Un piccolo grande guaio... in casa Son! di LORIGETA (/viewuser.php?uid=21359)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sorpresa per Goten. ***
Capitolo 2: *** Il bagnetto. ***
Capitolo 3: *** Il nervosismo di Goten. ***
Capitolo 1 *** Una sorpresa per Goten. ***
9090
Un
piccolo
grande guaio... in casa Son.
Capitolo 1: Una
sorpresa per Goten.
Era buio
e il cielo
si stava annuvolando, un vento pungente sferzava gli alberi delle vette
dei
monti Paoz.
Sul pendio del monte, tra la vegetazione
selvaggia, e in parte inesplorata,
era stata costruita un'unica piccola casa.
La luce della cucina era accesa, Chichi aveva
apparecchiato con cura la tavola e si apprestava a servire la cena.
Mentre Goku
attendeva impaziente udendo la voce del
suo stomaco, che rumoreggiava come
la centrifuga di una lavatrice.
La donna dai
capelli scuri estrasse dal forno un tegame fumante, lo ripose su di un
ripiano e un
delizioso aroma invase la
casa.
“Urcaa! Chichi che fame!” Esclamò il
sayan afferrando
entrambe le posate. Era agitato e osservava i movimenti della moglie
ansioso di
essere servito.
“Dov’è tuo figlio?” Chiese lei
accigliata.
“Se non
viene
subito a tavola, stasera non si mangia” continuò irritata e minacciosa.
Dopo che lui aveva
brontolato e gesticolato per diversi minuti, Chichi
obbligò il marito ad alzarsi e a salire al piano superiore.
Goten, nel
frattempo, stava
ammirando la sua
immagine nuda riflessa nello specchio.
Si pavoneggiava nel vedere i propri muscoli sodi e
scolpiti. Afferrò un paio di boxer neri
e mentre li infilava cominciò a parlare con un
ipotetico amico, che lui
chiamava affettuosamente il suo
fratellino.
“Caro, stasera devi lavorare parecchio, lei è
carina sai!
E’ proprio cotta di me! Quindi pretendo il
meglio...” sussurrò e con dolcezza
si accarezzò la parte intima.
Goten sapeva di possedere un fascino selvaggio, che
poteva far girare la testa a qualunque donna. Lui sfruttava tutte le
occasioni
senza farsi troppi problemi, e ciò causava stragi di cuori
illusi e spezzati.
Continuava a
rimirarsi
e gli sudavano le mani dall’eccitazione al pensiero di come
sarebbe finita la
serata.
Bussarono alla porta e il ragazzo sobbalzò.
Velocissimo
si diresse verso il letto e nascose
un
paio di riviste pornografiche, da poco sfogliate, poi in un lampo
infilò la
camicia e aprì la porta.
“Ciao papà” disse sorridendo grattandosi
la nuca.
“Ciao figliolo, è meglio che scendi
perché la mamma e
mooolto arrabbiata. Minaccia di lasciarci senza cena!” Il
sayan deglutì a
fatica, perché non c’era cosa peggiore per lui, e
per questo doveva evitare che
ciò accadesse.
“Accidenti! Mi sono dimenticato di avvisarla che stasera
esco!”
La
voce di Goten aveva preso una tonalità quasi
disperata...sapeva di dover affrontare la vulcanica collera della
madre.
Goku portò le mani sul viso pensando alla reazione di
Chichi.
“Scendo prima io Goten e intanto la preparo, tu aspetta
qualche minuto...” il sayan preoccupato discese le scale,
mentre il figlio
rientrò nella stanza.
Dopo pochi secondi le
orecchie del giovane Son udirono urla e strani rumore, la
madre era
esplosa in tutta la sua rabbia!
“Povero papà” pensò il
ragazzo “E povero me!” Continuò,
mentre si apprestava a sua volta a scendere le scale.
Chichi lo aspettava proprio in fondo, e quando lo vide lo
investì con la potenza di un tornado facendogli rizzare i
capelli.
“Goten! Adesso basta, sono stufa del tuo comportamento
irresponsabile! Tutte le sere questa storia che si ripete!”
Urlava ed era
paonazza.
Il ragazzo rimase in silenzio. La madre era molto
suscettibile su tutto ciò che riguardava la sua vita
sentimentale, e quindi lui
doveva accettare i pesanti rimproveri. Quello era l’unico
modo per farla
calmare.
“Qualche giorno ti metterai nei guai, ma se succede non
contare su di me!”
Chichi sbattè le palpebre e cercò di calmare i
battiti
accelerati del suo cuore.
Goku si era seduto a tavola e sconsolato osservava il
piatto vuoto.
“Mamma hai ragione! Ti prometto che cercherò di
cambiare,
ma cosa ci vuoi fare, mi piacciono troppo le donne!” Goten si
pentì
immediatamente della sua sincerità, quando sentì
un forte bruciore sulla
guancia. La madre gli aveva appena sferrato uno schiaffo e lo
inceneriva con lo
sguardo.
Donne, donne, donne, bionde, brune, castane! Possibile
che non pensasse ad altro? Nessun altro argomento lo interessava a tal
punto,
come l’altra metà del cielo.
“Per stasera puoi andare, ma da domani cambieremo
sistema, hai solo diciotto anni e finché vivi in casa nostra
decido io cosa sia
giusto fare per te!” Era davvero minacciosa e Goten fece un
cenno d’assenso
pensando che l’indomani le avrebbe fatto cambiare idea, in
qualche modo.
Anche Goku pareva soddisfatto e guardava la moglie
armeggiare tra i fornelli, finalmente
decisa
a farlo cenare.
Goten infilò la giacca di jeans e, proprio
mentre si apprestava ad uscire, udì un
violento colpo alla porta che fece trasalire tutta la famiglia Son.
“Chichi, chi può essere a
quest’ora?” Domandò Goku, innervosito da quella nuova e
imprevista
interruzione della cena.
“Non ne ho idea, strano non aspettiamo nessuno...Gohan e
Videl sono andati in città per un congresso...non
saprei” rispose la donna.
Goten
alzò le
spalle e si diresse verso l’ingresso.
Quando spalancò la porta con grande stupore si
accorse di
non avere nessuno davanti, c’era
solamente la notte con la sua oscurità.
“Mamma, non capisco!” Disse sorpreso.
“Com’è
possibile che
non ci sia nessuno? Hanno
bussato
forte!”
Esclamò
Chichi
preoccupata, e si
avvicinò al figlio.
Effettivamente non vi era anima viva, tuttavia la donna
avvertì un flebile
lamento provenire dall’esterno.
“Ascolta
Goten!”
Mormorò tendendo le orecchie. Il ragazzo si fece avanti
seguito da Goku, adesso
tutti e tre udivano chiaramente quel
lamento.
La donna e i due sayan uscirono in giardino e diedero una
rapida occhiata intorno.
Chichi
lanciò un
urlo, c’era qualcosa poco distante da loro, vicino
all’albero di castagno.
L’intera famiglia Son si precipitò verso
quell’oggetto,
che altro non era che una cesta di vimini.
“Oh, capperi! Cos’è?” Chiese
Goten con aria stupita.
Chichi rimase in silenzio per un attimo, incapace di
proferire parola.
Goku impensierito piegò le ginocchia fino ad accucciarsi
all’altezza dell’ enorme cestino posato ai suoi
piedi. Notò che era totalmente
chiuso da una spessa coperta di lana azzurra. il sayan
allungò la mano e
lentamente la scostò, rimanendo senza parole.
“Uueee!” Un vagito si librò nell’ aria e
trafisse il petto dei presenti.
“Uuee, ueee!” Un
bambino di pochi mesi, vestito
con una tutina celeste, si agitava muovendo le gambine.
Chichi non riuscì fare a meno di notare quanto quel
bimbetto somigliasse al figlio, stessi capelli
dritti sulla testa e stessi occhi nerissimi.
“Goten tu, tu...così hai fatto? Razza
di..!” Disse con un
espressione infuriata sul viso.
Turbato il ragazzo riuscì solo a balbettare.
“Ma, ma, mamma, io
non lo so...ecco, io non c’entro
niente...!”
Aveva lo sguardo talmente da ebete che la madre dovette
fare uso di tutto il suo autocontrollo per non prenderlo a schiaffi.
Intanto il piccolo continuava a piangere
ininterrottamente ed era diventato quasi isterico.
“Aspetta tesorino..” Chichi lo sollevò e
di colpo il
bimbo smise di piangere. Con uno sguardo furbetto fissò gli
individui che aveva
di fronte e poi appoggiò la testolina sul petto di Chichi.
Non vi era alcun
dubbio che fosse un Son.
Goku si accorse che sul terreno vi era una busta bianca
che probabilmente era scivolata
dal
cesto. Dopo averla raccolta la diede in mano al
figlio.
Goten con le mai tremanti stracciò la busta ed estrasse
un foglio spiegazzato e scritto frettolosamente.
“Goten,
ti ricordi me? Sono Elis, siamo stati insieme un
paio di volte ed ecco il risultato. Lui si chiama Kerys, ha sette mesi
ed è un
bambino furbo e vivace. Mi dispiace lasciarlo, ma non posso fare
altrimenti...
Ciao, mi raccomando accudiscilo... Elis.”
Goten ebbe la
visione della giovane ragazza e delle notti d’amore
consumate, in
compagnia dell’eccessivo abuso di alcool.
Il ragazzo si accorse di essere sul punto di perdere
l’equilibrio per un capogiro, sentiva le guance bollenti e una forte nausea...
Un figlio? Un moccioso? Pappe e pannolini?
Si lasciò andare
ad un impulso incontrollato, urlando
a
squarciagola.
“Nooooooo! Perché, proprio a me?”
Pensò, osservando
il piccolo che nel frattempo aveva
ripreso a piangere.
“Goten lo hai spaventato, povero piccino!”
Esclamò Chichi,
cullandolo tra le braccia.
“Senti mamma ora io vado, pensaci tu...quando torno ne
parliamo!” Disse muovendo un primo
passo, ma la mano di Chichi gli afferrò
con forza un braccio.
“Dove credi di andare? Hai altro a cui pensare adesso!
Tieni, devi accudire lui.” Tendendo le braccia gli porse il
bambino.
“Mamma per
favore,
io non so cosa fare!” Mormorò il ragazzo
arretrando di qualche passo.
“Dovevi pensarci prima! Prendi il piccolo e vai in casa,
mi sembra sporco devi fargli il bagnetto!”
Goten fu scosso da brividi, il mondo gli stava crollando
addosso, pensò all’appuntamento con la biondina
avvenente, e guardò il bambino
che intanto cercava di afferrargli il naso.
Cosa poteva fare ? Non voleva passare i suoi giorni tra
cacca e pannolini...doveva escogitare qualcosa e farsi aiutare....
“Aspetta mamma, faccio solamente una telefonata e arrivo
subito!” Disse allontanandosi di qualche metro, estrasse poi il cellulare
dalla tasca e dopo
qualche istante rispose una voce conosciuta.
“Pronto chi parla?” Chiese Trunks.
“Ciao Trunks...ascolta è successo un guaio, un
grosso
guaio, .. sono nella merda fino al collo! Vieni subito, prima
però passa in farmacia
e prendimi un pacco di pannolini e un biberon....sbrigati mi
raccomando!”
Goten interruppe bruscamente la conversazione e si
diresse a malincuore verso il piccolo che lo guardava e agitava le
braccine.
Trunks, intanto, era
rimasto esterrefatto, a che cosa servivano
al suo miglior amico quelle cose?
Solitamente Goten gli chiedeva di comprargli scorte di
preservativi!
“Pannolini e biberon?” Ripeté nella
mente.
Poi il sayan
spalancò gli occhi...
“Oh! SantissimoDende, possibile che?”....
Continua....??
Ecco
un'altra fic...eppure ne ho già tante da terminare.
Però questa idea
mi punzecchiava e alla fine ho ceduto....Allora...vi
interessa ? Oppure lascio perdere....
Aspetto
il vostro parere....
Grazie
e un bacio dalla vostra
LORIGETA ^^ ........E RECENSITE !!!
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Capitolo 2 *** Il bagnetto. ***
511
Un
piccolo
grande guaio... in casa Son.
Capitolo2: Il
bagnetto.
Goten
si arruffò i capelli come per scacciare il
nervosismo e mentre si avvicinava alla madre si sentì
avvolgere da un forte
senso di disagio.
Quell’esserino che Chichi stringeva tra le braccia era una
seria minaccia per la sua vivace vita sentimentale.
“Goten! Prendi il bambino e rientra in casa!!
C’è troppo
vento...non vorrai che si ammali?” Intimò Chichi,
che allungò le braccia e il
frugoletto si ritrovò faccia a faccia con il padre.
“Engeee! Heeee!” Strillò sputacchiando
sul viso del
ragazzo.
Goten
inarcò un sopracciglio
e, quasi disgustato, osservò gli occhietti neri e vivaci che
sembravano
prenderlo in giro.
“Ehi tu, patti chiari! Non intendo sottostare ai tuoi
bisogni...quindi vedi di comportarti bene!!”
Sussurrò, approfittando del fatto che
la madre lo aveva preceduto ed era già rientrata in casa.
Il piccolo sorrise e poi con uno scatto improvviso gli
infilò un dito nell’occhio
“Aaahh, che
male!”
Goten sollevò la mano d’istinto, per coprirsi la
parte lesa e solamente l’intervento
di Goku evitò che il piccolo piombasse a terra.
Goku adesso lo teneva in braccio e osservava il nipotino
divertito.
“Ciao piccolo” disse porgendogli un dito che il
bimbo
afferrò all’istante.
“Urcaa! Che forza, guarda come stringe…”
disse il Son rallegrato
e ammirato nel notare la forza tipica della razza saiyan.
Goten alzò le spalle e voltò lo sguardo, non gli
interessava proprio quel “piccolo mostro,” anzi
cominciava davvero ad
innervosirlo.
Ripensò
all’appuntamento
mancato e... avvertì un forte nodo allo stomaco.
“GOTEN!!” La voce della madre lo fece quasi morire
d’infarto, Chichi era sulla soglia, minacciosa.
“Allora... portalo dentro subito!!”
Urlò, gesticolando e
osservandolo infuriata.
Goku e il figlio affrettarono il passo, c’era aria di
tempesta in casa Son...ed era meglio non indugiare oltre.
Chichi sembrava un generale, impettita e con le mani sui
fianchi.
“Goten! Perché è papà a
tenere in braccio il piccolo e
non tu?” Chiese sempre più incollerita.
“Lo ha voluto un momento, adesso lo riprendo io ...
tranquilla!”
Rispose il ragazzo tendendosi verso il figlio, che con
uno scatto gli si gettò tra le braccia.
“Tranquilla con te? Ho i miei dubbi...avanti
entra!” Continuò
lei sollevando gli occhi al cielo.
Adesso il piccino tastava il padre e sembrava contento di
sentire il calore di quei muscoli scolpiti, infilò una
manina dentro la camicia
e cominciò a palpare alla ricerca di qualcosa.
“Ehi cosa fai? Non ho le tette io...”
Brontolò il ragazzo
impacciato, mentre il bimbo continuava la disperata ricerca...
“Ha fame povero tesoro... dopo gli darò un biberon
di
latte, ma prima... ho già preparato un recipiente con
dell’acqua calda, gli
farai un bel bagnetto!” Disse Chichi osservando con sguardo
adorante i
movimenti del bambino che era davvero identico a Goten e a Goku.
“Il bagnetto? MA...” il
ragazzo parve ignorare quanto gli era stato detto, e
cercò di divagare.
“Certo e sarai tu a farglielo…” Chichi
parlava
enfaticamente e non
aveva intenzione di
rinunciare alla sua idea.
“Mamma, ma io non so come fare, non sono capace...”
si
lamentò Goten imbronciato, mentre il figlioletto gli
afferrava una ciocca di
capelli.
“Non sei capace? Imparerai! Come hai fatto per altre
cose... svergognato!!” Chichi gli puntò
l’indice contro e gli
indicò la tinozza appoggiata sulla tavola.
“Ahiaaa! I capelli...sei proprio una peste!”
Esclamò Goten
seccato, il piccolo rideva divertito nell’aggrapparsi a
quella massa scura e
appuntita tanto simile alla sua.
“Smettila di rimproverarlo, è un bambino e devi
essere
dolce con lui!” Lo rimbrottò la madre.
Goten sentiva il
petto trafitto da frecciate velenose e ingiuste...
“Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Soltanto una
scopata e per di più anche veloce....accidenti!” Pensò, mentre
sentiva l’intero universo
crollargli sulle spalle.
Goku osservava senza fiatare, sapeva bene che era meglio
non contraddire la moglie, anche se gli sembrava che fosse troppo dura
con
Goten.
Chichi estrasse una asciugamano di spugna da un cassetto
e lo ripose sul tavolo vicino alla conca, poi svitò il tappo
del flacone di
sapone e rovesciò alcune gocce nell’acqua.
“Ecco è tutto pronto! Forza....” poi,
sotto lo sguardo
sgomento del figlio si allontanò, e con la mano fece un
cenno di saluto, quasi
burlone.
“Ciao Goten...buonanotte!!” Sussurrò
salendo il primo
gradino della scala.
Per il ragazzo fu una pugnalata al cuore, si sentiva solo
e disperato con quel moccioso in braccio.
Goku si grattò la testa, era altrettanto avvilito
perché
alla fine la cena era saltata e adesso lui si sentiva cedere le gambe.
Speranzoso si
diresse verso il frigo cercando qualche avanzo, e mentre finalmente
stata per
affondare i denti dentro un pezzo di formaggio la voce squillante del
figlio lo
fece trasalire.
“PAPA’! Dammi una mano...non riesco a farlo stare
fermo!
Da chi avrà preso questo poppante? E’ così agitato guarda come scalcia!” Il
ragazzo disperato e imbranato aveva disteso il figlio
sull’asciugamano e
cercava di liberarlo dall’indumento.
Goku sospirò e rimise il formaggio nel frigo.
“Figliolo io non so...Bè
vediamo…”allungò una mano e
agguantò il primo oggetto che trovò sul mobile :
un cavatappi.
Il piccolo, innervosito dalle brusche maniere di Goten si
agitava a più non posso e cominciava a frignare.
“Sta fermo sciocco! Altrimenti
ti faccio il bagno vestito!” Esclamò
Goten
con voce brusca, tentando di far scivolare fuori un braccino dalla
manica della
tutina.
Udendo il tono severo della voce Kerys scoppiò in un
pianto dirotto.
“Ueeeeeeh!!Ueeeeeeh”! Strillò con tutto
il fiato che
aveva in corpo diventando paonazzo.
“Ecco lo sapevo! Sta zitto...se ti sente mia madre, che
poi è tua nonna, sai che disastro...finisco in guai ancora
più grossi! SMETTILA
rospo!!” Urlò a squarciagola.
“Aspetta forse...” Goku allungò la mano
e cercò di
distrarre il bambino mostrandogli il cavatappi luccicante, gli
occhietti
nerissimi e colmi di lacrime di Kerys si spalancarono e la boccuccia si
arricciò in
una espressione stupita.
Il pianto si era fermato e adesso la manina del piccolo
saiyan tastava l’oggetto appuntito che sembrava
interessargli, con uno scatto
veloce lo afferrò portandolo alla bocca.
“Bravo papà, sei un genio..”disse Goten
sollevato, in
meno di un secondo riuscì ad ultimare l’ardua
impresa di spogliare il piccolo.
“Neanche la più vergognosa delle mie fidanzate mi
aveva
fatto sudare così tanto per spogliarla...” disse
Goten sospirando.
Certo adesso
sarebbe potuto essere tra le braccia della bionda e invece, accidenti,
stava
per fare il bagnetto a quel piccolo ammasso di ciccia.
Però doveva farsi coraggio e cercare di resistere, almeno
finché non avesse ritrovato la madre per riconsegnarle il
piccolo.
C’era riuscito! Il bimbo era ormai svestito, mancava solo
un ultimo particolare: il pannolino!
Goten inorridito e dubbioso non era riuscito a toglierlo,
il pensiero di cosa avrebbe trovato sotto quel fagotto di nylon lo
aveva
paralizzato.
“Figliolo e quello non lo togli?” Chiese Goku
grattandosi
il capo.
“Ecco...no lo lascio!” Rispose lui frettoloso
afferrando
il piccolo per immergerlo nell’acqua, già i
piedini si erano bagnati e Kerys
rideva divertito.
“Almeno arrivasse Trunks, ma quanto ci mette?”
Pensò Goten
afflitto.
L’amico era l’unico su cui sicuramente poteva
contare …
Un trillo acuto del campanello accese le speranza del giovane
Son.
Il bambino si
ritrovò nuovamente tra le braccia del nonno e il ragazzo si
precipitò ad
aprire.
Quando la porta si spalancò un sorriso si delineò
sulla
bocca di Goten.
“Trunks! Dende sia lodato...finalmente!”
Esclamò.
Il sayan glicine lo guardò stupito.
“Cosa succede? Perché tutta questa fretta?...e
questa
roba?” Trunks gli mostrò la mano che stringeva un
capiente sacchetto di
plastica contenente un pacco di pannolini e diversi biberon.
“Entra e capirai...” sussurrò Goten
tristemente,
facendogli cenno di accomodarsi.
Trunks entrò in soggiorno e gli occhi celesti caddero sul bambino che giocava con
Goku, non
gli furono necessarie altre spiegazioni era evidente di chi era figlio.
“Goten...ma..come? Quando?” Balbettò
quasi divertito,
mille volte aveva rimproverato l’amico per il suo modo di
fare troppo
libertino, e adesso si sentiva quasi soddisfatto.
“Ma dimmi hai fatto tutto da solo? Eh,eh, la madre
dov’è?!” Chiese cercando di trattenere
una risata.
“Hai poco da prendermi in giro, è un vero
disastro...quella
è solo una gran...”
Goten si bloccò, certo provava un profondo rancore per la
ragazza che lo aveva improvvisamente caricato di
responsabilità, però in fondo
una minima colpa era anche sua....pensò. Già se
solo fosse stato più attento,
adesso non si sarebbe trovato in un mare di guai.
Goku fece qualche passo e si avvicinò a Trunks che
intanto sorrideva al piccolino.
Kerys teneva nella mano il cavatappi lo portò nuovamente
alla bocca, e la punta gli lacerò il labbro.
“UUeee! Urlò
trafitto
da quel piccolo dolore.
“Ma cosa ti hanno dato questi due incoscienti?
“Chiese Trunks
dolcemente, togliendo il pericoloso oggetto dalle mani del piccolo.
Conoscendo
Goku e Goten non c’era da meravigliarsi più di
tanto, in quanto ne avevano
combinate di peggio.
“UUeeeee!” Continuò imbronciato Kerys.
“Vieni, vieni da Trunks…” il sayan
dolcemente allargò le
braccia per accogliere il piccolo, questo allungò le manine
e parve incuriosito
dal nuovo amico.
“Certo che non mi sarei mai aspettato di diventare zio
così presto, ah,ah, guarda come mi osserva, è
identico a te Goten...incredibile!
Ma avete lo stampo voi Son! Povero piccino tuo padre è
proprio un “farabutto”...non
potevi capitare peggio...” disse ridacchiando.
Anche Goku liberò una risata. L’unico serio era
Goten,
non ci trovava nulla di divertente, anzi avrebbe voluto sparire o
svegliarsi...forse
era soltanto un incubo...sperò nel suo cuore, si diede un
profondo pizzicotto e
invece....
“Trunks, senti mi aiuti a fargli il bagnetto?”
Chiese poi
con sguardo da cucciolo smarrito.
“Certo! Sarà divertente...è tutto
pronto?” Mormorò il
ragazzo stringendo il piccolo e baciandolo sulla guancia.
“Si, la tinozza è sul tavolo....vieni”
continuò Goten.
I tre saiyan adulti e il piccolo si ritrovarono davanti
alla bacinella.
“Dunque… bravo l’hai già
spogliato, però ha ancora il
pannolino...ora glielo tolgo!” Trunks liberò
l’apertura da un lato mentre Goten
arretrò disgustato.
“Goten perché quella faccia?” Chiese
Trunks sorpreso.
“E’ disgustoso...senti vuoi mica adottare un
bambino?”
Azzardò speranzoso, ma ricevette soltanto uno sguardo di
fuoco.
Trunks lo osservava duramente e anche Goku non era per
niente soddisfatto del comportamento del figlio.
“Invece di dire scemenze dammi una mano!”
Urlò Trunks
severamente.
Aveva tolto il pannolino al piccolo e si apprestava ad immergerlo
in acqua.
Goten sbuffando si avvicinò al tavolo e lo sguardo si
posò sul pisellino di Kerys, il ragazzo quasi sorrise.
Era proprio degno figlio di suo padre...
Continua...
Ragazzi...sono
davvero felice! Quante rece ^^
Grazie
di cuore a :
SonSara
– sono felice che ti
piaccia, ho letto le tue fic...sei davvero brava...ciao un bacio Lori.
Camylla
Ssj5- ciao tesoro, la tua
rece non può mancare altrimenti me molto triste ;_; ciao
tvttttbb
linasyan-
spero ti sia
piaciuto il chap...fammi sapere ^\^ baci.
lauraKovac
– laura che piacere
sentirti...grazie e a presto, anche tu contattami se vuoi ^^ tvttb
Shari_Aruna
–
Grazie per i complimenti che ogni volta mi regali... ti ammiro tanto lo
sai ^^
ciao, ti voglio un universo di bene...
Martozza
– Goten è proprio un
guaio vivente...spero continuerai a seguirmi...tvb
Hilaryssj
– grazie sei
gentilissima...spero di non averti deluso, fammi sapere ^^ tvb
Juji-
infatti...adesso
Goten avrà poco tempo da dedicare alle ragazze, grazie x la
rece a presto ^^
tvb
Millissima-
ciao
tesorino...vedrai povero Goten, siamo solo all’inizio ^^ ciao
Tvttttttbbb
Vitina-
un detto dice: tale
padre, tale figlio...speriamo non succeda davvero, ciao e fammi sapere
se ti è
piaciuto il chap
liri- Goten ha esagerato ed ecco
il risultato...continua
a seguirmi tvb
Paie-
spero ti sia
piaciuto anche il seguito ...a presto ^^ tvb
Bra
– ciao, è la prima
volta che mi lasci una rece...^\^ sono contenta, spero continuerai a
leggere
la storia...ciao un bacione
Crycry82-
ciao cara...spero
di non averti deluso, vedrai Goten quanti guai...tvb
Starsayn-
grazie amurino...i
tuoi complimenti mi fanno felice..tvtttttb
Francyssy-
ma ciau
tesorino...eheh, sono felice che ti piaccia, i Son cominciano ad
interessarmi...specialmente
Goten. Tvtttttttvbbb.
Elechan86-
ciao Ele, grazie
spero continuerai a seguirmi...tvttb
Hainnett sorella del
p. Vegeta –
ti è piaciuto il seguito? Aspetto notizie...ciao un mega
bacio.
Emyc-
carissima...continua
a seguirmi...me molto felice della tua rece. Tvttttbb
Ainat-
ciao Tania ^^ son
davvero contenta che ti sia piaciuta come idea...fammi sapere se sei
ancora
della stessa opinione,
Mille
baci tvttb
Lady
Saiyan-
ciao cara...certo così Goten impara a fare il rubacuori...
tvtttbb
Gogetassj4-
weeww goggy!!
Grazie x i complimenti ^^ spero mi seguirai e lascerai il commento ...a
presto,
un bacio.
Grazie
a tutti...
VVTB LORIGETA...
Recensite
mi raccomando ^\^
|
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Capitolo 3 *** Il nervosismo di Goten. ***
Un piccolo grande guaio...in casa Son.
“Santo cielo! Ma
quanto ti ci vuole per venire ad aiutarmi?”
Esclamò il giovane Brief.
La vita del
genitore non faceva per Goten, questo era evidente.
Difatti lui
scosse la testa e si accigliò, quel moccioso sgambettava a
più non posso e
sembrava difficoltoso persino fargli il bagnetto.
“Com’è possibile
che sia diventato padre?” Si chiese a voce alta,
trascinandosi verso il tavolo
dove era poggiata la tinozza straripante d’acqua.
“Sono cose che
succedono quando non si prendono le dovute precauzioni!” Lo
rimbrotto l’altro.
Nel frattempo
Karys muoveva le manine alla ricerca di un appiglio e gli
afferrò un orecchio.
“Sei un monello,
eh?" Chiese, scoppiando a ridere.
Cosa ci trovasse
di tanto divertente per il Son restò un mistero, anche se
effettivamente
l’unico ad essere immusonito era proprio lui.
Anche suo padre
aveva preso a scherzare, faceva versi e linguacce ottenendo in cambio
vagiti
divertiti.
“Enggèè!” Urlò
all’ennesima buffa espressione del nonno.
“Rovescia il
sapone sulla spugna, ma non esagerare!” Ordinò
Trunks con aria seriosa.
Quando i piedini
paffuti vennero a contatto con l’acqua, sulla boccuccia si
delineò un sorriso,
cominciò ad agitarsi finché non venne immerso.
“Gheeeè!”
Strillò sbatacchiando le mani e facendo schizzare
l’acqua in ogni parte del
soggiorno.
“Ti piace,
vero?” Il saiyan dai capelli color glicine si era intenerito,
mentre l’altro
era immobile, con gli occhi sbarrati.
“Che disastro! ”
Pensò.
“Che aspetti?
Insaponalo!” Proferì seccamente.
L’indifferenza
mostrata nei confronti di
quella creatura lo infastidiva.
Con
svogliatezza, stringendo la spugna, Goten cominciò a
compiere movimenti
circolari sul pancino del figlioletto che sembrava gradire.
I loro occhi si
incrociarono, erano simili, grandi e neri come la notte.
Rimasero a
fissarsi per un istante, finché una spruzzata
centrò in pieno il viso del
ragazzo.
“Accidenti, mi
ha fatto la doccia!” Esclamò arretrando tutto
gocciolante.
Le risate che
seguirono lo fecero irritare, l’erede batteva le manine e
mostrava il suo
sorriso sdentato.
“Basta! Ci
rinuncio, quello lì è un flagello e non intendo
sopportarlo!”
La voce sua era
più forte di un uragano.
Con uno scatto
di nervi lanciò la spugna sul pavimento, facendola cadere
proprio davanti ai
piedi del padre, che muovendosi la calpestò e
ruzzolò a terra.
“Che botta!”
Esclamò alzandosi e massaggiandosi il sedere.
Kerys si era
spaventato e sembrava sul punto di piangere.
“Enguu... ” mugugnò.
“Sei un disastro
e un incosciente!” Disse Trunks spazientito.
“Senti, lasciami
in pace, domattina vado a cercare quella e glielo
rendo!” Rispose, facendo una smorfia.
Non sarebbe
stato di certo quel marmocchio a fargli cambiare abitudini e a privarlo
del suo
assoluto bisogno di libertà.
Senza rispondere,
l’amico d’infanzia sollevò il piccino e
lo avvolse in un telo di spugna, lo
strofinò con delicatezza per asciugarlo.
“Ecco, adesso
sei pulito.” mormorò teneramente.
Lui frignò e
protese le braccine in direzione del padre, che ignorandolo
abbassò lo sguardo.
“Engeeeeeee!”
strillò, come risentito.
Fu allora che
Goku decise di parlare al figlio, si avvicinò posandogli una
mano sulla spalla.
“Ascolta, lo sai
che non mi sono mai intromesso nella tua vita, ma questa volta non
posso
evitarlo. Stai sbagliando, non puoi far finta che non
esista.” Disse
pacatamente, ma lui sembrava non ascoltarlo ed era tesissimo.
“Non sei certo tu
che puoi farmi la morale, quando sono nato eri ad allenarti e non ti
sei
neppure chiesto che aspetto avessi!” Sbotto.
Silenzio.
Si pentì
immediatamente di quanto aveva detto.
“Smettila, non hai
il diritto di giudicarlo!” Lo rimproverò
l’amico esterrefatto da quelle parole,
si accorse che Goku era impallidito e si sforzava di parlare.
“Sì, forse hai
ragione e mi dispiace, lo ammetto, in un certo senso sono stato egoista
e per
questo ti prego di non fare il mio stesso errore.”
Il sudore colava
sul viso del saiyan maturo, gli era stato inflitto un duro colpo e
stentava a
riprendersi, nel suo cuore si era risvegliato un antico dolore.
Goten a mente
fredda provava rimorso, non intendeva ferirlo, gli voleva un gran bene.
“Papà, scusami...”
sussurrò.
Lui sorrise, ma
non rispose.
Proprio in quell'istante
il bambino riprese ad urlare, era disperato e l’altro
ragazzo, cullandolo,
cercava di calmarlo.
Il giovane Son
voleva farsi perdonare l’atteggiamento ostile.
“Avete ragione,
mi assumerò le mie responsabilità, dallo a
me.” D’istinto lo prese e lo strinse
fra e braccia.
Che succede? Su,
da bravo, calmati.” gli mormorò.
Riuscì a
tranquillizzarlo, ora lo guardava con quei suoi occhioni lucidi sotto
le ciglia
nere e folte.
“Ha fame!”
Osservò Goku, pensando che le sue parole non erano state
vane.
Ci vollero
parecchi minuti prima che i tre saiyan riuscissero a preparare un
biberon di
latte, pareva avessero realizzato la più ardua delle
imprese, tanto si
sentivano soddisfatti.
“Ecco, mangia!”
Disse Goten.
Sedette e
avvicinò la tettarella alle piccole
labbra che si attaccarono con foga, ciucciando a più non
posso. In pochi
secondi riuscì a svuotare la bottiglietta e
cominciò a strillare, reclamandone
ancora.
“Urcaaa! E'
proprio mio nipote!” Esclamò il nonno orgoglioso.
In effetti era
innegabile che condividessero gli stessi geni, anche fisicamente erano
pressoché identici.
Il nipotino
ingurgitò altri cinque biberon prima di ritenersi sazio.
Liberò un rutto
potentissimo che fece
trasalite tutti i presenti.
Eguggu!” Emise contento.
“Ecco qui, bello
pronto per addormentarti, vero?” Domandò il
ragazzo, speranzoso di vederlo
crollare.
Possibile che
non fosse stanco? Perché sgambettava a quella maniera, era
rosso in viso e
sembrava si sforzasse.
“Credo stia
facendo la cacca.” Valutò Trunks, fregandosi il
mento.
Goten cambiò
espressione, il cuore accelerò i battiti, le guance
divennero pallide.
“OmmioDende!”
Urlò disgustato, sollevando il bimbetto che lo
guardò sorpreso dalla brusca
reazione.
“Gugu?” Fece imbronciato.
ll giovane non
aveva assolutamente considerato quel piccolo particolare, gli occorse
tutta la
sua sfrontatezza per consegnarlo nelle braccia dell’amico
prima di dileguarsi
su per le scale.
“Scusa, ma
anch’io ho un bisogno urgente!” Spiegò
con aria innocente e in un baleno sparì
dalla sua vista.
“Razza di ...”
sbotto Trunks, digrignando i denti.
Rivolse lo sguardo
all’altro Son.
“Dammi una mano
tu, così lo cambio.” disse avvicinandosi.
“Che puzza!”
Goku arricciò il naso e sembrava ansioso di andarsene.
“Mi sono
ricordato di una questione urgente!” Mentì, ma non
riuscì a essere convincente.
Si portò
due dita alla fronte e si
smaterializzò sotto lo sguardo sbigottito del figlio di
Vegeta.
Erano rimasti
soli, lui e il bambino.
“D’accordo, che
sarà mai.” Lo distese e cominciò a
spogliarlo, tolse il pannolino e trattenne
il fiato.
“La miseria, non
ti sei trattenuto, eh?” Si affettò a pulirlo con
la spugna e imprecò contro
l’amico.
Il suo sguardo
si illuminò quando Kerys gli sorrise.
“Zio Trunks ha
rimediato, contento?”
“Enggè!” emise
gioioso.
Subito dopo salì
al piano superiore, giungendo davanti alla porta della stanza di Goten
e la
spalancò senza bussare.
Lo trovò seduto
sul letto con la testa china e lo sguardo assente.
“Bravo, bisogna
ammettere che affronti le situazioni con coraggio! ” Disse
con tono ironico.
Consegnò il
piccolo tra le sue braccia robuste.
“Prendilo, io
devo scappare.” Spiegò con tono risentito.
“Co- come?”
Balbettò.
“Sì, non vorrai
che passi la notte qui a fare la mammina, vero?”
Il giovane avvertì
un ondata di nausea, in realtà era proprio quello che
desiderava.
“Sì, vorrei che
ti fermassi.” mormorò, facendo sedere il bimbo
sulle ginocchia.
Notò che profumava
di borotalco e si sentì sollevato.
“Lo sai che ti
voglio tanto bene Trunks, tu sei...”
malgrado
il tono dolcissimo, fu interrotto bruscamente.
“Smettila, so
cosa cerchi di fare, adesso mi fai anche la dichiarazione, tanto non
cambio
idea e torno a casa. Ciao, ci sentiamo domani.”
Goten lo ascoltò
in silenzio, incapace di replicare e lo seguì con lo sguardo
mentre usciva
dalla stanza.
Quell’abbandono
lo fece precipitare nella disperazione.
Turbato, decise
di assumere un'aria severa, era giusto che il piccolo imparasse ad
ubbidirlo.
“Ora dormi,
capito?” Strillò puntandogli contro un dito.
“Guggug!” Vagì. Era
vispo, sbavava e portava alla bocca un
bordo del lenzuolo.
Sconsolato dal
fatto che quella minaccia non avesse sortito alcun effetto, il saiyan
si alzò
in piedi e sbuffò.
“Ora vado a
prendere la cesta, ti ci ficco dentro e ti addormenti, altrimenti ti
sbatto in
cantina!” Proferì duramente, la stanchezza
cominciava a farlo sragionare,
troppe emozioni in poche ore.
Rimasto solo il
bambino si guardò attorno, rotolò sul letto e
cadde sul tappeto.
“Engee! fece
trovandosi a carponi.
Cominciò a
muoversi gattonando, attirato dell’ armadio e da un'anta
lasciata aperta.
Una
volta raggiunto vi infilò dentro una manina.
Cominciò a
tastare tra i maglioni morbidi piegati con cura da Chichi, poi
avvertì qualcosa
di ruvido, incuriosito afferrò quella cosa e la
tirò a sé.
“Guggu!”
strillò, i suoi occhioni si illuminarono davanti a tutta
quella grazia divina.
Sulla
rivista vi erano tette grandi come quelle della sua mamma,
immaginò fossero
piene di squisito latte e cominciò ad agitarsi.
“Engeeeeeee!”
Strepitò, tastando il foglio e avvicinando il viso ad esso.
Infastidita da
tutto quel baccano, Chichi si svegliò e scese dal letto.
Era preoccupata,
forse il ragazzo si trovava
in difficoltà, infondo gli faceva tenerezza.
“Sono stata
troppo dura con lui.” Pensò, uscendo dalla camera
per dirigersi verso quella
del figlio.
Aprì lentamente
la porta e si affacciò, rimase sorpresa nel vedere che il
nipotino era solo e
per giunta seduto sul pavimento freddo.
“Oh cielo, dov’è
tuo padre?” Chiese muovendo qualche passo.
Venne colta da
un momentaneo mancamento quando si rese conto di cosa tenesse fra le
mani.
Con uno scattò
gli tolse quell’ indecenza facendolo piangere.
“Razza di
depravato, guarda cosa gli ha dato da guardare, ma io lo faccio secco,
stavolta
non la passa liscia!” Fu assalita da un'incontenibile rabbia.
Accucciandosi, sollevò
il bimbo e lo strinse al petto.
“Goten, dove
sei?” Chiese a voce alta.
Rabbrividì.
Era
plausibilissimo che se ne fosse andato in giro, alla ricerca di qualche
gonnella e magari senza un profilattico in tasca.
Continua
...
Wew,
mi è tornata l’ispirazione per questa
fic...scusate il ritardo.
Il
mio pc è in tilt, devo portarlo ad aggiustare, piango...
Se
riesco domani posto un nuova storia, prima di lasciarvi per qualche
giorno.
Grazie
a :
emyc,
francyssj,
Bra, Elechan86,
millissima,
Ally
chan, MajinLollo69,
sweet
giuly Ss, linasyan, hilaryssj,
frakkia31,
liri,
Laia 92, lilly.
Spero
vi sia piaciuto il capitolo ...vi interessa ancora la storia?
Un
bacione alla mia adorata Nihal_N ^^ grazie tesoro.
LORIGETA ^^
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