Use Somebody

di loveyaoned
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don’t wake me up ***
Capitolo 2: *** Another Word ***
Capitolo 3: *** Down ***
Capitolo 4: *** Not afraid ***
Capitolo 5: *** Skyscraper ***
Capitolo 6: *** Stronger ***
Capitolo 7: *** Start Of Something New ***
Capitolo 8: *** Keep Fighting - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Don’t wake me up ***


Verso le sette Valerie venne svegliata dalla luce fioca che entrava dalla porta semichiusa. Si legò i lunghi capelli scuri in una coda di cavallo e si mise a sedere, nel silenzio della sua stanza. Rimase in quella posizione per un po’, osservando dalla sua finestra la neve che stendeva un manto che copriva le strade. Preso abbastanza coraggio per uscire dal letto sebbene il freddo, raggiunse sua madre nell’altra stanza.

-“buongiorno mà”                                                                                                                                                                
-“buongiorno a te cara.” 
                                                                                                                                                    
Alle otto uscì di casa, nel suo pesante cappotto di pelliccia sintetica, avviandosi verso la stazione. Con le cuffie alle orecchie non sentiva i rumori della città, camminava svelta a ritmo di musica, zig-zagando tra la gente.

Dal finestrino osservava la città nel suo pallido vestito invernale, era felice, finalmente avrebbe rivisto la sua amica. Riusciva a farla divertire davvero e dimenticare i suoi problemi. Dopo la separazione dei suoi, erano poche che le cose che riuscivano a farla sentire bene. Davvero bene. 

spazio autrice yo
primo capitolo. non è male dai c: che dite? datemi tempo e vi farò una bella storia #trustme

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Capitolo 2
*** Another Word ***


Giunta a destinazione trovò la sua amica Umi a aspettarla. Non era difficile notarla, era una ragazza dai tratti orientali , usava spesso un trucco molto marcato, ma che non le stava mai male.
Le ragazze si abbracciarono e andarono a fare colazione.
Entrarono in un bar, e dopo avere ordinato, cominciarono a discutere del più e del meno.

-“Allora Valerie? Che mi racconti?

-“Bah, solite cose, lavoro, studio, studio, lavoro, tu?

-“Oh bhè, io e Mark ci siamo lasciati, niente di che insomma

Valerie fece una smorfia di disapprovazione -”Perché?”

-“È proprio di questo che dovevo parlarti, mi ha tradita.”

-“Tesoro, mi spiace, chi è la bagascia? La uccido.”

-“No, no, no. Sarebbe inutile.”

-“Come vuoi, sei tu il capo.”

Le ragazze si incamminarono verso il centro, osservando le vetrine.
Quella domenica il cielo era chiaro e senza nuvole, sebbene avesse appena nevicato.
Valerie si sentiva benissimo con Umi, ogni domenica che passava insieme a lei era il paradiso, la vedeva pochissimo da quando lei se ne era andata a vivere nel paese accanto.
Il giorno dopo sarebbe tornata a scuola, dai suoi vecchi compagni, con i quali non aveva mai legato veramente.

E avrebbe subito altri insulti, prese in giro.

Perché lì la odiavano tutti, senza un perché

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Capitolo 3
*** Down ***


Valerie tornò a casa verso le otto di sera. 
Sua madre non le disse niente, era troppo occupata a tappezzare i pavimenti di secchi.

-"Mamma, ci sono ancora le infiltrazioni dal soffitto?"

-"Già, devo chiamare qualcuno che le ripari"

-"E con quali soldi dovresti pagarlo? Il mio stipendio da cameriera part.-time non basta, e non mi sembra che tu stia facendo molto per trovare un lavoro"

-"Lo sai che ci sto provando

Valerie fissò a lungo sua madre. 

"Valerie, domani vado all'ufficio di collocamento, ok?"

"..ok"

Valerie salì nella sua stanza. Non sopportava il menefreghismo di sua madre. Si sdraiò sul letto e pianse. 

Alzò le maniche della felpa. Si guardò i polsi segnati dai tagli, delle cicatrici che ogni giorno si preoccupava di coprire con fondotinta.
La prova della sua sofferenza.
Aveva cominciato a tagliarsi quando i suoi si separarono.
Il padre sparì da casa per tre mesi. Tornò a casa per comunicare alla moglie che si trasferiva con la sua amante, firmò gli atti di separazione  e se ne andò.
Fu devastante per lei e per sua madre. Valerie cadde nell'autolesionismo.

Erano quei tagli la causa delle prese in giro.

Un giorno qualcuno li notò. Lei diventò la emo, la depressa, veniva evitata e derisa da tutti. Solo Umi la capiva. Ma poi si trasferì, sua madre aveva trovato lavoro al paese vicino, era inevitabile.
Ogni domenica si vedevano, era la sua unica valvola di sfogo. 

La sveglia il giorno dopo suonò alle sette in punto. Si vestì, e andò a scuola. Appena arrivata in classe si sedette nel suo banco, all'angolo infondo, l'unico banco unico. Ormai i professori si erano arresi, non riuscivano a farla legare con nessuno, perciò si limitavano a tenerla d'occhio. 
Suonò la campana dell'intervallo, uscì all'aria aperta. 

In tutto il giorno parlò solo con una ragazzina, doveva avere quattordicianni

"Hey, scusa, hai da accendere?"

"Scusa?

"Ti ho chiesto se hai un accendino, un fiammifero, una pietra focaia, insomma qualcosa per accendermi la sigaretta"

"No, scusa, ma non ho niente"

"Mmh"

Tornò a casa all'una. Sua madre non c'era. Si preparò un panino e andò a fare un riposino. La sera avrebbe lavorato fino a tardi.



Spazio per l'autrice

Orsù dunque (?) lol non ho trovato un modo migliore per finire il capitolo. ma oh, ne ho pubblicati tre in giorno (corti ma buoni ee) adesso che la storia si avvia diventeranno può avvincenti, lo prometto c; bye bye guys













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Capitolo 4
*** Not afraid ***


Lavorava da cameriera da “Joe’s” , un piccolo bar di periferia.
Certo, l’atmosfera non era il massimo, ma pagava bene.                                                                                                      
Valerie cominciava il turno alle cinque di pomeriggio e finiva alle undici di sera.                                                                              
Era un lavoro che prendeva molto tempo, ma alla fine le piaceva anche.

Forse perchè riusciva ad avere quel contatto umano che le mancava da tempo.

Finalmente arrivò domenica. Come al solito Valerie e Umi fecero colazione insieme.

-”Mia madre mi ha dato il permesso di farmi un tatuaggio

-“Parli sul serio Umi? Cosa vorresti fare?

Umi indicò la nuca

-“Voglio scrivere Umi in giapponese, per onorare le mie origini, bello no?

-“Fantastico, quando lo farai voglio essere la prima a vederlo

Umi riaccompagnò Valerie alla stazione

Ci vediamo domenica schianto

Sicuro

Valerie rientrò in casa, sua madre le andò incontro, con l’aria di chi ha un gran notizia e non vede l’ora di comunicarla a qualcuno.

Ho una notiziona! Ho trovato un lavoro!

Dove?

Farò la segretaria in uno studio medico, non è fantastico?

Certo che lo era. Forse una volta avuti abbastanza soldi avrebbero potuto sistemare la casa, oppure, chissà, magari trasferirsi in un paese dove ricominciare. Avrebbe dimenticato tutto, la sua vita sarebbe ripartita da capo. Era al settimo cielo. Era tanto che non le succedeva.

Ho preso anche degli stuzzichini per festeggiare, sono del discount, ma non solo male

Suonò il telefono e Valerie andò a rispondere

Va-valerie, ho bisogno di te”

Umi? Cosa succede?

Mi-mia madre…stava tornando da lavoro e…

E cosa?

Ha fatto un incidente, Valerie, è in ospedale in fin di vita, no-non so se ce la farà.”

“Sto arrivando”
 



Spazio per l’autrice c:
Troppo triste? Nahh o: dopo tutto è una storia drammatica che ccè volete fà
 

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Capitolo 5
*** Skyscraper ***


/ in un momento di panico, di terrore, molto spesso, si usa non fare caso a ciò che succede intorno.

e si finisce per vivere il mondo in un modo diverso.


vedere in un modo diverso. / 


era quello che stava succedendo a Umi. aveva spesso vissuto momenti tristi ma mai come in quel momento. sua madre era in bilico tra la vita e la morte. 

per Valerie vedere la sua amica soffrire era straziante. la madre della sua migliore (e unica) amica era in coma da due settimane. intanto Umi viveva da loro. sembrava una cosa così irreale.

proprio ora che tutto sembrava andare bene.

infatti, era stata una cretina scema idiota ad avere sperato di avere una vita normale.

i giorni passavano lenti. 

Umi era caduta nell'autolesionismo. 

aveva tolto le lame a tutti i temperini, copriva le cicatrici col trucco. ma non riusciva a dirlo a Valerie.

Quando c'era passata lei Umi non faceva altro che rimproverala, dicendole quanto sia stupido farsi del male.

Solo ora capiva

-

una domenica mattina squillò il telefono

-"Mi scusi, parlo con la signorina Umi Ryuka?"

-"Sì, sono io"

-"È per sua madre, ha qualche minuto?"

Umi strinse a sè la cornetta

-"Certo."

La madre di Valerie era andata a fare spese, mentre Valerie era in bagno ad asciugarsi i capelli.

fece appena in tempo per spegnere il phon che sentì un urlo

-"ODDIO VALERIE VIENI SUBITO QUI"

in preda al panico la ragazza scese le scale, con i capelli fradici.

-"SI È SVEGLIATA! CAZZO. HAI SENTITO? SI È SVEGLIATA"
 
Quello che Valerie non sapeva era che la madre di Umi non avrebbe più camminato. ma non aveva importanza per la figlia, nessuna importanza. 

era viva.


spazio autrice 

allora, diciamo che ci ho messo tanto perchè i miei mi hanno messo in punizione.

e tanto perchè sò che vi frega (?) :
 
HO PRESO UNO IN DIRITTO, ME LA SONO MERITATA LA PUNIZIONE AHAHAHAHAHHAHAHA

lol

okay basta. fra meno di una settimana dovrei postarvi il prossimo chapter uu

ou revoir /
 

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Capitolo 6
*** Stronger ***


Lunedì mattina

Valerie scese le scale, con il cellulare in mano, mentre spettegolava con Umi

La madre di umi si era ripresa bene.Era una donna forte, lo era rimasta anche su quella carrozzina.

Valerie entrò a scuola. Quel giorno avrebbe mangiato alla mensa.
era seduta in un tavolo da sola, quando sentì delle urla da quello accanto.

dei bulli stavano maltrattando un ragazzo, portava una camicia rosa e dei jeans aderenti - non proprio il genere di abbigliamento
che usavano i maschi in genere- e veniva spinto di quà e di là.

:-"Gay di merda"

:-"Impiccati"

Valerie riflettè bene sulla parola "impiccati"

"impiccati"

chi erano loro per indurre un ragazzo al suicidio?

e a quel punto agì d'istinto.

Sì alzo in piedi, si avvicinò col passo deciso, e prese il povero ragazzo, pieno di lividi, da un braccio, quindi urlò contro i bulli

:-"Cosa vi ha fatto?"

:-"E tu chi cazzo sei?"Fatti da parte"

cominciarono a picchiarla.

gli altri ragazzi erano impassibili, solo alcuni osservavano con una faccia indecifrabile. 

:-"sfigata, così impari a rompere"

La testa di Valerie era bombardata di informazioni, non capiva niente, 
solo la parola "impiccati" le rimbombava in testa

ad un certo punto sentì la voce di un ragazzo, doveva essere due/tre anni più grande dei bulli e di lei.
disse

:"-che cosa state facendo?"

:"-picchiamo questi sfigati."

:"-qui gli unici sfigati sembrate voi"

qualche risatina

I ragazzi si allontanarono, bestemmiando contro il ragazzo più grande, che salutò tutti e se ne andò, accompagnato da un applauso generale

Valerie capì che le percosse erano finite. Dei ragazzi la aiutarono ad alzarsi.

:"-tutto bene?"

:"-Io..sì, così sembra"

L'altro ragazzo era messo molto male

Una ragazza più piccola si avvicinò a Valerie

:"Ti ammiro molto"

:"-co-cosa?"

:"-sei stata coraggiosissima"

un altro ragazzo aggiunse

:"sei un esempio"

il ragazzo che era stato picchiato le si avvicinò

:"-Io, io ti devo ringraziare"

Valerie si guardò intorno, tutti la fissavano e le facevano i complimenti

sorrise.

era dunque questa la felicità?





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Capitolo 7
*** Start Of Something New ***


il giorno dopo Valerie si recò a scuola di buon umore;
neanche lei poteva crederci.

Appena varcò la porta dell'istituto una ragazza la salutò

:-"Ciao Valeriaaa!"

:'"È Valerie, non Valeria ahaha, ciao anche a te comunque"

aveva riso,

aveva riso davvero.

entrò in classe e si mise al suo solito posto, da sola.

una ragazza - doveva chiamarsi Carolina, o qualcosa del genere, aveva sentito il suo nome
due o al massimo tre volte, chiamato dalla prof - le chiese

:-"Ti spiace se mi metto qui?"

indicando il posto accanto al suo

:-"Certamente"

:-"Ti chiami Valerie giusto? Ti ho vista ieri in mensa, sei stata bravissima"

:-"Si, grazie, tu ti chiami Carolina giusto?"

:-"Esatto, che strano, sono stata in classe con te quasi un anno e non mi ricordavo nemmeno
    il tuo nome, mi vergogno
"

:-"Ma va"

:-"Sai, prima non ti parlavo perchè tutti dicevano che eri una stronza, che ti credevi superiore,
   che eri disturbata
"

A Valerie venne una fitta al cuore, si guardò con la coda dell'occhio il polso, le cicatrici erano quasi sparite;

non aveva motivo di preoccuparsi

Carolina continuò

:-"Ma erano tutte cagate, che sono state smentite dal tuo comportamento di ieri, questo fa riflettere"

:"Su che?"

:-"Su come gli stereotipi rovinino le persone, la gente, me compresa, crede a qualsiasi cosa le viene detto"

:-"Già"

Valerie sentì l'impulso di piangere

:-"Con chi ti siedi a mensa?"

:-"Con nessuno in genere"

:-"Da oggi le cose cambiano! Verrai al mio tavolo, i miei amici quando hanno saputo che sono in classe con te
   mi hanno implorato di portarti da loro, non vedono l'ora di conoscerti"


Valerie non riuscì più a trattenere le lacrime

:"Grazie"

calde gocce le scorrevano sul viso

lacrime di felicità

Carolina la abbracciò

Il pranzo in mensa fu fantastico, si presentò a tutta la sua nuova compagnia

Si integrò subito

Una ragazza si chiamava Susy, era bionda e aveva delle scarpe blu

Un altro ragazzo si chiamava Jacky, ed era simpaticissimo

Matt faceva parte della squadra di Baseball, era uno dei 'fighi'

Quanto a Carolina, parlava sempre, ma non dava fastidio.

aveva degli amici.

quello era probabilmente il giorno più bello della sua vita.




Spassssio autrice

guteen taag c;

allora, nel precedente capitolo non ho scritto le note autrice perchè sono trasgre - mi ero dimenticata -

be jelly bitches
 
lol

la storia è quasi finita, stay tuned c:

fatemè sapè se ve pias o:

- bye

p.s: non sapevo che titolo dare al capitolo e ne ho dato uno a caso, non badateci lol








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Capitolo 8
*** Keep Fighting - Epilogo ***


Epilogo:

:-"...e a quel punto Susy ha detto 'ma questa canzone si chiama 'use somebody'!' ahahaha"

Umi ascoltava Valerie raccontare le sue avventure con i suoi nuovi amici

Era contentissima per la sua amica, conosceva le sofferenze che aveva passato, tutte i dolori, tutti i problemi, tutte le pene che avevano causato quei cosiddetti 'stereotipi'.

:-"Ma non è che questi tuoi nuovi amici prenderanno il mio posto? ahaha"

:-"No, tu sei unica e irripetibile"

Le due ragazze si abbracciarono.

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Soo, that's the end 

quest'ultimo capitolo era tanto per chiudere in 'bellezza'

spero vi sia piaciuto, è la prima storia che ho scritto, non è niente di che c:
fatemi sapere.

love ya all.

Clara

 

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