Grazie per le recensioni. Siete troppo generose. Questa
storia diventa ogni capitolo più stupida…che ci volete fare, sono rimbecillita
come al solito 8forse di più).
Sperando che
vi piaccia….eccovi il capitolo!
*Baby Vampire – Mi si sono
ristretti i vampiri*
-Ga, ga, ga!-
Afferrai al
telefono e pregai che fosse a casa.
-Pronto?
-Mamma,
perché i bambini piangono?
-Come scusa?
-Mamma ti
prego, come si fa a far smettere i bambini di piangere?
-Beh, dipende
da cosa hanno. Bella, tesoro…chi è che sta piangendo?
-I bambini!
-Quali
bambini?- Mi chiese sconvolta mia madre.
-I Cullen, cioè…i bambini..
-I Cullen hanno DEI BAMBINI?
-No, non i Cullen, io in verità…
-TU HAI DEI
BAMBINI?
-CATTIVA BEFANA!!!-
Urlò Rosalie in contemporanea.
-NON SONO LA
BEFANA!!!
Calò il
silenzio.
Quattordici
paia di occhietti neri mi fissavano sconvolti.
-Grazie
mamma, non serve.
Riattaccai,
mentre dalla cornetta provenivano vari epiteti come “sciagurata” e “taglio”
“gli” “alimenti”.
Ma non avevo
tempo per preoccuparmi degli scatti nervosi di mia madre. Avevo risolto la cosa
della crisi di pianto e dovevo agire in fretta per trovare un diversivo che non
ci riportasse al punto di prima.
Rose mi si
avvicinò, lo sguardo altezzoso, le mani sui fianchi.
-Lo tai che non ci urla.
Ma non la
stetti a sentire. Guardai compiaciuta le altre sei creaturine
che mi fissavano ad occhi sgranati, senza fiatare.
-Allora
bambini, vi va di giocare un po’?
Sorrisi
quando partirono esclamazioni festanti di “shiiiiii”
ed “evviva”.
In fondo, non
erano poi così male quando sorridevano felici.
E poi, badare
a sette bambini non poteva poi essere così difficile.
Un ora dopo: (ex) salotto di casa Cullen.
-E’
terribilmente difficile! Oh, dio, cosa ho fatto di male?
Attualmente
mi trovavo legata e distesa sul pavimento in una finta ferrovia creata con
coperte e cuscini. Che dire, i cuccioli di vampiro hanno molta fantasia.
In quel
momento, una fila di vampiretti festanti mi calpestò,
passandomi sopra in fila.
-Ciuuuuu, ciuuuuuuf!!- Urlava
Alice, il capotreno.
-Bambini,
non…possiamo…smetterla…di giocare…al prigioniero legato alle rotaie e…uhg…al trenino?
-NOOOOOOO!!!!
Rosalie, non
contenta di avermi calpestata almeno una decina di volte, ci aveva preso gusto
e continuava a passarmi sopra.
-Rosalie,
cara bambina…
-Bella babina, bella…
Sbuffai. –Rosalie, BELLA bambina, la puoi
smettere di passarmi sopra?
-Gno, mi diverto. E poi non hai deto
la parolina…
-La
parolina?
In quel
momento il “treno” mi investì un’altra
volta.
-La parolina
magica.- Cinguettò Rosalie con un sorriso a sedici denti e mezzo.
-Per
favore…?-
Ma in che
cavolo di situazione mi ero cacciata? Stavo davvero implorando Rosalie?
Stavo
davvero pregando un mostriciattolo di cinque anni, vestito D&G (perché
ovviamente la nostra cara bimba si era cambiata d’abito) e con seri problemi
dentali?
-Troppo
tardi.- Rise sadicamente e tornò al suo gioco preferito: torturarmi.
Feci due
respiri profondi. Quella situazione era già troppo disperata senza doverci
anche aggiungere il piacere sadico di Rosalie.
Cercai di
riflettere. Il trenino era ora in zona cucina e Rosalie era corsa a
raggiungerlo. Avevo circa 45 secondi prima che mi investissero di nuovo e
dovevo sfruttarli.
Rotolai su
me stessa, ritrovandomi a pancia in giù. Senza aspettare altro tempo, comincia
a strisciare ed arrivai al corridoio. Almeno, pensai, per un altro minuto sarei
stata libera. Ora dovevo solo trovare un modo per slegare quelle corde.
Ma, appena
alzai il volto per trovare qualche idea, mi bloccai.
Ai piedi
delle scale, uno di fronte all’altro, c’erano il piccolo Jasper ed il piccolo
Edward.
Sembrava
stessero socializzando, perché si scambiavano un sacco di Gaaaa,
Tttè, Uhuh e molti altri
monosillabi dai dubbi significati.
Certo, la
scena sarebbe stata molto commuovente per una madre o molto interessante per
uno psicologo infantile, ma io non ero ne l’una ne l’altro.
Ero una
povera ragazza presa in ostaggio da cinque bambini diabolici.
-Edward, Jasper, venite da Bella.
I due bambini
si voltarono a guardarmi, nel visetto un’espressione di gioia e curiosità.
-Si, venite
qui, mordete con i dentini le corde di Bella, eh?
-Ga?
-Ehm, mi
dispiace Edward, non parlo il linguaggio dei gargarismi.
-Ismi, ga!- Annuì Jasper.
-No, no
Jasper, no ga, vieni qui, vieni a liberare Bella, non
vuoi liberare Bella?
Gattonando
Edward e vacillando Jasper, i due bimbetti mi raggiunsero e risero.
-Bravi, ora
liberate Bella, su…
Ma Edward,
che si era seduto davanti alla mia faccia, rise e battè
due volte la manina sulla mia fronte.
-Ga, ga!
-No, no
Edward, niente ga ga!
Libera Bella!
-Ga, ga, ga-
ripeté felice il bambino dandomi “affettuosi” colpetti in testa.
Jasper rise.
Probabilmente trovò divertente il gioco, perché cominciò a colpirmi anche lui gridolando i monosillabi.
-Ttè, tè!
-Cia, cia!
-Bastaaaa…vi prego!- oh, no. Ora stavo implorando anche
loro. Possibile?
-Ttè!
-Ga, ga, ga,
ga, ga, ga…
Ok, rischiavo
il trauma cerebrale.
-Ttè, ttè, ttè,
ttè, ttè, ttè, ttè, ttè,
ttè…
-E ga, ga, ga,
ga, ga, ga,
ga, ga, ga,
ga, ga, ga…
-Ahhhhhh, ho capito. GAAAAAAAAA!!!!!!!
I due si
fermarono a fissarmi, le sopracciglia alzate in una chiarissima espressione di
incomprensione.
-Bene, se
non mi capite con il linguaggio umano, forse mi capirete nel vostro…
Presi fiato
e mi preparai. –Gaaa (indicai la corda con un cenno
della testa), Ttè ttè (con
le dita feci il segno di una forbice che tagliava), Ga
gà! (scrollai la testa per mimare l’essere l’ibera).
I due
bambini mi guardarono per pochi secondi, gli occhi grandi concentrati sulla mia
spiegazione, poi sorrisero e allungarono le mani verso le mie corde.
-Siiii!!! Ce l’ho fatta, siete grandi! Ma, ma che fate?
Anziché
vedermi liberare, mi sentii trascinare verso il salotto.
-No…fermi!!!
Vi prego…gaaaaaaa ga ttèèèèèèè!!!!
I bambini
risero. Chissà che avevo detto.
-Eco la fugtitiva!- Urlò l’inconfondibile vocina rauca di Carlisle. Chissà quanto aveva urlato finora…
-Ripotamola alla ferovia.-
proferì Esme.
Fu così che
mi ritrovai di nuovo stesa a terra nei panni del povero cow boy in pericolo.
Solo che
questa volta, Jasper ed Edward giocavano con la mia testa.
-Ho paura
che mi servirà un moment…- Sospirai affranta.
-Act!- Concordò Jasper.
Ok, questo è
quanto. XDXD Riguardo alla fine, chi l’ha capita, dico che non è nelle mie intenzioni fare pubblicità
occulta…