Fiore di ghiaccio

di chitta97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Il gelo dell'anima ***
Capitolo 2: *** Honey ***
Capitolo 3: *** I think I'm in love ***
Capitolo 4: *** Tra i cristalli di ghiaccio ***
Capitolo 5: *** Amore è dolore? ***
Capitolo 6: *** Diversi modi di sentirsi bene ***
Capitolo 7: *** L'inizio del gioco, quello vero. ***
Capitolo 8: *** La verità ***
Capitolo 9: *** La naturale malvagità ***
Capitolo 10: *** Sospetti... ***
Capitolo 11: *** Una mossa inaspettata ***
Capitolo 12: *** Finalmente...cosa? Tutto! ***
Capitolo 13: *** Epilogo: Un fiore di ghiaccio per ricordo ***



Capitolo 1
*** Prologo: Il gelo dell'anima ***


Fiore di ghiaccio

Il gelo dell'anima

 

La luna sembrava più grande quella notte , quasi a volersi mettere alla pari con i pensieri che lo stavano tormentando più del solito.

 

I capelli erano smossi da una leggera brezza con il risultato di cadergli continuamente sugli occhi , il cui azzurro era messo ancora più i risalto dalla felpa di un blu intenso , screziata da schegge di ghiaccio.

 

Jack aveva finalmente saputo del suo passato , di essere stato ance lui un ragazzo , un umano , e ora di essere una delle 5 leggende. Aveva trovato degli amici negli altri guardiani , persino in Calmoniglio...Dei bambini che credevano in lui , , primo tra tutti Jamie...E il suo centro , il divertimento.

Eppure sentiva come un senso di vuoto , come se gli mancasse qualcosa.

 

Sapeva di essere stato un umano , di aver avuto una famiglia , una vita normale...probabilmente aveva anche provato quel sentimento di complicità che c'è tra fratello e sorella , come magari anche qualche litigata....e forse...anche l'Amore.
 

 

Poteva , ora , riprovare tutte quelle sensazioni ?

Era possibile per un guardiano , per lui , vivere una vita da sedicenne pur avendo più di cento anni?

 

Jack ! Ti ho portato il dolce ai canditi!”

Nord si arrestò di colpo notando l'aria strana del giovane.

L'hanno fatto gli Yeti non i Folletti , eh!” cercò di scherzare , avvicinandosi alla finestra sul cui davanzale si era accomodato Frost che , per tutta risposta , esibì un sorriso tirato.

Che hai figliolo?”

Niente , tranquillo Nord , solo un po' pensieroso”

Che cosa ti affligge?”

Domande...tante domande...” fissò il suo sguardo color del ghiaccio sul vecchio , poi continuò , rispondendo alla sua tacita curiosità “Su quanto la nostra vita possa essere simile a quella degli umani e....e altre sciocchezze del genere...”

Un sorriso spuntò dalla barba candida dell'altro ,e , mentre si avviava verso la porta di quella che ormai era diventata la stanza di Jack , disse “Bevi quella bevanda speziata , ti riscalderà un po' ”

Il giovane fece uno sguardo ironico. Come poteva quel liquido ambrato portare un po' di calore a chi portava ghiaccio e neve?

Oh , ma non intendevo il gelo corporeo , ma quello dell'anima !”

Con quella frase se ne andò , come se avesse detto un semplice 'ciao' , lasciandolo lì , immobile e basito.

 

Si destò poco dopo e , sorridendo , iniziò a sorseggiare quello che tra le sue mani era diventato più simile ad un cocktail ghiacciato che ad altro.

 

Improvvisamente appoggiò in modo brusco la tazza decorata di un inconfondibile stile natalizio , e si alzò in piedi.

Non posso restare qua...andrò a vedere come se la cava Jamie! “

Strinse con più decisione il suo amato bastone e , con l'aiuto del vento , si avviò in quel villaggio

 

 

Spazio autrice:

Questa è la prima ff che pubblico e , vista la fissa che mi è presa per i digimon ultimamente , non pensavo che l'avrei pubblicata su qualcosa di diverso XD Cooomunque , spero che vi piaccia il prologo di quella che sarà una long-fic dal numero di capitoli ancora non ben definito....a dirla tutta non ho ancora in mente niente di molto preciso quindi anche i tempi di aggiornamento non so come saranno...Ma va be ^_^' ....detto questo e sperando che vi piaccia questo come inizio , vi lascio

Kisses chitta97

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Capitolo 2
*** Honey ***


Honey

Le grida allegre dei bambini riempivano l'aria fredda che andava sempre più assomigliandosi alla dolce brezza primaverile.

Tra i vari piccoli che giocavano per le strade , uno in particolare attirò l'attenzione di Frost.

Un ragazzino dai corti capelli color cannella e uno slittino appresso , il cui viso era illuminato da un grande sorriso , vivacizzato da una finestra non ancora del tutto chiusa dal dentino bianco che spuntava appena dalla gengiva.

 

Non si avvicinò,

non voleva disturbarlo , ma solo osservarlo;

forse , inconsciamente così voleva godere della loro spensieratezza...

Neanche fossi un parassita !

Jack!”

Intento fallito , Jamie aveva appena gridato il suo nome e ora gli stava correndo incontro.

Jack! Che bello rivederti!”

Ciao Jamie , come te la passi?”

Benissimo ! Guarda :ho verniciato il nostro slittino , visto?”

Si , è bellissimo” Gli sorrise teneramente , ricordando quella pazza corsa in slitta.

Jamie! Vieni , guarda che bello!”. Kate , una bambina , probabile coetanea del ragazzo , indicava un punto preciso nel terreno con fare euforico.

Vai dalla tua amica” Lo incoraggiò vedendo il suo sguardo timoroso di lasciarlo ma anche terribilmente desideroso di conoscere il perché del comportamento della brunetta. “Tanto devo andare...”

Sollevato , dopo un affettuoso abbraccio , si congedò , correndo da Kate.

 

Ma , contrariamente a quanto detto , restò un attimo , curioso della scoperta della ragazzina :

Un fiore dai petali violacei e lo stelo sottile che gli conferiva un aspetto ancor più delicato , troppo per poter resistere alla neve che ancora candida decorava il paesaggio.

Il primo fiore di una primavera sempre più vicina.

 

La manina di Jamie si allungò per strapparlo...voleva donarlo alla madre come ogni dolce bambino fa alla vista di una piantina così bella.

 

Lo guardò mentre correva entusiasta alla porta che lo divideva dalla destinataria di quel piccolo fiore , oltre che dal piacevole tepore del fuoco del caminetto.

Un solo ostacolo ,

quella roccia troppo coperta di neve per risultare visibile , che lo fece cadere lungo e disteso a terra.

 

Non fece in tempo ad accorrere per aiutarlo , che una figura imbacuccata in un piumino bianco , lo aiutò ad issarsi nuovamente in piedi.

Grazie”

Tutto bene?” Era una ragazza che poteva avere all'incirca 16 anni;

capelli contenti tutte le sfumature del sole , dal dorato brillante del mezzogiorno , al rosso aranciato del tramonto , ma che complessivamente si potevano classificare sotto 'castano chiaro';

occhi di un caldo color miele che spiccavano nella loro dolcezza , in quel viso leggermente rosato sulle gote ; un rossore molto differente da quello delle mani screpolate dal freddo.

Si ma...Il fiore!” Esclamò lui allarmato , puntando lo sguardo sullo stelo quasi privo di petali , che giaceva a terra , a pochi passi da loro. “Il regalo per la mia mamma...” La voce improvvisamente incrinata accompagnata da due occhi che sempre più grandi cercavano di contenere lacrime che minacciavano di scappare a quelle ciglia così nere.

Oh no...Guarda , non è tutto perduto..” Raccolse la piccola piantina con cura , quasi fosse un tesoro prezioso...quasi come se fosse la concretizzazione della felicità di quel bambino e dovesse cercare di riportarla alla luce...

 

Poi fu un attimo , un fuggevole momento , in cui un pulviscolo di svariati colori pastello , brillò tra quelle dita intirizzite dal freddo.

Schiuse piano le mani e...

Ma come hai fatto?!!”.

In bella vista , sul palmo , il fiore con ancora tutti i suoi petali violacei e le foglie , come resuscitato.

La tacita risposta di lei è un sorriso tanto dolce da far apparire al confronto la cioccolata così aspra.

Jamie non chiese altro e , animato da un nuovo entusiasmo corse dalla madre con la preziosa piantina.

 

E Jack si ritrovò a fissare quella ragazza come lei faceva con il piccolo bambino.

 

Ma a differenza dell'espressione calma , intenerita e di velata soddisfazione di lei , il portatore del gelo aveva la bocca che formava una piccola 'o' , le gote così stranamente arrossate , gli occhi ,di un azzurro quasi irreale, catturati da quella esile figura avvolta nel candido bianco di quel cappotto.

 

AHIO!”

Un pizzico alla guancia lo aveva distolto lo aveva distolto bruscamente da uno stato pressoché di trans....

Si voltò infastidito , per incontrare il faccino imbronciato di Dente da Latte

Perché oggi sei così aggressiva?”

L'interlocutrice iniziò a farfugliare qualcosa concitatamente , evidentemente aveva già provato ad attirare la sua attenzione con scarsi risultati...

Con un cenno la zittì , attirato dalla letterina che portava con se.

 

Era un invito di Dentolina...A quanto pareva quella sera si sarebbero ritrovati tutti e 5 a cena nel suo sontuoso palazzo .

 

Non colse con gran felicità la notizia..Non aveva voglia di stare in compagnia...Di rispondere alle provocazioni del Calmoniglio...Di sfuggire ai controlli dei propri denti da parte della mittente...Di nascondersi dagli occhi troppo attenti di Nord...O ,ancora, di interpretare le figure dorate di Sandman...

Voleva solo restare lì , confondersi con quell'inverno ormai sfumato dei colori primaverili , e capire il perché di quel battito accellerato , o di quel svanire così repentino del suo solito pallore...

 

Note dell'autrice:

Allora , prima di tutto volevo ringraziare chi ha recensito e/o letto e/o messo tra Preferiti/ricordate/seguite lo scorso capitolo della mia ff...E invitare tutti i lettori a lasciarmi un commentino anche piccolo , anche negativo purché costruttivo e che mi aiuti quindi a migliorare rimediare agli sbagli fatti...Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e...Be , alla prossima settimana ;)

Kisses chitta97

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Capitolo 3
*** I think I'm in love ***


I think I'm in love

Voci confuse,

un calore avvolgente e forse troppo forte ,

profumo di pollo arrosto...

Ma niente che distraesse la sua mente dal pensare a quella ragazza speciale.

Qualunque cosa facesse la dolcezza di quello sguardo gli invadeva sempre la testa , sovrano dominava i suoi pensieri , facendo perdere le sue iridi azzurre nei colori caldi di quella figura e imporporando le guance che invano tentavano di rimanere nivee...

 

Dentolina ,faresti meglio a moderare i riscaldamenti o il moccioso si scioglierà , guarda quanto è rosso!”

Eh?!”

La frase provocatoria del Calmoniglio l'aveva ridestato un poco , anche se il suo stato confusionario non gli permetteva di formulare una frase di un effettivo senso compiuto.

Tutto bene Jack? Sei strano stasera...” Nord gli si rivolse con un tono decisamente più benevolo.

Ma no , no...Sto benissimo , sono solo stanco.” Cercò di usare i suoi soliti modi indifferenti , senza però grandi risultati , dato che si sentì subito ribattere dalla voce amorevole della padrona di casa “Guarda che con noi puoi parlare , Jack!” , a ciò seguì Sandman che , con convinzione , annuiva alla sua direzione , spalancando gli occhi dorati.

Oh , e va bene!” Sbuffò , arrendendosi alle suppliche degli amici , ma tradendo un velato sollievo “Oggi sono andato a trovare Jamie...”si fermò , cercando le parole adatte...

Perché , ora che ci pensava , non c'era niente di strano in quello che aveva visto (escluso lo strano pulviscolo che aveva come resuscitato quel fiore)...

Era solo una ragazza di circa la sua età , se fosse stato umano , con delle bellissime iridi di miele [Già , proprio di miele , perché di questo non aveva solo il colore , bensì anche quella dolcezza disarmante , unita alla 'densità' dello sguardo] e....e...quel- “E' successo qualcosa a Jamie ?!!” , un unica esclamazione (seguita dalla sabbia dorata di Sandman che si muoveva freneticamente) , provocò lo sbattere di quegli occhi cerulei , Si era distratto per l'ennesima volta in un solo giorno ! “No no no!” Si affrettò a dire...Qua il problema era solo lui... “E' che è successa una cosa strana” Gli sguardi delle altre leggende erano di sincera curiosità , leggermente velata da preoccupazione

C'era una ragazza...” -e qui le sue guance non ne vollero sapere di restare bianche- , ma non finì neanche di parlare che fu interrotto come se avesse detto chissà cosa

Ah ah! Allora è così...” fece con aria furba il Calmoniglio , scambiandosi sguardi maliziosi con gli altri;

l'espressione di Jack da impacciata si fece interrogativa

Chi è? Chi è? Black Friday?” domandò curiosa la ragazza colibrì , seguita da una figura dell'Omino del sonno , che ritraeva una giovane donna dai lunghi capelli neri , vestita con minigonna e top , strapiena di sacchetti .

Oppure Newy [nuovo anno] ? Mh , no però a pensarci bene è un po' troppo giovane..” Ora il pulviscolo aveva formato l'immagine di una bambina dai grandi e vispi occhi blu , un solo ciuffettino di biondi capelli legato da un delizioso fiocchetto rosa , e vestita solo di un pannolino”

Lascialo perlomeno rispondere , Dentolina!” Intervenne Nord , salvandolo da quell'interrogatorio.

Lei per tutta risposta mise il broncio “Almeno dicci che guardiana è !”

Ecco...veramente non è una guardiana...Cioè , penso...”

O lo è o non lo è!”

Frost , stranamente , non rispose alla provocazione , impegnato come era a spiegarsi la natura di quella ragazza...Perché lei era una ragazza , un umana , vero? Però allora come si spiegava la 'rinascita' di quel fiore ?

Balbettando , un po' per la confusione , un po' per non sapeva neanche lui cosa , spiegò “Però...non so come ha fatto..Ma ha rimesso in sesto un fiore che era ormai...andato...cioè , un attimo prima era lì , senza neanche un petalo , e poi è di nuovo...come nuovo! Ma non era come noi...cioè , era umana”

Aspetta-aspetta! Tu ti sei innamorato di un'umana?” chiese con un tono strano il Coniglietto di Pasqua.

A quella sorta di domanda retorica , Jack si infervorò “Chi ha detto che mi sono cosa?!” , la voce diventata più alta di un'ottava.

Oh , andiamo, guardati! Sei rosso come un peperone , balbetti e sei perennemente distratto...Non ci vuole certo Cupido per capire che sei cotto!” Sbottò esasperato

Non è vero! Io non sono- non posso innamorarmi! Io non sono più un umano!”

Non sembrava una risposta , bensì uno sfogo , una triste constatazione venuta alla luce dopo tante , troppe , riflessioni.

 

Questo non è vero”

Dentolina? Da quando la sua voce era così atona?

Noi leggende possiamo innamorarci...Ma essere ricambiati...è tutta un'altra storia..” Manteneva un tono freddo , quasi come se volesse prendere le distanze da un argomento che brucia , mentre gli occhi le si facevano lucidi annullando i suoi sforzi.

 

E senza che potesse trattenerla una domanda fuggì dalle labbra dello spirito del gelo “E tu come fai a saperlo?”

 

Lacrime , grosse stille salate , sgorgavano dalle iridi color pervinca della fata. Ma rimaneva immobile , tanto che se non fosse stato per quei fili di perle si sarebbe stati in dubbio se fosse una statua.

 

Dentolina..! Noi non volevamo..” aggiunse con tono di scuse Babbo Natale.

Non è colpa vostra , ma solo mia” Nonostante con quella frase intendesse confortare i suoi amici , non riuscì a trattenere un singhiozzo , che , ribelle , scappò dalle sue labbra.

 

Jack ci capiva sempre meno.

Cosa era successo all'energica e vivace Dentolina che cercava puntualmente di ficcare le mani in bocca a lui per rimirare la sua dentatura perfetta? E che cosa aveva potuto causare quel pianto così struggente?

Ma non osò formulare i propri pensieri; aveva già fatto abbastanza con le sue domande e non voleva che la guardiana soffrisse ulteriormente.

Così si limitò ad aspettare , cercando di soffocare la curiosità che voleva divorarlo.

 

Nessuno spiegò niente ,e la cena si concluse..

Una volta calmata Dentolina , se ne andarono tutti a casa , chi pensieroso , chi dispiaciuto , chi attonito.

 

__________________________________________________________________________________

 

Era ritornato lì , non sapeva neanche lui perché; forse perché la neve ancora presente lo metteva a proprio agio , o perché i ricordi , ancora vivi lo allietavano . Forse perché lì riusciva meglio a riflettere...Fatto sta che ora era seduto su quel muretto fatiscente ad osservare il paesaggio senza in realtà vederlo sul serio ; le iridi azzurre erano come oscurate da un turbine di pensieri che neanche lui riusciva a differenziare nitidamente , quando ad un tratto...

 

...Stop...

 

...si fermarono...

 

Interrotti da una melodia ovattata , appena udibile dalla sua postazione , ma che ebbe il potere di ammaliarlo.

Si diresse verso il luogo da dove proveniva , fermandosi davanti ad una finestra appartenete ad una casetta color crema , con tanto di giardino.

All'interno regnava un ordine quasi irreale;

partendo dal lato opposto a dove si trovava lui , comparivano:

due poltroncine dalla fantasia floreale rosata che risaltava nel bianco sfondo , coordinate col divano , appoggiato ad una parete di un panna spento , e abbellita da un quadro ,probabilmente di origine impressionista. Poi una credenza , come quelle dei film antichi , nei toni scuri del noce. Altri mobili più chiari completavano la stanza , arricchiti da varie suppellettili e moltitudini di portafoto. Ed infine , al centro della sala , un pianoforte a coda di legno di ciliegio , sulla cui estremità figurava un vaso di fiori , non a caso , di ciliegio e pesco .

A suonarlo era una ragazza che , agile , si muoveva tra una nota e l'altra , tra scale e trilli , quartine e abbellimenti ;

le dita sfioravano i tasti , il corpo esile quasi danzava , trasportato da quella musica , smuovendo i corti capelli.

 

E lui ascoltava rapito , per una volta qualcosa di diverso dal lento cadere della neve o dal vento tra i cristalli di ghiaccio.

Suoni malinconici e trascinanti , dettati da un miserabile foglio con scritte nere su 5 righe orizzontali.

 

 

.

 

Silenzio.

Perché si era fermata?

 

Aprì gli occhi , che inconsciamente aveva chiuso , e solo allora se ne accorse.

Preso come era da quella sinfonia non se ne era reso conto ma...

aveva fatto nevicare...lì...nel bel mezzo della stanza.

Ma nonostante avvertisse l'urgenza di fuggire , di nascondersi , non ci riusciva...Le sue iridi azzurre erano inevitabilmente incatenate a lei , la proprietaria di quegli occhi tanto grandi e caldi , che ora strabuzzavano di fronte a quello spettacolo così suggestivo.

Gli stessi che ora si erano voltati nella sua direzione.

Le labbra rosate trattennero a stento un gridolino di sorpresa

Ma tu...c-chi sei?”

Però non sembrava spaventata , solo...meravigliata.

Non sai chi sono io?” la domanda era più che logica , se non lo conosceva come faceva a vederlo?

Dovrei?”

La conversazione stava procedendo a domande , forse era il caso di immettere anche qualche affermazione...

Be...Io sono Jack Frost...”

Perché la voce gli era uscita così tremula?

Cosa?!!” Jack Frost?!”

B-be...si” le guance gli si tinsero nuovamente di rosso ,forse perché si era appena reso conto di chi era la sua interlocutrice...Perché era lei...La ragazza del fiore

Scusami ma non ti immaginavo così...cioè...sei un ragazzo!”

Si , più o meno..”

Oh...Non mi sono presentata: Mi chiamo Evelyn” detto ciò , con naturalezza gli porse la mano.

Lo sguardo di lui indugiò ma poi porse a sua volta la mano , rispondendo al gesto con una flebile stretta ; dalla quale Evelyn si ritrasse istantaneamente.

Scusa! E' che..sei molto freddo e le mie mani si ghiacciano subito” Si giustificò , esibendo un dolce sorriso che appariva ancora più bello al guardiano del divertimento , con quel rossore a colorarle le gote.

No...Scusa tu...Hai ragione”

 

<< Evelyn! >>

 

Girarono il capo in contemporanea verso la porta , da dove proveniva la voce.

 

Scusami ma devo andare...mi stanno chiamando”

Oh certo...C-ciao”Balbettò in risposta , cercando di celare la delusione abbassando lo sguardo

Però..”

Mh?”

Vieni a trovarmi quando vuoi...mi farebbe molto piacere parlare ancora con te”

Quando vuoi? Allora avrebbe fatto meglio a chiedere ospitalità a Jamie...NO!Non doveva pensare certe cose! Lui non era-non poteva essere innamorato!

V-va bene”

 

 

Che patetico dialogo! Che figura! Aveva balbettato tutto il tempo , esibito un colorito paonazzo e...e non aveva risolto niente!

Ma allora perché si sentiva così?

Il cuore scoppiare di un calore mai provato , un calore forte , avvolgente , inebriante , che lo faceva sentire leggero ed euforico...che faceva comparire sul suo volto un sorriso ebete...che lo portava a fissare continuamente quella mano...Forse , per una volta, Calmoniglio aveva proprio ragione...

 

Credo di essermi innamorato..”

 

 

 

 

Note dell'autrice: Eccomi qua , scusatemi se non l'ho fatto prima ma ieri notte , quando ho aggiornato , stavo morendo dal sonno , oltre al fatto che mio papà reclamava il computer ^^' Comunque parliamo di cose serie : questo capitolo. Innanzitutto alcuni dialoghi , in particolare quello di Jack , erano volutamente scorretti grammaticalmente , infatti ho pensato che ,in una situazione del genere ,chi si sarebbe preoccupato della grammatica? A proposito di Jack , spero davvero di averlo reso bene , anche se la mia paura è che sia risultato un po' OC e forse anche noioso...Per finire con le mie chiacchiere (che se andiamo avanti così saranno più lunghe del capitolo) il capitolo in se , devo dire che non mi convince molto, però ho voluto pubblicarlo lo stesso , un po' perché non mi veniva in mente niente di meglio , un po' perché comunque avevo promesso che avrei aggiornato massimo domenica...E anche qua mi devo scusare per il leggero ritardo...era l'1 del 24 quando ho postato il capitolo , I'm sorry ^^' Va bene , ringraziando ancora di cuore chi ha recensito , messo tra preferite/ricordate/seguite , ma anche a chi solo ha letto , invitandolo a lasciare un piccolo commento (anche negativo , purché costruttivo) , vi saluto.

Baci , chitta97

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Capitolo 4
*** Tra i cristalli di ghiaccio ***


Tra i cristalli di ghiaccio

 

Oh!”

Una tenerissima bambina dai capelli color del grano e i vispi occhi smeraldini aveva appena capitombolato , atterrando , per fortuna , su uno dei pochi sprazzi di neve ancora esistenti.

 

Si era comunque sporcata il visino con fiocchi di ghiaccio che ora si scioglievano sotto i lacrimoni che sgorgavano sulle sue guance arrossate , vicini alle labbra che avevano formato un adorabile broncio.

 

Sophie! Sei caduta un'altra volta!” Esclamò Jamie esasperato , aiutandola a rialzarsi.

 

Non devi essere così duro con lei : è solo molto piccola!” La giustificò Evelyn , sopraggiunta al fianco del ragazzino.

 

Oh , ciao Evy.”

Evyyyy!!”

La caduta era ormai dimenticata e la biondina era accorsa a braccia aperte dalla loro nuova vicina di casa.

 

Eh già , perché avevano scoperto che quella ragazza abitava proprio di fianco a loro.

 

E la notizia non era arrivata solo a loro ovviamente...

 

Da quella sera era venuto spesso per lei e , se la prima volta , non aveva fatto caso alla vicinanza tra le due case , poi aveva cominciato a sfruttarla a suo favore;

Con la scusa di vedere Jamie e la piccola succhia-pollice , si fermava sempre , cinque minuti almeno , per salutarla.

 

E lei ricambiava sempre con quel dolce sorriso.

 

Ormai erano diventati piuttosto intimi , tanto che Evelyn non esitava a confidarsi con lui...peccato che un segno di simile fiducia fosse diventato anche di terribile dolore per Jack...

 

Nonostante tutto , non faceva che trascorrere i propri ritagli di tempo in quella cittadina , a fissarla inebetito , anche quando arrossiva o la ritrovava con quella stessa aria trasognante rivolta però a lui...

 

Lui che ormai era diventato il suo “acerrimo rivale”...

 

Jack

 

Già , proprio 'Jack'!

 

Ironia della sorte , il ragazzo di cui Evelyn era perdutamente innamorata portava il suo stesso nome.

 

Peccato solo che non fosse lui.

 

E d'altro canto non riusciva proprio a dimenticarla né , tantomeno ad odiarla;

 

forse era semplicemente molto masochista , ma quell'espressione persa , accompagnata dal solito , splendido , sorriso , riusciva sempre ad accendergli una luce nel cuore , anche se sapeva fin troppo bene a chi era destinato;

 

non a lui

 

ma a quel ragazzetto biondo dagli occhi verdi che giocava nella squadra di basket della sua scuola ,

sempre gentile e con la battuta pronta;

serio ma non noioso;

intelligente ma non saccente;

in poche parole perfetto.

 

Ecco , per lui i suoi occhi color del cielo riservavano uno sguardo astioso , dove il limpido azzurro diventava di ghiaccio di una profondità spaventosa , in grado di contenere un mare in tempesta.

 

Che però cercava accuratamente di celare agli occhi color del miele di Evelyn.

 

Inutile dire che non aveva resistito al tirargli qualche palla di neve , magari leggermente mischiata a del ghiaccio;

poco importava che Nord continuasse a ripetergli di non abusare dei suoi poteri per fare scherzi idioti.

 

Ciao Jack!”

Quelle poche parole pronunciate con un tono sempre così soave e cristallino alle sue orecchie , lo avevano fatto diventare bordeaux , un colore che ormai si era abituato ad assumere , quasi più del placido bianco , vista poi la frequenza con cui andava a trovarla.

 

Ciao”

Fu la sua laconica risposta , addolcita da un tenero incresparsi delle labbra rosate.

 

Questa volta non fu solo Sophie a correre dal nuovo arrivato , perché anche Jamie si unì alla sorellina , con il risultato di finire tutti e tre belli e distesi a terra , tra allegre risate , che rassicurarono la ragazza , che era già accorsa a rialzargli.

 

Come va oggi Evee?”

Quel simpatico vezzeggiativo le piaceva tanto , e lui era orgoglioso di essere l'unico a chiamarla così.

 

Benissimo però...Posso chiederti un favore Jack?”

Se si era addirittura dimenticata di rispondere con la solita cortesia , con un “E te?” , la cosa doveva essere piuttosto importante; quindi non tardò a rispondere con un convinto “Certo!”.

 

Si allontanarono in un luogo più appartato , andandosi a sedere su una panchina un po' infiacchita dal tempo e dai soliti teppisti.

 

C'è qualcosa che non va?” Domandò apprensivo , dopo un attimo di silenzio.

 

Oh no-no! Cioè , non proprio..” continuò dopo aver preso un profondo respiro “Ecco...tra poco a scuola ci sarà il ballo di primavera e mi chiedevo se tu...”

 

Si?” Un lampo di speranza passò negli occhi cerulei , forse...

 

Be se...se potevi insegnarmi a ballare.”

 

..

 

Non ti va..?” Gli chiese , notando , forse , quella flebile luce spengersi , delusa per aver cercato di cammuffare quella che era solo un'amara illusione in una più ripagante speranza...Perché sapeva a chi stava pensando ;

Era sottointeso che lo facesse per prepararsi al meglio , nell'evenienza che quel sogno che albergava nella sua mente si avverasse , che lui la invitasse a danzare.

 

Oh no-no! Va benissimo! E' solo che...non è che sia proprio bravissimo..”

 

Tranquillo , sarai solo il mio compagno , per come fare ho un libro apposta.”

 

Mi sembrava strano che non avessi un libro in proposito.”

Conosceva la passione di Evelyn per la lettura , e di certo questa non era sminuita dalle librerie in casa sua : strapiene di volumi di ogni forma e dimensione !

 

Però se non ti va non c'è problema io...”

Era arrossita e la cosa non era migliorata quando lui le aveva posato l'indice sulle labbra rosate al fine di zittirla.

 

Ehy ! Come potrei non volere?

Domani è Domenica , va bene se ci vediamo in mattinata?”

 

V-va bene , ma a-aspetta un attimo , dove...?” Aveva balbettato spaesata vedendolo allontanarsi.

 

Tranquilla , penso a tutto io” Dicendolo si era battuto una mano sul petto con fare di superiorità “Tu pensa solo a dormire , per il resto ci sono io” , un occhiolino ed eccolo scomparire tra refoli di vento , sotto le sue iridi calde ancora confuse.

 

Ma un piccolo sorriso non poté non insinuarsi in quel volto;

 

Era sempre il solito , un'uscita di scena era d'obbligo !

 

Evy , evy!” Quelle due pesti la stavano cercando “Sai che Sophie ha tr-” si interruppe per chiedere con una malcelata delusione Jamie “Ma dov'è Jack?”

 

E' andato via....credo avesse da fare.”

 

Oh...” Un sospiro sconsolato scappò dalle boccucce dei fratellini ;

La ragazza parve notarlo dato che propose con rinnovato entusiasmo “Perché non proviamo a preparare le frittelle? Ho trovato una ricetta per farle proprio come quelle dei cartoni che vi piacciono tanto!”

 

I loro sguardi si riaccesero , come solo i bambini sanno fare , così ingenuamente e semplicemente , per una piccola novità che è sempre in un qualche modo speciale per quegli occhi pieni di meraviglia , un po' come quelli di Nord..Forse è per quello che lui era il più adatto a fare Babbo Natale , perché riusciva a pensare con la innocenza tipica dei bambini...

 

Contenti si precipitarono a casa al grido “L'ultimo che arriva è un pappa-molla!”

 

E nonostante ogni tipo di sport (o quasi) non andasse a genio alla brunetta , non si sottrasse da quella gara infantile.

 

Le cinque , le cinque di mattina ed era già sveglio!

 

Aveva provato di tutto , ma proprio non riusciva a riaddormentarsi né tantomeno a calmarsi.

 

Non so ballare , sono imbranato , e se le pesto i piedi o...oh , perché cavolo ho accettato?

Naturale – si rispondeva da solo- perché me lo ha chiesto lei , per cos'altro se no?

 

Questo pensiero gli vorticava nella mente , ormai a ripetizione automatica.

 

 

Tump-tump-tump.

 

Ma che diavolo..?” Nord non era esattamente un tipo mattiniero , se si escludevano i giorni prossimi al Natale , e i passi frenetici di Frost come sveglia , per lo più a quell'ora , non erano esattamente ciò che ci voleva se lo si voleva di buon umore...o perlomeno non isterico!

 

Jack! Cosa diavolo stai facendo?!!!” Si era catapultato nella sua stanza con modi non proprio gentili che avevano fatto bloccare di colpo il guardiano , con aria smarrita . “Lo sia che ore sono?!” La furia di Babbo Natale pareva essersi attenuata , ma non per questo era scomparsa.

 

Scusami io...io devo andare!” Prese il proprio bastone e si precipitò fuori dalla finestra...Forse era meglio fare una passeggiata per smaltire l'ansia , in effetti..

 

Ma neanche quattro ore di passeggiata fecero un grande effetto e alle nove , perse ormai le speranze , decise che era ora di affrontarla.

Si diresse quindi verso la casetta color crema , (troppo velocemente, secondo lui) , come al solito grazie ad uno sbuffo di vento aprì l'imposta , per poi entrare...

 

Peccato che lei stesse ancora dormendo !

Ma era comprensibile :

Domenica era l'unico giorno in cui non andava a scuola , ergo , anche l'unico in cui poteva riposarsi , e le nove di mattina è fin troppo presto per una ragazza normale.

 

Forse è il caso che me ne vada...

In punta di piedi cercò di riuscire ma...qualcosa da sotto quell'accozzaglia di coperte , che doveva costituire il letto , si mosse , inchiodandolo a pochi passi dalla finestra.

 

Poi un ciuffo disordinato di capelli sbucò dal cuscino , seguito da due occhi semichiusi dal sonno ; infine un grazioso pigiama a sfondo bianco con fantasie di vari colori.

 

Che cosa...?” La voce impastata , l'aria confusa , era evidente che Evelyn si era appena svegliata.

 

Scusami sono-sono arrivato troppo presto..” Balbettò a mo' di giustificazione.

 

Oh , ciao Jack. No , scusa tu , ho dormito troppo ; se mi dai due minuti sono pronta.”

 

Si c-certo! Ti aspetto fuori”

 

Perché appariva sempre così adorabilmente impacciato?

Ehy , perché aveva pensato una cosa del genere ?!

Mh...meglio sbrigarsi , o addio lezioni di ballo per poter poi danzare con il 'suo' Jack...Ah...!

 

 

Scusa se ti ho fatto aspettare.”

Quella voce melodiosa alle sue spalle lo fece voltare.

 

Ma come faceva ad essere sempre così carina?

 

Gonna scozzese nelle varie sfumature del giallo , calze color panna e il solito lungo piumino bianco candido ;

e quel bellissimo sorriso ad incorniciarle il viso , insieme ai capelli che , tenuti indietro da una semplice fascia , le ricadevano morbidi sulle spalle.

 

Andiamo?” E come al solito era sempre lei a risvegliarlo.

 

Si , ti porto in un posto.”

Con più decisione di quanta credesse di avere , soprattutto nei suoi confronti , le prese la mano sempre intirizzita dal freddo.

 

M-ma dove...?”

 

I ruoli si erano invertiti , ora era lei a balbettare in modo così adorabile...

 

 

Ma dove mi stai portando?”

 

Shh ! Tra poco lo vedrai , abbi pazienza!”

 

Sono paziente , ma sono anche terribilmente curiosa!”

 

Sembrava una bambina quando faceva così , una tenara , piccola , bambina capricciosa.

 

Ecco , siamo arrivati!”

 

Davanti a loro si stagliava uno spettacolo meraviglioso;

il paesaggio lì era ancora in gran parte coperto di neve , escluso uno sprazzo verde centrale , dove c'era solo la lieve brina a fare compagnia ai fili d'erba.

 

Ma la cosa più entusiasmante era la presenza di un albero , un salice piangente , dai rami penzoloni completamente ghiacciati , che offrivano una vista molto suggestiva agli occhi dei due , con i giochi di luce che coloravano delle sfumature dell'arcobaleno quel bianco statico.

 

L'unico suono presente era il tintinnio del vento tra i cristalli , che ricordava quello di un carillon.

 

E'-è fantastico!”

 

Ti piace?” Lo speravo tanto , aggiunse mentalmente , ma anche se non lo disse esplicitamente , le sue iridi cerulee tradirono un guizzo.

 

Se mi piace?! Sono senza parole! Ma come hai trovato questo posto?”

 

Be , tu hai dormito fino alle nove , io non ci sono riuscito neanche fino alle sei..No forse è meglio non dirglielo così...

 

Lunghe passeggiate.”

Ecco , così è decisamente meglio.

 

Be? Incominciamo la lezione?”

Oh , si , certo!”

 

Si sfilò lo zainetto per tirarne fuori un libriccino di un chiaro rosa madreperlato , che sfogliò frettolosamente , per fermarsi al primo capitolo.

 

Per cominciare bisogna capire bene le posizioni; allora , il ragazzo , cioè te , deve mettere le braccia così..” Con quanta più delicatezza possibile gli prese le mani che portò attorno ai propri fianchi , non senza un sussulto da parte di entrambi...Non erano mai stati così vicini.. “E io , la ragazza , così..” Avvolse quindi il collo dello spirito del gelo con gli arti superiori , ritrovandosi a fissarsi...Erano tremendamente vicini...!

 

Le guance porpora , gli occhi che si tuffavano l'uno in quelli dell'altra , il miele si perse nel ghiaccio per interminabili minuti , le labbra erano sempre più vicine , pronte ad unirsi in quell'incanto quando...

 

Quando un tintinnio li bloccò a un centimetro di distanza.

 

Si sciolsero dall'abbraccio , ora sperimentando tutte le possibili varietà di rosso.

 

 

 

C-che cosa dice dopo q-quel tuo libro?”

 

Forse fare come se niente fosse era la soluzione migliore...

 

E parve essere apprezzata anche da Evelyn che , anche se con un certo imbarazzo , riprese in mano la situazione continuando a leggere e spiegare.

 

 

E tra gli “Un due tre” e diversi “Ahio!” la giornata volò , accompagnata da quelle risate argentine che seguivano agli sbagli frequenti di entrambi.

 

Sembrava tutto dimenticato , e forse per un po' sarebbe stato così...

O forse dietro quelli sguardi fuggevoli c'era dell'altro , così come del lieve rossore non era solo il freddo la causa , e nella balbuzie non c'era solo una naturale inclinazione alla timidezza?

Forse l'avrebbero scoperto presto ,

chissà...

 

Note dell'autrice:

Allora , eccomi di nuovo qua con un altro capitolo che spero sia di vostro gradimento...sono sempre in ansia , ho paura di deludervi , visto poi i vostri gentilissimi commenti , e anche se questo capitolo non è proprio il massimo (anzi...) ,spero risulti almeno decente...Il prossimo comunque dovrebbe essere meglio ,anche perché ho diverse ideuzze carine che non vedo l'ora di mettere su carta XD In ogni caso buona lettura ;

un ringraziamento a chi ha recensito e/o messo tra preferite/ricordate/seguite , e anche a chi ha solo letto , invitando tutti a lasciare un commento anche breve , non importa se negativo , anzi , le critiche mi aiutano a migliorare , in particolare ora che sono solo alla mia prima ff ^_^

Ora vi lascio davvero ,e alla prossima settimana , tutto permettendo :)

bacioni chitta97

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Capitolo 5
*** Amore è dolore? ***


Amore è dolore?
 

Tremava, questa era una delle poche cose che riusciva a concepire in quello stato d'ansia opprimente.

 

Non era una ragazza adatta per le feste, né tanto meno ad un vestito del genere; certo, meraviglioso, ma anche decisamente sfarzoso !

In effetti l'abito che indossava era il classico modello da principessa: busto leggermente stretto e decorato da incantevoli roselline che scendevano in ghirigori per tutto il tessuto, maniche a sbuffo di un bel bianco candido, gonna ampia e sfumata con un rosa aranciato, il tutto completato da delle semplici ballerine con un piccolo e altrettanto semplice fiocco, niente a che vedere con quello gigante che aveva stretto in vita.

 

Certo, il ballo era a tema ottocentesco, quindi vestiti del genere erano d'obbligo, però...

 

la timidezza non si tirava mai indietro in lei, e la paura di non essere adatta alle situazioni in generale l'accompagnava costantemente.

 

Un passo, due.

Ormai era entrata.

Le luci di mille lampadari quasi l'accecarono e si sentì come opprimere dalla moltitudine di gente presente.

 

Una mano sulla spalla la fece voltare, scostandole la vista dalla miriade di acconciature elaborate e papillon, a un sorriso rassicurante e due semplici codini bruni;

 

Era Roxy, una sua amica, che, gentilmente, le prese la mano e la condusse in un piccolo spiazzo vicino all'angolo buffet.

 

Lì c'erano dei ragazzi, tutti volti più o meno conosciuti.

Alcuni suoi compagni di classe, altri amici di amici, e poi...

Lui...

Jack era lì, con un mezzo sorriso sulla faccia e gli occhi che corsero a lei.

 

Mh...Ciao mh...”

La sua espressione di pura gioia al solo vederlo, si spense.

Non si ricordava nemmeno il suo nome.

 

Ciao Jack”

Rispose ugualmente.

 

Magari era solo imbarazzato, o forse, be, magari...magari aveva la gola secca o-o....

 

Salve ragazzi!”

Una sua coetanea si frappose ai suoi pensieri consolatori.

La conosceva di vista:

bionda, un paio d'occhi smeraldini, isfoggiava un abito purpureo lungo e scollato sulla schiena.

E un sorriso a trentadue denti (malizioso?) stampato sul viso.

 

Ciao Lola”

di lei però se l'era ricordato il nome,

constatò con amarezza, sfumando quell'incresparsi delle labbra in una più sconsolata smorfia.

 

 

Che stupido!

Non poté trattenersi dal sussurrare un (all'apparenza) giovane ragazzo che stringeva tra le mani un bastone decorato da piccole schegge di ghiaccio.

E' proprio uno stupido quel Jack...!”

 

Era rimasto fuori, ma aveva osservato tutto, da quando era entrata timorosamente nella grande sala -stupenda ma allo stesso tempo così diversa in quell'abito principesco, solo i capelli rimasti uguali, adornati da una semplice rosa bianca screziata di rosa.- a quando aveva visto la luce di speranza in quei dolcissimo occhi, spegnersi subitamente alle poche, ma dolorose, parole del suo tanto odiato omonimo.

 

Senza volere, con il suo nervosismo, aveva fatto nevicare un poco.

 

Ogni tanto pensava che forse era meglio andare, che non era giusto spiarla così, però...

Non voleva, non voleva e non ci riusciva.

Per questo accalappiava ogni genere di scuse, seppur patetiche, come “Ma in fondo l'ho aiutata io ad imparare a ballare” o “Devo controllare che vada tutto bene” già...

Ma per il momento non è che andasse poi tutto così bene!

 

Un sospiro.

Quanto avrebbe voluto esser lì, come un normale ragazzo di 16 anni, e ballare insieme a lei, come i questi giorni avevano continuamente fatto.

 

Intanto la musica aveva cominciato ad espandersi, riempendo il clima con un misto di trepidante attesa, gioiosa speranza e amara tristezza.

 

Gli occhi della maggior parte delle ragazze brillavano di emozione, desiderose che, il proprio amato, le invitasse per un dolce e romantico ballo.

 

Alcune furono subito accontentate, altre aspettavano, altre ancora rifiutavano gentilmente inviti non graditi, c'era addirittura chi era andata personalmente ad invitare il proprio cavaliere (!).

 

Evelyn rimaneva ferma nel solito punto, da sola, con il famoso Jack.

 

Un brivido di fastidio percorse la schiena dello spirito del gelo.

 

Tu sai già con chi ballare?”

aveva appena chiesto lui

No, veramente no”

rispose mentre abbassava repentinamente lo sguardo, cercando di celare il rossore, propagatosi sulle gote solitamente nivee.

 

Ah. Allora..”

Quel luccichio brillò più forte nelle iridi color miele della ragazza.

 

Potresti..”

Si?”

Potresti dirmi se trovi Lola?”

Oh...certo.”

 

Cocente delusione si impossessò disperatamente di lei e a malapena le ciglia trattenevano le lacrime.

 

Perciò se ne andò con un improbabile scusa;

lasciò l'edificio e correndo percorse il giardino, fermandosi solo una volta nel piccolo gazebo.

 

Si sedette, la testa tra le mani, aveva cominciato a piangere, sobbalzando ogni volta che sopraggiungeva un singhiozzo più forte.

 

Si era illusa.

Perché avrebbe dovuto invitare proprio lei d'altronde?

Lola era molto più bella e simpatica e...Oh! Maledetta! Perché per una volta non poteva essere lei il centro del gruppo, invece che la solita Evelyn, timida e gentile? Per una volta le sarebbe piaciuto essere al centro dell'attenzione, degli sguardi di tutti, magari mentre danzava con il suo principe azzurro, anche un po' invidiata.

 

Stupide fantasie!

Imprecò mentalmente, in cerca di qualcuno di diverso da lei, a cui dare la colpa.

 

 

Una brezza lieve la circondò e davanti a lei comparve Jack, Jack Frost però.

 

I suoi occhi arrossati dal pianto si posarono su di lui, con quasi una supplica all'interno di quel mare di miele, un ulteriore punta di tenerezza in quello sguardo.

 

Che è successo?”

Una semplice domanda condita dal sorriso rassicurante del guardiano, che voleva essere un gesto di comprensione, riservatezza, con il rischio di suscitare altro dolore nella ragazza.

Lui sapeva, ma non voleva, non poteva, parlare come se fosse lei, perché sarebbe stato un'ipocrita,

perché una minima felicità persisteva dentro di se, velata da quel non-so-cosa che bloccava le esclamazioni di gioia e soddisfazione nello stomaco, lasciando un magone fastidioso e persistente.

Non era pena, ma qualcosa di diverso, una realtà che quasi lo collegava a lei, impedendogli di gioire se lei era triste.

 

Lui...lui”

Un altro scoppio di lacrime che, dirompenti, sgorgavano sulle candide guance.

 

E' uno stupido.”

Mh?”

Sorpresa alzò il volto, dando la possibilità alla luna di rischiararlo.

Ma magari hai solo frainteso, magari te lo avrebbe chiesto dopo.

O forse è ancora troppo ottuso per capire quanto tu sia speciale e che ragazza meravigliosa ha davanti, e ha la fortuna di poter conoscere.”

 

Si avvicinava sempre più e il discorso sembrava sempre più lontano dal generale.

 

La mano sfiorò quella guancia ormai scarlatta, ma si ritrasse all'istante, quasi avesse toccato delle fiamme ardenti, per posarsi più amichevolmente su di una spalla.

 

Quindi se lui non ha colto l'occasione, allora lo farò io:

vuoi concedermi questo ballo?”

 

L'ombra di un sorriso affiorò.

Come i mille prima di questo? Certo che si!”

Un guizzo di divertimento mentre gli prendeva la mano e, ormai automaticamente, assumeva le solite posizioni che tanto avevano studiato.

 

Uno

Due

Tre

Cullati dai suoni della natura che avevano accompagnato le loro numerose lezioni, così diversi dall'orchestra che animava la festa all'interno dell'edificio.

 

Eppure così splendidi in quella loro abitudinarietà.

 

E mai si era sentita così leggera;

tutta quella struggente malinconia, apparsa appena sentite quelle parole, ora veniva accantonata in un recondito angolo della sua mente, che era invece occupata da una dolce quanto ricercata spensieratezza.

 

Mentre i capelli castani si muovevano al vento e il bastone giaceva vicino alla panchina, compagna del suo sfogo, minuscoli bagliori, risplendevano tra le timide lucciole e i fili d'erba imperlati da una leggera rugiada.

 

Luccichii di un anomalo fascino nelle loro tenui sfumature pastello, da cui nasceva qualcosa, dapprima piccolo, quasi insignificante, per poi diventare più slanciato e sbocciare in un semplice fiorellino.

 

Una magia, la magia che modesta, senza attirare l'attenzione, si propagava intorno alla coppia che ballava serena.

 

Ma forse era giusto che quell'incanto rimanesse così, privato, senza spettatori. Perché una magia naturale e bella come una piccola vita che nasce, forse non ha bisogno di essere acclamata: solo l'importanza di ciò, seppur riguardante solo piante, vegetali, lo rende magnifico senza bisogno che ci sia nessuno a confermarlo.

 

E chissà se quel, quei fiori, si rendono conto di quanto la loro vita sarà breve, strappati da una manina paffuta per essere regalati con innocente amore ad una madre, o, più crudelmente calpestati da scarpe pesanti.

Forse la loro esistenza sarà inutile.

 

O forse la loro presenza servirà;

servirà a far sbocciare un sorriso sul volto di un'adolescente innamorata,

o a far strabuzzare gli occhi di un novizio di questo mondo,

o semplicemente a dar lavoro a quelle povere api che lavorano tutto il giorno senza sosta,

o ancora per concorrere con le farfalle per i colori più vivaci e allegri.

 

Ma i due paia di occhi lì presenti non sembravano poter accorgersi di niente che non fosse ogni sfumatura delle iridi dell'altro, dove stavano affogando durante quella danza.

 

 

Era tardi, sicuramente troppo per i suoi standard, ma ancora non riusciva a dormire.

 

Certo, non era la serata che aveva immaginato, ma...era stata ugualmente bellissima!

 

Si era divertita, si era sentita leggera, adatta alla situazione per una volta, come fosse a casa, come se Jack Frost fosse la sua casa, il suo rifugio.

 

Un sospiro sfuggì alle sue labbra rosate.

 

E si ritrovò a pensare a Jack.

 

Ma chissà perché i capelli dorati schiarivano ad un candido bianco, e al posto delle iridi verdi e magnetiche ne comparivano due dalle sfumature del ghiaccio, che si tuffavano subito (o forse era lei a tuffarsi?) nei suoi, mischiando il ghiaccio al miele in un ambrato colore;

 

e subito quella figura diventava la protagonista indiscussa di quelle patetiche fantasticherie adolescenziali.

 

Invano cercava di sostituire a quella carnagione innaturalmente pallida, l'abbronzata di Jack.

 

Già, Jack...

Quel nome.

 

Perché ultimamente i portatori di quel nome si mescolavano nei suoi pensieri?

 

Oh, doveva smetterla di arrovellarsi in stupide elucubrazioni mentali!

 

Si disse e, tiratasi addosso le coperte in un gesto brusco, impose alle palpebre di chiudersi e alla mente di spegnersi.

 

 

Troppo vicini...

In quei giorni la distanza tra di loro era parecchio, troppo, diminuita.

 

E ne aveva paura.

 

Non poteva permettersi di perdere ancora il controllo, come stava succedendo alla loro prima lezione.

 

Lei era innamorata; di uno stupido, vero, ma doveva comunque rispettare i suoi sentimenti.

 

Ancora non ci credeva:

oggi aveva avuto l'occasione di infangare il proprio rivale e invece,

invece lo aveva addirittura difeso.

 

Doveva essere davvero scemo (forse anche più del suo omonimo) per compiere un gesto così masochista.

 

E mentre si accusava tra se e se, continuava a camminare per le vie di quella città lasciando dietro di se un leggero strato di brina.

 

Era ormai notte e lui adorava passeggiare per le strade del villaggio quando tutto taceva, avvolto dal clima di tranquillità e silenzio dato dal sonno che cullava ognuno, grazie a Sandman.

 

Ma anche un'altra entità agiva di notte.

 

Un lieve batter d'ali accompagnò quella mano che, impreziosita da piume multicolori, lo toccò piano, in un misto tra il voler farsi notare, e simbolo di fraternità e comprensione.

 

Si girò di scatto, trovandosi davanti a due occhi color pervinca e un sorriso dolce.

 

Dentolina..!

Che ci fai qua?”

Domandò automaticamente, per poi battersi una mano sulla fronte

Giusto, lavoro! Il dente, questa volta, è caduto per una rissa o per mano del pomello della porta?”

Stava cercando di rendere il tono quanto più simile allo scherzoso, ma evidentemente non ci riuscì molto...

 

Jack, non devi mentire con me.

Io...io ti capisco”

Abbassò lo sguardo, gli occhi improvvisamente lucidi.

Ora Frost era preoccupato.

 

In che senso mi capisci?”

L'espressione della fatina era mutata ulteriormente in una supplica compassionevole.

Ricacciò indietro le lacrime che premevano per sfuggire alle ciglia.

 

Io...Anch'io ero...Innamorata

Q-quando?”

Quando ero appena diventata una leggenda...”

 

Prese fiato, sembrava che l'ossigeno diminuisse sempre più.

 

Ti sei mai chiesto perché il mio palazzo somiglia ad un palazzo indiano? Be, perché io una volta, era una giovane donna indiana, che si sacrificò per ridare di che vivere al suo popolo.

Una volta divenuta la fatina dei denti, in principio, andavo personalmente dai bambini.

E inevitabilmente rincontravo tutte le persone che conoscevo...

Mi faceva male, ma andavo avanti.

Finché un giorno..”

 

Deglutì a fatica.

 

Finché, un giorno, lo incontrai...

Un ragazzo della mia età se fossi stata umana, o poco più.”

 

Ma come, cioè, a quell'età cadono ancora i denti?”

Sapeva di poter risultare inopportuno, ma davvero non riusciva a capire.

 

No.

Era il fratello di un bambino di circa 6 anni, a cui era caduto il primo dentino.

Il caso, o forse il destino, volle che cadessero, in tempi brevi, altri tre o quattro denti, e così gli feci spesso visita.

E ogni volta che lo vedevo il mio cuore saltava un battito.

Lui però...Lui non mi vedeva.

Era grande, troppo, perché credesse ancora in me.

E io soffrivo in silenzio, cercando, scioccamente, di lasciare indizi del mio passaggio, come una piuma, o una traccia di rossetto.

Lui, però, pareva non accorgersene, ignorava volutamente quelle traccie.

Ma io continuavo cocciutamente, e spesso andavo in quella casa anche se non dovevo...

Ero innamorata.

Ero solo stupidamente innamorata.

...

Un giorno decisi di mostrarmi al suo fratellino, così magari mi avrebbe aiutato.

Scelsi il giorno sbagliato.

E mi ritrovai davanti la sua fidanzata.

Non ressi il colpo.

Incominciai a singhiozzare e mi rifugiai nel mio palazzo disperata.

Per tutto quel tempo...

mi ero solo illusa.”

 

Le stille salate ora sgorgavano senza ritegno sul bel viso della fata.

 

Da allora smisi di andare personalmente dai bambini.

Perché quando, anche per sbaglio, incrociavo i suoi occhi, neri come liquirizia, un brivido mi prendeva e...”

Un altro sussulto.

Vedi come il solo ricordarlo mi fa questo effetto?!”

 

Il guardiano del divertimento ora appariva confuso.

 

Allora l'amore era solo dolore.

 

Ripensò ad Evelyn, a lui, anche a Dentolina, e tutto gli parve un patetico e illusorio copione, sempre, inesorabilmente, uguale.

 

 

 

 

Ma mentre quella triste scena si svolgeva nella notte buia, rischiarata da ben poche stelle, misteriosi passi felpati, troppo per essere uditi dai due, risuonarono da un angolo più (o)scuro.

 

Un sorriso strano di una tetra felicità, accompagnava la macabra figura incappucciata dall'identità sconosciuta che emanava uno strano alone di un colore opaco, seppur indefinito.

 

Dietro di se, ad ogni passo, la lieve brina di Frost diventava ghiaccio, distruzione della speranza di vita dei poveri germogli.

 

Il gelo naturale mutava in sola, amara desolatezza, e i fiori novizi appassivano, privati del vigore primaverile.

 

Forse qualcosa stava per cambiare, mutando l'ordine naturale in distruzione, e brama di dominio .

 

Quindi è qua che si trovano le 4 stagioni...”

Di nuovo quel ghigno, un luccichio sinistro dai toni rossastri, come il sangue di una vita che, lentamente, lascia questo mondo...

 

Note dell'autrice:

In primis: scusatemi per il mostruoso ritardo >

Spero che il capitolo un po' più lungo (anche se non di molto in realtà :/ ) compensi in parte...Anche se ho i miei dubbi, ho paura di avervi deluso, mi sembra tutto patetico e pieno di cliché. Ma magari (seee!) mi sbaglio. Spero di non avervi deluso troppo, soprattutto Anaisx, a cui voglio dedicare questo capitolo.

Ovviamente se fa troppo schifo tesoro puoi anche ignorare ciò u.u

Bene, credo di aver concluso, quindi

Bacioni e alla prossima ;)

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Capitolo 6
*** Diversi modi di sentirsi bene ***


Diversi modi di sentirsi bene

DRIIIIN!!

 

Il suono della campanella rimbombò tra le pareti, quasi fosse un richiamo, un invito che lui si era imposto di non cogliere.

 

Perché, dopo aver saputo della triste storia di Dentolina, aveva deciso.

 

Avrebbe dovuto dimenticarla.

 

O quanto meno allontanarsi progressivamente da lei, lei che rappresentava, insieme, il suo più grande desiderio, e la fonte di tutto il suo dolore.

 

E così rimaneva sul solito davanzale, con uno sguardo vitreo rivolto al cielo sempre oscurato dalla neve lì al Polo Nord.

 

Diverso era il paesaggio fuori dalla finestra di Evelyn.

Un gregge di nuvolette, e alberi che iniziavano a coprirsi di fiori.

 

Ma non era quello lo spettacolo che quegli occhi color miele contemplavano e neanche quella misera scatoletta in cui passavano ripetutamente varie immagini a cui invece sembrava indirizzato il suo sguardo, che appariva inesorabilmente assorto in chissà quali pensieri.

 

Tra le mani stringeva una tazza ancora fumante e indossava un semplice pigiama di un giallo spento con i bordi a fantasia scozzese nei toni del verde.

 

Come va tesoro? Meglio?”

Una bella signora dai capelli color cannella fece capolino dalla porta del soggiorno.

 

Un pochino si mamma, grazie.”

Bene, ne sono contenta.”

 

Evelyn abbassò lo sguardo.

Non le piaceva mentire alla madre, ma...in fondo non era una vera e propria bugia. Aveva bisogno di riflettere un po' per riordinare le idee e placare quel mal di testa. E poi non aveva fatto tante assenze; si giustificava con la propria coscienza che a volte esprimeva il suo disappunto.

 

Prese un altro sorso di camomilla bruscamente, tanto che si scottò la lingua.

 

La sua testa non era mai stata in una così totale confusione.

 

In generale non si era mai preoccupato di cose che andassero al di là di scatenare una bufera di neve, esclusa la battaglia con Pitch.

 

Mentre ora...Ora era peggio delle tormente che lui stesso creava e ogni singolo fiocco di neve era una domanda, un forte dubbio, che contribuiva alla dilagazione di quel fenomeno.

 

Un cristallo: la voce di Dentolina che narrava del suo triste passato.

 

Un secondo: il suo omonimo che pronunciava quelle parole come frecce acuminate per la sua Evelyn.

 

Un terzo: lei che arrossiva o sorrideva a quel dannato biondino.

 

E poi un ultimo che annullava tutti gli altri: Evee, i suoi capelli che leggeri si muovevano ad ogni passo e i due occhi che più lo avevano colpito, di una dolcezza disarmante.

 

Perché....? Perché provava sentimenti così contraddicenti, così maledettamente umani nonostante fosse una Leggenda?!

 

Un altro sospiro. L'ennesimo in neanche una mattinata sfuggito alle labbra dello spirito del gelo.

 

Se continui a sbuffare quella camomilla si gelerà”

Mamma...”

 

Niente da fare, lei si accorgeva sempre quando qualcosa non andava, e quell'aria assente non aiutava certo a nascondere ciò.

 

Appoggiò la tazza sul tavolinetto proprio di fronte al sofà sul quale si era accomodata, rannicchiando le ginocchia fino a fargli toccare il petto.

 

Mi vuoi dire che cosa succede veramente? Non stai male, giusto?”

Annuì flebilmente.

 

La madre si sedette accanto a lei, un ulteriore invito ad aprirsi.

 

Ci sono due ragazzi...Anzi, a dir la verità solo uno. Il problema è che a me lui piace, ma quando sono con l'altro sto comunque bene, cioè è un 'bene' diverso. Con il primo mi sento come...come travolta da un sacco di emozioni, ma quando sono con l'altro è come...non so, come se fossi in pace con il mondo, come se meglio di così non potessi stare e...e non so cosa mi succede!”

 

Si prese la testa in puro stato confusionale.

 

Non posso dirti io cosa devi fare, io non sono te, capisci? Però...voglio darti un consiglio: cerca di stare più attenta alle tue sensazioni quando sei con loro, e vedi quando davvero stai bene, quando ti senti a tuo agio e non vorresti mai andare via. Quando lo capirai saprai anche chi è quello giusto.”

 

Ma, e se a lui non piaccio?”

Questo è un altro problema. Non puoi cambiare la volontà di nessuno.”

 

E fu in quel momento che alla sua mente si affacciò un pensiero:

Ma lei poteva essere innamorata di Jack Frost? No, lui era un amico, ma allora...Perché quel dannato senso di benessere? Okay, anche mettendo -cosa praticamente impossibile- che fosse innamorata del Guardiano, Lui? Ora che ci rifletteva meglio, non aveva mai considerato l'ipotesi che...

 

Possibile che arrossisse al solo pensarci?

No, così non andava, doveva reagire!

 

Andò alla finestra e appannò i vetri col proprio respiro.

Con il polpastrello caldo cancellò un po' di quel vapore componendo una parola, un nome: Jack.

 

Lo cancellò in fretta, quasi volesse eliminare tutti i problemi, uniti da quattro misere lettere.

 

Allo stesso modo in cui altre quattro misere lettere erano sparite sotto il tocco ghiacciato del ragazzo.

 

Evee...

 

Aveva deciso: ci avrebbe parlato quel giorno stesso!

 

E il giorno arrivò.

 

Non aveva mai seriamente architettato che vestiti mettersi.

E aveva sempre reputato tutti i suoi abiti, più o meno carini.

E, proprio ora che servivano vestiti carini, sembrava che niente andasse bene.

 

Alla fine aveva scartato quasi tutto il contenuto del suo armadio, rimaneva poco o niente; ossia un vestitino color salmone, maglioncino giallo, un altro bianco, gonnellina nei toni dell'azzurro.

 

Optò per gli ultimi due indumenti, completando il tutto con un cappotto sul marroncino con grossi bottoni caramello, una sciarpa di un celeste spento, e, intonata, una mollettina per capelli.

 

Si precipitò fuori correndo a perdifiato, per un motivo sconosciuto a lei stessa.

 

Si fermò dopo almeno dieci minuti, col respiro affannoso, piegata in due per lo sforzo, le guance imporporate.

 

Quando aprì gli occhi si ritrovò il suo riflesso davanti, centuplicato in mille cristalli.

 

Il salice.

 

Il loro salice.

 

Sapevo che ti avrei trovata qui.”

Dietro di lei era comparso proprio lo spirito del gelo.

 

Ciao.”

Ora non era più molto sicura di essere rossa solo per la fatica.

 

Scusa.”

All'unisono la voce era uscita dalle loro bocche.

 

Si guardarono sorpresi, chiedendosi reciprocamente, in quel muto silenzio, il perché.

 

Be, non ti ho aspettata oggi a scuola.”

 

Un sorriso le incorniciò il volto.

Io non sono venuta a scuola.”

 

Cos- Perché? Stai male?”

Pura preoccupazione.

 

No, te?”

 

L'amore poteva essere considerato una malattia?

Può darsi, ma da che ne sapeva non era contagiosa -purtroppo-, né curabile quindi, perché parlargliene?

 

No. Però ti devo parlare.”

Anch'io.”

Mi vuoi bene?”

Domanda sciocca, ma lei sapeva trovarci il senso.

 

Non lo so.”

E la sua risposta era un barlume di speranza, che desiderava fortemente, non sfumasse solo in un'amara illusione.

 

Forse avrebbe dovuto stare zitto e andarsene.

Però le parole dalla punta della lingua scapparono velocemente, andando in un timido farfuglio.

Posso, posso portarti a casa?”

In che senso?”

Posso?”

 

La sua espressione insistente fu come una molla e la sua testa si ritrovò ad annuire; mentre la manica blu della felpa di lui si intrecciava alla sua vita.

 

Tranquilla, ti tengo io.”

Cosa?”, non fece in tempo a mormorare confusamente che un alito di vento gli fece decollare.

Le labbra mal repressero un urlo.

Ma una volta constatato che lui sapeva benissimo cosa fare, la smorfia di paura si tramutò in meraviglia.

Ora quelle calde iridi correvano continuamente da una parte all'altra del paesaggio sottostante.

 

Allora?”

E' fantastico!”

Un lampo di soddisfazione illuminò il suo sguardo.

Lo rendeva così incredibilmente fiero di se il farla sorridere così.

Solo in quel momento si rese conto della loro reale vicinanza, riusciva addirittura a sentire il profumo dolce di Evee, che lo inebriava, stordendolo.

 

I loro cuori battevano all'unisono, come smossi da una calma tempesta, ossimoro perfetto per quella pace euforica che pervadeva i loro animi.

 

Atterrarono solo dopo molto tempo e altrettante acrobazie.

 

Come ubriachi di quella strana e dirompente gioia.

 

Entrò dalla finestra, che nella fretta aveva lasciato aperta.

 

Si girò.

 

E si sfiorarono.

 

Le loro labbra si sfiorarono, (in)consapevolmente.

 

Lui volò via in un battito di ciglia.

 

E lei si ritrovò a toccare con un sorriso ebete e sorpreso, la bocca increspata da schegge di ghiaccio.

 

 

Note dell'autrice:

Eccomi, di nuovo in ritardo ^^' Scusate tanto, ma tra verifiche e il caro fratello maggiore che requisisce continuamente il computer, non ho potuto pubblicare prima.

Passando al capitolo, come potete vedere da voi è diverso, colorato e con più riflessioni (oltre che un po' più corto, ma sono dettagli ^^'), si può tranquillamente definire di transizione, anche per questo, non l'ho voluto rendere lungo. Spero comunque che non risulti noioso, come invece sembra a me che stia diventando la mia storia. Forse mi sbaglio, non so, comunque mi farebbero piacere, oltre che un grande aiuto, maggiori recensioni :) come al solito ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia, in particolare Anaisx, che è sempre così carina con me <3

Bene, non mi resta che salutarvi e sperare di vedervi presto ;)

Un bacione <3

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Capitolo 7
*** L'inizio del gioco, quello vero. ***


L'inizio del gioco, quello vero.

 

Un paio di occhi verdi e magnetici ispezionavano i dintorni con fare attento.

 

Ma dove sarà? E' dalla sera del ballo che non si è più fatta vedere!

 

Jack! Ma dove hai la testa?! E' da un'ora che ti chiamo!!” Lola era sopraggiunta alle spalle del biondino, facendolo sussultare.

 

Scusa. Hai ragione, sono distratto. Senti ma hai per caso visto Evelyn?”

 

Evelyn?” la ragazza sbatté le palpebre ripetutamente.

 

Si, era alla festa con noi. Castana, Avev-”

Ah si! Quella con il vestito rosa che poi è scappata via!”

 

Dopo aver fatto un giro di 360°, le iridi di Jack si fermarono, posandosi nuovamente sulla coetanea. “Be, l'hai vista?”

 

No, perché?”

 

Niente, volevo solo scusarmi con lei, non sono stato molto carino e forse ho fatto qualcosa che l'ha offesa.”

 

Sul viso della bionda si formò un adorabile, quanto serio, broncio, che si acuì ancora di più quando, in lontananza, vide apparire l'oggetto del loro discorso.

 

Semplicemente così graziosa nella divisa scolastica, la cui gonna a pieghe (abbastanza corta, troppo per lei) le procurava un lieve rossore.

La cartella davanti alle gambe, salda nelle sue mani, e gli occhi velati, quasi oscurati...

Non sembrava essere realmente , in effetti.

 

A volte le dita sfioravano, con un certo timore, le labbra, per ritirarsi poi frettolosamente.

 

Stava ancora pensando a quella sera.

 

Per questo tutto le arrivava come lontano, anche quella corsa.

Ovattata, distante, come tutti i suoi sensi che reagivano in ritardo, troppo impegnati a seguire il filo dei suoi pensieri.

 

Solo quando si rese conto a chi apparteneva si ridestò, sorpresa.

Non si aspettava di certo di ritrovarsi davanti il biondino che tanto aveva occupato i suoi pensieri.

 

Ma perché il cuore restava così calmo?

E le guance?

Come mai non prendevano quel famigliare color bordeaux?

 

Ciao Jack.”

Ciao. Volevo scusarmi.” Aggiunse subito lui.

 

Perché?” Non riusciva a capire...

 

Al ballo. Sei scappata via così, forse ho fatto qualcosa di sbagliato...”

Oh, no-no, stai tranquillo, non è affatto per colpa tua!”

Be, però mi voglio far perdonare lo stesso; che ne dici se usciamo dopo scuola e ti offro un gelato?”

...”

 

Be, perché non parlava?! Era quello che aveva sempre desiderato...o no?

 

Ok.”

 

 

 

Allora non era cambiato niente.

Una fitta lo colpì, con la forza di un pugnale, in pieno petto.

Digrignò i denti perfetti, quelli che Dentolina rimirava sempre con adorazione.

 

Però restava lì, lo spirito del gelo.

Forse era masochista, forse era stupido, ma non riusciva ad andare via.

E non se ne andò.

 

Vide il suo dolce visino sporcarsi di gelato alla fragola, tra le loro risate.

Lui offrirsi, da bravo gentiluomo, di pagare per entrambi.

E quei sorrisi sui loro volti che non ne volevano sapere di svanire.

 

TUMP!

Un tonfo sordo, rialzò il viso di Frost.

Gli occhi dalle sfumature del ghiaccio traballarono.

Era caduta.

 

Ti sei fatta male?”

Mh...” Evelyn si tirò su a sedere.

Le ginocchia sbucciate, le iridi color del miele si arrossarono improvvisamente, mentre grosse lacrime sovrastavano le lunghe ciglia.

 

Vuoi che chiami qualcuno?”

Ed era sempre lui ad esserle accanto.

Perché non poteva essere un umano?!!

 

Ma tutti quei struggenti pensieri si fermarono quando notarono, quando notarono la direzione reale dello sguardo di lei.

Non era la ferita.

Era una tana. La tana di un giovane coniglietto.

Nella caduta l'aveva distrutta, insieme a qualche pratolina.

 

Ed ora cos'era quell'alone quasi invisibile, ma presente, intorno a lei?

 

Le dita a pianista si allungarono sicure su quel mucchietto di terra e a un semplice tocco...Di nuovo quel pulviscolo di tenui colori pastello.

 

Il suo sguardo di ghiaccio si posò sugli occhi di lei.

Era come in trance, la pupilla e l'iride si confondevano in un unico colore, più scuro e freddo del solito.

 

Evelyn sollevò piano il palmo e;

ed era successo un'altra volta.

Tutto di nuovo intatto. E quei leggeri tagli sulle gambe l'unico segno tangibile della caduta.

 

Sbatté ripetutamente le ciglia nere, in netto contrasto con la chiarezza dell'azzurro degli occhi.

 

Se ne era scordato.

 

Gli iniziarono a scorrere immagini del loro 'primo incontro', o meglio la prima volta che LUI l'aveva vista.

Quel fiore lilla sovrastava.

Era tutto come quella volta: gli stessi bagliori colorati, lo stesso piccolo miracolo. Se piccolo si può definire.

 

Evelyn, tutto bene?” Il biondino riscosse entrambi ripetendo ancora una volta la stessa domanda.

Il miele ritornò nelle sue palpebre.

Oh si-si. Mi sono solo sbucciata un pochino le ginocchia, ma niente di che.”

Si spolverò la gonna sporca di terra.

 

Sicura? Forse è meglio se ti riaccompagno a casa...”

Va bene.”

 

Il suo sguardo rimaneva su quelle due figure che si allontanavano, ma in realtà era perso dietro a tutt'altro.

Cercava di collegare quegli eventi, mentre tutto si confondeva in assurde, inspiegabili soluzioni.

 

Come faceva un'umana, la 'sua' Evelyn per giunta, a fare quelle cose? Se era una guardiana come mai aveva sembianze umane? E, al contrario, se era un'umana come faceva a compiere certi prodigi?

 

Alzò il capo verso la luna, stranamente presente anche se ancora giorno, come formulando una muta domanda.

Alla quale l'umo della Luna puntualmente non rispose, lasciando il nostro Jack da solo con i suoi dubbi.

 

Intanto, in un noto spazio verde, l'unico con ancora piccole tracce dell'inverno trascorso, due ragazzi passeggiavano tranquilli.

 

Uh.” lei si fermò. Evelyn fissava il salice, il solito, il loro.

E gli occhi tremolarono davanti ai ricordi, tanto che dei lacrimoni sembravano spuntare in procinto di correre a rigarle le guance.

 

C'è qualcosa che non va?” Il suo coetaneo Jack si avvicinò premuroso.

 

Lei si passò frettolosamente una manica per asciugare quelle tracce cristalline.

No...niente di importante.”

 

Si girò.

 

E fu un attimo.

 

Tutto si annullò.

 

Anche i colori scomparirono, lasciando come loro ricordo solo due statici bianco e nero.

 

Ma anche loro vengono sopraffatti.

 

Rosso.

 

Ora è tutto rosso.

 

Il silenzio non è mai stato così caotico.

 

Si confonde con quel tonfo sordo quell'urlo. Quei 2 urli, quegli occhi sbarrati.

 

Davanti a quella tragicità lo spirito del gelo accorre.

 

E ora è lì.

 

Accasciato a terra.

 

Un solo nome sulle labbra che non può fare a meno di gridare.

 

Un solo corpo, ormai esanime, sulle sue ginocchia.

 

E infinite lacrime sul suo volto pallido.

 

EVELYYYYN!!!!!”

 

 

 

Accanto il suo omonimo in evidente stato confusionale, chiaramente scioccato.

 

 

 

E dietro un albero non molto lontano, un 'inquietante figura incappucciata, che si lasciò sfuggire un ghigno di soddisfazione.

 

Fuori uno. La Primavera è appassita. Ne restano 3.”

 

Note dell'autrice:

Saaaaalve a tutti! Chiedo venia per il mostruoso ritardo con cui pubblico >

Tra l'altro immagino che dopo il capitolo avrete voglia di uccidermi, insomma, ho fatto morire la protagonista...Però state tranquilli, io sono per l'happy ending anche se magari qua non si nota molto. Per le varie domande, vista la schiettezza e la fretta con cui sono avvenute alcune cose, non vi preoccupate perché nel prossimo capitolo si chiarirà un po' tutto. Vi chiedo solo pazienza perché ultimamente sono un po' impegnata e la voglia di scrivere è andata a farsi friggere -_-. Come al solito ringrazio tutti quelli che mi seguono, in particolare chi perde un po' di tempo a recensire e farmi sapere la sua opinione, ho sempre paura di deludervi >

bene, penso di aver finito, e in ogni caso se avete bisogno di me potete tranquillamente scrivermi, tanto non mi disturbate mai, anzi!

Un bacione enorme a tutti <3 chitta97 <3

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Capitolo 8
*** La verità ***


La verità

Quei passi pesanti si fecero sempre più lontani, portandosi via anche l'inquietante figura che aveva dato luogo ad uno straziante scempio.

Se ne andarono lasciando da soli i 3 ragazzi, in un teatrino di pura sofferenza e agghiacciante dolore, dove le lacrime si confondevano ai singhiozzi soffocati da moti di rabbia.

 

Frost stringeva ancora l'ormai cadavere di Evelyn, fregandosene del liquido rosso che macchiava le sue mani tremanti e la solita felpa blu.

Jack aveva ancora gli occhi verdi sbarrati, incapace di fare alcunché. Quella che doveva essere una giornata normale si era trasformata in meno di un attimo, in uno dei peggiori film drammatici. E lui ne faceva parte in qualche modo. Un concetto che sfiorava l'immaginazione.

Non si era ancora chiesto chi era quello strano ragazzo accorso subito dopo...subito dopo l'accaduto.

Ma forse non ce ne sarebbe neanche stato bisogno.

 

Il corpo di Evelyn non era mai parso così debole, fragile, agli occhi di ghiaccio dello spirito del gelo. Il sorriso ancora sul suo bel volto, le belle ciglia chiuse per sempre, segregando così il miele, la dolcezza che tanto gli caratterizzava.

 

L'ennesima lacrima che solcava le guance di Frost, ora si posò sulla fredda terra, cristallizzandosi dopo poco.

Ma non rimase statica lì.

Improvvisamente si illuminò di riflessi colorati.

Chiari colori pastello.

 

Ma non era la lacrima, quella insignificante stilla salata, la sola ad illuminarsi...

 

Frost alzò il volto per trovarsi davanti ad uno spettacolo straordinario, ad un miracolo, forse.

 

Perché la sua amata ora era avvolta da quel pulviscolo, lo stesso che aveva visto col fiore e con la tana del coniglietto.

 

E in un attimo, così come tutto era accaduto, così tutto si riparò.

E il miele rinacque, e tornò sul viso della ragazza.

 

Ciao Jack”

Sorrideva. Un sorriso debole, semplice. Il suo sorriso.

 

Non poté non stringerla forte tra le sue braccia mentre altre lacrime, più calde, sgorgavano dai suoi occhi.

 

Si avvicinò anche il biondino e, dopo aver sfiorato la spalla di lei, in un gesto amichevole, chiese (giustamente): “M-ma che c-cosa è successo?”

 

Si scambiarono tutti uno sguardo perplesso.

Che cosa era successo?

 

La domanda albergava in tutti gli sguardi taciturni dei presenti, ancora increduli davanti a quel prodigio.

 

Lo spirito del gelo non riusciva neanche a lasciare andare dal suo abbraccio Evee, con la paura, forse un po' sciocca, di poterla perdere di nuovo e questa volta davvero per sempre.

 

Evelyn, d'altro canto era pervasa da una sensazione strana, un misto di calore, eccitazione, ma anche un immenso piacere, unito ad un brivido misterioso e segreto, un timore nascosto per qualcosa di ancora ignoto.

Una sensazione che neanche lei sapeva spiegarsi per bene.

 

Jack era probabilmente quello più sbigottito.

Forse anche per quello, fu il primo a notare la particolarità di quel raggio di luna, che li aveva improvvisamente avvolti, in un flebile abbraccio.

 

Il battito di ciglia, che chiuse per un attimo i suoi occhi di smeraldo, scandì il tempo trascorso prima dell'apparizione di una nuova figura.

 

Un uomo scese letteralmente dal cielo. Un uomo come tanti, capelli scuri con poche e deboli striature argentate, un buffo cappello a basco calcato sulla nuca, un paio di baffi spiritosi, e l'aria birichina nonostante l'età avanzata.

 

L'uomo della luna...”

Mormorarono le labbra di Frost, per poi immobilizzarsi in una posizione ricordante una 'o'.

 

Il signore annuì semplicemente, accompagnando il gesto con un sorriso di comprensione.

 

E con un altro gesto, li porto con se, facendogli sparire, per poi riapparire dopo poco in un posto particolare, ma di un affascinante splendore.

 

Era una casa piccola, niente affatto lussuosa o pomposa. Una semplice costruzione in legno, abbastanza grande, ma neanche troppo.

Ma aveva qualcosa di diverso;

a caratterizzarla ci pensavano dei fregi, arabeschi peculiari e contorti, di un brillante color argento, leggermente tendente all'azzurro.

E poi quell'alone fievole che albergava intorno alla costruzione.

 

Senza contare dove questa era ubicata.

Perché il terreno non era terra, né erba, né qualsiasi altro suolo presente sul nostro pianeta;

era crosta lunare.

 

Erano sulla luna.

 

I 3 non poterono non continuare a scambiarsi gli stessi sguardi allibiti.

 

L'uomo non sembrava però farci troppo caso. Si avviò all'interno della sua dimora, incitando i suoi ospiti a fare lo stesso.

 

Una volta dentro, ebbero un altro motivo di stupefazione.

 

Ai loro occhi si affacciava una stanza singolare:

una specie di planetario che però non raffigurava solo la volta celeste, ma anche il suolo, terrestre e di molti altri pianeti.

Una stanza enorme, gigantesca, tanto che sembrava impossibile che una casa del genere la potesse contenere, anche se era l'unica camera in tutto l'edificio.

 

Tutto era, inoltre, disegnato con una mirabile maestria e precisione, con colori assurdamente vivaci e realistici.

 

Sedetevi, vi prego.” Le uniche parole dell'uomo, finora.

 

I ragazzi non se lo fecero ripetere e si accomodarono su delle sedie bianche attorno ad un tavolino dello stesso brillante colore, e sul qualche primeggiavano: una teiera finemente decorata con numerosi ghirigori e ancora fumante, 4 tazzine sullo stesso stile, e un contenitore, al centro, con biscotti che emanavano un invitante profumo di cannella.

 

Servitevi pure, non fate complimenti. Il the è già zuccherato.”

Ubbidirono, forse più perché confusi che per altro.

 

Solo Jack Frost trovò la voce per formulare una domanda, assolutamente lecita, e che albergava in tutte le loro menti.

Che diavolo è successo?! E come puoi dopo tutto questo tempo e quello che è appena successo, farti risentire come se nulla fosse e offrirci del the con i biscotti come se fosse tutto normale?!”

Era arrabbiato, il tremito stesso della sua voce lasciava trasparire un rancore mal represso.

Per anni aveva cercato di mettersi in contatto con lui senza riuscirci; in quei giorni aveva cercato da lui una risposta alle stranezze della sua amata, ma non c'era stato niente da fare. E forse se avesse saputo qualcosa, avrebbe potuto evitare quel terribile dolore, che, sebbene passato, aveva lasciato i suoi segni.

 

Due occhi color miele si posarono su di lui. Ne sapeva qualcosa?

 

Stai calmo Jack Frost, ora vi spiegherò tutto. Anche a te Jack.” Aggiunse riferendosi all'altro ragazzo, che biascicò solo un debole 'come fai a sapere il mio nome?', forse uno dei dettagli meno rilevanti di fronte a quella situazione.

 

Evelyn iniziò a sorseggiare il suo the, forse tentando di indurre ai due ragazzi di fare altrettanto.

Intento riuscito, in quanto fu immediatamente seguita dal suo coetaneo e da Frost che preferì però addentare un biscotto, con un'aria abbastanza seccata.

 

Vedo che siete piuttosto turbati. Perfettamente comprensibile, ovviamente. Perciò vi spiegherò subito tutta questa storia, anche se non avrei dovuto farlo...”

Prese un respiro e continuò.

Prima però sarò meglio spiegare a te, Jack, chi è questo 'giovanotto' che ti siede accanto.”

 

In poco tempo spiegò quasi l'intera vita di Frost, non tralasciando neanche l'avventura avuta con Pitch. E l'oggetto di quel racconto non faceva che chiedersi il perché di quel aggiunta quando c'erano questioni parecchio più importanti e urgenti;

ancora una volta si ritrovò a detestare quel biondino.

 

Ma anche ad Evelyn la narrazione piacque, perché alla fine non sapeva proprio tutto del suo 'amico', anzi.

Si ritrovò a fissarlo di sottecchi, e quando i suoi occhi color del ghiaccio si incontrarono con il suo sguardo arrossì e si voltò bruscamente da un'altra parte.

 

Non aveva dimenticato il fuggevole bacio che si erano scambiati il giorno prima, sebbene ora sembrasse fosse passato un secolo e più.

 

Terminato il preambolo, necessario affinché tutto fosse chiaro a tutti, l'uomo della luna si prese una piccola pausa, e bevve un po' del suo the, ormai freddo.

 

Gesto che fece ammontare ancora di più la rabbia allo spirito della neve, che prese a tamburellare freneticamente le dita sul tavolino.

 

Il suo omonimo restava semplicemente zitto, mentre Evelyn esibiva uno sguardo smarrito ed agitato.

 

Ora veniamo a noi.

L'individuo che ha cercato, o meglio, che aveva ucciso, te, Evelyn, non sono ancora riuscito a capire chi sia di preciso. E' certamente una figura sinistra e tutto quel che so su di lui è che mira a sovvertire l'ordine della natura, in particolare a sovvertire ed eliminare le 4 stagioni.”

E che cosa c'entra lei con le 4 stagioni?!”

Esclamò lo spirito dell'inverno, non trattenendo il nervoso.

 

Il signore emise un sospiro grave.

E' una cosa particolare. Succede rare volte, ma succede. Io di solito decido alla morte di una persona se e che tipo di guardiano diventerà. Ma se mi accorgo che una persona ha dei requisiti per cui può diventare u certo tipo di spirito gli affibbio fin da subito dei poteri esclusivi. Evelyn, tu sei una di queste eccezioni. Tu sei lo spirito della primavera, la guardiana della natura, della spensieratezza e serenità che questa evoca.”

 

Il silenzio si intromise prepotentemente, assordando tutti.

Quindi sono...-sono co-come Jack?” riuscì a stento a balbettare l'interessata.

L'uomo della luna annuì, quasi con un senso di solennità,

abbandonando per un attimo la sua aria paterna e comprensiva.

Ora sì. Quell'essere ti ha ucciso effettivamente. Però essendo tu destinata a diventare una guardiana, sei comunque rinata anche se sotto forma di spirito.”

 

Quindi io sono morta, per davvero?”

Sì. Ora sei qua solo come guardiana della primavera, non più come Evelyn, la ragazzina che frequenta il liceo e suona il pianoforte, ma solo come spirito. Esattamente come è accaduto per Jack Frost, per Babbo Natale, la Fatina dei denti ecc...”

 

M-ma perché questo tizio ha interesse a eliminare gente come loro?” il biondino aveva parlato dopo tanto tempo, sebbene nella sua voce si potesse scorgere un fremito.

 

Questo non lo so. So solo che ogni passo che fa, il mondo cambia, e la natura si distrugge a poco a poco. La neve candida si tramuta in ghiaccio freddo e spietato, che fa morire le povere piantine appena nate; l'erba si inaridisce; i fiori, o muoiono, o tramutano in veleno il loro profumo; la luce del sole da dolce e delicata, diventa soffocante ed accecante. Non so che cosa lo muove a compiere certe cose, così terribili. Ma lo fa, ed ogni volta il suo volto si tramuta in un ghigno di soddisfazione. E bisogna evitare che continui e porti la terra alla rovina. Voi dovete far sì che questo non accada.”

 

Noi?” domandarono in coro.

 

Io non posso. Per quanto voi mi stiate vedendo e parlando, io non sono consistente. Prendo forma raramente e solo in casi di estrema urgenza, come ora. Generalmente di me rimane la voce e una presenza, come una sottospecie di fantasma, che dona consigli.”

 

Quando gli pare... Concluse mentalmente il guardiano del divertimento.

 

E come dovremmo fare secondo lei?”

Sbottò Evy, chiaramente scettica di fronte a quella soluzione.

 

Impedendo che anche le altre stagioni siano ridotte troppo presto a spiriti.”

 

Perché, anche le altre stagioni sono già delle persone?”

Si intromise Jack, provocando un certo fastidio a Frost.

 

Già. E le conoscete anche bene.”

 

Per l'ennesima volta in quella giornata si trovarono tutti e tre a guardarsi, forse ognuno in cerca, nel volto degli altri, di un qualche indizio.

 

Scusateeee > < !!!!! Lo so, è davvero tanto, decisamente troppo, tempo che non aggiorno! Ma non ho passato esattamente un bel periodo...Prima la scuola, con due settimane con diecimila verifiche e interrogazioni. Poi il pianoforte che mi ha portato via parecchio tempo con concerti e la preparazione per un concorso (a proposito, anche se non me lo merito, incrociate le dita per me, spero di passare le eliminatorie > <). Sono anche stata male per altre due settimane. Infine sono tornata ieri sera tardi dalla gita di 3 giorni a Roma con la scuola. Il mio primo pensiero una volta toccato il computer è stato per questa ff e tutti i santi che la seguono, quindi eccomi qua con questo capitoletto. Che ve ne pare? Fa schifo? Vi capisco u.u Però almeno la lunghezza è voluta, nel senso che volevo farlo finire con un po' di suspence (giusto per aumentare la vostra voglia di ammazzarmi) su l'identità delle altre stagioni...mi dispiace se lo troverete troppo corto :/ L'unica cosa che posso dirci è che i tempi dovrebbero notevolmente ridursi con le vacanze di Pasqua di mezzo, ma non si sa mai, ultimamente la mia salute vacilla....

Bene, dopo questo lungo sproloquio, vi lascio.

Un bacione a tutti, in particolare ad Anaisx !

Chitta97 <3

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Capitolo 9
*** La naturale malvagità ***


La naturale malvagità

Sophie, prova a prendermi!”

Così non vale, tu sei troppo veloce!”

Jamie e la sua piccola sorellina stavano giocando allegri nel cortile di casa, sotto gli sguardi di Jack Frost, il suo omonimo, Evelyn, e un cielo plumbeo.

 

Ecco che la biondina aveva fatto l'ennesimo volo; non c'era niente da fare, aveva proprio un pessimo equilibrio...

L'ormai guardiana della primavera accorse da lei; per fortuna i bambini riuscivano a vederla senza problemi, ma come era stato difficile far quadrare la verità nelle loro testoline...!

 

Per non parlare di farla quadrare prima nelle loro testoline!

Insomma, scoprire che Evelyn era destinata ad essere una guardiana e che poi proprio i suoi vicini fossero le 2 stagioni mancanti, non era proprio cosa da tutti i giorni...

 

Eh sì, perché erano proprio Jamie e Sophie i futuri guardiani, rispettivamente, dell'autunno e dell'estate!

 

Anche se a differenza di Evelyn ancora non avevano manifestato le loro abilità nascoste: troppo piccoli, aveva spiegato l'Uomo della luna.

 

In conclusione ora si trovavano tutti e 5 lì, nel giardino dei 2 fratellini, a giocare.

 

Jack si era quasi abituato a queste anomalie, anche se spesso, senza farsi vedere da Frost, di cui aveva avvertito l'ostilità, si pizzicava come se così si potesse svegliare e fuggire da una realtà che aveva troppe sfaccettature simili al sogno, ovviamente invano.

 

E, sempre senza farsi vedere dallo spirito dell'inverno, si ritrovava a fissare Evy.

Non sapeva perché, ma quella ragazza lo affascinava.

Era timida e dolce oltre l'incredibile; e poi era bella, di una bellezza delicata, quasi angelica.

 

Come va?”

Il sorriso che gli rivolse la ragazza a quella domanda, fece capire al biondino che la domanda in effetti era un po' inadeguata, dato che l'interessata si poteva dire morta.

No, cioè...non volevo dire in quel senso...” Balbettò imbarazzato per la gaffe.

 

Tranquillo, ho capito quello che intendevi. E' solo che è strano.”

Cosa esattamente?”

Domani ho saputo da Jamie che faranno il mio funerale; è strano, non pensavo di poter essere presente a quello.”

L'espressione che assunse voleva essere divertita, ma il risultato fu solo una smorfia amara.

 

Ti dispiace per i tuoi, vero?”

Annuì. “Loro non riescono a vedermi.”

Ma non devi fartene una colpa. Ora devi solo pensare a loro, perché non soffrano come tu stai facendo ora.”

Volsero entrambi lo sguardo ai bambini che ora giocavano con Jack Frost.

 

In contemporanea con il muoversi del capo, allo spirito della primavera rivenne in mente ciò che c'era stato tra lei e il ragazzo dai capelli color del ghiaccio.

 

Arrossì all'istante, ricevendo un'occhiata perplessa dal coetaneo, a cui preferì non rispondere.

 

 

Jamie sorrideva malizioso a Jack Frost. Oramai la situazione gli era più che chiara, e anche se non lo fosse stata aveva costretto a farsi raccontare tutto da lui.

Ti piace Evy!” Non poté fare a meno di cantilenare con quel tono sciocco, tipico delle prese in giro.

Non incominciare anche tu!” Frost accompagnò la frase con uno sguardo torvo, che però non spaventò il ragazzino; smise lo stesso, accontentandosi di sorridere sotto i baffi.

 

Va bene, ti aiuterò...”

Cosa? Non ti ho mai chiesto di aiutarmi!”

Ma è logico che ti serve una mano, visto che la tua amata se la sta filando il tuo omonimo.” Accennò con la testa ai due che bevevano un frullato poco distante.

 

L'altro non poté non trattenere un grugnito di disapprovazione: già non gli era simpatico a priori, ora si metteva anche a corteggiare proprio lei!

 

Inizia con l'andarci a parlare almeno.”

Scherzi? La metterei solo in imbarazzo!”

Ma dovrai pur scoprire che cosa ha significato quel bacio per lei, no?”

Ora come ora Jamie sembrava aver preso 5 o 6 anni di più, era proprio un bambino sveglio.

Vai!” Lo esortò anche Sophie, che da seduta che era sulle sue ginocchia, si era alzata e lo tirava per una manica della felpa verso i 2 ragazzi.

 

E va bene, ora vado.” Acconsentì alzando gli occhi al cielo.

 

 

Ehm. Evee, posso parlarti?” Le guance gli si erano imporporate, ma almeno non aveva balbettato pateticamente.

 

C-certo.” Al contrario di lei...Oh no, ma perché lei non era patetica quando si incespicava, ma solo tremendamente tenera?!

Scusami un attimo, Jack.”

Sì sì, tranquilla, fai con comodo.”

 

Si allontanarono fino ad arrivare sotto un albero frondoso, probabilmente una quercia.

C-che volevi dirmi?” farfugliò torturandosi le mani.

Avanti, lo sai anche te di che cosa dobbiamo parlare.” Rispose con un tono che non ammetteva repliche.

Lei non fece altro che arrossire e abbassare lo sguardo, incapace di affrontare quello deciso dello spirito del gelo.

 

Senti, io non pretendo che tu mi dica che sei innamorata di me, che vuoi solo me, o robe del genere. Voglio solo sapere. Sapere se quel bacio ha significato qualcosa anche per te, oppure è stato solo uno sbaglio. Perché per me lo è stato...importante. Cioè...mh...perché deve essere così difficile parlare con te ?! Io lo volevo davvero quel bacio...”

Frost avrebbe giurato di aver raggiunto lo stesso colore delle mele dell'albero accanto.

 

Ed Evelyn non era da meno.

Anch'io, anch'io lo volevo quel bacio...Però, c'è una confusione incredibile nella mia testa e non posso assicurati di essermi innamorata davvero...di...te. Stanno succedendo troppe cose e...”

E' per Jack, vero?”

La interruppe il guardiano, a cui, dopo un iniziale sospiro di sollievo, l'aria si era bloccata nello sterno.

 

No! Cioè...in parte...”

Va bene, facciamo così. Tu ci pensi un po'. Però prima o poi dovrai deciderti...Io sarà sempre qui ad aspettarti, ma...anche per te, non puoi restare indecisa per sempre, ti fa male.” E mi fa male. Aggiunse tra se e se, senza trovare il coraggio di pronunciare quelle parole proprio davanti a lei, nonostante le avesse già praticamente confessato quello che provava nei suoi confronti.

 

Evee si limitò ad annuire lievemente, mentre già Jack si allontanava dall'albero sotto il quale si trovavano.

Allora fece per avviarsi anche lei verso il tavolino dove prima era seduta con l'altro Jack. Spostò lo sguardo su quest'ultimo, trovandolo lì che sorrideva al suo indirizzo.

Si trovò ancora più confusa di prima.

Era quello che aveva sempre voluto, giusto? E allora perché la felicità, l'emozione, non erano così forti come aveva molte volte immaginato? Perché il cuore non accelerava sfiorando velocità decisamente anormali?

Scosse la testa rassegnata a quel dubbio eterno, promettendosi che poi ci avrebbe pensato con più calma, magari sotto le coperte con una buona tisana preparata da sua mad...Eh no ! Sua madre...Non avrebbe più potuto fare quella vita...Fu come se una secchiata di acqua gelida le si riversasse addosso. Forse solo in quel momento comprese veramente che cosa significava essere effettivamente morta come EVELYN.

 

Ma non fece in tempo a realizzare davvero tutto che...

che cosa stava succedendo?

 

Il terreno prese a tremare freneticamente facendo cadere Jamie e (per l'ennesima volta) Sophie, che giocavano a rincorrersi poco più in là. Gli occhi non fecero in tempo a sbarrarsi che dal terreno, sì, proprio dal terreno, comparve una figura sconosciuta, anche se...qualcosa di fam- Ma certo! La figura incappucciata, quella con un ghigno terrificante sempre sulle labbra, l'entità di cui parlava l'Uomo della luna, non poteva che essere lui!

 

Al suo cospetto gli steli dei fiori si piegarono, gli alberi persero gran parte delle foglie, la terra divenne arida e secca, il vento prese a soffiare gelido e imperturbabile.

 

Ora potevano vedere quell'essere malvagio interamente.

 

Alto più del normale, capelli lunghi e corvini, viso sciupato e sfregiato da varie cicatrici, corpo massiccio e interamente coperto da indumenti scuri che non lasciavano intravedere neanche un lembo di pelle.

Sorrise, di quel suo solito sorriso maligno e strafottente, mentre si avvicinava sempre più ai 5 ragazzi, ora riunitisi tutti, non notando che così facendo gli facilitavano il compito, visto poi che avevano appena toccato con le spalle contro il muro della casa dei più piccoli.

 

Preso da un moto di coraggio lo spirito dell'inverno domandò, con un tono il più deciso possibile, vista la situazione: “C-chi sei, tu?”

un certo disprezzo nel pronunciare l'ultima parola e lo sguardo di ghiaccio che vagava per i dintorni resi quasi irriconoscibili da quel-quell'Uomo?

 

Io sono colui che tutto distrugge, sono tutto ciò che l'umoo di male ha portato moltiplicato all'infinito, come sarà in un non così lontano futuro. Sono la desertificazione che inaridisce il terreno, sono l'effetto serra, le inondazioni, tutto ciò di naturale, ma causato in parte dall'essere umano. Sono gli estremi delle stagioni che voi 4 rappresentate: il gelo polare, il caldo afoso...Io sono colui che vi eliminerà.”

 

Un tremito percorse tutti i ragazzi, mentre un solo pensiero attraversava la loro mente terrorizzata: E ora che cosa possiamo fare?

 

Okay, avevo detto che i tempi di aggiornamento si sarebbero ridotti, ma...^^' Non l'ho fatto volontariamente, giuro! E' che le cose non sono migliorate, per farvi degli esempi: Lunedì avevo interrogazione di storia sulla bellezza di 52 pagine, martedì poteva interrogarmi di latino, oggi dovevo avere l'interrogazione di geografia e forse di economia (anche se poi le ho scampate entrambe ^^'). come se non bastasse ho avuto un sacco di lezioni di pianoforte perché...Sì, ho passato le eliminatorie di quel concorso di pianoforte :D !! Quindi dopodomani parto e vado a Parigi a disputare le finali, speriamo bene ^^'' Bene, smetto di blaterare su cose che a voi proprio non interessano, ma ci tenevo a farvi capire che se vi abbandono per un po' non è per negligenza, ma perché davvero non ce la faccio...E ora mi sento anche un po' in colpa perché, a ben guardare, non ho scritto moltissimo :/ Ma altrimenti mi sembrava di correre troppo e far succedere tutto troppo in fretta bruciando la suspence (la poca che riesco a creare). Va be, sta a voi giudicare, quindi ora vi lascio, non prima però di ringraziare tutti:

chi recensisce, chi solo legge (ricordando che una recensione è sempre gradita ;) ), chi ha messo tra preferite/ricordate/seguite questa storia, e poi in particolare, come al solito, Anaisx, e anche Fallin, un altro tesoro di ragazza che mi lascia sempre recensioni magnifiche **

Vi voglio bene , tesore <3

Un bacione a tutti ^3^!!

chitta97

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Capitolo 10
*** Sospetti... ***


Sospetti...

 

Tremavano come foglie, le gambe che cercavano svelte una via di fuga e che inesorabilmente finivano per toccare il muro dietro di loro.

 

E lui invece continuava a sogghignare sadicamente, avanzando ciondolando.

Uh, non vi ho detto il mio nome, che maleducato! Breaker, Heartbreaker è il mio nome.” Aggiunse in un tono quasi canzonatorio.

 

Ma ora le cose più importanti...Da dove cominciare? Dal più forte?”

Si voltò verso Frost, il cui sguardo di ghiaccio sembrava essere andato in frantumi.

O forse da quella che mi da più filo da torcere?” E indirizzò un'espressione astiosa alla guardiana della primavera.

Mh...No, ho deciso, comincerò dalla più piccola, dalla futura Guardiana dell'estate!” Protrasse la mano ossuta e con le unghie ben più lunghe del dovuto, tanto da sembrare artigli, verso la piccola che incominciò a piangere disperatamente, agitandosi ad ogni singulto. Le parole venivano fuori sconnesse e a pezzi, ma si poteva ben comprendere una richiesta d'aiuto.

Ahi..!” Un mugolio di dolore sfuggì alle labbra di Breaker. Una foglia lo aveva ferito di striscio sul viso, appena sotto l'occhio sinistro, disegnando sulla pelle pallida e sciupata un segno rosso e ricurvo.

T-tu...!” Farneticò in un tono di sdegno e rabbia insieme, rivolto al fratello della biondina.

 

Jamie non sapeva come ci era riuscito, ma a quanto pareva il potere dell'Autunno era riuscito ad intervenire per salvare Sophie, che ora guardava il ragazzino con un'aria di sorpresa mista ad ammirazione.

 

Quindi l'uomo deviò il suo obbiettivo, deciso ora ad abbandonare l'idea iniziale.

Sfortunatamente per il Guardiano dell'autunno, che si rese ben presto conto di non riuscire più a fare un cavolo di niente.

 

Frost, vedendo la sua faccia spaurita tentò una mossa estrema e che, con molta probabilità non sarebbe servita a niente: come in tutte le scene eroiche di ogni film, si frappose tra il bambino e il cattivo di turno; forse, sarebbe almeno riuscito a deviare la sua attenzione dal piccolo a lui.

 

Evidentemente HeartBreaker non la pensava come lui visto che con un singolo gesto e in poco meno di un attimo lo scaraventò a terra, come se la forza dirompente di un tornado lo avesse travolto.

 

Evelyn rimaneva immobile, senza il coraggio e, magari, neanche la facoltà di muoversi o fare alcunché.

Jack, dopo aver lanciato una veloce occhiata al suo indirizzo e capito che non poteva certo contare su di lei, decise di imitare il suo omonimo.

 

Era già pronto a ritrovarsi sdraiato sull'asfalto.

Chiuse gli occhi, strizzandoli quasi spasmodicamente.

E invece...La mano che l'altro aveva alzato minacciosa contro di lui si fermò a mezz'aria, per poi ritirarsi in un gesto stizzito.

Tsk...” Sputò, per poi svanire lasciando una polvere nera, vagamente simile ad un nugolo di insetti, che si dissolse rapidamente.

 

Tutti e 5 si scambiarono un'occhiata perplessa; Anche se, se dietro lo sguardo di Frost ce ne era uno diverso per il suo omonimo. Perché un sospetto si faceva largo nella sua mente.

Fu interrotto, per il momento, da un'altra caduta per lui, che non aveva fatto in tempo ad alzarsi per ritrovarsi nella stessa identica posizione di prima.

Perché Calmoniglio, con la sua solita delicatezza, era piombato, o meglio, spuntato da terra, più precisamente sotto i piedi dello spirito del gelo.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Più tardi si trovavano tutti, di nuovo, da Manny, nella sua casa così particolare. E con tutti si intende, oltre che i 5 ragazzi, anche le altre 4 leggende. Messi al corrente della questione, si erano uniti al gruppo per trovare una soluzione o quantomeno fare un po' più di luce sulla questione.

 

Come la scorsa volta, l'accoglienza non risparmiò te e dolcetti.

E, seduto al tavolino, il Guardiano dell'inverno divorava quei biscotti alla nocciola mentre continuava la sua opera di scrutatore verso l'altro Jack.

 

Non osava ancora, però, dar voce ai suoi pensieri, ancora privi di prove.

 

Che essere può volere una cosa del genere?” Chiedeva incredula Dentolina, a cui rispondeva pazientemente Nord “Per questo è un nostro nemico. E noi dobbiamo sconfiggerlo!”. Calmoniglio, d'altro canto, stava seduto tenendo la piccola Sophie in braccio.

Anche se faticava ad ammetterlo si era affezionato a quella bambina che si era imbucata nel suo mondo e aveva rischiato di metterlo sottosopra.

Sandman, invece, non faceva complimenti, e ingurgitava te a ripetizione.

 

Ma bisogna anche trovare un modo per fronteggiarlo...!” Evelyn non aveva dubbi su questo, anche perché si sentiva già terribilmente in colpa per il suo comportamento codardo di poco prima.

Io suggerirei di aggirarlo, di attaccarlo voi 8 tutti insieme.”

Fece il padrone di casa, mettendosi una mano sotto il mento in atto di riflessione.

8? E io?” Ribatté il biondino.

Tu non hai poteri, non sei un Guardiano, quindi non c'entri niente.” Frost aveva assunto un tono un po' troppo acido ed Evelyn non tardò a farglielo presente squadrandolo con i suoi occhi color del miele che, se volevano, potevano benissimo perdere tutta quella dolcezza.

Anche se, dovette ammettere, che alla fine aveva ragione lui...

Jack ha ragione, però vedrai che potrai esserci utile in altro modo.” Gli sorrise dolcemente.

Per esempio facendo l'esca.” Suggerì il Coniglio di Pasqua, così da beccarsi anche lui uno sguardo negativo dalla ragazza.

 

Manny intervenne esponendo la sua opinione al riguardo “Calmoniglio ha ragione. Ma dovete stari tranquilli, Jack sarà totalmente al sicuro perché voi sarete lì vicino e nel caso sarò pronto anch'io ad intervenire. Poi, quando Heartbreaker si sarà avvicinato abbastanza, interverrete e lo attaccherete tutti insieme. Quello che succederà dopo è da vedere...” Aggiunse con un tono più cupo e preoccupato.

 

Già perché chissà se il loro tentativo risulterà vano?

 

Accordati sul come e il perché tutti si prepararono a passare una notte dominata da dubbi e tanta, troppa, ansia.

Frost doveva riaccompagnare a casa i 2 fratellini, il suo omonimo e infine ospitare Evelyn nella casa di Nord, almeno per il momento.

 

Nel lasciare Sophie e Jamie, tutti e 3 avevano cercato di rassicurarli come potevano, anche se in effetti quelli più preoccupati erano loro. I bambini, si sa', sono molto più semplici dei grandi. Per loro è tutto da provare e le insicurezza le affrontano con un sorriso, al massimo qualche lacrima, che svanisce subito con un bacio sulla guancia.

 

Riaccompagnato anche Jack a casa propria, e dopo un irritante abbraccio tra lui e la ragazza, i Guardiani rimasti avrebbero dovuto incamminarsi verso il Polo Nord.

Ma lo spirito del divertimento aveva qualcosa di urgente da dire ad Evelyn prima.

 

Ti devo parlare.” Le annunciò laconico.

Dimmi.” Arricciò il naso, forse per riflesso al comportamento così brusco del ragazzo nei confronti del suo ex compagno di scuola.

E' a proposito di Jack.”

Vuoi dirmi perché ce l'hai così tanto così lui? E' così carino con tutti e non ti ha fatto proprio niente.”

Su questo avrei da ridire. Pensò tra se e se Frost, riferendosi all'eterna incertezza della sua amata.

Non voglio parlare della mia antipatia per quel ragazzo, ma di quello che è successo.”

Perché, che cosa è successo?” Domandò stizzita.

Quando ho provato a difendere Sophie, Breaker mi ha scaraventato a terra in un attimo. Quando lui ci ha provato con Jamie però, non è successo niente. Anzi, se ne è andato via all'improvviso, senza una spiegazione. Aveva la vittoria in pugno dopotutto, poteva sconfiggerci senza fatica eppure quando lui si è messo in mezzo si è tirato indietro. Perché?”

Una coincidenza. Oppure chissà cosa aveva per la testa quel tizio! Una persona che fa cose così crudeli non può essere sano di mente, è normale che abbia qualche piano in mente o qualcosa del genere.”

E se invece l'avesse fatto perché non voleva colpire proprio Jack?”

Cosa stai insinuando?”

Non sto insinuando niente. Solo che è parecchio strano che proprio con lui si sia fermato. Ecco, magari Jack ci nasconde qualcosa...Non dico che è per forza colpevole, però...”

 

Evelyn interruppe il discorso del ragazzo, manifestando tutto il suo dissenso.

Non puoi accusarlo. Non hai alcune prove e peraltro la tua teoria non regge nemmeno un po'. Si è anche offerto per fare da esca e poi...e poi non farebbe mai una cosa simile!”

 

Le posò le mani sulle spalle, forse anche per fermare quel gesticolare freneticamente che la Guardiana della Primavera aveva messo in atto dopo aver sentito i suoi dubbi.

Tu non lo puoi sapere. Magari la sua è stata tutta una recita, non puoi essere sicura che è come dici.”

 

Neanche tu puoi essere sicuro che è come pensi tu.”

Le lacrime cominciavano a punzecchiarle gli occhi e non tollerò oltre quel contatto con Frost, di cui scacciò via le mani con un movimento secco.

 

Devi smetterla di trattarlo così. So che non ti sta simpatico ma non puoi incolparlo di tutto. E non è così che lo metterai in cattiva luce sotto i miei occhi. Non puoi conquistarti il mio amore boicottando il tuo avversario!”

 

Fu a quel punto che Jack Frost perse definitivamente le staffe.

 

Cosa? Pensi di essere al centro del mondo? Non lo faccio per quello, non sono così meschino e non posso credere che tu lo abbia pensato! Io sto solo cercando di metterti all'erta su una possibilità remota, ma che potrebbe esistere e questo è il tuo ringraziamento?! Be, sai che ti dico, fai quel che ti pare!”

 

Si fissarono, lei con le lacrime in bilico sulle ciglia, lui con le guance arrossate per la rabbia.

 

Si girò e chiamò Nord per portarla al suo laboratorio a dormire.

Babbo Natale fu lì in pochi secondi grazie alla sua slitta.

 

Non riuscì a nascondere un'espressione perplessa. “Pensavo l'accompagnassi te a casa, qualcosa non va?”

Niente, mi sono solo ricordato che ho molto da fare, stasera non tornerò a dormire.”

Ma-”

Possiamo andare Nord? Sono molto stanca.” Intervenne allora Evy, il cui tono però era tutt'altro che fiacco, tipico di una persona che casca dal sonno.

 

Mh. C-certo.” Si affrettò a rispondere il vecchio, anche se per niente convinto e anzi, un po' agitato per questo improvviso e strano comportamento di quei due.

 

Non si salutano neanche. Allora è una cosa grave.

Osservò mentre già si accomodava al posto di guida.

Sicuro di non voler venire Jack?”

Te l'ho già detto, non posso.”

Va bene. A domani allora.”

Ciao Nord.”

Non vi salutate voi due?” Provò, non sicuro che fosse una buona idea.

Ciao.” Fu la lapidaria risposta di Evelyn, alla quale Frost rispose con un debole gesto della mano.

 

Ahi...” Mormorò tra i denti Babbo Natale, conscio che la cosa non sarebbe finita lì e chissà quando sarebbe finita.

 

Ciao a tutti :D ! Allora, questo capitolo è stato un vero e proprio parto! E tutto per colpa della tanto amata tastiera che smette di funzionare proprio quando voglio scrivere. Cioè i tasti andavano sì e no solo quando pareva a lei -_-'' A me dopo veniva l'ansia, l'ansia non fa bene alla salute quindi abbandonavo. In conclusione se vi ho fatto aspettare più del dovuto date la colpa alla mia tastiera u.u

Però dovete ammettere che sto pian piano riprendendo il ritmo, vero? E tra poco finisce anche la scuola :D! Okay, forse è il caso che smetto un po' di blaterare ^^' Parliamo un attimo del capitolo però...Non è esattamente tutto rose e fiori, vero? Be, dai, ormai questa storia va così per il povero Frost XD Ma vedrete che avrà anche lui il suo momento! Inoltre non dovrebbe mancare molto alla fine (e provo un certo sollievo nel dire questo ^^'), circa un paio di capitoli penso...Bene, direi che sarebbe l'ora di lasciarvi stare. Come al solito un ringraziamento a tutti quelli che seguono questa storia! Invito tutti a lasciare una recensione che fa sempre piacere e...

E un bacione, chitta97 <3

P.S. Se a qualcuno interessasse poi sono arrivata seconda a quel concorso di pianoforte ;)

 

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Capitolo 11
*** Una mossa inaspettata ***


Una mossa inaspettata

 

Aprì gli occhi, facendo affacciare quel dolce miele sul paesaggio innevato del Polo Nord che si intravedeva dalla finestra della sua nuova cameretta.

Si tirò su a sedere, con un'espressione pensierosa e assorta.

Non riusciva a togliersi dalla testa la discussione avuta con Frost la notte scorsa...

 

Un leggero tocco alla porta la destò e la riportò completamente alla realtà.

Mise su un sorriso tirato e rispose con un stridulo 'Avanti'.

 

Dentolina sbucò dall'uscio con in mano un vassoio stracolmo di leccornie.

Oh, non dovevi portarmi la colazione a letto!”

Ma figurati, non è un disturbo. E poi...”

Evelyn spostò lo sguardo dalla fetta di crostata che aveva cominciato a mangiare, alla Fatina dei denti.

E poi?”

E poi ho anche bisogno di parlarti.”

Parlarmi? E perché?”

Perché è troppo strano che tu e Jack vi siate appena salutati la scorsa notte.”

Oh...Nord te l'ha detto.”

Annuì lievemente.

Perché avete litigato?”

Una cosa stupida, come al solito.”

Non deve essere una cosa così stupida se ci state così male.”

 

Alzò le iridi di miele, che tanto la contraddistinguevano, dal vassoio e, incontrando quelle color pervinca della fata, si decise a raccontare tutta la vicenda.

 

Dentolina, sentito tutto, non fece altro che sorridere dolcemente, come fa una mamma davanti alle liti del suo bambino.

Non ridere: è una cosa seria!”

Si imbronciò la ragazza.

Non stavo ridendo di te. Comunque la cosa è molto semplice.”

Evelyn assunse uno sguardo interrogativo.

Basta chiedere scusa.”

 

E ti sembra una cosa semplice? Così dovrei ammettere di avere torto e lui ragione!”

Avete entrambi torto e entrambi ragione. Lui ha sospettato senza motivo di Jack e tu lo hai aggredito subito, quindi chi dei due si scusi per prima non è rilevante.”

Sì invece.”

Be, se continuerai con questo atteggiamento andrete poco lontano...”

Detto ciò si alzò e si diresse verso l'uscio. Prima di richiudersi la porta alle spalle però aggiunse: “Ah, quando hai finito vieni giù, ti aspettiamo.”

O-okay.”

 

 

Entrata nella stanza dove risiedeva il planisfero con tutte le luci che simboleggiavano i bambini che credevano ai Guardiani, Dentolina notò subito l'espressione imbronciata di Jack Frost, seduto su una sedia dalla parte dello schienale.

In quel momento irruppe anche Calmoniglio che naturalmente non si fece perdere l'occasione per tirare una frecciatina allo spirito del gelo : “ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto stamattina?”

 

No.”

La risposta lapidaria del ragazzo, aveva talmente stupito il Canguro che questo non ribatté in alcun modo.

 

Nord d'altro canto sapeva benissimo a cosa era dovuto quel terribile umore e non poté che alzare gli occhi al cielo.

Sandman, infine, continuava a far comparire punti interrogativi dorati in attesa di spiegazioni.

 

Pochi minuti e al quadretto si aggiunse anche Evee, accorsa lì trafelata e ancora col fiatone. Non appena si rese conto della presenza del guardiano dell'inverno subito tramutò il suo sorriso luminoso in un'espressione nettamente più seria e prese immediatamente posto nel posto che più le sembrava lontano da lui.

E allora sì che i punti interrogativi di Sandy si dissolsero...

 

Ma Jamie, Sophie e Jack dove sono?”

All'ultimo nome un ombra passò negli occhi di ghiaccio di Frost, ma non fece commenti.

Loro non sono spiriti in tutto e per tutto e poi hanno anche la loro famiglia quindi non posso venire tutte le volte qua, per giunta a quest'ora della mattina. Penso siano a scuola tutti...”

La ragazza annuì, prendendo effettivamente coscienza che erano le 9 e 30 della mattina.

 

Comunque vi ho chiamati solo per confermare che oggi alle 16 è fissato per iniziare l'azione.” Fece Babbo Natale.

Ma come facciamo ad essere sicuri che lui ci sarà?”

Domandò Calmoniglio con un certo tono preoccupato.

Quando vedrà che tutte le 4 stagioni sono insieme verrà.” Rispose laconico Jack.

Un flebile “Giusto” uscì dalle labbra della ragazza.

Invece io vorrei sapere che cosa faremo effettivamente poi.”

Lo attaccheremo, che domande!”

Canguro, Dentolina intendeva in che modo lo attaccheremo!”

 

Per un attimo sembrò che davvero fosse ritornato il solito spirito del caos...Ma evidentemente era solo un istante, perché poi si rinchiuse nuovamente in quell'insolito mutismo.

 

Ma io non so sfruttare così bene i miei poteri!”

Esclamò agitata Evelyn. Prima di allora non ci aveva davvero pensato, ma tutto quello che sapeva fare lo aveva fatto sempre inconsapevolmente.

Allora fu l'omino del sonno, con l'ausilio delle sue figure dorate e dei gesti, a tranquillizzarla, facendole capire che l'avrebbero aiutata loro.

 

Bene, allora ci vediamo alle 16 dietro casa di Jamie. Ciao.”

Gli altri non fecero neanche in tempo a replicare che il guardiano dell'inverno se ne era già andato, lasciando un sospiro amaro sulla bocca di tutti.

 

I lunghi fili d'erba ondeggiavano al vento, sotto un cielo coperto da nuvole grigie che donavano un certo tono cupo e tetro alla situazione.

 

Evelyn continuava a guardarsi intorno più che per circospezione per vera e proprio ansia. Questa non era certo tradita dalle mani che non facevano che tremare, nonostante la loro padrone cercasse in tutti i modi di fermarle.

Di fronte stava Jamie che aveva un'aria decisamente più sicura anche se il modo in cui stringeva la mano della sorella, quasi convulsamente, lasciava presagire il contrario.

La piccolina, invece, era davvero la più tranquilla. Con una determinazione viva stampata in quegli occhi smeraldini, non sembrava avesse molta paura. Forse perché l'essere bambini ci da quella semplicità di superare i momenti più difficili con un sincero sorriso sdentato, di meravigliarci di fronte ad ogni piccola meraviglia e sorpresa, di spaventarci per le cose più innocue ma di cui tutti continuiamo, in un qualche modo, a provare un certo timore, come il buio.

Nord poi aveva rimesso in mostra i suoi tatuaggi insieme alle spade.

Ai suoi due lati stavano Calmoniglio, con già inforcate due uova esplosive, e Dentolina contornata dalle sue graziose fatine.

Ora erano lì. Ed erano pronti.

Ormai anche Frost aveva smesso di lanciare occhiatacce al suo omonimo che era voluto venire a tutti i costi, per prepararsi ad un possibile attacco.

 

Ed erano tutti così tesi che non lo videro.

 

Si avvicinò di soppiatto nell'oscurità creata da lui stesso, come quando d'inverno il sole si corica presto, così lui aveva fatto intorno a se.

Si videro solo le mani, adunche, con artigli sporchi quasi fosse un animale, che da dietro lo afferrarono.

 

Afferravano il biondino, l'unico senza poteri.

Solo il suo urlo strozzato attirò l'attenzione degli altri che, inutilmente, cercarono di...di far qualcosa!

 

Era troppo tardi.

E, tra i singhiozzi di Evy e una risata maligna, il ragazzo fu portato via.

 

Frost era rimasto come paralizzato, stupito come tutti o forse di più, di quello che era successo. Perché aveva preso lui?

Non era una leggenda, non era niente, tanto che avevano rinunciato a fargli fare il ruolo di esca perché effettivamente al nemico non avrebbe dovuto interessargli di lui.

Che cosa voleva ottenere con quel rapimento?

 

Ma, ad essere sinceri, era un'altra domanda che scuoteva lo spirito del gelo: Come mi dovrei sentire?

Il suo nemico, il suo rivale, era stato rapito. Certo, era un ragazzino, un essere umano, ma era comunque colui che sempre gli era stato d'ostacolo.

Si sentiva vuoto, in bilico tra una sottile, quanto ingiusta, soddisfazione, e il senso di colpa misto a quella incredulità e, sì, anche dispiacere, naturali.

Solo una cosa lo aiutò a prendere una posizione, la giusta posizione.

 

Vedere quelle gocce salate scivolare insistentemente sulle guance arrossate, tanto quanto gli occhi, di Evelyn, della sua Evelyn.

Perché qualunque cosa la facesse soffrire non era giusta, non per lui.

Non per lui che la riteneva forse la cosa più bella e importante mai entrata nella sua vita che era molto più lunga di quel che si possa immaginare.

 

Così, senza pensarci troppo, senza tener conto di quel che era successo tra loro la sera scorsa, le si avvicinò...E l'avvolse in un caldo abbraccio. Caldo per quel calore che solo un tale affetto può trasmettere, anche per quanto riguardo il portatore del ghiaccio.

 

Lei, d'altro canto, non fu restia ad accettare quel contatto e fece sprofondare la testa nella felpa blu screziata da schegge argentate, facendole sciogliere sotto le lacrime che vi si frantumavano sopra.

 

Un fievole, dolce, sorriso allora comparve sulle bocche dei guardiani, seppur preoccupati per l'accaduto,

per il futuro.

 

 

Ciao a tutti! Allora, che ne pensate di questo capitolo? Io sinceramente non saprei...non ne sono entusiasta, ma neanche mi sembra faccia troppo schifo quindi non so...il verdetto finale sta' a voi con le vostre recensioni, gradite in tutti i casi ^^ Come al solito ringrazio tutti quelli che mi seguono e...alla prossima <3 !

Un bacione, chitta97 <3
P.S. Mi scuso con tutti quelli che aveva già letto, ma non so perché l'html (o il mio computer, non so...) mi ha fatto questo scherzo, insomma, in poche parole mancava una parte del capitolo, forse è anche per questo che non piaceva molto ^^'
E poi sono riuscita a mettere anche un disegno (assolutamente bellissimo u.u) che ha fatto la mia amica Nefertiti_97 di Evelyn e Jack. E a proposito: grazie tantissime tesoro :3!!

 

 

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Capitolo 12
*** Finalmente...cosa? Tutto! ***


 
 
 

Finalmente...cosa? Tutto!

 

Ma io non capisco...Lui era un semplice umano, perché rapirlo?”

Ripeté Dentolina con la stessa confusione di ore fa'.

Al tempo al passato brividi percorsero la schiena di Evelyn. Breaker l'aveva solo rapito, ma chi poteva dire che nel frattempo non gli fosse successo niente?

Come in risposta ai suoi dubbi interiori, Frost si alzò dalla sedia, quasi facendola cadere in terra a dire il vero, per esordire con un tono strano e mai visto in lui.

E' inutile chiederci il perché. L'ha fatto e tanto basta. Ora bisogna muoverci per liberarlo. Per ora non gli farà niente, ma non si sa' mai che cambiasse idea.”

 

Tutti annuirono solennemente in sua direzione e nei loro sguardi si poteva intravedere una luce di ammirazione. Ognuno di loro sapeva quanto non sopportasse quel ragazzino lo spirito del gelo; eppure era stato lui a prendere in mano le briglie della situazione con una determinazione più che lodevole.

 

Evee in particolare posò i suoi dolci occhioni più intensamente del normale sul 'giovane'. Perché ormai era così ovvio quanto la amasse...E lei?

 

 

Guarda cosa mi tocca fare. Io, proprio io, andare in soccorso di quel biondino!

Sospirò ancora, facendo uscire dalle labbra sottili una nuvoletta di vapore...Era pur sempre il Guardiano dell'inverno.

 

Con la coda dell'occhio scorse la figura della ragazza, causa di tutto quello che si agitava dentro di lui in quel momento.

Si sentiva strano, ma un strano-bene, come quando fai un sacrificio per cui sai ne sarà valsa la pena.

 

Ora erano da poco tornati sul 'luogo del delitto' senza ottenere grandi risultati a dirla tutta.

C'erano tutti (a parte l'altro Jack ovviamente), anche i due fratellini, ora più intimoriti della prima volta. E non a caso i grandi occhi, color muschio brillante i primi, nocciola con una nota dorata gli altri, tremavano appena sotto le ciglia nere.

 

E ora che facciamo?” Chiese titubante la ragazza, torturandosi ripetutamente le mani, in segno di un'ansia crescente.

Le leggende si scambiarono sguardi perplessi, perché effettivamente nessuno sapeva che cosa bisognasse fare. Era sempre bastato essere tutti insieme per far comparire quell'essere che non si erano mai posti un simile problema.

Si va' a cercarlo!” Proruppe Frost con un mezzo sorriso che voleva apparire il più sincero possibile e rivolto solo a lei.

Sì, Jack ha ragione!” “Già” Lo appoggiarono immediatamente i più piccoli saltellando, quasi euforici.

Anche il resto del gruppo dimostrò il proprio assenso, compresa la Guardiana della primavera, seppur con ancora quel velo di mestizia che oscurava appena quel miele infinito.

 

Allora le si avvicinò, le mise una mano sulla spalla, e piano piano, mormorando soltanto, le disse, con un'immensa dolcezza incredibilmente rassicurante. “Andrà tutto bene, non ti devi preoccupare. Lo salveremo, puoi starne certa.”

Nessuno dei due aveva interrotto il contatto visivo eppure non c'era imbarazzo tra loro, solo tanto affetto e forse...qualcos'altro?

I pensieri si erano improvvisamente annullati, come se esistesse solo quella piacevole sensazione che provocava la loro vicinanza insieme con quel piccolo, ma fermo contatto. Sfortunatamente l'attimo idilliaco fu' interrotto dall'urgenza della situazione e, quindi, dalle altre leggende.

 

Bisogna muoverci allora, moccioso.” Si intromise con una nota di dispiacere, ma anche malizia, nella voce, Calmoniglio.

La mano scivolò via dalla spalla di lei e il viso si chinò un po' arrossato. “Sì, certo.”

Evelyn invece manteneva gli occhi incollati a Jack, le gote purpuree, e una consapevolezza che sempre più si impossessava di lei.

 

Nord richiamò la sua slitta, nonostante le proteste disperate del Coniglio di pasqua, e non ci volle molto perché tutti ci si trovassero seduti.

In particolare, Jamie e Sophie non riuscivano a togliersi un sorriso a 32 denti dalla faccia, erano pur sempre sulla slitta di Babbo Natale!

Calmoniglio manteneva la sua espressione terrorizzata mentre cercava di aggrapparsi, quasi spasmodicamente, ad una qualsiasi presa stabile.

Nord guidava con maestria e una certa dose di incoscienza il proprio mezzo, anche se un velo di preoccupazione quasi inesistente, ma presente, gli attraversava gli occhi sormontati dalle enormi sopracciglia canute.

Dentolina era quella che passava meno inosservata, nonostante i colori sgargianti delle sue piume. Con sempre accanto qualcuna delle sue adorate fatine, guardava semplicemente fisso in un punto con chiaramente la mente che correva dietro tutt'altri pensieri.

Jack ed Evelyn erano divisi solo da Calmoniglio e spesso le loro iridi si scontravano, ritraendosi poi imbarazzati, talvolta continuando quel contatto a distanza in cerca, forse, del codice per leggere dentro il compagno di quel viaggio che sembrava non finisse più.

Al tempo stesso però, quando arrivarono, sembrò che il volo sulla slitta fosse stato troppo veloce.

E poi, arrivati, sì, ma dove?

 

Nord si era fermato in una foresta, certamente inquietante, ma comunque sconosciuta e...non era certo detto che il loro cattivo in questione si nascondesse proprio lì.

Solo Frost se ne accorse.

Ma questa...E' dove c'era Pitch!”

Esattamente.” Confermò Babbo Natale, mentre la maggior parte delle bocche si apriva in una smorfia di stupore.

E pensi che...?”

La guardiana della primavera non poté finire la frase dato che venne interrotta proprio dal vecchio col pancione “Non lo so, ma visto che comunque non abbiamo indizi mi sembrava il posto più adatto...”

La delusione la aggredì tutta in una volta...Si era illusa troppo presto.

Il contatto con qualcosa di gelido la fece voltare...Sorrise in risposta allo sguardo rassicurante di Jack...Identico a quella presa, così ferma e al tempo stesso calda. Già, parlare di caldo per il Guardiano dell'inverno era un vero e proprio ossimoro, ma l'amore scalda tutti i cuori e il suo poteva dirsi bruciato da quel bel po'.

E quello di lei?

 

Avanzarono verso quel buco che una volta nascondeva il nascondiglio dell'Uomo Nero e le loro mani rimasero intrecciate per tutto il tempo.

Una volta arrivati sul ciglio si fermarono per consultarsi sul da farsi...Forse catapultarsi dentro alla cieca sarebbe stato un azzardo, considerando che poteva esserci davvero Breaker lì dentro, e magari voleva usare il ragazzino a mo' ostaggio, non potevano saperlo.

 

Risolsero che sarebbero andati solo Calmoniglio e Dentolina a controllare e nel caso sarebbero intervenuti anche gli altri.

 

Non ce ne fu' bisogno, il covo era vuoto e abbandonato da tempo ormai. Dopo un'iniziale, quanto spontaneo, sospiro di sollievo si affacciò a loro la realtà: ora non sapevano davvero da che parte cercare!

 

Le lacrime che cercava di ricacciare già da molto ora spingevano più prepotentemente conto le ciglia, desiderose di scivolare e bagnare le gote rosee di Evelyn.

Ma proprio quando anche Frost stava incominciando ad abbandonarsi all'idea che forse davvero non avevano più speranze di salvarlo e lui di rivedere il sorriso sul volto della sua Evee, allora Heartbreaker comparve.

 

Il solito ghigno sul volto.

Ce ne avete messo per mollare!”

Sembrava si divertisse a vederli affranti e probabilmente era così.

Sapeva che lo stavano cercando, ma aveva aspettato fino a che le loro menti si lasciassero andare all'idea che tutto era perduto; era perfido. Perfido e sadico, come si intuiva bene da quell'espressione: godeva solo al percepire la disperazione, la paura, la tristezza.

 

Dietro di lui aleggiava una figura, immobile, di cui si intravedeva solo un lembo della felpa verde brillante, in netto contrasto con l'atmosfera cupa calata con l'arrivo di quell'essere.

Quando l'uomo (se così si poteva definire) si spostò di lato, si ebbe l'effettiva conferma: era l'omonimo di Frost.

 

Stava in piedi, con una fermezza innaturale, sembrava una bambola, era come se fosse stato legato da fili invisibili, così stretti da costringerlo in quella posizione.

E il paragone non era affatto sbagliato.

Con uno schiocco di dita il nemico rese visibili ciò che imprigionava il ragazzo: lacci neri come la pece; ma se si guardavano bene si notava che erano qualcos'altro...Erano spine, spine nere di una rosa senza fiori, che si avvolgevano intorno al corpo dello sfortunato.

Eppure non lo stringevano e le spine non lo pungevano. La sua era solo teatralità al fine di mettere soggezione...I suoi obbiettivi erano ben altri che eliminare un insulso essere umano senza alcun potere.

 

Jack..!” Mormorò la Guardiana della primavera a quella vista, con la voce strozzata e appena udibile.

Avanti liberalo! Lui non ti serve a niente!” Gridò invece, in direzione dell'essere, Frost.

Oh no, è qui che ti sbagli. Il vostro amichetto mi serve come ostaggio...senno' chi mi garantisce che starete qua a farmi divertire?”

Farti divertire?” Domandò orripilata la fatina dei denti.

Certo. Non volete forse lottare per riprendervelo? Sempre che lo rivoliate indietro ovviamente...” Spiegò, avvicinandosi terribilmente al biondino, chiaramente in uno stato d'incoscienza profondo, tanto che, anche dopo avergli sollevato la testa, con una mano di un bianco cadaverico, e avergliela lasciata con malagrazia, non diede segni di vita.

 

Certo che sì.” Replicò l'altro Jack; addirittura già iniziavano a vorticare intorno alla sua mano schegge di ghiaccio che si addensavano in neve mano a mano.

Calma moccioso. Non possiamo mica attaccarlo così allo sbaraglio!”

Una zampa di Calmoniglio gli si era posata sul braccio teso nello sforzo di conglobare le energie.

Ma...” Con gli occhi corse alla figura di lei e la vide con la testa rivolta al suo amico, era la personificazione di una grande preoccupazione: gli occhi rossi e le mani vicino alla bocca, i capelli leggermente scarmigliati.

 

Dobbiamo agire tutti insieme o sarà tutto inutile, non credi?” Fece con un tono stranamente comprensivo e...dolce.

Annuì, finalmente convinto.

 

Non ci volle molto, uno sguardo d'intesa per lo più, e si disposero tutti in direzione del nemico, in posizione d'attacco.

Ehy, ehy, non credete di essere in troppi per uno solo?”

Disse con quel solito tono ironico e insopportabile.

E poi voi,”-e indicò con lo sguardo le 4 leggende escluso lo spirito del gelo- “non c'entrate niente.”

Invece questa battaglia è anche nostra.” Controbatté Nord piccato.

Io dico di no...” il tono era ancora più calmo di quello che usava abitualmente e ciò non prometteva niente di buono...

 

Sollevò il braccio verso l'alto in un gesto misterioso e di cui presto, sfortunatamente, si videro anche le conseguenze.

 

Iniziamo da te.” Annunciò puntando Dentolina. “Ora proverai la forza distruttrice della natura quando cresce, vogliosa di sole e vita, non risparmia nessuno, ancor meno se glielo chiedo io.”

Dal nulla, sotto i piedi della fata, spuntarono rami scuri, appuntiti e minacciosi, facenti parte di un albero maestoso, ma dall'aria tetra, probabilmente per quel colore innaturalmente scuro.

La pianta le avvolse gli arti, ali comprese, in una morsa salda e senza uscita. Anche le piccole fatine-colibrì, che invano cercavano di aiutare la loro padrona, vennero catturate, e in meno di un secondo tutte erano legate e svenutw per la presa troppo stretta anche per far passare regolarmente la circolazione del sangue nelle vene.

 

Sandman se avesse avuto voce avrebbe volentieri urlato, ma si accontentò di accorrere dalla giovane; peccato che prima ancora di essere arrivato... “E tu dove credi di andare?”

Una bolla lo circondò interamente costringendolo a bloccarsi. Aveva le mani incollate alla superficie nel disperato tentativo di evadere, e gli occhi aperti nella manifestazione più evidente del suo sbigottimento. Si accorsero che non era tutto lì quando questi incominciarono ad abbassare le palpebre e goccioline, sempre più numerose, di sudore, gli imperlarono, dapprima solo la fronte per poi invadere tutto il corpo.

Non a caso dentro al globo aumentava la temperatura fino a renderla quasi insopportabile e provare quella sonnolenza tipica dei pomeriggi assolati di Agosto.

 

Ora basta!” Nord sfoderò le sue spade, enormi e acuminate più del solito per l'occasione, e si fiondò su HeartBraker con la furia negli occhi.

Basta lo dico io se permetti.” E mentre pronunciava la frase da non si sa' dove, del ghiaccio prese ad avvolgere il vecchio; i frammenti argentati si consolidarono e Babbo Natale si ritrovò congelato dentro ad un cristallo di ghiaccio.

Bene, e il primo round si conclude con te.” Le iridi rosse si socchiusero velenosamente. Calmoniglio tentò di sfuggire alla presa di quell'uomo dai mille poteri, ma un vento travolgente lo avvolse in un pallone astratto, formato dall'aria stessa, all'interno del quale lui continuava a girare come una trottola, incessantemente.

 

Ora erano rimaste solo le 4 stagioni, chi interessava a lui...

Era tutto avvenuto così in fretta che nessuno aveva avuto il tempo di fare alcunché, se non guardarsi basiti l'uno con l'altro, in cerca, forse, di una luce di speranza, di un'idea...

Sophie era sull'orlo del pianto, ed era evidente. Tremava convulsamente, tanto che ci si chiedeva come ancora potesse reggersi in piedi.

Jamie non era poi tanto messo meglio della sorellina, ma invece che le gambe era il labbro inferiore a muoversi in una smorfia tenera per quanto spaurita.

Lì l'unico ancora lucido era sicuramente il Guardiano dell'inverno.

Spaventato, certo, ma ancora determinato a provarci, a farcela.

Valutò la situazione e capì che doveva prima di tutto ricorrere alla ragazza, almeno per calmare i più piccoli.

 

La chiamò e Breaker non ne sembrò contrariato, anzi, lo lasciò fare, come se attendesse qualcosa che lo dilettasse sul serio; lo confermava quell'irritante sorriso che si allungava fino agli angoli del viso.

 

Evelyn si voltò ed era palese quanto fosse sconvolta.

Devi stare tranquilla, andrà tutto bene.”

Hai un bel coraggio ad affermare una cosa del genere.” Si intromise allora l'essere.

Non ascoltarlo, noi ce la faremo, devi solo calmarti.”

Tirò su col naso e annuì, con già una luce diversa nelle iridi color miele. Non doveva disperarsi. Finché Jack, Jack Frost, era accanto a lei era al sicuro.

Cercarono entrambi quindi, di giungere allo stesso risultato con i due fratellini. Li presero in braccio affettuosamente e li incoraggiarono con lo sguardo.

Sophie ricacciò indietro le lacrime davanti all'espressione serena di Evelyn, e altrettanto fece Jamie tra le fredde braccia dell'albino.

 

Si avvicinarono l'uno all'altro e si prepararono. Erano pochi, erano inesperti, ma erano fiduciosi.

Tutto può accadere, no?

E non si sa' come riuscirono ad attingere ai loro poteri senza il minimo sforzo...o forse un poco centrava la luna piena che li sovrastava?

 

Le 4 stagioni si unirono in uno spettacolo mai visto prima e di una bellezza inimmaginabile. Vedere il ghiaccio avvolgere foglie e fiori al fine di trasformarli in cristalli taglienti che si gettavano, quasi avessero vita, propria sul nemico era uno spettacolo affascinante; tanto quanto, almeno, vedere il sole sorgere nella notte e donare di particolare luminosità e potenza il vento autunnale.

 

Dopo aver distratto per una manciata di minuti, ma più che sufficienti, Breaker, non fu così difficile liberare i loro amici.

Ognuno andò da un Guardiano, notando solo allora, quanto affini eppure opposte, fossero le trappole che bloccavano le 4 leggende.

 

La natura rigogliosa si era trasformata in distruttrice per Dentolina, constatò Evelyn.

Jamie si occupo' invece del povero Calmoniglio, accorgendosi come il frizzante vento autunnale fosse divenuto un uragano a sfera.

La più piccolina vide la prigione di Sandy e sentì quanto il calore emanato da essa fosse soffocante da sfiorare l'immaginazione; e non portava certo risate di gioia e divertimento per delle vacanze meritate dopo tanta scuola...

Jack accorse da Nord e, nel sfiorare la superficie del cristallo che lo teneva imprigionato, non poté non avvertire la differenza con il ghiaccio che lui stesso provocava. Quello era secco senza quello spiraglio di speranza di una vita al di sotto, come lasciava intravedere la neve candida sul suolo di inverno...

 

Li liberarono in fretta, senza perdere ulteriore tempo, ma non poterono non scambiarsi uno sguardo che nascondeva tutta la loro meraviglia e insieme a quello un sorriso sornione per aver capito tutto.

Il loro nemico non era un semplice distruttore, era i loro opposti e insieme così simile a loro...era la forza distruttrice di ogni stagione moltiplicata all'inverosimile, come forse accadrà tra un po' di anni, “grazie” all'inquinamento e tante belle cose...

Ma ora era lì e manovrato da mani diverse da quelle di una Madre Natura amorevole e saggia.

 

Ora sapevano che cosa fare e probabilmente avrebbe funzionato.

Un cenno appena e i 4 guardiani più giovani scagliarono un attacco più massiccio e prorompente. La fusione di autunno, inverno, estate e primavera tutta in una volta.

Cosa sembrava? Difficile dirlo, ma a prima vista si può dire che dava l'impressione che un drago avesse appena sputato, insieme alle fiamme, anche tutta l'anima; sebbene il colore non fosse solo rosso con sfumature aranciate, ma anzi, quel getto immenso era tinto di tutte le gradazioni dell'arcobaleno.

E se questo non fosse bastato a fermarlo, anche spade, denti, uova e della polvere dorata si unirono al tutto.

 

Un urlo disumano, come il carattere del suo proprietario, si levò nel momento dello scontro.

Scomparve lasciando dietro di se solo della finissima polvere nera che la brezza primaverile si occupò di portare via.

 

Chissà se era davvero sparito...

 

Probabilmente no, perché, come tutte le cose, anche la Natura ha il suo lato negativo, devastante e violento. Ma, per ora, è ancora dominato dalla parte migliore e giusta...E, per ora, va bene così.

 

Un respiro ansimante, due, tre, poi si resero davvero conto di non star sognando. Anche loro lanciarono un grido, ma di contentezza e sollievo, mentre andavano incontro al povero biondino che, dopo la scomparsa di colui che governava quei rovi lugubri, questi si erano dissolti lasciando cadere l'omonimo Jack al suolo, non proprio delicatamente.

 

Solo 2 persone rimasero ferme al loro posto, stranamente...

Frost si voltò piuttosto stupito: “Be? E' tutto finito finalmente, non vai ad abbracciarlo?”

Prima devo fare una cosa che ho in sospeso da molto più tempo.” Rispose con una strana luce negli occhi, Evee.

La domanda non fece in tempo a formarsi sulle sue labbra che queste furono occupate da quelle morbidi e dolcissime della ragazza.

Il contatto era lieve, ma, non appena resosi conto di quello che stava accadendo, ci penso Jack ad approfondire il bacio tanto agognato.

E com'era diverso da quel primo fuggevole tocco di una sera così lontana per avvenimenti, ma non così tanto in termini temporali.

 

Ora erano consapevoli e decisi. Ora davvero stavano assaporando il sapore dell'altro mentre la felicità montava rendendoli più euforici di quello che già non erano.

 

Si staccarono, leggermente ansimanti, ma non si dissero niente. Le loro iridi risplendenti di gioia, parlavano da loro.

Accorsero invece incontro al ragazzo ed Evelyn non poté non abbracciarlo.

Frost questa volta trattenne le occhiate minacciose, non ce ne era più bisogno...

Anzi, con meraviglia di tutti, e probabilmente anche del suo omonimo, lo aiutò a sollevarsi e gli diede un'amichevole pacca sulla spalla sorridendo sinceramente, come da molto non faceva.

 

A quel gesto nessuno non poté non ricambiare quella felicità.

Ora davvero tutto si era sistemato e le cose non potevano che andare meglio.

 

Salve a tutti :)!!! Allora, che ve ne pare di questo PENULTIMO capitolo? Eh già, penultimo, avete capito bene, il prossimo, l'epilogo, sarà davvero la fine per questa ff che si è protratta anche di più di quello che pensavo. Non ne sono contrariata, anzi, come potrei con tutte le belle recensioni che mi lasciate sempre? E a proposito, nel prossimo capitolo sicuramente mi soffermerò un po' per ringraziare uno per uno tutti quelli che mi seguono quindi appena pubblico tenetevi a portata di mano un cuscino per farvi un pisolino in previsione della noia mortale che vi provocherò XD Questo capitolo è stato difficile per me perché c'era la parte del combattimento che non so se ho reso bene visto che non è propriamente il mio campo (sapete, non so se si è capito, ma io sono più da pensieri e scene amorevolmente dolciose x3) Vi lascio quindi, sperando che sia stato di vostro gradimento e che mi farete la cortesia di lasciarmi quante più recensioni possibili, di tutti i generi basta che siano costruttive :)

Un bacione e a tutti, chitta97 <3
P.S. Nefertiti_97 vi ringrazia per i complimenti per il suo disegno e io la ringrazio ancora una volta per il suo capolavoro :3

 

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Capitolo 13
*** Epilogo: Un fiore di ghiaccio per ricordo ***


Epilogo:

Un fiore di ghiaccio per ricordo

 

Il fuoco scoppiettava allegro nel camino perché, nonostante il clima fosse ormai mite, interrotto solo a volte da temporanei rovesci di pioggia, sulla Luna l'aria era nettamente più fredda.

 

Perché era lì dove ora tutti si trovavano, a casa di Manny per un'allegra merenda. Mancava solo l'altro Jack, tornato dalla famiglia.

Probabilmente l'avrebbero rivisto raramente, ma di sicuro nessuno si sarebbe più scordato dell'avventura di cui anche lui aveva fatto parte.

Era tardo pomeriggio, neppure tanti giorni dopo la loro ultima avventura.

Sulla tavola imbandita troneggiavano dolci e dolcetti, tra cui i soliti biscotti alla cannella insieme a degli invitanti frollini alla marmellata, e tè caldo in abbondanza.

Chiacchieravano allegramente ricordando, con un sorriso luminoso sul volto, le ultime vicissitudini.

 

Evelyn era seduta accanto a Jack. I due si tenevano la mano con fare complice e non era un caso se avevano annunciato da poco il loro fidanzamento ufficiale, dopo aver cercato inutilmente di tenerlo nascosto, 'per un po' di intimità', avevano spiegato.

Ma visto che la così detta privacy era pressoché inesistente avevano ceduto.

 

Inoltre non vivevano più nella casa di Nord. Troppo freddo per la guardiana della primavera, e così, con un pizzico di magia, avevano reso abitabile un albero.

E quale, in particolare? Proprio il salice,

il loro salice.

 

A prima vista non sembrava, ma al tocco delle loro mani (ed esclusivamente delle loro) si apriva un passaggio tra la corteccia ruvida e percorsa a tratti da muschio di un verde brillante...All'interno era delizioso, una casetta piccina, ma perfetta per loro. Poche stanze: un salotto enorme che fungeva anche da sala da pranzo, con tanto di pianoforte per la ragazza; una cucina discreta, il bagno e la camera da letto. Tutto di legno color caramello che contribuiva a dare un tono caldo a tutta l'abitazione.

 

Più che i suoi coinquilini a venirci volentieri erano i due fratellini: Jamie e Sophie, per loro era come entrare in un passaggio magico, segreto, quasi proibito, come nei cartoni che divoravano la mattina prima di andare a scuola.

Inoltre adoravano stare in compagnia dei due guardiani delle stagioni, in un certo senso, assomigliavano ad una famiglia...

 

Manny stava spiegando come avesse fatto a conferire loro i poteri quella notte contro Breaker. Loro ricordarono di aver notato la luna piena e scoprirono che grazie a quella e alle immense capacità dell'uomo, la fiducia in loro stessi, nei loro compagni e nei bambini, era cresciuta notevolmente liberando tutte le loro potenzialità nascoste. Non aveva regalato loro niente, semplicemente li aveva aiutati un po'.

 

Di nuovo le iridi di miele della ragazza si spostarono verso lo spirito del gelo. Amava guardarlo di nascosto, mentre spensierato sgranocchiava qualcosa o rideva allegramente. Quando, poi, lui e Calmoniglio continuavano a tirarsi frecciatine era il massimo.

Si pentì per l'ennesima volta, di aver esitato tanto.

Sorrise dolcemente e ripensò alla sera in cui per la seconda volta le loro labbra si erano unite; il loro, primo, vero, bacio.

 

Dopo, Frost aveva provveduto a scusarsi timidamente con il suo omonimo per il suo atteggiamento ostile. Non se lo sarebbe mai aspettato da lui e di certo contribuì a renderla ancora più sicura della sua scelta.

 

Al momento di andar via aveva visto luccicare qualcosa sul terreno.

Si era chinata a raccoglierlo e con meraviglia aveva constatato che si trattava proprio di quello che pensava.

Il suo, ormai fidanzato, le si avvicinò incuriosito da quella strana espressione sul suo bel faccino .

Che c'è? Che hai trovato di bello?”

Guarda.”

Gli porse l'oggetto in questione suscitando lo stesso stupore al ragazzo.

Era un piccolo fiore ghiacciato, di quelli che avevano usato per distrarre inizialmente l'essere maligno. Incredibilmente era rimasto intatto e non accennava a sciogliersi come invece avevano fatto a poco a poco gli altri. Si scambiarono uno sguardo eloquente e il cristallo scivolò nella tasca della felpa del Guardiano del divertimento.

 

Ora era rinchiuso al sicuro in un portagioie di legno di ciliegio, protetto, per evenienza, con un incantesimo di gelo dell'albino.

 

Un fiore di ghiaccio in ricordo di tutto quello che erano loro.

Di nuovo le labbra le si incresparono in una dolce smorfia, d'altronde chi meglio di quei due elementi poteva rappresentarli? Un delicato fiorellino per la guardiana della primavera e ghiaccio per quello dell'inverno.

 

Uniti come le loro labbra in quell'ennesimo bacio.

 

 

Eccomi qua insieme alla conclusione vera e propria di questa storiella che spero vi sia piaciuta. Io, personalmente, mi ritengo piuttosto soddisfatto del tutto, ma il giudizio finale spetta sempre a voi ^_- Mi dispiace un po' che questa sia la fine, lasciare una storia è sempre un po' difficile però da un lato posso anche fare un sospiro di sollievo e dedicarmi ad altre ff che avevo in mente da un po':)

Ma ora passiamo alle cose importanti:

Ringraziamenti!(preparato il cuscino?)

Allora prima di tutto ringrazio:

AliAliEfp, Audrey5, backtoIka, BellFlower,Carla2010star, carrots_loveonedirection, CeleDayDreamer, chiara1997, DarkshieldD, dianadreamer, Dye_La Mory chan, fairycelticadark, fede95, Fifi_97, Fred Halliwell, Frost__confined life, giada1999, giascali, GisiSuperchicca, kristal86, Lady Kamelot, LysL_97, Manga_9000, Manga_Girl, Marina94, Refia, Summer Lilian, Tamisa24 che hanno messo la mia ff tra le seguite :)

 

1121, Ambersuperfun03, Audrey5, Clacli frost, DarkshieldD, dianadreamer, Fallin, Frost__confined life, giascali, Giunco, Himenoshirotsuki, Kaity, marta_uzumaki86, Tamisa24, che l'hanno messa tra le ricordate ^^

 

Alexien, Anaisx, CarrieEverySmile, chiara1997, Cyberluna, dianadreamer, fatah, Frost__confined life, H13, Jiada95, Kaity, Liamessa_1D, ludmy610, Miss Federica, Nefertiti_97, New Moon Black, Peter_Pan_Believer, sere99thehedgehog, TsukiFrost, che l'hanno messa addirittura tra le preferite **

 

Inoltre un ringraziamento speciale va a chi ha recensito ossia:

Cherrols, karikeehl, fairycelticadark, Lady_Angel, Nefertiti_97 per il primo capitolo.

Anaisx, Ele Vera, Lady_Angel, fairycelticadark, Tamar10, Cherrols, Miss Federica, LysL_97, Jiada95, BellFlower, Nefertiti_97, Kaity, Himenoshirotsuki nel secondo.

fairycelticadark, Jiada95, Miss Federica, chiara1997, Anaisx, Nefertiti_97, Kaity, Himeshirotsuki nel terzo.

fairycelticadark, Anaisx, Jiada95, Miss Federica, HeilyNeko, BellFlower, Nefertiti_97, Kaity, Himenoshirotsuki nel quarto.

Anaisx, fairycelticadark, HeilyNeko, Nefertiti_97, Kaity, Himenoshirotsuki nel quinto.

fairycelticadark, Anaisx, HeilyNeko, Cherrols, Miss Federica, Nefertiti_97, Kaity nel sesto.

Tsuki_frost, fairycelticadark, Miss Federica, Anaisx, BellFlower, Fallin, Manga_9000, Nefertiti_97 nel settimo.

fairycelticadark, Fallin, Miss Federica, Anaisx, BellFlower, Nefertiti_97 nell'ottavo.

Fallin, Manga_9000, Nefertiti_97, Miss Federica, fairycelticadark, Kaity nel nono.

Nefertiti_97, BellFlower, Fallin, Lady_Angel, Miss Federica, fairycelticadark, Kaity nel decimo.

LysL_97, Nefertiti_97 (doppiamente :P), kristal86, Fallin, Miss Federica, Manga_9000, fairycelticadark, Kaity nell'unidicesimo.

Nefertiti_97, Manga9000, dianadreamer, Anaisx, BellFlower, fairycelticadark, Kaity nel dodicesimo.

New Moon Black, fairycelticadark, LysL_97, BellFlower, dianadreamer, krystal86, Manga_9000, Nefertiti_97, Dye_La Mory chan, Miss Federica, Kaity, Fallin, 1121, Lady_Angel per il tredicesimo.

In ogni caso ad ogni nuova recensione o persona che seguirà questa storia modificherò i ringraziamenti aggiungendo tranquilli ^.-

E niente, penso di avervi annoiato abbastanza, concludo dandovi un mega-bacio e augurandomi che la ff non vi abbia deluso...chitta97 <3

P.S. Spero di non aver fatto errori a scrivere dei nomi, ma dopo un po' stavo per andare insieme @_@

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