Padre e figlio. Ove si chiede si risponde

di anime_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come si sono conosciuti? ***
Capitolo 2: *** Cosa raccontava Ziio di Haytham quando Connor era piccolo? ***
Capitolo 3: *** Ricordi... ***
Capitolo 4: *** Haytham, Connor fa i suoi lavori domestici? ***
Capitolo 5: *** Connor, tua madre sentiva la mancanza di tuo padre? ***
Capitolo 6: *** Qualche volta i compiti servono a qualcosa... ***
Capitolo 7: *** Connor, qual'è stata la reazione di tuo padre quando... ***
Capitolo 8: *** Connor, vuoi uscire con me? ***
Capitolo 9: *** Perchè vi siete lasciati? ***
Capitolo 10: *** Soprannomi ***



Capitolo 1
*** Come si sono conosciuti? ***


     NOTE:
questa fic è stata scritta da una ragazza, che ha anche fatto i disegni qui sotto, su un blog straniero.
Praticamente si basa sulle domande che le fanno gli utenti, lei risponde scrivendo una storia come questo o anche più corta.
 
 
 
Si incontrarono in quello che pareva un giorno perfetto: il sole splendeva in cielo e  non vi erano nuvole...
 
Haytham si svegliò quella mattina pensando di godersi in pace uno di quei pochi giorni liberi che da anni non si concedeva.
 
Era seduto al tavolo della cucina, aspettando che il bollitore finisse di scaldare l'acqua per il thé mentre giocherellava pigramente con il bordo di una delle pagine del romanzo che stava leggendo, quando il campanello della porta suonò.
Una parte di lui aveva preso in considerazione l'idea di non aprire e lasciare alle intemperie lo scocciatore ma il suo lato da gentiluomo non glielo avrebbe mai permesso, così a malincuore si alzò dal suo posto e si incamminò verso la porta d'ingresso.
 
Aprì la porta quel poco che bastava per sembrare educato ma non accogliente -dopotutto era il suo giorno libero, e preferiva passarlo diversamente dal parlare con un ospite non invitato. Diede uno sguardo all'esterno.
In piedi sulla porta di casa c'era un ragazzo dallo sguardo timido ed esitante. Non doveva avere più di diciassette anni e, anche se Haytham non l'aveva mai visto prima, gli sembrava incredibilmente familiare.
 
Era da quando aveva aperto la porta che la faccia di quel ragazzino era diventata un miscuglio di gioia, eccitazione, nervosismo e paura. I suoi occhi trasmettevano tutte queste emozioni con un unico sguardo.
A quanto pare dopo poco il giovinetto prese coraggio, e parlò con la voce più timida che Haytham avesse mai sentito: "Um... Haytham Kenway?"
 
"Questo è quello che c'è scritto sul citofono..." Rispose l'uomo in modo brusco, mentre incrociava le braccia al petto. Anche dopo quest'affermazione il ragazzino rimase in silenzio.
"Allora?" Lo incitò Haytham. "Perché sei qui, davanti la mia porta?"
 
Sembrava che il nervosismo del ragazzo aumentasse man mano che il tempo passava. "Oh, giusto…" Mormorò, mordicchiandosi il labbro inferiore, mentre giocherellava nervosamente con la cinghia dello zaino.
Quel ragazzo cominciava a dare sui nervi ad Haytham.
"Io... io sono tuo figlio." Si decise a dire, alla fine.
 
Haytham aveva assistito ad abbastanza scherzi per capire quando veniva deriso e, prontamente, gli sbatté la porta in faccia.
 
 
Non riusciva a capirne bene il perché, ma c'era qualcosa che lo teneva inchiodato davanti all'uscio chiuso… era come un se una parte di lui gli continuasse a ripetere di restare fermo lì.
Ad un certo punto, preso dalla curiosità, guardò fuori attraverso lo spioncino.
Il ragazzo era ancora là fuori, che spostava il peso da un piede all'altro. Tra le mani teneva qualcosa che Haytham non riusciva bene ad identificare. Il giovane fece un respiro profondo, si chinò, e lo infilò sotto la porta.
 
Curioso, Haytham lo raccolse con cura. La carta era vecchia ed ingiallita dagli anni, come se avesse girato il mondo due volte. Lo tenne con attenzione tra le dita e delicatamente lo aprì. Un forte dolore al petto lo colpì quando riconobbe la persona ritratta su quella foto.
Non vedeva quell'immagine da anni, quasi due decenni, eppure era lì, come se fosse appena tornata dal passato.
Ricordò quei capelli neri morbidi come la seta, quel sorriso che illuminava i suoi occhi, quel naso increspato, quella pelle baciata dal sole e quelle lentiggini. Di baci, risate, lacrime e scherzi. Quelle mattine quando si svegliavano avvinghiati insieme mentre l'uno sentiva sulla pelle il respiro dolce dell'altra.
L'unica donna che avesse mai amato e l'unica che amerà.
 
Il dolore al petto che aveva avvertito Haytham faceva ancora male, e gli ci volle quella che sembrò un'eternità per calmarsi.
Non poteva essere. Preso da un misto di esitazione e curiosità, guardò nuovamente fuori dallo spioncino.
Ora che lo osservava meglio, quel ragazzo le assomiglia davvero tanto, così tanto che ancora una volta sentì il petto bruciare.
 
Un figlio. Aveva avuto un figlio.
Niente e nessuno nella sua vita avrebbe mai potuto prepararlo a questo. Molti anni fa si era rassegnato a una vita in solitaria. Ma ora che il sangue del suo sangue era lì, davanti a lui, non sapeva proprio come comportarsi.
 
Quando riaprì la porta, il ragazzo -suo figlio-, era ancora seduto lì davanti, e giocherellava con la cerniera dello zaino. Scattò come un soldatino, sentendo la porta aprirsi.
 
"Come hai detto che ti chiami?" Chiese Haytham.
 
Il ragazzo si alzò da terra con un leggero sorriso ad increspargli le labbra. "Tutti mi chiamano Connor."
 
Haytham fece un passo in dietro ed aprì la porta. "Bene Connor, credo sia meglio se entri." 
NOTE:
Ciao a tutti!
 
Questa sarà una raccolta di drabbles o one-shot e cercherò di aggiornare costantemente (scuola permettendo).
Le storie non sono mie ma sono state postate su un blog straniero e io mi sono solo limitata a tradurle.
C'è anche l'immagine di Haytham quando vede la foto
http://i48.tinypic.com/zwaudh.png
alla prossima
baci 
anime_96

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Capitolo 2
*** Cosa raccontava Ziio di Haytham quando Connor era piccolo? ***


Domanda: Cosa raccontava Tiio di Haytham quando Connor  era piccolo?
 
 
Ogni mattina prima di uscire di casa Tiio si sedeva con Connor ai piedi del letto con la schiena del piccolo sul petto e teneramente iniziava a pettinargli i capelli. Aveva insistito nel farsi due piccole trecce che gli ricadevano sul viso, un po' per avere qualcosa in comune con la madre, un po' per farla rimanere con lui la mattina in modo da aiutarlo a rifarle insieme.
In genere i due ridevano e spettegolavano ma oggi Connor era stranamente tranquillo e cupo e non aveva detto una sola parola per tutta la mattina.
 
"Cosa c'è che non va, tesoro?"
 
Il piccolo si morsicchiava il labbro inferiore con tristezza prima di rispondere "Kanen'to: kon ha detto che sono strano perchè non ho un papà" mormorò sottovoce mentre giocherellava con la moquette "E non solo lui ma anche tutti gli altri bambini" I grandi occhioni marroni di Connor la puntarono, troppe domande senza risposta vi nuotavano... era ora di rispondere a tutte quelle domande
"E' strano? Io non voglio essere stano"
 
Tiio velocemente avvolse il piccolo tra la sicurezza delle sue  braccia, quel contatto rassicurò Connor che si accucciolò dolcemente nell'abbraccio.
"Certo che no, piccolo mio. Inoltre non è poi così strano e non abbiamo bisogno di lui"
 
"Davvero?"
"Davvero, io e te siamo una squadra perfetta anche senza di lui" Disse piegandosi in avanti e soffiandogli dell'aria nell'orecchi con fare giocoso.
 
"Io e te?"
 
"Io e te" Confermò lei.
 
Connor sorrise soddisfatto giocherellando con le dita della madre  mentre lei continuava a pettinargli i capelli.
"Mamma, chi è mio padre?"
 
Tiio smise immediatamente di muovere la spazzola e i suoi movimenti si placarono per qualche istante "Era come un principe di una favola, ben educato, rispettoso..." Disse con un sorriso malinconico "...e un po' presuntuoso" Quest'ultima cosa la disse ridacchiando tra sè e sè.
"Era anche un tipo molto carismatico e non aveva paura di dimostrarlo, era come se qualcosa in lui attirasse le persone.
Molte ragazze gli giravano in torno eppure ha scelto me."
 
Improvvisamente Connor si liberò dalla presa della madre e con un sorriso sulle labbra disse "Voglio conoscerlo!"
 
"Forse un giorno"
 
 
NOTE:
Ok ragazzi ecco a voi un altro capitolo.
Ecco il link del blog da dove traduco le storie se volente potete farci una visita e se qualche storia vi interessa posso tradurla e postarla qui, ci sono anche immagini molto belle :)
http://ask-the-kenways.tumblr.com/
Recensioni, anche negative, sono ben accette.
Alla prossima
baci
anime_96

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Capitolo 3
*** Ricordi... ***


RICORDI...
 
 
 
 
Dopo un po' i film d'azione possono diventare piuttosto ripetitivi:   infatti dopo aver visto la maggior parte dei film d'azione nella vasta collezione di suo padre, si tende a desiderare qualcosa di meno violento.
Questo era quello che pensava Connor mentre frugava di scaffale in scaffale alla ricerca di qualche cosa che non contenesse esplosioni o armi da fuoco.
 
Dopo venti minuti di ricerca finalmente la trovò: era una videocassetta accuratamente nascosta in basso a uno dei ripiani.
Connor la tirò fuori e notò che sopra vi si era depositato uno spesso strato di polvere che lo fece starnutire un paio di volte.
Nella custodia insieme alla cassetta c'era la foto di due ragazzi seduti su una panchina con le mani intrecciate.
 
I suoi genitori...
 
La foto era ingiallita, i colori sbiaditi dal tempo e i bordi leggermente ripiegati su loro stessi come fiori appassiti.
Non doveva essere molto più vecchia di una foto che Connor aveva sul comodino ma sicuramente era in condizioni migliori, la sua si teneva a malapena attaccata insieme, strappata in più punti e con i bordi che scricchiolavano per quante volte era stata bagnata ed asciugata e la situazione era peggiorata quando l'ha messa in tasca per riuscire ad arrivare da Haytham, ma rimaneva pur sempre una delle sue cose più care.
Aveva anche altre due foto di loro due insieme: Una un anno prima della sua nascita e una poco prima che si lasciassero.
 
Connor ricordò, con la foto stretta al petto, la prima volta che incontrò suo padre ,quando era sulla sua porta di casa con il cuore in gola sperando che l'uomo non lo cacciasse via.
Ricordò la scintilla negli occhi di Haytham quando lo riconobbe.
Da quel giorno era rimasto con lui e dopo una settimana fecero il test del DNA e l'uomo era stato costretto ad accettare il figlio nella sua vita, dopo essersi perso i migliori anni dell'infanzia di Connor.
 
Il ragazzo prese la cassetta e passò le dita sul lato dove vi era scritto: "H & T - 10 marzo 1984- Party di Sarah"
La curiosità lo invase in un solo istante.
 
"Bhe, almeno non è un film d'azione" Disse ridacchiando tra se e se.
 
In media, ci vorrebbero pochi minuti per collegare il vecchio videoregistratore alla televisione, l'impresa però è stata resa molto più difficile dalla totale mancanza di conoscenza in fatto di tecnologia di Connor.
 
Dopo qualche minuto il ragazzo uscì vincitore dalla guerra con la moltitudine di cavi.
Un immagine tremolante aveva preso vita sullo schermo, la cassetta era già a metà video ma Connor non osava riavvolgere il nastro certo che questa volta non sarebbe finita bene.
 
Poi la sua attenzione fu catturata da un fotogramma sullo schermo.
Un ragazzo che non doveva avere più di venti anni si era materializzato davanti agli occhi di Connor. Era Haytham ed era... giovane. Le linee accanto agli occhi e sulla fronte che oramai si era abituato a vedere erano sparite senza lasciare traccia. Era incredibilmente simile a lui. Il ragazzo dovette mettere in pausa il filmato per tracciare i suoi lineamenti con i polpastrelli.
 
E poi c'era Tiio, sua madre, in quel momento Connor sentì inumidirsi gli occhi e un peso sul petto cominciò a farsi sentire.
Era bellissima, e a differenza di Haytham lei era rimasta sempre uguale.
 
Entrambi erano sorridenti. Le loro risate illuminavano i loro visi e le luci della stanza brillavano nei loro occhi.
Nel frattempo la festa infuriava in torno a loro, ma dal modo in cui si guardavano l'un l'altra, si capiva che se anche tutti se ne fossero andati non se ne sarebbero accorti.
 
"C'è la coppietta!!! Ehi voi due vi abbiamo cercato dappertutto!!" Si sentì una voce maschile da dietro la telecamera.
 
Tiio si voltò verso l'obbiettivo con aria infastidita per essere stata interrotta, ma il modo in cui le sue labbra si increspavano in un sorriso facevano capire che non le importava troppo. "Cosa vuoi adesso,Thomas?"
 
"Aww, puoi almeno fingere di essere felice di vedermi?"
 
"Vuoi una risposta sincera o quella che vorrebbe sentire il tuo ego gonfiato?" Chiese scherzosamente Tiio.
 
"Oh così mi ferisci" Disse mentre faceva finta di piangere.
In quel momento Haytham e Tiio si erano riabbracciati un'altra volta noncuranti della presenza di Thomas.
 
"Ad ogni modo, mi è stato chiesto di immortalare qualche attimo felice della coppietta preferita da tutti quindi diamo il via ufficiale agli sbaciucchiamenti!"
 
Haytham si voltò verso l'amico con modi poco gentili "Thomas! Ma perchè devi sempr-" Disse ma non fece in tempo a finire che si bloccò  non appena Tiio si era alzata in punta di piedi e gli aveva dato un tenero bacio sulla guancia.
 
Thomas applaudì da dietro lo schermo, mentre Haytham, rosso in viso, aveva cominciato a balbettare.
Connor a momenti non si strozzava con il pop corn per quanto rideva, sapeva che non avrebbe mai più visto suo padre con una faccia del genere. "O-ok, spegnila adesso, Thomas!" Disse Haytham mentre si avvicinava all'amico per fargli spegnere la telecamera.
 
Lo schermo si oscurò e un secondo dopo Connor sentì qualcosa di freddo premergli contro la guancia e, spaventato, si ritrasse.
Haytham era in piedi accanto a lui, appoggiato alla spalliera del divano con una birra fredda in mano.
La cravatta era allentata e i capelli scompigliati, segno di una dura e faticosa giornata di lavoro.
Non gli aveva mai offerto alcool così prese la lattina con cautela.
 
Connor credeva che adesso gli avrebbe urlato contro per aver visto qualcosa di così personale senza il suo permesso ma quello che successe fu l'esatto contrario di quello che si aspettava il ragazzo.
 
"Siamo scappati dalla festa poco dopo questo video" Disse indicato la schermata nera.
"Sarah McGregor aveva cominciato a flertare con me e tua madre per tutta risposta le rovesciò la ciotola del punch addosso trascinandomi via di lì prima che qualcuno potesse commentare"
Haytham bevve un sorso di birra e, aggirando il divano, prese posto accanto a Connor per terra.
 
"Lo dici come se lo avesse fatto apposta" Mormorò il ragazzo.
 
Haytham piegò la testa di lato per guardare completamente il figlio "Si...diciamo che lo ha fatto apposta "
 
Connor si prese le ginocchia e se le portò al petto continuando a fissare il padre  "Mi racconti una storia?"
 
Haytham rise allegramente e questo spiazzò il ragazzo, nei tre mesi che avevano passato insieme l'uomo non aveva mai mostrato emozioni positive verso il figlio.
 
"Daccordo"
 
 
 
NOTE:
ciao ragazzi!
Ecco a voi un nuovo capitolo!
Scusate se ho ritardato di un paio di giorni ma tra scuola e sport non ho nemmeno il tempo di accendere il computer, quindi vi porgo ancora le mie umili scuse.
Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare in pochi giorni visto che non sarà molto lungo.
Le recensioni, anche negative, sono ben accette.
alla prossima
baci
anime_96
 
P.s vi consiglio di dare un'occhiata al primo capitolo visto che ho modificato l'immagine e ho messo quella intera.
 
 

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Capitolo 4
*** Haytham, Connor fa i suoi lavori domestici? ***


Domanda: Haytham, Connor  fa i suoi lavori domestici?
 
 
 
 
"Che diavolo stai facendo?!" Mi disse Connor, come se avessi commesso un delitto imperdonabile.
 
 
Mi girai e lo guardai da sopra la mia spalla cercando di sembrare più infastidito possibile "Si chiama cottura"
 
"No, si chiama bruciare. Non mi stupirei se i vicini avessero chiamato i pompieri" Disse agitando la amano davanti al viso nel tentativo di scacciare un po' di fumo nero che usciva dalla pentola.
 
"Non mi stupirei se avessero visto la tua grossa testa da un miglio di distanza" Risposi.
 
Notai che Connor aveva irrigidito la mascella, digrignando i denti con fare nervoso e non riuscii a nascondere un sorrisetto compiaciuto che si formò sulle mie labbra.
 
"Bhe, potremmo rimanere a discutere tutto il giorno, ma non credo che quel pollo non si taglierà da solo" Dissi.
 
Ok, non sono mai stato un grande chef, in effetti io e la cucina siamo sempre stati due cose totalmente incompatibili.
Non ho mai voluto imparare a cucinare bene, mi accontento di qualcosa al volo o i pasti che ogni tanto mi regala Charles (avendo perfettamente capito la mia repulsione per la cucina).
 
Connor ha apertamente deriso e rimproverato la mia dieta non appena l'ha scoperta e ha cominciato ha sparare una serie di critiche tutte di seguito fino a quando non gli ho dato la piena libertà in cucina.
Non ero molto convinto a lasciarlo cucinare da solo.
Abbiamo questa specie di rivalità dal giorno in cui ci siamo conosciuti, nessuno dei due vuole mostrare i propri lati deboli o essere in debito con l'altro.
 
Purtoppo il ragazzino assomiglia troppo a Tiio e non ho saputo dirli di no. E come facevo? Aveva fatto una faccia che mi ricordava troppo sua madre, con quegli occhi disgustosamente dolci che cercavano di farmi capire che mangiare sano e in famiglia è importante, perchè era questo che lei gli aveva insegnato. Quel ragazzo sarà la mia rovina ne sono sicuro.
 
Adesso?Adesso mi godo questo momento, queste interazioni padre e figlio nate dalla semplice necessità di mangiare sano.
Abbiamo in programma di mangiare e fare la spesa insieme.
Connor si preoccupa di trovare gli ingredienti esatti per cucinare.
Qualche volta, quando siamo nei corridoi dei supermercati, l'ho visto accellerare con il carrello e staccare i piedi da terra e usarlo come un'autovettura.
 
Quando stiamo cucinando il ragazzo mi corregge quando vede che sbaglio ai fornelli, ma mi da sempre la possibiltà di riparare.
Spiega le cose a fondo e teneramente, proprio come avrebbe fatto sua madre. Alle volte si fa beffe delle mie capacità culinarie, ma credo che sia una specie di vendetta per tutte le volte che l'ho criticato in altri ambiti.
E si, credo proprio che sarà Connor a sostenermi per il resto della mia vita, ma ehy, oltre ad avere degli ottimi pasti, se devo essere completamente onesto, mi piace il tempo che passiamo insieme.
 
 
 
 
 
NOTE:
Eccoci qua ragazzi, spero che il capitolo vi sia piaciuto, come avrete notato è raccontato in prima persone e la domanda è diretta, non è l'unico capitolo strutturato in questo modo ce ne saranno degli altri che posterò in futuro.
Vorrei ringraziare particolarmente alexgrandmaster e Happy_  per aver recensito gli scorsi capitoli, ma anche tutti gli altri lettori silenziosi, grazie mille!
Recensioni, anche negative, sono ben accette.
Alla prossima
baci
anime_96

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Capitolo 5
*** Connor, tua madre sentiva la mancanza di tuo padre? ***


Domanda: Connor, c'erano giorni in cui tua madre sentiva la  mancanza tuo padre?
 
 
Connor: A volte aveva della brutte giornate, ma è sempre stata brava a nascondere i suoi sentimenti...
 
 
 
 
...anche se io ero più bravo a leggerli...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE:
Ok perdonatemi, molti di voi avranno sicuramente notato che ho semplicemente tradotto le didascalie dell'immagine, il fatto è che l'autrice originale ha pubblicato solamente la foto senza storia e il problema è che ce ne sono molte così, quindi se ne i prossimi capitoli troverete solo la traduzione saprete il perchè.
Scusate ancora.
alla prossima
baci
anime_96

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Capitolo 6
*** Qualche volta i compiti servono a qualcosa... ***


QUALCHE VOLTA I COMPITI SERVONO A QUALCOSA...
 
 
 
<:
 
 
 
 
"Sai, andrei molto più veloce se la mettessi di rimproverarmi ogni cinque secondi"
 
"Forse, se la tua scrittura non sembrasse uno scarabocchio e il tuo linguaggio quello di un ragazzino di terza elementare, non sarebbe necessario." Disse Haytham deridendo la scrittura disordinata e confusionaria del figlio.
"E poi sei tu quello che ha chiesto il mio aiuto quindi non lamentarti"
 
Il ragazzo assunse un'aria imbronciata mentre con gli occhi ricontrollava il foglio per l'ennesima volta, eppure ancora non riusciva a capire quale fosse il problema.
"Dammi un mmento, mi ci stò impegnando va bene?"
 
"Non abbastanza, evidentemente"
 
Connor si lasciò sfuggire un ringhio soppresso "Sai, la maggior parte dei genitori è felice se il proprio figlio cerca di impegnarsi nel fare le cose, ma tu noooo" Disse strascicando le parole "Non sono perfetto e a te non deve interessare"
 
Haytham non poté fare altro che alzare gli occhi alle buffonate del figlio "Connor, per favore, a me interessa, è solo che questo livello di lavoro non è abbastanza buono"
 
"Ma se a scuola ho tutte A, vecchio!"
 
"Bhe, a quanto pare al giorno d'oggi gli insegnanti non sanno fare più il loro lavoro"
 
"Sei uno stronzo"
 
Haytham sospirò esasperato e si accasciò sulla sedia "E tu sei la regina del dramma"
 
"Ehi, padre"
 
"Cosa?" Chiese l'uomo.
 
"Fottiti"
 
"Wow" Commentò Haytham con sarcasmo "Ho chiaramente avuto l'impressione sbagliata di te. Mi sembra ovvio che tu sia un paroliere master. Cosa potrei pensare altrimenti?" 
Il ragazzo ringhiò con fare animalesco "Ora, Connor"
 
"Cosa?"
 
"Taci e fai il tuo lavoro"
 
Connor  sembrava stesse per cadere dalla sedia dallo stupore. La sua bocca era spalancata stupidamente e non vi erano parole per riempirla.
Si girò verso il foglio di fronte a lui e riprese silenziosamente a lavorare.
Dopo qualche minuto di insopportabile silenzio si udì un piccolo rumore: un morbido, melodico ronzio proveniente dalla gola di del ragazzo. Haytham si mise ad ascoltarlo silenziosamente finché un'ondata di nostalgia lo invase.
 
Quando Connor si voltò a fissare suo padre, lo vide che fissava il vuoto con un sorriso malinconico, agrottò le sopracciglia confuso
"Cosa?"
 
"Hmm?"
 
Il giovane scosse la testa e si appoggiò allo schienale della sedia "Perchè sorridi? Mi stai spaventando padre" 
 
In genere Haytham avrebbe risposto con una battuta, ma non questa volta. 
"E' solo", Haytham distolse lo sguardo, cercando nella sua mente le parole adatte, è strano come la sua eloquenza sviluppata in tutti quegli anni quel momento venisse a meno.
"Stai canticchiando"
 
"Si, e allora? Non vorrai sgridarmi anche per questo?" 
 
"No, è solo..." L'uomo si lasciò sfuggire un lungo sospiro, "Tua madre canticchiava ogni volta che lavorava troppo" 
 
"Oh" Disse il giovane "Si, lo faceva"
 
Haytham rise silenziosamente. 
"Adoravo quando canticchiava" Disse ricordando le mattine appena alzati, mentre Tiio si preparava per andare a lavoro sempre accompagnata da una dolce melodia, e lui, come sempre, l'avrebbe abbracciata da dietro stampandole sul collo baci delicati. Gli mancavano tanto quei tempi.
"Era come se fosse in un mondo tutto suo, era così... lei" 
 
Haytham continuava a fissare insistentemente il basso fin quando non sentì la mano del figlio posarsi sul suo braccio, distraendolo dai suoi pensieri.
 
"Questa canzone me la cantava sempre" Iniziò Connor timidamente ritraendo il braccio "E' una melodia tradizionale della nostra tribù"
 
Le labbra di Haytham si arricciarono verso l'alto "Lo so"
 
"Se vuoi te la posso insegnare, ok?" Il ragazzo rivolse al padre un sorriso e l'uomo accettò, ovviamente.
 
 
 
 
 
NOTE:
Ciao a tutti!
Eccoci arrivati al sesto capitolo e colgo l'occasione per augurare a tutti voi un felice anno nuovo!
Ho aspettato un po' prima di iniziare a tradurre visti i continui traumi post-cenoni che mi hanno messa ko per una settimana intera, ma spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto.
alla prossima
baci
anime_96
 

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Capitolo 7
*** Connor, qual'è stata la reazione di tuo padre quando... ***


Domanda: Connor, quale'è stata la reazione di tuo padre quando ha scoperto che sapevi scalare gli alberi?
 
 
 
 
 
Connor:Ok, Questo è semplicemente ridicolo...
Haytham:Chiudi il becco e mettiti il casco.
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
 
Connor: Diciamo che ha avuto una reazione un pochino esagerata...
 
 
 
 
 
 








NOTE:
Scusate, non ho saputo resistere...XD
alla prossima
baci
anime_96

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Capitolo 8
*** Connor, vuoi uscire con me? ***


DOMANDA: Connor, io credo che tu sia carino, vuoi uscire con me qualche volta?
 
 
 
 
 
Connor: D’accordo, se tu mi fai giocare con i tuoi bei capelli.
 
 
 
 
 
NOTE:
Ok non so cosa mi stia prendendo ultimamente…
Ma guardateli sono così carini :3
Alla prossima
Baci
anime_96

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Capitolo 9
*** Perchè vi siete lasciati? ***


Domanda: Haytham, ma se tra te e Ziio andava tutto bene, perchè vi siete lasciati?
 
 
 
 
 
 
 
Ziio: Non capisco come tu possa essere così crudele!
Haytham: E' solo un lavoro, Ziio.
 
 
 
 
 
Differenze di punti di vista, credo. Il nostro rapporto non era perfetto, spesso eravamo in contrasto sulle cose più semplici, oltre anche su quelle più complesse.
Le nostre personalità e visioni del mondo non erano compatibili. Lei vedeva le cose con il suo modo sicuro e fiducioso, mentre io...
Per quanto ci amassimo, era come forzare i pezzi di un puzzle a stare insieme. Pezzi non combacianti.
La nostra separazione era inevitabile: dolorosa, ma inevitabile.
Non ha mai approvato il mio lavoro. Da quando mi ero laureato in legge tendevo ad accettare clienti che nessun'altro voleva, gente che quasi certamente era nel torto ma che comunque aveva bisogno di un avvocato -anche se io stesso avrei voluto accettare solo le persone che a piede libero avrebbero potuto far qualcosa per la società. Ma era il mio lavoro e Tiio mi odiava per questo. Non vedeva mai il quadro generale, non capiva che a volte era meglio giocare sporco.
Pensava che fossi crudele, contorto e malvagio, e non ha mai esitato a dirmelo.
Poi, un giorno, se n'è andata, dicendomi che non ce la faceva più e che non voleva passare il resto della sua vita con me.
Ma solo adesso so che non l'ha fatto per se stessa ma per nostro figlio.
Lei era sempre così forte e indipendente...
Sono sicuro che quando ha scoperto che era in cinta ha subito deciso di andarsene per crescere il bambino in un posto e in un modo da lei approvato.
 
Tra di noi non correva più buon sangue e lei provava ancora risentimento per me, anche dopo mesi dalla nostra separazione, e suppongo che fosse questo che le impediva di contattarmi.
Vorrei che fosse ancora qui con me, con tutto il cuore...
Avrei voluto poterla sposare, vorrei aver potuto crescere Connor insieme, invecchiare con lei.
Le voglio ancora bene e, nonostante stupidità e testardaggine, voglio bene anche al ragazzo.
Sono la mia famiglia, e anche se non abbiamo mai vissuto tutti insieme, mi completano.
Vorrei solo avere la possibilità di tornare indietro nel tempo per rifare tutto nel modo giusto.
 
 
 
 
NOTE:
Allora, innanzitutto mi scuso per la mia assenza di due mesi quasi tre, ma non vi libererete di me tanto facilmente muhahahaah!!!
Inoltre ringrazio _Zozzy per avermi fatto da co-traduttrice e lettrice-cavia, grazie mille socia.
E ovviamente un enorme grazie a chi lascerà una recenzione o a chi deciderà di fare il silenzioso ;)
alla prossima
baci
anime_96

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Capitolo 10
*** Soprannomi ***


SOPRANNOMI...
 
 
-Estratto dal diario di Haytham-



Papà. Fino a due mesi fa non mi sarei mai aspettato di essere chiamato così -non mi sarebbe importato granché-, ma Connor si rifiuta ancora di darmi questo titolo, decisamente troppo affettuoso. E lui troppo è testardo.
Forse un giorno, quando saremo più uniti, mi chiamerà così.
Penso che mi piacerebbe.

Haytham. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in mio figlio che mi chiama con il mio nome. Mi fa sentire un estraneo.
Cosa che, essenzialmente, sono... ma davvero non vorrei, non voglio esserlo.

Padre. Agrodolce. E' gradevole, ma fa male.
Il rammarico segue questa parola come un'ombra. Anche adesso, dopo due mesi, sono sorpreso dal fatto di avere un figlio.
Mi sembra innaturale essere chiamato padre.

Vecchio. Un titolo maleducato.
E' sempre presente un ghigno furbesco sulla faccia del ragazzo ogni volta che mi chiama così. Mi ricorda tanto me stesso alla sua età.

Vecchio Lupo. Mio... figlio ha iniziato a chiamarmi così per provocarmi.
Io lo chiamo "cucciolo" o "cucciolotto" per prenderlo in giro a causa suoi tratti "da lupo", e come tale scatta arrabbiato verso di me. Devo dire che per quanto riguarda questo aspetto non mi assomiglia molto.
Dovrei essere contrario ad un titolo così degradante, eppure... quando lo sento chiamarmi così non posso fare a meno di sorridere. Sembra uno scherzo del tutto personale, una cosa solo nostra. Mi fa sentire come se ci fosse qualcosa che condivido con lui da molto tempo, qualcosa che lui avrebbe dovuto conoscere sin dalla nascita.

E mi fa sentire ciò che sono davvero.
Un padre...
 
 
 
 
 
NOTE:
allora, che dire, mi dispiace non avervi avvertito prima ma questo è l'ultimo capitolo della raccolta, ma per la vostra gioia, o dovrei dire disperazione, ho già in programma di tradurre una long con Haytham protagonista (non posso farci niente, mi piace troppo xD).
se volete continuare a seguire le storie o i disegni che pubblica l'autrice originale, ovviamente in inglese, vi metto il link del blog
--> http://ask-the-kenways.tumblr.com/
alla prossima
baci
anime_96

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