgendosi i suoi due palloncini blu.  Il mio amore, com'è bello, quanto è tenero!

" Auguri papà", sussurra prima di essere preso in braccio da Ludwig, e baciato sulla guancia da me.
















Yeee.
Vi ringrazio per aver letto (anche) questo capitolo!
Finalmente concludo questa FF; spero che vi abbia fatto sorridere, piangere, o che, insomma, vi abbia fatto provare qualcosa.
Ringrazio davvero tutti coloro che l'hanno messa fra le preferite/seguite/ricordate, e chi ha speso del tempo per recensirmi. :)
Siete stati davvero carini!

Spero di risentirvi presto,
Hadi.


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