...Il Diario di un Fiore del Male...

di LesFleurDuMal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Il Diario di un Fiore del Male


Prologo

Sedici anni. Sedici lunghi anni di vita passati osservando il mondo circostante con sempre più grande perplessitudine. E ancora non mi spiago gran parte degli eventi, dei volti, delle espressioni, delle voci, degli odori e delle maschere che ho fino ad ora osservato come una mediamente interessata spettatrice in un teatro privo di sipario. Non distinguo neppure più gli atti. Per il mio sedicesimo compleanno mi hanno fatto un mucchio di regali "splendidi", di cui l'utilità è dubbia quanto la bellezza, ma tra tutti c'era questo quaderno, che non ha niente di speciale e forse mi ha colpita proprio per questo. Solo una dedica sulla copertina, fatta a pennarello indelebile, quello che piace a me:

~~~

A te, perchè tu possa scriverci ciò che i tuoi strambi occhi viola scorgono ogni giorno

~~~

non è neppure firmata questa strana dedica, la scrittura è tonda e inclinata verso sinistra, sembra un po'la mia... Forse è la mia, di una me di qualche dimensione parallela, dove tutto non è così incomprensibile.

~1~

Caro Diario,
che poi chissà perchè si dice "Caro Diario", ancora non ti conosco e già ti definisco "caro". L'ipocrisia del mondo e la sua abitudinarieta' alla fine hanno preso anche me; ma d'altro canto come potevo iniziare una pagina di Diario? Ok, dunque, rifacciamo....

Diario,
Ecco, così suona già molto più sincero, forse un po' diretto ma non importa, essere diretti è un dono raro, ho imparato.
Ti ho trovato sotto la valanga di oggetti che chiamano regali e mi sei piaciuto a pelle, anche se la pelle non ce l'hai. Mi è piaciuta la dedica priva di firma che c'è sulla tua copertina, che somiglia un po' alla mia scrittura. Non ho mai tenuto un diario in vita mia, tranne quello della durata di due giorni e mezzo in seconda elementare, ma dubito possa dirsi un vero e proprio diario, ci appuntavo tutto quasi fossero i miei ultimi istanti di vita - e forse era così- poi il compito si è rivelato troppo impegnativo e ho lasciato perdere.
Appunto, dicevo, non ho più tenuto un diario da allora, dunque se dovessi avere dei comportamenti scorretti, fammelo sapere, in qualche modo. Sono abbastanza brava a capire i segnali, dunque basta un segnale anche piccolo e io capisco. Ora potrei dirti chi sono io, è una delle prime mattonelle della casa di nome "amicizia", la cui malta è la sincerità, ma infondo, tu lo vuoi sapere chi sono io? Potresti, oppure no. Facciamo così, quello che non sono sicura che ti interessi lo scrivo in matita, così non sei obbligato a leggerlo.


Io mi chiamo V. e come avrai capito oggi è il mio compleanno, ho 16 anni e non ho ancora capito cosa voglia questo mondo da me, credimi -sempre se stai leggendo- che mi sono impegnata per capire come funziona, ma non ci sono proprio riuscita. Non sono un genio a scuola, me la cavo, non sono un'atleta nata, mi diletto di poche cose, non sono molto sportiva a dire la verità, ma mi piace molto scrivere e riflettere e pensare e insomma, fare tutte quelle cose che la gente di solito non fa. Ho gli occhi viola e i capelli neri, e sono le due cose che di me preferisco, mi piacciono anche le mie mani però, mi piace come impugnano la penna o la matita che ho tra le mani ora -perchè non so se questo ti interessa-. Sono disordinata e mi piace il mio disordine, alla mamma no però, e non le piace nemmeno il "rumore" che ascolto da mattina a sera, non ci capisce molto di musica e di contrasto voce-strumenti lei, però è una brava donna, nei canoni di questo mondo. Non sono molto brava a presentarmi, e dunque posso chiudere qui.

Riprendo a scrivere in penna perchè ho finito la presentazione che deciderai di leggere o no con libero arbitrio, che poi, chi sono io infondo cosa importa? Ci sono tante cose che non importano al mondo, però la gente gli da grande importanza, forse darebbero importanza anche a chi sono io, o forse no. Mah, può essere che sia io che dia importanza alle cose sbagliate comunque.

E' stata una bella chiaccherata la nostra, ma adesso devo andare, il dove non lo scrivo neanche in matita, sono certa che non ti importa. Buona notte!

P.s. Diario, non è detto che io scriva assiduamente sulle tue pagine, dunque non essere geloso, possiamo essere amici lo stesso.

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Capitolo 2
*** 2 ***




~2~

Diario,
torno a scriverti prima di quanto credessi in realtà, il che mi stupisce come mi stupiscono tante cose. Poco fa ero sdraiata sul mio letto e avevo accucciata accanto la mia gatta: Perla. Perla è una micia coccolona e morbida dal pelo color champagne le orecchie e la coda nere e gli occhi azzurri. Ha i baffoni bianchi e non miagola quasi mai se non è strettamente necessario, come ad esempio per richiesta di coccole o di apertura della finestra per sgattaiolare in cortile.
In realtà ho sempre pensato che lei fosse un po' come me, è una che non ha capito molto bene come funziona ciò che le sta attorno, le piace osservare, è curiosa e spesso ne paga lo scotto. Poco fa appunto era accucciata accanto a me con il musetto poggiato sul mio naso e gli occhi azzurri puntati sui miei viola, guardandola in silenzio mi sembrava di poterle trasmettere ciò che pensavo. L'ho vista sgranare gli occhi mentre pensavo a una farfallina volare, quasi avesse visto la stessa cosa e si apprestasse ad inseguire quella visione, in una vana corsa. Poi però ci ho pensato e infine mi sono accorta che aveva solo visto una mosca sull'armadio bianco della mia stanza. Questo strano aneddoto che ti ho raccontato in realtà non è nulla di particolare ma mi ha colpita.
Prima riflettevo su una delle tante faccende che ancora mi sono oscure a questo mondo. Non sono certa che ti importi, ma oggi mi sento egocentrica
(nella mia descrizione -e scrivo in matita perchè non so se ti interessa- ho scordato di dire che ho un caratteraccio) dicevo, non sono appunto certa che ti interessi, ma siccome sono egocentrica, e ritengo questa riflessione di un certo valore ti obbligo a leggerla. Pensavo che, al mondo la gente continua a tentare di interpretarsi l'un l'altra, immagazzina nel suo cervello gesti e atteggiamenti di altre persone e le archivia nel cassetto mentale con il nome della persona stessa, gradisce alcune cose, ne detesta altre, e in base a questa raccolta di dati sugli altri, seleziona chi far rientrare nella sfera di positivi, o bianchi, e chi in quella di negativi o neri(chissà perchè poi i neri devono per forza essere cattivi, -questa è una riflessione meno importante dunque la metto in matita-).
Questo metodo di selezione non pecca quasi in nulla se non per il fatto che conta molto su una certa dose d'intuito che non tutti hanno. Si, insomma, se poi la gente che incontriamo fa apposta a sembrarci bianca quando invece è nera? Esistono dei "finti bianchi"? Non mi chiedo se esistono dei finti neri perchè dubito che qualcuno possa fingersi negativo con persone con persone con cui è poi positivo, anche se a questo mondo potrebbe anche essere.
Penso che dei finti bianchi esistano, ce ne sono tanti di esempi pratici, ma poi anche tralasciando il discorso del finto bianco o del finto nero, magari io penso che una persona sia molto romantica e sognatrice, ma in realtà era solo un momentaneo riflesso fittizio delle mille sfaccettature di qualcuno, e allora fanno parte dell'indole di una persona tutte le sue sfaccettature? Ma come possiamo conoscerle tutte? Non si può!
E' perchè allora continuano tutti a catalogare le persone secondo delle indoli incomplete? E poi, allora una persona è quello che è o è quello che mostra? E siamo sicuri che quello che mostra è almeno una parte di quello che è?
Per stasera forse ti ho annoiato a sufficienza, perdona il fatto che ti ho impedito una certa libertà di lettura, ma se vogliamo essere amici dovrai pur capire almeno le cose che mi stanno più a cuore o mi vorticano in testa più spesso no? Ecco questa era una di quelle... toh, un gioco di parole, "questa era una di quelle"... che idiozia, ok lascio stare.

Buonanotte Diario.
V.


Ringrazio Shirahime88, che mi legge assiduamente, e mi lascia delle recensioni che mi stupiscono sempre per come a volte capisce cosa scrivo più di me che lo scrivo! =)

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Capitolo 3
*** 3 ***




~3~

5 Luglio 2007
Camera Mia
17:30

Diario,
Oggi mi sento strana, che poi è stupido perchè io sono strana. Non so dire perchè mi senta cosi' ma oggi, ogni più piccolo gesto mi fa riflettere su concetti molto ampi per lo più astratti e dispersi nei meandri della psiche umana. Poco fa appunto, ero al telefono con una mia compagna di classe, attenzione non ho detto amica, c'è una sottile differenza tra amici e compagni di classe, ti attorni degli uni per volontà, degli altri per obbligo, che ti piacciano o meno; c'è quello più simpatico, quello meno, ma solo pochi compagni di classe passano al rango di amici, è molto più facile passare da amici a compagni di classe.
Ecco come il solito mi dilungo
(un altra cosa che ho scordato nella mia descirizione è che sono molto dispersiva, a questo punto non so se sarai molto invogliato ad avere un'amica come me data la proporzione di qualità e di difetti).
Appunto dicevo, che parlavo con questa mia compagna di classe e, non ricordo perchè, ma, nel percorso di scambio di informazioni più o meno interessanti, senza il reale slancio di condividere qualcosa l'una dell'altra, siamo finite sull'argomento gatto. Le ho detto che ho portato il gatto ad una pensione per gatti visto che domattina all'alba parto per tre giorni in Francia, spero di cogliere ogni singola sfumatura appartenente ad ogni sfera sensoriale in questo viaggio... è una cosa che spero sempre e forse è fonte della mia eterna indecisione, vorrei provare tutto senza lasciare indietro alternative possibili che non so se avrò di nuovo la possibilità di incontrare. Ecco mi sono dilungata di nuovo, ora basta torniamo al gatto. Dunque eravamo rimasti? Ah si... ho portato il gatto alla pensione per gatti e le ho detto per telefono che mi aveva fatto un po' pena lasciarlo lì da solo, anche se so che sarò di ritorno tra tre giorni. E' una situazione abbastanza normale, niente di così preoccupante per il mio gatto, però mi manca non vedere la sua coda fare su e giù sul mio copriletto a fiori. Lei ha detto -capisco, beh pensa me, quando ho dovuto lasciarla dal vetterinario una settimana-, da quel momento in poi il mio cervello si è staccato, o meglio si è azionato abbandonando la compagna ad un monologo.
Sentirla fare quel paragone mi ha invitato a riflettere su come, spesso quando succede qualcosa di spiacevole a qualcuno, noi subito gli facciamo notare che a noi o a qualcun'altro che conosciamo è successo di peggio. La cosa curiosa è che, non si capisce bene se lo facciamo per consolare la "vittima del caso" facendogli capire che sarebbe potuta andare peggio e che nella sfortuna è fortunata, o se lo facciamo compiacendoci, almeno segretamente, di aver affrontato qualcosa di peggiore e di esserne usciti, volendo fare la parte dell'eroe agli occhi della sfortunata persona, e facendoci ammirare un po'.
Se fosse che vogliamo solo consolare una persona, non saprei se questo è il metodo migliore, forse mettendolo davanti a realtà peggiori si potrebbe convincere a reagire, o forse a sprofondare nel baratro della depressione davanti alle questioni che attanagliano il teatro personale di ognuno di noi. Se invece vuole essere un espediente latente per suscitare ammirazione beh, è patetico!
Non so, dovrò rifletterci ancora un po' su questa cosa, ma adesso vado a fare merenda anche se è tardi, a stomaco pieno si ragiona meglio.

A presto!
V.



~Ringraziamenti~

Ringrazio tutti i lettori e in particolare:

Bell_lua: sono molto contenta che i miei pensieri distorti ti piacciano e bhe, ti ringrazio per aver recensito, Sosteniamo la sezione delle Originali Introspettive, che è un po' triste e sola!

Shirahime88: che ormai è una mia accanitissima lettrice. Beh, si quando vuoi, solo dovrei farti avere un recapito ma preferisco non metterlo qui, alla mercè di qualunque passante... Grazie ancora per il seguito e sostegno così saldo che dai alla mia vena artistico-letteraria!

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Capitolo 4
*** 4 ***




~4~

Diario,
Sono tornata dal mio viaggio in Borgogna. Si scusami, non ti ho portato con me ma sai, prima di portare qualcuno in vacanza bisogna essere in confidenza giusto? Beh io e te non lo siamo ancora abbastanza, magari la prossima volta. Nel frattempo, di seguito a questa pagina ti metterò le foto scattate in viaggio, che sono certa ti interesseranno anche più della pagina, ma siccome sono cattiva le metto dopo, così devi leggere prima (tranne quello che scrivo in matita).
St Mornai de Joux è un comune di circa 40 abitanti in provincia di Lione, situato nella Borgogna francese, la regione dei vini, tranne lo champagne, ma ti giuro che non ho visto nemmeno un vigneto, non che abbia avuto molto tempo per girare la regione in lungo e in largo, infondo sono andata là per un matrimonio. Il posto era veramente bello a detta di tutti, e bisgna ammettere che per una volta avevano ragione, la quiete e la pace della campagna circostante dubito riuscirò a ritrovarla più, a casa, ma non credo riuscirei a stare in un posto del genere molto a lungo. Vuoi sapere perchè? Perchè ormai sono un animale di città anche io e anche se solitamente ascolto i miei pensieri e non li accantono nel nulla, troverei anche io difficoltà in quei lunghi silenzi dove senti SOLO i tuoi pensieri.
(Chissà poi se un pensiero si può sentire, infondo non è un suono... mah..)
Veniamo a noi, in Borgogna ho portato con me un blocco per gli appunti con cui sono più in confidenza ed è un po' più malandato di te, ha più esperienza di viaggio anche se anche per lui è stata la prima volta all'estero. L'ho portato perchè come ho scritto nelle ultime pagine, volevo raccogliere ogni più piccola sfumatura di percezione ed emozionale che questo viaggio ha potuto darmi. Ho fatto una specie di elenco puntato con ogni sensazione che provavo segnandola nell'esatto momento in cui la provavo con l'ora accanto. La prime tre ore segnalano una solo emozioni-muscolo o dominanti... ops, forse è meglio che mi fermi a spiegarti la mia teoria delle emozioni, altrimenti non capisci, la scrivo in matita perchè sei libero di voler capire o no.

Quello che intendo con teoria delle emozioni è una distinzione di emozioni-muscolo e emozioni-fibra (i nomi non sono il massimo ma pace). Ecco, sostanzialmente ritengo che le emozioni muscolo siano delle emozioni/sensazioni molto generiche tipo "Felice", "triste", "fame", "sonno". Sono le emozioni-muscolo, quelle di cui riconosciamo gli stimoli e la causa senza rifletterci, dettate dall'istinto e molto primordiali. Anche l'uomo delle caverne provava fame o sonno e si sentiva felice o triste. Le emozioni-fibra invece sono più complesse, sono quelle singole emozioni che possono costituire una emozione muscolo. Nell'emozione-muscolo "triste" possiamo raccogliere delle tristezze più specifiche come ad esempio la malinconia, la delusione, la mancanza... nell'emozione/sensazione-muscolo "fame" ritroviamo languore, gola, sfizio; a questa particolarità devono i loro nomi (infatti i muscoli sono costituiti da fibre, dunque le emozioni-muscolo da emozioni-fibra). Inoltre le emozioni-fibra essendo più complesse non sono riconoscibili istintivamente ma implicano una riflessione, ad esempio se siamo arrabbiati per gelosia, non lo capiamo di primo acchito, ma solo riflettendoci e chiedendoci il perchè.
Appunto dicevo, nelle prime tre ore, sono riuscita a raccogliere solo emozioni muscolo, via via esercitandomi sono andata più a fondo raccogliendo un impressionante numero di specifiche emozioni fibra. Un esempio:

Nelle prime tre ore

Giorno 1 07:30 Sonno
Giorno 1 10:15 Fame

Nelle ore successive (prendo a caso)

Giorno 1 14.30 Noia per il viaggio interminabile
Giorno 1 14.35 Risveglio dalla noia per lo squillo di Davide
Giorno 1 14.37 avvisaglie di allegria per l'sms che ho scritto a Davide

Oppure a sera

Giorno 1 17:30 Meraviglia per il posto e sollievo per la fine del viggio
Giorno 1 17:35 Delusione per il mancato riposo (bisogna scaricare i bagagli)
Giorno 1 17:37 determinazione nell'impormi di partecipare ai lavori

Bene ora incollo le foto e me ne vado ad ascoltare un po' di musica.
A presto!
V.

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Capitolo 5
*** 5 ***




~5~

Diario,
E' un po' che non scrivo, lo ammetto, ma isomma ti avevo detto che avrei scritto quando ne avrei avuto voglia, senza impegno, dunque non fare paternali ti prego. Insomma in quest'ultimo arco di tempo la vita è trascorsa noiosamente tra una passeggiata sul lago e un pisolino sotto il mio olmo nel "bosco dei cento acri"
(è così che lo chiamavo da bambina, e così è rimasto) dicevo? Ecco ora parlando di Bosco dei cento Acri mi è venuto in mente il topino di Cenerentola, quello magro alto con il giacchino rosso... Non trovi che sia un sindacalista nato? A me da proprio quell'idea, e oltrettutto è lui che canta "se sta un attimo tranquilla c'è qualcuno che le strilla: Cenerella! A lavoro! Cenerella!" mah.. saranno casualità. Non sarebbe comunque il primo caso di plagio mentale dei bambini a livello politico, nei cartoni animati. Basti pensare ai puffi: piccoli uomini blu che vivono in una comunità dove ognuno fa un lavoro diverso per il bene di tutti, guidati da un anziano più saggio la cui parola vieta ogni replica (notare anche che ha il cappello rosso). E' dallo stesso grane puffo che vengono distribuite le razioni di cibo secondo i bisogni di ogni puffo, e se non bastasse ciò; Gargamella, il cattivo, nelle prime stagioni del cartone animato vuole prendere i puffi per trasformarli in oro, e quale simbolo più evidente del Capitalismo se non l'oro? E' evidentemente la società ideale comunista...
Non che io sia schierata eh, credo poco nella politica, e ancor meno in quella portata avanti ai giorni nostri.
Aparte i miei vaneggiamenti sulla politica nei cartoni animati, dove eravamo?...Ah si! Ai pisolini sotto l'olmo.. ecco si, appunto ieri sera ero sotto il mio olmo e riflettevo, perchè faceva troppo caldo per dormire, e mi è venuta in mente una cosa stupida, o almeno, pensavo inizialmente fosse stupida, poi mi sono accorta dei risvolti interessanti che portava.
Il capriccio è un' ombra dell'ambizione. Questa è stata la frase lapidaria, dal vago sapore si massima gnomica.
(mi ha sempre fatta ridere questa cosa delle massime gnomiche, e dire che gli gnomi sono piccoli...che idiozia) Ci ho pensato poi su, e sono giunta alla conclusione che è vero, essere capricciosi è una deformazione dell'ambizione, se ci pensi, Diario, una persona ambiziosa è una che vuole arrivare in alto, all'obiettivo che si è prefissata, ad ogni costo. (poi si, vabbè, c'è ambizione sfrenata e ambizione moderata ma sostanzialmente è così. Il capriccio invece cos'è? E' la brama ingiustificada di avere o raggiungere qualcosa, costi quel che costi. Beh' sono abbastanza simili come definizioni, non trovi? Cos'è che cambia? Perchè qualcosa deve pur cambiare, altrimenti non avrebbero dato due nomi diversi alla stessa cosa, credo. Ci ho pensato su e sono giunta alla conclusione che a cambiare l'ambizione in capriccio o viceversa, sia l'obiettivo. Se l'obiettivo è grande o nobile o di un certo valore come dire... ambizioso? Si se l'obiettivo è ambizioso, si tratta ovviamente di ambizione, se invece è una cosa di cui si può tranquillamente fare a meno, superflua ed insignificante si sfocia nel capriccio.
Appurato ciò mi sono detta -ma è spaventoso..- poi ci ho riflettuto e ho rettificato -beh, ma è normale...- poi ho continuato rifletterci
(si forse hai ragione avrei anche potuto smetterla) e ho appurato che è normale, ma un meccanismo spaventoso, mi spiego meglio: pensa a quanti passaggi di pensiero la nostra ragione e la nostra etica fanno per essere ambiziosi ma non capricciosi? Pensa a quante forze siamo costretti a mettere in campo solo per il variare di un obiettivo...
Non ci avevo mai pensato prima, ma ha dell'affascinante tutto ciò. Beh, per oggi ho finito, comincia a fare caldo e credo che me ne andrò nel bosco dei cento acri, a presto Diario, o meglio, alla prossima riflessione.

V.

Ringrazio ancora tutti i lettori del mio Pseudo diario segreto-pubblico ^^, anche quelli che non recensiscono a cui riservo un'affettuosa tirata d'orecchie, ringraziamenti particolari invece a:

Amantha: Mi fa davvero piacere che tu sia venuta a leggere, certo, continuerò a scrivere. ^^ Grazie ancora per aver recensito

Bell_Lua: Lieta che tu abbia gradito la distinzione delle emozioni, nata lungo il tragitto tra la Valle d'Aosta e la Borgogna :P... Grazie ancora per i complimenti, che dire, continua a seguirmi, perdere una lettrice come te minerebbe fortemente la mia autostima e il latente egocentrismo =D

Shirahime88: Un nome una garanzia, :P sono unica? Si credo di si, ed è decisamente meglio per il resto del mondo che ci sia solo un esemplare come la sottoscritta. ^^ Bah, un giorno mi dirai quale di tutte le cose che ho scritto ti è piaciuta di più, ma visto che ce ne sono di incomplete, ancora non chiedo. Grazie della recensione e al prossimo pensiero distorto :P

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Capitolo 6
*** 6 ***




~6~

Diario,
Beh, ora che ci penso effettivamente potrei anche iniziare a chiamarti caro, infondo mi sono affenzionata a te, tanto che ho intenzione di aprirti un paio dei miei segreti. Già, perchè io è vero che passo la gran parte della mia vita osservando i comportamenti altrui, studiandoli, e cercando di dar loro una spiegazione, ma è anche vero che essendo anche io umana, cado anche io in questo groviglio di riflessioni/sensazioni/emozioni, e non importa se siano emozioni muscolo o emozioni fibra, ma ci sono.
Oggi pensavo, come il solito, ma questa volta non a concetti astratti o teorie strampalate. Pensavo ad una persona...

...Un ragazzo.

Si chiama.. beh, non te lo dico come si chiama, Io lo chiamo Angelus, che nome strano, non è vero? E' una persona abbastanza particolare... forse perchè mi ascolta. Lo conosco da un po', ed è stata una conoscienza strana, che implicava una Rosa Nera...
"Sul tavolo verde io, non vinco mai, ma so indovinare tu, che carte hai..." dice così una canzone di un tale Renato Zero, una gran bella frase, non solo per l'estetica a cui si saranno limitati quei gran capoccioni della critica... è una frase che mi mette in mente lui inevitabilmente. Pensa Diario, non sarebbe bello incontrare davvero qualcuno che quando gioca a carte la sua vita con te, sappia capire quali carte hai in mano... sappia capire quale sia il tuo gioco senza domandare, e senza farti sentire in svantaggio, addirittura lasciandoti vincere lo stesso? Quando ero bambina, intorno ai quattro anni, adoravo questa canzone, perchè non ne capivo una parola, e in ogni caso mi ero fatta spiegare da papà cosa fosse il "tavolo verde", e lui pazientemente me l'aveva spiegato. Allora associavo questo fatidico verso di canzone alla figura paterna, era forse l'età del complesso di Edipo, nel mio caso di Electra. Sai Diario, non è che abbia molto da dire oggi, ma sentivo il bisgno di scrivere e di sfogare questi incipit di pensieri mai sviluppati, dispersi nei meandri della mia mente, troppo labili per condurre ad una meta precisa lungo la strada della logica, ma abbastanza consistenti perchè non possano essere a lungo totalmente ignorati. Oggi è il 15 Agosto e qui non c'è proprio nessuno, il "Bosco dei Cento Acri" se ne sta silenzioso dietro casa a farsi accarezzare, ruffiano, dal vento. Se un bosco potesse sorridere sicuramente ora il suo sarebbe un sorriso sornione. E' il 15 Agosto il che significa che tra meno di un mese le vacanze estive saranno finite e sarò costretta a tornare in quella scuola che mi sono scelta, ad imparare svogliatamente materie che ho deciso di studiare, autoconvincendomi sempre più che l'essere umano tende ogni giorno ad autodistruggersi... non avrò più modo di stare alzata fino tardi per chiaccherare con Angelus, comunicandogli che farò l'alba, senza chiedermi se gli intesessa o meno, perchè quando calano le ombre e si chiacchera tutto è concesso infondo...
Tornerò a perdere le nottate su accenti e spiriti di una lingua che nessuno parla più, o iteressandomi di vita morte e miracoli di persone passate alla storia per, il più delle volte, fortuite coincidenze. Come Cristoforo Colombo... "Il grand'uomo", "l'esploratore", "ha scandito una nuova era"...

...infondo si era solo perso.

Vuoi negarlo? Eh.. lui era convinto di andare nelle Indie... In ogni caso, il punto centrale del discorso è che non avrò più molto tempo per lui, o almeno non quanto vorrei dedicargliene... No! Non a Cristoforo Colombo, ad Angelus. Bah.. penso che andrò a farmi un giro, pare che per ora abbia esaurito i "pensieri in incipit", se me ne vengono altri ci si risente

A presto, credo.. V.



~Ringraziamenti~

Al solito mi trovo a ringraziare i miei lettori, riservando sempre la solita tirata d'orecchie per chi non recensisce, Niente tirata d'orecchie invece per:

Bell_Lua: =) Il bosco dei cento acri è un nomignolo che nell'infanzia ho donato al bosco dietro casa mia ^^ Ero una delle fan più sfegatate di Winnie The Pooh *___*, che coincidenze nella vita, eh? ^^ Ti ringrazio per la recensione, come il solito, questo capitolo è un po' strano... ma infondo è come mi sento ora =)...Continua a leggermi!

Shirahime88: Era un po' che non aggiornavo qui, ma non mi sono scordata del Diario e di V. ^^ Mi lusinga il fatto che tu pensi che ci sia bisogno di più gente come me, :P.. aspetta di conosermi meglio per messenger, poi vediamo XD... Scherzi aparte, le tue recensioni sono sempre un piacere da leggere, ormai ne sono dipendente. ^^ A presto!

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Capitolo 7
*** 7 ***




~7~

Caro Diario,
Si, mi abbandono alle smancierie questa sera, e mi decido finalmente a regalarti quell'epiteto che forse ti saresti meritato in precedenza. Mio maledetto vizio di riflettere sempre troppo e di agire sempre troppo tardi. Non ho teorie strampalate con cui tediarti questa sera, non ho per il vero nulla di concluso e definito da dirti, ma ho troppi pensieri che con qualcuno devo sfogare.
La sorte ti ha fatto nascere Diario, chi meglio di tè mi può ascoltare? E' iniziata la scuola e come avevo predetto, non l'avrei quasi più sentito. Mi manca. Tra lavoro e che so io, non c'è quasi mai, e quando c'è non ci sono io.

Diario sto male.

Credo di sentirmi, questa sera, come un bambino che ha atteso a lungo la mattina di Natale, per poter correre sotto l'albero a scartare i regali, un bambino che si è comportato meglio che poteva, che ha anche mangiato i broccoli per non fare arrabbiare la mamma, e poi il fatidico giorno si sveglia, corre in salotto, e sotto l'albero trova un biglietto -Non posso oggi-.
Solo ora mi rendo conto che i broccoli non sono niente in confronto all'amarezza di quel bigliettino sotto il mio albero di Natale, e forse mi toccheranno anche domani, ma non me ne importa niente di fare arrabbiare la mamma o meno questa volta.
Ci sono bambini a questo mondo a cui la mamma non ha mai propinato i broccoli, che hanno tutte le caramelle che vogliono sempre, e possono prenderle quando loro preferiscono, senza preoccuparsi che la mamma si arrabbi, perchè la loro mamma è infinitamente permissiva, e nessuno di loro ha trovato quel biglietto sotto l'albero di Natale, nessuno di loro ha mancato di ricevere il suo sperato, ma forse non proprio meritato regalo, e in ogni caso sono capaci di lamentare di come la vita sia con loro ingiusta. Perchè Babbo Natale non si cura più di quanto alcuni bambini si impegnino per ricevere le sue attenzioni, e di quanto altri invece le ritengano dovute e le ricevono costantemente? Perchè? Perchè non poteva passare anche da me? Infondo non avevo mica chiesto l'ultimo costosissimo modello di quel preciso giocattolo di quella precisa marca di quel preciso colore, mi bastava anche una palla...
Io volevo solo poter sorridere la mattina di Natale e saltellare felice con qualunque cosa mi avesse portato Babbo Natale, saltellare felice perchè era passato anche da me, perchè aveva premiato il mio impegno e la mia costanza.
Starò sveglia fino a tardi anche questa sera, ancora non mi arrendo, chissà che Babbo Natale trovi un solo istante di tempo per sorridermi dalla sua slitta celeste mentre passa di corsa, tra le sue mille occupazioni, chissà, che forse questa sera si ricorderà di rivolgere un piccolo pensiero a quella brava bambina a cui deve ancora quel regalo di Natale. Perchè di certo quella bambina non andrà a chiederlo, infondo ha due occhi viola troppo timidi perchè possa avere il coraggio di andare a riscuotere quanto le spetti..

Buona Notte Diario,
V.

Ringrazio i miei lettori, sia quelli che recensiscono che quelli che non lo fanno. E scusate se non mi soffermo a ringraziare in particolare quelli che hanno recensito, ma questa sera non me la sento.

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Capitolo 8
*** 8 ***




~8~

Caro Diario,
Ti scrivo perchè non riesco a scrivere.
Il che sembra un paradosso, se non riuscissi a scrivere come potrei scriverti, d'altra parte è vero non riesco a scrivere ed è la sensazione più frustrante che mi sia mai capitata.
No non parlo del blocco dello scrittore, per prima cosa perchè non sono una scrittrice, in secondo luogo il blocco dello scrittore consiste nel non avere più idee, è un blocco totale che ti lascia vuoto e privo di qualunque intraprendenza d'inchiostro e penna; quel che provo io è molto peggio, perchè non è che non abbia idee, anzi me ne passano molte per la testa che trovo insoddisfacenti, ma cosa peggiore di tutte è che mi sembra di avere tra le mani un'idea bellissima, ma non sono in grado di decifrarla a fondo, come se fosse un pensiero non formulato totalmente che si fa sentire nella mia testa, fa intuire la sua presenza ma non si mostra e questa cosa mi sta snervando.
Chissà se i pensieri hanno un'identità, chissà se davvero arriva un momento in cui un pensiero è abbastanza maturo per essere completamente formulato e se esiste uno stato embrionale che non ci permette di considerarlo nella sua totalità... se non,magari, solo nei sogni...
Pensa però quanti pensieri-embrione probabilmente abbandoniamo nel corso della nostra vita, accantonati da qualche parte finchè non vengono seppelliti sotto "tonnellate di cultura" come direbbe la mia proff di Mate...
Questa storia dei pensieri embrione ricorda un po' Teeteto, e la favoletta della Levatrice che gli racconta Socrate... Socrate era un bel tipo, lui sapeva di non sapere e andava a chiedere agli altri sapienti, e alla fine dopo anni e anni di discorso si arrivava alla conclusione che lui sapeva di non sapere e anche gli altri scoprivano di non sapere... C'è chi non lo apprezza perchè "non arriva a una", però io trovo più che encomiabile l'impegno che ci ha messo e se non altro ha sfatato molti miti.
Tutto questo divagare però non mi ha tolto di testa la mia idea-embrione, io non sono per niente paziente (forse questo avrei dovuto scriverlo in matita visto che quando parlo di me non è detto che ti interessi) e quindi l'attesa che l'idea-embrione diventi un'idea fatta e compiuta non è che mi esalti, con il rischio poi di perderla di vista e magari non farne nulla... che spreco. Mah, la smetto di annoiarti andrò ad annoiare qualche altro oggetto inanimato.

A presto
V.

Ringraziamenti a:

Shirahime88: Non è il caso di scusarsi per indiscrezione quando io ho reso pubblici i miei pensieri per prima, grazie del pensiero cara =)... il tono è più soft in questa pagina, spero tu possa apprezzarla

missribellina92: Non svalutarti così, non sono il tipo di persona che ama dare un prezzo/valore alle cose, ma sono certa che anche i tuoi pensieri valgano molto =) Grazie mille dei complimenti, continua a leggermi se ti va

hysteria: Ebbene, non erri, non ho mai letto Le Fleur Du Mal, nonostante apprezzi molto Baudelaire, per quel che ne conosco. Ho scelto questo titolo per sottolineare la stranezza del personaggio, così come "I Fiori del Male" deve essere apparso quantomai fuori dalle righe al suo debutto, e perchè amo i riferimenti letterari, non so se si è notato ma la "V" puntata che sostituisce sempre il nome vorrebbe essere una sottile eco kafkiana, vedi "Il Processo". Ti ringrazio di aver recensito e se ti va continua a leggere =)

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Capitolo 9
*** 9 ***




~9~

Caro Diario,
Essì è proprio tanto che non scrivo, però infondo non è grave; se scrivessi sempre mi stancherei presto e finirei troppo in fretta le cose che ho da dire.
Un'altra estate è cominciata e ha portato con sè la solita ventata di caldo e di voglia di uscire a far cagnara, divertirsi... e fortuna che non devo studiare, anche se poi, alla fine, non è che studiare mi pesi particolarmente, perchè comunque scrivo e leggo proprio tanto. Ok si, leggo quello che voglio io e fa una bella differenza. Sai, quest'oggi pensavo come a volte non ci ascoltiamo. Chissa se a te è mai capitato... a me ogni tanto capita di trovarmi in una certa situazione, magari davanti ad una scelta, anche stupida.. ma si facciamo un esempio: Mi alzo alla mattina e vado in cucina, apro il frigorifero e sono li che guardo i due flacconi di scucco di frutta: "Ananas o Pompelmo?" mi chiedo, ormai in automatico perchè lo faccio tutte le mattine, comunque. Sono li appoggiata al frigorifero che scelgo e alla fine tiro su il succo di Pompelmo; al che con in mano il flaccone resto li, davanti al frigorifero lasciando scivolare lo sguardo sul succo d'ananas che mi ispira un senso di giustizia nella scelta, ma non lo ascolto. Prendo il succo di pompelmo, che magari è quasi finito,e chiudo il frigorifero, lo verso in un bicchiere e lo finisco. Butto giù in un sorso sciacquo il bicchiere e poi..

..e qui inizia il dramma.

E poi ti dici "Accidenti, ma magari lo voleva qualcun'altro". Oppure "accidenti, ma magari sarebbe stato meglio l'alro". Si insomma, comincio a trovare un sacco di "ma magari", e di conseguenti giustificazioni con cui combattere le mie stesse obiezioni, sentendomi, dentro di me, un po' in colpa. Dirai tu ora "Ma questa non è tanto normale", ma non sarebbe neanche una novità e non avresti neanche torto. Ok ora ho un po' esagerato, magari non mi sento in colpa di aver bevuto il succo di pompelmo, anche perchè in casa piace solo a me, tuttavia a volte mi capita di scegliere delle opzioni che magari mi sembrano meno giuste rispetto a delle altre e pur con questa consapevolezza porto avanti la mia decisione.
Un bel momento comincio a credere di essere un po' masochista, insomma, perchè mai dovrei fare quella determinata scelta nel momento in cui io sento che l'altra sarebbe più giusta? E' proprio come se alla scelta fatta, pur sbagliata, ci sia in qualche modo indissolubilmente legata, per qualche strano gioco del destino, nel momento in cui l'ho pensata.
Mah, alla fine non so neanche bene con che criteri si compiono delle scelte, alla luce di questo, certamente, io non mi baso su un bisogno o una convinzione di giustizia. Forse non sono in grado di governare la mia vita e invece di scegliere una cosa lascio che la cosa scelga me, non mi sembra neanche poi tanto fuori dal mondo come posizione. Chi l'ha detto che i padroni del destino siamo noi? E' davvero sempre così? Ora, non ch'io creda che dobbiamo sempre e solo affidarci a quel che arriva (sempre che arrivi), ma in certi casi, forse, è proprio una delle opzioni a scegliere noi più che il contrario. Devo riflettere bene su questa cosa, magari nel sonno arriverà un sogno illuminante.

Buona Notte diario
-V-

Si ringrazia per le recensioni e mi scuso per l'aggiornamento tardivo, d'altra parte questo lavoro non ha scadenze fisse ma si basa solo sulle idee che mi vengono, quando mi vengono.

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Capitolo 10
*** 10 ***




~10~

Caro Diario,
Fa male, fa tremendamente male, ma dal dolore nascono strane riflessioni. Insomma, è passato tanto tempo dall'ultima volta che ho scritto, le mie puntate su queste pagine sono state parecchio sporadiche perchè...
...perchè mi sono innamorata. Si lo so, è quasi impossibile, io cinica, io che non ho mai creduto nel "Per Sempre", mi sono innamorata e ci sono caduta... e poi, come punizione divina, è risultato che sia finita ben presto, lasciando un vuoto particolarmente sentito per circa un mese della mia vita.
Si, è finita, ma non è da qui che nasce la riflessione.
Ammetto che è stato particolarmente difficile convincersi che doveva andare così e mettere da parte tutto quello che lui, che per comodità chiameremo Tramonto, è stato e mi ha dato. C'è chi dice che nella vita di ognuno di noi ci sono persone che arrivano con uno scopo ben preciso, secondo il disegno intelligente di quel Dio che sta lassù oltre le nubi più alte del cielo e poi, terminato il loro compito devono andarsene... Non so dire se sia stata veramente così, quel che posso giurare, Diario, è che è una magra consolazione il "doveva andare così", quando non vuoi che vada così. Ce l'ho fatta tuttavia, mi sono fatta una ragione di quel che è stato e quel che è, e mi sono convinta che è molto meno doloroso osservare il mondo piuttosto che buttarvisi a capofitto.

Hai il diritto di dire che sono infantile, che non è così che si reagisce, hai il diritto di farmi la paternale, e io ho il diritto di non ascoltarti.

Oggi, tuttavia, ho dovuto fare i conti con Tramonto, nuovamente. E' stato terribile, anche se non gli ho detto mezza parola e lui ha fatto lo stesso con me. Diario, non è che lo rivoglia indietro, ma perchè le persone devono cancellare il passato come se non fosse mai esistito? E perchè a me fa così male vedermi cancellata? Qui nasce la riflessione. Perchè? C'è forse in ognuno di noi quell'orgoglio, quella vanità di essere stati qualcosa per qualcuno? Ci da questo il diritto di non accettare che ciò che è stato cada nel nulla? Per quale motivo mi è così difficile accettare di essere stata sostituita quando non vorrei essere lì al posto di quella? Io ero l'Alba. L'Alba è oscurata dalle nubi e non può farci niente, lo accetterà senza battere ciglio, ma potrà accettare anche che il mondo chiami Alba quelle nubi che non sono e non saranno mai un Alba? Il passato dunque non conta niente? Perchè ci insegnano che non c'è futuro senza passato allora?
Non è gelosia. E' vanità, attaccamento all'idea di essere stata unica nella vita di qualcuno. Vanità di non concepire di poter essere del tutto cancellata. Io so solo che delle poche volte che mi sono innamorata, non ho mai cancellato nessuno. Nessuno di loro è cancellabile, sono parte della mia storia, della mia vita, di me. Che sia io a sbagliare? Che sia io incapace di staccarmi del tutto dal mio passato? E' più coraggioso chi dimentica, e guarda avanti senza mai più voltarsi, o chi si volta a guardare, a sorridere ai ricordi eppur cammina lasciandoli dietro sè sapendo che sono là? Non lo so più Diario. Sarà poi una mera questione di coraggio?

.V.

{Ringraziamenti}

Si ringrazia chi legge questo mio pseudo diario segreto, in particolare chi recensisce, e questa volta i miei ringraziamenti vanno a:

Ego me stesso ed io: Mi hanno davvero lusingata tutti i tuoi commenti, sono contenta che i miei pensieri sparsi possano essere condivisi da qualcuno. Forse parlare di una vera e propria filosofia è eccessivo, forse no, non lo so. Sia ai posteri l'ardua sentenza, d'altra parte i filosofi diventano, solitamente, famosi dopo morti. Che dire, continua a leggermi!

Chamelion_: anche tu una vittima delle lingue morte, povera te! Condivido, il Diario è qualcosa che non ci tradisce mai, è un momento in cui non siamo più in grado di mentirci e, sinceramente, a volte io ne ho proprio un bisogno quasi fisico; ma parlerò di questo prima o poi, non bruciamoci gli argomenti nelle risposte alle recensioni =P. Anche tu, continua a leggermi ;) a presto!

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Capitolo 11
*** 11 ***




~11~

Caro Diario,
Dovrei iniziare a mettere le date all'inizio della pagina, so che lo fanno in molti e forse lo fanno perchè, come me, non sono per niente costanti. Si, mi scuso tremendamente, sono passati ormai quasi due anni...

...Oh si, due anni.

Troppi perchè quell'amicizia che tra noi stava nascendo sia ancora intatta? Fragile come la Germania appena unificata? Quella che Bismark si era tanto curato di proteggere, per vent'anni, da una guerra? Uff... Storia, scusami. Insomma, spero che tu sia disposto a riaccogliermi; dopotutto sono sempre io. Si va bene, un po' più alta, un po' più magra, con una taglia di seno ed una qualche esperienza in più...

...ma sono sempre io

Ti concedo il diritto di dirmi -Ohhh ma come sei cresciuta!-, classica frase da Zia durante le feste di Natale. Di solito chi si assenta per così tanto tempo, al suo ritorno dice cose tipo "Sono successe così tante cose che non saprei da che parte cominciare!", la realtà secondo me, di solito, è che non sia successo proprio niente di tanto sconvolgente, travolgente, inebriante, da restare nei ricordi in modo nitido.
Tutto, più o meno lentamente, si confonde nel mare di esperienze che a poco a poco sbiadiscono, fino a diventare bianche e nere, come quelle vecchie foto che vengono chiuse in un cassetto il cui nome è "Passato", però a noi piace averlo sempre vicino quel cassetto, per aprirlo e sorriderne un po' o per piangerci addosso in memoria del tempo passato e sempre migliore dell'adesso... No, non sto cercando un modo per glissare sulla mia assenza.
Sono stata altrove, precisamente ho provato a buttarmi nel mondo e farne parte, per due anni...

...Non è poi così male

Non è poi neanche tanto diverso dal guardarlo semplicemente, lui è qui che gira imperterrito e sostanzialmente del tutto ignaro della tua esistenza, benchè ci siano degli egocentrici che ancora si ostinano a credere che il mondo possa avercela esattamente con loro. Idiozia...
Però ho scoperto che, come me, esiste altra gente. O meglio, non proprio come me, ma c'è chi osserva il mondo e si sforza di capirlo, nonostante le nostre visioni della vita del tutto divergenti, ci siamo trovati io e questo M. Lui è un'altro come me che ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome (...e sto rubando allo Sceneggiatore Geniale che l'ha scritta, questa battuta), anche se ci mette un po' di più, anche se magari quel nome non lo grida ma lo sussurra solo nella sua testa. Io ed M. parliamo spesso, anche se a volte non lo riesco a sopportare per il caratteraccio che ha... Forse anche lui a volte non sopporta me, probabile.
Non so esattamente come facciamo ad andare avanti, il più delle volte non siamo d'accordo, spesso penso che sia infantile e capriccioso, ma a volte mi stupisce e mi dice quelle cose che, al momento probabilmente sbagliato, a mia volta gli avevo detto. E' come se vedessimo la realtà a canone.

Penso che la nostra sia un'amicizia abbastanza strana, sono quasi certa che lui abbia parlato di me in termini non esattamente amichevoli, con i suoi amici. E lui è altrettanto convinto che io abbia fatto lo stesso, cosa che dopo questa pagina, Diario, non è neanche del tutto sbagliata, ma sembra che la scarsa sintonia dei nostri caratteri ci permetta di passare oltre a questa difficoltà con un velo di cinico menefreghismo che ci concede di restare uniti. Noi siamo amici grazie all'indifferenza reciproca...

...è possibile?

Siamo consapevoli del fatto che a vicenda ci usiamo, altrettanto consapevoli dell'assurdità di questo rapporto che tuttavia è necessario, perchè nella consapevolezza dell'assoluta divergenza ci conosciamo a vicenda con la precisione con cui il riflettente conosce il riflesso.
...Sta squillando il telefono, sarà M. Devo dirgli questa cosa che ho pensato, chissà, magari sarà d'accordo.

Buonanotte
V.

~Ringraziamenti~

Ringrazio tutti indistintamente, non mi soffermo nel particolare perchè non ricordo i nick di chi dovrei ringraziare in particolare *_* A questi un Kiss...

Yes I'm Back!

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