I would

di lolasmiley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pipe down Pirgolino. ***
Capitolo 2: *** His smile ***
Capitolo 3: *** Hannah Montana ha la soluzione. ***
Capitolo 4: *** Mi scombussola e mi scompisciola.. ***
Capitolo 5: *** Vieni che facciamo nasonaso?! ***
Capitolo 6: *** Harry, ridai quel cazzo di telefono a mister carota ***
Capitolo 7: *** Cookies ***
Capitolo 8: *** Whispers & kisses ***
Capitolo 9: *** Color occhi di Louis ***
Capitolo 10: *** "HELP" ***
Capitolo 11: *** What a hopeless girl!! ***
Capitolo 12: *** Mah...a me sembrava una faccia da pirla ***
Capitolo 13: *** E' un L. W. Tomlinson originale ***
Capitolo 14: *** Bitter ***
Capitolo 15: *** "Summer Love"?! ***
Capitolo 16: *** Strangola con una cintura, inficcale una forchetta su per il naso..! ***
Capitolo 17: *** Cosa devo fare con te? ***
Capitolo 18: *** Cresci una buona volta! ***
Capitolo 19: *** Tutta colpa di un latte macchiato (con panna) ***
Capitolo 20: *** And if youuu, you want me toooo ***
Capitolo 21: *** I've lost my mum! ***
Capitolo 22: *** E se le spariamo con un fucile per orsi? ***
Capitolo 23: *** Come l'opossum che si finge morto? ***
Capitolo 24: *** How to waste an hour ***
Capitolo 25: *** Il tuo cucchiaio è andato fuori bordo! ***
Capitolo 26: *** Si, Signor Tomlinson, agli ordini Signor Tomlinson. ***
Capitolo 27: *** Mamma, cosa stanno facendo quei due sotto la panchina? ***
Capitolo 28: *** "Rawwr"? ***
Capitolo 29: *** Di fiaba in fiaba vanno... ***
Capitolo 30: *** I would. ***
Capitolo 31: *** Zumba. ***
Capitolo 32: *** Avviso! ***



Capitolo 1
*** Pipe down Pirgolino. ***


 

 

 


 


Ragazze!
non so se c'è qualcuno che ancora sta qui su efp, io sono appena tornata dopo tipo un anno di assenza (?) non so se c'è qualcuno che si ricorda di questa storia, comunque ho deciso di riscriverla, cambiando un po' trama/personaggi MA SOPRATTUTTO sarà scritta meglio di prima ahahah perchè diciamocelo, scrivevo proprio di merda quando ho iniziato. Non che adesso scriva benissimo, ma comunque meglio di prima. Il primo capitolo l'ho già rivisto, e sto facendo il secondo che posterò a breve...
Niente, se avete voglia di imbarcarvi di nuovo in questa avventura con una nuova I would e una crescuita Bells/lolasmiley (ho ricambiato nick e sto aspettando che mi arrivi la conferma di chiamarmi di nuovo lolasmiley ahahah) a me farebbe felice soprattutto poter interagire di nuovo con voi e quindi boh, spero che qualcuna di voi lo legga perchè mi manca stare su questo sito ahaahha
Nel frattempo, se vi va, sto scrivendo una nuova fanfic (che, sarò onesta, al momento non ha molto seguito e mi dispiace perchè ci sto mettendo tutta me stessa ed è molto personale) : si chiama "Words as weapons" e, non vi spoilero tutta la trama, è la storia di una ragazza che sta scrivendo un libro ma si ritrova in mezzo ad una... chiamiamola "avventura". E' un giallo/thriller ma ci sarà anche una storia d'amore. E' sui 5sos, il protagonista maschile è ash ma ci saranno anche LOUIS TOMLINSON SIGNORE E SIGNORI perchè il mio amore per lui sfiora l'ossessione (♥♥♥) e penso anche cal o luke ma non so bene chi ancora... mi farebbe piacere se la leggeste, e vi assicuro che non mancheranno i colpi di scena e gli intrighi appena si entrarà nel cuore della vicenda (penso dal 5 capitolo in poi, anche se già nel secondo terzo e nel quarto succedono un po' di cose)
Bene ho finito, UN BACIO A TUTTE SE MAI LEGGERETE, vi voglio bene ♥♥♥
 
-lola



Pipe down Pirgolino.

(1)

 

 

 

Giocherello distrattamente con il mio campanellino appeso al cellulare mentre aspetto che arrivino le mie amiche.

Vengono per una specie di pigiama party -che insistono a voler chiamare festa perchè pigiama party fa tanto bambinette, ma il punto è che faremo quello che normalmente si fa nei pigiama party.

Lancio un'occhiata distratta allo specchio. Che bel vedere.

Ho una faccia più penosa del solito. Mi faccio la linguaccia.

Ma che cazzo hai da guardare?

La tua brutta faccia scema.

Grazie.

Sapete, nella mia scuola c'è un ragazzo che parla da solo. Fa interi discorsi. E poi le prof si stupiscono che lui non abbia amici.

Io ho la decenza di farlo solo nella mia testa.

A volte mi chiedo se soffro di qualche serio disturbo della personalità, o se il fatto di ritrovarmi a parlare con due me completamente diverse sia normale, per quanto possibile. Mi sento un po' in un cartone animato, con un angioletto su una spalla e un diavoletto sull'altra, entrambi convinti di aver ragione e decisi a volermi consigliare nei momenti in cui mi perdo. Perchè sì, per quanto sia stupido, io mi perdo anche nei problemi più piccoli.

Spesso la gente fa osservazioni come 'non perderti in un bicchiere d'acqua' in modo ironico, ma quelli sono esattamente il genere di problemi che mi mettono in crisi, come la mia migliore amica aveva confermato con uno dei suoi test psicologici. Non che non mi piacciono; voglio dire, se mi trovassi davanti ad un vero psicologo che mi mostra delle macchie nere chiedendomi che cosa vedo, magari mi troverei in difficoltà, ma fare da cavia per la mia migliore amica durante il suo percorso di studio alle scienze umane, non mi dà poi tanto fastidio. Così spesso mi ritrovo a chiudere gli occhi e lasciarmi guidare dalla sua voce in scenari che mi devo inventare, per poi ascoltare il responso sul mio stato mentale. Non mi ha mai dato conferma di un problema serio con i miei altereghi immaginari, ma un giorno mi ha detto che sì, mi perdo anche nei problemi semplici. Da cosa l'ha dedotto? Ero nello spazio con Tom Cruise e il nostro equipaggio, ed eravamo entrati ad esplorare un meteorite cavo, all'interno c'era un alieno che ci voleva uccidere, così io e Tom abbiamo lasciato uscire tutti. Purtroppo, quando è toccato a noi scappare il buco da cui dovevamo passare si è chiuso e abbiamo fatto una grande fatica ad uscire, ma alla fine ci siamo salvati.

Da questi ed altri test ha dedotto un sacco di cose, ma direi che la più interessante è il mio amore per Tom Cruise.

Torno a fissare lo specchio, chiedendomi se sia il caso di sistemare un po' meglio i capelli, pettinati in una sorta di chignon, ma la pigrizia ha la meglio e decido di lasciarli così, perchè in fondo saranno le mie migliori amiche a vedermi. Da loro non mi aspetto giudizi aspri o sguardi schifati.

Poi lo chignon mi serve ad arricciare un po' i capelli, dato che sono troppo lisci, e come ogni ragazza che si rispetti non mi piacciono i capelli che ho. E' risaputo che le ricce si piastrano e le lisce si arricciano.

Gli occhi no, quelli mi piacciono, davvero. Se dovessi salvare qualcosa, direi proprio loro. Sono verdi o azzurri, direi che dipende dal tempo ma anche dalla luce.

Controllo che ci sia tutto, spuntando mentalmente ogni cosa che vedo appoggiata sul tavolino ai piedi del letto dalla mia lista. Cibo, cibo, cibo, oh, cibo. Perfetto direi.

Allungo una mano per prendermi una patatina, ma una voce mi fa sussultare e il mio spuntino mi cade di mano.

Cazzo.

«Lasciaci qualcosa» si lamenta Marta lanciandomisi addosso e facendomi cadere distesa sul letto.

«Ciao» farfuglio spingendola via ridendo, appena in tempo per vedere Martina che mi salta addosso, seppellendomi un'altra volta, seguita da Alessia e Anna.

«Non arriverò viva alla mezzanotte se continuiamo così ragazze» mugugno con una guancia schiacciata da una borsa, non so dire di chi sia.

In tutta risposta nessuna si sposta, lasciandomi lì ad agonizzare.

Comunque loro sono le migliori del mondo, non c'è molto altro da dire.

Diverse ma speciali.

«Sai chi abbiamo visto venendo qui?» chiede Marta, spostandosi leggermente per lasciarmi parlare.

«Tom Cruise?»

«Bells, ha cinquant'anni, lascialo in pace. Finirebbe in carcere, dai» mi ripete Martina per la centesima volta.

«L’età è solo un numero, no?» ribatto, mettendomi a sedere e prendendo la ciotola delle patatine, cominciando a mangiare. Non passa molto tempo prima che le due comincino ad imitarmi.

«Sì, e la prigione è solo un edificio» Alessia alza gli occhi al cielo, prendendo un'altra manciata di patatine.

«Scusa ma sbaglio o l'attore che ti piace tanto ha più di vent'anni? Guarda che è penalmente perseguibile anche lui» dico ovvia.

«Potete smetterla? Il punto è che abbiamo visto il prof di spagnolo» mi informa Marta.

Ah.

Be’ fantastico.

«Lo odio. Mi dite un nome irritante?» domando pensierosa. Le mie amiche sembrano confuse dal mio cambiare argomento.

«Vuoi che peschi dalla lista di nomi assurdi del prof di italiano?» chiede Anna, facendo mentalmente una lista dei nomi che avevamo incontrato nell'antologia durante l'anno, nomi così assurdi che il nostro insegnante si era premurato di ricordarci “Mi raccomando ragazzi, se doveste avere dei figli, qui ci sono dei buoni spunti per i nomi”.

«Pancrazio? Ernesto? Artotrogo? Pirgopolinice?» spara Anna.

Valuto un attimo, decidendo che il terzo nome non lo ricorderei nemmeno se mi sforzassi di ripeterlo dieci volte al giorno.

«Pirgopolinice mi piace» ho fatto la mia scelta e sorrido soddisfatta.

Piacere, Pirgo.

Ti odio.

Che dolcezza. Neanche io me lo sono scelta, il nome.

«Hai già fatto i bagagli?»

Ah, giusto. Questa dovrebbe essere una specie di festa d'addio, con la differenza che sarò di ritorno in tre mesi.

Sorrido pensando alla vacanza più bella della mia vita, e scuoto la testa.

«Sì, tutto pronto!»

Dopo aver rotto i coglioni ai miei genitori dalle elementari, dicendo che mi piace l'inglese e che volevo andare a Londra, mia mamma ha trovato un posto dove stare per tutta l'estate, a casa di una vecchietta. Abita abbastanza vicino al centro e sarebbe molto felice di avere un altro essere vivente che gira per casa oltre al suo gatto. Insomma, è perfetto, e io amo i gatti.

Ah, sì, i miei. Sono separati. No, non prendetemi per una di quelle ragazze protagoniste dei film educativi sull'adolescenza. I miei genitori non si odiano (credo) e vivono entrambi qui, in uno sputo di paesino nel nord Italia, così piccolo da non contare nemmeno 1000 abitanti.

 

Faccio una smorfia accorgendomi della luce calda che mi accarezza il viso. Non sono sicura di che ora sia, ma credo di essere andata in overdose di zuccheri ieri sera. Qualche vago ricordo di quelle pazze che mi cantano tanti auguri a te. Ah, giusto, tra una settimana è il mio compleanno. Diciassette. Uao.

Penso che non mi dispiacerà passarlo all'estero perchè lì non lo dovrò festeggiare. In effetti sì, non mi piace il mio compleanno, ecco spiegato perchè solo le mie migliori amiche erano venute da me a festeggiare.  Diciamo che non sono una persona molto socievole. 

Prima che il solito pensiero perchè io sono una divergente possa passarmi per la testa, riesco ad aprire un occhio e controllare l'ora e in pochi secondi lancio un urlo. Merda, le dieci.

«Aia!» urlo di nuovo, cadendo dal letto.

«Bells?» mugugna Alessia, con la voce impastata dal sonno.

«Sonolediecisonolediecisonolediecipassate» sparo, afferrando i vestiti che avevo lasciato fuori per oggi da sopra la sedia e correndo in bagno.

«Merda» impreco.

La mia prof di tedesco ci ripete sempre: una ragazza deve essere elegante, e non solo per come si veste, ma anche per come parla e come ride e che parol… Io in tutta risposta una volta mi sono limitata a far girare un biglietto per tutta la classe: una brava ragazza deve essere educata, echeccazzo!

In pochi minuti anche le mie amiche si sono svegliate e cominciano a correre su e giù per la stanza, facendo un gran casino.

Secondo me quelli che stanno di sotto lo prendono per un terremoto.

Pipe down Pirgolino.

E se fossi una donna?

Vai a farti fare un intervento.

Esco dal bagno pronta e in orario sulla tabella di marcia mia e di mio padre, che avrebbe dovuto portarmi in aeroporto.

Afferro il mio bagaglio a mano, l'ultima cosa rimasta nella stanza, intuendo che le mie amiche e mio papà devono aver già caricato tutto in macchina. Loro sono lì, con le braccia conserte e un sorriso d'incoraggiamento sul volto, ma so che sono tristi almeno quanto me.

Le abbraccio, e le ringrazio per avermi aiutato.

«Stronza, ricordati almeno di portarci qualcosa, capito?»

Ridacchio alla finta minaccia di Martina, stampo un gran bacio sulla guancia di tutte ed esco.

 

Prega.

Perché l'aereo non si schianti?

No.

Perché non ci siano terroristi a bordo?

No.

Ma perché allora cacchio?!

Per non perdere le valigie.

 







 

RAGAZZE.

boh, vi abbraccio tutte ♥

c'è anche un nuovo banner che segna il mio ritorno nel mondo di photoshop *YEAH*

 

 

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Capitolo 2
*** His smile ***







 

 

His smile.

(2)

 

 

 

 

Credo che potrei anche scoppiare dalla felicità, sul serio. A parte il viaggio un po' scomodo, sta andando tutto alla meraviglia, e adoro la vecchietta che mi ospita. D'accordo, forse non dovrei chiamarla vecchietta, ma qualcosa come anziana signora, o semplicemente Angela, perchè effettivamente oltre ad assomigliare alla Signora in Giallo, si chiama anche come l'attrice. Il nome, almeno, perchè il cognome devo ancora capirlo.

Il gatto è obeso, mi sa un po' da Garfield e mi è stato attaccato da quando ho messo piede in casa, ma mi piace, e poi si chiama Gregory, Greg per gli amici.

Anche la casa mi piace, ci sono tre piani: al piano terra la cucina, il salotto; al primo la camera di Angela e un bagno, al terzo, che è una specie di attico, ci sono quelle che ho soprannominato le mie stanze. Soprannome non dato a caso, ma guadagnato grazie all'aspetto retrò e da brava ragazza che hanno la mia camera e il mio bagno. Oltre al bagno, c’è un armadio a muro vuoto (fino ai prossimi dieci minuti) e poi la mia stanza, dove c'è un gran letto, una scrivania, un'armadio, una libreria e una poltrona. 

Alle pareti, una carta da parati a fiori molto rosa. E il letto e la scrivania sono di legno. Molto chiaro. E il lenzuolo e la coperta sono molto profumati. Sì, molto campagna, ci mancano solo…

O Dio. Ci sono. Un vaso di fiori di campagna e una foto di un cavallo.

Forse il cavallo è morto e gli hanno fatto un altare in casa. La foto è piuttosto vecchia.

Ma chi fa un altare a un cavallo?

Mah.

 

Scendo a passo felpato per le scale in direzione della cucina per vedere che c'è per cena, dato che da un paio d'ore ormai il mio stomaco si ribella, ma visto l'orario mi sembrava scortese andare prima a chiedere del cibo.

Mi sento molto Tom Cruise in Mission Impossible.

Tu hai un'ossessione per quell'uomo.

E’ amore il mio. E’ diverso.

No, no es amor, lo que tù sientes se llama obsesiòn...

Schiva l'increspatura sul tappeto per non cadere, la tavola di legno cigolante, e piano piano si avvia vers…

Fiiiiiiiiit.

Porco il gatto. No sul serio. Ho pestato un suo giocattolo a forma di topo.

Vergognati, queste cose non si lasciano in giro.

-Non ti hanno insegnato a mettere a posto?!- gli mormoro, dando un calcio leggero al giocattolo che rotola giù per le scale, finendo ai piedi di Greg, che lo guarda e poi mi fissa. Forse non vuole che tocchi le sue cose.

-Mamao...-

-See.. mamiao un corno- sbotto.

-Mamao?- voglio davvero litigare con un gatto?

-Potevo farmi male!- lo accuso, con tanto di indice puntato contro. Lui sembra volersi difendere e azzarda un altro miagolio di protesta.

-Mamao!

-Sei di poche parole, eh?- mi arrendo, inarcando un sopracciglio.

-Mama…-

-Bells, sei tu?-

No, lo yeti. 

-Sì Angela, sono io- la informo. Scendo le scale in modo normale, senza mosse alla Tom Cruise, e mi affaccio alla porta della cucina.

-…Tè e biscotti?- domando fiutando l'aria, dubbiosa.

-Sì, perché?- chiede, alzando il bollitore dal fornello. Angela è più bassa di me e credo abbia passato i settanta, ma direi che se li porta bene. 

-Angela, mi pareva che il tè fosse alle cinque di pomeriggio- le dico sedendomi a tavola. La sedia di legno cigola.

Vabbe' che non sono una piuma ma che addirittura cigoli.

-Non mangi mai latte e biscotti per cena?-

Mmm. Sì. Però in effetti visto che lo faceva la vecchietta, avevo pensato che non si fosse accorta dell'ora.

-Ah-

-Comunque mia madre diceva, una dieta bilanciata significa un biscotto in ogni mano- Angela ridacchia versandosi del tè, e poi mi indica la piccola brocchetta con il latte.

-La ringrazio- sorrido mentre versa anche nella mia tazza quello che immagino sia del tè nero.

-Oh, ti prego, dammi del tu, altrimenti mi fai sentire vecchia- mi fa l'occhiolino, sedendosi a tavola.

Angela mi ricorda molto Jessica Fletcher de La Signora in Giallo. 

Non so se qualcuno a questo mondo guardi ancora quel telefilm a parte me e gli over 50.

 

Rigiro il filo bianco delle cuffiette tra le dita, arrotolandolo attorno all’indice come faccio di solito con le ciocche di capelli. L’autobus è in ritardo. Dovrebbe essere in ritardo, secondo l’orario che mi ha dato Angela. 

Ieri sera mi ha spiegato dov’era la fermata dell’autobus più vicina, la linea da prendere, l’ora a cui sarebbe arrivato l’autobus, e quale era la fermata più vicina al centro, quella in cui sarei dovuta scendere.

Le nove e sei minuti.

Sei minuti di ritardo.

Tua madre direbbe qualche insolenza all’autista, prima di convalidare il biglietto. 

Non si arriva tardi con il lavoro.

Sorrido, pensando a mia mamma. Probabilmente sarà a casa ad aspettare che la chiami. Di nuovo. L’ho chiamata ieri sera. Giuro. Prima di partire ricordo che mi ha minacciata di parecchi mesi di reclusione nella mia camera, se non l’avessi chiamata appena arrivata a casa. Ma io ho fatto la mia parte, e non le darò altre mie notizie fino a domani mattina, voglio dire, sono abbastanza grande da cavarmela da sola, non è la prima città dove vado. Mia mamma se  e dovrà rendere conto, prima o poi.

Scrollo le spalle, cercando di togliermi dalla testa il pensiero dei genitori troppo apprensivi. Un ragazzino seduto sulla panchina vicino a me si alza, e fa un passo verso la strada. Do un’occhiata per controllare: finalmente l’autobus sta arrivando. Mi alzo anche io, infilo l’ipod nella tasca della mia giacca di jeans, da cui sfilo il biglietto per l’autobus. Prendo mentalmente nota di andare a fare l’abbonamento settimanale appena capisco dove andare per farlo. 

La porta del mezzo si apre sbuffando, io e il ragazzino entriamo entrambi passando per la porta accanto al conducente. L’omone non ci degna di uno sguardo mentre obliteriamo il biglietto, e riparte prima che riusciamo a prendere posto. Io non ho mai avuto un grande equilibrio, anzi, sono abbastanza instabile, ma dopo quattro anni passati ogni mattina in piedi sull’autobus, riesco a non cadere a terra quando l’autista accelera, mentre l’undicenne deve aggrapparsi a una maniglia per non perdere l’equilibrio. L’autobus è mezzo vuoto. E’ sabato mattina, la cosa è comprensibile.

Riesco ad infilarmi in un posto a sedere vicino al finestrino qualche fila dopo, sistemo lo zaino sul sedile accanto a me e appoggio la fronte sul vetro del finestrino.

Abbasso un po’ il volume della musica, cercando di memorizzare le fermate da casa fino al centro di Londra. 

Alle nove e ventidue minuti l’autobus si ferma vicino a Watergate Walk, e io scendo, insieme ad alcune ragazze salite tre fermate fa. Il ragazzino che aspettava con me è sceso già da un po’. Se lo rivedo domani mattina provo a scambiarci due parole. Giusto per vedere se capisco qualcosa di quello che dicono gli inglesi doc. Sempre che sia inglese. Magari è scozzese. O irlandese. Non l’ho sentito parlare, non ho sentito l’accento e non ne sono sicura.

Cerco di non inciampare sugli scalini dell’autobus mentre scendo, saltando direttamente sul marciapiede. D’accordo. Credo che stasera dovrò farmi una lista e un programma delle cose da fare a Londra e dei posti da visitare, come arrivarci e tutto il resto. Forse dovrei comprarmi una cartina o uno di quei depliant che parlano delle attrazioni più importanti da vedere a Londra. Insomma, London Eye, British Museum, Piccadilly Cyrus, quelle cose lì.

Annuisco soddisfatta della mia idea, mentre cammino diretta verso una panchina per fermarmi, appoggiare lo zaino e cercare la vecchia cartina di mia mamma. Non è dettagliata come quella che vorrei comprare qui, ma è meglio di niente.

Ributto lo zaino su una spalla, e mi incammino cercando di aprire la cartina senza strapparla. 

Tengo la cartina davanti a me, cercando il punto in cui mi trovo.

Dovrebbe essere qui.

Dovrebbe. Io credo di no.

Credo di non saper leggere le cartine.

Dio, davvero?

Oh andiamo, perchè tu ci capisci qualcosa?

Io sono la una specie di tua coscienza creata dal tuo subconscio, non posso sapere nulla che tu non sai.

Che subconscio che regala perle di saggezza, minchia.

Sbuffo. Metà di queste strade magari non esiste nemmeno più, e a me sembra soltanto il tentativo di un bambino dell’asilo di disegnare linee rette a mano libera con i pastelli colorati. 

Continuo a camminare con la cartina sotto il naso, sperando in un colpo di fortuna. Magari una nuova cartina multimediale interattiva provvista di gps mi cadrà addosso rivelandomi la strada di mattoni gialli.

Ehi Dorothy, stai andando a sbattere contro qualcuno.

Eh?

Comunque no, la preferirei senza gps perchè la tipa del tom tom che parla dopo esser stata zitta per mezz’ora mi spaventa a morte ogni volta.

-Oh, scusa-.

Ah merda. Faccio una smorfia, senza staccare gli occhi dalla cartina. Sono andata a sbattere contro qualcuno. Bene. 

La mia prof di educazione fisica lo dice sempre: “se vado all’estero e devo chiedere informazioni, cerco uno che cammina a sinistra o in mezzo al marciapiede, perchè di sicuro è italiano”.

Ecco, mi sono fatta notare. Adesso il poveretto sentirà il mio accento italiano e dirà qualcosa come “mafia, pizza e mandolino?”. Ma che bello.

-No, scusami tu, non volevo, stavo cercando di guardare la cartina e non ho visto dove ho messo i piedi- farfuglio alzando gli occhi.

Oh mio Dio.

Un ginocchio mi cede, ma prima di cadere riesco ad aggrapparmi alla prima cosa che riesco a trovare, ovvero un braccio. I miei occhi corrono a vedere di chi sia quel braccio, e mi scappa un lamento. Fantastico. Adesso penserà anche che ho qualche problema mentale. Sento qualcosa passarmi intorno alla vita e realizzo che, anche se sono aggrappata per non cadere, sono ancora in piedi solo perchè mi ha stretta con l’altro braccio quando si è accorto che stavo cadendo.

D’accordo Bells. Respira. Sono andata a sbattere contro il ragazzo più bello del mondo ma va tutto bene.

Apro la bocca per farfugliare qualcosa, ma lui mi interrompe prima che io riesca a dire qualcosa di stupido facendo un’altra figura di merda.

-Stai bene?- chiede, osservandomi. Mi scruta come se fosse alla ricerca di qualche segno che indichi insanità mentale, principi di svenimento o calo di zuccheri.

Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, poi decido che è meglio se dico qualcosa.

-Emh sì- mi esce. Bene. Risposta chiara.

-Sicura?-

No.

-Sì- dico, cercando di spostarmi per fargli vedere che sono capace a camminare da sola, ma lui non mi molla, probabilmente preoccupato per la mia instabilità.

-Sul serio?- chiede di nuovo.

-Sì-.

-Stavi per cadere- alza le sopracciglia e china la testa in avanti, come se mi stesse guardando da sopra un paio di occhiali invisibili. 

-Non è vero- nego -Io...sono solo scivolata-.

-Su cosa?-.

-Una cacca di piccione, non lo so, qualcosa- invento, scrollando le spalle.

-Sembrava che ti avesse ceduto un ginocchio. Come se te lo avessero colpito con una mazza- spiega.

-Se uno spiritello antipatico mi avesse colpito con una mazza al ginocchio, non credi che adesso starei palesemente soffrendo?- chiedo divertita.

-D’accordo, non è stato uno spiritello antipatico, ma magari un folletto l’avrebbe fatto senza farti male- ridacchia, allentando la presa attorno ai miei fianchi.

-Se vuoi puoi sempre portarmi in braccio fino a un pronto soccorso per assicurarti che io stia bene- mi mordo la lingua e cerco di rimediare a quello che ho detto -Sempre che tu sappia dov’è, perchè io non ne ho idea- faccio un passo indietro, sventolando la cartina.

Sorride.

-Ti sei persa?-

-Credo di essere a Londra- dico, facendo spallucce, -ma a parte questa piccola informazione...-

Lui sorride di nuovo, allungando le mani per invitarmi a fargli dare un’occhiata alla cartina della città.

-Hai bisogno di una guida?- chiede gentile.

-Sul serio?- lo fisso sconvolta. Mi sta prendendo in giro. Deve essere così, altrimenti ho appena vinto alla lotteria del mondo. Ma io di solito non vinco mai. Quindi è più probabile che mi stia prendendo in giro.

-Sì, be’, non sono un pozzo di cultura, ma qualche fondamentale lo so. Tanto per cominciare, so da che parte si tiene la cartina: così è rovescia- spiega divertito, mostrandomi il verso giusto in cui avrei dovuto tenerla.

-Ah. Adesso tutto ha molto più senso. Più o meno- commento.

-Dove eri diretta?-

-Veramente non ne ho idea. Devo ancora decidere un itinerario. Stupiscimi- sorrido, cercando di sembrare convincente. O sexy. O una persona mentalmente stabile.

-Hai fatto colazione?- chiede, porgendomi il gomito sinistro. Mi stai seriamente invitando a prenderti a braccetto? 

Afferro il suo braccio, forse con troppa enfasi, e scuoto la testa.

-Perfetto, abbiamo già la nostra prima tappa! Comunque io sono Louis- mi porge la mano destra, e io allungo la mia, cosa abbastanza complessa visto che lo sto tenendo a braccetto e non voglio sciogliere questa posizione. Lui ride di come mi sono intorgolata per dargli la mano.

-Bells- dico a mia volta.

-Nah, non è vero-

-Penso di saperlo, il mio nome- ribatto.

-Hai un accento vagamente italiano, dico vagamente ma solo vagamente- lo interrompo:

-Sento odore di sarcasmo-

-Ah sì? Comunque, Bells non mi sembra un nome molto italiano- dice, tirandomi leggermente verso destra per invitarmi a seguirlo.

-No, ma mi chiamano così perchè sono pallida come Bella Swan. Twilight, non so se hai presente- spiego.

-Davvero?-

-No, in realtà- scuoto il polso, dove porto un braccialetto d’argento con un campanellino -sono piena di campanellini. Tipo ovunque. Mia madre li odia, ogni tanto sclera male perchè non ne può più di questo tintinnio, ma a me mettono un sacco di allegria- spiego.

Lui mi sorride e annuisce.

-Anche a me-

 

 

 

-Quindi, cosa vuoi fare dopo?-

Alzo gli occhi dal mio tè macchiato col latte, e vedo Louis intento a leccarsi la panna del caffè macchiato dalle labbra. No ma sto bene. Sul serio. Non lo sto fissando. Non sto sbavando. Sto benissimo.

-Emh, Bells?- la sua voce mi richiama alla realtà e, presa dal panico, mi passo per sicurezza una mano sulla bocca. Non ho sbavato. Grazie Dio.

-Cosa?- chiedo con nonchalance.

-Cosa ti va di fare dopo? Hai richieste particolari?- appoggia una mano sul mento.

-Voglio salire su un double bus. Al piano di sopra. Non ci sono mai stata- dico, e poi addento uno dei pasticcini nel piatto al centro del tavolino. Pasticcini in condivisione.

Poi mi viene un’idea buffa e mi copro la bocca con una mano per non sputare pezzi di pasta sfoglia.

Louis ridacchia.

-Che c’è?-

Inghiotto il boccone e sorrido, guardando a terra.

-Niente... mi era venuto in mente che potremmo tirare delle uova ai passanti dal piano di sopra dell’autobus-

Alzo gli occhi, ancora ridacchiando, e trovo Louis con un sorriso a quarantasette denti che mi fissa con gli occhi che brillano. Lo fisso a bocca spalancata.

-Tu.. sul serio... davvero?- chiedo, balbettando.

Lui annuisce, prende l’ultimo pasticcino, si alza in piedi e lascia sul tavolo le banconote necessarie per pagare, poi dà un morso al pasticcino e mi porge l’altra metà, offrendomi di nuovo un gomito.

-Andiamo, c’è un supermercato qui vicino-

 

 

-Quindi, un punto per ogni macchina- dice Lou, passandomi due scatole di uova, mentre lui si tiene le altre due.

-Sì. Ma se l’auto è gialla, allora due punti-.

Lui annuisce e si alza in piedi. Siamo entrambi in piedi, nel mezzo del corridoio del secondo piano dell’autobus, praticamente vuoto. Lui prende la mira e lancia il primo uovo, che manca di un pelo una macchina e si spiaccica sulla strada.

-Cazzo- si lamenta.

-Adesso ti mostro come si fa- dico, e allungo il bracci indietro. 

L’autobus si ferma per far scendere qualcuno al piano di sotto. Prendo la mira e tiro con tutta la mia forza, e l’uovo sfreccia fuori dal finestrino, colpisce in pieno un uomo che sta leggendo il giornale seduto su una panchina.

Che rumore fa un uovo quando si rompe sulla schiena di una persona?

Un brutto rumore, fidatevi.

-TU L’HAI DAVVERO FATTO OH MIO DIO NO- Louis urla. D’istinto scatto, lo affero per un braccio e lo tiro con me su un sedile. Restiamo entrambi immobili, guardando fisso davanti a noi. Io mi mordo le labbra. Sento Lou che comincia a ridere in modalità silenzioso e così scoppio anche io.

 

 

-Puzzi di uovo- appoggio la mano sulla guancia mentre osservo Lou che si pulisce la maglia in una fontana di Whitehall Gardens.

-Ma taci- ride, buttandomi un po’ d’acqua.

-Non è colpa mia se ti sei rotto un uovo in mano-

Louis forza un sorriso, uno di quelli da “grazie al cazzo” e prima che io ricominci a prenderlo per il culo, mi prende di peso e mi lascia cadere nella fontana.

-MA IO TI UCCIDO. ADESSO- grido, spostandomi una ciocca di capelli bagnati dal viso. Lui mi fa la linguaccia e io gli schizzo una quantità abbondante di acqua. Salgo sul bordo della fontana e gli salto addosso. Grazie a dio lui mi prende al volo, e mi stringe in un abbraccio.

Quando mi lascia andare sento un vuoto nel petto, ma non dico niente e sorrido, poi gli tiro un pugnetto sulla spalla.

Improvvisamente mi ricordo di una cosa.

-Che ora è?- chiedo preoccupata.

Lou controlla il telefono.

-Sette e quaranta-.

-SEI SERIO?- quasi urlo, afferrando il mio zaino dalla panchina e buttandomelo in spalla -io dovrei essere a casa da quasi un’ora!- esclamo. Lo guardo terrorizzata. Lui inizia a correre.

-Ma dove vai?- chiedo, andandogli dietro.

-Mi avevi detto di essere venuta in autobus... L’ultimo è tra cinque minuti, muoviti, altrimenti dovrai aspettare un’altra mezz’ora!-

Corriamo a perdifiato fino alla fermata, e quando mi fermo ho il cuore in gola. Vedo il mezzo pubblico arrivare e mi preparo a salire. Poi mi volto verso Louis, pensando a che cosa dirgli, ma è lui a parlare.

-Bells, mi dai il tuo numero?- chiede sorridendo.

Mi illumino d’immenso.

-Certo- prendo il suo telefono e digito velocemente il mio numero, poi gli ritorno il cellulare.

-Quindi... sarai disponibile a farmi da guida nei prossimi giorni?- domando proprio mentre sta arrivando l’autobus.

-Sissignora!- Lou si mette sull’attenti.

Ridacchio, salendo sul pullman.

-Allora ciao!- lo saluto con la mano, mentre la porta si chiude.

Lui abbassa la mano che si era messo in modo teatrale sulla fronte per imitare il saluto militare e mi sorride.

L’autobus parte.

Mi butto sul primo sedile libero che trovo.

-Oh mio dio- sussurro. 
Quel sorriso.

Puoi dirlo forte.

 

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Capitolo 3
*** Hannah Montana ha la soluzione. ***







 

 

Hannah Montana ha la soluzione.

(3)

 

 



 

Mi lancio sul letto. Dopo 1,02 secondi scatto a sedere tirando pugni all’aria e urlando cose senza senso finchè resto senza fiato, poi cado di schiena sul materasso e faccio un respiro profondo.

Angela si spaventerà.

Nah, è uscita. Appena arrivata a casa ho trovato un suo biglietto con scritto che sarebbe tornata alle otto e mezza. Mi ero messa a ballare a caso in soggiorno e avevo pestato la zampa di Greg, che mi aveva soffiato e se n’era andato offesissimo. Posso capirlo, in proporzione immagino sarebbe come se qualcuno mi fosse passato sul piede con un rullo compressore, anche se non credo di avergli rotto nulla a giudicare da come è corso via senza zoppicare... Almeno spero.

Ma quanta sfiga deve avere uno per pestare un piede al gatto? Quanta?

Nah, adesso non mi interessa, c’è qualcosa di molto più urgente su cui riflettere.

Devo ancora realizzare tutto.

Il telefono vibra, così lo tiro fuori dalla tasca. Sorrido contemplando la notifica, poi apro il messaggio.

 

Da: Louis

Ehi, se ti va domani potresti venire da me, dovrei fare una cosa importante...

 

Digito in fretta la risposta.

 

A: Louis

Sono curiosa. Certo che mi va :)

 

Da: Louis

Perfetto :) se mi mandi l’indirizzo vengo a prenderti domani mattina

 

Scrivo l’indirizzo di Angela e premo invio, poi lancio il telefono sul comodino, e straordinariamente, lo centro.

 

 

 

-Oh dio!- urlo, alzandomi di scatto al suono della sveglia. Mi guardo intorno spaesata con il respiro ancora affannato.

-Che sogno assurdo…- farfuglio. 

Meno male che tu non parlavi da sola.

-Sono le otto della mattina. Sono scioccata da un sogno. E piantala. Che poi, tu cosa saresti, la mia coscienza?!- mi stropiccio gli occhi. Forse dovrei andare anche io da uno psicologo.

Uova, piccioni, gelato, fontane, autobus, gatti, un tetto di mattoni e una scala a chiocciola, gli One Direction... Certo, era un sogno davvero strano. Possibile che...? 

Mi avvento sul cellulare appoggiato sopra il comodino, terrorizzata e ancora parecchio assonnata. Mi sono sognata tutto? 

Apro i messaggi e mi tranquillizzo: sono ancora lì, come il suo numero. Di sicuro ho fatto un sogno che rasentava la follia e ha mescolato la realtà a chissà quali pensieri reconditi e inquietanti, ma non mi sono immaginata di conoscere Louis Tomlinson.

A meno che io non sia diventata pure sonnambula e ieri notte mi sia alzata per inventarmi un numero di telefono sul cellulare per credere che non sia stato tutto un sogno. No, direi che è impossibile.

Grugnisco e mi trascino fuori dalle coperte. I calzini sono dispersi tra le lenzuola quindi mi ritrovo a camminare a piedi nudi fino alla finestra, per tirare su le persiane. Il pavimento è freddo. Faccio una smorfia, notando che è piuttosto nuvoloso oggi. Il paesaggio sembra quasi una foto in bianco e nero: grigi gli edifici, grigio il cielo.

Grigio il mio maglioncino. Lo afferro dalla sedia su cui è appoggiato, prendo un paio di jeans e mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia e prepararmi.

Mi vesto alla svelta, scendo e mangio un boccone al volo. Sono la nuova ragazza volto della Fiesta. 

 

Louis avrebbe potuto risparmiarmi l’indirizzo di casa sua. Tanto valeva dirmi “Bells, la mia è la casa” e ci sarei arrivata senza problemi. Anche se i suoi colori ribadivano la monocromia della giornata, stonava con il quartiere. Era decisamente grande e aveva un tocco moderno. 

Sono chiusa fuori dal cancello e ovviamente non c’è nessun campanello ad accogliermi,  solo una videocamera di sicurezza. 

Le manie da vip.

Certo, perché tu al tuo posto lasceresti porta aperta e citofono. Chi mai potrebbe venire a disturbarti? Saresti solo un cantante di fama internazionale che non attirerebbe nessun fan a casa sua.

Faccio un paio di linguacce alla videocamera, e decido di chiamare Louis per avvisarlo che sono arrivata ma dopo un paio di squilli un breve ronzio annuncia che il cancello più piccolo è stato aperto. Lo spingo per entrare e me lo richiudo in fretta alle spalle.

Era un tuono quello che ho sentito? Dio, hai la grazia di un elefante in una cristalleria.

Questa battuta è vecchia più della bicicletta con cui sono arrivata. Bicicletta che trascino in giardino e cerco di appoggiare contro il cancello -perché non ha nemmeno un cavalletto.

-Bells!-

Mi giro di scatto verso la voce di Louis, che è appena sbucato dalla porta indossando dei jeans neri e una camicia bianca -parecchio sbottonata-, e, appena lo vedo, abbandono la presa sulla bicicletta che cade a terra. Cazzo.

-Accidenti- farfuglio, chinandomi per raccogliere il rottame. In realtà più che altro per nascondermi dopo l’ennesima figura di merda. La prossima volta che lo vedo potrei direttamente lanciarmi contro il pavimento, perché no. Tanto vale spingersi subito fino al massimo e dare il meglio di me.

-Ti sei fatta male?- 

Mi irrigidisco appena mi accorgo che Louis mi ha raggiunta ed è ormai a pochi passi da me. Sta ridendo.

-Emh, no. Io no. Lei probabilmente è già nella fossa- indico la bici. Una ruota è più storta del normale.

-Oh, mi dispiace-

-Figurati, con i suoi anni era questione di giorni ormai. Nelle mie mani, di minuti- scrollo le spalle.

Lui ridacchia alla mia battuta e si inginocchia vicino a me.

-Aspetta, ti aiuto- Louis mi fa cenno di allontanarmi e tira su la bicicletta senza difficoltà, appoggiandola poi in modo più stabile.

-Tanto valeva lasciarla dov’era. Non c’è più nulla da fare- commento, osservando come tutto il telaio si mal inclinato e la catena penzolante.

-Ti riaccompagnerò a casa. Vieni, andiamo dentro- mi porge il gomito e lo prendo a braccetto. Essere riaccompagnata a casa da Louis. Non male. Ho vinto alla lotteria della vita.

Avete presente le riviste pubblicitarie dell’Ikea che vi arrivano a casa, anche se voi avete piazzato una bella etichetta sulla buchetta delle lettere che dice “no pubblicità” dove potete trovare grandi idee per sistemare casa in modo economico tuttavia carino?

Insomma, bisogna ammettere che alcune foto fanno la loro figura, e personalmente le finte casette dell’Ikea sono meglio ammobiliate di casa mia, delle mie amiche, di Angela.

Ecco, chiunque abbia arredato casa di Louis ci si pulisce il culo, con quelle riviste.

Invece, avete presente le riviste patinate di arredamento, quelle che costano più dei mobili stessi? Sfogliatene una e vi farete un’idea di com’è qui. 

Elegante, moderna, fresca. Annuso l’aria: è strano, profuma di dopobarba. Mi immagino Tomlinson che gira per casa spargendo acqua di colonia e ridacchio.

-Hai una piantina per caso?- chiedo, guardandomi meglio intorno.

-Ho un cactus, fuori...- 

Rido, Louis sembra confuso. Scuoto la testa.

-Della casa, idiota. Non vorrei perdermi andando in bagno- spiego.

Louis sorride e mi accompagna verso un grande salotto, forse più grande di tutta la casa di Angela, con una parete di vetro che dà su un giardino perfettamente curato. Nell’angolo, un pianoforte a coda.

-Oh mio dio- sussurro, avvicinandomi allo strumento -è bellissimo-

-Ti piace?- sorride Louis, accanto a me, mentre io mi siedo al pianoforte e accarezzo i tasti.

-No, mi fa schifo- alzo gli occhi al cielo e tiro un pugno leggero al ragazzo.

-Quindi cos’è che devi fare, Tomlinson?- 

-Diciamo che nelle ultime settimane avrei dovuto scrivere una canzone, ma ho sempre rimandato...- sposta il peso da una gamba all’altra e si gratta la nuca, soprappensiero.

-Oh, forte- commento, sinceramente un po’ confusa -ma queste cose... non le fate, non so, in studio? Tutti insieme? Con... coach del suono, o quel che sono?-

-Sì, be’, ma questa non è una canzone per la band- mi spiega. Mi fa cenno di spostarmi un po’ di lato per lasciargli spazio, così scivolo verso sinistra e lui si siede accanto a me.

-Ma se non è per la band... perché ne parli come se avessi un termine di scadenza?-

-Perché il termine di scadenza c’è: è un anniversario. Quello mio e di Eleanor. E’ tra un paio di  giorni...-

-Ah- arriccio il naso. Fantastico. Mi ha chiamato per scrivere una canzone per la sua ragazza? Forte. Mi sento come Jesse quando Hannah gli aveva chiesto di aiutarla a scrivere una canzone per Jake. Inclino la testa, persa tra i miei pensieri, ricordando la scena in cui alla fine Hannah e Jesse stavano per baciarsi. Forse non sarà poi così male.

-Ehi, che ne pensi di “forse è proprio lei, forse è proprio lei, forse è proprio le-e-e-e-i” canticchio-

Louis ride.

-Citi Hannah Montana?-

-Se hai un problema, Hannah Montana ha la soluzione. Garantito al formaggio- 

-D’accordo, Brie, ti va qualcosa da bere?- chiede, indietreggiando.

-Brie?- ripeto.

-Che mi dici, Mozzarellina, un te? Caffè? Scotch invecchiato cinquant’anni?- scrolla le spalle.

-Un bicchiere di succo...?- propongo.

-Va bene, Fonduta, a che gusto?-

-Giuro che se mi chiami Emmentaler ti uccido- gli punto un dito contro. Louis ride e sparisce in cucina -almeno credo. Lo sento dire “Okay, Em” e in tutta risposta batto la mano sui tasti del piano che si lamenta con un verso stonato.

Sfioro i tasti e senza neanche pensarci mi ritrovo a suonare una canzone che conosco bene, una delle prime che ho imparato a memoria e la prima che ho mai suonato davanti a qualcuno. Le note di Someone Like You di Adele risuonano nella stanza e una parte di me si ricorda quando, all’esame, ho dovuto suonarla su una tastiera a cui mancavano due ottave. Ancora mi chiedo a chi fosse venuto in mente di lasciare a disposizione una tastiera per bambini e un pianoforte scordato.

-Ehi, sei brava-

La voce di Louis mi riscuote dai miei pensieri, facendomi saltare sullo sgabello. Mi interrompo subito e incrocio le braccia al petto, un po’ imbarazzata.

-Grazie- farfuglio. Mi mordo le labbra e vorrei aggiungere che non era davvero mia intenzione, mettermi a suonare, è stato quasi un riflesso, ma ho paura di sembrare stupida. 

-Non sapevo suonassi-

-Già, ci conosciamo da così tanto che non capisco come tu potessi non saperlo!- ribatto, ironica, e afferro il bicchiere di succo che Louis mi sta porgendo.

-Continua- mi invita con un cenno, ma io scuoto la testa.

-Di solito non suono in pubblico- ridacchio, nervosa -quindi, hai qualche idea per la tua canzone?-

-Mmm, qui- fruga in un quaderno che prende dalla libreria accanto al piano e ne tira fuori una decina di fogli. Sospiro di sollievo, felice di essere riuscita a cambiare argomento.

-E io che credevo non avessi nulla in mano- ne prendo un paio e ci do un’occhiata.

-Certo, qualche idea c’è, ma niente di concreto, Caciotta-

 

 

 

 

 

Heeeeya 

Non so se qualcuno si ricordava la versione precedente di questo capitolo, ma non succedeva assolutamente n u l l a. Neanche adesso in realtà. Comunque rido troppo del degrado di questi capitoli, fanno sbaccanare/venir voglia di strapparsi gli occhi. Da segnalare all’accademia della crusca, al mio prof di italiano, al mondo. 

Cito: sentite le urla dei libri di grammatica che si danno al rogo?

Che poi il peggio non era neanche la grammatica, ma il senso logico ahahah mi autocritico

SORVOLIAMO SUL FATTO che avevo dato a bells il volto di miley cyrus e poi qua parlo di hannah montana. scusate ma non potevo trattenermi AHAHA

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Capitolo 4
*** Mi scombussola e mi scompisciola.. ***


Mi scombussola e mi scompisciola...


 

Pre commento al capitolo (?!)

LEGGETE QUI, ALTRIMENTI NON CAPIRETE NIENTE!!!!!!

Allora, è fondamentale che leggiate quello che sto per scrivereeeeee!!!!!

Nel capitolo si parla di una doccetta. 

Sarebbe un miscelatore con doccetta estraibile, ma è troppo lungo da scrivere,quindi sarà semplicemente doccetta… quindi ecco cosa dovrebbe essere:  http://www.giordanoshop.com/images/fotoinserzioni/13946/bagno.jpg 

spero che vi prenda il link se non lo prende non so cosa dirvi, copiatelo aprite un'altra finestra e  incollatelo ok?:D..avete capito? io no xD

spero di essermi spiegata decentemente… e pardon se risulta incomprensibile XD

 



 

Lala lala lalala lalala… Lalalala lalala la la laaaaa!!!

Ok, mi sto rincitrullulendo.

Non sapete cosa vuol dire?

Dico, ma avete mai visto bambi?! 

 

-Ehi io ho fame, ti va di mangiare qualcosa?-

-Eh?-

Chupa. Lou sei nel mondo dei sogni o cosa?

-Ti ho chiesto se vuoi che cucino qualcosa!!!- ripeto scandendo bene le parole.

-Ah.. sì sì- mi sorride.

Avete presente quando vi fanno una foto col flash e rimanete accecati per un po'?

Quando Louis William Tomlinson vi sorride, fa lo stesso effetto. Vi sconvolge, punto. Ha un sorriso meraviglioso, che ti illumina.

-ehi? Bells!!- 

-eh?- chupa Bells, chupa. Stavolta sono io quella rincoglionita. Ma non credo che sia il caso di dirgli a cosa stavo pensando.

-dimmi dov'è la cucina…- cerco di recuperare velocemente.

-vieni..- Louis si alza e mi fa strada.

Casa grande cucina grande. Ovviamente. 

-scusa ma qualcuno ogni tanto la usate?- passo un dito sul ripiano di marmo senza farmi vedere.

Non c'è un filo di polvere. Che abbiano una donna delle pulizie? Che poi, con una casa così grande non si può non..

-non molto, non siamo grandi cuochi..- la voce di Louis mi fa sussultare. Ma ti sembrano modi? Interrompere mentre osservavo il ripiano?! Mi hai fatto prendere un colpo.

Comincio ad aprire vari sportelli per controllare che ci sia cibo.

-bèè.. - comincio -credo che potresti cominciare a suonare la canzone fino a dove siamo arrivati, così vediamo com'è!!-

-ok!- si limita a rispondermi, tornando in salotto.

Mentre io cominciavo a tirare fuori gli ingredienti per fare una pasta, lui cominciò a suonare. 

Bravo.

Sì. Molto. 

E' una bella canzone.

Lo so. 

..Ma è per lei..

Lo so!

Eleanor è una ragazza fottutamente fortunata. Dovrebbe ringraziare il cielo ogni istante della sua vita per l'immensa fortuna che ha, perché quel ragazzo l'ama davvero. 

Louis continuò a suonare  e a cantare a ripetizione tutto quello che avevamo scritto. Sì, bella sì. Peccato che avessimo fatto qualcosa tipo meno di un minuto?

-EEEEEHHHHIIIIII- urlo.

-CCCCOOOOSSSSAAAA?- mi risponde Louis dal salotto.

-EPPRONTOOO-

-ARRIVOOO-.

-cazzo Lou, mi fai diventare sorda.- 

Lui ridacchia mentre entra in cucina.

-STAVO- si ferma e mi guarda. -emh emh… stavo morendo di fame-.

Improvvisamente Lou si blocca e sgrana gli occhi. 

Embè?

-scherzi?- dice, indicando la sberla di pasta che gli ho appena sbattuto sul piatto.

-non morivi di fame?!-

-ma…ma ci mangiamo in due qui!!!.. E avanza anche qualcosa per Kevin!!-

Mi guarda, mentre si morde le labbra. 

Lo guardo, mentre mi mordo le labbra.

E alla fine scoppiamo a ridere.

Perché? Forse non c'è un perché. Forse è solo che quando sto con lui mi sembra tutto più bello, è semplicemente sto bene. Forse è solo che sono rincitrullulita. 

Ma sono molto curiosa di sapere perché lui ride.

 

-Lascia, faccio io- gli dico, prendendogli i piatti sporchi dalle mani.

-E' scortese far lavare i piatti solo all'ospite!! Io sciacquo?- mi sorride.

Solo?

-Seeee vabbene..-

Commisi un essere fatale mentre lavavo i piatti. Anzi, mentre gli passavo un bicchiere.

Lo schizzai.

-ah, sì- mi dice, con aria di sfida.

-nononono!!! scusascusascusa!!!- nascondo il viso tra le mani, sbirciando tra due dita mentre mi scappa una risata.

-è troppo tardi per le scuse!!- mi schizza un po' d'acqua.

-ma sentilo!!!- faccio l'offesa, e riempio lo stesso bicchiere per poi tirarglielo dritto in faccia.

Louis rimane immobile per qualche secondo, con gli occhi chiusi e l'acqua che gli gocciola addosso. Poi sputacchia un po' d'acqua e improvvisamente apre gli occhi: -te ne pentirai!!!- mi minaccia, puntandomi un dito contro.

Afferra velocemente la il rubinetto e tira.

Be? Vuoi spaccare il rub…

Oh cazzo.

Accorgersi prima che era estraibile Bells? 

Louis sorride e alza un sopracciglio in segno di sfida.

Sì vabbè però non vale, è come se tu avessi un lanciamissili e io una pistola giocattolo.

-NON..- un getto d'acqua gelida mi investe prima che io possa finire.

Cerco di riparami alla meno peggio, mentre Lou se la ride continuando a innaffiarmi.

-chiudi!!!!- gli urlo.

Mi lancio su di lui, cercando di prendergli la doccetta. 

A vederci deve sembrare una scena piuttosto equivoca. Io e lui che lottiamo disperatamente, fradici per… quella cazzo di doccetta, che sembra essere un'arma letale al momento. 

-merda..- bisbiglio mentre scivolo sul pavimento bagnato, finendo per terra nella pozza. Anche questa deve sembrare una cosa abbastanza equivoca, perchè Louis sta ridendo come un cretino.

Lo afferro per le gambe e lo trascino giù. 

Tesoro sei un po' ritardata credo.

Perché?

Non hai ancora fatto commenti malsani su quanto è bello Louis bagnato.

Ma che cazzo di commenti avrei dovut… Oh. Eh. Ah. Uh

Ih.

Sì bè. Bello è sempre bello. Adesso è.. è… è….

…Sexy

Eh?

Sexy. Secsi. Entiendes?

Uh. Sì. Eh?

Esatto. E' "Uh. Sì. Eh?". Ti scobussola ti scompisciola: è sexy.

Uuuuh. Sì, è bello.

Non capisci proprio un cacchio eh? Sei proprio andata.

 

Louis mi guarda e scuote i capelli come fanno i cani bagnati, schizzandomi ancora. Mi chiedo cosa ci possa essere più bagnato di noi.

C'è sempre l'Oceano.

Umh gli occhi di Louis!!

Tund. Tund. Tund.

Cos'è?!

Io che sbatto la testa contro le pareti della tua mente.

Ah. Dici che mi verrà mal di testa?

Tund.

 

Lou mi sorride tutto spettinato. Seduti per terra, con l'acqua che zampillava da tutte le parti e quella maledetta doccetta che stava allagando la cucina, ci guardiamo negligo occhi. E scoppiamo a ridere come due pazzi.

-forse..forse è il caso che la chiudiamo, l'acqua..- propongo tra le risate.

-Oddio hai ragione!!-

Io continuo a ridere mentre lui cerca di tirarsi su.

-ma che ti ridi? dai dammi una mano!!-

-a tirarti su? ma che razza di cavaliere sei?!-

-intendevo a pulire scema!! ma se ci tieni..- Lou si alza e chiude l'acqua, poi mi prende in braccio.

-ecco!!- esclama soddisfatto tenendomi stretta.

Emh.

METTIMI GIU' SCEMO!

Louis mi guarda divertito. 

 

 

Pov Louis

Non sembra esattamente contenta. Mi guarda con un'espressione omicida e devo trattenermi dal riderle in faccia. E' buffa. 

Tutta bagnata, vestiti e capelli. Non le avrei mai detto dove  trovare il phon. Anzi, l'avrei nascosto, è troppo divertente vederla conciata così. 

Buffa. Ma carina. Sembra un po' un cucciolo bagnato e incazzato. Incazzato e bagnato, ma sempre dolce.

-mettimi giù!!!-

-ma che cavaliere sarei?!- la stuzzico.

-uno educato!-

-naaa, metterti giù dove potresti bagnarti i piedi?- scuoto la testa.

-sono GIA' bagnati cretino!!!!-

Ridacchio e l'appoggio sul ripiano della cucina, la cosa più asciutta nei paraggi.

-adesso posso scendere?!- mi chiede irritata.

-no!-

-pulisci tu?-

-certo!!-

Scuote la testa: -non dovevo dirti la cosa del cavaliere..-

-no, credo di no!!-.

 

 

###back to my mind###

E' pazzo. tutto pazzo.

Ma io non sono da meno.

Passai un bel quarto d'ora a guardarlo mentre prendeva gli stracci e pulica per terra. Più che altro lo buttò per terra e basta.

Poi scoppiai a ridere quando rinfilò la doccetta al suo posto, ma il rubinetto si aprì lavando un'altra volta Louis, che, preso alla sprovvista, cercò di proteggersi, e di richiudere il rubinetto. Una volta riuscito a domare il getto dell'acqua, si girò a fulminarmi con lo sguardo, e io dovetti mordermi le labbra per non scoppiare a ridere.

 

-vuoi una mano?- gli chiedo.

Lui non mi risponde.

-ok!- Salto giù e comincio a pulire in giro.

-visto? si può pulire anche senza fare disastri!- 

-guarda che ti butto nella piscina se continui- mi minaccia.

-io?!- lo guardo con aria innocente sbattendo le ciglia.

-… per questa volta ti perdono.

-awwww!! 

 

 

Torniamo in salotto a lavorare. Erano quasi le quattro e avevamo scritto solo un minuto.

-e se tipo a questo punto ripeti il ritornello una dozzina di volte?! tanto quello ce l'abbiamo!!- propongo, scrollando le spalle.

Louis si gira e non mi guarda male, peggio.

-Ok, no- 

Ci lavorammo fino a tardi, verso l'una finalmente avevamo quasi finito.

Se non avessimo bevuto coca cola e caffè, probabilmente saremmo crollati di lì a poco. Ma eravamo svegli. Più o meno.

Sono le tre passate e la canzone è finita!

Alleluja.

-fai Eleanor?-

Eh? Cioè, vabbè che sono rincoglionita al momento, ma eh!?

Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite.

-sì, cioè..io suono e tu fai finta di essere lei…-

Ahhhh. 

Se vuoi, dopo ti dà anche un bacio di ringraziamento!!

 

 

-Grazie di avermi aiutato, non ce l'avrei fatta senza ispirazione!

-voglio un'extra se devo anche sorbirmi il discorso post-song- scherzo.

-parlo con te scema!!-

-ah..ma parlavi di ispirazione!-

-sì…bè…ecco…mi hai dato una mano…anche con quella…- 

Gulp. 

O era gasp? Boh.

-g-grazie..- farfuglio.

Louis sospira e cambia discorso: -perchè non mi hai detto che suonavi?-

-be, di solito quando mi presento alle persone non me ne esco con un "piacere, sono Bells, suono il pianoforte!!"-

Con tutti i mischia di argomenti che ci sono al mondo, proprio questo?

-ma a me potevo dirlo..-

-adesso lo sai.- ribatto secca.

Lou sbadiglia: -suoni…yawn.. qualcosa?-

No! 

Se mi corrompi forse.

-…se vuoi faccio finta di dormire, non respiro nemmeno!!- propone.

-non ti manca tanto ad addormentarti!-

-stavolta non cambiare discorso.- mi dice serio.

Ma perché!? 

-non conosco altre canzoni.

-seee come no!- alza gli occhi al cielo.

Non era una balla credibile?

-piuttosto, me ne insegni una?- tento di cambiare argomento.

-io?-

-no, Kevin.- stavolta sono io ad alzare gli occhi al cielo.

-ok, ma dopo suoni tu-

-Mh-hm..-

 

 

IIIIIIEEEEAAAAAHHHHH!

Cosa?

Sta avvedè!

-Lou…-

-mmm? yawn..- ci guardiamo negli occhi. Lui sta per crollarmi addosso dal sonno. Io pure.

Louis annuisce in silenzio e mi prende in braccio per portarmi sul divano. Stavolta non mi dispiace affatto.

Si stand e accanto a me e si addormenta un attimo dopo. Io ne approfitto per accoccolarmi più vicina a lui.

Visto?

 

 

 

 

-Louis svegliati-

-Mmmf-

-Louis svegliati!!-

-Mpf.-

-CAZZO LOUIS SVEGLIATI!!!- 

Ehi. Vabbè che sono metà nel mondo dei sogni, ma la voce non è la mia. Apro un occhio e mi guardo in torno. I ricordi di ieri sera mi investono. Louis. Canzone. Pranzo. Acqua. Divano.

Aww.

Apro anche l'altro occhio. Louis si è alzato sbuffando e sta barcollando verso… il piano di sopra, credo. Mi tiro su a guardarlo e quando entra in cucina Mi ributto giù. Louis tornò dopo un po'.

-Ehi..- sussurra sedendosi accanto a me.

-ciao- bisbiglio a mia volta.

Lou mi sorride: -io devo andare.. tu.. fa come se fossi a casa tua. Di là c'è Harry, se ti serve qualcosa chiedi a lui.-

Mmm ecco di chi era la grazia che aveva svegliato Lou. 

-dove vai?-

-devo andare a comprare un regalo per El.-

Cioè, tu le scrivi una canzone e le compri pure un regalo?! Lei dovrebbe capire che il più grande regalo che potessero mai farle gliel'hanno già fatto. Sei tu.

-non puoi andare oggi pomeriggio?- sbuffo.

-Bells, è l'una passata-.

Oh cazzo. Farfuglio qualcosa di incomprensibile. Louis mi ringrazia e prima di alzarsi e andare via si china a darmi un bacio sulla guancia, poi si gira e sparisce. Io resto lì con la mano sulla guancia e sento il rossore che comincia a salire. Oh mio Dio. Non la laverò mai più. Mai più, lo giuro. 

Cerco di riprendermi, mi alzo, mi stiracchio e mi do una sistemata. Poi sbircio in cucina, dove Harry stava guardando sconcertato il pavimento.

-oh, buongiorno! che succede?- gli chiedo.

-ma cosa avete fatto stanotte, eh?- mi domanda in modo malizioso, dandomi sempre le spalle.

Io sbircio da sopra la sua spalla e scoppio a ridere. Il pavimento era ancora un lago.

-ma cosa ridi, è un disastr..- mi dice voltandosi, ma appena mi vede si blocca.

-oh..- mi guardava come si guarda un orso polare con il bikini. Ci mancava solo che spalancasse la bocca.

Cerco di ricompormi dal mio attacco di ridarella.

-Io sono Bells!!- gli porgo una mano.

-ah, sì, la ragazza che ha conosciuto Lou..- me la stringe.

Ti ha parlato di me?! W-o-w.

-sì ma..che c'è?!-

-credevo fossi Eleanor..insomma, hai dormito con Lou..-mi dice sempre i modo malizioso.

-wey abbiamo scritto una canzone, per lei tra l'altro!!!- mi lamento.

Cioè magari...

-mmm penso che se usassi il "non è come sembra" sarebbe meglio, saresti più credibile.- ridacchia.

-seee.. comunque io andrei, mi ha fatto piacere conoscere un altro pazzo!!!- faccio per andarmene.

-ehi aspetta!!- Harry mi blocca prendendomi per un braccio. 

Mi giro e lo guardo un po' incazzata. Di solito nei film o nei libri il ragazzo che la prende per il braccio è quello che poi si mette con lei. Eh no.

Mi divincolo e cerco di sorridere: -cosa?-

Harry mi guarda un po' perplesso della mia reazione: -…sei italiana no?-

-…così sembra..-

-bè.. ti offend se ti chiedo di cucinare qualcosa? Altrimenti qui non si mangia cose decenti..-

-ma figurati!! Però non pulirò io qui..- dico scuotendo la testa e indicando il pavimento.

-no davvero…emh..- mi fissa.

-Bells.- gli suggerisco.

-giusto. Ma..avete fatto il bagno in cucina voi due? Sapete che al piano di sopra c'è una vasca da bagno e in giardino pure una piscina? Vabbè che in cucina forse è più eccitante ma insomma!!!-

-stavamo lavando i piatti.- scandisco bene le parole.

-ah sì, si comincia così…e poi…-

-ma piantala!!- lo colpisco col mestolo, lui ridacchia.

Preparai un'altra volta il pranzo mentre chiacchieravo con Harry.

Mi stava simpatico. Mi parlò del loro lavoro e del gruppo, di Londra…Poi mi fece la lista delle cose che dovevo sapere di Louis prima di sposarlo. Ma quanto era cretino? Avrebbe dovuto immaginare che io avrei sposato Louis anche con quei difetti.

Tornai a casa dopo aver pranzato.

 

Una volta a casa salii di sopra e andai a farmi un bel bagno caldo. Scesi di sotto a fare compagnia ad Angela e a fare i grattini a Ernesto.

Dopo un po' tornai di sopra e mandai un messaggio a Lou per chiedergli se avesse trovato un regalo. Infilai il pigiama.

Verso le otto Louis mi rispose.

 

 

From: Louis:)

che fai stasera?

 

To: Louis:)

perché?

 

From: Louis:)

ti va di venire qui?

 

To: Louis:)

non doveva venire el?

 

From: Louis:)

storia lunga.

 

To: Louis:)

mezz'ora?

 

From: Louis:)

grazie 

 

Ma che cacchio?! Cerco di riordinare le idee in testa. Non capisco, perché devo venire io?

Mi tolgo il pigiama e mi vesto, vado un attimo in bagno a truccarmi e poi corro giù per le scale.

Cosa manca a questo punto? Manca qualcosa.

Io che cad…

No, ok, sono inciampata sulle scale.

Adesso è tutto normale.

Quasi.

 

 

 

 

 

 

OH OH OH :D

jingle bells jingle bells jingle all the wayyy…

no, ok natale è passato xD

comunqueeee…non so se ridere o piangere rileggendo quello che ho scritto a inizio capitolo xD

però dovete concedermi che sono originale, penso di essere la prima scrittrice a mettere il link dell'immagine di un rubinetto in una ff sui one direction xD

anzi, in qualsiasi ff :P

avevo detto che sarebbe stato lungo!! spero che non vi abbia fatto troppo schiffffo D:

comunque.. 

volevo dirvi… mi fa piacere che siate in tipo 200 che leggete le mie storie:D grazie:3
grazie anche a chi le ha messe tra le preferite/seguite:3 siete dooooolci♥

e grazie a quelle 4anime che commentano xD ok che ho detto che continuo anche se non commentate, e lo farò, ma visto che qualcuno che legge c'è, mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate..qualcosa tipo: "fa schifo e sei antipatica!!!" , "fa cagare ma non ho di meglio da fare, quindi la leggo" ,  "ti amo la ff è meravigliosa!!!" , "non è male continua così..".

insomma, qualcosaxD

lo so che detto a me è un po' un controsenso, dato che io leggo ma commento MOLTO raramente..ma le ff che leggo hanno tipo dai CENTO alle MILLE recensioni!!! cioè ragazze, non c'è paragone xD 

mi farebbe piacere sentire la vostra opinione:3 anche sulla cosa dei pov. Non lo so se metterli o no :\ 

ok basta argomento chiuso.

Siete curiose di sapere cosa succederà?! 

si?

leggete e saprete

no?

peccato :P

e un po' di giorni (settimane?! boh….) fa ho cominciato un'altra ff che si intitola Summer Love :3 vi aspetto anche lì:3

ciauuuuuuuuuuuuu ancora una volta buon natale e buone vacanzeeeeeeee:3
il buon natale è in ritardo, ma per farmi perdonare...:3

 

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avrei voluto ricevere quest'albero per natale:D hihihihi:') voi no?:*
è proprio un bel fusto xD
no ok, lo so che non ha riso nessuno, a parte la mia migliore amica (forse): se stai leggendo devi ridere perchè io quando tu ha fatto la battuta "i persiani? erano tappetti" ho riso xD quindi Anna, se non ridi alla battuta sul fusto, mi offendo :P

 


POIIIIII:

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*w*

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Capitolo 5
*** Vieni che facciamo nasonaso?! ***


Vieni che facciamo nasonaso?!

 

 

ecco un'immagine di Bells che aiuta Lou :3 (lo so che manca Lou, spazio alla fantasiaxD)

 

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-Louis?! Louis, ma che succede?!-  esclamo, sentendo che qualcuno attacca il telefono e che c'è una gran puzza di bruciato. Harry mi aveva aperto la porta, non tanto per galanteria, ma perché lui stava uscendo mentre io stavo entrando. E se n'era uscito con un gran sorriso dicendo "ma stai sempre qua?!".

Vado verso la cucina, dove l'odore è più forte, e apro la finestra. Entro in salotto e vedo Lou seduto sul divano, con la testa tra le mani.

CAZZO E' SUCCESSO?!?!IO LO SPACCO QUELLO CHE HA RIDOTTO IL MIO LOU COSI'!!!!!!!!!!!

1 Non è il TUO Lou, 2 calma Bells.

Faccio un respiro profondo.

-Ehi…- mi avvicino a lui, che se ne sta immobile per un altro po', poi alza la testa e mi guarda negli occhi.

-Eleanor non verrà-. 

Brutta budalà!!!

Bells….

Osi ribattere?! A meno che non sia attaccata a dei tubicini in ospedale in coma farmacologico, non ha scusa per essere mancata e aver ridotto così lui!!!!

Mi siedo accanto a lui.

-Perchè?- gli chiedo con un filo di voce. Se la alzo solo un po' esplodo insultando la sua cara ragazza.

Lou sospira e abbassa lo sguardo.

-Domani ha un test importante: stasera deve studiare.-

-Ma…- comincio.

Lui capisce al volo quello che voglio dire e mi interrompe scuotendo la testa.

-Domani deve fare il test. Domani sera parte. Tra quattro giorni è il nostro anniversario.-

-Ah..-

-Almeno poteva fare un salto.- mormora. Ha gli occhi lucidi.

Cazzo. Altro che P S di M. E' peggio. Rimango un attimo a pensare a cosa posso fare per farlo stare meglio. Forse niente, lui stasera voleva solo lei, e io non c'entro un granché. Lo abbraccio e lo stringo forte. Non mi viene in mente niente di meglio.

I minuti passavano e noi eravamo sempre lì fermi, cerco le parole per confortarlo in qualche modo, ma rimanere stretti così forse era semplicemente la cosa giusta da fare.

-Mi dispiace tanto..- sussurro.

Lou scioglie l'abbraccio. Annuisce e una lacrima gli riga il volto. Gliela asciugo.

-Grazie… di essere venuta..- mormora tornando a guardarmi negli occhi.

Gli sorrido e poi gli chiedo, senza pensarci: -Perchè mi gai chiamata?-.

-Non lo so-.

 

Pov Louis

Già, perché avevo chiamato proprio lei

Ci conosciamo da un paio di giorni. Potevo chiamare chiunque dei ragazzi, sarebbero tutti venuti. Invece ho chiamato lei.

Guardo il pavimento in cerca di una risposta.

Dovevo passare la serata con Eleanor. E quando lei mi aveva detto che non poteva venire ero a pezzi e la prima cosa che ho fatto senza nemmeno pensarci è stata chiedere a Bells di venire qui? 

Ma. Io…io amo El.

Perché l'ho chiamata?

Lei continua a guardarmi con i suoi meravigliosi occhi verdi. Ehi frena. Ho pensato meravigliosi? Ma che cazzo mi prende?!

Si vede che è dispiaciuta. Ecco, non solo adesso ci sto male io, ma pure lei. 

Bella mossa genio. Vorrei prendermi a sberle. Forse se glielo chiedo lo fa lei per me. Mmm, no, meglio di no.

 

Pov Bells

Continua a guardarmi, senza dire una parola. 

Neanche io so cosa dire, tantomeno cosa gli passa per la testa.

Dopo un po' di tempo passato a fissarci…  (lampadina che si accende)

Mi guardo le mani.

Ieah.

E' stupido pensare di riuscire a consolarlo così…

No, affatto.

Alzo lo sguardo e incontro quello di Lou. 

Non funzionerà mai.

Sì invece, alza le chiappe capra!!

Torno a guardarmi le mani, poi chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e mi alzo.

Vado verso il pianoforte. Mi sento come in un video a rallentatore.

Il cuore mi batte talmente forte che non fa "tum-tum-tum-tum…" ma "tuuuuuuuuuuuuuuuu…." come le macchine degli ospedali quando qualcuno muore. O come un telefono occupato se vi sembra un paragone più allegro.

Tanto per facilitarmi le cose, sento gli occhi di Lou piantati addosso.

Ti preso, fa che mi venga un'idea migliore, ti prego, ti prego!!!

Nada.

Ok, tranquilla. Stai scialla.

E sì, tu e la tua sciacalla, andate pure a cagare.

Mi siedo al pianoforte e comincio a suonare, la stessa canzone dell'altro giorno. 

Poi My heart will go ontanto per essere allegro, viva Titanic. Che poi, non ho mai capito perché alla fine lui muore, cazzo ci stavano in quattro su quell'asse di legno, ma Rose cogliona doveva fare l'egoista e non farlo salire!!!

Emh ehm… comunque, adesso Louis è seduto accanto a me e mi guarda che suono, e io sto cercando di fare di tutto per evitare di venir distratta da lui accanto a me.

Someone like you. Altra canzone leggerina e allegra da ballare con una margherita in bocca.

Skyscraper. Evvai. 

Forse, non dovresti suonare canzoni d'amore cretina!!

So solo quelle cazzo!!

More than this. 

Meraviglioso.

Cosa c'è adesso?! 

Sta piangendo. 

Ha. Ha. Ha. Pure io. Bene.

Ti scatterò una foto, Favola. Probabilmente non le aveva mai sentite.

Zitti e immobili. Io suono, lui ascolta

Appoggia la testa sulla mia spalla.

Adesso mi si ferma il cuore, poi arriveranno i paramedici con l'elettroshock.

Bella's lullaby, Some nights. Lui continuava a stare fermo.

Ma perché, perché ho imparato solo una canzone allegra?! Che poi, nemmeno quella è poi così tanto allegra.

 

Pov Louis

Stava suonando benissimo. Quando finì More than this mi scappò una lacrima. Due. Non lo so.

Non ci trovo proprio un senso che anche lei pianga. 

E sono un po' lusingato che abbia imparato una nostra canzone.

Continuò a suonare, io la guardavo incantato. Non so come faceva, ma mi faceva stare meglio. Non solo come suonava, anche solo il fatto che fosse lì con me.

Ad un certo punto smise di suonare. 

-Grazie.- sussurro

-Mmm? di cosa?- sembra che l'abbia riscossa da qualche pensiero.

-Di tutto-. Alzo la testa e la guardo negli occhi. Lei ricambia lo sguardo per un secondo, poi fissa i tasti del pianoforte.

-Lo so che ti costava farlo. Non eri obbligata. Ma l'hai fatto lo stesso-.

-Ah. Bè se ti fa sentire meglio posso cimentarmi anche in un balletto..o se vuoi posso provare a vedere se riesco a fare la verticale…o posso fare il giocoliere con le mele. Però poi le dovrai mangiare anche se saranno nere-.

Rido. Anche lei sorride. Anche questo mi piace di lei. Riesce a farmi ridere.

-E' bello sentirti ridere-.

Oh. Grazie. Le sorrido ancora.

-.. dai,non possiamo stare tutta la sera qui a fissare i tasti del pianoforte. A meno che non ti sia improvvisamente venuta voglia di suonare queste canzoni fino alla nausea!-

-Mmm, no grazie!- scuote la testa e sorride.

-Ok, allora cosa vuoi fare?-.

-Ordiniamo una pizza e guardiamo un film? La cosa più vecchia del mondo-.

-Va bene, ordino io-.

Mi alzao e andai a prendere il telefono. Una chiamata persa. El. 

La elimino.

 

Pov Bells

Mi alzo e mi stiracchio. 

Visto? Ha funzionato!!!

Sì, grazie al cielo. Sto negli anche io adesso che Lou sorride.

Vado a sedermi sul divano. Louis è di ritorno dopo pochi minuti.

-Se non arriva entro mezz'ora, la pizza è gratis!!- urla entusiasta.

-Possiamo mettere una deviazione e far girare in tondo il fattorino, così arriva tra anche un'ora…prima che si accorga che sta facendo sempre la stessa strada-. 

-Hahaha!!!- getta la testa all'indietro. Che bello sentirlo ridere!!! -Come la storia delle uova!! Devo farmi venire anche io qualche idea divertente, altrimenti qui il merito è sempre tuo!!-.

-Una mente geniale resta geniale-.

-Possiamo fare una cosa intelligente- propone.

-Tipo?- gli chiedo curiosa.

Scommetto che quello a cui pensi tu non è quello a cui pensa lui.

Ha. Ha. Ha. Spiritosa lei.

-Io mi bevo qualcosa. Sicura di non volere niente?- si avvia verso la cucina.

-Sicurissssssima!!!!-.

Guarda di sputare in giro a fare tutte 'ste "ssssss". 

L'unico posto dove vorrei sputare è il tuo occhio.

 

Mi va bene anche quello di Eleanor.

-Ok!!- urla Lou dalla cucina.

Tornò dopo qualche minuto con qualcosa in mano.

-Qualunque cosa sia, la reggi?- gli chiedo corrugando la fronte.

-Più o meno. Tanto non devo guidare!!!- lui scrolla le spalle.

-Mmm…-.

-Allora, cosa facciamo? Che film vuoi vedere?- mi chiede entusiasta.

-Mah, per me è uguale!!! Quello che vuoi!!-.

-Cosa non ti piace?- accende la tv.

-I film che finiscono male!!- esclamo, alzando la mano.

Lou ride. -Per fortuna!!-.

 

Non ho idea di che film stiamo guardando.

Perché io non lo sto guardando. Sto guardando (fissando) Louis. Pregando che lui non se ne accorga.

Cacchio. 

Ok, ecco cos'è appena successo: Louis si è accorto che lo guardavo, io ho cercato di disciogliere lo sguardo alla svelta, ma non ce l'ho fatta.

Mi sento avvampare e faccio finta di prestare attenzione al film. Adesso lui si è girato del tutto e mi guarda senza farsi troppi complessi.

E' maleducazione, lo sai?

Senti chi parla. Forse adesso non ti guarda più.

Sbircio verso Louis con la coda dell'occhio. Ops. Si, mi stava ancora fissando.

Eccolo che ride da solo.

 

 

Pov Louis

Controlla se la sto ancora guardando. Mi viene da ridere: non si era mossa di un millimetro, aveva solo spostato lo sguardo nella mia direzione, e appena si era accorta che la stavo ancora guardando, l'aveva riportato dritto sulla televisione. Adesso la spengo, così non ha più scuse.

 

 

Pov Bells

Ha. Spento. La. Tv.

Adesso mi incazzo.

Adesso a cosa devo far finta di essere interessata?! Allo stipite della porta!?

Certo, tutte le ragazze sarebbero molto colpite da una porta!!! Ma cacchio!!

-Ma che hai?!?!-.

-Hahaha!!! io?!- mi chiede, facendo il finto tonto.

-A te l'ho chiesto-.

-Eri tu che mi stavi guardando-.

-Non è vero- cerco di mordermi il labbro per non tradirmi ridendo.

-Sì invece- ribatte.

-Mi pare di averti chiesto perché TU fissavi ME-.

-Mi stavo chiedendo perché prima mi fissavi. E pensavo a una cosa…- risponde.

-Prima non ti stavo fiss… a cosa?- Bello. Mi aveva trovato una via d'uscita da solo. Ti adoro Louis!!!

-…che sei bella-.

Ha-ha. Battutina. Come sei simpatico. 

Non rispondo.

-Bhè?- mi chiede.

-Cosa?-.

-Non hai detto niente-.

-Lo so-.

-Dovevi dire "anche tu sei molto bello, Louis!!!"- esclama.

Alzo le braccia in segno di resa. -Scusa!! Sei molto bello Louis!-. 

Te lo devo anche dire? Mi pare ovvio.

-Ah-ha, no manca l'anche- Lou scuote la testa-.

-Lo so-. Non sono cretina.

Louis mi punta un dito contro. -Cretina!!!-.

Ehi!! 

-Io?!? Ma sentilo!!-. 

Afferro un cuscino e glielo tiro contro.

-Vuoi la guerra?!- mi minaccia.

Afferra altri cuscini e comincia a colpirmi.

Quando sto per tirargliene una, lui me lo strappa di mano.

-Ehi!!- mi lamento -Così non vale!!!- .

-Ah sì?!- mi sfotte, colpendomi con il cuscino che mi aveva rubato. 

Sono una calamità naturale.

La lotta con i cuscini si fa più dura, all'ultimo sangue. All'ultima piuma. Ah, le piume cominciano a volare.

Chissà perché queste esplosioni di piume non ci sono mai in Italia. Siamo il Paese più noioso del mondo ragazzi.

Era una cosa molto stupida, ma cosa poteva succedere con Louis?!

-Ti arrendi?!- mi chiede.

Forse sarebbe il caso. Siamo (sono) caduti(a) dal divano. Sono distesa sul tappeto a pancia in su, con Lou praticamente seduto sopra di me che mi tiene le mani ferme sopra la testa.

Oh, Dio. Forse voleva davvero fare quello che volevi fare tu.

Fottiti.

Ma fottetevi voi, che non vi manca molto...

Comunque. Neanche fossi un pericoloso criminale di Walker Texas Ranger che andava placcato in perfetto stile rugby.

-Mai!!!!- esclamo.

-Ah sì?!-. Louis rinuncia a tenermi le mani sopra la testa e comincia a farmi il solletico.

-Smettilaaaaaaaa!!!! HahAhAHahaHa!!!!! Oddio Louis!!!! Daiiiiii!!!!-. 

-Dicevi, prima?!- mi chiede, continuando a farmi il solletico, mentre io mi muovo sul pavimento come un millepiedi con il morbo di Parkinson.

-Mahahahahaaaahahaaaaai!!!!- esclamo tra le risate.

-Sei testarda, eh?!-.

Eh eh.

-Adesso smettilaaa!!!-

-Mmm…- continuava a farmi il solletico, poi ad un certo punto si ferma. Apro prima un occhio e poi l'altro, per controllare che non gli sia preso un infarto.

DIO MIO!!!! Me lo prendo io l'infarto!!!!

E'… E'.. E'...

Bells, respira…

E' sempre sopra di me, con gli avambracci appoggiati sul pavimento intorno al mio viso. E'… molto vicino.

Un'altra volta, mi perdo nei suoi occhi. Figurarsi poi se così vicino. Dio, sto impazzendo. Adesso il cuore fa "tuuuuuuuu" più di prima. Credo che si sia proprio fermato.

Lui mi guardava dritto negli occhi, senza dire una parola.

Dio. Dio. Dio. 

Oh, mio Dio.

Pensi di riuscire a dire qualcosa di diverso da "Dio"?

Dio!!

Ok, no.

Non ci sono parole se non "oh mio Dio" per descrivere quanto sia…. mozzafiato questo momento.

 

Dlin-dlon.

Oh, no. Pizza. Campanello. Cazzo.

-Ci scusiamo per il ritardo, è passata più di mezz'ora, la pizza è gratis!!- urla il fattorino.

-La lasci lì in veranda…- gli dice Louis.

Ecco i passi del fattorino che si allontanano.

Louis mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorride.

Gasp.

Lui è lì. Cioè, Qui.

Ok, lo so che sei fidanzato, ma ho fai come nei film e mi guardi le labbra, occhi, labbra, occhi, labbra, occhi… fino a farmi venire le vertigini e poi mi baci, o ti alzi.

Mmm. Bhè, sì non è che tu abbia molti motivi per baciarmi, ma di questo possiamo anche parlarne dopo. Dopo che ci siamo baciati.

Bacialo tu no?

No! E' fidanzato, non lo posso baciare io!

Perché?!

Perché non sono una troia.

-….Le….Pizze….- mormoro.

Louis sospira.

 

Pov Louis

Perché mi sta ricordando le pizze? Lo sapevo che erano arrivate, ma lei era troppo bella. Volevo rimanere lì a guardarla. 

Lei, i suoi bellissimi occhi, i suoi capelli, il suo viso. E' di nuovo arrossita. Che dolce.

Ma forse lei non voleva… Forse le do fastidio.

Ma se le do fastidio poteva anche dirmelo e basta!! Invece no. 

"Le pizze". Cosa dovevo capire con questa frase?!

Ok, ok, io voglio baciarla. Ma forse faccio male. 

Io e lei ci conosciamo solo da qualche giorno. E' vero, mi piace, ma… Dovevo vedermi con El stasera. Posso buttare via tutto così? Sono arrabbiato con lei, ma non per questo non la amo più.

-Hai ragione….-. rispondo dopo un bel po'.

Mi alzo e la lascio libera, poi vado all'ingresso a prendere le pizze.

 

Pov Bells

Uffa. 

Almeno si mangia.

 

-A cosa pensi?- gli chiedo una volta finita la cena.

Io odio quando le persone me lo chiedevano. Un po' di privacy?! Ma è un pezzo che sta guardando il vuoto.

 

Pov Louis

Mmm. A te. A prima.

-Che domani potrei farti conoscere gli altri pazzi, hai visto solo Harry-. Sì, come no.

-Mmm… ok!! Volentieri!- mi dice sorridendo.

Almeno c'ha creduto.

-Potremmo fare un giro tutti insieme per Londra!!- propongo alzando le spalle.

-Sì certo!!-.

-E poi un picnic al nostro parco….-.

-Nostro?- mi chiede.

Oh merda. Adesso come ne esco?!

-….quello dove andiamo di solito….io e i ragazzi-. Sì, come no. Di nuovo.

-Ah-.

-Vuoi dormire qui stanotte?- le chiedo per cambiare argomento.

 

Pov Bells

Scusa?! Oddio!! Vabbè lo so che non è in quel sen..

- …non in quel sens..-.

-Avevo capito!- lo interrompo.

-Ok!!- esclamo.

-Perfetto-. Avevamo finito di mangiare e stavamo lì per terra accanto al divano.

La porta si apre.

-Harry?- chiede Louis.

-No, Babbo Natale vestito da carota!-.

-Dove?!- scherza Lou. Credo che scherzasse.

-Oh, eccovi qui. Ciao Bells!- esclama Harry entrando in salotto.

-Ciao Harry! - lo saluto.

-Non dovevi arrivare più tardi?- gli chiede Lou.

-Guarda che è tardi. Ma vi lascio da soli se dovete…- e mi guarda malizioso.

-Harry!- esclamo.

-Bells!- ribatte Harry.

-Louis!- urla Lou alzando le braccia e facendo un gran sorriso.

Io e Harry lo guardiamo malissimo.

-Cosa?- ci chiede Lou.

Scoppiamo a ridere. 

-Comunque, stasera Bells dorme da noi- annuncia Lou

Ma lo fai apposta?! Digli anche che dormo in camera tua, così non la finirà mai di prenderci in giro!!

-Ma davvero?-. Ecco. -E dove dormi?-.

Lo fulmino con lo sguardo.

-Vieni, ti faccio vedere la camera- Lou mi sorride, senza badare ad Harry.

-Ne abbiamo tante, per accogliere tutte le belle ragazze che passano di qua..preferisci quella rosa, quella leopardata o quella a fiori?!- mi urla Harry mentre esco dal salotto per seguire Louis.

-Ma che hai bevuto stanotte?!- gli chiede.

Mi accompagna di sopra in camera. 

-Grazie di tutto Louis!- gli dico entrando.

Anche lui entra e chiude la porta.

-Figurati!-.

-Se non ti dispiace, io andrei a dormire!- sbadiglio.

- ….. sì… certo….Bè grazie- Lou fa per andarsene.

-Cosa?- gli chiedo.

-Si insomma.. per tutto…stasera…- mi risponde un po' imbarazzato

-Ah. Figurati!-.

Gli schiocco un bacio sulla guancia: -Buonanotte!-

-Buonanotte!- per una volta è lui rosso. Non sono l'unica! Ohieah!

Esce chiudendosi la porta alle spalle.

Dopo aver fatto il giro per la camera, entro in bagno, mi faccio la doccia e mi lavo la faccia.

Pigiama. Bel problema.

Problema due: vorrei lavarmi i denti, ma dove cazzo è lo spazzolino?!

Prendo un asciugamano e me lo avvolgo intorno per uscire dalla camera con qualcosa addosso.

Mi affaccio alle scale, per chiedere a Lou dove trovare lo spazzolino. 

Sento Louis e Harry che parlano:

"Bells…" mi avevano nominata?! Non è nel mio stile origliare ma.. a questo punto sono curiosa!

-Ma scherzi?!-… questo è Harry...

-No!-… Lou...

Mi avvicino per capire meglio. 

-Ma vi siete baciati?- chiede il riccio.

Oddio. 

-No!-.

-Ma perché no?!-

-Perché sì! Io sto con Eleanor!-.

Visto?

-Ma non è neanche venuta stasera!- esclama Harry.

-Lo so!- ammette Louis.

-Bells è venuta!-.

-Ma lei non aveva niente da fare!-.

-E tu che ne sai?!- chiede Harry, spazientito.

-Me l'ha detto lei-.

Aia. Ti cresce il naso così Lou. Io non ti ho detto che non avevo niente da fare. E' vero che non avevo impegni, ma non te l'ho detto.

-Ma che ne sai che ti ha detto la verità? Magari stava facendo la cosa più importante del mondo! Scommetto che lei sarebbe venuta anche se le stava morendo il gatto!- urla Harry.

-Ma piantala! non so nemmeno se ce l'ha il gatto!- sbotta Lou.

Ce l'ho. Sarei venuta. Magari avrei portato anche il gatto, ma sarei venuta.

-Allora il piccione, preferisci?!- propone Harry, ironico.

No quello non ce l'ho. Non andrebbe d'accordo con il gatto.

-Smettila!! Non c'entrano gli animali domestici!-.

-Ascolta, il punto è che la conosco da oggi, ma mi piace molto più di Eleanor!-.

Oooh. Harry, ti ho mai detto quanto ti amo?! Grazie!

-Se a te piace più di Eleanor, non vuol dire che debba essere lo stesso per me!-.

Questo fa male. 

Sento il cuore che si spezza. Ecco l'omino con la barba bianca dei cartoni animati del corpo umano che va a cercare la colla per riparare al danno.

-Fai come vuoi, ma hai sprecato una bella occasione!- sbotta Harry.

La conversazione si interrompe. Salgo le scale di corsa e entro in quella che credo sia la camere di Harry.

Qualche secondo dopo entra, per poco non gli prende un colpo.

-Non trovo lo spazzolino!- mugugno.

-Ah. E' tanto che sei qua?

-No, veramente stavo scendendo… ma poi ho deciso di aspettare qui perché eravate presi da una conversazione.

-E perché non sei andata da Louis?

-Perché sarebbe stato imbarazzante dirgli che ho sentito un pezzo di discorso..-. E poi perché mi ha frantumato il cuoricino.

-Ah! un pezzo eh?-.

-Si solo la fin…ehi, che c'è da ridere?!

-...Lo spazzolino è nell'anta in alto. E…

-"E.."?- lo incoraggio.

-Ma proprio non ci arrivi?

Emh. Un indizio? La lettera con cui comincia? 

Alza gli occhi al cielo: -E credo che avresti dovuto baciare Louis!-.

-...ma…!-.

Insomma, non era il caso... e poi... poi, sì insomma... c'era quella cosa...

-Niente ma! Stavate per fare nasonaso e siete rimasti lì per dieci minuti da soli a guardarvi, dopo aver fatto una lotta con i cuscini sul divano e non lo baci?

Nasonaso? Stavamo per fare nasonaso?

Che siamo, due eschimesi?

Emh. Comunque, messa così era davvero una cosa stupida.

-Grazie per l'informazione sullo spazzolino! buonanotte!- scappo prima che possa replicare qualcosa e corro in camera mia.

Le sue parole mi rimbombano in testa. "Avresti dovuto baciare Louis".

 

 

 

 

 

HALOHA :3

ciao ragazze :D 

in questo capitolo sono andata oltre i confini dell'immaginazione mettendo un mare di pov D: spero di non avervi deluse D:

scusate, ma ci voleva un po' di fghjklkjhgf, perché sennò era troppo cvbnmnbvcv. Capito, no?;)

comunque, il capitolo potrà sembrarvi stupido per la storia che Bells si mette a suonare. Ma per me non è affatto stupido. per me la musica è importante.
Poi, magari eravate lì "eddai cazzo che la bacia, dai che la bacia!!!" invece no :') è troppo scontato così :P

Detto questo… chi pensava che io pensassi a Bells come Miley Cyrus?! Hihihihi nessuno scommetto xD  invece sììììììììììì:O

cmq, se non sapete che cosa fare andate qui e leggete 2 ff che amo un casino:D 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1237098

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1270382

se non sapete come buttare via il tempo, leggete le mie ff:3 adesso ne sto scrivendo addirittura 3 :O xD hihihihi dopo questa ci sono summer love e tweet tweet, sms!! :)

se le avete già lette tutte ( :O ) recensite ;) se avete pure recensito, chiamate un amico e giocate a mentigi!!!!!:D

ecco come si gioca: è uguale a merda! solo che si deve dire mentigi, ovvero menta+luigi. Se siete curiose vi spiegherò poi;)

basta, perché sono incazzata nera perché non c'è speranza che io vada al concerto degli… bhè di chi volete che sia?! u.u

non odiatemi perché ho insultato Eleanor. E' la Eleanor della storia. CLARO?! Bene. (che poi, l'ho insultata in albanese xD l'unica parola che mi ricordo che mi ha insegnato una delle mie migliori amiche è budalà xD e non vi dico cosa vuol dire...)
E nel caso non fosse chiaro, per evitare fraitendimenti o che mi mandiate a quel paese per quello che ho scritto: il capitolo non si basa su bells che insulta eleanor, ma sul fatto che lei farebbe di tutto per lou, al contrario di el che gli ha tirato un bidone senza farsi tanti problemi...e sul fatto che anche lui si ritrova a voler avere bells vicino...bene:D

BUON ANNO BELLEZZE:3

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Capitolo 6
*** Harry, ridai quel cazzo di telefono a mister carota ***


Harry, ridai quel cazzo di telefono a mister carota


 

La mattina dopo mi alzai presto, presi le mie cose e sgusciai da Angela senza farmi vedere. Lasciai un biglietto a Louis con scritto "dimmi quando come dove x stasera :) baci!!".

Presi la bici, ma prima di andare a casa passai per un bar a fare colazione.

Passo passo passo passo.

Ho capito che sei imbranata, ma a camminare dovresti essere capace senza pensare "passo passo".

SHHHH.

Giro la chiave nella serratura senza fare rumore e entro in casa. Faccio un paio di passi, ma la mia attenzione è attratta da un biglietto su un mobile in entrata. 

"Sono fuori, dai da mangiare al mio piccino per favore".

Piccino?

-Hernyyyyyyyyy!!!!- urlo.

Che vuoi.

Parlavo col gatto.

Mi sembra normale.

Perché parlare con la propria coscienza è molto più normale.

-Mrrrp?-.

-Non fai più mamao?- gli chiedo stupita.

-Mamao?-. Ah, ecco. Scuoto la testa e vado in cucina per dargli da mangiare.

Salgo le scale di corsa, una volta in camera butto la borsa sul letto e accendo il portatile. 

Vediam vediam..

5 nuove mail e 8 richieste di contatto su facebook. Rispondo alle mail e mi viene qualche dubbio che in Italia non si sappia che sono "amica" di Louis Tomlinson. Mi viene un groppo in gola. Oddio. Io sono amica di Louis Tomlinson?

Quel Tomlinson?

No, l'altro.

Ah, bè grazie.

In effetti non mi ero nemmeno posta il problema. 

E' perché dovrei farmelo adesso questo problema?

Vado in bagno a sistemarmi e a cambiarmi, poi torno in camera, e mi accorgo che Louis mi aveva mandato un sms.

Da: Louis:)

«Ma nemmeno saluti?! Vergogna:) alle dieci da noi?»

 

Dieci? Io pensavo stasera.

Forse intende le dieci di sera.

Mmm. Non mi convince. Una volta mi hanno invitata a una festa (con una mia amica) e mi hanno detto "ci vediamo alle otto". Alle otto di sera io e la mia amica arriviamo. Non c'è un cane. Telefono a un'altra mia amica che doveva venire. "Ma perché non c'è nessuno?!"

"Dove?!".

"Alla festa!!".

"Bells, era alle otto di mattina".

Ah. Ma chi cazzo fa una festa alle otto di mattina vorrei sapere? Solo noi italiani ovviamente.

Guardo l'orologio.

-Potrebbe essere…- sussurro.

E se glielo chiedo?

No!!!

Ok.

A: Louis:)

«Dieci…adesso?xD»

Ti avevo detto no.

Sì lo so.

Da: Louis:)

«Sì xD problemi coi preparativi? possiamo fare più tardi…»

A: Louis:)

«No tutto ok:)»

 

-Chi è?- mi chiede Harry al citofono.

-Yoghi e Bubu- rispondo.

-Adesso ti apro Bells..-.

Entro e trovo Liam già lì, in anticipo come me.

-Bonjour!!- esclamo allargando le braccia.

-Liam, lei è Bells, l'amica di Louis..- mi presenta Harry indicandomi.

Ehi. Sono ufficialmente l'amica di Louis.

-Oui, c'est moi!!!- dico sorridendo e porgendogli la mano.

Liam sorride e la stringe. Poi senza sorridere e senza quasi muovere le labbra sussurra ad Harry: -Ma non era italiana?-.

-Ou..sì, sono italiana, ma lo capisco l'inglese sai?!- dico un po' divertita, battendo Harry sul tempo.

Liam arrossisce e si passa una mano tra i capelli: -Oh, scusa!! Che figura..-.

-Tranquillo!- gli dico sorridendo -Louis?- chiedo ad Harry.

-Adesso scende.. ma siete un tormento voi due!!!!- esclama lui.

Io lo guardo perplessa e arrossisco un po'. Poi guardo Liam e alzo le spalle.

Lui mi spiega: -Stamattina Louis era tutto agitato perché non eri qui, fino a quando non ha trovato il biglietto- mi dice sorridendo.

Abbiamo un attacco di felicità oggi ragazzi.

-E prima non voleva salire a prepararsi perché aveva paura che tu arrivassi mentre lui era di sopra e che Harry non ti aprisse… poi sono arrivaro io e l'ho convinto- continua.

Io ridacchio e sento Lou che scende.

-Bells!!!- mi urla scendendo.

-Louis!!! Da quanto tempo!!!- esclamo allargando le braccia.

Lui arriva e mi abbraccia sorridendo.

-Potevi aspettarmi stamattina!!- mi rimprovera.

-Eh, potevi aspettarlo!!- gli fa il verso Harry. Lou gli tira uno scappellotto.

Io e Liam ridiamo, mentre Harry si massaggia la testa.

Dopo qualche minuto, ecco arrivare anche gli altri due.

-Ciao!! tu devi essere l'amica di Louis!!- mi sorride Zayn.

-Sì, io sono Bells, e suono il pianoforte!!- dico convinta.

Tutti mi guardano male, tranne Louis che si mette a ridere.

-Visto?- dico a Lou -Cosa avresti pensato se mi fossi presentata così?!- gli chiedo.

-Che è pazza?- sussurra Niall a Zayn.

-Appun.. Cosa?!- esclamo.

Louis prende le mie difese.

-Non potete capire, è una lunga storia… E poi lei è pazza, ma non più di me!!- si gira e mi fa l'occhiolino, mettendomi un braccio attorno alle spalle.

-Sei sicuro?- gli chiedo sorridendo.

Lui alza le spalle.

Harry sogghigna, io non gli bado e sorrido a Lou.

-Allora, dove si va oggi?- chiedo.

 

 

Ok, ecco cosa riescono a combinare cinque ragazzi fuori di testa in giro per Londra: Liam è rimasto giù dall'autobus, e quando questo è partito, lui ha cominciato a corrergli dietro. Niall si è sbrodolato con il gelato. Tre volte. Zayn è accidentalmente caduto (con l'aiuto di Louis) dentro una fontana mentre si specchiava. Harry è stato preso a borsettate da una vecchietta per averci provato con sua nipote.

Io sono caduta da una panchina. No, davvero. Non ci stavamo tutti, avrei dovuto immaginarlo. Louis voleva sedersi, ed io ero totalmente in stato comatoso, ho detto "ma se scaliamo tutti…" e prima che Louis potesse urlare "NO!!", ho scalato con convinzione a destra, finendo con il culo per terra.

E Louis.. Louis… siamo già al parco ed è quasi sera e Louis non ha ancora fatto cazzat..

Come non detto.

Mai rincorrere i piccioni per troppo tempo.

Adesso ha una gran cacca di piccione sulla maglietta.

Tutti ridiamo, vedendolo arrivare con lo sguardo basso incazzato come una iena e la maglietta sporca.

-Allora Bells, parlaci dell'Italia!!- commenta Liam, per togliere l'imbarazzo da Lou.

Emh. Ti aiuterei volentieri, se scegliessi un argomento più facile. Non sono molto patriottica, conosco meglio l'Inghilterra che l'Italia. E la amo anche di più.

-Emh…facciamo una buona pizza..-.

-E poi? che c'è di bello?!- mi incita Liam.

-La pizza, il gelato, le lasagne..ho già detto la pizza?-. Qualcuno mi dica cosa c'è di bello in Italia.

Niall si lecca i baffi.

-Ok, abbiamo capito, smettila o gli fai venire la bava!!- dice Liam, indicando il suo amico irlandese.

-Hahahaha!!!-.

-LOUIS!!!! Datti un po' di contegno!!!- esclama Harry.

Eh? Adesso che ci penso, Louis è sparito, probabilmente per pulirsi la magliet..

O cazzo. 

Uh.

Questa prima mi va in iperventilazione, e poi sviene.

Aaaaaah.

Louis era davvero andato alla fontana per pulirsi. Adesso è senza la maglietta davanti a noi.

-Non vorrai scandalizzare questi poveri bambini innocenti?!- commenta Harry.

No, Harry, tranquillo, l'unica cosa che succede adesso è che mi prende un infarto.

Cerco di guardare da un'altra parte. Louis si siede accanto a me.

Ma lo fai apposta?!

-La maglia?- gli chiedo, concentrandomi sui suoi occhi.

-Al sole che si asciuga!!-.

-Mmm-.

Sì, mmm.

-Dai vieni!!- Louis si alza e mi sorride.

Mi alzo anche io. 

-Dove?- gli chiedo curiosa.

Lui mi prende per mano e mi porta in una parte del parco dove non c'è nessuno, che da sul Tamigi.

-Fico- commento.

Lou ride. -Ti piace?-.

-Ovvio!! AMO LONDRA!!- esclamo.

-Bene!- mi sorride e ci sediamo sull'erba.

-Quindi rimarrai a vivere qui?-.

Io lo guardo come se mi stesse dicendo di aver visto un ufo.

-Magari!!! Credo che alla fine dell'estate dovrò tornare in Italia purtroppo..- sussurro.

-Oh- Lou sembra dispiaciuto.

Sorrido. -Godiamoci l'esta…-.

Non riesco a finire la frase, perché arriva Harry urlando: -AND LIVE WHILE WE'RE YOUNG!!!!!!-

-Harry!!!- si lamenta Louis.

-Cosa?!-.

Lou sospira. -…Niente..-.

-Ah, volete che vi lasci un po' di privacy? Scusate, me ne vado!!-.

-Che scemo!!- ridacchio.

-Pensa a viverci!!- geme Louis.

Io rido e appoggio la testa sulla sua spalla. Lui mi mette un braccio attorno alle spalle.

Oddio. Ho i brividi.

Chiamali brividi...

-Il tramonto…- sorrido guardando il cielo. Mi è sempre piaciuto guardare il cielo. Forse è per questo che mi piacciono gli occhi di Louis...

-Da qui è molto bello vero?-.

Annuisco. 

 

-Dai andiamo..- Liam arriva dopo un bel po', quando del tramonto è rimasto ben poco. -Ma che fate?!- esclama divertito.

-Mmm?!- rispondiamo io e Lou.

-Niente..dai ragazzi..Louis, la tua maglietta è asciutta..non perfettamente pulita, ma asciutta!!!-.

-Ah, grazie!!- Louis si alza e mi porge la mano per tirarmi su.

Romantico. Ma non peso 100 chili.

Salto su, ignorando la sua mano. Allora Lou mette il broncio e io gli faccio la linguaccia.

Mi volto, diretta verso gli altri, ma non faccio in tempo a fare due passi che Lou arriva e mi prende in braccio, correndo per tutto il parco.

-Scemoooo!!!- gli urlo, ridendo.

Dopo un po' di corse però lui scivola, e finiamo entrambi con il sedere per terra. E' la seconda volta oggi.

Ci guardiamo e ridiamo ancora distesi sull'erba.

 

 

One Direction (4/5 xD)

-Ma sono proprio due piccioncini!- esclama Liam.

-Piccioni, Liam, piccioni, si tratta di Louis!- lo corregge Harry.

-Eleanor?- chiede Zayn.

-Ha dato buca a Louis per il loro anniversario…e…-.

-E..?!-.

-Lui le aveva scritto una canzone per lei con bells, che a sentire Louis è un portento con il pianoforte… e quando El non è venuta, Louis ha chiamato Bells!!-.

-Ah!-.

 

 

 

E' così bello. Cavolo.

E' semplicemente perfetto. Peccato che c'è sempre quel "ma". "Ma" è fidanzato.

Ovvio, era troppo perfetto.

Cerco di non pensarci, e distolgo lo sguardo dal cielo per girarmi verso Louis, che è girato su un fianco e si è appoggiato al gomito.

E mi guarda. Che palle. 

Qualcosa di meglio da guardare?! 

Ti porto uno specchio. 

Hihihihihi.

-Mmmh?-.

-"mmmh?" cosa?- mi chiede, corrugando la fronte. E' divertente quando le persone fanno così. Mi ricordano i carlini.

-Cosa c'è?!- specifico.

-Niente!- alza le spalle.

-Mpf-.

Louis sbuffa. 

-Te l'ho già detto e non mi credi!!E poi..-.

Eh? Cosa mi sono persa? Hernyyyyyy…

Cazzo vuoi?

Cosa mi ha detto Louis?

Boh.

Ah. Bene.

-Ragazziii…- ci chiama Liam

-…e poi dobbiamo andare!!- finisce Lou sospirando.

Mi alzo e seguo Louis verso gli altri ragazzi.

Tornammo a casa di Lou ed Harry in autobus. Una volta arrivati i padroni di casa andarono a farsi la doccia, mentre Zayn accompagnò Niall a svuotare il frigorifero. 

E adesso, io sono in salotto da sola con Liam. Lui mi guarda. Io lo guardo.

Ci guardiamo.

-…Liam...- faccio.

-…Bells…- risponde.

-Dimmi!!- gli dico sorridente, sperando che abbia qualcosa da dire. Attaccare bottone non è mai stato il mio forte.

-Posso chiederti una cosa?-.

-Dimmi!!- ripeto annuendo lentamente.

Liam abbassa la voce e sorride: -Ti piace Louis..-.

-Non è una domanda- replico.

-Doveva esserlo-.

-No-. dico convinta, mentre sento le guance che cominciano a diventare rosse.

-Ah, no?!- mi chiede ironico.

-Emh… sì, ok lo so- farfuglio. Liam sorride, soddisfatto di averci azzeccato.

-Ma..si vede tanto?- non aspetto la risposta per paura che mi dica di sì. -Tipregotipregotiprego non dirglielo!!!-.

-Ma figurati!!-.

Gli sorrido riconoscente, mentre le mie guance cominciano a tornare di un colore normale. 

-Eccoci, siamo tornati per vostra sfortuna!!- escara Zayn entrando in salotto -Niall ha trovato dei resti di una pasta squisita!! E lo dico sulla fiducia perché pensate che me l'abbia fatta assaggiare?- continua, fulminando il biondo con lo sguardo alla fine.

Io e Liam ridiamo.

Louis arriva dal piano di sopra in asciugam…

Ditemi cosa ho fatto di male per soffrire così tanto oggi. Vi prego ditemelo. Potrei anche andare a comprare un cilicio ed evitare di dare tanta pena al Grande Capo lassù di trovarmi sempre qualcosa per cui sclerare.

Cioè, Louis è sceso di sotto in asciugamano, ancora bagnato.

Deglutisco e mi accorgo che invece la mia gola è terribilmente secca.

"Non ci pensare nemmeno", penso, ad anticipare i commenti sconci della mia coscienza (che poi a fare commenti del genere non so come faccio a chiamarla coscienza!!) su Louis, il fatto che è bagnato e io ho la gola secca.

Ok.

Bene.

Ma stavo per dire che magari potevi..

LALALALALALA!!!!

...E scommetto che dopo la tua gola non sarebbe più stata così secca!!

Oh Dio aiutami tu. Voglio rottamare la mia coscienza. Dov'è il modulo per la lista d'attesa?

Supplico Liam con lo sguardo, che si mette a ridere. 

-Che c'è da ridere?!- chiede Lou.

-Niall si è mangiato la pasta che era in frigo e non ha voluto farmela assaggiare!!- spiega Zayn, che ha frainteso il motivo della risata di Liam.

-Ehi!!!! La mia pasta italiana fatta da una vera italiana!!!- urla arrabbiato guardandomi con la coda dell'occhio.

Io alzo la mano: -Sì, sono Denominazione Origine Controllata!!!-.

Louis ride e getta la testa all'indietro, per poi andare in cucina.

Liam si avvicina e mi sussurra: -Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere!!-.

-Tutte oggi!!- esclamo.

-Cosa?- chiede Lou curioso, sbucando con la testa dalla porta della cucina.

-Mmm? Niente..-.

-Mpf- sbuffa.

-Bells, come sei venuta qui?- mi chiede Liam.

-In bicicletta!!-.

-Ah. Bè allora ti accompagno a casa..a piedi!!- propone, alzandosi.

-Veramente io…- si lamenta Lou.

Io lo guardo interrogativa.

-Andiamo Louis, non lei presentabile, e se aspettiamo che ti prepari, arriva notte!!-.

Guardo fuori dalla finestra. 

E' già buio a dire la verità…

-In effetti!!- concordo-

-Ah..allora…ciao!!- mi dice Louis, venendo a darmi un bacino sulla guancia.

Adesso è diventata una giornata produttiva.

-Ciao!!- lo saluto, mentre Liam mi trascina via.

-Quando ci vediamo?- mi chiede Lou sulla porta.

-Non sooo!!-.

-Allora ti…- incomincia Lou, ma non riesce a finire perché Liam gli chiude la porta in faccia, facendogli "ciao ciao" con la manina.

-Ma Liam!!!- protesto, mentre mi trascina via.

-Coraggio su…domani potremmo vederci u film tutti insieme, così rivedi il tuo Romeo-.

-Sììììììì!!!!!!- saltello sul marciapiede all'idea. Visto che Liam è a piedi, la bici me la sto scorrazzando a mano.

-Che film?-.

-No ti prego non chiedermelo- sbuffo.

-Perchè?- mi chiede confuso.

-Perchè ieri dovevamo vedere un film, io e Lou, e dopo mezz'ora per decidere ne abbiamo messo su uno a caso!! E poi non l'abbiamo nemmeno guardato..Almeno non io..- mi si stampa in faccia un gran sorriso ripensando a ieri.

-Perchè no? Era brutto?- mi chiede.

-No, cioè, non lo so, il fatto è che ero troppo impegnata a guardare Louis e a pregare che non se ne accorgesse..- ammetto arrossendo. Almeno è un po' buio e non si nota molto.

-Hahaha!! Sei molto dolce sai?-.

Io? Dolce? Chiami dolce una persona che fissa un tuo amico fino a che non gli bruciano gli occhi? Bè, allora sono molto dolce.

-Lo trovi dolce?- gli chiedo, non molto convinta.

-Sì!!- mi sorride. Questo ragazzo mi sta simpatico.

-Ok, ma poi…se n'è accorto!!-.

-Non ci credo!!- esclama, e ride.

-Daiiiii!!!!!- mi lamento.

-E tu che hai fatto scusa?- mi domanda curioso. 

Così gli raccontai rapidamente quello che era successo la sera prima, il quasi (molto molto quasi) bacio e tutto il resto.

Quando arrivai a casa, lo salutai e gli schioccai un bacio sulla guancia.

-Grazie!!!-.

-Mmm- annuisce.

-Saluta gli altri pazzi.. soprattutto Louis!!- gli dico sorridendo, mentre apro il cancelletto.

-Certo certo!! Ciao!!-.

 

 

Decisi di fare un po' di biscotti da portare il giorno dopo.. e quadruplicai le dosi. Attenssione signori e signore: ne vennero una quantità esagerata!!

Poi andai a farmi una doccia e a lavarmi i capelli.

 

Infilo il pigiama e vado a letto. Controllo il cellulare. Oops..

Tre messaggi.

 

Da: Louis:)

«Allora bellissima?! domani a che ora?»

See.. bellissima. Imatek. Minchia centra? Non lo so. Vedere Louis senza maglietta due volte in un giorno e la seconda pure bagnato mi ha rincoglionito più del solito.

 

Da Louis:)

«Embè?:) ah, liam mi ha portato i tuoi saluti extra!;) thanks:D»

 

Da: Liam;)

«Ciao cara:) e da quando sono tornato che Louis traffica con il cel.. che ti scrive?xD»

 

 

Rispondo:

A: Louis:)

«scusa ero sotto la doccia e poi a preparare una dolce sorpresa x domani xD quando vuoi!;)»

 

A: Liam;)

«x domani.. quando.. e poi perché non gli ho risposto prima! ma posso farmi la doccia, sì?!xD»

 

 

Due secondi. Wow.

Ah. Liam.

 

Da: Liam;)

«hahaha:) dovresti vedere la scena qui: louis e harry che litigano.. harry vuole che louis si faccia desiderare con te!! ma louis non vuole! harry gli ha preso il telefono e louis lo rincorre!!:D»

 

A: Liam;)

«ficoxD vorrei essere lì. wait..»

 

 

A: Harry:)

«Harry ridai quel cazzo di telefono a mister carota»

 

 

Da: Liam;)

«ma che hai fatto?»

 

A: Liam;)

«ho mandato un sms a harry! ha funzionato?:O»

 

Da: Liam;)

«sì xD»

 

 

Da: Harry:)

«è divertente far incazzare louis. scusa bells. :) <3 bello mister carota, lo userò in futuro per prenderlo in giro..»

 

Da: Harry:)

«no dai, sennò dopo non hai più nomignoli per lui xD non potresti più chiamarlo carotino;)»

 

Oddio. Alzo gli occhi al cielo.

 

Da: Louis:)

«ciao bells :) scusa!! ma come facevi a saperlo?!»

 

A: Louis:)

«ho la mia talpaxD»

 

Da: Louis:)»

«..Liam:)

 

A: Louis:)

«oui:) alors? a che ora?»

 

Da: Louis:)

«quattro?:)»

 

A: Louis:)

«ok!!!:) buonanotte scemotto:) non ammazzatevi:) baci<3»

 

Da: Louis:)

«'notte:9 <3»

 

 

A: Liam;)

«secondo te, la faccina :9 è una faccina tipo "mlmlml" o uno che si è sbagliato e ha premuto "9" anziché ")" ?!?!:O»

 

Da: Liam;)

«Te l'ha scritto lou? xD»

 

A: Liam;)

«si:P che cacchio vuol dire?»

 

Da: Liam;)

«non ne ho idea xD prendilo come un mlmlml xD»

 

A: Liam;)

«siete dei pervertiti xD buonanotte:)»

 

Da: Liam;)

«'notte:)»

 

Oddio. Alleluia.

Sprofondo con la testa nel cuscino.

Adesso nulla mi impedirà di dirti quello che volevo dirti prima hihihihi.

QUALCUNO MI AIUTI.

 

 

 

 

CCCCCCIIIIIIIAAAAAAOOOOOO :')

allora? Louis non è mlmlmlml? xD hihihihi no ok, mi sono venute le vertigini ad immaginare una cosa del genere devo ancora riprendermi O.O

poi. Louis non è dolce? *w* wiiiiiiiiiiii è una zolletta di zucchero immersa nel caramello:9 no fermi tutti. E' un twix hihihihihi:9

avete capito cosa aveva detto a bells che lei non si ricordava? no? male...

A parte questo… è l'ultimo capitolo che posto per…. una settimana? dieci giorni credo. Farò puffff per un po' :\

Quando torno, mi aspetto una marea di recensioni, sia su questo capitolo che su quello precedente che ha ricevuto.. 60 visite :O e zero recensioni u.u siete molto loquaci come al solito:P 

mi fareste molto contenta a lasciarne una piccina-ina-ina… con più di dieci parole, di cui però sette possono essere faccine xD por favorrrrrrr *fa gli occhi da cucciolo* non mordo se lo fate, state tranquille. E nessun vortice uscirà dal computer per inghiottirvi. 

bon basta:3

 

PS: in questa foto liam non vi sembra il bassotto che va in sidecar negli aristogatti?! napoleone o lafayette mi pare xD 

E' UGUALE! e harry assomiglia a quello che guida hihihihihihihi xD

     

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Capitolo 7
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*spero che vi sembri marrone biscotto e non marrone cacca di scoiattolo*

 

 

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Cacchio, pesa.

Ma non c'è mica cemento dentro, sono biscotti!!

Stai insinuando che i miei biscotti sono duri?!

No no!!

Meglio per te.

Suono al campanello della grande casa. Da dentro arrivano dei rumori strani, di qualcuno che inciampa, va a sbattere e qualcuno che cade. 

See, perché tu riesci a capire dai rumori che succede dentro in casa.

Se sento uno che bofonchia "porca puttana che male" e tund, e poi un altro tund e "cazzo di nuovo", sì.

Ah.

Harry spalanca la porta.

Aia. Pensavo fosse Louis.

-Allora?! La "dolce sorpresa"?! Farai uno strip tease? Aspetti un bambino? Non tenermi sulle spine!! Il padre è Lou?!- spara.

Io sollevo il coperchio della scatola che tengo in mano.

-Ah- fa la faccia delusa. -Louis, niente spogliarello, mi dispiace, solo biscotti!!!- urla spostandosi per lasciarmi passare. Entro e vedo Lou che cambia colore un paio di volte.

-Non ditemi che pensavate davvero che avrei fatto una cosa simile?!-.

-No!!!- si affretta a dire Louis -..almeno io no, Harry forse- continua guardandolo male.

-Aaaah- abbraccio Louis, che sbircia dentro la scatola.

-Mmm…Ehi ragazzi!!- li chiama.

-Niall, stai dietro per favore, vorremmo riuscire a mangiarne almeno uno a testa- dice Liam ironico.

Zayn guarda i biscotti con gli occhi sbarrati. Sono un'infinità ed sono pure grandini. Ok, ok sono enormi, ma dev'essere l'aria di Londra.

-Minchia!! Sai fare i biscotti meglio di Antonio Banderas!!!- esclama.

-Hahaha!! Grazie- gli sorrido.

Certo che la Mulino Biano oltre che piena di soldi è pure molto conosciuta se anche loro hanno visto quella pubblicità.

-Vero!!- conferma Liam -Posso?-.

-Li ho fatti apposta!!!- esclamo -Ma occhio, che dentro c'è..-.

Tutti smettono di masticare e mi fissano terrorizzati.

-Cofa?! Cofa f'era dentro?!- sputacchia Harry.

-C'era…- comincio.

-Caffo cofa f'era?!- aggiunge Zayn.

Io mi metto a ridere e loro mi guardano come se fossi una sadica malata.

-Burro, molto molto molto burro!!- spiego.

-Vaffanfulo, mi hai fatto prendere un colpo!!!!!!- sbraita Harry.

Io rido, Liam inghiotte il biscotto e comincia a parlare: -Allora, ditemi il film che volete vedere ed esco a nolleggiarlo!!-.

Louis mi guarda e aspetta che io dica qualcosa.

-Emh…boh!!! Ma vedete voi!!!- dico, facendo spallucce -Per me è uguale, ma non ho nessuna intenzione di vedere un film porno, sia chiaro!!-.

Zayn tira una gomitata ad Harry e sussurra ammiccante: -Mi dispiace Harry!!-.

-Cazzo, ma perché devo fare sempre io il pervertito?!- esclama lui, irritato.

Io e Louis ridacchiamo, mentre Zayn continua a provocarlo.

-Eh fa' l'offeso sì, ma le tue riviste parlano da sole!!-.

-Non ho riviste di donne nude, non sono un maniaco!!!- esclama Harry, sempre più irritato.

-Ehi, ehi!!!- si mette in mezzo Lou -Per me e Bells è uguale, ma sono d'accordo con lei!!-.

Cioè, ma non è dolce?

Liam mi guarda e alza gli occhi al cielo: -Allora io vado, e prendo quello che voglio!!-.

-Fai come ti pare- sbotta Harry, che ormai è incazzato nero.

Accompagno Liam alla porta, e quando torno di là vedo i ragazzi impegnati in una sfida di "quantibiscottiriescoamettermiinbocca". Appena entro tutti mi fissano come bambini che hanno appena fatto la pipì sul tappeto (no, ok, quelli forse sono i cani), e Louis indica Niall.

-E' fatta una fua idea!!!- sbotta, e devo dire che è carino anche quando parla con la bocca piena.

Niall gli tira una gomitata, facendogli sputare briciole da tutte le parti.

Io scoppio a ridere.

-Siete dei cretini inimitabili!!! Chi ha vinto?-.

-Indofina?- mi chiede Zayn, che ha quasi finito di ingoiare quelli che ha in bocca.

Io guardo l'irlandese, e tutti si mettono e ridere.

Il cellulare mi vibra e controllo. Liam mi ha scritto un messaggio.

«Ho preso un thriller, così magari puoi abbracciare lou:)»

 

Cioè, volete un cupido migliore? E io non gli avevo chiesto niente.

 

Raggiungo gli altri in salotto, sono già tutti seduti, tranne Harry, che sta puntando al posto accanto a Lou, ma appena mi vede arrivare si sposta.

Lo guardo riconoscente e lui sorride.

Cacchio che gentili sono tutti oggi.

Mi siedo accanto a Lou e ascolto qualche pezzo dei discorsi di Zayn, Harry e Niall.

Louis si gira verso di me e mi guarda disperato, io scoppio a ridere nel vedere la sua faccia, e lui ride insieme a me.

Gli altri improvvisamente si azzittiscono e ci fissano.

-Che c'è da ridere?- chiede Niall.

-Mmmh?! Niente!!- rispondiamo io e Lou.

La porta si apre e Cupido entra tutto contento sventolando due DVD.

-Che scelta c'è?-.

-Angels&Demons e Aldilà dei sogni-.

-Aldilà dei sogni?! Ma scherzi?! E' un film da donne!!- si lamenta Harry.

Emh emh.

Tossisco, tanto per dire che ci sono anche io.

-Sì vabbè..-.

Liam lo ignora. -Bells?-.

-Non voglio sconvolgevi le abitudini facendovi vedere un film da donne!! Guardiamo l'altro!!!- propongo, per evitare di far girare ulteriormente le scatole a Harry.

-Ma io l'ho già visto!!- si lamenta Niall.

-E preferisci vedere Aldilà dei sogni?!-.

-Ma non l'ho mai visto quello!!!- continua il biondino.

-No vi prego!!- implora Harry.

-Niall…- lo chiamo.

-Che?!- mi chiede.

-Non farci vedere Aldilà dei sogni- cerco di convincerlo.

Zayn ride: -Per me fa lo stesso!! Louis?-.

Lou, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, fissa il vuoto: -E' presto ragazzi, intanto guardiamoAngels&Demons, e poi se Niall non è soddisfatto, guardiamo anche il secondo!- sentenzia.

Tutti lo guardiamo a bocca aperta.

-Che c'è adesso?!- si stupisce Lou.

-Louis William Tomlinson- comincia Liam, scandendo bene le parole -Hai appena detto una cosa sensata-.

Io annuisco e Lou sbuffa.

-C'è sempre una prima volta no?- scrolla le spalle.

 

-Spostati!!- mi bisbiglia Liam.

-Scusami?-.

-Spostati vicino a Lou!!!- continua a bassa voce.

Io lo guardo stupita. 

-Ma che cacchio?!-.

-Fai come ti dico!!- Liam mi dà una spinta, e mi sposto più vicino a Louis, appoggiano la testa sulla sua spalla.

Ma che cacchio aveva da farmi spost…

-Oddio!!- esclamo, facendo un salto sul divano, come gli altri cinque uomini nella stanza con me.

Eh, sì, che duri loro.

Lou si gira a guardarmi e mi sorride protettivo, della serie "sono qui io, non devo avere paura" e mi mette pure un braccio attorno alle spalle.

Ok, chiederò che sia fatto un monumento al signorino Payne.

 

-Pizza?!- propone Niall, appena sbucano i titoli di coda.

Mi stiracchio, spostando il braccio di Lou, che era rimasto lì per tutto il film, con mia grande fortuna.

Secondo me, adesso la tua spalla puzza come la sua ascella.

Ma che schifo Herny!!!

-Fate il numero!!!- esclamo, cercando di non pensare alla possibilità che Lou puzzasse e adesso anche la mia spalla non avesse un buon odore.

Louis mi sorride. -Siamo affamati stasera?-.

Ricambio il sorriso. -Un po'…-.

Liam è già al telefono.

-Adesso guardiamo l'altro film?- propone Lou.

-NO!!!!-.

Zayn alza le spalle: -Posso andare a prenderne un altro, Harry!!-.

-Magari!!-.

-Ok, io vado!!- Zayn si alza ed esce dal salotto.

-Intanto vediamo l'inizio?!- insiste Louis.

-Ma lo vuoi proprio vedere?- gli chiedo.

-No, voglio veder soffrire Harry!!- scherza.

Harry si alza e segue Zayn: -Lo accompagno, per evitare che prenda un altro film orribile-.

Niall mette su il nuovo film, e io prendo la scatola, per leggere il retro.

Intanto il film è già partito.

-I due coniugi Annie Collins e Chris Nielsen sono la coppia perfetta, ma dopo anni di gioie, una mattina i figli muoiono in un incidente stradale. Quattro anni dopo, anche Chris viene ucciso sulla strada mentre soccorre dei feriti..- la depressione comincia a dilagarsi nella stanza, ma vado avanti, sperando in una svolta -Inizialmente l'anima di Chris non può fare a meno di stare accanto ad Annie, che intanto cade in depressione, ma poi capisce di dover andare al suo posto in paradiso. La moglie disperata, si suicida. Un angelo spiega così a Chris  che il suicidio obbliga all'inferno perché l'anima ha interrotto l'ordine della vita. Il protagonista però non vuole arrendersi e fa in modo di poter scendere all'inferno per ritrovare sua moglie. Una storia d'amore che va oltre ogni confine, aldilà dei sogni!!-.

Io e Lou ci guardiamo.

-Niall, spegni subito!!!- gli urliamo.

-Ma perché?!-.

-Ma hai ascoltato la trama?!- lo rimprovero.

-Muoiono tutti e lui va all'inferno per raggiungere lei!!!- esclama Louis.

-Ok, adesso spengo!!-.

Lou lo blocca: -Aspetta, questa parte è interessante!!-.

-Louis!!! Una nuvola a forma di teiera non può assomigliare alle tette di lei!!!- gli dico colpendolo con un cuscino.

-L'ha detto lui, non io!!- si giustifica Lou, cercando di coprirsi la faccia con le mani mentre io continuavo a colpirlo con il cuscino.

-Eccoci!!- annunciano Zayn e Harry entrando.

-Per fortuna!!- esclama Liam -In quel film morivano tutti…vero Louis?- chiede, e io poso il cuscino.

-E teiere a forma di tette!!!- esulta Lou.

-Cretino!!- rido, tirandogli un'altra volta il cuscino.

-Eh?- chiede Harry, sconcertato.

-Niente..-.

Lou ride sotto i baffi. -Smettila!!- gli do una pacca sulla spalla.

 

Alle dieci, Harry era uscito con una ragazza; adesso sono le undici passate, e il film è appena finito. Niall e Zayn stanno andando a casa, mentre io e Liam restiamo qui a dormire.

Hehe.

Pervertito.

Louis è sparito qualche minuto fa, e Liam mi sta accompagnando a fare un tour per il giardino.

-Grazie!!-.

Liam sorride: -Ma figurati!-.

-Secondo te…- comincio -..con chi è al telefono Louis?-.

-Bè..io credo…-.

Promette male.

Molto male.

-Eleanor, perché è andato a telefonare in un'altra stanza!!- finisce-.

-Oh-.

-Secondo me devi fare qualcosa-.

-Mmm..non puoi farmi da spia?- gli chiedo facendo gli occhi da cucciolo.

-Vuoi che io vada a chiedergli se gli piaci?- mi chiede confuso.

-Esatto!-.

-Ma non ti sembra immaturo?-.

-Lo so…- sbuffo - E' che sto benissimo con lui e non lo voglio perdere per niente al mondo!! Se decidesse che magari anche gli piaccio, ma preferisse lei..che è molto probabile..rovinerei la nostra amicizia!!- sparo.

Liam si ferma e mi prende per un braccio, costringendomi a guardarlo negli occhi.

-Se gli piacessi sul serio?- mi chiede.

-Me lo potrebbe anche dire, io non ho mezzi fidanzati in Italia- scrollo le spalle -E non ha scuse per non dirmelo-.

-Magari ha solo paura-.

Oh. Ok, a questo non so cosa rispondere. Mi guardo la punta delle scarpe, e poi alzo lo sguardo, a incontrare quello di Liam.

-Non lo so..-.

-Devo farti una domanda…- Liam ricomincia a camminare, e io lo seguo.

-Dimmi-.

-A te lui piace sul serio vero? Perché non  lo voglio più vedere come l'altro giorno per Eleanor-.

-No!!! Non farei mai una cosa simile. Se avesse bisogno di qualcosa, anche adesso, mollerei tutto per correre da lui, e non lo farei mai soffrire. Mai. Non… non potrei-.

Cacchio. Ho confessato tutto questo. Ma a uno dei migliori amici di Louis. 

Bella mossa Bells.

Liam mi sorride e alza le spalle: -Allora hai la mia benedizione!!-.

Rido. -Ma cosa sei, suo padre?-.

Lui fa l'offeso. -Ma mi dite tutti che sono il daddy e non mi posso nemmeno comportare così?!-.

Rido ancora e scuoto la testa.

 

-Senti, io vado a dormire, tu che fai?- mi chiede Liam.

-Aspetto Lou-.

-Ok, buonanotte!- mi sorride e sale le scale.

Dove cazzo si è cacciato?!

Come fa Liam a non essere preoccupato?!

Addento un biscotto, pensando a dove può essere sparito Louis: dopo la passeggiata con Liam l'abbiamo cercato ovunque, ma non l'abbiamo trovato.

Mi siedo su uno sgabello in cucina e gioco con una mela.

Ma vedi quanti ti dicono che devi fare qualcosa?!

Uff…

Codarda!!

Alzo le spalle. Un po'. 

-EhI!!!-.

Mi giro di scatto verso la porta della cucina.

-Louis!!!- esclamo. 

Barcollando si avvicina a me. E' ubriaco.

Ubriaco fradicio.


 

 

 

HAKUNA MATATA :3
Scusate, ma in questi giorni ce l'ho col re leone e timon e pumbaa:)

allora, first of all: Brigittina mia tesoro grazie:3 ti ci voleva un ringraziamento speciale, per avermi sopportata e pure incoraggiata, e hai anche letto queste cose, cioè battiamo le manine :'> grazie ti voglio tanto bene:)

Ringrazio anche le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo (e gli altri:) ), che sono dfghjkjhg :'> 

Poi, diciamo che la cosa sta prendendo una piega. Quale non lo so, ma il prossimo capitolo sarà un po' O.O (spero!!xD) 

Avete visto kiss you?! Io sì, tipo 15 volte di fila (la seconda volta, la prima volta solo 5 xD)

Sono distrutta, quindi adesso sparisco.

Solo una cosa: Aldilà dei sogni guardatelo solo se volete piangere.

Baciotti:*

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Capitolo 8
*** Whispers & kisses ***


 

 

 

Whispers & kisses

 

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-Louis? Louis!! Ma che è successo?!- gli chiedo terrorizzata.

Lui mi sorride, ma è solo un sorriso vuoto, spento. Barcolla verso di me.

-cIAo BeLls cOmE STai?- farfuglia.

Cacchio. 

-Liam!!- grido, uscendo dalla cucina e affacciandomi alle scale.

Liam esce dalla sua camera e scende le scale di corsa.

-Che c'è?!- mi chiede, spaventato.

-Louis..- mormoro, entrando in cucina, seguita da Liam, dove troviamo Lou intento a tirare una banana contro il bancone.

-Louis!!- lo chiama Liam.

Lou si gira di scatto, forse anche troppo velocemente visto che si aggrappa a una sedia per non cadere.

-CiaO FraTeLLo!!!-.

-Oddio Louis… Bells, aiutami a portarlo in camera sua…-.

Annuisco e ci avviciniamo a Lou,  cerchiamo di farlo camminare senza che cada. Cosa non facile, visto che continua a urlare e a tirarci calci.

Potreste tirargli un pugno sul naso, e vedrai come sta buono!!

Taci!!

Liam lo fa sedere sul letto.

-Ecco…direi che così va bene-.

-Grazie Liam…Vai, mi arrangio…- gli faccio cenno di uscire.

-Sicura?-.

-SI'!!!- si intromette Louis. Liam lo guarda, e se ne va scuotendo la testa.

-Buonanotte Bells!!- Liam si chiude la porta alle spalle.

Io mi giro a guardare Lou, che mi sorride nello stesso modo di prima.

-Ma che ti è successo?- sussurro.

Lou mi porge l'i-phone.

-GuaRdA…-.

Lo sblocco e mi accorgo che Liam aveva ragione. Era stato al telefono con Eleanor.

-Ma perché hai bevuto?- gli chiedo, scuotendo la testa.

Scrolla le spalle: -cOsÌ STo mEgLIo-.

-Oh Lou…-.

Cazzo, se la prendo io… io… Come fai a trattarlo così? E aspettarti che lui ti ami ancora? Abbandonarlo e venire a riprendertelo quando ti pare.

Lou mi guarda. Sembra quasi che si senta in colpa.

Lo aiuto a stendersi nel letto, ma in tutta risposta cerca di mettersi seduto, e poi in piedi. Fa un passo e cade a peso morto nel letto.

-NOn mi sEnTO TaNTo BenE- si lamenta.

-Ci credo!! Cerca di dormire..- vado verso la porta.

-nO ASpeTtA!!-.

-Cosa?- torno sui miei passi. Louis mi fa segno di sedermi accanto a lui.

-Dimmi…- lo incoraggio.

Lui mi guarda, e poi si avvicina per sussurrarmi "grazie" all'orecchio.

Senza che riesca a rendermene conto, poggia le sue labbra sulle mie. 

Spiazzata da quel gesto di Lou, ricambio il bacio poco convinta.

Poco convinta? Cazzo Bells, non mi pare che lui si stia facendo molti problemi.

Per una volta ascolto quella coscienza da manicomio che mi ritrovo, e il mio respiro diventa affannoso sul viso di Louis.

Dopo un po' sposta le labbra per baciarmi la punta del naso, e poi appoggia la fronte contro la mia.

-StaI QUi- sussurra.

Ma che minchia abbiamo tutti da sussurrare? E pissi pissi pissi pissi che poi mi vengono i brividi porca orca!!

Ma che cazzo stai dicendo?

Che cazzo ne so!

Mmm…si era capito.

Cerco di ricordarmi quello che mi ha appena chiesto. Stare lì. Qui

Là.

Cacchio non capisco niente se ti ci metti anche tu!

Bells, ti ha chiesto di andare a letto con lui.

No!!

Come no?!

Mi ha chiesto di stare qui!!

Là.

Qui cazzo!!

E cosa pensi che voglia fare, una partita a briscola?

Bon, no ma..

A scopa direi.

Aaaaargh. Adesso me ne vado.

Lo guardo, fermo in attesa che io dica qualche cosa.

Rimani!!

Ma sei pazza?

Pazza sarai tu, ti piace, e anche tanto, più di così che vuoi?

Ma non voglio andarci a letto!!

Ma perché no?

Perché non sarebbe…giusto!!

Pfff. Come se interessasse a qualcuno.

A me sì!! E poi scusa, domani mattina quando si sveglia e urla cosa gli dico? "Ah, ieri sera hai bevuto, e sei andato a letto con me"?!

E' indelicato Bells!

Appunto!

Meglio dirgli che siete scopamici.

Lo guardo ancora.

Massì.

Ieah.

Mannò che hai capito?

 

-Fammi spazio…- gli dico.

Lui si sposta e si mette di fianco, mi guarda e sorride.

-Lo sAi CHe SeI MoLTo BelLA?- sussurra.

E daje con questo sussurrare del cazzo, chi vuoi che ci senta?!

-Smettila e dormi- lo liquido.

Lui sorride beffardo.

-E sE INveCe…- si avvicina, per baciarmi ancora.

Ubriaco ma sveglio il ragazzo…

No. Ubriaco e basta, non lo farebbe mai da sobrio.

-Dormi- lo allontano con una mano.

-MmM- mi accarezza i capelli e la guancia e scende sul collo.

Adesso crepo di crepacuore.

-Louis- lo chiamo.

-MmM?-.

-DORMI-.

Lui sbuffa e chiude gli occhi, per addormentarsi un attimo dopo. Mi appoggio sull'avambraccio e lo guardo. Sorrido.

Per una volta non si accorge che lo sto fissando.

Sembra un angelo mentre dorme… Cioè, non è che mentre non dorma non sembri un angelo…

Vedrai che adesso il tuo angelo si mette a russare.

Ma vaffanculo.

 

 

Apro gli occhi e vedo Lou disteso accanto a me. Mi sollevo di scatto e cado per terra. Porco gatto.

Sbircio da sotto il letto per vedere se sta ancora dormendo. 

Campo libero.

Guardo l'orologio. Le tre di notte.

Esco dalla stanza in punta di piedi e faccio per entrare nella mia, ma passando davanti a quella di Liam mi fermo ed entro.

Mi avvicino al letto senza fare rumore.

Forse dovrei lasciarlo dormire...

Macchè, gli amici ascoltano le tue cazzate anche alle tre di notte.

-Liam…- lo scuoto leggermente.

-Mmm…- si lamenta.

-Liam!!- ripeto più forte.

Lui geme e si gira dall'altra parte.

-LIAM!!!-.

-COSA?!- urla, tirandosi su di colpo.

-Shhhh!!!!- lo rimprovero.

-Ma che c'è?!- chiede irritato.

Le ultime cose mi vengono in mente e sgrano gli occhi, rendendomi conto di aver fatto una cazzata.

-Louis…- sussurro.

Ma che ho fatto?!

-Sono Liam, ma stai bene?-.

-No..- scuoto la testa -Louis… mi ha baciata-.

-Cosa?!-.

-Mi…mi ha baciata- ripeto.

Liam guarda la sveglia.

-..Fino adesso?-.

-No, certo che no!!-.

Liam mi guarda. Oh santo cielo.

-No, non ci sono andata a letto!!!- dico scandalizzata -Ti giuro!! Abbiamo solo dormito…no, ok, forse sarebbe potuto succedere… ma non è successo, insomma, Louis era ubriaco…e io… non potevo…picchio!!!- sputo fuori.

-Picchio?- mi chiede lui confuso.

-Sì, picchio!! Se la mattina dopo mi avesse trovato lì, e non si fosse ricordato niente…bel casino!! Bel casino anche se se lo fosse ricordato!! E poi…era ubriaco! E ci eravamo appena baciati per la prima volta, sempre che lo consideri una prima volta... Era ubriaco!!!- dico, realizzando adesso quello che era successo qualche ora prima.

Liam mi mette le mani sulle spalle.

-Sì, Bells, sì, lo so, ho capito che era ubriaco!!-.

Fa un respiro profondo e io lo imito.

-Perchè hai dormito lì?-.

-Me l'ha chiesto lui- scrollo le spalle.

-Oh… ma dovresti essere contenta no? Vi siete baciati!!-.

-Ma mi hai sentita Liam?! Era ubriaco!! Da ubriachi si fa cose senza nemmeno rendersene conto-.

-No, da ubriachi si fa quello che non si ha il coraggio di fare da sobri-.

Faccio per dire qualcosa, ma le parole mi muoiono in gola.

Come?

-Te l'ho detto anche stasera che dovevi fare qualcosa!!- mi rimprovera Liam.

-Lo so ma…- temporeggio.

-Ma?!-.

-Ma ama El, punto!!-.

Lui sbuffa.

-Se vai avanti così non lo saprai mai!!-.

Avanti così? Considerando che è da pochissimo che ci conosciamo, mi sembra che le cose vadano a meraviglia. Non posso pure pretendere adesso che Lou dopo due settimane voglia sposarmi. 

-Buonanotte!!- mi alzo dal letto.

-Non cambiare discorso!!-.

-Senti ci penserò…anzi, no- dico, realizzando quello che ho appena detto.

Lui mi guarda confuso e io faccio spallucce.

-Di solito faccio quello che mi dice il cuore, non la testa-.

E in effetti spesso per questo motivo succedono grandi casini. E chiedo consigli a tutti e non li seguo mai. Infatti le mie migliori amiche hanno imparato a dirmi "Bells, fai quello che ti senti".

Liam sorride. 

-Devi farlo anche stavolta-.

Annuisco.

-'Notte!!-.

-'Notte!! E se succede qualcos'altro, non serve che mi torni a svegliare, dimmelo domattina- sbuffa.

-Scusa Liam…-.

-Tieniti pronta perché una delle prossime notti verrò a svegliarti…- scherza.

-Ok, mi aspetterò una tua crisi esistenziale nel mezzo della notte!!- sorrido.

Lui ci pensa un attimo.

-Nah, penso che verrò solo a romperti le scatole-.

-Scemo…-.

 

 

 

TAN TAN TAN TAAAAN.

*schiva un pomodoro*

No, ok, lo so, sono un disastro, ma capitemi per favore!!

mi è venuta la tachicardia a descrivere il bacio. scrivevo una frase e la cancellavo, scrivevo e cancellavo, scrivevo…tutto almeno una ventina di volte. 

Non sono capace. Nemmeno un po'. Mi sento una depravata a scrivere 'ste cose inconsulte (cioè, ed è solo un bacio O.O) Apprezzate lo sforzo anche se è venuto male, perché quelle poche righe sono un obbrobrio, niente di più e niente di meno.

Per non parlare di quel "dopo un po' " che odio a morte ma che ho scritto. E lo so che il titolo fa pensare a più di un bacio, pardon!

…Mi piace il monologo interiore xD molto lungo, spero che a voi non rompa leggerlo…

e mi chiedo se alla fine henry è davvero una coscienza, perché è un pochino perversa per essere una coscienza (?)

forse era un po' scontato come capitolo? boh probabile.

Tutti: SIIIIIII!!!

ma poteva anche succedere qualcosa di normale no? xD

La storia tornerà alla normalità in stile bells nel prossimo capitolo, ho già in mente cosa succederà xD (più o meno) preoccupatevi pure…volevo metterlo tutto in un capitolo, ma mi sembrava troppo lungo!!!:\

E GRAZIE perché abbiamo passato le 1050 visualizzazioniiiiiiii:D

bon scappo:)

abbracci orsacchiottosi :*

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Capitolo 9
*** Color occhi di Louis ***


Color occhi di Louis

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#non svenite..*w* #

se non vi vede la foto avvisatemi, perchè il vostro computer sta facendo un reato non mostrandovi l'ottava (credo) meraviglia del mondo
 

Ma non avevo chiuso quella cazzo di finestra?!

-Mmm…- gemo.

Apro gli occhi e stringo il cuscino.

Solo tu puoi dormire abbracciata al cuscino.

Lo so.

In un angolo del letto c'è un foglietto di carta piegato in due. Lo prendo e lo apro.

 

"stavolta non scappare. Lou =)"

 

-Aww…ODDIO!!!- scatto su.

Cosa?

La cacca rosa…

-Si ricorda!!!- esclamo, battendomi un palmo in fronte.

-Adesso cosa faccio?!-.

Be', uno, mi preoccuperei anche del fatto che deve essere venuto lui a mettere qui il biglietto, e che ti ha vista dormire in quella strana posizione…prega di non aver parlato nel sonno.

Sbarro gli occhi.

Oh mio Dio.

Mi metto una mano tra i capelli. Che cacchio faccio che cacchio faccio che cacchio faccio che cacchio…

Vado in bagno e mi guardo allo specchio…i capelli sembrano il nido di un'aquila.

Li spazzolo un po' e mi sciacquo il viso. Grazie al cielo ieri avevo messo il mascara waterproof che è ancora lì sulle ciglia.

Mentre scendo le scale mi faccio la coda, in fondo alla rampa trovo Harry che parla al telefono, e quando mi vede fa un fischio e un occhiolino. Io in tutta risposta gli faccio una linguaccia, e lui ride.

Entro in cucina ancora cercando di raccogliermi i capelli. E vedo Louis di spalle intento a fare qualcosa ai fornelli.

Si salvi chi può, prendi un estintore!!

Tsk.

-Buongiorno!!- lo saluto avvicinandomi.

-Oh, ciao Bells!!- si gira sorridendo.

-Che fai?- gli chiedo curiosa sbirciando da sopra la sua spalla.

-Ti preparo la colazione!!- mi sorride ancora.

-Davvero?! Grazie!!- batto le mani tutta contenta.

Lui ride, e Harry arriva con il telefono in mano.

-Mmm, hai una maglia da uomo e Louis ti prepara la colazione, questo lascia intendere molte cose..- commenta.

Io lo guardo con gli occhi sbarrati, mentre Lou tutto rosso continua a cucinare.

-Harry, hai visto troppi film!!- dico, per spezzare l'imbarazzo.

-Sarà- scrolla le spalle.

Louis prende un piatto e ci mette sopra i pancakes, poi me lo allunga.

-Mmm, grazie!!- gli do un bacino sulla guancia, lui sorride e si siede accanto a me.

Li assaggio sotto gli occhi curiosi di Louis, poi mi alzo ancora masticando, mentre Harry assaggia la mia colazione. Prendo un limone, lo taglio a metà e strizzo un po' di succo sui pancakes.

Louis continua a fissarmi, io riassaggio i pancakes.

Anche Harry ne prende un altro pezzo.

-Sono buonissimi Lou!!- esclamo.

Louis scuote la testa -Hai aggiunto il limone, non erano buonissimi-.

-Sì invece!!- cerco di convincerlo.

-Ma mancava il limone- continua testardo.

Ma perché cazzo non li hai lasciati così!? 

Perché io li mangio col limone cacchio!!

-Non mancava, a me piacciono con il limone!!-.

-Non è vero-.

-Ma saprò come mi piacciono?!- sbotto, facendo ridere Harry che assisteva zitto zitto alla scena.

Veramente mancava il limone, senza puzzavano di uovo.

Ah-ha!!.

Gne gne.

-A nessuno piacciono con il limone- continua Lou.

-A me sì!!- mi ostino.

-Ma non li mangia nessuno così!!!- ripete.

-Mancava il limone..- si intromette Harry.

Io mi giro verso di lui e lo fulmino con lo sguardo, facendolo indietreggiare.

-NON E' VERO!!!!-.

-Sì, l'ha detto anche Harry-.

-Harry ha le papille gustative di un'escargot!!- mi difendo.

E questa da dove cazzo mi è uscita?

-Ehi!!- si lamenta il riccio.

-Vi dico che non mancava il limone, punto!!- dico esasperata a tutti e due.

-Liam?- chiedo, a colazione finita.

Lou indica il piano di sopra.

-Sta dormendo-.

-Vado a svegliarlo!!- annuncio.

Esco dalla cucina e mentre salgo le scale mi accorgo che Harry sta sussurrando a Louis "mancava il limone".

Alzo gli occhi al cielo.

 

-Buonagiorno!!- urlo spalancando le finestre in camera di Liam, che geme.

-Ti avevo detto di lasciarmi dormire!!!- esclama ficcando la testa sotto il cuscino.

-E' mattina bellezza!! Ho appena litigato con Harry e Lou per un limone e non so se Louis si ricorda di ieri, mi ha anche preparato i pancakes!!-.

-Harry?- chiede confuso tirando fuori la testa.

-Louis!!- mi siedo sul letto.

-Ah. Buon segno- commenta-.

Io lo guardo stranita.

Eh?

-I pancakes si fan no all'amante la mattina dopo..-.

-Ehi!!- mi lamento.

-Se ti avesse fatto le frittelle sarebbe stato un "mi dispiace"!! Sarebbe stato peggio!!- commenta.

-Ma Louis usa 'sto cacchio di codice?!-.

-Boh!-.

Gli tiro una pantofola e li strappo via le coperte.

-Ma!!!- mi lamento.

-Dai, adesso scendo…- geme.

-Mpf. Ciao-.

 

Torno al piano di sotto e noto con terrore che c'è solo Louis. Lava i piatti.

Oddio.

Diglielo!!

Cosa?

Che ti ha baciata!

E se non se lo ricorda?!

E se se lo ricorda e tu non glielo dici e poi pensa che non gliel'hai detto perché lui non ti piace?!?!

Cazzoooo.

-Vuoi una mano?- gli chiedo sorridente.

-Magari!! Tu sciacqui?- mi risponde sorridente.

-Fatta!!-.

Mi porge un piatto. 

-Hai trovato il pigiama…- commenta indicando la mia maglia con la testa.

-Eh? Ah, sì…- annuisco guardando la maglia molto extra large che la sera prima avevo trovato sul letto. E'…color occhi di Louis.

Credo che la ruberò e me la porterò in Italia.

-Non ti sta male!- scherza.

-Mmm, è un modo per dire che sto ingrassando?- dico ironica.

Lui ride e getta la testa all'indietro.

-No, sei perfetta così- mi sorride.

Lo guardo negli occhi e a momenti mi viene un infarto. Sento il mio piccolo cuoricino che sta per scoppiare, quando ecco arrivare Liam.

-Ehi!! Che fate?- ci chiede.

My hero.

-I piatti!!- rispondo.

-Bello!!- prende una scatola di biscotti e comincia a mangiarne qualcuno.

-Allora?-.

-Cosa?- rispondiamo io e Lou insieme.

-Chi ti ha chiamato ieri sera, Louis?- gli domanda Liam impassibile.

My hero un corno. Ti uccido.

-Eleanor, mi pare- risponde Lou alzando le spalle.

Ti pare?

-Ti pare?- gli fa Liam.

-Non mi ricordo un granché di ieri sera…- spiega Louis.

Ah.

-Ah.- continua Payne.

Certo che è mezzo telepatico il tuo amico eh?

-Niente?-.

-No, dopo la telefonata niente!- conferma Lou -Che è successo?-.

-Be', io e Bells eravamo andati a fare una passeggiata e quando siamo tornati ti abbiamo trovato qui completamente ubriaco!!-.

Louis spalanca gli occhi -E che ho bevuto?-.

-Boh!!- Liam alza le spalle -Poi io e lei ti abbiamo portato di sopra di peso, non è stato facile, non ne volevi sapere-.

Louis abbasso lo sguardo imbarazzato.

-..Poi ti abbiamo lasciato in camera, io me ne sono andato ma Bells è rimasta con te- Liam mi passa la patata bollente.

Grazie al cazzo Payne.

Louis mi guarda -E poi?-.

Liam mi fa segno di raccontare tutto, e che è pronto a lasciarci la stanza per "rendermi le cose più facili".

Eh, no adesso me ne tiri fuori.

-Emh…è stata un'impresa metterti a letto…poi…- abbasso lo sguardo.

-Poi?- mi incita Lou.

-…ho dormito con te per un po', poi mi sono svegliata nel mezzo della notte e sono andata in camera mia- taglio corto.

-Oh- Louis sorride.

-Bells ha omesso un dettaglio- si intromette Liam.

Lou mi guarda interrogativo.

-….Quale Liam?- gli chiedo fulminandolo con lo sguardo.

-Be', Louis….-.

-Io..?!- Lou è sempre più impaziente.

-Hai…- Liam mi guarda e gli faccio cenno di no -Parlavi nel sonno!!-.

-Spero di non aver detto niente di imbarazzante!- scherza.

Hihihi, adesso mi diverto.

-Nah, solo che hai le mutande di mister carota e dei power rangers!!- alzo le spalle.

Louis arrossisce e abbassa lo sguardo.

Oddio, ma ce le ha per davvero?!?!

E' un po' finocchio…

Ma finocchio sarai tu!

Io e Liam ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

-Che ridi cretino!?- gli dice Louis incazzato.

-Hai solo detto che Bells è bella!!!- continua tra le risate Liam.

-La cosa delle mutande me la sono inventata!!- gli spiego.

Come sgambare un ragazzo distratto.

-Ma le hai per davvero?!- gli chiede Liam.

-Zitto tu, che hai i boxer di Toy Story!!- si vendica Lou puntandogli un dito contro.

-Ehi!! Avevi promesso di non dirlo!!!- si lamenta l'altro.

Ma dove sono capitata?!

-Be', se vi può consolare io ho un paio di mutande con l'orso Yoghi!!!- dico per sdrammatizzare.

Loro mi guardano storto e scoppiano a ridere.

-Su, per Natale vi regalo quelle con Rudolph!!- propongo.

Louis mi tira una spugnetta bagnata.

Io rido.

-Vado a prendere il telefono di sopra!!- dico uscendo dalla cucina.

 

 

Liam

-Che ti ha detto El?- 

-Che è molto dispiaciuta e che non vuole buttare via tutto così, per una sciocchezza… che starà via tutta l'estate e che ci devo pensare- Louis scrolla le spalle.

-E tu che ne pensi?-.

-Che dovrebbe conoscermi abbastanza per sapere che faccio quello che mi dice il cuore, non la testa-.

-L'ho già sentita questa oggi…- commento, ricordandomi di ieri notte.

-Su una scatola di dentifricio?- mi chiede ironico.

-No, me l'ha detto Bells!!-.

-Bells ti ha detto che seguo il mio cuore e non la testa?- mi chiede confuso.

-No, mi ha detto che lei segue il cuore e non la testa- specifico.

-Ah. Riguardo a cosa?-.

-A tutto-.

E come mai te l'ha detto?- insiste.

-…Parlavamo- mi limito a rispondere.

 

 

-Ehi Bells!!- mi chiama Louis dal salotto, dove c'è anche Liam.

Io lo raggiungo ancora in pigiama e mi siedo in braccio a lui.

-Fai sentire a Liamuccio che suoni il pianoforte?- mi chiede facendo la faccia da cucciolo.

Liam mi sorride.

-No- rispondo secca.

Liam ci rimane male, mentre Lou ride.

-Allora, suoneresti qualcosa per me?- ritenta sorridendo.

-No- ripeto senza battere ciglio.

Stavolta è Louis a esserci rimasto male, mentre Liam se la ride.

-Zitto Payne!- lo liquida Lou -Perchè?- chiede, rivolto a me.

-Uno, perché c'è anche Liam, due perché me l'hai chiesto come se fossi una scimmietta che suona, tre, perché sì lo sai!-.

-Ah, scusa scimmietta…perfavoreperfavoreperfavore!!!-.

-No!! Lo sai che non suono!!- rispondo irritata.

-Dovresti- commenta lui.

-E tu dovresti mettere il limone sui pancakes perché sennò puzzano di uovo- rimbecco.

Louis spalanca la bocca.

-Avevi detto che non mancavano!!-.

-Ho mentito spudoratamente!!-.

Liam ride.

-Ma perché?!- mi chiede ancora Louis.

-Perchè altrimenti ci saresti rimasto male!!-.

-Infatti!! Perché me l'hai detto ora?!- si lamenta.

-Per cambiare discorso- si intromette Liam.

ASDFGHgfdghjk.

Ti uccido.

-Scendi- dice Louis offeso indicando le sue ginocchia.

-Non dirmi che ti sei offeso?!-.

-Avevi detto che erano buoni!!- mi accusa.

-Infatti!!-.

-Mancava il limone!!-.

-Ma erano buoni lo stesso!!- cerco di difendermi.

-Ma me lo potevi dire!!- esclama.

-Non volevo che ci rimanessi male!!-.

-Ci sono rimasto male adesso!!- si lamenta.

-Ma Louis…!!!-.

-Ma niente!!-.

Mi alzo un po' incazzata e salgo le scale.

 

 

Esco dal bagno dopo aver fatto una doccia canticchiando "Up all night"..

-AH!!!!- urlo, vedendo Louis seduto sul mio letto.

Mi metto una mano sul cuore.

-Santo cielo Lou, mi hai fatto prendere un colpo!!!- faccio un respiro profondo.

-Scusa…-.

Per non parlare del fatto che hai solo un asciugamano addosso, genia!!

Oh cazzo.

Tengo stretto l'asciugamano.

-Cosa c'è?!- gli chiedo.

-Ti sei arrabbiata?- mi guarda dispiaciuto.

-Ma per cosa?-.

-Boh, ma sei schizzata via…- scrolla le spalle.

-Volevo farmi una doccia…-.

-Ma non sei arrabbiata?-.

-Louis, al massimo eri tu che ti potevi arrabbiare, e chiariamolo subito, anche se uno con me può avere diverse discussioni, è molto difficile che io mi arrabbi seriamente- alzo gli occhi al cielo.

-Chiaro? Per una cagata del genere poi!!- rido.

Anche lui ridacchia.

-Be'?-.

Sorride -Pensavo che saremmo potuti andare in canoa sul Tamigi uno di questi giorni…- propone.

Cerco di analizzare la frase in cerca della cosa stupida o pazza.

-…Liam fa la canoa- specifica, illuminandomi.

Rido e getto la testa all'indietro.

Lo guardo.

Mi guarda.

Indico il mio asciugamano.

Lui fa un cenno con la testa.

MA VUOI, UN DISEGNINO?!

-Louis, dovrei cambiarmi…- cerco di spiegargli.

-Mmm…- annuisce.

-Puoi uscire?!-.

-Mpf-.

Mi cambio in fretta, ma uscendo dalla camera vado a sbattere contro..Louis.

Lo guardo strabuzzando gli occhi.

-Lou, tu NON HAI guardato dal buco della serratura, vero?!-.

-No, io…no, ti aspettavo…- farfuglia torturandosi le mani.

-Non sono mica un pervertito, e poi se ti avessi vista uscire mi sarei spostato per evitare di prendermi la porta in faccia, no?!- continua.

Mmm, ok.

Prima di uscire urlo sulla porta -Ciao Liammmmmmm!!!! Ciao Haaaaaarry!!!-.

-Haaaaaarry non c'è, c'è solo Liammmmmmm!!! E ti salutttttta!!!!- urla Liam di rimando.

Rido e mi faccio accompagnare a casa da Louis.

 

 

Cacchio. Porco gatto. Eccheccazzo!!!

Calmaaaaa.

Ma ti rendi conto?!

Sbuffo distesa sul letto della mia camera. Hanno chiamato i miei genitori, ed è venuto fuori che passo troppo tempo in giro… così dovrò stare sigillata in casa e fare commissioni per Angela per una settimana!!

Rispondo al cellulare senza nemmeno vedere chi sia.

-Sì?-.

-Bells!!- mi saluta Lou allegro.

Un sorriso si dipinge sulle mie labbra.

-Ehi Lou..-.

-Liam è disponibile!!- annuncia entusiasta.

-Eh?!-.

-Per fare la canoa!! Domani?-.

-Emh..non posso…-.

-Perchè? Ti sei stufata di noi?- chiede deluso.

-No, certo che no!!- mi affretto a rispondere -Non posso uscire per una settimana-.

-Perchè?-.

-Perchè sono uscita troppo e a quanto pare ai miei non va troppo a genio che io vada tutto il tempo in gir…- gli spiego.

-Bells ma…- mi interrompe serio.

-Cosa?-.

-Quanti anni hai?-.

 

 

 

 

 

HHHHHEEEEHHHHEEEIIIIIIIII:D

E' un po' lungo il capitolo, lo so, pardon D:

Sono un po' scazzata oggi perché…massì, ve lo racconto.

l'altro giorno, sono capitata qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1486044&i=1

e non indovinerete mai cosa ho trovato!!!

una recensione UGUALE IDENTICA a quella che una ragazza ha fatto a questa storia. E sapete qual è il bello? eh eh, che era la stessa ragazza che aveva recensito la mia storia ad aver copiato e incollato la recensione su quella di un'altra ragazza.

E io mi chiedo perché si fanno queste cose.

Uguale. 

Vi lascio i link.

La mia

La sua

 

Controllate, su!! 

I'm disappointed.
lasciatemi un pensierino:')
baciiii:***

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Capitolo 10
*** "HELP" ***


"HELP"






"Quanti anni hai?"

Emh. Cacchio.

Sento il cellulare che ronza per il silenzio.

Muoviti a dirglieloooo.

-Bells…?-.

-Emh…diciassette!!- sparo in italiano, chiudendo gli occhi pronta ad aspettare la reazione di Louis.

-NON SONO ITALIANO! Dimmi quanti anni hai!!- esclama esasperato.

-Io…dipende…- farfuglio.

-Solo da quando sei nata!!- sospira.

-Io…ho diciassette anni…-.

Pausa. Silenzio agghiacciante. Aiuto. Deglutisco, la gola improvvisamente secca.

Oddio

-Louis, almeno respira…- sussurro.

-…diciassette?-.

No, dolci fossette. 

Come quelle di Harry.

In effetti!

-Ah-ha…- confermo. 

Cioè, sono neodiciassettenne, ma non importa.

-E' un bel problema…-.

Mi salta il cuore in gola. Come?

-Cosa..?-.

-Non so se prendono i minorenni in canoa…- specifica.

Oh, fantastico, ma come puoi dirmi che è un problema, io pensavo che non fossi così superfic..

-Cosa hai detto scusa?!- esclamo.

Lui ride e viene da ridere anche a me, non so perché.

-Cazzo ridi?!- gli chiedo.

-…Niente…ma non ti preoccupare, forse basta avere sedici anni!!!-.

-Vuoi dire… che non ti importa?- ripeto.

-Ma figurati Bells!! Però pensavo che fossi più grande.. tutto qui!- insiste.

Che sarebbe, "non sapevo fossi una bimbaminchia"?

-Tutte 'ste moine per dirmi che hai diciassette anni?! Non sono così…così!!- si giustifica -Adesso come facciamo però?-.

-A fare cosa?- gli domando confusa.

-A farti evadere!-.

-Eh? Ma che ti sei bevuto oggi Lou?- sta sparando più cazzate del solito.

Lui sbuffa. -Domani. Canoa. Non. Si. Discute. Nemmeno se la vecchia strega ti ha rinchiuso nella torre come Rapunzel-.

Scoppio a ridere. -Ehi, Angela non è cattiva!- la difendo.

-Per me sì, se non ti lascia uscire!- si lamenta.

-Ma non è colpa sua!!-.

-Allora chiedile di chiudere un occhio!!- propone.

-E se dice di no?-.

-Mi sciogli i lunghi capelli biondi e mi arrampico alla tua finestra- dice convinto.

-E poi?-.

-Facciamo canoa nella vasca da bagno-.

-Arrrgh, ho la doccia- specifico.

-Rafting, è più eccitante-.

-Ma quanto sei scemo?!- gli dico ridendo. Ride anche lui, e poi ricomincia a parlare.

-Andiamo Bells, davvero, puoi sempre trovare un modo per uscire!!- mi prega.

-Vado a vedere quando in alto sono le finestre-.

-Per vedere se farò molta fatica ad arrampicarmi? Guarda che faccio palestra-.

Sì, ci mancava l'idea di Louis che faceva palestra a incasinarmi il cervello. Bello.

-No, per vedere quante mosse di pronto soccorso devo imparare per quando sarai caduto-.

 

-Ehi, Alessandra…- mi chiama Angela quando mi sente scendere le scale.

Bells. Bells. Devo farmi un tatuaggio in fronte con scritto "chiamatemi Bells"?.

-Sì?- mi affaccio alla porta del salotto.

-Ascolta, devo dirti una cosa- fa cenno di sedermi vicino a lei. Io mi avvicino un po' dubbiosa e mi siedo.

-Quanto è importante?- mi chiede.

-Cosa?-.

-Quel ragazzo bello con gli occhi azzurri che si veste come una marionetta- specifica. Io scoppio a ridere. In effetti, con bretelle e maglie a righe a una vecchietta può ricordare una marionetta.

-Loui…- mi zittisco in tempo. Aspetta. Come fa a sapere di Louis?

Secondo me aveva ragione lui ed è una strega, quelle lì non sono tette, ma due palle di vetro dove vede il futuro e scopre i cazzi altrui!!

Corrugo la fronte preoccupata.

-Che c'è?- mi chiede, notando la mia espressione.

Niente, la mia coscienza perversa aveva appena detto una brutta cosa su una vecchietta per bene.

-Niente…- scuoto la testa.

-Allora, mi rispondi?- insiste.

-Emh…mi sono dimenticata la domanda…- cerco di temporeggiare.

-Non è vero. Ok, lo so che può sembrare strano quello che ti sto dicendo, ma nemmeno io trovo giusto che i tuoi mi obblighino a tenerti qui, se solo vedessero perché esci sempre, allora capirebbero come ho fatto io-.

Io strabuzzo gli occhi. Non so se sono più sconvolta dal fatto che ci azzecca più lei di mia mamma o dal fatto che abbia detto "ok".

-Quindi, volevo dirti che tua madre mi ha ordinato di non farti mettere nemmeno il naso fuori dalla porta di casa. Ma non ha parlato di finestre- continua, vedendo che io non parlavo.

Mi stai dicendo quello che io penso tu mi stia dicendo?!

-Ommioddio, grazie Angela!!!- esclamo.

-Ehi, frena, non ti autorizzo a fare nulla, ma sono un po' cieca e sorda ormai…quindi non vedo molto bene…- esita.

-Sì, ho capito!!!-.

-Cosa?-.

Come cosa? Me l'hai appena detto! Non è che hai pure l'Alzheimer?

-Quello…- comincio.

Lei scuote la testa.

-Io non ti ho detto niente-.

Alzo le sopracciglia e annuisco poco convinta, per poi tornare in camera mia ad avvisare Louis.

-Ah, un'altra cosa…- mi chiama.

-Mmm?-.

-"OK" è più vecchio di quello che pensi. L'hanno inventato durante la guerra, e significava "Zero Morti", "0 Killed". OK. Lo dicevano le sentinelle tra una trincea e l'altra-.

Io sbarro gli occhi e mi giro salendo le scale. E' davvero una cosa così macabra?

Ma è davvero telepatica?

Strega!

 

-Quindi?-.

-Posso uscire!!- esclamo gasata.

-Allora ti aspetto alle nove?!- propone Louis.

Scuoto la testa camminando su e giù per la camera con il cellulare in mano.

-No, devi venirmi a prendere…-.

-Ah, ok!-.

-No, devi aiutarmi a scendere dalla finestra- specifico.

Pausa di silenzio.

Amen.

-Davvero?!- chiede.

-Sì!-.

-WAAA!!! Farò il cavaliereeeee!!!- esulta -Ma non ho il cavallo- si lamenta.

-Oh, povero principino- gli faccio il verso.

-Mai visto un principe senza cavallo?-.

-Emanuele Filiberto?-.

Un'altra pausa. Sgamato in bomba!

-Ma lui non va a salvare le donzelle portandole via dalla torre!- si giustifica.

-Ah, be'…tu invece farai un ottimo lavoro!!-.

-Certo! A domani!!-.

-Un'ultima cosa…-.

-Dimmi- risponde.

-Se cado?-.

-Ti prendo-.

 

-Sono qui, davanti alla casa rosa!!- annuncia Louis al cellulare.

Ok, deve essere quella dei vicini.

Cazzo, ho detto "ok".

Mi sporgo dalla finestra della mia camera e lo avvisto sul marciapiede.

-LOUISSSS!!!!!- mi sbraccio.

Lui mi vede e corre verso la casa.

-Ok, arrivo- e chiude la chiamata.

Cazzo, ha detto "ok".

Ti ha davvero traumatizzata eh?

Un po'.

Comunque, problemino. Ha detto…

…"ok", abbiamo capito.

No, arrivo.

Ma non ero io che dovevo arrivare?! 

Lo vedo infilarsi il telefono in tasca e scoppio a ridere quando mi accorgo che vuole scalare il muretto con la siepe. Scuoto la testa.

NON ERA DA LI' CHE DOVEVI ENTRARE LOU…

Vado a prendere i lenzuoli pazientemente annodati. Adesso mi sento come raperonzolo.

Dio, fa che io non cada in testa a Louis uccidendolo, per favore.

Mi sporgo alla finestra.

Sto per urlare "Louis no!!" ma è troppo tardi, perchè il signorino è arrivato in cima alla siepe ed è seduto sopra a cavalcioni. E adesso si sta buttando di qua.

Più probabilmente è caduto, ma non voglio offendere il suo orgoglio maschile, quindi vi dico che si è buttato.

-Perchè non mi ascolti Lou..- mormoro.

Infatti. Avevo ragione.

Appena Louis tocca terra gli irrigatori si accendilo, innaffiandolo completamente. Angela mi aveva detto che sono con i sensori, per spaventare i piccioni, o qualcosa del genere.

Louis geme, e corre verso la mia finestra, e man mani che passa, gli irrigatori si accendono, uno dopo l'altro.

Io mi tappo la bocca per non ridergli in faccia.

Mi sporgo dalla finestra, lui si spalma contro il muro per non bagnarsi ancora.

-Bells!!!- ringhia.

-Io…stavo per dirtelo!!!- farfuglio tra le risate soffocate.

-Adesso va avanti per tanto così?!-.

-No, no, un minuto, poi si spegne..

Torno dentro.

-Prendile!!- gli urlo, lanciandomi alle spalle, fuori dalla finestra, le mie converse e la borsa.

-AIA!!!!- urla.

Torno ad affacciarmi alla finestra.

-Shhh!!!Ti avevo detto di prenderle!!!- lo rimprovero.

-Sì, le ho prese in testa. Perché me le hai tirare?!- si lamenta massaggiandosi la testa.

-Perchè se scendo con le scarpe sporco il muro no? E poi si vedrà una fila di impronte che va dalla mia finestra fino a terra, e la gente si chiederà se qui abita Spiderman, e poi la borsa non la potevo mettere per scendere!!-.

Lou scuote la testa.

-Dai tira la corda!!-.

Lancio le lenzuola dalla finestra, poi comincio a scalare, con i piedi puntati contro il muro. In fondo l'ho visto fare un sacco di volte nei film, non deve essere così difficile. 

Tan tan tan tan tan tan tan tan tan…

Eh, mission impossible ci sta!

-Louis.. -.

-Dimmi-.

-Sono a metà?- gli chiedo speranzosa.

-No, hai passato la metà, sei a tre quarti tranquil..BELLS!!!!-.

Di scatto lo guardo. Cosa?

Alzo gli occhi verso il punto che Louis sta fissando sconcerato. Ah. si è sciolto un nodo.

Oh cazzo. Mi sento come Willy il coyote quando corre corre corre e poi la terra finisce perché c'è un dirupo e lui tira fuori il cartello con la scritta "HELP" e poi precipita.

Tuttavia, l'atterraggio è morbido. Apro gli occhi, uno alla volta, e mi ritrovo a fissare quelli terrorizzati di Louis.

Guardo per terra.

Siamo in piedi.

Guardo Louis, che mi sta tenendo in braccio.

-Mi hai presa!!- esulto.

Lui mi guarda e sorride.

-Te l'avevo detto che non ti avrei lasciata cadere-.

Ohhhhhh.

Sovraccarico. Potresti esplodere. Bip biiiip.

Oh, santo cielo quanto è dolce. Lo guardo negli occhi e gli sorrido come un ebete. Anche lui mi sorride.

-Comunque mancavano tipo due metri da terra, non è stato difficile- scherza alzando le spalle.

-Ah, grazie-.

-Dai andiamo- mi mette giù, e io infilo le scarpe.

Louis corre verso il punto da dove è entrato, riattivando gli irrigatori. Quando arriva si gira e mi guarda -Dai vieni!!!-

-Emh, Lou, c'è un'altra uscita.

Lui mi guarda incazzato nero.

-Adesso, dopo che ho scavalcato questo cazzo di muretto, mi sono lavato e ti ho preso al volo, vieni qui e lo scavalchi con me!!-.

Io rido e vado da lui.

-Dai, ti aiuto a salire- mi propone. Io lo ignoro, prendo la rincorsa e salto sul muretto e mi metto sopra a cavalcioni.

-Vedi di non cadere, stavolta- gli dico.

Esita. -Non sono caduto, mi sono buttato per fare più veloce-. 

Ecco, appunto.

Io scuoto la testa mentre lui sale.

 

 

 

 

 

CCCCCIIIIIIAAAAAUUUUUU :D

Scusate;( è da un bel po' che non aggiorno, ma sono stata in francia da alcuni miei parenti -.-"

anyway, ehià!! no, non è che ho sbagliato a scrivere ehilà, è ehià!!! :D

sot guardando per la 23475463846° volta kiss you. Mi fa morire dalle risate quel video xD

detto questooooo, spero che il capitolo vi piacciaaaa:D anche se non mi sarebbe dispiaciuto fare rafting con Louis (?)

adesso devo proprio scappare perché il quaderno di geometria pigola e mi chiama D:

mi lasciate una recensioncina-ina-ina?

BACIIIII :*

PS: hauguryyyyyy harryyyyyy!!!!! :D

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Capitolo 11
*** What a hopeless girl!! ***


What a hopeless girl!!







-Io ho un'idea un po' diversa di "fare canoa", sai?- chiedo a Louis.

-Ma davvero? E in cosa consiste?- ribatte.

-Prima di tutto nell'usare una canoa. E secondo, farlo in un fiume-.

Louis mi guarda confuso dal materassino, remando pigramente con le braccia a qualche metro da me. Solo lui può fare canoa su un materassino nella piscina di casa. Muovo i piedi nell'acqua, seduta sul bordo della piscina. Mi sporgo in avanti e lo schizzo un po'.

-Farlo cosa, esattamente?-.

Mi giro a guardare Harry che è appena arrivato.

-Canoa, Harry, canoa- rispondo.

-Non credo che sia molto comodo…- dice pensieroso.

Io alzo gli occhi al cielo.

-Dai vieni dentro Bells!!- mi chiama Louis. Eh, certo, io che non ho il costume da bagno, in piscina con Lou. Sbuffo.

-Andiamo!!-.

Scuoto la testa e mi butto in acqua, quando riemergo mi sistemo i capelli che avevo davanti al viso e mi giro verso Harry che mi guarda divertito dal bordo della piscina.

-Cosa? Non hai mai visto una ragazza che non si sa tuffare?- gli chiedo ironica.

-Ah, no, hai molto stile…- cerca di non ridere.

-…Lo stile di un sasso che cade- lo anticipo. Louis ride alle mie spalle e mi schizza.

-Ma tu, perché non potevi portarmi a fare canoa?- gli chiedo.

-Perchè saresti affogata- risponde Lou.

Eh?

-Ma che ne sapevi tu delle mie doti nautistiche prima di un attimo fa?!- ribatto confusa.

-Nautistiche?!- chiede Harry.

Lou sorride. -Hanno messo correnti forti oggi-.

Sbuffo. 

-Tu che ci fai ancora qui?- chiede Louis riferendosi ad Harry.

-Non mi volete in piscina?-.

-No!- risponde. Io guardo divertita la faccia imbronciata di Harry, che se ne va.

-Dove doveva andare?- chiedo a Lou.

-Deve vedersi con una ragazza- fa spallucce.

-Mmm…-.

-Vuoi venire su?!- mi chiede, indicando il materassino.

-Ma in due non ci stiamo!!- dico, anche se sono già pronta a saltare su.

-Sì invece!!- mi fa un po' di spazio.

Flashback.

Oh, no.

-Emh…- comincio.

-Sì?-.

-Non so salire sui materassini- gli dico, in preda a un attacco di ridarella ricordandomi di quella volta al mare, quando ho provato dieci volte di seguito di salire su un materassino dove c'era già una mia amica, e alla decima volta il materassino si è rovesciato.

-Come no?!- mi chiede stupito, cominciando a ridere anche lui, confuso, ma contagiato da me.

Mi fermo di colpo e lo guardo seria.

-Che ridi?- gli chiedo.

Lui ride ancora di più.

-Non ne ho idea. Rido perché ridi tu- risponde -Comunque, come fai a non saper salire su un materassino?!-.

-Lou, non ci conosciamo da molto ma devi metterti in testa una cosa. Io sono la ragazza più imbranata della terra. Quella che prende la palla in faccia quando gioca a pallavolo, quella che quando balla sembra un bradipo andicappato a cui scappa da pisciare- Louis comincia a ridacchiare -Quella che quando gioca a tennis o a golf non riesce a colpire la palla, quella che riesce a cadere nel bagno del treno..-.

-Ma non ti puoi nemmeno girare nei bagni dei treni!!- protesta divertito.

Annuisco. -Appunto..quella che scivola sulla neve, quella che nuota a stile sasso libero, quella che cade quando si infila e si sfila i pantaloni..-.

-Esistono i corsi di Bourlesque…-.

Lo ignoro. -Quella che si rompe un piede tirando un calcio a un palo…- gli spiego paziente.

-Tu ti sei rotta un piede tirando un calcio a un palo?!- mi chiede sbarrando gli occhi.

Annuisco di nuovo.

-Devo continuare la lista? Non ti stupire se non riesco a salire su un materassino-.

-E' anche questo ch ti rende la mia Bells- mi sorride.
E a me va in pappa il cervello. Santo cielo.
-Dai, ti aiuto io!!- mi invita.

-NO!- esclamo terrorizzata.

So come andrebbe a finire: io che mi arrampico sul materasso e Louis che cerca di tirarmi su per gli shorts di jeans o per i piedi. Un pinguino bagnato che cerca di salire di pancia sopra un pezzo di burro.

 

-Ecco, visto?-.

Sì, ok, sono riuscita a salire. Louis è dovuto scendere e risalire quando io ero già su.

-Secondo me prima o poi cadiamo-.

-Tipo adesso?- chiede, sbilanciandosi pericolosamente dal materassino

-NO!-.

Troppo tardi, io e Lou finiamo in acqua. Torno a galla annaspando.

-Eh, sì, in canoa di sicuro te la saresti cavata meglio- mi prende in giro.

 

-Allora, con chi è uscito Harry oggi?- chiedo a Lou sedendomi al sole, sulla sdraio accanto a lui, per asciugarmi.

-Perchè?-.

-Così- scrollo le spalle.

Lui si stende a faccia in su sulla su sdraio e si copre il viso dal sole con una mano. -Si chiama Giulia, mi pare-.

-Yeeee, un'altra italiana!?!!- chiedo curiosa.

-Boh!!-.

-A be', che informatore- commento strizzandomi i capelli. Una cosa che mi ha sempre dato problemi al mare, a partire dalla terza media, è il costume: perché non sia trasparente, il pezzo sopra deve essere imbottito. Il problema è che quelli imbottiti, anche poco, ci mettono ore ad asciugarsi. Quindi di solito lo cambi. Perché al mare ti porti il cambio.

Ma io furbona mi sono tuffata in shorts e maglietta, con sotto il reggiseno. Adesso mi viene in mente come cacchio farò ad asciugarmi. Anche gli shorts.

Mi strizzo il bordo della maglietta. O me la tolgo, o rimango bagnata a vita. Poi fisso i pantaloncini. 

Quelli saranno un problema.

Viva i nudisti!

-Hai freddo?-.

-Eh?- chiedo, girandosi verso Louis.

-Stai tremando come una foglia- specifica indicandomi.

Ecco perché devi toglierti le cose bagnate.

-No-.

Lui ride.

-Ma come no?!-.

Cazzo per te è facile con il costume da bagno che è più che lungo, smisurato! I pantaloncini gli arrivano al ginocchio.

Mi dà l'asciugamano.

-Tieni-.

-Grazie- lo prendo e mi ci avvolgo come in un bozzolo e faccio per sedermi.

-Sì, dopo ho freddo anche io- si lamenta prendendomi per un lembo dell'asciugamano -Vieni qua-.

Mi siedo sul suo sdraio, lui mi abbraccia e mi tira giù. Sono una coperta incopertata. 

Coperta infagottata.

Una coperta infagottata e abbracciata

Alzo la testa per guardare Lou, che mi tiene abbracciata ad occhi chiusi. Occhio che dorme.

-Louis?- sussurro.

-Sì?- risponde tenendo gli occhi chiusi.

-Come faccio a tornare a casa senza che Angela non mi veda?-.

Apre un occhio e mi guarda sornione -…Ci penseremo-.

 

-Ehi!! Ehi!!!-.

Cosa?

Sento delle risatine soffocate e cerco di aprire gli occhi. Mi trovo davanti Harry e una ragazza, entrambi divertiti da chissà cosa. Sbatto le palpebre un paio di volte e cerco di mettere a fuoco la scena, poi mi giro a guardare Louis, che sta ancora dormendo.

-Lou? Lou?! Lou!!- lo scuote piano Harry.

-Mpf- sbuffa.

La ragazza continua a ridere, e finalmente capisco il perché: io e Louis stavamo dormendo abbracciati come due koala in letargo. Un po' imbarazzata cerco di tirarmi su a sedere, ma Lou mi ritira giù.

-Dove vai?- farfuglia.

-Louis, svegliati- lo chiamo.

-Ehi Lou, guarda che sono le quattro passate!!- insiste Harry.

-Che cazzo di ore sono?!- esclamo, saltando in piedi e facendo cadere l'asciugamano a terra.

-Sono le quattro passate!- ripete Harry.

-Cacchio..- mi lamento controllando se i miei vestiti e i capelli sono asciutti.

-Louis!!- esclamo.

-Cosa?- chiede ancora con gli occhi chiusi, tastando accanto a lui sulla sdraio -Ma dove sei?- finalmente apre gli occhi.

-Dove vai?- chiede ancora.

-A casa!! E' tardi-.

Cerco con lo sguardo le mie cose sparse per terra, la borsa e le scarpe, e mi ritrovo a fissare una ragazza con i capelli rossi che tiene Harry a braccetto tutta sorridente.

-Emh…Ciao-.

-Ciao!!! Io sono Giulia!!- esclama porgendomi la mano.

-Bells- le sorrido.

-Quanto tardi?- domanda Louis. Sei un po' indietro con il discorso tesoro.

-Le quattro passateeee!!- esclama Harry esasperato.

-Le quatt…cazzo!!- anche Lou scatta in piedi.

-E io cosa avevo detto prima?- alzo gli occhi al cielo.

-"Cacchio"- risponde raccogliendo l'asciugamano e infilandosi una maglietta -Dai, ti accompagno a casa-.

-Ciao Harry, ciao Giulia!!- li saluto con la mano mentre Louis mi spinge via.

Waaaa.

Cosa?

Tu e lui avete dormito insieme, la la la lalla!!!

WAAAA!!!!

 

-Ok, allora…io.. vado- mi dice Louis sul cancello di casa.

-Ma dai, entra!!- lo invito.

Tu gli hai appena chiesto cosa?

-Ecco…io…- si gratta la testa imbarazzato -Insomma…non…ehm…-.

-Louis?-.

-Sì?-.

Perché ogni volta che devi chiedetegli qualche cosa gli dici "Louis?" ? Una volta si sarà rotto e ti dirà "No".

Ma a me piace dire il suo nome.

Che noia di te.

-Angela non c'è, manca la macchina- gli spiego.

Lui tira di nascosto un sospiro di sollievo. -Insomma, non ero presentabile, ecco- dice indicando il costume da bagno e la maglietta.

-Dai vieni!!!-.

-Mmm…ok- sorride, e io apro il cancello.

Gli faccio strada, anche se perfino una talpa saprebbe da che parte andare, visto che non ci sono molte opzioni. O di qua, o di qua.

Apro la porta e faccio entrare Lou.

-E' carina!! Sa di…casa- commenta.

-Sì…vieni!!- gli dico indicando le scale, puntando alla mia stanza. Una volta arrivata, butto come sempre la borsa sul letto.

-Mrrp?!?!-.

-Oddio scusa!!- esclamo sposando la borsa, che aveva colpito in piena testa il gatto acciambellato sul letto.

-Oddio ha un gatto- farfuglia Lou.

-Scusa micio…- poi mi volto verso Louis -Eh?- gli chiedo confusa.

-Emh…dicevo, che a lui chiedi scusa, ma a me che hai tirato le scarpe in testa, no- fa l'offeso.

-Scusa Louis- sorrido.

-Ruffiana- mi prende in giro.

-Ehi!!- gli tiro uno scappellotto sul braccio.

-Dai, me lo presenti?- chiede indicando la palla di pelo.

-Lui è…- non faccio in tempo a finire che il gatto fissa terrorizzato Louis e poi scappa a gambe levate.

-Ma dove vai?!- urla Lou.

Io rido.

-Avrà sentito l'odore di Kevin- commenta alzando le spalle.

-In quel caso credo ti avrebbe azzannato un braccio-. Louis ride e si butta sul letto, seguito da un mio "NO!".

E un'altra volta il letto si accascia facendo un rumore pessimo.

Lou mi fissa terrorizzato.

-Ti ho mica rotto il letto?-.

-No, è successo anche a me la prima volta che l'ho fatto-.

Louis ridacchia e guarda fuori dalla finestra.

Che ride?

Ma hai presente cos'hai detto?

No..

Che hai quasi rotto il letto la prima volta che l'hai fatto.

Ma dai, solo tu puoi aver capito così.

E allora perché lui se la ride?

Oh cazzo.

-Ok…mi casa es tu casa- dico avviandomi verso il bagno -Vado a farmi una doccia e ad asciugarmi i capelli- dico indicandomi la testa ancora bagnata. Louis sorride e annuisce.

-Posso curiosare?-.

-Dipende-.

-Lo prendo come un sì- esclama soddisfatto. 

 

 

 

 

WWWWWAAAAA :D

Volevo cominciare il capitolo con quel "ehyà" ma mi sembra troppo uguale a una cosa che dice un'altra ragazza e non mi va che sembri che le abbia copiato qualcosa D: anche se mi era venuto in mente chiedendomi se gli inglesi dicono "ehi", "boh", "ouh" e "ehm"(devo ancora capirlo).

I problemi della vita.

il capitolo è un po' strano forse (?) e non molto lungo.

non avevo molte idee. E' un po' autobiografico xD mi sono successe tutte quelle cose, compreso il palo. What a hopeless girl, appunto.

nel prossimo capitolo, arrrrrggggghhhhh!!!!! (forse, sono ancora indecisa xD) e forse ci sarà un pov di lou, non so :\

Poiiiiii, niente, sono un po' in ritardo nell'aggiornare le altre ff, spero non mi odiate D:

comunque, sono su ask :D http://ask.fm/Mentigia

sapete che oggi ho fatto un tema di italiano? (non gliene frega niente a nessuno, lo so) e stranamente mi è piaciuto xD anche se so che il mio prof lo odierà :') vado a studiare chimica D: odio le formule XC

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Capitolo 12
*** Mah...a me sembrava una faccia da pirla ***


Mah…a me sembrava una faccia da pirla






 

Ma se tu sei una coscienza, puoi renderti utile e leggere nella mente di Lou per sapere cosa pensa?

No, non faccio mica miracoli.

Sbuffo mentre entro nella doccia e faccio scorrere l'acqua.

Ma così però non vale.

Come tutti i comuni mortali, dovrai arrangiarti.

Chissà che sta facendo. Ma non puoi nemmeno spiarlo cacchio?

Nein. Ma non capisci proprio un cazzo eh?

 

 

Louis 

Rimango disteso sul letto a fissare la porta del bagno dove Bells è appena andata a farsi la doccia. Dopo qualche secondo sento l'acqua che comincia a scorrere e mi alzo, guardando in giro per la stanza.

-Mmrp?-.

Che cazzo hai da guardare?

Il gatto se ne va traballando sulle zampe, che non so come facciano a reggere tutto quel peso. E' sempliemente obeso. Scuoto la testa e curioso sul suo comodino. Be', in fondo mi aveva detto che potevo farlo no? Più o meno…

Dentro il cassetto c'è il suo ipod, lo prendo e premo il tasto "play". Sul display compare la scritta "Save you tonight; One Direction".

Ah, però.

Mi giro a controllare la porta del bagno. In effetti curiosare tra le sue cose non mi sembra proprio il massimo, e con la mia fortuna, uscirà dal bagno e mi beccherà con qualcosa che non dovevo toccare in mano. 

Naaaa.

Continuo a guardare dentro il cassetto, e tiro fuori un libro. Fallen. Lo apro…potrei prendere in considerazione l'idea di imparare l'italiano.

Naaaa.

Lo rimetto a posto, ma mettendo dentro la mano mi accorgo che c'è qualcosa sul fondo…infilo dentro il braccio e tiro fuori un anello. Un anello?! Che cazzo…?!

Me lo rigiro tra le mani, sopra c'è scritto qualcosa, ma ovviamente è sempre in italiano. Lo rimetto a posto, dopo le chiederò casualmente se si deve sposare. No ok, è troppo… strano per essere un anello di fidanzamento, e a meno che i suoi non l'abbiano già promessa in sposa a qualcuno, dubito che un ragazzo le abbia chiesto di sposarlo.

Arriccio il naso rendendomi conto di quello che ho appena pensato. Questo è il genere di cose che dette ad alta voce mi avrebbero incasinato un bel po', perchè qualcuno avrebbe pensato che io non credevo che nessuno le avesse chiesto una cosa così perchè non è una ragazza bella, simpatica ecc… Ma io dicevo solo perchè è giovane. 

Forse questo fatto dell'età ci incasina più di quanto non credessi…

No, lei è lei, non importa quanti anni ha.

Mi alzo e mi avvio verso un comò nell'angolo. Apro il primo cassetto e ci trovo solo delle lenzuola. Ritento con il secondo.

Ok, forse non avrei dovuto aprirlo….Però un po' si vede che ha solo diciassette anni: pois, righe, cuoricini, animaletti ma nemmeno un pizzo, insomma, non che io sia un esperto ma di solito...

-Louis, ma che stai facendo?-.

Dallo spavento faccio volare il reggiseno che avevo in mano e mi giro di scatto.

Merda.

 

 

Bells

Qualcuno mi spiega, per favore, che cazzo ci fanno le mani di Louis in mezzo alla mia biancheria intima?!

Anzi, che cazzo ci fa il mio reggiseno in mano a Louis.

Lo guardo sconvolta, stringendomi nell'asciugamano. E' in piedi davanti al mio comò, e mi guarda, consapevole di essere appena stato beccato.

Alzo lo sguardo e vedo il mio reggiseno a pois rossi e bianchi fluttuare sopra la mia testa per poi planare sul il letto, e Lou diventare rosso fuoco.

-I…Io…ecco…- farfuglia.

 

 

Louis

-Emh…io…- farfuglio.

Cazzo, che le dico? Scusa, mi sono messo a curiosare come ti avevo detto, solo che sei uscita proprio quando stavo guardando nella tua biancheria intima…ma non sapevo che fosse il tuo cassetto della biancheria intima!!

In fondo non può mica provare che era già da un po' che l'avevo aperto, no? A meno che non fosse lì già da qualche minuto.

Al solo pensiero arrossisco ancora di più e mi guardo la punta dei piedi.

Opzione a: mi prende per un coglione pervertito, mi manda a fanculo e mi lascia.

Opzione b: ascolta e capisce la mia scusa, mi perdona e mi abbraccia.

Opzione c: mi colpisce ripetutamente con qualcosa fino a quando non imploro pietà.

Chissà perchè mi sento di sbilanciarmi per l'opzione a o c.

Alzo lo sguardo e lo punto sui suoi occhi. Gocciolante, avvolta a involtino primavera nell'asciugamano come oggi pomeriggio, mi guarda anche lei.

E fa quello che non avrei mai previsto.

-Scemo- e scoppia a ridere -Non posso allontanarmi un minuto che ti becco a curiosare?!-.

Involontariamente gli angoli della mia bocca si alzano in un sorriso imbarazzato.

-Ecco..- cerco di dire.

-No, guarda, lascia stare- continua ridendo -Facciamo che non è successo nulla, a meno che tu non voglia tentare di spiegarmi quello che stavi facendo. Tipo controllare se usavo puro cotone, tessuti environmentally friendly per le rane gracidanti del Sahra, o se invece preferisco l'intimo di polyestere?! O forse volevi vedere come mi vesto quando devo andare a un appuntamento un po' hot?!-.

-Ok, le tue ragioni sono molto meglio delle mie…- mi arrendo.

Lei sorride, scuote la testa e rimette a posto.

-Mentre mi cambio, ce la fai a non percuisirmi la stanza?- chiede ironica alzando un sopracciglio.

-Certo!!- annuisco facendo il segno dell'attenti.

 

 

Bells

Dopo aver resistito all'impulso omicida che si era scatenato, sono riuscita a non strangolare Louis con il reggiseno. E sono addirittura riuscita a mettermi a ridere. Cos'altro può combinare infondo?!

Ma vedere Louis imbarazzato fa troppo ridere. 

Continuo a ridacchiare mentre mi vesto in bagno, ripensando alla sua faccia.

E' stato quasi dolce…

E' stato pirla.

Dai, povero!

Lo difendi?! Stava violando la tua proprietà privata!!

Si, ok, ma era carina la sua faccia da "ooops, l'ho combinata grossa!".

Mah… A me sembrava una faccia da pirla.

 

-Allora, che facciamo?- domanda Louis sdraiato sul letto. Sembra che stia facendo finta di non aver mai fatto una figuraccia.

Prendo il portatile dalla scrivania e lo metto ai piedi del letto -Film?- chiedo.

-Ok!!- acconsente lui, tirandosi su e facendomi spazio nel lettone.

Io faccio partire il film, e mi sdraio accanto a lui. E nemmeno questa volta mi passa per l'anticamera del cervello l'idea di seguire il film. Sono troppo concentrata a guardare Louis.

Ad un certo punto lui si gira, e mi sgama a guardarlo. Ormai è troppo tardi per fare finta di niente.

Cacchio.

-Cosa c'è?- domanda divertito.

-Niente- rinspondo subito, guardandomi le punte dei piedi.

C'è che sei talmente te che non riesco a pensare a nient'altro, tutto qui.

-A no?- continua.

"No", sono tentata di dirgli. Poi, una piccola parte di me (quella comandata da Herny, sono sicura) pensa a cosa potrebbe succedere se mi avvicinassi un po' e gli dessi un bacio. E arrossisco.

-Che c'è?!- chiede ancora curioso.

-Niente- ripeto.

-Sono tornataaaaaaa- annuncia Angela dal piano di sotto.

-Sono qui Angela- grido, tanto per evitare che pensi che una colonia di topi umanoidi ha popolato l'attico e si sta guardando un film con Tom Cruise.

Come nulla fosse, continuo a "guardare" il film.

Poi mi giro a guardare la cosa molto interessante che ho alla mia destra e vedo Louis che ha gli occhi sbarrati.

-Che c'è?- sono soddisfatta di fare io LA domanda, per una volta.

-Emh, vuoi per caso presentarmi alla padrona di casa- comincia imbarazzato -O devo uscire buttandomi nel giardino? Ho già provato l'esperienza e non è il massimo-.

Io rido -Ok, se vuoi andiamo di sotto e te la presento!!- esclamo.

-Adesso?-.

-Ehi, non è mica la tua futura suocera- scherzo.

-Mmm… ok- dice poco convinto. Metto il film in pausa e raggiungiamo Angela di sotto.

-Ehi Angela…- la saluto, mentre è intenta a disfare le borse della spesa. Mi avvicino per aiutarla.

-Questo è Louis…- butto là.

Lei si gira e capisce al volo.

-Oh, ciao giovanotto- gli porge la mano.

Louis sorride gentile e si prodiga in un baciamano. Cacchio, lo voglio anche io. Nemmeno fosse la regina.

Ma ti rendi conto che sei gelosa di una settantenne?!

Ops.

 

-Bells?- mi chiede Louis.

-Sì?-.

-Non si vede niente…- si lamenta scrutando il cielo dalla mia finestra.

-Mmm…in Italia si vedono bene…Insomma…vicino a casa mia…In mezzo ai campi praticamente- ammetto.

Dopo aver allegramente cenato con Angela, siamo saliti a guardare le stelle dalla finestra in camera mia. E si stanno simpatici. Cioè.

-A me piace guardare le stelle…- commento con il naso puntato verso l'alto.

-Ah sì?-.

-Sì!!- esclamo, girandomi a guardare Louis, che mi ritrovo imporvvisamente a un soffio da me.
E il cuoricino riprende a fare tuuuu.

 

 

 

 

WWWEEEEE.

capitolo imbarazzante.. e in sospeso, yap.

Nel prossimo ci sarà un colpo di scena che nessuno si aspetterebbe mai!!!!! hihihihi

comunque. 

Volevo fare una cosa seria:)

e mi sono messa d'impegno. Apprezzate grazie :3

GRAZIE MILLE (non lo dico perchè è finita la storia eh xD) per aver recensito o seguito la storia fino adesso:)

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spero tanto che ci siate tutte:')

grazie anche alle lettrici silenziose che non sono su efp ma che leggono comunque <3

e devo dire a quella scemotta della mia baboon di muoversi a fare qualcosa sennò la segnalo per pigrizia xD

BESOSSSSSS :*

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Capitolo 13
*** E' un L. W. Tomlinson originale ***




E' un L. W. Tomlinson originale

 

 

 

1st September 2012

 

 

Ok, non devo piangere.

Non di nuovo. Altrimenti potranno usare i miei occhi come palle da golf da tanto si sono gonfiati.

Torno per la cinquantesima volta in bagno a lavarmi la faccia.

Come cacchio è possibile?!

Sei pirla pure tu. Dev'essere una cosa contagiosa.

Due mesi.

Due fottuti mesi sono passati. Quasi tre.

Avresti dovuto baciarlo.

-Ma sai cosa ti dico?! Vaffanculo! Anche con le citazioni dei One Direction mi tormenti adesso?! Non ne posso più!! Lasciami in pace, che poi, perchè cazzo ti sento io! Ci sto da cani per tutto questo, e adesso mi prendi pure per il culo?! Sai che ti dico?! Allora puoi tranquillamente andare a farti fo…- urlo.

Sento bussare alla porta e mi zittisco improvvisamente.

-Va..va tutto bene?- chiede Angela dall'altra parte della porta.

-Sì..sto..parlando al telefono…- improvviso. Sento i passi di Angela che si allontanano.

Che figura di merda.

TACI!

Che poi, da quando mi metto a parlare a voce alta con la mia coscienza?! Mi abbasso per sistemare l'ultima valigia e chiuderla. 

-Merda- sussurro. Mi alzo e prendo il telefono è faccio il numero che ormai ho nelle chiamate rapide. Quasi tre mesi che sono a Londra.

-Bells! Non dovevo venire a prenderti tra un'ora?- mi chiede Louis dall'alto capo del telefono.

-Sì..io…ecco- un'altra lacrima mi scende lungo la guancia. Tiro su col naso -Ho un piccolo problema. Puoi venire per favore?-.

-Arrivo subito- risponde velocemente.

 

Di nuovo qualcuno che bussa alla porta.

-Sì?-.

-Posso entrare?- è Louis. Corro verso la porta e la spalanco. Lo guardo appoggiato allo stipite.

-Ciao- sussurra, abbozzando un sorriso.

-Ciao- ripeto. Lui mi guarda. E poi mi abbraccia. 

-Che succede?- mi chiede, continuando a stringermi -Che c'è?-.

Che c'è?! Tutto c'è. C'è che va tutto uno schifo e che vorrei mettere le ancore qui e non dovermene andare più. C'è che mi sono innamorata di te.

-Ho bisogno del tuo sedere Tomlinson-.

Lui mi guarda scandalizzato.

-Che cosa?!- esclama.

-Devi sederti sulla valigia, non si chiude- gli spiego, indicando con un braccio l'ultima valigia aperta ai piedi del letto.

-Ah- ride, e si avvicina alla valigia, la chiude e ci si siede sopra.

-Adesso?-.

-Devi chiudere il gancio- dico avvicinandomi. Louis si china a guardare il bordo della valigia per trovare la chiusura. Poi guarda sconvolto il bordo della sua sedia provvisoria.

-Ma non si è chiusa del tutto!- ride.

-Come no?!- mi inginocchio accanto alla valigia e in effetti i due bordi non combaciano.

-Non si può chiudere se non combaciano i bordi! Sali anche tu!- propone scivolando di lato per farmi spazio. Mi siedo anche io accanto a lui, e insieme cerchiamo di chiudere la valigia.

-Ecco, ci siamo!- Louis cerca di far scattare la chiusura.

Clack.

-WEEE!!!- urliamo in coro, poi Lou alza la mano e gli do un cinque. Mi sono sempre sentita un idiota a dare il cinque alla gente, ma se si tratta di Louis posso fare un'eccezione.

-Allora, che si fa…?- chiede alzando le spalle.

-In…in che senso?- lo guardo confusa.

-Be'… se tu sei pronta potremmo andare da me, così saluti i ragazzi…e poi…- abbassa lo sguardo, poi lo sposta sulla porta e di nuovo su di me.

-…Poi mi accompagni all'aeroporto…- finisco io. Lui annuisce di malavoglia.

-Come vuoi-.

-Ok- annuisco alzandomi e prendendo le mie cose -Io sono pronta anche adesso-.

-Non vuoi controllare, che so, se non hai dimenticato qualcosa?- domanda prendendo il bagaglio che avevamo appena chiuso a forza.

-Nah, nella migliore delle ipotesi dovrei tornare a prendere quello che ho dimenticato!- esclamo cercando di sorridere.

-Ok, allora andiamo- acconsente avvicinandosi alla porta.

-Intanto scendi, prendo la giacca-.

Lou annuisce e si avvia per le scale.

Prendo la giacca e l'ombrello, poi faccio per uscire. Sulla porta mi giro a guardare per l'ultima volta la mia stanza.

-Ciao…- sussurro.

 

Lou apre la porta di casa sua e mi fa cenno di entrare. 

-Gli altri arriveranno tra qualche minuto- annuncia appendendo il cappotto sull'attaccapanni. 

Annuisco pensierosa e vado in salotto, tuffandomi sul divano. 

Ehi.

Cosa vuoi ancora?

Hai un fazzoletto?

Ti serve un fazzoletto?!

No, ma a te si tesoro, stai piangendo un'altra volta.

Cazzo no. Mi passo il dorso delle mani sugli occhi.

-Lou, mica hai un fazzoletto?- gli chiedo a bassa voce.

Ecco, brava. Che se parli forte pure ti trema la voce.

-Sì tieni…- mi porge un fazzoletto, io lo prendo senza guardarlo in faccia e mi soffio il naso.

Manco fossi dumbo, che da Oscar!

-Ehi ma…- Lou si siede accanto a me -Bells…-.

-Cosa?- sussurro, guardandomi le scarpe.

Mi si mozza il respiro quando lui mi abbraccia di slancio…e continuo a fissare un punto a vuoto.

-Soffoco- gemo.

-Pazienza-.

Senza volerlo sorrido, perché Louis è davvero una persona speciale, e quando ti abbraccia è come se abbracciasse il suo  peluche preferito, ed è una cosa pazzesca.

-Grazie-.

-Di che?- chiede continuando a stringermi.

-Di tutto-.

-Ehi bella gente!!- urla Harry, sbucando fuori all'improvviso e facendo sobbalzare me e Louis, che ci stringiamo ancora più forte.

-Harry ci hai spaventati a morte!!- esclama Lou.

-Scusate, non volevo interrompere, ma è arrivata la marmaglia…- annuncia il riccio indicando alle sue spalle, dove compaiono Liam, poi Niall e Zayn.

-Ciao ragazzi!!- saluto con la mano, mentre Louis ancora mi tiene stretta.

-Che tempismo, eh?- aggiunge Harry.

-Già, formidabile- dice Louis a denti stretti, mentre finalmente mi lascia libera.

-Bells!!- Liam mi sorride, e appena mi alzo dal divano mi viene in contro per soffocarmi in un altro abbraccio.

-Per Natale torni?!- mi chiede speranzoso continuando ad abbracciarmi.

-Mmpf, boh!- mi limito a rispondere, vaga, sapendo già la risposta.

"No."

-Ehi vacci piano, non me la consumare!!- si lamenta Lou slacciando la presa di Liam.

-Che la dobbiamo salutare anche noi!!- esclamano Zayn e Harry.

-Mi mancherete ragazzi- forzo un sorriso abbracciando anche loro.

-Allora…- dice Niall, quando mi fermo davanti a lui per il suo turno di saluti -Quando arrivi mi spedisci un pacco di frittelle?!-.

-Che c'entrano le frittelle?!- chiedo divertita.

-Oh, lascia perdere, un'ora fa non le ha prese in un chiosco e si è fissato- dice Zayn alzando le spalle esasperato.

Niall sorride.

-Be', ma una cartolina sì- propone allargando le braccia.

-Certo scemo!!-.

-Bells, vieni un attimo?- Liam mi chiama e indica la porta che da sul giardino.

Mi avvicino curiosa e lui mi spinge fuori.

-Avete dieci minuti!!- ci urla Louis dal salotto.

-Sì, sì- farfuglia Liam, portandomi fuori dal campo visivo degli altri quattro.

-Che c'è?!-.

-Tieni- Liam sorride e mi porge un pacchettino.

-Ma…- sussurro prendendolo -Ma non..!!-.

-Apri!!- mi incita.

Io lo guardo alzando un sopracciglio e apro il pacchetto, trovandoci una maglietta.

Una maglietta.

Una maglietta a maniche corte.

Una maglietta a righe.

Una maglietta da uomo.

Mi tappo la bocca con la mano cominciando a saltellare, cercando di non urlare come una pazza.

-TU!!!! Hai rubato una maglia a LOUIS!!!!- esclamo con la maglietta in mano.

Sorride soddisfatto -Direttamente dall'atelier L. W. Tomlinson, mai più Vuitton!!-.

-Oddio grazie!!!! Una delle sue magliette a righe!! Liam!!!- continuo a esultare.

-Shhh!!- mi rimprovera -Ne ha tante a righe, una in meno non lo ucciderà!!-.

-Grazie grazie grazie!!- gli stampo un bacio sulla guancia.

-Non la lavare- mi avverte.

-Eh?- gli chiedo confusa.

-Non la lavare, è pulita, ha pure l'odore originale-.

Smetto di saltellare e fisso prima la maglia e poi Liam.

-Ma io ti amo Liam!!- grido abbracciandolo, di nuovo.

 

-Cosa devi fare quando arrivi?- mi chiede Louis all'aeroporto.

-Chiamare- rispondo ovvia.

-Chi?-.

-Te- sorrido.

-E cosa fai se non ti fanno chiamare?- continua serio.

-Spaco botilia amazo familia, li mando a fanculo e chiamo?- azzardo alzando le spalle.

-Brava ragazza- mi sorride e mi abbraccia ancora.

-Mi mancherai- gli dico stringendolo forte.

-Ehi, non è mica un addio… Mi mancherai anche tu. Tanto- sussurra.

Mmm, secondo me sì.

Cosa?

E' un addio.

-Ma smettila- bisbiglia.

-Di fare cosa?- chiedo confusa.

-Di piangere-.

Merdaaaaaaa, merdaaaaa.

-Ah-.

Quell'odiosa vocina gracchia il mio volo.

Sospirando sciolgo l'abbraccio e lo guardo negli occhi, poi gli do un bacio sulla guancia.

-Ciao Louis- gli accarezzo la guancia e sorrido. Anche lui sorride debolmente.

-Ciao Bells-.

Faccio una smorfia e gli do le spalle, per avviarmi lungo il corridoio del mio imbarco.

Mi mancherai.

Mi mancherai da morire.

 

 

 

 

 

EHI.

Il capitolo è deprimente, lol.

Ecco il colpo di scena.

Ne immaginavate un altro vero?!

Tsk.

Non sono prevedibile (spero).

PER TUTTE: mi sono messa a fare banner, se vi serve, contattatemi;)

(si lo so che questa storia non ha un banner, ma dovrei rimetterlo a partire dal primo capitolo e sono troppo pigra per farlo u.u

Ho un altro avviso importante:), cerchiamo di fare un discorso decente.

Spero che abbiate capito una cosa quando ho messo i nomi lo scorso capitolo: vi meritate di essere ricordate non come un numero di recensioni, o di persone che seguono una storia, ma con il vostro nome, per chi siete, perché siete speciali, dolci, e sapere che qualcuno apprezza quello che faccio mi fa un piacere enorme. Quindi andate ringraziate.

GRAZIE.

 

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Capitolo 14
*** Bitter ***


Bitter

(titolo dimensioni shock)

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Sospiro ancora e do le carte d'imbarco alla tipa bionda in divisa che mi sorride come se avesse un ictus e mi preparo a salire. 

Una volta su, mi siedo al mio posto, sperando di non avere vicino una persona "particolare", di quelle che solo tu puoi ritrovarti come vicino in aereo.

Dall'ipod nella tasca, faccio partire la musica e mi metto una cuffietta guardando fuori dal finestrino.

You're insicure, don't know what for...

...You don't know you're beautiful, but that's what makes you beautiful...

Ma allora Eleanor è brutta?

Cioè, se uno che non sa di essere bello, è bello, allora uno che sa di essere bello, è brutto?

Be', allora io sono molto bella.

-Ehi!! Lei non può stare qui!!- urla un'hostess alle mie spalle.

Certo che quella donna deve avere qualche problema psichico.

Chissà se è quella che mi ha fatto le carte d'imbarco?

A me sembrava un po' sclerata in effetti…

Eh, cosa vuoi, tutto il giorno a sorridere come un'idiota e a dire "buon viaggio" a tutti, deve farti venire male alla mascella, e a fine giornata ai passeggeri dell'utimo volo rischi di dire "spero che il vostro aereo si schianti" sempre sorridendo nello stesso modo.

Baby you light up my wold like nobody else...

-BELLS!! Aspetta!-.

Mi giro di scatto, e vedo Lou che mi corre in contro nel corridoio dell'aereo.

-Louis?… Louis?!- rimango imbambolata e poi mi alzo anche io e lo abbraccio ancora.

LOUIS!!

The way that you flip your hair gets me overwhelmed...

-Bells… tu… tu non devi partire, non puoi…- mi dice guardandomi negli occhi -Perchè..perchè io…- esita.

-Tu?- lo incalzo senza voce.

But when you smile at the ground it aint hard to tell…

-Io…io ti amo Bells- sussurra, per poi avvicinarsi e baciarmi.

…You'll understand why I want you so desperately...

Oh. My. God.

Right mow I'm looking at you and I can't believe..

Questo è decisamente più… dolce, e giusto del bacio che mi aveva dato durante l'estate, quasi per sbaglio, quando era ubriaco.

You don't know,

-Mi scusi…-.

You don't know you're beautiful, oh oh

Cazzo vuole ancora l'hostess?

Non vede che sei impegnata?

 

But that's what makes you beautiful.

-Mi scusi…Mi scusi…- la signorina insiste e comincia a darmi dei colpetti sulla spalla.

E' proprio cogliona però! In un momento così!

Non la ascolto e mugugno qualcosa.

-...Signorina, siamo arrivati-.

Cazzo dici, siamo appena parti..

Oh no.

Apro gli occhi di colpo, ma devo strizzarli un attimo per farli abituare alla luce.

-I-io…- farfuglio, guardandomi attorno.

-Signorina, si è addormentata, ma ora siamo arrivati- ripete l'hostess.

-Dove… Dov'è Louis?- le chiedo confusa.

-Chi? Ascolti, se era con qualcuno sull'aereo, sappia che sono già scesi tutti, e probabilmente la starà aspettando fuori-.

-No…no, no, no!!- esclamo alzandomi e battendo la testa contro il bortabagagli che ho sopra la testa.

-Merda- sibilo, massaggiandomi il punto colpito.

L'hostess trattiene le risate: -Si è fatta male?-.

-Ma vaffanculo- farfuglio, uscendo di corsa.

Quando esco mi guardo intorno, frastornata.

-Non può essere…- dico, portandomi le mani alla testa e tastandomi il nuovo bernoccolo.

-Ehi!-.

Sussulto e mi giro improvvisamente. Ti prego fa che sia Lo…

Mi guardo intono, alla ricerca della persona che mi ha chiamato.

Non era te che chiamavano, genio.

Ah.

-Non è possibile…- mi lamento andando verso i disrtibutori per prendermi una coca cola e scacciare quel gusto schifoso di amaro che ti lasiano i bei sogni.

…Sono desideeeri…

Brontolo qualcosa e mi fermo a bere su una panchina incrostata e schifosamente sporca, fissando in vuoto davanti a me.

A, B, C, D…

NO!

Cosa?

Smetto di far ondeggiare la linguetta della lattina.

Sai l'alfabeto?

Sbuffo e vado avanti. Quando arrivo alla "L", tiro più forte per staccarla, ma non viene.

-Eddai…-.

Niente.

M, N, O…

Guardo storto la lattina dopo aver finito il giro delle lettere.

Be'? Vuoi un'altra chance per staccarti alla "L"? Ok.

Ricomincio il giro:  A, B, C... D.

-D?!- esclamo, con la linguetta in mano -Che cazzo di lettera è la "D", eh?!- sbotto. Alzo gli occhi e vedo che una mamma sta spingendo il suo bambino al riparo dalla pazza furiosa che odia la lettera "D" dietro sè.

Sorrido e faccio un cenno con la mano.

-Ehi, ma guarda, è lei…- sussurra qualcuno in un angolo.

Lei chi?

Lei tu.

E cosa faccio io?

Lei mi ricorda un tale.

Che tale?

Uno che ci sa fare.

Sa fare che?

Quello che fa lei.

E che faccio io?

Lei mi ricorda un tale…

Mi spieghi perchè ci siamo messe a citare Cary Grant?

Hai iniziato t.. aspetta, hai detto "messe"?

Già.

Ma sei una femmina?!

Colpo di scena.

Non pensavo che le coscienze potessero essere maschi o femmine…

Infatti io non sono una coscienza.

Ah ha! E cosa sei?

Il tuo subconscio.

E cosa cambia?

Ai subconsci danno il certificato per essere maschi o femmine.

Ma davvero?

No.

-Sì, secondo me è lei- sussurra un'altra voce.

Lei chi?

BASTA!

Mi giro a destra e a sinistra per vedere chi abbia sussurrato in quel modo inquietante, ma sembra che tutti si stiano facendo i cazzi loro, dalla mammina con bambino (che continua però a guardarmi male), a un tipo di colore, uno tutto in tiro che sembra vestito per fare il morto che fuma una sigaretta, e tutta le gente che mi passa accanto.

Mica senti quelli che bisbigliano come in Segnali dal futuro?!

Scuoto la testa e mi avvio verso l'uscita dell'aereoporto, al luogo dove devo incontrare mio padre.

Cammino trascinando i piedi, e mi cade l'occhio su un'edicola. Torno sui miei passi e prendo un giornale, uno di quelli che sta nella mia lista dei "tabù", quelli di gossip per le ragazzine esaltate.

In copertina, titolo enorme con tanto di foto:

Louis Tomlinson: che fine ha fatto Eleanor?!

Fisso la foto in cui ci siamo io e Louis sul set dove hanno girato il video di Live While We're Young. Mi ci aveva invitata negli ultimi giorni delle mie vacanze, per stare ancora un po' insieme.

Nella foto c'è Louis che mi abbraccia da dietro tutto bagnato, e tenta di buttarmi nella piscinetta.

Servizio a pag. 34

Sfoglio velocemente il giornale e trovo un intero servizio di due pagine, sulla possibilità che Louis abbia tradito Eleanor per me, con tanto di foto, quelle in cui siamo abbracciati o comunque immagini che lasciano a intendere tutt'altro che amicizia.

Metto giù il giornale e ne prendo un altro della stessa categoria: stesso servizio.

-Oh mio Dio- sussurro.

-Scusa, ma tu sei quella?- mi chiede una bambina di circa dodici anni, che però è conciata come una prostituta diciottenne.

-Emh… sì?- farfuglio.

-Ah. Di', ce l'hai una foto di lui senza vestiti?- mi chiede innocente sbattendo le ciglia.

Io la guardo scandalizzata.

-Senti bimba, togli l'imbottitura dal reggiseno e asciugati la bava, alla mattina forse è meglio se non bevi latte e Nesquik- dico accigliata andando verso l'uscita.

Ok che io e Louis eravamo tutto "forevertogether24oresu24", ma che mi sono persa?





 

 

LEI CHI?

 

LEI TU.

cioè, ho fatto un banner U.u (?)

LO VOLEVATE IL BACIO?!

ecco.

felici?!

bon, è un capitolo che mi sembra assurdo e nemmeno venuto troppo bene, non mi uccidete…

devo andare a cucinare le piadine sennò muoio di fame, scappo scappo…

BACI e grazie ancora, scusate se oggi non ho il tempo di mettere i nomi, lo faccio la prossima volta :) non odiatemi D:

Rinnovo l'avviso: se volete, faccio banner su richiesta :)

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Capitolo 15
*** "Summer Love"?! ***



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"Summer love"?!

*scorrete giù…*




September


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

October

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

November

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13 November

 

 

Weeee. Alzati.

-Mmm…ancora cinque minuti..- mugugno tirandomi le coperte sopra la testa.

Lo sai che giorno è?

-No…- sbuffo -Tu sai che ora è?-.

Mmm. So che oggi ti arriva il nuovo CD degli One Direction.

-AAH!- esclamo, scattando fuori dal letto, per poi strofinarmi le braccia -Il riscaldamento cazzo!-.

Corro a prendere i vestiti e mi corro in bagno, dove fa più caldo.

-Yaaaa oggi mi arriva il cd…- squittisco infilandomi i jeans.

Per l'occasione forse non cadi mettendoli.

-YAP!- esclamo -Ci sono riuscita, YAP!-.

Ecco, visto? Giorno speciale.

Sorrido e faccio per uscire dal bagno mentre mi infilo la testa nella felp..

THUND.

-Aia!! Porco cane!!- gemo facendo un passo indietro e sbucando fuori con la testa dalla felpa. Mi massaggio la fronte.

Be', non sei caduta ma sei andata a sbattere contro la porta. E' una variante creativa. Magari la prossima volta la apri e eviti di cercare di attraversarla come se fossi Casper.

-Magari- sussurro, aprendo la porta e uscendo dal bagno.

 

-Ehi!!- mi lamento dopo che una ragazzina bionda mi ha conficcato un gomito in mezzo alle costole. Dimmi tu se devo fare la fila per entrare al Mediaworld alla mattina per prendere quel CD.

-Scusa- dice lei ironica e spingendomi ancora. Poi si gira a guardarmi, e mi fissa in modo inquietante. Istintivamente mi porto la mano alla fronte, preoccupata che si veda il livido dove sono andata a sbattere contro la porta.

-Cosa?- farfuglio.

-Tu…tu sei quella…- sussurra puntandomi un dito contro.

-Di' Mary, non è quella..?- dice a una sua amica accanto a lei, che a sua volta si gira a squadrarmi.

-Sì, è lei- annuisce arricciando il naso -Quella che li ha rovinati-.

-Che cazzo avrei fatto, io?- ripeto incredula.

-Be', è colpa tua se Louis e Eleanor non si sono visti per tutta l'estate, no?- riprende la prima.

-No- ribatto seccata spingendole per passare più avanti.

Maleducate.

Sì, loro.

 

-Ce l'ho!- urlo, appoggiandomi con la schiena sulla porta chiusa della camera -Finalmente. E'. Mio.-.

Non ti pare di esagerare?

-Ma no!- mi rigiro il CD in mano e accendo il computer. Una cosa che odio, ma proprio odio dei CD è che non li so aprire. Fai una fatica del menga per togliere il celophan, e poi ti accorgi che c'era la linguetta apposita.

E ancora una volta, tanto per non smentirmi, non trovo la linguetta e mi metto a mordere il celophan.

-Anfiamo…- farfuglio.

Finalmente riesco a disimballare il CD, e lo metto nel portatile.

-Yap!- batto le mani come un'idiota.

-Importare il CD nella lista iTunes? YESS!- esclamo cliccandoci sopra.

Ok. Ok. Ok.

Si cominci!

Faccio partire la prima traccia scaricata mentre mi sistemo dato che tra poco devo uscire con Bry e Noemi.

Bella questa.

Belle tutte, le loro canzoni.

Mi faccio la coda e sto per infilare le scarpe, quando mi blocco di colpo sentendo le parole della nuova canzone.

 

Can’t believe you’re, packing your bags
Trying so hard not to cry
Had the best time, and now it’s the worst time
But we have to say goodbye


 

Mi blocco in equilibrio su una gamba sola. Sembro una gru. Una gru che si sta infilando le converse.

Se soffio cadi?
 

Don’t promise that you’re gonna write
Don’t promise that you’ll call
Just promise that you won’t forget we had it all


Thund.

No, ok cazzo, non dovevi soffiare.

Non serviva il lupo dei tre porcellini, sei caduta da sola genio.

Mi massaggio in ginocchio. Oggi per essere la giornata che aspettavo da un pezzo, sta andando piuttosto male, sono piena di lividi neanche avessi fatto a pugni con Hulk.

Comunque. Io avevo promesso di scrivere.

E di chiamare.

Ma l'avevo fatto.

E non ho dimenticato.

Ma a cosa cazzo sto pensando?! Mi alzo e mi spolvero i pantaloni. Insomma, sono davvero così egocentrica da pensare che mi abbiano dedicato una canzone?! 

-Pfff- scrollo le spalle, rendendomi conto di quanto sia ridicolo.
 

Wish that we could be alone now
 

Mi strozzo con il "Pfff", e mi sento in cuore che mi arriva dritto in gola quando Louis comincia a cantare.

 

We could find some place to hide
Make the last time, just like the first time.

O-ok. 

Ok, a questo punto non posso essere io. Insomma…
 

Cause you were mine for the summer 

Now we know it’s nearly over 

Feels like snow in September 

But I always will remember 

You were my summer love 

You always will be my summer love 
 

E mi si ferma di nuovo in cuore quando Lou fa l'eco. Fa l'eco? Boh, grida "summer love".

Grida?

Boh.

Boh?

Ehi, ci stai con la testa?

No.

Mi accascio per terra.

Can’t believe you’re, packing your bags
Trying so hard not to cry
Had the best time, and now it’s the worst time
But we have to say goodbye
..

Ripeto tra me e me.

Può davvero essere che mi abbiano dedicato una canzone? E' un'idea stupida, egocentrica e insensata.

Prendo in CD e guardo chi l'ha scritta.

Ci sono i nomi dei ragazzi. Non scrittori o altri tizi. Loro.
Ma…

Don’t promise that you’re gonna write
Don’t promise that you’ll call…

Terribile presentimento.

E' quasi una settimana che Louis non si fa sentire. Da quando gli ho detto che non vedo l'ora di ascolare il nuovo CD.

Bon, ok, ti hanno dedicato una canzone, e allora?

Ma non capisci? Se davvero me l'avesse dedicata, vuol dire che non dimenticherà ma che vuole andare avanti, insomma…Ma hai ascoltato qualche parola?! Qualcuna!

Cazzo, devo chiamare Liam.

 

 

 

 

 

 

 

 

MA CIAO.

Che dire, volevo fare un capitolo in stile new moon, per far capire che senza Lou non c'è nulla da dire LOL

allora, devo dire una cosa a tutte voi: la storia non è finita xD e non finirà ancora per un po', devono ancia succedere tante, ma tante cose che voi non avete idea, non uccidetemi solo perché lei se n'è andata XD adesso sta per succedere un casino;)

sapete che più che altro volevo che lei se ne andasse perchè così loro avrebbero scritto summer love?!

AMO QUELLA CANZONE.

poi, che dire… [GRAZIE :*] anche oggi ho fatto una figura di merda XD è da me, lo so:')

detto questo, smammo:) baci!

 

 

 

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Capitolo 16
*** Strangola con una cintura, inficcale una forchetta su per il naso..! ***


 

 

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Strangola con una cintura, inficcale una forchetta su per il naso..!

 

 

 


 

 

 

-Uno squillo. Due squilli. Tre squilli- mi rigiro una ciocca di capelli tra le dita.

Forse ha la vibrazione.

Liam risponde sempre.

-Quattro squilli-.

Forse non c'è.

C'è cazzo, c'è.

-Cinque squilli. Sei- comincio a stufarmi. E' la terza volta che chiamo.

-Ciao, sono Liam. Adesso non posso rispondere, ma se lasci un mess..-.

-Fanculo alla segreteria- sbotto riattaccando.

Forse..

Faccio #31# e provo a richiamare.

Mi prendi in giro? Credi davvero che sia così scemo da rispondere perché il numero è nascosto?

-Pronto?-.

Sbarro gli occhi.

Dicevi?

-E' UN'ORA CHE TI CHIAMO!- urlo incazzata.

-Ah- fa una pausa -Ciao-. 

Che gelo ragazzi.

-Mi spieghi perché cazzo non rispondi?! E perché cazzo Louis non risponde. E soprattutto, perché hai risposto come un pollo quando hai visto che non ero io!- sputo.

-Ascolta..- sussurra.

-Ti ascolto-.

-Ecco… io… non posso parlarti..- farfuglia.

-Ma che cazzo stai dicendo Liam?!-.

-E' complicato! Da quando te ne sei andata è tutto un casino!- esclama. 

Come tutto un casino?

-Ma che c'entra che me ne sono andata!?- chiedo confusa.

-Aspetta- sento dei rumori strani -Ok, adesso posso parlarti- fa un'altra pausa.

-Bells!- esclama, in tono allegro.

-Emh… Liam, ti sei per caso dimenticato di dirmi che sei uno schizofrenico?- azzardo.

-No, no no! E' che non potevo… mi avrebbe sentito e non era il caso insomma…- farfuglia.

-Ok, calma, non ho capito un cazzo. Spiega-.

-Allora, quando te ne sei andata, indovina chi è arrivata a farci compagnia?- ironizza.

-NO- mi lamento -LEI NO-.

-Sì, lei sì. Ha scoperto dov'era Louis ed è andata a prenderlo all'aeroporto-.

Eh ma no. Ceh, Eleanor ricompare appena mi volto? 

Ma è… è…

-Ma è una stalker cazzo!- urlo -Strangola con una cintura, inficcale una forchetta su per il naso, insomma fai..-.

-Aspetta, aspetta. All'inizio Lou l'ha mandata a quel paese- mi spiega.

Fermo di scatto le mie mani che stanno mimando convulsamente l'omicidio di Eleanor con la cintura.

-Lui ha fatto cosa?- domando improvvisamente addolcita, con le mani immobili a mezz'aria e il cellulare tra la guancia e la spalla.

-Eh, lo sapevo- ride -Perchè ci era davvero rimasto male dalla tua assenza… Poi…- esita.

-Poi?-.

Resta zitto un attimo, in cerca delle parole giuste.

-Poi non l'ha più mandata a quel paese-.

Ah.

-Perchè?- chiedo, incapace di formulare un pensiero decente.

-Be', credo perché tu te ne sei andata e adesso… Non sei più qui e lui pensa ad Eleanor- cerca di spiegare con la massima cautela, per non farmi soffrire. Ma la vedo dura. Non è una notizia che si può addolcire con una buona dose di zucchero.

Non è come la pillola della canzone di Mary Poppins.

Ok, sono stata un po' ingenua forse nel pensare che Louis tornasse davvero indietro a prendermi, o che piangesse la mia partenza tutto il tempo. Ma non potevo aspettarmi che mi giurasse eterna fedeltà, soprattutto perché non siamo mai stati insieme.

-Bells..- sussurra, dispiaciuto.

-Aspetta, devo farti una domanda!- lo interrompo, presa da una curiosità irrefrenabile -Chi ha scritto Summer Love?-.

-Eh, ecco… Stavo per dirti.. Be', tutti…Emh.. Sì, ok, l'ha scritta Louis. Ma aspetta, non è che lui… è difficile da spiegare, insomma…-.

-Liam, non ci sto capendo più niente, che c'è di difficile? Devi solo raccontarmi le cose come stanno, punto- lo incoraggio.

-Ok… E' arrivato con questa canzone per il cd, di punto in bianco. E le cose sono cominciate a diventare strane, gli dava quasi fastidio che ti nominassimo. Poi credo che non vi siate più sentiti nell'ultimo periodo vero? Ecco, è diventato ancora più strano..-.

Gli dava fastidio che mi nominassero?

Faccio uni sforzo per mandare giù la saliva. 

-Sì, ecco, da quando gli ho detto che non vedevo l'ora di ascoltare le canzoni, poi non si è più fatto vivo..- mi viene voglia di sbattere la testa contro il muro. Lui è diventato strano all'idea di me che ascoltavo la canzone. 

Sono stata davvero stupida.

-Ma a me piacete- mi lamento -Come poteva pensare che avreste fatto una canzone e io non l'avrei mai ascoltata?-.

Improvvisamente me ne rendo conto.

Oh, no.

Cazzo.

Ok, l'avevo pensato, ma adesso, parlando con Liam, mi ero dimenticata di quello che avevo "detto" ad Herny.

Sempre qui al servizio capitano.

-Liam- sussurro -Vuoi dirmi che lui l'ha scritta per..per dirmi addio?- mi trema la voce.

Lui non risponde, lo sento sospirare.

-L'unico modo, e di parlarvi- suggerisce.

-E di cosa!?- sbotto disperata -Non ho idea di cosa sia successo, è lui che mi deve una spiegazione! Del perché improvvisamente mi odia e vuole lasciarsi tutto alle spalle! Non mi sembra proprio di essere stato il suo amore estivo Liam!-.

-Sì, ok, ma a me non lo puoi chiedere! Te lo ripeto, ultimamente è diventato strano, non si può sapere cosa gli passi per la mente-.

Faccio un respiro profondo.

-Me lo passi?-.

-Bells…-.

-Per favore Liam- cerco di convincerlo.

Non posso lasciare tutto così, io devo sapere che cosa sta succedendo. Da Louis.

-Va bene- sento Liam che cammina, e entra in un posto dove c'è più rumore. Sento in sottofondo le voci degli altri quattro.

Ad un certo punto in telefono gracchia, poi sento Liam dire "tieni".

-Pronto?-.

Sussulto, sentendo la voce di Lou. resto lì impalata guardando un punto fisso davanti a me, come in trance.

-Pronto?!- ripete, un po' irritato.

Mi riscuoto e provo a formulare una frase.

Ma mi esce solo: -Lou..-.

Cioè, non ho nemmeno finito il nome. La mia voce si è spenta dopo un secondo, ma sento il respiro di Louis dall'altra parte mozzarsi.

-Bells?- sussura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

WEAMAMMAWE!!

Finalmente ci sono, anche se il capitolo fa davvero cagare, ed è schifosamente corto, ma non ne potevo più di riscriverlo e mi sono arresa, sorrrrrrrry. Il prossimo sarà tutto LOUISSSSSATO (?)

Comunque, le cose si complicano D:
vado.....ciao sbellezze (?)

 

 

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Capitolo 17
*** Cosa devo fare con te? ***



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Cosa devo fare con te?

 





 

 

 

 

-Bells?- ripete, alzando un po' la voce.

-Eh già. Chi non muore si risente- ribatto un po' acida sentendo il tono freddo della sua voce.

-Io… be', ciao- farfuglia.

Me lo immagino che maledice Liam perché gli ha passato il telefono.

-Ciao anche a te. E' da un po' che non ci si sente, eh?- chiedo.

-Colpa del CD… una cosa e l'altra… sai…-.

-Ah-.

Certo. Il CD. Colpa sua. Tuuuutta colpa sua. Nostra no, non sia mai.

-Comunque.. come stai?-.

Scuoto la testa pensando a com'è distaccata la sua voce, che era sempre allegra e gentile.

-Bene- male.

-Anche io-.

E tu pirla che ci credi.

Guarda, te lo dico davvero con il cuore il mano. Pirla.

Mi appoggio alla parete e ci scivolo con la schiena, sedendomi per terra. Chiudo gli occhi.

Dove cacchio è finito il mio Lou? Io lo rivoglio indietro. Non è possibile che tutto a un tratto mi odi così, solo perché me ne sono andata.

-Allora, ho ascoltato il nuovo CD- comincio, cercando di arrivare al punto, senza tanti giri di parole.

-Ah, mi fa piacere… - fa una pausa, forse ha capito che non voglio solo sapere come sta -..Ehi, adesso devo andare, ti va se ci sentiamo un'altra volta?- farfuglia.

No.

No, no, no!

Sento montare la rabbia.

-Cosa?! No cazzo Lou, adesso la smetti di scappare, e affronti la cosa da uom..- mi fermo, accorgendomi che ha riattaccato.

-Fanculo- sussurro sbattendo il cellulare per terra, che si apre a metà. Esce la batteria.

Le do un calcio.

-Merda- sussurro, sbattendo un pugno contro la scrivania, facendomi male.

-Merda- ripeto, massaggiandomi la mano.

Adesso sai cosa fai? Gli scrivi una lettera.

Sai cosa succederebbe se gli scrivessi?

Emh…

Gli direi che sono innamorata di lui tra un "non ti pare di comportarti da stronzo?" e un "cazzo" con magari anche qualche "porca puttana".

Sai che dici più parolacce quando sei arrabbiata?

Minchia, sono fatta così. Sei la mia coscienza come fai a non averlo ancora capito?!

Mi alzo e vado vicino al letto, per prendere la maglietta di Lou infilata sotto il cuscino. Faccio per tornare a sedermi nell'angolo, ma decido di buttarmi a peso morto nel letto, stringendo la maglia, che profuma ancora di vaniglia.

Tutta la mia fatica per resistere alla voglia di indossarla per evitare di doverla lavare e farle perdere il suo profumo, il profumo di Louis.

 

 

E' il 24 dicembre.

E' il suo compleanno.

E non ci siamo più sentiti da quella volta.

Da quella stramaledetta fottuta volte. Che è passato un mese, neanche.

Merda.

Ecco come sto adesso.

Scuoto la testa e punto lo sguardo su una nostra foto, appesa sul pannello di sughero sulla parete.

-Beeeeells-.

Dio, sembra il belato di una pecora.

Alzo gli occhi al cielo.

-Sì papà?- urlo di rimando.

-E' arrivato un pacco per te- strilla dalla cucina -Da Londra!-.

-DA DOVE?!- scatto in piedi, volando giù per le scale, rischiando di sfracellarmi un paio di volte.

-Da Londra- ripete piano mio padre, guardandomi male appena entro in cucina correndo come una pazza.

-DAMMELOOOO!- grido saltellando da un piede all'altro, come se mi scappasse da pisciare.

O più o meno come balli tu di solito.

Tsk.

-O-ok- annuisce allungandomi il pacco.

-YA YA!- continuo a saltellare, afferrando il pacco e correndo in camera mia.

E, tu che stavi di merda.

E, indovina chi può avermi mandato qualcosa da Londra.

Lo rigiro tra le mani, ma non trovo nemmeno un mittente, niente. Mi siedo sul letto.

Alzo le spalle e lo apro, trovandomi tra le mani un giacchetto di pelle marrone scuro, con il cappuccio.

La fisso stralunata.

-Be'?-.

Me la infilo, pure la teglia è azzeccata, anche se le maniche sono un po' troppo lunghe. Cerco nella scatola, alla ricerca di qualche indizio.

Sul fondo, trovo un biglietto di carta stropicciato. 

"Scusami Bells, scusami se non ci siamo sentiti. Buon Natale.

Mi manchi tanto.

xx"

Ah be', adesso si che è chiaro!

Limpido, no?

Scritto al computer, manco la calligrafia mi lasciano.

Sbuffo, con il biglietto in mano.

Viene da Londra…

Cazzo, te l'ha mandato Louis, per forza.

Mi guardo allo specchio. Mi sembra strano che Louis sia così lunatico. Un attimo prima, amici per la pelle. Poi, sono il suo summer love…

Sempre ipotizzando che te l'abbia dedicata davvero.

Mmm ok.

Comunque, poi mi liquida al telefono in tre secondi, poi… poi mi manda una giacca di pelle?

Prendo il cellulare, rimontato dopo essere stato sbudellato a causa dello schianto contro il pavimento dopo la "lite" con Lou. Scrivo un nuovo messaggio.

"Buon compleanno scemotto! Hai ancora il mio numero, sì?".

Lo rileggo, poi ci aggiungo un  "..cosa devo fare con te?" digitato in fretta, e lo mando a Louis. Ricaccio il telefono in tasca.

Mah.

Chissà che gli sarà passato per la testa.

-Che poi, non poteva mandarmi un biglietto per il loro concerto? Cioè, non è che la giacca mi dispiaccia, ma dato che sono introvabili, già che c'era..- sussurro scrollando le spalle.

Vedi che prima o poi ti metti a parlare da sola?

Se, vabbè.

Che poi, 'sta storia dei biglietti mi fa davvero girare i coglioni tanto tanto.

Ma tanto tanto tanto.

Sento il cellulare che vibra nella tasca dei miei pantaloni.

Lo prendo, e apro il nuovo messaggio.

"Grazie mille :) non lo cancellerei mai. ps: in che senso scusa?"

Scuoto la testa.

Questa storia mi sembra sempre più strana.

Macchè strana, avrà interpretato quel "cosa devo fare con te?" come un qualcosa di hot.

Certo che tu, pensieri normali non ne fai mai.

"Che devo fare? Sei sparito. Devo prendere a testate il muro e buttare la maglia giù per il cesso?" scrivo, e lo mando subito.

Maglia?

-Porca puttana- sibilo, un secondo dopo.

Louis non sa che ho la sua maglia.

"Maglia?" risponde subito.

Merda.

"Volevo dire il meglio" scrivo sperando che se la beva "credevo che fossimo amici".

No, non ho mai davvero creduto che fossimo amici.

Lui mi è sempre piaciuto. Quindi per me c'è sempre stato qualcosa di più. Ma non mi sembra il caso di dirglielo.

Non ora.

Premo invio.

"Lo credevo anche io".

Guardo lo schermo stralunata, per due motivi. Primo, cosa cazzo vuol dire la sua risposta?!

Secondo, ne stiamo davvero discutendo per messaggio?

Non devo essere poi così importante per lui, se non mi dedica nemmeno una telefonata.

Quindi, quel "lo credevo anche io" non vuol dire, al contrario di me, che per lui c'è qualcosa di più. Anzi.

Che credeva che fossimo amici, ma adesso per lui non eravamo nemmeno quello.

"Che vuoi dire?" digito, sperando davvero di aver giudicato male la sua risposta precedente "Non posso chiamarti? dobbiamo parlare".

Con il cuore in gola aspetto la risposta di Louis.

"Non posso. Scusami".

Ecco appunto.

Una stilettata al cuore. Ci porto la mano, lo sento quasi uscire dal petto.

Sospetti confermati.

 

 

 

 

 

 

 

 

WEAMAMMAWE!

Allora, ho fatto un casino, jdbfjhsbj.

Dovrei ricominciarla da capo, hahaha xD

ma non lo farò xD hihihi

scusate l'ora, infatti il capitolo fa un po' cagare perché sono stanca x(

dhajsfhdsbfd l'idea mi è venuta guardando la mia giacca nuova di finta pelle marrone hahah xD

notare che lou l'ha distratta talmente tanto da essersi dimenticata di chiedergli della giacca xD

il prossimo capitolo sarà tutto (o quasi) un pov di Lou, per farvi capire qualcosa…Almeno quella sarebbe l'intenzione :\

NOTTE E BACIII :*

 

 

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Capitolo 18
*** Cresci una buona volta! ***


 

 

 


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Cresci una buona volta!
 


 

 

 

 

Louis

 

-Ehi Liam, chi è che ti chiama in continuazione?- chiedo indicando il mio amico con la tazza di caffè che ho in mano.

Lui alza gli occhi e mi fissa terrorizzato, coprendo lo schermo dell'iphone con la mano.

-Liam?- domando di nuovo, prendendo un  sorso di caffè.

-Che succede?-.

Lui mugugna qualcosa in risposta, e ficca il telefono in tasca, continuando a guardarmi con gli occhi fuori dalle orbite.

-Ehi, una nostra fan ha scoperto il tuo numero di cellulare?- si intromette Harry, in piedi dall'altra parte del tavolo.

-Uhm, no no…- farfuglia Payne, passandosi una mano tra i capelli -E' tutto ok-.

Io e Harry ci guardiamo interrogativi.

-Di', allora è Danielle- azzardo, stiracchiandomi sullo sgabello.

-No-.

-Siete tornati insieme?- aggiunge Harry, versandosi del caffè.

Annuisco -Non c'è nulla di male. Siete sempre stati una bella coppia-.

-Ma soprattutto amico, non è una cosa di cui ti devi vergognare. Con noi poi! Saremmo felicissimi per te!- Harry sorride.

-Ou, siete peggio dei giornalisti- sbotta Liam alzandosi in piedi.

Il suo telefono gli vibra tra le mani. Liam, preso alla sprovvista, per lo spavento lo lancia in aria, come se scottasse, per poi riprenderlo alla svelta con l'altra mano.

-Ehi calmati- dice Harry, mentre entrambi fissiamo Liam, che a sua volta guarda lo schermo, e poi noi.

-Devo rispondere- sussurra.

-Chi è?- chiedo curioso, sporgendomi in avanti.

-Numero nascosto- sussurra, portando il cellulare all'orecchio -Pronto?-.

Sento una voce urlare qualcosa dell'altra parte, e Liam allontana il telefono dall'orecchio.

-Ah- fa una pausa e prende un respiro profondo, chiudendo gli occhi -Ciao-.

Di nuovo l'altra voce sbotta qualcosa dall'altra parte, una vcd femminile, ma non riesco a capire chi è. Forse si tratta davvero di Danielle.

Mi giro verso Harry e lo guardo alzando le sopracciglia, invitandolo a dirmi se sa qualcosa in proposito allo strano comportamento del nostro amico.

Harry scrolla le spalle, restando il silenzio.

-Ascolta..- sussurra Liam, girandosi verso di noi, che lo guardiamo curiosi.

Aggrotta le sopracciglia e fa una smorfia.

Non dev'essere una telefonata molto piacevole.

-Ecco… io… non posso parlarti..- farfuglia, allontanandosi.

Esce dalla stanza, aggiungendo un "è complicato".

Non riesco a sentire altro, perché chiude la porta.

Mi giro di nuovo verso Harry.

-Chi era?- chiede lui.

-Non ne ho idea- sussurro, scendendo dallo sgabello -Ma non mi sembrava una telefonata molto piacevole- aggiungo, dando voce ai miei pensieri.

-Mmm… Secondo te ci nasconde un'amante?- domanda Harry bevendo in caffè.

Alzo gli occhi al cielo -Ma dai!- esclamo, dandogli una pacca sulle spalle. 

Mi appoggio con i gomiti al tavolo, dondolandomi avanti e indietro, fissando il vuoto davanti a me.

Lo sguardo mi cade sul divano, in salotto.

Bells. Canzone. Pranzo. Acqua. Divano.

Sgrano gli occhi, guadagnandomi un "Be'?" di Harry. Non gli bado.

Bells. Anniversario. Divano. Pianoforte. Lotta con i cuscini.

Lei. Il quasi bacio.

La pizza.

Un brivido mi corre lungo la schiena, in contemporanea al mio cellulare che vibra per un nuovo messaggio.

Guardo lo schermo.

Eleanor.

-Uellà!- urla Zayn, entrando in cucina seguito da Niall, con una scatola piena di paste e biscotti in mano.

-Fiestaaaa!- aggiunge Niall ancheggiando mentre gira intorno al tavolo.

Abbozzo un sorriso, vedendolo fare il cretino.

Mi giro verso la porta della cucina, dove è appena apparso Liam, ancora con il telefono in mano.

-Tieni- sussurra porgendomi il telefono.

Faccio un cenno agli altri di stare un po' zitti.

-Pronto?-.

Guardo gli altri, uno a uno, e poi Liam, facendogli un cenno del capo, a chiedergli chi è al telefono.

-Pronto?!- ripeto, un po' seccato.

-Lou..-.

Sussulto, sentendo il sussurro di Bells dall'altra parte. Smetto di respirare.

Fisso Liam, sconvolto. Lui scuote la testa.

-Bells?- gemo, con un filo di voce.

Boccheggio, incapace di spiaccicare parola.

-Bells?- ripeto, schiarendomi la voce.

-Eh già. Chi non muore si risente- la sento ribattere.

-Io… be', ciao- farfuglio.

Cazzo.

Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo.

Quando li riapro, vedo gli altri che mi guardano in silenzio. Zayn indica il salotto con un cenno del capo.

Scuoto la testa.

No.

Non ho intenzione di spostarmi per una conversazione privata.

Perché non è una conversazione privata.

Perché cazzo Liam mi ha passato il cellulare!? Lo sa che non voglio parlare né di lei, né con lei.

-Ciao anche a te. E' da un po' che non ci si sente, eh?- chiede Bells.

Serro la mascella.

-Colpa del CD… una cosa e l'altra… sai…-.

-Comunque, come stai?- aggiungo, non sentendo nessuna risposta da parte sua.

-Bene- dice lei, fredda.

-Anche io-.

-Allora, ho ascoltato il nuovo CD..- comincia.

La interrompo, prima che mi chieda di Summer Love. Altrimenti perché mi avrebbe chiamato?!

-Ah, mi fa piacere…- faccio una pausa -..Ehi, adesso devo andare, ti va se ci sentiamo un'altra volta?- farfuglio.

Attacco la chiamata, senza aspettare una sua risposta.

Appoggio il telefono sul tavolo.

Guardo Liam.

-Ti sei davvero sprecato- dice, increspando le labbra in una smorfia.

-Che vuoi dire?- chiedo acido.

-Cazzo Lou, potevi almeno essere gentile con lei- esclama.

Scuoto la testa, cercando con lo sguardo l'appoggio di qualcun altro.

-Louis.. Secondo me.. Ha ragione Liam- sussurra Harry -Non puoi trattarla così-.

-Ma cos'è lei per me, eh?!- sbotto.

-Cazzo Louis ma ti senti?!- urla Zayn -Davvero non lo capisci che ti stai comportando da stronzo? Cos'ha fatto per essere trattata così? Ti rendi conto che quest'estate eravate praticamente migliori amici?! E adesso? Adesso cosa siete?-.

-Non lo so- ribatto incazzato -Non lo so cosa siamo, ma sono stato uno stupido, ok? Sono stato bene con lei quest'estate, davvero- aggiungo, abbassando gli occhi.

-E allora che cazzo aspetti!?- grida, battendo un pugno sul tavolo.

-Che cazzo aspetto? Ma lo sai perché sto cercando di allontanarmi da lei!?- faccio una pausa, mentre tutti mi guardano allibiti -Ho paura, ok? Paura che potrei innamorarmi di lei-.

-E dove sta il problema?-.

-Il problema è che io sto benissimo con Eleanor. E non voglio che la nostra storia finisca per una mia sciocchezza-.

Faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi.

-Se voi volete mantenere i rapporti.. fate pure- esco dalla cucina, sbattendo la porta.

Corro su per le scale, rifugiandomi in camera mia.

Cazzo.

L'ha ascoltata Summer Love?

Bene.

E non ha capito quello che le volevo dire? Potrebbe essere che lei diventasse qualcosa di più per me.

Ma non sarebbe giusto, nemmeno per lei.

Non sarebbe giusto, perché è El quella giusta, lo so.

E non posso buttare tutto all'aria, nonostante quest'estate Bells mi sia stata più vicina della mia ragazza.

 

 

-Lou..-.

-Uhm?- sussurro, accarezzandole i capelli.

Allungo la mano per accarezzarle il collo e la schiena -Ti fa il solletico?-.

Sbuffa.

-No-.

-E allora che c'è?- le chiedo, sedendomi sul letto.

Si tira su a sedere anche lei, coprendosi con il lenzuolo.

-Eddai El, che siamo, due estranei?- dico ironico, alludendo al modo in cui stringe il lenzuolo davanti al petto.

-Non lo so. Dimmelo tu- ribatte, alzando un sopracciglio.

La guardo stranito.

-Che vuoi dire amore?-.

-E non chiamarmi amore- sbuffa di nuovo, incrociando le braccia e buttando la schiena sui cuscini appoggiati alla testiera del letto.

Scrollo le spalle. Non capisco che vuol dire.

Alza gli occhi al cielo.

-Da quanto non facciamo l'amore, Louis?- cantilena.

Sorrido -Cinque minuti?- chiedo ironico.

-No- scuote la testa insoddisfatta.

-Due?- azzardo.

Evita in ogni modo il mio sguardo.

-Cazzo Lou. Sono mesi- sbraita di colpo.

-Ma che stai dicendo El?-.

-Ti sento distante ultimamente- si lamenta.

-Amore, il CD, poi il tour…- cerco di spiegarle -L'hai sempre saputo-.

-Non intendevo questo- punta i suoi occhi nei miei -Mi tradisci, Louis?-.

Scoppio a ridere -Ma che stai dicendo?!-.

Lei mi guarda scettica.

-L'ho visto. Il giacchetto di pelle che hai comprato l'altro giorno. Per chi era?- mi interroga.

Sussulto, abbassando lo sguardo.

Era il mio modo di fare pace con Bells.

Per dirle che mi dispiaceva. Perché adesso che ero stato più spesso con Eleanor, mi sentivo più sicuro per poter essere amico di Bells, perché non ho più paura di cedere.

Chissà se le era già arrivata...

-Per un'amica- sussurro.

-Cazzo, un'amica?! Una scopamica, magari?- mi urla contro.

-Ma che dici El, per favore!-.

-ECCO! LO VEDI CHE MI TRADISCI?! TU HAI UN'ALTRA! QUESTE COSE UNA DONNA LE CAPISCE! DA COME SI COMPORTA IL SUO RAGAZZO!- mi tira un cuscino, e in automatico, non posso che ridere.

Ricordandomi della mia battaglia con i cuscini con Bells.

Senza pensare, prendo il mio cuscino e glielo tiro in faccia ridendo.

Lei mi guarda scioccata e incazzata.

-LOUIS WILLIAM TOMLINSON. TI DIVERTE LA COSA? DIVERTITI CON LA TUA SCOPAMICA!- urla, alzandosi e raccogliendo i suoi vestiti per terra. Corre fuori, sbattendo la porta.

Emh.

Mi distendo sul letto, fissando il soffitto.

Un secondo dopo la porta si apre di nuovo.

-E CRESCI UNA BUONA VOLTA!- grida Eleanor, rossa in faccia, per poi sbattersi di nuovo la porta alle spalle.

Rido da solo, troppo divertito.

-Hai messo i leggins al contrario- le urlo ridendo.

-FANCULO!- sbotta dall'altra parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

WEAMAMMAWE!

vi sparaflesho
Cioè, cazzo, sono in AN-TI-CI-PO.

Mai aggiornato così in fretta, cioè! O.O

mi sentivo ispirata hahaha xD

è un capitolo mezzo hot (?) che pessima sono ahahha XD

che dolce zayn no? mlmlml

anche nel prossimo capitolo ci sarà un pov di louis, ma più corto, perché volevo metterlo in questo capitolo, ma volevo che finisse con eleanor incazzata muhahaha

ps. siete asdfghgfdhjk amori miei grazie di recensire e seguire questa storia!

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Capitolo 19
*** Tutta colpa di un latte macchiato (con panna) ***



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Tutta colpa di un latte macchiato
(con panna)






 

Louis

Guardo sorridente lo schermo del mio telefono, che ha appena vibrato per annunciare l'arrivo di un messaggio, di Bells.

"Buon compleanno scemotto! Hai ancora il mio numero, sì?".

Scuoto la testa divertito. Ovvio che ho ancora il suo numero.

Aggrotto le sopracciglia leggendo il continuo del messaggio: "..cosa devo fare con te?".

Che vuol dire?

"Grazie mille :) non lo cancellerei mai." Rispondo velocemente. Poi aggiungo un "ps: in che senso scusa?".

Forse si è sbagliata.

-Ehi Harry, se qualcuno ti dicesse "cosa devo fare con te?" tu che penseresti?- chiedo al mio amico che è appena entrato nella mia stanza.

-Uhm. Chi è il qualcuno?- domanda pensieroso, guardando nel miei cassetti.

-Una.. lei- rispondo cercando di capire perché fruga tra le mie cose.

-Lei chi? Eleanor?- tira fuori dal cassetto del comodino tutto quello che gli capita a tiro.

-Emh.. no. Cosa cerchi?- indico le cose che continua ad appoggiare sul letto.

-Questo!- esclama estraendo il mio caricabatterie dell'iphone.

-Ah- sussurro, sedendomi sul letto.

-Dicevamo? Chi è lei?- Harry alza gli occhi e mi fissa -Comunque penserei a qualcosa tipo "cosa ti va di fare dopo l'appuntamento"-.

Gli tiro una gomitata.

-No- gli dico, mentre lui si siede accanto a me.

Mi guarda di nuovo. Poi sorride compiaciuto.

-Ah-ha!- urla puntandomi contro un dito -E' Bells!-.

Apro la bocca e poi la richiudo senza dire nulla.

-Ma non l'avevi "lasciata perdere"?- chiede confuso.

-Be', sì, ma poi ho visto che le cose con El stanno andando meglio, e non ho più paura di innamorarmi di Bells- gli spiego scrollando le spalle.

-Ah, sì vanno una meraviglia. Ho appena visto El correre fuori con addosso solo i leggins e il reggiseno, rossa in faccia e incazzata nera- fa una pausa -E con i leggins al contrario. Lou, aveva l'etichetta con la scritta "made in China" per fuori. Che è successo?-.

Ah.

-Niente, una piccola lite… Lo so le ho detto dei pantaloni- aggiungo ridendo.

Anche Harry sorride.

Il mio telefono vibra di nuovo.

"Che devo fare? Sei sparito. Devo prendere a testate il muro e buttare la maglia giù per il cesso?".

-Sono io o non capisco l'ultima frase?- chiedo al mio amico passandogli il telefono.

Lui lo guarda stranito.

-Boh- scrolla le spalle.

"Maglia?" rispondo.

"Volevo dire il meglio. Credevo che fossimo amici".

Ripenso a quello che mi ha detto Harry. Ah, sì vanno una meraviglia.

In effetti, le cose non erano andate proprio bene oggi.

Di nuovo, ho la sensazione che potrei innamorarmi di Bells.

"Lo credevo anche io" scrivo, sperando che lasci perdere con quella mia risposta.

Cazzo, le ho anche mandato la giacca.

Adesso chissà cosa pensa.

Mi prende per un cretino.

-E' finita?-.

Mi volto verso Harry.

-Con Eleanor, intendo- specifica vedendomi confuso.

-Non lo so- mi limito a rispondere.

 

 

Bells

Abbasso lo sguardo sulle mie Converse viola. Sono zuppe e ho i piedi ghiacciati. 

Mi stringo nella giacca arrivata da Londra, tremando dal freddo sul ciglio della strada, aspettando che qualche cretino si fermi e mi lasci passare.

Perchè tutti quelli che sono in macchina ti schifano sempre, e non ti lasciano mai attraversare.

-Perchè loro sono fighi e vanno in macchina, e se ne fregano di te che stai sotto la pioggia ferma davanti alle strisce perdonali, che a qualcosa dovrebbero pur servire- borbotto tra me e me, guardando male l'uomo che è appena passato senza nemmeno guardarmi in faccia.

-EHI!- urlo, appena un fiotto d'acqua mi investe, dopo che il tizio in auto è passato sopra una grande pozzanghera.

-Fanculo- gli grido.

Lui nemmeno mi bada, ovviamente, ma finalmente una vecchietta si ferma per farmi passare.

Le faccio un cenno per ringraziarla e attraverso. Arrivata dall'altra parte, entro nel bar, tirandomi giù il cappuccio bagnato della giacca.

Mi siedo sul primo tavolino che trovo libero.

Una ragazza con i capelli corti biondo platino si avvicina, con in mano il block notes e una matita.    

-Che ti porto?- mi chiede sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Un latte macchiato- le rispondo mentre mi tolgo il giacchetto.

-Arriva- annuncia sorridente sparendo verso un altro tavolo.

Sistemo la giacca sulla sedia su cui sono seduta e mi strizzo i capelli bagnati di pioggia, inzuppando anche il pavimento. 

Avvicino i piedi al termosifone alle mie spalle.

-Ecco a te- la ragazza è già di nuovo in piedi davanti a me, con un vassoio su cui è poggiato il mio latte macchiato.

-Grazie mille- sorrido, allungandole i soldi. Lei li prende e mi dà lo scontrino.

Prendo il cucchiaino e ci rigiro il latte, poi raccolgo un po' di panna e la assaggio. Poi prendo in mano il bicchierone e prendo un sorso.

-Ciao-.

Alzo lo sguardo e per poco mi va il latte di traverso.

Comincio a tossire, guardando il ragazzo che mi si è seduto di fronte.

-Ehi tutto ok?- chiede allungando una mano per darmi un paio di colpetti sulla schiena, ma mi allontano di colpo.

Annuisco e do un ultimo colpo di tosse.

-Emh.. scusa, mi hai spaventata- gli dico cercando di non guardarlo negli occhi.

-No, scusa tu- mi sorride.

-Comunque, io sono Daniel- continua sorridendo e porgendomi la mano.

-Bells- gliela stringo.

Riporto lo sguardo sul mio latte, e ne bevo un altro po'.

Cazzo cazzo cazzo.

Porca puttana. Posso dire porca puttana?

Sempre.

E' uguale, circa, a Louis.

Occhi azzurri, sorriso splendente e capelli castani spettinati nello stesso modo. Giacca di jeans e una maglietta bianca.

Merda. 

-Buono?- chiede.

Annuisco silenziosa. Poi gli passo il bicchiere. 

-Vuoi un po'?-.

Sorride e ne beve un sorso.

-Hai ragione, è buono!- mi dà il bicchiere.

Scoppio a ridere.

Lui mi guarda con un misto di paura e confusione.

-Che c'è?- domanda.

-Hai i baffi…la panna- farfuglio tra le risate.

Lui prende il portatovaglioli di metallo e cerca di specchiarsi. Poi scoppia a ridere con me.

In questo caso, dovresti sporgerti in avanti e togliergli la panna con le dita.

Ma va…

Ma non vedi che sta lì fermo? Starà aspettando che gli togli la panna.

Mi avvicino e con la punta del pollice gli tolgo la panna da sopra le labbra, sul lato destro.

-Grazie- sussurra pulendosi l'altro baffo.

-Ascolta…Ho un ombrello, se vuoi evitare di lavarti. Ho visto che eri zuppa quando sei entrata..- propone.

-Davvero? Be', grazie- sorrido.

-Andiamo?-.

Guardo l'ora. Adesso arriva il mio autobus. Annuisco, alzandomi e prendendo la mia giacca.

-Ecco- dice aprendo l'ombrello.

Mi ci infilo sotto.

-Ba' ma questo scusa!?- chiedo ridendo, indicando l'ombrello rosa.

-Eh, è della mia sorellina..- si giustifica sorridente -Dai vieni-.

-Cioè, io ore prima ad aspettare che questi coglioni si fermassero e tu fai un cenno a un tizio e 'sto qua si ferma?!- domando incredula, mentre attraversiamo la strada.

Lui ride.

-Nah, lo conosco, ecco il trucco- ammette alzando le spalle.

-Sei di qui?- chiede.

-Be', non proprio. Ho preso l'autobus, ma abito in un paesino qui vicino-.

-Mi pareva di non averti mai vista!- esclama -Allora, ti porto a quella fermata laggiù?-.

-Magari-.

Ormai siamo arrivati.

-Allora.. spero di vederti qualche volta- sorride, accompaganndomi con l'ombrello fino sotto la fremata.

-Sì- gli sorrido anche io -Grazie ancora, Daniel-.

Lui annuisce -Di niente-.

Mi saluta con la mano; sorrido guardandolo allontanarsi nella direzione da cui eravamo arrivati, sotto l'ombrello.

Mi fermo lì in piedi, accanto a  un paio di ragazze, che mi avevano guardata male appena arrivata accopagnata da Daniel.

-Eh cazzo. I biglietti ormai sono finiti- dice una, con l'aria irritata.

-E' vero. Io lo volevo vedere, Zayn- annuisce l'altra.

-Io volevo vedere il culo di Louis da vero- squittisce la prima.

Aspetta aspetta aspetta.

Mi blocco.

Lei vuole vedere cosa?!

Adesso le spacco la faccia.

Cerco di fare un respiro profondo. Sfrego le mani per scaldarle, e le infilo in tasca.

Le mie dita della mano sinistra toccano un pezzo di carta. Lo tiro fuori confusa.

Sbianco.

Due.

D-due.

-Oh cazzo- sussurro. 

Due biglietti per gli One Direction?! 

Li giro.

"Spero di vederti lì."

Comincio a saltellare come una cretina, con i biglietti in mano.

-Oh Dio!!- esclamo tutta contenta. Loro mi guardano malissimo, allontanandosi un po' più in là.

Alla faccia vostra, ragà.

Qua l'unica che vedrà Louis sono io.

YA-YA!

 

 

 

 

 

 

 

 

WEAMAMMAWE.

anticipo un'altra volta hahaha xD

ho fatto un nuovo banner, quello vecchio ho deciso che mi faceva cagare cc questo invece mi piace asdgahvjahgk

che dire.

è entrato in scena daniel hahaha <3 mi sono ispirata alla scena con il lui ad una cosa realmente accaduta xD ma io non gli ho pulito la faccia u.u

poi.

vi amo, hjbsdfjhsbfjhdsbjs

grazie grazie grazie <3 <3 

tanti baci!

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Capitolo 20
*** And if youuu, you want me toooo ***


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And if youuu, you want me toooo

 

 

 

 

 

 

-Così, hai messo le mani in tasca e li hai trovati?- chiede Bry, sistemandosi meglio sulla panca del bar, lo stesso dove avevo conosciuto Daniel.

Annuisco, dando un morso al mio cornetto alla crema.

-Però- commenta Noemi fissando il tavolo -E con chi pensi di andarci?-.

Guardo Bry, dispiaciuta.

-Mi serve un maggiorenne- dico spostando lo sguardo su Noemi. Lei lo alza.

-Emh..- sussurra, spostandosi i capelli -Io?-.

-Ti preeeego!- la imploro -Ti faccio dare un morso?- propongo allungandole il cornetto.

-No grazie. Ma quando sarebbe?-.

-20 aprile- appoggio la schiena alla sedia, guardando di nuovo Bry. Spero che non ce l'abbia con me.

-Ti prego, dimmi che mi porti!- supplico -Faccio gli occhi da cucciolo!-. Mi piego in avanti sbattendo le ciglia e sporgendo il labbro inferiore in fuori -Ti preeeeego-.

-Ok, ti porto io- annuncia Noemi tutta allegra, prendendo il mio cornetto per assaggiarlo, tutta contenta.

-E così, vedrò i famosi On..- si blocca, guardando il vuoto davanti a lei.

-Oh no- sussurro -Quando fai così finisce male-.

-Ecco, quel fine settimana sono a Firenze, da mia zia- dice mordendosi il labbro dispiaciuta.

-Oh no, no, no, no, no!- esclamo buttando la testa all'indietro.

-E adesso come faccio?- piagnucolo -Bry? Ti fingi maggiorenne?- propongo.

Lei scuote la testa.

-La vedo dura sai?-.

-Come faccioooo- mi prendo la testa tra le mani e chiudo gli occhi -Non posso non andare!!-.

-E se tipo chiedi a tua mamma?- azzarda Noemi, scrollando le spalle.

Li riapro di scatto.

-Mia mamma? Dici sul serio?-.

 

"No, no e no".

Prendo un respiro profondo, ferma davanti alla porta dell'ufficio di mia mamma. "Ufficio". Sarebbe più giusto chiamarlo in un altro modo, anche se non so quale. Perché la parola ufficio, mi fa pensare a un posto da qualche parte, fuori casa.

Invece la mia mammina fa la grafico pubblicitaria, e lavora a casina bella.

Cammino avanti e indietro, pensando a cosa chiederle.

"Mamiii, sai quando sono andata a Londra, no? Ecco. Ho fatto amicizia con un ragazzo. Hai presente i miei cantanti preferiti? Lui è quello che avevo come sfondo del cellulare. Mi ha dato i biglietti per il concerto di Verona!".

A parte l' "avevo" che sarebbe un "ho", non mi sembra il modo migliore di dirglielo.

Coraggio, più ci pensi, peggio è. Vai dentro e glielo dici. Fine.

Ok, ce la posso fare.

Faccio un passo indietro e mi butto verso la porta, aprendola in modo deciso.

-Ecco, secondo me potrebbe andare bene un'idea di questo..- mia mamma si blocca, girandosi verso la porta e guardandomi stralunata.

L'uomo seduto accanto a lei la imita.

-Emh.. ecco… io…- farfuglio, abbassando gli occhi e torturandomi le mani.

Cazzo, io e le mie figure di merda. Potevi pensare a guardare se c'era qualcuno con mia mamma no?

Potevi pensarci tu tesoro.

-Buongiorno- dico, facendo un cenno al tizio.

-Ciao- risponde lui con un sorriso.

Guardo mia mamma, restando immobile sulla porta, indecisa se uscire così o spiaccicare parola.

-Cosa c'è?- chiede lei, togliendosi gli occhiali che usa solo quando lavora al computer.

-Dovevo parlarti di una cosa.. ma non sapevo che ci fosse qualcuno, scusate- biascico -Te.. te lo dico dopo.. Ciao- faccio un cenno con la mano ed esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle e correndo su per le scale.

Bel problema. Speravo di togliermi il pensiero subito, e invece adesso mia mamma sarà là che si fa mille ipotesi della serie: "chissà cosa doveva dirmi Ale.. Oh no. Si è fatta un tatuaggio! Lo sapevo! E se.. un piercing! Sulla lingua! Oh Dio che schifo, come ho fatto a tirare su una figlia che va a fare cose simili senza nemmeno parlarmene! … oh.. Merda! E' incinta! Non ha nemmeno fatto il vaccino contro il papilloma virus!".

Butto la testa all'indietro, mentre entro in cucina e mi butto su una sedia. Guardo fuori dalla finestra, finalmente comincia a venire fuori il sole, e le giornate si allungano. Non ne potevo più della pioggia, la odio. Cioè, è bella quando sei al caldo la sera sotto le coperte, e addormentandoti ascolti il rumore della pioggia contro il tetto e i vetri delle finestre.

Ma quando siamo ad aprile, e vedi che fuori piove, ti si reprimono gli ormoni primaverili e ti passa la voglia di alzarti alla mattina.

Chiariamoci: non che io abbia mai avuto voglia di alzarmi alla mattina.

Mi alzo, e prendo il bollitore del the, lo riempio d'acqua e lo appoggio accanto al gas. Afferro l'accendi gas, e cerco di accenderlo.

-Andiamo…- sussurro, vedendo che il gas non dà segno di volersi accendere. Odio quando fa così. Sembra che sia una congiura contro di me. I gas contro Bells.

Non si accendono mai.

All'ennesimo scatto, il gas si accende con una vampata arancione, e mi fa fare un salto all'indietro. Mi porto una mano sul cuore, terrorizzata.

-Fanculo- sussurro, prendendo il bollitore e mettendolo sopra il fuoco.

Mi giro e apro la credenza, per tirare fuori la scatola con tutte le bustine del the che teniamo io e mia mamma.

-Camomilla, the alla cannella, the al limone, the alla pesca, the verde, the alla vaniglia, the ai frutti di bosco, the alla mela…- sussurro, passando tutte le serie di bustine colorate con l'indice, alla ricerca di quella giusta.

-The nero!- esclamo, tirando fuori una bustina verde scuro. Mi giro e chiudo la credenza, appena sento l'acqua che comincia a bollire.

Prendo una tazza, la mia tazza. E' molto carina, lilla, con un gattino stilizzato che tiene.. le braccia spalancate, come per accogliere qualcuno in un abbraccio. C'è scritto ti voglio bene… tanto così!

Ci metto dentro la bustina del the, poi prendo l'acqua e ce la verso dentro. Ci butto un cucchiaino e mezzo di zucchero. 

Nemmeno la Regina Elisabetta ha una cerimonia così lunga da fare prima di poter bere il the!

Scrollo le spalle e apro il frigo per prendere il latte e metterlo nel the.

Prendo la tazza e vado a sedermi sul divano.

Accendo la tv.

-E adesso, su Real Time, Torte in corso con Renato!- annuncia lo speaker della televisione.

-Naaa- sbotto, cambiando canale e mettendo MTV Music.

-But if you close your eyes..-.

-Does it almost feel like..- canto insieme al tipo del video -Nothing changed at all? And if you close your eyes, does it almost feel like you've been here before?-.

Pensa al tipo di sotto. Si starà chiedendo perché un tricheco in calore sta ululando in questo modo.

-How am I gonna be an optimist about this?- continuo a cantare, cercando di zittire Herny -How am I gonna be an optimist about this? But if you close your eyes, does it almost feel like, nothing changed at all?-.

-Adoro questa canzone- dico soddisfatta, mentre mi sistemo meglio sul divano -Ma non mi ricorderò mai il nome di quello che la canta- aggiungo leggendolo nell'angolo in basso a sinistra della tv.

Bevo il the, e poi riporto lo sguardo sullo schermo, dove stanno sfilando i numeri 4, 3, 2.. Come nei vecchi film.

-Oh cacchio- sussurro.

-Oh I just wanna take you anywhere that you like, we could go out any day any night..-.

-Ci mancava!- esclamo battendomi il palmo della mano contro il viso. Sbircio tra le dita, quando so che è il momento in cui inquadrano Louis e Niall che fanno i cretini sulla macchina, mentre Zayn canta "baby I'll take you there, take you there", e scoppio a ridere.

-And if youuu ,you want me tooooo let's make a moooove- canto.

-Ale?-.

Metto in muto in automatico, accorgendomi che è salita mia madre.

-Emh..?- sussurro, sporgendo una mano dal divano.

-Oh, eccoti! Cosa dovevi dirmi?- chiede avvicinandosi.

-Io..- guardo lo schermo, mentre il video continua ad andare senza volume -Siediti- dico battendo la mano accanto a me.

Lei si siede, e mi guarda.

-Ecco.. sai che a me piacciono..- comincio, indicando lo schermo della tv e rimettendo il volume.

Mia mamma si gira, per sfiga proprio nel momento in cui viene inquadrato Harry che si copre i capezzoli. 

Si volta verso di me alzando un sopracciglio.

-Emh.. non li hai beccati nel momento migliore- cerco di giustificarli -Comunque. Il 20 maggio, sono in concerto a Verona- dico mordendomi il labbro.

Lei fa un sospiro.

-E vorresti i biglietti?- chiede accigliata.

-Io ho i biglietti- rispondo -Ho bisogno che mi ci porti-.

Lei mi guarda storto.

-E come fai ad averli?-.

-Lunga storia..- commento -Non ci crederesti-.

-Tu raccontamela- mi incoraggia.

Faccio un bel respiro e chiudo gli occhi.

-Quest'estate quando sono andata a Londra ho incontrato Louis che è uno della band che mi ha mandato i biglietti per Natale ma io mi sono accorta di averli solo adesso- sparo tutto d'un fiato.

Mia mamma ride.

Riapro prima un occhio e poi l'altro.

-Ok, ok, ti porto, non serve che ti inventi storie assurde!- dice alzandosi e battendomi la mano sulla spalla, per poi allontanarsi scuotendo la testa.

-Ma è la verità- sussurro sconsolata.

Ehi, ti ha appena detto che ci vai.

-Occacchio- mormoro.

-Evvai!!!- grido saltellando con la tazza di the vuota in mano.

Meglio se la metti via, prima che ti cada facendo una delle tue danze spastiche.

Mi blocco di colpo, con la braccia in aria e in equilibrio su un piede solo. Mi guardo intorno per controllare che non ci sia nessuno nei paraggi, che mi può vedere così, poi torno con entrambi i piedi per terra e cammino tranquilla verso la cucina, per andare a lavare la tazza col gatto.

 

 

 

20 aprile

Tiro una gomitata alla ragazza accanto a me, che me ne ha appena rifilata una, nella speranza di guadagnare un po' di terreno e un posto migliore, dato che tutte noi pazze furiose in coda fuori preghiamo per un posto il più avanti possibile.

Spintono ancora un po', riuscendo a fare un altro passo avanti.

E vai così! Fagliela vedere a quella biondina cotonata che si sbraccia come una gallina in mezzo a un pollaio pieno di volpi!

Mi fermo perplessa.

Ma che cazzo di paragone è questo?

Scusa, non mi è venuto in mente niente di meglio.

Scrollo le spalle, e mi volto per vedere a che punto è mia mamma, che arranca qualche passo più indietro.

Qualche passo che potrebbe essere fatale…

Cos'è, adesso ti metti a fare la telecronaca in stile Piero Angela che spiega la vita delle antilopi nella savana?

Nella crudele savana, se permetti.

Scusa.

E così, la biondina ossigenata si muove, ma Bells non le può permettere di rubarle il posto sotto il palco, e le pesta il piede senza pietà!

La pianti?

La biondina lancia uno squittio di sorpresa, e si prepara per tornare alla carica.. un momento! Uno spiraglio si apre per lasciar entrare le ragazze più fortunate! Chi sarà? Bells o Paris Hilton?

Improvvisamente mi viene un'idea geniale.

Prendo stretto il polso di mia mamma dietro di me, e grido, nel modo più esaltato e arrampato che mi riesce: -OH MY GOSH! ZAYN!! SONO QUI!!- mentre mi sbraccio verso un punto a caso.

Tutte le ragazze si girano in quella direzione urlando come delle ossesse, mentre io trascino dentro mia mamma.

E VINCE IL ROUND E QUELLI PRECEDENTI... BELLS!!

Oh yes.

Si comincia.

 

 

 

 

 

 

weamammawe.

lo so, in realtà il concerto è il 20 maggio, ma volevo che fosse il 20 aprile u.u

cioè, è tra poco :D

e io non vado il 20 maggiuuuuu Dx

buuuuuu

comunque, il prossimo capitolo sarà tutto il concerto, così vedrete cosa succederà :3

metterlo qui avrebbe reso questo capitolo TROPPO lungo, da far venire la nausea Dx
sono molto gasata perchè forse tra qualche ora conoscerò il ragazzo che mi piace bjfbajshdvajhvsd
ho lo stomaco che fa i vuoti d'aria al pensiero, come quando sei sulle montagne russe dshjagfjhasgfa<3

lasciate un pensierino?:)

UN BACIONE!!! <3

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Capitolo 21
*** I've lost my mum! ***


 

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I've lost my mum!

 


 

 


 

 

Appena entro, mi giro, soddisfatta di essere riuscita a passare prima delle altre.

-Sarò un genio, eh?- commento girandomi, per dare il cinque a mia mamma.

-Che cazzo?!- sbotto, squadrando diffidente la ragazza con i capelli rossi e ricci che mi trovo davanti al posto di mia mamma.

-Tu chi cazzo sei? E che hai fatto a mia madre?!- le urlo puntandole il dito contro.

Lei mi guarda senza dire una parola e  poi fissa anche il mio indice, che è talmente vicino alla sua faccia da costringerla a incrociare gli occhi.

-Io sono Rebecca. Ma mi puoi chiamare Becky- dice allungando una mano sorridente.

Gliela stringo poco convinta.

-Si ok, molto piacere, io sono Bells. Peccato che al tuo posto dovrebbe esserci una donna di mezza età, con i capelli corti alle spalle di un rossiccio decisamente meno acceso del tuo, che sembra quasi arancione, con una maglietta bianca con una scritta verde militare- annuncio storcendo il naso e allungando il collo per alle spalle di Becky, cercando mia mamma.

-Be', direi che non sono io- sorride ironica -Mi hai preso per il polso e trascinata dentro. Quindi grazie, mi hai risparmiato la fila. Mi dispiace, anche mia sorella è rimasta fuo..-.

La interrompo con un cenno della mano.

-E adesso come faccio? L'ho lasciata in mezzo a un mucchio di ragazzine urlanti e sudate!- mi batto il palmo della mano sulla fronte -Merda-.

-E vabbè dai.. se la caveranno!- cerca di tranquillizzarmi lei, cominciando a camminare.

-Un cazzo!- le dico seguendola.

-Ma sì, di sicuro mia sorella le starà attaccata perché non mi vede più. Guarda il lato positivo! Siamo dentro- si ferma a guardarmi -E tu mi sembri simpatica- aggiunge.

-Grazie- sussurro un po' seccata -Posti?- le chiedo.

-Quelli liberi, altrimenti perché avrei fatto la fila?- risponde in automatico.

Annuisco.

 

Le luci si accendono, e il chiacchiericcio intorno a me si spegne per un attimo, prima che tutte le ragazze comincino ad urlare più di prima.

-Oh santo cielo- mi lamento con Becky, che si sta stappando un orecchio.

-Mi senti?- le urlo nell'altro.

-Eh? Non urlare!- grida in risposta.

-Ma stai urlando anche tu!-.

-Eh?- urla di nuovo.

-Niente!- mi arrendo e le faccio un gesto con la mano per dirle di lasciar perdere.

-Non si capisce niente, eh?- insiste lei.

-Eh già!- annuisco.

Poi mi giro verso le ragazzine alla mia sinistra, che sono quelle che urlano di più vicino a noi.

-Ehi- grido -Ma lo sapete che il rumore dei concerti è peggiore di quello che fanno gli aeroplani? Pazzesco vero?- dico ironica mentre quelle mi guardano senza capire dove voglio andare a parare.

-E negli aeroporti, non si può andare in giro così alla cazzo, perché si può diventare sordi. Si mettono delle cuffie enooooormi. Tipo quelle dei piloti degli elicotteri, ok?- dico, e loro annuiscono zitte.

-Ecco, volete che loro diventino sordi perché avete fatto casino?- chiedo indicando il palco con il pollice.

Loro mi fissano sconcertate e aprono la bocca in una "o" enorme.

Scuotono la testa.

-Brave ragazze. Abbassate il volume- dico girandomi soddisfatta verso Becky.

Lei mi guarda con ammirazione.

-Sei una figa- dice imitando un inchino spastico.

Improvvisamente ci giriamo tutte e due verso il palco, sentendo le prime note di Up all night.

-It feels like we been living in fast-foward, another moment passing by, the party's ending but it's now or never, nobody's going home tonight-.

Senza rendermene conto faccio un salto con un gridolino quando li vedo uscire.

-Katy Perry is on replay, she's on replay, DJ got the floor to shake, the floor to shake, people going all the way, yeah, all the way, I'm still wide awake -.

Mi fermo, pensando che in fondo, sono sempre quei pazzi con cui ho passato l'estate.

Guardo Becky, che salta sbracciandosi e scoppio a ridere, imitandola.

 

I wanna stay up all night 

And jump around until we see the sun 

I wanna stay up all night 

And find a girl and tell her she's the one 

Hold on to the feeling 

And don't let it go 

Cause we got the flow now 

Get out of control 

I wanna stay up all night 

And do it all with you 

 

Up all night 

Like this, all night, hey 

Up all night 

Like this, all night, hey 

Up all night 

 

_

 

-Baby you got me sick, I don’t know what I did, need to take a break and figure it out yeah. Got your voice in my head, saying let’s just be friends, can’t believe the words came out of your mouth yeah-.

Loro continua no a cantare la seconda canzone della serata, mentre giù dal palco c'è il casino. Tutte cantiamo e metà riescono anche a trovare il fiato per urlare qualcosa come "Herrih ai lav iu, iu merri mi?" in un inglese impeccabile come quello che parlerebbe la mia bisnonna veneta.

Io intanto cerco di farmi notare da Lou, o da qualcuno di loro che spero dica a Lou che sono qui.

Ok, potevo dirgli che sarei venuta.

Volevo fargli una sorpresa, ecco.

Seeee. Dillo che sei fifona.

Ok, sono fifona.

 

Then I see you on the street,

In his arms I get weak,

My body fails I'm on my knees

Prain'

 

 

Girl it should be me, driving to your house 

Knocking on the door, kissing you on the mouth 

Holding on your hand, dancing in the dark 

Cuz’ I was the only one who loved from the start 

 

Mi viene in mente che una ragazza una volta ha lanciato il suo telefono sul palco.

Anche io potrei tirare qualcosa, no?

Seriamente. Qualcosa tipo cosa? Il cellulare non ce l'hai. Opzione A: ti slacci il reggiseno e glielo tiro.

Er, no.

Opzione B: ti slacci una scarpa e gliela tiri. Tieni conto che potrebbero morire asfissiati.

Er, grazie ma.. no.

 

So get out, get out get out of my head

And fall into my arms instead

I don't I don't know what it is,

But I need that one thing

And you've got that one thing

 

Presa da un colpo di genio, mi tolgo il mollettone dai capelli, lasciandoli sciolti sulle spalle.

Prendo la mira e lo lancio verso Lou, che è abbastanza vicino ma non si è accorto che sono qui.

Prego che nessuno mi veda.

O che le altre ragazze lo prendano come il segnale di attacco, e comincino a lanciare qualunque cosa contro il palco.

Gli arriva contro la gamba, e si abbassa a raccoglierlo, per poi girarsi verso me e Becky.

Guarda la folla di ragazze.

Ci passa una a una, e quando arriva a me si ferma e sorride, agitando la mano.

-Ciao!!- urlo, agitando la mano a mia volta.

Lui mima un "Hi" con le labbra, e poi ricomincia a cantare.

Mi volto alla mia destra, sentendo che qualcuno mi sta maciullando il braccio.

-Che c'è?- chiedo a Becky massaggiandomi il braccio dolorante.

-Louis. Ti. Ha. Salutata- dice scandendo le parole una alla volta, neanche parlasse con una ritardata.

Io faccio per dire qualcosa, quando lei spalanca la bocca.

-Oh mio Dio!- esclama -Tu sei quella ragazza che era sui giornalini quest'estate! Tu li conosci! Ecco perché Lou ti ha salutata!-.

-Emh- tossicchio, girandomi di nuovo verso il palco.

-Ti prego ti prego ti prego, me li presentiiiii? Anzi, mi presenti Zayn? Ti preeeego!- implora saltellando.

-Quello è Zayn, poi vedi Harry, Liam, Niall e Louis- dico ironica.

Lei fa una smorfia.

La squadro.

-E quando? Come puoi vedere, hanno scoperto adesso che sono qui, che dovrebbero fare? Invitarmi sul palco- scrollo le spalle -E poi Zayn è fidanzato- commento impassibile.

-Anche Louis- dice alzando un sopracciglio.

Touchè.

 

 

One way or another I'm gonna find ya 

I'm gonna getcha getcha getcha getcha 

One way or another I'm gonna win ya 

I'm gonna getcha getcha getcha getcha 

One way or another I'm gonna see ya

 

 

I wanna be last, yeah 

Baby, let me be your, let me be you last first kiss 

I wanna be first, yeah 

Wanna be the first to take it all the way like this 

And if you only knew I wanna be last, yeah 

Baby, let me be your last, your last first kiss

 

 

Your life, your voice, your reason to be 

My love, my heart is breathing for this 

Moment, in time I'll find the words to say 

Before you leave me today 

 

 

Baby, you don’t have to worry

I’ll be coming back for you, back for you, back for you, you

Lately, I’ve been going crazy

So I’m coming back for you, back for you, back for you, you

 

 

We're like na na na 

And we're like yeah yeah yeah 

Always like na na na 

Then we're like yeah yeah yeah 

 

 

Wish that we could,

Be alone now

We could find some places to hide

Make the last time, just like the first time

 

 

If you’re pretending from the start like this, 

With a tight grip, then my kiss 

Can mend your broken heart 

I might miss everything you said to me 

And I can lend you broken parts 

That might fit like this 

And I will give you all my heart 

So we can start it all over again

 

 

You'll never love yourself 

half as much as I love you 

You'll never treat yourself 

right darlin' but I want you to 

If I let you know I'm here for you 

Maybe you'll love yourself 

like I love you, oh

 

 

Do you remember summer ‘09 

Wanna go back there every night 

Just can’t lie it was the best time of my life 

Lying on the beach as the sun blew out 

Playing this guitar by the fire too loud 

Oh my my they could never shut us down 

 

 

You're so London 

Your own style 

Your own style 

We're together 

We're so good 

So, girl, why 

Are you tearing me apart?
 

 

Lately I found myself thinking 

Being dreaming about you a lot 

And up in my head I'm your boyfriend 

But that's one thing you've already got

 

 

Becky non ha più smesso di insistere perché io la presenti a Zayn.

Ma come cacchio dovrei fare? Pensa che io abbia la bacchetta magica?

Sbuffo al suo ennesimo "per favore", guardando Lou che canta. Dopo che sono usciti per cambiarsi, adesso un po' tutti ogni tanto guardano da questa parte, evidentemente Louis gli ha detto che sono qua in mezzo.

 

 

Oh, I just wanna take you anywhere that you like 

We could go out any day, any night 

Baby, I'll take you there, take you there 

Baby, I'll take you there, yeah
 

E fu così, che sentendo l'inizio della canzone, tutte le ragazze cominciassero ad agitarsi come delle galline in amore.. 

Te compresa.

Emh.

Ok, ammetto che questa canzone mi piace un sacco perché è terribilmente… insomma mi fa venire da ridere. Ogni volta che la ascolto rido come una cretina.

Infatti, oltre ad agitarmi come le altre tizie, sto ridendo la sola.

Colpa del maledettissimo video, che mi viene in mente sempre.

 

 

Let's go crazy crazy crazy till we see the sun

I know we're only met but let's pretend its love

And never never never stop for anyone

Tonight let's get some

And live while we're young

 

Stavolta, tutta l'arena sta cercando di fare quel cazzo di ballo che fanno loro alla fine del video.

Con scarsi risultati.

Io ci ho provato un sacco di volte, e faccio davvero pena. Ma qui c'è qualcuno che mi batte, quindi posso proporre la mia versione alternativa..

Cacchio.

Divento rossa, butto la testa all'indietro e scoppio a ridere.

Io e Becky stavamo facendo quella cosa-mossa di cui parlavo, ed eravamo tutte concentrate.

Alzo la testa, e vedo Louis che ci guarda, per poi ridere come un matto e imitare la nostra versione della cosa-mossa.

Risultato: io, Louis e Becky ridiamo fino quasi a pisciarci addosso, mentre gli altri quattro sul palco lo prendono come un invito a fare i cretini.

E tutte le directioner sotto, imitano quello che fanno loro, scatenando il putiferio.

Appena la canzone finisce, esce il boato.

-Ok- dice Liam, sorridendo e facendo una pausa per prendere fiato, mentre Harry, dall'altra parte del palco, lo raggiunge facendo una camminata strana.

-La serata sta per finire- aggiunge il riccio facendo una smorfia triste -Ma siete stati assolutamente..-.

Sì, ok.

Adesso arriva la parte dell'absolutely amazing.

Mi giro verso Becky, che sussurra un altro "ti preeego".

-Come faccio?- le chiedo.

-Fallo e basta- dice sorridente.

Seee vabbè.

-Mi prendi in braccio?- domando in un lampo di genio.

-Quando pesi?- storce il naso.

-Non si chiede a una donna. Vuoi conoscere Zayn, sì?- dico, mentre lei mette le mani per farmi salire sulle sue spalle.

Da quassù, sono quasi al livello dei ragazzi.

-Pronta?- chiedo più a me che a Becky.

Guardo Lou.

Lou mi guarda.

-I'VE LOST MY MUM!- grido, con tutto il fiato che ho in gola.

Di conseguenza, Liam e Niall interrompono il loro absolutely amazing speech, girandosi per vedere chi sia stato a urlare.

Le ragazze intorno al me farfugliano commenti, comunque più a bassa voce. Le urla diventano mormorii anche più lontano, grazie la passaparola di quelle qui davanti.

Louis e Zayn sono piegati in due dalle risate, mentre Harry si avvicina a loro con il sorriso sulle labbra, ma con l'evidente espressione da "sto ridendo perché ridete voi, quindi vi dispiace dirmi che cazzo succede?".

Ridacchio anche io, indecisa su cosa fare adesso.

Lou si ricompone.

-Hai perso tua mamma?- ripete, alzando un sopracciglio e sforzandosi di sorridere.

Scrollo le spalle. Spero che mia mamma non sia riuscita a entrare, altrimenti sarebbe capace di urlare qualcosa tipo "sono quiiiiii" e venire a prendermi, rovinando il mio piano.

Spero anche che Lou capisca quello che sto facendo e mi dia una mano.

-Be', alla fine del concerto, puoi venire sul retro dove potrai parlare con una delle persone addette del backstage, che ti potranno aiutare- dice sorridente.

Annuisco tutta contenta del fatto che Louis mi abbia appoggiata, e faccio cenno a Becky di rimettermi giù.

-Bells?- chiede lei.

-Sì?-.

-TI ADORO!- grida abbracciandomi, mentre loro riprendono il loro discorso e le ragazze ricominciano a fare casino.

 

 

 

 

weamammawe.

:c

manca la fine ma mi stava venendo male alle dita.

manca l'ultima canzone e quello che succede dopo.
adesso vado a lavarmi i capelli..
dopodichè potrei, e dico potrei, mettermi subito a scivere la seconda parte del concerto e postarla stasera.
o stasera o giovedì, purtroppo non ci sono vie di mezzo.
comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto c:

ok, non sono mai andata a un concerto serio. sono andata solo a quelli ad entrata libera che fanno al mare.

quindi non so come funziona jajaja. mi sono basata su quella volta che sono andata al circo.

non so voi, ma mentre scrivevo i pezzi di canzoni, ero là che le cantavo agitandomi sulla sedia come una pazza <3

devo ancora conoscere il ragazzo che mi piace mjmp :c non è venuto dove doveva venire.

PIRLA.

ok, adesso mi sento meglio <3

poiiii: volevo fare gli auguri a anna (che sarebbe la vera bry) perché martedì è il suo compleannnnno :)

 

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un bacio :*

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Capitolo 22
*** E se le spariamo con un fucile per orsi? ***


 

 

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E se le spariamo con un fucile per orsi?

 




 




 

 

 

 

You don't know you're beautiful oh oh,

But that's what makes you beautiful

 

Spingo Becky verso il punto che mi aveva indicato Louis, facendo uno slalom tra le ragazzine urlanti che sventolano cartelloni più grandi di loro.

All'improvviso vado a sbattere contro qualcosa, faccio un passo indietro e fisso la schiena di Becky, con cui mi sono appena scontrata.

-Be'?- le chiedo, dandole una piccola spinta.

-Emh, Bells- farfuglia.

Mi alzo sulle punte per guardare oltre le sue spalle, e vedo un torace palestrato.

Eh no cazzo.

Mando già la saliva e alzo lo sguardo, incrociando un paio di occhiali da sole a specchio, di una bodyguard alta qualcosa come un metro e novanta e larga due.

-Emh, ci scusi- sussurro.

L'uomo non si sposta di un millimetro, resta lì in piedi con le braccia incrociate.

Per quello che ne so io, magari sta dormendo in piedi. Con quegli occhiali a specchio non si può mai dire.

-E' peggio delle guardie di Buckingham Palace- dice Becky voltandosi un po' verso di me.

-Devo parlare con Louis!- sbotto, tirando un pugno alla guardia, che non si scompone.

-Eddai!- esclamo scuotendo la mano che mi fa un male cane, dopo aver colpito la guardia.

-ARRRGH- urlo, sperando che qualcuno dietro le quinte mi senta.

-Bells?-.

-AAAHH!!- grido di nuovo, riconoscendo la voce di Liam

-Dove sei?- chiede di nuovo.

-Dietro l'armadio a muro!- esclamo.

Vedo la testa di Liam sbucare dal lato opposto della guardia.

-Ehi Bells!- mi chiama allegro.

-Ciao!!- dico tutta contenta avvicinandomi a lui. Faccio per saltargli al collo, quando sento due manone che mi afferrano e mi riportano bruscamente dov'ero prima, a distanza di sicurezza.

-Ehi!- mi lamento -Puoi dire a quel coglione della tua guardia che la prossima volta non mi palpi le tette per allontanarmi da voi, dato che non volevo assalirti?-.

Liam ride, e dà una pacca sulla spalla all'omone.

-Joe, lasciala stare, è una nostra amica-.

Joe si sposta di lato di una ventina di centimetri, giusto il necessario per permettermi di entrare. 

Appena sono dall'altra parte delle sbarre salto al collo di Liam, che ricambia il mio abbraccio.

-Pe fortuna che non dovevi assalirmi!- ride.

-Bells!- mi chiama Becky.

Mi volto per guardare dov'è, e la vedo bloccata dietro Joe.

-E con me!- dico a Liam indicando la ragazza.

Lui annuisce e fa cenno a Joe di lasciarla passare. Becky entra, un po' poco convinta, e poi si piazza accanto a me.

-Becky, Liam, Liam, Becky- dico facendo le presentazioni un po' alla meglio.

Lei lo guarda mentre lui le porge la mano sorridente.

Anche lei sorride, e poi si attacca come una cozza al suo collo, impedendogli di respirare.

-Oddio scusa Liam!- urlo, vedendo che Becky gli è saltata addosso con talmente tanto slancio da farlo cadere a terra.

-Tranquilla- farfuglia lui.

-Vado a cercare Lou!- dico indicando un punto alle mie spalle. Presumo che Liam sia d'accordo, così mi giro per andare a vedere dov'è.

-Bells!-.

-Mado', che c'è ancora?!- sbotto guardandomi intorno.

Mi prende un colpo quando vedo Louis che ride vicino a Liam e Becky (che sono ancora a terra).

-LOU!- urlo, per poi corrergli in braccio.

Lui ride, e sembra felice.

-Mi sei mancata!- esclama abbracciandomi.

-Anche a me- sussurra Liam da per terra.

-Becky, mollalo per favore!- dico senza staccarmi da Lou.

Lei si alza, lasciando libero Liam.

-Scusate- farfuglia, guardandosi le scarpe.

-Emh, è tua?- chiede Lou ironico indicando la mia amica con un cenno del capo.

Lei alza la testa e fissa Louis come se si fosse appena accorta della sua presenza, e poi un sorriso inquietante si fa largo sul suo viso.

-Eh no Becky, non ho finito di strapazzarmelo, se hai bisogno di un abbraccio, vai da Joe- esclamo.

-Io..- Liam mi guarda, e poi guarda Becky.

Io lo fisso supplichevole. Lui risponde con uno sguardo implorante, della serie "non farmi fare quello che vuoi farmi fare!".

-Le faresti fare un giro?- chiedo speranzosa.

Gli occhi di Becky si illuminano, mentre Liam mi guarda disperato.

-Certo- farfuglia, prendendola per un braccio e portandola lontano da me e Lou.

-Allora?- dice Louis sciogliendo l'abbraccio.

-Ho perso davvero mia mamma sai?- dico guardandomi intorno preoccupata.

-Credevo scherzassi-.

-Eh, no. Era venuta con me..poi…- faccio una pausa, indecisa se dirgli che l'avevo involontariamente rottamata con Becky -Ci siamo perse di vista- concludo.

-Ah.. Be', di sicuro la troviamo! Vieni dai..- dice prendendomi per il polso e portandomi verso il loro camperino. O qualunque cosa dovrebbe essere.

-Ti offro una tazza di the?- propone aprendo la porta.

-The? Io? Sempre!- esclamo entrando tutta contenta.

Sale anche lui, chiudendosi la porta alle spalle.

Prende un bollitore e due tazze.

-Grazie- sussurro sedendomi su una sedia che mi sta indicando Lou.

-Allora, ti sono mancato?- chiede facendo un sorriso strambo, che mi fa scoppiare a ridere.

-Certo- rispondo ovvia -Come ve la cavate?-.

-Bene bene dai!- versa il the nelle tazze e me ne passa una.

-Ti è piaciuto il concerto?- chiede sedendosi accanto a me.

-Mmm, certo. Soprattutto quando ti sei messo a ridere vendendomi ballare- commento bevendo un sorso.

Lou sputacchia il the ridendo.

-Scusa, eri una cosa assurda- farfuglia.

-Ah grazie!- esclamo facendo la finta offesa.

Sì, mi è mancato Louis. Ma adesso che siamo qui mi pare di non vederlo da ieri.

Lui continua a ridere, e poi scuote la testa.

-Davvero, dovrebbero farti un video e metterti su you tube. Eri tutta concentrata- dice imitandomi nel mio passo di ballo.

-Tsk, non si fa così- lo rimprovero facendogli vedere la mia versione originale. Scoppia a ridere.

-Fantastica- commenta.

-Uh grazie-.

-Eh Lou!- la testa riccia di Harry spunta dalla porta -Oh ciao Bells!- sorride.

Ricambio il sorriso.

-Sì?- risponde Lou.

-C'è una donna con i capelli rossi corti che sta prendendo a pugni Joe- dice indicando la guardia, lontano alle sue spalle.

-Si è fatto male?- chiede Lou ironico bevendo il the.

Mi sporgo per vedere la scena, poi bevo un po' e senza fare una piega sentenzio: -E' mia madre-.

Lou comincia a tossire così forte che devo dargli delle pacche sulla schiena per farlo respirare di nuovo.

-Tutto bene?- gli chiedo.

-Mmm, sì- si volta verso Harry -Tieni compagnia a Bells, vado a far entrare sua madre- gli ordina uscendo.

-Emh.. ok?- dice Harry guardandolo allontanarsi.

Poi si gira verso di me.

-Uè Bells!- urla aprendo le braccia a mo' di "abbracci. Qui".

Scuoto la testa divertita, continuando a bere.

Esco dal camper superando Harry, e andando verso mia madre e Lou.

-Aspetta!- esclama il riccio piazzandomisi davanti.

-Cazzo Harry mi fai prendere un colpo!- mi lamento poggiandomi una mano sul cuore.

-Abbiamo un problema con la tua amica- dice indicando un punto alle mie spalle.

Mi giro, e vedo Niall e Liam intenti a staccare Becky da Zayn.

-Cazzo- sussurro, correndo verso di loro.

-Che succede?- farfuglio appena arrivo lì.

-Che ti sembra che stia succedendo?- commenta Zayn ironico, cercando di respirare.

-Ma non avete delle guardie del corpo? Perché va la state scollando da soli?!- chiedo aiutandoli, prendendo Becky per i pedi e cominciando a tirare, facendola urlare.

-Becky scansati!- le urlo, senza risultati.

-Mpf- mugugna.

Urlo, cadendo all'indietro e atterrando con un tonfo sordo per terra.

-Aia!- mi lamento. Faccio per toccarmi il sedere dolorante, quando mi accorgo di essere rimasta con le scarpe della mia amica in mano.

-Andiamo bene- commento.

-E se le spariamo con un fucile per orsi?- propone Niall.

Io e Liam lo guardiamo male.

-SIII!- urla Zayn -QUALSIASI COSA!-.

Niall scuote le spalle: -Quelli con il sonnifero, intendo-.

-Superman is here- urla Lou arrivando correndo e cominciando a fare il solletico a Becky, che molla la presa all'istante, cadendo a terra.

-Come hai fatto?!- chiede Zayn, incredulo di poter respirare di nuovo.

Lou scrolla le spalle.

-Con lei funzionava- dice indicandomi.

Arrossisco un po', poi mi giro verso il punto dove prima c'era mia  madre, e la vedo in piedi accanto a Joe.

Mi volto verso Lou.

-Ti rivogliono- dice triste.

-Come? No aspetta- farfuglio scuotendo la testa.

-E noi dobbiamo partire- aggiunge avvicinandosi.

Eh cazzo, no!

Mi abbraccia forte, e mi viene male.

Da quanto sono qui? Cinque minuti? E me ne devo già andare?

Lo stringo forte, e gli do un bacio sulla guancia. Mi accompagna lì di mia mamma.

-Ci vediamo presto- sussurra salutandomi con la mano, mentre lei mi prende per un braccio e mi porta via, farfugliando qualche "grazie" per non so cosa.

Lo saluto, mentre mi perdo nella folla dopo aver passato Joe.

-Ecco, e anche questa è fatta!- dice mia mamma tutta contenta.

Mi batto il palmo della mano sulla fonte.

-Becky!- esclamo, voltandomi.

-Sopravviverà- commenta mia mamma prendendomi sotto braccio.

Eh, sono gli altri che non so se sopravviveranno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

weamammawe.

so che è corto :c

spero di aggiornare presto con il prossimo capitolo <3

sapete che sono fissata con il the <3

LOUIS E' TORNATO <3 mi era mancato.

anna ha visto la foto e mi fa "devo leggere la tua storia".

non ti preoccupare, è il pensiero che conta <3

sono incapace a mettere le immagini da livejournal.

non mi vanno, se c'è qualcuno che è capace a dirmi come fare è il momento di farsi avanti.

comunque.

a voi tutte bambine belle.

siete in quasi 70, potreste anche farvi sentire, eh c:

insomma… vabbuò.

vado, un bacione!

 

 

livejournal

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Capitolo 23
*** Come l'opossum che si finge morto? ***


 

 

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Come l'opossum che si finge morto?

 

 



 

 

 

 

Fisso il mio gelato al mango, seduta accanto a Bry sulla panchina del parco.

-Com'è?- le chiedo indicando il suo Magnum.

-Mmm-.

-Mmm anche io mio- confermo -Ma il mango è più buono-.

-Non è vero- scuote la testa, mordicchiando il cioccolato.

-Invece sì, e guarda un po'!- dico tirando fuori la lingua, tutta arancione. Bry scoppia a ridere.

-Ciao Bells!-.

Mi giro, per vedere chi mi abbia chiamata. Lo vedo in piedi sorridente, appoggiato all'altalena, qualche metro più in là.

-Daniel!- urlo. Faccio per mollare il mio gelato a Bry, che mi guarda un po' incazzata. Alzo le spalle e mi porto dietro il gelato.

-Ciao Bells- ripete abbracciandomi.

-Come stai?- gli chiedo, sedendomi sull'altalena.

-Bene, e tu?-.

-Bene-.

Seee. Ti rendi conto che state flirtando?

-Tutto ok?- chiede Daniel, guardandomi in modo strano.

Perché mi guardi così?

-Emh.. sì?- farfuglio. Mi accorgo di essere rimasta con la lingua attaccata la gelato, come Spirit nel cartone animato quando lecca la stalattite. Che poi non ho mai capito qual'è la stalattite e quale la stalagmite.

-Cazzo- sussurro, staccando la lingua.

Lui ride, e poi mi fa cenno di andare con lui.

-Dove?- gli chiedo alzandomi. Sorride.

-Vedrai-.

Sorrido anche io e lo seguo. Mi volto a guardare Bry, che si limita ad alzare le sopracciglia.

Eccome se state flirtando.

Non. E'. Vero. Ok? Ok.

Con la coda dell'occhio vedo che mi sta tendendo la mano.

Cazzo. Hai ragione tu.

Eheheh.

Ma io non sto flirtando. Lui casomai. Io no.

Daii, pensaci. Lou non lo vedi da quasi due mesi, dal concerto. Non mi pare che ti abbia scritto o chiamato così spesso, come l'altra volta infondo.

E quindi?

Ma pensi di aspettarlo fino a quando diventerai vecchia?

Sbuffo, e Daniel si gira a guardarmi un po' preoccupato. Forzo un sorriso.

Dovrei aspettarlo fin da vecchia? Hai la palla di cristallo?

Logica amore mio. Sta con quell'altra, e a meno che non succeda un miracolo, la vedo dura.

Mi crolla il mondo addosso, accorgendomi che in effetti Herny ha ragione. 

Qui accanto a te c'è un ragazzo che non mi pare niente male, che sta ancora lì, indeciso se spostare la mano o lasciarla lì alla tua portata.

Mi mordo le labbra, indecisa su cosa fare. Poi deglutisco e afferro la mano di Daniel.

Mi porta fino a una panchina all'ombra di un albero enorme, e poi si siede e mi fa cenno di mettermi accanto a lui.

-Vuoi?- gli chiedo, indicando il mio gelato.

-No grazie- dice sorridente.

Finisco il mio gelato e lecco lo stecco, per poi tirarlo in un cestino lì vicino.

Oh, andiamo, stai con lui solo perché ti ricorda Louis, ammettilo!

-Cazzo- esclamo, spalancando gli occhi.

Daniel mi guarda confuso.

-Ho.. ho fatto qualcosa che non va?- chiede.

-No, no, scusami. Mi… mi sono ricordata di una cosa di cui mi ero completamente dimenticata- farfuglio, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Quante cazzo di coscienze ho?!

Pensavo solo una.

Oh mio Dio. 

Ehi, ci sono anche io. Lei è quella pervy, io sono quella sensibile e saggia.

Cioè, siamo come nei cartoni animati? Herny è il diavoletto e tu l'angioletto che mi state sulle spalle per condizionarmi?

Più o meno. Ma io non voglio chiamarmi Herny.

Ok, tu sei Germano.

HAHAHAHA GERMANOOOO!

Se non la smetti di sfottere chiamo il Grande Capo.

-Scommetto che arrivo prima io- dice lui con aria di sfida.

Ovvio. Si vede che non mi conosci. Sono più lenta di un bradipo infermo.

-Fin dove?- chiedo cercando di stare al gioco, anche se l'idea di fare una corsa non mi ispira granché.

-Là- indica uno scivolo distante una trentina di metri.

Seee, sono morta a venti metri.

-Pronta?- chiede alzandosi.

-Mmm- rispondo imitandolo.

Dai, se te lo chiedesse Louis avresti voglia di fare anche una corsa.

-Via!- esclama cominciando a correre.

-Ehi!- urlo fiondandomi dietro di lui -Così non vale, non ero pronta! Che fine hanno fatto il "tre, due, uno"?-.

Lui ride continuando a correre.

Appena gli sono vicino, lo afferro circondandogli la vita con le braccia e piantando i piedi per terra, buttandomi con tutta la forza che ho all'indietro, costringendolo così a bloccarsi.

Lui ansima per la brusca frenata.

Lo tiro un po' indietro, facendogli perdere un po' l'equilibrio, per poi ricominciare a correre verso lo scivolo, soddisfatta del vantaggio guadagnato.

-Così non vale!- si lamenta riprendendo a correre.

Faccio l'ultimo balzo appoggiandomi con la mano allo scivolo.

-Arrivataaa!- esclamo tutta contenta ma ansimante.

Mi giro per vedere dov'è, ma non lo trovo.

-Ehi, Daniel?- chiamo, girandomi alla mia destra.

Mi volto alla mia sinistra e

-Porca puttana!- esclamo, trovandolo a qualche centimetro da me.

-Mi hai fatto prendere un infarto- sbotto sedendomi sullo scivolo.

-Scusa- dice col fiato corto -Non volevo. Ma quella cosa dove l'hai imparata? Va contro ogni regola sportiva- aggiunge ridendo.

-Sai com'è, il bisogno aguzza l'ingegno. Quando sei lento come la sottoscritta- spiego indicandomi -Devi trovare un modo per sopravvivere- aggiungo con fare drammatico.

-Come l'opossum che si finge morto?-.

-Esatto- ammetto, anche se il paragone non mi fa impazzire.

Sorride, e va verso il retro dello scivolo, dove c'è la scaletta.

-Vieni?- chiede cominciando a salire.

Annuisco e lo seguo, salendo la scaletta di legno dello scivolo, fino ad arrivare in cima, all'ombra di quella sottospecie di cupola di cui non ho mai capito il senso.

Alzo la testa e vedo tutte le ragnatele in mezzo al tetto della cupoletta e arriccio il naso.

-Dai, andiamo giù insieme?- domanda tutto contento, indicando lo scivolo.

-Emh…- esito.

E' il caso di dirgli che è un po' stretto?

-Prima tu- dice spostandosi per farmi passare.

-Ok- cedo, sedendomi in cima allo scivolo. Lo sento sedersi dietro di me.

-Secondo me, o restiamo incastrati, o ci sfracelliam..- comincio, ma non riesco a finire la frase che Daniel mi spinge giù, scendendo dietro di me.

-AAH- urlo, quando arrivo alla fine dello scivolo, seguita da Daniel, che scendendo mi dà una spinta e mi fa cadere a terra.

-Cretino!- gli dico, trovandomi per terra con lui in parte.

-Lo facciamo di nuovo?- domanda tutto contento, appoggiandosi sul gomito.

-Sì- esclamo.

Lui scoppia a ridere, ributtandosi per terra.

-Soffri il solletico?- chiede.

-Emh… dipend..- comincio, ma prima di finire la frase mi ritrovo lui sopra di me che mi fa il solletico.

-Cos'ho fatto di maleee- mi lamento incapace di non ridere.

Flashback. Sono l'unica che ha un flashback?

-Daiii- dico, cercando di spingerlo via, mentre continua a farmi il solletico sulla pancia, e io mi dimeno come un ossesso.

Mi rivolto a pancia in giù, coprendomi la testa con le mani.

-Bastaaaa- non riesco neanche a respirare dalle risate.

 

Something's gotta give now

cause I'm dying just to know your name

and I need you here with me now

cause you've got that one thing
 

-AAAAHHHHH- urlo, alzandomi di scatto appena sento la suoneria del mio cellulare. Spingo via Daniel, che rotola di lato, finendo qualche metro più in là.

E' la suoneria di Louis!

-LOU!- esclamo rispondendo al telefono.

-Ciao Bells!- risponde lui allegro dall'altra parte -Che stai facendo?-.

-Mmm, niente- dico gesticolando come una scema, con un sorriso da ebete in faccia.

-Be', è meglio se ti siedi. Devo darti una notizia fantastica!- annuncia gasato.

-Quale?!- chiedo, incapace di formulare una frase di senso compiuto.

-Sei seduta?-.

-Vuoi che mi sieda per terra?-.

-Ok, te la dico anche se sei in piedi- fa una pausa -Fai le valige-.

-Come?- chiedo, convinta di aver capito male.

-Vieni da me a Londra!-.

-Stai scherzando?-.

-No, certo che no! Ho parlato con tua madre ed è d'accordo…-.

-Aspetta un attimo- dico, staccando il telefono dall'orecchio e mettendo una mano contro il microfono.

Comincio  saltare come un idiota e apro la bocca per gridare, ma poi mi fermo.

Riporto il callulare all'orecchio.

-Hai parlato con mia madre?!- esclamo incredula.

-E' davvero questo che ti sorprende?- chiede ironico.

-No, cioè, uau, non… non … devo ancora realizzare, ecco- faruglio.

-Le avevo accennato della cosa al concerto, poi ci siamo sentiti altre volte, abbiamo organizzato questa cosa e… ecco la sorpresa- mi spiega divertito.

-Oddio ma è fantastico!!- squittisco.

-Sono contento di sentirti così felice- ride.

-Ovvio!- continuo a saltellare, poi l'occhio mi cade su Daniel, disteso per terra che mi guarda male, forse perchè sto parlando in inglese.

-E quando parto Lou?-.

-Domani- annuncia tutto contento.

-Ma stai scherzando!?- ripeto.

-No, e sbrigati. Poi fatti spiegare da tua madre, ok? Adesso devo proprio andare, mi dispiace- aggiunge triste.

-O..ok- sussurro. Chiudo la chiamata.

-Be'?- chiede Daniel.

-Vado a Londra- dico incredula.

 

-Mammmmmmma!!- urlo, entrando in casa -Come faccio a preparare le valige per non so quanto tempo entro domani?!- sbotto, chiudendo la porta.

La verità è che sono talmente felice che mi scoppia il cuore.

Lei sbuca dalla mia stanza.

-E' pazzesco, pensavo saresti stata felice!- esclama facendo una smorfia.

-Ma sono felicissima!- mi avvicino e le stampo un bacio sulla guancia.

-Ti ho già impacchettato metà roba- dice sorridente entrando nella mia stanza, dove ci sono scatole, scatole scatole.

-Ma quanto devo stare via?- chiedo fissando gli scatoloni ammucchiati ovunque.

-Lou non te l'ha detto?- dice facendo la finta tonta e impacchettando altre cose.

-Ehi ehi ehi. Da quando lo chiami "Lou"?- domando sospettosa, sedendomi sul letto, nel poco spazio libero.

-Be', ci siamo sentiti un po' di volte- fa con nonchalance, alzando le spalle.

-Comunque un viaggio studio di un anno. Le cose inscatolate te le spediamo-.

-UN ANNO?- ripeto strabuzzando gli occhi.

-Sì- conferma.

-Oh mio Dio- sussurro.

 

 




 

 

 

weamammawe.

voglio finire questa storiaaaaaaa sto accelerando i tempi c:

ma manca ancora un pezzetttttooooone :c

non penso che si possa fare l'ultimo anno di liceo a londra, anche perchè c'è la maturità, ma è una FANFICTIOOOON :)

aniuaiiii, scommetto che siete contente di questo capitolo hahahaha :)

io sì, non perché mi piaccia, ma perché è tornato: l'unico, inimitabile fantasticcioso louuuuu <3

hjdbhjsb jhsb sono gasata.

Germano vi incasina le idee? fatemi sapere che sennò lo tolgo.
 

legendina:

Herny

Germano

Pensieri di Bells
 

è che volevo una coscienza che dicesse a bells che lei stava con daniel solo perché le ricorda lou, ma era una cosa troppo intelligente per farla dire a henry, così ho aggiunto la coscienza 'buona', quella normale e non pervertita.

biennnn, che altro dire? 

non vedo l'ora che vada a londra djhbsfhjbfhjdbhjdsbfhdbfjh

JJJJJJJAAAAAA.

sto impazzendo.

 

TU,

che leggi :) grazie di aver letto e grazie se lascerai anche una recensione:)

 

 

   

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Capitolo 24
*** How to waste an hour ***


 

 

 

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How to waste an hour

 

 

 

 

 

 

 

 

-Se non ti muovi, vai fino in Francia a piedi, e La Manica te la fai a nuoto, chiaro?- mi minaccia mia mamma, correndo per l'aeroporto, con il mio biglietto in mano.

Solo andata.

-Seee- rispondo correndole dietro, cercando di tenere stretto il bagaglio a mano, per evitare che cada per terra (se cadesse sarebbe anche capace di aprirsi, sparpagliando così sul pavimento i miei documenti, i miei vestiti preferiti, la maglietta di Louis, l'ipod e i caricabatterie, la macchina fotografica e il portatile).

-Mi ricorda il film 'Mamma ho riperso l'aereo', a te no?- chiedo a mia mamma che continua a correre come se scappasse da un coccodrillo.

Ok, so che di solito i miei paragoni sono migliori, ma essendo l'una di notte, sono un po' addormentata, e quindi mi vengono male.

-Meglio per te se non lo perdi invece- ringhia incazzata.

-Ehi, non sono io quella che ha prenotato il volo notturno, mi farai venire il jet-lag per attraversare solo un fuso orario- mi lamento.

Vedo il gate dove devo imbarcarmi un poco più avanti.

-Senti cara, l'unico disponibile a venirti a prendere è Louis o qualcuno degli altri tuoi amici con gli ormoni impazziti- mi spiega sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Con gli ormoni impazziti?- ripeto scandendo bene le parole -E questo da cosa l'hai dedotto?-.

-Non lo so. Anche io mi sono dovuta alzare a un'ora assurda. E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente- ammette ridacchiando.

-Ah- rido anche io.

-Comunque, Angela non c'è questa settimana, e certo non poteva venire a prenderti- fa una pausa, per dare il biglietto all'hostess davanti all'imbarco.

Ci mancava solo che fosse Angela a venirmi a prendere.

-Quindi, potevamo solo farti venire a prendere da loro, che non possono girare per Londra in pieno giorno- aggiunge sistemandomi la giacca, che non ha bisogno di essere sistemata.

-Joe era occupato?- domando ironica -Non mi serviva la scorta per arrivare sai?-.

-Va' va'- dice lei spingendomi verso l'aereo.

-Mmm. Ciao- la saluto, dandole un bacio sulla guancia.

-Ciao- ripete stritolandomi in un abbraccio.

Sorrido e la saluto con la mano, mentre entro e cerco il mio posto.

Una volta seduta e sistemato i bagaglio a mano, prendo l'ipod e mi siedo. Scorro la lista della musica, quando un nome di un file audio cattura la mia attenzione.

 

How to waste an hour

 

Eh?

Lo apro, curiosa, e comincio a sentire delle risate.

-Ehi Bells,-

-Cazzo- esclamo. Salto sul sedile, mentre il mio dito si fionda in automatico sul tasto pausa, sentendo la voce di Louis nelle cuffiette. Anche la mia vicina di posto, una donna di mezza età, sobbalza vedendo sobbalzare me. Le rivolgo un sorriso per tranquillizzarla.

Lei mi guarda un po' male, e poi tira un sorriso.

Riclicco play.

-Sorpresa? Scommetto che non avresti avuto nulla da fare per tutto il viaggio, così ho registrato questa.. cosa- lo sento sorridere, e sorrido anche io senza rendermene conto.

-Com'è il tuo vicino di posto sull'aereo? Io avevo proposto a tua mamma di farti volare in prima classe, ma..-.

Scemo. Figurati se mi metto a volare in prima classe.

-..Non era troppo d'accordo. Ma non ho voglia di raccontarti i vari patteggiamenti che abbiamo fatto, altrimenti ti verrà voglia di tagliarti le vene con la cintura di sicurezza. Comunque. Lo sai che lei voleva farti venire a prendere da quella vecchietta che ti ospitava l'anno scorso? Grazie a Dio lei è andata via, è partita per non so dove con il suo ragazzo. Sì, hai capito bene, ragazzo…. Credo che tu abbia capito che al momento non ho molte idee su cosa dirti, dato che ti sto raccontando il gossip sulla vita sentimentale di una vecchia-.

Cacchio, Angela ha un ragazzo. Momento depressing.

-Harry ha detto di mettere una canzone-.

Sorrido all'idea. Fine momento depressing.

-Ma.. no-.

Riinizio momento depressing.

Aspetta, perché era cominciato il momento depressing?

Perché Angela ha un ragazzo. (Io spero che sia un vecchio e non un ragazzo comunque).

-Liam ha proposto di fare una lista delle cose che dobbiamo fare quando arrivi. Questa idea non mi dispiace. Zayn ha detto che dovevo raccontarti cosa avevo fatto questi mesi perché sperava che ti saresti stufata, dato che sa che quando comincio a raccontare qualcosa posso essere davvero noioso e raccontare ogni singolo dettaglio. Quest'opzione l'ho scartata su due piedi, per evitare che ti buttassi dall'aereo senza paracadute- spiega con una punta di divertimento nella voce.

-Niall si è tirato fuori dalla lista delle idee… cioè, l'abbiamo tirato fuori noi, dato che le sue idee non ci piacevano. Ok, potevo farmi una scaletta su cosa dire... Mi sento come quei giornalisti in diretta sul posto, hai presente? Quelli che arrivano nel posto dove sta per succedere qualcosa di epico, ma con largo anticipo. E al tg, mandano il servizio in onda subito, per vantarsi di essere i primi arrivati. E quei poveretti devono ripetere per a volte anche ore la tess- fa una pausa dove fa una pernacchia, e io rido come una matta -'stessa', scusa, tiritera. Emh.. Cosa stavo dicendo prima, Harry?-.

Sento la voce di Harry venire flebile da dietro, e dire qualcosa come un 'la lista'.

-Ah, giusto. Be', io sono io, quindi se guardi nell'ipod, dovrebbe venire fuori il video-.

Faccio come mi ha detto, e in effetti mi accorgo che c'era sempre stato il video, solo che all'inizio era tutto nero, mentre adesso si vede il viso sorridente di Louis dietro a un microfono, in sala di registrazione.

-Ciao- dice, agitando la mano. Sorrido, cercando di resistere all'impulso di rispondere.

-Cerca nel bagaglio a mano. Sì, lo so che te lo dovevo dire prima, ma non potevo rovinarmi la sorpresa. Il tuo posto dovrebbe essere vicino al corridoio, quindi dovresti riuscire a tirare fuori la cosa senza creare troppi danni alle persone vicino a te- spiega ironico.

-Nella tasca esterna-.

Mi alzo e infilo la mano nella tasca esterna, tirando fuori una cartina di Londra.

-No- sussurro, guardandola bene. Sull'angolo, sporca di gelato.

-Eh, già, la cartina che avevi il tuo primo giorno a Londra- annuncia facendo finta di commuoversi  -Quanto tempo, eh?-.

Con un gesto teatrale, estrae un'altra cartina da dietro di lui. Da dietro la sua spalla sbuca la testa di Harry.

-Gliela stavo tenendo io- spiega sorridente -Adesso il mio compito è finito- aggiunge salutando con la mano, per poi sparire -Ah, prego Louis-.

Lou ride, e si sistema un po' i capelli.

-Mi sono appena alzato, si vede?- urla a Harry, che torna indietro entrando di nuovo nel campo della telecamera. Avvicina la testa a quella di Lou, che si gira di profilo, arrivando a fissarsi negli occhi con Harry. Il riccio si mette a ridere, scompigliandogli i capelli, mentre Louis resta immobile, chiudendo solo gli occhi.

-Naa, i tuoi capelli stanno sempre così- dice Harry.

Louis riapre gli occhi straincazzato.

-NON. FARLO. MAI. PIU'- gli urla in faccia.

Harry lo guarda male, poi se ne va.

Io mi sto dimenando come una matta sul sedile dalle risate.

-Comunque, ecco cosa ci aspetta domani- comunica Louis gasato.

Apre la sua cartina, facendomi un cenno con la testa per dirmi di aprire anche la mia.

Guardo e scoppio a ridere. 

-Spero che tua madre ti abbia messo quella giusta- dice guardando la sua. Poi me la mostra e aggiunge -Dovrebbe essere così-.

Annuisco da sola, guardandola per bene. Il punto dove c'è la casa di Louis è cerchiato con un pennarello blu, e c'è attaccata una foto di noi che facciamo i cretini. Poi ci sono delle bellissime orme tipo quelle dei cartoni animati, che portano fino al punto dove c'è un grande 1.

-Adesso ti spiego, sennò non capisci- riporto lo sguardo sullo schermo dell'ipod, sentendo la voce di Louis che ricomincia a parlare.

-Ci stiamo lavorando. Cioè, tecnicamente questo video l'ho registrato molto prima del momento il cui tu lo stai vedendo.. Quindi stiamo ancora progettando la cosa. Praticamente, noi partiamo da casa mia, con il nuovo golf cart che si è comprato Harry, e arriviamo al punto 1. Dopodichè, nel punto 1 ci deve essere un indizio che ci porterà al punto 2, eccetera eccetera- sorride soddisfatto.

-Una caccia al tesoro- aggiunge gasato.

Uau, io le ho sempre adorate.

-Ma gli indizi non li nascondo io, sennò mi corrompi ed è troppo facile. Poi. Siamo quasi a metà. Forse stai pensando 'ma non ti è venuto in mente che forse volevo dormire, dato che per prendere l'aereo ho dovuto svegliarmi a mezzanotte?'- dice imitandomi -La riposta è: potevi dormire in un altro momento. Con me non si dorme, chiaro? Un, due, tre, scattare scattare scattare!- urla.

Mi ricorda l'amico di Geronimo Stilton. Quello che lo chiamava 'Scamorza' e che ci provava con Tea. 

Louis sbadiglia.

-Ho sonno anche io a dire la verità- guarda l'orologio -Sono le 5 di mattina!- si lamenta.

-E adess-> fa una pausa, con l'indice alzato come se fosse sul punto di dire qualcosa di davvero molto importante -Non so più cosa cazzo fare, ho esaurito le idee. Insomma, è difficile intrattenere una persona con cui non puoi parlare…- abbassa lo sguardo.

-In effetti, mi sento un po' pirla a parlare con una telecamera> mette l'indice contro un punto molto vicino alla telecamera -Devo fissare questa lucina rossa e parlare- sposta il dito e annuisce sornione -Le ho anche dato un nome sai? Si chiama Wilson-.

Mi fissa negli occhi. Ok, lo so che teoricamente non è possibile che mi fissi dato che è un video e non può vedermi, ma a me sembra che mi stia fissando.

-Sì, è una lucina maschio- annuisce.

-Adesso ho ufficialmente finito le idee. Credo che seguirò quella di Harry- sbuffa.

Comincia a canticchiare 'Call me maybe', facendomi morire dalle risate. Poi ad un certo punto cambia le parole, mettendo 'non hai idea di come mi senta stupido a cantare da solo davanti a una telecamera'.

 

-Ehi?- mi giro verso la mia vicina di posto che mi sta strattonando il braccio, mettendo in pausa Louis che si sforza di cantare una canzone di italiana alla meno peggio (facendo anche il mimo).

-Sì?- chiedo un po' seccata, guardando male la sua mano che sta ancora strattonando il mio braccio.

-Emh, siamo arrivati- dice indicando fuori dal finestrino.

-Cazzo!- urlo. Scatto in piedi, battendo la fronte contro il portapacchi.

-Merda- sibilo, massaggiamomi il punto colpito.

La mia vicina trattiene le risate: -Sì è fatta male?-.

-Ma vaffanculo- farfuglio, spostandomi sul corridoio per prendere il mio bagaglio a mano.

Dejavù.

Mi batto la mano in fronte. 

E' vero, anche quando sono partita per tornare in Italia ho battuto la testa contro il portapacchi e tutto il resto...

Appoggio il bagaglio a terra, e mi avvio verso l'uscita.

Una volta in aeroporto, vedo le persone che erano in viaggio con me raggiungere i familiari, o semplicemente il tassista che è venuto a prenderle. Mi guardo intorno, alzandomi sulla punta dei piedi, per cercare lui.

Sposto lo sguardo per tutto l'aeroporto, ma non vedo nessuno di familiare. Controllo l'orologio appeso al muro. Il mio volo è in perfetto orario, perché non c'è nessuno?

Mi siedo su una di quelle poltroncine scomode di plastica, appoggiando la valigia a terra. 

Continuo a controllare tutte le persone che passano, ma non c'è nessuno che conosco, nemmeno Joe mandato a prendermi.

Comincio ad attorcigliarmi una ciocca di capelli.

Non si è dimenticato.

L'aeroporto si svuota, lasciandomi da sola ad aspettare.

No, andiamo, non può essersi dimenticato, non è possibile. Figurati poi mia mamma, gli avrà telefonato già un sacco di volte, per ricordargli di venire a prendermi.

Mi raggomitolo sulla poltroncina, trascino la valigia sotto i piedi, agganciandola in modo che un barbone non me la rubi.

Guardo l'orologio.

Mi vengono in mente Bry e Tiziano Ferro. Com'è che faceva? 

E quell'orologio non girava,

Stava sempre fermo da mattina a sera.

Come me lui ti fissava.

-Io non piango mai per te, non farò niente di simile, no, mai- canto, imitando la voce profonda di Tiziano Ferro.

-No no no no no no no- continuo a canticchiare, la mia voce rimbomba nella sala d'aspetto, dove un'hostess si è addormentata e l'altra è andata a fare una pausa caffè -Sì, lo ammetto un po' ti penso ma mi scanso non mi tocchi… più-.

-Solo che pensavo quanto è inutile farneticare, credere di stare bene quando è inverno e te, togli le tue mani calde… na na na na na… Scusa sai non ti vorrei mai disturbare, ma vuoi dirmi come questo può finire? Non me lo so spiegare… io-.

 

La notte fonda e la luna piena, 

ci offrivano da dono solo l'atmosfera.

Ma l'amavo e l'amo ancora.

 

Sento una cosa calda appoggiarsi sulla mia spalla, e scatto in avanti aprendo gli occhi di colpo. La luce delle lampade al neon mi stordisce, costringendomi a chiudere gli occhi di nuovo.

Una mano mi afferra il braccio. Spaventata, tiro un pugno verso un punto a caso. Batto le palpebre sempre più confusa e cerco di dire qualcosa, ma appena svegliata non riesco a connettere troppo bene. Porca puttana, devo essermi addormentata sulla poltroncina! Oddio, questo è un maniaco, me lo sento.

In tutta risposta ai miei pensieri, la mano di prima (credo) mi afferra la spalla, e rimpiango di aver tolto la felpa in aereo rimanendo in canottiera. Rabbrividisco al contatto della sua mano con la mia pelle.

Anziché urlare qualcosa di sensato, tipo 'aiuto, uno stupratore' tutto quello che mi esce dalla bocca è un gorgoglio soffocato di imprecazione contro Louis che non è venuto a prendermi.

-Mmm… fanculo Louis- farfuglio, tirando un altro pugno verso un punto qualsiasi. La mia mano colpisce qualcosa di duro.

-Aia, cazzo!- urla -E perché dovrei andare a fanculo, scusa?-.

Mi sforzo di aprire bene gli occhi, trovandomi davanti la sagoma sfuocata di Louis che mi guarda un po' perplesso e un po' sorridente mentre si massaggia la mascella, seduto sulla poltroncina accanto a me.

-LOUIS!- esclamo, saltandogli addosso. 

Lui ride, abbracciandomi.

-Ciao anche a te- sussurra.

Lo stringo forte.

-Ti ho fatto male?- gli chiedo sentendomi un po' in colpa.

-Ma no. Chi pensavi che fossi?-.

Sciolgo l'abbraccio, guardandolo dritto negli occhi.

-Cretino, mi hai fatto morire di paura, pensavo fosse uno stupratore o chessò io!- esclamo. Gli do un pugno leggero sulla spalla.

-Uno stupratore?- chiede ridendo.

-Mi hai messo la mano sulla spalla, e poi mi hai afferrato un braccio-.

-Perchè uno stupratore ti prende per un braccio?-.

-Ma che ne so, io mi ero addormentata, per me poteva essere che aveva semplicemente sbagliato mira!- cerco di giustificarmi -Potevi dire qualcosa come 'Ciao Bells', no?-.

-Scusa- dice, facendo gli occhi dolci -E poi ti bastano cinque minuti per rincoglionirti completamente-.

-Che vuoi dire?- gli chiedo confusa.

-Quando ti sei seduta qui, ero lì dietro. Ho aspettato che si sfollasse un po', poi stavo per venire a salutarti, quando hai cominciato a cantare una canzone facendo una voce strana- dice ridacchiando.

Merda.

-No- mi copro gli occhi con le mani mentre scoppio a ridere -Non è possibile. Mi hai sentita imitare Tiziano Ferro-.

-Poi sei andata avanti un paio di strofe e ti sei addormentata mugugnando qualcosa del genere… Allora sono venuto qui.. Sono passati solo cinque minuti- ride.

-Ho sonno- mi lamento -E le valige?-.

-Già fatto tutto- dice, indicando il posto dov'era il mio bagaglio a mano -Ho preso anche quella, è tutto a casa-.

Fa una pausa, cercando di non ridere.

-L'avevi ancorata davvero bene, eh?- chiede per prendermi in giro.

-Daiii- lo spintono un po'.

-Hai ascoltato..- comincia.

-Sì, non vedo l'ora- dico saltando in piedi.

Lui ride e si alza.

-Dai andiamo-.

Lo seguo verso il parcheggio, dove c'è una macchina parcheggiata. Lou mi apre la portiera, e mi fa salire.

Per tutto il viaggio non fa altro che raccontarmi quello che dobbiamo fare nei prossimi mesi.

Una volta arrivati a casa sua, l'autista parcheggia e scendiamo.

Lou gli fa un cenno e l'autista sparisce.

Mi guarda.

Lo guardo. Ha i capelli scompigliati da una parte.

E' strano, mi sembra che tutto quello che è successo da quando sono partita non sia mai successo. Siamo di nuovo io e lui.

Sorride e si avvicina alla porta di casa, tira fuori le chiavi e le inserisce nella toppa. Prima di girarle, si volta a guardarmi.

-Sono l'unico che ha voglia di un gelato?- chiede alzando le sopracciglia in modo buffo.

-A quest'ora?- esclamo divertita.

Lui scrolla le spalle.

-E' sempre l'ora per un gelato-.

-Ma sarà tutto chiuso!-.

Lui si ferma a pensarci un attimo, poi apre la porta e mi fa entrare. Richiude la porta e mi prende per mano.

-Hai freddo?- chiede, passando in cucina.

-No- dico alzando le spalle.

Lui prende comunque una delle sue giacche appese all'attaccapanni e me la porge.

L'afferro senza capire e lo guardo andare verso la cucina.

-Ma che fai?- gli domando divertita vedendolo con la testa nel freezer.

Lui estrae soddisfatto una vaschetta di gelato enorme, poi prende dal cassetto due cucchiai. Appoggia tutto sul tavolo, per poi aprire l'anta della dispensa e tirare fuori dei biscotti e metterli sopra la scatola.

Mi porge il tutto.

Infilo la giacca sopra la mia felpa e prendo vaschetta, biscotti e cucchiai in mano.

Lou mi fa cenno con la testa di seguirlo e mi porta in una stanza buia, per poi accendere la luce.

Scoppio a ridere, vedendo un golf cart.

-Non è possibile!- esclamo seguendo Louis che sale la posto di giuda e batte la mano sul posto accanto a sé per invitarmi a sedere lì.

Mi metto al posto del passeggero, con lo spuntino in mano.

-Andiamo?- chiede sorridente.

-Dove?- rispondo aprendo la vaschetta di gelato -Anzi, sai cosa? Non mi importa- aggiungo sorridendo.

Già, perché con te potrei andare ovunque.

Lui sorride di nuovo, apre il portone del garage con il telecomando e mette in moto.

-Pronta?- domanda prima di partire.

-Sempre- rispondo assaggiando il gelato.

Lui ride.

-Mi sei mancata, Bells-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

weamammawe.

ciao a tutte, come mi state?

quando louis dice 'non farlo mai più' a harry, me lo immagino come in spin the harry (spero che l'abbiate visto uu) quando Liam gli strappa gli occhiali e lui sta fermo un attimo e poi si gira e gli grida: "IF YOU DO THAT ONE MORE TIME, YOU'LL BE DISQUALIFIED!"

hahahaha non avete idea di quanto ho riso <3 (poi non so se gli dice "if you'd do" o "if you do", scusate la mia ignoranza :c)

COMUNQUE.

ehehehe il prossimo capitolo ** fkjbfjksbdjbfsj mlmlmlml ho detto tutto <3

non ho parole. 

ma stavolta mi piace anche questo, perché non si incontrano con la scena da film, anzi, lei gli tira un pugno <3

poi vanno a mangiare il gelato in golf cart jdfjksbfjsfb ho scritto sia questo che il prossimo capitolo lunedì, ma ero senza internet cc

comunque, sapete che io ho dei parenti francesi? (non ve ne fotte un cazzo, lo so, ma vi racconto questa cosa che mi fa spisciare)

loro sono venuti qua qualche mese fa. sono venuti il cugino di mia mamma con sua moglie e i suoi figli (di 17 anni, che chiamerò yoghi e bubu)

l'altro giorno, è arrivata una mail a mia mamma che diceva:

"yoghi e bubu hanno detto che ale è una brava ragazza, perché le loro compagne di classe si truccano mentre lei è pulita"

EEEEH?

hahahaha crepo cx

sono pulita, hahahaha

mia mamma mi fa "eh, vorrà dire che loro se la tirano e tu no".

si ma dai, lei è pulita. fa pensare che le francesi non si lavano. 

tra poco devo andare a una specie di corso x fare l'animatrice :c  ma io sono timidaaaa D: pauraaaaa

okkkk ho finito<3

il prossimo capitolo è molto lungo, preparatevi psicologicamente.

UN BACIONE A TUTTE QUANTE :*

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Il tuo cucchiaio è andato fuori bordo! ***


 

 

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Il tuo cucchiaio è andato fuori bordo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Mi sei mancato anche tu, scemo- rispondo.

Louis parte, uscendo di casa alla massima velocità di un golf cart.

-Allacciati la cintura- dice gonfiando il petto per imitare l'attore di un film d'azione.

Io obbedisco.

-E tu? Potrebbe essere pericoloso!- dico ironica notando che lui non si allaccia la cintura.

-Tsk, io me lo mangio a colazione, il pericolo- risponde spavaldo.

Io scoppio a ridere, buttando la testa all'indietro.

-Che c'è?- chiede perplesso -Io non ho riso della tua battuta da ragazzadelprotagonistadelfilmd'azione!-.

-Sì, ma la tua battuta era quella del re leone!!- esclamo ridendo come una matta.

-Porca puttana- ride anche lui -Io pensavo fosse di chissà che film!-.

Prendo una cucchiaiata di gelato e gliela porgo. Lou se lo mette in bocca mentre fa manovra per uscire da casa sua.

Lo guardo guidare divertita.

Una volta in strada, toglie il cucchiaio dalla bocca e me lo porge.

-Mazza Lou, era pieno di gelato- lo rimprovero prendendo un altro po' di gelato per me.

-Mmm-.

Guida lungo la nostra via, passando davanti a casa di Angela.

-Mi piace il golf cart!- esclamo divertita.

In tutta risposta lui si limita ad aprire la bocca.

-Chiudila che entrano le mosche- lo rimprovero sventolandogli il mio cucchiaio davanti.

Lui fa qualche verso tenendo la bocca aperta.

-Cos'è, devo anche imboccarti?- gli chiedo ironica.

-Ehi, io devo guidare!- si lamenta.
Intorno è tutto deserto, e la strada è illuminata solo dalla luce fioca dei lampioni.

Scuoto la testa metto il mio cucchiaio in bocca. Prendo l'altro, e mi accorgo che i biscotti stanno per cadere fuori.

Mollo il cucchiaio per fiondarmi sui biscotti.

Il cucchiaio di Louis precipita con un rumore strano sulla strada.

-Cos'è stato?- chiede preoccupato.

-Niente- farfuglio mordendomi il labbro per non scoppiare a ridere -Il tuo cucchiaio è andato fuori bordo-.

-Noo!- si lamenta, voltandosi indietro.

-Ne ho ancora uno però-.

-Mmm, facciamo a turno- propone -Oppure io mangio il gelato, e tu che sei un'assassina di cucchiai, non mangi il gelato e rifletti su quello che hai fatto!-.

-Assassina di cucchiai?!- esclamo indignata.

-Scommetto che non è caduto, l'hai mollato di tua spontanea volontà!- mi punta un dico contro.

-Pensa a guidare!- dico divertita -Se fossi meno spericolato, non sarebbe mai caduto!- lo rimprovero.

-SPERICOLATO CON UN GOLF CART?!- urla ridendo come un matto.

Rido anche io, poi cerco di farmi seria.

-Se non fossi così spericolato, non sarebbe mai caduto!-.

-Devo ripetere la frase di prima?- chiede alzando un sopracciglio -L'hai buttato giù tu!-.

-Non è vero!- mi lamento.

-Sì invece! Non può essere caduto perchè io sono spericolato con un golf cart dove non si può superare i 3o chilomentri orari!-.

-Sì invece! Stavi facendo cadere i biscotti, così per salvarli ho mollato il cucc- mi fermo tappandomi la bocca con la mano.

-AH-HA!- esclama lui puntandomi di nuovo il dito contro -Lo sapevo!-.

-Ma sarebbero caduti i biscotti!-.

-E tu chi sei per decidere chi doveva cadere, eh?- chiede facendo il finto incazzato -Questo è omicidio di primo grado!-.

-Rallenta Sherlock- gli dico guardandolo negli occhi -Se prendono me, tu vai dentro per omissionde di soccorso, lo sai?-.

-Omissione di soccorso? Ma non prendermi per il culo!-.

-Eh caro, io l'ho mollato, ma tu ci sei passato sopra con il golf cart!- gli spiego ovvia.

-Oh cazzo- scuote la testa.

-Se fossi tornato indietro…- lascio la frase in sospeso in modo teatrale, continuando a mangiare il gelato.

-Ok, facciamo che questa cosa resterà tra me e te- cerca di patteggiare.

Io rido.

-Che fifone- scuoto la testa divertita.

-Senti un po', perchè qui l'unica che sta mangiando il gelato sei tu?- chiede indicando la vaschetta con la testa.

-Perchè il cucchiaio che è caduto era il tuo- rispondo ridendo.

-Guarda che ti mollo qui!- mi minaccia inchiodando.

-Ok, ok, basta dirlo!- gli porgo una cucchiaiata di gelato al cioccolato.

Lui tiene le mani sul volante e apre la bocca.

-Ma dai!- esclamo divertita.

Gli ficco il cucchiaio in bocca. Lui fa un sorriso spastico, con il manico del cucchiaio che gli batte sul naso, e riparte.

-Allora, dove stai andando?- gli chiedo guardando le case che passiamo.

-E che ne so?- risponde lui ovvio, con il cucchiaio ancora in bocca.

Io scuoto la testa ridendo, poi indico un parco lì vicino.

-Lì!- urlo.

Lui sorride e va in quella direzione. Parcheggia il golf cart.

Si gira verso di me e mi porge il cucchiaio del gelato. Io lo afferro e lo ficco nella vaschetta. Li prendo, insieme ai biscotti, e scendo con lui, per entrare nel parchetto.

Ad un certo punto lo vedo cominciare a correre, puntano una panchina illuminata dalla luce soffusa di un lampione. Si siede soddisfatto.

-Qui?- grida.

-Shh! Scemo!- rispondo io.

-Là!- dico, indicando una di quelle giostre che girano.

Appoggio il gelato sul tavolino che serve per girare al centro della giostra, e mi siedo. Poco dopo vedo arrivare Louis, che si siede accanto a me.

Prende un biscotto e lo usa al posto del cucchiaio per prendere su un po' di gelato.

-Soluzione alternativa- spiega indicando i biscotti, a bocca piena.

-Mmm- annuisco prendendone uno e imitando Louis.

-Aspetta, con il caffè è più buono- dice prendendo un biscotto e intingendolo nel gelato. Mi guarda, e mi avvicina il biscotto alle labbra.

Gli do un morso, e poi mi lecco le labbra.

Emh...

-Mmm, hai ragione- esclamo.

Lui sorride e mangia l'altra metà del biscotto. Prendo un altro biscotto e continuo a mangiare.

Poi smetto di masticare.

-Che c'è?- chiede Louis addentando il suo pezzo si biscotto. Mi guarda e inclina la testa.

Cazzo, mi ha imboccata.

Hai realizzato adesso?

Ma va?

Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.

Lui sorride, prendendo un altro po' di gelato.

-Era da un pezzo che non facevo una cosa così- dice ridendo. Scuote la testa. Io appoggio l'avambraccio a quello che avevamo atattato a tavolino, per guardare meglio Louis.

-Una cosa così come?- chiedo ridacchiando.

-Così…- sposta lo sguardo in mezzo al parco, per poi riportarlo di colpo sui miei occhi, facendomi mancare il respiro. Mi dà fastidio quando lo fa così di punto in bianco: la mia reazione è così ovvia che si capisce troppo che sono innamorata di lui.

-Così.. da te- cerca di spiegarmi.

-Da me?-.

Lo guardo confusa.

-Stai cercando di dire che è una cosa stupida e quindi è da me?- cerco di indovinare.

-No, certo che no- risponde sorridendo -E' che di solito queste.. pazzie, non le faccio. Non prendo il golf cart alle due di notte per andare in un parco e mangiare il gelato coi biscotti. E mi era mancato. Mi era mancato fare queste cose da persona normalmente pazza-.

Inclino la testa.

-Dovresti. Fanno bene- dico ovvia.

-Da solo? Così qualcuno mi vede e mi porta in manicomio?- domanda ironico.

-Perchè, se siamo in due cosa cambia?-.

-Almeno ho buona compagnia in manicomio- risponde alzando gli occhi al cielo, come se fosse la cose più ovvia del mondo.

Scuoto la testa ridendo.

-Che scemo-.

-Dai, io dicevo davvero- spiega serio.

-Be', allora mi sento speciale dato che sono l'unica persona con cui dai di matto- dico divertita.

-Lo sei- sussurra.

Boccheggio incapace di trovare qualcosa da dire.

-Sei speciale- aggiunge guardandomi negli occhi. 

Abbasso lo sguardo immediatamente, cercando di non arrossire troppo.

-Sono felice di farti sentire un po' normalmente pazzo- dico rialzando lo sguardo.

Lui sorride.

-Tieniti- gli dico, afferrando il tavolino.

-Ma che fai?- chiede lui imitandomi.

-Improvviso. E non tenerti al tavolino, tieniti allo schienale, se non sai come funziona-.

Lui mi guarda perplesso e obbedisce, allungando un braccio attorno alle mie spalle per tenersi.

-Dopo, giri, ok?- chiedo, guardandolo negli occhi.

Mi tolgo la giacca e la appoggio allo schienale.

-Eh?- domanda.

-Chupa- rispondo, cominciando a far girare la giostra.

-Ah, ho capito!- esclama, mettendo le mani sul tavolino e dandomi una mano a girare.

-Waaaa!!- urliamo il coro quando prendiamo velocità.

-Io adoro queste giostre!- esclamo tutta contenta, girandomi a guardare Louis, che se ne esce con un urlo.

Io rido: -Sembri.. non mi viene in mente!- scuoto la testa battendomi una mano sulla fronte. Ride anche lui.

-Ma come non ti viene in mente?!-.

-Dai, in un film ad un certo punto c'era uno che urlava tipo 'Auuuh Auuuh!'- gli spiego.

-Chi era, un lupo?- chiede.

-Non mi ricordo- ammetto -Prova a fare una cosa da lupo-.

Lui mi guarda e si gratta con una mano dietro l'orecchio, tirando fuori la lingua.

-Uguale!- rido -No, aspetta!- esclamo.
-Cosa?-.
-Peter Pan!- gli punto un dito contro, e con l'altra mano mi scosto una ciocca di capelli che il vento mi ha portato davanti agli occhi.
-Cosa?- ripete ridendo.
-Peter Pan faceva 'auuuh auuuh'- esclamo.
-Auuuh auuuh- urla.
Rido e butto la testa all'indietro.
-Sei uguale-.
-Grazie. Sono Peter Pan. Auuuh auuuh- ride.
 

-Mi gira la testa-.

-E allora smetti di girare- rispondo continuando però a fare il contrario.

-Ma smettila anche tu!- si lamenta mettendo le mani sopra le mie, per fermare la giostra.

-Ma a me piace!- dico contrariata.

-Dai Bells!-.

-Uffa!- mi lamento, fermando la giostra.

-Contento?- gli chiedo. Lo guardo e lo vedo piuttosto divertito. Scuote la testa.

Lo vedo prendere il cucchiaio del gelato e infilarlo nella parte al cioccolato. Alzo gli occhi per guardare le stelle. Mi è sempre piaciuto guardare il cielo.

-Sai, quando ero picc- non finisco la frase, sentendo qualcosa di freddo e appiccicoso spalmarsi sulla mia guancia.

Mi giro incazzatissima verso Lou, che sta leccando il gelato con aria innocente.

-Cosa?-.

-Louis, mi hai spalmato la guancia di gelato al cioccolato. Ti consiglio di comiciare a correre- dico tra i denti, ringhiando.

Lui mi guarda, prima strafottente e poi seriamente un po' preoccupato.

Scatto in avanti, ma lui è più veloce e salta giù dalla giostra. Prima che io possa seguirlo, le dà un colpo per farla girare. Perdo l'equilibrio, ma riesco a saltare giù dalla giostra.

Lo vedo in piedi qualche metro più avanti, che ride.

Comincio a correre, e anche lui scappa.

-Corri corri, che tanto ti prendo- lo minaccio, facendo lo slalom tra gli alberi.

Quando mi accorgo che è troppo lontano e non si gira più indietro per controllare che io non gli sia addosso, torno alla giostra, intingo il cucchiaio nel gelato e lo porto con me. Faccio il giro contrario a quello di Louis: attraverso il parco abbassandomi sotto una siepe alta fino alla vita.

Mi nascondo dietro una panchina lungo la siepe.

Dopo un po', vedo arrivare Louis che cammina, continuando a girarsi per controllare che io l'abbia perso.

Si avvicina alla panchina. Io mi nascondo di più, senza fare rumore.

Louis si guarda intorno e si siede sulla panchina, per riprendere fiato.

Io schizzo su dal mio nascondiglio e gli lascio due strisce di cioccolato, una per guancia.

Quando sente la cosa fredda e appiccicosa lancia un grido di spavento, e io scoppio a ridere, gettando la testa all'indietro.

-Come cazzo ti permetti?!- grida indignato girandosi verso di me.

-Sembri un indiano!- esclamo divertita.

-Te lo do io l'indiano!-.

Si alza in piedi di colpo, saltando sopra la panchina.

Presa alla sprovvista, comincio a correre e scavalco la siepe, inciampando e cadendo rovinosamente a terra.

Scavalca la siepe, senza cadere, e si china per prendermi per la caviglia.

-Presa!- urla Lou, proprio mentre io mi rialzo e ricomincio a correre.

Lui però è più veloce, e un attimo dopo sento le sue braccia cingermi forte i fianchi da dietro.

-Presa!- ripete. Mi stringe forte per non farmi scappare, mentre io mi dimeno, rido e grido.

-Mollami!- mi lamento, cercando di sciogliere la sua stretta, che si fa solo più solida.

Louis mi gira verso di lui. Io continuo per un po' a dimenarmi, poi alzo gli occhi e lo vedo che mi guarda sorridente.

E si avvicina al mio viso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

weamammawe(1) ;

ma non è dolce quando la imbocca con il biscotto con sopra il gelato?

dsbjshbsfjsbdfjbfdjshbdfbsdhjbfjsbfdjsfbjsfzlhdfbzshfbszljhfbjzbfdhjbjhdfbgjhdbjdfbbdjfb

davvero <3 <3 

quando lei si gira per dargli un bacino, volevo farlo girare così poi si guardavano e si baciavano (come nei film<3) ma poi era troppo come nei film, quindi NO. :)

e be', scusatemi, quando dice 'sei speciale'?

sono più romantica del solito, forse perchè ascoltavo taylor swift mentre scrivevo (?)

insomma vabbuò :)

alzi la mano quante di voi pensano che adesso loro due si baciano.

ehi, il capitolo non è finito, volevo solo fare un sondaggio :)

 

 

 

 

 

 

 

 

Io resto lì impacciata a guardarlo, con le sue strisce di gelato al cioccolato sulle guance, che si avvicina a me.

Improvvisamente si volta verso la mia guancia pulita, lasciandoci un bacio dolce. Chiudo gli occhi, sorpresa da questo momento, quando Louis struscia la mia guancia che aveva appena baciato contro la sua, sporca di cioccolato.

-Cazzo Lou!- esclamo.

Lui scoppia a ridere, e mi dà un bacio sulla punta del naso.

-C'è poco che fai il dolce, ho tutta la faccia sporca adesso!- mi lamento.

Lui alza un braccio dalla mia vita, per portarlo davanti al suo viso e indicarlo.

-E io no?!-.

-Scemo!- gli dico, un po' delusa del suo gesto.

Mi divincolo dal suo abbraccio, puntando a una fontana alle sue spalle. Lui mi segue di corsa.

-Ma dove vai?- chiede confuso.

-A lavarmi la faccia- rispondo un po' secca.

Lui continua a seguirmi. Quando arriviamo alla fontana, io mi siedo sull'orlo, bagnandomi le dita e cominciando a pulirmi un guancia.

Alzo lo sguardo e incontro quello indecifrabile di Louis, che mi osserva mentre mi pulisco.

Metto una mano nella fontana per poi tirarla fuori e allungarla verso di lui, che istintivamente scatta all'indietro pensando che lo voglia schizzare.

-Ma sta fermo un attimo- gli dico. Lui non si muove, così gli appoggio una mano sotto il mento, e passo le dita di quella bagnata sopra la macchia di cioccolato sulla sua guancia.

Intingo di nuovo le dita nella fontana, senza staccare gli occhi da quelli di Louis.

Tolgo tutta la macchia e passo a quella sull'altra guancia. Anche se ho finito di pulirlo, immergo un'ultima volta la mano nella fontana, per poi passargliela su tutta la faccia.

Lui chiude gli occhi e arriccia il naso, mentre io faccio un passo indietro.

-Va' che carino, sembri un pulcino bagnato!- esclamo dandogli una pacca sulla spalla.

Lou riapre gli occhi, incazzato.

Mette una mano nella fontana, per poi asciugarla sulla mia felpa.

-Lou!- mi lamento.

-Cosa, di grazia?- chiede facendo un sorrisone.

Metto le mani a coppa e le riempio d'acqua e gliela tiro addosso. Lui cerca di scansarsi, ma senza risultato.

Si avvicina alla fontana ma, preoccupata che mi stonfi, gli prendo le mani.

-Non pensi che ci siamo vendicati abbastanza?- chiedo guardandolo negli occhi.

Lui sorride, poi sposta una mano intrecciata alla mia nell'acqua e mi passa le dita sul naso.

-Ok, adesso sono abbastanza soddisfatto- comunica trascinandomi via dalla fontana.

Lo seguo fino a una panchina, dove si siede e si stravacca. Mi stendo sulla panchina e appoggio la testa sulle sue gambe.

-Cosa dicevi prima?-.

-Mmm?- chiedo confusa, spostando lo sguardo dalle stelle ai suoi occhi.

-Prima che ti sporcassi con il gelato, stavi dicendo qualcosa..- mi spiega.

-Cazzo, il nostro gelato- esclamo.

-E vabbe' se lo mangerà un vecchio barbone o uno scoiattolo- scrolla le spalle -Dai dimmi, sono curioso-.

-Lou, davvero, non mi ricordo cosa volevo dirti- rispondo pensierosa.

Guardo le stelle.

-Ah!- urlo di colpo -Le stelle!-.

-Eh?-.

-Adesso mi ricordo, ti stavo per parlare delle stelle!- dico tutta contenta per essermi ricordata questa cosa.

-Non mi vorrai fare una lezione di astronomia, vero?-.

-Ma no, scemo- gli do uno schiaffetto leggero -Ti stavo dicendo che io ho sempre avuto la fissa delle stelle: quando ero piccola la sera d'estate passavo fuori ore per guardare le stelle. Anche adesso-.

-E' una cosa romantica- dice alzando lo sguardo al cielo.

-Forse mi ha influenzato guardare Il Re Leone, quando Mufasa dice a Simba che le stelle sono i loro antenati- ipotizzo -Aspetta, cos'hai detto?!-.

Lui ride, abbassando lo sguardo su di me.

-Che è una cosa romantica-.

Non rispondo, continuando a guardare le stelle.

-Quello è il cigno- dico, indicando un punto nel cielo -La volpe, il delfino, le due orse..-.

-Ehi calma, a me sembra che indichi punti a caso- dice guardando il cielo.

-Se ti metti come me, le vedi meglio-.

Louis si sposta, distendendosi anche lui sulla panchina, entrambi con le gambe a penzoloni, con le nostre teste che si incrociano a metà.

-Guarda, lì- dico, e indico un gruppo di stelle.


 

-Allora?- chiede Lou, mentre camminiamo lungo il sentiero in mezzo al parco, per arrivare al golf cart.

Alzo lo sguardo, e vedo il cielo che si sta tingendo di azzurro e rosa. 

Mi appendo al braccio di Louis.

-Ma non hai sonno?- gli chiedo.

-Certo che sì, ma devo portarti a casa e devo riuscire a non addormentarmi per un po'- risponde mettendomi un braccio attorno alle spalle.

-Ho i piedi che vanno da soli- mi lamento.

-Ci credo, dopo avermi spiegato tutta la mappa stellare del capitano Kirk, hai anche voluto fare una corsa per il prato!- esclama.

Barcolliamo fino al golf cart.

Lou si tira una sberletta sulla faccia per svegliarsi un po'.

-Non ho voluto fare una corsa, quel coglione di un barboncino mi aveva rubato la felpa-.

-Potevi fare a meno di toglierla-.

-Avevo caldo. E comunque io preferisco Star Wars. A me piace Harrison Ford- biascico salendo al posto del passeggero.

-Allora io sono Ian e tu Laila?- propone mettendo in moto.

-Ok. Ma non ho mai capito perchè lei ha un nome da cane-.

Louis ride, cominciando a imboccare le strade per tornare a casa.

Una volta arrivati, mi aiuta a scendere e ad arrivare in camera mia.

Mi aggrappo al suo braccio e mi butto sul letto, trascinandolo giù con me.

Lou si sistema un po' meglio accanto a me. 

Sbadiglio, e appoggio la testa sul suo petto, mentre sento il suo braccio cingermi i fianchi.

-Lou?- sussurro.

-Mmm?-.

-Ma tu.. avevi detto che con te non si dorme mai, scattare scattare scattare- farfuglio.

-Eh? No, hai capito male. Ho detto dormire dormire dormire- mormora.

Annuisco flebilmente.

 

 

 

 

 

 

 

 

weamammawe.(original)

non uccidetemi, sfogatevi più avanti, quando succederà una cosa molto ODDIO.

avete alzato la mano prima? c:

sapete che ho un nuovo gatto? ** la mia micia ha fatto i miceti <3 uno è nero, bianco e rosso e tiene sempre la testa storta.

si chiama horatia :>

ah, dettaglio: sono in sciopero.

non fanno l'undicesima stagione di csi miami. 

scriverò una lettera di 27 pagine di protesta.

un bacione enorme da parte mia e di horatia a tutte voi, a quelle che leggono, a quelle che recensiscono, a quelle che non leggono e non recensiscono (?), a quelle che leggono ma non recensiscono :*

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Capitolo 26
*** Si, Signor Tomlinson, agli ordini Signor Tomlinson. ***


 

 

 

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Si, Signor Tomlinson, agli ordini Signor Tomlinson.

 

 

 

 

 

Apro gli occhi a fatica e mi rigiro tra le lenzuola. Che voglia di alzarmi.

Sento un rumore strano, ma non ci faccio caso. Sbadiglio e mi tiro su a sedere, poi butto le gambe giù dal letto.

-Mpf!-.

Sollevo le gambe di scatto, per due motivi: primo, non ho trovato il vuoto dove doveva essere, secondo il mio letto ha fatto 'mpf'.

Mi stropiccio gli occhi, e vedo un tizio disteso sul mio letto a pancia in giù, con il viso affondato tra i cuscini. 

Batto una mano sulla fronte.

-Cazzo- sussurro.

-Mi hai ucciso il pancreas- farfuglia Louis senza spostare la faccia dai cuscini.

-Louis, il pancreas è nella parte davanti- rido.

-E allora cos'era quello che ha fatto crock?-.

Rido.

-Il pancreas non può fare crock-.

-Il mio a quanto pare sì. Stavo per dirti che avevo fame, ma me l'hai fatta passare- si lamenta stringendo i cuscini.

Guardo l'orologio sul comodino.

-Louis, sono le tre di pomeriggio- gli dico battendogli la mano sulla schiena.

-Ancora cinque minuti-.

Gli tiro via il lenzuolo e lui grugnisce qualcosa.

-Lasciami dormire- mugugna.

-Dormi di notte Lou!- esclamo esasperata.

-Mmm- si limita a dire.

Sbuffo e mi alzo. La stanza è la stessa che avevo l'anno scorso. Vado verso una delle mie valige che è parcheggiata accanto all'armadio.

Tiro fuori un paio di vestiti a caso, decisa a metterli dopo. Apro la finestra, poi entro nel bagno per lavarmi la faccia.

Torno nella mia camera, e Lou è nella stessa posa di prima, ancora addormentato.

Esco dalla stanza scuotendo la testa e scendo le scale, per andare in cucina.

-Ehi!-.

Mi giro sentendo la voce di Harry.

-Ciao- dico salutandolo con la mano. E' disteso sul divano che guarda la tv.

-E lui?- mi chiede. Indico il piano di sopra con un cenno del capo.

-Dorme-.

-Uau, eravate così distrutti? Vi siete messi d'impegno per dormire fino alle tre di pomeriggio!- esclama divertito.

-Ma smettila-.

Entro in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare. Prendo un sacchetto di carta sopra la tavola.

-E questo?- urlo a Harry. 

-Indovina-.

Annuso il sacchetto.

-Mmm!- esclamo. Lo apro e ci trovo dei croissant.

-Ti fanno male, poi ti viene la cellulite- urlo a Harry -Meglio che li prenda io, così eviterò a qualche migliaio di ragazzine di impiccarsi perché non hai il culo sodo-.

Lo sento ridere forte.

-Erano per voi, sono lì dalle dieci di mattina-.

Non avendo voglia di mettermi a fare qualcosa come di caffè o semplicemente il the, apro il frigo e tiro fuori un cartone di succo di frutta. Prendo il succo e il cartoccio con i cornetti e me li porto di sopra.

-Ho fame anche io- si lamenta Harry.

-Ti fanno venire la cellulite!- urlo di rimando mentre salgo le scale.

Entro in camera e mi chiudo la porta alle spalle.

Louis è girato di fianco e mi dà le spalle. Mi avvicino al letto e appoggio il succo sul comodino, poi faccio il giro del letto con il sacchetto in mano. Tiro fuori un croissant dal cartoccio e mi siedo sul letto.

Mi avvicino a Louis e gli sventolo il croissant sotto il naso.

Comincio a ridacchiare, guardandolo che annusa. Muove il naso come un coniglio, è da sbellicarsi.

-Stai controllando che non ci sia cocaina dentro, come il Rex dell'antidroga?- gli chiedo ironica.

Lui apre gli occhi di colpo sorridente.

Si tira un po' su e prende il cornetto e gli dà un morso, riempiendosi di zucchero a velo sulla faccia.

Io scoppio a ridere e ne prendo uno per me dal sacchetto.

-Mp!- mugugna Lou.

Alzo gli occhi dal mio sacchetto dei tesori e lo vedo che si lecca le labbra con il croissant in una mano, e l'altra messa a coppa sotto il mento.

Sposto lo sguardo sulla sua maglietta.

-Ti sei macchiato di nutella- gli dico.

-No- si lamenta abbassando lo sguardo sulla maglia -Dove?-.

-Qui- appoggio il dito sulla sua maglietta, per poi alzarlo e dargli un buffetto sul naso.

Lui sbuffa, mordendo il croissant, con l'unico risultato di sollevare una nuvola di zucchero a velo.

Io mordo il mio cornetto impassibile, ma non riesco a trattenere le risate quando Lou starnutisce.

-Cosa?- chiede ridacchiando.

Mi piego in avanti, tenendomi una mano sulla pancia.

-Muoio- farfuglio, tra i singhiozzi.

-Dai!- esclama lui. Mi dà una leggera spinta. Tuttavia il mio equilibrio è già precario di suo, figuriamoci quando rido in questo modo.

-Cazzo!- impreco cadendo dal letto.

-Scusa- sussurra allungandomi una mano da sopra il letto -Non volevo farti cadere- aggiunge ridacchiando.

-Mpf- mugugno. Faccio per afferrare la sua mano quando lui la sposta di colpo.

-Ehi!- mi lamento.

-Non è che adesso per vendicarti mi tiri giù come nei film, vero?- chiede diffidente.

-Mmm- commento mordendomi il labbro. Gli porgo la mano, e lui l'afferra ridendo.

Salgo di nuovo sul letto, e mi siedo a gambe incrociate.

Allungo il braccio davanti al viso di Lou, indicando il comodino.

-Devo leccarlo?- chiede lui, guardando prima me e poi il mio braccio davanti al suo naso.

-Uhg- sposto immediatamente il braccio.

-Mi passi il succo?- provo a chiedere, indicando il cartone sul comodino accanto a Lou.

Lou si gira e prende il cartone, e se lo appoggia tra le gambe. Mette la brioche in bocca e svita il tappo del succo.

Poi riprende il suo croissant, lo tiene con una mano e con l'altra si porta il cartone alla bocca e beve un po'.

Io allungo la mano per alzargli il cartone e farlo sbrodolare, ma lui lo abbassa in tempo.

-Mm-mm- scuote l'indice della mano, coperto dallo zucchero a velo.

Tiene un braccio tra noi due e riprende a bere, mentre io continuo a cercare di colpire il cartone di succo e lui sposta il braccio per allontanarmi.

Finalmente scosta il cartone di succo dalle labbra e me lo porge.

Lo afferro facendogli la linguaccia.

-CAMMELLO!- esclamo accorgendomi che è pesante la metà di prima, quando l'avevo portato su.

Lui scrolla le spalle.

Io scuoto il cartone e ci guardo dentro.

-Te ne ho lasciato un po'- si giustifica.

-Ah be' allora- commento ironica bevendo un po'.

Appoggio il cartone di succo vuoto sul mio comodino, appena finito di bere.

-Che facciamo dopo?- farfuglia Lou sputando briciole, dopo aver dato un morso al croissant.

-Mm?-.

-Ok, decido io- fa finta di pensarci un attimo, alzando gli occhi al cielo -Ah! Caccia al tesoro!- esclama battendomi una mano sulla gamba.

-Porca puttana, Lou!- mi lamento colpendolo con il cuscino.

-Scusa, mi serviva un affetto sonoro- ammette divertito.

-Vuoi sentire che bello l'effetto sonoro della sua testa sbattuta contro la testiera del letto?- propongo ironica.

Appoggio la brioche nel cartoccio, alzando le mani per fargli capire che sono anche pronta a prenderlo per il colletto della maglietta e fargli dare una testata davvero.

-Ma va!- esclama mordendo il suo croissant.

Mi butto addosso a lui, che rotola di lato e finisce a terra con me sopra.

Lo sento ridere di gusto, e alzo la testa per guardarlo in faccia.

-Tutto ok?- chiede lui ridacchiando. 

-Atterraggio morbido- commento annuendo.

-Mmm- cerca di soffiarsi via una ciocca di capelli sopra l'occhio.

Sorrido accorgendomi solo ora che è tutto spettinato.

Allungo la mano e gli sposto un po' i capelli.

-Emh emh-.

Mi giro verso la porta, dove vedo Harry in piedi appoggiato allo stipite.

-Avete intenzione di fare cadere la casa?- chiede ironico.

Mi alzo un po' imbarazzata, voltandomi per porgere la mano a Lou, che però è già in piedi.

-See, Harry, see- commenta porgendogli il sacchetto della nostra colazione.

-Embe'?- chiede prendendolo.

-Portalo giù- Lou lo liquida con un cenno della mano.

-Si, Signor Tomlinson, agli ordini Signor Tomlinson- dice Harry marcando il suo accento inglese e facendo un piccolo inchino.

Louis scuote la testa ridendo, mentre Harry se ne va, poi si gira verso di me.

-Faccio la doccia- annuncio afferrando i vestiti tirati fuori prima dalla mia valigia.

-Poi vuoi una mano a mettere a posto?- chiede Lou, seguendomi in bagno.

-Bah, mi arrangio- scrollo le spalle.

Resta un attimo lì in piedi, indeciso su cosa fare, spostando il peso da un piede all'altro.

-Mm, ok. Be'.. ciao-.

Esce dal bagno e poi dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

Louis mi porge un piccolo zaino. Lo appoggio sul bancone della cucina, per poi aprirlo e frugarci dentro.

Sorrido, osservando il contenuto: dei panini, da bere, una mappa...

Scuoto la testa, continuando a sorridere e mi siedo su uno sgabello, davanti al mio zainetto. Vedo Lou prendere un altro zaino e buttarselo in spalla.

-Ehi- Harry alza la mano a mo' di saluto entrando in cucina, sedendosi poi sullo sgabello vuoto alla mia destra. 

-Giorno- rispondiamo io e Lou, senza smettere di sistemare le ultime cose negli zaini.

Cazzo. 

Guardo sul bancone alla ricerca del mio indispensabile ipod. Lo trovo con un sospiro di sollievo. E' alla destra di Harry. Allungo la mano per afferrarlo, dato che Harry è tra me e l'oggetto del mio desiderio.

Il riccio non si sposta di un millimetro, mentre io mi sporgo di più verso di lui, per riuscire ad afferrare l'ipod.

Tossicchio, per fargli notare che potrebbe spostarsi un po', o almeno passarmi l'ipod, anzichè restarsene lì impalato a fissare il vuoto.

In tutta risposta, lui si gira verso di me. Istintivamente arretro, trovandomi decisamente troppo vicina al suo viso.

-Merda- sussurro. Butto giù la saliva, mentre Harry continua a guardarmi.

Mi butto verso di lui velocemente, per afferrare l'ipod e ritornare subito al mio posto, ma non abbastanza rapidamente da non sentito il respiro di Harry sulla guancia mentre i nostri visi erano vicini.

Deglutisco e butto l'ipod nello zaino. Alzo lentamente lo sguardo e vedo Lou girato di schiena, intendo a prendere qualcosa in frigo.

Faccio un sospiro di sollievo, e mi rilasso sulla sedia.

Chiudo gli occhi un attimo.

-Bells, facciamo un gioco?- mi chiede Harry continuando a fissarmi in modo strano.

Apro gli occhi e lo guardo diffidente. Con la coda dell'occhio vedo Lou che fa lo stesso.

-Dipende dal gioco. Devo già farne uno tra poco- dico scandendo bene le parole.

Lui sbuffa.

-Tipo verità o verità?- propone.

-E' verità o penitenza- lo corregge Louis.

-Lo so, ma..- comincia Harry.

-Emh, scusa, ma dobbiamo andare- taglio corto. Mi alzo e prendo lo zaino. Indico a Lou il suo. Lo afferra e fa spallucce a Harry.

Vado verso la porta della cucina, per andare in garage.

-Ma che avevate?- chiede Lou raggiungendomi.

-Chi, io?- chiedo accelerando il passo.

-Tu e Harry-.

-Chi, io e Harry?- ripeto, con una risata nervosa -Non ne ho idea. Era strano- scrollo le spalle salendo in golf cart.

Lou mi guarda inclinando la testa.

-Mmm- commenta.

Butta lo zaino dietro, insieme al mio, e sale a bordo.

-Allora, prima tappaaaa- urla tirando fuori la mappa.

 

 

 

 

 

 

 

weamammawe.

THIS IS THE PART OF ME, THAT YOU'RE NEVER GONNA EVER TAKE AWAY FROM ME.

days like this i want to drive away… find out who is really there for me

sono fissata con questa canzone <3 aniuai, questo capitolo sinceramente non mi piace tanto...

ho talmente tante cose da dire che questo spazio autrice sarà più lungo del capitolo.

1) -si, devo mettere i punti- wow. mi sento come quelli che sensibilizzando l'opinione pubblica. 

non credevo che a qualcuno fregasse della cosa di csi miami <3 <3 vi lovvo troppo. la sto davvero scrivendo, la lettera. alla fine, dopo il mio nome, aggiungerò qualcosa come 'e le lettrici di efp' o simile c: 

2) sono l'unica directioner che nella verifica di inglese scrive 'stylish' con la 'i'.

'stilish'. cazzo, c'è pure quel coglione di styles che ha la y nel cognome, come ho fatto a scrivere stilish?!

(che poi la verifica l'ho fatta oggi, ma ho la memoria di uno scoiattolo quindi forse ho scritto giusto, l'ho rimosso. ma credo di averlo scritto con la i.)

3) sono l'unica a cui poteva venire in mente di fare una caccia al tesoro nella fanfiction.

cazzo, me la devo anche inventare, non ci avevo pensato. ero talmente presa, quando ho scritto quel capitolo, che il mio cervello ha pensato ''oh be', tanto la fa liam''. col cazzo, la devo fare io.

me ne sono accorta quando ho scritto 'prima tappa'. e ho pensato 'oddio, adesso dove li mando?!'

quindi devo anche scervellarmi per fare una caccia al tesoro immaginaria in giro per londra.

ma bene.

4) questo ve lo dico nel prossimo capitolo. perchè mi sono dimenticata il punto 4. c'era, davvero, ma non me lo ricordo più

5) auguro buona fortuna a tutte quelle che quest'anno hanno gli esami/devono recuperare delle materie o hanno impegni di scuola.

per chi fa il sabato *alza la manina*, ancora 20 giorni di scuola.

EDDDDDAI CHE CI SIAMO.

6) domenica. alzi la mano chi va a verona *si ficca la mano sotto il culo*. sto ancora cercando di convincere i miei a lasciarmi andare solo per ascoltare il concerto, anche da sotto un albero. se avete consigli per convincerli, ne avrei bisogno.
7) dopo devo andare di nuovo a quella riunione... mi sto cagando addosso. (lo so, non ne ve frega un ficus, doesn't matter)

8) non posso credere che abbiate alzato davvero la mano nello scorso capitolo. siete hcbvajlhbdhjbvsdjhbvjshdbvjhsv. *piange*

GRAZIE <3

 

HO FINITO c:

 

livejournal

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Capitolo 27
*** Mamma, cosa stanno facendo quei due sotto la panchina? ***


 

 

 

 

 

 

 

Mamma, cosa stanno facendo quei due sotto la panchina?

 

 

 

 

 

 

 

Saltello impaziente sull'erba accanto a una panchina. Quanto ci può volere per trovare un biglietto?

-Lou, ti muovi?-.

Incrocio le braccia guardandolo sotto la panchina, disteso come i maccanici sotto le auto, intento a cercare il dodicesimo biglietto della caccia al tesoro. Controllo l'orologio: le sette e mezza. Il mio stomaco sta brontolando da un pezzo. Appoggio una mano sulla mia pancia nel tentativo di farla stare zitta, ma è tutto inutile. Spero che la caccia stia per finire, ho fame, molta, molta fame.

Ci credo, avete attraversato mezza Londra in golf cart.

Ma no? Davvero? Io pensavo che stessimo facendo un giro in kajak per le Ande!

-Qui ci sono solo gomme da masticare appiccicate, che schifo!-esclama.

Alzo gli occhi al cielo e mi inginocchio a terra, raggiungendolo distesa sotto la panchina. L'erba mi pizzica la schiena e le braccia. E le gambe. Non è il massimo.

-Ehi ciao- mi saluta con la mano, sorridendo.

Soffoco una risata, spostando lo sguardo verso l'alto, cercando anche io il biglietto.

-Louis, quanto mi daresti se lo trovassi?- gli chiedo guardandolo negli occhi.

-Non lo troverai mai- ribatte sicuro.

-Se lo trovassi, quanto mi daresti?- ripeto.

-Ti offrirei un caffè?- azzarda, passandosi una mano nei capelli spettinati.

Annuisco, un po' delusa dalla piccola ricompensa, e indico un pezzettino di carta arancione ripiegato su se stesso, che poco fa aveva attirato la mia attenzione, infilato tra due assi di legno della panchina.

-Stai scherzando?- più che una domanda, quella di Lou sembra un'escalamazione.

-Mi sa che oltre che cieco, sei anche daltonico. Come fai a non vedere un pezzo di carta arancione su una panchina marrone?-.

Sfilo il biglietto e lo allungo a Louis, che sbuffa.

-E così, io ne ho trovati nove, e tu tre!- esclamo facendo l'idifferente e scrollando le spalle -Così va la vita..-.

Lui mi guarda male, e apre il foglietto, ma prima di leggere brontola un 'tutta fortuna'.

-Ciao Bells, ciao Lou...- comincia a leggere. Poi si ferma e si volta verso di me.

-Ma secondo te, comincia sempre con 'ciao Bells' perchè gli stai più simpatica?- mi chiede un po' irritato. In effetti, tutti i biglietti precedenti cominciavano così.

Scrollo le spalle.

Lui sbuffa e va avanti a leggere.

-Scommetto che questo l'avete trovato facile,- Lou dà un colpo di tosse, come a dire 'modestamente', e io gli tiro una pacca sulla spalla, facendolo ridere -ma andiamo avanti- annuncia facendo una voce grossa.

-Scusa, quella è la tua versione della vociona da trailer?- gli chiedo scoppiando a ridere.

-Già- dice con la stessa voce.

-Ehi mamma, cosa stanno facendo quei due sotto la panchina?- chiede la voce di un bambino, vicino a noi.

-Te lo spiegherò quando sarai più grande- commenta la mamma, leggermente infastidita.

Io e Lou ci guardiamo, e scoppiamo di nuovo a ridere.

-Dai, vai avanti!- lo incito.

-La caccia è quasi finita…- continua Lou.

-Alleluia- sussurro.

Lui ridacchia, e poi va avanti a leggere: -il prossimo biglietto non lo troverete in vendita.. Tutto qua!?- esclama Louis finendo di leggere.

-Stiamo scherzando, vero?- dico esasperata -ho anche fame!-.

-Anche io- si lamenta lui, uscendo da sotto la panchina e allungandomi una mano per aiutarmi ad alzarmi. Sorrido e la afferro, tirandomi su.

-E se facciamo una pausa e continuiamo domani?- propone -Così stasera posso andare da lui e minacciarlo di morte se non mi dice dov'è il prossimo indizio-. Scrolla le spalle, facendomi ridere. Sorride anche lui, mettendomi un braccio dietro le spalle.

-No, vero?- chiede.

-No-.

-Se muoio di fame, mi avrai sulla coscienza!- esclama guardandomi facendo labbruccio -Nemmeno un panino?-.

-Li hai finiti a pranzo, i panini- commento divertita -prima troviamo questo, e poi andiamo in una pizzeria da asporto e ci mangiamo qualcosa, ok?- propongo, avvicinandomi al golf cart con Louis accanto.

-Ok- annuisce, salendo su -qualche idea?-.

Piena di idee, come no.

-Che ne pensi se ci dividiamo? Credo che sia qualcosa a che fare con i vostri biglietti del concerto…- azzardo prendendo posto accanto a lui. In effetti, tutti gli indizi riguardavano la storia mia e di Lou. Da dove ci eravamo conosciuti a oggi. Quindi non dovrei aver sparato una cazzata poi così grande.

-Bello. Sai quanti negozi di biglietti ci sono a Londra? Mi viene male- sbuffa mettendo in moto.

 

 

Sbircio dentro la vetrina, avvicinandomi abbastanza da permettere al mio respiro di formare la condensa sul vetro. Allungo la testa oltre il manichino, cercando di guardare in negozio per intero.

Bells, stai ancora cercando il biglietto, ti pare che è il momento di fare shopping?

-Posso aiutarla?- chiede la commessa, infilando la testa fuori dalla porta. Mi squadra da capo a piedi, fissando un po' disgustata i miei vestiti.

-Emh… guardavo, grazie- bisbiglio, osservando la giacca il vetrina con la coda dell'occhio.

Voglio la mia giacca.. ho freddo… voglio la mia giacca...

-Ho notato- squittisce, per poi ritornare nel negozio.

Sbuffo, strofinandomi le mani per scalndarmi. Voglio la mia giacca.. ho freddo… voglio la mia gia

-Porca pu- esclamo, ma non riesco a finire la frase perchè una mano mi tappa la bocca, e vengo trascinata via su una stradina senza uscita.

-Mmmm!- cerco di urlare, tirando calci, pugni e colpi a caso, finchè non colpisco l'aggressore, che cade a terra con me sopra.

-Sta ferma..- farfuglia, mentre cerco di schiaffeggiarlo, e lui di difendersi coprendosi alla meno peggio.

-Aiut..- comincio a gridare, quando con la coda dell'occhio riconosco i capelli che sbucano da sotto le sue mani.

-Harry?- chiamo piano, smettendo di colpirlo.

-No, Edward Cullen. Bells, mi stai facendo male!- si lamenta spostando le mani con cui si copriva la faccia.

-Coglione, mi hai fatto morire di paura!- eslcamo. Gli do un colpetto sulla giacca.

-E tu per poco non mi uccidevi davvero- si passa una mano tra i ricci e appoggia la testa a terra, chiudendo gli occhi.

-Scusa.. ma potevi evitare di attaccarmi in quel modo! Che ti è preso?!-.

-Ti devo parlare- sussurra aprendo gli occhi.

-E c'era bisogno di fare 'sta scena?!-.

-Sì. Posso alzarmi?- chiede indicando me, che sono ancora sopra di lui, come un pugile che placca l'avversario. A parte che non so se un pugile 'placchi', ma ok.

Mi alzo, e gli tendo una mano, ragionando su quello che mi ha appena detto.

-Dimmi- rispondo confusa.

-Ecco…devo chiederti una cosa- sussurra, avvicinandosi a me. Automaticamente, indietreggio di qualche passo, fino a sbattere contro il muro alle mie spalle.

-Cosa?-.

Abbassa gli occhi, forse alla ricerca delle parole da usare.

-Che cosa guardi in un ragazzo, Bells?- spara, rialzando gli occhi e puntandogli nei miei.

-Gli occhi- rispondo senza nemmeno pensarci, mentre immediatamente gli occhi di Louis mi si proiettano davanti.

-E poi?- insiste.

Lo guardo confusa, ma lui mi incita a continuare.

-Il sorriso.. i capelli… le mani- scrollo le spalle.

Harry sorride, avvicinandosi sempre di più, mentre io cerco in tutti i modi di appiattirmi contro il muro.

-E i miei occhi, il mio sorriso, i miei capelli…- sussurra -le mie mani- le appoggia sulle mie spalle -non ti piacciono?-.

-C..come?- farfuglio, ritrovandomi un secondo dopo le sue labbra sulle mie.

Che cazz..?

Resto un secondo immobile, per poi rendermi conto di quello che sta succedendo e reagire. Cerco di spingerlo via con le mani.

-Che ti prende!?- gli chiedo, appoggiandomi una mano sulla bocca.

-Oh andiamo Bells!- esclama facendo un passo indietro e passandosi una mano tra i ricci, di nuovo.

-Andiamo che, Harry?! Che cazzo ti prende?-.

Lui grugnisce qualcosa.

-Lo sappiamo tutti e due-.

-Che cosa?- chiedo di rimando, osservandolo andare su e giù per la stradina davanti a me.

-Non ha senso.. non ha nessun senso, è un anno che sei innamorata di Louis, te ne rendi conto?- sbotta, guardandomi negli occhi.

-Devi smetterla, di corrergli dietro come un coniglio a una carota!- urla.

Alzo la mano, corrugando la fronte: -il paragone con la carota era voluto?- chiedo.

Lui sbuffa, mugugnando un 'no'.

-Bells, apri gli occhi, per favore- si avvicina di nuovo a me -Io posso darti tutto quello che lui non ti darà mai, ok? Mai-.

Scuoto la testa a quelle parole.

-E che ne sai tu?- chiedo alzando il mento in segno di sfida.

-Lui ama Eleanor, non riesci a capirlo?-.

Il cuore inciampa, il respiro manca, lo sguardo vaga vuoto attorno a me, mentre la vista si appanna.

-E' inutile che tu ci stia così male!- sento la sua mano posarsi sulla mia guancia -non voglio che tu stia male. Non staresti male a causa mia-.
Alzo lo sguardo, e incontro i suoi occhi verdi. Scuoto la testa, spingendolo via.
-Ho bisogno d'aria-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*non ha neanche il coraggio di scrivere 'weammawe', perchè ha paura che le tirino i pomodori*

Chiedo perdono ragazze :c 

è da un'infinità che non aggiorno, mi dispiace :c ho anche paura che vi siate dimenticate della storia... io ho dovuto rileggere lo scorso capitolo per ricordarmi dove ero arrivata cc

che maleeeeeeeeeeee...

ok, la smetto con i vaneggiamenti su i miei ritardi, posso solo dire che mi dispiace e spero che non mi odi nessuno.

vi renderete conto che questo capitolo è un escamotage, vero?

ho praticamente saltato tutta la caccia al tesoro HAHAH so che non è nemmeno lungo, ma doveva finire così, con lei che andava via e diceva 'ho bisogno d'aria'.

nel prossimo: COLPO DI SCENA HAHAHAHA <3

bene, mi resta da dire che la storia è agli sgoccioli, e spero che vi sia piaciuta c: mancano ancora un paio di capitoli..

ah, ho cambiato banner perchè l'altro mi faceva proprio cagare hahaha adesso ho imparato a usare photoshop, sono fiera di me c:

se volete un banner quindi adesso non dovete più avere paura di quello che potreste trovarvi davanti HAHAHA (?)

quindi boh, se volete fare un saltino al mio livejournal per controllare hihihi

e se volete insultarmi perchè non aggirono spesso cliccate qui anche se non ci entro quasi mai (che maleee di nuovo)

ok, mi dileguo.

un bacione a TE che stai leggendo

 

ULTIMA DOMANDA:

LUI
 

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LUI?

 

 

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Capitolo 28
*** "Rawwr"? ***


 

 

 

 

 

 

"Rawwr"?

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

Lui ama Eleanor, non riesci a capirlo?

E' inutile che tu ci stia così male! Non voglio che tu stia male. Non staresti male a causa mia.

Sento un rumore ovattato: la voce di Harry che grida qualcosa in fondo alla stradina, mentre accellero il passo per allontanarmi da lui e da quello che mi ha detto.

-Bells? Bells, aspetta!- .

-Lasciami in pace!- esclamo. Poi la mia voce si affievolisce il un sussurro. -Per favore. Lasciami in pace-.

Corro lungo il marciapiede, cercando di andare il più lontano possibile da Harry, spintonando la gente che mi blocca il passaggio e mi urla dietro cose che non riesco a capire.

Stanca, mi fermo davanti alla porta di un bar ed entro, sedendomi ad uno sgabello posizionato davanti al bancone.

-Signorina, desidera?- chiede un barman sorridente.

-Uh- mugugno -un caffè-.

-Liscio?-.

-Freddo. Posso usare il bagno?- chiedo.

-E' da quella parte- risponde lui cominciando a preparare il mio caffè. Mi alzo dallo sgabello e mi trascino verso la direzione che mi ha indicato il barista. Apro la porta del bagno con appeso il cartello con la donnina stilizzata buttandomici contro a peso morto. 

Per fortuna non c'è nessuno, così mi chiudo a chiave e appoggio le mani sul lavandino bianco sporco, facendo un respiro profondo. L'odore di ammoniaca e pipì è terribilmente fastidioso che devo tapparmi il naso. Alzo lo sguardo sullo specchio, e vedo una me stravolta dalle ultime notizie. Tutto questo non ha senso. 

Scuoto la testa e apro il rubinetto, per poi sciacquarmi il viso e asciugarmelo con un la manica della maglia.

Mi passo una mano tra i capelli spettinati, e decido di farmi una coda usando l'elastico che ho attorno al polso, a mo' di braccialetto.

-Ma che, possibile che l'unico che non mi caga è quello di cui sono innamorata? Perché questa sì che è sfiga. E adesso non ha nemmeno senso che io prenda in considerazione la dichiarazione di Harry, no? Perché a me lui non piace. No. Madonna che depressa che sono, sto parlando da sola-.

Mi fisso allo specchio stralunata. Non sono normale, no.

-Ok- sussurro, aprendo la porta e tornando nel bar.

Mi siedo di nuovo al mio posto di prima, sorridendo al cameriere che mi ha portato il caffè.

Un vecchietto si siede accanto a me e mi sorride, e comincia a leggere il giornale. 

Un paio di ragazze entra nel locale, e si avvicina al bancone. Una delle due è bionda, e agita una lattina di Fanta a mezz'aria, mentre discute con l'amica.

Un getto di aranciata finisce sulla camicia del nonnino, mentre la ragazza rigira la lattina nell'ennesima capovolta.

-Scusi- dice lei, senza nemmeno guardarlo, e poi prende un po' di patatine a scrocco da una ciotolina. Quando il cameriere si avvicina per chiederle che cosa desidera, lei e la sua amica vanno via sghignazzando.

Guardo il cameriere che sbuffa, e poi l'anziano signore che sta cercando di togliere la macchia arancione dalla camicia bianca.

-Mi dispiace- dico, porgendogli una salviettina.

-Ah, non devi scusarti- dice lui, prendendola sorridente.

-Le offro un the?- chiedo.

-Non deve signorina-.

-Massì, ci mancherebbe. Un the al signore- ordino al barista.

-Bells- dico, porgendo la mano al nonno.

Lui la stringe calorosamente, è bello arzillo anche se sarà sulla settantina.

-Charlie-.

-Non se la prenda, le ragazzine di oggi sono una più fastidiosa dell'altra- commento, mentre il cameriere porta il the al mio amico.

-Lo so. Ma qui sei tu quella che ha l'espressione di un gatto morto- dice guardandomi preoccupato -Hai una faccia sconvolta- precisa.

-Dice?-.

-Già. Se non sono indiscreto, che succede?- si spreme il limone nel the.

-Un mio amico…- dico vaga, indecisa se dargli o no tutta questa confidenza.

-Umh- mugugna lui mentre beve, e per un momento ho paura che la bibita gli vada di traverso -amico eh?-.

-Eh- ribatto, mangiando delle patatine.

-Un amico fidanzato. Con una tipa stronza-.

-Brutta cosa il triangolo- commenta.

-E il triangolo no, non l'avevo considerato- canticchio.

-Come?-.

-Niente. Diciamo che è pure triangolo con quattro lati, non so se mi spiego-. 

Mi sposto un ciuffetto di capelli che è scappato dalla coda e me lo sistemo dietro l'orecchio.

-Ah, e chi è il quarto?-.

-Un amico, mio e anche del ragazzo fidanzato con la stronza-.

-Quindi a te piace un ragazzo- cerca di fare il punto -Ma lui è fidanzato con questa…-.

-Ma un amico che abbiamo in comune, mi ha detto che è innamorato di me-.

-Ah! Colpo di scena- dice ridacchiando e bevendo il suo the. Adesso che ci penso, devo ancora bere il mio caffè.

-Già- annuisco.

-E adesso non sai cosa fare- continua lui.

Annuisco di nuovo.

-Non sai chi scegliere-.

Non serve che mi dica quello che so già.

-Allora ti dico una cosa: se sei innamorata di due persone, scegli la seconda. Perchè se amassi davvero la prima, non ti piacerebbe la seconda. Semplice- beve un altro po' di the e si asciuga la bocca con uno dei tovagliolini.

-L..la seconda?- chiedo preoccupata.

Nella mia mente si fa spazio il viso di Harry, le fossette e i ricci, gli occhi verdi.

La seconda?

E'… è lui la seconda.

Non staresti male a causa mia.

Oddio.

No.

-Ma…-.

Alzo gli occhi e incontro quelli di Charlie, che ha ripreso a parlare.

-Ma?- lo incalzo.

-Ma se questa affermazione ti ha sconvolta così, allora vai con la prima, senza dubbio. Sei rimasta delusa quando ti ho detto di scegliere il secondo, perchè ti immaginavi che ti consigliassi il primo. Capisci?-.

-Più o meno- farfuglio confusa.

-Pensaci. A giudicare dalla tua faccia, direi il primo-.

Comincio a rigirare la cannuccia nel caffè shekerato, quando una vocina irritante alle mie spalle attira la mia attenzione. Tiro le orecchie, senza girarmi.

-Sì cuore, ci sentiamo dopo. No, non gli ho ancora mostrato il mio vestitino. Sì, è sexy vero?- sicuramente sta parlando al telefono. Rabbrividisco alla risatina isterica che segue -no, stasera no sono con… No, non sarò con lui. Esatto...perché devo farmi la ceretta all'inguine- squittisce -Devo andarci domani. Ok. Ciao allora, baci baci!-.

Sento dei passi  piccoli e veloci da scarpe coi tacchi avvicinarsi al bancone, e poco dopo una mano smaltata di viola acceso si posa sul bancone con delle sterline in mano, infilandosi brutalmente tra me e Charlie. 

-Un macchiato da portar via- gongola la ragazza.

Mi giro verso di lei e la fisso con gli occhi a palla.

No.

No, no.

NO.

Charlie la guarda male, sconvolto dalla sua maleducazione.

Lei si accorge che la sto guardando, e alza un sopracciglio.

Sposto un secondo lo sguardo su Charlie, che mi guarda sollevando le sopracciglia anche lui.

-E' lei- mimo con le labbra. Lui mi guarda sconvolto, poi guarda lei, e di nuovo me. Fa una faccia inorridita e scuote la testa.

-Posso aiutarti?- chiede lei evidentemente irritata, sistemandosi il vestitino viola scuro che le arriva poco sotto il sedere. Sopra il vestito porta un chiodo di pelle bianco, con le maniche tagliate a tre quarti.

-Emh… io… tu sei Eleanor, vero?- chiedo titubante, poggiando il mio bicchiere sul bancone. Sul suo viso si fa largo un sorrisone.

-Sì- dice chiudendo gli occhi e appoggiandosi una mano sul petto, come se le avessi appena dato il merito dell'esistenza della Coca Cola -Sono io. Eleanor Calder. Di' tesoro, come ti chiami?- chiede, prendendo una penna fucsia dalla mini pochette che aveva appoggiato sul tavolo. Afferra un tovagliolino e lo apre.

Ceh, vuole farti l'autografo?

-Bells- allungo una mano, lei alza gli occhi dal tovagliolino confusa -sono un'amica di Louis. E dei ragazzi- spiego. Posa la penna.

-Ah- annuisce stringendo la mia mano poco convinta. Charlie continua a guardarla sconvolto, e mentre lei è girata verso di me le fa la linguaccia, e non riesco a trattenere le risate.

El si sporge sopra il bancone, per controllare a che punto è il suo caffè, e poi rimette a posto la penna.

Fisso la pochette firmata.

La lampadina si accende sopra la mia testa. Idea.
Anzi, intuizione femminile.

-Ehi El, hai uno sbafo- dico indicandole la fronte.

-Ah! Dove?- chiede preoccupata.

-No, forse è un punto nero… o un brufolo!- esclamo inorridita, coprendomi la bocca con la mano.

-Oddio! Il bagno?!- mi chiede terrorizzata. Il mio braccio si alza a indicare la porta dei servizi, e lei corre verso la toilette. Mi giro a controllare e appena entra nel piccolo bagno tiro fuori il mio iphone dalla tasca, lo smonto in fretta estraendo la sim e poi lo rimonto lasciandolo sul tavolo. La mia sim la rimetto nella tasca. Prendo la sua pochette e tiro fuori il telefono, stacco la cover e la scambio con quella del mio iphone. Soddisfatta metto in tasca il suo telefono, e metto il mio senza la sim sella sua borsetta.

Scambio perfetto. Sogghigno soddisfatta, e prendo tra le dita la cannuccia del mio caffè, tirandone su un po'.

Charlie sorride soddisfatto.

Con la coda dell'occhio vedo il cameriere che pulisce un bicchiere, e mi chiedo se ha visto il mio scambio dei telefoni. Strofina un po' alla meno peggio e poi lo appoggia vicino agli altri bicchieri con il fondo rivolto verso l'alto, per farlo sgocciolare. Poi prende il caffè di El e lo mette sul bancone.

Na, non mi ha visto.

-Scusi, ha degli arachidi?- chiedo.

Lui alza lo sguardo e mi porge una ciotolina con dentro quello che ho domandato.

-Grazie-.

Appena si gira ne prendo una manciata abbondate e la butto dentro il caffè della mia cara amica, dopo aver tolto il coperchio di plastica che serve a tener calde le bevande al take away. Sento Charlie che ride sotto i baffi. Richiudo il coperchio e prendo qualche altra nocciolina ben salata, stavolta ficcandomele in bocca.

Afferro il mio bicchiere e butto giù il caffè rimasto, poi tiro fuori dalla tasca i dollari necessari a pagare e li lascio sul ripiano.

Ecco il ticchettio delle scarpe alle mie spalle.

El riappare sorridente, prende il caffè e si gira sui tacchi, avviandosi verso la porta del bar. La osservo allontanarsi, guardandola stupita.

-Eleanor?- chiamo.

Lei si blocca, vedo le spalle che si alzano e si abbassano come se stesse prendendo un respiro profondo per non incazzarsi, e si volta forzando un sorriso.

-Bolly, vero?-.

La fulmino con lo sguardo.

-Bells- dico a denti stretti.

-Come ti pare. Ho un appuntamento dall'estetista e devo proprio scappare!- si gira ed esce, sculettando.

-Stronza- sussurra Charlie, probabilmente pensando che nessuno riesca a sentirlo. Mi giro verso di lui.

Alza la mano e gli do il cinque.

-Ben fatto- dice.

-No ma dico, hai sentito come ha reagito quando le ho chiesto se era lei? 'Sì, sono io. Eleanor Calder'- la imito, facendo ridere il nonnino.

-Quindi, che farai?-.

-Non lo so- appoggio i piedi a terra e scivolo giù dallo sgabello, appoggiando la mano sulla tasca che contiene in telefono di Eleanor.

-Be', ci si vede- mi saluta con la mano, sorridendo. Ricambio e mi avvio verso la porta del locale, quando sento di nuovo la voce di Charlie e mi giro.

-Il primo- esclama. Sorrido ed esco, tirando fuori il telefono.

-Allora…- sussurro, sedendomi su una panchina lì vicino. Premo il tasto di sblocco, e il telefono si illumina, chiedendomi di digitare il codice. Cazzo.

Quattro cifre. In ogni caso, Louis ha cinque lettere.

Uh.

Non so quando si sono fidanzati.

Guardo l'immagine di sfondo. El che manda un bacio.

Non ce la farò mai.

Prova.

Sconfitta, digito 0000, tanto per dire.

-SBLOCCATO!- urlo, saltando in piedi.

Un paio di signore mi guarda male.

-Scusate- sussurro tornando a sedermi.

Guardo l'iphone gasatissima, e come prima cosa tolgo il codice, che non si sa mai.

Ok, allora, se io fossi Orazio*, che cosa farei?

Premo il dito sull'iconcina dei messaggi, frugando tra le conversazioni. Ci sono delle sue amiche, sua madre, il suo cane…

Aspetta, il suo cane?

Torno indietro e apro la conversazione.

"Di' ciao alla tua mamma! x"

"Woof woof! x"

"Come sei dolce! x"

"Woof woof! xx"

Oh mio Dio.

Per non parlare di quei punti da cucito che mette alla fine di ogni frase, che nervi. Mi viene in mente gossip girl: baci baci!

Sai cosa puoi baciarmi?

Chi vuole intendere intenda.

E sennò, esca dalla tenda!

Alzo un sopracciglio, sconvota dalla squallidità della battuta e vado avanti, passando tra gli altri contatti. Uno attira la mia attenzione: il nome è 'Jenny xx'. Ha 46781 messaggi. Fisso il numero stralunata. Sono sicura di aver già passato il numero della sua miglire amica, perchè accanto al nome c'era un 'myoneandonlyBFF'. Madonna, che fantasia di nomi.

Un'altra cosa mi lascia perplessa: non solo Lou si chiamava solo 'Louis Tomlinson', ma aveva solo poco più di duemila messaggi.

Insomma, chi è questa Jenny?

Apro la loro conversazione e inizio a leggere.

El: "Heya! x"

Jenny ♥ xx: "Ciao cuore x"

Niente di strano, non più dei messaggi con il cane da borsetta spelacchiato biondo platino.

Jenny ♥ xx: "Possiamo vederci domani sera? L'ultima volta mi hai fatto impazzire. Lily mi ha detto che hai preso un completino davvero sexy. Il tuo cucciolo ti aspetta per le coccole. Rawwr x''

Alzo gli occhi sconvolta.

Jenny è un lui?

Cucciolo?

Coccole?

Completino sexy?

Impazzire?

Rawwr?

-Ommioddio- sussurro -Eleanor se la fa con Jenno!-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

YEP.

ringraziate vanessa se ho postato, è divetata la mia consulente per il blocco di creatività (?) hahah
spero di non aver fatto tanti errori, ma non ho riletto e non riesco a sbloccare il correttore automatico, che a volte decide che una parola è sbagliata anche se è giusta, e quindi la cambia cc

anyway, manca poco alla fine della ff c: e sto già programmando una prossima storia, ne ho in mente tre: quale potreste voler leggere? :3 esprimetevi.

 

 

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poi c'è anche 'drink me' ma il banner che ho fatto non mi convince quindi non lo metto hahaha <3

 

lo so.

louis, louis, louis. (sì, anche nella terza c'è lui hahaha. cazzo mi rido? e chi lo sa)

prometto che dopo cambierò protagonista.

credo manchino un paio di capitoli alla fine :)

un bacio -non odiatemi se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ma volevo davvero cancellare questa storia D:

 

 

livejounal: wildteddybear

ask: mentigia

 

 

 

*DOVEVO FARGLI UN TRIBUTO, SCUSATE <3 

 

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"ti amo orazio x" 
HAHAHAHA no, staph.    

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Capitolo 29
*** Di fiaba in fiaba vanno... ***


 

Di fiaba in fiaba vanno...

 
 
 
 



 
 
 
 
 

Ok, stiamo calmi. Ho appena fatto la scoperta del secolo, ma stiamo calmini. Mi formicola un piede. Che sia per l'eccitazione del momento?
Abbasso lo sguardo sul piede, l'ho appoggiato tutto storto. No, mi sa che non c'arriva bene il sangue e basta. Lo sbatto a terra, spaventando un uccellino appoggiato lì vicino.
-Scusa- sussurro, l'uccellino mi guarda spaventato e vola via.
Guardo l'iphone di Eleanor nella mia mano. Adesso che cazzo faccio? Devo dirlo a Louis. Sisisisisisis-
Ok, stop.

Controllo l'ora sul telefono della mia cara amica, manca poco al mio appuntamento con Lou quindi è meglio che cominci a camminare. Infilo il telefono di El in tasca e mi fermo un attimo per decidere che strada prendere, e poi faccio un paio di passi verso quella che mi sembra la via giusta.
Allora, riassumiamo, so che Eleanor tradisce Louis.
E...
Basta. Ho finito.
Il mio sguardo vaga disperato tra i visi della gente che incontro per strada, alla ricerca della soluzione al mio problema. Insomma, se lo dico a Lou, ì ci resta di merda. Ma non posso non dirglielo.
Be', allora glielo dico. 
Ma quando glielo dico?
Sbuffo prendendomi la testa tra le mani, quando vado a sbattere contro qualcosa di piuttosto duro. 
-Ai- sento gemere.
-Oh scus- alzo lo sguardo ritrovandomi davanti l'ultima persona a cui stavo pensando.
-Harry?- chiedo sorpresa.
Lui sposta la mano sul punto nel petto dove avevo battuto la fronte, e mi guarda sconvolto. Boccheggia un attimo, senza sapere cosa dire. Anche io apro e chiudo al bocca per un secondo, per poi superarlo e cominciare a camminare più veloce, senza prestare attenzione alle persone che scanso bruscamente sul marciapiede.
-Bells!- lo sento chiamarmi. Mi volto e lo vedo allungare il collo tra la gente, cercando di individuarmi. Accellero il passo, sperando di sfuggirgli.
I suoi occhi si illuminano appena mi trovano, mentre i miei si spalancano come quelli di una gazzella che ha appena visto il leone.
Che paragone poetico.
Comincio a correre, anche se è contro la mia natura, per raggiungere in fretta il posto dove devo trovarmi con Louis. Ovviamente, dopo due passi inciampo, perdendo tempo.
Due braccia mi afferrano per le spalle.
-Ah!- esclamo sopresa.
-Aspetta!- dice la voce di Harry, mentre mi costringe a voltarmi verso di lui guardandomi supplichevole.
-Io non…- comincio -devo..-.
-No, ti prego, ascoltami, devi ascoltarmi- si lamenta.
-Io non ti amo- lo interrompo.
-Devi…Come?- sussurra appena sente le mie parole. I suoi occhi si spengono e mi sento male, oddio.
-Io non ti amo- ripeto, un po' più convinta -e anche se Louis non ama me, non vuol dire che andrò con il primo che passa solo per avere un ragazzo, ok?-.
-Ma tu…- geme e si guarda in giro spiazzato, come se gli avessi appena tirato un pugno sullo stomaco.
-Nemmeno tu mi ami, Harry-.
A questa mia affermazione spalanca gli occhi e mi guarda ancore più sconvolto.
-Tu…- punto gli occhi nei suoi. Mi guarda senza parole, come un cerbiatto impaurito.
-Credi di essere innamorato di me, ma non è così. Semplicemente con una ragazza che gira per casa hai i tuoi istinti- spiego dolcemente, sorridendogli.
-Ma io- comincia di nuovo. Gli metto una mano sulla bocca per farlo stare zitto.
-No, davvero Haz. Credo che tu pensi di amarmi, ma solo perchè ti piace avermi in giro per casa. Anche a me piace averti in giro per casa, e credo sia normale per un ragazzo provarci con la coinquilina- sorrido, sempre più convinta della mia idea.
-Adesso devo andare- sussurro lasciandogli un bacio sulla guancia.
Corro verso la mia destinazione, voltandomi di tanto in tanto a guardare Harry, fermo in piedi in mezzo alla gente che gli cammina intorno.
 
-Louis!- esclamo sbracciandomi appena vedo il ciuffo castano e spettinato di Lou qualche mentro più in là. Non si volta, impegnato a firmare qualche autografo alle ragazze che lo circondano saltando e urlando.
-Lou!- lo chiamo di nuovo, e finalmente arrivo vicino a lui, e cerco di farmi strada tra le directioners che gli si sono attaccate addosso.
-Tomlinson, echecazzo, sono BELLS!- urlo.
Louis alza la testa, e finalmente mi vede e sorride. Finisce l'autografo e saluta, avvicinandosi a me e mettendomi un braccio attrono alle spalle. Affretta il passo, diretto verso il golf cart, cercando di seminare le ragazze.
Mi guarda divertito, e mi perdo nel suo sorriso. Come ho fatto a dubitare della mia scelta?
-Ho preso quella giusta?- mi chiede, facendomi ridere.
Io sì.
Mi spinge sul nostro amato mezzo di trasporto, mettendo in moto.
-Louis… andiamo in un posto… senza tanta gente- sussurro, ricordandomi di dovergli dare la notizia.
Lui mi guarda confuso, alzando un sopracciglio.
-Ma ho risolto il…- comincia.
-Dopo. Devo parlarti- sussurro sfiorando il telefono nella tasca dei miei pantaloni.
Lui annuisce, svoltando per una strada meno trafficata. Comincio a prepararmi qualcosa da dire, anche se so che alla fine mi verrà fuori una schifezza dato che non so farci con queste cose. E poi non c'è un modo giusto per dirgli che la sua ragazza lo tradisce, insomma.
Sospiro guardandolo di sottecchi, è preoccupato da quello che gli ho detto e tiene i muscoli delle braccia tesi. Sa che se sono seria c'è da preoccuparsi.
 
Louis parcheggia e scende, mentre io resto seduta a fissare il vuoto. Ho paura di come possa reagira, insomma, io me lo potevo aspettare, ma lui no.
Sento una mano che mi sfiora il braccio, e lo ritraggo subito.
-Scusa- sussurra lui, in piedi accanto al posto del passeggero. Mi sforzo di sorridere, e scendo anche io, obbligandolo a spostarsi per farmi passare. Mi accompagna verso l'entrata del parco: ci siamo già stati qualche volta, si affaccia sul Tamigi ma non ci viene mai nessuno.
Lou mi prende la mano e mi trascina lontano dal percorso di ghiaia, portandomi in mezzo agli alberi.
-Dove andiamo?- chiedo, senza ottenere risposta. Finalmente si ferma, davanti a un lago immerso nel verde del parco.
-Non sapevo del lago- dico stupita, incantata dal colore dell'acqua, uguale a quello degli occhi di Louis. Una papera che passa mi distoglie dai miei pensieri su quel colore, e guardo Lou in piedi accanto a me. Siamo solo noi, finalmente.
Lui sorride e si siede sull'erba, battendo la mano accanto a lui. Mi accovaccio anche io a terra, buttandomi con meno eleganza di lui sul prato.
-Cosa devi dirmi?- domanda fissando l'acqua. Mi sporgo per vedere i nostri riflessi ondeggiare ritmicamente sul lago, fino a quando Lou non ci tira un sasso creando delle piccole increspature, ricordandomi Pocahontas.
-Io…- comincio, deglutendo.
-Ho due cose da dirti- faccio una pausa -una notizia bella e una brutta- spiego.
-Prima quella brutta- dice lui, guardandomi senza capire di cosa voglio parlargli.
-Eleanor- sputo, terrorizzata di dirgli tutto.
-Cosa?- chiede confuso.
-Harry- continuo temporeggiando.
-Che c'entra Harry?- lo vedo sempre più confuso.
-Charlie- annuisco.
Lui mi guarda sconvolto.
-Che cazzo…?- si sistema meglio, in modo da guardarmi dritto negli occhi anzichè avermi accanto a lui.
-Ho rubato il telefono di Eleanor- ammetto -e le ho messo degli arachidi salati nel caffè-.
Lui apre bocca, ma gli faccio cenno di stare zitto.
-No, ok, è complicato. Ero andata al bar, e ho incontrato Charlie, un vecchietto davvero simpatico, ma lui non c'entra- spiego gesticolando -poi è arrivata El, che mi ha trattata come una caccola, e io mi sono incazzata, quindi le ho buttato degli arachidi nel caffè mentre era in bagno perchè credeva di avere un brufolo. Ho anche preso il suo telefono-.
-Perchè te l'ha detto Harry?- chiede Lou inarcando un sopracciglio.
-No-.
-Charlie?- insiste.
-No, loro non c'entrano- esclamo -fammi finire!-.
Louis mi guarda e abbozza un sorriso, facendomi un cenno per invitarmi a continuare.
-Ho scambiato il mio telefono con quello di Eleanor, e ho curiosato un po'… Ho scoperto una cosa- sussurro abbassando la testa.
-Hai letto i miei messaggi?- chiede sconvolto.
-Eh? No!- esclamo, alzando di scatto la testa -Perchè?-.
Diventa rosso e cerca di cambiare discorso.
-E cosa c'è allora?-.
-Eleanor ti tradisce- dico tutto d'un fiato.
Lui mi fissa, per poi spostare lo sguardo attorno a lui, come aveva fatto Harry poco fa dopo che gli avevo detto di non amarlo. Si guarda in giro con la stessa aria da animale impaurito.
-N..no- sussurra scuotendo la testa.
-Louis, ti prego,- mormoro, senza sapere cosa dire.
-Non è vero- geme, guardandomi disperato. Ha gli occhi lucidi.
-Lei non... no-.
Lo fisso terribilmente dispiaciuta.
-Non è vero- esclama allontanandosi un po' da me.
-No, no, Lou, ascoltami, è la verità! Ho le prove!- tiro fuori il telefono dalla mia tasca, cercando i messaggi con Jenno.
-No, menti- scuote la testa mentre una lacrima gli riga il viso.
-Non lo farei mai, e tu lo sai!- sbotto esasperata -guarda, se non mi credi-. 
Gli porgo il telefono, con i messaggi incriminati. Lui non lo bada neanche, si limita a guardarmi negli occhi.
-Davvero?- singhiozza con la voce rotta. Io annuisco, terribilmente dispiaciuta da quello che ho combinato. Ma non potevo non dirglielo.
La sua bocca si contorce in una smorfia, nel tentativo di non piangere. Mi avvicino per consolarlo, quando mi si butta tra le braccia affondando il viso nell'incavo del mio collo.
-Mi dispiace- sussurro, stringendolo forte.
Sento le sue braccia aggrapparsi alla mia schiena, mentre viene scosso dai sighiozzi. Ma io la prossima volta che la vedo quella…
Con una mano lo tengo stretto, mentre con l'altra gli accarezzo i capelli.
-Mi dispiace tanto Lou-.
-Anche a me- farfuglia tra i singhiozzi.
-Andiamo a casa- propongo notando un paio di ragazze curiose appena arrivate che ci osservano dall'altro lato del lago.
Mi inginocchio e prendo il mento di Lou tra le dita, forzando un sorriso a cui risponde controvoglia. Gli asciugo le lacrime con la mano e gli bacio una guancia.
-Guido io- mi alzo in piedi e gli porgo una mano, che afferra tremante. Cammina guardandosi i piedi fino al golf cart, e non fa storie per sedersi al posto del passeggero, mentre io mi metto al volante.
Appena mi siedo Louis appoggia la testa sulle mie gambe e chiude gli occhi.
-Di fiaba in fiaba vanno, gnomi streghe regine, ma i bambini lo sanno, che la fiaba non ha fine, e se da una partono, da un'altra arriveranno, perchè di fiaba in fiaba tutti vanno- canticchio mentre giudo verso casa.
-Cos'è?- mormora Lou con l'ombra di un sorriso sul volto grazie alla mia canzoncina per bambini.
-Una canzone della Melevisione, la guardavo sempre da piccola- scrollo le spalle -è rilassante- aggiungo.
-Mh-hm- conferma lui -continua-.
Riprendo a canticchiare, e di tanto in tanto scompiglio con una mano i capelli di Louis.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
YEP.

ok, 3-4 capitoli in tutto HAHAHAHA (appena posto l'ultimo metto anche le nuove storie, di cui ho già scritto alcuni capitoli, vi dico solo che The Backery è una ff comica, Neverland invece un thriller (?) no non saprei come classificarla... fantasy forse, eDrink Me è una cosa strana hahaha)
non vedo l'ora di mettere il prossimo fajhsdbfjhabfjahsbhjsabdfjhsbfhjsbfhsb *muore*
spero di farvi aspettare meno, anche perchè questo capitolo non è lunghisssssimo, ma vabbe' :c
volevo postarlo ieri sera, ma volevo prima rivederlo con calma.
anyway.
ceh, io AMO la melevisione  <3 <3 <3 <3 <3 
ho gusti strani, lo so, ma mi piaceva tantissimo e se la becco in tivù la guardo perchè è un bellissimo ricordo di quando ero piccola c':
mi scuso per gli eventuali errori :c

vado... spero che il capitolo non vi faccia schifo anche se è un po' triste :c
un bacio, e grazie di sopportarmi <3
 
spazio pubblicità, ratatatà c:
due storie che amo: My kind of love e Unforgettable, di Turo <3
 
 
 
 
livejounal: wildteddybear
ask: mentigia
 

 

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Capitolo 30
*** I would. ***


 

 

I would.


 

-Vieni- sussurro slacciando la cintura del golf cart. Lou mugugna qualcosa, senza dare segni di voler alzarsi.
-Io adesso scendo, e tu vieni con me- propongo, alzandolo per le spalle. Per fortuna dopo un momento decide di collaborare e scende, seguendomi verso la porta d'entrata.
-Adesso ordiniamo una pizza- dico, aprendo la porta di casa. Lou mi abbraccia da dietro, appoggiando la testa sulla mia spalla.
-Non ti lascio mica- sussurro, entrando.
-Voglio… fare una doccia- farfuglia. Si passa una mano sul viso, e punta le scale.
-
Ti aspetto qui?- chiedo, andando verso il telefono per fare il numero della pizzeria.
-No, in camera- mi guarda disperato, fermo a metà scala. Annuisco e faccio il numero.

Addento un trancio di pizza al prosciutto, accovacciata a gambe incrociate sul pavimento della camera di Louis, ai piedi del letto dove è seduto lui.
Ha mangiato decisamente meno di me.
-Bells…- sussurra.
-Dimmi- inghiotto la pizza e alzo la testa verso di lui.
-Secondo te… chi è?- chiede con voce flebile. Bella domanda.
-Non lo so. Ma so che è un coglione. E lei pure, anzi, anche di più. E in ogni caso, se ti stai chiedendo 'com'è?' posso dirti che tu sei molto meglio- rispondo decisa.
Salgo sul letto, sedendomi accanto a lui e gli metto un braccio attorno alle spalle.
-Non può essere migliore di te- gli dico accarezzandogli una guancia. Lui solleva un angolo della bocca, mi abbraccia e si butta disteso sul letto, portandomi giù con lui.
-Non hai fame?- gli chiedo, notando che è rimasta un bel po' della pizza. Scuote la testa e chiude gli occhi, sistemando le braccia intorno ai miei fianchi e appoggia il viso sul mio petto.
-Ho sonno- sussurra.
Gli accarezzo le spalle e sospiro. Non so proprio cosa fare per farlo sentire meglio. 


Gioco con i capelli di Lou, disteso accanto a me sul letto, con un braccio avvinghiato attorno alla mia vita, fissando la televisione accesa ma senza seguire il filo logico delle immagini.
-Dovrò lavaremli dopo, sai?-.
-Come?- sussurro, distratta.
Louis alza la testa e mi guarda con l'ombra di un sorriso sul volto. Indica la mia mano affondata tra i suoi capelli.
-I capelli- specifica, voltandosi di nuovo verso la televisione. Ritraggo la mano e l'appoggio sul materasso; adesso mi sembra solo un'atro ingombrante e non so dove metterla.
-Scusa-.
-Non ti ho detto si smettere- ammette lui a bassa voce, senza distogliere lo sguardo dal programma che trasmettono in TV. Sorrido leggermente compiaciuta, e appoggio di nuovo la mano sui suoi capelli, accarezzandoli e spettinandolo. Sono quattro giorni che andiamo avanti così, con Lou che non si vuole alzare dal letto se non per lavarsi, e io che vado su e giù dalla cucina a fare provviste mentre lui si fa la doccia. Mangiamo, dormiamo e guardiamo la televisione, parliamo. Non ne posso più di vederlo così depresso, fa venire la tristezza anche a me e mi manca il Louis di prima.
-Bells-.
-Sì?- mi riscuoto dai miei pensieri, fissando il riflesso stanco di Louis sullo specchio dall'altra parte della stanza. Anche Lou mi guarda dalla nostra immagine riflessa.
-Secondo te… io…- si ferma senza sapere bene cosa dire -lei…-.
Mi sale il nervoso. Lei è l'ultima cosa a cui deve pensare, anzi, l'ultima cosa a cui deve pensare è un pony a pois rosa, lei proprio se la deve dimenticare.
-Alzati-.
Mi sposto, rovinando la posizione comoda di Louis che si lamenta con un piccolo gemito.
-Perchè?- chiede strascicando la parola.
-Usciamo. Viviamo- lui alza la testa, e mi guarda; nei suoi occhi c'è uno sprizzo di vita, finalmente -respiriamo aria buona, andiamo al cinema, al parco, a fare shopping, al bar, a trovare Liam. Cazzo, quanto è che non vedi Liam, Zayn, Niall e Harry? Nemmeno Harry che vive qui! Usciamo e facciamo qualcosa, dai!- esclamo alzandomi in piedi.
Lui resta lì disteso sul letto per un momento, senza dire niente.
Poi abbozza un sorriso debole e annuisce. Gli sorrido anche io, molto più convinta e gasata.
-Dai su su su su!- urlo saltando e afferrandolo per un braccio per constringerlo ad alzarsi.
-Ok, calma!- dice divertito, mettendosi in piedi.
-Fai la doccia e lavati i capelli, dai!-.
Lui ridacchia, e poi si avvicina per abbracciarmi. Lo stringo forte, so che comunque non è facile, però devo provare a tirarlo su.
-Grazie- mi sussurra all'orecchio.
Io in risposta lo stringo e gli do un bacio sulla guancia.
-Devi anche farti la barba- commento, causando una sua piccola risatina.
-Vai- lo spingo verso la porta del bagno.
Lou barcolla verso la porta e la apre, chiudendosela alle spalle. Appena sono fuori salla sua visuale faccio un salto battendo le mani.
Yeeep.

Corro nella mia camera, entrando nel mio bagno. Lou ci metterà di sicuro un bel po', riuscirò a essere pronta prima di lui. Mi svesto in fretta, fiondandomi sotto la doccia. Mi posiziono subito sotto il getto dell'acqua, anche se è ancora fredda, lavandomi il più velocemente possibile. Mi arrotolo sull'asciugamano per le mani, dato che nella fretta devo aver dimenticato l'accappatoio in camera.

-Looouuu- lo chiamo, prima di entrare nella sua camera senza perdere troppo tempo a bussare.
Entro prima che riesca a rispondere, e lo trovo intento ad abbottonarsi i jeans scuri, ancora a torso nudo. Alza lo sguardo dal bottone e mi sorride.
-Sì?-.
-Emh- resto impalata sulla soglia, improvvisamente mi sono dimenticata cosa volevo dire -io…-.
Cerco di non fissarlo troppo, spostando lo sguardo sulla televisione ancora accesa.
-Q…quando sei pronto, io ti aspetto di sotto- farfuglio.
Giro sui tacchi e esco dalla stanza, chiudendo la porta. Che figura di merda. La prossima volta busso.
Scendo le scale in volata, rischiando di investire Harry che invece sta salendo.
-Ciao- lo saluto senza dargli troppa importanza.
-Ehi…Lou come sta? Sono giorni che non si fa vedere, mi dici che succede?- chiede lui, acchiappandomi per il braccio. Lo guardo un po' irritata, non ho molta voglia di riassumergli gli ultimi quattro giorni di Louis.
-Emh…- prendo tempo. 
Lui sbuffa, lasciandomi il braccio.
-Sì, ok, lo chiedo a lui- sale di un paio di scalini, poi indica l'entrata di casa -El lo aspetta di sotto. Dice che sono quattro giorni che lo chiama-.
Resto impalata a fissare il vuoto.
-Cosa?- sussurro, più che a me stessa che a lui.
Mi sporgo dalle scale, e la vedo che messaggia con un nuovo iphone. Prendo un bel respiro e scendo le scale.
-Ciao!- la saluto, con un sorriso a trentadue denti. Corro per gli ultimi scalini.
Lei finisce il messaggio e poi alza lo sguardo e corruga la fronte.
-Benny?- chiede annoiata.
-Bells, Bells, e ficcatelo in quella piccola testa di cazzo, ok?- sbotto, puntandole un dito contro.
-Scusami?- domanda sconvolta.
-Oh, hai capito benissimo. E cosa credi di fare qui, eh? Uscire con Louis? Senti brutta stronza, lo sa che lo tradisci.- esclamo, dando fondo a tutta la mia rabbia. 
-Lo tradisci, con una certa 'Jenny', che poi è un uomo, e chissà quanti altri. Adesso non credere di arrivare qui e trovare Louis che ti accoglie a braccia aperte. Da quando vi siete fidanzati sinceramente mi hai sempre dato l'impressione di quella falsa, e avevo ragione. Probabilmenta hai pensato di poterlo conquistare con il tuo bel faccino, ma sinceramente non so come abbia fatto a sopportarti. E mi chiedo come cazzo ti è venuto in mente di lasciarlo andare così- prendo fiato, mentre lei mi guarda sconvolta, e poi fissa un punto alle mie spalle, evidentemente imbarazzata.
-Hai perso la tua occasione, e non ne avrai un altra, non con lui. Negli ultimi giorni ho visto com'era triste a causa tua, e non ti permetterò di farlo soffrire un'altra volta. Mi uccide vederlo così, e vorrei spaccarti il naso per quello che gli hai fatto passare, anche se non sarebbe abbastanza e potrei considerare di romperti anche un braccio o una gambina- propongo assolutamente tranquilla, come se fosse una cosa normalissima, idicando la sua gamba. Automaticamente lei fa un passo indietro. 
-Oh sì, fai bene a indietreggiare mia cara- continuo -Perchè se ti vedo un'altra volta ti ficco una pannocchia su per il culo-.
Lei mi guarda sempre più preoccupata dal mio spirito vendicativo.
-E sai una cosa? Sei stata davvero stupida, egoista e aprofrittatrice. Davvero mi chiedo come hai fatto a buttare via un ragazzo come Louis. E' il ragazzo migliore che io abbia mai conosciuto… Mi chiedo come hai fatto a non accorgerti della persona meravigliosa che avevi avuto la fortuna di trovare. Perchè lui è… è semplicemente perfetto, ok? E tu non te lo meriti- calco sulle ultime parole, guardando la reazione di Eleanor.
Continua a fissarmi sconvolta e rossa in volto, senza dire una parola. Si stringe nel suo mini vestito rosa, aggrappandosi alla pochette come se fosse un salvagente, probabilmente sperando di sparire.
-Lui è dolce- scaldisco bene le parole -Lui è simpatico. Gentile. Bello. Pazzo. E' sempre lì se hai un problema, e se sei triste cerca sempre di farti sorridere- faccio una pausa, soddisfatta del mio discorso, anzi, monologo.
-E adesso- indico la porta d'entrata -Quella è la porta- ringhio.
Mi giro, sbattendo contro qualcosa.
-Aia- sussurro. Alzo gli occhi, e trovo quelli azzurri di Louis.
Ah.
Ecco perchè El guardava alle mie spalle. Ecco perchè era così imbarazzata.
Guardo gli occhi di Lou, che mi fissa un po' stupito, ma se posso azzardare un'ipotesi, anche un po' colpito.
Ora o mai più.
Presa dall'euforia del momento, raccolgo tutto il mio coraggio e gli punto un dito contro il petto.
-E tu, brutto idiota- Louis sorride per come ho cominciato -non ridere- sbotto.
Lui si morde le labbra.
-A parte il fatto che non so cosa ti passasse per il cervello quando hai deciso di metterti con quella biscia lì- indico El alle mie spalle -è più di un anno che ci conosciamo, e non riesco a spiegarmi anche un'altra cosa- prendo fiato, sento il sangue ribollire nelle mie guancie e il cuore che va troppo veloce. Cerco di calmarmi, ma proprio non ce la faccio, e ho la parlantina che mi esce da sola.
-Ma dico sono invisibile? Cazzo, in una canzone lo dite pure voi!- esclamo -'Ti soddifa? Ti bacia? Ti tratta come farei io'?- calco con la voce tremante su quel 'io'.
-'Ti tocca, ha bisogno di te come ne avrei io?'- cerco di deglutire, ma ho la gola secca -Ti ama come farei io?-.
Lo guardo, alla ricerca di una risposta, ma i suoi occhi e il suo viso sono indecifrabili.
Merda.
Forse dovevo stare zitta.
Sento il panico crescermi nel petto, oddio. Gli ho appena detto che lo amo e lui non dice niente.
Ma come mi è venuto in mente?
Le parole però mi escono da sole e sono incapace di stare zitta.
-Cazzo di' qualcosa, ti sto confessando che è da quando ti conosco che sono innamorata di te! Non puoi stare lì zitto a fissarmi come un pesce lesso,- Louis mi guarda divertito, scuotendo la testa -ti prego, dimmi qualc-.
-Sta zitta- sussurra. Provo a ribattere, ma le sue labbra mi zittiscono, posandosi sulle mie.
Oddio, mi sta baciando.
Sento il cuore che sta per esplodere, mentre le sue braccia mi stringono forte, togliendomi ogni possibilià di allontanarmi.
Sposto le mani, che avevo appoggiato sul suo petto presa alla sprovvista da quel bacio, e mi aggrappo al suo collo. Mi sembra così assurdo che non riesco nemmeno a capire bene quello che succede, lasciandomi semplicemente trascinare dalle labbra di Lou, finchè non si allontana dal mio viso e mi guarda sorridente.
Non riesco a trattenere un sorriso enorme, ma troppo piccolo per dimostrargli come sto adesso.
-Dovresti zittirmi più spesso- sussurro. Lui annuisce lasciandomi un'altro bacio a fior di labbra.
Mi giro, senza staccarmi dall'abbraccio di Louis, e vedo Eleanor che ci guarda sconvolta, con la mascella che tocca terra.
-Adesso puoi anche andare- le dico soddisfatta, indicando la porta.

 

 

 

 

 

YEP.

SHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOCK.

OuO
YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Ok, basta hahaha.
Sono così felice che ho aggiornato in anticipoooooooooo.
Ma dico, avete letto? lkjhgdsfasdbfjahbjhbjhsdbfjahsfbjahsdfbajhsdfbhsdbshjdfbajsfbuweFIWAFI.
Non ho altre parole c:
questo capitolo mi ha dato TROPPA soddisfazione.
amatemi. domani parto per le vacanze, ma non potevo farvi attendere ancora HAHA 
adesso scappo  c: grazie per aver aspettato fino adesso, vi amo ajhfbjhdfsd. <3

 

ps. la storia non è finita, mi manca qualche scena dolciosa AHAHAH
pps. mi sono accorta adesso che è il 29 agosto cc

auguri liam ♥

 

livejounal: wildteddybear

ask: mentigia

 

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Capitolo 31
*** Zumba. ***


 

 

 

 

 

Zumba.

 

 

Seguo con lo sguardo tacchi di Eleanor correre veloci fino alla porta, che si apre e viene sbattuta alle spalle della ragazza piuttosto incazzata e ferita nell’orgoglio.

No, ok, vorrei dire qualcosa come ‘ti sta bene’ ma mi sentirei troppo stronza dopo, e non mi va di rovinare questo momento.

-Ehi-.

Sento le guance diventare calde, segno che sto arrossendo sentendo la voce di Louis che mi riporta alla realtà. Mi volto verso di lui, che mi tiene ancora tra le sue braccia, e mi guarda sorridente. Mi mordo le labbra e poi socchiudo la bocca cercando di dire qualcosa, ma non mi esce niente tranne una specie di squittio soffocato che fa ridere Lou.

Lo guardo ipnotizzata e ascolto la sua risata dolce.

-Sì?- mi sforzo a dire.

Lui sorride, accarezzandomi la schiena.

-Potevi farla prima, quella scenata- sussurra.

-Io?- sbotto. Lo spingo via divertita, cominciando a ridere anch’io.

-Tu avresti potuto baciarmi prima!- lo accuso.

-Ah, sì? E quando?- ribatte ironico. Mi gira intorno lentamente, e conoscendolo sta per attaccarmi. Tipo con un cuscino, o semplicemente facendomi il solletico. Studio i suoi movimenti, e lui fa lo stesso con me, sorridendo malizioso e scrutandomi da capo a piedi.

-Quando eravamo sul pavimento, un anno fa-.

-Nemmeno ci conoscevamo!- esclama a sua discolpa.

Anche io comincio a camminare, e ci ritroviamo a fare un girotondo lento, manco fossimo due leoni che stanno per sbranarsi, o un paio di pistoleri.

-Allora quando stavo per partire, quando sono tornata, quando abbiamo fatto un’escursione notturna con il golf cart e il gelato-.

Lui mi guarda negli occhi, e il sorrisetto sparisce un secondo, cercando qualcosa da dire.

-E soprattutto- gli punto un dito contro, divertita dalla sua reazione preoccupata -quella fottuta volta al parco, anzichè baciarmi sulla guancia e sporcarmela con il gelato, avresti potuto baciarmi-.

-Non sapevo di piacerti- si difende, indietreggiando. So che scherza, che in realtà non gli faccio un briciolo di paura e che sta solo giocando, ma è divertente.

-Non sapevi di...Cazzo Louis, come avresti potuto non piacermi? Solo un paguro ti sarebbe indifferente!- esclamo esasperata, alzando le braccia al cielo.

Lui ride, appoggiandosi al mobile dietro di lui.

-Un paguro? Sul serio?-.

-Sì, sul serio Louis- mi avvicino anche io al mobile, ritrovandomi davanti a lui, che mi guarda sorridente per la battuta sul paguro.

Incrocia le braccia, mentre io appoggio le mani sul mobile, impedendo a Lou di spostarsi.

-Che vuoi fare?-.

Bella domanda.

Cosa crede che voglia fare, a parte baciarlo e strapazzarlo fino a farlo diventare una piccola pallina?

-Cosa c’era scritto in quei messaggi?- lo guardo curiosa.

Lui improvvisamente strabuzza gli occhi, terrorizzato.

-Tu non li hai letti, vero?-.

-No, ma voglio sapere che cosa c’è scritto- ribatto.

-Meglio di no-.

-Perchè no?-.

-Dov’è il telefono?-.

Sorrido divertita. 

-Non lo avrai mai- scandisco piano le parole, indietreggiando di un paio di passi e infilando la mano nella tasca posteriore dei miei jeans, dove avevo nascosto il telefono di Eleanor. Louis osserva curioso la mia mano, e quando vede il bordo del telefono sbucare dalla tasca si butta in avanti, per prenderlo. Io mi scanso di lato e comincio a correre verso la porta del salotto, con Lou dietro di me. Corro intorno al divano, fino a quando non ci troviamo alle due estremità, guardandoci con il fiatone.

Tiro fuori il cellulare, mostrandoglielo mentre lo sblocco e entro nei messaggi.

-NO!- urla Louis, saltando sul divano per attraversarlo in corsa.

-Oddio!- esclamo scappando via, verso la cucina.

Lou salta giù dal divano, ma non mi segue, non lo vedo entrare nella stanza.

-Lou?- lo chiamo, sbirciando per controllare se è dietro la porta.

-Louis?-.

Infilo la testa in salotto, scoprendolo vuoto con mia grande sorpresa.

-Ma che...- comincio, tornando in cucina -AH!- urlo, appena Louis mi pioba davanti -stronzo, mi hai fatto venire un infarto!- esclamo colpendolo sulla spalla.

Lui se la ride, evidentemente non capisce la gravità della situazione.

-Io ti...- comincio, ma lui mi butta praticamente addosso al muro della cucina, cominciando a farmi il solletico.

-Ma no, cazzo, Lou!- mi lamento ridendo e contorcendomi sotto le sue mani -basta!-.

-Preso!- urla, esultante. Apro gli occhi, che avevo chiuso mentre mi torturava, e lo vedo correre via.

-Cosa?- sussurro. 

Resto lì in piedi, senza capire cos’è successo. Poi guardo la mano dove tenevo il telefono, e mi rendo conto che se l’è preso lui.

-LOUIS!- grido incazzata, e in tutta la sua risposta lo sento ridere.

Corro in salotto, e lo vedo in piedi sulle scale.

-Dammi quel telefono- gli ordino righiando.

-Vieni a prendertelo- propone.

Corro verso di lui, che con mia grande sorpresa non si muove di un centimetro. Arrivo a un paio di metri da lui, e lo guardo confusa.

-Dammelo-.

Lui sorride, scrolla le spalle e mi mostra il telefono.

-Li hai cancellati!- esclamo ancora più arrabbiata, precipitandomi verso di lui per prendere il cellulare, ma quando sono abbastanza vicina Louis lo mette in tasca velocemente, mi  afferra per la vita e mi bacia, di nuovo. Ricambio timidamente il bacio, presa alla sprovvista per la seconda volta.

Ok, dopo tutte le lamentele a proposito delle volte in cui non l’ha fatto, credo stia recuperando bene. Si stacca di poco dalle mie labbra, e sorride.

-Ah!- esclamo quando mi prende in braccio di peso, come se fossi una sposa.

-Che fai? Mettimi giù!- rido, tirandogli uno scappellotto leggero dietro la testa.

Lui mi guarda assassino. Forse non avrei dovuto colpirlo.

-Questa me la paghi- sussurra.

-Che...?-.

Lou comincia a salire le scale, diretto verso la sua camera. Fisso la porta un po’ sconvolta.

Oddio. Non è un po’... non so, presto?

E adesso, zumba.

Sgrano gli occhi terrorizzata, cercando di scendere e buttarmi giù dal bancone.

-Che fai?!- esclama lui, tenendomi ferma cambiando mille volte la posizione, e finendo per portarmi in camera come un sacco di patate.

-Lasciami!- urlo, prendendolo a pugni sulla schiena -ti denuncio per tentato omicidio e sequestro di persona, e mollami!-.

-Sai che dovresti fare l’avvocato? Mi minacci troppo spesso di denunciarmi per questo e per quello- ride, lasciandomi cadere sul letto.

Zumba.

-No, aspet- comincio, vedendo che fruga nella tasca -non farl-.

Spalanco la bocca quando vedo che ha in mano il cellulare di El.

-Cosa?- chiede lui, confuso.

-Non stavi per prendere un preservativo?- sussurro.

Lui mi guarda e scoppia a ridere, gettando la testa all’indietro. E’ stupendo.

-Coglione, smettila, cosa dovevo pensare?- sbotto, mettendomi a sedere ai piedi del letto, un po' in imbarazzo. Lui cerca di smettere di ridere, poi mi si avvicina e sussurra:

-Non ho mica profilattici che spuntano da tutte le parti, sai?-.

Ridacchio anche io, maledicendo Herny.

Coglione.

-Allora, lo vuoi il telefono? Vuoi leggere i messaggi? Non li ho cancellati, prima volevo solo fermarti un attimo per baciarti- dice tenendo in mano il cellulare.

Ripensandoci, voglio leggere i messaggi?

No, in realtà no.

Ma è divertente giocare all’acchiapparella, quindi , li voglio leggere.

Mi avvicino e mi alzo, mentre Lou indietreggia, fino ad arrivare contro la porta del suo bagno. Lo seguo senza capire che cosa vuole fare, fino in bagno, e continua a camminare all’indietro.

-Vieni qui- sussurra, dimenticando un attimo il telefono.

Io ho i miei buoni propositi di cercare di prendere quel cazzo di telefono e tutto il resto, ma avere Louis che ti sussurra ‘vieni qui’ posso assicurare che fa sembrare molto meno importante quei messaggi di quanto possano essere. Mi avvicino, sorridendogli incapace di staccare lo sguardo dai suoi occhi azzurri. 
Quando solo abbastanza vicina, poggia la mano con il cellulare sulla mia schiena, e si avvicina per baciarmi. Intreccio le mie mani dietro il suo collo, ricambiando un po’ più convinta, questa volta. Sta recuperando alla grande, va bene.

Mi stringe i fianchi, sollevandomi leggermente da terra per spostarmi un po’ a sinistra.

-Che stai...- sussurro sulle sue labbra. Poi stacca una mano dalla mia schiena, e un istante dopo un getto d’acqua mi investe.

Brutto stronzo, mi ha portato nella doccia!

-LOUIS!- urlo, cercando di scappare, ma lui chiude la porta del box e mi spinge sotto l’acqua, che adesso è più calda.

-Coglione!- con una mano mi sposto via una ciocca di capelli dal viso, sputacchiando un po’ d’acqua. Louis mi stringe e mi tiene ferma accanto a lui sotto il getto, strappandomi un gridolino.

Annaspo e cerco di evitare di beccarmi il getto della doccia in pieno viso, ma senza grandi risultati.

-Certo che non sai proprio nuotare- ride Lou.

Gli batto un pugno sul petto, un po’ tanto incazzata.

-Ma almeno mettila più calda!- mi lamento, affondando il viso nella sua camicia per ripararmi dall’acqua.

-Guarda-.

Alzo la testa sbattendo disperatamente le ciglia per proteggermi gli occhi dall'acqua, e vedo l’iphone di Eleanor morire definitivamente in mano a Louis, che lo tiene proprio sotto il getto.

-Ma no, stup- certo che ci ha preso gusto a zittirmi.




 

-Bells!- urla Liam, entrando in cucina, mentre io, Louis e Harry stiamo facendo colazione. Harry l’ha presa bene. La storia di Lou, intendo.

E’ strano da dire, mi sembra ancora assurdo che Louis ieri mi abbia baciata e tutto il resto. Comunque Styles sembra aver perso ogni interesse per me e da ieri sera, quando ci ha trovati avvinghiati sul divano a “guardare un film”, non fa altro che prenderci in giro. Quindi l'avevo vista giusta, non era davvero innamorato di me, aveva solo gli ormoni sballati da una ragazza che girava per casa.

-Liam!- urlo di rimando, spaventando Harry, a cui va di traverso il succo.

-Oh, stai sciolt e disinvolt, che sennò ti strozzi- gli dico battendogli una mano sulla schiena mentre lui tossisce. Beve e poi fa un respiro normale, prendendo un pancake dal piatto costantemente riempito da Louis, che, ai fornelli dietro di me, sta cucinando da mezz’ora. Non è ancora riuscito a sedersi, perchè puntualmente ogni volta che tentava di prendere posto a tavola, si accorgeva che io e Harry, complici, avevamo mangiato tutti i pancakes.

Liam ride, prendendo a sua volta un dolce e ci spalma sopra un abbondante strato di nutella e fa per sedersi al posto di Louis, accanto a me. 

Appena si appoggia allo schienale, lo spingo via, appoggiando un piede sulla sedia.

-Questo è il posto di Louis- gli spiego in tutta calma.

Il mio ragazzo -Dio, che effetto strano dirlo e riferirsi a Louis- si gira e mi sorride, chinandosi per darmi un bacino.

Liam sbuffa divertito, e si siede sulla sedia accanto a Harry, mettendo finalmente in bocca il pancake.

Louis arriva con un altro piatto di pancakes, ma anzichè metterlo al centro del tavolo come faceva prima, lo mette davanti al suo posto e si siede, cominciando a mangiare.

Io, Harry e Liam lo guardiamo male.

-Abbiamo fame- mi lamento.

-Anche io, sai?- Lou sputacchia qualche briciola -avete mangiato tutto-.

Harry si alza sbuffando e mentre passa davanti al posto di Louis, gli preme la testa contro il piatto, facendogli attaccare la fronte al pancake appena spalmato di nutella. Io e Liam ci guardiamo, per poi coprirci la bocca con le mani per non scoppiare a ridere, e Harry esce di scena come nulla fosse. Louis alza lentamente la testa, sulla sua fronte una chiazza appiccicosa di crema al cioccolato.

Solleva gli occhi e fissa una goccia di crema colargli sulla fronte. Poi abbassa lo sguardo per puntarlo nei miei occhi, e alla sua espressione disperata non riesco a trattenere le risate.

-Cazzo ridi?- borbotta.

-Mmm, niente-.

Avvicino una mano alla sua fronte e appoggio un dito sulla nutella, togliendogliene un po’ e poi spalmandogliela sul naso.

-Adesso è pandan completo- dico soddisfatta.

Louis alza una mano come per chiedere permesso di parlare, socchiudendo gli occhi, ma prima che possa aprire bocca Liam si alza da tavola rubandogli un dolce.

-Scusate ma prima che mi tiriate dentro una delle vostre lotte e mi usiate come scudo umano, me ne vado. Buona giornata e possa la fortuna essere sempre a vostro favore, che vinca il migliore, ciao ciao- farfuglia Payne affrettandosi verso la porta della cucina e sparendo oltre la soglia.

Guardo Louis che non si è mosso di un centimetro dalla sua posa irritata. Mi sistemo meglio sulla sedia, a gambe incrociate, e appoggio i gomiti sulla tavola e mi prendo il mento tra le dita.

-Ditemi William, che cosa turba il vostro subconscio?-.

Lou spalanca gli occhi per poi socchiuderli di nuovo una frazione di secondo in un’espressione incazzata, e appoggia le mani sul tavolo.

-Ho della nutella sulla fronte-.

-Meglio che vi puliate, prima che accorra qui il signorino Niall per mangiarvi- commento, prendendo il cucchiaino con cui avevo mescolato lo zucchero nel the e usandolo per raccogliere la crema dalla fronte di Louis.

-Vatti a lavare dopo che sennò resti appiccicato come se avessi la colla vinavil di Muciaccia sulla testa-.

Lou sorride, prendendomi il polso con una mano, fissando le sue dita attorno alla mia mano.

-In circostanze normali,- ridacchia -adesso ti rincorrerei con la prima cosa che mi capita tra le mani per sporcarti, ma ho troppa fame per mettermi a correre-.

-Allora fai il pieno che non si sa mai. Vado a vedere che combina Payne, mangia in fretta-.

Mi alzo e gli scompiglio i capelli e poi faccio una corsetta, con le braccia e il corpo leggermente protesi in avanti, per uscire dalla cucina alla ricerca di Liam.

-Corri come uno struzzo- urla Lou.

-Come te!- rispondo cercando l’altro ragazzo in salotto.

-Ehi Liam- chiamo, sbirciando in corridoio. 

-Harry?- urlo, avvicinandomi alle scale.

-Siete vivi?- chiamo ancora, fermandomi nel mezzo del corridoio in attesa di una risposta. Niente. Mi volto e corro di nuovo in cucina, quando attraverso la porta sorrido vedendo Louis così spettinato.

-Ehi struzzo, gli altri due si sono teletrasportati in un’universo parallelo-.

Mi siedo sul tavolo, sul lato opposto a Louis.

-Scendi- quasi mi ordina.

-Scusa?- chiedo un po’ irritata.

-Scendi, se non vuoi che venga lì a morderti un braccio- ripete, stavolta guardandomi -sei accanto alla colazione-. 

Lo fisso ancora senza capire perchè gli do tanto fastidio.

-Vuoi fare la fine della colazione? Spostati- ridacchia, spingendomi giù.

Aggrotto le sopracciglia, continuando a non capire, ma lo accontento e mi siedo accanto a lui. Un ciabattare mi fa voltare verso la porta, dove sbuca Harry, in pantofole e boxer, intento a leggere qualcosa sul cellulare.

-La colazione è sul tavolo. La colazione si mangia. Tu sei sul tavolo. Gli fai venire voglia di mangiarti, ma non letteralmente, non so se mi spiego, Bellissima- scherza senza sollevare lo sguardo dallo schermo dell’iphone.

-Non dovresti origliare- rimbecca Lou, mentre io ridacchio adesso che ho capito il senso di quello che mi aveva detto poco fa.

-E tu non dovresti lasciare la luce accesa, è uno spreco Tommy-.

-Harry, sei in vena di soprannomi oggi?- mi intrometto.

-Sì, si nota?- chiede facendo finta di guardarsi, come se avessi notato qualcosa di nuovo nel suo abbigliamento.

-Ah no, figurati, sono io che ho un grande spirito di osservazione, Eddy-.

-Meno male. Comunque Lou, ci hanno invitati a una prima stasera- continua Harry, alzando finalmente lo sguardo per guardare prima Louis e poi me.

Fa un pausa, sperando che qualcuno di noi due gli legga nel pensiero.

-Pensi- si blocca di nuovo e mi guarda -di venire?-.

-Bells?- Lou mi rigira la domanda, scrollando le spalle.

-Cosa? Vai- dico ovvia.

Lui ride -No, intendo, vieni con me?-.

-Ah- guardo Harry, poi Louis, poi il vuoto -emh...no-.

-Dai, per favore!- 

-Possiamo portare chi vogliamo- aggiunge Harry, sempre sorridente -sarà divertente!-.




 

Un mese dopo.

D’accordo, posso dire di aver scoperto di non essere una ragazza fotogenica. O meglio, diciamo che non sono una ragazza adatta alla vita di Louis, probabilmente. Non credevo fosse così, ma il salto tra la migliore amica e la fidanzata ha reso le cose decisamente troppo difficili. Improvvisamente tutti si interessano a me, a chi sono, che cosa faccio, da dove vengo, se vivo a casa di Louis, se facciamo sesso, se sono lesbica, se sono un’altra copertura per la larry, se ci vogliamo sposare, dove ci vogliamo sposare, che dentifricio uso, se uso gli assorbenti, se poi vado al supermercato e non compro gli assorbenti allora sono incinta e quindi facciamo sesso, e il nostro bambino, come si chiamerà? Maschio, femmina o gemelli? 

Non sono abituata ad essere al centro dell’attenzione, ma sto facendo del mio meglio per non sembrare una completa idiota e non far pesare a Louis il fatto che non sono una ragazza a cui piace ‘mostrarsi’. 

Spazzolo con un po’ troppa enfasi una ciocca di capelli, strappandone qualcuno. Appoggio quindi la spazzola al piccolo comò nella mia camera, sbuffando leggermente. Io amo Louis, e vedere che sta male perchè io non mi sento a mio agio sotto i riflettori mi fa stare male: è una specie di piccolo circolo vizioso; per questo ho chiesto alla ragazza di Liam di darmi una mano, di farmi un piccolo corso su come comportarsi in pubblico, diciamo. Perchè io sono davvero una frana. Senza speranza.

Per un po’ avevo sperato in qualcosa di nuovo, un nuovo album, una nuova ragazza, qualcosa che facesse dimenticare a tutti della mia esistenza. Ma a quanto pare al nuovo album cominceranno a lavorare a settembre, Harry e Niall sono decisi a restare single e non ci sono altre strane novità. E’ una calma piatta, e questo nulla di notizie mi rende la cosa più interessante. 

Dei colpi leggeri alla porta mi fanno voltare, e poco dopo Harry infila la testa nella stanza. Di solito aspetta che io gli dica che può entrare, per evitare eventuali situazioni imbarazzanti.

-Ehi- dice.

-Ehi- alzo una mano sorridendo.

-Credo che ci sia una sopresa per te- mi spiega -vieni?- chiede poi, allungando una mano oltre la porta. La cosa si fa interessante. 

-Che tipo di sorpresa?- chiedo prendendo la mano e seguendolo fuori dalla mia camera e poi giù per le scale.

-Se te lo dicessi, non sarebbe più una sopresa- ribatte.

-Touchè- scrollo le spalle, divento più curiosa ogni gradino che scendo.

-Gemma!- quasi urlo vedendo la sorella di Harry davanti alla porta d’entrata. Devo dire che questa ragazza mi va troppo a genio, davvero. Lei mi saluta sorridente, venendoci incontro.

-Ti dispiace se ti curioso nell’armadio? No vero? Perfetto ciao- dice ad una velocità assurda, schizzando su per le scale.

-Cosa?- farfuglio confusa, mi blocco osservando la ragazza entrare nella mia camera. Harry è costretto a tirarmi per un braccio per farmi muovere, spingendomi poi verso Louis.

-Mi dite perchè quella pazza è nella mia camera?- cerco di ridacchiare, ma in effetti la cosa non mi fa poi così piacere.

In tutta risposta, Louis sventola una grande busta gialla piuttosto spessa che tiene nella mano destra. Allunga l'altro braccio per cingermi la vita e avvicinarmi a lui e io gli appoggio le mani sul petto.

-Siamo stati un po’ troppo impegnati ultimamente, non trovi?- sorride guardandomi negli occhi. Sprizza energia, non saprei come altro spiegarlo. Un bambino con il nuovo giocattolo.

-Un po’- annuisco -quindi?-.

-Quindi, be’- fa una pausa, per stuzzicare la mia curiosità. Gli do un leggero pugno sullo stomaco per incitarlo a confessare. Louis non riesce a smettere di sorridere.

-Parla, Tomlinson-.
 







Yep.

*si nasconde sotto il mantello dell’invisibilità di harry potter*

*sventola una bandiera bianca*

credo che tutti abbiano rimosso qualsiasi ricordo di questa storia ahhaha no non c’è niente da ridere, scusatemi tantissimo, è tutta colpa mia. tra la scuola, una cosa e l’altra non ho proprio avuto più tempo per scrivere. lo so che dopo essere mancata per 72184318419346289 giorni adesso mi odiate e non avete nessuna voglia di perdonarmi :c

poi, se qualcuna di voi scrive, vi faccio una domanda: solo io ho problemi con l'editor, da quando l'hanno cambiato? cioè, quando copio e incollo il testo ogni 'a capo' si raddoppia, e mi da fastidio perchè mi 'rovina' la grafica (adesso postando non so se verrà fuori come nell'anteprima o no, ma vabbe') 
per quanto riguarda la storia, manca un solo capitolo (o due, non lo so, dipende da quanto tiro avanti la fine: so cosa succederà ma non so nè come nè quando quindi mmmmmah lo scopriremo) sigh. avrò nostalgia di bells e lou.

Tutti: noi NO! non ne possiamo più, falli scopare e finisci la fanfiction che ci hai rotto i coglioni anche troppo!

anche se siete tutte carine e coccolose, so che lo pensate. 
spero che stiate tutte bene perchè non ho più notizie da mesi di qualsiasi persona avessi conosciuto qui o su altri siti purtroppo (perchè sono anche una capra nel mantenere i rapporti) ssssso, scusatemi ancora, buona pasqua buone vacanze e statemi bene ragazze, vi adoro :)


ps. se volete mi trovate su twitter, @xchasingdream :)

 

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Capitolo 32
*** Avviso! ***


Ragazze!

non so se c'è qualcuno che ancora sta qui su efp, io sono appena tornata dopo tipo un anno di assenza (?) non so se c'è qualcuno che si ricorda di questa storia, comunque ho deciso di riscriverla, cambiando un po' trama/personaggi MA SOPRATTUTTO sarà scritta meglio di prima ahahah perchè diciamocelo, scrivevo proprio di merda quando ho iniziato. Non che adesso scriva benissimo, ma comunque meglio di prima. Il primo capitolo l'ho già rivisto, e sto facendo il secondo che posterò a breve...

Niente, se avete voglia di imbarcarvi di nuovo in questa avventura con una nuova I would e una crescuita Bells/lolasmiley (ho ricambiato nick e sto aspettando che mi arrivi la conferma di chiamarmi di nuovo lolasmiley ahahah) a me farebbe felice soprattutto poter interagire di nuovo con voi e quindi boh, spero che qualcuna di voi lo legga perchè mi manca stare su questo sito ahaahha

Nel frattempo, se vi va, sto scrivendo una nuova fanfic (che, sarò onesta, al momento non ha molto seguito e mi dispiace perchè ci sto mettendo tutta me stessa ed è molto personale) : si chiama "Words as weapons" e, non vi spoilero tutta la trama, è la storia di una ragazza che sta scrivendo un libro ma si ritrova in mezzo ad una... chiamiamola "avventura". E' un giallo/thriller ma ci sarà anche una storia d'amore. E' sui 5sos, il protagonista maschile è ash ma ci saranno anche LOUIS TOMLINSON SIGNORE E SIGNORI perchè il mio amore per lui sfiora l'ossessione (♥♥♥) e penso anche cal o luke ma non so bene chi ancora... mi farebbe piacere se la leggeste, e vi assicuro che non mancheranno i colpi di scena e gli intrighi appena si entrarà nel cuore della vicenda (penso dal 5 capitolo in poi, anche se già nel secondo terzo e nel quarto succedono un po' di cose)
E poi ci sarebbe Winter Wonderland che invece è più sul romantico/drammatico e a tema un po' natalizio.

Bene ho finito, UN BACIO A TUTTE SE MAI LEGGERETE, vi voglio bene ♥♥♥



ps. se leggerete il primo capitolo revisionato di questa storia ritroverete lo stesso avviso ahahah

-lola

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