Don't go Away

di Kirara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don't go Away ***
Capitolo 2: *** Voglio stare con te! ***
Capitolo 3: *** Sei tu che io proteggo. ***



Capitolo 1
*** Don't go Away ***


INUYASHA

DON’T GO AWAY!

“Perfetto! Se è così che la pensi non mi rimane altro che andarmene! Sono sicura che Koga saprà trattarmi molto meglio di te, e di certo lui non mi vorrà con se solo perché riesco a vedere i frammenti della sfera!”
“Tsk…vai pure con quel lupastro! Non mi importa, saprò cavarmela benissimo da solo! Inoltre ti ricordo che posso fare affidamento anche su Kikyo, non sei l’unica che è in grado di percepire la sfera!”,
Quelle ultime parole entrarono nel cuore di Kagome come mille frecce appuntite. Kikyo, Kikyo, sempre lei. Il suo nome compariva nei momenti meno opportuni. Gli occhi della ragazza si riempirono velocemente di lacrime. Avrebbe voluto piangere e urlare, voleva dire ad Inuyasha che lo odiava a morte e che non gli importava niente se Naraku l’avesse ucciso.
Però, la sua enorme forza di volontà le impedì di farlo. Trattenne le lacrime e stampandosi un sorriso finto in faccia, scagliò verso Inuyasha la boccetta con dentro i frammenti della sfera.
“Ah, non vuoi portarli al tuo Koga?!” chiese lui con tono di sfida.
Kagome ormai non aveva più le forze per arrabbiarsi. Fare una scenata era totalmente inutile, tanto Inuyasha avrebbe continuato a non capire. Si limitò ad andargli vicino e dopo aver guardato quei due bellissimi occhi color ambra un’ultima volta, gli strappò via dal collo il rosario che gli aveva messo la vecchia Kaede la prima volta che si erano conosciuti.
Il mezzo demone rimase stupito da quella azione e continuò ad osservare Kagome con aria perplessa.
“ Adesso sei libero, non c’è più niente che ci lega! Buona fortuna Inuyasha. Spiega tu a Sango e a Miroku quello che è accaduto e cerca di trattare bene il piccolo Shippo!”.
Kagome indietreggiò all’interno della fitta boscaglia fino a sparire completamente.
Inuyasha rimase solo. Si sedette a terra e cominciò ad osservare i pezzi del rosario sparsi ovunque. Li raccolse.
“Sono proprio un’idiota! Questa volta non le darei torto se decidesse di non tornare più con me! In effetti, mi ha strappato il rosario…significa davvero che finisce tutto qui??”


Sai penso che
non sia stato inutile
stare insieme a te.

“Tu mi hai dato la forza per andare avanti, facendomi capire che ogni essere sulla terra è speciale, indipendentemente dalla razza!”

Ok te ne vai
decisione discutibile
ma si, lo so, lo sai.
Almeno resta qui per questa sera
ma no che non ci provo stai sicura.

“Oh Kagome, farei qualsiasi cosa per poterti vedere tornare indietro…da me! Cancellerei immediatamente le orribili cose che ti ho detto!”

Può darsi già mi senta troppo solo
perche' conosco quel sorriso
di chi ha già deciso.
Quel sorriso già una volta
mi ha aperto il paradiso.

“Dio, appena hai voltato l’angolo il cuore mi si è fermato. Non posso credere di aver combinato un tale guaio da permetterti di correre via da quella bestia pelosa! Non voglio veder rivolgere a lui i sorrisi che prima rivolgevi a me!”

Si dice che
per ogni uomo
c'é un'altra come te.
E al posto mio quindi
tu troverai qualcun'altro
uguale no non credo io.

“L’idea di vederti insieme a quel lurido lupo mi fa rabbrividire. Il pensiero delle sue zampacce su di te è insopportabile! Ti prego, non puoi voler davvero stare con lui! Io e te siamo perfetti. Io non posso fare a me no di te e tu non puoi vivere senza di me!”

Ma questa volta abbassi gli occhi e dici
noi resteremo sempre buoni amici,
ma quali buoni amici maledetti.
Io un amico lo perdono
mentre a te ti amo.
Può sembrarti anche banale
ma é un istinto naturale.

“Si Kagome, io ti amo! Perché sono stato così imbecille da rendermene conto solo adesso? Adesso che tu hai preso un’altra via! Una via che io non posso seguire! Kagome ti amo, sono pronto per dirtelo se solo tu me ne darai l’opportunità! Ti prego torna!”

Ma c'é una cosa che
io non ti ho detto mai.
I miei problemi senza di te
si chiaman guai.

“Non posso affrontare questa epoca senza averti al mio fianco. Devo proteggerti! Devo sapere di aver messo in salvo il tuo fragile corpo di umana!”

Ed é per questo
che mi vedi fare il duro
in mezzo al mondo
per sentirmi più sicuro.

“Cosa sono io senza di te? Una macchina demoniaca capace solo di uccidere! Ma con te è diverso…io sorrido e trovo piacere nelle piccole cose di ogni giorno. Perfino il canto di un piccolo uccellino è capace di mettermi allegria, se ci sei tu!”

E se davvero non vuoi dirmi
che ho sbagliato.
Ricorda a volte un uomo
va anche perdonato.
Ed invece tu,
tu non mi lasci via d'uscita.
E te ne vai con la mia storia fra le dita.

“No Kagome, non puoi lasciarmi così…non te ne puoi andare via con lui! Ho sbagliato lo so…sbaglio sempre e ti faccio soffrire. Ma non puoi mettermi alle strette in questo modo correndo dal lupo!”

Ora che fai,
Cerchi una scusa
se vuoi andare vai.
Tanto di me
non ti devi preoccupare
me la saprò cavare.
Stasera scriverò una canzone
per soffocare dentro un'esplosione.

“Forse però, è giusto così. Tu con me probabilmente non eri neanche felice. Eri sempre in pericolo e più di una volta hai rischiato la vita. Si, se vuoi andare da lui vai…alla fine io sono un mezzo demone riuscirò a venirne fuori. Devo farcela…”

Senza pensare troppo alle parole
parlerò di quel sorriso
di chi ha già deciso
Quel sorriso che una volta
mi ha aperto il paradiso.

“Dannazione! Come farò a dimenticarmi di te! Mia splendida Kagome!”

Ma c'é una cosa che
io non ti ho detto mai.
I miei problemi senza di te
si chiaman guai.

“No! Non lo permetterò! Mai!!!…verrò a cercarti Kagome!”

Ed é per questo
che mi vedi fare il duro
in mezzo al mondo
per sentirmi più sicuro.

“Ti troverò. Ti prometto che cambierò, lo farò per te, per quello che hai fatto per me!”

E se davvero non vuoi dirmi
che ho sbagliato.
Ricorda a volte un uomo
va anche perdonato.
Ed invece tu,
tu non mi lasci via d'uscita.
E te ne vai con la mia storia fra le dita.

“Finalmente ti dirò quello che non hai avuto il coraggio di dirti!...due parole , due semplici parole. Spero che nessuno prima di me te le abbia mai dette…voglio essere io il primo e il solo. Ti amo!”.

Inuyasha cominciò a saltare tra un ramo e l’altro seguendo la pista del profumo di Kagome. La sua Kagome. Doveva trovarla. Prima che Koga la sfiorasse anche solo con un dito. Non poteva perderla. No! Non l’avrebbe mai permesso.
L’avrebbe trovata e le avrebbe dichiarato il suo amore.


La canzone è “la mia storia fra le dita” Gianluca Gringrani.

NON mi dispiacerebbe vedere un vostro commentino, tanto per sapere cosa ne pensate! grazie!! kiss!!!

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Capitolo 2
*** Voglio stare con te! ***


xsxs

Correva e correva. Continuava a saltare da un ramo all’altro come fosse una scimmia, scrutando ogni minima rientranza, ogni spazio aperto, alla ricerca di Kagome.

Cercava di percepire il suo profumo, il suo dolcissimo profumo e d’un tratto, un pensiero gli passò per la testa, trafiggendolo.

“Il suo profumo potrebbe venir coperto da l’orrido fetore di quel lupo! Se solo lui…se solo lui…”

“NO!Kagome aspettami ti prego! Arriverò, te lo prometto, ma non fare cose stupide!” gridò il mezzo-demone aumentando la velocità.

Giunse in una piccola radura priva di alberi e così fu costretto a fermare la sua folle corsa; cominciò ad annusare, alzò la testa e tentò di riconoscere l’odore della ragazza, mescolato agli altri mille odori circostanti.

Un leggero sorriso gli solcò il volto. Un sorriso maligno.

“Non potrò percepire l’odore di Kagome, ma il tanfo del lupo lo riconoscerei fra mille!”

 

***

 

“Kagome stai bene? Sicura di non voler mangiare?” domandò Koga avvicinandosi alla ragazza.

Scosse il capo e si rigirò nel letto di paglia che le era stato preparato dagli amici del demone.

“Kagome, non che la cosa mi interessi particolarmente, ma cos’è successo?”

Rimase nella stessa posizione, dando le spalle al lupo; dapprima iniziò a singhiozzare silenziosamente, tentando di soffocare il pianto, poi scoppiò.

“E’ stato quel bastardo di un mezzo-demone, ho ragione?” ringhiò Koga.

Annuì.

“Inuyasha non fa altro che trattarmi male e io mi sono stancata di sentirmi presa in giro. Dice che non ha bisogno di me, che è in grado di trovare i frammenti della sfera anche senza mio aiuto, tanto c’è sempre Kikyo…”

“Povera la mia dolce Kagome. Il cagnaccio non si rende conto di che persona speciale tu sia…” sussurrò Koga stendendosi accanto a lei.

L’abbracciò, stringendola forte contro il suo petto robusto e, per la prima volta dopo tanto tempo, Kagome si sentì finalmente protetta e al sicuro. Al sicuro fra le braccia di Koga.

“Ora non devi preoccuparti, con me starai bene! Ti prometto che non soffrirai più!”

Kagome si accucciò ancor di più all’interno l’abbraccio del demone e chiuse gli occhi.

Improvvisamente però, la pace della caverna fu spezzata da un rumore assordante e subito dopo,dal fumo, cominciò ad intravedersi una figura.

Koga saltò in piedi.

“Stai indietro Kagome, si direbbe che il cuccioletto abbia deciso di morire!”

“E’ lui? Inuyasha è qui?” chiese la ragazza alzandosi.

“Si, lo sistemerò in pochi secondi, non temere!”

Il demone lasciò dietro di sé un turbinio di polvere e corse in avanti, all’esterno della grotta, scagliandosi con violenza su Inuyasha.

“Bastardo di un lupo, non ostacolarmi! Sono venuto a prendere Kagome!”

“Puah! Come se lei volesse tornare con te? L’hai forse dimenticato? E’ stata lei stessa a correre fra le mie braccia! Ammettilo Inuyasha, ora lei non appartiene più a te!”

I due continuarono a colpirsi ripetutamente, con pugni calci e graffi.

Più Inuyasha tentava di avvicinarsi alla grotta, tanto più Koga lo allontanava e più questi lo allontanava, più il mezzo-demone diventava violento.

Ad un certo punto però, Inuyasha si tagliò il braccio con le sue unghie e scagliò verso il lupo un formidabile Ijinkessou, scaraventandolo lontano, colmo di tagli e ferite grondanti di sangue.

“Koooga!” gridò Kagome correndo verso il demone.

Inuyasha si bloccò.

Un tempo, la scena sarebbe stata diversa. Un tempo lei sarebbe corsa da Inuyasha, piangendo e gridando forte il suo nome e come al solito, il mezzo-demone l’avrebbe allontanata con le sue maniere poco delicate.

Ma questa volta non andò così.

Kagome si accasciò sul corpo sanguinante di Koga.

A quel punto Inuyasha fu costretto a compiere un gesto disperato, che mai avrebbe pensato di fare.

Si avvicinò a Kagome non fare minaccioso.

“Che vuoi?” sibilò lei.

“Scusami, ma devo farlo!”

L’afferrò per la pancia e la caricò sulle sue spalle, proprio come un sacco di patate.

“Lasciami! Che diavolo stai facendo?”

“Voglio parlarti!”

Il mezzo-demone prese a saltare fra una roccia e l’altra, risalendo la parete del monte.

“Inuyasha…” bisbigliò Kagome.

“Dimmi…”

“…A cuccia!” gridò.

Inuyasha sorrise.

“Non ti ricordi già più? Hai strappato il rosario che avevo al collo, prima di correre da Koga!”

Sospirò e si arrese alla presa del mezzo-demone; era inutile continuare a protestare, non sarebbe servito a niente, perché oltre ad una forza mostruosa, Inuyasha era particolarmente cocciuto.

Giunsero all’interno di una foresta. C’era silenzio e non si udivano neppure gli uccellini cinguettare, i rami degli alberi erano immobili e nessun strano animale stava passando da quelle parti.

Tutto sembrava essersi fermato in attesa del discorso fra i due giovani.

Inuyasha lasciò andare Kagome, adagiandola a terra.

Lei prese ad osservarlo con sguardo di sfida, tenendo le mani fisse sui fianchi e gli occhi puntati dentro quelli di lui.

“Allora? Sentiamo? Che scusa inventerai questa volta?” domandò lei.

“Voglio stare con te…” fu la secca risposta.

 

Ecco qui! Ho aggiornato! Che ve ne pare? Commenti grazie! Il prossimo potrebbe essere l’ultimo…e se anche non lo fosse, credo proprio che oltre al 4 capitolo con mi spingerò. Sarà una cosa rapida, intensa e idolore! Ovviamente con il classico Happy endind!

 

Baci baci! Kirara!

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Capitolo 3
*** Sei tu che io proteggo. ***


correva

“Prego? Come hai detto scusa?” sbraitò Kagome.

Il mezzo-demone abbassò la testa ed arrossì.

“Hai…hai capito bene. Ho detto che voglio stare con te! Non puoi lasciarmi solo in mezzo ai demoni, io non ce la farei mai a combatterli sapendo che tu non ci sei!”

Kagome incrociò le braccia e si voltò.

“Non ho alcuna intenzione di stare ancora una volta ai tuoi comodi, inoltre l’hai detto anche tu! C’è sempre Kykio! Anche lei è in grado di vedere i frammenti e sono certa che sarà felice di mettersi in un angolo e fare il tifo per te!”

Inuyasha alzò la testa, si avvicinò a Kagome e l’afferrò per un braccio costringendola a voltarsi.

“Ma non capisci? Se tu quella che voglio vedere in un angolo! È tua la voce che deve chiamare il mio nome, preoccupandosi che non mi si accaduto niente!”

La ragazza si divincolò dalla forte presa dell’hanyou e fece due passi indietro.

“Kagome aspetta…”

“No non aspetterò più. Non ho fatto altro che aspettare, aspettare e aspettare! Che cosa poi? Che tu mi considerassi speciale, più speciale di Kykio, ma non potrò mai esserlo e sai perché? Perché io non ho dato la mia vita per te. Non l’ho fatto, maledizione, perché sono solo una normale studentessa di terza media che deve riuscire a superare gli esami. Ecco tutto, io sono questa. Kagome Higurashi!”

“E per me questo è sufficiente, tu sei speciale anche così…non hai bisogno di fare grandi cose…”

“Basta Inuyasha…basta soffrire! Mi sono stufata di svegliarmi nel bel mezzo della notte dopo aver fatto uno dei tanti incubi su te e quella mezza morta! Ogni giorno, ogni minuto che passa io ti vedo sempre più lontano da me…e più vicino a lei. Vado avanti con la convinzione che presto o tardi tutto questo finirà e io potrò finalmente tornare nella mia epoca! Potrò di nuovo essere felice e comportarmi da ragazza normale!”

“Vuoi dire che qui, con me, tu non sei felice?”

Inuyasha le si avvicinò nuovamente. Questa volta però prese a fissarla dritta negli occhi.

Kagome strinse i pugni.

“Stupido! Come posso essere felice se tu, non appena senti pronunciare il nome di Kykio, ti fiondi a cercarla? E’ vero, è stata la prima donna che hai amato, ma Inuyasha, lasciatelo dire…non si vive rimpiangendo il passato!”

L’abbracciò forte, premendole il viso contro il suo petto, affondando i lunghi artigli all’interno dei capelli.

Più lei parlava, più lui si rendeva conto di starla lentamente perdendo.

“Come ti ho già detto, Kagome, voglio stare con te!”  le sussurrò dolcemente.

“Sei tu che io proteggo. Se il mio primo pensiero durante una battaglia e l’ultimo prima di dormire. Non c’è nessun altro che riuscirebbe a rendermi felice come hai fatto tu…”

“Menti un’altra volta…”

La presa di Inuyasha, forte e delicata allo stesso tempo, era come una sorta di ipnosi per Kagome, non riusciva a distaccarsi da quell’abbraccio. Era l’unica cosa che lei desiderava da tanto tempo; un abbraccio, un semplice abbraccio che le facesse capire che Inuyasha non stava scappando.

“No, non sto mentendo! Se prima ti ho detto quelle cose orribili riguardo Kykio, l’ho fatto solo per provocarti. Per vederti andare via arrabbiata e così correrti dietro e scusarmi, come facciamo sempre…”

“Però devi fare una scelta, non puoi continuare a giocare con me in questo modo…”

“Oh, ma io la mia scelta l’ho già fatta…”

 

***

Dall’alto di un albero. Un demone lupo osservava la scena in silenzio.

Non era sua intenzione agire ed intromettersi.

“In fin dei conti è meglio così. Lei non mi avrebbe mai amato come ama Inuyasha ma, per la prima volta il cuccioletto si è reso conto che Kagome, non potrà sopportare questa situazione in eterno! Trattala bene Inuyasha, o me la pagherai cara!” pensò sparendo fra la folta vegetazione.

 

*** 

 

“Rimani al mio fianco Kagome. Combatti insieme a me per sempre!”

“Per sempre? Io e te?”

“Si, al mio fianco ci devi solo essere tu!

La ragazza sorrise ed appoggiò la testa sul petto del mezzo-demone, ricambiando l’abbraccio.

Inuyasha sospirò.

Kagome, la sua Kagome era tornata e Inuyasha avrebbe fatto di tutto per proteggerla e non farla soffrire mai più.

Kykio, era morta ormai, anche se il suo corpo camminava ancora sulla terra, lei era morta e faceva parte del passato.

Nel suo futuro invece, c’era una ragazzina venuta da un’altra epoca, che era in grado di accettarlo così com’era; un mezzo-demone e nient’altro.

 

 

-FINE-

 

Ciao a tutti! Finisce qui la mini-fic su Inuyasha, l’avevo detto che non sarebbe durata molto…inizialmente avevo pensato ad un finale ambiguo in cui Kagome decide di restare per un po’ con Koga, ma proprio non ce l’ho fatta a separarla da Inuyasha…mi piangeva il cuore! Ora però voglio i vostri commenti! Capito???

Grazie a tutti quelli ke l’hanno letta!

Baci baci…Kirara!

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