This is who I really am

di giulia_echelon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [capitolo uno] ***
Capitolo 2: *** [capitolo due] ***
Capitolo 3: *** [capitolo tre] ***
Capitolo 4: *** [capitolo quattro] ***
Capitolo 5: *** [capitolo cinque] ***
Capitolo 6: *** [capitolo sei] ***
Capitolo 7: *** [capitolo sette] ***



Capitolo 1
*** [capitolo uno] ***


[capitolo uno]


Ero lì, in mezzo alla famiglia migliore che potessi mai immaginare di avere, stavo facendo ciò che più amo insieme alle persone che più amo.

Ero completamente sudato, un po' stanco, ma completamente appagato da quella serata.

Era arrivato il momento dell'ultima canzone e, come tutte le volte, mi misi a passare lo sguardo su tutto il pubblico italiano.

Rimasi colpito da una ragazza in prima fila: alta all'incirca come mio fratello, capelli corti e rossi, indossava una canottiera bianca con disegnata sopra la triad e sulle braccia aveva scritto il testo di Buddha For Mary. Ma la cosa che più mi colpì di quella ragazza non era l'abbigliamento, ma il suo comportamento: tutti gli altri Echelon quando chiesi chi voleva salire sul palco per farmi compagnia iniziarono a gridare cercando di farsi notare, lei, invece, rimase immobile e mi guardò negli occhi.

Una strana sensazione si impossessò di me quando i nostri occhi si incontrarono. Non avevo mai visto degli occhi del genere: erano castano scuro, talmente scuri da sembrare due pozzi senza fondo.

Ho sempre avuto la capacità di riuscire a capire quello che la gente stava pensando semplicemente da uno sguardo, ma quella ragazza era un mistero: non riuscivo a capire quello che stava pensando, provando o sperando.

Non so dire quanto per quanto tempo restammo a guardarci negli occhi, so solo che in quel momento il resto del mondo era scomparso; esistevano solo i suoi occhi, gli occhi di una ragazza sconosciuta e diversa da tutte le altre.

Per la prima volta dopo molto tempo non riuscii più a sostenere lo sguardo e dopo aver sbattuto le palpebre un paio di volte, riuscii a riprendere il controllo di me stesso. Indicai la ragazza e le dissi di salire sul palco.

Dopo di lei feci salire molte altre persone, quando furono abbastanza iniziai a suonare.

A metà canzone passai velocemente lo sguardo sulla ragazza misteriosa e mi accorsi che aveva il viso rigato dalle lacrime, ma allo stesso tempo un sorriso le illuminava il volto.

Finita la canzone salutai e ringraziai tutti.

La palazzina si stava svuotando, ma io non avevo intenzione di andarmene senza prima essere riuscito a parlare con la ragazza dagli occhi scuri. Quando avevo ormai perso le speranze la vidi seduta per terra con gli occhi chiusi. Mi avvicinai il più silenziosamente possibile, senza che me ne accorgessi il mio cuore aveva iniziato a battere più velocemente 'cosa mi sta succedendo? E' una semplice Echelon! Non ha niente di particolare!'

“Come mai stavi piangendo durante Kings And Queens?” due pozzi neri mi osservarono sorpresi “Quella canzone mi fa piangere tutte le volte, è stata la vostra prima canzone che ho sentito. Ogni volta che l'ascolto ne vengo travolta, è come se una carica di energia e un senso di libertà entrassero dentro di me”. Mi accorsi che le brillavano gli occhi mentre mi parlava: capii che era sincera, che non stava cercando di impressionarmi, ma stava soltanto aprendo il suo cuore a uno sconosciuto. Mi sedetti accanto a lei e cercai di sapere qualcosa sul suo conto nel modo meno minaccioso possibile: “Raccontami qualcosa di te: come ti chiami , da dove vieni, quanti anni hai..” “Wow! Jared Leto che si interessa così tanto a me, una Echelon qualsiasi. Comunque mi chiamo Giulia, ho 19 anni e sono di Milano. Adesso che sai qualcosa su di me posso sapere a cosa devo tutto questo interessamento nei miei confronti?” “Sinceramente non lo so neanche io. E' solo che mi hai colpito, quando tutti cercavano di farsi notare per salire sul palco, tu non hai fatto niente e mi hai semplicemente guardato negli occhi. E poi hai scritto sul corpo Buddha For Mary! Vorrei sapere come mai proprio quella canzone” Giulia mi rispose in modo molto deciso:“ Ho scelto Buddha For Mary perchè è una delle canzoni che più amo e poi sono sempre rimasta colpita dal suo testo e speravo di poterti chiedere qualche spiegazione al riguardo. Non mi sono agitata molto per farmi notare perchè penso che se qualcosa deve succedere succederà e inoltre credo che non ci sia niente di più espressivo e potente di uno sguardo”.

Le parole della ragazza mi avevano spiazzato, quando stavo per rispondere vidi Shannon avvicinarsi. “Eccoti finalmente! Ti avevo cercato ovunque! Mi spieghi cosa stai..” non finì la frase perchè si accorse che non ero solo, appena notò Giulia mostrò uno dei suoi sorrisi migliori e si presentò:“Ciao, io sono Shannon, anche se credo che tu sappia già chi sono visto che sei qui” “Piacere mio Shannon, io sono Giulia. E' a causa mia se tuo fratello era sparito: stavamo avendo un'interessante conversazione. Ma se voi dovete andare tolgo subito il disturbo, non vorrei mai trattenervi ulteriormente e poi anche io dovrei tornare a casa”.

Detto questo si alzò e si incamminò verso l'uscita. “Senti ti va di farmi da guida per Milano domani? E' una città così bella, ma non sono mai riuscito a visitarla veramente” le parole mi uscirono dalla bocca senza che nemmeno me ne accorgessi 'Cosa mi è saltato in mente?!' Giulia si girò e con un sorriso raggiante mi rispose:“ Ne sarei più che onorata!”

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Capitolo 2
*** [capitolo due] ***


[capitolo due]

 

Entrai in macchina con un sorriso sulle labbra. “Ti ha proprio colpito quella ragazzina! Ti ricordo che però è pur sempre una tua fan e quindi adesso potrebbe essere già a casa a raccontare alle amichette che il grande Jared Leto le ha parlato e che addirittura domani la vuole rivedere!” “Shannon sei solo invidioso, ho visto come la guardavi! Avevi un'espressione che diceva: adesso ti salto adesso e ti metto incinta! E poi sei l'ultima persona al mondo che può venirmi a fare la predica su queste cose visti i tuoi precedenti”. 'Sarà anche mio fratello, ma quando mi parla con quel tono di voce non riesco a sopportarlo'.

Shannon mi stava guardando in cagnesco, ma prima che potesse ribattere in alcun modo Tomo riuscì come sempre a mettere pace tra di noi:“Dai ragazzi smettetela! Non mi sembra il caso di mettersi a litigare per cose del genere! Però Jay, Shan ha ragione, stai attento e ricordati che hai comunque il doppio degli anni della ragazza!” come risposta sbuffai e mi girai verso il finestrino.

 

Il mattino dopo mi svegliai particolamente agitato: mi sarei trovato nel centro milanese con la mia giovane guida qualche ora dopo e per la prima volta dopo anni mi chiesi se sarei andato bene per quella ragazza. Mi sentivo un adolescente alle prese con le prime cotte. Continuavo a pensare: 'Ma perchè sono così agitato?! E' solo una ragazzina!'.

L'ora fatidica era arrivata. La riconobbi subito in mezzo alla folla: indossava un paio di pantaloncini di jeans, una canottiera, al collo aveva la triad e portava un paio di occhiali da sole.

La salutai con un sorriso, lei ricambiò anche se un po' imbarazzata: non sapeva come comportarsi con me, d'altronde ero pur sempre il suo idolo.

“Allora dove mi porti oggi? Vado a chiamare l'autista e poi possiamo andare” in risposta Giulia si mise a ridere:“Tu vorresti girare il centro di Milano in auto?! Non pensarci neanche! Finchè starai con me ti muoverai sempre a piedi o con i mezzi pubblici come fanno tutte le persone normali!” “Stai scherzando spero! Hai idea di quante Echelon ci siano in giro per questa città? Non che mi dia fastidio incontrarle, però preferirei passare inosservato almeno per oggi” “Non mi interessa, è giugno, c'è una giornata bellissima e poi dovremmo comunque fare molti tratti a piedi perchè le auto in molte zone non possono circolare” “Che sia la prima e ultima volta però! Ho altri concerti da fare e non voglio arrivarci stanco morto a causa tua!” “Hahahaha va bene va bene, ma non iniziare a comportari da diva! Ti prometto che non sarà troppo stancante!”.

La ragazza mantenne la promessa: non mi stancai molto.

Non avrei mai pensato che sapesse così tante cose, vista la sua giovane età: mi fece visitare decine di chiese, viette sconosciute, tantissimi musei. Ma soprattutto mi divertii molto: passammo la giornata scherzando e riuscimmo a conoscerci molto in quelle ore.

Mi raccontò che frequentava l'ultimo anno delle scuole superiori. Mi disse che, a differenza di quasi tutti i suoi coetanei, non sapeva ancora cos'avrebbe fatto una volta fatti gli esami. Io le raccontai della mia infanzia, di quanto fossero importanti mia madre e mio fratello.

Ero talmente distratto dalla ragazza che non mi accorsi che stavamo entrando in una chiesa. “Un'altra chiesa?!” “Sì, ma questa è l'ultima. Ho deciso di visitarla per ultima perchè è diversa da tutte le altre chiese: si chiama San Bernardino alle Ossa, deve il suo nome dal fatto che è principalmente decorata con teschi e tibie. Alla maggior parte delle persone che entrano in questa chiesa vengono i brividi, io, invece, amo profondamente questo luogo. Quelle ossa hanno qualcosa di mistico per me, ogni volta che entro qui mi sento in pace con me stessa e con il mondo intero. Ho voluto farti venire perchè è un luogo a cui sono molto legata”. Quando entrammo l'unica cosa che riuscii a dire fu:“ Wow! E' un posto incredibile! Non credevo potessere esistere qualcosa del genere!”

Per concludere la giornata Giulia mi portò sul tetto del Duomo, inizialmente non capii il perchè, visto che le avevo detto che c'ero già stato, ma una volta arrivati in cima capii tutto: c'era un tramonto bellissimo, non credevo che una città come Milano potesse nascondere certe meraviglie. “Grazie, davvero ti devo ringraziare. Mi hai fatto riscoprire questa città e sono stato davvero bene con te oggi. Per ringraziarti 'sta sera ti porto fuori a cena!” “Non ringraziarmi, sono io a doverti dire grazie. Grazie di aver passato con me tutte queste ore e di avermi fatto vivere un sogno. Allora a 'sta sera!!” “Se mi dai l'indirizzo di casa tua ti passo a prendere in macchina”. Dopo avermi dato l'indirizzo ci separammo.

 

Quando arrivai davanti a casa era già fuori ad aspettarmi. “Wow! Sei bellissima! Non sono abituato a vederti vestita elegante!” Giulia arrossì, ma cercò di non farmelo notare:“Grazie! Anche tu stai benissimo! Allora dove mi porti?” “Sorpresa! Lo scoprirai soltanto quando saremo lì”.

Avevo scelto un piccolo ristorante, così da poter passare una sera tranquilla. Trascorremmo tutta la cena a parlare e a scherzare.

Dopo aver chiesto il conto andammo a fare una passeggiata nel parco vicino.

Ci stendemmo su un prato e continuammo a parlare, ad un certo punto Giulia si fermò e mi fissò a lungo e abbassò lo sguardo con un lungo sospiro. Volevo capire cosa le era successo:“Qualcosa che non va?” “No niente. Cioè, in realtà qualcosa c'è: mi sono appena resa conto che domani mattina tutto questo sarà soltanto un ricordo nella mia mente e che io tornerò alla mia solita vita e tu alla tua. Probabilmente tra qualche giorno ti sarai già dimenticato di me, ma io ricorderò questo giorno per tutto il resto della mia vita. Lo ricorderò sempre come il giorno più bello della mia vita, il giorno passato insieme all'uomo che amo. Sì, ti amo Jared. Ho voluto dirtelo prima della fine di questa bellissima giornata non perchè pretendo che ricambi, ma perchè sento la necessità di dirtelo. Voglio che tu sappia che ti amo come non ho mai amato nessun'altro a questo mondo. Non sono mai stata una persona che si lega in modo particolare agli altri; infatti mi era capitato solo una volta di “innamorarmi”, o almeno così credevo prima di incontrare te. Quella persona diceva di amarmi e molto probabilmente era vero, io dicevo di amarlo, ma credo che lo dicessi per abitudine e non perchè lo pensassi davvero. Adesso mi rendo conto che è così perchè so cos'è il vero amore: amare qualcuno significa avere bisogno di sentire la sua voce ogni giorno, significa soffrire quando quella persona soffre, essere felice quando lo è anche lei, significa essere contenti anche soltanto incontrando i suoi occhi attraverso uno schermo.

Io ti amo, ma ti ripeto che non voglio che tu ricambi il mio amore. Voglio soltanto che tu mi prometta che un giorno incontrerai una persona degna di accettare tutto l'amore che hai nel cuore, perchè io sono convinta che tu abbia tanto amore da dare, ma che non sia ancora riuscito a trovare la persona giusta. Riesco a vedere tutto questo semplicemente guardandoti negli occhi: i tuoi occhi mostrano la tua purezza, l'amore e l'impegno che metti in tutto quello che fai”.

Non riuscivo a capire quella ragazza: mi amava, ma da me non voleva niente. Era riuscita a conoscermi veramente come nessun'altro prima e ci era riuscita soltanto guardandomi. Aveva capito che quello che mostravo alle persone era solo una corazza, aveva capito chi fossi veramente in un solo giorno.

“Giulia, parti con me. Vieni via con me”.

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Capitolo 3
*** [capitolo tre] ***


[capitolo tre]


“Co-cosa?! Stai scherzando vero?!” “No, non sono mai stato così serio. Sono sempre stato una persona che segue il suo istinto: in questo momento mi sta dicendo di non lasciarti andare. Penso che tu sia unica e voglio conoscerti meglio, perciò, ti prego, vieni con me in tour. Potrai andartene quando vorrai per qualsiasi motivo.” “Jay, davvero non so cosa dire. Non posso negare di aver sempre sognato di incontrarvi e di passare le giornate in giro per il mondo con voi, però non posso. Almeno non adesso. Se davvero ci tieni a me, saresti disposto ad aspettare un mese? Non posso mandare a puttane proprio adesso tutto quello che ho fatto in questi anni. Ti chiedo di aspettarmi finchè non avrò fatto gli esami, poi ti seguirò ovunque voglia andare” “Un mese?! Certo che ti aspetterò! Si è fatto tardi, sarà meglio che ti riaccompagni a casa se domani non vuoi essere uno zombie a scuola!”.

Passammo il viaggio in macchina in silenzio, Giulia doveva essere davvero stanca: quando mi girai a guardarla mi accorsi che si era addormentata. Arrivato davanti a casa sua non sapevo cosa fare, visto che non sapevo a che piano abitasse. Le diedi un colpetto per svegliarla e le chiesi dove dovevo portarla, mi rispose con un mugugno e si rimise subito a dormire. Arrivato all'entrata di casa sua mi misi a cercare le chiavi nella borsa, la portai dentro cercando di fare meno rumore possibile. Volevo evitare di svegliare la famiglia, così cercai la camera da letto. Una volta trovata la camera restai colpito, non ero mai entrato nella stanza di un'Echelon: c'erano foto della band e poster ovunque, cartoline di posti assurdi, foto di lei bambina e alcune più recenti, mie citazioni scritte su tutti i fogli, nostre canzoni e quelle di altri gruppi ricoprivano i pochi spazi rimanenti; vidi una chitarra acustica appoggiata in un angolo della stanza e poco distante una macchina fotografica. Da quella camera potevo benissimo capire quanto fosse importante per lei la musica, sembrava davvero essere tutta la sua vita. Prima di uscire rimasi ad osservarla qualche minuto: sembrava una bambina indifesa mentre dormiva.

 

“Pensavo ti fossi perso! Come mai ci hai messo tanto a tornare?” “Giulia si è addormentata e quindi ho dovuto riaccompagnarla in casa. Shan, le ho chiesto di partire con noi.” “Le hai chiesto cosa?! Stai scherzando spero! Jay non ha neanche vent'anni, non puoi chiederle di stare un anno in tour con noi!” “Mi spieghi perchè sei così preoccupato? Non vedo dove sia problema. E comunque mi ha detto di no, o almeno non ora, a luglio verrà con noi. Però.. Però ho tralasciato un piccolo dettaglio: non le ho detto che tra una settimana noi dobbiamo ripartire” “E quando intendi dirglielo?! Mi spieghi che cos'hai in quella testa in questi giorni?” “Non lo so neanche io cosa mi è preso! So solo che quella ragazza mi interessa e voglio conoscerla meglio, perciò non farmi troppe storie perchè so che anche a te non dispiacerebbe vederla tutti i giorni” “Ok ok, ne riparliamo domani mattina, adesso andiamo a letto che è meglio. Siamo tutti e due stanchi”.

 

 

-Giulia-

 

La sveglia suonò per ricordarmi che la mia solita noiosa vita doveva ricominciare. Mi alzai e mi accorsi di avere ancora addosso i vestiti della sera precedente; al ricordo della bellissima giornata trascorsa con Lui mi venne automaticamente da sorridere.

Ancora non riuscivo a crederci, mi sembrava che fosse stato un bellissimo sogno. Non potevo aver passato la più bella giornata di tutta la mia vita insieme a Jared Leto! E mi aveva chiesto di partire con la band!

Uscii di casa in ritardo, come sempre, arrivai a scuola appena prima del suono della campanella.

Le ore passavano più lente del solito e non riuscivo a stare attenta, la mia mente aveva lasciato la Terra: si era persa su Marte da molto tempo e sembrava non avere intenzione di tornare indietro.

Finalmente l'ultima ora, continuavo a fissare l'orologio appeso sopra la lavagna: il tempo sembrava essersi fermato. Volevo fuggire da quella gabbia il prima possibile, volevo prendere il mio ipod, chiudere gli occhi e lasciare definitivamente quel pianeta che non mi apparteneva.

13.15, la campanella suona, la prof non ha nemmeno fatto in tempo di salutare che io sono già in piedi pronta per uscire, ignorai i miei compagni di classe e mi fiondai verso l'uscita. Appena fuori feci un profondo respiro e mi sentii subito meglio.

Stavo per prendere il mio ipod quando qualcuno mi chiamo:“Hey bro! Cos'è ti vuoi rifugiare nella musica senza neanche salutarmi?!” mi girai di scatto, avrei riconosciuto quella voce tra altre mille “Oh mio dio bro, cosa ci fai qui! Credevo saresti tornata appena prima del mio esame! Ti devo raccontare delle cose incredibili! Non crederai mai a quello che mi è successo negli ultimi due giorni! Dai vieni qui e abbracciami, mi sei mancata tantissimo!”. Lux, la mia migliore amica, la luce dei miei occhi, era tornata da Berlino solo per me.

Quella ragazza era tutto per me, ci eravamo conosciute in un negozio di CD quattro anni prima e da quel momento non ci eravamo più lasciate. Completamente diverse l'una dall'altra, tanto che la gente non poteva credere che fossimo così unite, eravamo state legate dalla nostra più grande passione: la musica.

Lux era una ragazza di un anno più grande di me, molto più alta di me, con un fisico da modella e capelli lunghissimi e corvini perennementi raccolti con le bacchette della batteria. Era riuscita ad esaudire i suoi due più grandi sogni: imparare a suonare la batteria e diventare pediatra. Aveva iniziato a suonare la batteria a quattordici anni, dopo aver insistito così tanto che suo padre, per esasperazione, l'aveva mandata a prendere lezioni. Per diventare pediatra ci avrebbe messo ancora un po' di anni, ma era riuscita ad entrare nella migliore università di medicina di Berlino, una delle sue città preferite.

Mi era mancata tantissimo durante l'anno passato separate, mi sembrava di non riuscire a sopravvivere senza di lei, perchè era l'unica che riuscisse a capirmi.

“Allora cos'è che mi devi raccontare di così urgente?!” “Non ci crederai mai. Sai che l'altra sera sono andata al concerto dei Mars, lì ho conosciuto Jared e il giorno dopo abbiamo passato la giornata insieme”. Lux non voleva credere alle mie parole, quando finii di raccontarle tutto era ancora convinta che la stessi prendendo in giro.

Non sapevo più come fare per convincerla finchè un uomo con gli occhiali da sole si avvicinò a noi.

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Capitolo 4
*** [capitolo quattro] ***


[capitolo quattro]

 

“Hey ciao tu sei Giulia giusto? Come mai da queste parti?” “Ciao Shan! Sono appena uscita da scuola, tu invece che ci fai qui?” “Ero andato a fare un giro per il centro e mi sono ritrovato qui per caso”. Lux ci stava guardando con una faccia da ebete, ma alla fine riuscì a spiccicare parola:“OH porca vacca! Ma allora era vero! Oddio bro non ci credo!”. In quel momento Shannon posò lo sguardo sulla mia amica, i loro sguardi si incontrarono e rimasero così per qualche secondo; probabilmente se io non avessi dato un colpo di tosse avrebbero passato così tutto il giorno. “Ehm, piacere io sono Shannon”, non riuscivo a credere alle mie orecchie, Shannon Leto era imbarazzato! “Non c'è bisogno che ti presenti, so benissimo chi sei! Comunque io sono Lux” “Complimenti per il nome! Non ne avevo mai sentito uno così particolare!” “Bene adesso che vi siete conosciuti vorrei ricordare a Lux che tra dieci minuti dovrebbe essere in un ristorante per pranzare con i suoi genitori” “Oddio è vero! Me ne ero completamente dimenticata! Cosa farei senza di te?!” “Tesoro non lo so e non lo voglio sapere! Dai vai a prendere la moto se no chi li sente i tuoi!” “Ciao bella ci sentiamo questa sera! Shan è stato un onore conoscerti!” “Ci-ciao Lux”.

Io e Shannon restammo immobili e guardarci imbarazzati, finchè il rombo di una moto ci vece voltare: era Lux con la sua bellissima Ducati che sfrecciava sulla strada.

“Shan ammetti che ti piace quella ragazza, si vede lontano un miglio che ti ha colpito” “Sì, hai ragione. Sembra essere la mia versione femminile: suona la batteria, ama le moto e inoltre è bellissima. Non è che mi daresti il suo numero di telefono?” “Comodo diventare improvvisamente gentile adesso! Dovrai meritartelo, anche perchè Lux non è una ragazza qualsiasi e non voglio che tu la faccia soffrire” “E' uno scherzo, vero?!” “Assolutamente no!” “Ok, per la tua amica sono disposto a farlo” “Bene questo è lo spirito giusto! Direi che ti toccherà passare un giorno intero insieme a me, se ti comporterai bene e mi dimostrerai che sei davvero interessato a Lux avrai il suo numero” “Va bene, direi che prima facciamo questa cosa meglio è, perciò ci vediamo qui oggi pomeriggio”.

 

“Allora dove mi porti?”, mi chiese Shannon con aria decisamente seccata “Veramente non lo so ancora con precisione.. Sai, molte volte quando esco mi piace vagare senza una vera e propria meta” “E vada per il giro insensato! A volte anche io mi ritrovo a vagare per le città senza un motivo, voglio semplicemente stare con me stesso e pensare un po'” “Bene, andiamo allora. Basta che non ti lamenti come tuo fratello se ti faccio camminare un po'!” “Haha no tranquilla, sono solo contento se camminiamo”.

Girovagammo per le vie di Milano per un tempo che non saprei definire. Dovevo ammettere che avevo mal giudicato Shannon: non era poi così male, anzi era davvero simpatico!

Stavamo camminando in un parco, quando si mise a diluviare. Ci mettemmo a correre il più velocemente possibile per arrivare sotto il balcone di una casa. Una volta all'asciutto ci guardammo: avevamo il fiatone ed eravamo bagnati dalla testa ai piedi. “Leto ma guardati! Sembri un pulcino spettinato!”, gli dissi senza riuscire a trattenere le risate, “Ma guardati tu ragazzina! Sembri appena uscita da una lavatrice!”. La mia risposta venne interrotta da un mio rumoroso starnuto. “Senti il mio albergo non è qui lontano, non voglio che ti ammali per uno stupido acquazzone”.

Entrati nella suit l'unica cosa che riuscii a dire fu:“Wow! Certo che vi trattate proprio bene!” “Eh sì, ci piace stare comodi ovunque siamo! Adesso però chiudi la bocca se non vuoi bagnare il pavimento! Comunque lì c'è il bagno, fai come su fossi a casa tua” “Ok grazie mille!”.

Mi feci una doccia calda e mi asciugai in fretta. Mi misi addosso un asciugamano che copriva a mala pena lo stretto necessario, lasciando poco alla fantasia. Uscii dal bagno perchè avevo bisogno di vestiti asciutti, visto che i miei erano completamente bagnati. “Senti Shan non è che mi potresti prestare qualcosa?” “Ma cosa?!”, Jared era davanti a me con gli occhi spalancati, “Oddio Jared cosa ci fai qui?!”, avevo la faccia viola e avevo un grande desiderio di sotterrarmi, “Cosa ci faccio io qui? Piuttosto tu cosa ci fai qui! Questa è la stanza di mio fratello, perciò mi sembra abbastanza normale che io sia qui” “Ehm sì, scusa, hai ragione” “Dai Jay poverina non la assalire! Eravamo fuori insieme e ci siamo trovati sotto il diluvio, essendo vicini al nostro albergo l'ho fatta venire qui per non rischiare che si ammalasse” “V-voi eravate insieme? E perchè scusa?!”, sentendo quelle parole ritornai me stessa:“E se anche fosse?! Non vedo quale sia il problema. Non è che sei geloso?” “Stai scherzando spero! Io geloso di una ragazzina!” “Se se va bene.. Comunque Shan io avrei un po' freddo a stare in asciugamano, non è che mi potresti dare dei vestiti asciutti? Te li riportò il prima possibile” “Ah certo, se aspetti un attimo te li vado a prendere”.

Nel momento in cui Shannon lasciò la stanza un silezio imbarazzante calò tra me e Jared, non sapevo proprio come fare per uscire da quella strana situazione. Jay sembrava avermi letto nel pensiero:“Così oggi sei uscita con mio fratello..” “Sì, l'ho praticamente ricattato: voleva il numero della mia migliore amica appena tornata dalla Germania, gli ho detto che gliel'avrei dato solo se si fosse comportato bene. E quindi.. eccoci qui” “Ah ok.. E comunque sì, ero un po' invidioso: avevi passato tutto un giorno insieme a me e poi ti ritrovo mezza nuda nella camera di mio fratello” “Hahhaha stai tranquillo Jay! Quello che provo te l'ho già detto l'altra sera e puoi stare certo che non cambierò idea molto facilemte”. “Ecco i vestiti. Ti staranno un po' larghi, ma sono gli unici che ho trovato” “Tranquillo me li farò andare bene”. Feci una corsa in bagno e mi cambiai: altro che un po' larghi! Ci stavo dentro tre volte, però erano fantastici e me li feci andare bene lo stesso.

“Bhe ragazzi io adesso devo andare a casa a studiare. Grazie mille per i vestiti e per la bella giornata Shan! Ah e prima che mi dimentichi: questo è il numero di Lux” “Oddio grazie mille! Non credevo che alla fine me l'avresti dato davvero!”.

Stavo per uscire dalla porta quando Jared mi fermo:“Senti vieni un attimo con me, ti devo dire una cosa” “Mi spieghi questa tua mania di fermarmi sempre appena prima che me ne vada?!”. Con lo sguardo mi fece capire che si trattava di una cosa seria:“Ok, ok arrivo”.

Ci fermammo in corridoio, restammo in silenzio per un po' finchè Jared si decise a parlare:“Senti l'altro giorno non ti ho detto una cosa importante” “Spara” “Ok.. Tra cinque giorni partiamo per andare in Francia” “Cinque giorni?! E quando tornereste?!” “Non lo so. In Italia non abbiamo più concerti, però ti prometto che a luglio ci sarò e tu ripartirai con me” “Cinque giorni Jay! Solo cinque giorni! E quando avresti avuto intenzione di dirmelo?! Il giorno prima che partissi, o addirittura non me l'avresti detto e saresti sparito nel nulla?!” “Non è come pensi! Io volevo dirtelo subito, però poi non ci sono riuscito. Ti vedevo così contenta e ho pensato che se ti avessi detto che ci saremmo potuti vedere per così poco tempo avrei rovinato tutto” “Hai pensato bene Jay. Non sopporto le persone che mi prendono in giro. Ciao Jared, ci vediamo quando avrai imparato a non omettere cose così importanti”. Me ne andai senza aspettare la sua risposta.

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Capitolo 5
*** [capitolo cinque] ***


[capitolo cinque]

 

-Shannon-

 

“Hey bro come l'ha presa?” “Come l'ha presa mi chiedi!? Se n'è andata incazzata perchè non gliel'avevo detto subito! Ma cosa avrei potuto fare?! Se gliel'avessi detto l'altro giorno ci sarebbe rimasta male perchè ci saremmo potuti vedere per pochi giorni, se fossi stato zitto e fossi sparito come se niente fosse da un giorno all'altro, sarebbe stato peggio e dicendoglielo oggi mi sembra di aver solo peggiorato le cose! E chi la capisce quella!” “Dai Jay, stai tranquillo, non avresti potuto fare in nessun'altro modo. Vedrai che troverai un modo per sistemare le cose, anzi visto che questa sera ho intenzione di uscire con la sua amica potrei chiederle un consiglio!” “Grazie Shan, non so cosa farei senza di te. Adesso però smettiamola di parlare dei miei problemi! Allora dimmi, com'è questa famosa Lux con cui non vedi l'ora di uscire?” “Non so come descriverla. E' semplicemente Lux! Mi sembra così diversa da tutte le altre, voglio davvero conoscerla” “Bhe che dire! Deve essere davvero una ragazza sensazionale per aver ridotto in questo stato Shanimal!” “Hahahah parli proprio tu che ti stai facendo mille problemi per una ragazzina!”. Jared sbuffò e se ne andò sconfitto, mi sono sempre divertito a prenderlo in giro, fin da quando eravamo piccoli.

Dopo che mio fratello mi lasciò solo presi il foglietto che mi aveva lasciato Giulia e rimasi a fissarlo per un minuto. Ero bloccato: non sapevo se chiamarla o no. 'E se mi respinge?', continuavo a pensare; alla fine mi convinsi e digitai il numero di telefono sul mio iPhone. Il telefono squillò tre volte, poi finalmente qualcuno rispose:“Pronto! Chi è?” rimasi in silenzio per trenta secondi perchè non riuscivo a spiccicare parola, “Lux? Sono Shannon ti ricordi?” “Ah ciao Shannon! Certo che mi ricordo di te, ma come hai avuto il mio numero?” “Ehm me l'ha dato Giulia oggi pomeriggio. Senti volevo chiederti se ti andava di venire a cena con me questa sera”, buttai fuori le parole tutte d'un fiato, “Certo! Non vedo l'ora! Ci vediamo verso le 20.30 sotto casa mia?” “Va bene! A 'sta sera allora!”. Mi diede l'indirizzo di casa sua e attaccò.

Ero agitato. A causa della mia carriera era da molti anni che non avevo più un vero e proprio appuntamento con una ragazza e non ero sicuro di sapere ancora come comportarmi in quelle occasioni. Inoltre Lux mi incuriosiva molto e non volevo fare la figura dello stupido.

Mancavano due ore all'ora prevista e non riuscivo a fare niente di diverso dal pensare a tutto quello che sarebbe potuto andare storto. Vagavo per la mia stanza senza meta, finchè mio fratello entrò:“Bro smettila di camminare in cerchio o lascerai un solco nel pavimento!” “Hai ragione Jay, però sono agitato: negli ultimi anni ho sempre avuto solo ragazze da una notte e non sono sicuro di sapere ancora come ci si comporta a cena con una ragazza” “Dai stai tranquillo! Devi semplicemente essere te stesso e poi sei Shannon Leto! Vedrai che lei in questo momento sarà più agitata di te!” “Sì, forse hai ragione, devo stare tranquillo”.

 

 

-Lux-

 

Appena finii di parlare al telefono con Shannon presi le chiavi della moto e corsi fuori dalla casa dei miei genitori per andare da Giulia: solo lei poteva aiutarmi in quel momento.

Entrai in casa sua senza neanche bussare. “Oh ciao Lux, che bello vederti! Come mai sei così di fretta?”, la madre di Giulia era sempre stata gentilissima con me, anche quando facevo irruzione in casa sua faceva finta di niente, “E' un po' lungo da spiegare, Giulia è in camera sua vero?” “Certo, vai pure da lei. Anche perchè è di cattivo umore oggi, ma non mi ha voluto spiegare il motivo, forse tu riuscirai a risolvere”.

Entrai nella camera della mia migliore amica gridando:“Bro! Mi devi assolutamente aiutare! 'Sta.. Ma che succede?”, quando si girò verso di me vidi che aveva gli occhi rossi per il pianto. “N-niente. Dai vieni qui, so già che questa sera esci con Shannon, perciò vediamo di farlo cadere ai tuoi piedi”. Con un sorriso forzato cercò di tranquillizzarmi, ma io la conoscevo troppo bene e sapevo di dover insistere:“No, adesso tu mi racconti quello che è successo. Non intendo prepararmi se prima tu non mi dici che cosa ti ha fatto piangere come una fontana” “Se ti dico che sto bene è perchè è così! E poi non è niente di grave” “Ti conosco, so che odi raccontare alla gente quello che ti succede, però sono io. Sai che a me puoi dire tutto” “E va bene. Jay mi ha detto che tra cinque giorni riparte” “Tutto qui?” “Come tutto qui! Dopo aver passato tutto un giorno insieme e avermi convinta che gli importasse di me, mi dice che tra qualche giorno riparte e che ci rivedremo solo tra un mese” “Stai facendo sembrare la cosa più grande di quanto sia. Dovevi aspettarti che sarebbe successa una cosa del genere, del resto viaggiare per il mondo fa parte del suo lavoro. Inoltre probabilmente te l'ha detto solo adesso perchè ha pensato che sarebbe stato peggio dirtelo subito. Ammettilo, non ti sei mai veramente arrabbiata con lui, sei soltanto permalosa e orgogliosa!” “Ok, forse hai ragione. Però non intendo tornare da lui strisciando, sai quanto sono testarda” “Sì, sì lo so. Vedremo come andrà a finire. Ti ricordo che è pur sempre Jared Leto! Perciò vedi di non snobbarlo troppo” “Ci proverò. Adesso però smettiamola di parlare dei miei stupidi problemi e vediamo di prepararti! Questa sera ceni con Shannon Leto!”.

Mettemmo Nevermind, dei Nirvana, al massimo sulla radio di Giulia. Passammo le ore a ballare come delle pazze mentre cercavamo qualcosa di adatto per la serata.

Come di mio solito, iniziai a tenere il ritmo della batteria e ben presto mi trovai a saltare per la stanza cercando di seguire tutti gli strumenti e di cantare allo stesso tempo. Giulia si fermò a guardarmi e scoppiò a ridere, “Perchè ridi?” “Perchè è troppo bello vederti che ti agiti in questo modo! Mi sono mancate molto pomeriggi di questo tipo” “Parla lei! Tu non ti vedi quando balli! Comunque anche a me sono mancati molto”. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e ci abbracciammo, restammo così per qualche minuto. Quando ci staccammo dall'abbraccio guardai l'orologio:“O cavolo è tardissimo! Tra meno di un'ora devo essere sotto casa mia!” “Sbrigati a prepararti e vai a casa tua! Vedi di non farlo aspettare!” “Va bene va bene adesso mi preparo e scappo! Giu, cavolo sei più agitata di me!”.

Mi preparai il più veloce possibile e corsi a prendere la moto. “Vedi di non rovinare quel bel vestito mentre sei in moto, se no ritieniti morta!”, mi urlò dietro Giulia mentre stavo uscendo.

In fretta e furia arrivai sotto casa mia e fortunatamente Shannon non era ancora arrivato.

 

 

-Shannon-

 

La vidi che si metteva a posto i capelli guardandosi nello specchietto di una macchina parcheggiata. Era bellissima, indossava un abito rosso fuoco che le arrivava sopra le ginocchia, sopra aveva una giacca di pelle nera e ai piedi portava un paio di decoltè nere con le borchie sui tacchi.

Appena mi vide mi si avvicinò con un sorriso stampato sulle labbra:“Ciao Shan! Mi stavo sistemando perchè sono arrivata in moto da casa di Giulia” “Ah ok! Allora andiamo?” “Certo! Come ci andiamo al ristorante?” “Ma con la mia mia moto, mi sembra ovvio!”.

Sfrecciammo per le strade di Milano e arrivammo davanti a un piccolo ristorante in centro. Entrammo e ci sedemmo; ero agitato, ma cercavo di non farlo vedere.

Calò un silenzio imbarazzante tra di noi, mi sembrava di essere tornato al liceo, quando ancora non ci sapevo fare con le ragazze. 'Cavolo Shannon svegliati! Non hai più 17 anni, ne hai più di 40!'. Prima che potessi dire qualcosa di stupido per interrompere quel silenzio il cameriere venne a chiederci le ordinazioni.

Fortunatamente durante la cena trovammo qualcosa di cui parlare, discutemmo per tutto il tempo di ciò che avevamo in comune: la musica e ovviamente la nostra passione per i motori.

Il resto della sera passò velocemente tra chiacchiere e risate. Prima di pagare il conto però dovevo mettere in chiaro una cosa:“Lux, devo dirti una cosa. Tu mi piaci, sei diversa dalle altre e vorrei conoscerti meglio. Purtroppo però tra cinque giorni devo ripartire” “Tranquillo, oggi Giu mi aveva già detto tutto e non ne sono neanche tanto stupita: è il tuo lavoro e non puoi interrompere il tour soltanto per me. Quindi se vuoi possiamo sfruttare al meglio questi cinque giorni che ci restano e poi decideremo” “Assolutamente sì! Ehi Lux, grazie mille. Mi hai tolto un peso enorme”. Mi alzai e l'abbracciai. Dopo poco uscimmo dal ristorante e andammo verso la moto.

La riportai a casa, ero davvero felice: da molto tempo non mi capitava di provare cose del genere; ma allo stesso tempo ero triste all'idea che avrei potuto vederla per così pochi giorni.

“Eccoci arrivati!” “Grazie mille per il passaggio. Adesso devo proprio andare, domani mi aspetta una giornata molto lunga e noiosa” “Va bene, buonanotte Lux” “Buonanotte Shan”. Stava per andare verso l'entrata che la presi per un braccio e la tirai verso di me. Eravamo vicinissimi, tanto da sentire il suo respiro sulla mia pelle. Stava per aprire la bocca per dire qualcosa quando la baciai. Un semplice bacio, eterno e bellissimo.

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Capitolo 6
*** [capitolo sei] ***


[capitolo sei]

 

Non so bene come feci a tornare in albergo senza fare qualche danno; la mia mente era rimasta bloccata al momento del mio bacio con Lux e non aveva più voluto saperne di ricominciare a formulare pensieri razionali. Continuavo a rivedere la scena all'infinito e non potei evitare di sorridere ripensandoci.

Arrivato in camera vidi che mio fratello mi aveva aspettato:“Hey bro com'è andata? Raccontami tutti i particolari” “E'?! Ah ciao Jay. Tutto bene, anzi benissimo: Lux è una persona fantastica e siamo davvero in sintonia” “E.. Cos'è successo?” “Ma niente, abbiamo cenato, chiacchierato e..” ho sempre amato tenerlo sulle spine “E cosa?! Dai non farti strappare le parole di bocca! Parla e facciamola finita qui!” “Ok ok, ma non ti scaldare! E niente, ci siamo baciati. Ma è stato diverso: non avevo mai provato sensazioni simili provocate da un semplice bacio” “Shan attento o mi diventerai un rammollito continuando così!” “Ma smettila!” gli lanciai un cuscino in faccia ridendo. “A parte gli scherzi, le hai chiesto di Giulia? Io non so più cosa fare, sto impazzendo: devo assolutamente risolvere questa situazione” “Ehm.. Veramente, mi sono completamente dimenticato” “Shan!! Me l'avevi promesso!” “E scusami, ma sai com'è, sono stato distratto da altro. Domani la chiamo e le chiedo un consiglio” “Grazie mille. Ora vado che sono stanco” “Notte bro, a domani”.

Dopo poco anche io andai a letto senza però riuscire ad addormentarmi: non potevo smettere di pensare a lei. Quando finalmente finii anch'io tra le braccia di Morfeo avevo ancora negli occhi il suo viso.

 

La mattina seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra. Ero ancora di buon umore dalla sera precedente, a differenza di mio fratello che sembrava uno zombie dalle borse che aveva sotto gli occhi; si spostava da una stanza all'altra con aria completamente assente. Stavo iniziando a preoccuparmi seriamente per lui: quella ragazza lo stava distruggendo e dovevo assolutamente fare qualcosa per aiutarlo, se fosse andato avanti così ancora a lungo sarebbe impazzito.

“Ok bro, adesso basta non posso più vederti in questo stato comatoso. Dopo pranzo chiamo Lux e vediamo come risolvere questa storia” gli occhi di Jared si illuminarono di colpo, finalmente sembrava aver ripreso un po' di vitalità:“Grazie mille Shan! Ti giuro non sapevo più cosa fare, stavo impazzendo. Come farei senza di te fratellone?” “Saresti un disastro, ecco cosa saresti!”. Ridendo ci abbracciammo come due bambini.

Passammo tranquillamente la mattina stando tra di noi. Io e Tomo giocammo alla Play, con Jay di fianco a noi che sbuffava in continuazione dicendoci che eravamo dei bambini; noi due in risposta lo guardavamo con aria divertita e facevamo finta di niente.

“Allora bambini che ne dite di andare a mangiare qualcosa qui di fronte? A me sta iniziando a venire fame” “Va bene nonno, facci finire qui e andiamo!” gli rispose Tomo con la sua solita risata.

Dopo aver pranzato tornammo in albergo e mi accorsi che Jared era agitato:“Hey Jay ti vuoi calmare? Adesso chiamo e mettiamo tutto a posto!” “Mi calmo, però tu sbrigati a chiamare!” gli risposi sbuffando e presi il cellulare.

Il telefono squillò un paio di volte prima che potessi finalmente risentire la sua voce:“Pronto? Ciao Lux sono Shannon” “Ciao Shannon! Non credevo ti avrei risentito così presto!” “Ehm sì, ma più che altro mi servirebbe un favore” “E' successo qualcosa?” “No no tranquilla, non si tratta di me, ma di mio fratello. Non è che potresti venire qui?” “Certo arrivo anche adesso se vuoi!” “Va benissimo! A tra poco allora!”.

 

Lux arrivò dopo neanche mezz'ora con in mano il casco della moto. Bellissima come sempre sembrava non subire “l'effetto casco” come tutte le altre persone al mondo: i suoi capelli restavo perfetti anche dopo essere andata in moto.

Mi avvicinai a lei e l'abbracciai dandole un bacio sulla guancia “Ciao! Come stai?” “Benissimo! Però non perdiamoci troppo in chiacchiere, qual è il grande problema di tuo fratello? E io come posso risolverlo?”. Jared si avvicinò a lei dubbioso:“Piacere sono Jared, ma credo non ci sia bisogno di grandi presentazioni visto che tu sai benissimo chi sono io e io so chi sei tu perchè Shannon mi ha parlato di te fino allo sfinimento” “Ah davvero?” disse Lux rivolgendosi a me, “Ehm sì, ma non divaghiamo. Jay ti vuoi decidere o no a dirle tutto?” “Aspettate un attimo, forse ho già capito tutto. Fatemi indovinare si tratta di Giulia non è vero?” mio fratello ed io ci guardammo sorpresi. “Sì, ma come hai fatto a capirlo?” “Giulia mi ha già raccontato tutto. Jay non credere che lei stia bene: è distrutta anche lei; però non credevo che tu soffrissi così tanto per questa storia, che io ritengo una stupidaggine, senza offesa. Adesso però dimmi come posso aiutarti, così magari riusciamo a risolvere questa situazione perchè si vede lontano un miglio che voi due dovete stare insieme.” “Io non ce la faccio più: ho bisogno di rivederla e di passare altro tempo insieme, almeno prima di partire! La cosa più assurda è che so a mala pena come si chiama, però non posso fare a meno di lei. E adesso ho bisogno del tuo aiuto per fare in modo che mi parli di nuovo e che non ce l'abbia più a morte con me” “Ho capito. Devi sapere una cosa su Giulia: è una ragazza dannatamente testarda e orgogliosa, ne ho conosciute davvero poche come lei. Inoltre quando le ho parlato ieri mi ha detto di averti praticamente già perdonato e che però non aveva intenzione di tornare da te strisciando” “E io cosa dovrei fare scusa?! Chiederle scusa perchè sono stato sincero con lei? No grazie, che venga lei piuttosto!”. Non ce la facevo più: tra tutti e due non so chi fosse peggio per orgoglio. Esasperato gli dissi: “Jay smettila di comportarti da prima donna e vai da quella ragazza se davvero ti interessa!” “Ok ok, hai ragione. Però non so come fare!”. Fortunatamente c'era Lux che risolse tutto quanto:“Per questo ci sono qua io! L'unica soluzione è farle una sorpresa: oggi doveva restare a scuola anche dopo pranzo, però devi fare presto perchè tra un po' esce!”.

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Capitolo 7
*** [capitolo sette] ***


[capitolo 7]

 

-Jared-

 

Ero sulla moto con Lux e mi sentivo rinascere: in pochi minuti quella ragazza era riuscita a risolvere tutti i miei problemi. La cosa strana era che continuavo a ripetermi di essere diventato pazzo: come potevo provare certi sentimenti per una ragazza che aveva la metà dei miei anni e che non conoscevo neanche? Mentre eravamo per strada cercavo una risposta ai miei dubbi senza però trovarne una.

Lux doveva aver notato la mia espressione pensierosa perchè mi chiese se ci fosse qualche problema; le risposi di no, anche se dopo poco mi rimangiai le mie parole e le dissi di tutti i miei dubbi. “Jay non preoccuparti. E' normale non essere sicuri, soprattutto se si tratta della mia amica: credo ti sia accorto che non è come le altre. Se soltanto oserai farle qualcosa di male ti staccherò la testa a morsi, va bene?! A parte gli scherzi, vedi di non farla soffrire”.

Eravamo quasi arrivati, l'ansia cominciava a farsi sentire. 'E se non avesse intenzione di perdonarmi?! Ma cosa stai dicendo!Sei pur sempre Jared Leto!' Fortunatamente era tutto nella mia testa, perchè se qualcuno avesse sentito i miei monologhi interiori mi avrebbe sicuramente preso per pazzo.

“Eccoci arrivati! L'uscita della scuola è proprio lì davanti a noi, vai e falla cadere ai tuoi piedi Leto!” mi disse Lux sorridendomi. Titubante attraversai la massa di ragazzi alla ricerca della piccola ragazza dai capelli infuocati.

Finalmente la trovai, un sorriso fece capolino sul mio viso e, quando stavo per andarle incontro, la vidi che si stava avvicinando ad un ragazzo. Erano sempre più vicini. Senza che io me ne accorgessi mi ritrovai addosso allo sconosciuto e lo spinsi contro il muro.

Giulia, sconvolta, non doveva avermi riconosciuto perchè iniziò a urlare, molto probabilmente insulti, in italiano; dopo pochi minuti si bloccò, mi fissò negli occhi e si mise ad urlare in inglese, ma forse sarebbe stato meglio se avesse continuato a parlare in italiano:“Jared?! Mi spieghi cosa ci fai qui e cosa ti è preso?! Ma chi ti credi di essere! Non puoi presentarti davanti alla mia scuola per non so quale motivo e sbattere contro un muro uno dei miei migliori amici!” “Lasciami spiegare, io, io credevo.. non lo so neanche io cosa credevo. Sono arrivato e ti ho visto con lui..” “Oh mio dio. Stai scherzando spero! Non stavo facendo assolutamente niente! Ci stavamo solo salutando, hai presente come si fa tra amici, no?! E poi se anche fosse; non stiamo insieme, tra di noi non c'è assolutamente niente quindi non hai nessun motivo per comportarti in questo modo!”.

Non sapevo più cosa dire, ero stupito quanto lei della mia reazione e in più le sue parole mi avevano scosso: non credevo pensasse quelle cose e nemmeno che avrebbe avuto una reazione del genere.

Non sapendo più cosa dire, mi girai a testa bassa farfugliando un “mi dispiace” al malcapitato ragazzo e feci per andarmene se non fosse stato che una piccola mano con lo smalto nero mi fermò prendendomi il polso. Stupito mi girai per vedere a chi appartenesse la piccola mano e prima che potessi fare qualsiasi cosa Giulia mi tirò a sé e mi baciò. Ero sorpreso: un minuto prima mi stava insultando e quello dopo mi baciava; decisi di smetterla di farmi tutti quei problemi e risposi al bacio.

 

 

 

-Lux-

 

Non appena Jared era sceso dalla moto me ne andai perchè temevo avesse un ripensamento e volesse tornare in albergo. Non sapendo dove andare mi rifugiai nel primo bar che trovai e, visto che il mio stomaco si lamentava, decisi di ordinare qualcosa da mangiare.

Senza che me ne accorgessi era già passata un'ora, diedi un occhio sul mio cellullare, che come sempre era in silenzioso, e mi accorsi di avere tre chiamate perse: Shannon. Sorrisi e misi in tasca il telefono ignorando le chiamate del batterista. Ordinai un caffè e con calma andai a pagare.

Prima di risalire in moto controllai di nuovo il telefono: altre due chiamate perse da Shannon, a quel punto spensi il telefono ridendo.

Decisi di fare un salto a casa dei miei genitori per salutarli: volevo far dannare ancora un po' quel pover uomo che cercava di contattarmi. Salutati anche i miei genitori, che come ogni volta che mi vedevano da quando me ne sono andata di casa mi fecero le feste, salii sulla mia bellissima moto per raggiungere il povero batterista.

In poco tempo arrivai all'entrata dell'albergo di lusso, accesi il telefono: una chiamata persa. Quando ero ormai davanti alla porta della sua camera mi accorsi che mi stava chiamando di nuovo e risposi:“Lux finalmente!”, rimasi in silenzio per un minuto cercando di trattenere le risate,“Lux! Ci sei?” “Apri la porta”. Senza chiudere la chiamata aprì la porta e rimase a guardarmi. “Ero preoccupato! Potevi almeno...”. Non fece in tempo a finire la frase che io gli ero praticamente saltata addosso stampandogli un bacio sulle labbra. “Mi perdoni?”, gli chiesi facendo gli occhi dolci, “Mmh, non so. Devi farti perdonare..”, mi rispose con una voce roca, mi prese in braccio e chiuse violentemente la porta dietro di noi.





-Questo è l'ultimo capitolo che ho scritto finora. Purtroppo sono mesi che non scrivo più niente! e non crediate che non mi senta in colpa!! Però sono davvero bloccata, spero che tra oggi e domani, visto che non vado a scuola, riuscirò a tirar fuori qualcosa di decente. 
Se qualcuno ha qualcosa da dirmi su questa FF (che è anche la mia prima in assoluto), vi prego di scrivere qualche recensione!! Qualsiasi tipo di commento è ben accetto ;)-

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