Un piccolo grande guaio... in casa Son!

di LORIGETA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sorpresa per Goten. ***
Capitolo 2: *** Il bagnetto. ***
Capitolo 3: *** Il nervosismo di Goten. ***



Capitolo 1
*** Una sorpresa per Goten. ***


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Un piccolo grande guaio... in casa Son.

 

Capitolo 1: Una sorpresa per Goten.

 

Era buio e il cielo si stava annuvolando, un vento pungente sferzava gli alberi delle vette dei monti Paoz.
Sul pendio del monte, tra la  vegetazione selvaggia, e in parte inesplorata, era stata costruita un'unica piccola casa.
La luce della cucina era accesa, Chichi aveva apparecchiato con cura la tavola e si apprestava a servire la cena. Mentre Goku attendeva impaziente udendo la voce del  suo stomaco, che rumoreggiava come  la centrifuga di una lavatrice.
 La donna dai capelli scuri estrasse dal forno un tegame fumante, lo ripose su di un ripiano  e un delizioso aroma invase la casa.
“Urcaa! Chichi che fame!” Esclamò il sayan afferrando entrambe le posate. Era agitato e osservava i movimenti della moglie ansioso di essere servito.
“Dov’è tuo figlio?” Chiese lei accigliata.
 “Se non viene subito a tavola, stasera non si mangia” continuò  irritata e minacciosa. Dopo che lui aveva brontolato e gesticolato per diversi minuti, Chichi obbligò il marito ad alzarsi e a salire al piano superiore.
Goten, nel frattempo, stava ammirando la sua immagine nuda riflessa nello specchio.
Si pavoneggiava nel vedere i propri muscoli sodi e scolpiti. Afferrò un paio di boxer neri  e mentre li infilava cominciò a parlare con un ipotetico amico, che lui chiamava affettuosamente il suo  fratellino.
“Caro, stasera devi lavorare parecchio, lei è carina sai! E’ proprio cotta di me! Quindi pretendo il meglio...” sussurrò e con dolcezza si accarezzò la parte intima. 
Goten sapeva di possedere un fascino selvaggio, che poteva far girare la testa a qualunque donna. Lui sfruttava tutte le occasioni senza farsi troppi problemi, e ciò causava stragi di cuori illusi e spezzati.
 Continuava a rimirarsi e gli sudavano le mani dall’eccitazione al pensiero di come sarebbe finita la serata.
Bussarono alla porta e il ragazzo sobbalzò. 
Velocissimo si diresse verso il letto e nascose un paio di riviste pornografiche, da poco sfogliate, poi in un lampo infilò la camicia e aprì la porta.
“Ciao papà” disse sorridendo grattandosi la nuca.
“Ciao figliolo, è meglio che scendi perché la mamma e mooolto arrabbiata. Minaccia di lasciarci senza cena!” Il sayan deglutì a fatica, perché non c’era cosa peggiore per lui, e per questo doveva evitare che ciò accadesse. 
“Accidenti! Mi sono dimenticato di avvisarla che stasera esco!”
 La  voce di Goten aveva preso una tonalità quasi disperata...sapeva di dover affrontare la vulcanica collera della madre.
Goku portò le mani sul viso pensando alla reazione di Chichi.
“Scendo prima io Goten e intanto la preparo, tu aspetta qualche minuto...” il sayan preoccupato discese le scale, mentre il figlio rientrò nella stanza.
Dopo pochi secondi le  orecchie del giovane Son udirono urla e strani rumore, la madre era esplosa in tutta la sua rabbia!
“Povero papà” pensò il ragazzo “E povero me!” Continuò, mentre si apprestava a sua volta a scendere le scale.
Chichi lo aspettava proprio in fondo, e quando lo vide lo investì con la potenza di un tornado facendogli rizzare i capelli.
“Goten! Adesso basta, sono stufa del tuo comportamento irresponsabile! Tutte le sere questa storia che si ripete!” Urlava ed era paonazza.
Il ragazzo rimase in silenzio. La madre era molto suscettibile su tutto ciò che riguardava la sua vita sentimentale, e quindi lui doveva accettare i pesanti rimproveri. Quello era l’unico modo per farla calmare.
“Qualche giorno ti metterai nei guai, ma se succede non contare su di me!”
Chichi sbattè le palpebre e cercò di calmare i battiti accelerati del suo cuore.
Goku si era seduto a tavola e sconsolato osservava il piatto vuoto.
“Mamma hai ragione! Ti prometto che cercherò di cambiare, ma cosa ci vuoi fare, mi piacciono troppo le donne!” Goten si pentì immediatamente della sua sincerità, quando sentì un forte bruciore sulla guancia. La madre gli aveva appena sferrato uno schiaffo e lo inceneriva con lo sguardo.
Donne, donne, donne, bionde, brune, castane! Possibile che non pensasse ad altro? Nessun altro argomento lo interessava a tal punto, come l’altra metà del cielo.
“Per stasera puoi andare, ma da domani cambieremo sistema, hai solo diciotto anni e finché vivi in casa nostra decido io cosa sia giusto fare per te!” Era davvero minacciosa e Goten fece un cenno d’assenso pensando che l’indomani le avrebbe fatto cambiare idea, in qualche modo.
Anche Goku pareva soddisfatto e guardava la moglie armeggiare tra i fornelli, finalmente decisa a farlo cenare.
Goten infilò la giacca di jeans e, proprio mentre si apprestava ad uscire, udì un violento colpo alla porta che fece trasalire tutta la famiglia Son.
“Chichi, chi può essere a quest’ora?” Domandò Goku, innervosito da quella nuova e imprevista interruzione della cena.
“Non ne ho idea, strano non aspettiamo nessuno...Gohan e Videl sono andati in città per un congresso...non saprei” rispose la donna.
 Goten alzò le spalle e si diresse verso l’ingresso.
Quando spalancò la porta con grande stupore si accorse di non avere nessuno davanti,  c’era solamente la notte con la sua oscurità.
“Mamma, non capisco!” Disse sorpreso.
 “Com’è possibile che non ci sia nessuno? Hanno bussato forte!”
 Esclamò Chichi preoccupata,  e si avvicinò al figlio. Effettivamente non vi era anima viva, tuttavia la donna avvertì un flebile lamento provenire dall’esterno.
 “Ascolta Goten!” Mormorò tendendo le orecchie. Il ragazzo si fece avanti seguito da Goku, adesso tutti e tre udivano chiaramente quel lamento.
La donna e i due sayan uscirono in giardino e diedero una rapida occhiata intorno.
 Chichi lanciò un urlo, c’era qualcosa poco distante da loro, vicino all’albero di castagno.
L’intera famiglia Son si precipitò verso quell’oggetto, che altro non era che una cesta di vimini.
“Oh, capperi! Cos’è?” Chiese Goten con aria stupita.
Chichi rimase in silenzio per un attimo, incapace di proferire parola.
Goku impensierito piegò le ginocchia fino ad accucciarsi all’altezza dell’ enorme cestino posato ai suoi piedi. Notò che era totalmente chiuso da una spessa coperta di lana azzurra. il sayan allungò la mano e lentamente la scostò, rimanendo senza parole.
“Uueee!” Un vagito si librò  nell’ aria e trafisse il petto dei presenti.
“Uuee, ueee!” Un  bambino di pochi mesi,  vestito con una tutina celeste, si agitava muovendo le gambine.
Chichi non riuscì fare a meno di notare quanto quel bimbetto somigliasse al figlio, stessi capelli  dritti sulla testa e stessi occhi nerissimi.
“Goten tu, tu...così hai fatto? Razza di..!” Disse con un espressione infuriata sul viso.
Turbato il ragazzo riuscì solo a balbettare.
“Ma, ma, mamma, io  non lo so...ecco, io non c’entro niente...!”
Aveva lo sguardo talmente da ebete che la madre dovette fare uso di tutto il suo autocontrollo per non prenderlo a schiaffi.
Intanto il piccolo continuava a piangere ininterrottamente ed era diventato quasi isterico.
“Aspetta tesorino..” Chichi lo sollevò e di colpo il bimbo smise di piangere. Con uno sguardo furbetto fissò gli individui che aveva di fronte e poi appoggiò la testolina sul petto di Chichi. Non vi era alcun dubbio che fosse un Son.
Goku si accorse che sul terreno vi era una busta bianca che probabilmente era  scivolata dal cesto. Dopo averla raccolta la diede in mano  al figlio.
Goten con le mai tremanti stracciò la busta ed estrasse un foglio spiegazzato e scritto frettolosamente.

“Goten, ti ricordi me? Sono Elis, siamo stati insieme un paio di volte ed ecco il risultato. Lui si chiama Kerys, ha sette mesi ed è un bambino furbo e vivace. Mi dispiace lasciarlo, ma non posso fare altrimenti...
Ciao, mi raccomando accudiscilo... Elis.”

Goten ebbe la visione della giovane ragazza e delle notti d’amore consumate, in compagnia dell’eccessivo abuso di alcool.
Il ragazzo si accorse di essere sul punto di perdere l’equilibrio per un capogiro, sentiva le guance bollenti  e una forte nausea...
Un figlio? Un moccioso? Pappe e pannolini?
Si lasciò andare ad un impulso incontrollato, urlando a squarciagola.
“Nooooooo! Perché, proprio a me?” Pensò, osservando il piccolo che nel frattempo aveva ripreso a piangere.
“Goten lo hai spaventato, povero piccino!” Esclamò Chichi, cullandolo tra le braccia.
“Senti mamma ora io vado, pensaci tu...quando torno ne parliamo!” Disse muovendo un primo passo, ma la mano di Chichi gli afferrò con forza un  braccio.
“Dove credi di andare? Hai altro a cui pensare adesso! Tieni, devi accudire lui.” Tendendo le braccia gli porse il bambino.
 “Mamma per favore, io non so cosa fare!” Mormorò il ragazzo arretrando di qualche passo.
“Dovevi pensarci prima! Prendi il piccolo e vai in casa, mi sembra sporco devi fargli il bagnetto!”
Goten fu scosso da brividi, il mondo gli stava crollando addosso, pensò all’appuntamento con la biondina avvenente, e guardò il bambino che intanto cercava di afferrargli il naso.
Cosa poteva fare ? Non voleva passare i suoi giorni tra cacca e pannolini...doveva escogitare qualcosa e farsi aiutare....
“Aspetta mamma, faccio solamente una telefonata e arrivo subito!” Disse allontanandosi di qualche metro,  estrasse poi il cellulare dalla tasca e dopo qualche istante rispose una voce conosciuta.
“Pronto chi parla?” Chiese Trunks.
“Ciao Trunks...ascolta è successo un guaio, un grosso guaio, .. sono nella merda fino al collo! Vieni subito, prima però passa in farmacia e prendimi un pacco di pannolini e un biberon....sbrigati mi raccomando!”
Goten interruppe bruscamente la conversazione e si diresse a malincuore verso il piccolo che lo guardava e agitava le braccine.
Trunks, intanto, era rimasto esterrefatto, a che cosa servivano al suo miglior amico quelle cose?
Solitamente Goten gli chiedeva di comprargli scorte di preservativi!
“Pannolini e biberon?” Ripeté nella mente.
 Poi il sayan spalancò gli occhi...
“Oh! SantissimoDende, possibile che?”.... 

 
 Continua....??

 

 

 Ecco un'altra fic...eppure ne ho già tante da terminare.

 Però questa idea mi punzecchiava e alla fine ho ceduto....Allora...vi interessa ? Oppure lascio perdere....

Aspetto il vostro parere....

Grazie e un bacio dalla vostra    

LORIGETA  ^^            ........E RECENSITE !!! 

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Capitolo 2
*** Il bagnetto. ***


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Un piccolo grande guaio... in casa Son.

 
Capitolo2: Il bagnetto.

 

 Goten si arruffò i capelli come per scacciare il nervosismo e mentre si avvicinava alla madre si sentì avvolgere da un forte senso di disagio.
Quell’esserino che Chichi stringeva tra le braccia era una seria minaccia per la sua vivace vita sentimentale.
“Goten! Prendi il bambino e rientra in casa!! C’è troppo vento...non vorrai che si ammali?” Intimò Chichi, che allungò le braccia e il frugoletto si ritrovò faccia a faccia con il padre.
“Engeee! Heeee!” Strillò sputacchiando sul viso del ragazzo.
 Goten inarcò un sopracciglio e, quasi disgustato, osservò gli occhietti neri e vivaci che sembravano prenderlo in giro.
“Ehi tu, patti chiari! Non intendo sottostare ai tuoi bisogni...quindi vedi di comportarti bene!!” Sussurrò, approfittando del fatto che la madre lo aveva preceduto ed era già rientrata in casa.
Il piccolo sorrise e poi con uno scatto improvviso gli infilò un dito nell’occhio
“Aaahh, che male!” Goten sollevò la mano d’istinto, per coprirsi la parte lesa e solamente l’intervento di Goku evitò che il piccolo piombasse a terra.
Goku adesso lo teneva in braccio e osservava il nipotino divertito.
“Ciao piccolo” disse porgendogli un dito che il bimbo afferrò all’istante.
“Urcaa! Che forza, guarda come stringe…” disse il Son rallegrato e ammirato nel notare la forza tipica della razza saiyan.
Goten alzò le spalle e voltò lo sguardo, non gli interessava proprio quel “piccolo mostro,” anzi cominciava davvero ad innervosirlo.
Ripensò all’appuntamento mancato e... avvertì un forte nodo allo stomaco.
“GOTEN!!” La voce della madre lo fece quasi morire d’infarto, Chichi era sulla soglia, minacciosa.
“Allora... portalo dentro subito!!” Urlò, gesticolando e osservandolo infuriata.
Goku e il figlio affrettarono il passo, c’era aria di tempesta in casa Son...ed era meglio non indugiare oltre.
Chichi sembrava un generale, impettita e con le mani sui fianchi.
“Goten! Perché è papà a tenere in braccio il piccolo e non tu?” Chiese sempre più incollerita.
“Lo ha voluto un momento, adesso lo riprendo io ... tranquilla!”
Rispose il ragazzo tendendosi verso il figlio, che con uno scatto gli si gettò tra le braccia.
“Tranquilla con te? Ho i miei dubbi...avanti entra!” Continuò lei sollevando gli occhi al cielo.
Adesso il piccino tastava il padre e sembrava contento di sentire il calore di quei muscoli scolpiti, infilò una manina dentro la camicia e cominciò a palpare alla ricerca di qualcosa.
“Ehi cosa fai? Non ho le tette io...” Brontolò il ragazzo impacciato, mentre il bimbo continuava la disperata ricerca...
“Ha fame povero tesoro... dopo gli darò un biberon di latte, ma prima... ho già preparato un recipiente con dell’acqua calda, gli farai un bel bagnetto!” Disse Chichi osservando con sguardo adorante i movimenti del bambino che era davvero identico a Goten e a Goku.
“Il bagnetto? MA...” il  ragazzo parve ignorare quanto gli era stato detto, e cercò di divagare.
“Certo e sarai tu a farglielo…” Chichi parlava enfaticamente e  non aveva intenzione di rinunciare alla sua idea.
“Mamma, ma io non so come fare, non sono capace...” si lamentò Goten imbronciato, mentre il figlioletto gli afferrava una ciocca di capelli.
“Non sei capace? Imparerai! Come hai fatto per altre cose... svergognato!!” Chichi gli puntò l’indice contro e  gli indicò la tinozza appoggiata sulla tavola.
“Ahiaaa! I capelli...sei proprio una peste!” Esclamò Goten seccato, il piccolo rideva divertito nell’aggrapparsi a quella massa scura e appuntita tanto simile alla sua.
“Smettila di rimproverarlo, è un bambino e devi essere dolce con lui!” Lo rimbrottò la madre.
Goten sentiva il petto trafitto da frecciate velenose e ingiuste...
“Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Soltanto una scopata e per di più anche veloce....accidenti!” Pensò, mentre sentiva l’intero universo crollargli sulle spalle.
Goku osservava senza fiatare, sapeva bene che era meglio non contraddire la moglie, anche se gli sembrava che fosse troppo dura con Goten.
Chichi estrasse una asciugamano di spugna da un cassetto e lo ripose sul tavolo vicino alla conca, poi svitò il tappo del flacone di sapone e rovesciò alcune gocce nell’acqua.
“Ecco è tutto pronto! Forza....” poi, sotto lo sguardo sgomento del figlio si allontanò, e con la mano fece un cenno di saluto, quasi burlone.
“Ciao Goten...buonanotte!!” Sussurrò salendo il primo gradino della scala.
Per il ragazzo fu una pugnalata al cuore, si sentiva solo e disperato con quel moccioso in braccio.
Goku si grattò la testa, era altrettanto avvilito perché alla fine la cena era saltata e adesso lui si sentiva cedere le gambe.
Speranzoso si diresse verso il frigo cercando qualche avanzo, e mentre finalmente stata per affondare i denti dentro un pezzo di formaggio la voce squillante del figlio lo fece trasalire.
“PAPA’! Dammi una mano...non riesco a farlo stare fermo! Da chi avrà preso questo poppante? E’ così agitato guarda come scalcia!” Il ragazzo disperato e imbranato aveva disteso il figlio sull’asciugamano e cercava di liberarlo dall’indumento.
Goku sospirò e rimise il formaggio nel frigo.
“Figliolo io non so...Bè vediamo…”allungò una mano e agguantò il primo oggetto che trovò sul mobile : un cavatappi.
Il piccolo, innervosito dalle brusche maniere di Goten si agitava a più non posso e cominciava a frignare.
“Sta fermo sciocco! Altrimenti  ti faccio il bagno vestito!” Esclamò Goten con voce brusca, tentando di far scivolare fuori un braccino dalla manica della tutina.
Udendo il tono severo della voce Kerys scoppiò in un pianto dirotto.
“Ueeeeeeh!!Ueeeeeeh”! Strillò con tutto il fiato che aveva in corpo diventando paonazzo.
“Ecco lo sapevo! Sta zitto...se ti sente mia madre, che poi è tua nonna, sai che disastro...finisco in guai ancora più grossi! SMETTILA rospo!!” Urlò a squarciagola.
“Aspetta forse...” Goku allungò la mano e cercò di distrarre il bambino mostrandogli il cavatappi luccicante, gli occhietti nerissimi e colmi di lacrime di Kerys si spalancarono e la boccuccia si arricciò  in una espressione stupita.
Il pianto si era fermato e adesso la manina del piccolo saiyan tastava l’oggetto appuntito che sembrava interessargli, con uno scatto veloce lo afferrò portandolo alla bocca.
“Bravo papà, sei un genio..”disse Goten sollevato, in meno di un secondo riuscì ad ultimare l’ardua impresa di spogliare il piccolo.
“Neanche la più vergognosa delle mie fidanzate mi aveva fatto sudare così tanto per spogliarla...” disse Goten sospirando.
Certo adesso sarebbe potuto essere tra le braccia della bionda e invece, accidenti, stava per fare il bagnetto a quel piccolo ammasso di ciccia.
Però doveva farsi coraggio e cercare di resistere, almeno finché non avesse ritrovato la madre per riconsegnarle il piccolo.  
C’era riuscito! Il bimbo era ormai svestito, mancava solo un ultimo particolare: il pannolino!
Goten inorridito e dubbioso non era riuscito a toglierlo, il pensiero di cosa avrebbe trovato sotto quel fagotto di nylon lo aveva paralizzato.
“Figliolo e quello non lo togli?” Chiese Goku grattandosi il capo.
“Ecco...no lo lascio!” Rispose lui frettoloso afferrando il piccolo per immergerlo nell’acqua, già i piedini si erano bagnati e Kerys rideva divertito.
“Almeno arrivasse Trunks, ma quanto ci mette?” Pensò Goten afflitto.
L’amico era l’unico su cui sicuramente poteva contare …
Un trillo acuto del campanello accese le speranza del giovane Son.
Il bambino si ritrovò nuovamente tra le braccia del nonno e il ragazzo si precipitò ad aprire.
Quando la porta si spalancò un sorriso si delineò sulla bocca di Goten.
“Trunks! Dende sia lodato...finalmente!” Esclamò.
Il sayan glicine lo guardò stupito.
“Cosa succede? Perché tutta questa fretta?...e questa roba?” Trunks gli mostrò la mano che stringeva un capiente sacchetto di plastica contenente un pacco di pannolini e diversi biberon.
“Entra e capirai...” sussurrò Goten tristemente, facendogli cenno di accomodarsi.
Trunks entrò in soggiorno e gli occhi celesti caddero sul bambino che giocava con Goku, non gli furono necessarie altre spiegazioni era evidente di chi era figlio.
“Goten...ma..come? Quando?” Balbettò quasi divertito, mille volte aveva rimproverato l’amico per il suo modo di fare troppo libertino, e adesso si sentiva quasi soddisfatto.
“Ma dimmi hai fatto tutto da solo? Eh,eh, la madre dov’è?!” Chiese cercando di trattenere una risata.
“Hai poco da prendermi in giro, è un vero disastro...quella è solo una gran...”
Goten si bloccò, certo provava un profondo rancore per la ragazza che lo aveva improvvisamente caricato di responsabilità, però in fondo una minima colpa era anche sua....pensò. Già se solo fosse stato più attento, adesso non si sarebbe trovato in un mare di guai.
Goku fece qualche passo e si avvicinò a Trunks che intanto sorrideva al piccolino.
Kerys teneva nella mano il cavatappi lo portò nuovamente alla bocca, e la punta gli lacerò il labbro.
“UUeee! Urlò trafitto da quel piccolo dolore.
“Ma cosa ti hanno dato questi due incoscienti? “Chiese Trunks dolcemente, togliendo il pericoloso oggetto dalle mani del piccolo. Conoscendo Goku e Goten non c’era da meravigliarsi più di tanto, in quanto ne avevano combinate di peggio.
“UUeeeee!” Continuò imbronciato Kerys.
“Vieni, vieni da Trunks…” il sayan dolcemente allargò le braccia per accogliere il piccolo, questo allungò le manine e parve incuriosito dal nuovo amico.
“Certo che non mi sarei mai aspettato di diventare zio così presto, ah,ah, guarda come mi osserva, è identico a te Goten...incredibile! Ma avete lo stampo voi Son! Povero piccino tuo padre è proprio un “farabutto”...non potevi capitare peggio...” disse ridacchiando.
Anche Goku liberò una risata. L’unico serio era Goten, non ci trovava nulla di divertente, anzi avrebbe voluto sparire o svegliarsi...forse era soltanto un incubo...sperò nel suo cuore, si diede un profondo pizzicotto e invece....
“Trunks, senti mi aiuti a fargli il bagnetto?” Chiese poi con sguardo da cucciolo smarrito.
“Certo! Sarà divertente...è tutto pronto?” Mormorò il ragazzo stringendo il piccolo e baciandolo sulla guancia.
“Si, la tinozza è sul tavolo....vieni” continuò Goten.
I tre saiyan adulti e il piccolo si ritrovarono davanti alla bacinella.
“Dunque… bravo l’hai già spogliato, però ha ancora il pannolino...ora glielo tolgo!” Trunks liberò l’apertura da un lato mentre Goten arretrò disgustato.
“Goten perché quella faccia?” Chiese Trunks sorpreso.
“E’ disgustoso...senti vuoi mica adottare un bambino?” Azzardò speranzoso, ma ricevette soltanto uno sguardo di fuoco.
Trunks lo osservava duramente e anche Goku non era per niente soddisfatto del comportamento del figlio.
“Invece di dire scemenze dammi una mano!” Urlò Trunks severamente.
Aveva tolto il pannolino al piccolo e si apprestava ad immergerlo in acqua.
Goten sbuffando si avvicinò al tavolo e lo sguardo si posò sul pisellino di Kerys, il ragazzo quasi sorrise.
Era proprio degno figlio di suo padre...

 

Continua...

 

 Ragazzi...sono davvero felice! Quante rece ^^

Grazie di cuore a :

SonSara – sono felice che ti piaccia, ho letto le tue fic...sei davvero brava...ciao un bacio Lori.

Camylla Ssj5- ciao tesoro, la tua rece non può mancare altrimenti me molto triste ;_; ciao tvttttbb

linasyan- spero ti sia piaciuto il chap...fammi sapere ^\^ baci.

lauraKovac – laura che piacere sentirti...grazie e a presto, anche tu contattami se vuoi ^^ tvttb

Shari_Aruna – Grazie per i complimenti che ogni volta mi regali... ti ammiro tanto lo sai ^^ 
ciao, ti voglio un universo di bene...

Martozza – Goten è proprio un guaio vivente...spero continuerai a seguirmi...tvb

Hilaryssj – grazie sei gentilissima...spero di non averti deluso, fammi sapere ^^ tvb

Juji- infatti...adesso Goten avrà poco tempo da dedicare alle ragazze, grazie x la rece a presto ^^ tvb

Millissima- ciao tesorino...vedrai povero Goten, siamo solo all’inizio ^^ ciao Tvttttttbbb

Vitina- un detto dice: tale padre, tale figlio...speriamo non succeda davvero, ciao e fammi sapere se ti è piaciuto il chap

liri-  Goten ha esagerato ed ecco il risultato...continua a seguirmi tvb

Paie- spero ti sia piaciuto anche il seguito ...a presto ^^ tvb

Bra – ciao, è la prima volta che mi lasci una rece...^\^ sono contenta, spero continuerai a leggere la storia...ciao un bacione

Crycry82- ciao cara...spero di non averti deluso, vedrai Goten quanti guai...tvb

Starsayn- grazie amurino...i tuoi complimenti mi fanno felice..tvtttttb

Francyssy- ma ciau tesorino...eheh, sono felice che ti piaccia, i Son cominciano ad interessarmi...specialmente Goten. Tvtttttttvbbb.

Elechan86- ciao Ele, grazie spero continuerai a seguirmi...tvttb

Hainnett sorella del p. Vegeta – ti è piaciuto il seguito? Aspetto notizie...ciao un mega bacio.

Emyc- carissima...continua a seguirmi...me molto felice della tua rece. Tvttttbb

Ainat- ciao Tania ^^ son davvero contenta che ti sia piaciuta come idea...fammi sapere se sei ancora della stessa opinione,

Mille baci tvttb

Lady Saiyan- ciao cara...certo così Goten impara a fare il rubacuori... tvtttbb

Gogetassj4- weeww goggy!! Grazie x i complimenti ^^ spero mi seguirai e lascerai il commento ...a presto, un bacio.

 

Grazie a tutti...                                 VVTB   LORIGETA...

Recensite mi raccomando ^\^

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il nervosismo di Goten. ***


 

 

Un piccolo  grande guaio...in casa Son.

 

 

“Santo cielo! Ma quanto ti ci vuole per venire ad aiutarmi?” Esclamò il giovane Brief.
La vita del genitore non faceva per Goten, questo era evidente.
Difatti lui scosse la testa e si accigliò, quel moccioso sgambettava a più non posso e sembrava difficoltoso persino fargli il bagnetto.
“Com’è possibile che sia diventato padre?” Si chiese a voce alta, trascinandosi verso il tavolo dove era poggiata la tinozza straripante d’acqua.
“Sono cose che succedono quando non si prendono le dovute precauzioni!” Lo rimbrotto l’altro.
Nel frattempo Karys muoveva le manine alla ricerca di un appiglio e gli afferrò un orecchio.
“Sei un monello, eh?" Chiese, scoppiando a ridere.
Cosa ci trovasse di tanto divertente per il Son restò un mistero, anche se effettivamente l’unico ad essere immusonito era proprio lui.
Anche suo padre aveva preso a scherzare, faceva versi e linguacce ottenendo in cambio vagiti divertiti.
“Enggèè!” Urlò all’ennesima buffa espressione del nonno.
“Rovescia il sapone sulla spugna, ma non esagerare!” Ordinò Trunks con aria seriosa.
Quando i piedini paffuti vennero a contatto con l’acqua, sulla boccuccia si delineò un sorriso, cominciò ad agitarsi finché non venne immerso.
“Gheeeè!” Strillò sbatacchiando le mani e facendo schizzare l’acqua in ogni parte del soggiorno.
“Ti piace, vero?” Il saiyan dai capelli color glicine si era intenerito, mentre l’altro era immobile, con gli occhi sbarrati.
“Che disastro! ” Pensò.
“Che aspetti? Insaponalo!” Proferì seccamente.
L’indifferenza mostrata nei confronti di quella creatura lo infastidiva.
Con svogliatezza, stringendo la spugna, Goten cominciò a compiere movimenti circolari sul pancino del figlioletto che sembrava gradire.
I loro occhi si incrociarono, erano simili, grandi e neri come la notte.
Rimasero a fissarsi per un istante, finché una spruzzata centrò in pieno il viso del ragazzo.
“Accidenti, mi ha fatto la doccia!” Esclamò arretrando tutto gocciolante.
Le risate che seguirono lo fecero irritare, l’erede batteva le manine e mostrava il suo sorriso sdentato.
“Basta! Ci rinuncio, quello lì è un flagello e non intendo sopportarlo!”
La voce sua era più forte di un uragano.
Con uno scatto di nervi lanciò la spugna sul pavimento, facendola cadere proprio davanti ai piedi del padre, che muovendosi la calpestò e ruzzolò a terra.
“Che botta!” Esclamò alzandosi e massaggiandosi il sedere.
Kerys si era spaventato e sembrava sul punto di piangere.
“Enguu... ” mugugnò.
“Sei un disastro e un incosciente!” Disse Trunks spazientito.
“Senti, lasciami in pace, domattina vado a cercare quella e glielo rendo!” Rispose, facendo una smorfia.
Non sarebbe stato di certo quel marmocchio a fargli cambiare abitudini e a privarlo del suo assoluto bisogno di libertà.
Senza rispondere, l’amico d’infanzia sollevò il piccino e lo avvolse in un telo di spugna, lo strofinò con delicatezza per asciugarlo.
“Ecco, adesso sei pulito.” mormorò teneramente.
Lui frignò e protese le braccine in direzione del padre, che ignorandolo abbassò lo sguardo.
“Engeeeeeee!” strillò, come risentito.
Fu allora che Goku decise di parlare al figlio, si avvicinò posandogli una mano sulla spalla.
“Ascolta, lo sai che non mi sono mai intromesso nella tua vita, ma questa volta non posso evitarlo. Stai sbagliando, non puoi far finta che non esista.” Disse pacatamente, ma lui sembrava non ascoltarlo ed era tesissimo.
“Non sei certo tu che puoi farmi la morale, quando sono nato eri ad allenarti e non ti sei neppure chiesto che aspetto avessi!” Sbotto.
Silenzio.
Si pentì immediatamente di quanto aveva detto.
“Smettila, non hai il diritto di giudicarlo!” Lo rimproverò l’amico esterrefatto da quelle parole, si accorse che Goku era impallidito e si sforzava di parlare.
“Sì, forse hai ragione e mi dispiace, lo ammetto, in un certo senso sono stato egoista e per questo ti prego di non fare il mio stesso errore.”
Il sudore colava sul viso del saiyan maturo, gli era stato inflitto un duro colpo e stentava a riprendersi, nel suo cuore si era risvegliato un antico dolore.
Goten a mente fredda provava rimorso, non intendeva ferirlo, gli voleva un gran bene.
“Papà,  scusami...” sussurrò.
Lui sorrise, ma non rispose.
Proprio in quell'istante il bambino riprese ad urlare, era disperato e l’altro ragazzo, cullandolo, cercava di calmarlo.
Il giovane Son voleva farsi perdonare l’atteggiamento ostile.
“Avete ragione, mi assumerò le mie responsabilità, dallo a me.” D’istinto lo prese e lo strinse fra e braccia.
Che succede? Su, da bravo, calmati.” gli mormorò.
Riuscì a tranquillizzarlo, ora lo guardava con quei suoi occhioni lucidi sotto le ciglia nere e folte.
“Ha fame!” Osservò Goku, pensando che le sue parole non erano state vane.
Ci vollero parecchi minuti prima che i tre saiyan riuscissero a preparare un biberon di latte, pareva avessero realizzato la più ardua delle imprese, tanto si sentivano soddisfatti.
“Ecco, mangia!” Disse Goten.
 Sedette e avvicinò la tettarella alle piccole labbra che si attaccarono con foga, ciucciando a più non posso. In pochi secondi riuscì a svuotare la bottiglietta e cominciò a strillare, reclamandone ancora.
“Urcaaa! E' proprio mio nipote!” Esclamò il nonno orgoglioso.
In effetti era innegabile che condividessero gli stessi geni, anche fisicamente erano pressoché identici.
Il nipotino ingurgitò altri cinque biberon prima di ritenersi sazio.
Liberò un rutto potentissimo che fece trasalite tutti i presenti.
Eguggu!” Emise contento.
“Ecco qui, bello pronto per addormentarti, vero?” Domandò il ragazzo, speranzoso di vederlo crollare.
Possibile che non fosse stanco? Perché sgambettava a quella maniera, era rosso in viso e sembrava si sforzasse.
“Credo stia facendo la cacca.” Valutò Trunks, fregandosi il mento.
Goten cambiò espressione, il cuore accelerò i battiti, le guance divennero pallide.
“OmmioDende!” Urlò disgustato, sollevando il bimbetto che lo guardò sorpreso dalla brusca reazione.
“Gugu?” Fece imbronciato.
ll giovane non aveva assolutamente considerato quel piccolo particolare, gli occorse tutta la sua sfrontatezza per consegnarlo nelle braccia dell’amico prima di dileguarsi su per le scale.
“Scusa, ma anch’io ho un bisogno urgente!” Spiegò con aria innocente e in un baleno sparì dalla sua vista.
“Razza di ...” sbotto Trunks, digrignando i denti.
Rivolse lo sguardo all’altro Son.
“Dammi una mano tu, così lo cambio.” disse avvicinandosi.
“Che puzza!” Goku arricciò il naso e sembrava ansioso di andarsene.
“Mi sono ricordato di una questione urgente!” Mentì, ma non riuscì a essere convincente.  Si portò due dita alla fronte e si smaterializzò sotto lo sguardo sbigottito del figlio di Vegeta.
Erano rimasti soli, lui e il bambino.
“D’accordo, che sarà mai.” Lo distese e cominciò a spogliarlo, tolse il pannolino e trattenne il fiato.
“La miseria, non ti sei trattenuto, eh?” Si affettò a pulirlo con la spugna e imprecò contro l’amico.
Il suo sguardo si illuminò quando Kerys gli sorrise.
“Zio Trunks ha rimediato, contento?”
“Enggè!” emise gioioso.
Subito dopo salì al piano superiore, giungendo davanti alla porta della stanza di Goten e la spalancò senza bussare.
Lo trovò seduto sul letto con la testa china e lo sguardo assente.
“Bravo, bisogna ammettere che affronti le situazioni con coraggio! ” Disse con tono ironico.
Consegnò il piccolo tra le sue braccia robuste.
“Prendilo, io devo scappare.” Spiegò con tono risentito.
“Co- come?” Balbettò.
“Sì, non vorrai che passi la notte qui a fare la mammina, vero?”
Il giovane avvertì un ondata di nausea, in realtà era proprio quello che desiderava.
“Sì, vorrei che ti fermassi.” mormorò, facendo sedere il bimbo sulle ginocchia. 
Notò che profumava di borotalco e si sentì sollevato.
“Lo sai che ti voglio tanto bene Trunks, tu sei...”  malgrado il tono dolcissimo, fu interrotto bruscamente.
“Smettila, so cosa cerchi di fare, adesso mi fai anche la dichiarazione, tanto non cambio idea e torno a casa. Ciao, ci sentiamo domani.”
Goten lo ascoltò in silenzio, incapace di replicare e lo seguì con lo sguardo mentre usciva dalla stanza.
Quell’abbandono lo fece precipitare nella disperazione.
Turbato, decise di assumere un'aria severa, era giusto che il piccolo imparasse ad ubbidirlo.
“Ora dormi, capito?” Strillò puntandogli contro un dito.
“Guggug!” Vagì.  Era vispo, sbavava e portava alla bocca un bordo del lenzuolo.
Sconsolato dal fatto che quella minaccia non avesse sortito alcun effetto, il saiyan si alzò in piedi e sbuffò.
“Ora vado a prendere la cesta, ti ci ficco dentro e ti addormenti, altrimenti ti sbatto in cantina!” Proferì duramente, la stanchezza cominciava a farlo sragionare, troppe emozioni in poche ore.
Rimasto solo il bambino si guardò attorno, rotolò sul letto e cadde sul tappeto.
“Engee! fece trovandosi a carponi.
Cominciò a muoversi gattonando, attirato dell’ armadio e da un'anta lasciata aperta.
Una volta raggiunto vi infilò dentro una manina.
Cominciò a tastare tra i maglioni morbidi piegati con cura da Chichi, poi avvertì qualcosa di ruvido, incuriosito afferrò quella cosa e la tirò a sé.
“Guggu!” strillò, i suoi occhioni si illuminarono davanti a tutta quella grazia divina.
Sulla rivista vi erano tette grandi come quelle della sua mamma, immaginò fossero piene di squisito latte e cominciò ad agitarsi.
“Engeeeeeee!” Strepitò, tastando il foglio e avvicinando il viso ad esso.
Infastidita da tutto quel baccano, Chichi si svegliò e scese dal letto.
 Era preoccupata, forse il ragazzo si trovava in difficoltà, infondo gli faceva tenerezza.
“Sono stata troppo dura con lui.” Pensò, uscendo dalla camera per dirigersi verso quella del figlio.
Aprì lentamente la porta e si affacciò, rimase sorpresa nel vedere che il nipotino era solo e per giunta seduto sul pavimento freddo.
“Oh cielo, dov’è tuo padre?” Chiese muovendo qualche passo.
Venne colta da un momentaneo mancamento quando si rese conto di cosa tenesse fra le mani.
Con uno scattò gli tolse quell’ indecenza facendolo piangere.
“Razza di depravato, guarda cosa gli ha dato da guardare, ma io lo faccio secco, stavolta non la passa liscia!” Fu assalita da un'incontenibile rabbia. Accucciandosi,  sollevò il bimbo e lo strinse al petto.
“Goten, dove sei?” Chiese a voce alta.
Rabbrividì.
Era plausibilissimo che se ne fosse andato in giro, alla ricerca di qualche gonnella e magari senza un  profilattico in tasca.

 

 

Continua ...

 

 

Wew, mi è tornata l’ispirazione per questa fic...scusate il ritardo.

Il mio pc è in tilt, devo portarlo ad aggiustare, piango...

Se riesco domani posto un nuova storia, prima di lasciarvi per qualche giorno.

 

Grazie a :

 

emyc, francyssj, Bra, Elechan86, millissima, Ally chan, MajinLollo69,

sweet giuly Ss, linasyan, hilaryssj, frakkia31, liri, Laia 92, lilly.

 

 Spero vi sia piaciuto il capitolo ...vi interessa ancora la storia? 

 

Un bacione alla mia adorata Nihal_N ^^ grazie tesoro.

 

 

LORIGETA ^^

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