You and me Love

di Sposina86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Le era sempre piaciuto andarlo a trovare sul set, e questa volta non faceva eccezione. Penny era partita dal Sussex quella mattina presto di maggio lasciando in sospeso molte cose: il suo lavoro alla casa editrice, la sua famiglia che stava preparando il matrimonio di Jack, suo fratello, e infine Ed.

In realtà, pensò Penny, Ed era un discorso chiuso. Lui le aveva fatto la fatidica proposta di matrimonio, la settimana precedente, e lei, a 26 anni e un passato di 3 anni insieme, aveva risposto di no. Perchè erano mesi che il rapporto con lui le sembrava sbagliato, falso e poco intenso. Poco intenso rispetto a quello che da sempre, fin da quando era bambina, Penny provava per Jo, il suo migliore amico.

Penny sapeva che niente sarebbe mai potuto cambiare tra di loro, cresciuti insieme come vicini di casa da quando la famiglia di lei si era trasferita a Londra dall'America.

E così la bambina con le lentiggini bionda americana di 6 anni era diventata amica con il bambino inglese di 10 anni dagli occhi blu.

E ora, mentre attraversava Atlanta in taxi, pensava a come riuscire a resistere a non spifferare al vento i suoi sentimenti per l'amico, per la paura di rovinare 20 anni di amicizia e per non parlare delle possibilità infinitesimali che aveva di essere corrisposta, dato che Joseph era felicemente fidanzato con l'attrice Emily VanCamp.

Con questa fermezza d'intenti arrivò sul set di The Vampire Diaries, dove il suo Jo lavorava interpretando un vampiro affascinante e crudele. Klaus.

 

POV Joseph Morgan.

 

Ero stanco morto. Avevamo girato in notturna, dormito qualche ora la mattina e ora stavamo girando l'ultima scena nel tardo pomeriggio.

TVD stava avendo un successo incredibile, e io ero felicissimo di poter far parte di quella grande famiglia, ma mi mancava casa. Londra. E ovviamente quella pazza di Penny.
Non potevo credere che finalmente, dopo un anno che lavoravo ad Atlanta, lei avesse accettato di venirmi a trovare sul set. Era stato un anno difficile, ci eravamo visti poco perchè entrambi lavoravamo come pazzi, e i momenti liberi erano divisi tra i nostri rispettivi compagni e le nostre famiglie, così il tempo per noi si era ridotto a telefonate nel cuore della notte per il fuso orario, e le feste natalizie, dove però erano concentrati fidanzati, fidanzate, amici e famiglie, così da non aver avuto un attimo per stare da soli e aggiornarci sulle nostre vite.

Erano esattamente 5 mesi che non vedevo la sua buffa faccia piena di lentiggini e i suoi capelli biondi a caschetto da maschiaccio, sapevo che poteva essere già arrivata, ma stavo per girare una scena e avrei dovuto aspettare la fine delle riprese per poterla riabbracciare.

“Morgan concentrati per favore!” Ero così perso nei miei pensieri che non mi ero accorto che Ian e Paul erano arrivati sul set, e la nostra scena poteva iniziare, presi un respiro e mi infilai nei panni del crudele Klaus.

 

POV Penny

 

Il set era enorme e continuavo a cercare Jo con lo sugardo trascinandomi dietro la mia enorme valigia mentre i capelli, ora allungati, mi cadevano continuamente avanti alla faccia. Anche se sapevo che non avrei avuto possibilità con Jo, non volevo apparire come il solito maschiaccio, e per questo mi ero fatta crescere i capelli e indossavo degli stivaletti con il tacco neri, jeans a sigaretta, una maglietta bianca e una corta giacca di pelle nera. Maschiaccio no, ma bambolina neanche morta!

Ad un certo punto, dopo aver passato i controlli grazie al pass che mi aveva inviato Jo, arrivai nella zona dove stavano girando alcune scene, e mi fermai alla transenna che delimitava l'area. Mi sporsi per vedere chi stesse recitando (ero una fan sfegatata di TVD da quando Jo me l'aveva fatto conoscere) e riconobbi subito Damon e Stefan che stavano discutendo fuori da casa Salvatore, poi arrivò qualcuno e loro si girarono. Klaus era apparso con il ghigno malefico che lo caratterizzava, quel ghigno che non apparteneva per niente a Jo, e iniziarono a discutere ancora più animatamente senza che io capissi una sola parola, data la lontananza.

Non mi ero mai soffermata a pensare a quanto fosse migliorato il mio amico nella recitazione. Certo, quando faceva il cascamorto con Caroline nelle scene del telefilm, usando quel suo accento da urlo, era esattamente l'uomo che conoscevo, ma la rabbia e cattiveria che esprimeva nel resto delle scene era totalmente estranea alla sua personalità, e continuai a guardarlo con il cuore pieno di stima per lui e tutto il duro lavoro che stava facendo.

 

POV Joseph Morgan

 

La scena era finalmente finita. Dopo avere per l'ennesima volta minacciato Damon e Stefan il ciack ci annunciò che la giornata era finita, e voltandomi per salutare Ian e Paul rimasi incantato da una ragazza appoggiata alle transenne. Era di spalle, i lunghi capelli biondi le ricadevano sulla schiena dolcemente, e le lunghe gambe fasciate dai jeans scuri sembravano non finire mai. Rimasi imbambolato a guardarla e mi avvicinai inconsapevolmente a lei, fino a quando si girò lasciandomi imbambolato.

Penny. Quello schianto di donna era Penny. La mia Penny.

Che fine avevano fatto i capelli a caschetto e le all star consumate? Non ero più sicuro di essere felice che lei fosse lì, a turbarmi in quel modo. Forse la stavo fissando come se fosse un'aliena, perche lei, accortasi della mia presenza e del modo in cui la guardavo, mise il broncio come quando da piccola la chiamavo maschiaccio.

“Joseph Morgan non è educato fissare con disgusto la tua più cara amica. Fammi superare queste transenne e abbracciami immediatamente!”

Disgusto? Di disgustoso lì c'era solo lui. Che stava facendo pensieri poco casti su di lei e il suo corpo, i suoi capelli... Jo ripigliati.

“Se volevi stupirmi ci sei riuscita Love, sei uno schianto di donna. Vieni qui.” dissi con un sorriso dolce sulle labbra afferrandola e tenendola in braccio per portarla oltre le transenne.

Forse non è stata un'ottima mossa. Ora eravamo vicinissimi. La mia mano destra vicina al suo seno, e l'altra sotto le gambe per sorreggerla. Voltandomi per superare la transenna venni investito dal profumo dei suoi capelli e mi voltai a fissarla imbambolato. “Jo...” Penny era stupita e non capiva cosa stava succedendo. “Jo ma cos'hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma! Dai mettimi giù! Devi assolutamente presentarmi Tyler Lockwood!!”

Una fitta di qualcosa che non conoscevo mi attraversò il petto e la misi immediatamente a terra “Ragazzina sono solo stupito di non vederti con una tuta e i soliti capelli a caschetto! E comunque non lo sai che i licantropi sono pericolosi? Non posso permettere che tu sia in pericolo....quindi niente Tyler mi dispiace!”.

“Bè, ma mi pare di ricordare che Klaus è ciò di più pericoloso ci sia qui a Mystic Falls, quindi non posso neanche restare in tua compagnia!” disse lei sorridendo e fregandomi come al solito.

“Ok ragazzina, per questa volta hai vinto tu, ma tu più di tutti sai che sono la persona meno pericolosa del mondo, quindi ora andiamo da Michael, prima che cambi idea!”

E come se non fosse cambiato nulla, come se non avessi i brividi ogni volta che mi avvicinavo a lei, le misi un braccio sulle spalle come avevo fatto per milioni di volte e la accompagnai verso i camerini.

 

POV Penny

 

“.... ma tu più di tutti sai che sono la persona meno pericolosa del mondo...”

Invece per me sei sempre stato pericoloso Joseph.

Solo che tu non te ne sei mai reso conto.



Eccoci al primo capitolo!!!Avevo in mente da un pò questa storia. Amo Joseph Morgan e volevo sognare e farvi sognare un pò.....
Ditemi cosa ne pensate, così da poter sognare insieme questo grande uomo!
Baci,
Emma

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 

 

Sul set, data l'ora tarda e le riprese in notturna della sera prima, avevamo incontrato solo Micheal Trevino, che si era dimostrato davvero simpatico come avevo immaginato, oltre che un bel pezzo di ragazzo com'era evidente, ma prima di potergli dimostrare e annunciare tutto il mio amore platonico Jo mi aveva già trascinato via per andare in albergo dove alloggiavano tutti e dove avrei potuto lasciare la valigia nella mia stanza per poi andare a cena con lui e il cast.

 

Arrivati alla reception la centralinista, una signora castana di mezz'età, lo salutò con un cenno del capo e chiese cosa poteva fare per noi. “Darla avevo prenotato una stanza per la mia vecchia amica Penny, dovrebbe essere registrata a mio nome puoi controllare?”

“Certo Sig. Morgan, controllo subito.”

Mentre la signora controllava sul computer, il mio sguardo vagava tra le pareti della reception. Era un bell'albergo, modesto e non troppo lussuoso, le pareti erano color senape e i divanetti nella hall neri. “A cosa pensi?” Jo mi guardava come a indovinare i miei pensieri, d'altronde aveva sempre fatto così fin da quando eravamo piccoli, e in quel modo riusciva sempre a carpirmi tutti i miei segreti e pensieri. “Questo albergo è bello e senz'altro è accogliente ma... ma non ti sembra strano vivere per un anno qui dentro?”

“Non dovrei essere io l'inglese attaccato alla patria madre e tu l'americana senza vincoli e legami?” rispose con un sorriso.

“Comunque avevo pensato di prendermi un appartamentino qui ad Atlanta, ma ci ho rinunciato perchè alla fine ci starei pochissimo: tra una ripresa e l'altra quando ho dei giorni liberi vado a Toronto da Emily o torno in Inghilterra, e non sentirei quell'appartamento comunque come casa mia. Almeno qui sono in compagnia, e mi sono fatto dei grandi amici tra il cast. Vedrai ti piacerà un mondo stare qui!” poi dopo una pausa mi guardò intensamente e si fece serio “Sono felice di averti qui Penny. Non hai idea di quanto tu mi sia mancata.” E mi abbracciò.

La centralinista interruppe l'abbraccio con un colpo di tosse per attirare la nostra attenzione e entrambi volgemmo lo sguardo verso di lei.

“Sig. Morgan, sono desolata ma la camera non è più disponibile”.

“Come scusi? Ci dev'essere un errore!” rispose Jo leggermente agitato.

“Guardi, dal computer posso vedere che era stata prenotata, poi la sua fidanzata, la Sig.na VanCamp ha chiamato dicendo di non poter raggiungerla per il week end e quindi qualcuno deve aver annullato la prenotazione credendo che fosse riservata a lei. Non so come scusarmi, ma non ci sono altre stanze libere al momento, data la convention del week end, ma se vuole se ne libera una tra due notti e posso prenotarla a suo nome”.

Sembrava davvero dispiaciuta e Jo la tranquillizzò dicendole di prenotare la seconda stanza dal lunedì seguente e di non preoccuparsi. Poi afferrata la valigia mi fece strada verso gli ascensori.

 

“Pen mi dispiace davvero per la situazione” disse Jo spingendo il pulsante dell'ascensore “Sarà stato il nuovo receptionist a sbagliare, perchè quando Emily viene a trovarmi non le prenoto mai un'altra stanza … insomma, noi … lei dorme con me.” Sembrava imbarazzato e non capivo perchè. Era imbarazzato nel dirmi che quando veniva a trovarlo la sua fidanzata dormivano insieme. La sua reazione era strana, ma anche la mia lo era. Il pensiero di loro due insieme mi stava facendo male, e cercavo di non darlo a vedere sembrando tranquilla, ma tra noi scese un silenzio imbarazzato rotto solo dall'arrivo dell'ascensore.

 

“Jo quindi come facciamo? Io.. tu.. dove dormo queste due notti?” Lui sembrava essersi ripreso e rispose semplicemente “Con me.”

 

La sua stanza non era una normale stanza d'albergo: aveva una specie di piccolo salottino, una libreria piena zeppa di libri, un divano e un bellissimo tavolino di vetro; a destra si intravedeva il bagno e a sinistra c'era la camera da letto. Non era anonima come me l'ero immaginata, in ogni angolo si poteva notare il calore e la presenza di Jo: il computer acceso su Skype con cui contattava gli amici e la famiglia, le foto dei suoi viaggi e delle persone a lui care alle pareti e un grande tappeto che ricordavo di aver visto nella sua casa a Londra.

“Fa come se fossi a casa tua Penny! Ovviamente io dormirò sul divano e ti lascio il letto. Non sia mai che la mia ospite preferita torni a casa col torcicollo!!” la tensione di quei minuti si sciolse nel vederlo come lo avevo sempre conosciuto: il perfetto gentlemen inglese.

Sorrisi, lo ringraziai e mi feci condurre in camera per appoggiare la valigia.

 

Mentre stavo togliendo alcune cose dalla valigia per evitare che si sgualcissero sentivo Jo parlare al telefono e un attimo dopo, chiudendo la telefonata mi raggiunse.

“Ci vediamo giù nella hall tra 15 minuti così andiamo tutti insieme al club a mangiare ok?”

“Ok, chi era al telefono?” chiesi appendendo una camicetta nell'armadio.

“Ian. Lui e Nina sono già per strada quindi con loro ci vediamo lì, non vedono l'ora di conoscerti!”.

Probabilmente ero rimasta imbambolata, perchè mi guardò non capendo la mia reazione “Che hai Pen?” mi chiese.

“Che hai Pen?? Mi dici che Ian Somerholder non vede l'ora di conoscermi e ti aspetti che rimanga calma e tranquilla? Ti ricordo che io lavoro in una casa editrice e non in un telefilm pieno di uomini bellissimi!”

“Quindi anche io lo sarei?” e avanzò ciondolando verso di me con fare sornione.

“Cosa?” dissi continuando a svuotare la valigia senza guardarlo e ridendo capendo dove voleva andare a parare.

“Bellissimo” disse lui serio voltandomi il volto, con il viso a un palmo dal mio e con un tono di voce tra l'incredulo e lo speranzoso.

“Hai bisogno di sentirtelo dire?” iniziai con un sorriso voltandomi di nuovo verso la valigia così da evitare di guardare i suoi occhi blu. “Non dovevo permetterti di venire quaggiù, lo vedi? Tutto questo testosterone e uomini da calendario abbassano la tua autostima! Ma non preoccuparti, anche tu non sei niente male!” e mi girai a fargli l'occhiolino ottenendo una sua risata.

 

Mi sembrava di aver appena superato l'esame della macchina della verità.

La mia voce sembrava naturale e i miei modi sciolti e distaccati, ma solo io sapevo quello che si stava agitando dentro di me.

Era sempre stato così provocatorio? Il nostro rapporto era sempre stato così? Forse sì, e forse non riuscivo più a far finta di niente per gli ultimi avvenimenti e la scoperta del bene che gli volevo, e che superava di gran lunga il consentito per un'amica come lo ero io.

 

“Ah, il club dove andiamo dopo cena diventa una discoteca quindi se vuoi cambiarti.. non so.. fai tu, so che non ti piace molto ballare, ma se ti stanchi giuro che andiamo via prima e veniamo qui a giocare a scarabeo così ti straccio!” urlò dall'altra stanza.

 

“Morgan ti sei perso alcune cose quest'anno. Non ti preoccupare, credo che sarò a mio agio e se così non fosse sarò felice di batterti a qualsiasi gioco tu voglia!” gli urlai di rimando.

 

Era vero che non avevo mai avuto un debole per le discoteche. Ma essendo stata promossa alla casa editrice, avevo dovuto partecipare a non pochi eventi mondani per lavoro, e quindi il mio guardaroba, come il mio bagaglio di esperienze, si era ampliato.

Immediatamente cercai qualcosa da indossare e ovviamente mi ero portata ciò che di più bello avessi nell'armadio: voglio dire.... chi sapendo di andare ad Atlanta dal cast di TVD non si porterebbe i vestiti più belli?

Optai per un abito nero con le spalline larghe riempite di borchie, con lo scollo tondo, che lasciava le braccia nude e scendeva leggermente a palloncino fino a poco sopra il ginocchio, a cui aggiunsi dei grandi orecchini pendenti e delle scarpe a tronchetto nere con qualche borchia. I capelli erano sciolti, una linea lieve di eyeliner e un rossetto color carne.

 

Uscì dal bagno, dove mi ero rifugiata per prepararmi, e in quell'istante Jo uscì dalla camera da letto. Eravamo tutti e due ai lati estremi del salottino uno di fronte all'altra, ma a me sembrava così vicino, per come mi guardava, che sentivo il viso andare a fuoco.

 

Era bellissimo nella sua semplicità. Jeans scuri, maglietta bianca con lo scollo a V e una giacca di pelle leggera e nera.

 

Continuavamo a guardarci come se non ci fossimo mai visti veramente. I suoi occhi blu nei miei occhi castani.

 

“Penelope tu.... “ iniziò lui imbarazzato con il respiro corto “scusa Pen, è che non ti vedo da una vita, arrivi qui e sei...sei...”

“Cosa sono Jo?” bè, se lui poteva provocare allora lo potevo fare che io.

Mi avvicinai piano a lui che continuava a fissarmi spostando il peso da un piede a un altro in imbarazzo.

“Cosa Jo? Cosa sono io?”

“Sei fantastica, bellissima, sexy e solo a guardarti ho il cuore che sta scoppiando quindi usciamo immediatamente da questa stanza per favore, prima che ….”

A quelle parole mi ero immobilizzata e mi sembrava che anche il mio cuore lo avesse fatto.

 

Alla mia reazione Jo sembrò risvegliarsi da quell'intorpidimento che ci aveva presi entrambi.

“Prima che... Prima che chiami tuo padre e gli racconti come va in giro la sua bambina! Ti avviso che non sarebbe felice il caro vecchio Hanry, anche perchè quando hai compiuto 16 anni mi ha ufficialmente chiesto di tenerti d'occhio e quindi sono legittimato a chiamarlo!” finì la frase soffocando una risata e io, per tutta risposta, afferrai un cuscino che avevo preso dal divano e glie lo lanciai con tutta la forza che avevo in corpo.

 

Lui lo schivò e sfoderò il suo repertorio da Klaus “Don't be angry love”

“Va al diavolo JoMo. O come cavolo ti chiamano le tue fan adoranti!!”



Eccomi con il secondo capitolo....grazie infinite per le due recensioni....spero di migliorare ad ogni capitolo...
vi voglio bene!!
Emma

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 

L'ascensore si aprì e la scena davanti a loro era surreale.

Candice e Claire stavano ridendo per una battuta di Micheal, mentre Steven e Paul finivano di guardare una partita di baseball nello schermo della hall dell'albergo bevendo una birra.

 

Non sono vampiri e licantropi ma solo attori. Ricordatelo Penny!

 

Penny rise scuotendo la testa come a non credere alla scena che si stava svolgendo davanti a loro, mentre Jo la prese per mano avvicinandosi ai colleghi per presentarla.

 

“Amici, questa è Penelope, l'amica di cui vi parlavo.” Disse fiero con un sorriso.

 

Steven fece subito un passo avanti per presentarsi “Io sono Steven. Piacere di conoscerti Penny, spero che in questi giorni il nostro caro Joseph ti lasci un po' libera così da poterti far fare il giro dei set, dell'albergo, e magari anche della mia camera!” Finì sornione muovendo un passo nella sua direzione e allungando la mano verso di lei.

 

L'intraprendenza di Steven con le donne era molto conosciuta tra gli amici del cast, ma Penny non ne era a conoscenza, così non fece in tempo ad avvicinarsi a lei per stringerle la mano che Jo si era già messo tra loro “McQueen abbassa le mire e non ci pensare neanche per un istante. In più la signorina è occupata.”

 

“Veramente io...” iniziò imbarazzata Penny voltandosi verso l'amico “Jo, io e Ed ci siamo lasciati”

“Come ha potuto quell'idiota farti una cosa del genere? Io proprio non capisco com...”

“Sono stata io, dopo ti spiego” rispose lei abbassando la voce velata da una nota di tristezza.

 

“Hem..” si schiarì la voce una pimpante Candice “ora potremmo anche smetterla di mettere in imbarazzo Penny e andare a cena che ne dite?”

“Già, le macchine sono fuori che ci aspettano e io ho una gran fame!” continuò Michael per spezzare la tensione.

 

“Voi andate, vi raggiungiamo in un istante” disse Jo prendendo Penny per mano per uscire a fumare una sigaretta.

 

 

Con la schiena appoggiata al muro esterno dell'albergo e con la sigaretta tra le labbra stavano entrambi in silenzio, fino a quando Penny si decise a raccontare tutto all'amico.

“La settimana scorsa, Ed mi ha portata a cena e mi ha chiesto di sposarlo”.

Sputò la frase fuori tutta d'un botto assieme al fumo della sigaretta, continuando a guardare difronte a lei.

Jo non disse una parola. Lei non sapeva se era una gentilezza per darle modo di continuare il discorso o se era semplicemente sconvolto, così continuò.

“Era da tempo che le cose tra di noi non andavano bene, almeno per me. Ogni volta che dovevo chiamarlo o uscire con lui era diventato uno sforzo. Non so perchè sia successo proprio ora dopo tre anni, e prima che inizi a chiedermelo, lui non ha fatto niente di male, tranne non accorgersi che mi stavo allontanando. Stavo iniziando a pensare che fosse un problema mio, che non ci stessi provando abbastanza, e quando mi ha portata a cena ero piena di buone intenzioni per il futuro, ma...”

“Ma?” chiese Jo voltandosi e guardandola per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare.

“Ma quando ha tirato fuori la scatolina di velluto nero con quell'anello fantastico e mi ha chiesto di sposarlo, ho immaginato la nostra vita insieme ed è stato tutto chiaro.”

Poi si voltò verso l'amico guardandolo.

“E' stato chiaro che non sarei mai stata felice perchè non ne sono innamorata, forse non lo sono mai stata, e ho avuto la sensazione di soffocare. Non so perchè non me ne sia resa conto prima, e non so perchè sia successo tutto in questo momento. Quello che so è che avevo bisogno di staccare la spina da tutto e da tutti e stare un po' con il mio vecchio amico.”

Jo sorrise “Vieni qui e fatti abbracciare.” e detto questo la strinse forte buttando a terra la sigaretta ancora a metà.

“Jo giuro che te l'avrei detto, solo non c'era stata ancora l'occasione...”

“Non preoccuparti piccola, lo so. Lo so.” poi si sciolse dall'abbraccio e la guardò negli occhi tenendole le mani attorno al viso.

“Direi che una piccola vacanza nella tranquilla Mystic Falls è quello che ci vuole per te! Attenta solo a tutti i generi maschili del cast, possono essere molto fastidiosi!” finì con un sorriso.

“Ha proprio ragione Mr Morgan! Comunque non preoccuparti, ho capito che è il caso di stare lontana dagli uomini per un po'. Magari potrei concedermi giusto un pochino a Ian Somerholder....” Penny finse lo sguardo sognante da adolescente innamorata e Jo la bloccò subito ridendo prendendola sottobraccio per accompagnarla alla macchina.

“Sai che è impegnato, non si può! Ti rimango solo io!”

“Anche tu lo sei non ti ricordi?” rispose lei con leggerezza girandosi a guardarlo con un sorriso.

“Si. Lo sono, e infatti intendevo dire che sono l'unico uomo a cui ti puoi avvicinare in quanto tuo amico”.

Il discorso si stava facendo strano e fortunatamente l'arrivo alla macchina fece deviare i loro discorsi su quale strada fosse meglio prendere per raggiungere in tempo gli altri.

 

Il club era moderno ma accogliente, Jo aveva spiegato a Penny che spesso andavano tutti lì per rilassarsi, cenare insieme e ballare. Il sabato sera era sempre affollatissimo e Candice era riuscita prenotare per loro nove usando il suo fascino sbarazzino e la sua simpatia che, a detta di tutti, era presente sul set come fuori.

Quando arrivarono erano già tutti seduti a tavola chiacchierando mentre sfogliavano il menù e Penny si stupì subito di come sembrassero dei normali amici che avevano deciso di passare una serata insieme.

 

Dopo il giro di presentazioni, e qualche figuraccia per essere rimasta a bocca aperta mentre Ian le stringeva la mano, Penny iniziò a sentirsi a suo agio, grazie anche al fatto che nessuno aveva menzionato la scena di poco prima in albergo.

 

Ordinarono carne alla griglia e birra a volontà e guardandosi attorno circondata da quei nuovi amici, Penny sentì scivolare via tutta la tensione e la stanchezza fisica e mentale accumulata negli ultimi giorni; strinse il braccio di Jo, che era seduto accanto a lei, e quando lui si girò lei gli sorrise, e in quel sorriso c'era tutta la riconoscenza per quello che lui stava facendo per lei.

Jo ricambiò il sorriso e, afferrato il bicchiere di birra, lo alzò per brindare.

“Amici! Volevo fare un brindisi stasera con tutti voi, per ringraziarvi di questo anno meraviglioso, di come mi avete accolto e festeggiare il nostro fantastico lavoro e la mia amica Penny, che dopo un anno mi ha finalmente raggiunto nella fantastica Atlanta.”

 

“A Penny!” gridarono tutti ridendo, “A Penny e Jo!” brindò Candice ridendo e beccandosi un occhiataccia di Paul dall'altro lato del tavolo. Jo stava già bevendo la sua birra e quasi si strozzò per la frase dell'amica, la fulminò con lo sguardo e tutti scoppiarono a ridere “Mio dio. A volte sembra quasi che Klaus viva realmente dentro di te Jo! Mi hai spaventata a morte!” rispose Candice scherzando e provocando un'altra ondata di risate.

Penny sorrideva imbarazzata cercando di nascondersi dietro il bicchiere di birra, e Nina, che era seduta alla sua destra, si sporse verso di lei sussurrandole all'orecchio “Devi scusare Candice, vede l'amore in tutto e in tutti, ma non lo fa con cattiveria, solo si vede che già le piaci, e a dirla tutta... non ha mai sopportato Emily.” Poi si rivoltò verso Ian, che le sedeva accanto, e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra “Fortuna che ho deciso di cedere alle tue avance Som, altrimenti Candice ti avrebbe già trovato mille altre fidanzate!”

“Ma io non le avrei volute, perchè loro non sono te, Nina.” le rispose dolce lui posandole un altro leggero bacio sulle labbra.

 

Era innegabile l'amore che li univa. Ovviamente tutto il mondo seguiva le vicende amorose dei due su internet, tramite foto rubate e gli sguardi che si lanciavano alle convention, ma vedere quanto fosse reale e sincero fece commuovere Penny e desiderare di provare anche lei un'amore così.

 

La cena era stata un successo: avevano mangiato benissimo, Penny si era rilassata e aveva potuto conoscere un po' meglio tutti i ragazzi del cast. Steven si era scusato per le sue avance assicurando Penny di stare scherzando e Jo sembrava più felice e rilassato che mai.

“Bene ragazzi” iniziò Ian alzandosi in piedi e infilandosi l'immancabile giacca di pelle “io e Nina torniamo in albergo a...” e partirono dalla tavolata fischi e applausi di approvazione.

“Siete solo gelosi che posso baciare all'infinito questa stupenda donna!” continuò lui ridendo e diventando leggermente rosso.

Nina corse in suo aiuto e trascinandolo via gridò alla tavolata “Che ne è delle vostre innamorate ragazzi? Se sono qui con voi vi consiglio di tornare in albergo con loro …. altrimenti fatevi qualche domanda!” e con una risata e un occhiolino a Penny uscì insieme a Ian dal locale.

 

Micheal con nonchalance fece alzare Candice “Bene.... come non seguire questo consiglio? Ci vediamo domani ragazzi!”.

“Non fate tardi e non divertitevi troppo senza di me!” disse Candice di rimando uscendo sottobraccio con Micheal.

Penny stupita si voltò verso Jo “Ma quei due stanno insieme?”.

Jo rise sorseggiando un po' di birra “Si vogliono un gran bene, e hanno gli ormoni a mille, ma un giorno stanno insieme, e l'altro no... sono giovani e incostanti, ma prima o poi capiranno cosa è giusto che ci sia tra loro”.

Penny annuì e si concentrò sulla sua birra, quando Jo si voltò verso di lei “E noi che facciamo Pen?”

 

Noi.

 

“Ti va di rimanere o sei stanca e vuoi … vuoi andare in albergo?” .

Penny alla domanda dell'amico finì tutta d'un sorso la birra sentendo improvvisamente la gola arida e le labbra secche.

 

Non è un invito a rotolarmi con lui tra le lenzuola. Lo so. Eppure perchè sono certa che la risposta che devo dare sia importante?

 

“Non voglio fare la guastafeste quindi possiamo rimanere volentieri se a te va!” rispose cercando di essere il più naturale possibile.

 

Jo non riuscì a nascondere un velo di delusione, subito sostituito con un gran sorriso.

“E allora fammi vedere come ti muovi sulla pista ragazzina!” e finita la frase la prese per mano portandola nel centro della sala dove molte persone già stavano ballando.




Eccomi!!!
Tre capitoli in 2 giorni!!!!
Un record per me!!
Grazie a tutte le persone silenziose che leggono, a chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite, e ovviamente a chi recensisce!!!(Anche alle 7 di mattina!!! :-) )
E' soprattutto per voi che mi viene voglia di scrivere e aggiornare!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto...entriamo nel vivo della storia...io mi sto divertendo un mondo e spero anche voi!
Vi voglio bene!!
Emma

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

La musica era bellissima e risuonava alta tra le pareti del locale. I cinque amici, a cui si era unita Katherina, ballavano tutti insieme facendo i simpatici, scherzando e ridendo tantissimo. Paul adorava le canzoni latino americane e ogni volta che il dj ne metteva una il ragazzo si scatenava mostrando il suo vero carattere solare così lontano da quello dell'ombroso Stefan, il vampiro che interpretava; mentre era chiaro come il sole che Claire fosse la regina delle feste e in due ore Penny aveva visto rifiutarle una dozzina di ragazzi. Inoltre ogni volta che Paul, Jo e Steven vedevano una delle ragazze infastidita da qualcuno arrivavano e senza esitare facevano capire al malcapitato che era meglio lasciarle stare.

 

Con quest'aria di gioia e liberazione, Penny si stava scatenando come mai aveva fatto prima, suscitando anche lei l'attenzione di non pochi uomini.

 

Seduto al bar Jo stava bevendo l'ennesima birra cercando di riprendersi dagli strani pensieri che da quella mattina si agitavano nella sua testa riguardo a Penny.

Ma l'alcool e il modo in cui lei stava ballando e muovendo il bacino in modo inconsapevolmente sexy, rendevano tutto molto più difficile.

Gli occhi di lui sembravano legati con un filo invisibile al corpo di lei, scivolando lenti sulle braccia abbronzate, passando per la vita sottile, la scollatura del vestito e finire sulle sue gambe.

 

Non era mai stato attratto solo dall'estetica, e infatti il problema con Penny non era solo una questione di bellezza esteriore, pensava Jo, ma il fatto che la donna che più lo conosceva dopo sua madre, la donna che lo aveva spinto a seguire i suoi sogni pur sapendo che questi li avrebbe tenuti lontani l'un l'altro, insomma la sua migliore amica, fosse davanti a lui bella come una dea, sexy come non mai e in qualche modo diversa.

 

Immerso in questi pensieri, Jo vide con la coda dell'occhio un ragazzo che, tenuta Penny per un polso, le sussurrava qualcosa all'orecchio, mentre l'amica cercava di farlo allontanare.

 

In un istante fu accanto a lei e le cinse la vita con il braccio con fare possessivo.

“Tutto ok tesoro?” le chiese continuando però a fissare minacciosamente negli occhi il ragazzo.

“Si va tutto bene Jo, questo ragazzo stava giusto per andarsene” e capita la situazione il ragazzo se ne andò al bar scusandosi dicendo di non sapere che Penny fosse già impegnata.

“Lo è quindi ti conviene sparire.” rincarò la dose Jo.

Penny si divincolò da lui e tornò a ballare un po' risentita, e Jo la rincorse.

“E così sarei impegnata? E con te?” gli chiese lei continuando a ballare appena se lo trovò accanto.

“Stasera si, se no dovrei salvarti troppe volte da tutti gli uomini del club, sei bellissima.” le rispose lui parlandole all'orecchio per la musica troppo alta.

 

Il soffio caldo del fiato di Jo sul suo orecchio era stato deleterio per la sua sanità mentale, senza contare anche le birre che avevano bevuto.

“Bene, allora balla con me Joseph Morgan.” e gli prese le mani agitandole in aria al ritmo della musica.

 

In quel momento però il dj annunciò un lento per tutti gli innamorati, e Penny si ritrovò in un attimo stretta al petto di Jo e con la sua mano sui fianchi. Imbarazzata portò lentamente le sue braccia al collo di lui e si ritrovarono faccia a faccia.

 

Ed Sheeran e la sua Kiss Me risuonavano nel locale e Penny aveva il fiatone per i balli scatenati di prima, e per la vicinanza di Jo. Lui la guardava come per studiarla, e Pen, non sopportando più la tensione di quegli occhi nei suoi, appoggiò la testa sopra la sua spalla.

Distrattamente allora Jo iniziò ad accarezzarle i lunghi capelli sfiorandole la schiena di tanto in tanto con la punta delle dita e continuando questa lenta tortura la stringeva sempre più a se.

“Ti ricordi quando un ragazzino in prima liceo ti chiamò principessa e tu il giorno dopo tornasti a scuola con i capelli tagliati a caschetto? Mi rendo conto adesso che da quel momento non li hai più fatti crescere, fino ad ora.” Soffocò un sorriso tra i capelli di lei e annusandone il profumo si sentì stordito e sempre più confuso.

“Si chiamava Ty Sanders, faceva il penultimo anno ed era il più bello della scuola, dopo di te ovviamente che eri all'ultimo. Mi aveva ferito e non volevo che le persone mi considerassero una bambolina, così andai da sola dalla parrucchiera e le chiesi un taglio che non passasse inosservato, ma audace e non da principessa.”

“E come è andata a finire con Ty che non ricordo?” le chiese lui.

“Quando mi ha visto camminare fiera per i corridoi col mio nuovo taglio di capelli è venuto da me e timidamente mi ha chiesto di uscire.”

Jo si stacco un po' da lei così da poterla guardare negli occhi, e le mostrò quanto fosse stupito. “Non sapevo questa parte della storia! Sei sempre capace di stupirmi. Anche oggi, sei arrivata qui come un tornado, con i tuoi capelli, questo vestito....”

“Ero tanto racchia prima?” chiese lei scherzando risentita.

“Non lo sei mai stata” le rispose lui catturando una ciocca bionda che le era finita davanti agli occhi e rimettendola dietro l'orecchio.

Penny fissava affascinata ogni suo movimento mentre lui sembrava concentratissimo in quello che stava facendo e dicendo.

“Non lo sei mai stata, ma ora sei.... bè forse sono io a non averti mai guardata veramente.”

Poi alzò gli occhi e incontrò quelli di lei incatenandoli ai suoi.

I loro fianchi strusciavano gli uni contro gli altri a tempo di musica e la mano di lui, che aveva smesso di accarezzarle i capelli, era scesa pericolosamente vero suo fondo schiena, mentre Penny desiderava solamente infilare le sue mani nei capelli di lui e fare incontrare le loro labbra.

Quelle piene di lui in quelle sottili di lei.

Anche in quello sembravano fatti per stare insieme.

 

Penny, con il volto in fiamme si bagnò involontariamente e lentamente le labbra con la punta della lingua e in quell'istante il volto di Jo mutò in un'espressione di dolorosa sofferenza.

“Penelope....” sussurrò il nome di lei arrendendosi e lentamente avvicinò il viso dell'amica al suo posandole una mano dietro la nuca.

Nessuno dei due chiuse gli occhi. Entrambi volevano essere testimoni di quello che stava accadendo.

Dolcemente le labbra di Jo afferrarono il labbro inferiore di Penny, e lei rispose al bacio. Dopo un istante si staccarono lievemente come a darsi il tempo di uscire da quella situazione, un sorriso affiorò sul volto di entrambi e un attimo dopo si tuffarono di nuovo l'uno sulle labbra dell'altro.

Non c'era amicizia in quel bacio. C'era tutta la tensione di quella giornata, di quei 20 anni insieme, era un bacio che aveva il sapore di una nuova scoperta.

Con dolcezza Jo chiese il permesso di spingersi ancora più a fondo nel bacio e quando lei accettò socchiudendo le labbra le loro lingue si trovarono e abbracciarono in una passione che nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare.

Improvvisamente Penny si ritrovò con la schiena appoggiata a una colonna e le mani nei capelli di Jo, lui le accarezzava il sedere e la schiena come se fosse incatenato a lei con la forza.

Poi la mano di lui scivolò a sfiorare il seno di Penny, e in quell'istante Jo si staccò da lei come se si fosse scottato.

 

Cosa diavolo sto facendo? E' lei. E' Penny. Ho appena baciato la mia migliore amica.

 

Non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo...il prossimo invece sarà dura finirlo...ma arriverà presto!!
Finalmente la nostra Penny ha potuto assaggiare ciò che molte donne del mondo agognano...le labbra di Jo!!
Ma nell'impeto della passione i due amici si sono dimenticati di molti particolari...
Uno tra tutti Emily................
Vi ho incuriosito???
Al prossimo capitolo!!!

Grazie a tutti quelli che han messo la storia tra i preferiti e seguiti e ovviamente grazie a chi recensisce e grazie a Sunset !!
Un bacio,

Emma

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

 

Per un istante, per quell'istante insieme, Penny si era resa conto che lo spazio del suo cuore che nessuno aveva mai potuto riempire, lo spazio mai riempito da Ed, dalla sua famiglia, dal lavoro e dalla sua vita piena di gioia e felicità, poteva essere completato solo da Jo.

L'affetto che da sempre l'aveva legata a lui era cresciuto silenziosamente senza che lei se ne potesse rendere conto, fino a quell'istante, e questa nuova consapevolezza nata in lei rese ancora più dolorosa la fine del loro bacio.

Jo si era allontanato bruscamente e tutto quello a cui Penny riusciva a pensare era che sentiva un vuoto mai provato prima. Confusa alzò gli occhi ancora velati dalla passione che li aveva afferrati entrambi, per guardarlo, e soffrì per quello che lesse sul suo volto: affetto, stupore, rimpianto e negazione.

 

“Scusa Penny. Non so cosa mi sia successo...” iniziò lui strofinandosi incredulo la mano sul viso. “Ho bevuto troppo stasera, e forse mi manca Emily, e tu sei …. bellissima e io...”

Penny a quelle parole scoppiò come una bomba “Primo: Mi hai detto che sono bellissima più volte stasera che in tutta la tua vita. E renditi conto che sei letteralmente circondato da donne bellissime, signor attore di Hollywood. Secondo: Se forse ti manca Emily allora forse dovresti chiamarla e chiederle di venire qui invece di usare me come sua sostituta. E terzo” continuò avanzando fino a tornare vicino a lui e guardarlo con una fermezza e decisione che in realtà non aveva, “Non ti permettere mai più neanche di sfiorarmi se non hai la certezza assoluta di quello che stai per fare e delle sue conseguenze. E ora vorrei andare a dormire se non ti dispiace.”.

 

 

Il ritorno in auto all'albergo era stata una tortura per entrambi.

Penny era a pezzi e continuava a darsi della stupida per aver anche solo pensato che lui potesse iniziare a provare qualcosa per lei e per tutto il viaggio era stata voltata verso il finestrino cercando di nascondere le lacrime traditrici che continuavano a scenderle sul viso.

Jo invece era sconvolto per quello che era successo: si era sempre considerato una persona ponderata e tendenzialmente calma, mentre quella sera aveva mandato tutto a puttane per … troppa birra e astinenza da sesso.

 

Non può essere solo questo. Non posso essere saltato addosso alla mia più cara amica solo perché non vedo Emily da un mese. Non posso aver baciato quelle labbra, e accarezzato quel corpo, solo per qualche birra di troppo. Non posso desiderare ancora adesso di farla voltare verso di me, asciugarle le lacrime che sta versando per colpa mia credendo che io non la veda e tuffarmi di nuovo sulle sue labbra baciando loro e ogni centimetro del suo corpo.

Ok.

Calma. Calmati Jo.

 

Jo fece un respiro profondo per cercare di scacciare quei pensieri e il ricordo del loro bacio che non aveva smesso un istante di ossessionarlo e eccitarlo all'inverosimile.

 

Arrivarono nella camera di lui nello stesso silenzio surreale che li aveva accompagnati per tutto il viaggio in macchina.

“Prendo una maglietta e mi metto sul divano così ti faccio andare subito a letto” mormorò quasi sottovoce Jo.

Penny non rispose e evitando di guardarlo entrò in bagno. Quando uscì lui la stava aspettando per entrarci a sua volta. Nessuno parlò e per entrambi quel silenzio pesava come un macigno: proprio loro che non risparmiavano mai fiato e parole per raccontarsi ogni dettaglio della loro vita.

Uscito dal bagno Jo si accorse che lei era già a letto e che la porta era stata chiusa e appoggiandocisi con la fronte sussurrò le parole che fino ad ora non erano volute uscire dalla sua bocca.

“Scusami Penny.”

 

Penny aveva pianto stesa nel letto di Jo, avvolta in quelle lenzuola che odoravano di lui, e dopo un periodo di tempo indefinito promise a se stessa di non rovinarsi quella vacanza, di non rovinare il rapporto con Jo, di soffocare i suoi folli sentimenti che evidentemente lui non ricambiava, e ripartire da zero.

Non si svegliò con un terribile mal di testa per tutte le lacrime versate come aveva immaginato, ma con l'ormai abituale senso di vuoto dentro di lei. Eppure non era triste. Ovviamente non aveva dimenticato gli avvenimenti della sera prima, ma era fermamente decisa a stare davanti a quello che aveva e farselo bastare: l'amicizia di Jo.

Sorridendo lievemente alla finestra che rifletteva la tenue luce del mattino aprì la porta della stanza per affrontare l'amico.

 

Il divano era vuoto e il cuscino e le lenzuola erano piegati in ordine e appoggiati sul tavolino di vetro, l'intero salottino era silenzioso e la porta del bagno era aperta facendo capire a Penny che Jo non era neanche lì.

Confusa si avviò verso la borsa cercando il telefono per chiamarlo quando vide sul tavolo un biglietto.

 

 

“Sono dovuto uscire presto per lavoro, immaginavo fossi stanca e non ho voluto svegliarti... Fa come se fossi a casa tua e chiama pure il servizio in camera per la colazione. Quando e se vorrai mi trovi nella sala conferenze dell'albergo per la convention con i giornalisti.

 

Non so se potrai mai perdonarmi per ieri sera, ma spero proprio di si. La tua amicizia è una delle cose più importanti della mia vita e anche se sono un idiota lo sai che ti voglio bene.

Jo”

 

 

Una lacrima solitaria le scivolò dagli occhi, scese sulla guancia e cadde sul biglietto di Jo.

La tua amicizia. Jo con quelle poche righe aveva messo in chiaro che il bacio della sera prima era stato un errore, lo aveva fatto con delicatezza e senza mentirle; le aveva ribadito che le voleva bene e dava ad entrambi una via d'uscita a quella strana situazione, così Penny decise di coglierla al volo e andò a cambiarsi per scendere a incontrarlo.

 

La sala conferenze era piena di giornalisti, e gli attori, assieme al produttore esecutivo July Plec erano seduti sul palco con un microfono a testa per rispondere alle domande.

Penny si stupì di come sembrassero a loro agio, freschi e riposati pur attorniati da un centinaio di fotografi e giornalisti, come se non fossero andati a ballare la sera prima, come se non avessero fatto le ore piccole e avessero dormito si e no cinque ore. D'altronde sono attori. Pensò Penny con un sorriso.

 

Si avvicinò lentamente per vedere e sentire meglio quando un giornalista si rivolse a Jo per chiedergli del suo personaggio, Klaus.

 

Abbiamo visto che il malvagio Klaus potrebbe avere un punto debole emotivo, la nostra bella vampira Caroline!” Candice si alzò e fece un inchino facendo ridere tutta la sala e anche il giornalista. Jo sorridendo e con il suo inconfondibile accento si avvicinò al microfono per rispondere. “Partiamo dal presupposto che Klaus non ha un punto debole...” e la sala rise di nuovo, e anche Penny

Poi mentre Jo si apprestava a continuare girò lo sguardo e la vide. Si bloccò e il giornalista gli riformulò la domanda.

Lui ancora non parlava e guardava Penny intensamente come ad aspettare un suo cenno di perdono per continuare l'intervista. Ricambiando il suo sguardo Penny non poté non regalargli un sorriso, un sorriso di incoraggiamento, di perdono e di amore, anche se lui non avrebbe mai saputo quale tipo di amore lei provasse per lui.

Jo sorrise apertamente e si rilassò sulla sedia scuotendo la testa leggermente per la gioia nel vedere che Penny lo aveva perdonato e si riconcentrò sul giornalista rispondendo alla domanda.

 

Le interviste durarono per un'altra ora, poi era prevista la pausa per il pranzo e un servizio fotografico nel pomeriggio.

 

Non appena i giornalisti lasciarono la sala Jo scese dal palco con un saltello e avanzò velocemente verso Penny prima guardandola con un sorriso e poi, come per paura di aver osato troppo, abbassando lo sguardo e rallentando la sua andatura.

 

Penny notò quel suo sforzo di contenersi e decise di venirgli incontro sorridendogli, cosa che attenuò, anche se di poco, il cuore impazzito di Jo.

 

Bella intervista!” iniziò lei.

Scusa per ieri sera...” disse lui in contemporanea.

Si guardarono e scoppiarono a ridere come liberati da un peso insopportabile, poi Jo timidamente continuò “Volevo scusarmi di nuovo per ieri sera, ho oltrepassato il limite e ti chiedo di perdonarmi. Se vuoi possiamo pranzare con gli altri, poi nel pomeriggio ho quel servizio fotografico e puoi venire se ti va, ma sta sera è tutta per noi e possiamo guardarci un film o giocare a scarabeo, quello che vuoi, scegli tu, hai carta bianca!”

Non aveva quasi respirato durante tutto il discorso e il cuore di Penny si sciolse di tenerezza davanti ai tentativi dell'amico di sistemare tutto tra loro.

Poi Penny imitando l'amico iniziò con un sorriso: “Ok per il pranzo insieme a tutti gli altri, per il servizio fotografico non preoccuparti perchè vengo volentieri, stasera potremmo guardarci un film e riempirci di popcorn finchè non ci usciranno dalle orecchie e poi si, ti perdono.”

 

Jo rise e ringraziò mentalmente l'amica per averlo perdonato, poi si sporse involontariamente ad abbracciarla per poi fermarsi imbarazzato al ricordo delle parole di lei. Non ti permettere mai più neanche di sfiorarmi se non hai la certezza assoluta di quello che stai per fare e delle sue conseguenze.

 

Penny, intuita la situazione, sorrise e prendendo l'iniziativa lo abbracciò. Jo all'inizio rimase stupito con le braccia ancora lungo il corpo, per poi riprendersi e stringerla forte.

“Per la cronaca...” iniziò Penny “gli abbracci tra amici sono consentiti e ben accetti.”.

“Grazie” rispose semplicemente lui respirando forte l'odore dei capelli di lei.




Siamo arrivati al 5° capitolo..... cosa ne pensate?
Voi avreste perdonato Jo? O sareste partite per tornare a casa immediatamente?
Io credo che la nostra eroina abbia fatto la scelta giusta...e vedremo cosa succederà più avanti...:-)

Ringrazio sempre chi segue silenziosamente, chi ha messo la storia tra le seguite e le ricordate e chi recensisce! Sunset!

Un bacio,
Emma

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

 

Il set fotografico era poco lontano da Atlanta e i ragazzi lo avevano raggiunto tutti insieme in pullman. Quando arrivarono furono subito mandati a cambiarsi, e Penny fu letteralmente trascinata da Candice nel camerino delle ragazze dove sembrava che abiti e scarpe avessero riempito ogni angolo della stanza.

Candice guardò il camerino soddisfatta con le braccia incrociate al petto: “Non dovrei dirlo... ma in parte è per questo che faccio l'attrice! Guarda che meraviglia! Che scarpe! Che vestiti favolosi!!” Penny fu contagiata dall'entusiasmo delle ragazze e le osservava incantata mentre indossavano quello che era stato preparato per loro.

Dopo un'ora di trucco e acconciature, ritornarono tutte sul set dove gli uomini le stavano già aspettando vestiti di tutto punto.

Penny alla vista di Jo sentì lo stomaco contrarsi. Era dolorosamente bello in quello smoking grigio scuro e la camicia bianca; indossavano tutti abiti elegantissimi e lei si sedette su uno sgabello un po' a disagio nei suoi jeans sbiaditi, maglietta nera a maniche corte di san gallo e ballerine nere.

Si guardava attorno affascinata dalla scenografia, era pieno di alberi e piante e sembrava di essere in una foresta incantata; rapita da tutta quella bellezza non si accorse di Jo che le era arrivato di fronte “Mi sento un idiota vestito così da damerino...non è da me...” iniziò lui lamentandosi.

Penny rise “Morgan, sinceramente, smetti di lamentarti! Se non ti conoscessi da una vita, vedendoti così...” e con un gesto della mano indicò tutta la sua figura “Penserei che quando tua madre ti ha partorito tu eri già in smoking!”.

“Allora vuol dire che sono un bravo attore!” disse Jo facendole l'occhiolino.

“E comunque meglio dei vestiti di scena di Ben Hur eh?” chiese lei ridendo e ricordando l'imbarazzo dell'amico nell'indossare quelle tuniche enormi o restare a petto nudo per giorni e giorni di riprese.

“Lasciamo stare Ben Hur ti prego....” disse Jo ridendo e passandosi una mano sugli occhi come a cancellare quei ricordi.

Era durante le riprese di quel film che Jo aveva conosciuto Emily, la sua coprotagonista: si erano perdutamente innamorati ed erano due anni che stavano insieme. Penny l'aveva vista solo una volta e non poteva dire di essere diventata la sua migliore amica: non aveva difetti insormontabili, solo, non sopportava Penny per il rapporto che aveva con Jo. Penny questo non lo capiva, dato che era evidente come Jo guardava la fidanzata: rapito e innamorato, mentre lei era l'amica d'infanzia a cui dare scappellotti e su cui fare affidamento.

 

Se Jo si sentiva a disagio in quei vestiti eleganti comunque non lo dava a vedere: stavano fotografando lui, Candice e Micheal, il nuovo triangolo amoroso di TVD, e l'eleganza con cui si muoveva, con cui indossava quell'abito e lo sguardo che aveva, per non parlare del suo accento, sembravano farlo uscire direttamente dal 1800.

“Joseph metti una mano attorno alla vita di Candice con fare possessivo, e tu Michael, tienile la mano, infondo è ancora la tua compagna.” I ragazzi fecero quello che il fotografo aveva chiesto loro e con un applauso della sala finirono il loro servizio fotografico.

“Ditemi se non sono una donna fortunata!” grido Candice ridendo e abbracciando i due ragazzi accanto a lei facendo ridere tutti. Michael la guardò per un istante fulminandola di gelosia, e lei per tutta risposta gli diede una pacca sul sedere e scappò a cambiarsi in camerino.

“Candice! Sei una bambina impossibile e a volte proprio non ti sopporto!” gridò, poi abbassò la testa fissando distrattamente la finta erba della foresta sullo sfondo: “E' per questo che ne sono innamorato...” disse sottovoce arrendendosi Micheal, “Allora ti consiglio di dirglielo amico mio” gli rispose Jo battendogli una mano sulla spalla e voltandosi inconsapevolmente a cercare lo sguardo di Penny.

 

Avevano quasi tutti finito il servizio fotografico, gli ultimi erano Ian e Nina.

Il fotografo evidentemente li aveva tenuti per ultimi perchè sarebbero stati gli scatti più semplici da fare: l'eleganza di Nina nel lungo vestito nero si sposava perfettamente con la fierezza di Ian che le stava accanto. Non c'era stato bisogno di dirgli in che modo dovessero guardarsi: nel loro sguardo c'era complicità, amore, paura e un velo di malizia, e ancora una volta Penny desiderò avere per se stessa quel tipo di amore che i due ragazzi provavano l'un l'altra.

 

Era stato un pomeriggio fantastico e Penny, da fan di TVD, non poteva essere più felice. Ovviamente doveva tacere tutto quello di cui era venuta a conoscenza in quei giorni, ma lei non aveva nessuna intenzione di rivelare niente a nessuno, e questo era stato intuito dai ragazzi del cast, che quindi si sentivano liberi e a loro agio con lei.

 

Arrivarono in albergo alle otto di sera, e Jo era visibilmente stanco dall'intervista e dal servizio fotografico, così decisero di prendere qualcosa da mangiare nel bar dell'albergo, mangiarlo in camera e guardarsi un film per poi andare a letto presto.

Così si ritrovarono a mangiare due panini e due birre, appoggiati al tavolino di vetro della camera di Jo e seduti sul comodo tappeto.

“Non ti ho ancora chiesto come sta andando l'organizzazione del matrimonio di Jack!” chiese Jo, “Mi odierà a morte.... non mi sono mai fatto vivo e non potrò neanche esserci all'addio al celibato”. “Ma al matrimonio ci sarai vero?” chiese Penny speranzosa, “Lo sai che non puoi lasciarmi in balia dei miei parenti ora che io e Ed...” e dopo un attimo di silenzio continuò “Mi immagino già la scena: la zia Beth che mi insegue per la sala facendomi conoscere tutti gli uomini liberi di Londra presenti al matrimonio e mia madre che confabula con Seth per convincerlo a sposarmi...” e scosse la testa ridendo.

“Seth?” chiese Jo non capendo. “Chi è Seth?”.

“Il mio amico e collega della casa editrice, te ne avevo parlato! Mia madre lo adora e lo invita sempre a cena, è un bellissimo e affascinante ragazzo e credo proprio che si sia innamorata del suo accento da lord inglese!” continuò lei ridendo e bevendo un sorso di birra direttamente dalla bottiglia. “Mi è stato molto accanto nella rottura con Ed e ha gentilmente accettato di farmi da cavaliere al matrimonio così da non doverci andare da sola.” finì poi semplicemente.

“Potevi chiederlo a me.” disse Jo guardandola negli occhi.

Penny si sentì smarrita per un attimo, poi si riscosse e rispose. “Tu ci vieni con Emily, lo hai dimenticato?”

Jo si sentì un perfetto idiota. Era stato sopraffatto da una gelosia accecante. Chi diavolo era Seth? Perchè Penny non glie ne aveva mai parlato? Il suo accento da lord inglese. Pensò. Era lui quello con l'affascinante accento e non questo Seth; poi la madre di lei, Ruth che voleva che lui la sposasse quando invece fin da piccoli aveva sempre sperato e sognato in un matrimonio tra Penny e Jo.

 

“Quando hai finito di farti ragionamenti contorti in quella testa bacata puoi venire in camera, io mi metto comoda e vado a scegliere il film.” disse Penny ridendo e alzandosi portandosi dietro la bottiglia birra.

 

Jo era rimasto immobile, con la schiena appoggiata al divano e le gambe stese lungo il tappeto.

 

Perchè sono incazzato? Perchè vorrei dare un pugno a questo Seth? Perchè mi sento privato del mio ruolo? Sono io l'amico di Penny, sono io che sarei dovuto starle accanto durante la rottura con Ed. Sono io quello con cui sua madre voleva vederla sposata.

 

E mentre pensava a queste cose si ricordò che lo scorso mese aveva dovuto annullare il viaggio a Londra da Penny perchè Emily gli aveva chiesto di stare un po' insieme e così, con una telefonata, aveva dovuto dire all'amica che non sarebbe andato da lei.

E così lei aveva chiamato Seth. Pensò Jo. Be' non poteva pensare che lei rimanesse sempre libera e disponibile per lui. Penny era giovane, con un bel lavoro, simpatica, intelligente ed estremamente bella, ed era normale che avesse trovato qualcuno che le stesse accanto.

Non era normale invece, che quel qualcuno volesse essere lui a tutti i costi.

 

“Ah, Jo, ti ho detto che Seth ha una casa in Sicilia? Forse ci andiamo con alcuni amici in Agosto!”

Urlò lei dalla camera da letto.

 

Maledetto Seth. Maledetto me. Maledetta Sicilia e maledetta gelosia.

Pensò Jo sbuffando e alzandosi per raggiungere l'amica.

 

 

Forse ho esagerato - pensò Penny – Certo, Seth ha davvero una casa in Sicilia, o perlomeno ce l'hanno i suoi genitori...e non abbiamo organizzato in modo esplicito questa vacanza in agosto... Ma vedere la reazione di gelosia di Jo l'aveva fatta incazzare.

Jo le aveva dato buca il mese precedente quando lei lo aveva chiamato in lacrime dicendo di avere bisogno di lui, ma lui aveva scelto Emily, e lei allora aveva chiamato Seth.

Sarei dovuta stare ad aspettarlo fedele come un cagnolino e intanto leccarmi le ferite da sola? No.

Seth la faceva stare bene. Da parte di lei non c'era assolutamente nessuna implicazione amorosa, ed era stata molto chiara con lui: aveva bisogno di un amico. Solo di un amico.

 

 

“Così si che ti riconosco ragazzina!” disse ridendo Jo entrando nella sua camera da letto.

Penny aveva una vecchia maglietta nera a maniche corte dei Ramones, dei pantaloncini da ginnastica e i lunghi capelli raccolti in una coda alta.

Lo stava aspettando seduta a gambe incrociate con la schiena appoggiata alla testata del letto, una birra in una mano e il telecomando nell'altra.

“Lo sapevi che non sarei mai diventata una principessa caro il mio lord inglese!” e ridendo Jo si buttò sul letto assieme a lei.

“Mi sembra di tornare indietro nel tempo” disse lui “Quando avevamo sedici anni e tua madre mi permetteva di guardare i film in camera tua e tuo padre ci obbligava a tenere la porta aperta per paura di chissà cosa...”

“Si, e poi tu ti addormentavi sempre e mia mamma, impietosita dalla tua faccia da cucciolo abbandonato, ti faceva dormire assieme a me.” rispose lei ricordando con un sorriso. Poi continuò a ricordare “Ha sempre avuto un debole per te quella santa donna di mia madre. Sai che ha tutti i dvd dei tuoi film e il giovedì sera guarda The Vampire Diaries con le sue amiche?!”.

“Ruth è la migliore!” rispose lui ridendo a crepapelle.

 

Dopo aver rivangato il loro periodo da ragazzini Penny insistette per vedere il film, e ovviamente la scelta era caduta su una commedia con Owen Wilson: aveva una passione incontenibile per quell'attore, anche se Jo non era per niente della stessa opinione.

Tra risate, birra e popcorn la serata passò magnificamente, e entrambi si accorsero che era proprio questo quello di cui avevano bisogno: rilassarsi, essere insieme, ridere e sentirsi a casa.

 

Continuarono a chiacchierare anche dopo la fine del film, fino a quando Penny non disse a Jo di essere stanca morta e di voler dormire; anche Jo si stava addormentando e gli eventi della giornata iniziarono a pesare come macigni sulle sue palpebre.

“Pen ti prego non farmi dormire su quel divano, è maledettamente scomodo.”.

“Ok Jo” rispose lei mezza addormentata “ma non russare..”.

Lui trattenne un sorriso di vittoria e si sistemo accanto a lei coprendosi con il lenzuolo.

Penny si sistemò appoggiata su un fianco dandogli le spalle, mentre lui era appoggiato di schiena e fissava il soffitto.

“Penny?” chiese sussurrando “Mmm?” rispose lei nel dormiveglia “Ma il mio accento è più bello di quello del tuo amico Seth vero?”

Lei rise contro il cuscino e rispose prendendolo in giro “Certo Jo. Nessuno ha il tuo accento e la tua voce sexy, puoi dormire sogni tranquilli.”.

“Bene, allora..” Penny sentì il materasso spostarsi dalla sua parte sotto il peso di Jo che si era avvicinato all'orecchio di lei “Dormi bene sweetheart”.

 

 

Sarà una notte molto lunga....Pensò Penny scivolando in un sonno profondo.

 

 

 

Ecco il famoso "giorno dopo" il bacio tra i nostri due personaggi....
Avete anche conosciuto, anche se non direttamente, un nuovo personaggio che potrebbe dare del filo da torcere al nostro Joseph....
Attenti che nel prossimo capitolo arriva Emily....BUUUU!!!!

Vi saluto ringraziando chi ha messo la storia tra le preferite e seguite, chi recensisce (of course..!) e chi legge silenziosamente...!
State diventando in tanti a leggere questa long, e volevo ricordarvi che se avete commenti o domande sapete dove trovarmi e mi fareste molto felice!!
Buon pomeriggio!
Un bacione!
Emma

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

 

La mattina dopo Jo aprì un occhio e poi, lentamente, aprì anche l'altro.

Si sentiva riposato come non gli succedeva da tempo, abbassò lo sguardo e la vide. Vide appoggiato al suo petto una testa bionda, la sua mano appoggiata sul collo di lei e sepolta tra i biondi capelli.

D'un tratto fu completamente sveglio e si rese conto delle loro gambe intrecciate, Penny aveva i piedi freddi appoggiati ai suoi e Jo sorrise al ricordo dei calzettoni pesanti che l'amica indossava per dormire anche d'estate.

Poi sentì il calore che le braccia di lei gli trasmettevano abbracciandolo nel sonno, e si sentì così bene, così a casa che decise che poteva permettere a Penny di dormire ancora un po', così la cinse con le braccia richiudendo gli occhi con un sorriso e riaddormentandosi.

 

Fu qualcuno che bussava insistentemente alla porta della stanza a svegliarli all'improvviso qualche ora dopo. Penny alzò la testa dal petto di Jo guardandolo spaventata e confusa, mentre lui le sorrideva guardandola con gli occhi limpidi come il mare.

Nessuno dei due riusciva a emettere un suono, continuavano a guardarsi, lei sempre più imbarazzata e confusa. Lui sempre più calmo e il sorriso più accentuato.

A Penny sembrava di aver perso qualche passaggio, perchè Jo la guardava così? Perchè erano abbracciati? E chi bussava alla porta?

Jo non riusciva a capire il suo stato emotivo, perchè si sentiva estremamente calmo? Perchè gli sembrava così naturale e piacevole tenerla tra le braccia? E chi bussava alla porta?

 

“Joseph! Penny!” gridò Ian da dietro la porta. “Vi conviene svegliarvi e non farvi trovare in una situazione...come dire... compromettente... Perchè... ecco... Emily è nella hall e ha chiesto di te, Jo.”

 

Per la prima volta da quando si erano svegliati Jo distolse gli occhi da lei e si rese conto della situazione. Erano a letto insieme, i loro corpi intrecciati, i vestiti decisamente poco coprenti e a pochi metri la sua fidanzata chiedeva di lui.

 

Con un balzo si divincolò da lei e si alzò in piedi in cerca dei suoi jeans mentre lei continuava a guardarlo con gli occhi spalancati e spaventati, come un cerbiatto che viene accecato dai fari di un' auto in corsa.

“Pen, non vorrei essere scortese, e ti giuro che parleremo anche tre giorni di fila di quello che è successo, ma ora” e si inginocchiò sul letto prendendole le mani “Ti prego, vestiti e ritorna ad essere la mia amica d'infanzia e non questa bellissima e fantastica ragazza che non mi fa capire più niente”.

Penny rimase sconvolta dalle parole di lui, ma vendendo nei suoi occhi una muta preghiera si alzò e si mise a rifare il letto, quello che per quella notte era stato il loro letto, per poi andare in bagno a cambiarsi.

 

Una volta in bagno Penny si guardò allo specchio e vide il suo viso accaldato e gli occhi lucidi: era sconvolta e le sembrava di sentire ancora il calore del corpo di Jo addosso al suo e il suo profumo sulla pelle. “Joseph Morgan credo proprio che tre giorni non basteranno! Prenditi un mese di pausa e ci chiuderemo in una stanza a parlare fino a quando non mi avrai convinto a non ucciderti!” gli urlò da dietro la porta del bagno.

 

Credimi Penny, in questo momento non desidererei altro che chiudermi un mese in una stanza con te...

 

 

“Pen sei ancora viva?” chiese Jo impaziente dietro la porta ancora chiusa del bagno.

Fa che non sia uno schianto. Fa che non sia uno schianto. Fa che non sia uno schianto.

 

Jo riusciva a pensare solo a questo mentre aspettava che l'amica uscisse, e quando lo fece non potè trattenere un sorriso.

Penny aveva una maglietta dei Pearl Jam, il gruppo preferito suo e di suo fratello Jack, dei jeans a sigaretta strappati sul ginocchio e stivaletti di pelle nera, mentre i capelli erano raccolti in una coda e alle orecchie portava dei semplici orecchini neri a sfera.

 

Possibile che anche una vecchia maglietta la faccia apparire così sexy?

 

Penny, sentendosi osservata si rivolse all'amico “Mi hai detto di vestirmi e interpretare la parte della tua migliore amica, cosa che credevo fino a poche ore fa di essere, quindi ho messo le cose più normali che avevo. Non vado bene?” chiese sbuffando.

Jo era ancora sconvolto dalla reazione che lei gli provocava e la prese per mano portandola fuori dalla stanza a prendere l'ascensore “Certo che sei la mia migliore amica love, ma in questo momento non so se sono io o vale per tutti gli uomini del mondo, ma potresti indossare anche un sacco della spazzatura ed essere fantastica.”.

Penny si bloccò prima di entrare in ascensore a quelle parole, e lui la trascinò dentro ridendo “Non montarti la testa ragazzina!”.

 

Quando si aprirono le porte dell'ascensore stavano ancora ridendo e smisero immediatamente quando si resero conto di chi avevano davanti.

Emily li guardava confusa e batteva freneticamente un piede sul pavimento di marmo della hall. Ian era accanto a lei cercando palesemente di distrarla e quando vide Jo e Penny in ascensore il suo volto sembrava dire “Mi devi un groooosso favore Morgan”.

 

Jo corse da Emily e la abbracciò dandole un lungo bacio, cosa che Penny preferì non aver visto. “Non vedevo l'ora di vederti amore” disse lui, poi girandosi indicò Penny “Ti ricordi della mia vecchia amica Penelope? E' arrivata sabato e starà qui un altro paio di giorni. E' la sorella del mio caro amico che si sposa tra un mese ricordi?”.

Il cuore di Penny si gelò nel sentire così descritti i rapporti tra lei e Jo, e il sorriso restò sul suo volto con non poca fatica.

Emily sembrò rilassarsi e si avvicinò a Penny per abbracciarla “Ma certo che mi ricordo di te! Ci siamo conosciute l'anno scorso quando sono venuta a Londra a conoscere la famiglia di Jo giusto?”

“Esatto!” Brutta strega. Pensò Penny.

 

Ian, vedendo che Penny non avrebbe resistito molto oltre con la tenera coppia di fidanzati decise di correre in suo aiuto “Non vorrei rubarvela così” disse rivolto a Jo e Emily “Ma il nostro caro Steven si è preso una cotta colossale per la nostra Penny e mi ha fatto giurare che l'avrei convinta a fare colazione con lui, non vi dispiace vero?”.

E detto questo si avvicinò a prenderla sottobraccio, mentre lei gli rivolgeva uno sguardo pieno di ringraziamento.

 

“No, anzi, è perfetto!” rispose Emily, “Sai Ian, io e Jo non ci vediamo da un mese e sinceramente non vedevo l'ora di chiudermi in una stanza d'albergo con lui...” disse in modo ammiccante prendendo la mano di lui.

 

In quel momento lo sguardo di Jo corse a quello di Penny, lei si voltò per nascondere le lacrime che minacciavano pericolosamente di sgorgarle dagli occhi, e lui ebbe l'impeto di avvicinarsi a lei, ma capì di non poterlo fare dalla presa ferrea della mano di Emily sulla sua.

 

 

Penny non si accorse nemmeno di essere arrivata nel bar dell'albergo, dove, grazie a Dio, non c'era traccia di Steven. Si sedette a un tavolo e Ian arrivò un istante dopo con una grossa ciambella e un caffè. Penny voleva ringraziarlo, ma si rese conto di non riuscire ad emettere nemmeno un suono. Era accaduto tutto troppo velocemente: un attimo prima era a letto con Jo e lui sembrava davvero voler essere lì, con lei tra le braccia, e un attimo dopo lo vedeva baciare Emily e tornare con lei in quel letto.

Le lacrime che aveva trattenuto fino ad ora stavano iniziando a uscire una dopo l'altra senza che lei potesse farci nulla. Ian si sedette accanto a lei e le posò un braccio sulle spalle facendola voltare verso di lui e abbracciandola.

“Se le mie amiche sapessero che sono qui, che tu mi stai abbracciando, e tutto quello che io riesco a fare è piangere come una matta mi prenderebbero a botte.”.

Ian la allontanò quel poco da poterla guardare negli occhi e ammiccò scherzando “Se può farti sentire meglio puoi palparmi il sedere! Basta che non lo dici a Nina....”.

Penny rise di cuore “Bene! Una buona risata è il primo passo della guarigione!” disse lui guardandola con tenerezza. Poi continuò: “So che non ci conosciamo, ma tutti qui si sono affezionati a te, e se c'è qualcosa che possiamo fare, se hai voglia di raccontarmi quello che è successo, anche se non ci vuole un genio a capirlo, voglio che tu sappia che noi siamo qui.”

Penny sorrise e ringraziò quel nuovo amico, che la stava facendo sentire un po' meglio.

“Non voglio farmi i fatti tuoi, ma sento che mi posso fidare di te senza che tu andrai diretta da un giornalista a dargli l'esclusiva.” iniziò serio Ian. “Quando abbiamo iniziato a girare il primo anno... Da subito ero rimasto colpito da Nina. Era una ragazza solare, semplice, intelligente e con il mio stesso valore della famiglia.” Poi sorrise guardandosi attorno prima di continuare “Ovviamente tutti avevano capito che mi stavo innamorando di lei, tranne io. Tra di noi ci sono un po' di anni di differenza e questo mi spaventava, lei poi era così pura che io sentivo di non potermi permettere di avvicinarmi a una tale bellezza, e ovviamente c'era anche un altro problema... Ero impegnato.”

A quella frase guardò Penny, che capì subito dove il ragazzo voleva andare a parare.

“Bene, per non farla troppo lunga, alla fine della prima serie, la scena che del bacio tra Damon e Kathrine, che sicuramente conoscerai, è stata il nostro punto di svolta. Non potevo credere che finalmente avrei potuto baciarla, anche se per finzione, e quando le nostre labbra si sfiorarono capì che mi ero innamorato di lei, e che una storia tra di noi era non solo giusta, ma perfetta e necessaria ad entrambi. Quando poi il regista ci diede lo Stop io non riuscì a fermarmi... e lei con me... e poi, be'... Poi non ci siamo più allontanati l'uno dall'altra.”

Penny in uno slancio abbracciò Ian per ringraziarlo, poi lui continuò a parlarle sorridendo: “Non ti voglio dire quello che accadrà perchè non sono un veggente, ma è innegabile il rapporto speciale che tu e Jo avete, e non l'ho mai visto guardare Emily come guarda te. Tutti qui se ne sono accorti, persino quello svampito di Steven che si è fatto da parte quando Jo ha indossato i panni di Klaus e l'ha minacciato di starti lontano in toni non molto amichevoli...” finì Ian ridendo.

 

“Sono commossa che tu ti sia confidato con me, e non temere, il tuo segreto resterà al sicuro con me. Grazie Ian.” disse Penny.

“Scusa se son stato inopportuno ma non potevo permettere che tu rimanessi sola e magari te ne andassi prima del ballo di fine riprese.” le disse lui.

“Ballo?!” squittì Penny sorpresa. “Quale ballo?!”.

Ian rimase perplesso per un attimo poi riprese a parlare: “Quello di domani sera, pensavo che Jo te ne avesse parlato! Mercoledì partiamo tutti per le vacanze e ogni anno abbiamo questa tradizione che ovviamente ha inventato Candice... Organizziamo un gran ballo in cui le ragazze possono arrivare vestite come principesse saccheggiando liberamente i camerini, e gli uomini sono costretti per l'ennesima volta ad indossare smoking. Però è divertente! Vengono sempre parenti ed amici e ci auguriamo buone vacanze tutti insieme.”.

“Io non credo di voler venire....” iniziò Penny. Ian la bloccò immediatamente cercando di convincerla: “Cosa ottieni se te ne vai?”

“Di non spezzarmi il cuore?” rispose ironica lei.

“No, quello si spezzerà comunque anche se te ne vai Penelope. Non vuoi avere l'occasione di far diventare verde d'invidia Emily vestendoti come una dea e far impazzire Jo?”

Penny, immaginandosi vestita da principessa fece una faccia perplessa.

“Bene” continuò Ian, “Allora cosa ne dici come incentivo, di rimanere e ballare con i due vampiri più fighi della storia? Ovviamente sto parlando di Damon e Stefan, io non aspetto altro che ballare con uno schianto di donna come te, e sono certo che il mio fratellino non sarà da meno.”

Penny lo guardò e rise.

“Rimani Penelope.” le disse serio guardandola negli occhi.

“Ok. Rimango.”



Ok. Sono assolutamente INNAMORATA di questo capitolo.
Spero che piaccia anche a voi....
Sono così emozionata che non riesco a scrivere nient'altro...

Quindi grazie a tutti,
fate sapere se vi è piaciuto,
Un bacio a tutti,
Emma

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

 

La giornata era passata allegra e veloce per Penny: Ian l'aveva accompagnata dalle ragazze, tutte insieme avevano deciso di rilassarsi nel piccolo percorso benessere dell'albergo e immerse nella tranquillità della sauna avevano cercato di fare compagnia a Penny risollevandole il morale.

“Comunque io Emily non l'ho mai sopportata!” sbuffò Candice interrompendo le chiacchiere che scorrevano allegre. “Candy!” la sgridò Nina.

“Che c'è?” chiese innocentemente la ragazza bionda “Tutte lo pensiamo e nessuno ha il coraggio di dirlo, io si!”. La voce indignata e il modo in cui aveva sollevato fiera il mento fecero ridere di cuore le amiche.

“Penny ma tu l'avevi mai incontrata prima d'ora?” chiese Kat.

“Io...” iniziò timida Pen.

“Se non ti va di parlarne non preoccuparti.” la rassicurò Nina poggiandole una mano sul braccio e sorridendole.

“No, è tutto ok.” rispose lei con un sorriso, “L'ho conosciuta l'anno scorso a Londra, Jo l'aveva portata a conoscere i suoi genitori e io ero stata tutto il giorno con loro per aiutarli a cucinare e pulire casa.” Le ragazze le volsero un sorriso di incoraggiamento e lei continuò, finalmente libera di poter sfogarsi.

“Quando arrivarono ero in uno stato pietoso, avevo combattuto tutta la mattina con pentole e fornelli e probabilmente avevo ogni tipo di cibo e sugo sul viso e sui capelli... Erano due mesi che non vedevo Jo, ed ero sinceramente felice che lui avesse trovato una compagna e che tenesse tanto a lei da portarla a conoscere i suoi genitori e me. Eravamo sempre stati molto uniti, fin da piccoli, e anche se il suo lavoro ci teneva lontani lui trovava sempre il modo per stare con me: telefonate su skype, voli presi all'ultimo minuto per stare anche solo un giorno a Londra....”

Penny si guardò attorno come a cercare un incoraggiamento a continuare e lo trovò nello sguardo comprensivo e pieno di affetto di quelle nuove amiche, fece un grosso respiro chiudendo per un attimo gli occhi come per aiutarsi a ricordare, poi continuò..

“Quando entrarono dalla porta eravamo tutti in cucina, e la madre di Jo mi spinse con un sorriso verso la porta – va da lui Penelope, va dal nostro Jo e abbraccialo – mi disse. Io non aspettai neanche un secondo e gli corsi in contro, vidi il suo volto aprirsi in un sorriso e le sue fossette fare capolino dalle guance...”.

“Dio come sono sexy le sue fossette....” commentò Candice sognante per poi pentirsi immediatamente di quello che aveva detto perchè Nina le stava stritolando un braccio con un pizzicotto.

“Non preoccuparti Candy” rise Penny, “Le sue fossette sono dannatamente sexy e ormai credo che mezzo mondo ne sia consapevole...!”.

“Comunque” continuò Pen, “gli saltai in braccio come una scimmietta abbracciandolo e lui mi stritolò a sua volta felice, poi mi mise giù, si voltò verso Emily e mi presentò come la sua più vecchia amica. Emily mi strinse la mano educata e chiese di conoscere i genitori di lui, così io mi feci da parte fingendo di non esserci rimasta male. Il pranzo passò abbastanza veloce e tranquillo, tranne quando, nel sederci a tavola, Emily chiese perchè rimanessi anche io, dato che non ero della famiglia.”

“Che maledetta strega!” urlò Candice girandosi subito verso Nina per prevenire una sua mossa e difendersi. “Sono d'accordo con te amica!” le rispose invece la ragazza guardandola sorridendo.

“Per concludere.... Emily si calmò solo quando scoprì che avevo un ragazzo, e da quel momento non si degnò più neanche di guardarmi perchè avevo smesso di essere una minaccia per lei. Sinceramente credevo che lei fosse così per colpa del mondo dello spettacolo, e che Jo ne fosse immune, ma poi ho conosciuto voi e so che non posso dare la colpa solo a quello. Emily è stata una vera stronza con me e se crede che ora io me ne vada e mi faccia da parte di sbaglia di grosso. Non voglio rubarle Jo, ma non voglio e non posso essere messa da parte”.

Fischi di approvazione e grida di incitazione si levarono da tutta la sauna, e le ragazze, prendendo Penny sotto la loro ala, decisero di aiutarla a superare questi ultimi due giorni ad Atlanta.

 

Jo era steso nel letto e non riusciva a staccare gli occhi dal soffitto. Emily era andata in bagno a farsi una doccia e lo aveva lasciato da solo in quel letto che profumava ancora di Penny.

La fidanzata non aveva accettato un no come risposta mentre velocemente spogliava Jo dei jeans e della maglietta, ed erano finiti a letto insieme. Jo si era sentito in colpa per tutto il tempo, e tutto quello a cui riusciva a pensare mentre Emily lo baciava erano le labbra di Penny, le sue gambe, i suoi occhi e il suo sorriso. Possibile che in due giorni fosse cambiato tutto? Non sapeva come sarebbe riuscito a guardarla di nuovo in faccia come prima: aveva fatto sesso con la sua fidanzata e sentiva di aver tradito Penny.

 

Il rumore della porta del bagno che si apriva lo fece riscuotere dai suoi pensieri e sul suo volto comparve un sorriso di circostanza mentre Emily entrava nella camera e si stendeva al suo fianco abbracciandolo.

 

Il pomeriggio era passato lento e noioso: Emily si fece accompagnare da lui a fare shopping e Jo aveva cercato inutilmente di parlare con Penny ma lei da quella mattina non rispondeva alle sue chiamate.

 

Rientrarono che era ora di cena e si diressero verso il ristorante dell'albergo dove avevano appuntamento con gli altri.

 

Jo non era sicuro di voler entrare nel salone: da un lato non vedeva l'ora di vedere Penny, gli era mancata terribilmente e desiderava solo abbracciarla nascondendo il viso nel suo collo e dimenticare tutta quella giornata; d'altra parte aveva una fottuta paura anche solo di incontrare i suoi occhi, per la paura di quello che avrebbe potuto leggerci.

 

Entrarono e Emily gli prese improvvisamente la mano nella sua, e si stampò un bel sorriso sul viso. I ragazzi si girarono verso di loro e Ian gli fece cenno di sedersi. Avevano riservato per loro i posti estremi nel lato sinistro del tavolo, e mentre Jo cercava febbrilmente il viso di Penny, si accorse che lei era dall'altra parte della tavolata, a destra nel posto più nascosto alla sua vista, e che era circondata letteralmente da tutte le ragazze del cast.

 

Penny si accorse dell'arrivo di Jo e Emily dal silenzio che era calato per un istante sul gruppo di amici, interrotto, grazie a Dio, dall'intervento di Ian.

Il suo desiderio più grande era alzare gli occhi, fissarli in quelli di Jo, e scoprire che non era stato a letto con Emily. Ovviamente riuscì a trattenersi, ma solo grazie a Claire che le teneva dolcemente la mano sotto al tavolo.

La cena fu uno strazio: i ragazzi erano meravigliosi nel cercare argomenti di conversazioni che non creassero gelo o imbarazzo, ma Jo cercava in ogni modo di attirare l'attenzione di Penny, così da metterla ancora di più in imbarazzo.

Respirando profondamente e ringraziando che la cena fosse finita, Penny si alzò scusandosi e fingendo un improvviso mal di testa. Si avviò nella hall per ritirare le chiavi della sua nuova camera, dove le ragazze avevano provveduto a spostare tutte le sue cose, e non appena ebbe le chiavi in mano si voltò verso l'ascensore ma vide lui.

 

“Penny...” lo sguardo di Jo era pieno di dispiacere e sofferenza e Penny capì.

“Siete stati insieme” disse debolmente senza avere la forza di aggiungere altro.

“Si, ma...”

“Si ma cosa?” gridò lei.

“Si, ma per tutto il tempo ho desiderato che fossi tu.” ammise lui guardandola fissa negli occhi.

Penny sentì crescere dentro di lei tutta la grinta e la forza che sembravano averla abbandonata nelle ore prima e si avvicinò minacciosamente a Jo.

“Non osare mai più dire o pensare una cosa del genere. Sei stato a letto con lei e questo è quanto. Lascia che ti dica una cosa. Non sono venuta qui per conquistarti e neanche perchè tu lasciassi Emily. Ma qualcosa è accaduto tra di noi e non possiamo essere così idioti da fare finta di niente. Tu hai deciso di stare con lei e di conseguenza mi sembra chiaro il posto che io devo ricoprire: quello di migliore amica, e forse potrebbe anche andarmi bene, ma tu non devi permetterti mai più di dirmi cose come quella di prima. Se mi vuoi almeno un briciolo di bene di quello che dichiari di volermi allora mi ascolterai e mi tratterai da amica. Mercoledì io tornerò a Londra e tu in Canada con lei e allora avrò il tempo di schiarirmi le idee e capire se riuscirò ancora a farmi bastare tutto questo oppure se per me è troppo tardi.”.

 

“Tu...?” chiese lui sorpreso.

“Io cosa?” chiese lei spingendo ripetutamente il pulsante dell'ascensore che non arrivava, “Mi chiedi cosa provo Jo? Sei sempre stato l'uomo più importante della mia vita, arrivo qui e tu mi baci, mi guardi come se volessi farlo ancora e ancora, dormiamo insieme e tu ti comporti come se fossimo nati per rimanere abbracciati così. Tutte queste cose non hanno cambiato i miei sentimenti. Mi hanno solo svelato quello che provavo già.”

 

Jo rimase imbambolato senza riuscire a dire nulla e lei lo guardò non riuscendo a trattenere una lacrima mentre le porte dell'ascensore si chiudevano davanti a lei, lasciandolo confuso come mai prima d'ora, a fissare le porte chiuse dell'ascensore e con il cuore colmo di un sentimento a cui lui non sapeva o voleva dargli un nome.

 

Penny corse in camera e si buttò sul letto prendendo un analgesico cercando di scacciare il mal di testa che l'aveva colpita all'improvviso.

Si addormentò subito grazie alla stanchezza accumulata nella discussione con Jo, e la sua notte passò tranquilla, in un sonno senza sogni.

 

Si svegliò con la suoneria del cellulare che sembrava volerle trapanare il cervello. Si alzò minacciando chiunque fosse stato a cercarla e si stupì nel leggere il nome sul display.

 

“Tesoro se ti dico quello che mi è successo non mi crederai mai....” iniziò la voce dall'altro capo del telefono.

“Seth cosa è successo?” chiese lei confusa.

“Ieri ero in ufficio, a sbrigare tutte quelle noiose pratiche che mi hai lasciato da finire... e mi suona il cellulare, rispondo e la voce di una ragazza inizia a blaterare cose incomprensibili come vampiro, Atlanta, adesso, maledetto Klaus, gran ballo e Penny.

Non ho riattaccato solo perchè quella pazza, che diceva di chiamarsi Candice, aveva fatto il tuo nome. Così le ho chiesto gentilmente di calmarsi e spiegarmi bene cosa stesse succedendo, lei lo ha fatto e io... be'.... ti ho chiamato per chiederti se puoi venirmi a prendere perchè sono in aereoporto... ad Atlanta.” finì con un sorriso sicuro di averla fatta rimanere piacevolmente sconvolta.

 

Penny stringeva il cellulare con tutta la forza che aveva in corpo, tanto che le dita le erano diventate leggermente bianche.

“Tu cosa??” urlò di gioia ringraziando il cielo, Candice e Seth e infilandosi un paio di pantaloni per correre giù per le scale dell'albergo e andare a prendere in aeroporto l'uomo che forse, avrebbe potuto aiutarla a superare quest'ultima folle giornata a Mystic Falls.



Questo capitolo è stato mooolto doloroso ma necessario....
Spero che vi sia piaciuto e vedendo che i lettori della storia aumentano ogni giorno di più vi chiedo cosa ne pensate....
Ovviamente il prossimo sarà una bomba...non so bene quando potrò pubblicare, ma di sicuro sarà presto, anche se probabilmente non oggi..

Vi abbraccio e vi ringrazio per la storia tra le preferite, seguite e per la recensione della mia compagna di viaggio Sunset!
Buona giornata!!
Emma

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

 

Penny era fuori dall'aeroporto cercando Seth tra i tanti passeggeri in attesa di partire o appena arrivati quando senti una mano posarsi sulla sua spalla, “Mi scusi, forse lei può aiutarmi, sto cercando una signorina in difficoltà e mi chiedevo se potesse essere lei”.

Il ragazzo aveva folti capelli castani arruffati in mille ricci e gli occhi di un castano dorato, oltre al fisico asciutto e un look da perfetto inglese.

Penny si voltò e riconosciuto l'amico gli saltò al collo abbracciandolo felice.

“Non sai quanto sia bello averti qui...”

“Sono io che dovrei ringraziarti Lane!” rispose lui chiamandola con il soprannome che solo lui usava, da bravo fan dei Beatles. “Mi hai portato in mezzo ad attrici di Hollywood!”.

Penny rise di gusto e prendendo l'amico sottobraccio lo condusse a prendere un taxi per pranzare insieme, iniziando a raccontargli gli avvenimenti degli ultimi giorni.

“Così questo attore da strapazzo crede di avere l'accento inglese più sexy del mio?” chiese Seth scherzando indignato.

“Fammi capire... Tra tutto quello che ti ho detto hai solo questo da rimproverargli??” ribattè piccata Penny.

Erano arrivati fuori dall'albergo e Seth si fermò girandosi verso di lei e le prese il viso tra le mani, “Sta tranquilla Penny Lane, il cattivo vampiro non oserà neanche avvicinarsi a te con me al tuo fianco.” e le baciò lievemente la fronte.

“Grazie Seth.” rispose lei grata di avere qualcuno su cui appoggiarsi.

 

Il rumore della porta dell'albergo che si chiudeva con forza li fece girare all'improvviso, ancora vicini l'uno all'altra, e quando Penny si voltò si trovò davanti un furioso Jo.

 

Dopo un iniziale silenzio imbarazzante, Seth iniziò a parlare: “Tu devi essere Jo, l'amico di Lane! Molto piacere, io sono Seth.” e con un passo si avvicinò per stringere la mano a Jo.

 

“Lane?” rispose lui non capendo, sempre più confuso e irritato, sopraffatto dal venire a conoscenza del soprannome affettuoso che Seth le aveva riservato e di come li aveva trovati vicini uscendo dall'albergo.

 

“Si” rispose semplicemente Seth “Come Penny Lane, la canzone dei Beatles, è così che chiamo la mia Penny.”

 

Penny notò distintamente la mascella di Jo contrarsi e si pentì subito di essere stata felice per l'arrivo di Seth.

 

Continuano a guardarsi come se fossero due lupi che stanno per attaccarsi e forse dovrei fare qualcosa... Pensava lei.

 

Ma la verità era che vedere Jo così geloso le stava dando quella sicurezza in se stessa che credeva di non avere.

 

Joseph non vedo Emily, è ancora a letto?” osò chiedere lei con un tono allusivo che non sfuggì a nessuno dei due ragazzi.

 

“No, è nei camerini che cerca un abito per il ballo di stasera, e per quanto riguarda il letto...” e la guardò così intensamente da farla sentire nuda ai suoi occhi, “Ho cambiato le lenzuola, perchè c'era un profumo di vaniglia che non voleva andarsene e che non mi ha fatto chiudere occhio tutta la notte. Ora, se volete scusarmi, devo andare ad un'intervista.” e se ne andò.

 

Penny prese Seth per un braccio trascinandolo dentro l'albergo mentre lui da dietro le faceva una domanda dietro l'altra: “Lane cosa significa che stasera c'è un ballo?” chiese preoccupato, “E poi tu non usi da sempre un profumo alla vaniglia? E perchè mai le sue lenzuola profumavano di te? Mi devi spiegare molte cose signorina, e questa volta cerca di non dimenticare nessun passaggio piccante!”.

 

Un'ora e due birre dopo Penny fu pronta ad affrontare la scelta dell'abito in camerino con le altre ragazze, sperando ovviamente che Emily se ne fosse già andata. Obbligò Seth a venire con lei, per potersi scegliere uno smoking, e spingendo la porta entrò nel luogo magico dei camerini di TVD.

 

Penny rimase senza parole nel vedere tutti quei vestiti in una sola stanza, e quasi non si accorse delle ragazze che si erano avvicinate a lei e a Seth.

“Mmm....” commentò soddisfatta Candice guardando l'amico, “E così tu dovresti essere Seth! Finalmente associo il tuo sexy accento ad una faccia e a un corpo che, lasciatelo dire, sono proprio come me li immaginavo!”.

Seth non pote' fare altro che un inchino di ringraziamento davanti ai complimenti della ragazza, scatenando le risa e approvazioni di tutte le altre.

“Emily non è qui vero?...” chiese preoccupata Penny.

“No, tranquilla, se ne è già andata.” rispose Claire.

“E portandosi dietro l'abito più bello immagino...” continuò sconsolata Penny.

“Be'....” disse misteriosamente Nina, “In realtà abbiamo tenuto il nostro preferito da parte, e speriamo che ti piaccia...” poi fece un cenno a Kat che prese da una stampella una sacca di tessuto scura, lentamente aprirono la cerniera e ne uscì un abito che Penny conosceva bene: l'abito azzurro cielo che Klaus regala a Caroline per il ballo della famiglia Mikealson.

Penny non osava parlare e riusciva solo ad ammirare quell'abito favoloso, senza osare toccarlo per paura di rovinarlo. Le ragazze capirono di aver scelto l'abito giusto e la spinsero nei camerini per farglielo provare, per poi aiutare Seth a scegliere uno smoking per se.

 

L'abito le stava a pennello e le ragazze la trascinarono subito con loro dalle truccatrici e parrucchiere per prepararsi alla festa, mentre Seth veniva mandato a prepararsi assieme agli altri ragazzi.

 

Jo non si sentiva dell'umore giusto per un'intervista, per di più per una rivista inglese, ma l'appuntamento era stato preso settimane prima e quindi non poteva tirarsi indietro.

Ripensò a quello che era successo pochi minuti prima, quando, uscendo dall'albergo, aveva visto Penny così vicina a quel ragazzo: tutto il suo corpo si era bloccato stupito, e quando poi aveva scoperto che il ragazzo non era altro che Seth, l'amico inglese di Penny, allora aveva dovuto fare uno sforzo sovrumano per trattenersi dall'avvicinarsi a lei e sfinirla con un bacio, per fargli capire che non avrebbe mai potuto avere quella donna, perchè già sua.

 

Lane. E' così che chiamo la mia Penny.” La sua Penny? Come si permetteva di considerarla sua? Aveva per caso passato vent'anni accanto a lei? No. L'aveva consolata alla sua prima bocciatura ad un esame universitario? No. Aveva mai passato tutta la notte con lei tra le braccia? Aveva mai assaggiato le sue labbra? La amava?.

 

Accorgendosi di non sapere dare una risposta a queste ultime domande, si agitò ancora di più, e passò metà dell'intervista poco concentrato.

“Joseph quindi possiamo dire che lei è innamorato?” chiese il giornalista.

Jo si riscosse dai suoi pensieri e si accorse di non aver sentito la domanda. “Può ripetere mi scusi?” chiese.

“Ma certo” continuò il giornalista senza scomporsi “Le ho chiesto, data la lunghezza del suo rapporto con l'attrice Emily Vancamp, se possiamo dire che lei ne è innamorato.”.

Jo rispose sinceramente e senza incertezze alla domanda del giornalista, finendo poi l'intervista e tornando in albergo con il cuore più leggero.








Eccoci al nono capitolo.....
Finalmente abbiamo conosciuto il mitico Seth!!!
Non so voi ma io lo adoro!
Vedremo come andrà questo ballo....ho quasi terminato anche il prossimo capitolo e lo posterò tra poche ore....siete contente???
Crescete sempre di più e ringrazio di cuore per i preferiti e le seguite e ovviamente per le recensioni...
Fatemi sapere se vi piace il capitolo, cosa ne pensate della storia e dei personaggi....
A tra poco,
Un abbraccio!
Emma

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

 

I ragazzi erano tutti al bar dell'albergo a bere una birra prima del ballo, vestiti di tutto punto, chiacchierando e ridendo tra di loro. Quando arrivò Jo si creò un attimo di silenzio e il ragazzo li guardò aprendo le braccia e iniziando a parlare “Cosa c'è? Volete crocifiggermi? Ora non mi parlate neanche? Vi prego, ho già le ragazze che mi guardano come se mi volessero staccare la testa...”.

Micheal non riuscì a trattenere un sorriso “Immagino che tu stia parlando sopratutto della mia donna e ti chiedo scusa da parte sua. Ma io non posso lamentarmi... diventa così sexy quando si arrabbia!”.

“Si, prima di riempirti di pugni e insulti!” finì Ian facendo ridere tutti gli altri.

Poi Paul si spostò lasciando a Jo uno spazio al bancone e gli ordinò una birra sorridendo e posandogli una mano sulla spalla. Jo fu grato della comprensione degli amici e iniziò a rilassarsi, fino a quando i due ascensori all'ingresso si aprirono e le ragazze uscirono facendo bella mostra dei loro abiti fantastici.

 

Una ad una vennero raggiunte e prese a braccetto dai rispettivi cavalieri: Nina da Ian, Candice da Micheal, Kat da Steven e via via uscirono tutte dagli ascensori, fino a quando ne rimase solo una.

Jo riconobbe subito il vestito, e sorrise per la scelta, fatta ovviamente dalle ragazze, poi il suo sguardo incontrò quello di Penny, e si accorse di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo in cui l'aveva attesa. Era bellissima. I capelli raccolti in modo semplice ed elegante e gli occhi lucidi dall'emozione. Si avvicinò a lei “Non avrei mai pensato di vederti vestita come una principessa” cominciò lui senza staccare un istante gli occhi dai suoi.

“Prenderti gioco di me non è esattamente il modo giusto per farti perdonare.” rispose lei seria e con un velo d'incertezza nella voce.

“Se mi stessi prendendo gioco di te non ti starei davanti immobile per la paura che una sola mia mossa o parola possa farti fuggire via da qui, e da me.” le disse. Poi, abbassando inconsapevolmente la voce, continuò “Penelope credimi, sei la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.”.

Sul volto di lei nacque un timido sorriso, che le fece voltare il viso per l'imbarazzo, e voltandosi vide Seth.

“Sono pronto Lane, andiamo?”disse lui, magnifico nel suo completo scuro.

Penny non era poi più così sicura di volersi allontanare da Jo, e lui la guardava come implorandola di non lasciarlo, ma la vista di Emily che scendeva le scale, bellissima nel suo vestito verde scuro le diede la forza di superare Jo e dare la mano a Seth facendosi condurre alla macchina che li avrebbe portati al ballo.

 

A Jo sembrò che il cuore si fermasse e rimase immobile a fissarli andare via, fino a quando Emily non gli fu accanto e di aggrappò al suo braccio facendolo tornare alla realtà.

“Sei molto bella tesoro” le disse guardandola, “Andiamo?”.

 

La sala affittata per la festa era magnifica e un musica allegra risuonava nell'aria mentre già molte persone si erano riversate sulla pista a ballare. Jo lasciò Emily a parlare con alcuni conoscenti e fece il giro del locale per salutare amici e parenti, e per cercare lei.

 

Dopo aver chiacchierato a lungo con Julie, il produttore esecutivo, e incontrato alcuni amici, vide una gonna azzurra muoversi sulla pista a tempo di musica, e come spinto da una forza a lui sconosciuta, iniziò ad avvicinarsi a lei sempre di più.

 

Penny si stava divertendo un mondo, il ballo era molto più divertente e alla mano di quanto si era immaginata, e Seth era il cavaliere perfetto. Avevano parlato moltissimo, e Penny era anche riuscita a convincerlo a raccontarle di Mary, una loro collega, di cui Seth era innamorato da tempo senza riuscire però, a farsi avanti con lei. Penny era stupita di come un ragazzo così bello, simpatico e buono potesse essere così insicuro di se stesso, e si ripromise mentalmente che, una volta a Londra, avrebbe ricambiato l'enorme favore che ora lui stava facendo a lei.

 

Poi, spostando lo sguardo su tutta la sala per ammirare le decorazioni magnifiche che la produzione aveva preparato, lo sguardo di Penny cadde su Jo, che si stava avvicinando a lei. La bellezza di lui la colse improvvisa come un pugno nello stomaco, e nonostante questo non riusciva a smettere di guardarlo: sembrava nato per indossare quello smoking: era nero, abbinato a una candida camicia bianca con bottoni neri, e un papillon nero; i mossi capelli biondi erano tenuti a bada da un filo di gel, la barba leggermente accennata e gli occhi verdi che la scrutavano.

Jo, incoraggiato dallo sguardo insistente di lei, fece un passo per raggiungerla, ma una mano sul suo braccio lo obbligò a voltarsi facendolo trovare faccia a faccia con Emily, che lo invitò a ballare, seppur riluttante lui non si tirò indietro e la prese tra le braccia iniziando a danzare.

Penny distolse immediatamente lo sguardo, continuando a ballare con Seth, mentre Jo, ballando con Emily, continuava a fissarla.

 

Perchè continuo a farmi del male da sola? Pensava Penny stringendosi sempre di più al suo accompagnatore come un naufrago ad uno scoglio nel mare in tempesta.

 

Quel momento di tensione venne spezzato da Ian, che salito sul palco, diede il via a una gara di brindisi tra i colleghi, scatenando risate e applausi in tutta la sala.

 

Poi Candice, in qualità di madrina dell'evento, salì sul palco e ringraziò amici e parenti per essersi uniti a loro in quel momento di gioia, per celebrare la fine di un magnifico anno di lavoro e l'inizio delle agognate vacanze. La bionda stava ancora parlando quando Micheal, con un balzo, salì sul palco e le rubò il microfono provocando la sua ira per essere stata interrotta.

So che sei incazzata perchè ti ho interrotta...” iniziò lui, “Ma mi sembrava giusto concludere ulteriormente in bellezza questo anno di lavoro.”. Candice continuava a essere irritata e lo dimostrava sbattendo un piede a terra e incrociando le braccia candide al petto.

Vedi Candy, il fatto che sei arrabbiata per una cosa così stupida come la mia interruzione è una delle cose che amo di più di te.”, disse il ragazzo guardandola con affetto.

Candice immobilizzò immediatamente il piede e le braccia si rilassarono fino a scendere lungo i fianchi.

Tra la folla Nina si era portata commossa una mano davanti alla bocca, mentre Steven, Paul e Jo facevano segni di incoraggiamento all'amico.

Micheal, resosi conto del silenzio che si era sparso per la sala, perse improvvisamente tutto il suo coraggio e, molto più timidamente continuò il suo discorso.

Candice, tutti sanno che dal primo giorno di riprese siamo diventati subito ottimi amici, la tua simpatia e freschezza hanno aiutato tutti, ma soprattutto me, ad affrontare questo duro lavoro con una gioia incredibile. Ma forse non tutti sanno, di come ultimamente ci siamo avvicinati, di come sono riuscito a rubarti qualche bacio e...” si bloccò improvvisamente ricordando che alla festa erano presenti i genitori di lei.

Comunque....” continuò imbarazzato, “Forse qualcuno sa qualcosa di tutto questo, ma di sicuro non sanno quanto io mi sia in questi anni lentamente e irrimediabilmente innamorato di te.”. Candice lo guardava scioccata con gli occhi che stavano iniziando a riempirsi di lacrime.

Quindi voglio dirti che non possiamo più continuare così, che non mi basta più rubarti un bacio o un abbraccio dopo le riprese, ma voglio essere in grado di rubare anche il tuo cuore.”.

Gli applausi scoppiarono come una boato nella grande sala, e Candice corse a buttarsi tra le braccia di Micheal per abbraccialo e baciarlo. “Tu hai già il mio cuore”, gli rispose lei mentre continuava a baciarlo, e mentre Ian cercava di spingerli giù dal palco, tra le risate e applausi di tutti, avendo paura di un imminente scena vietata ai minori.

 

Penny era rimasta profondamente commossa da quella semplice dichiarazione d'amore, e nel suo cuore si agitavano sempre di più i suoi sentimenti per Jo, mentre dall'altro lato della sala, Jo provava lo stesso turbamento e confusione.

 

La festa continuò ancora più colma di allegria e amore nell'aria, era appena iniziato un lento e Penny e Seth stavano ballando insieme, quando una voce li interruppe.

“Scusate se vi interrompo, ma volevo chiedere a Penelope se poteva concedermi questo ballo.”. Penny notò subito quanto fosse costato a Jo essere così gentile con Seth, e tranquillizzò il suo cavaliere che la guardava come a chiederle cosa dovesse fare, rispondendo a Jo.

“Con piacere.”.

 

Jo non potè nascondere un lampo di stupore e gioia nel sentire la risposta di lei, e si affrettò a prenderla tra le braccia per paura che potesse cambiare idea.

Con le braccia appoggiate delicatamente al collo di lui e le le sue mani che le cingevano i fianchi, Penny non si sentì più impaurita: nonostante tutto quello che era successo, e nonostante avesse il cuore a pezzi, si rese conto che niente come Jo la faceva sentire bene, che lui era e restava in ogni caso l'unica cosa che poteva riempire quel pezzo di cuore restato vuoto fino a quel momento.

 

Jo notò l'arrendevolezza di lei e cercò il suo sguardo con una muta domanda negli occhi. Lei gli sorrise incerta. “Cosa ci è successo Jo? Cosa è successo a quei due ragazzi che passavano i pomeriggi d'estate a fare il bagno nella piscina di plastica che tuo padre aveva costruito per noi? D'ora in poi saremo a disagio come oggi quando ci incontreremo?”.

Jo non rispose e continuò a guardarla.

“Forse non sarei dovuta venire...” disse lei staccando gli occhi dai suoi e fissandoli sul pavimento di legno lucido.

Jo le alzò il viso con una mano, mentre con l'altra ancora sulla sua schiena la condusse verso l'uscita della sala.

Si ritrovarono in un angolo dell'atrio che in quel momento era deserto dato che la festa era al suo culmine, poi lui finalmente le rispose.

“Si. Forse non saresti dovuta venire Penelope.”.

Lei sentì il cuore farsi pesante alle parole di lui.

“E allora forse non avresti dovuto invitarmi.” gli disse con un tono di rabbia nella voce; poi continuò avanzando verso di lui e puntando un indice contro il suo petto mentre lui arretrava. “Forse non avresti dovuto mandarmi il biglietto aereo a casa, con una lettera in cui mi imploravi di raggiungerti. Poi non avresti dovuto baciarmi. Insomma non avresti dovuto fare nulla di tutto quello che hai fatto in questi ultimi tre giorni.”

“Credi che io non lo sappia?” gli rispose lui con una nota di disperazione nella voce avanzando verso di lei e facendola a sua volta arretrare.

“Credi che sia fiero di come mi sono comportato? Credi che non sappia che sarebbe stato tutto molto più semplice se tu non fossi venuta qui?”.

 

Poi Jo la prese per mano e la trascinò nella piccola sala guardaroba chiudendosi la porta alle spalle e senza darle il tempo di reagire si avventò famelico sulle sue labbra.

Non era un bacio tenero, e nemmeno dolce. C'era una passione e una sofferenza che stupirono Penny, obbligandola a lasciarsi andare rispondendo al bacio.

Nessuno dei due riusciva a pensare razionalmente, e nella piccola stanza risuonavano solo i loro sospiri affannati e spezzati. Jo non riusciva a smettere di toccarle il seno, le braccia, il viso e la schiena, mentre Penny sembrava non aver intenzione di abbandonare i capelli di Jo, che torturava tra le sue dita sottili per farlo avvicinare a se ancora di più e poterlo baciare meglio.

Le labbra di lui che afferravano, mordevano e succhiavano avidamente quelle di lei, mentre la lingua di lei che esplorava e accarezzava quella di lui, i suoi denti e le sue labbra.

Quando poi Jo scese a baciarle il collo, le gambe di Penny non sopportarono più quella tortura e i brividi che le attraversavano il corpo, costringendola ad appoggiarsi ad un tavolo poco lontano da loro.

Seduta sul tavolo, con Jo ancora immerso nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla, Penny non riuscì più a trattenere un gemito di piacere. Lui fu come risvegliato da quel suono gutturale e si rigettò sulle sue labbra mentre, aperte le gambe di lei, con una mano sul suo sedere faceva aderire i loro bacini, di modo che Penny sentisse distintamente la sua eccitazione. Quel gesto fece perdere ogni tipo di inibizione a Penny, che iniziò a baciarlo sempre più avidamente scendendo con le mani ad accarezzargli quel sedere così perfetto. Lui intanto le aveva alzato la lunga gonna del vestito e con una mano si stava avvicinando pericolosamente al centro del piacere di lei.

Dopo alcuni momenti di incertezza, pazzo di desiderio, le spostò le mutandine e delicatamente accarezzò quel calore che, inconsciamente, desiderava da sempre. Per Penny fu come essere trascinata in un altro mondo e non pote' trattenersi dal gettare la testa all'indietro, mentre lui continuava lentamente ad accarezzarla.

Quando lui capì che lei non avrebbe retto oltre, alzò lo sguardo e si ritrovarono a fissarsi, con gli occhi velati di una passione mai provata prima; poi lui mosse le sue dita in un ultima agognata spinta e lei raggiunse l'apice del piacere sospirando il nome di Jo un attimo prima di accasciarsi dolcemente sulla spalla di lui.





Ok..... siamo arrivati al capitolo "hot"....
Che dire... Non avevo mai scritto una scena del genere e sono profondamente imbarazzata!!!!
Spero di essere riuscita a trasmettere tutto quello che volevo e che il capitolo vi sia piaciuto....
Ho AMATO la scena tra Candice e Micheal, e mi sembrava giusto spargere un pò di amore nell'aria oltre che un pò di sana passione... :-)

Poi lo so, la conclusione del capitolo è da vere stronzette... vi ho lasciato sul più bello...
Ma il capitolo stava già venendo sufficentemente lungo e non volevo continuare per poi bloccarlo più avanti...
Insomma...come al solito ringrazio tutti per le recensioni, i preferiti e le seguite...
Un bacione a tutti!!
Emma

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 

Quanto tempo era passato? Da quanto erano li abbracciati e sfiniti? Nessuno dei due avrebbe potuto dirlo con certezza.

La musica della festa risuonava ovattata nella piccola stanza guardaroba dove si trovavano, e dove l'unico suono chiaro era il respiro pesante di entrambi.

Poi Jo, lentamente alzò la testa e Penny fece altrettanto, e per l'ennesima volta in quei tre giorni si guardarono come non avevano mai fatto in vent'anni di vita assieme: a Penny sembrava che gli occhi di Jo non fossero mai stati così blu e così intensi, e Jo non riusciva a smettere di ammirare gli occhi castani e caldi di lei. Quante volte in quegli anni avevano avuto l'occasione di andare oltre la loro amicizia e di guardarsi veramente come in quel momento?

 

Lei abbozzò un timido sorriso e strinse Jo più vicino a lei, ma lui lentamente e spostando lo sguardo sul pavimento si allontanò impercettibilmente da lei. Penny rimase turbata dal suo comportamento, e abbassò gli occhi, mentre lui le alzava il viso dolcemente con una mano e di nuovo la guardava. Penny era spaventata da quello che avrebbe potuto leggere nello sguardo di lui dopo questo strano comportamento, ma improvvisamente si sentì stupida ad avere tutti questi ripensamenti anche solo a guardarlo, dopo tutto quello che aveva fatto e si era lasciata fare un attimo prima. Come un flash rivide l'espressione di bisogno che aveva Jo mentre la stava per baciare, le loro mani che si cercavano e la passione incontenibile che li aveva presi; le sembrava di sentire ancora sul collo, sulle gambe e sulla pelle il calore lasciato dalle mani di lui, e si rese conto che se era sopravvissuta alla più grande passione della sua vita assieme a Jo, di sicuro avrebbe potuto guardarlo semplicemente negli occhi.

 

Voltò lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi e la sua espressione seria e severa la confuse e agitò.

“Penelope, è proprio questo il motivo per cui non saresti dovuta venire.”

Poi lui si allontanò da lei e Penny sentì il corpo irrigidirsi risentendo di quell'allontanamento. Jo si appoggiò di schiena alla parete opposta a quella dov'era lei e, appoggiata la testa al muro, bello come poche volte Penny si era ricordata di averlo visto, lo smoking leggermente stropicciato, il papillon sfatto e i capelli mossi e arruffati dalle dita di lei, continuò a parlare.

“Il giorno prima che tu arrivassi ero felice come un pazzo, il lavoro sul set era andato benissimo e sarebbero iniziate le vacanze, saresti venuta tu, la mia migliore amica, a trovarmi ad Atlanta, e ti avrei presentato tutti gli amici del cast, poi sarebbe arrivata Emily, voi due sareste diventate amiche...”

Penny non pote' trattenere uno sbuffo contrariato e alzò le sopracciglia in un'espressione scettica, mentre Jo, dall'altra parte della stanza la fulminò con lo sguardo: lo stesso sguardo che lui le lanciava quando, da ragazzi, Penny, parlando ai genitori di lui con la sua parlantina sciolta, rischiava sempre di far saltare tutte le coperture di Jo per uscire di nascosto con le ragazze.

 

“Poi tu saresti tornata a Londra, io sarei stato un mese con Emily in vacanza e ci saremmo riuniti tutti insieme in Inghilterra per il matrimonio di Jack, avremmo riso, ballato e tutto sarebbe stato maledettamente perfetto.”.

 

Penny stava in silenzio e Jo continuava a parlare. “La mia bella storia iniziava proprio con il tuo arrivo, ma da quando ti ho vista ho capito che avrei fatto molta fatica a farla continuare per come me l'ero immaginata.” Uno sguardo veloce alla figura di lei che lo guardava silenziosa e ricominciò.

“Ti giuro Penny che ho provato in tutti i modi a comportarmi come il perfetto amico d'infanzia, ma... la sorpresa di vederti cambiata, il modo in cui vedevo che mi guardavi quando pensavi che io non me ne accorgessi, il tuo modo di ballare, baciarti, dormire con te, le cose che mi hai detto che provavi e poi venire a sapere di questo maledetto Seth, e vederti parlare e ballare con lui con la complicità con cui sempre ci siamo rapportati io e te... Be' mi ha fatto letteralmente impazzire.”.

 

Jo si voltò di nuovo a guardarla e vide nello sguardo di lei una confusione mista a speranza assieme agli occhi ancora velati della passione che poco prima li aveva afferrati, che rese il suo discorso ancora più acceso e appassionato. Mosse un passo verso di lei, e poi un altro, e un altro ancora, mentre continuava a parlare.

“Tutto questo mi ha reso pazzo, pazzo di gelosia, pazzo di un sentimento che credevo di conoscere e di cui invece non so nulla.”.

Penny in mezzo a tutta la confusione, la paura e la passione che provava in quel momento si lasciò sfuggire un timido sorriso.

“Ma...” continuò lui spazzando via con solo una parola, con due lettere una accanto all'altra, il sorriso che lei si era fatta scappare, “Ma non posso dimenticare tutto il resto.”.

Jo, ormai arrivato difronte a lei, le prese le mani nelle sue, “Penny non posso dimenticare Emily, non posso dimenticare il fatto che io e te viviamo in due continenti diversi e non posso dimenticare il rapporto che ci ha sempre unito rischiando di distruggere tutto per... per quello che in questo momento sento per te. E ti giuro che ora ti porterei di corsa in albergo, nella mia camera, e tornerei nel nostro letto, ti toglierei questo magnifico vestito e bacerei ogni centimetro della tua pelle, non facendoti uscire per molto, molto tempo”.

Penny si accorse di aver trattenuto il fiato fino a quel momento, “E allora perchè non lo fai?” lo sfidò guardandolo.

Jo sorrise in una smorfia di piacevole dolore “Non mi aiuti così ragazzina...”.

Penny non si arrabbiò sentendosi chiamare ragazzina, perchè era chiaro ad entrambi che quel vezzeggiativo che lui le aveva sempre riservato ora aveva una connotazione diversa, e capì che niente, almeno per lei, sarebbe potuto tornare come prima.

Jo cercava di lottare contro se stesso e continuare il discorso, ma improvvisamente ricordò quello che era appena accaduto tra di loro, si rese conto di quanto erano vicini, di come le labbra di lei fossero così vicine, e di quanto erano morbide le mani che ancora teneva tra le sue.

“Penelope...” una parola, un nome, una resa. Le mani di lui lasciarono quelle di lei e si avvicinarono a cingerle i fianchi mentre le sue labbra si tuffarono su quelle di lei che risposero al bacio.

Quello che si stavano scambiando era diverso dai precedenti, era un bacio più consapevole, più naturale, come se in due volte le loro labbra e mani avessero già imparato dove toccare e dove colpire.

Subito le mani di Penny tornarono ai capelli di lui, e lui spinse inconsapevolmente il bacino verso di lei, le loro lingue erano intrecciate e si rincorrevano in una passione incontenibile.

Poi Jo, ridendo, si allontanò lievemente provocando un'espressione contrariata sul viso di lei, che subito però si trasformò in un sorriso.

“Lo vedi?” disse Jo ancora con il respiro corto e la voce roca “Lo vedi cosa mi fai Penelope? Non riusciamo neanche a finire un discorso che ci saltiamo addosso”.

“Tu, mi salti addosso.” disse lei indicandolo e sorridendo.

“Ok. Hai ragione.” ammise lui allargando le braccia facendole cadere poi lungo i fianchi.

“Penny, io non voglio e non posso rovinare i nostri vent'anni di amicizia. Ho bisogno di capire quello che mi sta succedendo, che sta succedendo tra di noi, per essere certo di fare la cosa giusta.”.

“Sono d'accordo.” rispose Penny prendendogli una mano per riavvicinarlo a se.

Jo fissò prima le loro mani intrecciate, poi lei. “E per farlo per bene, devo farlo da solo.”.

Penny lo guardò e capì: le stava chiedendo di stare lontani, e di nuovo il suo cuore mancò un battito. Si sentiva estremamente spossata per l'altalena di emozioni che aveva provato da quando era arrivata ad Atlanta e l'idea di tornare a Londra, tornare a casa, anche con la situazione tra lei e Jo lasciata in sospeso, non le appariva più come qualcosa di brutto.

“Non preoccuparti Jo, io e Seth torneremo a Londra, e....”.

“Tu e Seth?” sputò velenoso Jo riavvicinandosi pericolosamente alle sue labbra “Penelope cosa c'è tra voi?”. Le loro labbra una ad un soffio dall'altra e lo sguardo di malcelata gelosia di lui resero Penny più audace, che gli rispose abbassando il tono della voce.

“Che c'è Morgan, preoccupato per la concorrenza?”.

Un lampo di possesso attraversò gli occhi di lui, la mascella si contrasse e in un attimo si ritrovarono di nuovo avvinghiati l'uno all'altra in un bacio pieno di possesso e bisogno.

Questa volta fu Penny a staccarsi per prima, lasciandolo confuso e insoddisfatto.

“E Emily dove la mettiamo?” gli disse lei provocatoria.

“Parlerò con lei” rispose immediatamente lui. “Ma tu molla quel damerino.”.

Penny rise. “Jo, ti ho detto che lui è solo un amico, che per altro, è innamorato perso di una nostra collega, quindi non devi decisamente considerarlo come un... avversario.”.

Lui sorrise rilassato. “Bene... Quindi, domani partiremo entrambi, e staremo lontani per un po'... immagino che ci rivedremo tra un mese al matrimonio di Jack.”. Continuò pensieroso.

“Ok”. Disse lei improvvisamente di nuovo triste al pensiero di stargli lontana e non sentirlo per un periodo così lungo. Jo intuì i suoi pensieri e la guardò combattuto “Sarà difficile per tutti e due Penelope, sopratutto ora che non riusciamo a tenere le mani a posto.” disse con un sorrisetto alzando le sopracciglia allusivo, “Ma lo dobbiamo a tutti gli anni che abbiamo passato insieme: non possiamo rischiare di rovinare o perdere tutto.”.

Penny annuì comprensiva e, sistemandosi alla meglio, uscirono dalla stanza.

 

Quando voltarono l'angolo del corridoio per raggiungere gli altri nella sala furono però interrotti da una serie di gemiti e risa che venivano dai bagni, Jo avvicinò l'orecchio e sentì distintamente la voce di Candice che gridava a Micheal di amarlo, non trattenne un sorriso e si voltò verso Penny.

“O qualcuno ha messo qualcosa nei cocktail, o questa è una serata piena zeppa di passione....”.

E ridendo insieme, come due vecchi amici, rientrarono nella sala da ballo.




Ecco la prima resa dei conti.....
Sono molto molto molto contenta di come è venuto questo capitolo, e spero davvero che piaccia anche a voi.
Finalmente abbiamo svelato un pò di cose.... Prima di tutte... Seth non è gay! (hihi..)
Poi Jo ha ammesso direi piuttosto chiaramente, di non vedere più Penny solo come un'amica, ma le chiede del tempo per non fare mosse azzardate.
Iniziamo ad avvicinarci lentamente alla conclusione e spero che questo e i prossimi capitoli vi piacciano....!!

Ringrazio immensamente chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e chi recensisce!!
Il numero di lettori cresce ogni giorno di più e io sono felicissima!!!!!
Anche se sarei ancoooora più felice se mi scriveste quello che pensate della storia, trama, personaggi ecc.....
Vi abbraccio tantissimo e vi auguro buona giornata!!
La vostra Emma

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

 

La festa era continuata senza nessun intoppo: Penny aveva passato l'ora seguente ballando con le ragazze, mentre Jo chiacchierava con gli uomini.

Seth si era scusato immensamente ed era andato a dormire, data l'ora tarda e la stanchezza del jet lag, con la promessa che sul volo di ritorno a casa Penny gli avrebbe dovuto raccontare per filo e per segno tutti gli avvenimenti che si era perso.

 

Emily invece, aveva lasciato la festa mezz'ora dopo che Penny e Jo erano rientrati, e lei, avvisata da Candice della cosa, trascinò Jo in un angolo della sala per parlargli avendo paura che la ragazza avesse visto o notato qualcosa e sentendosi terribilmente in colpa, come d'altronde si sentiva lui. Jo però l'aveva rassicurata spiegandole di aver assistito alla telefonata del collega di lei, Joshua che la richiamava urgentemente sul set.

“Sono certa che sa qualcosa. Me lo sento. Mi odiava prima, figurati ora....” farneticava Penny agitata. “Pen calmati” cercava di rassicurarla lui afferrandola dolcemente per le spalle “Certo Emily non è mai stata la tua fan numero uno” disse con un sorriso, “Ma ti stai agitando inutilmente e posto che è tutta colpa mia, domani volerò a LA per parlarle. Mi sento uno schifo per come mi sono comportato, ma quello che è successo tra noi... non sarebbe mai accaduto se il rapporto con Emily fosse stato saldo. Non mi sto giustificando per il fatto che l'ho tradita, però sono certo che sia così.”.

Penny lo aveva ascoltato come solo un'amica sa fare: in silenzio e lasciandolo sfogare. Poi Jo si rese conto di star parlando di tutto questo come se lei non fosse coinvolta e si scusò.

“Penny, perdonami, sono così abituato a parlare e sfogarmi con te che non sono riuscito a fermarmi.”.

Lei sorrise tranquillizzandolo, “Non devi scusarti di nulla Jo, certo magari potresti trovare un amico maschio per parlare di argomenti che mi riguardano, però non ti preoccupare, perchè sono sempre e comunque io, sono sempre Penny.”.

Jo la guardò con un misto di stupore e gratitudine, e la abbracciò a se. “Non so come farò a stare senza vederti e sentirti per un mese... Certo, anche prima era difficile... Ma ora...” disse guardandola mimando una faccia sofferente da cucciolo abbandonato e facendola ridere.

“Io invece credo che non avrò neanche il tempo di sentire la tua mancanza Morgan, perchè ti ricordo che appena atterrerò a Londra ci saranno tutte le arpie donne della mia famiglia pronte a mettermi ai lavori forzati per il matrimonio.”

“Si ma poi io verrò a salvarti.” continuò lui.

“Comodo! Quando sarà tutto finito!” ribattè lei.

“Se è un modo molto sottile per chiedermi di tornare prima non posso accettare brutta piccola istigatrice...”

“Brutta?...” Penny non riuscì neanche a finire la frase che Jo si avvicinò a lei fino ad arrivare a un millimetro dalle sue labbra.

“Non puoi baciarmi Jo.... Non posso spingermi così oltre se poi tu farai marcia indietro.” disse lei sofferente e improvvisamente seria.

“Lo so” disse semplicemente lui posandole dolcemente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Volevo solo rassicurarti sul brutta...” finì sorridendo.

“E per il piccola istigatrice?” chiese lei sostenuta incrociando le braccia al petto.

Lui si avvicinò all'orecchio di lei e lentamente, con la voce più sexy che Penny avesse mai sentito, le rispose: “Per quello, love, non posso ritrattare...” mentre parlava, Jo stava tracciando dei cerchi leggeri con le dita sull'incavo del braccio di lei, provocandole dei piccoli brividi di piacere. “Non posso ritrattare perchè è esattamente quello che sei stata poco fa in quella stanza... una piccola, istigatrice, bellissima e sexy Penelope.” Poi si staccò da lei lentamente e con un leggero sorriso sulle labbra.

Penny non riusciva a muoversi: sentire il respiro caldo di lui sull'orecchio, il modo in cui la toccava mentre le parlava, il suo accento, la sua voce e sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra le avevano annebbiato ogni capacità di giudizio.

“Ok.” fu l'unica parola che riuscì a pronunciare, facendo ridere apertamente Jo.

“Sono piacevolmente stupito di avere scoperto che non sei solo tu che mi fai andare in confusione … potrei avere anche io qualche arma dalla mia dopo tutto...” e ridendo si allontanò dal lei prima di essere aggredito dal fiume di parole non molto tenere che, ne era certo, stava per lanciargli contro Penny, a giudicare dal rossore di amichevole rabbia che le stava colorando le guance, e forse anche gli occhi.

 

 

Micheal, avendo notato come loro due stessero parlando fitto fitto, si rivolse all'amico, appena ritornato al bar, con tono ironico.

“Di un po' Morgan... Non eri tu a vantare il primato di eleganza inglese?”.

Jo restò confuso dalla domanda dell'amico, così Micheal continuò indicando il suo papillon. “Be' devo proprio dirtelo, quel papillon è annodato decisamente male, non sembrerebbe neanche opera tua... o mi sbaglio?” finì con un sorrisetto.

Jo impiegò un po' a rispondere, ricordando di come Penny gli avesse rifatto il fiocco in tutta fretta e con le mani ancora tremanti dalla passione.

“Micheal, amico mio, che dire... Forse che tu hai la camicia abbottonata storta e non hai più la cintura nei pantaloni... Scommettiamo che se vado nel bagno qui fuori la trovo?”.

A giudicare dalla faccia imbarazzata di Micheal e dalle risate degli altri amici, Jo seppe di aver risposto per le rime al ragazzo, e si premiò con un sorso di spumante.

Poi Steven, smise un istante di ridere e cominciò pensieroso: “Ma Emily è sempre stata a chiacchierare con Julie Plec, e poi se ne è andata a prendere l'aereo... Jo, amico mio, o sei molto veloce e questo non ti fa certamente onore... oppure quando avresti avuto il tempo per una sveltina?”.

Il gruppo immediatamente si ammutolì, Jo deglutì un sorso di liquido dorato cercando di calmare l'arrabbiatura che sentiva crescere dentro di se e si girò verso Steven.

“Non è stata una sveltina Steve, non ero con Emily e di certo non ne vado fiero...” poi si rivolse anche a tutti gli altri “Amici, lo sappiamo bene come vengono trattati certi argomenti nell'ambito dello spettacolo, e vi chiedo il massimo riserbo riguardo quello che ovviamente tutti, tranne Steven,” disse con un sorriso “Avete intuito”.

Steven, sentendosi escluso dalla conversazione, chiese di cosa stessero parlando, e Jo, certo della sua riservatezza, iniziò a spiegargli.

“Tu sai che io e Penny siamo amici da sempre, ma in questi giorni diciamo che le cose ci sono un pochino sfuggite di mano cambiando la situazione... Non mi ero reso conto di cosa significasse fino in fondo lei per me, e non ne sono certo nemmeno ora, ma di certo c'è l'attrazione magnetica che ci ha preso da quando lei è qui ad Atlanta. Ed eccovi spiegato.... il papillon storto.” finì leggermente imbarazzato nascondendo il viso nel calice di spumante.

I ragazzi cominciarono a battergli le mani sulle spalle sorridendo come a confermargli la loro riservatezza, e tutti erano decisamente più rilassati, tranne Steven, che se ne stava con un calice vuoto in mano guardando il pavimento confuso.

“Quindi dite che è per questo se Penny non ha accettato le mie avance? Dovrei arrendermi?” chiese poi serio.

“Direi di sì amico!” rispose ridendo Paul, facendo poi sorridere anche Steve e ricominciando a chiacchierare delle imminenti vacanze.

Jo sentì d'un tratto una mano poggiarsi sul suo braccio, e dei capelli neri spuntare alla sua destra. “Non credo di doverti dire quanto sia speciale quella donna e quanto saresti un vero idiota a non essere innamorato pazzo di lei” iniziò serio Ian, parlando piano all'orecchio di lui, “Quindi confido nel tuo buon senso amico” finì con un sorriso.

Jo posò la sua mano sopra quella dell'amico sorridendo “Lo so, grazie”.




Eccomi!!!!!
So che il capitolo è un pelino piùà corto ma ho già la struttura dei prossimi capitoli e devo rispettarla...

Non so come ringraziarvi delle recensioni meravigliose che mi lasciate, sono davvero commossa e grata!
E sappiate che siete voi che mi fate venire la voglia di scrivere e aggiornare così presto... quindi considerate che tutta la storia è
assolutamente e totalmente dedicata a tutte voi!!
Ringrazio ovviamente anche chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite e chi legge silenzioso...

Un abbraccio e a prestissimo!
Emma

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

 

Erano le tre del mattino e gli ultimi ad andarsene dalla festa erano stati i ragazzi del cast.

Avevano raggiunto l'albergo alticci e felici, ridendo e cantando per tutto il viaggio, poi, arrivati nella hall abbassarono il tono della voce per non svegliare gli altri ospiti e si salutarono per le vacanze, dato che il giorno seguente ognuno avrebbe avuto il volo di ritorno a casa a orari diversi.

“Ragazzi sapete che vi amo vero?” disse Nina allargando le braccia come a volerli abbracciare tutti, “Ma più di tutti amo te, mio sexy Salvatore!” continuò abbracciando Ian. “Dobrev lo sai che non reggi la vodka... E' meglio che ti porti a letto” disse lui ridendo e prendendola dolcemente in braccio entrando nell'ascensore.

Penny non si reggeva in piedi dalla stanchezza, e con i tacchi in mano, scalza, si avviò nell'altro ascensore, seguita da Jo. Arrivata davanti alla porta della sua stanza Penny fece per aprire la porta, ma fu bloccata da Jo che le posò una mano sul braccio.

“Penny, aspetta.” lei si voltò confusa a guardarlo.

“Che c'è Jo?”, lui sembrava esitare, poi, come per evitare di pentirsene, parlò tutto d'un fiato: “Aspetta ad aprire la porta, perchè c'è una cosa che vorrei fare, e se lo faccio con la porta della tua stanza aperta...” disse grattandosi la testa in un gesto imbarazzato ed estremamente dolce “Be'... Potrei perdere d'un tratto tutti i miei buoni propositi.”.

Un sorriso spuntò sul volto di Penny, che ringraziò mentalmente l'amico per aver mantenuto la promessa di non oltrepassare più il confine tra di loro prima di aver preso una decisione. Poi lui fece un passo e si avvicinò a lei, le posò le mani ai lati del volto e le sue labbra si avvicinarono pericolosamente alla sua bocca, per poi deviare dolcemente verso la sua fronte, dove Jo le posò un dolcissimo bacio, poi, rimanendo appoggiato alla sua fronte sospirò pesantemente e parlò quasi sovrappensiero “Non pensavo che sarebbe stato così difficile.” si allontanò quel poco per guardarla negli occhi “Buonanotte Penelope.”

“Buonanotte Joseph.” disse lei sorridendo per nascondere i brividi che le avevano attraversato il corpo al solo contatto delle labbra di Jo sulla sua fronte.

Poi Jo entrò nell'ascensore per tornare nella sua stanza, e Penny entrò finalmente nella sua accasciandosi sul letto, non prima di essersi tolta quel meraviglioso abito ed aver indossato una vecchia t-shirt.

 

Come è possibile che anche un piccolo bacio come questo mi abbia scombussolato così tanto? - Pensava Penny – Fin da piccoli siamo sempre stati abituati al contatto fisico tra di noi: abbracci, baci sulla guancia e la finta lotta che facevamo, improvvisandoci dei maestri del Karate...

 

Penny sorrideva ai ricordi che stavano riaffiorando, mentre uno in particolare si stava facendo largo nella sua mente togliendole a poco a poco il sorriso dalle labbra.

 

“Pen giuro che questa me la paghi!!”. Jo era entrato in camera di Penny come una furia e subito un furbo sorrisetto affiorò sulle labbra dell'amica, che, stesa sul letto a pancia in giù leggendo un libro, aveva intuito il motivo dell'arrabbiatura di Jo.

All'uscita di scuola parlando con alcune amiche era venuta a sapere che Jo non sarebbe venuto alla festa che lei stava organizzando per i suoi sedici anni perchè aveva un appuntamento con una ragazza dell'università, che ovviamente era bellissima, con il cervello grande come una nocciolina, e la personalità di una sedia.

Così Penny aveva casualmente accennato alla madre di Jo del fatto che lui non aveva intenzione di venire alla festa, lasciandola così in balia dei ragazzi più grandi.

“Joseph ormai Penelope è una donna, e anche piuttosto bella, quindi non puoi lasciarla andare al suo compleanno in quella discoteca senza che qualcuno la controlli e la protegga!” Jo non poteva credere alle parole della madre, ormai aveva vent'anni, e sua madre gli aveva appena proibito di andare ad un appuntamento per stare a badare quella peste di Penny.

Penelope attorniata da ragazzi... - Pensava Jo – Si certo!. - Concluse ridendo tra se e se.

Però era il suo compleanno, e sapeva che lei ci teneva che lui ci fosse, così decise di annullare l'appuntamento e andare alla festa dell'amica, non senza prima farla sentire un po' in colpa....

 

Penelope questa me la paghi!”

Oh oh. Quando mi chiami Penelope e non Penny vuol dire che è una cosa seria...” disse lei fingendosi dispiaciuta, “Non preoccuparti, potrai vedere questa famosa Lilly un'altra volta...” finì ridendo rotolandosi sul letto.

Ragazzina questa volta hai vinto tu. Ma forse sabato ti pentirai di avermi invitato... Perchè non mi staccherò un istante da te facendoti da guardia del corpo e impedendoti di stare con i ragazzi, proprio come tu hai fatto a me!” e con un sorriso di vittoria uscì dalla stanza di lei, lasciandola stupita e leggermente preoccupata.

 

Ne Penny ne Jo erano dei frequentatori di discoteche, infatti lei aveva deciso di festeggiare lì il compleanno solo perchè il locale era del padre di Shannon, la sua migliore amica, e Jo, maledicendo la miriade di ragazzi che ballavano sotto l'altissimo volume della musica, si avviò a cercare la festeggiata.

Era più di mezz'ora che la cercava, era stanco e incazzato per il mancato appuntamento, e non vedeva l'ora di trovare Penny per attaccarsi a lei come una cozza e farla leggermente arrabbiare.

Improvvisamente però, il suo sguardo fu rapito da una figura che stava ballando sulla pista da ballo con un vestito meravigliosamente corto che lasciava scoperte due gambe fantastiche, mentre tutto il corpo si muoveva in modo ipnotico rendendo impossibile a Jo distogliere lo sguardo.

In un attimo e senza accorgersene si trovò dietro di lei – Forse venire qui non è stata una punizione così cattiva dopotutto... - Pensò continuando ad avvicinarsi alla ragazza.

Poi lei si voltò e il corpo di Jo si immobilizzò all'improvviso nel riconoscere la sua dolce, piccola amica, nella fantastica ragazza che lo aveva tanto affascinato.

Finalmente sei arrivato!” gridò lei buttandogli le braccia al collo; poi, vedendolo con lo sguardo perso, continuò “Che c'è Jo? Hai visto un fantasma? Arrivi in ritardo e non mi fai neanche gli auguri??” lui si riscosse di colpo e cercò di formulare una frase di senso compiuto mentre mentalmente ordinava al suo cervello di smettere di pensare alle sue gambe.

Ragazzina non sarai così contenta che io sia arrivato, perchè ora il tuo divertimento è finito!” disse lui credendo realmente alle sue parole: dopo averla vista così... così... così donna, non avrebbe permesso a nessun moccioso di avvicinarla neanche per sfiorarla con un dito.

E con questi pensieri pericolosi in testa la condusse verso il bar “Andiamo a prendere qualcosa da bere, ti va?”, “No Jo, balliamo!” e sgattaiolando via dalla sua presa ritornò in pista.

In un attimo Jo fu accanto a lei notando come un ragazzo la stesse puntando avvicinandosi per ballare con lei, “Mi dispiace amico, la signorina è occupata.” lo liquidò mentre Penny lo guardava furiosa. “Che c'è?” disse noncurante Jo alzando le spalle come se non fosse successo niente, “E' che volevo ballare io con te”. Penny diventò rossa alle parole di lui, e ringraziando delle luci basse del locale, e sfoderando un sorriso falsamente tranquillo iniziò a ballare con lui “Bastava chiedere Morgan... Non siamo nella giungla dove devi proteggere ciò che è tuo”.

Quindi tu lo sei?” disse lui fermandosi e percependo che la risposta di lei sarebbe stata importante.

Lo sai.” rispose Penny con il cuore in gola per la paura e altri mille sentimenti a cui non aveva mai pensato, soprattutto nei confronti del suo più caro amico. Poi Jo si fece più vicino a lei e finirono a ballare abbracciati, muovendosi lentamente mentre una musica allegra e veloce risuonava tutto intorno a loro: le mani di lui sulla schiena di Penny, e quelle di lei incrociate dietro al collo di lui.

D'un tratto Penny si strinse ancora più a lui, e i suoi seni si appoggiarono al petto di lui facendo allontanare bruscamente Jo.

Calma ragazzina... Hai già bevuto così tanto da dimenticarti chi sono?” disse lui con cattiveria prendendola in giro.

O forse sei tu che hai bevuto e non ti sei accorto che le gambe che fissi da mezz'ora sono le mie?” ribattè lei con lo stesso tono.

Be' direi che te la puoi cavare anche senza di me Penelope, ci vediamo nei prossimi giorni, e buon compleanno”, disse lui fuggendo velocemente da quella discoteca, da lei e da quel sentimento confuso che continuava ad agitarsi dentro di lui.

E' che sono in astinenza... e poi sono stanco per gli esami, e quella ragazzina aveva deciso di provocarmi. Ecco. E' questo. Domani mi scuserò per essere stato uno stronzo e tutto tornerà come prima.

 

Purtroppo per Jo non c'era voluto un solo giorno per far sbollire l'incazzatura di Penny, ma una settimana e molte scuse dopo, lei lo aveva perdonato e tutto era tornato come prima. Per un po' lui aveva evitato di starle troppo vicino, ma una volta dimenticato tutto erano tornati i soliti amici del cuore: Penny e Jo. Jo e Penny, il serio inglese e la vivace americana, il giovane uomo e la ragazzina.

 

 

Penny, stesa nel letto cercando di prendere sonno, si stupì di aver rimosso quel ricordo di lei e Jo, e si ricordò di come l'aveva ferita il rifiuto lui, e di come poi tutto era tornato a posto tra loro, ma questa volta era diverso: non erano più due ragazzini, ed erano andati troppo oltre per dimenticare tutto davanti a una coppa di gelato come avevano fatto per tutti quegli anni.

 

“Tutto andrà bene” disse a bassa voce per calmarsi, e prendendo finalmente sonno si addormentò.


 



Eccomi tornata!!!!
Scusate ma mio marito mi ha fatto una sorpresa e mi ha portata in vacanza 4 giorni.....:-) e ovviamente mi ha proibito di portare il pc!!!
Questo è il mio regalo di Natale in ritardo per tutte voi...
Spero che abbiate passato un sereno Natale e ringraziandovi delle meravigliose recensioni e la storia nelle preferite, ricordate e seguite.... vi auguro un continuo di buone feste e un buon anno nuovo!!! (Sperando di poter aggiornare prima di Capodanno......vedremo...)

Un grandissimo abbraccio!!
La vs Emma

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

 

“Preghiamo i passeggeri del volo 754 diretto a Londra di recarsi al gate per l'imbarco”.

Penny si alzò dalla sedia su cui si era fermata a leggere un libro in attesa del volo e raccolse la borsa avviandosi al gate con il biglietto aereo in mano. Amava gli aeroporti: dietro ogni passeggero c'era una storia, una partenza o un arrivo, qualcuno ad attenderti o qualcuno da lasciarsi indietro, in ogni caso segnavano un cambiamento, anche se piccolo, e improvvisamente fu felice di tornare a casa dalla sua ingombrante famiglia, dove l'avrebbero attesa settimane piene di discorsi matrimoniali, nastri e merletti, abiti e fiori.

Trovato il suo posto si accomodò accanto al finestrino e riaprì il libro che si era fatta prestare da Jo per il volo, Ogni cosa è illuminata, da cui era tratto un film che aveva visto di recente. Poi, spostandosi per allacciarsi la cintura il libro le cadde a terra, lei lo raccolse e vide un biglietto che era scivolato via dalle pagine del libro; curiosa lo aprì e si mise a leggerlo.

 

Non so neanche se leggerai questo biglietto perchè smanata come sei di sicuro ti sarà caduto da qualche parte in aeroporto... e allora qualche altra ragazza fortunata lo leggerà... eheh...

Scherzi a parte... ti auguro un buon volo, abbracciami tutta la famiglia e di a Jack che il suo testimone non farà tardi il gran giorno! Poi abbi pazienza con tua mamma e le zie... So che non ami il tulle o le perle ma fai uno sforzo e non fulminarle con il tuo sguardo glaciale come quello che mi riservi ogni tanto quando ti faccio arrabbiare...

E poi... mi mancherai, questo è ovvio. Ma ti voglio troppo bene, e tengo troppo a noi per fare le cose di fretta, lo sai. Quel che è certo è che saranno delle settimane lunghissime e mi si prospettano giorni non semplici, ma so quello che mi aspetta dall'altra parte e quindi vado sereno e con un sorriso idiota che nessuno riesce a cancellarmi dalla faccia.

Ora provo un po' a dormire se no domani non mi sveglierò mai in tempo per il volo... Fai la brava, saluta Seth quando lo vedi visto che prendeva l'aereo dopo il tuo, e digli che ci vediamo al matrimonio (visto come sono maturo e per niente geloso?...).


 

Un bacio (sulla guancia)

Un abbraccio

Un bacio (vero...)

..

Ti voglio bene. Sempre.

Jo.

 

 

E con il biglietto ancora in grembo Penny si addormentò sognando Londra, il matrimonio, e un elegante inglese che la teneva a braccetto accompagnandola lungo la navata.

 

In aeroporto ad aspettarla c'era Shannon, l'amica di sempre, che ridendo le venne incontro agitando il dito indice come una spada “Dimmi per quale motivo dovrei considerarmi ancora tua amica, dopo che te ne sei andata quattro giorni nella patria dei vampiri più fighi del mondo lasciandomi a casa??”.

“Shan lo sai che ti avrei portata con me, ma...” iniziò Penny dispiaciuta.

“Ma volevi stare da sola con il tuo caro amico del cuore Joseph lo so...” disse lei rassicurandola agitando la testa come a ripetere una filastrocca già sentita mille volte. “Poi solo tu puoi avere un amico così... così figo, così inglese e così... Insomma... Insomma è Klaus te ne rendi conto?? Dio... potrei uccidermi con le mie stesse mani per non averci mai provato con lui al liceo, ma poi tu non mi avresti più parlato vista la tua cotta epocale per lui...E quindi ho fatto la brava amica, ma sappi che mi devi tutti i dettagli...”.

Penny al ricordo di tutto quello che era successo in quei giorni diventò improvvisamente rossa; appena era atterrata a Londra le novità tra lei e Jo le erano sembrate solo un bellissimo sogno, ma la consapevolezza che era accaduto tutto realmente la colpì facendola arrossire.

 

“Tu mi nascondi qualcosa tesoro...” disse Shannon guardandola meglio, “Sei... Cambiata.”.

Il silenzio di Penny fu più eloquente di mille parole e Shan si mise a saltellare per tutto l'aeroporto entusiasta “Dimmi che finalmente ti sei buttata tra le sue braccia e lui si è dato una svegliata... è vero? E' vero? Dio Penny di qualcosa!”.

Le labbra di Penny si schiusero in un sorriso radioso e l'amica la abbracciò felice “Ora però mi devi tutti i dettagli mia cara... Dio... ma ci pensi?? Klaus!”.

Penny scosse la testa ridendo “Tu guardi troppo Vampire Diaries... Lui non è Klaus, lui è semplicemente Jo.”.

“Si...” disse Shan non troppo convinta “Forse per te, ma per le altre mille donne nel mondo lui è e rimane Klaus: il vampiro millenario dalla voce sexy. E ora parla. O ti estorcerò ogni minima informazione con dosi massicce di vodka...”.

“Ok... Ma tu promettimi che non dirai una parola...”

Shannon si fece una croce sul cuore con il dito, come facevano da piccole per suggellare un patto, “Sarò muta come una tomba. Tomba...” si fermò a riflettere, “E dimmi un po'... Non ti sarai mica infilata anche nella tomba di Klaus eh?” finì con un sorrisetto compiaciuto.

“Shan! Sei veramente terribile... E comunque la sua tomba no... ma la sua camera...” disse Penny continuando a camminare lasciando l'amica dietro di lei, ferma come una statua di sale.

“Penny ti giuro che se non mi racconti ogni minimo dettaglio ti infilzo con un paletto!!” disse lei rincorrendola mentre Penny si era fermata per aspettarla ridendo di gusto.

E si allontanarono così: abbracciate e felici, con molte cose da dirsi e molto tempo da recuperare.

 

 

 

Era una bellissima notte a Los Angeles e Jo aveva deciso di andare a piedi nel bar in cui doveva incontrare alcuni amici. Emily non aveva ancora finito le ultime riprese e quindi si erano accordati per vedersi il giorno seguente, dandogli tempo di schiarirsi le idee passeggiando vicino alla spiaggia sotto il cielo limpido e l'aria calda che soffiava leggermente dal mare. Si ritrovò a pensare senza accorgersene a Londra, dove anche d'estate non si soffriva mai il caldo opprimente che c'era invece dove si trovava ora. Poi, scalciando un sasso mentre passeggiava, i suoi pensieri andarono di rimando da Londra a Penny: doveva essere già arrivata a casa, dove i parenti la stavano probabilmente tartassando con i preparativi del matrimonio. Un sorriso gli spuntò sulle labbra, poteva immaginarsi benissimo la scena: Ruth con un catalogo di stoffe per il vestito delle damigelle in mano e Penny che cercava in tutti i modi di fuggire inventandosi impegni di lavoro spuntati all'improvviso...

Era così normale pensare a lei... Da sempre era stata al suo fianco, dalla scuola fino a quel momento, in cui era cambiato tutto: erano bastati quattro giorni insieme per capire quello che non aveva mai capito in trentanni di vita. Colpito da questa consapevolezza si fermò e si girò a guardare il mare. Cosa avrebbe detto a Emily?

Erano diversi mesi che si vedevano saltuariamente per via degli impegni lavorativi di entrambi, e Jo pensò a tutte le telefonate dove era chiaro che l'argomento preferito di Emily fosse il suo collega Josh, e la cosa più strana era che avrebbe dovuto essere geloso, geloso matto di quell'americano bello e palestrato che girava intorno alla sua ragazza, mentre la sua reazione era solamente un leggero fastidio.

Poi ripensò alla sua reazione con Seth, l'amico di Penny, si rese conto che una gelosia così non l'aveva mai provata: una gelosia maledetta che lo aveva irrigidito dalla punta dei capelli fino alle dita dei piedi quando lo aveva visto così vicino a Penny, così intimo con lei. Il solo pensiero della possibilità che le risate e i dolci sorrisi di lei sarebbero stati riservati solo a Seth, e non a lui, riaccesero quella gelosia che pensava di aver sepolto dopo aver saputo che lui non era interessato a lei.

 

Ok, Seth non era un problema, ma il prossimo? Il prossimo che sicuramente si avvicinerà a lei? Che le sfiorerà le braccia, e il viso, e a cui non saranno negate le sue labbra?

Dio Jo, calmati!

 

Doveva parlare con Emily, al più presto. Il solo pensiero che Penny avrebbe trovato qualcuno, qualcuno che non era lui, per condividere la sua vita gli rendeva difficile anche solo respirare.

 

E con il passo deciso e spedito si avviò lontano dalla spiaggia, per incontrare gli amici e cercare un po' di sollievo da quei pensieri dolorosi.




Eccomi tornata!!!
Innanzi tutto vi auguro un 2013 pieno di gioia a voi e alle vostre famiglie!

Poi passiamo ai nostri Jo e Penny... Questo è un capitolo di passaggio...credo si sia capito... Ma spero che vi sia piaciuto lo stesso!!

Mi ha rattristato un pò non ricevere recensioni nell'ultimo capitolo...e volevo sapere se per caso ci sono delle cose che non vi son piaciute o semplicemente non avete avuto tempo per le vacanze di Natale... EhEh...in tal caso vi capisco bene!!!!

RIngrazio di cuore le persone che continuano ad aggiungere la storia alle seguite, ricordate e preferite, e a chi legge silenzioso...

Vi abbraccio fortissimo!
Un bacione!
Emma

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

 

“Non sapete quanto avessi bisogno di una serata come questa!” esclamò Penny a Seth e Shannon mentre addentava un pezzo di pizza, “Soprattutto vista la settimana che mi aspetta... Venerdì ci sarà l'addio al nubilato di Lucy, e sabato quello di Jack, dove non so neanche per quale motivo, sono obbligata a partecipare... Almeno ci sarete anche voi!” finì con un sorrisetto compiaciuto verso i due amici.

Seth sorrise “Amica, anche se conosco a malapena tuo fratello, un addio al celibato al Black Pipe non me lo perdo!”, “E nemmeno io!” esclamò Shannon entusiasta.

Il Black Pipe era uno dei locali più in voga al momento, nel cuore pulsante di Londra, pieno dei personaggi più in della zona e con i dj più famosi d'Europa; ovviamente tutto questo non entusiasmava Penny neanche un po', mentre i due amici si erano lasciati convincere facilmente a farle compagnia..

“Vuoi che ti accompagni anche alla festa di Lucy?”

“No Shan, tranquilla, la mia futura cognatina non ama molto le discoteche quindi andremo per locali a bere facendole fare tanti giochi divertenti, posso reggere una serata di alcol e finti falli di gomma!”.

“A già! Ecco, te li ho presi nel negozio che ti dicevo, vicino al mio ufficio” disse Shannon tirando fuori dalla borsa una busta di plastica e passandola a Penny. “Ho preso le cose più simpatiche e meno costose... Giusto per metterla un po' in imbarazzo!”.

“Sei la migliore Shan! E ringrazia tua cugina, il fatto che lavori li ci ha fatto risparmiare tanti soldi e figuracce!”.

Le due ragazze scoppiarono a ridere davanti a un basito Seth, “Vi giuro ragazze, siete imbarazzanti anche per me! Sarà che siete in astinenza ma...”

“In astinenza direi che sono solo io...” lo bloccò Shannon nascondendo un sorriso nel calice di vino rosso. Penny diventò improvvisamente rossa come un peperone mentre Seth spostava lo sguardo da una all'altra senza capire “Ma... Lane quando? Dio non dovevo lasciarti sola neanche un attimo lo sapevo... Ma quindi vuoi dirmi di grazia perchè seduti qui nel tuo salotto a sorseggiare un bicchiere di vino ci siamo noi e non il caro Joseph Morgan?”.

“Bè lui...” iniziò Penny sistemandosi seduta con la schiena dritta e le gambe incrociate tra loro, “Innanzi tutto non è successo... Ci siamo solo... diciamo... coccolati”

Coccolati?” chiese Seth senza capire.

“Dai Seth!” rispose Shannon “Hai presente i preliminari? Il caro signor Morgan non appena ha visto la signorina qui presente al ballo non ha resistito e se l'è trascinata dentro uno stanzino dando luogo al sogno di milioni di ragazze nel mondo!” finì allargando le braccia come se fosse una cosa scontata.

“Ecco...” continuò Penny, “Non l'avrei di certo raccontata in questo modo ma... E' così che è andata.”

Seth si alzò lentamente dal divano con lo sguardo impassibile avvicinandosi a Penny, per poi allungarle la mano “Mi congratulo con lei miss Penny Lane! Direi che il suo viaggio ad Atlanta, e ovviamente anche la gelosia che è scaturita dalla mia entrata in scena... Hanno ottenuto il risultato sperato! Ma ribadisco la mia domanda... Perchè quindi Jo non è qui con te?”.

Penny lasciò la mano che aveva stretto all'amico fino a quel momento e se la riportò in grembo, con un'espressione seria “Bè, non so se leggete i giornali, ma lui è attualmente impegnato con Emily Vancamp, e lei è a Los Angeles per finire di girare il suo telefilm, così Jo l'ha raggiunta per parlarle.”

“Cioè per lasciarla.” continuò Seth come se fosse ovvio.

Penny ci mise un po' a rispondere “Be', lui ha detto solo che le avrebbe parlato... Io... Io credo che... Non lo so. Abbiamo deciso di non vederci, ma lui verrà al matrimonio di Jack, dato che è il suo testimone, e allora credo proprio che scoprirò quel giorno cosa le avrà detto...”.

 

 

Era mezz'ora che Jo aspettava Emily sotto il sole dell'ora di pranzo, seduto ad un tavolino di un ristorante sulla spiaggia e lei ancora non si era presentata; aveva scelto il posto più esterno e riservato, pensando poi di parlarle durante una passeggiata: avrebbe chiuso con lei e sperava solo di avere la capacità di farlo nel modo più giusto possibile, anche se forse non c'era un modo giusto. Bevendo l'ennesimo bicchiere di acqua fresca alzò gli occhi a guardare il cielo azzurro di Los Angeles, per poi riabbassarli nel sentire il rumore di passi accanto a lui.

“Jo!” Emily si era avvicinata a lui facendolo alzare e stampandogli un bacio sulle labbra. Quando lui sentì la pressione della bocca di lei sulla sua gli apparve in un istante l'immagine di Penny, e si maledì per il suo poco autocontrollo.

“Ciao Em!” La salutò allegro.

“Scusa il ritardo amore, è che i ragazzi mi hanno portato a bere dopo la fine delle riprese e non ho sentito la sveglia... Scusa anche per il mio aspetto, sono uno straccio!” disse allargando le braccia per poi farle ricadere lungo i fianchi.

“Non dire scemenze, sei splendida come al solito!”.

Ed era vero: Emily aveva la capacità di essere bella anche struccata e dopo una notte insonne, era sempre stata aggraziata come un folletto e Jo si rese conto che quello non era cambiato, lei era ancora bellissima, era ancora la Emily che l'aveva fatto innamorare, ma qualcos'altro era cambiato.

“Avete finito di girare?”

“Finalmente si! Tra una settimana va in onda l'ultima puntata e allora potremo tutti rilassarci... A proposito, perdonami per il modo in cui me ne sono andata da Atlanta, ma Josh mi ha fatto fretta per ritornare qui perchè alcune scene erano state rovinate e avremmo dovuto rifarle...”

“Non preoccuparti Em, so bene di cosa parli, il nostro lavoro è imprevedibile e prende molto tempo.” rispose lui rilassato con un sorriso.

“Ah il difficile mondo degli attori!” scherzò lei facendosi aria con la mano per allontanare il caldo opprimente, “Se qualcuno ci sentisse lamentarci del lavoro che facciamo ci manderebbe al diavolo!”

“Si ma non sanno di cosa parlano!” rispose con un sorriso Jo.

Emily rise e tutti e due si rilassarono.

“Mi sei mancata Em” ammise Jo.

“Anche tu Jo” rispose lei.

Era vero, Emily gli era mancata, in quel momento gli sembrava di essere semplicemente a pranzo con un'amica, con cui era sempre riuscito in quei due anni a parlare di tutto, e nel suo cuore si accese la speranza di non doverla perdere, di non dover perdere il rapporto che era nato tra di loro e che li aveva accompagnati in quegli anni.

Il pranzo continuò fino a quando Jo le propose di passeggiare un po'.

“Jo non dici una parola da dieci minuti... Tutto bene?” chiese Emily abbozzando uno sguardo verso di lui. Jo si fermò all'improvviso “Si Em, tutto bene, ed è proprio questo il difficile, perchè anche se sto bene ho bisogno di parlarti di una cosa molto importante.”.

Emily si fermò e lentamente alzò gli occhi su di lui.

“Sono qui, parla.”

Jo piantò gli occhi in quelli di lei e iniziò “Spero di non rovinare tutto e di essere capace di comportarmi nel modo in cui meriti di essere trattata. Emily sono stati due anni meravigliosi e molto intensi per noi: l'amore è arrivato e ci ha travolti, così come il successo e di conseguenza il lavoro, anche se la distanza ci ha allontanato non hai idea di come sia fiero della donna che sei diventata, ma...”

Emily parve capire solo in quel momento il significato di tutto quel discorso e abbassò gli occhi per fissare la sabbia sotto di lei.

Jo se ne accorse e capì che non poteva aspettare più oltre. “Emily, io non posso continuare a stare assieme a te. Non posso perchè meriti qualcuno che ti ami completamente e sinceramente, e io non sono più in grado di farlo perchè...”

Un singhiozzo soffocato giunse distintamente alle orecchie di Jo che continuò a parlare, decidendo di essere sincero fino alla fine. “Perchè sono innamorato di un'altra.”.

 

Dopo un tempo che a Jo era sembrato infinito Emily alzò lo sguardo verso di lui: non c'erano lacrime ad offuscarle gli occhi, anche se lui aveva potuto scorgere un velo di tristezza passarle sul volto.

“Jo, capisco. Capisco più di quanto tu possa immaginare, e ti ringrazio per avermelo detto prima di poterlo scoprire dai giornali, ti ringrazio di avermi trattato come hai sempre fatto.” abbozzò un sorriso subito cancellato da un'espressione di supplica “E so che quello che ti sto per chiedere può sembrare crudele o egoista ma... Io... Ho bisogno che teniamo il segreto di questa rottura per un'altra settimana.”

Jo strabuzzò gli occhi non capendo.

“Lo so che è una richiesta strana, e non sai quanto mi vergogni... Ma tra una settimana andrà in onda l'ultima puntata e i produttori e gli autori ci avevano chiesto di non sollevare polveroni o gossip estivi prima di allora.”.

“Non preoccuparti Em” disse lui avvicinandosi a lei “Non sarà un problema, e farò tutto ciò che posso per aiutarti con la tua vita e nel tuo lavoro, sia ora che in futuro, questo lo sai vero?”.

Emily abbozzò un sorriso, “Lo so Jo, grazie”.

Poi lei corse ad abbracciarlo, e dopo un attimo di incertezza lui avvolse quel piccolo corpo con le braccia stringendolo a se “Emily ti voglio bene, e ti ringrazio di tutto quello che c'è stato tra noi, sei stata una compagna meravigliosa e un'ottima amica, e non voglio perderti, anche se la scelta è tua.”

Emily alzò il viso dal petto di lui e lo guardò negli occhi “Non mi perderai Jo”.






Dopo un solo giorno torno a pubblicare....
Non potevo lasciarvi così a bocca asciutta!! :-)
Quindi il nostro Jo ora è libero come l'aria... Anche se dovrà aspettare una settimana per dirlo al mondo e soprattutto alla sua Penny.

Ringrazio le persone che continuano a leggere la storia, a chi l'ha inserita tra le seguite, ricordate e preferite...
Però vedo che continuano a non esserci recensioni... Se è per qualcosa che ho fatto o per la storia che non vi prende più fatemelo sapere...
Le recensioni possono essere anche negative (anche se spero di non riceverne troppe:-))
VI abbraccio tanto,
a prestissimo....
Un bacio,
Emma

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

 

 

Penny aveva sempre pensato che i vestiti scelti per le damigelle fossero una tortura inflitta dalle spose per apparire più belle, e proprio per quello era rimasta stupita davanti al suo riflesso nello specchio nel camerino del negozio, mentre sua madre e Lucy, la sposa, la guardavano senza capire cosa stesse passando nella sua testa.

“Sono... Sono bellissima!” esclamò stupita girandosi finalmente verso le altre due.

“Be', era quella l'idea...” rispose Lucy leggermente imbarazzata.

Penny notò lo sguardo confuso che continuavano a scambiarsi sposa e suocera, così si affrettò a spiegare con un sorriso “Scusate... E' che mi immaginavo costretta ad indossare tulle rosa confetto e boccioli di rosa tra i capelli mentre... Mentre quest'abito è favoloso!”.

“Che sciocchezze Penelope! Lucy ci ha messo molto a scegliere l'abito per te perchè voleva che fossi a tuo agio e bellissima, acquisti proprio una ottima sorella...” disse Ruth scoppiando poi a piangere mentre Lucy le passava un fazzoletto, abituata alle scene di pianto che si erano susseguite nei giorni precedenti.

“Lo so mamma, Lucy è magnifica, e ancora mi stupisco del fatto che voglia sposare proprio il nostro casinista Jack!” poi corse ad abbracciare la futura cognata.

“Cosa ci volete fare?! L'amore è l'amore!” rispose lei commossa dall'affetto che le stavano dimostrando le future parenti acquisite.

Penny si diede un'ultima occhiata allo specchio, ammirando il meraviglioso colore blu notte dell'abito: la stoffa era seta e sembrava così leggera e morbida da poter prendere il volo da un momento all'altro, aveva lo scollo a cuore, stretto subito sotto il seno dallo stesso tessuto intrecciato lievemente, per poi aprirsi leggermente come i petali di un papavero e finire poco sopra il ginocchio.

“I testimoni avranno una peonia blu all'occhiello, per rimandare al colore dell'abito delle damigelle, mentre il mio bouquet sarà di peonie leggermente rosate e strette assieme da un nastro di seta blu come i vostri vestiti.” continuò timidamente Lucy.

Penny smise di ammirarsi allo specchio per volgerle l'attenzione “Sarà tutto magnifico Lucy, e tu sarai una sposa bellissima.” la abbracciò di nuovo mentre una lacrima traditrice faceva capolino da un occhio e andava a scenderle sulla guancia.

Se inizio a piangere ora sarà dura arrivare a sabato prossimo...

 

“Bene!” esclamò Penny per cambiare discorso ed evitare di scoppiare a piangere come una matta, “Ora mi cambio e tu mamma vai pure a fare quello che vuoi, perchè è venerdì e io devo rapire la sposa per il suo addio al nubilato!” finì battendo eccitata le mani tra loro.

 

Non era passata neanche una settimana dalla sua partenza da Atlanta e già la mancanza di Jo stava diventando insostenibile: le sembrava di vederlo in ogni momento, alla fermata della metro, o in quel grazioso ristorante in centro mentre ci passeggiava davanti andando al lavoro. Aveva anche ceduto alla tentazione di sapere qualcosa cercando sui siti di gossip, ma aveva chiuso la pagina subito dopo vergognandosi per la mancanza di forza di volontà. E' che la mancanza di informazioni di qualunque genere da parte dell'amico la facevano impazzire, infatti era ormai abituata anche ai semplici e brevi messaggini che lui le inviava durante la giornata “Oggi Klaus farà un po' di danni a Mystic Falls... Non vedo l'ora che tu veda la puntata!” o anche solo “Oggi ho provato finalmente ad assaggiare il sushi... NON avevi ragione! E' maledettamente disgustoso ed è stato come ingoiare una gelatina fredda e viscida... Quando torno mangeremo solo pizza ti avviso...”.

Ripensandoci non avevano posto limiti specifici per messaggini o telefonate, anche se era chiaro che dobbiamo stare un po' lontani l'uno dall'altra non aveva bisogno di ulteriori chiarimenti, tuttavia, mentre si avviava in taxi al punto di ritrovo con le altre ragazze non resistette e iniziò emozionata come una ragazzina a muovere velocemente le dita sulla tastiera del cellulare.

 

Grazie a Dio quella settimana d'inferno era quasi finita... Aveva cercato di essere più normale possibile, e ora l'unico scoglio era la festa di gala a cui lui e Emily erano invitati da tempo e alla quale non avrebbero potuto non partecipare, ovviamente come coppia.

Stava imprecando per cercare un negozio dove comprare uno smoking quando il cellulare vibrò nella tasca dei suoi jeans, lo tirò fuori e si bloccò in mezzo alla strada quando vide il mittente del messaggio – Penny . Poi con una frenesia e emozione incredibile si affrettò a leggerlo.

 

Sappi che ufficialmente non sto infrangendo nessuna regola anche perchè non abbiamo mai messo un veto contro i messaggi quindi... Volevo solo dirti che sto andando all'addio al nubilato di Lucy... Siamo tutte vestite in modo moooolto provocante, e ci sono in ballo numerosi giochini erotici per metterla in imbarazzo... Un bacio. Penny

 

Jo rimase imbambolato con il cellulare tra le mani – Quella donna vuole farmi impazzire... – Il solo pensiero di Penny vestita in modo succinto gli aveva fatto correre un brivido per tutto il corpo, e la tentazione di risponderle a tono fu troppo forte per fermarsi.

 

 

Le mani di Penny tremavano e dopo aver premuto il tasto invia si era maledetta mille volte per essere stata così bambina, così ingenua e così stupida, pensando che Jo avrebbe riso del suo tentativo di provocarlo. Proprio per quello si irrigidì al sentire la vibrazione del cellulare che la avvisava di aver ricevuto un messaggio, e con le mani ancora tremanti guardò il display – Joseph .

 

Piccola tentatrice... Se il tuo intento era di mettermi sul primo volo per Londra ce l'hai quasi fatta... Non preoccuparti di avere infranto qualche regola, anche perchè se non l'avessi fatto tu lo avrei fatto io entro oggi stanne certa. Mi manchi da impazzire e il pensiero che in questo momento tu sia vestita con un abito sexy non mi aiuta per niente sappilo...

 

Penny si stupì nel leggere la risposta di Jo, e istigata dal fatto che lui non aveva chiuso la conversazione salutandola, si affrettò a digitargli una risposta.

 

E si può sapere cosa ti trattiene ancora li...? Se prendi un aereo ora puoi ancora farcela per l'addio al celibato di domani e magari vedermi con quest'abito addosso...Oppure no.

 

Devo essere completamente impazzita – Pensò Penny premendo invio come se il suo corpo e la sua mente fossero due entità separate e non collegate tra loro. Aveva sempre scherzato con Jo, e ci erano sempre andati pesanti su molti argomenti, anche imbarazzanti, ma questo non era scherzare, questo era flirtare.... E Penny non era neanche sicura di saperlo fare tanto bene.

 

 

Calmati Jo. Calmati. Mi vuole morto. - Dopo aver letto il messaggio di Penny i pensieri di Jo corsero a quell'unica sera in cui aveva potuto assaggiare il suo corpo, seppur per poco, affondare le sue labbra in quelle bollenti e morbide di lei, e non aveva potuto nemmeno vederla nuda in tutta la sua bellezza. E ora lei gli scriveva che poteva vederla nuda se solo avesse preso ora un aereo...

Una signora si fermò a chiedergli se aveva bisogno di indicazioni visto che era rimasto fermo impalato da un quarto d'ora buono, e lui la ringraziò dicendo di essere a posto, poi, come preso da una febbre, rispose immediatamente a Penny.

 

Questa sera ho un impegno improrogabile con degli amici, ma ti giuro Penelope, che non la passerai liscia dopo avermi provocato così... Proprio mentre tra di noi ci sono più di 8.000 chilometri. E non mi sembra giusto che solo tu ti diverta a stuzzicarmi quindi... Devo forse ricordarti il modo in cui mi chiamavi un attimo prima di raggiungere l'orgasmo, mentre le mie labbra baciavano il tuo seno e le mie dita ti sfioravano?...Dio Penny, doveva essere una punizione per te e invece mi si ritorce contro anche questo... Perchè... Perchè non riesco a smettere di pensare a te che ansimi e io che annego nei tuoi occhi mentre stai per venire...

 

Jo aveva il fiatone come se scrivere quel messaggio gli avesse fatto riprovare le stesse medesime reazioni di quella sera. E pensare che quel giorno lei non lo aveva neanche sfiorato! Gli era bastato vederla ansimare sotto di lui per impazzire, e ora si trovava a migliaia e migliaia di chilometri da lei costretto ad andare a quella festa con Emily. Aveva dovuto mentire a Penny, perchè non voleva spiegarle per messaggio tutto quello che si erano detti lui e Em, ma l'unica cosa che davvero desiderava in quel momento era raggiungerla, andare da lei, e possibilmente non lasciarla andare mai più.

 

Penny si appoggiò alla parete esterna del locale per paura che le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro. Una cosa era certa: Jo era più bravo di lei a flirtare. Solo leggere quel messaggio l'aveva fatta impazzire e ci mise un po' a concentrarsi per mettere insieme una risposta.

 

Sta attento Morgan... perchè ti giuro che se continui così vado subito a prendere il primo volo per venire da te.

Ora devo lasciarti, anche se è l'ultima cosa che vorrei fare, perchè non posso motivare alle ragazze i miei occhi lucidi di passione e il sorriso ebete sulle labbra dicendo che il vampiro più sexy di Mystic Falls mi sta mandando messaggini sporchi... Quindi fa il bravo, e non scordarti di me.

Non vedo l'ora di averti qui.

 

Penny si rese conto che scrivergli Ti amo da impazzire non sarebbe stata una delle sue mosse più furbe, ma fu davvero difficile premere invio senza aggiungere quella confessione imbarazzante.

 

 

 

Jo sorrise nel leggere la risposta di lei, e la tentazione di andare in aeroporto fu più forte che mai, ma si trattenne e velocemente le rispose.

 

Direi che siamo arrivati entrambi alla frutta non è vero?

Ti lascio andare al tuo addio al nubilato, non mi potrei dimenticare di te nemmeno con una lobotomia, e anche io non vedo l'ora di essere li con te...

Ah... Mia piccola Penelope... Prova anche solo a farti poggiare addosso lo sguardo da qualcuno di sesso maschile e ti giuro che non sarai felice di vedermi arrivare sotto le cattive vesti di Klaus...NON scherzo.

 

La risposta di lei non tardò ad arrivare.

 

Farò quello che posso... Tu intanto sbrigati a tornare...

Un bacio. La tua Penelope.

 

Ed entrambi aprirono una porta, lei del locale, e lui del negozio di abiti, entrambi con un sorriso ebete e il cuore in subbuglio, con una voglia matta di salire su un aereo.

 

 


Oggi Jo e Penny non mi hanno lasciata in pace finchè non ho scritto di loro....
Lo zampino per un aggiornamento così rapido va però a Amber94, a cui dedico il capitolo con tanto affetto, che con la sua recensione mi ha fatto venire ancora più voglia di pubblicarlo!
Mi piace particolarmente questo capitolo... E spero anche a voi...
Ringrazio infinitamente le persone che hanno inserito la storia tra le preferite, ricordate e seguite, e ovviamente chi commenta... (vi adoro!!!!!!!!!)

Ora vado a cucinare se no mio marito si arrabbia...eheh....
Smack,
A presto!
Emma

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17

 

L'addio al nubilato era appena finito e Penny, si buttò sul grande letto appena uscita dal bagno. La sposa era stata felicissima e aveva riso degli scherzi preparati dalle amiche e l'alcol era sceso a fiumi, tranne che per Penny, che si stava preservando per la serata seguente con i maschietti: non capiva perchè all'addio al celibato del fratello fosse stata invitata anche lei, e con il permesso di portare due amici, ma sapeva che sarebbe stato molto più movimentato della festa di Lucy, e così si era trattenuta dal bere, per poter approfittarne il giorno seguente.

Poi, raggomitolata tra le lenzuola, nel silenzio del suo appartamento, afferrò il cellulare e si concesse di rileggere gelosamente i messaggi di Jo per poi addormentarsi con un sorriso ebete sul viso.

 

 

“Grazie di essere venuto” disse Emily voltandosi verso Jo e stringendosi al suo braccio, “Sai che non devi preoccuparti Em, sono qui” le rispose lui sorridendole e scendendo dalla macchina per poi voltarsi per aiutarla a scendere a sua volta. Usciti dall'auto lei lo prese per mano, e con i flash dei fotografi che non davano loro tregua, si avviarono lungo il red carpet per entrare nella sala dove si sarebbe tenuta la serata di gala.

Era tutto estremamente noioso, e Jo avrebbe preferito essere in mille altri posti, per esempio... Londra, ma doveva stare li, sentiva di doverlo a Emily, e si avviò a prendere un calice di vino quando una mano si posò sul suo braccio facendolo voltare.

“Posso presentarmi? Sono Josh Bowman, il collega e amico di Emily.”

Jo rimase colpito di come dal vivo Bowman apparisse ancora più palestrato che in tv, e si rese conto di quanto fossero completamente diversi tra di loro “Piacere, Joseph”.

“Ah quanto abbiamo sentito parlare di te sul set, sei famoso tra il cast di Revenge*!”.

Jo non potè trattenere un sorrisetto ironico “Be' anche io ho sentito molto parlare di te Bowman.”.

“Si, io e Emily abbiamo legato molto, dato che dovevamo interpretare due fidanzati...”,

“Mi sembra che ci siate riusciti, gli ascolti sono in crescita giusto? Certo mai come quelli di TVD, ma sta tranquillo, non vi chiuderanno.” e detto questo se ne andò al bar, lasciando il ragazzo basito.

Tutto il nervosismo per quella serata era scivolato fuori in quella frase acida che aveva rivolto a Bowman, e lo aveva fatto con un tono di voce gelido, forzando il suo accento inglese: il risultato doveva essere sembrata una bella e propria minaccia per il ragazzo. Era vero che lui e Emily si erano lasciati, anche se non era ancora pubblico, e che era ormai palese che lei si fosse presa una cotta per questo Josh, ma Jo si irritò per il tentativo di lui di farlo apparire un idiota.

 

Uscì fuori a fumarsi una sigaretta e dopo qualche minuto lo raggiunse Emily.

“Jo ma cosa è successo con Josh?”

Lui soffiò irritato il fumo della sigaretta voltandosi verso di lei, “Em, ho semplicemente risposto a tono al tuo collega, che tra parentesi non mi sta nemmeno troppo simpatico. Non sono stupido, mi vuoi dire perchè io sono qui con te e fingo che tra di noi vada tutto a gonfie vele mentre lui cerca palesemente di mettermi a disagio facendomi capire che c'è qualcosa tra di voi?”.

Jo capì di avere spinto il tasto giusto quando Emily abbassò lo sguardo e non parlò.

Lui addolcì il tono e si avvicinò a lei sfiorandole un braccio, “Emily puoi dirmi tutto, non stiamo più insieme e non sono geloso, voglio solo capire quello che sta succedendo.”

Lei finalmente alzò lo sguardo e cominciò a parlare “Da quando siamo tornati sul set dopo le vacanze di Natale io e Josh ci siamo avvicinati molto, ti giuro Jo che non è successo nulla tra di noi, ma io mi sentivo molto confusa, e lui non mi aiutava di certo... Sempre circondato da mille ragazze lui dava corda a tutte loro, preferendo però sempre me: per accompagnarlo a cene di lavoro, shopping, cinema... Quando sono arrivata ad Atlanta la settimana scorsa ero molto nervosa, e speravo che stare con te mi potesse aiutare a capire i miei sentimenti per te e quelli per lui.”

Jo si muoveva agitato sulla terrazza del salone, non soffriva per quello che Emily gli stava dicendo: il suo unico pensiero era chiudere quella storia e tornare a Londra, da Penny.

“Jo, l'ultima volta che siamo stati a letto insieme io mi sono resa conto di non essere più innamorata di te, ma di esserlo di Josh. Poi il giorno dopo lui mi ha richiamato sul set per girare una scena e quando sono arrivata l'ho visto baciarsi con una ragazza... So che tu ora non mi devi più nulla, ma ti chiedo di non abbandonarmi questa sera, per l'ultima volta sii con me l'uomo meraviglioso che sei e io me la vedrò io con Josh, magari potrei pensare di farlo ingelosire... Così tu sarai libero di tornare dalla tua Penelope.”

Jo voltò la testa di scatto a guardarla “Ma tu come?...”

Emily lo guardò sorridendo, “Jo non sono idiota: il modo in cui vi guardavate quando l'ascensore si è aperto e vi ho visto, e il modo in cui tu l'hai guardata con quell'abito da sera... Be'... Non credo che tu abbia mai guardato una donna con quello sguardo, nemmeno me. E non ci vuole un genio a capire quanto tu sia innamorato di lei, e lei di te.”

“Mi dispiace Emily...” sospirò lui piano.

“Non ti dispiacere, ci sarà un motivo se entrambi contemporaneamente abbiamo voltato pagina!” gli disse facendo riaffiorare un sorriso e afferrandogli le mani “E poi... Fin da quando ho conosciuto Penelope a Londra ho sempre saputo e temuto che lei era una parte troppo importante della tua vita per poterci competere. E' semplicemente giusto così, e io non ci sto male. Mi dispiace solo di non essere stata sincera quando mi hai parlato sulla spiaggia, ma spero di aver potuto rimediare ora parlandotene. Anzi, questo è il mio regalo per te: ti ho prenotato un volo per Londra domani mattina, so che poi andrai in Galles da tua nonna, ma pensavo ti facesse piacere passare dai tuoi amici e da Penny...”.

 

Jo fu colpito dalla sincerità di lei, e tutto il peso che sentiva sul petto finalmente se ne andò lasciandolo libero di respirare, poi un sorrisetto furbo gli fece arricciare le labbra, “Ora vieni con me, e diamo una svegliata a quel Bowman... Anche a me è servita una buona dose di gelosia per rendermi conto dei miei sentimenti per Penny, e forse posso essere utile in questo...Vieni”.

E la prese per mano trascinandola ridendo dentro la sala, per poi portarla al centro della pista da ballo e avvolgerla tra le braccia guardandola con affetto “Signorina Emily Vancamp... Questo è per i nostri due anni insieme, per l'amicizia che spero ci legherà ancora, e soprattutto per svegliare il tuo collega un po' invornito...” poi con un sorriso si avvicinò alle labbra di lei, e Em capito il motivo del suo gesto, lo lasciò fare.

Jo la baciò in modo teatrale, fingendo una passione e un amore che in realtà non c'erano, mordendole leggermente le labbra e accarezzandole la schiena, mentre lei affondava le mani nei suoi capelli. Poi si staccò da lei, che aveva gli occhi lucidi, le guance rosse e un leggero fiatone, “Morgan se credi che i tuoi baci non mi facciano più effetto solo perchè non sono più innamorata di te ti sbagli di grosso...” gli sussurrò scherzando all'orecchio, “Sono contento che le mie doti amatorie siano così ben considerate!” le rispose lui ridendo a sua volta. “Comunque credo che dovresti fare attenzione al caro Josh che si sta rodendo il fegato accanto al bar, credo proprio che quando gli dirai che tra noi è finita ti dirà che è stato un idiota e tutto si sistemerà.”.

“Grazie Jo, grazie per essere sempre stato un compagno meraviglioso, domani sera andrà in onda la puntata e poi tornerò in Canada, e tu potrai tornare da Penelope.”.

“Non ti preoccupare Em, anzi, già che siamo in ballo... Balliamo? Credo che al caro Josh potrebbe far comodo un'ulteriore spintarella” e detto questo fece fare un casque alla sua dama, scoppiando entrambi a ridere, mentre qualcuno dall'altra parte della sala non rideva affatto.

 

Visti dall'esterno potevano sembrare una coppia molto affiatata, mentre solo loro due sapevano il significato di quel bacio, di quelle risate e di quel ballo: un saluto, un addio, e magari un aiuto nel creare un nuovo amore.

 

 

 

La giornata di sabato era iniziata male per Penny: Shannon l'aveva trascinata per negozi, provandosi più di mille vestiti e scarpe, mentre lei aveva già speso troppo per quel mese e quindi si limitava ad osservare pazientemente, e ovviamente fare da porta borse alla sua pazza amica.

Entrando nell'ennesimo negozio il telefono di Shannon suonò e l'amica rispose come al solito con voce squillante “Pronto!” e dopo un attimo di sbigottimento fece cenno a Penny di doversi un attimo allontanare.

Penny si accese una sigaretta guardando svogliata le vetrine, pensando che sarebbe stata molto più tranquilla sul suo divano con un buon libro, ma l'amica era stata così insistente, e la voglia di stare con lei così grande, che aveva accettato quella giornata “sole donne”.

Quando Shannon tornò aveva le guance in fiamme e gli occhi che le brillarono.

“Bene...” cominciò “Direi che con i vestiti sono a posto per un bel pezzo quindi ora io e te andiamo a pranzo e poi subito dall'estetista, poi ovviamente c'è il parrucchiere e...”.

Gesticolava animatamente parlando senza respirare e Penny la fermò incuriosita “Shan mi dici che succede?”.

“Beh... Era... Tuo fratello!”

“Jack? E perchè ha chiamato te?” chiese Penny ancora più confusa.

“E io che ne so? Forse ha provato a chiamare te ma non hai sentito il telefono! Comunque l'addio al celibato è spostato alla settimana prossima perchè il Black Pipe ha rimandato la serata, quindi tuo fratello ha pensato di organizzare una serata al suo pub preferito, cena, amici stretti e il concerto di Joshua James! Sai quanto amo quel cantante quindi niente storie: voglio essere bellissima e tu mi accompagnerai! Non vorrai mica sfigurare davanti a me!” finì con un sorriso afferrando l'amica sotto braccio e trascinandola per le strade affollate di Londra.

 

 

Il pomeriggio passò veloce tra le torture medievali dell'estetista e del parrucchiere, e guardandosi, in taxi verso il pub, Penny pensò che ne era valsa davvero la pena: la manicure era perfetta e semplice, i capelli lucenti e morbidi le cadevano sulle spalle e i jeans stretti con la canottiera d'oro dell'amica, abbinata alla sua giacca leggera di pelle nera la facevano sentire bella e allo stesso tempo a suo agio.

 

 

 

Jo non era riuscito a dormire molto durante il volo, e anche ora sentiva tutto lo stress e l'agitazione non dargli tregua, mentre guidava l'auto presa a noleggio.

Il pensiero che di lì a qualche minuto avrebbe visto Penny lo faceva impazzire, e dovette stringere forte il volante per evitare di spingere eccessivamente il piede sull'accelleratore e arrivare così il prima possibile.

Certo, il giorno dopo sarebbe dovuto andare in Galles da sua nonna, ma poter stare anche solo una sera, una notte... Con lei, valeva tutte le ore di aereo e macchina del mondo.

La chiamata di sua madre Mary lo aveva sopreso: nonna Cherry si era rotta una gamba, e quella settimana nessuno avrebbe potuto stare con lei, quindi Jo accettò subito di farle compagnia, dato che erano secoli che non stavano un po' insieme.

Mandò un messaggino a Shannon dicendole di essere arrivato, e lei rispose un attimo dopo avvisandolo che sarebbero arrivate dopo dieci minuti.

Per un attimo fu pentito di aver deciso di farle una sorpresa e chiamare l'amica per combinare tutto: avrebbe potuto passare il pomeriggio con lei, ma l'idea di farla rimanere per una volta senza parole lo attirava troppo per rinunciarci. Shannon, chiacchierona come l'amica, si era ammutolita nel rispondere alla sua chiamata: “Pronto parlo con Shannon?” disse sfoderando tutta la sensualità del suo accento. Dall'altra parte della cornetta niente, solo silenzio. “Ehm... Ho bisogno del suo aiuto signorina, non vorrà mica negare una mano al vampiro più antico del mondo?”.

Si era morsicato il labbro per evitare di scoppiare a ridere aspettando la risposta sussurrata e stupita di lei: “Klaus?”.

Jo scoppiò a ridere come un pazzo “Dai Shannon sono io! Jo!”.

“Morgan giuro che se potessi averti qui davanti ti infilerei un paletto dove non batte il sole!” Esclamò lei irritata.

“Sei sempre la solita... Non sopporti me, ma ami Klaus!” disse lui ridendo, “E comunque scusa ma non abbiamo tempo... Sono appena atterrato a Londra e ho bisogno del tuo aiuto per fare una sorpresa a Penny”.

“Lo sai che è la mia migliore amica e che se le farai del male io ti ucciderò vero?” chiese lei seria.

“Lo so. E non lo farei mai. Fidati di me per una volta...”

Forse fu il tono sincero che sentì nella voce di lui, oppure l'astinenza da genuini gesti romantici, oppure semplicemente perchè in fondo aveva sempre saputo che quei due sarebbero finiti insieme, così con un sorriso sul volto, emozionata come una scolaretta, riprese a parlare “Ok Morgan. Io la porto a farsi bella, tu tieni a freno la lingua e non dire a nessuno che sei qui altrimenti lei lo verrà a sapere, ci vediamo stasera!”.

“Grazie Shan, ti devo un favore!” disse lui grato.

“Tu fammi conoscere Ian Somerholder e siamo pari!” rispose lei seria.

 

 

 

* Revenge è la serie dove lavora Emily VanCamp




Bentrovateeee!!!
Scusate il ritardo ma è stata una settimana lavorativa stressante....
Questo capitolo è un pò più lungo degli altri, ma era necessario perchè non volevo spezzarlo prima...
Spero che vi piaccia e vi avviso che il prossimo sarà una bomba....E' quasi pronto e sono molto emozionata...
Vi abbraccio molto e ringrazio per tutto il supporto che continuate a darmi.
Un bacione!
Emma

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Piccola novità... Non so se vi piace... Potete anche far finta che non ci siano queste righe e proseguire oltre...
Siccome la serata del capitolo è ambientata durante un concerto di Joshua James, cantante che personalmente adoro...
Se volete potete leggere il capitolo con queste due canzoni di sottofondo...
Poi fatemi sapere se vi è piaciuto questo piccolo esperimento!
Ci vediamo giù!!


http://www.youtube.com/watch?v=iXSWHzHNDiA&list=AL94UKMTqg-9DoEujyTfHOY1VcBOVCwq6g
http://www.youtube.com/watch?v=5raQ1E4YNVM&list=AL94UKMTqg-9DoEujyTfHOY1VcBOVCwq6g





CAPITOLO 18

 

Penny entrò nel pub girandosi a guardare male Shannon, che la stava spingendo impaziente e poco delicatamente oltre la porta d'ingresso.

“Shan tu li vedi? Dove possono essere?”,

“Credo siano quelli laggiù al tavolo a lato...” disse emozionata nell'intravedere Jo che parlava con gli altri.

Penny si avvicinò veloce per poi bloccarsi davanti al tavolo e davanti a quegli occhi blu che tanto le erano mancati “Jo?” chiese con un sorrise ebete sul viso.

Lui alzò un sopracciglio e le sorrise restando in silenzio, come se tutte le parole del mondo non bastassero per farle capire quanto fosse felice di essere lì.

La tavolata si era ammutolita nel vederli silenziosi e sorridenti e Jo, accorgendosene, si alzò per andarle in contro “Sorpresa! Dai non potevo perdermi l'addio al celibato di Jack, anche se poi è stato spostato alla settimana prossima! Vieni qui ragazzina e dammi un abbraccio!”.

Poi Shannon iniziò a monopolizzare l'attenzione parlando del concerto che era appena iniziato, lodando le doti canore del cantante che tanto amava, e così gli occhi di tutti si spostarono da Penny e Jo, lasciandoli liberi di salutarsi.

Lui si avvicinò a lei prendendola tra le braccia e affondando il viso nei capelli di lei “Dio quanto mi sei mancata Pen...”.

Il soffio caldo nell'orecchio di lei le provocò dei brividi lungo tutta la schiena, e le parole continuavano a non voler uscire, “Penny cerca di comportarti normalmente o ci scopriranno in un attimo...” le sussurrò lui.

“E' che... Sono...” balbettò lei.

Lui si staccò per guardarla negli occhi “Lo so, anche io”.

Penny si lasciò annegare qualche attimo negli occhi di lui, per poi riprendersi e cercare di infilare una parola dietro l'altra come una persona normale “Morgan allora ti fai vivo finalmente!”, lui le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, “Brava... Ok, ora devo sedermi e staccarmi da te, ma dopo ho bisogno di parlarti perchè...” e un sorriso enorme si aprì sul suo viso.

Penny gli sorrise a sua volta, e scivolò fuori dal suo abbraccio lentamente, lasciando che le mani di lui le accarezzassero la schiena e le braccia “Dopo parleremo... Ora cerchiamo di sopravvivere allo sguardo indagatore di mio fratello...”.

Jo si staccò completamente da lei e tornò a sedersi notando che effettivamente Jack non smetteva di fissarli, “Ma voi due non vi siete visti appena la settimana scorsa?” chiese il fratello di lei non capendo.

“Si Jack, ma sono il suo migliore amico, e la rottura con Ed non è stata un passo facile per lei quindi voglio solo farle capire che ci sono e che non è sola.” rispose Jo serio sentendo il cuore pesante al pensiero che Penny avrebbe potuto accettare quella proposta di matrimonio rendendo impossibile una storia tra loro due.

Jack sembrò rilassarsi “Sei un buon amico Jo, ma un testimone mediocre quindi... Vedi di recuperare stasera e ordiniamo un po' di birra per lo sposo che ha bisogno di divertirsi!!”.

 

Il tavolo era colmo di birra e hamburger, gli amici ridevano e scherzavano sovrastando la voce di Joshua James che dal piccolo palco suonava con la sua band.

Erano in dieci, gli amici più stretti di suo fratello e la sua fidanzata, e anche con l'addio al celibato spostato al sabato successivo la cena organizzata quella sera aveva reso felici tutti, e dato l'opportunità di chiacchierare e stare un po' insieme.

Penny era seduta accanto al fratello, e di fronte a lei sedeva un rilassato e raggiante Jo; anche ora, guardandolo di sfuggita, non poteva credere che fosse realmente lì. Si era preparata mentalmente a non vederlo per tre settimane, mentre appena dopo sette giorni eccolo lì, maglietta blu della gibson con il disegno di una chitarra, i capelli mossi e un velo di barba rossiccia ad incorniciargli il viso.

Era tranquillamente appoggiato con un gomito al tavolo, il mento posato sopra la mano e un dito che inconsciamente sfiorava le sue labbra piegate in un sorriso, sicuramente per una battuta che Penny non aveva avuto modo di sentire, presa da altro...

Poi Jo, sentendosi osservato, si voltò verso di lei, e tutto il corpo di Penny fremette per il modo in cui lui stava facendo scivolare il suo sguardo sul viso di lei, passando poi al collo, le spalle... E il decoltè leggermente scollato di lei.

La guardava come se fossero soli, come non si era mai permesso di fare, e il pensiero della consistenza della sua pelle, del suo odore e della sua voce colpirono Jo improvvisamente, facendolo sentire bisognoso di un contatto con lei, anche minimo.

“Piccola posso sentire la tua birra?” chiese con nonchalance.

Penny era ancora immobile dopo la radiografia di lui, e rispose subito dopo l'espressione leggermente ansiosa di lui.

“Ok, ma non me la finire Morgan!” fu in grado di dirgli quasi normalmente.

E passandogli il bicchiere le dita di lui sfiorarono volutamente quelle di lei, mentre il mignolo di Jo si aggrappava leggermente a quello di lei, lasciandole una scarica di elettricità che partì dal dito per arrivare alla punta dei piedi.

Sembrava che tutto stesse accadendo al rallentatore, poi lui senza staccare per un istante il contatto visivo con lei, ruotò il bicchiere per posare le labbra dove poco prima c'erano state quelle di lei. Penny deglutì rumorosamente davanti all'eroticità con cui Jo stava bevendo, e si riscosse solo quando vide Stephany, cugina di Lucy, guardarla confusa e leggermente divertita.

Jo si stupì di quanto lo avesse eccitato quel semplice sfiorarsi di dita e bere dal bicchiere di lei: nemmeno nei suoi pensieri più disperati avrebbe pensato di desiderare così tanto un contatto fisico con qualcuno, e questa consapevolezza lo colpì profondamente, rendendogli ancora più chiari i suoi sentimenti per Penny.

I discorsi attorno a loro stavano di nuovo scemando, per cui Jo si riscosse ridando la birra all'amica evitando accuratamente ogni contatto con lei per paura di un aggravamento della sua eccitazione.

“Ordini sempre la birra migliore della mia Pen, devo ricordarmi di darti ascolto la prossima volta...” le disse con un tono completamente naturale, tirando fuori tutto il suo talento recitativo e facendole un sorriso amichevole che Penny ricambiò voltandosi poi verso Jack.

 

Penny guardò il fratello che, rilassato contro lo schienale della sedia e con un braccio appoggiato sulle spalle di Lucy rideva di una battuta di Mike, l'amico del college.

Mike era enorme, letteralmente parlando: alto e grosso era stato l'orgoglio della squadra di football del college, dove veniva chiamato BM, Big Mike, soprannome che si portava ancora dietro.

Era diventato amico di Jack perchè entrambi non riuscivano a passare l'esame di economia aziendale, troppo impegnati a correre dietro alle ragazze, il punto debole di Mike, e quando Jack si innamorò di Lucy l'amico ci mise un po' a superarla, ma poi Lucy li aiutò a passare l'esame e cominciò ad accettare la cosa, per poi considerarla come una sorella.

Il pregio migliore di Mike era la simpatia innata, e faceva ridere tutti con le sue battute e i suoi racconti al limite dell'indecenza.

“Allora piccola Penny, adesso che sei libera come l'aria non credi che sarebbe il caso di avverare la tua più grande fantasia?... Ovviamente parlo di te e me...” disse tronfio d'orgoglio maschile.

Tutti scoppiarono a ridere, ma una persona non rideva affatto, e sembrava voler uccidere Mike con la sola forza del pensiero.

 

Jo stava facendo molta fatica per non alzarsi in piedi e riempire di botte Mike, per aver chiamato Penny piccola, e per aver pensato anche a solo una remota possibilità con la sua Penny, ma alzarsi e usare le mani non avrebbe fatto bene a lui, ne a lei, perchè in quel locale aveva già notato alcuni giornalisti, e non poteva farsi vedere geloso o in atteggiamenti compromettenti così presto, quando ancora nessuno sapeva e doveva sapere, della fine della sua relazione con Emily.

 

“Mike non credo che Penny abbia fatica a trovare qualcuno alla sua altezza... E non credo che l'uomo che ha pagato la nonna per tutto il liceo per coprirlo con le ragazze che si portava in camera sarebbe adatto...” finì con un sorriso strafottente.

Mike sbiancò “E dai amico! Avevi giurato di non dirlo mai a nessuno!!”.

Jo non dovette nemmeno sforzarsi di replicare, perchè le risate si alzarono subito dalla tavola come un boato, mentre il povero Mike cercava inutilmente di salvarsi la reputazione con inutili scuse.

 

Jo guardò davanti a se con il sorriso di vittoria ancora sul viso, e vide Penny che lo guardava con un sopracciglio alzato e l'espressione incuriosita; lui si fece subito semiserio fissandola e lei capì cosa volevano dire quegli occhi “Mia. Tu sei mia.”.

Lei non potè trattenersi e gli fece l'occhiolino mentre lui le regalò uno dei suoi sorrisi più smaglianti, facendo spuntare sulle guance quelle fossette per cui Penny lo aveva sempre preso in giro, ma che adorava.

Poi l'espressione di lui cambiò, e sembrava proprio un bambino la mattina di Natale: gli occhi vispi e illuminati da una strana luce negli occhi, “Ragazzi il volo mi ha ucciso e domani devo andare in Galles da mia nonna, vado a letto” e uno sguardo rapido andò a Penny, “Non bevete molto e non divertitevi troppo senza di me!” poi si alzò per abbracciare Jack, “Amico ci vediamo tra due settimane, cerca di non stremare la tua futura mogliettina in questi giorni...!”.

 

Dopo un giro di abbracci e saluti, Jo iniziò ad allontanarsi lentamente dalla tavolata e Penny presa la sua decisione: “Jo mi accompagni a casa? Sono venuta in taxi e...”

“Ma certo Jo!” intervenì Lucy, “Porta tu la mia cognatina casa!”, e con un occhiolino a Penny si girò verso Jack dandogli un bacio.

Quella donna è molto più furba di quanto vuol far vedere... - Pensò Penny afferrando veloce la giacca leggera di pelle e raggiungendo Jo che la aspettava raggiante.

Che hanno quei due? Sembra che abbiano vinto la lotteria!” chiese Mike curioso.

Penso che lo scopriremo. Presto...” sussurrò tra se e se Lucy guardandoli superare veloci la porta del pub per uscire nella notte fresca e stranamente limpida di Londra, abbracciati e sorridenti come due ragazzini innamorati.




A solo un giorno di distanza dal capitolo precedente eccomi con il capitolo 18....
Non vedevo l'ora di pubblicarlo.... Mi piace da impazzire e finalmente conosciamo altri personaggi amici degli sposini e di Penny e Jo.
Spero che il capitolo vi piaccia e ringrazio dal profondo del cuore voi che continuate a spronarmi a scrivere e pubblicare.
Un bacio immenso,
Emma

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19

 

Uscirono dal pub ridendo felici, Jo camminava velocemente verso la macchina con Penny al suo fianco che si stringeva le mani agitata. Lui la fece accomodare nel sedile del passeggero per poi mettersi al posto di guida. L'auto a noleggio profumava di nuovo, misto al profumo di Jo, e la testa di Penny iniziò a girare leggermente davanti alla consapevolezza di essere in uno spazio così stretto assieme a lui.

Jo guidava veloce e sicuro, stringendo forse eccessivamente il volante tra le mani; arrivarono velocemente sotto casa di lei e Penny scese dalla macchina cercando le chiavi nella borsa, il tutto nel silenzio carico di tensione che era sceso tra loro.

La situazione era decisamente strana: loro che non avevano mai risparmiato fiato per le lunghe chiacchierate, ora erano chiusi in un silenzio irreale, un silenzio che non avevano mai provato, proprio come quel sentimento che si era insinuato tra loro in quelle settimane.

Recuperate le chiavi, Penny alzò finalmente lo sguardo per incontrare gli occhi di lui, che la guardavano leggermente agitati, facendole provare a sciogliere un po' l'atmosfera.

“Grazie di avermi portato a casa Jo! Non trovi anche tu che il ballo della scuola sia stato magnifico?” disse fingendo la voce di un'adolescente e arrotolandosi una ciocca di capelli attorno ad un dito.

Jo alzò un sopracciglio capendo lo scherzo, e le fece un sorriso sghembo che fece attorcigliare la pancia di Penny.

“E' stato un piacere, sono stato benissimo, e il ballo non era niente male...ma solo perchè c'eri tu”.

E fece un passo per avvicinarsi a lei, che agitata dalla sua vicinanza continuò a straparlare ancora calata nella parte.

“Ma- Magari ci vediamo domani a scuola..”.

Dannazione, si sentiva davvero una sedicenne balbettante alle prime armi, e di sicuro non era così che avrebbe potuto far breccia del cuore di Jo.

Lui continuò ad avanzare verso di lei sempre con il sorriso maledettamente sexy sul viso.

“Non mi dai il bacio della buona notte?” soffiò a pochi centimetri dalle sue labbra scrutandola con quegli occhi intensi come l'oceano di notte.

Penny non riusciva a muoversi e fu Jo ad agire, non potendo più attendere oltre, poggiando le labbra su quelle di lei.

Penny sentendo la pressione di quelle labbra morbide e bollenti sulle sue emise un sospiro e socchiuse la bocca, dando modo a Jo di approfondire il bacio.

Le mani di lui corsero subito sui suoi fianchi, mentre lei si riappropriava dei capelli di lui intrecciando le dita in quei ricci biondi e soffici.

Si poteva provare nostalgia persino per dei capelli? Be', lei la provava.

Le loro lingue si cercavano senza lasciarsi mai, il respiro era affannato e le mani di lui la toccavano lasciando una scia bollente al loro passaggio, così Penny ci mise un po' ad accorgersi di essere completamente spalmata sul portone di casa con Jo davanti a lei, entrambi esposti agli sguardi indiscreti dei passanti.

“Non ci credo che al liceo baciavi in questo modo...” cominciò Jo con il fiatone “O perlomeno lo spero... Dio Penny non riesco a toglierti le mani di dosso...” e si avvicinò a lei per baciarla ancora.

Lei, decisa a non dare più spettacolo per strada, si schiarì la voce allontanandosi leggermente e continuò la farsa dell'appuntamento tra adolescenti, perchè la realtà, ovvero che non riusciva a pensare ad altro se non voler baciare il suo migliore amico, era decisamente più difficile da affrontare, e in quel modo si sentiva più libera di tirare fuori un lato di se stessa che a lui non aveva mai mostrato.

Lentamente si riavvicinò e strinse la maglietta di lui al centro del petto, tirandolo verso di se e facendo aderire i loro bacini.

“Vuoi... Vuoi salire? I miei non ci sono...” gli chiese con gli occhi velati di malizia.

Jo sapeva benissimo che ormai lei vivesse da sola da anni, e quella proposta, unita al suo sguardo e al contatto dei loro corpi fece tardare un po' la sua risposta, che però arrivò con voce roca, facendo spuntare sul volto di Penny un sorriso di vittoria.

“Tu mi vuoi morto Penelope.”

 

 

L'appartamento era diverso da come se lo ricordava, e Jo provò un senso di fastidio a come la vita di lei trascorresse così lontana dalla sua: come due fiumi che scorrendo paralleli si limitano a farsi compagnia da lontano, senza però incontrarsi mai. Il colpo di grazia al suo cuore in bilico arrivò però nel vedere una foto di Penny e Ed, il suo ex fidanzato, abbracciati e sorridenti su una spiaggia bianca.

“Eravamo alle Canarie” disse lei alle sue spalle.

“E si può sapere quando mai sei andata alle Canarie? Perchè non lo sapevo?” la voce di Jo era incrinata dalla gelosia e si rese subito conto di essere stato molto più brutale di quanto avesse voluto, senza contare che non aveva il diritto di farle il terzo grado.

“Be' Jo,” iniziò lei scocciata e in tono spocchioso, “Scusa se ho fatto una vacanza con il mio fidanzato senza avvisarti! E comunque anche io sono stata stupita di vedere su un giornale una tua foto a Parigi con Emily l'altra estate, ma di sicuro non ti ho chiamata per rinfacciarti che io non ne sapevo niente, o che avevi promesso a me, quando avevo 15 anni, che mi ci avresti portata.”.

Le veniva da piangere, e di sicuro non era così che si era immaginata che sarebbe andata entrando in casa con Jo che ancora le baciava il collo da dietro.

Ora sembrava quasi un ricordo lontano il bacio dato pochi minuti prima in strada, e Penny si infilò in cucina per versarsi un bicchiere di vino, sperando che magari l'avrebbe rilassata.

Riempito il calice e posata la bottiglia sentì due mani che timorosamente le afferrarono le braccia.

“Sono un completo idiota. Mi perdoni?”

Dopo aver bevuto un sorso di vino Penny si voltò verso Jo, e lesse lo stupore sul suo viso nel sentirsi guardato in modo così ferito e addolorato.

“Senti Jo, io ti ho detto cosa sei per me. Cosa sei sempre stato e cosa sei ora. E non per questo posso togliere ogni minima traccia del mio passato con Ed, perchè lui c'è stato, e ci siamo voluti bene, tanto che mi ha chiesta in moglie, quindi...” non poteva mollare, non poteva tenersi dietro tutte le domande che l'avevano accompagnata per tutto il tragitto in macchina, e alzati gli occhi verso di lui continuò fiera e decisa. “Quindi non puoi arrivare a casa mia dopo ben due anni in cui non ci metti piede, arrabbiarti perchè la mia vita è andata avanti anche senza di te, fare una stupida scenata di gelosia per una foto con l'uomo che per tre anni mi è stato accanto e che tu hai considerato giusto per me, e non degnarti neanche di dirmi come stanno le cose con la tua fidanzata. Si, perchè nel caso te lo fossi dimenticato, ci eravamo chiesti di aspettare a fare qualsiasi cosa perchè tu parlassi con Emily, ma evidentemente hai più ragione tu ad essere geloso di una foto, che io della tua attuale fidanzata attrice famosa.”.

Jo incassò il colpo e si rese conto che lei aveva completamente ragione. Si sentiva uno stupido egoista geloso, ricordandosi anche della promessa fatta di portarla a Parigi.

 

Jo quando sono maggiorenne mi porti a vedere la Torre Eiffel?”.

Lui alzò gli occhi dal libro guardando l'amica stesa sul letto accanto a lei mentre cercava di risolvere un problema di geometria.

Lei lo guardava impaziente, e lui sorrise nel risponderle.

Certo Pen, certo che ti ci porto! Ma perchè vuoi andarci, e con me?”.

Lei lo guardò “Perchè è una città meravigliosa e tutti ci vanno con il proprio innamorato, e siccome sono quasi certa che io non ne avrò mai uno posso sempre farmici portare dal mio migliore amico!” rispose tranquilla come se fosse un discorso ovvio e comprensibile da chiunque.

Jo sorrise e chiuse il libro “Non credo che non avrai mai un fidanzato Penny, ma giuro che ti ci porterò, sarà la vacanza più bella della tua vita, e sarà decisamente più divertente andarci con me piuttosto che con un noioso innamorato!”.

Lei sorrise soddisfatta e ritornò a concentrarsi sui suoi compiti di scuola, mentre Jo non riuscì più a focalizzare l'attenzione sul libro che stava leggendo, perchè un improvviso bruciore si era impossessato del suo stomaco al pensiero della sua Penny abbracciata a un altro sotto la Torre Eiffel.

Certo che la porto io, ci mancherebbe anche che la mandi con un ragazzino idiota che non sa tenere le mani a posto”, sussurrò tra se e se mentre il bruciore si faceva più intenso.

Pen non è che hai un antiacido in casa? Non mi sento bene.”.

Certo, te lo prendo subito, dovrebbe essere in bagno”, Penny si alzò dal letto per andare a cercare la medicina per l'amico, mentre lui era rimasto lì, seduto sul letto, con il libro in grembo, e un fastidioso sentore di disagio alla bocca dello stomaco che non si decideva a lasciarlo in pace.


 

Non mi odiate per aver bloccato la scena sul più bello vero?????????
Spero proprio di no.... Perchè questo capitolo mi piace da impazzire, e adoro soprattutto il piccolo flashback nelle ultime righe...
Come avete letto i nostri due eroi si sono lasciati andare alla passione, ma Joseph si è dimenticato un piccolo particolare...Penny non sa nulla di Emily, e non reagisce bene alla gelosia di lui verso Ed.
Vedremo cosa succederà nel prossimo capitolo che è quasi pronto...
RIngrazio dal profondo del cuore le 402 persone che hanno letto il primo capitolo, a quelle che hanno inserito la storia tra le ricordate, seguite e preferite, alle 2 pazze donne che mi hanno inserita tra gli autori preferiti (Love!) e alle stupendissssssime persone che recensiscono...
A presto, un grande abbraccio!
Emma

Vi ricordo anche il mio account Twitter https://twitter.com/ESposina86
Dove potete seguirmi e avere qualche piccolo spoiler...
A presto!!
Emma

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20

 

Sembravano passate ore da quando Penny aveva buttato in faccia a Jo tutte le sue domande, e lui se ne era rimasto in silenzio a pensare chissà cosa mentre lei, appoggiata con la schiena al bancone della cucina, si torturava le pellicine delle unghie nervosa.

Dopo tre minuti infiniti di silenzio Jo alzò lo sguardo e sorrise, prima timidamente, poi sempre più apertamente, e Penny lo guardò sconvolta e leggermente incazzata.

“Si può sapere cos'hai da ridere Morgan?”.

“Non sto ridendo Pen, sto sorridendo. E' diverso” rispose lui tranquillamente con un sorriso sexy che fece perdere qualche colpo al povero cuore di lei, e alimentando contemporaneamente il suo nervosismo.

“Ah ok, ora è tutto chiaro!” rispose lei ironicamente incrociando le braccia al petto e scuotendo incredula la testa.

Lui fece un passo avanti e si avvicinò a lei, e Penny ebbe paura della luce che vedeva nei suoi occhi: la guardava come se sapesse qualcosa che lei non sapeva, come se fosse dieci passi avanti a lei, sicuro e fiero.

“Posso parlare ora Penelope?”.

Troppo vicino. Jo era decisamente troppo vicino, e nonostante le domande, nonostante i dubbi e le incertezze, Penny voleva solo tirarlo verso di se e baciarlo fino allo sfinimento.

Lui probabilmente se ne accorse, perchè si allontanò impercettibilmente lasciandola libera di respirare, per poi riprendere a parlare.

 

“Lo so che ormai ho sbagliato tutto: i tempi, i modi e molto altro, ma ora devi puntare i tuoi occhi bellissimi nei miei e ascoltarmi.

Sto sorridendo perchè ripensavo alla promessa che ti ho fatto per il viaggio a Parigi. Sai perchè ho accettato subito di portarti?”

Penny non riusciva a capire dove lui volesse andare a parare e si accorse che tutto il suo corpo si era immobilizzato nell'attesa di quello che lui le stava dicendo, tanto che si stupi di riuscire a sussurrare un flebile “No”.

 

Lui fece un altro passo indietro agitato, per poi tornare vicino a lei.

“Ho accettato subito perchè il pensiero di vederti abbracciata sotto la Torre Eiffel con un altro mi ha fatto venire bruciore di stomaco per due giorni.”

 

Si guardarono per un istante, Jo improvvisamente si sentì esposto per tutto quello che le stava rivelando, e piano ricominciò.

“E... Quando ci sono andato con Emily ho risentito lo stesso bruciore sapendoti a Londra con Ed. Capisci? Ero nella città dell'amore con la mia fidanzata e tutto ciò a cui pensavo eri tu assieme a Ed.”

 

Il ricordo di come era stato inquieto in quei giorni lo colpì a tradimento alla bocca dello stomaco, portandolo a spostarsi una mano sulla pancia.

 

“Penny... Ero e sono stato così dannatamente idiota da non capire cosa fosse quel malessere, tanto che sarà più di un decennio che vado avanti di antiacidi!”

 

Lei si fece scappare un sorrisetto e lui incoraggiato da quel gesto si avvicinò definitivamente a lei arrendendosi e posandole una mano aperta sul viso, per poi continuare con gli occhi pieni di gioia e dolcezza.

 

“Penelope sto sorridendo perchè sono felice. Perchè ho capito che ti amo da sempre. Perchè qualche giorno fa ho lasciato Emily, anche se per problemi lavorativi dobbiamo evitare di farlo sapere subito alla stampa. Sono felice perchè finalmente sono salito su quel maledetto aereo, e l'ho fatto perchè volevo te. Voglio te. E non solo come la migliore amica che sei sempre stata, ma come la donna meravigliosa che sei. E mi dispiace di non averlo capito prima, mi dispiace di essere così idiota, ma spero che mi perdonerai tutte queste cose perchè...” anche l'altra mano di Jo era andata a posarsi sull'altro lato del viso di Penny, e gli occhi non lasciarono quelli di lei neanche un attimo, “Perchè... Perchè ho bisogno di te.”.

 

 

Ora era lui ad attendere una risposta da lei. Lei che non riusciva a muovere un muscolo, ad eccezione del suo cuore che non voleva smettere di battere impazzito.

Un sogno. Sembrava tutto un sogno. Aveva sentito bene? Jo aveva detto che la amava? Poteva non essere certa di quello che avevano sentito le sue orecchie, ma quello che vedevano i suoi occhi era inequivocabile: Jo la guardava come se da questo dipendesse la sua vita. Come se... Come se l'amasse.

Ma allora è vero. - Si ritrovò a pensare Penny.

Improvvisamente qualcosa dentro al suo cuore si sciolse scaldandola dal di dentro. Era così felice che non si era neanche accorta che lui stesse aspettando un suo cenno o una sua risposta, con gli occhi ancora incatenati nei suoi.

 

Penelope ti prego di qualcosa...” sussurrò lui con voce sofferente muovendo lentamente il pollice sulla guancia di lei accarezzandola.

 

Dopo un'infinità di tempo lei si fece scappare un sorriso, “Se volevi farti perdonare be'... Ci sei riuscito.”.

 

Jo sospirò di sollievo nel vedere il sorriso sul volto di lei, e poi sentendo quelle parole, e la strinse in un abbraccio. “Se volevi farmela pagare con questo silenzio interminabile ci sei riuscita...” le disse con il viso immerso nei suoi capelli.

 

Poi si allontanarono per guardarsi, e Penny si sentì imbarazzata, come se si fosse immaginata tutto, perchè le sembrava così strano stare lì con il suo migliore amico e poterlo baciare quando voleva, e sentirgli dire che la amava... Le sue guance si imporporarono di rosso e lui guardandola intuì i suoi pensieri.

“So che è un grande salto, e so che forse ora è strano perchè per anni siamo stati solo amici, ma sappi che non mi aspetto niente che tu non voglia stanotte.”

Penny si commosse alle parole di lui, ma nonostante l'imbarazzo tutto il suo corpo, il suo cuore e la sua mente volevano solo una cosa: Jo.

“Vorrei solo fare una cosa se me lo permetti Penny...” e emozionato come mai prima d'ora, lentamente si avvicinò a lei, posandole una mano sulla nuca e avvicinando le sue labbra a quelle di lei, per baciarla dolcemente.

 

Fu un bacio come non se ne erano mai dati: un bacio consapevole di quello che provavano l'uno per l'altra. E improvvisamente diventò molto più intenso di quanto entrambi si aspettavano, quando lei posò la mano sulla schiena di lui, toccandogli lentamente tutti i muscoli della schiena attraverso la maglietta, e socchiudendo le labbra così da permettere a Jo di poter baciarla meglio.

Fu come tornare a respirare. Le labbra di lei succhiavano avidamente quelle di lui, mentre lui mordeva leggermente quelle di lei, cingendole la vita con il braccio libero.

Camminando all'indietro Jo si portò vicino al divano per poi lasciarsi cadere con lei su quella superficie così morbida.

Era seduto con la schiena appoggiata allo schienale, e Penny seduta sulle sue gambe gli cingeva il collo e le spalle con le mani, mentre lui le toccava i fianchi portandosela sempre più vicina.

Poi Penny mosse il bacino strusciandosi inconsapevolmente contro l'eccitazione di lui che non potè trattenere un gemito.

“Penny... Così mi uccidi...”.

Lei alzò lo sguardo e lo guardò: gli occhi velati di passione e i capelli arruffati e terribilmente sexy.

Poi abbassò lo sguardo su di loro, come rendendosi conto solo in quel momento della posizione in cui erano. Un sorriso le spuntò sulle labbra e lo guardò di nuovo.

“Te l'ho già detto che i miei non sono in casa?”.

Lui rise alle parole di lei e le strinse inconsapevolmente ancora di più i fianchi.

“Sta cercando di sedurmi signorina?” la voce roca e sensuale come non mai.

“Ci può scommettere Mr Morgan...” e si avventò di nuovo su quelle labbra, ormai gonfie dei suoi baci.

 

Poi Jo, dopo l'ennesimo pericoloso movimento di bacino di lei smise di baciarla, facendole l'occhiolino “Aggrappati scimmietta.”.

Penny non fece in tempo a capire cosa intendesse che Jo si era alzato tenendosela addosso grazie alle mani sul suo fondoschiena. Lei si aggrappò subito facendosi scappare una risata divertita, che si spense nell'istante in cui Jo la posò sul letto dolcemente guardandola con gli occhi pieni di passione.

“So cosa ho detto prima Penny ma... Se vuoi che mi fermi dimmelo ora, perchè sto morendo dalla voglia di fare l'amore con te e non credo che sarò in grado di fermarmi se ora mi stendo su questo letto.”

Le si strozzò il respiro in gola alle parole di lui. Chissà se si sarebbe mai abituata alla sua voce roca, ai suoi baci, al suo sguardo famelico... E la sua risposta non tardò ad arrivare.

“Jo è da tutta la vita che aspetto questo momento.”

E si lasciò andare a un sorriso. “Anche io voglio fare l'amore con te.”.

 

 

Lei si sedette sul letto e lui le fu accanto in un attimo, le loro labbra tornarono a cercarsi come se non si fossero mai separate e le mani di lei andarono ai bordi della maglietta di Jo, che alzò le braccia per aiutarla a toglierla. Poi Penny si attardò a guardare e sfiorare con le dita il torace di lui, che tratteneva il respiro ad ogni tocco di lei. La maglietta volò sul pavimento e così anche la canottiera di lei, lasciando Penny in reggiseno. Jo la guardò famelico e iniziò a posare dei piccoli baci sulla spalla di lei, facendo scivolare piano la spallina, per poi fare la stessa cosa anche dall'altro lato, fino a che con un movimento veloce le sganciò la chiusura lasciando libere le sue mani di poter finalmente sfiorarle il seno.

I suoi baci scendevano dal collo fino ad arrivare in mezzo ai seni lasciando una scia umida al loro passaggio, e Penny non potè trattenersi dal gettare la testa indietro lasciandolo libero di muoversi sul suo corpo.

Jo scese ancora con le labbra, fino ad arrivare ai jeans e slacciarli con un singolo movimento delle dita per poi toglierglieli sfiorandole contemporaneamente le gambe in tutta la loro lunghezza.

Tornò poi più in alto, per soffermarsi sull'orlo delle sue mutandine, e togliergliele con delicatezza. Stava per sfiorare il centro della sua femminilità quando lei lo fermò.

“Jo...” aveva il fiatone e la sua voce era incrinata da tutte le emozioni che stava provando, “Abbiamo tutto il tempo del mondo per fare le cose con calma, ma io ora ho bisogno di te. Ti voglio. Ora.”.

“Ma...” provò a replicare lui suadente sfiorandola tra le gambe e rubandole un sospiro.

“Jo, non resisto più.” disse lei quasi implorante.

Lui sorrise e non se lo fece ripetere due volte: si tolse i pantaloni e poi i boxer per poi scivolare sotto le lenzuola con lei.

Tornarono a baciarsi e stringersi, rabbrividendo di piacere ogni volta che i loro corpi nudi si sfioravano: pelle contro pelle.

Poi Jo si mise sopra di lei e si guardarono un istante, per poi chiudere entrambi gli occhi nel momento in cui lui finalmente entrò in lei. Si baciarono a lungo mentre Jo dava il tempo a Penny di abituarsi a lui, per poi aumentare il ritmo a una muta preghiera di lei, che continuava a muoversi sempre più verso di lui.

“Penny guardami.” lei alzò gli occhi e vide Jo, il suo Jo, la voce rotta dalla passione, il respiro strozzato e gli occhi annebbiati.

Poi, come a ritmo di una musica che solo loro conoscevano, iniziarono a muoversi sempre più velocemente, fino a che Penny non raggiunse l'estasi persa negli occhi di Jo.

Lui le sorrise e poco dopo la raggiunse inarcando leggermente la schiena e emettendo un suono gutturale per poi lasciarsi cadere sul seno di lei.

 

Erano passati diversi minuti e ancora nessuno dei due aveva ripreso il normale corso respiratorio, ne si erano mossi: lui ancora dentro di lei, nudi e abbracciati.

“E' stato...” provò a iniziare Penny senza trovare le parole.

Jo si alzò appoggiandosi a un gomito. “Direi che vent'anni di preliminari sono stati decisamente troppi...”.

Lei si lasciò andare a una risata liberatoria guardando il soffitto “Hai proprio ragione...”.

 

Poi si voltò a guardarlo “Ah, Jo?”.

“Si?” chiese lui rilassato e con un sorriso sul volto.

“Ti amo”. Disse lei sorridendogli.

Il volto di Jo si illuminò, “Credevo che mi avresti tenuto sulle spine ancora per molto per punirmi...”.

“Credi che sia davvero così terribile?” chiese ingenuamente lei.

“Be'...” iniziò lui muovendo leggermente il bacino e facendola sussultare per il riverbero del piacere di poco prima, “Sono ancora dentro di te... E prima mi hai fatto impazzire, dicevo di non resistere più di qualche minuto e fare un enorme figuraccia, per cui... Si. Sei terribile.”.

Penny non resistette a quel sorrisetto sghembo e gli prese il viso tra le mani per poterlo baciare.

“Morgan mettiti pure comodo... Perchè abbiamo vent'anni da recuperare.”.

“Allora direi di mantenere la promessa che mi hai fatto ad Atlanta.”

Lei alzò un sopracciglio con aria interrogativa e lui si affrettò a spiegare.

“Mi hai detto che ci saremmo chiusi un mese in una stanza io e te...”.

Lei rise ricordandosi la scena di qualche giorno prima, “E' una promessa un po' estrapolata dal contesto ma non ho niente da ridire...”.

“Bene... Vieni qui love” disse lui tornando a baciarla e chiudendo definitivamente il momento chiacchiere.

Finalmente si erano trovati, e fuori da quella stanza, in un appartamento lontano dal centro di Londra, ignari passanti parlavano tra loro, mentre Jo si univa di nuovo alla sua piccola Penny, e nel cielo la luna faceva capolino illuminando quel piccolo grande angolo di mondo.




Eccomi con un aggiornamento a sorpresa!!!!!
Vi piacciono questi miei colpi di testa vero???
Be' ho pensato: è venerdi, il mio giorno preferito della settimana, è uscita la puntata nuova di TVD, non riesco a smettere di scrivere.... Allora pubblichiamo!!
Sono emozionatissima per questo capitolo....
Ci ho messo davvero il cuore e l'anima (infatti è anche il più lungo che abbia mai scritto...)e spero immensamente che vi sia piaciuto...!
Spero anche di non essere stata troppo melensa... Il tempo degli scherzi e della complicità più piena e consapevole arriverà, ma stasera c'è stato il passaggio cruciale e delicato del rapporto tra Penny e Jo, e non potevo osare troppo... :-)

Vi ricordo il mio account twitter per spoiler e domande!
https://twitter.com/ESposina86

Se avete un briciolino di tempo e voglia fatemi sapere il vostro parere su questo capitolo o sulla storia in generale...:-)
Intanto ringrazio i magnifici lettori, chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, chi mi ha scelto come autore preferito (che onoreeee!!*-*) e ovviamente, dal più profondo del cuore, chi recensisce!
Vi abbraccio fortissimo e ci ritroviamo qui con il capitolo 21 la settimana prossima...
Un bacio a tutti!
Emma

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


CAPITOLO 21

 

 

Un tiepido sole faceva capolino dalle finestre della camera da letto, e Penny maledì di aver dimenticato di chiudere le tende la sera prima. Poi, alzandosi lentamente dal letto, vide le lenzuola stropicciate, i suoi vestiti sparsi sul pavimento e si rese conto di essere nuda e indolenzita. Come un fulmine improvviso le tornarono alla mente gli avvenimenti della sera prima e le guance le si tinsero di rosso mentre un enorme sorriso le spuntò sul viso.

 

Jo. Ho fatto l'amore con Jo.

 

Lo sguardo corse subito al posto vuoto accanto a lei, e un velo di tristezza si appropriò del suo cuore al ricordo di lui in partenza per il Galles, per poi rilassarsi nel sentire dei rumori provenire dalla cucina.

 

“Maledizione!”.

Jo stava cercando di cuocere dei pancake per colazione, ma quei dannati vecchi fornelli continuavano a spegnersi dopo pochi minuti, rendendogli il lavoro molto difficile.

“Devi tenerli premuti per trenta secondi se no si spengono...”.

 

Le si era bloccato il respiro alla vista di Jo, del suo Jo, indaffarato ai fornelli a torso nudo, con un paio di jeans e i piedi scalzi. E aveva cercato di essere il più tranquilla possibile rivolgendosi a lui.

 

Jo si voltò al suono della voce di lei, e la vide appoggiata allo stipite della porta della cucina, con indosso solo delle misere mutandine e la maglia che lui indossava la sera prima.

Con le gambe incrociate tra loro e i capelli lunghi arruffati era ciò che di più bello avesse mai visto: era inconsapevolmente sexy e ancora una volta il cuore fece una capriola nel petto al pensiero che lei fosse sua.

“Il piano era che tu avresti continuato a dormire, per poi svegliarti con il vassoio della colazione davanti a te...” iniziò lui avvicinandosi con passo felpato a lei. “Ma sei sempre stata brava a mandare a monte tutti i miei progetti...” continuò sorridendo e posandole un bacio a fior di labbra.

“Buongiorno Penny...” le sussurrò sulle labbra.

Lei non resistette all'impulso di accarezzargli la schiena nuda e tirarlo ancora verso di se, mentre lui si avventò di nuovo sulle sue labbra questa volta con maggior passione, mentre le accarezzava il fondoschiena facendole venire la pelle d'oca.

Le loro lingue si cercavano per non lasciarsi mai, e le carezze erano diventate sempre più audaci.

“Mmm...” Mugugnò Penny staccandosi lievemente da Jo, “Questo è un buongiorno Morgan... Vedi di ricordartelo.” e facendogli l'occhiolino si avvicinò ai fornelli per cercare di finire di preparare la colazione.

 

Jo era rimasto immobile dopo il modo in cui lei lo aveva piantato lì, ancora scosso dai loro baci, per dirigersi ai fornelli, e lentamente la raggiunse per abbracciarla da dietro posandole un bacio nell'incavo del collo. “Lo vedi?... Rovini sempre i miei piani... Infatti mentre mi stavi dando la tua versione del buongiorno io avevo già deciso di riportarti a letto e mandare al diavolo la colazione..”.

 

Penny rise e si voltò a guardarlo.

“Jo, il mio è semplicemente intuito per le occasioni... Infatti ho urgente bisogno di una doccia, e pensavo che... Be'... Potessi farmi compagnia.”.

Vide le pupille di Jo dilatarsi notevolmente, e poi si accorse solo della mano di lui che spegneva il fornello per poi prenderla in braccio facendola ridere e avviandosi in bagno.

“Non sia mai che dica di no alla mia donna!”.

E entrambi con il cuore in subbuglio per quella piccola ma importante rivelazione, si spogliarono velocemente per entrare insieme sotto il getto bollente d'acqua della doccia.

 

 

Penny era sola in bagno asciugandosi i capelli mentre Jo stava preparando la colazione interrotta qualche ora prima. Era a testa in giù muovendo velocemente il phon cercando di fare il prima possibile per tornare da lui e per colmare quel piacevole vuoto allo stomaco, causato dalla mancanza di cibo come dalla mancanza di lui. Erano separati da non meno di dieci minuti e già Penny smaniava per riabbracciarlo e baciarlo, come a rendersi ancora più pienamente conto del fatto che lui l'amava.

Con questi pensieri alzò la testa velocemente portando i capelli ormai asciutti al loro posto, e guardandosi allo specchio vide una luce nuova nei suoi occhi, qualcosa che la emozionava e terrorizzava allo stesso tempo: e se lui l'avesse lasciata? Se i loro impegni lavorativi li avessero allontanati? E se avesse conosciuto qualcun'altra?

Avevano rischiato il tutto e per tutto quella notte, e se qualcosa fosse andato storto non avrebbero più potuto fare finta di niente e tornare amici, e Penny era certa che soprattutto lei non si sarebbe mai più ripresa e non avrebbe mai potuto amare qualcuno come amava Jo.

 

Smetti Penelope. Sei sempre stata forte, perchè ora devi buttarti giù senza che sia successo niente?!

 

Sempre guardandosi allo specchio e stringendo forte la spazzola vide il suo sguardo diventare più forte e determinato.

 

Jo non mi farebbe mai del male.

 

E con questa consapevolezza uscì dal bagno per tornare da lui in cucina.

 

 

Jo era ai fornelli, e il senso di dejavu era attenuato solo dal fatto che questa volta era completamente vestito, così come lei.

“Più che la colazione questo è un pranzo... Data l'ora...” iniziò timidamente Penny avvicinandosi a lui. Jo si voltò lentamente, incrociando le braccia e restando vicino al ripiano della cucina.

“Non vorrai mica darmi la colpa per aver rimandato la colazione che cerco di mettere in piedi da circa...” e guardò l'orologio sorridendo “tre ore!”.

Penny si morse un labbro imbarazzata al ricordo della proposta indecente che gli aveva fatto, e abbassò lo sguardo.

“E' mai possibile che ogni tuo gesto mi faccia venire voglia di posticipare questa colazione all'ora di cena?...” e lentamente, come se avesse tutto il tempo del mondo, si avvicinò a lei sfiorandole una guancia con il dorso della mano per poi guardarla meglio.

“Penny hai lo sguardo strano... Sembri... Triste.” disse quasi stupito e incredulo.

Intanto delle maledette lacrime traditrici stavano facendo capolino dai suoi occhi castani, impedendole di vedere nitidamente il volto di Jo. Voltò la testa per non farsi vedere e indicò il lavello pieno di piatti e pentole che lui aveva sporcato nel cucinare.

“Morgan guarda che casino hai fatto nella mia cucina! La prossima volta prendiamo una ciambella alla pasticceria qui sotto ok?” disse con un fintissimo sorriso sulle labbra.

Lui corrucciò le labbra afferrandole dolcemente il mento con una mano e la scrutò ancora più a fondo: occhi negli occhi.

“Ragazzina... Forse ti sei dimenticata che ti conosco da vent'anni, e so che ho fatto un casino cucinando, ma non è questo che ti turba, quindi ti prego, non fare finta di niente... Non con me.”.

 

Cercò di resistere il più possibile, ma più o meno dopo trenta secondi cedette.

“Ho paura che cambierai idea. E allora avremo rovinato tutto.” confessò senza guardarlo negli occhi.

Lui rimase imperturbabile e le riprese il mento portando i loro occhi di nuovo sullo stesso piano.

“Benissimo... Ora guardami negli occhi e ripetilo.”.

“Io... Ho paura che...” non riuscì a finire la frase, e Jo sorrise lievemente.

“Non riesci a dirmelo perchè non lo pensi veramente.” le spiegò con semplicità. “Non puoi non aver capito quanto sei stata e sei importante per me Penny. E prima che inizi con i tuoi soliti teneri viaggi mentali... Io ti amo, e so che può sembrarti... Strano. Ma devi semplicemente accettarlo.” Ora tutte e due le mani di lui erano sul viso di lei, e l'espressione di Jo era sempre più dolce.

“Quando qualcosa irrompe nella tua vita così prepotentemente, lasciandoti scosso e pieno di domande, sono assolutamente certo che si debba andare a fondo di quel qualcosa, perchè porterà sicuramente a del buono. Sia che ti accada qualcosa di doloroso, sia che si tratti della cosa più bella sulla faccia del pianeta.” poi fece un sorriso sghembo inclinando leggermente la testa di lato, “E se avessi ancora dei dubbi, piccola ragazzina... Tu sei decisamente nel lato delle cose belle. Anzi, bellissime.”.

Lei sorrise appena, e lui tornò serio, “Quello che sto cercando di dirti, in questo monologo infinito, è che io credo fermamente che ogni cosa che ci accade sia per il nostro bene. E tu mi sei accaduta per vent'anni. Ma io non ho mai guardato fino in fondo a te. Non mi sono mai impegnato ad andare a fondo nel rapporto con te. Oppure semplicemente doveva accadere ora. Quindi... Credimi ti prego, non scapperò con la prima attrice da quattro soldi, ne ti lascerò sola pensando solo al lavoro, io voglio stare con te Penny. Io ho bisogno di te.”.

 

Penny era profondamente commossa per le parole di lui: la conosceva da sempre e aveva indovinato subito i suoi timori, ma le aveva chiesto la sua fiducia.

E si rese conto che una delle cose che amava di più in Jo era la sua intelligenza e serietà davanti alle cose: non l'aveva presa in giro, non aveva usato parole trite e ritrite, ma le aveva aperto il cuore liberandola fino in fondo di tutte le reticenze nei suoi confronti.

Lui l'amava. Lei amava lui.

 

Un sorriso le spuntò sulle labbra.

“Ti ringrazio. Perchè... Perchè come al solito hai capito tutto e sei stato sincero con me.”.

Le lacrime che prima uscivano lente ora sgorgavano come un fiume in piena scivolando sulle sue guance, che lui asciugava con le dita guardandola felice.

“Ti amo Jo. Come non avrei mai creduto che fosse possibile amare un uomo. Ho aspettato e mi sono sforzata moltissimo per sentirmi con Ed nello stesso modo in cui mi sono sempre sentita con te senza fare niente. E ti credo. Ti credo. E neanche io voglio fare finta di niente o perdermi nelle mie paure. Anche io ho bisogno di te.”

 

Lui le sorrise facendo spuntare le fossette che lei amava tanto, e facendola scivolare tra le sue braccia in un caldo abbraccio che sapeva di... Casa.




Ciao a tutti!!!!
Questo capitolo è particolare per me... Perchè forse poteva non esserci, ma ho voluto chiarire fino in fondo la situazione tra i nostri eroi... Perchè non può essere automatico passare dall'amicizia all'amore senza avere dei piccoli dubbi all'inizio, e il discorso di Jo ci ha chiarito la sua posizione, per cui sono molto contenta!!
Poi ho voluto inserire sempre nel discorso di Jo, qualcosa a cui io credo fermamente,, ovvero il pensiero su la certezza che ci sia un bene per noi in tutto quello che ci accade. Spero non vi abbia dato fastidio, perchè parlo con cognizione di causa, e tengo tantissimo a tutto questo.
E ora penserete... Cosa mai può andare di traverso ora che i due stanno finalmente per fare questa agognata colazione???
Lo scoprirete presto!!Hihihi....
Vi ringrazio dal profondo del cuore di tutte le visite che sta avendo la storia, ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite...E soprattutto chi recensisce!
Siete fantastiche e ogni giorno mi fate venire voglia di scrivere e pubblicare solo per voi!!
Un grande bacio e buon continuo settimana a tutte!!
Emma

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


CAPITOLO 22

 

 

Penny aveva passato il resto del pomeriggio a pulire da cima a fondo il suo appartamento subito dopo la partenza di Jo, e si stava preparando per una doccia bollente per poi mettersi a letto con un buon libro.

Si era appena sciolta i capelli e messo un piede nella doccia quando il cellulare suonò.

Un sorriso le spuntò sul volto non appena colse il nome di Jo sullo schermo, accanto alla sua foto con la faccia sorridente.

“Jo!”. Penny non poteva evitare lo spuntare di un sorriso ebete sul suo volto al sentire la sua voce.

"Ragazzina che fai di bello?".

"Sto per farmi una doccia e tu?" rispose allegra lei.

"Sto per fare retromarcia per farti compagnia...".

La voce di Jo era diventata improvvisamente bassa e roca e Penny dovette aggrapparsi alla parete della doccia per non scivolare a terra come una pera cotta.

“Non scherzare...” ma si rese conto che aveva messo ben poca fermezza nel rivolgergli quelle parole, e scuotendo la testa come per darsi un contegno continuò “Tra quanto arrivi da tua nonna?”.

“Un'oretta più o meno, anche se durante il viaggio sono stato seriamente tentato di tornare da te... Quindi direi che ci sentiamo domani, perchè parlarti sapendo che sei nuda non mi aiuta nel mio intento di guidare senza fare pericolose inversioni a u...”.

Penny si era di nuovo incantata, questa volta guardando il suo piede nudo che si spostava lentamente lungo il bordo della mattonella del bagno con un sorrisetto sul volto, e quando Jo la chiamò per nome per la seconda volta si riscosse.

“Eccomi! Scusa... Ma sono stanchissima e mi ero imbambolata...”.

Dall'altra parte del telefono ci fu silenzio per un attimo, poi Jo le parlò serio.

“Penny scusa se a volte esagero...” iniziò imbarazzato, “Ma ci siamo sempre detti tutto e ora...”.

“Jo ti assicuro che non hai detto niente di male! Se proprio lo vuoi sapere mi ero incantata a ripensare a ieri e oggi. Quindi... Non ero imbarazzata, ma solo spudoratamente felice!”.

Lui non potè evitare un sospiro di sollievo “Non sai come sono contento e sollevato che mi dici così... E... Per la questione della segretezza momentanea? Come ti senti? E' un peso troppo grande? E' un problema?”.

“Jo abbiamo deciso di uscire allo scoperto al matrimonio di Jack, quando si saranno calmate le acque, e sono assolutamente tranquilla e d'accordo con te.” gli rispose con dolcezza Penny.

“Anche perchè...” continuò, “Tu sarai via fino ad allora, e non ho di certo intenzione di sorbirmi gli Ohhhhh.... e i Te l'avevo detto! Delle nostre madri! Quindi mi godrò quest'ultima settimana di relativa pace , per poi lasciare te nella scomoda situazione di spiegare tutto agli altri! A proposito... sai già come sgancerai la bomba?” chiese sogghignando Penny.

“Hem... Non basta arrivare insieme al matrimonio?” le rispose lui incerto.

“Stai scherzando vero?” Chiese Penny con voce glaciale.

“Allora... Potremmo arrivare insieme e baciarci appassionatamente davanti alla chiesa e agli invitati, poi potrei urlare qualcosa come Penny e io ora siamo una coppia! E lasciarli sconvolti!”.

“Mio Dio Jo... Forse è meglio se ci ragioniamo un po' su... Oppure potremmo rimandare a dopo il matrimonio...”.

“No!” si lasciò scappare lui, per poi continuare “E' che... Voglio poterti guardare nel modo in cui si guarda la propria donna, voglio poterti stringere, ballare con te, baciarti e fulminare con lo sguardo chiunque provi a avvicinarsi a te...” la voce di Jo si era abbassata e Penny sentì un brivido correrle per la schiena alle parole di lui, senza accorgersi che stava continuando a parlare.

“... E poi non credo di poter fingere che tutto sia come prima, quindi i nostri amici e parenti se ne accorgeranno e si sentiranno ingannati. Quindi troverò il modo, ma al matrimonio di Jack tutti sapranno che stiamo insieme.” Finì con voce risoluta.

 

Dopo dieci minuti e mille tentennamenti nel salutarsi Penny era finalmente riuscita a entrare nella doccia con un largo sorriso e le guance arrossate come una scolaretta innamorata.

 

 

La mattinata era passata lenta al lavoro, Jo le aveva scritto un breve messaggio dicendole che era arrivato sano e salvo e Penny stava camminando velocemente per raggiungere Shannon e pranzare insieme.

“Zuccherino il pranzo si raffredda!” la riprese l'amica vedendo Penny imbambolata davanti al cellulare.

“Terra chiama Penny! E' Jo vero?” le chiese con un sorrisetto, “Abbi almeno la decenza di rendermi partecipe dei vostri messaggini erotici!!”.

Penny finalmente alzò lo sguardo dallo schermo per guardare l'amica e con gli occhi che le brillavano le passò il cellulare “Non è un messaggio...” sospirò innamorata.

Shannon riconobbe subito l'uccellino azzurro simbolo di twitter e la foto di Jo accanto a una breve frase.

 

Buongiorno a tutti dal meraviglioso Galles!! Viaggio stimolante, anche se a volte è incredibile quanto ci si metta ad arrivare a casa, dove c'è il proprio cuore. Io ci ho messo circa 30 anni, ma ora ci sono arrivato.

 

“E' riferito a te vero?” chiese Shannon intenerita, “Ti prego Penny raccontami tutto e spiegami come avete fatto a darvi una svegliata!”.

Penny sorrise e si avvicinò all'amica bisbigliando maliziosamente, “Preparati perchè questi sono discorsi da fare davanti a un superalcolico o una coppa gigante di gelato”.

Non fece in tempo a finire la frase che Shan aveva già alzato la mano “Cameriere! Due tequila per favore! E il dolce più calorico che ha!”.



Eccomi!
Volevo scusarmi per il ritardo enorme, che (come potete vedere dagli scorsi aggiornamenti...) non è da me.
Infatti ho tardato per dei gravi problemi di salute di mio marito. Problemi che ora si stanno risolvendo...
Il capitolo è anche più breve degli altri, ma non ne potevo più di farvi penare quindi ho voluto farvi sapere che sono viva con questo breve e zuccheroso aggiornamento!
Ringrazio con tutto il cuore chi mi ha contattato commentando la storia, o chiedendomi semplicemente come stavo.
Non sapete come mi avete fatto felice! E se questo capitolo è online è grazie a voi.
Non lascerò passare così tanto tempo per il prossimo aggiornamento state tranquille... Quindi...Alla prossima!!
Un bacio,
Emma

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23

 

Era stato difficile per Penny rimanere concentrata sull'ingrato compito di infilare i tre canonici confetti in un sacchettino di delicato tulle rosa pesca.

Era stata invitata a casa della futura cognata assieme ad alcune amiche per chiacchierare e completare le ultime bomboniere, ma Penny non riusciva a smettere di sorridere innamorata sbagliando il numero di confetti e quindi attirandosi le ire delle damigelle della sposa, oltre che lo sguardo compiaciuto di quest'ultima.

Erano passati alcuni giorni dalla partenza di Jo e si erano sentiti tutti i giorni più volte, sempre mantenendo il riserbo (ovviamente escludendo Shan e Seth...) sulla loro relazione, ma la futura cognata non era stupida, e aveva ben intuito cosa celavano i sorrisetti di Penny e le telefonate sottovoce.

Se la sposa era una tipa sveglia, lo sposo era esattamente l'opposto: non aveva minimamente intuito il passaggio da amicizia ad amore tra la sorella e l'amico, e Penny ne era profondamente grata, così da potersi evitare, almeno per un po', sguardi indagatori e raccomandazioni sul sesso sicuro.

 

Il pomeriggio passava veloce e Penny e Shannon avevano deciso di prepararsi insieme per la festa di addio al celibato, quindi salutando le altre si diresse veloce e leggera per le strade di Londra verso la casa dell'amica.

 

“No ma dico. Cosa sei? Una suora?”.

Lo sguardo di Shannon non prometteva nulla di buono e Penny lo sapeva bene: la fissava con sguardo truce e le mani appoggiate ai fianchi.

“Allora è così che sarà d'ora in poi Penelope?” la ammonì a metà tra l'incazzato e il divertito, “Ora che hai accalappiato il sexy vampiro te ne andrai in giro vestita come una barbona se lui non c'è?”.

Poi sussultò e alzò gli occhi al cielo come a ricordarsi qualcosa di importante, “Ho capito. Ti ha detto di vestirti da cozza per non attirare sguardi indiscreti! Non può essere così idiota da non capire che attireresti uomini come api al miele anche vestita di stracci...”.

Penny scoppiò a ridere e le prese le mani ridendo e cercando di calmare l'amica.

“Ti adoro Shan... Ma ti sembra un' ipotesi plausibile la tua?! Sono vestita tranquilla perchè ho il ciclo e non perchè ora mi trascurerò, e di sicuro non me lo ha detto Jo, anche se sarebbe felice di sapere che gli uomini del locale non potranno vedermi l'ombelico direttamente dalla scollatura...”.

“Geloso matto. Ti dico io cos'è! Lui è un attore Pen! Magari non te ne sei accorta, ma ti avrà fatto il lavaggio del cervello con quella dannata voce sexy che si ritrova...”.

Shan si accorse dello sguardo scettico che l'amica le lanciava e si arrese alzando le braccia.

“Ok... Sto scherzando e forse ho esagerato, e capisco che sei vestita così perchè hai la signorinella in crociera sul mar rosso quindi sei perdonata... E Jo non c'entra. Però ti prego... Metti questa!” e le porse una canottiera nera deliziosa con alcune balze di tulle.

“Tulle Shan?” disse afferrando l'indumento con due dita e tenendolo lontano dal corpo come se fosse pronto a esplodere da un momento all'altro. “Non ti sembra che non ne abbia visto abbastanza ultimamente??”.

L'amica rise e poi la guardò seria: “Fila a metterti quella dannata maglia Miss Morgan o chiamo Jo e gli dico che indossi il mio vestito per le occasioni sexy...”.

Penny sbiancò e Shannon capì che aveva intuito quale fosse il vestito in questione.

“Non oserai!” fiatò Penny.

“Oh si... Posso e lo farò!” le rispose leggermente sadica Shannon.

“Quello gial....” sussurrò Penny allibita.

“Quello giallo con la cerniera dal seno fino alla fonte d'acqua pura che amano tanto gli uomini Pen, e non fare la santarellina che te lo sei messo già una volta!”.

Penny rise e la guardò allibita “Shan era carnevale e ci eravamo vestite da battone...”.

“Battone o no eravamo due fighe atomiche e gli uomini ci stavano addosso come su una carta moschicida, e credo che Jo si ricordi bene quel vestito proprio da quella sera, visto che anche allora non ti staccava gli occhi di dosso.” finì dolce ma sempre con un filo di minaccia che non decideva ad abbandonare.

Penny sorrise sognante e cedendo afferrò la canottiera dalle mani dell'amica e si diresse in bagno.

“Sei veramente volgare quando vuoi lo sai?” le urlò dal bagno.

“Sono una donna con le palle. E' diverso!” gridò lei in risposta fiera.

Appunto.

 

 

 

Penny era contenta di aver seguito i consigli, o meglio minacce, dell'amica, quando tutti si complimentarono su quanto stesse bene nonostante i semplici jeans e la maglia dell'amica.

Seth era già in modalità festa e le porse un bicchiere pieno di una sostanza non identificata che lei si apprestò a bere presa dall'impeto allegro di tutta la compagnia.

Poi quando arrivò il fratello assieme agli amici scoppiò a ridere di gusto e si coprì la bocca con una mano piegandosi in avanti cercando di calmare la risata.

“Molto divertente. Quando ti sposerai tu verrò personalmente a prenderti per il culo al tuo addio al nubilato sorella!” rispose un infuriato Jack.

Penny si rialzò lentamente e lo fissò trattenendo un ghigno, “Non credo che le mie amiche mi vestiranno da orso Jack...”.

“Va al diavolo!” rispose lui girandosi e andando a sbattere contro una barista con il suo enorme costume da orso.

“Ma si può sapere perchè lo avete conciato così?!” chiese Shan a un sorridente Mike.

“E' Balù” rispose serio lui, “Dal Libro della giungla!” continuò lui serio, “E' il cartone animato preferito di Lucy e noi abbiamo deciso che stasera doveva fare qualcosa di romantico per lei! Oltre a umiliarlo un po'...” finì con un sorriso.

“Sai Mike, non sei così stupido come sembri!” gli disse a metà tra il serio e lo scherzo Shannon, per poi superarlo dedicandogli un bollente occhiolino e rubandogli il drink dalle mani.

“Ah le donne... Chi le capisce è bravo!”.

 

 

Il Black Pipe era pieno di fan urlanti, e Joshua Jackson stava suonando magnificamente facendoli divertire come non mai.

Penelope aveva perso di vista Shannon dopo che l'amica era avanzata sicura verso il palco dicendo qualcosa come “Devo sposarlo”, “Numero di telefono” e “Mutandine”.

Decise che non c'era bisogno di essere preoccupata perchè Shan era una donna con le palle, come amava definirsi lei stessa, e quindi si voltò sorridendo a Seth.

“Vado a prendere da bere! Vuoi qualcosa bel ragazzo?”.

“Una birra signorina! Bella ghiacciata!”.

“Arrivaaaa!” gli gridò lei sparendo tra la folla.

 

 

Una volta arrivata al bancone cercò di sporgersi per attirare l'attenzione del barista ma inutilmente. Ancora protesa in avanti decisa a ottenere le sue birre, sentì un'inconfondibile voce fastidiosa alle sue spalle.

“Ti dico che è vero! L'ho letto!”,

“Oh no ma allora non ci sono speranze!!” le rispose una voce altrettanto fastidiosa.

“Ma quella non è Penny? Lei lo sa di sicuro, chiediamoglielo!” finì la voce fastidiosa per eccellenza.

Penny stava già gonfiando le guance senza respirare per trattenersi dal rispondere male quando si sentì chiamare con un falso tono smielato.

“Ma sei proprio tu Penelope?!” e prima che potesse ritrarsi due baci le impiastricciarono la guancia di gloss.

“Si Fanny in carne ed ossa” rispose senza troppa enfasi Penny pulendosi con il dorso della mano la faccia.

 

Fanny Colbert era stata sua vicina di casa durante il periodo del liceo, ma pur abitando praticamente attaccate e frequentando la stessa scuola nessuna delle due aveva mai mostrato simpatia per l'altra, visti i diversi interessi e amicizie.

Ovviamente tutto era cambiato quando Jo era diventato famoso, e Fanny e la sua cerchia di inquietanti sosia bionde avevano iniziato a tampinarla per telefono, a casa e su twitter pur di avere qualche piccola informazione sull'amico, o un autografo.

Ma tutto era peggiorato quando Jo aveva ottenuto il ruolo di Klaus nella serie The Vampire Diaries: le telefonate si erano fatte più insistenti e gli appostamenti fuori da casa dei suoi genitori sempre più inquietanti. Così, mentre l'amico viveva il suo momento di gloria, lei viveva il suo momento più buio: importunata e seguita da tre pazze bionde alla moda.

 

 

Le guance le facevano male per il troppo sorridere, e non ne poteva più di fingere gentilezza con le tre arpie, ma i genitori di Fanny erano amici dei suoi e quindi non si era mai permessa di trattarle come in segreto avrebbe voluto, ma solo Dio sapeva quando avrebbe voluto torcere quei sottili e perfetti colli bianchi che tante volte l'avevano fatta sentire insignificante e sciatta al liceo.

 

“Sai ci chiedevamo.... Se tu... “ balbettò Fanny per poi continuare timida, “Eri a conoscenza del fatto che Joseph Morgan....”

Ti pareva.

“Dai smetti di indugiare Fanny! Chiediglielo e basta!”

“Marty dammi tregua ora lo faccio!” rispose all'amica.

Fanny se hai bisogno di qualcosa ti chiedo solo di sbrigarti perchè i miei amici mi aspettano”, disse

Penny indicando i due bicchieri di plastica pieni di birra fresca che finalmente era riuscita ad ottenere.

“Certo...” disse lei accondiscendente per paura di farla scappare.

“Quello che volevamo chiederti è... Se è vero che...” era titubante e emozionata come una scolaretta davanti alla preside e Penny si sentì in posizione di forza in quel momento: se solo quelle tre avessero saputo cosa le aveva fatto e detto Jo solo una settimana prima probabilmente sarebbero morte seduta stante mormorando un Klaus salvaci tu!.

 

Con un sorriso di vittoria sul volto si girò verso Fanny con una fierezza che non aveva mai provato davanti a lei, spronandola a parlare.

“Fanny?”.

Ma Fanny taceva, presa da un improvviso mutismo, fino a che la terza del gruppo, in silenzio fino a quel momento parlò.

“E' vero che Joseph Morgan si sposa con la VanCamp?”.




Eccomi a pubblicare!!
Sono contenta di non avervi fatto aspettare come l'altra volta... E come vedete sono tornate anche le mie solite lunghezze! Siete contente???
Ho pensato... Esce TVD dopo la pausa e voglio fare un bel regalo alle mie mitiche lettrici!!!!
Data l'ora tarda (le due e mezza di notte....) mi scuso se ci saranno degli errori, e non trattenetevi dal farmeli notare così li correggo!

Piaciuto il capitolo??
Ci sono un pò di momenti di amicizia tra Shan (che ADORO) e la nostra Penny, mi sembrava giusto approfondire un pò il loro rapporto e i personaggi quindi... Questo è il risultato!
Poi non uccidetemi per il finale...
Lo avevo pensato da sempre così quindi dovrete pazientare un pò...
Il prossimo capitolo è in cantiere da un pò ma è molto difficile renderlo come vorrei quindi spero di non farvi attendere molto! E di sicuro comunque non più di una settimana/dieci giorni!

Ringrazio ancora tantissimo per le recensioni (a cui rispondo lunedi giuro!!!!!Scusateeeee!!!!!!!), per le preferite, le ricordate e le seguite!!!
E' per voi e per me che scrivo, ma ultimamente è solo per voi, nel senso che il mio tempo è davvero ridotto all'osso (come potete vedere dall'orario improponibile...) quindi se vi va di lasciarmi un commento sarei felicissima, anche perchè i lettori sono davvero tantissimi!!!!!!!!
Ora smetto di blaterare e vado a letto...
Un bacio a tutte,
buona puntata di TVD e buon weekend!
Emma

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24

 

Penny era scappata fuori dal locale cercando di camminare velocemente sui tacchi, ma l'impressione che doveva dare in quel momento era di una ragazza sconvolta e leggermente alticcia. Cosa che, data la situazione, era.

Una volta all'esterno si appoggiò al muro e si accese una sigaretta, per poi prendere il cellulare maledicendosi per quello che stava per fare e che si era ripromessa di non fare mai.

Cliccò sull'icona di internet e con mani tremanti digitò Joseph Morgan e Emily VanCamp.

 

Mio Dio. Ho appena googlato Jo.

 

I sensi di colpa però svanirono all'improvviso quando un articolo colpì la sua attenzione.

 

 

L'attore Joseph Morgan e la collega Emily Vancamp, legati da diversi mesi, sembra abbiano proprio deciso di fare il grande passo. Eccoli ad una festa pochi giorni fa, dove i due non hanno risparmiato ai presenti un bacio da favola degno di una dichiarazione d'amore davanti a tutto il mondo.

Una settimana fa abbiamo inoltre incontrato l'attore sul set di The Vampire Diaries ad Atlanta, dove ha dichiarato ai nostri microfoni:

Sono piuttosto certo di aver trovato l'amore della mia vita, e ho sempre creduto nel matrimonio. Ora devo solo comunicarglielo...”.

 

 

Penny non si era resa conto di aver cominciato a piangere fino a quando la foto di Jo ed Emily che si baciavano appassionatamente non divenne offuscata.

Il cuore però non si fermò come viene descritto nei libri, anzi, iniziò a batterle furiosamente nel petto causandole il respiro affannoso e un giramento di testa.

Anche l'odore della sigaretta le dava il voltastomaco, e buttatala entrò nel locale per cercare Seth e Shannon.

 

Seth stava chiacchierando con Jack mentre sul palco il concerto volgeva al termine e gli addetti all'impianto audio stavano smontando i primi microfoni, quando Penny fece la sua entrata trionfante nel locale.

Il viso rigato di lacrime, il cellulare ancora stretto nella mano destra e un braccio alzato per richiamare l'attenzione del barista.

“Due rum e cola”.

“Hei ragazzina ti vuoi sbronzare?”.

Seth le era arrivato accanto senza che lei se ne fosse resa conto.

In realtà erano poche le cose di cui era consapevole in quel momento, e una di queste era che Jo le aveva mentito. Che stava ancora con Emily e che probabilmente avrebbero avuto un bellissimo matrimonio con tanto di servizio fotografico su qualche tabloid.

Quando Penny si voltò, Seth rimase spiazzato dal falso sorriso di lei e dagli occhi gonfi di pianto. La tirò a se per un polso facendola scontrare contro il suo petto e abbracciandola stretta a se, mentre lei cedeva del tutto e le lacrime che non credeva più di avere sgorgarono come una fontana inumidendogli tutta la maglietta.

Una volta calmata lei si staccò lentamente, porse il cellulare ancora aperto sull'articolo di giornale e lo diede a Seth.

“Scusa per la scena pietosa. Dovevo solo sfogarmi. E ora ho bisogno di solo un'altra cosa: i due rum e cola che ho ordinato.”. E detto ciò si riavvicinò al bancone per pagare.

 

Seth non fece in tempo a fermarla perchè era rimasto completamente spiazzato di fronte al cellulare e all'articolo.

Sentì la rabbia salirgli alla testa e chiuse gli occhi respirando profondamente per cercare di calmarsi e poter affrontare meglio la situazione.

Il primo pensiero, dopo quello di spaccare la faccia a Morgan, fu di cercare Shannon.

Per sua fortuna la ragazza si stava dirigendo verso di lui con un'espressione vittoriosa sul viso.

“Ho il suo autografo!!!” trillò saltellando una volta accanto all'amico.

“Shan non per smontarti ma... Ho bisogno di te. Penny ha scoperto che Jo sta ancora con Emily, e c'è di più... Si parlerebbe anche di matrimonio.” le disse lui serio facendole intuire la gravità della situazione.

“Dov'è lei?”.

Il sorriso da ragazzina e l'entusiasmo per l'autografo del suo idolo svanirono all'istante lasciando posto al suo lato “cazzuto”, come amava definirlo lei. Penny era la sua migliore amica e in un certo senso si sentiva responsabile per averla spinta tra le braccia di Jo, ma mai avrebbe potuto pensare che lui l'avrebbe trattata come uno sfizio da togliersi prima del matrimonio.

Un senso di nausea la pervase al pensiero di quanto fosse stato viscido e stronzo con la sua amica, e afferrando Seth per un braccio lo tirò con forza verso il bar.

“Andiamo a cercarla.”.

 

 

 

 

L'ultima cosa che Penny voleva era farsi compatire. Odiava che gli altri la vedessero come si sentiva lei in quel momento: un'illusa patetica sfigata.

Però l'aver dato il cellulare a Seth aveva voluto dire altro. Era stato un grido d'aiuto: della serie Non voglio farmi vedere così, ma ho bisogno dei miei amici.

Il lato positivo, se positivo si poteva chiamare, era che i due cocktail avevano iniziato a fare effetto e si sentiva incazzata e poco lucida. Ovvero nell'unico modo in cui avrebbe potuto superare quella serata.

 

Shannon la riconobbe dalla maglietta nera di tulle e dai lunghi capelli, mentre ballava come una pazza, con la mano stretta in una bottiglia di gin.

Si avvicinò a lei cercando di abbracciarla, Penny si girò e fece una smorfia a metà tra un sorriso e un pianto a dirotto, per poi passarle la bottiglie di gin.

“Agli stronzi.”

“Agli stronzi.” ripetè Shannon seria bevendo un sorso direttamente dalla bottiglia.

 

Seth le guardava allucinato.

“Ti sembra questo il modo di aiutarla Shan? Che cazzo fai?” sbraitò.

Lei si puntellò le mani e lo fulminò con lo sguardo: “Mi dispiace tesoro ma qui i tuoi metodi dolci come coccole o abbracci non servono. O comunque serviranno domani. Quello di cui Penny ha bisogno ora è di essere alticcia e incazzata, così da sfogarsi. Tutto chiaro?”.

Seth non potè fare altro che abbassare le braccia facendole ricadere lungo i fianchi e arrendersi a quella pazza dittatrice.

“Vorrà dire che almeno controllerò il vostro tasso alcolico...”.

Shannon stava ballando accanto a Seth e Penny da almeno un'ora. Era riuscita a togliere la bottiglia di gin dalle mani dell'amica non senza qualche protesta, ma sapeva che l'avrebbe ringraziata il giorno seguente.

L'approccio di Seth invece era decisamente meno utile in quel momento: stava accanto a Penny con lo sguardo preoccupato come se fosse certo che sarebbe esplosa da un momento all'altro.

Sapeva che lui non aveva un interesse amoroso verso l'amica, ma il modo in cui la guardava in quel momento, e come lui si irrigidiva quando lei lo abbracciava ballando stava incrinando lievemente quella convinzione.

Si fermò a fissarlo con più attenzione e vide un lampo di tristezza passargli negli occhi mentre Penny gli baciava una guancia ringraziandolo di essere il miglior amico uomo del mondo. Poi lui sorrise spensierato un attimo dopo, e Shannon non fu più certa di quello che aveva visto un attimo prima.

 

D'un tratto Penny si irrigidì e tirò fuori dalla borsa il cellulare, per poi guardare lo schermo e sbiancare un attimo dopo.

“E'... E'... Lui.” balbettò.

“Ci parlo io.” dichiarò seria Shannon allungando il braccio per prendere il telefono.

Ma Penny fu più veloce di lei e lo allontanò, “Devo farlo io Shan.” dichiarò ferma.

“Se hai bisogno siamo qui”. Disse semplicemente Seth torturandosi le mani.

 

Penny fece un grosso respiro e spinse il tasto verde accettando la chiamata e spostandosi a lato del locale per poter sentire meglio, seguita a ruota dai due amici.

“Non sai quanto vorrei essere lì con te ragazzina... Come procede la festa?”.

Se fino a quel momento Penny non era crollata forse era perchè non aveva ancora sentito quella voce.

Sentì subito un peso sul cuore e le lacrime spingere per uscire, poi però, come un flash, rivide nella sua memoria il bacio appassionato tra lui ed Emily e le lacrime lasciarono il posto a una gelosia maledetta.

“Bene Jo. Qui va tutto maledettamente bene. Infatti sono leggermente alticcia e stavo ballando con Shan e Seth prima che tu ci interrompessi.” disse con voce glaciale.

“Penny ma... Cos'hai? Cosa succede? Stai bene?”.

Penny cercò di non farsi ingannare dal tono preoccupato del ragazzo e guardando Seth negli occhi per farsi forza continuò.

“Non sto bene. Ma tu si immagino. Infondo avere una fidanzata ufficiale e contemporaneamente toglierti lo sfizio di una vita con la tua migliore amica non dovrebbe essere il sogno di tutti?”.

Penny sputava fuori le parole come se fossero coltelli affilati. E dopo un'ultima occhiata a Seth sorrise cinicamente e continuò.

“Sai una cosa JoMo?” lo schernì, “Ho deciso anche io di togliermi uno sfizio.”.

Poi passò il cellulare a Shannon senza ascoltare la replica di Jo e si avvicinò seria a Seth, che la guardava impassibile come a sfidarla a fare quel gesto.

Lei si alzò sulle punte dei piedi e gli circondò il collo con un braccio, e un attimo prima di sfiorargli le labbra fece l'errore di guardarlo negli occhi.

“Perdonami”.

E lo baciò. Penny baciò Seth con tutta la foga, disperazione e tristezza della serata. E quel bacio le stava dando l'ossigeno che non credeva più di avere.

Seth non era rimasto gelido e immobile a lungo, perchè al tocco delle labbra di lei si inarcò verso il suo corpo afferrandole i fianchi e stringendola a se approfondendo il bacio.

 

Shannon era rimasta a bocca aperta davanti alla scena surreale che stava accadendo davanti ai suoi occhi, tanto che si rese conto dopo qualche istante del telefono che reggeva ancora in mano e dal quale arrivava la voce di un disperato Jo.

“Penny che cazzo succede? Stai male? Cos'hai?”.

Shannon lo avvicinò all'orecchio e innaturalmente calma parlò.

“Morgan lei ti ha scoperto. Sa che non l'hai lasciata e che lei è stata solo uno sfizio prima del matrimonio. Questa volta hai superato ogni limite.”.

“Ma cosa stai dicendo? Chi non avrei lasciato? Emily?! Chi gliel'ha detto? E poi quale matrimonio? Dai Shannon non puoi credere anche tu a queste stronzate! Fammi parlare con lei!”.

La ragazza quasi cedette difronte al tono disperato di Jo, poi però, ricordandosi che era un attore continuò gelida la conversazione.

“Io non ti credo Morgan. E non posso passartela perchè...” e lanciò uno sguardo verso Penny e Seth ancora intenti in un bacio spettacolare. “Be', anche lei si sta togliendo uno sfizio, proprio come hai fatto tu con lei.”.

“In che senso?! Ti prego Shan dimmelo. Cosa sta succedendo?”.

“Sta baciando Seth.”.

“Lei cosa??”.

In quel momento nella voce di Jo le era parso sentire la rabbia e il dolore della voce di Klaus, ma sforzandosi per non impietosirsi si apprestò a chiudere la chiamata con un semplice “Non cercarla più Morgan. Perchè se la farai di nuovo soffrire ti giuro che ti spacco le gambe.”.




Scusate il ritardo....
La mia situazione personale non mi ha consentito di scrivere ma sono di nuovo qui... E con un capitolo più lungo questa volta!!!!
Allora cosa ne pensate??
Ovviamente ci sono diversi risvolti e spero possa piacervi la piega che ha preso questo capitolo e che era decisa già da tempo...
Infatti finalmente sappiamo cosa ha detto Jo al giornalista in uno dei primi capitoli...

Ringrazio infinitamente le persone che mi seguono e mi lasciano le loro recensioni (a cui ho iniziato a rispondere!!!! Scusate anche per quel ritardo!!!!!!)

Vi ringrazio ancora dal profondo del cuore,
e vi auguro una meravigliosa giornata!
Emma

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25

 

 

Staccarsi dal corpo morbido di Penny fu un'impresa difficilissima per Seth, e dovette farlo a occhi chiusi, per non vedere lo sguardo confuso e brillo di lei e le sue labbra rosse e gonfie di baci, baci che era stato lui a darle.

 

Ma che diavolo gli era saltato in mente?!

Perché aveva assecondato un'ubriaca col cuore a pezzi?

Forse perché lo voleva fare dalla prima volta che l'aveva vista entrare in ufficio con un vestitino giallo sfidando il freddo e il grigiore di Londra.

Si era subito accorto che era una ragazza speciale, e in segreto aveva iniziato a fantasticare su loro due, ma era stata una cotta passeggera e innocua, dato che lei era impegnata, e così erano diventati amici, e lei ora lo stava aiutando a conquistare una loro collega di cui lui di era invaghito.

Però la voglia di baciarla gli era rimasta, insieme al sentimento protettivo che aveva nei suoi confronti in quanto suo amico.

E ora aveva incasinato tutto.

Perché cazzo aveva dato ascolto a Shannon?

Avrebbe dovuto prendere Penny, caricarsela in spalla e portarla a casa e non lasciarla in balia delle sue emozioni amplificate dall'alcool.

Si ma così lei non l'avrebbe baciato.

E che bacio...

Seth aveva percepito distintamente il momento in cui le loro labbra si erano sfiorate, e la scarica elettrica che le aveva attraversate, per poi trovarsi in balia di respiri affannosi, la morbidezza dei fianchi di lei e lo struggimento con cui lei lo stava baciando.

 

Si, sarebbe di sicuro stato meglio portarla a casa. Meglio la camomilla del gin.

Meglio un abbraccio da amico che un bacio passionale.

 

 

 

Penny era seduta nei tavolini all'aperto fissando il cellulare che continuava a suonare e la maledetta faccia di Jo che continuava ad apparire sullo schermo.

Seth si era allontanato con una scusa subito dopo aver interrotto il loro bacio, e Shannon stava cercando di calmarla inutilmente.

“Sono un'idiota. Che cazzo gli dico? E cosa dico a Seth?”. Penny fumava agitata una sigaretta mentre cercava di riprendere lucidità con l'aiuto della brezza notturna.

“Non vorrei mettere il dito nella piaga ma...” iniziò Shannon timidamente.

“Shan cosa hai fatto?” chiese Penny stremata.

“Forse Morgan ti chiama perchè io... Io gli ho detto che non potevi venire al telefono perchè stavi baciando appassionatamente Seth.”. Ammise colpevole.

Penny si sentì in colpa nei confronti di Jo, ma durò solo un attimo, al ricordo di cosa lui aveva fatto a lei. Quindi si alzò in piedi e ancora una volta in quella serata premette quel maledetto tasto verde.

 

“Cosa vuoi Jo?” chiese stanca buttando fuori dalla bocca parole e fumo di sigaretta.

“Finalmente hai risposto!” Esclamò lui teso e decisamente incazzato.

“Ti ho chiesto cosa vuoi.” disse lei picchiettando nervosa la scarpa sul marciapiede.

“Cosa voglio?Cosa voglio Penelope? Voglio che la mia fidanzata. La mia unica e sola fidanzata, che tra parentesi saresti tu, non vada in giro a baciare altri uomini, e certamente non quel Seth!”.

“Guarda che tu...” provò a dire Penny, bloccata subito da un'invettiva di Jo.

“Guarda che io cosa? Mi avevi giurato che non c'era niente tra di voi. Dio... Il solo pensiero di lui che ti sfiora e ti bacia mi manda il sangue al cervello! Perché lo hai fatto? E perché lui lo ha fatto? Mi hai detto che non era innamorato di te... Be' sai cosa ti dico? Mi sembra proprio una gran cazzata.”

“Cosa vuoi che ti dica? Ultimamente tutti gli uomini della mia vita mi riempiono di cazzate.” lo fulminò lei.

Lui sospirò e cercando di restare calmo continuò: “Io e Emily ci siamo lasciati, te l'ho detto!”.

“E quel bacio?” chiese lei.

“Quel bacio era... E' stato... E' stato una finzione Em!”.

Penny sentì il sangue gelarsi nelle vene.

Jo l'aveva appena chiamata Emily.

Non riusciva a respirare e il solo pensiero di farlo le provocava fitte di dolore al petto, poi il silenzio si fece pesante come un mattone di cemento fino a quando Jo non lo ruppe.

“Scusa, non intendevo... Io... Penelope perdonami.” e sottolineò quel nome come a scusarsi.

Penny alzò lo sguardo mentre molte lacrime avevano cominciato a scenderle sulle guance e strinse coraggiosa il telefono.

“Il problema Jo, è che mi sono sopravvalutata. Pensavo arrogantemente che io più di tutte le donne del mondo sarei stata degna di non ricevere cazzate da te. Però me le hai dette. Mi hai detto che mi amavi e poi baci Emily, dopo anni di amicizia mi dici che vuoi stare con me e solo con me, e internet impazza con la notizia del tuo imminente matrimonio con lei. Litighiamo e mi chiami Emily. Sai quanto cazzo male mi hai fatto?

Sarebbe stato meglio tenere per me questo amore folle nei tuoi confronti.

Io... Ti prego non cercarmi più.”.

 

Non cercarmi più.

Il solo pensiero di non cercarla più, di non poterla vedere, toccare, sentire, fece quasi impazzire Jo, che ignorandola completamente riprese a parlare.

Penelope ascoltami, lo sai che lavoro faccio, lo sai cosa dicono sui giornali, inventandosi di tutto. Ti prego credimi.” la voce era implorante. E anche se Penny non poteva vederlo, poteva immaginarselo con la testa tra le mani a fissare il pavimento seduto sul letto.

Penny io ti amo”.

Dopo questa frase lei spinse con tutta la forza che aveva il tasto rosso per terminare la chiamata.

 

Basta cazzate Morgan. Il mio cuore non può sopportarne altre”.

Poi corse da Shannon e abbracciandola scoppiò di nuovo a piangere.



Scherzetto!!!
Spero che due capitoli, seppur brevi, possano farmi perdonare della mia assenza!!

Sono anche felice di aver potuto finalmente rispondere a tutte le vostre magnifiche recensioni!!!!!
Sarei felicissima se mi faceste sapere cosa ne pensate...se avete tempo e voglia ovviamente!
Baci
Emma

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


CAPITOLO 26

 

 

Erano le due di pomeriggio e Penny era ancora in pigiama con un post sbronza colossale, due occhiaie spaventose e un mal di testa epico.

Shannon era rimasta a dormire da lei, e aveva appena varcato la porta per andare a cercare il “cibo degli dei”, o perlomeno dei cuori infranti: la cioccolata.

 

Sentiva la testa pesante e piena di pensieri, da Jo a Emily fino a passare per Seth.

Cosa cazzo mi è saltato in mente di fare?

Non aveva avuto ancora il coraggio di chiamare l'amico, che se ne era andato di corsa dopo averle accompagnate a casa in taxi, e non poteva neanche biasimarlo.

Aveva nettamente percepito che quel bacio per lui non era senza significato. Il modo in cui si era arreso alle sue labbra con un mezzo sospiro e l'urgenza con cui l'aveva stretta a se non erano normali, non erano gesti che avrebbe fatto un amico completamente disinteressato.

Lui l'amava?

No. I suoi atteggiamenti ad Atlanta, e i loro rapporti in ufficio, come nella loro vita privata, non avevano mai fatto trapelare nulla, eppure la sera prima Penelope era certa che anche lui avesse bisogno di quel bacio, forse anche più di lei.

 

“Basta, basta pensare! Penelope sta zitta!”.

Si rimproverò da sola, stringendosi la testa fra le mani cercando di calmare il pulsare impazzito del suo flusso sanguigno nelle tempie.

 

Poi vide con la coda dell'occhio il cellulare abbandonato nel ripiano all'ingresso.

Shannon lo aveva spento la sera prima perchè Joseph continuava a chiamare all'infinito, però forse era ora di riaccenderlo e riprendere i contatti con il mondo, oltre che con il fratello, che non aveva neppure salutato una volta uscita dal locale.

Lentamente si avvicinò al mobile e allungò timorosa un braccio per afferrare quel maledetto oggetto nero, neanche fosse stata una bomba.

Premette il tasto per l'accensione, e quando si illuminò e le stanghette che crescevano le comunicavano che c'era campo il telefono iniziò a squillare.

 

Una, due, tre, dieci, diciassette chiamate perse.

Una del fratello, e sedici di Jo.

 

Maledizione.

 

Poi fu la volta dei messaggi. Quelli erano decisamente di più. Ventiquattro.

Il primo che lesse, da brava fifona, fu quello di Jack.

 

Sister dove sei sparita? Ti sei persa la mia serenata alla tua futura cognata vestito da orso! Ma forse è stato meglio così... Dopodomani cena in famiglia, ti prego vieni. Sei la mia unica alleata contro il tulle!”

 

Un sorriso le increspò le labbra, per poi sparire scorrendo nel leggere gli altri messaggi.

 

Siete sveglie o devo venire da voi con una cisterna di caffeina? Fammi sapere. Seth.”

 

E subito un altro.

 

Ok. Forse l'approccio – fingiamo che non sia successo nulla – non è stato il più geniale della mia carriera... Riproviamo. Penelope. Perchè mi hai dato quel cazzo di bacio? No, lo so il motivo. E mi devi delle scuse... Ma anche io te ne devo, insomma... Per il modo in cui ho... Diciamo... Reagito. Scusami. Seth.”

 

Oddio sono proprio una cogliona. Pensò Penny.

 

Poi scorrendo ne vide un altro, l'ultimo di Seth, risalente a dieci minuti prima.

 

Va beeene. Magari neanche la franchezza serve con te. Allora provo con il metodo Seth. Amica mia, non sarà un bacio, neppure uno da maestro, a farmi allontanare da te piccola pazza. Ho vacillato, è vero. Ma ci sono ed è tutto come prima. Permettimi di starti accanto.”

 

 

Quella parte di cuore che si era fermata per i sensi di colpa verso l'amico iniziò lentamente a sciogliersi e a ripartire. Era grata di avere Seth come amico. E anche se non considerava chiusa lì la questione, e si sarebbe dovuta preparare a una lunga chiacchierata unita a mille scuse, la cosa importante era che lui era ancora con lei. Ancora insieme. Amici.

 

Per un istante smise di guardare il cellulare, per poi rialzarlo e affrontare i messaggi di Jo.

Cancellali. Diceva la sua testa. Leggili. Rispondeva masochista il cuore.

 

Il cervello non aveva ancora deciso cosa fare quando le sue dita, munite di volontà propria, si mossero sul primo messaggio, per poi cliccare sull'icona lampeggiante.

 

Sai benissimo da sempre che i giornalisti scrivono solo cazzate. Sai benissimo che io e Emily non stiamo più insieme. Rispondi al telefono e parla con me. TI prego.”

 

Penelope dimmi che NON è vero.”

 

“Decisamente questo messaggio lo ha scritto dopo il bacio... Dio. Perchè?”

 

E' vero quello che ha detto Shannon? Solo un amico? Un amico che ti vuole portare a letto! Dio Penny non puoi aver baciato un altro solo per aver letto un articolo su internet.”

 

Ti prego... Ti chiedo solo di riaccendere il telefono. Sono uno stronzo. Forse per me le menzogne su internet e i giornali sono cose normali, ma tu fidati. Fidati di me”.

 

Rispondimi.”

 

Ok. Ho visto l'articolo che probabilmente avrai letto anche tu. Sono una marea di stronzate. E la foto... Era per mantenere le apparenze per il lavoro di Emily e per far ingelosire l'uomo di cui si è innamorata. Hai letto bene. Innamorata. E' innamorata in un altro come io lo sono di un'altra. Di te. Ti prego. Chiamami”

 

Sai benissimo che tu sei l'unica. Ti sembrava che mentissi mentre ti guardavo negli occhi e ti dicevo che ti amo?”

 

“Un'ultima cosa. Quando parlavo del vero amore, e di matrimonio in quell'intervista, parlavo di te.”





Sono tornata... Non sono un miraggio...
Non so neanche se ci sia ancora qualcuno qui a leggermi, e mi dispiace immensamente per l'enorme ritardo.
Non starò qui a lamentarmi e a annoiare voi con la mia vita, sappiate solo che è stato un periodo veramente veramente difficile.
Poi questa mattina mi sono svegliata, ho aperto il file word e ho riletto tutta la storia di Jo e Penny, riinnamorandomi di loro e mettendomi a scrivere di getto a quest'ora della notte.
Spero che l'attesa sia valsa la pena...
Se ci siete ancora battete un colpo...
Un abbraccio e un grazie inifinto a tutte.
Emma

 

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