Più viva che mai di Usagi_84 (/viewuser.php?uid=18016)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sola ***
Capitolo 2: *** Rose rosse per te ***
Capitolo 3: *** Regalami un sorriso ***
Capitolo 4: *** Ci sono io con te... ***
Capitolo 5: *** Verità e rimorsi. ***
Capitolo 6: *** Un concerto per la Speranza ***
Capitolo 7: *** Paura dei sogni. ***
Capitolo 8: *** Proteggere lei, per salvare l'universo ***
Capitolo 9: *** Il sacrificio della Speranza ***
Capitolo 10: *** Il tesoro più grande ***
Capitolo 1 *** Sola ***
Introduzione
Ricordate la puntata dell’ultima serie in cui Sailor Moon
combatte contro Tin Nyanko che le vuole sottrarre il suo seme puro di
stella sul tetto della scuola?Bene, ricordate anche che Seiya scaglia una rosa
rossa proprio quando Sailor Moon sta per subire
l’attacco e lei resta delusa perché si aspettava che fosse stata un’altra
persona?Bene di nuovo, ma…se non fosse stato Seiya a scagliare quella rosa?
Buona lettura
Capitolo 1: Sola
Se ne stava sdraiata sul suo letto, una mano dietro la testa,
fissando la loro foto, sua e di Mamoru…Dio se era bello…con gli occhi appena
appena socchiusi…come ogni volta che sorrideva in modo sincero…dolci…che
trasmettevano amore…già, amore…che avrebbe dato per poterli ammirare ancora una
volta, solo per un attimo, solo il tempo per permettere al suo cuore di
scaldarsi un poco.
Una…due…tre…una dopo l’altra, lacrime cariche di amarezza
rigarono silenziose le sue guance…non passava giorno che non pensasse a lui,
che non piangesse per lui.
- Dove sei…amore mio…ho bisogno di te…- sussurrò al buio
silenzioso della stanza…e altrettanto silenziosa fu la sua risposta - …ho tante
cose da raccontarti…e mai come adesso ho bisogno del tuo sostegno…io…non ce la
posso fare senza averti accanto…non questa volta…non dopo quello che è successo
oggi…- tristi e ancora troppo vivi, i ricordi presero violentemente possesso
della sua mente…
Quella sera Usagi
aveva conosciuto la morte e la rinascita. Il nemico era riuscito finalmente a
sottrarre il suo seme di stella purissimo, come nessun altro nell’universo, e
solo grazie al provvidenziale intervento di un’entità sconosciuta aveva potuto
salvarsi…
- Principessa…-
gridarono allo stremo delle forze le Sailor Star Lights, ma con un’immensa
gioia nei loro cuori - …finalmente sei qui, avevamo perso ormai la speranza
di…- continuò Star Fighter, ma venne interrotta dalla dolcissima voce della
Principessa - No…non parlare in questo modo…la speranza non deve mai
abbandonare nessuno di voi…nessuno. Molto presto ne avremo bisogno, fatene
sempre tesoro, è la cosa più preziosa che avete…-
Richiamata da quella
calda voce, Usagi aprì gli occhi, ma dovette fargli ombra con il dorso della
mano per proteggerli dalla luce che avvolgeva la Principessa, ma…santo
cielo… stavano letteralmente volteggiando nell’aria, e…lei non sentiva più
alcun dolore al petto…era forse morta? No…sentiva calore nel suo cuore…e un
poco alla volta fece abituare i suoi occhi scoprendo il volto della Principessa,
pieno di tenerezza e forza allo stesso tempo…l’aveva salvata…un attimo prima
urlava di dolore inghiottita sempre più velocemente dalle tenebre, un attimo
dopo…luce…solo una luce accecante, sembrava fosse stato un attimo…e un’eternità…
Toccò delicatamente
terra, solo allora si accorse delle pessime condizioni delle sue amiche,
dovevano aver combattuto senza sosta e con ogni mezzo pur di salvarla…già…salvarla…pur
non volendo, in quel momento si formarono nella sua mente i contorni del volto
del suo eroe…piano piano divennero più marcati, ora poteva distinguere il color
oltremare dei suoi occhi, poteva vedere chiaramente il suo meraviglioso
sorriso…sorrideva per lei…Mamoru…
In fretta si destò dal
suo sogno, le sue amiche erano tutte intorno a lei e l’abbracciavano forte,
piangendo
- Credevamo d’averti
persa… - riuscì solo a singhiozzare Mars, tutte annuirono fra sorrisi e
lacrime…Usagi non potè fare a meno di lasciarsi trascinare, e pianse di un
pianto liberatorio, dietro il quale si celava un grande senso di solitudine,
che ormai, si era impossessato di lei… - Se solo Mamoru fosse qui…- pensò in
preda alla disperazione tra le braccia delle amiche, che non potevano davvero
immaginare la reale ragione del suo stato d’animo…
Solo il ricordo la fece tremare, si sentiva così
terribilmente sola, anche se in realtà non lo era, lì, in fondo al suo cuore,
si sentiva abbandonata…
Lentamente, stanca del suo dolore, si addormentò…solo
un’ultima lacrima, immobile all’angolo degli occhi, scese non appena li chiuse,
seguendo inevitabilmente il corso lasciato da tutte le altre.
---------
- Tin Nyanko!!! - tuonò la regina Galaxia - Presentati al mio
cospetto…- continuò a denti stretti
- Mi avete chiamata mia reg…- le rispose, ma non potè finire
la frase a causa di una alquanto furiosa Galaxia - Risparmiami le tue inutili
moine razza di buona a nulla!!! Non è con queste che porterai a termine la
missione che ti è stata assegnata!!!-
- Avete perfettamente ragione grande Galaxia…ma…ecco…vedete…io…insomma
c’ero quasi, avevo quasi recuperato il seme di stella…Oh, mia regina, avreste
dovuto vederlo…splendeva come nessun altro…no…forse come quello del Principe
della Te…- al suono di quelle parole Galaxia zittì con il solo sguardo una già
terrorizzata Metallia - Non ti permettere mai più di nominarlo in mia
presenza…a quest’ora avrei potuto avere nelle mie mani due tra i semi di stella
più puri e luminosi…se solo…-
- Mia regina, permettetemi di rimediare al mio errore, vi
assicuro che questa volta non fallirò!-
- E sia…-
---------
- …ko…….ako……-
- Chi c’è…chi…- gridò spaventata Usagi svegliandosi improvvisamente,
stringendo ancora in una mano la foto con la quale si era addormentata e
scrutando ogni piccolo angolino della camera…il comodino, la porta, la
libreria, la finestra, perfino sotto il letto - ma…sono proprio una scema…chi
vuoi che ci sia…sono sola in camera - ammise, se pur con rammarico, alzandosi
definitivamente.
-…vediamo…oh…sono solo le 5…bè, pazienza, tanto ormai sono
sveglia - accese la debole luce della scrivania e si mise a sedere posando la
foto davanti a sé.
Istintivamente prese in mano il telefono e compose il numero
di casa di Mamoru…
-Tuuu……tuuu……tuuu….Salve, risponde la segreteria telefonica
di Mamoru, sono all’estero a studiare, se volete, lasciate un messaggio,
altrimenti…- Usagi non permise neanche alla voce metallica di Mamoru di finire
l’annuncio…allontanò il ricevitore dall’orecchio - Altrimenti cosa Mamoru…non
c’è un’altra alternativa…non ti si può raggiungere in nessun altro modo - di
nuovo le lacrime tornarono a bagnare i suoi occhi…poi le guance…giù fino al
mento…per poi cadere goccia dopo goccia sulle sue mani strette strette al
telefono dal quale ancora si sentiva la voce lontana di Mamoru.
------------
- Tu tu tu tu tu -…aaah…maledizione!!! E’ occupato!!! – imprecò
Seya sottovoce nel silenzio della sua stanza - Sono le 5 di mattina…chi stai
chiamando a quest’ora…testolina buffa…-
Il povero Seya non aveva chiuso occhio quella notte, nel suo
cuore una lotta tra due sentimenti forti andava avanti ormai da ore…la gioia di
aver ritrovato la
Principessa…e il terrore di aver potuto perdere Usagi…non era
stato capace di proteggerla…aveva solo potuto guardarla straziarsi di
dolore…solo il pensarci lo faceva star male, ma non riusciva a fare
altro…pensarci…
- Se lui fosse stato lì…se ci fosse stato lui…lei non…non
avrebbe corso alcun rischio…io…non sono stato in grado di evitare che ciò
accadesse…io…ma cosa credo di fare io…lei non sarà mai mia…piccola Usako…se
solo mi permettessi di alleviare le tue sofferenze…di prendermi cura di te…-
deglutì faticosamente, come per mandare giù un boccone troppo grosso, come per
mandare giù una verità troppo dolorosa.
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Qualcuno, da fuori la finestra, la stava
osservando…catturava ogni suo movimento, ogni lieve singhiozzo, ogni piccola
lacrima…
- Usako…non piangere…sono qui…sono tornato da te - sussurrò
all’alba di quel nuovo giorno…
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Capitolo 2 *** Rose rosse per te ***
Capitolo 2: Rose rosse per te
La mattina non era mai stata
così tranquilla a casa Tsukino. Erano le 8. Suo padre leggeva il giornale mentre intingeva distrattamente una fetta
biscottata nel suo thè ormai quasi del tutto freddo. Sua madre stava già
cominciando a riordinare la tavola. Suo fratello Shingo stava scendendo le
scale giusto in quel momento e si stupì non poco nel vederla già all’ultimo
sorso di thè, così, dopo un attimo di esitazione prese posto accanto a lei,
cercando, ironicamente, nei volti dei genitori una spiegazione.
Usagi si alzò da tavola lentamente…molto lentamente, si chinò e prese la
cartella appoggiata ad una gamba del tavolo
- Ciao a tutti, ci vediamo
sta sera - disse avviandosi alla porta d’ingresso.
- … ako… Usako…-
Rimase lì…immobile…con un
piede infilato nella scarpa per metà…gli occhi sgranati.
Senza accorgersene lasciò
cadere la cartella ed il rumore richiamò l’attenzione
del resto della famiglia
- Usagi, tesoro, che
succede?- le chiese la madre trovandola imbambolata a fissare il vuoto
- … Io… non hai sentito, non
avete sentito? Qualcuno mi stava chiamando…-
- Ehm… no tesoro, io non ho
sentito nessuno chiamarti - le rispose guardando suo marito, la voce tradiva
uno stato d’animo alquanto preoccupato, non aveva mai visto la sua bambina in
quello stato, non mangiava più, non sorrideva più, i suoi occhi erano sempre
velati da una profonda tristezza, e adesso sembrava che sentisse addirittura
delle voci - Sei sicura di sentirti bene?-
- Si
mamma, dai, non fare quella faccia preoccupata, è solo che sta notte non ho
dormito molto, tutto qui - disse ridendo, cercando di sdrammatizzare
-
USAGIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!-
Per un attimo, ma solo per un
attimo, a casa Tsukino regnò il panico, tutti si guardavano negli occhi con un espressione interrogativa, soprattutto la povera Usagi,
pareva proprio che questa volta non fosse stata l’unica a sentire una voce
chiamarla.
Non appena ebbero
riconquistato il controllo, sua madre si diresse senza alcuna esitazione verso
la porta e l’aprì.
- Buongiorno ragazze, Usagi
arriva subito da voi- cinguettò indicando agli altri di guardare fuori della
porta - il mistero è risolto -
Una raggiante Minako si stava
sbracciando in un saluto oltremodo caloroso, mentre una
imbarazzatissima Rei si stava coprendo il viso con la mano libera dalla
cartella.
Usagi guardava divertita la
scena, indecisa se uscire, o lasciare la povera Rei
nell’imbarazzo ancora un po’, ma d’altra parte erano già le 8 e 15 e se non
voleva arrivare in ritardo pur essendosi alzata presto, prestissimo a dir la
verità, doveva incamminarsi.
- Sto venendo a salvarti Rei,
stai tranquilla - nonostante tutto, il suo pensiero tornò a quella voce -…quella
di prima non era la voce di Minako…ne sono più che sicura…sembrava quasi la
voce di…ma no, che vado a pensare - finì di infilarsi
le scarpe, raccolse la cartella, si chiuse la porte alle spalle e sospirando si
avviò al cancello. Mano mano che si avvicinava notò lo sguardo serio e deciso
delle sue amiche, ne era quasi spaventata.
- Ehi ragazze, perché quelle
facce, e poi che siete venute a fare fino a qui?- chiese non appena furono
finalmente sulla strada
- Niente, sai com’è, stavano quasi per ucciderti, E TU MI CHIEDI CHE SIAMO VENUTE
A FARE FINO A QUI?!?!- esplose Minako isterica.
- Usagi siamo solo preoccupate
per te, vogliamo proteggerti, adesso che il nemico conosce la tua identità devi
ammettere che sarà impossibile evitarlo, adesso può attaccarti in qualunque
momento - le spiegò Rei pazientemente, notando l’espressione affranta della
povera Usagi, mentre Minako annuiva ad ogni affermazione.
- Si, avete ragione, ma io
posso cavarmela da sola, insomma non è necessario accompagnarmi a scuola -
rispose con poca convinzione.
- Non dire sciocchezze, certo
che è necessario, il nemico potrebbe nascondersi dietro le sembianze di
qualunque persona, dobbiamo tenere gli occhi aperti -
Usagi sapeva perfettamente
che avevano ragione, ma tutto questo era davvero esagerato, era decisamente in
grado di badare a se stessa…o no?
- AHIA CHE MALE!!!! - neanche a farlo apposta inciampò…povera Usagi.
- Usa si può sapere dove hai
la testa?! Avanti tirati su, ti
aiuto - ripresero la strada per la scuola e Rei la sgridò come al solito per la
sua “testa sempre fra le nuvole”, ma cominciava a pensare che ci fosse qualcosa
di veramente serio, e i sospironi che probabilmente Usagi neanche si accorgeva
di fare, non facevano altro che confermare la sua ipotesi - a cosa pensi…amica mia -
----------------
- Seiya…ehi Seiya svegliati -
lo chiamò gentilmente Taiki
- SEIYAAAAAAAAA!!! - gli urlò nell’orecchio non coperto dal lenzuolo Yaten,
più impaziente, facendo sobbalzare il poveretto ancora nelle braccia di Morfeo
- AAAAAAH!!!
Chi è? Che c’è? - dopo un attimo di assoluto smarrimento si rese finalmente
conto che quella era la realtà. Tirò senza troppa forza il cuscino contro il
faccino canzonatorio di Yaten, mancandolo clamorosamente - maledetto…questa me
la paghi - grugnì con la voce ancora impastata dal sonno, e dopo aver
sbadigliato sonoramente, controllò l’ora e… - OH CAVOLO! LE 8 E 20!!! Perché non mi avete svegliato prima! - gridò mentre cercava di vestirsi con una mano e lavarsi i
denti con l’altra, tra le risate dei fratelli.
- Ci abbiamo
provato, ma tu continuavi a chiamare “Usagi” nel sonno, e per evitare che
scambiassi per lei uno di noi due, ci siamo allontanati immediatamente, sai
com’è…
- Si, si, siete proprio
simpatici voi due, adesso andiamo che è tardi -
A tempo di record era pronto
per uscire. Taiki e Yaten si guardarono con aria un po’ preoccupata, un po’
perplessa, entrambi avevano sentito la telefonata, o
meglio, il tentativo di telefonata di Seiya di quella mattina, e non sapevano
davvero cosa fare per aiutarlo, d’altra parte il cuore di Usagi era già
impegnato, e poi loro avevano cose più importanti a cui pensare, ora avevano di
nuovo al loro fianco la Principessa, dovevano trovare il raggio della speranza
e salvare il loro pianeta, non era uno scherzo, ma sembrava che a Seiya tutto
questo scivolasse addosso… solo Usagi nei suoi pensieri…s olo
lei.
---------------
- Basta ragazze, per favore!
E’ tutto il giorno che mi state appiccicate come le api sul miele, insomma
posso andare al bagno in santa pace?! - le pregò con
finta disperazione Usagi
- Oooops…
scusa… non avevamo capito che fosse una cosa così… ehm… privata, vai, vai
tranquilla, allora noi ti aspetteremo in classe - disse con evidente imbarazzo
Minako, allontanandosi e trascinando con sé le altre.
Usagi entrò sospirando,
cominciava a non sopportare più quella situazione, perché tutto doveva sempre e
inevitabilmente pesare sulle sue spalle.
Si mise davanti al lavabo e
aprì l’acqua, fissando il suo percorso ipnotico. Alzò gli occhi ed incontrò la
sua immagine riflessa nello specchio. Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi
senza che lei potesse fermarle.
-Mamoru… Mamoru maledizione
dove sei?! gridò
singhiozzando e battendo un pugno contro il piccolo spazio di muro che c’era
tra uno specchio e l’altro.
L’urlo di Usagi spaventò una
ragazza, chiusa in uno dei bagni di fronte agli specchi, che istintivamente
sussultò, battendo le scarpe contro il pavimento.
Scoprendo di essere ascoltata,
Usagi chiuse immediatamente l’acqua e uscì di corsa
asciugandosi le lacrime con una manica, intanto l’altra ragazza, ancora chiusa
nel bagno sospirò sconfortata
- Uffa, c’ero quasi, adesso che
era sola avrei potuto approfittarne, questa volta non
posso tornare indietro a mani vuote, se non riesco con lei, dovrò cercare di
nuovo il Principe, e non è affatto una cosa semplice… - Tin Nyanko uscì dal
bagno chiedendosi ancora come il Principe avesse potuto riprendersi il seme di
stella, lei non era presente, ma essendo stato attaccato dalla sua regina, non
riusciva davvero a spiegarsi cosa l’avesse fatta vacillare…
------------
La guardava ormai da ore, non
aveva ascoltato neanche una parola della lezione. Poteva giurare che avesse pianto, i suoi occhi rossi e gonfi erano così
eloquenti…era bellissima lo stesso, così, con la luce del sole, quasi al
tramonto…sembrava un angelo.
Sebbene l’ultima lezione
fosse appena finita, continuava a fissarla mentre
lentamente si alzava dalla sedia e raccoglieva le sue poche cose, le sue amiche
le si avvicinarono immediatamente cercando di coinvolgerla in qualche attività
pomeridiana, ma lei questa volta fu irremovibile
- No… grazie ragazze, ma no,
non ho bisogno di tutto questo, io voglio solo delle amiche -
detto questo uscì dall’aula senza aspettare risposta,
lasciando tuttavia lì tutte le sue cose.
- Forse abbiamo esagerato un
pochino - ammise Makoto cercando sostegno negli occhi delle altre.
- Le abbiamo fatto troppa
pressione, è naturale che abbia reagito così - la confortò Amy.
- Chissà come la prenderà
Rei…sta mattina si era raccomandata di non lasciarla mai sola… - disse Minako
preoccupata.
Seiya aveva assistito a tutta
la scena in silenzio, ma era chiara una cosa…
- Ragazze, scusatemi se mi intrometto, ma io credo che abbia bisogno di starsene un
po’ da sola, resterò io qua, le parlerò io, deve tornare per forza a prendere
le sue cose - le ragazze lo stavano guardando con un espressione di chi si fida
poco - andiamo, non fate quella faccia, la proteggerò io in caso di pericolo -
cercò di convincerle.
- Forse è la soluzione più
giusta, lei si sentirà lasciata in pace, ma non sarà sola - spiegò Amy - nel
frattempo noi andiamo al bar di Motoki dove ci aspetta Rei e le spiegheremo
tutto con calma - si affrettò ad aggiungere, notando l’espressione piuttosto
preoccupata di Minako che evidentemente pensava ancora alla possibile reazione
dell’amica.
Dopo un grosso e rumoroso sospiro
di Minako, e un’occhiataccia di Makoto in direzione di Seiya, le tre ragazze
lasciarono finalmente solo il poveretto che riprese a fissare il banco vuoto
della sua testolina buffa. Notò una piccolo disegno in
un angolo e incuriosito si avvicinò…due faccine sorridenti, vicine vicine, facevano
capolino, quella con i codini era senz’altro lei, l’altra…bè…l’altra non poteva
essere che Mamoru, non l’aveva mai visto, solo una volta in foto a casa di
Usagi, e adesso qui - Non c’è proprio posto per me nel tuo cuore, vero
testolina buffa? - sorrise amaramente continuando a guardare i disegni.
-----------------
Le aveva viste andare via,
ora era più tranquilla, tirò un grosso sospiro di sollievo aggrappandosi alla
rete di sicurezza del tetto della scuola e chiuse gli occhi, lasciando che il
vento fresco l’accarezzasse, pregava che portasse via anche i suoi pensieri…
- Povera Usagi, non essere
triste, ci sono io a farti compagnia ora… -
Al suono di queste parole,
seguite da una risatina isterica, il sangue di Usagi gelò all’istante, proprio
non si aspettava che il nemico la trovasse anche lì, quanto voleva aver dato
retta alle sue amiche…
- Tin Nyanko presumo - chiese
sfoderando tutta la sicurezza di cui era capace, non poteva fare altro, era
sola. Non perse tempo e indossò i panni della paladina della giustizia - bene,
a noi due -
-----------------
Lo aveva fissato per dieci
minuti buoni, il suo banco, aveva messo accanto alle faccine una rosa rossa,
un po’ a coprire Mamoru.
Come destato da un sogno,
avvertì prorompente l’energia di Sailor Moon. Se si era trasformata doveva
essere in pericolo. Non perse tempo, corse più veloce
che poteva seguendo con il cuore quell’energia magnifica. Il tetto, era sul
tetto, ne era sicuro.
---------------
Nessuna delle due aveva
ancora sferrato il primo colpo.
- Non hai il coraggio, Sailor
dei miei stivali, adesso sei sola, nessuno ti può salvare…NESSUNO!- alzò le
braccia mostrando i potenti bracciali che cominciavano già a caricarsi di
energia.
Usagi era rimasta colpita
dalla verità di quelle parole e gli occhi le si stavano
velando di lacrime… - no, non proprio
adesso -
- Ho vinto io, Sailor Moon!-
gridò tagliente Tin Nyanko, preparandosi a lanciare il suo attacco, ma…
Come un lampo, bellissima,
luminosa e rossa, una rosa distrusse la pietra di uno dei due bracciali,
annullando l’attacco e andando a conficcarsi ai piedi di Sailor Moon.
In quel momento Seiya
spalancò la porta del tetto e la vide lì, mentre si inginocchiava
davanti alla rosa, con un espressione che racchiudeva milioni di emozioni tutte
insieme.
Stava per dire qualcosa ma qualcun altro lo precedette
- Ti sbagli, lei non è sola… io
la proteggerò -
Eccomi qui alla fine del secondo capitolo, vi piace?
Ringrazio tantissimo tutti
quelli che hanno lasciato un commento e un consiglio e in ordine:
Mile
Semplicementeme
Usagi89
v.carvelli
dolcebunny
Kirby
sailormoon81
merwen
blue1989
Cassandra14
miki90
Dragon85
Ho cercato di mettere meno puntini
anche se il mio dito va da solo su quel maledetto tastino…oddio adesso
li metto anche nei ringraziamenti…sono proprio puntino-dipendente.
Ho cambiato il nome di Sailor Metallia con Tin Nyanko
come mi ha suggerito Dragon85, è che sinceramente proprio non me lo ricordavo,
e infine, su richiesta di semplicementeme,
ho ingrandito un poco la dimensione del carattere.
Grazie a tutti e spero che continuerete a seguirmi.
Un bacione Usagi_84
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Capitolo 3 *** Regalami un sorriso ***
Capitolo 3: Regalami un sorriso
Usagi si voltò lentamente
verso Seiya, ma non guardava lui, cercava il proprietario di quella voce così
calda e rassicurante, che lei conosceva benissimo, e lo trovò.
Sopra la porta che dava
accesso al tetto, proprio sopra Seiya, stava lì, in piedi, indossava fieramente
i panni del Principe della Terra…Endymion…e la guardava…il suo cuore mancò un
battito…
------------------------
- Perché l’avete lasciata
sola…maledizione?! - Rei stava ripetendo la stessa frase da quando erano uscite
dal bar furiosamente disperate. Correvano…più di quanto le loro gambe potessero
sopportarlo - Avverto delle vibrazioni negative…molto forti purtroppo, e
provengono proprio dalla scuola, ma non riesco a capire esattamente da dove - informò
le ragazze, cercando di rimanere calma.
Ormai erano arrivate in
prossimità del cancello principale, in quel momento qualcosa fece sussultare la
guerriera di Marte…
- Ah!... - gemette arrestando
la propria corsa ed aggrappandosi a Makoto, che le era accanto - Avverto
qualcos’altro…è un’energia strepitosa, ma non è quella di Usagi! Non riesco a
capire, eppure è così chiara…Ragazze, io avverto la presenza di Mamoru…
---------------------------------
- Mamoru…sei tu… - disse in
un soffio Usagi - …se è un sogno…ti prego…non svegliarmi…-
- No piccola, non è un
sogno…- con un lungo salto si portò proprio davanti a lei, e si inginocchiò -
sono io, sono tornato per te…per proteggerti - le prese il volto tra le mani,e
le asciugò le lacrime…inutile…proprio non volevano saperne di smettere di
bagnare le sue guance.
Quel piccolo gesto diede ad
Usagi la forza di cui aveva così disperatamente bisogno.
Il suo sorriso s’illuminò
d’amore e strinse forte Mamoru, così forte da poter sentire il battito del suo
cuore.
Seiya non potè far altro che
assistere impotente, e guardare con gelosia quell’amore ritrovato, non l’aveva
mai vista sorridere in quel modo, sebbene stesse ancora piangendo…anche questa
volta, era arrivato tardi.
Mamoru sciolse l’abbraccio
alzandosi rapidamente e voltandosi in direzione del nemico, lo sguardo deciso.
Accostò una mano al cuore e subito una luce d’orata si formò in quel punto
esatto. La allontanò lentamente, fino a distendere tutto il braccio, e mostrò
il suo seme di stella d’oro, sospeso a mezz’aria sopra il suo palmo. Chiuse gli
occhi e vi concentrò tutte le sue energie. Fu un attimo. La potenza di Mamoru
era davvero devastante e investì in pieno Tin Nyanko che si accasciò a terra
terrorizzata e priva di forze. In un debole fascio di luce, generato dalla poca
energia rimastale, scomparve, sottraendosi all’ira del Principe.
- Ero sicura che fosse lui…-
Seiya sussultò spaventato, non si aspettava che ci fosse qualcuno alle sue
spalle, era ancora sconvolto per ciò che aveva appena visto. Le ragazze erano
arrivate senza che lui se ne accorgesse - Mamoru è tornato ragazze…ora sarà
tutto diverso - sussurrò Rei sorridendo.
Mamoru si voltò nuovamente
verso la sua Usako, adesso non piangeva più, ma provata per lo shock, svenne,
tra le sue braccia prontamente offerte.
Contemporaneamente erano
accorsi anche Seiya e le ragazze. Ami controllò immediatamente il suo stato di
salute - Sta bene, è solo un po’scossa, ma il battito è debole, sarebbe meglio
se riposasse -
- Portiamola a casa, allora -
azzardò Seiya incontrando lo sguardo di Mamoru. I suoi occhi erano quelli di
una persona felice e triste allo stesso tempo, carichi di colpa e d’amore. Quel
turbinio di emozioni tutte insieme non permisero a Seiya di continuare a
sostenere quello sguardo… abbassò prontamente gli occhi e prese a fissarsi le
scarpe
- No…la portiamo a casa mia,
io devo poter sapere che sta bene…sempre - concluse Mamoru, senza mai smettere
di guardare la sua Usako, il suo tono non ammetteva repliche.
--------------------------
Camminavano ormai da diversi
minuti, Seiya un po’ indietro rispetto agli altri, osservò tutti, uno per uno.
Mamoru aveva un’espressione indecifrabile, portava Usagi in braccio…sembrava
che non le pesasse affatto. Le ragazze si scambiavano sorrisi l’una con
l’altra, rilassate. E lui? Cosa provava lui? Perché li aveva seguiti? Era
preoccupato per la sua testolina buffa? Si, lo era, ma adesso era diverso, come
aveva detto Rei poco prima, adesso c’era lui.
Tra un pensiero e l’altro si
trovarono davanti alla palazzina dove abitava Mamoru, e lì le sue gambe si
rifiutarono di proseguire.
- Ehi Seiya, vuoi restare lì
tutto il giorno? - lo prese in giro Rei. Sapeva esattamente come si sentiva
Seiya in quel momento, cercava di sdrammatizzare la situazione già delicata di
per sé, senza che lui si mettesse a fare il difficile.
- No…scusami hai ragione, ero
solo preso dai miei pensieri - mentre parlava si accorse che Mamoru lo stava
guardando con la coda dell’occhio, e di nuovo fu colto da un senso di
inadeguatezza - perché devo sentirmi così
in soggezione, non lo conosco neppure, perché…-
Nel silenzio più assoluto
entrarono nel condominio facendosi strada fino all’appartamento di Mamoru, il
cuore di Seiya iniziò a battere in modo innaturale, non riusciva a spiegarsi
per quale ragione fosse così agitato, era solo un appartamento, si, ma era il
suo appartamento… chissà com’era, chissà se c’erano delle foto che li
ritraevano insieme… Usagi e Mamoru… era proprio uno stupido, certo che c’erano,
ed era per questo che non voleva assolutamente entrare, non voleva vedere la
loro felicità, ma ormai era lì, e senza accorgersene, un po’ spinto dalle
ragazze, oltrepassò la soglia, e un brivido lo percorse lungo tutta la schiena
al suono secco della porta che si richiudeva alle sue spalle.
Era dentro.
Mamoru portò immediatamente
Usagi nella sua stanza da letto seguito dalle ragazze, la fece stendere e si
assicurò che fosse abbastanza coperta.
Seiya era ancora lì, non
osava muovere un solo passo, indeciso se scappare via o entrare anche lui nella
stanza dov’erano tutti. Improvvisamente una lucina rossa lampeggiante attirò la
sua attenzione. Appena più avanti, alla sua destra, c’era un mobiletto,
semplice nella fattura, con sopra una segreteria telefonica, era la sua lucina
che lampeggiava.
Pentendosi immediatamente di
averlo fatto, premette il pulsante per l’ascolto e subito una voce metallica
annunciò che era stato lasciato un messaggio.
- Messaggio 1:“…Mamoru…dove
sei…” Fine del messaggio, ore 5:00 del 21 marzo 2007-
Seiya continuava a fissare la
lucina ormai fissa della segreteria, non poteva crederci, quella, anche se
lontana e ovattata, era la voce di Usagi, un sussurro rotto dai singhiozzi, in
un attimo realizzò una pesante verità - E’
lui che stavi chiamando alle 5 di mattina…quando il tuo telefono era maledettamente
occupato…non è vero testolina buffa?- tanto era assorto nei suoi pensieri
che non si era neanche accorto che Mamoru lo stava osservando con la schiena
appoggiata allo stipite della porta della sua stanza, le mani in tasca.
- Non avresti dovuto farlo -
fredde e taglienti le parole di Mamoru lo riportarono bruscamente alla realtà.
- Mi dispiace, io…non volevo,
non so perché l’ho fatto, mi dispiace - rispose temendo una reazione di
qualsiasi genere da parte di Mamoru, ma non fu così, i due continuarono a
guardarsi negli occhi per parecchi minuti, questa volta Seiya non si sottrasse
allo sguardo, ora inquisitorio, dell’altro, finché…
- mmh….Mamo…Mamoru - mormorò
Usagi mentre allungava entrambe le braccia verso l’alto con gli occhi ancora
chiusi.
Appena si sentì chiamare,
Mamoru cambiò immediatamente espressione sgranando gli occhi per la sorpresa,
tanto che anche Seiya fece lo stesso, più per spavento che per altro. Subito
Mamoru si precipitò a sedere sul letto accanto a lei e le strinse le mani ancora
tese, come se lo stessero cercando.
- Sono qui Usako…sono qui -
le sussurrò dolcemente accarezzandole i capelli. Appena sentì la sua voce calda
e un poco roca, Usagi aprì lentamente gli occhi e immediatamente incontrò i
suoi, quegli splendidi e meravigliosi occhi blu notte, che mai avrebbe potuto
dimenticare. Si lanciò tra le sue braccia, senza pensarci, come se in quel
momento non esistesse nessun altro, se non loro due. E lui la strinse tanto
forte da aver paura di poterle fare male.
- Mi dispiace amore mio, mi
dispiace così tanto, è tutta colpa mia, ma non ho potuto far niente fino ad ora
- disse Mamoru tutto d’un fiato, come se avesse paura che se si fosse fermato
per prendere fiato, poi le parole non sarebbero più uscite.
- Colpa di cosa Mamoru, tu
non hai nessuna colpa, tu mi hai salvato la vita…- rispose dolce Usagi che
sciolse l’abbraccio per poterlo guardare ancora negli occhi.
Gli stava regalando un
sorriso meraviglioso, e lui non poteva fare a meno di sorriderle di riflesso…e
anche di sentirsi più in colpa…per non esserci stato quando lei ne aveva
bisogno, per non aver asciugato le sue lacrime, per non averla scaldata nei
giorni freddi, per tutto…per niente.
- Usako…io devo spiegarti
tante cose, a cominciare dal perché non mi sono più fatto vivo da quando sono
partito…ma è una cosa che riguarda tutti, siamo tutti in grave pericolo, ed io
non sono riuscito a tornare in tempo per… - i suoi occhi si riempirono di
lacrime ed il suo sguardo si perse nei ricordi…si voltò verso Seiya, che se ne
stava silenzioso sulla porta - …per impedire che ti facessero del male…è una
storia lunga… e complicata -
- Io non ho nessuna fretta
Mamoru, ti ascolterò quando vorrai parlarmi, l’unica cosa importante è che tu
sia qui, ora -
Sorrideva ancora, un sorriso
pieno d’amore e comprensione…Dio quant’era difficile sostenere quello sguardo,
la dolcezza a volte spaventava più della rabbia, come riusciva a sorridere
ancora, ma , in fondo, questa era la sua Usagi, lei aveva sempre un sorriso per
tutti.
Ora sorrideva anche lui, le lacrime,
il senso di colpa, la tristezza, tutto sparito. Ora c’era solo lei, le
accarezzò i capelli, una guancia, le labbra. La baciò.
Seiya non poteva guardare
oltre, si confuse con l’ombra del resto della casa, dirigendosi verso il
soggiorno. Il mobilio era scarso, ma ordinato e pulito, ogni tanto qualche
tocco femminile, segno che la sua testolina buffa era entrata parecchie volte
in quella casa…le calamitine sul frigo a forma di coniglio…un cestino di vimini
piccolo piccolo bordato con un nastrino rosa, giusto per contenere le chiavi e
qualche piccola sciocchezza…e le foto…le maledette foto. In particolare fu
attratto da una, si avvicinò lentamente, un po’ incerto se poteva toccarla, o
se Mamoru sarebbe spuntato di nuovo alle sue spalle intimandogli che “non
avrebbe dovuto farlo”… Al diavolo Mamoru! Prese la foto, erano in tre, e notò
che c’erano dei nomi scritti sotto e una data.
- Vediamo…è di un anno
fa…”Io”…“Mamo”…”Chibiusa”- Seiya rimase di stucco, quella bambina nella foto
assomigliava a Usagi in maniera impressionante, stessa pettinatura, stesso
sorriso, stessa espressione degli occhi…e Usagi e Mamoru la stavano
abbracciando.
- Chissà chi è questa
bambina…- mormorò Seiya.
- Quella bambina…è mia figlia
- Mamoru era veramente di nuovo alle spalle di Seiya, che si voltò spaventato,
ma notò che i suoi occhi questa volta non avevano nessuna sfumatura d’ira,
anzi, per quel che poteva vedere, sorrideva ammirando qualcosa. Seiya seguì con
lo sguardo la traiettoria che gli occhi di Mamoru indicavano, cosa mai poteva
aver disegnato un sorriso tanto dolce sul viso di quel ragazzo…sul mobile c’era
un’ altra foto che ritraeva la stessa bambina mentre litigava con Usagi per una
fetta di torta…senza rendersene conto gli scappò da ridere, ma si tappò
immediatamente la bocca con la mano - Scusa non ho afferrato quello che
dicevi…- cercando di assumere un’espressione seria
- Dicevo… che quella bambina
è mia figlia - disse Mamoru con una tale naturalezza da fare invidia anche alla
persona più sicura di sé sulla faccia della Terra.
- Figlia…? - Seiya deglutì
sonoramente, lasciandosi scappare di mano la foto, presa al volo prontamente da
un calmissimo Mamoru - In che…senso? - chiese timoroso della risposta. E in
quel momento, l’avrebbe giurato, gli parve di aver visto nello sguardo di
Mamoru, qualcosa, tra il divertito e la sicurezza, uno sguardo serio e un poco
canzonatorio insomma, di chi la sa lunga, di chi, se avesse potuto, gli avrebbe
urlato in faccia “uno a zero per me”con un sorrisetto antipatico…ma
naturalmente non lo avrebbe fatto, Mamoru non era tipo da esternare le sue
emozioni in questo modo, e…un momento… che fine avevano fatto la colpa, la
disperazione, le lacrime di cinque minuti fa?
- Nel senso che la piccola
Chibiusa viene dal futuro, ed è…figlia mia e di Usagi - rispose Mamoru
guardandolo fisso negli occhi e sottolineando particolarmente le ultime, poche
ma significative, parole.
Buio. Improvviso buio. Se lo
avessero colpito violentemente al cuore, forse, avrebbe fatto meno male…
- Ah…! - sospirò Seiya, accorgendosi
di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo che Mamoru aveva impiegato per
rispondere alla sua stramaledettissima domanda, tornò a guardare la foto, e
questa volta non la trovò poi così tanto divertente.
- Ero venuto solo per dirti
che domani mattina ci riuniamo qui da me, ho molte cose di cui parlarvi, e poi,
preferisco che Usagi non esca di casa, è ancora un po’ provata, e … chiaramente
devono venire anche i tuoi fratelli e la vostra Principessa - concluse Mamoru
assumendo un tono più serio, in fondo sapeva di aver messo Seiya in imbarazzo.
- Si certo…ehi aspetta…tu
come sai che ho dei fratelli? E la Principessa…come sai di lei?- questa volta
anche Seiya era serio, ma Mamoru non si lasciò sfuggire neanche una parola
sull’argomento.
- Io…so più cose di quante ne
immagini…vi prego di venire domani, soddisferò tutte le vostre richieste-
adesso era il tono di Mamoru ad essere cambiato ulteriormente, e con esso il
suo sguardo, era di nuovo quel misto di amore e colpa, quello sguardo che purtroppo
Seiya non era in grado di sostenere, così si ritrovò ad ammirare le sue scarpe
per la seconda volta in un giorno.
Mamoru si allontanò
silenziosamente, lasciando Seiya ai suoi pensieri, rientrò nella stanza dove
Ami stava ancora controllando scrupolosamente le condizioni fisiche di Usagi,
che per la stanchezza si era di nuovo addormentata.
- E’ tutto nella norma
Mamoru, deve solo dormire per recuperare le forze - affermò Ami guidando le
altre fuori dalla stanza - noi togliamo il disturbo, ci vediamo domani, e spero
che riusciremo a fare un po’ di chiarezza su questa situazione -
Mamoru sorrise tristemente
all’amica.
Rei fece correre lo sguardo
per tutto il soggiorno e alla fine trovò quello che stava cercando.
- Seiya - nessuna risposta,
si avvicinò un poco - Seiya…ehi ci sei?- lo chiamò di nuovo passandogli una
mano davanti agli occhi - dobbiamo andare, è tardi - lo avvertì dopo aver
ottenuto la sua attenzione.
- Si, hai ragione, è meglio
se ce ne andiamo -
Mamoru li accompagnò alla
porta, ma prima chiese a Rei di avvertire la mamma di Usagi che lei questa
notte avrebbe dormito fuori casa.
- Si Mamoru, non ti
preoccupare, le dirò, come al solito, che la sua bambina dormirà da me - lo
prese in giro, notando che stava arrossendo imbarazzato, e tutti risero, tutti,
tranne il povero Seiya che davvero non aveva capito il riferimento, e questo
rese il tutto ancora più divertente. Avevano proprio bisogno di ridere un po’.
Rimasto solo, Mamoru tornò da
Usagi, avrebbe voluto stringerla forte forte tra le sue braccia, le piaceva
così tanto, diceva di sentirti protetta…avrebbe voluto tanto baciare le sue
labbra, e trasmetterle tutto il suo disperato amore, ma si accontentò di
guardarla dormire… sorrideva… e lui con lei.
- Piccola Usako… anche quando
sorridi nel sonno riesci a calmare le mie inquietudini, domani conoscerai tutta
la verità, spero davvero che vorrai regalarmi ancora un sorriso…-
Evviva!!! Ho finito anche questo!!! Che ne dite?
Ebbene sì, il misterioso “lanciatore di rose” è
proprio Mamoru. Spero di aver soddisfatto
tutte le amanti di questo personaggio con la piccola rivincita su Seiya “io… so
molte più cose di quante ne immagini”e il suo eloquente sguardo “uno a zero per
me”.
Mi dispiace di non aver fatto entrare Mamoru in scena
prima, ma volevo assolutamente mostrare una Usagi, che senza esitazione trova
il suo amore proprio sopra Seiya, insomma volevo sottolineare che Seiya sarà
sempre al secondo posto, del resto lo ammette anche lui,”anche questa volta,
era arrivato tardi”.
Per sapere dov’è stato Mamoru tutto questo tempo
dovrete aspettare il prossimo capitolo, vi anticipo che è un posto dove lui ha
potuto finalmente sviluppare un potere attivo, come avete visto, utilizzando il
suo seme di stella…il cristallo d’oro…vi ricorda niente?
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito, e
anche quelli che hanno solo letto.
In ordine di recensione:
semplicementeme: lo sai che
sinceramente non avevo pensato proprio alla canzone?
Comunque spero di aver soddisfatto la tua curiosità
riguardo al perché Mamoru non si faceva vivo, insomma (come ho spiegato nelle
note di fine fic), è stato un brutto colpo per Seiya, ma mi dispiace, io tifo
per Mamoru
blue1989: ti confesso
che quando ho letto il tuo commento una mezza idea di far litigare Mamoru e
Seiya mi è balzata in mente, ma d’altra parte non è nella natura del nostro
Principe…in fondo non si conoscono per niente, o meglio, Seiya non lo
conosce…Mamoru invece “sa molte cose”come hai potuto leggere
sailormoon81: accetto
molto volentieri il tuo consiglio, ammetto che anche a me non convinceva molto
il MAIUSCOLO e la coda di vocali, ma in quel momento non sapevo come altro
rendere al situazione che avevo in mente, forse sarebbe utile cercare di
descrivere un po’ meglio il modo in cui parlano i personaggi. Spero di aver soddisfatto
anche te con la spiegazione nelle note a fine fic del perché Mamoru non si
presenta subito, insomma è stato più per un problema di trama che di altro, ma
nel prossimo capitolo saprai esattamente dov’è stato Mamoru per tutto questo
tempo.
dolcebunny: Si, ammetto
che il mio è un vizio, mi piace interrompere sul più bello, in modo da
incuriosire le persone, in modo che non possano fare a meno di continuare a
leggere. E…hai visto? Pare che funzioni…; )
v.carvelli: sono
contenta che ti piaccia, ecco a te il terzo capitolo
valepigia: anche per
te, che ami tanto Mamoru, ho messo una sua mezza rivincita su Seiya, e adesso
che si vada a disperare dove vuole…Sai anche io mi sono sempre chiesta se ci
fosse stato Mamoru cosa sarebbe cambiato, e quando ho visto quella puntata, ci
sono rimasta malissimo anche io come Usagi, nello scoprire che non era stato il
suo eroe a lanciare la rosa, e da qui nasce la mia storia.
miki90: ecco
svelati i misteri, il lanciatore di rose è proprio Mamoru, forse è un po’
scontato, ma non poteva fare il suo ingresso se non così…
Mile: ebbene sì, Mamo è tornato, ed ha
subito bastonato Seiya…hihihihi!
Kirby: Usagi ha reagito nell’unico modo che
le si addice…Sorridendo…Purtroppo per sapere di Mamoru, dovrai aspettare il
prossimo capitolo, in questo ho preferito concentrarmi sul suo sguardo
“colpevole”.
merwen: dai sempre
retta al tuo istinto, come vedi ti stava guidando bene, ma sono contenta lo
stesso del fatto che non fosse così scontato.
Un bacione a tutti
Alla prossima, la vostra Usagi_84
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Capitolo 4 *** Ci sono io con te... ***
Capitolo 4: Ci sono io con te…
Camminava su un suolo di polvere argentata, indossava
il suo abito bianco come la neve, i piedi nudi, e camminava…lentamente, lo
sguardo perso.
Davanti ai suoi occhi, solo rovine, le rovine del suo
regno antico…la Luna, era sulla Luna. Un’ombra attirò la sua attenzione, se ne
stava dietro ad una colonna, un tempo appartenuta al
suo palazzo, e la osservava, ridendo maligna.
Usagi non poteva vederla, l’oscurità la ighiottiva
completamente, poteva solo ascoltare la sua risata a denti stretti, attraverso
la quale riusciva, senza difficoltà, a percepire tutto l’odio e il disprezzo,
ma anche la bramosia, che quell’essere provava nei suoi confronti.
- Tu… possiedi ciò che cerco da sempre…tu, piccola
creatura…- un soffio, sottile e tagliente, come se quella voce fosse stata
portata dal vento, tanto che aveva dovuto accostare entrambe le mani alle
orecchie per poter catturare i suoni.
Un brivido di freddo la
percorse lungo tutta la schiena, niente di buono, arrestò immediatamente il suo
cammino, è vero, voleva sapere chi o che cosa si nascondesse dietro
quell’ombra, ma aveva paura, una paura folle a dir la verità, e ad aumentare
quella sensazione orribile, ecco il freddo, eppure non ricordava che sulla Luna
ne facesse così tanto. Piccole gocce stavano cadendo dalla sua fronte, acqua,
la stava bagnando, solo la sua pelle, le gocce non sfioravano
affatto il suo abito, e ancora freddo, insopportabile…-
- Sssh…non
agitarti…ehi, piccola, apri gli occhi - la voce calda e rassicurante di Mamoru,
rese il passaggio dal sogno alla realtà meno brusco di quanto avrebbe potuto
essere.
- Mamo…sei tu - mormorò
Usagi.
Ancora un po’ intontita,
cercò di tirarsi su, appoggiandosi su un gomito. Nel farlo, si sentì scivolare qualcosa
dalla fronte. Un fazzoletto bagnato le cadde sul braccio, e nel seguire la sua
caduta con gli occhi si accorse di indossare solo una camicia bianca, doveva
essere di Mamoru, poteva sentirne il profumo, e già solo questo calmava la sua
ansia, aveva le maniche tirate su e i polsi bagnati. Inarcò un sopracciglio
guardando Mamoru con espressione interrogativa.
- Ho dovuto scoprirti e
spogliarti, si era alzata la febbre, hai sudato come se ci fossero stati
cinquanta gradi, ho cercato di bagnarti con un fazzoletto, e in un’ora la
febbre è diminuita, poi hai iniziato ad agitarti, ed a sudare freddo, e ... scusa
piccola, ti sto riempiendo di notizie, e sei appena sveglia, scusami davvero,
ma mi hai fatto preoccupare sul serio - dai suoi occhi traspariva preoccupazione,
ma anche sollievo, sì, per averla vista aprire gli occhi.
- Non ti preoccupare Mamo,
adesso credo di stare bene, ma…ecco, in realtà io non ricordo di essere stata
così male, ho dormito tutto il tempo - cercò di sdrammatizzare Usagi notando il
suo sguardo.
Si alzò, troppo velocemente,
dal letto, forse per dare prova della sua salute, ma ottenne solo un giramento
di testa e un conseguente cedimento delle gambe.
Finì dritta
dritta contro Mamoru, che un po’ sorpreso … e un po’ no, non riuscì a
reggere in equilibrio il peso di entrambi.
In meno di un attimo, si
trovarono uno sopra l’altra, sul pavimento, nessuna parola…solo un bacio, poi
un altro, e un altro ancora…
-----------------------------------
In una stanza qualsiasi, di
una casa qualsiasi, un ragazzo piangeva.
Amore… per lei
Rabbia… per lui
Rimorso… per se stesso
Avrebbe dovuto lasciare
andare il pensiero di lei, lasciarlo andar via, non ce la faceva, era doloroso,
troppo presto, troppo, troppi avvenimenti, tutti insieme, continuavano a rincorrersi
nella sua mente… la rosa… le lacrime e il sorriso di Usagi… Mamoru…
- Perché… perché non posso
essere io a prendermi cura di lei, destino infame…- battè con furia i pugni sul
cuscino, avrebbe attutito il rumore, i suoi fratelli non avrebbero sentito,
erano già sufficientemente preoccupati a causa di ciò che Seiya aveva
raccontato loro quella sera.
Ormai era l’alba, presto
avrebbero avuto tutte le risposte che cercavano, tutte tranne una - …perché non io…-
---------------------------------------
Drrriiiin…….drrrrrrriiiiiiin…..drrrrrriiiiiin.
- Piantala Minako, tu e la
tua brutta abitudine di attaccarti ai campanelli! - la rimproverò Rei ridendo.
- Se preferisci, posso
mettermi a chiamarli finché non ci aprono - scherzò Minako.
Perfino la serissima Ami
sorrise un poco, sebbene trovasse sconvenienti certi comportamenti.
Erano lì sul pianerottolo da
almeno dieci minuti buoni, un bel gruppetto, di certo avrebbero disturbato i
vicini se Mamoru non avesse aperto in fretta…
- Arrivo, arrivo! - un
mugugno, somigliante ad una voce femminile, rispose alle insistenti
scampanellate di Minako.
La porta si aprì lentamente,
rivelando una Usagi ancora addormentata per metà, si
stropicciava un occhio con la mano libera dalla maniglia della porta.
- Usagi… dove sono i tuoi
vestiti? - le chiese maliziosa Minako.
Ooops… indossava ancora la camicia di Mamoru, le piaceva,
sì, ma era decisamente troppo grande, e come se non
bastasse, i raggi di sole che inondavano la casa alle sue spalle, la rendevano
alquanto trasparente, creando quell’effetto “vedo - non vedo”.
Spostò il peso su una gamba,
appoggiò una mano su un fianco e con l’altra prese a toccarsi i capelli ormai
sciolti e scompigliati.
- Ah… ehm… ecco… i miei
vestiti… esattamente… non lo so - bisbigliò arrossendo appena.
Seiya si era sporto appena
appena in avanti, in punta di piedi… che visione… se in paradiso gli angeli
fossero così, sarebbe morto volentieri… improvvisamente avvertì l’istinto irrefrenabile
di stringerla forte, in fondo Mamoru non c’era, forse dormiva ancora, che male poteva fare un abbraccio, cosa lo
tratteneva… bè… era forse la mano di suo fratello
Taiki, stretta attorno alla manica della giacca???
Come a volersi fare beffe di
lui, Mamoru sopraggiunse immediatamente. Non ricordando
affatto la visita dei loro amici davvero così mattiniera, era saltato
alle spalle di Usagi, vestito dei soli pantaloni, per farle uno scherzo… come
aveva fatto a non accorgersi che la porta era aperta… bè lo scherzo lo fece e
se stesso… e a Seiya, ancora in punta di piedi.
Erano faccia a faccia. Silenzio.
- Ehm… prego, accomodatevi -
si ricompose immediatamente Mamoru, improvvisamente l’ansia si era impossessata
di lui, vedere tutte quelle persone gli aveva fatto tornare in mente che stava
per raccontare la verità, dolorosa e imminente.
- Makoto, ti dispiace
preparare del thè mentre noi… - Mamoru guardò il loro
scarso abbigliamento - … bè… mentre noi ci sistemiamo un pochino - concluse
Usagi notando lo stato di confusione, in cui era precipitato Mamoru.
- State tranquilli, penserò a
tutto io, ho anche preparato dei biscotti per tutti -
Rapidamente si cambiarono.
Usagi ebbe modo di osservare i movimenti scattosi ma perfettamente controllati
di Mamoru. Era nervoso. Lo stava diventando anche lei. Ricordò le sue parole
così supplichevoli - Perdonami, è tutta
colpa mia - colpa di cosa, cosa mai poteva aver
fatto…
Scosse la testa, cercando di
liberarsi di quei pensieri, sorrise al suo amore e gli strinse la mano.
- Ci sono io con te, coraggio
- gli sussurrò in un orecchio, e lo precedette in salotto dov’erano riuniti
tutti gli altri.
Mamoru prese per sé qualche
altro minuto, per pensare… a cosa poi, c’era solo la verità da dire, nessun
giro di parole, no, non era da lui, doveva essere serio e deciso, anche se
rischiava di apparire freddo, ma ancora più importante, doveva poter essere il
punto fermo della sua Usako.
Raggiunse il salotto trattenendo
il fiato, pieno d’ansia, ma i suoi occhi cercarono e trovarono ancora una volta
il sorriso di Usagi, e si lasciò sfuggire un sospiro.
Sollievo? Rassegnazione? Disperazione?
S’inginocchiò davanti agli
altri, in modo da poterli guardare tutti negli occhi, ma prima di intraprendere
il suo racconto, s’inchinò in direzione della Principessa, sotto lo sguardo
interrogativo dei presenti.
- Sono felice di rivederti,
Principessa Kakyou…-
- Anch’io di rivedere te,
Principe Endymion - gli rispose sorridendo.
Nessuno ebbe il coraggio di
chiedere ciò che ognuno avrebbe voluto, o forse, lo stesso Mamoru non diede
loro il tempo.
- A tempo debito verrà rivelato anche questo, ma credo sia meglio iniziare
dal momento in cui ho lasciato Usagi all’aeroporto, tutto ha inizio lì…- dopo
un lungo e sonoro sospiro, Mamoru cominciò a raccontare, il tono basso, quasi
sottovoce, sembrava avesse paura che parlando di lei, li avrebbe trovati,
avrebbe trovato lei, Usagi, di nuovo.
- Dopo aver rassicurato Usagi
che sarei tornato, per mantenere la mia promessa, sono salito sull’aereo -
Seiya drizzò le orecchie…promessa…quale promessa? - eravamo appena decollati, e
improvvisamente qualcosa ha colpito l’aereo inondandolo di una luce intensa,
accecando i passeggeri, me compreso. Guardando fuori dal
finestrino mi sono accorto che l’aereo era finito in una dimensione
particolare, dove tutto era immobile, ma in realtà non c’era nulla, la Terra, che vedevo sotto di
me fino a poco prima, era sparita. Certo che si potesse
trattare di un nuovo nemico sono uscito… c’era lei, Galaxia… e voleva me… - Usagi
sussultò appena, Mamoru le strinse una mano, cercando anche in lei il coraggio
di continuare - ha strappato con le sue mani il mio seme di stella dal petto.
Dolore, solo dolore, poi niente, ero completamente svuotato, sentivo
solo le risa di Galaxia, diceva di aver trovato il seme di stella d’oro, quello
che controlla la Terra,
e che...se questo era qui, ci sarebbe stato anche il suo complementare…il tuo
Usagi, il seme di stella d’argento, che controlla la Luna…ho visto come splende,
sai? - mentre lui sorrideva appena, triste, lei lo
guardava con le lacrime agli occhi, sapeva benissimo quanto dolore doveva aver
provato il suo Mamoru - Se lei, ora, aveva nelle mani il potere di controllare la Terra, cosa avreste potuto
fare voi, ma d’altra parte, come potevo impedirglielo, sapete benissimo che io
non ho mai avuto un potere attivo, e poi, ero troppo debole, il mio corpo stava
cominciando già a dissolversi in mille gocce d’energia… Le ho chiesto cosa
volesse da noi… l’universo! Così ha risposto, il potere assoluto. Non le
importava se milioni, che dico, miliardi di innocenti avrebbero pagato con la
vita per il raggiungimento del suo scopo, no…non le importa nulla tutt’ora! -
gridò secco, battendo i pugni sul tavolino davanti a sé, e facendo traballare
le tazze con il thè - ad un tratto, quando ormai credevo che fosse finita per
davvero, ho sentito una voce, e mi diceva di non arrendermi, lei
non poteva portarmi via ciò che era mio di diritto, lei non poteva usare
un potere che non le apparteneva, dovevo farlo per me, ma soprattutto per te,
Usako, dovevo proteggerti, e se io mi fossi arreso, chi l’avrebbe fatto… Con il
tuo pensiero disperato nella mente, in un ultimo attimo di vita, mi sono
rialzato, l’armatura d’argento ha avvolto immediatamente il mio corpo, la mia
fidata spada stretta in pugno, ho guardato Galaxia, deciso, dritta negli occhi
e ho teso la mano verso il mio seme di stella, e poi è accaduta una cosa, che
davvero mai mi sarei aspettato…
Lo so, lo so, ci siete
rimasti male. Anche questa volta non avete saputo dov’è stato Mamoru, ma
qualcuno ci è arrivato hi hi
hi.
Mi scusa se ho tardato ma
questa settimana è stata infernale… Allora veniamo a noi:
All’inizio pensavo di far raccontare a Mamoru tutto
senza mai farlo interrompere da nessuno, mettendo tutto in corsivo come se
fosse un ricordo, ma comunicare mano mano
le emozione sue e degli altri (Seiya prima e Usagi poi) mi è sembrato di
rendere il racconto meno freddo e distaccato, voi che dite?
So anche che questo capitolo dice ben poco, mi sono
concentrata ancora sulle loro emozioni, ma fare tutto un capitolo con il solo
racconto di Mamo mi è sembrato pesante, così ho deciso di spezzarlo, ottenendo
anche suspance (si scrive così…?).
Ok adesso arriviamo ai ringraziamenti, come al solito in ordine di recensione:
blue1989: no dai non
piangere, anche se io stessa ho sempre le lacrime in tasca…^_^
ti ringrazio per il bellissimo commento
che hai lasciato, non pensavo di suscitare così tante emozioni, ma ne sono
felicissima, mi impegno sempre per cercare le parole più adatte all’immagine
che ho nella mente. Mi dispiace aver aggiornato così in ritardo, purtroppo
questa settimana è stata bestiale, ma spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto e che non ti sia
“persa” troppo.
sailormoon81: attendo
sempre con ansia le tue recensioni, se non altro ho un punto di vista
grammaticale diverso dal mio, sai, rileggendo centinaia di volte la stessa
pagina, dopo un po’, perdo la cognizione delle cose, leggo sapendo qual è il
tono che deve avere e non ci faccio più caso. Comunque
se ti fa piacere non sei l’unica a non sopportare molto Seiya, e come dici tu,
“non so se si era capito”. J
Sul fatto che Mamoru sappia tante cose…bè se rileggi qualche recensione del 3° capitolo…qualcuno c’ha preso su dov’è stato e chi lo abbia aiutato…ma (piccola
anticipazione) c’è una terza persona con lui…
Kirby: intanto grazie per i complimenti, poi
eccoti nuova suspance…eh sì, dovrai aspettare il prossimo capitolo
per sapere perché Mamo si sente in colpa, mi dispiace se non aggiorno più in
fretta, ma sono contenta del fatto che ti fa piacere leggere la mia storia.
PrincessAngel: wow quanti complimenti, grazie mille anche a te, credo che sia la prima
volta che lasci un commento…quindi doppio grazie per te, fa piacere sapere che
la storia piace così tanto, spero ti piaccia anche questo.
dolcebunny: grazie grazie grazie grazie
grazie!!! Ma non scioglierti troppo, tanto il freddo
è tornato (ah ah ah) ok siamo serie…(ah ah ah) grazie per i complimenti, sono contenta che la mia
storia ti piaccia così tanto, è uno stimolo per fare sempre meglio, o almeno ci
provo.
valepigia: ooooh!!! bene bene bene, a quanto pare non sono l’unica sostenitrice della
campagna evviva Mamo, abbasso Seiya…anche questa volta Mamo l’ha messo in
imbarazzo, come si permette di guardare la sua Usako…ok per quanto riguarda
Helios ed Illusion…bè…che dire…speravo che Mamoru
rivelasse la verità in questo capitolo, e invece…
miki90: wow allora
anche fai parte della campagna di cui facciamo parte anche io e valepigia
(leggi, il ringraziamento a lei)…bene siamo in tanti!!! eccoti il seguito, tu
che azzardi???Dov’è stato Mamo?
v.carvelli: grazie
mille per i complimenti, sono contenta che la trovi addirittura stupenda…eccoti
il seguito.
merwen: e con te
siamo a 4, chi altro vuole unirsi alla campagna evviva Mamo abbasso Seiya???
ok…tu sei anche la seconda che azzarda Illusion…che sia vero???
Mile: oooops…ho sbagliato siamo 5 i sostenitori di Mamo con te…e oltre tutto tu gli ridi anche in
faccia…su cosa deve ancora dire Mamo, bè c’è molto,
sappiamo però che conosceva già la Principessa Kakyou…chissà.
akane_val: wow
un’altra nuova commentatrice (si può dire commentatrice?...Non credo…vabbè dettagli)con te siamo a 6 per Mamoru e 0 per Seiya…hi
hi hi, grazie mille per i
complimenti, sono contenta che ti piaccia così tanto la storia e il mio modo di
scrivere, ti aspetto ancora.
Usagi89: ooooooh!!! 6 per Mamoru e “1” per Seiya…mi sa che qui sei
l’unica a tifare per il povero Seiyuccio…o forse ti
fa solo pena…; ) ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto, fa piacere
quando una storia che scrivi coinvolge così tanto le persone.
Un ultimo ringraziamento va alla mia mammina adorata che è costretta a leggere tutti i miei
capitoli, non è molto appassionata di Sailor…anzi, quando ero piccola diciamo
pure che non la poteva sopportare…ma per me fa questo
ed altro, alla mia amichetta Kiaretta, che sa in
anteprima tutto quello che deve succedere, e dulcis
in fundo, al mio dolce Mamo-chan,
che è a letto malato (è per colpa sua che non ho pubblicato prima) e io ho
dovuto assisterlo da brava infermierina, Mamo-chan chiama, Usako corre…J lo ringrazio
perché nonostante non gli piaccia un gran chè Sailor
Moon (è una cosa da femmine)legge, anzi…si fa leggere i capitoli mano mano che li pubblico.
Ciao a tutti e alla prossima
Bacio Usa
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Capitolo 5 *** Verità e rimorsi. ***
Capitolo 5:
Verità e rimorsi
- Il mio seme di stella ha
brillato, e senza che io facessi nulla, come tirato da una forza sconosciuta, è
stato strappato dalle mani di Galaxia, ed è tornato nel mio petto. Il mio corpo
è stato avvolto da un’aura d’oro, e in quel momento ho potuto vedere, anche se
solo per un momento, il suo sguardo perso. L’energia è aumentata, fino ad
emanare una luce così tanto forte da non permettermi
di vedere più niente. Devo aver perso i sensi, quando mi sono risvegliato mi sentivo distrutto, privo di forze, ed avevo la vista
appannata, ma sentivo distintamente due voci. Una delle due persone si era
accorta che mi stavo riprendendo, e si era avvicinata per darmi il benvenuto
nel suo mondo.
Ero finito
ad Illusion, Helios aveva
percepito la mia presenza in uno dei suoi boschi.
Lentamente la mia vista era
tornata nitida. Potevo riconoscere distintamente il mio custode, ma non la
donna che era con lui - Mamoru si voltò verso la Principessa Kakyou,
invitando tutti gli altri, con un gesto della mano, a fare altrettanto - Era
lei. Ancora non sapevo chi fosse, né perché era lì, ma
avevo fiducia in Helios e nel suo giudizio. - La sorpresa nei volti dei
presenti era palpabile, nessuno si sarebbe mai aspettato
che la Principessa
conoscesse il custode dei sogni, e ancora meno che fosse stata su Illusion.
Quello stesso giorno…bè, dire
giorno non è esatto, su Illusion il tempo non è concepito così come sulla
Terra, comunque…abbiamo sentito il vostro richiamo,
Three Lights, la vostra canzone, il corpo della vostra Principessa ha iniziato
ad illuminarsi, ma io, davvero, ancora non capivo. Era giunto il momento che
anche io venissi a conoscenza dell’imminente realtà.
Così Kakyou mi ha raccontato del suo pianeta, di come Galaxia lo ha distrutto,
e della sua fuga fino a qui; Helios la stava nascondendo e la proteggeva dalla
malvagia regina, non poteva ancora riunirsi a voi, era troppo pericoloso, era
ancora troppo debole, così come lo ero io. Mi ha spiegato che Galaxia aveva
bisogno dei semi di stella di tutte le Sailor Senshi dell’universo, e che non
si sarebbe fermata fino a quando non avrebbe raggiunto
il suo scopo. La cosa mi lasciava alquanto
perplesso…esistevano altre Senshi oltre a voi? Ancora prima di poter
porre la mia domanda Helios mi ha spiegato che ogni corpo celeste, dotato di un
nucleo vivente, possiede un seme di stella, ed ogni seme di stella dà vita ad un custode. Per questo, ognuna di voi ne posside uno.
In passato si è combattuta
una guerra per fermare il principio di tutti i mali: Caos. Una Senshi molto
coraggiosa, la più potente di tutte, era riuscita ad intrappolare nel proprio
corpo questa entità, non potendo eliminarla. E’
ricordata ancora oggi come la Senshi Leggendaria. Purtroppo, Caos è di nuovo
rinato, e Galaxia è al suo servizio; i vostri poteri non saranno sufficienti
contro di lei, è per questo che dovremo trovare il
raggio della Speranza: è l’unica arma effettivamente necessaria, anche se non
sappiamo esattamente cos’è, né sotto quale forma si presenta.
Dovevo tornare ed avvertirvi in
qualche modo, ma non ne ero in grado, non ancora.
La principessa mi aveva
assicurato che non sareste state sole, le sue guardiane vi avrebbero aiutate.
Così il mio custode mi ha
chiesto di fare una scelta: tornare da voi, o rimanere lì…e imparare a sviluppare
il mio potere.
Ero sconcertato. Io? Un
potere? Com’era possibile?
Il mio amore per te, Usagi,
aveva vinto ancora, il disperato desiderio di continuare a
proteggerti lo aveva risvegliato.
Ebbene, non era stato il seme di stella a tornare da me, era
stato il mio potere a richiamarlo. Per questo motivo ero così
spossato, non ero in grado di sostenere lo sforzo.
Istintivamente avrei
risposto… torno da loro, torno da lei… ma come ti avrei protetta?
Con le mie rose? No, erano bastate a mala pena come diversivo contro mostri e
demoni. Questa volta era diverso.
Nel breve tempo che mi ero
concesso per pensare, Helios mi aveva permesso di osservarvi… bè, eravate
grandi, come ad ogni battaglia, e poi, le guardiane della Principessa Kakyou
erano sempre al vostro fianco, anche se tra alcune non correva buon sangue.
Ero pieno di sensi di colpa,
e di rimorsi, ma avevo preso la mia decisione: sarei rimasto lì, ma avrei
continuato ad osservarvi. - Seiya si perse per un attimo nei suoi pensieri… se
li aveva controllati tutto quel tempo, forse si era accorto dei sentimenti che
provava per la sua ragazza - Imparavo in fretta, ma usare il mio potere mi
stremava, segno che non ero ancora abbastanza forte.
Helios mi insegnava anche l’arte della telepatia e mi
allenava ad inviare la mia proiezione astrale in altri luoghi, è così che ho
cercato di comunicare con te, Usako, è così che ti ho visto piangere nella tua
camera, e i miei sensi di colpa aumentavano, come avevo potuto lasciarti sola…
Il giorno in cui sei stata attaccata la prima volta, durante la festa della
scuola, io avevo appena concluso finalmente con successo la simulazione di un
attacco, ero stremato, di nuovo; davvero non capivo perché non fossi ancora in
grado di resistere… ti ho vista gridare di dolore, l’espressione del tuo volto…
Dio, non la scorderò mai… ho gridato con te, ero disperato, non sapevo cosa
fare, ma non riuscivo a tenermi in piedi - la sua voce iniziò a tremare, i
pugni chiusi, tanto stretti quasi da non far passare il sangue, fissava un
punto all’infinito poco più avanti delle sue ginocchia - Helios e la Principessa erano
accorsi immediatamente per sorreggermi. I miei occhi chiedevano, supplichevoli, aiuto, e lei ha accolto la mia silenziosa
preghiera.
E’ così, che sei stata
salvata, Usako, la Principessa
si è rivelata a voi per questo motivo. - sebbene questa
verità sorprese tutti, Mamoru non permise a nessuno di interromperlo -
In preda al panico, ho continuato a concentrarmi, cercando di controllare il
mio potere, ovviamente non ti perdevo d’occhio neanche per un solo attimo, dopo
quello che ti era accaduto, - Usagi gli strinse forte la mano - dovevo fare in
fretta, Galaxia ti aveva trovato, maledizione, ma io ero sempre più debole,
fino a che Helios, cercando di darmi coraggio, mi ha rivelato che dovevo
semplicemente accettare il potere che il seme di stella condivideva con me, non
cercare di essere superiore ad esso, volendo controllarlo, per questo ero
sempre così stanco dopo ogni tentativo…non capivo bene, ma ho cercato lo stesso
di liberare la mia mente da tutti i pensieri, e il mio cuore da tutte le pene…
ero in una specie di trance, e in quello stato sono riuscito e mettermi in
contatto con il mio seme di stella… potevo sentirla, ogni cellula del mio corpo
la sentiva, un’energia incredibile pervadeva il mio corpo, e per la prima volta
mi sentivo forte. Quando sono tornato a controllarti,
eri sul tetto della tua scuola, ma un’ombra scura era già poco dietro le tue
spalle, dovevo intervenire subito, non me lo sarei mai perdonato, se ti fosse
successo qualcosa…qualsiasi cosa, e questa volta avevo davvero la capacità di
farlo…il resto lo avete visto con i vostri occhi. -
Silenzio. Nessuno osò parlare, Seiya non osò nemmeno respirare.
Tutto questo non faceva altro
che accrescere maggiormente l’ansia del povero Mamoru, già a livelli massimi.
Al contrario, Usagi si lasciò
trascinare dalle sue emozioni, e gli lanciò letteralmente le braccia al collo.
Mamoru si sarebbe accontentato di un sorriso da parte sua, ma di certo non si
sarebbe lamentato.
- Oh Mamoru! Non devi
sentirti in colpa, so che l’hai fatto per me, so quanto ti è costato - strinse
la presa ancora un po’ e subito sciolse l’abbraccio per guardarlo negli occhi,
per dimostrargli che lei aveva capito, ma lo sguardo di lui
era fisso sul pavimento. Gli accarezzò, dolce, le guance con entrambe
le mani, ed approfittò dell’istintivo rilassamento del ragazzo per
alzare il suo volto, e costringerlo a guardarla.
- Ehi… pensavi davvero che
non avrei capito? So di essere tutta la tua famiglia,
e per questo so che non avresti fatto mai nulla per farmi soffrire di
proposito… si, è vero, ho pianto molto, e c’è stato più di un momento in cui ho
pensato che mi avessi dimenticata, ma adesso so. So che tutto quello che hai
fatto fin’ora, è stato solo per potermi salvare…
ancora una volta. Ti prego non portare nel tuo cuore il peso di una colpa che
non esiste… io ti amo amore mio, ti amo anche per
questo. -
Mamoru non credeva alle sue
orecchie, da quando la sua Usako, così pigra, svogliata e pasticciona, faceva discorsi tanto toccanti? La solitudine ed il dolore
l’avevano fatta crescere così in fretta…
Lentamente, un sorriso fece
capolino sul suo viso, continuava a guardarla, rendendosi davvero conto di che
angelo avesse accanto; a volte si danno per scontati
certi sentimenti, si dà per scontata la stessa persona che ogni giorno ci
sorride felice, ed è in momenti come questo che si riesce a guardare oltre, a
capire davvero cosa nasconde il nostro cuore, e lui sapeva che quei sorrisi
erano proprio per lui, e per nessun altro.
L’amava,
l’amava con tutto se stesso.
La baciò con passione e
trasporto, tanto che la stessa Usagi ne rimase sorpresa.
- Ti amo anche io Usako, non
immagini quanto…- appoggiò la fronte alla sua, e così rimase, fino a che una
persona si alzò, e sbattendo con violenza la porta, uscì dall’appartamento.
--------------------------------
No. Non ce
l’aveva fatta. E come avrebbe potuto. Sapeva di
non essere stato affatto gentile ad andarsene in quel
modo, ma non aveva certo intenzione di rientrare e chiedere scusa…
- E
adesso? Dove me ne vado… Maledizione a te Mamoru!!! -
Si pentì immediatamente di aver imprecato senza ritegno, non poteva certo
desiderare che fosse morto nelle mani di Galaxia. No, questo no, ma magari che
fosse davvero arrivato in America… lontano da lì, lontano da lei, e forse lui
avrebbe potuto avere una possibilità, farle capire che … - Ma che cosa mi metto
a pensare, chi voglio prendere in giro… tu eri davvero convinta che lui fosse in
America, e anche se non hai più avuto contatti con lui, non hai
mai spesso di sperare… io… non posso competere con un sentimento così forte… -
Si strinse nelle spalle e si avviò verso casa, aveva proprio voglia di farsi
una bella doccia, magari il getto bollente dell’acqua avrebbe lavato via i
pensieri tristi.
---------------------------
Erano
rimasti un po’ tutti di stucco per
il comportamento di Seiya, erano ancora tutti lì, seduti per terra, e nessuno
diceva una parola, ma tutti si chiedevano la stessa cosa.
- Ehm… forse si è ricordato di un impegno importante… - azzardò Usagi, poco
convinta - ehm… no, direi di no - si affrettò ad aggiungere notando che
un sopracciglio di Rei si era innaturalmente inarcato.
- No
Usa, io direi che c’entra qualcosa di più di un impegno dimenticato - replicò
subito, quasi a prenderla in giro - nessuno di voi ha notato la sua espressione
triste? - chiese assumendo un tono più serio.
I ragazzi si guardarono con
un’espressione di sorpresa, davvero Seiya era triste? Taiki e Yaten, pur senza
dirsi niente, sapevano che stavano pensando alla stessa cosa, ma quello che non
potevano sapere, è che c’era un’altra persona che aveva
il loro stesso pensiero.
- Io credo di conoscere il
motivo della sua tristezza - intervenne Mamoru, lanciando un rapido sguardo
verso Usagi - e credo sia dipesa dal mio comportamento
di poco fa, mi dispiace, non era mia intenzione offenderlo o mancargli di
rispetto; ma anche lui dovrebbe cercare di avere più rispetto per me, e capire
che Usagi non è un trofeo da vincere, non ha davvero senso che lui si metta in
competizione con me - disse serio, rivolgendosi ai due ragazzi.
- Lo sappiamo Mamoru, ci
dispiace, Seiya è ancora un ragazzino, si lascia trascinare dai suoi impulsi,
cercheremo di parlargli e di farlo ragionare - si scusò immediatamente Taiki
abbassando gli occhi, e pensando che Seiya aveva ragione nel dire
che lo sguardo di Mamoru metteva una certa soggezione.
- Ti ringrazio Principe
Endymion, oggi hai sopportato il peso della verità, immagino che sarai provato
da tutta questa situazione, perciò credo che noi andremo via, ma prima
permettimi di annunciare a tutti voi, in anticipo, che il gruppo dei Three
Lights darà un ultimo concerto, grazie al quale cercherà di inviare un
messaggio all’intero universo, cercherà il raggio della Speranza. Bene, allora arrivederci,
ma sono sicura che ci rivedremo quanto prima.-
Non appena i tre furono
usciti, Usagi disegnò sul suo bel visino un broncio, un po’ per allentare la
tensione, un po’ perché parte di quello che stava per
dire lo pensava veramente.
- Ehi, Mamo, che cos’è tutta
questa confidenza con “quella”, sono un pochino gelosa,
non ero io la tua Principessa??? - al broncio si unirono grandi occhioni da
cucciolo che provocarono le risate delle ragazze, rimaste lì per chiacchierare
ancora un po’.
- A proposito di gelosia,
Usa, dobbiamo parlare di una cosa abbastanza seria, bè… non riguarda noi in
prima persona, ma… insomma, cosa hai intenzione di fare con Seiya? Lascerai che
le cose si sistemino da sole, o vuoi parlarci? -
chiese Minako… la solita pettegola…
- Io… non lo so, credo che
non ci sia niente da chiarire, lui sa come stanno le cose, sa
che gli voglio bene, ma fin dall’inizio, ha sempre saputo anche che per me
c’era solo Mamoru - Usagi arrossì, queste cose la mettevano davvero in
imbarazzo.
- Io invece credo che sarebbe
più corretto se tu gli parlassi e chiarissi subito, potrebbero crearsi
situazioni poco piacevoli in futuro - logica e razionale Ami,
aveva detto la sua, e come al solito, aveva ragione.
- Si Usako, so che può essere
imbarazzante per te, e poco piacevole per me, ma Ami non ha
tutti i torti. So bene quello che Seiya prova nei tuoi confronti, ho potuto
notarlo non appena l’ho incontrato, senza contare quello che ho
avuto modo di vedere da Illusion… Usagi, non sarà facile dimenticarti per lui,
si è sempre preoccupato per te, ti ha sempre protetta, ed ha anche sofferto; ormai
l’avrà capito anche da solo, e lo dimostra la sua reazione incontrollata di
poco fa, ma a quanto pare ha bisogno di sentirselo dire chiaramente,
altrimenti, il suo cuore potrebbe non volersi arrendere… - le disse Mamoru,
accarezzandole i capelli.
- Si… avete ragione, forse è
la cosa più giusta, ma non voglio andare da sola, Mamoru, tu verresti
con me? -
Forse Mamoru non si aspettava
una richiesta di questo genere, ma Usagi sperava così
tanto che accettasse, lei non sapeva davvero cosa avrebbe dovuto dirgli…
Woooooooooooo! Olè, anche
questo è fatto!
Spero che adesso le vostre idee siano
un pochino più chiare, vorrei mettere dei disegni alla fine di ogni capitolo
per rendervele limpide, ma non so come si fa…^ _^’
Ho cercato di dare anche una spiegazione alle voci che
Usagi sentiva, ricordate? “…ako…Usako…”
Sapete non è facile far parlare Mamoru…è sempre così
serio e posato, maturo e controllato, anche quando è nervoso e agitato, ma,
come abbiamo visto, non quando gli toccano la sua
Usako, diventa una bestia!!! Si Mamo, vai così!!!
In questo capitolo, che spero non sia risultato troppo pesante, ho voluto mettere in evidenza la
maturità di un uomo come Mamoru “Usagi
non è un trofeo da vincere, non ha davvero senso che lui si metta in
competizione con me” rispetto
all’impulsività di un ragazzino come Seiya “Sapeva di non essere stato
affatto gentile ad andarsene in quel modo, ma non aveva certo intenzione di
rientrare e chiedere scusa […] Maledizione a te Mamoru!!!”, non tanto per Mamo o Usa, ma agli occhi stessi di Seiya… Insomma come
pensa di poter competere con uno come Mamoru
Ok detto questo, passo subito ai ringraziamenti nel
solito ordine:
v.carvelli: eccoti
subito il numero 5, spero che la tua curiosità sia stata soddisfatta.
Mile: adesso il
racconto è completo, spero di non aver fatto troppa confusione, e soprattutto
spero che sia stato sempre bello leggerlo.
stella: ma guarda
chi abbiamo qui… una nuova recensitrice… (mi sa che
non si può dire così in Italiano). Spero davvero che continuerai a seguire la
mia storia
dolcebunny: si, ti
voglio torturare, si, si!!! ah ah ah!!! sono contenta
che ti abbia “preso” questa storia e sono contenta che ti piaccia davvero
valepigia: ciao socia
del club! Allora… che dici? Abbiamo scoperto parecchi altarini in questo
capitolo… Spero che non sia troppo pesante, ho cercato
di metterci un paio di scene divertenti, altrimenti, sai che tristezza,troppo
serio… aspetto con ansia un tuo commento
merwen: ok spero
che le tue idee siano chiare ora, in realtà la terza persona era Kakyou, ma fa
lo stesso, l’importante è che avete indovinato Helios… non era poi così
difficile.
Usagi89: Oddio
addirittura i brividi per l’altro capitolo??!! Bè se me lo dici, perché non dovrei crederci, in fondo mi
fa piacere; mi dispiace di aver fatto soffrire Seiya
anche qui, ma piano piano si sta mettendo il cuore in
pace.
sailormoon81: ciao mitica
“teacher”!! Che ne pensi?
Spero di non aver fatto troppa confusione con i tempi dei verbi e con la
punteggiatura, e spero di non averlo appesantito troppo, (per alleggerirlo ho
inserito la scena di Usagi-gelosa).
Spero anche che i tuoi dubbi sulla storia si siano dissipati.
akane_val: non è
facile far parlare un personaggio per quasi un capitolo di seguito senza
appesantire il capitolo, anche per questo l’ho tagliato, e spero che il
risultato sarà apprezzato… si lo so, Mamo è sempre dolce, ma cerco di fargli
mantenere una certa maturità, al contrario di quel ragazzino di Seiya. Sono
molto contenta anche del fatto che sei riuscita a “vedere” la scena dello
scorso capitolo con i tuoi occhi, vuol dire che i miei
sforzi non sono inutili
Kirby: spero di aver risposto ai tuoi
interrogativi, non era poi così difficile immaginare Helios, spero che non sia
stato troppo pesante il capitolo, a te com’è sembrato?
miki90: il mistero
è risolto! Illusion!Se sei una romantica di sicuro ti
sarà piaciuto il bacio passionale…
blue1989: mi sa che
questo un pochino pesante lo è… mmmmmh, comunque
spero che i tuoi dubbi siano risolti, e come puoi notare anche qui il
sentimento di Seiya è forte, sebbene prevale quello di Mamo.
PrincessAngel: come dice
lui stesso il suo amore per Usagi ha vinto ancora…ecco
come ha fatto a riprendersi il seme di stella, lo so che vi ho lasciato in
sospeso, ma se questo è un po’ pesante, figurateli tutti e due insieme…
Ringrazio anche tutti quelli che leggiucchiano
solamente, e anche quelli che mandano addirittura delle e-mail per farmi i
complimenti, grazie a tutti e vorrei dirvi che tengo
ad ognuno di voi singolarmente, e che appena leggo i vostri nomi nei commenti
mi sembra di conoscervi ormai, mi trovo a dire - ehi guarda chi ha scritto -e
poi mi date un incentivo per cercare di fare sempre meglio… mi raccomando continuate
a sostenermi.
In questo capitolo c’è anche un mio messaggio
personale che non so in quanti hanno colto: “Non dare mai per scontato l'affetto delle persone, tutto quello che
fanno per te, un bacio, una carezza, una parola di conforto, un consiglio, un
sorriso... non ti è dovuto, consideralo un dono
prezioso fatto con il cuore, e non stancarti mai di dire "ti voglio
bene" o "ti amo", le persone hanno bisogno di sentirselo dire
anche se già lo sanno...non dimenticarlo mai!”
Ok non mi resta che augurarvi Buona Pasqua
Bacio Usa
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Capitolo 6 *** Un concerto per la Speranza ***
Capitolo 6: Un concerto per la Speranza
Era davanti alla porta del
suo camerino da almeno un quarto d’ora, la mano ad un soffio dallo sfiorarla,
ma chissà perché, la sua testa proprio non ne voleva sapere di farla bussare.
Per tutto il viaggio in
autobus non aveva fatto altro che pensare a cosa gli avrebbe detto, al modo
migliore per affrontare il discorso… il modo meno doloroso per lui. Tutto
quello che le veniva in mente, erano frasi banali e scontate. No, decisamente
non andava bene per niente.
Mamoru non l’aveva
accompagnata. A suo dire, aveva già messo Seiya in imbarazzo sufficientemente,
e di sicuro non sarebbe stato corretto da parte sua intromettersi in questo
modo. Era una questione tra lei e Seiya.
In cuor suo, sapeva che
Mamoru non aveva torto… ma era così dannatamente imbarazzante…
Erano già le 6 del
pomeriggio, tra nemmeno un’ora ci sarebbe stato l’ultimo concerto dei Three
Lights… lei sapeva qual era il vero scopo, ma i loro ammiratori no, e ce ne
sarebbero stati davvero tanti… quindi se non aveva intenzione di rendere vani
gli sforzi delle ragazze, che erano lì, in prima fila fin dalle prime luci del
mattino a tenere un posto anche per lei, doveva trovare il coraggio e bussare a
quella maledetta porta.
Era così assorta nei suoi
pensieri, che sobbalzò spaventata nel sentir suonare il suo telefono, e nel
trambusto di cercarlo per affrettarsi a rispondere…
- Pronto? - oooops… la mano
si appoggiò, poco delicatamente, alla porta del camerino di Seiya…
- …Ehm… ciao testolina buffa…
-
- Seiya… - esclamò sorpresa.
- Ecco, avevo chiamato per
parlarti di una cosa… ma, è un po’ lunga, preferirei vederti…Scusami un
attimo…Arrivo! Arrivo! -
- Aspetta… in che senso
arrivi?? - il suo timore trovò presto conferma.
Seiya aprì la porta del suo
camerino. Davvero non si aspettava di trovarci Usagi dall’altra parte …
l’imbarazzo regnava incontrastato, entrambi tenevano ancora il telefono
accostato all’orecchio e nessuno dei due accennava a chiudere la bocca,
spalancatasi, a chi per la sorpresa, a chi per lo spavento.
- Ciao… Seiya… non mi ero
accorta di aver bussato - rise nervosamente.
- Ehi… e tu che ci fai qui? -
disse con il suo solito fare spavaldo.
- Io… ecco… veramente…- un
tuffo al cuore… già, che diavolo ci faceva lei lì? Non poteva andare a prendere
i posti insieme alle sue amiche? No, anche se era molto in imbarazzo, non aveva
nulla di cui vergognarsi, avrebbe chiarito una volta per tutte quella
situazione.
- Non importa… il mio
desiderio è stato esaudito - Seiya sorrise imbarazzato, era il momento di
aprirle il suo cuore - sei qui -
- Seiya, io… -
- No, ti prego non mi
interrompere, potrei non trovare più tutto questo coraggio…- inspirò
profondamente - Testolina buffa, tu… hai cambiato la mia vita, sei entrata nel
mio cuore senza che me ne rendessi conto, sapevo che non era giusto innamorarsi
di te, ma per il cuore non esiste giusto o sbagliato, e per il mio cuore esisti
solo tu… Usagi, so che tu mi vuoi bene, ma io ti amo… - la baciò, dolce, sulla
guancia, e lei non riuscì a trattenere una piccola lacrima, che faceva capolino
in un angolo dei suoi occhi - vorrei solo averti incontrata prima di lui. So
che non ho speranze, ho potuto sentire il vostro amore sincero e profondo, con
cui io non posso davvero competere… per questo, oggi dico addio al mio amore, ma
non alla mia amica. Ti voglio bene Usagi… io per te ci sarò sempre. Adesso
scusa, ma devo prepararmi per il concerto, farai meglio ad andare a cercarti un
posto se non vuoi restare in piedi - imbarazzato da morire, ma sorridente e
contento di essere stato sincero, si allontanò lungo il corridoio, verso la
sala prove.
La lacrima ne aveva chiamate
altre, molte altre, tanto che ormai gli occhi di Usagi ne erano pieni, e non
sapendo più dove nasconderle, le lasciavano libere di scivolare. Non avrebbe
distino l’immagine di Seiya di spalle, se non avesse saputo che era lui. Lo
guardava andare via, pensando che era stata davvero una stupida a preoccuparsi
di cosa avrebbe dovuto dire, in fondo lei non aveva spiccicato neanche una
parola, Seiya aveva detto davvero tutto quello che c’era da dire, molto
coraggiosamente, compresi gli argomenti poco piacevoli, non le restava che
raggiungere le sue amiche e sostenerlo dalla prima fila.
------------------------
- Ciao ragazze! -
- Ciao Mamoru, ma Usagi non è
con te?- chiese Rei preoccupata - con tutta la gente che sta arrivando finirà
per perdersi, sbadata com’è - la prese in giro scherzosamente, portandosi una
mano sulla fronte.
- Bè, Usagi ha deciso di
andare oggi a parlare con Seiya, non so dov’è ora, alla fine non l’ho
accompagnata io qui, non tanto per lei, quanto per Seiya… ma il concerto
inizierà fra non molto, credo che ci raggiungerà a momenti -
- Capisco… - Rei gli poggiò,
comprensiva, una mano sulla spalla - non deve essere una situazione facile, ma
vedrai che capirà. -
- Parli del diavolo… e
spuntano i codini - Azzardò Minako indicando una testolina bionda che si faceva
strada tra la folla.
- Spuntano le corna, Minako!
Possibile che tu non riesca mai una volta ad indovinarne uno? - la corresse
Ami, senza tuttavia distogliere lo sguardo dal libro di ingegneria genetica,
che si era portata dietro, a suo dire, per ingannare l’attesa.
- Dettagli…! - ribatté,
voltandosi dalla parte opposta e incrociando le braccia al petto, fingendosi
così offesa.
- Uffa! Finalmente ce l’ho
fatta! Scusate per il ritardo, ma… tanto ormai ci siete abituate - rise fin
troppo forzatamente Usagi, giunta finalmente alla tanto agoniata destinazione.
- Ehi Usa, che cosa significa
questa strana risatina, che cosa è successo con Seiya??? chiese Minako
allusiva.
Sebbene ancora imbarazzata,
prese coraggio e dopo un sospirone raccontò dell’incontro, di quanto si era
sentita sciocca dopo, e di come invece era stato sincero lui, sincero ma
consapevole.
Non volendo, Mamoru si lasciò
sfuggire un leggero sospiro di sollievo, provocando le risate delle ragazze, ed
allentando finalmente la tensione.
- Ah! Scusate ragazze, ma
Michiru e le altre non verranno! - ricordò loro Makoto - bè, sapete quanto
Haruka non sopporti Seiya… - aggiunse accennando un sorrisino e facendo
spallucce
Improvvisamente l’anfiteatro
si illuminò, attirando l’attenzione sul sipario, che rumorosamente veniva
issato da dietro le quinte.
Gli strumenti erano pronti,
la band era sul palco. Seiya si avvicinò al microfono per annunciare l’inizio
del concerto. Uno scroscio di applausi lo accolse.
- Vorrei ringraziare tutti
voi, per essere qui oggi, ed in particolare una ragazza - i suoi occhi
cercarono Usagi, e quando finalmente la trovarono, si accorse che lei era
arrossita… eh già, la sua testolina buffa era fatta così… - una ragazza
speciale, un’amica preziosa, che non smetterò mai di ringraziare per tutti i
bei ricordi… li porterò sempre nel cuore - …certo che le ragazze avrebbero
potuto anche evitare di stuzzicarla con pizzicotti e spintarelle varie… e
Mamoru? bè lui lo stava guardando, fisso, ma questa volta nessuno sguardo
ostile, sorrideva anche lui - per questo la prima canzone la dedicherò a lei e
naturalmente… al suo grande amore - Seiya si voltò verso i suoi fratelli,
facendo cenno con la testa di attaccare con la base.
Mentre ascoltavano le note di
quella canzone, le ragazze e Mamoru avvertirono un gran batticuore, percepirono
chiaramente il loro messaggio disperato, alla ricerca della Speranza che li
avrebbe salvati, tuttavia richiamò ben altro.
Un lampo accecante, seguito
quasi immediatamente da un tuono, squarciò rumorosamente il cielo… possibile
che si fosse annuvolato così improvvisamente?
Bè, se il tuo nome è Galaxia,
e se hai un potere immenso… allora si, è possibile. Non appena la luce
abbagliante si spense, la folla riuscì a vedere chiaramente un essere con le
fattezze di una donna sospesa sulle loro teste.
Rideva maligna, senza alcun
ritegno.
Il panico si diffuse in meno
di un attimo, la gente urlava terrorizzata, cercando riparo fuori dalla
costruzione che ospitava il concerto. Chi si arrampicava sui seggiolini, chi
correva giù per i gradini, non curanti di quelli che, invece, venivano in senso
contrario. Qualcuno era già ferito a causa della violenza che molti avevano
usato, spinti da puro spirito di sopravvivenza.
- Poveri umani, guardate
quanto siete piccoli e insignificanti al mio cospetto! - mentre infieriva sulla
folla impazzita, percepì una forza conosciuta. Cercò avidamente i suoi occhi,
prima di credere pienamente alle proprie sensazioni.
- Tu… Dannato Principe! -
Galaxia non riuscì a pronunciare nient’altro, tanta era la rabbia e l’odio che
padroneggiava nel suo cuore.
Mamoru si mise istintivamente
un passo avanti ad Usagi, quasi a volerla nascondere.
Seiya scese dal palco, ed in
fretta raggiunse le ragazze, mentre i suoi fratelli si precipitarono dietro le
quinte, dov’era nascosta la loro Principessa. Dovevano proteggerla a tutti i
costi, senza di lei sarebbero stati persi. Chi li avrebbe guidati, chi li
avrebbe incoraggiati a non arrendersi?
Poco sopra il terreno, alle
spalle delle ragazze, apparve, silenziosamente, dal nulla una sfera di luce,
che svanendo rivelò una loro vecchia conoscenza. Tin Nyanko stava per
scagliarsi contro di loro. ma qualcosa glielo impedì, o meglio… qualcuno.
Le Outer Senshi, richiamate
dalle urla e dal loro innato senso del pericolo, l’avevano attaccata per prime.
Gli altri si voltarono immediatamente, trovando la loro nemica a terra,
stremata. Mamoru strinse Usagi, cercando di infonderle un po’ di coraggio, non
avevano neanche un attimo da perdere, e lui per primo richiamò a sé i poteri
del suo pianeta, indossando l’armatura del Principe Endymion. Le ragazze
seguirono il suo esempio, e per ultimo Seiya. Ormai c’era ben poco da aver
paura, se dovevano combattere, non si sarebbe tirato indietro nessuno di loro.
Endymion indirizzò la punta
della sua spada contro il cielo, contro Galaxia, ma qualcosa lo turbava.
- C’è qualcosa che non va -
mormorò quasi tra sé e sé, ma non distolse mai lo sguardo dalla malvagia
regina, come se la soluzione fosse proprio lì - Galaxia sta sorridendo… c’è
qualcosa che non va, qualcosa… ma cosa… - poi la vide, una piccola imperfezione
in quella figura. Spalancò gli occhi, e si maledisse per non averci fatto caso
prima.
- Correte… - soffiò, ma
notando che nessuno aveva ancora fatto un solo passo - Correte! - gridò
indicando dietro le quinte dell’anfiteatro - è solo un diversivo, maledizione!
-
Passò in testa al gruppo, per
guidarlo nella giusta direzione, tenendo sempre stretta a sé Sailor Moon.
Lo spettacolo orrendo che i
loro occhi furono costretti a vedere, li lasciò senza fiato. Galaxia era
davanti a loro, com’era possibile… teneva in mano il seme di stella della
Principessa. Taiki e Yaten erano riversi a terra, privi di forze, ma ancora
vivi.
- Ma bravo il mio Principe…
il mio ologramma non ti ha distratto a lungo, sei un ragazzo intelligente, ma…
- mostrò, orgogliosa, la sua conquista - … non abbastanza - si congedò così,
con un ghigno disegnato sulle labbra, sparendo nel nulla.
- No!!! Bastarda!!! - le
lacrime di Star Fighter scendevano copiose, mentre i singhiozzi le rompevano il
respiro. Corse ad abbracciare la sua Principessa, ormai poco più di un’ombra -
Principessa… ti prego parlami… dì qualcosa, ti prego… non puoi lasciarci così…
-
- Il Raggio della Speranza…
trovate il Raggio, e ricordate… siete una squadra - prendeva fiato ad ogni
parola, ormai non poteva quasi più respirare - siete una famiglia… combattete
unite… sempre.- con un dolce sorriso si disperse in mille particelle, avvolta
dal suo inconfondibile profumo, lasciando vuote le braccia della sua guardiana.
Sailor Moon era inorridita,
non aveva mai visto nessuno a cui era stato sottratto con successo il seme di
stella. Le mani premevano sulla bocca, forse a soffocare un grido. Poi lo vide,
nella sua mente vide l’immagine di Mamoru, mentre Galaxia affondava i suoi
artigli nel petto del ragazzo, mentre stava per sparire… già, anche lui aveva
rischiato di fare quella stessa fine. Le gambe le cedettero, ed incontrarono il
freddo pavimento. Endymion corse per sorreggerla. Non piangeva. Non parlava.
Nulla. Fissava solamente quel freddo pavimento, abbracciando se stessa.
Uranus sopraggiunse dietro di
lei, insieme alle altre, tenendo Tin Nyanko, stretta, sebbene fosse svenuta.
- Che cosa… - “Che cosa è
successo?” avrebbe voluto chiedere, ma le parole le morirono sulle labbra, lo
capiva da sola, e nonostante quello non fosse il momento più adatto, dovevano
occuparsi anche dell’essere che portava con sé.
- Scusate, che ne facciamo di
lei?- osò finalmente rompere quel silenzio, più pesante e fastidioso di un
chiasso assordante.
- Ci penso io - Mars stava
caricando il suo colpo migliore, ma una mano piccola e leggera le bloccò il
braccio.
- No, Rei, ti prego, io so
che posso liberarla, lasciami tentare - Usagi sperava davvero di poterla
salvare, in fondo erano tutte Senshi, che senso aveva combattere le une contro
le altre.
Tin Nyanko si risvegliò
improvvisamente, tanto che Uranus la lasciò andare d’istinto. Era in preda a
forti spasmi, non le permettevano di prendere fiato. I suoi bracciali si
unirono, costringendola a portare avanti entrambe le braccia, e poi, senza
alcun suono o alcuna luce, scomparvero. Aveva fallito, di nuovo.
Invano chiese perdono alla
sua regina, era condannata, senza speranza. Anche lei scomparve sotto gli occhi
di tutti. Quella vista li lasciò sconvolti, i loro sguardi erano persi nel
vuoto, lo stesso vuoto che era anche dentro al loro cuore. Ognuno si lasciò
cadere lì dov’era; chi su una sedia, chi contro una colonna.
- Non è giusto! Non è
giusto!!! Potevo salvarla… potevo farlo davvero! - questa volta erano le
lacrime di Sailor Moon a cadere. Amare. Inarrestabili.
Endymion era allibito quanto
lei, la strinse più che poteva, appoggiando il suo viso sui suoi capelli. Dalla
sua bocca non uscì alto suono, se non un debole soffio, ripetuto all’infinito
come una ninna nanna, affinché calmasse la sua Usako.
Non c’era più tempo, non più.
Eccomi
di nuovo tra voi. Prima di tutto chiedo scusa per il ritardo, ma il mio adorato
Mamo-chan è stato male di nuovo… e che ci volete fare???
Ok in questo
capitolo ho di nuovo voluto inserire una scenetta comica all’inizio, credo che
sarà l’ultima, ormai la battaglia finale incombe, e ci sarà ben poco da ridere,
quindi ho approfittato di questa ultima possibilità.
Mamoru
è un ragazzo intelligente ed ha colto dopo poco cosa non andava in Galaxia… e
voi avete capito?? Nel prossimo capitolo Mamoru lo spiegherà, ma intanto voi
azzardate pure… ; )
Fate
attenzione ai sentimenti dei personaggi, dicono qualcosa dell’epilogo, ma non
vi posso dire di più…
Adesso
vaniamo ai ringraziamenti nel solito ordine:
princessangel: lo so che mi sono fatta
desiderare, ma è una bella sensazione… spero che il tutto sia chiaro, l’ho
riletto tantissime volte, ma io ovviamente “so”…
stella: questa volta non sono
stata tanto cattiva con Seiya, a parte il fatto che Usagi gli voleva dare
questo bel due di picche…lo so che vi fa pena poverino…
dolcebunny: woooo ti sei sciolta… bè
sono contenta, anche qui ci sono un paio di scenette rrrromantiche.
sailormoon81: lo so che era serio il
capitolo, ma mi serviva così, per questo ho inserito la scenetta simpatica, e
per lo stesso motivo l’ho inserita anche qui, spero ti sia piaciuta.
miki90: bè si, Mamo è sempre
fantastico, e questa volta scommetto che ti è piaciuto anche Seiya… vero?
sissy: a te innanzi tutto do il
benvenuto, cerco di seguire i vostri consigli sulla grammatica… non è sempre
facile, ma ce la posso fare, sono contenta anzi che ci sia qualcuno che mi
corregga da questo punto di vista. Spero che continuerai a seguire la mia
storia, anche perché mi pare di aver capito che la trama ti piace… ; )
valepigia: spero che anche i
sentimenti di questo capitolo siano giunti a destinazione, e spero anche che la
tua trepidazione resti sempre intatta, mi piace sapere che attendete con ansia
il seguito…
blue1989: già… povero Seiya, ma
questa volta ha mostrato un po’ di maturità, anche se sempre con un pizzico
della sua spavalderia…
Usagi89: non so se l’hai notato, ma
anche qui c’è un paragone… rileggi il modo di sparire di Galaxia e della
Principessa Kakyou… sorridono entrambe, anche se molto molto diversamente…per
Seiya… bè, se vuoi gli do il tuo indirizzo e-mail, magari vi sentite ;D
ah ah ah
semplicementeme: Bentornata!!! Direi che i
paragoni che hai fatto non sono affatto esagerati… in fondo anche loro due sono
una coppia storica, solo che non tutti la conoscono…Per i poteri potenziati… bè
ancora non so, ma può essere un’idea…
Kirby: sono contenta che la
storia ti stia tenendo incollata al monitor, e spero che anche questo capitolo
abbia attirato la tua attenzione… e sono anche contenta del fatto che ti abbia
colpito la frase del trofeo… sai non tutti colgono queste piccole cose.
v.carvelli: eccomi qui di nuovo,
ancora a tormentarvi con nuovi interrogativi, ma avranno presto risposta,
continua a seguirmi.
Ringrazio
anche il mio Mamo-chan, che mi ha consigliato di non far accompagnare
Usagi da Mamoru per andare da Seiya… ok, lo ammetto sarei stata troppo cattiva…
e poi mando un bacio alla mia amichetta Kiaretta, che a Pasqua ha letto
ad alta voce ben tre capitoli… povera… anche lei era d’accordo con Mamo-chan
sull’incontro con Seiya. A proposito… non potete capire quanto mi hanno preso
in giro a causa del “seme” di stella… lo hanno preso per una cosa porno…(non ho
parole), e in più ogni volta che nominavo Illusion, mi cantavano il ritornello
di quella canzone che contiene proprio questa parola, povera me,
incompresa…infine vorrei mandare un sorriso alla mia nuova amica Milena.
Bacio
Usa.
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Capitolo 7 *** Paura dei sogni. ***
Capitolo 7: Paura
dei sogni.
Di nuovo quel posto. Di nuovo la Luna. La stessa
ombra, ma questa volta poteva vedere qualcosa di più… piccoli riflessi dorati
illuminavano tutta la linea dell’ombra…
- Chi sei…? - chiese intimorita.
- Davvero non mi riconosci, piccola creatura? - rise
soddisfatta colei che si nascondeva nell’ombra.
Usagi sgranò gli occhi.
- Non è possibile… - disse in un soffio, stava
trattenendo il respiro - tu sei… Galaxia… -
- La prossima sarai tu… Principessina…ti sto
aspettando - la additò, senza tuttavia uscire dall’ombra.
Il suo cuore accelerò i battiti, tanto che poteva
sentirne il rumore... istintivamente si allontanò da quella figura. Lentamente,
un passo alla volta, sembrava così faticoso…
- No… no… no!!! -
------------------------
- No!!!- Usagi si svegliò
urlando. Era nel suo letto, nella sua cameretta - Dio mio… credevo di averla
davvero davanti ai miei occhi - sussurrò, senza tuttavia nascondere un nodo
alla gola. Scostò le coperte e si mise a sedere, la sua attenzione venne
catturata da un bagliore fuori dalla finestra. La Luna, era quasi piena.
Socchiuse gli occhi, cercando di ricevere tutti i suoi benefici. Era ancora
troppo presto, ma forse… se avesse chiamato Mamoru… - No, non posso chiamarlo
per ogni sciocchezza che genera il mio cervellino… insomma, era un sogno… o
forse no…? - sbuffò e tornò a sdraiarsi. Lanciò un’occhiatina al telefono sulla
scrivania, ma per non cadere in tentazione, si voltò dall’altra parte e affondò
il viso tra le coperte.
-------------------------
- Usako!!!! - Mamoru spalancò
gli occhi e scattò a sedere così in fretta, che credette di stare ancora
sognando. Gli ci volle qualche attimo per rendersi conto che non era sulla
Luna, e che Galaxia non stava affatto attaccando la sua Principessa… allora,
perché era così in ansia…? Stringeva ancora forte la coperta, e istintivamente
si voltò verso la finestra, come faceva ogni volta che aveva pensiero per
qualcosa. Ah… che Luna! Le sorrise, come se stesse sorridendo alla sua Usako, e
cercando in lei un po’ di conforto, si coricò nuovamente, spostando la testa in
un angolino del cuscino, per non rinunciare al tiepido benessere che i suoi
raggi gli offrivano.
-----------------------
Quella mattina nessuna delle
ragazze sarebbe andata a scuola, era arrivato il momento di scrivere la parola
fine, prima che avessero perso la speranza di farcela. Taiki e Yaten erano
distrutti, si sentivano schifosamente in colpa per la perdita della loro amata
Principessa. La loro speranza l’avevano persa in quel preciso momento.
Mille pensieri affollavano la
mente di Usagi. Era in un ritardo stratosferico… se avesse dovuto andare a
scuola… ma quella mattina non sarebbe stata sgridata, nessuna punizione, nessun
compito, nessun professore a dirle che doveva impegnarsi di più… no quel giorno
lei avrebbe salvato il mondo, non si sarebbe arresa, fino alla fine. Se solo
avessero avuto la certezza di dove si trovasse quella maledetta strega… Bè,
quello era lo scopo del loro incontro di quella mattina, a dire il vero.
Trovarla.
- Usagi!!! - la sollecitò sua
madre dalla cucina.
- Ho finito, ho finito,
eccomi - le rispose cominciando a scendere le scale.
- Benedetta ragazza… ma vuoi
proprio che ti caccino da scuola?! - la rimproverò, ma immediatamente si
accorse dell’espressione preoccupata della figlia - tesoro, non ti senti bene
forse?- poggiò le labbra sulla sua fronte per controllare che non avesse la
febbre.
Usagi approfittò di quel
momento per abbracciarla forte.
- Grazie mamma… di tutto… -
trattenne le lacrime, cercando di imprimere nella sua mente quel tocco gentile,
il profumo dei suoi capelli… un giorno anche lei avrebbe cercato di essere una
madre dolce e premurosa, come la sua.
- Ehi… sembra che tu debba
partire per la Luna, Usagi - al solo sentirla nominare la ragazza sussultò - o
forse… dovrei chiamarti “testolina buffa” - la prese in giro facendola
arrossire, sapendo che quello era il modo in cui Mamoru la chiamava
affettuosamente. - senti un po’… non è che tu e Mamoru avete intenzione di
andare da qualche parte oggi? Non è da te essere così tranquilla sapendo che le
lezioni inizieranno esattamente tra… 5 minuti - alzò un sopracciglio
aspettandosi chissà quale scusa.
- Ma no che dici mamma, dove
vuoi che andiamo - le disse, seria - e poi, oggi, il professore della prima ora
è assente… è malato - si affrettò ad aggiungere, sfoderando un gran sorriso -
bè… allora io vado… ci vediamo più tardi - la salutò più naturalmente
possibile, e si affrettò verso la porta.
- Aspetta, la tua cartella… -
troppo tardi, era già scappata via… già, “scappata” - che cosa mi nascondi
bambina mia… -
------------------------
Erano già dieci minuti buoni
che camminava velocemente, voleva solo allontanarsi il più possibile da casa
sua. Continuava a trattenere le lacrime, non poteva certo lasciarsi andare lì,
in mezzo alla strada.
Senza rendersene conto, si
ritrovò davanti al condominio di Mamoru, forse dormiva ancora, ma era davvero
un peccato non approfittare di quell’occasione, poteva parlargli delle paure
che in quei giorni stavano riempiendo il suo cuore, senza che qualcun altro
ascoltasse, in fondo… erano così rari i momenti in cui potevano stare soli…
erano preziosi.
Il portone era aperto, non
avrebbe citofonato. Non le andava neanche di aspettare l’ascensore. Salì le
scale più rapidamente che poteva, e ancora con il fiatone si fermò davanti alla
sua porta di casa, la fissò un attimo, frugò nella taschina nascosta della
borsa e ne tirò fuori una chiave a cui era attaccata un piccola rosellina di
plastica. Già, Mamoru le aveva dato una copia delle sue chiavi di casa, giusto
per le situazioni di emergenza. Bè, la sua, forse, non rientrava proprio in
quella categoria… ma forse Mamoru si sarebbe arrabbiato di meno se avesse
trovato la colazione pronta…
Fece scattare la serratura il
più delicatamente possibile. Era ancora tutto buio per via delle tende chiuse,
dopo tutto, aveva fatto bene a non svegliarlo.
Si sfilò silenziosamente le
scarpe, le accantonò ad un angolino e in punta di piedi si avviò in cucina.
Mise due fette di pane a tostare ed inizò a spremere un paio di arance. Nel
frattempo riempì d’acqua il bricco del caffè e lo mise sul fuoco per farlo
bollire.
---------------------
Che strano odore… sembrava
quasi che qualcosa stesse bruciando e … che cavalo erano quegli strani rumori… - c’è qualcuno in casa -
Mamoru si alzo dal letto, e
molto silenziosamente seguì la direzione da cui provenivano quei suoni, teneva
le orecchie tese, attente, cercando di capire di cosa si potesse trattare… bè,
non è una cosa semplice appena svegli…
Un paio di scarpe, nascoste
nell’angolo accanto alla porta, attirarono la sua attenzione. Davvero troppo
piccole e graziose per essere le sue. Erano decisamente di Usagi. Si affacciò
in cucina, senza però farsi vedere, voleva spiarla un pochino… era davvero
buffa e pasticciona, ma incredibilmente bella.
Era intenta a preparare un
vassoietto con il succo d’arancia, il caffè, e… che cosa mancava…?
- Oddio, il pane!!! - disse
sottovoce, correndo con le mani nei capelli - troppo tardi…- piagnucolò
sconsolata, tirando fuori dal tostapane due carboncini - povera me… e adesso? -
Qualcuno ridacchiò alle sue
spalle, e lei per lo spavento lasciò cadere ciò che teneva miseramente in mano,
ottenendo solo due fette di pane bruciacchiate e un pavimento da pulire…
- Scusa Usako, non volevo
disturbarti… davvero - Mamoru non era riuscito proprio a trattenersi - ma… che
ci fai tu qui, non dovevamo vederci al tempio di Rei? Potevi chiamami, almeno.
E poi, che ci fai in piedi così presto? - la prese in giro tirandole un codino.
- Bè… ecco… - cercava una
giustificazione, ma decise di adottare la “tattica del cucciolo smarrito”. A
mali estremi…
- Oh Mamoruccio, mi dispiace
di non averti avvertito, mi dispiace di aver combinato questo disastro, mi
dispiace, mi dispiace, mi dispiace, prometto che pulirò tutto io… mi perdoni? -
sbatteva le ciglia così velocemente da fare invidia alle ali di una farfalla…
come poteva non perdonarla.
- Certo che ti perdono, ma
non hai ancora risposto alla mia domanda - le disse agitandole un dito davanti
agli occhi, a volerla rimproverare scherzosamente - che ci fai qui? -
- Si, hai ragione. Bè, forse
non è così importante… ma questa notte ho fatto un sogno: ero sulla Luna -
Mamoru si fece serio, ma la lasciò finire, dopo tutto poteva essere solo una
semplice coincidenza - e c’era Galaxia che mi diceva che mi sta aspettando, e
che io sarò la prossima, e… - le parole le morirono sulla labbra. Lo sguardo
ansioso e terrorizzato insieme di Mamoru l’avevano bloccata - che c’è? -
domanda più che ovvia… ma la risposta non lo fu altrettanto.
- C’è che io ho fatto lo
stesso sogno, ma vedevo la stessa scena da lontano… una coincidenza? No, io non
credo - adesso anche Usagi condivideva le stesse emozioni di Mamoru: ansia e
terrore - forse dovremmo anticipare la nostra riunione…-
-------------------------
- Bè, come al solito sei
l’ultima Usagi, e il povero Mamoru è costretto ad adattarsi ai tuoi tempi… - la
prese in giro Rei, ma l’amica non reagì affatto - ehi ragazzi, è forse successo
qualcosa? Che cosa sono quelle facce? - Usagi e Mamoru si guardarono per un
attimo, poi scrutarono gli sguardi di tutti i presenti… erano distrutti. Tutti.
Ma dovevano sapere anche loro - ce lo dite o no, ci state facendo agitare! -
- Badate bene, forse è solo
una semplice coincidenza, anche se io non credo, ma questa notte io e Usagi
abbiamo fatto lo stesso sogno: Galaxia era sulla Luna, e minacciava Usagi, le
diceva che lei sarebbe stata la prossima - a quelle parole, Seiya, Taiki e
Yaten strinsero i pugni, immaginando a cosa si poteva riferire “essere la
prossima” - ripeto, forse non significa nulla, ma… -
- No! questa notte ho avuto
una visione - intervenne Rei - è esattamente uguale al vostro sogno, forse ora
le coincidenze sono un po’ troppe - proseguì seria.
- Anche il mio specchio mi ha
rivelato l’immagine della Principessa, in pericolo, al cospetto di Galaxia -
aggiunse Michiru. Il suo specchio non si era mai sbagliato prima d’ora.
Mamoru sospirò sconfortato.
Non c’erano più dubbi, Usagi era in serio pericolo.
- La miglior difesa è
l’attacco - scattò in piedi Haruka - scopriamo dove si trova e facciamola
fuori.
Nessuno diceva una parola.
Paura? Indecisione? Di quali altre prove avevano bisogno? Aspettavano che
Galaxia la attaccasse?
- Per una volta sono
d’accordo con te, Haruka, non ha senso aspettare qui - mormorò Seiya.
Aspettare… aspettare… quella
parola risuonò nella mente di Usagi.
- Ehm… credo che Mamoru abbia
dimenticato di dirvi una cosa: nel mio sogno, la stessa Galaxia, insomma… ha
detto che mi sta aspettando, e se prendiamo sul serio questa cosa, forse
dovremmo riflettere anche su questo particolare. - anche se spaventata
all’idea, sapeva che non c’era altra scelta, Haruka aveva ragione - se il mio
sogno è reale, dobbiamo andare sulla Luna.
- E se fosse una trappola?
Insomma ieri credevamo di averla davanti agli occhi, e invece… - Ami pose una
domanda a cui non era facile rispondere, ma non per Mamoru.
- Io credo di sapere come
fare a capirlo. Dimmi Usagi, ricordi se la sua armatura brillava? Io ero troppo
lontano, purtroppo -
- Si, anche se per la maggior
parte era in ombra, ho potuto vedere dei riflessi dorati - Usagi rispose, senza
pensare a che significato avesse quella rivelazione.
Mamoru cercò ulteriore
conferma nelle visioni di Rei e di Michiru… entrambe erano positive.
- Bene, se volete prestarmi
un po’ d’attenzione vi spiegherò la mia teoria: ieri, la stessa Galaxia ha
detto di aver usato un ologramma… io me ne ero accorto… - lanciò un occhiata
triste ai tre ragazzi - … troppo tardi, purtroppo.-
- Come l’hai capito? - chiese
curiosa Ami - Il mio computer non ha rilevato nulla di anomalo -
- Semplice, la sua armatura
non brillava. Per questo ho appena posto questa domanda, in apparenza così
sciocca. Adesso so che non si tratta di una trappola, Galaxia vuole davvero
misurarsi con noi, o meglio, vuole eliminarci, ma sono sicuro che la potremo
trovare lì -
- Perché proprio la Luna? -
chiese Seiya, senza tuttavia preoccuparsi di dare alcuna intonazione alla sua
domanda.
- Suppongo che non ci sia un
perché in particolare, in fondo lei non vuole conquistare la Terra, le sue mire
sono ben più alte, se ricordate, ha bisogno solo dei nostri semi di stella, ma
forse vuole…-
- …Me… vuole me, Mamoru. La
Luna è la mia terra natale, lei lo sa…evidentemente vuole colpirmi nel
profondo. Hai detto tu stesso che ogni corpo celeste dotato di un nucleo
vivente possiede un seme di stella, perciò la Luna possiede il Silver Cristal,
di cui io sono la custode. Se lei distruggerà la Luna… distruggerà…me. - lo
sguardo di Usagi era vuoto, continuava a fissarsi le mani, la voce rotta da un
imminente pianto.
- Non devi avere paura,
piccola, credo che invece noi saremo avvantaggiati - le disse sollevando
gentilmente il suo viso e guardandola con un gran sorriso. Tutti fissarono
Mamoru con ansia - ascoltami: il tuo cristallo riceve la sua forza dalla Luna
stessa… cosa potrebbe succedere se quel cristallo si riunisse al suo corpo
celeste? -
- Si intensificherebbe il suo
potere… - soffiò incredula Ami, analizzando i risultati che il suo computer
aveva prodotto.
- Esatto! Il mio potere è più
forte del vostro per questo motivo. Galaxia non ha tenuto conto di questo
piccolo particolare, presa com’è dalla smania di conquistare l’universo… vedrai
Usako, andrà tutto bene. E poi noi, ti proteggeremo sempre, non permetteremo a
nessuno di distruggere la tua Luna -
Usagi si sentiva un poco
sollevata. Certo, non le si prospettava una gita di piacere, ma tornare a casa
sarebbe stato emozionante. Sorrise a tutti e scattò in piedi, piena di
speranza.
- Io sono pronta. Andiamo! -
disse convinta. E senza rendersene conto infuse a tutti le sue stesse emozioni.
Senza perdere altro tempo,
richiamarono ognuno i propri poteri. Sentivano nuove energie vibrare tra le
loro mani, forse non tutto era perduto, forse potevano ancora farcela.
Attivarono il teletrasporto. Destinazione: Luna.
Anche questo è fatto!!! Spero abbiate capito come Mamoru
ha intuito il trucchetto di Galaxia… ve l’ho detto che era un ragazzo
intelligente.
In questo capitolo non
succede niente di particolare, ma prima di far entrare nel vivo la situazione
ho preferito soffermarmi ancora sullo stato d’animo dei nostri eroi, e quindi
sulle loro paure, che per ceri versi possono essere quelle di tutti noi…il
sapere di dover affrontare per forza una situazione, l’aver paura che possano
far del male ad una persona che ami, il sentirsi in colpa per non aver aiutato
un amico o un’amica, la consapevolezza che uno dei tuoi figli ti nasconde
qualcosa, bè ce ne sono tanti di paragoni fattibili…
Inizialmente non avevo
intenzione di farli andare sulla Luna, ma la storia è uscita da sola senza che
io potessi fermarla…
Non credo manchi molto
alla fine, ma non temete non vi abbandono, ho già in mente un seguito, alla
fine dell’ultimo capitolo vi anticiperò qualcosa…
Ed ora i ringraziamenti:
Usagi89: si Seiyuccio è diventato più maturo, e alla luce dei
fatti non può farsi trascinare dai suoi sentimenti, ora i suoi fratelli sono
più deboli psicologicamente, non che lui se ne freghi, ma c’erano loro con la
Principessa, infatti se hai notato non hanno detto una sola parola, hanno
silenziosamente stretto i pugni…
dolcebunny: anche in questo capitolo ci sono sentimenti forti, e
spero che per questo non sia troppo pesante, ma le parole uscivano da sole…
v.carvelli: ormai non manca molto, siamo quasi allo scontro
finale, tieni duro e ne vedrai delle belle.
Hatori: prima di tutto ti do il benvenuto tra i commentatori
(si può dire??) di questa storia, sono contenta che ti piaccia, ho mantenuto
una linea generale simile all’anime, tranne che in questo capitolo… ho scelto
un posto caro ad Usagi per la battaglia finale, spero che continuerai a
leggerla.
miki90: già, Seiya non può fare niente, ma la difenderà
sempre, lei rimarrà sempre una persona importante per lui, e forse anche sulla
Luna avrà un ruolo importante.
valepigia: wow hai letto lo scorsa capitolo alle 2 e 20… però
vedo che sei stata attenta lo stesso, ok il dilemma del trucco di Galaxia è
risolto, ci avevi pensato???
merwen: che brutta sensazione hai? Non deve essere brutta,
anche qui c’è un piccolo indizio…rileggi l’ultimo capoverso, purtroppo non
posso dire di più, ma c’entrano i sentimenti positivi di una certa persona…
Milena: eccomi qui tesoro, ho trovato i cinque minuti famosi
per pubblicare, per il resto del week-end farò l’infermierina… meno male che
hai recuperato i due capitoli precedenti, altrimenti leggere anche questo
insieme agli altri avrebbe potuto essere un pochino pesante…spero di sentirti
presto.
blue1989: ti piace la mia scelta di cambiare ambientazione? Ho
scelto un luogo caro alla nostra Usagi, e lei proprio “sotto gli occhi di una
incredula Galaxia”… bè, dovrai aspettare.
Kirby: bè si, la mia Usagi è simile all’anime, è lei che ho
imparato ad apprezzare, che mi ha insegnato tanti valori, “sebbene sia sempre
un po’ sbadata e pasticciona” (come dice lei stessa nell’ultimissima frase
dell’anime… sigh sigh).
Kiaretta: Ammmore!!!!! Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, lo
stavi aspettando con ansia, e spero che ti sia piaciuto anche questo, tanto tu
l’hai letto prima hi hi hi.
In fondo sono o non sono
la tua scrittrice preferita??? Se non commenti anche questo non ti faccio
leggere più niente in anticipo…oooops ho dimenticato di dare anche a te il
benvenuto qui.
Ok mi sembra di aver detto
tutto, ci vediamo (s fa per dire) nel prossimo capitolo.
Bacio Usa
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Capitolo 8 *** Proteggere lei, per salvare l'universo ***
Capitolo 8:
Proteggere lei, per salvare l’universo.
Eccola. E’ ad un battito
d’ali. Sembra un immenso oceano d’argento. Eppure, dalla Terra sembrava così
piccola, sembrava davvero di poterla tenere sul palmo di una mano. E’ uno
spettacolo meraviglioso. Così maestosa, bella da mozzare il fiato. La Luna… che strano senso di malinconia.
Sailor Moon si stava facendo trascinare nel vortice dei ricordi… per così tanto
tempo si era accontentata di guardarla da lontano, ed ora, era lì… stava per
toccare la sua superficie… già si potevano vedere le rovine del suo antico
regno… ancora un attimo, uno solo…
Ecco… dopo mille anni, era a
casa, di nuovo.
Fece un passo avanti agli
altri, sollevò le braccia, come fossero state ali, lasciò
andare la testa indietro e respirò a fondo, lasciandosi pervadere da quel
turbinio di emozioni.
- Usako… va tutto bene? - le chiese
Endymion quasi sottovoce, ma non ebbe modo di dar voce, pienamente, alle sue
preoccupazioni. Furono avvolti da una luce bianca, così luminosa da far male
agli occhi… proveniva da lei… la Luna aveva avvertito la sua presenza, aveva
riconosciuto la sua custode e sovrana - …Serenity…- sussurrò non appena i suoi
occhi riuscirono a riconoscere il bianco del suo lungo abito.
- Si… va tutto bene… sono a
casa Endymion… te lo ricordi? - tese un dito verso un punto poco più in alto di
una colonna… l’unica ancora dritta, a sfidare l’immensità del cielo - è lì che
mi hai baciato la prima volta… eri venuto qui,
nonostante tuo padre te l’avesse proibito, il tuo mondo ormai era in guerra… e
noi avevamo litigato così stupidamente, tu… avresti partecipato alla battaglia,
io non volevo, ma non ti dissi il perché… che sciocca. Ricordo quella sera come
fosse ieri, guardavo la Terra proprio dal balcone
che poggiava su quella colonna… un tuffo al cuore, ti vidi apparire dal nulla e
correre verso di me, Ti arrampicasti, così velocemente da non permettermi di
reagire, mi ritrovai il tuo viso improvvisamente a sovrastare il mio, mi
baciasti con una tale passione e disperazione insieme… “Non potevo andarmene
via senza averti detto quanto ti amo”… me l’hai sussurrato in un orecchio,
ancora con il fiato corto -
- Si, me lo ricordo, amore
mio, me lo ricordo anche io - Endymion sorrise, offrendole una carezza. Non
osava distogliere lo sguardo da quella creatura così pura, quasi avesse paura di rompere un incantesimo…
----------------------------
- Finalmente Principessina… -
soffiò Galaxia maligna, quasi tra sè e sè. Aveva avvertito la prorompente
energia di Sailor Moon… o meglio… aveva avvertito quella della Principessa Serenity.
Sarebbe stata sua… a
qualunque costo.
- Non posso… non è giusto…-
- Si che puoi… siamo ad un
passo…è nelle nostre mani… noi abbiamo bisogno della sua luce… io ne ho
bisogno…-
Silenziosamente, uscì
dall’ombra, suo rifugio, e seguì la direzione che l’istinto le suggeriva. L’avrebbe
colta di sorpresa.
-----------------------------
Era davvero bella… no… bellissima.
Star Fighter poteva avvertire i pensieri di Seiya. Con il cuore lui era li - Ti prego…
proteggila -
- C’è troppa calma… - Mercury
controllava e ricontrollava i dati elaborati dal suo computer - davvero… c’è
troppa calma… -
Erano tutti attenti, tesi,
aspettavano un attacco improvviso, di qualsiasi tipo, ma devastante. Forse non
erano in grado di reggere il confronto…
------------------------------
Era giunta fino alle rovine
del palazzo… lì, la
Principessina, sarebbe stata più vulnerabile. La vedeva
chiaramente… e su quell’immagine i suoi occhi si ridussero a fessure. Ansia.
Rabbia. Odio. Le voltò le spalle, ed impugnò la pesante spada. Cosa credeva di
fare da così lontano? Lei… sapeva benissimo quello che faceva.
Galaxia rivolse la punta
della spada verso la superficie della Luna stessa… affondò con quanta più forza
aveva…
----------------------------------
-Ah! - Serenity si accasciò
il suolo stringendosi il petto con entrambe le mani, gli occhi spalancati a
causa dell’inaspettato dolore.
- Che succede? Usako
rispondimi - Endymion era spaventato da morire, non sapeva cosa pensare. La sua
Serenity respirava a fatica, cercava di aiutarla ad alzarsi, ma lei si era
completamente irrigidita in quella posizione. Si guardava intorno con
attenzione, scrutava ogni minimo particolare… finché non vide. Estrasse la
spada dal fodero lungo il fianco, e con sicurezza indicò un punto poco lontano
da loro.
- Galaxia è lì, vedo il
bagliore dorato della sua armatura - Endymion scattò di corsa verso la sua
nemica, ma venne fermato da Uranus… - lasciami
passare… lei è in pericolo… io devo proteggerla - Endymion era davvero furioso,
non potevano perdere tempo prezioso in questo modo…
- No… tocca a noi adesso… tu
resta con lei…- sorridendo triste, Uranus si voltò e corse via seguita dalle
altre Outer Senshi. Tutte sapevano a cosa stavano andando incontro, ma tutte
volevano disperatamente salvarla.
Galaxia uscì finalmente allo
scoperto, e senza mostrare alcuna emozione, le accolse nell’unico modo che
conosceva… attaccandole…
Non ci fu niente da fare, Galaxia
era mille volte più potente, anche con i loro colpi
migliori uniti… niente aveva potuto fermare la sua sete di potere… adesso,
quattro semi di stella volteggiavano leggeri sopra la sua testa… leggeri come i
loro corpi che invece cadevano lentamente, privi di forze ormai. Nessun grido.
Nessuna esplosione.
- No!!!!! Non può essere
vero…- era accaduto tutto troppo in fretta, Serenity non aveva avuto il tempo
per rendersi conto di come Galaxia l’aveva attaccata, che già si vedeva
strappare quattro delle sue preziose amiche. Ancora con una mano stretta al
petto, si rialzò, il suo abito ormai era tutto polveroso… - Basta!!! Galaxia, adesso basta!!! E’ me che vuoi… vieni a
prendermi - le ragazze la guardarono terrorizzate. Mamoru non la guardava
affatto, le strinse solo forte la mano, fissava invece una stellina lontana nel
cielo… sapeva che l’avrebbe detto.
- Usa… ti prego non farlo… - Mars sapeva che era inutile chiederglielo, avrebbe
dovuto impedirglielo con la forza. Loro l’avrebbero protetta… a qualsiasi
costo. Era la sola speranza per l’universo.
Ridendo senza ritegno,
Galaxia si avvicinò a Serenity, le si fermò a pochi
passi.
- Come sua maestà desidera…
ti ho presa… - impugnò la pesante spada nera con entrambe le mani, la fece
roteare sopra la testa e mirò al collo della sua nemica.
Una lama bianca, quasi
trasparente, fu l’unica cosa che impedì al colpo di giungere a destinazione. Una
frazione di secondo. Serenity aveva rapidamente sfilato la spada ad Endymion ed
aveva egregiamente parato il colpo. Aveva sempre creduto che quella spada doveva essere molto pesante… e invece, la teneva su con una
mano sola, con evidente stupore di Endymion.
- Mi dispiace Galaxia, ma non
sarà così facile… io qui sono più forte… - Serenity si sentiva stranamente
sicura di sé. E’ vero, lo era ogni volta che indossava i panni di Sailor Moon,
ogni volta che combatteva, ma questa era diversa.
- Cosa…?! Lei non mi ha detto
niente del genere!! - Galaxia pareva furiosa, fissava
Serenity dritta negli occhi, ma mai avrebbe abbandonato…
- Lei… chi? - chiese Endymion
stupito… chi altro era coinvolto?
- Chi credete che sia io? -
rise beffarda, ritirando la spada - Galaxia? Qui di lei ne
rimane solo un mero involucro… la sua mente… il suo cuore… io ne sono il
padrone assoluto adesso… -
Serenity non credeva alle sue
orecchie… qualcuno si era impossessato del corpo di Galaxia? Ma chi… - Se Galaxia è al servizio di Caos, ma
quella che ho davanti agli occhi, in realtà, non è Galaxia… può darsi che… può
essere che …lei è… -
- Caos… è Caos… - ciò che
aveva appena sussurrato ottenne conferma nello sguardo di quella che appariva
come Galaxia. Tutti erano increduli, sotto shock.
- Non è possibile… lei non
può essere Caos, la Senshi Leggendaria
l’ha intrappolata nel proprio corpo grazie al Raggio della Speranza… -più
parlava, più Star Fighter si rendeva conto dell’assurdità di ciò che quel
discorso l’aveva portata a pensare - se tu sei… Caos… vuol dire che… -
- Si… quella che avete
davanti… o meglio, quella che i vostri occhi vedono è Galaxia, o forse dovrei
dire Sailor Galaxia, la Senshi Leggendaria,
colei che mi intrappolò all’interno del suo corpo… ma come vedete io sono
ancora qui! -
- E’ tutto perduto… è tutto
inutile… - Star Healer si lasciò cadere pesantemente sulle ginocchia.
- Il Raggio della Speranza è
in suo possesso… noi non potremo mai usarlo - sussurrò appena Venus
Caos rise di gusto.
- Che sciocche… non avete
ancora capito cos’è il Raggio della Speranza? -
Endymion si era reso
improvvisamente conto che non si erano mai soffermati a pensare cosa fosse
veramente, a lui per primo era stato detto da Helios, ma non si era preoccupato
di capire di cosa si trattasse realmente… Aveva sempre
creduto che fosse un cristallo particolare o qualcosa del genere, ma adesso non
ne era più tanto sicuro. Istintivamente si portò davanti a Serenity. Lei non
glielo impedì, troppo provata e scossa dalla dura rivelazione.
- Reagisci, Usagi… ti prego…
-
- Io non posso, non posso
combattere contro di lei… ora che so che il suo cuore è solo offuscato
dall’oscurità di Caos… non ci riesco, non posso farle del male - a quelle
parole Endymion spalancò gli occhi… era finita così? Si arrendeva così?
Caos ne approfittò per
cercare di portare a temine il suo piano.
- Allora non ti dispiacerà
darmi ciò che desidero… - lanciò il suo attacco contro entrambi…
- No!!!
Non te lo permetteremo!!! - Mars e le altre Inner Senshi scansarono con un
forte spintone i due ragazzi dalla traiettoria… rimanendone loro stesse
vittime…il corpo di Mars cadde leggero contro quello scosso di Serenity.
- Rei!!!! No… Rei… perché… - gridò
piangendo. Continuava a stingerla… ma più la stringeva,
più la sentiva lontana, incorporea…
- Non piangere Usa… non
potevamo permettere che la nostra unica speranza perdesse la vita in questo
modo… e poi io non potevo permettere che la mia migliore amica … -
- Rei!!!
Tieni duro Rei… ti salverò te lo giuro… vi salverò tutte… - non riusciva a
capire se erano le lacrime ad offuscarle la vista o se lei era già quasi
invisibile del tutto, ma Serenity continuava a guardarla, e guardava tutte le
altre sue care e preziose amiche - ve lo giuro… -
Endymion era sconvolto.
Avevano salvato anche lui, e lentamente gli stavano svanendo davanti agli
occhi, e lui non poteva fare niente per evitare che ciò accadesse. Le guardò
tutte, una per una, e non vide delle ragazze, ma i
loro sogni, la loro speranza nel futuro… già la loro speranza…
Le Star Fighter erano
inorridite, non potevano pensare che in così poco tempo tutte
quelle ragazze fossero state private del loro seme di stella … e di
conseguenza, della vita. Era davvero finita così? Era davvero quello il loro
destino?
Caos non espresse alcuna
emozione… per lo meno esternamente…
Per il momento era
sufficiente, tutto l’accaduto avrebbe pesato inesorabilmente sulla coscienza
della Principessina… avrebbe perso quella maledetta speranza… si sarebbe
arresa, ma c’era ancora una cosa che non capiva… perché “lei” non gli aveva
detto che la forza della Principessina, sulla Luna, sarebbe stata maggiore
della sua?
- Rei,
ragazze, non lasciatemi sola… - sussurrò disperata Serenity.
- Tu non sei sola… non lo
sarai mai, noi saremo sempre con te… - Mars si dissolse così, lasciando le
braccia della sua migliore amica irrimediabilmente vuote…
Approfittando del momentaneo
smarrimento dei pochi membri del gruppo rimasti, Caos svanì, portando, stretti
a sé, i semi di stella ottenuti.
Finalmente ce l’ho fatta…
Scusate, scusate, scusate, scusate, scusate, scusate,
scusate, scusate, scusate, scusate!
Lo so, sono tremendamente in ritardo, ma non ho potuto
in nessun modo pubblicare prima… diciamo che non ero pienamente soddisfatta del
capitolo… l’ho letto e riletto centinaia di volte,
fino a che l’ho letto con la giusta musica come sottofondo… ed ecco qui il
risultato, spero ne siate soddisfatti.
Come avrete notato non ho creato spargimenti di
sangue, ho preferito analizzare le singole sensazioni che la stessa battaglia
ha suggerito.
Il prossimo capitolo sarà l’ultimo…
quindi capite anche voi che finchè non sarò
sicura che è tutto perfetto non lo pubblico!!!
In questo capitolo invece ho voluto inserire un certo
simbolismo, che non so se è stato notato, anche perché era lì, piccino piccino… avete notato la
spada nera e pesante di Galaxia? e quella bianca,
quasi trasparente e leggera di Serenity? Bene, Galaxia impugna la” spada della
colpa”, lo sappiamo tutti che quando facciamo qualcosa
di sbagliato, poi, sulla coscienza pesa…il senso di colpa, come la sua spada
pesa sulle sue braccia. Così Galaxia ha la grande colpa di aver permesso a Caos
di impossessarsi di lei, e di compiere nel suo nome infiniti massacri, di non
aver avuto la forza e il coraggio di opporsi…
Al contrario Serenity impugna la “spada dei giusti”,
Serenity dall’animo puro, colei che perdona e libera i cuori dalle colpe, come
la sua spada sembra sorretta da una Giustizia Superiore.
Spero di aver spiegato bene quello che era nella mia
testa…
in più in questa versione dei fatti,
vediamo un Galaxia non in pieno delle sue facoltà mentali, in quanto Caos se
n’è impadronito in tutto e per tutto, ma in realtà, i due spiriti coesistono,
in quanto Caos non è propriamente uno spirito, ma un entità.
Ringraziamenti, solito ordine:
princessangel: chiedo perdonissimo…questa volta mi sono fatta attendere un po’
troppo, ma tu già lo sapevi…te l’avevo detto. Spero che ne sia
valsa la pena… Grazie per i tuoi Ringraziamenti Speciali, che mi riservi
alla fine dei tuoi capitoli, e mi raccomando non mi abbandonare adesso che
manca un solo capitolo…
valepigia: eh già, Galaxia è sempre più ingorda,
ma se hai notato bene, lei non è proprio lei, chissà se la vera Galaxia, quella
buona, sia ancora lì da qualche parte…
kiaretta: amore hai
visto? ti ho mandato il cap
via e-mail, non so se lo leggerai prima che io lo pubblichi, cmq, tu hai sempre l’esclusiva… a proposito, quando andiamo
sulla Luna??????
Mile: bè la vita normale è importante in
storie”fantastiche” come queste, le rende più reali, più vicine ai nostri
sentimenti, ai nostri desideri… bè, qui non ci sono affatto scene così, ma
d’altra parte… siamo sulla Luna.
dolcebunny: eccoci,
siamo allunati, tanti ricordi, ma anche tanta tristezza… speriamo che anche lei
non si perda d’animo…
merwen: ed ecco i primi ricordi, vecchi di
mille anni… la prima litigata, e il primo bacio…passionale e sincero come solo
Mamoru è in grado di fare…Si Galaxia ha fatto un grosso errore… o forse lei
voleva proprio che Caos finisse sulla Luna, dove la Principessina
avrebbe potuto sconfiggerlo…
sailormoon81: La Luna. Grande errore di Caos… si
è fidato di Galaxia… la pagherà cara…forse Galaxia ce l’ha
portato a posta…
Dovrò correggere quell’errore di punteggiatura, quella
piccola virgoletta, che è scappata…
blue1989:Anche io la immaginavo una storia
interminabile, ma prima o poi, le cose materiali finiscono, ma come ne finisce
una, ne inizierà un’altra, e nel prossimo capitolo vi spiegherò di cosa si
tratta…
Usagi89: si è vero mi piace inserire dei piccoli
momenti d’ilarità, certo dove è possibile, altrimenti rischio di fare un bel
pasticcio, ma a volte allentano la tensione in un capitolo un po’ pesante…sono
contenta che, sebbene siano già 8 capitoli, sono riuscita
a mantenere le persone senza fiato, questa è una bella soddisfazione per me…
v.carvelli: spero ti piaccia anche questo
capitolo, ormai siamo agli sgoccioli, manca solo la battaglia finale, e poi
anche la mia storia finirà…
miki90: qui non ci sono scene divertenti, al
contrario, tanta tristezza e disperazione, ma noi ci fidiamo di Serenity,
sebbene sia sempre una gran pasticciona, è una ragazza piena di sogni e
speranze…
kirby: Galaxia, anzi Caos è fortissimo, ma
non dimentichiamoci che qui la nostra Usagi è più forte… tutte la sue amiche si
sono sacrificate al suo posto, perché lei è l’unica speranza… detto tra noi… ma
quanto ci mette a capirlo in che senso lei è la “speranza”??????
Ok ragazzi, mi metterò subito a lavoro per
l’ultimo capitolo, vi dico solo il titolo:
“ Il Sacrificio della Speranza” Probabilmente sarà
questo, vi lascio immaginare perché…
Bacio Usa
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Capitolo 9 *** Il sacrificio della Speranza ***
Capitolo 9: Il
sacrificio della Speranza.
- Mamoru… che succede? Dov’è
Caos? - chiese Serenity improvvisamente spaventata, con le braccia ancora attorno al vuoto.
- E’ ancora qui, avverto la
sua presenza - Endymion cercava di nascondere le sue paure, se anche lui fosse
crollato… no non poteva permetterselo - Usako so che è
difficile per te ora, ma devi reagire, altrimenti sarà stato tutto inutile, la
loro morte… sarà stata inutile - faceva uno strano effetto parlare di loro, era
appena accaduto, era come se non fosse mai accaduto… nessuno se ne rendeva
pienamente conto, la sua mente era così ovattata, come in un brutto sogno…
conosceva bene tutte le ragazze, si era sempre comportato come una sorta di
fratello maggiore per loro, voleva bene ad ognuna allo stesso modo…
- Come riesci ad essere così
freddo… hanno salvato anche la tua vita, sai? - la rabbia momentanea svanì
presto, appena incontrò i suoi occhi, carichi di dolore quanto i propri, anche
lui soffriva… - scusami…
- E adesso? Che cosa ci resta
da fare? Non è giusto… avremmo
dovuto morire noi al loro posto, in questo modo tu avresti avuto ancora
le tue guardiane, e loro avrebbero avuto il loro punto fermo… invece… non siamo
state in grado di proteggere la nostra Principessa… né le nostre compagne -
Star Maker battè i pugni stancamente sul suolo lunare, le sue sorelle
fissavano, distrattamente, un punto senza fine… qualcuno doveva scuoterle,
dovevano ritrovare la forza di combattere l’una per l’altra.
- E’ proprio per proteggerla
che si sono sacrificate, perché credono in lei… e adesso sarà lei il vostro
centro, la vostra ragione… vi prego affidatevi a lei, è tanto coraggiosa quanto
fragile, lasciatevi guidare dalla sua luce meravigliosa - Endymion si alzò dal
fianco di Serenity, le tolse la spada dalle mani e la impugnò saldamente… non
l’avrebbe voluta abbandonare, ma sapeva che l’avrebbero difesa…
- Ti prego proteggila… se io
non sarò più in grado di farlo - mormorò passando accanto a Star Fighter. Si
allontanò lentamente, lasciando che gli occhi della Senshi si spalancassero mano mano che capiva il significato delle sue parole. Non
aveva intenzione di fermarsi, non avrebbe permesso a qualcun altro di morire al
suo posto.
Serenity era ancora a terra e
guardava con l’ansia addosso lo sguardo di Star Fighter,
che finalmente aveva preso un’espressione dopo l’attimo di smarrimento… triste…
era dannatamente triste… cosa le aveva detto il suo Endymion? E perché adesso
la guardava con le lacrime agli occhi?
- Ti invoco Caos, principio
di tutti i mali… ti sto aspettando - Endymion alzò la spada verso il buio del
cielo, doveva per lo meno tentare.
Con lo stesso silenzio con
cui era scomparsa, riapparve, davanti agli occhi furiosi di Endymion.
- No
Mamoru, ti prego, no!!! Serenity scattò in piedi, cercando di raggiungerlo. Due
braccia la strinsero forte, in modo che non potesse più muoversi.
Capì. Capì lo sguardo di Star
Fighter. Capì cosa aveva potuto dirgli Mamoru. Era lei che la tratteneva
adesso. Mamoru…
Caos sferrò immediatamente il
primo colpo. Un altro, e un altro ancora. Endymion non voleva attaccarla,
quella era pur sempre una Senshi, e nascosta da qualche parte c’era ancora Galaxia…
che poteva fare…
- Rinuncia, arrenditi
Principessa, guardati intorno… quanto pensi che ci voglia perché tu rimanga
completamente sola…- le gridò sprezzante Caos.
- Taci, demonio! Non osare
rivolgerti a lei in questo modo… - soffiò di rimando Endymion.
- …Aiutami… Principessa aiutami… -
-… Galaxia… - sussurrò
Serenity, stringendo le braccia di Star Fighter.
- No Usagi, ormai quello è
solo Caos - le rispose, continuando tuttavia a mantenere salda la presa attorno
al suo esile corpo.
- Ma io l’ho sentita, ho
sentito la sua voce nella mia mente, sono sicura che fosse lei… - insistette la Principessa, senza mai
togliere lo sguardo dal suo amato cavaliere, mentre la lotta ancora
imperversava, riempiendo l’aria dello stridore delle spade, fortunatamente
senza vincitori, né vinti.
Endymion era ferito, se pur
lievemente, ancora non aveva preso una decisione, che tuttavia, lo sapeva bene,
non sarebbe tardata ad arrivare… presto o tardi la stanchezza sarebbe
sopraggiunta… ed allora sarebbe stata la vittoria… o la morte. Già, la vittoria
significava colpire Caos a morte, e di conseguenza anche quel che rimaneva di
Galaxia… non avrebbe mai voluto macchiarsi di una colpa tanto ignobile quanto
questa, ma se uccidere un’innocente avrebbe salvato la sua Usako, allora non
avrebbe esitato. Certo ormai della sua decisione, si preparò a scagliare il
colpo con tutte le sue forze…
- No, Mamoru! Non farlo! Lei
vuole essere salvata, mi sta chiedendo di aiutarla… non puoi combattere contro
di lei! - gridò forte Usagi appena si accorse delle intenzioni di Mamoru.
Purtroppo… la distrazione fu
fatale per Mamoru, ormai scoperto per aver caricato il colpo, che evidentemente
non sarebbe mai giunto a destinazione…
Continuava a guardare Caos,
con un espressione indecifrabile, triste e rassegnata
insieme, non si era nemmeno accorto che ormai la lunga spada nera era per una
buona metà conficcata nel suo addome, fino a che non la tocco con le sue stesse
mani, lasciando andare la sua.
Silenzio. Resistette
all’impellente bisogno di accasciarsi al suolo fin quando
non la sentì gridare. Solo allora si lasciò andare. La sentì gridare tutto il
suo dolore, il dolore di chi conosce l’amore, e di
chi, inevitabilmente, lo perde…
Star Fighter era impietrita,
e con lei anche Seiya… tutto questo era successo davvero? Il fiero Principe
Endymion, il coraggioso Mamoru… era davvero… morto? Si senti scivolare dalle
braccia, ormai stanche, il corpo scosso di Usagi. Non l’avrebbe fermata, non ci
sarebbe riuscita comunque, tanto era il suo dolore.
- Mamoru… amore mio… è tutta
colpa mia… perdonami - Usagi singhiozzava, bagnando di lacrime il viso del suo
amato Principe.
- Sssh
- le appoggiò un dito sulle labbra - non voglio vederti piangere… io amo così
tanto il tuo sorriso… la mia spada sarà al tuo fianco, non ti arrendere - il
tempo intorno a lui ormai si era fermato, non vedeva altro che i suoi occhi,
così luminosi. Non ascoltava altro se non la sua voce, così dolce, l’avrebbero
guidato oltre la morte… - Cosa dici amore
mio? Non riesco a sentirti, ti prego parlami, il dolore mi strazia…Perché ti
nascondi, non posso più vederti, ti prego sorridimi… solo un’ultima volta… ti
prego… Ah! Che cos’è questa luce abbagliante… sei forse tu, amore mio? Si sei
tu, sento le tue mani stringere le mie, sento il tuo calore, posso vedere il
tuo sorriso… il dolore è sparito… grazie amore mio…-
Usagi gridava con quanta più
voce avesse di non abbandonarla, di resistere, perché lei l’avrebbe salvato…
non avrebbe mai distolto lo sguardo dai suoi occhi, se non fosse stato per quel
sorriso che ora era dipinto sul suo viso, ormai rilassato…
Ascoltò il suo ultimo
respiro… se n’era andato, lontano chissà dove.
Sensazione strana la morte di
una persona cara. E’ come il vuoto, cadere senza arrivare mai, ma quando il tuo
cuore se ne rende conto… ecco lo schianto, immediato e devastante.
La reazione di Caos fu
davvero inaspettata. Si era preso la sua vendetta contro il dannato Principe
Terrestre, la
Principessina era irrimediabilmente disperata… bè, avrebbe per lo meno dovuto essere soddisfatto della piega
che avevano preso gli eventi… e invece? Cosa provava? Pena? Dispiacere?
- Principessa… aiutami… -
Il turbinio di pensieri di
Usagi fu bruscamente interrotto da quella voce, di nuovo
quella voce…
- Che cosa vuoi da me? -
gridò in direzione di Caos, alquanto sorpreso. Che sentisse anche lui la voce
di Galaxia?
- Perdonami Principessa… non ho saputo portare il peso
delle mie responsabilità, ho perso fiducia in me e nelle mie compagne, ho perso
l’amore che custodivo nel mio cuore… ti prego Principessa… aiutami -
- Ma questa… è Galaxia… -
Star Fighter si guardò intorno, cercando la provenienza di quella voce. Ora
capiva cosa aveva sentito poco prima Usagi.
- Non vorrai fidarti di lei! -
Star Healer scosse per le spalle la sorella, come a volerla risvegliare da un
incantesimo - Non lo capisci? E’ Caos, e sta cercando di uccidere anche noi come…
le ragazze, e come Mamoru - aggiunse, nascondendo un fastidioso nodo alla gola.
Star Fighter la guardava come
se stesse dicendo delle assurdità… No, non poteva essere.
- Io l’ho sentita, e sono
sicura… -
- L’ho sentita anch’io - la
interruppe Star Maker - … ma non mi fido lo stesso -
nella sua voce solo rassegnazione.
- No, vi sbagliate - gridò
scansando le mani della sorella dalle sue spalle - Usagi, io combatterò per te…
combatterò con te. Ti prego non arrenderti - gridò in direzione di Usagi,
ancora con gli occhi fissi sul sorriso di Mamoru… incapace d’altro.
“…la mia spada sarà al tuo fianco, non ti arrendere…”
Dolce ma intensa, la voce di
Mamoru tornò a riempire la sua mente.
Afferrò istintivamente la sua
spada ancora lucente, e prima di lasciare il suo corpo, si concesse la magia di
un ultimo bacio.
- Proteggi la speranza che ti resta Principessa… è
preziosa -
- Ti proteggerò io Usako,
anche a costo… -
- No… non dirlo, non lo
sopporterei. Voi non sapete cosa significa veder morire una dopo l’altra le
proprie amiche e compagne… perché vi hanno protetto. Ad ogni battaglia, loro
non si sono tirate mai indietro per permettere a me di sopravvivere, perché
almeno io, come adesso, arrivassi davanti al nemico, perché io, dicevano, ero
la loro unica speranza… - improvvisamente qualcosa si illuminò nella sua mente,
e nel suo cuore “Proteggi la speranza… è preziosa” - …la
speranza… - ormai ne era quasi certa, era la chiave di tutto, lo era sempre
stata… No, non si sarebbe arresa, questa volta aveva la Luna dalla sua parte, ma
avrebbe rafforzato i suoi poteri tanto da permetterle di usarlo?- … finalmente
ho capito cos’è il Raggio della Speranza… Questa volta, tocca a me sacrificarmi
- mormorò tra sé e sé, ma non abbastanza a bassa voce da non essere sentita
dalle Star Lights.
- Che significa? Che cos’è il
Raggio della Speranza? - chiese preoccupata Star Fighter.
- Non mi arrendo! - Usagi,
dal canto suo, non la ascoltava, fissava negli occhi Caos, cercandovi un po’ di
Galaxia. Sorrideva. - mi stai ascoltando… Galaxia? Io non mi arrendo -
Sollevò con una mano la spada
all’altezza del cuore del suo nemico.
- Permettimi di riempire il
vuoto che c’è nel tuo cuore… - sussurrò - la sua spada mi guiderà.
Vestita solo di se stessa
liberò il suo seme di stella d’argento.
Il suo corpo, si dissolse
velocemente, tra le grida delle ultime compagne rimaste, tuttavia la spada di
Mamoru era ancora inspiegabilmente diretta contro il cuore di Caos, e il
cristallo di Usagi seguiva la direzione che gli indicava.
Non ebbe il tempo di
respingerla. Tutta la sua luminosa energia lo riempì prepotentemente,
scacciando ogni ombra. Caos abbandonò il corpo di Galaxia, stremata per aver
portato quel peso, il peso gravoso della colpa, ma
felice per aver finalmente trovato un cuore tanto puro, capace di perdonare… in
fondo era tutto ciò che desiderava.
- Grazie principessa… - una
lacrima solitaria le rigò il viso… solitaria come lo era
stata lei, ma ora sarebbe stato diverso, era tutto finito - grazie… - svanì,
lasciando liberi tutti i semi di stella catturati fino a quel momento. Fu uno
spettacolo meraviglioso, un gioco di luci e colori. Finalmente tornava la vita.
Il seme di stella di Usagi
richiamò quelli delle sue compagne, i cui corpi vi si riformarono attorno. I
loro occhi già piangevano, perfino quelli della dura Haruka.
- Usagi, che cosa hai fatto?
- gridò Rei al vuoto.
- Quello che era giusto facessi amica mia…vi voglio
bene ragazze… addio -
Ciao a tutti ragazzi!!!
Eccomi tornata con quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo capitolo, ma… non
lo sarà. Stava diventando davvero troppo lungo e forse un po’ pesante da
leggere, con tutte queste sofferenze, vi dico solo che ho pianto
mentre scrivevo la morte di Mamoru… sigh sigh.
Spero di avervi emozionato… lo spero davvero tanto.
Adesso non mi resta altro da fare che scrivere l’ultimo
(per davvero) capitolo. Qui sono morti tutti…aiuto…
Ho voluto inserire un piccolo, ma
importante, simbolismo: Galaxia stessa ammette di aver desiderato il perdono “Caos abbandonò il corpo di Galaxia, stremata per aver
portato quel peso, il peso gravoso della colpa, ma felice per aver finalmente
trovato un cuore tanto puro, capace di perdonare… in fondo era tutto ciò che
desiderava” è tutto in questa piccola
frase… la mia versione dei fatti vede una Senshi di nome Galaxia, incapace di
sopportare la gravità delle sue responsabilità, che convinta di essere sola
nell’immenso compito di vegliare sulla pace e la stabilità dell’Universo si
lascia sopraffare dalla tristezza e dalla solitudine e abbandona il suo ruolo.
Poi, logorata dai rimorsi, si lascia invadere dal senso di colpa… da Caos, che
approfittando della sua debolezza prende il sopravvento. Ma in realtà Caos non
esiste in quanto entità fisica, Caos è il senso di colpa stesso, che ti rode
dall’interno, lasciando così solo un guscio vuoto. Ed eccoci
al simbolismo: Caos è la colpa, e Usagi è il perdono, ma per essere ottenuto,
sappiamo tutti che la prima cosa da fare, la più importante, è ammettere la
colpa stessa “- Perdonami Principessa… non ho saputo portare il peso delle
mie responsabilità, ho perso fiducia in me e nelle mie compagne, ho perso
l’amore che custodivo nel mio cuore… ti prego Principessa… aiutami -” solo così, Caos rimane spiazzato, non può
più appellarsi a niente una volta liberati dal peso
della colpa, ed è in quel momento che arriva il perdono, dritto nel cuore,
scacciando tutte le ombre…
Spero di aver spiegato bene quello che la mia
testolina ha messo in parole, e spero anche di aver reso l’idea della morte di
una persona cara “Sensazione strana
la morte di una persona cara. E’ come il vuoto, cadere senza arrivare mai, ma
quando il tuo cuore se ne rende conto… ecco lo schianto, immediato e
devastante.”
Ed eccoci giunti ai ringrazoamenti:
princessangel: eccomi, si
lo so, mi sono fatta attendere, ma credo ti renderai conto da sola che un
capitolo pieno di cose “forti” come questo non poteva essere pubblicato tanto
alla leggera… e poi io sono una che pensa e ripensa e ripensa prima di dire
“Si, va bene!” ma credo sarai contenta di sapere che ci sarà ancora un
capitolo…
valepigia: si lei c’è!
Ed è ancora padrona del suo corpo, ma la mancanza di fiducia la rende schiava
del suo senso di colpa… Brava, hai notato anche il simbolismo tra Serenity e la
Luna stessa, e anche nel prossimo capitolo avrà un ruolo importante, che
riconfermerà il suo legame con Usagi.
Mile: ok non
svenire… anche se sembra uno sterminio… e anche se i nostri eroi sono morti
tutti e due… mai perdere la speranza… chi lo sa che non giunga un aiuto da un
altro mondo???? Un altro capitolo ci attende…
l’ultimo…
sailormoon81: ed ecco che
il peggio è arrivato… e siamo ad una svolta… Usagi ha vinto ancora, ma a quale
prezzo? Nel prossimo, nonché ultimo, capitolo scoprirai quanto lei sia strettamente legata alla sua Luna…
v.carvelli: come avrai
capito, ti aspetta ancora un altro capitolo, che questa volta sarà l’ultimo per
davvero…
Dany: anche se
manca un capitolo solo ti do lo stesso il benvenuto in questa storia, ma noi
due ci “conosciamo” già… si, ci incontriamo tra i commenti delle storie di princessangel…
Sono contenta che la mia storia ti piaccia, ma manca ancora una piccola parte,
e può succedere di tutto ancora…
Usagi89: brava non
ci pensare, infatti questo non è l’ultimo capitolo, ne
avrai ancora uno da gustarti… Spero di averti fatto venire i brividi anche
questa volta, anche se a me sono venute le lacrime mentre lo scrivevo…
Kirby: eccoti finalmente svelato il mistero
di Galaxia e Caos, spero di non averlo impicciato più del necessario… e in più
ho voluto aggiungere una lettura particolare del Raggio della Speranza, inteso
quasi come Perdono, quello che concedono le persone che non si arrendono alla
cattiveria, che conservano una fiducia incondizionata, che credono nei buoni
sentimenti, quelli come Usagi appunto…
merwen: eccoti
Galaxia in tutta la sua umanità, infatti che fa? Piange. In realtà come
spiegherò meglio nel prossimo capitolo, Galaxia stessa ha scelto la Luna,
sapeva che lì la Principessa avrebbe avuto l’appoggio della sua terra natale, e
in caso di pericolo… bè… aspetta l’ultimo capitolo.
dolcebunny: Usagi ha
usato il suo seme di stella, all’interno del quale ha riversato tutta la
speranza che aveva… ma quanto le è costato? E adesso? Spero di averti riempito
di emozioni anche sta volta, per quanto mi riguarda ho pianto scrivendo della
morte di Mamoru…
Bene tesori miei, vi lascio nell’attesa dell’ultimo
capitolo, con tante sorprese…
Vi voglio bene.
Bacio Usa
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Capitolo 10 *** Il tesoro più grande ***
Capitolo 10: Il
tesoro più grande.
Il seme di stella d’argento,
in un vortice di luce sottile, venne assorbito dalla
stessa Luna.
L’unico suono che interruppe
il silenzio caduto fu il rumore della spada che, battendo contro il suolo,
sollevò un gran polverone.
Nessuno la vedeva, ma
sapevano che era ancora lì in qualche modo, percepivano la sua presenza.
Qualcuna si aspettava di vederla riapparire da un momento all’altro,
continuando a concentrarsi sul punto in cui era sparita. Qualcun’altra aveva
preferito voltarsi dalla parte opposta e piangere tutta la sua rabbia.
Ormai allo stremo delle
forze, le ragazze lasciarono andare le ultime energie abbandonando l’abito di
Senshi.
Una luce abbagliante le
distolse dai loro pensieri.
Helios, officiante di
Illusion e custode dei sogni, nonché del Principe stesso, apparve accanto al
suo protetto.
Lo stupore era leggibile
negli occhi di tutte le Senshi, tuttavia, un piccolo bagliore di speranza fece
capolino nel cuore di ognuna.
- Helios, puoi fare qualcosa?
- chiese Ami timorosa.
- Voi non lo potete sapere,
ma il cristallo d’oro ha poteri immensi, insondabili. Saprà riportare in vita
il suo custode.- rispose Helios senza tuttavia guardare negli occhi nessuna di
loro. Le ragazze erano incredule, non osavano sperare così tanto.
- Hai sentito Usagi… Mamoru
vivrà di nuovo - sussurrò al cielo Minako… la solita romantica, piangeva solo
al pensiero che il loro amore aveva vinto ancora, aveva superato anche questo
ostacolo.
Helios accostò entrambe le
mani al cuore di Mamoru, da cui fece mostra di sé il meraviglioso cristallo
d’oro. Il suo corpo fu interamente avvolto dalla sua luce…
- Chi mi chiama? Usako sei tu? No
non sei tu… è tutto buio qui… no…eccolo uno spiraglio di luce c’è, ed io lo seguirò,
me l’hai insegnato tu, amore mio. Usako… quella luce sei tu… aspetta non venire
qui… è così buio… Non mi vedi amore mio? Sono io… sono
qui! Mi stanno chiamando, ma io non voglio andare, Usako… aspetta! -
- Usako! - Mamoru si
risvegliò gridando il suo nome.
- Mamoru… sei vivo… è un miracolo!
- Rei era rimasta immobile di fronte al grande prodigio appena accaduto. Corse
ad abbracciarlo, seguita dalle altre ragazze, accertandosi che quella figura
fosse reale.
- Dov’è Usagi…? - chiese improvvisamente
nel panico. In cuor suo sapeva già la risposta, aveva avvertito il suo spirito
di luce oltrepassarlo e tuffarsi nel buio.
- Mamoru… lei… è… - Rei non
ebbe il coraggio di terminare la frase. Nessuna ne ebbe il coraggio, era già
stato abbastanza doloroso sentirsi dire “addio”…
- Lei ha sconfitto Caos… e…
ha liberato Galaxia… Il suo seme di stella è scomparso all’interno della stessa
Luna- Seiya pronunciò quelle poche parole cariche di una immensa
tristezza, e questo non faceva altro che gettare Mamoru ancora di più nella
disperazione. Era vivo si, ma che senso aveva esserlo senza di lei?
Improvvisamente si sentì vuoto, incapace di reagire, incapace di provare alcun
sentimento, si sentiva come se non sarebbe stato mai più in grado di amare.
- Si è sacrificata… non è
vero? - mormorò con la voce spezzata da un pianto imminente - perché… perché!? - gridò al cielo tutta la sua
disperazione, stringendo tra le mani la polvere di quel suolo lunare.
Seiya capiva perfettamente il
suo stato d’animo. Istintivamente si lasciò andare anche lui, si lasciò cadere
sulle ginocchia accanto a Mamoru e, appoggiato alla sua spalla, non cercò più
di frenare il fiume di lacrime che scalpitavano per uscire. Piansero uno appoggiato all’altro, consapevoli entrambi di aver perso
la persona più importante della loro vita.
- Riportala indietro Helios…
ti prego - Ami cercò aiuto nell’unica persona che fino a quel momento si era
dimostrata capace di un miracolo.
- Mi dispiace… io non posso
fare niente - rispose stringendo i pugni - purtroppo il cristallo della
Principessa non possiede la stessa capacità…-
- Quale capacità? - Mamoru si
riscosse dallo stato di vuoto in cui era precipitato. Se c’era la pur minima
speranza di farla tornare da lui, allora avrebbe tentato.
- Tu sei stato riportato in
vita dal tuo seme di stella d’oro Mamoru… ma a quanto
pare… - Amy lo mise al corrente di ciò che era accaduto solo pochi minuti
prima, probabilmente neanche lui era a conoscenza fino in fondo dei suoi stessi
poteri.
- Riportato in vita…? - Era
vero allora, era tutto vero quello che aveva avvertito… il buio e la luce, la
morte e la vita… era tutto vero - è per questa capacità allora che il mio corpo
non svanisce se privato del seme di stella… com’è possibile che il cristallo
d’argento non la possieda? - la rabbia esplose nelle parole di Mamoru. Rabbia
per l’assurdità della questione, in quel momento nulla aveva senso - E’ grazie
a questo che lei un giorno diventerà… - i suoi occhi si intristirono
rapidamente - sarebbe diventata… Regina della Terra -
- Ti sbagli - rispose Helios
comprensivo - non è il cristallo d’argento che avrebbe fatto
di lei una grande Regina, ma è il vostro amore, e quindi l’unione dei due
cristalli- concluse, pur sapendo che questo non aiutava affatto il suo
protetto.
Mamoru cadde ulteriormente
nello sconforto, era davvero finita così? Doveva arrendersi a ciò che il
destino gli aveva riservato? Davvero non c’era più nulla da fare? La sua mente viaggiò velocemente indietro nei ricordi: a
quando l’aveva incontrata… infinite volte aveva ringraziato il Cielo che quel
compito andato male fosse finito proprio sulla sua testa; al suo modo
affettuoso di chiamarla “testolina buffa”…e a come lei si arrabbiava ogni
volta; alla sensazione meravigliosa di tenerla stretta stretta
al petto; ai brividi che solo il suo sorriso era in grado di provocare in lui;
alla gioia della scoperta di una figlia. Ora il futuro era irrimediabilmente
cambiato. Non ci sarebbe stato nessun Regno per lui e la sua famiglia. Nessuna
moglie. Nessuna figlia. Era disposto ad accettare tutto questo?
- No… - mormorò tra sé e sé.
- Cosa dici? - chiese Seiya,
credendo di aver perso una parte del discorso-
- Ho bisogno del tuo aiuto
Seiya, io devo almeno tentare - Mamoru si aggrappò disperatamente ad un’ultima
speranza… “l’unione dei due cristalli”
- Farò tutto quello che vuoi,
devi solo chiedere - deciso più che mai, anche Seiya, sebbene non avesse la
benché minima idea di cosa gli avrebbe chiesto, avrebbe fatto tutto ciò che era
nelle sue possibilità.
- Prendi la mia spada, e
rivolgila al mio cuore -
- … Mamoru… non credo di
capire, che cosa vuoi fare? - Seiya temette che gli stesse
chiedendo di ucciderlo… e se l’avesse fatto davvero?
- Capirai, fa quello che ti
dico - finalmente Mamoru aveva riacquistato il suo solito tono fiero e
autoritario a cui era impossibile sottrarsi.
Seiya raccolse la spada e la
indirizzò contro il petto di Mamoru, trattenendo tuttavia il fiato.
Dal suo cuore si liberò il
seme di stella d’oro, e immediatamente venne assorbito
dalla lama della spada, che si illuminò di una luce intensa e calda.
Il corpo di Mamoru avrebbe
sopportato quello sforzo, e subito la sua mano impugno la spada e rivolse la
punta contro il suolo.
- Mamoru che vuoi fare? Sei
impazzito? Se colpisci la Luna… -
- Ti prego… fa come ti dico -
il suo tono supplichevole non permise a Seiya di ribattere ulteriormente, e
senza che se ne rendesse conto si trovò ad affondare la spada, spinto dalle
stesse mani di Mamoru.
- Mio Dio… cosa ho fatto… - sussurrò
appena. Era sconcertato, non poteva credere di averlo fatto veramente. Tolse
rapidamente le sue mani e se le portò strette al petto.
Tutti erano rimasti in
silenzio. Nessuno aveva capito cosa realmente volesse
fare.
- Usako ti prego, torna da
me! - il grido disperato di Mamoru risvegliò qualcosa nella stessa Luna…
- Mamoru… amore mio, sei tu? -
- L’hai sentito Principessa? Il tuo cuore ti sta
chiamando… torna da lui… -
- Chi sei? -
- Sono te stessa… eppure… non lo sono -
- Non capisco… -
- Io sono la tua custode…e tu lo
sei della mia essenza…io sono la Luna, Principessa. L’amore sincero e disperato
che riempie il cuore del Principe ha operato il miracolo, sei libera, ti
restituisco il tuo corpo, e il tesoro che custodisce…
Il suolo si illuminò di un
impossibile color argento d’orato, e mille raggi sembravano scaturire dal
centro del corpo celeste verso il buio del cielo…
Il seme di stella di Usagi si
materializzò davanti agli occhi speranzosi di Mamoru, attorno al quale
riapparve, delineandosi lentamente, il suo corpo.
Credeva di svenire,
sicuramente sarebbe successo da un momento all’altro, ma a sostenerlo, giunsero
pronte due braccia delicate quanto forti. Si voltò rapidamente…
- Principessa… sei tornata… -
Questo era davvero troppo per Seiya, le sue ginocchia cedettero inesorabilmente,
e per un momento giurò di aver visto tutto nero, sebbene la luce riempiva ancora
ogni singolo spazio…
La Principessa Kakyou non rispose, si limitò a sorridere accolta dalle
lacrime di Taiki e Yaten.
Le ragazze erano combattute
tra sentimenti di felicità e di ansia, osservavano la scena con non poca
emozione, nessuna si era avvicinata, c’era ancora troppa luce che feriva gli
occhi.
Mamoru… bè, lui era rapito da
quell’incantevole Principessa… ed era la sua Principessa, era viva ed era
davanti ai suoi occhi in tutto il suo splendore. Non riusciva ancora a credere
di esserci riuscito, ma ci aveva sperato davvero con tutte le sue forze.
Usagi si tuffò tra le sue
braccia… com’era bello essere di nuovo stretta contro
il suo petto, poter sentire di nuovo il battito del suo cuore… era così veloce
adesso.
Mamoru le sollevò il viso e
le baciò le labbra con tutta la passione e l’amore che sentiva in quel momento.
- Usako… mi sei mancata
tantissimo - le sussurrò Mamoru all’orecchio.
- Ma se sono stata via solo
pochi minuti… - rispose Usagi sorridendo tra le lacrime.
- I minuti più lunghi della
mia vita… credevo d’averti perduta… per sempre - ormai era sul punto di
piangere anche lui da un momento all’altro.
- Ma tu mi hai riportato
indietro… ti ho sentito sai? - gli sorrise appoggiando
la fronte alla sua - dai non piangere… - gli disse felice, asciugando una
lacrimuccia mentre scivolava giù per la guancia di Mamoru.
- Ma stai piangendo anche tu?
- le rispose cogliendo una sua lacrima e mostrandogliela con fierezza, come fosse stato un trofeo.
Risero entrambi, felici di
essersi ritrovati.
- Vostra Maestà… bentornata -
Helios si inginocchiò al suo cospetto, sotto parecchie paia di occhi
meravigliati.
- Maestà? Helios, sono sempre
io… - rispose Usagi.
- No Maestà. Voi oggi
incarnate l’essenza della Neo Queen Serenity… posso dimostrarvelo - affermò
Helios con sicurezza.
- Helios… mi stai
spaventando… io non -
- Permettetemi di osservare
il vostro seme di stella - la sua richiesta lasciò tutti stupiti. Era talmente evidente
che se Usagi avesse mostrato il seme di stella il suo corpo non avrebbe
resistito… eppure il custode l’aveva chiesto.
- Helios… ma che cosa dici?
Non ti sembra assurda questa tua richiesta? - questa volta fu Mamoru stesso a
controbattere, duro e severo.
- Fidatevi di me, Vostra
Maestà, non vi accadrà niente… ve lo prometto - Helios non si era curato
affatto delle parole del suo protetto, non lo aveva neanche guardato. Aveva
preferito continuare a mantenere un contatto visivo molto profondo con la Principessa…
era vitale che lei capisse cos’era successo.
Usagi si lasciò convincere.
Volle fidarsi di lui. Trasse un profondo respiro e liberò finalmente il suo
luminoso seme di stella.
Luce.
Immensa, calda e
ristoratrice.
Usagi possedeva ora un
cristallo davvero particolare. Non era d’argento. Non era d’oro.
- Helios… che cos’è questo? -
chiese meravigliata.
- Questo è il cristallo che
permetterà al nuovo millennio di vedere la luce, è il cristallo che porterà la
pace nell’Universo, è il cristallo che farà di voi una grande Regina - proferì
Helios con grande solennità, sembrava stesse quasi declamando una leggenda -
Principe Endymion, siete consapevole di ciò che avete donato alla Principessa
Serenity?- chiese poi rivolto a Mamoru.
- Si… e non me ne pento -
rispose accarezzando i capelli della sua amata.
- Vuoi dire che questo è… -
- Si Usako, questo è il
risultato dell’unione del cristallo d’argento insieme al cristallo d’oro...
grazie a questo ho potuto riportarti in vita… lo farei altre mille volte - disse
sorridendole.
- Allora questo è il nostro
cristallo… - sorrise ammirando la sua luce - forse è questo il tesoro a cui si riferiva la Luna… - mormorò.
- Usako, credo di non capire…
-
- Mamoru… io ho parlato all’ essenza della Luna, lei mi ha lasciato andare
dall’oblio in cui ero finita, lei mi ha permesso di ascoltare la tua voce
chiamare il mio nome…- rivelò stringendo le mani del suo Principe.
- Vostra Maestà… scusate la
mia intromissione… ma non è di questo che si tratta… il tesoro che custodite… è
molto più prezioso - non finì quasi la frase che si dissolse nel nulla.
- Helios aspetta!- Mamoru
cercò di afferrare l’ombra del suo custode… era andato ormai.
- Ragazzi… io non vorrei
disturbarvi… capisco che sia un momento importante e solenne… ma io credo che
dovremmo tornare a casa… - Amy, come tutti gli altri era stremata, ma manteneva
sempre quel pizzico di saggezza e buon senso.
- Io non credo di farcela…
lasciatemi qui… verrò più tardi - Minako si sedette per terra e iniziò a
sventolarsi con la mano molto freneticamente.
- Minako… ma ti ascolti quando parli?! - Rei esplose come un vulcano - non è
come andare al bar… siamo sulla Luna, non puoi andare e venire a tuo piacimento
-
Tutta la tensione accumulata
in quelle ore si sciolse immediatamente, e tutti risero di gusto. Era tutto
tornato come prima… proprio tutto.
- Sei sicura di farcela? - la
voce sempre premurosa di Mamoru, distolse le due dal litigio.
- Si… bè sono o non sono la
futura Regina della Terra? E poi siamo ancora sulla Luna, sono sicura che mi
aiuterà -
Usagi raccolse tutte le sue
energie, e con suo immenso stupore fu investita da un’onda di potere che mai
avrebbe pensato di poter incanalare.
- Che cosa vuole fare? -
chiese Minako ingenua.
La sua domanda,
apparentemente rimasta lì, non considerata, trovò presto una brillante
risposta… o meglio, una luminosa risposta.
Un’esplosione di luce li
avvolse e come un lampo sparì.
Lentamente tutti gli occhi si
riaprirono timorosi.
Usagi stava velocemente
riassorbendo quella luce, così contrastante con il cielo ancora scuro, anche se
la Luna splendeva meravigliosa… la Luna?!
- Siamo tornati! Ragazzi ce l’abbiamo fatta! - Minako aveva “miracolosamente”
riacquistato tutte le energie, ed ora se ne andava su e giù per il parco
saltellando ora dalle ragazze, ora dai Three Lights.
- Ehi Usako, ti senti bene? -
Mamoru sostenne saldamente Usagi, che sebbene fosse “la Regina della Terra” era pur
sempre un essere umano, ed in quanto tale era soggetta a stanchezza, ed in
quelle poche ore ne aveva accumulata a sufficienza.
- Si… sto bene, mi sento solo
un po’ lo stomaco sotto sopra - disse tenendosi appunto una mano sulla parte
dolorante in questione.
- Bè, credo tu sia l’unica…
qui stiamo tutti bene… - Minako spalancò gli occhi - …a meno che… - le si avvicinò con fare circospetto senza mai staccare gli
occhi dal suo ventre - … bè… io credo di aver capito cos’è il tesoro che
custodisci… - iniziò a ridere furiosamente, prendendola per le mani e
scuotendole come a volersi congratulare per qualcosa… si, ma cosa???
Un attimo dopo anche Rei ebbe
la sua stessa reazione, e Makoto, e Ami, e via via
tutti quanti… Per una volta Minako aveva fatto centro… lo aveva sempre detto che
le fiction che guardava alla televisione le sarebbero
servite a qualcosa… prima o poi…
Usagi e Mamoru si fissavano a
bocca aperta… possibile che solo loro due non avevano la minima idea della
ragione di tutto quell’entusiasmo?
- Ehi ragazzi, perché non lo
spiegate anche a noi? Mamoru si sarebbe pentito presto di aver posto quella
domanda.
Minako, raggiante come non
mai, si avvicinò a lui e con il suo delicatissimo tatto fece il grande
annuncio, purtroppo prima che Rei potesse fermarla.
- Mamoru… diventerai padre! -
gli aveva sputato in faccia i fatti, nudi e crudi… le ginocchia cedettero,
mancando così alla loro principale funzione: sostenere il corpo.
Usagi, ancora imbambolata per
la rivelazione, lo guardò andar giù… non fece assolutamente niente, lo guardò e
basta.
Le ci volle un po’ per
realizzare l’entità della situazione… diventare madre… gli occhi le si riempirono di lacrime, per una volta avrebbe pianto di
gioia.
Mamoru, aiutato prontamente
da Seiya… e chi l’avrebbe mai detto… abbracciò la sua testolina buffa.
- Usako… sono così felice…
una figlia… finalmente… la nostra piccola Chibiusa - le si
inginocchiò davanti e incurante degli sguardi indiscreti degli altri le
baciò la pancia…
- Qui c’è mia figlia… ciao
piccolina, sono il tuo papà… - la baciò ancora, e ancora, mentre Usagi gli
accarezzava la testa… e piangeva come una fontana.
Per un attimo solo, la Luna
brillò più del solito. Anche lei, come custode della Principessa partecipava a
quel grande evento.
---------------------
Dietro l’angolo di una casa,
una ragazzina stava osservando la scena asciugandosi una lacrimuccia con un
dito.
- Bè, allora è così che mamma
e papà hanno scoperto del mio arrivo…- abbracciò più stretta la micina che
aveva con sé - forse potrei chiedere alla mamma di farmi restare qui… già…
sarebbe meraviglioso… forse… forse domani, adesso è ora che io torni a casa.
Ciao mamma, ciao papà - prima
di sparire in una nuvoletta rosa, si voltò ancora una volta ad osservare quella
coppia di giovani innamorati, che presto avrebbero affrontato la più grande di
tutte le battaglie: crescere un figlio.
Sorrise e silenziosamente
svanì.
Fine.
Evviva, la mia “Odissea” ha visto finalmente la parola
“fine”.
Spero di avervi emozionato. E spero di non avervi
deluso, ma ho creduto giusto inserire anche la piccolina che vede la scena da
lontano. E poi ho voluto inserire anche la mia ultima perla di saggezza nelle
ultime poche righe.
Ringrazio ancora tutti per il vostro sostegno e per
l’ultima volta ringrazierò ognuno di voi.
Mile
semplicementeme
Usagi89
v.carvelli
dolcebunny
Kirby
sailormoon81
merwen
blue1989
Cassandra14
miki90
Dragon85
Milena
valepigia
akane_val
princessangel
stella
sissy
Kiaretta
Hatori
Dany
Hachi91
Alla data di oggi 27/06/07 posso
contare ben 22 commentatrici… con 105 recensioni totali e in 1253 hanno letto
il primo capitolo…posso ritenermi pienamente soddisfatta.
Ma… non temete non vi abbandono… ho in mente il
seguito…
Per una volta niente mostri o demoni. La vita scorre
tranquilla… più o meno…ma che succede se per una qualche strana ragione (non so
ancora quale, ma mi inventerò qualcosa…) Mamoru e Usagi si scambiassero
i corpi?
Questa mia idea nasce dal fatto che troppo spesso le
persone dicono “ tu non puoi capire… sei una donna” oppure “ sei un uomo…e gli uomini
non le capiscono queste cose” o cose del genere.
Bene, cerchiamo di capirci di più allora. Voglio usare
i nostri eroi per fare un piccolo esperimento. Mamoru e Usagi avranno modo di
imparare a conoscersi di più, e soprattutto a capirsi di più, senza pregiudizi,
riconoscendo che poi tutto sommato non sono così diversi…
evidenze a parte…
Per ora vi mando un grosso bacio, ma… sentirete ancora
parlare di me.
Bacio Usa
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