Let's rock

di Brett
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un altro giorno a Miami ***
Capitolo 2: *** Il ritrovamento del corpo ***



Capitolo 1
*** Un altro giorno a Miami ***


Un altro giorno sorge a Miami, un altro giorno in cui tutto può succedere, in cui puoi sentirti il padrone del mondo o l'ultimo degli sfigati, un altro giorno per dimostrare chi sei, per incontrare l'uomo della tua vita, per amarlo.
Intanto per Calleigh quello era un altro giorno per arrivare tardi in centrale. Aveva puntato la sveglia alle sei, come al solito, ma quando aveva visto l'orario appena sveglia erano da poco passate le nove. Ora era in macchina, tamburellando con le dita sul volante, imbottigliata nel traffico. Nella fretta aveva sbagliato ad abbottonarsi la camicetta, aveva il rossetto sbavato e nonostante si fosse fatta una doccia gelata aveva già cominciato a sudare. L'estate californiana era una delle piaghe mandate da Dio per affliggere l'umanità, una stagione troppo bella per passarla chiusa in un ufficio a lavorare fino a notte inoltrata. Il suo cellulare, chiuso dentro una borsa che era stata lanciata appena arrivata in macchina sul sedile posteriore, cominciò a squillare. Si voltò indietro per recuperarlo più in fretta possibile.
Era sicuramente Horatio per sapere che fine avevo fatto

Finalmente lo ebbe in mano e con un sorriso compiaciuto pigiò il tasto verde e se lo avvicinò all'orecchio.
-Calleigh? Dove diavolo sei?
-La voce di Ryan la prese un po' alla sprovvista.
-Sto arrivando, sono nel traffico
-Vedi di muoverti

E attaccò, senza nemmeno salutarla, senza nemmeno scusarsi dei suoi toni dittatoriali. Tipico di Ryan, era impulsivo e tremendamente indisponente. Lanciò il cellulare sul sedile accanto e adagiò la testa sul volante massaggiandosi le tempie, in quel periodo stava lavorando davvero troppo.

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Capitolo 2
*** Il ritrovamento del corpo ***


-Giusto in tempo
- In tempo per cosa?
- Aspettavamo te per recarci sul luogo...
- Si può sapere di cosa stai parlando?
- ...del delitto

- Adam Green, cinquantadue anni, produttore di una grossa casa discografica nota come “Rivers”, è sposato da trent'anni con Carola Watson e ha tre figli...
La voce di Eric risuonava come una cantilena nella testa di Horatio, stava cercando di pensare ma con tutta quella confusione era un'impresa disperata. Siamo la squadra più disorganizzata d'America, diceva spesso ed era vero: la scientifica e il medico legale ancora dovevano arrivare e lui solo con Eric e Calleigh non poteva fare molto.
Calleigh si avvicinò al custode, un uomo anziano che stritolava nelle sue mani raggrinzite un berretto da baseball.
-Lei cosa ha visto precisamente?
- Niente! Niente ho visto! Stamattina sono venuto a lavorare come sempre, io sono un lavoratore, non ho nemmeno finito la scuola per lavorare si figuri. L'ho trovato lì, in quel punto dove lo vedete ora, vicino alla porta di sicurezza
- Mi stava raccontando prima che ieri qui c'è stato un concerto
- Sì un grande concerto, può controllare, è su tutti i giornali, Jhonny Moore in concerto, così c'era scritto sui manifesti glielo assicuro.
Calleigh si avvicinò a Horatio. Stava in piedi fissando il corpo senza vita di quell'uomo, gli occhiali scuri mi impedivano di guardare direttamente i suoi occhi.
- Allora? Che ne pensi?
- Niente posso pensare se non arriva Alexx
Chiamata, Alexx arrivò, indossava un completo bianco che metteva in risalto la sua carnagione scura, in una mano una valigetta e nell'altra un mucchio di scartoffie.
- Quando si parla del diavolo...
- Spunta il medico legale. Chi abbiamo qui?
Alexx si chinò sul cadavere, lo guardò attentamente e poi cercò di voltarlo.
- Io non sono un medico ma credo che si tratti di una ferita da arma da taglio
- Horatio perchè non lasci tutto e vieni a lavorare con me? Sì credo che la ferita mortale sia stata questa sul petto. Non ha perso molto sangue, è morto subito. In ogni caso poi vi saprò dire di più.

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