La verità è più dolorosa di tutte le bugie del mondo

di LovleySev394
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ero nervoso ***
Capitolo 2: *** Una telefonata ***
Capitolo 3: *** Giovedì 23 Settembre ***
Capitolo 4: *** Sposati? ***



Capitolo 1
*** Ero nervoso ***


Ero nervoso.
Nervoso era dir poco.
Scartai velocemente un pacchetto di sigarette e me ne accessi una.
Era alemno un’ora buona che continuavo a fumare come una ciminiera.
Ormai il mio camerino era pieno di fumo tanto che l’aria si muoveva densa davanti ai miei occhi.
Mi fissai allo specchio.
Avevamo appena finito le riprese ed ero ancora truccato, con i capelli neri spettinati e il ciuffo bianco. Gli occhi cerchiati di nero, il viso pallido… ero ancora Sweeney Todd in un certo senso se non fosse stato per i jeans e la canottiera bianca.
Il telefono era ancora aperto sulla mia scrivania.
Avevo passato quasi un ora a litigare con Vanessa e ancora dentro di me ribolliva tutta la rabbia che si potesse immaginare.
Quella cara ragazzina viziata mi aveva sbattuto il telefono in faccia urlandomi dietro un paio di insulti e minacciandomi che se ne sarebbe andata con i bambini.
Sapevo che non l’avrebbe mai fatto.
Ma odiavo essere trattato in quel modo.
Lei lo sapeva.
Ma lo faceva lo stesso.
Carcando di calmarmi buttai giù un bicchiere di birra che mi ero fatto portare in camerino.
Presi distrattamente uno dei giornalini che tenevo sulla scrivania e iniziai a leggero per distrarmi un po’.
Subito la mia attenzione fu attratta dall’inidice dove a caratteri cubitali spiccava il titolo ‘Johnny Depp: tutti i miei segreti”.
Incuriosito anche io di scoprire ‘tutti i miei segreti’ arrivai alla pagina e iniziai a leggere.
Era un giornaletto di poco conto, quindi non c’era una vera propria intervista ma semplicemente un paio di foto accompagnate da qualche scritta.
Proprio in questo momento sono in corso le riprese di Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street nuovo film del gotico regista Tim Burton di cui protagonisti saranno l’immancabile Johnny Depp e la moglie del regista Helena Bonham Carter (‘Ma quale moglie se non sono nemmeno sposati?’, bofonchiai). I fan del regista sono in trepidante attesa per l’uscita del film, ma abbiamo da poco avuto qualche News su Johnny Depp che potrebbe compromettere la buona reputazione del film:
-Da un po’ di tempo si vocifera che tra l’attore e il regista ci siano state parecchie incomprensioni, sfociati in violenti litigi (‘Che cosa dicono questi se io e Tim siamo come fratelli? Violenti litigi? Sembra che ci siamo quasi ammazzati detta così…’, pensai).
-Pare che Vanessa Paradis, la compagna dell’attore, sia in attesa di un altro bambino e che l’attrice stia facendo di tutto per convincere Johnny a mollare le riprese e assisterla nella gravidanza (‘Ah questa poi! Vanessa che aspetta un altro bambino! Ma se ne inventano proprio di tutte questi’, dissi scuotendo la testa).
-E per finire l’ultima piccante notizia e che si è spesso vociferato di una speciale propensione dell’attore Johnny Depp verso la collega Helena Bonham Carter, da poco confermata da una sua recente affermazione ‘penso che Helena sia veramente la più brava e bella attrice con cui io abbia mai avuto a che fare…’ Che dite il fascinoso attore non si sarà mica preso una scuffia per l’attrice più malvestita di tutta Hollywood?
Chiusi violentemente il giornale gettandolo accartocciandolo e gettandolo nel bidone. Io non avevo mai fatto questa dichiarazione… forse lo pensavo, ma… be no, no non avevo mai detto una cosa del genere! I pettegolezzi e i gossip non mi avevano mai infastidito dato che tutte le bugie che raccontavano su di me non avrebbero mai potuto darmi fastidio, appunto perché erano bugie.
Ma era la verità in quel momento che sentivo.
 Che dite il fascinoso attore non si sarà mica perso una scuffia per l’attrice più malvestita di tutta Hollywood?
E la verità faceva male.
Più male di tutte le bugie del mondo.



Eccomi con una nuova FF!!!! devo tutti i diritti di autore a NellieLestrangeLovett (ciao sorellina se stai leggendo!! <3 <3) che mi ha dato l'ispirazione facendomi leggere una frase che vi dirò solo alla fine... be spero che vi piaccia e recensite mi raccomando!!
un bacio
quella pazza di LovleySev394 <3
 
 
 

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Capitolo 2
*** Una telefonata ***


Helena Bonham Carter.
Sinceramente non ricordo la prima volta che ho sentito parlare di lei.
Mi sembra semplicemente di conoscerla da sempre.
Il primo film con lei che ho visto è stato ‘Camera con Vista’.
Avevo letto il romanzo e il film di piacque abbastanza.
Ma non ricordo di lei.
Non un immagine in particolare, in realtà
Ricordo che l’avevo vista come uno dei tanti altri personaggi, come una delle tante altre attrici.
Ma qualcosa mi rimase.
Forse il suo viso così particolare… gli zigomi alti, il disegno delle sopracciglia, le labbra carnose.
Qualcosa di lei si impresse nella mia memoria.
Devo averla sognata un paio di volte.
Ma non ricordo i particolari con esattezza.
C’è una cosa però che non potrò mai dimenticare: la prima volta che l’ho conosciuta.
Era appena iniziato il 2000, in nuovo millennio, era d’innovazioni, scoperte di nuovi orizzonti… così almeno dicevano.
Era una mattina di fine Settembre e io ero nel mio appartamento di New York quando il telefono squillo.
Una voce che ben conoscevo mi salutò allegramente:
“Ehilà Johnny!”.
“Tim!”, esclamai lasciandomi cadere in poltrona e accendendomi una sigaretta, “Qual buon vento ti porta amico mio?”.
“Mmmm Johnny tutta quella borghesia newyorkese che frequenti non ti sta facendo affatto bene… parli come uscito da un film in costume!”.
“Aahhahahah tu dici? Ho appena finito le riprese di ‘Choccolat’, la voce da film in costume poi non so da dove tu l’abbia tirata fuori…”.
“Comunque… ho una grande notizia da darti…”, mi disse con quell’euforia e quell’entusiasmo che conoscevo così bene.
“Sentiamo…”.
“Suona un po’ da quindicenni detta così, ma be… Mi sono fidanzato…”.
Sentendo che il suo tono di voce si era fatto più basso, potei immaginare che in quel momento stesse sfornando quel suo sorisetto un po’ storto che gli faceva assumere quell’espressione da cuccioletto soddisfatto per cui spesso lo prendevo in giro.
“Ma che grande notizia! Ah lo vedi il buon vecchio Tim che cosa combina in mia assenza…”.
“Ah Johnny dovresti sapere quanto sono contento… Helena è… be… ecco…. lo sai che non sono bravo con le parole…. credo, credo di averla amata dalla prima volta che l’ho vista tutta truccata da scimmia in quel modo… si è un po’ idiota da dire suona come una di quelle frasi da filmetto d’amore degli anni ’50…”.
“Helena? Intendi Helena Bonham Carter? Ma si, avevo letto da qualche parte che c’era stato qualcosa fra di voi… ma sai tu quanto me quanto non sono attendibili quelle fonti…”.
“Si, si si proprio lei… tu… tu dovresti conoscerla Johnny è assolutamente… cioè… non so come dire è così, proprio, molto, tanto, veramente…”, mi sembrava di vederlo Tim mentre gesticolava frenetico incespicandosi con le parole. Aveva ragione lui non era mai stato bravo con le parole, per lui esistevano soprattutto le senzazioni, quello che provava in certe situazioni, cosa gli riportavano alla mente certe cose. E io lo capivo sempre.
Mentre Tim continuava a cercare di formulare una frase sensata invece di buttare li tutti gli aggettivi che li venivano in mente per descrivere Helena, sentì una voce che non conoscevo squillare vicino a quella di Tim.
“Ehi Tim chi è al telefono?”.
“Ah Helena! è Johnny…”.
“Ahhhh ecco il famoso Johnny!”, proseguì la voce poi sentì che qualcun altro prendeva la cornetta e sentì la voce di Helena che mi salutava, “Ehi ciao Johnny! Scusa neanche ci conosciamo e già io sono qua a parlare al telefono con te…”.
“Ciao Helena, Tim mi stava proprio parlando di te…”.
“Vogliamo parlare di tutte le volte in cui lui mi parla di te? Sarebbe bello che ci vedessimo una volta tutti e tre… eh che ne dici Tim? “.
Di nuovo sentì la voce di Tim:
“Ottima idea Helena! Johnny tu verrai a Londra la prossima settimana no?”.
“Si esatto”.
“Allora che ne dici, giovedì alle cinque al solito bar?”.
“Direi che è perfetto!”.
“Bene!”, esclamò Helena.
“Allora a giovedì”.
“A giovedì, ciao Tim, ciao Helena”.
“Ciao Johnny!”.
Le loro voci si spensero nella cornetta e rimase solo il tu tu tu del telefono.
E dunque eccola.
Quella era la prima volta che eravamo stati noi tre in un certo senso.
E fino a oggi si è mantenuta quell’atmosfera.
E fino a oggi ci siamo sentiti sempre così in armonia noi tre.
Però…. anche oggi è così… Tim e Helena insieme da un lato della cornetta e io da solo dall'altro



Ed ecco questo nuovo capitolo!!!!! Ma quanto è cuccioloso Tim?? Awwww <3 <3 <3 <3 l'ho letterlamente amato scrivendo questo capitolo... spero che vi piaccia fatemi sapere!

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Capitolo 3
*** Giovedì 23 Settembre ***


Giovedì 23 Settembre.
Ore 17.
Pioveva.
E quando dico pioveva non intendo una pioggerellina da niente, ma un pioggia fitta e insistente che scendeva a catinelle sui i tetti di Londra.
C’era una nebbia fittissima che impediva di vedere più in la del palmo del proprio naso.
Ero fuori dal solito bar, dove io e Tim ci incontravamo quando dovevamo discutere su qualche film o semplicemente per una chiacchierata tra vecchi amici.
Un posticino tranquillo, non troppo affollato, dove si poteva andare in pace a bersi qualcosa per ripararsi dal freddo pungete della città.
Ero fuori sotto la tendina.
Non mi andava di entrare, volevo aspettare Tim e la sua nuova compagna fuori.
Devo dire che Tim non è stata mai una persona molto puntuale quindi non mi stupì che il quarto d’ora accademico accademico passò con ampio margine.
Mi aspettavo da un momento all’altro di vedere apparire un taxi e di vederne scendere Tim e Helena.
Non mi ricordo bene come me la immaginavo, forse avendo un po’ il modello di Lisa Marie (la ex di Tim) mi aspettavo di vedere uscire Helena elegantissima, con i capelli perfetti, truccata con cura e con un sorriso da foto modella stampato sulla faccia…..
Ok, devo ammettere che in realtà Lisa non mi è mai piaciuta molto perché la trovavo troppo: ‘sono una gran bella donna e ne vado fiera!’… infatti notavo che lei e Tim ultimamente non andavano più tanto d’accordo. Era chiaro che appartenessero a due mondi diversi. E quando mi ha annunciato che si sarebbero lasciati, non mi sono troppo stupito.
Mentre ero immerso in queste riflessioni dalla nebbia vidi affiorare una strana coppia: entrambi vestiti con due grandi cappotti neri e un largo cappuccio per la pioggia. Non riuscì a vederli subito in viso perché erano coperti dai cappucci. La donna indossavo uno smisurato strato di vestiti: un assurdo collant sulle tonalità nere, con sopra delle specie di calze ricamate abbinate con scarponi neri grossi fatti a stivaletti con un infinità di lacci che si intrecciavano.
L’uomo indossava un semplicissimo paio di pantaloni neri… ma c’era qualcosa nella camminata che…. ma si certo ma perché non l’aveva riconosciuto prima?!
“Ehi Tim!”, esclamai Johnny.
L’uomo sollevò lo sguardo ed era proprio lui, con i grandi occhiali tutti appannati dal freddo.
“Johnny!”, esclamò, “Questi dannatissimi occhiali, non ci vedo nulla!”, disse dogliendoseli e pulendoli con il lembo della sciarpa.
Ci abbracciammo e subito dopo Tim disse:
“Johnny ecco qui Helena che forse potrai vedere meglio quando saremo dentro dato che si mette sempre cinque strati in più di vestiti di quanto serva… Helena lui e Johnny…”.
Finalmente la donna sollevò il viso così che potei guardarla bene: era spettinata con i capelli ricci tutti bagnati che gli gocciolavano intorno al viso, non era affatto truccata, anzi aveva l’aria piuttosto trasandata, ma sorrideva in un modo in cui non avevo mai visto sorridere nessun’altro, un sorriso che aprì in un momento la cortina di nuvole di Londra, illuminando quella donna, che non era vestita in modo elegante, o ricercato, che non aveva un fisico da paura, ma anzi era completamente avvolta in sciarponi di ogni genere, quella donna che non aveva i capelli come se fosse appena uscita da un parrucchiere di alta classe, ma alquanto spettinati e in disordine, quella donna che non era ara truccata, con il sorriso perfetto…. ma non ostante tutto… era la donna più bella che avessi mai visto.
“Ciao Johnny”, disse porgendomi la mano completamente fradicia.
“Ciao Helena è un vero piacere!”, disse stringendogliela e cercando di fare il mio meglio per sfornare il più bello dei miei sorrisi e cercare di essere un po’ meno timido e intontito.
 
“Che cosa prendete allora?”.
Eravamo seduti a un tavolino in un angolo del locale.
Helena e Tim erano seduti vicini, Helena non aveva perso l’occasione per chiedere al cameriere se poteva appoggiare le sue cose sul termosifone vicino al tavolo per asciugarle e aveva già creato una specie di accampamento con tutti i cappotti e le sciarpe e già che c’era si era anche tolta le scarpe per farle asciugare.
Si era distesa sul divanetto appoggiando i piedi sopra le gambe di Tim e lasciandosi completamente andare:
“Secondo me mi scacciano dal locale perché sembro un barbone che si è accampato su un tavolo…”, disse ridendo mentre guardava il menù.
Io risi divertito.
Era già lei.
Era già lei con le sue uscite assolutamente fuori luogo.
“Va bene basta io prendo un latte caldo perché ho freddo”.
“Già che ci sei Helena chiedi anche un biberon e dei biscottini allora…”, disse Tim ridendo e lasciandomi uno sguardo d’intesa.
“Io credo che mi prederò un bel boccale di birra”, conclusi io.
“E io una fetta di crostata ai lamponi”, esclamò Tim.
“Ma vi immaginate cosa pensano questi di noi?”, disse Helena riedendo, “Una tipa che ordina del latte come i neonati, con uno che ordina della birra alle cinque del pomeriggio e l’altro che non si sa perché  ordina una crostata ai lamponi”.
Tutti e tra scoppiammo a ridere di gusto e quando arrivò il cameriere dovemmo trattenerci dal non scoppiargli a ridere in faccia.
E poi iniziammo a parlare.
Parlammo di tantissime, tantissime cose.
Ci sentivamo già così completamente a nostro agio l’uno con l’altro che vista da fuori sembravamo tre che si conoscevano da una vita e per me e Tim probabilmente era così, ma Helena… la conoscevo da appena un ora e già la sentivo come fosse una delle mie migliori amiche. Era proprio come Tim… e in un certo senso proprio come me! Cera qualcosa che ci univa tutti e tre inspiegabilmente… e che ci avrebbe sempre unito.
Dopo poco il cameriere venne a d avvertire Tim che la crostata era esaurita e lui lanciò uno sguardo a Helena del genere “E tu dicevi che la crostata non la prendeva nessuno?”, poi seguì il cameriere che lo accompagnava a scegliere un altro dolce tra quelli che avevano, così rimanemmo solo io e Helena. Soli per la prima volta.
Non dissi niente perché mi sentivo molto imbarazzato, ma per fortuna fu lei a iniziare a parlare:
“Allora Johnny dici che andrà a finire prima o poi io te e Tim facciamo un film insieme?”.
Mi fa quasi ridere il fatto che mi abbia chiesto se ‘avremo mai fatto un film insieme’ visto che da quel momento in poi praticamente non abbiamo fatto altro.
“Ah si sarebbe una grande idea! Ma io devo averti visto in qualche film sai…. anche se non mi ricordo molto…”.
“Io ti ho visto in Cry Baby dove mi sono pazzamente innamorata del tuo personaggio e sto ancora aspettando che mi venga a prendere con la sua moto…”, disse allegramente.
“Dovrei ancora avere quella moto da qualche parte, sai? Magari la presto a Tim in modo che arrivi sgommando sotto la tua finestra…”.
Helena scoppiò a ridere divertita:
“Si dai Johnny come regalo di compleanno!”.
“Bene aspetta che lo segno nella lista delle cose da fare prima di morire… Quando compi gli anni?”.
“Il 26 Maggio e te?”.
“il 9 giugno”.
“Ma allora siamo tutti e due gemelli!”.
“Si è vero”, esclamai, “E accidenti noto anche una certa somiglianza!”.
“Questa non faceva ridere”.
“Grazie ti voglio bene anche io”.
E scoppiammo tutti e due a ridere proprio mentre stava tornando Tim:
“Che fate iniziate a divertirvi senza di me?”.
“Certo amore, e chi ti vuole a te?”, e così dicendo Helena gli si avvinò posandogli un dolce bacio sulla bocca.
Sentì qualcosa.
Come una profonda fitta nello stomaco.
Gelosia?
Sciocchezze, ci conoscevamo da giusto un ora!
La gelosia è un sentimento che ti sale dentro negli anni, dopo tempo e tempo che si ha condiviso qualcosa con una persona e ce la si vede sfuggire davanti portata via da qualcosa di più forte di te che non puoi fermare.
Quella non era gelosia.
Perché quello era il mio migliore amico.
E Quella una donna che da poco conoscevo.
Non era gelosia, era semplicemente il sentimento di guardare qualcosa che non potrà mai essere tuo.



Ed eccomi qua con un nuovo capitolo!!! Ok avete il diritto di sgridarmi perchè ci ho messo un po' ad aggiornare, però... spero che mi perdonerete! Intanto ecco questo nuovo capitolo in cui mi sonon veramente divertita a scriverlo... spero vi sia piaciuto!  Fatemi sapere!! E vorrei dire anche questa piccola cosa: ognuno di voi che mi lasciate le recensione può esperimere il desiderio che succeda qualcosa in questa FF, come vi piacerebbe che andasse avanti o eventi che vi piacerebbero acadessero! E poi se la vostra idea non sconvolge troppo la storia potrò inserirla! fatemi sapere allora!!! 
Un bacio a tutti
 

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Capitolo 4
*** Sposati? ***


Il set era una confusione di cavi di ogni genere, di impianti audio, strani apparecchi, telecamere… quella volta era un po’ diverso dal solito visto che dovevamo solo registrare in studio le voci per il film e non girare le scena, ma Tim voleva comunque che noi ci muovessimo come se stessimo proprio girando la scena in modo che le battute sarebbero venute più naturali, Helena era stata anche un po’ truccata e aveva indossato un abito da sposa molto simile a quello che avevo visto nei disegni di Tim e a me avevano fatto indossare un completo elegante con la cravattina corta.
In questo modo gli stessi animatori quando ci vedevano muovere sulla scena prendevano ispirazione su come muovere i personaggi di Victor e Emily che assomigliavano moltissimo a me e a Helena.
Molto probabilmente ormai tutti avrete capito che ci trovavamo sul set della ‘Sposa Cadavere’ un nuovo cartone animato di Tim dove io e Helena doppiavamo le voci dei due protagonisti.
Eravamo a Gennaio del 2005 ed erano da poco iniziate le riprese.
Non era il primo film che io, Tim e Helena facevamo insieme, c’era già stato ‘La fabbrica di Cioccolato’, ma questo era il primo film veramente in cui io e Helena interpretavamo i protagonisti.
L’ultima cosa che ho raccontato è stato il nostro primo incontro… be la situazione era molto cambiata da quel giorno… intanto Helena e Tim avevano avuto un figlio, Billy Ray Burton… accidenti io e Tim eravamo entrambi padri ora! Era quasi buffo passare intere ore a discutere sul cambio dei pannolini, su le nottate passate in bianco a causa del pianto dei bambini e su le storie che Tim raccontava a Billy sempre piene di strani e inquietanti mostri che mostri non erano.
Il nostro sodalizio artistico era ormai incredibile, ci capivamo con uno sguardo, bastava che sul set mi lanciasse un occhiata mi dicesse una parola che io già sapevo esattamente come voleva andasse fatta quella scena e facevo di tutto, di tutto per cercare di capirlo e accontentarlo.
E lo stesso era Helena.
Era quasi incredibile vedere come si preoccupava tutte le volte che faceva un provino per un film di Tim, ogni volta che mi diceva:
“No Johnny, questa volta non mi prende, questa volta no…”.
Ma quando faceva quei provini ci metteva sempre tutta se stessa in un modo… che alla fine Tim non poteva che sceglierla ogni volta.
Aveva qualcosa, il modo in cui mi guardava, il sorriso, il suo modo di fare, il modo in cui parlava, in cui si vestiva… che non ti permetteva di staccarle neanche un momento gli occhi di dosso… conoscevo ogni sfumatura della sua voce, ogni ragione di ogni suo più piccolo movimento del viso.
Ero solamente pazzamente, irrimediabilmente innamorato di lei.
Quasi non ci potevo credere che ogni volta che la vedessi desiderassi ardentemente di stringerla tra le mie braccia, non volevo accettare che mi venisse voglia di strapparla dalle braccia del mio migliore amico ogni volta che vedevo lei e Tim che si baciavano sul set tra una scena e l’altra, lei seduta sulle sue ginocchia sul seggiolino del regista, lui che rideva felice.
Ed era questa la cosa peggiore.
Che erano felici, incredibilmente felici, come non avevo mai visto nessuno.
Che erano perfetti l’uno per l’altra, incredibilmente perfetti come non avevo mai visto nessuno.
E Tim era il mio migliore amico gli volevo bene come a un fratello, gli volevo troppo troppo bene per poter sfiorare Helena anche solo per sbaglio senza sentirmi terribilmente in colpa.
Ma c’era un posto, un posto in cui tutto il mondo reale restava fuori, in cui quella realtà così dolorosa non mi poteva sfiorare, un posto in cui non ero più Johnny Depp, non avevo più obblighi di convenzioni sociali o di relazioni… e in quel posto, solo quando sentivo il rumore di ‘Jack’ la voce di Tim che gridava ‘Azione!’, solo quando tutti tacevano, solo quando non mi sentivo più sul set, ma ero ovunque, ovunque tranne che li… era in quel momento che Helena poteva essere mia.
In quel momento il suo sguardo cambiava, e finalmente ‘mi guardava’… guardava come guarda una donna innamorata, teneva fermo il suo sguardo su di me recitando le sue battute, mentre diceva “Io ti amo Victor…”, io sentivo come lo stesse dicendo a me, come se mi stesse amando come avrei voluto.
Poi però la voce di Tim gridava “E… Stop!”, e tutto crollava.
La magia finiva, il suo sguardo cambiava e si spostava su di Tim guardandolo con dolcezza, mentre lui ci diceva se la scena andava bene o no. Tornava a essere Helena e io tornavo a essere Johnny, Johnny che era sposato, Helena che era fidanzata, Johnny con dei figli, Helena con un figlio, Johnny che amava Helena, Helena che amava Tim.
“Bene io direi di passare a la scena in cui Victor fa il giuramento… che ne dici Johnny?”.
“Va bene, me la sono già studiata…”.
“Ottimo allora, qualcuno può portare l’anello a Johnny?”.
Mi diedero un anello, mi posizionai vicino al microfono mentre mi preparavo mentalmente per la scena.
“E…. AZIONE!”.
Chiusi gli occhi per concentrarmi, gli riaprì e guardai Helena che mi osservava con attenzione:
“Con questa mano”, dissi sollevando la mano con voce incerta, “Io dissiperò i tuoi affanni, il tuo calice non sarà mai vuoto”, la mia voce si faceva sempre più sicura mentre guardavo Helena sorridere, “Perché io sarò il tuo vino”.
Dopo di questo feci una pausa come era scritto nel copione e poi ripersi:
“Con questa candela, illuminerò il tuo cammino nelle tenebre… con questo anello”, presi l’anello e sollevai la mano di Helena, “Io”, la mia voce tremava, “ti chiedo”, avvicinai l’anello al suo dito, “di essere mia”, conclusi infilandole l’anello.
“Stop! Buona, molto buona, bravo Johnny!”.
Non avendo assolutamente sentito la voce di Tim continuavo a guardare Helena tenendole tramante la mano con l’anello.
Lei mi guardò sorridendo e sussurrò:
“Lo voglio”.
Detto questo come se niente fosse si girò avvicinandosi a Tim per chiedergli quale fosse la prossima scena da girare.
Si tolse l’anello e lo appoggiò su un tavolo.
 
“Allora adesso siamo anche sposati!”, mi disse Helena ridendo mentre tornavamo nei camerini.
“E allora dov’è il tuo anello?”.
“Accidenti me lo sono tolto prima!”.
Infilai una mano in tasca ed estrassi l’anello e glielo porsi:
“Eccolo…”.
“Scusa perché me lo dai?”.
“Così tienilo come souvenir!”.
“D’accordo… in ricordo del nostro matrimonio…”.
Così dicendo entrò nel suo camerino dove l’aspettava Tim.

 
 
 
Ed ecco un nuovo capitolo.... deludente vero? Non lo so non sono affata soddisfatta... vi prometto che farò di meglio in futuro!!! PERDONATEMIIII!!! la prossima volta non vi deluderò...
un bacio a tutti e grazie delle recensioni
LovleySev394
 
 
 
 
 

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