I Need You

di lafatablu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perdersi ***
Capitolo 2: *** Cercarsi ***
Capitolo 3: *** Ritrovarsi ***



Capitolo 1
*** Perdersi ***


I Need You

 
≈◦ ≈ ◦ ≈
 

 

Note introduttive: Collocata nella terza stagione di ATS e nella sesta di BTVS, questa storia parla di come, a volte, sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza.

Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.

Questa breve storia, composta di soli due capitoli, in realtà appartiene ad una storia ben più articolata, ma che al momento è in corso di revisione. Pertanto ci vorrà del tempo, prima che possa pubblicarla per intero. Chiedo scusa fin d’ora, alla mia amica Melmon, perché per lei sarà una delusione. No, Mel.. non è una nuova storia :) Tu la conosci già, perché sei l’unica, che legge le mie fanfics prima della pubblicazione, però.. penso ti piacerà vederla online.

≈◦  ≈ ◦ ≈

Antefatto: Connor è nato da poche ore. L’hotel Hyperion è circondato da demoni di ogni sorta e l’incantesimo di protezione fatto da Lorne, rischia di cedere da un momento all’altro. Non c’è tempo da perdere, Connor ha bisogno di essere messo al sicuro. Fred pensa di chiedere aiuto a Buffy, che arriva poche ore dopo, accompagnata da Tara. Questo permette a Buffy, di mettere una certa distanza emotiva, fra lei e quanto accaduto, solo la notte prima, con Spike. È proprio in quel momento infatti, che lei sta cominciando la sua lenta discesa verso il basso. Stare lontana da tutto questo, la salverà dallo squallore del baratro di una relazione autodistruttiva.

Nella seconda parte, ho tentato di esplorare un possibile rapporto fra Angel e Tara, visto che secondo me, loro due un po’ si assomigliano. Non li abbiamo mai visti interagire insieme, e qui, ho voluto vederli vicini emotivamente, pronti a proteggere le persone che amano.

≈◦  ≈ ◦ ≈

Il titolo è orribile, (I know) ma non mi veniva in mente altro. Voglio però fare una piccola, ma importante raccomandazione. Se siete fans di Spike, questa storia non fa per voi. Lui non è ritratto in modo dolce. Mi sono però attenuta rigorosamente al canon ..o comunque alla mia personale percezione di canon ..e non è un mistero, che io non amo questo personaggio. Cordelia invece.. beh, qua è un pò strana. Solo un pò strana :)

Detto questo..

Let's go

I Need You

Prologo

“Wesley ha passato la notte qui, adesso è all’aeroporto, e..”

Angel sollevò la testa e guardò Cordelia con un sorriso che lei non aveva mai visto prima.

“..e presto sarà qui. È andato a prendere Buffy!”

“Che cosa? ma ti sei bevuto il cervello? Certo che si, non è quello che accade sempre quando si tratta di Buffy? vai completamente fuori di testa, proprio come hai fatto con Darla. Non avevi già toccato il fondo con lei? Adesso di nuovo Buffy? cos’è una mania la tua? È sempre una biondina a farti perdere il controllo. Eh no, bello.. questa volta non lo permetterò”

Spiegare a Cordelia che Darla e Buffy non erano la stessa cosa, era fiato sprecato. Angel lo sapeva bene, quindi preferì glissare l’argomento e comunque la sua vita privata non riguardava Cordelia e se è per questo, non riguardava nessun altro.

“Non avrei voluto coinvolgerla, so che sta vivendo un momento complicato della sua “nuova vita” e non avrei voluto crearle altre preoccupazioni. Ma con Fred e gli altri, abbiamo convenuto che abbiamo urgente bisogno d’aiuto. Hai notato niente venendo qui? Hai visto tutte quelle auto appostate la fuori? Cosa credi che stiano aspettando? Se l’incantesimo di protezione cedesse adesso, nel giro di pochi minuti saremmo tutti morti”

“D’accordo Angel, siamo in una situazione di emergenza, ma anche altre volte lo siamo stati, e siamo riusciti a cavarcela da soli. E comunque, tu pensi che Buffy sarà felice di sapere di Connor? cosa le dirai? “ciao amore, non ho mai smesso di amarti, oh si tranne quella volta che sono andato a letto con Darla e.. ops.. sai, ci ho pure fatto un figlio insieme.” E pensi che lei capirà? Pensi che sarà davvero disposta ad aiutarti?”

“Cor.de.lia”

Ma lei era già fuori e non lo ascoltava più. Naturalmente solo dopo aver sbattuto la porta tanto forte da far sobbalzare Connor, spaventandolo e facendolo svegliare di soprassalto.

“Sshh piccolo, va tutto bene …è solo la zia Cordy dopotutto, nulla che non possiamo tenere sotto controllo”

≈◦  ≈ ◦ ≈

“E quando avevate intenzione di dirmelo?” chiese una furiosa Cordelia entrando nell’ufficio che un tempo era stato di Angel, prima che Wesley diventasse il nuovo capo. “Voi non avete idea in che guaio vi siete cacciati. Non eravamo già messi male, senza dover aggiungere altri problemi? Lasciate che ve lo dica più chiaramente che posso. Angel e Buffy insieme, sono una mina vagante. Sono una minaccia per il mondo intero. Voi non sapete che cosa può diventare Angel quando sta vicino a lei. Voi non eravate a Sunnydale, l’ultima volta che Angelus era libero di girare per il mondo. Non potete sapere, perché non avete avuto il piacere di incontrarlo, e io non permetterò che accada ancora. Buffy può tornare indietro anche subito, perché non abbiamo bisogno di lei.”

“Abbiamo preso questa decisione tutti insieme. Si tratta di fare la cosa giusta, rammenti Cordelia? difendere gli indifesi ad ogni costo. Chiunque essi siano ..e adesso Connor e Angel hanno bisogno di protezione. Hai davvero così poca fiducia in lui? pensi davvero che metterebbe in pericolo suo figlio? Io credo di no. Buffy sta venendo qui con una strega, l’amica della sua amica. Tara. Noi abbiamo deciso tutti insieme che questo è l’unico modo per mettere in salvo Connor. Se tu fossi stata qui con noi stanotte, anzi che dormire comodamente nel tuo letto, saresti stata informata per tempo. Non era nostra intenzione agire di nascosto da te..” Rispose Fred, affatto intimorita dall'aggressività dell'amica.

Cordelia stava per replicare, quando un lampo accecante colpì tutti quanti, facendoli sbalzare a terra violentemente. “L’incantesimo di protezione è andato” urlò Lorne. “Possiamo cominciare a dire le nostre preghiere, perché non usciremo vivi da qui”

Un altro lampo seguì il precedente e in lontananza sentirono un canto lento e dolce, come una nenia antica. Un immensa luce bianca avvolse l’intero edificio e in quel momento si spalancarono le porte da dove riuscirono ad intravedere tre figure avvolte da una intensa luce blu che si facevano strada all’interno della hall. Si alzarono di scatto, mettendosi in posizione di lotta, pronti ad affrontare la nuova minaccia, ma Gunn urlò “Fermi. È Wesley.”

“Invisibilis ad malum. O Dea, te iubeo. Nos Abscondite a tenebris"

A quelle parole, la luce blu scomparve e tutti poterono vedere chi si celava dietro essa.

“Hai ripristinato l’incantesimo di protezione?” Chiese Wesley

“Si, ma ho anche celato la nostra vista all’esterno. Loro non possono più vederci, almeno fino al tramonto” rispose Tara.

“Bene. Proprio quello che ci serve. Angel non può muoversi durante il giorno e abbiamo così il tempo di pianificare una via di fuga. Qua non può restare, deve lasciare Los Angeles” disse Buffy.

Lorne, Fred e Gunn erano frastornati e senza parole, ma felici di vedere i nuovi arrivati. Cordelia invece era stranamente silenziosa e non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Buffy, squadrandola dalla testa ai piedi. Sembrava cambiata, forse era anche più bella di come la ricordasse.

“Buffy! chi non muore si rivede a quanto pare. Anche se nel tuo caso, forse è meglio dire chi “resuscita” si rivede. Come sei stata nell’aldilà? non bene immagino, visto che sei voluta tornare fra i vivi. Questa cos’è la terza volta? Quante volte sei morta? Ho perso il conto. Comunque bentornata, Buffy. Ora dimmi, perché sei qui?”

Era come ricevere un pugno sullo stomaco o uno schiaffo in pieno viso, per il modo in cui le parole erano state deliberatamente pungenti. Pronunciate solo per il gusto di ferire. Buffy aveva dimenticato quanto potesse essere velenosa la lingua di Cordelia, persino Anya impallidiva di fronte al dispotismo della sua ex compagna di liceo. Perché Angel diceva che era cambiata? A lei non sembrava proprio. Forse il tempo aveva un po’ addolcito Cordelia, ma a quanto pareva lo nascondeva bene, perché Buffy non notò nessun sostanziale cambiamento in lei. E il peggio era, che il resto dei presenti, nonostante fossero a disagio, avevano talmente paura del disprezzo di Cordelia, che preferivano rimanere in silenzio. Insomma proprio come ai vecchi tempi, quando Cordelia tiranneggiava tutti e li inceneriva con un solo sguardo.

Ma non tutti erano disposti a stare in silenzio.

“Ciao Buffy, io sono Fred e.. ci siamo sentite prima al telefono.. grazie per..”

Buffy ignorò Cordelia e sorrise a Fred, la salutò calorosamente e salutò anche gli altri, presentando Tara a chi non la conosceva e Wesley le presentò al resto del gruppo.

“Bene, adesso che abbiamo scoperto che tutti abbiamo un nome, mi dici cosa ci fai qui?”
Buffy rivolse ancora lo sguardo a Cordelia “Ciao Cordelia. Sono qui per Angel. Dove è?”

Cordelia le si piazzò davanti incrociando le braccia al petto e la guardò con tono di sfida. Il linguaggio del corpo non lasciava molti dubbi circa le sue intenzioni. “Angel sta riposando e non vuole vedere ness..”

Fred ne aveva abbastanza. Era stanca, non dormiva da ore e lo stress dell’essere stata sotto assedio tutta la notte, cominciò a farsi sentire. Trovava Cordelia irritante oltre ogni limite. Non sapeva che rapporto ci fosse fra le due e non le interessava. Buffy era anche sua ospite e non poteva permettere che stupide beghe da liceali, rovinassero i loro piani. Interruppe quindi Cordelia senza esitazione e prese Buffy per un braccio.

“Andiamo Buffy, ti accompagno su da..”

Non poté continuare oltre perché vide che Buffy ormai non l’ascoltava più.

Segui il suo sguardo che era rivolto verso l’alto e proprio là, nel corridoio al piano superiore, quasi nascosto da un arco, vi era Angel con il suo dolce fagottino fra le braccia. Stava in piedi e si ergeva in tutta la sua imponente figura, mentre, quasi incredulo, guardava verso il basso. Fred fece un passo indietro, quasi con pudore, non voleva in alcun modo invadere il loro spazio.

Buffy si mosse in avanti come un automa e cominciò lentamente a salire le scale. Angel seguì i suoi movimenti e scese alcuni gradini, da prima lentamente poi quasi corse per raggiungerla. Esattamente come fece Buffy. Si incontrarono a metà strada, e nell’attimo esatto in cui si raggiunsero, il mondo intorno a loro scomparve. C’erano solo loro due.

Beh, non esattamente.

C’erano solo loro tre.

Non parlarono, non servivano le parole. Il loro linguaggio era fatto di sguardi, di occhi umidi di commozione che si perdevano negli occhi dell’altro. Il loro era un codice antico, comprensibile solo a chi sapeva vedere con il cuore. Come una corrente sotterranea, che scorreva fra i loro corpi, se solo si fossero sfiorati per un istante, furono avvolti dal profumo delle loro anime. Era come se non si fossero mai lasciati. Come sempre, quando stavano vicino, il mondo esterno sfumava i propri confini e loro entravano in una dimensione di sogno. Si abbracciarono e insieme risalirono le scale, prima di scomparire completamente allo sguardo degli altri.

Angel sentì il suo dolore e la sua disperazione. Subito. La strinse più forte.

Buffy sentì la sua paura e la sua vulnerabilità. Subito. Lo strinse più forte.

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Capitolo 2
*** Cercarsi ***


I Need You

 
 

Cercarsi

 

“..e l’oscar va a me” disse Cordelia, sollevando le braccia in segno di vittoria.

Wesley alla guida del suo fuori strada, le sorrise “Si, sei stata grande.. come sempre, anche Angel e Buffy hanno fatto la loro parte.. dei veri attori professionisti.. e Lorne poi.. con il suo finto svenimento è stato davvero grande.. come va la dietro? Tutto ok?”

Tara annuì “Si, Connor dorme”

Lorne intervenne subito, correggendo Wesley “Ehi? un momento. Quello era vero, non fingevo.. sono svenuto davvero.”

Buffy stringeva Connor fra le braccia e lo sistemò meglio, coprendogli la testa con il suo cappotto, con cui l’aveva avvolto quando lasciarono l’albergo. Sembrava infastidito dalle luci dei fari delle altre macchine che incrociavano lungo la strada e lei non voleva che si svegliasse. Non adesso.

“Si, siamo stati tutti bravi. Pare l’abbiamo bevuta. Adesso li ha tutti alle calcagna.”

Guardava nervosamente fuori dal finestrino, sperando di veder comparire l’auto di Angel da un momento all’altro. Era molto preoccupata. “Dovrebbe essere già qui ..e se qualcosa è andato storto?” Tara le accarezzò un braccio per tranquillizzarla e Lorne le sorrise paternamente “Angel è bravo in queste genere di cose. Stai tranquilla.. alla fine lui se la cava sempre”

Wesley invece era preoccupatissimo. Adesso Angel era inseguito dai demoni che avevano accerchiato l’Hyperion per ore, ed erano davvero tanti. La W&H aveva capito il loro trucco e sicuramente stavano cercando loro. Si, era molto preoccupato anche lui, ma non volle dirlo, tentò di scherzare invece. “Buffy.. tu e Angel avete davvero superato voi stessi con il vostro..”

“Melodramma?” disse Cordelia.

“Non era quello che avevo in mente.. ma si.. avete recitato benissimo” disse Wesley.

“Non è che non l’abbiamo fatto altro volte..” rispose Buffy

“il melodramma? Certo che no.. chi meglio di voi due può essere così melodrammatico” incalzò Cordelia.

“Cordelia? per favore” disse Wesley

“ok, ok.. Wes, scherzavo. Non essere sempre così suscettibile e.. devo ricordarti che anche tu reciti bene la parte di Angel? Fred e Gunn hanno riso parecchio quella volta che io e te abbiamo imitato loro due. Ricordi? Oh Buffy.. baciami – Oh Angel.. mordimi..

Wesley sorrise a disagio e preferì cambiare discorso. Ricordò un evento del loro passato a Sunnydale “Già, è vero Buffy, ti riferisci a quella volta con Faith e il sindaco. Angel finse di essere Angelus ..anche in quel caso siete riusciti ad ingannare tutti quanti, ricordi?”

Buffy ricordava benissimo, non poteva essere che così e ricordava anche molto bene, che né lei né Angel si erano divertiti tanto ..anzi per loro fu una vera e propria sofferenza, ma adesso non era il momento di parlare di queste cose.

“Il furgone che ci sta seguendo è quello di Gunn, giusto?”

Lorne annuì “Si. Fred e Gunn stanno proprio dietro a noi, con tutti i nostri bagagli. Stiamo andando in direzione di Sunnydale, vero?”

Cordelia sospirò “Già! Sai che gioia.. beh, almeno ho avuto il tempo di fare le valige.. povero Dennis.. si sentirà solo”

Buffy guardò ancora fuori dal finestrino, sperando di vedere l’auto di Angel, ma lui non arrivava. Ripensò agli ultimi eventi e a come, ancora una volta, era stato doloroso lasciarsi.
Angel era riuscito a farsi inseguire sia dalla W&H che dai demoni. Tutti insieme, inscenarono una recita che permise loro di fuggire in direzione opposta a quella di Angel, senza che nessuno sospettasse nulla. Lorne aveva capito che il ronzio che martoriava i suoi timpani, non proveniva dalle lampade a neon, ma dalle telecamere nascoste che la W&H aveva posizionato per spiarli. Quindi la W&H conosceva tutte le loro mosse, compreso il piano di cui Angel e Buffy aveva parlato nella loro camera, proprio pochi minuti prima. Dovevano escogitare in fretta uno stratagemma. Con una banale scusa, si rifugiarono nello stanzino delle scope, dove non vi erano telecamere nascoste, mettendo a punto un piano in pochissimi minuti. Fu Cordelia, stimolata dalle osservazioni di Wesley, ad avere l’idea della recita. La Wolfram&Hart doveva “vedere” Angel e Buffy che decidevano di separarsi, ma doveva essere una cosa credibile. Dopo aver ascoltato le loro recenti conversazioni, la W&H avrebbe creduto ad una loro improvvisa separazione? C’era solo una cosa che poteva dividerli in quel momento. Angelus.

Così.. Cordelia finse di avere una visione, in cui vedeva Buffy e Angel abbandonarsi alla passione e Angel che sperimentava l’istante di pura e perfetta felicità, perdendo ancora una volta la sua anima. Urlò, fingendo dolore, quando descrisse il massacro della sua falsa visione. Angelus era stato liberato e aveva trucidato ferocemente tutti quanti, lasciando il loro corpi senza vita, immersi in un mare di sangue. “È una carneficina. C’è sangue ovunque. Ci ucciderà tutti, nessuno escluso ..ucciderà anche Connor” urlava Cordelia. “Buffy, tu sarai l’ultima.”

Ognuno di loro recitò una parte. Finsero di litigare fra loro, urlando le proprie divergenze e infine venne il momento in cui Angel e Buffy dovettero recitare il loro addio.

Il melodramma, come disse appunto Cordelia.

Ma quello che Cordelia non sapeva, era che per loro due, fu estremamente doloroso e che le loro lacrime erano assolutamente vere. Stavano per separarsi ancora e non sapevano se il loro piano avesse funzionato oppure no. Quella, poteva essere realmente l’ultima volta che si vedevano. Se Angel non fosse riuscito a seminare i suoi inseguitori, lui non avrebbe mai più rivisto Connor e Buffy. Il loro, poteva essere un vero addio. Lo sapevano bene.

“Non possiamo permettere che accada” diceva Angel “come vedi non puoi aiutarmi, non possiamo nasconderci a Sunnydale. Prenderò Connor con me e..”

Buffy lo abbracciava, posando “Connor” fra le sue braccia, “dove andrete?”

“fuggiremo.. forse in Europa”

Angel, con in braccio il finto Connor, un orsacchiotto di pezza, uscì dall’albergo e in pochi secondi una lunga carovana di auto lo seguì, permettendo così agli altri di allontanarsi dall’albergo indisturbati. Uscendo dall’albergo, Buffy nascose Connor sotto il suo cappotto e salì nell’auto di Wesley con Cordelia, Tara e Lorne, mentre Fred e Gunn, caricavano il loro bagagli e li seguivano con il furgone. Prima di dirigersi verso Sunnydale, passarono per l’appartamento di Cordelia, pensando così di depistare eventuali inseguitori e per dare il tempo ad Angel di raggiungerli. Ma lui ancora non arrivava e Cordelia, dopo le forti insistenze di Buffy, lo chiamò al cellulare. Lui era ancora in macchina, guidando nella direzione opposta a Sunnydale,

“Passami Buffy” disse con voce concitata. “Buffy, lasciate Los Angeles, subito ..vi raggiungerò sull’autostrada”

Buffy sentì lo stridore dei freni dell’auto di Angel che si arrestava bruscamente “Angelll?”

“Fai come ti dico. Immettetevi sull’autostrada.. vi raggiungerò lì”

Poi sentì un esplosione violenta e subito dopo un assordante agghiacciante silenzio. Il cellulare le cadde dalla mani. “Angel” mormorò fra le lacrime.

Fred, Lorne e Tara la circondarono subito abbracciandola, quasi a volerla proteggere dal dolore, ma rimasero tutti in silenzio, anche loro avevano sentito l’esplosione. Cordelia la guardò con gli occhi pieni di lacrime e poi guardò verso Gunn e Wesley, che erano impietriti dal terrore. Raccolse il cellulare, notando che era ancora acceso. Si avvicinò a Buffy e prendendola per un braccio, la fece sedere sul divano. Era sicura che le sue gambe, non l’avrebbero sorretta a lungo, e in oltre notò che era visibilmente pallida. Provò pena per lei.

“Buffy, si sente qualcosa” disse indicandole il cellulare. Buffy non riusciva a parlare, sembrava non capire le sue parole.

“La comunicazione non è stata interrotta. Lui è ancora in linea. Angel? Angel? mi senti?” Urlò Cordelia, cercando di darsi un tono per farsi coraggio, ma non ricevette risposta e l’ansia stava diventando insostenibile. “Angel, giuro che se è uno scherzo.. non è affatto divertente”

“Angel, rispondimi..” urlò ancora Cordelia, ma tutto ciò che riusciva a sentire, era uno strano ticchettio. Stava per chiudere la comunicazione, quando sentì la voce di Angel.

“Cordelia? Siete ancora lì? Almeno per una volta, puoi fare come ti dico? Uscite da casa tua. SUBITO.” Lei sorrise, passò il cellulare a Buffy e mentre digrignava i denti, per dare libero sfogo alla paura che aveva provato prima, finse di essere arrabbiata.

“L’ammazzo. Giuro che questa volta, lo ammazzo”

Sentendo la voce di Angel, Buffy parve rianimarsi “Angel? stai bene? Dio ho pensato.. che tu fossi.. cosa sta succedendo?” Anche lei sentiva il ticchettio in sotto fondo.

“Sto bene, ma la W&H ha capito che era un trucco e si stanno dirigendo di nuovo verso Los Angeles. Dovete uscire subito da lì. Quando vedranno che non siete all’albergo, quello è il primo posto dove andranno a cercarvi. Salite subito in macchina.. io ho ancora qualcosa da sistemare.. massimo fra un ora, sarò li con voi. Ora sentirai un'altra esplosione ..ma stai tranquilla, io starò bene.. fai come ho detto.. uscite subito da lì..”

Un istante dopo, tutti quanti sentirono l’esplosione di una bomba ..e poi ancora silenzio. Questa volta dal telefono non arrivò alcun suono. Il cellulare di Angel risultava spento. Buffy non meno preoccupata di prima, riprese però in mano la situazione e ordinò a tutti di raggiungere le loro auto, facendo esattamente come Angel aveva chiesto.

Connor si mosse un pochino e Buffy tornò al presente. “E se non riuscisse a trovarci? ci sta mettendo troppo tempo, dovrebbe essere già qui” disse con voce carica d’ansia.

“Buffy, non penso che Angel non riesca a trovare la strada per Sunnydale” rispose Wesley.

Lorne osservò attentamente Buffy e ricordò quanto profondamente lei fosse connessa ad Angel. “E se invece avesse ragione? Anche secondo me ci sta mettendo troppo tempo..”

Buffy guardò Tara “Puoi fare qualcosa?” e lei comprese subito

“Mi serve qualcosa di Angel. Va bene tutto ..un oggetto ..qualunque cosa ..qualcosa che sia legata a lui.. che gli appartenga”

Buffy si guardò intorno, ma al momento non aveva nulla con sé, tutte le loro cose erano nel furgone di Gunn. “Wes, Cordelia.. avete niente di Angel con voi?”

Prima che loro potessero rispondere, Lorne si rivolse a Tara “Qualcosa che sia legata a lui? che gli appartenga? beh.. sono proprio lì accanto a te.. Connor e Buffy sono…”

Tara annuì velocemente, comprendendo subito ciò che Lorne intendesse dire.

“Buffy, per favore apri il finestrino. Bene, ora prendi la manina di Connor, in modo che io possa stringerle entrambe con la mia. Mi serve l’altra mano libera per creare la sfera di luce. Non pensare alla mia mano, devi pensare che sia la mano di Angel a stringere le vostre.”

Prese per mano Buffy e cercò un contatto con quella di Connor. Chiuse gli occhi e concentrò la sua attenzione sul quel contatto fisico. Un istante dopo, una piccola luce scaturì dal palmo dell’altra mano “Trovalo e indicagli la strada, affinchè possa ritornare da noi” La sfera luminosa si librò nell’aria e volò via velocissima, uscendo dal finestrino aperto. “Trovalo” Urlò ancora Tara.

Lorne non poté non notare la forza che scaturiva dalla ragazza. Aveva creato un ponte di energia fra Angel, Buffy e Connor. Solo una persona che sapeva amare, poteva fare qualcosa del genere. La magia era solo uno strumento. Il vero veicolo era l’amore.

“È così che cerchi la piccola streghetta dai capelli rossi, non è vero?”

Tara sorrise e annuì “Willow ed io sappiamo sempre come trovarci.. cioè.. lo sapevamo”

Lorne volle rassicurarla “Non temere la ritroverai ancora.. presto molto presto. Lei adesso ha bisogno di te. Sei l’unica in grado di aiutarla. L’unica.”

≈◦  ≈ ◦ ≈

Angel era furibondo. Si era forse perso? Stava girando in tondo da almeno un ora. La seconda esplosione aveva divelto entrambe le carreggiate e non riusciva a vedere nessun cartello che gli indicasse dove fosse. Il cielo, senza neanche una stella, pareva più nero del solito. Quella era la notte più buia che avesse mai visto. C’era qualcosa di innaturale nell’aria. Lui vedeva benissimo al buio ..e quel che vedeva era.. niente ..non riusciva a vedere assolutamente niente. Solo l’asfalto di fronte a sé e la campagna circostante, ma oltre a questo non vedeva null’altro. “Ma dove accidenti sono? che cosa sta succedendo. Non posso essermi perso”

Subito dopo l’esplosione, quando fu certo di aver ucciso tutti i demoni che lo inseguivano, era risalito sulla sua auto, facendo retromarcia per dirigersi verso Sunnydale. Aveva imboccato l’autostrada, o almeno così lui credeva, ma dopo un paio di chilometri, si ritrovava esattamente al punto di partenza. Allora frenava di botto, perché scopriva di essere di nuovo, davanti al cratere che lui stesso aveva creato poco prima. Questa era la seconda volta che accadeva e per di più, il suo cellulare non dava segni di vita.

“Ok.. adesso sono davvero incazzato.. si può sapere che sta succedendo? Va bene.. ci riproviamo un altra volta.. non c’è due senza tre.”

Ingranò ancora la retromarcia, ma alcuni minuti dopo dovette fermarsi ancora. Una luce bianca e blu aveva invaso l’abitacolo dell’auto, e pareva proprio che ce l’avesse con lui. La sfera luminosa roteava velocemente sulla sua testa e cercava di attirare la sua attenzione

“E questo che accidenti è? Ehi.. che fai? vuoi fermarti?”

disse Angel parlando alla luce, come se questa potesse rispondergli. Abbandonò il volante, e agitando le mani, cercava di scacciare questa strana cosa che gli ronzava intorno, come fosse una sorta di piccolo insetto fastidioso. Un attimo dopo, sentì chiaramente un tepore fra le sue mani.. come se.. come se stesse stringendo altre mani.. mani calde.. che stringevano le sue.. mani a lui molto care. Chiuse gli occhi e sentì distintamente il profumo di Buffy e Connor tutto intorno a lui ..e il calore delle loro mani che accarezzavano dolcemente le sue.

“Buffy.. Connor.. ma come è possibile..”

Riaprì gli occhi e vide che la luce si spostava in avanti, indicandogli una stradina secondaria, che lui non aveva notato prima. Sorrise e mormorò. “Vuoi che ti segua, vero? Va bene, andiamo” Sembrava che la luce comprendesse le sue parole, perché sfrecciò via velocissima, dirigendosi verso la stradina. Angel la seguì senza esitazione e sorridendo disse “Grazie Tara”

Dopo mezz’ora di guida, seguendo sempre la luce, lasciò la stradina sterrata e finalmente imboccò l’autostrada. Un grande cartello indicava “Sunnydale” ..e il cielo era di nuovo stellato come non mai. Guidò ancora per qualche minuto, finché la luce blu non scomparve, ma in lontananza riuscì a vedere chiaramente il furgone di Gunn. Lampeggiò con i fari per segnalare la sua presenza. Gunn rallentò fino a fermarsi e Wesley fece lo stesso.

“Eccolo” gridò Buffy, mentre usciva velocemente dall’auto, correndogli incontro. Angel frenò e salto giù, precipitandosi ad abbracciare Connor e Buffy.

“State bene?” Lei non rispose, lui non le lasciò il tempo di farlo.

Le loro labbra si unirono disperatamente, incuranti del mondo che li circondava. Avevano vissuto ore d’angoscia e quello era l’unico modo per allontanare tutte le loro paure.

Angel a malincuore, si staccò da quelle labbra dolcissime e prese Connor in braccio. Aveva bisogno di sentirlo più vicino. “Dorme” disse Buffy con le lacrime agli occhi e questa volta fu Angel a non avere il tempo di rispondere.

Buffy si aggrappò ancora alle sue labbra e sentì il sapore salato delle lacrime. Non era sicura che fossero le sue. Anche Angel piangeva. Ansia, paura.. ma soprattutto gioia.

“Ho avuto paura di.. credevo di essermi perso di nuovo.. non riuscivo a..”

“Lo so, l’ho sentito.. sapevo che stava succedendo qualcosa di innaturale e..”

“..e attraverso Tara, hai inviato la luce.. ho sentito il vostro profumo e il calore delle mani..”

Si unirono ancora in un bacio lieve e delicato. Non riuscivano a staccarsi. Non volevano. Erano di nuovo vicini. Insieme. Null’altro contava. Connor piagnucolò e cominciò a muoversi, sgambettando nel cappotto di Buffy che lo teneva al caldo.

“Eccolo là. Si è svegliato” dissero insieme ridendo.

Raggiunsero gli altri che erano scesi dalle auto e avevano guardato tutta la scena. Stavano lì in silenzio, con i loro sorrisi stampati sui visi. Il loro piano aveva funzionato. Gunn e Wesley ridevano e unirono le loro mani in segno di vittoria “..qua Inglese.. dammi un cinque”

Cordelia, per una volta, decise di non fare commenti, ripromettendosi di farlo in seguito. Doveva parlare con Angel e doveva farlo prima possibile. Lei continuava a pensare che Angel e Buffy insieme, fossero una minaccia per loro, ma anche lei era contenta di vedere che Angel stava bene e per ora decise di dargli un attimo di tregua.

“Bene” disse Tara “Ho chiamato Xander e ho detto loro che stiamo per arrivare. Willow e Dawn sono a casa. Aspettano voi due e il bambino. Xander e Anya, ci aspettano al Magic Box. Hanno sistemato delle brande in palestra, per Gunn, Lorne e Wesley. Mentre Cordelia e Fred, per stanotte dormiranno a casa di Anya. Almeno finché non troviamo una sistemazione migliore”.

Si salutarono, risalendo ognuno nella propria auto. Buffy prese la sacca di Connor e salì nell’auto di Angel. “Meglio chiudere il tettuccio.. c’è troppo freddo per Connor.” Angel era d’accordo, e mentre tentava di chiudere la cappotta, gli sfuggì un lamento e si piegò in avanti per il dolore. “Angel. Sei ferito.. stai sanguinando.. fammi vedere”

L’auto adesso era perfettamente chiusa e Angel accese anche il riscaldamento. Connor doveva stare al caldo. “Non è niente.. guarisco in fretta.. lo sai” ..e la baciò ancora. Sarebbe mai riuscito a stare lontano da quelle labbra? Aveva seri dubbi.

Arrivarono a Sunnydale dopo la mezzanotte. Subito dopo il cartello “Benvenuti a Sunnydale”, le auto si fermarono e prima di dividersi, si salutarono ripromettendosi di rivedersi la mattina dopo. “Buffy.. non è necessario che veniate al Magic Box. Li accompagno io.. voi tornate a casa.. sarete stanchissimi” disse Tara.

Angel era d’accordo e fu grato a Tara di avergli risparmiato un incontro con Xander. Adesso, era davvero l’ultima cosa che voleva, e Connor stava cominciando a dare segni di impazienza.

Cordelia si avvicinò ad Angel e lo tirò per la giacca, costringendolo ad ascoltarla suo malgrado. “Che c’è?” Lei sbuffò “Che c’è? e me lo chiedi? Non credi che sarà meglio se dormi sul divano? Non fare nulla di avventato signor “quando sto vicino ad una biondina perdo la testa”. Ricordati la mia visione.. Noi non vogliamo rivedere Angelus, giusto?”

Angel era davvero stanco di tutta questa storia ed era sempre più intollerante verso gli atteggiamenti della sua amica. “Cordelia.. quella visione NON era una visione. Quella visione ERA una farsa” Lei sfoderò uno dei suoi smaglianti sorrisi “Lo so, ma prevenire è meglio che curare.. io ti conosco Angel.. nessuno ti conosce meglio di me”

Angel aveva davvero molti dubbi su questo ultimo concetto e ancora una volta l’aveva ferito “Oh, grazie Cordelia.. è bello sapere che ti fidi di me”

Le voltò le spalle e tornò da Buffy e Connor “Andiamo. È tardissimo e Dawn ci sta aspettando.”

Guidò in silenzio fino a casa Summers. Buffy non poté trattenersi oltre, odiava vedere quello sguardo ferito e pensò che nulla era cambiato. Quando si toccavano certi punti dolenti, lui era completamente indifeso e vulnerabile, allora il senso di colpa e di inadeguatezza prendevano il soppravvento e a lei faceva male vederlo così.

“È solo la solita vecchia cara e priva di tatto Cordelia. Niente che tu non possa gestire”

Disse Buffy, nel vano tentativo di aiutarlo. Scesero dall’auto. Angel, con in braccio Connor, si occupò dei loro bagagli, mentre Buffy cercava le chiavi di casa.

“Lo so.. è solo che.. sta cominciando a pesarmi davvero tanto ..e forse lei ha ragione..”

Lei le lanciò uno sguardo indefinibile, tra incredulità e divertimento “Si certo, come no.. sshh.. dormono tutti” disse felice “meglio così, adesso non riuscirei a frenare l’irruenza di Dawn”

Andò in cucina. Accese la luce, e prendendo in mano la posta, vide che fra le altre cose, vi erano numerose bollette da pagare. Il suo umore cambiò all’improvviso e ad Angel non sfuggì né il suo nervosismo né la sua tristezza “Grande. È bello essere a casa” disse lei con amarezza.

Lui le poggiò una mano sulla spalla “Buffy..” ma non poté continuare oltre. Qualcuno scendeva le scale e si dirigeva verso la cucina.

“Buffy. Angel. Siete arrivati finalmente. Abbiamo aspettato un po’, poi il sonno ha vinto. Dawn è crollata ..e anch’io, non è che sono stata proprio qui ad aspettare voi.. ma che ore sono?”

Una voce atona e priva di emozione li salutava e Angel si sentì invadere da una tristezza infinita. Quella non poteva essere Willow, era cambiata davvero così tanto?

Lei si avvicinò a sbirciare Connor. “Tuo figlio? Carino.”

Risalì le scale e Angel non riuscì neppure a salutarla, tanto era scioccato da ciò che vedeva.

“Willow? stai bene?” chiese Buffy, dalla cui voce traspariva tutta la sua preoccupazione.

“Si, Si. Io sto bene. Dawn sta bene. Voi state bene. Stiamo tutti bene. Evviva.. Evviva..”

Angel e Buffy la videro sparire dentro la stanza, che fino al giorno prima era stata di Buffy. Rimasero in silenzio, incapaci di parlare e con un pesante peso sul cuore. Willow si stava perdendo o forse si era ormai persa del tutto ..e loro non potevano fare più nulla per lei. Angel riuscì a spostare lo sguardo dalla scala a Buffy e lei vide lo stupore nei suoi occhi.

“Bentornato a casa, Angel. È questa la mia vita adesso ed è così tutti i giorni ..e ancora non hai visto tutto il resto.” Spense la luce e lui in silenzio la segui per le scale. Non riusciva ancora a parlare. Buffy passò a vedere Dawn, le baciò la fronte. Almeno lei dormiva.

Entrando in camera sua, o meglio in camera di sua madre, il suo umore ebbe un cambiamento brusco e repentino. Angel sorrise. Questa era la sua Buffy. “Non posso crederci, Dawn è stata bravissima.. ha comprato proprio tutto..” Prese Connor dalle braccia di Angel “e ora a nanna, nella tua nuova culletta.. e questo è mister Gordo.. tu e lui diventerete amici inseparabili..”

Questa lunga giornata giunse al termine.. erano davvero esausti, ma contro le più nefaste previsioni, loro erano insieme, tutto il resto, almeno per ora, non aveva importanza. “Ti sveglio io.. dormi tranquilla.. a che ora viene l’assistente sociale?” chiese Angel. Ma Buffy dormiva già. Le baciò la fronte delicatamente ..e chiuse gli occhi. Era tornato a casa. Finalmente.

 

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Capitolo 3
*** Ritrovarsi ***


I Need You

 
Ritrovarsi

 

Angel non aveva dormito molto quella notte, troppi pensieri si affollavano nella sua mente. Non che lui avesse realmente bisogno di dormire, non come gli umani per lo meno, e non la notte. Ed era questo uno dei pensieri che gli martellavano la mente. Lui non era umano. Non era per questo che aveva lasciato Buffy? solo tre anni prima, aveva visto la sua non umanità come un ostacolo insormontabile. Ed ora eccolo qui. Stretto alla donna che amava, mentre lei dormiva  serena fra le sue braccia. Ma nulla era cambiato da allora, compresa la sua maledizione. La maledizione che li aveva fatti incontrare e che poi li aveva crudelmente divisi. Cosa c’era di diverso da allora? Perché era tornato a Sunnydale? Stare accanto a lei, senza poterla amare completamente, era maledettamente difficile e non ricordava quanto fosse doloroso.

Si disse che era qui per proteggere Connor, ed era vero. Ma era solo una parte della verità. Era qui perché Buffy aveva bisogno di aiuto, e anche questo era vero, ma ancora non era tutto. Lui era qui, perché proprio quella mattina, nell’attimo in cui la vide salire le scale, comprese che senza di lei non poteva più vivere. Non poteva e non voleva. Non importava quanto duramente avesse provato a starle lontano, Buffy era una parte di sé e senza lei accanto nulla aveva più senso. Inorridiva al solo pensiero di doversi separare ancora da lei, ma come avrebbe potuto resistere alla tentazione di amarla come avrebbe voluto?

Ed ecco il vero motivo per cui da ore si rigirava nel letto. Averla accanto, sentire il suo respiro, sentire il suo corpo caldo avvinghiato al suo, lo faceva impazzire. Lei si era mossa nel sonno, scoprendo inavvertitamente un seno e lui non riuscì a resistere. L’accarezzò delicatamente, ma avrebbe voluto baciare ogni parte del suo corpo per sentire il sapore della sua pelle. Lei gemette nel sonno. Socchiudendo le labbra, chiamò il suo nome più volte. Era una tortura. Lui conosceva il dolore, ma questo era impossibile da sopportare. La voleva disperatamente.

Pregò che Connor si svegliasse, e alle prime luci dell’alba, qualche Dio sconosciuto ebbe pietà di lui. Connor piangeva e si precipitò a prenderlo “sshh, non vogliamo svegliare Buffy, vero?”

Scese in cucina e dopo aver dato il latte a Connor, lo sistemò nella sacca che Dawn aveva comprato per lui. Abbassò la cappottina, voleva che lui lo vedesse e gli parlava continuamente per fargli capire che il suo papà non era lontano. Non voleva che piangesse, gli altri dormivano ancora. “Allora, piccolino.. che ne dici se adesso prepariamo la colazione per la mamma?”

Cominciò ad armeggiare con uova, pancetta e tutto ciò che sembrava commestibile. Doveva assolutamente essere occupato in qualcosa, per tenere lontano certi pensieri. Notò la posta sul tavolo e comprese perché Buffy era preoccupata. Aveva anche problemi finanziari? Perché non l’aveva detto? prese le bollette e le mise in tasca. Sarebbe stato difficile spiegare a Buffy che lui poteva aiutarla, anche in queste cose e non voleva discutere su questo. Così decise che non era necessario informarla. Non subito almeno.

Poco dopo sentì bussare alla porta, era un bussare sommesso. Chiunque fosse non voleva disturbare. Era ancora buio la fuori, chi poteva essere a quell’ora?

“Tara? già sveglia? tutto bene? avanti entra..”

Lei lo salutò imbarazzata. “Non ho chiuso occhio.. ho bisogno di vedere Willow”

Angel sorrise e annuì comprensivo. Loro due non si conoscevano affatto, si erano visti solo il giorno prima, ma sentivano una certa affinità fra loro. Si piacevano a vicenda ed erano a loro agio nel chiacchierare insieme, come se si conoscessero da sempre.

“Non ti ho ringraziato per prima” Tara rideva mentre coccolava Connor “No Angel, non io, ma loro due.. Buffy e Connor ti hanno trovato, per loro tu sei insostituibile.. devi ringraziare loro..”

Senza rendersene conto, si ritrovarono seduti sul divano, a chiacchierare come vecchi amici.

“..e così, ho deciso di stare lontana da lei per un po’, ma non so se è stata una buona idea.. la verità è, che Willow mi manca da morire..”

Chi meglio di Angel poteva comprendere la decisione di Tara? “Anni fa ti avrei detto che decidere di stare lontani, era una cosa saggia.. oggi invece, non riesco neanche a formulare quel pensiero.. io non posso più stare senza Buffy..anche se è difficile starle accanto senza..”

Tara avrebbe voluto rassicurarlo con maggior enfasi ma non poteva. Con Wesley, Fred e Lorne, stavano cercando una scappatoia sulla maledizione, ma al momento non erano ancora certi di riuscire nel loro intento. “Nulla è immutabile Angel, la vita a volte può ancora sorprenderci”

Angel sorrise, ma era uno strano sorriso e a Tara non sfuggì lo strano luccichio dei suoi occhi. Come se avesse capito che lei aveva percepito qualcosa, Angel si affrettò a cambiare discorso.

“Hai avuto modo di verificare l’incantesimo di resurrezione?”

Tara volle tranquillizzarlo subito. “Si. Stanotte non ho dormito come ho detto, ho ripreso l’incantesimo in mano e ho ricontrollato ogni singolo passaggio. Non c’è nessun errore, tutto è andato come previsto” Angel pareva non convinto del tutto.

“Angel, ho controllato e ricontrollato almeno dieci volte. Non c’è nulla che non vada in Buffy. Lei deve solo accettare il fatto, che questo è un periodo di transizione, di adattamento.. ma presto passerà. A me già sembra che stia molto meglio di ieri. Prima di partire per Los Angeles, era davvero a pezzi. Mi ha detto di aver dormito con il letto drappeggiato dall’aglio, anche se non ho capito cosa volesse dire.. credo sia una delle sue stranezze, ma oltre a questo non c’è molto altro.. solo piccole stranezze. Ma dopo essere tornata da Los Angeles, vedo che sta meglio, lei è molto più serena. Tu sai cosa vuol dire tornare da una dimensione infernale, sai che all’inizio è dura..”

Angel strinse le mascelle nervosamente. No, la sua Buffy non era stata all’inferno. Ma non poteva dirlo a Tara. E l’aglio non era una stranezza. Lui sapeva bene il perché di quel gesto e anche questo non poteva dirlo a Tara.                                                                                                                                              

“Non è la stessa cosa. Il mio è un corpo morto. Era già morto prima di andare all’inferno ed era morto quando sono tornato. Ciò che avete fatto con Buffy è diverso. Avete rianimato un corpo umano, gli avete dato nuova linfa vitale. Lei respira. Ha un cuore che batte. Per me non è stato così. Questa potrebbe essere la causa di ciò che prova Buffy adesso” Tara era d’accordo con lui, ma era certissima che tutto fosse andato bene e insistette ancora. Lui volle crederle.

“È ancora presto per svegliare gli altri.. stamattina deve venire l’assistente sociale per Dawn. Sarà meglio che trovi tutto in ordine. Tara, ti va di darmi una mano?” Lei  acconsentì subito. Forse era meglio non salire subito da Willow. Le piaceva molto Angel. Aveva una dolcezza innata, un modo di amare protettivo e un cuore immenso. Se non fosse stata lesbica, e se non amasse già perdutamente Willow, avrebbe anche potuto innamorasi di lui. Rise al solo pensiero e pur non sapendo il perché, Angel rise con lei. “Perché ridi?” chiese divertito “No.. niente”

Riordinarono il soggiorno insieme, mentre continuavano a chiacchierare. “Buffy e l’ordine non sono mai andati d’accordo.. anche se forse, io esagero in senso contrario” disse Angel ridendo

“La conosci bene, eh?” Lui annuiva. Si, la conosceva molto bene la sua Buffy e amava ogni singola parte di lei, anche il suo disordine. Sollevò una scatola di cartone per spostarla altrove, non era certo quello il suo posto “Cosa è questo? sai dove posso metterla?”

Tara cambiò subito umore, la tristezza nei suoi occhi era evidentissima

“il contenuto di quella scatola.. è ciò che mi divide da Willow ..pozioni, erbe maleodoranti, polveri magiche, formule, incantesimi, cristalli.. Buffy ha ripulito la sua stanza ..questa roba è come una droga per lei ..e finirà con l’ucciderla”

Angel posò la scatola e si sedette sul divano, seguito da Tara

“Non accadrà. Tara, tu non devi permettere che questa robaccia vi divida..”

Distrattamente aveva infilato una mano sotto un cuscino del divano e sentì qualcosa di metallico. Lo prese in mano. “È l’accendino di Spike” disse Tara ..e in quello stesso istante, i pensieri di Angel erano ormai lontanissimi da Willow. “Spike. Viene.. lui viene spesso qui?”

Tara non riusciva a decifrare lo sguardo di Angel. Vedeva tristezza, ma anche rabbia, tantissima rabbia ..dolore sicuramente, ma perché?

“Di recente no, non spessissimo. Qualche volta ci aiuta. Talvolta per soldi, talvolta no ..quando è morta Buffy, si è preso cura di Dawn per un po’ ..ma ultimamente, non l’ho visto molto in giro ..o forse sono io a non essere più tanto in giro in questa casa, visto che non abito più qui.”

Perché Angel era così silenzioso adesso? aveva forse detto qualcosa che l’aveva ferito? “Angel? va tutto bene?” lui abbozzò un sorriso e si rialzò. No, non andava affatto bene.

“Cosa ne facciamo di questa roba?” chiese, indicando la scatola.

“Spazzatura. Quella è spazzatura ed è quello il suo posto” rispose Tara.

Angel vi lanciò dentro l’accendino di Spike e sorrise. “Giusto.. robaccia inutile.. non è altro che spazzatura. La porti fuori tu? io.. non posso.. sai, il sole..”

Né Angel, né Tara, avrebbero mai saputo che con quel semplice gesto, stavano “salvando” le persone che amavano. Entrambi però, sentivano di aver fatto qualcosa di “giusto”

Angel preparò del caffè e su un vassoio sistemò alcuni piatti con le frittelle, del pane e un po’ di uova e pancetta, che aveva cucinato prima e lo porse a Tara.

“Credo che Willow sarà felice se sarai tu a svegliarla, e non credo che a Buffy dispiacerà se non scenderete per la colazione” Lei prese il vassoio e lo ringraziò ..capiva benissimo perché Buffy lo amasse così tanto. Angel era una persona davvero speciale. Rise e lo ringraziò “Messaggio ricevuto ..meglio se l’assistente sociale non vede troppa gente in giro.. giusto?”

“Oh mio Dio..” Una voce li raggiunse e Tara e Angel si voltarono a guardare verso le scale.

“..mio Dio, non posso crederci. Angel sei qui.. e c’è anche Tara.. tu e Will avete fatto pace, vero? Angel, Dio.. come sono felice di vederti.. dove è Connor? voglio vederlo subito”

Dawn scese le scale velocemente. Si fermò solo un attimo, quando incrociò Tara che saliva, e l’abbracciò “piano tesoro.. così rovesci il vassoio ..non badare a me.. corri a salutare Angel..”

Non se lo fece dire due volte. Corse da lui e gli buttò il braccio al collo. Già, solo uno.. visto che l’altro era fuori uso dalla sera prima. Poco ci era mancato, che lei e Willow non rimanessero uccise, in quell’incidente d’auto. Ma al momento era solo felice di rivedere Angel.

“Ehi, piccola.. è bello rivederti.. fatti guardare un po’.. sei cresciuta davvero tanto..”

“Dove è? voglio vederlo subito” corse in cucina e cominciò a salterellare davanti a Connor che ignaro di ciò che accadeva intorno a lui, succhiava tranquillamente il suo pollice “Oh mio Dio.. è piccolissimo.. che tenero.. Angel per favore.. posso prenderlo in braccio? Per favore..”

Intanto Buffy ..aprì lentamente gli occhi. Era già giorno. Aveva dormito profondamente, come non le capitava ormai da tempo. Si sentiva riposata e piena di energia. Allungò una mano ..e Angel non era accanto a lei. Solo per un attimo fu colta dal panico, ma poi sentì le voci da basso e provò una sensazione di benessere indescrivibile, una gioia profonda. Non era più sola. Sentire la voce di Angel, era una cosa che la faceva stare bene.. era così rassicurante. Proprio come quando era bambina.. proprio come la mattina di Natale, quando si svegliava  e sentiva le voci dei genitori giù in cucina. Guardò verso la culletta e sorrise, “accidenti stavo facendo un bellissimo sogno ..c’eri anche tu, sai?”

Alzandosi, vide che Connor non era lì. Rise. “Anche tu come tuo padre, eh? Uffa.. io voglio svegliarmi con voi accanto. Voglio trovarvi qui, quando mi sveglio..”

Una doccia veloce e scese giù, con indosso solo l’accappatoio, aveva bisogno di rivederli subito. A metà scala si fermò, incapace di continuare, mentre i suoi occhi diventavano acquosi. La scena che vide di fronte a lei la commosse profondamente. Era di nuovo in paradiso?

Angel e Dawn seduti in cucina, facevano colazione e parlavano sottovoce. Connor in braccio ad Angel ..e Dawn che faceva delle buffe smorfie per farlo ridere. Era serena, da tempo non la vedeva così.

“..C’erano anche dei carillon, ma erano rosa, lui è un maschietto, quindi no, non gli ho presi.. hai visto dentro la cesta? Ho comprato tantissimi giochini ..e anche un tappetone morbido.. così mentre io studio, lui potrà gattonare libero.. posso tenerlo in camera mia, qualche volta?”

Angel era felice di rivederla, anche se in realtà, non si erano mai incontrati prima. Ma, come tutti gli altri, anche lui aveva i ricordi di Dawn bambina, ed era assolutamente naturale comportarsi in modo paterno, perché nei suoi ricordi, era ciò che aveva sempre fatto con lei. Lei era la sorellina di Buffy e lui l’amava come un fratello maggiore. “Posso avere del caffè?” chiese Dawn ..o per meglio dire, lui l’amava come un padre protettivo. “No Dawn, niente caffè, sei troppo giovane per questo genere di cose. Meglio la spremuta.. finisci di mangiare e corri a vestirti o farai tardi a scuola.. non hai detto che fra un po’ arriva Xander?”

“Lo vedi? tutta colpa di Willow.. non posso neanche prenderlo in braccio, questa fasciatura è così fastidiosa..” Angel preparò la sua merenda per la scuola, non voleva parlare di Willow adesso. “Quando toglierai la fascia, potrai tenerlo. Promesso. Ora io e Connor andiamo a svegliare Buffy..” Ma lei era già lì. “Buffy?” Non appena la vide, le corse incontro. Dio.. era bellissima. “Buongiorno” Le allungò una mano e lei la strinse subito ..non vedeva che lui.

Dawn sfrecciò veloce su in camera sua “Ciao Buffy, avevi ragione.. Connor è dolcissimo e Angel mi ha detto, che posso tenerlo in camera con me ..qualche volta”

Si. Era di nuovo in paradiso. Dawn era serena come non mai. Connor era fuori pericolo ed Angel era proprio qui accanto a lei. Stava sognando?

Angel posò Connor dentro la sacca, mentre Buffy si guardava in torno con aria sorpresa.

“Hai.. hai riordinato..”

“Non da solo.. mi ha aiutato Tara”

“Tara è qui?”

“Si, è su con Willow. Credo abbiano bisogno di stare un po’ da sole..”

“..e la colazione.. anche la colazione.. tu hai fatto tutto questo..”

“non riuscivo a dormire e..”

“russavo?”

“cosa? nooooo.. certo che no.. non era esattamente quello il motivo della mia..”

“..insonnia? ..e neanche Connor.. dico bene?”

“si.. esatto.. io..”

Non erano certi di ricordare come fosse successo, ma ancora una volta, si ritrovarono con le bocche incollate in quelle labbra di fuoco, che non odoravano di castità. Passione e desiderio soffocati per anni, parevano prendere forma in quel bacio disperato, lasciandoli storditi e inappagati. Gioia e dolore. Inferno e paradiso. Era quello il loro mondo. Avere la possibilità di impazzire d’immensa gioia, ma non poterne godere ..e Angel si chiese, se avesse avuto ancora la forza di resistere. Lui non era più lo stesso uomo di tre anni prima.. non era più sicuro di riuscire a controllare il disperato bisogno di lei. Troppe cose erano cambiate ..e ora Buffy, era più donna che mai. Lo capì da quel bacio.. quelle labbra volevano di più.. erano labbra esigenti, che sapevano prendere e dare piacere ..e lui non poteva soddisfarle. Doveva staccarsi da lei subito.. prima che..

“È meglio se.. vado.. io devo..”

“..andare, lo so”

Le accarezzò il viso, “mangia qualcosa” Sussurrò “porto su Connor un attimo.. torno subito.”

Rimase a guardarlo, finché non lo vide sparire dietro la porta ..le sue labbra bruciavano ancora e volevano lui ..disperatamente lui. Si ricompose e chiamò Xander “Sei già in macchina? Ok.. puoi fermarti un attimo dal macellaio? Si, sangue di maiale.. ok, va bene. Xander? Grazie.”

In quel momento, la porta della cucina si aprì violentemente e una coperta fumante si precipitò dentro. Spike. No.. quella era davvero l’ultima cosa che voleva vedere adesso. La giornata era cominciata nel migliore dei modi e ora lui avrebbe rovinato tutto. “Che sei venuto fare qua?”

Lui la sfidò con lo sguardo, era convinto che se solo l’avesse sfiorata, lei avrebbe ceduto subito. “Sto cercando il mio accendino. Non sono qui per te. Non sopravalutari amore, a quell’accendino ci tengo”

Buffy era poggiata al mobile, teneva le braccia indietro, mentre fra le mani nascondeva un mestolo di legno, che stava poggiato proprio lì. Ma Spike non poteva saperlo.

“Il tuo accendino non è qui, e non chiamarmi amore.”

Spike si sporse in avanti, quasi sfiorandole i capelli, mentre con sorriso compiaciuto e sicuro di sé, ondeggiava vistosamente i fianchi, mimando in modo volgare l’atto sessuale. La cacciatrice non poteva resistergli. Le piaceva farsi pregare. Le piaceva sfidare il suo sguardo, con i suoi occhietti da innocentina, ma lei non era affatto innocente. Non più. Si era lasciata fare di tutto la notte scorsa, e le era piaciuto. “E come dovrei chiamarti allora? passerotto? dolcezza?”

Buffy lo strattonò, allontanandolo da sé con disgusto, e gli puntò il paletto contro. “Si cambia musica, Spike. Tu avvicinati ancora a casa mia, e giuro che ti pianto questo sul cuore. Chip o no.. se ti vedo ancora qua intorno, sarai solo un mucchietto di polvere”

Spike rise. Era la solita vecchia musica invece. Fingeva di non volerlo, ma poi non poteva resistergli “Avanti cacciatrice, sappiamo tutte e due che non è vero. Abbiamo già parlato di questo. Tu mi vuoi, non puoi fare a meno di me. I vampiri ti eccitano.”

Un attimo dopo, Buffy lo colpì con un calcio violentissimo, proprio sui genitali. Spike cadde a terra urlando e contorcendoti dal dolore.

“E io ti ho già risposto. Uno solo è il vampiro che mi eccita. L’unico. Ed è tornato”

Spike annaspò, mentre con le mani si teneva il basso ventre, per lenire il dolore acuto che rischiava di fargli perdere i sensi. Non comprese completamente le parole di Buffy, ma non vi era dubbio, che questa volta lei pareva davvero determinata a non farsi toccare da lui. Sentì l’eco delle sue ultime parole e ne fu terrorizzato. LUI era tornato? sollevò la testa e lo vide.

Freddi occhi neri. Più freddi e più neri della morte.

Occhi che lo guardavano, troneggiando dall’alto, con terrificante furore. Conosceva bene quello sguardo. Nessuno meglio di lui, poteva descrivere la crudeltà di quegli occhi. Ma ciò che adesso lo spaventava di più, era la certezza, che di fronte a lui non vi fosse Angelus. No, in quegli occhi da cui traspariva gelida furia omicida, poteva vedere anche il guizzare dell’anima. Quello era Angel, ed era furioso. Lo vide mentre si muoveva lentamente, ma inesorabilmente verso lui e faceva più paura di Angelus. Sollevò le mani in segno di resa. Un istante dopo, la sua stessa coperta lo colpì in pieno viso, come fosse una dolorosa e violenta frustata.

“Spike. Alzati e vattene.” Sibilò Angel, lanciandogli la coperta.

Il tono di Angel non lasciava spazio a repliche. Si alzò e corse fuori. Quando pensò di essere a distanza di sicurezza, urlò tutta la sua frustrazione “Va bene cacciatrice, me ne vado. Per questa volta hai vinto. E tu.. pallone gonfiato.. non finisce così, puoi starne certo, checca..”

Angel e Buffy si guardarono senza parlare. Lei non riuscì a sostenere il suo sguardo a lungo e abbassò gli occhi. Si vergognava di se stessa e se Angel l’avesse trattata con disprezzo, non avrebbe potuto dargli torto. Lei si sentiva sporca e sentiva di non meritava il suo amore.

L’attimo dopo, sentì le sue braccia che la stringevano. Lui le baciò i capelli, la cullò dolcemente. Si spostò solo un po’ e le sollevò il mento, baciandola ripetutamente sul viso. Voleva vedere i suoi occhi. Non sopportava di vederla a testa china, mentre si arrendeva alla vergogna di aver ceduto alle carezze di quell’animale. In un attimo, gli fu chiaro, in modo inequivocabile, l’importanza di essere li. Buffy aveva bisogno di lui, come mai prima d’ora.

Spike era una minaccia e doveva essere fermato.

“Tara o Wesley, faranno l’incantesimo per eliminare l’invito..” disse, rassicurandola.

Buffy annuì e tentò di scherzare “..ma allora anche tu non potrai..”

Angel non si lasciò sfuggire l’occasione, la tempesta, almeno per ora, era passata e scherzò anche lui, “Buffy.. non è.. ok facciamo così.. io esco.. e tu mi rinviti subito ad entrare ..ok?”

“State parlando di de-invitare Spike? Ora capisco perché era così incazzato. L’ho sentito imprecare contro qualcuno. Immagino parlasse di voi. Cosa ha combinato questa volta?”

Xander entrò in cucina e poggiò sul bancone il sangue di maiale per Angel. “Per te. Fresco di giornata ..e prima che tu ti faccia delle strane idee, sappi che NON sono affatto felice di rivederti. Ma fintanto che la vostra riunione non diventa pelvica, posso sopportare la sua presenza ..e se questo serve a tenere lontano Spike, beh… potrei anche stringerti la mano”

Tese la mano verso Angel e lui la strinse senza esitazione. Lo guardò intensamente per qualche secondo, sembrava cambiato. Lui e Xander non sarebbero mai stati amici, ma ora aveva ben altro a cui pensare e decise di abbassare la guardia.“Grazie per il sangue Xander”

Dawn arrivò subito dopo. “Credo che Connor non voglia stare solo.. ha messo su il broncio..” Angel corse in camera “Il broncio?” Buffy salutò Dawn e Xander sulla porta di casa, e proprio in quel momento arrivò l’assistente sociale.

“Buffy Summers? Sono qui per Dawn. Vedo che almeno oggi non è in ritardo”

Senza essere invitata, si precipitò dentro e rimase piacevolmente sorpresa. “Complimenti. Bellissima casa. Se ha bisogno di un po’ di tempo per vestirsi, prego faccia pure, io posso aspettare.” Buffy era a disagio. Si rese conto solo in quel momento, di avere ancora indosso solo l’accappatoio. Accidenti, non voleva che la tipa, si facesse delle strane idee sul suo conto. Rischiava di perdere l’affidamento di Dawn e questo non doveva accadere.

In quel momento arrivò Angel con Connor. Baciò Buffy sulla fronte, lanciandole uno sguardo d’intesa che voleva dire “Tranquilla. Lascia fare a me”. Lei annuì, ma era terrorizzata. E se non avesse funzionato? Angel sorrise “Credo che voglia la sua mamma”  Si, Buffy era terrorizzata.

“Tesoro, non hai fatto sedere la nostra ospite?” Angel sorrise alla signora “Prego si accomodi, possiamo offrirle qualcosa?” L’assistente sociale guardava la scena con occhi indagatori e scriveva tutto nei suoi appunti. Ma sorrise ad Angel, sembrava una cosi brava persona.

“Si, grazie. Un thè lo prendo volentieri. Signorina Summers, questo signore vive con lei? E questo bambino? mi scusi, può spiegarmi?”

Angel rispose per lei. “Signorina Summers? Credo ci sia un errore. Certo che vivo con lei.” Si avvicinò e le porse la mano presentandosi “Angel O’Connor. Sono il marito di Buffy Summers, e questo è il nostro bambino. Ci scusi, siamo ancora un po’ frastornati, lui è nato solo pochi giorni fa. Mia moglie ha ancora bisogno di molto riposo. Non siamo soliti ricevere gli ospiti in accappatoio, e chiediamo ancora scusa, ma sono certo che lei capirà.”

Buffy avrebbe voluto correre il più lontano possibile, e aspettava da un momento all’altro di sentire le urla della tipa. E invece no, non arrivarono. Angel era riuscito a convincerla?

“Oh, sono io ad essere imbarazzata. Forse sono arrivata troppo presto. Ma davvero non sapevo che fosse sposata, e men che meno che fosse diventata mamma di recente. La prego di scusarmi signora Summers. Vi faccio i miei migliori auguri” Si alzò e avvicinandosi a Buffy, fece una carezza a Connor. “Oh ma che carino. Come si chiama?”

Buffy sentì che Angel si stava innervosendo. Sapeva che lui non amava che degli sconosciuti toccassero il suo bambino, ma comunque, lei si fidava di lui e del suo autocontrollo. Infatti lui andò in cucina, mostrando una calma impressionante. Tornò subito dopo, con thè e pasticcini.

“Sono desolata, non capisco perché nei miei documenti non compaia il matrimonio. È una cosa recente?” Angel si sedette accanto a Buffy e rispose “No. Siamo sposati da quattro anni”

Buffy sbarrò gli occhi. Angel era forse impazzito? “eh si.. sembra ieri..” disse ridacchiando

“Quattro anni? Ma la signora all’epoca aveva solo diciassette anni” Angel versò il thè e porse la tazza alla signora, insieme ai pasticcini, che lei pareva gradire molto.

“Esatto. Ci siamo sposati proprio il giorno del suo compleanno”

Buffy si illuminò e gli sorrise. Un sorriso autentico. Sentì un senso piacevole di appartenenza. Quello era il più dolce dei suoi ricordi “I claddagh.. sul molo” disse Buffy. Angel prese la sua mano e la portò alla bocca, baciandola. Proprio come aveva fatto Buffy, quella notte sul molo.

Lei rabbrividì.

“Il molo? Non capisco” disse l’assistente.

“Credo che sia questo il motivo per cui, fra i suoi documenti, non compare la registrazione del matrimonio. Sicuramente vi è stato qualche disguido legale. Credo si tratti solo, di cattiva comunicazione fra due diverse culture. Noi ci siamo sposati secondo l’antico rito celtico. Il molo rappresenta la strada da percorrere insieme. Gli sposi, giurandosi amore eterno, si scambiano i claddagh di fronte alla vastità dell’oceano, che rappresenta la vita intorno a loro. Vita che da quel momento in poi, dovranno condividere insieme. Il molo è anche il simbolo della loro casa, un ponte immaginario fra loro e il mondo. È un antico rito della mia gente. Io sono irlandese.”

L’assistente era affascinata dal racconto di Angel e dimenticò presto i suoi appunti. Prese un altro pasticcino, però. Erano davvero buonissimi. Vedeva che la coppia di fronte a lei era molto unita. In quella casa si respirava un aria di serenità e di armonia. “Oh ma questo è bellissimo. Molto suggestivo. Ora capisco anche il suo cognome e la scelta del nome per  vostro figlio”

“Si. L’Irlanda mi manca e quando è possibile, cerco di mantenere viva la tradizione.”

“La capisco sa? Detto fra noi, anche io non sono americana” Si avvicinò di più ad Angel, sporgendosi in avanti, come se stesse per confessare chissà quale segreto, e sottovoce disse

“Sono danese”

“Ah, ecco perché” Angel sorrise “Il colore dei suoi capelli. È molto bello. Rosso danese”

Buffy era senza parole. Angel era seduttivo con lei? ..e questa stupida grassona ci stava pure. Ma guardala lì.. pensò Buffy. Tutta presa dai complimenti di Angel. Ma se si vede lontano un miglio che sono tinti ..e quanti pasticcini ti sei mangiata? Spero che ti strozzi. “Si davvero belli” disse con un sorriso falso “Rosso danese. Certo, Non c’è nulla di più bello del rosso danese.”

Angel faticò molto a non ridere, inoltre vedeva che Connor si agitava, e cominciava ad essere stanco. Riportò quindi il discorso su Dawn, ricordando alla tipa il motivo della sua visita.

“Signori O’Connor, il consiglio di classe è preoccupato per Dawn. La ragazza arriva spesso in ritardo, fa molte assenze e il rendimento scolastico è calato parecchio. Mi hanno incaricato di incontrare voi. Io devo verificare che in famiglia, non vi siano problemi e che ci siano persone che si prendono cura di lei. Alla sua età è importante vivere in un ambiente sano, e per quanto mi riguarda, voi siete perfettamente all’altezza del vostro compito. Lo scriverò nel mio rapporto. Dawn non potrebbe avere una famiglia più amorevole di questa. Credo che il disagio che sta vivendo, sia da ricercare altrove, al di fuori della famiglia. Sapete se di recente sta frequentando nuovi amici? Non escluderei le cattive influenze esterne”

Buffy e Angel risposero quasi contemporaneamente. “No, nessuna nuova amicizia. Se così fosse, a noi non sarebbe sfuggito. Lei esce solo con noi.”

Angel aggiunse ancora “Dawn ha dovuto affrontare molti cambiamenti, in così poco tempo. La morte della mamma è stata un duro colpo per tutti, e ancor di più per Dawn ed è accaduto meno di un anno fa. Poi la gravidanza di Buffy e l’arrivo del nipotino. Insomma sono eventi che cambiano la vita radicalmente, ci vuole del tempo per adattarsi. Noi crediamo che un po’ stia soffrendo per la nascita di Connor. Forse c’è un po’ di gelosia. Fino ad ora, lei era la piccolina di casa, ed ora teme di perdere qualcosa. Per quanto noi cerchiamo di rassicurarla, lei..”

“Ma certo. Credo che sia proprio così. Ho seguito un caso analogo di recente. La gelosia fra fratelli è una cosa molto destabilizzante per un adolescente, ma non è nulla di grave. Tutto torna alla normalità dopo un po’. Posso permettermi di darvi un consiglio? Fattela sentire importante. Fatte in modo di coinvolgerla quando vi prendete cura del neonato. Non so.. potrebbe aiutarvi mentre gli fatte il bagnetto..”

Angel e Buffy annuirono “Certo”

Finalmente l’assistente sociale andò via, dicendo loro, che per lei il caso era chiuso. Buffy avrebbe continuato ad avere l’affidamento di sua sorella.

“È andata bene. Non posso crederci” Buffy era felice e rideva “Angel? ci stavi provando con lei? rosso danese, eh? ma che vuol dire? Quelli erano capelli tinti e pure male.. classica tinta fatta in casa” Angel sfoderò un sorriso innocente, ma era evidente che tratteneva la risata “Non ne ho idea, non credo che esista un rosso danese, ma a lei è piaciuto il mio complimento.. si l’ammetto.. mi riesce bene il gioco della seduzione.. secoli e secoli di pratica”

Buffy continuava a ridere “Connor, tu non ascoltare.. tuo padre ai tempi d’oro, doveva essere un bel bricconcello” Lui finse serietà e portò una mano sul cuore in modo teatrale “So come parlare al cuore di una donna..” e Buffy lo derise divertita “..e alla pancia, quella si è mangiata un intera scatola di pasticcini..” risero ancora, poi lei divenne seria.

“Perché hai parlato della notte sul molo? Era una cosa nostra.. una cosa intima e..”

Anche Angel divenne serio “Tu eri tesa come una corda di violino, ti sentivo lontanissima e avevo bisogno che tu fossi con me. Thè e pasticcini non erano abbastanza. Dovevo farle capire, che in questa casa, non c’è nulla che non vada. In questa casa, l’amore è presente e non c’era bisogno di fingere. Lei doveva vederlo con i suoi occhi, era qui per questo. Io le ho solo mostrato, per una frazione di secondo, che noi ci amiamo e che amiamo Dawn. Lei non era affascinata dal mio racconto, lei ha visto il tuoi occhi. Ha visto la tua emozione e l’ha sentita vera e reale ..perché lo era. Tu hai sempre saputo, che quella notte sul molo, noi ci siamo uniti in matrimonio. Non ne abbiamo mai parlato, ma in cuor tuo, l’hai sempre saputo.”

Buffy non rispose, era emozionata. Sapeva che Angel aveva ragione. Lei aveva sempre saputo di essere solo sua. Sempre. L’amore che provava per lui, non era mai morto e nel profondo della sua anima, lui aveva sempre mantenuto un posto speciale. Nessun altro era riuscito a prendere quel posto. Apparteneva ad Angel e solo lui poteva arrivare a toccare quella parte, perché solo lui conosceva la strada per giungere fino a lì. Lei, l’aveva solo dimenticato e baciandolo, lo ringraziava per averla ricondotta nella profondità della sua anima.

≈◦  ≈ ◦ ≈

Fine.. per ora.

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