Petali e ricordi portati dal vento...

di Soul of the Crow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordo prima della guerra e i fiori di ciliegio ***
Capitolo 2: *** Ricordo prima del gelo e il crisantemo ***
Capitolo 3: *** Ricordo prima della sparizione e gli iris ***
Capitolo 4: *** Ricordo prima della partenza e i fiori di loto ***



Capitolo 1
*** Ricordo prima della guerra e i fiori di ciliegio ***


Ricordo prima della guerra e i fiori di ciliegio
 
Kirino si trovava nel luogo dove lui e il suo amato si erano incontrati per la prima volta: era una zona non molto lontana dal villaggio della provincia in cui abitava, e in quel periodo in particolare, si poteva ammirare la fioritura dei ciliegi. Allora avevano entrambi quindici anni, ora il rosa ne aveva ventidue, ma se c’era qualcosa che si sentiva ripetere spesso, era che certe cose non cambiavano mai: un esempio era quel bosco di ciliegi; tuttavia, per Ranmaru le cose non erano più le stesse: non senza di lui…
Erano passati sette anni dalla prima volta in cui era venuto in quel posto insieme a lui, ma ne era passato uno da quando ci era stato per la prima volta da solo.
Ecco com’erano andate le cose: due anni prima, il compagno del rosa era stato arruolato come soldato nell’esercito di Oda Nobunaga, diventato da poco il Signore della Provincia di Owari, ed era stato deciso che si sarebbero dovuti scontrare a breve con l’esercito di Imagawa Yoshimoto; poco prima che partisse, erano riusciti ad incontrarsi nel bosco dei ciliegi:
- Kirino, lo sai bene anche tu: non ho scelta, devo partire. -
- E io te l’ho già ripetuto diverse volte: preferirei che rimanessi al mio fianco, ma se hai intenzione di andare, non ti fermerò. -
- Ti posso solo promettere che, quando tutto sarà finito, tornerò da te. Addio. -
L’ennesima promessa che gli faceva, ma come le altre era stata infranta: era passato diverso tempo da quando Nobunaga era tornato vincitore dalla battaglia contro l’esercito di Imagawa, e ormai il rosa cominciava a pensare che il suo amato avesse fatto una triste fine; l’unica cosa che rimaneva a Ranmaru di quell’incontro, oltre all’ultimo ricordo dell’amato, erano due rametti di ciliegio, uno aveva dei fiori bianchi e l’altro li aveva rosa: glieli aveva dati per dirgli qualcosa che probabilmente a parole non sarebbe riuscito a rivelargli, ma per loro due quei fiori avevano avuto un significato speciale sin dalla prima volta in cui si erano incontrati.
- Il fiore di ciliegio… molti lo considerano solo un simbolo di buon auspicio o altre volte di caducità per la brevità della vita, ma per noi è stato il simbolo dell’affetto che ci ha legati per questi anni.
Una parte di me vorrebbe rassegnarsi al fatto che non ti rivedrò più, ma qualcosa continua a dirmi di non arrendermi, e andare avanti con la speranza di rivederti… qualsiasi cosa accada, sappi solo che ti amerò per sempre Shindou. -
Proprio in quel momento, il vento si era alzato e i petali dei fiori di ciliegio stavano cominciando a cadere…
 
 
Angolo di Emy
Premetto che non so come mi sia venuta in mente questa raccolta, e non sono nemmeno certa se la continuerò.
Grazie a chi deciderà di leggere e magari lasciare un commentino.
Baci
Emy
 

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Capitolo 2
*** Ricordo prima del gelo e il crisantemo ***


Ricordo prima del gelo e il crisantemo…
 
Tsurugi si era ritrovato in un rifugio di montagna, piuttosto lontano dalla sua città natale, ma il fatto più importante era che si trovava da solo.
E pensare che era accaduto tutto in quegli ultimi tempi: lui faceva parte di una squadra della Shinsengumi, ma quando questa venne sciolta a causa della caduta del regime shogunato, era tornato ad avere una vita normale; per la verità, era stato esiliato perché, all’insaputa dei suoi compagni e del loro comandante Okita Souji, aveva aiutato un piccolo gruppo di ribelli.
Non lo avrebbe mai fatto, se non fosse stato uno di loro a mettergli in testa che quel regime era sbagliato e che andando avanti così, la nazione e le persone ne avrebbero risentito; e più cercava di ignorare quelle parole, più volte queste tornavano nella sua mente.
Sta di fatto che era stato esiliato sul Monte Fuji, ma quel posto era tutt’altro che ospitale: da quel che aveva saputo, lì il gelo regnava per la maggior parte dell’anno, e anche se aveva trovato un rifugio ai piedi del monte in cui stare, non era facile sopravvivere.
Quello che non si aspettava, era che avrebbe ricevuto visite, ma proprio dalla persona che lo aveva convinto ad aiutare i ribelli: un ventunenne dalla carnagione scura, gli occhi color acqua e capelli castani, la cui forma ricordava il vento.
Si ricordava ancora il discorso che avevano fatto quando si erano rivisti:
- Perché sei venuto qui? Come hai fatto a trovarmi? -
- Ti posso solo dire che ho saputo del tuo esilio, ma quello che vuoi chiedermi non è questo o mi sbaglio? -
- No, infatti: continuo a chiedermi perché ho dato ascolto a quello che mi hai detto. -
- Forse perché già sapevi degli errori che stavi commettendo, ma non so dirti altro. Ti auguro solo di trovare questa risposta. -
Da allora, Tsurugi vedeva quel ragazzo quasi ogni giorno: lo aiutava portandogli cibo e acqua, ma col tempo scoprì che era l’unico che gli rimaneva accanto; i suoi compagni della Shinsengumi lo avevano lasciato al suo destino, ma era evidente che non erano compagni leali. Purtroppo, la cosa non era destinata a durare: erano passati alcuni mesi, ma il clima si stava facendo sempre più rigido da sopportare. Era troppo anche per il castano: un giorno, il blu lo aveva trovato svenuto davanti alla porta del rifugio. Aveva cercato di svegliarlo, ma dopo un po’ gli fu chiara una cosa: quel ragazzo che lo aveva aiutato per tutto quel tempo era morto, ma la cosa strana era che quando aveva deciso di seppellire il corpo, erano cresciuti dei crisantemi dal terreno.
- Dicono tutti che il crisantemo sia portatore di sfortuna, ma per me è il simbolo di un nuovo inizio, e questo lo devo a te. Grazie di tutto Tenma. -
Proprio in quel momento, il vento si era alzato, portando con sé i petali candidi dei crisantemi…
 
 
Angolo di Emy
Anche se è piuttosto malinconico come capitolo, spero vi sia piaciuto.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
 

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Capitolo 3
*** Ricordo prima della sparizione e gli iris ***


Ricordo prima della sparizione e gli iris
 
Hakuryuu, dopo diversi anni, aveva deciso di ritornare su quell’isola, il luogo che lo aveva condannato ad un’infanzia a dir poco orribile e dove avrebbe consumato anche il resto della sua vita, se non fosse stato per il suo incontro con quel ragazzo: aveva all’incirca quindici anni e in una sera come tante, durante il suo allenamento alla God Eden, aveva deciso di farsi l’ennesima scampagnata fuori dalla struttura d’addestramento dei SEED.
Con tutte quelle volte che lo aveva fatto, avrà perso il conto, ma quella sera era stata diversa: aveva trovato quella che sembrava un’abitazione fatta completamente di pietra; strano, non la aveva mai notata prima di allora, ma quando aveva deciso di controllare se ci fosse qualcuno, aveva trovato solo una foto: vi erano rappresentati un ragazzo dalla carnagione scura e i capelli neri, con due treccine rosse e bianche, e occhi color cenere, e una ragazza che gli somigliava molto, tranne che per i capelli legati in una coda alta.
Quando uscì dalla casa, sentì il suono di un allarme: dovevano averlo scoperto, ma decise ugualmente di continuare la passeggiata, anche perché trasgredire o no le regole non faceva differenza per lui.
Mentre continuava il suo giro per quella foresta, trovò anche un campo di iris: ecco un’altra cosa che sembrava spuntata dal nulla, ma la cosa che lo sorprese era un’altra. Tra quei fiori vi era un ragazzo, più precisamente lo stesso della foto che aveva trovato; quante altre cose dovevano accadere quella sera?
Non appena provò ad avvicinarsi, il corvino si voltò:
- Scusa, tu chi sei? -
- Potrei farti la stessa domanda: sono anni che mi trovo su quest’isola e non ti ho mai visto prima. -
- Io qui ci vivo; immagino avrai già notato la casa di pietra. -
- Aspetta un secondo! Come fai a… -
- Diciamo che ti ho osservato. Oh scusami, non mi sono presentato: mi chiamo Shuu. -
- Il mio nome è Hakuryuu. -
Inutile dire che ogni volta che l’albino decideva di farsi la solita passeggiata serale, finiva ogni volta per imbattersi nel corvino; col tempo, scoprì che anche quel ragazzo era stato scelto come SEED, ma era riuscito a rifugiarsi in quella zona dell’isola.
Hakuryuu capì di aver incontrato una persona diversa dalle altre: il corvino era l’unico a trattarlo come una persona normale. La cosa purtroppo non durò molto: una sera, quando si dovevano incontrare nel campo degli iris, Shuu scomparve davanti agli occhi dell’albino. Che fosse stato un fantasma sin dall’inizio? Non era importante, perchè dopo essersene andato da quell’isola, Hakuryuu ci tornava ogni anno per cercare il corvino, convinto che si trovasse ancora lì.
- Una volta mi avevi spiegato il significato di questi iris, ma ho capito una sola cosa: tu possedevi ognuna di queste qualità. Sappi che continuerò a cercarti Shuu. -
Proprio in quel momento, il vento si era alzato, per portare via con sé i petali degli iris…
 
 
Angolo di Emy
Questo capitolo doveva essere l’ultimo, ma mi è venuta l’ispirazione per questa flashfic. La prossima, salvo imprevisti, dovrebbe essere l’ultima.
Spero vi sia piaciuta.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
 

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Capitolo 4
*** Ricordo prima della partenza e i fiori di loto ***


Ricordo prima della partenza e i fiori di loto
 
Alpha era ritornato in quel posto: quel parco fuori dalla Tokyo del futuro, in una giornata d’estate e anche se un venticello fresco soffiava di tanto in tanto, faceva comunque caldo.
Perché lo aveva fatto? Faceva così ogni anno, almeno… da quando lui era partito. Eh sì: quel ragazzo dai capelli verdi che lo aveva aiutato quando l’El Dorado era stato sconfitto, e lui era piombato in uno stato di depressione quando aveva saputo delle azioni commesse. Fey Rune aveva combattuto l’organizzazione di cui il viola faceva parte, e in seguito ad alcune scoperte della polizia del futuro, i membri dell’El Dorado erano stati arrestati e i ragazzi che facevano parte della Protocol Omega erano tornati ad avere una vita normale.
Certo, ci era voluto del tempo per riabituarsi ad avere una vita tranquilla, soprattutto se erano stati sfruttati per lunghi anni a causa degli scopi del loro capo, ma col tempo le ferite si erano rimarginate e le cose avevano preso la giusta piega. O almeno… così Alpha credeva: non molto tempo dopo, il ragazzo dai capelli verdi gli dovette dare la prima brutta notizia dallo scioglimento dell’El Dorado.
Anche se erano passati tre anni da allora, ciò che Fey gli aveva detto se lo ricordava come se fosse successo il giorno prima:
- Alpha, mi è stato riferito che ci sono ancora dei problemi nella linea temporale causati da alcuni membri dell’El Dorado che agivano fuori dall’organizzazione. Devo aiutare i ragazzi della Raimon a riportare le cose alla normalità, ma non volevo partire senza prima parlartene. -
- Mi sembra di ritornare a quando quell’organizzazione esisteva ancora… mi chiedo se ci sarà mai un attimo di tranquillità per noi. -
- Quando accadrà, ognuno di noi dovrà fare il possibile per goderselo come meglio potrà. Mentre starò via, spero almeno che tu riesca a recuperare gli anni di libertà che ti sono stati sottratti dall’El Dorado. -
Il viola aveva cercato di rimanere impassibile quella volta, e anche se la testa continuava a dirgli che era stato solo un addio come accadeva ogni giorno, il cuore gli diceva che era stato qualcosa di più di quello.
Come se non bastasse, quel giorno di ogni anno, le cose in quel parco erano uguali a quando Fey se ne era andato: il Sole splendeva, il cielo era sgombro dalle nuvole, una leggera brezza soffiava e nel lago erano presenti dei fiori di loto appena sbocciati.
- Anche se adesso non mi puoi sentire, penso che questi fiori ti somiglino: ogni volta che sbocciano, sono sempre più belli della volta prima e spero che quando avrai una vita normale anche tu, sarà migliore di quella che hai dovuto passare finora. Ti auguro il meglio Fey. -
Proprio in quel momento, il vento si era alzato, e alcuni petali dei fiori di loto si erano staccati per cadere in acqua…
 
 
Angolo di Emy
Spero che questo capitolo sia un buon modo per chiudere questa raccolta.
Già che ci sono, vi avviso: a breve dovrei cambiare nickname. Sarò Crow The Reaper.
Grazie a tutti quelli che hanno letto questa mini raccolta e anche chi ha lasciato dei commenti.
Baci
Emy
 

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