MIA FIGLIA STA PER SPOSARE IL PRINCIPE DI UN ALTRO MONDO ?!?

di Delirious Rose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mia figlia si sposa *sniff sniff*… sì, ma con chi?! ***
Capitolo 2: *** 2. Come ho fatto a dire a mia figlia maggiore (e a mio marito) che la mia bambina si sposa ***



Capitolo 1
*** Mia figlia si sposa *sniff sniff*… sì, ma con chi?! ***


Era una notte buia e tempestosa… no, scherzo, era la notte fra il 2 ed il 3 giugno 2001 quando, mentre vedevo Kundun in TV, scrissi il primo capitolo della mia seconda fan fiction. Perché riproporla, allora? Perché, con le opportune modifiche, questa rimane una delle storie più divertenti che abbia mai scritto.
MFSPSIPDUAP?!? com’è affettuosamente soprannominato questo racconto, è in realtà il seguito della prima fic lemon che abbia mai letto in vita mia, Rainy Day Love: come si sia evoluta in una storia demenziale, non lo so e non voglio saperlo, ma diciamocelo, il tema se l’è semplicemente cercata! In ogni modo, giusto per la cronaca, anche l’autore della storia di partenza ha scritto un seguito più serio del mio.

Rose

 

MIA FIGLIA STA PER SPOSARE IL PRINCIPE DI UN ALTRO MONDO ?!?
Versione riveduta e corretta perché l’originale era assurda oltre che AccentDuo friendly

 

1. Mia figlia si sposa *sniff sniff*… sì, ma con chi?!

 

La ragazza si stiracchiò, allungando braccia e gambe, e posò il mento sul palmo della mano, gli occhi fissi sugli esercizi di matematica: a crucciarla non erano le disequazioni o i limiti delle funzioni, ma problemi di carattere sentimentale.
Ebbene sì, Fuu Houojii, prima classificata agli esami scolastici dell’anno precedente (pari merito in Letteratura Giapponese con un certo Umino Tadai, del corso H), membro del Consiglio Studentesco, presidente del Club di Letteratura Inglese, Fisica e Scacchi, Capitano della squadra scolastica di Tiro con l’Arco, seconda classificata all’ultima edizione delle Olimpiadi Matematiche (battuta di misura da un tizio di Hokkaido), quoziente intellettivo pari a 300, nota alla popolazione studentesca per la sua vita sociale praticamente uguale a zero e per il suo essere un topo da biblioteca, era (incredibile a dirsi) innamorata.
Per sua fortuna, il problema non era sapere se era ricambiata o meno o, peggio ancora, confessare i suoi sentimenti alla persona in questione, tutt’altro! Quella fase ostica della relazione era stata superata tre anni prima e nell’ultimo mese era passata dal piano platonico a quello biblico: un bel progresso, se consideriamo il carattere ipertimido e pudico (probabilmente ereditato da un probabile antenato puritano del ramo materno) del soggetto in questione. Quello che gran parte della gente non sapeva, era che Fuu Houojii, oltre ad essere prima classificata eccetera eccetera, era anche Cavaliere Magico del pianeta Sephiro ed era lì che si svolgeva tutta la sua vita sociale, che era di certo ben più densa d’impegni di quella che poteva avere sulla Terra (che consisteva principalmente a far da carta da parati alle grandiose feste della famiglia Houojii), ed era anche lì che viveva il suo innamorato. Quello che preoccupava Fuu Houojii, prima classificata eccetera eccetera, era ciò che il suo innamorato le aveva detto il giorno dopo il loro passaggio alla fase biblica.
“Ora devi andare a casa e spiegare ai tuoi genitori che stai per sposare il principe di un altro mondo.”
Ebbene sì, non solo il suo innamorato era nientepopodimenoché il Principe Ereditario del pianeta Sephiro, Ferio Xepphirine di Austina, ma lui le aveva perfino posto la fatidica domanda! (certo, a Sephiro il matrimonio non esisteva, perciò o aveva studiato i costumi terrestri o aveva chiesto informazioni agli altri due Cavalieri Magici, Hikaru Shidou e Umi Ryuzaki). E il problema verteva tutto su questa domanda: come poteva Fuu Houojii, prima classificata eccetera eccetera, dire ai suoi genitori che avrebbe sposato un principe di un altro pianeta, senza che questi potessero dubitare della sua sanità mentale ed agire di conseguenza? Simpatica come situazione, vero? Ma cerchiamo d’essere seri almeno in questo primo capitolo e passiamo ad una narrazione più ortodossa, anche se non tanto divertente.

Fuu sospirò, ricordando la faccia che aveva fatto Ferio, giusto qualche ora prima, quando gli aveva risposto che no, non aveva ancora parlato alla sua famiglia del loro matrimonio: lui s’era rattristato un po’ e l’aveva tirata a sé. “Prima o poi dovrai dirglielo…” ma anche lui si rendeva conto che per Fuu non era facile, soprattutto perché in fondo Sephiro era un altro pianeta in un altro universo!
“Fuu, la cena è pronta!” udì la voce di sua madre chiamarla dal piano inferiore.
Fuu lanciò un’occhiata amorosa all’anello che portava legato al collo, quindi lo nascose sotto la camicia, chiuse il libro di matematica e raggiunse sua madre in sala da pranzo.
Quella sera erano solo loro due: il signor Houojii era dovuto andare a Kyoto per qualche giorno e Kuu avrebbe fatto le ore piccole con le sue amiche. Fuu guardò un attimo sua madre, seduta dall’altra parte del tavolo. Elizabeth (o Betsy, come preferiva farsi chiamare) Andersons era una splendida signora dai capelli biondi e gli occhi verdi, cinquantenne per l’anagrafe ma ventenne nell’animo. Hirohiko Houojii l’aveva conosciuta durante i suoi studi negli Stati Uniti, da cui era tornato sposo e padre, creando scandalo in tutta la famiglia: sua moglie, infatti, era più anziana di lui. Il vecchio Hirohito Houojii sosteneva che la nuora avesse plagiato il suo unico figlio ed erede; Betsy lo detestava cordialmente ed aveva goduto come un riccio spastico, quando all’ennesima cena di famiglia aveva sbattuto al suocero il contratto con l’Istituto Saint Joseph, dove era stata assunta come insegnate d’Inglese.
Riflettendoci bene, forse sua madre era la persona ideale cui annunciare per prima il suo matrimonio: certo, avrebbe dovuto glissare su alcuni particolari (il fatto che Ferio fosse il principe di un altro mondo, per esempio), ma almeno avrebbe introdotto l’argomento…
“Chi è stato?” Sua madre l’aveva distratta dai suoi pensieri e la fissava con fare indagatorio, la sigaretta stretta fra le labbra.
“A fare cosa?”
“Fuu, hai un succhiotto grosso come una casa proprio lì, sul collo.” Betsy aveva un’espressione fra il serio e il divertito. “Avresti potuto fare come tua sorella e metterci un bello strato di fondotinta e non ti avrei chiesto nulla, ma ora che l’ho visto sono curiosa.”
Fuu avvampò, coprendo d’istinto la parte in questione: non se n’era proprio accorta! E ora, come avrebbe fatto? Come avrebbe potuto… un momento, forse avrebbe potuto sfruttare la situazione a suo vantaggio. Abbassò il capo, e prese un respiro profondo. “Beh, ecco io… io…”
“Hai un ragazzo, mi sembra ovvio: quello che vorrei sapere è chi è. No, non dire niente, lasciami indovinare: è Seiji, vero?”
Fuu boccheggiò, guardando sua madre con gli occhi sgranati: come le poteva venire in mente un’idea balzana come quella? Seiji era come un fratello per lei. “No mamma, non si tratta di Seiji. Non lo conosci.”
“Chi è, allora? Da quanto tempo state insieme?”
Fuu strinse le labbra, indecisa a quale domanda rispondere per prima. “Tre anni…”
“E in tre anni non mi hai detto niente? Lo sai che mi puoi dire tutto.”
“È… una faccenda un po’ complicata…” perché è il principe di un altro mondo.
“Complicata, che vuoi dire? Non sarà mica sposato!” esclamò Betsy: non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere dalle sue figlie, specialmente da Fuu.
“Ma no, che vai pensando! È la persona più straordinaria che abbia mai incontrato, tanto che a volte mi chiedo cosa ho fatto per meritare una persona così meravigliosa, dopotutto io…” Io ho ucciso la sua unica sorella, come fa ad amarmi nonostante ciò? Concluse nella sua mente.
Betsy tirò un’altra boccata, un mezzo sorriso le incurvava gli angoli della bocca: non le erano sfuggite le sfumature della voce di sua figlia, né l'orgoglio né la tenerezza e né la strana amarezza di quell’ultima frase lasciata a metà. Spense la sigaretta e disse “Proprio perché è una situazione complessa, avresti potuto parlarmene: quasi tutti i tuoi compagni vengono da me, se hanno bisogno di un consiglio. Soprattutto se si tratta di passare dalle parole ai fatti, e quel succhiotto significa due cose: o ci siete vicini o vi siete già conosciuti biblicamente.”
Fuu divenne rossa come la salsa di pomodoro nel suo piatto. “B-beh, diciamo che ci siamo lasciati trasportare. Conosco le conseguenze, ma io sono pronta per ogni cosa che la vita ha preparato per noi e del resto non m’importa.”
Sua madre scosse la testa. “Non era a questo genere di consiglio cui mi riferivo…” Betsy e lanciò a Fuu uno sguardo malizioso e imitò le voci delle attrici di ben noto spot televisivo. “Mamma, io e il mio ragazzo abbiamo deciso di biiip: puoi darmi qualche consiglio?
Certo figlia mia cara: per prima cosa devi biiip, biiip e poi biiip, biiip, biiip e biiip. A quel punto gli chiedi se preferisce biiip o biiip, ma devi farlo a lungo. Infine se lui è un po’ stanco, potresti biiip e biiip. E non dimenticare che gli uomini sono tutti dei biiip!”
“Mamma smettila: mi metti in imbarazzo! Guarda che c'è una grossa differenza tra amore e sesso!” la zittì Fuu arrossendo.
Sua madre ridacchiò immaginando la propria figlia fare ciò che aveva descritto prima: sapeva di aver esagerato, ma era così divertente prenderla in giro! “Giusto per curiosità, quali sarebbero le sue intenzioni? Visto che è il tuo primo amore, non vorrei che si rivelasse una delusione.”
“Ehm… un paio di settimane fa mi ha chiesto di… sposarlo e ho accettato. Sinceramente non sapevo come dirvelo: spero che ora potrai aiutarmi con papà e Kuu”
“Cosa? Ti ha chiesto di sposarlo? Non state affrettando un po’ troppo le cose? Tu non hai ancora finito il liceo! Ed io neanche lo conosco!”
“Il tempo ha poco a che fare con i sentimenti,” rispose Fuu con un sorriso.
Betsy guardò sua figlia compiaciuta: la sua bambina era cresciuta, aveva un fidanzato… un fidanzato che avrebbe potuto far venire un’ulcera gastrica al vecchio Houojii. “Ok, ti darò una mano con tuo padre e Kuu, ma appena finisci di mangiare fila in camera tua e portami le sue foto.
A proposito: quando lo rivedrai? Dovresti invitarlo a cena, così potremmo conoscerlo. E non mi hai ancora detto come si chiama!”
“Ehm, si chiama Ferio, ma non penso che potrebbe venire a Tokyo: il suo… lavoro gli prende molto tempo,” Fuu mentì a metà. “Però io, Hikaru e Umi passeremo il prossimo week-end con i nostri amici e con lui: sarà felice di sapere che finalmente vi ho parlato dei nostri progetti.”
“Allora non abita a Tokyo? Beh, potremmo andare noi a trovarlo, bisognerà solo organizzarsi. Oooh… la mia bambina è diventata grande…” concluse Betsy commossa.
Fuu sorrise: il primo passo era stato fatto, ora doveva solo dire che Ferio era un principe… proveniente da un altro mondo!

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Capitolo 2
*** 2. Come ho fatto a dire a mia figlia maggiore (e a mio marito) che la mia bambina si sposa ***


2. Come ho fatto a dire a mia figlia maggiore (e a mio marito) che la mia bambina si sposa

Betsy si chiedeva come aveva potuto promettere a Fuu di aiutarla: certo, la notizia l'aveva resa più che felice (voci di corridoio affermavano che il vecchio Houojii avesse in progetto di far sposare Fuu con l’erede di una grossa compagnia, un certo Minamoto), ma si rendeva anche conto che, di regola, sarebbe dovuto essere la diretta interessata a fare l’annuncio.
Smettila di farti certe torte mentali, Betsy! Se non avessi voluto avere questa gatta da pelare, avresti dovuto dire no sin dall’inizio! Pensò fra sé, mentre preparava la cena assieme a sua figlia maggiore.
"Chissà cosa starà facendo Fuu adesso…” borbottò ad un certo punto Kuu, mentre tagliava le cipolle. “Però che egoismo, poteva anche annullare l’appuntamento con le sue amiche: se non arriva in tempo per la cena, il nonno ci farà una delle sue solite paranoie! Mamma, almeno ti ha detto dove è andata?"
"Sì: alla Tokyo Tower, come sempre,” Betsy rispose facendo spallucce. “Che poi quella volpe potrebbe pure inventarsi una nuova scusa, lo sa che non mi faccio problemi a coprirla, tee hee…” aggiunse fra sé, come se stesse pensando ad alta voce, sorridendo maliziosa.
Kuu si voltò verso sua madre, aggrottando le sopracciglia: aveva la sensazione che Betsy la stesse prendendo un po’ per i fondelli. "Mamma, perché stai sorridendo in quel modo? Quando fai così significa che hai qualcosa in mente e… mi fai un po’ paura."
"Ma cosa dici, sciocchina: ma ti pare che la tua cara e dolce mammina possa combinare qualcosa con questo faccino casto puro e innocente che si ritrova?” Kuu inarcò un sopracciglio, la sua espressione diceva chiaramente Non ci credo neanche se me lo assicurano Gesù, Budda e tutti gli dei shintoisti messi insieme. “A-ehm, in ogni caso spero che Fuu si stia divertendo: mi ha detto che questo fine settimana aveva degli affari importanti da sbrigare, e poi sta sputando l’anima per prepararsi al concerto, una pausa non le fa che bene."
La figlia sbuffò e si asciugò gli occhi con un lembo del grembiule; la madre, invece, si occupava dell’arrosto, pensierosa.
"Dimmi, Kuu, come va con Akira? È da un po’ di tempo che non chiama a casa..."
Kuu smise di affettare le cipolle per un attimo. "Come vuoi che vada? La settimana scorsa abbiamo litigato di nuovo."
"Oh, mi spiace cara, ma cosa ti aspettavi? State insieme da tanto tempo, troppo per i miei gusti: io alla tua età…"
"Alla mia età avevi avuto già cinque o sei ragazzi fissi più un numero imprecisato di flirt e ti sei divertita fin quando non hai conosciuto papà e ti sei messa la testa a posto. Ci racconti ‘sta storia una sera sì e l’altra pure." Kuu rispose annoiata.
Betsy controllò la temperatura del forno. "Da quanto tempo state insieme? Due, tre anni?"
"Circa otto anni, incluso quando sono andata a Londra e quando lui è andato a studiare a New York. Perché mi guardi così? Ci conosciamo dal liceo e ci siamo messi insieme durante il secondo anno."
"Mmmh... cinque anni in meno... ed ora vi siete lasciati definitivamente?" La madre domandò quasi distrattamente.
"Non lo so, penso di sì: certe volte è così asfissiante! Ah, hai ragione, quando dici che dovrei divertirmi: quasi quasi domani sera esco con le mie amiche e mi do al rimorchio selvaggio!"
"Ok, questo è lo spirito, dimostra a tutti di chi sei figlia! Però... a quanto pare lui è molto più serio di Akira…"
Kuu la guardò di nuovo: di chi stava parlando? E poi, tutte quelle domande sul suo quasi-ex... la faccenda cominciava a puzzare.
"Un'ultima domanda: dopo quanto tempo voi due…" domandò infine Betsy, abbondando di peperoncino per il guacamole.
Kuu arrossì furiosamente, mentre piangeva per le cipolle. "Avresti dovuto cucinare giapponese: lo sai che il nonno odia i cibi piccanti!"
"Lo sai che sono per un quarto messicana e che godo come un riccio spastico se posso far arrabbiare il Vecchio, e tu non cambiare argomento! Alla tua cara e dolce mammina che è tanto casta pura e innocente puoi dire tutto… avanti, tuo padre non è ancora tornato…"
"Uffa, sei proprio insistente! E poi... te ne ho già parlato un paio d’anni fa, quando ho deciso di fare quel passo!"
"Ma non mi hai mai fatto capire se me ne hai parlato prima o dopo… Suvvia, non essere cattiva... "
Kuu strinse le labbra, rossa come un pomodoro san marzano maturato al sole d’agosto, e poi sbottò, più per l’esasperazione. "Qualche giorno dopo che te ne ho parlato."
"Mmmh… meno tempo e anche prima... adesso mi chiedo chi delle due abbia preso più da me…" Betsy mugugnò fra sé.
Kuu doveva assolutamente sapere cosa stava succedendo: sua madre che parlava da sola e tutte quelle domande… era tutto così strano... "Ok, alzo bandiera bianca: mamma, mi vuoi dire perché cavolo mi hai fatto questo terzo grado? E perché parli da sola? E non tirare fuori la storia che sei casta pura e innocente: sai bene che non ci credo!"
Betsy la guardò con un’espressione diabolica e sghignazzando come Muttley (e vi lascio immaginare, miei cari lettori, l’effetto che questa vista ‘rassicurante’ ebbe su Kuu). "Ma niente figlia mia, stavo pensando a tua sorella… a com’è fortunata…"
"Fortunata lo è di certo: non ha le preoccupazioni di questo genere. Invidio Fuu, è davvero l’unica che possa essere definita casta pura e innocente in questa famiglia: non ha mai avuto un ragazzo e…”
"Chi ti dice che non ce l'abbia? "
Kuu la fissò, poi scoppiò a ridere. “Sì, e magari è pure incinta di tre gemelli.”
"Tesoro, guardami bene e dimmi se ho la faccia di una che scherza," rispose Betsy, più seria di un giudice che sta per leggere una condanna a morte.
Kuu era letteralmente senza parole: la sua sorellina, Fuu Houojii, prima classificata agli esami scolastici dell’anno precedente (pari merito in Letteratura Giapponese con un certo Umino Tadai, del corso H), membro del Consiglio Studentesco, presidente del Club di Letteratura Inglese, Fisica e Scacchi, Capitano della squadra scolastica di Tiro con l’Arco, seconda classificata all’ultima edizione delle Olimpiadi Matematiche (battuta di misura da un tizio di Hokkaido), quoziente intellettivo pari a 300, nota alla popolazione studentesca per la sua vita sociale praticamente uguale a zero e per il suo essere un topo da biblioteca, aveva un ragazzo?! No, non era possibile, sotto sotto doveva esserci una fregatura (e, miei cari lettori, potremmo supporre che tale fregatura possa essere il fatto che Ferio è il principe di un altro mondo) in fondo escludendo Hikaru, Umi ed il suo amico d'infanzia Seiji, Fuu non aveva amici. Ma… se fosse vero? Il Vecchio Houojii avrebbe di certo una sincope.
"Il nonno non l'apprezzerà: Fuu è la sua nipote preferita e Kayumi mi ha confidato che ha intenzione di fidanzarla col figlio di un suo amico... farà di tutto per separarli..."
"Che si fotta, e poi non può farci niente: la cosa è seria."
" … Deve essere una cosa recente…"
"Guarda, se non avessi visto quel succhiotto con queste mie pupille caste pure e innocenti, non lo avrei mai e poi mai scoperto. Però sbagli a dire che è una cosa recente: sono circa tre anni che stanno insieme"
Kuu rimase nuovamente sbalordita: tre anni?! "Ma non mi ha mai detto nulla! Neanche una parola!"
"A quanto pare che sia una storia complicata, è per questo che non ce ne ha mai parlato."
Kuu prese a mordersi il labbro inferiore, cercando fra le conoscenze maschili di sua sorella il suo innamorato: fra vari compagni di corsi club e similia, spiccavano Seiji e i tre fratelli di Hikaru. Si domandò che tipo di ragazzo potesse piacere a sua sorella, di certo non il primo che passa. "Lo conosciamo? Te lo ha presentato? Almeno ti ha fatto vedere una sua foto?"
"No, non lo conosciamo e non me lo ha ancora presentato, però ho visto una sua fotografia fatta durante una festa in maschera: è un bel ragazzo che a occhio e croce dovrebbe avere la tua età."
"Ma non la farà soffrire? Voglio dire, che io sappia è la prima volta che s’innamora e non vorrei che passasse tutte le grane che ho avuto io con quell’idiota di Akira…”
"A quanto pare, questo pericolo è scongiurato: si sposeranno non appena tua sorella si diplomerà."
Kuu stava per aprire la bocca per esprimere tutta la sua meraviglia, quando udirono un tonfo nel salotto, come un sacco di patate che cade. Madre e figlia si precipitarono in salotto da dove il rumore era arrivato e lì trovarono il signor Houojii svenuto sul tappeto. Scuotendo la testa, Kuu andò a prendere i sali aromatici, mentre Betsy appoggiò le sue gambe su una sedia.
Deve aver sentito quello che stavamo dicendo... almeno ora non dovrò lambiccarmi il cervello per dirglielo. Pensò fra sé accarezzando i capelli di suo marito ed il sorriso sulle labbra. Ah... è così puccioso, quando sviene!
Kuu iniziò a far annusare i sali al padre, mentre sua madre fumava tranquilla, dopo qualche minuto, il signor Houojii riprese i sensi e domandò con un filo di voce: "Betsy... cosa hai detto poco fa a proposito… di Fuu?"
"Che dopo il liceo si sposerà."
Hirohiko stava per svenire di nuovo, ma con un insolito ritorno di sensi esclamò: "E tu approvi?! Dov'e adesso? Ehi Fuu! Scendi: devi darmi delle spiegazioni!"
"Papà, Fuu sta trascorrendo il fine settimana fuori con le sue amiche."
"E con il suo fidanzato."
Hirohiko svenne di nuovo. Kuu scosse la testa e guardò sua madre schiaffeggiare il marito per farlo riprendere.

KillKenny: per citare Kuu, Gesù, Budda e tutti gli dei shintoisti esistono. Non lo so se questa nuova versione sarà allo stesso livello di delirio della precedente, devo ancora vedere cosa tenere e cosa no.
Sephirah: il fatto di scrivere i nomi in questo modo, è in un certo senso un rimasuglio del periodo in cui scrivevo in inglese, e accidiosa come sono non è che abbia tanta voglia di cambiare. Quanto al quoziente intellettivo di Fuu, mi sembra naturale esagerare certe cose, visto che questa è una storia che punta più a far ridere che altro, anche se l'esagerazione potrebbe causare una deformazione dei personaggi tale da renderli OOC.
fantasie: grazie tanto per l'incoraggiamento! sto ponderando sul riprendere un apio di storie che stanno facendo la muffa nel pc, ma considerato che ho quel mostro di storia che è ChiDo da finire, più i clienti rompip***e che prima vogliono una cosa e poi l'esatto contrario ed il dovermi occupare della mia dolce metà, non so se avrei abbastanza tempo. In ogni caso, farò del mio meglio!

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