I'm Complete

di Love is Klaine
(/viewuser.php?uid=162824)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Our Life. ***
Capitolo 2: *** A candle in the dark ***
Capitolo 3: *** Just Eyes. ***



Capitolo 1
*** Our Life. ***


“ L’amore che poté morire non era amore.”
Berthold Auerbach

Perchè un amore che è potuto finire è mai stato amore? Se il volto della persona che amavi più al mondo cominciasse a sbiadire come una foto vecchia, e il suo ricordo cominciasse a farti provare solo malinconia e dolore? Forse l’amore può superare qualunque ostacolo, ma non quello che ne segna la fine…Forse.


15 settembre 2017

“Adam, mi puoi passare la salsa verde?” “Salsa verde?” “Vedi quella sostanza verde nel piattino alla tua destra? Quella.” Il ragazzo biondo seduto dall’altra parte lo guardò male “So cos’è, mi chiedevo solo cosa ci facessi con della salsa verde visto che stai mangiando della carne rossa e non…..” in quel momento suonò il campanello, il quale salvò Kurt da una lunga descrizione su tutti i tipi di salse e sugli alimenti da mangiare abbinati. “Kurt Hummel? Questo pacco è per lei, deve solo mettere una firma qui…” Kurt guardò il pacchettino nelle mani di quel signore e dopo un paio di secondi si decise a firmare per poi richiudere la porta violentemente.
Corse in cucina con quel piccolo pacchetto in mano e saltò quasi addosso al ragazzo in piedi che stava sparecchiando.“K-kurt cosa…?” “Adam sono arrivati. SONO ARRIVATI!” Il ragazzo moro aprì il pacchettino e ne svuotò il contenuto. Poi prese la mano dell’altro ragazzo e gli diede uno dei due oggetti che aveva tirato fuori. “Ti ricordi quando mi hai chiesto di sposarti Adam? Mi avevi detto che ti vergognavi perché non avevi con te un anello. Ora ne hai uno perfetto in mano.” “Kurt, te l’ho già fatta la proposta e mi hai pure detto di sì…” “Uffa, riesci sempre a rovinare tutto….” “Kurt Elizabeth Hummel, vuoi sposarmi?” “Detto così forzatamente non mi sembra molto romantico” “E’ un no?” Disse il ragazzo biondo ridendo “Cretino”.

17 settembre 2017

- Ti aspetto a casa mia alle 8. Non fare tardi. J

8:25. Blaine suonò il campanello di una casa di mattoni rossi, che si imponeva alta sull’incrocio di due vie buie. Si aprì la porta e ne apparì un ragazzo molto alto con due enormi occhi blu, che sembravano illuminare quella via buia. I capelli erano perfettamente spostati verso destra e i vestiti erano impeccabilmente stirati e gli calzavano addosso come se fossero stati cuciti perfettamente su di lui. Era stupendo. “Jeff, scusa il ritardo ma sembrava che tutti i cretini in macchina li incontrassi io oggi…” “E’ tutto il pomeriggio che aspettavo questo momento” Ignorando le parole di Blaine lo tirò a sé e lo baciò violentemente, riuscendo a chiudere con l’altra mano libera la porta. Il ragazzo moro cominciò a sfilargli la giacca, mentre lo spingeva sempre più vicino alla camera da letto. “Aspetta, Jeff…dio mio, aspetta!” “Ti voglio Blaine, ti voglio adesso. Andremo a cena dopo ma per adesso concentrati solo su di me, su questo” Dicendo queste ultime parole trascinò il ragazzo sul letto matrimoniale posto al centro di una camera illuminata da una sola candela.

Blaine si svegliò di soprassalto. Era ormai mattina e c’era un buon profumo di caffè nell’aria che riempiva tutte le stanze. Guardò alla sua sinistra ma non trovò quello che si aspettava. Allora si infilò i pantaloni che giacevano ai piedi del letto e andò in cucina. “Hey sconosciuto, come hai dormito stanotte?” Il ragazzo moro stava trafficando con un libro di cucina e ogni tanto prendeva uno degli ingredienti sparsi sul tavolo aggiungendolo nel frullatore. “Credo che non mi abituerò mai al tuo materasso, sembra di dormire sul pavimento!” “Bhe, allora la prossima volta non ti addormenti e dopo aver finito passiamo tutta la notte a guardarci negli occhi, che ne dici?” “Simpatico. Allora, cosa stai cucinando” “Sto frullando un misto di proteine e vitamine…..e robe varie. Questo beverone dovrebbe saziarmi per tutto il giorno. “Blaine guardò disgustato il liquido rossastro “Scherzi? E qual è l’occasione questa volta?” “Settimana della moda di Milano. Ricordi che ogni cosa ingerita in questi giorni sarà una nota negativa sul mio fisico. Devo essere perfetto!” “Siamo così diversi.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A candle in the dark ***


20 Settembre 2017


Quella mattina Kurt si alzò sentendo si essere allo stesso tempo agitato e stranamente triste. Nel tardo pomeriggio ci sarebbero state le prove generali del matrimonio, il che comportava stare qualche ora in piedi e correre da una parte all’altra della chiesa per seguire i lavori della decorazione. Sapeva che doveva essere felice, ma sentiva che qualcosa lo spingeva sempre più in basso, come se avesse avuto un peso con cui convivesse da una vita ma che solo in quel momento avesse realizzato quanto fastidio comportasse.
“Buongiorno amore” Il ragazzo biondo entrò in cucina sfoderando un enorme sorriso “Oggi è il gran giorno a quanto pare” Kurt si sentì morire “Già, evviva…” ma sentendosi lo sguardo addosso di Adam e accorgendosi del tono con cui aveva pronunciato quelle parole si sentì ancora più male. “Va tutto bene, Kurt?” “Sì, scusa, mi sono svegliato solo con un terribile mal di testa….vado a prepararmi o rischiamo di arrivare tremendamente in ritardo” lasciata la stanza si chiuse in bagno, desiderando solo di non essere in quella situazione e in quel momento.


24 Settembre 2017

“Dello Scotch- soda e un Lemonade per il mio amico” Per Blaine era la seconda volta in un bar gay. Pensava che quei posti fossero fatti per chi non avesse abbastanza coraggio, si sentiva un topo in gabbia pur sapendo che quello sarebbe stato l’unico posto dove poteva essere capito da tutti e non guardato come se avesse una malattia. “Jeff, non credi di stare esagerando?” “Dio Blaine, rilassati. Siamo venuti per divertirci, quindi, lasciami bere in pace” “Non voglio neanche ascoltarti quando sei in queste condizioni” “Bene, vuol dire che troverò qualcun altro con un po’ più di voglia di divertirsi” Il ragazzo castano si alzò diretto al centro della pista, puntando un ragazzo con dei pantaloncini verdi scuro attillati e una camicia bianca, con cui cominciò a ballare. Come un lampo, a Blaine sembrò di rivivere una scena di tanti anni prima, ma il ricordo era così amaro che era troppo doloroso anche cercare di ricordare nitidamente cosa la sua mente gli mostrasse. Bevve ancora un sorso dal bicchiere posto al centro del bancone e prima di uscire guardò per un’ultima volta il ragazzo castano, pensando che quella notte non avrebbe dovuto riaccompagnarlo a casa perché ci avrebbe pensato qualcun altro.



23 Novembre 2017

Kurt al suo risveglio trovò un biglietto al centro del grande tavolo rettangolare “Manca una settimana. Sono a compiere i miei doveri di quasi - marito, ci vediamo a pranzo. A.” Kurt sorrise, pensando per la prima volta dopo tanto tempo che si trovava nel posto giusto.
“Allora, dove mi porti a pranzare?” “Kurt, siamo in un bellissimo parco che è praticamente isolato, ciò vuol dire che posso tenerti per mano e baciarti quanto voglio….pranziamo qui” Kurt si fermò d’improvviso e lo guardò negli occhi, sorpreso da quelle parole che suonavano così dannatamente perfette. Si fermò anche Adam. “Cosa ho detto?” Kurt capì che non doveva essere sorpreso, Adam lo amava, eppure quelle parole riuscivano a suonare così giuste ma allo stesso tempo così sbagliate. “I-io….non so cosa dire. Sei troppo per me, alcune volte non credo di meritare il tuo amore” il ragazzo biondo tirò a sé Kurt, e lo baciò. Kurt si staccò e sorridendo prese la mano dell’altro ragazzo “Non vedo l’ora di assaggiare i tuoi famosi panini al tacchino” e sorridendo riprese a camminare per il parco.
Sentì lo stomaco stringersi violentemente, come se avesse appena ricevuto un pugno dritto all’altezza del cuore. Il sangue si gelò e tutto intorno sembrò sparire, sfocare come un vecchio film. Al centro si trovavano solo due grandi occhi marroni, che aveva così tante volte cercato di ricordare che vedendoli capì che non li aveva mai davvero dimenticati.
Era come se una candela si fosse improvvisamente accesa nel buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Just Eyes. ***


Il pavimento del bagno era ghiacciato al contatto con la pelle.
L’acqua continuava a scorrere dal rubinetto argenteo del lavandino, ma Kurt non riusciva a trovare la forza di alzarsi, non riusciva a muoversi, come se il suo corpo si fosse adattato al pavimento finendo per diventarne una parte, si sentiva come una lastra di ghiaccio, pronta a essere frantumata in mille pezzi.

“K-Kurt…?”
Blaine non ricordava quanto fossero profondi quegli occhi blu mare. Negli ultimi anni si era trovato molte notti insonni cercando di richiamare alla memoria il preciso colore di quegli occhi, ma ogni tentativo sembrava futile. Trovarseli all’improvviso davanti, come due fari nel buio, tolse il poco fiato gelato dai suoi polmoni.
Adam strinse forte la mano di Kurt, che era immobile, come se una lastra invisibile gli avesse sbarrato il passaggio e gli avesse tolto la possibilità di muoversi.

Il suo primo grande amore.
La sua prima volta
Il suo primo ballo
La sua prima promessa
Semplicemente quello non poteva, non doveva, essere Blaine.
C’era stata un’ultima volta.
Un’ultima volta in cui si erano guardati negli occhi e avevano parlato del fatto che c’era qualcosa che non andava più.
Un’ultima volta nella quale prima di girarsi per prendere due strade completamente diverse, si erano guardati negli occhi cercando di non farsi scivolare via quel momento, sperando che quell’immagine non dovesse mai sparire come una bolla di sapone che scoppia.

“Blaine.”
Il suo nome pronunciato ad alta voce suonava ancora strano dopo tutti quegli anni. Doveva essere una parola custodita solo in segreto, senza il bisogno che nessuno dovesse sentirla pronunciare.
-------------
“Kurt, sei chiuso in bagno da mezz’ora, mi devo preoccupare?” Kurt strinse ancora più forte a sé le gambe e mise la testa in mezzo alle ginocchia, cercando di chiudere la voragine nel petto e di ricordare ogni particolare di qualche ora prima.
-------------

“Cosa ci fai qua?”
Kurt si sarebbe messo probabilmente a ridere se solo ci fosse riuscito. Era andato a vivere a New York subito dopo il diploma, era praticamente normale che fosse lì in quel momento.

“Ci abito. Tu sei di passaggio?”
Cosa si poteva dire in quelle situazioni? Le parole sembravano non bastare, sembravano tutte troppo stupide e inutili in quella situazione, ogni tentativo di conversazione non avrebbe portato a niente.
“Mi sono trasferito qui qualche anno fa, ho trovato lavoro in una scuola privata poco lontana da qui. Insegno canto”

Kurt si ricordò di Adam solo quando lo sentì parlare: “Canto? Davvero? Sai io e Kurt stiamo giusto cercando qualcuno che possa cantare al nostro matrimonio. A quanto pare non abbiamo trovato ancora nessuno che sappia cantare “Feeling this” lontanamente decentemente!”
---------------

“Kurt, apri questa porta, Kurt!”

---------------

“Vi sposate? Congratulazioni….sono felice per voi, per te….Kurt.”
“Grazie, Blain….Blainy, giusto?”
“Blaine”
“Grazie Blaine” Adam lanciò un’occhiataccia a Kurt che in silenzio fissava il pavimento “Siete amici di vecchia data?”
“Compagni di liceo” questa volta la risposta venne da Kurt.
“Esattamente. Vecchi compagni di liceo…”
“Oddio, non avevo conosciuto nessun altro oltre a Rachel! Ma allora sei invitato alle nozze, anzi sarebbe fantastico se venissi domani anche alle prove, magari ci potresti far sentire come canti!” Blaine e Kurt si guardarono. Guardando uno nel riflesso dell’altro, si accorsero solo in quel momento che quel parco lo conoscevano, ci erano già stati. Era il parco dove avevano trascorso la loro prima notte a New York.



---------------

“KUR…..” Si spalancò la porta del bagno. “Scusa, mi stavo facendo un bagno. Andiamo a letto, è stata una lunga giornata”
Adam entrando in bagno guardò l’acqua che continuava a scorrere, capendo che i pensieri di Kurt in quel momento erano più sordi del rumore metallico dell’acqua.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1388213