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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Una nottata particolare *** Capitolo 2: *** Una splendida giornata *** Capitolo 3: *** La fine perfetta di una giornata perfetta *** Capitolo 4: *** Poker e visite inattese *** Capitolo 5: *** Cosa voglio davvero? *** Capitolo 6: *** Cenerentola innamorata *** Capitolo 7: *** Amore e lacrime ***
-Che
bella giornata di merda che mi aspetta!!- Guardò
l’orologio… Le 6… Bulma si decise finalmente ad alzarsi dal letto… Le 6.30…
Andò in bagno, si guardò allo specchio: -Accidenti, sembro un cadavere, devo
prendere un po’ di sole…- Si pettinò e legò velocemente i capelli in uno
chignon approssimativo, quel po’ che bastava per non farli bagnare, si spogliò
e si infilò sotto la doccia. Per quei brevi minuti dimenticò tutte le sue
preoccupazioni e le sembrò di essere tornata ad avere 20 anni… Quando era felice…
Felice con lui… Felice come non lo era da tanto tempo… Troppo tempo… Quante
volte avevano fatto la doccia insieme, in quello stesso bagno! –Cosa devo fare
io? Non ce la faccio più a vivere così!!- Uscì dalla doccia, si vestì
svogliatamente: non aveva proprio voglia, quel giorno, di lavorare, di vedere
le facce di quei grigi commercialisti che volevano dirle come spendere i suoi
soldi, di passare ore in laboratorio tra esperimenti da fare e stupidissime
macchine da riparare. –Non posso semplicemente starmene a letto?- Purtroppo non
poteva. Scese in cucina, preparò la macchinetta da due caffé, perché non si sa
mai, prese il latte e mise a scaldare tutti e due. Quando fu tutto pronto
dovette combattere contro il sonno per riuscire a non far frantumare i biscotti
nel suo cappuccino. Un rumore improvviso la fece sobbalzare, la porta della
cucina sbattè violentemente e Vegeta fece la sua entrata trionfale… Non lo
sopportava… Il suo atteggiamento di superiorità nei confronti di tutto e tutti,
ma soprattutto… Lei non sopportava il fatto che in
fondo un po’ le piacesse… le piaceva quel suo modo scorbutico di fare e… le
piaceva da morire quel suo fisico perfetto e scolpito, segnate da molte
battaglie e così virile… ma non lo avrebbe mai ammesso apertamente!! Lui si diresse
verso i fornelli e si versò in una tazzina quel poco caffé che era rimasto, non
mise zucchero, cominciò a bere: -Questo caffé è freddo donna!!- -Allora, prima
di tutto io un nome ce l’ho ed è anche un bel nome, se ancora non lo avessi
imparato è Bulma: B-U-L-M-A!! Secondo poi… Quel caffé era per me, preparato per
me, da me e che dovevo bere io insieme al latte!! Alla tua colazione da oggi ci
pensi tu perché io mi sono stufata di accudire un bambino troppo cresciuto!!-
Detto questo, la donna finì in fretta di fare colazione e se ne andò, lasciando
Vegeta un po’ contraddetto: -COME SI USA QUESTO AGGEGGIO PER IL CAFFE’?-
-ARRANGIATI!!- -Questa terrestre proprio non la capisco!! …Come faccio a
metterci il caffé qui dentro?-
Prima
di pranzo, Bulma aveva già partecipato a una noiosissima riunione, riparato un
televisore rotto, “Perché scomodarmi per un televisore? Esistono i tecnici
apposta!!” (Aveva pensato appena finito il lavoretto)
E, come se non fosse abbastanza, le aveva telefonato Yamco dicendole –Tesoro,
per oggi, ti dispiace se non ci vediamo? Sai ho un sacco di lavoro da fare e
non mi sento neanche troppo bene…- -Ok, non c’è problema… A domani!!- Aveva
messo giù senza neanche aspettare la sua reazione, tanto lei lo sapeva, tutte
scuse!! Così dopo pranzo si rituffò a capofitto nel lavoro, non avendo
nient’altro da fare. E come se non bastasse tutto lo schifo che si sentiva
addosso, Vegeta ci aveva messo il carico sopra: -Tu e questa tua stupida
Gravity Room!!Prima o poi
accanno tutto e vado in vacanza senza dire niente a nessuno!!- Gli aveva quasi
urlato cacciandolo dal laboratorio.
Non
aveva voglia di cenare… Disse alla madre di non preparare niente per lei perché
sarebbe andata a dormire non appena finito di lavorare. E
così fece. O almeno… Ci provò. Perché nei 3 quarti
d’ora che erano passati da quando era salita in camera
sua, non era riuscita a prendere sonno. Stava guardando fuori
dalla finestra; era così assorta nei suoi pensieri che non sentì neanche
la porta aprirsi. Due mani forti le si posarono sulle
spalle, a quel lieve tocco lei sussultò… -Te la prendi troppo per quello
stupido umano!!- -Cosa vuoi saperne tu, Vegeta? Lasciami in pace e vattene!!- I due si guardarono negli occhi per pochi istanti, che
sembrarono infiniti… -Come vuoi, donna!! Volevo solo darti un consiglio!!- -Ah, sì? Allora dai, spara… Qual è questo tuo
fantasmagorico consiglio?- -Ho colto un po’ di ironia
nelle tue parole…- -Nelle mie parole? Oh, no!! Come
hai potuto pensare una cosa del genere?- -Non scherzare con il fuoco, donna!!- -Ti ho già detto decine di volte che
io-mi-chiamo-BULMA!!- Vegeta alzò il braccio con fare minaccioso, ma quando
vide che la donna non stava muovendo neanche un muscolo lo abbassò –Non c’è
gusto a picchiare una donna che non può difendersi!!- Bulma osservò il
sorrisetto cinico e sfacciato dell’uomo e non potè fare a meno di pensare
quanto fosse assurdamente attraente e a quanto avrebbe voluto… Scacciò quei
pensieri e disse, con fare deciso: -So difendermi molto bene, non hai idea di
quello…- Non riuscì a finire la frase, che Vegeta la prese in braccio e
l’appoggiò contro il muro: -Di cosa sei capace donna? Dimostramelo!- Cominciò a
baciarla con foga sul collo –Che diavolo stai facendo?
Lasciami stare!!- -Non dirmi che non lo vuoi anche
tu!!- “Perché l’ho detto? Che
cosa ti sta prendendo Vegeta? Avevi in mente solo di sco***tela, non di giocare
con lei!!” -No, non lo voglio!! Vattene e
lasciami stare- “Ma cosa sto
dicendo? Sì che lo voglio, non aspettavo altro!!”.
A quelle ultime parole, Vegeta reagì come mai Bulma avrebbe pensato!! Continuò a baciarla ancora più intensamente. Lei cercava
di liberarsi, ma in fondo non è che ci mettesse poi
tutta questa voglia. Quei baci dappertutto cominciavano a piacerle, si scoprì a
pensare a come avrebbe potuto essere stare con lui, averlo tutte le notti,
condividere momenti di passione e dolcezza, momenti come quello… E la cosa le
piacque… Molto… Lui aveva completamente disintegrato le sue barriere!! Ma in fondo… Perché, per una volta, non avrebbe dovuto
fare quello che VOLEVA fare?! Cercò di allontanarlo
un’ultima volta, se lui non se ne fosse andato, tanto meglio… -Lasciami stare!! Mettimi giù!!- -D’accordo come
vuoi!!- “Che cosa? No!!”. Ma lui non fece quello che lei
credeva. Infatti, sempre tenendola stretta a sé, la buttò sul letto, dove si
mise sopra di lei e cominciò a spogliarla; la giovane donna
decise che anche lei avrebbe dovuto divertirsi, così lo spogliò –Non
credere che mi lascerò prendere da te tanto facilmente!!- -Cosa fai, reagisci?-
-Certo, perché non dovrei?!- -Sono io che comando!!- -Non credo proprio!! Non
mi sono mai fatta mettere sotto da nessuno!! Tu non
sarai certo il primo!!- E detto questo si portò sopra
di lui… -Vuoi sfidarmi?- disse lui riportandosi facilmente sopra –Io adoro le
sfide!!- rispose lei sprezzante. Cominciò così il gioco: i due si stuzzicavano
a vicenda, si provocavano, godevano l’uno dell’altra…
Questo gioco andò avanti per molte ore… Quando
Vegeta si svegliò era notte inoltrata. Bulma stava dormendo, completamente
nuda, a pancia in giù, vicino a lui, probabilmente sfinita da quella notte
d’amore, anche se non poteva definirsi proprio così. Il Principe si sorprese a
guardare quella incantevole creatura intensamente e a
pensare a quanto fosse straordinariamente bella, soprattutto così, senza niente
addosso, con i lunghi capelli azzurri liberi sulle spalle e il respiro calmo.
Era rimasto impressionato dalla grinta che era riuscita a tirare fuori e così
aveva deciso che avrebbe potuto divertirsi un po’ con lei; che male c’era, in
fondo, se ogni tanto anche l’orgoglioso Principe dei Sayan si prendeva una
pausa? E che pausa si era preso!! Non era mai rimasto
così soddisfatto le volte in cui, tra una conquista e un’altra, aveva deciso di
approfittare della poveretta di turno. Forse dipendeva
dal fatto che Bulma non aveva ceduto, era riuscita a tenergli testa e infine aveva
deciso di fargli l’onore di poterla avere… Ma cosa
diavolo stava pensando? Lui era il Principe dei Sayan: se voleva una donna se
la prendeva e basta! E lei non era diversa, se l’era presa e basta!! Quale onore? Ma che cosa gli era
passato per la testa?
Raccolse i suoi vestiti, se li mise addosso di fretta e uscì da
quella stanza.
Si girò solo per un istante a guardare… Certo però… Che era davvero bella…
-Che bella giornata che mi aspetta!!- Guardò l’orologio… Le 9.30…
Un orario abbastanza decente per alzarsi, rispetto alle alzatacce a cui era
abituata. Si rigirò per un po’ nel letto, finché si rese conto di quello che
era accaduto la notte precedente: -Ma sono nuda!! Ah sì… Vegeta!!- E
involontariamente un largo sorriso apparve sul suo volto; non si era mai
sentita così riposata e… appagata… Il sesso con Yamco non era mai stato un
granché, non che fosse così esperta, ma una notte con lo scorbutico Principe
valeva molte notti passate con il suo ragazzo; senza contare il palco di corna,
che avrebbe fatto invidia ad un alce, che Bulma si portava dietro. Sì, sì…
Quella giornata si prospettava come una delle migliori della sua vita.
Come ogni mattina si fece una doccia veloce, attorcigliando i
capelli nel solito chignon. Mentre l’acqua scorreva calda su di lei, nella sua
mente tornavano veloci le immagini di quella notte: la passione che l’aveva
unita a Vegeta era stata travolgente, proprio come l’acqua che trascina tutto e
non lascia scampo!! Finita la doccia, si vestì in pochi minuti con un semplice
paio di pantaloni da tuta e una canottiera. Scese in cucina per fare
un’abbondante colazione, ma appena messo piede nella stanza trovò sua madre
alle prese con una marea di pentole e pentolini e suo padre che, invece di
essere chiuso in laboratorio, leggeva il giornale. Si bloccò sulla porta
–Tesoro!! Finalmente sei sveglia!! Hai dormito bene?- Cinguettò sua madre –Sì,
ho dormito molto bene! Ma cosa stai cucinando?- -Il pranzo!- -Il pranzo? Ma che
ora è?- -L’una passata tesoro!!- -L’una passata?- -Ti diverti a ripetere tutto
quello che dico?- -No, no!! Deve essersi fermato l’orologio… Dovrò cambiare le
batterie! Ha telefonato qualcuno per me?- La bionda ci pensò per un po’… Poi
disse: -Mmmmm… Sì! Ha telefonato quella tua amica carina, che è sposata con un
bel fusto!! Quella con i capelli neri… Come si chiama?- -Chichi?- -Sì, lei!!-
-Ok, grazie, vado a chiamarla e torno subito per il pranzo!!- Si stava avviando
verso il telefono nella stanza vicino, ma la sua strada venne bloccata da un
uomo dal fisico perfetto e gli occhi neri e profondi. I due rimasero lì,
sull’uscio, a guardarsi. Nessuno dei due accennava a spostarsi finché l’azzurra
disse: -Che fai, mi fai passare o resti lì?- Di tutta risposta, lui si spostò e
le fece segno con il braccio di passare. Un gesto strano da parte sua, pensò
Bulma. Vegeta restò a guardarla andare via, restava incantato ogni volta che la
vedeva camminare: nessuna donna sayan offriva quel panorama…
Bulma compose il numero velocemente, si mise a guardare dentro la
cucina alla ricerca di qualcuno da guardare, mentre il telefono squillava
–Pronto?- Bulma trasalì –Ehi Chichi, ciao sono io!!- -Ciao Bulma!! Ho chiamato
oggi ma tua madre mi ha detto che stavi dormendo!- -Sì, mi ha detto della
telefonata… Dimmi tutto!- -Vorrei sapere se oggi ti va di venire qui da me!-
-Oggi? Non lo so… Devo fare una cosa importante! Ti chiamo più tardi e ti
faccio sapere ok?- -D’accordo! Ora vado sennò Goku e Gohan mi distruggono casa!
Ciao tesoro!- -Ciao, ci sentiamo dopo!-
Dopo pranzo la ragazza si diede alla lettura di uno dei suoi libri
preferiti. Il tempo passò in fretta e presto furono le 15.45. Rimase vestita
com’era, si infilò un paio di scarpe da ginnastica, salutò tutti e corse fuori
casa. “Forse avrei dovuto vestirmi meglio… Questa giornata deve essere perfetta!
Ma in fondo, chi se ne frega… Se avrò bisogno di vestiti andrò a comprarmeli!”.
In poco tempo la sua Mini Cooper sfrecciava per le strade della Città
dell’Ovest diretta verso un palazzo, nel quale c’era un appartamento comprato
qualche anno prima. Lì doveva vivere con il suo fidanzato, ma il suo lavoro la
incatenava alla Cap. Corp. e così quel luogo era diventato un’isola dove
rifugiarsi quando voleva passare del tempo da sola con Yamco. Trovò parcheggio,
non senza difficoltà, e a passo svelto andò ad aprire il portone. Ascensore
guasto… fece i gradini a due a due. Aprì la porta con le sue chiavi; una grande
Y argentata faceva da portachiavi; l’appartamento le sembrava strano: le
tapparelle erano tutte abbassate, c’era uno strano profumo in giro “Strano… Yamco odia i profumi”. La cosa che però colpì Bulma
più di ogni altra furono due flûtes sul tavolino basso tra i due divani e… “Oh mio Dio!! Quello è un
perizoma!!”. La
ragazza si diresse a passi felpati verso la camera da letto; più si avvicinava
e più sentiva strani rumori provenire da lì dentro; scansò con delicatezza la
porta ed entrò nella stanza. Due figure, una maschile e una femminile si
rotolavano nel letto ansimando. Bulma rimase a guardare impassibile, si lisciò
le unghie sulla maglietta, le guardò, ci soffiò sopra; i due non sembravano
essersi accorti di lei… -Avete finito?- A queste parole i due sussultarono.
Yamco guardò bulma sconvolto: -Tesoro!! Posso spiegare!!-
-Puoi spiegare… Cosa?- -Cucciolotto ma chi è questa?- Squittì la ragazzina –QUESTA,
carina, è l’ex ragazza del tuo cucciolotto!!- L’uomo sembrò sprofondare: -No
Bulma, non è come può sembrare!!- -Ah, no? Non ti stavi scop***o quella
sgualdrina? Perché a me sembrava proprio che tu ti stessi scop***o quella
sgualdrina!!- -Ehi!! Sgualdrina a chi? Guarda che io
ho un lavoro rispettabilissimo!! Faccio la segretaria alla Capsule Corporation!!- -Ahah!! Sì, mi sembrava di
averti già vista da qualche parte… Ma ora fammi un
favore: stai zitta!! E tu… lurido… porco… Domani io tornerò qui, e non voglio
trovare neanche un solo bottone di tua proprietà!- -Ma, Bulma…- -Ma, Bulma un cazzo!! Questo appartamento l’ho
pagato io, è intestato a me e tu non devi averci niente a che fare!! Fammi avere le chiavi o se vuoi portamele tu, non mi interessa. Poi riprenditi questa- Dicendo queste parole
si tolse dal collo la collana che portava sempre. –No,
quella no!!- -Sì, questa sì… Questa era di tua madre e
devi darla alla donna che intendi amare e rispettare per tutta la vita, non a
una con cui ti piace andare a letto e con cui stai solo per i suoi soldi!!- -Ma
non è affatto così!!- -STAI ZITTO!! Non voglio sentirti… Ah… Se ti lascio il
tuo lavoro nella MIA azienda, lo faccio solo perché sei un ottimo pubblicitario!! Sai venderti bene… E tu
ragazzina… La prossima volta trovatene uno della tua età… Così non dovrai far
finta che la cosa ti piaccia…- Questa arrossì vistosamente, Yamco la guardò e
si sentì ancora più imbarazzato… e umiliato…
L’azzurra salì di nuovo sulla sua macchina e… Scoppiò in una
fragorosa risata: si sentiva leggera!! Durante il suo
“discorso” era riuscita a rimanere calma e rilassata, senza far trasparire la
sua delusione: lei gli voleva bene, molto bene, ma lui era rimasto un ragazzino,
mentre lei… era diventata una donna!! Prese il
cellulare e telefonò a Chichi: -Mi dispiace, ma non posso venire da te… Lo so,
ma ho da fare! Sì, domani ci vediamo e ti racconto tutto… Ok!!
Baci!! Ciao piccoletta!!- La Mini Cooper
riprese a sfrecciare verso il parrucchiere di fiducia della donna al volante.
–Ciao Stefano!!- -Bulma, tesssorooo!!
Da quanto tempo!!- -Già, troppo!! Hai un po’ di tempo
per me?- -Per te il teeempo lo trovo seeempre!!- -Grazie!!- La fece
accomodare –Come li vuoi i capelli?- -Li voglio corti e… ricci!! Fammeli ricci!!- -Yamco ti ha lasciata?- -No… Io ho lasciato lui!!
Definitivamente!!- -Finalmeeenteee!!
Ce l’hai fatta! Affidati a me e sarai fantastica!!- L’azzurra si lasciò coccolare dalle mani esperte di
Stefano per tutto il tempo necessario a taglio e permanente. Dopodichè si
diresse verso il centro commerciale più grande della città: partì dalla
biancheria intima, poi le calze, gonne, pantaloni, magliette, camicie, ma
soprattutto… scarpe!! Bulma adorava le scarpe, ma
ultimamente si era ritagliata troppo poco tempo per lo shopping!! Alla fine portava una camicetta bianca, una gonna nera
arricciata sotto, calze nere e stivaletti neri.
Passando davanti all’ennesima vetrina si fermò per osservarsi… Sì, finalmente
si piaceva di nuovo… Ora mancava una sola cosa: il
trucco. Entrò in profumeria e si fece truccare.
Quando tornò a casa era quasi ora di
cena. –Ah!! Che giornata fantastica!!- -Chi diavolo
sei tu?- -Ciao Vegeta, anch’io sono felice di vederti!!- -Sei tu, donna?- -Sì
che sono io!! Chi dovrei essere?- -Che hai fatto ai
capelli e ai vestiti?- -Ti piacciono i capelli?- -…- -Vabbè, lasciamo stare…
Hai mai portato la macchina?- -No…- -Ti piacerebbe farlo?- -Credo di sì…-
-Allora vieni con me… E’ stata una giornata fantastica, ma per renderla
perfetta manca ancora una cosa!!- -Ma è quasi ora di cena!!- -Non morirai di
fame… Alla cena ci penso io!!- L’uomo la guardò ancora leggermente intimorito…
Già la trovava bella, ma così era mozzafiato!! Decise di fidarsi del suo
istinto e seguirla.
Chissà dove l’avrebbe portato…
Giulietta: grazie Bubbi… Lo sai che ci
tengo che le mie fic piacciano anche a te!! TVB cuginetta!!
Robertha: i tuoi complimenti mi fanno sempre piacere!! A te va un ringraziamento particolare… Grazie mille Robby!!
Liar: spero davvero di essere
riuscita a descriverli bene
Aras: sono felice di essere riuscita
a farti sbavare!!
Capitolo 3 *** La fine perfetta di una giornata perfetta ***
-Dunque, quella a sinistra è la frizione
-Prima
di tutto mettiti la cintura!- -Che cosa? Non metterò quel coso!!- -Allora te la metto io!- Gli salì praticamente sopra per
mettergli la cintura -Per cominciare: Il volante serve per girare le ruote e
cambiare direzione.- -A questo c’ero arrivato da solo!!- -Sì, certo… Dunque,
quella a sinistra è la frizione. Al centro c’è il freno e a destra
l’acceleratore.- -Questo è interessante.- -Questo è il cambio: 5 marce più la retro. Per mettere la retro devi
spingere il cambio verso sinistra finché non senti che fa “tac” e poi mandi il
cambio verso l’alto. Tutto chiaro?- -Ovvio! Credi che
io, il Principe dei Sayan, non sia in grado di portare questo stupido
trabiccolo!!- Bulma lo guardò con aria interrogativa:
-Credimi, all’inizio è più difficile di quello che sembra!!- -Certo, come no!!-
-Comincio ad irritarmi… Dunque per mettere in moto, premi la frizione e giri la
chiave, finché non senti che il motore è acceso. Vai!! Mi raccomando, con
delicatezza!!- Vegeta fece quello che la donna gli
aveva detto di fare e la macchina si accese. –Bene, la parte più facile l’hai fatta!! Ora… Per abbassare il freno a mano si fa così,
bravo. Ascoltami bene: la prima era già inserita, ma per mettere le altre marce
dovrai premere la frizione, lasciare l’acceleratore e cambiare velocemente e
devi farlo ogni volta che cambi marcia, anche quando scali e quando freni.
Quello che devi fare adesso è: lasciare lentamente la frizione e premere
delicatamente l’acceleratore. Vai!!- -Certo!! E che ci
vuole!!- Come Bulma aveva previsto la macchina
sobbalzò per qualche metro e poi si spense. Guardò Vegeta con un sorrisetto che
lo fece imbestialire –Perché mi guardi così, donna?- -Dai
riprova…- Lo disse trattenendo le risate. Il Principe rimisein moto e tra
qualche “Cambia marcia!!” o “Frenaaaaaaaa!!!!” e
“Gira a destra… Ho detto gira a destra!!” –Adesso parcheggia…- Lo disse un po’
spaventata. –Non serve che fai tante manovre… Basta che… Fermati lì!- -Lì? In
mezzo al nulla?- -Sì, lì è perfetto!- -Se lo dici tu!!-
-Bene, frena… Frena piano!! Premi la frizione!! Oddio…
Tira il freno a mano… Spegni… Ok, siamo arrivati.- Quando
scese dalla macchina Bulma si inginocchiò per toccare terra: -Terra!! Benedetta
terra!!- -Mi prendi in giro?- -Io? Non lo farei mai!!- Disse rialzandosi. –Si può sapere che posto è questo?
Dove diavolo mi hai portato? E ancora non vedo da
mangiare!! Io ho fame!!- -Ti
ho portato a vedere la mia bambina…- -La tua… COSA?- -Seguimi
e fatti poche domande.- Bulma portò Vegeta in un luogo che lui non riusciva a
capire. Sembrava che ci fossero molti garage uno dietro l’altro, ma la luce era
pochissima e non riusciva a vedere al di là del suo
naso. Dopo un po’ che camminavano e l’unico rumore era quello dei tacchi di Bulma arrivarono in un luogo illuminato. Vegeta aveva visto
bene: era proprio una fila di garage! –Ci sei Lee? Lee, sono io!! Bulma!! Non fare caso all’uomo
che vedrai, è un tipo strano: gli è sempre piaciuto l’oriente, così si fa
chiamare Lee e ogni giacca che porta ha un dragone disegnato sopra!!- Un uomo
di qualche anno più grande di Bulma, con una vistosa barba rossa, capelli
lunghi dello stesso colore, jeans strappati, stivaloni neri da cowboy e giacca
di pelle nera con disegnato un enorme dragone rosso e arancione si fece avanti.
–Bulma!! Erano secoli che non ti vedevo! Fatti vedere,
sei uno schianto!!- -Grazie Lee, gentilissimo come
sempre!! Sono venuta a prendere la mia bambina!!- -Te
la porti a casa?- -No, sai che mia madre non vuole che la tenga lì, mi dovrai
fare da baby-sitter ancora per molto!!- -Capisco… Ho fatto un lavoretto alla
tua… bambina! Credo che ti piacerà!! E’ una sorpresa
per te!!- -Grazie, non dovevi!! Posso usare un attimo
il tuo telefono?- -Ma ti pare!! Aspetta che ti
accompagno…- I due se ne andarono lasciando Vegeta da
solo. Era davvero confuso: Bulma ha una figlia? E
perché la tiene in quel posto strano in compagnia di quel tipo poco
raccomandabile che le faceva dei… lavoretti? Dopo una decina di minuti tornarono ridendo e scherzando –Ok, grazie Lee, ci vediamo
dopo, mi raccomando, qui fuori c’è la mia Mini!!- -Ok, divertitevi!!-
-Cos’è
quell’aria sconvolta? Te l’avevo detto che Lee è un
tipo strano.- Vegeta non rispose. Mentre camminavano era rimasto zitto a
pensare, finché: -Eccoci arrivati!!-
Bulma premette un pulsantino del telecomando che aveva
in mano e la serranda del garage corrispondente cominciò ad alzarsi. Il
Principe cominciò ad intravedere una macchina molto diversa da tutte quelle che
aveva mai visto. Era blu elettrico, con una striscia bianca sulla destra, ma
aveva una forma strana. Quando la serranda fu del tutto alzata la donna parlò: -Questa… è la mia bambina!!- “Che cosa? La tua bambina è una macchina?“ –Potrà sembrarti strano, ma ho preso questa macchina che
era un rottame e l’ho fatta rinascere dalle sue ceneri. Sul lato, in rosso c’è
scritto il suo nome: Phoenix. La Fenice!!- -Mi hai
fatto venire fin qui per una macchina?- -Non è una macchina!! Questa è LA
macchina!! E’ una Corvette C2
del ’67. Ho lavorato su ogni minima parte di questo gioiello, è una parte di me!!- -E mi hai portato qui per farmela guidare?- -Ahahahahah!!- Bulma scoppiò in una fragorosa risata, ma
poi vide che lui non stava ridendo –Ah, eri serio? No che non te la faccio
guidare!! Non scherziamo!!
Solo io posso guidarla!!- -Allora non capisco…-
-Volevo portarti a fare un giro, visto che stai sempre chiuso nella Gravity
Room! Non chiedermi di nuovo da mangiare!!- Disse
l’azzurra notando che Vegeta stava per parlare. Salirono in macchina. Gli
interni erano dello stesso colore della carrozzeria. Misero la cintura e Bulma
uscì con cautela dal garage. Dopodichè accelerò bruscamente sgommando –Ma che
diavolo fai?- -Stai zitto e fidati!! IO so guidare!!- -Ma l’uscita è lì…- La donna frenò, tirò il freno
a mano e la macchina girò di 180°. Bulma sorrise guardando la faccia sconvolta
di Vegeta –Ma tu sei matta!!- -Questo si chiama drift, ma le gomme non le passa la mutua, e neanche la
benzina, quindi non lo vedrai spesso.- Riaccelerò
bruscamente e corse verso l’uscita, salutando Lee con una mano fuori dal
finestrino. –Ciao piccola!!- L’uomo si abituò
facilmente alla guida veloce e i due cominciarono a conversare –Ora mi dici
dove andiamo?- -In una casa che abbiamo fuori città, in collina.- -Quel tipo ha
detto che aveva fatto un lavoretto…- -Sì, l’ho notato! Ha fatto un gran bel
lavoro!!- -Cioè?- L’azzurra alzò un piccolo coperchio
nero –Quando te lo dico io premi quel pulsante e tieniti forte.- Il Principe
vide un pulsante giallo con su scritto in nero NOS: -Che vuol dire NOS?- -Lo
scoprirai tra poco… Aspetta… Ora!!- Vegeta premette il pulsante e la macchina
venne sbalzata velocemente in avanti per una manciata di secondi. –Yoohooo!! Fantastico!! Devo ringraziare Lee!! Erano mesi che volevo montare l’impianto per il NOS!!- -Ma cosa è successo?- -NOS: protossido di azoto… E’ come…
mettere il turbo alla macchina!! Ma dura poco, perché si consuma in fretta e
bisogna stare attentissimi perché è difficile controllare la macchina a quella
velocità!! Era davvero troppo tempo che non portavo questa macchina!!- -Nascondi molte più cose di
quelle che pensavo!!- -Eh, lo so!! Io sono unica!!-
Arrivarono davanti ad un cancello, lì c’era un motorino e un
ragazzo che suonava al citofono. –Ehi, tu!!- Disse
Bulma –Sei il fattorino della pizza?- -Sì, ma qui non risponde nessuno!!- -Le
pizze le ho ordinate io, quanto ti devo?- Pagò e diede le 4 pizze a Vegeta –Ti
avverto!! Se anche una sola goccia d’olio macchia la mia tappezzeria, pregherai
Dio di essere morto!!- -Credi di farmi paura?-
-Dovresti averne!!- Percorsero il viale, finché la donna fermò la macchina e
tutti e due scesero. La donna prese un telo dal portabagagli e i due andarono a
sedersi sul prato di fronte all’immensa villa. Mentre mangiavano le pizze, 2
per uno, si raccontavano della loro vita, più che altro era Bulma che parlava,
ma riuscì comunque ad ottenere qualcosa dal misterioso
Principe. Passò poco più di un’ora: -E così lei dice a lui:
“Tesoro, hai un coniglio in tasca o sei felice di vedermi?”- Stavolta anche Vegeta
si mise a ridere: -Ah! Sono riuscita a farti ridere!!-
-Sì, ma non raccontarlo in giro, mi rovinerei la reputazione!!- -Ok… E così…
Tua madre si chiamava Bra…- -Sì, ma ti ho già detto che non ho voglia di
parlarne…- Bulma capì di aver fatto una gaffe e si zittì improvvisamente
sdraiandosi su quel telo, guardando il cielo. Vegeta si sdraiò vicino a lei –Ti
fermi spesso a guardare il cielo?- -Sì… Da piccola speravo che, da qualche
parte nel mondo, ci fosse uno splendido principe che in quello stesso istante
stava guardando le stesse stelle e che sarebbe corso da me, sul suo cavallo
bianco, per portarmi con sé nel suo castello dorato!!-
Il Principe la guardò con un sopracciglio alzato –Non guardarmi così… Ero solo
una bambina, e poi ogni donna sogna di avere un principe azzurro…- Disse
allusiva –Sai, lì da qualche parte, dietro le nuvole, nella coda dell’orsa
maggiore… C’è la mia stella- -La tua stella?- -Sì, mio padre le ha fatto dare
il mio nome quando sono nata: si chiama Bulma B.- -Deve essere una gran bella
stella!!- Lei si girò a guardarlo… -Era un complimento?- -Sì. Ma non ti ci
abituare!!- Si guardarono in silenzio… Quello che ne
uscì fuori fu un lungo bacio, diverso da quelli del giorno prima, più dolce e
delicato. Quel bacio fu suggellato da lievi gocce di pioggia che cominciavano a
scendere. Risero insieme, mentre una leggera pioggia estiva copriva bagnava i
loro gesti d’amore…
Fecero l’amore lì, su quel prato, sotto la pioggia, e mentre lo
facevano, i due amanti si trovarono a pensare la stessa cosa:
“Ma che cosa sto facendo?”
Bulma_92: eccoti accontentata, spero che il capitolo ti sia piaciuto!!
Aras: può sembrare una cosa contorta,
ma ho sempre sognato di dire una cosa del genere a un
uomo. Spero che ti piaccia anche questo capitolo.
Sweetlove: sono felice che ti piaccia la
mia storia J
Robertha: spero di non deluderti con questo capitolo!! Un bacione!!
Cuginetta: ho corretto l’errore e… leggi e
fammi sapere che ne pensi!! TVB
“Mmmmm… Credo che potrei abituarmi a svegliarmi così
Per non creare confusione, premetto che io uso i nomi dell’anime. Buona lettura!
“Mmmmm…
Credo che potrei abituarmi a svegliarmi così!!” Pensò
Bulma sentendo la sveglia e ricordando la notte passata insieme allo scorbutico
Principe che da un po’ viveva in casa sua. Si alzò con il sorriso sulle labbra
e riprese la sua routine quotidiana. Prima di andare in laboratorio chiamò la
sua migliore amica: -Ciao Chichi, scusa per ieri, ma avevo proprio da fare.
Oggi ci vediamo?- -Non preoccuparti tesoro! Certo che ci vediamo, vengo io da
te?- -Sì e… chiama anche Laura che è un sacco di tempo che non si fa sentire!!-
-Ok, allora ci vediamo alle 15 da te.- -Perfetto!! Ci vediamo dopo!!-
La
mattinata passò così velocemente che l’azzurra non se ne rese conto. Presto furono
le 15: DLIN-DLON. –Ecco, arrivo!! Chichi, Laura!! Finalmente, vi aspettavo!!
Venite, ho preparato il tavolo per il poker…- -Ah, il poker da Bulma, quanto mi
mancava!!- Esclamò Laura –Bè, ma tu non ti fai sentire per mesi, poi cosa
pretendi?- Le tre amiche scoppiarono a ridere e si sedettero al tavolo.
Cominciarono a giocare e spettegolare sulle ultime novità –E poi vi ricordate
Marion, l’ex di Crili?- -Dai Chichi, come dimenticare un’oca del genere?- -Bè,
comunque, l’ho vista l’altro giorno al supermercato e… E’ incinta!!- -Che
cosa?- -Non avevo dubbi che prima o poi sarebbe successo. E chi è il padre?-
-E’ questo il bello… Non si sa!!- Seguirono dei lunghi minuti di silenzio in
cui le donne pensarono solo a giocare a carte, finché… -Ho lasciato Yamco…- Ancora
silenzio, Bulma era abituata a quello non-reazione. Chichi e Laura non dicevano
mai niente, c’era una specie di patto: Bulma e Yamco si lasciavano così spesso
che era inutile animarsi o risponderle quando diceva cose così. Ma stavolta
Bulma aveva qualcos’altro da dire e sulle sua labbra si stampò un sorriso che
voleva dire “Adesso ci penso io a sconvolgervi!” E con molta calma si avvicinò
ancora un po’ al tavolo, aprì le labbra: -Ho fatto sesso con Vegeta…- Silenzio
glaciale –HAI FATTO COSA?- -CON CHI?- Bulma si sentì soddisfatta –Oh, mio Dio!!
Ti ha violentata?- Ipotizzò Chichi –No, niente del genere!!- -Aspetta, aspetta…
Quindi hai lasciato Yamco?- -Laura, ti sembra questa la cosa più importante
adesso?- -Sì, l’ho lasciato!- Disse Bulma ignorando completamente Chichi –E
come è successo?- -Bè, ieri…- -EHI!! Ci sono anch’io!! Non estromettetemi dal
discorso!! E poi… tu Bulma non porti più la collana, quindi… lo hai lasciato
definitivamente… - -Sì… Sì, stavolta è per sempre!!- -Ok ma almeno raccontaci come
è successo!- -Certo, dunque da dove comincio… Ah sì, allora l’altroieri…-
-…E
questo è tutto!- -L’avete fatto sotto la pioggia!?- Disse Laura con aria
sognante –Sì…- Rispose Bulma con aria altrettanto sognante –Ok, forse è stata
la cosa più idiota che io abbia mai potuto fare, ma… Non so neanch’io cosa mi è
preso! Però…La verità è che Yamco non mi ha mai fatta sentire così!!- -Così
come?- -Così… Desiderata, voluta… bella e… donna! E’ strano da dire, ma Yamco
non mi ha mai baciata, né toccata con la passione e il desiderio con cui l’ha
fatto Vegeta. In quei momenti è stato come se tutti i miei problemi fossero
spariti. Sembrerò molto materiale, ma… mi ci voleva una sc***ta così…-
-BULMA!!- Gridarono all’unisono le altre due –Che c’è? Ho detto la verità. Ho
appena lasciato Yamco dopo una storia durata un’eternità, avrò diritto a
divertirmi un po’?- -Sì, ma… Da come ne avevi parlato sembrava che la cosa
fosse andata oltre il semplice sesso.- -E’ presto per dirlo, poi non è detto
che succeda di nuovo…- -Anche questo è vero…- -E poi non ho intenzione di
lasciarmi trasportare da questa cosa!!-
-Bulma,
c’è qualcosa da bere in frigo?- Vegeta come al solito rese la sua entrata
trionfale –Come, scusa?- -Ti ho chiesto se c’è qualcosa in frigo…- -Sì, questo
lo avevo capito. Come mi hai chiamata?- -Bulma… Non è questo il tuo nome?- -Sì,
certo, ma di solito mi chiami… DONNA!!- -Bè, comunque non importa, ho fatto da
solo, ora torno ad allenarmi…- -Ok…- Rispose Bulma un po’ scioccata. Dopo
essersi assicurata che lui non avrebbe potuto sentire, Chichi parlò: -Però… A
guardarlo bene e… Senza pensare che voleva uccidere mio marito e distruggere la
Terra… Non è così male…- -Chichi, ma che dici?- -Dai, Laura… Pensaci bene… In
fondo lui è… Sì è un bell’uomo! E credo che tu, Bulma, hai
fatto bene a divertirti un po’; in fondo Yamco ti ha tradita tante di
quelle volte…- -Grazie per avermelo ricordato Chichi…- -E di che? L’importante
è che ora ti fermi, anche perché da come hai parlato prima… Sei già troppo
coinvolta.- -Non preoccuparti per questo, non ne ho alcuna intenzione!!-
Affermò l’azzurra senza, però, esserne troppo convinta.
Passarono
i giorni, ma le cose non cambiarono: la donna continuò ad ospitare il Sayan nel
suo letto e così fece lui con lei. Sembrava procedere tutto bene, finché arrivò
una visita inaspettata: DLIN-DLON. Bulma andò ad aprire, ma tra tutte le
persone a cui aveva pensato lui era l’unico che non avrebbe mai voluto trovarsi
davanti: -Yamco… Che diavolo ci fai qui?- -Sono venuto
a prendere le mie cose, quelle che ho lasciato qui…- -Ah, tu vuoi le tue cose?
Aspetta qui fuori che te le porto.- Disse la donna con
un sorriso. Voleva le sue cose? E lei gliele avrebbe
date! Oh, se gliele avrebbe date! Dopo qualche minuto aprì la finestra che dava
sull’ingresso dell’enorme edificio e si mise sul balconcino con una cesta piena
di vestiti, scarpe e così via –Vuoi le tue cose? E
allora eccotele!!- -Ma che
diavolo stai facendo?- -Quello che mi hai chiesto!!- Urlò continuando a
lanciare sul prato “le sue cose” –Tu sei pazza!! Non hai mai capito niente di
me!! Io ti ho sempre amata
Bulma, ma tu non sei riuscita a fare lo stesso!!- -Ma senti cosa mi tocca
sentire!! Brutto bastardo, io per colpa tua non ho più lacrime! Ho sprecato la
mia giovinezza dietro a un lurido porco che mi ha
tradita con ogni essere avesse un paio di tette e respirasse!! Mi hai fatta
soffrire in un modo indicibile e adesso vieni a farmi la paternale? Vattene e non
farti più vedere!- Gli tirò le ultime cose, entrò
dentro e cominciò a piangere silenziosamente. Quando si fu ripresa cominciò a
camminare per i lunghi corridoi di casa sua, finché non incontrò Vegeta –Eccoti
finalmente, vieni con me!- -Dove vuoi portarmi don… Bulma?- -Non fare domande e
seguimi!!- Lo portò nella
sua stanza dove lo spogliò e sfogò la sua rabbia. Si addormentarono tutti e due sul grande letto della donna; quando lei si
svegliò rimase per un po’ seduta sul letto a pensare a quanto orribile fosse
diventata. Prese i vestiti del Principe, la raggruppò e glieli tirò addosso,
lui si svegliò di colpo –Che roba è?- -Sono i tuoi
vestiti, mettili e esci dalla mia stanza!!- -Cosa?- Senza dargli il tempo di
vestirsi lo trascinò vicino alla porta –Esci- -Ma…- -Vattene!!- Lui uscì dalla
stanza mezzo nudo “Ma che cosa le è preso?”
Quella
sera stessa Bulma sedeva sul bordo della piscina di casa sua, con i piedi a mollo, quando una figura che ormai conosceva bene le si
avvicinò; si sedette vicino a lei nella stessa posizione. Fu lei a parlare per
prima: -Scusami per oggi- -Non importa, non è che la cosa mi abbia fatto
schifo…- -Sì, questo lo avevo capito, ma… Io queste
cose non le faccio. Io non faccio le cose per rabbia o per vendetta, o almeno…
La Bulma che conosco io non lo avrebbe mai fatto… Mi sento così… Orribile!!- -Non sei orribile… A tutti salterebbero i nervi se
dovessero stare a combattere con quell’insulso terrestre…- Bulma si lasciò
sfuggire un risolino e poggiò la testa sulla forte spalla del Principe.
Restarono così per un po’ finché lei non si girò a guardarlo e gli diede un
bacio. Poi si alzò e si tuffò. Lui la guardò un po’ confuso, poi rimase in boxer e si tuffò anche lui… Restarono a giocare dentro
l’acqua per tutta la notte…
-E
non l’avete fatto?- -No…- -Quindi gli hai dato un bacio così… Senza un vero
motivo!- -Sì…- -E hai chiuso gli occhi?- -Sì…- -Bulma…- -Chichi, non hai idea
di quanto sono confusa… Allora oggi tu e Laura venite
da me? Ho davvero bisogno di un sostegno…- -Certo che veniamo, non ti
preoccupare!!- -Allora a dopo…- Detto questo riattaccò
e si costrinse ad andare alla riunione del consiglio, anche se quella mattina,
si sentiva davvero male, persino il suo adorato caffé le faceva venire la
nausea…
Cuginetta: la battuta del coniglio è un
classico… Eheh… Spero ti piaccia anche questo capitolo
Sweetlove e Aras:
grazie mille!! Spero di non deludervi con questo
capitolo!!
Erano passate poco più di tre settimane da quella fantastica notte
passata con Vegeta
Erano passate poco più di tre settimane da quella fantastica
notte passata con Vegeta.
Nessuno era mai riuscito a farla sentire così. Qualcosa si stava insinuando
nella sua mente. E se
fosse…? No, non era possibile, non doveva essere possibile!!
Si era appena liberata di una enorme palla al piede di
nome Yamco, non poteva incastrarsi di nuovo!! Però… Le ultime
notti passate con l’orgoglioso Principe dei Sayan erano state bellissime…
Questo era vero, ma… C’erano tante altre cose che voleva fare: ora che si sentiva
libera e felice le erano venute in mente molte idee per nuovi progetti, di cui
voleva parlare con suo padre; poi voleva dedicare più tempo a se stessa, andare
dal parrucchiere, a fare shopping… Cose che con Yamco aveva perso il gusto di
fare; senza contare che mancavano pochi esami al conseguimento della sua
seconda laurea… E le sue amiche? Le aveva trascurate troppo e voleva
rimediare!! Certo però… Che lui… E i suoi occhi neri
come la notte, avrebbe potuto perdersi in quegli occhi… Inoltre ormai aveva
passato i trenta e voleva con tutto il cuore una sua
famiglia, dei figli da accudire e… Ma andiamo? Perché
prendersi in giro? Una famiglia con Vegeta? Come aveva potuto pensarlo?
Sicuramente le sarebbe piaciuto: lui aveva dimostrato molta più sensibilità di
quella che faceva trasparire, quando le aveva raccontato della sua infanzia,
dei suoi genitori e di come se ne erano andati… E poi
sapeva essere così dolce e così… ACCIDENTI!! Non poteva essere vero, ma… Che si
trattasse proprio di… Amore?
Erano passate poco più di tre settimane da quando
aveva deciso di dare ascolto al proprio istinto e lasciarsi andare con Bulma. Aveva passato molte notti
come quelle passate con Bulma, una donna diversa ogni notte. Pensandoci bene,
era la prima volta che passava più di una notte con la stessa donna. Il fatto
era che… Lei riusciva a farlo stare bene, a non farlo
pensare, a svuotargli la mente dagli orribili ricordi della sua vita passata.
Provava qualcosa per lei. E se fosse…? No, non poteva
essere… Oh andiamo!!Lui era Vegeta!!
Il potentissimo Principe dei Sayan, perché avrebbe dovuto provare rancore per
quello che aveva fatto, per le vite che aveva spezzato e i pianeti che aveva
conquistato? Perché avrebbe dovuto provare qualcosa per quell’insulsa terrestre
così irritante, sgarbata, estremamente… Bella e dolce,
intelligente, spontanea e con quei due occhi azzurri che gli facevano venire
voglia di passare giornate intere a guardarla… NO!! Lui era il Principe, era un
Sayan, e i Sayan non provano sentimenti terrestri!! Tutto
quello che voleva era allenarsi e diventare più forte di
qualsiasi essere vivente dell’Universo, più forte di quel maledettissimo
traditore, Kakaroth. Ma nonostante tutto non voleva allontanarsi da quel
pianeta così diverso dal suo… Non voleva allontanarsi
da lei… Sapeva che non poteva essere possibile: lui era un Sayan, ma… Che si
trattasse proprio di… Amore?
Non è possibile che sia innamorata di Vegeta!!
No, io non provo Amore!! Meno che mai per
Bulma!!
Ma con lui sto così bene…
Ma lei riesce a farmi sentire un
altro…
E comunque lui non potrebbe mai
innamorarsi di me…
Ma dopotutto, come potrebbe
innamorarsi di me?
Però potrei provare ad aprirmi…
Però… Potrei parlarle…
Mi caccerebbe via!!
Non ce la farei mai!!
Lui e il suo stupido orgoglio!!
Io e il mio stupido orgoglio!!
E poi non è questo quello che voglio!!
E poi non è questo quello che voglio!!
Voglio altre cose in questo momento!!
La mia priorità assoluta è battere Kaharoth!!
Voglio davvero altre cose?
E’ davvero questa la priorità assoluta?
…
…
Cosavoglio davvero?
Capitolo di transizione… Un po’ corto, ma mi è servito a spiegare un
po’ quello che provano i due inconsapevoli innamorati…
Spero vi piaccia…
Cuginetta: wow… Ti sei superata!! Una recensione davvero ispirante!!
Spero di averti chiarito un po’…
Giuliathebest: sono contenta che ti piaccia…
Fammi sapere cosa ne pensi di questo…
Aras: ehm… Forse non si capisce bene
quanto tempo è passato… L’ho detto qui… Il finale è un mio sogno segreto!!
Chiedo perdono per l’enorme ritardo, ma sono stata via tutto agosto e
non ho potuto aggiornare
Chiedo perdono per l’enorme ritardo, ma sono stata via tutto agosto
e non ho potuto aggiornare!! Spero di farmi perdonare
con questo capitolo!! Buona lettura…
Le tre amiche aspettavano impazienti sedute intorno al tavolino
del soggiorno. Laura sbuffava, Chichi sfogliava una rivista e Bulma… Lei
tamburellava nervosamente le dita sul tavolo, facendo un rumore che infastidiva
le altre due. –Insomma, la smetti!!- -No, non la…-
Bip-bip. L’azzurra rimase paralizzata: i tre minuti erano passati!! Si avvicinò lentamente alla stecchetta di plastica e
lesse le istruzioni: –Caxxo!!- -Che è?- -Caxxo, caxxo,
caxxo!!- -Di che colore è?- -E’ rosa!!- -Che vuol dire se è rosa?- -Sei
incinta?- -Lo hai capito dal rosa?- -No, dalla sua reazione…- Nel frattempo
Bulma continuava a imprecare. –Non ho mai sentito quella parola pronunciata
tante volte di seguito…- Disse Chichi. –E adesso che faccio? Io non lo so se voglio un figlio!! Poi con Yamco ci ho provato per anni e non è mai successo
niente!! E adesso arriva il primo Sayan scorbutico e
puff!! Rimango incinta!! Non
è possibile!! Non può… Non deve essere possibile!! Oh mio Dio!!- -Dai Bulma,
calmati!!- -Coma faccio a calmarmi, Laura!?!?- -Arrabbiarti così non fa bene al
bambino…- Bulma sembrò calmarsi per un po’, facendo una faccia attonita per il
commento appena fatto da Chichi. –Mi spieghi adesso che dovrei fare, Chichi?-
-Credo che la cosa più saggia sia dirlo a Vegeta…- -Sì, certo!!
E come?- -Hai pensato a qualcosa del tipo “Vegeta, sono incinta”?- -Sì, come no!! E poi?- -E poi vedi come va…- -No!!
Ci sono troppe variabili!! Potrebbe reagire in troppi
modi diversi!!- -Questa non è un’equazione matematica,
Bulma!! Si tratta di un bambino!!- Laura si intromise
tra i deliri della donna in preda al panico. –Certo, se dopo quella volta sotto
la pioggia te ne fossi stata buona, invece di continuare con questa storia!!- -Sì, l’ho pensato anch’io appena ne ho avuto il
sospetto, ma poi… Ho fatto un paio di calcoli, e…- -E’ successo sotto la
pioggia?- Chiese la mora. –Già…- -Com’è romantico…- Disse Laura con aria
stralunata. Le altre due la guardarono scioccate per quello che aveva appena
detto e Bulma perse la pazienza –MA COME TE NE ESCI?
TI SEMBRA QUESTO IL MOMENTO DI PENSARE A CERTE COSE?-
Il pomeriggio volò via e quando le due ospiti se ne furono andate,
Bulma andò in camera sua a darsi una rinfrescata. Si
guardò nello specchio. “In che cavolo di situazione mi sono cacciata!!”. Scese in giardino, dove si
trovava la stanza speciale per gli allenamenti di Vegeta. Si avvicinò a questa,
spense la super gravità ed entrò. –Che diavolo fai,
Bulma!?- -Vegeta, devo parlarti…- Disse, quasi in un sussurro –Mi sto
allenando, vattene e lasciami in pace!!- -Ma…- -Ho detto vattene!!- Urlò il
Principe –Eh, no!! Invece adesso stai zitto e ascolti quello che ho da dirti!!- Sbottò la donna –Sei solo un egoista, egocentrico,
scorbutico… Nullafacente… Sayan!! Non te ne frega niente di niente e di nessuno!! L’unica persona di cui ti interessi
qualcosa è Vegeta!! Non te ne frega niente di me, di quello che potrebbe
esserci tra noi, di quello che c’è, del nostro bambino e…- Si bloccò di colpo quando si rese conto di cosa aveva detto. La reazione
di Vegeta fu la stessa. Dopo l’iniziale shock per quella notizia inaspettata,
il Sayan fece una cosa che Bulma non si sarebbe mai aspettata: andò verso di
lei, la guardò negli occhi sussurrando il suo nome e la baciò, in un modo in
cui non aveva mai fatto: sembrava quasi… dolce!! La
prese in braccio e la portò nella sua stanza…
Dopo essersi amati si persero entrambi in un sonno profondo. Quando Vegeta si svegliò era notte fonda. Guardò la donna
che dormiva beata accanto a lui. Era così bella. Forse non sarebbe stato così
male rimanere lì, al fianco di quella donna fantastica, e crescere un bambino
insieme. Ma perché? No, il Principe dei Sayan non
poteva farsi sfiorare da certi pensieri. Doveva prendere una decisione, e
doveva prenderla subito!! Se fosse rimasto lì
probabilmente non sarebbe diventato più forte del suo
odiato nemico, ma… Avrebbe potuto essere felice con la donna che… Che… Che
aveva fatto sciogliere il suo cuore di ghiaccio. Che lo aveva reso debole!! No, lui doveva tornare quello che era un tempo: il
crudele e cinico Vegeta che andava in giro per pianeti a seminare morte e distruzione!! Da qualche parte aveva
conservato una capsula con una navicella spaziale, sarebbe partito la
sera stessa. Ma prima doveva fare una cosa…
Bulma si svegliò con il sorriso sulle labbra. Allungò un braccio,
ma non trovò quello che sperava: Vegeta non era lì!!
Sul suo cuscino vide un foglio di carta. Poche parole bastarono a farle
crollare il mondo addosso: “Addio. Non pensarmi, perché io
non ti penserò. Non aspettarmi, perché non tornerò.
Sei stata uno svago divertente, ma alla fine mi hai stancato.”
La donna cominciò un pianto silenzioso, interrotto solo da qualche singhiozzo…
-Piangi, tesoro! Non trattenerti, ci siamo noi qui…- L’azzurra si disperava tra le braccia delle amiche: solo qualche ora
prima era in Paradiso con l’uomo che amava e ora era sprofondata nel buio più
nero. –Io non capisco!! Cosa ho
fatto di sbagliato?- -Non hai fatto niente di sbagliato… Credimi, so che
vuol dire amare un Sayan…- Le parole di Chichi riuscirono a confortarla un po’,
prima che scoppiasse in una nuova crisi di pianto. Intervenne Laura: -Prendi un
fazzoletto pulito, quello che hai è da buttare…- -Grazie- Disse soffiandosi il
naso; riprese con la voce spezzata dai singhiozzi: –Io non capisco… Cosa faccio di male? Perché mi innamoro
sempre dell’uomo sbagliato?- La reazione di Laura fu spontanea: -Innamoro?
Come…?- Ma Chichi riuscì a contenere i danni: la fulminò con lo sguardo, prima
che potesse dire altro –Stai tranquilla Bulma, ci siamo noi con te…-
-SI PUO’ SAPERE CHE TI E’ PRESO?- Urlò la
mora. –Bulma ha detto “mi innamoro”!!- -Sì, e allora?-
-E’ innamorata di Vegeta!!- -Perché non lo avevi capito?- -Tu sì?- -Si vedeva
lontano un miglio!!- -Non posso crederci… Sembra così assurdo… Come si fa ad
innamorarsi di un essere così dedito al combattimento?- -Credimi, si può… Io ne
so qualcosa… E dovresti saperne qualcosa anche tu…- -Bè, in effetti…- -Spero
solo che Bulma riesca a essere forte… Noi dovremo starle il più vicino
possibile…-
L’azzurra stava ancora piangendo nel suo letto
quando un’idea le balenò in mente: lei era innamorata di Vegeta, ma lui
non lo era di lei. Questa situazione non era sostenibile, nonostante lei fosse
una donna forte. Doveva fare qualcosa, prese il telefono e compose il numero.
Cominciò a squillare: -Sì, pronto? Salve chiamo per… Ecco io vorrei… Sì…
Un’interruzione di gravidanza… Al più presto!! Sì, va
benissimo!! Bulma Brief… Sì, proprio quella Bulma
Brief… La prego di mantenere la massima privacy su
questo fatto. Bene. Arrivederci.- Ora doveva solo dirlo alle sue amiche. Non
poteva avere un figlio da un uomo che non l’amava, non sarebbe
stato giusto.
Sotto il muro
dell’ospedale
Che terribile decisione.
Piccolina tra il
bene e il male
Piccolina su quel
portone…
-Sei
sicura, Bulma?- -Sì, è l’unica cosa da fare…- -Ma se poi…- -Non ci sono ma che
tengano. Un figlio si fa in due. E io sono sola.- -Noi
ti aspettiamo qui.- Bulma scese dalla macchina. Si diresse verso la clinica. La
sua decisione era stata sofferta. Però… Suo figlio
l’avrebbe amata, come nessuno avrebbe mai saputo fare. Si accarezzò dolcemente
il ventre, e anche se era passato poco tempo, le sembrò di sentirlo muoversi.
Poteva davvero farlo? Poteva davvero spezzare una vita? La vita di suo figlio,
quel figlio che tanto aveva voluto e che tardava ad
arrivare.
Poi ti fermi e ritorni
indietro
Nel mio cuore me l’aspettavo,
Mentre
l’alba ci appanna il vetro
Tu sorridi a
un amore nuovo…
Salì
in macchina velocemente. Piangeva e rideva. Le sue amiche la guardavano
raggianti. Avrebbero avuto un nipotino da strapazzare. –Questa è la scelta
giusta. E adesso riportatemi a casa!!-
Con il sole ti porto a casa
Ed
in macchina vuoi cantare.
Sei felice come una sposa
Perché
adesso lo sai che fare,
Perché
adesso ti senti amata
E
dai tuoi occhi si vede il mare,
Cenerentola innamorata…
Grazie per i commenti a: Sybelle, pan, Robertha, Shashi, Dido88. E grazie anche a chi ha letto senza commentare.
La canzone citata in questo capitolo è “Cenerentola innamorata” di
Marco Masini.
Ecco il nuovo capitolo! Chiedo umilmente perdono per il tremendo
ritardo e spero che vi piaccia!
Bulma riposava tranquilla in un letto di ospedale.
Quella era stata l’esperienza piùbella
della sua vita. Le sue migliori amiche erano sedute vicino a lei. L’infermiera
entrò nella stanza: -Ecco il suo bambino, signoraE’ proprio un bello lo sa?- Disse, porgendo
un fagottino azzurro alla donna, che sorrise. –Solo una cosa, però…-
L’infermiera guardò Bulma preoccupata –Cosa? Ha qualcosa che non va?- -No, è solo
che… Ecco… Suo figlio ha… Ha la coda…- L’azzurra rise e cominciò a piangere
–Sì, sì… Certo che ha la coda!- E strinse forte a sé il suo bambino. “Eh, già…
I Sayan hanno la coda… Se Vegeta fosse qui per vedere questo angioletto!!”
Un anno dopo…
La vita era ripresa tranquilla dopo il Cell-Game. Ormai, anche se
a malincuore, Bulma aveva accettato l’idea di dover crescere il suo piccolino
tutta da sola. Lo avrebbe accudito con tutto il suo amore, cercando di non
fargli mai mancare quella improbabile figura paterna che sarebbe dovuta essere Vegeta…
Alla Capsule Corporation: -Aaaaaahm!! E bravo il tesoro della mamma!! E’ buona
la pappa vero?- DLIN-DLON –Oh accidenti!! Qualcuno va ad aprire per favore, sto
dando da mangiare a Trunks!!- DLIN-DLON –C’è qualcuno in questa casa?-
DLIN-DLON –No… Va bene, vado io!!- Prese in braccio il suo bambino e andò ad
aprire la porta. Si sarebbe aspettata di vedere chiunque, tranne lui. Rimase
allibita, non riusciva più a muovere un muscolo. –Eccomi tesoro!- Squittì Bunny
Brief –Chi è? Oh, Vegeta caro!! Sei tornato!! Vieni dentro, cosa ci fai lì!!
Bulma non fare la maleducata!!- Mentre la donna parlava allegramente, i due non
smisero di fissarsi. Quando Vegeta fece per entrare, Bulma urlò dentro di sé: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!” Diede il suo bambino alla
madre: -Io… Ho dimenticato di… Fare una telefonata… Finisci di dar da mangiare
a Trunks e… Vado, stai attenta tu al piccolo!!- Cominciò a camminare verso la
sua stanza e improvvisamente si ritrovò a correre. “Non piangere Bulma, non ora!!
Aspetta un altro po’!!”. La porta della sua stanza si chiuse rumorosamente e lei vi
appoggiò le spalle. Scoppiò in un pianto disperato “Possibile che io lo ami
ancora?”. Riuscì a
trascinarsi verso il letto e lì si addormentò. Quando si svegliò, decise che
doveva assolutamente parlare con le sue amiche. Alla Capsule Corporation si
ritrovarono Bulma, Chichi, Laura e C18, che da poco era diventata loro amica.
–E così… Trunks è figlio di Vegeta?- Chiese la bionda. –Sì… Ma il punto è che
adesso non so cosa fare… Dovrei parlargli e chiarire le cose con lui o lasciar
perdere tutto?- -Io non conosco tutta la storia, ma… È comunque il padre di tuo
figlio, no?- -Sì, ma quando gli ho detto di essere incinta lui se ne è andato…-
-Sì, ma… Se siete arrivati ad avere un figlio… Qualcosa avrete provato l’uno
per l’altra…- -Da quando te ne intendi di uomini?- Chiese Chichi. –Io ero una
donna come le altre prima di diventare un cyborg assassino al comando del Dr.
Gelo!- -Davvero?- Chiesero all’unisono le altre tre donne. –Sì… È così strano
da credere?- -E quindi…- Intervenne Laura –Tu credi sia meglio che Bulma parli
con Vegeta e… Cerchi di chiarire le cose?- -Io credo che dovrebbe seguire il
suo cuore! Tutto qui!!- -Wow… Certe cose dette da te sembrano un po’ strane…-
Rispose Bulma. –Voi due invece, cosa ne pensate?-Chiese alle amiche di vecchia data. Cominciò
Chichi: -Tante volte ho… Permesso a Goku di tornare da me, ma le situazioni
erano diverse. E in questo caso, non è detto che lui voglia tornare da te. Non
so come consigliarti, ti direi di provare il tutto per tutto… Ma… Forse non
servirebbe a niente…- -Mi dispiace Bulma, ma la penso come Chichi. Potresti
anche farti avanti, ma non hai garanzie e…- Non fece in tempo a finire la frase
che C18 intervenne: -State dicendo un mucchio di baggianate!!- -Ma come ti
permetti?- Fu la reazione delle altre due. –Mi permetto eccome!! Vi rendete
conto di quello che le state dicendo? Se quello che mi avete raccontato è vero,
la storia con Yamco è stata l’esperienza peggiore della sua vita, perché adesso
dovrebbe perdere l’occasione di essere felice?- Chichi e Laura rimasero
impietrite dalla reazione della bionda. –Insomma Yamco l’ha tradita, trattata
male, le ha mentito, le ha fatto male!! Se Vegeta è tornato qui, un motivo
dovrà pur esserci!! Poteva andare in qualsiasi altro posto del pianeta, ma ha
scelto proprio questa casa… Nessuna di voi si è domandata il perché?- -ADESSO
BASTA!!- Sbottò Bulma. –Quello che voglio lo so solo io e… Non voglio parlare
con lui, non voglio avere più nulla a che fare con lui!! Mi ha fatta soffrire,
come Yamco non aveva mai fatto!! E… Poi… Andatevene!! Voglio stare da sola!!-
Passarono i giorni, la situazione non cambiava. Bulma e Vegeta continuavano
a evitarsi. Ogni volta che si incrociavano in giro per
la casa gli sguardi nascosti non mancavano, ma nessuno dei due osava
avvicinarsi più di tanto all’altro. Le poche volte in cui si parlavano era per
urlarsi contro.
“Quello che mi chiedo è: per quale dannato motivo continuo a
tenermelo dentro casa?” L’atmosfera nel bagno era rilassata, l’acqua calda le
dava un senso di pace, così come l’incenso che bruciava e le candele profumate.
Era una delle poche volte in cui Bulma si concedeva un bagno caldo. Erano rari
i momenti di tranquillità tra Trunks che piangeva, il lavoro da portare avanti
e le ripicche con Vegeta. Già… Le ripicche con Vegeta… Che senso avevano?
Perché continuava a tenersi quell’essere dentro casa? Quell’essere
così… spregevole… e così… dannatamente… Oh accidenti!! Era innamorata persa di
Vegeta e non poteva farci assolutamente niente… Come poteva
venire a capo di quella situazione che era venuta a crearsi? Doveva trovare una
soluzione, e doveva farlo in fretta, perché non
avrebbe resistito un giorno di più sapendolo così vicino e non poter fare
niente. Tutto quello che voleva era abbracciarlo, baciare le sue labbra morbide
e lasciare che l’amore li travolgesse. Ma cosa provava
lui realmente? Se l’avesse amata non sarebbe fuggito via…
Anche se poi era tornato… “Basta!! Non voglio più pensarci… Stasera improvviserò qualcosa!! Sono o no Bulma Brief? Ho o no
una mente geniale? A qualcosa penserò!!”
Passarono
altri interi giorni prima che Bulma decidesse di
entrare in azione: quel pomeriggio se lo era preso libero, aveva lasciato
Trunks con la madre e si era dedicata alla cura di se stessa; voleva essere
splendida per lui. Avrebbe giocato il tutto per tutto… Una
volta rientrata a casa aveva cenato, aveva messo il piccolo a dormire
nella stanza accanto alla sua e si diresse verso questa. Sapeva che Vegeta
avrebbe dovuto passare da lì per andare verso la propria stanza. E infatti, come lei aveva previsto, il Principe si ritrovò a
passare davanti quella porta. Esitò. La porta era aperta. In fondo una
sbirciatina non avrebbe potuto fargli male… Ma appena
si avvicinò alla fessura aperta si ritrovò davanti due splendidi occhi color
del cielo che lo fissavano. Entrò piano piano nella stanza e la osservò
attentamente. Accidenti se era bella!! Si avvicinarono
lentamente l’uno all’altra. Vegeta stava per parlare quando: CIAFF!! Un potente schiaffo, partito dalla mano destra
dell’azzurra, lo colpì in pieno volto. Pur avendo subito attacchi peggiori
quello schiaffo gli fece più male del previsto; stava per parlare, ma lei lo
precedette: -Questo è per essertene andato senza dire una parola e per esserti
ripresentato come se niente fosse!!- Quelle parole lo
ferirono più dello schiaffo appena ricevuto, ma non ebbe neanche il tempo di
pensarci: CIAFF!! Un secondo schiaffo lo colpì:
-Questo è per aver lasciato da solo Trunks, tuo figlio!! Sangue del tuo sangue,
ma che per te evidentemente non conta niente!!- Vegeta
subiva inerme gli schiaffi di Bulma, che non lo ferivano fisicamente, quanto
mentalmente “Non conta niente…” CIAFF –E questo… Questo è per me… Perché ogni
giorno che è passato senza di te ho provato a odiarti, ma… più ho provato ad
odiarti e più…- La donna scoppiò in lacrime –Più mi sono resa conto di quanto
il mio amore per te sia… assurdamente… Io ti amo Vegeta!! E tu te ne sei andato
proprio quando ne avevo più bisogno! Ma d’altronde tu
sei solo uno scimmione senza cuore e il fatto che tu non stia dicendo una
parola mi sta facendo impazzire!!-
Per
tutta risposta Vegeta la abbracciò stretta e lei pianse tutta la sua rabbia e
il suo rancore sul petto dell’uomo che amava con tutto
il cuore. Quando si fu calmata un po’, lui le prese il mento, le alzò il viso e
la baciò, trasmettendole con quel bacio tutto l’amore che anche lui provava per
lei; la prese in braccio e la fece sdraiare sul letto,
la guardò dritto negli occhi, si perse in quell’oceano azzurro, le carezzò il
volto e le sussurrò in un orecchio: -Ti amo, Bulma…- Lei lo guardò, uscirono
lacrime leggere dai suoi occhi, lacrime diverse da quelle di prima, lacrime
colme di gioia. Si baciarono intensamente –Fai l’amore con me, Vegeta…-
Quella
notte…
-Promettimi
una cosa Vegeta…- -Dimmi!- -Promettimi che non te ne andrai
mai più, che non mi lascerai più sola!- -Te lo prometto. Ora che sono di nuovo
con te, non ti lascerò più!-
Grazie a tutte le persone che hanno letto, commentato e aspettato!