Take me by the hand

di KiaC92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Angolo autrice: Ed eccomi qua con una nuova storia,questa sarà la mia seconda avventura qui su efp e spero vi piaccia quanto Scappare è la cosa più giusta? Beh che dire se non buona lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ci tengo ;) 

Un grazie speciale alla pagina Facebook  Dark Magic's graphics per il bellissimo banner!!



Un Bacio

KIA
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POV EDWARD
 

Attraverso il vetro della macchina intravidi il cartello di benvenuto a Forks.
Forks un buco di cittadina della Contea di Clallam nello Stato di Washington.
Ciò che rende la cittadina perfetta per noi è il fatto che il cielo sia coperto da nubi e piova per gran parte dell’anno, l’inverno è freddo e nevoso mentre l’estate è umida e mai caldissima.
“Ragazzi bentornati a Forks” esclamò Esme, questo posto le era dannatamente sempre piaciuto.
I suoi pensieri erano rivolti a me, a come avrei reagito nel rivedere i luoghi che mi avrebbero ricordato lei.
Erano tutti preoccupati per me e avrebbero voluto evitare di farmi tornare qui ma questo posto era dannatamente perfetto per una famiglia di vampiri.
“Carlisle fermati voglio scendere, ho bisogno di prendere una boccata d’aria” dissi perché i pensieri di tutti ormai mi riportavano continuamente a lei e alla mia decisione che ha incrinato i miei rapporti con la famiglia. Non avevano preso molto bene la decisione di abbandonare Forks ma soprattutto non avevano tollerato l’idea di abbandonare Bella, alla fine avevano accettato perché nonostante tutto mi volevano bene e avevano cercato di capire il pericolo che correva.
“Forse dovresti passare dal cimitero” pensò Carlisle prima che scendessi.
Non rispondo e appena scendo dall’auto iniziò a correre velocissimo, i pensieri di Carlisle mi hanno messo davanti al cruda realtà, Bella non c’era più ed era tutta colpa mia. Non so come ma alla fine mi trovai al cimitero. Cerco tra tutte le tombe la sua quella, ho paura di trovare il suo nome e la foto che ritrae una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani dai riflessi rossicci, il viso dolce, gli occhi castani e profondi e le gote perennemente arrossate. La mia Bella.
Non la trovo ma al contrario trovo quella di suo padre, Charlie non puoi immaginare quanto mi dispiaccia averla fatta soffrire ma per lei è stato meglio così credimi. Non sono mai riuscito a dimenticare tua figlia e mai ci riuscirò. Perdonami se puoi, vorrei tanto chiederti cosa le sia successo.
Iniziai a correre di nuovo e questa volta mi ritrovai nel bosco vicino a casa di Charlie, era qui che avevo deciso di mettere fine alla nostra storia. Ricordo ancora quel giorno, come posso dimenticarlo non poteri mai, ho visto dolore prendere forma nella tua espressione. Sono stato molto bravo hai creduto ad ogni singola parola.
 
“Bella, stiamo per andarcene”.
“Perché proprio adesso? Ancora un anno...”.
“Bella, è il momento giusto. Per quanto tempo credi che potremmo restare ancora a Forks? Carlisle dimostra a malapena trent'anni e già ne deve dichiarare trentatré. Comunque vada, non passerà molto tempo prima che ci tocchi ricominciare da capo”.
La mia risposta la lasciò perplessa. Sostenni  il suo sguardo, impassibile.
“Hai detto stiamo...”, sussurrò.
“Intendo la mia famiglia e me”. Scandii parola per parola.
Ci volle qualche minuto, prima che riuscisse a parlare.
“Okay”, disse. “Verrò con te”.
“Non puoi, Bella. Dove stiamo andando... non è il posto adatto a te”.
“Il mio posto è dove sei tu”.
“Non sono la persona giusta per te, Bella”.
“Non essere ridicolo. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, davvero”.
“Il mio mondo non è fatto per te”, risposi risoluto.
“Ma ciò che è successo con Jasper... non conta niente, Edward... niente!”.
“Hai ragione. Era semplicemente un gesto prevedibile”.
“L'hai promesso! A Phoenix hai promesso di rimanere...”.
“Fino a quando fosse stata la cosa migliore per te”, precisai interrompendola.
“NO! Non dirmi che il problema è la mia anima!”, gridò, furiosa. “Carlisle mi ha detto tutto, ma non m'interessa, Edward. Non m'interessa! Prenditi pure la mia di anima. Senza te non mi serve: è già tua!”.
Per un istante il mio sguardo vagò in basso sul terreno. Non si sarebbe arresa, l’unica cosa che mi restava da fare era ferirla.
“Bella, non voglio che tu venga con me”. Scandii quelle parole lentamente, con cura, lo sguardo freddo sul suo viso, in attesa che cogliesse il senso della frase.
Restammo in silenzio.
“Tu... non... mi vuoi?”.
“No”.
Mi fissava senza capire.
“Be', questo cambia le cose”. Ero sorpreso dal suo tono di voce calmo e ragionevole. Probabilmente era colpa dello shock. Continuava a non trovarvi un senso.
Guardai verso gli alberi e ripresi a parlare. “Ovviamente, a modo mio, ti amerò sempre. Ma quel che è successo l'altra sera mi ha fatto capire che è ora di cambiare. Vedi, sono... stanco di fingere un'identità che non è mia, Bella. Non sono un essere umano”. Tornai a fissarla “Ho aspettato troppo, e ti chiedo scusa”.
“No. Non farlo”.
“Tu non sei la persona giusta per me, Bella”. Che sciocchezza.
“Se... ne sei certo”.
Annuii. Il suo corpo si paralizzò, avrei voluto correre ad abbracciarla e dirle che stavo solo mentendo.
“Vorrei chiederti un favore, però, se non è troppo”, dissi.
“Tutto quello che vuoi”, giurò, con un filo di voce in più.
“Non fare niente di insensato o stupido”, ordinai, con aria tutt'altro che distaccata. «Capisci cosa intendo?».
Annuì, inerme.
“Ovviamente penso a Charlie. Ha bisogno di te. Stai attenta a ciò che combini... fallo per lui”.
Annuì di nuovo. “Lo farò”. Mi rilassai e sperai che mantenesse la promessa.
“In cambio, ti faccio anch'io una promessa. Prometto che è l'ultima volta che mi vedi. Non tornerò. Non ti costringerò mai più ad affrontare una situazione come questa. Proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia. Sarà come se non fossi mai esistito”.
Sorrisi dolcemente: “Non preoccuparti. Sei un essere umano... la tua memoria è poco più che un colino. Il tempo guarisce tutte le vostre ferite”.
“E i tuoi ricordi?”, chiese sorprendendomi. Cosa potevo rispondere?
“Be'...Non dimenticherò. Ma a quelli come me... basta poco per trovare una distrazione”. Sorrisi. Davvero bravo Edward.
Feci un passo indietro. “Tutto qui, credo. Non ti daremo più fastidio”.
“Alice non tornerà”. Scossi la testa lentamente, sempre guardandola.
“No. Se ne sono andati tutti. Io sono rimasto soltanto per poterti salutare”.
“Alice se n'è andata?”. La sua voce era piatta, incredula.
“Voleva salutarti anche lei, ma l'ho convinta che un taglio netto sarebbe stato per te meno doloroso”.
“Addio, Bella” dissi con la solita voce tranquilla e pacifica.
“Aspetta!”.
Sembrava che volesse abbracciarmi, io l’avrei voluto tanto ma non potevo. Le mie mani fredde strinsero i suoi polsi e li riavvicinai ai suoi fianchi. Mi chinai fino a sfiorare con le labbra, per un breve istante, la sua fronte. Chiusi gli occhi.
“Fai attenzione”, sussurrai e poi corsi il più lontano possibile da lei.
Il mio cuore, che aveva iniziato a battere da quando lei era entrata nella mia vita, si spezzò.
Avevo preso questa decisione e dovevo rispettarla per lei, senza di me avrebbe potuto avere una vita normale da umana, avrebbe potuto avere una famiglia e dei figli mentre io potevo offrirle sono una famiglia e una vita sempre in fuga.
Aveva promesso di stare attenta ma sperai con tutto me stesso che il cane Jacob Black se ne prendesse cura.
 
Quando arrivai a casa trovai Alice seduta sulle scale, mi stava aspettando: “L’hai trovata?” pensò sapendo che l’avrei sentita. Scossi piano la testa facendole segno di no.
“Perfetto, non mi rimane più nulla di lei. Non posso neanche andarla a trovare, grazie mille Edward” pensò prima di alzarsi. Il rapporto tra me ed Alice non era più lo stesso da quando avevamo lasciato Forks, mi parlava a malapena, a volte sembrava non sopportasse neanche la mia presenza e faceva di tutto per nascondermi i suoi pensieri.
“Alice ti prego..” dissi ma naturalmente lei mi interrompe.
 “No niente Alice ti prego non voglio sentire di nuovo le tue scuse, voglio solo dirti che grazie alla tua decisione ho perso una sorella. Lei rendeva felici tutti noi anche te non negarlo, la sera del compleanno è stato uno stupido incidente avremo superato anche quello. Ho accettato di andarmene, di spezzare il cuore di Bella, ma non ti ho mai perdonato. Siamo tornati quelli di un tempo ma soprattutto ci stiamo annoiando con lei non succedeva mai, ci teneva in vita razza di idiota. Adesso basta con le scuse, ormai è troppo tardi” disse rientrando in casa.
Feci per rincorrerla ma Carlisle mi bloccò: “Figliolo non farlo tanto non cambierà nulla, vedrai che riuscirà ha superarlo. Riuscirà ad andare avanti e sai che ti vuole bene ma non potrà dimenticare. Si sistemerà tutto vedrai” mi disse abbracciandomi.
Lo sperai vivamente perché non potevo più vivere con il pensiero di aver deluso tutto la mia famiglia. Mi sento solo, sempre più solo ed è tutta colpa. Ho fatto l’errore più grande della mia vita quel giorno e forse avrei dovuto capirlo prima. Non mi è mai mancata così tanto.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Angolo autrice: Ciao a tutti ed eccomi qua con il secondo capitolo. Spero che questa storia riesca ha coinvolgervi ma soprattutto spero che vi piaccia!! Ringrazio con tutto il cuore paridegiova71Veronika Susan Cullen per aver recensito il primo capitolo e le 10 splendide persone che hanno messo la mia storia tra le seguite!! Non mi dimentico però di marvullisara e di clacla  per averla messa tra le storie preferite :D
Infine un ringraziamento speciale va alla pagina facebook 
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Adesso vi lascio al capitolo, buona lettura!! Nel caso non riuscissi a postare prima di natale AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI VOI!!! :D
Un bacio

KIA


 
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POV EDWARD
 
 
“Alice, Rose forza muoviti o faremo tardi e non possiamo visto che è di nuovo il primo giorno di scuola” ghignò Emmett “ED sei pronto?” mi chiese poi.
“Io non vengo, non ho voglia di rifare tutto da capo” dissi mentendo, la verità è che non volevo rimettere posto in quella scuola dove ogni aula mi avrebbe ricordato lei.
“Okay fai come ti pare” mi disse Emmett forse capendo.
“Siamo pronte andiamo” disse Alice saltellando per le scale, i primi giorni erano sempre i suoi preferiti “ED tu non vieni? Peccato adesso come faremo a sapere cosa pensano di noi” mi chiese. Da qualche giorno tra noi era tornato il sereno e non potevo che esserne contento, mi era mancata la mia nanetta.
Prima che uscissero fermai Alice: “So che forse non servirà  ma mi dispiace per ciò che ti ho fatto” le dissi.
Con mia sorpresa mi sorrise e poi mi abbracciò: “Sai che non tengo il muso per tanto, ti voglio bene lo sai ma ogni giorno mi manca e non posso dimenticare cosa hai fatto” mi disse prima di uscire.
Restai chiuso in camera per tutto il giorno in attesa del loro ritorno e mi annoiai da morire quando all’improvviso sentii i pensieri agitati di Alice che mi chiedeva di raggiungerla di sotto.
“Alice tutto bene? Cosa sta succedendo, cosa sono quelle facce? Ragazzi siete più pallidi del solito?” chiesi spaventato ma non ottenni nessuna risposta.
“Non riusciamo ha spiegarcelo, ED leggi” mi disse Alice aprendomi i suoi pensieri tanto a lungo negatemi.
Alice ripercorse con i suoi pensieri tutta la giornata a scuola fino a soffermarsi nel momento dell’uscita, attraverso lei riuscii a sentire il cattivo odore tipico dei lupi fino al momento in cui non comparse nella sua visuale Jacob Black che stava abbracciando una giovane ragazza mora appena uscita da scuola. Sembra contento fino a quando non incrociò lo sguardo con i miei fratelli, infatti si rabbuiò immediatamente.
“Non vedo cosa ci sia di così preoccupante, sapevamo che Black era un mutaforma il suo odore parla da solo. Non riesco a spiegarmi perché sia ancora vivo?” chiesi non capendo tutta la loro agitazione
“E’ vivo perché se si trasforma continuamente può decidere di smettere di invecchiare e di rimanere uguale per lungo tempo, diventa in pratica un’immortale proprio come noi” intervenne Carlisle “ciò che ci dobbiamo chiederci è perché abbia smesso di invecchiare”.
“Non è finita qui ED”mi richiamò Alice.
Mi ritrovai ad osservare la mensa della scuola di Forks rimasta invariata in tutti questi anni, ma soprattutto mi ritrovai al centro dell’attenzione degli studenti incuriositi dai nuovi arrivati. Tutto cambiò quando nella mensa entrò una ragazza mora che catturò l’attenzione di molti ragazzi. Ascoltai insieme ai miei fratelli il suo strano battito cardiaco troppo veloce per essere umano, la guardai meglio e riconobbi la ragazza che abbracciava Black. Si fermò vicino ad una ragazza, sembravano aspettare qualcuno, infatti poco dopo entrò una bellissima ragazza dai capelli biondo cenere.
 Il suo ingresso attirò molta più attenzione dell’atro perché in lei c’era qualcosa di misterioso, i pensieri di Alice si concentrarono su questa ragazza e quando passò vicino ad una finestra il suo odore arrivò fino al tavolo dei miei fratelli.
In quel momento capì l’agitazione di tutti quanti, quell’’odore c’era dannatamente familiare, era il suo odore, quello della mia Bella.
Non riuscivo a capire come fosse possibile.
Prima di raggiungere le altre ragazze passò vicino al tavolo dei miei fratelli e concentrò il suo sguardo proprio su Alice, i suoi occhi erano di una tonalità miele/ambra esattamente come i nostri.
C’era qualcosa in quella ragazza di dannatamente familiare, il suo viso e i suoi tratti colpirò molto Alice.
“ED ha il suo stesso odore” mi disse Jasper
“il suo viso e i suoi occhi ED l’hai visti? Non riesco a capire come sia possibile ma quella ragazza è molto simile a Bella” disse Alice informando anche Carlisle ed Esme.
“Non è possibile, non può essere” dissi cadendo in ginocchio “Bella è morta, non può essere lei”.
“Se anche fosse lei come ha fatto ha diventare una di noi?” chiese Emmett.
Vidi all’improvviso Carlisle correre di sopra, i suoi pensieri correvano in direzione della cassaforte che si sovrapponevano a quella di una siringa. Alla fine mormorò: “Non c’è più è sparita” consapevole che tutti l’avremmo sentito.
“Carlisle cosa sta succedendo?” chiese Esme spaventata.
“Dopo il nostro scontro con James e visto le condizioni di Bella al nostro rientro chiese ad Edward di mettere il suo veleno in quella siringa in caso di bisogno. È sempre stata lì e quando siamo partiti ho deciso di lasciarla lì, Bella non sapeva nulla di quella siringa e se anche lo sapesse perché si è fatta trasformare?” disse Carlisle sempre più confuso.
La mia Bella non poteva essere diventata un mostro esattamente come me, me n’ero andato per salvarla da questo destino.
I pensieri della mia famiglia mi travolsero all’improvviso. Passavano dalla sorpresa all’incredulità della notizia, nessuna sapeva se fosse davvero lei ma leggendo i loro pensieri capii che era importante capire chi davvero fosse questa ragazza.
“Secondo voi chi è quella che abbracciava il cane? Il suo battito non è umano” chiese all’improvviso Rose.
 “Non ne ho idea. Edward che tu lo voglia o no devi tornare in quella scuola, abbiamo bisogno di sapere chi siano” disse Carlisle “domani andrai a scuola mentre io ed Esme andremo a La Push per incontrarci con il nuovo branco ma soprattutto per scoprire se il patto è ancora valido”.
“Mi dispiace fratellone, si torna a scuola” mi disse Emmett dandomi una pacca sulle spalle.
 
 
Ecco il momento della giornata in cui non desideravo altro che poter dormire. Le ore di scuola.
Contavo le ore che mi avrebbero diviso dalla pausa pranzo, non vedevo l’ora di arrivare alla mensa e quando il momento arrivò non facevo altro che fissare ogni singola persona che entrava.
“La sentirai quando entra grazie al suo odore” pensò Alice notando la mia agitazione. La speranza di riavere Bella aveva riacceso tutta la mia famiglia.
Fissavo le crepe che correvano sull’intonaco dell’angolo della mensa, un modo come un altro per staccarmi dalle voci che mi blateravano in testa come acqua scrosciante e per riuscire a calmarmi. Vedevo il nuovo volto riflesso di pensiero in pensiero, da ogni angolazione, non ero l’unico ad aspettarla. Non posso negare che la cosa mi dà molto fastidio.
“Edward Cullen”.
Riflesso automatico. Mi voltai, sentendo qualcuno chiamare il mio nome, benché lo avesse soltanto pensato, non pronunciato. Per una frazione di secondo, i miei occhi incrociarono quelli marrone scuro di un volto di una straordinaria bellezza: ha le guance rosse, le palpebre color lavanda pallido, gli occhi color cioccolato, i capelli color marroni, ricci, lunghi fino alla vita. Il suo cuore batteva a ritmo velocissimo, "come le ali di un uccello in gabbia".
“E’ la ragazza di Black” pensò Jasper seguendo il mio sguardo.
Poi il suo profumo mi colpì come una palla di cannone, come un ariete. Era arrivata finalmente e per la prima volta nella mia nuova vita avevo paura, mi chiesi come avrebbe reagito alla mia vista. Dire bellissima era un eufemismo, non avevo mai visto una ragazza così bella a parte Bella. Camminava a testa alta facendo scuotere i suoi lunghi capelli ignorando ogni singolo ragazzo che si voltava al suo passaggio, camminava con sicurezza sui tacchi e sembrava la padrona del liceo niente a che vedere con la mia Bella.
Si girò e il suo sguardo incontrò il mio, e mi vidi riflesso nel grande specchio delle sue pupille non umane. Non c’era nessun dubbio la ragazza qui di fronte era un vampiro, il suo cuore non batteva più. Per un attimo mi parve di scorgere un briciolo di sorpresa nei suoi occhi che però scomparve subito sostituita dalla completa indifferenza.
“ED i suoi pensieri?” pensò Alice.
Mi concentrai su di lei e cercai di ascoltare cosa pensasse, non sentivo niente, malgrado ascoltassi: “Niente, dal suo posto non sento provenire che silenzio. Niente di niente.” Dissi sorpreso. Mi girai e di nuovo, il mio sguardo incrociò quei grandi occhi ambra. La parte destra delle sue labbra si piegò all’insù in segno di vittoria aveva ascoltato ciò che avevo detto.
“Non può essere lei” dissi cercando di crederci.
“Hanno troppe cose in comune, il fatto che tu non senta niente non fa altro che aumentare i nostri dubbi. Pensaci bene la siringa è scomparsa, potrà aver cambiato colore ai capelli ma cavoli Edward apri gli occhi è lei” disse Alice.
“L’altra ragazza, ascolta cosa pensa lei. Non mi piace quella ragazza, sta di sicuro nascondendo qualcosa” disse Jasper sospettoso. Mi concentrai e riuscii solo a sentire “Quindi è lui..” il suo flusso di pensieri si interruppe all’istante non appena la bionda le poggiò una mano sulla spalla come se sapesse che ero in ascolto.
“Non appena è arrivata la bionda non sono riuscito più a sentire nulla, non mi piace questa storia” dissi arrabbiato ma dentro avevo una gran confusione. Sei davvero tu amore mio? Pensai in quel momento. Avrei fatto di tutto per scoprire la verità perché se lei era davvero viva avrei fatto di tutto per farmi perdonare, e a lei avrei chiesto solo di perdonarmi consapevole del fatto di averla troppo ferita per poterle dire quanto in questi anni mi sia mancata e quanto l’abbia amata. Avevo fatto un gigantesco errore che aveva ferito troppe persone, sono solo un grandissimo coglione.
“Alice devo sapere, conosci qualcuno a quel tavolino a cui chiedere?” le chiesi.
“Non saprei, infondo è solo il mio secondo giorno ma vedrò cosa possa fare. Ieri la ragazzina con gli occhiali vicino alla donna del cane mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto” mi disse iniziando a complottare qualcosa. La guardai e notai la sua felicità, lei non aveva dubbi quella era Bella.
 
 
All’uscita Alice mi venne incontro con aria felice: “Sono riuscita a scoprire qualcosa, innanzitutto la ragazza con gli occhiali è la nipote di Angela Weber te la ricordi?pazzesco. Era molto amica di Bella. Si chiama Lizzie e secondo me sa molte più cose di quello che mi ha detto. Della ragazza di Black mi ha detto che si fa chiamare Nessie, della bionda, tra parentesi tinta a sentire una certa Karen, mi ha detto che si chiama Isobel. Direi che Bella in fatto di nomi non ha molta fantasia, è troppo simile al suo. Comunque si spacciano come le sorelle Black” disse allegra più che mai.
Allegria che durò poco non appena l’odore nauseabonda del cane ci raggiunse.
“Jake” sentii urlare alle mie spalle, vidi Nessie corre tra le sue braccia mentre Isobel li osservava raggiante, dio se era bella.
Alla fine Black si accorge di noi e soprattutto della mia presenza.
Vedo il ghigno cattivo espandersi sulla sua faccia mentre velocemente arrivano nella mia mente immagini nitide e terribili. Jacob Black stava pensando a Bella rannicchiata in posizione fetale in un bosco, precisamente nel bosco dove avevo messo la parola fine alla nostra storia, il corpo scosso da singhiozzi.
Vidi il dolore che il capobranco provò nel trovarla priva di sensi, Bella seduta su una sedia, lo sguardo perso nel nulla fuori dalla sua finestra, in tutte le immagini il suo corpo è scosso da singhiozzi e i suoi occhi erano spenti come non mai, pieni di dolore.
Le mie gambe stavano per piegarsi ma Emmett riuscì a trattenermi e dalla sua gola uscì un basso ringhio rivolto a Balck.
 I suoi pensieri si interruppero nel momento in cui Isobel gli strinse il polso: “Basta” la sentii sussurrare e dopo cento anni sentii di nuovo la sua bellissima voce, la trasformazione non l’aveva cambiata.
Non c’erano più dubbi era Bella ma faceva di tutto per smettere di esserla come se volesse cancellare per sempre il pezzo della sua vita prima della trasformazione.
Aveva chiuso con tutto ciò che riguardava quella vita compresi noi, sapevo che di tutto ciò era colpa solo mia, tranne che con Jacob Black e da come lo guardava capii che lui era stato la sua ancora in quei mesi.
“Non accadrà di nuovo”pensò Black prima di allontanarsi e seguire quella che per me era ormai Bella e Lizzie.
“E’ lei” dissi ai miei fratelli.
Non sarei più tornato a scuola così le avrei reso la vita più facile ma al contempo avrei reso facile anche la mia.
Il mio cuore non batteva più da quando l’avevo lasciata me nel momento in cui capii che lei era davvero viva ed era davanti a me fu come se il mio cuore riprendesse a battere.
“Non penserà mica di liberarsi così facilmente di noi? Ignorandoci non risolverà nulla, mi è mancata la mia amica e di certo non se la caverà così” disse risoluta Alice.
“Non credo vi ignorerà per molto, i suoi occhi si addolciscono quando vi guarda, penso che ignorerà solo me e come darle torto. Verrà da voi prima o poi” dissi tristemente.
“Non ti ignorerà per sempre se ci metto lo zampino” disse Alice iniziando a confabulare con Rose.
Quanto vorrei darle ragione ma non penso che riuscirà a perdonarmi tanto facilmente.
Ti aspetterò Bella e riuscirò a farti cambiare idea, promisi a me stesso.
Prima di scomparire dalla mia visuale mi rivolse un ultimo sguardo carico di indifferenza come se avesse sentito la mia promessa. Avevo recepito il messaggio, non voleva più avere niente a che fare con me.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Angolo Autrice: Eccomi qua!!! Nuovo capitolo in arrivo e mi faccio i complimenti per essere riuscita a non farvi aspettare troppo :D Comunque poche ciance, grazie a chi recensisce i miei capitoli e alle persone che hanno messo la mia storia tra le preferite o tra le seguite :D un ringraziamento speciale va alla pagina facebook Dark Magic's graphics per il bellissimo banner!!
Adesso vi lascio al capitolo e buona lettura!!
AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI VOI!! Un bacio

KIA


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POV EDWARD
 
“Ragazzi allora come è andata a scuola?” ci chiese premurosa Esme come sempre ma i suoi pensieri erano agitati.
“Esme cosa è successo a La Push?” chiesi preoccupato.
“Ci sono alcuni punti del patto che dobbiamo revisionare, purtroppo i capobranco non erano presenti e quindi non abbiamo concluso nulla, stiamo aspettando una loro visita” rispose Carlisle abbracciando Esme.
“Non mi piace questa situazione, senza un patto che ci vincoli ho paura che prima o poi possa succedere qualcosa” disse Esme.
“Si sistemerà tutto vedrai, c’hanno promesso che i capobranco verranno a farci visita e così sarà. La pace tra noi conviene sia a noi che a loro. Cambiamo discorso, cosa avete scoperto sulla ragazza bionda?” chiese Carlisle cerando di tranquillizzare la moglie.
Alice si fece avanti e spiego tutto nei minimi particolari senza tralasciare nulla: “E’ viva, non credevo che l’avremo rincontrata” disse tutta eccitata.
Esme mi si avvicinò e mi strinse in un abbraccio di “Stai bene?” pensò.
Invece di risponderle le sorrisi facendole capire che stavo bene anzi più che bene, avevo scoperto che la ragazza che amavo e che credevo morta era in realtà viva.
“Dobbiamo incontrarla Carlisle, chissà come sta poverina. Dobbiamo sapere cosa le è successo”disse Esme preoccupata.
“Non dobbiamo forzarla, quando sarà pronta sa dove trovarci. Dobbiamo rispettare le sue decisioni anche quella di ignorarci anche se ci fa stare male” disse Carlisle guardando Alice.
“Abbiamo visite, è appena arrivato Black” ci dice Emmett guardando fuori dalla finestra e infatti poco dopo ci arriva il suo odore.
Sentiamo bussare alla porta e Carlisle va ad aprire.
“Jacob vieni entra” dicce Carlisle cortese.
“Non c’è bisogno che entri, sono qui per dirti che ci incontreremo domani a quest’ora nel bosco vicino casa Swan. Edward conosce la strada molto bene” disse con un ghigno strafottente.
Prima di andarsene mi arrivano di nuovo alla mente le immagini di Bella nel bosco.
Un ringhio uscì dalla mia gola all’improvviso spaventando la mia povera famiglia, quel cane ci godeva a farmi stare male.
 
 
“Mi raccomando non facciamo sciocchezze, Edward soprattutto tu. Se Jacob ti provoca non reagire, non abbiamo bisogno di una guerra in questo momento” ci raccomandò Carlisle per la quinta volta.
Era strano ritrovarmi di nuovo in quel posto adesso che sapevo che era viva, Black aveva scelto apposta questo posto solo per continuare a rinfacciarmi tutto il dolore che avevo fatto provare a Bella.
“Siamo arrivati” dissi “e adesso?”
“Aspettiamo” disse Carlisle “Alice riesci a vedere qualcosa?”
“Niente di niente”rispose frustata “quando ci sono di mezzo i lupi non riesco a vedere nulla, neppure il nostro futuro”. Poi come al solito l’odore ci avvisò del loro arrivo, era un odore strano di metà lupo e dell’altra metà di un odore dolcissimo. Davanti a noi comparvero un lupo color sabbia e la ragazza di nome Nessie. Dove era Black?
“Grazie per averci voluto incontrare…” iniziò Carlisle ma la ragazza lo interruppe.
“Non siamo ancora tutti i capobranco stanno arrivando. Senza di loro non possiamo decidere nulla. Ah eccoli sono arrivati” disse sorridendo.
Infatti poco secondi dopo comparve Black seguito da Isobel: “Adesso possiamo cominciare” disse Black.
Non riuscivo a staccare gli occhi da lei, era cambiata totalmente e lo si vedeva anche dal modo in cui si vestiva, perennemente con i tacchi (vestiti: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=66460882&.locale=it ) . Sembrava molto più sicura di sé. E da quando era diventata un capobranco se era un vampiro?
“Non cambieremo quasi nulla dell’accordo precedente, da oggi in poi il confine che divide il nostro territorio dal vostro è rappresentato da questo bosco. Una volta superato inizierà il nostro territorio. Potrete superare il confine solo in caso di emergenza, se lo superate senza giusto motivo noi saremo costretti ad attaccarvi. Naturalmente è vietato nutrirsi di esseri umani quindi avvisate i vostri “amici” in caso di visite..” iniziò Black ma lei lo fermò.
“Per quanto riguarda la trasformazione di esseri umani sarà ammessa solo in casi particolari e in caso di emergenza, in caso di vostro pericolo noi ci impegneremo ad aiutarvi e lo stesso dovrete fare voi in caso di nostro pericolo.” Disse guardando la mia famiglia con un’aria di superiorità che nei suoi occhi non avevo mai visto, mai per una volta aveva incrociato il mio sguardo e mai mi aveva guardato.
L’ho fatta soffrire e soffrendo sembra cresciuta, quasi irriconoscibile.
“E se non volessimo accettare l’ultimo punto?” dissi avanzando in avanti fino a trovarmi a pochi passi da lei. Sentii i pensieri confusi della mia famiglia, li stavo mettendo tutti i pericolo. Il lupo color sabbia avanzò verso di me ringhiando, come se volesse proteggerla. Avevo pensato molto a lei ma l’avevo sempre l’immaginata sola, chissà con che diritto poi. Avrei dovuto sapere che non mi avrebbe aspettato in eterno.
“Seth” disse semplicemente lei ma riuscì a calmare il lupo che indietreggiò fino a tornare al suo posto.
“Succhia sangue ti conviene accettare”disse Black.
“Accettiamo” disse Carlisle prima di prendermi per un braccio e trascinarmi indietro.
“Saggia decisione dottore” disse Isobel: “Andiamo”. Il lupo le si avvicinò e le iniziò a gironzolare intorno, lei gli sorrise e lo accarezzò. Era la prima volta che la vedevo sorridere in quei giorni anche se il sorriso era già scomparso prima di arrivare agli occhi.
“Isabella hai preso tu la siringa nella mia cassaforte?” le chiese Carlisle prima che scomparisse, lei si irrigidì.
“Ci sarà tempo per parlare di questo. Non venite a cercarmi lo deciderò io quando farlo”disse girandosi e scomparendo nel bosco seguita dal lupo.
“Dovevi amarla molto. Sai da cosa lo capisco? Dai tuoi occhi, la guardi come se potesse cadere in pezzi da un momento all’altro. Nessuna l’ha mai guardata così da quando la conosco e tranquillo a lei Seth non piace. Come hai fatto a guardare la ragazza che ami, e convincerti che è il momento di andartene?” mi girai e mi accorsi che era Nessie a pensare quelle cose, non feci in tempo a risponderle perché prese a braccetto Black e scomparse anche lei nel bosco.
“Cosa ti è saltato in mente ED? Poteva finire male. Anche se non riesco a capire come un vampiro possa essere il capobranco dei lupi” disse Jasper ma poi avvertendo lo stato d’animo di Alice si girò e le chiese: “Tutto bene?”
“Le sue parole erano chiare, non ci vuole più nella sua vita” disse mettendo il broncio.
“Per adesso, tesoro deve solo smaltire questa cosa. Vedrai che verrà molto presto da noi” le disse Esme cercando di calmarla.
“Non deve smaltire niente Esme, è solo un po' troppo spaventata ad avvicinarsi perché tutti coloro che le hanno detto che ci sarebbero stati, se ne sono andati.” Dissi pensando a quanto sarebbe stato in salita la strada che mi avrebbe riportato da lei.
 
 
POV BELLA
 
“Seth Clearwater cosa ti è saltato in mente? Volevi per caso dare inizio ad una guerra?”chiesi furiosa sbraitando come non mai contro il povero Seth.
“Cosa ho fatto di male, quel succhia sangue ti era troppo vicino volevo solo proteggerti. Perché tutto quello che faccio per te non va mai bene, la verità è che io non sono perfetto come lui vero? Beh neanche lui lo è, non so se ricordi il fatto che ti ha abbandonata in quel bosco come un cane. Lui ti ha fatto soffrire, dimmi Bells io l’ho mai fatto? Te lo dico io, no io non ti ho mai fatto soffrire perché a te ci tengo” disse Seth furioso uscendo di casa e sbattendo la porta.
“Mamma vedrai che gli passerà, ha solo notato il tuo cambiamento del tuo comportamento nei suoi confronti. Sei diventata più scostante da quando è tornato Cullen” mi disse Nessie stringendomi la mano.
“Quando qualcuno ti abbandona, perché dovrebbe continuare a essere importante? Dimmi perché mi sento come se si fosse riaperta di nuovo una voragine nel mio cuore, sapevo che prima o poi sarebbero ritornati ma credevo di essere riuscita a voltare pagina dopo cento anni di attesa”
“Lui ti ama ancora e di certo non si aspettava che tu fossi ancora viva, hai visto i suoi occhi l’altro giorno a scuola…”iniziò Nessie ma io la interruppi.
“Basta ti prego, non mi interessa cosa prova. Se mi veramente mi amava allora perché se n’è andato? La stronzata del proteggermi non basta più” dissi
“A volte è più facile far finta che non t’interessa, forse dovresti chiarire con lui ma soprattutto devi prima perdonare la sua famiglia. Stanno male per ciò che è successo si vede ogni volta che ti guardano, loro ti hanno voluto bene e ti vogliono bene sei una di famiglia per loro. Gli devi una spiegazione sulla trasformazione. Sai non mi dispiacerebbe avere un papà” disse prima di scappare ridendo.
A volte mi domandavo chi fosse la mamma e chi la figlia, anche se tecnicamente non era proprio mia figlia ma era come se lo fosse.
Sapevo che aveva ragione prima o poi avrei dovuto andare da quella che avevo considerato come una seconda famiglia e spiegargli cosa mi era successo davvero.
Ma non a lui, a lui non dovevo niente neanche una spiegazione anche se Alice gli avrebbe raccontato tutto.
L’avevo aspettato per tanto tempo, credevo sarebbe ritornato prima o poi a controllare come stavo invece non l’ha mai fatto, mi aveva solo riempito di belle parole a cui io come una stupida avevo creduto.
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Angolo autrice: Ciao a tutti ed eccomi qua con un nuovo capitolo, chiedo scusa per avervi fatto aspettare ma queste feste mi hanno rallentato parecchio :D Comunque eccomi qui di nuovo a ringraziare le splendide persone che recensiscono e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite o tra i preferiti e tra le ricordate grazie mille!! Un grandissimo grazie va alla pagina facebook Graphics and Edit video  per lo splendido banner, spero vi piaccia. A me in particolare piace sia questo nuovo che quello vecchio :D Adesso vi lascio alla lettura, un grandissimo bacio Kia



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POV EDWARD
 


Dal giorno in cui accettammo il patto avevo deciso di non andare più a scuola nella speranza di renderle la vita più semplice anche se lei faceva di tutto per non renderla facile a me.
Avevo saputo da Alice che Bella aveva preso l’abitudine di farsi accompagnare a scuola dal suo cane personale cioè Seth e tutte le volte che scorgeva qualcuno della mia famiglia o lo prendeva per mano o lo abbracciava, Alice cercava di tranquillizzarmi dicendo che Bella lo faceva solo per ingelosirmi.
Fu per questo motivo che presi la decisione di tornare a scuola, la sua relazione con il cane non mi avrebbe impedito di tentare ogni modo per riaverla.
Sapevo di poter contare sulla mia famiglia che sperava in un mio successo e con mia grande sorpresa avevamo anche un altro importante alleato, Nessie.
Durante la mia assenza nella scuola Nessie aveva deciso di fare la conoscenza dei miei fratelli ma ogni volta che toccavano l’argomento della trasformazione di Bella la ragazza cambiava improvvisamente discorso, lo stesso faceva quando le chiedevano della sua vita.
Nonostante i misteri che la riguardavano Alice aveva deciso di farsela amica e con una facilità sorprendente era riuscita nel suo intento, naturalmente la nuova amicizia sembrava turbare Bella ma mai quanto la turbò il mio ritorno a scuola.
Grazie a Nessie avevo saputo le lezioni che frequentava e mi ero iscritto ad alcune per avere modo di parlarle anche se lei avrebbe fatto di tutto per ignorarmi.
Guardai il foglio con le lezioni e con sorpresa scoprii che la prima lezione era biologia, sorrisi ricordando la volta in cui il suo odore mi aveva fatto rischiare di uccidere tutti gli alunni presenti.
Entrai nell’aula e la vidi negli ultimi banchi, quando mi vide non si sorprese e quando capì che mi sarei seduto nel posto vuoto accanto a lei sorrise forse capendo di essere cascata in un’imboscata.
Stavo per fare una cazzata coi fiocchi e il problema è che pur sapendolo ho intenzione di farla comunque e infatti mi sedetti accanto a lei.
“Buongiorno” le dissi sedendomi, non ottenni risposta. Alzò lo sguardo, i suoi occhi spalancati sobbalzarono, quasi increduli, e pieni di silenziose domande. "Il mio nome è Edward Cullen," dissi, benché sapessi che lei lo conosceva. Era un modo cortese di iniziare. "Non ho avuto la possibilità di presentarmi la scorsa settimana. Tu devi essere Bella Swan."
Sembrava confusa, c'era di nuovo una piccola ruga tra i suoi occhi.
“Il mio nome è Isobel” disse incenerendomi con gli occhi, almeno avevo ottenuto una reazione.
“No il tuo nome è Isabella anche se preferisci farti chiamare Bella”dissi. Non sapevo esattamente quale era il mio scopo ma da come mi guardava capii che non gradiva affatto le mie affermazioni.
“Per te sono Isobel” disse.
Non mi rivolse più la parola durante la lezione ma io non mi sarei arreso. A fine lezione l’aspettai fuori dalla porta e prima che potesse scappare le afferrai il braccio ma naturalmente lei non gradì.
“Lasciami, non voglio fare scenate.”disse scocciata e quasi urlando.
“Bells voglio solo parlare” dissi lasciandole il braccio.
 “Hai già detto abbastanza tanto tempo fa” disse arrabbiandosi, non l’avevo mai vista così.
“Ti prego calmati, voglio spiegarti”
“Come cazzo fai a dirmi di restare calma, che t’ho messo il cuore in mano e sei riuscito a frantumarlo? Sai come mi sento ora? Piena di rabbia. La mia rabbia è lecita. Tu mi hai illusa e confusa. Quello che vorrei adesso è una risposta, a questo tuo schifoso comportamento. Dammi solo un motivo per non provare questo desiderio violento di ucciderti e prenderti a schiaffi” disse avvicinandosi a me e facendo uscire dalla sua gola un basso ringhio. Era ancora più bella e in questo delicato momento riuscivo a pensare solo questo.
“Sai che ti dico? Non voglio sentire nessuna scusa, sono stanca. Ti ho aspettato ma non sei mai tornato e per questo non posso perdonarti né posso sopportare la tua presenza. La mia vita e ciò che mi è successo dopo la tua partenza non sono più affare tuo mettitelo in testa” disse allontanandosi.
Cercai di fermarla ma qualcun altro fermò me: “Fermati per favore, non servirà a niente. Le parlerò io e la convincerò almeno ha darti la possibilità di spiegarti anche se sarà difficile. Ho parlato con Alice ed anche lei è d’accordo, non complicare ancora di più la situazione. Ha bisogno di tempo” mi disse Nessie.
“Perché mi stai aiutando?”
“Tu puoi farla felice, deve solo abbattere quello stupido orgoglio. La rivuoi si o no?”
“Avevo lei che era tutto ciò che volevo, e l’ho buttato credendo di darle una vita migliore. Fa un male del cazzo, ma te lo giuro, io me lo riprenderò per intero. Pezzo dopo pezzo, perché la rivoglio al mio fianco dove avrebbe dovuto essere in tutti questi anni”
“Allora basta domanda e fidati di me, riuscirò a convincerla vedrai”mi disse prima di allontanarsi per raggiungere Bella.
 
 

POV BELLA
 


“Nessie ho detto di no, basta” le ripetei per l’ennesima volta, da quando eravamo rientrate da scuola non faceva altro che cercare di convincermi ad andare a parlare con i Cullen.
“Cosa ti costa? Eh dimmelo, devi semplicemente andare lì e spiegare cosa è successo, nulla di più facile. E visto che sei lì una certa persona ti potrebbe spiegare perché abbia deciso di andarsene” disse tirando fuori i suoi occhioni da cucciola.
“Lo so già perché se né andato, non ho bisogno di un’altra delusione. Deciderò io se e quando parlare con i Cullen capito? Lo so che lo fai per il mio bene ma lo saprò io quando sarò pronta” le dissi ignorando i suoi occhi.
“Però niente e nessuno vieta a Nessie di andare a parlare con i Cullen. Si saranno di certo chiesti chi sia” disse Jake appoggiando come al solito la sua ragazza.
“Certo, è libera di fare quello che le pare. Non mi devi chiedere il permesso fai quello che ti senti” dissi più che convinta, ci avrebbe pensato lei a raccontare la mia storia.
“Non pensare di cavartela così, non racconterò la tua storia ma bensì la mia. Smettila di scappare dai ricordi, affrontali e cerca di capire come mai se ne andato perché la verità non è quella che sai tu. Andiamo Jake” mi disse arrabbiata trascinando con sé il povero Jake che la guardava adorante.
Dentro di me c’era una piccola parte che non vedeva l’ora di riabbracciare tutti i Cullen e di raccontare loro cosa mi era successo ma la parte più grande mi diceva di non farlo perché infondo se né erano andati senza neanche salutarmi. Certo lo avevano fatto perché Edward aveva preferito così ma non riuscivo a capire perché nessuno di loro era mai tornato prima.
Con mille pensieri nella testa iniziai a correre ritrovandomi nella nostra radura, mi fermai di colpo rendendomi conto che qualcuno era già lì.
Edward.
Dio come era difficile stargli davanti, mi mancava cavolo ma mi aveva fatto troppo male. Aveva ragione Nessie mi doveva delle spiegazioni.
Mi concentrai e allontani lo scudo da me, dono che avevo scoperto di possedere qualche tempo dopo alla trasformazione grazie a Nessie, e mi concentrai sui ricordi sfocati precedenti alla trasformazione. Pensai ai giorni passati insieme e al giorno in cui lui decise di porre fine alla nostra felicità, gli trasmisi tutti i miei dubbi riguardo al suo comportamento nei giorni precedenti alla sua scomparsa.
In quei giorni non era più lo stesso.
Mi soffermai in particolare nelle ore dopo la sua scomparsa, tutta la disperazione che mi assaliva e quel senso di perdita che tutt’ora mi era rimasto addosso.
Quando i miei pensieri gli arrivarono sgranò gli occhi e iniziò ha guardarsi intorno finché non incrociò il mio sguardo, era sorpreso ma nei suoi occhi scorsi dolore ma non quanto né avevo provato io. Infondo lui si era divertito con le sue distrazioni mentre io avevo visto tutte le mie certezze crollare insieme al mio mondo.
Nonostante il dolore io lo avevo aspettato ma come scoprii invano e poi alla fine avevo smesso, quando capii che non sarebbe mai tornato cercai di riprendere in mano la mia vita. Poco tempo dopo il destino mi riservò una nuova vita e lo ringraziai come non mai perché i miei ricordi adesso sbiaditi non facevano male come prima.
Non sono più la ragazzina che conosceva, non sono più la ragazzina innamorata di un vampiro che fingeva di tenere a me. Non sono più la Bella di un tempo e adesso né ero consapevole, così decisi cosa fare.
“Bella ma..” iniziò ma non lo lasciai finire.
“Nonostante tu non lo meriti ho deciso di raccontarvi la mia storia, questo non cambierà nulla Cullen. Lo faccio solo per la tua famiglia. Ci vediamo a casa tua se ti interessa sapere” dissi pronta ad andarmene.
“Dobbiamo parlare di noi” mi disse
“Non esiste nessun noi e mai è esistito. Dammi solo un motivo per convincermi ad ascoltarti perché l’ultima volta che l’ho fatto mi sono ritrovata il cuore a pezzi. Sono stata male non puoi immaginare quanto, puoi provare a capirlo attraverso i pensieri miei e di altri ma questo non ti porterà a capirlo.”
“Voglio spiegarti cosa è successo e voglio poterti spiegare perché abbia preso quella decisione..”iniziò ma lo interruppi.
“Basta Edward, non adesso. Non ancora, quando vorrò saperlo lo sentirò ma per il momento sappi che me la devi una spiegazione. Sai sei stata proprio un bravo attore” dissi.
Tornò a sedersi al centro della radura e buttò giù la testa. C’era qualcosa, nel modo in cui teneva la testa buttata giù, che le faceva venire voglia di avvicinarsi, di sollevargli il mento e di dirgli guardami, sono qui.
Ma non lo avrei fatto, mi mancava è vero ma le ferite bruciano ancora troppo per passarci sopra.
Dopo anni lui era di nuovo lì, era tornato ma il perdono era ancora troppo lontano.
Nessie mi aveva detto di scoprire il vero motivo per cui se n’era andato ma non avrei sopportato di sentire di nuovo quelle orribili frasi che mi aveva vomitato addosso tanto tempo fa.
Lui era tornato ma io, io non era più la stessa.
Dopo esser stata ferita ed illusa, dopo averlo aspettato ogni notte e aver pianto perché lui non tornava, era cambiata.
Lui adesso era con me ma, ma io non lo desideravo più come prima e mi odio per questo, lo avevo aspettato così tanto, avevo sofferto così tanto, ma le ferite che avevo sono grandi e vivere così era difficile.
Avevo dubbi, dubbi su qualunque cosa.
Ovunque andassi, qualunque cosa dicessi, non riuscivo più a fidarmi di lui, in niente.
Ero stata troppo male.
E lo sappiamo tutti che quando a qualcuno fai troppo male, se ne va.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Angolo Autrice: Ciao a tutti!!! Eccomi qua finalmente con il nuovo capitolo, un capitolo molto importante e quindi per forza MOLTO lungo (perdonatemi per questo :D ). Chiedo scusa per il ritardo ma come avevo accennato nello spoiler lo studio mi sta portando via molto tempo, comunque ho mantenuto la promessa ed ecco qui nel fine settima il nuovo capitolo!! Ringrazio come sempre le splendide persone che recensiscono e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite o tra i preferiti e tra le ricordate grazie mille!! Un grandissimo grazie va alla pagina facebook Graphics and Edit video per lo splendido banner, spero vi piaccia. Adesso vi lascio alla lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ;)
Un grandissimo bacio a tutti
KIA

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POV  BELLA
 
 
“Sono esattamente sei mesi, sei fottutissimi mesi. Te ne sei andato ma io ti sto ancora aspettando ma non so per quanto continuerò a farlo. Sai Jacob mi ha detto di essere innamorato di me e mi ha pure baciato, io l’ho schiaffeggiato. Conclusione: la mia mano sinistra è rotta. Ti ricordi che mi dicevi che non saresti andato via, che saresti rimasto con me, in un modo o nell'altro finché io l’avessi voluto.
Ricordi? dette da te sembravano che le parole più belle che qualcuno potesse dedicarmi, mi hai fatto sentire speciale. Eravamo speciali, noi.  
Probabilmente non dimenticherò mai.
Mi manchi tanto, sai. Mi manchi in un modo inimmaginabile. Mi manca quel noi , mi manca il modo in cui mi guardavi sorridendo, mi mancano i nostri pomeriggi e le nostre risate.
Mi manca tutto ciò che riguarda te. mi manchi tu.Che poi è come se mi fossi entrato dentro fino al midollo, e poi te ne sei andato così.
Non vorrei dimenticarti, perchè dimenticandomi di te, scorderei anche una grande parte di me; ma questo vuoto nell’amica mi sta uccidendo.
Ti amavo, perdio.
 
 
Mi fermai davanti a Villa Cullen non appena vidi mia figlia seduta sui gradini dell’ingresso con Jake, appena mi notarono mi sorrisero e Nessie mimò con le labbra “ci vediamo dentro” e poi entrambi varcarono l’immenso portone.
Mi ero scordata di Alice, immaginai che avesse visto la mia decisione nel momento in cui la presi.
Decisi di entrare.
Erano tutti riuniti nel grande salone compreso Edward che stava entrando dalla finestra, mi sedetti accanto a Nessie nel grande divano e mi ritrovai quattordici occhi ambrati che mi fissavano.
Nessie mi strinse la mano come per aiutarmi ma non ne avevo bisogno, aspettavo questo momento da molto tempo.
Ero pronta come non mai.
“Beh eccoci qua,sapete ho immaginato molte volte cosa vi avrei potuto raccontare semmai foste tornati. Non credevo potesse succedere ed invece sono diventata come voi, avevo sognato l’eternità al vostro fianco e fino all’ultimo ho sperato in un vostro ritorno. Ero impaziente di poter rinascere e condividere tutto con la mia nuova famiglia ma quando sono diventata questa ho capito che avrei dovuto fare tutto da sola, al mio fianco avevo due persone fantastiche e un branco di lupi. Alla fine sono diventati la mia famiglia. Ma questa è un’altra storia, la mia nuova vita è iniziata due anni dopo la vostra partenza. Quel giorno avevo deciso di andare nella radura che Edward mi aveva fatto scoprire se ci ripenso non so nemmeno io perché decisi di andarci, ero lì al centro di quella radura quando dalla barriera di alberi a nord, a una trentina di passi di distanza, sbucò una sagoma. A mano a mano che mettevo a fuoco la sagoma, mi accorsi di quanto fosse immobile e pallida, scrutavo il suo viso nascosto dai capelli neri. Capii che non si trattava di un escursionista solitario. Alla fine, lo riconobbi, era Laurent. “Laurent!”, esclamai, piacevolmente sorpresa. Era una reazione irrazionale. Probabilmente avrei dovuto restare impietrita dalla paura. Che stupida ero stata ad andare da sola, avrei dovuto chiedere a Jake di accompagnarmi. In quel momento pensai che forse era cambiato dopo aver vissuto in Alaska assieme all'altro clan civilizzato, che magari non era lo stesso che non aveva mostrato particolari remore di fronte alla possibilità di divorarmi. Era un istinto sciocco e umano aspettarsi qualche cambiamento dopo due anni soltanto.
Bella?”, mi chiese e sembrava più meravigliato di me. “Ti ricordi”. Gli sorrisi. Era ridicolo che mi sentissi così contenta che un vampiro mi riconoscesse. “Non pensavo di trovarti qua. Quando ho trovato casa Cullen vuota, pensavo si fossero trasferiti. Mi sorprende che ti abbiano lasciata qui”. In quell'istante, mi resi conto di trovarlo - troppo uguale - a due anni prima, non aveva gli occhi ambrati dei vampiri buoni. “Sai mi piace vivere in Alaska... non ho mai vissuto così a lungo nello stesso posto, prima, e ne apprezzo i vantaggi e l'unicità. Ma le restrizioni sono difficili da sopportare... È sorprendente che quelli come loro siano riusciti a resistere così tanto. Ogni tanto ho bisogno di imbrogliare” mi disse avvicinandosi, inizia ad avere paura, cercavo di arretrare per poter scappare ma il suo sguardo mi trafiggeva e alla fine capii che scappare non mi sarebbe servito a nulla. “Sono venuto qui per favore un favore ad un’amica. Ti ricordi di Victoria? Non sarà tanto contenta che sia io a ucciderti, voleva tenersi questa parte per sé. Pensa che sia molto più sensato uccidere te, anziché Edward: uno scambio equo, compagna per compagno. Mi ha chiesto di venire in avanscoperta, per così dire. Non credevo che sarebbe stato così facile trovarti. Ne deduco che il piano di Victoria non sia così brillante... anzi, temo proprio che non si sentirà vendicata, visto che, se Edward ti ha abbandonata qui senza proteggerti, non devi essere così importante per lui. Vedila così, Bella: sei fortunata che ti abbia trovata io per primo.” mi disse ammiccante, ormai era troppo vicino. Stavo per morire.
Attraverso la fessura degli occhi, vidi Laurent annusare l'aria, immobile, e poi voltare di scatto la testa verso sinistra. Avevo paura di seguire il suo sguardo, di distoglierlo da lui, anche se sapevo che, distratto o no, gli sarebbe bastato poco per sopraffarmi. “Non ci posso credere”, disse, a voce bassa, quasi inudibile.
A quel punto non riuscii a non guardare. Ero troppo curiosa di scoprire quale fosse l'interruzione che mi aveva concesso qualche secondo in più di vita. Sulle prime, nel prato, non vidi niente e il mio sguardo tornò su Laurent. Poi la vidi anch'io: dagli alberi affiorò un'enorme sagoma nera, silenziosa come un'ombra, che puntava dritta verso il vampiro. Era gigantesca, alta come un cavallo, ma molto più larga e muscolosa. Sul muso aguzzo spiccava un ghigno di incisivi affilati come coltelli. Tra i denti risuonò un ringhio terrificante, che risuonò nella radura come una serie di tuoni. Ma ciò che colpì di più Laurent fu la bambina in groppa al lupo. “Tu..cosa stai facendo?” chiese senza ottenere risposta da lei, poi tornò ad occuparsi di me e prima che il lupo lo potesse attaccare mi morse nel collo prima di essere spinta lontana. Dentro di me non sentivo nulla, nessun dolore solo la consapevolezza che sarei morta da lì a poco.
Avrei dovuto sentire il fuoco che iniziava ha bruciarmi da dentro come successe con James ma non succedeva nulla, sentivo solo un bruciore al collo e nient’altro. Mano a mano che il dolore aumentava, sentivo svanire i miei sensi, mi ritrovai a fissare gli occhi pieni di colpa e di dolore di Jake, in quel momento capii che era stato lui a cercare di salvarmi gli chiesi semplicemente come ultima cosa di portarmi in questa casa e lui mi accontentò senza fare domande anche se questo era l’ultimo posto in cui mi avrebbe voluta portare. Se non fossi stata in quelle condizioni forse avrebbe insistito per portarmi all’ospedale ma era chiaro ad entrambi che non era un semplice morso, stavo perdendo troppo sangue e probabilmente sarei arrivata morta all’ospedale. Jake mi urlava di continuare a combattere perché non poteva finire così e in quel momento l’unica cosa che volevo dirgli era che non doveva sentirsi in colpa aveva fatto tutto ciò che poteva, non potevo chiedere persona migliore al mio fianco. Ma lui non si arrese e arrivati qua iniziò a correre come un forsennato cercando un qualcosa che potesse aiutarmi.
Non avevo notato che la piccola bambina di poco prima ci aveva seguiti ma la cosa non stupì Jake, fu lei a trovare la cura racchiusa in una siringa e quando ormai stavo per perdere i sensi Jake me la piantò nel cuore, nei suoi occhi era apparsa la speranza. Il fuoco divampò bruciando tutto ciò che di vivo restava in me e tre giorni dopo il mio cuore non batteva più, la mia nuova vita aveva inizio. Ero da sola e spaventata, Jake rimase al mio fianco nonostante odiasse la mia nuova natura ma lui non mi poteva aiutare come avreste fatto voi, avevo bisogno di una guida ma fui costretta a fare tutto da sola. Fui costretta a dire addio alla mia vecchia vita, agli amici ma non riuscii a farlo con i miei genitori. Non raccontai loro tutto ma il minimo che potesse fargli capire che non ero più la stessa e con mia sorpresa non la presero tanto male, io al contrario mi sentivo in colpa perché li avevo messi in pericolo. Loro non avrebbero dovuto sapere, mi accetteranno così come ero diventata ma non era facile stargli intorno nonostante il mio autocontrollo. Ero brava anzi meglio dire che sono brava, sapete il mio curriculum è bianco, ho avuto tentazioni molto forti ma la mia capacità di riuscire ha controllarmi mi ha aiutata parecchio e mi ha permesso di stare a contatto con gli umani così ho potuto riprendere in mano la mia vita e finire almeno la scuola. Non sono mai andata via da Forks e con l’aiuto di Jake e Nessie sono riuscita ad ingannare tutti dovendo ogni volta inventare una nuova identità e ricominciare di nuovo tutto da capo…” Esme interruppe il mio discorso.
“Da oggi in poi ti aiuteremo noi, non sarai più da sola” mi disse dolcemente.
“Ma io non sono sola come ho già detto, ho la mia famiglia e un branco intero di lupi. Spero non ti offenderai ma sinceramente non ho più bisogno di nessun aiuto. Sono così da novantotto anni, posso riuscire ha cavarmela da sola” le dissi ma i suoi occhi si riempirono di tristezza, l’avevo ferita e lei era di certo l’ultima persona che avrei voluto ferire.
“Hai sviluppato un autocontrollo eccezionale, sono un vampiro da molto tempo e non ho mai visto nulla del genere molti di noi farebbero di tutto per averlo. Hai altre capacità?” mi chiese Carlisle incuriosito.
Non avevo mai pensato che il mio autocontrollo potesse essere una specie di potere.
“Sono uno scudo, i poteri degli altri vampiri non funzionano se faccio entrare le persone nello scudo. Io e Nessie ci siamo allenate molto e adesso posso anche far leggere i miei pensieri ad Edward allontanando lo scudo dalla mia mente”. Appena pronunciai il nome di Nessie si girarono tutti verso di lei, escluso Edward che continuava ha fissarmi.
“Raccontaci la tua storia, cosa sei esattamente?” le chiese Jasper, Carlisle la fissava incuriosito.
Nessie mi toccò una guancia e capii attraverso le immagini che mi trasmetteva che avrebbe preferito raccontassi io la sua storia.
“Nessie è speciale, non pensavo potesse esistere essere più speciale di lei. Dentro di sé racchiude due nature quella umana e quella di vampiro, è un ibrido se così si può dire, è immortale come tutti noi ma può sopravvivere anche senza bere sangue. Quando la sua strada si è incrociata con la mia aveva una settimana di vita ma il suo corpo rimandava l’immagine di una bambina di sette anni, è cresciuta molto in fretta ma la sua età celebrale non corrisponde con quella fisica. Non sa chi siano i suoi genitori, di sua madre ricorda solo un corpo immobile disteso in un bosco. Poi per sua sfortuna ha incontrato Laurent che rimase molto colpito da lei, le promise che l’avrebbe portata da una sua amica che l’avrebbe molto apprezzata ma prima doveva passare da Forks” inizia a dire ma Nessie mi bloccò.
“Quando capii cosa avrebbe voluto fare Laurent il disgusto prese il posto della riconoscenza per avermi aiutata e decisi di intervenire ma dietro di me comparve un lupo. Avevo paura ma mi bastò guardarlo negli occhi e capire che non dovevo temere nulla perché non mi avrebbe mai fatto del male. Inspiegabilmente mi fidavo di lui e insieme decidemmo di cercare di aiutare Bella, purtroppo il nostro intervento non la aiutò molto, la guardavo distesa per terra e l’unica cosa che volevo fare era salvarla in tutti modi possibili. Trovare quella siringa fu per me un segno, capii che questa sarebbe stata la mia nuova vita accanto a loro. Da quel giorno ho una madre, un compagno, ma soprattutto mi hanno dato un nome e da quel giorno la mia vita ha avuto un senso, sono stata fortunata infondo.” disse Nesse stringendo la mia mano e quella di Jake.
“Si chiama imprinting. Praticamente quando un licantropo conosce una ragazza e sente un'attrazione così forte da non poter essere spezzata, è definito come uno "spostamento di gravità". Basta guardare per un attimo negli occhi una persona e, se lei è la metà che si cercava, niente, mai e poi mai, sarà più importante di lei: in un istante ci si rende conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui lei ha bisogno, "che sia un protettore, un fratello, un amico o un amante” disse all’improvviso Edward guardandomi.
“Cullen smettila di leggermi nel pensiero” ringhiò Jake.
“Qualche altro vampiro sa della vostra presenza?” ci chiese Jasper.
“No, nessun vampiro è mai venuto a Forks a parte voi e la rossa” rispose Jake provocando una strana reazione di tutti i Cullen che si girarono per guardare Edward.
“Victoria è stata qui?”chiese Edward
“Si in realtà viene molto spesso anche se non sa né di me né di Nessie, di solito viene nel giorno della scomparsa di Laurent e si ferma davanti questa casa penso per controllare se siete tornati. Lei crede che io sia morta e quindi cerca ancora un modo per avere la sua vendetta. Di solito quando viene a farci visita il branco riesce sempre a mandarla via, però non riusciamo mai a catturarla. Detto questo penso che possiamo andare, vi abbiamo raccontato tutto” dissi non vedendo l’ora di allontanarmi da lui.
“Bella aspetta io….”iniziò Alice.
“No ti prego non oggi Alice, ti prometto che un giorno ti ascolterò ma per adesso preferisco così” dissi.
Il viso di Alice diventò una maschera di dolore e per quanto avrei voluto ascoltarla e cercare di rimediare adesso non me la sentivo. Infondo aveva ragione Nessie l’unico che avrei dovuto colpevolizzare per il mio dolore era Edward e non la sua famiglia.
“Ok però solo una cosa, ti prego riporta i tuoi capelli al loro vecchio colore. Non fraintendermi stai bene bionda ma diciamo che non ti dona molto” mi disse e io non potei fare altro che sorriderle.
Mentre stavo uscendo dalla casa sentii Nessie dire: “Sapete che la mamma mi ha dato i vostri nomi? Infatti il mio nome è Renesmee Carlie Black, mi ha sempre detto di aver unito i nomi delle sue due madri e dei suoi due padri” non potei vedere l’espressione dei Cullen ma di sicuro Esme e Carlisle se avessero potuto si sarebbero messi a piangere.
Era il regalo più grande che gli potessi fare.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Angolo Autrice: Ciao a tutti!!! Eccomi qua finalmente con il nuovo capitolo, un capitolo molto MOLTO lungo ed anche importante visto che ci saranno un pò di chiarimenti, ma il più importante non è ancora arrivato ma arriverà presto :D. Chiedo scusa per l'immenso ritardo ma lo studio mi sta portando via molto tempo e anche se avevo già iniziato a scrivere questo capitolo ho dovuto rimandarlo ma adesso eccomi qui ;) Ringrazio come sempre le splendide persone che recensiscono e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite o tra i preferiti e tra le ricordate grazie mille!! Un grandissimo grazie va alla pagina facebook Graphics and Edit video per lo splendido banner, spero vi piaccia. Adesso vi lascio alla lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ;)
Un grandissimo bacio a tutti
KIA

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POV EDWARD
 
“Ed, cosa cavolo stai aspettando? Ti prego devi fare solo due cose, alzare il tuo bel culo da questo divano e correre da lei. In questo momento puoi darle un motivo, un motivo per ricominciare.
Non buttare questa seconda opportunità che il destino ti ha riservato, non tutti potrebbero essere fortunati come te. Hai ricorso Victoria per tutto il mondo e non l’hai trovata, pace fattene una ragione, Bella è viva hai capito? È viva, non la devi più proteggere” mi disse Alice qualche minuto dopo che Bella aveva varcato la porta.

“La ami come allora?” chiese all’improvviso Rose.

“Che domande certo che si, sono passati cento anni ma i miei sentimenti sono sempre gli stessi. Sapete perché ho deciso di lasciarla, se solo avessi trovato Victoria sarei tornato subito invece ho girellato come uno stupido mentre lei era qui ad aspettarmi.” dissi mettendomi le mani tra i capelli per cercare di calmarmi.

“Figliolo io credo che una volta saputa la verità lei potrebbe cercare di capire e perdonarti. Non dico che le cose tornerebbero al loro posto, ma una volta che smetterà di provare rancore credo che potreste riprovarci. Hai tutta l’eternità per farle cambiare idea, sfrutta ogni singolo momento e ritieniti fortunato per questa seconda possibilità” mi disse dolcemente Esme passandomi un braccio sulla spalla.

“Corri e fottitene dell’orgoglio, ne ha rovinati più lui che il petrolio, se ci fosse anche solo una probabilità.. giocala!” suggerì urlando Emmett.

“No, non ancora. Le serve del tempo, dobbiamo rispettare la sua decisione o almeno ci proveremo a rispettarla. Avremo la possibilità di ristabilire il sereno tra noi e Bella, prima o poi e non credete che sarà così lontano quel momento” disse all’improvviso Alice stravolgendo ciò che aveva detto prima: “Fidatevi l’ho visto. Intanto ha seguito il mio consiglio” disse saltellando come una pazza.

All’improvviso comparvero nella mia mente le immagini di una Bella dai lunghi capelli color cioccolato che camminava tra i corridoi della sua scuola, mi girai verso Alice che mi sorrise. Era un sorriso diverso da quelli che mi aveva rivolto negli ultimi anni, era felice e avrebbe fatto di tutto per riuscire ha farmi concedere una seconda possibilità.

“C’è sempre il problema di Victoria” disse Jasper

“Ci penso sempre io a quello, la terrò sotto osservazione così da poter anticipare ogni sua decisione” disse seria Alice: “I suoi giorni sono contati se solo osa fare del male a qualcuno di noi”
 
 
POV BELLA

 
Un insistente bussare alla porta mi distrasse dal nuovo libro che stavo leggendo, un ennesimo acquisto al quale non avrei trovato un posto visto l’enorme quantità di libri accumulati negli anni.
“Arrivo” dissi correndo alla porta.
Quando aprii mi trovai davanti Alice: “Ciao Bella, complimenti per la nuova casa” mi disse entrando.
Dopo anni vissuti nella mia vecchia casa avevo scelto di trasferirmi in una nuova lasciando a Nessie e a Jack quella di mio padre. Avevo scelto una piccola casetta nel mezzo del bosco, non lontanissima da Villa Cullen.
“Ehm grazie. Come posso aiutarti?” le chiesi

“Non sei venuta a scuola oggi e così ti ho portato i compiti che Ed ha preso per te, che carino non trovi? Comunque per la cronaca è da una settimana che non ti fai più viva”
“semplice non avevo voglia e non ho bisogno dei compiti, vado a scuola per finzione dovresti saperlo meglio di me. Sputa il rospo, cosa vuoi veramente?” le chiesi guardandola sospettosa.

“Okay ma ti prego smettila di trattarmi così. Non ti ho fatto nulla, non è stata mia la decisione di andarcene. Io volevo restare ma la mia famiglia è tutto per me” mi disse alterata.
"Perchè non mi hai salutata? Sei andata via così.” le chiesi, era questo che volevo da lei, delle semplice spiegazioni.
Non riuscivo ad avercela con lei e sapevo che non sbagliava quando diceva che non c’entrava nulla. Probabilmente al suo posto avrei fatto la stesso cosa, la famiglia prima di tutto.
“Non potevo avevo fatto una promessa e dovevo mantenerla, è un fratello per me e dovevo fare ciò che mi chiedeva. Probabilmente non ce l’avrei fatta ha salutarti e poi voltarti le spalle”

“Mi hai ferita, mi hai voltato le spalle quando avevo bisogno di te ma io non riesco ad odiarti” le dissi prima che mi si buttasse addosso e mi abbracciasse.
“Sono qui perché devo dirti alcune cose”

“Vieni sediamoci. Dimmi tutto” le chiesi incuriosita.
“Non voglio prendere le sue difese, ha fatto una cosa orribile e tutta la famiglia lo sta perdonando passo dopo passo. La tua improvvisa comparsa ci sta molto aiutando a perdonarlo. Non credere ha ciò che ti ha detto in quel bosco ma non posso dirti altro perché deve essere lui ha parlartene, comunque il motivo per cui se ne andato non è quello che tu conosci” iniziò ma poi la interruppi.
“Cioè che significa? Spiegati meglio Alice”
“Non posso solo lui te ne deve parlare perché è suo compito rimediare. Comunque sono venuta qui per che io sono tornata molto prima di tutti loro, sono venuta a controllarti durante il primo anno. Tutte le volte che Edward andava via io trovavo una scusa per correre qui e venire ha spiarti era come un bisogno, dovevo vederti.
Non sai quanto sentissi la tua mancanza, eri e sei una sorella per me. Ho visto il tuo dolore e ti giuro che è stato difficilissimo resistere e non aprire la finestra della tua stanza, nello stesso provavo un grandissimo dolore nel vederti in quel modo. Ero lì che guardavo la tua vita distruggersi a causa di mio fratello, ero sempre lì quando finalmente hai capito di dover riprendere in mano la tua vita, e nel momento in cui ti ho vista sorridere a Black ho capito che era tempo di andarmene.
Quel sorriso mancava da troppo tempo sul tuo viso, eri pronta per ricominciare anche se non avevi dimenticato, non aveva più senso la mia presenza lì, ma prima di andarmene dovevo avere la conferma che tutto stava migliorando nella tua vita. L’unica persona che poteva togliermi ogni dubbio era tuo padre, si Bella ho parlato con lui. Ho visto mentre prendeva la decisione di non dirti nulla sul nostro incontro e come potevo dargli torto, la mia presenza ti avrebbe sconvolto di nuovo e né io né lui volevamo questo.
Mi ha raccontato delle tue urla notturne eri come morta e la cosa strana è che invece di avercela con me per averti abbandonata mi diceva che ero sempre stata una brava ragazza e una buona amica. Non mi odiava per averti lasciata sola nel dolore. Alla fine mi parlò del tuo miglioramento dovuto alla presenza di Jack, sperava davvero di vedervi diventare una coppia.
Mentre stavo per andarmene mi chiese se avrebbe dovuto dirti qualcosa della mia visita e io dissi che era tutto nelle sue mani, la decisione sarebbe stata sua e di nessun altro.
Solo lui poteva sapere cosa era meglio per te” mi disse stringendomi una mano.

“Non eri costretta a tornare” le dissi
“Ti giuro non capivo perché sentissi questo bisogno. Non capivo perché, ma venivo presa da una nostalgia così lancinante che, anche se mi trovavo a casa mia, sentivo che esisteva un posto, da qualche parte, dove dovevo tornare. Dovevo tornare da te per stare bene ma non potevo e al contempo non volevo, il mio ritorno ti avrebbe devastato.
Magari se fossi riuscita a convincere gli altri saremmo potuti tornare ma non sarebbe stata la stessa cosa senza di lui. Se fosse stato per me, le cose sarebbero andate diversamente e adesso non ci troveremo in questa situazione.”

“Apprezzo ciò che stai facendo ma puoi stare tranquilla, io non ce l’ho con te e nemmeno con la tua famiglia, siete come una seconda famiglia per me e vi voglio bene, se così non fosse non mi sarei presa la briga di venire ha raccontarvi cosa mi è successo. C’è solo una persona che non riuscirò a perdonare, Alice è scappato da me.
È bastato un semplice e stupidissimo incidente per mettere in dubbio tutto e posso anche cercare di capire i suoi dubbi ma non posso passare sopra al fatto che è scappato. Mi rimprovero solo di non essere riuscita ha trattenerlo” le dissi.
“Bella le persone che scappano continuamente, vogliono solo essere fermate. Tirate via da un cornicione, da una linea gialla, da un vicolo cieco senza uscita e riportate a casa. Ma non lo diranno mai perché credono di non valere la pena. Pensano di non essere abbastanza nemmeno per se stesse, figuriamoci se pensano di poter esserlo per qualcuno che amano” mi disse alzandosi
“Che cosa vuol dire?” le dissi confusa
“Lo capirai prima o poi. Cambiamo discorso adesso, c’è una persona qua fuori che vorrebbe parlarti. Jasper vieni” disse avvicinandosi alla porta: “Vi lascio soli, ci vediamo Bella” mi disse baciandomi una guancia e prima di uscire incoraggiò Jasper con lo sguardo in un linguaggio che solo loro potevano capire. Quanti li invidiavo, erano bellissimi insieme.

“Allora Jasper, vieni accomodati. Che succede?” gli chiesi curiosa.
“Beh non ho mai avuto l’occasione di potermi scusare con te per ciò che successo la sera della festa e quindi ho colto la palla al balzo ed adesso eccomi qui. Sinceramente non so come potermi farmi perdonare però pensavo di iniziare con mi dispiace e..” iniziò prima che lo interrompessi.
“Oddio Jasper no non ci prova neanche a continuare. Non devi scusarti, fa parte della nostra natura ed è normale che prima o poi sarebbe successo, è capito a te ma poteva benissimo capitare a chiunque, non devi sentirti in colpa. La tua famiglia è riuscita ha bloccarti prima del disastro e ciò che è successo dopo non è assolutamente colpa tua fattelo entrare in testa. Lo sappiamo tutti che sarebbe successo ma non giustifica la sua decisione, come ho detto ad Alice io non vi ritengo colpevoli di nulla ma dovete capirmi, il vostro ritorno mi ha sconvolta, mi ero fatta una ragione del fatto che non sareste più tornati e poi me lo ritrovo ogni giorno a scuola, è dura Jasper.
Dopo la vostra partenza mi dicevo: “Io mi devo salvare”. Una specie di mantra, me lo ripetevo la mattina quando non riuscivo ad alzarmi. Io mi devo salvare, finché alla fine ci sono riuscita ” dissi disperata ma un secondo dopo sentì che Jasper stava cercando di calmarmi.

“Immagino il tuo dolore e ti capisco ma devi combattere come hai fatto fin’ora e continuare a vivere. Dici di esserti fatta una ragione della sua assenza, di essere riuscita ha salvarti, ma allora dimmi come è possibile che riesca ancora ha sconvolgerti? Semplice, non l’hai dimenticato e fidati non l’ha fatto neanche lui basta guardare il modo in cui cerca di rimettere in piedi le cose con te.
Prima di poter continuare la tua vita come nulla fosse devi rispondere a questa domanda: lo ami ancora? Ascolta te stessa, Edward ha già risposto a questa domanda davanti a noi senza un minimo di esitazione, rispondi a te stessa e poi deciderai se ascoltarlo o continuare ad ignorarlo.”
“Grazie Jasper, di tutto” gli dissi alzandomi per abbracciarlo.
“No Bella grazie a te per avermi perdonato” mi disse ricambiandomi.
“Ho bisogno di un favore e sono sicura che Emmett ti potrebbe essere d’aiuto. Devo imparare ha difendermi, ho bisogno che tu mi insegni, nessuno altro lo potrebbe fare meglio” gli chiesi.
Non volevo dirlo esplicitamente ma il ritorno di Victoria si avvicinava sempre di più e temevo la sua reazione al loro ritorno, non potevo restare nascosta per sempre ma soprattutto non volevo dipendere da nessuno.
Potevo benissimo difendermi da sola.
“Certo, ti posso aiutare ma sarà difficile tenerlo nascosto ad Edward. Sono contento ti poterti aiutare, non c’è dubbio ci sei proprio mancata. Solo per avvisarti ho sentito parlare Alice con Nessie e sembra proprio che vogliano organizzare una semi specie di pigiama party per festeggiare la riconciliazione tra le nostre famiglie” mi disse Jasper sorridendo sotto i bassi.
“Sono certa che il mio autocontrollo mi aiuterà” gli dissi: “non è necessario mentire ad Edward se lo scopre bene se dovrà fare una ragione, non posso sempre dipendere da qualcuno e non posso permettere che le persone a cui tengo si facciano del male per me quando posso benissimo difendermi da sola. Ho un’idea potrei fare pratica su di lui” dissi ironica.

“Ed eccola qua finalmente la Bella forte, testarda e combattiva che conosco. Sei unica Isabella Swan come te ce ne sono poche al mondo” disse all’improvviso una voce proveniente da dietro Jasper.
Sapevo benissimo di chi era quella voce, l’avrei riconosciuta dovunque e aveva ancora quell’odiosa potere di mandarmi in agitazione.
“Sembra che tutta la famiglia Cullen si sia data appunto qui” disse Alice entrando “Bella noi andiamo, forza Jasper” ma prima di uscire la sentii sussurrare qualcosa ad Edward ma non riuscii a capire cosa si dicessero.
 “Complimenti la casa è molto bella, semplice e piccola come il tuo stile” mi disse avvicinandosi per poi sedersi accanto a me.

“Ehm grazie. Perché sei venuto?” gli chiesi arrivando al punto.
“Sei triste, te lo si legge negli occhi, sorridi ma mai fino ha far coinvolgere gli occhi. Ti ho proprio rovinato la vita, ho sbagliato tutto con te fin dall’inizio. Comunque ho accompagnato Alice e Jasper per poi poter andare a caccia, diciamo che non mi avevano avvisato di un cambio di direzione. Non volevo entrare capisco che la mia presenza ti infastidisca però volevo dirti che qualunque cosa avvenga di te e di me,
comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai!” mi disse.
“Lo so Edward, so benissimo di poter far affidamento su tutti voi ma ho bisogno di imparare ha difendermi che tu lo voglia o no, non ti dovrebbe neanche interessare perché ciò che faccio o che decido di fare non so più affar tuo da tanto tempo”.
“E se io volessi che lo fossero?” mi chiese guardandomi attentamente negli occhi.

“Hai preso la tua decisione in quel bosco e non si può tornare più indietro anche se lo desideri con tutto te stesso. Spero che tu possa vedere e capire come si sta, dalla parte di chi perde tutto all’improvviso, dimmi il vero motivo per qui mi ha abbandonata. Tutti continuano ha dirmi che mi ha mentito quel giorno, Edward cogli questa occasione che forse non avrai più e dimmi tutto ciò che devo sapere adesso” gli dissi decisa più che mai a scoprire la verità.
“Ti ho già detto tutto quel giorno, non c’è un altro motivo” mi rispose evitando di guardarmi.
Si alzò e si avvicinò velocemente alla porta.
“Hai perso di nuovo la tua occasione Edward Cullen” gli dissi alzandomi e voltandogli le spalle: “Torna dalle tue distrazioni che di certo non ti saranno mancate. Mi dispiace non essere stata abbastanza per te per il resto nessun rimpianto, amo averti conosciuto e lo rifarei mille volte”
“Bella io…” iniziò ma poi si interruppe e uscì.
In quel momento se avessi potuto avrei pianto, come aveva fatto a dimenticare tutte le sue belle parole e le sue promesse. Come aveva fatto soprattutto a dimenticare cosa eravamo stati.
in quel momento mi accorsi di non aver ancora pensato alla domanda che Jasper mi aveva posto.
Allora Bella si sincera con te stessa lo ami ancora?
Forse non c'era neanche bisogno di rispondere visto l'effetto che mi faceva ogni volta incontralo, vorrei davvero riuscire a reprimere tutto ciò che provo e mettermi la maschera dell'indifferenza ma non ce la faccio.
Ero riuscita ha salvarmi dalla depressione e ricominciare a vivere ma non sarei mai riuscita a smettere di aspettarlo ed ora che fa di tutto per ricucire i nostri rapporti non so quanto resisterò. 
L'unica cosa certa è che Alice e Nessie avevano ragione: mi stava nascondendo qualcosa riguardo alla sua decisione di lasciarmi ed io avrei fatto di tutto per scoprirlo.
Poi deciderò se ricominciare a vivere accanto a lui oppure voltare completamente pagina.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Angolo Autrice: Ciao a tutti!!! Lo so chiedo umilmente scusa per questo immenso ritardo, un mese dico io ma come posso avervi fatto questo.
So cosa significa aspettare un nuovo capitolo di una storia che segue e capisco la frustazione di chi magari ha pensato che avessi sospeso la storia, ma state tranquille questo non succederà mai perchè mi sono ripromessa di finire tutte le storie che avrei iniziato :D
Purtroppo l'università mi ha portato via molto tempo visto che sto preparando ben due esami ma spero con questo lunghissimo e infinito capitolo di riuscire a farmi perdonare!!
Vi lascio alla lettura e sappiate che non ho nessuna intenzione di abbandonare la storia, dovete avere solo un pò di pazienza :D U
n ringraziamento speciale va alla pagina facebook Dark Magic's graphics per il bellissimo banner!!
Naturalmente come sempre un grazie speciale va a tutti voi che recensite, seguite e che avete messo la storia nei preferiti, davvero non so come ringraziarvi!!
Un bacio
KIA



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POV JASPER
 

“Bella da capo forza, no no non così. Devi essere decisa, concentrati e libera la mente, quello che hai davanti non è Emmett immagina che sia un altro vampiro” le sberciai per la decima volta.
Eravamo al centro del nostro giardino e Bella stava cercando in tutti i modi di riuscire ad avvicinarsi ad Emmett e colpirlo. Povera Bella per quanto si impegnasse non era ancora riuscita a colpire Emmett, ci sarebbe stato ancora tanto lavoro da fare.
“Come va?” mi chiese Carlisle
“Non molto bene, si sta impegnando ma è come bloccata, devo riuscire a trovare il tasto giusto. Una volta spronata imparerà. Emmett basta così riprendiamo domani, Bella non ti demoralizzare ci riuscirai vedrai” le dissi incoraggiandola.
“Lo spero Jasper, ci provo davvero” disse imbronciata.
“Lo sappiamo Bella, non ci devi dimostrare nulla. Dobbiamo solo trovare il modo di spronarti” le rispose dolcemente Carlisle.
“Edward potrebbe prendere il mio posto, forse otterremmo più risultati in questo modo. Potresti trovare molto divertente l’idea di prenderlo a pugni” disse Emmett sorridendo.
“Non cambierebbe molto, dobbiamo trovare qualcuno che Bella non conosce e alla quale non sia affezionata” dissi pensando
“Forse dovremmo chiamare le Denali, Kate potrebbe aiutare Bella a migliorare il suo scudo” suggerì Alice.
“Ottima idea, vedrai Bella con il loro aiuto migliorerai molto” le dissi sorridendole
“Lo spero” disse abbattuta “A domani ragazzi”
“Non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando scoprirà che Tanya ci prova con Edward” disse sghignazzando Emmett che poi si beccò un pugno sul braccio da Rose.
“Alice cosa stai architettando per cercare di farli ristabilire almeno un rapporto civile?” le chiese Carlisle
“Per adesso posso fare poco o nulla ma chissà l’arrivo delle Denali potrebbe sconvolgere le cose”disse facendomi l’occhiolino.
“Se quel cocciuto di Edward si decidesse ha dirle la verità forse lei potrebbe mettere da parte il suo orgoglio e chissà magari riprovarci” disse all’improvviso Rose.
Ci girammo tutti per poi fissarla a bocca aperta.
“Perché mi guardate così cosa ho detto di male?”
“Beh è la prima volta che ti sentiamo dire una frase a favore di quei due” le disse Emmett
“Che ci crediate o no Bella è mancata anche a me, non lo davo a vedere certo e ammetto che quando Edward le disse di noi volevo ammazzarlo ma alla fine era diventata una di famiglia” disse Rose guardandoci contrariata.
“Io mi occupo delle Denali mentre voi cercate di far ragionare quei due testoni” ci disse Carlisle avviandosi verso casa.

All’improvviso sentii un cambiamento repentino delle emozioni di Alice e girandomi velocemente mi accorsi che fissava il vuoto, stava avendo una visione. Le misi le mani sulle spalle e inizia a scuoterla dolcemente.
“Alice cosa succede?” chiese preoccupato Carlisle.
“Rose vieni con me dobbiamo andare a chiamare Bella” disse prendendo di scatto il braccio di Rose.
“Alice, aspetta. Cosa hai visto?” le chiesi bloccandola prima che partisse a gran velocità verso la casa di Bella.
Alice si girò e puntò il suo sguardo verso Carlisle.
“Edward ed Esme sono stati attaccati durante la caccia, stanno tornando in questo momento”
“Cosa? Dimmi come stanno? Chi è stato e perché?” chiese Carlisle facendo una domanda dietro l’altra visibilmente preoccupato.
“Stanno bene almeno da quello che riesco a vedere, devo avvisare Bella, credo che voglia sapere se è successo qualcosa ad Edward” disse Alice voltandosi per cercare Rose.
“Sai sorellina non credo che lo voglia sapere” le disse Edward spuntando dalla porta seguito da Esme.
Ci voltammo tutti ad osservarli e con nostra gioia sembravano stare bene anche se le emozioni di Edward era in tumulto, scorsi rabbia e gelosia in prevalenza.
“Esme tesoro cosa è successo stai bene?” le chiese Carlisle ancora visibilmente scosso.
“Si stiamo bene” gli rispose abbracciandolo.
“Chi è stato ad attaccarvi?” chiesi ad Edward
“Nessuno ci ha attaccati, ho incominciato io. Stavamo ritornando dalla caccia ed Esme voleva passare da Bella ma quando siamo arrivati lì ci siamo accorti che stava arrivando un vampiro. Non sapevamo se era amico o no e nel dubbio l’ho attaccato, Bella ha sentito la nostra lotta ed è intervenuta. A quanto pare conosce molto bene quel vampiro” disse Edward per poi dirigersi verso il bosco, pochi secondi dopo sentimmo un forte rumore, si stava sfogando con i poveri alberi della foresta. Dentro di lui in quel momento la rabbia e una forte tristezza era in sopravvento.
“Vado a vedere come sta” dissi allontanandomi alla ricerca di Edward.

Lo trovai seduto per terra con la testa tra le ginocchia e le mani a tormentare i suoi poveri capelli, della rabbia di pochi minuti fa era rimasta una piccola traccia e in lui ormai aveva preso il sopravvento il sentimento del rimpianto.
“Ed cosa è successo?” gli chiesi mentre mi sedevo al suo fianco.
“Ti sei perso proprio una bella scena, dovevi vedere come si guardavano quei due soprattutto come lui la guardava. Ho visto i suoi pensieri e avrei voluto tanto ucciderlo” mi disse fissando il vuoto davanti a sé.
“Quindi stanno insieme?” gli chiesi
“Non lo so ma nei suoi pensieri ho visto un loro bacio, poi Bella mi ha nascosto i pensieri di lui”
“Potresti aver tratto conclusioni affrettate, un bacio e un paio di sguardi non vuol dire che stiano insieme. Ti direi di chiederlo a Bella stessa ma siccome siete due grandissimi testoni forse converrebbe incaricare Alice di fare qualche piccola ricerca” dissi già immaginandomi Alice in versione detective, cosa che le riusciva molto bene!
“E se non volessi saperlo? Infondo ha fatto ciò che le ho chiesto quando l’ho lasciata, le ho detto di rifarsi una vita e di continuare come se non fossi mai esistito. Mi merito tutto questo Jasper e non ho il diritto di scuriosare nella sua vita privata, non dopo ciò che le ho fatto, la mia sola presenza basta per rovinarle un’intera giornata”
“Nemmeno tu credi in ciò che dici, come può la tua presenza rovinarla o addirittura disgustarla. Ti vorrei ricordare che una parte di te sarà sempre in lei, è stato il tuo veleno a trasformala. Forse ti meriti quest’infelicità anche solo per farti sapere come si sta nei suoi panni ma non credo sia arrivata al punto di rifarsi una vita, sopravvive e questo tu lo sai meglio di me non è vita. Ha imparato a sorridere, ha conosciuto la tristezza e ha cominciato a ridere per non morire dentro, no Edward questa non è vita, la sua vita ha ripreso a scorrere nell’esatto momento in cui i vostri occhi si sono incrociati. Non ti sto mentendo tutto ciò che dico è vero e sono state le sue emozioni ha farmelo capire” gli risposi cercando di rassicurarlo.
“Ho ancora una minima speranza secondo te? Non mentirmi tanto lo sai che lo vedo” mi disse puntando il suo sguardo su di me.
“Se le dirai la verità credo proprio di si, può mentire a tutti noi ma alla fine non riuscirà più a mentire a se stessa. Il tuo ritorno ha messo in discussione tutto ciò che credeva di non provare più da tanto tempo e poi lo sappiamo tutti che non ha mai smesso di aspettarti. Avremo dovuto fare questo discorso tanto tempo fa chissà forse sarei riuscito a convincerti a tornare” gli dico dandogli una pacca sulle spalle.
Le sue labbra si curvarono all’insù: “Saresti un bravo psicologo ma non mi avresti convinto, nella mia testa la credevo al sicuro e magari felice anche se saperla con qualcuno mi faceva diventare pazzo. Adesso è meglio che torniamo dagli altri a quanto pare abbiamo visite” disse alzandosi.
“Chi sono?” chiesi raggiungendolo.
Lui si girò a guardarmi e guardando i suoi occhi capii che dovevano trattarsi di Bella e del nuovo arrivato in città.
“Oh capito, non sei obbligato a venire possiamo sempre dire che non sei tornato a casa”

“No devo smetterla di scappare Jasper” disse avviandosi verso la casa.

Quando entrammo in casa mi aspettavo di trovarli tutti riuniti nel grande salone, ma con mia sorpresa c’era solo il nuovo arrivato.
“Dove son tutti?” gli chiesi
“Sono in cucina a fare una specie di riunione mi hanno chiesto di aspettare qui e di informarvi di raggiungerli non appena foste arrivati”
“Chi sei?” gli chiese bruscamente Edward
“Il suo nome è Riley Biers” rispose Bella uscendo dalla cucina seguita a ruota da tutta la famiglia: “fu dato per scomparso tre anni dopo la vostra partenza, mio padre lavorava al suo caso ed io decisi di aiutarlo, infondo sono una cacciatrice chi meglio di me avrebbe potuto trovarlo. Per un anno aiutai mio padre ma tutte le ricerche furono vane fino a quando non fu lui stesso a venire da me non come umano ma come uno di noi. Fu Victoria ha trasformarlo.” continuò avvicinandosi a Riley.
“Victoria voleva formare un esercito di vampiri per dichiararvi guerra, io fui il primo ad essere trasformato e ne seguirono molto altri. Purtroppo divennero instabili e difficili da gestire così Victoria decise di distruggerli per paura di essere scoperta. All’inizio non conoscevo i suoi piani e come uno stupido la seguivo ovunque ma quando mi mandò qui a controllare questa casa capì ciò che aveva in mente non prometteva nulla di buono. Poi incontrai Bella e da quel giorno sono diventato una spia se così mi si può considerare, ogni volta che Victoria decide qualcosa io raggiungo Bella e la metto in guardia” continuò per lei Riley.
“Chi ci assicura che ci possiamo fidare?” chiese Edward.
“Io, lui non ci farà del male” disse sicura Bella fulminando con lo sguardo Edward
“Quindi se sei qui vuol dire che Victoria sta progettando qualcosa” dissi
“Esatto, ha deciso di riprovare a creare un esercito e questa volta sono sicuro che ci riuscirà. Ha fallito così tante volte ma questa volta dice di aver capito come gestirli, è piena di odio non oso immaginare cosa abbia in mente. Purtroppo è già da un po’ di tempo che sospetta di me, le mie continue sparizioni l’hanno insospettiti e quindi non mi dici più nulla. Dobbiamo prepararci a combattere e dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che i Volturi scoprano il suo esercito. Dobbiamo prepararci a tutto” disse guardandoci uno ad uno.
“Jasper dobbiamo intensificare gli allenamenti” mi disse Bella
“Si per quello avevamo già trovato chi ci poteva aiutare, le Denali” le dissi e subito notai l’occhiataccia che Edward mi rivolse.
“Edward vorrei scusarmi per stamattina, invece di presentarmi e farti sapere che ero un amico ti ho fatto arrabbiare. Non dovevo sono stato uno stupido” disse Riley porgendo la mano ad Edward che subito la strinse.
“Adesso vado. Bella e Nessie per favore allenatevi” disse uscendo
“Dove sta andando?” chiese Emmett
“Dalla sua cantante, conoscete tutti Lizzie la nipote di Angela. Ecco diciamo che sono molto intimi e sono sicura che a breve ci sarà un nuovo membro nella nostra famiglia” esclamò saltellante Nessie: “sono un amore quei due, come sicuramente lo erano la mamma ed Edward” disse baciando sulla guancia Jake e facendo piegare dal ridere Emmett.
Sentii le emozioni di Edward mutare radicalmente e guardando giurai che la sua espressione fosse più rilassata e felice di quanto lo era stata pochi minuti fa, mentre Bella era semplicemente imbarazzata.
“Bella ti va di allenarti con me?” le chiese all’improvviso Edward spiazzando tutti quanti. Rimanemmo tutti a bocca aperta quando lei gli rispose di si.
 

POV BELLA

 
Sei una stupida cosa ti viene in mente, accettare di allenarti con lui? Ma a cosa diavolo stavo pensando quando ho accettato. E poi quella battuta di Nessie? Oh si l’avrebbe sicuramente pagata.

“Quindi è solo un amico?” mi chiese all’improvviso Edward distraendomi dai miei pensieri.
“Cosa vuoi sapere esattamente Cullen?” gli chiesi fermandomi al centro del campo dove ci allenavamo.
“Prima che tu bloccassi i suoi pensieri ho visto un vostro bacio, forse non ho il diritto di chiedertelo ma vorrei sapere come è andata avanti la tua vita” mi disse guardandomi negli occhi.
“E’ vero non ne hai il diritto ma prometto di risponderti non appena tu mi dirai perché te ne sei andato” gli dissi sfidandolo.
“Non ho nulla da dirti a riguardo”
“Beh allora io non ho nulla da dirti a riguardo di Riley. Iniziamo?” gli dissi scontrosa.
La verità era che tra me e Riley c’era stato solo quell’unico e insignificante bacio, in tutti i ragazzi che ho incontrato cercavo Edward o almeno qualcuno che mi facesse sentire viva come faceva lui.
 Anche adesso stargli davanti era un supplizio enorme, le sensazioni che mi provoca anche solo guardandomi mi mandavano in pappa il cervello.

Allora lo ami ancora?
Credo proprio di si.
Sono di nuovo dannatamente innamorata di questo stronzo o forse la verità è che non ho mai smesso di amarlo.
Ho solo fatto finta in questi anni.

Adesso dovevo solo cercare di nasconderlo il più possibile e concentrarmi sulla minaccia
Victoria che cercava di rovinarmi la vita da cento anni.
 

POV EDWARD

 
La giornata non era iniziata nel miglior modo possibile ma inaspettatamente si era conclusa alla perfezione. La mia richiesta aveva spiazzato tutti compresa Bella, ma alla fine aveva accettato.

Non era molto migliorata e la cosa mi preoccupava molto nonostante questo l’allenamento si svolse con tranquillità e tutte le volte che le mie braccia la circondavano esultavo per quel piccolo momento in cui mi permetteva di toccarla.
Ero anche riuscito nell’arduo compito di farla sorridere, cosa non facile visto i nostri rapporti tesi. In questi anni mi ero spesso chiesto se esisteva ancora un motivo per continuare questa specie di esistenza e poi ho rivisto il suo sorriso, quello che mi aveva dato un motivo per continuare tanti anni fa.

Ed eccolo di nuovo qua, eccolo il motivo per cui vivo e l’unica cosa che mi fa credere ancora in una possibilità.
È l’unica cosa che mi fa sentire vivo. È un’iniezione di vita. Mi specchio nei suoi occhi e mi sento vivo. Vedo il suo sorriso e vivo. In sintesi “quando lei scoppia a ridere, io scoppio a vivere. Io le ho tolto il sorriso che le contagiava anche gli occhi e che raramente sono riuscito a vedere in questi giorni, ma adesso eccolo qua come se niente fosse mai accaduto.
Credevo che la mia presenza la infastidisse ma oggi mi devo ricredere, sono sicuro che qualcosa riesce ancora a provare per me devo solo riuscire ha convincerla ha fidarsi di nuovo.

Mentre lasciavo il campo la sua voce mi richiamò.
“Edward aspetta, c’è una cosa che voglio dirti da tanto tempo anzi vorrei scusarmi. Mi dispiace e mi scuso per non essere stata abbastanza per te e forse non lo sarò mai, per il resto nessun rimpianto, amo averti conosciuto e lo rifarei mille volte.” mi dice prima di girarsi e scomparire senza darmi il tempo di dirle nulla.
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Angolo Autrice: Ciao a tutti!!! Eccomi qua finalmente con il nuovo capitolo, un capitolo molto molto molto lungo ed anche super importante e ammetto di aver faticato un pò ha scriverlo:D. Chiedo scusa per l'immenso ritardo ma lo studio mi sta portando via molto tempo visto l'avvicinarsi della sessione estiva di esami e anche se avevo scritto già metà di questo capitolo ho dovuto rimandarlo ma adesso eccomi qui ;) Ringrazio come sempre le splendide persone che recensiscono e tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite o tra i preferiti e tra le ricordate e a chi mi ha messo tra gli autori preferiti, davvero grazie mille!! Un grazie speciale va alla pagina facebook Graphics and Edit video per lo splendido banner, spero vi piacciaAdesso vi lascio alla lettura e mi raccomando ditemi cosa ne pensate ;)
Un bacio a tutti e alla prossima
KIA



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POV BELLA

 
 “Edward aspetta, c’è una cosa che voglio dirti da tanto tempo anzi vorrei scusarmi. Mi dispiace e mi scuso per non essere stata abbastanza per te e forse non lo sarò mai, per il resto nessun rimpianto, amo averti conosciuto e lo rifarei mille volte.” appena finisco di pronunciare queste parole mi giro e scappo.
Accidenti alla mia cavolo di boccaccia, perché non sono stata zitta. È vero sognavo di dirgli questa frase da quando l’ho rincontrato ma io dico proprio in quel momento di completa pace dovevo tirarla fuori?
Dio come ero stata bene tra le sue braccia e anche se mi ero allenata con Jake in questi giorni ammetto di aver fatto finta di non saper combattere, capitemi tutto pur di riprovare la sensazione di pace che provo ogni volta che mi stringe a sé.
All’improvviso qualcuno ferma la mia corsa forsennata e mi blocca il braccio.
“Adesso basta scappare” mi dice Edward girandomi: “tu non la devi neanche pensare una cosa simile, forse non crederai alle mie parole ma ti posso giurare che tu sei una ragazza speciale e unica. Credimi quando ti dico che sei stata, sei e sarai abbastanza e anche di più, smetti di credere a quello stupido discorso che ti ho fatto nel bosco, era tutto progettato. Dovevo trovare il modo per farmi odiare e quelle erano l’uniche cose che potevi dirti. Ogni uomo, vampiro o altra creatura che esiste in questo mondo farebbe di tutto per poter stare al tuo fianco e ogni giorno lotterebbe per quel posto”
Prima che possa continuare lo interrompo.
“Perché tu invece non l’hai fatto?” gli chiedo.
“Perché è un coglione” dice una voce dietro di me.
“Rose non ti intromettere vattene per favore” le dice Edward scontroso.
“No mi sono stancata di questa situazione e sono stanca di vedervi comportarvi come dei bambini, ormai avete più di cent’anni e pure vi comportate come dei liceali. Dimmi Bella vuoi sapere perché non è restato? Io posso dirtelo con o senza il suo consenso” mi dice Rosalie guardandomi intensamente negli occhi.
Mi girai per guardare Edward.
“Ti prego no, non così. Ti chiedo tempo e pazienza, prometto che te lo dirò prima o poi” mi dice cercando di convincermi.
“Sono stanca Edward, voglio la verità. Ti ho dato tanto di quel tempo che adesso non ce la faccio più, ho aspettato anche troppo, certo avrei preferito fossi tu ha dirmi tutto e ogni volta cerco di passarci sopra ma tu non lo fai mai” dico esasperata dalla situazione.
Da una parte vorrei sapere finalmente la verità ma dall’altra c’è un qualcosa che mi spinge ad aspettarlo ancora.
“Non ho più voglia di sentire scuse e tanto meno aspettarti, Rosalie ti ascolto”
“No ho detto di no, Rose stai zitta. Non hai il diritto di intervenire questa cosa non ti riguarda” le urlò contro Edward, non l’avevo mai sentito urlare contro la sua famiglia.
“Non mi riguarda? Stai scherzando vero? Forse non ricordi che la tua famiglia ti ha seguito senza fare domande e tu non ti sei mai fermato a pensare se davvero noi avessimo accettato l’idea di lasciare una parte della famiglia qui a Forks, hai sempre pensato a te stesso e alle tue stupide e altruistiche idea. Svegliati Edward niente è più stato lo stesso da quando siamo scappati, neanche la nostra famiglia è più la stessa, siamo tutti stanchi di questa situazione e per favore smetti di scappare, lei non lo sta facendo è qui e ti ha dato una miriade di possibilità anche se non le meriti. La tua famiglia ed io ti saremo sempre accanto, niente ci potrà far smettere di volerti bene ma non appoggiamo più la decisione di continuare a mentirle, troppo dolore le è stato causato ingiustamente” dice Rose lasciandomi completamente a bocca aperta.
Non credevo di starle simpatica anzi pensavo mi odiasse ed invece mi considerava già come una parte della famiglia Cullen anche se faceva davvero di tutto per non dimostrarlo.
“Perché quelle facce stupide?” ci chiede Rose
“Beh non pensavo di andarti a genio, insomma mi odiavi” le dico in modo scontato
“Io non ti odiavo, disapprovavo la tua decisione di buttare la tua vita umana per una non vita. Avevi l’occasione che molti di noi non hanno avuto e la stavi buttando via per lui” mi dice
“Okay non cambiamo discorso, Edward perché te ne sei andato?”gli chiedo guardandolo negli occhi nella speranza di riuscire a convincerlo a dire qualcosa.
Alzo le mani e prendo il suo viso: “Guardami Edward, ho bisogno di sapere”
“Victoria” mi dice all’improvviso dopo qualche secondo di silenzio
“Alice ha visto il suo arrivo, il piano era quello di farle seguire il nostro odore per farla allontanare da te. Incredibilmente il piano ha funzionato ma a quanto pare non sono riuscito ha tenerla lontano abbastanza” mi dice guardandomi preoccupato.
“Il piano prevede anche un nostro immediato ritorno non appena si fosse allontanata, ma all’ultimo momento il signorino ha stravolto di nuovo tutto. Bella noi stavamo tornando da te ma lui non voleva” disse Rosalie indicando Edward.
“Sai benissimo perché non volevo, non era ancora al sicuro. Victoria era ancora in circolazione e piena di rabbia, era pronta a tutto pur di vendicarsi. Non potevamo tornare, prima avrei dovuto toglierla dalla faccia della terra per sempre, poi sarei tornato da te” mi disse
“Eri consapevole del fatto che a quel punto forse non ci sarei più stata io sulla faccia della terra?” chiedo sbalordita.
“Si” mi rispose semplicemente e io non risposi più delle mie azioni.
Nel bosco riecheggiò il suono della mia mano che si scontrava con la sua guancia di marmo, non aveva neanche tentato di fermarmi.
“Ti vorrei chiedere come hai fatto,come hai fatto a dimenticarti così velocemente di tutto quello che mi dicevi. Vorrei dirti quanto sto soffrendo,sorriderti anche,per dimostrarti che infondo sono forte e che il sorriso non me l'hai tolto del tutto. Vorrei chiederti come hai fatto a dimenticarti di quelle risate,di quelle parole che ormai sembrano buttate all'aria. Tutto ciò che hai detto in quel bosco, comprese le distrazioni, era tutte bugie quindi?” chiesi.
“Si, e sappi che non ho dimenticato da nulla. Rimpiango tutto ciò che ho perso, uccidere Victoria era diventata un’ossessione e per colpa di questa ho perso tutto ciò a cui tenevo davvero. Dovevo farmi odiare e convincermi che era la scelta migliore per te perché se non ci fossi riuscito non avrei trovato il coraggio di lasciarti” mi dice cercando i miei occhi per convincermi che tutto ciò che stava dicendo era la verità.
“Hai voluto sempre e solo impedirmi di diventare come te e lo sai perché non ci sei riuscito? Perché era destino Edward, solo e semplice destino, io sono nata per essere una vampira. Da quando ho riaperto gli occhi non mi sono mai più sentita ha disagio nel mondo, tutto questo era già scritto e tu non potevi impedirlo per sempre. La verità è che avrei voluto che tu restassi in modo da affrontare tutte le difficoltà insieme, avrei voluto che tu fossi tornato una volta fallito con Victoria, ti avrei riaccolto a braccia aperte felice di riaverti al mio fianco perché cavoli ti amavo come solo una folle ama” gli dissi prendendo il suo viso tra le mie mani.
"E adesso? Dimmi Bella se mai un giorno riuscissi a perdonarmi i tuoi sentimenti saranno gli stessi di cento anni fa oppure no? Perché sappi che i miei sono sempre quelli nati la prima volta che ho incrociato i tuoi occhi e mai cambieranno” mi disse guardandomi intensamente.
“Non so chi odio di più: te,per essere un bastardo bugiardo o me,per aver creduto alle tue stronzate. Forse odio molto di più me perché sono stata io la causa di tutto il dolore che ho provato, sono stata io a scegliere questo genere di vita pur di starti accanto nonostante sapessi di dover abbandonare la mia famiglia per sempre, ma ciò che odio di più è sapere di non essere stata abbastanza per farti tornare, per me è qualcosa di atroce nella sua razionalità e mi fa sentire così strana, una pazza. Una pazza al pensiero che io ti avrei seguito, ti avrei seguito ovunque andassi, avrei rinunciato a tutto per te. Ho cercato un modo per dirti addio, ma tu non riesci ad uscirmi dal cuore né io dal tuo!” gli dissi stringendo forte il suo viso tra le mie mani.
La mia risposta era stata molto eloquente, nonostante tutto quello che mi ha fatto passare i miei sentimenti nei suoi riguardi non sono cambiati e a questo punto penso che non cambieranno mai.
“Ma non riesco ancora a passare sopra al fatto che nonostante quello che provavi tu non sia ritornato. Sai quando ti ho conosciuto pensavo di aver trovato la persona con cui passare insieme il resto della mia vita, ma ora che ti ho perso già una volta so di aver perso tutto e forse di aver preteso troppo da te. Malgrado ciò, non posso permettere che tu scompaia dalla mia vita senza sapere che non ti serbo rancore, che fin dall’inizio sentivo che ti avrei perso e che tu non avresti mai visto in me quello che io vedevo in te. Voglio che tu sappia che ti ho amato fin dal primo giorno, che continuo ad amarti e che forse continuerò ha farlo per tutta l’eternità” continuai.
Continuava ha guardarmi senza riuscire a parlare ma i suoi occhi riuscivano a colmare il suo silenzio più di futili parole. Non potevo continuare a mentire a me stessa, lo amavo nonostante tutto e forse mi considererete una pazza.
“Forse è meglio che vi lasci da soli” disse all’improvviso Rose risvegliando Edward che alla fine decise di parlare.
“Perdonami, perdonami. Dimmi quello che io debbo fare perché tu mi perdoni, perché tu dimentichi tutte le cattive cose. Forse non ti basterà ma io tornerò sempre da te, non sarò d’altri che di te, per sempre. Te sola veramente io ho amato, in questa simi specie di vita; amo te sola. Sempre la mia anima si volge a te, e ti cerca, e ti rimpiange. Te lo giuro: lontano da te, non ho provato mai nessuna gioia sincera, non ho avuto mai un attimo di pieno oblio; mai, mai: te lo giuro. Tu sola, al mondo, hai la bontà e la dolcezza. Tu sei la più buona e la più dolce creatura che io abbia mai sognata: sei l’Unica. E ho potuto offenderti, ho potuto farti soffrire, ho potuto farti pensare alla morte come a una cosa desiderabile! Ah, tu forse mi perdonerai un giorno, ma io non potrò mai perdonarmi. Ogni giorno mi parrà d’essere indegno; né pure con la devozione di tutta la mia vita mi convincerò di averti compensata” mi disse stringendomi i polsi con forza.
“Credevi davvero di essere più forte dei tuoi sentimenti?”
“No, ma dovevo provare e lottare perché credevo davvero di renderti la vita più facile. Cosa ne sarà di noi adesso?” mi chiese piegando la testa di lato come se stesse cercando di leggermi dentro.
Per lui era sempre stato semplice capire cosa mi passasse nella mente, ero un libro aperto e troppo facile da leggere, gli bastava guardarmi negli occhi per capire tutto. Ma adesso lui ci stava provando a capirmi come un tempo ma la verità è che neanche io sapevo cosa saremmo diventati adesso.
“La verità è che non lo so neanche io…” dissi ma poi venni bruscamente interrotta da un ringhio di Edward che si girò di scatto verso la foresta piazzandosi davanti a me: “Che cosa fai? Spostati so difendermi da sola”
“Ti prego stai zitta” mi disse senza neanche voltarsi per guardarmi.
Continuava a guardare la foresta come se da un momento all’atro dovesse spuntare qualcuno o meglio qualcosa, nonostante la mia vista fosse potente quanto la sua non riuscivo a vedere il motivo di tutta quella preoccupazione.
Lo capii non appena mi arrivò al naso l’odore di un lupo, un odore particolarmente familiare che avrei riconosciuto dovunque.
“Seth cosa ci fai qui?” gli chiesi non appena lo vidi sbucare, il suo comportamento in questi giorni mi aveva preoccupato ma non capivo perché fosse venuto dai Cullen trasformato, tutto questo non era da lui.
“Vuole impedirti di rifare lo stesso errore di cento anni fa” rispose Edward al suo posto e Seth sentendosi in qualche modo violato ringhiò costringendo Edward ha spingermi ancora più indietro.
“Seth non sono affari tuoi, non fare qualcosa di cui potresti pentirtene” gli dissi dolcemente cercando di farlo calmare. Sapevo che aveva sempre provato qualcosa per me ma la verità è che per me esisteva solo una persona la stessa che in questo stesso momento tentava di proteggermi anche se sapeva benissimo che avrei potuto fare tutto da sola.
Per tutta risposta Seth iniziò a correre per poi saltare cercando di montare addosso ad Edward ma prima che potesse colpire il bersaglio decisi di fermarlo, allargai il mio scudo fino a coprire completamente Edward e facendo sbattere Seth contro un muro invisibile.
“Te lo dico per l’ultima volta, torna a casa tua non ti riguarda, per una volta obbedisci” gli dissi spingendo via Edward che continuava ha starmi davanti.
Dopo aver riacquistato la sua forma umana iniziò a urlarmi contro: “Io me ne frego dei tuoi ordini, tu non sei una di noi e tanto meno non sei il mio Alfa quindi non ti puoi permettere di comandare. Spero che ti faccia innamorare di nuovo e che poi ti lasci con l’amaro in gola. Tu dici, a che serve? A farti vedere come si sta dalla parte di chi perde”
“Sono già stata da quella parte, la parte di chi perde tutto all’improvviso e so come ci si sente ma io e te non eravamo nulla Seth e mai lo saremmo stati. Dici di provare dolore per ciò che ti sto facendo ma ti sbagli, tu stai provando neanche la metà di quello che ho provato io, smettila di fare la vittima per noi non c’era futuro. Sappi che il dolore più grande è quello di cui non parli, perché parole non ne hai e quelle che hai, tutte quante, sai non sarebbero abbastanza. Non ci pensi neppure, ti ricorderesti costantemente di qualcosa che prima c’era e ora non c’è più. Però è con te costantemente e si chiama cambiamento. Il dolore più grande ti cambia, in modi immaginabili e qualche volta è la cosa migliore che ti possa accadere. Troverai il tuo imprinting non in me ma in una ragazza che sappia apprezzarti e che non porti nel cuore già un’altra persona” gli dissi cercando di calmarci entrambi.
Mi avvicinai a lui che ancora furioso si trasformò per poi sparire dentro la foresta. Mi voltai cercando Edward e quando incrociai il suo sguardo le sue braccia si aprirono in un muto invito, non lo feci aspettare a lungo e mi buttai tra le sue braccia dove finalmente mi sentivo a casa.
“Un giorno riuscirò a passare sopra a tutto ciò che ho passato senza di te ma voglio fidarmi di nuovo perché non è vita quella che abbiamo fatto in questi anni. Non tornerà tutto subito come prima, no ancora non sono pronta ma potremmo provarci di nuovo” gli dissi circondando la sua vita con le mie braccia.
“Non commetterò lo stesso sbaglio di nuovo” mi sussurrò stringendomi forte.
Allargai lo scudo che proteggeva i miei pensieri e attraverso di essi gli dissi semplicemente due parole che sapevano di fiducia, di voglia di ricominciare, di voglia di non staccarsi mai più l’uno dall’altra, di voglia di non soffrire mai più e chissà forse anche di voglia di amare e di essere amati.


Mi fido.
 
 
 

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