Over and Over

di Cardy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Opposti ***
Capitolo 2: *** Cadere per la prima volta ***
Capitolo 3: *** Non esiste... ***
Capitolo 4: *** Michael ***
Capitolo 5: *** Cheri Cheri lady. ***
Capitolo 6: *** Ti sento ***
Capitolo 7: *** M'abituerò. ***
Capitolo 8: *** Cos'è l'amore? ***



Capitolo 1
*** Opposti ***


Note dell'autrice: E come al solito voglio chiarire alcuni punti. Come faccio spesso, questi due pampini derivano da una role infinita che ho con la mia Ast (sempre la stessaXD) e quindi uno di loro non mi appartiene. Scott non è miou,u non mi prenderò il merito per la sua esistenzau.u E quindi ho chiarito il punto. James invece è farina del mio saccoXD Purtroppou,u


Opposti. (perchè la regola vale sempre: si attraggono anche quando non se ne rendono conto)

James era un ragazzo strano, lo ammetteva per primo. Non che fosse il classico texano, quello che si veste con pantaloni sfrangiati e cappello da cow boy, non amava calvalcare tori meccanici, mangiare spighe di grano e fischiare alle ragazze che vedeva per strada.
Quello poi era capibile, visto che Jame Carvel era gay! Gay e solamente gay! Per di più passivo e con la brutta abitudine di farsi montare dal primo che gli ispirasse sesso. Si, era un pò la classica puttana! E come suo fratello gemello gli faceva notare, era anche troppo rumoroso, fastidioso e fin troppo rompipalle! Ma alla fine lui stava bene così, amava la vita e credeva che godersi ogni istante fosse lecito, una cosa fin troppo chiara. Però aveva un pregio, che lo aveva portato a quell'ufficio, in una delle più prestigiose agenzie pubblicitarie della grande mela. Da Odessa a New York, avrebbe potuto scriverci un libro! E si trovava bene lì, si trovava a suo agio ed aveva trovato tante persone simpatiche.
C'era però una cosa che aveva trovato, senza nemmeno accorgersene. Una cosa, non era l'appellattivo giusto, visto che si trattava di un mezzo austriaco dagli occhi di un colore indecisissimo fra il viola e l'azzurro, i capelli scuri, un neo assolutamente carino, occhiali e l'aria più snob che avesse mai visto. Era lì da meno di un anno e non aveva ancora capito come facesse a camminare con una scopa su per il culo.
Scott Reiter era una persona molto riservata, suo diretto opposto, l'emblema del caos impersonificato. Ma nonostante tutte le differenze lo attirava, c'era qualcosa in quello spilungone che lo spingeva ad avvicinarsi a lui, non capiva che cosa fosse, ma era così.
Per questo non aveva perso altro tempo, avvicinandosi a lui alla mensa aziendale. Mangiava sempre da solo, come se non avesse nessun interesse a scambiare parole coi comuni mortali.
-"Ciao!"-
trillò, sedendosi davanti a lui, sorridendogli con fare tranquillo. L'altro aveva alzato gli occhi dalle pratiche che si era portato dietro, inarcando un sopraciglio.
-"Ci conosciamo?"-
-"Certo che no! Però so come ti chiami!"-
-"Ah..."-
Bhè, finita lì? Lo vide tornare a leggere i documenti. ma lo stava ignorando? Lo fissò per un secondo, imbrociandosi.
-"Sei scortese, sai? io sono venuto qui per parlare!"-
-"Peccato che a me non interessi quello che hai da dire, no?"-
Ma, ma... che stronzo! inarcò un sopraciglio, osservandolo ancora, magari cercando qualcosa che potesse interessare ad entrambi. Si illuminò, come aveva fatto a non notarlo prima? In mezzo a quelle scartoffie c'era un libro, un libro che conosceva bene.
-"Atticus è un personaggio interessante."-
Vide gli occhi di quel colore stranissimo alzarsi nella sua direzione.
-"Cosa?"-
-"Atticus Finch è un bel personaggio, il fatto che voglia sembrare insipido, nascondendo tutti i suoi pregi anche agli occhi dei suoi figli è assolutamente fantastico."-
Lo sguardo dell'austriaco era sorpreso, mentre posava lo sguardo sul libro e poi di nuovo sul ragazzino dai capelli castani che gli stava di fronte, sorridente, con gli occhi verdi e screziati di marrone che brillavano di vera passione.
-"Lo hai letto?"-
-"Eccome! è uno dei miei libri preferiti! Anche se non quello in assoluto! quello spetta ad un altro!"-
-"E quale?"-
-"Ok, te lo dico, ma non prendermi per il culo, tutti mi prendono per il culo quando lo dico! Anna Karenina!"-
Scott sorride, divertito. Quel ragazzino era strano, totalmente diverso da quello che si aspettava. A dire la verità lui conosceva il suo nome, lo aveva visto qualche tempo prima, quando, ignorato dalla gente, aveva pagato da mangiare al barbone che stazionava sempre di fronte all'agenzia. E, se doveva essere sincero, lo aveva già incontrato anche in biblioteca, nella sezione dei classici russi. Era stata una sorpresa ritrovarselo al lavoro, scoprire che era un chiassoso e casinista texano, così differente dal ragazzino che aveva osservato incuriosito. Però voleva conoscerlo, non aveva mai trovato modo di farlo in biblioteca, e fino a quel momento nemmeno sul lavoro. Forse, il fatto che si fosse accomodato davanti a lui quel giorno non era una cosa così negativa.
Beata innocenza!
Quello che Scott Reiter non aveva ancora capito, era che i tifoni, proprio come James, passavano e lasciavano sempre qualche segno, e quello non era solo che l'inizio della fine.

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Capitolo 2
*** Cadere per la prima volta ***


Cadere per la prima volta.

Era assurdo. Da quando l'altro si era seduto davanti a lui a mensa non aveva più un momento di pace. Non che fosse poi così insistente -era peggio alle volte!-, ma James era una persona più complessa di quanto volesse dimostrare, anche se ancora non capiva perchè nasconderlo.
E la cosa brutta, perchè bella non poteva essere, era che si sentiva terribilmente attratto da quel mare di contradizioni, da quelle miriadi di sfacettature che vedeva in lui, anche se cercava di non vederlo. La verità, nuda e cruda, era che forse, sotto sotto, era interessato a lui.
James era assurdo, aveva mille idee e cercava di metterle in atto tutte in una volta, ritrovandosi così incasinato che alle volte credeva che prima o poi sarebbe morto di fronte ai suoi occhi. E non capiva come fosse possibile vederlo sempre con un sorriso, sentirlo ridere.
La cosa bella di James era la sua testardaggine. Non si abbatteva, lo si poteva insultare, lo si poteva denigrare, che l'altro avrebbe alzato le spalle, sorriso e poi sarebbe tornato a percorrere la strada che aveva deciso, senza fermarsi a riflettere sulle conseguenze, tanto sapeva già che in qualsiasi cosa si sarebbe impegnato avrebbe avuto successo. E se così non fosse stato ci avrebbe riprovato di nuovo e di nuovo, fino a che non ci fosse riuscito od avrebbe sbattuto a muso duro contro ad un palo.
Ecco cosa gli invidiava. Scott si mostrava sempre gelido e distaccato, ma era così preso dal giudizio altrui che faticava a mostrarsi in maniera diversa, per cui preferiva cercare di non scoprirsi del tutto. Sapeva di essere noioso, si potersi nascondere solamente dietro ad un sarcasmo usato solamente nei momenti innopportuni, alla sua facciata fredda ed indifferente, eppure si sentiva totalmente scoperto e spiazzato sotto lo sguardo di quegli occhioni verde-marroni spalancati sulla vita e sulle sue meraviglie.
Allo stesso tempo sapeva che non sarebbe mai andato bene per lui, per cui preferiva tenerselo lontano. O almeno cercava di farlo, sembrava che il ragazzinofosse realmente interessato a lui, in una qualche maniera. Non che lo infastidisse poi così tanto che gli ronzasse intorno, anche se non lo dimostrava quasi mai, doveva mantere la sua maschera.
-"Tu sei una persona stranosa."-
Aveva strabuzzato gli occhi, rischiando di soffocarsi con la pasta, alzando lo sguardo nella sua direzione.
-"Stra-che?"-
-"Stranosa, Scotty."-
-"E per noi comuni mortali sarebbe?"-
-"Strana più curiosa."-
-"In che senso?"-
-"Nel senso che più passo il tempo con te e più mi convinco che sei assolutamente fantastico, però lo nascondi e non vuoi darlo a vedere, quindi sei stranoso."-
Non ricordava che cosa avesse risposto, sapeva solamente che James alla fine aveva alzato le spalle e gli aveva comunicato che non gli interessava il suo parere e che voleva solamente conoscerlo, perchè per lui valeva la pena farlo.
E nessuno lo aveva mai considerato degno di tante attenzioni. perchè era noioso, perchè era sostanzialmente uno stronzo e che quindi era buono solo per il lavoro e niente altro. Invece qualcuno che sembrava volerlo conoscere c'era, anche se non era così sicuro di volerglielo permettere. Ma tanto sapeva una cosa, o almeno lo aveva intuito: quando James Carvel si metteva in testa qualcosa nemmeno un amnesia sarebbe riuscita a distorglielo dal suo intento.
E forse non era poi una cosa così negativa!

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Capitolo 3
*** Non esiste... ***


Non esiste capoufficio che non si porta a letto il/la segretario/a
Overo la logica classica di un texano seriamente malato!

Se proprio voleva essere onesto, c'era una cosa che gli premeva dentro. Aveva iniziato ad avvicinarsi a Scott in maniera totalmente innocente, niente malizia, niente interesse personale, semplicemente, essendo l'austriaco una persona interessante, aveva deciso che valeva la pena spendere del tempo per conoscerlo. Che la cosa non sarebbe stata semplice lo sapeva fin dall'inizio, che insieme a lui avrebbe conosciuto anche una variegata fauna umana, quasi tutta europea.
In particolare il capo di Scott, più giovane di età ma sicuramente più in gamba per certi versi, almeno sul lavoro. Antonio era spagnolo, aveva i capelli castani appena ondulati, gli occhioni versi ed un corpicino da bambolina di porcellana, come credesse di essere etero lo sapeva solamente lui.
Comunque non era una cattiva persona, se si evitava di farlo arrabbiare. Aveva visto sola una volta Antonio incazzato con Scott, e per quanto l'austriaco facesse paura quando era irritato, lo spagnolo possedeva un sadismo unico.
Come era finita? Con lo spagnolo a pranzo e successivamente a casa a dormire e l'austriaco in ufficio a risistemare l'archivio in ordine alfabetico-cronologico. Tutto, senza farsi scappare un anno.
Ma nonostante tutto si trovava bene in loro compagnia, anche se c'era una cosa che non riusciva a spiegarsi, una sensazione strana. Non aveva mai pensato di potersi prendere una cotta per Scott, se ne guardava bene anche solo di prendere in considerazione un idea simile, però non sopportava quando stava troppo vicino allo spagnolo, o a qualsiasi essere umano che respirasse e che fosse anche vagamente accettabile. Soprattutto se quest'ultimo era spagnolo e con un visino assolutamente impeccabile.
Si guardò allo specchio per l'ennesima volta, facendo sbuffare il suo gemello. Colin era più alto di lui di almeno dieci centimetri, gli occhi verdi ed i capelli più tendenti al rosso.
-"James, mi spieghi cosa hai da guardarti ancora allo specchio?"-
-"Io sono brutto?"-
Il gemello rialzò un sopraciglio, avvicinandosi al piccolo texano. James era così preso dalle proprie paranoie che non si accorgeva che era davvero carino, oppure c'era qualcosa che lo turbava più del solito. Sorrise posandogli una mano sulla spalla.
-"Sei carino da matti, James."-
-"E pensi che sia vero che tutti i capoufficio vadano a letto con il proprio segretario?"-
Ah, ecco il problema. Soffocò una risata, scompigliando i capelli di quel deficiente che si trovava per fratello.
-"probabile, tranne per un eccezione."-
Gli occhioni più scuri di James si puntarono in quelli della sua immagine riflessa, Colin lo strinse maggiormente a sè, facendo aderire la schiena al proprio petto.
-"Non credo che Antonio andrebbe mai a letto con Scott, piuttosto credo che tutti e due si castrerebbero."-
Sentì il fratello trattenere una risata, mentre annuiva, più rilassato. Staccandosi per andare a finire di prepararsi. Colin si sdraiò sul letto, sapeva che ci avrebbe messo un eternità. James era un ragazzo allegro, ma lui lo conosceva. Era abituato alle stranezze del suo gemello, erano 27 anni che ci conviveva, ed era abituato a capire le cose prima che lo facesse lui. James era perso, perso per un mezzo austriaco con seri problemi di socializzazione, perso totalmente per Scott e nemmeno se ne rendeva conto. Sperò con tutto se stesso che riuscisse ad accorgersene prima di fare qualche stronzata. Quando lo vide uscire dal bagno, sorridendo come un ebete, capì che alla fine era solamente una speranza vana.
Al pub, james si comportò come al solito. Ma alla fine doveva ammettere una cosa, probabilmente quello che si agitava nel suo petto era gelosia. E forse, molto forse, poteva finalmente iniziare a considerare l'idea di avere una cotta per Scott, e forse, ancora più forse, non era detto che sarebbe andata poi così male. Almeno fu quello che si ritrovò a pensare quando si specchiò in quegli occhi che lo facevano completamente impazzire ed un sorriso si formò sulle labbra di entrambi.

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Capitolo 4
*** Michael ***


Michael.

Michael O'Shane era un idiota! Michael O'Shane era un coglione palestrato dai tratti virili e dalla pelle scurita, i capelli biondi, il sorriso smagliante ed un senso dell'umorismo pungente.
Ma ciò non toglieva che Michael O'Shane fosse anche un loro cliente e che quindi gli andasse portato rispetto. Ma non per questo significava che dovesse sopportarlo, proprio per nulla.
Scott Reiter era la classica persona a cui bastava un occhiata per capirne un altra, alcune volte, e Michael, con il suo sorriso, con quel suo modo di fare garbato, con quelle battute simpatiche e piene di spirito, per lui era un grandissimo stronzo. Ma ammetteva che questa volta c'era qualcosa che lo spingeva ad essere prevenuto. Michael O'Shane girava troppo intorno a James Carvel. E lo sentiva, lo annusava nell'aria come se fosse un segugio, quell'odore di attrazione reciproca, quell'odore acre che significava che se non stava attento glielo avrebbe portato via.
Ed era sbagliato. Perchè James non era mai stato suo. Si, ormai erano amici, c'era qualcosa di strano fra loro, il piccolo sembrava non tirarsi indietro quando gli passava il braccio sulle spalle e se lo stringeva al petto, coccolandolo. ma non era mai successo nulla di diverso.
Per questo Michael O'Shane era un pericolo, quindi lo aveva ettichettato come un bastardo.
Spostò lo sguardo alla lavagna, dove James stava mostrando il proprio lavoro, spiegandolo con la solita enfasi.
-"In sostanza questo sarà un progetto innovatoso!"-
-"Come scusi?"-
Non riuscì a trattenere un piccolo ghigno.
-"Intende dire che sarà un progetto innovativo e favoloso, mister O'Shane."-
Nella sua voce, nel tono di finta cortesia, aveva nascosto la sua soddisfazione. Almeno quello bisognava dirlo, quel bestione palestrato sembrava non capire il lessico di James. Anche per lui era stato difficile, ma dopo un pò ci si prendeva l'abitudine. Il piccolo texano gli rivolse un sorriso smagliante, annuendo.
-"Quello che ho detto io, Scotty! Innovatoso!"-
-"Por favor, James, potresti evitare di sparare le tue solite cazzate e continuare?"-
-"Ma Tonio! Come posso esprimere il mio genio se questo non viene compreso?"-
-"Il tuo che? Continua, idiota!"-
E come al solito scoppiò il solito battibecco fra lo spagnolo ed il grafico. Scosse la testa, togliendosi gli occhiali e massaggiandosi le palpebre. Lì dentro assumevano solamente casi umani!
-"è sempre così qua?"-
Distolse lo sguardo dai due che continuavano a darsi addosso, osservando il cliente. Quel sorriso lo stava detestando.
-"Dopo un pò ci si fà l'abitudine, mister O'Shane."-
-"Immagino. James sembra un ragazzo simpatico."-
-"Lo è."-
-"E lei ci va d'accordo, mister Reiter?"-
Sostenne lo sguardo di quegli occhi di ghiaccio senza scomporsi, spostando poi lo sguardo sul piccolo texano -che stava cercando di spiegare allo spagnolo che le sue cellule cerebrali stavano benissimo- sorridendo appena.
-"Si."-
-"Ah, non lo credevo possibile. Siete talmente diversi che non vi avrei mai visto come amici, o come qualsiasi altra cosa."-
Era un brutto gioco, molto bastardo, viscido, e lui non voleva caderci per dargli soddisfazioni.
-"Lo so, ma non tutto è come sembra. Andiamo piuttosto d'accordo."-
-"Ci credo."-
Ritornò a fissarlo, trovando ad aspettarlo quel sorriso da rettile, quasi si aspettava che una lingua biforcuta comparisse a passare sulle labbra.
-"Mi piacerebbe conoscerlo di più, in fondo sembra una persona interessante, James Carvel, giusto?"-
Annuì, irrigidito, prima di scusarsi ed andare finalmente a separare quei due idioti prima che arrivassero alle mani, cosa di cui non si poteva mai essere sicuri conoscendoli, facendo mettere seduto lo spagnolo ed attardando qualche secondo di troppo la mano sui fianchi del texano. Tornò al proprio posto, sentendo quegli occhi glaciali seguirlo, prima di posarsi nuovamente sul piccolo castano.
No, non gli stava bene, non gli stava bene proprio per nulla! Quando uscirono vide Michael bloccare James fuori dalla porta, parlandogli con quel sorriso. Si fermò ad osservarli, prima di sentire una mano sul braccio.
-"Vamos, Scotty, certe scene rovinano solamente la giornata."-
-"Non so di cosa parli, Antonio. Non c'è nulla che possa rovinarmi la giornata."-
-"Se lo dici tu, Scott. Io penso che ci sia."-
Faticosamente spostò lo sguardo dai due che ora stavano ridendo sul suo capo, amico, confidente quando non lo sfotteva, ritrovando in quelle iridi verdi un lieve accenno di preoccupazione. E per un momento gli fu grato che non stesse insistendo e che lo volesse portare via. Perchè se in quel momento avesse aperto bocca nuovamente, l'unica cosa che ne sarebbe saltata fuori sarebbe probabilmente stata che James non doveva fidarsi di quel serpente. Ma ognuno può decidere di sbagliare come preferiva, e lui era abbastanza grande per starci male per un pò e poi ritornargli a fianco.

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Capitolo 5
*** Cheri Cheri lady. ***


Cheri Cheri Lady.

Di James gli piacevano sostanzialmente due cose in particolare. La prima era che nonostante si mostrasse un ragazzo abbastanza disincantato era un ingenuo colossale, la seconda era che era una bomba a letto. Quel ragazzino si abbassava a qualsiasi cosa, bastava che si facesse sesso e gli andava bene. Era spettacolare.
Purtroppo tutto il resto era fastidioso. parlava, aveva una testa non indifferente, a lui piacevano gli idioti totali, quelli che non ragionavano troppo, e James non rientrava nella cetegoria. Un altra cosa che gli dava particolarmente fastidio era, nonostante stesse cercando di porvi rimedio, la presenza di Scott Reiter nella vita del piccolo.
La stessa ingenuità che lui apprezzava, perchè gli permetteva di rigirarselo come preferiva con qualche frase ad effetto ed una carezza, impediva a James di accorgersi della verità che lui vedeva, cioè che quell'austriaco gli moriva dietro. E che il texano ricambiava.
Non che lo amassa, amare un concetto fin troppo forte per quello che provava, ma lo considerava suo e non sopportava che quel quattrocchi insipido e testa di cazzo gli ronzasse intorno. Nessuno doveva mettersi in mezzo quando si intestardiva con un nuovo, interessante giocattolo. Lo osservò prepararsi, sistemarsi un ciuffo ribello che ricadeva sulla fronte, posando il gomito sul cuscino, l'odore del sesso gli stuzzicò piacevolmente le narici, mentre sondava con gli occhi quel corpicino esile che purtroppo si stava coprendo.
-"Esci con gli altri quindi?"-
James annuì, voltandosi nella sua direzione, sorridendogli allegro.
-"Si, andiamo a bere qualcosa e poi non ne ho idea. Tu sei sicuro di non volere venire?"-
Scosse la testa, sbadigliando appena.
-"no, più tardi ho una cena di lavoro, vai e divertiti."-
-"Non ti piacciono proprio, vero?"-
Come aveva già riscontrato, James non era stupido. Lo fissò mentre cercava una camicia adatta, indossandola ed allacciandosela lentamente. No, non gli piacevano per nulla, affatto. A parte per quello schianto del gemello del ragazzino che continuava a controllarsi o quella puttana russa dagli occhi verdi -quei due ragazzi erano uno spettacolo, porca troia!-, non aveva intenzione di mischiarsi a quel branco di deficienti che al texano piacevano tanto.
-"Si che mi piacciono, sono simpatici, la prossima volta verrò anche io."-
-"lo prometti sempre, Michael, ma alla fine c'è sempre qualcosa che te lo impedisce."-
-"Anche io ho un lavoro, James."-
Vide un lampo di rabbia passare in quelle iridi screziate, si trattenne dal sorridere. Gli piaceva anche che fosse così permaloso, finiva sempre nella stessa maniera, sesso grandioso e lui che arrivava in ritardo da quegli sfigati.
-"Ah, certo. Guarda caso quando ti invito ad uscire con noi."-
-"Anche a te non piacciono i miei amici, James."-
-"A differenza tua mi sforzo di sopportarli."-
-"C'è anche Scotty stasera?"-
Quel miagolio allusivo portò il castano a voltarsi nella sua direzione, assotigliando gli occhi.
-"Si, e allora?"-
-"Nulla, solo che sei davanti a quello specchio da mezz'ora, ora capisco il perchè."-
Schivò al pelo il libro che gli fu lanciato contro, sorridendo mellifluo, mentre si avvicinava al quel mini tifone, bloccandogli le mani.
-"Mollami! Non mi và che tu mi stia così vicino, adesso!"-
Gli scappò una risatina osservando il viso del piccolo con quell'aria improvvisamente nervosa ed irritata, mentre cercava di sfilare i polsi dalle sue mani. Come se ci fosse riuscito!
-"Dai, Jimmy, non sono stupido, lo vedo come ti guarda."-
-"smettila..."-
-"Sono certo che muore dalla voglia di farti quello che ti faccio io, deve essere tremendamente geloso quando ti bacio."-
-"Michael, ho detto basta!"-
Sentì lo strattone più forte che diede per cercare di svincolare, era tremendamente eccitante.
-"Ed io sono tremendamente geloso, non voglio che nessuno ti guardi come faccio io. Tu sei mio, vero?"-
-"mi fai schifo quando fai così."-
sorrise, lasciandogli le mani e tirandogli su il viso, baciandogli appena la punta del naso, sentendolo rilassarsi fra le sue braccia.
-"Ti amo, Jimmy, sono maledettamente geloso."-
-"Non devi, io voglio stare con te."-
lo sapeva che era facile, fin troppo facile. Quel ragazzino aveva sempre bisogno di una dose di fermezza subito seguita da una di dolcezza, per questo era assolutamente divertente avere a che fare con James. Lo baciò con passione... bene, proprio dove voleva arrivare.
E così aveva ottenuto due cose, la prima era che James avrebbe fatto nuovamente ritardo, la seconda era che quando sarebbe arrivato dai suoi importantissimi amici, quell'austriaco avrebbe avuto l'ennesima riprova che poteva anche girare alla larga dalla sua bambolina preferita.

Nota dell'autrice:Il titolo non centra nulla, lo soXD è che stavo ascoltando Cheri Cheri Lady dei Modern Talking che mi ha dato l'ispirazioneXD
E spero che anche questo capitolo piaccia^o^

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Capitolo 6
*** Ti sento ***


Ti sento.
(e parlo di profumo, ti infili in un pensiero e non lo molli mai)

Il fumo sale lentamente, crea strani arabeschi senza alcun senso. lo fissi e rabbrividisci appena, fa freddo. Ma avevi bisogno di fumare, e forse non fa nemmeno tanto freddo, forse sei tu che te lo senti addosso. Come al solito, dopo l'ennesima scena madre di Michael, vi siete ritrovati a rotolarvi sul letto e lui ti ha preso tanto forte che ti fa male ovunque, ma forse hai più male in mezzo al petto.
Lo ami, almeno è quello che continui a ripeterti da quando le cose si sono fatte più serie, però... però quando Scott ha fatto fatica a salutarti, quando sei entrato in ritardo per l'ennesima volta nel pub, hai provato una stretta strana allo stomaco. E naturalmente hai fatto finta di nulla, tessendo inesistenti lodi al tuo ragazzo, perchè alle volte ti fa paura.
Ti fa paura per come si comporta, quando ti blocca all'improvviso, però la verità è che ti fa più paura lasciarlo senza una vera ragione. Non ti è sfuggito tutto quello che dice su Scott, se devi essere totalmente sincero hai paura che l'austriaco ci vada di mezzo. E non lo vuoi.
Perchè Scott è importante, lo definisci sempre il tuo migliore amico, ma menti, vero? Non è il tuo migliore amico, altrimenti non sorrideresti quando senti nell'aria il suo profumo. Lo riconosceresti fra milioni di odori, come se il tuo nado avesse un radar per riconoscere solo lui, ma lo nascondi portandoti la sigaretta alle labbra.
-"Oh, come mai qua? pensavo avessi deciso che io non esistessi, stasera."-
Lo vedi fermarsi e poi sospirare, passandosi una mano fra i capelli scuri. Adori quando fa il sostenuto, come se lui fosse superiore a tutti, perchè sai che è solo un modo per mascherare tutta la sua insicurezza. E sai anche che non vuoi fargli del male ma che gliene farai in ogni caso.
-"sei cambiato."-
Le sue parole ti colpiscono, fanno male.
-"Dici?"-
E preghi che non sia arrivato il momento in cui rovinerai tutto. però lo senti, senti che più va avanti quella storia, più tutto andrà a puttane.
-"James, io..."-
Un altro brivido ti percorre la spina dorsale, dove trovi la forza di guardarlo negli occhi non lo capisci, ma lo fai, come se non sapessi che cosa vuol dire.
-"Ti ha mangiato la lingua il gatto, Scotty?"-
Sorridi, perchè sorridere ti viene maledettamente bene, e poi ti irrigidisci quando vedi quello sguardo addolcirsi. è bello, lo hai sempre saputo, è bellissimo, ma ora ne hai la conferma. Ed il cuore va a puttane, inizia a battare violentemente, il pensiero ti corre a Michael e la tua stupissima testa ti ordina di fuggire, perchè così non dovrai più temere per lui.
-"Mi piaci, James. E vorrei che tu riflettessi davvero sulla possibilità di stare con me."-
Respira, devi ricordarti di respirare. sarebbe così semplice dirgli di si, saltargli al collo e baciarlo, ma non puoi.
Tu sei mio, Jimmy.
Michael ha saputo giocare bene le sue carte, ti ha reso dipendente da lui ma allo stesso tempo, vivi nel terrore che una sola mossa sbagliata possa significare che il biondo se la prenda con le persone a cui tieni.
Che ami.
Come Scott. Ed anche se sarebbe facile buttarti fra le sue braccia, preferisci scoppiare a ridergli in faccia, tanto sai bene che quella risata, per quanto fittizia, gli sembrerà vera.
-"Oddio, scusa! Andiamo, Scott! Io non verrei con te nemmeno se mi pagassi, nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla terra!"-
E non ti stupisce che non risponda, ti volti le spalle e se ne vada. Come al solito, la tentazione di corrergli dietro ti divora, ma quello che fai è scoppiare a piangere. E così che ti ritrova Elizabeth, in lacrime che non puoi, e non vuoi, fermare. Lei ti stringe, ma ormai sai bene che non ci sarà una seconda oppurtunità. Perchè non dirai mai perchè lo hai fatto e l'unica cosa che ti rimane è il suo profumo nelle narici, che ti sembra sempre più delizioso e distante.

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Capitolo 7
*** M'abituerò. ***


M'abituerò.
(A non pensarti, quasi mai, quasi mai)

Non ce l'hai proprio fatta, vero? Non sei riuscito a rimanere ancora lì. Sbatti la porta di casa, che protesta con uno scricchioliò sinistro, te ne sbatti. Che crolli pure, tanto quello a pezzi sei tu.
Se fossi diverso probabilmente gli avresti urlato addosso, se tu fossi almeno un pò più impulsivo lo avresti preso a schiaffi. Invece lo hai fissato e gli hai dato le spalle, andando verso la macchina e fuggendo. Sei bravissimo in quello, no? A fuggire dai tuoi problemi, a nasconderli dietro un velo di fottuto nulla! perchè è questo che mostri, Scott, un fottuto nulla!
Scott Reiter, sei un coglione!
Che cosa pensavi? Che lui potesse anche solo vederti come avresti voluto, dovevi aspettartelo. James Carvel è ben al di là delle tue possibilità. Forse saresti potuto piacere al ragazzino timido della biblioteca, ma al grafico rampante ed assolutamente esplosivo che è in giro per l'agenzia no. E sinceramente ne soffri.
Soffrire è un modo per minimizzare la situazione, i sentimenti che si agitano nel tuo petto. Ti ha strappato il cuore e lo ha calpestato. Ci hai messo un secolo per deciderti a confessargli i tuoi sentimenti e lui ti ha riso in faccia!
Nemmeno se tu fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra!
E così? Ma allora perchè ci hai creduto? Perchè per un attimo ti è sembrato possibile?
Ti siedi, lanci gli occhiali da qualche parte, sul tavolo, poi accogli il viso fra le mani. Non puoi piangere, non vuoi. Lui non merita che tu stia così male a causa delle sue parole, lo sai. Però sanguini, non hai ferite visibili, niente macchia il candore della tua camicia, però sanguini. E continuerai a farlo a lungo, lo sai.
Ti ha strappato il cuore e se lo è divorato, sbranandolo con piccoli denti appuntiti ed un sorriso irrisorio.
Ed allora capisci.
James Carvel è un cancro che ti ha divorato l'anima, come tale va estirpato.
Quel piccolo bastardo ti è strisciato dentro senza che te ne rendessi davvero conto, lentamente, intaccando tutti gli organi vitali, cuore, polmoni, cervello, fino a renderti suo schiavo. E lo ha fatto grazie ad un sorriso innocente, grazie alla sua vocetta trillante, alle volte fastidiosa, che però riusciva sempre a strapparti un sorriso.
Perchè non ti accorgi di quanto sei fantastico
trattieni un ruggito, pigiando appena un pò di più le dita sugli occhi, fanno male, il dolore fisico non può che farti bene. Ti ha detto che sei fantastico, ma in realtà ti stava solamente prendendo in giro, ti sei sempre considerato superiore a certe cose, ma non è così e ci sei caduto come un povero imbecille!
Te ne sei innamorato ed ora stai soffrendo come un cane. Te lo sei cercato, probabilmente te lo sei anche meritato, per averci sperato. Sospiri, sistemandoti meglio, facendo scivolare la mano sulle labbra.
si, hai deciso. Dimenticherai James, ti scorderai della sua esistenza, del fatto che ormai ti eri abituato a respirare solo quando lui era con te.
E ti abituerai al dolore che hai nel petto, alla sensazione di essere nulla. Si, puoi farcela.
Ci si abitua a tutto, sarà un pò più difficile ma ce la farai. Senti il cellulare vibrare e lo tiri fuori dalla tasca, una nuova fitta ti divora feroce: James.
Il tuo dito sfiora indeciso sia il tasto verde, accetteresti la chiamata e non sapresti nemmeno cosa dirgli, e quello rosso, finisce tutto, tieni fede alle promesse che ti sei appena fatto. Per fortuna la chiamata finisce prima che tu possa prendere una decisione vera e propria, un sospiro sollevato ti scappa dalle labbra. Vana speranza! Due secondi dopo eccolo ricominciare ad illuminarsi.
Ma questa volta è più semplice scegliere. Premi il rosso, spegnendo quell'aggeggio, fino a mattina rimmarrà spento.
Perchè sai di avere ragione. Ci vorrà un pò, ma ti abituerai a non pensare a lui. Te ne vai a letto, le coperte ti avvolgono. Inizierai da domani ad abituarti, avvolto fra le coperte, dove nessuno può vederti, puoi permettere ad una lacrima di scivolare sul tuo viso.

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Capitolo 8
*** Cos'è l'amore? ***


Cos'è l'amore?


Alzi gli occhi dal bicchiere di birra che hai di fronte, come al solito Michael ti ha rifilato l'ennesima cazzata, meglio così del resto. Ma l'atmosfera è strana, la notizia di come hai rifiutato Scotty si è difusa in fretta, non che ti aspettassi qualcosa di diverso, però ormai sono parecchi a sentirsi a disagio se siete entrambi presenti alle vostre serate alcoliche. Antonio si è morsicato un unghia fino a quel momento, deve essere arrivato alla carne viva. Dimitriy invece non ha di questi problemi, rilassato, mantiene sempre un aria da grande cacciatore della savana, felino e pericoloso, un leopardo. Ed è proprio il russo che stai fissando in ora, confuso, ignorando quel sorrisetto quasi maligno che gli storce le labbra.
-"Come?"-
-"Che cos'è l'amore per te?"-
Ma come ci sono arrivati in quella discussione? E soprattutto... perchè lo chiedono a te.
-"Ah... non so."-
Cerchi di eclissare la domanda, tornando a ruotare il liquido ambrato, cercando di non farne cadere nemmeno una goccia sulla tovaglia. Poi senti uno sbuffo e porti lo sguardo sull'austriaco. Una volta sareste stati seduti accanto, tu probabilmente gli saresti finito fra le braccia, una volta bevuto troppo, ora lui è dall'altra parte del tavolo, nemmeno in quel momento ti sta guardando.
-"Dovresti chiederlo a qualcuno che lo sà, Dimitriy."-
Fà male, fà maledettamente male. Era logico che avrebbe reagito in quella maniera, odiandoti, ma decidi comunque di mostrargli che, purtroppo per te, l'amore lo conosci, lo conosci bene, fin troppo.
-"Amore è quando guardi una persona e ti dici che, nonostante non sia perfetta, ai tuoi occhi è la cosa più perfetta che possa mai esistere sul pianeta."-
Hai riabbassato gli occhi sul bicchiere, non vuoi vedere le facce degli altri, gli sguardi, sicuramente stupiti che ti stanno rivolgendo. Soprattutto non vuoi vedere quegli occhi viola azzurri, quello sguardo sicuramente gelido. Una volta lo avresti affrontato, una volta gli avresti detto che Amore significa semplicemente una cosa, ora non te la senti, hai sbagliato e pagherai per sempre quel tuo errore, basta che non sia Scott a pagarlo.
-"Amore significa lottare per quella persona ma lasciarla andare quando capisci che non c'è nulla da fare, magari stargli accanto e fingere di riuscire a sopravvivere anche se ti reputa un semplice amico."-
E qui guarderesti Ivan, sai che probabilmente sta sorridendo. Così come la frase di prima era rivolta ad Elizabeth, ora stai elencando i vari modi d'amare che vedi intorno a te ogni istante.
-"Amore significa nasconderlo e fingersi più forti di quello che si è, perchè la persona per noi più importante non sarebbe in grado di capirlo ed accettarlo."-
Senti che anche Dim ha posato i propri occhi su di te. Come se non si sapesse che è perdutamente innamorato di quel coglione del cugino. Poi, in un attimo, ti torna il coraggio, o forse è solamente masochismo, non sai deciderti, ma alzi gli occhi e, inumidendoti le labbra con la birra, ripunti lo sguardo in quello dell'austriaco.
-"Amore è volere proteggere a tutti i costi qualcuno, volerlo sapere al sicuro, non importa quanto ti odierà, non importa quanto ti terrà lontano, devi ferirlo per saperlo al sicuro. Amore significa anche non sentirsi mai alla sua altezza, crederlo per sempre un miraggio nel pieno del deserto e sapere che niente potrà rimediare agli sbagli che hai fatto, basta però che lui sia felice davvero, prima o poi."-
Ecco il tuo modo d'amare, per te è normale ferirti a morte per vedere le persone che ami stare bene, oppure per avere la certezza che prima o poi riusciranno ad andare avanti, in una qualche maniera. E sai che Scott saprà andare avanti, saprà odiarti così tanto che ti lascerà alle spalle. è un piccolo pegno, quello che sta provando, per stare nuovamente bene, con qualcuno che lo meriti davanti, perchè tu sei sicuro di non meritarti uno come l'austriaco, così diverso da quello che mostra di solito. I suoi sorrisi, quelli veri, sono i più belli che tu abbia visto in tutta la tua vita e, anche se cerchi di non fare incrinare il sorriso che ti è comparso sulle labbra mentre parlavi, sai bene che non li rivedrai mai, almeno. Non li rivedrai mai rivolti a te. Ma va bene così, è quello che volevi, anche se hai mentito. Per te l'amore è solo una parola... Scott.

Note: E andiamo! Finalmente ho aggiornato! Si, lo ammetto, me la sono presa comoda>.< Solo che sto passando un bruttissimo periodo, vi chiedo scusa>.< Spero che passi in fretta così riuscirò ad aggiornare più in fretta>.< A presto e spero che vi piaccia!^o^ Grazie per la pazienzaç-ç

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