Tutto è possibile

di AlexiaUchiha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio dell'incubo ***
Capitolo 3: *** Avviso!!! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Correva.


 Una bambina di sette anni correva senza avere una meta precisa,  vagava senza sosta per diverse ore e si sentiva a poco a poco le gambe cederle dalla stanchezza ma lei non smetteva assolutamente a correre, voleva solo fuggire dal villaggio della foglia, il più in fretta possibile,dove aveva visto i suoi  genitori e il suo caro fratellone morire davanti ai suoi occhi, scozzati senza pietà,  e il suo intero clan sterminato in una sola notte. Era terrorizzata e si chiedeva e anche  sperava che qualcuno del suo clan si fosse salvato, ma a poco a poco la sua speranza scemò.


 Ormai non sapeva più dove andare, vagava alla cieca nel bosco e anche se aveva paura alla fine si dovette fermare per colpa della stanchezza della fuga. Dopo aver asciugato le lacrime che sgorgavano dai suoi occhioni neri si guardò intorno per vedere dove si trovava ma dovette ammettere che quel luogo le era sconosciuto. Incominciò ad avere freddo e a tremare come una fogliolina  ma non smise mai di camminare fino a che non arrivò al limite del bosco stremata e infreddolita. Poco lontano dal posto in cui si trovava vide una piccola luce soffusa che proveniva da una casa,allora prese tutto il suo coraggio e non appena arrivò di fronte alla porta vi busso. Ad aprirle  fu una vecchietta piccola, rontodetta e dai capelli grigi raccolti in un chignon, dall’aspetto innocuo e dolce.


 -Chi sei piccolina?- chiese la vecchietta


-Io…io sono…- ma non riuscì più a parlare perché  la bimba cadde a terra priva di sensi, così la vecchietta la portò all’interno e la fece distendere sul divano. In quel momento, forse a causa di tutto quel trambusto, arrivò nella stanza un ragazzo, poco più grande della piccola,  dai lunghi capelli castani raccolti in una coda tutta arruffata e dagli occhioni color verde smeraldo. Ancora mezzo assonnato e con la voce impastata dal sonno chiese: -Nonna chi è questa marmocchia?-


 -Daisuke! Non parlare in questo modo non vedi come sta male! Deve aver passato dei brutti momenti poverina.-


- Ti ha detto come si chiamava?- domandò Daisuke strofinandosi gli occhi, andando ad inginocchiarsi accanto alla fanciulla che stava dormendo, un sonno agitato il suo e lo si poteva benissimo vedere dal visetto tutto corrugato e  dai lamenti che a volte compieva.


-No, stava dicendo qualcosa ma purtroppo è svenuta, ma tesoro so perfettamente chi è, almeno in parte- disse la vecchietta ponendo un straccio umido sulla fronte della bimba.


- E come lo sapresti scusa?- chiese curiose Daisuke, girandosi verso di ella.


 - Figliolo il suo nome non lo so, come ti ho già detto ma so perfettamente che questa bambina fa parte del famoso clan Uchiha, guarda lo stemma sulla sua maglia – esclamò lei indicandogli al giovane il piccolo simbolo sulla manica della maglietta.


 -si è vero quel  ventaglio! Simbolo degli Uchiha, e cosa ci fa qui? – tutto curioso di saperne di più, tanto che cercò in tutti i modi di svegliarla.


 - Fermo Daisuke! Non vedi come sta male?- Sbraitò lei, afferrando il braccio del giovane. Poi riprese:


- Purtroppo questo non lo so! Quando si sveglierà glielo chiederemo ma ora a nanna!


- buonanotte nonna! – disse infine il ragazzo, tra uno sbuffo e l’altro


 - buonanotte Daisuke dormi bene!-

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Capitolo 2
*** L'inizio dell'incubo ***


Anche se era sera, e aveva fatto tardi a causa degli allenamenti la giovane Deika Uchiha, come sempre stava tornando a casa dopo le lezioni e gli allenamenti extra presso l’accademia ninja. Il suo più grande sogno era quello di diventare una grande kunoichi, lo stesso sogno di suo padre, cosa che lui si aspettava quello dalla figlia, doveva mantenere altro l’onore del suo clan…

Aumentò il passo perché non voleva essere sgridata nuovamente dalla madre e oltrettutto lei era stanchissima ma non appena entrò nel quartiere degli Uchiha, Deika notò qualcosa di strano. L'aria era strana... nessun rumore, tutto taceva, tutto era immobile, solo il fruscio degli alberi, si udiva. Nessuna luce era accesa, cosa strana anche se era tardi,  e c'era un'atmosfera cupa, come se qualcuno avesse steso un velo su quelle case, un velo cupo e tetro….

La piccola iniziò a guardarsi attorno con circospezione, come se non riconoscesse più quelle case, quelle vie, quel quartiere da cui lì era nata ed era cresciuta fino ad allora. Decise di avanzare, un passo dopo l’altro finchè non si fermò di colpo, e sentì un brivido lungo la schiena, i suoi occhi erano pieni di angoscia, ma soprattutto di terrore non appena vide una figura stesa a terra con una ferita enorme sul petto e gli occhi vitrei, -Oh…ma cosa è successo?- si domandò lei per poi continuare ad avanzare e continuare a vedere quelle persone, le persone, i suoi parenti, tutti stesi a terra, morti, privi di vita.                                                                                La piccola iniziò così  a correre verso casa, abitava in una delle case verso il limite del quartiere e che non era così distante da raggiungere dal luogo in cui lei si trovava.

-Papà, Mamma!?.- urlò disperata come se loro la potessero sentire.
Il cuore non smetteva di batterle forte, chi poteva essere stato? si chiese iniziando così a piangere.  Chi  aveva potuto fare una cosa del genere?? Continuava a domandarsi mentalmente, finchè non raggiunse casa sua.                                                                                                                                                            Si bloccò al portone d'ingresso, indecisa se entrare o scappare lontano da quel luogo di dolore e sofferenze ma strinse i pugni e, facendosi coraggio, decise di entrare in casa.

-Mamma?!.- chiamò Deika ancora più forte, avanzando verso l’ala più grande della dimora, fino a raggiungere dopo aver oltrepassato il salone e il giardino del tutto deserti, la stanza dove lei vedeva il padre e il fratello maggiore Shirai allenarsi tutti i giorni.

Tremante e con le lacrime agli occhi, spalancò la porta, trovandosi davanti ad uno spettacolo orribile.

-Nooooooo! Mamma! Papà! Shirai!!!!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo correndo verso di loro, che oramai  erano privi di vita. Si inginocchiò accanto a loro e le lacrime presero il sopravvento, ma si girò di scatto non appena vide la figura del fratello alzarsi debolmente da terra.

-Shirai! Che è successo a mamma e papà? Non morire! Ti prego fratellone!-

-Corri…Dei…Deika…va…va..via…almeno tu…salva..salvati…- e detto questo, il fratello esalò l’ultimo respiro e si accascio a terra accanto ai genitori.

Senza aspettare un secondo di più la piccola Uchiha si mise a correre senza più fermarsi, dirigendosi il più lontano possibile da quell’incubo, da quell’orrore a cui aveva vissuto in prima persona, dicendo addio alla sua famiglia, dicendo addio al suo clan e dicendo addio, forse per sempre anche al suo villaggio.

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Capitolo 3
*** Avviso!!! ***


Avviso: scusate tutti ma purtroppo non potrò mettere altri capitoli per ora perchè ho problemi a casa e anche scolastici e non riesco a gestire il tutto! molto probabilmente tra una settimana ritorno e quindi continuerò con la storia!

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