Nightmare High School

di _World_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Conoscenze ***
Capitolo 3: *** Rivelazioni ***
Capitolo 4: *** Tentativi ***
Capitolo 5: *** Tregua? ***
Capitolo 6: *** Avvenimenti ***
Capitolo 7: *** Incontri ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni e il regalo perduto ***
Capitolo 9: *** La festa di Halloween! ***
Capitolo 10: *** Una svolta ***
Capitolo 11: *** Ricordi intrecciati ***
Capitolo 12: *** Comunicazione °-° ***
Capitolo 13: *** Chiarimenti ***
Capitolo 14: *** Decisioni ***
Capitolo 15: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 16: *** Partenze e arrivederci. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era passato molto tempo da quando Viky era stata a casa. Aveva trascorso gli anni delle medie e i primi due anni delle superiori in un collegio prettamente femminile. Il che è tutto dire. Rifare i bagagli per casa era un miraggio che ancora non si ostentava a credere.
Il viaggio non durò a lungo anche se salutare la sua coinquilina le risultò difficile dato che in quei cinque anni le si era molto affezionata.
Quando si presentò davanti l'uscio si sentiva un'altra persona. Rinata. Si ora era pronta per affrontare il terzo superiore.
Poi qualcosa cambiò appena entrata, le mura era silenziose. E lei che è stata 5 anni abituata alla confusione e allo scalpiccio degli studenti si sentì persa. Ah ora tutto le tornava in mente, lei a casa era spesso sola. Figlia unica, con il padre giornalista di frontiera e la madre modella.
Era perennemente sola e annoiata, così spesso tendeva a fare cose stupide, per avere l'attenzione dei genitori, anche se con l'ultima cazzata era finita 5 anni in collegio riformatorio.
<< Bentornata a casa Vi >> disse senza entusiasmo portando le valigie al piano di sopra.
La casa era piena zeppa di domestici. Si buttò sul letto pensando a quanto potesse essere frustrante che la sua "migliore amica" fosse una balia. Nel corso degli anni aveva capito che la gente mirava ai suoi soldi e non alla sua amicizia. Così diventò più schiva e crudele, definita anche una "teppista figlia di papà" da parte delle mamme del vicinato.
Si affacciò alla finestra. La sua vita era così monotona, uscì dalla porta andando al piano di sotto iniziando a buttare antichi vasi di cristallo.
In quel momento arrivò la balia che tentò di fermarla minacciando di chiamare sua madre.
<< E si chiamala almeno succederà qualcosa di interessante nelle prossime 24 ore e mia madre per una di quelle poche volte mi calcolerà >> Urlò uscendo e sbattendo la porta.
S'incamminò lungo le strade del vicinato. L'aria era serena e calma, ma qualcosa non quadrava, si sentiva...osservata?...Si osservata era la il termine corretto.
Si voltò diverse volte, e si guardò ripetutamente attorno, ma non vi era nulla se non la gente che pensava ai fatti propri.
Deglutì inutilmente voltandosi verso il boschetto che vi era, li scorse tra i tronchi, anche solo per poco, un bagliore rosso. Come se due occhi la osservassero da chissà quanto tempo. Sospirò dandosi piccoli schiaffetti. "Basta Viky ti stai facendo prendere dalla paranoia. Non c'è nulla! Non c'è mai stato nulla qui" si ripeteva in continuazione la malcapitata in presa a paradossali viaggi mentali. Tornò a casa dopo una lunga camminata e dopo che le prime luci del pomeriggio andavano svanendo.
Una volta tornata a casa vi erano già Josh -suo padre- e Maryann -sua madre- che la aspettavamo.
<< Dobbiamo parlare! >> il tono del padre non ammetteva repliche
<< Ok ho capito, tranquilli non avevo ancora disfatto le valigie, a che ora devo partire domani mattina così almeno metto la sveglia >> rispose Viky
<< Ferma li! >> la interruppe la madre << Non andrai da nessuna parte tu! >>
<< Ah no? >> domandò perplessa la ragazza
<< Non verrai trasferita da nessuna parte >>
La voce dei due genitori si alternavano
<< Cosa?? >> domandò stupita
<< Lo sappiamo che lo stai solo facendo apposta per essere spedita in un altro collegio >>
Viky imprecò mentalmente << In 16 anni della mia vita voi non avete capito proprio nulla! >> sbottò << Secondo voi perché faccio queste cose? Secondo voi perché sto cercando disperatamente di farmi buttare in un riformatorio per i restanti tre anni della mia vita? >> i due non risposero così la ragazza continuò << Il fatto è che voi non mi avete mai dato le attenzioni che meritavo, ho passato l'infanzia sola con la mia balia, sono cresciuta deviata per causa vostra! Ed essere sgridata da voi è la cosa più interessante che accade perché a causa del vostro lavoro non ci siete mai e a causa dei vostri soldi io non ho amici! Vorrei sparire! E ora per favore ! Dio è già stato troppo crudele affidandomi voi come genitori! Mandatemi in un maledetto collegio e chiudiamola qui. Arrivederci e grazie! >>
Viky finì il suo monologo con una vena pulsante nel collo per quanta enfasi aveva messo in quelle parole.
Entrò in camera e chiuse la porta a chiave stravaccandosi sotto le coperte. In poco si lasciò cadere in un oblio senza sogni.


Si svegliò con la fronte imperlata di sudore e ancora l'ansia dell'incubo addosso. Si mise seduta sul letto scrutando la stanza, poi vide nuovamente quegli occhi rubino puntati su di lei.
Viky strabuzzò gli occhi e scattò via dal letto diretta alla porta.
<< è bloccata >> disse solamente l'estraneo << L'hai chiusa a chiave tu...ricordi? >>
<< Chi sei? >> cercò di non fare tremare la voce parlando velocemente << Uno stalker? >>
Il ragazzo rise divertito e poi scosse la testa.
<< Chi sei allora? >>
L’interlocutore guardò l’orologio elettronico della camera della ragazza, ghignò anche se Viky non ne capì la motivazione << Sono le 2:13 >>
<< E questo cosa centra? Che ci fai in camera mia! Ho notato che è un pomeriggio che mi segui >> si, le tremava la voce e non riusciva più a nasconderlo.
<< Mi hai visto? >> sembrava sinceramente sorpreso << Mmh…la prossima volta devo fare più attenzione >> pareva stesse parlando a se stesso piuttosto.
<< Vattene via! Lasciami stare >> intimidì a voce bassa Viky per non svegliare tutti, ma notando che l'altro non accennava ad andarsene così proseguì << Se non te ne vai immediatamente >> cercò di dire a stento nel modo più autoritario possibile, in fondo non sapeva con chi aveva a che fare, poteva essere armato e per vederla con criteri pessimisti, potrebbe anche avere brutte intenzioni << Mi metto a gridare, tutti saranno qui in poco e la polizia ti arresterà per violazione di domicilio >>
<< Oh, ma davvero? >> non sembrava affatto turbato dalle parole di Viky, questo la fece agitare di più << Se non sbaglio >> aveva detto con aria di finto innocente << Che questa camera è insonorizzata. L’avevi detto ai tuoi perché volevi poter suonare e sentire musica in santa pace >>
La ragazza stava andando sul serio in iperventilazione, portò la mano a muoversi lentamente verso la chiave.
<< Oh io non lo farei se fossi in te >> le consigliò << P-perché? >> la voce le uscì quasi come uno squittio, sapeva che doveva andarci cauta, però non poteva mostrarsi spaventata, avrebbe sfruttato quest’occasione a suo vantaggio << Come fai a sapere tutte queste cose! Pretendo delle risposte >> disse tutto d’un fiato con tono autoritario.
Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata e in meno di poco era a pochi centimetri da lei che la guardava dritta negli occhi , Viky non si accorse nemmeno che lui si fosse mosso, ma quello che le stava iniziando a dare fastidio e che con quello sguardo pareva quasi le stesse leggendo dentro l’anima. Fece un passo indietro sbattendo contro la porta e ricordandosi solo dopo di essere vicino il muro.
Il ragazzo fece una breve risata, prendendole il mento tra due dita e costringendola a guardarlo.
<< Sei coraggiosa, ma sei debole >>
Viky si sentì non poco offesa, certo, rispetto a lui sicuramente era debole ma non poteva certo dirle quelle cose, nemmeno si conoscevano.
<< Lasciami! >> disse mentre posizionava le mani nel suo petto per spingerlo via.
In un lampo lui le prese entrambi i polsi fermandoli alla parete sopra la sua testa con una sola mano.
<< Suvvia Viky, non trattarmi così male, ti ricordi come ci divertivamo un tempo? >>
La diretta interessata sbarrò gli occhi per guardarlo minacciosa << Io non ti ho mai visto prima, non so da quanto mi pedini ma non coinvolgermi nelle tue seghe mentali! Chiaro? >>
Lui sorrise, o meglio, alzò solo un angolo della sua perfetta bocca, quasi risultava un sorriso crudele, questo le fece paura.
<< Non pensi che per le bambina si l’ora di andare a letto? >>
<< Solo se tu te ne vai! >>
<< Ma io sono qui per scacciare gli incubi >>
<< Già che sei nei nella mia camera in piena notte è un incubo! >>
Lui che la teneva salda per i polsi, la spinse sul letto mettendosi sopra ribloccandole i polsi contro il materasso.
Voleva gridare, aveva paura, altro che stalking lui era un vero e proprio pedofilo. Preferiva che la squartava in due piuttosto che si appropriava di lei. A 11 anni se ne è andata di casa per andare a vivere in un collegio, gli unici rapporti era con le ragazze, e non aveva mai fatto nulla con nessuno, non era pronta, non voleva, non con un estraneo.
<< Non parli più? >>
<< Ti prego vattene >> disse con un filo di voce. Aveva un paura matta, chiuse chi occhi e girò la testa a destra, meglio non vedere, qualsiasi cosa succeda.
Lui stette zitto…e in un attimo scomparve. Viky aprì di scatto gli occhi mettendosi seduta. Come ha fatto ad andarsene tanto velocemente…si domandò se si era nascosto sotto il letto, controllò ma non vi era più traccia… inutile dirlo ai suoi, non le avrebbero creduto

<< Chi sei? >>
<< Sono le 2.13 >>
Ricordò prima di addormentarsi

Angolo dell’autrice: Salve a tutti premetto che questa è la mia prima storia su Death Note e vi ho lasciato un piccolo indovinello da risolvere se siete curiosi e non volete aspettare me xD, in ogni caso ecco il primo capitolo della mia FF spero che vi sia piaciuto e per darvi un introduzione che si possa definire tale l’ho fatto un po’ più lungo di ciò che scrivo di solito. Mmh..no, non credo di avere nulla da dire a parte che ringrazio chi leggerà la storia, chi mi metterà tra le seguite e chi commenterà ^^ Ah, in oltre vorrei leggere i vostri commenti a proposito, magari mi dite cosa ne pensate o dove posso migliorare, e se mi dite anche cosa vi aspettereste di trovare dentro questa FF vi sarei molto grata perché così posso rispecchiare i vostri ideali e rendere di vostro gradimento questa storia.


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Capitolo 2
*** Conoscenze ***


La mattina seguente, tutto sembrava come un brutto incubo vissuto per una notte in 4D. Sbloccò la serratura e andò in cucina. Le domestiche era già a lavoro e le avevano preparato la colazione, i suoi genitori per qualche strana coincidenza erano ancora a casa. Quando entrò si scambiarono degli strani sguardi per poi tornare a fissarla. Prese il bicchiere d’aranciata bevendolo tutto d’un fiato per poi guardarli.
<< Niente lavoro oggi? >> chiesi alquanto perplessa
<< Dobbiamo parlare Viky >> disse suo padre con voce più dolce, quasi afflitta.
<< Sentiamo >> disse mettendosi seduta e infilzando una frittella
<< Io e tuo padre..riteniamo, che quel che hai detto ieri >> disse sua madre titubante
<< Stop. Alt. Frena >> la stoppò Viky << Il discorso che ho fatto ieri non era certo per smuovervi a questo, non pretendo che mi diciate scusa o fate discorsi che si sentono solo nei film Americani. Io ve l’ho detto perché era quello che stavo patendo da quando ne ho memoria. Non volevo nulla da voi se non l’affetto e l’onestà, basta parlare che fate tutto questo per me, certo il collegio costa e anche la scuola ma voi guadagnate milioni, non avete mai fatto un sacrificio per me, non siete mai stata a una mia sola recita di Natale, o di fine anno. C’era solo la balia. Io chiedevo solo un po’ di franchezza, e magari se sapevate fare i genitori non mi sarebbe dispiaciuto, avremmo evitato tutti questi problemi, voi economici visto che faccio solo guai e a voi tocca pagare, e a me morali. >> Ci furono silenzi imbarazzanti, così mostro un suo insolito sorriso molto solare << Beh, basta pesature, in quale campo di concentramento vi avete iscritto stavolta? >>
I due si diedero un’altra occhiata << Non mi avete ancora iscritto? >> chiese basita << E che aspettate a iscrivermi? Forza! Entro stasera voglio lasciare questa topaia >> poi si alzò e gli sorrise ancora << Bene io vado a preparare gli scatoloni lascio il lavoro sporco a voi >> poi saltellando disse << Non vedo l’ora di conoscere nuove persone >>

Si chiuse la porta alle spalle e si appoggiò a essa, il suo falso sorriso sparì, sospirò rassegnata lasciandosi scivolare a terra.
<< Su Viky, basta resistere ancora un altro po’ non ti costa nulla no? >> disse a se stessa, poi si alzò mettendo i Bullet For My Valentine a palla nello stereo. Quel CD non lo avrebbe lasciato a casa.
Si fece portare grandi scatoloni dalle domestiche per iniziare a mettere libri ,riviste, oggetti personali. Il cellulare segnalò l’arrivo di un messaggio.
Era la sua ex compagna di collegio. La richiamò mettendole le cose dentro.
“Pronto? Ehi ciao che fai?...io nulla sto mettendo la roba negli scatoloni…..vado in un nuovo collegio…..si chiama Nightmare High School, dal nome sembra un collegio per pazzi. Non sapevo avessi un fratello, Ok io ora finisco di prepararmi teniamoci in contatto, baci”
Chiuse la telefonata dimenticandosi di dirle quel che era successo quella notte. Era stato terrorizzante

“Chi sei?”
“Sono le 2.13”

Non centrava nulla l’ora con la sua domanda, quel tipo era sicuramente pazzo di cervello, uno squilibrato….e depravato, aggiunse in fretta alla sua lista mentale. Stette in silenzio poi, ricordando i suoi occhi. Un colore rosso acceso, sembravano brillare di luce propria. Erano stupendi, non ne aveva mai visti di così belli, profondi e intensi.
Si, i suoi occhi erano intensi, vedeva il mondo grazie a quelle iridi. Alzò di scatto la testa, ma che cavolo stava pensando? È un depravato, la pedinava, è entrato in casa sua , e come non bastasse l’ha fatta morire di paura. OK, mai più pensieri su di lui ,o quello che è successo la notte.
Qualcuno bussò alla porta, era la domestica: << Signorina Victoria Evans, tra una decina di minuti una macchina la verrà a prendere, non si preoccupi della roba, metta quel che vuole portare nel letto e ci penseremo noi. >>
<< Grazie Dalila >> le disse riconoscente la ragazza.
Ora quel che le rimaneva era, prendere lo zaino e il cellulare e andarsene.
Magari, in quella scuola erano tutti ricconi e quindi nessuno avrebbe badato a chi erano i genitori, oppure poteva semplicemente spacciarsi per un’altra persona, cambiare il suo nome con un altro introducendosi nel sito privato e il gioco è fatto. Sembrò rifletterci un po’ su, ma poi pensò che non valeva la pena rischiare, così accese il pc.

Era già in macchina, fuori c’erano i suoi genitori che la salutavano, non li degnò di uno sguardo e si voltò dall’altra parte. Strinse il suo zaino, cosa c’era di così importante in quel pezzo di stoffa? C’era la sua pendrive, il pc portatile, e una miriade di foto che non voleva gli altri vedessero, perciò se ne occupò da sola.
Le prese in attesa di arrivare, guardandole un’altra volta.
Nella prima erano tutte le amiche del colleggio insieme, nella sua stanza.
La seconda in classe, quando i professori non guardavano.
E poi c’era lei e la sua coinquilina.
Sorrise amaramente, chissà quando l’avrebbe rivista.
Scacciò quei brutti pensieri posando le fotografie, poi stendendosi sui sedili posteriori si addormentò.

<< …Rina? Gnorina? Signorina, si svegli, siamo arrivati >> Viky alzò lentamente le pesanti palpebre, la luce le ferì gli occhi, li richiuse immediatamente alzandosi.
<< Siamo già arrivati? >> << Si, si sistemi che tra poco ci sarà la cerimonia inaugurale delle matricole >>
<< Cosa c’è??? >> chiesi sconcertata, sapeva che bisognava presentarsi alla classe, e bla bla bla, ma non credeva che doveva presentarsi davanti tutto l’istituto alla cerimonia inaugurale.
Le venne voglia di strapparsi i capelli, e dire all’automobilista di tornare indietro, ma non poteva, si fece forza, prese lo zaino si sistemò i capelli ed entrò.
Il collegio non era poi così tanto diverso da quello vecchio, sempre le solite monotone strutture. Però, gli alunni sembravano più interessanti, più… alternativi.
Per esempio, alla fine del corridoio c’era un tipo biondo con i capelli abbastanza lunghi, vestito con pantaloni in pelle, accanto ce ne era un altro vestito stile grunge con i capelli rosso fiammante, quel colore era poco più scuro degli occhi del pazzo.
Si meravigliò di se stessa, la sua mente la portava sempre a pensare quel che era successo. Pensò che era solo shockata per l’accaduto, e rilegò la cosa così.
Andò davanti la bacheca e controllò quale fosse la sua stanza.
<< Stanza numero 8 piano 12 >> farfugliò a se stessa << Un po’ grandino questo collegio >>
Iniziò a salire le scale quando , guardava attentamente solo e soltanto le sue converse alte nere, era un po’ ansiosa di presentarsi davanti tutto l’istituto in sala magna.
Nemmeno si accorse di essere andata contro un’altra massa corporea.
<< Oddio scusa >> disse frettolosamente << Mi dispiace ero sovrappensiero >>
<< No tranquilla, nemmeno io ti ho visto, scusa >> le sorrise << Piacere, io sono Light Yagami >>
<< Sono Victoria E… Victoria Trusdel >>
<< Dove stavi andando? >>
<< Nella camera 1208 >>
<< Avrai un po’ da camminare >> rise lui << Prendiamo l’ascensore, tanto anche io devo andare la >>
Viky aggrottò la fronte << è la tua camera? >>
<< No quella della mia fidanzata >>
Rise, beh effettivamente era un bel ragazzo, sicuramente non poteva era essere single.
<< Andiamo >>
Arrivarono alla stanza e aprendo la porta Viky si trovò davanti una ragazza vestita da Gothic lolita che smaniava mentre leggeva un giornalino.
<< Misa? >> domandò confuso il ragazzo andando da lei << Che succede? >>
<< Ma ti rendi conto???? >> sbottò la bionda << Selena Gomez si è messa con Justin Bieber >>
<< No aspetta, non dirmi che ti interessi sul serio a quelle cag…a queste cose >> chiese basita, dentro di lei si combatteva una guerra interiore, vomitare, scappare, o darle un pugno e andarsene.
<< è uno schifo! >> commentò disgustata
<< E allora perché smaniavi tanto? >> chiese curioso Light
<< Perché è inconcepibile, che io mi aspetto di trovare le news sugli attori e mi trovo sti bambinetti >>
Ok falso allarme, in quel momento era indecisa se: baciarla nella guancia o scusarsi per aver pensato male di lei. Sospirò, << Bene, allora io torno in camera mia, ero passato solo per controllarti >>
<< Tu non fai altro, mi tratti come una bambina >> si lamentò << Mi ricordo ancora il primo giorno quando non facevi altro che seguirmi >>
Viky ricordò ieri, le vennero i brividi
<< Ma dai, era solo per controllare che nessuno ti ci avvicinasse >> si giustifico il ragazzo
Viky, rimase in silenzio, e se anche quel tizio la stava controllando … anche ora. Si guardò in giro preoccupata, respirò profondamente mentre i due battibeccavano amichevolmente, “calmati Viky, sono due situazione completamente diverse. Non centra esattamente nulla, ora mantieni la calma e torna con la mente sulla terra”

Dopo aver ristabilito la situazione tra i due piccioncini, scese nella mensa, li incontrò di quegli altri due ragazzi quello biondo e quello vestito da grunge.
<< Ehi ciao ragazzi >> li salutò con la mano Light
<< Ciao >> ricambiarono sorridendo, o meglio, quello rosso gli sorrise, quello biondo lo guardò di sottecchi.
<< Lei è Viky >> la presentò Misa
<< Piacere >>
<< Loro sono Matt e Mello >> disse indicandoli con il dito.

Ad un tratto l'altoparlante rimbombò nelle varie aule, e anche nella mensa

“La cerimonia per la nuova entrata delle matricole si terrà tra dieci minuti, tutti gli studenti sono pregati di presentarsi nell'aula magna”

Era arrivato il momento...non era mai stata una tipa timida, ma presentarsi sotto falso nome , cambiare dati improvvisando non sarebbe stato semplice, e se qualcuno avesse fatto ricerche su di lei e avesse scoperto tutto?...No che senso avrebbe? Prese un grande respiro andando insieme ad altre 20 persone sul soppalco. Quando arrivò li cercò di assumere la faccia più seria che conosceva, si sforzò nella maniera più assoluta. Si schiarì la voce.
<< Sono Victoria Trusdel. Rivelare altri fattori personali non è nei programmi, quindi non dirò più nulla. >>
Non aveva guardato minimamente i presenti, dato e considerando che le era parso di rivedere quei bellissimi occhi rossi. Aveva avuto così tanta paura che fissò le prime file parlando a raffica, e andandosene .

<< Hei novellina >> si voltò trovandosi Matt << Perché sei così schiva? >>
“brutta domanda” pensò Viky << Non mi piace parlare di me >> disse cercando di essere più allusiva possibile
<< Introversa eh? Però a quanto ho visto in pochi commenti fatti con Misa sei socievole >> rise << Socievole e introversa nella stessa frase suona strano, non trovi? >>
<< Mh...già >> non sapeva esattamente cosa dire
<< Hai qualche Hobbie? >>
<< Scrivo >>
<< In quaderni? Computer o cosa? >>
<< In realtà ho le tengo qui >> disse mostrando la pendrive << Io vado >>
<< Dove? Se vuoi ti accompagno >>
<< No grazie, non ce ne è bisogno >> così si dileguò

Non sapeva esattamente dove andare, quindi la cosa ce le venne scontata pensare era di tornare in camera >>
La stanza era vuota, ne approfittò per sistemarsi i vestiti nell'armadio.
Ma in poco Misa fu li << Ciao scricciola >>
<< Ciao Misa >>
<< Qualche problema? >>
<< Nessuno perché? >>
<< Ti vedevo in sovrappensiero. Senti, ti spiego tutto per filo e per segno per evitare incidenti di percorso. >>
<< D'accordo >>
“Non ha perso tempo” pensò
<< Bene, inanzi tutto, ti premetto che in questa scuola non ci sei finita per caso >>
<< Che intendi dire? >>
<< Che se sei qui non sei una “teppista” qualunque, tutti hanno avuto seri problemi per finire qui. >>
<< Esempi? >>
<< Non so se potrei parlartene >>
<< Se serve a convincerti terrò la bocca cucita >>
<< Non una parola a riguardo, mi raccomando! >>
Viky annuì
<< Per esempio, Mello è orfano e all'età di 12 anni ha intrapreso la malavita diventando una persona importante nel circolo, fortunatamente è ancora salvabile, Matt invece, ha violato i sistemi di controllo top secret della Nasa, è un genio in informatica, mentre Light, in serie a un trauma celebrale alla testa, si è portato alla convinzione che potesse uccidere le persone tramite un quaderno, si credeva il dio del nuovo mondo >>
<< E tu perché sei qui? >>
<< Io? Non mi hai riconosciuta? Io sono una star! >>
<< In riformatorio non ci permettevano di guardare la Tv >> si giustificò
<< Io ho tentato come carriera di attrice, ma fallii miseramente, così intrapresi l'arte dello sfilare, si hai capito bene, ero una modella. Peccato che la fama mi diede alla testa, shopping e feste mi portarono all'astrico... così mi prostituii >>
Viky non poteva crederci. Ex modella, prostituta? Sistemi Nasa, malavita. La motivazione per cui lei era li, non era nulla in confronto a quello. Li, Viky capì che era finita nel posto sbagliato al momento giusto.
Credeva che la Nightmare High School fosse un riformatorio come un altro, se non più efficiente, ma non si aspettava certo di trovare casi tanto gravi.
<< Ah dimenticavo, siamo tutti controllati >> Viky alzò lo sguardo per le telecamere << No, noi abbiamo un microcip, sanno tutto quel che facciamo, non che controllano ogni secondo i televisori, serve solo per assicurasi che non facciamo cose...stupide. Appena ci passa un pensiero negativo per la testa, o iniziamo a fare a pugni etc, questo coso si attiva, avvertendo la sicurezza che ci porterà in camere specializzate, parleremo ci sfogheremo e, se va male verremo picchiati >>
<< P-picchiati? >>
<< Tranquilla, alle ragazze succede raramente >>
<< E perché...dovremmo essere picchiati? >>
<< No, non fraintendermi, non veniamo picchiati se parliamo, lo facciamo se opponiamo resistenza, se continuiamo a persistere con ideali negativi. Capito? >>
La novellina annuì per l'ennesima volta sconcertata. No, sicuramente era finita nel posto sbagliato al momento giusto.
<< Ora dormi scricciola, domani mattina alle 8 tutti in mensa a fare colazione >>
<< Buona notte >> disse svestendosi rimanendo in intimo, per poi mettersi sotto le coperte.
Inutile dire che quella notte non chiuse occhio, aveva paura , come avevano potuto i suoi iscriverla in un posto simile, si sarebbero dovuti informare su cosa succedeva all'interno dell'edificio. Aveva deciso, domani...avrebbe parlato con un'assistente spiegandogli la situazione e implorando di tornare a casa.

Angolo dell'autrice: ho fatico a postare il capitolo perché oggi avevo il compleanno di mia cugina e ho potuto usare poco il pc. Scusate, spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tanto akachika per avermi recensito ^^ Alla prossima.

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Capitolo 3
*** Rivelazioni ***


Viky si svegliò ancor prima che la sveglia suonasse, perseguita da quegli occhi rossi. Sentiva il cuore che martellava, quasi volesse sfondagli la cassa toracica.
Guardò la stanza, era offuscata dalle serrande, ma si riusciva a distinguere i mobili e anche quel leggero casino. Il letto di Misa era all'angolo destro della finestra, mentre il suo era dalla parte opposta. Vi erano vestiti e riviste sparpagliate nel pavimento di parquet perfettamente lucidato. Al centro, vi era un soprammobile con sopra molti portafoto. Il mobile aveva quattro cassetti sotto, probabilmente erano tutti occupati dalla bionda.
Aspettò altri dieci minuti prima di alzarsi disattivando la sveglia per destare Misa, per poi andare in bagno.
Le piastrelle bianche davano un'idea di ospedale, non ci pensò e continuò a lavarsi. Infine si mise una maglietta nera a mezze maniche, con un paio di jeans, e delle scarpe da ginnastica.
Si distese nel letto coprendosi gli occhi con il braccio, in attesa che la bionda si preparasse. Si alzò andando davanti lo specchio. Si era dimenticata di truccarsi, mise un po' di matita sui suoi occhi verdi smeraldo lego in un'alta coda di cavallo i suoi capelli neri, e pettinò il ciuffo. << Andiamo scricciola? >>
<< Ci vuole tanto a imparare il mio nome? >>
<< è più carino questo soprannome, e ora andiamo >>
Le due si incamminarono dirette verso la mensa, Amane non faceva che parlare, raccontando di persone che lei non conosceva. Fortunatamente una volta arrivati, lei smise di parlare.
La mensa era piuttosto grande, e luminosa, la disposizione dei banchi era a scacchiera, vi era una distanza di due metri da un tavolo all'altro. Il bancone per servire era sul muro di sinistra parallelo alla porta. Viky avanzò lentamente studiando la stanza, seguita dalla bionda.
Notò che ieri non l'aveva vista attentamente
<< Scricciola d'accordo che la mensa è bella, ma se perdi tempo finiranno tutte le cose più buone. >>
<< Ok ok...scusa >>
Si misero in coda, ma Viky non riusciva a stare ferma, si girava quattro secondi, il vecchio collegio non era paragonabile alla magnificenza di quell'edificio.
Si voltò di scatto, no, non poteva dire così, perché lei di li a breve se ne sarebbe andata. Non doveva dimenticare che questo alla fine era un collegio per casi davvero gravi, e lei non apparteneva a questa categoria. Infine arrivò il loro turno, Amane prese solo un po' di insalata e una mela, lei invece aveva preso un piatto di pasta e un bicchiere d'acqua.
<< Andiamo in quel tavolo laggiù infondo >>
Viky annuì e iniziarono a camminare.
Parlava tranquillamente quando una ragazza le diede volontariamente una spallata facendole perdere l'equilibrio, cadde a terra sopra il piatto al sugo e il bicchiere stracolmo di acqua.
Si voltò, vide un armadio dalle sembianze di una ragazza ridere per “l'incidente”. I capelli le sembravano paglia marrone, tra le due vi era una differenza di almeno 40 cm buoni.
Viky pur considerando l'idea di poter diventare come una lattina di coca-cola ammaccata, si avvicinò a lei fronteggiandola.
<< L'ho visto che l'hai fatto apposta!!! >>
<< Io non ho fatto nulla >> disse ridendo
<< Ecco, non sai nemmeno mentire! >> poi prese quel che restava degli spaghetti dalla sua maglietta e glie li buttò di sopra << Ecco restituita una parte della cortesia >>
Vide due persone alzarsi contemporaneamente, ma tornò a guardare gli occhi grigiastri della sfidante.
<< E non ho ancora finito >> continuò avvicinandosi a un tavolo e prendendo una bevanda glie la buttò di sopra.
Vide gli occhi di quella tipa infiammarsi, alzò la mano, probabilmente per tirargli un schiaffo talmente forte da farla svenite.
Ma in quel momento due presenze dietro di lei, non si voltò e una voce parlò.
<< Ti ricordo, Iolanda, che siamo tutti controllati >>
La “ragazza” abbassò la mano e se ne andò con l'aria alquanto incazzata. La seconda persona dietro di lei se ne andò, così si voltò verso il suo salvatore.
Incontrò un rosso rubino, e stavolta non era la sua immaginazione, no era proprio davanti a lei. Cercò di tranquillizzarsi mentre strabuzzava gli occhi. “Su su magari è una coincidenza...no aspetta...quanti hanno gli occhi rossi? Nessuno è logico!!!”
“Scappare” il primo pensiero dopo aver riflettuto. E in effetti, dopo corse via.
Si rintanò nella camera. L'aveva visto, l'aveva visto, l'aveva visto!!! Era sicurissima al mille per mille. Ma perché era li? Non è che l'aveva seguita? Paura. La prima cosa che percepiva.
<< Scricciola perché sei scappata? >> disse Misa entrando in camera
<< Senti Misa...ma chi era il ragazzo che ha fermato la ragazza armadio? >>
<< Beyond Birthday >>
<< Capito...scusa ma vorrei dormire >>
<< Si scusa esco >>
Viky si distese sul letto dando le spalle alla porta.
Quindi...supponendo che questo fantomatico Beyond Birthday fosse l'unico con gli occhi rossi...allora era lui quello che gli è entrato in camera.

“chi sei? “
“sono le 2.13”

Si alzò dal letto prendendo carta e penna. Scrisse 2:13 e accanto scrisse il nome e cognome del ragazzo.
Il 13 a pensarci bene sembrava una B, così unì l'1 con il 3 formando una B.
<< A questo punto...Sarebbe 2 B...2 B, 2B...Beyond Birthday quindi BB... >> si bloccò, era arrivata alla soluzione ma non voleva accettarla << Quindi BB e 2B >>
<< Ma che fai? parli sola? >> domandò Misa una volta entrata in stanza, ma Viky era troppo assorta nelle sue riflessioni per sentirla, o rispondergli
Si voltò di scatto << Questo Beyond...che ha fatto per finire qui? >>
<< Lui? >> Misa chiese perplessa, non si aspettava le facesse questa domanda << Lui è qui per assassinio >>



Angolo dell'autrice: Ok ecco il 3° capitolo, ci tengo a ringraziare

PazzaManiacale_BB : Hai indovinato l'indovinello, ed ecco la risposta scritta nella FF e grazie per aver recensito
Akachika: Ringrazio anche te, ed ecco BB tranquilla, tra qualche capitolo arriverà il sodo, non dimentichiamo che è raiting rosso, e sono contenta che la protagonista ti stia simpatica ^^ ad essere sincera, Viky è basata sul carattere della mia migliore amica (:
Orihimeo02: Ecco qui la risposta al quesito (: spero che per quanto riguarda la narrazione non ti abbia deluso, in ogni caso se posso ancora migliorare dimmelo che farò molto di più. Cmq sono passata da te come mi hai consigliato e credo che la tua idea della FF “come una piuma” è un'ottima idea e mi piace molto ^^
Ciao a tutti a presto

PS: SCUSATEMI TANTO se ho fatto il capitolo troppo corto ma mi serviva così perché sennò avrei mischiato troppe cose insieme e il titolo sarebbe andato a farsi benedire

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Capitolo 4
*** Tentativi ***


<< Lui? >> Misa chiese perplessa, non si aspettava le facesse questa domanda << Lui è qui per assassinio >>

Viky rimase per 5 minuti buoni a osservare la ragazza. Assassinio?... Non poteva crederci. Si alzò di corsa dalla sedia uscendo e correndo verso il corridoio di sinistra.
Percorse dieci metri prima di trovare una donna. Era alta con i capelli neri e la pelle candida.
<< Signorina salve sono Victoria le devo assolutamente parlare >> disse tutto d'un fiato.
<< Si dimmi >>
Viky prese un grande respiro << Io sono una ragazza un po' deviata però questo non è il mio posto. >>
<< Non ti preoccupare, te ne farai l'abitudine, tutti mi hanno fatto questo discorso inizialmente >>
<< No no, mi ascolti. Io il massimo che potevo infastidire gli altri, creare problemi solo per avere l'attenzione dei miei genitori, però non ho mai ucciso nessuno, ne mi sono mai prostituita, non sono così pazza da sentirmi Dio, ne ho infranto sistemi Nasa o faccio affari con la malavita. Mi faccia chiamare casa, io non centro veramente nulla con questo posto >>
<< Che succede signorina Misora? >> domandò Matt alle sue spalle
<< Il solito caso delle matricole >>
<< Porto via? >> chiese indicandola come se fossa una cosa del tutto normale
<< Grazie >>
<< No aspettate! Tu non mi porti da nessuna parte, è la verità, io in confronto alle persone che stanno qui non ho fatto nulla >> protestò ancora Viky
<< Dai su Trusdel andiamo >> disse Matt prendendola dal braccio
<< No non andiamo da nessuna parte finché non ci saranno più malintesi >>
<< Dai non costringermi a usare le maniere forti >> ribatté sospirando
<< No aspetti, mi ascolti io le sto dicendo il vero signorina >>
Matt sospirò ancora << Mi dispiace >> disse prendendola a mo' di sacco di patate.
<< Aspetta lasciami stare, mettimi giù!!! >> sbraitava scalciando e dandogli pugni sulla schiena.
Percorsero tutto il restante corridoio in più completo silenzio. Alla fine si era praticamente arresa, era circa il triplo più forte e resistente di lei. Arrivò nella stanza di Viky e posò la corvina sul letto.
Lei lo guardava con guardo truce << Ascoltami bene!!!! Io me ne devo andare da questo posto ok??? >>
<< Dai ora calmati, tutti l'abbiamo passata questa fase >>
<< No ma io sto dicendo il vero!! Io non ho fatto nulla di male, il massimo che ho fatto è stato bruciare qualche casella delle poste >>
<< Mmh, beh, poco. E quindi sarai finita in tribunale giusto? >>
<< No, i soldi dei miei hanno sempre riparato tutto >> rispose senza pensarci. Solo dopo si accorse dell'errore fatto
<< Ah quindi i tuoi sono ricchi >> affermò Matt
<< NO >> si affrettò a dire
<< E allora come... >>
Viky non le fece terminare la frase << Hanno fatto molti sacrifici per me >>
Da quando in qua non riusciva neanche più a mentire?
Matt rimase in silenzio << Va bene, non indagherò oltre, però ricordati che tra mezz'ora hai l'incontro con lo psicologo

“<< Parleremo, ci sfogheremo e male che va verremo picchiati >> “ ricordò la frase di Misa e rabbrividì

<< Matt? >>
<< Si Viky? >>
<< In questi incontri...tu sei mai stato picchiato? >>
Lui la guardò perplesso, poi capì << Ah, Misa ti ha raccontato vero? >>
Annuì lentamente
<< Non ti preoccupare, non ti faranno nulla >>
<< Ma Misa ha detto che >>
<< Anche se non collabori, per la prima volta non ti faranno nulla, in ogni caso ti avvertiranno, anche se io ti consiglio vivamente di collaborare >>
<< Lo stai dicendo per spaventarmi? >> domandò guardandola di sottecchi
<< No, lo sto dicendo per il tuo bene >>
Ci fu un momento di silenzio << Bene, io vado...inizia a prepararti, ti lascio una cartina dell'edificio, se non l'hai notato è abbastanza grande. Non sarà così difficile trovarlo, è all'ultimo piano dell'ultima porta, non puoi sbagliare, ah, e lei scale sono alla fine di ogni corridoio >>
<< Grazie >>
<< A dopo >>
Il rosso lasciò la camera e così Viky si vestì, ed andò.

Uscì camminando lentamente, in fondo aveva circa venti minuti pieni, era veloce a vestirsi, e aveva avuto anche il tempo di sciogliersi i capelli, ora le ricadevano mossi lungo le spalle.
Non aveva bisogno della cartina per capire che doveva arrivare alla fine del corridoio, salire le scale, arrivare alla fine del corridoio al piano superiore e salire ancora. Di conseguenza ripiegò la cartina e la mise in tasca.
Camminava con un'andatura moderata, studiandosi ogni singolo dettaglio.
Le pareti erano di un verde appena accennato, lungo le pareti erano appesi quadri di ogni genere, da riproduzioni di quadri famosi, a natura morta, fino ad arrivare ad astrattismo e cubismo. Le porte erano tutte dello stesso color bianco candido, sembravano tutte uguali, l'unica differenza erano i numeri scritti sopra.
Arrivò alle scale, ve ne erano due, con un corrimano in centro. Alla fine di esse vi era un grande cartello con scritto: “Piano numero 13”
Scrollò le spalle e si rimise a camminare verso la fine del corridoio. Continuò a guardare, praticamente tutti quei corridoi erano terribilmente uguali l'un con l'altro.
Osservò nuovamente le stanze, alcune avevano la porte aperte, ogni tanto si sporgeva un poco per vedere come erano, o chi c'era dentro.
Arrivò davanti la stanza 13, era aperta, si affacciò continuando a camminare e vide lui, Beyond Birthday.
Si voltò e accellerò di gran lunga il passo sperando che lui non l'avesse vista. Corse lungo tutto il corridoio del quattordicesimo piano ed entrò nella stanza.
<< Buon giorno scusi il ritardo! >> esclamò di fretta
<< Trusdel? Sei in anticipo... >>
<< Ah... >>
<< Accomodati, prima iniziamo prima finiamo no? >>
<< D'accordo >>

<< Ehi scricciola, come è andata la tua prima seduta? >>
Viky si voltò guardandola con sguardo disgustata
Misa rise << Lo hanno passato tutti, e ora dimmi, che domande ti ha fatto >>
<< Perché ti hanno iscritta qui? Quali sono i suoi sogni nel cassetto? E giù di li >>
<< Il buon vecchio Watari non si smentisce mai, sono entrata qui 5 anni fa e continua con le stesse domande >>
<< Sei qui da molto, perché ancora non sei uscita? >>
<< Perché mi dovrò fare tutti gli anni e anche perché vogliono essere sicuri che saremo delle ottime persone per la società >>
<< Mmh...capisco, comunque penso che andrò a farmi un giro della scuola >>
<< Ti accompagno >>

Le due girarono tutti e quattordici i piani, per poi andare nel giardino interno. Era racchiuso nelle quattro mura, infatti guardando verso l'alto notavano le grandi finestre. Al centro vi erano diverse panchine messe all'ombra delle fronde degli alberi. Tutto sommato era veramente piccolo, sicuramente quello più grande sarebbe stato decisamente più grande.
Infatti, l'enorme estesa di verde, si propagava per tutto il perimetro dell'edificio. Vi erano alberi, panchine e un lago. Sembrava una specie di villetta. Misa stava iniziando a proseguire
<< Aspetta Misa, chi sono quei due che giocano a scacchi? >>
<< Loro? >>
<< Si >>
Misa guardò due ragazzi, uno dai capelli neri e l'altro dai capelli bianchi.
<< Quello è Near, e l'altro si fa chiamare L >>
<< Mmh, ma sono i loro veri nomi? >>
<< No, uno è Nate River, da cui deriva Near, e l'altro è L Lawliet >>
<< E perché sono qui? Che hanno commesso? >>
<< No, no, loro sono qui perché sono dei super geni, li tengono in quest'edificio per tutelarli >>
<< Possono tutelare ben poco con tutti i criminali che sono qui! >> commentò franca Viky.
Poi, Elle alzò gli occhi volgendo lo sguardo verso di loro. In primo momento le venne un flash, al posto del ragazzo dai profondi occhi da panda, le parve di vedere Beyond. Strabuzzò gli occhi.
<< Misa, quel Elle, non assomiglia molto a Beyond Birthday? >>
La signorina Amane rise << Loro sono fratelli gemelli >> disse continuando a ridere come una forsennata
<< Oh...non lo sapevo >>
<< L'unica differenza tra loro a parte gli occhi, sono che uno è un detective, l'altro un serial Kiler deciso a mettere alla prova le qualità intelletive dell'altro >>
< Viky non rispose.
<< I-io, vado >>
<< Ricorda che alle sette e mezza ci sarà la cena >>
<< Si, avrò il tempo per un bel bagno caldo >>

Misa con una scrollata di spalle decise di andare in camera di Light. Infondo, era da parecchio che non stavano un pochino insieme, sorrise maliziosa pensando a quel che magari, avrebbero fatto.
Iniziò a camminare, anche se praticamente sarebbero stati circa dieci piani a piedi "Meglio così, faccio poca ginnastica ultimamente e con tutte quelle scalinate mi terrò le cambe senza cellulite per almeno un altro paio di anni" pensò la monella camminando.

Viky cercò il cellulare nella borsa, per chiamare i suoi genitori, lasciò che il telefono squillasse, infine rispose sua madre.
<< Mamma!!! >> parlò sorpresa
<< Tesoro? Ma non ti avevano ritirato il cellulare? >> chiese sorpresa
<< Mamma bando alle ciance, avete sbagliato completamente posto!!! >>
<< Che intendi dire? Non è bella la struttura? >>
<< Si mamma, è fantastica, però questo è una struttura per pazzi mamma, ci sono assassini, geni in incognito, e gente che ha avuto in contatto con la malavita. Mamma io non centro con questa gente >>
<< Devo andare tesoro >>
<< Mamma ascoltami >>
<< Non posso tesoro >>
<< Mamma? Mamma? Mamma cazzo non chiudere, devi tirarmi fuori!!!!!!! >> troppo tardi, aveva già chiuso. << Merda >> mormorò gettando il telefono nel letto. Non le sarebbe servito sicuro, tanto tra li a breve le avrebbero levato il cellulare.
Si accovacciò su se stessa prendendosi la testa tra le mani.
Qualcuno bussò affacciandosi << Viky? >>
Lei alzò lo sguardo incrociando lo sguardo di Matt << Possibile che da quando sono arrivata non faccio che vederti nella mia stanza? >>
<< Scusa, vedrò di evitarti allora >> affermò quasi offeso
<< No aspetta >> lo fermò prima che chiudesse la porta << Scusa >> disse mortificata << Io... non so che mi prende >> si alzò da quella scomoda posizione andandosi a sedere nel letto seguita da Matt, che chiuse la porta in seguito.
<< Vuoi parlarne? >> chiese
<< Per quello ci sono gli psicologi >> rise
<< Per oggi sarò io il tuo psicologo, e in oltre, credo che dirai più cose me che a loro >>
<< Ma mi picchieranno >> piagnucolò la ragazza
<< Naaah, forza dimmi >>
<< Io, ho fatto tutto questo solo per essere mandata in un banalissimo collegio, non credevo di finire praticamente in un carcere minorile. Mia madre non mi ascolta minimamente...Matt, io devo andarmene da qui! >>
Il rosso stette zitto, ma sentiva che quel che Viky voleva dire c'era dell'altro.
<< C'è qualcos'altro che vorresti dirmi? >>
<< Si, cioè no, volevo dire si >> stava facendo una gran confusione mentale << C'è, ma non vorrei parlarne >>
<< Dovrai farlo prima o poi >>
<< Che intendi dire? >>
<< Che una volta impiantato il microcip loro sapranno tutto >>
<< Anche i ricordi persi per sempre?>>
<< Ogni ricordo non è perso per sempre, ogni ricordo ti apparterrà sempre, anche se non rimembri >>
<< Ma quel che voglio sapere è se riusciranno ad estrarmi anche questo >>
<< No, non arrivano a questi livelli >>

"Tutti gli alunni, sono pregati di dirigersi in mensa per la cena"

<< O no!!! Dovevo anche farmi la doccia >>
<< Scusa ti ho fermato >>
Viky sospirò << Tranquillo, me la farò dopo mangiato >>
<< Andiamo >>



Note dell'autrice: Ooooook, rieccomi con un altro capitolo, ringrazio ancora PazzaManiacale_BB, Akachika, e ultima ma NON per meno importanza Orihime02. Volevo chiedere una cosa a tutti i lettori, nel prossimo capitolo, dato che è Raiting rosso, volevo mettere una descrizione tra Light e Misa.E volevo sapere se per voi andava bene, insomma se lo volevate. Arrivederci al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 5
*** Tregua? ***


La mensa era sovraffollata di ragazzi. Viky non aveva un grande appetito, ma decise di seguire Matt, o meglio, si procurò un tavolo per loro.
<< Ehi novellina, è vero che non sono uno stinco di santo, ma almeno mi potevi ringraziare, ti ho risparmiato qualche osso rotto >>
Viky si girò riscontrando per l'ennesima volta quegli occhi rosso sangue. Voleva gridare, ma era in mensa, davanti a tutti.
<< Grazie >> si limitò a dire per poi andare di corsa al tavolo.
In poco venne affiancata da Matt, poi seguita da Misa,Light e Mello.
<< I tre dell'Ave o Maria ci hanno fatto la grazia di presentarsi >> Scherzò Matt
Misa era leggermente irritata, anche se Viky non capiva la motivazione.
<< Ehm, Misa mi puoi accompagnare un attimino a prendere una mela? >>
<< Si, certo >> rispose sorridendo, alzandosi

<< Che hai? >> chiese la corvina
<< Nulla, perché? >>
<< No, nulla ti vedo leggermente adirata, come mai? >>
<< Niente di che, però speravo di stare un po' di tempo con Light, però a causa della mensa non abbiamo avuto tempo nemmeno di un preliminario >>
Viky rise << ed io che pensavo qualcosa di importante >> rispose continuando a ridere
<< Heii, è da tanto che non stiamo un po' di tempo insieme, è una cosa seria >>
<< Si si, come dici tu >> disse la ragazza continuando a ridere sotto i baffi



Finalmente Misa arrivò in camera di Light, lui le sorrise cingendole la vita e baciandola appassionatamente.
Dal canto suo, Misa si lasciò trasportare abbandonandosi al suo tocco. Il castano iniziò a baciarle il collo, facendo scendere la mano lentamente, fino ad arrivare alla sua intimità. Misa gemette, facendo sorridere di gusto il ragazzo.
<< Due settimane che non lo facciamo e già ti sei scordata il mio tocco? >> chiese divertito
<< Stai zitto >> rispose Misa con una malcelata vergogna.
<< Sei troppo bella >> le sussurrò all'orecchio per poi riappropriarsi delle sue labbra.
Lentamente si avvicinarono al letto per poi sdraiarsi l'uno sull'altro su di esso. Light si fece spazio tra le sue gambe, Misa poteva sentire la sua erezione.
Iniziò svilandole il corpetto, mostrando un intimo con pizzo nero.
Dal canto suo, Misa fece altrettanto con il ragazzo, avendo bella vista dei suoi muscoli scolpiti. I loro occhi si incrociarono. L’uno desiderava l’altro Light non riuscì a resistere al desiderio di possederla. Quella visione era troppo, gli levò anche l'ultimo indumento che le rimaneva. Però si cercò di controllarsi, ma le spinte iniziarono a farsi sempre più forti e veloci. Ciò era dovuto, non al fatto che fosse in astinenza, ma bensì, il ragazzo stava pensando a tutti quegli occhi che in tutti quei giorni la guardavano con bramosia , non voleva che nessuno oltre lui la toccasse e guardasse in quel modo. E così senza accorgersene, Misa stava quasi gridando tra piacere e dolore. Cercò di riprendersi e continuare con un andamento regolare, ma era troppo. Così continuò a penetrarla con forza e foga, mentre iniziava a torturarle i seni. 
Misa si morse il labbro, poco prima dell'orgasmo , e in poco gridò di piacere il suo nome. Quando anche Light era al limite uscì da lei, riversando il suo seme sulla sua pancia.
Si guardarono, lui la prese in un abbraccio poco prima di addormentarsi.


Viky camminava annoiata per i corridoi, doveva trovare qualcosa da fare prima del coprifuoco che sarebbe arrivato si e no tra tre quarti d’ora.
<< Novellina? Va bene che ti spaventi di me per qualche strana ragione, ma nemmeno ci conosciamo >>
Viky si voltò trovandosi Beyond Birthday davanti . Ok scappare per una seconda volta era fuori discussione, poi sembrava avere davvero un complesso per lui.
<< Io…tu… >> stava iniziando a impicciarsi nemmeno aveva iniziato a parlare, infatti vedeva l’espressione confusa di B
<< Io so che eri tu a pedinarmi >>
<< Alla fine sei riuscita a capire l’indovinello >>
<< Perché mi seguivi? O meglio, da quando? >>
<< Ammetto che trovarti non è stato semplice, ma è stato ancor più difficile cercare di non essere scoperto quando eri a quel collegio femminile >>
Ci fu un silenzio religioso, Viky considerava l’idea di chiedergli la motivazione del perché la seguiva, ma era sicura che avrebbe rigirato il discorso a suo piacimento.
<< Mi fai paura >> ammise dopo
<< Mmh, in teoria non dovrei fartene >> quell’affermazione sembrava rivolta più a se stesso, come se stesse parlando da solo.
<< Vorrei vedere te, se qualcuno ti segue da chissà quanto tempo >>
<< Io mi sentirei onorato >> rispose con indifferenza
“Si, è decisamente uno strano “ pensò Viky
<< Ma ora tu sei qui, è questo quel che conta >>
Stette ancora in silenzio. Non poteva evitarlo per sempre, ma era inquietante sapere di dover diventare amica di un tipo che l'ha pedinata per chissà quanto tempo.
<< Se...se ti può far stare tranquilla, potremo ricominciare come se nulla fosse mai successo >>
Viky non rispose, non sapeva che fare esattamente, non poteva fidarsi così alla cieca.
<< Non mi fido >> gli rispose di sottecchi << Però non posso evitarti per sempre. Diciamo che, accetto , in parte,quel che hai detto >>
Lo vide sorridere
<< HO DETTO IN PARTE >> si affrettò a ridire!
<< SiSignora >> rispose scherzando andandosene
<< Bene, ora vado. Ciao >>
<< Arrivederci >> continuò sorridendo
<< Si ma basta con quel sorriso, mi metti i brividi >>
<< Ok >>
<< Continui a farlo!!! >>
<< Fare che? >>
<< Quel sorriso >>
<< Oh, vuoi dire questo >> si avvicinò a lei mostrando quei denti perfettamente bianchi.
<< Io me ne vado! >> sbottò andandosene, era irritata, ma le veniva da ridere.
<< Arrivederci >> gli disse prima di congedarsi.


Note dell'autrice : Beh, nulla da dire. Grazie ancora ad Akachika e PazzaManiacale_BB e tutti quelli che mi seguono ^^ alla prossima

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Capitolo 6
*** Avvenimenti ***


Misa entrò nella sua camera con un sorriso raggiante. Spalancò la porta che per la tale forza andò a sbattere contro il muro, gridò un “buongiorno” che Viky suppose l'avessero sentito persino in Norvegia, e come se non bastasse inciampò su una sua lattina di coca-cola e cadde a terra con un tonfo sonoro.
<< Misa! >> sbuffò seccata << Stavo dormendo se non l'avevi capito >>
<< Scusa scricciola >> disse mortificata ancora per terra
<< Non fa nulla >> sospirò << Tanto mi dovevo alzare comunque >>
<< Ci sono grandi notizione >> disse praticamente buttandosi sopra il letto
<< Che entusiasmo >>
<< SISISISI >>
<< Ti vedo di buon umore >>
<< Ieri io e Light l'abbiamo fatto >>
<< Sai, non voglio demoralizzarti, ma... me l'aspettavo >> disse praticamente ridendo.
Vide la delusione dipinta sul suo volto, le dispiacque molto, così cerco di farsi perdonare
<< Dai, me lo immaginavo, ma non so nulla, forza racconta nei dettagli >>
Misa si rianimò << Bene, è successo questo... >>


Il suo discorso venne praticamente toppato dall'alto parlante che annunciava la riunione delle terze e quarte classi.
<< Ma fammi capire bene >> Viky era confusa << Questa è una scuola no? >>
<< Mmh...diciamo, abbiamo le materie fondamentali >>
<< Tipo? >>
<< Italiano, Matematica, Inglese, Storia >>
<< E basta? >>
<< Che ti aspettavi? >>
<< Che ne so, cittadinanza, musica, storia dell'arte. Insomma, che cosa ci facciamo qui? >>
<< Loro si concentrano sulla nostra cura non sugli studi >>
<< E la formazione del cervello non la curano? Abbiamo bisogno di sapere per crescere >>
<< Dai viki non essere così categorica >>
<< Nel mio vecchio collegio studiare era fondamentale >>
<< Ma ora sei qui e ti abituerai a queste regole >>
<< Si, hai ragione >>
<< Andiamo forza >>

<< Ma perché c’è questa riunione? >>
<< Perché molto probabilmente uniranno queste due classi >>
<< Mmh…motivazione valida? >>
<< Perché…..senti non lo so non stressare >>

Le lezioni finirono in fretta, anche se Viky si accorse che tutte quelle cose appena spiegate le aveva fatte nel vecchio collegio. Quindi, due erano le opzioni, o nel vecchio collegio avevano fatto decisamente di più del dovuto, o era qui che non si faceva nulla. Viky capì anche, che qui si era più rigidi su determinate cose (come la giustizia e controllo), flessibile su altre (come lo studio), e viceversa.

<< Bene, ti accompagno nell’aula della riunione >>
<< Riunione? >>
<< Pronto? Viky ci stai con la testa oggi? Non ti ricordi che oggi avete un consiglio tutte le matricole? >>
<< Ehm…N-no… >>
<< Poche storie e andiamo >>


L’aula era piena di alunni. La disposizione era a ferro di cavallo. Vi erano due psicologi ad attenderli. Un uomo e una donna, la quale quest’ultima altro non era che Naomi Misora.
<< Bene, io sono Raye Pamber, e ora inizieremo a conoscerci >>
Viky storse il naso per la disapprovazione. Da come parlava sembrava si stesse rivolgendo a dei bambini impauriti della prima elementare, e poi, punto secondo: Lei non voleva farsi conoscere.
<< Prendete disposizione nei banchi e iniziamo >>
Viky si precipitò nell’ultimo banco a sinistra, se avessero fatto il giro orario sarebbe stata l’ultima, e avrebbe avuto più tempo per pensare cosa dire.
Sull’uscio si presentò una figura.
<< Matt! >> tuonò Misora << Che ci fai in giro! Ora hai una seduta con il signor Watari >>
<< è saltato tutto Signorina. Ora Watari ha da fare. Di conseguenza rimarrò qua.
<< è un incontro per matricole, non mi pare che tu lo sia >>
<< Rimarrò qui signorina. Così conoscerò qualcuno. >>
Matt parlava rivolgendosi a Misora, ma i suoi occhi non perdevano di vista Viky, che si sentiva leggermente in soggezione.
Matt entrò chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi al muro.
Viky si chiedeva costantemente cosa stesse facendo li. Fino a che, tra un pensiero e l’altro, non arrivò il suo turno.
<< Mh. Quindi, sono Victoria Trusdel, i miei sono una famiglia moderata e ho tre sorelle una maggiore l'altra minore. Ho vissuto per sei anni in Europa, per poi trasferirmi qui in Giappone. >>
<< Bene Trusdel, ci hai parlato della tua famiglia. Ora parlaci di te >>
Mmh. Viky iniziò a sudare freddo, vedendo che il sorrise di Matt si allargava. Lo fulminò con lo sguardo, assottigliando gli occhi. Dove voleva andare a parare?!
<< Beh, amo fare fotografie, dato che tendo a non ricordarmi le cose, passo molto tempo sola ma non faccio poi così schifo nel fare amicizia. >>
Aveva finito, ma nessuno pareva averlo capito. Il che era frustrante << Ehm… Ho finito >>
<< Non vuoi dirmi altro? >> chiese deluso Raye
<< No >>
In quel momento l’altoparlante gracchiò nuovamente.

“Tutte le matricole si presentino immediatamente nell’infermeria del nono piano”

Tutti uscirono, e Matt fece per andarsene.
<< è speciale quella ragazza? >>
Il ragazzo si girò e sorrise << Più di quanto immagina >>
<< Non ti è mai interessata nessuno in questi anni >> affermò perplessa la Misora
<< è un interesse particolare >>
<< Ma la conosci da pochi giorni >>
<< Non si preoccupi, è come se la conoscessi da anni >>
<< Le persone cambiano negli anni >>
<< Lo terrò a mente. Arrivederci >>

Viky aggrottò la fronte, per poi dirigersi verso le scale. Li incontrò Misa.
<< Misa, sai per caso perché dobbiamo andare in infermeria? >> << Oh-ho >>
<< Perché dici così ? >>
<< Non voglio farti preoccupare quindi lascio che lo scoprirai da sola. Io vado >>
<< No aspetta! >>
<< Vado >>
Sbuffò iniziando a dirigersi alle scale, volendo poteva anche dirglielo, non sarebbe stata una tragedia. No? Cosa poteva andare poi così male.

Arrivò esattamente davanti la porta dell’infermeria, la maggior parte degli studenti era già dentro, altri si stavano dirigendo.
<< Non ti faranno troppo male, se sai sopportare il dolore >> Viky si voltò trovandosi B poggiato contro lo stipite della porta.
<< Che intendi dire? >> chiese confusa
<< Non dirmi che non sai dove stai andando >>
<< Se non vuoi che te lo dico, non te lo dirò >>
<< Ok, te lo dico io tanto perché voglio metterti un po’ di ansia, ti stanno per mettere il microchip nella nuca >>
<< Cosa? >> Viky si bloccò , quasi paralizzata
<< Non è una tragedia no? Tanto lo sapevi che prima o poi sarebbe successo >>
In quel momento un’infermiera arrivò sull’uscio << Signorina, deve entrare >>
Viky diede un’occhiata fugace a BB, lui le sorrise << Non farà poi male >> le disse col labiale.
Rabbrividì << Non lasciarmi sola >> mimò a sua volta venendo lentamente trascinata dentro.
Il ragazzo sospirò. << Come dire di no a una ragazza >> così con una scrollata di spalle entrò.
Ogni studente era seduto in una parte dei numerosi letti. La trovò con gli occhi per poi raggiungerla. Viky era incredibilmente tesa, lo si notava a km di distanza. Si guardava in torno, vedendo come eseguivano “l’operazione”.
Il prossimo toccava a lei, la sua cassa toracica si alzava e abbassava convulsamente, quasi soffrisse di asma. B le porse la mano, Viky lo guardò male, con diffidenza, i suoi occhi vagavano tra la mano e lui.
Si sentì scostare i capelli, per poi avvertire una lama fredda sulla carne tenera. Sussultò, ma non emise nessun rumore, afferrò in fretta la mano ancora ferma di B e chiuse gli occhi. Le loro mani intrecciate andavano a stringersi l’un l’altra, lei per il dolore, lui per darle conforto, mentre quella sinistra stringeva il tessuto della gonna scozzese rossa. Il microchip venne inserito, i cavi collegati ai centri nervosi. Iniziarono a tamponare il sangue che sgocciolava con del cotone idrofilo, per chiudere la ferita con una garza.
<< è tutto finito? >> chiese Viky aprendo un occhio
<< Ora si, devi solo prendere quella >> disse indicando la pillola che le stava portando l’infermiera.
<< La ingoio così? >>
<< Come pretendi di ingoiarla? >> chiese a mo’ di domanda retorica.
<< Che ne so, magari con un po’ d’acqua >>
<< Eccola >> s’intromise la donna porgendole un picchiere.
<< Ok ora usciamo però >>
Viky annuì.
<< Io ho ancora esattamente un’ora e mezza >>
<< Perché poi dove vai? >>
<< Dallo psicologo, ho un appuntamento fisso con lui, e tra qualche giorno anche tu >>
<< Grazie per il conforto >> gli disse acida.
<< Ehi... ti sto solo avvisando. Non so se sai tutto visto che sei qui da qualche giorno >>
<< Oh per favore non me lo ricordare! >>
<< Perché? >>
<< Perché questo non è il mio posto. Tu che mi hai seguito per chissà quanto tempo hai visto che non sono come voi. Sembra ancora strano da dire e inquietante da pensare >> ammise
<< Beh effettivamente >> rifletté il ragazzo << Ti fa ancora male? >>
<< Non tanto, ma per curiosità, a che serve quella pillola oscena? >>
<< Ad accelerare la ricostruzione delle piastrine, in modo da non rimanere con un pezzo di strato di pelle in meno >>
<< Come sai tutte queste cose >>
<< Ho una Laura in infermeria specializzata >>
Viky aggrottò la fronte << Scusa…ma quanti anni hai? >>
<< Ne ho venti >>
<< Un corso di Laurea più specializzazione in soli due anni? È impossibile >>
<< Non ho una Laurea concreta in realtà. Ho imparato sul campo >>
<< Imparato sul campo? >>
Lui le lanciò un occhiata indecifrabile. “Giusto, dimenticava che era un assassino.” Rabbrividì nuovamente.
<< Viky? >>
<< Si? >> chiese voltandosi.
<< Hai mai desiderato di poter essere speciale, per qualcuno, o qualcosa? >>
Viky sorrise naturalmente << Non sai quanto >>
<< E se, succedesse qualcosa che potrebbe renderti speciale, qualcosa di Anormale, che potrebbe stravolgere la tua vita. Cosa faresti? >>
Viky sembrò rifletterci su << Penso...che magari dopo un momento di ngazione, c'è l'accettazione. Infondo io ho voluto essere speciale e non posso ne voglio tirarmi indietro >>
<< Ottimo ragionamento >>
<< A proposito, mi sei debitrice >>
<< E perché mai???? >>
<< Perché ho fermato Iolanda >>
<< Ma hai detto che delle scuse andavano bene!!! >>
<< Errore, ho detto che almeno potevi ringraziare >>
<< Sei odioso! Io non ti devo nulla, non ti ho chiesto di aiutarmi >>
<< Dovresti essermi riconoscente >> rispose con voce annoiata
Viky lo guardò ancora più male. << Sia chiaro che non ti farò da schiavetta! >>
<< Non ti preoccupare, era solo per ricordartelo >>
<< Fottiti!!! >> disse andandosene.


<< Hei Viky!!!!! >> la ragazza si sentì chiamare da Misa
<< Ehi ciao >>
<< Vieni >>
<< Dove esattamente? >>
<< A farti conoscere altra gente >>
<< Ehm...ok >> disse leggermente confusa mentre Misa la tirava verso il giardino esterno.
<< Dai cammina >>
<< Ma devo correre o cosa? >> chiese anche un po' irritata
<< Corri! >> iniziando a fare quel che aveva appena detto con i suoi stivali con tatto 12
Nella fretta inciampò andando a sbattere addosso a un albero.
<< Ai ai ai ai >> piagnucolò massaggiandosi la fronte.
<< Victoria? >> la richiamò L
<< Ci conosciamo? >> domandò confusa
<< Si, lei mi ha detto come ti chiami >> rispose con una calma maniacale indicando Misa.
Viky non sapeva esattamente cosa dire.
<< Lui è Near invece >> continuò il ragazzo dagli occhi da panda.
<< Piacere >> sorrise.
<< Comunque, scusatemi, ma ora devo proprio andare. >>
<< Dove? >> chiese la modella
<< In camera, sono stanca. >>
<< E salti la cena? Lo sai che oggi ci saranno molti dolci? >>
<< In ogni caso, non mi va. Grazie lo stesso. >>



Note dell'autrice: Scusate il ritardo più degli altri giorni, nel prossimo capitolo ci sarà la parte che tanto aspetto di scrivere ^^- Cmq ringrazio le mie lettrici di sostegno ^^ Akachika, Orihime02 e PazzaManiacale_BB. Grazie per lasciarmi sempre una recensione per capitolo ^^. Mi fate felice dato che so che ci siete voi a seguirmi ^^. E per ringraziarvi come si deve, il prossimo capitolo lo dedico a voi ^^. Cercando di farlo il più lungo possibile ^^. Alla prossima ^^

Baci _dreams_<3



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Capitolo 7
*** Incontri ***


Viky si svegliò con una strana sensazione, partendo dal fatto che le girava la testa. Sbuffò mettendosi seduta al bordo del letto. Aveva la vista appannata dal sonno. Ma riuscì a distinguere bene che ai suoi piedi vi era un quaderno nero.
Lo prese, rigirandoselo tra le mani, al tatto riconobbe la copertina di pelle, le pagine sottili e leggermente ingiallite dal tempo. Tornò a guardare la copertina. Vi era una scritta argentata.
<< Death Note? >> disse perplessa.
Ebbe la grande tentazione di aprirlo, di svogliare quel bizzarro quaderno. No! Quel quaderno era sicuramente di Misa, e lei non aveva diritto di impicciarsi, a meno che non fosse stata la diretta interessata a dirgli qualcosa. Si mise le ciabatte e andò posando il quaderno al centro della scrivania. Rimase ancora qualche secondo a fissarlo. Fece scorrere ancora una volta i polpastrelli su quella superficie. Le persiane erano chiuse, ma c'era abbastanza luce da intuire che su per giù erano le 7. La stanza in penombra era raccapricciante, guardò con la coda dell'occhio capendo che neanche oggi Misa non c'era, il letto era disfatto da chissà quanto.
Puntò ancora i suoi occhi sul quaderno. La curiosità era troppa. Aprì il quaderno. La prima pagina era nera con le scritte bianche, era inglese. Lesse il primo numero Romano. Non ebbe il tempo di tradurre neanche la prima parola che una voce calda, bassa qualche ottava in meno dal normale, parlò.
<< Ciao Victoria >>
La ragazza in questione perse un battito. Non osava neanche voltarsi, e ora chi era costui che conosceva il suo nome e per giunta, era nella sua stanza.
Il silenzio regnava incontrastato per almeno un minuto. Viky deglutì, non sentendo più nulla, optò che magari era solo la sua immaginazione.
Si voltò trovandosi una visione inquietante. Si accorse solo dopo di aver trattenuto il respiro. C'era un mostro nella sua camera. Era enorme, con delle maestose ali nere, non sapeva che altro aggettivo mettere per descriverlo. Era...era...inquietante.
Così, senza rendersene conto, iniziò a gridare.
<< ODDIO ODDIO UN MOSTRO!!! UN MOSTROOOOO!!! >>
<< Aspetta >> cercò di dire lui allungando la sua grande mano verso di lei
<< AAAAAAAAHHHH!!! NON MI TOCCARE AAAAAAAAHHH! ODDIO UN MOSTROOOOO >> prese la prima cosa che le capitava in mano, in questo caso una mazza da golf, e si lanciò contro di lui colpendolo ripetutamente.
<< Ok basta >> cercò di dire
<< AIUTOOOOOOOOOOOOO >>
In quel momento la porta venne forzatamente aperta, Misora spuntò allarmata.
<< Che succede! >>
<< Un mostro! Proprio davanti a lei!!!!!! >>
Misora sbuffò << Mi stai prendendo in giro! >>
<< è davanti a lei! Come fa a non vederlo! >>
La psicologa le lanciò un'occhiataccia prima di congedarsi << Oggi la seduta con il signor Watari sarà posticipata e prolungata >>
<< No aspetti! Non mi lasci sola!!! >>
La donna chiuse la porta a chiave lasciandola in camera. Viky si voltò presa dal panico, il mostro era ancora li.
<< Non farmi del male >> biascicò
<< Ora che hai dato libero sfogo alla tua paura >> disse mostrando la mazza da Golf ammaccata e piagata << Lasciami parlare >>
<< Chi sei? >> chiese intimorita
<< Io sono uno Shinigami. Un Dio della morte. Io sono Ryuk lo Shinigami. Il TUO Shinigami >>
<< M-mio? >>
<< Si >>
<< Perché? >>
<< Perché io ho smarrito il mio quaderno della morte e raccogliendolo ora è diventato di tua proprietà >>
Viky stette in silenzio. Non sapeva esattamente cosa dire.
<< E se io non volessi? Tipo potrei dare il quaderno a qualcun altro? >>
<< Si potrebbe fare, ma tu dimenticheresti tutto. >>
Viky si sentì gelare nelle vene. Non voleva dimenticare ancora. Era stanca di non ricordare cose, anche se, questo accaduto sarebbe da dimenticare.
Lei lo guardò di sottecchi << E va bene... non rinuncerò ai miei ricordi...però mettendo caso che tu debba seguirmi ovunque non dovrai parlarmi davanti a tutti perché poi sembra che parlo da sola. >>
Lo shinigami rise
<< E ora perché ridi!! >> chiede molto infastidita.
<< Mi ricordi molto una persona, una persona che fino a qualche anno fa seguivo >>
<< E quindi è morto ora? >>
<< No >>
<< Ma se ora il quaderno è mio significa che è morto >>
<< Ha rinunciato al diritto del quaderno >>
<< Ora tutto è chiaro. Però adesso lui non ricorda nulla ne' di te ne' del quaderno, giusto? >>
<< Giusto >>
<< Bene... >> Viky guardò l'orologio << Io vado a lezione. A mezzo giorno finisco, poi andrò in mensa e nell'intervallo dell'una fino alle tre, prima che vado dallo psicologo, possiamo parlare di tutto questo perché molte cose non mi sono chiare >>
<< Non perdi tempo >> rise ancora
<< Ma ridi sempre tu? >>
<< Ma ridi mai tu? >>
Viky non rispose così, prima di uscire guardo la stanza. Doveva nascondere il Death Note, ma dove. Sotto il materasso? Dentro lo zaino? Tenerlo 24 ore su 24 con sé?. Poi i suoi occhi caddero nella scrivania, dove del resto era ancora il quaderno.
<< Trovato! >> esclamò felice
Corse verso il mobile, prese il quaderno riponendole nell'ultimo cassetto di sinistra per poi chiuderlo a chiave e metterla in tasca.
<< Posso andare ora >> affermò uscendo. Anche se camminando si chiedeva spesso dove finiva Misa.

Le ore passarono in fretta, e anche se non aveva fatto colazione, non aveva molta fame. Però si era data appuntamento con Misa in mensa quindi si sforzò di andare.
Ryuk oltrepassò la porta, poi tornò indietro, dove Viky camminava lentamente.
<< Io non ti consiglierei di entrare >> le disse quasi fosse curioso di una reazione.
Viky le diede un'occhiataccia ricordandogli che non le doveva parlare in pubblico, dopo di che aprì le porte. Sbiancò, aprì la bocca per lo stupore, poi, diventò rossa di rabbia, strinse i pugni e chiuse la bocca, voltò i tacchi e uscì. Al diavolo l'appuntamento e tutto il resto.
Aveva visto una tipa, seduta comodamente sopra di B mentre si baciavano appassionatamente. A ripensarci accellerò il passo. Dal canto suo, il ragazzo l'aveva vista arrivare, così appena era uscita di punto in bianco l'aveva raggiunta.
<< Come mai sei uscita di corsa e nemmeno sei arrivata? >> le chiese
<< Non avevo fame >> esordì lei continuando a camminare
<< Torna indietro >>
<< Non vedo perché dovrei farlo se non ho fame >> il suo tono era irritato
<< Almeno mi guardi in faccia? >> le disse raggiungendola e parandosi davanti.
<< Che vuoi? >> rispose secca incrociando le braccia
<< Mi spieghi che ti prende ora? >>
“E me lo chiede pure!!!” però riflettendoci, loro non erano fidanzati, però a lei dava fastidio ugualmente e se era irritata non poteva farci nulla.
<< Non ho niente! E ora grazie dell'interessamento ma io vado, tranquillo torna in mensa, non vorrei che lei si preoccupasse >>
Viky andò avanti, B la guardò per qualche secondo, capendo dopo. La sua espressione mutò, aveva capito.
Il ragazzo la raggiunse ancora bloccandole la strada, Viky si fermò, lui poggiò entrambe le mani al muro ai lati della testa della ragazza.
<< Ho capito >> disse con tono compiaciuto e un sorriso ambiguo stampato in volto << Non è che sei gelosa? >>
Silenzio
<< Io? Ma per favore! >> rispose ancor più acida sgusciando via da quella trappola passando al vuoto sotto il braccio.
La ragazza era dell'idea di andarsene, ma il corvino non era dello stesso parere. La riacchiappò al volo portandola indietro.
La bloccò al muro tenendole fermo il polso all'altezza dell'orecchio, l'altra mano si poso sul fianco. Viky oppose resistenza cercando di respingerlo, ma più tentava, più la sua stretta diventava ferrea, tant'è che desistette.
Lui non aveva smesso di guardarla, uno sguardo intenso come la prima volta che lo aveva incontrato in camera.
<< Lasciami >> sibilò lei
<< Forse non sai, >> disse avvicinandosi pericolosamente al suo volto << Che io ottengo sempre quel che voglio >>
Viky lo guardava truce, ma lui non si fece intimorire, al contrario, gli piaceva troppo quando usava quello sguardo cattivo. Si avvicinò ancora, riducendo le distanze dei volti al minimo. I nasi si toccavano, le labbra si sfioravano. Viky strinse la presa sull'avambraccio del ragazzo.
B si avvicinò ancora, facendo aderire completamente la sua bocca a quella di Viky. Le sbloccò il polso, intrecciando le sue dita a quelle della ragazza.
Viky tornò a pensare a quando fino a nemmeno un quarto d'ora fa baciava quella ragazza. Si staccò in fretta. << Sei uno sciupa-femmine! >> le disse acida andandosene.
<< Non mi pare ti sia dispiaciuto però >>
Viky si girò mostrandogli il dito medio e continuando per la sua strada.
<< Fine come un camionista! >> commentò ironico


Nonostante il cielo prometteva molta pioggia Viky uscì incurante di tutto. Aveva bisogno di riflettere, capire, prendere decisioni, e perché no, anche sfogarsi. Quando era piccola, usava spesso recarsi al cimitero e parlare davanti la tomba di sua nonna, quando era andata nel collegio si era portata una sua fotografia dato che non poteva più “andarla a trovare”. Ora che ci pensava, doveva avere la sua foto nella pendrive. Non voleva tornare indietro però, quell'aria fredda le dava una sensazione di libertà, la faceva scorrere brividi piacevoli lungo la schiena. Camminava non sapendo esattamente dove andare, voleva trovare un posto appartato dove stare, quindi andò verso il boschetto, fece si e no 5 metri per poi sedersi ai piedi di una grande e possente Quercia.
Ripensava a sua nonna, sapeva poco di lei, ma c'era una ricordo chiaro e doloroso che le pulsava in mente, ogni che tentava di ricordare qualcosa su di lei.
Un ricordo fisso, che non faceva che lacerarle la mente, tante volte aveva provato a non pensarci, a ricordare qualcosa di bello, e l'unica cosa che le veniva in mente era solo la sua morte davanti a lei. Si sentiva responsabile, inutile, colpevole. Era li, e non aveva potuto fare nulla quando durante la loro ora di giardinaggio le è venuto un attacco al cuore, aveva chiamato l'ambulanza, aveva perso secondi...secondi preziosi che le erano costati la vita di sua nonna.
Si portò le gambe al petto nascondendo il volto. Ogni volta che pensava, ogni volta che tornava in quella casa per levare i suoi oggetti si sentiva soffocare. Dopo quell'accaduto non ha più parlato per diversi mesi, aveva perso il suo punto d'appoggio, il suo faro.
Scorse il cielo nuvoloso tra le fronde degli alberi, si voltò a sinistra, aveva iniziato a piovere, le fronde la riparavano, ma non per molto.
Tirò la testa indietro poggiandola contro il tronco.
Non sapeva che fare, aveva la mente piena di futili pensieri che vorticavano costantemente nella sua testa.
Sospirò, basta pensare a queste cose, doveva riflettere, doveva capire cosa era successo.
“è solo uno sciupa-femmine” affermò stizzita.
<< Dovrei andare in camera a prendere la pendrive >>
<< Intendi dire questa? >> una voce alla sue spalle familiare.
Si alzò fronteggiandolo << Matt!! Dove l'hai trovata! Ridammela >>
<< Mi dispiace signorina, ma se la vuoi prendila >>
<< Matt! >> disse avvicinandosi a lui.
Iniziò a rincorrerlo uscendo dal bosco per scolarsi dalla testa ai piedi.
<< MAAAAATT! >> trillò la corvina.
Il ragazzo si fermò sventolandole ancora la penna a qualche palmo dal naso, lei si gettò verso l'oggetto, ma poco prima che lo afferrasse lui la mise in tasca. Viky gli andò addosso, facendo aderire i loro corpi bagnati, Matt si fece cadere e iniziarono a rotolare per una piccola e breve discesa. Finirono sdraiati l'uno accanto all'altro, la pioggia l'investiva bagnandoli più di quanto già lo fossero.
<< Da quando in qua c'era questa discesa? >> chiese
<< Ma come, non l'hai mai notato? >>
<< Mai! >> affermò
<< Tieni >> le disse Matt porgendole la penna
<< Finalmente!! >> disse sorridendo.
Il ragazzo rise << Dai, è stato divertente però >>
<< Si si come dici tu >> continuò ridendo. << Ora vado in camera a farmi una doccia se permetti >>
<< Vai madame >>


Viky tornò a casa, e Misa non c'era. In compenso, Ryuk era nel suo letto a sgranocchiare mele.
<< Dove le hai prese? >>
<< Non sapevi che gli shinigami mangiano solo mele? >>
<< No non lo sapevo, ma sapevo che gli shinigami seguono sempre i loro “padroni” >>
<< Volevi che ti seguivo? >>
<< In realtà no però volevo che magari potevi essere coerente e dire qualcosa tipo: “seguono QUASI sempre” >>
<< In realtà dovrei seguirti sempre ma in quel momento non mi sembrava opportuno. A proposito com'è andato il bacio con B? >>
A viky salirono i nervi.
<< Stai zitto! >> esclamò << Non ne voglio parlare, ora vado a farmi la doccia >>
<< Non ti è piaciuto? >> chiese curioso seguendola nel bagno.
<< No, non dico questo >> rispose iniziando a levarsi il jeans sporco di terra seguito dalla maglietta << Cioè, insomma...oddio Ryuk non farmi confondere! È stato strano, io lo so che lui non mi vuole veramente e devo ammettere che mi da fastidio aver dato il mio primo bacio -anche se a stampo- a una persona che per lui sarò un passatempo, e ora scusami ma dovrei levarmi gli intimi, esci! >>
<< Ok ok, me ne vado. Un'ultima cosa Victoria, attenta alle apparenze, non è tutto come sembra >>
<< Che intendi dire? >>
<< Ricorda che ti ha pedinato per molti anni, magari non sei solo un passatempo >> fu l'ultima cosa che le disse prima di uscire. >>

“non tutto è come sembra”


Note dell'autrice: Eccomi qua con un altro capitolo, chiedo l'altra sera volevo continuarla ma sono andata a un concerto metal e sono finita per svegliarmi tardi sistemare casa e uscire per il 18° del mio amico. In ogni caso passo alle risposte per:
PazzaManiacale_BB: Ti ringrazio per avermi ricordato l'errore della “pillola” mamma mia che vergogna xDD se non fosse stato per te ci sarebbe stato quell'errore madornale a vita xDD cmq grazie per recensirmi sempre ^^
Akachika: Grazie per aver recensito e di avermi fatto tutti quei complimenti, mi hai dato una buona dose di allegria insieme a PazzaManiacale_BB.
Grazie a chi segue, chi l'ha messo tra le seguite o preferite e un grazie a chi recensisce ^^

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Capitolo 8
*** Rivelazioni e il regalo perduto ***


Quando Viky uscì dal bagno, Misa entrò in camera. Non la degnò di uno sguardo per iniziare a svestirsi.
<< Misa? >>
La ragazza non la calcolò
<< Misa? >>
Nessuna risposta
<< Misa perché non mi parli? >>
<< Mi hai dato buca oggi. Nessuno da buca a me! >>
Viky ricordò, le era totalmente passato di testa, si sentì stupida, come aveva potuto dimenticarselo.
<< Scusa è che >>
<< No non ti voglio ascoltare >> rispose offesa l'altra
<< Scusami Misa è successo >>
<< Non ti voglio sentire! >>
<< FAMMI PARLARE! >> quasi gridò. La bionda ammutolì guardandola << Volevo andare, però poi sono entrata e c'era B che si baciava con una tipa e mi ha dato fastidio, così me ne sono andata >>
<< Gelosa? >>
<< Affatto!! Però mi da fastidio. Cioè, è uno sciupa-femmine considerando che qualche dieci minuti dopo mi ha baciato >>
<< COSA?!?!?!? >> chiese sconcertata
Viky si rese conto di aver parlato senza pensare provocando la sconcertata risposta della modella
<< Ehm...beh, insomma non era proprio un bacio >> cercò di rimediare in fretta
<< Vi siete baciati? >>
<< Mettiamo le cose in chiaro, io ero contraria >> affermò velocemente
<< Ora mi racconti tutto signorina! >>
Viky sospirò ridendo << D'accordo >>
Il racconto si era chiuso che secondo la bionda “qui cova ci gatta”
Andarono a dormire, l'ultima cosa che vide furono gli occhi di Ryuk seduto nella sediolina della scrivania.

La mattina seguente le due vennero svegliate d'allarme di sicurezza. Le sirene suonava all'impazzata illuminando ogni cosa con la loro luce rossa.
Le ragazze scattarono via dal letto, misero le pantofole e uscirono dalla stanza. Tutti come loro avevano fatto la stessa cosa, gli psicologi, insegnanti , e tutori incitavano di uscire al più presto.
<< Vieni muoviti! >> disse Misa prendendola per mano e iniziando a camminare velocemente verso l'uscita d'emergenza.
Fuori l'aria era pungente ed umida, nemmeno i loro pigiami lunghi e larghi potevano proteggerle troppo. Ormai erano fuori insieme agli altri studenti. Chi scalzo, altri in mutande. Infine uscì Misora seguita da Pamber e Watari.
<< Questa era una prova d'evacuazione, ci avete messo esattamente tre minuti e quaranta secondi. A quest'ora potevate morire >>
Misa sbuffò << Fanno sempre così! Finirà che per quante volte lo fanno nessuno ci crederà più >>
<< Ora tornate tutti nelle vostre stanze cambiatevi e andate nelle aule >>
<< Cioè succede sempre questo? >> chiese Viky
<< Esattamente! >> affermò scocciata la modella.

Per tutto il percorso Misa non faceva che avere un espressione strana, compiaciuta (?).
<< Che stai architettando! >> chiese Viky di sottecchi
La ragazza fu come se venisse svegliata un trance << Eh? Ah no no nulla andiamo in classe forza! >>
Entrando in aula tutti erano già al posto. Si misero seduto e ascoltarono la lezione. Dopo la prima ora Viky stava considerando fermamente il suicidio, Misa già dormiva. Ma quanto potevano essere pallose quelle lezioni!? A questo punto era meglio rimanere in giardino in pigiama. Pensò Viky mentre cercava di svegliare Misa.
Alla ormai penultima ora, Misa alzò la mano chiedendo la parola. Viky aggrottò la fronte, ma poi pensò che magari era solo perché doveva andare in bagno, e invece…quella bizzarra richiesta la lasciò di sprovvista.
<< Professore!!!! Tra tre giorni ci sarà la festa di Halloween e io e Victoria volevamo organizzare una festa >>
<< Cosa’!?!? >> la corvina in questione la guardò sconcertata, ecco a cosa stava pensando.
<< Amane, come hai detto tu mancano tre giorni in due non riuscirete a fare proprio nulla >>
<< Ci faremo aiutare >>
Pamber esitò un po’ ma poi annuì e le disse di andare a chiedere il permesso a Watari. Misa non se lo fece ripete due volte, prese Viky e sparì per i corridoi.

<< Misa! Io non voglio organizzare la festa di Halloween! >>
<< Oh non lamentarti! Ti farò saltare molte ore di lezione! >>
<< Anche se le lezioni sono noiose tu dovresti seguirle >>
<< Tu no? >>
<< Io quelle cose le so tutte >>
<< Secchiona! >>
<< NON è VERO! >>
<< Sh siamo arrivate! >>
Misa bussò alla porta per poi entrare.
<< Vorremo organizzar una festa di Halloween >>
<< Chi? Tu e la signorina che non ricorda nulla? >> rispose indicandole.
<< Io mi ricordo le cose >> intervenne leggermente offesa Viky
I due non le badarono e continuarono a parlare fino a che non raggiunsero l’accordo: Potevano fare la festa, non ci dovevano essere alcolici ne roba simile, e doveva concludersi massimo a mezza notte.
<< Grazie arrivederci >>
<< Andiamo a chiamare gli altri, si inizia subito! >> esordì la bionda << Vai a parlare con Matt e Mello, io cerco L Near Light e B >>
<< Si ma dove sono? >>
<< Mmh…credo nell’aula 18 del nono piano. Incontriamoci in palestra quando finiamo >>
<< Abbiamo una palestra? >>
<< Si è fuori >>
<< Ma quanto è grande questo posto? >>
<< Poche chiacchiere ora vai >>
<< Va bene a dopo >>


<< Ragazzi io e Misa dobbiamo organizzare la festa di Halloween >>
<< Ma mancano tre giorni, non ce la farete mai >> disse Mello
<< è per questo che abbiamo bisogno del vostro aiuto >>
Ci fu un momento di stallo, i ragazzi si guardarono
<< Accettiamo >> rispondendo e alzandosi all’unisono
Viky rise << Fate impressione, sembrate fratelli >>
<< Migliori amici ma ci consideriamo fratelli >> corresse Matt
<< Misa ci aspetta in palestra >>
<< Abbiamo una palestra? >> chiese sconcertato Mello
<< Ma tu sei qui da anni come fai a non saperlo se sei qui da anni? >> chiese Matt
<< Credevo fosse uno sgabuzzino! >>
<< Ma se è enorme! >>
<< Uno sgabuzzino più grande >> << Andiamo dai ragazzi >> li distrasse
I due annuirono.



<< Ma che avete fatto voi tre per metterci così tanto? >> chiese investigativa Misa.
B alzò un sopracciglio squadrando i tre, L continuava a conversare con Near dei diversi casi risolti e Light era in silenzio accanto alla fidanzata.
<< Non trovavo l'aula >> si giustifico Viky
<< Vabbè bando alle ciance e organizziamo questa festa, abbiamo solo tre giorni compreso questo >>
<< Io supervisiono! >> intervenne subito la corvina
<< Certo, così non ti travestirai perché dovrai controllare che tutto vada bene giusto? >> la sgamò subito la modella
<< EDDAI! IO NON VOLEVO NEMMENO PARTECIPARE! >>
<< Non voglio sentire scuse tu ti travestirai! >>
Viky sentì Ryuk che se la rideva, gli lanciò un occhiata cattiva per poi tornare a guardare i ragazzi
<< Allora, dobbiamo scegliere come organizzare la sala >>
<< Dato che è Halloween credo sia logico riempirlo di zucche e roba simile, e di fare striscione arancioni e neri >> disse Near
<< Capitan ovvio questo lo sapeva mo >> rispose Mello
<< Ma dai non gli andare contro! È piccolo >> intervenne Viky
<< Veramente ho 19 anni >
<< Ah... >> la corvina << Ehm....ma io lo sapevo >> cercò di sdrammatizzare
<< Forza non perdiamo tempo >> L la salvò
<< Ok, allora Io e Light penseremo alla musica, Near e L al cibo, Viky e B addobberanno la stanza e Matt e Mello supervisioneranno tutto e penseranno agli inviti. A lavoro >>
<< Andiamo Viky mettiamoci in quel tavolo laggiù che ci sono dei fogli e delle matite >>
La ragazza non gli rispose e lo seguì


<< Quindi >> B prese il foglio e iniziò a fare la stanza in prospettiva << I tavoli del Buffet possiamo farli ai lati per organizzare lo spazio in mezzo, e nella parete centrale metteremo il DJ >>
Viky annuì prendendo un foglio e iniziando a fare degli schizzi.
<< E domani è il tuo compleanno dunque >> era una affermazione dubbiosa.
<< Ma come fai a saperlo? >>
Lui ricambiò con un sorriso ambiguo. A Viky salì l'irritazione e tornò a guardare il foglio.
<< Ancora incazzata? >>
<< Per nulla. Semplicemente ti reputo uno sciupa-femmine e di conseguenza mi limiterò ad avere un rapporto distaccato. Non mi piacciono i ragazzi così >>
<< Basta giri di parole, dillo che sei gelosa e chiudiamola qui >>
<< NON è VERO! >>
<< Oh e invece si >>
Si erano alzati guardandosi a pochi centimetri di distanza, Viky con irritazione, B divertito.
<< Pensiamo alla sala piuttosto >> disse la ragazza sospirando
<< Giusto, che intendi fare? >>
<< Quello che hai detto tu poco fa >>
<< Quale onore! Essere ascoltato da Miss Victoria è la cosa più prestigiosa che mi sia mai capitata >>
<< Idiota >> rise lei,
<< All'opera o Misa ci mangia a colazione >>
<< Facciamo anche per cena >>



Quel pomeriggio saltò sotto consenso di Misora tutte le visite dallo psicologo, impiegò 2 ore per progettare e inserire eventuali dettagli, il resto della giornata pensò a realizzarli.
La sera Misa e Viky tornarono in camera distrutte
<< Perché mi hai tirato in mezzo? >>
<< Perché siamo amiche >>
Viky rimase sorpresa da quell'affermazione ma comunque contenta.
Misa entro poco già dormiva, Viky continuava a rigirarsi nel letto in preda a insonnia.
Ryuk seduto nella poltroncina all'angolo mangiando mele.
La ragazza si mise seduta a gambe incrociate nel letto.
<< Puoi sempre andare e farti una camomilla >>
<< E come secondo il tuo dio? >>
<< Io non ho Dio, sono io il Dio >>
<< Vabbé ma in ogni caso non posso andare, sono controllata ti ricordo >>
<< Non ti diranno nulla se sanno le tue intenzioni >>
<< Mmh...ma sono in pigiama >> disse mostrando la canottiera nera e il pantalone decisamente più lungo e largo.
<< Nessuno ti vedrà >>
<< Questo lo dici tu >>
<< è notte Victoria se non te ne sei accorta, e le luci sono tutte spente. Ti guiderò io fino alla cucina, che poi sarebbe l'unica stanza illuminata oltre i bagni >>
<< Ma la camomilla mi fa schifo >>
<< Vuoi dormire si o no? >>
Silenzio
<< Mi hai convinta >> disse mettendosi le ciabatte e uscendo.

Il corridoio era anche più buio di quanto si aspettava. Non vedeva assolutamente nulla. Ryuk le posò le mani sulle spalle conducendola. Arrivò un momento che sparì. I suoi occhi si erano abituati al buio ma quel gesto la sorprese.
<< Ryuk? Ryuk? >> lo chiamava sottovoce per non svegliare tutti << Ryuk questa me la segno! Ryuk io non ho idea di dove sia la cucina torna indietro! >>
Sospirò. Meglio evitare di perdersi nel cuore della notte, così decise di camminare indietro.
<< Buon compleanno diciassettenne >>
Viky si voltò trovandosi B
<< Che ci fai qui? >>
<< Dovrei farti la stessa domanda >>
Viky stette in silenzio
<< Vieni >> le disse il ragazzo
<< Dove? >>
<< Voglio darti il tuo regalo di compleanno >>
<< E dov'è? >>
<< In camera mia >>
<< Non ci vengo nella tua camera >>
<< Non ti fidi? >>
<< No >>
<< Bene... >> disse con una voce più profonda, si avvicinò << Ti darò il tuo regalo qui allora >>
Viky non sapeva come interpretare quelle parole << Però >> si avvicinò ancora << Prima >> arrivò davanti a lei, la sua voce era intrisa di sentimenti repressi << Prima...c'è un regalo che tu puoi fare a me >>
Le coprì gli occhi, intrecciò la sua mano sinistra con quella della ragazza, che non oppose resistenza...e la baciò, o per meglio dire, più che un bacio vero e proprio, solo uno sfioramento di labbra.
Notando che Viky non reagì in modo negativo, approfondì il bacio. Dal canto suo, la ragazza era combattuta, voleva e non voleva, poi qualcosa di diverso avvenne.
La mano che univa quella di B le iniziò a farle male, come se le veniva marchiata da un ferro bollente, e gli occhi iniziarono a bruciarle, come se avesse guardato a lungo termine il sole.
Cercò di ritrarsi ma il ragazzo la fermò. Smise di baciarla.
<< Sopporta questo dolore, non durerà a lungo >>
<< B fa male lasciami! >>
Lui congiunse ancora la sua bocca a quella di Viky, le passò la mano libera attorno il fianco stringendola a se.
D'un tratto il dolore passò. B la lasciò indietreggiando di qualche passo. Viky aprì gli occhi, ma non vide nulla, il buio più totale, e non era dovuto al fatto che non c'era luce.
<< B! Non ci vedo >> disse a bassa voce ma con tono allarmata << B! >> lo chiamò ancora non sentendolo
<< Pazienta! >>
Dopo una ventina di secondi la vista si riprese, iniziava a vedere le cose sfocate, ma era già un passo avanti.
Poi ogni oscuro dettaglio si faceva sempre più nitido, finché la figura di B non le parve davanti, con qualcosa in più. Sopra la sua testa vi era una scritta in rosso, il suo nome.
Allungò una mano verso il suo nome. Le lettere si dissolvevano al passaggio della mano per ricomporsi poco dopo.
<< Ma cosa... >>
<< Sono gli occhi dello shinigami >>
Lei incontrò i suoi occhi rossi.
<< Tu >>
Beyond annuì
<< Quindi tu vedi Ryuk >>
Annuì ancora
<< Cos'altro mi tieni nascosto? >>
<< Non ti nascondo nulla >>
<< Che razza di regalo è? >>
<< Un regalo che hai perduto da anni >> << Io...torno in camera >> nemmeno il tempo di sentire la risposta del ragazzo che corse via.
In camera Misa dormiva profondamente, Ryuk era sdraiato nel letto
<< Ryuk! >> parlò a bassa voce << Perché sei sparito! >>
<< B ti ha dato gli occhi dello shinigami >> affermò perplesso
<< Tu sai? >> chiese sconcertata
<< Si >>
<< Dammi delle spiegazioni! Se B mi ha dato i suoi occhi dello shinigami allora lui non dovrebbe più possederne. E ora che ci penso! Tu sapevi che B mi pedinava da anni, non che l'ex possessore del Death Note è lui? >>
<< No >>
<< E allora come... >>
<< Sapevo che mantenere il segreto con te sarebbe stata dura, ma non credevo così tanto >>
<< Ti ascolto >>
<< Tu sai che L e B sono fratelli gemelli >>
Viky annuì
<< E che sono orfani >>
<< No questa non la sapevo >>
<< Bene...i suoi genitori li ho uccisi io >>


Note dell'autrice: Ecco il capitolo, forse un po' corto ma mi serviva così per creare suspance xDD allora:
PazzaManiacale_BB: Dopo che ho letto la tua recensione ho riso come una malata per chissà quanti minuti xDD tanto che il mio gatto si è avvicinato a me e se ne è andato xDD
Orihime02: Sono contenta che questo capitolo dedicato a voi sostenitrici ti sia piaciuto ^^ e ti ringrazio per i tanti complimenti che mi fai :)
Akakicha: Quella nella recensione era un ottima domanda xDD così ho deciso di darti subito subito la risposta ^^ ed eccola qui xDD
Cmq sapete come si mettono le foto nel capitolo? Che mi servirebbe per il prox capitolo

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Capitolo 9
*** La festa di Halloween! ***


<< I suoi genitori li ho uccisi io >>

<< Come…e questo B lo sa? >> chiese dopo un lungo silenzio
<< No >> rispose semplicemente dopo un altro silenzio
<< Ryuk… >> Viky non sapeva esattamente che dire << Andiamo in giardino che così non si può affrontare un discorso >>

Saranno state le quattro di notte e di conseguenza ancora non c’era uno straccio di luce.
<< Spiegami >>
<< è stato un incidente fatale. Io ero in perlustrazione, a quei tempi ero uno shinigami rispettato, stavo dando la caccia a un traditore, era davanti a me, cercai di colpirlo con la mia energia, ma lui deviò la traiettoria facendola finire addosso a una coppia con due bambini in carrozzina. I due morirono sul colpo. Il traditore lo avevo perso, i miei superiori mi degradarono di numero facendomi diventare il più insignificante shinigami, ritrovai questi bambini alla wammy’s house qualche mese dopo, donai a entrambi i miei occhi senza nulla in cambio, solo per farmi perdonare, ma uno dei due li rifiutò, l’altro li uniformò a se. Da quel momenti rimasi sempre con lui >>
<< Non pensi che un giorno dovrai dirgli della morte dei suoi genitori? >>
<< Potrebbe prenderla bene, come potrebbe fare qualche pazzia >>
<< Sorvolando tutto ciò, che poi tu dirai a B, mi sorge un’altra domanda. Se B mi ha donato i suoi occhi lui non dovrebbe più possederne, ma perché continua ad averli? >>
<< Sarebbe andata come dicevi tu, solo se io e lui avessimo fatto lo scambio degli occhi, ma considerando che io quegli occhi glie li ho donati, è come se fossero suoi di nascita, come me…se io ti donassi le mie ali, o i miei occhi, io continuerei ad averli perché geneticamente sono così >>
<< In pratica tu puoi donare senza togliere >>
<< Esattamente >>
A Viky tornò a fare male la mano, guardò il palmo, ci era una mezza stella al contrario << E questa cos’è? >>
Lo shinigami guardò lo stemma sinceramente sorpreso << Ryuk cos’è? >>
<< Quello è il simbolo dell’immortalità >>
<< Cosa?! Quindi B era immortale? >>
<< Si, non so cosa accadde di preciso, ma quando io toccai i suoi occhi per donargli i miei gli passai involontariamente anche questa dote, che ora lui ha dato a te, ma solo in parte >>
<< In parte? È impossibile >>
<< e invece lo è >>
<< Non si può essere metà immortali >>
<< Si invece, essere per metà immortali, implica che tu non morirai mai per cause naturali >>
<< Però se venissi sparata si >>
<< Esattamente >>
Viky guardò ancora la mezza stella << Perché >> disse in un sussurro forse più a sé stessa
<< è tardi Victoria, torna a letto chiederai a B domani >>

Quella notte Viky dormì poco perseguitata da mille domande e dubbi. Così tra un pensiero e l’altro le luci dell’alba si fecero vedere. Si alzò seguita da Misa, per tutto il corridoio non riusciva a guardare la gente, vedeva quel conto alla rovescia che non faceva che opprimerla e metterle ansia.
In classe rimase concentrata il più possibile sul quaderno attendendo che le 12 arrivassero.
Infine anche l’ultima campana suonò, Viky scattò e a testa bassa si fece subito tutto il corridoio fino alla mensa dove era sicura di trovarlo, e infatti…ecco che si ripeteva la stessa scena. Sta volta non era disposta ad andarsene, e con la rabbia che sormontava andò verso i due.
<< Scusami puttanella ho bisogno del tuo puttaniere per due minuti massimo >>
Non le diede tempo di rispondere che prese B per la maglietta portandolo fuori.
<< Ok punto primo… chi è quella? Secondo, perché mi hai dato gli occhi dello shinigami e l’immortalità e terzo, voglio che tutto questo finisca non riesco a guardare le persone in faccia che vedo quando moriranno! >> aveva parlato tutto d’un fiato tanto che il ragazzo rimase qualche minuto in silenzio
<< Primo, quella è il mio passatempo, secondo ti ho dato gli occhi perché volevo e mi dispiace ma non potrai disfarti di questi doni >>
<< E l’immortalità? >>
<< Quello… >> B temporeggiò << Perché non riuscivo a sopportare di vedere il giorno in cui saresti morta >>
<< Risparmiati le smancerie per favore! >> disse con tono acido << Non voglio essere anche io un passatempo >>
<< Non lo sei >>
<< Oh, che strano…io ho tanto l’impressione di si >>
<< Viky credimi >>
<< Dammi una buona motivazione! >>
<< Perché sono sincero >>
<< Non mi fido >>
<< Perché ti avrei cercata per tutto questo tempo >>
Viky non sapeva esattamente cosa dire << In ogni caso voglio che mi levi entrambe le cose che mi hai dato >>
<< Non lo farò >>
<< Bene, se non vuoi farlo tu troverò il modo da sola >>
<< Aspetta >> cercò di fermarla per l’avambraccio
<< Lasciami >> disse andandosene con un strattone


Camminando per i corridoi ricordò di dover andare dallo psicologo in quel tempo. Così girando i tacchi – o per meglio dire, le all star – salì altri tre piani. Bussò prima di entrare nella stanza, dove Misora l’attendeva.
<< Prego siediti >> le disse indicando con la mano la poltroncina
Lei acconsentì. Secondo le altre sedute lei avrebbe dovuto parlare di attualità e di come si trovava, ma Naomi non le diede tempo porgendole subito una domanda.
<< Ti senti sola in genere? >>
<< Come? >>
<< Ti senti sola? >>
<< Beh, sola no, mai stata, da piccola stavo con la balia, al vecchio riformatorio avevo la mia coinquilina e qui Misa. Forse più che sola direi lasciata a me stessa >>
<< Tendi a rifugiarti in mondi tuoi? >>
<< Dipende, fantastico ma non mi chiudo in un mondo mio, quello lo faccio solo quando scrivo >>
<< Cosa scrivi >> non sembrava neanche una domanda quella
<< Di tutto >>
<< Ultime storia? >>
<< Sovrannaturale >> rispose ancora, era molto confusa per questa nuova tattica adoperata dalla psicologa
<< Come ti trovi a scuola >>
<< Non c’è male >>
<< Socializzato con qualcuno in particolare >>
<< Matt >>
<< E Beyond? >> le domande che faceva erano a raffica mentre si appuntava velocemente tutto nel taccuino.
<< Cosa centra lui? >>
<< Per sapere >>
<< Ci conosciamo >>
<< Nulla più? >>
<< Nulla più! >>
<< Le bugie non mi sono mai piaciute Victoria, e molte cose non quadrano in quel che dici >>
La ragazza sapeva che non sarebbe stata facile uscirne.
<< Signorina io so che lei sa, quindi senza troppi giri di parole mi dica dove vuole arrivare >>
<< Voglio la verità e basta >>
<< Non trovo il senso di questa discussione. Se lei sa la verità. Perché la sta chiedendo a me?>>
<< Voglio saperlo da te >>
Il suo tono era severo e minaccioso allo stesso tempo
<< In ogni caso, anche se le dicessi la verità, lei mi considererebbe pazza >>
<< Già lo penso, ed è per questo che ti sto facendo tutte queste domande >>
<< Bene, le cose sono proprio come lei ha letto dal fax della mia cartella, posseggo uno Shingami e i suoi occhi, non ho deciso io tutto questo, quindi non può farmene una colpa o trattenermi di più. Ora secondo quel che dice il Signor Watari, io dovrei andare ad aiutare Misa per la festa di Halloween. Arrivederci. >>

Perfetto. Si era giocata anche l’ultima chance di uscire da quel posto. Da escludere l’idea di chiedere ai suoi genitori, aveva già tentato e fallito una volta. Ed è inutile anche cercare di scappare, dato che loro controllano ogni suo pensiero.
Senza accorgersene, si ritrovò davanti la palestra. Gli altri erano già lì che lavorano. Viky, senza perdere tempo, andò da Misa, annunciandole il suo cambio di partner.
<< Va bene… Allora Mello farà coppia con B e tu farai coppia con Matt >>
Viky le sorrise, andando a comunicare la notizia ai tre.

La palestra si era svuotata, erano rimasti solo i due addetti. Viky tornò nella stanza con due camici nella braccio sinistro e dei barattoli di vernice tenuti in bilico l’uno sopra l’alto.
<< Allora, mettiti questo, e poi ho portato questi colori >> Disse scoperchiando i contenitori
<< Viky capisco la scelta dell’arancione e nero, ma cosa centrano ora l’azzurro e il giallo >>
<< Ehm…non ci avevo pensato il realtà, la scelta mi è venuta d’istinto perché il verde è il mio colore preferito >> sorrise
<< E che ce ne facciamo ora di questi colori? >>
<< Possiamo metterli da parte >> propose
<< Portali di nuovo al proprio posto >>
<< Nooooo, non mi va di farmi ancora quella strada, però c’è un modo per usarli >>
<< E sarebbe? >>
<< Questo >> disse imbevendo la mano nel barattolo e sporcando la faccia del ragazzo
<< Ma guarda tu! >> disse ridendo e imitandola
<< Mi stai sporcando tutta >> si lamentò continuando a ridere
<< Perché, tu che hai fatto? >>
<< Non essere così vendicativo >> lo provocò iniziando a correre per non essere sporcata ulteriormente
<< Se c’è una cosa che tu non sai di me, è che sono molto vendicativo >>

Passarono altri minuti così fino a che non arrivarono esausti.
<< Però non credi che ora così non possiamo lavorare? >>
<< Hai ragione Matt >>
<< Tieni rinfrescati le idee >> disse aprendo una bottiglietta d’acqua e buttandogliela di sopra
<< Sei un disgraziato! >> trillò lei facendo lo stesso. << Sono scolataaaaa! >>
<< Anche io >>
<< Oddio ma come ho fatto a stare senza di te per tutto questo tempo? >> chiese a mo’ di domanda retorica, vide il ragazzo abbassare impercettibilmente la testa, si stava perdendo in suoi ricordi, ricordi che Viky non avrebbe mai conosciuto
<< Matt? Tutto bene? >>
<< Si si, vieni andiamo fuori a finire i cartelloni così ci asciughiamo prima >> disse prendendola per mano
<< Matt? Lo sai che il verde è il mio colore preferito? >> chiese ancora
Il ragazzo la guardò non capendo, poi comprese, le loro mani erano unite, una sporca di giallo e l’altra di azzurro.
<< Non sapevo fossi così sdolcinata >> ironizzò
<< Non lo sono, però è vero che il verde è il mio colore preferito ed è anche vero che ti voglio bene >>
<< Ruffiana >> la prese in giro
<< Bravo non fidarti di me! Mi ritengo offesa >> disse fingendo di essere stizzita
<< Dai scherzavo >>
<< No, non ti parlò più così impari >>
Il ragazzo rimase a guardarla << Dai ma mi stavi credendo? >> disse iniziando a ridere << Scherzavo anche io >>
<< Mi hai fatto spaventare >>
<< Finiamo i lavori che poi penseremo ai travestimenti >>
<< Giusto >>



Passarono altre due ore prima che loro finissero del tutto – anche di pulire – per poi andare a cercare un costume nella sala teatrale.
<< Matt! Non vedo niente >>
<< Nemmeno io >>
<< Cerca l’interruttore >>
<< è quello che sto facendo >>
I due giravano alla cieca con le mani davanti per non sbattere contro qualcosa.
<< Trovato! >> esultò Viky accendendo la luce
<< Non ti gasare troppo >>
<< Gne! >> disse facendogli la linguaccia << Cerchiamo i travestimenti piuttosto >>
I ragazzi si buttarono in mezzo agli abiti
<< Io non sto trovando nulla >> affermò Matt
<< Nemmeno io. Ehi Matt, e se mi mettessi questo costume da panda? >>
<< No >> rise lui
<< Perché? >>
<< Non voglio ballare con un panda >> affermò continuando a ridere << Vuoi ballare con me? >>
<< Ovvio >>
<< Ma io voglio mettermi il panda >> si lamentò
<< Se lo fai, io mi vesto da zanzara >>
<< Ma tra tanti animali carini come il panda proprio la zanzara scegli tu!?!?! >>
<< Si, la zanzara!! >>
<< Ricattatore >> disse posando il costume
<< Usa questi accessori >> disse porgendole delle ali nere dai bordi rossi e un cerchietto con delle corna di quest'ultimo colore.
<< Ehi voi due cosa ci fate qui? >> Misa entrò nella stanza come un tornado
<< Cerchiamo dei costumi >> dissero all'unisono
<< Matt, tu non hai quel costume da vampiro? >>
<< Hai ragione >> disse come se si fosse appena svegliato
<< Per te Viky...mmh...posso darti qualcosa di mio >> disse sorridendole
Viky rimase qualche secondo impalata << Vado a cercare il costume da panda >>
<< Non se ne parla signorina! Ora tu verrai in stanza e ci penso io! >>
<< Tieni Misa >> disse Matt porgendole le ali e le corna.
<< Traditore! >> lo beccò Viky
<< Sono curioso di vedere cosa si inventerà Misa >> si giustificò
<< Andiamo Viky >> la modella aveva aria tutt'altro che rassicurante, ma venne trascinata a forza

La battaglia fu ardua, si sentirono grida, oggetti che sbattevano, rumori indefiniti ma alla fine Misa ebbe la meglio.
<< Daaaiii Viky vieni fuori! >>
<< Non ci penso proprio! >>
<< Viky dai qui c'è anche Matt che vuole vedere il tuo cambiamento >>
<< Non hai capito che non esco da questo bagno finché non mi fai tornare come prima >>
<< Basta che ti spogli >>
<< E i capelli?!!? >>
<< Lavali >>
<< Misa mi hai tinto tutte le punte di rosso!!! Non penso che se ne va così facilmente >>
<< Qualche lavaggio e via >>
<< Misa non so se te ne rendi conto ma mi hai fatto l’hennè, non passa subito rimarrò con le punte rosse per almeno un mese >>
<< Dai Viky il rosso sta bene nel nero >> s’intromise Matt
<< E poi sta bene con il vestito che ti ho dato >>
<< Misa quel vestito è un copri vagina! È troppo corto mi si vedrà tutto nemmeno faccio un passo, non so come fai a indossarli ma di certo io non mi ci trovo >>
<< Esci dai! >>
<< No! >>
<< VIKY! DEVO PRENDERTI IO CON LA FORZA? >>
Viky non rispose, dopo poco si sentì la serratura scatta e la maniglia abbassarsi
<< Misa per caso hai traumatizzato a Viky? >> chiese Matt
La porta di aprì e la corvina a lenti passi, si teneva il vestito cercando di non farlo alzare troppo. Era stretto sopra per poi aprirsi e sbalzi sotto, del pizzo ornava il petto e un tull rosso usciva dal basso, delle calze a rete autoreggenti spuntavano da sotto dei stivali in pelle goth, le braccia erano ornati da nastri neri che andavano ad intrecciarsi e come tocco di grazia i capelli, erano legati con due codini, leggermente gonfi sopra e perfettamente lisci sotto, le punte tinte di rosso davano quel tocco che poteva essere scambiata per una sceen queen. Tutto sommato Il trucco non era molto pesante, solo della matita allungata agli occhi e un lucidalabbra.
<< Non dico quel che sembro >> disse con autocommiserazione
<< Tocco di grazia >> disse Misa arrivando con un ciondolo rosso col simbolo quadri legato a un nastro di raso nero.
<< Sei bellissima >> si limitò a dire Matt continuando a guardarla.
<< Grazie >> rispose poco convinta.
<< Aspetta Vi, mettiti le ali e le corna >> le ricordò la bionda.
<< Ma cosa sarei io che non ho ancora capito? >>
<< Una demonia >>
<< Una demonia? Demone no? >>
<< No >>
<< Andiamo >>
<< Dai Viky guarda il lato positivo >> disse Matt mentre andavano
<< Ce n’è uno? >>
<< Si, poteva andare peggio, Misa ti avrebbe fatto mettere i tacchi a spillo, e li si che ci sarebbe stato il problema >>
<< Giusto >>
Aprirono le porte ed ammirarono il loro lavoro, tutto era così perfetto e la gente si stava divertendo.
<< Davvero un ottimo lavoro Matt! >> si complimentò
<< Give me five >>
Viky osservò la stanza, tutti erano vestiti in modo originale, chi da zombie, vampiri , fantasmi, streghe… e i costumi erano fatto molto bene.
Misa raggiunse Light, erano troppo belli insieme, il signor Victor Frankestein e sua moglie. Ora che ci pensava, c’erano molte coppie.
Avanzò, certamente non poteva rimanere li impalata. Seguì Matt fino al gruppo, Light aveva il registro per controllare le cose, la ragazza si offrì per lavorare al posto suo incitando i due di andare a ballare, dopo di che si dileguò.
Era andata nel Buffet a vedere se c’era tutti i cibi elencati, segnandoli con una V a penna.
<< Sei stupenda sta sera >> si sentì sussurrare nell’orecchio, sobbalzò e per poco non le cadde il registro nel punch.
<< Mi hai spaventato! >>
<< Non era mia intenzione >>
<< Che vuoi? >>
<< Ballare con te >>
<< Non so ballare >>
<< Ti insegno io >>
<< Hai preso in considerazione l'idea che io possa farti diventare i piedi a pois viola? >>
<< Si >>
<< E che lo io lo possa fare apposta? >>
<< Correrò il rischio, io mi fido di te >>
<< Ma io no >>
<< Lo prendo come un si, andiamo >> disse B trascinandola letteralmente nella sala.

Avevano appena messo la canzone “wherevere you will go”
<< Ricordo che questa canzone ti piaceva molto, quando da piccola la balia te la cantava sempre prima di dormire. Sognavi che un giorno quel testo prendesse vita, le parole si tramutassero in fatti e tu avresti avuto la sua perfetta storia d'amore >>
<< Forse è quello che sta succedendo adesso, peccato che non è come dicevo io, non c’è nessun principe azzurro, solo uno stolker >>
<< Non criticarmi tanto, chi sarebbe disposto a seguirti per così tanti anni >> la sua voce era suadente
<< Sicuramente non una persona normale >> Viky non era disposta a cedere
Lui la fece girare per tirarla di nuovo a sé, le passò un braccio attorno al fianco facendo aderire i loro corpi. Viky sussultò cercando di allontanarsi un po’ ma B non era della stessa opinione
<< Questa vicinanza è inopportuna >>
<< E chi decide cos’è opportuno? Guardati attorno, noi siamo al massimo della decenza rispetto ad altri >>
Viky si voltò, effettivamente aveva ragione, molta gente praticamente si stava strusciando l’una con l’altra. Si girò immediatamente.
<< Rilassati >>
<< Succederà solo quando me ne sarò andata da qui, io nemmeno ci volevo venire >>
<< Se vuoi puoi venire in camera mia >>
<< Se dovessi scegliere preferirei rimanere qui allora >>
<< Mi odi tanto? >>
<< Io non ti odio, semplicemente non ti sopporto >> disse sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi falsi.
<< Sei infinitamente dolce >>
Lei sorrise amabilmente, ma si vedeva che era un sorriso a convenienza.
La musica finì, e Viky si sentì quasi sollevata.
<< Cambio di coppie gente >> la voce del Dj venne emessa tramite il microfono trasferito dall’altoparlante.
Viky aveva tutta l’idea di andare a ma ecco un altro ostacolo.
<< Eravamo rimasti che oggi mi avresti concesso un ballo >>
La ragazza sospirò << Come darti torto Matt >> poi prese la sua mano e si rigettarono in pista. Vi era un altro lento, quell’occasione la sfruttarono per parlare, e Viky cercava di ignorare il dolore acuto che quelle scarpe l’arrecavano.
<< Dunque, Victoria Evans >>
Viky s’irrigidì, ma come faceva a sapere, il ragazzo sorrise capendo che aveva centrato il bersaglio, così continuò << Come procedeva la tua vita con i tuoi genitori prima? Perché l’hai fatto >>
<< Come… >> non riuscì a finire la frase
<< Come faccio a saperlo? >> Matt ghignò, poi si avvicinò al suo orecchio sussurrandole << Io, Victoria, so più cose di quanto immagini >> poi si allontanò tornando alle distanze iniziale, Viky era molto irrequieta. Matt era sempre stato gentile e onesto con lei, ma poi c’erano questi casi, che la confondevano…assumeva quest’aria sinistra che la spingeva –oltre ad associarlo al carattere di B- a dubitare di lui e del suo carattere. Rimase in silenzio immersa nei suoi pensieri.
<< Ti avevo fatto una domanda >> le ricordò
<< Ah? Cioè >>
<< Perché l’hai fatto? >> era un tono, diverso, triste, malinconico forse.
<< Io…non è stata una vita facile la mia, ero stanca di essere associata ai miei genitori per cognome, non volevo più condurre quell’esistenza. Io volevo ricominciare >>
<< Hai già ricominciato una volta >>
<< Cosa intendi dire? >>
Matt non rispose, la lasciò e uscì dalla sala. Victoria lo seguì, decisa a farsi raccontare quel che sapeva, mentre camminava malamente –a causa delle scarpe mezza taglia più corta - pochi metri dietro di lui, Ryuk non faceva che parlottare su quanto fossero spassosi gli umani, si voltò dicendogli col labiale di fare silenzio.
Dopo di che, con uno sforzo enorme per i suoi piedi, accelerò entrando per un pelo nell’ascensore dov’era andato il rosso.
<< Voglio sapere Matt >>
<< Tu sai Victoria, è solo che non ricordi >>
<< Smettila di chiamarmi per nome completo, non mi è mai piaciuto, e smettila anche di fare l’enigmatico, cosa ti costa dirmi le cose come stanno >>
<< Non avrebbe senso >> tagliò corto il ragazzo
<< Perché? >>
<< Perché non cambierebbe nulla >>
Entrambi davano le spalle, il silenzio regnava incontrastato << Cambierebbe per me… >>
Matt si voltò contemporaneamente a Viky, trovandosi l’uno di fronte all’altro. La corvina faceva vagare gli occhi per tutto il piccolo abitacolo per puntarli ai suoi piedi.
<< Guardami >>
<< Perché dovrei >>
<< Perché gli occhi sono lo specchio dell’anima >>
<< Non c’è nulla nella mia anima, solo un contenitore vuoto >>
<< Io invece ho visto più di quanto credevo >>
In quel momento si sentì un blocco.
Viky alzò lo sguardo << Si è bloccato? >> chiese intimorita
<< Non ti preoccupare, presto ripartirà >>
L’allarme squillo. La ragazza si era rintanata in un angolo dando le spalle a tutto il resto, chiuse gli occhi e fece diversi respiri profondi, sentiva Matt che premeva il tasto rosso e cercava aiuto.
La luce iniziò ad andare a venire, finché un eccesso di tensione fece saltare la lampadina e rompere il vetro che la conteneva.
Un urlo morì nella gola di Viky, che per lo spavento si rannicchiò su se stessa.
L’allarme era dato, Matt si girò andando incontro a Viky.
<< Un edificio così organizzato e non hanno messo una cazzo di lampadina provvisoria? >> sbottò la ragazza in preda al panico.
Il rosso si sedette a terra poggiando la schiena contro la parete, poi con lo spazio racimolato divaricando le gambe fece mettere Viky li. La fece appoggiare al suo petto, e la testa nell’incavo del collo.
<< Ora chiudi gli occhi >> le ordinò << I medici arriveranno tra poco, rilassati. >>
<< Non sono una claustrofobica, sopporto gli spazi chiusi, ma ho avuto brutte esperienze con ascensori bloccati >>
<< Non ci pensare >> disse mettendole una mano sugli occhi.
<< Riposati >>
Lei chiuse gli occhi, stavolta senza l’aiuto di Matt e cercò di pensare a altro.
Passarono una dozzina di minuti nel più totale silenzio, fino a che il microfono dell’ascensore trillò
<< Ragazzi ci siete ancora? Ehi rispondete >>
<< Ci siamo, fateci uscire >> rispose Matt
I due si alzarono malamente, mentre l’ascensore iniziava la sua discesa.
Viky respirò a lungo per poi abbracciare Matt
<< Grazie Matt senza di te chissà cosa sarebbe successo!? Sei il fratello che non ho mai avuto >> aggiunse stringendolo più forte.
Il ragazzo rimase spiazzato per qualche secondo, quella frase l’aveva smontato – non se lo aspettava nemmeno- poi, con un sospiro di rassegnazione ricambiò l’abbraccio. Dopo di che, poco prima che le porte si aprirono si staccarono.
Viky fu la prima a uscire seguita da Matt, davanti a loro vi era Naomi Misora, Raye Pamber, e Watari in mezzo, ai lati Misa e Mello.
Watari guardava Viky con una severità quasi paterna. Lei abbassò la testa: loro sapevano.
<< Vieni con me Victoria >> le disse l’uomo dai capelli bianchi.
Lei senza dire nulla obbedì lasciandosi indietro gli altri. Lui la condusse nel suo studio facendola sdraiare.
<< Parliamo un po’ >> le disse serenamente
<< Lei sa tutto >>
Watari annuì
<< E allora che bisogno c’è? >>
<< Non ho detto di voler parlare del perché hai mentito sulla tua identità…parliamo del passato >>
<< Non ricordo nulla, è inutile >>
<< Facciamo che io racconto diverse storie, e tu mi stai a sentire. L’unica cosa che ti chiedo è quella di chiudere gli occhi e immaginare >>
<< Iniziamo con la prima storia. >> aggiunse << Inizia a sognare >>



Note dell’autrice: Chiedo perdono per l’immenso ritardo,è che in questi giorni ho cercato in tutti i modi di trovare il modo di mettere le immagini ma nulla, vi dovete accontentare della mia pessima descrizione del vestito. In ogni caso passo ai ringraziamenti ^^ :

Akachika: Ecco le spiegazioni che cercavi, ovvio non tutte xDD, ma almeno alcune parti si ^^ Nei prossimi capitoli anticipo che ci saranno introduzioni di altri personaggi e nuovi comportamenti per quelli già in gioco.

Diosmira: Tramquilla, come ti ho detto per posta privata non mi offendo, anzi capisco il tuo disagio e ti appoggio, l’importante è sapere che la storia è di tuo gradimento e chi posso contare sulle tue visualizzazioni ^^

Pazza_Maniacale_BB: Tu mi fai scompisciare dalle risate xDD non riesco a stare seria, ancora ripenso a Ryukkino il postino (?) xDD in ogni caso tranquilla ^^ come dicevo il mio gatto è un opportunista e a malapena sa dove andare a mangiare xDD

Ifermon della notte: Grazie per i tuoi complimenti e sono felice che anche qualcun altro oltre le mie tre grandi sostenitrici (grazie ragazze ^^) mi abbia recensito ^^, e sono felice che la storia ti piaccia, spero di non deludere nessuno andando avanti con i capitoli.
In ogni caso accetto qualsiasi critica costruttiva (basta che non siano insulti a gratis xDD) detto questo passo e chiudo agenti. Alla prossima! Baci baci ^^



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Capitolo 10
*** Una svolta ***


La seduta durò molto, tanto che si era fatta mezza notte inoltrata. Viky stava dormendo in piedi. Ryuk le era stato accanto tutto il tempo della storia. Aveva avuto tempo di raccontargliene solo 3.
<< Perché Watari sensei mi ha voluto raccontare quelle storie? >> chiese allo shinigami confidando nel fatto che a quell’ora non ci fosse nessuno ad ascoltarla.
<< Perché lo chiedi a me, cosa pensi ne possa sapere io? >>
<< Non lo so! Lo sto chiedendo a te appunto perché non so cosa pensare >>
<< Tre storie a effetto non trovi? >>
<< Più che storie, direi che erano pezzi di qualcosa. Una storia ha un inizio uno svolgimento e una fine. Ma quel che raccontava Watari erano più pezzi di vita. Insomma, io non la chiamerei “storia numero 1” quello di una bambina che gioca vicino un lago mentre piove >>
<< Oh la descrizione di quello strampalato edificio >> aggiunse Ryuk
<< E quella dei due bambini? >> domandò lei << è familiare quella “storiella” >>
<< Dici? >>
<< Ah-ha…solo che, boh, ha qualcosa di familiare ma diverso >>
<< L’ambientazione? >>
Viky scosse la testa << No, non ne aveva parlato dell'ambiente. Aveva solo detto che era giorno e stavano fuori. Vabbè perché preoccuparsene. Ora mi strucco e dormo. Tanto domani è domenica >>
<< Ottima pensata >>
Entrarono in stanza di soppiatto. Misa era già nel meglio del sonno, e Viky la invidiava per questo. Entrò in bagno levandosi il trucco, sciogliendosi i capelli e cercando di togliersi il vestito. Vi impiegò diversi minuti ma alla fine, entrò nel letto finalmente libera da tutti quei fronzoli.
<< Notte Ryuk >>
<< Notte Viky >>


La mattina seguente, quando Viky si svegliò, Misa era già alzata. Aggrottò la fronte,Misa dorme sempre fino a tardi. Ma che ore erano?
Di malavoglia la corvina si alzò dal letto guardando l'orologio appoggiato alla scrivania.
<< LE 14!!!! MA COME HO FATTO A DORMIRE TANTO????!!! >>
In quel momento Misa sbucò dal bagno.
<< Rilassati, io mi sono svegliata da dieci minuti, e poi è domenica. Oggi è la nostra giornata. Possiamo fare quel che vogliamo. Niente sedute e solo relax >> disse con non-calanche.
<< Uhm..beh, che facciamo? >>
<< Io avevo intenzione di stramazzare un altro po' nel letto. E magari scambiare quattro chiacchiere con te >>
<< Mmh...perché no, si può fare >> infondo anche lei era rintronata appena sveglia, e riprendere conoscenza con calma parlando con un'amica non era una brutta prospettiva.
Così, si diressero nei loro rispettivi letti. Le serrande erano ancora chiuse quindi stavano benissimo.
<< Ti sei divertita ieri? >>
<< A parte l'incidente dell'ascensore e il ballo con B è andata bene >>
<< Ma non ti piaceva? >>
<< A me...B non... >> da quando in qua non riusciva a mentire? Aspetta, se non sapeva mentire, significa che è la verità << Lui si passa il tempo con tutte, e a me questi ragazzi non piacciono >> molto meglio. Aveva detto che non gli piaceva. Si, si sentiva pienamente soddisfatta di se stessa.
<< Ah-ha. Si vede che sei una novellina >>
<< Perché? >>
<< Perché ancora non riesci a capire il ragionamento degli uomini >>
<< Spiegati meglio >>
<< Quei sottospecie di esseri umani, a volte sono anche peggio di noi. Escogitano piani diabolici degni di film psicologici >>
<< Mh...e allora? >>
<< Dio Viky!! Possibile che non arrivi!? Lui ti vuole, ma non può averti così se la spassa con altre per placare il suo istinto e non stuprarti in qualche vicoletto della scuola >>
La ragazza rimase qualche minuti in apprensione. Misa aveva reso l'idea in modo molto rozza. Avrebbe potuto fermarsi a “se la spassa con le altre”.
<< Dici? >> chiese per dare conferma alle sue insicurezze
<< Dico e affermo! >>
<< Non è che magari, non lo so. Siano solo piccoli dettagli che tendiamo a enormizzare? >>
<< Sei una stupida verginella! >> sbottò irritata
<< EHI! E questo cosa centra!? >>
<< Centra eccome invece! >>
<< Non dovevamo fare discorsi rilassanti?! >>
<< Cosa c'è di più rilassante del sesso? >> obbiettò la bionda con scioltezza neanche stesse parlando del tempo.
<< Il fatto che io non l'abbia mai provato? Quindi non so cosa si provi? >>
<< Volevo parare proprio qui! >> ammise compiaciuta
<< Oh, ma tu guarda! >> controbatté sbuffando << Facciamo una scommessa >>
<< Ma non stavamo parlando di sesso? >>
<< Si >>
<< La scommessa a che fare con questo? >> chiese leggermente scioccata.
<< No tranquilla. Allora, facciamo questa scommessa? >>
<< Prima dimmi di che genere >>
<< Facciamo che, tu baci B, e se lui ricambia significa che avrò ragione io >>
<< Semmai lo dovessi baciare, lui ricambierebbe solo perché è un ninfomane >>
<< Ma il ninfomane non è il termine per le femmine? >>
<< Allora ninfomane maschio! Insomma basta parlare di queste cose, io non voglio ba... >> altro silenzio << Io non bacerò B >> ecco finalmente la verità.
<< Sei diventata tutta rossa >> la riprese la modella indicandola con dito e ridendo come una pazza.
<< Dai smettila >> cercò di farla fermare rossa come un pomodoro
<< Solo se accetti la scommessa >>
<< No non la accetto! >>
La ragazza rise più forte. Fino a che dopo diversi minuti in cui si sentiva solo lei.
<< OK OK ACCETTO LA SCOMMESSA MA SMETTILA DI RIDERE >>
<< Perfetto! >> Misa si alzò stringendole la mano << è un piacere fare affari con te >> dopo di che uscì.
<< COSA??? Sapevi che avrei ceduto!!! Volevi arrivare a questo! Sei meschina! >> ma troppo tardi, lei se ne era già andata.
Viky sospirò. Ryuk rise.
<< Ti ha proprio incastrato >>
<< Eh già! >>
<< Quindi che intendi fare? >>
<< Non lo bacerò! Ovvio! >>
<< Ma hai un accordo >>
<< Lei mi ha ingannato >>
<< Ma gli accordi si rispettano >>
<< INSOMMA RYUK!! TU DOVRESTI ESSERE DALLA MIA PARTE! >>
<< Io mi limito a farti capire ciò che è giusto >>
<< Ha parlato il cupo mietitore! >>
<< Ormai hai un accordo, infondo un bacio che sarà mai, non è il primo >>
<< RYUK! Sto cercando di dimenticare e tu me lo sbatti in faccia! E ripeto, quel bacio non l'ho voluto io >>
Ryuk inarcò un sopracciglio
<< Ah finiscila! >> sbottò uscendo.
Andò nel giardino interno, sedendosi all'ombra di un albero.
In poco venne raggiunta da Misa.
<< B sta arrivando, io mi nascondo da qualche parte. Da ora parte la scommessa mia cara >> dicendo questo se ne andò
<< Misa attenta che tra qualche giorno ti verrà a cercare Cupido!!! Non gli puoi fottere così il posto! >>
Sentì la bionda ridere e sparire tra gli alberi.
B fu li in poco.
<< Che mi devi dire? >>
<< Come? >>
<< Misa mi ha detto che dovevi dirmi qualcosa >>
<< Ah... >> non sapeva esattamente cosa fare. Doveva farlo, aveva un accordo in effetti. Sia Misa che Ryuk erano in trepidante attesa dell'atto.
In fretta si avvicinò unendo le labbra con le sue. Si staccò ancor più velocemente di quando si era avvicinata e si diresse verso l'albero dove la bionda era nascosta.
<< Non così in fretta >> B la riacchiappò per il polso attirandola a sé
Si sentì un gridolino sommosso di gioia, Ryuk rise. Viky invece non aveva sapeva cosa fare.
Voleva ma non voleva. Sicuramente sarebbe stata solo un passatempo per lui, come quella ragazza, solo che quella lo sapeva e gli andava bene. A lei no che non andava bene, anzi, la faceva stare male.
Le labbra di B erano come le ricordava da quel lieve impatto avvenuto fuori la mensa. Calde e morbide, sapeva di marmellata di fragola. Si staccò bruscamente e se ne andò.


<< Sei stata grandissima! >> intervenne Misa entrando nella stanza.
<< Non direi! >>
<< Ha assecondato il bacio, ho ragione io >>
<< Stai prendendo un grosso granchio Amane, semplicemente ha assecondato il bacio perché è un ninfomane maschio >>
<< Se fossi stata un cesso non ti avrebbe nemmeno toccata, fidati >>
<< Sai Misa, io non voglio piacere a un ragazzo per il mio fisico, se s'innamorasse del mio carattere sarei più serena >>
<< Allora ti piace! >>
Viky arrossì di colpo << No! >> disse abbassando la testa
<< SIIII!! >>
<< E SE ANCHE FOSSE! >>
<< Perché te ne sei andata se ti piace e lui ti stava baciando >>
<< Perché non voglio essere una delle tante >>
<< Anche io con Light inizialmente ero una delle tante, lo sapevo, ma lo accettavo, tutto pur di stare con lui. Però poi col tempo lui si è innamorato veramente di me. Cerca di fare lo stesso >>
<< Ma io non lo accetto. Accettare di essere una delle tante pur di stare con qualcuno è come svalorizzarti. Io non sono disposta ad accettarlo, quindi sono anche disponibile a dimenticarlo >>
Viky uscì trovandosi Matt davanti la porta con lo sguardo perso.
<< Matt?...che ci fai qui? >>
<< Io...stavo per chiedere a te e a Misa se venivate con noi tutti fuori in giardino >>
<< D'accordo >> disse voltandosi verso Misa << Andiamo? >>
<< Si perchè no >>
Matt prese Viky per mano, lei gli sorrise stringendola.
Il caldo afoso era insostenibile, tanto che tutta la comitiva si mise all'ombra della veranda dell'edificio. In effetti, erano solo Light Misa Viky Mello e Matt...si c'è anche Ryuk ma dato che solo Viky lo può vedere è come se non ci fosse.
Light baciò Misa, e alla corvina le rivennero in mente le parole che le disse: Tutto pur di stare con lui.
Ma B è davvero così importante per la ragazza, da mettere da parte l'amor proprio? Forse, più che il rispetto di se stessa, a Viky faceva più male il sentimento non corrisposto. Però, lui l'ha seguita per tutto questo tempo. Forse significa anche qualcosa. O forse è solo un pazzo che da quando l'ha vista ha avuto l'ossessione. Ossessione non significa innamorarsi. Meglio non farsi troppe illusioni, si risparmierà diverse delusioni.
<< Viky? >>
<< Si? >>
<< Ti eri incantata >> rise Misa << A che pensavi? >>
<< Nulla >> sorrise << Ho solo un po' di mal di testa. Scusate vado >>
Si alzò dirigendosi dentro l'edificio. Destinazione: Camera sua.
Ryuk la seguiva in silenzio. Arrivò fino all'ascensore per poi trovare una bruttissima scritta: GUASTO.
Sbiancò. 13 piani a piedi sarebbe stata un suicidio. Sospirò incamminandosi. Meglio andare lenta, si sprecano meno energie. Con quell'andamento sarebbe arrivata intera alla destinazione.
Già per i primi piani si stava stancando, e ricordiamoci anche se le scale non sono continue, ognuna porta a un piano e una volta arrivati bisogna percorrerlo tutto per arrivare all'altra rampa.
Ryuk sparì come sempre. Ultimamente le sparizioni dello shinigami si facevano sempre più frequenti.
Sbuffò andando avanti. Mancano pochi piani al suo, la cosa la rallegrò. Poi, come sempre, ecco un altro intoppo.
Si sentì prendere e in poco era dentro una stanza. Dal canto suo, non oppose resistenza considerando che era stanchissima, ma quando si sentì bloccare al muro e la baciò la cosa iniziò a prendere una piega sbagliata.
Cercò di farlo staccare. La stanza era nella penombra,le serrande ancora chiuse, ma lo vedeva e sentiva anche il suo sapore.
<< B smettila che stai facendo! >> disse quando riuscì a staccarsi di poco.
<< Smettila di resistermi >> affermò ritornando sulle sue labbra.
Viky godé di quel calore, di quel tatto.
Si...sicuramente valeva svalorizzarsi per stare con lui. Assecondò il bacio stringendosi a B, che a sua volta, si avvicinò ulteriormente.
Gli circondò il collo con le braccia.
Così, in poco, senza rendersene conto, Viky aveva la gambe allacciate alla sua vita. Il bacio si approfondì, ora era più passionale, più sentito, meno spinto.
B, sempre tenendola stretta per la vita, la portò nel letto sdraiandosi sopra di lei.
Viky, sentiva l'erezione di B premergli contro. D'un lato voleva, ma dall'altro aveva paura.
S'irrigidì, e B se ne accorse, infatti smise di baciarla guardandola dritta negli occhi.
<< Che succede? >>
<< è la prima volta >> rispose vergognandosi un po'
<< Lo so >> sorrise malizioso lui << Però >> ora era tornato serio << C'è qualcos'altro che ti preoccupa. Sbaglio? >>
<< No. >> non sapeva come continuare << è che io ti voglio però...mi fa male pensar che non sia corrisposto >>
<< Ma cosa dici? >>
<< Beh si.. >>
<< Viky io ti amo >>
<< è una parola grossa >>
<< Perché ti avrei seguita per tutti questi anno altrimenti? Io ti amo, non posso dirti tutta la verità ora. Ma prometto che lo farò, perché ora che posso stare con te non ti lascerò andare facilmente. Lo giuro >>
Quella confessione smielata le aveva fatto venire le lacrime aglio occhi, con un sorriso lo baciò. Ora si sentiva molto più serena. Però, ciò nonostante pur sempre agitata, non era più piccola. Sapeva cosa succedeva arrivati “a questo punto”.
<< Cosa ti turba ancora? >> le chiese comprensivo.
<< è la prima volta >> rammentò lei
<< Tranquilla, ci so fare >> rispose malizioso
<< Tranquilla, ci so fare >> lo scimmiottò Viky
<< Ehi >> rispose piccato per poi avvicinarsi pericolosamente << Ti ricordo che ho il comando della situazione >> disse per poi riprenderla a baciarla e iniziare a strusciarsi contro la sua femminilità, a cui scappò un gemito. Sorrise compiaciuto continuando a baciarla.
Con molta lentezza, iniziò a alzare la maglietta alla ragazza, rivelando un reggiseno con il pizzo rosso, in uno scatto la privò anche dei pantaloni.
Viky dal canto suo lo spogliò con non poco imbarazzo.
<< Audace >> ironizzò B smettendo per poco di baciarla
<< Zitto stronzo >> farfugliò voltandosi da un lato per non guardarlo negli occhi.
Il ragazzo iniziò a baciarle il collo slacciandole l'intimo di sopra. Intanto iniziò a scendere.
In pochi, entrambi erano nudi. Viky sempre più agitata, ma felice. B rilassato e soddisfatto.
La penetrò lentamente. Viky trattenne a stento un grido di dolore. Si aggrappò alla schiena del corvino, che rimase qualche secondo fermo per farla abituare.
Iniziò a muoversi con la velocità di un bradipo. Fino a che, quando sentì che anche lei corrispondeva, andò più veloce, fino a prendere un ritmo stabile e affiatato.
Vennero insieme, e B ringraziò mentalmente se stesso per portarsi sempre un preservativo nel portafoglio. Lo tolse e si sdraiò accanto a lei.
La prese tra le braccia stringendola in un abbraccio possessivo. Viky aveva una sensazione così familiare di quell'abbraccio, che si sentì a casa addormentandosi quasi subito, ma non prima di avergli dato un bacio in guancia.
B sospirò felice, gli scoccò un bacio in fronte e chiudendo gli occhi lasciò scorrere ciò che rimaneva del fine settimana.

Note dell'autrice: Beh, che dire, scusate per il riardo e boh nulla ringrazio tutti ^^ passo ai grazie individuali xD

Akachika: Un grazie speciale perchè da quando ho iniziato a scrivere tu mi hai sempre recensito ^^

AnonimaG: Tranquilla, come ho detto per posta privata io non le lascio mai incomplete xD prima o poi le finirò ;D

E ultimo ma NON per meno importanza, Infermon: Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo e le mie idee ^^ Ecco qui il tuo desiderio aggiornato, ehm...volevo dire esaudito xD

Detto questo passo e chiudo arrivederci a tutti ^^ .

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Capitolo 11
*** Ricordi intrecciati ***


La sveglia destò la corvina, aprì malamente gli occhi, B non era accanto a lei, si mise seduta coprendosi con il lenzuolo. Sopra la sedia vi erano dei vestiti di Viky. La porta del bagno si aprì, rivelando la figura di B con addosso solo un asciugamano legato alla vita.
<< Buon giorno >> le disse
<< Giorno >> rispose con la bocca impastata dal sonno stropicciandosi gli occhi.
<< Ho chiamato Misa facendoti portare dei vestiti, e ora il bagno è libero >>
<< Grazie >> arrossì
Il ragazzo le si avvicinò dandole un leggero bacio a stampo.
<< Vai che sennò facciamo tardi >>
Annuì andando a farsi una doccia. Legò i capelli bagnati mettendosi l'intimo, poi li sciolse pettinandoli e asciugandoli. B era seduto sul letto a guardarla.
<< Perché mi guardi? >>
<< Perché ti sto aspettando e perché sei bellissima >>
<< Esagerato >> rise << A proposito, come mai hai un letto a due piazze? >>
<< Ho unito i due letti singoli, gli psicologici sanno che è meglio farmi stare in camera da solo se vogliono evitare casi gravi in ambulanza >>
Viky aggrottò la fronte terminando di asciugare i capelli. Li legò in due trecce avanti e si vestì.
<< Niente trucco? >>
<< No no >>
<< Muoviti >>
<< Eccomi >> gli sorrise per poi prenderlo per mano.

B la lasciò alla porta dell'aula per poi dirigersi nella sua.
<< Ci vediamo all'ora di pranzo >>
<< Va bene >>
Aprì la porta e vi erano giusto qualche persona, anzi, si meravigliò di trovarvi Misa. << Tuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!! >> Misa le andò in contro con il dito puntato << Raccontami cosa è successo ieri notte. Non trascurare nessun dettaglio o mi offendo >>
<< Ehm...beh, ecco... >>
<< Muoviti! >>
<< Ok ok. È successo che... >>


Da quando glie lo aveva raccontato Misa non faceva che emettere gridolini di gioia. Guardarla con un sorriso a trecentonovantadue denti e parlottare su quanto poteva essere felice per loro due.
Tutto sommato l'ora di pranzo parevano non arrivare mai, così Misa cercò di distrarla per i restanti tre quarti d'ora, anche se Viky non smetteva di guardare l'orologio elettronico.
Così, quando anche l'ultima campanella suonò la corvina schizzò via dall'aula più veloce della luce.
Aprì la porta, ma...ciò che vide le fece venire un colpo al cuore. Di nuovo tutto da capo. B che si baciava ancora con quella puttana!
Non voleva andarsene, anzi era decisa a fronteggiarli.
Andò da loro, lei si staccò, B la guardò sorpresa. Viky gli diede uno schiaffo così forte da sentire lo schiocco.
<< Sei un bastardo! >> gridò
Matt li raggiunse.
<< Viky ma che suc.. >> la ragazza non lo fece finire che voltandosi lo baciò.
B sgranò gli occhi, come Matt del resto, che però dopo poco ricambiò il bacio.
Viky si staccò andandosene. Matt rimase impalato, B le corse in contro cercando di fermarla.
<< Ma vaffanculo! >> gridò uscendo. Tutto questo sotto lo sguardo basito di Misa a bocca aperta.
Viky corse nel giardino esterno rifugiandosi sotto la solita quercia. Così, sicura che nessuno la vedesse o sentisse... scoppiò in un pianto a dirotto. Si raggomitolò su se stessa stringendo le gambe contro il petto.
Ryuk si materializzò accanto a lei mettendole un braccio attorno alle spalle.
<< COME HA POTUTO!? È SOLO UN FALSO! UNO SCIUPA-FEMMINE, UN NINFOMANE MASCHIO. LO ODIO! >> disse tra un singhiozzo e l'altro.
Ryuk stette in silenzio lasciandola sfogare.

Tornò in camera, li vi era già Misa.
<< Scricciola >>
<< Ancora non ci credo >>
<< Prova a parlargli, magari è stato solo un malinteso >>
<< Ma quale malinteso! Li hai visti anche tu no? Non mi pare di essere impazzita di colpo! >>
Viky si sdraiò << Dovrei andare anche dallo psicologico. È inutile secondo me! Tanto loro sanno già tutto, perché dovremmo andarci >>
<< Io pure tra poco devo andare >>
<< Mi cambio e vado va >>

Entrando in bagno Ryuk ricomparve.
<< Viky parla con B quel che è successo è un malinteso >>
<< Ma che dici Ryuk!? >>
<< Gli ho parlato poco fa, ascoltalo >>
<< Stai zitto Ryuk mi devo cambiarmi ora, quindi esci! >>
Lo shinigami sparì, Viky si vestì e uscì.

Misa era già uscita, il che per evitare di rimanere sola andò verso la stanza di Watari.
Mentre camminava, venne presto affiancata da B.
<< Cosa vuoi? >> sputò acida Viky
<< Chiarire >>
<< Non si può spiegare l'evidenza! >>
<< Fammi provare almeno >>
<< Non ci penso nemmeno, ora non farmi perdere tempo che devo andare da Watari -sensei >>
<< Non me ne vado finché non chiariamo >> disse fermandola per l'avambraccio.
Viky lo guardò negli occhi. << No >>
Si voltò e continuò per la sua strada. B al contrario non voleva cedere. Viky accellerò il passo entrando finalmente nella stanza di Watari.


<< No aspetta un attimo...quindi Viky stava con B e nemmeno un giorno che la tradisce? >> chiese confuso L.
<< Esattamente. Tu che ne pensi? >>
<< Questo è strano, Misa >>
<< Lo penso anche io...cioè insomma, non ha molto senso tradire la persona dopo neanche un giorno. Voglio aiutarli >>
<< Senti la versione dei fatti di B, quella di Viky ce l'hai visto che stavi accanto a lei. Ma penso che questa faccenda dovrebbero sbrigarsela da soli. E poi io conosco B ci tiene a Viky, va bene che è stupido ma non così tanto >>
<< Hai una grande considerazione di tuo fratello ,L >> rise Misa << Però hai ragione, mi dispiace...insomma...B a quanto so ci tiene a lei, è impensabile che l'abbia tradita. Gli parlerò dopo la seduta, che sono già in ritardo. Ciao ciao a dopo >>


La seduta era durata più del normale, avevano parlato di ogni cosa.
Mentre tornava nella sua camera, Viky incontrò Mello, chiacchierarono per qualche piano per poi separarsi.
Le mancava un ultimo corridoio quando vide Matt. Non sembrava stesse bene così gli andò incontro.
<< Matt tutto bene? >>
<< E così stavi con B? Eh? >> disse con voce strana
<< Così si può dire >> ammise guardandolo un po' preoccupata.
Lui fece un sorriso amaro, quasi come se lo aspettasse.
<< Tutto bene? >> gli chiese ancora.
<< Possibile che ancora non ricordi nulla? >>
<< E questo cosa centra? >>
Lui con uno scatto l'aveva afferrata per le spalle, bloccata contro il muro e la stava baciando, sentiva l'alcool impresso nella sua lingua. Viky non ci stava capendo proprio nulla, solo che quella situazione non quadrava affatto. Lo spinse via.
<< Tu hai bevuto >> ammise sconcertata. Ora capiva cos'era quello strano modo di parlare, era sbronzo.
<< Non vuoi ricordare ancora? Allora ci penso io. Ti dice nulla che tu sei stata adottata? >>
<< Ma cosa stai dicendo! >> quasi gridò
<< Allora spiegami perché prima dei cinque anni non ricordi assolutamente nulla! Tu prima abitavi con noi alla Wammy's house! >>
Viky stette in silenzio, miriadi d'immagini le affollavano la testa. Riusciva a vedere l'edificio. Le stanze, le persone. Il viso di Watari quando ancora era più giovane.
In quel momento B di corsa si avventò su Matt.
<< Non ti azzardare mai più a toccarla stronzo! >>
<< Perché, tu puoi? >>
Iniziarono a tirarsi calci e pugni.
<< Perché glie lo hai detto!? Lo dovevo fare io! >> continuò.
Viky dal canto suo, era incapace di fare nulla. Ora tutto tornava alla memoria. Lei che giocava vicino al lago, la prima volta che incontrò Watari.
La prima volta...la prima volta che era arrivata in quel posto. Ecco perché L conosceva il suo nome la prima volta che si erano visti, Misa non centrava nulla, infondo quel ragazzo è un super genio ha sempre piani di riserva, ecco perché Matt sapeva quelle cose, e B l'aveva seguita per tutto quel tempo. Ecco perché il viso di Watari la notte di Halloween era così spaventosamente familiare, e paterno.

Nel giro di qualche minuto, diversi medici e psicologici erano li. Sicuramente tutti sapevano, anche perché Misora affiancò Viky portandola via.
L'ufficio dove era, aveva prevalentemente colori caldi, dall'arancione, al giallo, alle poltrone e divani in pelle. Le tende di velluto coprivano la visuale.
La donna dai capelli corvini fece accomodare la paziente, in un divanetto, poi le si sedette accanto.
<< Voi lo sapevate già, vero? >>
<< Non tutto, riuscivamo solo a estrarre qualche vago ricordo >>
<< Ma Watari sapeva tutto... >>
<< Non ci ha detto nulla nemmeno a noi >>
Viky non rispose, guardava la moquet rossa, totalmente immersa nei suoi pensieri.

Nel silenzio religioso che vi era in quella stanza, la porta venne praticamente sfondata. Tanta era la forza del colpo, che sbattendo contro la parete fece cadere il quadro, Misa era li ad occhi sbarrati, appena localizzò l'amica si precipitò da lei.
<< Viky ho saputo tutto, non ci posso credere! Vieni qui! >> parlò a raffica per finire con l'abbracciarla.
<< Amane! >> la riprese Naomi.
<< Ehi! >> rispose piccata << Sicuramente stando con me si riprenderà meglio >> detto questo la portò via.

Quando Viky toccò cuscino, cadde quasi immediatamente in un sonno profondo.
Misa assicuratasi che non si potesse svegliare, uscì per parlare con B, e poi anche con Matt, voleva chiarire questa situazione.
Ryuk, invece, una volta che Misa non c'era più iniziò a mangiare mele, in attesa che la ragazza si svegliasse.


Iniziò a intravedere qualcosa, la vista si faceva lentamente più nitida, finché tutto non fu chiaro. Viky si trovava in un giardino, meraviglioso e ben curato, vi era ogni genere di vegetazione, da alberi da frutta, a piante grasse.
Iniziò a camminare non sapendo esattamente dove andare. Sorpassò un rampicante di gelsomini, e un rovo di rose gialle, ai suoi piedi il prato verde tagliato.
Sentì un lontano vociare, decise di andare a vedere, almeno così avrebbe scoperto dove si trovava.
Erano due bambini, seduti l'uno accanto all'altro ai piedi di un ciliegio. Ridevano e scherzavano, si avvicinò quando però notò che qualcosa non quadrava.
Il bambino sulla sinistra, era B...era sicuramente B, chi altri aveva gli occhi così rossi, mentre l'altra bambina, aveva una gran somiglianza con lei, considerando che le foto di quando era piccola non le aveva vista, non poteva esserne certa. Decise in ogni caso di avvicinarsi.
<< Scusate? >> disse, ma i due non la considerarono minimamente << Scusate? >> ripeté a voce più alta, ma neanche in quel caso, i due si girarono.
<< Scusatemi! >> quasi gridò. Non sopportando di essere ignorata di avvicinò ulteriormente a loro per toccarli, magari così l'avrebbero notata.
Ma quando protese la mano verso la spalla della bambina, la trapassò.
Sconcertata indietreggiò.
Si avvicinò verso un fiore, provò a prenderlo, ma successe la medesima cosa. Capendo che era totalmente inutile, decise di prestare ascolto ai due bambini.

<< Davvero? >> chiese sorpresa la bambina
<< Certamente >>
<< Ma come hai fatto? Anche io!!! >>
<< Non so se si può passare >>
<< Ti preeeegoo...trova un modo >> implorò
<< Mmh...posso provare, però! >>
<< Però? >>
<< Però dovrai stare sempre vicino a me, altrimenti l'effetto sparirà. Affare fatto? >>
<< Affare fatto! >>
I due si strinsero la mano, e accanto a loro apparve Ryuk. Viky aggrottò la fronte. Provò a chiamarlo, magari lui l'avrebbe sentita, ma non successe nulla. Sbuffò infastidita continuò a sentire i due, magari con uno svolgimento dei fatti lei sarebbe riuscita a tornare a casa.
<< Ryuk? >> lo chiamò il bambino << Ha detto che va bene >>
<< Molto bene >>
Il bambino posò la mano sopra gli occhi di lei, e la prese per mano. In poco avvenne la stessa cosa che era successa a Viky quella notte.
Quando la bambina riaprì gli occhi, un luccichio rosso comparve nei suoi occhi, per poi tornare al colore originario.
Si guardò intorno. << Posso vedere persino la durata vitale delle piante >>
Viky sbarrò gli occhi, le parole di B le tornarono in mente, come una secchiata d'acqua gelida.

“Che razza di regalo è?”
“Un regalo che hai perduto da anni”

Tutto iniziò nuovamente farsi confuso, non se ne voleva andare, non ora che stava capendo qualcosa. Era dentro un ricordo, per questo non poteva interagire, era dentro un SUO ricordo.
Si svegliò gridando. Ryuk le fu li guardandola confusa.
<< Ryuk! Ecco cosa c'era di diverso in quel racconto! >>
<< Cosa? >>
<< I dialoghi! >>


Note dell'autrice: Ecco qui la verità xD.Ammetto che in realtà l'idea era diversa, inizialmente volevo fare che Viky abitava alla Wammy's house, e Matt era come un fratello, poi visto che Akachika ha insistito che Matt voleva a Viky xD e quindi mi è venuta quest'idea. Passo ai ringraziamenti:

AnonimaG: Grazie per i complimenti ^^ ma penso che devo migliorare ancora parecchio xD

Infermon: Ecco cosa gli nasconde B (: ti ringrazio per la recensione e spero di essere stata delle tue aspettative.

Lady_otaku: xD grazie tante ^^

Akachika: Beh, penso che ora i tuoi dubbi sono chiariti xDD

PazzaManiacale_BB: come ti avevo detto per posta eri quasi vicina alla soluzione xDD mi complimento ù.ù però in effetti hai ragione xD misa è un po' più intelligente.

Kakuzu_Eyes: Grazie tante per la recensione (: è sempre bello avere persone nuove che seguono, e sono anche molto soddisfatta di me stessa ad aver colpito una lettrice severa ù.ù.

In ogni caso, ringrazio tutti quelli che hanno recensito,e recensiranno, quelli che mi seguono e che mi hanno messo tra i preferiti ^D^ spero di non deludere nessuno con questo capitolo.

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Capitolo 12
*** Comunicazione °-° ***


Ciao a tutte :D ho scritto questo avviso per dirvi due cose, che sto cercando in tutti i modi di continuare la FF dato a casa ci sto pochissimo ultimamente e non so perché ma sto perdendo l'ispirazione. Cmq non penso ci voglia molto. E secondo, per comunicarvi che ho aperto una pagina di Death Note su Fb per chi è interessato qui c'è il link--> http://www.facebook.com/pages/-The-World-Of-Death-Note-/236329309760408

Per il resto a presto -Si spera- e grazie a tutti :DD

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Capitolo 13
*** Chiarimenti ***



<< Quindi ora inizi a ricordare >>
<< Tu sapevi!!??!! >>
<< Certo...te l'avevo detto che non ti potevo dire tutto >>
<< Ma di chi mi posso fidare!? Matt mi ha tenuto nascosto la verità come Mello L e Near, B mi ha appena messo le corna, e ora tu! >>
<< Viky calmati, come potevamo dirtelo, e poi avevamo deciso che te lo avrebbe detto B, infondo anche lui te l'ha detto stamattina >>
<< E tu come lo sai!? >>
<< Diciamo che io ci sono anche quando non mi vedi >>
Viky sgranò gli occhi, sbiancò per poi diventare rossa peperone. Si rigettò sotto le coperte coprendosi fin sopra la testa. << Che imbarazzo >> farfugliò
Ryuk rise << Multicolor >> la prese in giro.
Nel frattempo Viky ripensò a quel che era successo. Gli mancava, gli mancava da morire.
<< Mi manca >> sussurrò, Ryuk la sentì lo stesso.
<< Facci pace >>
<< No >> scattò alzando la voce
<< Ma lui non ti ha tradita >>
<< Allora se vogliamo metterla in altri termini: Lui ha semplicemente avuto delle “piacevoli” effusioni con una troia quando stava con me. Che simpatico >> sputò sarcastica.
<< Sei così cocciuta >>
<< Io so quel che ho visto...e questo mi basta >>
La porta si aprì, poi sentì un forte spostamento d'aria, questo significava solo che Ryuk era scomparso. Di nuovo.
Dopo di che una persona si sedette accanto a lei, Viky si raggomitolò ulteriormente sotto le coperte.
<< Misa non voglio parlare ora, scusa >> disse
<< Infatti tu non dovrai parlare, sarò io a farlo >>
Viky strabuzzò gli occhi, si alzò di scatto fulminandolo con lo sguardo.
<< Che cosa ci fai qui, B? >> sibilò tra i denti
<< Spiegarti >>
<< Risparmia il fiato perché non voglio sentirti >>
<< Va bene >> disse quasi a volersi calmare, poi guardò Viky negli occhi << Fino a ora ho usato le maniere buone, ma giuro che se non mi fai spiegare ti costringerò a sentirmi >>
Viky assottigliò lo sguardo << Non. Voglio. Ascoltarti. >>
<< Ok >>
Viky sospirò rilassandosi, per un momento aveva veramente creduto che B le facesse qualcosa. Dal canto suo, il ragazzo pareva si stesse alzando, ma all'ultimo, prendendola in contropiede, la spinse nel letto bloccandole il corpo con il suo e immobilizzandole i polsi.
<< Bene >> disse soddisfatto << Ora che so che ho la tua più totale attenzione, ti spiego come sono andate le cose. Io ero andato nella mensa prima per dire al mio passatempo che era finita, quando lei mi ha baciato, poco dopo sei arrivata tu e quel che è successo lo sai >>
<< Perché dovrei crederti? >>
<< Anche se non vuoi credermi perché non ti fidi, segui un ragionamento logico: io sono conosciuto come il Serial Killer di Los Angeles, ho escogitato tutto quel piano assurdo per sbagliare in questo minimo dettaglio? Io che curo i dettagli vado a sbagliare su un insignificante calcolo? Semmai ti dovessi mettere le corna -non che te le faccia- >> si affrettò a dire << Di certo non mi bacerei con una nel posto dove ci dovremmo incontrare esattamente qualche istante prima. Non trovi? >>
<< In effetti... >> ammise
In quel lasso di tempo regnò il silenzio, la corvina per riflettere, B per avere una risposta. << Quindi? >>
Viky si alzò, B la lasciò andare sicuro che a questo punto non se ne sarebbe andata.
<< Ciò non ti giustifica però nel non avermi detto la verità >>
<< Si lo so, ma ti avevo avvisato quella mattina che te lo avrei detto il prima possibile. Insomma, la sbronza di Matt non era calcolata >>
<< E quando me lo avresti voluto dire? A fine anno? >>
<< Dovevo solo trovare il momento propizio >>
Viky rimase in silenzio. Lo guardò per un attimo. << Tu non mi convinci >>
<< Non l'ho mai fatto infondo >> ammise lui
<< E anche questo è vero >>
<< 2 a 0 per me >>
<< Stai zitto, guarda che non ti perdono eh! >>
<< Ok 2 a 1 con questa >>
La ragazza sorrise lievemente, poi non riuscendo a trattenersi il suo sorriso si ampliò, si voltò verso di lui, incontrò i suoi occhi rubino, erano sinceri. Si fiondò su di lui abbracciandolo. << Sei uno stupido! >>
<< E tu testarda >>
<< Ma lo vedi che sei! Abbiamo appena fatto pace e già mi rinfacci i miei difetti >>
<< Perché tu che hai fatto? >>
Si guardarono un attimo, e scoppiarono a ridere, B la strinse più forte tra le sue braccia, Viky aveva ritrovato il calore del ragazzo, rideva per la felicità, era così tanto felice, che le lacrime iniziarono a uscire. B se ne accorse prendendole il volto tra le mani. Aveva capito, non servivano parole. La baciò.
Viky a quel punto non riuscì più a resistere, iniziando a piangere apertamente. B le carezzò i capelli.
<< Mi domando come hai fatto a tenermi testa adesso e per questi giorni se soffrivi tanto >>
Viky lo guardò asciugandosi con i palmi delle mani, quel che rimaneva delle lacrime. << Anche se ci rimango male...nessuno mi deve mettere i piedi in testa. Questo è il mio pensiero >>
B sorrise compiaciuto << Lo sapevo che avevo scelto bene >>
La baciò ancora, con più foga e passione.


Dopo aver chiarito quella brutta faccenda, Viky andò da Misa a raccontarle l'accaduto. Durante il suo cammino, incontrò Matt.
<< Viky mi dispiace per l'altra volta, veramente >>
La ragazza dai capelli neri lo guardò dubbiosa << Non ti preoccupare >> aggiunse dopo una breve pausa.
<< Io invece mi preoccupo! >>
<< Matt...tranquillo >>
Viky decise di proseguire, doveva assolutamente dirgli a Misa che aveva chiarito con B.
Matt la fermò, facendola tornare indietro per poi abbracciarla << Giuro che mi dispiace davvero tanto >>
In un primo mento la ragazza si stupì, però sentiva in quell'abbraccio la sincerità di Matt, sospirando ricambiò.
Gli sorrise << Dai sul serio, non ci fa nulla, ora però sono di fretta, ci vediamo stasera a mensa >> Detto questo si staccò e continuò per la sua strada.
Da quel che sapeva, Misa era con Light nel giardino, quindi svoltò a sinistra scendendo le scale due a due. I suoi passi diventarono sempre più frenetici fino a che non si mise a correre.
Si, si sentiva bene, era felice che aveva chiarito il malinteso con B, e ora anche con Matt, era felice che aveva Misa come amica, era contenta di come stava andando in quella gabbia di matti.
Svoltò ancora, ma finì con lo sbattere contro un'altra persona. Si era fatta male al naso, se lo massaggiò guardando con chi aveva sbattuto, era un uomo dai capelli neri, e il fisico impostato, si domandò con cosa aveva sbattuto, quegli addominali erano di ferro?.
Guardò il nome, si chiama Teru Mikami.
<< Mi dispiace! >> si affrettò a dire dopo averlo studiato per bene, e quindi essere stata per lungo tempo in silenzio.
Mikami le lanciò un'occhiataccia, quasi fosse disgustato. La cosa le diede non poco fastidio. Poi il suo sguardo cambiò, si fece inizialmente più dolce, per trasformarsi in un'espressione realizzata.
Viky non capiva, ma se poteva descrivere quell'espressione, l'avrebbe paragonata a lei quando le riesce un'equazione di secondo grado. (Non aria da ebete intendiamoci xD nd.Me)
Indietreggiò di qualche passo, biascicò un altro “Scusa” e si allontanò correndo. Quell'individuo le metteva i brividi, certo non si poteva negare la sua bellezza, ma aveva qualcosa di inquietante.
Si sentì chiamare, voltandosi vide Misa che si sbracciava, sorrise avvicinandosi.
<< Misa ho chiarito con B e anche con Matt >>
<< A riguardo, ci sono altre persone a volerti chiedere scusa >>
Si girò trovandosi Mello Near e L.
<< Scusaci >> disse Mello alquanto imbarazzato, mentre gli altri due avevano la simile reazione, disinteressati. Risi, era una scena alquanto comica, Mello sicuramente si vergognava di chiedere scusa, mentre L e Near totalmente insensibili.
<< Tranquilli ragazzi >> disse sorridendo
Viky si sedette accanto a Misa, che la prese sotto braccio, si scambiarono uno sguardo d'intesa.
Viky era felice che tutto si fosse sistemato, però ora rimaneva un'unica pecca. L'essere stata adottata. Ora non si sentiva più parte di nulla. Infatti, come le avessero letto la mente, l'altoparlante gracchiò.
“Victoria Trusdel è desiderata in presidenza”
<< Mi chiedo perché si ostinano a usare il falso cognome >> disse a Misa alzandosi
<< Dai, ti vogliono parare il culo >> rispose facendole l'occhiolino.
Viky le sorrise e s'incamminò. Decise di prendere l'ascensore, quindici piani a piedi col cavolo che se li faceva. Ryuk riapparve accanto a lei.
<< Ma tu guarda chi ci elogia della sua presenza >> lo prese in giro
<< Fai silenzio >> rise lo shinigami << Piuttosto, hai le mele? >>
<< In camera >> rispose in automatico
<< Vado >>
<< Sei a convenienza >> lo ribeccò prima che lui svanisse.
Le porte dell'ascensore si aprirono, Viky schiacciò il piano, e le ante si richiusero, poco prima che l'una toccasse l'altra, una mano s'intromise con una botta secca, e un rumore sordo.
Viky balzò indietro, Teru Mikami entrò nell’ascensore. La corvina si vergognò della sua reazione del tutto irrazionale.
<< A che piano? >>
<< 15 >>
Lui stette in silenzio premendo il pulsante. Viky aveva la sensazione del suo sguardo addosso, si sentiva osservata con la coda dell'occhio.
Faceva respiri lenti e profondi, e malediceva quell'abitacolo che andava così lento.
In quel momento, l'ascensore arrestò la sua corsa. Un gridò le morì in bocca di Viky, era totalmente immersa nei suoi pensieri, che a quello stop stava per dare libero sfogo alla sua ansia. Ansia scaturita da quell'individuo accanto a lei.
Mikami, invece era totalmente insofferente. Si voltò lentamente guardandola.
<< Qualche problema? >> chiese, aveva una strana luce negli occhi, il che la spaventava molto.
Scosse la testa << Sono claustrofobica >> detto questo si fiondò letteralmente sul pulsante d'allarme.
Lo schiacciava freneticamente, si meravigliava del suo comportamento, di solito riusciva a mascherare, ma in questo caso non le veniva proprio.
In quel momento, la voce di B invase la cabina, e Viky si sentì subito rincuorata.
<< B? ...B? Siamo bloccati nell'ascensore! Facci uscire! >>
“Chi siete?”
<< Io e... >> si fermò, aveva ancora un minimo di lucidità da pensare che: Se avesse detto il nome senza conoscerlo si sarebbe insospettito. Così cercando di essere più calma possibile si voltò.
Lui avanzò verso il microfono e disse il suo nome, Viky notò però, che nella sua voce c'era una nota divertita. La corvina aggrottò la fronte, non capiva il perché quell'atteggiamento.
Si sentiva il più totale silenzio, quando un gran fracasso provenne da sopra. Viky senza alcuna esitazione andò ancora al microfono.
<< B? Che succede?...B!?! >>
Altri rumori, calci e pugni forse. Ci fu un forte stridio, e Viky dovette tapparsi le orecchie con le mani. Lentamente della luce sovrappose quella artificiale. L'ascensore ci stava aprendo!
Viky era totalmente basita quando riconobbe le mani di B.
<< Ma come... >> biascicò incredula.
<< Muoviti! >> B le tese la mano.
L'ascensore era bloccato poco sotto il quattordicesimo piano, riuscivano a vedere il pavimento, vi era su per giù uno spazio di quarantotto centimetri.
Viky dopo un piccolo shock uscì aiutata da B. Respirò a pieni polmoni.
<< Dovresti andare >>
<< Dove? >>
<< Ti avevano chiamato in presidenza >>
<< Oddio è vero! >> con quel piccolo inconveniente.
Si voltò prima di andare, e Mikami si era totalmente volatilizzato.
<< Ti accompagno vieni! >>
<< Eccomi! >>
Camminando, la ragazza si accorse di uno strano odore ferroso, e poi era da un po' che si sentiva la mano appiccicosa. Guardò in basso e si bloccò.
<< B! >>
<< Si? >>
<< Le tue nocchie! >>
Lui aggrottò la fronte guardando le mani. << Oh scusami ti ho sporcato! >> disse estraendo un fazzoletto e pulendola
<< Stanno sanguinando! >> lo riprese ancora Viky
<< Non me ne sono accorto, vabbè ma sono solo qualche piccolo taglio >>
<< B sono squarci! >>
<< Ho avuto ferite peggiori >> si giustificò ancora
<< Ciò non significa che queste siano meno gravi >>
<< Facciamo così! Ora tu entri in quella porta, e io vado in infermeria! >>
<< Così si ragiona! Vado >>


<< Sono contenta che tutto si sia sistemato >> ammise Misa
<< Tutto è bene quel che finisce bene >> aggiunse L
<< Vero >> concordò Light
<< Già >> s'intromise Near << Non iniziamo a monologhi! >> sbottò Mello
<< Come sei lamentoso MashMello >> lo prese in giro Matt
<< Ah non iniziare a storpiare il mio nome Matto! >>
<< Ora sei tu però! >>
<< Cosa pretendevi? Che ti applaudissi per caso? >>
<< Chiariamola da veri uomini mollaccione! >>
<< Ha parlato >>
I due si alzarono fronte contro fronte. Near sospirò, Light e L si scambiarono un'occhiata d'intesa e poi andarono a dividerli.
Misa sorride, tutto come al solito. Tutto si era aggiustato, e se qualcosa era cambiato, sicuramente in positivo. Poggiò la testa contro il tronco, assistendo alla scenetta.
<< Credo sia inutile pagare la tv se ho la lotta libera in diretta ogni giorno >> rise
<< Ci sono il 70% si probabilità che se non ti stai zitta finirai invischiata con loro >> le disse Near con la sua solita aria.
<< Sei demotivante! >>


<< Scusate il ritardo però c'è stato un piccolo problema con l'asc...che cosa ci fate qua? >>
<< Li abbiamo convocati noi >> disse Misora
Viky rimase in silenzio davanti i suoi genitori...adottivi. Non sapeva esattamente cosa dire, provava molte cose, voleva sputargli in faccia tutti quegli anni, ma le parole non le uscivano. Non trovava nemmeno quelle giuste per iniziare. Sentiva la voce ovattata dei suoi. Le solite cose, a volte si domandava se veramente era finita in qualche fiction drammatica.
Sentiva un continuo blatera, non riusciva a capire quel che diceva, forse semplicemente perché non voleva.
<< Cosa ne pensi? >> domandò il padre
Viky rimase ancora in silenzio, non aveva sentito un accidenti, non sapeva nemmeno di cosa parlavano ma le parole erano prevedibili. Si limitò ad annuire.
I due corsero ad abbracciarla, la ragazza rimase immobile. A riscaldarsi da quel calore superficiale.
Si staccò dirigendosi alla porta.
<< Dove stai andando tesoro? >> domandò la madre
<< A prendermi del vero affetto. Siete dei falsi! >> detto questo chiuse la porta alle sue spalle.
Aveva pronunciato quelle parole con voce atona e disinteresse. Ma quel che provava in realtà era solo disgusto e malinconia. Decise di non pensarci, così andò in infermeria, dove teoricamente si sarebbe dovuto trovare B.

Chissà per quale strana ragione, la teoria e la pratica non coincidono mai. Infatti ora l'infermiera le diceva che B non si era mai presentato.
Indurì lo sguardo prese una scatoletta di pronto soccorso, e uscì dalla stanza come una furia. Sapeva esattamente dov'era quello scansafatiche. Aprì violentemente la porta della mensa, e infatti, lo vide seduto in uno dei tavoli a mangiare marmellata di fragole.
Fece sbattere la scatoletta di metallo sulla superficie di plastica, e gli prese la mano.
<< Sei uno scansafatiche >>
<< è un taglietto Viky! >>
Lei lo guardò a mo' di sfida << Lo vedremo >>
Prese la bottiglietta col liquido rosa e glie lo versò sulle ferite aperte. B inspirò bruscamente. << Ma che ci stai mettendo!? >>
Lei alzò un sopracciglio con un sorriso malefico << Alcol! >>
<< Ma perché!? >>
<< Se ti brucia tanto significa che ho ragione >>
<< Se mi brucia tanto significa che hai sbagliato prodotto! >>
<< L'alcol disinfetta meglio! >>
<< Sei testarda! >>
<< Sei orgoglioso! >>
Si sorrisero dolcemente mentre Viky gli avvolgeva la garza.
<< Così si cura una ferita! >>
<< Ah-ha certo, abbiamo Viky la croce rossina >>
Viky gli diede una botta alla spalla, sicura che non si sarebbe fatta nulla << Come sei simpatico! >> disse con una punta evidente di acidità. Portò a B un bicchiere d'acqua per parlare << Cambiando discorso, ho notato che non ti va molto a genio quel Teru Mikami come m.. >> Non finì la frase che B aveva stretto tanto la mano da aver rotto il bicchiere di vetro, e ciò nonostante non accennava a riaprirla, di questo passo si sarebbero conficcati tutti nella carne.
La corvina si precipitò a bloccarlo. << Domanda sbagliata ok, ma adesso smettila rilassa la mano B! >>
Il ragazzo fece come gli era stato ordinato, Viky sospirò vedendo che le garze avevano impedito altri mini-tagli. Le cambiò per poi andare con lui nel giardino interno.
Si sedettero l'una accanto all'altro.
<< Immagino che tu, essendo stata per tutto quel tempo in riformatorio non abbia mai avuto contatti con il mondo esterno vero? >>
Viky annuì.
<< Beh, c'è stato un caso particolare, chiamato anche il caso Kira. L si è messo all'opera e per poco non veniva ucciso, sono state coinvolte molte persone, tra qui quest'uomo, che ha fatto da complice all'assassino. È un pazzo. Non che io non lo sai, ma il suo modo di agire non aveva logica, era sconclusionato. E io odio queste cose, cinque anni prima fui io a mettere alla prova mio fratello, venni conosciuto come il serial Killer di Los Angeles, beh e mi stavo anche per suicidare ma Misora mi fermò sbattendomi in galera. Il fatto è che diciamo, come Mello sfida sempre Near per il successore di L, io e Mikami ci sfidiamo per la mente più follemente geniale. >>
<< Sento che c'è anche qualcos'altro, però non indago oltre >>
<< Meglio così >>
<< Con i tuoi, invece? >>
Viky s'incupì << Loro non erano mai stati dei reali punti di riferimento, ma sapere che ora non sono più nulla, mi sento persa ecco tutto. Tu come hai vissuto la tua infanzia senza i tuoi? >>
<< C'era Watari >>
<< Si ma la figura materna? >>
<< Mh, bella domanda. Beh, in realtà non me ne è mai fregato nulla. Io avevo L. >>
Viky sorrise << L? >>
<< Si, anche se lo odio perché è un genio, e mi hanno sempre assoggettato a lui gli voglio bene in fondo >>
Il sorriso di Viky s'allargò.
<< Ho detto in fondo! >> si affrettò a ribadire << Non lo sopporto ma IN FONDO gli voglio bene. Nell'infanzia, lui c'è sempre stato...in realtà, ci siamo sempre stati l'uno per l'altro >> B sorrideva malinconicamente, aveva uno sguardo che ricordava il passato. Un'espressione travolta dai ricordi. Viky gli passo la mano tra i capelli, B in fondo non era così cattivo, forse un po' svitato...ma qui non ce ne uno normale.
<< Poi che è successo? >>
<< Poi siamo cresciuti >> aveva un tono amaro in bocca, lo si sentiva nitidamente << E tutto è cambiato. Lui è diventato un super genio, e io un assassino psicopatico, lui il buono io il cattivo, lui bianco io nero. Lui era migliore di me, lo è sempre stato, alla wammy's house, io ero solo il prototipo...il successore. Non ero nulla >> nella sua voce vi era un inclinazione triste.
Viky comprese che B, soffriva solo di un complesso di inferiorità nei confronti di L. è stato quello a farlo impazzire. << Sei uno stupido >> la voce di L provenne da dietro un albero, e dopo poco lui venne fuori. B scattò in piedi faccia a faccia con lui, Viky si fece piccola cercando di non disturbare.
<< Tu non sei mai stato inferiore a me >> la voce del gemello era ferma e convinta.
<< Non dire cazzate! Lo sai che alla wammy's house tutti mi consideravano tale! >>
<< Non l'ha mai detto nessuno. I miei successori erano Mello e Near. Tu eri destinato a brillare come me. Tu hai scelto il tuo destino. Tu hai scelto di inoltrarti tra le tenebre. Tu hai deciso di renderti ciò che sei ora >>
<< Stai zitto, tu non sai cosa si prova, tu sei sempre stato superiore a me. Non portai mai capire! >>
<< Lo capisco invece >>
B bolliva di rabbia, come poteva credere che lui lo capisse! Si avventò pronto con un destro. L lo bloccò con la mano stringendo, lo tirò in avanti bloccandolo in un abbraccio.
<< Perché ci sono passato anche io >> nella voce di L, solitamente fredda e distaccata, ora si poteva sentire una sfumatura di calore.
B dal canto suo ci rimase di sasso, totalmente bloccato in quella morsa.
<< Mi...mi dispiace >>
B non ci poteva credere. Ma cosa stava succedendo tutto d'un tratto? Ricambiò l'abbraccio del suo gemello maggiore di qualche minuto.
Un rumore di videocamera li distrasse, si voltarono verso Viky che in mano aveva una macchina fotografica -presa da chissà dove - .
<< Ma che fai!?!?!? >> tuonò B
<< Quando mi ricapitava un'immagine del genere? >> si giustificò
<< B...cancelliamo quella foto, comprometterebbe tutti e due >>
<< No eddai ragazzi, così non vale però! >> disse iniziando a correre, tutto pur di salvare quella fotografia.
Si girarono tutto il campus, il che era veramente faticoso, finché non finì spalle al muro.
<< Dacci la macchina fotografica >>
<< Mai! >>
<< Dacci la macchina fotografica >> ripeté B
<< Eddai non cancellatela, prometto che non la faccio vedere a nessuno, la conservo per fatti miei. Per favore per favore per favore. Lo giuro >>
Supplicò ancora. I due gemelli si diedero un occhiata per alla fine acconsentire. Viky tirò un sospiro di sollievo e sorrise.
<< è bello che tutto è tornato alla normalità >> concluse la corvina.


Note dell'autrice: Ciao a tutti :DD scusate il ritardo ma come avevo detto avevo perso l'ispirazione, il fatto è che sto lavorando ad altre 2 nuove FF una che ho appena postato e gli scarsi risultati mi hanno ferito nell'orgoglio ç_ç In ogni caso xD ringrazio Akachika, blackstorm 483 e Kakuzu_Eyes per avermi recensito quello sputo che ho messo come avviso xD Grazie anche a chi ha messo mi piace alla pagina su fb :DD Ciao a tutti (:

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Capitolo 14
*** Decisioni ***


“Tutto era tornato alla più totale normalità. Matt e Mello s'azzuffavano come cani rabbiosi”
<< Ehi!! >>
<< Che c'è? >>
<< Mi hai dato del “cane rabbioso” >>
<< Beh è il mio diario e ci scrivo quel che voglio >> rispose piccata
“B e L dopo quell'attimo di tenera dolcezza fraterna :3 ritornarono a ignorarsi, o almeno così è quel che pare.”
<< Che intenderesti dire? >> chiese B indagatore
<< Che state solo fingendo >> rispose la ragazza sotterrando una risata << E poi insomma, è il mio diario! Voi due non dovreste neanche leggerlo! >>
<< Scusa >> dissero all'unisono
<< Ecco >>
Viky si rimise a scrivere, ma quando lo sguardo dei due ragazzi si fece asfissiante dovete cedere.
<< Che avvoltoi! >> disse chiudendo il quaderno << Avete vinto >>
Matt e B si batterono il cinque, prendendosi una botta sulla nuca dalla corvina.
<< Attenti a voi! >> li intimò scherzosamente << Va bene andiamo! >> continuò poi sospirando.
I due ragazzi stavano alzando le braccia, quando un'occhiataccia di Viky gli fece cambiare idea.


<< Siete arrivati! Non vi aspettavamo più! >>
<< Scusaci Misa, ma la maledetta poetessa doveva scrivere >>
Viky diede una possente gomitata a B, che per il dolore si piegò in due. La corvina sorrise amabilmente << Che burlone >> disse ironica.
Tutti risero, tranne Beyond che borbottava qualcosa sulla sua forza sproporzionata al corpo.
<< E dai amore, non vorrai farmi credere che ti ho fatto tanto male!? >> disse con aria da finta innocente.
<< Guarda che faccia da angelo >> rise Matt ironico << Come non poterle credere? >>
<< Questa me la paghi >> se la segnò B ricomponendosi
<< Dai andiamo a mangiare >> li spronò Light prendendo per mano Misa.
I ragazzi si diressero verso la mensa, che quel giorno era più affollata del solito. Il motivo si scoprì presto. Mello arrivò con una barretta di cioccolato.
<< Oggi per il secondo lunedì del mese di conseguenza mettono i dolci come dessert >>
<< Ammetto che sono veramente buoni >> intervenne L con un cestino di fragole alla panna in mano.
B prese una piccola fragolina di bosco mangiandola << In effetti sono buoni >>
<< Mi devi una fragola!!! >> sbraitò.
Viky scoppiò a ridere.
<< CHE C'è!? >>
<< No, nulla...è solo che tu sei così apatico che vederti sbottare per una fragola è alquanto esilarante >> disse tra una risata e l'altra.
<< Ragazzi ho preso un tavolo laggiù infondo >> s'intromise Near sbucando con un vassoio in mano.
<< Allora cosa aspettiamo! Muoviamoci! >> disse Misa afferrando Light trascinandolo letteralmente.
<< Calmati Misa, non scappo >> rise.
<< Andiamo anche noi. >> disse B guardando Viky.
Gli alunni della “Nightmare High School” si munirono di vassoi per andare al tavolo dieci.
Viky individuò con gli occhi l'ex passatempo di B insieme a Misa.
<< Come si chiama quella puttana? >>
<< Ma chi? La platinata? >>
<< Si >>
<< Si fa chiamare Becca >>
<< Becca dici..? >>
<< Esattamente >>
<< Lo terrò a mente >>
La corvina non si accorse di Mikami solo quando non lo ebbe accanto.
<< Quanto odio serbi per un'unica persona...? >> le disse sommessamente, sembrava una specie di domanda retorica.
Viky non capiva, ma quel tipo le metteva una paura assurda. Il che peggiorava le cose. In quel momento, si sentiva totalmente isolata, come se ci fossero solo lei e lui.
B le passò un braccio attorno alle spalle portandola via da lui. << Che ti prende?!?! >> le bisbigliò alterato.
<< Non lo so! >> rispose allo stesso modo
Il ragazzo non rispose accelerando il passo, lasciando così Viky totalmente spiazzata. Per il restante tempo, lui non spiccicò una sola parola, facendola preoccupare ulteriormente.
Quando tutti si ritirarono Viky affiancò B.
<< Che hai? >>
<< Nulla >>
<< Dormiamo insieme stanotte? >>
<< Si >>
Decisero di andare a dormire dal ragazzo, dato che sicuramente sarebbero stati più comodi in un letto a due piazze.


<< Ce l'hai con me? >> gli chiese rannicchiandosi vicino a lui
<< No >> rispose dopo un lungo silenzio
<< E allora perché ti comporti così? Ho fatto qualcosa? >>
<< Assolutamente no >> disse velocemente poi però notando il silenzio della ragazza proseguì << Solo che...non so nemmeno io. Sto notando che quello sta avendo una strana influenza su di te...mi da fastidio! >>
Il tempo passava e Viky era sempre più in imbarazzo. << Promettimi che ti terrai lontana da lui! In qualsiasi situazione >>
<< Promesso >>
<< Notte >>
<< Notte >>


<< Ehi Viky tutto bene? >>
<< Giorno Misa, no sto morendo di sonno >> abbozzò un mezzo sorriso per poi tornare al suo stato di coma.
<< Vabbè dai dormi in classe no? >>
<< Ma no! >>
<< Perché no? Io lo faccio sempre >>
La corvina rise << Sei una scansafatiche come B, a proposito l'hai visto? >>
<< No perché? >>
<< Quando mi sono svegliata non c'era, cosa strada visto che in genere lui arriva spesso in ritardo >>
<< Tranquilla, capita che qualche volta esce prima per stare un po' solo >>
Viky sospirò, così Misa prendendola sotto braccio la catapultò nella classe.
<< Tra poco finirà quest'anno >>
<< E allora? >> chiese un po' confusa ridendo
<< Tu dove andrai? >>
<< In che senso? >>
<< Beh, ad alcuni li fanno uscire per “buona condotta” ma solo nel periodo festivo >>
<< “Buona condotta?” >> ripeté mimando le virgolette con le mani come aveva fatto l'amica.
<< Oh insomma non so come spiegartelo! Chiamiamolo buona condotta! >>
<< Ve bene! >>
<< Ok, ma quindi tu che farai? >>
<< Io? Credo proprio che rimarrò qua! Non ho la minima intenzione di tornare dai miei! >>
<< Io invece me ne vado nella mia casa di mare! >>
<< Perché, ti fanno uscire? >>
<< Ah-ah-ah spiritosa! >> rispose immediatamente anche un po' offesa
<< SIGNORINE! >> le riprese Pamber, e dopo quel rimprovero dovettero stare in silenzio per le restanti ore, che non tardarono a finire.


<< Dio che strazio! >> sbottò Misa quando fu ora di pranzo, si stiracchiò allungando le braccia verso l'alto.
<< Non è stato poi tanto male >>
<< MA VUOI SCHERZARE! UN'ALTRA ORA A PARLARE DELLA FAUNA MARINA E GIURO CHE MI SAREI BUTTATA DALLA FINESTRA >>
<< Ora non esagerare >> disse ridendo
<< Non sto esagerando lo dico davvero! >>
<< Si certo come no >> continuò con il sorriso a fior di labbra
<< Dai siamo arrivati! Muoviamoci o si prenderanno le cose migliori! >>
<< Non che la cucina della mensa sia questa grande delizia >> borbottò tra se e se seguendo la bionda.
Mentre camminava, Viky intravide Becca, che aveva uno strano sorriso ambiguo, e se non vedeva male guardava proprio lei. Decise di proseguire pensando che sicuramente erano solo paranoie. Poco distante dalla porta d'emergenza vide Light, lo salutò andandogli incontro.
<< Ehi ciao Light! >>
<< Viky! >>
<< Per caso hai visto B? >>
<< In realtà no, comunque potresti chiedere a Mello, quei due stanno sempre insieme >>
<< Va bene grazie >>
Decise dunque di andare a cercare quel pazzo, quando per l'ennesima volta si sentì chiamare.
<< Scusa Misa ma io passo per stavolta, ci vediamo pomeriggio >>


Così dopo estenuanti ricerche Viky si stava spazientendo, Mello affermava di non averlo visto totalmente, del resto come Matt, Near e gli altri.
Si fece l'intero giro del campus, passando nei posti in genere più frequentati da loro. Non trascurò nemmeno il giardino interno, la collinetta, e la quercia di quella sottospecie di “bosco”.
<< Mi arrendo. Ryuk e se fosse stato portato in quelle strane stanze? >> disse buttandosi sulla solita quercia.
<< Quali? >>
<< Matt a inizio anno mi aveva detto che se non collaborano li portano in delle stanze e alle brutte li picchiano >>
<< Non credo che sia finito li Vi, B da quando state di nuovo insieme si è dato una regolata >>
<< Perché non fai una cosa >> continuò lo shinigami << Parlane con Watari >> Viky guardò Ryuk con un barlume di speranza.
<< Sai che ti dico...che hai ragione! >> disse alzandosi non volendosi perdere d'animo.

Correva come una forsennata, ora tutto era secondario, sicuramente Watari sapeva! Non sapeva nemmeno lei cosa, ma sapeva. Si fece molti piani con l'ascensore, ma andava troppo lento per i suoi gusti, così arrivati al penultimo piano, si precipitò in sala.
La porta era accostata e si sentiva borbottare, si avvicinò lentamente attenta a non fare troppo rumore. Una volta arrivata a distanza ravvicinata alla porta, iniziò a capire qualche parola, fino ad arrivare al discorso -purtroppo già iniziato-.

<< Che facciamo? >>
<< Non lo so >>
<< Ma come non lo sai!?! Dobbiamo per forza fare qualcosa! >>
<< Calmati Naomi! >>
<< Come posso calmarmi!?! È appena scomparso un alunno!! >>
Viky si sentì mancare un battito, titubante aprì la porta, gli occhi dei tre interlocutori si puntarono su di lei.
<< Si tratta di B? >> chiese a bassa voce
Naomi guardò Raye, Watari abbassò il capo.
<< La sua presenza inizia a sentirsi.. >> commentò la donna
<< Quindi..B...è...sparito? >> non riusciva a terminare la frase, quasi non volesse crederci.
<< Forse è scappato >>
<< NO! >> quasi gridò << Ne sono più che convinta che lui non sia scappato. Prima sicuramente mi avrebbe avvisato, mi avrebbe lasciato un biglietto, fatto recapitare un messaggio...insomma qualcosa >>
<< Non ti preoccupare, lo troveremo. Abbiamo già avvisato i carabinieri e quando potranno saranno qui >>


Viky lasciò l'ufficio dirigendosi lentamente verso la sua camera. Piuttosto non riusciva a capire come uno con B potesse essere sparito. Totalmente volatilizzato. La sua cartella al computer non registrava nulla di anomalo prima che sparisse, per poi fermarsi totalmente.
Sospirò aprendo la porta della sua camera. In quel momento una suoneria di cellulare squillò. Viky sobbalzo voltandosi verso il letto, trovandosi così il suo telefono.
Si avvicinò titubante prendendo l'oggetto tra le mani. Il numero era privato.
Lo lasciò suonare finché non smise. Ma subito dopo riprese. Cliccando il tasto verde si portò l'apparecchio all'orecchio.
<< Pronto? >>
<< Ciao Victoria >> la voce era sintetizzata elettronicamente quindi non poteva neanche capire chi fosse. Chiunque però fosse sapeva chi era lei.
<< Chi sei? >>
<< Questo non importa. Nessuno troverà B, solo io so il posto. Ma tu potresti salvarlo >>
<< E come posso fare...? >> nonostante cercasse di essere forte le tremava la voce
<< Alle nove una macchina si apposterà dietro la scuola, rimarrà li fino a mezza notte. Dopo di che se ne andrà...e nessuno lo troverà mai più >>
<< Mi dispiace avvisarti. Ma grazie al mio microcip ora tutti sanno già >>
La voce rise << Davvero credi che sono tanto stupido? L'ho disattivato, e grazie a un Hacker da me ingaggiato ha manomesso il tuo file. D'ora in poi sarai la donna invisibile, la macchina registrerà azioni che farai abitualmente e nessuno si accorgerà della tua assenza. >>
<< è così che hai rapito B! >>
<< Indovinato. Ma ora basta chiacchiere, voglio una risposta! Accetti oppure no? >>
Ci fu un lungo silenzio, in cui Viky avrebbe tanto voluto dire si, ma doveva valutare i pro e i contro. In quel preciso istante erano presenti molti più risvolti negativi.
Chiuse gli occhi. Prese un grande respiro e decise.

<< Accetto.. >>



Note dell'autrice: Giorno giorno :DD anche se è notte xD ecco il capitolo, sto entrando nella parte che tanto volevo scrivere ^D^ anche se la storia sta quasi per terminare >.< Voglio ringraziare: AnonimaG, Akachika, Kakuzu_Eyes, e Maka Yakami :).
In oltre vorrei scusarmi per non aver risposto singolarmente come sempre faccio ma sono un tantino di fretta xD mi farò perdonare nel prossimo capitolo giuro <.<

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Capitolo 15
*** Corsa contro il tempo ***



<< Accetto >>
<< Ne ero sicuro. A presto allora >>

La conversazione cadde, come il restante del suo morale. Ryuk ricomparve seduto sul letto accanto a lei.
<< E ora che faccio? >>
<< Puoi iniziare ad andare da Misa, o Matt >>
<< Non ho voglia di vedere nessuno >>
<< Ma alle nove la macchina sarà li, e se sparisci per un pomeriggio s'insospettiranno tutti, ti verranno a cercare e ti scopriranno >>
<< Hai ragione. Ora che ricordo devo anche andare da Watari >>
<< Allora vai. >>
<< Ma manca ancora un ora >>
<< Allora va' da qualcuno dei tuoi amici >>
<< Va bene va bene! Basta che la smetti, sembri una mammina apprensiva >>
<< Mi fa piacere che nonostante la situazione trovi ancora ilarità >> rispose ironico.


<< Allora? Qualche notizia di B? >> chiese a bruciapelo Matt
<< Si si >> si affrettò a dire Viky << Watari l'ha intrattenuto tutta la giornata, probabilmente anche stasera. Credo sia in punizione >>
<< E cos'avrà fatto sta volta per arrivare a tanto >>
“Come ho fatto IO ad arrivare a tanto” si domandò la ragazza mentalmente. Ciò nonostante si sforzò di sorridere. Aveva ragione Ryuk, se avesse destato sospetti tutto andava a monte.
Le ore sembravano non passare mai del resto, e quando arrivò la cena ne fu quasi sollevata. Solo che, la fortuna non giocava a favore di Viky...infatti, quando scattò il coprifuoco, Misa iniziò ad attaccare discorso, e finirono per parlare per due ore. La ragazza si era anche dovuta mettere il suo “pigiama” -se così si può definire- composto unicamente da pantaloncini elasticizzati, e una canottiera bianca. In effetti, nella struttura faceva abbastanza caldo, nelle varie aule si creavano cappe di aria calda, e spesso si chiedevano perché non attivassero i ventilatori.
Infine, Viky fu costretta ad aspettare che Misa si addormentasse, dato che le avevano raccontato una storia -come diceva lei- terrificante.
Finì che s'addormentò anche la corvina.


<< Svegliati Viky! Muoviti!! >>
<< Mmmh...cosa? >>
<< è mezzanotte meno dieci >>
<< Cosa!? >> stava per gridare quando si ricordò che Misa dormiva. Si zittì, infilò le converse nere e scappò via. Non aveva neanche il tempo di vestirsi adeguatamente. Passò dal retro, per poi seguire il vialetto nascosto. Si ritrovò in poco fuori, e davanti a lei una Jaguar grigio perla.
<< Non posso seguirti. Loro mi vedranno, ma non temere ti starò vicino >> detto questo sparì.
La ragazza avanzò tentennante. Uno dei due uomini davanti a lei guardò l'altro.
<< Te l'avevo detto che sarebbe venuta. L'aveva previsto >>
<< Ok hai vinto >> rispose porgendogli una banconota da cinquanta.
La bendarono e la fecero salire in macchina. Nel sedile posteriore di mezzo più precisamente.
Durante il viaggio rimase nel più totale silenzio, tesa come una corda di violino. Una terza voce s'aggiunse. Era molto simile a quella di Ryuk, profonda e non umana.
<< Coraggioso da parte tua >>
<< Non è coraggio il mio >>
<< Ah no? E cos'è >>
<< Solo puro egoismo >>
<< Devi essere davvero molto egoista per andare incontro alla morte >>
Viky si accorse dopo che per qualche secondo aveva smesso di respirare. La macchina si fermò e la fecero scendere.
Quando tornò a vedere, si trovava davanti un edificio grigio e spoglio, e dal lugubre aspetto.
Avanzò lentamente, quando la stessa voce la chiamò. Voltandosi vide che si trattava di un altro shinigami, prevalentemente bianco, e con qualche ciocca blu.
<< Tieni. Ti servirà >> le disse porgendole una mannaia.
Viky strabuzzò gli occhi incredula. E prendendo l'arnese si domandò dove era finita.
Aprì la porta, che stridendo strusciò contro il pavimento. Una volta entrata essa si richiuse da sola, con il medesimo suono agghiacciante. La minima luce che filtrava dalla finestre rivelava le pareti, prive in parte del proprio intonaco, il parquet scricchiolava, e di tanto in tanto sbatteva contro dei chiodi da quindici mal messi.
Il corridoio era cosparso da porte bloccate. << Ryuk? Ryuk dove sei? >> chiamò a voce bassa, ma non successe nulla. Provò, e riprovò finché non si arrese.
Diede un pugno a una porta imprecando. In un lampo la serratura girò, svelando un uomo di statura media, carnagione olivastra, e anoressico.
Eppure quando le si avventò contro, Viky trovò una forza non proporzionata. Per lo spavento lasciò cadere il coltello. Si lasciò prendere di sprovvista mentre guardava il suo nome, che risultò Nakagaru Atsume. Le serrò il collo con le sue mani ossute, fino a non farla più respirare. Presa dall'istinto di sopravvivenza, muovendosi inconsciamente gli tirò un calcio in pieno stomaco facendolo indietreggiare. Prese un grande respiro iniziando a tossire.
Lui le andò ancora incontro, prendendo di mira lo stesso punto. Viky già in mancanza d'aria prima, con la seconda volta iniziò a sentirsi male. Lo afferrò per le spalle cercando di allontanarlo, ma lui la teneva ben salda.
Viky non sapeva più che fare, finché riuscì a liberarsi. Nel farlo, l'uomo la tagliò da entrambi i lati, con le sue lunghe unghia acuminate.
Un rumore metallico li distrasse. Una goccia d'umidità del soffitto, era appena caduto sull'arma che prima Viky aveva in mano. Entrambi ebbero la stessa idea, e si gettarono per prenderlo. La ragazza però era più vicina, e riuscì a prenderlo prima di lui e puntarglielo contro.
L'uomo non fu abbastanza lesto da fermarsi e, ormai fuori controllo le andò contro, trafitto da parte a parte. Schizzi di sangue le finirono addosso, sporcando la canottiera bianca, gambe e braccia.
Viky guardò per l'ultima volta, quegli occhi assetati di sangue spegnersi, e diventare vitrei. L'anima nera abbandonò quelle spoglie, e il corpo prese la malleabilità di una bambola di pezza.
Viky se lo le levò di dosso, guardandolo atterrita.
Osservò le sue mani, imbrattate di quel sangue putrido, e l'arnese.
<< L'ho ucciso >> farfugliò << L'ho ucciso >> ripeté terrorizzata a voce più alta.
Buttò la mannaia a terra ed iniziò a correre. La notte si faceva più fitta, e con lei l'oscurità. Le porte sembravano non finissero mai, simboleggiando metaforicamente anche le vie d'uscita che Viky non avrebbe trovato.
Infine, un fascio di luce proveniente da una porta socchiusa spezzò le tenebre create. Viky entrò d'istinto. Trovandosi in una stanza angusta e vuota. Al centro una sedia fissata al pavimento e B incatenato sopra.
<< B! >>
<< Viky!? >>
In poco la ragazza si sentì prendere, e ora ciondolava a dieci centimetri da terra, fermata per i polsi da delle tenaglie attaccate alla parete.
Voltandosi si trovò Mikami a squadrarla.
<< Viky che è successo!? >> le domandò velocemente B
<< Io...l'ho ucciso. >>
<< Chi?!? >> ma notando che la ragazza non rispondeva continuò << Chi hai ucciso!? >>
<< Nakagaru Atsume! >> rispose quasi gridando esasperata.
<< Sai? >> li interruppe l'uomo che da quando era entrata non le aveva levato gli occhi di dosso << Hai un aspetto tetramente eccitante >> concluse prendendo con l'indice un rivolto di sangue che le scendeva dal collo e portandoselo alle labbra.
Viky lo guardò per qualche istante spaventata. << Voglio sapere che cosa sta succedendo >> disse lentamente scandendo bene le parole, e cercando di riprendere la calma.
<< Ancora non glie lo hai detto? >> Disse Teru rivolgendosi a B divertito
<< Dire cosa? >>
<< Il vero motivo per cui noi ci odiamo >> intervenne il ragazzo prima che potesse farlo l'altro.
<< Ricordi quel pomeriggio quando tu avevi capito che c'era dell'altro, ma non volevi indagare oltre. Beh, avevi ragione. Quel che ti ho detto quella volta era solo una minima parte. Il fatto è che lui vuole la mia immortalità. L'ha sempre voluta. Ha più volte cercato di possederla ma senza successo >>
<< Ma tu hai detto che non c'era modo di poterla levare >>
<< Ho detto così...perché l'unico modo è morire >>
La ragazza rabbrividì.
<< Viky mi dispiace! Ho messo in mezzo anche te! >> nel suo tono si sentiva la nota mortificata e sinceramente afflitta.
Il silenzio calò nell'angusta stanza. E si poteva percepire nitidamente i diversi stati d'animo che le tre persone emanavano.
<< Non hai fatto tutto da solo >> affermò con voce tremante
<< In effetti no >>
<< Come hai fatto a riprendere il mio cellulare >>
<< Oh, su quello mi ha aiutato Bekka >> disse con non-calanche
In quel momento Viky ricordò lo sguardo di quella ragazza, domandandosi se era consapevole di essere complice di due omicidi.
Mikami le voltò le spalle dirigendosi verso B.
<< Che vuoi fare!? >> chiese terrorizzata
<< Ucciderlo, ovvio >> detto questo si taglio il palmo della mano, facendo così gocciolare il suo sangue attorno al ragazzo creando un cerchio.
Viky stava andando in iperventilazione. Non sapeva cosa fare per impedire tutto ciò. Era andata da lui convinta di poterlo salvare, ma aveva solo fatto il suo gioco. Era caduta in trappola come uno stupido topo.
Non riuscì a trattenersi, iniziando a piangere silenziosamente. Gli occhi di B erano puntati nei suoi.
Rosso nel verde.
Esprimendo tramite essi ciò che non riuscivano a dire.
Mikami prese un pugnale appeso alla parete sostenuto da dei gancetti, e si avvicinò a lui. Glie lo puntò contro la gola, sorridendo sadicamente.
<< Siamo alla resa dei conti...e questa volta, sono io a vincere >>

<< NO! TI PREGO NON FARLO! >> l'assassino si fermò per poco, la guardò con la coda dell'occhio per poi tornare al suo intento. La ragazza insistette << FARò QUALSIASI COSA!! >>
Mikami si fermò. B sgranò gli occhi, mentre l'uomo si volta lentamente dirigendosi a grandi passi da Viky.
<< Qualsiasi? >>
<< Qualsiasi! >>
Lui sorrise maliziosamente sbloccando le manette le che serravano i polsi. Cadde con un tonfo sordo, Teru fu davanti a lei piegato sui talloni, le prese il braccio baciandole la parte lesa, che ora era decisamente arrossata.
<< Qualsiasi cosa >> rammentò passandole un braccio attorno alla vita e avvicinandola a lui.
<< Lasciala immediatamente bastardo! >> gridò B
Mikami si voltò verso di lui sorridendo soddisfatto << Altrimenti? Non puoi fare nulla in questa situazione >>
<< Viky vattene adesso! >>
L'uomo dai capelli neri le prese il viso con una mano, inchiodando i suoi occhi onice a quelli edera della ragazza.
<< Lui vivrà, se tu farai quel che ti dico >>
<< Non credergli! Non è vero nulla! >>
<< Io mantengo le mie promesse. >>
<< Non è vero! Fidati di me. >>
<< Fidati di me >> Viky non sapeva che fare. Del resto, quale altra alternativa poteva avere se non provare a credere a quel pazzo? Non aveva la forza necessaria per contrastarlo, ne sapeva come liberare B da quelle catene.
Così, mentre lei escogitava qualcosa, Teru prese in mano la situazione baciandola. La ragazza trasalì, cercò d'indietreggiare, ma oltre il muro non poteva andare.
B nel frattempo imprecava cercando di far cambiare idea a Viky. La ragazza in questione cercò di respingerlo, allontanandolo con le mani contro il petto. Lui glie le prese fermandole, spingendola a terra e bloccandole sopra la testa contro il pavimento.
B non smetteva un secondo di dimenarsi per liberarsi, ma invano. Viky anche a volerlo non ci riusciva. Non riusciva a concedersi ad un altro davanti alla persona da lei amata.
<< No...lasciami! >> disse riuscendo a staccare le sua bocca da quelle di Mikami, ma lui non ne volle sapere riappropriandosi delle sue labbra. Viky si oppose, voltando la testa d'un lato.
L'uomo non si fece molti problemi, iniziando a baciarle il collo. La ragazza iniziò a scalciare e cercare di levarselo di sopra, ma inutilmente. La mano di lui andò alzandole la canottiera.
<< Lasciami! >> ripetè a voce più alta e disperata, Mikami rise e B lottava con sempre più foga.
Viky fece forza sulle braccia per liberarsi i polsi, ma senza successo. Teru, sicuro di se, la teneva salda con una sola mano iniziando a calarle il pantaloncino. Con molta lentezza ed eccitazione, gustandosi lo sguardo impaurito di lei, e quello carico di odio di lui. Fece scendere l'indumento ancora più giù, risalendo l'interno coscia facendola irrigidire. Notò che per un'istante smise di lottare, paralizzata dal terrore, poi tutto riprese da capo. B riuscì a divincolarsi una mano, e poi il braccio. Viky lo guardava supplichevole con gli occhi colmi dalle lacrime. Ancora mancava l'altro braccio e le gambe. Mikami invece, aveva perso la pazienza, e non calcolava il ragazzo che lentamente iniziava a liberarsi.
Viky decise di tenere duro, ora che aveva una speranza era più che intenta a lottare. Questo Teru l'aveva notato, e la nuova energia della ragazza non gli piaceva affatto. Così, costatando che la storia prendeva una piega differente, sorvolò i preliminari privandola completamente degli indumenti.
In quel momento, però venne sbattuto via da lei, con un potente calcio allo stomaco.
<< Ti avevo detto di non toccarla stronzo! Considerati fortunato se ti ucciderò immediatamente. >>
L'uomo iniziò a tossire convuolsivamente e a sputare sangue, Viky si era rivestita velocemente con ancora il suo tocco addosso. B fu da lei abbracciandola stretta, baciandole la fronte ed accarezzandole i capelli. Tremava, e il suo respiro di condensava pochi secondi dopo averlo espirato, così B iniziò a riscaldarla con il suo stesso corpo. Non accorgendosi però che Mikami si era ripreso velocemente, e ora impugnava l'arma.
<< Vi ucciderò entrambi e brucerò i vostri corpi >>
Loro si alzarono, pronti a fronteggiare con qualsiasi mezzo il pazzo che avevano davanti. Si presero per mano, per darsi forza reciproca.
La porta venne sfondata con un calcio, rivelando Misora e Raye seguiti da diversi agenti della polizia. I lavoratori puntarono le pistole contro all'uomo armato.
<< Butta il coltello e arrenditi. Sei al capolinea! >>
La porta secondaria della stanza, posizionata all'opposto dell'altra, si aprì, facendo uscire gli alunni della "Nightmare High School"
<< Sono arrivati prima di noi! >> sbottò Mello
<< Cosa? E voi che ci fate la! E poi...c'era una seconda porta!? >>
<< Ti spiegheranno tutto dopo >>
Contemporaneamente Pamber ammanettò lo spicopatico portandolo via, mentre Watari andò dai ragazzi
<< Con voi faremo i conti più tardi >> disse con tono duro, poi il suo sguardo si addolcì << Ma ora pensate a riposarvi >> detto questo li fece cenno di seguirlo.
Misa non perse tempo di abbracciare Viky, L batté il pugno a suo fratello
<< Sinceramente...non ero affatto preoccupato >> disse con disinteresse
<< Che cattivo! >> commentò ridendo Light
<< Beh, infondo è mio fratello, era ovvio che se la sarebbe cavata >>
<< Ma se Light ti ha quasi ucciso!? >> protestò Matt
<< Ma alla fine ho vinto io >>
Near si avvicinò alla corvina, si guardò attorno con circospezione per poi farle cenno di abbassarsi. Viky obbedì, e l'albino le bisbigliò all'orecchio << Sono contento che sia andando tutto bene >> nonostante quelle parole, l'espressione del bambino era totalmente apatica, questo fece ridere Viky che presa dalla tenerezza l'abbracciò.
<< Ehi! A questo punto voglio un abbraccio anch'io! >> intervenne Matt
Così, tutti e otto i presenti si strinsero in un abbraccio di gruppo.
<< Che dite ragazzi? Volete marcire qua dentro o seguirci per andarcene? >> chiese Misora davanti la porta.
<< Arriviamo >> risposero in coro

<< Ah, e voi mi dovete delle spiegazioni! >> pretese Viky da tutti.



Note dell'autrice: ANNUNCIO, VI PREGHEREI DI LEGGERE :) Ho un po' d'infomazioni da darvi :DD quella neutra è che non vedevo l'ora di scrivere questo capidolo xP, quella brutta è che il prossimo capitolo sarà l'ultimo >.<, quella bella è che se voi volete (e qui chiedo di rispondere) con il vostro permesso s'intende, potevo scrivere un continuo. Avevo già abbozzato qualcosa. Loro saranno fuori la Nightmare High School. Ma solo se volete <.< perché sennò cancello tutto e chiudo qua xD. E la notizia che non v'interessa è che ho iniziato basso e sono stracontenta *-*. Cmq andando avanti, passo ai ringraziamenti singoli :DD


AnonimaG e Kakuzu_Eyes ci avevate azzeccato xDD è Mikami aiutato da Bekka ;)

Akachika ti ringrazio ;) e anche per le recensioni nell'altra storia che ora non posso continuare <,<

Blackstorm 483: Grazie tante anche a te :)

Inoltre volevo ringraziare come si deve una ragazza che mi ha recensito lo scorso capitolo e per la fretta non ho potuto dirle nulla <.< Maka Yagami: Grazie tante :) sono felice di averti fatto ricredere sulla mia storia :)

Veramente Grazie a tutti :) sono molto contenta, e quindi ripeto la domanda per chi non avesse letto su xD: VOLETE UN CONTINUO DELLA STORIA? XDD e con questo vi lascio :) ciao a tutti

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Capitolo 16
*** Partenze e arrivederci. ***





Li fecero salire a tutti e otto in un furgone per poi tornare all'istituto.
<< Per fortuna che non c'è stato bisogno di usare il death note >> sospirò Light
<< Il mio!?!? >>
<< Un tempo era mio >>
<< Come? >>
<< è vero >> s'intromise Ryuk
<< Ha ragione Ryuk >> concordò Misa
<< Riesci a vederlo? >>
<< Parliamoci chiaro Viky, noi tutti lo vediamo >> la informò Near
<< Ma come è possibile? >>
<< Semplice... perché noi eravamo invischiati nel caso Kira, e toccando il death note possiamo vederlo >> aggiunse Mello
<< Light era Kira, Misa il secondo, L l'investigatore, Near e Mello gli aiutanti successori a lui, a me non fregava proprio nulla ma decisi comunque di aiutare quell'idiota di Mello >> concluse Matt
<< E tu B? >>
<< Io? Io ero a marcire in galera progettando un'evasione >>
<< ASSURDO! >> commentò Viky << Ma in tutto questo, mi sorge una domanda. Come avete fatto a trovarci? >>
Mello rise << Ci siamo adoperati un po' tutti in realtà >>
<< Spiegatevi meglio >>
<< Allora. Matt aveva notato insieme a Misa che qualcosa non andava, sin da quando tu eri scomparso e dal cambiamento di Viky. Qualche tempo dopo che Misa si era accorta che Viky non era nella stanza ne ha parlato con Light, e da li c'è stato un passa parola dietro l'altro. Ci siamo dimenticati di disattivare i nostri microcip >>
<< Ne siete capaci? >>
<< Io si >> informò Matt
<< Ma ora loro sanno >>
<< Figurati. Non si preoccupano perché sanno che se lo facciamo è solo per casi urgenti. >>
<< In ogni caso >> riprese il filo del discorso il biondo << Ci siamo dimenticati di disattivare i microcip, e da li è partito tutto. >>
<< Ovvero? >>
<< Ryuk ci ha avvertiti, Light ha preso il death note, Matt ha trovato il trucco sul tuo fascicolo, e quindi sapevamo cosa stavi facendo, io ho contattato qualche vecchia conoscenza che ci ha rimediato un passaggio e delle scorte, Near e L pensavano a un piano per tirarvi fuori e Misa non faceva assolutamente nulla >>
<< Ehi! >>
<< No dai, qualcosa faceva >>
<< Grazie Light >>
<< Non smetteva di piagnucolare dicendo che eravate già stecchiti >>
Viky rise, seguita dal resto della comitiva.
La macchina si fermò facendo scendere i ragazzi. Tutti entrarono silenziosamente.
<< Watari vi aspetta nel suo ufficio >> informò Misora
<< Troppo bello passarla liscia così >> bofonchiò Mello.


<< Ciò che avete fatto è davvero grave... Certo una gran prova di coraggio e solidarietà ma stupido. Ricordate ragazzi che tra coraggio e sconsideratezza ci vuole un solo passo…e voi l’avete superato alla grande quel confine. Avreste potuto avvisarci del trucco e tutto il resto e ci avremmo pensato noi. >> disse calmo l’uomo
<< Signor Watari non prendiamoci in giro, voi siete arrivati prima di noi solo perché ci seguivate con i microcip. A quest’ora loro erano già morti >> protestò L
<< Anche per questo non sono così adirato. C’è da dire però che potevate morire tutti..ma anche che non siete poi così pazzi..considerando che le convinzioni del death note e sugli shinigami erano vere. >>
<< Quindi?...ci passa sopra? >> chiese speranzosa Misa
<< Ovvio che no >> rispose con la solita calma Watari
<< Ma.. >> sta volta fu Viky a parlare
<< Come ben sapete ci sarebbe stata una gita di piacere a gruppi in posti decisi…beh voi non parteciperete. Non ce ne sarà bisogno.. >>
In quel momento ci fu una protesta generale.
<< …Perché vi annuncio che avete completato gli studi in questo istituto. >> la sua voce era serafica ma chi lo conosceva bene sapeva che vi era una tenue sfumatura malinconica.
Tutti rimasero spiazzati da quella grande notizia, compresi i due agenti dell’FBI
<< Nessuna presa in giro? >> chiese incredulo Matt
<< No. >>
I presenti si guardarono basiti…un silenzio in cui ognuno guardava l’altro esterrefatto, per poi scoppiare tutti gridi ed esulti di gioia.
<< Fate silenzio o sveglierete gli altri ora andate. >>
Tutti obbedirono, tranne L. Rallentò aspettando che tutti uscirono per poi fermarsi all’uscio. Immobile, si voltò appena incrociando gli occhi dell’altro.
<< Grazie papà… >> detto questo uscì lasciando Watari allibito ma contento.



<< Beh io propongo di andarcene in Irlanda. >>
<< Così lontano Misa? >>
<< Beh certo Viky >> rispose come se fosse più che normale << È davvero bella, suggestiva e avvolgente. >>
<< Ok a me ha convinto, voi che dite ragazzi? >>
<< Io sono convinto che se non appoggio la mia ragazza lei me lo rinfaccerà a vita quindi ci sto >> comunicò Light per poi ricevere un’occhiata furtiva di Misa
<< Credo di dover fare lo stesso ragionamento >> ammise B
<< A questo punto dove va mio fratello vado anch’io non ti perdo una seconda volta stupido galeotto >>
<< Per me è indifferente >>
<< E quando mai, Near. Comunque per me si può fare >> si aggiunge Mello
<< Perfetto allora andiamoci >> concluse il discorso Matt.


Le valige erano fatte e un pullman li attendeva fuori la scuola. Non avevano nessuno da salutare a parte Watari e i due agenti che in effetti gli avevano salvato la vita. Non sapevano bene come ringraziarli. Così, decisero di regalare all’uomo dai capelli brizzolati un pensiero.
In gruppo bussarono e una volta concesso il permesso entrarono. Si disposero attorno alla scrivania quale sedeva il loro mentore. Lui li guardò con un accenno di confusione.
<< Non dovreste partire a breve? >> chiese.
<< Si ma prima volvevamo salutarti come si deve. >> disse L posando davanti a se un piccolo regalo. << Aprilo una volta che saremo usciti da questa stanza >> decretò asettico il moro. Per poi uscire.


Watary scartò il pacco, rivelando una fotografia incorniciata. Erano loro in quel maestoso giardino della wammy’s house. L’uomo con almeno dieci anni in meno era seduto per terra a gambe incrociate tenendo Viky in braccio, alla sua destra B si sporgeva per avvicinarsi a loro due assieme a Matt. Elle era dormiente poggiato alla gamba di Watary a sinistra, mentre Mello e Near si guardavano truci. Sorrise malinconico e nostalgico. Riprese la scatola notando che in fondo vi era una lettera ripiegata quattro volte su sé stessa.

Tutti volevamo scriverti una lettera ma nessuno sapeva cosa dire o come dirlo. Quindi, anche se proprio io che non ho mai avuto rapporti sociali con nessuno ora ti scrivo, per dirti a nome di tutti che…beh, si...noi ti vogliamo bene, e desidero cogliere l’occasione al volo per dirti cose che non ti ho mai detto, e mai ti dirò in faccia se non ora. Per tutti questi anni sei sempre stato il mio mentore non ché braccio destro. Direi quasi di averti dato per scontato, è stato un mio inetto gesto d’arroganza quando so di doverti tutto. Quindi ora ti ringrazio per tutto. E ti dico solo un semplice arrivederci papà.

L.



Watari guardò ancora la foto, e la lettera. La calligrafia perfetta e calcolata di L sovrastava su quei sentimenti nascosti e ancora incompresi dal ragazzo. Senza accorgersene una lacrima gli era sfuggita al suo controllo. Guardò fuori la finestra vedendo il pullman. Si alzò.


<< Alla fine cosa hai scritto in quella lettera da parte nostra L? >> chiese Viky, il ragazzo si avvicinò pericolosamente a lei con occhi magnetici, tanto che B per un attimo si preoccupò. Poi L le sorrise come si fa ad uno sciocco. << Non lo saprai mai >> le soffio in faccia.
<< Ma perché?! >> sta volta protestò Misa.
<< Non ve lo voglio dire >> disse tranquillo L.
La bionda e Viky si guardarono scettiche lasciando cadere il discorso, cominciando così a caricare le valige sul mezzo. Quel che di certo non si aspettarono fu l’improvvisa apparizione di Watary. Tutti si fermarono guardandolo confusi. L’uomo invece, con naturalezza si avvicinò ad L, lo guardò e in quel momento si capirono, anche se il giovano lo pregò con gli occhi di non fare nulla.
L’uomo si avvicinò ancora, abbracciandolo stretto. Concentrando in quella presa tutti gli abbracci che in diciotto anni non aveva mai potuto dargli a causa del suo carattere. L rimase di sasso come tutti i presenti. Watari aumentò la presa. Infine il moro si sciolse ricambiando. Lievi singhiozzi scossero la schiena dell’anziano signore. Lawliet si preoccupò guardandolo in volto.
<< Ti voglio bene >> gli disse sommessamente. << E buon divertimento >> concluse asciugandosi qualche lacrima ed abbracciando tutti. << Siete stati i migliori allievi che avessi mai potuto avere. E dei figli che non ho mai avuto. Arrivederci. >>


Salirono sul mezzo che dopo poco partì. Tutti erano frastornati ma felici. Si guardarono capendo che d’ora in avanti loro sarebbero stati una famiglia. Sapendo già dove andare a vivere. E capendo che ormai i loro turbamenti erano arrivati al capolinea, perché quando si ha una famiglia a coprirti le spalle il resto è superfluo. È solo rumore.
Si addormentarono l’uno vicino all'altro con il sorriso stampato in volto e la convinzione che ogni cosa sarebbe andata per il meglio.



Note dell’autrice: Ok non dovrei davvero dire nulla perché mi rendo conto di essere in tremendissimo ritardo e non vi do torto se magari non leggerete quest’ultimo capitolo o non lo recisirete. Io comunque non lascio ma una FF a metà e prima o poi l’avrei finita. Alla fine l’ultimo capitolo demenziale l’ho cambiato rendendolo diciamo un finale accettabile. Grazie a chiunque mi abbia seguito e recensito, siete stati i migliori lettori di tutte le mie FF considerando che questa è stata una delle più apprezzate. E sono davvero contenta di avervi soddisfatto sperando che questo capitolo vi sia piaciuto. Arrivederci.


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