Improvvisamente, tu

di Vahly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un ragazzo misterioso ***
Capitolo 2: *** appuntamento... a sei! ***
Capitolo 3: *** Rapporti difficili ***
Capitolo 4: *** In infermeria ***
Capitolo 5: *** Strani malori ***
Capitolo 6: *** Un semplice bacio ***
Capitolo 7: *** Pensieri e discussioni ***
Capitolo 8: *** Nervosismo (intermezzo) ***
Capitolo 9: *** Gita ad Hogsmeade - parte 1 ***
Capitolo 10: *** Gita ad Hogsmeade - parte 2 ***
Capitolo 11: *** Gita ad Hogsmeade - parte 3 ***
Capitolo 12: *** Nella stanza delle necessità ***
Capitolo 13: *** Preoccupazioni (intermezzo) ***
Capitolo 14: *** Incontri notturni ***
Capitolo 15: *** Discussioni (intermezzo) ***
Capitolo 16: *** Theodore Nott ***



Capitolo 1
*** Un ragazzo misterioso ***


Improvviamente tu 01

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 01/13 (in prosecuzione)
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI
: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

NOTE DELL’AUTRICE: Chi segue altre mie storie conosce la mia lentezza nel postare, e sa che ne ho molte in prosecuzione. Chiedo venia, e vi assicuro (per quanto possa aver valore quest’affermazione fatta da me) che i primi 13 capitoli, già scritti, saranno postati abbastanza frequentemente (tipo 2 volte l’anno invece di una sola – scherzo :-P )

… Improvvisamente, tu.

Cap. 01 - Un ragazzo misterioso





Dai, Hermione… Dicci di chi si tratta!!!

– No.

– E su!!! Se io stessi con qualcuna, te lo direi!!!

Insistette il moro

– E questo mi rende felice, Harry. Ma lui mi ha chiesto di non parlarne, per ora, ed io non lo farò.

Ribatté secca la ragazza.

Da un po’di tempo Hermione si vedeva con un ragazzo, ma non sembrava avere alcuna intenzione di rivelare chi fosse ad i suoi due migliori amici. E questo un po’ dava loro fastidio… Insomma, Ron quando si era fidanzato con Luna lo aveva detto subito a Ron ed Hermione. Ed Harry… Beh, durante il suo quarto e quinto anno non aveva parlato moltissimo di Cho, ma quando poi si era innamorato di Angelina ne aveva parlato loro. Perché quindi Hermione sembrava essere così reticente?

– Uffa! Io ti ho raccontato nei minimi dettagli di quando mi sono messo con Luna!

Piagnucolò Ronald

Ron, tesoruccio caro, credo di averti già lungamente spiegato che non è una decisione che dipende solamente da me. Stasera ne parlerò con lui e vedremo…

Ron la guardò un po’ storto.

– Nemmeno i suoi amici sanno nulla, se la cosa può consolarvi…

Disse esasperata Hermione, cercando di convincerli.

Ma perché si ostinano a volerlo sapere a tutti i costi! Sono solo due mesi che usciamo assieme, dopotutto! Stasera gli parlerò… speriamo solo che capisca!”

Pensò preoccupata la grifondoro.

Infatti, fin da quando avevano deciso di frequentarsi, avevano messo subito in chiaro una cosa: non rendere pubblica la loro relazione. Non perché si vergognassero l’uno dell’altra, ma perché c’erano numerosi problemi di fondo che nessuno dei due al momento era in grado o aveva voglia di affrontare. Erano ancora nella fase ‘sperimentale’ della loro storia, dopotutto: si piacevano, certo, e si sentivano attratti sia fisicamente sia psicologicamente l’uno dall’altra, ma non avrebbero ancora saputo dire se si trattasse di vero amore o meno. Per questo avevano deciso di rimandare ogni possibile problema derivante dallo stare assieme in un secondo momento, quando il loro rapporto sarebbe stato più solido e sarebbero stati entrambi sicuri dei propri sentimenti.

In altre parole, il non voler parlare ad i suoi migliori amici del suo ragazzo per Hermione non rappresentava un atto di mancanza di fiducia nei loro confronti, ma semplicemente il voler prendere tempo prima di rendere più seria la sua storia con Blaise, prima di doversi sentire veramente legata a lui.

Però se quando lui sarà d’accordo, devi prometterci che ci dirai chi è.

– Va bene, ve lo prometto…





***quella sera, alla Torre di Astronomia…***





– Finalmente sei arrivato!

Esclamò allegra Hermione quando un ragazzo moro entrò nella stanza

– Scusa Hermione… Ho avuto dei problemi a svicolare dai miei compagni di stanza…

Si giustificò dispiaciuto il ragazzo.

Hermione osservò intenerita la sua espressione da cucciolo indifeso, e decise che avrebbe anche potuto perdonargli la mezz’ora di ritardo.

Poi il ragazzo le si avvicinò lentamente fino ad essere ad un passo da lei, e chinò il suo volto su quello della sua ragazza, posando le proprie labbra sulle sue. Fu un bacio dolce ed appassionato allo stesso tempo, che espresse ogni sentimento che i due ragazzi, sebbene in parte ancora inconsapevolmente, provavano.

Dopo essersi staccati, Hermione si strinse lui abbracciandolo dolcemente.

– Per quanto dovremo stare ancora nascosti, Blaise?

Lui l’avvolse in vita con le sue braccia

– Credevo che la cosa non ti pesasse… Dopotutto, cosa ti importa se gli altri lo sanno o meno? Sai benissimo perché ti ho chiesto di non dirlo in giro…

Hermione sospirò mestamente

– Sì, lo so benissimo. Ma almeno ai miei migliori amici, insomma… mi piacerebbe dirlo. Vorrei potermi confidare almeno con loro…

Blaise si allontanò
leggermente per poterla fissare negli occhi

– Intendi dire Potter e Weasley?

– Si chiamano Harry e Ron.

Sarebbe rischioso…

– Non lo diranno
a nessuno!

– Ne sei sicura?

– Sicurissima…

Blaise le sorrise dolcemente

Va bene, allora… ma solo a loro, mi raccomando…

Hermione annuì

– Va bene, Blay

Fu allora che da dietro la porta sentirono dei rumori, ed una ragazza entrò. Fermandosi sulla porta, con gli occhi sbarrati, mormorò solo un poco convinto

Ops… scusatemi


Prima di arretrare ed uscire di corsa.

Hermione affondò il viso tra le mani

– No… Ginny!

– Perfetto…

Disse Blaise un po’ scocciato

– Entro domani lo sapranno
tutti!

Hermione fece spallucce

– No, solo
la metà dei grifondoro

Poi la ragazza scoppiò a ridere

– Che cosa si era appena detto? “Solo a loro”…! Beh, evidentemente il destino non la pensa nel nostro stesso modo.

– Pensavo non credessi a queste cose…

Hermione gli posò un delicato bacio a stampo sulle labbra

– Da quando sto con te ho cambiato idea…





La mattina dopo Ginny appariva abbastanza agitata. La cosa non sfuggì ad Hermione, che tentò però di far finta di nulla.

– Che cos’hai, Ginny?

Le chiese Harry incrociandola per i corridoi

– Perché?

Chiese lei, fingendo di cadere dalle nuvole

– Sei… strana!

– Io? No, no, ti sbagli Harry… Ora scusami, devo andare a riprendere un quaderno che ho lasciato ieri nella torre di astronomia…

E con questo si defilò, lasciando Harry confuso e sbigottito. Non che sperasse che lei decidesse di confidarsi con lui, ma quella di Ginny gli sembrava proprio una scusa per scappare ed evitare altre domande. Il suo atteggiamento circospetto gli ricordò quando, al secondo anno, aveva scoperto che suo fratello Percy stava con Penelope Light. Ci pensò a lungo, perché c’era qualcosa, anche se non sapeva esattamente cosa, che non gli quadrava… poi una vocina si affacciò nel suo cervello, facendo capolino da dietro una moltitudini di congetture inutili: “Ginny + scoperta ragazzo = Hermione”… Più semplice di così… Si chiedeva solo perché non ci aveva pensato prima…





– E così pensi che mia sorella lo sappia?

Chiese stupito Ron

– Esattamente!

– Ma dai… ti starai sicuramente sbagliando…

Harry lo guardò poco convinto

– Sennò perché si comporterebbe così?

– Per qualunque motivo! Magari le si è rotta un unghia e stamattina le gira storto, o ha solamente litigato con una sua amica… Tu che ne sai in fondo?

– Bah, per me però sa qualcosa…

– E da che lo hai capito?

– Dal fatto che ha esattamente la stessa aria di quando facevamo il secondo anno. Ed anche allora aveva scoperto di Percy e la Light, te lo ricordi?

– Ma Hermione non avrebbe dovuto comportarsi stranamente anche lei se veramente Ginny sapesse qualcosa? Invece era così tranquilla…

Harry sembrò pensarci un attimo

– Magari non sa che lei sa!

– O magari NESSUNA DELLE DUE sa niente…

Harry sembrò un attimino deluso, ma si riprese immediatamente

– Possiamo sempre tenerle d’occhio tutte e due… Tanto per non sbagliare!

– Non hai proprio nulla di meglio da fare, eh?

– Esattamente.

E va bene…

Disse con tono rassegnato Ron.

Anche se la teoria dell’amico non lo convinceva affatto…





Hermione intravide Ginny svoltare un angolo mentre andava verso la Torre di Astronomia

– Aspetta Ginny!

Le urlò.

La ragazza si bloccò di colpo, per poi voltarsi lentamente.

– Sì?

– Senti, riguardo quello che hai visto ieri, io… per favore… non dirlo a nessuno, perché…

– Non preoccuparti.

La interruppe la ragazza.

Hermione sospirò sollevata.

– Tanto non lo avrei detto comunque… Immagino che per te sarebbe un bel problema, no?

– Più o meno… Volevo dirlo ad Harry e Ron, ma… non so se sia il caso, ora. Dopotutto non è nemmeno moltissimo tempo che usciamo, quindi non è nemmeno una cosa troppo seria…

Ginny sorrise

– Ti capisco. Nemmeno io ho detto a nessuno con chi sto, dopotutto…

Hermione la guardò, sconvolta

– Tu stai con qualcuno?

Ginny annuì

– Esattamente!

– E non puoi dirmi chi è, vero?

– No, mi spiace… Un giorno forse lo farò, ok?

Ok. E grazie per non aver detto nulla…

Ginny fece un’alzatina di spalle

– Di nulla…

Disse, per poi recarsi a recuperare il suo quaderno.

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Capitolo 2
*** appuntamento... a sei! ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 02 - Appuntamento a
... sei!
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 02 - Appuntamento… a sei!







Nonostante la promessa che aveva fatto ad Hermione, Ginny non si sentiva sicura di riuscire a tenere nascosto ciò che sapeva. I segreti non facevano decisamente per lei… Era già abbastanza dura cercare di tenere nascosta la SUA, di relazione… figurarsi quelle degli altri!

Evidentemente il suo nervosismo doveva risultare parecchio evidente, perché più di una volta Harry le chiese se era tutto a posto. Lei si era limitata a dire di sì, anche se era un po’ stressata per via dei numerosi compiti che le erano stati assegnati, ma aveva avuto l’impressione che il ragazzo non se la fosse bevuta.

Harry, infatti, era sempre più convinto della sua ipotesi ed aveva deciso di tenere d’occhio la ragazza, anche se non ne aveva ricavato nulla. Tranne per il fatto che aveva notato una cosa strana… lo sguardo della ragazza si posava spesso al tavolo dei serpeverde a pranzo e a cena, ed anche quando parlavano e loro erano nei paraggi gli dava sempre occhiate furtive e fugaci. Soprattutto, guardava Malfoy e Zabini

“Possibile che stia con quel bastardo di Malfoy?”

Si chiese
.

Non ci poteva credere, eppure… Era un’idea che per quanto assurda sembrava far combaciare TUTTO. La sua reticenza, il fatto che spesso usciva di nascosto…

Però, per qualche strano motivo, la cosa gli dava parecchio fastidio… Non che gli piacesse Hermione, ma immaginarla assieme a Malfoy… c’era qualcosa che lo faceva sentire terribilmente geloso.

Stava giustappunto pensando di chiedere nuovamente ad Hermione con chi stava, (anche se si rendeva conto di essere un po’ invadente, ma la curiosità era troppa!) quando la mora grifondoro gli disse che doveva parlargli più tardi.

E così, dopo la lezione, lui Ron e Hermione si allontanarono dal resto dei grifoni. Non appena furono certi di essere soli, la ragazza disse loro.

Ok, visto che ci tenete tanto, posso dirvi con chi sto…

Ron sorrise

– Era ora!

– Già…

Confermò Harry

Per cui, potete smetterla di tenere d’occhio Ginny.

Continuò la ragazza

– Ma allora avevo ragione io! Lei lo sapeva!!!

– Sì, Harry – gli rispose Hermione – Ci ha visti assieme l’altra sera… Doveva recuperare un quaderno che aveva lasciato alla torre di astronomia, credo.

– Allora chi è?

– Un attimo, Ron. Promettete che non riderete e non la prenderete troppo… malamente, ecco.

Harry già cominciava a temere che la sua idea che stesse con Malfoy fosse giusta… Ma perché solo il pensiero gli dava i nervi?

Perché dovrebbe darci fastidio, Herm?

– Perché lui è… un serpeverde, Harry.

Cazzo, allora avevo ragione! No, non può essere… Ma perché la cosa mi da tanto fastidio? In fondo lei è libera di decidere… se è innamorata di Malfoy dovrei essere contento per lei che lui ricambi… Eppure”

Il flusso dei suoi pensieri fu però interrotto da Hermione, che continuò

– Infatti in questo periodo sto uscendo con… Blaise Zabini!

“EEEEEEEEEEEEEH?”

Harry era allibito.

Per qualche ragione che non gli era dato conoscere, si sentiva sollevato.

Ma comunque allibito.

– Ti da fastidio la cosa, Harry?

– A me? No, no, affatto…

Hermione tirò un sospiro di sollievo

– Meno male. Solo che quando l’ho detto sei impallidito

Harry scosse la testa

– Era solo che… non me l’aspettavo! Ma sono comunque felice per te… ehm… per voi, cioè.

– Bene. e tu, Ron? Per te è un problema?

– No, per me puoi uscire con chi vuoi. anche se credo che dovrò farci l’abitudine. Cioè, lui… è sempre un serpeverde, dopotutto…

Hermione sorrise felice.

Come aveva potuto dubitare dei suoi migliori amici?

– Grazie, ragazzi…

Mormorò.

Harry e Ron l’abbracciarono

– E di che? Spero solo per lui che non ti faccia mai soffrire, o se la vedrà con me!

Le disse rassicurante Harry

– Con noi, vorrai
dire!

Lo corresse Ron.

Hermione scoppiò in lacrime, lacrime di gioia, nell’abbraccio di Harry e Ron.





*** Sotterranei serpeverde ***





– Allora finalmente ti sei deciso a dirmi chi è questa meravigliosa e misteriosa ragazza, eh Blay?

Lo prese in giro Draco.

Erano giorni che non parlava d’altro, di quanto lei fosse bella, intelligente, perfetta… eppure non voleva dire il suo nome.

Nemmeno a lui, che era il suo migliore amico.

– Esattamente, Dray. Anche se non credo che approverai molto.

– A meno che non sia la McGrannit, non vedo dove sia il problema.

Blaise ridacchiò

– Mio Dio, CHE SCHIFO! No, no, nemmeno se fosse l’ultima donna rimasta sulla Terra…

– Beh, allora di chi si tratta?

Hermione Granger

– COSA? STAI CON LA MEZZOSANGUE!?

– Non ti azzardare più a chiamarla così!

Gli disse rabbioso Blaise

– Scusa, è
solo che---

– Scusa un corno. Non chiamarla in quel modo e basta. Ma capisco che ti sembri strano…

– Parecchio, anche. Insomma, non vi avrei mai immaginati assieme. Tu… odi con tutto te stesso babbani, mezzosangue e babbanofili!

– Perché, tanto per farti abituare all’idea, una volta non usciamo
tutti assieme?

Draco lo guardò stralunato

– Tu sei
pazzo!

– Invece credo che sia una buona idea… Tu no?

– DECISAMENTE no!

Blaise ridacchiò.

– Sei monotono, Draco

– È quello che credo anch’io!

Esclamò una voce dietro di loro.

I ragazzi si voltarono, per poi esclamare all’unisono

– PANSY?

– In carne ed ossa, tesorucci

Blaise sì batté una mano sulla fronte

– Oh, no…

– Perché, Blaisuccio caro? Ti assicuro che non lo dirò ad anima viva… se quando uscite con loro mi portate con voi!

– NO!

Urlò Blaise

– Perché no?

Perché non esiste! Ti conosco, e so già che farai di tutto per rompergli le palle… io invece voglio cercare di andare d’accordo con loro!

– Oh, suvvia… come sei noioso… possibile che non ti stuzzichi per niente l’idea di dargli fastidio?

– Affatto.

Eddai… starò buona!

– E va bene, va bene…

Pansy saltellò contenta

– Grazie
!

Ed uscì.

Appena se ne fu andata, Draco scoppiò a ridere.

– Complimenti Blaise, ottima mossa! Credo proprio che attenderò quest’uscita con ansia…





*** Più tardi… ***





Allora l’hanno presa bene, Herm?

– Sì Blaise, meglio di quanto non sperassi…

– E allora cosa c’è che non va?

– È solo che… Non mi hanno detto nulla, ma non mi sembravano poi così felici…

Blaise la baciò dolcemente

– Tranquilla amore… Perché non usciamo tutti assieme una volta? Oggi ho detto a Draco di noi, e se a te va bene ha accettato di uscire con noi ed i tuoi amici.

– MALFOY HA DETTO CHE PUÒ USCIRE CON NOI? Mio Dio, il mondo ha cominciato a girare al contrario…

Blaise trattenne
le risate a stento.

In effetti a ripensarci, sembrava quasi impossibile anche a lui.

– Già, però c’è un problema… Pansy ci ha sentiti parlare e… insomma, vuole unirsi al gruppo.

Hermione lo guardò shockata

Pansy vuole
cosa?

– Venire con noi, amore.

– Hai drogato i tuoi amici, tesoro?

Blaise questa volta non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere di gusto.

– No, ma può essere che ci abbiano pensato da soli…!







Il giorno dopo Hermione propose ad i suoi amici di uscire assieme a Blaise, la Parkinson e Malfoy

– MA SEI TOTALMENTE IMPAZZITA?!

Fu l’unica cosa che riuscì a dire Harry.

In effetti, anche se per qualche strana ragione la cosa non gli dispiaceva affatto, trovava quella proposta semplicemente assurda. Ed anche assurda era fargli un complimento.

– No, Harry… è solo che mi piacerebbe che voi vi conosceste meglio…

Tentò Hermione.

Il suo tono era poco convinto, dato che poco convinta era lei stessa, ma ci provò ugualmente, pregando che i suoi amici non avrebbero fatto troppe storie.

– Per me va bene… ma se quel maledetto furetto fa lo stronzo come al solito, io non rispondo delle mie azioni!

Disse Ron abbastanza tranquillo. Non sopportava i serpeverde, ma per l’amica avrebbe fatto uno sforzo.

Harry invece era ancora indeciso sul da farsi.

Hermione lo fissò con due occhioni sgranati da dolce cucciolo indifeso a cui nemmeno il cuore più duro avrebbe saputo resistere, ma niente.

– Su, Harry… fallo per me…

Disse lamentosamente.

Harry sbuffò.

E va bene… Ma solo perché sei tu a chiedermelo…

Hermione si sentì sollevata. Harry invece, sentì come un brutto presentimento… Grifondoro+Serpeverde= guai, grossi guai… …

– Domani va bene?

Chiese prontamente Hermione, sperando che a questo punto avrebbero accettato senza problemi.

E va bene… Tanto stai decidendo tutto tu!

Disse Harry in tono un po’ scocciato.

Anche per me va bene.

Aggiunse Ron.

– Grazie ragazzi! Vado a dirlo a Blaise!

Esclamò contenta la ragazza, per scappare letteralmente via subito dopo.

Harry guardò Ron, perplesso.

– Questa cosa andrà male, me lo sento

Ron fece spallucce

– Andrà come deve andare. Ma cosa possiamo farci ora noi? Almeno l’abbiamo fatta contenta.

– Già, forse hai ragione.

Rispose Harry, ma non era molto convinto. Insomma, loro ed i serpeverde non avevano mai fatto altro che scannarsi, fin dal loro primo anno… ed ora dovevano addirittura uscire tutti assieme! Era una cosa praticamente impossibile! Certo, Blaise sarebbe stato buono e tranquillo per amore di Hermione, probabilmente, ma Pansy e – soprattutto – Draco… ehm… Malfoy! Sicuramente ne avrebbero combinata qualcuna delle loro, e a soffrire sarebbe stata Hermione. Ne era sicuro. Già gli sembrava difficile che uno di loro potesse veramente amarla, aveva sempre visto i serpeverde come… luride serpi, come il loro nome. Ed ora doveva pensare ad uno di loro come al ragazzo che amava la sua migliore amica. E poteva anche accettarlo. Ma diventare amico di altri suoi compagni di casa, gli sembrava una cosa praticamente impossibile… Sarebbe gelato l’inferno prima che un serpeverde si sarebbe comportato civilmente con un grifondoro, ne era sicuro.




Note dell’autrice



Ringrazio molto Tuta e Lillychan per aver commentato: sono contenta che la mia fanfic vi piaccia! Ps. Per Tuta: hai scambiato i commenti, non ci posso credere. E poi guarda che t’ho passato anche questa, anche se erano solo i primissimi capitoli…

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Capitolo 3
*** Rapporti difficili ***


… Improvvisamente, tu

… Improvvisamente, tu.

Cap. 03 – Rapporti difficili








E così la sera dopo, furtivamente e pregando il cielo che nessuno li notasse, sei ragazzi si riunirono quatti quatti davanti all’ingresso della stanza delle necessità.

– Non sapevo di questa stanza!

Esclamò Pansy una volta entrata

– A me ne aveva parlato Hermione… è fighissima, vero?

– Già…

Annuì la serpeverde guardandosi attorno

– “È fighissima…” blea, ma ti rendi conto di come parli, Blaise?

Biascicò disgustato Draco. Ron, Harry ed Hermione lo guardarono malissimo, mentre Blaise ribatteva con un divertito

– Ma piantala!

Dopo aver cercato di appianare le divergenze varie, i ragazzi si sedettero attorno ad un tavolo pieno di dolci

– E così è questo che intendevi per “uscire assieme”, Herm? Starcene tutti seduti attorno ad un tavolo a rimpinzarci?

Disse Harry con la bocca piena

– Nessuno ti obbliga a rimpinzarti… Ma vedi, la nostra idea era quella di uscire veramente un po’ fuori dal castello… peccato che qualcuno abbia avuto… ehm… paura…

Rispose prontamente Hermione accennando a Draco e a Pansy

– Ehi, mezz--- ehm, Granger!!! Bada a come parli!

Protestò risentito Draco.

– Perché non è forse vero?

– Questa non è paura, ma prudenza, il che è ben diverso! Come lo avresti spiegato se qualche professore ti avesse beccato in giro per la foresta proibita?

– Ricerche scientifiche!

Ribatté sicura la ragazza

– E sarebbe andato bene per te, ma non credo che qualcuno avrebbe pensato che effettivamente Potter e Weasley potrebbero mai gironzolare per delle ricerche scientifiche!

– Ok, ora basta!

Li bloccò Blaise

– Almeno oggi cerchiamo di andare d’accordo, ok?

– Sì, scusa amore…

Herm sembrava veramente dispiaciuta.

A Draco, invece, non importava nulla e si guardava intorno come se nulla fosse.

– Dico anche a te, Draco!

– Sì, sì, mammina…

Blaise alzò gli occhi al cielo, cercando di trovare la forza di sopportarlo.

Il gruppo continuò poi a chiacchierare più o meno tranquillamente.

Hermione cercò di far aderire Pansy e Draco al C.R.E.P.A. (Blaise lo aveva già dovuto fare…), mentre il biondino faceva di tutto per punzecchiare Harry, che rispondeva puntualmente allo stesso modo. Ron aveva scoperto che Blaise era in realtà un ragazzo molto più alla mano di quanto non credesse, e che amava molto gli articoli di Zonko ed I tiri vispi alla Weasley.

Così per un’oretta o due erano riusciti a comunicare più o meno civilmente (a parte Draco ed Harry, ovviamente). Il discorso era poi caduto sui professori, e su come alcuni di loro facessero preferenze

– Guardiamo Piton, ad esempio: è chiaro che ce l’ha con me e Ron. Anche con Hermione, ma contro di lei non ha armi… Noi invece veniamo puniti per ogni sciocchezza!

Disse Harry, distraendosi un attimo dal litigio in corso con Draco

– Se è per questo anch’io un paio di volte sono stata punita! Non fa preferenze, cerca solo di insegnarci la sua materia!

Rispose accesamente Pansy

– Non è vero! È chiaro che preferisce i serpeverde!

Piagnucolò Ron

– Oh, non direi proprio Weasley. Se voi non siete assolutamente in grado di fare nemmeno la pozione più semplice, non è certo colpa sua!

– Parli proprio tu Malfoy, che sei il suo preferito!

– Forse perché IO riesco a fare ciò che ci chiede, visto che durante le spiegazioni sto attento, e non mi faccio i cazzi miei solo perché sono il “bimbo sopravvissuto” o il suo amichetto!

– Che cosa vuoi dire con questo Malfoy?

– Che ti credi superiore a tutti, Potter! E non venirmi a dire che non è vero!

– Infatti non lo è! Piuttosto sei tu, con le tue manie del sangue puro e tutto il resto che credi di essere migliore degli altri!

– E tu che cosa ne sai di quello che penso io, eh Potter?

– Non mi serve saperlo, mi basta vedere come ti comporti…

Draco, stanco di quel litigio e contemporaneamente incazzato nero, si alzò di scatto dicendo

– Sai che ti dico? Mi hai stufato. Tu, i tuoi amici e il dover far finta di essere carino e gentile a tutti i costi. Andatevene al diavolo tutti quanti!

Sbraitò prima di uscire dalla porta, sbattendola.

Harry lo guardò basito. Certo, stavano discutendo, ma non credeva che avrebbe fatto davvero una cosa del genere

– Complimenti!

Lo rimbeccò Hermione.

– No, non è colpa sua… è solo che ultimamente è nervoso. Non so nemmeno io che cos’abbia…

Li rassicurò Blaise, prima di dare un casto bacio a fior di labbra alla sua ragazza, che gli sorrise.

– Ehi, sfregiato!

Chiamò Pansy

– Che vuoi?

Rispose lui, a cui quel soprannome non era mai andato a genio

– Visto che se n’è andato perché TU ci stavi litigando, perché non vai a chiarire e lo ritrascini qui?

Ad Harry non andava per nulla, ma vide Hermione guardarlo con aria supplichevole e Blaise sembrava dar ragione alla sua amica.

– E va bene, va bene!

Disse infine poco convinto.

Sapere di parlargli faccia a faccia da solo lo agitava un poco…

“Strano” pensò “litighiamo da anni ma la cosa non mi ha mai creato nessun problema…”

Ma non ebbe il tempo di pensare ad altro che lo vide davanti a sé, con le braccia incrociate ad una gamba leggermente spostata rispetto all’asse del corpo

– E così alla fine hanno deciso di mandare te a ripescarmi, eh Potter?

Disse con tono sarcastico

– Così sembra… Su, andiamo.

– E se a me non andasse?

Harry fece un’alzatina di spalle

– Peggio per te. Non è che a me cambi poi molto sai?

Draco lo guardò malamente

– Oh, non ne dubito. Non che il grande SanPotter possa preoccuparsi seriamente per qualcuno che non sia il ‘genio’ del suo anno o abbia meno di sei fratelli…

Harry lo guardò perplesso

– Non mi sembra che tu ti sia mai comportato con me in modo tale da risultarmi particolarmente simpatico…

– Beh, se non sbaglio sei stato tu il primo a non volermi essere amico.

– Immagino quanto tu tenessi alla mia amicizia…

– Non credo

Biascicò Draco.

Harry si sentì un po’ in imbarazzo, e Draco quasi non si morse la lingua solo per averlo detto.

– Comunque non è questo il punto.

Continuò il biondo

– Ah, sì? E qual è allora?

– Il fatto è che non ti sopporto e non mi va di stare lì dentro a vedere il mio migliore amico sbaciucchiarsi la mezzosangue e Pansy flirtare con Weasel!

– EHI, NON AZZARDARTI MAI PIÙ A CHIAMARE HERMIONE… Scusa cos’hai detto di Ron e la Parkinson?

Harry non credeva alle sue orecchie: la serpeverde era…

Draco sbuffò

– Ho detto che Pansy ci prova con il tuo amichetto. Contento?

– Non ci posso credere…

Mormorò a sé stesso il moro grifondoro.

Draco ghignò

– Non dirmi che non te ne eri accorto… sei proprio ottuso, sfregiato…

Poi si girò e fece per andarsene

– Ehi, aspetta Malfoy!

Lo richiamò Harry

– Che vuoi ancora?

– Che tu venga con me. Fallo per il tuo amico, quantomeno!

Draco si voltò di scatto e lo guardò rabbioso

– Non mi sembra che Blaise abbia tenuto granché in conto la mia opinione quando mi ha chiesto di venire, se ci pensi. E poi ho di meglio da fare!

Detto ciò, si volse nuovamente, e questa volta per andarsene sul serio.







Quando videro Harry tornare senza Draco, Blaise ghignò

– Hai perso, Weasel!

Ron guardò Harry per storto e poi si rivolse nuovamente a Blaise

– E va bene, ti devo tre caccabombe!

Harry li osservava entrambi, perplesso.

Hermione e Pansy non sembravano andare molto d’accordo, sedute ai lati opposti del tavolo evitavano costantemente di guardarsi, ma Ron e Blaise sembravano invece abbastanza in sintonia

– Che cosa state dicendo?

Chiese confuso Harry.

Ron arrossì un po’ e poi disse imbarazzato

– Avevamo scommesso sulla tua riuscita nella… ehm… missione affidatati…

– EEEH?

– Beh, Blaise era sicuro che Malfoy non si sarebbe lasciato convincere, io invece ho detto che l’avresti preso a pugni e trascinato qui…

Harry ridacchiò

– In effetti avevo questa tentazione, ma poi ho pensato che non sarebbe stato carino nei confronti dei neo-fidanzatini…

Detto ciò, si sedette affianco al suo amico e ricominciò a chiacchierare con gli altri.







Intanto, nei sotterranei, Draco Malfoy era tornato nel dormitorio serpeverde. Si buttò su un divanetto di fronte al camino, e cominciò a giocherellare nervosamente con una pedina degli scacchi lasciata lì sopra da qualcuno

– Nervosetti eh?

Chiese una voce ironica alle sue spalle. Draco si voltò

– Ciao Theo… sì, non sai neanche quanto… Bentornato, comunque!

Theodore Nott gli diede un lieve bacio sulle labbra

– Dov’eri finito? Ti cercavo sai…

Draco sospirò

– Ti assicuro che non ero certo a divertirmi. Scusa se non posso dirti di più, è solo che…

Il ragazzo gli impedì di finire perché lo baciò nuovamente, ‘stavolta con maggior passione

– Mi sei mancato Dray…

– Anche tu, Theo… anche tu…

Theodore si sedette al suo fianco

– Allora, com’è andata?

Gli chiese ansioso il biondo

– Oh, non devi preoccuparti, è tutto a posto. Mi hanno… beh, mi hanno marchiato, come credo avrai già immaginato. Non che io fossi granché d’accordo, ma come sai la sua volontà non si discute.

– Capisco

Annuì Draco.

In realtà non apprezzava granché la scelta del suo ragazzo, ma sapeva fin troppo bene che non avrebbe potuto far molto per impedirgli di farlo; senza contare il fatto che Draco sapeva che Theodore non si sarebbe mai fatto ammazzare solo per soddisfare una sua richiesta.

– E tu, Dray? Cos’hai fatto questa settimana, senza di me?

Ghignò poi

– Nulla di speciale

Rispose l’altro con un’alzatina di spalle

– Non vuoi dirmelo, insomma…

Sentenziò l’altro, tranquillo.

– No, sul serio. Sono stato con Blaise e Tigher e Goyle… Poi studio, studio e ancora studio… ci hanno riempiti di compiti, soprattutto Piton. Sei stato fortunato in un certo senso a non essere venuto, sai?

– Mh… va beh, se lo dici tu. Ora però che ne dici di andare in camera a recuperare il tempo perduto? A quest’ora non ci dovrebbe essere nessuno…

Draco annuì, ed i due si alzarono assieme per andare nella loro stanza.

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Capitolo 4
*** In infermeria ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 04 - In infermeria
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 04– In infermeria






Quando Blaise e Pansy tornarono, era piuttosto tardi, e per questo il moro si stupì un po’ di trovare Draco ancora sveglio, che leggeva un manuale di pozioni

– Allora, com’è andata?

Chiese il biondo, con tono leggermente ironico

– Meglio di quanto pensi. Weasley è molto simpatico, ed anche Potter è sopportabile.

Rispose tranquillo l’amico.

Draco posò il libro al suo fianco e si mise a sedere

– Immagino… Ma vedi di evitare questi discorsi quando c’è qualcun altro nei paraggi… Ringrazia che Theo dorme!

– Oh, ma sei stato tu a chiedermelo…

Draco sbuffò

– Potevi essere un pochino più criptico, ti pare?

– Certo, certo… Allora, adesso mi spieghi che t’ha preso prima?

– In che senso? Io te l’avevo detto che non m’andava di sopportare quei tre imbecilli – Blaise gli scoccò un’occhiataccia – ehm, due imbecilli.

– Già, ma a me sembravi piuttosto nervosetto…

Ghignò Blaise, in tono malizioso

– Certo che lo ero. Mi danno sui nervi!

– E non sarà per caso la presenza di Potter a, ehm… renderti “inquieto” per altri motivi?

– Che cosa stai cercando di insinuare?

– Esattamente quello che ho detto. Non è chiaro, forse?

– Tu sei pazzo! Io sto con Theo, lo sai benissimo!

– Già. Ma lo ami?
Draco distolse lo sguardo

– Ma certo che lo amo.

Blaise non ribatté, ma mentre Draco gli diceva

– Visto che il discorso sembra chiuso, io torno a letto

Blaise sperò che Draco ci riflettesse, e che riuscisse a comprendere i propri sentimenti prima che fosse troppo tardi.





Ginny si guardò attorno furtivamente, poi uscì dal proprio dormitorio lentamente, cercando di fare il meno rumore possibile. Stava per uscire dalla sala comune quando sentì un rumore, e poi, una voce

– Dove stai andando?

La ragazza si voltò di scatto

– Ma chi… Hermione! Cosa ci fai in giro a quest’ora?

– Era esattamente ciò che ti stavo chiedendo… Comunque io sto rientrando in questo momento. E tu?

– Io… ehm… devo vedere una persona, ecco.

– Il tuo famoso ragazzo?

– Ehm… sì, più o meno.

– E non mi dirai chi è, giusto?

Ginny arrossì un poco

– Scusami Herm… Non è che non voglio, ma…

– D’accordo, d’accordo, ho capito. Farò finta di non averti vista, d’accordo?

– Grazie Hermione, sei un angelo!

La ragazza fece spallucce, poi si voltò ed entrò nella sala comune, mentre Ginny usciva, ringraziando il cielo che si trattasse di Hermione e non di qualcun altro.



** ** ** ** **



Anche Harry e Ron stavano rientrando in quel momento nei loro dormitori, ma per fortuna Hermione si era attardata un attimo con Blaise e loro erano andati avanti, o anche Ron avrebbe visto la sorella lasciare la sala comune.

Fu solo quando arrivarono nel loro dormitorio che Harry si ricordò che doveva chiedere una cosa all’amico

– Ron… per caso Pansy ci stava provando con te?

Ron lo guardò perplesso

– Ma ti senti bene? cero che no! Come ti è venuta in mente una cosa tanto assurda?

– Malfoy crede che lei ti faccia gli occhi dolci.

– Ah. E da quando dai retta a ciò che dice Malfoy?

Harry fece spallucce

– Infatti non lo faccio. Ho solo pensato di chiederti se per caso hai avuto quest’impressione.

– No, non ce l’ho avuta.

Disse brusco Ron.

– Per caso ti sarebbe piaciuto che fosse così?

– Tu ti fai troppe seghe mentali, Harry.

– Può darsi, ma non hai risposto alla mia domanda.

– NO. NON ME NE FREGA NIENTE DI QUELLA LÌ, contento? Evidentemente Malfoy è solo geloso della sua ragazza.

A queste parole Harry sentì un profondo fastidio, ma si sforzò di non farci caso

– Non credo che lo sia…

Ron alzò un sopracciglio

– Ah no, eh? E perché mai non dovrebbe esserlo? Lo sa tutta la scuola, e nessuno dei due ha mai fatto poi molto per smentire queste voci…

– Già, ma quando me l’ha detto… beh, la cosa non gli faceva certo piacere, ma non era un atteggiamento da fidanzato geloso, ecco.

– E tu che ne sai di come si comporterebbe Malfoy in modalità fidanzatino geloso?

– Non lo so, ma lui è… più impulsivo di così, e più emotivo. L’avrei notato.

– Certo che l’hai osservato proprio bene in questi anni…

Harry arrossì leggermente, ma Ron sembrò non accorgersene

– Quando litighi con qualcuno per anni capisci più o meno come sono le sue reazioni dettate dalla rabbia.

Ron non era molto convinto, ma il sonno cominciava a farsi sentire

– Se lo dici tu… ora scusami, va vado a nanna. ‘Notte…

– Buonanotte

Una volta spenta la luce, Harry si sforzò di non pensare a Drac… Malfoy e Pansy fidanzati. Ma senza alcun successo.



** ** ** ** **



La mattina dopo erano tutti parecchio stanchi ed assonnati, ma si sforzarono di alzarsi ed andare a lezione. La mattinata procedette tranquilla e senza troppi intoppi, anche se Piton riuscì come al solito a trovare la maniera di togliere punti a grifondoro e la lezione di difesa era stata più impegnativa del solito.

Filò comunque tutto liscio, finché, durante la lezione di difesa dalle arti oscure, Draco non ebbe un malore… Cosa abbastanza comune, se non fosse per il fatto che i Malfoy NON hanno malori. Stanno sempre benissimo, e soprattutto NON svengono mai, soprattutto non in pubblico.

Harry si sentì preoccupato, ma si sforzò di far finta di nulla.

Blaise e Theodore Nott si sbrigarono invece a soccorrerlo, ma solo il primo rimase in infermeria con lui.

Quando il biondo riaprì gli occhi, era già pomeriggio inoltrato

– B…Blaise?

Mormorò

– Sì, sono qui.

Draco si guardò attorno

– Theo non c’è, vero?

– Oh, beh, lui è… è…

– Tornato in classe per fare lezione come se nulla fosse

Concluse al posto suo il biondino

– Già. Ma era preoccupato, sai?

– Non lo metto in dubbio.

Draco sembrava triste. Rassegnato, quasi.

– Mi spiace averti fatto restare qui per tutto questo tempo…

Disse sommessamente Draco, rivolgendo uno sguardo all’orologio da muro appeso alla parete di fronte al suo letto

– Non dire idiozie. Se non ne avessi avuto voglia, sarei rimasto in classe.

– Come Theo.

– Anche lui avrebbe voluto restare, è solo che… i professori non avrebbero permesso di rimanere ad entrambi…

Draco sospirò, rassegnato

– Va bene, ora basta però. Non mi va di affrontare questo discorso, ora…

Blaise lo guardò più severo

– Già, perché ce n’è un altro più importante da affrontare

– Ascolta Blay, io…

– No, ascoltami tu, ora. Devi smetterla di fare così il cretino. Se non la smetti una di queste volte finirai per farti male sul serio!

– Ma piantala… Sei così esagerato…

– Sai che non è vero! Non puoi andare avanti in questo modo!

– Sì che posso, tant’è che lo sto facendo

– Con questi risultati?

Draco distolse lo sguardo, e strinse più forte a sé il lenzuolo candido e la coperta scura poggiata su di esso

– Non posso fare altrimenti, Blay, e lo sai… per cui ti prego…

Il moro si alzò dalla sedia dov’era seduto, e lo guardò infuriato

– C’è sempre un’alternativa. Sempre, ricordatelo…

Ed uscì.

Draco cominciò quasi subito a versare silenziose lacrime, pregando che nessuno lo vedesse.

Più tardi Nott gli fece visita, ma lo trovò addormentato. O meglio, che faceva finta di esserlo. A Draco non andava molto di confrontarsi con lui, non in quel momento.



** ** ** ** **



La mattina dopo Draco sembrava essersi completamente ristabilito, ed in grado di affrontare le lezioni come sempre. Quel giorno non c’erano materie particolarmente pesanti, e così il serpeverde si sentì abbastanza sicuro di potervi partecipare,ed anche se Madama Chips non aveva fatto altro che insistere sull’importanza di una buona e corretta alimentazione, lui sapeva che non c’era bisogno di quei consigli e che l’episodio del giorno precedente non si sarebbe più ripetuto.

Blaise ed Hermione erano già in classe insieme, e Nott non l’aveva più cercato, così Draco era da solo quando Harry lo incontrò nel corridoio.

– Ehi, come ti senti?

Gli chiese gentilmente il moro

– E da quando ti interessi dei miei problemi, San Potter?

Sibilò freddo il biondo

– Beh, visto che il tuo migliore amico e la mia migliore amica stanno insieme, credevo fosse il caso di tentare, almeno, di essere civili l’uno con l’altro… Ma evidentemente tu non sei d’accordo. Buona giornata

Rispose infastidito il grifondoro, mentre lo superava.

– Sto di merda, come credi che stia? Sei contento ora?

Disse arrabbiato.

Harry gli rivolse un sorriso

– Sì, sono contento ora.

I due camminarono in silenzio per un po’, finché Harry non gli rivolse nuovamente la parola

– Che cosa ti era successo ieri?

Draco stava per rispondergli “Nulla che ti riguardi”, ma qualcosa lo trattenne dal farlo

– Nulla di grave. Devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male, credo…

Mentì

– Capisco. Meglio così, però, giusto? Zabini e Nott erano parecchio preoccupati… saranno stati contenti di sapere che non era nulla…

Il biondo si voltò di scatto

– Nott?

– Sì, Nott… perché, non lo sapevi? Ti si è letteralmente gettato addosso quando sei svenuto… In realtà Zabini era molto più agitato di lui, ma…

Draco scosse la testa

– No… Allora aveva ragione Blaise…

Harry lo guardò perplesso

– Riguardo a cosa?

– Nulla, non preoccuparti Potter.

I due erano oramai arrivati di fronte all’aula

– Non credo che potremmo continuare a parlare, una volta dentro… comunque volevo dirti che non è male parlare con te, almeno quando questo avviene civilmente

– Nemmeno con te, Potter

Ammise il serpeverde, prima di aprire la porta ed affrontare la prima lezione della giornata: pozioni.

O almeno questa era l’idea… peccato che Piton non c’era…




Note dell’autrice


Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano:
Resha91, lake (eh già, infatti è proprio per questo che si chiama così ^^ e poi mica può essere tutto facile per Harry, no?), tuta (mi rifiuto di risponderti -.- ), Zafirya (No, non – troppo – grossi guai… sono contenta che ti piaccia, per Theo… beh, vedermo ;-D ).
Un bacione, a presto!

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Capitolo 5
*** Strani malori ***


… Improvvisamente, tu

… Improvvisamente, tu.

Cap. 05– Strani malori





L’assenza di Piton non stupì Draco, né Baise.

Harry, invece, si chiese come mai il professore di pozioni fosse assente: non era mai capitato da quando studiava, anche se la novità non gli dispiaceva affatto…

Quando ne parlò con Ron, Hermione li guardò con aria colpevole

– Io credo di sapere perché non c’è…

Harry la guardò stupito

– Lo sai?

– Sì, ho sentito Blaise che parlava di una missione…

Ron trasalì

– Una missione? Herm, sbaglio o il padre di Blaise è un mangiamorte?

– Giusto!! Se lo sa, vuol dire che anche lui ha dei collegamenti con Voldemort…!

Hermione sbuffò

– Sai che Piton in realtà aiuta Silente… e Blaise non aiuterebbe MAI tu sai chi.

– E allora sentiamo, allora… come potrebbe saperlo Blaise?

Chiese Ron infastidito.

Va bene l’amore, ma non poteva DAVVERO pensare che il suo ragazzo non fosse coinvolto negli affari del padre, visto come stavano le cose…

– Forse, almeno questo è quello che ho pensato, Draco è venuto a saperlo, in qualche modo direttamente da Piton. Anche suo padre è un mangiamorte, e lui sembra avere un particolare legame con il professore. Ed è il migliore amico di Blaise… quindi gli racconta praticamente tutto.

– Forse

Ribatté atono Ron. Quella teoria non lo convinceva affatto…

– Beh, comunque, credo che dovremmo dare una possibilità a Zabini

Affermò Harry con tono noncurante.

Hermione lo guardò con gli occhi sbrilluccicanti

– Oh, Harry…

Ron invece lo guardò malissimo

– Ma tu da che parte stai?

Sibilò.

Harry fece un’alzatina di spalle e disse semplicemente

– Se non sbaglio andavate abbastanza d’accordo tu e Zabini, per cui non credo ti costerà poi molto assolverlo per il momento…

Ron sbuffò, ma non ribatté. Nel frattempo in aula entrò la McGrannit, per sostituire il suo collega

– Buongiorno, ragazzi. Come avete notato, il professor Piton oggi è assente, e per questo mi è stato chiesto di sostituirlo. Ora, dato che mi ha riferito che la vostra situazione nella sua materia non è delle più rosee – e qui storse un po’ il naso. Harry avrebbe giurato che la professoressa fosse infastidita – mi ha gentilmente chiesto di accoppiarvi e farvi eseguire la pozione a pag. 37 del vostro libro di testo. Allora…

La professoressa si interruppe e guardò Harry

– Potter e malfoy, la Granger e la Parkinson… poi, Weasley e Zabini… Paciock e Nott…

L’insegnante continuò ad accoppiare i ragazzi, che man mano si avvicinavano al compagno assegnato loro

– Buon lavoro

Disse infine, sedendosi alla cattedra per controllare alcuni appunti.

Harry non era poi così infastidito dalla situazione, Draco sembrava invece piuttosto nervoso.

I due cominciarono a leggere le istruzioni del loro manuale ed a preparare gli ingredienti in perfetto silenzio.

Quando entrambi ebbero finito, Draco guardò Harry di sottecchi e gli disse con il suo solito tono strascicato

– Senti, non è che mi vada di fare tutto il lavoro da solo, però se ci metti mano tu di sicuro fai esplodere qualcosa, per cui…

Harry si sentì punto nell’orgoglio.

Certo, non poteva dargli torto, però…

– Non esiste. È un lavoro da fare in coppia… e in coppia lo faremo!

Draco sbuffò

– Come ti pare, Potter. Ma poi non lamentarti se viene uno schifo.

Harry non rispose, ma cominciò a prendere silenziosamente gli ingredienti e a metterli nel calderone secondo le regole dettate dal loro libro. Un po’ alla volta, mentre Draco mischiava e di tanto in tanto gli sibilava acide indicazioni, innervosendosi ogni volta che commetteva un minimo errore, li mise tutti dentro e, quando ebbe finito, si sentì non poco sollevato.

Alla fine erano riusciti a concludere un buon lavoro, senza nemmeno ammazzarsi a vicenda.

Poco dopo terminò l’ora, ed i due ragazzi si separarono.

– Allora ci vediamo, Potter!

Lo salutò Draco, con un tono talmente neutrale che Harry non poté fare a meno di stupirsi

– Ci vediamo…

Rispose semplicemente, prima di vederlo avvicinarsi a Pansy, Blaise e Tigher e Goile e sparire oltre la soglia.







– Allora, com’è andata?

Chiese allegramente Hermione ai suoi due amici

– Bene…

Rispose Ron

– Mah, Malfoy oggi era un po’ nervoso…

Ribatté Harry

– Harry, Malfoy ultimamente è sempre nervoso!

Disse deciso Ron.

In effetti, pensò Harry, aveva ragione lui. ma se ne chiedeva il motivo…

– Chissà come mai…?

Si chiese Hermione, anticipandolo

– Boh. Però è quello che voglio scoprire.

Rispose Harry.

I suoi amici lo guardarono interrogativi

– Ancora con le tue paranoie?

– No, Herm… Ma tu non sei curiosa?

– Ho capito, ho capito, oggi lo chiederò a Blaise, contento?

– Grazie Herm!

Il gruppetto si diresse poi ad erbologia, dove erano assieme ad i tassorosso.

Neville guadagnò dieci punti per i grifondoro, ma Dean si sentì male a causa di un’erba velenosa che non doveva assolutamente trovarsi lì, e fu portato d’urgenza in infermeria.

Così la professoressa decise che forse era meglio sospendere le lezioni e dare una controllatine al laboratorio prima di farci tornare degli studenti.







– La sapete l’ultima?

Buttò lì quella sera Seamus in sala comune, tanto per fare conversazione

– No…

Rispose fiacco Ron.

Era tardi, aveva sonno e l’ultima cosa che aveva voglia di fare era ascoltare i pettegolezzi che giravano

– Beh, pare che la cosa che ha fatto male a Dean… era stata messa lì di proposito. Non era la pianta ad essere velenosa, ma qualcuno gli ha fatto una fattura per renderla tale… è stato un vero e proprio attentato!

Esclamò eccitato.

Ron non gli diede molto peso, e alzando un sopracciglio mormorò con un tono molto simile a quello che Hermione usava quando voleva fare la saputella

– Sì, estremamente affascinante. Quindi?

Ma Harry aveva intuito tutta la potenzialità della notizia

– Messo di proposito… Causa malessere… Seam, potrebbe essere stato messo lì da uno studente?

Lui lo guardò divertito

– Certo che può… ma è un incantesimo talmente avanzato, che nessuno potrebbe averlo fatto se non un mago molto esperto

– Io scommetto che Hermione ci sarebbe riuscita!

Disse Neville

Ron lo guardò storto

– Hermione non lo farebbe mai

– Lo so benissimo. Ma se può farlo lei, magari c’è qualcun altro dentro la scuola che può riuscirci, no?

– Già…

Disse Harry lentamente.

Poi gli venne un’idea.

Salutò tutti e, prima recuperò il mantello dal suo dormitorio, poi scese di nuovo gi ed uscì.

Un pensiero gli frullava incessantemente in testa.

Ed un nome, non voleva andarsene via.

Malfoy.

Se voleva trovare Malfoy, però, probabilmente sarebbe dovuto scendere nei sotterranei… controllò la mappa, ed in effetti si trovava lì.

Maledizione… La richiuse, e fece per scendere. Ma per le scale sentì dei passi, ed era proprio lui.

“Perfetto!” pensò.

Ora gli sarebbe bastato girovagare un po’ e far finta di averlo incontrato per caso.

Eppure c’era qualcosa che non gli tornava: era più nervoso, e più pallido del solito.

Senza pensarci due volte, si sfilò il mantello dell’invisibilità non appena si rese conto che il biondo serpeverde stava guardando da un’altra parte

– Malfoy!

Esclamò, fingendosi sorpreso.

– Potter?

Biascicò infastidito l’altro

– Già. Che ci fai in giro a quest’ora?

– A te che cosa importa? Nemmeno tu dovresti girovagare per i corridoi dopo il coprifuoco, se non sbaglio.

– Già, hai ragione. Facciamo così: se mi dici che cosa ci fai qui in giro, ti dico che cosa ci faccio io.

– Devo passare in infermeria, contento ora?

Disse secco il serpeverde.

– E perché?

– Ah-ah… Ora è il tuo turno…

Il moro sospirò sconsolato… Cosa poteva inventarsi?

– Volevo passare a trovare un mio compagno di casa che si è sentito male.

Disse infine, propinandogli la prima cosa che gli venne in mente.

– Stiamo andando nella stessa direzione, quindi…

Harry annuì

– Quindi, tu cosa devi fare in infermeria?

– Controlli.

Disse semplicemente il serpeverde con un’alzatina di spalle.

– Andiamo assieme?

Propose Harry incerto

– D’accordo

Rispose Draco, pentendosene un secondo dopo.

Harry sorrise, ed i due si avviarono.






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Capitolo 6
*** Un semplice bacio ***


… Improvvisamente, tu

… Improvvisamente, tu.

Cap. 06– Un semplice bacio




Quando arrivarono in infermeria, Dean dormiva, e Madama Chips stava trafficando con alcuni medicinali.
– Ehm… Madama Chips…
La chiamò timidamente Harry.
La donna si voltò di scatto.
– Oh, ragazzi! Come mai qui?
– Volevo vedere Dean, visto che si è sentito male ed io non ho avuto il tempo…
Cominciò Harry, ma la Chips lo interruppe bruscamente
– Oh, no, caro. Ora sta dormendo.
Poi si rivolse a Malfoy:
– E tu non stai bene, vero?
Il ragazzo trasalì.
– Io… non proprio.
– Mh… ti avevo detto di stare attento. Eccoti…
Borbottò passandogli una fialetta
– E vedi di non abusare delle tue forze.
La donna gli tastò la fronte.
– Stai abbastanza bene da poter tornare nel tuo dormitorio. Ma se ti ricapita di sentirti male, dovrò tenerti di nuovo qui, lo sai vero?
Malfoy annuì.
– Ora andate.
I due ragazzi, perplessi per lo strano atteggiamento così sbrigativo della donna, non fecero ulteriori domande ed uscirono.
– Chissà che aveva…
Si chiese Harry ad alta voce.
– Magari aveva solo da fare. Girano voci che stia uscendo con il professor Piton.
Rispose tranquillo Draco.
Harry si voltò di scatto.
– La Chips e PITON?!
Il serpeverde fece un’alzatina di spalle.
– Beh, perché no? Lei è strana, e Piton… lui anche. E si comporta esattamente come se fosse innamorato, per cui…
Harry era shockato, e l’immagine di Piton che baciava madama Chips gli sembrava semplicemente disgustosa.
– E poi Piton neanche c’è oggi!
Disse poi Harry, sicuro.
– No, tornava questa sera però.
– E tu come fai a saperlo?
Domandò il grifondoro, con tono sospettoso.
– Ho… le mie fonti, diciamo.
Harry non era molto convinto, e voleva saperne di più; ma sapeva benissimo che Malfoy non gli avrebbe detto altro, e decise di lasciar stare, per non innervosirlo troppo.
– Potter…
Lo chiamò la voce di Draco, particolarmente bassa.
– Sì?
– Io… volevo solo dirti che mi spiace per l’ultima volta con Blaise ed Hermione. Voi non c’entrate niente, sono nervoso per altre cose. Non dovevo prendermela con voi.
Il biondo era chiaramente imbarazzato, e la cosa intenerì Harry.
– Non preoccuparti.
Disse solo.
Erano ancora nei pressi dell’infermeria, quando sentirono dei passi. Harry non ci pensò due volte, e prendendo il mantello, coprì entrambi.
Draco protestò.
– Ehi, cosa…
– Zitto!
Gli intimò il moro, coprendogli la bocca con una mano.
– Sta arrivando qualcuno…
Aggiunse dopo, bisbigliando.
I passi si avvicinarono ancora.
– Eravamo appena stati in infermeria, e madama Chips poteva confermare che…
– Che ci siamo andati assieme, senza scannarci e discutendo civilmente. E che siamo andati a fare una visitina di persona all’inferno, ed abbiamo scoperto che è completamente ghiacciato. Ti prego malfoy, per una volta dammi retta. Stai zitto e fermo, e nessuno si accorgerà mai della nostra presenza.
Draco annuì, molto scocciato, e stette in silenzio. I passi si avvicinarono e alla fine li raggiunsero. Harry trattenne il respiro, e quasi gli prese un colpo quando vide Ginny ed il suo accompagnatore… Piton?
Guardò Malfoy stupito, e notò che anche lui aveva la stessa espressione shockata. Evidentemente non se lo aspettava. Altro che madama Chips…
Non stavano facendo nulla di male, solo camminavano mano nella mano, e quando voltarono l’angolo Hary sentì il professore di pozioni dirle di non preoccuparsi, che sicuramente non era nulla.
Quando i due furono abbastanza distanti, Harry scoprì sé stesso e Draco dal mantello, per poi mormorare.
– Cavoli… e a me faceva strano sapere di Hermione e Blaise…
Draco annuì concorde.
– Non guarderò mai più il nostro professore con gli stessi occhi…
Il moro rise, poggiandosi con una mano alla spalla di Draco, ed il biondo non fece nulla per toglierla. Anzi, ridacchiò divertito anche lui, come se si trovasse con un amico di vecchia data.
– Certo, la Weasley e Piton… da non crederci.
– Se Ron lo viene a sapere gli viene come minimo un arresto cardiaco!
– Già…
Draco si voltò ed incontrò gli occhi di Harry.
Fu allora che accadde.
L’espressione del moro divenne più seria, e tutto ciò che riuscì a registrare furono gli occhi grigi del serpeverde immersi nei suoi, e le sue labbra appena socchiuse. Non disse nulla, e si avvicinò al volto del biondo, che incredibilmente non lo respinse, ma anzi dischiuse maggiormente le labbra e lo baciò. Il moro non seppe resistere e strinse con le braccia i fianchi di Draco mentre approfondivano il bacio, e le mani del biondo presero a vagare sulla schiena di Harry.
Poi quest’ultimo si staccò, sconvolto.
Cosa aveva fatto?
Notò che l’espressione sul volto di Malfoy era simile alla sua. Non c’era disgusto o repulsione, solo… paura.
– Io… ora devo proprio andare.
Disse imbarazzato il serpeverde.
– Già, è tardissimo. Vuoi… che ti accompagni, così… così non rischi di essere visto?
Il biondo scosse deciso la testa.
– No, io… non credo sia il caso.
– Capisco.
Draco si stava già voltando, quando Harry lo richiamò.
– Aspetta. Prendi il mantello. Me lo ridarai domani… io posso anche fare senza.
– Ma come…?
– Non preoccuparti. Prendilo e basta.
Affermò il moro, porgendoglielo.
Draco fece cenno di sì con la testa, poi prese il mantello.
– Grazie…
Bisbiglio semplicemente, prima di metterselo sopra e sparire.


Draco tornò abbastanza velocemente nel suo dormitorio, dove scoprì con sorpresa che Theodore era sveglio.
– Dove sei stato, amore?
Chiese il moro trattenendo uno sbadiglio.
– Da nessuna parte.
Rispose Draco, duro.
Non gli andava di parlare con lui, soprattutto dopo che aveva appena baciato Potter. E se l’avesse scoperto? In realtà non gli importava più di tanto: stare con Theo era sempre più pesante, soprattutto perché l’altro era sempre più freddo e distante. A volte dava l’impressione di interessarsi al biondo, ma subito dopo il suo atteggiamento cambiava. Senza contare che Draco aveva capito già da tempo di non amarlo veramente, ma di stare con lui solo per abitudine.
Nonostante ciò, l’idea di lasciarlo, o che lui lo lasciasse era per qualche motivo difficile da accettare… ma forse Malfoy aveva solo paura di rimanere solo.
– Perché non vuoi dirmelo? Mi stai forse nascondendo qualcosa?
Domandò ancora Theo, con aria più decisa.
Draco assottigliò gli occhi.
– Sono stato in infermeria, va bene? Ora lasciami dormire, sono stanco.
– Perché in infermeria?
– Mi sentivo poco bene. Madama Chips mi ha dato una pozione, comunque, e ora è tutto a posto.
Il moro sembrò più sollevato, e questo fece sentire Draco un po’ in colpa.
– Va bene, amore. ‘Notte.
– ‘Notte Theo.
Non appena fu sotto le coperte, il biondo si lasciò andare ad un silenzioso sospiro di sollievo, ringraziando mentalmente il cielo che il suo ragazzo non si fosse accorto del mantello che aveva poggiato ad un braccio.
Ma nonostante ciò, non riuscì a dormire. Il calore delle labbra di Potter sulle sue gli sembrava ancora troppo forte perché riuscisse a dimenticarlo, e a far finta che nulla fosse successo.

Note dell’autrice


Scusatemi se non vi rispondo, ma sono un po’ incasinata e non ce la faccio ora… spero di riuscire a ringraziarvi decentemente nel prossimo capitolo.
Un bacione!

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Capitolo 7
*** Pensieri e discussioni ***


… Improvvisamente, tu

… Improvvisamente, tu.

Cap. 07– Pensieri e discussioni







La mattina dopo sia Harry che Draco sembravano più stanchi del solito, come se non fossero riusciti a dormire bene.
Durante la mattinata ebbero un paio di ore buche, quelle di pozioni.
Ron cominciò ad ipotizzare strane ed assolutamente inverosimili motivazioni per cui Piton non potesse fare lezione, ma né Hermione né Harry sembrarono starlo veramente ad ascoltare.
La ragazza continuava a fissare Blaise con aria particolarmente trasognata, mentre il bimbo-che-visse passò tutto il tempo a scarabocchiare cosa senza senso sulla sua pergamena, perso nei suoi pensieri.
Alla fine il rosso sbottò.
– Insomma, che cacchio avete tutti e due oggi?
– Niente!
Risposero in coro, per poi voltarsi di scatto a guardarsi.
Hermione cominciò a ridacchiare, ed il rosso alzò gli occhi al cielo.
– Non sembri nemmeno più tu… dove hai messo la nostra Herm?
La ragazza non rispose, ma accennò con la testa ad Harry.
– Io credo che la sua situazione sia un po’ più preoccupante… Per lo meno io ho un motivo per stare sulle nuvole…
Harry sospirò.
– Non ho nulla, davvero. È solo che… sono un po’ stanco, ecco tutto.
I due lo guardarono con aria decisamente poco convinta, ma il moro non sembrava intenzionato a dire altro.



Durante tutte le lezioni in comune con i serpeverde, Harry rimase sovrappensiero, ma evitò accuratamente di guardare Draco, cosa che fece anche il biondo.
Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto rivolgergli la parola, se non altro per riavere il mantello, ma non aveva il coraggio di avvicinarlo, e si sentiva ancora confuso per quello che era accaduto.
Possibile che desiderasse Malfoy, e non se ne fosse mai reso conto? Non riusciva a crederci, eppure se ci ripensava, si erano sempre cercati in un modo o nell’altro, e poi c’era stato quel lampo di gelosia, immotivata almeno all’apparenza, di quando aveva creduto che la sua migliore amica e Malfoy stessero assieme…
La cosa ancora più strana, però, era stata il fatto che il biondo avesse ricambiato il bacio. Nonostante l’imbarazzo successivo, non gli era sembrato che la cosa gli dispiacesse troppo… Chissà, forse…
I suoi pensieri furono interrotti nuovamente da Hermione, che mormorò agli amici:
– Ah, prima che mi dimentichi… Ho scoperto più o meno perché Piton è assente.
Harry, a sentire il nome di Piton, dovette trattenere un attacco di risa al pensiero di quello che aveva visto la sera prima, ma i suoi amici sembrarono non accorgersi di nulla.
– Allora, di che si tratta?
Domandò curioso Ron.
– Beh, pare che tenga d’occhio Voldemort per conto di Silente… ma non solo lui. Beh, Piton crede ci sia un mangiamorte qui a scuola, e sta cercando di scoprire chi è. Comunque non so altro.
Ron sembrò perplesso, ma non ribatté.
Invece Harry chiese:
– Da chi l’hai saputo, da Blaise?
– E da chi, sennò?
Rispose alzando un sopracciglio la ragazza.
– Vero. Chi pensi che possa essere il mangiamorte?
– Mah, non saprei… un serpeverde, credo.
– Malfoy?
Domandò preoccupato Harry.
– Oh, ti prego, non ricominciare…
Intervenne Ron.
– E poi non possiamo saperlo. Però da quello che so io, Nott si è allontanato da Hogwarts per qualche giorno, proprio prima che Piton venisse a sapere che c’era un altro mangiamorte qui ad Hogwarts.
– Già – mormorò Harry – e… e se l’incidente accaduto a Dean fosse una specie di prova? Per dimostrargli che non solo gli è fedele, ma che è anche capace di fare del male.
Ron annuì.
– Sì potrebbe essere.
– Ma non è strano che si esponga così? Se fosse vero, vorrebbe dire che a Voldemort non importa che il suo seguace venga scoperto o meno… e non mi pare possibile. Insomma, se è di una spia che ha bisogno, l’ultima cosa che vuole è che si sospetti di lui.
Ribatté Hermione.
– Oppure potrebbe essere un professore…
Meditò Ron.
– Sì, magari la McGrannit o Hagrid – rispose ironica Hermione – avanti, l’unico mangiamorte fra di loro lavora per Silente… non è possibile che ce ne sia un altro e che lui non se ne sia accorto, no? Dopotutto è un abile legimens…
Ron però non fu d’accordo.
– Potrebbe essere un occlumante, come Piton.
– Se ci fossero altri occlumanti abili come lui, Piton non avrebbe mai affidato Harry a lui per imparare l’occlumanzia. Sapeva che non lo sopportava, eppure ha lasciato che gli impartisse lezioni private. Ti sei chiesto perché? Perché era l’unico in grado di insegnargli. Quindi, l’unico che avesse una certa dimestichezza con l’incantesimo.
Ron borbottò qualcosa, ma la discussione terminò lì, perché il trio dovette cambiare aula per seguire erbologia.
Per fortuna, perché in quella materia erano in coppia con i tassorosso, ed Harry non sopportava più di avere Malfoy così vicino e non potergli parlare, così come non sopportava di avere il coraggio di farlo, neppure per chiarire.



Fu poco prima di cena che, finalmente, Draco avvicinò Harry. Hermione era andata da Blaise e Ron doveva finire una ricerca sugli effetti dannosi del muco di troll sui vermicoli, così il moretto era andato a farsi un giretto per schiarirsi le idee e, senza nemmeno accorgersene, era finito nei pressi della scala che conduceva ai sotterranei. Stava per girarsi ed andarsene, quando si accorse che qualcuno stava venendo verso di lui.
– Malfoy…
Il biondino si avvicinò al grifondoro.
– Har--- … Potter! Come mai qui? Comunque, ti stavo cercando…
– Ah sì?
Biascicò imbarazzato il moro.
– Devo ridarti il mantello, no?
Solo allora Harry si rese conto che aveva qualcosa in mano.
– Ecco, tieni…
Mormorò il biondo, porgendoglielo.
Harry lo afferrò, e stava per ringraziarlo, quando lui parlò di nuovo.
– Senti Potter… per quello… quello che è successo ieri… insomma, non dovrà saperlo nessuno, d’accordo?
Harry annuì, e rispose:
– Beh, non è che comunque io avessi intenzione di spargere la voce, sai…
Draco ridacchiò.
– Bene, meglio.
– Già.
I due si guardarono negli occhi per pochi istanti, ma poi entrambi distolsero lo sguardo, imbarazzati. Harry fissò la punta delle sue scarpe, fino a che Draco aggiunse:
– Non è che me ne vergogni o cose del genere… il fatto è che sto con qualcuno, e come capirai, non voglio che… non voglio che sappia quanto è successo.
Per Harry fu una doccia gelida. Allora Malfoy frequentava qualcun altro? Amava qualcun altro?
Però… non capiva perché avesse voluto dirglielo. Insomma, bastava che si limitasse a dirgli di non raccontarlo, a meno che non avesse voluto mettere in chiaro le cose onde evitare che la situazione si ripetesse… Già, doveva essere senz’altro così.
– Chi sarebbe la fortunata?
Domandò il grifondoro, pentendosene subito dopo. Voleva davvero soffrire, immaginandoli insieme? Maledizione, solo ora che aveva saputo che era fidanzato, si rendeva conto di essere cotto di Draco Malfoy.
Draco ridacchiò di nuovo.
– E chi ti dice che io voglia che tu lo sappia?
Domandò ironico.
Harry cercò di sorridere, e di combattere il crescente imbarazzo.
– Hai ragione, era una domanda personale. Scusa.
– Comunque, se ti interessa, non è una ragazza.
Harry rimase allibito. Cioè, avrebbe dovuto immaginarlo dopo il loro bacio, ma l’idea che Malfoy potesse seriamente stare con un ragazzo era stranissima. Da una parte era dura da accettare, ma dall’altra gli dava un senso di speranza.
– Che c’è, non te lo aspettavi?
Chiese divertito il serpeverde.
– Sinceramente? No.
– Beh, è così. Per cui per favore evita di dirlo ai quattro venti e di saltarmi addosso nuovamente, se non ti dispiace.
Continuò freddo Malfoy.
Harry non capiva. Perché quel cambio di atteggiamento così improvviso? Dopotutto, non gli aveva detto niente di male, no? E comunque…
– A dire il vero mi sembravi piuttosto consenziente!
Protestò Harry.
– Mi hai colto alla sprovvista. Se credi che io possa sentirmi anche minimamente attratto da te, ti sbagli di grosso.
Sibilò Malfoy.
– Bene, sono contento che sia così, perché almeno non devo temere che tu ti illuda di contare qualcosa per me!
Ribatté acido il grifondoro, e si voltò per andarsene.
Il serpeverde strinse nervosamente i pugni. Non capiva nemmeno lui stesso il suo atteggiamento. Perché si sentiva così nervoso con Potter? E perché aveva perso la calma in quel modo?
– Che fai, scappi?
Gli urlò contro.
Harry si girò di scatto e lo fulminò letteralmente con lo sguardo.
– Non credo che abbiamo altro da dirci, no? Sei stato chiarissimo in proposito. Non ti preoccupare, nessuno saprà niente, contento ora?
Senza accorgersene era lentamente avanzato verso il serpeverde, ed ora si trovava ad un passo dal suo volto. Non disse nient’altro, si limitò a guardarlo negli occhi, lo sguardo più serio che mai. Neppure Draco proferì parola, ma senza neppure rendersene conto, dopo pochi secondi si era letteralmente avventato sulle labbra del grifondoro.
Harry ci mise qualche secondo per realizzare quello che stava accadendo, ma in breve socchiuse gli occhi e si lasciò andare alle sensazioni che quel bacio gli stava dando. Era incredibile, una sensazione inebriante. Gli avvolse le braccia in vita, mentre Draco poggiò le mani sulle sue spalle. Nessuno dei due avrebbe saputo dire quanto tempo rimasero così, solo a baciarsi, ma ad entrambi era sembrato troppo poco tempo.
Quando si staccarono, Draco era imbarazzatissimo.
Stava letteralmente per fuggire, quando Harry lo fermò, afferrandogli un braccio.
– Beh… chi è che è saltato addosso all’altro, ‘stavolta?
Domandò facendosi coraggio.
Il serpeverde era bordeaux, ma si sforzò di non far notare all’altro tutto il suo imbarazzo.
– Io… scusa, non so cosa mi sia preso.
Harry sospirò.
– Io una vaga idea ce l’avrei, ma credo che dovresti rifletterci un po’ su, sai?
Draco cercò di divincolarsi dalla sua stretta.
– Non ho idea di che cosa tu stia parlando, Potter. Ora lasciami!
– Ehi, calma, non mordo mica sai?
– Che cosa vuoi fare, ricattarmi per questo?
Domandò il biondo sull’orlo delle lacrime.
Harry lasciò la presa immediatamente.
– Non farei mai una cosa del genere. E prima che tu me lo chieda, considero anche questo come da tenerci per noi, chiaro? Non è che mi diverta particolarmente ad andare in giro a rovinare la reputazione degli altri, e di certo non voglio creare problemi tra te e il tuo ragazzo, se è questo che credi.
Il serpeverde abbassò lo sguardo, e mormorò un “grazie” appena udibile, ma che il moro sentì benissimo.
Senza una parola, quest’ultimo indossò il mantello, e tornò nel suo dormitorio.


Note dell’autrice


Allora, che vi sembra? In realtà ho l’impressione di aver fatto accadere tutto troppo in fretta… voi che ne dite?

Caspita, è dal capitolo 4 che non rispondo ai vostri commenti ^^ chiedo perdono e rimedio subito:
Selene_90 : per sapere cos’ha Draco ci sarà da attendere, sorry. Beh, ora fanno più che “parlarsi civilmente” ^^, no? Credo che Draco e Nott avranno presto problemi, ma non dico nulla per non fare spoiler… e non preoccupare, finchè l’amministrazione non dice nulla in proposito del linguaggio da tenere nelle recensioni, puoi chiamare Theo in tutti i modi più orribili che ti vengono in mente XD Grazie mille per i commenti! Un bacione a te!
lake : che cosa sta combinando Draco per ora è notizia riservata ^^ se lo dico a qualcuno Draco mi uccide, per cui… Draco non è proprio innamorato di Harry, ma di sicuro prova una forte attrazione per il moretto, anche se trova difficile ammetterlo con sé stesso. Ginny purtroppo (per lei) non è la prima volta che la faccio finire con Severus… però io amo Sevvie, e visto che ora Harry è off-limits per lei (naturalmente) diciamo che mi sento in dovere di trovarle un buon partito. (Sì, ti autorizzo a mandarmi a quel paese XD)
zafirya : vero, sono crudele sempre e comunque con lui ultimamente… è che mi diverto a maltrattarlo, povero piccolo ^^ però pian piano le cose andranno meglio anche per lui, te l’assicuro. E poi anche Harry subisce le mie crudeltà, per cui diciamo che sono pari XD Ginny oramai è stata scoperta… che ti pare del suo ragazzo? Draco è nervoso perché ha taaanti problemi che man mano scopriremo, mentre la pianta velenosa è… (lo scopriremo nelle prossime puntate XD)
fuyumi chan : grazie mille, sono contenta che ti piaccia. Nott sta incontrando l’odio di molte persone, ed anche il mio a dirla tutta, però poverino… in effetti non sono stata buonissima neppure con lui… Draco non è scemo, ma sta attraversando un brutto periodo e… non posso dirti altro, sennò faccio spoiler, ma ti assicuro che è tutt’altro che stupido XD Un bacio a te!
tuta : tesoro, ciò che hai scritto non si legge, per fortuna… comunque ho guardato l’html e ho letto. Non fare domande a cui non sai rispondere neanche tu XD che poi mi agiti i lettori per nulla. Però era vero che non recensivi più :-P cattivona ghgh (scherzo, scherzo…)
lillychan : vero, ora vanno più o meno d’accordo… e non solo XD Per Piton… era impegnato poverino, ha delle missioni da affrontare… altro che Potter…




P.s. : un po’ di pubblicità: se vi piacciono le Tom Felton/Daniel Radcliffe, ne sto scrivendo una a capitoli che trovate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=144025&i=1
Inoltre c’è una one-shot, sempre su di loro, che ho pubblicato un po’ di tempo fa – e che non è stata notata molto: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=128662&i=1
Fine spazio pubblicitario XD








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Capitolo 8
*** Nervosismo (intermezzo) ***




AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 08/15 (in prosecuzione)
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 08– Nervosismo (intermezzo)







Draco era particolarmente nervoso quando tornò nel suo dormitorio.
Non poteva fare a meno di domandarsi che cosa provasse per Potter… e di conseguenza, che cosa provava per Theo. Le emozioni che aveva provato baciando il grifondoro, gli ricordavano un po’ quello che sentiva quando era con il suo ragazzo, i primi tempi. Eppure quest’ultimo non era mai riuscito a dargli emozioni così intense. Eppure… non poteva stare con Potter. Non poteva. E non sapeva se ce l’avrebbe fatta a lasciare il suo ragazzo, ad ogni modo. Era troppo… troppo legato a lui. Anzi, no. Semplicemente, era talmente abituato a considerarlo suo che gli sarebbe sembrato stano rompere, specialmente per un grifondoro. E poi… chi gli diceva che Potter si sentisse perlomeno attratto da lui? Un po’ doveva esserlo di sicuro, ma… avrebbe mai potuto tentare di essere qualcosa di più per il serpeverde? E poi, da dove arrivavano tutti quei pensieri?
“Maledizione, io non provo niente per Potter! Niente!”
Si urlò mentalmente.
Ma una parte di lui sapeva di mentire.
Blaise era appena tornato, e Nott si stava preparando per andare a cena, così entrambi sembrarono essere troppo occupati per notare il suo umore. Ma non appena Nott uscì, precedendoli in Sala Grande dicendo loro di sbrigarsi, Blaise prese da una parte il biondo e gli chiese serio:
– Allora? Che hai combinato, stavolta?
Draco sbarrò gli occhi.
Possibile che fosse tanto evidente, il suo stato d’animo?
– Niente…
Mormorò distogliendo lo sguardo da quello dell’amico.
Blaise scosse la testa, sbuffando.
– Possibile che dopo tutti questi anni ancora non hai imparato a mentirmi decentemente? Uff… e poi oramai dovresti aver capito che con me non attacca…
Draco tornò a guardarlo.
– È solo… niente, lasciamo perdere.
– Dai, abbiamo ancora una decina di minuti prima di cena.
Lo incoraggiò Blaise prendendolo gentilmente per un braccio e facendolo sedere.
– Sai, stavo riflettendo su i miei sentimenti su Theo, e… non lo so. Non funziona più. Cioè, me n’ero accorto da un po’, ma…
– Ma?
Lo incalzò il moro.
Draco tacque.
– Qual è il problema? Se vuoi prenderti un periodo di pausa, fallo. Non sei obbligato a stare con lui se non vuoi!
Draco annuì lentamente.
Dopo qualche secondo di silenzio, si rivolse nuovamente al moro, solo per dirgli:
– Andiamo a cenare, su.


Harry stava parlando con Ron ed Hermione, quando vide Draco e Blaise fare il loro ingresso in sala grande. Imbarazzato, spostò lo sguardo sul suo piatto, mentre Ron mugugnò con la bocca piena:
– Ehi, Emmione… ciomp… è ‘rivacio ‘l tuo ragaccio… mhh ciomp”
Hermione lo guardò fintamente disgustata, poi con aria sognante rivolse uno sguardo al suo ragazzo.
– Non è bellissimo?
Domandò soave.
– Meraviglioso, Herm. Ma evita di fissarlo tutto il tempo, se non vuoi che tutta la scuola sappia di voi.
Mormorò un po’ troppo acidamente Harry.
La ragazza lo guardò perplessa… il suo amico era strano da un paio di giorni. Chissà cos’aveva.
– Ehi… non vi sembra che Malfoy sia un po’ nervoso?
Domandò Ron, che aveva appena mandato giù il suo boccone.
Harry lo fissò colpito.
– E tu da cosa lo avresti capito?
– Beh, è da quando è entrato che ha lo sguardo basso o si guarda intorno… e non parla con nessuno. Anche Nott, in genere stanno sempre vicini… invece ora lo evita.
Harry diede una fugace occhiata al tavolo dei serpeverde. Ron aveva ragione.
Poi fece caso ad una cosa che l’amico aveva appena detto.
– Nott? Ma non era Blaise il suo migliore amico?
Ron fece spallucce.
– Sì, in effetti. Non lo so, Harry, perché sta più con Nott, non è che posso andare a chiederglielo, sai…
Ma il moretto già non lo ascoltava più. Nott. Stavano sempre vicini, e Malfoy gli aveva detto di avere un ragazzo… era quasi scontato che fosse un serpeverde, ora che ci pensava. Diede un’occhiata a Thedore… cavoli, era davvero affascinante… non bellissimo, quello no. In bellezza, probabilmente Blaise l’avrebbe battuto 10 a 1. Ma in quanto a fascino… Nott aveva una specie di alone misterioso che lo circondava, ed un’aria quasi malvagia, che insieme gli davano il classico fascino del bel tenebroso a cui nessuno sarebbe potuto resistere. Almeno, lui credeva che seriamente avrebbe avuto qualche difficoltà… e di certo il biondo non avrebbe mai mollato Nott per uno come lui.
Ma forse era anche inutile pensare ad una cosa del genere…
Draco non l’avrebbe preso in considerazione comunque. Non era minimamente interessato a lui, e glielo aveva detto, anche se le sue azioni dimostravano il contrario.


Dopo cena, Hermione era uscita con il mantello dell’invisibilità gentilmente prestatole da Harry. Si incontrò con Blaise nella torre di Astronomia, dove lui giù l’attendeva. Si amarono dolcemente per ore, e trascorsero molto altro tempo semplicemente coccolandosi, e parlando del più e del meno.
Fu così che l’argomento cadde su Harry: Hermione era un po’ in pensiero per lui, sembrava sulle nuvole, ma non capiva cos’avesse.
– Magari è solo innamorato…
Scherzò Blaise.
– Mh… potrebbe essere. Però… non mi sembra che sia strano quando c’è una ragazza in particolare. Ma forse dovrei solo farci attenzione.
Il moro sembrò riflettere un attimo.
– Anche Draco è un po’ strano…
Mormorò inconsciamente.
– Credi che le due cose possano essere collegate?
Chiese preoccupata la ragazza.
– No, no… Draco è così da un po’, ma non capisco di cosa si tratti. Forse è solo nervoso per via della guerra e suo padre, sai, anche se non sembra è una persona molto sensibile.
Si affretto a rispondere Blaise, anche se non credeva minimamente a ciò che aveva detto.
Draco nervoso + Potter nervoso + dubbi di Draco su Theo + precedenti supposizioni di Blaise su una probabile cotta di Draco per Potter = …
Cosa?
Possibile che avessero una specie di relazione? No, in quel caso glielo avrebbe detto… forse. Ad ogni modo, doveva indagare.
– Meno male…
Sospirò sollevata la ragazza.
– Mh? Perché?
– Beh, avevo paura che avessero litigato ancora… so che non possono diventare amici da un giorno o l’altro, però mi piace stare tutti assieme e mi dispiacerebbe se questo non fosse più possibile.
Blaise sorrise.
– Ehi, che ne dici di riprovarci? Dopodomani c’è l’uscita ad Hogsmeade…
– Sì, d’accordo.
Annuì la ragazza.
– Bene.


Il giorno dopo, Blaise annunciò a Draco e Pansy che per la gita ad Hogsmeade sarebbero stati tutti assieme. Quella mattina avrebbero avuto un paio di ore di buco, per cui c’era il tempo sufficiente per parlare.
– Mi spiace Blay, ma ci vado con Theo.
Ribatté Draco senza nemmeno guardarlo. Non aveva voglia di vedere Potter dopo quello che era successo.
– Che palle che sei… stai sempre con Theodore! Per una volta esci con noi, no?
– No.
Rispose secco.
– E tu, Pans? Hai altri impegni?
– No no… non preoccuparti, io ci sto!
– Meno male che qualcuno mi è rimasto fedele…
Disse Blaise, rivolgendosi a Draco, che gli fece la linguaccia.
– La prossima volta però non scappi, capito?
– Capito…
Il biondo si allontanò, cercando di sembrare il più naturale possibile, ed andando a salutare Nott che era appena entrato nella sala comune.
Ma Blaise vide chiaramente che non era tutto a posto.


Hermione invece non ebbe troppe difficoltà. Dovette supplicare i suoi due migliori amici, ma alla fine riuscì a convincerli entrambi, anche se Harry non sembrava troppo felice.


Note dell’autrice


Ringrazio moltissimo tutti coloro che leggono e commentano questa storia. Scusatemi se non vi rispondo, spero di riuscire a farlo nel prossimo capitolo! Un bacione!


















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Capitolo 9
*** Gita ad Hogsmeade - parte 1 ***


AUTRICE: Vahly

… Improvvisamente, tu.

Cap. 09 – Gita ad Hogsmeade – parte 1






La giornata trascorse abbastanza tranquilla, anche se Harry e Draco evitarono accuratamente di guardarsi, e Blaise si accorse di questo atteggiamento un po’ inconsueto da parte loro.
Hermione invece cercò di capire se c’era qualche ragazza in particolare che potesse attrarre l’attenzione di Harry, ma ovviamente non la trovò.
Pansy, invece, un paio di volte si ritrovò casualmente a scambiare quattro chiacchiere con Ron, ed i due si accorsero che in fondo si trovavano abbastanza bene a chiacchierare assieme, e che forse avrebbero anche potuto diventare buoni amici, con il tempo.
Così, ben presto arrivò sera, ed harry cercò di stare tranquillo, anche se il pensiero di Draco a letto con Nott continuava a tormentarlo. Ok, era cotto, questo era un dato di fatto… ma come poteva fare per farsela passare? Voleva con tutto sé stesso riuscire a tornare ad odiarlo, perché quella sensazione di sofferenza dovuta al serpeverde, alla consapevolezza che non sarebbe mai stato suo, era davvero sempre più difficile da sopportare.
La mattina dopo si svegliò a fatica: aveva riposato poco e male, troppo preso nei suoi pensieri, cercando di capire quando esattamente aveva cominciato a sentirsi attratto da Malfoy.
– Ehi, che faccia che hai – notò Ron, che si era alzato poco prima di lui – dormito poco?
– Mh-h…
Annuì Harry.
– Com’è? Hai sognato di nuovo tu-sai-chi?
Domandò ancora il rosso, preoccupato.
– No, no… non è questo. È che sono un po’ stressato. Ultimamente siamo pieni di compiti, poi uscire con Zabini e i suoi amici… insomma, sono contento per Hermione, ma…
Ron lo guardò comprensivo.
– Ma non è che ti vadano poi così a genio, giusto?
– Esatto.
Ron ridacchiò.
– In effetti è strano. Dei grifondoro che cercano di diventare amici dei serpeverde…
– Già. Sembra assurdo.
Concordò il moro.
Ron continuò.
– Ma ti assicuro che non sono poi così male. Almeno, Zabini non lo è. E nemmeno Pansy, a dirla tutta… ci ho parlato un po’, e non è la persona che sembra. È a posto, e simpatica.
Harry sogghignò.
– Sento odore di cotta qui…
Ron arrossì leggermente, ma Harry ebbe il buon gusto di far finta di non accorgersene. Dopotutto, lui era più o meno nella stessa situazione.
Mannaggia a Herm…
– Non è vero, non ho una cotta per nessuno. Comunque, sul serio… se ci stai un po’, mi sono accorto che sono anche una compagnia piacevole. Hanno i loro difetti, è vero, ma pensavo peggio.
– Quanta saggezza… Devo aver paura che diventerai amico di tutta la casa serpeverde? Che fine hanno fatto le nostra care vecchie litigate con i grigioverdi?
Ron scossa la testa divertito.
– Beh, non proprio di tutti… Malfoy ancora non lo sopporto.
Harry si incupì, ma cercò di dissimulare il fastidio che gli aveva causato quell’ affermazione. Doveva essere messo proprio male se bastava che qualcuno parlasse male di Malfoy per fargli cambiare così l’umore… Come aveva fatto a ritrovarsi in quelle condizioni senza neppure accorgersene? Ma fece finta di nulla, e con un’alzatina di spalle disse semplicemente
– Forse dovremmo solo cercare di essere più gentili con tutti e tre. Chissà, forse potrei riuscire anch’io a diventare loro amico…
Ron annuì, abbastanza soddisfatto. Aveva sempre odiato i serpeverde, ma in qualche modo la Parkinson aveva cambiato la sua visione di quella casa. No, non la Parkinson, si disse cercando di convincersi, tutti e tre. Già… Chissà, se non avessero passato anni e anni ad odiarsi basandosi solo su stupidi pregiudizi, che cosa sarebbe successo…


Harry si rigirò nel suo letto, svogliatamente, cercando di non far caso alla voce che lo stava chiamando.
– Harry… su, alzati!
– Mhh…
Ron alzò gli occhi al cielo, e lo scosse leggermente per una spalla.
– Harry, alzati, è tardissimo! Dobbiamo andare ad Hogsmeade… se non ti dai una mossa va a finire che ci mollano qui!
Harry aprì gli occhi lentamente, poi si alzò senza alcuna fretta. Si stiracchiò le braccia, e con lo sguardo intontito si rivolse a Ron.
– Ma che ore sono?
– Le 8.00 … Sbrigati, dai!
Harry annuì, e si recò in bagno.
Maledizione, erano due notti che praticamente non dormiva. Non ce la faceva più… E tutto perché non riusciva neppure più a capire quali fossero i suoi sentimenti. Quei due baci con Malfoy lo avevano… beh, fatto entrare in confusione era dir poco. Perché oramai sapeva di volerlo, ma non riusciva bene a definire quella situazione che sentiva quando pensava a lui, e soprattutto al fatto che era felicemente fidanzato. Oddio, felicemente… Non poteva sapere bene come stessero le cose fra lui ed il suo ragazzo, però se stavano ancora assieme qualcosa doveva pur provare, no? E poi… se era un serpeverde, di certo aveva molte più cose in comune lui con il biondino di quante non ne potesse avere Harry. Ed Harry… Che cosa voleva da lui? Voleva poterlo baciare di nuovo… essere il suo amate? O essere il suo ragazzo? Non riusciva a capirlo, e questo lo mandava in bestia. In fondo si trattava dei suoi sentimenti, com’era possibile che non riuscisse a decifrarli? E perché con Cho, e con Ginny, aveva capito perfettamente di essere innamorato di loro? Forse i sentimenti per il biondino erano più complicati… più intensi. E poi era accaduto tutto così, all’improvviso, e questa era la cosa che più lo spaventava. Era possibile scoprire di provare qualcosa, qualunque cosa, così di punto in bianco, verso qualcuno che conosceva da anni? O forse già provava qualcosa per lui, ma non se n’era mai reso conto prima?
Quando uscì dal bagno, doveva avere una faccia da funerale, perché Ron si accorse del fatto che qualcosa non andava, ma in fondo ad Harry non importava poi molto in quel momento.
Durante tutto il viaggio fu abbastanza silenzioso, e quando Hermione gli chiese cosa avesse, lui rispose semplicemente che aveva un po’ sonno.
Hermione lo guardò perplessa, ma la cosa finì lì.


Blaise e Pansy aspettavano il trio alla Testa di Porco già da qualche minuto, quando Hermione entrò con aria circospetta nel pub.
Quando vide che non c’era nessuno che li conosceva, fece cenno ad Harry e Ron di seguirla.
Si sedettero tutti e cinque allo stesso tavolo, ed ordinarono qualcosa da bere.
– Ma un luogo più isolato non ce l’avevate da scegliere?
Domandò ironica Pansy.
Hermione le sorrise.
– Abbiamo scelto questo pub al posto dei Tre manici di scopa apposta, ma non è giusto nasconderci. Insomma, dopotutto non stiamo facendo niente di male, solo una chiacchierata, no?
– Non credo che tutti la prenderebbero così, sai Herm?
Disse Harry.
Ron annuì in assenso, mentre portava il suo bicchiere vicino alle labbra.
– Forse hai ragione… ma ci penseremo se qualcuno lo verrà a sapere, giusto Blay?
– Esatto, amore…
Ribatté il moro serpeverde, con gli occhi languidi.
Avrebbe voluto baciarla, ma capì che non era esattamente il luogo migliore per farlo.
– A proposito… ma dov’è Malfoy? Non doveva esserci anche lui?
Domandò non troppo preoccupato Ron. In fondo, non gli dispiaceva poi molto della sua assenza.
Harry sentì una strana sensazione di disagio, a sentir nominare il biondino; anche lui ne aveva notato l’assenza, ma aveva preferito non chiedere nulla.
– Ah, lui… ecco, aveva un altro impegno.
Rispose Blaise, a disagio.
– Capisco. Non gli andava di venire. In fondo è comprensibile, dopo l’ultima volta.
Concluse un po’ delusa Hermione.
Blaise scosse la testa.
– No, tesoro, non è questo… è che aveva già un appuntamento con… la sua ragazza.
“Cioè, Theo…”, pensò Harry, accusando il colpo; ma mentalmente si diede dell’idiota.
Non c’era nulla fra lui e Draco, per cui non aveva il di ritto di sentirsi geloso, o ferito.
– Malfoy sta con qualcuno?
Domandò Ron sorpreso.
– Sì. Che c’è, è tanto strano?
Chiese Pansy.
Ron arrossì leggermente, sentendo gli occhi della ragazza fissi su di sé.
– No, è solo che… ecco…
– Ma dobbiamo parlare tutto il tempo di Malfoy? Non è venuto, punto.
Intervenì Harry, un filino irritato.
Blaise sorrise, guardandolo con un aria di chi sapeva tutto, o quantomeno aveva capito, e ad Harry si gelò il sangue nelle vene.
– Ha ragione Potter, – si decise a dire, – non ha senso che stiamo qui a discutere della sua vita privata. Quando verrà, la prossima volta, se vorrà ce ne parlerà lui.
Harry lo ringraziò mentalmente per il supporto, anche se temeva fortemente che avesse intuito il reale motivo per cui non gli andava di parlare di lui.
In breve, si accese un’appassionata discussione sul quidditch, e sulla possibilità di entrare in una squadra professionistica dopo Hogwarts. Harry disse che avrebbe preferito fare l’auror, ma anche continuare a giocare come cercatore non gli sarebbe dispiaciuto. Poi cominciarono a discutere di scuola, del tempo, di quanto fosse rincoglionito Silente e di come Pansy doveva ammettere di essersela spassata ai tempi della Umbridge a veder punito Harry. La serpeverde ed Hermione parlottarono un po’ di libri e di come la nuova edizione del loro testo di trasfigurazione somigliasse un po’ troppo al vecchio libro vecchio e consunto tenuto in biblioteca, ma dopo un po’ i ragazzi non le sopportarono più e Blaise, incurante di chiunque potesse vederli, attirò Hermione a sé per zittirla con un bacio.


Note dell’autrice

Ringrazio tutti coloro che leggono questa fic. Lasciatemi un commentino!



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Capitolo 10
*** Gita ad Hogsmeade - parte 2 ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 10/15 (in prosecuzione)
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 10 – Gita ad Hogsmeade – parte 2







Draco e Nott stavano passeggiando per la via principale di Hogsmeade, ma non avevano ancora spiccicato parola.
La tensione fra loro era quasi palpabile, e Draco aveva oramai capito che non poteva andare avanti così… ma, d’altra parte, non se la sentiva neppure di lasciarlo. Non sapeva che fare.
– Allora, che c’è?
Domandò spazientito Theo.
– Come?
Domandò Draco, guardandolo confuso.
– Mi hai capito benissimo. Non hai detto una parola e…
– Neppure tu hai parlato!
– …E sei nervoso da giorni. Che diavolo è successo?
Draco distolse lo sguardo da quello del moro.
– Nulla. Cosa vuoi che sia successo…
– Questo dovresti dirmelo tu.
Ribatté serio il moro.
Poi poggiò una mano sulla spalla di Draco, e guardandosi intorno per controllare che non ci fosse nessuno in giro, gli domandò a bassa voce:
– È perché mi sono lasciato marchiare?
Draco sospirò.
– Forse. Anche…
Theodore lo guardò, senza capire.
– Anche? Quindi non ti è andato giù il fatto che io abbia accettato… ma mi sembra che ne avevamo già discusso, no?
– Senti, Theo, ora non mi va di…
– Di cosa? Di capire cosa c’è che non va tra di noi?
– Non è questo.
– E allora cosa? Hai detto che è “anche” il marchio… che altri problemi ci sono? Perché sei così strano?
Draco tolse la mano di Theo dalla propria spalla.
– Davvero, Theo, adesso non mi va di affrontare il discorso. Per favore…
Il moro sbuffò.
– Senti, parliamoci chiaro. Non è che io mi sia divertito a farmelo fare – disse, indicandosi il braccio – ma è stata una mia scelta, e tu devi accettarla.
– Lo so. Non ho mai avuto voce in capitolo, no?
– Lo sai che non è vero.
Draco alzò lo sguardo nuovamente, e fissò Theo per svariati secondi, prima di parlare nuovamente.
– E quando mai mi hai chiesto un consiglio, un parere, in proposito? Mi hai detto tutto quando oramai avevi già scelto.
– E basta questo a far cambiare i tuoi sentimenti verso di me?
Chiese Theo, leggermente acido. Odiava dover giustificare le sue decisioni con gli altri, e questo Draco lo sapeva bene. Perché, allora, non lo accettava e basta?
– No. Ma contribuisce.
Rispose Draco, senza il minimo cenno di tentennamento.
– Cosa c’è, hai deciso che ti sei stancato di me? Vuoi lasciarmi?
Domandò il moro, con un misto di ironia e rabbia.
– Non ho mai detto questo. Però non è facile stare con te, questo devi capirlo.
– Non mi sembra di averti mai dato problemi, o sbaglio?
– Già, ma ti ricordi che esisto solo quando ti fa comodo… o sbaglio?
Ribatté il biondo imitando il tono del suo ragazzo.
– E così è questo che pensi?
– Non lo penso. È un dato di fatto… è diversa la cosa.
– E in base a cosa? Sentiamo…
Draco assottigliò lo sguardo.
– Sei talmente preso da te stesso da non accorgertene neppure…
– Ti sono sempre stato vicino.
– Come l’ultima volta in infermeria? Ho visto come sei corso a vedere come stavo.
– Era una cosa da nulla…
– E TU CHE NE SAI?
Gli urlò Draco, con i pugni serrati che tremavano vistosamente.
– Theo, non ce la faccio più. Sono stanco… ho bisogno di una pausa.
– È un modo carino per lasciarmi?
La voce di Theo sembrava dispiaciuta, ma la domanda era posta con una leggera vena di ironia, come se non credesse che Draco potesse realmente avere il coraggio di farlo.
– No. Non credo… Non lo so, Theo. Ma ultimamente tra di noi… beh, non funziona, l’hai detto tu stesso. Ma non è qualcosa che si possa risolvere forzando le cose… Non è più una cosa naturale, stare assieme. Anche il semplice cercarci, o andare a letto assieme… è come se dovessimo farlo accadere per forza, anche quando non ci va. È una forzatura, ed è pesante da sopportare. Mi dispiace.
Theo sospirò.
– Anche a me. Se dovessi ripensarci, sai dove trovarmi.
Disse semplicemente, e si voltò per andarsene.
Draco tirò un pugno al muro accanto a lui.
L’aveva fatto… l’aveva lasciato davvero. Nonostante tutti i problemi che si era fatto, però, credeva sarebbe stato più facile… Perché allora si sentiva così vuoto, e allo stesso tempo così bene?
E Theo… non sembrava averla presa tanto male. Chissà perché si sarebbe aspettato urla e offese, e magari anche una scazzottata… come quando si erano messi assieme, pensò divertito. Allora, l’avevano fatto per gioco, e non credevano di durare più di un mese… Ma ne erano passati sei, di mesi, e sembravano essere stati un’eternità.
Chissà cosa ne avrebbe pensato Potter… Il sangue, a quel pensiero, gli si gelava nelle vene. Potter? Come gli era venuto in mente lo sfregiato in quel momento? No, non doveva pensarci.
Era meglio andare via di lì… magari a bere qualcosa. non al Piede di porco, lì c’era Blaise… Per cui, la scelta era obbligata. Ai Tre manici di scopa.


– Uff, io sono stanca di stare qua seduta… perché non ci facciamo un giro?
Domandò Pansy, dopo venti minuti che i ragazzi parlavano di scope da corsa.
Hermione annuì.
– Concordo con lei. Magari sarà poco prudente, ma se facciamo vie poco frequentate, non dovremmo incontrare nessuno, o quasi…
Blaise la guardò perplesso.
– Dove hai messo la mia Hermione!? Che fine ha fatto la ragazza saggia e prudente che conoscevo?
Hermione gli diede uno schiaffetto sul braccio.
– Piantala, Blay. Dai, è un sacco che stiamo qua…
Ron ed Harry si dissero d’accordo ad uscire, e così il moro serpeverde dovette arrendersi.
Una volta fuori, Blaise attese che Ron e Pansy cominciassero a discutere, per avvicinarsi ad Harry, che era rimasto leggermente indietro.
Hermione era accanto a loro, e il serpeverde le disse amorevolmente
– Sai, sono contento che andiate d’accordo anche con Pansy… Oh, credo che stiano parlando dell’ultimo libro che ha letto Weasley… sarà stato un illustrato per bambini dell’asilo?
Domandò ironico, beccandosi un’occhiataccia offesa sia da Hermione che da Harry.
La sua ragazza si allontanò da lui facendo l’offesa e borbottando:
– Ti avrò detto mille volte di non parlare male dei miei amici.
Harry lo guardò, senza capire che gli fosse preso, poi tentennando gli disse:
– Forse è meglio che ti scusi con lei… e con Ron.
Blaise scosse la testa divertito.
– Sì, forse. Ma non ora.
Disse, tenendo Harry per il maglione e facendolo rallentare.
– Che cosa succede, Zabini?
– Ti volevo parlare di una cosa…
Harry scoccò un’occhiata ai suoi amici che, ignari di tutto, continuavano a camminare normalmente, e così la distanza fra di loro aumentò.
– Ma è meglio che ora torniamo a camminare ad un’andatura più veloce. Tanto sono abbastanza distanti…
Harry lo guardò torvo.
– Di cosa vuoi parlarmi?
– Draco…
Harry sbarrò gli occhi.
– Che… che cosa ti ha detto?
– Mah, qualcosina…
Buttò lì casualmente Blaise.
Harry stava per dire qualcosa, quando capì che il tono del serpeverde era un po’ troppo vago, e si ricordò che Malfoy non voleva che qualcuno sapesse di ciò che era accaduto fra di loro.
– Che cosa, esattamente?
Blaise ghignò.
– Nulla, a dire la verità. Ma a giudicare dal tuo tono e dalla tua espressione, avevo perfettamente ragione a credere che fosse successo qualcosa. Però, devo ammettere che sei un tipo sveglio.
Harry distolse lo sguardo.
– Non è successo nulla.
– Ah, no, eh? E allora perché sei arrossito?
Disse il serpeverde, divertito.
– Non è affatto vero!
Si difese Harry.
– Oh, si che lo è! Dai, dimmi qualcosa…
– Chiedi a Malfoy.
Blaise sbuffò.
– Non vuoi che ti aiuti? Magari possiamo far sì che la cosa si evolva…
Harry assottigliò gli occhi.
– Ma quale cosa? Non sai neppure di che stai parlando!
– Oh, si che lo so…
– Ma si può sapere che cazzo vuoi da me?
Domandò nervosamente Harry, alzando un po’ troppo la voce.
– Su, calma, non serve che ti scaldi. Io faccio il tifo per te…
– Il tifo per me? Tu sei pazzo. Io non ho bisogno né del tuo sostegno, né di Malfoy. Lui non mi interessa, capito?
– Non ti interessa? Va beh, ti credo. Sarà per questo che non gli scollavi gli occhi di dosso, fino a qualche tempo fa, ed ora ti imbarazza guardarlo… ed è per questo che ti sei innervosito mentre stavamo parlando di lui, oggi. Perché non ti interessa.
Harry non seppe controbattere, punto sul vivo.
Alla fine, decise che non era il caso di continuare a far finta di nulla, o a stare sulla difensiva.
– E se anche mi interessasse? Sta con Theo… è con lui che è uscito oggi, no? Quindi è inutile.
Fu la volta di Blaise di essere sorpreso.
– Come sai di Theo? Te lo ha detto lui?
Harry scosse la testa.
– No, figurati. Mi ha detto solo che sta con un ragazzo. Ma non è che ci voglia poi molto a capirlo, a quel punto…
Blaise sorrise.
– È davvero incredibile la tua capacità di osservazione, sai Potter? E dire che sono così discreti… o forse semplicemente, lo conosci così bene perché sei talmente assorbito da lui da cogliere ogni sua mossa…
Harry abbassò lo sguardo. Non l’aveva mai considerata sotto questo punto di vista… certo era sempre stato un po’ ossessionato da lui, però…
– E perché vorresti aiutarmi? Tradiresti così la fiducia di un tuo compagno di casa? Cosa direbbe Theo se sapesse della nostra chiacchierata?
Blaise ridacchiò.
– Non mi è mai piaciuto. Ed ora meno che mai. Ho sempre detto a Draco che non faceva per lui, ma ovviamente non mi ha mai ascoltato… all’inizio era solo un gioco, e così speravo sarebbe finita presto.
– Ma?
– Ma Draco aveva bisogno di un sostegno, e Theo è sempre stato attratto dai ragazzi biondi e un po’ gracilini. Così stanno assieme da sei mesi. Ma lui lo fa solo soffrire…
Harry si sentì leggermente preoccupato per Draco, ed incazzato con Nott. Ma tutto ciò gli sembrava surreale… era già strano avere una cotta per Malfoy, ma essere anche spalleggiati da Zabini era pura fantascienza.
– Che c’è, non sei convinto?
Domandò Blaise.
Harry fece cenno di no con la testa.
– Non è questo. Solo… va bene, lo ammetto, mi interessa Malfoy. Ma… non voglio che succeda qualcosa fra di noi perché è stato spinto da qualcuno, né voglio creargli più problemi di quanti non ne abbia già. Per quanto sia una relazione omosessuale, il fatto di stare con un serpeverde, un suo compagno di casa, sarà sicuramente più accettato piuttosto che…
– Frena, frena. Ehi, non è che devi andare a mettere i cartelloni se vi mettete assieme, sai?
– Idiota, sai che non è ciò che intendevo. Ma se qualcuno lo scopre…
– Non lo scopriranno.
– E tu come lo sai?
– Beh, saprò qualcosa in più su Draco rispetto a te, no? Comunque, lui e Theo sono riusciti a tenere segreta la cosa per mesi.
– Perché sono della stessa casa! Non ci fa caso nessuno se studiano assieme, o se se ne stanno rintanati in camera! Ma se qualcuno vede me nei paraggi dei sotterranei, si scatena il putiferio!
Esclamò esasperato Harry.
– Non è un problema che devi porti ora. Credi che se Draco non avesse alcun interesse nei tuoi confronti, starei qui a parlarti?
– Draco è attratto da me?
Domandò Harry, incredulo.
– Non so cosa sia successo fra voi, ma ti assicuro che non è uno che si da via così facilmente…
Harry arrossì di botto.
– Smettila di parlare come se stessi aspettando il suo quinto figlio! Era solo un bacio!
Esclamò il moro.
Blaise ghignò.
– Grazie per avermi informato…
Harry si batté una mano sulla fronte.
– Cazzo…
– Non gli dirò nulla, tranquillo… certo, se solo sapessi qualche dettaglio in più…
– Non li saprai da me.
– Ho capito, dovrò lavorarmi un po’ meglio Draco…
Harry ridacchiò, divertito.
– Sei uno sporco manipolatore…
– Grazie, Potter. Me lo dicono in molti…
Harry stava per ribattere, quando all’improvviso si voltò Hermione, che si trovava qualche metro avanti a loro.
– Ehi, voi due, che avete da confabulare?
Harry divenne bordeaux, mentre Blaise gli disse tranquillamente:
– Niente, di che vuoi che discutiamo? Quidditch!
Hermione lo guardò poco convinta, ma non disse nulla.
Blaise si rivolse al moro grifondoro.
– Su andiamo. Riuniamoci al gruppo.
Harry annuì.
– Va bene.


NOTE DELLìAUTRICE

Io amo il mio Blaise… voi? XD
Ringrazio tutti/e coloro che leggono, e soprattutto chi recensisce!

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Capitolo 11
*** Gita ad Hogsmeade - parte 3 ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 11/15 (in prosecuzione)
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 11 – Gita ad Hogsmeade – parte 3







Harry, Hermione, Ron, Blaise e Pansy stavano camminando senza una meta precisa, chiacchierando tranquillamente tra di loro. Harry e Blaise stavano parlando degli ultimi articoli che avevano visto da Zonko, mentre Ron e Pansy discutevano amabilmente del più e del meno, passando tranquillamente da argomenti come il tempo all’ultimo attacco dei mangiamorte.
Il rosso scoprì che il padre di Pansy e quello di Draco avrebbero voluto che i rispettivi figli diventassero mangiamorte, ma non c’era stato verso che loro accettassero. Il rosso si sentì vagamente in colpa per aver introdotto l’argomento, visto che aveva non troppo velatamente domandato alla ragazza se fra i serpeverde ci fosse qualcuno che si era unito ai seguaci di Voldemort. Così la ragazza, anche se non gli aveva detto nulla dell’amico, anche perché in realtà non sapeva poi molto e l’unico suo confidente in quel frangente sembrava essere Blaise, gli aveva raccontato della sua personale esperienza con il Signore Oscuro. Era stata condotta al suo cospetto, in modo che il mago potesse capire se le doti della ragazza potessero essergli utili in qualche modo, poi era stata rispedita a casa mentre Lui prendeva accordi con il padre di lei. Quando era tornato a casa, l’uomo aveva riferito a Pansy che aveva quasi superato il “test”, e che se si fosse sottomessa ad un intenso addestramento, sicuramente sarebbe potuta entrare fra le fila dei mangiamorte… A quel punto, alla ragazza era bastato fingere di non riuscire ad imparare le varie maledizioni che le venivano insegnate, ed il gioco era fatto. Certo, si era dovuta beccare qualche crociatus, ma alla fine il padre aveva rinunciato, e così l’Oscuro, perché “non aveva bisogno di incapaci al suo servizio.” Anche il padre era stato punito, per questo, ed a Pansy la cosa era un po’ dispiaciuta, ma non intendeva mettersi in mezzo in una guerra di cui non le importava nulla, soprattutto se per eseguire gli ordini di colui che non può essere nominato doveva rischiare la morte, o forse peggio, Azkaban ed il conseguente bacio dei dissennatori. No, decisamente non era la vita che faceva per lei.
Ron, a quel punto, le domandò di Draco e Blaise, ma la mora non poté dirgli nulla.
– Come ti ho già detto, Draco non mi ha voluto dire nulla. È rimasto parecchio scosso da quello che è successo quest’estate, ma non so altro… Forse Blaise sa qualcosa, ma solo perché i loro genitori sono amici, e quindi si vedono molto più spesso di quanto non possano fare con me. Blaise, invece, non è stato neppure chiamato in causa… evidentemente a tu-sai-chi non interessa molto, anche perché in effetti non ha ami avuto grande fiducia in Zabini senior. Meglio così, per lui.
Ron annuì lentamente.
– Ehi, nessuno vi ha mai detto che non si parla alle spalle degli altri?
Domandò il divertito moro serpeverde, che si trovava di poco avanti a loro.
Pansy gli fece la linguaccia, e lui, fintamente offeso, rispose minacciandola di non invitarla mai più ai loro incontri.
– Da solo con tre grifondoro? Oh, non ne avrai il coraggio…
Ribatté sarcastica la ragazza.
Fu allora che Blaise si voltò del tutto e notò che Hermione se ne stava un po’ in disparte con aria pensierosa.
La guardò perplesso, alzando leggermente un sopracciglio, e le domandò:
– Amore, tutto a posto?
La ragazza annuì, facendogli cenno che gli avrebbe spiegato più tardi.
Il ragazzo non capì che cosa avesse, ma decise di lasciar perdere.


– Malfoy.
Fu la risposta di Hermione, quando Blaise, una volta rimasti soli, le domandò che cosa avesse prima.
– Malfoy?
Ripeté, poco convinto.
– Esatto.
Erano appena tornati da Hogsmeade, e mentre Ron ed Harry erano andati subito in sala comune grifondoro, e Pansy si era allontanata per fare il resto della strada con delle amiche serpeverde, i due piccioncini si erano rintanati alla torre di astronomia.
Blaise poggiò le labbra su quelle della ragazza, che subito si dischiusero al tocco dolce ma deciso del suo ragazzo.
– E che cosa avevi da pensare su Malfoy, per tutto quel tempo?
Chiese il serpeverde, vagamente preoccupato, non appena si furono separati.
– Malfoy non ha la ragazza. Ne sono sicura, non l’ho mai visto con qualcuna. Se togliamo Pansy, le altre gli stanno tutte a debita distanza.
– A parte Millicent…
Hermione sbuffò.
– A parte Millicent Bullstrode, che però a quanto pare è stata vista baciarsi con Tigher… e dubito fortemente che lui si azzardi anche solo a toccare una ragazza che interessi a Malfoy.
– Quindi?
– Quindi, se non ha la ragazza, vuol dire che aveva bisogno di una scusa per non stare assieme a noi… magari aveva da fare. E Pansy non sa cosa sia successo dopo che gli è stato chiesto di diventare mangiamorte…
Blaise si accigliò.
– Non starai tentando di dirmi che sospetti di Draco?
La ragazza abbassò lo sguardo.
Sapeva bene quanto il biondo e Blaise fossero amici, e non voleva litigare con il ragazzo che amava per questo, però…
Blaise le sollevò il mento, e la costrinse a guardarlo negli occhi.
– Ascoltami, Herm. Io conosco Draco da una vita, e fidati se ti dico che non diventerebbe mangiamorte per nessuna ragione al mondo. Neppure i suoi glielo permetterebbero, perché per quanto possano apparire freddi e distaccati, amano Draco davvero molto e non lo metterebbero MAI in pericolo. Però non posso spiegarti tutto di lui, non sarebbe giusto… devi solo fidarti di me, non ti metterei mai in pericolo, lo sai questo, no?
Hermione annuì.
– E comunque, Draco si vede con qualcuno, anche se le cose non vanno molto bene. Non posso dirti con chi, però su una cosa ti sei sbagliata.
Hermione lo guardò infastidita.
– Non è possibile! E poi perché non puoi dirmi con chi?
– Perché sono affari suoi, amore.
La ragazza sospirò, sconfitta.
– E va bene. Non insisto oltre…
– Brava…
La assecondò il moro, con un tono di voce particolarmente dolce, mentre con una mano le scompigliava i capelli.
Chissà, forse avrebbe potuto dirle qualcos’altro… chissà cos’avrebbe pensato se avesse saputo che Draco era decisamente gay. E che il suo ragazzo sperava che si mettesse con il suo migliore amico…


Quando tornò in stanza, Blaise trovò un Draco particolarmente scuro in volto, ed un Theodore che sembrava l’incarnazione della parola “impassibile”. Non diceva nulla, né sembrava far caso al fatto che ci fossero altre persone oltre lui. Quando uscì per salire in sala grande per la cena, non si degnò neppure di salutare.
– Tigher e Goyle sono già andati – commentò semplicemente il biondo – chissà perché, finisce sempre che arrivo per ultimo.
Stava per salire a sua volte, quando Blaise lo bloccò per un braccio.
– Ehi, aspetta un attimo.
– Che c’è?
Domandò acido il biondo, cercando di divincolarsi.
– Voglio sapere che hai fatto. Sembri incazzato nero.
– Ma va’?
Ribatté lui sarcastico.
Blaise lo costrinse a sedersi, ma Draco evitava il suo sguardo.
– Allora?
Domandò il moro, preoccupato.
Non aveva visto Draco così nervoso da quando l’altro serpeverde NON era andato a trovarlo in infermeria.
Il biondo tacque, così Blaise provò ancora.
– Avete litigato?
– L’ho lasciato, contento ora?
Domandò rabbioso, tentando di respingere le lacrime.
Non voleva attaccare Blaise, ma ora che il suo migliore amico era totalmente preso dalla sua nuova fiamma, e l’unico ragazzo che poteva avere un qualche interesse nei suoi confronti non gli rivolgeva sistematicamente più la parola, si sentiva perso, privo di punti di riferimento e di possibili appigli per andare avanti. Per la prima volta, si sentiva davvero solo.
– Mi dispiace…
Mormorò Zabini.
– Non è vero.
– Non mi dispiace per Theo, non ti meritava, davvero. Ma per te sì. So quanto è difficile.
– No, non è vero…
Rispose con voce triste Malfoy.
Blaise si alzò, ed invitò l’amico a fare altrettanto.
– Dai, a scuola è pieno di bei ragazzi…
Draco sospirò.
– Non ho voglia di imbarcarmi in un’altra relazione…
Blaise tentò di sorridergli.
– Ehi, non fare tanto il tragico. Dopotutto, sei stato tu a mollarlo, no? Per cui vuol dire che per te è la cosa migliore.
Draco annuì, mentre cominciavano entrambi ad avviarsi per uscire dalla camera.
– Sì, può essere.


Harry era già seduto al suo tavolo, quando Blaise e Draco arrivarono. E, naturalmente, la sua attenzione venne subito calamitata dal biondo serpeverde. Era già la seconda volta che succedeva, e cominciava a diventare pesante.
Sentì vagamente Ginny che parlava del biondo serpeverde, stava dicendo ad Hermione che l’aveva visto da solo ai Tre Manici Di Scopa, e sembrava particolarmente incazzato, come era in quel momento, in effetti. Harry si ritrovò inconsciamente a sperare che avesse litigato con il suo ragazzo, ma poi si ricordò che probabilmente la cosa non sarebbe servita a molto ugualmente.
Così si impose semplicemente di non pensarci, anche se la cosa si rivelò essere molto più difficile del previsto.
Si ritrovò chissà come a ripensare a ciò che aveva provato quando aveva capito che stava con Theo, e quando aveva saputo direttamente da lui che stava con un altro… per poi arrivare a quel pomeriggio ad Hogsmeade. Draco era uscito con il suo ragazzo, Draco non voleva che si sapesse in giro che aveva baciato Potter per non compromettere il rapporto con il suo ragazzo… doveva di certo amarlo molto.
Soffocò velocemente la sensazione di odio puro e di tristezza a quel pensiero, mentre percepiva vagamente che oltre a questo c’era un’amara delusione ed il desiderio di strangolare Theo.
Non era giusto, però: Draco--- no, Malfoy, Malfoy non gli doveva niente. Lui non aveva il diritto di desiderarlo, di stare male perché non lo voleva. Non era successo praticamente nulla fra di loro, e Malfoy era stato fin da subito molto chiaro in proposito…
Alzando lo sguardo, notò che il serpeverde lo stava fissando, con la forchetta alzata a mezz’aria, ma non appena lo beccò, il biondo arrossì furiosamente e tornò a prestare la più completa attenzione al suo piatto.
Harry sorrise fra sé e sé.
Forse era stato troppo pessimista…


Quella sera Draco non aveva proprio voglia di tornare al dormitorio. Non voleva essere costretto a parlare con Theo, ma d’altra parte non sopportava neppure quel pesante silenzio che si era insinuato fra di loro.
Così, semplicemente decise di ritardare al più tardi possibile il momento in cui avrebbero necessariamente dovuto cercare di ritornare a rapporti un po’ più civili, e quindi anche il momento in cui si sarebbero nuovamente trovati faccia a faccia.
Salutò Blaise, dicendogli che sarebbe tornato nei sotterranei più tardi, e dentro di sé pregò che Theo avesse il buon gusto di fingersi addormentato, se anche non avesse davvero preso il sonno per quando fosse tornato.
Cominciò a vagare per i corridoi, odiandosi perché si era cacciato in quella situazione assurda e non aveva neppure il coraggio di affrontarla. Ed anche perché, nonostante teoricamente avrebbe dovuto piangere e disperarsi per il compagno di casa, alla fine tutta la sua attenzione era stata assorbita da Potter. E quell’idiota di un grifondoro lo aveva perfino sorpreso a fissarlo…
Ma che cavolo gli stava succedendo?
Sembrava quasi che non gli importasse più di tanto di aver mollato Theo. C’erano dei momenti in cui si sentiva perfino contento di essere libero… ed in quei momenti la sua mente gridava “Potter”…
Sbuffò fra sé e sé.
Da una parte, la cosa gli pesava, ma dall’altra… beh, era anche un po’ eccitante l’idea di poterci provare con un grifondoro.
E non aveva senso, perché non c’era neppure il gusto della conquista, visto che oramai sapeva benissimo che il moro grifondoro non gli avrebbe opposto alcuna resistenza…
In effetti, pensandoci, non era neppure questo il motivo per cui lo attraeva, non era il gusto del pericolo, o il fatto che fosse un grifondoro. Era… era dannatamente complicato descrivere il miscuglio di sensazioni che provava quando soltanto lo vedeva.
Il corso dei suoi pensieri fu interrotto da un rumore provenire dal corridoio che faceva angolo con quello che stava percorrendo.
Che cosa avrebbe fatto se si fosse trovato di fronte ad un professore?
Ma oramai era troppo tardi per tornare sui suoi passi… Decise di andare avanti con aria innocente, in caso avrebbe inventato una scusa lì per lì.
Ma non ne ebbe bisogno.
Quando vide chi era, si maledì con tutto sé stesso per non essere tornato in camera sua.
– Potter… che cosa ci fai qui?
Domandò con voce strascicata, dissimulando il suo nervosismo meglio che poteva.
– Beh, potrei farti la stessa domanda, Malfoy…
Ribatté tranquillo il grifone.
Draco alzò lo sguardo al cielo, e fece per voltarsi, quando Harry lo raggiunse e gli posò una mano sulla spalla, bloccandolo.
– Aspetta… non andare.
– E perché dovrei darti retta?
Sibilò più acidamente di quanto non avesse voluto, senza voltarsi.
Harry tentennò un attimo, ma poi rispose convinto.
– Perché… ho bisogno di parlarti.
Draco si girò a guardarlo, e vide il volto serio e teso del grifondoro fissarlo intensamente, mentre toglieva la mano dalla sua spalla.
Sospirò.
– Va bene… ma non possiamo restare qui in corridoio.
Harry si rilassò, e sorrise.
– Dai, seguimi.


Note dell’autrice



Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano. Scusate se non rispondo, ma sono incasinatissima e davvero non ce la faccio. (o rispondo o aggiorno in fretta XD …)
Un bacione a tutti!



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Capitolo 12
*** Nella stanza delle necessità ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 12 - Nella stanza delle necessità
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...



… Improvvisamente, tu.

Cap. 12 – Nella stanza delle necessità








Harry tentennò un attimo, ma poi rispose convinto.
– Perché… ho bisogno di parlarti.
Draco si girò a guardarlo, e vide il volto serio e teso del grifondoro fissarlo intensamente, mentre toglieva la mano dalla sua spalla.
Sospirò.
– Va bene… ma non possiamo restare qui in corridoio.
Harry si rilassò, e sorrise.
– Dai, seguimi.




****************************************************************************************




Il serpeverde si sentiva sempre più nervoso, mentre Harry lo guidava lungo i corridoi della scuola.

Non sapeva bene perché avesse accettato di ascoltarlo, ma di certo doveva essere uscito fuori di testa.

Ripensandoci, tutte le cose che aveva fatto in quel periodo avevano un ché di pazzoide…

Ridacchiò fra sé e sé, domandandosi se avrebbe finito con l’essere il ragazzo del bimbo-che-visse.

Probabilmente, a quel punto Voldemort sarebbe davvero morto.

Dalle risate.

– Che cosa c’è di divertente, Malfoy?

Domandò tranquillo il moro, mentre si fermava davanti una parete vuota, eccetto per il buffo quadro appeso lì.

Ok, forse non era poi COSÌ tranquillo come sembrava, ma a Draco sembrò che il grifondoro avesse un autocontrollo piuttosto invidiabile, e questo, soprattutto considerando tutti i casini in cui si era sempre cacciato, era davvero strano.

Come tutta la situazione, del resto.

Poi, quando Harry cominciò a fare dei buffi saltelli avanti e indietro, allora Draco cominciò a pensare che fosse impazzito anche lui, e magari tutto quello che vedeva in quel momento era una specie di incubo e presto si sarebbe risvegliato nel suo letto.

O forse qualcuno li aveva drogati entrambi… sì, era di certo così.

Gli elfi domestici dovevano aver messo l’abituale sostanza che usavano per correggere il the di Silente anche nel succo di zucca servito a cena quella sera. Dannati elfi…

Harry si voltò a guardarlo, ed il biondo si rese conto che era apparsa una porta davanti a loro.

– Allora, entriamo?

Il biondino rispose solo con un’alzatina di spalle, mentre lo seguiva all’interno.

La stanza era arredata molto sobriamente, con un divanetto beige sistemato di fronte ad un caminetto, ed in effetti sembrava un posto molto confortevole per parlare. “Ed anche per fare altro” disse una voce all’interno di Draco, che il ragazzo decise di ignorare del tutto.

Fra il divano ed il camino, c’era un tavolino molto basso con un paio di tazze di the fumanti e due fette di torta al cioccolato.

– Credo ci sia già qualcuno, qui dentro…

Disse perplesso Draco, guardando il tavolo.

– No, non preoccuparti.

Gli mormorò il grifondoro, rassicurandolo.

I due si sedettero sul divanetto, ed Harry prese in mano la tazza.

Poi, notando che il biondo non sembrava molto a suo agio, gli spiegò dove fossero.

– Questa è la stanza delle necessità, qui dentro appare tutto ciò di cui puoi aver bisogno. i passi che ho fatto prima servono a farla apparire, e basta pensare a qualcosa, che questa appare.

Disse con tono comprensivo, facendo sentire vagamente Draco un idiota, anche se non intenzionalmente.

– Posso anche far apparire una corda per impiccarmi, visto che tanto oramai la mia mente si è completamente sfracellata?

Domandò ironico il serpeverde.

– Ti stai pentendo di essere venuto qui?

Si informò il moro, un po’ preoccupato.

– Forse un po’.

Rispose l’altro, sentendosi vagamente in colpa quando notò lo sguardo ferito di Harry.

Quest’ultimo, con un sorriso forzato gli disse:

– Tranquillo, non lo saprà mai nessuno.

Draco sospirò.

– Non importa. Non sto più con…

Esitò.

– Con Theodore?

Domandò il grifondoro con aria innocente.

Draco sbarrò gli occhi.

– E tu come fai a saperlo?

– Ho tirato a indovinare.

Draco lo guardò, per nulla convinto.

– Oh, e va bene, ti ho osservato… contento?

Rispose con più sincerità, arrossendo non poco.

– Che attento osservatore…

Notò, ghignando.

– Non ho possibilità neppure ora, vero?

Sospirò.

Il biondo fu colpito dalla completa sincerità con cui gli aveva posto la domanda, ed il suo sguardo si addolcì un poco.

– Non lo so.

Harry sorrise.

– Bene.

– Bene?

Domandò perplesso l’altro, ed Harry annuì.

– Mi ero aspettato che tu mi schiantassi e te ne andassi maledicendo il mio nome. È già un passo avanti…

Draco ridacchiò.

– Se eri così pessimista, perché mi hai chiesto di venire qui?

– Dovevo pur tentare, no? E poi mi stavi guardando, a cena…

Fu la volta di Malfoy, di arrossire.

– Non ti stavo guardando.

– No, è vero. Mi fissavi, è diverso…

Draco si avvicinò al moro, che deglutì a vuoto.

– E con questo?

– Non sei un po’ troppo interessato per uno che dice di non voler aver nulla a che fare con me?

Draco ghignò.

– Forse sì, e forse no… comunque, non credo di aver mai detto che non voglio aver nulla a che fare con te…

Harry sorrise.

– Mi sembravi molto più nervoso, stasera, sai? Ti è passata in fretta l’incazzatura per essere stato mollato da Nott…

Draco si incupì di nuovo, ed Harry si maledisse per non aver saputo tenere a freno la lingua.

– Non credere di sapere qualcosa di me e lui, perché non è così.

– Scusa. Com’è ti ha lasciato?

Domandò dispiaciuto il moro.

– E non far finta che la cosa di dispiaccia, perché so perfettamente che non è vero!

Harry abbassò lo sguardo.

– Scusa. Non volevo, ecco, io…

Draco non resistette.

Era stata una giornata dura per lui, e la tensione era alle stelle, ma da quando aveva baciato Potter non desiderava altro che poterlo rifare…

Gli alzò il viso con l’indice, e posò le proprie labbra su quelle del moro, in un bacio pieno di desiderio represso, e presto sentì la tensione scendere, e perfino Harry percepì il rilassamento del serpeverde.

– Maledizione, non dovevo farlo.

Disse senza convinzione Draco, quando si staccò dalle labbra del moretto.

– A me non ha dato fastidio, sai?

Rispose ironico il moro.

Draco lo fulminò con lo sguardo, ed Harry gli passò una mano su una spalla.

– E poi ti serviva. Eri un fascio di nervi… Ora mi sembri più rilassato.

Draco ghignò.

– Mica si nota che ci stai provando, sai Potter?

– E tu non sei ancora fuggito. Vorrà pur dire qualcosa, no?

Ribatté il grifone, lasciando Draco piacevolmente sorpreso della sua intraprendenza.

– Non hai paura che io ti stia solo usando?

Harry distolse lo sguardo.

– Un po’, a dire il vero. Ma il gioco vale la candela, no?

Draco ridacchiò, e lo abbracciò d’istinto.

Sapeva che il grifondoro stava soffrendo, eppure continuava a cercarlo anche se sapeva che stava con un altro.

Harry si stupì del gesto del serpeverde, ma presto gli passò le braccia attorno alla vita, stringendolo.

– Comunque… tanto per la cronaca, sono stato io a lasciare Theo, non il contrario.

Mormorò Draco.

Sentiva che era giusto farlo: Harry si era aperto con lui molto più di quanto non si fosse reso conto, ed il serpeverde sapeva di dover in qualche modo ricambiare.

E poi, il fatto che Harry lo sapesse, lo faceva incredibilmente sentire più leggero, come libero di un peso.

Harry lo strinse maggiormente, e Draco ebbe la sensazione che stesse piangendo.

– Come mai?

Pigolò il moro, cercando di non singhiozzare.

– Non funzionava più. In realtà… beh, se devo essere sincero, non sono convinto di aver fatto la cosa più giusta.

– Hai… hai dei ripensamenti?

Draco scosse la testa.

– Non proprio. Ma non è facile.

Harry annuì, ma non disse nulla.

– In parte… è stata colpa mia?

In un’altra situazione, Draco gli avrebbe risposto che si dava troppa importanza, e che lui non c’entrava nulla perché per lui non significava nulla per lui.

Ma non appena lo pensò, seppe immediatamente che avrebbe mentito non solo al grifondoro, ma anche a sé stesso.

– No. Andava male già da un po’.

Harry si staccò dall’abbraccio del serpeverde, un po’ a malincuore.

Si asciugò alla meglio gli occhi un po’ arrossati, poi sospirò.

– Ti da fastidio il fatto che… insomma, che mi piaci?

Draco scosse la testa, divertito.

– Devo ancora venirci a patti con questa cosa, ma ti assicuro che quello che provo è tutt’altro che fastidio…

Harry sorrise, ed il suo volto parve illuminarsi.

– Cercherò di non essere troppo appiccicoso nei miei tentativi di seduzione, promesso.

Disse ironico, e Draco lo baciò di nuovo.

Decisamente, Harry non aveva assolutamente alcun problema nel lasciarglielo fare.

Il bacio divenne sempre più profondo e passionale, e forse sarebbero potuti andare anche oltre, se Harry non si fosse staccato di colpo non appena Draco aveva avvicinato le mani al suo maglioncino, per infilarle sotto di esso ed accarezzagli la testa.

– Scusa… io…

Mormorò, evitando di guardare il biondo negli occhi.

Quest’ultimo gli sorrise, scuotendo la testa.

– Non preoccuparti… è colpa mia, non dovevo spingermi troppo in là.

– Non è questo, solo che…

Harry non lo disse, ma il problema non era affatto andare a letto con Draco, anzi. Solo, non voleva che pensasse ad un altro mentre era con lui. ed in quel momento, Harry era certissimo che i pensieri di Draco sarebbero stati totalmente indirizzati verso il compagno di casa.

– Forse è meglio che ora io vada…

Disse Draco, un po’ incerto.

– No, non serve…

– Davvero, credo sia tardi, e Blaise si starà chiedendo che fine abbia fatto.

Harry annuì lentamente.

Aveva sbagliato tutto.

– Senti… Domani sera hai da fare?

Domandò, facendosi coraggio.

Il serpeverde scosse la testa.

– Ci vediamo qui?

Domandò poi, sorprendendo Harry.

– Sì.

Draco si avvicinò alla porta, quando sentì Harry chiamarlo.

– Draco… cioè, Malfoy…

Il biondo si voltò.

– Credo che oramai Draco vada più che bene, almeno finché non c’è nessuno nei paraggi…

Harry sorrise.

– Beh, Draco… grazie.

Il biondo mimò un inchino, ed uscì.

Si stava decisamente mettendo nei guai.

E, per qualche motivo, non ne era neppure troppo dispiaciuto…





NOTE DELL’AUTRICE


Grazie mille a tutti coloro che leggono e commentano. Scusate se non vi rispondo (di nuovo) ma come ho detto anche nel segreto del velo, ultimamente torno a casa giusto il tempo di dormire, e non ce la faccio proprio… continuate a leggere e commentare!
Un bacione!

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Capitolo 13
*** Preoccupazioni (intermezzo) ***


AUTRICE: Vahly

… Improvvisamente, tu.

Cap. 13 –Preoccupazioni (intermezzo)







Harry tornò in dormitorio piuttosto su di giri.
Ok, Draco non aveva esattamente detto di voler continuare a vedersi con lui, né di avere intenzione di diventare il suo ragazzo, però non lo aveva neppure rifiutato.
Anzi.
Ron era ancora sveglio, stranamente, e provò a domandargli dove fosse stato, ma Harry fu piuttosto elusivo ed alla fine il rosso non riuscì a scucirgli nulla di bocca.


La mattina dopo, il trio si era recato a lezione di pozioni con la convinzione di saltare nuovamente la materia, ma ebbero una triste sorpresa: Piton era ritornato in servizio, e sembrava più nervoso che mai.
Tolse 50 punti ai grifondoro nel giro di un’ora, e mise in punizione anche un paio di serpeverde, tra cui, sconvolgentemente, Draco Malfoy.
Harry era rimasto scioccato da questo: era vero che il biondino era arrivato a lezione con più di mezz’ora di ritardo, ma Potter era sicuro che se la sarebbe cavata con una sgridata.
Invece, il professore gli aveva detto che dopo cena sarebbe restato con lui a catalogare delle pozioni.
Il serpeverde sembrava essere piuttosto scocciato, ma non ribatté.
Poi, lanciò uno sguardo penetrante ad Harry, l’ultimo per quella lezione. Il moro sentì qualcosa rigirarglisi nello stomaco, ma tentò di non dare troppa importanza a quella sensazione, e di concentrarsi sulla sua pozione.
Inutilmente.
Finita la lezione, fu Draco ad approfittare di un momento in cui il grifondoro era rimasto un po’ indietro rispetto al gruppo e ad i suoi amici, per trascinarselo dietro il primo angolo disponibile.
Harry si voltò di scatto, sorpreso, ma non appena vide il volto del biondino il suo sguardo si addolcì.
– Sei proprio cotto, eh?
Lo sbeffeggiò quest’ultimo.
– ‘Fanculo, Malfoy!
Ribatté Harry in tono forse non troppo scherzoso.
Il serpeverde ridacchiò, poi Harry gli chiese:
– Allora, che c’è?
– Mi pare ovvio – sbuffò Draco – ‘stasera non posso venire.
Harry si sentì un po’ triste, ma non lo diede a vedere. Dopotutto, immaginava che la punizione lo avrebbe tenuto occupato fino a tardi.
– Fa niente. Peccato, per una volta che sei tu a…
Draco gli posò un dito sulle labbra.
– Attento a quello che dici, Potter…
Harry ridacchiò, e prese la mano dell’altro nella sua per scansarla, liberandosi la bocca.
Senza lasciare la mano al biondo, sussurrò:
– Beh, sarà per domani sera…
Il biondo scosse la testa divertito.
– Non ti arrendi mai, vero?
– No, te lo avevo detto, mi sembra, che non avrei mollato tanto facilmente…
Draco sorrise.
– Bene. In realtà io avevo un’altra proposta, però, se a te va bene domani…
Harry si accigliò un po’.
– Quale altra proposta?
– Beh, io sono stanco, e credo che potrei non scendere per cena. Se ti sbrighi…
– Mi do malato.
Ribatté tranquillo l’altro.
– Se manchiamo tutti e due sembrerà sospetto, non trovi?
– Ma dai, penseranno a una coincidenza. O al limite che ci siamo massacrati di botte.
– Ok, allora quando tutti saranno a cena.
– A dopo allora…
Draco fece per voltarsi, quando Harry lo trattenne per un braccio.
– Aspetta!
– Che altro c’è, Potter?
Harry abbassò lo sguardo, imbarazzato.
– Beh, mi chiedevo se… insomma…
Draco sbuffò, ed alzò gli occhi al cielo.
Poi lo afferrò per le spalle, e gli sussurrò in un orecchio:
– Sei proprio un disastro, Potter…
Prima di baciarlo dolcemente.
Furono brevi istanti, ma Harry percepì in quel bacio un qualcosa di diverso dal solito. Forse c’era più affetto, o forse semplicemente finalmente Draco aveva baciato veramente lui. non sapeva spiegare bene cosa fosse, ma Harry trovò che quella sensazione fosse magnifica.
Poi Draco se ne andò, lasciandolo solo.


La lezione successiva Harry arrivò in ritardo, ma non riuscì a spiegare bene cosa avesse fatto, ai suoi due migliori amici.
Hermione lo guardò un po’ sospettosa, ma non disse nulla. Ron, invece, non ci fece quasi caso: era scurissimo in volto.
– Ehi, amico, cos’hai fatto?
Domandò sinceramente preoccupato Harry, non appena furono usciti dall’aula.
Il rosso lo guardò, scuro in volto.
– Ginny.
Harry impallidì.
Forse aveva sbagliato a far finta di nulla quando l’aveva vista con Piton? Ma d’altra parte non sarebbe stato giusto rivelare il suo segreto…
– Che cos’è quell’espressione? Non saprai mica qualcosa?
Harry scosse la testa, sentendosi un pochino colpevole.
– Qualcosa riguardo cosa?
Il rosso sbuffò e si sedette.
– Sta uscendo con qualcuno… e sarà il terzo ragazzo dall’inizio dell’anno. Se lo sa mia madre la uccide come minimo…
Harry ridacchiò.
– Sì, tua madre… e tu, allora, che sei geloso all’inverosimile? Non c’è mica bisogno di essere così protettivi con lei, non è più una bambina…
Ron arrossì.
– Io non sono geloso né protettivo!
Harry alzò le spalle.
– Se lo dici tu…
– Ragazzi, è tardi… Se non ci sbrighiamo la Sprite ci lincia…
Li richiamò Hermione, interrompendo la loro discussione.
– E tu come lo sai?
Gli sussurrò Harry mentre si avviavano.
– L’ho beccata che usciva di soppiatto dalla sala comune ieri sera… io ero rimasto alzato a finire il compito di trasfigurazione per oggi… lei ha provato a dirmi che doveva passare un attimo in infermeria, ma era ovvio che era una balla.
– E alla fine è uscita lo stesso?
– Certo che è uscita! La conosci anche tu, no?
Harry ridacchiò, mentre aprivano la porta dell’aula di erbologia, che avevano in comune con i tassorosso.
Chissà se era il caso di dirglielo o meno…


Quella sera Ron era ancora di cattivo umore, ma non quanto lo era stato il pomeriggio, ed Harry era sicuro che gli sarebbe passata.
Il rosso ed Hermione stavano per andare a cena, quando Harry, sforzandosi di sembrare il più credibile possibile, piagnucolò:
– Scusatemi, ma mi sento un po’ stanco… non credo che scenderò a cena…
Hermione gli tastò la fronte, un po’ in pensiero.
– Mhh… non mi sembri caldo…
– No, non sto male… Sono sicuro che mi basterà un po’ di riposo.
– Va bene… vuoi che ti portiamo qualcosa?
Harry scosse la testa.
– No, non preoccuparti. Se dovesse venirmi fame, farò un salto nelle cucine.
– Ok…
Ribatté poco convinta la mora, mentre Ron lo guardava perplesso.
I suoi amici uscirono per andare in sala grande, ed Harry si sbrigò a prendere il mantello dell’invisibilità e ad uscire.
Sentì come una morsa allo stomaco: odiava dover mentire ad i suoi due migliori amici, soprattutto perché sapeva bene come ci si sentiva ad essere lasciati all’oscuro di tutto… ma non poteva certo dirgli che stava andando da Malfoy… chissà come l’avrebbero presa.
Una volta arrivato, si sentì piuttosto sorpreso di trovare il biondino già lì.
– Ciao…
Mormorò un po’ imbarazzato, una volta sfilatosi il mantello.
Era strano rivederlo così e potergli parlare tranquillamente. Certo, si erano già incontrati per un breve momento quel pomeriggio, ma non era assolutamente la stessa cosa.
Ora che si trovava lì davanti a lui non sapeva che cosa dire.
– Alla buon’ora…
Biascicò il serpeverde.
– Oh, andiamo, sono arrivato appena ho potuto. Ho dovuto fingere di stare poco bene per non andare a cena…
Draco ghignò.
– Hai bisogno di giustificarti con i tuoi compagni per ogni cosa che fai?
– Sono i miei amici. Blaise non ti ha chiesto cosa avevi?
– Sì, ma non gliel’ho detto, e lui non ha insistito…
Harry scosse la testa, era inutile discutere.
Poi, con il solito balletto, fece apparire la stanza…


Blaise era un po’ scocciato per il fatto che Draco non avesse voluto dirgli niente. Non che non ci fosse abituato, ma da quell’estate era diventato particolarmente protettivo nei confronti dell’amico, in parte per ciò che era successo a Malfoy Manor, in parte perché anche tralasciando quel fatto, il biondo ne aveva davvero passate troppe e Zabini era stanco di vederlo soffrire…
Era immerso nei suoi pensieri, quando Pansy gli fece notare che il loro amico non era l’unico ad avere da fare quella sera.
– Guarda, neppure Potter è sceso…
Il volto di Zabini si illuminò, mentre Pansy aggiungeva:
– Magari si sono sfidati a duello…
Il moro la guardò sorridente.
– Magari no…



Note dell’autrice



Scusatemi se vi ho fatti attendere, mi ero stupidamente convinta di aver pubblicato il capitolo quando invece l’ho messo solo su NA (chissà perché, poi)…
Un bacione a tutti, e buon resto delle vacanze (per quel che ne rimane…)

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Capitolo 14
*** Incontri notturni ***


… Improvvisamente, tu

… Improvvisamente, tu.

Cap. 14 – Incontri notturni






Quando entrarono nella stanza, Harry e Draco trovarono più o meno lo stesso ambiente della volta precedente.
Harry continuava a ripetersi:
“Dì qualcosa di intelligente, di qualcosa di intelligente…”
Mentre Draco smbrava più imbarazzato della volta precedente.
– Allora…
Cominciarono contemporaneamente, per poi scoppiare a ridere.
– Sì?
Domandò Draco.
– No, prima tu.
Disse Harry, le mani che giocherellavano con gli orli delle maniche della divisa.
Il serpeverde sospirò.
– Sediamoci, dai.
Il moro annuì, e si accomodarono su un divanetto in pelle bianca.
– È strano…
Rifletté ad Harry ad alta voce.
– Che cosa?
Chiese di rimando l’altro, un po’ preoccupato della possibile risposta.
– Che Piton ti abbia messo in punizione…
Non era esattamente ciò che avrebbe voluto dire, ma Harry aveva deciso che era un po’ troppo presto per le smancerie, e che non essendo sicuro che Malfoy avrebbe apprezzato, forse era meglio lasciar perdere.
– In parte sì. Ma solo perché io non gli ho mai dato motivo di farlo… Piton non è come quel rincoglionito di Silente… Non fa favoritismi, lui.
Ribatté sicuro il biondo.
Harry ridacchiò, e scosse la testa.
– Lasciamo perdere, che è meglio.
– Lo credo anch’io…
Per un breve istante i loro occhi si incrociarono, ma Harry distolse subito lo sguardo.
– Ma si può sapere che hai?
Domandò Draco fra l’innervosito ed il preoccupato.
– Io? Niente…
– Certo. Non importa, non pretendo di essere il tuo confidente…
Il tono di Draco voleva sembrare casuale, ma non ci riusciva affatto, ed era perfettamente evidente una punta di fastidio. Il biondo si guardava le unghie della mano, mentre tentava di fare l’indifferente.
Harry trattenne una risata e con una mano lo costrinse a voltarsi verso di lui, poi lo baciò delicatamente.
Draco ricambiò subito il bacio, e portò una mano sui capelli di Harry, così morbidi nonostante l’aspetto non curato, mentre l’altra giocava con suo il maglioncino. Non appena cominciò ad accarezzarli la schiena, sotto il maglione, sentì il moro irrigidirsi.
Sorridendo, si staccò da lui, e lo rassicurò.
– Non preoccuparti, non voglio andare oltre. Ho sbagliato ieri…
Harry scosse la testa.
– No, non è quello. È solo che…
Harry si bloccò.
Qual’era il problema?
Poteva dirgli che non se la sentiva perché temeva fosse ancora troppo legato a Nott?
Draco gli accarezzò una mano, e distogliendo leggermente lo sguardo proseguì, togliendolo d’impaccio.
– Davvero, non voglio andare troppo di fretta. Anch’io ho bisogno di tempo, ho appena chiuso un’altra storia, e non è facile. Ieri ero un po’… ecco, ho agito d’impulso, ma non voglio che accada nulla se non siamo entrambi pronti, va bene?
Harry sorrise, era incredibile come Draco potesse essere protettivo nei confronti di qualcun altro.
Sentì una punta di gelosia quando gli venne in mente che con Nott probabilmente era sempre stato così, ma cercò di non farci caso.
– Va bene.
Disse semplicemente.
Draco lo attirò a sé, ed Harry si poggiò al torace del biondino, lasciando che le sue braccia lo circondassero.
Stettero qualche minuto in silenzio, così, semplicemente a pensare.
Draco si chiese se era giusto quello che stava facendo… nei confronti di Potter, di Theo, di sé stesso.
Dopotutto, non era sicuro ancora di ciò che provava, però quando era con il grifondoro si sentiva bene, sul serio, e quando non c’era gli veniva voglia di vederlo.
In effetti era sempre stato un po’ così, anche se in modo diverso. Una volta si cercavano solo per litigare, ma in un certo senso c’era sempre stata una sorta di dipendenza fra di loro, un qualcosa che li univa.
Chissà da quando faceva quei pensieri così schifosamente romantici… non se n’era mai reso conto.
Possibile che si stesse innamorando sul serio di Potter?
Ma com’era possibile, se effettivamente avevano passato così poco tempo assieme, se non si conoscevano quasi per nulla… Già, che cosa sapeva lui del moro che aveva ora fra le sue braccia, a parte le voci di corridoio e quello che gli aveva detto suo padre?
Nulla, ecco cosa.
E questo lo infastidiva parecchio…
Con Theo era stato tutto più semplice. Non erano mai andati molto d’accordo, prima di mettersi assieme, questo era vero, ma erano comunque amici e compagni di casa, e quindi conosceva bene il suo carattere, e la sua vita… Con Potter, invece, era un viaggio verso l’ignoto. Ma forse questa era una delle cose che lo rendevano attraente ai suoi occhi… Non riusciva quasi a credere di averlo ammesso così facilmente con sé stesso. Ma, in effetti, oramai non avrebbe potuto negarlo a lungo.
– Draco?
Lo chiamò debolmente il grifondoro, semisdraiato fra le sue braccia.
Il biondo alzò un sopracciglio.
– Sì?
– C’è qualcosa che non va?
Draco sorrise, e scosse la testa.
Se glielo avesse chiesto chiunque altro, probabilmente lo avrebbe schiantato…
– No, è tutto a posto…
Rispose, per poi posare le proprie labbra su quelle del moro. Decisamente, baciarlo stava diventando un’abitudine… e Draco non era sicuro che questa fosse una cosa positiva.
Harry si tirò un po’ su, senza staccarsi dalle labbra dell’altro, e con una mano gli andò ad accarezzare i capelli.
Ma, in breve, il biondo si staccò da lui, e lo allontanò un po’ da sé. Dovevano chiarire la loro situazione. Lui stesso diceva di non essere pronto per un’altra relazione, ma in pratica con Potter si stava avvicinando fin troppo ad averne una… e questo, si rese conto, non era poi così un problema. Ma se dovevano stare assieme, era il caso di discutere di alcune cose.
– Potter… Harry. – cominciò. – senti, a malincuore devo ammettere che mi piace stare con te, e per quanto ti riguarda… non credo tu possa dire il contrario.
Harry annuì, chiedendosi dove il biondo volesse arrivare. Quest’ultimo sospirò.
– Beh… ok, sono negato in queste cose. Comunque, per me potremmo anche continuare a vederci, però… credo che dobbiamo mettere in chiaro delle cose, prima.
Harry lo guardò perplesso.
– Del tipo?
– Del tipo… beh, ovviamente ci vorrà un po’ di tempo per conoscerci meglio. Il fatto è che ci sono delle cose che, onestamente, non mi va che tu sappia…
Harry sospirò.
– Sei un mangiamorte?
Draco spalancò gli occhi, e scoppiò a ridere.
– Assolutamente no…
Disse appena fu riuscito a riguadagnare un po’ di contegno.
– Allora non riesco ad immaginare che cosa tu non voglia che io sappia…
– Meglio così. beh, comunque il punto è che se ci ritroveremo a discutere di qualcosa, non assillarmi se non ti do tutte le risposte che vuoi. Poi… beh, mi pare ovvio il fatto che non ci tengo a far sapere a tutti che mi vedo con te.
Harry fece un gesto sbrigativo con la mano.
– Sì, sì, lo immaginavo. E i miei amici? Nemmeno loro?
Draco sbuffò.
– Con loro fai come ti pare, basta che non lo spiattellino ai quattro venti.
– Perfetto… Draco?
– Mh?
– Questo vuol dire che hai deciso di stare con me?
Domandò Harry.
– Non lo so, ancora. Non mi considero il tuo ragazzo, né il tuo amante o qualcosa del genere. Ma… beh, se ti va di continuare a vederci… insomma, per me va bene.
Harry sorrise, soddisfatto. Non era esattamente come stare con qualcuno veramente, però… gli bastava anche così. Gli sembrava di aver avuto fin troppo, per il momento.
– Ne sei sicuro?
Chiese poi.
Draco annuì.
– Sì. Più o meno…
Disse ridacchiando.
– E con Theo? È finita sul serio?
Domandò, scostandosi un poco per poterlo guardare negli occhi.
– Credo di sì. Ci stavamo trascinando troppo… ma era già finita da un pezzo.
– Ok.
Disse, per poi baciare Draco, nuovamente.



Quando si avviò nel suo dormitorio, Harry era decisamente molto allegro.
Troppo, forse, per non essere notato.
La cena doveva essere già terminata, perché non appena mise piede in sala comunque, trovò Hermione ad aspettarlo.
– Non eri stanco, tu?
Gli domandò, sul piede di guerra.
Harry si sentì un po’ imbarazzato.
– Beh… non proprio in effetti…
La ragazza lo guardò rabbiosa, mentre Ron sbucava dai dormitori maschili.
– Ah, sei tornato! Ci siamo preoccupati, non vedendoti…
Harry sospirò.
– Sentite… mi dispiace di non avervi detto nulla, ma dovevo parlare con una persona. Non posso dirvi chi è… ma, ecco…
Hermione sembrò penetrarlo con lo sguardo.
– Non avrai mica la ragazza?
Harry ridacchiò.
– Beh… non proprio. Quasi.
– E cosa aspettavi a dircelo?
Domandò Ron felice.
– Beh… è che ha appena lasciato il suo ragazzo. Io sto bene con questa persona, meglio di quanto non avrei mai creduto… però non lo so. C’è bisogno di tempo, per tutti e due credo.
Hermione annuì.
– Ok, ho capito. E non ce l’hai detto perché era fidanzata?
Harry annuì a sua volta.
– Sì. Anche. E poi… perché ancora devo chiarire i miei sentimenti. È stata una cosa improvvisa.. quando sarò sicuro, ve ne parlerò, d’accordo?
Sia Ron che Hermione sembrarono capire la situazione, anche se la ragazza sembrò un po’ pensierosa. Il moro non diede peso alla cosa, però.
Gli dispiaceva non dire ai suoi amici di Draco, ma voleva darsi del tempo anche lui. E il timore che Hermione potesse aver capito qualcosa, non lo sfiorò neppure lontanamente.




Note dell’autrice


Mi scuso immensamente per il ritardo, quando, tra l’altro, questo capitolo era già pronto. Chissà perché, ero convinta di averlo già postato… gli aggiornamenti non saranno velocissimi, ma sto già scrivendo il capitolo 15, quindi se tutto va bene per la settimana prossima dovrei poterlo postare. Parlo per periodi ipotetici, perché come oramai avrete capito, la puntualità non è il mio forte.

Ringrazio tutti coloro che seguono ancora questa fanfiction, ed in particolar modo tutti coloro che commentano.

Adesso passo a rispondervi, visto che è dal capitolo 7 che non lo faccio :)


zafirya: Eh sì, sono davvero carini *-* amo quei due. Beh, se si saltano addosso è perché si piacciono, anche se magari all’inizio erano restii ad ammetterlo. Ah, l’amour… per chi è il mangiamorte, lo saprai, anche se non subito, e per far lasciare Draco e Nott… fatto XD ed anche Harry e Draco sembrano essersi chiariti. Sono contenta che la coppia Ron/Pansy ti piaccia… chissà se si metteranno insieme o no, alla fine? Spero in ogni caso che non risulti una cosa troppo banale. Nott è fatto apposta per risultare odioso, e poi credo sia normale che in una Draco/Harry, chiunque stia con Draco (o con Harry) non sia simpaticissimo. Ti ringrazio moltissimo per i commenti, un bacione!
zizela: purtroppo non sto più aggiornando a tempo di record, perché i capitoli già scritti sono terminati ç_ç va bene anche se recensisci qua, i commenti fanno sempre piacere indipendentemente dall’archivio. Per le 3 coppie… chissà, forse. Spero di non essere troppo scontata… Lo so che vi DEVO rispondere, è il minimo che posso fare per ringraziarvi dei commenti… sono davvero pessima a non farlo quasi mai ç_ç Harry non è tanto sicuro, è vero, ma credo sia normale in una situazione del genere, anche se forse Draco ne ha più diritto. Davvero nel capitolo 12 manca qualcosa? Se ti viene in mente cosa, fammelo sapere :-) Bacioni anche a te!
fanny80: mi spiace di non essere riuscita ad aggiornare troppo presto. Spero continuerai a seguirmi… grazie per aver commentato!
Diletta: davvero le coppie sono strane? A me sembravano tutte normali @_@ cosa si è inventato Blaise si è visto… anche se alla fine ha fatto parlare Harry, più che Draco XD e sì, sono un po’ sadica nell’interrompere i capitoli – credo che oramai si sia capito – Comunque sono contenta che la fic ti piaccia! La dichiarazione forse non è stata poi così classica, ma in effetti perché ci deve sempre essere Draco figo e sicuro di sé? Mi fa piacere che tu l’abbia apprezzata ^_^ un baciotto!
steg94: grazie milla ^///^ anche a me Blaise piace un sacco, sai?
Selene_90: I baci appassionati ci sono stati… per il qualcosina di più non ti so dire, perché in genere non scivo lemon. In ogni caso ci sarà da aspettare.
*Eirene*: eh sì, è parecchio complicata… dalla serie, se non sono contorti non li vogliamo ^^ ti ringrazio per i complimenti e mi scuso per non aver aggiornato tanto presto, spero che continuerai ugualmente a seguirla!
fuyumi chan: tranquilla, non bisogna per forza commentare tutti i capitoli, mi fa comunque piacere che tu la stia ancora leggendo e sapere che ne pensi. Blaise ti ringrazia per l’apprezzamento! Un bacio.
Evil Angel: grazie mille, sono davvero contenta che ti piaccia tanto. Purtroppo non ho aggiornato subito, spero che continuerai a seguirla ugualmente…



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Capitolo 15
*** Discussioni (intermezzo) ***


AUTRICE: Vahly

AUTRICE: Vahly
TITOLO DELLA FANFICTION: Improvvisamente, tu
CAPITOLO: 15 - Discussioni
PAIRING: Draco/Harry, altri pairing
RAITING: R
GENERE: Sentimentale, romantico
AVVERTIMENTI: slash, ooc
RIASSUNTO DELLA STORIA: Hermione ha un misterioso ragazzo, Draco nasconde qualcosa ed Harry si rende conto di sentirsi attratto dal biondino...

… Improvvisamente, tu.

Cap. 15 – Discussioni (intermezzo)








Era piuttosto tardi quando Draco rientrò nel suo dormitorio, senza rendersi conto di che ora fosse.
Tentò di sgattaiolare il più silenziosamente possibile nella sua stanza, ma qualcuno lo bloccò per un braccio.
- Blaise, lo so che ho fatto tardi, ma…
Il biondo si interruppe quando, voltandosi, si rese conto del fatto che il suo interlocutore non fosse Blaise.
- Theo?
Mormorò, perplesso.
Il ragazzo annuì, e gli fece cenno di tornare in sala comune.
- Che cosa vuoi?
Gli domandò Draco, accigliandosi.
Theo sorrise, tutt’altro che affabilmente.
- Nulla, solo parlarti.
Draco evitò di discutere, era troppo stanco per farlo.
- Ok.
Rispose semplicemente, ed entrambi tornarono in sala comune, per poi sedersi su un divanetto in velluto verde.
Draco stava per chiedere nuovamente all’altro che cosa volesse, quando quest’ultimo cominciò a parlare.
- So che ti vedi con qualcuno.
Affermò, con tono leggermente irritato.
- Non so di che cosa tu stia parlando.
Cercò di difendersi Draco, ma Nott non gli credette, e ghignò.
- Ah, no? Ed allora per quale motivo sei tornato a quest’ora? Perché mi avresti lasciato, se non fosse per qualcun altro? Non sono stupido, sai?
Draco strinse i pugni.
Non sapeva perché, ma non riusciva ad avercela con Theo. In fondo era stato il suo ragazzo fino a pochi giorni prima… ed era ovvio che si sentisse tradito ed offeso, sapendo che la persona con cui stava si era consolata dopo così poco tempo.
- Non mi vedo con nessuno, Theo.
Insistette.
Nott scosse la testa.
- Non sei bravo a mentire… ma sappi che non ho intenzione di mollare così facilmente. Tu sei mio, e non ti lascio a nessun altro… chiaro?
- Non sono un oggetto.
Disse freddo Malfoy.
- Non l’ho mai pensato.
- Ma è quello che dimostri di pensare.
I due si guardarono con astio, prima che Theo decidesse di alzarsi.
- Bene. Ora che so di aver ragione, posso anche andare.
Draco si domandò se davvero fosse tutto lì. Insomma, perché prendersi il disturbo di rimanere sveglio fino a quell’ora, se poi concludeva la discussione a quel modo?
Theodore sembrò aver compreso i suoi pensieri, perché gli si rivolse, stavolta sorridendo in modo più sincero, e gli disse tranquillamente:
- Non ho intenzione di star qui a litigare con te quando neghi qualcosa di così evidente. Ti conosco abbastanza da sapere quando stai mentendo… ma sappi che ho intenzione di tornare con te, e non mi darò per vinto tanto facilmente.
Detto ciò, tornò nella sua stanza. Nella loro stanza.
Draco invece preferì non rientrare subito, e finì con l’addormentarsi sul divano.



La mattina dopo, Harry si svegliò piuttosto di buon umore.
Era domenica e non c’erano lezioni, così si chiese se potesse trovare un modo per vedere Draco. Probabilmente il biondino era ancora a letto, vista l’ora: erano solo le 8, ed Harry non sapeva gli orari del suo quasi-ragazzo. Avrebbe potuto chiedere a Blaise, non appena lo avesse incontrato. Sì, ma quando? Non erano previste altre “uscite collettive”, ed andare a parlargli sarebbe sembrato sospetto.
No, doveva trovare un altro modo. Ma perché non glielo aveva chiesto la sera prima? E poi magari al biondo non andava di vederlo di nuovo… insomma, erano stati assieme la notte precedente, perché avrebbe dovuto vederlo ancora dopo poche ore?
La voce di Ron interruppe le sue elucubrazioni.
- Harry… ieri sera ci ho pensato… non so perché vogliate tenere la cosa segreta, e se vuoi posso far finta di non aver capito che state assieme…
Il moro per poco non svenne.
Davvero Ron aveva capito tutto?
Non riuscì a dire nulla, però, che questi continuò.
- Insomma, non sono sicuro di riuscirci, però proverò a non farmi sfuggire nulla con lei. Volevo solo dirti che sono felice per voi. Insomma, alla fine era piuttosto ovvio che finiste assieme, no?
Harry ridacchiò sollevato.
Lei? Non sapeva chi avesse in mente Ron, ma di sicuro era la persona sbagliata.
- Ehm… a chi ti stai riferendo di preciso?
Domandò, cercando di non far notare il suo sollievo.
Ron lo guardò perplesso.
- Ma Ginny, no?
Harry per un attimo spalancò gli occhi. Poi scoppiò a ridere fragorosamente.
- Ginny?
- Beh… i-io pensavo… - balbettò Ronald imbarazzatissimo, - pensavo che fosse lei… insomma, si vede con qualcuno, e quando te l’ho detto… beh, tu sembravi sapere qualcosa. E poi vi conoscete da anni, così ho pensato… beh che non volessi dirlo perché temevi che io non avrei approvato…
Harry smise di ridere, anche se non del tutto, sentendosi un po’ in colpa.
- Sì, capisco, però non è lei. E poi, non credo che ti creerei più problemi di qualunque altro ragazzo: se non altro se stesse con me non staresti con l’ansia che possa stare con qualche stronzetto che la usa e basta, no?
Ron annuì.
- Ma allora chi…
- Ron, per favore… ti avevo detto che preferivo non dirlo, no? Rispetta la mia decisione, per favore.
Ribattè serio il moro, interrompendo l’amico. Quest’ultimo sospirò, per poi rispondere:
- Hai ragione, scusa. È che dopo tutta quella storia con Hermione che non voleva dirci con chi stava… insomma, direi che ne ho abbastanza delle relazioni segrete.
Già, in effetti Harry dovette ammettere con sé stesso che si era sentito un po’ escluso quando la loro comune amica aveva deciso di non renderli partecipi della sua vita sentimentale.
Ma d’altra parte lui non era neppure sicuro di avere una relazione con Malfoy… come poteva parlarne loro?
- Hai ragione Ron, mi dispiace. Però questa cosa, qualunque cosa sia, non è ancora ben definita. Non ho una ragazza, in effetti. Diciamo… che mi vedo con qualcuno, ecco. Così è più appropriato. Mi spiace non poterti dire di più, ma se mai con questa persona dovesse nascere una vera relazione… insomma, se mi metterò seriamente con lu-lei, allora sarai il primo a sapere tutto. Va bene?
Ron non sembrava essere felicissimo, ma sapeva di aver già ottenuto qualcosa.
Meglio di niente, si disse fra sé e sé.
- Va bene. Dopotutto, non posso far altro che accettare la tua decisione, no?
Harry si sentì un po’ in colpa, ma non replicò.
Era vero, sapeva benissimo cosa si provava, ma Draco l’avrebbe di sicuro ucciso, se avesse raccontato a Ron quello che era successo.
O meglio, lo avrebbe ucciso se gli fosse andata bene…
No, meglio non pensarci.
Sperando di evitare ulteriori domande inopportune, si congedò da Ron, ed uscì dal dormitorio grifondoro, portando con sé il mantello e la mappa del malandrino.
Non sapeva neppure lui dov’era diretto di preciso, né sapeva se fosse il caso di cercare Draco.
Ma non se la sentiva di restare nel suo dormitorio senza far nulla, esposto alle domande del suo migliore amico, con il senso di colpa che lo attanagliava ad ogni bugia che diceva, ad ogni informazione che negava.
Non si era allontanato neppure di venti metri dal suo dormitorio, che vide un volto conosciuto avvicinarglisi e sorridergli.
- Blaise, ciao.
Lo salutò cordialmente, senza troppa enfasi.
- Ciao. Allora, come va con tu-sai-chi?
Harry fu sul punto di ridere, a quell’epiteto, ma si trattenne dal farlo.
- Volevo chiedergli se gli andava di vederci, ma non so neppure se sia già sveglio… ah, ecco. E’ già sveglio?
Blaise sorrise.
- Che carini che siete… se così buffo quando fai il ragazzino impacciato alla sua prima cotta.
Harry si risentì un po’ di quell’affermazione.
- Non sono un ragazzino impacciato.
- No, certo. Comunque quando sono uscito io, stava ancora dormendo. Puoi sempre provare a svegliarlo tu, però. Magari riesci a trovare qualche buon metodo…
Sogghignò, ed Harry divenne di una tonalità pressoché identica al porpora.
- Ti odio.
- Lo so. Ora, se non ti dispiace, c’è una principessa che mi aspetta.
Sorrise, con lo sguardo totalmente perso, e si allontanò.
- E poi sarei io l’idiota innamorato, eh?
Borbottò Harry fra sé e sé.
Poi indossò il mantello, e si diresse verso il dormitorio serpeverde.
Chissà, magari sarebbe riuscito a trovare per davvero un modo originale per svegliare Draco…



***continua***


Note dell’autrice

Beh, questa volta non è poi tanto in ritardo, no? Almeno, rispetto all’ultimo capitolo… lo so, è solo un intermezzo, ed è decisamente corto, ma si fa quel che si può.
Il 24 ho un esame, quindi non aggiornerò questa storia prima di allora.
Incrociate le dita per me, e che i Zhou me la mandino buona XD
Un bacione a tutti, e grazie a coloro che ancora leggono e – soprattutto – commentano.
Vahly.

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Capitolo 16
*** Theodore Nott ***


 

 

 

Note dell’autrice: Scusatemi per il ritardo allucinante con cui posto... purtroppo sono stata molto impegnata, e non posso assicurarvi degli aggiornamenti regolari.
Posso comunque dirvi che farò del mio meglio per cercare di aggiornare nei tempi più stretti che posso... Anche se dubito di aggiornare ancora prima del 4 giugno: quel giorno ho l'esame scritto di giapponese, e se non lo passo di nuovo temo che qualcuno troverà il mio cadavere pensolante da qualche parte...

Per quanto riguarda il capitolo, non è lunghissimo, e non succede molto, ma credevo fosse giusto dedicare un po' di spazio anche anche a Nott (per questo ho chiamato così il capitolo).
Buona lettura... e commentate!


… Improvvisamente, tu.

Cap. 16 – Theodore Nott

 

 

 

Quando aprì gli occhi, sentì una fitta lancinante alle tempie, e un brivido di freddo lo scosse.
Si guardò intorno, e si rese conto di essersi addormentato nella sala comune, la sera prima. Maledisse Theo, pensando che se non fosse stato per lui, non avrebbe di certo trascorso la notte lì al freddo, rischiando di beccarsi un malanno. Beh, di sicuro si era beccato un mal di testa da record: aveva dormito poco e male, ed ora era anche di cattivo umore. Anzi, di pessimo umore.
Sospirando, guardò l’orologio. Non era tardissimo, ma oramai non valeva la pena di andare a letto, e stare lì a rimuginare su quanto fosse insopportabile il suo ex non lo avrebbe di certo aiutato a rendere migliore la giornata che lo aspettava.
Si alzò lentamente, mormorando insulti che nessuno avrebbe sentito, quando sentì dei passi.
Rivolse lo sguardo in direzione del rumore, e vide un ragazzo moro sorridergli.
Theo.
- Buongiorno principessa…
Lo salutò con tono affabile quest’ultimo.
Gli occhi di Draco si ridussero a due fessure, e tentando di ignorarlo camminò nella sua direzione, per raggiungere la loro stanza.
Avrebbe voluto evitarlo del tutto, ma quando si incrociarono, il moro lo afferrò per un braccio.
- È buona educazione rispondere a chi saluta, sai tesoro?
Sussurrò con voce suadente.
Draco si liberò subito il braccio, con uno scatto improvviso, quasi come se le mani dell’altro scottassero.
Una parte di lui continuava a sentirsi attratta da lui, mentre un’altra avrebbe voluto solo lasciarselo alle spalle… quello che era certo era che nonostante tutto, il contatto fisico con il compagno di casa continuava a fargli un certo effetto, e lui non voleva.
Quello che provava non era amore, e di questo ne era più che certo… quello che sentiva non era altro che una mera attrazione fisica, e lui era stanco di trascinarsi in una relazione che non significava nulla di quello che un rapporto del genere avrebbe dovuto essere.
Non voleva stare con qualcuno per cui aveva provato affetto, in un tempo che sembrava oramai così lontano, e adesso non ne ricordava neppure più il motivo.
- Lasciami stare, Theo…
Disse, in quello che fu poco più che un sussurro.
Lo sguardo di Theo si fece improvvisamente serio.
- No. Non ne ho alcuna intenzione. Io ti voglio, Draco…
Si avvicinò, tanto da poter sentire il respiro del biondo sul suo volto.
- Ti voglio, e so che anche tu vuoi me, - continuò, - per cui no. Non ti lascerò perdere. Ti riconquisterò, e tornerai da me.
Draco non poté fare a meno di ridacchiare.
- Sembri molto sicuro di te, non è vero? Mi dispiace, ma temo che se continuerai su questa strada il tuo ego ne uscirà distrutto…
Theo ghignò, avvicinando il proprio volto a quello di Malfoy e sfiorandone le labbra.
Il biondo ci mise un attimo di troppo ad allontanarsi, e questo diede maggior sicurezza a Theo, che continuando a ghignare gli afferrò il polso, e lo riavvicinò a sé.
- Oh, Draco, non credo proprio. Lo sento, anche tu mi vuoi… e non vedo l’ora che torni da me, supplicandomi di riprenderti indietro. Per ora… beh, credo di trovare questa situazione divertente. Ti adoro quando fai il recalcitrante, sai?
Draco si allontanò nuovamente da lui, e sibilò:
- Staremo a vedere, Theo. Ora, se vuoi scusarmi…
E si diresse nella stanza da letto.
Una volta dentro, si buttò sul suo letto. Solo in questo momento si rese conto del fatto che ci fosse qualcosa sopra di esso. Si scansò, e vide una cosa che non si sarebbe mai aspettato.
Un mazzo di fiori. Di rose bianche.
Stupito, lesse il biglietto, che diceva solo: “Bellissime e inebrianti, come te.”
Scosse la testa divertito, e le avvicinò per sentirne il profumo.
Il messaggio non era firmato, ma avrebbe saputo distinguere la scrittura del suo ex fra mille.
- Ah, Theo, pensi che basti questo a farmi cedere? Mi conosci meno di quel che pensi…
Disse al vuoto della stanza, con aria divertita, mentre gettava il mazzo di fiori nel cestino.
Poi andò in bagno a farsi una doccia, ed uscì.


_ _ _




Theodore era immerso nei suoi pensieri, quando incrociò Blaise. O meglio, si scontrò con lui.
Aveva lo sguardo basso, nonostante sapesse che anche nei giorni festivi i corridoi fossero piuttosto affollati… ma era troppo preso dai suoi ragionamenti per prestare attenzione a dove andasse.
Continuava a chiedersi chi fosse il nuovo ragazzo di Draco, e se fosse possibile che l’altro avesse rimosso in così poco tempo quel che c’era stato fra loro.
Non si era sempre comportato nel modo più corretto nei confronti del biondino, questo era certo. Però gli piaceva stare con lui. Lo considerava suo, e non voleva cederlo a nessun altro. Nessuno.
Fu così, che mentre si rodeva il fegato nel cercare di riuscire a farsi un’idea di chi fosse il fortunato, o la fortunata - per quel che ne sapeva, poteva anche aver deciso di tentare con una donna, - sbatté addosso a qualcuno, finendo a terra.
Quando si rialzò vide il suo compagno di stanza rialzarsi, e guardarlo in malo modo.
- Guarda dove vai…
Lo rimproverò Zabini.
Ma Theo non gli rispose.
Lui doveva saperlo… sì, di sicuro Draco gli aveva rivelato ogni cosa. Era il suo migliore amico, ed era sempre al corrente di ciò che lo riguardava.
- Theo, tutto a posto?
Domandò Blaise con falsa cortesia, vedendolo così assorto.
- Sì, - rispose finalmente, - sì, tutto bene. Però… dobbiamo parlare.
Disse con voce sicura, alzando lo sguardo.
Blaise si accigliò, intuendo l’argomento della conversazione. Ma non si sottrasse.
- D’accordo.
Rispose semplicemente.
Theodore lo afferrò per una manica, e lo trascinò in un’aula vuota.


_ _ _



Harry si diede dell’idiota.
Cosa credeva di fare?
Si trovava di fronte all’ingresso dei sotterranei sempreverde, e non aveva la più pallida idea di come comportarsi.
Non aveva nessun appuntamento con Draco, e non sapeva neppure se il biondino di trovasse lì, o se avesse da fare. E, ora che se ne rendeva conto, non conosceva neppure la parola d’ordine per entrare.
“Sono stato troppo precipitoso…”
Pensò fra sé e sé.
E lo era stato davvero.
Se qualcuno lo avesse visto lì, lo avrebbe sommerso di domande a cui non avrebbe saputo rispondere.
Stava per voltarsi e andarsene, quando vide qualcuno uscire.
Si sentì pietrificato, e per un attimo non seppe cosa fare. Esitò.
Ma quando vide chi era la persona che stava uscendo, si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.
- Potter, cosa ci fai qui?
Domandò Draco, sollevando un sopracciglio.
- Ehm… i-io, - balbettò Harry, - in effetti ero qui per…
Per cosa? Per vederti?
Il moro arrossì, e l’altro sghignazzò, scuotendo la testa.
- Sei un disastro, Potter.
Si diresse verso le scale, e vedendo che il rifondono non lo seguiva, lo guardò e gli chiese:
- Beh, che c’è? Vuoi restare lì tutto il giorno?
Harry sembrò riprendersi.
- Sì, arrivo.
- E togliti quel sorriso dalla faccia.
Disse con aria stanca.
Ma Harry continuò a sorridere sfacciatamente, mentre lo seguiva nella stanza delle necessità.


_ _ _




- Allora, di cosa volevi parlarmi?
Chiese Blaise, con tono quasi annoiato.
- Come se non lo sapessi, - sbuffò Theo, - ovviamente di Draco.
Blaise alzò il sopracciglio, in un gesto terribilmente Malfoyano, e Theo si ritrovò a pensare che era una cosa terribilmente sexi, sul volto del biondino. Ed in un certo senso gli diede un po’ fastidio vedere una cosa tanto tipica del suo ex sul viso di qualcun altro.
- Cosa vuoi sapere su Draco?
- Si sta vedendo con qualcuno?
Domandò a bruciapelo.
- Non che io sappia.
Rispose gelido Blaise.
Theo studiò il suo volto, e prima che potesse ribattere, l’altro aggiunse:
- Ma se anche così fosse, direi che non è più affar tuo… o sbaglio forse?
Nott si accigliò.
- Direi di sì, invece. Non sopporto di essere preso in giro.
- Qui l’unico ad averlo preso in giro sei stato tu.
- Non sono stato io a lasciarlo ed a consolarmi in un paio di giorni con qualcun altro…
Blaise non poté negare che il moro avesse ragione, in quel frangente, però…
- Sei stato tu a calpestare i suoi sentimenti per settimane, mesi, ad ignorare il fatto che non desiderasse stare con un mangiamorte, a…
- È la mia vita! - sbottò Theo, interrompendolo, - non ho chiesto a lui di farsi marchiare, gli ho solo chiesto di rispettare la mia decisione di seguire la strada che ho scelto.
- Gli hai chiesto di andare a letto con un futuro assassino.
- E se anche fosse? Cosa gli sarebbe dovuto interessare? Fin tanto che non avessi toccato i suoi amici o la sua famiglia, non aveva il diritto di lasciarmi solo perché…
- Solo perché non gli hai neppure chiesto un consiglio? Perché lo hai cercato a decisione già presa? O perché hai cominciato ad ignorarlo e a trattarlo come se fosse un suo dovere stare con te, da quando ti sei fatto questa nuova vita?
- Non sono affari tuoi come gestisco i miei rapporti.
Sibilò Theodore.
- Ma è affar mio come tratti il mio migliore amico.
Rispose con sicurezza Blaise.
- E dovrebbe essere affare tuo anche se il tuo migliore amico si comporta da troietta!
Blaise assottigliò gli occhi, e lo guardò minaccioso.
- Non ti azzardare…
- E perché? Vuoi forse negare che si sta scopando qualcun altro? Cos’è, ha trovato qualcuno che lo fa divertire di più?
Blaise si avvicinò fulmineo, e lo colpì con un pugno, facendolo cadere a terra.
Theo non reagì, ma si rialzò ridendo, mentre si massaggiava con una mano la guancia lesa.
- Bene, mi hai dato la conferma dei miei sospetti… se avessi avuto torto avesti negato, prima di reagire.
Blaise era furibondo, ma non voleva reagire ancora.
Sapeva che avrebbe solo fatto il suo gioco, e probabilmente sarebbe servito solo a far incazzare Draco.
Usando tutto il suo autocontrollo, andò verso la porta, e senza neppure voltarsi a guardare Theodore gli disse:
- Non hai capito un cazzo, né di me né di Draco. Sono contento che ti abbia lasciato… e chiunque stia frequentando, di sicuro sarà meglio di te.
Dopodichè uscì.
Aveva un appuntamento con Hermione, ed era già in ritardo.



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