The Hidden Truth

di Gleach4615
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° capitolo - Fine e incontro ***
Capitolo 3: *** 2° capitolo - Qualcosa di strano ***
Capitolo 4: *** 3° capitolo - Partita a poker ***
Capitolo 5: *** 4° capitolo - Innocence ***
Capitolo 6: *** 5° capitolo - Gocce d'acqua. ***
Capitolo 7: *** 6° capitolo - Partenza ***
Capitolo 8: *** 7° capitolo - Bookman. ***
Capitolo 9: *** 8° capitolo - Preoccupazioni ***
Capitolo 10: *** 9° capitolo - Riunione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Non sono superstiziosa ma razionalista. Ma gli ultimi fatti mi hanno fatta riflettere e avvolte i pensieri superstiziosi sono quelli più razionalisti. Non avrei mai creduto di dirlo o pensarlo ma ringrazio il giorno in cui mi ha lasciata, il giorno in cui ho incontrato te, si potrebbe dire che da lì ci siamo completati a vicenda e abbiamo inizianto entrambi a vivere sul serio e non a sopravvivere.

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Capitolo 2
*** 1° capitolo - Fine e incontro ***


Salve a tutti!! Chiedo scusa per l'introduzione estremamente breve e cercherò di rifarmi con il capitolo......spero vi piaccia XD e buona lettura



Sabato, il giorno più bello della settimana, la scuola finisce per poi ricominciare la settimana successiva. I ragazzi che si accalcano e si affannano per poter assaporare la loro libertà momentanea.
Nel cortile mi metto sotto il solito albero che ormai sembra che mi riconosca e mi faccia compagnia durante la mia attesa. Tutti i giorni dopo scuola mi metto lì ad aspettare il mio ragazzo, Natan. 
Mi sono sempre chiesta come lui, bello e popolare, possa essersi innamorato o invaghito di me. Ho l'aspetto di una ragazza comune, capelli castani, alta 1,56 m e fisico slanciato; l'unica caratteristica che mi differenzia da tutte le altre persone è il colore degli occhi, sono rosso fuoco, di un rosso vivo che avvolte rende il mio sguardo intenso e penetrante.
Involontariamente inizio a giocare con il ciondolo che porto al collo, non ricordo bene dove l'abbia preso o chi me l'abbia regalato però l'ho sempre avuto. 
Cercando di ricordare vedo Natan avvicinarsi dove sono io, come al solito porta i capelli biondi spettinati e guarda verso di me con i suoi occhi azzurri.
" Ehi Mizumi ti va di fare un giro?" mi chiede appena si avvicina. Non so perchè ma ho un brutto presentimento.
Col capo faccio cenno di si e iniziamo a camminare dove la strada ci porta. C'è un silenzio davvero snervante tra noi che viene interrotto da Natan.
" Sai in questi ultimi giorni ho pensato molto a noi e sono arrivato ad una conclusione. Penso che..." inizia a dirmi ma ormai ho già capito tutto ed è inutile.
"Ti prego basta non dire più niente ho capito tutto." lo interrompo cercando di trattenere le lacrime; sono consapevole e del tutto coscente che questo prima o poi sarebbe accaduto ma fa comunque male.
" Sapevo che avresti capito, mi dispiace tanto," dice con falso dispiacere, capisco che è felice perchè comunque si è liberato di un peso ed io non lo biasimo.
Salutandoci con freddezza ognuno prende la sua strada senza voltarci mai indietro. 
Sento che le lacrime vogliono scendere dagli occhi per potersi confondere con la pioggia autunnale che inizia a scendere dai nuvoloni scuri che incombono sulla città.
Passano dieci minuti ed io sono completamente bagnata, così decido di tornare a casa.
Non mi devo abbattere, è andata cosi, chi se ne frega di ciò che penseranno le ragazze della mia scuola. Ho promesso a me stessa che non mi sarei mai lasciata abbattere da un ragazzo e così farò. Ho agito con il cuore in tutte le situazioni e non mi pento di nulla.
Appena arrivata a casa faccio un saluto generale e mi cambio con dei vestiti asciutti. 
Cercando qualcosa da fare decido di studiare un pò così avrei avuto almeno la domenica libera. Certo non sono un genio a scuola, ma almeno la sufficienza riesco a prenderla, solo in educazione fisica spicco fra tutti, grazie ai dieci anni di arti marziali, perciò ho il fisico slanciato altrimenti per quello che mangio dovrei pesare parecchio. Che ci posso fare il cibo è la mia debolezza. 
Finalmente finisco tutti i compiti e dopo aver salutato i miei esco per andare a proporre a due mie amiche di andare a fare compere sperando che non siano impegnate. 
Per mia sfortuna entrambe sono impegnate, pazienza ci vado da sola. Le strade sono illuminate dalle luci con tutti i loro negozi e bancarelle erano davvero belle. Tra un negozio e l'altro il tempo passa senza che io me ne accorga quindi è ora di rincasare. Per strada ci sono tanti ragazzi che si divertono, anche a me piace stare in compagnia dei miei amici però questa volta non è stato possibile.
Prendo una scorciatoia per tornare prima a casa. Strano, di solito ci sono i lampioni accesi invece adesso no ed è tutto buio che a malapena riesco a vedere ad un palmo dal mio naso. 
Proprio quando i miei occhi stanno per abituarsi a quell'oscurità vado a sbattere contro qualcosa o qualcuno e cado rovinosamente a terra.
" Che male!" esclamo massaggiandomi il naso poi qualcuno punta una luce verso di me e la poggia a terra. Riesco a distinguere tre figure, una slanciata e abbastanza alta, di sicuro una ragazza, mentre gli altri due dalla corporatura deduco che sono due ragazzi.
Quello un pò più basso si china verso di me e mi porge una mano ricoperta da un guanto bianco.
"Ti sei fatta male?" mi chiede gentilmente e alzando lo sguardo verso di lui  i nostri occhi si incrociano. E' come se ghiaccio e fuoco si fossero incontrati.

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Capitolo 3
*** 2° capitolo - Qualcosa di strano ***


Salve a tutti, ecco il secondo capitolo che secondo il mio parere fa completamente pena, però giusto che solo così posso rispettare la trama l’ho postato. Spero che almeno a voi piaccia XD. Buona lettura !

 

 

 

Non so che dire o fare, rimango semplicemente a guardare quegli occhi che trovo davvero belli.

“ Ehi ma sai parlare?” chiede l’altro ragazzo

“ Lavi cerca di essere più delicato, evidentemente si è spaventata.” dice il ragazzo davanti a me rivolgendosi all’altro e poi di nuovo a me “ Non vogliamo farti niente.” Sorridendo e indecisa gli prendo la mano.

“ Scusa se ti sono venuta addosso, con questo buio non si vede un bel niente” mi scuso lasciandogli la mano.

“ Non preoccuparti, non è successo niente di grave dopo tutto” mi tranquillizza con fare gentile.

Adesso che lo osservo meglio è leggermente strano. Ha uno strano segno sull’occhio sinistro che parte dalla fronte e dal cappuccio della felpa fuoriescono dei ciuffi bianchi, alquanto insolito, solo gli anziano hanno i capelli di quel colore, e direi che dal viso il ragazzo non lo è.

“ Che maleducati non ci siamo presentati, piacere io sono Lenalee ” si presenta la ragazza che fino a quel momento è rimasta in silenzio. Ha un viso dolce incorniciato da capelli neri che le sfiorano le spalle e due occhi viola scuro. Mi ricorda una bambola di porcellana dall’aspetto dolcissimo.

“ Piacere mio, sono Mizumi.“ mi presento sorridendo.

“ Io invece sono Lavi e lui è Allen.” dice il ragazzo più alto con aria allegra.

“ Posso chiederti un informazione?” mi chiede dopo essersi presentato e aver presentato l’altro ragazzo.

“ Si chiedi pure.” acconsento

“ Sai per caso dove si trova lo studio del dottor Lee Komui? Per colpa di qualcuno ci siamo persi.” chiede guardando verso Allen che sembrava voler sprofondare per l’affermazione fatta da Lavi

“ Sono più che sicuro che non ci siamo persi e che questa è la direzione giusta!” afferma Allen per difendersi da ciò che aveva appena detto l’altro

“ In realtà lo studio del dottore si trova da tutt’altra parte.” e dicendo questo faccio scattare una risata da parte di Lavi.

Lo guardo ridere e nonostante la leggera luce riesco a cogliere le particolarità del suo aspetto. Ha i capelli rossi tiranti indietro da una fascia nera con un icona che mi sembra verde. L’occhio destro è coperto da una vistosa benda nera mentre l’altro occhio libero mostra un iride verde smeraldo. Sia lui che Allen hanno qualcosa di strano nell’aspetto.

“ Ci potresti indicare dove dobbiamo andare?” mi chiede Lenalee.

“ Certo “ e uscendo dalla stradina indico la strada che devono prendere

“ Grazie mille, è stato un piacere conoscerti Mizumi. Ci vediamo.” mi saluta cortesemente la ragazza mentre gli altri mi fanno un cenni di saluto con la mano. Ricambiando cordialmente li vedo allontanarsi tra la folla.

Posso anche sembrare ripetitiva però sono davvero strani, a primo impatto nell’aspetto,non so spiegarmi il perché, ma mi sembra quasi che nascondessero qualcosa, forse sono io che mi faccio troppe paranoie. No, questo è sicuramente una mia impressione, mi sa che è meglio che torno a casa prima che inizio a dire cose senza senso.

In casa c’è mia madre che mi aspetta.

“ Ben tornata tesoro, cosa hai fatto di bello?” mi chiede, ecco che inizia con l’interrogatorio.

“ Niente di interessante.” meglio non dire niente dell’incontro altrimenti si arrabbierebbe, però cavoli ormai ho sedici anni e sono abbastanza responsabile da saper badare a me stessa.

“ Ma non dovevi uscire con quelle tue amiche?” chiede curiosamente.

“ Si ma erano impegnare entrambe così ho fatto un giro per negozi” le rispondo tralasciando alcuni particolari.

“ Ma non ti sei annoiata a stare da sola? Lo sai che per una ragazza …”

“ Si mamma lo so. Per una ragazza è meglio non stare da sola, me lo ripeti sempre ma stavolta è capitato” le dico annoiata di sentirmi ripetere sempre le stesse cose.

“ La prossima volta avverti quando sei sola, intesi?” perfetto si sta per arrabbiare meglio non contraddirla

“ Si, scusa” le dico

“ Questa volta chiudo un occhio ma non la prossima, adesso va a dormire. Buona notte Mizumi” mi dice

“ Buona notte anche a te mamma” ricambio e salgo in camera mia.

Giusto il tempo di infilarmi il pigiama e chiudere gli occhi che sono già nel mondo dei sogni, un mondo che avvolte preferirei non esplorare.

Il sogno che ormai mi tormenta dalla sera del mio sedicesimo compleanno non tarda ad arrivare. Una donna corre nella fitta foresta, scappa, vuole allontanarsi il più cercando di proteggere i due fagotti che porta in braccio. Al confine della foresta guarda il suo prezioso carico, due bambine neonate identiche. La donna inizia a piangere e a dire qualcosa ma non riesco a capirla poi corre verso la città più vicina. Proprio in quel momento uno strano rumore di un oggetto che cade mi sveglia, proviene dal piano di sotto.

Metto una felpa e scendo giù, andando in cucina vedo mia madre e mio padre che fanno una discussione molto accesa con delle persone e una sedia per terra.

Guardo verso gli ospiti e salta subito all’occhio un ragazzo dai capelli bianchi. Un momento, ma quello è il ragazzo che ho incontrato ieri, Allen, ci sono anche gli altri due, Lavi e Lenalee. Con loro ci sono anche un uomo con gli occhiali e capelli neri che gli arrivavano fino alle spalle ed un ragazzo con la faccia annoiata e lunghi capelli neri raccolti in una coda alta. Che ci fanno qui a casa mia?

“ Che succede?” chiedo e tutti si voltano verso di me.

“ Ma sei la ragazza che abbiamo incontrato ieri!” afferma Lavi guardandomi sorpreso.

“ Komui non sarà mica ...” chiede Allen all’uomo

“ Si Allen è lei.” afferma .

Perché parlano in codice?

Li guardo intontita poi dalla finestra di vede la luce di un esplosione e si sente subito anche il rumore.

Preoccupati ci precipitiamo tutti fuori e udiamo sopra di noi una voce di una ragazzina

“ Salve esorcisti, che bello anche voi qui!” alzo la testa e vedo una ragazzina seduta si di un ombrello rosa che vola. Cos’è uno scherzo questo? Gli ombrelli non volano!

“ Road che ci fai qui?!” chiede allarmato Allen

“ Per il tuo stesso motivo Allen , per la ragazza, ma prima di eseguire gli ordini del conte che ne dite di giocare un po’ con me esorcisti?”

Ma che diamine vogliono tutti da me oggi?

Mentre osservo la ragazzina mi sento tirare all’indietro e accade tutto molto velocemente. Lavi improvvisamente impugnava un martello enorme, Lenalee compie un salto verso la ragazzina che sfida le leggi della fisica e Allen viene coperto da un mantello bianco e ho solo il tempo di intravedere che il suo braccio sinistro è diventato completamente nero e al posto delle dita ha degli artigli.

Vengo trascinata in casa dai miei genitori insieme all’uomo di nome Komui e al ragazzo con i capelli legati.

“ Kanda rimani qui con me di guardia” dice Komui e il ragazzo risponde

“ Perché devo fare anche io da balia alla bamboccia?”

“ Ehi bamboccia a chi? Per tua informazione mi chiamo Mizumi e non sono una bambina!” ribatto offesa

“ Non ti ho chiesto come ti chiami e non mi importa” dice voltandosi dall’altra parte. Ok, questo già lo odio, però non ho voglia di ribattere ancora, ho già i nervi a mille.

Dopo non so quanto tempo che siamo rimasti tutti in silenzio ad aspettare ed ad ascoltare i rumori che provenivano da fuori, entrano i tre che erano rimasti fuori e tutti iniziano a parlare. Li vedo senza fiatare, ancora intontita da quello che avevo appena visto, però poi tutta la tensione che ho accumulato fuoriesce tutta in una sola botta con una domanda detta troppo ad alta voce.

“ Qualcuno per favore mi spiega che diamine è successo?!”

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Capitolo 4
*** 3° capitolo - Partita a poker ***


Eccomi con un nuovo capitolo, vi prego non mi uccidete, leggete e capirete il perché XD. Buona lettura a tutti spero vi piaccia.

 

 

Tutti mi guardano senza dire una sola parola.

“ Allora?” li incito e così mia madre si fa avanti .

“ Avremmo dovuto parlartene molto tempo fa.” dispiaciuta anche se io continuo ad essere più confusa.

“ Andiamo in salotto e sediamoci, ti spiegheremo tutto.” dice mio padre poggiandomi una mano sulla spalla e tutti facciamo come aveva appena detto.

Mia madre si siede di fianco a me e prendendomi le mani inizia a spiegare “E’ meglio spiegare dall’inizio; sai benissimo che sembrava che io non potessi avere figli”

“ Si ma dopo tre anni di tentativi sono nata io” aggiungo, ma cosa c’entra questo con quello che è appena successo?

“ Esatto, ma questa è solo in parte la verità” la guardo ancora più confusa di prima, poi continua il suo racconto.

“ Dopo tre anni di tentativi ci eravamo rassegnati all’idea che non saremmo mai diventati genitori, ma un giorno d’inverno una donna bussò alla nostra porta e portava con se una bambina. La donna ci chiese aiuto e noi acconsentimmo, la facemmo entrare in casa e si riposò per un po’. Quando si svegliò le chiedemmo cosa le fosse successo e ci rispose che stava scappando da alcune persone che le volevano portare vie le figlie, una l’aveva già nascosta in una città vicina e adesso doveva provvedere a nascondere quella che portava con se. La povera donna mi fece pena, le chiesi in che modo potevo esserle ancora d’aiuto e lei mi diede in braccio la bambina. Era davvero bellissima e il mio cuore iniziò a batteva all’impazzata non appena la presi, ma poi guardai la donna che cercava di sorridere ma piangeva ed andò verso la porta dicendo che la bimba era nata il giorno dell’equinozio di primavera e che si chiamava Mizumi, poi sparì. Mi dispiace tanto tesoro non averti detto che non sei la nostra vera figlia ma avevamo paura di una tua brutta reazione.”.

Per tutta la durata del racconto sono rimasta col fiato sospeso. Non sono i miei veri genitori, per tutto questo tempo ho vissuto una vita creata da una bugia.

Devo ragionare e non agire d’impulso, loro che colpa ne hanno? Nessuna, ecco la risposta; mi hanno cresciuta e dato tutto l’amore possibile.

“ Non vorrei sembrare insensibile ma dovrei aggiungere un'altra cosa.” dice Komui “ La tua vera madre scappò perché sin dai primi tre mesi eravate e siete tutt’ora compatibili con l’innocence. Cento anni fa fu scoperto un materiale appartenente ad uno speciale cubo chiamato Cristallo Divino, e questo materiale è proprio l’innocence, viene chiamato anche Arma Anti-Akuma. Questi akuma sono delle armi create dal Conte del Millennio, il nostro nemico; sono fatte di materia opposta all’innocence, e solo l’una può distruggere l’altra. Un colpo inferto da uno di essi è pericoloso poche' trasmette un veleno mortale.”mi spiega e poi continua “ Un akuma è formata da un’anima che viene evocata da una persona disperata, la stessa anima viene imprigionata all’interno della macchina e costretta ad uccidere l’evocatore per poi prenderne il posto. Il compito dei compatibili con l'innocence è di esorcizzare queste anime e di far si che l’umanità si salvi. Lavi, Lenalee, Allen e Kanda possiedono quest'innocence che si manifesta in modo diverso . I ragazzi sono degli esorcisti proprio come te.”.

Ascolto la spiegazione molto attentamente ma poi senza dire niente vado in camera mia. Questa giornata è piena di sorprese, non molto positive direi.

Passa un mese da quel giorno e adesso mi è tutto molto più chiaro e lucido. Sono rimasta a pensare e a riflettere sull'accaduto per una settimana ma poi ho deciso che la cosa migliore da fare è affrontare la realtà a testa alta.

In questo mese ho scoperto molte cose: la mia innocence si trova nella mia collana, la ragazzina che volava sull’ombrello fa parte della famiglia dei Noah, che discende direttamente da Noè, l’innocence può essere di vario tipo: parassita, equipaggiamento e cristallo, ma non so la mia di che tipo è, non riesco ad evocarla, è come se ci fosse un blocco che mi impedisce di farlo.

Komui e i ragazzi vengono spesso a casa mia e ho avuto l’occasione di conoscerli meglio. Lavi è davvero molto simpatico, Lenalee è molto dolce, disponibile e sempre pronta a difendere i suoi amici, Kanda al contrario è molto schivo e , come ho potuto costatare sin dal nostro primo incontro, si diverte a farmi saltare i nervi, ma almeno è sincero e dice quello che pensa senza paura. La  persona che mi è stata più vicina in questo mese è Allen, con la sua gentilezza mi ha aiutata a comprendere meglio questa buffa situazione.

Una sera Lavi, Lenalee, Allen ed io decidiamo di andare a fare un giretto per divertirci un po’ e straordinariamente a noi si unisce anche Kanda.

Camminiamo chiacchieriamo di tutto al di fuori di innocence, akuma e Noah, questa serata deve essere spensierata

“ Ragazzi per favore fermiamoci, ho una fame da lupi” ci supplica Allen mettendosi una mano sullo stomaco che brontolava, anche io inizio ad avere un leggero appetito.

“ Pensi solo a mangiare mammoletta.” replica Kanda annoiato

“ Mi chiamo Allen BaKanda!” ribatte Allen guardandolo con astio

“ Ragazzi cercate di non litigare come sempre.” dice Lavi separandoli e andiamo in un pub per mangiare qualcosa.

Per tutto il tempo guardo sbigottita Allen mangiare. Ma quanto cibo può ingerire? Ha forse un pozzo senza fondo al posto dello stomaco? Certo anche io mangio tanto ma lui mi supera di gran lunga.

“ Mi spieghi dove metti tutta quella roba che mangi? “ gli chiedo

“ E’ perché sono di tipo parassita perciò ho bisogno di più energie e non ingrasso” mi spiega. Giusto, che scema! Me l’hanno anche spiegato.

Quando usciamo dal locale attorno ad un tavolino un gruppetto di ragazzi e ragazze che giocano a carte e tra tutti noto Natan. Il solo vederlo mi fa saltare i nervi!

Per mia sfortuna mi nota e mi saluta facendomi segno di avvicinarmi al tavolo. Sono troppo educata per non salutare una persona anche se la odio quindi sbuffando mi avvicino, mentre i ragazzi rimangono un po’ più lontani ma credo che sentiranno ugualmente quello che ci diremo.

“ Ciao Mizumi che bello vederti, a scuola non ci parliamo più tanto spesso” mi saluta con un falso sorriso, quanto vorrei prendere a schiaffi quella brutta faccia ma sono poco impulsiva per farlo quindi ricambio il saluto e basta.

“ Senti ti va di fare una partitina a poker?” mi chiede con aria di sfida, so perfettamente che lui è molto bravo a questo gioco e anche con le mie poche conoscenze non sarei in grado di batterlo ma questo lui lo sa perfettamente, vuole solo umiliarmi ulteriormente solo stavolta davanti ai suoi amici, come se ciò bastasse a renderlo più popolare o figo ai loro occhi.

“ Non ne ho voglia grazie comunque “ rispondo forzata firmando la mia condanna a morte.

“ Non mi dire che hai paura di perdere? Dai facciamo una scommessa, scommettiamo la tua collana e se vinci te la riprendi se perdi me la prendo io ci stai?” mi chiede. Vorrei urlargli di andare a quel paese, sa benissimo che io ci tengo molto al ciondolo e sa che se accetto mi batterà ma se rifiuto la sfida mi umilierà perennemente; rifiuterò la sfida ugualmente. Mi da sui nervi!

Proprio quando sto per dirgli che non giocherò sento una sedia spostarsi e vedo Allen seduto sopra “ Allen ma che fai?” gli chiedo

“ Gioco io al posto suo e le condizioni della scommessa sono le stesse” dice a Natan, ma è impazzito?!

“ D’accordo pivello ma non te la prendere se perdi.” gli risponde spavaldo Natan.

“ Mai sottovalutare il proprio avversario.” dice Allen sereno e tranquillo.

In mente prego che Allen sappia quello che fa e mi maledico per essermi messa con un tipo tanto odioso e prepotente.

Iniziano a giocare e come temevo Natan se la sta cavando alla grande, guardo verso i ragazzi e Lena mi sorride in modo rassicurante e Lavi aggiunge “ Ci sarà da divertirsi stavolta.”

Come fanno ad essere calmi e tranquilli in un momento del genere?

“ Mi dispiace pivello ma hai perso.” e Natan abbassa soddisfattole sue carte che probabilmente avrebbero segnato la sua vittoria. E’ finita, devo trovare un modo per non fargli prendere la collana, è troppo importante.

Allen nonostante tutto gli sorride raggiante e abbassa semplicemente le carte.

“Mi dispiace ma ho vinto invece.” Natan non riesce a credere ai suoi occhi.

“ Com’è possibile che tu mi abbia battuto io sono il migliore! Voglio la rivincita!” e mischia le carte per un altra partita.

Nonostante abbiano giocato cinque partite, Natan non ha vinto nemmeno una volta.

La sua faccia sconfitta e abbattuta è uno spettacolo per me!

“ Io te l’avevo detto mai sottovalutare il proprio avversario, io non ho mai perso a poker.” Allen sorride e si alza dal tavolo lasciando Natan ancora incantato a vedere le carte, poverino è rimasto sconvolto per la perdita. Però a dir la verità non mi dispiace affatto.

Mi riaccompagnano a casa e prima che entro chiamo Allen che si volta verso di me.

“ Grazie per aver giocato al posto mio, mi hai salvata da un enorme umiliazione.”

“ Non c’è di che, mi ha fatto piacere aiutarti e poi mi sono divertito molto.” dicendo questo mi sorride augurandomi la buona notte e se ne va.

Che serata! Sicuramente la figuraccia di Natan non la scorderò facilmente, mi sono tolta una soddisfazione. Non so quante volte ho ringraziato il ragazzo dai capelli bianchi in mente. In questo mese è stato molto carino con me e queste sue attenzioni mi hanno fatta sentire lusingata e anche protetta. Ancora una volta, grazie Allen.

 

 

 

( Una folla imbufalita insegue la scrittrice XD) Apparte gli scherzi, spero che il capitolo vi sia piaciuto ( so che ad alcune persone come me sarà piaciuta particolarmente la parte dove giocano a carte XD … ).Beh  che dire mi sono tolta una soddisfazione anche io come la protagonista. Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** 4° capitolo - Innocence ***


 

 

E’ ufficiale, sono pessima come esorcista. Com’è possibile che non riesca ad evocare la mia innocence? Mi sa che non ho speranze.

Nei giorni seguenti  nessuno dei ragazzi è venuto a trovarmi, e mi è sembrato strano anche se in un certo senso è stato meglio, almeno posso dare libero sfogo alla frustrazione senza preoccuparmi di chi mi sta intorno, dato che mi alleno da sola.

“ Tesoro vieni un attimo in salotto.” mi urla mia madre dal piano di sotto.

“ Arrivo subito mamma!” e scendo.

Nella stanza ci sono Kanda e Lenalee, ma nessuna traccia di Lavi e Allen.

“ Ciao Mizumi come va?” mi chiede la ragazza con un sorriso cordiale.

“ Bene a voi invece?” le rispondo.

Kanda come al solito non mi guarda nemmeno, mentre Lenalee mi dice che va tutto bene ma che è un po’ stanca. Sono appena tornati da un viaggio, ecco spiegato il motivo della loro assenza.

Osservandoli meglio non sono vestiti come al solito, ma con delle uniformi pressoché simili. Kanda ha una giacca lunga nera che porta uno stemma all’altezza del cuore mentre Lenalee ha una giacca più corta con lo stesso stemma e  una gonna rossa

“ Bella la vostra uniforme!” confesso.

“ E’ l’uniforme degli esorcisti ne hai una anche tu, ecco prendi.” e mi porge un pacco.

Entusiasta la prendo e vado a provarla.

La mia uniforme è costituita da una giacca con le maniche separate e un pantalone stretto che porta una striscia rossa ai lati. La indosso e mi guardo allo specchio. La trovo stupenda!

 Adesso si potrebbe dire che sembro un esorcista a tutti gli effetti, se solo riuscissi ad evocare l’innocence, però continuerò a provare, prima o poi ci riuscirò.

Torno in salotto e dico a Lenalee

“ Quest’uniforme è davvero bella, grazie mille per avermela recapitata.”

“ Oramai sei un esorcista anche tu.” mi risponde col solito sorriso.

“ Sei così frivola bamboccia.” dice improvvisamente Kanda.

“ Cos’ho fatto?” chiedo, da quando in qua sono frivola? Ho solamente detto che trovo la mia uniforme bella, tutto qui.

“ L’uniforme non è un indumento che si indossa solamente perché è bello. Noi esorcisti la indossiamo per attirare l’attenzione degli akuma su di noi. Se tu pensi che sia solamente un capo da sfoggiare ti consiglio di restituirla, vorrebbe dire che non sei pronta per essere  un esorcista.” mi dice con rimprovero.

Ha ragione, forse non avrei dovuto prendere la cosa con così tanta leggerezza.

Stando con loro ho subito compreso il ruolo degli esorcisti e le responsabilità che esso comporta.

“ Non lo sapevo, mi dispiace ma vi assicuro che non sto prendendo il compito con leggerezza anzi vi assicuro che mi impegnerò al massimo” gli rispondo determinata.

La mia decisione l’ho già presa qualche settimana fa, voglio scoprire il mio passato e solo diventando un esorcista posso farlo.

I miei genitori mi guardano sorridendo e già so che presto mamma scoppierà a piangere anche solo per avermi vista con quest’uniforme.

“ Lo spero per te perché se ci sei solamente d’intralcio non ci penserò due volte a farti a fette.” mi dice con la sua solita aria minacciosa.

Avvolte le sue minacce di morte sono solo parole ma questa fa sul serio, e il suo sguardo assassino fa venire i brividi.

“ Non ti preoccupare, farò di tutto per non fare questa brutta fine.” dico alla fine.

Mi guarda facendomi segno di seguirlo.

Rimango un attimo ferma.

“ Allora ti muovi non ho tutto il giorno per farti evocare la tua innocence!” mi dice scocciato

“ Se ti scocci posso cavarmela benissimo da sola.”

“ Se fosse per me non ti aiuterei affatto, ma sono degli ordini e che mi piaccia o no devo farlo quindi datti una mossa!”

Grandioso, è già abbastanza snervante non riuscire ad evocarla figuriamoci adesso che c’è mister simpatia.

Andiamo nel giardino dietro casa che è separato dal bosco con una recinzione

“ Kanda penso che nel bosco saremo abbastanza isolati per poter fare gli allenamenti.” dice Lenalee mentre Kanda annuisce andando nel bosco.

Ci dirigiamo al suo interno, l’aria sembra diventare più pesante, la poca luce che filtra tra le foglie ci consente di vedere dove mettiamo i piedi.

Camminiamo a lungo fino a quando non ci fermiamo in un luogo che Kanda ritiene idoneo. Uno spaziale che gli alberi accerchiano lasciando spazio a un prato verde; qui c’è più luce  e si sentono i vari suoni della natura: lo sbattere allegro delle ali degli uccelli, lo squittio degli scoiattoli sugli alberi e tanti altri.

Mi piacerebbe molto sedermi e godere la piacevole atmosfera presente in questa raduna ma devo allenarmi e ho la sensazione che Kanda non mi farà tornare indietro fino a quando non sarò riuscita ad effettuare l’evocazione.

“ Adesso concentrati e cerca di impegnarti, non pensare che sarò indulgente solamente perché sei una ragazza.”  il ragazzo prende la sua spada passando l’indice sulla lama poi corre verso di me con l’intenzione di colpirmi.

Cavolo, fa qualcosa Mizumi! Avanti innocence evocati!

Evito la lama della spada saltando di lato ma lo spadaccino torna di nuovo alla carica.

Per non so quanto tempo continuiamo così, io scappo a gambe levate con lui alle calcagna che cerca di colpirmi.

“ Stupida bamboccia reagisci! Evocala!” mi urla contro fermandomi.

“ Secondo te non ci sto provando?!”

“ Non ti stai impegnando abbastanza!”

“ Mi risulta un po’ difficile farlo con te che mi rincorri a spada sguainata!”

Kanda mi guarda con aria minacciosa e torna di nuovo alla carica ma si ferma di botto vedendo svolazzare una strana farfalla completamente nera. A questo punto i due esorcisti si mettono sull’attenti e tengono alta la guardia.

“ Buon pomeriggio esorcisti.” dice una voce maschile proveniente da dietro un albero alla nostra destra. Scattiamo tutti e vediamo  tre figure maschili. Si dirigono verso di noi, due hanno i capelli neri e uno i capelli lunghi biondi, pelle di un anormale color grigio e dei segni sulla fronte. Non ci sono dubbi, i Noah sono venuti a farci visita.

Quello al centro ha i capelli ricci ed è anche il più alto mi squadra dalla testa ai piedi.

“ Che sorpresa vederti qui ragazzina.” mi dice.

“ Scusa ma ci conosciamo?” gli chiedo, anche se so la risposta.

“ Certo, non puoi esserti dimenticata di me. Da quanto ti sei fatta crescere i capelli? Tre mesi fa li avevi cortissimi.” forse parla di mia sorella.

Kanda parte subito all’attacco  così anche Lenalee e iniziano una battaglia senza esclusioni di colpi.

Io mi nascondi dietro un albero. Sono una codarda. Dovrei andare ad aiutarli ma resta sempre il fatto che non riuscendo ad evocare l’innocence sono disarmata. Forse Kanda ha ragione, non sono pronta per essere un esorcista. Sciolgo la collana e la fisso nel palmo della mia mano.

“ Ti prego innocence, ho bisogno di te attivati!” e quasi come se avesse percepito i miei sentimenti, una luce verde si sprigiona dal ciondolo e prende un'altra forma.

In una frazione di secondo la mia mano sinistra è ricoperta da un guanto di metallo e impugna un arco dello stesso materiale.

“ Ci sono riuscita!” penso ad alta voce soddisfatta.

Quasi come se l’avessi fatto da sempre, tiro la cordicella dell’arco e si materializza una freccia che sembra una saetta.

 Puntando verso i tre Noah scocco la freccia che va colpire il terreno di fronte a loro.

“ Chi è stato?” dice il Noah dai capelli biondi.

Non muovendomi di un millimetro continuo a scoccare frecce contro di loro colpendoli un paio di volte.

La battaglia continua e anche se sono uscita allo scoperto evito i loro colpi e continuo a combattere.

Poi improvvisamente se ne vanno senza spiegazioni, scompaiono attraverso una porta e basta. Per un po’ guardiamo il punto in cui si è appena smaterializzata la porta poi udiamo la voce di Lavi che urla in lontananza.

“ Ehi ragazzi tornate qui ce l’abbiamo fatta! Abbiamo trovato Aya!”

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Capitolo 6
*** 5° capitolo - Gocce d'acqua. ***


Un nuovo capitolo!!! Scusate per l’attesa ( un po’ più lunga del solito ) e spero che il capitolo vi piaccia . Buona lettura.

 

 

Guardo con fare interrogativo Kanda e Lenalee che si avviano  verso casa.

Chi è questa Aya?

Con questa domanda che mi frullava nella mente seguo i ragazzi e usciamo finalmente dal bosco.

Arrivati nel giardino di casa vediamo i ragazzi.

Non appena vedo Allen mi sento sollevata, come se per tutto questo tempo fossi stata perennemente in pensiero per lui.

 “ Aya ti presento Mizumi, Lenalee e Kanda. Ragazzi questa è Aya.” dice Lavi alla  ragazza che dovrebbe essere Aya facendo le presentazioni e lei si volta verso di noi poi quando la riesco a vedere il viso tutto sembra fermarsi.

Mi sembra quasi di guardarmi allo specchio: stessi occhi, stessa corporatura stesso colore di capelli solo che lei li porta molto corti.

“ Tu devi essere mia sorella, non sai quanto mi fa piacere vederti.” mi sorride raggiante e vedendo che io non accenno a parlare ma la fisso solamente passa a salutare gli altri due.

“Piacere anche a voi io sono Aya.” e sempre col sorriso porge la mano verso Kanda  che la guarda solamente e l’espressione della ragazza cambia radicalmente. Lo guarda con sfida e passa a salutare Lenalee, di certo già da adesso posso affermare che ne succederanno delle belle con quei due.

“ Mi sei sembrata sorpresa.” mi dice Allen facendosi sobbalzare.

“ Si lo sono, non capita tutti i giorni di conoscere la propria sorella gemella.” gli rispondo.

“ Si infatti, ripensando a come avevi preso la notizia.”

“ Già però mi sono ripresa grazie a te.”

“ Era il minimo e a dir la verità mi ha fatto piacere aiutarti in un momento di difficoltà, dopotutto siamo amici no?” mi dice sorridendomi, ha davvero un bel sorriso.

 “ Tutto bene?” mi chiede preoccupato vedendo che non accenno a risponderlo.   

“ Si non preoccuparti è solamente che sono un po’ stanca, però sono riuscita ad evocare la mia Innocence.” lo rassicuro.

“ Bene, spero tanto che Kanda non ti abbia trattata troppo male.” dicendo questo mi fa ripensare a qualche ora prima.

“ Lo sapevo, sarebbe stato meglio se ti avessi aiutata io dato che Kanda è sempre molto duro con tutti, ma intanto sei riuscita nel tuo intento, ti faccio i miei complimenti.” e accenna un sorriso.

Perché mi sento così? Sono felice che stiano bene tutti quanti, ma solo quando ho visto Allen mi sono sentita davvero sollevata.

“ Lasciate da parte i convenevoli e le carinerie, ci sono cose più importanti a cui pensare” dice improvvisamente Kanda.

“ I Noah hanno sicuramente qualcosa in mente e noi dobbiamo stare attenti altrimenti potrebbero coglierci alla sprovvista. Poi ho una domanda da fare ad Aya.” continua il ragazzo.

Sentendo il suo nome la ragazza va da Kanda e gli fa cenno di andare avanti.

“ Hai già avuto a che fare con il Noah Tyki Mikk? “

“ L’ho conosciuto all’età di 12 anni e ho scoperto che era un Noah solamente un anno fa così ho fatto quello che un normale esorcista avrebbe fatto.”gli dice.

“ Solo questo?”

“ Si, che ti aspettavi? Una storia romantica forse? E’ vero che di svista pensavo che tu fossi una ragazza ma non ti facevo un tipo romantico.” dice Aya stuzzicandolo e facendo salire la rabbia del giovane, prevedo una bufera.

“ Cosa hai detto?” dice irritato, anzi più che irritato, peggio. La sua espressione ed il suo sguardo ricordano il demonio in persona.

Aya scoppia semplicemente a ridere incurante della reazione di Kanda e di quello che lui sta facendo, infatti il ragazzo si prepara a sguainarle la spada contro.

Sorprendentemente il ragazzo la guarda male e se ne va ma ho la vaga impressione che avrebbe voluto farla a fette. Kanda non si permetterebbe mai di alzare un dito su di un essere umano del gentil sesso, fatta eccezione per gli Akuma e i Noah, oppure quando deve eseguire un ordine.

“ Ritieniti fortunata che non ti ha puntato la sua Mugen contro, quando scherzo con lui lo fa sempre, ma Yuu-chan è fatto così” dice Lavi ad Aya.

“ Yuu? E’ questo il suo nome?” dice lei guardandolo e il ragazzo annuisce.

Io l’avevo detto che ne succederanno delle belle!

Continuo a guardare divertita Aya e Lavi che parlano, o meglio che pensano a come infastidire il povero Kanda, non vorrei essere nei suoi panni.

“ Questi due formano la coppia perfetta.” dice improvvisamente Allen che si è seduto sul prato.

“ A quanto sembra si, Lavi ha trovato qualcuno con cui giocare. Anche se la perfezione non esiste, esistono solo persone che si trovano bene insieme.” gli dico sedendomi accanto a lui.

Dopo un po’ che guardiamo i due scalmanati organizzare scherzi il silenzio che era sceso tra di noi viene spezzato da Allen.

“ Quel ragazzo… Natan, ti ha dato ancora fastidio?”  

Che tenero, si preoccupa per me, mi sento in imbarazzo e lusingata allo stesso momento.

“ No, ma solo grazie a te.” gli dico sorridente e mettendogli una mano sulla spalla.

“ Se dovesse darti ancora problemi non esitare a chiamarmi.” sorridendo in modo più timido e, se la vista non mi inganna, c’è un accenno di rossore sulle sue guancie.

Poco dopo i ragazzi se ne vanno dicendo che il giorno dopo sarebbero tornati, rimane solamente Aya così mamma la invita a dormire e accetta.

 “ Mi sembra ancora incredibile averti incontrata!” afferma lei buttandosi sul mio letto e sedendosi con le gambe incrociate all’indiana.

“ La stessa cosa vale per me, parlami un po’ di te. Cosa ti piace, cosa odi, se ti piace qualcuno.” le dico

“ Bhe diciamo che sono un tipo difficile, non adoro fare shopping, anzi preferisco molto di più andare a fare una partita di calcio. Mi piace molto scherzare, ma questo l’avevi già capito. Per il momento non mi piace nessuno, non sono il tipo che si invaghisce del solito belloccio, se mi piace una persona è perché per me è diventata speciale. Invece io di te ho capito un paio di cosette.”

 “ Del tipo?”

“ Yuu non ti sta particolarmente simpatico e ti piace Allen.” mi dice guardandomi negli occhi.

“ Si hai fatto centro..Ma che diamine stai dicendo a me non piace Allen!” le dico facendomi rossa come un pomodoro, ma so alla perfezione che ha ragione lei.

“ Si invece, se non ti piacesse non saresti ai arrossita e non lo guarderesti come lo guardi tu.” e mi sorride, anche se non la conosco è mia sorella e almeno a lei glielo posso dire.

“ Si ho detto una bugia, sono parecchio orgogliosa per ammettere certe cose, ma io sono sicura che non gli piaccio” confesso

“ Staremo a vedere cosa succede.” mi sorride.

Per tutta la sera stiamo a parlare e scopro parecchie cose su di lei. Anche lei prima aveva i capelli lunghi ma a causa di un combattimento con un Akuma che con un colpo le ha tagliato i capelli, fortuna che non le ha colpito la schiena, ma  ha deciso di non farseli ricrescere.

Mi sta molto simpatica e dopo quello che ha fatto con Kanda ho dedotto che è una ragazza molto spericolata.

Quando lei si addormenta ripenso alla giornata passata.

L’arrivo dei Noah, la mia Innocence, Aya, Allen.

Non avrei mai creduto che proprio quel ragazzo dagli occhi ghiaccio e i capelli bianchi sarebbe stato capace di far muovere qualcosa dentro di me.

Si, Allen inizia a piacermi davvero.

 

 

 

 

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e vorrei ringraziare tutte le persone che mi  seguono, in particolare Koteichan e  _Butterfly_ che lo fanno sin dall’inizio. Alla prossima XD.

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Capitolo 7
*** 6° capitolo - Partenza ***


Aya è davvero incredibile. Più tempo passo con lei, più mi rendo conto di volerla bene sempre di più.

Tra poco il gruppetto dovrà partire poiché qui non c’è più nulla da fare ed io ho deciso di unirmi a loro, con grande dispiacere di mia madre, ma ha capito che devo seguire la mia strada e che non sarò sola.

Al mio fianco ci sono Lavi, Aya, Lenalee, Kanda, anche se il nostro rapporto non è dei migliori ma in fondo mi ci sto affezionando, e Allen.

Non so se gli piaccio o no, ma di sicuro non sarò io a fare la prima mossa, dopo Natan ho deciso di non rischiare troppo con i ragazzi, ma so che Allen è diverso.

Oramai anche Lavi se n’è accorto della mia cotta verso l’inglese.

“ Dovresti dirglielo sai?” mi dice mentre ci stiamo rilassando un po’ il giorno prima della partenza.

“ Si, tu e Aya non fate altro che ripetermelo, ma non lo farò.” gli rispondo.

“ Era solamente un consiglio, potrebbe succedere che piace anche a qualcun'altra e farà prima di te.”.

“ Si ma ho paura di un rifiuto.” gli confesso.

“ Sta tranquilla, e poi cosa ti dice che i tuoi sentimenti non sono ricambiati?”

“ Me lo chiedo anche io.”

Ad un tratto sentiamo dei passi avvicinarsi veloci e qualcuno  si siede accanto a me.

“Di che state parlando?” chiede Aya sorridendo.

“ Cerco di convincere tua sorella a confessare ad Allen che gli piace.” dice Lavi, cavoli. Già è complicato tener testa a uno solo dei due figuriamoci ad entrambi contemporaneamente.

“ Si Mizumi dovresti dirglielo.” mi dice mia sorella seria.

“ Forse lo farò, ma devo pensarci su prima.” dico evitando che entrambi iniziano a parlare dei mille motivi sul perché dovrei essere io a fare la prima mossa.

Entrambi annuiscono sorridendo soddisfatti.

“ A voi chi piace invece?” chiedo ad un tratto.

“ Io sono l’erede di Bookman Mizumi, non posso avere relazioni, però se mi dovesse piacere una ragazza, deve essere bionda, le adoro.” dice Lavi con aria sognante beccandosi uno schiaffo alla nuca da parte di Aya.

“ Perché l’hai fatto?!” urla il giovane contro la ragazza.

“ Volvo assicurarmi che la tua fantasia con galoppasse troppo e che tornassi con i piedi per terra giovane Bookman.” gli dice Aya.

“ O sei gelosa?” dice Lavi stuzzicandola.

“ Io? Di te? Ma non farmi ridere, mi assicuravo solamente che non ti facessi strane illusioni.” si difende lei.

Ad un tratto il guercio si alza e dice:

“ Invece sei gelosa.” mossa sbagliata.

A questo punto Aya si alza e alzandosi sulle punta gli toglie da testa la fascia che usa abitualmente per alzarsi si capelli.

“ Ehi! Restituiscimela!” gli dice Lavi.

“ Prendila se ci riesci Rabi!” gli dice di risposta la ragazza iniziando a correre così come al solito si ritrovano a giocare.

Aya ha iniziato a chiamare Lavi Rabi così per scherzo e a lui non dava fastidio.

Nonostante delle volte sembra che litigavano non lo facevano mai sul serio, si vogliono bene a vicenda.

La giornata passa velocemente, troppo per i miei gusti ed è arrivato il momento di partire.

Indosso la divisa ed esco fuori al porticato di casa dove mi aspettano tutti già pronti.

Non avevo notato la divisa di Aya, una giacca come quella di Lavi e Allen solo con le maniche più larghe con la cintura nascosta al di sotto, pantaloncini rossi e calze nere.

“ Tesoro mio sii prudente e chiamaci appena puoi.” mi dice mio padre abbracciandomi come ultimo saluto mentre mia madre mi guarda e piange così facciamo unire anche lei all’abbraccio.

Le lacrime senza volerlo iniziano a scendere e a bagnarmi le guancie.

Anche se non sono i miei veri genitori, voglio ad entrambi un bene incondizionato e anche se incontrerò la mia vera famiglia non riusciranno a prendere il loro posto. Il mio punto di riferimento, il mio luogo sicuro, la mia casa, sono loro e nessun altro.

Ad un certo punto sento qualcuno che poggia la sua mano sulla mia spalla e sentendo la stoffa di un guanto capisco subito chi è.

“ Non sei costretta a venire con noi.” mi dice Allen.

Tirando su col naso mi separo da mamma e papà.

“ Ho preso la mia decisione, voglio sapere di più sulla donna che mi ha portata qui.” gli dico guardandolo e mi asciuga le lacrime sorridendomi.

“ Vi prometto che verrò a trovarvi appena possibile.” dico tornando ai miei genitori.

Loro mi sorridono e so che stanno sperando che quel momento arrivi il prima possibile.

Ad un tratto Allen mi prende per mano facendomi arrossire, e ho l’impressione che sia arrossito anche lui.

“ Vostra figlia starà bene, è una ragazza in gamba e la proteggerò io.” dice rassicurandoli così mia madre che ancora piange e  sorride gli scompiglia i capelli nonostante sia più alto di lei.

“ Sei un bravo ragazzo, abbi cura di te e della mia bambina” gli dice, non riusciranno mai a vedermi come una ragazza di sedici anni, mi vedranno sempre come la loro bambina.

Dopo gli ultimi saluti e i pianti andiamo in stazione dove prendiamo il treno.

Senza che né io né Allen ce ne rendiamo conto siamo ancora mano nella mano così osservo le nostre mani intrecciate e poi lui.

Guarda assorto al di fuori del finestrino, con la testa appoggiata allo schienale e i capelli spettinati dal vento.

In questo preciso istante vorrei che il tempo si fermasse, per rimanere ad osservarlo ancora un po’.

Ad un tratto si volta e mi sorride.

“ Come stai?” mi chiede

“ Bene” dico semplicemente.

“ Perché mi fissavi? Ho qualcosa in faccia?” cavolo, vengo sempre beccata.

“ No, è solo che..” dico guardandolo negli occhi.

“ Solo che?” dice. Oh mamma, glielo dico o no?

D’accordo, glielo dico.

Quando apro bocca per confessarmi il treno frena bruscamente

 “ Che sta succedendo?” urla Allen.

Mi affaccio dal finestrino e vedo degli Akuma volare al di sopra del treno.

“Allen ci sono degli Akuma!” dico poi si catapulta subito al di fuori del treno così lo seguo a ruota ed entrambi evochiamo la nostra innocence e combattiamo contro gli Akuma.

Un Akuma sta per attaccare Allen alle spalle così lo colpisco con la freccia e continuo a colpirne più che posso, ma sono in troppi. Dove sono gli altri?

Ad un tratto un enorme serpente di fuoco ne inghiottisce parecchi, un attacco di Lavi.

Così tutti quanti si uniscono al combattimento, ma non vedo Aya.

Ad un tratto si materializza dal nulla il Noah Tyki Mikk.

“ Ragazzi il Noah è mio!” la voce di mia sorella viene dal treno e si precipita subito contro l’uomo.

Ad un tratto dal suo braccio si espande una luce verde  poi impugna due pugnali ed inizia a cercare di colpire l’avversario.

Una vota sbaragliati tutti gli Akuma ci prestiamo ad aiutare Aya e poi sentiamo il Noah parlare.

“ E così ti piace.” dice Tyki ad Aya.

“ TI ho già detto di no!” e torna a colpire.

Tyki schiva tutti i suoi colpi, ma senza attaccare, nonostante ha avuto varie occasioni per farlo.

Poi la mano la sua mano oltrepassa il corpo di mia sorella ed io rimango paralizzata, mi aspetto di vedere del sangue, ma niente.

“ Non la toccare!” gli urla contro Lavi scattando e cercando di colpirlo col martello ma il Noah lo scansa, anche Kanda parte all’accatto e così io e Allen andiamo in soccorso di Aya che si trova a terra paralizzata con gli occhi sbarrati dallo spavento.  

“E’ come sospettavo.” dice Tyki scansando un altro attacco dei ragazzi poi torna a guardare nella nostra direzione sorridendo malignamente e poi scompare attraverso una porta rossa.

Lavi e Kanda cercano di seguirlo ma la porta scompare come per incanto.

“ Maledetto!” dice il guercio riponendo il martello poi, aiutato da Kanda,portano Aya nel treno.

Una volta accertati che sta bene ci sediamo ai posti di prima.

“ Mizumi devi farmi una promessa.” dice Allen improvvisamente e gli faccio cenno di continuare.

“ Promettimi che non combatterai mai da sola contro tanti Akuma o se sei in svantaggio numerico contro un Noah.” mi dice serio.

“ Allen sai che dovrei provarci, e poi non succederà, ci sarete voi con me.” gli dico rassicurandolo e poggiando la mano sulla sua.

Con mia sorpresa mi tira verso di se e mi abbraccia.

“ Promettimelo, adesso che ti ho trovata non voglio perderti.”

Non ci posso credere, l’ha detto davvero?

Quasi immediatamente si distacca con la faccia completamente rossa per l’imbarazzo.

“ Scusa mi dispiace tanto non avrei dovuto!” dice molto velocemente agitato.

“ Sta tranquillo, è normale che due amici si abbraccino.” lo rassicuro, anche se dalla frase che ha detto qualcuno potrebbe pensare a qualcosa più dell’amicizia.

Forse Lavi ha ragione, i miei sentimenti verso Allen sono ricambiati.

Una volta che l’imbarazzo è passato ci perdiamo in chiacchiere.

Se solo avessi il coraggio di dirti che sto iniziando ad amarti, Allen.

 




Salve a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso in anticipo per eventuali errori che non ho notato.

Grazie e alla prossima.

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Capitolo 8
*** 7° capitolo - Bookman. ***


Il viaggio prosegue tranquillamente, ma sono preoccupata per Aya.

L’ho vista sconvolta e tremante di paura mentre si aggrappava morbosamente a Lavi.

Allen dorme beatamente con la testa appoggiata al finestrino.

Gioco nervosamente con la mia catenina. Non ce la faccio, devo andare a vedere come sta.

Mi avvicino alla cabina dove trovo Lavi appoggiato alla porta con gli occhi chiusi e le braccia incrociate.

“ Finalmente.” dice ad un tratto il ragazzo aprendo gli occhi e spostandosi per farmi passare.

Senza dire nulla entro nella cabina e mi avvicino ad Aya.

Appoggiata sulle sue spalle c’è la giacca di Lavi, non me ne sono accorta che non ce l’avesse più.

La osservo per un po’, sembra che non sia sconvolta, ma so perfettamente che quando Tyki le ha trapassato il corpo con la mano lo era.

“ Ah Mizumi. Non mi sono accorta che sei entrata.”, dice lei cercando di sorridermi.

“ Non preoccuparti, come stai?”, le chiedo sedendomi accanto a lei.

“ Sto benissimo.”, mi risponde con un sorriso forzato.

Ricambio il sorriso, ma non sono del tutto sicura che stia davvero benissimo.

“ Davvero. Dai Mizumi credimi.”, mi implora.

“ D’accordo. Ti crederò, ma ad una sola condizione.”, la avverto.

“ Tutto quello che vuoi.”, acconsente lei.

“ Devi dirmi chi ti piace.”, le ordino,  facendola diventare rosso pomodoro. Voglio farla concentrare su altre cose.

“ Non mi piace nessuno! Tantomeno …”, sbotta lei interrompendosi ad un tratto.

“ Tantomeno Lavi.”, concludo la sua frase sorridendo.

“ Chi ti dice che stavo per dire Lavi?” chiede offesa.

“ Intuizione. Dai Aya, a me puoi dirlo, io te l’ho detto che a me piace Allen, adesso devi ricambiare la fiducia.” replico io.

Rassegnata apre bocca per parlare, ma un rumore al di fuori della cabina ci fa spaventare e ci precipitiamo a vedere.

Appena apriamo la porta ritroviamo ai nostri piedi Lavi stordito.

“ Discepolo incoerente quante volte ancora te lo devo ripetere!”, urla un uomo anziano basso, che se non fosse per la coda alta di capelli grigi, sarebbe del tutto calvo, e occhiaie marcate attorno agli occhi.

“ Mi hai fatto male vecchio panda!” replica il guercio massaggiandosi la nuca.

“ Te lo meriti! Quante volte te lo devo ripetere? Sei l’ erede dei Bookman, il nostro dovere arriva prima di tutto!”, lo rimprovera con voce rauca. Nonostante l’aspetto che ricordava un panda, l’anziano incute timore.

“ Lo so vecchio! Me lo ricordi ogni singolo secondo!”, sbotta Lavi.

“ E ti sei mai chiesto perché? Rifletti.”, sussurra l’anziano.

“ Mi dispiace, non accadrà più, parola mia.”, risponde alla fine il ragazzo.

“ Spero che stavolta terrai fede alle tue parole.” annuncia l’anziano voltando le spalle e andandosene.

Non s’è nemmeno accorto della nostra presenza.

“ Lavi tutto ok?” chiede Aya porgendo la mano a Lavi, ma lui senza degnarla di uno sguardo si alza e va nella direzione del vecchio, senza proferir parola.

Ad un tratto arriva Allen verso di noi.

“ Cos’erano quelle urla?”, chiede.

“ Un uomo anziano ha conciato per le feste Lavi.”, gli rispondo.

“ Allora Bookman è arrivato.”, afferma lui.

“Mi stai dicendo che quello è il maestro di Rabi?” chiede Aya allarmata.

“ Si è lui, ma non devi preoccuparti, Lavi si comporterà come al solito.” risponde l’albino in modo rassicurante.

La ragazza annuisce e torna nella sua cabina.

“ Sta succedendo qualcosa di strano.”, osservo.

“ Di che stai parlando?”, chiede Allen spaesato.

“ Lascia perdere. E’ solo una mia supposizione.”, rispondo.

“ D’accordo.”, annuisce.

“ Senti Allen dovrei dirti una cosa.”annuncio rossa in viso.

Lui rimane ferma a guardarmi ed aspetta, sono nel panico. Devo essere coraggiosa. Faccio un respiro profondo e apro la bocca per parlare ma una voce ci distrae.

“ Allen-kiun!”, grida Lenalee correndo nella nostra direzione. In questo momento la odio, mi da sui nervi il modo in cui lo chiama.

“ Sono stata tutto il tempo preoccupata per te! Volevo venire prima ma stavi dormento.” dice saltandogli al collo.

Questo è troppo! Stringo i pugni e me ne vado dal lato opposto.

Ad un tratto vedo Lavi insieme a Bookman e mi fermo, forse potrei chiedergli qualcosa su mia madre.

“ Salve.”, saluto cercando di non far trasparire la mia rabbia.

“ Mizumi che ci fai qui?”, chiede il giovane.

“ Dovrei chiedere qualcosa a Bookman, se non le dispiace.”, rispondo sedendomi.

L’anziano fa cenno di si col capo.

“ Per caso lei sa qualcosa a proposito di mia madre? Non so il nome.”, chiedo.

“ Potrei anche conoscerla, ma potrei sbagliarmi, se tu avessi qualcosa che mi aiuterebbe a capire, allora potrei risponderti.”, risponde. Un qualsiasi cosa che le è appartenuta, certo! Sciolgo la catenina che adesso porto legata al polso e gliela porgo. Bookman la osserva per un bel po’ poi esclama:

“ Si la conosco, si chiamava Tara.”,

“ Può parlarmi di lei?”,

“ Non la conosco bene, l’ho incontrata durante uno dei miei innumerevoli viaggi. Era in una locanda e parlava con un uomo accanto a lei, non sono riuscito a sentire l’argomento della loro conversazione, sono riuscito solo a sentire l’uomo che chiamava la donna.”, mi spiega.

“ Com’ere Tara?”,

“ Tu e tua sorella le assomigliate molto, apparte i capelli, i suoi erano neri.”,

“ La ringrazio Bookman.” dico alzandomi.

Finalmente arriviamo a destinazione. Londra.

Mi avevano spiegato che solo adesso L’Ordine Oscuro si stava riformando, dopo alcuni anni di separazione.

“ Mizumi aspetta!”, la voce di Allen mi riporta in me.

“ Perché te ne sei andata?”, mi chiede ma non rispondo, so che è un comportamento da immaturi, ma è più forte di me.

“ Si tratta di Lenalee vero?”,

“ Perché non mi hai detto che ti piace?”, sputo quella domanda con disprezzo.

“ Ma che stai dicendo?”, chiede spaesato.

“ Rispondimi!”, replico. Tutti gli altri si sono allontanati, sotto ordine di Aya.

“ No, non mi piace, ma mi piace… un'altra persona.”, risponde alla domanda quasi con un sussurro, mi sento in colpa.

“ Scusa, non avrei dovuto arrabbiarmi così senza un motivo.”,

“ Mizumi, sai che un motivo in realtà c’è. Lo sai come lo so io.”

Allen sa tutto! Ma gli piace un'altra, non voglio sentire altro; come prima mi giro e cammino dalla parte opposta, ma la sua presa sul mio polso mi impedisce di procedere.

“ Non vuoi sapere chi è a ragazza?”, chiede con occhi ardenti di determinazione.

Devo affrontare la realtà, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, quindi coraggio e testa alta.

“ Sei tu.” mi sorride.

Ho sempre sognato sentirgli dire questa frase, ma adesso non so che fare, so solo che siamo vicini, sempre di più, fino a quando le nostre labbra non si incontrano per la prima volta.

Se è un sogno non svegliatemi, lasciatemi dormire e assaporare ogni istante.

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Capitolo 9
*** 8° capitolo - Preoccupazioni ***


Salva genteeeeeeeeeee!!! Chiedo umilmente perdono per la lunghissima attesa, ma almeno ho postato un nuovo capitolo, e vi prometto che da adesso in poi cercherò di postare una volta ogni settimana ( o due settimane dipende dagli impegni.). Mi dispiace avvertirvi che da questo capitolo in poi c’è uno SPOILER. Per chi non sa nulla ma non vuole anticipazioni ringrazio se mi ha seguito, per chi invece sa tutto… Buona lettura!!

 

 

 

 

“Dai Mizumi sbrigati!”, mi urla Allen dal corridoio.

“Arrivo!” gli urlo a mia volta.

Oramai sono quasi tre settimane che siamo arrivati all’Ordine, e sono altrettante settimane che io ed Allen ci frequentiamo. Ricordo ancora la faccia di Aya e Lavi quando ci hanno visti mano per mano andare verso la loro direzione, credo che le loro urla di gioia siano arrivate fino all’altro capo del mondo. Ma come posso biasimarli? Anche io avrei voluto urlare a tutto il mondo la mia felicità, ma mi sono limitata a dimostrarla.

L’unica pecca è l’umore di Lenalee, non mi parla più. Ma c’è un'altra cosa che rovina questi momenti: due giorni fa, mentre pranzavamo tutti insieme, Allen si è alzato senza dare spiegazioni e senza toccare cibo, è scappato via letteralmente. In cuori mio spero che fosse un malore passeggero, quindi mi illudo non facendomi domande.

Prima di uscire guardo per la millesima volta la mia stanza: il pavimento è ricoperto completamente da un tappeto color cremisi e le pareti sono tinteggiate di un caldo color panna e l’unico decoro su di esse è un quadro raffigurante un mare in tempesta, non molto allegro come tema. Gli unici mobili sono: il letto che si trova a destra della porta, l’armadio con uno specchio accanto, una scrivania ed un’ampia finestra.

“ Allora sei pronta? Sto morendo di fame!”, si lamenta ancora l’inglese.

“ Ma come sei impaziente oggi.”, lo ammonisco uscendo.

“ Si, scusa.”, mi dice passandosi una mano fra i capelli bianchi con fare imbarazzato.

“ Dai non preoccuparti, andiamo.” lo prendo per mano e scendiamo il lungo corridoio a spirale che percorre tutta la torre dell’Ordine.

Arrivati alla mensa cerchiamo un posto dove sederci e vediamo Aya che si alza e agita la mano per attirare la nostra attenzione. Ci dirigiamo verso di lei e ci sediamo al tavolo.

“ Ce ne avete metto di tempo eh?”, chiede ironicamente mia sorella.

“ Sentite per rendersi presentabili c’è bisogno di tempo!”, dico incrociando le braccia al petto.

“ Si certo, direi più che ti eri persa tra i tuoi pensieri.”, ribadisce Aya.

“ Potrebbe essere.”ammetto sconfitta scatenando la sua fragorosa risata.

Dopo l’incidente nel treno non l’avevo più vista così serena, sembrava sempre turbata, assente. La rivedevo ancora lì, seduta sull’erba vicino i binari, tremante mentre stringeva un pugno all’altezza del cuore. Quell’immagine ha cambiato completamente il mio modo di vederla. L’ho sempre vista molto forte, ma adesso, la vedo più indifesa, e sola. Lavi è in missione già da una settimana, per quei pochi giorni che era rimasto alla base evitava Aya con scuse assurde, ma lei fingeva che andasse tutto bene e andava avanti come se niente fosse . La verità è che lui le manca moltissimo, ma cerca di nascondere i suoi sentimenti dietro una maschera.

“Ehi Allen! Che c’è? Stare con Mizumi ti ha fatto passare l’appetito?”, chiede ironicamente lei. Mi volto verso l’inglese e vedo che non ha toccato cibo.

“ Allen che hai?”, sto iniziando a preoccuparmi, è la seconda volta nel giro di pochi giorni.

“Non preoccupartevi, ho solo dei lievi giramenti di testa.”, risponde tranquillizzandoci. Ma il suo viso dice altro, è più pallido del solito.

“ Forse dovresti andare a riposarti un po’.”, gli suggerisco.

“ Si, scusami.” si alza, mi da un lieve bacio sulla fronte e se ne torna in camera sua barcollando.

Qualcosa non quadra, adesso non posso far finta di nulla. Prima è fresco come una rosa e cinque minuti dopo sembra pallido come un fantasma. Non è un semplici giramenti di testa, sta nascondendo qualcosa.

 “ Dalla tua faccia suppongo che concordi con me che ha mentito spudoratamente.”, azzarda Aya.

“ Supponi bene. Ho la netta sensazione che solamente una persona può rispondere alla nostra domanda”.

Dieci minuti dopo ci ritroviamo nell’ufficio di Komui.

“ Salve ragazze!” ,dice sorseggiando del caffè, “ Come posso aiutarvi?”

“ Vorremmo chiederti una cosa su Allen.”, confesso determinata.

“ Ditemi tutto.”,

“ Prima, mentre scendevamo per il pranzo, continuava a ripetermi che stava morendo di fame e che mi dovevo sbrigare, ma quando finalmente eravamo seduti a tavola con i piatti pieni, lui non ha toccato cibo, e sai quanto mangia. Era pallido quasi come un fantasma.”, gli spiego tutto d’un fiato.

“ Komui tu sai cosa gli sta succedendo?”, insiste Aya arrivando al sodo.

“ Mi dispiace, ma non posso spiegarvi nulla.”, risponde mortificato.

“ Perché scusa?”, chiede. Allen sta male, Komui sa qualcosa e oltre a non rivelare niente non fa un beneamato niente. Però una spiegazione logica c’è.

“ Aya basta così, Komui ha ragione. Se non vuole dircelo un valido motivo ci sarà.”, non riesco ancora a crederci di averlo detto.

“ Ma che stai dicendo!? Sei o non sei preoccupata per Allen?” sbotta lei  stizzita.

“ Adesso che ci pensato, forse Komui vuole solamente che sia Allen a spiegarci la situazione, ammesso che lui lo voglia.”, spiego io con calma, il mio lato razionale questa volta ha prevalso.

“ Mi dispiace darvi questa delusione, ma ,Mizumi, hai ragione, adesso scusatemi.” ci dice facendoci uscire dal suo ufficio.

“ Mi spieghi perché ti sei arresa?”, domanda Aya infuriata.

“ Cerca di capirmi! Allen ci sta nascondendo qualcosa, ma non vuole dircelo! Avrà le sue ragioni, tu come reagiresti se fossi al posto mio? Aspetteresti che lui sia pronto o lo forzeresti?”, controbatto perdendo la calma per un secondo.

Lei dal canto suo rimane immobile a fissarmi.

“ Allora ? Cosa faresti se Lavi ti nascondesse qualcosa di importante?”,

“ Non metterlo in mezzo.”, urla.

In quel momento tra di noi c’è solo silenzio, che nessuno delle due accenna a spezzare.

“ Mi spieghi che ti prende ?”, chiedo dopo un po’ visibilmente più calma.

“In questo periodo non riesco a mantenere la calma, forse sono sotto pressione. Sto facendo la vittima, che sciocca!”, si scusa mortificata.

“ So che è successo qualcosa da quando siamo arrivate e so che riguarda Lavi, quando avrai voglia di parlarne, io ci sono.”, le confesso mettendole una mano sulla spalla.

“ Non preoccuparti, non voglio darti altre preoccupazioni oltre a quello che sta succedendo ad Allen. Scusa ancora.” dicendo questo se ne va lasciandomi sola.

Rimango ancora un po’ immobile davanti alla porta dello studio poi, quasi meccanicamente, cammino senza una meta precisa inondata dai ricordi.

Nell’ultimo periodo quante cose sono successe. Ed è stato a causa di Allen, Lavi e Lenalee che tutto è iniziato. Chi sa adesso come sarebbe la mia vita se qualche mese fa non li avessi incontrati, quasi mi immagino seduta alla scrivania con i capelli legati a fare i compiti o parlare con quelle amiche occasionali che si fermano per poco tempo nella tua vita e se ne vanno come se nulla fosse.

Quando mi guardo in torno mi rendo conto di esser arrivata accanto alla camera dell’inglese. Prendo coraggio e busso. Nessuna risposta, cerco di aprire la maniglia e con mia grande sorpresa la porta si apre.

So che è violazione di privacy, ma è troppo forte.

“ Allen.” lo chiamo con voce insicura.

La sua camera è in perfetto ordine come al solito.

Entro nella camera e cerco con lo sguardo Allen, ma quando lo trovo rimango sbalordita. Si trova davanti allo specchio rotto in mille a testa bassa con la mano sanguinante. Pian piano sul suo viso si apre un sorriso, ma non uno dei suoi dolci, quello è sadico.

“ Allen.”, pronuncio il suo nome quasi come un sussurro, ma basta per farlo sobbalzare e voltarsi verso di me. La sua espressione è cambiata totalmente, adesso è preoccupato e sorpreso.

“ Mizumi, c-che ci fai qui?”,

“ Volevo controllare come stavi.”, confesso.

“ Sto bene, non preoccuparti.”, come al solito cerca di tranquillizzarmi.

“ No Allen, non stai bene.”, affermo mentre mi avvicino a lui e gli prendo la mano destra sanguinante.

“ Non è niente, sono inciampato nello specchio.”,

“ Smettila di dirmi bugie. Non voglio forzarti, ma mi stai facendo preoccupare, ti prego dimmi la verità.”, dico prendendogli poi il viso tra le mani costringendolo a guardarmi.

“ Non voglio nasconderti nulla, ma ho paura.”, mi confessa.

“ Di cosa?”,

“ Io… Ti prego non odiarmi quando te lo dirò.”,

“ Non potrei mai odiarti.”, gli confermo sorridendogli dolcemente.

“ Non penso.”,

“ Che vuol dire?”, chiedo confusa. In quel momento mi attira a se in un abbraccio, come per impedirmi di scappare.

“ Voglio solo dirti una cosa prima. Anche se dopo te ne andrai, preferisco che tu lo sappia. Ti amo e lo farò sempre, te lo prometto.”, mi dice facendomi avvampare e poi, quasi come per dimostrarmi che avrebbe mantenuto la parola, mi bacia. Un bacio dolce con un accenno di tristezza.

Quando ci stacchiamo mi guarda negli occhi accarezzandomi la guancia.

“ Non sono esattamente quello che tu credi.”.

 

Allora? Che ne pensate? Qualcuno ha capito cosa sta succedendo ad Allen? ( certo che è facile capirlo per chi saXD, sono fin troppo preferibile.). So che non è nulla di che come capitolo, ma era necessario. Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori. Vi sarei eternamente grata se lasciaste un commento, per sapere se la storia come sta andando avanti è di vostro gradimento o no, anche per dare pace al mio povero animo. ( Ditemelo se faccio pena XD.) Vi ringrazio anche se leggete e non commentate. Alla prossima!!

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Capitolo 10
*** 9° capitolo - Riunione ***


Chiedo umilmente perdono per l'ennesimo ritardo... Questo periodo è stato parecchio... Stressante.

Ma non perdiamoci in chiacchiere, eccovi il nuovo capitolo, e scusatemi per eventuali errori grammaticali, che naturalmente me li farete notare. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Buona lettura!!

 

“ Non sono esattamente quello che tu credi.”.

Quella frase mi fa pensare cose che non dovrei minimamente prendere in considerazione.

“ Io sono…” le parole che sta pronunciando mi fanno battere il cuore a mille, ma uno scocciatore entra nella stanza interrompendolo.

“ Ehi ragazzina muoviti che dobbiamo partire!”, mi ritrovo a guardare un Kanda più irritato che mai.

“ Kanda per favore, solo cinque minuti!”, lo implora Allen. Strano, non me lo sarei mai aspettata da lui, in casi come questo lo avrebbe fulminato con lo sguardo a causa della sua entrata.

“ Taci Mammoletta! Ho già perso abbastanza tempo!” ribatte il giapponese, e così, evitando inutili discussioni, lo seguo salutando  Allen che mi guarda andare via con occhi tristi.

Il nostro discorso è solo rimandato, e questo lui lo sa bene.

“ Dove dobbiamo andare?”, chiedo a Kanda.

“ In Italia, c’è stata affidata una missione, ci dobbiamo incontrare col coniglio e Bookman.”, mi spiega per sommi capi seccato.

“ Certo che parlare con te è sempre un piacere.”, dico ironicamente

“ Stammi a sentire, ti abbiamo cercata quasi ovunque ma non ti trovavamo da nessuna parte,  così  hanno costretto me a venire a cercarti! Adesso ficcatelo bene in testa, devi venire in missione con me e quella rompi scatole di tua sorella che ti piaccia oppure no!”, mi fredda furioso.

“ Mi dispiace ok? Hai detto che dobbiamo muoverci!” gli urlo contro avanzando a grandi passi superandolo.

Kanda quando vuole sa esser un gran maleducato!

Una volta arrivati in stazione saliamo sul treno dove Aya ci sta aspettando e grazie al nostro distintivo prendiamo subito posto nelle  cabine.

Mia sorella sembra più nervosa che mai, Kanda è sempre il solito mentre io cerco di immaginare quello che mi deve dire Allen.

Dopo interminabili ore, il silenzio è spezzato da mia sorella.

“ Ma quanto ci vuole?”, sbuffa lei annoiata.

“ Non lo so”, le rispondo.

“ Certo che siamo in ottima compagnia!”, afferma indicando Kanda con lo sguardo.

“ Almeno io non sto stritolando tutto quello che ho in mano.”, si difende senza degnarla di uno sguardo, ma alludendo al pezzo di carta che tiene stretto tra le mani.

“ Sono solo nervosa tutto qui.”, ribatte Aya.

“ E cerca di mantenere la calma, se falliamo la missione sarà solo colpa tua!”, sbotta lui zittendola.

“ Kanda non devi essere così duro con lei!”, lo rimprovero freddandolo.

“ Senti adesso non farmi la predica!”, ribatte Kanda.

“ Sei incredibile! Mi spieghi cosa ti abbiamo fatto di male?!” chiedo esasperata, ma senza ricevere una risposta, si alza ed esce dalla cabina.

E alla fine cala di nuovo il silenzio, ma questa volta nessuno osa romperlo.

Quando arriviamo in Italia, dopo aver preso anche la nave, non sappiamo cosa fare.

“ Allora? Cosa dobbiamo fare?”, chiedo stizzita a Kanda.

“ Aspettiamo Bookman e il coniglio.”, risponde lanciandomi un occhiataccia. Se lo sguardo potesse uccidere, sarei morta in quel preciso istante.

“ Solitamente sono puntuali.”, afferma Aya.

“ Infatti eccoli lì.” annuncio io indicando un muretto dove ci sono Lavi e Bookman che ci aspettano.

Mentre ci avviciniamo sento Aya che rallenta il passo, così la prendo per mano trascinandola.

“ Ehi Yuu-chan! Ce ne avete messo di tempo!”, ci saluta un Lavi raggiante.

Kanda risponde con un sordo “Tsh” al saluto di Lavi.

La sua espressione cambia radicalmente quando incrocia lo sguardo di Aya e lei abbassa immediatamente lo sguardo.

“ Bookman che problemi ci sono?”, chiedo all’anziano con tono serio.

“Venezia è sotto attacco del Conte, non sappiamo il reale motivo, ma ogni giorno degli Akuma attaccano la città”, ci spiega.

 “ Dobbiamo scoprire la causa di tutti questi attacchi. “conclude infine Lavi.

Ci dirigiamo verso il centro di Venezia sperando di trovare qualcosa che ci può aiutare.

Una volta arrivati ci imbattiamo in una schiera di Akuma di Terzo livello. Cavoli, sono tantissimi!

Senza pensarci due volte ci buttiamo nel combattimento, aspettandoci di incontrare anche qualche Noah, e infatti ne arriva uno.

“ Che bello posso giocare un po’.”, è quella bambina ! Si trova sul solito ombrello.

“ Mi spiegate com’è possibile che vi incontro ovunque vada?!”, chiede Aya, ma è più una domanda retorica.

“ Sai mi piacerebbe giocare un po’ con te, a quando ho sentito hai il cuore spezzato giusto?”,

“ Sta zitta!”, le ringhia contro facendola ridere di gusto.

“ Aya non fare pazzie!”, la rimprovera Lavi.

“ Cosa te ne importa? Me l’hai detto tu, prima di partire! Mantieni fede alle tue parole!” dicendo questo fa fuori con un sol colpo un Akuma. Non l’ho mai vista così infuriata.

Ad un tratto gli Akuma spariscono attraverso la solita porta rossa, ma non il Noah.

“ Tu sei la ragazza di Allen giusto?”, mi chiede di punto in bianco guardandomi  fisso negli occhi. Io rimango sbalordita cercando di dare una spiegazione ad una domanda così confidenziale.

“ Visto che non rispondi continui! Se fossi in te mi godrei ogni istante con lui sai, potrebbe accadere qualcosa che vi farà allontanare, magari un suo cambiamento, oppure lo allontaneresti tu. Lui non ti ha detto tutta la verità, non è esattamente quello che pensi.”.

Quella frase, è esattamente quello che ha detto Allen! Rimango  paralizzata mentre lei sorride malefica.

“ Mizumi non ascoltarla! Allen non ti mentirebbe mai! Lui vuole dirti la verità!”, grida mia sorella.

“ Sai delle volte le persone dovrebbero imparare a stare zitte.”, le ringhia contro Road e delle candele appuntite sfrecciano verso l’altra.

“ No!” il mio grido disperato riecheggia nelle pareti.

Quando iniziano a colpire il terreno alzano un gran polverone nascondendo così Aya.

Le lacrime scorrono sul mio viso ed io non ho nemmeno la forza di trattenerle, senti la terra mancarmi sotto i piedi e le gambe mi cedono mentre osservo il polverone.

L’ho persa, ma stavolta non la rivedrò.

Quando però la nube si dissolve la prima cosa che vedo è il martello di Lavi ingrandito di parecchio che ha parato i colpi. Non mi ero accorta che lui si è parato davanti ad Aya con l’innocence per farle da scudo.

“ Uffa!”, esclama Road seccata.

“ Scusa se ti ho rovinato il gioco.”, sogghigna Lavi mentre fa rimpicciolire il martello.

“ Non fa niente, mi divertirò comunque.” afferma malefica la ragazzina facendo partire un'altra raffica di candele appuntite verso di lui. Lavi le evita abilmente, così come tutte le raffiche di colpi successivi.

Dopo molto tempo, Road viene colpita da un attacco di Lavi, che sparisce immediatamente.

Stremato, il ragazzo si inginocchia a terra col fiato corto. Bookman gli si avvicina lentamente ma Aya è più veloce e lo abbraccia da dietro, col corpo scosso dai singhiozzi.

“ Aya mi dispiace tantissimo! Ultimamente ti ho trattata come un estranea e così ti facevo del male , scusa se solamente adesso me ne rendo conto.”, si scusa Lavi con lo sguardo basso.

“ Non è colpa tua se mi affeziono troppo velocemente alle persone.”, lo ammonisce lei,”Amici come prima? ”.

Il guercio di sua risposta si alza, aiuta lei a fare lo stesso e l’abbraccia, la tiene stretta come per paura che possa andarsene via e non vederla di nuovo.

Non devono nascondere i loro sentimenti, si amano, si vede. Ma entrambi devono aspettare, ed esser pronti.

Non posso non esser felice per loro, ma il pensiero di Allen mi rattristisce. Chi sa cosa sta facendo in questo momento.

 

                                                      * * * * * * * *

                                    Contemporaneamente all’Ordine Oscuro

Una voce continua a dirgli cose assurde, false. Ma nella stanza con lui non c’è nessuno, la voce è nella sua testa.

Ti lascerà, sarai solo, ti guarderà con disprezzo e disgusto.”,

“ Non è vero! Lei non lo farebbe mai!”, grida disperato il ragazzo  stringendo più forte il lavandino del bagno dove è appoggiato.

Allora? Cosa ve ne pare? Comunque ringrazio chi mi segue, vuol dire che non sono un completo disastro XD. Spero che il capitolo vi sia piaciuto com'è piaciuto a me ( è stasto davvero " divertente" scrivere della piccola conversazione tra Allen e LUI). Alla prossima!

 

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