Let me sleep in your arms, darling.

di raawrlovato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Chapter one. ***
Capitolo 3: *** Chapter two. ***
Capitolo 4: *** Chapter three. ***
Capitolo 5: *** Chapter four. ***
Capitolo 6: *** Chapter five. ***
Capitolo 7: *** Chapter six. -CAPITOLO 'PONTE'- ***
Capitolo 8: *** Chapter seven. ***
Capitolo 9: *** Chapter eight. ***
Capitolo 10: *** Chapter nine. ***
Capitolo 11: *** Chapter ten. ***
Capitolo 12: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO.


 
<< Non lo sopporto! >> disse la mia migliore amica, entrando senza bussare nella mia stanza e sbattendo forte la porta dietro le sue spalle. Alzai il mio sguardo dal libro di geografia che stavo leggendo e la guardai attendendo delle spiegazioni.
<< Fai come se fossi a casa tua, baby! >> Dissi io ironica, quasi ridacchiando, ma la bionda non mi sentì e si sedette sul bordo del mio letto fissandomi, con degli occhi color cielo che ogni volta emanavano una luce meravigliosa. Quegli stessi occhi che adesso erano lucidi e rossi: aveva pianto. 
 
<< Che è successo? >> le dissi, mettendo un braccio attorno a lei.
<< Lui. >> Riuscì a dire, tra un singhiozzo e l’altro.
<< Che ha fatto stavolta? >> 
<< E’ uscito con la quarta ragazza, dopo di me. >>
 
Mi avvicinai e le asciugai le lacrime, che lentamente stavano bagnando il suo viso. Mi faceva male vederla così, era come se mi avessero dato un pugno nello stomaco. Si strofinò il naso con la mano. 
 
<< Perché mi fa stare così male? Io non provo più niente per... Mi fa rabbia che le altre ragazze siano così ingenue! >> Continuò lei.
<< Bhè, devi capire che lui è quel tipo di ragazzo che piace a molte ragazze: è alto, bello e tutte le qualità che fanno si che sia il ragazzo 'ideale' di ogni ragazza della nostra età. Capisci, Emily? >> dissi accarezzandole i capelli.
<< Lo so, lo so. >> Si alzò dal letto ed incominciò a camminare. Ad un tratto si fermò e fece una faccia strana.
<< E se fosse lui quello a soffrire? >> la guardai torva. 
<< Ma si, Miley. Facciamolo innamorare. Di una ragazza che poi lo lascerebbe, spezzandogli il cuore! >> fece una pausa. << Il problema è trovare la ragazza giusta. >> Ricominciò a camminare ed io la guardavo fare avanti e indietro. Finalmente finì di consumare la moquet della mia stanza e sentii il suo sguardo fisso su di me. 
Aspetta.
Perché mi stava fissando?
<< No. No. No. Emily, no! Non pensarci nem.. >> mi mise una mano sulla bocca, impedendomi di continuare il mio discorso.
<< Stai tranquilla, -mi sorrise- troverò io il modo di farti diventare la ragazza ideale di Harry Styles. >>

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Capitolo 2
*** Chapter one. ***


CHAPTER ONE.
 

<< Ma è per la tua migliore amica! Dai, che ti costa? >> mi disse Emily mentre camminavamo verso la classe di inglese. Avevamo chiuso quel discorso ieri sera. Ogni volta che cercavo di dirle che non avrei mai fatto una cosa del genere, lei mi rispondeva che era mio dovere aiutare la propria migliore amica. Ero d’accordo con lei che Harry si meritava questo e di peggio, ma non ero così insensibile. Non volevo essere io quella a dovere spezzare il cuore di una persona.
Si perché Harry rimaneva sempre una persona.
Sbuffai ed entrai in classe. Emily mi fece notare un posto vuoto accanto al banco di Harry e mi ordinò di andarci con lo sguardo. Lei prese posto accanto ad una nostra compagna ed io mi avviai verso di lui. Mi sentivo in imbarazzo ma mi feci coraggio. Posai le mie cose e mi sedetti. Con la coda dell'occhio vidi la sua testa girarsi e sentii il suo sguardo fisso su di me. Era così semplice. Solo guardarlo negli occhi ti faceva sciogliere. Scossi la testa e dimenticai quel pensiero, ricordandomi le parole di Emily: 
"Non devi innamorarti di lui."
Aveva ragione. 
Dovevo semplicemente fingere.
<< Ummh, ciao. Come mai qui? >> chiese interrompendo i miei pensieri. 
<< Non stai con Emily? >>
<< Ecco.. ieri abbiamo discusso e l’unico posto libero era questo. >> Gli risposi. 
Lui annuii e quando arrivò la professoressa, seguimmo la lezione. Per tutta la spiegazione non aprii bocca e lo stesso fece lui. Al suono della campanella si precipitò fuori dall’aula ed io raggiunsi la bionda che mi aveva messo in mezzo in questo assurdo piano. Uscimmo e ci dirigemmo in palestra per la lezione di scienze motorie. Lei aveva un'ora buca e mi seguì volentieri, anche perché voleva sapere se avevamo parlato, io e il casanova.
 
***
 
<< Ci vediamo dopo. >> Diedi un bacio alla mia migliore amica e andai verso l’uscita della scuola. Oggi Emily era impegnata. Sorrisi.
Lei aveva ogni giorno un corso diverso, a parte il giovedì, che trascorrevamo sempre insieme. Quella pazza che era entrata nella mia vita, la conobbi quattro anni fa, quando si trasferì qui a Londra con la sua famiglia; da allora non solo divenne la mia vicina di casa, divenne una dipendenza, un'amica su cui potevi sempre contare. Lei è la persona più forte che abbia mai incontrato, e non parlo di forza fisica. La mia timidezza combacia perfettamente con la sua spontaneità. Ma come tutti anche lei ha dei piccoli difetti. E' permalosa, fin troppo.
 
Tutto ad un tratto sentii qualcuno venirmi addosso e caddi a terra. Tutti i libri che avevo in mano si sparsero sul pavimento appena pulito dalla bidella.
<< Oddio, scusa. Lascia che ti aiuti. >>
Quando aprii gli occhi, vidi un ragazzo che stava raccogliendo i miei libri.
<< Non c’è n'è bisogno, sul serio.. >> mi interruppi alla vista di due occhi color nocciola. Mi sorrise. Rimasi pietrificata. Un sorriso disarmante.
<< Ciao. >> Mi porse una mano ed io l’accettai e mi alzai finendo tra le sue braccia, a pochi centimetri dal suo volto. 
<< Io sono Liam e tu.. sei..stupenda>> 
<< Emh anche detta Miley. >> Mi allontanai di colpo e presi i libri dalle sue mani. Feci per andarmene ma mi prese il polso. La sua presa mi fece rabbrividire. 
<< Aspetta. Ti accompagno, per farmi perdonare. >> Sorrisi e ci avviamo così, l’uno al fianco dell’altro. Presto ci raggiunse anche Harry. 
<< Posso fare la strada con voi? >> disse, sfoderando un gran sorriso.
<< Bhe, se ci tieni.. >> rispose seccato Liam.
Arrivati davanti alla casa di Liam lui ci salutò, e io rimasi sola con il riccio. 
Poco dopo arrivammo anche a casa mia.
<< Io sono arrivata.. >> dissi abbassando lo sguardo verso le mie converse rosse, ormai da buttare. << Ci vediamo domani.. >> lo salutai con la mano e mi avviai. Mi raggiunse di corsa quasi subito, avvicinandosi a me.
<< Mi piacciono le rosse come te. >> Mi sussurrò all’orecchio mentre mi stampava un bacio sulla guancia. Poi se ne andò. I brividi percorsero tutta la mia schiena. 
Entrai dentro casa, presi il cellulare e scrissi un messaggio ad Emily. 
"La trappola è scattata." -Mils

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Capitolo 3
*** Chapter two. ***


CHAPTER TWO.

 
<< Adesso passiamo alla fase due! >> trillò Emily. Eravamo al telefono e le avevo raccontato dell’incontro con il nuovo ragazzo, Liam, e poi del ritorno a casa in cui mi aveva accompagnato Harry. 
<< Quale fase due? Perché, ci sono delle fasi? >> risposi sbuffando mentre mi buttavo nel mio letto.
<< Ogni piano che si rispetti ha delle fasi, signorina. La prima era di incontrarsi, ed oggi ti sei data abbastanza da fare. Fase due: fargli vedere il tuo interesse. Invitalo da te, domani. Per studiare. >> disse. La parola studiare le uscì di bocca in maniera alquanto ironica. 
Si, avrei fatto così.
 
*** 
 
<< Harry! >> lo chiamai. Ero nel corridoio della scuola, eravamo ppena usciti dall'aula di scienze e stavo cercando di raggiungere il riccio. Non so come, la professoressa McWhite ci aveva lasciato una ricerca a coppie ed io e lui eravamo assieme.
Lo raggiunsi. Si girò verso di me e puntò il suo sguardo sul mio. Aveva degli occhi davvero stupendi.
<< Miley >> mi salutò lui con un meraviglioso sorriso. << Che succede? >> continuò.
<< Ecco.. mi chiedevo se volessi venire da me questo pomeriggio.. per iniziare la ricerca. Che ne dici? >> chiesi tutto d’un fiato. Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<<Certo. A che ora?>> rispose lui.
<< Alle quattro. Puntuale. >> Precisai con un po’ d’ironia. Lui rise. Quella risata era così cristallina e semplice. Lo vidi andarsene verso quattro ragazzi, tra cui anche Liam. Erano tutti molto alti e snelli, uno biondo, l'altro con una varsity rossa, e l'altro ancora con una maglietta bianca a righe blu.
Mi girai e me ne andai, io e Emily avremmo preparato una specie di programma per il pomeriggio, ma qualcuno si fiondò al mio fianco. Era Liam.
<< Ciao >> mi sussurò all'orecchio. 
<< Ci si rivede! >> risposi, felice.
<< Ti andrebbe di uscire insieme, qualche volta? >> disse, un po' imbarazzato.
<< Quando vuoi, fammi un fischio! >> risposi, scrivendo su un pezzo di carta strappato dal mio quaderno il mio numero di telefono. 
 
***
 
Erano le quattro e mezza, quando sentii il campanello suonare. Per fortuna gli avevo detto di essere puntuale. Corsi verso la porta e prima di aprire mi guardai allo specchio del corridoio. Mi sistemai la mia canotta grigia e mi alzai i jeans neri. Secondo Emily, quello era lo stile preferito da Harry. Sistemai i miei lunghi capelli rossi e li spostai di lato. Abbassai la maniglia della porta e lo vidi là, in tutta la sua bellezza. Brillava al sole, quasi come Edward Cullen. Indossava una camicia azzurra che stava benissimo con i suoi occhi color smeraldo ed un paio di jeans. Mi diede un bacio sulla guancia e lo feci entrare. Chiusi la porta alle mie spalle e mi toccai la guancia dove prima il riccio mi aveva dato un soffice bacio. Sorrisi e lo seguii nel salotto.
<< I tuoi genitori? >> mi chiese posando il suo zaino color rosso fuoco con alcune scritte in nero a terra.
<< Sono al lavoro. C’è solo mio fratello, ma è in camera sua. >> Risposi prendendo dei libri e posandoli nel tavolino di fronte al divano. << Vuoi qualcosa da bere? >>
<< Un bicchiere d'acqua, grazie. >> Disse accomodandosi sul divano e incominciando a sfogliare un libro.
Mi avviai in cucina e presi due bicchieri puliti dalla credenza. Presi l'acqua dal frigo e riempii i bicchieri. Li portai nel salotto. Mi sedetti vicino a lui, incominciando a cercare qualcosa nel libro.
Mentre studiavamo, Harry aveva fatto la mossa da rubacuori più banale e classica che poteva esistere: finse di sbadigliare per mettere un braccio intorno alle mie spalle. Mi misi comoda, appoggiando la mia schiena contro il suo petto.
 
Durante quel pomeriggio conobbi un Harry diverso.
Non un Harry che pensa soltanto alle ragazze o ad essere figo in qualsiasi cosa faccia.
Si era comportato come un amico e non fece niente per provarci con me.
 
Ero ancora tra le sue braccia, contro il suo petto. Guardai l’orologio: le otto meno venti.
<<Vuoi restare a mangiare qui?>> gli chiesi. Lo guardai negli occhi.
<<Mi farebbe molto piacere… se non disturbo.>> Mi sorrise.
<<Sai, non sei come dicono tutti.>>

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Capitolo 4
*** Chapter three. ***


CHAPTER THREE.


<< Aspetta! Ti do una mano. >> disse il riccio prendendo i piatti e appoggiandoli delicatamente nel lavandino. 
Sorrisi.
Era stata una bellissima serata. Harry si era comportato davvero in modo simpatico. Aveva fatto amicizia con Josh -mio fratello- ed erano diventati molto amici. Non avevo smesso di guardarlo neanche per un minuto. I suoi occhi erano semplicemente perfetti.
Iniziai a sciacquare i piatti insieme ad Harry.
<< Mi sono divertito. >> Mi disse mentre asciugava alcuni piatti.
<< Sono contenta. >> Dissi. << Vuoi vedere un film? >>
<< Sarebbe figo, ma in salone c’è tuo fratello che gioca con la playstation. >>
<< Andiamo in camera mia. >> Dissi.
 
Spalancai gli occhi: ma che avevo detto?! Adesso avrebbe pensato male, ne ero certa.
Finito di lavare tutti i piatti salimmo in camera mia. Il riccio rimase un po’ a fissare quella stanza: era particolare. Le pareti erano di un verde acqua, ma ormai non si vedeva più visto che avevo ricoperto le pareti di poster o di alcuni miei disegni. Un po’ mi vergognavo visto che alcuni erano molto vecchi.
Si avvicinò alla mia vecchia chitarra. Era lì da un sacco di anni, non la utilizzavo più da quando mia nonna morì. Me l’aveva regalata lei. 
 
Gli occhi incominciavano a bruciare. Sbattei le palpebre più volte per non fare uscire nemmeno un lacrima.
<< Posso? >> mi chiese, prendendo la chitarra in mano. Semplicemente annuii. Iniziò a strimpellare e cantare qualcosa di veramente stupendo. Suonava davvero bene. Mi aveva completamente trasportato in quella melodia. Piansi involontariamente, ogni nota una lacrima. Lui si fermò.
<< Che succede? >> mi disse prendendo il mio viso e asciugando con i pollici le lacrime.
<< Sentirti suonare la chitarra mi ha fatto venire in mente mia nonna. Me l’aveva regalata lei questa chitarra. >> Mi sedetti accanto a lui. Sorrisi. << Che canzone era? >>
<< Give me love. >> Disse.
<< Ah, Ed Sheeran. Suoni benissimo. >> Gli dissi, con un po’ di imbarazzo. Lui posò la chitarra in un angolo e si sedette vicino a me, di nuovo. Mi guardò negli occhi e si avvicinò sempre di più. I nostri nasi si sfiorarono. Ero sicura: adesso mi avrebbe baciata. 
Ma invece non fu così.
Mi stampò un bacio sulla guancia, poi si allontanò ed accese la televisione. Mise in un programma di musica e si sdraiò nel letto, invitandomi a sdraiarmi vicino a lui. La mia testa finì sul suo petto, e subito dopo lui mise un braccio attorno alle mie spalle.
<< Sai, sono stato con tante ragazze, ma a loro interessava soltanto uscire con il ragazzo più popolare della scuola. Tu sei diversa, invece. Tu sei speciale, sai? >> disse quasi sussurrando. Quelle parole erano un pugno nello stomaco, ma allo stesso tempo ero felice perché nessuno mi aveva detto una cosa del genere. Sentii le guance arrossire. Mi strinse a lui ed io glielo lasciai fare.
 

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Capitolo 5
*** Chapter four. ***


CHAPTER FOUR.
 
<< Non ti devi innamorare di lui! >> mi urlò Emily al telefono.
<< Emily, sono le sette della mattina. Non urlare che mi rompi i timpani. E poi che ci sarebbe di male? >> chiesi allontanandomi il cellulare dall’orecchio. Era sabato, non avevo scuola e potevo tranquillamente dormire fino a tardi. Emily aveva rovinato i miei piani.
<< Come che ci sarebbe di male?! Dopo che ti avrà usato, ti lascerà come ha fatto con tutte! >>
<< E se ti dicessi che il ragazzo che tu hai sempre descritto non si è comportato così con me? Ma stai tranquilla, non mi sto innamorando di lui! >> 
<< Perfetto, la prossima cosa da fare, è farti invitare al ballo. Ci vediamo a scuola Mils >> chiuse la chiamata. Mi vibrò il cellulare, segno che era arrivato un messaggio. Era del bel ragazzo con gli occhi nocciola che mi aveva urtato nel corridoio della scuola il giorno prima, facendommi cadere tutti i libri.
"Che ne dici di una passeggiata al parco bellezza? -LIAM xx"
Sorrisi. Lo rilessi più volte. 
"Fra mezz’ora passo da te, okay? -MILS xx"
"Perfetto principessa. -LIAM xx"
'Principessa' avevo un sorriso da cogliona. Mi alzai dal letto e scelsi cosa mettermi. Optai per una canotta varde acqua acceso e dei jeans corti abbinati alle mie converse. Mi vestii e mi guardai allo specchio: sembravo non so che cosa. Presi un pettine ed iniziai a pettinare quei lunghi capelli rossi che mi piacevano tanto. Dopo alcune spazzolate, presero una forma e li lasciai sciolti lungo la schiena. Poi mi truccai un poco. Finito di sistemarmi, andai verso la porta e senza farmi sentire lasciai un biglietto per informare i miei dov’ero ed uscii.
L’aria di prima mattina era meravigliosa, e il sole batteva sulla la mia pelle, riscaldandomi.
Dopo un paio di metri, arrivai davanti casa di Liam. Deglutii e mi feci coraggio. Suonai il campanello. Mentre aspettavo giocherellavo con i miei capelli. Tutto ad un tratto, si aprì la porta. Aveva una maglia rossa.
<< Ciao! >> disse mettendosi una mano fra i suoi capelli ribelli e sorridendo. Quanto mi piaceva quel sorriso, era naturale, fantastico.
<< Heeey! >> risposi sfoderando un gosso sorrisso. Uscì da casa e chiuse la porta dietro di se'. Mi sorrise e mi se un braccio attorno alle spalle ed incominciammo a camminare.
<< Allora, come mai il parco? >> gli chiesi guardando i suoi occhi. 
<< Bhe, per stare un po’ da soli a parlare un po’. Di mattina il parco è deserto. Va bene? >> mi chiese con un sorriso sul volto.
<< Certo. >> Mi strinsi di più a lui e ci avviammo verso il parco.
Arrivati al parco Liam iniziò a farmi il solletico, fino a quando cademmo sull'erba e guardammo il cielo. Lui steso sul prato ed io anche con la testa appoggiata al suo petto. Potevo sentire il suo cuore battere forte.
 
*** 

<< Miley? Sveglia, dormigliona. >> Aprii leggermente gli occhi e me li stropicciai un po’. Dopo pochi secondi mi resi conto che avevo dormito tutto il tempo. Liam mi stava accarezzando i capelli.
<< Scusa.. da quanto è che dormo? >> chiesi, sbadigliando.
<< Abbiamo dormito tutto il tempo.. >> rise continuando a giocare con i miei capelli. Guardai il mio orologio: erano già le 12. Mi alzai e Liam fece lo stesso. 

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Capitolo 6
*** Chapter five. ***


CHAPTER FIVE.

 
*LIAM*

Incontrai Miley nel corridoio, per andare con lei alla lezione di storia. 
<< Hai qualcosa sulla maglietta >> le dissi. Distrattamente guardò in basso per controllare cosa fosse e ne approfittai per darle una leggera botta sul naso e farle rialzare il volto. Ci cascava ogni volta. Chiuse gli occhi e quando li riaprì mi lanciò una occhiata malefica. Scoppiai a ridere mentre lei alzò un sopracciglio assumendo un espressione divertita e offesa allo stesso tempo. 
<< Giuro che se non la smetti ti uccido. >> 
<< Guarda che sei tu che ci caschi sempre! >> mi fece la linguaccia e scoppiai di nuovo in una fragorosa risata, questa volta insieme a lei.
Sospirò.
<< Tu ci vieni stasera al ballo? >> le chiesi.
<< Certo, vengo con Harry. Tu? >> Annuì. 
<< Mi accompagna Emily. >> Sorrisi ed entrai in classe seguito da lei. 
Come al solito mi sedetti accanto a lei e le ore di scuola passarono abbastanza velocemente, anche se ci mandarono fuori dalla classe un paio di volte perché continuavamo a parlare e scherzare, come sempre del resto.
 
***
 
Il vestito bianco corto metteva in mostra le sue gambe slanciate, i capelli elegantemente raccolti e il trucco molto leggero incorniciavano alla perfezione i suoi lineamenti, semplici e molto belli. Mi guardò e mi si avvicinò sorridendomi in segno di saluto, tenendo sotto braccio il suo accompagnatore. Partì un lento, e nonostante stessi ballando con Emily non riuscivo a togliere gli occhi da Miley. Ma lei sembrava avere occhi solo per Harry. Come biasimarla? Lui era il più popolare della scuola e lei ne era innamorata pazza, come tutte le altre studentesse del resto, o così pensavo. Vidi il suo sguardo spostarsi su di me per qualche secondo e la vidi arrossire quando si accorse che io già la stavo guardando. Disse qualcosa che non riuscii a capire per via della musica alta a Harry e si allontanò da noi. La conoscevo quel poco che bastava per capire che non era felice, per capire che c'era qualcosa che non andava.
Curioso di sapere cosa avesse, mi allontanai da Emily con una scusa e la raggiunsi. Era seduta sul prato con la testa appoggiata alle ginocchia mentre guardava il cielo, persa nei suoi pensieri. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei sorridendo. 
<< Tutto bene? >> fece segno di no con la testa e si alzò in piedi.
<< Liam? >> lei sorrise leggermente.
<< Mmh? >>  
<< Hai qualcosa sulla maglietta. >> 
Senza pensarci abbassai lo sguardo e non appena i miei occhi furono concentrati su altro che non fossero i suoi, mi baciò. In quel momento capii, tutto tornò al suo posto. Mi ero innamorato di Miley. Approfondii il bacio cingendole i fianchi e avvicinandola di più a me e lei intrecciò le dita con i miei capelli. Dopo istanti che avrei voluto non finissero mai interruppe quel bacio per riprendere fiato e appoggiò la sua fronte alla mia, sorridendo. << Ecco cos'era che non andava, >> mi baciò dolcemente per poi continuare a parlare << avevo scelto l'accompagnatore sbagliato. >> 
Ridemmo entrambi leggermente e tornai a baciarla, desideroso di sentire di nuovo lo splendido sapore delle sue labbra sulle mie. 

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Capitolo 7
*** Chapter six. -CAPITOLO 'PONTE'- ***


CHAPTER SIX -CAPITOLO 'PONTE'-
 
Più i mesi passavano, più i mio rapporto con Liam diventava saldo. 
<< Stasera Styles fa una festa, mi ha chiesto di invitarti >> mi disse mentre mi riaccompagnava a casa da scuola.
Sapevo cosa significava una festa dei popolari ed avevo paura, ma mi fidavo di Liam.
<< Certo, ci vengo. A che ora? >> chiesi.
<< Alle nove, ti passo a prendere io, d'accordo? >> intrecciò le sue dita con le mie.
Annuii. Mi diede un bacio e se ne andò.

***
 
<< Mamma! Io vado ad una festa stasera. >> urlai, rientrando a casa.
<< Okay. Io e tuo padre dobbiamo andare a Milano, in Italia, ti ricordi? Partiamo stasera. Dove sarà la festa? >> mi chiese facendo capolino dalla sua stanza.
<< Qua vicino, nella villa di un amico. >> Risposi posando le mie cose nella mia stanza.
<< Bene. >>
Entrai nella mia camera e mi appoggiai alla porta.
-Quella sarebbe stata una lunga serata, molto più lunga di quanto Miley poteva immaginare-

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Capitolo 8
*** Chapter seven. ***


 CHAPTER SEVEN. 


Non sapendo cosa mettere, optai per un vestito rosa chiaro, senza spalline, che arrivava poco sopra al ginocchio. Trucco sottile e capelli sciolti. 
Liam fu sotto casa mia alle otto e mezza. Era venuto con la suaAudi. 
<< Sei uno splendore, Mils >> mi disse Liam non appena uscii dalla porta d'ingresso e mi avvicinai a lui. Era appoggiato alla portiera del passeggiero, a mo'di "sono un figo, che c'è da guardare?" con quel suo sguardo che fa sciogliere. 
<< Ti ringrazio >> gli risposi, quasi arrossendo.
Mi salutò con bacio sulla guancia, e mi fece accomodare in macchina. Mise in moto il veicolo e si girò verso di me.
<< La strada per la villa di Harry è breve, ti porto prima in un'altro posto. >> sul suo volto si disegnò un sorriso.
Imboccò una stradina stretta, fatta di sassi e ghiaia, non molto scorrevole. 
Poco dopo, ci ritrovammo immersi nella natura, un piccolo posto che non avevo mai visto, pur abitandoci vicino. Una meravigliosa cascata pricipitava rapida lungo una scogliera calcarea; il salto non era molto alto, ma nel corso del tempo, l'acqua doveva aver scavato una nicchia di calcare, perfetta per due.
Scendemmo dalla macchina e Liam mi prese per mano, guidandomi fino alla piccola grotta romantica. Notai solo in quel momento che aveva nella mano libera una bottiglia di champagne. 
Gli squillò il cellulare. << Non si può stare tranquilli nemmeno un secondo! >> sbottò. Prese il cellulare e lo spense, subito dopo aver riagganciato. 
La brezza leggera si infiltrava tra i miei capelli e, nonostante il gran caldo, mi vennero i brividi. Liam se ne accorse, e mi strinse a se'. Era piacevole stare in quella grandi braccia, mi sentivo al sicuro. Niente e nessuno avrebbe potuto disturbare quel momento. 
Bhe, era da ammettere, oramai ero compleatamente innamorata fradicia di lui.
Ci sedemmo su di una roccia, e Liam lasciò per terra la bottiglia. 
Si avvicinò all'acqua del piccolo laghetto che la cascata andava a formare, e ne immerse una mano. 
<< E' calda. >> si voltò verso di me, con un grosso sorriso stampato in faccia, in segno di sfida.
<< Ci tuffiamo? >> continuò poi.
<< Tu sei pazzo >> mentre gli risposi risi di gusto. << Sei davvero convinto che entrerò in acqua? >> 
<< Bhe, forse non entrerai tu, ma se qualcuno ti spingerà dentro.. >> ribattè.
<< Oh no, tu non oseresti! >>
<< Ne sei così certa? >> iniziò a correre verso di me, e mi prese in braccio come un sacco di patate, per poi lanciarsi insieme a me nel lago. 
 

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Capitolo 9
*** Chapter eight. ***


CHAPTER EIGHT.


Una volta usciti dall'acqua, un leggero vento soffiò su di noi. 
<< Complimenti Mr. Stupidità, ora grazie a te il mio vestito per la festa è fradicio. >> lo occusai, puntandogli il dito contro. Lui lo baciò sorridendo, ma alla parola 'festa' si immobilizzò. 
<< Santo Cielo, ho scordato la festa!>> si picchiò una mano sulla fronte.
<< Mi sono lasciato prendere dall'emozione, e mi sono completamente scordato della festa. >> continuò. Faceva il finto disperato. Mi misi a ridere per i suoi gesti teatrali. 
 
<< Ce la possiamo ancora fare, dai. Se non ci andiamo quello mi ammazza, >> mi prese per mano, e con l'altra raccolse la bottiglia di champagne << Bhe, l'apriremo un'altra volta >> disse guardando la bevanda. Iniziammo a correre fino all'auto, mano nella mano, e quando fummo arrivati, mi spinse dolcemente contro la portiera, lasciandomi con le spalle ad essa. 
Eravamo distanti un respiro. 
Sentivo il suo fiato sul mio collo, i nostri nasi si sfioravano. 
Sapevo che da un'istante all'altro mi avrebbe baciata, ed io mi sarei lasciata trasportare. 
 
***
Quando entrammo in macchina, Liam iniziò a parlare. 
<< Puoi andare a casa di qualcuno per cambiarti, prima di passare alla festa? Non penso tu voglia andarci così >> indicò i miei vestiti bagnati.
<< Bhe, posso sempre sentire Emily.. >> 
<< Chiamala, passiamo da lei. >> disse mentre mi porse il telefono e uscì dal vialetto. 
<< Invitala anche >> aggiunse.

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Capitolo 10
*** Chapter nine. ***


CHAPTER NINE.
 
<< Quale ti vuoi mettere? >> iniziò a gridare tutta eccitata Emily mentre entravamo nella sua camera da letto. Spalancò l'armadio, che straripava di vestiti. 
Lei è sempre stata un'appassionata di moda, aveva vestiti di ogni tipo: abiti da sera lunghi, corti, da discoteca, per le cene in famiglia. Aveva di tutto. Amava comprarne di nuovi, e condividerli con me, non avendo sorelle. Io ero quasi una sorella per lei, più che un'amica. 
<< Scegli, intanto io mi vado a truccare! Quello nero e azzuro Tiffany lo metto io, intesi? Poi raggiungimi in bagno, Mils >> 
Presi il primo vestito che mi capitò nelle mani: era corto e bordoux, un po' largo in vita e stretto sulle cosce, con una fascia nera sotto il seno. Andai in bagno con Em, mi tolsi gli abiti bagnati e li buttai nella sua vasca idromassaggio vuota. Mi infilai il vestito: mi stava a pennello.
<< Woooow, sei bellissima, dico sul serio! >> disse girandosi verso di me rimanendo a bocca aperta << Ora siediti sullo sgabello che ti trucco >> aveva l'aria seria. 
 
***
 
Con il suo abito Emily era splendida, non che senza non lo fosse. L'avevo sempre invidiata per com'era. 
<< Ei, ma non mi hai ancora spiegato perchè eri tutta bagnata >> disse, inarcando un sopracciglio. 
Iniziai a ridere e a spiegargli quello che era successo con Liam e di quanto era stato romantico, mentre scendevamo le scale fino al piano terra per raggiungerlo in macchina.

***
 
<< Ah, voi due mi fate venire il diabete >> disse Em roteando gli occhi dal sedile posteriore mentre Liam mi stampava un lieve bacio sulla bocca e mi sussurrava dolci parole all'oreccchio, facendomi sorridere.
Non le demmo importanza, fino a quando ricominciò a parlare.
<< Ehm ehm >> disse schiarendosi la voce << piccioncini, non vorrei interrompere questo momento romantico >> indicò la scena che stava vedendo davanti a se', ovvero Liam che mi baciava il collo, poi la mascella e infine gli angoli della bocca, incurante del fatto che non eravamo soli in macchina << ma non vorrei che il vostro amore sfociasse in scene più 'bollenti' proprio davanti a me >>. Ci mettemmo a ridere all'unisono poi il moro si staccò da me, mettendo in moto l'Audi.
<< Oh, grazie Dio, si sono staccati >> disse Emily mettendo le mani in posizione di preghiera, guardando il tetto dell'automobile. Risi ancora, questa volta con lei.
<< Quindi, a che festa andiamo? >> continuò la ragazza, assumento un'espressione felice, e spalancando un sorriso a quarantotto denti. 
<< Mai sentito parlare di Harry Styles? >> le lanciai un'occhiata dallo specchietto restrovisore. Lei presto impallidì. 
<< Cazzo, Mils, potevi dirmelo subito, mi sarei messa qualcos'altro! >>
<< Sei una favola con quel vestito, e non mi contraddire, okay? >>
Liam mi guardava male. 
<< Bhe, in parole povere non ha mai smesso di piacerle quel gran pezzo di ragazzo >> dissi a Liam, mentre ridevo ed Emily mi tirava leggeri schiaffetti sulle spalle.
<< Stronza. >> mi rispose poi, assumendo un'espressione offesa ma divertita allo stessso tempo.
<< Bhe, in quanto è il mio migliore amico, posso dirti con fermezza che è ancora libero, le ragazze con cui diceva di esser stato dopo di te non sono mai esistite. Lo diceva..per farti ingelosire >> per poco Emily non fece i salti di gioia << e non penso saprà resisterti questa sera. >> disse lui, squadrando Emily dalla testa ai piedi. Gli tirai una gomitata, lui rise. << Non preoccuparti, ho occhi solo per te! >>
Si sentiva della musica provenire da una delle ville sul vialetto in cui avevamo appena svoltato, ervamo quasi arrivati. 

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Capitolo 11
*** Chapter ten. ***


CHAPTER TEN.

La musica era a palla, Liam mi stava dicendo qualcosa, ma non riuscivo a sentirlo, così mi prese la mano e mi porto nella villa, da Harry. Emily era dietro di noi. 
 
<< Harry! >> gridò Liam, andandogli incontro e abbracciandolo.
<< Ei, dove sei stato per far tardi?! >> ricambiò l'abbraccio, felice di vederlo. 
Mi indicò, e Styles capì.
<< Uuuh, Miley! >> abbracciò anche me, poi si pietrificò. 
<< Emily >> disse lui.
<< Mmh, già.. >> ripetè lei in tono sottile.
<< Scusami >> bastò quella parola per far saltare Emily tra le sue braccia
<< Io non sono stato con quelle ragazze, come si dice in gir.. >> non fece in tempo a finire, poichè le labbra di Emily erano già attaccate alle sue.
Sbucarono fuori altri tre ragazzi, che salutarono Liam nello stesso modo in cui Harry l'aveva salutato poco prima. 
 
<< Miley, loro sono Zayn, Niall e Louis >> Liam me li presentò ed io strinsi la mano a tutti e tre.
Uscimmo e ci unimmo alla folla di gente che ballava.
 
***
 
<< Vieni con me >> Liam mi prese per mano, e mi portò in una stanzetta, probabilmente quella di Harry. Le pareti erano di un verde ormai troppo chiaro e dal soffito bianco si slanciava un grande lampadario. Al centro della stanza c'era un letto. Lui ci si sedette, e mi invitò a fare lo stesso.
____________

Però bastava la presenza di Liam a mandare in estasi Miley, e finchè era con lui, in qualunque posto si sarebbe sentita a casa. Liam la desiderava. Si mise a cavalcioni sopra di lei e iniziò a baciarla come aveva fatto in macchina. Miley si abbandonò a quel piacere, ricambiando il bacio appassionante quando lui arrivò alla bocca. 
____________
 
<< Se non vuoi, io ti aspetterò >> mi disse dolcemente staccandosi dalle mie labbra. Sussurrai un 'ti amo', e come risposta ricevetti un 'anch'io'continuai a baciarlo e gli sfilai la maglietta bianca. Toccai i suoi muscoli, perfetti. Lui sorrise, e cercò di togliermi delicatamente il vestito che avevo.
 
Non ero mai stata tanto felice in vita mia.

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Capitolo 12
*** Epilogo. ***


EPILOGO.

" Ormai lo sanno tutti, che con le loro voci, stanno conquistando il mondo! Sono Liam, Harry, Zayn, Niall e Louis! Cinque ragazzi, mille emozioni e una sola direzione, quella del successo! Loro sono i One Directioooooon! Anche qui in America stanno marciando alla grande... "
 
Gettai il telecomando sul divano e continuai a guardare il servizio.
 
Poco tempo dopo della festa di Harry, vennero chiamati ad un programma, X-Factor. Erano spaventati, perchè nessuno di loro sapeva che la sorella di Zayn li aveva iscritti per le audizioni. Così cantarono, con le loro voci angeliche, vennero presi, ed in finale arrivarono terzi.
 
Aveva fatto carriera, Liam. Lui, Niall, Louis, Liam e Zayn facevano parte di una band: i One Direction.
 
Sentii dei piccoli passi venire verso il divano. sollevai la bimba, la mia bimba, portandola al petto e stringendola a me.
 
<< Mamma, perchè piangi?>> chiese.
<< Non sto piangendo amore, sono... emozionata. Guarda >> e indicai la televisione. Lei seguì il mio dise ed esclamò: << Mamma, mamma, ma quello è papà! >> 
<< Si, è tuo padre. >>
 
Non riuscivo a spiegarle perchè vedeva così raramente Liam, era ancora troppo piccola. Ma riuscivamo a cavarcela.
 
Ebbene sì, avevo fatto male i miei calcoli quella sera, a casa di Styles. Restare incinta a neanche diciotto anni non era nel mio programma. Ma nonostante questo, mi restarono tutti accanto, soprattutto Liam. Non avevo mai pensato a me stessa come una figura materna, però mi ci abituai in fretta, e scoprì che nulla era più bello. Ero davvero triste però, era raro stare insieme a Liam, sempre preso con tour, interviste e registrazioni.
 
Ad un certo punto suonò il campanello. Misi la bambina comoda sul divano, mentre canticchiava la canzone che suo padre e gli altri ragazzi avevano composto. 
 
Era il postino, con una enorme scatola in mano. Firmai un pezzo di carta e portai la scatola dentro. 
 
Iniziai ad aprirla, ma dentro ci trovai solo altre scatole, sempre più piccole fino ad arrivare ad una scatola più o meno rettangolare. 
 
Con grandissima sorpresa mi ritrovai tra le mani due biglietti per l'America, delle istruzioni da seguire per arrivare ad un hotel, delle chiavi e un numero di una camera, 112, quel numero che per esteso significava 01/12, il giorno in cui io e Liam ci abbandonammo al piacere. 
 


 
FINE

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