and ..my happy ending?

di Fabu_Louis_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uno. ***
Capitolo 2: *** due. ***
Capitolo 3: *** tre. ***
Capitolo 4: *** quattro. ***
Capitolo 5: *** cinque. ***
Capitolo 6: *** sei. ***
Capitolo 7: *** sette. ***
Capitolo 8: *** otto. ***
Capitolo 9: *** nove. ***
Capitolo 10: *** dieci. ***
Capitolo 11: *** undici. ***
Capitolo 12: *** dodici. ***
Capitolo 13: *** tredici. ***
Capitolo 14: *** quattordici. ***



Capitolo 1
*** uno. ***


Erano i primi di Dicembre, una pioggia insistente e continua cadeva su tutta Londra. Dio se la amavo. Mi dava quell'aria sognatrice che adoravo. Nons ono la solita ragazza depressa che piange tutto il giorno rimpiangendo chissà cosa, sono soddisfatta della mia vita e di me stessa. La mia famglia è composta da mia madre Maura Gallagher, da mio padre Bobby Horan e da mio fratello Niall, eravamo benestanti, vivevamo in una villetta al centro di Londra. Avete presente la famiglia del mulino bianco? Ecco, identica. Seduta sul divanetto della mia camera, osservavo la pioggia bagnare l'intera città. Era una cosa bellissima. Sentivo lo scemo di mio fratello suonare la chitarra dalla sua camera, attaccata alla mia, dallo suo strumento usciva una melodia armoniosa che insieme alla pioggia era un'accoppiata vincente. 
 
<< Aileen! Niall! E' pronta la cena! >> urlò mia madre dal piano di sotto, velocemente uscii dalla mia camera dando un colpetto sulla porta chiusa di mio fratello notando che stava ancora suonando. Mi sedetti a tavola, appoggiai le braccia vicino al piatto e poco dopo Niall ci raggiunse. La tavola era apparecchiata elegantemente, come sempre mia madre si era data da fare. La nostra governante si avvicinò ai nostri piatti per rimepirli, ma nostra madre la fermò.
 
<< Bettie, aspettiamo mio marito. Dovrebbe tornare a minuti >> disse dolcemente.
<< Mamma, ma io ho fame >> si lamentò Niall sbuffando.
Mia mamma lo rimproverò con lo sguardo mentre io ridevo per la scena. Lui aveva sempre fame, mangiava sempre senza ingrassare mai e lo inviadavo un pò per questo! Mio padre rincasò pochi minuti dopo, come previsto da mia madre, mi accarezzò la testa, baciò mia madre con un bacio casto e scompigliò i capelli di Niall. Bettie finalmente potè servirci, mio padre raccontò allegramente della sua giornata nella sua clinica, lavorava come medico e noi eravamo fieri di lui. Nonostante avesse passato i quarant'anni da qualche anno, non dimostrava la sua età, aveva ancora i suoi bei capelli color miele e gli occhi felice come quelli di un ragazzino. Mia madre era ancora una bella donna, i capelli lunghi e ricci che le cadevo leggermente sotto le spalle, due occhi verdi come smerarli che spesso truccava e il sorriso bianco come la neve. Loro non mi hanno mai fatto mancare niente, e dopo tutti i lussi che mi avevano fatto avere ero ancora con la testa sulle spalle, sapevo che la famiglia veniva prima di tutto e non avrei cambiato idea. Mi rifugiai sotto le coperte abbastanza tardi, ma ancora prima di prendere sonno Niall fece eruzione nella mia camera mettendosi sotto le coperte con me. Non lo faceva da tanto.
 
<< Che fai biondo? >> chiesi sorridendo.
<< Voglio dormire qui stanotte. Posso? >>
<< Certo che puoi >>
Il suo cellulare vibrò un paio di volte sul comodino, sbuffai.
 
<< Potresti dire ai tuoi amichetti di andare a dormire visto che sono quasi le una? >> dissi scocciata.
Grazie alla luce del cellulare vidi che stava rispondendo al messaggio.
<< E' Harry, mi ha scritto che domani viene a prenderci lui per andare a scuola, Zayn non può >>
 
Mi spuntò un sorriso sulle labbra. Harry era il migliore amico di mio fratello, e io sono innamorata di lui da due anni ormai. Ho diciasette anni, lui diaciannove quindi non mi calcola, e poi lui è occupato a farsi le ragazze di tutta Londra. Zayn invece è il mio migliore amico da sempre, può sembrare un ragazzo duro, scontroso ma in fondo è dolce, con me lo è. Il sonno si impadronì di me con un pizzico di felicità per cosa mi avrebbe aspettato la mattina dopo.
 
<< Aileen, svegliati! Siamo in ritardo, come ogni Lunedì insomma! >>
riconobbi la voce e la 'delicatezza' di mio fratello nel svegliarmi. Lo odiavo quando mi svegliava in quel modo. Aprii gli occhi, e notando l'ora mi catapultai in bagno per lavarmi e per poi vestirmi alla svelta. Quindici minuti alle otto!
<< Harry di incazzerà anche questa volta per averlo fatto aspettare! >> urlò dalla sua stanza, immaginai che si stesse vestendo come Speedy Gonzales. Mi uscì una risata fragorosa.
Per fortuna, per un pelo, riuscimmo ad essere puntuali; propio quando uscimmo di casa, la macchina di Harry accostò davanti al grande cancello di casa mia. Appena chiusi la porta alle mie spalle, mi sistemai i capelli guardando il ragazzo all'interno dell'auto che si stava specchiando nello specchietto retrovisore. Il mio cuore sussultò, come sempre quando lo vedevo.
<< Aileen, ti muovi? Cosa fai ancora sulla porta? >> mi urlò Niall aprendo la portiera della macchina. Lo raggiunsi correndo, salii dietro nel silenzio totale, sentivo solo il battito del mio cuore esagerato. Iniziarono a parlare tra di loro, lo guardavo e non riuscivo a scovargli un difetto. Harry, il ricciolo moro, il ragazzo più bello che avessi mai visto, il sorriso illuminava la situazione più nera del mondo. Poteva sicuramente, ne ero sicurissima. La macchina parcheggiò alcuni minuti dopo nel cortile della scuola, scendemmo tutti e tre e in lontananza vidi Louis, Liam e Zayn, quest'ultimo con la sua solita sigaretta in bocca. Loro erano il mio gruppo di amici, mi trovavo meglio con loro piuttosto che con le ragazze. I ragazzi sono meno complicati! Li salutai con la mano sorridente. Durante le lezioni prestavo attenzione, mi piaceva andare a scuola, imparare cose nuove, impegnarmi ed essere fiera di me stessa; mi piaceva la mia lingua attuale, l'informatica, la letteratura e tutto ciò che riguardava la scuola. All'ultima ora venivo in continuazione disturbata da Zayn, Niall e Louis che mi lanciavano palline di carta, ridevano senza fermarsi. La cosa mi infistidiva e mi faceva ridere nello stesso momento, ma più la seconda!
 
<< Siete tre idioti >> sussurrai tirandogli una pallina che pochi istanti prima avevano lanciato a me. Il mio sguardo si posò sul ricciolo che stava dormendo beatamente, con la testa sul banco, non si vedeva nulla del suo viso furbetto per colpa della folta chioma che si ritrovava sulla testa; le sue braccia avvolgevano il suo capo. Era bellissimo, e incredibilmente dolce. Sorrisi.
 
<< Payne, ripeti l'esercizio alla lavagna. Grazie >> esclamò il professore. Liam alzò la testa dal suo cellulare e dal suo sguardo capii che era abbastanza spaesato, sicuramente stava messaggiando con la sua ragazza Danielle. Lo vidi alzarsi, avvicinarsi alla lavagna e fissarmi in cerca di aiuto. Gli suggerii volentieri. Alla fine dell'esercizio tornando al suo posto, mi sussurò un 'grazie' all'orecchio e mi baciò la guancia. La campanellà suonò la fine delle lezioni, il mio gruppetto di amici uscì quasi correndo, apparte Zayn che mi aspettava sempre fuori dall'aula. E fù così anche quella volta. Mi ci affiancai, tirò fuori il suo pacchetto di sigarette pronto a fumarne una.
 
<< Hai capito qualcosa di matematica? >> mi chiese mentre camminavamo per uscire da scuola.
<< Si, abbastanza >>
<< Beata te >> mi sorrise.
<< Tranquillo, ti spiegherò meglio io prima del prossimo test >> mi attaccai al suo braccio per confortarlo. Uscimmo, e lui automaticamente mise in bocca la sigaretta già accesa.
<< Non dovresti fumare, ti fa male >> lo guardai.
<< Si, lo so >> 
La scena che mi ritrovai davanti mi lasciò senza fiato, ancora se non era la prima volta. Harry e una mora con delle gambe lunghissime mentre si limonavano selvaggiamente sul muretto accanto alla scuola. Automaticamente mi bloccai, attirando l'attenzione di Zayn che a sua volta si fermò anche lui. Sapevo che non era la prima ragazza con cui lo faceva, ma nemmeno l'ultima, lui era così. Nonostante sapevo che era la persona sbagliata per me, non riuscivo a staccare la spina con lui. 
 
<< Che hai? >> mi chiese Zayn, seguì il mio sguardo e capì. Lui era l'unico a cui ero riuscita a confidarlo, non era molto contento del mio sentimento ma ci conviveva, come facevo io.
<< Fregatene, sai com'è fatto >> mi prese con dolcezza la mano, mi baciò la testa vicino ai capelli e mi accompagnò a casa, con Niall dietro mentre si rimpinzava di pop-corn. Con il nodo allo stomaco che avevo, mi veniva da vomitare.

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Capitolo 2
*** due. ***


A Londra il tempo era pessimo, a me piaceva così. Quel Sabato i ragazzi decisero di andare in discoteca, a me non piaceva molto andarci, ma ci sarei andata. Sapevo che avrei dovuto sopportare Harry che si faceva ogni ragazza che trovava 'figa', come diceva lui. Per me erano tutte puttane, forse la pensavo così per gelosia ma non mi interessava. I ragazzi sarebbero passati a prendere me e Niall alle 22.00. Loro avevano orari strani. Aprii il mio enorme armadio, buttai sul letto cinque/sei vestiti carini e che mi andava di mettere. Conclusi scegliendo un vestito a spalline attillato color blu scuro, scarpe con tacco nere, giacca di jeans. Mi truccai più del solito. Mi piaceva vestirmi elegante, curarmi, truccarmi, sistemarmi i capelli per ore finchè il risultato non mi soddisfava a pieno. Non ero vanitosa, mi piaceva solo mettermi in tiro. Lasciai i capelli sciolti, erano leggermente ondulati e arrivavano a più di metà schiena, erano color miele con alcuni riflessi dorati. Li avevo ereditati da papà. Uscii dalla camera, Niall stava propio scendendo le scale in quel momento, quando si accorse di me fece alcuni passi indietro guardandomi dall'alto al basso.
<< Dove pensi di andare vestita così? >> indicò il vestito.
<< Cosa ha che non va? >> 
<< Farei prima a dirti cosa va bene >> ridacchiò. Lo guardai male, cercai di sorpassarlo ma mi fermò per le spalle. << Non ti lascio uscire così, vai a cambiarti >> mi guardò serio.
<< Scordatelo gelosone >> gli scompigliai i capelli.
 
Andai a salutare i miei genitori, papà stava per uscire, disse che avevano avuto un'emergenza e serviva il suo aiuto. Ci salutò calorosamente, e uscì di casa di fretta. Mamma ci salutò.
 
<< Niall, tienila d'occhio ti prego >> disse nervosa.
<< Mamma, ti prego >> risi.
 
Sentimmo un clacson suonare più volte, i ragazzi erano passati a prenderci. Uscimmo subito dopo. Niall continuava a guardarmi male, ma non era la prima volta che mi vestivo un pò più provocante! Salimmo sulla grande macchina guidata da Liam, c'eravamo tutti, mi dovetti sedere 'perforza' vicino a Harry. Era bellissimo, indossava dei jeans strettissimi, una camicia bianca attillata che gli risaltava il bellissimo fisico che aveva e infine una giacca nera semplicissima. Iniziai a sudare freddo, avevo il cuore che esplodeva solo ad averlo vicino. Era una cosa assurda. Liam partì dopo averci salutati. Con la coda dell'occhio vidi Harry che repetutamente mi guardava le gambe, io faci finta di nulla.
<< Wow, certo che non sembri nemmeno tu vestita così >> disse Harry toccandomi la mano. Ebbi un sussulto.
<< Togli quelle mani da mia sorella, evita i commenti schifosi per tutte le altre che vuoi scoparti stasera! >> Niall spinse via la mano di Harry dalla mia, risero tutti. La gelosia di Niall era davvero fastidiosa, ma mi faceva piacere. Sicuramente se non fossi stata innamorata del ricciolo, gli avrei detto le stesse cose, ma visto che mi aveva fatto piacere da una parte quel suo commento, me ne stetti zitta. In fondo, speravo accadesse un'altra volta, e un'altra ancora, di nuovo e di nuovo. Appena scendemmo dall'auto, arrivati alla discoteca, Zayn si affiancò a me sorridente e mi sussurò un 'ti tengo d'occhio scema' che mi fece divertire. Entrammo tutti insieme, la musica era già altissima, mi sedetti insieme a Zayn al bancone. Ordinammo due/tre drink a testa per farci compagnia, gli altri si erano già buttati sulla pista a ballare come dei matti. 
 
Era un via vai di gente da una parte all'altra, spintoni per passare, spintoni per ballare, spintoni per ordinare qualcosa. Era quello che odiavo delle discoteche, era sempre pieno di gente, facevo fatica a respirare quasi. Dopo aver ballato per un bel lasso di tempo, mi andai a sedere nuovamente al bancone ordinando un'altro drink alcolico per dissetarmi. Iniziai a sentire la testa girare leggermente, quindi mi fermai, non reggevo molto l'alcool. Mi guardai intorno, Liam, Niall e Louis ballavano come dei pazzi in pista, Zayn parlava con una ragazza tutto sorridente e Harry..beh, il suo solito no? Limonando una bionda cotonata, con due air-bag al posto del seno e truccata come una zoccola. Li vidi andare verso il bagno, per mano. 'che schifo' dissi tra me e me. Come riusciva a fare cose simili? Stavo morendo di gelosia, lo stomaco di intrecciava dalla rabbia e sentivo gli occhi bruciarmi. Se pensavo a cosa facevano nel bagno avrei potuto ucciderlo. Mi veniva ufficialmente da vomitare. Ordinai altri alcolici, cambiai idea, finchè Zayn non se ne accorse e mi portò fuori per prendere aria, lui ne approfittò per fumare una sigaretta. Ci sedemmo sulla ringhiera, stette in silenzio per un pò preoccupandosi solo di consumare il fumo.
<< Ho visto anchio la scena >> disse sottovoce.
<< Mi fa schifo >> dissi con la voce spezzata.
<< Non credi sia ora di lasciarlo perdere? >> mi guardò negli occhi, io feci lo stesso.
Suonò il mio cellulare. Mamma mi stava chiamando, mi alzai allontanandomi di qualche passo come faccio al mio solito quando sto al telefono. E' un'abitudine. Guardando sotto la sua chiamata ne vidi un numero altissimo, mi preoccupai.
''Mamma, dimmi'' lo dissi con una voce di merda per l'ansia.
''Aileen, d-dovete tornare..papà ha avuto un'incidente!'' stava piangendo, ogni parola veniva spezzata dalle lacrime. Iniziai a piangere anchio, senza sapere nemmeno cos'era successo.
''Come un'incidente?! C-cosa è successo? ... m-mamma..'' urlai.
''N-non lo so..so s-solo che non ce l'ha fatta. T-tornate, vi prego''
 

Sentii il mondo sgretolarsi  sotto i piedi, come se all'improvviso mi avessero tolto l'appoggio per stare in equilibrio. Come quando ti rompi una gamba, usi le stampelle, se si rompessero non potresti più camminare perchè il dolore è atroce. Mi sentii propio così, solo che non era una gamba, un braccio o un polso, era il mio cuore.

 


 

SPAZIO AUTRICE.
ciao a tutti:)
d'ora in poi la storia entrerà nella parte drammatica, spero davvero tanto di non annoiarvi.
recensite se vi piace e continuate a seguire questa storia.
ringrazio tutte le persone che hanno letto, recensito, messo nelle ricordate, nelle preferite e anche chi ha letto in silenzio. grazie anche solo per aver pensato che sia una bella storia.
alla prossima belle!:)

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Capitolo 3
*** tre. ***


Il trambusto che ci fù il giorno dopo non lo capii nemmeno. Sapevo solo che papà era morto, che io ero nel mio letto a piangere, mio fratello nella sua camera e mia mamma nella sua facevano lo stesso. La casa era avvolta solo dei nostri singhiozzi, un'aria nera e fredda si impadronì di tutti noi, distruggendo tutta la casa. C'era un silenzio sordo, avrei voluto che Niall suonasse, cantasse, che piovesse con i tuoni, così da coprire o anche solo attutire i pianti incontrollati. Quella fottuta sera, mamma ci raccontò che perse la vita in un'incidente d'auto mentre stava tornando a casa, non si era fermato allo stop. La nostra intoccabile famiglia, si spezzò in un secondo, ingiustamente. Il dolore di non vederlo più mi mangiava lo stomaco e mi spezzava il cuore, mi faceva incazzare il fatto che non se lo meritava ed è successo ugualmente, ha sempre lavorato, non ha mai perso la testa per nulla. Ci amava, noi amavamo lui e lo avevamo perso per sempre.
 
Due giorni dopo ci fù il funerale. Zayn venne a prendere mia madre, Niall e me senza che noi gli chiedessimo nulla. Entrò nella mia stanza alle 10.00 del mattino il fatidico giorno, mi infilò il giaccone pesante sopra il vestito del Sabato che avevo ancora indosso, senza dire nulla. Lo fece e basta. Guidò fino alla chiesa, non mi accorsi e non guardai nulla. Avevo appena le forze di stare in piedi. Al funerale c'erano tutti, mia zia Katy, mia Zia Kelly, tutti i miei cugini, parenti e i miei amici. Louis, Liam e Harry. Con discrezione vennero tutti a salutarmi, abbracciarmi, accarezzarmi, facendomi le condoglianze. Per quel lasso di tempo smisi di piangere dopo averlo fatto tre giorni di continuo. Era una persona dopo l'altra, a cui rispondevo con un sorrisetto sforzato. Durante tutto il funerale Zayn mi teneva stretta a lui, non riuscii a fermare le lacrime ascoltando le parole del prete, bagnai il suo collo e la camicia. Mi chiesero se volevo dire qualcosa, rifiutai. Non c'era nulla da dire, da spiegare, da capire. Lui era morto, ingiustamente, e il dolore potevano capirlo solo chi lo stava vivendo. Io ero una di quelle. Durante la sepoltura mia madre venne portata via da qualcuno di cui non sapevo nemmeno il nome, ostacolava e cercava di non farlo accadere, e piansi ancora di più. Vederlo andare giù mentre la terra lo inghiottiva, era un dolore assurdo a cui non mi sarei mai abituata. Era la conferma che non sarebbe più tornato, non lo avrei mai più visto, o abbracciato, non avrei più chiedergli niente, non avrei più sentito la sua voce e sarebbe rimasto sempre un vuoto incolmabile. 
Non riuscivo a realizzare ancora l'accaduto, mi sentivo persa, cieca in un tunnel nero, aspannavo, cercavo di camminare ma ritrovavo buio ancora. 
Perdevo il conto dei giorni, non sapevo più se era Lunedì, o Giovedì oppure Domenica, sta di fatto che le cose non cambiavano. Noi, o quello che ne rimaneva, ci comportavamo come i giorni prima del funerale. L'unico cambiamento, era che il mio migliore amico, passava con me ogni giorno a letto con me dopo scuola, invece di andare a divertirsi con i suoi amici lo passava con me, facendomi sentire la sua presenza. Non avrei mai saputo ringraziarlo di più. Nei giorni seguenti, Harry, Louis e Liam vennero a parlare con Niall, me lo raccontò Zayn in uno dei tanti momenti che stava con me, mi confidò che anche lui stava malissimo.
 
 Giorno, notte, giorno, notte, giorno e ancora notte. Non faceva differenza, nè caldo, nè freddo. Ero morta anchio con lui.
 
Sentii la porta scricchiolare, richiudersi piano e una pressione famigliare sul letto. Zayn mi prese fra le braccia con la sua solita delicatezza calorosa, erano già le una del pomeriggio immaginai. Si tolse le scarpe, portò il piumone fino sotto i nostri colli notando che tremavo freneticamente. Mentre mi accarezzava il viso e mi appoggiava al petto avvicinandomi a lui, mi raccontava della sua giornata a scuola, delle novità, delle feste che organizzavano gli altri ragazzi, i test, il futuro, il diploma. Per me non vedevo nulla, gli prestavo attenzione sentendo non mie le parole che pronunciava.
 
<< Grazie di tutto Zayn >> dissi con un filo di voce.
<< Figurati, hai bisogno di me e.. >> lo interruppi.
<< Dico davvero >> gli sorrisi stancamente. Ancora per giorni, e giorni selenzio, tutti uguali, tutti della stessa pasta, dei stessi pianti, dello stesso dolore. Io, come mia madre e Niall, era una sofferenza troppo grande. Ci aveva tagliato le gambe, troppo bruscamente. 
 
<< Che giorno è? >> chiesi al mio migliore amico uno dei tanti giorni.
<< Oggi è esattemente il 23 Dicembre >> constatò guardando l'orologio.
<< Sono passati 19 giorni, mi sembrano un'eternità >> 
<< Lo so >> mi strette a sè, e mi lasciai consolare da lui.
Credo che non riuscirò mai a ringraziarlo per davvero fino in fondo. Sapevo che anche gli altri ragazzi tenevano a venirmi a trovare, ma per discrezione non erano venuti. Speravo che l'avrebbero fatto, mi avrebbe fatto sentire meglio vedere visi conosciuti.
<< Lo sai che non sei obbligato a stare qui, vero? Non voglio che tu ti perda pomeriggi interi per stare con me a non fare niente, mi disp.. >> mi interruppe dolcemente.
<< Sono qui perchè lo voglio io, e non sentirti in colpa >> mi sorrise.
Passò un'altra notte, senza dormire, guardando il soffitto bianco, incolore. Tremavo paurosamente, come se fossi in astinenza, perchè io ero già in astinenza del suo affetto. Arrivai a fatica al bagno per il tremore continuo delle gambe, mi aggrappavo a qualsiasi cosa per riuscire ad arrivare accanto alla mia stanza. Mi sciacquai il viso sperando di sentirmi meglio e riuscire a fermare il tremore, il getto d'acqua ghiacciato mi fece l'effetto contrario. Mi girò vertiginosamente la testa, tanto a pulsarmi, a sentirmi i conati di vomito salirmi fin sopra la gola. Chiusi automaticamente gli occhi, non ricordo il tempo, iniziai a piangere disperatamente e quando riaprii gli occhi ero sdraiata sul pavimento, tremando ancora più di prima. I singhiozzi soffocati mi lasciavano senza più aria, non respiravo più. La stanza girava in modo impressionante,come su una giostra impazzita, solo che ero ferma e la testa mi stava giocando brutti scherzi. Sentii una pressione salirmi per la gola, con le poche forze che il mio corpo poteva permettersi mi aggrappai velocemente alla mensola tirandomi, vomitai l'anima. Per la prima volta. Non smisi un'attimo di piangere, mi sentii peggio di prima. 
 
Sentii una mano calda scivolare su e giù per la mia schiena. Abbassai la tavoletta del water, tirai lo sciaquone e alzai lo sguardo, quello che vidi mi provocò sicurezza. Mio fratello mi prese fra le braccia, mi fece sedere sul bordo della vasca e la riempì d'acqua. Dal fumo che si creò, immaginai fosse bollente. Mi sentii tremendamente in colpa per il mio essere debole, per averlo costretto a fare questo, mi sentivo piccola e incapace. Mentre si prendeva cura di me, lo guardavo negli occhi e si vedeva che aveva pianto anche lui, ogni giorno, ogni notte,  eppure era lì pronto a prendersi responsabilità che non era obbligato a prendersi. Avrei voluto essere come lui, superare tutto quello, avere la sua forza e aiutare mamma a riprendersi pian piano, invece facevo fatica a farlo con me stessa. 
<< Scusa >> sussurrai mentre mi aiutava a uscire dalla vasca dopo essermi lavata.
<< Per cosa? >>
<< Per obbligarti a comportarti così >> la voce mi si spezzò nuovamente. Mi odiavo.
Sorrise amaramente scuotendo la testa <
Quella notte andai nel letto di Niall e dormimmo insieme, riuscii a dormire dopo giorni, avevo bisogno di essere accudita, curata, dovevano insegnarmi tutto di nuovo e lo odiavo.







 
SPAZIO AUTRICE.
alloooooora, ciauz a tutti belle e belli:)
sono tornata dalla mia prima giornata di lavoro, è andato tutto bene.
spero che il capitolo vi piaccia tanto, voglio solo dire che la storia non sarà tutta così drammatica, ci saranno colpi di scena, momenti romantici, scene un pò spinte.
Recensite, recensite e scrivetemi cosa ne pensate c.c
Ringrazio tutte le persone che hanno letto, che seguono in silenzio, che leggono e recensiscono, tutte, dal primo all'ultimo. 
alla prossima procioni ahaha!:)

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Capitolo 4
*** quattro. ***


Mi sembrò strano aver dormito tutta la notte. La sveglia segnava le 13.30, vicino a me c'era ancora Niall che dormiva e dalle occhiaia sotto gli occhi immaginai dormisse da poco. Gli baciai piano la guancia, non volevo svegliarlo. Mi lavai il viso, i denti e indossai la prima cosa che trovai nell'armadio. La casa era ancora nel silenzio totale, sembrava vuota, dava l'impressione che non ci fosse nessuno. In certo senso era vero. Nemmeno Bettie, la governante c'era. Credo che mamma l'avesse licenziata dopo quella vicenda. Attraversai il corridoio, la camera di mamma era chiusa a chiave, nessuno riusciva a farla aprire; aveva provato la zia Kelly e zia Katy la sera del funerale, se non ci erano riuscite loro che erano le sue sorelle, io non avevo alcune speranze. Desiderai non fosse successo nulla, immaginai papà che entrasse dalla porta di casa con il suo sorriso bianchissimo, mi raggiungesse e mi abbracciasse sussurrandomi che era tutto solo un brutto sogno. Ma non sarebbe mai accaduto, non nella vita reale, solo nei miei sogni. Lo stomaco stringeva sempre di più, iniziai a perdere battiti e le gambe iniziavano di nuovo a cedermi. Respirai forte, ma abbi solo la forza di sedermi sul pavimento, afferrarmi i capelli e piangere silenziosamente, di nascosto, senza farmi sentire da nessuno. Non volevo che nessuno si preoccupasse, non volevo fare pena a nessuno, non volevo che le persone si sentissero obbligate ad aiutarmi. Volevo solo che passasse tutto. 
Suonarono pianissimo alla porta, come se avessero paura di disturbare, immaginai fosse Zayn come ogni pomeriggio che veniva a trovarmi. Feci fatica a scendere le scale, ma piano piano ci riuscii, fui sollevata all'idea che ci fosse qualcuno a farmi compagnia. Mi asciugai il viso nascondendo il più possibile il dolore, ed aprii la porta. 
Harry, davanti a casa mia. La sua presenza mi illuminò, mi fece piacere. Vedevo che era a disagio, come lo ero io.
 
<< Ciao >> gli rivolsi il sorriso più sincero che potevo.
<< Ciao>> 
Lo feci entrare, mi vergognai di com'era la casa. Era in condizioni pessime. Mamma aveva chiuso la maggior parte delle finestre non lasciando più entrare aria, non capivo il suo gesto. Gli feci strada per andare in salotto, anche se sapeva meglio di me dov'era. Era entrato a casa mia una miriade di volte, ma quella stupida situazione metteva in difficoltà tutti. Ci sedemmo sul divano, silenziosi, imbarazzati. Con lui non avevo mai avuto una conversazione vera e propia, ci eravamo sempre fermati al 'ciao' 'come stai?' 'andata bene a scuola?', mentre io desideravo di più.
<< Volevo solo sapere come stavate e visto che è la Vigilia di Natale mi sembrava giusto venire a farvi gli auguri >> disse voltandosi verso di me.
<< Grazie Harry. Auguri anche te >>
<< Posso fare qualcosa? >> mi fissò negli occhi intensamente, mi sentivo trafiggere. Sorrisi tristemente.
<< Non credo.. >> vidi la sua espressione di delusione, mi avvicinai a lui, gli appoggiai una mano sulla gamba attirando la sua attenzione <> lo dissi con il cuore in mano. Anche solo sapere che loro mi sostengono, mi fa stare meglio. Mi sorrise mostrando i suoi denti bianchissimi. Non eravamo vicinissimi, ma abbastanza per far sì che il mio cuore impazzì..e non per il dolore. Mi passò una mano sulla guancia, era caldissima e il contatto con la mia pelle freddissima mi fece rabbrividire.
<< Voglio portare te e Niall a fare un giro..se vi va, non siete costretti. >>
<< Niall sta dormendo, non vorrei svegliarlo, credo abbia passato la notte in bianco. >>
<< ..allora porto fuori solo te >>
 
Mi dette il tempo di cambiarmi e di sistemarmi, scrissi un biglietto a Niall dicendogli dove e con chi ero per non farlo preoccupare nel caso si fosse svegliato. Mi faceva piacere che Harry mi avesse invitata a uscire, pensai che mi avrebbe fatto bene e che ne sarebbe stato felice anche Niall e mamma di questa scelta. Ero un pò più sollevata. Iniziammo a passeggiare per le vie di Londra, faceva freddissimo e iniziai a tremare tantissimo, ma cercai di non farlo notare.
 
<< Come stai? Rispondimi sinceramente >> disse tranquillamente guardandomi più volte. 
Non sapevo se mentire, o dire la verità. Optai la prima.
<> mi strinsi nel giubbotto.
<< Tua mamma come l'ha presa? ..cioè scusa, io non so se vuoi parlarne, non sei obbligata a dirmi niente se non vuoi parlarne. Dio che idiota che sono! >> disse nervoso.
 Non l'avevo mai visto così agitato, non lo era mai stato.
<< Harry tranquillo, davvero. Tranquillo >> lo rassicurai << mia madre non la vedo dal giorno del funerale, si è chiusa in camera e non apre a nessuno >> 
<< Non doveva succedere a voi >> si fermò e mi guardò serio con i suoi occhi verdi, mi ci specchiai e lui fece lo stesso nei miei. Sembrava diverso, più maturo..forse la tragedia aveva cambiato anche lui. Sta di fatto, che mi piaceva più di prima anche se non riuscivo a dimostrare nulla. Si avvicinò a me, mi accarezzò i capelli piano, come se avesse paura di farmi male.
Che fine aveva fatto Harry Styles che scopava con la prima che passava?
Il suo gesto mi lusingava, ma non volevo essere la prossima a farsi usare, non sapevo e non capivo chi era. 
 
<< Harry.. >> sembrava più un lamento.
<< Dimmi >>
<< Grazie >> e mi sorrise.
Mi accompagnò a casa nel tardo pomeriggio, ne fui contenta perchè non volevo tornare da sola nel buio e nel freddo. Sinceramente non volevo entrare di nuovo in quella casa piena di ricordi, traboccante di dolore e non volevo ricordare. Non di nuovo.
 
<< Se hai bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa chiama ok? >> disse serio mentre il fumo per colpa del freddo usciva dalla sua bocca, era affascinante.
<< Non ti preoccupare e grazie ancora >> 
Mi sentivo stanchissima fisicamente e mentalmente, volevo solo andare a letto e dormire per giorni interi, saltando tutte le feste inutili che ci sarebbero state nei giorni sucessivi. Sarei stata di merda il giorno dopo, sarebbe stato Natale. Fanculo anche al Natale. Mi baciò la guancia velocemente,  e lo vidi poco dopo entrare in macchina per poi sfrecciare via. Era stato carino da parte sua venire a trovarmi. Rientrai in casa a testa bassa, respirai l'aria tiepida a fatica. Notai subito la luce della cucina accesa, mi sembrava strano. Pochi istanti dopo mi ritrovai con uno schiaffo pesante sulla guancia da mia madre. Vidi nei suoi occhi la disperazione, la sofferenza e sembrava invecchiata di dieci anni. Mi spaventò, sia per il suo gesto sia per la sua figura.
<< Ma sei matta?! Uscire così senza avvertirmi? Vuoi farmi venire un colpo! >> urlava, piangeva nello stesso momento. Lacrime calde scesero lungo le mie guancie, mi stava spaventando.
<< Ho già perso mio marito, non voglio perdere anche i miei figli! Se rifai una cosa simile non sarà l'ultimo schiaffo questo! >> 
<< Smettila di urlare >> lo sussurrai a confronto del suo tono di voce.
<< Dove sei andata?! A spassartela immagino! Vai a divertiti dopo quello che è successo?! >> 
che cazzo aveva detto? Rimasi sconvolta, smisi si piangere all'improvviso e trinsi i pugni. Come poteva parlare così di me? Non doveva nominare papà, non doveva giudicare il mio dolore e le parole che disse mi trafissero lo stomaco come spade. Il mio dolore, era il suo dolore, provavamo lo stessa identica cosa e le stronzate che diceva non avevano senso.
<< Che cazzo stai dicendo, si può sapere?! >>
<< Ti ho chiesto dove sei andata! >>
Non risposi. Mi sembrava assurdo. Non poteva essere reale. Tutto quello non poteva essere quello che restava della mia vita, quella casa nera, il dolore nel cuore, gli occhi pieni di compassione per chi mi guardava, incapace di fare tutto. Mi riufitai di crederci. Mi guardai le mani che tremavano. Non capivo questo fatto del tremare, perchè mi succedeva? 
<< Rispondi! Dove sei stata?! Sono tua madre! >> mi urlò in faccia ancora sputando rabbia.
<< Harry è venuto a prendermi per fare un giro, voleva che mi distrassi per qualche ora >>
<< Vai a spassartela insomma >> disse con un sorriso beffardo, mi face incazzare ancora di più. Con quale coraggio diceva quelle cattiverie? Speravo solo che non fosse lei, ma la tristezza a farle dire quelle cose.
<< Non ti azzardare a dire una cosa del genere >> urlai iniziando a piangere nuovamente per rabbia. Avanzai verso di lei di colpo. Non sapevo più controllarmi, sentivo i nervi saltarmi. Non poteva dirmi che non soffrivo, non era concepibile. Due braccia forti mi presero di sorpresa facendomi allontanare da lei, mi dimenai subito urlandogli di stare zitta, di non parlare mentre piangevo di disperazione. Niall cercava di farmi fare le scale, più mia madre rispondeva più mi veniva voglia di spaccare tutto. Si sentivano solo le nostre urla in quell'immensa casa, dopo giorni di un fottuto silenzio. Quando vidi mio fratello in lacrime lasciai la vittoria a lei preoccupandomi più per lui. Ci rifugiammo nel suo letto, sotto il piumone caldo, piangemmo per tutta la notte uno vicino all'altro. Sperai che quella situazione durasse ancora per poco, anche se sapevo che sarebbe stato così ancora per molto tempo. 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.
alloooora, qui si inizia ad entrare nel cloo (?) della storia, ditemi cosa ne pensate e scusate se non è uno dei capitoli migliori. çç ringrazio ancora tutti.
alla prossimaaa!:)

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Capitolo 5
*** cinque. ***


Era Natale. 
A me sembrava un giorno come tutti gli altri, anzi ancora peggio. Cercai di dormire tutto il giorno, Niall restò accanto a me. Nevicava, piano, delicatamente. Quel giorno mi ricordò ancora di più lui. Per un'attimo mi sembrò di sentire la sua voce chiamarmi dal salotto per dirmi di andare a scartare i regali, mi sembrò di vedere Niall ingozzarsi già dal mattino con i dolci come faceva ogni anno, l'aria di umanità che si respirava. Distrutto. Tutto. Non era rimasto niente di quei momenti. Sentii il cuore stringersi, sempre di più, fin quando non sentii più nulla. Credevo di esser morta, e lo desiderai per mezzo secondo. 
Erano le 16.50. Metà della giornata era quasi passata, ero sollevata.
<< Buongiorno >> bisbigliò mio fratello stropicciandosi gli occhi, la sua voce sembrava quella di un bambino ed era piena di sonno. Gli sorrisi appena, mentalmente lo abbracciai. <> si sedette appoggiandosi alla testiera del letto, come ero messa io.
<< Anche a te >>
<< Vieni a fare gli auguri a mamma? >>
<< No passo, dopo ieri sera no >>
Mi guardò deluso.
<< Vai tu per me >> 
Uscì dalla stanza, ma lo vidi tornare indietro subito con gli occhi lucidi.
<< Ti va di andare a trovare papà? >> Annuii.
 
Verso sera andammo al cimitero dove era stato sepolto papà. Promisi a me stessa di provare a non piangere, di essere forte come Niall. Il biondo mi confessò di aver parlato con mamma, le aveva chiesto se volesse venire con noi, la risposta fù un secco 'no'. Non sapevo cosa pensare. Niall mi prese la mano quando fummo arrivati, gli sorrisi stanca. 
Le gambe mi reggevano appena, e non sapevo il perchè.
Ci guardammo intorno, le persone vagavano nel silenzio, addolorate, a testa bassa.
Sembrava la mia seconda casa. Niall depose i fiori sulla tomba, accanto alla lapide.
Quel nome scritto nella pietra me lo sarei ricordato a vita. 
Vi ricordate la promessa fatta prima di partire? Beh, scordatevela.
Lui pianse con me.
 
Quando tornai, decisi di accendere il cellulare. 
Messaggi, chiamate, tantissimi. 'Condoglianze' ' mi dispiace molto' 'fatevi forza' 'buona Vigilia di Natale' 'auguri di buon Natale' 'buon Natale!' erano i miei zii, miei cugini, messaggi dei ragazzi e di Harry. Erano tantissimi. Mi presi del tempo per rispondere a tutti, scusandomi, augurando loro buon Natale, sembrando il più normale possibile. Risposi anche a Harry.
'Buon Natale anche a te, Harry' 
iniziammo a messaggiare senza nemmeno accorgecene.
'so che non è il momento giusto, ma ti va di uscire un giorno di questi? Quando vuoi..'
'Domani?'
'Passo a prenderti dopo cena:)'
'dove mi porti di bello?:)'
'uhm..ci penserò. tu lascami fare;)'
Ero sinceramente emozionata, ma non mi illusi troppo. Suonò il campanello, Niall andò ad aprire. Ero sotto le coperte del letto di mio fratello, iniziavo a sentire caldo finalmente dopo non so quanto tempo. Al piano di sotto sentii una voce famigliare alternata a quella di Niall, sembrava più 'contento'. Mi fermai sopra alla rampa delle scale, Zayn che abbracciava Niall.
Una scena che sbriciolò il mio cuore per la tenerezza, sembravano fratelli.
 
<< Ciao, come stai? >> si accorse di me, e gli sorrisi contenta che fosse venuto a trovarmi ancora una volta. Per di più il giorno di Natale. Corsi giù per le scale, andandolo ad abbracciare fortissimo. Mi era mancato. << come state? Tutto bene vero? >> chiese ancora abbracciati.
Niall rispose al posto mio con un banale 'va tutto bene', a cui credetto poco anche lui.
Passammo la serata sul divano guardando un film sulle feste Natalizie.
''Blizart, la renna di Babbo Natale''. Non era la prima volta che guardavo quel film, e non era la prima volta che piangevo assistendo al finale commovente. Mi accorsi che erano le prime lacrime non di dolore. 
 
<< Non piangere, è solo un film Aileen >> mi consolò Niall accarezzandomi la gamba.
<< Non è giusto che finisca così >> borbottai soffiandomi il naso. Zayn mi sorrise divertito per la mia reazione. 
<< Devo chiederti una cosa.. >> disse il moro guardandomi negli occhi, mi voltai verso di lui aspettando che continuasse << stai uscendo con Harry? >>
<< No, siamo solo amici e ci siamo avvicinati molto per quello che è successo >> lo dissi tranquillamente. Vidi Niall ascoltare con una particolare importanza.
<< Sicura? >> i suoi occhi avevano uno sguardo di malizia. 
Mi soffermai a pensarci un'attimo. No, non ero sicura e non ero certa di cosa potesse essere l'incontro del giorno seguente. Un'incontro fra amici? Appuntamento? Una scusa per consolarmi? Una cosa era sicura, non mi fidavo al cento per cento di lui. 
<< Allora? >> insistì Zayn. Scossi la testa ritornando nel mondo reale, andai in cucina riempiendomi un bicchiere d'acqua. Il moro mi seguì, da solo.
<< E' cambiato sai? >>
<< Ci hai parlato? >> chiesi senza voltarmi.
<< No ma lo vedo, ha scaricato tutte le ragazze con cui andava a letto, mi ha raccontato anche di te >> lo stomaco iniziò a intrecciarsi. Mi voltai incurosita. 
<< Che ti ha detto? >>
<< Che gli piaci >> smisi di respirare << gli ho detto di non andarci troppo veloce con te, sopratutto in questo periodo. Non hai bisogno di altre preoccupazioni >>
<< E lui? >>
<< Ne era già coscente >>
<< Sei sicuro che sia cambiato per davvero? Non voglio illudermi >> 
<< Te lo assicuro >> mi sorrise.
 
Prima di tornare a casa, ci salutò calorosamente, mi abbracciò ancora e lo ringrazziammo per essere passato. Sperai ci saremmo visti presto, magari la volta sucessiva sarei andata io da lui. Io e Niall andammo a letto, nessuno dei due riusciva a dormire. Mi appoggiai a lui pronto a scaldarmi con le sue grandi braccia. 
<< Ti ricordi quando l'anno scorso parlava di andare a Parigi per le vacanze di Natale? >> sentii la sua voce che tremava. Non volevo piangesse, non volevo più piangere io. Annuii piano.
<< Proviamo a dormire ok? Non pensiamoci >> gli baciai la guancia alzando ancora di più il piumone fino a coprirmi tutta. Il giorno dopo avrei visto Harry, solo noi due, da soli. Mi piaceva l'idea, ed ero contenta che fosse cambiato, ma volevo vedere la prova con i miei occhi. Non si sa mai nella vita, mai dire mai, lo sapevo bene.
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.
well, eccomi qui ragazzi! sono un pò triste per le poche recensioni, speravo tanto che piacesse la storia. io continuerò lo stesso a scrivere, perchè a me piace ma sarebbe più bello farlo sapendo che gli altri apprezzano. 
spero che questo capitolo vi piaccia. non deludetemi!
a preeeesto!:)

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Capitolo 6
*** sei. ***


Passai la notte in bianco, con il ricordo di mio padre nella testa ed era incredibile come la sua presenza fosse così concreta quando lui non c'era più. Sarebbe stato tutto più semplice se avessi perso la memoria, se non ricordassi nulla di lui, del Natale, l'insieme di tutte le sue cose che erano anche mie. Mi alzai nel tardo pomeriggio con il morale a terra, scesi le scale preparandomi per l'uscita con Harry. Feci con calma. Non sapevo cosa aspettarmi.
Niall si sedette sul mio letto mentre sceglievo distrattamente cosa mettermi. 
Mi chiese dove e con uscivo, gli risposi dicendogli la verità.
Pensai che dovevo mettermi un pò più in tiro delle altre volte, non volevo sembrare la classica ragazzina con la felpa larga e passare inosservata, volevo mi notasse e mi dicesse che ero bellissima.
Presi dopo vari ripensamenti una gonna corta beije, una camicietta bianca e sopra un cardigan nero. Iniziai a spogliarmi, infilai la gonna e con sorpresa scoprii che mi andava larga almeno di una taglia. Restai perplessa ferma davanti allo specchio a guardarmi, mi afferrai il ventre smagrito, le coscie magre. Il mio fisico era sempre stato normale, le curve al posto giusto, avevo delle belle gambe, mi facevano sempre i complimenti per quello e ora invece era tutto scomparso. Non me ne ero mai accorta in quei giorni, più mi guardavo riflessa più mi sentivo male.
 
<< Quella l'hai comprata due mesi fa>> disse Niall con voce arrabbiata. Lo guardai aspettandomi la ramanzina, già lo prevedevo, infatti fù così. <> lo vidi già prendere il cellulare. L'idea di mangiare non mi andava propio, sentii un conato di vomito solo a pensarci. Fermai Niall.
<< Fatti i fatti tuoi >>
<< Come scusa? >>
<< Dico davvero Niall! >> urlai.
<< Questi sono affari miei >>
<< No che non lo sono >> infilai la gonna unita a una cintura, così non avrei passato tutta la serata a rimetterla al posto giusto.
<< Sei mia sorella, posso fare questo e anche altro, quindi ora ti cuci la bocca >> 
Finii di vestirmi e uscii sbattendo la porta in preda alla rabbia più totale.
Cazzo, mangiare era l'ultimo dei miei problemi. Fanculo anche a lui.
 
Mi truccai poco, e aspettai in salotto l'arrivo di Harry.
 
<< Dove vai? >> la voce roca di mia madre mi spaventò, mi guardò arrabbiata quando vide com'ero vestita. Automaticamente mi guardai anchio per capire se qualcosa non andava, ma non notai nulla di sbagliato. 
<< Harry mi porta a fare un giro >> mi concentrai sul mio i-phone dimostrandomi tranquilla, anche se mi veniva da vomitare per quanto ero arrabbiata. 
<< E quando avevi intenzione di dirmelo? >> sbraitò.
Ma perchè cazzo dove urlare? Speravo che il riccio sarebbe arrivato presto, non volevo più stare lì. Respirai forte, ignorai cosa aveva detto. Ogni scusa ormai era buona per urlami contro, sia mio fratello che mia mamma. Quello fù uno di quei tanti momenti in cui sentivo più di tutto la mancanza di mio papà, lui mi avrebbe detto 'divertiti piccola, stai attenta' e mi avrebbe baciato la fronte. Una cosa che prima mi era sembrata banalissima, ora mi serviva come l'aria.
Il mascara mi scese lungo le guancia insieme alle calde lacrime.
Le asciugai subito, scacciai quel pensiero nonostante sentissi un mattone al posto dello stomaco. Mamma continuava a urlare, quindi decisi di aspettare Harry fuori.
Faceva un freddo cane. Tremavo, sperai fosse solo per il gelo.
Quando vidi la macchina del ricciolo parcheggiare nel vialetto di casa mia, gli corsi incontro singhiozzando e lo abbracciai fortissimo. Sentire le sue braccia ricambiare non mi sembrava vero, le sue mani che cercavano di calmarmi come se fossi una bambina piccola e fossi caduta sbucciandomi il ginocchio, faceva fare i salti di gioia al mio cuore innamorato. Non riuscivo più a fermarmi e il trucco andò a puttane, ma mi importò davvero poco. 
 
<< Sono qui, non piangere. Shhh >> mi sussurrò accarezzandomi i capelli. La sua voce mi tranquillizzò in poco tempo, mi lasciai cullare dalle sue coccole finchè non mi calmai del tutto. Mi asciugò le guancie con le dita così lentamente che avevamo avuto il tempo di esplorarci negli occhi, ci spogliammo con lo sguardo. <> annuii piano.
<< Sicura? >>
<< Sicurissima >>
 
Facemmo dieci minuti di tragitto nel buio della sera, nel silenzio, ogni tanto vedevo con la coda dell'occhio che si voltava a guardarmi, forse per contrallare se piangevo di nuovo.
Mi fece sorridere. 
Non sapevo dove mi stava portando, ed ero emozionata. 
Mi accorsi che stava scendendo dall'auto, mi slacciai la cintura e lo raggiunsi.
Passeggiammo in un parco enorme, non ci ero mai stata. Infilai le mani nelle tasche per il freddo, anche se avrei voluto che le unisse con le sue.
Quella sera i capelli gli ricadevano perfettamente sulla fronte, la carnagione chiara, la bocca da baciare. Mi venne voglia di premere le sue labbra con le mie, ma mi trattenni.
 
<< Hai litigato con Niall vero? >>
<< A quanto pare.. >>
<< Mi ha scritto di farti mangiare >>
<< ti prego, non obbligarmi anche tu >> affondai nei suoi occhi, si avvicinò a me piano.
<< Io non ti obbligo a fare nulla, ma voglio solo dirti che lui fa tutto questo perchè ti ama, non vuole vederti così. Sei la cosa più cara che ha adesso insieme a vostra madre, non vuole perderti >>
Non risposi, le parole non mi uscivano. Ero incantata dai suoi occhi e dalla parole che sentii uscire dalle sue labbra rosee. Sembrava davvero cambiato, mi piaceva ancora di più quel nuovo Harry. Cercai di non farmi prendere dall'ansia per la nostra distanza ristretta.
Mi prese la mano, mi fece fare un giro su me stessa per poi guardarmi ancora.
<< Stasera sei bellissima >>
<< Lo sei anche tu >>
 
Passeggiavamo per quel parco mentre parlavamo, ridevamo, ci spingevamo scherzosamente, ci strattonavamo giocando, ci lanciavamo la neve rimasta per terra. Sembra fossimo tornati due bambini. Per quelle poche ore, dimenticai il dolore o almeno lo accantonai. 
Pensavo solo a lui.
Una delle più belle serate che potevo passare.
Non avrei mai creduto che qualcuno potesse avere quell'effetto su di me, che riuscisse addirittura farmi dimenticare ciò che avevo passato. Ma era la persona giusta per me?
Non sapevo neancora cosa provava, non sapevo se ero un' amica per lui, una specie di sorella o qualcosa di più. Sperai l'ultima opzione.
Mi riaccompagnò a casa, lo ringraziai abbracciandolo anche se non lo avrei mai fatto abbastanza per come mi aveva fatto stare bene. Feci per entrare ma mi fermò dalla manica del giaccone, sentii il cuore bloccarsi, si avvicinò a me ma non troppo.
<< Ti lascio entrare solo a una condizione >>
<< Quale? >>
<< Prometti che usciremo ancora >>
<< Promesso >> gli baciai la guancia ed entrai.
Il caldo mi riempì il corpo, mi tolsi di dosso il cappotto e andai in cucina a prepararmi un bicchiere di latte caldo. L'orologio in cucina segnavano poco dopo la mezzanotte.
Speravo di avere altre tantissime serate così belle, ne avevo bisogno.
Dopo aver bevuto, risciaquai il bicchiere e andai nel mio letto. Se fosse stato tutto normale e io e Niall non avessimo litigato sarei andata nel suo letto, ma visto com'erano andate le cose andai nella mia stanza. Misi il pigiama e mi rimboccai le coperte.
Il mio cellulare segnava un messaggio: Zayn.
 
''Harry si è comportato bene o lo devo uccidere?'' mi venne da sorridere.
''Sono stata bene davvero Zayn, è cambiato sul serio.''
 
La porta scricchiolò, mi spaventai e mi attaccai alla testiera del letto in preda a un'infarto.
La sagoma si avvicinava sempre di più, ma quando sentii abbracciarmi mi tranquillizzai.
<< Non voglio litigare e non voglio dormire da solo >>
<< Sono ancora incazzata io però >> 
<> sembrava deluso <>
Quelle parole sciolsero la mia rabbia, come neve al sole, lo abbracciai strettissimo.
<< Non mi perderai, biondo >> sussurrai. 
Dormimmo insieme, ancora una volta.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.
ssssciau beleeee! io continuerò a scrivere, non mi interessa se la seguono in pochi, a me piace la storia e amo scrivere quindi lo farò anche se in futuro non piacerà più a nessuno.
Ringrazio di cuore le persone che seguono questa fanfiction, lasciate una recensione e se qualcosa non vi piace ditemi come migliorare. Quello che pensate davvero, non voglio commenti falsi o sforzati. Ovviamente ringrazio anche le persone le leggono in silenzio, grazie mille anche a voi. Un bacio e al prossimo capitolo! ;)

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Capitolo 7
*** sette. ***


Passavano i giorni, arrivò l'ultimo dell'anno.
Le cose non miglioravano, nè peggioravano. Ogni tanto litigavo con Niall, se parlavo con mia mamma litigavo automaticamente ma una cosa positiva c'era. I miei amici mi erano accanto.
Zayn ricominciò a venirmi a trovare con gli altri, qualche volta uscimmo anche tutti insieme come i vecchi tempi. Non era più la stessa cosa, era tutto cambiato, io ero cambiata.
Harry e io ci sentivamo spesso per messaggio, per il buongiorno, mi teneva d'occhio scherzandoci su, mi faceva compagnia, mi scriveva per la buonanotte ma non c'era più stata l'occasione per vederci. Speravo che ci sarebbe stata una seconda volta. 
Louis ebbe l'idea di organizzare una mega festa per capodanno, l'idea mi piaceva.
Sarebbe stata una buona scusa per distrarsi e non pensare più a nulla.
Quella sera mi piastrai i capelli, quando volevo farlo di solito lo chiedevo a mia mamma ma evitai per la situazione, misi un vestito azzurro a tubino corto e mi truccai poco.
Non mi piaceva più truccarmi, non ne avevo più voglia di stare davanti allo specchio.
Quando furono le 22.00 io e Niall partimmo da casa, durante il viaggio mi guardò più volte, lo ignorai per non litigare. Non ero dell'umore.
Arrivammo, c'era già un casino pazzesco. La casa di Louis era enorme, gente che già vomitava nel giardino, gente che limonava, gente che correva con la birra in mano. Mi strinsi nel cappotto, avevo freddo. Niall mi teneva stretta a sè, non so per perchè.
Girammo l'intera casa prima di trovare Louis insieme a Eleonor, Zayn, Liam con Danielle e Harry con una bionda finta accanto a lui. Quella visione mi rattristì ancora di più.
Ci salutammo tutti allegramente, stetti un pò sul divanetto con Zayn a parlare poi ne approfittai per gironzolare per la casa casa. Metà delle persone era ubriaca, che schifo.
Mi era venuta voglia di tornare a casa, in più di picchiare Harry. Lo odiavo.
Andai a sedermi in un angolo del cortile, mi osservavo intorno completamente apatica.
Odiavo non riuscire più a divertirmi, era come se avessi un peso sullo stomaco che respingesse ogni emozione. L'unico che riusciva a farmi ancora provare qualcosa era Harry, ma era impegnato con quella troia quindi persi speranze ancora prima di averne qualcuna. Illusa io che credevo nelle sue parole.
Mi alzai per andare a prendermi qualcosa da bere, mi avvicinai al tavolo e mi versai un mojito. Louis si era dato parecchio da fare per organizzare una festa simile, ci saranno state almeno cento persone. Mi si avvicinò un pò brillo.
 
<< Ti stai divertendo Aileen? >> mi avvolse un braccio intorno alle spalle.
<< Si, e tu? >> 
<< Tantissimo >> rise tra se e sè, poi si allontanò ballando e lo seguii con lo sguardo.
Era un matto quel ragazzo. Sorseggiai il mojito, ne presi un'altro dopo aver finito il primo.
Cercai Harry con lo sguardo, ma non lo vedevo, meglio così. Non volevo vederlo, ma non feci nemmeno tempo a dirlo che lo vidi in cucina mentre mi guardava, lo ignorai e uscii di casa.
Mancava poco a mezzanotte, sarebbe iniziato un nuovo anno.
Non sapevo cosa sarebbe successo. 
Qualcuno mi tirò velocemente dai fianchi, mi voltai e vidi il riccio vicinissimo a me.
Non sembrava molto contento.
 
<< Non si saluta più? >> chiese confuso agitandosi un pò. Lo vidi nei suoi occhi. Mi staccai da lui, cercai di sorpassarlo ma non mi fece passasere. << Aileen.. >> fece in modo che i nostri sguardi di incontrassero, non l'avessi mai fatto..mi ci persi dentro.
<< Non hai da fare con la bionda? >> dissi aspra.
<< Chi scusa? >>
<< Non fare il finto tonto, cazzo. Ti ho visto >> cercai di sembrare arrabbiata nonotante i suoi diamanti mi sciogliessero. Lo sorpassai, mi prese il polso con forza arrivando a mezzo millimetro dal mio viso. Mi bloccai.
<< Quella era mia cugina idiota >> mi sorrise accorgendosi della mia gelosia. Sembrava gli facesse piacere. Bene..avevo dato della poco di buono a un componente della sua famiglia.
Avrei dovuto scusarmi con lei. Mi sentii stupida.
<< Davvero? >>
<< Si >> 
Eravamo ancora vicinissimi, un passo e le nostre labbra di sarebbero incontrate.
Fremevo dalla voglia di farlo.
''15''
''14''
''13''
''12''
''11''
''10''
Il conto alla rovescia, la gente che urlava, saltava, preparavano i fuochi d'artificio.
<< Mi hanno detto di baciare la persona che mi piace esattamente un secondo prima della mezzanotte fino a quando non sarebbe stato il primo Gennaio così avrei avuto un fine anno e un'inizio perfetto >> mi guardò le labbra, io guardavo le sue. Ci stavamo mangiando con lo sguardo, persi, innamorati forse, cercandoci.
''9''
''8''
''7''
''6''
''5''
Stavo impazzendo dalla voglia di baciarlo, volevo appicicarmi a lui, volevo averlo mio.
Attorcigliai le mani al suo collo, lo baciai lasciandomi trasportare dai festeggiamenti intorno a noi. Il rumore dei fuochi d'artificio sparati in aria, le urla, le risate, ma sopratutto le sue mani che mi cercavano, si infiltravano nell'incavo del mio collo, cercavano con disperazione di afferrare la mia pelle. Mi sentivo desiderata più che mai. Il bacio era tutto apparte casto, le nostre lingue sembravano non volessero altro che toccarsi, come i nostri corpi appiccicati uno all'altro in cerca di qualcosa di più. Amavo come la sua aria riempisse la mia bocca, mi sorrise staccandosi non del tutto dalle mie labbra e poi ricominciò a baciarmi con la stessa foga di prima. Pensai di morire per la felicità che provavo in quell'istante.
Era lui tutto quello che desideravo e lo avevo.
Mi accarezzò i capelli guardandomi negli occhi, mi prese la mano e andammo a fare gli auguri ai ragazzi. Zayn era ubriaco fradicio, Niall era brillo e Louis era una via di mezzo.
 
<< Sono felice per voi, siete bellissimi e comportati bene con lei altrimenti ti ritrovi pelato >> disse Zayn abbracciando prima me e poi il riccio. Ridemmo tutti.
Era incredibile come era riuscito a trasformare una merda di serata, in un sogno.
Mi cambiò l'umore.
Per il resto della serata stemmo tutti insieme, nonostante i ragazzi erano ubriachi e Harry stava facendo la stessa fine a forza di bere birra ma si fermò prima di perdere la testa.
Verso le 2.00 dissi a Niall di tornare a casa, non si reggeva in più in piedi e speravo che mamma stesse dormendo per non assistere ancora alle urla. Avrei preferito cento volte che urlasse a me, piuttosto che a lui. Non gli era mai piaciuto che tornassimo a casa sbronzi, figuriamoci dopo quello che era successo. Cercai di farlo alzare, ma si riufiutò.
<< Dai Niall, dobbiamo tornare a casa. Alzati su >> dissi accarezzandogli i capelli scompigliandoglieli. Scosse la testa. 
<< Lascialo qui a dormire, tornerai domani a prederlo >> disse Louis sorridendomi.
<< Sicuro? >>
<< Certo che sono sicuro, è mio amico! >> lo disse quasi offeso.
Salutai tutti calorosamente, ringraziai Louis per avermi invitata e Harry mi accompagnò fino all'auto di Niall. Non volevo dormire da sola quella notte, avrei dovuto affrontare da sola l'ondata di ricordi e non avere nessuno da stringere mi faceva salire l'ansia.
Aprii la portiera dell'auto, ma venni fermata dalle mani del riccio.
 
<< Che hai? Sembri triste >>
Mi voltai verso di lui rimettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Non voglio dormire da sola stanotte, avrei voluto che Niall tornasse a casa con me >>
<< Starai con me se vuoi >> mi specchiai nei suoi occhi e viceversa. 
Avvisai mamma che nè io, nè Niall avremmo dirmito a casa; appena la sentii urlare attaccai e spensi il cellulare così non avrebbe passato l'intera notte a chiamarmi. Gli avevo già detto dove e con chi sarei stata, ovviamente gli raccontai che dormii a casa di Louis, lei lo conosceva benissimo, sapeva che era un ragazzo affidabile. Lei voleva solo che tornassimo a casa, io non ci sarei tornata. Non volevo tornarci sola.
Harry mi accarezzò la coscia mentre guidava.
Sarebbe stata la prima volta che avrei dormito con un ragazzo che non fosse Niall.
Mi piaceva l'idea di stare accanto a lui sotto le coperte, anche solo stare in silenzio accarezzandoci, mi sarebbe bastato. Non avrei chiesto niente di più e nulla di meno.
Volevo solo stare con qualcuno.
Harry parcheggiò dieci minuti dopo nel vialetto di casa sua, mi sorrise e uscimmo dall'auto. Non ricordai che casa sua fosse così bella, mi tolse il giubbotto facendomi sentire a casa, lo ringraziai. 
<< I miei non ci sono, non ti preccupare >> mi rassicurò notando il mio sguardo posarsi dappertutto tranne che su di lui, gli sorrisi guardandolo. Salimmo e andammo in camera sua. Mi prestò una sua felpa nera che mi arrivava fino a metà coscia, avrei potuto usarla anche come vestito se potessi. Mi spogliai velocemente e la indossai.
Ci mettemmo sotto le coperte appiccicati guardando alla tv un film.
Mi sentivo bene.
 
<< Posso chiederti una cosa? >> domandai cercando il suo sguardo, lo trovai subito.
<< Tutto quello che vuoi >> 
<< Come mai propio adesso ti sei accorto di me? >>
<< Mi sei sembrata fragile dopo quello che è successo, non vedenti più a scuola ho iniziato a sentire la tua mancanza e..insomma..poi.. >> mi baciò dolcemente, schiusi le labbra e lasciai che le nostre lingue giocassero insieme. Quello che doveva essere un bacietto, si trasformò in un'uragano di emozioni, sentivo il cuore saltare nella gabbia toracica. 
Si mise con delicatezza sopra di me accarezzandomi sotto la maglia, per poi toglierla pochi istanti dopo. Non stavo realizzando bene cosa stesse succedendo, sapevo solo che avevo voglia di fare l'amore con lui. Lo volevo con tutta me stessa.
Accarezzai la sua schiena dove si era formata la pelle d'oca, e non potevo credere di essere stata io a provocargliela. Si fermò per guardarmi negli occhi cercando un una risposta affermativa a quello che stavamo facendo, lo avvicinai baciandolo di nuovo e sorrise premendo sulla bocca vogliosa della sua. Gli tolsi la maglietta, iniziai a baciarlo ovunque, sul petto, sul ventre, sul mento mentre le mie mani slacciavano i jeans piano. Sentii la sua erezione contro i pantolani stretti, li tolsi e per la posizione poco adatta, lui mi aiutò a sfilarli. 
La sua bocca saliva e scendeva di continuo, mi eccitava da morire.
Mi accarezzava le gambe, mi baciava, mi respirava da ogni parte.
Mi sentivo amata.
Mi slacciò lentamente il reggiseno, lo lanciò da qualche parte sul pavimento. 
Le sue mani calde scorrevano sul mio ventre mentre baciava i miei seni.
Iniziai a tremare. Era la mia prima volta, invece lui aveva perso il conto ormai.
I nervi si irrigidirono, lui se ne accorse.
<< E' la mia prima v.. >>
<< Lo so >> mi interruppe << e sono onorato >> mi baciò lentamente e poi con foga, iniziò ad accarezzarmi le gambe, le allargò. Sentivo l'eccitazione salire nonostante avessi paura.
Iniziò a baciarmi piano il collo, forse per farmi rilassare.
Passai le mani sulle sue spalle e poi al ventre piatto, scesi ancora più giù giocando con l'elastico dei boxer. Aveva un fisico perfetto, mi piaceva toccarlo e giocarci, baciarlo. Il suo respirò iniziò ad essere irregolare per la mia azione. Smise di baciarmi il collo, mi guardò negli occhi mentre mi toglieva le mutandine. Misi una mano nei suoi capelli morbidi, giocandoci. 
Portò due dita nella mia intimità, non mi mossi e mi baciò lentamente mentre si muoveva dentro di me. Mi baciava, mi baciava e mi baciava.
Lo desideravo da due anni, in astinenza da due anni, averlo davanti agli occhi senza toccarlo mai e quando altre mani lo avevano tra le loro dita, il mio cuore si spezzava sempre. In quel momento si ricompose, del tutto e mi dimenticai di tutte le ragazze che erano venute prima di me, lui ora era mio e basta. Infilò un terzo dito, mi fece gemere.
Entrambi i nostri respiri non erano dei migliori, avevamo una voglia matta entrambi ma volevo andarci piano perchè non sapevo cosa mi aspettava.
Lasciò la mia intimità libera, lo vidi armeggiare nel comodino, sentii lo strappo di una bustina e poco dopo il corpo caldo di Harry sopra il mio, mi prese una mano intrecciandola con la sua. Prese a baciarmi il collo come se volesse mangiarlo. Lo stomaco era annodato e il calore della sua pelle lo faceva solo peggiorare, aggrappai le mie mani alla sua schiena aspettando che facesse la sua mossa. I nostri cuori andavano a tempo l'uno con l'altro cercando di controllarsi. 
Mi baciò piano le labbra che tremavano, mi tranquillizzò con lo sguardo osservandoci traboccanti del nostro amore. Mi allorgò le mie gambe e spezzò la mia verginità dolcemente non togliendomi lo sguardo di dosso. Volevo essere guardarlo mentre vivevamo del nostro amore.
Soffocò i miei gemiti con i suoi baci poco casti.
Contorsi la schiena come se fosse una cosa automatica e sentii gli occhi pizzicarmi in pochi secondi. Il dolore pressante nel basso ventre mi immobilizzò in un'istante.
Lui non si mosse più notando la mia reazione, mi accarezzò la guancia fermandosi con lo sguardo pieno di tenerezza. Mi accarezzò, mi baciò lasciando trapassare ogni emozione che mi riservava, minuti interi così, innamorandoci ogni secondo di più. 
Appoggiai una mano sul suo bacino muovendolo leggermente avanti a indietro facendogli capire di continuare. Volevo averlo, volevo fare l'amore con lui.
Iniziò a spingere piano e ben presto il dolore si sostituì con il piacere.
Lui mi faceva impazzire, il calore del suo corpo mi mandava in estasi. Fare l'amore con lui era come essere all'interno di una bufera. Mi prese in braccio facendomi sedere a cavalcioni su di lui, lo feci eccitare ancora di più succhiandogli il collo, torturandogli la pelle.
Le sue mani lungo i miei fianchi accompagnavano i miei movimenti verso il suo bacino accelerando i movimenti. I suoi urletti mi facevano sorridere.
Arrivammo all'orgasmo insieme, abbracciati, vuoti di un piacere e colmi d'amore. Ci sdraiammo l'uno vicino all'altro accarezzandoci ancora un pò addormentandoci nella felicità di quella notte. L'avrei ricordata in eterno. 

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Capitolo 8
*** otto. ***


Il giorno dopo mi svegliai stanca, in un letto non mio, in una casa non mia.
Quando girai il viso vidi Harry dormire beatemente con la bocca leggermente aperta, i ricci spettinati, il viso perfetto e di una tenerezza assurda. Appoggiai nuovamente la testa sul cuscino, gli accarezzai il viso piano per non svegliarlo.
Era di una bellezza assurda, avrebbe conquistato ogni ragazza con il suo sorriso.
Non mi sembrava vero di aver fatto l'amore con lui. 
La serata precedente era salita al primo posto nella classifica di tutte la serate che avevo passato.
Al secondo posto la prima volta che lo vidi, nel salotto di casa mia insieme a Niall interessato più alla play-station che a me. Aveva diciasette anni, io quindici.
Me ne innamorai subito, appena rideva il mio cuore si stringeva e se anche per un'attimo incontravo il suo sguardo, smettevo di respirare. Il mio primo amore, e lo era ancora nonostante fino a qualche settimana prima mi ignorasse e andasse a letto con la prima zoccola che capitava. Adesso ero io nel suo letto, ed ero ancora lì a differenza di tutte le altre.
Avevo avuto la fortuna di essergli piaciuta, non l'avrei mai creduto possibile.
Avevo sempre pensato che per lui fossi la 'sorellina intoccabile', la 'ragazza invisibile' ed era stato così fino a qualche giorno fa. Ringraziai Dio per avermi donato l'opportunità di stare con quella bellissima creatura. 
Aprì gli occhi stroppicciandoseli come un bambino piccolo, mi sorrise.
 
<< Buongiorno >> disse grattandosi una guancia.
<< Buongiorno riccio >>
Mi tirò a sè piano prendendomi dai fianchi, appoggiò il mento sulla mia spalla mentre io lo guardavo meravigliata da come potesse essere bello anche appena svegliato, con i capelli scompigliati, gli occhi assonnati. Forse ero davvero innamorata.
<< Dormito bene? >> mi sussurrò all'orecchio.
<< Benissimo grazie a te >>
<< Perchè grazie a me? >> mi guardò.
<< Se fossi tornata a casa e avrei dormito da sola non avrei chiuso occhio >>
<< Non riesci ancora a dormire la notte? >>
<< Non se sono sola >>
 
Ci alzammo dal letto dopo una buona ora, facemmo colazione alle due del pomeriggio.
Per i miei orari sregolati e i miei 'pasti' era presto lo stesso.
Passammo il primo giorno dell'anno nuovo insieme, sotto il piumone del salotto abbracciati con la cioccolata calda a guardare per la milionesima volta 'Titanic'. 
Non era nella mia quotidianità stare con un ragazzo fisso, il primo ragazzo l'ho avuto in prima superiore per cercare di dimenticare lui ed è durata due settimane scarse, il secondo sempre per lo stesso motivo con un ragazzo davvero carino, ma notando che i miei sentimenti per Harry non cambiavano decisi di comportarmi bene con Jake, lasciandolo.
Pensare e realizzare che la mia prima volta lo avevo fatto con il ragazzo che ho sempre ammirato, che mi è sempre piaciuto mi rendeva davvero felice, perchè ci sono persone che non danno particolare importanza; vogliono solo provare piacere e non gli importa con chi si sta impegnando. Credo sia un gesto immaturo, la prima volta si deve fare con la persona che ti piace. Ero fiera di quello che avevo fatto. 
Verso sera rincasò sua sorella Gemma, avevamo sempre avuto un buon rapporto.
Mi salutò e ci chiese cosa ci facevamo insieme da soli a casa loro. Arrossii.
Ora che ci pensavo nessuno sapeva con certezza cos'era successo, Niall e i ragazzi pensavano che fossi tornata a casa mia per dormire e non avevano assistito al bacio della sera prima e ubriachi com'erano non si potevano nemmeno ricordare che ci tenevamo per mano.
Chissà se avevano intuito tutto.
<< Lei è con me per oggi e per un bel pò >> disse Harry vedendo il mio imbarazzo.
Gemma aveva uno sguardo confuso, ma non fece altre domande. Sicuramente appena andrò via riempirà la testa al fratello, la conoscevo ed era una ragazza curiosissima. 
Ci lasciò soli. 
Cosa avrebbero pensato i ragazzi e sopratutto mia madre di quella relazione?
Ero sicurissima che i ragazzi sarebbero stati felici, anche Niall nonostante la sua gelosia, era mia madre che ormai cercava ogni cosa per darmi contro. Quella sarebbe stata una scusa più che buona per farlo di nuovo e costantemente.
<< Ehi ci sei? >> Harry mi passò una mano davanti agli occhi, tornai nel mondo reale << mi stai pensando? >> si avvicinò in modo malizioso alle mie labbra che baciò pochi istanti dopo, premette con forza avvicinando con le sue mani affusolate il mio collo spingendomi ancora di più verso di lui. 
Rabbrividii. 
Scavò sotto la felpa trovando la mia pelle che voleva solo lui. 
Mi misi a cavalcioni su di lui staccandomi dalle sue labbra e iniziando a baciargli il collo, mentre le sue mani si infiltravano ovunque trovassero spazio. 
Avrei potuto fare l'amore con lui tutta la vita, ogni giorno, ogni notte.
Mi tolse veloce la felpa baciandomi prima il mento e poi le spalle, stavo fremendo dalla voglia di farlo nuovamente.
 
<< Harry, hai visto per caso la mia maglietta? Quella d...oddio scusate! >>
Quella era stata la figura di merda più grande che potessi mai fare, resterà nella storia.
Mi coprii come potevo con la felpa diventando dello stesso colore del fuoco. 
Harry rideva diveritito, sia per la situazione, sia per il mio colorito.
 
<< Ecco perchè stavate insieme >> disse con una vocina esaltata, mi coprii la faccia con la felpa certa che ero diventata viola << oddio che carini, sono felice per voi! Potevate anche dirmelo eh, così non vi avrei beccati. Non c'è nulla di male >> 
<< cara sorellina, ci lasci da soli? grazie >> disse Harry alzandosi e spingendola un pò per farla risalire sulle scale. Vidi che si dissero qualcosa nell'orecchio, poi Harry tornò da me. 
Sorrise in modo furbo facendomi alzare, si appiccicò a me volendo riprendere da dove eravamo stati interrotti. 
<< E se tornasse? >> domandai mentre mi succhiava con foga il collo. 
<< Non tornerà >> disse con un filo di voce. 
Gli tolsi la maglia, gli baciai il petto caldo scendendo sempre più in basso fino a slacciargli i pantaloni. 
...
Il mio cellulare suonò interrompendo di nuovo il nostro momento di intimità.
Sbuffammo entrambi. 
Era Niall.
''Dimmi Niall'' risposi scazzata al massimo.
''Mamma vuole che torni, e dove sei stata scusa? Lei ha detto che stavi a casa di Louis a dormire, ma non c'eri! Dove cazzo sei stata?!'' era arrabbiato, lo capivo.
''ti spiego tutto dopo ok? non ti arrabbiare e reggimi il gioco con la mamma, per favore.''
''come vuoi.''
Harry mi riportò a casa contro voglia. 
Se avessi potuto stare con lui, lo avrei fatto. Avrei pregato in cinese per non tornare in quella casa, ma era casa mia pultroppo e dovevo tornarci.
Harry vide che mi ero intristita, mi disse 'non preoccuparti, vengo a prenderti il più presto possibile' mi baciò velocemente, scesi dall'auto.
Mi accorsi dopo che era andato via di avere la sua felpa addosso.
Gli scrissi un messaggio.
 
''ti darò la felpa la prossima volta che ci vediamo, me ne sono dimenticata''
''adesso è tua''
Entrai in casa aspettandomi l'inferno, le urla di mia madre, Niall che mi asfissiava ogni istante e il dolore ancora nell'aria. E fù così. Quell'aria l'avrei dovuta respirare tutta la vita.
L'odore delle lacrime, del dolore era presente sempre in quelle quattro mura.
Non feci nemmeno tempo ad appendere il giaccone che venni sovrastata dalle domande.
Ignorai entrambi, mi era passata di colpo la voglia di dire bugie.
Volevo stare da sola.
Andai in camera mia, misi le cuffiette e accesi la musica.
You Found Me - The Fray. Era meravigliosa.
Chiusi gli occhi, mi stavo addormentando piano piano quando sentii una cuffietta togliersi con forza. Niall nero in viso.
 
<< Si può sapere perchè cazzo ti comporti così?! Mi aspettavo almeno mi dicessi dove avevi passato la notte, questo era il minimo. Lo vuoi capire che io e la mamma non ci abbiamo dormito su per questo! Non sai nemmeno cosa si prova, non puoi nemmeno immaginarlo! >>
era incazzato nero, urlava e aveva gli occhi fuori dalle orbite.
<< Ma se eri ubriaco la scorsa notte! Che cazzo stai dicendo, Niall?! >> mi alzai di scatto dal letto trasportata dalla rabbia, ritrovandomi i suoi occhi a pochi centimentri dai miei.
<< Cosa vuol dire?! Mi sono preoccupato stamattina quando mi sono accorto di che cazzata avevi detto alla mamma. Ma come ragioni! >>
<< Ho dormito da Harry, ok?! >> gli urlai in faccia con tutto il fiato che avevo in gola. 
Odiavo urlare, odiavo litigare, sopratutto con lui con cui ero sempre andata d'accordo. 
Il silenzio dopo, i suoi occhi diventare lucidi, il mio tremore. 
Che cazzo stavamo facendo?
Dovevamo essere uniti, non litigare.
<< Vado a dirlo a mamma.. >> abbassai la testa e cercai mia madre per casa.
La trovai seduta a tavola in cucina con le braccia incrociate mentre guardava nel vuoto, gli occhi neri, il viso invecchiato in un mese e il suo sorriso era evaporato come l'aria.
Non mi ero mai resa conto del dolore che potevano provare anche gli altri, ma solo il mio.
Non mi ero preoccupata di come stavano le altre persone intorno a me.
La tragedia aveva distrutto non solo me. Me ne resi conto solo in quel momento.
Il senso si colpa lo sentii solo dopo.
<< Mamma.. >> non mi guardava nemmeno, continuai lo stesso <> non si muoveva nemmeno, sembrava una statua.
<< Hai davvero passato la notte da Louis? >>
Verità o bugia? 
Cosa dovevo dirgli? Se avrei detto la verità non l'avrebbe accettata, se le avrei mentito avrei aumentato il mio senso di colpa e le scuse appena fatte non sarebbero servite a nulla.
Iniziai a piangere per tutta quella pressione.
Perchè papà non poteva essere lì con me? Perchè non poteva aiutarmi? Perchè era morto?
<< Non ho dormito da Louis >>
<< E dove? >>
<< Da Harry >>
Non parlò più. 
Non gli era mai piaciuto tanto, sapeva come trattava le ragazze, non lo aveva mai tollerato. Avrei voluto dirgli che era cambiato ma non ci avrebbe creduto.
Quella sera uscii con Zayn, ne avevo bisogno.




SPAZIO AUTRICE.
vedo che le visite umentano, anche se le recensioni restano ferme. vabbè, sono soddisfatta lo stesso :) ringrazio per chi ha letto, per chi segue, ringrazio tutti e TUTTI.
recensite, potete anche solo dirmi cosa non vi piace, fa lo stesso ma scrivete cosa ne pensate con sincerità. alla prossima, directioners e non! ;)

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Capitolo 9
*** nove. ***


Piangevo, tremavo e parlavo nello stesso momento.
Zayn, lì che mi abbracciava, cercava di calmarmi inutilmente. Sentivo che avrei pianto per molto tempo, più delle personi normali.
<< Perchè appena mi succede qualcosa di bello subito dopo ne succede un'altra brutta? >> 
<< Shhh >> mi cullava come i neonati.
 
Non riuscivo più a sopportare quella situazione. Volevo stare bene, svegliarmi la mattina senza avere un peso nel cuore, senza l'aria nera invadermi lo stomaco. 
Quando mi calmai, Zayn si accesse una sigaretta.
Lui era seduto sulla panchina, ed io sopra di lui appoggiata leggermente al suo petto.
 
<< Zayn.. >> 
<< Si? >> aspirò un boccata di fumo dalla sigaretta per poi concentrarsi sulle mie parole.
<< Perchè è tutto così difficile? Non ci sono abituata a stare così.. >>
Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena incoraggiandomi.
<< Non lo so, davvero. Ma sono qui, quando vuoi chiamami ok? >> 
Annuii.
Tornai a casa.
Il silenzio dopo la guerra. Che schifo di silenzio. Non so se preferivo le urla o quello.
Non lo sapevo davvero. Entrai in camera ancora piangendo, mi trattenni davanti a Zayn ma appena chiuso la porta, avevo ricominciato. Non ero abbastanza forte, tutto quella mancanza mi schicciava a ogni mio respiro. Lo sentivo come fosse mio da sempre.
Invece di mettere il pigiama, misi la felpa di Harry. In certo senso era come se avessi dormito con lui. Ma non era così semplice, non riuscivo ugualmente a dormire.
Sentire vicino a me il vuoto mi rendeva ansiosa, insicura. 
Era una conferma in più della cruda realtà.
Arrivò piano la mattina dopo, troppo lentamente, forse era una punizione per essere stata così menefreghista dei sentimenti altrui. Era una cosa giusta soffrire così.
Nonostante fosse già mattina tardi, non mi alzavo. Non volevo vedere le loro facce e il loro sguardo accusatorio perforarmi. Mi sentivo già uno schifo, non serviva infierire.
Harry e Zayn mi mandarono il buongiorno, a due ore completamente diverse.
12.30 e 15.30. Zayn era il solito dormiglione, ma beato lui che riusciva a dormire.
Spiegai velocemente cos'era successo per messaggio a Harry, il litigio con mio fratello, l'arrabbiatura di mia mamma, il perchè della non simpatia verso di lui, la serata prima con Zayn e la notte senza dormire. La sua risposta fù di uscire con lui, per un pò.
Accettai anche se non sapevo cosa avrei detto a mia mamma.
Feci una doccia veloce, asciugai un pò i capelli e mi vestii pesante visto il gelo fuori. 
Speravo che non sentisse obbligato a starmi vicino, era l'ultima cosa che volevo.
Quando sentii il rumore della sua auto accostare davanti a casa nostra, uscii di casa a testa bassa sperando di non incontrare nessuno e che nessuno mi vedesse. Ma non ero esattamente la persona che si poteva definire fortunata, non in quel momento.
 
<< Ti comporti anche come una ladra adesso? >> la voce di Niall mi fece sussultare il cuore. Mi voltai verso di lui, era appoggiato allo stipite della porta con lo sguardo di una persona che aspettava solo un passo falso per aggradire. Ma che voleva?
<< Sto solo andando a fare un giro..è vietato? >> risposi in modo pacato..stranamente.
<< Ho sentito la macchina di Harry parcheggiare nel vialetto >> spuntò da dietro mia madre.
Mantenni la calma, anche perchè avevo perso tutta l'andrenalina nei pianti di quella notte.
<< Niall stai dalla sua parte? Conosci Harry, sai che è cambiato.. >> 
<< Si, lo conosco molto meglio di te e sono sicura al cento per cento che non è cambiato. Te lo posso garantire >>
<< Stai parlando del tuo migliore amico, lo sai? >>
<< Si, che lo so ed è propio per questo che te lo dico >>
<< Hai l'intelligenza di un bradipo >> sorrisi stancamente, e poi uscii prima di sentire replicare ancora. Vidi Harry appoggiato alla portiera dell'auto con le mani nelle tasche dei pantaloni, ed era bellissimo. Mi lasciò un bacio a stampo sulle labbra, poi salimmo in auto e partì subito.
 
<< Tu e Niall avete litigato per colpa mia? >> chiesi guardando la strada davanti a me.
<< Non abbiamo litigato.. >> era confuso.
<< Come no? Gli ho detto che la scorsa notte ho dormito da te, a lui la cosa non gli è molto piaciuta, gli ho spiegato che sei cambiato e lui mi ha fatto capire praticamente che ti scoperesti ancora la prima troietta che passa >> 
Vidi il suo viso inscurirsi, lo sguardo incredulo. 
<< Non mi crede? >>
<< Cazzo, sei il suo migliore amico ma che cazzo gli prende?! >> la rabbia di nuovo.
Non volevo si allontanassero, loro erano nati per essere amici, lo sono sempre stati. Mai un litigio, mai una parola detta di troppo, avevano quella sintonia che si poteva vedere solo tra loro due. Niall si stava comportando di merda, senza un motivo.
<< Spero lo dica solo per gelosia >> scosse un pò la testa. 
Speravo che Niall si riprendesse presto, altrimenti gliele avrei suonate a forza di farlo rincoglionire ancora di più. 
Passammo il pomeriggio sul suo letto a guardare la tv, qualche volta baciandoci e qualche volta mangiucchiando qualcosa. Prima di cena ricevette un messaggio di Liam, chiese se volevamo andare in discoteca insieme a tutti gli altri ragazzi. L'ultima volta che ci andai era stato quella sera. Harry mi chiese se volevo andarci lo stesso, dissi di sì nonostante tutto.
Visto che non volevo tornare a casa, la sorella di Harry mi prestò un vestito di sua volontà.
Era nero, lungo fino a metà coscia, non esageramente scollato.
Partimmo da casa alle 21.00 esatte, il riccio mi disse che avrebbe parlato con Niall ed io ero più tranquilla a quella notizia. Riconobbi i visi simpatici dei miei amici davanti al locale, erano tutti molti casual apparte Danielle e Eleonor che indossavano un vestito.
Niall stava parlando con Liam allegramente, quando mi vide avanzare verso il gruppo cambiò espressione diventando serio. Salutai tutti nel modo più felice possibile, per quanto potessi farlo. Sinceramente ero andata solo per far compagnia ad Harry e per non stare a casa a piangere, e quando sentii l'aria di festa mi accorsi che era meglio tornarmene a casa sul serio. Harry mi prese la mano, lo trascinai fino al bancone ordinando due vodka alla menta; una per me e una per lui. Mi sorrise contento. 
Erano già tutti a ballare, apparte Liam e Danielle che erano seduti su un divanetto infondo al locale mentre bevevano e parlavano in complicità. Erano carinissimi insieme.
Passammo una mezz'oretta a bere un drink dietro l'altro, parlando, poi lo vidi allontanarsi con Niall. Li vedevo parlare seriamente, una cosa che non era mai successa, le labbra del riccio si muovevano velocemente mentre lui sembrava tranquillo, Niall era appoggiato con una spalla a un pilastro, ed era tranquillissimo anche lui. Era meglio sicuramente così, invece che si urlassero contro. Li vidi ridere piano trattenendosi un pò, si spinsero leggermente e poi si abbracciarono. Un peso in meno da sopportare, sussurrai un 'grazie' a non so chi. 
Ordinai la quarta vodka della serata, la sorseggiai vedendoli avanzare verso di me.
 
<< Avete risolto tutto? >> chiesi guardandoli.
<< Ehm..si può dire così >> mi sorrise il riccio, poi ci lasciò soli non so per quale motivo.
Niall ordinò un mojito e mentre aspettava che lo servissero iniziò a parlare.
<< Mi dispiace, per tutto intendo. >> appoggiò il braccio sinistro sul bancone e con la mano prese la mia <
Mi catapultai su di lui abbracciandolo fortissimo, ricambiò stringendomi forte. 
<< Ti voglio bene anchio biondo, mi sei mancato >>
<< mi sei mancata anche tu, Aileen >>
 
Il resto della serata lo passai a bere, a guardare Harry in pista insieme a Zayn e agli altri.
No, non mi piace ballare, sono negata. Lo facevo anche per l'incolumità degli altri.
Cercai il bagno per andarmi a rinfrescare, lo trovai alcuni minuti dopo.
Mi sciaquai il viso. Senza trucco facevo propio schifo, le occhiaia e le borse sotto gli occhi, il colorito pallido, il viso smagrito troppo in fretta e i capelli poco curati. Ero uno zoombie.
Iniziavo a comportarmi come una vecchia di ottant'anni. Che schifo.
Misi la matita nera, il rimmel e un leggero fondotinda. Andava già meglio. Rimisi tutto nella borsa, ed uscii. Vidi Harry in lontananza parlare con Zayn, sembrava stessero scherzando.
Era bello vederli contenti, erano due delle persone più importanti della mia vita.
Il mio migliore amico e il mio, forse, ragazzo?
Andai verso di loro ma una forza mi trattenne per il polso facendomi anche male.
Mi voltai, un ragazzo sui vent'anni dai capelli corvini e senza un taglio preciso si attaccò alla mia faccia. Sentivo l'odore dell'alcool.
 
<< Ciao piccola, come ti chiami? >> 
Lo spinsi via più veloce possibile spaventata. Mi riprese l'istante dopo trascinandomi fuori con una forza che non avevo mai sentito sul mio corpo. Mi terrorizzava da morire.
Vidi buio improvvisamente, sentii spingermi con violenza contro il muro dietro di me e un corpo non conosciuto attaccato al mio. Urlavo per paura, urlavo per essere salvata, urlavo e basta.
Cercavo di spostarlo via da me, di scappare, di scansarlo ma era alto e robusto come un gorilla.
Sembrava un bodyguard di qualche celebrità.
Le sue mani iniziarono a far salire il vestito, grandi come pale, forti come un'uragano.
Iniziai a piangere disperatamente nel tentativo di mandarlo via. Urlò a un centimentro dalla mia faccia di smetterla di muovermi, mi fece così paura che mi smisi di piangere di botto. 
Ero troppo minuta, piccola e debole per competere contro uno di lui.
Pian piano, perdendo le forze, iniziai a lasciarlo fare. Mi sentivo peggio ogni istante che passava. Mi appoggiai sulle ginocchia e vomitai, lui ignorò tutto questo continuando a spogliarmi furiosamente, senza amore, senza tatto, senza aver cura di me e delle ferite che mi stava procurando sulle spalle, sul ventre per la sua troppa forza. Sentii la zip dei suoi pantaloni scendere.
Le gambe non mi reggevano più, la testa mi girava senza fine. Mi sentivo morire, per la prima volta, volevo morire davvero. La sua mano cercava di introfularsi nelle mie jeans, poi nella mia intimità. Ansimavo e sopportavo, il respiro anomalo mi faceva stare peggio. Sentii una forza portarlo via, di colpo. Ringraziai Dio mentalmente.
Mi accosciai a terra morendo di freddo, di paura, di tremore.
Due/tre ombre stavano picchiando a sangue il ragazzo che ormai era terra mentre gridava che si fermassero, la voce di Harry urlò a mio fratello di smetterla altrimenti sarebbe morto, ma dovettero fermarlo e portarlo via di peso. Il calore delle braccia di Zayn mi fece chiudere gli occhi avendo un pò di pace dopo tutta quella merda. 
...
...




SPAZIO AUTRICE.
altro colpo di scena. stiamo andando verso la fine di questa storia, ci sarà un seguito. 
voglio solo dire di non aspettarvi il classico lieto fine, voglio che sia una storia realistica e voglio che finisca come deve finire. 
se volete lasciate una recensione, mi farebbe davvero piacere, GRAZIE A TUTTEEE!

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Capitolo 10
*** dieci. ***


Avete presente la sensazione di morire ogni giorno?
Provavo quello, il giorno dopo, il giorno successivo, quello dopo ancora, settimane e settimane dopo. Le vacanze natalizie erano finite, ma non tornai a scuola. Non me la sentivo.
Ero chiusa nella mia camera imbottita di vestiti, coperte e trapunte.
Persi l'interesse in tutto, avevo solo terrore di essere toccata di nuovo, qualche volta Niall la mattina quando si svegliava mi abbracciava impulsivamente ma lo allontanavo sussurrandogli di non farlo. Potevo ancora percepire le sue mani da uomo sulle mia gambe.
Vomitavo un giorno sì e un giorno no. 
Mamma cercava di farmi mangiare, io la ignoravo continuando a guardare il grigio fuori.
Non mi sforzavo nemmeno di stare meglio, tanto presto sarebbe successo qualcos'altro a uccidermi ancora. Stavo iniziando leggermente a riprendermi dalla perdita di mio padre e succedeva una cosa simile, mi persi ancora nel buio. Di nuovo.
Niall non andava più a scuola per stare con me, giorno e notte.
Non lo obbligavo, non gli chiedevo nulla, lo faceva preoccupandosi solo della mia salute e fregandosene dei suoi studi. Avrei voluto che tornasse a studiare, anche per me.
 
Avevo perso ancora il conto dei giorni. 
Le giornate passavano nello stesso identico modo di come le passavo i giorni dopo la morte di mio padre; solo senza lacrime. Non ci riuscivo più. 
Mi chiedevo perchè la vita mi sottoponesse a situazioni così dolorose. Tre mesi fa era tutto perfetto, certo non avevo Harry, ma ero felice della mia vita, non piangevo mai, non sapevo nemmeno cos'era la tristezza, ora invece non ricordo come si faceva a godersi la vita.
Non è facile alzarsi dopo cadute così profonde, dovevo lottare ogni giorno contro i ricordi, contro l'insofferenza, contro i problemi quotidiani e altro. Non sapevo come si faceva, nessuno me lo aveva mai insegnato, non avrei mai creduto che potesse servirmi. Forse perchè non c'era un modo giusto o non c'era un modo per insegnare questo tipo di cose, la vita andava affrontata e basta.
Un giorno tornando dal bagno per la seconda volta quel giorno per aver rimesso, vidi Niall seduto al computer concentrato a non so fare cosa. Mi sembrò strano, ma non me ne occupai e quando tornai nella mia 'tana' non mi sforzai a guardare cosa stesse facendo. Chiusi solo gli occhi cercando di riposarmi in attesa di 'affrontare' un'altro lungo giorno nero.
Nessuna sveglia mi svegliò, non mi serviva più.
Sbattendo la porta mio fratello involontariamente mi fece tornare nel mondo reale tutto in un colpo. Lo vidi particolarmente deciso, duro e convinto di ciò che faceva.
Non lo vedevo così da tempo, si scusò per avermi svegliato e poi si avvicinò a me.
<< Ho parlato con mamma di una cosa >> mostrai uno sguardo confuso << non preoccuparti, stai tranquilla >> mi accarezzò la guancia, fece per abbracciarmi ma mi allontanai prima che potesse farlo. Il suo sguardo era stracolmo di rabbia e tristezza mischiati. 
Dov'erano i suoi infiniti occhi azzurro cielo spensierati e sereni?
<< Io non ti faccio del male, voglio solo abbracciarti >> disse guardandomi negli occhi stanchi, cercò di afferrarmi piano la mano ma quando risposi con la stessa reazione di prima, si arrese tirando un pugno sulla porta. Vidi le sue spalle tremare pianissimo, capii che stava piangendo. Ero frustata, non volevo vederlo così per colpa mia. Scesi dal letto, camminai scalza fino a dietro le sue spalle mentre lui era appoggiato con la fronte alla porta che dopo quella battaglia non si richiudeva più. Notò che ero dietro di lui, gli asciugai le lacrime silenziosamente, gli baciai la guancia poi lo vidi uscire più tranquillo.
Non potevo farci niente se ogni persona che mi toccava mi ricordava quel pezzo di merda.
Provavo rabbia, schifo, dolore, e sul mio viso non compariva nulla. Stesso sguardo, stessa espressione, stesso modo di camminare. 
Quella sera tardi sentii mamma e Niall parlare in cucina..di me.
Sentivo poco, percepivo a tratti le parole pronunciate senza riuscire a mettere insieme un discorso. Scesi piano le scale appoggiandomi al muro bianco per non cadere, entrai in cucina.
Erano seduti l'uno di fronte all'altra, seri e mamma in lacrime.
 
<< Che succede? Perchè piangi mamma? >> chiesi come una bambina a cui avevano appena rivelato un brutto segreto. Era la mia prima frase concreta dopo mesi.
Furono sorpresi del mio piccolo progresso, ma non troppo.
<< Nulla, torna di sopra >> Niall si alzò cercando di portarmi di sopra aiutandomi, sapendo che ci avrei messo un'eternità da sola. Gli presi il viso facendolo incontrare con il mio.
<< Non mentirmi >>
Mi prese la mano e mi portò a tavola con loro, mi sedetti al posto dove si solito si sedeva papà. Ignorai lo stomaco stringersi. Mamma raccolse le sue lacrime e iniziò a parlare con la voce rotta.
<< E' da un pò di tempo che io e Niall stiamo pensando a una buona idea per ricominciare da capo, non possiamo e sopratutto tu non puoi continuare così, chiusa in camera vomitando e non mangiando mai, non parli, non ti curi >> era la cruda realtà, fanculo a tutta questa merda. Spostai lo sguardo su Niall che assumeva uno sguardo sempre più triste << stiamo pensando seriamente di trasferirci, vendendo tutto qui e rifarci una vita da un'altra parte senza lottare ogni giorno, sarebbe davvero una buona idea. Lo so, qui avete i vostri amici, le vostre cose, i vostri amori ma vi prometto che starete meglio. >> mi guardò e pensai a Harry. Restai senza fiato. Londra, la mia amata Londra, la mia camera, sarebbe stato tutto andato a puttane. 
Aveva ragione però, non era vita quella e dovevamo pensare a quello che faceva bene a noi.
<< Mamma andrà a vivere da zia Kelly fuori Londra, io e te siamo maggiorenni ormai da un pò, tu hai fatto gli anni da poco ed è ora di iniziare a farcela con le nostre forze. Oggi stavo cercando su intenert qualche casa lontano da qui >>
Tutto ciò che mi stavano spiegando era come una pugnalata allo stomaco.
Avrei dovuto ricominciare tutto, una nuova vita e non ero psicologicamente pronta a farlo.
<< Perchè tu non vieni con noi? >> chiesi a mamma.
<< So che sei abbastanza forte per fare le tue scelte, anche dopo tutto quello che abbiamo passato sopratutto tu, Niall verrà con te, ti seguirà ovunque vai e io mi fido di voi >>
<< I ragazzi sanno della nostra scelta? >> chiesi a mio fratello.
<< Non ancora >>
 
Tre settimane dopo trovammo su intenet una casa carina nel centro di Leeds, due camere da letto, due bagni, una cucina con salotto e un garage ampio. Niall mandò un' e-mail ai propetari, fece tutto lui, io mi occupavo solo di aiutare mamma con gli scatoloni, le valigie e di sistemare le ultime cose in casa.
Pensavo a come avremmo potuto dirlo ai ragazzi, non ci sentivamo pronti a dirlo.
Ci conoscevamo da una vita, eravamo cresciuti insieme, Zayn mi sarebbe mancato come l'aria, i suoi abbracci che mi consolavano appena qualcosa non andava. Sarebbe rimasto il mio migliore amico per tutta la vita, non importava chi avrei incontrato. I nostri ricordi sarebbero rimasti intatti, il nostro primo incontro, la sua prima sigaretta in terza media, le sue prime ragazze, il nostro bacietto innocente da bambini, sarebbe rimasto tutto e avrebbe continuato a vivere dentro di me giorno per giorno. Harry, inutile dire che ci eravamo allontanati parecchio per quello che era successo, Niall gli aveva chiesto di non venire a casa nostra ammeno che non glielo avessi chiesto io per ciò che stavo passando, non avremmo potuto stare insieme dopo quello che era successo, mi faceva venire il mal di stomaco che qualcuno mi toccasse, non gli sarebbe stato possibile baciarmi, abbracciarmi, stringermi e fare l'amore con me. Non doveva accontentarsi, avrebbe dovuto trovarsi un'altra ragazza. Tutti penseranno 'non lo ami veramente, altrimenti saresti rimasta con lui' invece no, propio perchè lo amavo lo lasciavo libero di vivere la sua vita. Non lo avrei mai ringraziato abbastanza per tutto. Liam, suggerirgli durante i compiti in classe mi sarebbe mancato davvero, lui era il classico ragazzo dolce che vedeva la vita tutta a cuoricini lasciandosi trasportare da ogni bella notizia; con me non si sarebbe più divertito. Louis il pazzoide a cui volevo un gran bene, che mi faceva sbellicare dalle risate, speravo ne avrei incontrato un'altro come lui capace di farmi piangere dalle battute, anche se dubitavo. 
Loro erano unici nel loro genere, nessuno e dico nessuno avrebbe saputo sostituirli.
 
<< Domani pomeriggio andiamo a parlare con i ragazzi, partiamo fra una settimana. Mamma parte domani per andare dalla zia Kelly >> disse Niall la sera del 15 Marzo.
<< D'accordo >>

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Capitolo 11
*** undici. ***


Il pomeriggio dopo avremmo dovuto parlare della nostra scelta ai ragazzi.
Non avevo idea di come l'avrebbero presa, forse bene, forse male.
Io e Niall decidemmo che io avrei parlato con Harry, lui con il resto dei ragazzi.
Ci trovammo tutti a casa di Harry dopo l'orario scolastico, quando arrivammo ci accorgemmo che avevamo tardato un pò notando le macchine di tutti i ragazzi già parcheggiate nel giardino di Harry. Suonammo e ci aprì subito il riccio.
Mi mancò il fiato, credo che per mezzo secondo smisi di respirare. Aveva un'aria stanca, non aveva il suo solito sorriso esplosivo ma alla vista delle sue dolcissime fossette, mi si riempì il cuore di tristezza perchè non le avrei più viste. Mi ripresi, 'devi lasciarlo andare' mi ripetei mentre mi innamorai di nuovo dei suoi occhi, dei suoi lineamenti, della sua bocca, del suo corpo e anche di quel sorriso stanco.
Ci fece entrare, e vidi tutti i ragazzi seduti sul divano che parlavano, quando io e Niall entrammo si spensero all'improvviso.

<< Deve essere una cosa importante per averci fatti riunire tutti >> disse Zayn guardando Niall.
<< Lo è infatti >> rispose lui.

Presi per mano Harry che invece di lasciarmi la mano, la strinse contro la mia intrecciando le dita, sentivo che non aspettava altro e spuntò il suo sorriso sereno. Odiavo essere io doverlo distruggere, non se lo meritava e sperai con tutta me stessa che la prendesse bene.
Lo portai al piano di sopra, in camera sua dove appena aperta la porta riaffiorarono i ricordi della notte di capodanno. Il suo calore potevo ancora percepirlo sul collo, potevo ancora sentirlo mentre mi accarezzava il viso calmandomi. Il mio povero cuore si strinse così tanto da farmi male, mi portai automaticamente la mano al petto, gli occhi mi pizzicavano ma mi trattenni. Non dovevo piangere, dovevo essere forte.

<< Perchè hai quella faccia?..si scusa il casino è che i miei sono via per un pò e sono a casa da solo. Sai che la mia camera è un porcile dopo due giorni >> disse afferrando di fretta alcune magliette e felpe ammucchiate in giro e buttandole nell'armadio. Lasciai che pensasse quello, non ero in vena di parlare molto ma dovevo dirgli tutto quanto. Si avvicinò di nuovo a me prendendomi la mano come prima, restai immobile ammirandolo.

<< Sai, mi sei mancata in questi mesi, credo di non aver mai sofferto così tanto in vita mia per una ragazza. Sei la prima >> sorrisi amaramente consapevole che la causa del suo dolore sarei stata io << immagino che sei qui perchè ti sei ripresa e vuoi stare un pò con me >> il suo sorriso malizioso peggiorava la situazione, mi avvicinò al suo viso prendendo il mio ma spostai la testa a malincuore. Mi guardò tristemente mentre rimetteva le mani lungo i fianchi << è una cosa seria allora >> abbassai la testa. Non ci riuscivo a guardarlo negli occhi e dIrgli tutto quello che dovevo << parla, ti prego Aileen >> disse ancora assistendo solo al mio silenzio.
<< Harry, lo sai che mi ne ho passate tante negli ultimi mesi, sono stata male, ho perso una persona che amo, ho avuto problemi a casa, io ho avuto problemi..>> la pausa che ci fù era più lunga di quello che potessi immaginare.
<< Continua.. >> nella sua voce percepii curiosità e ansia, così mi decisi a continuare.
<> non lo guardavo negli occhi, non avevo il coraggio.
Si, lo so, sono una codarda ma non posso sopportare che sia io la causa del suo dolore.
Se avessi potuto mi sarei fatta carico anche di quello pur di vederlo felice.
<< E' già tutto pronto, partiamo io e Niall la prossima settimana, solo io e lui mentre mia madre va a vivere fuori Londra dalla sorella >>
Alzai lo sguardo e vidi la sua faccia coperta da una mano, le sue dita stropicciavano gli occhi umidi.
Questa scena restò ferma per minuti, poi lo vidi allontanarsi, si appoggiò al muro con la testa. Silenziosamente stava piangendo, dal movimento delle sue spalle stava cercando di acquistare un respiro regolare.
Iniziai a piangere anchio piano, mi avvicinai a lui accarezzandogli la schiena.
<< Ti prego non piangere, io non voglio farlo e se inizi tu, inizio anchio >>
<< Cosa vuoi che faccia? Che mi metta a saltare per tutta la stanza? Se ti fa stare meglio lo faccio >> si voltò verso di me arrabbiato. Avevo appena avuto la conferma che stava piangendo. Non era una bella sensazione, avrei voluto vedere il suo sorriso ma era chiedere decisamente troppo.
<< Non reagire così, ti prego >> sussurrai a causa del respiro corto.
<< Dove andrete a vivere? >>
<< A Leeds >>
Mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
<< Cazzo, Aileen! E' quasi dall'altra parte dello stato! >>
<< Non urlare! >>
<< Urlo quanto cazzo mi pare! >>
Le sue pupille erano dilatate e bagnate, le sue mani tremavano leggermente e la sua tristezza si sostituì alla rabbia, non lo vidi più ragionare iniziando a distruggere tutto ciò che trovava sotto mano, buttò a terra tutte le foto sulla mensola accanto alla porta, tutto ciò che c'era sulla scrivania, prendeva a calci tutto, tirava pugni dove le mani andavano senza preoccuparsi di farsi male. Era rarissimo vedere Harry in quello stato, era disperato, e perso, e lo capivo perchè era come mi sentivo io dalla morte di papà. Ero spaventata della sua reazione, ero paralizzata nei primi istanti dallo stupore, dalla sorpresa di come aveva reagito.

<< Smettila Harry! Fermati! >> urlai ma non mi dava ascolto, sembrava chiuso in una bolla di vetro, ascoltava solo la sua rabbia vincitrice in quella situazione. Gli andai in contro e
gli fermai le braccia nonostante fosse forte il doppio di me, quando mi avvicinai si spense la sua adrenalina, presi il suo viso fra le mani mettendolo vicino al mio così tanto da far toccare i nostri nasi. 'basta' sussurrai a fiato corto. Avevamo entrambi il fiatone, io non conoscevo il motivo.
Mi lasciai baciare un'ultima volta, sentivo la nostra astinenza sulle nostre labbra, si cercavano come non mai. Godevo quell'ultimo momento insieme, l'ultimo momento più nostro, dopo ci sarebbe stata la parte 'amici' per arrivare all'ultimo momento più preparati alla separazione. Una parte di me avrebbe voluto restare, stare con lui, e dall'altra consapevole che se non sarei andata via da quel posto nulla sarebbe mai migliorato, per quanto i miei amici e Niall mi aiutassero. Sapevo che avevo bisogno di pace, lì non c'era. La mia decisione era quella di un'adulta, capace di mettere da parte tutto per ricominciare da zero. Sfiderei chiunque a farlo, sarebbero pochi a concludere. Quando il bacio iniziò a intensificarsi iniziai a sentire i mattoni nello stomaco e i brividi scorrere sulla schiena, mi staccai e mi guardò deluso.
<< Non voglio peggiorare le cose Harry, dobbiamo lasciarci per forza >>
<< Cosa? >> pensavo avesse capito che fosse una cosa ovvia << no io ti aspetterò fino a quando starai bene, verrò a trovarti ogni fine settimana a costo di spendere milioni, voglio stare con te, ti prego non mi lasciare..ti prego >> le sue labbra tremavano, cercò di baciarmi un'altra volta, mi spostai ancora <> continuò. Quella era l'ultima cosa che avrei voluto che succedesse, lui che mi implorava, che piangeva, che mi pregava di restare con lui. Feci un passo indietro.
<< Harry, io non sto bene qui, devo ricominciare di nuovo tutto e non mi farebbe bene una relazione a distanza. Fallo per me, devi lasciami andare per il bene di entrambi riccio >> schiarii la voce notando che iniziava di nuovo a spezzarsi. Strinsi i pugni. 'non piangere' gridavo nella testa.
<< Quindi finisce qui? >> si asciugò gli occhi veloce e tirò su con il naso. Annuii.


Scendemmo, io a fatica, lui piuttosto velocemente.
Il silenzio era padrone della casa di Harry, anche lì. Quando entrai vidi Liam e Niall seduti vicini sul divano, con la sensazione di essere persi dentro gli occhi, Louis seduto sulla sedia con la testa sorretta dalla mano e Zayn, appoggiato con la schiena un pò incurvata, mani nelle tasche, sguardo basso e le lacrime sotto gli occhi. Si, Niall aveva raccontato tutto.
Sono sicura che staranno tutti bene, avranno successo in qualsiasi cosa faranno.
Notarono la nostra presenza, non riuscii a reggere lo sguardo di Zayn che mi perforava uccidendo tutte le mie sicurezze. Non sapevo cosa dire, sapevo solo che odiavo vedere tutti i miei amici così tristi per colpa mia e di Niall. Mi sentii abbracciare, il calore del mio migliore amico si unì con il mio, insieme alla nostra amicizia pura e sana. Lo strinsi forte aggrappandomi alla sua giacca blu e bianca, affondai le unghie nei suoi vestiti lasciando che la mia parte debole, per quella volta e speravo l'ultima, prendesse il sopravvento. Speravo non sarei mancata a nessuno, così non avrebbero sofferto e che finisse tutto con un 'vissero tutti felici e contenti'.
Lo volevo davvero. 'ti prego resta, sei ancora in tempo' sussurrò frenando i singhiozzi, lo strinsi più forte avendo paura di fargli male. Ti prego Zayn, non dire più niente, te lo chiedo implorandoti altrimenti renderai le cose ancora più difficili, non sono così forte. Ma ignorò i miei pensieri << sei la mia migliore amica, cosa faccio senza di te? >>
<< Non piangere, ti prego >> dissi cercando di farlo smettere accarezzandogli la schiena.
Pian piano abbracciai tutti, nonostante non fosse l'ultima volta che li avrei visti.
Avevo bisogno di stringerli, ognuno di loro era una parte di me, e sarebbe rimasta con me. Stavo mettendo la mia felicità al primo posto, sapevo che era giusto così dopo tutto quello che avevo passato ma infondo allo stomaco sentivo comunque il senso di colpa. Loro erano gli unici miei amici, e li stavo lasciando. Mi chiedevo, come può essere la scelta giusta se fa star male me e i miei amici? La vita è strana, decisioni da adulti quando sei ancora una ragazzina. Non avrei mai immaginato la mia vita così, la immaginavo felice, insieme alla mia famiglia, serena, con Harry, con Zayn, insieme a Louis e alla sua pazzia e insieme al dolcissimo Liam. Ma non era così, dovevo pensare a cosa faceva star meglio me.
Andammo a fare una passeggiata in giro per Londra, senza una meta precisa. L'aria fresca mi faceva rabbrividire, mi pungeva sul viso facendolo arrossare e nel giro di pochi minuti non sentivo più nessun muscolo della faccia. Per essere a Marzo, faceva ancora un freddo cane. Camminavamo in silenzio e con il sottofondo il traffico londinese, il rumore del motore delle auto, il suono dei passi a causa dei piedi strisciati da Louis, in lontananza i bisbigli delle persone e le risate dei bambini. Era un misto di suoni gradevole.
Nessuno voleva parlare, nessuno voleva rompere quello stupido silenzio sordo e fastidioso.
Convincevo me stessa che sarebbe andato tutto bene, anche se dentro morivo di paura di cosa mi avrebbe riservato la vita ancora. Avevo mal di stomaco per il terrore, speravo e volevo che le cose migliorassero e avrei fatto di tutto pur di farlo accadere.






SPAZIO AUTRICE.
hello peolpe! ringrazio chi mi ha consogliato come migliorarmi e chi mi ha fatto i complimenti:) GRAZIE GRAZIE GRAZIE. fatelo anche su questo capitolo, sicuramente qualcosa non vi piace o c'è qualcosa che non va!
grazie a chi legge, chi recensisce e a chi legge e basta.
Spero che questo capitolo vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate :)
alla prossima belleeee! :)

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Capitolo 12
*** dodici. ***


Il giorno dopo dormii fino a tardi, i rumori strani e distanti mi svegliarono e vidi Niall sistemare casa, impachettando gli ultimi scatoloni da portare con noi a Leeds. 
<< Buongiorno. Hai dormito bene biondina? >> mi chiese sedendosi sul letto e sorridendomi stancamente. I suoi occhi stretti mi fecero capire che non aveva dormito quella notte, era strabiliante come riuscisse ancora ad avere le forze per occuparsi di casa, alzarsi dal letto, affrontare una nuova giornata. Era l'uomo più importante della mia vita, adesso. 
<< Di nuovo grazie a te, bene >> gli baciai la guancia piano.
<< Oggi vengono i ragazzi, Liam mi ha detto che vogliono stare con noi il più possibile prima di andare via. Si sono anche offerti di darci una mano con le ultime cose da mettere via..e non è una cosa da tutti i giorni! >> ridacchiò amaramente. Annuii.
 
Niall andò ad aprire la porta di casa nel pomeriggio presto.
Tutti ci dettero una mano, sempre in silenzio, poche parole solo per 'dove va messo questo?' o 'dov'è il nastro adesivo?'. Apprezzavo davvero tutto quello che stavano facendo, non era da tutti i giorni avere amici del genere, ti stavano vicini non con il cuore, ma con l'anima, ti volevano bene in modo incodizionato. Non esistevano parole capaci di descriverli, non si potevano nemmeno creare. 
Salii in camera mia per togliere i vestiti dall'armadio e metterli negli scatoloni, ci trovai Harry che faceva il lavoro al posto mio. Le gambe si immobilizzarono sulla porta, gli occhi a fissarlo e le labbra formarono un sorriso sereno, dopo chissà quanto tempo.
Mi avvicinai aiutandolo.
<< Grazie >> 
<< Figurati >> la sua voce rigida mi spaventò, era priva di sentimento, solo rabbia infinita e sembrava avesse pianto per tanto tempo. Cercai di dimenticarlo.
 
 
Il giorno dopo fù lo stesso, anche quello dopo e quello dopo ancora.
Era il 19 Marzo, saremmo dovuti partire il 22. Tre giorni ancora.
La casa era vuota davvero, i mobili c'erano ancora tutti, ma le foto che erano appese non c'erano più, insieme a tutti gli altri oggetti, coperte, vestiti, prodotti per il bagno, tutto dentro gli scatoloni in macchina di Niall. Adesso faceva davvero paura stare in quella casa, sembrava ci vivessero i fantasmi e le anime dannate; poi all'esterno era rimasta esattamente com'era. Sembrava nuova.
Sembrava un pò la fotocopia mia e di Niall, dentro eravamo annientati e demoliti e le persone che ci guardavano da fuori non si accorgevano di nulla. Non ci ho fatto caso subito.
Stavo facendo la valigia seduta per terra, gambe incrociate e mani fredde come il ghiaccio, non riuscivo mai a scardarle. Con la coda dell'occhio vidi delle scarpe famigliari sulla porta. Non erano mie. Alzai lo sguardo..il mio migliore amico.
Mi guardava con occhi fermi senza battere ciglio.
 
<< Mi aiuti a fare la valigia? >> chiesi sottovoce. Scosse la testa per dire no.
<< Non ti aiuto ad andartene >> rispose cupo.
<< Zayn..>>
<< No, niente 'zayn'! Perchè è più facile scappare no?! Invece che stare qui ed essere aiutata! >> 
<< Non hai capito niente allora. Sto andando via propio perchè qui non riesco più a fare nulla e non posso essere aiutata, non qui Zayn, non dove ci sono i ricordi >>
<>
<< Ovviamente non potrà mai essere come prima, ma migliorerà >>
<< Aileen, è restando qui che starai bene, dove ci sono i tuoi amici e la tua famiglia >> continuò avanzando verso di me di pochi passi. 
Guardandolo da più vicino sembrava che i suoi occhi si stavano dando da fare per non scoppiare, le pupille vacillavano senza sosta e ed erano padroni di uno strato umido sugli occhi. Stava per cedere, non lo avevo mai visto così. Zayn era uno di quei ragazzi chiusi, di quelli che devi lottare per avere la loro fiducia, avevano tanto amore da dare ma dovevi guadagnartelo così appariva duro, senza un cuore, uno di quelli da non frequentare e poi conoscendolo ti rendi conto che è la persona più buona al mondo. Ti regalerebbe la luna se solo potesse. Era rarissimo vederlo piangere, forse solo una volta quando la sua ex ragazza lo aveva tradito e lasciato, solo in quell'occasione. Era stranissimo, assurdo, illogico e folle, era come vedere un cane parlare o forse peggio.
<< La mia famiglia ormai non c'è più, mia mamma è andata a vivere da sua sorella >>
<< Non ti capisco, dico davvero >> abbassò lo sguardo toccandosi i capelli.
<< Speravo di sì, almeno tu >> presi una maglia e la piegai.
Ci fù silenzio per un pò, poi parlò di nuovo.
<< Sei davvero disposta a lasciare l'unica cosa che ti fa star bene? >> 
<< Se è il sacrificio per stare meglio un domani, allora si >> 
Il suo sguardo cambiò assumendo un colore a tratti più scuro, restò con le labbra schiuse istanti lunghi forse capendo che avevo ragione io, non accettando la mia idea. Tirò sù la zip della giacca, mi rivolse un'ultima occhiata veloce e uscì muovendo velocemente i piedi.
Adesso ero io a non capirlo, o forse convincevo me stessa così sarebbe stato più facile.
Mi alzai lentamente per le gambe che non mi permettevano di muovermi come avrei dovuto, lasciai a terra il maglione nero, ma appena uscii da camera mia Louis mi fermò per un braccio dolcemente e sorridendomi.
<< Lascialo da solo, quando avrà accettato tutto questo tornerà >> mi sorrise << ti aiuto io con la valigia >> forse aveva ragione lui, non avrei potuto fare nient'altro io.
Louis mi aiutò a fare la valigia, si offrì di caricarla già sull'auto e lo lasciai fare approfittando del suo gesto. Lo ringraziai di cuore.
Verso sera, dopo aver mangiato una buona pizza calda, tornarono a casa.
Li ringraziammo di cuore ancora per l'aiuto.
Il buio della notte non arrivò a tardare, io e mio fratello ci rifugiammo sotto le coperte stretti stretti, lui non mi toccava ancora per il mio 'terrore' anche se sapevo che di lui potevo fidarmi, non volevo rischiare; io invece avevo appoggiato la testa sul suo petto, aspettando di cadere tra le braccia di Morfeo..o sperandoci almeno.




SPAZIO AUTRICE.
lo so sono morta per un pò ahahaha, nell'ultimo periodo sono successe tantissime cose e ho perso un pò la voglia di continuare. ma eccomi qua, come nuova o più o meno :)
volevo dire che siamo verso la fine della storia, e ringrazio tutte le ragazze e ragazzi che hanno letto e seguito nonostante non fosse la storia più bella del mondo. mi piacerebbe sapere cose ne pensate davvero di ciò che scrivo, a me piace farlo e sarebbe carino sapere cosa pensano gli altri. se vi va lasciatemi una recensione, sennò grazie lo stesso per aver letto :) 
al prossimo capitoloooo! 

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Capitolo 13
*** tredici. ***


La prima cosa che feci il giorno dopo appena mi svegliai, da una notte un pò turbata dai pensieri, chiamai Zayn. Una, due, tre, quattro volte ma non mi rispose.
Era un tuffo al cuore. Speravo fin dall'inizio che avesse capito la mia decisione, insieme agli altri ma lui prima di tutti, invece stava accadendo propio il contrario. 
Non volevo partire sapendo di non aver concluso quella storia con lui, non potevo portare un peso del genere. Lo avrei cercato anche per tutta Londra.
Quel pomeriggio, dopo scuola, andai a casa sua intenzionata a farlo ragionare, gli volevo bene e volevo si chiarisse tutto. Suonai al suo campanello alle 14 in punto, avevo il fiatone per aver camminato solo nella via dietro casa mia. Riacquistai piano il fiato.
Mi aprì sua madre Triscia, il suo sorriso dolce mi accolse calorosamente.
 
<< Ciao Aileen! Mamma mia da quanto non ci vediamo, ma come stai?! Sei cambiata molto. Dai entra, ti offro qualcosa forza! Non restare lì sulla porta, lo sai che questa è come se fosse casa tua >> disse tutto così velocemente che feci fatica a comprendere tutte le parole, spalancò la porta invitandomi ad entrare. Scossi la mano piano.
<< No grazie, davvero, sono passata solo per sapere se Zayn è in casa >> 
<< No mi dispiace, e non so quando torna >> 
<< Grazie comunque >> infilai le mani nelle tasche della giaccia.
<< Sei sicura di non volerlo aspettare qui? >>
<< Sicurissima e..grazie >> la ringraziai con il cuore, anche se il mio viso mostrava poco.
 
Uscii da casa sua. Perchè rendeva le cose così difficili? la cosa non mi piaceva nemmeno un pò. 
Lo chiamai di nuovo al cellulare..spento. Mi sedetti abbattuta e stanca sul marciapiede lontano alcuni metri da casa sua. Mi stava complicando le cose facendomi stare peggio.
Risposi al telefono che mi stava vibrando nella tasca. Niall.
 
''Chiarito con Zayn?'' nella sua voce traspariva speranza.
''No, non risponde alle mie chiamate e a casa non c'è!'' 
''Ci parlo io?'' era sempre pronto a farmi stare meglio.
''non preoccuparti, entro domani mattina trovo il modo per parlarci, dovessi accamparmi sotto casa sua''
 
Decisi di tornare a casa, non aveva senso aspettare se non sapevo a che ora si sarebbe fatto vivo. Avrei escogitato qualcosa per parlarci un'altra volta. Mi alzai e lo vidi in lontananza con le cuffiette alle orecchie, le mani nelle tasche dei pantaloni scuri mentre guardava un punto fisso alla sua destra, rivolse lo sguardo davanti a sè e mi vide. Si tolse una cuffia dopo alcuni passi più lenti. Uno di fronte all'altro, lo scoprivo con gli occhi e lui non riusciva a reggere il mio sguardo.
Gli occhi avevano un color più profondo e più scuro.
<< Zayn.. >> volevo che mi guardasse, ma non si mosse continuando a osservare tutto tranne me << non lo faccio per far soffrire te, o gli altri, ma per non soffrire più io. Perchè non riesci ad accettarlo? Pensi che per me sia facile lasciare tutto, sia facile lasciare te, Harry, i ragazzi, casa mia, la mia camera, il posto in cui ho sempre vissuto?! Pensi sia facile? >> iniziai a urlare spingendolo un pò, la sua falsa tranquillità mi innervosiva << mi stai facendo stare solo peggio reagendo così! Non lo capisci cazzo?! Sai quanto mi costa?! Sai cosa ho passato?! Lo sai cosa ho dovuto sopportare?! Lo sai?! Cazzo Zayn! >> urlai spingendolo con tutte le mie forze, la mia poca forza non lo fece indietreggiare più di tre passi traballando un poco. Ebbe il coraggio finalmente di guardarmi negli occhi. 
<< Si che lo so! So tutto Aileen! Perchè sono stato con te giorno e notte, sempre! E adesso che cazzo fai?! Te ne vai?! Dopo tutto quello che abbiamo passato, io e te?! insieme ai ragazzi, tutte le cazzate, tutte le estati, tutti gli inverni..?! Come può essere la decisione giusta se per prima fa star male te?! >> urlò anche lui recuperando la posizione di prima. 
<< Non lo capisci propio eh?! >>
<< No cazzo! Non lo capisco! >> urlò a centimentro da me. 
Lo odiai in quel momento per non riuscire a capire il mio dolore, per non capire il mio disperato bisogno di pace dopo essere stata in guerra per così troppo tempo. Lo spinsi via di nuovo e iniziai a piangere in silenzio.
<< ..fanculo Zayn >> sussurrai sorpassandolo. 
Mi sarei aspettata tutto, il suo silenzio, il rumore dei passi allontanarsi poco a poco, le sue parolaccie soffocate e la sua figura con una sigaretta tra le labbra, ma dopo ciò che ci avevamo detti non pensavo succedesse ciò che era successo realmente. Mi trattenne dal polso fermandomi, più cercavo di liberarmi, più lui si attanagliava a me, quando mi abbracciò e capii che non aveva intenzione di lasciarmi andare via, piansi su di. Tiravo pugni sul suo petto odiandolo e amandolo come un vero amico.
Mi lasciò sfogare fregandosene se gli facevo male, anche se con la mia pochissima forza e il suo petto scolpito non gli avevo fatto nulla, aspettò che mi calmassi e tornò ad abbracciarmi.
<< ho capito sempre tutto, fin da subito, ma non riesco ad accettarlo. Vorrei restassi qui >>
mi disse con un filo di voce. 
 
Quella sera io e Niall caricammo le ultimissime cose in auto. Saremmo partiti l'indomani mattina alle 11.00, così la sera tardi saremmo stati già a metà strada e ci saremmo potuti fermare in un hotel per la notte, partendo così di nuovo la mattina e arrivando entro un paio d'ore alla nostra nuova vita. Ci rifugiammo per l'ultima volta nel suo letto caldo, addormentandoci raccontandoci vecchi annedoti di quando eravamo piccoli, un pò piangendo e un pò sorridendo.





SPAZIO AUTRICE.
allooora, questo è il penultimo capitolo, cosa ne dite? troppo presto? troppo tardi?
come vi sembra questo capitolo? cosa pensate che possa succedere?
mi piacerebbe che rispondesse a queste domande se volete recensire.
RINGRAZIO CHI LEGGE E MI SCRIVE, RINGRAZIO CHI LEGGE E METTE NEI PREFERITI, RINGRAZIO CHI ASPETTA PER GIORNI UN MIO AGGIORNAMENTO, RINGRAZIO CHI SI FA STORIE MENTALI SU COSA CREO, RINGRAZIO OVVIAMENTE CHI LEGGE E BASTA. 
GRAZIE A TUTTI E AL PROSSIMO E ULTIMO CAPITOLO!
 

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Capitolo 14
*** quattordici. ***


La sveglia suonò presto la mattina dopo.
Avevo perso l'abitudine a quel suono artificiale, negli ultimi mesi mi svegliavo quando capitava, aspettavo che Zayn entrasse nella mia camera dopo scuola per parlare e poi dormivo. Avevo perso un suono quotidiano che dopo essermi trasferita avrei dovuto riacquisire, perchè avrei dovuto ripetere l'anno alla BPP Law School di Leeds. Avevo sempre promesso a papà che mi sarei diplomata, lui avrebbe voluto il meglio per me così lo avrei fatto e con l'aiuto di Niall nei momenti più difficili credo che andrà bene. Lui crede in me, e mi da forza.
Sotto il getto caldo della doccia rilassavo i nervi tesi e svuotavo la mente.
Le 7.15 della mattina. Niall e io portammo le sue valige nel furgoncino.
Facemmo colazione insieme con cioccolata calda e brioches.
<< Andrà tutto bene vero? >> lo guardai nei suoi occhi azzurro cielo.
<< Te lo prometto >> mi prese la mano e la strinse con la mia facendomi sorridere.
Alle 8.00 arrivarono i ragazzi per stare con noi l'ultima volta.
Non ero ancora cosciente che non li avrei visti, o meglio che li avrei visti due/tre volte all'anno. 
Sapevo che era giusto andarmene, sapevo che era giusto ricominciare.
La mia grande camera mi sarebbe mancata. 
Tolsi il poster dei Linking Park, lo piegai mettendolo nella mia borsa insieme al mio cellulare e alle cuffiette che mi sarebbero servite durante il viaggio. Tirai la cerniera e la richiusi. Mi sdraiai sul letto senza lenzuola, senza piumone, solo il materasso freddo. Chiusi gli occhi e respirai forte l'aria. Ultime ore.
Immaginai la mia vita come sarebbe stata dopo quel grande cambiamento, non vedevo nulla e non riuscivo a vedere nulla. Non sapevo se sarebbe andato bene, dovevo ancora vivere tutto. 
Il non sapere cosa mi aspettava mi faceva provare un pò d'ansia, ma anche curiosità.
Non riuscivo ad avere un'immagine su ciò che avrei vissuto perchè non avrei mai pensato potessi mai vivere fuori la mia amata Londra. Avevo sempre pensato di finire il liceo, diplomarmi, trovare l'amore, sposarmi abbastanza giovane, avere tanti figli ed essere felice. Per avere quella felicità avrei dovuto combattere, cadere, ferirmi ancora, alzarmi sempre e alla fine forse l'avrei scovata dopo tanto tempo di ricerca. Le cose erano cambiate, e avrei dovuto rimboccarmi le maniche per avere ciò che volevo.
La pressione sul materesso mi fece aprire gli occhi di scatto, voltai la testa spaventata e il riccio mi guardava con una mano che sosteneva la testa, le mani arrossate per l'aria fredda, immaginai avessero deciso di uscire in giardino. Mi guardava senza dire nulla, mi scrutava, si impossessava di me solo guardandomi, mi baciava con gli occhi e lo lasciavo fare.
<< Quindi è un'addio? Non ci vedremo più >> disse atono.
<< Ci rivedremo Harry, non è un'addio, è un'arrivederci >> mi rifugiai nei suoi occhi e lui nei miei ancora più profondamente godendoci quel momento solo nostro << ti inviterò alla cerimonia di diploma l'anno prossimo >> cercai di rincuorarlo. 
Lasciò una risatina cinica nell'aria. Il mio cuore balzò dentro la gabbia toracica; tornò a guardarmi spento prima di rispondermi.
<< Lo sai che manca tantissimo vero? >> 
<< Lo so >> 
Gli occhi mi si inumidirono nel guardarlo così vicino a me, gli accarezzai la guancia mettendo a contatto le nostre pelli così avide, così smaniose di toccarsi che non resistii a baciarlo con furia. 
Sapevo che sarei stata peggio quando avrei dovuto lasciarlo nelle ore successive, ma in quel momento non mi importava, volevo sentirlo mio un'ultima volta e poi basta.
Il bacio si intensificò grazie alle sue labbra frenetiche, si muovevano con violenza sulle mie, mi mordeva, mi faceva sentire sua. Inspirai il suo profumo a fatica per tutta l'aria che toglieva quel bacio a perdifiato, ma al solo respirare la sua aria iniziai a sentire un pizzicore strano allo stomaco. Sfiorò con una mano il sotto della mia maglietta, i suoi polpastralli erano impazienti di sfregare la mia pelle lattea, potevo sentire il suo desiderio attraversarmi.
Il suo corpo cedette al desiderio, si sovrastò al mio. Le nostri mani vagavano sui corpi dell'altro assaporandoci piano. Desideravo la sua pelle più dell'oro.
Sentii la mia pelle stracciarsi sotto le sue mani con forza, il dolore amaro dentro le ossa. 
Il ricordo chiaro di quella sera agghiacciante tornò vivo nella mia mente. Il corpo di Harry diventò quello del ragazzo, le carezze diventarono invasioni irrespirabili, opprimenti, i baci iniziarono ad avere un sapore maniaco, l'alito inebriante. Il cuore si schiacciò. L'aria mi mancava, non riuscivo più a trovarla nel mio campo. Angosciamente iniziai a tremare, lo spinsi via e quando aprii gli occhi trovai un Harry stordito, poi allarmato.
<< Che ti succede Aileen?! >> cercò di avvicinarsi ma mi rannicchiai alla testiera del letto facendogli capire che non doveva, avanzò verso di me prendendomi il viso fra le mani deciso.
<< Non toccarmi, ti prego >> sussurrai tra i singhiozzi.
<< Non voglio farti del male >> mi asciugò le guancie cercando un contatto visivo, cercavo di scostarlo ma lui restava davanti a me. Mi abbracciò cauto aspettando che mi calmassi, mi accarezzò finchè il mio respiro non tornò del tutto regolare.
 
 
Le 10.30.
Harry respirava piano, lo sentivo poco presente ma continuava ad accarezzarmi pacato. 
Avrei voluto fare l'amore con lui un'ultima volta, ma la memoria non me lo permetteva, lei aveva registrato tutto, ogni tocco, ogni respiro, ogni gesto e me lo faceva rivivere atrocemente. 
Mi voltai nel guardare il suo volto, era impassibile, vuoto, smarrito, scoraggiato; si voltò notando che lo stavo osservando da parecchi secondi. Mi sorrise abbattuto, più che un sorriso era una smorfia, non si formarono nemmeno le sue fossette che spesso vedevo.
Decidemmo di scendere con gli altri, non dicemmo nulla sul fatto accaduto.
Desideravo toccarlo, stare con lui sotto le lenzuola beandomi della sue pelle, godendomela, assaporandola, cercandola e avere sempre un contatto con la mia.
Quel ricordo orripilante viveva ancora dentro di me, in continuazione.
Erano tutti in giardino e li raggiungemmo, mi sedetti sola su una poltroncina a due.
Mi vibrò il cellulare nella tasca, lo presi fra le mani.
''Buon viaggio e stati attenti, ogni tanto chiamatemi! Mamma''
Passai il cellullare a Niall che sorrise dopo alcuni istanti.
Zayn si sedette accanto a me, si accese una sigaretta fiacco e muto. 
Saremmo dovuti partire fra pochissimo tempo, tutto era pronto.
<< Verremo a trovarvi quest'estate >> disse Liam guardando prima mio fratello e poi me. Mi portai le ginocchia al petto avvolgendole con le braccia, e ci appoggiai la testa sopra. 
<< E noi vi inviteremo alla cerimonia del diploma di Aileen l'anno prossimo >> aggiunse Niall << ci vedremo ancora, solo molto di meno >> continuò.
Lo vidi controllare l'ora sul suo orologio, per la cinquantesima volta forse.
Si alzò in piedi, infilò la sua giacca pesante nera, abbracciò prima Liam, poi Louis, Zayn e infine il suo migliore amico. Mi fece segno che era ora di andare, sentii svuotarmi e improvvisamente terrorizzata di lasciare tutto quelle persone a cui volevo un bene dell'anima.
Mi avvicinai a Liam già piagnucolando, lo abbracciai forte. 
Abbracciai il pazzo Louis. 
Zayn buttò la sigaretta da qualche parte, si grattò la guancia nervoso, dopo svariato tempo a osservarlo inesperto in quella situazione mi abbracciò prendendomi da dietro la nuca e avvicinandomi al suo abbraccio facile, puro, ricco di affetto, di amore, di ricordi, di mancanza ancora prima di averla provata. Respirai a pieni polmoni riprendendomi.
Abbracciai Harry mentre gli altri si spostarono tutti nel giardino dove Niall li stava salutando ancora una volta. Ci guardammo a lungo negli occhi, scrutandoci ricordando ogni centrimetro di noi, traendo in beneficio quel poco tempo che avevamo. Facemmo l'amore mentalmente insieme ai nostri pensieri ardenti, sorridendoci con le lacrime non riuscendo a trattenerle. Non avevamo bisogno di parlarci, solo di guardarci, ricordandoci dei pochi momenti indelebili passati uniti.
Mi strinse a sè come se non volesse lasciarmi andare, come se cercasse di fermarmi.
Avrei voluto vivere il nostro amore, non ne avevamo avuto il tempo pultroppo, avrei voluto passare le notti con lui parlando del nostro futuro, sbaciucchiandoci, stuzzicandoci, svegliarmi al mattino a trovarlo accanto a me, accarezzarlo traboccante di amore; avrei voluto viaggiare con lui, ridere, litigare, fare pace, piangere con lui, viverlo a pieno.
Raggiunsi il furgoncino guardando Niall. Avrei giurato che se fossi stata un'altro pò con loro, non sarei andata più via. Salimmo all'unisono, sembrando organizzati.
I ragazzi si misero a farci 'ciao' con la mano, sorridendo coprendosi con l'altra mano gli occhi a causa del sole. Ricambiammo il saluto, e Niall lentamente si allontanò.
Non mi girai nemmeno una volta, avrebbe fatto più male vederli sempre più piccoli fino a sparire, una lacerazione più profonda dentro il cuore. Niall mi guardava piangere mentre stava attento alla strada. Non riuscivo a fermarmi, odiavo piangere in quel modo.
<< Calmati, ok? Andrà tutto bene >> mi disse non vedendo il mio pianto placarsi.
<< Loro sono stati la cosa più bella che mi sia mai capitata >> 
Niall accostò nel giro di due minuti, si voltò verso di me slacciandosi la cintura di sicurezza, mi accarezzò i capelli con protezione e sorridendomi dolcemente.
<< Ti prometto che le cose andranno meglio, non oggi, non domani, in futuro. Lo sai che non potevamo più stare lì, Aileen tu stai male e farò qualsiasi cosa per farti stare meglio. Li rivedrai, uno per uno, adesso devi pensare a te stessa, non mollare questo pensiero >>
<< Troverò un ragazzo come Harry? >> chiesi pacata e smettendo di piangere.
<< Non lo so, forse sì, forse no >> 
<< Dimmi che è giusto lasciarlo andare >>
<< Lo ami? >>
<< Penso di sì, Niall >>
<< In questo caso allora sai come si dice? Se ami qualcuno lascialo libero, e se ti amerà davvero ritornerà da te >> mi disse sincero. 
 
 
Passammo Shieffiel entro il giorno dopo, per la notte ci eravamo fermati in un hotel carino.
Si poteva respirare aria nuova, aria di vita, aria di speranza.
A ogni metro in più, mi convincevo che avrei potuto ricominciare davvero. Guardavo fuori dal finestrino ogni cosa mangiata viva dalla curiosità di poterla vedere da più vicino, sorridevo ad assistere a quel luogo nuovo, mi metteva voglia di stare meglio. 
Avrei sentito la mancanca di papà, di mamma, della mia vecchia vita, di casa mia, dei ragazzi, dei ricordi sempre, avrei dovuto convivere con il dolore tutta la vita ogni giorno e so che ci saranno giorni da dimenticare, giorni che potranno andare meglio ma ci saranno anche giorni da vivere a pieno per la bellezza. Ne sono sicura.
Avrei visto i ragazzi di nuovo, ero convinta al cento per cento, avremmo vissuto ancora tante esperienze insieme, avremmo potuto ricordare e fotografare altre mille momenti e non vedevo l'ora. Chissà, magari un giorno io e Harry torneremo sulla stessa onda.
O forse no. Chi lo sa? So che ho fatto la scelta giusta, so che Niall è con me, so che mi ama, so che mamma mi vuole bene e che vuole che io stia bene, lo stesso per mio fratello e per lei, so che i ragazzi vogliono il meglio per me e che un giorno accetteranno questa mia scelta e so che papà vivrà sempre dentro di me.
Vivrà le mie giornate, la mia felicità, la mia tristezza, le mie lacrime e i miei amori.
Ogni giorno mi impegnerò per stare meglio, perchè la vita non aspetta nessuno, non aspetta me e il mio dolore e per quanto potrà essere difficile, mi impegnerò. Niall mi è vicino.
Credo che il resto verrà da sè.
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE.
eccoci all'ultimo capitolo): dispiace molto a me, ma scriverò un seguito ma non so quando pubblicherò il primo capitolo..devo prima avere qualche idea in testa! spero con tutta me stessa, con tutta l'anima, con tutto il cuore, DAVVERO CON TUTTA ME STESSA che vi sia piaciuta e vi abbia fatto piacere leggerla. lasciate una recensione dicendomi cosa ne pensate, mi piacerebbe davvero tanto :) grazie infinite a chi lo fa.
GRAZIE TANTE A CHI HA LETTO, A CHI MI HA SCRITTO, A CHI MI HA CONSIGLIATO, A CHI MI HA CHIESTO DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE, GRAZIE PER AVERMI SEGUITO IN QUEST'ALTRA STORIA, GRAZIE SEMPRE E A CHIUNQUE ANCHE SOLO PER AVER LETTO E PENSATO QUALCOSA DI CARINO. CI TENGO DAVVERO TANTO.
ALLA PROSSIMA!
 Alis. 

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